Enies

di Francis Merman Bonnefoy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1-- L'arrivo di Enies e la preoccupazione di Robin ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2-- Il Mattino seguente ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3-- Una strana sensazione ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4-- Giretto a Water Seven Pt. 1 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5-- Giretto a Water Seven Pt. 2 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6-- Una lacrima, un ricordo, una canzone Pt. 1 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7-- Una lacrima, un ricordo, una canzone Pt. 2 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8-- La memoria ritrovata ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9-- Un falso allarme ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10-- Divinazione ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11-- Vecchia conoscenza ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12-- Un brivido per Robin ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13-- Nome in codice: ALVA ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14-- A tu per tu ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15-- Il tempo non ritorna? ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16-- Visione ancestrale ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17-- Tutta colpa d'un caffè ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18-- Umanità ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19-- Un'assidua lettrice ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20-- Uscita di gruppo? ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21-- Beffardo Ike ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22-- Un cambiamento radicale ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23-- Borsalino Kizaru ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24-- Il segnale TOMS ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25-- La cattura ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26-- Il destino in una rotta ***
Capitolo 27: *** Capitolo 27-- Impel Down ***
Capitolo 28: *** Capitolo 28-- Giorni infernali ***
Capitolo 29: *** Capitolo 29-- La proposta ***
Capitolo 30: *** Capitolo 30-- Il segreto ***
Capitolo 31: *** Capitolo 31-- I tempi della persecuzione: L'inizio. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1-- L'arrivo di Enies e la preoccupazione di Robin ***


Capitolo 1 / L'ARRIVO DI ENIES E LA PREOCCUPAZIONE DI ROBIN !

 

Era giunta oramai notte fonda alla Metropoli dell'Acqua, con la Sunny attraccata in prossimità del Promontorio e lontana dalle acerrime nemiche navi della Marina Militare, pronte ore prima ad attaccare la ciurma con l'arrivo di Garp.
Della loro presenza in zona, però, pareva non essercene traccia alcuna, sì perlomeno agli occhi dei Mugiwara; dunque la ciurma era infatti riuscita a trovare un appiglio di fuga, fuga assai bramata e per poco non braccata.

Ma dovettero passare tuttavia un po' d'ore, prima che il comun sonno potesse considerarsi un tantino ''generale''. Per tutti, tranne per un qualcuno che, mentre gli altri si trovavano già ristorati ai dormitori, non riusciva a prender ahimè sonno.
E, quel ''qualcuno'', altro non era che Usop, rimasto in cucina, inquietato da strani presagi, nemmeno fosse diventato di punto in bianco un veggente del paranormale. Perché, accidenti, sembrava proprio questa la ragione di tanti affanni e sguardi smarriti, rapidi, sparsi fra l'interno della cucina e gli oblò e finestre, come se figure stessero scrutando l'intera nave.

« Forse è la mia immaginazione... » - Tentò mentalmente d'intimarsi l'uomo, portandosi una mano verso il petto e rivelando stesse pulsando esageratamente. - « …Sì! Dev'essere proprio per questo motivo! Dopotutto non è la prima volta... » - Fu qui che ripensò ad alcune ''bravate'' del Capitano, che una volta ( ed in tutta onestà diverse altre volte ) si trovò a spaventare tutti i Mugiwara, facendo credere loro di aver udito qualche presenza, esordendo poi in una grassa risata; certo... Finché non arrivò Sanji a tirargli un pugno sopra la testa. Insomma... Fu un vero e proprio spavento. - « Ma certo! Maledetto Rufy! Non abbiamo già affrontato abbastanza di oggi? EH? Ed io che mi preoccupavo... » - Pensò infine, fino a quando quella stranissima sensazione non ricomparve, più forte che prima; non udì suoni da considerarsi compromettenti ed esaustivi, esclusi infatti quelli della nave, che naturalmente doveva pur emettere, essendo fatta in legno; s'ebbe dunque l'apice solo dopo lo scorrere di qualche altra oretta passata ad occhi non aperti, ma spalancati ed attenti ad ogni minimo particolare.
Usop iniziò però poi davvero ad allarmarsi, mentre strani rumori pesanti si fecero innaturali: - « È impossibile che sia la Sunny; è appena stata costruita... Non può essere.. » Si mise nuovamente a riflettere, finché non riuscì a trattenere quella sinistra sensazione, urlando deliberatamente, nel mero tentativo d'attirare anche il resto della ciurma.

 Ragazzi, ragazzi! Sentite anche voi questo rumore? —

Per tutta risposta Usop ricevette un libro di cucina in testa da Sanji, rimasto anch'egli in quel posto a dormire, però, al tavolo.

— Sei il solito che non riesce a dormire e che quindi deve svegliare tutti per questo! —

Sbuffò, per poi sbraitare. Usop invece si massaggiò la testa dolorante per il pesante tomo e scattò sulla difensiva.

— Per tua informazione quello che sta svegliando tutti ora qui sei tu...! Stai gridando.. —

Il cuoco lo guardò di torvo, ma poi udì anch'egli l'insolito scricchiolio, con l'aggiunta di qualche passo non riconosciuto; dopotutto oramai si conoscevano abbastanza bene, da azzardare anche un riconoscere i passi altrui... Soprattutto quelli di Rufy, nel tentativo di azzannare qualcosa preparato da Sanji e di certo non solo di proprietà dello stomaco del Capitano.

— Avevi ragione, ma forse non è nulla di così inquietante; si potrebbe sempre trattare di Rufy, non credi? La sua fame non si placa mai e nemmeno i ricettari in testa. Dovremmo dare una controllata, dal momento che sembri così spaventato. Non ho nemmeno più sonno, dopotutto, grazie a te. Pensa se è qualche infiltrato! —

Rise di gusto, nemmeno pensando all'idea che qualcuno potesse essersi infiltrato e continuando a sostenere fosse invece Rufy. E poi, prima di tutto, un infiltrato avrebbe di certo rubato qualcosa, attirando non solo la presenza del cuoco e del rompiscatole, ma anche di Franky, Robin e gli altri, specialmente per dichiarare chissà quale guerra o per rubare.
Peccato voleva che, comunque, le cose preziose fossero sistemate in prossimità di Zoro, che non avrebbe pensato due volte ad affettare nel vero senso della parola; dunque tutto studiato... Doveva esser per forza Rufy!
Usop rabbrividì ugualmente, nonostante il tono divertito di Sanji.

— Ah bene! Io non mi muovo di qui, per nessuna ragione al mondo! —

Il cuoco naturalmente s'aspettava una simile risposta e non lasciò trasparire alcun segno di impazienza, avvicinandosi semplicemente ad Usop, tirandogli un orecchio.

— Ora andiamo a dare una controllata e vedere se c'è qualcuno in più in questa nave o se è solo lo stomaco dell'intelligentone di turno che chiama, chiaro?! — … — Ohh, sì, sì, certamente... Pff.. Tanto pare che le mie opinioni siano inutili qui. —

Disse con rassegnazione. Sanji ridacchiò.

— Eh, oui, mon ami.. . —

Usciti dalle cucine, verso il ponte, scoprirono però che anche Robin e Nami si trovassero sveglie da immemore tempo, proprio a causa di quei rumori profondi, unendosi ai due, alla ricerca della fonte di tanto subbuglio. Ah, fosse stato davvero Rufy l'avrebbe pagata, questa volta!
Se solo fosse stato lui, tuttavia, dal momento che il Capitano dormiva come un ghiro dinanzi i loro occhi ora sconcertati ed inquisitori l'uno con l'altro.

— Rufy! Santo Cielo! Giuro di aver visto un'isola piena di cibo a perdita d'occhio e in più ci sono ottimi combattenti da sfidare! —
A quelle parole Rufy compì con un balzo un salto sino il soffitto del dormitorio, sorridendo apertamente.

— Wow! Fantastico! Cibo a volontà e sfide! E chi rifiuta? Quando si parte? —

Robin ridacchiò.

— Era solo un modo per svegliarti.. La verità è che ci sono dei rumori strani sulla nave. — ... — Rumori... Beh... E mi avete svegliato per una cosa simile? La nave è fatta di legno; è tipico. —

Spiegò lui.
Sanji lo guardò quasi fulminandolo, mentre Nami, improvvisamente, indicò una finestra. Usop cominciò ad impallidire.


— Ho visto un'ombra! C'è un intruso! —

Rufy, tornato di colpo sul letto, si alzò ed uscì dalla stanza, recandosi al ponte.

— Fatti avanti! Chiunque tu sia! Intruso o spia?! —

Intimò Rufy, rimanendo fermo ed a braccia incrociate, notando l'ombra d'una figura nascondersi.
Come risposta, comunque, non ottenne nulla, se non un pianto, un pianto femminile.

— … Mi dispiace avervi svegliati tutti... Ho bibisogno di aiuto.. —

Balbettò una fanciullesca voce.
Rufy rimase scosso per un istante, perché dopotutto quella voce non l'aveva mai sentita prima d'ora; dunque dovea per forza trattarsi d'una persona che sapeva di loro, ma di cui la ciurma non era entrata a conoscenza.

— Ma sei una ragazza! Perché così tanti misteri? Potevi benissimo chiedere aiuto invece di entrare come una spia! Comunque entra pure e va' a dormire: domani ci presenteremo, ma sicuramente ora sarai stanca, poverina! —

Disse il Capitano, avvicinatosi sorridente alla giovane e, come sempre, fidandosi alla cieca.
La giovane allora annuì, dopotutto, seguendolo.
Il resto del gruppo rimase un poco a guardare, lievemente sbalordito, per poi recarsi a prendere qualche bevanda calda, ma, appena Rufy entrò con la ragazza per poterle prima offrire qualcosa, Nico Robin ebbe improvvisamente un flashback: Spandam; in effetti, quella ragazza, venuta da chissà dove, aveva qualcosa di familiare con lui, a cominciare dal colore della pelle, ch'era molto chiaro, per non parlare dei suoi capelli color lilla, avvolta infine la giovine in un abito nero. Era praticamente la copia perfetta di Spandam, nonostante lei fosse una ragazza e non possedesse una maschera sul volto.

— Tu! —

Gridò Robin. Rufy e gli altri guardarono Nico Robin un po' confusi.
Anche la ragazza rimase perplessa.

— ...Sì? —

Robin le voltò le spalle, tremando appena.

— Ti cedo il mio letto, per questa notte; mi è passato il sonno. Sicuramente Rufy ti avrà mostrato il dormitorio dove dormirai. — … — Mh.. Grazie.. —

Rispose ella semplicemente, seguendo poi Nami verso il posto stabilito ed anche gli altri tornarono al loro, ancora non capendo il tono con il quale Robin si era rivolta alla giovane.
Passò intanto circa un quarto d'ora e, sebbene Nami ci stesse provando con tutte le sue forze, non le fu proprio possibile dormire.
Si girò e rigirò nel letto, sperando ch'esso sopraggiungesse prima o poi...

— Non riesci a dormire, vero? —

Domandò la ragazza. Nami sospirò.

— A quanto pare domattina dovrò bere molto caffè per non dormire quando non devo!! —

Enies rise a crepapelle, quindi Nami intervenne.

— Ehy, ma cosa ho detto per farti ridere così? —

Enies si asciugò una lacrimuccia, ancora esilarata.

— Hai detto che ti servirà tanto caffè e questo mi ha fatto ricordare molto Spandam... —

Nami impallidì.

Spandam!? —

Anche Nami cominciò a capire la tanta preoccupazione ch'era scaturita in Robin.
E se lo scopo della giovane, appartenente magari al Governo Mondiale stesso, consistesse nello spiare i Mugiwara?

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2-- Il Mattino seguente ***


Nami si allibì, cercando di non far trasparire quella strana sensazione ad Enies, ma curiosità e sgomento iniziarono a pervaderla. << N-Nami... T-ti chiami così, vero? >> Chiese Enies, non sopportando quel silenzio troppo pesante. Nami non rispose, ed Enies la guardò, ridendo: << Sapevo che avresti avuto questa reazione, ed immagino anche quella che avranno i tuoi amici di prima.... sai.. purtroppo sono abituata a questo, soprattutto se pronuncio il suo nome, ma domani spiegherò meglio tutto a te ed ai tuoi amici.. Ora però cerca di dormire Nami... non vorrei mai che tu debba esser costretta veramente a bere del caffè per riprenderti, perciò buona notte! >> Detto ciò, entrambe si sistemarono comodamente, nel proprio posto-letto, cercando di trovare il sonno, che, in breve tempo trovarono, cosicché, tutte e due, si poterono addormentare in breve tempo. Robin, invece, si era seduta a gambe incrociate vicino al timone, consapevole che tanto non avrebbe preso sonno di certo: terribili flashback le avrebbero tenuto compagnia per tutta la notte; Possibile che quella ragazza fosse così tanto simile alla figura di Spandam?


 

Il mattino seguente, non si mostrò affatto migliore: Robin non si era fatta stranamente ancora vedere, mentre Nami, avendo dormito abbastanza, aveva trovato modo di svegliarsi prima di tutte, così da poter osservare meglio la nuova ''ospite'': La ragazza aveva un colorito pallido nell'assurdo, i capelli poco mossi e viola chiaro, un lilla molto particolare, per l'appunto come quello del direttore della CP9. Nami, però, provò ancora brivido quando la riguardò, e subito le venne in mente Robin: dove poteva essere finita per tutte quelle ore? Uscì dalla sua stanza e si prestò a cercarla: quando la vide rimase un po' triste per lei: << Non hai dormito tutta la notte, vero, Robin? >> << Stavo pensando..... ed evidentemente ho riflettuto troppo, ma ne è valsa la pena, sai? >> Le disse Robin, voltandosi a guardarla e sorridendo, con gli occhi pesanti all'evidenza. Nami rimase un po' stranita, ma l'amica le spiegò: << Sai, per quella ragazza nuova, mi ricorda troppo Spandam.. non riesco a capire il perché continui a suscitarmi il suo ricordo, ma mi sta portando molta tristezza... e non capisco neppure perché a Rufy non sia tornato alla mente lui... perché l'ha ospitata qui? >> Nami le diede un'affettuosa pacca sulla spalla: << Robin, tu conosci Rufy.. se c'è qualcuno in pericolo non esiterebbe ad ospitarlo, come ha fatto con te, dopotutto... ricordi? >> Nico Robin sospirò: << Quando hai ragione, hai ragione, però non riesco a capire... voglio dire... perché è entrata nella nostra nave? Mhh.. C'è sicuramente qualche cosa di losco sotto! >> Nami annuì: << Beh, su questo non ti devi minimamente preoccupare, Robin: appena saremo tutto riuniti, quella ragazza compresa, andremo a capo della verità, tranquilla! Peraltro, quella stanotte ha nominato proprio Spandam! >> Robin impallidì:
<< Allora potrebbe essere lui, potrebbe aver mangiato qualche frutto del diavolo, con strane capacità di mascherare la propria identità! Purtroppo non possiamo essere in grado di conoscere tutti i frutti del diavolo dalla A alla Z, no? >> Nami la interruppe:
<< Di qualunque cosa si tratti, quella ragazza ci dovrà moltissime spiegazioni, oh si! >> Robin sospirò ancora: << Vi raggiungerò dopo, verso pranzo, non mi va di fare colazione. >> Nami si rattristò e la salutò, recandosi alla cucina. Appena entrò, Sanji cominciò a diventare sempre più estatico: << Namiiii! Oggi sei bellissimaaaa! >> Nami stava decisamente perdendo la pazienza: non aveva mai sopportato il carattere da casanova di Sanji, tuttavia sapeva che non sarebbe potuto cambiare mai: per fortuna che non era l'unica ragazza a bordo Pensò: ''Già, dopo Robin, probabilmente anche la nostra ospite riceverà questo trattamento, beh, una cosa positiva in tutto ciò c'è!' Infatti Sanji pensò subito a quella ragazza: << Nami? Che fine ha fatto quella ragazza che ha passato la notte qui? Com'è che si chiama? >> Nami rise: << Sei sempre il solito! Comunque tranquillo, non è andata via, sta ancora dormendo e... per quanto riguarda il nome, chiediglielo! >> Sanji era entusiasta: << Ohh! Ma allora chiamala, chiama tutti! La colazione è pronta! Dovete solo sedervi! >> Nami, allora, annuì, e si recò nel dormitorio maschile, svegliando Zoro e Franky, che per tutta la notte non avevano aperto occhio. Zoro si mise a sbadigliare: << E' già mattino? Come corre il tempo! Ma do-dove sono gli altri? >> Usop, sopraggiunto, esclamò: << Sono a fare colazione! In più c'è una ragazza nuova. >> Franky esclamò: << Cosa?! E chi è? >> Nami deglutì: << Non lo sappiamo, ma stanotte prima di addormentarci abbiamo parlato, e lei ha nominato Spandam. >> Zoro e Franky esclamarono: << Q-quindi fa parte del governo mondiale!? Chi è l'idiota che l'ha fatta dormire sulla nostra nave? >> Usop si mise una mano davanti agli occhi:
<< Secondo voi chi potrebbe essere? Semplice: Rufy... >> Zoro gridò: << Rufy! Idiota! >> Nami e il resto del gruppo, tranne Robin, si avviarono verso la cucina, quando furono preceduti da Rufy, che molto prima si era recato al laboratorio di Usop, ma con gran velocità era riuscito, appunto, a raggiungere ugualmente per primo la cucina, sedendosi subito a mangiare; Il resto, invece, si sedette con calma, ma appena arrivato, Franky cominciò a diventare nervoso: << Allora dov'è quella ragazza? >> Rufy sorrise:
<< Credo che dorma ancora, purtroppo quando l'abbiamo vista era molto stanca, chissà cos'ha passato! >> Zoro sbatté un pugno sul tavolo: << Sei veramente un zuccone Rufy! Nami digli che cosa vi siete dette questa notte! Diglielo! Così capirà l'errore che ha fatto nell'ospitarla! >> Tutti osservarono torvi il loro capitano, mentre lei si sedette comodamente, guardandolo a tu per tu negli occhi: << Ebbene... stanotte è stato molto difficile mettersi a dormire.. abbiamo deciso di parlare un po', aspettando di poterci finalmente addormentare.. e tra un discorso e l'altro le dissi che se non mi fossi addormentata sarei stata costretta a bere molto caffè al mattino.. Enies è scoppiata subito a ridere.. >> << Uhuh! Ridere! Ehm... perché? >> Chiese Rufy. Nami si scaldò:
<< Forse lo stavo per dire?! Comunque... le chiesi cosa potessi averle detto per farla ridere in quel modo, e lei mi disse che il termine caffè le faceva ricordare Spandam. >>
Rufy deglutì: << Spa-Spandam!? Ma allora... >> Zoro strinse la bacchetta per il riso:
<< Allora tu hai ospitato una spia di un'organizzazione governativa! >> Rufy si mise una mano dietro al collo: << Ehehe, ma tutti possono sbagliare, non credete? >>
Sanji gli avrebbe voluto tirare il solito tomo in testa, come aveva fatto con Usop, ma l'arrivo della ragazza vi impedì un simile gesto. Nami si alzò subito dalla sedia e bisbigliò velocemente:
<< Non fatevi sfuggire nulla di quello che pensate... non sappiamo se sia veramente del governo o meno... >> Tutti annuirono, mentre la ragazza entrò arrossendo nella cucina, e fece un inchino:
<< S-Salve, vo-volevo ringraziarvi per avermi ospitata questa notte. >> Rufy sorrise, cercando di studiare bene i suoi comportamenti: << Sei la benvenuta! Siediti pure, mangia qualcosa... sarai affamata, suppongo. >> La giovane annuì e sorrise:
<< Prima devo presentarmi: il mio nome è Enies, e sono molto felice di avervi conosciuto!! >> Tutti cominciarono a darsi occhiate preoccupate e Usop domandò:
<< En-Enies? >> Enies rise: << Già, sapevo che avreste reagito in questo modo! Ahaha, dopotutto il mio nome è come quello di Enies Lobby! So tutto di voi, e mi dispiace molto per quello che mio fratello ha fatto passare a Nico Robin. >> Nami la guardò incredula: << T-tuo fra-fratello??>> Improvvisamente entrò Robin nella cucina:
<< Sei una spia del governo! >> Enies agitò le braccia, alla Spandam:
<< No, no! Ma cosa avete capito? Non faccio parte del governo, semplicemente mi serve il vostro aiuto! >> << A che scopo? >> Domandò Zoro serio. Enies si sedette vicino a Franky, e sorseggiò del Tè: << Ebbene... io sono alla ricerca di Spandam: so bene che vi ha fatto passare brutti periodi, soprattutto a te, Robin... però devo assolutamente parlargli, per motivi personali, non c'entra un bel niente il governo, anche perché per alcuni versi disapprovo le loro manovre, ma sarà giusto raccontarvi la mia storia: Io nacqui da una famiglia che da sempre ha dovuto nascondere moltissimi segreti, e che purtroppo mi ha proibito di svelare tratti di me, poteri magici che non avrei mai e poi mai dovuto svelare ad anima viva. Non lo hanno mai fatto per cattiveria, al contrario, i miei genitori mi hanno voluta proteggere, perché non ero l'unica ad avere la magia nel sangue: anche loro, da giovani, hanno ottenuto della qualità di veggenti, ma facendo l'errore di svelarlo ad amici e a parenti stessi, che non hanno fatto altro che vociare in giro per il loro paese e quelli vicini, a lungo andare sono stati considerati ''mostri'', o addirittura dei ribelli. Voi vi chiederete, cosa c'entra Spandam in tutto ciò, ebbene, Spandam è il mio fratellastro, come vi ho detto prima...purtroppo, quando accrebbe il suo interesse per l'arma ancestrale Pluton, si allontanò per sempre dalla mia famiglia, nonostante avrebbe abbandonato me. Decisi di andarmene quindi da Water Seven... ero triste, ero scombussolata da tutto ciò che mi era successo.. in più ebbi anche una brutta malattia... ma non mi riesce di parlarne ora.. Tornai poi dopo otto anni a Water Seven, e vidi voi, ma non mi parve opportuno scomodarvi, anche perché odiando Spandam non mi avreste aiutata... e suppongo che nemmeno ora vorrete darmi una mano! Poi mi è giunta la notizia della sua sconfitta da parte di Robin, e.. della sua morte.. ma io non ci credo: credo sia ancora in vita, solamente un po' ammaccato, beh, dopotutto Nico Robin gli ha rotto la spina dorsale... >> Robin si sedette e disse:
<< Ad esempio io non ti aiuterò, mi dispiace Enies, ma tuo fratello mi ha fatto cose terribili, che a nessuno augurerei nella propria esistenza: se gli altri vogliono aiutarti che facciano pure, ma io con quell'essere non ci voglio proprio avere a che fare! >>
<< Concordo pienamente Robin cara! >> Disse Nami. Zoro sollevò le spalle: << Mi dispiace tanto, ma anche io sono dalla parte di Robin... dopotutto abbiamo rischiato di morire tutti durante il suo pazzo Buster Call.. >> Franky si mise a riflettere: << Mmm... sai, io non rifiuto mai di aiutare qualcuno, però voglio tenere presente che se il tuo amichetto non avesse imprigionato e portato alla morte Tom, che era un padre per me, a quest'ora tutto sarebbe diverso, ed io non sarei diventato un Cyborg... quindi anche io rifiuto... Enies, prova a comprenderci: come potremo aiutarti nel trovare un uomo così terribile? A me e a Robin ha rovinato radicalmente l'esistenza. >>
Enies singhiozzò: << Scu-scusate, avrei dovuto immaginarlo... e avete ra-ragione, dopotutto, Spandam è stato ingiusto con voi, soprattutto perché ha seguito le orme del suo vero padre... ed è tutto colpa di Spandine se è stato capace di simili atrocità...... >> Rufy sorrise: << Hai ragione, perciò io ho deciso di aiutarti. >>
Tutti, tranne Sanji che era rimasto inebetito, meravigliato dal fisico della ragazza, gridarono in coro: << RUFY! >> Ma purtroppo era tutto deciso: Il capitano avrebbe dato volentieri un aiuto alla giovane Enies. Nami scosse il capo: << Ecco, come si suol dire, l'unico ad accettare è il nostro capitano... bene, vorrà dire che noi ti accompagneremo dove la nave ci porterà, Rufy.. dopotutto siamo costretti... >> Robin abbassò lo sguardo, scuotendo il capo: << Va bene... ma l'odio che sento per Spandam non finirà mai, e tanto meno lo perdonerò. >> Enies sorrise allegramente: << Grazie! Grazie di cuore, davvero!!!!! >> Il sorriso di Enies fu molto contagioso, e ben presto conquistò tutta la ciurma, tranne Robin, che continuò tristemente a riflettere e ad avere ricordi molto ansiosi.























