Three Shichibukai in Love

di Sophys
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** ~Rose Rosse~ ***
Capitolo 2: *** ~La figlia dei due Shichibukai~ ***
Capitolo 3: *** ~Stupido Fenicottero!~ ***
Capitolo 4: *** ~Rossetto al Cioccolato~ ***
Capitolo 5: *** ~Odio è Amore~ ***
Capitolo 6: *** ~Amore materno…~ ***



Capitolo 1
*** ~Rose Rosse~ ***


~Rose Rosse~ 

 
 
 
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Era mattina sull’isola Kuraigana
**
Mihawk se ne stava tranquillo e seduto su una poltrona, stava leggendo il giornale.
All’improvviso fuori dalla finestra apparve un gabbiano postino, Mihawk posò il giornale sul tavolo e si diresse verso la finestra, la aprì e notò che l’uccello teneva una lettera, la prese e il gabbiano se ne andò. Chiuse la finestra e aprì la lettera, era una convocazione da parte del Governo Mondiale della Marina, ne lesse il contenuto. Doveva partecipare a una riunione con i suoi “compagni” della Flotta dei 7 questo voleva dire incontrare una persona a cui lui interessava, anche se non lo faceva capire.
 
Due giorni dopo, Drakul Mihawk partecipò alla riunione con gli altri, l’argomento non interessava a nessuno e Sengoku l’aveva capito bene quindi diede a loro un lavoro da fare, naturalmente, si poteva fare a coppia.
Tutti se ne erano andati per gli affari loro, tutti tranne Mihawk che stava guardando fuori dalla finestra, accanto a lui, poco distante, c’era Hancock se ne stava seduta e tranquilla con le braccia incrociate e non badava a nessuno. Per qualche strano motivo incominciò a fissarla lei si accorse
-“Che cosa vuole…”- pensò Hancock, Mihawk si rigirò verso la finestra.
 
L’Imperatrice si alzò dalla sua postazione, se ne stava per andare ma venne fermata
-Aspetta un secondo- disse una voce maschile, lei si voltò lentamente era ovvio chi l’aveva chiamata, era l’unico uomo che c’era vicino a lei…
-Che cosa vuoi?- domandò l’Imperatrice
-Mi stavo chiedendo…- proseguì camminando verso di lei
-Se ti andava di fare questo lavoro insieme- l'Imperatrice sgranò gli occhi incredula: nessun uomo, prima di allora, era stato così sfacciato da parlarle e di fare qualcosa insieme. Ma ciò che più l'aveva colpita era il tono del pirata, calmo e sicuro... e la sua voce, poi, calda e suadente…
-“Ma che cosa vado a pensare!”- si disse la Principessa.
Hancock si avvicinò a lui e disse
-Che cosa ti fa credere che io accetti il tuo invito?- disse lei con tono sicuro, lui rimase fermo continuava a guardarla
-…Niente allora…- disse lui e se ne andò.
 
Hancock percorse il corridoio ed entrò nella prima stanza libera che vide. Entrò chiuse la porta, fu per la sorpresa di trovare sopra il tavolo un mazzo di rose rosse c’era un bigliettino in cui scritto “Per Boa Hancock”. L’Imperatrice riconobbe la scrittura, era quella di Occhi di Falco.
Andò fuori a cercarlo infine lo trovò…
-Mihawk…- lo chiamò la donna lui si voltò verso di lei
-Perché mi hai fatto un regalo?-
-…Perché…tu dici…- Hancock rimase ferma mentre lui si avvicinò a lei
-Perché, ormai, da tanto tempo…tu m’interessi e penso che tu sia una donna delicata come i petali di una rosa- spiegò lui con tono tranquillo.
Hancock arrossì, non capiva cosa stesse succedendo, in quel momento era felice
-“Non pensavo che fosse un uomo così romantico”- si disse l’Imperatrice.
 
All’improvviso l’Imperatrice azzardò ad abbracciarlo lasciandolo sorpreso per il gesto…
-…Hancock…- sussurrò lo spadaccino
-Sei stato carino a regalarmi quelle rose rosse…e sei stato molto romantico- rispose lei.
 
Mihawk prese Hancock per la vita e se la avvicinò di più a se, si avvicinò al suo volto.
Hancock appoggiò l'altra mano sul volto di Mihawk, facendo scorrere le dita sui suoi baffi sottili, e lievemente curati . Le parve allora di scorgere un sorrisetto compiaciuto sulle sue labbra, che subito si unirono a quelle morbide e carnose di lei in un bacio dapprima leggero, poi più profondo e passionale. Occhi di Falco portò una mano dietro la schiena di Hancock accarezzandola lentamente.
 
