I'm gonna pick up the pieces, and build a lego house.

di xgottabelieve
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I will love you better, now. ***
Capitolo 2: *** You've got beautiful eyes. ***
Capitolo 3: *** Don't go away. ***
Capitolo 4: *** Everything i do, i do it big. ***
Capitolo 5: *** You are a slut, Charlie. ***
Capitolo 6: *** i'm not afraid anymore, i'm not afraid. ***



Capitolo 1
*** I will love you better, now. ***



"L'AEREO STA PER ATTERRARE, VI PREGHIAMO DI ALLACCIARE LE CINTURE DI SICUREZZA PER EVITARE EVENTUALI INCIDENTI."

La voce invisibile aveva dato l'avviso: eravamo arrivati ed io stavo per iniziare con la mia nuova vita! L'aereo era finalmente atterrato ed io stavo scendendo con mio padre. Accesi il mio iphone e mandai un messaggio alla mia migliore amica: 'Nicole sono appena arrivata, mi manchi già da morire. Appena arrivo a casa ti chiamo, love you. xx'.

-Charlotte, cos'è quel faccino triste? Papà ti ha fatta viaggiare in prima classe, non sei contenta? Credo che appena vedrai la tua nuova camera, lo sarai.- disse fermando la macchina di fronte ad una casa, probabilmente la nostra. Mi stampò un bacio sulla fronte e scese ed io feci lo stesso.
Era gigante, era molto più grande della mia casa di Londra. Prese le valigie ed entrò ed io lo seguì; rimasi a bocca aperta vedendo quella casa gigante già piena di mobili. era davvero bella, lo dovevo ammettere.

-Allora? Cosa ne pensi?- mi disse con un sorriso gigante, era felice si vedeva dai suoi occhi.
-E' bella papà, ma non è troppo grande solo per noi due?- gli risposi guardandomi intorno.
-Assolutamente no, piccola. Vieni a vedere la tua camera!- disse tirandomi dal braccio e correndo di sopra.
Arrivammo nella mia stanza ed era completamente viola, il mio colore preferito, per fortuna!

-Papà, m-ma è bellissima e gigante ahahahha, e guarda quel davanzale gigante sotto la finestra, lo adoro! E quell'armadio a stanza? Mio dio papà, grazie grazie grazie!- dissi abbracciandolo.
-L'ho fatto per te, piccola. Da oggi vivremo insieme ed il mio obbiettivo è quello di renderti felice ogni giorno della tua vita. In questi anni io non ci sono stato molto perchè ero sempre fuori per lavoro, lo so.. -disse abbassando il viso, poi prese un respiro e continuò- ma adesso voglio recuperare tutto questo tempo. Ci proverò in tutti i modi e spero che tu ne sia felice, sei la mia piccola e ci sarò sempre per te. Non ti farò mancare niente e tanto meno tua madre.- lo bloccai.
-Papà, papà ascoltami. Lo so che lo hai fatto per il lavoro e soprattutto per me. E io ti ringrazio, sei la persona più importante della mia vita. Grazie di tutto quello che fai per me, forse è troppo -dissi ridacchiando- ma so che non smetterai mai di farlo. E la mamma...ormai è un discorso chiuso. E' una codarda e io la odio, ci ha lasciati soli per andare dal suo fidanzatino pieno di soldi e guarda adesso? Noi stiamo molto meglio di lei e tutto grazie a te, papà. Sarò io a non fartela mancare, perchè noi non abbiamo bisogno di lei, vero?- dissi con le lacrime agli occhi.
-No piccola, noi non abbiamo bisogno di lei. Adesso inizia a disfare le valigie e poi vai a lavarti, da domani inizierai la scuola, signorina.- disse ridendo e uscì fuori.

Mi buttai sul letto e guardai sul muro e notai una scritta 'i will love you better, now.' era la frase di una canzone che io adoravo e le pareti tappezzate con frasi di canzoni, erano il mio sogno. Presto avrei chiesto a papà di aggiungerne altre.
Dopo aver disfatto tutte le valigie mi feci una doccia e mi misi sotto le coperte e chiamai Josh, il mio ragazzo.

-pronto?-
-Josh sono io, charlie.-
-ciao piccola, mi manchi da morire. com'è la nuova casa? e hai conosciuto già qualcuno? dì a tutti i ragazzi di starti almeno a 2 metri di distanza, altrimenti prendo il primo volo e vengo lì a..-
lo bloccai.
-amore, calmati-dissi ridendo-mi manchi da morire anche tu, non immagini quanto. casa nuova è grandissima, domani ti mando delle foto e la mia camera è bellissima, verrai presto a trovarmi, vero?-
-certo piccola, tra qualche settimana ci saranno delle vacanze e verrò da te, te lo prometto.-
-aaaaah, amore mio non vedo l'ora-
dissi urlando.
-ahahhaha piccola, non gridare!-disse ridendo-comunque, quando inizierai la scuola?-
-domani purtroppo. ho paura..-
-paura? e di cosa?-
-nuova scuola, nuovi compagni.. io, io non so se ce la farò..-
una lacrima mi rigò il viso.
-oh piccola, ti prego non fare così. si che ce la farai, andiamo tu sei Charlotte Janice Miller, la ragazza di Josh Dwayne Smith- disse facendo la voce strana, per farmi ridere.
-non attacca...ti vorrei quì, adesso, non tra un mese!- dissi gridando.
-Per favore, non piangere! anche io vorrei essere lì con te, ma non posso trasferirmi, lo sai che ho provato a chiederlo ai miei, ma non vogliono cambiare città, li hai sentiti tu stessa.-
-e se vieni tu a vivere da me? questa casa è gigante e c'è posto anche per te! andremo a scuola insieme e potremmo..-
mi bloccò.
-piccola ti prego, non illuderti! sai che i miei non acconsentirebbero mai a farmi vivere con te, sai come la pensano e farà molto più male. ti prometto che ti verrò a trovare ogni volta che ne avrò l'occasione.- non risposi. -ti prego, parla!- urlò dopo un pò.
-scusa..-
-promettimi che non mi dimenticherai mai!-
-mai, te lo giuro.-
-ti amo piccola, mi hai fatto passare 2 anni bellissimi e spero che passeremo anche il resto della nostra vita insieme.-
-si, per sempre. ti amo anche io. ora devo andare a letto o domani non mi sveglierò.-
-si piccola, a domani. buonanotte.-
riattaccai.