[Ma.............. nessuno si era ancora accorto dell'assenza di............. Chopper!] 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3-- Una strana sensazione ***


Anche Franky si lasciò coinvolgere dal sorriso della giovane, non dimenticandosi però che Spandam aveva rovinato le loro vite. Si rivolse poi a Rufy: << Cosa intendi fare a proposito..? >> Rufy rise, addentando una grande coscia di pollo arrosto, e parlando con la bocca piena: << Andreho a cercavlo, yuuhm cve mangiata!! >> << Uhm? >> - Domandò Zoro, guardando il capitano - << Quante volte te lo dobbiamo dire che non puoi parlare a bocca piena? << Ma questo pollo era così buono!! A proposito... Sanjiiiii!! Ne hai altro?!!>> << Vorrai mica lasciare le damigelle senza cibo per pranzo? Per te le scorte sono finite.. >> Rufy sbuffò, poi guardò Franky, sbadigliando apertamente: << Cosa? >> Il Cyborg scosse la testa: << Ha ragione Zoro a chiamarti zuccone.. ti ho chiesto che cosa vuoi fare adesso.. ti sei appena offerto volontario di trovare quel miserabile..... Sp.. Spandam.. >> Disse con odio. << E.... beh... si.. lo troveremo, così Enies riuscirà a rivederlo.. cosa c'è di male? >> Zoro gli urlò contro: << Ti rendi conto che non si tratta di una persona qualunque ma del direttore della Chiper Pol?! Quello che ha quasi mandato Robin a morire? Come puoi essere così ingenuo? Può darsi che Enies sia buona, ma Spandam non esiterà a riprendere Robin!! Come te lo dobbiamo spiegare che il lupo perde il pelo ma non il vizio? >> Rufy sospirò, riflettendo poi con un'apparente insistenza; Franky lo osservò: ''Rufy.. pensa?''. Il capitano guardò tutti seriamente: << Ma.. non era Jabura il lupo? >> Tutti caddero dalle sedie: << Non ci posso credere.......... >> Disse Nami, esasperata. Sanji sbuffò: << Era un modo di dire.. Rufy...... >> Enies stette in silenzio, rimanendo seduta ancora accanto a Franky, facendo finta di non esistere, dopotutto era quello che era lei, un'estranea che molto probabilmente avrebbe solo scaturito problemi nella ciurma: << Lasciate perdere.. è tutta colpa mia se si sta creando tutto questo scompiglio.. non ho affatto intenzione di attentare all'amicizia che avete tra di voi, non voglio che vi dobbiate dividere perché Rufy si è offerto di aiutarmi. Me ne vado.. >> Disse alzandosi << No.. tu resti qui.. la questione è appena risolta.. >> Disse il capitano con serietà. << Rufy... >> Sbottarono Rufy li guardò seriamente: << Il capitano prende le decisioni.. ed io sono il capitano.. quindi noi l'aiuteremo.. più che altro... Sanji... allora? La coscia di pollo?! >>
<< Ti ho detto che per te non ce ne sono più?!! Mangi per un esercito!!! >> Esclamò irritato. << Antipatico.. >> Disse, facendo un'espressione molto buffa, che coinvolse la giovane Enies in una risatina divertita. << Sei simpatico Rufy.. vieni un attimo... devo dirti una cosa.. >> Rufy rise: << Dici a me? >> << Certo.. a chi altri se no? Mi è venuta un'idea >> - Disse la ragazza, iniziando a sussurrare: - << Ho un'idea.. sta' a vedere.. >> Sorrise astuta, poi guardò Sanji con un dolce sorriso: << Cuocoooo.. ho un po' fame.. >> Sanji piombò dinanzi a lei in un battibaleno: << Enieeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeees!! Ogni tuo desideeeeeeeeriooooooooo è un ordine per meeeeeee!! Cosa vorresti mangiaaaaaaaaaaaaaareeeeeeeeee? >> << ohh.. >> - Sorrise - << Una coscia di pollo.. anzi due!! >> << Voloooooooooo! >> Disse il cuoco, parente impazzito, andando a prendere le cosce, mettendole poi subito a scaldare. Enies, nel mentre, strizzò l'occhio verso Rufy. << Il trucco sta' andando per il meglio.. >> Bisbigliò lei.
Non ci volle molto, che Sanji tornò da lei, lasciandole il piatto con le cosce. Enies esclamò: << Ma graaazie!! ora avrei un'altra richiesta.. ho lasciato una collana nella mia stanza.. potresti andare a riprendermela?>> Gli sorrise insistendo. Il cuoco la guardò ebete, annuendo e recandosi verso la stanza. << Ecco... ora se n'è andato.. tieni.. mangiale in fretta.. >> Rufy annuì, divorando le cosce arrosto, e lasciando nel piatto solo le ossa, appena in tempo, perché subito dopo tornò il cuoco, preoccupato.
<< Enies.. ma nel dormitorio non c'è nessuna collana.. forse l'hai persaaa!! >> La ragazza arrossì per finta: << Oh, che sbadata!! Ce l'avevo in tasca.... scusami! >> Sanji ridacchiò: << Non ti preoccupare!! E' stato un piacere.. ma.... avevi molta fame eh? Hai mangiato molto in fretta! Si potrebbe dire che tu abbia l'appetito di Rufy! >>
Enies deglutì leggermente: << Già.. >> Disse nervosa. Il cuoco portò il piatto a lavare: << Non ti preoccupare.. avevi molta fame.. è normale, se non mangiavi da un po'.. >> Sorrise, lavando i piatti. Franky guardò sia Enies che Rufy: << Per una volta non dirò nulla.. >> << Ti ringr... >> Disse Enies, ma si fermò improvvisamente.
<< Tutto bene? Enies.. >> Domandò Franky, vedendola strana. << Oh si.. si.. tutto bene!! >> Sorrise.
<< Uhm.. okay.. >> Ma Franky non ne era ancora convinto. C'era qualcosa di strano, di molto strano nella ragazza, qualcosa che ancora la ciurma stava beatamente ignorando, cui, molto probabilmente la stessa Enies evitava di considerare. La giovane si alzò poi dalla sedia, non guardando in volto nessuno, e avviandosi verso l'esterno. Franky sospirò: << Non mi convince quella.. è strana.. avete notato? >> Rufy gli diede una pacca sulla spalla, dopo essersi alzato per avvicinarsi a lui: << Tranquillo.. è una brava persona!! >>
<< Questo non lo metto in discussione.. ma è comunque strana! >> << Mh.. >> - Disse Zoro, lucidando la spada - << Io continuo a sostenere che sia una spia del governo.. ciò vale a dire che ci metteremo nuovamente in qualche guaio.. >> << Melodrammatico.. >> 
Disse Sanji, quasi sprizzando cuori a pensare alla giovane Enies. Zoro si mise una mano in volto: << Bene. E ne abbiamo appena perso uno.. >> << Mh.. >> Sospirò Robin, che non aveva proferito da molto parola, confortata da Nami. << Ho una strana sensazione.. >> - Intervenne Franky, rimasto qualche secondo a riflettere - << Ma non è una bella cosa.. siamo tutti nei guai >>





 


 


 

[Ma..... Chopper? Ancora alcuna notizia di lui?] << Giusto per sapere... dov'è finito Chopper? >> Chiese Zoro, improvvisamente. [Beh, almeno qualcuno se ne era accorto finalmente!]
<< E' rimasto al suo laboratorio.. sta creando una soluzione chimica.. >> Rispose Sanji. [E finalmente si era anche scoperto che fine aveva fatto Chopper! Beh.. almeno una notizia non tragica nella giornata era riuscita a trapelare.]

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Capitolo 4
*** Capitolo 4-- Giretto a Water Seven Pt. 1 ***


<< Uhm.. uhm.. Ho quasi finito! E poi potrò andare alla biblioteca della metropoli con Robin! Ah ahah! Siiii!!!!>> Sanji guardò Franky, Zoro e Rufy: Rufy si alzò, ridendo, verso un piatto appena cotto, al bancone della cucina, ma venne fermato dal cuoco. << Cosa pensi di fare? >> Lo tirò per un orecchio, che si allungò subito. << Ehy! Ehy! Sono di gomma.. ma vacci piano!! Ahii! >> << Vedi forse scritto sul piatto: ''Rufy mangiami? '' >> Rufy rise:<< Beh.. no.. me lo ha detto personalmente!! >> Disse, ridendo e riuscendo a liberarsi, ingoiando cibo e piatto assieme. Zoro si spiaccicò una mano in fronte: << Un altro zoticone.. E poi sarebbe Capitano.. TSK.. pure.. >> Bofonchiò. Guardò poi nuovamente Sanji: << Ehm.. che avevi prima? >> Sanji lo guardò stranito, e Zoro si scaldò: << Hai detto.. ''cosa..'' e ci hai guardati! >> Franky si limitò ad annuire, e Sanji sorrise galantemente: << Oh.. già.. mi ero distratto per colpa DI RUFY! >> - Si ricompose, avvicinandosi al tavolo - << Credevo aveste parlato.. ma non mi avete risposto >> Franky lo guardò non capendo: << Parlato? Nessuno ha detto nulla.. solo Rufy ha avuto la geniale idea di alzarsi verso il piatto. >>
Rufy rise, cercando altri piatti sul bancone, ma Sanji lo fermò ancora: << Mon ami.. >> - Ma la pazienza era al limite - << … Aspetterai l'ora di cena come tutti gli altri, prima di mangiare ancora qualcosa! >> Rufy sbuffò, tornando a sedersi accanto a Franky, ed incrociò le braccia, affranto.
<< Ohh.. >> - Sospirò Sanji, facendo tornare la calma in sé - << Beh.. ho sentito una voce... prima.. credevo foste voi.. >> Zoro alzò le spalle: << Non ne ho idea.. so solo che non ho detto nulla.. e neppure Franky.. >> La porta del laboratorio chimico si spalancò: << CE L'HO FATTAAA! >> << Chopper! >> Esclamò Rufy sorridente: << Hai creato la possibilità di mangiare per sempre?! >> << Uhm? Nooo! Meglio! Ho ultimato un'arma chimica speciale a cui lavoravo da settimane! Ora posso andare in bibliotecaaaa! >> << Uffffaaaaa!! NON E' GIUSTO! >> Esclamò Rufy. << Oh, ecco chi parlava, allora.. Chopper.. beh, finalmente hai fatto quello che dovevi! Sono felice per te! >> Disse Sanji, poi si rammentò di Enies: << C'è una nuova, comunque.. >> << In che senso? >> Chiese il piccolo Chopper, non capendo molto, dopotutto era rimasto al laboratorio per quasi un giorno intero!
Franky lo guardò: << Ieri sera, a quanto mi hanno detto, o meglio, ieri notte, è arrivata sulla Sunny una ragazza che aveva bisogno d'aiuto, e Rufy ha deciso di ospitarla qui per la notte.. >> Chopper guardò il gruppo, preoccupato: << Ma... è ferita? Ammalata? Potevate portarla da me!! Come si sente ora? >>
Zoro lo interruppe: << Non ha nessun problema.. il suo ''unico desiderio'' pare sia quello di ritrovare Spandam.. >> Per poco a Chopper non venne un infarto: guardò Rufy con occhi sbarrati: << SPANDAM??!!!! >> Sanji ridacchiò: << E' una bella ragazza comunque.. >> Zoro sospirò: << Non dare retta al cuoco.. quello è fuso per lei.. per ogni donna, a quanto pare. Purché respiri, chiaro.. >> - Rise- << Oppure ne sarebbe capace, con qualche zombie - girl!! >> Sanji lo osservò con sguardo torvo: << SMETTILA! >>
Chopper deglutì: << Sei il Capitano, Rufy, ma... perché hai dovuto ospitarla qui se desidera trovare quell'uomo? Non vorrai mica andarlo a cercare.. dopo tutto quello che abbiamo passato... >> Ma il tono di Chopper, non era di domanda, era piuttosto confermativo. << Non lo so.. ma non mi è parsa una ragazza cattiva.. quando la conoscerai potrai notare anche tu quello che mi ha fatto accettare la sua richiesta. >> E con quella risposta, la conferma era ormai un'ovvietà: Rufy voleva veramente trovare Spandam per Enies, ma.. Robin? << Che cosa ne pensa Robin? Ti sei chiesto come la pensa? >> Chiese. Rufy si massaggiò la nuca: << Era un po'... credo.. arrabbiata.. >> Zoro guardò furente il capitano: << Un po'? Credi?! >>
Rufy ridacchiò nervoso: << AMICI! Ho tutto sotto controllo! >>
<< Certo.. come no... >> - Rispose Zoro, mettendosi comodo per schiacciare un pisolino: - << Non ho assolutamente voglia di parlare con un muro.. quindi lasciatemi dormire! >> << Qui? Non puoi andare da altre parti? Dovrei cucinare.. e non potrà mai esserci assoluto silenzio in una cucina... ma d'altro canto anche a me servirebbe un riposino.. andrò fuori a prendermi una buona boccata d'aria.. >> Sanji uscì per primo, mentre, svegli, rimasero Chopper, Franky e Rufy. << Io... beh, dato che ho terminato il mio lavoro.. me ne andrei un attimo alla metropoli dell'acqua.. a leggere qualche ottimo libro di medicina! Poi vorrei conoscerla anch'io, questa nuova ragazza.. >> Disse, andandosene dalla cucina. Non appena fu fuori, notò, sull'altalena cui solitamente sedeva a leggere la bella Robin, una ragazza, dai capelli lilla, ed una fisionomia abbastanza pallidina, che ricordò anche al dottore, il terribile direttore della Chiper Pol 9, nonostante però, fosse una giovane graziosa. Chopper deglutì, recandosi a scendere dalla nave, ignorando se anche la giovane l'avesse notato o meno, non la salutò ancora, troppi pensieri stavano scuotendo la sua mente, che in quell'ultimo periodo aveva lavorato già troppo! Intanto, alla cucina, erano rimasti Rufy ed il cyborg. << Che noia.. non posso nemmeno mangiare perché Sanji ha lucchettato tutto! >>
<< SILENZIOOO ! VOGLIO POTER DORMIRE! >> Esclamò Zoro.
Franky guardò Rufy, scocciato: << Usciamo anche noi.. a volte Zoro non riesco proprio a sopportarlo.. >> Disse sussurrando, per non farsi sentire dallo spadaccino. Rufy annuì, ma si avvicinò ancora una volta alla prima mensola, per cercare qualche provvista, ma non trovò proprio nulla, ed alzò allora, le spalle. Uscirono tutti e due dalla cucina, notando, subito poco lontana da loro, la giovane Enies seduta sull'altalena. Rufy si recò da lei, tranne Franky, che scese di sotto, al laboratorio di costruzione di Usop. << Ciao Enies! >> Sorrise. Enies alzò lo sguardo, notando Rufy, e sorrise anche lei: << Oh, ciao.. >> - Disse timidamente - << Hanno detto qualcosa di me, vero? Ho sentito le esclamazioni.. difficile non sentirle! >> Ridacchiò, ma in realtà ne era profondamente rattristata. Rufy la pattò: << Si.. ma non ti preoccupare.. quello che ho promesso lo manterrò.. e troveremo Spandam.. ma se oserà fare qualcosa di male a Robin, beh.. se la dovrà vedere con noi comunque! >> << Certo.. hai ragione. E guarda che io non appoggio affatto le decisioni del Governo Mondiale e della Marina.. vorrei precisarlo.. sono dalla tua parte.. >> Rufy sorrise, udendo le parole della ragazza: << Comunque sia, grazie mille delle cosce di pollo prima! Anche se.. ho ancora fame! >> << Beh, magari nella cucina il cuoco avrà lasciato ancora qualcosa.. >> Disse annuendo. Rufy sbuffò: << Noo! Ha lucchettato tutto!! Uffaaaaa! >> Enies scoppiò a ridere, divertita, asciugandosi le lacrimuccie formatesi per l'aver riso troppo: << Oh, ahahahah! Sei così divertente! Mi sei molto simpatico Rufy! Comunque potresti fare un salto in Water Seven, se hai ancora così tanta fame, no?? >> << Si.. ma anche Nami mi ha fatto un altro dei suoi dispetti! Ha nascosto tutti i soldi! >> Sbottò il capitano. Enies si alzò dall'altalena: << Offro io, non ti preoccupare! >> - Disse, facendogli l'occhiolino- << GAMBE IN SPALLA! >> Rufy annuì, mentre il suo stomaco stava brontolando come non mai, e dire che aveva già mangiato, e anche tanto!

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Capitolo 5
*** Capitolo 5-- Giretto a Water Seven Pt. 2 ***


E mentre Robin e Chopper avevano dato libero sfogo alla lettura sfrenata, nella biblioteca della metropoli, Rufy ed Enies si erano recati alla zona mercantile della stessa, grazie a Reji, un simpatico Yagara Bull. << MIZU! MIZU! Ciboooooooo! >> Esclamò Rufy, non appena fu così tanto vicino ad una bancarella alimentare, da sentire l'odore del cibo. Anche lo Yagara aveva l'acquolina in bocca, d'altro canto ne andava ghiotto quanto Rufy!
<< Oh, giusto, giusto.. anche a loro piace molto il Mizu Mizu.. beh.. vorrà dire che offrirò sia a te che a Reji. Siamo d'accordo? >> Domandò Enies sorridendo. Un cenno di capo dei due bastò, per far sì che la giovane contasse i berry a disposizione. << Ho Ottanta Berry.. chissà se basteranno.. >> Sospirò ridendo appena, dopotutto sapeva che, se già l'appetito del capitano non era indifferente, quello dello Yagara non sarebbe stato di certo da meno. S'avvicinarono in men che non si sarebbe potuto dire, alla bancarella alimentare, apparentemente meno copiosa, almeno, molto probabilmente non avrebbero speso un capitale per sfamarsi. Una donna molto anziana sorrise loro, notando come l'espressione di Rufy fosse cambiata ancor, alla vista del cibo.
<< Buongiorno! Cosa posso fare per voi? Abbiamo diversi alimenti che sicuramente potranno interessarvi! Sushi, Sukiyaki,
Mizu Mizu, Yakitori, Sashimi, e moltissime altre prelibatezze! Potete constatare voi stessi! >>
Disse energicamente, ma lo Yagara, con un cenno del muso, indicò i Mizu Mizu. Rufy, nonostante fosse incantato riverso ogni cibo a disposizione, lo notò, ed annuì << Ma certoooo! Mizu Mizu peeeeer..... uhm... dieci a testa! Quindi... >> Enies rise: << Venti.. quanto le devo? >>
Guardò prima Rufy, poi si rivolse alla signora. La venditrice sorrise:
<< Tre berry per pezzo! Ma per i primi cinque offre la casa, quindi mi dovete solamente quarantacinque berry! >> << Oh, ok.. >> Rispose Enies, pagando. Caricarono i Mizu Mizu, tre dei quali, vennero consumati in un tempo record da Rufy. Enies si lasciò scappare ancora una risatina:
<< Quanto sei buffo, Rufy!>> << Ho sholvo mvolta fame! >> Disse a bocca piena, come suo tipico fare. Intanto, lo Yagara, pur continuando a navigare, era stato alimentato con l'aiuto di Enies, e finì di mangiare i dieci pezzi di Mizu Mizu, molto prima di Rufy. << E poi ero io il ''mangione'' Pff.. >> Sbottò, finendo l'ultimo pezzo. Lo Yagara voltò lo sguardo verso il capitano, facendogli una pernacchia, seguito poi da Rufy, che contrattaccò allo stesso modo. Enies pensò: ''Non si può dire che Rufy sia un tipo serio come lo spadaccino o il cuoco.. però è troppo simpatico!'' Rufy sentì nuovamente lo stomaco ribollire: << CHE FAME! >>
<< Non ho più soldi purtroppo.. ma... come fai ad avere sempre appetito.. ahah.. sei incolmabile! >> << Uhm.. credo sia perché è quasi ora di cena! >>
<< In effetti.. è quasi il tramonto.. e constatando che ci vorrà circa mezz'ora per tornare al promontorio, direi che è meglio iniziare ad andare verso la vostra nave. Rejiii? Sei pronto? Torniamo alla rimessa, così potrai incontrare di nuovo i tuoi colleghi! >> Esclamò sorridendo ancora.
Lo Yagara annuì contento, facendo un rapido retro-front, ed avviandosi verso il negozio-rimessa per Yagara, in cui appunto avrebbe incontrato di nuovo alcuni amici suoi, anche loro Yagara ovviamente! << Devo ringraziarti.. per averci offerto il pranzo. Hai veramente un gran cuore Enies, e nonostante gli altri dubitino ancora di te, sappi che con questo tu, da parte mia, hai tutta la mia fiducia. >> << Non ringraziarmi, dopotutto tu mi stai aiutando a trovare mio fratello.. era il minimo che potessi fare.. e poi cosa vuoi che siano quarantacinque berry? >> Disse lei, semplicemente.
Esattamente venti minuti dopo, tra una chiacchierata e l'altra, arrivarono alla rimessa, e lasciarono lì Reji. Rufy lo salutò amichevolmente, seguito da Enies, e lor due lo ringraziarono ancora, per il servizio reso. << Quanto sono utili gli Yagara! Sono anche così buffi e particolari! >> Osservò il capitano. << Già, anche molto dispendiosi!! AHAHAH! >> Non poté non notare Enies. Ci vollero solamente altri cinque minuti di cammino accelerato, per poter arrivare al promontorio, ed infine alla Sunny.
<< ECCOCI TORNAAAATIII! >> Esclamò a sorriso aperto Rufy.
Chopper annuì felice, con un libro di medicina in mano, seduto in braccio a Robin sull'altalena. << Noi siamo tornati da un'ora quasi.. guarda che bel libro! >> Esclamò, giungendo fino a Rufy. << La mia speranza del cibo eterno allora dipende da quel libro? >> Domandò curioso il capitano. << No.. beh.. ma non perdere la speranza! >> - Rise Chopper, poi guardò Enies, e questa volta sorrise anche a lei - << Enies, dico bene? Mi hanno parlato un po' di te.. Piacere, io sono Chopper, e sono il medico di bordo!>> << OHHHHHHH! Ma quanto sei tenerooo! >> Disse la ragazza, prendendolo in braccio.
<< Piano! Attenta al libro!! G-grazie comunque.. >> Cercò di dire Chopper, tentando di non soffocare all'abbraccio, poi venne riportato giù. Enies arrossì: << Scusami, è che non mi capita spesso di incontrare creature come te, e tu si che sei adorabile! Come sono fortunati qui! E sei anche colto, medico! >> << Ma non esagerare! Eheheh! Insomma.. *
coff * >>
Aggiunse lui. La ragazza lo osservò meglio: << Sei particolare però.. non avevo mai visto una razza di procione come la tua.. parlante poi... veramente fuori dal comune, ma...... mi piace! >> Chopper divenne rosso:
<< NON SONO UN PROCIONE!! >> - Frignò - << SONO UNA RENNA!! >>
Enies notò solo dopo che quelle corna non poteva di certo possederle un procione. << S-scusami.. non avevo notato il nasino blu e le corna.. che sbadata.... scusami se ti ho offeso in qualche modo!! >> Chopper alzò le spalle e rise: << No, scusami tu se ho alzato in questo modo il tono di voce.. non sei di certo la prima che mi scambia per un procione, quindi stai tranquilla.. a proposito.. Sanji ha detto prima che la cena era quasi pronta... entriamo in cucina a vedere? Robin? Vieni anche tu questa volta, vero? >> Nico Robin annuì: << Un momento e arrivo.. voi andate pure... >>
<< Mh.. >> Si limitò ad osservare, Rufy, ma molto probabilmente era chiaro che provava ancora diffidenza verso la giovane Enies, e come darle torto se aveva subito tante angherie dal fratello di lei? 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6-- Una lacrima, un ricordo, una canzone Pt. 1 ***


