Little-Feather's Memories

di PrincessOfSpades
(/viewuser.php?uid=139949)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Watanuki-Il primo d'Aprile ***
Capitolo 2: *** Ciò che si vuole vedere e ciò che si desidera ***
Capitolo 3: *** Piano di studi -Aiuta l'asino!- ***
Capitolo 4: *** Riabilitazione ***
Capitolo 5: *** Primavera ***



Capitolo 1
*** Watanuki-Il primo d'Aprile ***


Watanuki-Il primo d'Aprile

"Questi personaggi non mi appartengono,ma sono proprietà delle CLAMP;questa storia è stata scritta senza alcun scopo di lucro"

Watanuki sedeva sullo stipite,lo sguardo assorto, intento a fumare la pipa. La luce della luna proiettava ombre grottesche sugli shoji* anche se appartenevano a quel mingherlino fumatore. Lui era rimasto all'età dei diciannovenni mentre tutti i suoi amici crescevano inesorabilmente, Doumeki,Himawari,Kohane... per un momento si sentì solo,sarebbe venuta l'età in cui sarebbero morti e lui sarebbe rimasto solo,certo con Maru e Moro e Mokona, ma forse non avrebbe più avuto amici umani. E se lui si fosse sottratto al suo compito? Impossibile, Shaoran aveva bisogno di lui e poi l'aveva promesso a Yuuko, anche se lei l'ultima volta che l'aveva visto,in quel maledetto sogno, gli aveva fatto capire che sarebbe potuto andarsene da quella prigione, ma lui non voleva,ormai il negozio era tutto,l'unico modo per sentire ancora la donna vicina, l'unica donna che forse aveva amato veramente. Ma il tempo passava.

 

 

Era il primo d'aprile ed era una giornata di sole. Qualcuno bussò alla porta, Maru e Moro corsero felici ed aprirono,era Kohane,la quale teneva in mano un cestino. Mokona accorse -Ehi,ehi, che hai portato di buono?- le chiese saltandole addosso -Degli onigiri* preparati da me e la nonna, non ho potuto preparare altro perchè ho avuto un contrattempo all'università,e non avrei voluto essere in ritardo al compleanno di Hiro- -Hai portato del sake,vero?- chiese lagnandosi Mokona -Ovvio,la nonna ha pensato proprio a te e a Shizu...ma sono arrivata solo io per ora?-chiese la ragazza -Sì,intanto tu puoi accomodarti Watanuki è di là che cucina- dissero in coro Maru e Moro -Grazie, vado ad aiutarlo-. Kohane si diresse nella cucina e trovò Watanuki alle prese con del pesce in una padella -Kohane,sei arrivata presto!- -Sì,credevo in realtà di fare tardi- -E questo cos'è?- chiese Watanuki osservando il cestino tenuto da Kohane -Sono onigiri preparati da me e la nonna,più una bottiglia di sake- -Anche di ottima qualità aggiungerei, la nonna ha portato gli omaggi perchè non verrà,giusto?- -Sì,da qualche giorno fatica molto a camminare e non voglio che si sforzi troppo- -Hai ragione Kohane- -Ti aiuto a cucinare- -No,non preoccuparti,sei mia ospite d'altro canto- -Ma è anche il tuo compleanno!-obiettò lei -E va bene,anzi grazie, faremo un pranzetto coi fiocchi!Modestamente con due cuochi ottimi come noi...- e le strizzò l'occhio. Kohane gli sorrise felice e si lavò le mani.

 

Toc Toc! -Arriviamo!!!- Maru e Moro andarono ad aprire la porta, una Zashikiwarashi* imbarazzata e una Amewarashi* scocciata emersero dalla porta -Benvenute!!!-gridarono le bambine felici -Dov'è quell'idiota?- chiese l'Amewarashi -Sta cucinando con Kohane-chan!- -Dove possiamo accomodarci?- -Watanuki ha detto di aspettare in giardino!- La Zashikiwarashi indugiò sulla soglia,portava con se un pacchettino -Glielo daremo dopo il regalo- le disse lapidaria l'amica,lei si voltò verso il giardino ancora più imbarazzata. Non fecero in tempo a chiudere la porta che dal cancellino emerse la figura massiccia di Doumeki -Doumeki!!!- le bambine gli saltarono letteralmente al collo -Maru,Moro- le salutò -Dov'è Watanuki?- -In cucina con Kohane-chan,puoi aspettare in giardino ha detto!- -Ciao Maru,ciao Moro!- le bambine si voltarono in cerca della voce -Sono qui!- Una figura esile fece capolino da dietro Doumeki con in spalla il piccolo Tanpopo -Himawari!!!- le corsero in contro per abbracciarla ma Doumeki le trattenne -Perchè?- chiesero tristi -Non vedete,Kunogi è incinta,non potete saltarle così addosso- -Waaa!!- le due bimbette osservarono incantate quella grossa protuberanza di quel corpicino esile,Himawari ridacchiò -Venite qua!- e le abbracciò commossa.

Arrivò Mokona -Doumeki,qual bel sake ci porti?- Doumeki face comparire dalla sua borsa una bottiglia di sake,Mokona la guardò raggiante -Quattro bottiglie- -Perfetto,due per uno non fa male a ness...- SBANG! -Zitta polpetta!- lo rimbeccò Watanuki dandogli un pugno in testa -Il sake lo berranno tutti-.Poi il giovane scorse l'amica-Watanuki!- -Himawari!- i due si abbracciarono felici -Ma sei incinta!- -Sì,ho voluto dirtelo di persona,è una femminuccia,l'abbiamo chiamata Sachiko- -Sarà straordinaria come la madre-le sorrise -Watanuki, lei nascerà vero?- -Sì, la tua sfortuna non la bacerà, è una parte di te,come i tuoi genitori- -Menomale- e si mise a piangere,aveva avuto tanta paura in quei mesi,paura di perdere il bambino,ed ora piangeva di gioia. Kohane la strinse -Non vedo l'ora di conoscerla,Hiro ha ragione, sarà straordinaria!- -Ehi,possiamo cominciare a mangiare? Non deve più arrivare nessuno?- si lagnò Mokona -Qualcuno deve ancora arrivare,volevamo però avvertirvi che il pranzo è pronto!- -Uffa,che si muovi!- SBANG -Rispetto polpetta!-.

 

Finalmente anche gli ultimi ospiti vennero a festeggiare il compleanno, la piccola volpe e suo padre e si sistemarono sul tatami. Tutti mangiarono le pietanze deliziose che ognuno aveva preparato e raccontarono gli aneddoti più divertenti, Mokona si ubriacò -Non capisco perchè si ostini a bere come te Doumeki,anche se poi non regge una goccia- disse spazientito Watanuki, tutti risero allegri -Shapete che Watanu-hic! Un shorno basciò la hic! Jirai Gu..- -Chiudi quella boccaccia,polpetta ubriaca!- -Watanuki?!- Himawari soffocò un risolino e la Zashikiwarashi avvampò -Vorrei precisare che è stata lei a baciarmi- aggiunse,ma nessuno gli fece caso perchè Mokona continuò il racconto -Coscia arroscisce shigno-hic! ? Lo shanno tutti che le piasce il nostro Watanu-hic!- disse rivolto alla Zashikiwarashi,che diventò viola -Insomma Mokona?! Perchè davi dare spettacolo del tuo peggio mettendo in imbarazzo gli invitati?!- lo rimproverò imbarazzato il giovane -Il pesho è che non ti conshi...- -Adesso basta!- e e l'infilò in bocca il tappo del sake,poi Mokona barcollò sul tatami e cadde dormendo fra le risate generali -Si è addormentata,vero?- chiese Kohane preoccupata -Certo,speriamo anzi che vada in catalessi quella polpetta!- -Watanuki che significa andare in catalessi,che significa?- chiesero in coro Maru e Moro -Ah, fatevelo spiegare da il nostro professorino che devo tranquillizzare la Zashikiwarashi- -Doumeki,Doumeki,che significa?- e trotterellarono via -Ah,proposito,come va l'università Kohane-chan?- le chiese Himawari -Tutto bene grazie, è molto interessante etnologia e Doumeki è un professore fantastico, le sue lezioni sono sempre le più interessanti, però mancano ancora molti anni per laurearmi,ma comunque gli esami che ho fatto sono andati tutti bene- -Bravissima Kohane!- tutti si congratularono della ragazza,intanto Watanuki si avvicinò allo spirito -Zashikiwarashi, ti prego di perdonare quella polpetta- ella si era appoggiata a un albero in penombra, lontana dal gruppo rumoroso e quando aveva visto Watanuki spuntarle da dietro aveva sobbalzato -N-non si preoccupi- -Menomale,comunque puoi darmi tranquillamente del tu*,ormai è da tanto che ci conosciamo- -D-davvero?- -Ma certo- le sorrise. -Watanuki,Watanuki! Si aprono i regali?- lo chiamarono Maru e Moro -Volentieri!- prese per la mano la Zashikiwarashi e s'incamminò verso il gruppo. La ragazza se prima era riuscita a diventare viola ora diventò... beh, di un colore indescrivibile, sembrava quasi sul punto di scoppiare. Watanuki sentò un vento fortissimo che gli passò vicino all'orecchio, si girò e capì;divenne all'improvviso pallido come un cadavere: i simpatici amici della Zashikiwarashi. -Kimihiro Watanuki,abbiamo sentito le sensazioni d'angoscia della nostra Zashikiwarashi,tu vuoi farla piangere!!!- e senza una risposta gli puntarono contro nella loro folle corsa sopra quegli aggeggi che volavano. Watanuki tirò indietro la Zashikiwarashi e chiamò Mugetsu. Nascosta nel suo kimono uscì fuori e si trasformò presto nella temibile volpe a nove code. Tutti gli ospiti si girarono rivolti a cosa stava succedendo,la Zashikiwarashi incominciò a piangere per l'imbarazzo e i suoi amichetti spiritelli si infuriarono ancora di più -Ecco,l'hai fatta piangere,tu,brutto dipendente da tabacco!L'avevamo detto noi di non fidarsi di certi individui,e questo è il risultato!-. La volpe bloccò con le sue code i piccoli spiriti che cercavano di avventarsi su Watanuki,ben presto tutti furono imprigionati da esse e il festeggiato si avvicinò -Perchè avete fatto irruzione nella mia proprietà?!-chiese infuriato -Perchè tu fai soffrire la nostra Zashikiwarashi!- -Come potete dire una simile cosa?-. L'Amewarashi raggiunse Watanuki -Babbeo- disse secca e poi si rivolse agli spiriti -E voi che ci fate qua? Non potete fare così ogni volta,vergognatevi!- -Mi dispiace!- disse la Zashikiwarashi e poi abbassò lo sguardo -Tornate a casa,Watanuki non mi ha fatto niente- -Ma?- -Niente ma fate come vi ha detto sennò vi annaffierò per bene!-aggiunse l'Amewarashi. Gli spiritelli si scusarono uno per uno con la loro Zashikiwarashi e con uno sguardo d'odio dissero -Watanuki,non finisce qui!- e sparirono nel cielo. Il festeggiato diede un sospiro di sollievo. Qualcosa gli tirò delicatamente il kimono,era la piccola volpe -Signor Watanuki noi presto dovremmo andare,vorrebbe aprire il nostro regalo?- -Andiamo- e accompagnato dalla volpina si sedette sul tatami.

