Synthetic Angels

di NitroKid_Infernalien
(/viewuser.php?uid=191240)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 0 - Due come loro ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 - First Contact ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 - Angel/Devil ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 - Behind The Mask ***



Capitolo 1
*** Capitolo 0 - Due come loro ***


Il rumore prodotto dal ghiaccio che si scioglieva a contatto con il whiskey, era quasi impercettibile paragonato agli schiocchi della frusta e delle urla di piacere che arrivavano da una delle stanze private dell' "Heaven's Gate", un club privé del quartiere a luci rosse...un locale come altri se non fosse per il gestore, un ragazzo all'apparenza un pò malato di mente, alcoolizzato e con tendenze omosessuali per nulla celate. Questi dettagli potrebbero sembrare comuni per un essere umano che gestisce un locale del genere, ma questa persona non è proprio definibile "umana".
"Cazzo, Kira, hai un culo che parla...se solo potessi, ti farei tante di quelle cose che neanche potresti immaginare" disse il gestore avvicinando la sua mano sinistra verso il fondoschiena del giovane seduto a fianco a lui, mentre faceva roteare il ghiaccio ed il whiskey dentro il bicchiere con dei rapidi movimenti del polso, ma il freddo acciaio della bocca di una Glock puntata in fronte lo fece fermare di colpo."Mio caro Cupido, a volte mi domando se sei così stronzo di tuo o se vuoi veramente che ti apro un secondo buco del culo in fronte...siamo sicuri che tu sia veramente un Angelo?" sentenziò il giovane ragazzo armando il cane della sua pistola, mentre con l'altra mano gli accarezzava dolcemente i capelli.
I secondi sembravano ore in quel momento fino a quando Kira non scoppiò a ridere e con uno scatto fulmineo rimise nel fodero la sua pistola, mentre si alzava dallo sgabello sul quale era seduto e si avviava verso la porta del locale, ma l'angelo posò una mano sulla spalla fermando il giovane ragazzo.
"A volte mi chiedo perchè sei stato buttato fuori dal Paradiso, dato che eri uno dei migliori Guerrieri Celesti e poi...anch'io mi domando a volte se sei un Angelo" esclamò l'angelo dell'amore con un tono di voce serio e pacato, ma Kira scostò la mano di quest'ultimo e si diresse nuovamente verso la porta dell' "Heavens Gate".
Angelo...Demone...essere umano...non me ne fotte assolutamente nulla di quale appellativo puoi affibiarmi, io sono solo ed unicamente Kira, fissatelo nella tua cazzutissima testa" disse l'angelo caduto sorridendo dolcemente.