La cena non durò molto, perché vi fu ben presto una pesante litigata tra Zoro e Rufy, diatriba che aveva comunque già trovato il suo inizio a colazione, e che costrinse da subito Usop ad andarsene al dormitorio maschile. << Testardo! Quando capirai che è una cosa troppo pericolosa rintracciare quel farabutto?! >> Gridò Zoro a perdifiato.
Nami scosse il capo: << Zoro.. accidenti.. non qui.. >> - Disse a denti stretti - << Non in presenza di Enies.. >> Disse piano, per evitare che la ragazza sentisse il rimprovero riverso Zoro. Enies però, aveva udito Nami, e chiaramente il vocione dello spadaccino.
Singhiozzò improvvisamente, facendo concludere le lamentele nella cucina.
Tutti, difatti, rimasero in silenzio. Enies rimase a testa bassa, mordendosi il labbro tremolante, misto tra vergogna e dispiacere: << S-sono solo un'illusa... speravo che avrei potuto ritrovare mio fratello.. ma è chiaro che ho chiesto aiuto alle persone sbagliate.. lo avrei dovuto capire da subito! Era così lampante che non avreste mai potuto accettare di cercare Spandam per me.. >> E le lacrime, dapprima unitesi ad un singhiozzare lento, divennero copiose, tanto dal far arrossare il visino pallido della giovane. << S-sono stupida.. sono una stupida.. a piangere in questo modo.. non posso pretendere nulla da voi.. >> Cercò di asciugarsi il volto ormai rigato dalle lacrime.
Franky, in cuor suo, cominciò a sentire una strana sensazione di dispiacere per lei, lui ch'era quello che al mattino aveva rifiutato di trovare Spandam, ora, pareva pure sentir rimorsi per questa sua decisione. Non ne capiva però, il perché, dopotutto piangeva semplicemente, dopotutto era solo una ragazza che stava richiedendo una cosa assurda cui tutti erano contro, o... c'era dell'altro? Franky si sentì strano, come se vi fosse dell'altro, anche se in quel momento era così insolito il sentirsi così male per lei. Si alzò improvvisamente: << Vado fuori.. vado a farmi un giro in compagnia della mia chitarra.. mi è passato l'appetito.. >> Disse semplicemente, prendendo la chitarra che aveva cautamente lasciato sul divanetto vicino al tavolo, e uscì, recandosi al promontorio. Sospirò, non appena ebbe abbandonato la nave: << Povera Enies.. >> Disse a sé, quando una canzone gli venne in mente tutto d'improvviso, una canzone che pareva conoscesse bene, ma che allo stesso tempo sapeva di vago. << Quelle lacrime.. Enies..... >>
Intanto, nella cucina, la situazione era nuovamente degenerata.
<< Basta litigare.. santo cielo... siete proprio villani a comportarvi così.. non state tenendo conto che Enies è in lacrime? >> Disse Sanji, infastidito dal fatto che la diatriba non si fosse ancora conclusa. Enies si asciugò le lacrime, prendendo un gran sospiro, ma rimanendo in silenzio. << Io ho detto da stamattina che cosa ne penso.. >> - Intervenne Robin, improvvisamente - << Ma se Rufy ha deciso di aiutarla, non mi opporrò in nessun modo alla sua decisione.. Zoro.. semplicemente non avrai nulla a che fare con Spandam quando lo vedremo.. come farò io.. non lo perdonerò mai, e lo ignorerò... semplice, no? >> Sospirò. Nami annuì: << Non dimentichiamoci però di cosa è stato capace.. di certo non farà del male ad Enies, se sono fratelli come dice.. ma a noi sì... quindi Rufy.. dato che sappiamo per certo che la forza fisica di quell'essere non è delle migliori.. quando lo vedremo, e lo porteremo da Enies, assicurati che non ci siano altri agenti, e che non abbia a disposizione le manette di agalmatolite! Altrimenti si che saremo punto a capo! >> Rufy accennò un sì col capo, quando Zoro divorò una pagnotta con fame e nervoso: << Fate come vi pare... proverò a seguire quello che ha detto Robin.. anche se tutto questo è assurdo.. assurdo! >> Nami lo guardò nervoso: << Zoro......... adesso basta... Enies.. stai meglio? >> Enies scosse il capo: << Sto frammentando i vostri rapporti d'amicizia, come temevo.. credo che sia meglio se io lasci la vostra nave.. non..>> << NO! >> Esclamò il capitano, guardandola serio. La ragazza lo interruppe: << Non vedi cosa ho fatto? Vi ho rovinato la notte, il mattino e ora anche la cena.. sono un … ''mostro''... >> Scoppiò nuovamente in lacrime, correndo fuori della cucina, e recandosi al dormitorio. Rufy si alzò subito da dove era a sedere, ma Nami gli sfiorò la spalla, facendo no col capo: << Lasciala stare tranquilla.. si riprenderà....... dopotutto non poteva che reagire in questo modo.. e Zoro... la pross.. ma... ma si è addormentato! >> Rufy annuì, poi ridacchiò appena: << Beh.. un rivale in campo di ''dormite'' con L'Ammiraglio Aokiji, eh? >> << Già.. >> Sospirò lei, mentre Sanji sparecchiò tavola: << Spero solo che Enies non abbia abbandonato la nave.. altrimenti quello spadaccino dei miei stivali se la vedrà col sottoscritto! >> Chopper ridacchiò, sapendo che, oltre alle ''sole parole'' cui era capace il cuoco, anche il suo ''spirito dongiovanni'' non era da meno. Passarono circa due ore quando, tra una bevuta di sake e l'altra, il resto della ciurma ch'era rimasto nella cucina, cominciò a sentire i primi accenni di stanchezza, addirittura lo stesso Zoro, che aveva dormito per tutto quel tempo, si era svegliato, sbadigliando come un disperato, recandosi al dormitorio maschile. << Certo che ha una bella faccia tosta.. >> Osservò Nami.
Chopper rise: << Dovrei creare una medicina per far passare la sonnolenza a Zoro.. magari lo potrei migliorare! >> Tutti furono uniti da una fragorosa risata, che si tramutò in uno sbadiglio comune. << Meglio andare veramente a riposare >> Disse tranquillamente Sanji, anche lui profondamente stanco, molto probabilmente per gli effetti del sake. << Beh.. allora.. buonanotte a tutti, ragazzi! >> Disse Nami, accennando un saluto, e uscendo per prima dalla cucina. << Noottteeee NAMI SWAAAAN! >> Esclamò improvvisamente il cuoco, emanando cuori. Anche Chopper salutò tutti, e si recò nuovamente al suo studio, praticamente senza fare poi così tanti passi, dato che la sua stanza si trovava adiacente al locale cucina!
Rimasero dunque Rufy e Sanji, uno più stanco dell'altro, che avrebbero di sicuro vinto in parità ad una gara di sbadigli. << Ho fame.. ma ho così sonno da non potermi alzare a rubare le tue scorte dalla mensola come ho fatto qualche giorno fa.. >> Osservò Rufy, con gli occhi arrossati. Sanji annuì distratto, ma poi quell'ultima affermazione lo costrinse ad andare su tutte le furie: << COOOOOOOOOOOOOOOSA?! Hai rubato le scorte dalla mensola? Ecco perché mancavano degli ingredienti.. non me l'ero immag.. uaaag.. che sonno... senti.. non ho tempo nemmeno io per riuscire a farti entrare in testa che la cucina è zona out-limit.. non capiresti comunque.. vorrà dire che dovrò lucchettare anche di sopra.. >> Alzò le spalle, andando a sedersi sul divanetto. << Rimarrò qui, a dormire, come la scorsa notte.. così potrò tenere d'occhio i ''ladri'' >> Guardò male il capitano, che rise nervosamente, con lo stomaco gorgogliante.
<< Antipatico, come al solito.. uff.. >> Sbuffò, abbandonando la cucina e recandosi anch'egli a dormire. Franky, nel mentre, era tornato da neppure cinque minuti, e si era seduto accanto all'altalena, ma sull'erba, intonando piano quella melodia che lo aveva accompagnato per tutta la serata, una melodia che non era ancora riuscita ad abbandonare la sua mente, sepolta di chissà quali ricordi, quali ricordi così vicini, ma al medesimo lontani.

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Capitolo 7
*** Capitolo 7-- Una lacrima, un ricordo, una canzone Pt. 2 ***


Passarono all'incirca due ore spaccate, nelle quali ogni componente della ciurma, tranne Franky, riuscì finalmente a trovare il sonno sperato. Ma oltre al cyborg, anche la chitarra, da lui intonata, pareva non voler cessare di emettere quella melodia che nella testa di egli aveva vagato per l'intera serata. E così Franky, rimase lì, a suonarla, una canzone che pareva parlar proprio di un amore, ma quale? Per chi? E così, pian piano, il suono delle corde venne accompagnato da quello della sua voce.


 

<< '' Anni, sembrano essere passati, gli anni più belli, anni che sembran risuonare ancora nel vento; Mesi, mesi a pensar d'aver trovato il tesoro, il tesoro più grande;

QUANDO, d'un tratto quel giorno, ti vidi....... Eravamo bambini... Ringrazio quel giorno, quel giorno d'infanzia diventato d'adulti, che percorrerà per sempre le nostre vite. Tu sei per me, la cosa più importante, il destino, la vita, il sogno, il domani... ''

''Ohh... ma io.. '' - Pensò, nel buio del dormitorio femminile, la giovane Enies -'' La nostra canzone!'' - Ma venne scossa da un potente capogiro, che la costrinse a gemere appena, e chiudere di sforzo gli occhi; si riprese, incantata e tanto piena di curiosità, così spinta a voler capire a tutti i costi il perché quella canzone rappresentasse per lei un qualcosa di già vissuto, come se quella canzone fosse sua, come se una parte della sua anima vi ci fosse stata racchiusa. - ''Che male.. quale canzone? '' - Ma un qualcosa di strano la costrinse a dimenticare per quale ragione tenesse così tanto a quella melodia orecchiabile, e quella voce poi, chi era? Pareva, di tono, quella di Franky, uno della ciurma di Rufy, e sebbene nemmeno più un'emozione pervase in lei per quei suoni, si alzò dal letto, e facendo la minima attenzione a non svegliare né Nico Robin, né Nami, uscì dal luogo in cui poco prima stava riposando. Aprì dapprima piano la porta, che cigolò di poco, il che la preoccupò parecchio, ma a quanto poteva parere, nessuna per fortuna, svegliò. Uscì completamente, chiudendo infine la porta, e spinta nuovamente da quel suono di chitarra, e quella voce. -

<< ''Dove s-.. '' >> - S'aggiunse una voce, una voce femminile, quella di Enies, ma in Franky, non prestò confusione, anzi, egli continuò, in coro questa volta alla nuova voce intonante, a cantare, come la cosa più naturale del mondo.- << ''Sei... '' >> - In coro - << '' Dove sei con la tua anima, in questo momento penso a cosa tu puoi fare, dove sei, perché sei lontana/o da me? Cosa ho desiderato più a fondo di rivedere, anche solo, per un secondo, te... Destino.. infame forse.. o il mio cammino.. '' >> - Enies si avvicinò sempre di più a lui, sebbene egli cantasse con lei senza nemmeno accorgersi della sua vicinanza, ed intanto continuarono a cantare - << '' Per sempre però, io sarò lì con te, ma dove sei, dove sei in questo MOMENTO. Vi.. ci.. no a te.. '' >>

Enies indietreggiò, non appena finirono assieme di cantarla: si limitò a guardarlo incredula, mentre una piccola ma veloce lacrime le scivolò lungo tutta la guancia destra. << ohh.. >> Esclamò piano, quasi come un sussurro, toccandosi la guancia intrisa. Franky, intanto, alzò lo sguardo, e fu in procinto di dire: << C-come fai a conoscere quest...? >> Ma si interruppe, trovando da solo la verità, gli bastarono, da parte di lei solo una lacrima, un ricordo, una canzone.

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Capitolo 8
*** Capitolo 8-- La memoria ritrovata ***


[TRATTO DA ROLE. link partecipazioni a breve]

<< Ehyy! Io ti conosco! >> Esclamò Franky improvvisamente, e per tutta risposta la giovane lo fissò con spavento. << Si si sei Tu! Non mi Riconosci?! Sono io Cutty Flam! >> Molto probabilmente Franky stava dando i numeri: Enies lo guardò con un'espressione da: ''Sei matto? Non ti avevo mai visto in vita mia, oltre oggi!'' ma si limitò a dire: << Flag?>> - Inclinò la testa di lato - << Mi dispiace.. non ti avevo mai visto prima d'ora, oltre questa mattina.. molto simpatico devo dire.. mh... >> - rise - << Era per dire.. ironicamente >> << Come non ti Ricordi? Il molo.... A Water Seven... Quando picchiai tuo fratello Spandam! S..sono io...>> << Oh..>> - Disse Enies, sussultando, con un suono rotto, quando poi indietreggiò: << Il cyborg.. >> - Lo osservò, incrociando le braccia: - << Ora ricordo! >> - Disse ridendo: - << Si beh.. lo avevi ridotto abbastanza male.. *coff* >> Pensò:''Oppure migliorato?'' - Non riuscì a non ridere: - << E c'era bisogno di ''esclamare''? >> << Si!Perché ho un bel ricordo di te>> - Annuì sorridendo: - << il molo... Tramonto... Poi? Sono morto... No? Non te lo ricordi? >> << Beh.. credo che io non lo possa ricordare..>> - rise - << Piuttosto dovresti chiederlo a mio fratello.. che poi.. ehm... siamo fratellastri. Per fortuna Spandine non è mai stato mio padre, o sarei diventata pure io un governatore. >> - Sospirò - << Se te lo stai chiedendo... sono dalla parte della ciurma di Rufy.. >> << Lo sono anche io ora.. da quando mi hanno richiesto alla ciurma, mi sento finalmente nel mondo... >> - Sospira: - << Io non ero un cyborg Allora! Enies! Ero un ragazzo... Ci eravamo incontrati in Città! Non mi riconosce nessuno... >> - abbassò il volto, affranto. - << Oh capisco.. un.. un ragazzo... dici sul serio?! >> - Lo guardò curiosa: - << Beh.. se vuoi raccontarmi, sono qui.>> - Sospirò: - << Vorrei anche trovare un modo per... ritrovare mio fratello, e magari potresti aiutarmi.. anche se forse chiedo troppo, dato che Spandam ti ha rovinato la vita, a quanto pare.. >> Franky esclamò sospirante: << Enies! Eravamo una Coppia! Non mi Riconosci? Tempo fa...>> - Le prese le mani: - << Eri una bimba ed io un ragazzo... >> - La guardò meglio negli occhi, come un tempo: - << Sono solo invecchiato... E con un naso di ferro...>> Disse flebile. Enies arrossì: << Mi è difficile ricordare..>> - Lo guardò: - << È passato troppo tempo.. ho un ricordo vago... e la tua situazione attuale non mi aiuta affatto >> - Sorrise: - << Cercherò di ricordare, in qualche modo...... >> << Diamine! La nottata in Spiaggia! Quando Spandam ci ha Beccati! Sono solo un vago ricordo per Te? >> Disse tristemente, in procinto di allontanarsi. Arrossì a quelle parole, poi sospirò vedendolo allontanarsi: << Te lo devo dire.. Mi sembra giusto.. ma non voglio che questo si sappia.. Ho avuto un problema di memoria a causa del governo..>> - Sguardo basso: - << Non c'entra mio fratello però.. >> Franky rimase basito: << Scusa... Io non lo sapevo...>> Disse distogliendo lo sguardo.
<< Non ti scusare..>> - Gli sorrise: - << Non potevi sapere.. non fartene un cruccio >> << Devo farti riacquistare la Memoria! >> Disse con un sorriso, mentre la ragazza lo guardò meravigliata: << Dici che si può? >> - Esclamò:- << Sarebbe..una cosa bellissima! Qualcosa però ho in mente.. qualcosa di vago, come ti ho detto prima. E mi dispiace che.. insomma... che inizialmente tu ci sia rimasto male.>> - Si morse il labbro: - << Non sai quanto sia difficile per me non riuscire a ricordare.. anche se qualcosa sul vago c'è...... è una cosa tremenda ugualmente.. >> << Mh... Vieni...>> - Disse Franky prendendola per mano e abbandonando la nave, per fare qualche passo a Water Seven: - << Seguimi >> Enies annuì, seguendolo: << Dove..dove mi stai portando? >> << In un Posto Speciale! >> Disse lui, percorrendo a memoria le vie della metropoli dell'acqua. << Allora mi fido.. >> - Sorrise, avanzando con lui e guardandosi attorno: - << Quindi tu hai conosciuto la mia famiglia, oltre allo scemo? >> Ridacchiò. << No, solo tua mamma ma non mi voleva... Idem tuo fratello. Tu lottavi per noi. Ci amavamo molto >> Le strinse con delicatezza la mano, andando verso la spiaggia, ma si fermò molto prima, su un bel vedere, poi le porse una sua foto vecchia, risalente a prima di essere un cyborg, e la esortò a guardarla. << Mia madre non ha mai apprezzato nessuno che le presentassi come ragazzo, a dir la verità.>> - Gli avrebbe raccontato troppo forse,
se gli avesse detto di come sua madre aveva osato trattar male le sue vecchie, e nemmeno lontane fiamme dopo Cutty - Trattenne allora i racconti per sé, guardando poi la foto, e rimanendone sbalordita: << I-io..n-noi.. >> - Osservò poi il luogo, ma tornando quasi subito,
con la vista, sulla foto. In quell'istante le tornò il flash del giorno in cui Spandam li aveva sorpresi, causandole un giramento di testa: -
<< Oh.. S-si.. quel giorno >> Si massaggiò la testa, chiudendo gli occhi.
Il cyborg la guardò: << ricordi un poco di Più? >> Rispose lei: - << Spandam era andato a riferire tutto a mia madre...
e-ecco perché le aveva cominciato ad odiarti... forse >> Si massaggiò ancora la testa. << E cosa >> - Arrossì: - Ti ricordi, vero.. cosa stavamo Facendo? >> - Non la guardò per l'imbarazzo.
<< Eh si >> - Sospirò dolcemente, facendo un sorrisetto apparentemente innocente: - << Strano come alcuni luoghi e foto possano riportare alla luce
alcuni eventi dimenticati.... Non che fosse stata mia intenzione dimenticare..>> - Lo guardò, tornando seria: - << Hai mai sentito parlare di Spandine? >> << Si >> - Annuì: - << Solo sentito dire... Dicerie >> - La guardò sorridente, raccogliendo tutto il coraggio, e baciandole appena le labbra: - << Io ti amavo tanto...>> Enies non si staccò, ma rispose automaticamente al bacio, come se fosse stata la cosa più naturale del mondo, come se conoscesse già quelle labbra, da una ''vita''. Solo dopo un po' lascio leggermente la sua bocca: << Le tue labbra... non sei cambiato affatto.. questo bacio..>> Disse arrossendo. << Anche se sono una Macchina? >> Chiese sfiorandole il viso con la mano enorme. Enies sorrise: << Beh.. si..E poi.. un cuore lo hai ancora..>> << Sebbene si sia fermato 8 anni fa, anche più....>> Le rispose, guardandola profondamente.
<< Era metaforico >> Rise e lo guardò, mentre lui si limitò ancora a carezzarle il viso. << Si sta facendo tardi >> - Sospirò lei: - <<.. vuoi... venire da me? Ho una seconda casa, vicino a quella della mia famiglia.>> Sorrise apertamente. Franky dapprima esitò, ma poi accettò: << si... Okay.. >> Enies non era una ragazza dal poco intelletto, e notò subito qualcosa di strano in lui: - << Qualcosa non va? >> - Disse incamminandosi, continuando ad osservare i suoi atteggiamenti. Franky bofonchiò appena: << No.. Solo che un leggero imbarazzo c'è sempre poi...>> - si affiancò a lei: - << Penso che tutta la ciurma non l'abbia presa molto bene,non solo Zoro o Robin detto sinceramente.. >> << Oh..beh... si.. >> Disse diventando rossa, poi lo guardò con malumore: - << Ancora? Ma perché? >> - Forse quella domanda era assurda, dopotutto lei aveva parentele con il governo mondiale!
<< Per tuo fratello, chiaramente.. >> Disse, guardandola poi, ed abbassando il viso, camminando come suo solito. La ragazza alzò gli occhi al cielo: << È mio solito portarmi colpe che non ho.. ma dopotutto posso capirli, sopratutto Nico Robin... non sai quanto ne hanno parlato i miei genitori, quando Span se n'era già ritornato dal suo vero padre.. ci tornano ancora all'argomento, a volte. Sono solo contenta che si siano ricreduti, per lo meno..mio padre. Mia madre è ancora dell'opinione che il governo sia nel giusto.>> Rise: - << Come dico sempre: beata ignoranza! >> << Già >> Disse lui, ascoltandola come sempre, passeggiando accanto a lei. Enies continuò: << Mi chiedo cosa ci sia di giusto in delle associazioni, la cui unica preoccupazione è quella del far trasalire la loro opinione di
''giustizia'' con i buster call... Spandam lo avrà nominato tremila volte quel termine! >> Disse guardandolo appena. << Megalomane...>> Sbottò il cyborg, cercando la sua mano, mentre una sorta di gentilezza profonda lo avvolse: i vecchi ricordi... Enies rise appena: << Già, l'ho sempre pensato pure io. >> - Sorrise poi a quel gesto: - << Sai... ora i ricordi diventano più piacevoli... >> << Quella nave governativa ha portato qualcosa di buono allora... >> Sorrise accentuato: - << se non avessero costruito il treno... Ora... Non saprei neanche il tuo nome... Avevo ventritre anni allora...>>
La giovane Sorrise, guardandolo: << Già.. è vero.. la mia famiglia si era trasferita li da poco.. inizialmente eri solo un amico, il mio primo contatto con Water Seven poi beh.. si sa cosa diventammo >> << La Franky Cruise 1 te la Ricordi? >> Si avvicinò, guardandola in quegli occhi profondi. << Non molto..>> Gli sorrise imbarazzata. << L..l..la prima volta che... Ehm >> Si grattò la nuca diventando viola. Enies guardò altrove, rossa in volto: << ho capito.. >> Un abbraccio improvviso, e poi Franky la poté tenere fra le sue braccia: << Un bellissimo ricordo... Non trovi? >> - Disse tenendola delicatamente. << Già, molo bello.. >> Lo guardò dolcemente, sospirando.
<< Che ne dici di un Giro? Domani? >> Chiese Franky, lasciandole un bacio sulle labbra, e poi sussurrandole all'orecchio: la sua casa era vicina se lo sentiva. << Domani? >> - Lo guardo felice: - << Assolutamente si! >> - Ma divenne rossa per il bacio, abbracciandosi a lui: - << Cutty...>>
<< Dai... Torniamo a casa >> Disse il cyborg, avvolgendola con un braccio, sorridendo come un tempo. << D'accordo am... >> - Arrossì lei, interrompendosi: - << Cutty..>> Annuì con felicità. Franky sentì quelle due lettere incerte, ma con discrezione non ci prostrò caso, sorridendo, e sentendo il cuore battere dolcemente: << pensavo di averti persa per sempre >> Disse camminando, guidato da lei per le via notturne di Water Seven. << Per fortuna il destino ha giocato a nostro vantaggio >> - Disse guardandolo con un dolce sorriso: - << Anche se è passato molto tempo >>
<< Certe cose non hanno tempo... Non servono... Dimmi come sei stata alla notizia della mia Morte? >> Disse Franky, con voce rotta dalle emozioni che lo stavano investendo. La giovane lo guardò sospirando: << Mi avevano detto che eri scomparso.. alcuni hanno detto che eri morto m-ma non ci ho mai creduto.. Non volevo crederci.. >> << Hai fatto bene Eny! Hai fatto bene.. >> Disse lui, commuovendosi appena, poi, vedendo la porta della casa si asciugò gli occhi intrisi. Enies notò subito quelle lacrime, e lo guardò con profondità, sussurrandogli piano, e carezzandogli la guancia: << Non piangere..>>
Il labbro inferiore del cyborg tremò: << No non sto piangendo. >>
<< Farò finta di crederci >> Disse Enies, insistendo però con lo sguardo, ed inclinando la testa di lato, ma lo sguardo sicuro della giovane non lo poté far ragionare per ancora molto, facendolo scoppiare infine in lacrime. La strinse a sé: << Enyy! >> E le lacrime iniziarono a scorrere impetuose, sebbene i suoni 36 anni. Lei si lasciò abbracciare, senza esitazione: << Visto? Ti conosco ancora troppo bene.. Sei un tenerone dopotutto, lo sei sempre stato.. sempre lo sarai... >> Chiuse gli occhi, riaprendoli poi per guardarlo e sorridergli. Era l'orgoglio che purtroppo giocava dei brutti scherzi al Cyborg Franky: nient'altro gli avrebbe potuto evitare di ammettere quell'istante di debolezza. Piange in silenzio, con onore: le era mancata troppo, e mentre le sue braccia la stavano tenendo, le sussurrò: << Ghhh.. entriamo... >> Disse tremando come una foglia. La giovane annuì, continuando a guardarlo intenerita, mentre lui intanto si era asciugato gli occhi, orgoglioso: << Spero di non disturbare a casa tua... >> << Vivo praticamente da sola.. >> - Spiegò: << Un po' di compagnia mi farà bene no?? >> sorrise, aprendo la porta dell'abitazione, e accendendo i primi lumi: << È quello che è, ma... è casa.. >> Sorrise.
Franky osservò: << Ah... Be si certamente >> - Chiuse la porta dietro di sé, ammirandola nella sua eleganza, ma sentendo ora qualcosa che arrivava dalla pancia, un istinto più animale, che però riuscì a controllare appena, deglutendo: - << Graziosa >> Disse, ammirandone il mobilio, Enies rise: << Oh, mi fa piacere. >> La ragazza si avvicinò a lui, abbracciandolo: << Se vuoi puoi fermarti a dormire qui. Vero che rimani, si? >> Sorrise dolce.
<< Certo che rimango se me lo chiedi >> Sentì il sangue bollire nelle vene: - << Tu.... >> In un impeto divorò le labbra di lei con desiderio e lascivia.
La giovane non indugiò, lasciando scorrere il bacio, e seguendo le sue labbra, abbandonando le braccia attorno al collo di di Franky, tale che la strinse di più a sé, mentre aveva iniziato a privarsi della camicia, con non chalanche, sebbene non staccandosi da lei: << Ti voglio dolce Eny... >> Le baciò il collo. La giovane sospirò: << Stanno tornando molti ricordi in questo momento... >> - Si morse il labbro: - << ... E sono bellissimi.. era da tanto che non sentivo queste cose.. >> Il cyborg le sorrise felice, riuscendo a trovare il divano nella penombra ed a sedersi, invitandola a stare su di lui: era leggermente eccitato come se un torpore lo
stesse avvolgendo: << Meno male.. >> Enies lo guardò con un notevole interesse, mentre Franky si limitò a riaccarezzarle dolce il collo, scivolando sul profilo del seno, avvicinandosi a lei, mentre la
giovane sospirò leggermente, avvicinandosi assieme a lui,che lambì le sue labbra con le proprie, mentre iniziò la ricerca di un qualche lembo della maglia per levarla. Enies lo baciò intensamente, chiudendo poi gli occhi, mentre, intanto, il cyborg le sfilò la maglietta: << Enies.... >> Disse sospirando. << Si Cutty? >> Domandò la ragazza, staccandosi dolcemente dalle sue labbra e guardandolo molto intensamente. << Voglio fare l'amore con te... Ora >> Disse con un leggero fiatone, fremendo e respirando caldo fiato sul suo volto. << L-L'amore? >> Il tono suo, divenne questa volta più debole, quasi insicuro, sebbene sapesse che con lui, l'amore della sua vita, non avrebbe mai corso alcun pericolo, e, d'altro canto, la richiesta di Franky, non era nemmeno stata troppo a sproposito: si erano amati, ed ora, lo stavano continuando a fare. Ma era comunque la prima volta per lei, per quella meta. Lo guardò, mordendosi un labbro, come per voler dire di si, rendendo ancor più profondo il suo sguardo. Franky sentì il sangue bollire impetuoso: << si... >> Sentì il suo corpo fremere eccitato, non appena Enies gli fu più vicina. Un bacio sul collo, da parte di lei, ed Il respiro agitato di Franky accelerò in un attimo fulmineo.
Il cyborg la issò su di sè, con eccitazione, mentre col cuore a mille, le carezzò la schiena, ammirandola: << Sei bellissima >> << G-grazie..anche tu non sei da meno >> Sorrise, non potendo non arrossire. Franky emise un sorriso ricolmo tuttavia di impazienza, e, ancora tremante, le sfilò la gonnella. Un sorriso beato si formò sulle labbra deliziose della giovane Enies, come se tutti i ricordi le fossero tornati alla mente, e in quel momento vi fossero solo loro, loro e nessun altro sulla faccia della terra.
Il cyborg ansimò appena, nel tentativo di cercare più contatto, e lei, lo lasciò fare: Non lo avrebbe fermato affatto. La vicinanza dei loro corpi iniziò a farsi sempre più ridotta: Franky la guidò piano, in quello che sarebbe stato il momento più bello; Le mani iniziarono a scorrere sulla sua schiena rimanendo seduto con lei a cavalcioni. Ansimò ancora, in pieno stato di eccitamento, invitandola suadente a seguire l'istinto, ma senza sforzarla. Enies allargò d'istinto le gambe, ansimando, e chiudendo gli occhi: quell'istante, che un attimo prima aveva immaginato di una complessità tale dal non creder di riuscre nell'intento, prese un altro risvolto, quello di una prima volta stupenda. Franky si insinuò dolcemente in lei, sospirando eccitato: << E..Enies... >> La ragazza si morde il labbro godendo: << S-si..? ...C..Cutty? >>
<< Ti amo... >> Sussurrò piano, gemendo appena, mentre lei gli avvolse le mani attorno al collo: << A-anche io.. >> Disse baciandolo, con quel piacere infinito. E così, il tempo tra di loro si era fermato... ora come non mai era mai stato così intenso e potente, come un vulcano il calore che in Franky si era propagato, tanto da desiderare di non essere mai andato contro quel treno marino, ma di esser rimasto a Water Seven con lei, e diventare un uomo onesto.. ma ormai tutto era fatto. 