Quando tutti si sedettero ognuno aveva con sè un regalo. Per prima parlò Himawari -Watanuki,questo è il mio regalo- e gli porse un pacchetto. Il giovane l'aprì e trovò dentro dei guanti di lana -Li ho fatti io,spero che siano della tua taglia. -Grazie Himawari, è un pensiero bellissimo!- lei gli sorrise,la sua dolce Himawari. Dei guanti le erano stati regalati a sua volta a lei dal ragazzo,e ora lei li faceva per lui ricordando quel giorno,in ricordo di loro. Si potevano vedere solo una volta all'anno, per il compleanno di Watanuki,appunto. Nel resto dell'anno si potevano solo chiamarsi al telefono, Himawari era sposata da qualche anno ed ora era incinta di Sachiko. Ricordò i momenti in cui si era innamorato di lei e di quando Yuuko le diceva che non era la sua dea della fortuna. Il signor volpe e suo figlio gli porsero un pacchetto e Watanuki immaginò già dentro quello che ciò poteva contenere; aprì, i suoi sospetti era giusti, Udon,i migliori del mondo. -Umh,che buoni,grazie infinite!- -Di niente,grazie a te per averci invitato- -Figurati!- Doumeki gli porse una bottiglia di sake Mugetsu -Ehi ma allora mi hai mentito ne avevi cinque di bottiglie!!- si lamentò Mokona -Ritorna in catalessi- disse secco il festeggiato -In catalessi,catalessi!- ripeterono felici le bambine e Mokona iniziò a fare loro il solletico. -Uh,sake Mugetsu..grazie Doumeki- -Di niente-. Kohane gli porse una busta -Ecco il regalo da parte mio e della nonna, è uno yukata* semplice di stoffa,però ci abbiamo messo tutto il nostro impegno per cucirlo-. Watanuki tirò furi dalla busta il kimono,blu come la notte con disegni floreali arancioni e gialli. -Kohane è davvero molto bello, lo metterò sicuramente in estate!Ringrazia anche la nonna!- -Di niente,lo farò- -Ehi Watanuki,anche io ti ho fatto un regalo- saltellò Mokona -Anche tu Mokona?- -Eccolo qui!- Watanuki si accigliò -E che cosa sarebbe,scusa?- -Ma non lo vedi,sei cieco per caso? E' un monumento costruito con la polvere di quest'anno che ho trovato per terra,ti piace?- Watanuki non rispose poi scoppiò in una risata,che contagiò tutti,anche la diretta interessata -Watanuki,Watanuki,anche noi abbiamo qualcosa per te!- -Di certo sarà meglio di quello di Mokona- -Ehiii!- la creatura lo spinse con la zampettina – Wow! Un...Emh...Un?- cercò aiuto da gli altri che sollevarono le spalle desolati -E' un uccellino in catalessi,in catalessi!- gridarono felici, -Ma,ma questo è solo un mucchio di sassi con qualche erbetta...- ridacchiò imbarazzato Watanuki -Oh davvero? Maru ti avevo detto di catturare un uccellino vivo!- -Non è vero-.Il regalo fu travolto dai corpi delle bambine che si rincorrevano. -Bene manca solo quella dello Zashiwarashi!- disse Mokona -Zashikiwarashi!- lo corresse l'Amewarashi -Su,forza,daglielo così la facciamo finita e torniamo a casa- -La zashikiwarashi si guardò attorno spaesata,tutti gli sguardi erano puntati su di lei, lanciò un gridolino e lasciò il regalo nelle mani di Watanuki,poi si nascose dietro un albero. -Non cambierà mai- si disse sconsolata l'Amewarashi -Che cos'è?- chiese incuriosito il ragazzo -Oh,è un flauto,se suonato fa fiorire i fiori dai loro boccioli- -Che bell'oggetto,grazie mille, grazie Zashikiwarashi!!- disse rivolto alla ragazza.

 

Dopo gli invitati si alzarono,era il momento di congedarsi. Si salutarono al cancelletto, chi con abbracci,chi con strette di mano,patte sulla testa,il saluto con la Zashikiwarashi fu il più interessante,perchè come tutti sapevano,anche senza l'intervento di Mokona,la ragazza era innamorata del giovane ed era particolarmente timida e riservata. -Ancora grazie per il regalo è fantastico!- -D-di niente,sono contenta che ti sia piaciuto... Watanuki- a quella parola abbassò ancora di più lo sguardo, tutti si guardarono sorpresi, era la prima volta che parlava a lui come un amico farebbe normalmente,ma la sorpresa non finì, mentre la ragazza lo stava dicendo l'Amewarashi aprì l'ombrello per poi ritornare a casa e quando stavano per partire Watanuki le baciò la mano sorridente,l'Amewarashi fischiò con finto interesse poi agguantò lo spirito e sparirono,fra le risatine dei presenti e la faccia quasi traumatizzata della Zashikiwarashi.

Tutti pian piano se ne andarono a parte Doumeki e Kohane che rimasero anche per cena -Da te me lo sarei aspettato,che sei uno scroccone di prima categoria,ma da te Kohane...questo professore ti porta sulla brutta strada!- disse Watanuki. -Oh,Hiro se ti creo problemi dimmelo!- gli si avvicinò la ragazza -Non ti preoccupare Kohane,stavo scherzando!- le disse nel corridoio del negozio.

-Voi sistematemi pure nel salotto,io vado a preparare- -Hiro vuoi che ti aiutamo?- -No,farò presto,abbiamo anche gli avanzi di oggi,anzi abbiamo gli udon del signor volpe!- Kohane annuì poco convinta. Entrata nel salotto trovò Doumeki intento a rigirarsi fra le mani l'uovo che le aveva affidato Yuuko -Sento che presto dovrò usarlo- -Ricordi quando Yuuko disse che si sarebbe scordato di lei...lui si scorderà anche di noi?- -Non voglio mentirti Kohane,non lo so,forse si scorderà di tutte le persone e cose legate a Yuuko...dopo che la conobbe...spero,sennò non avrebbe più nulla- -Quindi potrebbe anche dimenticarsi di me..e il negozio...- le vennero gli occhi lucidi, lui che l'aveva salvata da quella piuma,da quel potere,da quella vita,ora aveva una vita normale...e solo grazie a lui. -Shizu,dobbiamo per forza usarlo?- disse al limite delle lacrime. Doumeki le prese le mani -E' inevitabile, ma vedrai che andrà tutto bene...- -Come puoi dirlo, come ha potuto Yuuko sapere una cosa così crudele e non fare nulla per evitarla?- cominciò a singhiozzare e Doumeki l'abbracciò;come aveva fatto tanti anni fa quando era bambina.

Watanuki entrò con un vassoio aiutato da Doumeki,e i tre iniziarono a mangiare,poi li raggiunse Mokona.C'era troppo silenzio fra i tre, e Watanuki sorprese più volte Kohane a fissarlo con gli occhi di chi non voleva perdere un gesto -Kohane,c'è qualcosa che ti preoccupa?- -No,niente...- incrociò lo sguardo di Doumeki,era ancora sull'orlo di piangere,perciò spostò lo sguardo in terra -Kohane- la chiamò Watanuki -Qualsiasi cosa succeda,noi saremo comunque legati,sempre, e tutto questo grazie a una farfalla- -Hiro,quindi tu sai che succederà qualcosa che ci separerà,e non parlo solo di noi due, parlo di me,te,Shizu e Himawari- lui le sorrise enigmatico -Prima o poi doveva accadere- si limitò a dire. Doumeki finì il suo piatto e prese quello del suo amico -Doumeki?!- -Ehi Doumeki,facciamo a metà,anche io ho ancora fame!- propose Mokona -E questo dovrebbe essere un professore?!Ma io sono allibito- -Buonissimi questi udon- commentò Doumeki -Lo so!E sarebbero anche il mio regalo di compleanno, visto che fai tanto lo scroccone senza scrupoli regalerò gli avanzi a Kohane- e gli fece una linguaccia. Kohane non riuscì a trattenere una risatina -E io li accetterò con piacere- e guardò il professore ridente. Watanuki sorrise. -Ah,Kohane,ti ricordi quella volta che ti regalai il kimono di Yuuko? Beh,ne ho trovato un'altro molto bello che ti starebbe proprio bene- -Ma sono di Yuuko,sono suoi ricordi,sicuro che non ti dispiaccia?- le parole le morirono in gola sapendo che presto l'avrebbe dimenticata...e addio kimoni. -Mi dispiace di più vederli lì a prendere la polvere che vederli a una ragazza graziosa come te- -Watanuki smetti di fare il cascamorto tanto Kohane non ti prende nemmeno in considerazione- commentò secca Mokona,il festeggiato incominciò a ridere e subito dopo anche Kohane. -Ok,mentre voi prendete il sake me lo vado a provare,dove si trova?Hiro,mi servirebbe anche l'aiuto di Maru e Moro- -E' appoggiato sopra il cassettone in camera mia, puoi cambiarti lì,c'è uno specchio molto grande e Maru e Moro devono essere da qualche parte,ora le chiamo...Maru,Moro, aiutate Kohane a mettersi il kimono?!- si sentirono delle leggere corsette -Certo!!!-.Kohane uscì dalla stanza.

