Dancing on my Own

di ____giuls
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo Uno ***
Capitolo 2: *** Capitolo Due ***
Capitolo 3: *** Capitolo Tre ***
Capitolo 4: *** Capitolo Quattro ***
Capitolo 5: *** Capitolo Cinque ***
Capitolo 6: *** Capitolo Sesto ***
Capitolo 7: *** Capitolo Sette ***
Capitolo 8: *** Capitolo Otto ***
Capitolo 9: *** Capitolo Nove ***
Capitolo 10: *** Capitolo Dieci ***
Capitolo 11: *** Capitolo Undici ***
Capitolo 12: *** Capitolo Dodici ***
Capitolo 13: *** Capitolo Tredici ***



Capitolo 1
*** Capitolo Uno ***


Al centro del palco, ero in piedi, tesa come una corda di violino,con il cuore che mi batteva all’impazzata quasi che mi sembrava vederlo uscire fuori dalla maglia e le gambe che tremavano da sole, senza che io potessi più controllarle. Abbracciata alla presentatrice tv, attendevo di scoprire il verdetto del pubblico..come me, altri due concorrenti:  Alice e Matteo.

La prima era una ragazza del nord, conosciuta all’inizio di quest’ avventura solo sei mesi prima … Lei si era presentata come attrice, e la sua classe e la sua raffinatezza non erano passate inosservate agli occhi della commissione. Era stato facile avvicinarmi a lei, era così socievole e gentile che in breve tempo si era guadagnata l’ammirazione e il rispetto da parte di tutti quanti, me compresa. A sorteggio, la produzione ci aveva inserito nella stessa squadra così eravamo andate a vivere in un loft affidatoci dalla trasmissione,vicino agli studi televisivi, in compagnia di altri ragazzi che facevano parte del  nostro stesso team. Eravamo andate subito d’accordo, e senza alcuna esitazione ci eravamo dette tutto l’una dell’altra.

Caratterialmente eravamo due poli opposti, stile acqua e fuoco, giorno e notte, yin e yang , ma allo stesso tempo avevamo un milione di cose che ci accomunavano : gusti musicali, film preferiti , personaggi famosi,  genere di romanzi, programmi televisivi, videogames, sogni nel cassetto...così in poco tempo ci eravamo ritrovate ad essere inseparabili, oltre a concorrenti e coinquiline eravamo diventate prima di tutto amiche. Con il secondo, non ci andavo particolarmente d’accordo, era un tipetto alquanto sopra le righe, convinto di essere migliore degli altri soltanto perché madre natura con lui era stato particolarmente generoso. Con quel caschetto biondo cenere e il taglio d’occhi alla Alex Pettyfer si era presentato come ballerino durante una puntata del talent show. Non era un cattivo ragazzo, certe volte il suo cervello sapeva partorire anche qualche pensiero dolce e carino..diciamo soltanto che non era quel genere di ragazzo per cui avrei mai perso la testa.  Lui faceva parte della squadra rivale, quindi quasi una volta a settimana ero costretta a fare la mia sfida di ballo contro di lui … se c’era una cosa su cui potevo sinceramente stimarlo, era il suo essere un professionista. Difficilmente avevo incontrato qualcuno con le sue grandi capacità … era quello che nel gergo danzerino viene definito “una macchina da palcoscenico” .

“Il vincitore … di questa ottava edizione … che si aggiudica così il premio finale pari ad una borsa di studio di trecentomila euro e un contratto lavorativo per 2 anni è ….”


5 MESI DOPO ….

-Non ci credo che stai venendo qui da me!- urlandomi  nell’orecchio fino a distruggermi quasi completamente il timpano, Alice, era dall’altro capo del telefono e conoscendola, probabilmente andava su e giù per il suo appartamento –Non ci credo neppure io!-  avevo urlato senza neppure rendermene conto. Anche se vestivo spesso i panni della dura, quella che tiene sempre tutto dentro, quella che non si sconvolge facilmente, quella “dal sangue freddo” per intenderci, in questa occasione mi riusciva impossibile nascondere il tumulto di emozioni che sentivo. Stavo per salire su un aereo che mi avrebbe dritta dritta lì dove mi attendeva un nuovo lavoro, una  nuova vita, nuove esperienze, nuove conoscenze, nuove possibilità … sapevo che nulla sarebbe stato più uguale dopo LONDON .

Erano da poco scoccate le undici di sera, quando una volta atterrata, avevo subito acceso il mio iphone per vedere se Alice aveva provato a chiamarmi … e poi volevo avvisarla che avevo toccato terra sana e salva! Lei sapeva quanto mi sentissi a disagio nel volare da sola... in compagnia il tempo subito passava, tra una chiacchiera e l’altra non pensavo molto che mi trovavo in mezzo alle nuvole, ma da sola era tutt’altro discorso … mi venivano i tic nervosi che comprendevano dal muovere freneticamente la gamba allo spezzarmi le punte dei capelli dal tanto stritolarli intorno alle dita. Poi questo era il primo volo dove lasciavo l’Italia … quindi tutto un altro discorso!

Completamente spaesata mi guardavo intorno cercando l’uscita, ma l’unica cosa che riuscivo a vedere era l’enorme afflusso di gente che mi circondava ….  Molte erano gruppi di ragazzine che correvano a destra e manca alla ricerca di qualcosa o qualcuno, che incuranti ,spingevano con forza chi le ostacolava il passaggio, anziani compresi! “quanto odio queste bimbe minchia del cavolo !!” mi ero detta tra me e me, cercando di mantenere la calma e trovare velocemente l’uscita per potermi finalmente allontanare da quel posto. Così, dopo aver recuperato tutti  i miei bagagli, avevo iniziato ad incamminarmi nella direzione opposta a quella dove si dirigevano le orde di ragazzine inglesi urlanti. " ci sarà sicuramente qualche personaggio famoso in giro…" mi ero detta "chissà … magari è Lady Gaga … o forse è Rihanna … perché non Chris Martin? "  mentre fantasticavo sul possibile personaggio segreto, avevo scorto in lontananza l’uscita, così continuando a camminare mi ero messa velocemente a rovistare nella borsa per recuperare il cellulare e chiamare Alice, ma improvvisamente ero andata ad urtare una sagoma che proveniva dalla direzione opposta alla mia, facendomi così cadere l’iphone e i cumuli di fogli e fogliettini che tenevo tra le mani… -oddio!-  avevo esclamato sobbalzando dallo spavento – i am sorry!- aveva esclamato l’altro … un ragazzo, inglese sicuramente, a giudicare dal suo accento, più alto di me di una decina di centimetri, magro, capelli mossi , che ricadevano spettinati ad incorniciare il viso.

Invece di prendere la roba che era caduta a terra mi ero bloccata a fargli una sorta di controllo a raggi x, forse perché mi sembrava di conoscerlo, forse perché constatavo che la cosa de “i ragazzi inglesi sono bruttini” era del tutto infondata. Svegliandomi dallo stato di trance in cui ero caduta, avevo subito distolto lo sguardo dal suo che mi fissava curioso,  e mi ero abbassata per recuperare le cose che erano cadute … non solo mie, ma anche sue. – mi dispiace tanto…non ti avevo proprio vista!- mi dice una volta abbassatosi per recuperare la roba caduta – non ti preoccupare … anche io ero distratta, guardavo da tutt’altra parte … -  avevo risposto con un filo di voce, e afferrando velocemente l’iphone gli avevo rivolto un ultimo sguardo incuriosita... prima che la mia attenzione venisse catturata da una macchia particolare che era sul suo collo … una voglia credo.
-tieni! – gli avevo passato una rivista di videogames , mentre mi alzavo frettolosamente – grazie..- mi aveva gentilmente risposto lui alzatosi a sua volta – ad..adesso devo andare … scusami ancora … arrivederci! – l’avevo liquidato brevemente in preda all’imbarazzo più totale. “Arrivederci?! Ma cosa significa arrivederci“ – ciao! – mi aveva salutata educatamente, ma in realtà mi guardava con aria confusa … “sicuramente avrà pensato che sono pazza … brava Aurora..complimenti!” 

Mi ero allontanata di corsa, e in pochi secondi ero uscita da quell’ enorme edificio … un po’ d’aria fresca per tornare a respirare … Non riuscivo a non pensare a quel volto che mi sembrava così familiare … ma proprio non mi veniva nessun nome al momento!  “ adesso basta! Tira un respiro profondo…chiama Alice!”

-oh crap!! – avevo esclamato fissando con occhi spalancati il cellulare che mi ritrovano tra le mani – ma questo non è il mio!! – e parlando da sola, fissavo a bocca spalancata la foto su quel display … il ragazzo misterioso che si sbaciucchiava romanticamente con una ragazza. 

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Capitolo 2
*** Capitolo Due ***


Erano circa 20 minuti che fissavo con sguardo assente, di chi in realtà non sta guardando ma è perso in tutt’altra dimensione , il display nero di quell’ iphone poggiato sul tavolino di fronte al divano su cui ero seduta.  Tra me e me mi domandavo qual’era la cosa più semplice da fare ma a causa dei mille dubbi che mi assalivano, ogni idea che inizialmente mi sembrava buona, dopo un po veniva accantonata.  Quattro giorni prima, non appena arrivata su suolo inglese ne avevo già combinata una delle mie! Con le centinaia di migliaia di persone che ogni giorno attraversano l’aeroporto Gatwick, contro chi dovevo andarmi a scontrare? E non solo … con chi dovevo scambiare telefono senza accorgermene?  “non è possibile … sono un’ idiota patentata … “ mi ripetevo in preda ad un inizio di crisi d’ansia “neppure Fantozzi avrebbe saputo fare di meglio! “ con la mano mi allungo e afferro il telefono “ok … adesso lo accendo!” avevo preso la mia decisione! Avrei acceso quel telefono e chiamato qualcuno dalla rubrica telefonica che mi avrebbe aiutata a recuperare il MIO iphone. “ no no…meglio di no!” avevo riposto quel telefono lì dov’era,così rapidamente manco fosse fatto di fuoco.  Il mio monologo era stato interrotto da una bussata alla porta, così mi ero diretta velocemente ad aprirla, sapendo già chi ci fosse dall’altra parte.

-Buongiooooornooooo!-  la voce di Alice era un vero toccasana per me, in quella assurda situazione! Dopo avermi stretta in un caloroso abbraccio, che avevo ricambiato con altrettanta forza, mi aveva subito chiesto  – Allora? L’hai acceso? – con tono speranzoso di chi aspetta di ricevere una risposta positiva –Ehmm.. – avevo iniziato a grattarmi nervosamente la testa – sinceramente non so se sia la cosa più giusta da fare! – avevo trovato la forza per mettere su una frase che avesse un senso compiuto –Ma come?! Scusa ma cosa c’è di sbagliato nel rivolere il proprio telefono indietro? Hai provato a chiamare sul tuo numero, è spento okay, prova a chiamare un numero presente nella sua rubrica, che ne so … prova mamma o papà!-   La facilità con la quale Alice affrontava le cose era così ammirevole quanto snervante! Quella ragazza riusciva a trovare facilmente e senza spendere troppe parole, una soluzione ad ogni tipo di situazione!  –Posso sapere perché sei sempre così fastidiosamente calma e pacata!? – le avevo chiesto stizzita e disperata, imitando l’espressione di chi sta per piangere – Non è che io sono calma e pacata! Sei tu che sei sempre ansiosa e fuori controllo!- mi aveva risposto con tanto di finto sorrisino angelico – è vero che ti è capitato di scambiare il cellulare con uno dei ragazzi più desiderati di Inghilterra, vocalist di una super boyband , bello come il sole .. ma questi sono solo dettagli! –Alice si divertiva a girare il dito nella piaga, per poi scoppiarmi a ridere in faccia… “adesso la strozzo …  poi vediamo se dopo se la ride così” – Non posso chiamare un numero a caso! Così come non posso chiamare uno dei genitori!Sai cosa penserebbero? Penserebbero sicuramente che sono una stalker-fan che ha rubato l’iphone di Liam Payne , per ricattarlo chiedendogli di sposarlo ! - ero esplosa, tirando tutto fuori d’ un fiato – Ho provato a chiamare sul mio numero, almeno così avrei potuto parlare direttamente con lui, ma è irraggiungibile! Non so cosa fare!! E poi tengo il suo spento perché ho paura che possano chiamare … e io non so cosa dire … e se chiamasse la fidanzata?  - mi ero ricordata della foto , sfondo sul display - Sai cosa si scatenerebbe? No no no.. io quel coso non lo accendo! – e così dicendo mi ero scolata quasi l’intera bottiglietta di acqua naturale presa qualche minuto prima dal frigo.  – Va bene: no parents , no girlfriend, chiama uno del gruppo!! – aveva proposto improvvisamente Alice, dopo qualche minuto di silenzio … in tutto quel tempo, l’idea di chiamare uno dei One Direction non mi aveva proprio sfiorata – Non so se sia una buona idea… –  avevo iniziato … solo il pensiero mi metteva a disagio – Pensaci Aurora! probabilmente Liam in aeroporto non era da solo, non si muovono quasi mai da soli, sicuramente c’era qualcuno della band che forse adesso è ancora con lui! – aveva continuato la mia amica -Puoi farcela su! Cosa vuoi che ti facciano?-  cercava di convincermi – Non mangiano mica sai! Forse tranne Harry…quello riccio… ma tu cerca di non avvicinarti troppo! -  mi aveva detto accennando un sorriso, decisamente divertita – Mi spieghi come fai a conoscere così tante così su questi ragazzi? Sembra quasi che tu li conosca di persona! E dimmi … sai dirmi pure il nome del loro ristorante preferito? – avevo chiesto in tono sarcastico, facendole  pure il verso
-Nando’s – netta, era stata la sua risposta, accompagnata da un sorriso a 32 denti – Vabbè che in realtà è quello preferito di Niall, ma son sicura che agli altri non dispiace andare ad ingozzarsi lì-  e continuava nonostante il mio sguardo era un misto tra l’impietrito , l’impaurito e l’assassino – Conosco parecchio su di loro , perchè  è impossibile evitarlo, soprattutto se vivi qui! Ogni cosa ruota intorno a loro … e presto te ne accorgerai anche tu! –   stavo per controbattere quando improvvisamente una strana melodia inizia ad echeggiare tra le pareti della camera … “cos’è ques…” pensavo, mentre lentamente mi giravo a guardare quel dispositivo illuminato, che emanava quella fastidiosa canzonetta – Io ti ammazzo sul serio!!! – e iniziando a correre dietro Alice, che era scappata nell’altra stanza avevo capito che era stata lei ad accendere l’ iphone senza che io me ne accorgessi – Rispondi tu o rispondo io! – mi aveva minacciato di premere il tasto verde – hai  5 secondi per decidere! 4, 3, 2, 1..-