-Continua-

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 1 - First Contact ***


Era una fredda giornata d'inverno come tante altre a Tokyo, la routine quotidiana scorreva di pari passo con il lento ed inesorabile scorrere del tempo, determinando le azioni delle persone in ogni angolo di questa metropoli, anche in un quartiere particolare ed unico come Shinjuku, un area dove ogni giorno si incontrano involontariamente uomini d’affari, studenti e frequentatori di locali gay.
“Ehi, dove te ne stai andando tutta sola dolcezza? Perché non vieni con me, ci sono tanti hotel” domandò un ragazzo dall’abbigliamento molto appariscente ad una studentessa che passava da quelle parti, ma quest’ultima si disinteressò dell’offerta propostagli e tirò dritta per la sua strada fino a quando il punk non la prese per un braccio e con uno strattone la fece cadere a terra.
“Senti un po’ lurida puttana di merda, io ti ho fatto una cazzo di domanda, ora degnati di rispondere e non fare storie se non vuoi che il tuo bel visino abbia un incidente” urlò rabbiosamente il giovane mentre la fissava dritta negli occhi, ma la ragazza si limitò a prendere un foglietto di carta e a scrivere sopra che lei era muta e non poteva rispondere alla sua domanda e di scusarla del fatto che doveva andare a prendere il treno per tornare a casa sua, ma questo non fece altro che infuriare ulteriormente il ragazzo che colto da uno scatto d’ira prese per i capelli la giovane ragazza e la trascinò in un vicolo nascosto.“
“Non me ne fotte un cazzo se sei muta, cieca o stronza, nessuno manca di rispetto a Tiger, ora per farti perdonare devi semplicemente farmi un servizietto e se non sarò soddisfatto, beh, sbuccerò la tua bella faccina da troia come una mela” disse il ragazzo mentre le puntava contro un coltello.
La ragazza non potè obiettare e mentre si avvicinava alla zip dei pantaloni di Tiger, sentì un urlo che le fece gelare il sangue, alzò lo sguardo e vide che il punk era stato bloccato con una leva articolare al braccio da un giovane dark che passava da quelle parti.
“Senti un po’, lurido essere schifoso…se c’è una cosa che non tollero sono proprio gli stronzetti come te che rovinano l’atmosfera di questo quartiere e che non hanno un cazzo di meglio da fare che importunare le ragazze che passano di qua” sentenziò il ragazzo con un tono di voce pacato ma allo stesso tempo molto autoritario, mentre continuava a stortare il braccio del punk che si contorceva dal dolore facendo cadere di mano il suo coltello.
La giovane studentessa, vedendo a terra l’arma pensò subito di raccoglierla e con uno scatto repentino tentò di accoltellare il suo aggressore ma una forza invisibile bloccava i suoi movimenti, impedendole di colpirlo. “Ti consiglio di non macchiare la tua candida anima con il sangue di questo demone in terra…non ne varrebbe la pena” disse il dark con un tono di voce rassicurante “e in quanto a te, schifoso essere inferiore se ti ripesco di qua, fidati che non te ne andrai interò” sentenziò il ragazzo mentre con uno spintone lanciò via Tiger, il quale non pòtè fare altro che scappare il più lontano da lì. Appena il punk se ne andò via, il giovane ragazzo si avvicinò alla studentessa, la quale tremava sia per la paura sia per il freddo, notando che stava cercando di scrivere qualcosa su un pezzetto di carta che poi porse al suo salvatore…ma appena lo lesse non potè fare altro che scoppiare a ridere leggendo che la ragazza lo ringraziava per ciò che aveva fatto per lei.
“Non c’è bisogno che mi ringrazi, in fondo passavo di qua e vedendo la situazione non potevo fare altro” disse il dark, cercando di tranquillizzare la ragazza, ma non fece in tempo a domandarle se voleva essere accompagnata alla stazione di polizia in modo da farsi scortare fino a casa da un agente, che subito la studentessa prese in mano il suo taccuino per scrivere qualcosa ma il ragazzo posò una mano sulla sua testa, fissandola dritta negli occhi mentre sussurò “Lascia che legga il tuo cuore, sarà molto più facile per me capirti”.
Fiamme nere come la notte stavano bruciando la casa della studentessa, le grida di dolore ed agonia riecheggiavano nella mente del giovane il quale dovette smettere di leggere il cuore della ragazza, dato che quello che vide non erano i suoi pensieri, ma un immagine speculare di un futuro prossimo.
“Senti, sarò sincero…poi sta a te credermi o no, ma devi contattare in qualche modo i tuoi genitori e dirgli di fuggire da casa, dato che stanno per morire in un incendio” disse il giovane con un tono di voce serio e preoccupato “lo so perché ho visto il tuo futuro, ma posso cambiarlo…io in fondo, sono un angelo, il mio nome è Kira.” La giovane era abbastanza scettica sentendo le parole pronunciate da Kira, in fondo non è normale che uno che appare dal nulla, dica che può leggere i cuori delle persone, predica il futuro e per di più sia una creatura ultraterrena, quindi prese nuovamente il suo taccuino e scrisse di dimostrargli quello che aveva appena detto fosse vero, leggendo quelle parole l’angelò posò due dita sul collo della studentessa e pronunciò una frase in una lingua a lei incomprensibile.
Appena pronunciata la formula, sentì uno strano tepore dentro di sé, come se qualcosa stesse rinascendo ma non fece in tempo a capire che cosa stesse succedendo, che tutto ad un tratto vide il ragazzo/angelo cadere a terra come se fosse svenuto.
“Kira, che succede? Oh mio Dio, sto parlando…è un miracolo!” furono uniche parole pronunciate dalla ragazza preoccupata per ciò che vide ma la preoccupazione si trasformò in stupore quando sentì la sua stessa voce, commuovendosi per l’accaduto, mentre cercava di capire cosa fosse successo al suo salvatore che giaceva a terra come se fosse privo di sensi.
“Cazzo, sono fuori allenamento, perdere i sensi per un a Lettura e una piccola magia curativa è veramente demotivante” disse Kira mentre cercava di rialzarsi a fatica, ma la studentessa subitò le porse la mano per aiutarlo, sorridendo dolcemente, ma d’un tratto un’ ombra coprì la poca luce che filtrava in quel vicolo facendo preoccupare la giovane studentessa, convinta che fosse nuovamente il punk che l’aveva importunata, si voltò di scatto per vedere chi fosse e vide un giovane ragazzo totalmente vestito con un completo aderente in pelle rossa che stringeva nella mano destra un rosario dello stesso colore del vestito.
“Kira, mi deludi…non mi aspettavo che fossi diventato così debole, comunque signorina, ci penso io a lui ora. Sono un suo amico, non si preoccupi…e ora cortesemente, si allontani da qui, non è un posto per delle tenere creature come lei questa zona.” Sentenziò il ragazzo mentre prese in braccio Kira e lentamente si allontanò, ma la sua attenzione cadde su un bigliettino da visita che scivolò da una tasca del lungo giubbotto in pelle del dark. “Kira Saito...ci rivedremo presto” disse tra sé e sé la giovane mentre si allontanava dal vicolo, domandandosi se fosse stato lui a ridarle la voce e se quello che le preannunciò fosse vero.