-Come tornate a casa?- chiese Watanuki all'amico -In macchina- -Allora non dovrò farti bere altro sake sennò mi combini qualche guaio- -Ma lo sai che tanto reggo bene l'alcol- -La nonna mi ucciderà se lo sa,ma mi sento generoso e ti verso un altro bicchierino- versò il sake nel bicchiere,Doumeki lo prese e bevve,poi lo rimise a posto silenziosamente -Grazie,eh?!Accidenti parlare con te è come parlare a un morto-. In quel momento fece capolino nella stanza Kohane con addosso lo splendido kimono di Yuuko -Entra Kohane,vogliamo vedere come ti sta!- disse Mokona alzando il suo bicchierino di sake. Quando entrò ci fu un attimo di silenzio, poi si sentì un fischio di apprezzamento da parte di Mokona, I capelli biondi sciolti le ricadevano soffici sul kimono di seta blu,impreziosito con finimenti dorati e composto da motivi floreali -E' bellissima non trovate?- chiese l'animaletto ai due,Watanuki sorrise -Già,Kohane è diventata proprio bella- Doumeki annuì con senso di concordo. -Puoi tenerlo,sembra che ti stia perfettamente...tirà giù le braccia- Kohane ubbidì -Sembra stato cucito apposta per te,le maniche le arrivano perfettamente al polso!- esclamò raggiante. -Grazie Hiro,è veramente bellissimo,mi chiedo se sia il mio compleanno o il tuo- -Oggi mi sento particolarmente generoso- e sorrise complice a Doumeki. -Comunque si è fatto tardi noi adesso dobbiamo andare vero Doumeki?- -Sì,metti a posto il kimono e andiamo- Kohane si allontanò dalla stanza seguita da Maru e Moro. -Ecco Doumeki,tieni il tuo sake e gli udon per Kohane,e mi raccomando,sono di Kohane..non tuoi!!- -Grazie-.

Watanuki accompagnò i suoi compagni al cancelletto -Spero che siate stati bene- -Sì, grazie Hiro per la cena e per il kimono- -Figurati-. Watanuki li vide sparire nel buio della notte e tornò nel negozio per dormire. Come le notti precedenti si addormentò pensoso.Incontrò Haruka nel sonno,mentre lui fumava la sua pipa -Watanuki!- -Signor Haruka!- -Oggi è il primo d'aprile Watanuki,il tuo compleanno- -Sì..- rispose guardando la luna mezza piena -Sei pensieroso in questi ultimi tempi...- -Sento che a breve succederà qualcosa,qualcosa che cambierà tutto- una farfalla gli si posò sul naso –E' vero,sei preoccupato?- -Un po', ma ho fiducia nei cambiamenti,così come nelle farfalle- e sorrise -Sei un degno proprietario del negozio- -Signor Haruka, questo negozio smetterà di esistere quando io non ci sarò più?- -Chissà...- rispose Haruka assorto nella luna,poi il sogno finì e lui si ritrovò nel suo futon.

 

*shoji:porte a scorrimento tipiche nelle case giapponesi

*onigiri: palle di riso,di solito triangolari con vari condimenti

*[...puoi darmi tranquillamente del tu] nel manga giapponese la Zashikiwarashi usa suffisi molto formali

*yukata: kimono leggero estivo

*Zashikiwarashi: spiriti della casa appartenuti al folclore giapponese

*Amewarashi;spiriti della pioggia appartenuti al folclore giapponese

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Ciò che si vuole vedere e ciò che si desidera ***


Ciò che si vuole vedere e ciò che si desidera

Spazio Autrice 8D

Eccomi qua, salve a tutti! Scusate innanzitutto per il ritardo a postare, l'intenzione è quella di postare il nuovo capitolo ogno dieci giorni,ma ho avuto qualche problema, comunque sia non sapendo come si lascia un commento sulle proprie storie ho deciso di scriverne uno a inizio capitolo xD

In questo capitolo finalmente si scoprirà a cosa serve l'uovo e potremo avventurarci dentro la vera storia, non sapete quanto sono emozionata!Inoltre compariranno altri personaggi principali!Se volete lasciatemi pure una recensione ;3 sarei veramente contenta se mi dareste un parere per migliorare,grazie e buona lettura!!:D


Com'era solito fare,Watanuki iniziò le pulizie di primavera del negozio.

In esso si trovava una stanza con tutti gli oggetti ricevuti,come ricompensa dai desideri che aveva esaudito lui e il proprietario precedente,Yuuko. Quel giorno si mise di buona lena a spolverare tutti gli oggetti che gli capitavano a tiro. Una sfera di vetro, un ombrello, un fischietto dorato, uno scettro un diadema,un'aquilone, una giraffa di vetro, un obi, un fermaglio.... e chi più ne ha ne metta. Stava spolverando una bottiglia di sake quando Mokona entrò correndo nella stanza -Watanukiiiii!!!- poi vide il sake e si lasciò addosso al poveretto, che barcollò pericolosamente fra le cianfrusaglie intorno. -Mokona stavi per farmi rompere qualcosa,si può sapere che vuoi?!- -Mokona voleva solo darti un bacino!!! Chuuu!- e gliene schioccò una sulla guancia -Eh?!- -Haha ci sei cascato!!! In realtà volevo solo darti noia e farti cadere!- -Stupida polpetta, perchè non puoi lasciarmi in pace?! Brava,ci sei quasi riuscita a farmi cadere,ora puoi andartene?!- -Ok,Vado a bermi qualcosa!- -Cosa vai tu a berti? Ecco chi dà fondo ai miei liquori- -Bye Bye!-. -Ma tu guarda!- Mokona fece un passettino ma inciampò in qualcosa,che rotolando finì addosso a qualcos'altro che rotolò sotto lo scaffale -Sei una catastrofe,fuori da questa stanza prima che tu me la distrugga- l'animaletto gli fece la linguaccia -E io che ti dato pure un bacino- e se ne andò saltellando. -Cos'è che ha urtato?- Watanuki si sdraiò per terra in cerca degli oggetti rotolati sotto gli scaffali. -Umh?E questo cos'è...non l'avevo mai visto prima..- lo prese in mano -Ma questo è un piatto d'argento, lo mise davanti a sé... dallo stupore quasi lo fece cadere, il piatto non rifletteva la sua immagine ma quella di una donna cui il volto conosceva molto bene. -Yuuko!!- disse emozionato la donna alzò gli occhi sorpresa, il ragazzo quasi pianse dalla commozione -Yuuko!- ripetè con le lacrime agli occhi, ella lo guardò tristemente -Yuuko,Yuuko, perchè ti vedo in questo specchio?- lei lo guardò sconsolata, non poteva parlargli. -Oh Yuuko!- strinse il piatto forte al petto e poi lo portò quasi correndo nel salotto -Mokona,Maru,Moro...venite c'è Yuuko!!-. Quando venirono Watanuki disse -Guardate dentro lo specchio,vedete?- -Watanuki, mi sai che sei tu quello che ha bevuto, io vedo solo me,e mi imbruttisce parecchio- rispose Mokona -Maru e Moro vedono solo loro,ci dispiace...- -Ma come,non la vedete?- -Aspetta ora che guardo meglio anche io la vedo!- disse Mokona emozionata -Anche noi Watanuki,anche noi!!!-. -Yuuko,ci riconosci?- disse l'animaletto, la donna per risposta annuì -Purtroppo non riesce a parlare...- -E adesso che si fa?- -Ho un'idea,Maru,Moro,portatemi una scala,un chiodo e un martello- -Signor sì- e trotterellarono veloci via.


Doumeki bussò alle porte del negozio due giorni dopo, Watanuki in realtà non l'aveva invitato...ma quando mai lui l'aveva avvertito? Rari casi,del resto lui era uno scroccone di prima categoria. Con sé aveva portato una bottiglia di sake e Kohane, l'aveva trovata per strada mentre faceva una passeggiata e l'aveva invitata nella sua visita scroccona al negozio.Kohane aveva accettato di buon grado;la nonna quel giorno aveva preso il treno ed era andata a un raduno di veggenti ai piedi del monte Fuji. Così Kohane ne aveva approfittato per non stare sola.

Maru e Moro aprirono la porta e dai loro visi capirono che qualcosa non andava. Mokona li raggiunse saltellando – Doumeki,Kohane, per fortuna siete qui!!- -Che è successo?- disse la ragazza allarmata -Vedete,siamo un po' preoccupate per Watanuki...è in in salotto a guardare Yuuko ed è da ieri che non esce da quella stanza se non per andare al bagno,dorme lì e mangia pure lì, ha incaricato me e le bambine di cucinare...ma non può continuare così!- -Hai detto Yuuko?- chiese Doumeki -Aspetta lui la guarda in salotto?Non capisco- disse stordita Kohane. -Sì,nello specchio d'argento- -Specchio d'argento?- ripeté la ragazza -Scusate ma non riesco a capire- e si portò una mano alla tempia. -Seguitemi,vi faccio strada-. I due seguirono l'animaletto ed entrarono in salotto.