“Certo che la stai facendo pesante … Alice ha ragione … è stato un incidente, non volevi fregarti il telefono del cantante, è capitato, adesso stai andando a riportarglielo ma il problema dove è?! “ ero seduta a bordo della metropolitana, che spedita, mi stava portando in direzione London Eye, dove avevo appuntamento con uno dei ragazzi dei One Direction … Zayn Malik, quello che aveva chiamato due ore prima sul cellulare di Liam, a cui aveva risposto Alice, che fingendosi me gli aveva spiegato tutta la situazione.  Arrivata alla fermata a cui dovevo scendere, armata di forza e coraggio, mi ero alzata e a passo spedito seguivo le  istruzioni datemi da Alice per arrivare al bar dove avevo appuntamento con il tipo.  Speravo con tutto il cuore che sarebbe venuto da solo, così come ero sola io, visto che la mia migliore amica era stata costretta ad abbandonarmi a causa di impegni lavorativi precedentemente presi. In pochi minuti ero arrivata a destinazione “Skylon Bar” e con un gesto deciso avevo aperto la porta e facevo il mio ingresso al suo interno. 
Fortunatamente c’erano poche persone, e ognuna di queste sembrava non essersi accorta del mio arrivo … mi guardavo intorno, sperando di riconoscere Zayn, visto che prima di uscire mi ero anche guardata alcune sue foto, ma proprio non lo vedevo da nessuna parte. Poi un rumore alle mie spalle mi porta a girarmi di scatto … evidentemente grazie alla mia espressione, per Zayn non era stato difficile capire che ero io la ragazza con cui aveva appuntamento. -Ehilà … tu devi essere … - aveva esordito il bel moro, che non conoscendo il mio nome aveva comunque provato a rompere il ghiaccio - Aurora..il mio nome è Aurora – educatamente gli avevo allungato la mano, che aveva afferrato e stretta senza forza … ma delicatamente –Zayn..- aveva detto.  Anche con lui, come la volta in cui avevo incontrato Liam, avevo notato la differenza d’altezza che ci separava “e dire che dalle foto sembrano bassini!” Sorpassandomi, aveva fatto un cenno al cameriere che aveva ricambiato con un occhiolino, così mi aveva intimato di seguirlo – veniamo spesso qui, perché è un posto tranquillo e quando può il proprietario ci riserva il tavolo migliore – si era girato a spiegarmi mentre lo seguivo attraversando il locale, mentre mi ero limitata a fargli un sorriso di circostanza. Pochi instanti dopo eravamo seduti l’uno di fronte l’altra con due tazzoni fumanti di cioccolata e panna – All’ inizio credevo fosse uno scherzo, poi vedendo che Liam aveva sempre il telefono spento ho chiamato Louis, che è con lui a Parigi , e insieme mi hanno raccontato la vicenda del cellulare scambiato con una ragazza misteriosa! E’ stata una fortuna che sia successo con te … sai … alcune fan possono essere molto pericolose! Figuriamoci se si ritrovano con uno dei nostri cellulari tra le mani! – il suo accento, il suo modo di parlare era così intenso… la sua voce era calda e suadente che era impossibile distrarsi – Si lo so… infatti è stato anche per questo che l’ho tenuto spento, non sapevo come comportarmi per non sembrare una pazza sinceramente – poi infilando la mano nella mia borsetta, avevo tirato fuori l’iphone e l’avevo poggiato sul tavolino, vicino alla tazza da cui sorseggiava Zayn – eccolo… - gli avevo detto imbarazzata

-Ma tu guarda!! Non possiamo lasciarti da solo per un po’ che subito ne approfitti per fare nuove conquiste! – e scivolando al fianco del moro, Harry Styles “il riccio”, seguito da Niall Horan “l’irlandese” avevano preso posto vicino a noi con aria trionfante! 

#RADIATELOVE @____giuls

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Capitolo 3
*** Capitolo Tre ***


“Voglio morire…” mi ripetevo ogni qualvolta Harry mi fissava inarcando su e giù maliziosamente le sopracciglia. –Hazza, Niall mi spiegate cosa ci fate qui?! – aveva chiesto preoccupato Zayn – sapete che dobbiamo evitare di camminare per la città insieme! – “Hazza? Che razza di nomignolo è Hazza? “ – Sono venuto a controllare la situazione e ad accertarmi che andasse tutto bene – aveva risposto il riccio prendendo la tazza dell’amico e bevendosi tutta la cioccolata con un unico sorso – Proprio così – aveva accordato il biondino, che ogni tanto mi lanciava timidi e frettolosi sguardi –Louis ci ha chiamati  per raccontarci  tutto, e ci ha chiesto di venire a vedere se la situazione era ok – Zayn che aveva notato il mio disagio li guardava fuoribondo – Louis? Dovevo immaginarlo… - “accertarmi che andasse tutto bene…controllare la situazione… ma ooh! non sono mica un serial killer!!”  - Sentite.. – avevo esordito, imbarazzata e umiliata da morire ma con unorme esigenza di spiegare come stavano le cose – non sono il genere di ragazza che pensate che io sia e non ho preso volontariamente il telefono del vostro amico, purtroppo quando me ne sono accorta era troppo tardi per tornare  indietro e restituirglielo perché tra la folla immensa di persone, e fan che setacciavano ogni angolo per incontrarvi non l’avrei mai beccato! –e continuando avevo aggiunto-Adesso però  ho restituito il cellulare che non mi appartiene e vorrei soltanto riavere indietro il mio, lasciare questo bar e dimenticare questa assurda vicenda!! – dal modo in cui mi guardavano avevo capito che il mio scatto li aveva colti alla sprovvista   -Ma sei italiana? – mi aveva chiesto con sorpresa  il biondo dagli occhi azzurri prima di addentare un muffin al cioccolato di ripieno al caramello, che soltanto a guardarlo faceva venire il diabete “WTF!! Cosa c’entra la mia nazionalità?!” –Ehmm… si… – avevo risposto preoccupata, che la mia cadenza del sud si facesse ancora riconoscere  - Davvero!? Wow! Sei la prima italiana che incontro!! – Harry si era illuminato, assumendo l’espressione di un bambino a cui è stato appena regalato un biglietto per Disneyland  -Non è vero Harry…abbiamo incontrato alcune fan in Italia l’estate scorsa – era intervenuto Zayn – Si lo so! Ma guardatela bene guys…  lei è la prima italiana carina! –e tornando a guardarmi, aveva  sfoderato un sorriso ammiccante, accompagnato da quel suo inarcare freneticamente le sopracciglia. Non ce l’avevo fatta, ero scoppiata a ridere insieme ai tre inglesini che avevano iniziato a darsi pacche sulle spalle e a scompigliarsi l’un l’altro i capelli  “ Okay…questi non sono del tutto normali normali!” .

Dopo le cose erano venute da se …  ci eravamo ufficialmente presentati “primi e secondi nomi compresi xD” eavevamo iniziato a parlare con più serenità,  senza quella freddezza che ci aveva bloccati inizialmente. Interessati i ragazzi  facevano domande sulla mia vita, sul perché mi trovassi a Londra, su quali fossero i miei programmi , da quale città italiana provenivo … -Ma se dimostri massimo 19 anni! – Zayn non credeva che appartenessi alla classe 1989 – Fammi vedere un documento!-  e Niall mi aveva anche puntato il dito contro con fare accusatorio – E’ destino! Sei la donna che fa per me! Io adoro quelle più mature, più grandi con più esperienza! – per ultimo il commento di Harry, che non aveva perso una sola occasione per fare il cascamorto. 

Chissà per quanto tempo ancora sarebbe andata avanti quella chiacchierata se il Big Ben non avesse scoccato l’ora, riportandomi così alla realtà; avevo guardato l’orologio che segnava le cinque di quel caldo pomeriggio di settembre– Ragazzi io devo scappare adesso! Mi dispiace ma ho due ore di tempo per arrivare dall’altra parte della città, darmi una rinfrescata e andare a cena a casa della mia amica- avevo spiegato  – Ehmm… Zayn se mi dai il telefono… - mi ero rivolta sorridendo al brunetto che però mi guardava con sguardo incerto  - Aurora… guarda che il tuo iphone ce l’ha Liam… e lui è Parigi con Louis e le rispettive girlfriends-  “telefono mio + Liam + Parigi… are YOU kidding me?” ma.. ma Zayn perché non l’hai detto prima?- gli avevo chiesto disperata – Ma l’ho detto! – si era difeso lui – Si l’hai detto, ma avevo anche capito che adesso lo avessi qui con te, chessò che te l’avessero spedito o fatto portare da qualcuno!“ certo che sei un pozzo d’intelligenza Aurora… da chi te lo faceva portare il telefono da un piccione viaggiatore?! “ .
Harry aveva di scatto preso il suo cellulare dalla tasca dei pantaloni e digitando pochi tocchi sul display se l’era poi portato vicino all’orecchio, in questo piccolo frangente Niall cercava di contenere la risata nascondendosi il volto tra le mani –Pronto? Hey Louis asco…ma si certo che tengo in ordine la stanza!! Ma ascoltami! Sono con Niall, Zayn e Aurora .. come chi Aurora!? La ragazza misteriosa dell’aeroporto! Quella dell ‘iphone… do you remember? Ma se ti ho promesso che non avrei fatto cose sconce nel tuo letto!  – se fino a qualche instante prima ero sull’ orlo di una crisi isterica, adesso mi veniva da ridere per colpa di Harry ,delle sue facce buffe e dalle espressioni sceme! Il suo modo di porsi nei confronti degli altri era così semplice e spontaneo.. senza mezze misure! –per una volta puoi essere serio? È un ‘emergenza! Okay … levati dalle palle e passami Liam.. a più tardi a più tardi…love you too carrot!! – aveva gridato per poi  girarsi verso di me facendo  il gesto “dell’ okay” con il pollice alzato – Liam? Hey bro  vas’ happenin!! Ascolta, sono al bar con i ragazzi e Aurora, la ragazza che ha preso il tuo iphone…  ah si okay te la passo subito! – e con un sorriso malizioso mi aveva allungato il cellulare – vuole parlare con te!!“ con me!? Ommiodio no ti prego! Che cosa gli dico adesso!? Che abbiamo da dirci? io rivoglio solo il mio cellulare! ” avevo guardato il riccio con aria dubbiosa, mentrelentamente tiravo un respiro profondo “resta calma e non sparare stronzate!”  -Pronto..? – il tono della mia voce era quasi pari ad un sussurro – Aurora! Sono Liam … ti ringrazio per aver restituito il mio telefono a Zayn, purtroppo non sono potuto venire io personalmente perché sono a Parigi… - e dopo un paio di secondi aveva continuato– con la mia ragazza…  e mi dispiace ma il tuo iphone è ancora qui con me… conto di potertelo restituire al più presto! Altri 2 giorni al massimo… - sceso il silenzio da parte sua, io ero rimasta ammutolita. Era stato così chiaro e gentile che non c’era bisogno che io aggiungessi nulla. –C..c ..certo… va bene non preoccuparti… unica cosa: tratta  bene il mio piccolino! – Zayn, Niall e Harry erano scoppiati a ridere, facendomi rendere conto di quanto ridicole e stupide fossero state le mie parole. Diventando rossa come un pomodoro avevo ripassato il telefono in mano ad Harry e cercando di sdrammatizzare avevo sfoderato un mega sorriso.

Distesa sul lettone nella mia camera da letto, a pancia in su, braccia e gambe spalancate guardavo il soffitto con aria sognante. Ero tornata a casa in auto, accompagnata dai ragazzi che avevano instito per non farmi prendere da sola la metro.  Avevo i fischiettii nell’ orecchio a causa dell’altissimo volume con il quale mi avevano fatto ascoltare le canzoni del loro album…“ I want, I wish e Moments”  erano quelle che indubbiamente avevano lasciato un segno particolare.  Arrivati sotto casa, mi avevano salutata uno alla volta; per primo Harry, che stritolandomi come una cozza aveva sussurrato –Mmmm….i tuoi capelli profumano di fragola- Forse in altre circostanze mi sarei incazzata e probabilmente spezzato quelle manine che mi tastavano curiose la schiena, ma con Styles proprio non ci riuscivo! L’unica cosa che sapevo fare era RIDERE.
Poi era venuto il turno di Zayn, che con due occhioni marroni come il cioccolato al latte, mi aveva guardata intensamente prima di stringermi  tra le sue braccia con fare possente. Sciogliendomi da quell’ intimo abbraccio, imbarazzata avevo accennato un sorriso “Lui si che sa come prendere una donna” .
Per ultimo Niall, che con timidezza di era avvicinato sorridendomi esclamando – Guarda che conto di rivederti! magari andiamo a cena da Nando’s tutti insieme! “Nando’s !?! PUAHUAHUAHUA”  mi ero allungata verso di lui e tendendogli le braccia l’avevo abbracciato dolcemente … quel ragazzo emanava positività e serenità soltanto a guardarlo – Quando volete ragazzi! per me è stato un piacere trascorrere questo pomeriggio con voi… mi sono divertita tanto! – non potevo negare ne a me, ne a loro che era stata meravigliosamente bene. Appena salita, avevo scritto su twitter ad Alice per chiederle di spostare la cena insieme, da casa sua a casa mia “ sono distrutta…non ho forze ne fisiche, ne mentali per uscire questa sera”  che aveva subito accettato. Era arrivata dopo quasi un ora con 2 cartocci di cibo cinese tra le mani  - No ti prego… dimmi che è un incubo- le avevo detto prima di affondare la faccia nel cuscino – Credi davvero che dividerei il mio cinese con te? MUHA stupida illusa! questo è tutto per me, per te ho ordinato la pizza che dovrebbe arrivare a momenti ! – stavo per urlare dalla felicità quando vedo che mi fulmina con un’occhiata accattivante – Perciò sbrigati voglio sapere tutto! Esigo i dettagli! Voglio conoscere ogni cosa di quei ragazzi!!-  “HELP ME!”

#RADIATELOVE  @____giuls

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Capitolo 4
*** Capitolo Quattro ***


*da questo capitolo in poi troverete alcune tracce musicali, che vi consiglio di aprire mentre leggete... rendono di più l'idea :) Buona Lettura!

“Lego House” by Ed Sheeran
 
Pienamente soddisfatta stringevo nella mano il mega bicchierone di frappuccino con doppia dose al cioccolato,della migliore caffetteria del mondo: Starbucks! Ero uscita di casa molto presto quella mattina e adesso, a passo spedito mi dirigevo alla fermata del bus “38 situata ad un paio di isolati più in la, precisamente a Piccadilly Circus. Scelto il posto con la visuale migliore, vi avevo appoggiato la borsa e lo zaino contenente alcuni miei effetti personali, in modo da far capire agli altri passeggeri che il sedile era già occupato, e impugnando la mia inseparabile Canon EOS avevo iniziato ad immortalare tutto ciò che mi circondasse. Soltanto adesso realizzavo il valore delle parole di tutte quelle persone che avevano visitato questa città prima di me,e che me l’avevano descritta come “Magica” … adesso si che capivo il perché. Poi prendendo comodamente posto, avevo infilato le cuffiette del mio ipod distaccandomi completamente dal resto del mondo.  Quella di oggi sarebbe stata per me, una delle giornate più importanti di sempre. Il mio manager, Garrison Rochelle, mi aveva fissato un audizione al Queen's Theatre dove ad attendermi avrei trovato una commissione formata interamente da coreografi ed ex ballerini tra i più importanti del paese. La cosa però non mi spaventava, non mi intimoriva… anzi mi allettava l’idea di iniziare a dimostrare agli inglesi quanto amassi la danza ,quanto negli anni essa mi avesse forgiata e quanto io l’avessi fatta mia. Più mi avvicinavo all’entrata principale del Teatro, più si faceva chiara la sagoma di Garrison che mi aspettava, ansioso, con una pila di documenti tra le mani. Lui per me  non rappresentava soltanto la figura del manager ; l’avevo conosciuto ai tempi del talent show quando vestiva i panni dell’insegnante di danza moderna. Subito si era innescata una complicità particolare tra di noi, che rafforzandosi settimana dopo settimana mi aveva portato a vedere in lui una figura più vicina ad un amico che ad un maestro.  Ero arrivata alle sue spalle e cogliendolo alla sprovvista l’avevo salutato con un –Buuuh-  probabilmente non se l’aspettava visto che sobbalzando aveva emesso una sorta di starnazzo , mentre io ridevo divertita – Ma come devo fare con te… sempre la solita pazza! – amavo il suo accento americano!  - Buongiorno anche a te raggio di sole!- avevo rimato e mentre l’abbracciavo forte gli avevo detto  –sono pronta! Stendiamoli questi inglesi!! –  Facendoci strada all’interno del maestoso edificio, avevamo raggiunto l’aula adibita a sala d’attesa. Guardandomi intorno avevo notato che c’erano altre ballerine che come me attendevano di essere chiamate ad esibirsi.