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Capitolo 9
*** Capitolo 9-- Un falso allarme ***


Passarono diverse ore, e le prime luci del giorno si estesero per tutto il promontorio, ove la loro nave era ancora 
attraccata.
Zoro, questa volta, con gran stupore di Sanji, si era svegliato prima di tutti, e si era recato in cucina per 
poter prendere qualcosa da mangiare, ed iniziare i suoi soliti allenamenti con grandi pesi il prima possibile.
<< oh.. Marimo.. eccoti.. >> Esclamò Sanji, tra uno stupore mezzo finto e mezzo vero, non appena lo vide giungere
nel locale.
Zoro alzò un sopracciglio, ed emise una qual sorta di ringhio, ma non disse parola alcuna, limitandosi a guardarlo
di storto, ed a sedersi al tavolo.
<< Allora? Come mai già sveglio di buon ora? Hai dormito male? >> Lo guardò sorpreso, non notando alcun sbadiglio 
improvviso nel collega.
Zoro prese a bere un primo sorso d'acqua, aspettando il cibo che sarebbe stato messo al tavolo a breve: << C'è sempre
una prima volta.. lo dovresti ben sapere, CUOCO.. >>
Sanji rise stizzito: << Oh.. lo so.. ma non da parte tua.. sai, è praticamente la prima volta che ti svegli prima di
tutti, e non vorrei mai che per questo il mondo subisca un nubifragio. >>
<< Che simpatico.. >> Osservò Zoro, senza aggiungere altro, perché poi si addormentò con la testa sul tavolo, 
tutt'improvviso.
<< Appunto. >> Replicò il cuoco, scuotendo il capo.
 
Dopo un'altra mezzora, iniziò ad affluire altra gente: Nami e Robin furono le prime, che giunsero in cucina con un'aria
per niente rilassata, il contrario, semmai.
Sanji cominciò a saltellare: << Robiiiiin Swaaaan! Naaaamiiii Swaaaaan! >>
Nami scosse il capo: << Non oggi.. Sanji.. non oggi... >>
Robin si limitò ad annuire, con rammarico.
<< Ragazze.. cosa.. cos'è successo? Perché siete così giù di morale? >>
<< Enies è sparita. >> Rispose subito Nico Robin.
Sanji impallidì: << C-come? Sparita? Ma ne siete sicure? >> - Si guardò attorno, confuso: - << Qualcuno le ha detto
qualcosa di offensivo? >> Osservò Zoro torvo, ma egli ancora dormiva, e non gli rivolse alcuno sguardo, né parola,
per sua fortuna dopotutto, o sarebbe nata un'altra discussione.
Robin proseguì: << Non.. non capisco.. ieri è andata a dormire con noi.. sembrava che tutto si fosse sistemato.. 
ma non appena sveglie.. lei non c'era più.. non è da nessuna parte. Abbiamo cercato ovunque. >>
<< Ovunque è dir anche poco.. >> Aggiunse Nami, guardando altrettando seria e preoccupata il cuoco, che si sedette al
tavolo, mettendosi le mani fra i capelli.
<< La situazione è molto delicata. E' chiaro che non si è mai sentita adeguata da quando è qui.. e la colpa è
di tutti.
Non le abbiamo dato fiducia.. come possiamo pretendere che lei potesse rimanere qui? Insomma.. >> 
Disse Nami, ma l'entrata di Rufy interruppe quel flusso di dialogo: << SAAAANJIIIII!! HO FAAAME! >>
<< Chiudi quella bocca! >> Esclamò improvvisamente Zoro, cambiando posizione, e voltando il volto verso il laboratorio di Chopper. 
Sanji fece cenno di no col capo: << Non adesso Rufy.. non adesso.. per favore. >>
Rufy sbuffò: << NON HAI PREPARATO LA COLAZIONE?? >>
<< Non è questo.. Rufy.. Enies è scomparsa. >> Rispose Robin, avvicinandosi a lui, seguita da Nami, ancora scossa dall'
accaduto.
<< Come sarebbe che è sparita? Non stava dormendo con voi? >> Chiese il capitano.
<< Sì... >> - Rispose Nami, dopo aver preso un lungo respiro: - << Ma a quanto pare se n'è andata nel cuore della notte.
Credo di sapere il motivo.. insomma. Tutti noi sappiamo perché se ne sia andata via.. immagino anche tu, Rufy, se
provi a riflettere. >>
<< Ehm.. >> 
<< PERCHE' L'ABBIAMO SUBITO ATTACCATA COI NOSTRI DUBBI!! RUFY! >> Gridò Nami, trovando scocciante il fatto che Rufy
non provasse mai a riflettere al primo colpo.
<< Che succede qui? >> Chiesero Chopper ed Usopp, giunti nella cucina.
<< Enies è scomparsa. >> Rispose Robin, guardando prima Usopp, poi Chopper.
<< Dobbiamo cercarla e riportarla qui! >> Osservò egli.
<< Come????? >> Chisero entrambi.
Nami alzò le spalle e scosse il capo, contrariata: << Se quella è stata la sua scelta.. forse dovremo rispettarla. 
Però vorrei poterla salutare.. tutto qui. >>
Rufy sorrise: << Allora andremo a cercarla per tutta la metropoli. Chi viene con me? >>
Robin annuì, accompagnata dal resto del gruppo, tranne Zoro che continuava a dormire: << Non voglio però che 
qualcuno la obblighi a tornare a bordo della Sunny. Se lei non vuole dovremo accettare la sua decisione senza replicare..
dopotutto mi sembra abbastanza intelligente da capire cosa sia meglio per lei. E mi sembra anche ben diversa da suo
fratello... avremo dovuto capirlo da subito.. ACCIDENTI.. >> Disse Nami con un leggero nervoso ch'era pervaso in lei.
Rufy annuì: << Tranquilla.. non la obbligherò.. anche se mi stava simpatica Enies! >>
Nami si sedette al tavolo, ma Robin rimase vicino alla porta, come spaventata.
<< Robin? >> Sussultò Sanji, notandola in quella sensazione d'allerta. Robin guardò tutti con fare preoccupato: 
<< Sento dei passi.. sono più persone.. >>
La porta poi iniziò improvvisamente a cigolare, come se qualcuno stesse per entrare.
Robin si preparò a sfoderare il potere del suo frutto: forse erano spie del governo, o chissà chi altro avverso a loro.
<< Tres Fl.. >> Esclamò Robin, quasi in procinto di utilizzare il Fior Fior, ma fortunatamente, riuscendo a riconoscere 
poi la voce dei soggetti, riuscì a fermarsi in tempo. 
<< Enies.. Franky.. >> Esclamarono tutti in coro, sorpresi, poi Rufy prese la parola: << Pensavamo che te ne fossi andata
via. Che fine avevi fatto? >>
Franky abbassò improvvisamente il capo verso il pavimento, mentre lei arrossì.
Nami sorrise appena, astuta: << credo di aver capito.. beh.. è segno che resterai.. non è così? >>
<< Ohh.. s-sì.. Nami. Certo.. >> Disse la giovane, ma ormai aveva già assunto un bel roseo, se non di più, colorito.
<< Beh.. siamo tutti riuniti. Volete sistemarvi? Vi preparerò subito la colazione. >> Esordì il cuoco, mettendosi all'opera.
Tutti annuirono, poi Sanji rise: << E QUALCUNO SVEGLI... MARIMO.. >>
<< Ti ho detto di non chiamarmi più così!!! >> Esclamò Zoro, svegliandosi non appena udito quel termine, che gli dava notevole
fastidio.
Tutti risero, dopotutto erano abituati a quei piccoli battibecchi, ed anche Enies fece altrettanto, nonostante
l'imbarazzo scaturito non fosse sceso di tanto in lei, ed in Franky, che però decisero ugualmente di non far parole
con nessuno, per quel momento, del rapporto che avevano avuto, anche se Nami si era già fatta una bella e concreta idea, visto
il disagio nel volto dei due, comparsi poi assieme: non era di certo una coincidenza, aveva pensato, in giusto, Nami.

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Capitolo 10
*** Capitolo 10-- Divinazione ***


<< Lui tornerà.. è qui vicino.. >> Disse improvvisamente Enies, interrompendo quel celato silenzio formatosi.
Tutti la guardarono incuriositi, e Rufy le sorrise: << A cosa ti stai riferendo, Eny? >>
Franky lo guardò di storto, e come suo solito fare, cominciò a scattare sulla difensiva: << Ehy, Ehy, Ehy!! Vacci piano capitano! Solo io 
posso chiamarla così! >>
<< Ohh.. >> Enies sussultò, e Franky arrossì stupidamente, seguito da ella stessa.
Rufy cominciò a ridere sfacciatamente, dopotutto non sapeva del rapporto che lor due avevano avuto, e poi di amore non ne aveva mai capito nulla, quindi non gli era nemmeno parso d'essersi comportato,
quell'istante, come un indelicato.
A Nami si formò in volto un mezzo sorriso: le sue idee che si era fatta a proposito di quei due erano allora del tutto giuste.
Rufy, intanto, riprese la parola, notando il rossore nei due, ed il silenzio tornato a regnare: << Ehm... Enies... va meglio così? Comunque.. a cosa ti stavi riferendo? >>
Enies guardò il capitano con curiosità e confusione: << Mh? Io? >> Inclinò il capo, bevendo un sorso d'acqua.
<< sì.. hai.. hai detto che tornerà.. che è vicino.. ma chi, con precisione? >> Disse nuovamente Rufy.
Enies scosse il capo: << Ohh.. lo sapevo.. sono stata di nuovo presa sotto l'influsso della mia ipnosi.. sapete.. ho... ho studiato delle arti divinatorie..
possiamo considerarla.. magia.. per certi versi.. e a volte riesco a vedere qualche parte del futuro.. in breve.. insomma.. >> Spiegò lei, poi Franky, tornato
fortunatamente ad un colorito sano, le sfiorò leggermente una guancia, mentre il resto della ciurma iniziò a sospettare di qualcosa tra di loro: << Ricordo.. anche un tempo ti cimentavi in questi studi.. ma i tuoi.. >>
Lo interruppe: << .... I miei genitori.. sì.. me ne ricordo bene.. volevano che non facessi parola a nessuno delle mie qualità.. perché anche loro, come me..
beh.. furono considerati dei mostri quando rivelarono le loro capacità alla gente comune.. Forse erano un po' gelosi i normali cittadini.. però.. 
non esitarono a considerare i miei genitori degli esseri indegni.. >>
Robin abbassò lo sguardo: << Io, più di chiunque altro.. so cosa stai provando.. l'ho provato anch'io: ero detestata da tutti i bambini dell'isola di Ohara perché 
possedevo delle cose fuori dal comune.. poteri che loro non avrebbero mai avuto, perché normali.. io invece, avendo mangiato il frutto Fior Fior, riuscii a 
duplicare le mie parti del corpo.. come le mani, per esempio.. e quindi venni considerata un mostro. >> - Scosse il capo:- << I bambini sanno essere così crudeli.. 
a volte. 
Ma non furono solo loro ad esserlo.. incontrai ogni genere di vile persona che si precipitò ad accettarmi nella loro famiglia, solo per aspettare 
il momento in cui qualcuno del governo mondiale mi avrebbe potuta trovare.. e portare via... condannare alla pena capitale, oppure utilizzare per decifrare 
il poigne griffe.. per loro interesse.. una vita proprio dannata.. la nostra. In un certo senso quindi.. ti capisco.. e devo anche chiederti scusa.. >> 
Disse con una voce a tono più basso, come se avesse
preso improvvisamente un nodo alla gola, poi abbassò lo sguardo, senza dir altro.
Enies si mise ad osservarla, con sguardo abbastanza dispiaciuto: << Immagino tu abbia sofferto molto più di me.. io... ho solo avuto sdegni.. ma nessuno ha mai
cercato di catturarmi.. però tu.. ne hai passate di peggiori.. e.. m-mi dispiace.. comunque.. perché ti stai scusando? Non.. non mi hai fatto nulla! Non capisco.. >>
Robin le sorrise, tornando a guardarla: << Per non essermi fidata.. io.. prima.. ero arrabbiata.. ti.. ti evitavo perché mi ricordavi e mi ricordi tutt'ora 
Spandam. E.. ed è stato terribile, con me.. per questo che non riuscivo ancora a considerarti.. insomma.. scusa... Tu sei completamente diversa da tuo fratello. >>
Enies ricambiò il sorriso, poi scosse il capo: << Fa niente Robin.. non ti devi scusare.. anche perché ti avrei comunque perdonata! >>
Franky guardò la sua amata: << Comunque.. il tuo potere.. la tua ipnosi.. ? >>
<< Uhm? >> - Lo guardò:- << Ohh!! Già.. beh.. mi stavano avvertendo che è vicino.. Spandam non è lontano da noi.. >> Abbassò la voce, quasi sussurrando, per paura
che Robin sentisse, ma la donna l'aveva ormai udito, quel ''nome''. 
<< Mphhh.. >> Emise Robin, impallidendo di colpo.
Enies la guardò: << Tranquilla Robin.. se vuoi rinuncio.. a questa ricerca.. >>
<< NO >> - Disse improvvisamente l'archeologa:- << Il tuo obbiettivo è quello di ritrovare tuo fratello.. e non lo manderò a monte per le mie paure.. >>
Zoro ghignò: << Non dimenticarti, Enies.. che ora la ciurma è unita.. ed un povero pazzoide come lui non potrà fare proprio nulla a Robin senza essere prima
conciato per le feste da tutti noi.. e dalle mie lame. >> Disse assottigliando gli occhi.
<< eeheheh.. siete.. m-molto uniti.. a quanto vedo.. una cosa positiva!! >> - Ridacchiò nervosamente, impallidendo, e guardando Zoro ad occhi sgranati: << Spero
che non intendiate veramente farlo a f-fettine.... !! >>
<< Oh.. se se le cerca.. chiaro che le mie lame si dovranno saziare in qualche modo.. >> Risposte Zoro, guardado le lame delle sue tre spade.
Enies impallidì di più, ma Rufy la rassicurò: << Naaaah sai com'è fatto Zoro! E' uno zoticone! Non farà del male a tuo fratello Spandam! Stai tranquilla! >> 
Zoro sbuffò: << Tzk.. sarebbe bello però.. almeno la smetterebbe di importunare la nostra ciurma e di catturare Robin! Eeee comunque.. l'unico zoticone qui sei tu..
Rufy! >>
Il capitano scoppiò a ridere: << Piuttosto! Sanjiii!!! Altro cibo! >>
Il cuoco scosse la testa, prendendo alcuni ingredienti per fare una torta: << Mi dispiace.. il pollo è terminato.. Se interessa così tanto mangiare qualcosa vai
a comprarti tu stesso gli ingredienti alla zona mercantile di Water seven.. e non scocciare! >>
Rufy incrociò le braccia, quasi a voler fare un capriccio: << Ma sei tu il cuoco! >>
<< Certo.. sono io il cuoco.. MA TU MANGI PER UN ESERCITO! Devi regolarti Mon Dieu! >> Esclamò Sanji.
Robin ridacchiò, seguita da Nami ed Enies: << Non cambieranno mai.. e ti ci dovrai abituare cara Enies. >> Avvertì Nami.
Enies fece sì col capo: << Oh.. ma in fondo è così divertente! Non ho mai avuto amici così simpatici come voi! Non saprei cosa avrei potuto fare.. dove sarei
potuta andare senza di voi!... ed ora.. posso anche considerarvi.. a-amici.. >> Una lacrima uscì dagli occhi della giovane.
Nami e gli altri la guardarono con preoccupazione: << Ehy.. tutto bene amore? >> Chiese Franky, avvicinandosi subito a lei, accogliendola fra le sue braccia.
Enies sorrise: << Sto.. sto solo piangendo di gioia.. non mi erano mai capitati degli amici come voi.. e nemmeno osavo pensare che avrei ritrovato il mio vecchio amore..
te.. Cutty.. >> << COOOMEEE? >> Esultò un gruppo di loro, in coro.
Franky non perse tempo, e la baciò: << Ora sei con noi.. è questo ciò che conta. E anche se non sopporto e non sopporterò mai tuo fratello, voglio ritrovarlo.. perché 
voglio farlo per te. Non per lui.. anche perché se dipendesse da me sarebbe già morto e sepolto.. solo per te amore mio.. Così sarai di nuovo felice come allora! >>
Enies rispose dolcemente al bacio, avvinghiandogli piano le braccia attorno al collo, ma si era spinta comunque troppo, secondo la sua indole.
Non aveva mai baciato Franky dinanzi a molte persone come in quel momento, e cominciò allora, tornando al presente, ad accorgersi di non essere sola con lui, 
ma di trovarsi in mezzo a tutti i componenti della ciurma di Cappello di Paglia.
Arrossirono entrambi, prima Enies, poi Franky, dopo aver notato il rossore nella sua dolce metà.
<< Ohh.. ehh.. s-scusate.. >> Disse semplicemente Enies, con poca voce, rotta dall'imbarazzo.
Tutti li guardarono, a dir poco sbarellati, ma pian piano sorrisero: << Non ti preoccupare! >> - Esclamò Rufy:- << ALLORAAAAA! HO FAME! >> << FINSCILAAAA! HAI MANGIATO GIA' ABBASTANZA!>> Esclamò Sanji.
<< Ecco che ricominciano.. Tzk.. >> Non potè che notare Zoro, visibilmente scocciato.

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Capitolo 11
*** Capitolo 11-- Vecchia conoscenza ***


Rufy non aveva molta scelta: Sanji non si sarebbe lasciato intimidire da quei suoi stupidi capricci, nonostante fosse
il capitano.
Una passeggiata per Water Seven, dunque, non avrebbe potuto che aver luogo, oppure tutti gli altri avrebbero mangiato
qualcosa, Rufy no.
<< Pff... ma.. non è giusto! Anche gli altri allora dovrebbero comprarsi i propri ingredienti!! EH! La legge non vale
forse per tutti? >> 
<< Rufy... la giustizia.. si sa.. non è mai giusta.. nemmeno la nostra.. quindi.. mon ami.. o ti compri il cibo da solo, o
non ti cucinerò nulla! Il resto degli ingredienti che ho nella dispensa lo devo usare per preparare i pasti del resto del
nostro gruppo.. che almeno non mangia come un bufalo.. come fai tu! 
Sembra che veramente tu ogni volta ti metta a mangiare per un esercito! >> Esclamò Sanji, seccato.
Chopper intervenne, alzando la zampa e chiudendo gli occhi, da vero sapiente, tossendo: << Ehm.. ehm. *coff*.. lo sai
che non fa neppure bene alla salute? Magari il frutto del diavolo che hai ingerito ti potrebbe permettere di attutire 
qualcosa nello stomaco, facilitando la deglutizione di molti alimenti, ma potresti comunque imbatterti in una bella
indigestione. Lo sai? >>
Rufy rise: << PAZIENZA! PER ADESSO NON STO MALE! HO FAAAAMEEEE! >>
Il cuoco sospirò: << Beh... un'ottima ragione per scendere dalla nave, attraversare il promontorio, ed entrare in metropoli.. ti guadagnerai anche
una bellissima passeggiata ed un tour su uno Yagara.. cosa vuoi di più? La giornata è OTTIMA! >>
Rufy continuò a tenere il muso, poi sbattè un pugno sul tavolo, non tanto delicatamente.
<< E va bene! >> - Sbuffò scocciato: - << Ci rivedremo tra qualche ora allora... CHE NOIA! >> Gridò abbandonando la nave.
<< Non ne potevo veramente più.. >> Ammise Zoro, guardando il soffitto della cucina della Sunny.
<< Ragazzi.. percepisco qualcosa di strano... qualcos'altro è vicino.. molto vicino.. a noi.. ma non so.. non so perché..
non si tratta di una cosa bella.. né di una cosa brutta.. lo diventerà... >>
<< Eh? >> Zoro non capì.
<< La marina.. anche la marina arriverà.. ma non ne so ancora il motivo.. sento solo dei bisbigli.. ma sono voci
a me sconosciute.. sono voci che non riesco a riconoscere. So solo che pian piano non sarà piacevole questa visita.
Spero di sbagliarmi. >>
<< Visita? A cosa ti stai riferendo Enies? >> Domandò Robin, anch'ella perplessa, nonostante se ne intendesse di misteri.
Una certa attrazione però, tutto sommato, per i poteri che la ragazza possedeva, la stava comunque sentendo: incuriosiva parecchio
anche lei, lo doveva ammettere! 
<< Nulla.. non riesco ancora a tenere a bada la mia dote divinatoria.. quindi potrei anche sbagliarmi.. >> Sorrise nervosa.
Robin percepiva che non era affatto uno sbaglio: gli occhi della ragazza erano spaventati, non poteva di certo trattarsi
di un futile errore: qualcosa sarebbe accaduto. E non riguardava Spandam, lo aveva dichiarato Enies stessa.
Qualcosa più terribile di quell'essere si sarebbe catapultato nuovamente sui Mugiwara, come una potente maledizione.
Scosse il capo però, dopotutto colei che avrebbe, in quel caso, potuto rischiarire la verità era Enies, oppure 
il passare del tempo.
Dopotutto se doveva trattarsi per forza di un incombente pericolo, sarebbe capitato a breve.
Sospirò: << Scusami.. ero soltanto curiosa.. già. E' difficile a volte.. riuscire a controllare i propri poteri.
Ma.. perdona ancora la mia curiosità. Hai ingerito anche tu qualche frutto del diavolo? >>
<< No. >> - Rispose la ragazza, con semplice tono: - << Non ho mangiato alcun frutto.. è una dote che è tramandata dalla
mia famiglia di generazione in generazione. Non so il perché.. lo so anche io che è strano avere dei poteri senza
aver mangiato alcun frutto. Però è la verità.
<< Oh.. beh. Non è detto. Potrebbe invece essere una cosa più che naturale. 
Sai.. la magia non per forza deve dipendere da un frutto. E la magia divinatoria... ne è la piena conferma, se veramente
non hai ingerito qualche frutto. >>
Enies sorrise: << beh.. allora deve essere come dici tu.. >> Sorrise ancora.
 