Watanuki era steso sul sofà e teneva lo sguardo su qualcosa alla parete,fumando una pipa. -Hiro!- chiamò Kohane,il ragazzo la salutò senza nemmeno voltarsi -Watanuki- provò a chiamarlo Doumeki,il ragazzo salutò anch'egli ma lo sguardo era sempre posato sulla parete. Doumeki si avvicinò per scuotere il ragazzo dal torpore che lo attanagliava poi girò lo sguardo verso dove guardava l'amico. Doumeki vedeva solo un piatto d'argento appeso col riflesso deformato della parete opposta. -Dov'è Yuuko?- chiese Kohane,girando lo sguardo per la stanza. -Non la vedete?E' nello specchio!- disse Mokona. -E' vero!-disse la ragazza sbalordita. -Io non vedo assolutamente niente- disse Doumeki -Ora la vedo però- sgranò gli occhi verso lo specchio -Anche noi prima non la vedevamo- dissero in coro Maru e Moro. Doumeki contrasse il volto in una smorfia,Kohane lo notò e spalancò gli occhi -Non dirmi che...- -Maru,Moro quando Watanuki si addormenterà mettete questo uovo con lui- -Va bene!- -Ma,ma cosa succederà a le bambine e a Mokona?- -Non lo so ma è inevitabile.Adesso andiamocene, se vuoi possiamo dare l'ultimo saluto- lei annuì triste. -Maru,Moro...abbracciatemi!- Kohane strinse forte le bambine -Watanuki...- poi si avvicinò al ragazzo e gli dette un abbraccio. Ma lui sembrò non accorgersene e rimase nel suo torpore. Lei lo lasciò e se ne andò dalla stanza piangendo. Doumeki diede delle patte sulle teste dei due piccoli spiriti e a Mokona -A presto Watanuki- e senza attendere una risposta se ne andò anche lui.


Watanuki aprì lo shoji, c'era di nuovo il signor Haruka.

-Watanuki-

-Salve signor Haruka-

-Siedito qua con me-. Il ragazzo ubbidì -Sai Watanuki,questa sarà l'ultima volta che ci vedremo-

-Come signor Haruka?-

-Sì, in realtà sarà l'ultima volta che ci vedremo in sogno,addio Watanuki,sei proprio un bravo ragazzo- e detto questo sparì -No,aspetti signor Haruka!...Addio...-

Davanti a lui comparve poi Sakura,avvolta in un mantello che le celava gran parte del corpo lasciandole scoperto solo il viso.

-Sakura?!-

-Watanuki...non so che stia succedendo,ma sono stata richiamato nel tuo sogno per dirti questo... il contratto è finito, puoi tornare alla tua vita-

-Come,cosa intendi?-

-Non puoi continuare a vivere nel ricordo di Yuuko,nei ricordi di Yuuko...-

-Ma...- -Watanuki,quello che tu hai trovato ieri è un piatto magico, credo che tu l'abbia capito, nel riflesso mostra ciò che si vuole vedere, e non ciò che si desidera, che è ben diverso...-

-Anche Maru e Moro e Mokona l'hanno vista...- -Sì, ma dopo che tu gliel'hai detto, loro si aspettavano di vedere Yuuko,perciò è apparsa...ma è soltanto un ricordo e lei non potrà più tornare indietro-

-Ho capito...ma è crudele togliermi la cosa che più voglio ricordare...-

La ragazza gli si avvicinò e gli accarezzò il volto -Watanuki, qualcuno mi ha detto che avevi fiducia nei cambiamenti-.

-E' così infatti- lei gli sorrise -Allora a presto Watanuki, ti auguro tanta fortuna- e anch'ella sparì in una nuvola di fumo. Poi anche il resto diventò offuscato e impreciso, il tutto fu sostituito dal nero più completo.

***


Kohane non era mai stata in ritardo prima d'ora, ma oggi era in ritardo, e questo non era un buon segno...ma la cosa peggiore era che era in ritardo su qualcosa di tremendamente spiacevole,qualcosa dove non avrebbe mai dovuta essere in ritardo: i kanji.Sul tragitto che aveva da compiere,l'autobus si era trovato davanti a un incidente, non grave,per fortuna,ma abbastanza grave da farlo ritardare. E così Kohane camminava a passo veloce,quasi in una marcia, verso la porta della sua classe.Andava così veloce che a volte urtò anche persone che la guardarono irritati -Scusate,scusa,scusate...permesso- e mentre diceva queste parole si faceva largo fra l'ammasso di ragazzi. Finalmente raggiunse la porta. Bussò.

-Avanti!- Entrò.

-Mi scusi professore per il ritardo- poi aguzzò la vista in cerca del posto più vicino, quando lo inquadrò s'incamminò verso di esso quasi sollevata dal non essere più al centro dell'attenzione.

Il professore iniziò di nuovo a spiegare la  materia che Kohane doveva imparare perfettamente,poiché doveva dare un esame due mesi dopo,e non le riusciva molto bene. Ma l'attenzione di Kohane fu catturata da qualcuno che apriva la porta in quel momento, qualcuno di familiare,qualcuno che conosceva molto bene,qualcuno che probabilmente era ancora più in ritardo di lei...quel qualcuno era Watanuki.

***


Watanuki rientrò in classe agitato,era il suo primo giorno di università e la quella era la sua prima lezione di kanji antichi. Gli era sempre piaciuto studiare i kanji, e questi erano ancora più interessanti poiché si poteva risalire al passato e fare deduzioni, cercare di capire perchè si era evoluto in quel modo, perchè magari nel kanji di anima,cuore c'era il kanji di acqua e così via.

Era andato a lavarsi le mani un attimo e sperava di non aver perso un concetto fondamentale, ma d'altronde come poteva sapere che sul bordo del banco dove si era seduto ci fosse attaccato un chewimgum? -Razza di incivili- borbottò seccato mentre si sedeva.

Alla fine della lezione frequentò il corso di Tradizione giapponese e poi quello di Filosofia. Al termine di queste discipline si diresse in mensa e prese un piatto di Udon e della frutta.

-Posso?- chiese a dei ragazzi che aveva visto nei suoi corsi

-Certo!- gli rispose una ragazza vestita molto sportiva, portava i capelli corti castani fino al mento e gli occhi scoppiettavano di vivacità.

-Grazie, io sono Kimihiro Watanuki e voi?- chiese ai ragazzi.

-Io sono Naoko Kobayashi- rispose la ragazza dai capelli corti

-Io Riku Matsumoto- disse un ragazzo dai capelli tinti di biondo platino.

-Ren Kiyomizu- si presentò un ragazzo vestito molto elegantemente.

-Akari Ishida- concluse una ragazza dai tratti occidentali e delicati.


Watanuki iniziò a conoscerli; Naoko era una ragazza tutt'altro che ubbidiente,come voleva dimostrare il nome*, al contrario era una ragazza fin troppo ribelle, con sempre idee bizzarre per la testa ma molto solare. Akari invece era una ragazza,sempre piacevole, ma più riservata, sembrava quasi che soppesasse ogni parola per non creare malintesi. Riku appariva come il capo branco del gruppo:sicuro e deciso,simpatico e geniale. Ren era il più sveglio fra i quattro e possedeva una classe impeccabile in tutto quello che faceva.

Dopo aver chiacchierato i cinque si diressero verso l'aula dove si sarebbe svolta la prossima lezione.

L'ora passò veloce fra gli sguardi complici e le risatine soffocate dei ragazzi,soprattutto fra le due ragazze e Riku, il punto forte del gruppo.

A fine lezione i corsi per quel giorno erano terminati e Watanuki scoprì di vivere vicino alla casa di Naoko, così dopo aver salutato i ragazzi si avviò con lei sulla strada di casa.

-Watanuki, come ti sembra l'università?- gli chiese con lo sguardo rivolto in avanti,leggermente alzato,come per ricordare i tempi in cui era alle superiori.

-Beh, è molto meglio, posso gestire tutto da solo e posso chiedere di andare al bagno senza permesso- le rispose scherzando.

-Haha,hai ragione! E poi la mensa è di qualità migliore,che buoni che erano gli udon,gli hai presi anche tu?-

-Sì, erano buoni...anche se potrei fare di meglio io-

-Non è vero,non ci credo...mica sei un cuoco!-

-Invece sì,e sono pure molto bravo-

-Allora mi devi fare assaggiare qualcosa una volta- disse lei premendosi l'indice sulle labbra.

-Va bene, tanto io vivo da solo,cucino sempre-

-Vivi da solo?-

-Sì, è da quando ero piccolo...da quando i miei genitori sono morti- -Oh,mi dispiace....però...a me piacerebbe vivere da sola. Sai,i miei genitori sono molto ansiosi e severi, e passeranno anni prima che mi possa prendere una casa tutta mia-

-Ma poi dovresti badare a tutto tu,pulire,cucinare,lavare...-

-Oh, cucinare no, verrei a mangiare da te!- e gli fece l'occhiolino. Il ragazzo rise.

-Waa,Watanuki devo andare assolutamente a comprare quei dolcetti!!- disse la ragazza osservando una vetrina di una pasticceria. -Uffa,c'è fila!-.

-Scusami Naoko io devo proprio andare,sennò niente cena- disse sconsolato -Sì,certo,non ti preoccupare!- i due si salutarono e Watanuki riprese la sua camminata.


***


Kohane aspettava alla fermata dell'autobus,e ancora non riusciva a capacitarsi di averlo incontrato. Aveva sperato tanto questo momento,ma ora non riusciva a capire come comportarsi...l'avvenimento l'aveva totalmente scioccata e adesso stava ad aspettare sulla panchina,assorta nel suo mondo,quando a un tratto qualcuno le dette una gomitata,si girò, -Mi scusi!- borbottò un uomo grassottello, -Si figuri...- mentre rispondeva fissava un ragazzo per la strada che veniva verso la sua direzione.

-Hiro!- le uscirono le parole di bocca,naturali. Kohane si portò la mano sulla bocca svelta,arrossendo lievemente,ma il giovane parve non sentire,si avvicinò ancora di più e si fermò, aspettando anche lui l'autobus.

Speriamo non prenda anche lui lo stesso autobus, cioè,speriamo di sì...ma cosa gli dirò?” mentre pensava girava lo sguardo verso di lui,girandosi di scatto verso il marciapiede quando il ragazzo girava lo sguardo dalla sua parte.

L'autobus arrivò e salì. Si guardò in torno per vedere se c'era, “Eccolo”. Era dall'altra parte dell'autobus.

Kohane non parlò quella volta,fece finta di essere una sconosciuta,anche se in un certo senso lo era davvero. Questa cosa la rattristò molto, e si promise che il giorno dopo gli avrebbe parlato.

* Naoko= può significare bambina ubbediente da nao: rispettoso/ubbidiente e ko:figlia




Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Piano di studi -Aiuta l'asino!- ***


Piano di studi “Aiuta l'asino”!