Mi asciugai le lacrime e poi chiamai per un pò la mia migliore amica e mi misi a dormire.

Era il primo giorno di scuola, ero pronta e papà mi stava accompagnando. Arrivai e m'incamminai fino alla struttura e cercai la segreteria.
-Buongiorno!-
-Buongiorno signorina, mi dica.-
-Salve, sono la ragazza nuova, sono Charlie Janice Miller.-
-Oh sisi, ho capito chi è lei. Venga pure, la lezione dovrebbe essere iniziata da qualche minuto. venga con me e l'accompagno nella sua classe. E' la 3^A scientifico.-
-Sisi, scientifico.-
-Eccola, è questa. Buona giornata- disse sorridendomi ed andando via.

Bussai con la mano che mi tremava e sentì un 'avanti' di gruppo. Entrai e rimasi in piedi vicino alla porta.
-Buongiorno signorina, chi è lei?- mi disse un uomo sulla quarantina.
-Salve, sono..- mi bloccai quando qualcuno mi spinse. Era un ragazzo che era arrivato in ritardo, molto probabilmente.
-Buongiorno, mi scusi per il ritardo.- disse correndo al suo posto e il professore scrisse il suo nome sul registro e poi ritornò a me.
-Allora diceva? Chi è lei?-

JUSTIN'S POV.

Ero in ritardo come al solito e quando sono entrato c'era una ragazza alla porta ma non ho fatto in tempo a vederla. Forse era quella nuova che dicevano l'altro giorno? Mi sedetti e il professore dopo aver scritto il mio ritardo sul registro, chiese alla ragazza di continuare.
-Allora diceva? Chi è lei?- chiese l'uomo spazientito.
-Il mio è Charlotte Janice Miller e sono la ragazza nuova.- rispose lei spostandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Era molto carina, molto presto sarebbe finita nel mio letto.
-Aaah, sisi. Allora ragazzi lei è Charlotte ed è la vostra nuova compagna. viene da londra.- disse rivolgendosi a noi. -ecco, puoi sederti accanto a Jennifer.- era molto vicino al mio banco, ottima postazione, professore! Lei annuì e si sedette dove le disse il professore.

CHARLOTTE'S POV.

Mi sedetti al mio posto, ero molto a disagio. Non avevo seguito per nulla la lezione, cercavo di esplorare quel posto nuovo. Finalmente suonò la campanella e vennero tutti vicino a me a farmi domande, tranne uno.
-Allora Charlotte, come ti trovi quì?-
-Preferisco se mi chiamate Charlie- dissi ridacchiando- comunque, onestamente ancora devo stabilirmi bene. Sono arrivata ieri pomeriggio e non ho avuto il tempo di fare altro che riordinare la mia camera con la mia roba.-
-Se vuoi oggi pomeriggio posso accompagnarti a fare un giro.- mi disse Jennifer sorridente.
-Oh certo, perchè no.- le risposi.
-Sei fidanzata?- mi chiese il ragazzo che era rimasto al suo posto. Tutti si spostarono e potevo vederlo che guardava il vuoto e poi si girò verso di me.
-Si.. si sono fidanzata.- dissi e iniziarono di nuovo a farmi domande.
-Oh davvero? Da quanto tempo? E come si chiama? Hai una sua foto?-
-Calmatevi ahahhaha. Comunque si chiama Josh e stiamo insieme da due anni. Questa è la prima volta che siamo così tanto lontani e giuro che è uno strazio..però ha detto che verrà a trovarmi presto e magari ve lo farò vedere ahahah.-
-E' molto dolce da parte sua, spero che verrà a trovarsi presto.-

Tutte quelle voci furono interrotte da un forte rumore di libri sbattuti sulla cattedra.
-SILENZIO E TUTTI A POSTO!- gridò una signora. Doveva essere la professoressa. -e tu chi sei?- mi chiese facendomi segno.
-Mi chiamo Charlotte Janice Miller e sono nuova, professoressa.-
-Io sono la professoressa di diritto, spero che tu sia brava nella mia materia.-
-Ci proverò.- risposi e mi sedetti.



#xgottabelieve's space:
salve piccine, è la mia seconda ff. la prima era sui oned, e questa volta ne ho fatta una su bieber. spero vi piacciaaa, perchè ci ho messo tutta me stessa in questo primo capitolo ed io non aspetto altro che le vostre recensioni. fatemi un pò di pubblicità çç ahhahaha. un bacione.

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Capitolo 2
*** You've got beautiful eyes. ***



Le 5 ore finirono e io mi misi lo zaino in spalla per tornare a casa, per fortuna quel giorno non c'era la mensa e si usciva all'una.
Stavo per uscire dal cancello della scuola, quando qualcuno mi chiamò
-hei Janice!- mi girai di scatto e lo vidi correre verso di me.
-hei...Drew?- chiesi confusa.
-Esatto-rispose ridacchiando
-cosa c'è? perchè mi hai fermata?- chiesi ancora.
-nulla così, da che parte è casa tua?-
-da quella parte!- risposi facendo segno verso sinistra.
-oh bene, anche la mia. magari possiamo andare insieme, se ti va.- mi propose sorridente.
-vabene.- risposi freddamente, cercavo di dargli meno confidenza possibile.