“Viva la Vida by Coldplay” Il polsino che indossava una ragazza seduta poco distante aveva catturato la mia attenzione; la scritta “1D” fluorescente mi aveva subito portato a ricordare il pomeriggio passato insieme ai 3 pazzoidi soltanto quattro giorni prima … da lì non avevo più avuto modo ne di sentirli ne di vederli. Non avevo ancora ricevuto notizie neppure da parte di Liam e del mio benedetto iphone “ alla faccia del - 2 giorni al massimo- ” avevo pensato stizzendomi  “ mi sa che potrei denunciare il Payne per furto” e senza che me ne accorgessi sorridevo malignamente “ se certo come no, dopo però vengo lapidata dalle fan” meglio lasciar perdere mi ero detta sbuffando.  Improvvisamente la porta che separava la sala d’attesa con l’aula dove si svolgevano le audizioni si era aperta e dal suo interno ne era sgusciata fuori una signora di mezza età, vestita sobriamente ma con un non so che di elegante a far la differenza . Sorreggeva con le mani una specie di registro e dopo uno sguardo veloce aveva esclamato –Amoroso-  Ecco! Era arrivato il mio turno! Soddisfatta avevo preso il borsone con le mie cose e mi ero avvicinata, ma l’anziana signora continuava a tenere gli occhi puntati in basso –Peazer- aveva aggiunto qualche attimo dopo –seguitemi … siete le prime! – “Pea che? …no vabbè ma non può essere…nah.. non sarà …” e girandomi lentamente all’ indietro vedevo farsi spazio tra le altre ragazze una figura esile, con una carnagione olivastra dalla capigliatura ribelle legata in un nastro stretto . Eh si… avete capito benissimo, Danielle Peazer la fidanzata di Liam Payne era lì per partecipare alla mia stessa audizione. Non so perché, ma nel vederla, dentro di me si erano scatenate un cumulo di sensazioni non quel tipo di sensazioni –belle- ma di quelle che mettevano uno strano stato d’ansia. Non che io avessi paura di lei, artisticamente parlando, non l’avevo neppure mai vista ballare, ma non potevo smettere di pensare a Liam, alla questione del cellulare, e al fatto che fossero tornati da Parigi e non mi avessero ancora cercata. Arrivate dinanzi alla commissione, ci avevano sottoposto ad alcune brevi domande, prima di chiederci se avevamo portato con noi un pezzo, un nostro cavallo di battaglia; Essendo la prima che doveva esibirsi, avevo consegnato il mio nastro con inciso il pezzo che avevo preparato e mi ero recata al centro della sala. Non avevo tempo adesso per pensare alla ragazza che mi fissava curiosa ne tantomeno, avevo il tempo di pensare a Liam. Era giunto il momento di svuotare la mente e di trasformare in movimenti, TUTTO quello che avevo dentro.  
Poco dopo mi ero lanciata all’interno di una delle cabine telefoniche che erano sulla via di casa e digitando quei pochi numeri aspettavo fiduciosa che Alice mi rispondesse “non lo fa mai al primo colpo!”  Inaspettatamente però dopo pochi squilli l’aveva fatto, e io le avevo subito urlato – Ce l’ho fatta! Ce l’ho fatta! Ce l’ho fatta! Ce l’ho fattaaaa!!- saltellando sul posto – Awwww!! Non avevo dubbi amore! Sapevo che ti saresti fatta valere! Quindi quando inizi?- mi aveva domandato con euforia – Tra due giorni! Il tempo di sistemare alcune faccende burocratiche mi hanno detto! Non immaginerai mai chi ha fatto il provino con me… la Peazer!-  dopo un momento di esitazione Alice mi aveva risposto – Noooo! Non ci credo! PUAHAHAH ma…ma allora sono tornati! – riferendosi alla romantica vacanza parigina –Eh si! Direi proprio di si! Ma giuro che se trovo un modo io quel Payne lo ammazzo!-  -E io ti aiuto!! – mi aveva accordato, senza esitazione– amore adesso devo lasciarti, sono sul set e stiamo girando una parte importante, ti chiamo a casa appena mi libero!- Ah non ve l’avevo detto? Alice, la mia amica dopo essersi aggiudicata la vittoria al talent show, era stata ingaggiata per vestire i panni della protagonista femminile della  4^ stagione di una serie tv inglese molto famosa anche al di là del continente “Misfits”.  –Ok! Ci sentiamo stasera! Xoxo-

“Enchanted by Taylor Swift” Dall’euforia totale di qualche ora prima ero calata in una insolita tristezza,mentre me ne tornavo tutta sola a casa. Più mi sforzavo di non pensare al ragazzo con la voglia di caffè sul collo e più invece mi chiedevo quando e come avremmo potuto rincontrarci … ormai avevo perso le speranze di riavere indietro il mio iphone, ma cosa ancor più grave, avevo perso la speranza di rivedere LUI. “Perché faccio questi pensieri contorti? cosa me ne frega di quel tipo lì? Ma poi Aurora un po’ di contegno… è fidanzato cavolo! Stai già pensando a lui più del normale! È un completo estraneo che hai visto per cinque minuti in aeroporto, con cui non hai NIENTE in comune, non è il tuo tipo, è decisamente poco affidabile e poco serio e tu ti ci fissi?” mi ero portata una mano al viso e prendendo un bel respiroero tornata a parlare con me “ Ma questo non è pensare a lui…. Lui non mi piace! È solo che mi fa scazzare essere presa per i fondelli! “  Stavo per salire il primo gradino della lunga serie che andavano sul portico di casa mia, quando una figura si era mossa di scatto facendomi prendere un colpo. Jeans chiari, abbinati ad una t-shirt bianca messa sotto ad una camicia aperta a quadri azzurri e blu, Liam Payne era in carne ed ossa seduto lì per terra ad aspettarmi…  -Tu!- mi ero lasciata scappare – Ehmm.. si sono io! – mi aveva risposto con un timido sorriso… un bellissimo timido sorriso, per poi alzarsi in piedi, diminuendo la distanza che ci separava – come va? – aveva chiesto guardandomi dalla testa ai piedi con una strana luce negli occhi –Va esattamente come va ad una persona senza il suo cellulare – era stata secca e acida la mia risposta, senza guardarlo in faccia – Hai perfettamente ragione… ti chiedo ancora scusa… -  la voce era calda e suadente, proprio come nelle sue canzoni, poi aveva allungato verso di me un pacchettino che stringeva nella mano – ecco qui… Il tuo bambino è tornato da mammina – avevo afferrato il pacco d’istinto, permettendo così che le nostre mani si sfiorassero ...quel  contatto era stata una scossa elettrica –Alleluja!- avevo esclamato con un sorrisone, giusto per allentare la tensione di quel momento , ma lui continuava a guardarmi con quella luce negli occhi che mi metteva ancora più a disagio  - Grazie!- “anche se mi ha fatto penare, devo comunque essere educata” –Adesso devo proprio andare… - aveva detto lanciando un ‘occhiata verso il taxi fermo in sosta poco più avanti– ho fatto il massimo per venire qui da te oggi… – aveva spiegato –O..okay –  non sapevo che dire,che fare – ti ringrazio…davvero-  improvvisamente tutta la rabbia che avevo nei suoi confronti era sparita, smaterializzata, andata a farsi benedire –Ciao- avevo sussurrato mentre  lo vedevo allontanarsi  per dirigersi verso quel taxi scuro già in moto pronto per portarlo lontano – Preferisco gli Arrivederci- mi aveva detto con sorriso malizioso. “NO NO E ANCORA  NO. QUELLO NON E’ UN SORRISO MALIZIOSO!” 

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Capitolo 5
*** Capitolo Cinque ***


*vi consiglio vivamente di aprire le tracce musicali!! xoxo 


“You're gonna make me lonesome when you go by Miley Cyrus”
 

Giacevo immobile, lì immersa in quella vasca da bagno riempita quasi fino all’orlo. Il profumo dei sali che avevo usato aveva dolcemente inondato l’intera stanza,  e le candele poste di qua e di là avevano aiutato a rendere l’atmosfera ancora più rilassante. “RILASSARMI” ecco quello di cui avevo bisogno. L’effetto collaterale che però esso produceva, era che più mi rilassavo e più pensavo… e più pensavo più andavo in crisi. Avevo scartato il pacchetto confezionato da Liam “perché avesse fatto un pacchetto stile regalo natalizio ancora non l’avevo capito” e ne avevo estratto l’iphone incriminato, che avevo successivamente riposto in corrente per far caricare la batteria che segnava rosso.
Giocherellavo con la schiuma, spostandola da un lato all’altro della vasca … ero annoiata, scazzata, perchè sapevo di essermi messa in una brutta faccenda. Mi conoscevo troppo bene per non ammettere di essermi presa un’infatuazione per il bel cantante inglese. Era proprio il fatto di sapere che fossimo così diversi, così distanti, così improbabili da renderci incompatibili che mi attirava! forse quegli sguardi  fugaci, quei sorrisi … “lo stai rifacendo. Stai pensando! “ e contro il mio volere, mi ritrovavo a viaggiare con la mente! Io non ero così … io non facevo questo genere di cose … neppure le notavo le persone già impegnate! Perché questa volta era diverso? L’unica cosa che sapevo era che quella sera non potevo restare da sola o sarei impazzita, avevo bisogno di uscire, di prendere aria, di conoscere nuova gente, di divertirmi, di liberarmi di tutti quei pensieri che pesavano come macigni.
Era per questo che avevo subito accettato quando Alice mi aveva proposto di andare con lei al party organizzato in onore del ritorno in tv della sua serie televisiva .  Per l’occasione avevo optato per un look elegante ma non troppo classico: avevo scelto un abito color panna che andava nel beige, stretto, scollatura vertiginosa che metteva in risalto il mio piccolo seno “ eh no! Stasera non me ne frega niente” bloccato poco più giù da una fascia fatta di brillantini color argento, che permetteva al vestito di scendere morbido sui fianchi fino all’orlo ricamato che arrivava sopra il ginocchio. I lunghi capelli scuri leggermente ondulati avevo deciso di lasciarli cadere lungo la schiena. Con il trucco non avevo osato esagerare e mi ero limitata a mettere una goccia di  fondotinta, un po’ di mascara e di matita nera e per finire al posto del rossetto avevo messo il mio Labello preferito al gusto fragola che oltre a rendere morbide le labbra le colorava appena di un rosa delicato. Lo squillo del telefono mi aveva avvertito che Alice era arrivata e mi aspettava giù in auto, così prendendo la borsetta e spegnendo le luci mi ero affrettata a scendere per non farla aspettare.

“Glade You Came by The Wanted” 

Il locale era inondato di gente! Tra cast, troupe, invitati e giornalisti che attendevano ansiosi le star, io non riuscivo a camminare senza purtroppo pestare i piedi di qualcuno  –Mio Dio Alice! Tutte queste persone sono qui per te! – le avevo detto stringendole forte la mano con cui ci tenevamo a vicenda – Lo so … per questo mi son messa in ghingheri!” – mi aveva risposto trattenendo una  risata.  Quella sera la mia amica era più stupenda del solito : i boccoli raccolti in una coda laterale, le scendevamo morbidi fin sotto al seno, fasciato in un Valentino, di un chiaro verde smeraldo, lungo, con un leggero strascico che la rendeva ancora più elegante di quanto lo fosse normalmente. Avevamo raggiunto il cast di “Misfits” che mi aveva accolta con allegria e gentilezza prima di iniziare le presentazioni ufficiali; Iwan Rheon, Lauren Socha, Robert Sheehan erano stati carinissimi a farmi accomodare nel privet riservato esclusivamente ai membri del cast. Io che solitamente mi astenevo dall’alcol quella sera avevo deciso di fare un’eccezione, accettando ogni tipa di bevanda  mi venisse offerta. – Visto che simpatico Matty? – mi aveva chiesto Alice che mi era seduta accanto –oltre ad essere bono ha anche uno spiccato senso dell’umorismo!- Matthew McNulty era un altro membro del cast, di cui prima di diventarne co-star Alice aveva una devota ammirazione, nonché una malsana cotta – Siii! Però non so…non riesco a guardarlo dopo tutti i pensieri hot fatti su di lui le sere in cui guardavamo Misfits in tv! –  le avevo riposto prima di scoppiare a ridere insieme.  A quel punto della serata era impossibile restare ferme, così con nonchalance ci stavamo già scatenando come due pazze a ballare con il resto del gruppo!

“We are Young by Fun”  

Ero rimasta seduta al privet da sola, mentre il cast era stato chiamato da E! per un intervista, così dopo qualche istante avevo deciso di alzarmi da quel divanetto e di girarmi un po’ il locale. Preso un altro drink, questa volta con vodka alla fragola, passeggiavo  tra la folla che chiacchierava animatamente, che accennava qualche passo di danza o semplicemente sorseggiava un drink proprio come stavo facendo io. Mi sentivo stranamente “leggera” , era una sensazione che non avevo  mai provato prima, e dovevo ammettere che era piacevole! Mi sentivo libera …. Svuotata da tutte le preoccupazioni che mi portavo dietro da fin troppo tempo “Toniiiiiiiighhht we are yoouuuuunngggg”. Una persona, in quel momento aveva iniziato a sventolare la mano in lontananza catturando  la mia attenzione, ma non riuscivo a riconoscere chi fosse… le luci basse e la musica assordante mi rendevano ancor più difficile concentrarmi in quel momento, così senza pensarci mi ero limitata a ricambiare il gesto –Aurora! – aveva detto quel qualcuno, che nel frattempo si era avvicinato – Niall??! - avevo esclamato con stupore prima di lanciarmi contro di lui e abbracciarlo  – come stai? – gli avevo subito chiesto mentre allentavamo la presa – io benissimo! Tu!? Sei stupenda cavolo!-  si era complimentato mentre mi afferrava la mano – vieni con me..ci sono i ragazzi di là! Saranno contentissimi di salutarti, soprattutto Zayn!- Non avevo avuto neppure il tempo di contraddirlo che già mi trovavo in una zona del locale più nascosta, che dava su una terrazza all’aperto – Tadaaaa!- aveva urlato l’irlandese ai ragazzi che erano di spalle – guardate un po’ chi vi ho portato!?-  In quel preciso instante avrei preferito essere inghiottita dalla terra sotto ai miei piedi! Oltre a Harry, Zayn, Liam e Louis (l’avevo riconosciuto dalle famose bretelle) si erano girate anche altre persone, che non conoscevo, e che ora mi fissavano curiose –Aurora!- avevano detto all’unisono Harry e Zayn, mentre Liam ammutolito era rimasto immobile con occhi spalancati. I primi due subito si erano avvicinati per abbracciarmi , così uno per volta li avevo stretti con entusiasmo – Come va? Vi trovo in ottima forma!!- “ma fai la personal trainer adesso?! potevi almeno sforzarti di dire qualcosa di meno scontato!” mentre i ragazzi  mi rispondevano parlando l’uno sopra l’altro, avevo per un attimo spostato lo sguardo su Liam e Louis che si stavano avvicinando –Tu devi essere la ragazza dell’iphone! – aveva esordito l’uomo bretella con un sorriso bianchissimo quasi luccicante – Da cosa l’hai capito? – avevo risposto sorridendo prima di allungare la mano –Piacere Aurora - -Louis- mi aveva detto continuando a sorridere.
Nonostante fossi agitatissima e mi tremavano le gambe, sembravo la ragazza più calma e serena del mondo … dovevo ammettere che come attrice me la cavavo piuttosto bene! – Ciao Aurora!- ecco Liam, composto e con un sorriso di circostanza che veniva a salutarmi – Ciao Liam!- stava per allungarsi ad abbracciarmi se io non avessi stroncato quel gesto sul nascere porgendogli la mano… Con aria di sfida l’avevo guardato dritto negli occhi, forse era la prima volta che lo facevo da quando l’avevo conosciuto, e anche lui ricambiava lo sguardo con l’ormai solita strana luce negli occhi color caffè.  Stavo spiegando ai ragazzi che ero lì grazie alla mia amica che faceva parte del cast, e che adesso sarei dovuta ritornare di là perché probabilmente mi stava cercando… in pratica me la stavo svignando, e ci sarei anche riuscita se non fosse arrivata LEI a rovinare tutto – Ecco dove eri finita!– Alice era comparsa alle mie spalle attirando l’attenzione di Harry Styles, Zayn Malik, Liam Payne, Niall Horan e Louis Tomlinsn che la guardavano incantati. “TEMPISMO PERFETTO ALICE….GRAZIE ù_ù”


E anche questo 5 capitolo è arrivato alla fine xD

Spero sia stato di vostro gradimento :) 

Non esitate a lasciare una recensione! è molto importante per me , sapere cosa ne pensate!!