Kohane estrasse dalla borsa un foglietto e dello scotch, si avvicinò alla lavagnetta di legno,e quando trovò un posticino vuoto,iniziò ad attaccare il foglio.
Si allontanò e soddisfatta guardò il bigliettino:

"Cercasi ripetizioni per kanji antichi:
 
Studente del secondo anno cerca ripetizioni di kanji antichi per superare un esame, per maggiori informazioni si prega di telefonare al numero:----------------
Kohane Tsuyuri."
 
Su quella bacheca vi erano bigliettini da parte di studenti per ripetizioni, avvisi scolastici o inviti per feste. Kohane non aveva mai preso ripetizioni prima d'ora,se l'era sempre cavata, ma adesso aveva dovuto fare i conti con questa materia che proprio non le riusciva, e doveva assolutamente passare quel benedetto esame.
Poi si avviò in corridoio per la lezione seguente.
                                                                                                                    ***

Naoko si stiracchiò sul banco, Akari dopo averla vista si stiracchiò anch'ella, ed infine Riku sbadigliò. I tre si guardarono e poi scoppiarono in una allegra risata.
Ren tornò dal bagno e trovò Naoko ad agitare stranamente le braccia,
-Che cosa stai facendo Naoko?- chiese alzando un sopracciglio.
-Haha, stavo ripetendo la scena di prima,vedi io mi sono stiracchiata,poi anche Akari e infine Riku ha sbadigliato,ci siamo messi a ridere. Dovevi vedere la scena; ho contagiato tutti!!!- Naoko parlava come al suo solito;velocemente ed enfatizzava tutto quello che diceva, come se avesse appena compiuto un'impresa eroica.
Ren decise di lasciar perdere e si sistemò i pantaloni,che gli erano saliti un po' troppo.
Akari si alzò senza far rumore e disse -Ehi, perchè non usciamo, fa caldo qua!- e mentre lo diceva sventolava la mano per farsi vento.
-Giusto,andiamo a trovare Hiro!- Riku puntò l'indice verso loro,come a simboleggiare che aveva avuto un colpo di genio.
-Grande Riku!Noi sì che c'intendiamo!- detto questo Naoko gli saltò letteralmente addosso da dietro le spalle,e quando Riku l'ebbe stretta e sicura partì correndo,con Naoko che urlava -Vai,vai,Riku!!!-
Akari e Ren si guardarono come per dire, “con chi siamo capitati!” e nonostante tutto,li seguirono.
-Sai Ren,avevo l'idea di fare un lavoretto,voglio avere un po' di soldini a disposizione, anche perchè i miei pagano l'università,perciò voglio essere un po' d'aiuto,intendo economicamente...-
-E' una buona idea, che lavoro vuoi fare?- chiese.
-Mmmh, avevo pensato la cameriera,magari con Naoko, oppure...tu hai qualche idea?-
-Sì,ne avrei una- e la guardò malizioso -Potresti fare la cubista!- e si mise a ridere.
Lei lo guardò accigliata -Certo,perchè no, credo che sia il lavoro adatto a me-tutti e due risero.
-Però...ora che ci penso potresti fare ripetizioni-
-Già,buona idea, ma in cosa potrei farle?-
-Basta andare a vedere sulla bacheca-
-Giusto!-
-...Così magari incontri qualcuno- scherzò nuovamente il ragazzo
-Vero!Sai,oggi sei proprio d'aiuto!-
 
 
"Cercasi ripetizioni per kanji antichi."
 
Arrivati alla bacheca scorsero questo bigliettino.
-Mmmh,Kanji antichi?Non sono molto brava,dovrebbe chiedere a...te!-
-Peccato che devi guadagnarteli tu i soldi,io non ne ho bisogno- già,lui era figlio di un ricco imprenditore e non aveva problemi finanziari.
-Potrei provare lo stesso-
-Sì,ma lei si deve prepararsi per un esame, ha bisogno di una persona esperta in materia-
-Già...e questo? “Cerco ripetizioni per filosofia” perfetto!!-
Il giovane annuì -Sì,prendi il numero però-
La ragazza prese il cellulare e salvò nella rubrica il numero.
 
Era ora della mensa,e il gruppo,che si era ritrovato dopo la deviazione del ragazzo e Akari, si dirigeva verso il cibo di quel giorno.
-Oh no, come si scriveva il kanji delle acconciature principesche cinesi!- disse preoccupata una voce
Ren rispose automaticamente,credendo fosse Akari o Naoko.
-Che hai detto Ren?- gli chiese Naoko
-Il kanji delle acconciature cinesi,l'hai chiesto in questo momento tu-
-Ma che dici,hai le traveggole?- gli rispose Riku -Naoko non ha parlato in questo momento,stranamente,aggiungerei!-
-Ehi!- la ragazza lo guardò storta.
-Haha, vabbeh,pensiamo invece a come intrufolarci nella fila!- fece notare Watanuki.
-No,anche oggi questa fila pazzesca!Domani bento,capito?- piagnucolò Naoko.
-Bell'idea!- e diede il cinque alla ragazza.
-Voi ragazze che siete più minute intrufolatevi,noi vi raggiungiamo con la scusa che siamo rimasti indietro- disse Watanuki.
-Mi hai tolto le parole di bocca!- disse Riku,ovviamente non era vero, ma doveva averli sempre lui i lampi di genio.
-Uffa però;odio gli ammassi di gente!!- Akari fece appena in tempo a lamentarsi che Naoko sgomitava già nella folla, così dovette impegnarsi a seguirla.
 
***
Kohane si girò improvvisamente, chi aveva parlato?
-Grazie!- intorno non vedeva nessuno in particolare,solo un gruppo in cui c'erano ragazzini rumorosi. Poi però sentì un giovane ragazzo dai capelli neri ripetere “Acconciature cinesi”.
-Deve essere stato lui!-pensò.
Fece in tempo a riaggiustare i libri in mano,che già era sparito nella folla. Iniziò a camminare veloce,più veloce sempre più veloce,spostandosi di tanto in tanto le ciocche che le cadevano sul viso.
A un certo punto rimase bloccata all'ingresso della sala della mensa,doveva essere a mangiare,quindi. Si fece largo nella calca di gente in fila alla mensa e cercò fra i tavoli della sala. “Eccolo!”, si avvicinò ma indugiò un attimo, oltre ad essere imbarazzata....c'era anche Watanuki! Poi deglutì e si fece forza.
-Ehi,avete saputo di quell'omicidio avvenuto ieri,della prostituta..-
-Ah sì, sapere che ci sia in giro un assassino mi mette in agitazione!-
-Dai Akari, non ti preoccupare,lo prenderanno presto,per ora basta fare un po' di attenzione-
-Mh, però a volte non basta, bisogna essere anche fortunati...-
-Ciao! Scusate se vi disturbo...- -Grazie per il kanji di prima,quello delle acconciature- disse Kohane rivolta a Ren,stringendo i libri che aveva in mano.
Il ragazzo dai capelli neri si girò -Di niente-
-Io sono proprio un disastro coi kanji! Pensate,ho attaccato un bigliettino sulla bacheca per delle ripetizioni- continuò Kohane.
Il ragazzo e una ragazza molto carina si guardarono stupiti.
-Così tu sei Kohane Tsuyuki?- disse la ragazza
-Tsuyuri,sì-
-Ah, oggi ho visto il tuo bigliettino.Per guadagnare qualcosa, volevo fare delle ripetizioni,ma scusami,io non sono proprio brava coi kanji!-
-Non ti preoccupare, ti capisco-
-Ehi,perchè non ti siedi?- le chiese una ragazza dai capelli corti.
-Grazie- Kohane prese una sedia da un tavolo vicino e si mise all'unico posto libero,ossia il posto all'angolo fra la ragazza dai tratti occidentali ed un ragazzo che non le prometteva niente di buono,con orecchini attaccati alle orecchie e capelli tinti di un biondo platino. “Sembra un cosplayer” pensò.
-Ah,comunque io sono Naoko Kobayashi, lei è Akari Ishida, lui Ren Kiyomizu, Watanuki Kimihiro, e Riku Matsumoto,piacere!-
-Piacere!- ripeterono i ragazzi.
-Piacere!- Ren Kiyomizu,così si chiamava dunque quel ragazzo elegante e Watanuki.... sapeva bene chi fosse. La situazione era diventata quasi paradossale, ora quasi voleva bene a quei maledetti kanji,che le avevano permesso di incontrare nuove persone e di rincontrare Hiro.
-Sai,chi sta all'angolo non si sposa!- disse Riku, i ragazzi annuirono divertiti.
-Cavolo come sei superstizioso!!- disse Akari roteando gli occhi al cielo.
-Haha! Sono d'accordissimo con te! Comunque torniamo al discorso, io ti posso aiutare Kohane,sono brava con i kanji!- disse Naoko.
-Davvero? Grazie mille!-
-E chi aiuta me?sono uno schifo a filosofia e nessuno se ne cura!- si lamentò Riku.
-La nostra Akari è brava!- disse Watanuki.
-Bene,allora il piano di studi è completato!- Urlò Naoko.
-Che?!- disse Akari in una smorfia.
-Allora,un giorno a settimana ci ritroveremo a casa di qualcuno di noi, e faremo un piccolo corso di recupero fra,appunto, noi.Per esempio,io aiuterò Tsuyuri, Akari Riku e voialtri? Avete qualche materia giù?-
-Hehe... etnologia- disse imbarazzato Watanuki.
-Allora ti aiuterà Ren,tanto lui è bravo in tutto! Via al piano di studio... il nome sarà: “Piano Naoko”!-
-Che fantasia- commentò Akari.
-Perchè non lo chiamiamo -Piano aiuta l'asino?- disse ironicamente Ren.
-Ehi!- Riku gli dette una patta.
-Perfetto, allora via al piano “Aiuta l'asino”!!- urlò Naoko,poi stese il braccio e tese la mano. -Forza,che aspettate?- uno ad uno i ragazzi misero la loro mano sopra quella della ragazza, che quando fu coperta da tutte le altre venne tirata su con forza dalla ragazza.
La campanella suonò proprio in quell'istante.
Kohane sorrise felice, aveva trovato amici, ripetizioni,e...Watanuki.
 