Piano piano introdusse la lingua nella sua bocca, in attesa che lei si abituasse all'intrusione, e le cinse la vita con un braccio stringendosela ancora di più a sé come se avesse timore che lei scappasse via. La risposta della Principessa non tardò ad arrivare; anzi, fu persino più rapida e decisa di quanto osasse sperare. Hancock lasciò che Occhi di Falco la stringesse e gli circondò il collo con le braccia, approfondendo il bacio, assaporando il gusto delle sue labbra.
 
Quella sera lui e lei, sapevano che avrebbero fatto qualcosa di più che baciarsi.
 
Note dell’autrice: 
Questa è la prima volta che scrivo una ff su di loro e anche una raccolta. So bene che ho tante altre storie da mandare avanti ma mi è venuta questa idea, e con il timore che mi scappasse via ho voluto pubblicarla ^^ spero che sia piaciuta :) come sempre critiche e consigli sono bene accetti ^^
Sophys.

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Capitolo 2
*** ~La figlia dei due Shichibukai~ ***


~La figlia dei due Shichibukai~ 

 
 
 
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Isola Kuraigana
**
Era mattina, anche se non sembrava. In quel posto c’è sempre quasi buio e nebbia, ma qualche raggio di sole appare, qualche volta…
In mezzo alla vasta foresta e alle varie rovine che si trovano in quel posto, c’è un castello.
 
Drakul Mihawk stava leggendo un libro in tranquillità fino a quando il silenzio che lo circondava non fu interrotto da dei passettini che si avvicinavano a lui velocemente, si sentì tirare la camicetta bianca abbassò lo sguardo e vide la piccola Himeko guardarlo con i suoi begli occhi azzurri.
Himeko era una bella bambina con la carnagione chiara capelli sottili e neri, anche se non sembra è una bambina molto tranquilla ma che si annoia facilmente se non è stimolata da qualcosa di divertente, cosa normale per tutti i bambini che hanno tre anni…
-Papà…- disse la piccola
-Che cosa c’è?- rispose lui riportando lo sguardo verso il libro
-Io mi annoio- 
-E io che ci posso fare?- rispose il padre girando una pagina
-Ma io mi annoio!- ripeté la piccola
-Vatti a lamentare in un’altra stanza…- rispose tranquillo.
Himeko fece uno sguardo triste, ma d’altro canto era abituata a queste risposte così fredde e distaccate da parte di suo padre.
Mihawk chiuse il libro lo appoggiò sopra il tavolo e si alzò dalla sedia, passò di fianco alla piccola e le accarezzò leggermente la testa, da quel gesto significava che in fondo le voleva bene…
-Vai a giocare in giardino…- disse il padre senza guardarla, lei sorrise e corse fuori.
 
Occhi di Falco stava percorrendo un corridoio stretto e buio, si fermò davanti a una porta, la aprì ed entrò. Era una stanza da letto ben illuminata da un lampadario di cristallo…
-Himeko si lamenta troppo…- disse Mihawk.
Non stava parlando da solo, no, seduta al bordo del letto c’è una donna, sarà la madre della bambina…
-Non è colpa mia che a tre anni non sappia ancora leggere!- ribatté Hancock
L’uomo si sedette vicino a lei
-Dovresti passare più tempo con lei…e forse…potresti farle imparare a leggere così avrebbe un passatempo- continuò l’Imperatrice
-…L'ho mandata fuori in giardino…- cambiò argomento lo spadaccino sfiorandole i capelli con un dito
-…Bene…- aggiunse lei e appoggiò la testa alla spalla dell’altro, invece, Mihawk le cinse la vita avvicinandosela dolcemente a sé. Hancock appoggiò la mano sinistra sul suo petto subito dopo gli accarezzò il volto, si baciarono.
 
Nel frattempo la bambina stava giocando in giardino, non poteva inoltrarsi oltre, perché suo padre aveva costruito intorno al castello, un recinto di ferro per non farla andare nel bosco.
C’era buio, ma all’improvviso un raggio di sole penetrò dalle nuvole, Himeko era felice si avvicinò al cancello, si aggrappò alle sbarre di ferro si accovacciò per terra a guardare il cielo illuminato e limpido, il sole le colpì gli occhi, a questo contatto divennero gialli come quelli del padre. 
 