- Continua -

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 2 - Angel/Devil ***


“Ahahahahahahahahah, mi farai morire un giorno o l’altro Kira” disse Cupido mentre sistemava delle bottiglie di whiskey sulle mensole del bar, facendo attenzione a non farle cadere per colpa degli spasmi provocati dalle risate.
“Ridi stronzo, lo sai che…” sentenziò Kira mentre cercava di rialzarsi dal divanetto sul quale era sdraiato, ma ad un tratto le immagini speculari della casa che andava a fuoco riapparvero come delle scene di un film già visto “Deviato del cazzo!Metti un telegiornale, uno qualunque!” urlò l’angelo mentre si rialzò di scatto, cercando il telecomando, il barman non potè fare altro che assecondare la sua richiesta e accese il televisore.
Le immagini che Kira vide lo lasciarono letteralmente a bocca aperta, la cronista raccontava dell’incidente appena avvenuto in un quartiere residenziale alle porte di Tokyo, descrivendo con estremo stupore il colore delle fiamme che divampavano da alcune case che avevano preso fuoco senza una ragione: erano nere. Kira tirò un pugno contro il muro per il nervoso, si sentiva impotente davanti a quella situazione nonostante che l’aveva prevista, il suo primo pensiero era diretto a quella ragazza nel vicolo, in cuor suo sperava che non le fosse successo nulla.
Senza dire neanche una parola il giovane dark uscì dall’ “Heaven’s Gate” ed iniziò a correre a perdifiato, sperando di arrivare il prima possibile sul luogo dell’incidente fino a quando una macchina sportiva rossa non gli si parò davanti “Chiappe d’oro, sali…facciamo prima così” disse Cupido facendogli cenno di entrare in macchina “Grazie deviato, è il secondo favore che ti devo in una giornata…e ora corri!” disse Kira mentre saliva sulla vettura dell’angelo dell’ Amore.