***
 
Kohane si fermò davanti a una casa...o avrebbe dovuto dire villa. Era enorme, non vedeva l'interno ma doveva esserci un grande giardino intorno,e magari una piscina. Controllò di nuovo l'indirizzo, “E' questa”. Sentì dei passi che si avvicinavano,si girò.
Era Ren.
La ragazza lo aspettò e dopo essersi salutati suonarono il campanello. Il cancellino si aprì e i due entrarono.
Kohane vide Naoko sotto una albero stesa sopra una coperta,fra piattini e un cestino di vimini.
-Ah,eccovi, siete i primi!- disse alzandosi sui gomiti. -Sedetevi pure intanto, oggi è una splendida giornata non trovate?-
-Sì, e poi è meravigliosa la tua casa!- disse Kohane estasiata dal giardino in cui si trovava. Naoko le sorrise -La prossima volta party in piscina,ora è un po' troppo presto,purtroppo-.
-Hai anche una piscina?- la ragazza annuì.
DinDlon! Il campanello suonò di nuovo.
-Eccoli,devono essere gli altri!!- il cancellino si aprì.
-Ma...chi ha aperto?-chiese Kohane impaurita.
-Haha,tranquilla,è stato Rihito,il mio maggiordomo-
 
La giornata passò veloce, i ragazzi fecero subito una bella merenda in giardino, dopo si misero all'opera; c'era chi studiava sul serio, come Ren e Watanuki, chi cercava di studiare, come Kohane e Naoko perchè interrotta sempre dalle sue chiacchiere, e c'era anche chi non stava studiando,come Riku.
-Cavolo Riku, siamo ancora su questa pagina,ma perchè riesci sempre distrarre tutto e tutti?!- sbuffò Akari in un misto di stupore e divertimento.
-Sai com'è,la mia verve...-
-Sì,verve, non sai nemmeno cos'è,scommetto-
Seguì un instante di silenzio seguito da un... -Touchè-
-Ecco;appunto- e tutti e due si misero a ridere.
-Ora però seriamente.... parlami un po' di Nietzsche-
-Mmh,dunque..era un filosofo....- -Si- -Era nato nei pressi di Lipsia….- -Si- -Basta,è tutto quello che so- -Uffa che caso disperato,allora stammi a sentire che te ne parlo io,ok?- -Me oui,madamoiselle!-

Ma alla fine,tutti riuscirono a fare qualcosa e venne il momento in cui dovettero lasciare casa Kobayashi.
-Bene ragazzi,a domani,ciao!- salutò loro Naoko.
-Allora,io prendo la metro,chi viene con me?Prendo il 5 per la precisione- disse Akari.
-Pure io la prendo,e voi tre?- chiese Riku
-Con le gambe- rispose seccato Ren -Me lo chiedi ancora?!Abito qua dietro!-
-Anch'io a piedi- disse Kohane
-Beh,io andrei volentieri a piedi,ma se anche voi prendete la metro la prendo anche io-
-Ottimo,allora vieni con noi. A domani giovane ragazzo, ciao Kohane,a domani!-
I ragazzi si salutarono a vicenda ed ognuno seguì la propria direzione.
Perchè Watanuki non era potuto venire a piedi? Era una splendida occasione per parlarci, durante la giornata è vero che avevano parlato,ma poco; watanuki era poi dovuto andare a studiare etnologia... e lei...lei adesso era con Ren e faceva freddo e buio, ed era imbarazzata.
-Dove abiti scusa?- chiese lei in un sussurro
-Proprio qua dietro,tu?-
-Ah, io abito invece a qualche isolato da qua, in via Fujiyama-
-Allora ti accompagno- propose il ragazzo.
-Eh?!- rispose automaticamente la ragazza,diventando color pomodoro -No,non ti preoccupare, posso andare da sola-
-Figurati, a casa non c'è nessuno e poi è freddo e buio, ed in città hanno assassinato quella prostitut...-
-Ma non l'hanno assassinata vicino alla mia zona!E poi non è...che io...sia una prostituta...- rispose lei ancor più rossa, facendo uscire quelle parole di bocca,come se fossero stati macigni pesanti tonnellate.
In realtà aveva freddo, presto avrebbe nevicato. Era rossa soprattutto per questo.
Ed un po' di compagnia le avrebbe fatto piacere, così magari l'avrebbe potuta proteggere dall'assassino che girava in quei tempi, perchè in effetti aveva molto paura ad andare in giro da sola,soprattutto di sera,con un delinquente in circolazione.
-Va bene- acconsentì.
I due ripresero a camminare,questa volta diretti a casa di Kohane.
-Grazie- aggiunse lei mentre stavano camminando.
-Figurati- le rispose lui da dietro, Kohane non era accanto al giovane;ma un po' indietro rispetto a lui.
-Fa freddo stasera,eh?- disse lei.
-Eh già,sta venendo l'inverno,fra poco nevicherà, in realtà non vedo l'ora-.
-E perchè? Quando c'è troppo neve non si sta per niente bene-
-A me piace il freddo, e poi io amo la neve....-
-Io preferisco la primavera. Comunque,organizzano delle gite in montagna per sciare questo inverno,se ti interessa sono esposti tutti i dettagli sulla bacheca-
-Grazie,però credo che ci andrò per conto mio, ho una gara fra un mese-
-Una gara? Wow, sei uno sciatore professionista allora?-
-Più o meno...potremmo dire di sì...è più un hobby-
-Allora un giorno ti verrò a vedere!-
Intanto Kohane sentiva meno freddo,e si era messa accanto al ragazzo per parlargli meglio,con un passo leggero.
-Ecco,questa è la mia casa- disse la ragazza giunta davanti alla sua abitazione: una semplicissima casetta bianca latte.
-Carina! Ad ogni modo a domani-
-A domani, e grazie per il passaggio-
-Di niente-
La ragazza si voltò per aprire la porta mentre il ragazzo si voltò per tornare a casa, e tutti e due si girarono quando sentirono un urlo agghiacciante provenire dalla fine della strada, e tutte e due seppero, che quella notte non sarebbe stata come tutte le altre.
 
Ciao a tutti!!!;D
Cavolo,scusate per il ritardo, mi dovrei vergognare T^T Ancora scusa,ma purtroppo ho avuto qualche contrattempo, prima le vacanze,poi problemi in famiglia... ma comunque ora sono qui!
Dunque...qualche commentino veloce veloce sul capitolo...
Finalmente s'intravede all'orizzonte qualcosa chiamato romanticismo <33 Lo so che la storia si dovrebbe incentrare su Kohane e Watanuki però vedete... io mi sono letteralmente innamorata di Ren <3 xD Comunque, ora inizierà la vera storia dei nostri protagonista all'università! La volete sapere una cosa buffa? La verità è che io non so nulla sulle università,tanto meno di quelle giapponesi O.O Vabò passiamo avanti xD
Ricordate quando Naoko dice di avere un maggiordomo di nome Rihito Shibata? Haha questa è una piccola frase per onorare il mio manga preferito (Mei-chan's butler) *__*xD
Altro punto ed ultima cosa... io non metto discorsi tanto per allungare il capitolo,ma tutto ha un preciso scopo, anche la più banale delle conversazioni ha la sua utilità per lo svolgimento delle storia,naturalmente ;D
Poi grazie a quei due che seguono la mia storia, siete la forza per andare avanti,grazieeeee!!:***<3
Comunque...soddisfatti?delusi?felici?tristi? XD fatemi sapere se vi è piaciuto il capitolo,se faccio qualche orrore di ortografia, insomma...una recensione è più che gradita, sia anche la più malvagia critica del mondo ;D
OMG ho scritto più qua sul commento che nel capitolo fra poco ahaha x'D beh,la verità è che sono una chiacchierona e se mi do gambone da sola...è la fine xD
Baci, la vostra Zakuro!!:***<3
 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Riabilitazione ***