 

#RADIATELOVE  @____giuls

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Capitolo 6
*** Capitolo Sesto ***


*vi consiglio di aprire i link delle songs :) 

“The Last Dance by Claire Maguire”  

-Zayn… per piacere…puoi rallentare? Sto per vomitare!-  avevo chiesto nauseata, con un filo di voce al ragazzo che guidava a tutto gas il mini cooper che mi stava portando a casa.
Avevo giurato a me stessa di fare a pezzi, tanti piccoli pezzetti  Alice non appena fossimo rimaste da sole. La bella attrice si era da subito presentata ai ragazzi facendo tutta la carina e la simpatica, e avvicinandosi a me, che la guardavo impietrita aveva sussurrato  - Dovrai ringraziarmi in ginocchio da qui fino in Guatemala-  poi aveva rivolto un sorriso ai ragazzi che la guardavano contenti, per non far capire il suo labiale – Ringraziarti!? tu sei una traditrice, una cospiratrice! Sapevi che loro erano qui stasera... – avevo bisbigliato io, sempre fingendo un sorriso a 32 denti – Ma certo che lo sapevo! – e stampandomi un bel bacio sulla guancia si era lanciata in pista con Niall che l’aveva gentilmente invitata a ballare. 
Louis e Liam invece erano rimasti un po’ in disparte, limitandosi a squadrare da lontano la situazione. All’’ improvviso sento strisciare al mio fianco una figura, mi giro, è  Zayn, che legandomi a lui con un braccio intorno alla vita mi chiede di seguirlo fuori alla terrazza. Un po’ sorpresa avevo acconsentito e prima di muovere un passo avevo rivolto un ultimo sguardo a Liam, che continuava a guardarmi imperterrito.  – Te l’avranno già detto decine di volte stasera… ma sei davvero bellissima … - aveva esordito timidamente il bel moro con lo sguardo da lupacchiotto, non appena rimasti lontani da occhi ed orecchie indiscrete – Grazie Zayn… anche tu non sei da meno stasera! Sei super elegante! -  siccome il commento del ragazzo  mi aveva messa in imbarazzo, avevo cercato di cambiare discorso – Inizia a farsi fredda l’aria di sera… si sente che l’autunno sta arrivando... – avevo detto stringendomi nelle mie stesse braccia con aria malinconica. 
In pochi istanti,  Zayn si era piantato a due passi da me, e senza smettere di guardarmi negli occhi, si era lentamente sfilato la giacca nera  che indossava, posandola delicatamente sulle mie spalle – Prendila tu… tanto io in questo momento sento tutto tranne che freddo … - era rimasto così, fermo con le sue mani poggiate sulle mie spalle; la sua voce calda e suadente aveva fatto si che un brivido mi percorresse lungo la schiena “ma cosa stai facendo Aurora?! Tu non provi nulla per lui!!!”  mentre restavo ferma lì, come ipnotizzata, senza riuscire a muovere un solo dito. La distanza che ci separava stava pericolosamente diminuendo, mentre Zayn avvicinava le sue labbra alle mie… - Za…Zayn io non posso…!- e con le mani sul suo petto, l’avevo con forza tenuto a distanza di sicurezza da me.  Stava per dirmi qualcosa se solo in quel momento non fosse piombato Harry, ubriaco fradicio, con in mano una bottiglia di champagne quasi vuota che sventolava come una bandiera al vento –Cosa state facendo voi due soli soletti qui fuori? Venite a far baccano dentro! Yuuuhuuuu – aveva urlato iniziando a ballare sul posto –Guarda come sei ridotto Styles – l’avevo sgridato, mentre gli levavo dalle mani la leggera bottiglia – Zayn… perché non lo portiamo dentro? Si regge a malapena in piedi! – e senza esitazione il bel bruno si era precipitato in soccorso dell’amico.  Dopo aver fatto sedere il riccio su uno dei divani mi ero offerta di andargli a prendere un po’ di acqua al bar –torno subito!- avevo detto ad Alice e agli altri che nel frattempo avevano circondato l’amico, prima di dirigermi verso l’angolo bar.

“Use Somebody by Kings of Leon”

Attendevo impaziente che il barista mi servisse le bevande che gli avevo chiesto, ossia un’acqua liscia per Harry e un Martini con ghiaccio per me “ eh scusate ma ne avevo bisogno! In quel momento più che mai!” . Si dice che si beve per dimenticare… e io VOLEVO dimenticare in primis  la situazione creata dalla mia mente malata che vedeva protagonisti di un intreccio alla Tristano e Isotta me e Liam; secondo, il tentativo ( andato decisamente male) del tutto inaspettato da parte di Zayn di baciarmi fuori a quella maledetta terrazza.  Per l’amor del cielo, indubbiamente  Malik era uno strafigo pazzesco, bello da morire, dolce e premuroso,capace di farti innamorare con un solo sguardo, ma io non avevo mai pensato a lui in quel modo … per me era e sarebbe restato solo “ l’amico di Liam Payne” .
Avevo afferrato i due bicchieri e stavo per incamminarmi verso il privet quando mi ritrovo di fronte Liam, che gentilmente, mi sfiora le mani dicendomi – Lascia a me… ti do una mano…-  Era tutta la sera che ci trattavamo con indifferenza, astento mi aveva salutata e adesso veniva ad aiutarmi? “ guarda che non sono mica invalida! “  avrei voluto urlargli in faccia, ma mi ero limitata a rispondergli educatamente – ce la faccio non preoccuparti!- aggiungendo un sorriso smagliante a quelle mie parole dal tono tagliente – come mai la tua ragazza non è qui con te stasera? -  Se non fossi stata così altamente brilla, MAI avrei permesso a quelle parole di fuoriuscire dalla mia bocca. Palesemente colto alla sprovvista da quella mia domanda, Liam, dopo un tentennamento iniziale aveva semplicemente risposto – non ha potuto … non è in città … -  Con un sorriso maligno avevo risposto  - Ah…. Capisco…. – e avevo ripreso a camminare…. – Hei puoi fermarti un secondo? Per piacere … - e così dicendo Liam mi aveva afferrata da dietro, premendo con la mano sul mio ventre  – devo parlarti … - Nonostante io non aspettassi altro da settimane ormai, ero giunta alla conclusione che non potevo permettere di lasciarmi trasportare dalle emozioni che provavo per lui. Avevo deciso di indossare una maschera, di recitare una parte, in poche parole avevo deciso di fare di tutto per non fargli capire cosa era capace di scatenare in me – Non adesso … non è il momento… – gli avevo risposto guardandolo freddamente, prima di riprendere a camminare verso i divanetti dove mi attendevano gli altri, lasciandolo lì, a guardarmi mentre mi allontanavo.
Adesso viaggiavo spedita in quell’auto, seduta sui sedili posteriori del piccolo abitacolo, insieme ad Alice e Liam, mentre Zayn era affiancato da Niall. Si erano offerti  di accompagnarci a casa e senza che servisse il mio consenso,Alice aveva accettato senza pensarci due volte...  – te l’avevo detto io di non bere troppo! Hai un colorito verdastro amore … ti senti bene? – mi aveva chiesto preoccupata Alice – Sto bene…ho bisogno solo di un po’ d’aria …  – le avevo detto abbassando il finestrino.  Lasciando cadere disordinati i miei capelli sul poggiatesta del sedile e chiudendo gli occhi avevo tirato un lungo respiro.
Poi quella mano …. Quella mano che aveva stretto furtivamente la mia ….  Sapevo a chi appartenesse, ma avevo troppa paura di aprire gli occhi e scoprire che stavo sognando … 

Finishhhhhhhhhhh xD
Beh...ESIGO delle recensioni ù_ù loool 
Spero che vi sia piaciuto :) non esitate a farmi sapere cosa ne pensate!
Accetto complimenti ma soprattutto critiche quindi non esitate a lasciarmi anche quelle!
Grazie che seguite ancora questa FF nata così... per il semplice piacere di sognare ad occhi aperti!
xoxo

 

#RADIATELOVE  @____giuls

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Capitolo 7
*** Capitolo Sette ***


-Tu  mi stai dicendo che Zayn Malik ha provato a baciarti?! -  Alice era saltata sul letto dove  giacevo sfinita, ancora senza forze, a pancia in giù con uno spaventoso mal di testa colpa dello stato pietoso post-sbronza nel quale mi trovavo – Ti prego … non urlare … mi scoppia la testa … - l’avevo pregata con occhi chiusi, ma a poco era servito visto che era tornata subito alla carica – Ma ma ma tu me lo dici così? Cioè … oddio!!!  - quasi era più agitata di me – Tu mi stai dicendo che Zayn Javadd Malik voleva baciarti e l’hai scansato ?? Ma sei scema!!? – vedendo che non le rispondevo mi era saltata  sulla schiena, mettendosi a cavalcioni – Tu adesso parli con me , mi spieghi tutto NEI DETTAGLI, non fai obiezioni, non ti lamenti, non trovi scuse  ma ti limiti al semplice fatto di rispondere alle mie domande! Io chiedo, tu rispondi! Ci siamo intese? – sarebbe stato inutile provare a contraddirla, non avrebbe mai funzionato …. Quindi con un sospiro di rassegnazione le avevo detto – Potresti almeno spostare le tue chiappe dal mio osso sacro!? –  Mettendomi a sedere a gambe incrociate, proprio al centro del letto avevo iniziato a raccontarle tutto quello che mi era capitato dal momento in cui avevo beccato Niall nel locale, fino a quando durante il tragitto verso casa, Liam mi aveva tenuto per mano … quella mano che non ero riuscita a non stringere. – E’ inutile che cerchi di reprimere i tuoi sentimenti Aurora… è cristallino il tuo interesse per Liam, esattamente come è palese il suo! l’ho notato io e l’hanno notato gli altri. Il modo con cui vi scambiate sguardi furtivi quando fingete di trattarvi con indifferenza come se l’altro fosse inesistente, per non parlare di quando cercate un contatto fisico … ad esempio ho notato che  fate finta di capitare “per caso”  seduti vicini … Puoi mentire a te stessa se ti fa stare meglio, ma  non puoi mentire a me.. ti conosco troppo bene per credere a questa farsa. –  Dopo aver ascoltato queste parole, per quanto mi fossi sforzata di resistere,  era stato inevitabile per me cedere alla forza delle lacrime, che avevano preso a rigarmi il viso.  – Sto sbagliando tutto Alice… tutto! – avevo urlato singhiozzando mentre la mia amica mi stringeva le braccia intorno alle spalle - cosa posso sperare da uno che ha già una storia! Io non voglio mettermi tra due persone che si amano! Non voglio far del male a nessuno! Ma non riesco a controllare questa cosa!! È più forte di me! – poi prendendomi il viso tra le mani,Ali, mi aveva guardata dritta negli occhi dicendomi con tono deciso – Hei Hei rallenta! Prima di tutto, non ti stai mettendo in mezzo a nessuno! Mi pare di averti detto che è palese l’interesse da parte del cantante no!?  Le cose si fanno in due, sempre! E lui tanto quanto te è responsabile di ciò che si è innescato tra di voi!-  “ questo è vero però… non è che mi son ridotta in questo stato da sola … anche lui ci ha messo del suo!” – C’è solo una cosa che posso fare…. Devo parlargli! Ho bisogno di chiarirgli com’è che devono restare le cose tra di noi! – e cercando conforto nello sguardo della mia amica,che non aveva tardato ad arrivare, avevo aggiunto – oh no … shit! Non so come rintracciarlo! Non mi sono segnata il suo numero da nessuna parte prima di restituirgli l’iphone! Che gran cogliona che sono! – prima di lasciarmi andare a peso morto, sul letto – Tu sarai anche una cogliona, ma dimentichi che io sono il tuo angelo custode!! – e così dicendo Alice era corsa  in direzione della sua borsa posata per terra, poco distante dal letto. Aveva iniziato a scavarci dentro freneticamente, per poi tirarne fuori un blocchetto sottile, esclamando – Ho i loro numeri! Ho i numeri di tutti quanti! – “TU CHE COSA!?!??” –Mi prendi in giro? – le avevo chiesto disorientata  – Ma no scema! Quando avevi l’ iphone di Liam ho pensato di salvarmi alcuni numeri dalla sua rubrica, tipo quelli di tutti e cinque i boys,  nel caso potessero tornarci utili!poiché immaginavo che avresti protestato se te l’avessi chiesto, ho deciso di farlo senza dirti niente …. – mi aveva guardata sbattendo le palpebre -ma come si dice : Il fine giustiifica i mezzi no!? -  Se non fossi stata così disperata, probabilmente avrei rimproverato la mia amica dicendole che aveva compiuto un gesto poco corretto, ma in quel caso non potevo che baciare la terra dove camminava – Oh Gosh!!! Io ti amo!! –  avevo afferrato il mio iphone e digitando in fretta il numero di Liam attendevo impaziente di udire dall’altro capo del telefono un “HELLO” .

“Questa è l’ultima volta che provo….” Mi ero detta dopo la terza volta che richiamavo quel numero maledetto. Purtroppo Liam non dava segni di risposta, il tempo passava e io avevo le prove. –Forse ho sbagliato a trascrivere qualche cifra … - tentava di sdrammatizzare l’attrice –Se come no, e io sono Aidi- in preda ad un ondata di sconforto avevo deciso di abbandonare l’idea di riuscire ad avere un confronto con Liam quella giornata, e dopo aver preparato il borsone ero andata a farmi una doccia veloce per poi dirigermi a lezione. –Tu resti qui? Non hai impegni oggi? – avevo chiesto ad Alice che intanto messaggiava dal suo cellulare – No amore… oggi sono libera! Forse esco stasera… – mi aveva risposto continuando a tenere la testa bassa sul display – Okay, allora mandami un sms se ceniamo assieme! – e dopo averle stampato un bacio in fronte, ero corsa a prendere la metropolitana che sarebbe passata tra meno di 10 minuti. 

Fortunatamente non ero arrivata in ritardo e avevo avuto così tutto il tempo per cambiarmi con calma nello spogliatoio. Dandomi un’ultima occhiata allo specchio prima di andare, avevo notato le profonde occhiaie scure, sempre dovute al post-sbornia, e mi ero lasciata così scappare un imprecazione contro quei 5 bacucchi.  Come prima lezione, dovevo ammettere che gli insegnanti  ci erano andati giù pesante! Ma nonostante fosse stata dura almeno avevo evitato di affliggermi la vita con i miei problemi esistenziali. Uscendo dalla sala, salutavo soddisfatta le mie compagne di lezione, quando improvvisamente, girandomi per dirigermi verso lo spogliatoio, i miei occhi si erano imbattuti in quelli del ragazzo diventato la mia più grande ossessione.

Liam era sorpreso quanto me di vedermi lì, potevo leggerlo chiaramente dall’ espressione del suo viso … “Ora o mai più!” Avevo lentamente iniziato ad avvicinarmi, dovevo parlargli, era l’unica cosa che contasse in quel momento, ero quasi vicina quando dalla porta di fianco alla sagoma del ragazzo ne era uscita la riccia, Danielle, la fidanzata, che legandolo a se con quelle gracili braccia gli aveva posato un romantico bacio sulle labbra. Cosa sia successo esattamente dopo non lo so … mi ero ritrovata seduta a bordo della metropolitana, senza neppure essermi  cambiata … l’ unica cosa che potevo avvertire era dolore.