Intanto nella zona mercantile della metropoli dell'acqua...
<< Ohh Yagara! Oggi non ti potrò offrire nulla! Ho i soldi contati! >>
Lo yagara emise un potente suono di dispiacere, ed abbassò il muso.
<< Ohh avanti!! Non fare così! La prossima volta giuro che ti comprerò dieci pezzi di Mizu Mizu, solo per te! Affare fatto? >>
Lo Yagara formò sulla bocca una qual sorta di sorriso.
<< BENE!! SALVE SIGNORA! >> Esclamò Rufy, avvicinandosi al bancone della bancarella.
<< Ohh!! Lei è il ragazzo dell'altra volta che ha preso l'offerta speciale! Quanti pezzi ne vuole questa volta? >>
<< Mhh.. allora... cinque... no... che dico.. quindici pezzi di Mizu Mizu! >>
<< ohh.. allora anche questa volta avrà una bellissima offerta! Ma è migliore! Se acquisterà invece di quindici, la bellezza di ventidue Mizu Mizu
ne avrà altri dieci pezzi in omaggio! Non può rifiutare! >>
<< Uhuh!!! Va benissimo! Yuppi urràh! Pancia mia che fame! >>
<< Oh, mi fa piacere che le piacciano così tanto! La prelibatezza tipica di Water Seven dopotutto è un piatto molto
gustoso e saporito.. gli Yagara lo sanno bene! >> Disse, sorridendo anche all'animale, che però abbassò lo sguardo.
La donna però, molto gentile, diede allo Yagara tre pezzi di Mizu Mizu.
<< Vedi? Hai guadagnato facendo conquiste! Questo fa stragi di cuori!! ehehe! >>
La donna fu contagiata dalla risata del pirata. << Beh.. desidera altro? >>
<< no.. credo vada bene così! La ringrazio.. >> Sorrise ampiamente, però poi ridirigersi verso la rimessa degli Yagara.
E fu lì che notò una persona familiare, troppo familiare: SPANDAM!

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Capitolo 12
*** Capitolo 12-- Un brivido per Robin ***


Era proprio lui, non ci potevano essere dubbi.
Quell'uomo, con quel ghigno così astuto, ma allo stesso tempo idiota della peggior specie, che solo per il suo posto
aveva assunto quel posto più temibile, era lì.
Non era cambiato di una virgola, e gli parve strano, di punto in bianco, non veder alcun sostegno per quella schiena che
la sua compare Robin gli aveva spezzato letteralmente. 
 
Per sua fortuna, Spandam non aveva ancora notato la presenza del pirata, ma era risaputo che l'impeto di Rufy di urlargli
contro, avrebbe vinto ben presto il suo autocontrollo.
Infatti, il pirata si trovò subito a corrergli contro, senza nemmeno riflettere sulle possibili cause che sarebbero affluite a quell' azione
affrettata: << RIECCOTI! MOSTROOOOOOO! >>
<< Euh? >> Si limitò a dire Spandam, confuso. Stava parlando con il responsabile della rimessa degli Yagara, per portargli
via alcune proprietà, in quanto l'ex - direttore della cp9 era comunque rimasto in carica di agente governativo, soprattutto
era stato incaricato anche di porre alcune ispezioni in Water Seven, dati gli ancor asti riversi Iceburg.
Non appena voltò lo sguardo, incuriosito da quella voce, e dal termine cui Spandam era stato appena soprannominato, ''mostro'', egli
sbarrò gli occhi, incredulo, ed anche spaventato.
Non ci poteva assolutamente credere: Rufy, Cappello di Paglia, era tornato a Water Seven! 
Nemmeno l'arrivo di Garp, avvenuto giorni prima, era riuscito a portarlo oltre quei mari? Perché era tornato?
Ma non vi era tempo per le domande, il prezzo era altroché salato, e Spandam sarebbe nuovamente stato colpito da uno di quei piratuncoli da strapazzo!
 
''La situazione si sta facendo decisamente.. intrattabile.. '' Pensò Spandam, mentre iniziò a cercare con lo sguardo una via di fuga, prendendo la rincorsa 
verso il promontorio.
 
Gli Yagara ancora in acqua, in attesa di passeggeri, intanto, cominciarono a sentirsi agitati, come se stessero percependo qualcosa di incombente, avvenire alla
rimessa, e cominciarono a scuotersi ed ondeggiare fragorosamente in acqua, creando ondate che arrivarono fino all'inizio del marciapiede, ma Spandam, in tutta
la sua ansia di scappare da quella situazione, non ne prestò assolutamente attenzione, e prese una rincorsa più decisa, arrivando alla fine della rimessa, 
pronto a raggiungere la via per il promontorio.
<< NOOO TU NON SCAPPERAIIII!! DEVI PAGARE, E C'E' UNA PERSONA CHE TI VUOLE VEDEREEEEE! >> Esclamò a fatica Rufy, continuando a seguirlo a gran velocità.
<< Cappello di Paglia.. pensi che io mi bevva questa tua assurda scusa? WHAHAHAHAHA! Sei messo male pirata! Molto male! >>
Rufy scosse il capo, non perdendolo di vista, poi gli venne alla mente il nome che molto probabilmente lo avrebbe di certo frastornato: << ENIEEEEEEEEEEEEEEEES! >>
<< Euh.. Ch-che.. >> Sussultò Spandam, rallentando la corsa, quasi a volersi inconsciamente fermare, ma riprese lo stesso ad accelerare per non farsi fermare
da Rufy, ma un'ondata creata dagli Yagara, aveva raggiunto l'inizio della via per il promontorio, creando una pozza non indifferente, che presa male con le scarpe,
in una situazione del tutto scivolosa, recò in Spandam una teatrale scivolata, che cadde a pancia in su come un sacco di patate, tonfo infatti ben definito.
<< Ooooooooooooooooooooaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah che male!!!! La mia schiena!!! Non è ancora pronta per queste cose... non è ancora ben messa.. ED E' TUTTA
COLPA TUA STUPIDO PIRATA DAL CAPPELLO DI PAGLIA! >> Gridò Spandam dolorante, additandolo.
<< Beh.. sei tu quello che si è messo a correre come uno stupido.. >> Osservò il pirata, mentre l'altro continuò la cantilena di lamenti: << La mia schiena!! >>
Rufy si avvicinò: << Ti posso aiutare.... se vuoi.. tanto devi comunque venire con me alla nave. >>
<< Cosa? A-aiutarmi? Nave?! Ma... Non osare toccarmi con quelle tue luride mani, PIRATA! Io non verrò con te!!! Ti è andato di volta il cervello?!!!! 
Lasciami svolgere il mio lavoro.. non sto più dando caccia alla tua ciurma da un bel pezzo! Cosa vuoiiiiii da meeee!!? >> Sbraitò come suo solito.
<< Ho conosciuto Enies. Sì.. l'ho conosciuta.. devo dire che vi somigliate, ma non avete nulla in comune oltre a questo. E ti vuole parlare.. vuole rivederti, 
perché al contrario di te.. lei un cuore lo ha. E lo sa usare.. >>
<< M-mia.. sor... naaaah non è possibile! Non può essere venuta a cercarmi! Non dovrebbe neppure ricordarsi di me! >> 
<< Perchè? >> Domandò Rufy, guardandolo seriamente.
Spandam abbassò leggermente il volto: << Non sono cose che ti riguardano.... riguardano.. solo lei.... non più.. non avrebbero dovuto più riguardarla.. >>
<< Riguardano me e la mia ciurma perché ora siamo suoi amici! E tu sei suo fratello!!!!! Dovresti essere felice di rivederla! >>
Spandam sospirò: << Può darsi.. >> 
Rufy lo guardò in malomodo, poi cominciò a scaldarsi un poco: << ADESSO TU CHE LO VOGLIA O NO VERRAI CON ME! >>
Lo prese con la forza, e lo avrebbe anche trascinato per tutto il tragitto, se non fosse che poi Spandam stesso accettò: << VA BENE, VA BENE! MA NON TRASCINARMI!! 
MI FA MALE LA SCHIEEEENAAAA! >>
<< Oh.. giusto, giusto.. >>- Osservò Rufy: - << L'importante è che tu abbia accettato.. non ci vorrà molto. Lei vuole solo parlare con te.. non so di cosa.. di 
preciso. La conosciamo da poco. Ma di certo quello che a tutti noi è arrivato come messaggio è che lei ti vuole più bene della sua vita.
Dovresti esserle grato.. non molte persone hanno gente al loro fianco che darebbe la propria vita pur di salvar coloro cui loro tengono.
Tienilo bene a mente, Spandam. Perché con la cattiveria che hai riversato da sempre non otterrai mai nulla.
Gli amici sono veramente quello che contano! SEMPRE! >>
Spandam, nel mentre, si rialzò, ascoltando tutto quel lungo discorso. Erano parole molto sagge, quest lo doveva ammettere, e poi, dette da uno come Rufy, cui anche 
Spandam aveva capito di che pasta fosse fatto nei ragionamenti, sembravano invece frasi di un saggio.
Un po' di meraviglia era scaturita in lui, ma non era di certo stima nei confronti di quel pirata, MAI sarebbe stata gratitudine.
<< Ancora un po' e saremo arrivati al promontorio! >> Disse Rufy, con un grande sorriso sornion stampato in volto.
Spandam sbuffò: << Lo so... vivo ormai da molto qui...... >> 
<< Che antipatico.. >> - Osservò il ragazzo: - << Era giusto per parlare di qualcosa... ma voi del governo siete sempre così grigi dentro? >>
Chiese guardandolo, con un'espressione molto delusa, ma il diretto interessato non risposte, continuando a sbuffare e ad imprecare sottovoce.
''Che tizio strano.. '' Pensò Rufy, osservandolo parlar sottovoce da solo, e non capendo come tali parole fossero semplici imprecazioni.
 
Intanto, dentro la Sunny tutti ebbero finito la loro prima colazione da molte ore.
Era stata una mattinata molto tranquilla, rispetto alle altre che in quegli ultimi giorni avevano lasciato trapelare altro che litigi a non finire per la
questione di Enies.
Adesso, invece, anche Nico Robin aveva iniziato a provare simpatia verso la nuova, e molto probabilmente sarebbero anche diventate ottime amiche.
Nami, in verità, sotto tale aspetto stava iniziando a provare una leggera invidia per la ragazza, perché dopotutto Robin era sempre stata al suo fianco,
ed ora pareva sempre più interessata ai poteri divinatori di Enies, ed al suo passato discriminato, tanto simile al suo, e quindi molto probabilmente per questo
soggetto di tale amicizia.
Ma quella gelosia, probabilmente, si sarebbe spesa presto, o meglio, era ciò che Nami sperava con tutte le sue forze.
<< Ragazzi! Ho terminato nuove medicine! Mi sento così soddisfatto! >> Esclamò Chopper, appena uscito dal suo laboratorio, dopo che aveva passato un po' di tempo
con loro a mangiare.
<< Oh bravo Chopper! >> - Esclamò la navigatrice con un sorrisetto felice: - << Che cos'hai creato? >> 
Chopper le mostrò due fiale molto grandi: << In questa vi è la cura per una forte indigestione, e in questa una piccola dose.. sai.. nel caso Rufy prenda un 
giorno qualcosa del genere... mangia come un bufalo...... >>
Sanji scosse il capo: << Naaah.. non avresti dovuto spendere questo tempo, impegnandoti in questo.. insomma.. Rufy dovrà anche capire da solo che a forza di mangiare
TROPPO non avrà altro che mal... un momento.. vero.... ma.. RUFY?? >> Chiese guardandosi attorno, per poi guardare persona per persona tutti i compagni.
<< Non è ancora tornato dal giro per Water Seven.. >> Spiegò Robin, con un sorriso.
<< Ah.. già.. è vero. Però è strano ci metta così tanto... non trovate? >>
Nami rise schietta: << No.. conoscendolo avrà randellato ogni bancarella di Mizu Mizu presente in zona. >>
La risata tornò generale, finché non udirono delle voci provenire da fuori.
<< Beh. Parlavamo del diavolo.. >> Disse Robin sorridendo, ma quel sorriso si spense, interrompendo le sue parole, in un sussulto, in un brivido che la percorse per 
tutto il corpo, ed il suo sguardo immutato nuovamente di terrore, angoscia, tornò a pervaderla come allora, come quando, prigioniera ad Enies Lobby, nessun tentativo
di fuga poteva esserle stato concesso, niente, nemmeno un tentativo per riprendere la libertà.
Eccolo che era tornato Rufy, con lui, quell'essere abovinevole del governo: Spandam era lì davanti a loro.
<< NICO ROBIN! >> - Disse mellifluo Spandam: - << E' bello poterti rivedere.. una bella rivincita è d'ordine, lo sai.. VEROOOOO!!!???! >>
Gridò, non lasciando agli altri, nemmeno a Rufy stesso, il tempo materiale per capire che cosa avrebbe fatto quel pazzo, che si avventò come una furia appena liberata
da uno zoo, contro la povera Robin, impietrita come allora, come se tutti i movimenti le fossero stati bloccati, e cadde a terra nuovamente, tremante come una foglia, mentre
il pugno scagliato da quel mostro continuava a ricercare il volto di lei, lanciandone altri.
<< EH NO!!! >> - Disse Rufy arrabbiato: - << Non sulla nostra nave! PUGNO GUM GUM >> E Spandam fu sbattuto contro il muro della loro nave, che si crepò leggermente.
<< Oh.. behe.. qualcos'altro da riparare.. oltre alla testa di questo codardo! >> Disse Franky, fissando la crepa sul muro in legno, poi prese Spandam raso anch'egli dopo il
pugno, al suolo, per la collottola, e lo guardò con astio: << Ancora non l'hai smessa di fare il gradasso? Pensi veramente di valere il grado che ancora hai? Non 
farmi ridere. Ma se veramente è così.. allora al governo cani e porci nel vero senso della parola possono entrare! >>
<< ghghghgh... >> 
<< Riesci a dire solo questo? Ohh.... credevo fossi uno di molte parole.. SPANDAM! >> Disse Franky, ghignando appena, pronto per sferrargli un pugno sullo stomaco.
<< NOOO! AMORE NO! >> - Implorò Enies, sfiorando il braccio teso del Cyborg: - << Lasciami parlare con lui in privato... andate fuori.. e cercate piuttosto di
curare Robin..... e.. m-mi dispiace.. non vogliatemene.. sono veramente dispiaciuta per tutto.. sapevo sarebbe finita così. Dopotutto lui non potrebbe mai cambiare.
Avrei dovuto andarmene veramente via, stanotte. >>
Scossero il capo: perché Enies doveva assumersi la piena colpa delle azioni che aveva appena compiuto il fratello? Dopotutto Spandam era sempre stato così, ma lei
cosa poteva rimetterci? Era assurdo che Enies continuasse a darsi colpe inesistenti! 

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Capitolo 13
*** Capitolo 13-- Nome in codice: ALVA ***


Robin stava perdendo sangue dalla bocca appena colpita.
Era sangue abbondante, che non accennava a fermarsi.
Chopper cercò di alzarle il volto, per poterglielo dapprima tamponare, ma venne fermato da Sanji.
<< Non qui.. fallo fuori.. ti aiuterò ad alzarla.. qui non mi sembra il caso.. >> Disse, prendendo in braccio la povera Robin, e guardando con un tale odio Spandam, 
che non degnò di alcun altro sguardo i membri dell'equipaggio.
Enies scosse il capo, appena gli altri furono del tutto usciti: << Cambiare è chiedere troppo, vero Spandy? >>
Spandam sbuffò, e rispose con arroganza: << Penso che tu, più di chiunque altro, conosca il mio nome. Mi chiamo SPANDAM, non SPANDY! >>
Enies continuò a scuotere la testa: << Sì.. lo so come ti chiami.. ma sei mio fratello. Queste formalità non fanno da me. >>
<< Dovrebbero. >> - Disse con leggera freddezza: - << Nemmeno dovresti saper chi sono io. Il progetto ALVA è fallito? >>
<< P-progetto? >> Domandò, sentendo una terribile fitta nel suo cuore: suo fratello ne era a conoscenza? Era a conoscenza del progetto a cui lei era stata sottoposta 
per dimenticare? 
<< Che incapaci.. hanno fallito. A quanto vedo. >> 
Enies gli diede un forte e sonoro schiaffo, cominciando a piangere: << T-tu.. guardami negli occhi e dimmi che non c'entri con questo progetto! >>
Spandam non rispose, ed Enies capì.
<< Oh.. >> - Sorrise con digusto, cercando inutilmente di trattenere i singhiozzi: - << Non ti sei fermato nemmeno davanti a tua sorella.... mi.. mi fai schifo! >>
Spandam sentì qualcosa di più doloroso rompersi: non era un dolore forte come la rottura della colonna vertebrale,  non lo era, ma lo sentiva strano, nel suo profondo.
<< Dovevo mandare a termine questo progetto, era inevitabile.. >> Disse semplicemente.
<< DOVEVI? INEVITABILE? SONO TUA SORELLA! >> - Sbraitò con la stessa aggressività sua, appunto, Enies, e fu accolta da qualcosa di inaspettato: un abbraccio, 
l'abbraccio di suo fratello: - << N-non.. non capisco..... >> Sussultò la giovane, lasciandosi abbracciare, ed abbracciandolo di rimando.
<< Non c'è nulla da capire. Non potrei farti capire. Non posso. >> Disse Spandam, interrompendola in quel dubbio.
<< Guardami negli occhi, e dimmi la verità. >> Insistette lei. 
Spandam, ancora una volta, si stava lasciando sopraffarre da quegli occhi così intensi di lei, accidenti a lui, che stava per ricompiere gli sbagli del passato:
le avrebbe detto molto probabilmente la verità: << Il tuo potere.. risultava e risulta tutt'ora una minaccia per noi, per il governo.
Da quando sei stata scoperta, nessuno ha più potuto proteggere la tua identità, perché l'arte divinatoria in te, era qualcosa di naturale, e nasconderla, come si 
sarebbe potuto evitare? 
Mi ricordo che la prima volta capitò per caso, e non riuscisti a controllarlo, nemmeno ti ricordasti di aver predetto la morte di Vins. >>
Quel ricordo, quel TERRIBILE ricordo del suo migliore amico, morto nemmeno un secondo dopo aver predetto la catastrofica uccisione di Vins Kiru, da parte di un 
ladro d'oro, pervase nuovamente una parte dei suoi ricordi, ma un altro mal di testa
la costrinse a richiudere quella vecchia ferita: <<.... ancora adesso non riesco a controllarlo.. >> Ammise, abbassando lo sguardo, e staccandosi dal suo abbraccio, 
per osservare il pavimento della cucina.
Spandam non sapeva che dire. Col progetto ALVA, quei poteri si sarebbero dovuto estinguere in lei, ma nulla, proprio nulla.
La guardò: << Il progetto.. ti avrebbe cancellato per sempre la memoria, ed i poteri... almeno non avresti più dovuto fuggire, ed essere chiamata mostro, come i 
tuoi veri genitori. Ma... a che prezzo.. >>
<< TU MI HAI VENDUTA AL GOVERNO! TI ODIO! >> Gridò lei, quasi, questa volta, a volergli tirare un forte pugno, ma si fermò,  dopo essersi alzata in piedi, e si 
catapultò di nuovo in ginocchio, stretta al fratello, ed in lacrime.
<< Non ti avrei mai creduto capace di questo, anche se i nostri rapporti non erano i migliori.. perché mi hai fatto questo SPANDAM! Perchèèè!? >>
Spandam sospirò: << Non posso rivelare i segreti del governo.... a te.. non.. >>
<< una sorella vale meno del governo quindi.... >>
<< Lo vuoi proprio sapere... SE IO NON AVESSI ACCONSENTITO A PORTARE TE AL GOVERNO COME CAVIA, SARESTI STATA UCCISA COME I TUOI GENITORI! MA VI HO SALVATI! 
Però io sono... s-sono ancora quello di cui non gli importa nulla di te.. mia sorella.. >>
Gli occhi di Enies tornarono umidi: aveva dubitato dei suoi sentimenti verso quella, seppur non di legame, seconda famiglia per Spandam, aveva dubitato che in lui
vi fosse un cuore.
<< ... I-io.. non lo sapevo.. >> Riuscì a dire soltanto, ormai intrisa di lacrime.
Egli scosse la nuca: << E' plausibile. Non te ne do una colpa. >> Disse alzandosi in piedi, guardandola ancora.
Anche lei si alzò subito dopo, riabbracciandolo.
<< Sono felice di averti rivisto, fratellone! >> Esclamò con gioia la giovane Enies.
Spandam si limitò ad annuire: << Dovrei dire, forse, anch'io.. ma non sono solito a queste cose...  con i sentimenti non si va da nessuna parte. >>
La ragazza lo guardò contrariata, poi, improvvisamente, per tutto il silenzio che si era formato, rientrò la ciurma, che era rimasta ad origliare, preoccupata, 
ma quando rientrò, non vide altro che una normale scena di un profondo abbraccio tra fratelli.
Robin rimase però in disparte, tra l'inizio della cucina, e l'ancor esterna parte della Sunny, mentre, voltando lo sguardo verso l'altalena, si era messa a pensare 
di nuovo a quel travagliato passato che aveva passato durante la sua prigionia ad Enies Lobby.
Perché Spandam era tornato così presto? Perché? Ma ormai le domande non avrebbero potuto esser altro che domande, senza risposta:
lui era lì, con loro ormai, e non avrebbero potuto farci niente per tornare indietro.
Enies, voltando poi lo sguardo, notò il ritorno dei suoi nuovi amici: << Oh.. Rufy, Sanji... Chopper.. Franky.. Nami.. Robin.. siete qui.. >> 
Nami le sorrise, senza guardare Spandam: << Tutto.. bene.. vero? >> Chiese con una voce piccola, spaventata anche lei per tutto il precedente trambusto.
<< S-sì.. >> - Rispose la giovane, abbassando di poco lo sguardo: - << tutto per il meglio.. >> Accennò un sorriso, dei meno 
rassicuranti possibili.
Franky le si avvicinò, non sfiorando Spandam come gli aveva da prima implorato la ragazza, e la guardò: << Che cosa ti ha fatto quello? Prima ho sentito litigare... >>
<< E' tutto a posto, amore.. non c'è nulla di cui preoccuparsi. >> Cercò di rassicurarlo, ma il cyborg non ne era convinto.
<< Lo scoprirò.. e quando succederà, qualcuno dovrà sperare di essere di ritorno ad Enies Lobby, ANCHE se quell'isola è andata completamente in macerie! >>
Spandam deglutì appena, poi guardò la sorella, in cerca di una risposta sul da farsi: << Tranquillo.. lascia fare a me. >> 
Gli disse Enies, con un sussurro rassicurante.
Intanto, Robin si era lasciata convincere da Nami di entrare completamente nella cucina, e di sedersi al tavolo, assieme a lei.
<< Non ti devi preoccupare Robin. Questo mezzo uomo saprà cosa si beccherà se proverà ancora una volta a sfiorarti. Vero amici? >> Chiese Rufy, scrocchiando 
le dita delle mani.
Tutti in coro urlarono: << BEN DETTO RUFY! >>
Spandam infatti, iniziò pian piano a rimanere in silenzio: maledetti i suoi soli 9 doriki!
 