Note dell’autrice:
Spero che sia piaciuto ^^ e di non avervi deluso >_< come sempre critiche o consigli sono sempre ben accetti ^^ al prossimo per chi mi vorrà seguire ;) 

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Capitolo 3
*** ~Stupido Fenicottero!~ ***


~Stupido Fenicottero!~


Image and video hosting by TinyPic -Lui non aspettava visite…- disse Mr1 mentre accompagnava un uomo molto più alto di lui.
**
 
Stavano percorrendo il corridoio, l'uomo vicino a lui fece una breve risata, solo questa non disse nulla…
-Non credo che sarà felice di riceverti- aggiunse poco dopo Mr1 con tono tranquillo
-Non ti preoccupare. Sono sicuro che gli piacerà la mia presenza- rispose Doflamingo con tono divertito e allo esteso tempo tranquillo. Arrivarono davanti a una porta grande in legno, Mr1 bussò…
-Sì…?- fu la risposta dall'altra parte, entrarono.
 
Mr1 si avvicinò al suo capo…
-Hai un ospite…- disse l'uomo.
Nella stanza in cui si trovavano non era tanto illuminata…
-Ehi Croco!- scherzò il biondo mentre si avvicinava a lui, Crocodile riconobbe la voce si voltò lentamente verso di lui…
-Ho una proposta d'affari per te! Croco…- aggiunse poco dopo il biondo sedendosi sopra la scrivania dell'altro mentre, invece, Crocodile se ne stava seduto su una poltrona, si trovava di fronte alla scrivania…
-Non chiamarmi in quel modo- sibila Crocodile osservandolo, poi si voltò verso Mr1, l'uomo capì che doveva andarsene. Se ne andò e chiuse la porta…
-Se provi di nuovo a storpiare il mio nome…ti faccio fuori- lo minacciò, Doflamingo fece una breve risata e incrociò le gambe
-Se sempre così carino con me…Croco-.
 
Le battute di quello stupido fenicottero gli urtava il sistema nervoso, non lo sopportava più.
Doflamingo rimase a fissarlo e questo già lo infastidiva molto e l'idea di farlo fuori stava diventando sempre più allettante.
 
-Sei venuto fino qui per fissarmi o per dirmi qualcosa?- chiese Crocodile ormai scarso di pazienza
-…Sono sicuro che avrai sentito che le mie attività stanno andando piuttosto bene…vorrei che ti alleassi con me- rispose il biondo avvicinandosi a lui.
 
Crocodile capì bene dove voleva arrivare…
-Vuoi utilizzare la Baroque Worksper i tuoi scopi? Neanche morto-.
Crocodile rifiutò l'offerta facendo scoppiare dalle risate quello stupido fenicottero che si strozzava a pochi centimetri da lui. Crocodile si alzò dalla sedia e il biondo fece lo stesso, lo prese da un polso e se lo avvicinò bruscamente a sé…
-Io non ho ancora finito Croco…non penserai che io sia venuto fino qui per chiederti solo questo?- disse sarcastico accarezzandogli le labbra con l'altra mano. Crocodile reagì con una smorfia disgustata cercando di toglierselo di dosso, ma pur troppo si accorse che le sue azioni erano comandate da lui, non poteva fare niente.
 
Doflamingo lo sbatté sopra la scrivania, subito dopo si mise sopra di lui…
-"Stupido fenicottero!"-.


Note dell’autrice
Ok…ho fatto davvero tanta fatica scrivere su questi due, e poi, non mi andava di aggiungere l’yaoi non doveva esserci…ma mi è toccato metterlo perché nel programma ci dovevano essere anche loro due…io questa coppia la odio al massimo > < vorrei picchiarmi da sola Y_Y" *si prende a schiaffi da sola* ammetto di non essere stata tanto brava perché il motivo lo sapete, quanto l'ho già detto <_< critiche e consigli sono sempre ben accetti U_U al prossimo per chi mi vorrà seguire ;)
Sophys 

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Capitolo 4
*** ~Rossetto al Cioccolato~ ***


~Rossetto al Cioccolato~

 
 
 
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Era pomeriggio inoltrato, il sole stava quasi per tramontare.
**
Hancock uscì da sotto coperta per prendere una boccata d’aria, finalmente si era allontanata dai quei suoi “compagni”, non li sopportava più. Rimanere rinchiusa in quella piccola stanza insieme a loro la innervosiva, soprattutto un certo individuo che tiene perennemente stampato in faccia quel suo sorriso, le urtava il sistema nervoso, soprattutto quando le rompeva le scatole con i suoi discorsi idioti per tentare di conversare con lei, naturalmente, non ci riuscì.
 