Avevo dovuto prendere le chiavi dalla borsa, visto che bussando ripetutamente al cancello nessuno fosse venuto ad aprirmi avevo dedotto che Alice fosse uscita come mi aveva annunciato in mattinata. I miei movimenti erano pari a quelli di un automa, gettando il borsone per terra mi ero diretta verso il bagno “ho soltanto bisogno di un bagno caldo”  avevo pensato prima che i miei occhi si riempissero di lacrime. L’acqua bollente non bastava a levarmi di dosso quel senso di vergogna che tutt’ora provavo. Per quanto negassi, per quanto mi auto convincessi, per quanto ritenessi di dover fare la cosa giusta, la realtà era semplicemente che mi ero innamorata … per la prima volta per giunta,e  l’avevo fatto del ragazzo sbagliato.
Le note della mia suoneria avevano iniziato ad echeggiare nella sala, distogliendomi dai miei pensieri, guardo lo schermo, è un numero che non conosco. Rispondo .. – Pronto? –  quella voce l’avrei riconosciuta ovunque – Aurora … sono Zayn – ed ecco che era arrivata la ciliegina sulla torta di quella serata – Zayn… hei … come va? è successo qualcosa? – gli avevo chiesto preoccupata/imbarazzata mentre pensavo alla scena del tentato bacio – No no tranquilla …  volevo soltanto sentirti … visto il modo in cui ci siamo lasciati ieri, dopo quello che è successo in terrazza“posso annegare in quest’acqua!?” Ehmm… si hai ragione … - non sapevo che dire. Come un segno inviatomi dal cielo, una bussata di porta mi aveva salvata in calcio d’angolo – Zayn perdonami hanno bussato alla porta! Posso richiamarti io non appena mi libero? – gli avevo chiesto mentre mi alzavo dall’acqua e prendevo un telo per poter  fasciare il mio corpo minuto – Certo fai tranquilla! A più tardi!-

“Haunted by Taylor Swift “


Lasciando le impronte sul pavimento a causa dei piedi bagnati, mi ero diretta velocemente alla porta –Potevi almeno portarti le chiavi!- avevo esclamato –guarda Alice che ero in….- La voce era venuta a mancarmi, con due occhi completamente spalancati fissavo la sagoma maschile che era immobile sotto l’arco della porta – Ho bisogno di parlarti!- Liam Payne mi fissava con quella strana luce negli occhi, che tanto mi aveva colpito sin da subito. Evidentemente non si aspettava di trovarmi mezza nuda, fradicia dalla testa ai piedi e coperta soltanto da un leggero telo di spugna – Non abbiamo nulla da dirci… - avevo risposto freddamente, abbassando lo sguardo – non dovresti essere qui… buonanot.. – avevo provato a chiudere la porta ma prontamente Liam aveva infilato un piede nel mezzo per evitare che ci riuscissi – Non fare la bambina! –  mi aveva urlato contro, era “arrabbiato”, non era il Liam che ero abituata a vedere, e facendo forza sulla porta con le mani, l’aveva spalancata ed era entrato all’interno dell’appartamento –Non faccio la bambina! Io qui non ti voglio! Esci! – avevo urlato a mia volta, super agitata, con il cuore che per poco non mi schizzava fuori dal petto –Perché ti riesce così difficile starmi vicino? Perché mi eviti? Perché mi odi? – il volto del ragazzo era tirato e io iniziavo a preoccuparmi seriamente –Io non ti odio! Io..io.. tu devi andartene!!  Vai via! –  urlavo -Ho lasciato Danielle!- così, d’un fiato me l’aveva annunciato. Dopo quest’ultima frase era calato il silenzio.  Avrei aperto quella porta e cacciato a suon di urla se fosse stato necessario, ma in pochi istanti mi ero ritrovata con le spalle contro il muro, con le mani di Liam a farmi pressione sulle braccia, con il volto a 2 centimetri dal mio….L’unica cosa che so, è che in quel momento avevo smesso di respirare.
Poi accadde l’inevitabile … Mai nessuno mi aveva baciato con così tanta passione, con così tanta foga quasi da farmi male … gli avevo stretto le braccia intorno al collo, e dandomi un piccolo slancio, Liam mi aveva costretto ad incrociargli le gambe intorno alla vita..

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Capitolo 8
*** Capitolo Otto ***


*vi consiglio di aprire le songs :) 

“Pocketful of Sunshine by Natasha Bedingfield ”  


 Avvertivo sulla pelle dei brividi che mi percorrevano lungo tutto il corpo. Schiudendo lentamente gli occhi mi ero resa conto di essere al buio, e man mano che acquistavo lucidità aumentava l’enorme senso di freddezza che mi circondava. Le candele ormai spente, avevano sprigionato un’ ultima ondata di profumo;  dalla finestra socchiusa, che dava sulla città potevo avvertire i clacson delle auto che ferme nel traffico suonavano impazienti.  “Ma …” pensavo spaesata “… stavo sognando … E’ stato TUTTO un sogno! ” Ero scattata, sbattendo il ginocchio destro contro il bordo della vasca  -Ahia!! -  avevo esclamato lasciandomi scappare qualche imprecazione  -Quanto sono  stupida!? -  parlavo da sola mentre cercavo di prendere calore stringendomi energicamente nell’accappatoio – Stupida ,stupida, stupida, stupida!-  Quel sogno era sembrato così reale che soltanto a pensarci mi venivano le palpitazioni:  Le mani di Liam che possenti mi tenevano la testa accarezzandomi i capelli … i nostri corpi avvinghiati l’uno all’altra così stretti, da non permettere  neppure ad un filo d’aria di separarci … e quelle bocche che si esploravano a vicenda con passione e determinazione … “Io devo farmi curare!” e dirigendomi in camera da letto avevo iniziato ad asciugarmi con  tanta energia, quasi come se volessi scrollarmi di dosso il ricordo di quel sogno peccaminoso.

 Avevo deciso che non sarei uscita quella sera, così avevo indossato un comodo pigiama e avevo messo a riscaldare in forno una pizza margherita, una di quelle surgelate. In tv trasmettevano una maratona della seconda stagione di “The Walking Dead” e senza alcuna esitazione avevo deciso che quello sarebbe stato il programma della serata: Divano + Pizza + TWD! Mi ero messa comoda, a gambe incrociate, con il cartone dalla pizza appoggiato su di esse;  lo show era iniziato e al primo cervello di zombie schizzato in aria fortunatamente avevo già mandato giù l’ultimo boccone. Il ritornello di “Beautiful People” di Chris Brown, mi informava che avevo ricevuto un sms - Stracciatella, Nocciola, Crema, Zabaione o Zuppa Inglese? scegline 1 al massimo 2! :D xxx il mittente era un numero sconosciuto,non presente nella mia rubrica, così senza dargli troppa importanza mi ero limitata a pensare che avessero sbagliato destinatario “risponderò dopo!”  mi ero detta ed ero subito tornata a guardare il mio amato show.

 Il rumore delle chiavi che giravano all’interno della serratura della porta d’entrata, avevano distolto la mia attenzione –Alla buon’ora signorina!- avevo salutato Alice rivolgendogli una breve occhiata–Dopo mi racconterai dove sei stata, adesso vieni a guardare! Che hanno fatto fuori Shane!! !-  poi ero tornata a fissare lo schermo – Ehmm… amore guarda che abbiamo degli ospiti … - aveva risposto lei con una leggera risatina e prima che avessi avuto tempo di capire cosa stesse succedendo Zayn in coro con Harry, Niall e Louis stava già urlando – VAASS HAPPEEEEEEEEEEEEEENIN!-.
   

“Payphone by Maroon 5 ”   


– Cosa ci fate qui?!- avevo esclamato con sorpresa ai 4 ragazzi, che nel frattempo avevano iniziato a sparpagliarsi nel salone “ Cosa ci fanno questi 4 scalmanati con Alice!? Ovviamente Liam non si è unito al gruppo … c’era da aspettarselo” – Non possiamo far visita ad un’amica? – era stato dolce il biondino, mentre veniva ad abbracciarmi – Certo che potete! Ma potevate almeno avvisarmi! – gli avevo risposto indicando con le dita il mio pigiama bianco a pois rosa – L’abbiamo fatto donna! Ti ho inviato un sms per chiederti il gusto del gelato e non hai risposto! Quindi ho scelto io per te – era intervenuto il riccio che reggeva tra le mani 3 secchielli di gelato grandi quanto le confezioni MAXI dei pop corn che vendono al cinema, si era avvicinato e mi aveva stampato un bel bacio sulla guancia –Dove li metto questi? – Avevo preso la sua testa tra le mani e avevo restituito il bacio sulla guancia – Nel freezer di là in cucina grazie!-  Dopo ero andata a salutare educatamente Louis, che era quello con cui avevo interagito di meno – Ciao Aurora! Come va? – mi aveva chiesto educatamente sfoderando un sorriso disarmante – Sono solo un po’ stanca a causa delle prove, ma per il resto è tutto ok … grazie! Tu? – gli avevo detto con un sorriso – Beh.. non mi lamento! complimenti per il pigiama è davvero originale! io adoro i pois!  – aveva aggiunto, facendomi morire per l’imbarazzo – Grazie Louis sei fin troppo gentile! – ed entrambi eravamo scoppiati a ridere all’unisono .
 Poi era arrivata la volta di Zayn, che mi guardava da poco più lontano, con un espressione divertita dipinta sul viso “Cavolo … è sempre più bello … “ mi ero ritrovata a pensare mentre mi perdevo in quei suoi occhi –Ciao Zayn! – l’avevo salutato timidamente. Era la prima volta che ci vedevamo dopo la serata al locale … in realtà non ci eravamo neppure mai sentiti, quindi il mio imbarazzo era così alto fino ad arrivare a toccare le stelle – Hei … -mi aveva detto con il suo tono di voce caldo, tipico dei suoi assoli mentre mi stringeva delicatamente tra le braccia –come va? – aveva aggiunto tenendomi ancora stretta contro il suo corpo – so and so … - era l’unica cosa decente che fossi riuscita a dirgli senza far capire che mi tremava la voce a causa di quel contatto –Ma hai fatto un altro tatuaggio?- avevo notato una strana medicazione sul retro del collo – Si! L’ho fatto oggi, ma non posso ancora fartelo vedere, è incompleto“quel sorriso ….” Ogni volta che sorrideva la sua aria da duro,super fAigo super sexy che si era volontariamente cucito addosso, svaniva per qualche attimo lasciando spazio ad una versione insolita del ragazzo, meno impostata … meno forzata …. Una visione decisamente migliore. 
Avevo ancora un’espressione da mezza ebete dipinta sul viso quando Alice si avvicina e mi afferra la mano –Perdonateci un secondo torniamo subito! Intanto mettetevi comodi ! – per poi trascinarmi in bagno. –Che c’è?! Cosa ho fatto? – le avevo chiesto preoccupata –Non si tratta di te! Si tratta di me! Niall mi ha chiesto di uscire! – aveva parlato così velocemente che ci avevo messo qualche secondo in più per assimilare il concetto – Cooooosa!?  Come? Quando? - le avevo chiesto sorpresa – Ci siamo massaggiati tutto il giorno … - aveva iniziato a raccontarmi timidamente mentre arrossiva sempre più –Lo sapevo!! Sapevo che stavi facendo qualcosa di losco stamattina! – avevo alzato la voce colpa dell’euforia del momento –Mi dispiace di non avertene parlato da subito ma ero spiazzata … mi ci è voluto un po’ di tempo per metabolizzare il fatto che Niall Horan era dall’altra parte del telefono a chiedermi di uscire con lui … e quando potevo finalmente respirare tu eri andata a lezione! … mi dispiace! – la mia amica mi aveva abbracciata forte, credendo  che ci fossi rimasta male – Amore ma non sono arrabbiata con te! scherzi!?  sono felicissima! solo il pensiero che tra voi due (riferendomi a lei e al boy dalle meches bionde) possa nascere qualcosa mi porta al settimo cielo! Non conta nulla il fatto che non me l’abbia detto subito! – l’avevo abbracciata forte per farle sentire meglio, quanto le mie parole fossero sincere –Però voglio un resoconto dettagliato di tutta la serata e di come siano finiti gli altri 3 zoticoni qui con voi stasera, ma adesso andiamo di là, prima che quelli mi distruggano il salone! – ricordandomi del pigiama avevo detto – anzi, vai tu! Io ne approfitto per cambiarmi un attimo!- e così dicendo ero corsa nella camera da letto.

“Seventeen Forever by Metro Station”


 Alice aveva iniziato a preparare le porzioni di gelato per ognuno di noi aiutata da Niall e Harry che battibeccavano su chi  dovesse avere la porzione più abbondante, mentre gli altri due erano sdraiati sul divano a commentare le scene finali di The Walking Dead ancora in onda – Come fai a guardare questa roba da sola? È piuttosto inquietante – mi aveva chiesto Louis non appena mi aveva vista arrivare – A me non spaventa,anzi  mi piace da impazzire! – avevo risposto prendendo posto insieme a loro sul divano.  Dopo un po’ ci eravamo raggruppati tutti e avevamo iniziato a parlare del più e del meno mentre ci gustavamo il gelato –Mi è venuta un idea geniale! – aveva esclamato Harry ad un certo punto – Perché penso sia meglio fingere di non averlo sentito? – aveva rimato Niall – Potremmo giocare ad “obbligo o verità” che ne dite? – l’espressione maliziosa sul suo viso non prometteva  nulla di buono –No Harry … non credo sia … - avevo iniziato – Per me va bene! –era stata la risposta pronta di Zayn – Anche per me! – aveva accordato Niall lanciando un breve sguardo d’intesa ad Alice – Ci sto anche io! – Poi si erano tutti girati verso me e Louis che intanto li osservavamo incerti, prima che Harry aggiungesse – 3 contro 2, vince la maggioranza! Il gioco si fa! – con tono trionfante lanciando un pugno in aria – Vediamo un po’… c’è qualcuno che si offre o scelgo io da chi iniziare? – e guardandomi negli occhi aveva iniziato a mandare su e giù le sopracciglia con sguardo ammiccante.
 