Parlammo molto durante il tragitto e scoprì che era un ragazzo molto vanitoso, ma anche altruista e sensibile. Scoprì che era il capitano della squadra di hockey e che l'indomani c'erano le audizioni per le cheerleaders e mi aveva proposto di fare il provino. Era molto simpatico, anche se inizialmente mi aveva dato l'impressione di essere l'esatto contrario. Arrivai a casa ed entrai buttando lo zaino per terra.
-Papààà, sono tornataa!- gridai per farmi sentire.
-Buongiorno piccola, com'è andata a scuola?-
-Oh bene, i miei compagni sono molto simpatici, io credevo peggio!- dissi correndo di sopra a lavarmi le mani e poi scendendo di nuovo.
-Sono contento, hai fame vero?-
-Veramente non molta..ma hai cucinato tutta questa roba e farò uno sforzo per te!- dissi ridendo.
-Questa è la mia piccola!- disse abbracciandomi.
-Si ma non iniziare a cucinare tutta questa roba ogni giorno, o diventerò obesa!-
-Tranquilla, da domani inizio a lavorare e a quest'ora non sarò a casa.-
-Ah-ah, fatto bene!- dissi ridendo.
-Che cattiva!- rispose facendo finta di essersi offeso.

Finimmo di mangiare e poi mi preparai per l'appuntamento con Jennifer che sarebbe venuta a prendermi da casa. Venne alle 18.00 puntuale, la puntualità doveva essere uno dei suoi pregi, molto probabilmente.
Stavamo camminando da un bel pò, quando arrivammo ad un parco e ci sedemmo s'una panchina, iniziammo a parlare del più e del meno. Dei nostri gusti preferiti di musica e poi finimmo a parlare sulla mia vita e lei sembrava molto interessata. Passò un ragazzo che a me sembrava molto famigliare, poi si girò e capì che era Justin. Mi fece un cenno con la mano e mi sorrise ed io sorrisi di rimando.
-Che succede?- chiese Jennifer ridendo e poi si accorse di Justin e tornò seria-Charlie no!-
-cosa no?- chiesi perplessa.
-Justin!-
-e quindi?-
-Devi stargli lontana, non è un bravo ragazzo!- mi spiazzò.
-Non è un bravo ragazzo? perchè mai?-
-Si è passato quasi tutte le ragazze del paese, non dovresti conoscere un tipo così..-
-E' uno di quelli 'una botta e via'?-
-Si, è proprio così. -
-Ma guarda che a me non interessa Justin, io sono fidanzata e di certo non perdo la testa per uno come lui!-
-Dicono tutte così, prima di caderci..-
-Tu che ne sai?-
-Queste sono cose che sanno tutti, quì. E li vedi quei due ragazzi accanto a lui?-
-Si?-
-Sono i suoi migliori amici, giocano anche loro nella squadra di hockey della scuola, ma non vengono in classe con noi. Sono uguali a lui, ma lui non lo supera nessuno.-
-Capito. Jennifer ora devo andare, papà mi starà aspettando e devo chiamare Josh. Ci vediamo domani a scuola e grazie, mi sono molto divertita.- dissi stampandole un bacio sulla guancia ed andando via.

Vidi Justin ancora una volta mentre andai via, ma non lo salutai questa volta. Rimasi un pò delusa dalle parole che mi aveva detto Jennifer. Era davvero così? Perchè a me era sembrato così tanto diverso? Avrei dovuto iniziare ad ignorarlo?
Chiamai Josh appena tornai a casa, finalmente una cosa positiva quel giorno.

-pronto?-
-ciao amore mio.-
-ciao piccola, finalmente. com'è andata a scuola?-
-bene amore, i miei compagni sono molto simpatici, credevo peggio. invece quando è suonata son venuti tutti da me a farmi domande. e poi, appena sono entrata un ragazzo che era in ritardo mi è venuto addosso e non mi ha chiesto neanche scusa!-
-ooooooooh, che peccaaaato!- disse facendo finta di essere dispiaciuto.
-che stupido! ahahhahahahaha-
-e poi?-
-cosa?-
-cosa hai fatto oggi?-
-sono uscita con la mia compagna di banco che mi ha mostrato il posto e mi ha chiesto molto di te.-
-le hai detto che sono il ragazzo più figo del mondo?-
-sisi, e le ho anche detto che sei il ragazzo con l'ego più grande del mondo!-
-stronza!-
-ti amo!-
-ti odio!-
-che dolce!-
-mi manchi!-
-anche tu!-
-oggi è passata la circolare per le vacanze, lo sai?-
-sei serio?- chiesi gridando e saltando per tutta la camera.
-perchè non dovrei? ma ti avviso che non è molto eccitante.-
-e quando sono?-
-tra due mesi.- rispose dispiaciuto.
-DUE MESI?- gridai.
-sapevo che avresti reagito così, era meglio stare muto.-
-no..no non è colpa tua, scusa!-
-tranquilla piccola, ora devo andare. ti chiamo domani, notte ti amo.-
-ciao, ti amo anche io.-