--ORA DI PRANZO!--
 
Ed intanto, quella discussione, aveva portato via un bel quarto d'ora alla Sunny, tanto che, l'ora di pranzo si era quasi fatta.
Sanji prese gli ingredienti del Mizu Mizu che Rufy si era comperato alla metropoli, ed iniziò a preparare un piatto con quelli, che sarebbe stato riservato
solo per Rufy, almeno non avrebbe più fatto storie per il cibo degli altri suoi compagni di ciurma.
Gli preparò il piatto con molta velocità, tanto con la stessa velocità sarebbe stato divorato, forse piatto compreso, poi passò a quello degli altri.
Enies si sentiva a disagio, non sapeva se sarebbe stato consono invitare anche il fratello a pranzare con loro, ma vederlo lì, in piedi,
vicino a quella crepa, mentre tutti si erano seduti, lo trovava molto sconcertante.
<< Ragazzi... >> Disse con una piccola voce, sentendosi profondamente in imbarazzo. 
<< Sì? >> Domandarono alcuni di loro in coro.
Enies tossì per farsi tornare un po' più di voce: << Mi mette ansia.. mi.. vi andrebbe bene se mio fratello si sedesse vicino a me, e mangiasse qualcosa? >>
Sanji sorrise: << Solo perché lo chiedi tu. vero ciurma? >> 
Tutti annuirono, anche perché non avrebbero offerto proprio nulla ad uno come lui, ma Enies gli voleva molto, troppo bene, e si vedeva.

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Capitolo 14
*** Capitolo 14-- A tu per tu ***


Spandam non proferì nessuna parola, sedendosi vicino ad Enies, lasciando solo vedere un'espressione grigia e cattiva.
Non era cambiato nulla in lui, eccezione per la sua resistenza alla schiena. 
Si poteva notare ogni qual volta egli si alzava, o si sedeva: il dolore alla schiena non era passato, ma dopotutto 
era stato, per lui, un colpo di strana fortuna, ritrovarsi nuovamente integro di camminare e tutto.
Tutti si stavano chiedendo come potesse essere possibile che Spandam si fosse ripreso, insomma, Robin gli aveva
apertamente spezzato in due la colonna vertebrale! 
La curiosità stava crescendo in ogni Mugiwara, ma non gli avrebbero domandato nulla.
Enies si limitò a sorridergli: era l'unica a sentire un profondo voler bene verso quella persona, e lui ne sarebbe
dovuto esser grato, invece di continuare quello spartacus di antipatia, tipica del governo tuttavia.
Robin non accennò a guardarlo nemmeno una volta, per paura, sgomento, orrore, e rabbia.
Erano un concentrato di emozioni e sensazioni, ansie e paure ad impedirle di alzare lo sguardo dal suo piatto di Mizu Mizu.
Nami scosse il capo, ancora non abituata a ri-vederla in quello stato.
Da quando era finita la sua prigionia, era tornata a sorridere, colei che era sempre stata considerata la donna demoniaca,
fin dai suoi otto anni, ed ancora, quella sensazione trapelava in lei.
No.. doveva esserci un limite, e lo avrebbero trovato, anche se avrebbero dovuto far rinunciare ad Enies di rimanere con 
Spandam.
Enies avrebbe dovuto fare una scelta molto importante: o avrebbe scelto di rimanere con i Mugiwara, oppure sarebbe rimasta
col suo fratellone ritrovato, ma non sulla loro nave.
Ora, la domanda però si faceva più delicata: come proporre tali condizioni a lei, e a Rufy, che dopotutto, essendo capitano,
solo lui avrebbe potuto avere la precedenza a decidere?
Sanji, seppur con disgusto, passò il piatto di Mizu Mizu anche a Spandam, sorridendo poi ad Enies.
<< Mh.. >> Si limitò di dire Spandam. Sanji osservò con rimprovero quel gesto, ma Enies sorrise ancora: << Penso sia un
suo modo di dire grazie... >>
<< Non c'era bisogno di giustificarlo.. sappiamo bene come sono fatti gli agenti GOVERNATIVI.. >> Disse Sanji, offrendo poi
a tutti anche qualcosa da bere, e tornando da Enies per sorriderle: era così strano come quella ragazza potesse
scaturire in ognuno una bella sensazione, di pace e tranquillità, sebbene all'inizio della loro conoscenza non fosse così.
La stavano conoscendo sempre di più.
 
Appena tutti i piatti furono serviti, tutti iniziarono a mangiare e bere, in silenzio.
Era la prima volta che, anche Rufy, iniziava a mangiare senza parlare a raffica come suo solito, o a dire frasi senza
senso, talvolta accompagnato da Usopp, che però, col passare del tempo, almeno lui, aveva iniziato a sostenere una
maturità più degna della sua età.
<< Ti.. ti piace il Mizu Mizu? >> Domandò Enies, guardando il fratello, che accennò un Sì col capo, ma non disse altro.
Robin, solo in quell'istante lo osservò, con una rabbia ribollente.
Gli avrebbe con piacere diviso ancora quella sua schiena, giusto per risfogare tutte le angherie subite a causa sua, e 
di suo padre, dopotutto ai tempi di Ohara vi era stato alla carica Spandine.
Franky continuava però a non vederci bene in quella situazione: Enies era strana, anche Spandam, ma chiaramente
lo era perché sicuramente stava tramando piani governativi, alle spalle della sorella stessa, che si fidava.
Perché continuava a fidarsi lei di uno come Spandam?
Che domande assurde, lei era troppo buona, ed egli il solito approfittatore, come lo era sempre stato, d'altro canto.
Ma avrebbe dovuto parlargli, in privato, senza interruzione alcuna.
<< Spandam. >> Disse semplicemente, però Nami lo interruppe: << No.. Franky.. non iniziare.. >>
Franky scosse il capo: << Non sono cose che vi riguardano.. e prometto che non farò qualcosa del quale dovermene poi pentire.
Devo solo parlare ''civilmente'' con questa sottospecie di uomo. Ci stai ad un confronto? Ci sono un bel paio di cose di
cui ti dovrei parlare, SPANDAM! >>
<< Tsk.. sicuramente non sarebbero cose che mi riguardano... cosa vuoi sapere? Che cosa ha detto Tom prima di.. >>
<< IO TI UCCIDO! >> Esclamò Franky, divenuto improvvisamente intrattabile appena udito il nome di Tom.
La ragazza cominciò ad alzarsi, guardando profondamente il cybog: << NO.. Franky.. per favore! Sta' calmo. >>
Spandam ghignò appena, notando l'espressione furibonda del cyborg, e di come tanto non avrebbe potuto intervenire
a mani, dato che Enies non glielo avrebbe permesso.
<< Non pensavo che una donna potesse fermarti.. devo dire che ti sei molto rammollito. >> Osservò Spandam, sorridendo infidamente.
Franky inspirò: << Per bene tuo, Enies, non gli romperò la faccia più di quanto vorrei fare.... E ADESSO TU VIENI CON ME, PRIMA
CHE LO FACCIA DAVVERO!!!! >>
Enies guardò Spandam: << Su... >> Ma egli scosse la testa: << Cosa dovrebbe dirmi di così importante? Io non parlo coi pirati. 
Mi sembra assurda tutta questa situazione. Io non vi ho dato più la caccia, mi portate qui... per parlare con mia sorella,
che nemmeno dovrebbe ricordarsi di me.. e.. >>
<< ... Che cosa? >> Domandò Franky, impallidendo di colpo, ricordandosi del fatto che la sua amata gli aveva accennato
di esperimenti governativi sulla sua memoria, e sbattè un pugno sul tavolo, rompendolo in due, e facendo cadere tutto a terra,
cui infatti si ruppero i piatti.
Zoro, addormentatosi poco prima, si risvegliò imprecando: << SI PUO' SAPERE COSA SUCCEDE Q.. ? >> Ma s'interruppe non appena
notò il tavolo diviso in due, e Franky tanto minaccioso verso Spandam.
Sbadigliò poi, continuando a dormire.
Nessuno lo calcolò più di tanto, in quanto la situazione del cyborg si stava facendo sempre più pericolosa per ognuno di loro.
Ora che Franky aveva ritrovato la sua vecchia fiamma, sentendo quelle parole infide su di lei, non l'avrebbe fatta passare
liscia a quell'agente del governo, e non avrebbe ragionato affatto: lo dimostrava il tavolo ormai inagibile.
Enies aveva leggera paura per la sorte del fratello. Per una volta non sapeva veramente cosa avrebbe potuto fare per impedire 
che la faccia di Spandam venisse nuovamente randellata, ma lui se l'era cercata in fin dei conti! Era però sempre suo fratello.
Guardò i componenti della ciurma, per provare a ricercare aiuto in lei, poi lo sguardo si posò su Nico Robin, che le sorrise, facendo
comparire mani e braccia attorno al collo di Spandam: << Ricordi? Sai.. forse al collo farà ancora più male... vogliamo provare? >>
Spandam la guardò con rabbia, ma allo stesso tempo allera: un solo passo falso, e Robin gli avrebbe spezzato anche il collo,
oltre alla vecchia rottura della schiena, di cui ancora ne avrebbe portato a lungo le conseguenze, se non per sempre.
<< Va bene.. va bene! Tsk.. parlerò con lui! Ma levami quelle braccia! Levamele! >>
<< Come vuoi..... >> Disse lei, e mani e braccia si dissolsero, lasciando il collo dell'uomo libero come prima.
<< BENE. SEGUIMI! >> Gli esclamò il cyborg, uscendo dalla cucina, e seguito da Spandam.
 
--FUORI--
 
<< Se non fosse perché l'ho promesso ad Enies... non sarebbero solo quelle di Robin a spezzarti l'osso del collo! >>
Disse Franky, guardandolo furente, ed avvicinandosi minaccioso.
Spandam deglutì, guardandolo con astio.
<< Ohhh non sai che dire, eh!!? Beh.. io invece ho ben in mente quello che ho da dirti.. STAMMI BENE A SENTIRE!
Voglio sapere tutti i particolari di quell'esperimento che avete fatto alla MIA Enies! 
E se oserai raccontarmi una frottola, ti prenderò e ti dividero io in due!
Sono stato abbastanza chiaro? >>
Spandam alzò le spalle: << Se proprio lo vuoi sapere.. è andato male il progetto.. la tua Enies non ha dimenticato nulla.
A quanto pare sì è ricordata subito di me.. infatti mi è venuta a cercare.
Per i dettagli.. spiacent... >> Ma Spandam non riuscì a proferir altro, che venne preso per il collo dal Cyborg, furente.
<< COSA DEL '' VOGLIO SAPERE TUTTI I PARTICOLARI DELL'ESPERIMENTO CHE AVETE FATTO'' non riesci a ficcare in quel tuo stupido
cervello? EEEH?! >>
<< L-lasc.. lasciami! Va b-bene! *coff* Ti racconterò tutto!! Ma lasciami! Non respiro.. stupido pirata! >>
Il cyborg lo lasciò cadere a terra con un tonfo, avendolo sollevato di molto, poi però lo riacciuffò, dandogli un forte pugno sullo stomaco, 
che lasciò nuovamente Spandam rantolante a terra, e tossente.
<< QUESTO E' PER LO ''STUPIDO''! NON OSARE MAI PIU' PARLARMI IN QUESTO MODO! >> - Gridò Franky, poi incrociò le braccia: -
<< Avanti.. ora parla! >>
Spandam tossì nuovamente, avvicinandosi al muro, ed alzandosi in piedi grazie a tale sostegno, poi parlò, lasciando lo sguardo basso.
<< Come ben tu sai, la famiglia di Enies è nata con un grande potere divinatorio, che da sempre ha suscitato sgomento verso
i cittadini di Water Seven, e interesse verso il governo mondiale.
Non è stata solo Robin l'unico tassello che il governo voleva per sé.. 
Per Robin, come avete potuto constatare sulla vostra pelle, non avrei mai avuto alcun riguardo, ma per Enies, sebbene la sua storia potesse
essere in parte simile alla vita travagliata sua, le cose erano per me ben diverse. Era mia sorella, e non l'avrei mai 
venduta al governo. >>
Franky strinse i denti: << MA LO HAI FATTO! >>
<< NO! >> - Esclamò l'uomo: - << Non avevo scelta.... avrebbero ucciso lei ed i suoi genitori se non avessi proposto
la cancellazione della sua memoria, e allo stesso tempo dei suoi poteri.. non ricordando la sua vita passata, quindi né della sua famiglia,
dei suoi amici.... non avrebbe più nemmeno ricordato di avere dei poteri, ed il governo avrebbe smesso di darle la caccia.
Ma l'esperimento è andato fallito... lei ricorda.. e quindi il governo continuerà a cercarla. 
Le dissi di fuggire da Water Seven, o di rimanere ben nascosta.. infatti così fu. >>
<< Tutto questo non mi torna! Tu non hai mai voluto bene a nessuno! Perché dovrei crederti? >> Domandò il cyborg, cominciando ancora a scaldarsi.
<< Io ti ho detto la mia verità. Se non riesci a crederci, non dar pace a te stesso, pirata. Io non devo per forza essere
creduto... >> Disse semplicemente.
<< L'esperimento non ha fallito... o almeno.. non in parte.. >> Disse Franky, sospirando ed abbassando lo sguardo.
<< Come? >> Domandò Spandam, guardandolo stranito, mentre Franky si prese coraggio: << Lei non ricordava di me.. e solo dopo 
aver sentito una canzone che un tempo avevamo cantato assieme.. le è tornata la memoria finalmente.... poi le è arrivato un
forte mal di testa. >>
Spandam scosse la testa: << Coincidenze.. il progetto aveva solo due risultati: o sarebbe andato per il meglio, o non avrebbe fatto nulla.
Come è successo.. non poteva esser possibile un intermezzo.. non si può avere la memoria cancellata a metà....... il governo non avrebbe
mai fatto simili errori. >>
<< TSK! Parlate di queste cose, come se le persone fossero solo oggetti...... tua sorella non si merita questo! >> Gridò.
Spandam si sedette a terra, sfinito: << Lo so.. accidenti.. lo so! >>
Il cyborg gli diede le spalle: << Ti farò pentire di esser mai nato, se ciò che mi hai detto non sarà la verità. Sappilo. >>
<< Non ho nulla da temere. >> Ammise.
<< Bene! >> Osservò Franky, che tornò alla cucina, lasciando Spandam solo fra i suoi pensieri.

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Capitolo 15
*** Capitolo 15-- Il tempo non ritorna? ***


Franky tornò improvvisamente in cucina, ed Enies, d'istinto, si trovò in piedi, andandogli incontro, e abbracciandolo.
<< Amore... avete chiarito? >>
Il cyborg sospirò, guardandola comprensivo: << Mi sono trattenuto. Mi ha detto dell'esperimento fallito.. 
ma è chiaro che è tutta una frottola.. Non pensi...? >>
Enies fece cenno di no col capo: << Ho letto la verità nei suoi occhi. Non c'è traccia di menzogna.. questa volta. >>
Franky si sedette con lei sul divano, mentre gli altri decisero di non intromettersi nel loro discorso.
<< C'è una cosa che non mi quadra.. e che mi fa pensare che tuo fratello stia mentendo. >>
Enies inclinò il capo, senza capire, ed egli continuò: << Lui ha detto che non è andato bene questo progetto, e tu hai continuato a ricordare.
Allora com'è possibile che stanotte tu abbia avuto quel mal di testa.. insomma.. non ti ricordavi della nostra storia nemmeno
fino ieri.. >>
Enies sorrise tranquillamente: << Non ho detto che sia vero il fatto che il governo abbia fallito.. ho detto solo che Spandam 
stia dicendo la verità. >>
Franky la guardò stranito, come se stesse parlando con una persona ubriaca: << Ma è un controsenso Eny! 
Non riesco proprio a capire.. >>
<< Oh... ma è così semplice! Il governo è riuscito in parte a cancellarmi i ricordi, che però sono stati ritrovati 
grazie alla canzone di questa notte.. però Spandam pensa che il progetto fosse fallito perché di lui mi ricordavo..
e solo alcuni dei governativi sanno quale fosse la verità.. ecco perché non possiamo prendercela con lui questa volta.
Per una volta è stato sincero... per me.. sua sorella. Sono così felice di sapere che lui abbia un cuore! >>
<< Mi fido.. tanto so che cosa farò se la verità dovesse risultare di altro aspetto. >>
<< Amor.. >> Ma Enies venne interrotta da un piccolo bacio.
<< Shhh.. >> Disse Franky, prima di baciarla.
La giovane arrossì, poi lo baciò di rimando.
<< Andrò comunque a parlarci io adesso.. vorrei recuperare questi anni senza di lui...
Franky la guardò male: << Se è per questo anche io sono stato distante quanto lui! >>
<< Amore.. dai! Non fare il geloso! Per te ci sarò dopo.. lo sai... >> Ridacchiò, baciandogli dolcemente una guancia, 
arrossita leggermente.
Quando Enies fu fuori della cucina, Nami si voltò verso il cyborg: << Che cosa può causare l'amore... ehh.. ahahaah! >>
<< Tsk.. smettila navigatrice.. >> Sbuffò Franky, ormai completamente rosso in volto.
Tutti fecero una grossa risata, poi al tavolo venne servito del sake: << Riscaldiamoci gli animi! >> Esortò il cuoco,
che si sedette infine anche lui, a sorseggiare quella buona, calda ed accogliende bevanda.
 
Intanto, fuori, Enies si era fatta rivedere.
Spandam si era seduto sull'altalena attaccata all'albero, la stessa cui solitamente sedeva Robin.
La ragazza gli sorrise: << Fratellone.. come.. com'è andata? Avete chiarito tu e Franky? >>
Spandam alzò le spalle: << Sì... beh.. non è andata male. >>
<< Ti voglio bene! >> Lo strinse in un forte abbraccio.
Spandam, di nuovo, non sapeva come comportarsi: tutti quegli anni senza una sorella, e dunque senza qualcuno a cui
tenere ed esser preso in considerazione realmente affettiva, avevano spento anche gli animi di un ''aver cuore''.
Si erano solo più formati in egli sensi di collera, rabbia, sete di potere nel governo mondiale, come un tempo, 
ma che sempre più si erano integrati in quel che era stato abituato ad essere già ai tempi di Spandine, dopotutto Spandam
lo aveva sempre ammirato suo padre.
Sospirò, lasciandosi andare per una volta, e la strinse più forte, tanto che Enies dovette staccarsi.
<< Ehy!.. Non troppo forte! >> Ridacchiò, scostandogli i capelli e toccandogli la maschera.
<< Non mi abituerò mai a vederti così.. Spandy.. >> Ammise, con voce un po' triste.
<< Dovrai abituarti..... sapessi chi me l'ha.. >> 
<< ... Franky. Sì. So tutto.. ma non posso dar ragione a te. Lo sai che non starò dalla tua parte sotto quell'aspetto. >>
Spandam sorrise aspro: << Hai fatto la tua scelta. Non posso andar contro alla tue decisioni. Ora sei di nuovo qui.. 
non avrò da obbiettare sulla tua nuova vita.. non ti abbandonerò più. >>
Enies non poteva creder a ciò che aveva appena udito. I suoi occhi si riempirono di lacrime, che riuscì tuttavia ad asciugare velocemente.
Non voleva farsi vedere la solita piagnucolona, soprattutto non da lui, cui un tempo aveva promesso di diventar coraggiosa e forte.
Spandam le sorrise, guardandola fiero come un tempo, vedendo il gesto dell'asciugarsi le lacrime, ripercorrendo anche lui
quel momento.
Enies sospirò: pensar al passato sarebbe servito a poco. Guardò il fratello con un grande sorriso.
<< Vuoi vedere un bel posto? >> << Uhm.. di cosa si tratta? >> Le domandò di rimando.
Gli tese la mano, esortandolo a seguirla.
 
Lo condusse all'interno della sala dell'acquario.
Una stanza molto particolare, che si trovava esattamente sotto la cucina.
Al centro vi era un grande tavolo, inciso in una colonna, reggente parte della nave, mentre dinanzi a loro ed oltre tale tavolo,
si trovava un grande acquario posto in vicinanza di due grandi divanetti rossi.
Pesci di ogni genere si potevano notare! 
Spandam non mostrò alcun segno di stupore, ma in realtà dentro era incantato da come quei pirati si fossero dati da fare, anche se 
sapeva in realtà di chi fosse stato il lavoro: << Franky... è opera sua. Vero? >> 
<< Già.. eheheeh.. >> Ridacchiò lei.
<< Un.. grande lavoro. Devo ammetterlo. >> Disse, avvicinandosi all'acquario per osservare meglio i pesci, poi si sedette sul divanetto dopo sua sorella.
 
<< OOHHH.... >> Esclamò improvvisamente la ragazza, tenendosi le tempie.
Spandam le fu subito vicino, stringendola per capire che cosa fosse successo.
<< Enies.. Enies!! Che cos'hai? >> - Ma nessuna risposta: - << ENIES.. rispondimi! >>
Enies sorrise subito dopo: << Nulla.. tranquillo fratellone.. va tutto bene. >>
Spandam sospirò, ma non obbiettò, tanto sapeva quanto Enies fosse testarda e decisa talvolta.
Ma Enies aveva avuto una visione, una terribile visione. 
Spandam avrebbe rivelato prima del tempo l'esistenza di altre due armi ancestrali all'unica persona in grado di decifrare i Poigne Griffe, ROBIN!
Lo guardò però come se niente fosse, cercando di non far trapelar alcuna preoccupazione, ma Spandam aveva capito che 
qualcosa in lei era cambiato in quel preciso istante. Ma cosa? Che cosa aveva visto?
<< Vuoi riposare, Enies? >> Domandò egli precipitosamente.
Lei scosse la testa, e sorrise: << Ti ho detto che sto bene.. non ti preoccupare! >>
<< Non sembra. Non mentire a me! Non avrò la tua dote, ma so riconoscere una visione di mia sorella quando la vedo! >>
Enies abbassò lo sguardo: << Non.. non era nulla di così eccezionale.. solo una cosa che riguarda me e Franky.. insomma.. è una cosa
un po' privata. Non credi? >>
Sorrise a stento, sfiorandosi i capelli dietro, cercando di sembrare imbarazzata.
<< Euh.. >> - Sussultò Spandam, arrossendo di colpo: - << Non.. n-non era mia intenzione! >>
<< Tranquillo.. beh.. che vuoi fare? Mi sto annoiando un po'.. potremo pescare magari.. ti va? Così metteremo altri pesci
nell'acquario. 
Ho sentito l'altro giorno che parlavano di pesca. Magari qualche pesce lo faranno anche per cena. Che ne pensi? >>
<< POtrebbe essere una buona idea, perché no? Non è per niente male, almeno il tempo volerà.. >>
La giovane Enies sorrise, uscendo assieme a lui da quella stanza, e dirigendosi verso la cucina.
<< Tu aspetta qui. Chiedo ad Usopp se ha due canne da pesca abbastanza resistenti, conoscendo la tua dote un po' imbranata...
o ti sei migliorato? >>
<< Ehm... >> 
Enies rise: << Ecco.. come pensavo! >> Sorrise dolcemente, dopotutto erano sempre stati soliti a scherzare in quel modo.. certo.. tutto prima che il ritorno
di Spandine non ne causò la ripresa a sé del figlio legittimo.
Si scrollò di dosso quei tristi ricordi, ed entrò in cucina.
<< C'è Usopp? >> Domandò la ragazza, con un grande sorriso.
Rufy sorrise di rimando: << Ehy Enies! Perché quel sorriso? Che è successo? >>
Enies ridacchiò: << Sono semplicemente felice! E'.. un male? >>
Zoro la guardò seriamente: << A meno che tu non stia tramando qualcosa col governo.. penso che debba essere un bene.. >>
<< Zoro! >> Urlò Sanji, seguito poi da Nami.
Lo spadaccino sbuffò seccato: << Era un modo per dire che è un bene..... ho capito che lei non si metterà mai in accordo col
governo. CHE PUNTIGLIOSI! >>
La giovane Enies scoppiò a ridere, quando poi, un attimo dopo, tornò Usopp, che prima si era recato assieme a Chopper al laboratorio
adiacente la cucina.
<< Mi avete chiamato? >> Domandò guardando i compagni.
<< ehm.. sono stata io, Usopp.. mi servirebbero due canne da pesca. >>
Usopp la guardò: << Due? >> 
<< S-sì.. volevo pescare assieme a mio fratello. Ma mi servirebbero due canne, di cui una molto resistente.
Sai.. mio fratello è.. leggermente imbranato.. >> Ridacchiò.
Franky sorrise: << Beh.. la pesca è un buon modo per passare un po' di tempo con tuo fratello.. e... beh era da sempre 
risaputo che lui fosse l'imbranato di prima categoria! >>
Enies annuì, senza cancellare quel sorriso in volto, ed appena ottenute le canne da pesca, tornò dal fratello, consegnandogli quella molto resistente.
<< E' la più resistente che hanno. Per favore.. trattala con cura. >>
Spandam annuì, un po' preoccupato. << Non ho mai pescato... dovresti.. >>
<< Non è difficile! Guarda quello che faccio io! >>
In una serie di piccole mosse, che le vennero automatiche, dato che aveva passato molti anni a pescare, si trovò ad aspettare che i pesci abboccassero.
<< Ora tocca a te! >> Disse la sorella.
Spandam provò a ripetere le stesse cose, ma quando il momento clou avrebbe dovuto far sì che entrasse in acqua, non solo quella parte vi entrò, ma tutta la canna andò in acqua, 
scendendo a fondo.
<< OOOOOH NOOOO!!! NONONO!!! >> Esclamò Spandam, ad occhi sbarrati.
<< La canna da pesca!! >> Osservò in un attimo Enies. 
La voce di Spandam fu udita da dentro la cucina, cui uscì la ciurma, per controllare che la situazione non si fosse
resa pericolosa, ma ciò che videro fu soltanto la tipica scena di un imbranato, reso ancor più imbranato dalla straordinaria capacità di farsi
scappare un'intera canna da pesca in acqua.
<< Ouh.. beh.. è.. è finita a mollo.. >> Osservò Spandam, rivolgendosi alla ciurma, non sapendo che altro dire, o come
giustificarsi.
<< LO SAPEVOOOO! Adesso qualcuno vada a riprender.. >> Tutti guardarono Usopp: - << E va bene, va bene! Andrò a prenderla io! SFATICATI! >>
<< La pesca non fa per te.. fratellone.. >> - Disse Enies con un sospiro, poi ritirò la canna da pesca, demoralizzata: - << pescherò la prossima volta. 
Chi altri di voi sanno pescare? >> 
Tutti annuirono.
<< Vorrei fare una gara la prossima volta! Sarebbe un'idea carina per passare il tempo! >> 
Zoro rise: << Ecco un altro come Usopp che pensa solo alle gare di pesca. Benvenuta nel club! >> 
Enies rise divertita: << Beh.. almeno non moriremo di noia! Trovate il lato positivo! >>
La risata fu di nuovo generale, tranne per Spandam, che si allontanò da loro, sbuffando appena, e recandosi al dormitorio, dove,
se fosse rimasto, avrebbe dovuto dormire.
<< Tuo fratello non cambierà mai.. >> Ammise Nami, con rammarico per lei.
<< Lo so Nami. Peccato.. sapete.. non è una cattiva persona in realtà. >> Disse la giovane.
<< Con te, Robin.. con te. >> Interruppe Robin, incrociando le braccia.
<< Ecco la can.. Ma dov'è andato quello? >> Chiese Usopp, tornato sulla nave, tutto fradicio.
Enies sorrise appena: << E' andato a dormire, credo. >> Si asciugò una lacrima.