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Capitolo 9
*** Capitolo Nove ***


*vi consiglio di aprire i link musicali che trovate :)

                       

 


- Quello che succede qui, resta qui … intesi? –  era stata l’unica condizione posta da Louis prima di accettare di giocare ad “obbligo o verità” – Stai tranquillo Lose…Louis! – aveva risposto prontamente il riccio, prendendo in giro l’amico che era visibilmente preoccupato di partecipare al gioco per paura di mancare di rispetto ad Eleanor, la sua ragazza – Ma io ad obbligo o verità ci giocavo alle elementari! Ma perché siete così preoccupati?! – era intervenuto Zayn mentre prendeva posizione sedendosi per terra, chiudendo così il cerchio che avevamo formato tutti noi  – Allora iniziamo… - aveva annunciato Harry – Faremo si, che sia la sorte a scegliere la prima vittima ok? – prendendo una bottiglietta d’acqua poggiata sul tavolino sistemato poco distante, aveva iniziato a farla girare sotto gli occhi attenti di tutti i presenti.
“Fa che non tocchi a me, fa che non tocchi a me, ti prego, ti prego” avevo pregato guardando preoccupata la bottiglia che girava velocemente – Alice!- avevamo esclamato in coro non appena la bottiglia si era fermata , puntando il tappo contro la bella italiana –Obbligo o verità? – le aveva chiesto il riccio con aria di sfida negli occhi – Mi addolora doverti deludere Styles ma in questo primo giro faccio la brava bambina e scelgo Verità!- era stata la risposta divertita della mia amica “beata lei che se la ride” avevo pensato stizzandomi. – Okay Ali …ehmm… - aveva iniziato il riccio, strofinandosi con fare pensiero il mento – ecco ce l’ho! ... a quanto tempo fa, risale l’ultima relazione sessuale!- aveva chiesto puntando il dito contro la ragazza che lo fissava leggermente imbarazzata.
Più che imbarazzata per la domanda di Harry, si sentiva a disagio a causa degli occhi di Niall che la scrutavano curiosi “Ben ti sta Alice! La prossima volta impari ad accettare di giocare ai giochi che propone Styles” -9 mesi fa – aveva risposto senza battere ciglio incorniciando il tutto con un bel sorriso dispettoso. - 9 mesi che non  –  - Louis!!- avevo prontamente zittito il ragazzo – Evitiamo di calarci nei dettagli ok? – Dopo che tutti erano scoppiati a ridere mi ero resa conto di essere l’unica in quella stanza prendere sul serio ciò che stavamo facendo. – Zayn! Obbligo o verità? – aveva chiesto un’ Alice super gasata – Obbligo dai! – aveva risposto dopo qualche secondo il bel moro con un sorriso – Ok Malik! Voglio che tu prenda Aurora e che la baci lungo il collo!-
“ Ma questa si è drogata stasera!?”Cosa!?! – avevo urlato indignata –Ma Alice!!-  -Dai amore è un gioco! E con tutta sincerità ammetto che mi farebbe alquanto senso vedere Zayn che lecca il collo di Niall o Louis o Harry! – Le mie proteste erano servite a poco, soprattutto dopo che un coro di “DAI” si era alzato incitandomi ad accettare l’assurda richiesta della mia amica. Zayn si era allungato in avanti, giusto quel poco che bastasse per arrivare al mio corpo. Intanto tutti gli occhi erano puntati su noi due. Potevo avvertire il suo caldo e regolare respiro, prima che mi poggiasse delicatamente le labbra dischiuse sulla pelle, proprio dietro l’orecchio. Involontariamente mi ero ritrovata a chiudere gli occhi lasciandomi scappare un risolino. Sentivo la punta della sua lingua scendere morbida lungo il collo, lentamente … facendomi una specie di solletico … più che piacevole. –Okaaay! Basta così! – avevo interrotto Zayn che non sembrava essersi conto che il collo era finito “ xD”
Adesso tocca a me fare la domanda giusto? – avevo chiesto cambiando discorso cercando di non far capire quanto quel gesto mi avesse turbata – Yep! – mi aveva risposto  Louis – E’ proprio a te che mi rivolgo Louis… obbligo o verità? – Dopo qualche attimo passato per scegliere aveva esclamato  - Verità! – Avevo già pensato alla domanda che gli avrei posto nel caso in cui avesse scelto “verità”, ma avevo comunque prima voluto chiedergli – la mia è una domanda un po’ indiscreta … posso fartela comunque o preferisci che mi tenga più sul generale? – -No vai tranquilla … e poi con loro non nessun segreto quindi non ho problemi- aveva risposto gentilmente il ragazzo dagli occhi color ghiaccio facendo riferimento ai suoi amici “Dopo questa mi manderà sicuramente a cagare… ma dettagli!”  -Okay… Hai mai tradito Eleanor da quando state insieme? – Evidentemente nessuno dei presenti si aspettava una domanda così intima, viste le espressioni sorprese stampate sui loro volti. –Bella questa! Mi piaci aggressiva Aurora! – era stato il commento di Harry –Menomale che non volevi giocare… - aveva aggiunto Niall divertito – Taci riccio, taci irlandese – li avevo trucidati con lo sguardo – c’è Louis che deve mantenere la concentrazione per rispondere alla mia domanda … dopotutto è un gioco che facevamo alle elementari no!?  – e girandomi verso il ragazzo gli avevo sbattuto le palpebre ripetutamente “quanto sapevo essere stronza quando mi ci mettevo d’impegno”  - Tradita proprio no …  – l’espressione del ragazzo si era fatta poco più seria rispetto a 5 minuti prima – però una volta ho baciato un’altra ragazza- “O___O “ – Io non faccio questo genere di cose, sono un ragazzo abbastanza serio sotto questo aspetto, ma quella volta proprio non so cosa mi sia capitato … -  aveva continuato – non vado fiero di ciò che ho fatto, però devo ammettere, che mi piacerebbe rivederla … parlarle... o sapere semplicemente come sta – il viso di Louis era così dolce che ti faceva  venire voglia di stringerlo forte e strapazzarlo fino a perdere le forze – Come l’hai conosciuta? – mi era venuto spontaneo chiedergli – Era una nostra fan … cioè credo sia ancora nostra fan. Era venuta  dall’ Italia per assistere ad un nostro concerto a Londra … una pazza scatenata! Te la ricordi Harry? Ricordi anche l’amica?  – aveva chiesto il ragazzo dalle bretelle d’oro al Converse Addicted –Certo che me le ricordo! Stavano per farsi ammazzare da Paul! – aveva risposto l’altro prima di lasciarsi andare in una risata fragorosa.
Tocca a me adesso! Niall… obbligo o verità? – aveva chiesto Louis al biondino che si era appena servito dell’altro gelato alla nocciola – Visto che sono un duro e  non ho paura di nulla scelgo verità! Ahahah – Io e Alice lacrimavamo per colpa dalle troppe risate! E i ragazzi avevano iniziato a lanciargli i cuscini che avevamo usato per stare più comodi per terra – no dai scherzo! Obbligo! Scelgo obbligo! – aveva esclamato facendo con le mani il gesto della resa. – Bene … alzati, avvicinati ad Alice e baciala per 20 secondi – “OmmmmmmmmioDio” Ma daaai!- aveva esclamato Alice– ma ti pare che mi metto a baciare Niall davanti a tutti voi? – fortemente imbarazzata –Mi dispiace tesoro mio, ma chi di spada ferisce di spada perisce, come io ho dovuto farmi leccare il collo da Zayn… senza offesa Zayn!  – mi ero per un attimo rivolta al ragazzo - tu adesso bacerai Niall! – avevo polemizzato – vero che ho ragione ragazzi? -  -Assolutamente si!! – avevano risposto in coro.

“The Man Who Can’t Be Moved by The Script “


I due ragazzi si erano dunque posizionati al centro del cerchio, e dopo un ultimo sguardo d’intesa avevano annullato ogni distanza. Niall le aveva messo le mani tra i capelli e tenendole la testa con tocco deciso aveva iniziato a baciarla. Inizialmente era un bacio timido … l’uno aveva paura di commettere un errore con l’altro. Poi qualcosa era scattato, che aveva permesso ad Alice di avere la forza di incrociare le mani dietro la nuca di Niall, scompigliandogli i capelli color oro. La freddezza iniziale si scioglieva man mano sempre di più secondo dopo secondo -10…15…20… - aveva portato il conto Zayn. Nonostante i 20 secondi stabiliti erano passati, quel bacio non dava nessun segno di voler cessare … - 25..26..27… - aveva continuato Harry super gasato – 30!- aveva esclamato Louis, mentre io non riuscivo ad emettere nessun suono. Alice lasciava esterrefatta! Rossi come due peperoni, si erano lentamente staccati continuandosi però a guardare occhi negli occhi. –Adesso tocca a me!! – aveva detto Harry – Obbligo! Scelgo obbligo ovviamente! – “si come no … questo vuole fare il secondo tempo…” avevo pensato – Ehmm.. vediamo Styles… - aveva esclamato pensieroso Horan -… abbassati i pantaloni e fatti mettere del gelato nelle mutande dalle ragazze! -  Inizialmente credevo che Niall lo stesse prendendo in giro, ma dopo aver visto l’espressione divertita sul volto dei 3 ragazzi, e quella mista tra il deluso e lo spaventato di Harry  prima che se la desse a gambe per il salone avevo capito che non era uno scherzo!


Era stata una serata divertentissima! Difficilmente avevo riso così tanto in 23 anni. I ragazzi erano tornati a casa, dando uno strappo ad Alice, e prima di varcare la soglia dell’uscita ci avevano stuzzicate dicendoci che a breve ci avrebbero fatte una sorpresa “ E quando i One Direction hanno in serbo delle sorprese l’intero mondo tremava! ” avevo pensato tra me e me mentre scendevo le scale per arrivare in strada a gettare la spazzatura. Dopo un lancio alla Michael Jordan avanzavo soddisfatta verso il portone di casa quando avevo notato un taxi scuro fermato proprio lì davanti. La portiera dell’auto si era aperta e dal suo interno ne era uscita l’alta figura di Liam – Hei … - avevo sussurrato – come mai da queste parti …? – avevo chiesto sperando che non si accorgesse del forte stato di ansia in cui ero calata – Cercavo te … -quella voce … “perché mi tremano le gambe?”  - ho bisogno di parlarti … - In quell’istante tutto si era fermato. Tutto era improvvisamente svanito. Non esisteva nient’altro oltre a lui . 



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Capitolo 10
*** Capitolo Dieci ***


“ I Won’t Give Up by Jason Mraz”  

Eccoci qui … finalmente a pochi passi l’uno dall’altra. L’imbarazzo ha preso il posto delle parole che tardano ad arrivare. Non riesco a chiedergli cosa ha da dirmi, non riesco a smettere di guardarlo, non riesco a fare un solo passo … sono pietrificata. Liam è strano, mi fissa con aria tesa … intensa ma diversa da tutti gli sguardi che mi aveva sempre riservato sin dal primo nostro “fatale” incontro. Il cuore mi batteva troppo forte, quasi avevo l’impressione che facesse male … così gli avevo portato istintivamente una mano sopra, e per non dare troppo nell’ occhio avevo finto di stringermi nella felpa che avevo indosso. 
-Vuoi.. salire? – avevo spiaccicato con tono incerto. Sicuramente si era accorto che la voce mi tremava, anche un sordo l’avrebbe fatto, ed avevo indicato il portone di casa con una mano.  Lui continuava a guardarmi senza dire una sola parola … in quell’istante avrei preferito che l’asfalto della strada mi inghiottisse ma purtroppo ciò non accadde. Non so quanti secondi passarono prima che si degnasse di rispondermi con un secco – No. Devo dirti solo poche parole … - ero leggermente spiazzata.  Più che per il no,  era stato il suo tono freddo e distaccato a lasciarmi interdetta.  Non me l’aspettavo. “Guarda che non ti avrei torturato” avrei voluto dirgli.  Iniziavo a non capire cosa stesse realmente accadendo in quel momento …  -Come ti pare – era stata la mia risposta – dimmi allora cosa ti porta dalle mie parti di così importante? –  avevo chiesto indispettita.  L’euforia di poco prima era svanita … lasciando spazio alla cara amica tensione, che da quel momento in poi sarebbe stato possibile tagliarla con un coltello – sono tutta orecchie.. – incalzando la mano avevo incrociato le braccia sul petto sfidandolo con gli occhi. Ormai avevo capito che non era lì per il motivo che credevo .. che speravo ... che desideravo.  – Per prima cosa voglio farti i miei più sinceri complimenti ..- aveva iniziato con tono pungente – ho saputo di te e di Zayn – al suono di quelle ultime parole avevo sbarrato gli occhi – o sarebbe meglio dire VISTO. sapevo che lui avesse una cotta per te sin dall’inizio ma scoprire che essa fosse ricambiata, devo ammettere è stata una vera e propria sorpresa – e con un sorrisino maligno aveva tirato fuori dalla tasca della felpa una pagina di giornale – vi siete aggiudicati la copertina del Mirror - aveva allungato il foglio di carta verso di me che avevo subito afferrato per capire cosa stesse farneticando.
Una scossa elettrica mi aveva percorso lungo la spina dorsale ; un’ immagine zoomata e sgranata al centro della pagina ritraeva me e Zayn al Party di Misfits qualche giorno prima. Fuori in giardino, lui che mi teneva i fianchi, io che gli poggiavo le mani sul petto e l’inquadratura perfetta per far sembrare i nostri visi appiccicati in un passionale bacio. “CAUGHT! Zayn Malik and his Mistery Girl” citava il titolo in grassetto . L’ unica cosa positiva di quello scatto era che stando di spalle, non era possibile riconoscere il mio viso, nessuno avrebbe potuto identificarmi, tranne forse i presenti al party che potevano riconoscermi grazie al vestito. –Liam… - avevo esordito dopo aver tirato un bel respiro  – io e Zayn non ci siamo mai baciati … - guardandolo dritta negli occhi, non credevo a ciò che stava succedendo – questa è una trovata dei paparazzi per vendere più copie … e mi delude il fatto che tu non ci sia arrivato da solo – Intanto Liam aveva impresso sul volto un sorriso malizioso, tipico di chi pensa che tu ti stia arrampicando sugli specchi, che tu sia colpevole a prescindere da ogni tua parola, di chi ha già espresso la sua condanna.

“ Warzone by The Wanted”

Non ce l’avevo fatta a trattenermi, sentivo la rabbia  crescere dentro ogni secondo di più, stavo per esplodere -  E poi chi ti da il diritto di venire qui, sotto casa mia, con questo atteggiamento da sputasentenze! – avevo iniziato ad alzare il tono di voce  - Se davvero ti sta a cuore la situazione sentimentale del tuo amico perché non l’hai chiesto direttamente a lui invece di andare ad informarti in edicola? E se anche fosse qual è il tuo problema? Non mi reputi alla sua altezza? – sentivo la vena del mio collo pulsare forte.  Lo sguardo carico di disprezzo di Liam mi distruggeva … mi sentivo impotente,  nonostante avessi chiarito la situazione sapevo che lui non mi credeva. – Sei una poveretta … - era stato il suo primo commento – tu hai puntato dal primo momento a raggirare uno di noi. Non importava chi fosse … Zayn o IO, per te era uguale. Ti sei presa gioco di me … con quella tua aria da angioletto mi stavi per fregare.. devo ammetterlo. – Lo fissavo immobile, paralizzata da quelle parole cariche di rabbia, rancore e cattiveria - … Pensi davvero queste cose di me? – avevo mormorato piano, abbassando lentamente gli occhi per evitare che vedesse le lacrime che iniziavano a riempirmi gli occhi – mi reputi così astuta, così calcolatrice, così meschina da riuscire a fare una cosa del genere? -  non riuscivo a darmi una spiegazione plausibile che reggesse il peso di quelle accuse.  – No … non penso le cose che ti ho detto – aveva chiarito – penso anche di peggio ma sono troppo un gentleman per dirle! Ti sei sopravvalutata .. non sei affatto astuta, se lo fossi stata veramente avresti capito che questa farsa con me non avrebbe retto a lungo- con un passo si era avvicinato pericolosamente, e stringendo le possenti mani sulle mie spalle aveva iniziato ad agitarle – Perché mi hai fatto questo? Perché incasinarmi la vita? -  
Quelle parole velate di tristezza avevano fatto crollare ogni muro che il mio contegno avesse imposto e mozzando il respiro con un singhiozzo ero scattata liberandomi da quella stretta – Adesso sarei stata io ad incasinarti la vita!? Io maledico il giorno che ti ho incontrato Payne! – mi ero portata le mani al viso per asciugarmi le lacrime, che selvagge avevano preso a fuoriuscire dagli occhi – Sono settimane che non faccio altro che penare per te! Non ho fatto altro che torturarmi con il fatto di desiderarti e di non poterti mai avere! E vieni qui ad accusarmi di averci provato con Zayn!? – non so quelle parole da dove mi uscissero. Fatto sta che avevo trovato il coraggio di confessargliele – avevi già la perfetta favola romantica da vivere dove non c’era posto per un’intrusa come me … l’ho sempre saputo, eppure questo non mi ha impedito di innamorarmi di te! – “L’HO DETTO … l’ ho ammesso a lui … e l’ho ammesso a me stessa. Mi sono perdutamente innamorata di Liam Payne. Non posso farci niente, non posso combatterlo, non posso sconfiggerlo”

“ Safe and Sound by Taylor Swift feat. The Civil Wars”

In segno di resa avevo abbassato le braccia, facendomi piccola piccola dall’ imbarazzo. Aspettavo un segno, un gesto, una risposta. Non importava di che genere, positiva o negativa volevo soltanto che dicesse qualcosa. Ne avevo bisogno. Mi aveva guardata per l’ultima volta negli occhi prima di distogliere lo sguardo e dirmi – Anche io mi stavo innamorando di te Aurora.. ma non ha più importanza ormai … - con un tono che non ammetteva repliche aveva concluso – Ho preso la mia scelta stasera … e non sei tu. – si era voltato dandomi le spalle, e con un tocco sul cofano del taxi, aveva dato segnale al tizio di mettere in moto l’auto e andare via.
Ero rimasta a fissare quel taxi che si allontanava sempre di più …  fino a quando non scomparve completamente nel buio della strada ormai deserta. Se solo le mie gambe avessero voluto darmi ascolto probabilmente me ne sarei tornata su a casa e sarei andata a letto mettendo finalmente un punto a quella lunga serata. Invece pian piano la forza mi aveva abbandonata e reggendomi al cancello di casa mi ero lentamente calata per sedermi su uno dei gradini che arrivavano al portico. Abbassando la testa sulle ginocchia e stringendo le braccia intorno mi ero lasciata andare ad un pianto disperato. Non potevo ancora credere che la persona che più amavo in quel momento, era la stessa che mi aveva distrutta senza alcuna pietà. 