Hancock si appoggiò al parapetto della nave della marina che quella volta il Vice Ammiraglio Momonga aveva scelto per farli incontrare per una riunione. Osservò il mare con sguardo pensoso…voleva ritornare a casa nella sua Isola in cui lei governava con le sue due sorelle.
All’improvviso dietro di lei spuntò Doflamingo che silenziosamente si avvicinò a lei…
-Cosa fai Principessa?- le domanda da dietro, lei non si voltò lo ignorò e basta
-Oi…dovresti ascoltarmi qualche volta!- disse di nuovo il biondo, scoppiò a ridere come fa sempre quando lo ignora. Hancock si voltò lentamente verso di lui tenendo incrociate le braccia…
-Hm…mi rispondi adesso?-
-“Che uomo fastidioso!”- pensò lei
-Ti ho fatto un regalo…- aggiunse poco dopo Doflamingo infilando una mano su una delle tasche dei pantaloni
-…E che cosa ti fa credere che io accetti il tuo dono?- domandò lei con sguardo corrucciato 
-Sei sempre così carina con me- disse sarcastico, l’Imperatrice stanca di sentirlo se ne ritornò sotto coperta nella sua cabina piantandolo in asso, ma del resto a lui piace la freddezza e la cattiveria di quella donna.
 
Era già calata la sera, tutti gli Shichibukai se ne andarono in cabina per starsene per conto loro, tutti tranne Doflamingo che si avviò verso la cabina di Hancock.
L’Imperatrice se ne stava seduta sul bordo del letto a leggere un libro tranquilla, fino a quando la sua concentrazione venne interrotta, qualcuno bussò alla porta, neanche il tempo per dire ‘avanti’, la porta si spalancò e irruppe nella stanza Doflamingo, infine la chiuse.
Hancock rimase a fissarlo arrabbiata…
-“Come si permette di entrare nella mia cabina in quel modo?!”- si disse la Principessa.
Lui le sorrise e senza che Hancock se ne accorgesse, il biondo, chiuse la porta a chiave…
-Te l’avevo detto che ho un regalo per te…no?- disse lui, l’Imperatrice non gli diede retta, chiuse il libro lo appoggiò su una scrivania e si risedette sul bordo del letto accavallando le gambe, chiuse gli occhi e incrociò le braccia…
-Sei una di tante parole!- scherzò Doflamingo avvicinandosi a lei, questa volta non portava il suo solito cappotto rosa, che cosa aveva in mente di fare? Prese una sedia e la mise di fronte a lei, si sedette, Hancock non si mosse
-Sono sicuro che ti piacerà!- mise la mano destra dentro una delle tasche dei pantaloni e tirò fuori un piccolo oggetto 
-Tieni!- insistette il biondo, l’Imperatrice aprì un occhio e lo guardò, alzò leggermente un sopracciglio, Doflamingo era lì che stava aspettando che lo prendesse…
-…Mi hai regalato un rossetto…?- disse lei aprendo tutte e due gli occhi e contemporaneamente prendendo il rossetto, lui sorrise
-“Che cosa stupida!”- pensò lei mentre lo apriva, era curiosa di che colore era. Lo aprì rimase stupita
-Aspetta…questo è un rossetto di cioccolato!- disse lei guardandolo
-Hm…gustoso no? Provalo!- aggiunse il biondo, Hancock presa dalla curiosità se lo mise sulle labbra come un normale rossetto
-“E’ dolce!”- si disse la Principessa, Doflamingo rimase a guardarla era bellissima lentamente si avvicinò a lei come se la sua intenzione fosse quella di baciarla, l’Imperatrice intuì quello che voleva fare e si allontanò da lui
-E dai! Non ti faccio niente…non ti voglio baciare voglio solo assaggiare- si giustificò il biondo, la donna le porse il rossetto e disse
-Tieni allora! Mettitelo anche te!- rispose con tono deciso il biondo si mise a ridere
-Che divertimento c’è??!- le saltò addosso ma lei riuscì a schivarlo
-Esci!- disse con tono deciso puntando la porta ma Doflamingo non le diede retta si sedette sul bordo del letto alzò la mano e incominciò a gesticolare con le dita. Hancock non riuscì più a muoversi, involontariamente si avvicinò al biondo e si sedette sopra di lui
-Voglio solo assaggiare- le sussurrò con tono suadente.
Che le piaceva o no si trovava in quella situazione lì e non poteva farci niente, le sue azioni erano comandate da lui
-Vieni qua…- le sussurrò ancora, lui si avvicinò al volto di lei e incominciò a leccarle le labbra, Hancock gemette a quel contatto, spalancò gli occhi e arrossì di botto. Ben presto quello che doveva essere un semplice “assaggio” si trasformò in un bacio passionale, lei chiuse gli occhi e si lasciò andare. Le aveva mentito perché fin dall’inizio voleva baciarla ma non trovava nessun modo per farlo succedere, si staccarono per prendere fiato, ora lei poteva ricontrollare le sue azioni, quindi, si alzò da sopra di lui anch’esso si alzò e si sedette su una sedia invitando la donna di sedersi sopra di lui un’altra volta, si sedette.
Le prese il volto e le rimise il “rossetto” delicatamente con attenzione come se stesse pitturando, lei lo lasciò fare chiudendo gli occhi, il cuore le batteva forte e anche per il biondo era lo stesso, alla fine si abbandonò a suoi tocchi. Si baciarono un’altra volta con passione, le loro lingue si intrecciavano, e a quei contatti entrambi gemettero. Hancock arrossì più di prima. 
Quella sera fecero l’amore.
 