Due mesi? Dovevo aspettare ancora così tanto? L'attesa era sempre più straziante.
Arrivò il secondo giorno di scuola e io ero pronta per affrontarlo e conoscere sempre di più i miei nuovi compagni. Entrai nel cortile della scuola e c'erano tantissimi studenti che 'aspettavano' che la campanella suonasse. Sentì qualcuno che mi prese per un polso mentre camminavo senza meta. Mi girai e vidi Justin sorridente.
-Che c'è?-
-Sei sempre così antipatica la mattina?-
-Si.-
-D'accordo, scusa allora se volevo farti compagnia visto che sembri una stupida che gira da sola.- stava andando via, ma lo bloccai.
-Justin!-
-Che c'è?-
-Scusa, è che ieri ho avuto una brutta notizia ed io...scusa.- sussurrai con il viso basso ma non ricevetti nessuna risposta, fin quando non mi sentì avvolta in due possenti braccia.
-Ti va di parlarne?- mi sussurrò all'orecchio ed io annuì. Iniziammo a camminare ed io gli raccontai di Josh.
-Ieri sera parlavo al cellulare con Josh e mi ha detto che le prossime vacanze sono tra due mesi ed io.. io non so se ce la farò.-dissi mentre guardavo le punte dei miei piedi.
-Ce la farai!- ero perplessa, che ne sapeva lui di me? Alzai il viso e lo vidi che guardava un punto fisso e sorrideva. Poi mi guardò, aveva dei bellissimi occhi, non ci avevo mai fatto caso.
-Che ne sai tu?-
-Ti conosco da un giorno ed ho già capito che sei una ragazza forte.-
-Oh, grazie- sussurrai guardando di nuovo il pavimento.
-E' la verità- rispose ridacchiando- comunque, tornando seri -lo guardai- hai dei bellissimi occhi.- mi stava fissando.
-Ci stai provando con me, Bieber?- risposi ridendo.

Ok, forse era un tipo da botta e via, ma a me che interessava? Non poteva essere un semplice amico? infondo io un ragazzo ce l'avevo e m'importava solo di lui.


#xgottabelieve's space.
salve piccineeeee, so che questo capitolo è moooolto lungo t.t ma mi stavo divertendo troppo a scriverlo! HAHAHAHA
comunque spero che vi piaccia e che ci saranno delle recensioni:3 ditemi cosa ne pensate, un bacione.<3

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Capitolo 3
*** Don't go away. ***



Suonò la campanella ed entrammo in classe, mi sedetti al mio banco e lui al suo e subito dopo arrivo Jennifer.

-Buongiorno signorina.- gridò stampandomi un bacio sulla guancia.
-Buongiorno a lei.- dissi ridendo.

Passarono le prime tre ore e stavo per uscire dalla classe quando qualcuno mi tirò da un polso.
-Justin?-
-Sono io!- rispose ridendo.
-Non c'è da ridere, ero con Jennifer- risposi alterandomi. si mise d'avanti a me sbuffando.
-Tu hai i provini da cheerleaders.-
-Ma sei scemo? Ti ho detto che non li facevo-
-Ti prego!- disse facendo la faccia da cucciolo.
-Si, e magari divento anche capitana!- ironizzai.
-Perchè no?- rispose di rimando ammiccando e tirandomi ancora.

Sbuffai e mi feci dirigere da lui, perchè anche volendo non sarei riuscita a liberarmi. Arrivammo in palestra e mi spinse dov'erano le altre ragazze che sembravano nervosissime, e lui si sedette sui gradini. Lo guardai 'aiutami!' mimai con le labbra e lui mi fece segno di tornare dalle altre con le mani. Roteai gli occhi e tornai affianco alle altre. Vidi ballare le altre, fin quando non sentì chiamare il mio nome. "Miller?" mi avvicinai. "Sei la nuova, giusto?" annuì e le sorrisi. "Vedi di muoverti!" mi rispose acidamente. Repressi i miei istinti omicidi ed iniziai a mettere in atto le azioni scritte sul copione che avevano consegnato qualche minuto prima. Finì di ballare e tornai dalle altre e dopo poco vidi Justin alzarsi in piedi e camminare avanti e indietro. Era forse nervoso al posto mio? Mi scappò una risatina e poi ci richiamarono.

-Allora, prenderemo solo due di voi 20.- si sentì un brusio di sottofondo. -andremo per eliminazione, d'accordo?-
-D'accordo!- rispondemmo in coro.
-Smith, Stewart, Lilicent- continuarono fino a rimanere altre due ragazze: io ed un'altra- perfetto, voi due, Miller e Jhonson, siete dentro!- la ragazza iniziò a saltare dalla gioia e mi abbracciò.

Non ero così tanto felice di essere entrata a far parte di un gruppo di ochette, mentre tutte le altre ragazze piangevano come bambine! Scossi la testa e cercai Justin con gli occhi, ma non lo trovai, così mi diressi fuori con tutte le altre. Sentì due braccia avvolgermi da dietro.
-Sapevo che ce l'avresti fatta!- era Justin.
-Non ti trovavo più Bieber, dov'eri?-
-Ti stavo raggiungendo, ma con tutte quelle ragazze non ti trovavo più.- disse poi staccandosi.
-Dovremmo tornare in classe ora!- dissi ridendo e tornammo in classe.

Mi sedetti al mio posto e trovai Jennifer incazzata.
-Mi hai lasciata sola come una stupida per uno stupido!-
-Perdonami, non è stata colpa mia! Mi ha strattonata via ed io..-
-Stavo scherzando!- rispose ridendo.
-Sei una stupida!- dissi spingendola.
-Che avete fatto?-
-Mi ha costretta a fare i provini per le cheerleaders!-
-Dimmi che non ti hanno presa, ti prego!-
-Perchè?-
-Diventerai una di loro e mi lascerai sola!-
-Jennifer, per quale assurdo motivo continui ad usare sostanze stupefacenti?- chiesi scuotendo la testa e la sentì ridere.
-Diventeremo grandi amiche, vero?-
-No..- vidi il suo sorriso scomparire- diventeremo come due sorelle!- dissi ridendo.
-Sei veramente stupida!- disse spingendomi.
Finirono le ultime due ore rimaste e m'incamminai per tornare a casa, e come al solito Justin mi chiamò mentre correva per raggiungere e percorremmo la strada insieme: era troppo buffo.