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Capitolo 11
*** Capitolo Undici ***


“Between by Courrier“   


C'è un motivo per cui ho detto che sarei stata bene da sola.
Non era perché pensavo che sarei stata bene. Lo era perché pensavo che se avessi amato qualcuno, e poi fosse finita avrei potuto non farcela... è più facile stare da soli perché si impara di aver bisogno d'amore... per poi restarne senza. Cosa succede se ti piace... e ti appoggi ad esso? Cosa succede se plasmi la tua vita in base a quello... e poi... cade a pezzi? Puoi sopravvivere a questo tipo di dolore? Perdere l'amore è come un organo danneggiato. È come morire. L'unica differenza è che... la morte finisce lì. Mentre così... potrebbe durare per sempre.
-Io non posso ridurmi così alla fine di ogni episodio cavolo!-  avevo esclamato recuperando la montagna di fazzolettini usati sparsi qua e la sul letto, che mi erano serviti durante quegli ultimi quarantacinque minuti “ Ti odio Meredith Grey! E odio anche te Derek Shepherd! Vi odio tutti quanti in questo maledetto ospedale” avevo pensato asciugandomi le ultime lacrime che ormai avevano annientato il mio volto.

 Mentre uscivo dalla camera per dirigermi in bagno a darmi una sistemata, la sigla d’inizio del TG aveva catturato la mia attenzione. La giornalista elencava velocemente le notizie che avrebbe discusso in quell’edizione : Crisi economica, Omicidio irrisolto, Il grande freddo, Campionato di calcio e One Direction.  Le immagini mostravano le orde di ragazzine americane appostate sotto l’albergo di New York City dove alloggiavano i cinque, che si erano esibiti pochi  giorni prima  per un concerto al Madison Square Garden. Avevo afferrato il telecomando e con un tocco deciso avevo schiacciato il tasto rosso. Tirando un respiro mi ero girata e abbandonavo quella camera, che da 2 mesi a questa parte era diventata una sorta di confessionale … se quelle pareti avessero potuto parlare …  esse erano state super testimoni di pianti disperati, crisi isteriche, monologhi carichi di imprecazioni,  promesse infrante …  ero arrivata al famoso punto di non ritorno … avevo toccato veramente il fondo. Poi non so come, non so perché, ma un bel giorno mi ero svegliata con l’intenzione di mettere un punto definitivo a TUTTO. Quel giorno era scattato qualcosa dentro di me … Forse perché avevo capito che il mio “principe azzurro” non sarebbe mai arrivato a darmi il bacio della salvezza … avevo capito che il ragazzo che amavo non mi amava nello stesso modo... Avevo capito che non sarebbe mai ritornato implorando il mio perdono per aver preso la scelta sbagliata … avevo finalmente capito che per Liam Payne ero stata soltanto una breve parentesi.    Così avevo giurato a me stessa che non avrei permesso mai più a nessuno di farmi del male. Avevo giurato di non mostrare mai più a nessuno quanto potessi essere vulnerabile … fragile.

Alice in quei due mesi non mi aveva abbandonata un solo giorno; nonostante gli impegni sul set, apparizioni e interviste televisive riusciva comunque a dedicarmi quelle attenzioni che necessitavo in quel momento più che mai. Anche se non ne aveva fatto mistero di non ritenere giusta la mia decisione di fare del ragazzo un tabù, mi aveva ugualmente appoggiata – Lo faccio adesso e lo farò sempre … qualunque cosa deciderai sarò sempre al tuo fianco – mi aveva detto un giorno abbracciandomi forte.  L’unica cosa positiva di quel periodo era che almeno lei aveva trovato una persona magnifica a cui donare il suo amore … Niall non aveva fatto mistero ai giornali di essere felicemente innamorato e quindi dopo poco erano usciti alla scoperta, mostrando al mondo intero quanto puro e profondo fosse il legame che li univa.
 Io invece,non avevo più visto Liam da quella sera … non l’avevo più sentito, non avevo avuto più sue notizie,  era semplicemente sparito, dileguatosi come nebbia  nell’aria, era uscito dalla mia vita e io gliel’avevo permesso senza fare obiezioni … senza muovere un solo dito per impedirgli di voltare le spalle al sentimento che segretamente era nato e che con altrettanta segretezza era andato in frantumi.
Quando ho detto che sarei stata bene da sola,era per nutrire ancora una speranza … per avere ancora un qualcosa per cui lottare …  per convincermi del fatto che “prima o poi sarei tornata a stare bene” .

“ A Drop in the Ocean by Ron Pope”


-E’ inutile che mi guardi con quella faccia! Non sono in ritardo!- avevo  esclamato con una smorfia al ragazzo che mi attendeva nel mini cooper – Certo che no.. tu non sei MAI in ritardo!- aveva rimato lui prima che mi gettassi tra le sue braccia stringendolo forte –Bentornato! – gli avevo urlato – mi sei mancato così tanto!- e dopo avergli dato un bacio sulla guancia ero tornata a sedermi decentemente sul sediolino destinato al passeggero – Davvero? Ehmm.. facciamo progressi allora!- mi aveva risposto il bel moro con un divertito sguardo malizioso – Cretino! Ahahah -  gli avevo cacciato la lingua indispettita – Dove andiamo di bello Malik? – avevo chiesto mentre l’auto imboccava la strada che portava fuori dalla città – Questa è l’ultima sera che passerai a Londra quindi ti basti  sapere che faremo qualcosa di speciale! – era stata la sua stentata risposta .

Dopo il caos di quella famosa sera la prima cosa che avevo fatto era stato chiarire con Zayn. Dovevo raccontargli cosa era successo con Liam, dovevo chiarire la mia posizione e cosa ancora più importante dovevo definire la sua. Non erano serviti tanti giri di parole visto che era stato proprio lui ad interrompermi ad un certo punto dicendo – So come stanno le cose Aurora … so che il tuo cuore appartiene a lui … c’è sempre stato lui … – con occhi velati di tristezza ma di chi ne è pienamente cosciente. Dopo quel giorno, il rapporto tra me e Zayn era letteralmente cambiato. La malizia, l’astio e la tensione erano andati a farsi  benedire, lasciando in compenso, spazio a sentimenti ben diversi come la spensieratezza, la serenità e il piacere di ridere insieme ad un amico per una battuta divertente. Nonostante questo però, avevo preso la mia scelta: dopo averci pensato qualche giorno ( e qualche notte insonne) avevo accettato la proposta di un famoso coreografo americano, di entrare a far parte del cast di un musical che avrebbe fatto il giro dell’ intera America  portandomi così lontana da Londra per circa 8 mesi.

 Quindi i programmi erano che sarei tornata in Italia il giorno dopo, per trascorrere le vacanze di Natale insieme alla mia famiglia, per poi iniziare il tour ai primi di gennaio. Non sapevo se sarai mai più tornata a Londra, l’unica cosa certa era l’enorme esigenza di cambiare aria … non ce la facevo a restare lì e a fingere che nulla fosse cambiato.
- Aurora … dovrei parlarti di una cosa … - aveva esordito il bel moro con tono indeciso e guardandolo negli occhi dopo due secondi avevo già capito a CHI si riferisse – Zayn sai che certi argomenti preferisco non trattarli. Piuttosto raccontami di quella cantante americana con cui ti hanno allegramente paparazzato - non curante avevo provato a cambiare discorso – Aurora è importante … -aveva incalzato la mano lui -  Uh eccoli! – avevo urlato improvvisamente indicando  dal finestrino  Alice, Niall, Harry e Louis che erano fuori un cottage illuminato immerso nel bianco della neve –Ma dove mi hai portata?- avevo chiesto entusiasta a Zayn che sorrideva compiaciuto mentre a bocca spalancata cercavo di capire cosa avessero organizzato i miei amici – voi non siete normali!! – e scendendo dall’auto ero corsa ad abbracciarli uno ad uno – Secondo te ti lasciavamo partire senza darti il saluto che meriti? – mi aveva detto Harry stringendomi tra le sue braccia – Così mi fate commuovere … -avevo sussurrato tirando un respiro profondo cercando di trattenere le lacrime – Non rompere le palle amore! stasera non c’è posto per le lacrime! – eccolo, il commento supervisore di Alice era arrivato –Abbiamo qui tutto quello che ci serve per trascorrere una serata indimenticabile e stai ben sicura che non permetterò per niente al mondo che qualcosa o qualcuno ce la rovini! – l’avevo abbracciata così forte da sentire il suo cuore battere sul mio petto.
Per quanto volesse sembrare calma e controllata, sapevo benissimo che la notizia della mia partenza l’aveva sconvolta più di chiunque altro e che probabilmente a stare peggio tra tutti noi in quel momento era proprio lei.   

Quella serata sarebbe rimasta scalfita per sempre nel mio cuore … tra il bene e il male, tra le lacrime e le risate erano loro le persone che avevano reso veramente speciali i miei giorni, le mie sere, i miei momenti, i miei ricordi. Li avrei portati per sempre nel mio cuore questo lo sapevo per certo.
Intanto, nella mia borsa il cellulare vibrava senza sosta “7 chiamate perse” erano già segnate sul display.

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Capitolo 12
*** Capitolo Dodici ***


Never Let Me Go – Florence + the Machine


Avevo corso così velocemente da avere un fiatone che adesso quasi mi impediva di respirare. Le gambe facevano fatica a reggermi in piedi e avrei scommesso che da un momento all’altro mi avrebbero abbandonato facendomi accasciare al suolo. Citofonavo con insistenza, 2 .. 3… 4 volte ma non avevo ricevuto nessun tipo di segnale. Senza rendermene conto avevo iniziato a battere i pugni sul portone, credendo che forse così  mi avrebbe sentito ….  “rispondi … rispondi ti prego …” avevo sussurrato poggiando la fronte sul rugoso e freddo legno del portico.

-Sei sicura di quello che stai facendo … ? – Alice era in una valle di lacrime mentre si apprestava a stringermi per un’ ultima volta quel giorno. Il volo che mi avrebbe portata in Italia sarebbe partito con un leggero ritardo, quindi mi godevo quegli ultimi minuti in compagnia della mia migliore amica – No … ho una tremenda paura di aver commesso l’errore più grande di sempre … ho paura di aver sbagliato tutto. Ma ormai le cose stanno così … -le avevo risposto con un la voce velata di tristezza,mentre l’ondata di camomilla emanata dai suoi capelli inebriava i miei sensi – Non devi partire per forza! Ti prego pens… - Alice si era staccata da quell’abbraccio per guardarmi dritta negli occhi in cerca di un segno di un mio cedimento – Ali … la mia partenza è l’unica cosa sensata di tutto quello che ho fatto in questi ultimi 3 mesi … - l’ avevo interrotta, non potevo farla continuare o avrei rischiato di non partire più - … Ti voglio bene okay? E ti prometto che tornerò a trovarti presto … - l’avevo stretta forte e con un respiro profondo avevo cercato di reprimere le lacrime che riempivano abbondanti i miei occhi.  Senza successo.

- Ha appena chiamato Liam … - Louis aveva informato gli altri –  sta arrivando! – I ragazzi erano rimasti in auto ad aspettare Alice che aveva  deciso di accompagnare l’amica fino al gate . Louis, Harry, Zayn e Niall  avevano salutato Aurora nel parcheggio dell’aeroporto,in previsione del fatto che se fossero entrati avrebbero creato ulteriore caos, rovinando così il momento  “delicato” delle due amiche – Forse abbiamo sbagliato anche noi … forse non dovevamo assecondare la richiesta di Aurora di non toccare l’argomento Liam …  Se fossimo intervenuti prima,  magari avrebbero potuto chiarire molto tempo fa e a quest’ora Aurora non  starebbe lasciando l’Inghilterra .. – il tono triste di Niall era a dir poco palpabile –E’ inutile stare qui a piangersi addosso Niall … possiamo soltanto sperare che Liam porti qui le sue preziose chiappe al più presto- era intervenuto Zayn.
-Quanto manca per arrivare all’aeroporto? – avevo chiesto, visibilmente in ansia al conducente del taxi – Ancora qualche minuto, tranquillo ragazzo … non perderai l’aereo - aveva aggiunto con un sorriso l’uomo sulla cinquantina – Non posso perderla … non posso lasciarla partire … non prima di averle detto tutto – aveva detto Liam con un tono di voce pari ad un mormorio … diretto più a se stesso che al tassista.

“ATTENZIONE: I passeggeri del volo 580 diretto a Roma - Italia, sono pregati di recarsi all’ingresso 16 per la partenza RIPETO: I passeggeri del volo 180 diretto a Roma, Italia, sono pregati di recarsi all’ingresso 16 per la partenza”  - … E’ il mio … allora io vado …  - avevo detto tirando un respiro guardando Alice –Dio quanto mi mancherà non averti tra i piedi! – avevo detto alla mia amica stringendola forte lasciandomi andare, piangendo a dirotto – Tu mi mancherai di più … - era riuscita a rispondermi tra un singhiozzo e l’altro.
Se fosse stata la scena di un film probabilmente io e Alice avremo preso un Oscar. La drammaticità con cui vivevamo quella separazione “imposta da forze di causa maggiore”  era davvero straziante. Sapevo che nel momento in cui avrei messo piede su quel maledetto aereo, avrei chiuso definitivamente quel breve capitolo che il destino mi aveva inaspettatamente riservato. Ero consapevole che lasciare l’Inghilterra avrebbe significato non solo allungare le distanze dalla mia migliore amica, da Zayn o da gli altri, ma avrebbe significato dire ADDIO a Liam … e io ero davvero sicura di volergli dire Addio? Nonostante tutto il dolore che mi aveva portato la sua conoscenza, io, non riuscivo ad odiarlo ne tantomeno a credere che quello che “provavamo” fosse frutto della mia immaginazione. Per quanto mi fossi sforzata di allontanare il suo ricordo, per quanto mi fossi impegnata a recitare la parte dell’ indifferente, la verità è che io amavo incondizionatamente quel ragazzo … lo amavo così tanto che mi consumava.  –Ti chiedo soltanto un ultimo favore … -avevo preso dalla borsa una bustina gialla, sigillata – dagli questa da parte mia … - Non erano servite altre parole, nonostante avessi omesso il nome del destinatario, la mia amica aveva capito perfettamente a chi mi riferissi – C..c..certo ..- era stata la sua risposta affermativa. Mi bastava quella.

Ero sceso al volo dall’auto e dopo aver lasciato alcune banconote sul sedile posteriore del taxi, avevo iniziato a correre con tutta l’energia che mi era rimasta ancora in corpo. Cercavo con lo sguardo l’auto dei boys mentre mi dirigevo verso l’entrata dell’aeroporto poco affollato a quell’ora fortunatamente. Non mi ero accorto neppure della pioggia che aveva preso a cadere con insistenza … tutto quello che mi circondava in quel momento non contava, non aveva la minima importanza.