Capitolo 4: Riabilitazione
 
 
All’improvviso un urlo agghiacciante irruppe nell’aria e si spense dopo aver gelato ogni fibra del corpo dei due.
La paura si fece largo negli occhi della giovane,che imploravano spaventati il viso serio del ragazzo.
Imploravano che non fosse vero tutto quello che stava accadendo, che la serata fosse finita e loro sarebbero tornati a casa.
Ma la realtà venne soffocata dalla violenza di quella parte di sé, intenta sempre a voler cambiare il passato,invano.
Perché quella notte, era in verità alle porte: il preludio di una notte insonne, o meglio incosciente.
-Ren,no!- Gridò la ragazza prima di veder scomparire il ragazzo dietro l’angolo.
Si tappò la bocca veloce. Cosa fare? Cosa doveva fare? Chiamare la polizia?
Non era certa che stesse avvenendo quello che stava temendo,ma Ren era andato verso quell’urlo…forse anche lei sarebbe dovuta andare…
E la curiosità prevalse ogni ragionamento; fu così che la ragazza cominciò a correre lungo il marciapiede.
Girò l’angolo e lasciò un grido quando andò a sbattere contro qualcuno. Per fortuna era solo il giovane che si voltò spaventato da quel grido,stava in mezzo alla strada.
Lei chinò il capo e strinse forte il giacchetto del ragazzo.
Si era riparata dietro la sua schiena perché non voleva vedere oltre, voleva tornare indietro e sentiva che  al di là della sua barriera c’era qualcosa che non avrebbe dovuto vedere. E la sua barriera stette immobile ancora qualche istante.
Il respiro affannato di Kohane scandiva lo scorrere del tempo.
Ren fece qualche passo in avanti,per poi chinarsi.
-Kohane…- cominciò a dire
Non voleva vedere.
-Chiama la polizia,presto.-
Non voleva sentire.
Strinse i pugni e alzò lo sguardo: una donna giaceva a terra con il volto deformato dalla paura e dal dolore, il resto era un coagulo di sangue scuro.
S’immaginò di sentirne l’odore nauseabondo. Era successo. E quello non era un brutto sogno,da cui ti puoi svegliare con solo un po’ d’inquietudine; quello era un sogno da cui ti risvegli raggomitolandoti su te stesso,il panico nelle vene.
-Presto!- ripeteva quella voce sul punto di scoppiare.
La ragazza si girò e cominciò nuovamente a correre. Avrebbe voluto piangere,ma dagli occhi uscivano solo sguardi attoniti; non c’era tempo per piangere.
Era quasi arrivata all’uscio della sua casa,quando le venne in mente un piccolo particolare. Fu un attimo: -e l’assassino?
Si girò appena in tempo per sentire muovere freneticamente corpi dietro l’angolo che aveva appena girato.
Ren, sussurrò, era in pericolo,e lei non sapeva nuovamente cosa fare.
-Kohane!- sentì gridare.
-Ren!- rispose. Era vivo,e lei era la sua unica salvezza; doveva arrivare al campanello di casa.
Sentì un tonfo a terra e poi passi veloci nella sua direzione. E lei si affrettò ancora di più,corse veloce come non aveva mai fatto.
E’ impensabile a quanto la follia possa portare un uomo.
E’ disgustoso quel che riesce a macchiare.
E’ così atroce che porta alla pazzia ciò che le sta intorno.
E’ così innaturale,che un uomo non può mai pensare di controllarla.
E innaturale era la velocità di quell’uomo,tanta era la brama di mettere a tacere quei due ragazzini che avevano sbagliato angolo.
Kohane non arrivò mai a casa sua. E neppure l’aveva sperato,ad essere sinceri,ma aveva allungato la mano;quel poco che la speranza aveva da offrirle.Perchè quando l’assassino le si avventò contro,tutto sembrò perduto; la ragazza inciampò,le braccia ancora tese. Le dita maledettamente vicine a quel campanello, il respiro maledettamente familiare, un sorriso maledetto sulle labbra screpolate. Le dita sfiorarono il pulsante.
Ciao nonna.
E cadde sui gradino di casa.
Un trillo invase prepotente l’atri di casa Tsuyuri.
 
La vista appannata,fu schiarita dalla mente;come il vetro appannato di una macchina,dall’aria condizionata. Fu come svegliarsi da un sonno molto lungo.
Davanti a sé vi era un bianco quasi accecante,la lampada al neon da una parte.
-La cartella clinica e qui,dottore-
-Ah,Grazie Yumiya-
In pochi secondi riuscì a realizzare di trovarsi all’ospedale. Era da sola? Istintivamente pronunciò il nome della nonna.
-Kohane Tsuyuri,ti sei ripresa finalmente-. Era la voce di prima.
Nel campo visivo della ragazza s’introdusse un uomo dal camice bianco e dai lunghi baffi.
-Ho dormito tanto?- chiese con flebile voce.
-Oh,sì-
Oh,no. Pensò la ragazza. –Specchio..per piacere- chiese,preoccupata di trovarsi invecchiata di parecchi anni. Quello che trovò invece fu solo l’aspetto di una ragazzina grigia; gli occhi segnati dalle occhiaie e sofferenti. Si alzò quanto bastò per provocare un dolore improvviso e lancinante,alla schiena. Perciò si abbandonò all’indietro causando un’altra fitta.
-Una pugnalata alle costole,avrebbe potuto perforarti i polmoni,sai? Sei stata fortunata-. Alzando le lenzuola Kohane scoprì delle bende al livello del torace.
-Ci sono i tuoi amici fuori,e tua nonna,vuoi farli entrare?- disse poi, abbassandosi gli occhiali sul naso. Lei rispose con una semplice parola: -Nonna-.
-Ho capito,vi lascio sole-.
 
La nonna di Kohane uscì dalla stanza in quel momento. Ora gli sembrava più serena,anche se quando il fattaccio era successo aveva mantenuto il controllo fin troppo tranquillamente. –Sai Watanuki- gli aveva confidato –Quella notte ho avuto come un presagio,comunque sono certa che si riprenderà-. Che avesse poteri paranormali,una veggente? Sperava che lo fosse allora,aveva detto chiaramente con sicurezza che sarebbe guarita. Che donna; l’ammirava tantissimo.
Si passò una mano fra i capelli e il mazzo di fiori che teneva nell’altra sfiorò il pavimento,perdendo qualche petalo.
-Come sta?- chiese una voce spezzata e preoccupata,rivolta alla signora.
-Bene Akari,per quello che può stare-
-Possiamo andare a trovarla?- domandò Riku.
-Aspettate ancora un po’, fra poco dovrebbe mangiare e riprendersi in forze- rispose lei.
-Ok,grazie signora- le rispose –Beh,aspettiamo intanto l’arrivo di Naoko e Ren- disse poi rivolgendosi agli altri due ragazzi seduti sulle sedie grigie dell’ospedale. Akari sospirò un sì. Watanuki prese un respiro profondo.
Si alzò di scatto: non ce la faceva a rimanere ad aspettare. Voleva assicurarsi che stesse bene,non che non si fidasse della nonna della ragazza, ma era sicuro che fin che non lo avrebbe accertato coi propri occhi non si sarebbe dato pace. Stava diventando anche preda dei rimorsi; se l’avesse accompagnata a piedi tutto questo non sarebbe successo.
I ragazzi lo guardarono interrogativi,lui non rispose e si diresse verso la porta che lo divideva dalla giovane.
Bussò. Aprì il dottore –Sì?-
-Posso vederla?- Il dottore indugiò per qualche attimo nei quali lo squadrò da capo a piedi: un ragazzo lo fissava determinato,le gambe aperte e un mazzo di fiori in mano, un aria supplichevole negli occhi. Doveva essere il fidanzato,o magari suo fratello,bah. –Solo un attimo- rispose dunque.
Tornò poco dopo e gli fece cenno di assenso.
Kohane era sdraiata sul lettino. Era pallida,troppo forse, e aveva il viso stanco –non che si aspettasse di vederla colorita; dopotutto aveva ricevuto una pugnalata.
-Kohane,come ti senti?- La ragazza gli sorrise e chinò leggermente il capo in un sì. Sicuramente non era vero,ma come diavolo faceva a sorridere in un momento del genere? Strinse il pugno e la ricambiò con uno sguardo preoccupato e severo.
-Davvero?- domandò. Lei annuì debolmente. Watanuki tirò fuori una mano da dietro la schiena. –Questi sono per te,mi hai fatto molto preoccupare- le disse mostrandole i fiori.
-Grazie- La ragazza riacquistò un po’ di colore.
-Non ci conosciamo da molto tempo…- Kohane arricciò leggermente il naso, al suono di quelle parole; non era vero, ma non glielo avrebbe mai potuto spiegare. –Però sono stato lo stesso in pensiero,sono felice che tu ti senta meglio-
La ragazza sembrava non ascoltarlo; fissava il muro grigio opposto. Davanti a sé sfilavano delle immagini: le scritte di minaccia di morte sul muro di casa,sua madre urlare e poi scoppiare a piangere, la pioggia e lo spirito che le chiedeva aiuto; ricordava l’assassino e il suo respiro affannato, tutte immagini che il ragazzo non poteva aver visto,o non ricordarsi. Lui l’aveva aiutata a superare tutti i suoi periodi peggiori,ed ora, nuovamente, era lì davanti al lettino,con lei,per rassicurarla,come poteva mostrargli la sua gratitudine?
Si coprì il viso e strusciò tutte le dita fredde sulla faccia. Watanuki le posò una mano sulla testa,come quando faceva in passato; il suo viso si era addolcito in uno sguardo protettivo. Non era cambiato per niente.
-Ora sei qui,non sei più sola,non devi avere paura- .Lei l’aveva guardato stupita.
-Ho capito- aveva poi detto accennando un sorriso.
E Watanuki se n’era andato,lasciando un profumo di fiori e serenità nella stanza.
Dopo a quelle del ragazzo erano seguite le visite quelle di Naoko,Akari e Riku.
Le avevano riferito di Ren: il ragazzo stava bene ed era già a casa. Voleva venire, “Ma i genitori gliel’hanno impedito…è ancora molto debole” le aveva detto Akari. Quindi loro le portarono anche i suoi saluti, e lei ricambiò.
 
Le giornate seguenti passarono lentamente,la maggior parte del tempo dormiva e quando non lo faceva leggeva, o ammirava i fiori regalatole,erano tutti bellissimi,-soprattutto quelli di Watanuki.
In meno di una settimana si trovò nuovamente a casa,i fiori dentro un vaso e tanta voglia di ri-iniziare,dopo una lunga riabilitazione.
 
 
Sempre. Più. Inesorabilmente. In ritardo T^T
Scusate,ma il mio word va lentissimo e mi fa passar la voglia di passare alla fase di riscrittura sul pc ^^"
Dunque il capitolo s’intitola “Riabilitazione”,e in realtà un po’ lo è; nel il rapporto fra Watanuki e Kohane. Hanno voltato pagina al quaderno pieno di sospensione del passato. Nei prossimi capitoli ci sarà la fioritura dei boccioli che questo capitolo ha dato. Ho in mente qualcosa di molto delicato prossimamente…spero che mi seguirete ancora!:D
Saluti,
Konny! (già…è questo in realtà il mio soprannome :P)
P.S: Ho cambiato il titolo della storia,spero vi piaccia ;D Ah, a proposito,lo avete capito? Io non vi svelerò niente...rimarrà un segreto :'D

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Primavera ***


Capitolo 5: Primavera
 
“It’s not that we’re scared,
  It’s just that it’s delicate”