***

Passarono due settimane e mezzo, e sentivo sempre di più la mancanza di Josh e lo sentivo sempre meno. Jennifer ed io eravamo diventate grandissime amiche e sentivo di volerle un grandissimo bene, mentre Justin ed io eravamo diventati molto amici ed eravamo insieme per un progetto di scienze.

-Miller, ricordati che oggi vengo da te per il progetto di scienze!- gridò mentre andava via con la sua range rover.
-D'accordo, Bieber!- dissi ridendo, anche se sapevo che non mi avrebbe mai sentita.
Entrai dentro casa e papà oggi era fuori tutto il giorno, molto probabilmente. Provai a chiamare Josh, ma mi rispondeva la segreteria.
-PERCHE' CAZZO NON MI RISPONDE DA UNA SETTIMANA A QUEL FOTTUTISSIMO TELEFONO!- gridai a Justin che dall'altra parte della cornetta sembrava incazzato per avergli rotto un timpano.
-Ok Charlie, cambio di programma. Sarò da te tra 5 minuti.- mi disse e chiude la chiamata.

Ero incazzata nera, perchè diamine il mio ragazzo non mi rispondeva al telefono da una settimana? Cosa diavolo stava succedendo? Ci eravamo allontanati molto, ed era la cosa più orribile che mi poteva accadere in quel periodo.
Sentì il campanello e scappai alla porta. L'aprì e mi precipitai nelle braccia di Justin.
-Perchè se ne vanno tutti da me, perchè?- dissi singhiozzando.
-Non dire stupidagini, Charlie.- mi disse portandomi sul divano e sedendosi accanto a me.
-Non sono stronzate, Justin!- dissi mettendo la testa fra le ginocchia- Josh non lo sento da una settimana, Nicole da due, mia mamma da una vita, i miei nonni da quasi un mese e i miei zii e cugini. cosa mi resta?-
-Grazie per la considerazione!-
-NON SAI COSA SI PROVA AD ESSERE RIFIUTATI DALLA PERSONA CHE SI AMA!-
-SI INVECE, LO SO! SMETTILA DI URLARMI CONTRO, VOGLIO SOLO AIUTARMI.- mi gridò alzandosi in piedi ed avanzando su di me.
-scusa.- sussurrai mentre se ne stava per andare via.
-no, scusa tu.-disse ancora girato di spalle.
-non andare via..- si girò e mi guardò dritto negli occhi. mi asciugai le lacrime e sorridendogli gli feci segno ai libri di scienze.
-abbiamo un progetto da finire, no?- mi sorrise.
-ancora da iniziare!- disse ridacchiando e corsi tra le sue braccia.
-Sei importante per me, Drew.-
-Anche tu, Janice.-

Involontariamente quel ragazzo era diventato il mio punto di riferimento, senza non potevo starci. Era la mia droga preferita, non l'avrei mai più cambiata. Avete presente quando trovate le vostre sigarette preferite e poi comprate sempre quelle? Ecco, lui era diventato così. Avrei scelto sempre lui, sempre. Ormai Josh era il mio ragazzo, ma se avessi dovuto scegliere tra lui e Justin, allora avrei scelto Justin.



#xgottabelieve's space:
Ccccccciao belle bimbe:3 ok, non vi annoierò per molto. voglio solamente dirvi che oggi, il vicedirettore di un'agenzia, mi ha proposto di fare un book fotografico con alcuni modelli*--* ok, non so se ballare la conga o buttarmi giù dalla finestra del mio tantissimo odiato quinto piano.<3
comuunque, fatto stà che ho tantissima vergogna, però sarebbe troppo figo farlo. o: ne ho già parlato con le mie amiche e mi hanno detto che non devo perdere quest'occasione, invece con i miei devo ancora parlarne seriamente.
Vi svelo un segreto: MI SONO GIA' IMMAGINATA ME E BIEBER IN UN SUO VIDEO MUSICALE. (y) AHAHHAHAHAHAHAHA, ok non prendetemi per cogliona. D:
Sul capitolo invece, spero che vi piaccia e che mi dite cosa ne pensate in una recensione:3 possibilmente non con una sola parola, perchè altrimenti me la invia come messaggio. o:
Vabbò basta, consigliatemi cosa fare per il fatto del book e ditemi cosa ne pensate del capitolo, i need your help, babies.(?) un bacione truxxo hihihihi. (o.o)

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Capitolo 4
*** Everything i do, i do it big. ***