***

“Lo aveva previsto…lo aveva previsto” continuava a ripetere tra sé e sé la giovane ragazza mentre continuava a fissare la sua dimora avvolta dalle fiamme, ma lo shock più grosso glielo diede un vigile del fuoco che gli disse che purtroppo tutte le persone presenti nella casa non ce l’avevano fatta. Le lacrime iniziarono a rigare il suo viso consapevole del fatto che oramai era rimasta sola, i suoi genitori, i suoi parenti…erano tutti morti, ma mentre il suo pianto si fece ancora più disperato, sentì che qualcosa veniva appoggiato sulle sue spalle, guardò e vide che era un lungo giubbotto in pelle nera.
“Scoprirò chi ha fatto questo alla tua famiglia, giuro che ti vendicherò.” Furono le uniche parole che Kira riuscì a pronunciare in quel preciso istante, anche se nel suo cuore voleva trovare delle parole più dolci e confortanti ma non riuscì a dire altro “Kira, vai a fare il tuo lavoro, ci penso io a questa stellina” disse Cupido mentre si avvicinava ai due ragazzi, Kira non potè fare altro che annuire ed avviarsi alla ricerca dei responsabili.
“Proprio un ottimo lavoro, non c’è che dire…il capo sarà contento di quello che…” sentenziò un Punk che guardava compiaciuto l’incendio mentre continuava a divampare, ma non riuscì a concludere la frase perché sentì appoggiata sul suo collo una gelida lama d’acciaio. “Ciao, Tiger…avevo il dubbio che dietro a questa subdola azione ci fossi tu, quindi ti faccio una domanda: Preferisci dirmi gentilmente chi è il tuo capo, oppure preferisci che te lo faccia sputare fuori a suon di pugni?” Sentenziò Kira con un tono di voce serio e autoritario, ma il giovane punk al posto di rispondere cercò di colpire il giovane angelo con una catena che teneva nascosta nella tasca dei suoi pantaloni, catena che cadde a terra asseme a parte del suo braccio, tranciato di netto con un rapido movimento della katana dell’angelo.
“No no…non ci siamo stronzo, devo continuare a farti a brandelli o preferisci parlare?” Urlò il giovane dark, che piano alla volta stava cominciando a perdere la pazienza, guardando dritto negli occhi il punk che era in ginocchio tremante per lo shock.
“Be…Belial” disse il punk mentre stringeva quello che rimaneva del suo braccio, nella speranza di fermare l’emorragia.
“Bravo, mio piccolo demonietto, pentiti dei tuoi peccati…forse Dio ti perdonerà…” Sussurrò Kira all’orecchio del demone, accarezzandogli dolcemente i capelli come per farlo rilassare ma con uno scatto fulmineo staccò di netto la testa del demone con un fendente della sua spada “Ho detto che Dio forse ti perdonerà, io no” concluse mentre rinfoderava la sua katana e lentamente si avviò dove aveva lasciato Cupido e la ragazza.

***

“Hai scoperto chi era?” Domandò l’angelo dell’Amore al giovane dark, ma questo gli fece cenno come per starsene zitto, ma Cupido prese Kira per la maglietta e lo sollevò da terra. “Stronzo, renditi conto che non sei solo, questa è una battaglia che non puoi affrontare da solo, e non parlo di chi è stato…ma di proteggere Natsuki!” Urlò l’angelo scaraventandolo a terra. “Scusami, hai ragione…scusami Natsuki per lo spettacolo orrendo che io e Cupido ti stiamo offrendo, ti prego…vieni a stare da me per un po’ di tempo se vuoi.” sentenziò il dark mentre cercava di rialzarsi da terra, mentre la giovane ragazza guardava stupita la scena davanti ai suoi occhi, ma ad un tratto un sorriso apparve sul suo viso.
“Va bene, basta che voi due la smettete di urlarvi contro” rispose Natsuki mentre prendeva la sua borsa e si avviò verso la macchina di Cupido consapevole che oramai non aveva più nulla da perdere, aveva solo una nuova vita da vivere assieme a due “angeli” che di celestiale avevano ben poco.