 
Note dell’autrice:
Credo di aver fatto meglio questo “capitolo” perché, per essere sincera, questa è la mia coppia preferita >///< e mi è stato più facile immaginarmi tutto e inventarmi una storia su loro due ^^ spero lo stesso che sia piaciuta :)

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Capitolo 5
*** ~Odio è Amore~ ***


~Odio è Amore~

 
 
 
 
 
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Era una bella giornata, faceva caldo…

**

Gli Shichibukai furono convocati a Marijoa per l’ennesima riunione, ormai, non c’e la facevano più a sopportare le lagne di Sengoku. Ogni cosa va male! E’ ovvio…non è colpa dei Flottari se i marine non sanno fare il loro lavoro.

 

Faceva davvero molto caldo, tutti ne pativano e per di più la stanza non era il massimo. Era esposta al sole, piccola e per di più si era rotto il condizionatore…

-Vi do venti minuti di pausa- disse Sengoku agli Shichibukai, anche loro sentivano il caldo ma non ne pativano tanto.

Crocodile se ne stava tranquillo nel balcone in disparte a fumare come al solito, non gli piaceva stare con gli altri suoi “compagni” anche se ne era costretto. Se doveva scegliere di stare con uno di loro sceglierebbe Mihawk, un uomo di poche parole, non gli ha mai dato fastidio. L’unico membro che gli stava sulle scatole era certo Hancock, anche prima di Doflamingo. 

Era una donna con un carattere impassibile, e odiava i suoi “compagni” forse perché erano tutti uomini, beh lui non riusciva a sopportarla. Non parlava mai, e quando lo faceva la sua lingua era più velenosa della sua.

Furono richiamati dal Grand’Ammiraglio, rientrarono…

-Poiché fa troppo caldo, ho deciso di farvi fare questo lavoro a casa così potrete starvene tranquilli- spiegò Sengoku mentre consegnava dei fogli agli Shichibukai

-‘Guarda un po’, adesso ci dobbiamo pure portare gli affari della marina a casa, come se fossimo alle elementari, è inaudito’- sussurrò Crocodile mentre guardava con distacco il pezzo di carta

-Va bene, visto che Crocodile si lamenta tanto vi unirò in coppie e poi vediamo che cosa ne esce, sarà più divertente- aggiunse poco dopo il Grand’Ammiraglio che probabilmente era riuscito a sentire quello che aveva detto Crocodile. 

 

Sengoku dichiarò conclusa la riunione e divise i Flottari in coppie come aveva promesso. Crocodile uscì dalla stanza…

-Maledetto…questa me la paga…- sibilò l’uomo mentre stringeva con rabbia i fogli di carta che Sengoku aveva distribuito prima. Non sapeva ancora con chi avrebbe fatto coppia… 

-Non rimango un secondo più, me ne infischio della marina di quel stupido lavoro e di quello stupido di…- non riuscì a finire la frase che Sengoku spuntò da dietro

-Non così in fretta Crocodile, ti devo ancora dire con chi farai coppia-

-Non sto nella pelle…- lo prese in giro

-Che impazienza…visto che non resisti te lo dico subito…Hancock vieni che Crocodile ti aspetta- l’Imperatrice uscì dalla stanza con passo lento si avvicinò affianco al Grand’Ammiraglio

-Io non faccio coppia con lui…- disse all’improvviso con tono aggressivo la ragazza

-Allora siamo in due…mi vuol dire perché ha deciso me? E no uno come Mihawk?!- aggiunse di fretta Crocodile

-A me dispiace, perché io ho deciso così e non cambierò idea…- disse Sengoku 

-Non ha risposto alla mia domanda- 

-Ripeto: mi dispiace, ma io ho deciso così e non cambierò idea…buon lavoro- finito di parlare il Grand’Ammiraglio se ne andò.