 
Respirò a fondo l’aria calda d’Aprile, di quella giornata soleggiata.
Si stava così bene.
Sul viale la luce filtrava attraverso gli alberi che lo costeggiavano protettivi,attraverso i cespugli di Hagi sparsi a chiazze qua e là. Dei cani si annusavano scodinzolando,dei bambini invece mangiavano dolcetti seduti,con le esili gambe,penzoloni su una panchina, adulti erano fermi a chiacchierare;come i proprietari dei cani. E,in generale, tutti avevano una parvenza di sorriso sul volto: chi una bella risata, chi le labbra distese e leggermente arriccciate.
Era arrivata la Primavera, i ciliegi erano in fiore e la nonna avrebbe sicuramente distillato un forte liquore. Primavera … da quanto l’aspettava.
Quattro mesi erano passati da quando aveva ricevuto mazzi e mazzi di fiori colorati, falsi, nel loro essere così sgargianti in una stagione come l’Inverno. Ma in quelle giornate trascorse per la maggior parte su una sedia, osservando quei petali caldi,smorti, a causa della luce cupa che proveniva da una finestrina, il pensiero dello sbocciare degli altri fiori, del verde dei giardini, e del polline sparso nell’aria, la portavano via da quella stanza, da quella gabbia. Giorno dopo giorno uno di essi si era staccato dal calice,ed era finito per mimetizzarsi colle fantasie della tovaglia,fino che Kohane non aveva abbassato gli occhi,e gettato i rami secchi. Da quando era imprigionata nei muri pesanti di casa,aspettava la Primavera.
Fece ancora un altro passo sul viale per fermarsi davanti a un chioschetto verdognolo.
Era chiuso,quattro mesi fa.
Naoko,Akari e Watanuki, stavano passeggiando con lei,quel giorno. Poi si era aggiunto Riku,con la mano protesa verso il cielo squallido di Febbraio,e si era fatto strada verso loro.
Riku le aveva parlato,lei era impallidita,e poi corsa via.
Era passata di fronte al chiosco verde.
Aveva camminato velocemente,la falcata agitata faceva capolino nei giochi d’ombre dei rami già spogli degli alberi. Col fiatone aveva varcato quel cancello, senza respiro era entrata in quella stanza, ed infine ne era uscita viva. Appena entrata aveva fissato il letto bianco su cui giaceva un corpo;si era avvicinata,aveva sorriso, ed aveva soffocato in un abbraccio il ragazzo.
-Sono così felice che tu stia bene,Ren!-
Uno dei cani di prima le sfiorò uno stinco, e Kohane riprese a camminare.
La panchina verde vicino si era appena liberata.
S’intravedeva uno scarabocchio fra i petali che la coprivano: una ragazza stilizzata era circondata da linee a forma di S,una freccia la indicava come “Naoko”.
Riku l’aveva inciso mentre lei e la ragazza in questione,erano andati a prendere un gelato. Akari rideva tantissimo,Naoko,arrabiata,preso il gelato,lo aveva spalmato sul giacchetto di lui,tanto che non le rimase in mano che lo stecchino.
Poi erano andati in montagna,Ren e Naoko li avevano lasciati sulle piste dell’impianto,mentre loro erano andati in un fuoripista.
Riku aveva rovesciato la cioccolata bollente su Watanuki,che cominciò a strillargli contro.Akari aveva riso come una pazza.
Infine una festa in maschera all’università; Kohane era andata con Ren,se lo ricorda benissimo, Naoko con Watanuki,e i restanti del gruppo insieme; avevano estratto le coppie a sorte.
Dopo quella sera Riku ed Akari avevano annunciato di essersi fidanzati. Avevano iniziato a passare molto meno tempo con loro. Perciò di solito uscivano del gruppo solo lei,Naoko e Watanuki, tuttavia se ne sentiva un po’ la mancanza di quei due…
Anche quel giorno erano solo loro quattro, per un picnic al parco. Il ritrovo era sotto un ciliegio particolare,quello dove aveva incontrato Hiro per la prima volta.
I ricordi,nonostante cercassero di emergere chiari nella sua mente,venivano soffocati da lei stessa in persona. Se pensava che solo lei potesse ricordare…
Arrivò ai piedi del ciliegio;lui non era ancora arrivato e lei osservò i petali rosa oscillare delicatamente.
-Kohane!- la raggiunse poco dopo una voce trafelata.
Hiro.
-Watanuki- lo salutò lei di rimando tristemente.
-Naoko e Ren sono in ritardo,hanno trovato molto traffico; per via di un incidente,nulla di che, ma sai com’è… cos’hai?- le chiese poi,notando l’espressione della ragazza.
-No, non è nulla- disse lei,imbarazzata dalla rottura del filo dei suoi pensieri, o meglio, ricordi.
-Sicura?-chiese lui apprensivo –Scusa, è solo che quando ho visto quella faccia, ho pensato che tu fossi triste …- aggiunse precipitosamente -…E’ come se ti conoscessi da una vita!- 
Kohane impallidì sorpresa.
 –Che sciocchezza vado a pensare, se ci fosse Akari direbbe che sono impazzito…d’altronde ci conosciamo …-- Kohane smise di ascoltarlo assorta fra i petali di ciliegio alle spalle di lui,quando la voce di lui la riportò alla realtà.
-Ti stanno bene i capelli così, però mi piacevano più lunghi- le disse osservandola.
Lei abbassò il capo ed emise una specie di sbuffo.
Lui l’aveva notato! Aveva notato che l'avesse tagliati! Il giorno prima; un taglio radicale,in confronto ai suoi lunghi,vecchi capelli.
-Ma…stai molto ben anche così!- disse lui cercando di riparare a quello che,secondo lui, non andava detto; e lui,sempre secondo le sue paranoie,lo aveva appena fatto.
Kohane inaspettatamente scoppiò in una risata cristallina, alzò il viso sorridente e disse: -Bene,allora … ricominciamo?-
Il vento sembrò portare ovatta tutt’intorno, la vista s’annebbiò.
 
 
 
-Kohane-chan!-
Una voce la svegliò. Aprì gli occhi con fatica.
-Cha fai,dormi? Ho preparato il pranzo, mi aiuteresti ad apparecchiare?-
-Mh- annuì lei ancora con gli occhi impastati dal sonno.
-Hai un segno rosso qua- le disse toccando un punto sulla guancia. A quel tocco sentì la carne scottare e diventare calda,dove la pressione era appena svanita.
-Ah, ma prima voglio farti vedere una cosa; guarda cos'ho di nuovo, ti piace questo spillone?-
Era a forma di farfalla,come il simbolo di Yuuko.
-Molto.Devi tenere molto a lei- gli disse,sfiorando le ali impreziosite da gemme.
-Lei chi?- le chiese perplesso.
-Yuuko- sussurò in risposta con una nota di tristezza.
-Yuuko? Non conosco nessuna Yuuko-  asserì allora lui.
-Eh?- Kohane incrociò per un attimo lo sguardo severo di Doumeki, il quale stava ascoltando il discorso.
-Sparisci,tu!origli le mie conversazioni?!Ma vai a berti un sakè!- gli berciò Watanuki.
-Hiro …- lo rimbeccò lei –Shizu,devi scusarlo- disse invece rivolta a Doumeki,con un leggero cenno del capo.
-Kohane,vieni via da qui- ordinò il ragazzo,fulminando con lo sguardo l’amico,per poi prendere il braccio della giovane.
-Non dovevo farti solo vedere questo spillone …- disse poi, rallentando la presa sul suo braccio.Lei lo guardò negli occhi confusa.Lui ricambiò lo sguardo con l'espressione di chi è molto concentrato, poi sorrise.
-Sai Kohane-chan,qualcuno un giorno,mi ha detto,che chi riuscirà a vedere un pesce arcobaleno,in uno specchio d’acqua, in un giorno soleggiato di primavera,con una persona speciale,beh … allora quella persona è la propria dea della fortuna- le disse,prendendole la mano.
Kohane avvampò –Ma ….-
Watanuki rispose con un altro sorriso e fece cenno (apparentemente)ad un albero.
Una ragazza simile ad un gatto spuntò dal tronco e arricciò le labbra maliziosa.
Mentre i due s'avviavano alla ricerca del Pesce Arcobaleno,la ragazza si trasformò in un gatto,e saltò sul muretto che circondava il negozio. Atterrò ai piedi di due ragazzi che camminavano per strada,mano nella mano.
-Qui, micio micio!- la chiamò uno dei due.
Il gatto lo scansò accuratamente.
-Ma quanto sei brutto!-
Ripensandoci, il gatto tornò sulle sue piccole zampette e gli attaccò un morso al pantalone.
-Ah!- urlò lui.
-Riku, ha fatto bene,così impari!- gli disse ridendo la ragazza accanto.
-Ma Akari,l’hai visto?! Era un gatto assatan …-
Il gatto non sentì altro; continuò superbo la sua passeggiata fino ad una casa.
Entrò da una finestra lasciate aperta,che dava sul giardino.
-Oh,piccola,vieni qua!- le disse un ragazzo alto.
-Com’è carino il tuo gatto,Ren!- disse una ragazza dai capelli corti e arruffati.
Carino. Carino?! Bellissimo,dovresti dire!
L’animale,sentendosi chiamare in causa si sistemò sulla scrivania del  padrone.
Evidentemente non avrebbe mai avuto pace.
Aveva fatto anche un lavoretto per Kimihiro; un pesce arcobaleno … ma da dove l’aveva tirata fuori,quello?! Non poteva volere un pesce normalissimo rosso?! Che faticaccia per trovarlo … tuttavia era felice che quel ragazzo fosse ritornato sorridente,dopo la schiusa di un certo uovo.Doumeki le aveva spiegato che quello infatti aveva cancellato i ricordi della precedente padrona del negozio,Yuuko Ichihara, dalla mente del giovane, ma questo si era potuto schiudere solo nel momento in cui Watanuki aveva riempito il suo cuore con l’amore verso un’altra persona cara; questa, aveva sentito dire dalla nonnetta che di tanto in tanto portava il sake a Kimihiro,è la sua dea della fortuna: una piccola piuma.
 
 
                                                                    Fine?

E così siamo giunti alla fine,amici miei, è stato un parto,ma alla fine sono soddisfatta!  
Questa storia è molto breve,è da considerarsi una lunga one-shot;anzi,presto assemblerò le parti insieme,e cambierò per l'ultima volta il titolo
Comunque spero vi sia piaciuta, e se non lo fosse, non esitate lo stesso a dirmelo,un bacio per l'ultima volta dalla vostra Konny :*
P.S!!!
1- La ragazza-gatto compare nei volumi di xxxHolic



Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=765577