-Continua-

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 3 - Behind The Mask ***


Era passato poco più di un anno oramai da quando Natsuki incontrò Kira e si ritrovò a vivere sotto lo stesso tetto con lui e Cupido, due ragazzi che dicevano di essere degli “angeli” ma per quanto si sforzava di crederci, non riusciva a capacitarsi del fatto che un dark e un gestore di un locale sadomaso potessero essere due creature celestiali.
“Buongiorno Natsuki”  disse Kira intento a lavorare sul suo computer, senza distogliere lo sguardo dallo schermo, come se fosse di vitale importanza controllare tutti gli articoli di giornale che aveva salvato, ma la giovane ragazza non capiva perché oramai erano tre giorni che non si staccava dal PC, controllando i ritagli giorno e notte, senza sosta.
“Natsu-chan, vieni che ho preparato il the”
“Si, arrivo Cupido” rispose sorridendo la ragazza mentre si allontanava dal dark che continuava a studiare  la sua raccolta giornalistica. Natsuki si girò nuovamente nella speranza che Kira si girasse per rassicurarla, per dirle che andava tutto bene, ma l’angelo non si mosse di un millimetro, come se fosse ipnotizzato davanti allo schermo.
Ogni volta che entrava nel salotto dove Cupido era solito servire il the, la ragazza rimaneva sempre incantata davanti alla visione quella stanza elegantemente arredata come se fosse un piccolo giardino, con tanto di laghetto dove nuotavano delle carpe koi e delle lanterne posate ai 4 angoli della sala.
“Lo so, Natsu-Chan, è strano trovare un giardinetto dentro un appartamento, soprattutto se pensi che siamo in cima a un grattacielo…” sentenziò Cupido mentre appoggiava sul tavolino di bambù un vassoio carico di cupcakes “…spero che ti piacciano, li ho fatti io”
“Come scusa?”
“I dolcettini…sciocchina”
“Ah, si…scusa…ero un attimo sovrappensiero” rispose Natsuki sorridendo, ma allo stesso tempo cercaca a stento di trattenere le lacrime, ma quando sentì il caldo abbraccio di Cupido che la stringeva a sé, scoppiò in un pianto disperato e il giovane angelo non potè fare altro che coccolarla dolcemente sperando che ciò la aiuti a rilassarsi.
Dopo alcuni minuti la giovane ragazza riuscì a calmarsi, mentre Cupido le porgeva una tazza di the ma l’angelo dell’Amore notò che lo sguardo di Natsuki continuava a cadere verso la porta aperta dalla quale si intravedeva Kira, ancora intento ai suoi articoli di giornale.
“Lo odio quando fa così” borbottò la ragazza mentre guardava il suo riflesso dentro la tazza “certe volte veramente non lo capisco.”
Natsuki si aspettava che Cupido scattasse, che iniziasse a dire che non deve dire certe cose nei confronti del suo adorato Kira ma non disse nulla, si limitò semplicemente a prendere alcuni dolcetti ed una tazza di the appoggiando tutto su di un vassoiettino d’argento per portarli a Kira, facendola innervosire ulteriormente per colpa del silenzio dell’angelo dell’ Amore, ma dopo alcuni attimi vide che Cupido stava tornando nella stanza e la sua espressione non era di certo una delle più allegre, essendo che la giovane ragazza era abituata a vederlo sempre sorridente e scherzoso.
“Si vede che non conosci bene Kira, sta facendo le ore piccole per te” sentenziò Cupido con un tono di voce serissimo “lo ha già fatto per me, in passato…quando l’ho conosciuto”
Natsuki rimase come pietrificata sentendo quelle parole, mai prima d’ora aveva pensato che i due angeli si erano tanto presi a cuore la sua situazione, ma soprattutto non sapeva nulla del loro passato.