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Capitolo 16
*** Capitolo 16-- Visione ancestrale ***


Enies rimase ad ammirare la vasta varietà di pesci d'ogni genere presente nell'acquario, mentre Usopp si era deciso
finalmente a provare qualche nuova creazione, aiutato dal cyborg.
Robin e Nami, invece, erano rimaste all'altalena, a parlare un po', e a leggere qualche libro interessante.
Nami era stata, fortunatamente contagiata questa volta, non da qualcosa legato ai soldi o alla fortuna, ma dalla lettura,
una cosa che Robin avrebbe sempre apprezzato, e che ora aveva trasferito all'amica.
Gli altri invece, si erano concessi un pisolino in cucina, sui divani, mentre il cuoco, sebbene lamentatosi, si era 
messo di nuovo a lavoro per preparare la cena, che sarebbe iniziata a momenti.
Per fortuna Rufy, essendosi comprato gli ingredienti per sé, non aveva avuto bisogno di mangiarsi tutte le corte, e 
questa volta, almeno per cena, Sanji avrebbe potuto preparare un piatto più abbondante per TUTTI.
 
Spandam, frattanto, si era addormentato nel posto che era stato adibito per lui, cui avrebbe dormito tra Rufy e Franky, giusto perché
se avesse tentato qualche bello scherzetto governativo, un pugno di Rufy, ed uno di Franky, non l'avrebbe evitato di sicuro.
 
<< Ultimato! >> Esclamò Usopp, sfoderando il nuovo retino per prendere alcuni animaletti da osservatorio per Chopper, in quale, udendo
la voce del compare, piombò immediatamente sul posto, discendendo lo scivolo di pietra, dalla cucina, al giardino esterno.
<< MA E' MAGNIFICOOOO! >> Esclamò Chopper, quasi rimanendoci secco per la meraviglia, ed iniziando a saltellare.
Nami e Robin sorrisero graziosamente, notando con quanta passione e dedizione si erano eposti Usopp e Chopper, poi vennero chiamati
dalla cucina: << E' pronta la cena! Roooobin Swaaaan! Nami Swaaaan! >>
Nami rise scuotendo la testa: << Non la smetterà mai.. >> Robin, invece, non disse nulla, ma si limitò a ridacchiare anche lei.
 
Enies e Spandam furono chiamati da Usopp e Chopper, così assieme si recarono alla cucina, ma appena all'interno, Spandam scosse la testa:
<< Non.. non ho appetito. >> Disse, uscendo nuovamente.
<< Ma che gli prende? >> Chiese Franky, tirandosi su gli occhiali da sole, guardando poi l'amata, in cerca di una spiegazione.
<< Non ne ho idea..andava tutto per il meglio.. >> 
Nami la guardò sorridendo, cercando di far tornare anche a lei il sorriso: << Non le piacerà la cucina di Sanji.. dai.. ora pensa a mangiare
e a rilassarti un po'. Ti fai troppo peso di tutto e tutti. E non fa bene. Bisogna moderarsi. >>
Enies annuì, sebbene poco convinta, ed iniziò a mangiare.
Tutto tornò alla tranquillità, anche la voce incessante di Rufy, che col suo chiacchiericcio, stava facendo nuovamente
scatenare rimproveri da parte di Sanji e Zoro.
Enies non disse nulla, bevendo un sorso di tè, e ridendo poi, dopo una strana espressione del capitano: sapeva essere così divertente, delle volte!
Tutto continuò fino a fine serata, quando, tra un sake e l'altro, il sonno ricominciò ad espandersi in tutti e tutte.
<< Ho sonno.. se andassimo a dormire non sarebbe una cattiva idea, vero? >> Domandò Zoro, sbadigliando.
Il cuoco sbadigliò egualmente e rise appena: << Tu hai sempre sonno. Ma effettivamente ci siamo spinti un po' oltre questa sera.. è già sera tarda, e domani 
mi aspetta una grande passeggiata per la metropoli.. quindi.. direi che questa volta hai ragione. >>
Anche la stessa Enies, ed il resto del gruppo sentiva molto sonno, perciò pian piano tutti si alzarono, per recarsi ai loro dormitori.
Chopper rientrò nel suo laboratorio, che essendo provvisto anche di letto, era una vera e propria tana per lui, mentre Nami, Robin ed Enies andarono al loro, quello femminile, 
e gli altri a quello maschile: Spandam stava dormendo al posto che gli era stato indicato col suo nome.
Rufy si corico al lato sinistro, e Franky a quello destro.
Entrambi evitarono di guardarlo per non farsi prendere da qualche istinto omicida vero e proprio, mentre Zoro, Sanji ed Usopp si
addormentarono quasi subito.
 
La notte che stavasi per percorrere, sembrava la più tranquilla di quegli ultimi giorni, tanto che Robin, per la troppa quiete, si svegliò improvvisamente.
Era troppo tranquillo, per poter assecondare al suo cuore la speranza cui le sue sensazioni delle disavventure del passato non 
potessero ripetersi.
Si era ripromessa di non pensarci, ma a quanto pareva non era possibile.
 
Sospirò, alzandosi dal suo posto, ed uscendo dal dormitorio, senza che né Enies, né Nami se ne accorgessero, e si recò alla biblioteca, per poter leggere in tranquillità ed in un 
luogo comunque chiuso, qualche libro.
 
Passarono circa tre quarti d'ora di tranquilla lettura, quando sentì di non esser sola, ed udì la porta cigolare.
<< Chopper, se tu? >> Chiese in un misto di preoccupazione e tranquillità medesima.
Ma non rispose Chopper, bensì Spandam. << Insonnia? Non sei l'unica.. >>
<< C-cosa ci fai qui? Cosa vuoi ancora da me? >> 
Spandam si sedette accanto a lei, e le prese il libro che aveva in mano: << Interessante. Sempre libri di storia. 
Continuerai sempre ad istruirti.. brava... continua così. >> Sorrise mellifluo.
Robin si riprese il libro: << Vieni al dunque. >>
<< Non pensi che ci sia altro oltre i progetti pluton? >> Domandò, guardandola astuto.
Robin impallidì: << C-cosa vuoi dire? >>
Spandam rise: << Beh.. immagina se l'arma Pluton non fosse la sola.. cosa comporterebbe? Sono sicuro che tu 
ne eri già a conoscenza, ma volevi... una prova in più, ecco. Ora ce l'hai.. i loro nomi sono.. >> Ma venne interrotto da Enies.
<< No Spandam.. NO! >> 
Robin la guardò confusa: << Enies? >>
<< Mio fratello vuole solo fare lo spiritoso.. non dargli retta. E' uno del governo dopotutto. Cosa ci guadagnerebbe il
governo mondiale a rivelarti qualcosa sull'arma ancestrale pluton? Insomma.. sarebbe un atto stupido dirti informazioni segrete.
Lui sta solo farneticando perché altro non sa fare.. >> - Poi sussurrò: - << Spandam.. vieni con me.. ora.. >>
<< Ma io.. >>
<< Ora! >> - Continuò a sussurrare, con un tono leggermente più alto.
 
Spandam la seguì fino alla cucina, ma Robin rimase in biblioteca, confusa dalle parole di Spandam e di Enies.
'' Altri progetti?... Pluton non è l'unico progetto? Allora... è vero che esistono.. forse altre armi.. o delle copie
dello stesso progetto Pluton.. Però... Enies ha ragione.. perché uno del governo dovrebbe andarlo a dire proprio all'unica
persona esistente al mondo in grado di decifrare i Poigne Griffe?.. ''
Scosse il capo: erano domande senza risposta, cui molto probabilmente Enies aveva la sola ragione.
 
<< Ti è andato di volta il cervell Enies? >> Esclamò Spandam, adirato.
Enies fece segno di abbassare il tono di voce, e di parlare come un sussurro, cui difatti lei svolse in tal modo:
<< Prima di tutto abbassa il tono.. al laboratorio Chopper potrebbe sentirci.. poi stammi a sentire..
non puoi andarle a dire dell'esistenza delle altre armi Poseidon ed Uranus... non puoi accelerare sempre i tempi, se non sono delle cose che 
potrebbero compromettere la vita delle persone.. queste cose hanno una bassa priorità, e potresti scatenare gravi incidenti se
rivelassi a Robin tutto ciò.. hai capito? >> 
<< Umpf.. non penso sia stolta da non averlo già capito. E come facevi a sapere.. >> Ribattè l'uomo.
Enies si sedette e guardò il tavolo: << Non era un semplice mal di testa quello che ho avuto oggi pomeriggio nella stanza dell'acquario..
ho avuto una visione su ciò che tu avresti detto a Robin.... e comunque non importa se lei se la sia già fatta
un'idea simile. Tu NON devi dirglielo.. ed ora torna a dormire..... ne riparleremo domani. Sono stanca. >>
Disse, esortandolo ad abbandonare la cucina per tornare al dormitorio, ed appena si accertò che Spandam non sarebbe uscito di lì, in quanto rimase per un po' 
ad attendere vicino alla porta del suo dormitorio, poté anche lei dormire tranquillamente. 

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Capitolo 17
*** Capitolo 17-- Tutta colpa d'un caffè ***


Enies aveva passato una giornata molto pesante a causa di quella visione, che aveva indebolito il suo spirito, più
di quanto non avesse mai fatto, contando che anche il dover sopportare la dura testaccia del fratellone, non aveva
fatto altro che recare più difficoltà nel superare quel lungo giorno, parente interminabile.
Si adagiò a dormire, sprofondando in un morbido cuscino che aveva trovato dentro una sorta di armadio, scegliendo, per l'appunto,
quello che le era parso in quel momento più morbido ed accogliente di quello che già aveva.
Chiuse gli occhi senza alcuna difficoltà, svuotando la mente, e dimenticandosi dell'assenza di Robin nel dormitorio.
Per questa volta, avrebbe dato piena fiducia alla promessa di non dir nulla all'archeologa, che Spandam aveva detto alla
sorella minore.
Ma Spandam, veramente avrebbe mantenuto tale parola?
Dopo pochi istanti, il respiro della ragazza si fece più libero e leggiadro, tanto che il suo sonno parente era d'una 
tale profondità, da non sembrare nemmeno una persona umana, ma una divinità nel suo sonno.
Un piccolo sorriso si formò sulle sue ignare labbra: stava sognando.
 
Era mattina. La notte era passata nel migliore dei modi, e Spandam non si era alzato, come promesso ad Enies, per
rivelare a Nico Robin dell'esistenza delle armi ancestrali Poseidon e Uranus. 
Enies si stropicciò gli occhi, sbadigliando di poco, e stiracchiandosi le ossa.
Solo quando la sua vista, dopo il tanto dormire, si fece più concreta, notò, guardandosi attorno, di trovarsi completamente sola.
Nè Nami, nè Robin si trovavano in stanza, e molto probabilmente quest'ultima aveva finito con l'addormentarsi nella biblioteca
della Sunny.
Ma non importava: sentiva che tutto sarebbe andato nel migliore dei modi, quel giorno.
Decise di alzarsi, sebbene quel cuscino l'avesse traportata tutta la notte in una sensazione di sommo piacere, e si avvicinò
all'armadio vicino all'ultimo usufruito, per prendersi degli abiti di ricambio, che Nami e Robin le avevano fatto trovare 
a portata di mano.
Erano molto belli: una maglia a maniche lunghe, di colore celeste, tutta circondata da alcune righe blu verticali, 
formata da un collo a V, che le copriva in parte la scollatura, unito da una sorta di top dello stesso colore, posto al di sotto di essa.
Le piaceva molto, perché ricordava che, in età più giovane, aveva ricevuto da suo fratello una maglia simile in regalo.
Poi trovò una gonna molto graziosa, di colore blu scuro, che le arrivava molto prima delle ginocchia, ma non era
nemmeno troppo corta, almeno Franky non sarebbe stato geloso per ''eventuali'' sguardi azzardati del cuoco.
Dopotutto Enies non si trovava di graziosa presenza, ma aveva già inquadrato bene di che pasta fosse fatto Sanji, e tutto
voleva, fuorché far ingelosire il suo ragazzo.
Con una forte determinazione, ed il sorriso ormai permeato in lei, uscì dal dormitorio, recandosi alla cucina per far colazione, ma appena 
si trovò dinanzi essa, non riuscì ad aprire la porta.
''Com'è posssibile? '' Pensò, cercando di aprire in qualche modo, ma pareva chiusa dall'interno.
<< SPANDAM! >> - Gridò, capendo che molto probabilmente suo fratello si era chiuso in cucina con Robin per rivelarle, prima del tempo,
l'esistenza delle altre armi ancestrali: - << ME L'AVEVI PROMESSO! SEI... SEI UN BUGIARDO! >> Esclamò, battendo i pugni sulla
porta, ma nessuna risposta di rimando.
Scosse il capo: sarebbero successe terribili cose, se i due nomi delle armi fossero stati dati alla luce.
Ma cosa avrebbe potuto fare? NULLA. Ma nulla non era nel suo repertorio.
Corse fino al dormitorio maschile, bussando fortemente, con agitazione, ma anche lì la porta era chiusa a chiave, e nessuna
risposta stava trapelando, e lo stesso per quello femminile, in cui fino ad un momento prima lei era stata a dormire! 
<< NAAAAMI! >> Esclamò, ormai perdendo le speranze, confusa.
Nami non rispose, era sola forse? L'avevano abbandonata? 
Si guardò attorno, cercando qualche oggetto che avrebbe potuto utilizzare per aprire le porte, ma, d'un tratto,
tutti gli oggetti erano spariti! 
Vi restarono solo le strutture dei dormitori, della cucina, della biblioteca.. insomma.. ma era ancora impossibile entrarvici!
''Enies.. sta' calma... deve esserci una soluzione.. noi troviamo sempre le soluzioni ai nostri problemi! 
Forse devo... immaginare! ''
<< Ce la posso fare.. voglio essere in cucina. >> E così fu. Si trovò in cucina, ma non era da sola.
SPANDAM E ROBIN ERANO Lì! A PARLARE! 
<< LO SAPEVO! TI AVEVO DETTO DI NON DIRLE NULLA! >> Ma la sua presenza, sebbene potesse vederli, non fu minimamente avvertita 
dai due.
<< accidenti...... e adesso? Cosa mi è successo? Perché non riuscite a vedermi? >>
Intanto Spandam continuava a scuoterle il capo: << Non posso. Se dipendesse da me ti avrei già detto tutto ieri..
ma non posso. Non dipende da me. >>
Robin lo guardò male, e scattò subito all'esclamazione: << E' per tua sorella! Perché non vuole che tu mi riveli 
i dettagli sull'arma Pluton? O c'è dell'altro? Ci sono copie dello stesso progetto? Altre armi? >>
Spandam sussultò, ma poi tornò a dire di no con la testa: << Da me non uscirà nessuna parola. Le cose stanno come
ti ho appena detto.... non insistere! >> Sbraitò improvvisamente.
Robin annuì, sicura: << Se non sarai tu a dirmelo.. ne parlerò direttamente con tua sorella.... visto che non 
c'è altra spiegazione, e lei sembra molto più ragionevole di te.. Spandam..... >>
<< NO! >> - Esclamò Spandam di rimando, non appena l'archeologa fu in procinto di aprire la porta, per cercare
Enies: - << NOOOO! Non te lo permetterò! >> Dopotutto Robin avrebbe potuto trovare le informazioni aspettando
qualche visione della giovane, in quanto ad Enies sarebbero potute comparire anche senza controllo, rivelandole a voce
al mondo intero. Non avrebbe potuto che ciò accadesse: come egli non avrebbe potuto rivelarne l'esistenza delle armi Poseidon e 
Uranus, nemmeno Enies, seppur inconsciamente, avrebbe dovuto.
Corse contro Robin: le avrebbe dato un pugno, uno schiaffo, qualsiasi cosa pur di fermarla, dopotutto non si era mai fatto
alcuno scrupolo a colpirla, ma appena le fu così vicino dal poter compiere un simile atto, scivolò sulla grande macchia di caffè
che era stata creata dalla caduta di una tazzina, che molto probabilmente aveva cercato di bere, e le si catapultò, per sbaglio, addosso.
Si ritrovarono, Robin e Spandam a terra, e si guardarono l'un l'altro.
<< Ohm.. ehm.. >> - Spandam non sapeva che dire: era la prima volta che cadeva deliberatamente su una donna, e sebbene
quella donna fosse Robin, questa volta, si formò in egli un notevole imbarazzo, tanto che arrossì improvvisamente, alzandosi
di colpo, e gesticolando per giustificarsi: - << Il c-caffè.. che mi è caduto prima.. non volevo.... insomma.. >> 
Robin nascose il suo imbarazzo, nonostante anche lei ne avesse avuto un poco, non accennando alcuna espressione o altra parola,
ed uscì dalla cucina.
Spandam non cercò di fermarla, non questa volta: il suo, per così dire, volto, era completamente arrossito, e continuava
a mantenersi tale.
<< Ohh.. insomma.. ma cosa.. il caffè.. stupido caffè.. beh.. son cose che capitano, no? >> Disse, cominciando a parlare
e ridacchiare da solo, poi si sedette, ripensando un momento alla storia delle armi.
Decise di non intervenire, dopotutto se Enies le avesse rivelato il tutto, colpa di Spandam non sarebbe stata, poi, in un attimo,
di nuovo il suo volto tornò ad arrossarsi.
<< AAAAAH.. ACCIDENTI.. TSK.. >> Sbuffò.
 
Enies si ritrovò improvvisamente sul suo letto, assieme a Nami, con indosso ancora una qual sorta di pijama.
Sbadigliò e si stiracchiò come prima, ma senza sorriso. 
Era confusa: cos'era successo? 
Aprì l'armadio, e trovò gli stessi abiti che aveva messo indosso prima.
Perché erano tornati al loro posto?
L'indossò comunque, ed uscì dal dormitorio, e vide Spandam, sulla ringhiera della zona alta della nave, fuori della cucina.
<< Spandam.... >> Disse lei, con un filo di voce, e con un'aria del tutto non rassicurante, come braccata.
Spandam sorrise: << Enies! Di buon ora vedo.. >>
<< Già... hai visto Robin? >> Gli domandò, insicura, e Spandam sbuffò: << Perché dovrei parlare con quella demoniaca?
E poi te l'ho promesso stanotte. Non ricordi? >>
<< Ah. s-sì.. ahahah!... Certo.. era per esserne sicura.. >> ''Era solo un sogno..? '' Pensò, guardando 
nuovamente il fratello con un ampio sorriso. 
<< C'è già il cuoco all'opera, in cucina. Vuoi mangiare qualcosa? Tra un attimo andrà in giro per la metropoli, quindi
se hai fame ti conviene andare ora. >> Disse lui.
Enies accennò un sorrisetto: << Magari più tardi mi preparerò da sola un tè.. tu, piuttosto... sapevi che il disprezzo alla fine
si compra? >>
<< Cosa? >> Domandò lui, guardandola perplesso, ed Enies arrossì di poco, ridendo: << Lo scoprirai.. tranquillo, Spandy.. >>
Spandam si grattò la nuca: << Non ho capito.. Enies... >> - Ma la sorella era già entrata nella cucina: - << Tsk.. >> - Sbuffò: -
<< E chi vi capisce a voi donne? >>
Invece Enies aveva capito tutto: quello che aveva avuto, quell'esperienza del tutto confusionale, niente altro era stata che un sogno,
contorto, ma che aveva fatto trapelare una cosa sicura: Spandam avrebbe presto cambiato considerazione nell'archeologa.
Un paradosso inevitabile.
 
Passò nemmeno un quarto d'ora, che Enies uscì dalla cucina con Sanji.
<< Beh.. io vado con lui a fare un po' di spesa. Abbiamo messo sul tavolo quello che rimaneva per fare colazione..
avverti gli altri appena saranno svegli.. e non mangiare tutto tu! >> Disse la sorella, ridacchiando.
Spandam le sorrise, poi scosse il capo. Figuriamoci se avrebbe mangiato tutto, preparato poi da un pirata!
Annuì, ed Enies si sentì felice. Dopotutto nulla sarebbe, appunto, andato storto, come nella sua visione, inizialmente
tanto drastica.
 
Appena i due furono in cammino sul promontorio, Spandam entrò nella cucina: non c'era veramente nessuno ancora, 
e molto probabilmene perché la mattinata era ancora fresca.
Dovevano sicuramente essere le sette, non tanto più tardi.
Si sedette al posto davanti il divanetto, e addentò un piccolo pezzo di pane, bevendo un sorso di latte che aveva trovato
a sua disposizione sulla tavola, poi sentì la porta aprirsi.
Non prestò molta attenzione a chi fosse, dopotutto poteva trattarsi di Rufy e la sua fame, o di qualsiasi altro, invece,
quella voce, gli fece poi sollevare il capo.
 