 

Sentire questo a Crocodile gli saltarono i nervi, si portò la mano sulla fronte, rimasero immobili in mezzo al corridoio, in silenzio

-Non posso credere che dovrò stare con uomo!- sibilò Hancock rompendo il silenzio

-E io non posso credere che dovrò lavorare con una vipera come te!- ribatté Crocodile

-Che cosa hai detto??! Prova a ripeterlo se hai il coraggio…- si mise a urlare, ma l’altro non provò sgomento

-Avviamoci così almeno abbiamo più probabilità di finire prima il lavoro- le diede le spalle e fece cenno di seguirlo, Hancock lo seguì, anche se era ancora offesa per quello che le aveva detto.

A casa di Crocodile…

Ci misero un’ora ad arrivare. Crocodile aprì la porta d’ingresso ed entrarono in salotto dove c’era Mr1 seduto sul divano che leggeva il giornale

-Non pensavo che portavi ospiti…- disse Bornes 

-Infatti lei è qui solo per lavoro, nient’altro- rispose lo Shichibukai mentre si toglieva il cappotto. 

Crocodile non riusciva ancora a credere di essersi portato a casa Hancock

-Facciamo in fretta che ho delle cose da fare io- disse Crocodile facendo cenno per una seconda volta di seguirlo, entrarono in cucina

-…Chi era quel tipo…- osò chiedere la Principessa

-E’ Mr1…- Hancock non capì bene e lo si vedeva dalla sua espressione

-Si chiama Bornes…- provò a precisare meglio ma era inutile 

-Non m’interessa più di tanto sapere chi è precisamente quel tizio…- aggiunse aspramente e si sedette su una sedia, Crocodile sbatté i fogli sul tavolo e si sedette anche lui.

Passò un’ora, un’ora che non sembrava finire mai e lo era anche il lavoro, Crocodile era l’unico che lavorava l’Imperatrice invece se ne stava immobile a far niente, ogni tanto si girava per vedere l’ora sull’orologio a muro della cucina

-Sono stanca me ne vado a casa…- disse con sfrontatezza l’Imperatrice, Crocodile strabuzzò gli occhi e il nervoso prese il soppravvento 

-Cosa hai detto?!! Stanca tu?! IO ho compilato quei pezzi di carta, IO mi sono dato da fare…credi di prendermi in giro?! Per chi mi hai preso??!!- urlò Crocodile con tutto il fiato che aveva

-Come osi a rivolgerti a me con questo tono?!!- urlò anche lei

-Come osi tu a rivolgerti a me così! Ricordati che sei a casa mia!-

-Ricordati che io sono l’ospite!-

-Ospite un corno, sono stato costretto a portarti a casa con me-.

 

La Principessa non volle sentire nient’altro, uscì dalla cucina dirigendosi verso il salotto lì rincontrò Bornes, gli gettò un’occhiata fredda e si diresse verso la porta, stava per uscire ma fu fermata da Crocodile che era riuscito a raggiungerla

-Tu non vai da nessuna parte…- la prese da un polso e la gettò lontana dalla porta

-Ma come ti permetti di toccarmi?!!- urlò ancora di più, Mr1 guardò la scena, si alzò dal divano e se ne andò lasciandoli soli

-Finiscila di comportarti come una bambina! E’ solo colpa tua se ora ci troviamo in questa situazione!- 

-Cosa?!- Hancock non ci vide più dalla rabbia, voleva affrontarlo ma sarebbe stato pericolo…

-“Non posso certamente affrontarlo…potrei fargli un danno materiale…”- pensò Hancock, si voltò e vide un vaso proprio accanto a lei. Accecata dall’ira lo spinse facendolo cadere a terra rompendolo in mille pezzi. Crocodile guardò la scena, chiuse gli occhi e soffocò il nervoso che stava crescendo sempre più, poteva esplodere

-Ora ripulisci…- ordinò con tono calmo ma allo stesso tempo leggermente irato

-Non ricevo ordini da te! Non sono la tua serva…- ribatté l’Imperatrice incrociando le braccia.