“Ma io non so nulla di voi due…NULLA!” Urlò la giovane ragazza sbattendo il pugno contro il tavolino, facendo traballare la teiera e le tazze, ma l’angelo dell’ Amore non si scompose minimamente, anzi, si poggiò nuovamente sulla sua sedia e fissò Natsuki dritta negli occhi.
“In passato, anch’io ho provato l’Amore…quello con la a maiuscola, ma ho scoperto che la persona della quale ero innamorato mi ha tradito…mi ha spezzato il cuore in due e gettato via come se fosse carta straccia, ma in quel momento ho conosciuto Kira, l’unica persona che mi abbia dimostrato che non bisogna abbattersi. Ogni giorno, ogni minuto lui era lì, presente e pronto a darmi il suo supporto.” Disse Cupido mentre giocherellava con un cucchiaino finemente cesellato, fissandolo intensamente come se volesse piegarlo con il pensiero.
“Si, si…ma questo non spiega il perché sono tre giorni che  è lì al computer e non mi rivolge la parola” borbottò Natsuki, ma Cupido sentendo quelle parole si alzò si scatto e prendendo la giovane ragazza per un braccio la trascinò da Kira con passo spedito.
“Guarda!  Sta studiando questi articoli per te, per capire se ci sono stati altri casi come quello successo alla tua famiglia. Natsu-Chan, lui si è sempre fatto in quattro per te.” disse l’angelo dell’ Amore con un tono di voce seria, ma la ragazza notò che a stento tratteneva le lacrime.
“Ragazzi…scusatemi per la mia insolenza e testardaggine, ho capito che sono un peso per voi…quindi...”
“ORA BASTA NATSUKI!” Urlò Kira alzandosi dalla sedia e scrollando per le spalle la giovane ragazza “Noi ti vogliamo bene e vogliamo che resti qua con noi”
La giovane ragazza non sapeva cosa dire, era sconvolta ma allo stesso tempo felice di avere accanto due persone che si preoccupavano così tanto per lei, ma ad un certo punto sentì il sangue gelarsi dentro le sue vene quando il suo sguardo cadde sullo schermo del pc del giovane angelo.
“Io conosco quella persona, il professor Labiel, insegna francese alla mia scuola”
“Il professor Labiel vince il premio per l’insegnante dell’anno – Primo caso nella storia” disse l’angelo dell’Amore leggendo ad alta voce l’articolo di giornale “Jean Labiel (21 anni): Per me è un grande onore ricevere questo premio così ambito nonostante insegno da poco più di un anno. Alcuni miei colleghi potrebbero quasi pensare che il mio successo sia solo un brutto sogno o uno scherzo. La cosa che mi ha fatto più ridere è che alcuni sostengano che abbia fatto un patto con qualche demone per avere tutto questo successo, ma il mio successo lo devo unicamente ai miei studenti che apprezzano il mio operato, anche se potrei essere il loro fratello maggiore.”
Kira ascoltò in silenzio quelle parole, cercando di carpire qualche messaggio nascosto tra le parole del professor Labiel, ma in quel momento non notò nulla di particolare.
“Labiel…labiel…BELIAL!” disse Kira con un tono arrabbiato
“Belial? Ma non può essere, dai non dire cazzate.” sentenziò Cupido sbuffando, pensando che Kira gli stesse facendo uno scherzo di dubbio gusto, ma guardando il giovane dark comprese che non stava scherzando.
“Natsuki, mi sa che dovrai sopportarmi pure a scuola, troverò il modo di farmi assumere prima di lunedì, quando inizierai il nuovo anno scolastico io sarò un dipendente della tua scuola…non mi dispiacerebbe insegnare qualcosa al professor Labiel.”

-Continua-

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1053016