Finimmo il progetto e iniziammo a guardare un pò di tv, ma ero stanca, così poggiai la mia testa sulla sua spalla. Sentì la sua mano intrecciarsi con la mia, così abbassai lo sguardo sulle nostre mani e sembravano così.. perfette?
Alzai lo sguardo e lo guardai negli occhi, i suoi occhi li adoravo. Erano lo stesso colore di quelli di mia nonna, ma i suoi avevano qualcosa di più speciale, forse? Mi avvicinai al suo viso e gli stampai un bacio sulla guancia, lo sentì ricambiare e sorridere nello stesso momento.
-Hai mai provato dei brividi sulla schiena così forti da farti male?- mi disse guardando il vuoto. Cercai di capire cosa stesse guardando, ma non riuscì a capirlo.
-Si.- risposi abbassando il viso. non capivo a cosa si stesse riferendo, ma sapevo che non parlava di me o di qualcosa che potevo fargli provare io, ed ero delusa, in un certo senso.
-Mi prometti che non mi lascerai mai?- mi chiese alzandomi il viso con un dito, avevo lo sguardo serio e i suoi occhi alternavano i miei e le mie labbra, proprio come i miei.
-Potresti mai abbandonare qualcosa che ti rende estremamente felice?-chiesi allo stesso modo. Vidi gli angoli della sua bocca aprirsi in un grande sorriso, e tutto aveva riacquistato senso.
-Io non lo farei mai, mai e poi mai.- mi disse e si avvicinò pericolosamente alle mie labbra.
Lo sentì respirare profondamente e avevo paura, ma avevo troppa voglia di farlo. Le mie labbra volevano tastare e sue e a quanto pare, anche le sue volevano farlo. Quel ragazzo mi mandava in fibrillazione ed era la sensazione più bella che si potesse mai provare. Lui e il suo sorriso mi provocavano migliaia di farfalle nello stomaco e i suoi occhi, erano la luce delle mie giornate più buie. Lui era come l'acqua nel deserto, era il mio ossigeno, il mio punto di riferimento, il mio tutto. Lui aveva quella cosa che nemmeno Josh aveva, era l'eccezione, era Justin!
Mi avvicinai alle sue labbra, così tanto da annullare la distanza che c'era tra esse, senza pensarci più di una volta. La mia bocca di muoveva in contemporanea con la sua e la sua lingua punzecchiava la mia. Era tutto perfetto, lui lo era!
Si staccò dandomi un bacio a stampo e poi si riattaccò di nuovo distendendosi su di me, ero schiacciata dal suo corpo, ma del dolore in quel momento non me ne importava niente.
Sentì le sue mani farsi spazio sotto la mia maglietta, fin quando non me la tolse ed io feci lo stesso con il resto degli indumenti. Mi spogliai della vergogna quando finalmente, fummo entrambi completamente nudi. Entrò in me con la delicatezza che nessun'altro ragazzo avrebbe mai avuto. Non ero vergine, no, ma quella per me era come la prima volta. Un forte gemito uscì dalle mie labbra e subito dopo lo fece lui. Mi persi nella perfezione del suo viso. Gli accarezzai la schiena sudata, e dopo essere arrivati entrambi all'apice del piacere, si sdraio accanto a me stampandomi un bacio sulla fronte.

Tutto d'un tratto si alzò e si vestì, era come se si fosse ricordato di qualcosa, o accorto di qualcosa. Feci lo stesso e più volte gli chiesi cosa stesse succedendo, ma non ricevetti nessuna risposta fin quando non si avvicinò alla porta.
-Vuoi spiegarmi cos'è successo, prima di andartene?-
-Ho rovinato tutto, come sempre.-
-Rovinato? Justin, ma di cosa stai parlando? io non capisco.-
-Il mio problema è che tutto quello che faccio, lo faccio in grande.- mi disse prima di andarsene via e lasciarmi lì a guardare la sua figura diventare sempre più piccola.
Rovinato tutto? A me sembrava la cosa più bella del mondo e lui diceva che aveva rovinato tutto? Cosa c'era di sbagliato in quel ragazzo? Perchè era in grado di farmi cambiare idea in così pochissimo tempo? Prima penso che sia il ragazzo più perfetto del mondo, e poi penso che abbia problemi mentali abbastanza seri.
Quella sera di dormire non se ne parlava, forse perchè cercavo risposte alle mie domande o forse perchè pensavo troppo a quello che era successo. Ma fu comunque tempo sprecato, perchè le risposte alle mie domande le trovai quando il giorno dopo, vidi Justin fuori a scuola con un'altra ragazza e il mio cuore si ruppe in mille pezzi.



#xgottabelieve's space:
OOOOO: si è successo sul serio! HAHAHAHAHAH allora, spero che vi piaccia, anche se so che è molto corto t.t perdonatemi. ma non ho molta fantasia, infatti è pietoso. :s
vabbò, mi farò perdonare nel prossimo capitolo:3 ditemi la parte che vi ha colpite di più:3
comunque, il fatto del book non si fa più niente, perchè poi abbiamo scoperto che è un morto di figa che vuole solamente scoparmi .__. ma oggi ho avuto una notizia bellissima dfgdgsf.
il 3 c'è la cresima di mia cugina e c'è anche il mio exfvgbhnjmgtjfdbfv. ok, basta AHAHHAHAHAHAHA.
recensite, un baaaacio.
ps. non ho riletto, quindi sicuramente ci saranno molto errori, perdonatemi. çç
-gb.

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Capitolo 5
*** You are a slut, Charlie. ***



Oh andiamo Bieber, prima fai sesso con me e mi chiedi di non lasciarti mai e poi ti fai trovare il giorno dopo con un'altra ragazza? E' questo il tuo metodo, Bieber?Ero incazzata, delusa, mi sentivo stupida, stupida per avergli creduto.
Mi asciugai quell'inutile lacrima che mi era uscita e continuai a camminare facendo finta di niente. Lo guardai con la coda dell'occhio, stavano parlando ma non capivo cosa stessero dicendo. Gli passai d'avanti e sentì che lui disse qualcosa, era tipo 'eccola, sta passando' ma pensai che fosse frutto della mia immaginazione, così abbassai il viso e continuai a camminare. In quel momento, sembrava che guardare le punte dei miei piedi comparire e scomparire alternandosi, fosse la cosa più interessante del mondo.

JUSTIN'S POV.