 

Crocodile non ne poté più di lei, voleva vendicarsi, voleva farle subire quello che aveva provato lui in quel momento, gli era già venuto in mente una piccola vendetta ma era rischioso

-Dove è finita la tua lingua?- disse l’Imperatrice

-Stai tranquilla che la lingua c’e l’ho…- rispose con tono calmo

-Come mai sei così calmo?- domandò lei curiosa, Crocodile non rispose    

-…Scommetto che non hai mai avuto un rapporto dico bene?- cambiò subito argomento 

-Come?- Hancock non capiva quello che aveva in mente, cosa centrava se avesse avuto un rapporto o meno

-Perché centra qualcosa?-

-Non mi va di arrivare a tanto, pulisci o non immagini cosa posso fare!- la ricattò 

-Ah sì? Mi hai incuriosito sai?-

-Bene, ma ti avverto la tua curiosità ti costerà!- Crocodile si avvicinò a lei rapido Hancock non fece in tempo a schivarlo e se lo trovò di fronte, molto vicino. Crocodile, invece, non perse tempo e le cinse la vita con un braccio tirandosela addosso. L’Imperatrice ancora non capiva

-“Non riesco a capire se vuole confrontarsi con me o no…”- pensò lei confusa, cercò di staccarsi da lui, ma Crocodile non ha nessuna intenzione di lasciarla, anzi, con un movimento rapido se la caricò sulle spalle 

-Non mi toccare…- sputò acido la Principessa

-Ti sei bevuto il cervello per caso?!- lui non rispose incominciò a camminare fino ad avvicinarsi a delle scale che portavano al piano superiore della casa

-Oh mio Dio…ma allora ti sei proprio bevuto il cervello!- urlò lei con sguardo sconcertato capendo cosa voleva fare

-…Io ti avevo avvertito…- sussurrò l’uomo e incominciò a salire.

 

Passò un’ora forse anche di più, si era fatta sera e Bornes non  capendo dove fosse andato a finire il suo capo, incominciò a cercarlo

-Non lo trovo da nessuna parte- guardò l’orologio e facevano le [22:40]

-Si sarà coricato…-.

Mr1 si avviò al piano di sopra, arrivato bussò alla porta della camera di Crocodile

-‘Cosa vuoi?’- rispose l’altro

-Vorrei sapere dov’è andata a finire la ragazza…- non riuscì a finire il discorso

-Lascia perdere…- infatti Hancock si trovava con lui

-Ma che cosa state facendo?- insistette Mr1 anche se qualche idea se l’era fatta

-Stiamo lavorando…-

-Ma sei il lavoro è in cucina- 

 

All’intermo della stanza

Crocodile era imperlato di sudore e i capelli erano disordinati, sul letto con l’Imperatrice, lui sopra lei sotto con le gambe oscenamente aperte, una posizione strana. Ma la cosa che lo preoccupava e che non aveva chiuso la porta della camera, farsi trovare in una posizione come quella dal suo sottoposto era imbarazzante…

-Lascia stare, stiamo discutendo la cosa si è animata troppo- Bornes non rispose e se ne andò. Forse aveva capito cosa stesse facendo il suo capo, o forse non glie ne importava.  

 
Note: Rieccomi ritornata con un nuovo capitolo anche lungo, ma non sapevo come metterli insieme questi due >_<  è stato difficile ma spero che sia ugualmente piaciuto a qualcuno ^^ 
 
 
 

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Capitolo 6
*** ~Amore materno…~ ***


~Amore materno…~

 
 
 
 
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Era un Giovedì qualsiasi.

Dopo tre giorni di pioggia e vento arrivò finalmente il sole, una giornata perfetta! Con una temperatura ottimale.

Erano le [7:01], Mihawk stava ancora dormendo fino a quando dei raggi solari non penetrarono dalle persiane semichiuse, necessarie per far entrare un po’ d’aria fresca essendoci caldo. I raggi lo colpirono in volto, si sentì un po’ infastidito, cosa normale. Aprì gli occhi e gettò lo sguardo alla sveglia che aveva sul comodino, visto l’ora si girò verso Hancock che stava ancora dormendo, ma si doveva alzare se voleva partire in orario…

-Hancock svegliati è già mattina…- le disse scuotendola, lei si svegliò e la prima cosa che fece fu guardare l’ora

-E’ tardi mi devo cambiare…- sussurrò lei ancora insonnolita.

Mihawk non aggiunse nient’altro e si alzò dal letto.

 

Stava percorrendo il corridoio di casa, illuminato dai raggi solari che erano riusciti a penetrare dalle tende. Il moro si fermò davanti a una porta di una camera, entrò senza bussare. 