Mi ero girata un’ultima volta all’indietro prima di attraversate il gate, dopo aver mandato un bacio con la mano ad Alice, e fu in quel preciso momento che avevo temuto che il mio cuore quella volta non ce l’avrebbe fatta ….  alto, costituzione fisica abbastanza muscolosa, pantaloni di tuta grigi, una felpa che gli scendeva morbida lungo i fianchi color bordeaux, sneakers bianche a stivaletto il tutto accompagnato da un berretto che nascondeva i capelli disordinati … “Sei tu ….”

-Lei dov’è? -  avevo chiesto con occhi sbarrati ai miei amici che mi fissavano con aria preoccupata – E’ ancora dentro con Alice!-  - Vai puoi farcela!!-  -Fai presto! – mi avevano detto in coro, ma era troppo tardi per poterli ascoltare visto che avevo ripreso la mia corsa all’ interno dell’aeroporto “Ti prego aspettami .. non salire su quell’aereo…”
-Deve essere per forza qui!! Qui parte l’unico aereo per Roma!- una voce alle mie spalle aveva catturato la mia attenzione – Harry!! – avevo esclamato sorpreso, prima di rendermi conto che tutti e quattro mi avevano seguito – Eccole!! Le vedo!! – aveva urlato Niall indicando con il dito un punto poco più lontano da dove eravamo noi. Mi ero girato di scatto e in pochi istanti avevo raggiunto Alice – Dov’è? Dov’è Aurora? – avevo chiesto con un tono simile più ad una supplica che ad una domanda. Dopo avermi  fissato con aria sorpresa aveva risposto – Dove vuoi che sia?-  la sua aria disgustata era palese –  dritta sull’aereo che la sta portando in Italia! Ed è tutta colpa tua … - le parole di Alice erano cariche di disprezzo e di rancore – Ti ha aspettato fino all’ultimo minuto … ti ha cercato in ognuno dei ragazzi che hanno attraversato questo corridoio … complimenti al tuo tempismo Payne  , davvero. –  Non riuscivo a rispondere … non riuscivo ad emettere un suono, non riuscivo a muovere un muscolo. Fissavo immobile il pavimento in marmo nero, mentre mi perdevo in un mare di pensieri, senza però sapere cosa stessi pensando precisamente. “ E’ andata via … e io l’ho lasciata partire così … “  gli occhi avevano iniziato a bruciare e  la vista aveva iniziato ad offuscarsi  …. “ l’ho persa” poi una lacrima era scivolata silenziosamente su quel lucido pavimento.
-Questa è per te … dopo tutto quello che le hai fatto, e il modo schifoso con cui l’hai liquidata ha avuto anche il pensiero di scriverti una lettera … ma sai cosa? Forse è meglio che sia andata a finire così, non meriti di avere al tuo fianco una persona speciale come Aurora – e dopo avermi allungato la mano per porgermi la lettera, Alice si era diretta verso l’uscita. Avevo strappato la carta colorata in mille pezzi per poi trovarmi a fissare un foglio bianco, di quelli che vendono in cartoleria, quelli profumati … con poche righe scritte a penna blu …
 
“Se stai leggendo, significa che ho veramente trovato la forza di partire … significa che alla fine mi sono arresa … che non ho lottato per te. Sembra quasi comico questo mio dramma alla “Romeo & Giulietta” dopotutto tra me e te non c’è mai stato nulla di concreto … mai neppure un bacio. Cavolo … quanto ho desiderato baciarti almeno una volta, di assaporare il gusto delle tue labbra … di accarezzarti delicatamente quei capelli sempre così perfetti … o di proteggerti,stringendoti tra le mie braccia per farti sentire sicuro. ..sicuro di me … della purezza del mio sentimento.
Sappi che non ho nessun rancore verso di te e che non ti condanno in alcun modo per come sono andate le cose! ….  forse all’ inizio un pochino si :P sarà perché ero convinta di essere stata colpita dal tipico colpo di fulmine e quindi ne soffrivo nel vedere che il mio sentimento non era ricambiato.
Soltanto dopo ho realizzato che quello che mi è capitato, sin dal nostro primo incontro all’aeroporto era un fenomeno diverso, molto più inusuale … che viene chiamato Imprinting. E non è detto che essa vengo ricambiato. Anzi, a dire il vero non è mai quasi corrisposto.

Anyway  …. Ti auguro TUTTO il meglio che la vita possa donarti Liam Payne, sei davvero una persona speciale … che ha saputo regalarmi tanto durante questi mesi. Non permettere mai a nessuno di cambiare ciò che sei”
P.S. perdona eventuali scenate isteriche da parte di Alice al momento della consegna della lettera.
 

Con amore
Aurora





 

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Capitolo 13
*** Capitolo Tredici ***


  “Chasing Cars by Snow Patrol”


Avevo dischiuso lentamente gli occhi, mentre con movimenti contorti mi stringevo come una farfalla nel suo bozzolo, nel caldo piumone che rivestiva il letto. Un raggio di sole filtrava dalla persiana della finestra lasciata abbassata poco più della metà, così avevo guardato l’ orologio digitale a forma di tartaruga, poggiato sul comodino: 09:03 segnava lampeggiando “E’ ufficialmente la vigilia di Natale” avevo pensato prima di spingere le gambe fuori dalle coperte e poggiare i piedi per terra.
Erano già trascorsi 5 giorni da quando ero tornata a casa mia, ma non so perché, stranamente sembrava un’eternità.  Forse il fatto di essere circondata da persone che non sapevano tutta la “verità” su quella breve permanenza a Londra giocava a mio favore ; nessuno mi chiedeva come stavo, se lo pensavo, se mi mancava, se faceva ancora male … era come se non mi fosse mai successo niente. Come se Lui non fosse mai esistito.

Dirigendomi in cucina ero passata davanti alla camera da letto dei miei notando che era già vuota. La sera precedente mi avevano informata, che sarebbero usciti presto l’indomani per sbrigare le ultime faccende lavorative per potersi poi godere quei giorni festivi in assoluta tranquillità. Servendomi un’abbondante porzione di latte e nesquik avevo preso posto in tavola sbirciando tranquillamente le pagine del quotidiano che ogni mattina, puntuale arrivava a casa.
Dopo poco più di un ora armata di cappellino e guanti di lana, ero pronta per uscire di casa e dirigermi al centro commerciale della città per acquistare gli ultimi regalini da sistemare sotto l’albero. Avrei trascorso la serata a casa di alcuni amici di famiglia e con altri amici che ci avrebbero raggiunto dopo cena, tra cui la famiglia di Alice che era arrivata in città qualche giorno prima.

Erano giorni che il pensiero di aver commesso un errore mi torturava … SI, mi ero pentita di aver lasciato la città, mi ero pentita di aver preso la strada  più facile … quella che prendono i codardi …  avevo scelto di scappare e stavo provando il gusto amaro del rimpianto. Se era davvero la strada più semplice perché adesso faceva un male cane? Perché mi vergognavo di me stessa? “Io non sono una codarda … solo che quella era una battaglia persa in partenza .. ”mi dicevo cercando di giustificare la mia decisione “Ma chi voglio prendere in giro ?… hai fatto una cagata Aurora … almeno abbi le palle di ammetterlo” nel frattempo avevo recuperato le chiavi di casa e stizzita dai miei stessi ragionamenti contorti mi ero diretta verso  la porta.
Raggiungendo l’auto parcheggiata nel lungo vialetto alberato, un post-it giallo sgargiante, incollato sul finestrino dalla parte del volante aveva catturato la mia attenzione:

“Wake up, we both need to wake up
Maybe if we face up to this
We can make it through this
Closer, maybe we’ll be closer
Stronger than we were before
It made this something more..”


Mi ero girata di scatto, e guardandomi intorno con aria omicida avevo iniziato a sudare fredda.  Chiunque avesse messo quel “coso” sulla mia auto avrebbe fatto meglio a pregare che non avrei mai scoperto chi fosse. Lo avrei ridotto in mille pezzetti di carne con le mie stesse mani.
 

“Hear You Me by Jimmy Eat World “


Ero salita a bordo dell’auto e mentre sistemavo freneticamente lo specchietto retrovisore mi ero accorta di una figura ferma qualche metro più indietro, che immobile mi scrutava da lontano … 
Sgranando gli occhi, facevo fatica a respirare regolarmente  “non può essere! No no no .. non può essere vero!! ”  con violenza avevo aperto la portiera dell’auto, e con un salto mi ero catapultata al suo esterno. Liam Payne era veramente lì, in carne e ossa e dall’ espressione stampata sul suo volto avevo subito capito che era teso.
-Dimmi che non sto sognando … -avevo mormorato. Quelle parole erano uscite dalla bocca senza alcun preavviso. Ma non mi importava. Quasi correndo mi ero diretta verso di lui, mentre sentivo fortemente che le lacrime iniziavano ad impossessarsi dei miei occhi. Avevo deglutito con fatica una volta arrivata a pochi passi da lui mentre cercavo di studiare il suo viso.

Non avevo avuto il tempo di prepararmi per ciò che sarebbe accaduto qualche istante dopo … In un solo balzo, Liam, aveva annientato ogni centimetro che ci separava e afferrandomi con forza per i fianchi mi aveva  stretta contro di lui. Senza mai smettere di guardarmi negli occhi, aveva stretto la sua mano possente sulla mia nuca guidandomi al suo viso … alla sua bocca.
No. Non era un bacio delicato. Sentivo il piacevole dolore causato da quei morsi che mi dava con foga sul labbro inferiore, mentre senza lasciarmi tempo di respirare insinuava con prepotenza la sua lingua in cerca della mia. Mi ero aggrappata alle sue spalle stringendo le mie mani attorno al suo collo, avvicinandolo ancora di più al mio corpo per fargli capire che non desideravo altro. Aveva iniziato a baciarmi le lacrime che prepotenti rigavano il mio viso, sussurrandomi“ tranquilla … sono qui adesso … non ti lascerò più andare via … “

-Un applauso ai piccioncini!!!!! – quell’urlo stile Tarzan mi era fin troppo familiare
-Shhhhh! Sta zitto cretino!!– aveva ribattuto un’altra voce, femminile... che avevo  facilmente riconosciuto
 
Mi ero voltata giusto in tempo per assistere all’ esilarante scena di Harry che si beccava un pugno in testa da Alice, mentre uscivano alla scoperta da dietro un albero poco distante seguiti da Niall, Zayn e Louis che facevano fatica a trattenersi dal ridere. In uno stato di completo shock, avevo afferrato la mano di Liam, e correndo ero andata ad abbracciare quella gabbia di matti. – Vi prego datemi un pizzico! Ditemi che non sto sognando! – avevo esclamato – ahi!!! Era un modo di dire Ali!
 
Dopo avermi spiegato che sarebbero rimasti in Italia per  4 giorni avevo deciso che non sarei andata con i miei, ma sarei rimasta a casa mia, che sarebbe stata libera durante tutto l’arco delle vacanze, e avremo celebrato insieme il Natale.  Dai numerosi “yeah” e  “yolo” che si erano innalzati tra le pareti del soggiorno potevo dedurre che erano tutti contenti ! Data qualche piccola istruzione avevo annunciato -Fate come se foste a casa vostra!-
 

“Truly Madly Deeply by Sevage Garden”

 
Questa volta era stato Liam a fare la prima mossa, e prendendomi per mano mi aveva chiesto di portarlo in camera mia. Una volta chiusa la porta dietro le nostre spalle, il ragazzo si era seduto ai piedi del letto e facendomi prendere posizione sulle sue ginocchia aveva esordito  -Devo chiarirti alcune cose … tu devi sapere come sono andati realmente i fatti -
 Avevo acconsentito facendo cenno con la testa, e dopo qualche secondo Liam aveva iniziato quella improvvisa ma del tutto dovuta confessione.
-Quindi ricapitolando … il viaggio a Parigi era un regalo dei genitori di Danielle per cercare di farvi uscire dalla crisi in cui eravate caduti? – non potevo credere a ciò che avevo appena sentito – Esatto. E visto che non volevo andarci da solo ho convinto Louis a venire con noi
-Con la sua fidanzata … – avevo aggiunto – Ex fidanzata –aveva precisato lui –Louis l’ha lasciata un paio di settimane fa … dice di non amarla più come prima, che qualcosa è  cambiato, che loro due sono cambiati – mi aveva spiegato, giocando con una ciocca di capelli che mi cadeva ribelle sul volto – E quella volta al Party? Oppure quando sei venuto a teatro … vi eravate già mollati? – avevo chiesto cercando di fare chiarezza su quell’assurda situazione – Si che ci eravamo già mollati, altrimenti perché sarei venuto al party da solo secondo te? –
-E allora perché ti  ha baciato quando mi ha vis..– mi ero interrotta da sola, dandomi la giusta risposta –Perché mi aveva visto!! – “ Hai capito tu quella stronza baldracca!!!”
accennando un sorriso Liam aveva aggiunto –  Jackpot babe  … io ero venuto lì per te, per parlarti e magari chiederti di uscire … ma quando Danielle ha fatto quella stronzata del bacio e tu sei scappata via in quel modo, non sapevo come comportarmi per non apparire ancora più coglione di quanto non fossi apparso già! – un velo di tristezza era sceso sul ragazzo che mi guardava dispiaciuto –ti ho ferita … ti ho fatto del male … non mi perdonerò mai per averti portato ad abbandonare L’Inghilterra … il tuo lavoro … -
-Ehmmm …- avevo iniziato tossendo – c’è una cosa che ancora non ti ho dettoil 2 gennaio torno a Londra!! – avevo accompagnato a quella dichiarazione uno dei miei sorrisi migliori – Cooosa?! – mi aveva guardata sbalordito con quei grandi occhi marroni –Si!!! Ho ritirato la mia partecipazione al musical ... ma la compagnia mi vuole ugualmente con loro, quindi mi hanno offerto la possibilità di restare a Londra per il prossimo anno e unirmi ai coreografi della sede centrale … per l’appunto a Londra!-
 
Mi aveva catapultata sul letto e stendendosi completamente su di me aveva detto – Sai questo cosa significa.. ? – il suo sguardo malizioso e il tono ammiccante lasciavano intendere giusto poche cose - ..No … dimmelo tu … - l’avevo stuzzicato sbattendo le palpebre – Che mi bastano 10 minuti per raggiungere il tuo appartamento … ogni volta che vorrò … che vorrai … -aveva sussurrato sul mio collo, mentre iniziava a baciarlo lentamente e sensualmente.
Aveva portato le mani all’altezza dei miei fianchi iniziando a far salire sempre di più la shirt, baciando ogni centimetro di pelle che rimaneva scoperto fino a quando QUALCUNO ci interruppe (per la seconda volta quel giorno ) …
 
-Opsss scusate!! Cercavo il bagno!!-  si scusò prontamente il riccio notando di essere arrivato in un momento “delicato”
-Vaffanculo Harry ok!?– aveva urlato Liam lanciandogli un cuscino che però aveva colpito la porta che Harry aveva prontamente usato come scudo
- Scusa fratello ok?– aveva risposto il riccio, dall’ esterno della camera, trattenendo una risata
 
Dopo esserci assicurati che quella fastidiosa pulce fosse tornata di sotto, ero scoppiata a ridere divertita
-Entro stasera giuro che lo ammazzo- aveva commentato Liam  -Tu … invece di ridere … ricordami dove eravamo rimasti … - mi aveva sussurrato all’orecchio con voce suadente.
 

“Alcune volte la realtà supera addirittura le aspettative, a volte quello che ci aspettiamo al confronto con quello che non ci aspettiamo impallidisce …. Dovremo chiederci perché ci attacchiamo alle nostre aspettative, perché quello che ci aspettiamo ci fa restare fermi in attesa... quello che ci aspettiamo è solo l'inizio. Quello che non ci aspettiamo invece è quello che cambia la nostra vita”

FINE
 

RINGRAZIO INFINITAMENTE TUTTI COLORO
CHE HANNO SEGUITO, RECENSITO O SEMPLICEMENTE
LETTO IN SILENZIO QUESTA MIA STORIA
FRUTTO DI UN MALSANO AMORE PER QUEI 5 MAGNIFICI RAGAZZI!!

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