Quant'era bella, mi chiedevo perchè fossi appoggiato a quel muretto con d'avanti quell'inutile ragazza, quella che placava le mie voglie ogni volta che ne avevo bisogno, la sgualdrina di turno. Mi chiedevo perchè non fossi con la ragazza che realmente amavo, perchè la stessi ferendo in quel modo, perchè tutto.
-Pensi davvero che quella sfigata sia più bella di me?- disse facendo l'oca. Non le risposi, perchè probabilmente avrei ferito anche lei, sempre se avesse avuto un cuore.
La spostai e misi le mani nelle tasche dei miei jeans, camminando e guardando l'asfalto sotto ai miei piedi. Quella mattina faceva un freddo tremendo, così decisi di non accendermi la sigaretta e di dirigermi in classe.
-Ciao Justin!- tutte le ochette mi salutavano, le odiavo quelle puttane! Volevano la mia attenzione solo per poi dire in giro di essere state a letto con il capitano della squadra di hockey. Così mi limitavo a fare un cenno con la mano continuando a tenere il viso basso.
Entrai nel grande edificio e mi diressi al mio armadietto che era vicino a quello di Charlie. Mi accorsi che lei era con le mani nel suo armadietto, così rallentai il passo, ma lei era ancora lì quando arrivai. Si accorse dopo qualche istante della mia presenza, la sentì sbuffare e chiudere con violenza l'anta del suo armadietto per poi andarsene.
La guardai andare via con la testa bassa e poi notai che c'era qualcosa per terra. Lo raccolsi e mi accorsi che era una nostra foto strappata.
-Scusami tanto Charlie, scusami se ti amo, scusami se non sono in grado di dirtelo, scusa se ti sto facendo soffrire, scusa se me ne sono andato così, lo faccio per te. Mi allontanerò da te, prima o poi ti abituerai alla mia assenza. Ti amo, Charlie.- pensai e scossi la testa scacciando quei pensieri.

Quelle 5 ore furono difficili da sopportare con accanto Charlie. Davvero quella ragazza mi faceva quell'effetto?
-Al diavolo tutto, io ti amo Charlie!- sussurrai prima di uscire e raggiungerla.
Arrivai fuori e mi accorsi che era con un ragazzo, ci stava provando con lei, era più che evidente. Poi li vidi abbracciarsi e baciarsi, era forse lui il famoso 'Josh'? Fu in quel momento che mi accorsi realmente di essere innamorato di quella ragazza, andai da lei, spedito.
-SEI UNA PUTTANA, CHARLOTTE!- sputai quelle parole, come fossero 'ciao, come stai?', ma in realtà queste facevano molto piu' male.
-Che cazzo hai detto?- sentì la voce di quel ragazzo e io stavo per perdere tutte le staffe.
-Tu stai zitto, coglione! Ma che cazzo vuoi da lei, eh? Prima le dici che verrai a trovarla presto, poi le dici che puoi venire tra 2 mesi, poi non le rispondi più nè alle chiamate, nè ai messaggi, poi vieni da lei? Ma chi cazzo ti credi di essere, stronzo?-
-Ma che cazzo vuoi tu? Charlie è la mia ragazza e le ho già spiegato cos'è successo.- stavamo gridando, e tutti ci stavano fissando, ma non m'importava.
-E' la tua ragazza? Davvero, fratello? Oh andiamo, non ti ha detto cos'è successo ieri? Su Charlie, cosa aspetti a dirglielo, eh? Vuoi che glielo dica io?- la stavo spingendo, non sapevo perchè mi stavo comportando in quel modo. vidi i suoi occhi riempirsi di lacrime, ma continuavo a farlo, come se non me ne importasse niente.
-Smettila di spingerla, stronzo!- mi spinse Josh, fu istintivo lanciargli un pugno così forte da farlo cadere a terra e poi gliene tirai un'altro. Charlie mi tirò dal cappuccio della felpa e poi si accucciò vicino a lui.
-Allora? Vuoi che glielo dica io o lo dici tu?- dissi io guardandola furioso.
-Smettila Justin!- disse lei piangendo e tirandomi pugni sul petto.
-Cosa cazzo deve dirmi?- disse Josh alzandosi e asciugandosi il sangue che gli gocciolava dal naso.
-IO E CHARLIE ABBIAMO FATTO SESSO!- gli sputai in faccia, lo gridai così forte che forse lo sentirono pure i professori che erano dentro la scuola. Charlie si buttò tra le braccia di Josh, che rimase inerte a fissare il vuoto e dopo un pò la spinse.
-E' la verità, Charlie?-
-Josh, io, io posso spiegare, non è come sembra- balbettava piangendo.
-E' la verità, Charlie?- le gridò lui in faccia, avanzando su di lei.
-Ti prego, Josh!- disse lei cercando di abbracciarlo, ma lui la spinse ancora.
-SEI UNA PUTTANA, CHARLIE! UNA PUTTANA.- disse andandosene via.
-Grazie, grazie stronzo!- mi disse dopo un pò, piangendo.
-E' stato un piacere.- dissi sorridendo. Mi sorpassò spingendomi e la vidi andare via, era disperata.
Ero diventato davvero così stronzo ancora una volta? Tutti si allontanarono e rimasi solo a guardare il vuoto con le mani nelle tasche del mio jeans, ancora una volta. Cosa dovevo fare, adesso? Di solito il pomeriggio stavo con Charlie. Da quando era arrivata lei, la mia vita era piena, e invece adesso? Cosa avrei fatto tutti i pomeriggi per il resto della mia vita? Cosa avrei fatto quando l'avrei vista a scuola? E soprattutto, a chi avrei potuto dare tutto quell'amore che provavo per lei?


#xgottabelieve's space:
Ciao bellezze, so che questo capitolo non sia tanto bello, ma non sapevo farlo meglio t.t
Spero che però vi piaccia comunque, io aspetto una vostra recensione e voglio sapere cosa ne pensate. un bacione e grazie a tutte quelle che seguono questa ff, siete fantastiche.
ps. se volete chiedermi qualcosa, io sono @xgottabelieve su twitter. seguitemi se vi va:3 un bacione.
-gb.