Era una stanza ordinata e ben illuminata, una stanza di un bambino, anzi, di una bambina. Ovunque si posava lo sguardo c’erano bambole e peluche di ogni genere e grandezza, vicino a una finestra c’era un letto…

-Anais svegliati, è ora di andare a scuola- disse il padre spogliandola dalle lenzuola che la copriva, la luce la abbagliò 

-Non voglio alzarmi…- mugolò la bambina

-Non te lo ripeto più, quando ritorno ti voglio pronta- finito di parlare se ne andò.

 

Anais ha otto anni e frequenta le elementari alla scuola pubblica di Miami Dade, è una bambina acuta e timida e forse è proprio questa riservatezza che non la rende tanto sociale con gli altri bambini. Ha i capelli corti mori e leggermente mossi.

 

Mihawk arriva in cucina e trova già tutto pronto in tavola, come ogni mattina del resto, ma questa volta Hancock non c’è. Pochi minuti più tardi scese giù a fare colazione Anais…

-Dove è la mamma?- domanda al padre che si trovava seduto già a fare colazione

-Non lo so, incomincia a fare colazione- rispose semplicemente.

 

Mihawk finì di mangiare invece Anais doveva ancora incominciare…

-Muoviti o farai tardi- le disse lui e se ne andò in salotto.

 

In soggiorno c’era Hancock che stava cercando di chiudere una valigia da viaggio, ma il bagaglio non aveva nessuna intenzione di chiudersi insisteva a rimanere aperto, ovvio, con così tanti vestiti che traboccavano fuori, era impossibile chiuderla…

-Avanti chiuditi…- sibilò Hancock mentre tentava di chiudere la valigia

-Stai ferma faccio io…- disse Mihawk prendendole la valigia, e senza fare tanti sforzi la chiuse

-Grazie…- lo ringraziò e si avvicinò a lui.

Mihawk non disse niente le cinse soltanto la vita con un braccio attirandosela a sé, i loro volti erano estremamente vicini, le loro labbra si unirono, si baciarono dolcemente assaporando il momento visto che lei doveva partire per affari di lavoro…

-Allora…- disse all’improvviso lei liberandosi dall’abbraccio del marito

-Questo è il numero dell’Hotel in cui andrò…- aggiunse più tardi porgendogli un foglietto bianco con sopra scritto dei numeri, lo afferrò

-Perché me lo dai?- domandò l’altro

-Perché ogni volta che succede qualcosa Anais ha sempre bisogno di parlare con me o chiedermi consigli-

-Perché chiamare te quando ha già me?- 

-Perché le figlie si aprono di più con la madre…perché sanno che le madri danno buoni consigli- spiegò Hancock mentre metteva i bagagli vicino alla porta di ingresso dove tra pochi minuti sarebbe uscita 

-…- non disse niente rimase a fissarla

-E’ la verità…- aggiunse poco dopo lei mentre si stava infilando il cappotto.

 

Si erano fatte le [12:20] di mezzogiorno, Hancock era già partita da un bel pezzo e Anais tra qualche minuto sarebbe rincasata perché il Giovedì usciva prima, invece Mihawk aveva il giorno libero. 

La porta d’ingresso si aprì, era ritornata Anais, il padre era seduto sul divano a leggere il giornale…

-…Ciao…- lo salutò con le lacrime agli occhi, si stava per avviare al piano di sopra ma fu fermata dal padre

-…Per quale motivo piangi?- domandò lui 

-…E’ una storia complicata…- rispose Anais 

-Non mi interessa, racconta…- insistette lui

-Posso chiamare la mamma?-

-No…ci sono io al suo posto-

-Ok…tutte le mie amiche mi odiano…-

-E io cosa ci devo fare?- rispose schietto mentre continuava a leggere il giornale

-Mi dai il numero della mamma?- cambiò argomento la bambina

-Ci sono io per questo…-

-Ma tu non mi ascolti!-

-Sembra che io non ti ascolti in realtà ti sto ascoltando- 

-Mi serve un consiglio…-.

Mihawk piegò il giornale e lo appoggiò sul tavolino del salotto, si alzò dal divano avviandosi a un cassettone, aprì un cassetto e prese un foglio, si avvicinò alla figlia…

-Chiama la mamma…- disse semplicemente porgendole il pezzo di carta, Anais lo prese e andò a telefonarle

-Mi devo ricredere, Hancock aveva ragione sul riguardo dell’amore materno-.

 
Note: Eccomi qua! ^^ Come avrete capito si tratta di un’AU =) spero che sia stata di gradimento almeno a qualcuno XD 

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