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Capitolo 6
*** i'm not afraid anymore, i'm not afraid. ***



Era passato un anno, un anno e mezzo senza Justin e senza Josh.
L'ultima volta che vidi Josh, fu quando Justin gli disse che io e lui avevamo fatto sesso. Poi avevamo deciso di rimanere amici e magari un giorno avremmo riprovato a stare di nuovo insieme, quando lui sarebbe tornato da me. Da quel giorno, l'ho sentito sempre meno e quasi non ci spero più a rivederlo o risentirlo.
Justin dopo quell'episodio, cambiò classe e tornò ad essere quello di una volta, detto da Jennifer. Aveva iniziato a scoparsi tutte le ragazze della scuola e le mie compagne delle cheerleaders. Poi però è partito, è partito per seguire il suo sogno. Mi aveva sempre detto che un giorno l'avrebbe fatto, e quel giorno era arrivato. Il suo sogno era quello di diventare qualcuno nel campo della musica, e il suo sogno si era finalmente avverato.
E' partito senza dirmi niente, lo vennero a prendere fuori da scuola un uomo non molto grande e nemmeno molto giovane con sua madre, e lui era felicissimo. Inizialmente non avevo capito, poi lo vidi in televisione e capì che lo avevo perso per sempre.

Stavo passeggiando per il parco e il tempo era orribile, pioveva senza mai fermarsi, ma non m'importava molto. Ultimamente ero abituata a stare sola e onestamente, non mi dispiaceva per niente. Mi chiedevo perchè Justin era andato via proprio quando ero pronta a parlargli, perchè non si facesse mai sentire, perchè ero così sfigata. Ormai ero consapevole del fatto che non sarebbe mai più tornato e che io ero una stupida ad aspettarlo, ma sinceramente non lo facevo di proposito.
Ero fuori da 3 o 4 ore, avevo altro per la testa, così decisi di ritornare a casa. Qualcosa mi venne addosso con violenza, o meglio qualcuno. Era un maschio credo, aveva un paio di occhiali scuri, un cappello e il cappuccio della felpa sopra.

-Hei, guarda dove metti i piedi!- dissi con il mio culo per terra che si bagnava e lui nemmeno si era fermato per chiedermi come stavo.-stronzo!-
-Perdonami ma vado di fretta, ti sei fatta male?- mi disse mentre mi porgeva la sua mano per aiutarmi ad alzarmi.
Quella voce, quel sorriso, quelle mani, io le conoscevo già.
-Charlie?- mi chiese spostandomi una ciocca di capelli bagnata, che mi era scivolata sul viso.
-Justin?- dissi allo stesso modo.

Vidi gli angoli della sua bocca aprirsi in un grande sorriso e fu istintivo da parte mia, stringerlo in un abbraccio così forte da stritolarlo. Il suo profumo, mi mandava in un altro posto. Mi faceva bruciare le narici e tutto l'apparato respiratorio. Le farfalle nello stomaco erano così troppe che, se aprivo la bocca per parlare, sarebbero uscire senza controllo. Gli occhi mi pizzicavano dalla gioia e la cassa toracica mi chiedeva perdono per quando mi batteva forte il cuore.

-Ti prego, non mi lasciare più, ti prego!- quelle parole mi uscirono senza alcun preavviso.
-Non lo farò mai più, lo giuro. Scusa, scusa se me ne sono andato senza avvisarti, scusa se non ho avuto il coraggio di dirti che senza di te la mia vita non è la stessa, scusa se non ti ho detto che ti amo.-
I suoi bellissimi occhi color caramello, erano pieni di lacrime che a momenti sarebbero scivolate giù come non mai. La pioggia cessò di cadere e io rimasi a fissarlo in tutta la sua bellezza. Mi spostò nuovamente quella maledetta ciocca di capelli d'avanti agli occhi, e prese il mio viso nelle sue mani. Avvicinò il suo volto al mio e sentì il suo respiro sulle mie labbra. La distanza che c'era tra le nostre bocche, scomparve immediatamente e la sua lingua punzecchiava la mia.
Sorrisi durante il bacio e mi staccai dalle sue labbra per abbracciarlo nuovamente. Mi prese in braccio e mi fece girare su me stessa e poi mi appoggiò per terra. Mi alzai sulle punte e presi il suo viso nelle mie mani. Appoggiai la mia fronte alla sua e lo guardai dritto negli occhi.

-Promettimi che niente e nessuno ci dividerà mai più.-
-Lo prometto.-
-Ti amo, Justin.-
-Ti amo, Charlie.- mi disse sorridendo sulle mie labbra.
Mi riaccompagnò a casa, mano nella mano e dopo una lunga doccia mi misi nel mio letto caldo. Adesso si, adesso potevo dormire con tanto di sorriso stampato sulle mie labbra.

JUSTIN'S POV.

Dopo un anno e mezzo, finalmente l'avevo ritrovata e con essa, avevo ritrovato la voglia di sorridere. Adesso la mia vita era completa, il mio sogno si era avverato, e avevo la ragazza che amavo al mio fianco. Adesso, non l'avrei lasciata per niente al mondo.
Arrivai a casa e trovai mia madre e Scooter, il mio manager, in cucina. Andai da loro e mi sedetti affianco a Scooter. Ultimamente era diventato come un padre per me, e ci tenevo molto a lui.
-Come mai sei tornato così tardi, Justin?- mi chiese mia madre, che come al solito si preoccupava per me che sapevo badare a me stesso. Ma sapevo che era una cosa normale.
-Ho reso la mia vita completa.- risposi fiero di me stesso. Pensai a quando fossi stato fortunato ad aver trovato persone così speciali e promisi a me stesso di non lasciarle mai andare via. Adesso avevo tutto quello che mi serviva, tutto quello che serve per essere completi. Ed io, ero completo.


#xgottabelieve's space:
E' finitaaaaaa. ok, so che non è il massimo, ma non sapevo fare di meglio. D:
Vabbè,voglio sapere i vostri pareri su questa ff, per favore:3
Grazie a tutte quelle che seguono questa ff e ancora, un grazie speciale a tutte le ragazze che la recensiscono. Siete fantastiche, ragazze. grazie mille, buona giornata.
ps. per qualunque cosa potete trovarmi su twitter. io sono @xgottabelieve
, non fatevi nessun problema. seguitemi e menzionatemi in un tweet, così io ricambierò. (:
-gb.

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