<< Ora possiamo parlare.. >> La voce di Robin recò nell'uomo un sussulto, che si apprestò a fare cenno di no.
<< Erano solo.. era solo un modo per farti credere in qualcos'altro. Nulla di ciò che ti ho detto stanotte era vero.
Insomma.. perché avrei dovuto dirtelo? Sono del governo, mica un TUO alleato! Whahahaah! >> Scoppiò in una fragorosa risata.
Robin socchiuse un occhio: quella risata la infastidiva molto, era insopportabile!
<< Eri sicuro. Non vedevo aria di inganno nelle tue parole.. anche se voi governativi siete molto bravi pure a raccontare
le frottole alla povera gente. Ma so riconoscere la determinazione nelle parole quando la vedo.. e la sento.
E tu STANOTTE eri DETERMINATO a farmi sapere a tutti i costi la verità. >> 
Spandam alzò le spalle: << Ero determinato a raccontarti una marea di menzogne, che alla fine ti avrebbero solo confusa.
Ringrazia Enies che non l'abbia fatto.. >>
<< E come faceva lei a sapere che tu mi avresti detto ''queste'' menzogne? >> Domandò Nico Robin con astuzia.
Spandam sbuffò: << Le ho prima accennato a lei che cosa avrei fatto.. mi pare ovvia la cosa. Lei non c'è stata al gioco
perché è tua amica.. e bla bla bla.. cose inutili sull'amicizia, e su quanto assurdo potesse essere la somiglianza delle 
vostre esistenze.. insomma.. cose di cui non mi importa nulla, perché, come dire.. tu sarai sempre la bambina demoniaca, per me e per il governo. >> Disse accennuando un sorriso mellifluo.
Robin si stava preparando per rompergli il collo col suo potere, ma indugiò.
Spandam sospirò, ridacchiando, e prendendo un sorso di caffè, col quale però, si scottò.
<< SCOOOOOOOOOOTTTTTAAAAAAAAAAAAAA! AIUTO COME BRUCIAAAA! TUTTO IL CAFFE' BRUCIA! >> - E con il suo solito riguardo, scattando alla ricerca
di un poco d'acqua col quale rinfrescarsi il palato bruciato da quella calda bevanda, lasciò cadere la tazzina non molto distante dalla porta, 
frantumando in mille pezzi la tazzina con tale caduta, e creando una pozza di caffè, che nel giro di poche ore
sarebbe diventata simile a resina, e avrebbero dovuto pulire. 
Robin osservò tutto quel trambusto, indifferente, limitandosi a dire ''mh'', e pensando a come egli non fosse
cambiato di una virgola, e cosa preoccupante, neppure il suo essere così imbranato.
Come si poteva essere tanto stupidi e futili dal non capire che il caffè debba essere raffreddato col fiato, prima di
iniziare a berlo d'un colpo? Ma l'avrebbe mai capito?
Scosse il capo: << Voglio saperlo.. >> Insistette lei. << Era una mia BUGIA! Come te lo devo spiegare? >> Esclamò seccato, risedendosi, dopo aver saltato per tutta
la cucina come un pazzo.
<< Non ti credo.. e sai perché? Ho sentito discutere da qui, stanotte.. c'eravate tu e tua sorella.. adesso voglio sapere. >>
Spandam rise: << Il tuo interesse storico non ti sfugge mai, eh? Non posso dirti nulla però.. basta. NON INSISTERE OLTRE! >> Gridò di nuovo, come esaurito.
<< Enies ha detto chiaramente che succederebbero degli incidenti se tu mi dicessi la verità.. dunque? >> Lo scrutò, cercando
una risposta da parte di quell'uomo, il quale l'osservò adirato: << CI STAVI ORIGLIANDO!!! >>
E adesso, avrebbe dovuto dire per forza la verità? Ma se i due nomi delle armi fossero stati dati alla luce, sarebbero
veramente accaduti incidenti gravi? Di che tipo? Non avrebbe dovuto ASSOLUTAMENTE correre il rischio.
<< Diciamo che ho soltanto avuto fortuna di cogliere la palla al balzo.. >> Osservò Robin, con un sorrisetto.
Intanto Spandam continuò di nuovo a scuotere il capo: << Non posso. Se dipendesse da me ti avrei già detto tutto ieri..
ma non posso. Non dipende da me. >>
Robin lo guardò male, e capì, esclamando: << E' per tua sorella! Perché non vuole che tu mi riveli i dettagli sull'arma 
Pluton? O c'è dell'altro? Ci sono copie dello stesso progetto? Altre armi? >>
Spandam sussultò, e scosse ancora la testa: << Da me non uscirà nessuna parola. Le cose stanno come
ti ho appena detto.... non insistere! >> Sbraitò improvvisamente.
Robin annuì, sicura: << Se non sarai tu a dirmelo.. ne parlerò direttamente con tua sorella.... visto che non 
c'è altra spiegazione, e lei sembra molto più ragionevole di te.. Spandam..... >>
<< NO! >> - Esclamò Spandam di rimando, non appena l'archeologa fu nell'intento di aprire la porta, per cercare
Enies: - << NOOOO! Non te lo permetterò! >> Dopotutto Robin, come nel sogno-visione di Enies, avrebbe potuto trovare 
le informazioni aspettando qualche visione, appunto, della giovane, in quanto ad Enies sarebbero potute comparire anche 
senza controllo, rivelandole a voce al mondo intero. Non avrebbe potuto che ciò accadesse: come egli non avrebbe potuto 
rivelarne l'esistenza delle armi Poseidon e 
Uranus, nemmeno Enies, seppur inconsciamente, avrebbe dovuto.
Corse contro Robin: le avrebbe dato un pugno, uno schiaffo, qualsiasi cosa pur di fermarla, dopotutto non si era mai fatto
alcuno scrupolo a colpirla, ma appena le fu così vicino dal poter compiere un simile atto, scivolò sulla grande macchia di caffè
che era stata creata dalla caduta di una tazzina, che molto probabilmente aveva cercato di bere, e le si catapultò, per sbaglio, addosso.
Si ritrovarono, Robin e Spandam a terra, e si guardarono l'un l'altro.
<< Ohm.. ehm.. >> - Spandam non sapeva che dire: era la prima volta che cadeva deliberatamente su una donna, e sebbene
quella donna fosse Robin, questa volta, si formò in egli un notevole imbarazzo, tanto che arrossì improvvisamente, alzandosi
di colpo, e gesticolando per giustificarsi: - << Il c-caffè.. che mi è caduto prima.. non volevo.... insomma.. >> 
Robin nascose il suo imbarazzo, nonostante anche lei ne avesse avuto un poco, non accennando alcuna espressione o altra parola,
ed uscì dalla cucina.
Spandam non cercò di fermarla, non questa volta: il suo, per così dire, volto, era completamente arrossito, e continuava
a mantenersi tale.
<< Ohh.. insomma.. ma cosa.. il caffè.. stupido caffè.. beh.. son cose che capitano, no? >> Disse, cominciando a parlare
e ridacchiare da solo, poi si sedette, ripensando un momento alla storia delle armi.
Decise di non intervenire, dopotutto se Enies le avesse rivelato il tutto, colpa di Spandam non sarebbe stata, poi, in un attimo,
di nuovo il suo volto tornò ad arrossarsi.
<< AAAAAH.. ACCIDENTI.. TSK.. >> Sbuffò, di nuovo. 
La visione che ad Enies si era rivelata nel sonno, si era veramente realizzata.
<< ERA COLPA DEL CAFFEEEE'! PERCHE' DEVO SENTIRMI COSI'.... INSOMMA! >> Gridò Spandam, sbattendo un pugno sul tavolo, quando
poi tornarono dalla spesa Enies e Sanji.
Sanji sorrise: << Ancora nessuno alzat.. ma che diavolo è successo qui! >> Domandò allbito, notando la tazzina ormai rotta,
e la pozza di caffè, divenuta appiccicosa.
Enies sorrise imbarazzata, ridacchiando appena: << La capacità di Spandam di bere il caffè.. >> 
Sanji sorrise, allibito ancora: << Già... lo vedo.. >> - Osservò, prendendo i cocci e gettandoli via, per poi pulire quella parte di 
pavimento, poi guardò l'uomo: - << Non è venuto nessuno in cucina? >> 
Spandam alzò il capo, e fece per rispondere al cuoco, ed a quella domanda, quasi in procinto di rispondere col nome di ''Robin'', 
divenne rosso improvvisamente, e scosse la testa: << N-nessuno.. proprio nessuno... >>
Enies si sedette accanto a lui: << Fratellone.. >>
<< S-sì? >> Domandò ormai mezzo andato.
<< Il disprezzo si compra... ehhh.. visto che avevo ragione? >> Disse con un sorrisetto.
<< T-tu..... sapevi.. >> Si limitò a dire, ormai diventato più rosso di un pomodoro.
Enies alzò le spalle, avvicinandosi a Sanji per aiuarlo a preparare per bene le colazioni, e Spandam, senza dir nulla,
si incamminò verso la sala acquario, per rimanere un po' da solo.
Enies aveva predetto qualcosa che avrebbe confuso Spandam per sempre: si era invaghito? >>

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Capitolo 18
*** Capitolo 18-- Umanità ***


Spandam fu in procinto di aprire la porta per l'acquario, ma appena si trovò, di pochi passi, al centro della stanza,
si imbattè in Robin, coricata sul divanetto. 
Un ulteriore rossore, pervase il ''volto'' di Spandam.
Nessun istinto di violenza verso di lei, non gli entrò nemmeno in testa di attaccarla alle spalle, picchiarla brutalmente
come era solito fare, ma vi rimase intendo ad osservarla. 
In effetti, non aveva mai visto Nico Robin come donna, ma, prima di tutto, come persona umana.
Lui, l'aveva sempre considerata nulla, come tra l'altro l'esistenza della ciurma Mugiwara.
Per lui avrebbero dovuto perire tutti, sopratutto lei, che, per passione, per amore della storia, aveva rischiato
di far trapelare al mondo intero i misteri legati all'arma ancestrale Pluton.
In sostanza, avrebbe potuto veramente farle del male, ora che pochi erano svegli.. e le avrebbe potuto anche rivelare
delle altre due armi.. anche se.. aveva promesso di non dire nulla, ed alla stessa Robin, dapprima, si era rifiutato
di rivelarne i nomi. Ma.. ora? Cosa avrebbe dovuto fare? Spandam, per una volta, si trovò nella situazione di non 
saper cosa fare, dinanzi Robin, che, in fondo, era così.. tranquilla in quel sonno, era così.. bella.
Le guance di Spandam, tornate alla loro tonalità normale, divennero un po' più rosee, non appena egli si avvicinò di più
alla donna, per guardarla meglio, anche se si sentiva veramente a disagio: e se qualcuno fosse entrato lì, in quel preciso
istante.. cosa avrebbe pensato? 
Scosse il capo, cercando di non farsi tante assurde domande, dopotutto gli unici svegli erano Sanji ed Enies, e per un po'
sarebbero stati impegnati in cucina, mentre gli altri, di certo, avrebbero raggiunto subito tale locale per le colazioni,
ma certamente non sarebbero entrati all'acquario. 
Un piccolo sorriso, prese, senza sua decisione, forma, sulle labbra dell'uomo, ma in un attimo, forse perché la sua presenza
era stata, in un modo o nell'altro, percepita, Nico Robin si svegliò.
<< Ohh... >> Sussultò la donna, che però venne subito messa a tacere con una mano davanti alla bocca, da parte di Spandam.
<< Shh.. non voglio farti del male.. >> Disse, tornato ad arrossire di colpo. Un attimo dopo, la donna, annuì, e Spandam lascò la propria mano, per farla parlare. Robin lo guardò a dir poco stranita:
<< Perché mi guardi in questo modo? E comunque.. se te lo stai chiedendo.. non ho ancora parlato a tua sorella del fatto
delle armi ancestrali.. puoi star tranquillo. Non che non glielo voglia dire.. ho tutto il tempo di oggi, no? >> 
Disse lei, lasciando trapelare un sorrisino. Spandam scosse il capo, e la guardò: << Enies non ti dirà un bel niente. >>
<< Dici? >> - Chiese Robin, con sarcasmo: - << Allora avevate programmato.. tutto.. no? >> 
Spandam sospirò: << Troppo difficile da spi.. >> << ROBIN! >> - Esclamò Nami, avventatasi all'acquario: - << LASCIALA 
STARE! IGNOBILE! >> E con un grosso tomo, che Nami aveva trovato sul tavolino, colpì in pieno Spandam sulla testa, facendolo
cadere a terra, e perdere i sensi. 
Guardò poi Robin, con preoccupazione: << Robin.. tutto bene spero.. che cosa ti ha fatto?! >>
Robin rise: << Nulla.. stavamo solo parlando.. questa volta, strano ma vero.. abbiamo parlato civilmente. >> Osservò.
Nami la guardò stranamente: << Avrà bevuto.. o veramente la presenza di sua sorella, qui.. avrà appianato le cose.. mh? >>
<< Può darsi.. >> Rispose lei, guardando Spandam a terra, guardandolo, non con disprezzo, ma con normalità, poi si alzò dal 
divanetto, sorridendo a Nami, che le disse: << Andiamo a fare colazione? Sono sicura che un riposino, seppur forzato,
farà bene a questo individuo.. almeno se dorme.. non romperà a noi, no? >>
Robin annuì semplicemente, aprendo la porta per l'uscita, e Nami internvenne nuovamente: << Sei sicura che vada tutto
bene? Robin... >> 
<< Ti ho detto di sì. Tranquilla! >> Disse Robin, con un grande e contagioso solare sorriso.
''Mh.. sarà....'' Pensò Nami, entrando con l'amica nella cucina. 
Le due ragazze furono subito coinvolte da Sanji, ed il suo carattere da ''casanova'': << Naaaaami Swaaaaan! Robin Swaaaan! >>
Nami scosse il capo: << Ormai ci ho perso le speranze.... pff.. >> Ma Robin, invece, non disse nulla, limitandosi però
a ridacchiare, e sorridendo al cuoco: dopotutto, era quello il carattere di Sanji, e nessuno avrebbe mai potuto farci nulla
per cambiare le cose, e poi, finché sarebbero rimasti commenti, insomma.. non sarebbe mai stato neppure male, per una donna,
ricevere complimenti, ma Nami, forse, aveva ormai perso le staffe da molto tempo.
Si sedettero vicine, proprio ai posti del tavolo, che si trovavano davanti il bancone da lavoro della cucina, ed Enies, le 
salutò poco dopo, comparendo dal laboratorio di Chopper: << Oh.. scusate se non vi ho salutate! Sono andata a portare
dei biscotti a Chopper! Ha insistito per farseli portare in stanza.. avrà molto lavoro per oggi! >>
Robin le sorrise: << Non ti preoccupare, Enies.. tanto siamo arrivate pochi minuti fa. >>
Nami annuì, sempre più confusa: sapeva che Robin ora, aveva avuto più contatto, più dialogo con Enies, ma le sembrava così
strano che però, tutto d'un tratto fosse diventata così troppo in contatto con lei, così troppo sorridente.. 
e soprattutto, aveva notato il modo in cui lei aveva guardato Spandam a terra.. insomma.. non lo aveva guardato come
se Spandam fosse stato il suo peggior incubo, come avrebbe dovuto essere, ma Robin... lo aveva guardato umanamente, mentre
però lui, di unanità nulla aveva! 
Nami la guardò sempre più dubbiosa, mentre sia lei che Robin, iniziarono a consumare la loro prima colazione.

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Capitolo 19
*** Capitolo 19-- Un'assidua lettrice ***


Era passata circa una mezz'oretta, quando la prima ''ondata'' delle colazioni, poté giungere al termine.

Nami e Robin avevano, intanto, consumato la loro prima colazione, con soddisfazione. Era stato un pasto piuttosto... abbondante, non troppo, ovviamente, ma, rispetto alle altre colazioni, aveva qualcosa di più completo; Nami bevve un sorso di tè verde, ed osservò Sanji: << Avete fatto provviste, stamattina.. vero? >>

Sanji cominciò a diventar euforico: << NAAAAAAAAAMI SWAAAAAAAAAAAAAAAAN! >>

Nami si mise le mani al volto, per non vedere i gesti del cuoco, ritenendoli abbastanza scoccianti, dato che si erano ripetuti così tante volte, negli archi delle giornate, che lei ne aveva perso ogni conto. << Pff... >> - Sbuffò: - << Lo reputo come un sì. In tal modo.. è stata una buona colazione.. >> Sanji si avvicinò a Robin e Nami: << VI E' PIACIUTA LA COLAZIONEEEEE!!!! SONO COSI' FELICEEEE! >> Robin ridacchiò: << Molto abbondante! Ieri non c'erano tutte queste cose.. devo dire che poi, questa torta alla frutta, è una vera prelibatezza! >>

Sanji rimase incantato dalle parole di Nico Robin, guardandola, ormai, profondamente inebetito, come suo solito fare era, dopotutto. Nami scosse il capo: ''Non cambierà mai.'' Pensò, ma poi, anche lei scoppiò a ridere: sarebbe stato strano, vedere un Sanji del tutto composto dinanzi una ragazza, insomma, sarebbe stato del tutto snaturato, no?

Intanto, la cucina, si fece più ravvivata, con l'entrata di Usop e Zoro, che, puntualmente, si sedette sul divanetto, e sbadigliò. << Mar.. >> Stette per dire Sanji, ma venne preceduto dallo spadaccino: << Marimo? Stavi per dire Marimo?! >>

Nami alzò lo sguardo: perché dovevano sempre litigare per simili.. futilità?

Enies guardò poi, improvvisamente, Usop, sorridendogli: << Ehy.. ciao.. Usop! Senti... ehm.. prima di tutto.. hai dormito bene? E.. >> Usop ricambiò subito la loquacità della ragazza: << Ohm. Beh, sì dai.. anche se Rufy per gran parte della notte, non ha fatto che russare! Ma.. volevi chiedermi qualcos'altro? >> Notò Usop. Enies sorrise imbarazzata: << Volevo solo sapere se, insomma.. Franky è sveglio? E' andato a costruire qualcosa di sotto? O dorme ancora? >> Usop rise: << Sta anche lui partecipando al concerto di ''chi russa di più''! >> << Ohh.. >> Sussultò con la voce, la ragazza, abbassando leggermente il capo, imbarazzata. Usop inclinò la testa: << Beh.. tu invece? Hai dormito bene? >> << Insomma.. meglio delle ultime notti! >> Rispose Enies, tornando ad alzare lo sguardo, in prossimità di Usop, che sorrise: << Meno male! Ti stai ambientando! >> Zoro rise: << Beh, Enies.. avrai capito che questa ciurma, è una specie di.. zoo! >> << Me ne sono accorta.. ehehe.. ma è divertente stare con voi! >> Robin la guardò sorridendo: << Ehm.. ti posso parlare in privato? >> Nami guardò l'amica, stranita, anche se in realtà, per il suo sguardo, pareva più che altro contrariata, ma la giovane annuì: << Uhm.. certo! >> Robin si alzò dal posto, e raggiunse la porta, voltando nuovamente lo sguardo verso la giovane, per far sì che ella la seguisse. Un attimo dopo, furono fuori. Robin, per sicurezza, chiuse la porta: << Andiamo nel dormitorio.. non voglio che nessuno senta la nostra discussione. >> Enies annuì, ma, mentre da un lato era più che tranquilla, perché Robin avrebbe potuto anche aver solo voglia di parlare, dall'altro invece, sapeva com'era fatta, dopotutto, quell'archeologa: magari le avrebbe imposto in qualche modo, di svelarle l'esistenza delle altre armi, o cose comunque legate a quell'argomento. In un modo o nell'altro, Enies, aveva un poco di titubanza. Appena furono al dormitorio, Enies la guardò con preoccupazione, notando uno sguardo teso, nell'archeologa: << Va... tutto bene.. Robin? >> Robin si sedette al tavolino, scuotendo il capo. << Hai minacciato tuo fratello? >> Le domandò, senza indugio. Enies impallidì di colpo: allora ciò che Robin voleva sapere, era proprio qualcosa legato alle armi ancestrali, perché.. l'unica minaccia imposta a Spandam, era stata, appunto, la promessa di non rivelar alcun altra arma oltre Pluton. << Ehm.. io.... >> << Ebbene..? >> Chiese la donna, con insistenza, ma la ragazza scosse il capo: << perché dovrei minacciare mio fratello? >> << Hai esitato.. quindi in qualche modo lo hai minacciato. Non può esserci altra ragione plausibile, per il comportamento di stamani. >> Enies si toccò il collo, agitata: ed ora, che cosa avrebbe potuto inventare, per non esser costretta a dire tutta la verità? Robin scosse il capo: << Sei sicura? >> - La guardò con comprensione: - << So che è tuo fratello, però.. vorrei sapere... sai che non potrei mai perdonarlo.. quindi, fare in modo che lui menta, facendo finta di provare più rispetto per me, non farà né caldo né freddo a me.. io lo odierò per sempre. >> La giovane Enies era confusa. Si avvicinò a Robin, sedendosi di fronte a lei: << Non.. capisco.. >> Robin lesse verità, nello sguardo così confuso di Enies. << Non gli hai detto di smetterla, di farmi del male? >> Domandò. La ragazza alzò le spalle: << Beh.. lui sa già che io vorrei vederlo.. più buono con tutti.. ma non mi ha mai ascoltata.. quindi sicuramente il suo comportamento, che non so neppure quale sia, non è stato in qualche modo minacciato da me. >> - La guardò seriamente: - << Che cosa avrebbe fatto? >> Robin abbassò il volto, ed Enies capì: le tornò alla mente la visione che aveva avuto, quella notte, ma avrebbe comunque dovuto fare la parte della ''tonta'', di quella che non ''sapeva nulla dell'accaduto'', e la guardò, fingendo.. ''confusione'': << Robin? Mi devo preoccupare? >> L'archeologa scosse la testa, e sorrise appena: << Non mi ha attaccata, ad esempio.. stamani... io ero sola, all'acquario.. avrebbe potuto farmi di tutto.. peggio di quello che mi aveva fatto ad Enies Lobby.. invece.. voleva solo parlarmi. E... c'è di più.. è arrossito.. anche stamattina... abbiamo litigato per.. una cosa.. >> - Si guardò attorno, per poi tornare a guardare lei: - << Beh.. è arrossito anche in cucina, stamattina.... perché per sbaglio è scivolato sul caffè che si era versato.. insomma. Tu lo conosci come un fratello, e non credo che lui ti abbia mai fatto del male.. io lo conosco come un incubo.. mi ha sempre odiata.. ora sembra, come dire.. timorato di me.. imbarazzato. Perché? Tu ti sai spiegare un simile comportamento? >> Enies alzò le spalle, nuovamente: << Ah, io ho sempre saputo che mio fratello era strano.. forse si sente imbarazzato perché non è riuscito a condurti oltre i cancelli della giustizia, ed è imbarazzato perché si è fatto battere da una donna.. in fondo.. lui è molto maschilista. >> << Mh.. >> Robin non ne era molto convinta, ma la ragazza annuì: << Fidati. Deve essere per questo. Quindi non ti preoccupare.. e se ti dice qualcosa di sgarbato, non esitare a riferirmelo! >> << Sarà come dici tu.. >> - Disse Robin, prendendo un gran respiro: - << Va bene, sarò pronta a riferirti tutto.. >> Enies sorrise: << Su.. non ti devi preoccupare, sul serio! Spandam è così. E'... una persona strana.. è egoista... è presuntuoso.. e pensa di avere il mondo nelle proprie mani, ma è una brava persona in fondo.. non... non se ne rende conto. >> Robin si alzò, affranta: << E' TUO FRATELLO! Ma non è una brava persona! Nemmeno ora che sembra fingere questo comportamento docile! >> Disse, recandosi verso l'uscita, lasciano Enies al dormitorio. '' Invece sì.. mia cara.. Spandam è cambiato.... ma devi scoprirlo da sola, e anche lui deve scoprire questo nuovo lato di sé..magari potessi svelare la mia visione..... ma non posso modificare il destino prima del tempo! '' Penso fra sé e sé, da sola. Robin era tornata, intanto, alla cucina. Spandam si era ripreso, ed era lì, a consumare del tè verde, lasciato raffreddare, almeno non si sarebbe scottato, seduto vicino Nami, che guardò Robin, un po' preoccupata. La donna scosse il capo, quasi non ribollendo di rabbia dentro, per la discussione che aveva avuto con Enies, ma più Robin guardava Spandam, più l'odio rimaneva tale. Non avrebbe mai potuto perdonare Spandam, che poi non sarebbe mai stato essere possibile di cambiamento, così radicale! Per fortuna di Robin, che tornò fuori, l'uomo non la notò, perché intento a bere. Robin era confusa: da un lato, avrebbe potuto ''provare'' a ''credere'' alle parole che le aveva detto la sua nuova amica, ma dall'altro lato, alcune parole, continuarono a rimbombarle fastidiosamente in testa: '' ... è una brava persona in fondo.. non... non se ne rende conto ... '' Spandam non poteva essere una brava persona! Enies non lo avrebbe mai capito! Non capiva che, se lei non fosse stata sua sorella, Spandam, per interesse del governo, le avrebbe dato la caccia, allo stesso modo, con il quale, Robin era stata perseguitata per anni e anni, ed ancora, ora. Un altro senso di rabbia la pervase: avrebbe dovuto leggere qualcosa, per potersi distogliere quell'individuo deplorevole dalla testa. '' Un libro geografico farà al caso mio, sicuramente. '' Si disse, recandosi alla biblioteca, per prenderne uno, per poi portarlo all'altalena, ed iniziare a leggerlo, comodamente seduta. '' Una lettura che potrà servirmi molto, oh sì! Ci sono ancora tantissimi luoghi che non abbiamo visitato! '' Appena aprì il libro, un sorrisone le si riempì in volto: amava molto la lettura, e questa felicità immediata, lo dimostrava apertamente. << Devo dire che non è niente male, questa torta. >> Commentò improvvisamente Spandam. Sanji rise stizzito: << Tsk.. e dire che è fatta da un ''pirata''.. sai.. non vorrei mai ti dovesse andare di traverso, per questo. >> Spandam sorrise: << Questa volta il complimento è sincero. Dovresti ritenerti fortunato.. >> Disse, per poi continuare a mangiare. Il cuoco scosse la testa: << ... di esser stato complimentato da un agente del governo mondiale? No.. ne faccio anche a meno, Mon Dieu. >> Spandam alzò le spalle: << Beh, pazienza. Ciò non toglie che sia una torta squisita. >> Sanji, stette per ribattere nuovamente, ma Nami fece cenno di NO, col capo, quasi ad implorare: alla fine tanto, non si sarebbe concluso nulla, perché, Spandam avrebbe continuato a rispondere alle ''non accettazioni dei complimenti'', rivolti alla torta, e Sanji avrebbe protestato ancora, per mostrare il suo lato anti-governativo, ma dopotutto era naturale, no? Loro erano pirati, quindi, avrebbe dovuto finirla di ribattere. << Solo perché sei tu.. >> Disse il cuoco, guardando seriamente Nami, e sussurrando. Quest'ultima, per una volta gli sorrise apertamente, felice che, per almeno una volta, Sanji avesse capito, senza insistere, tanto, con Spandam, era una causa persa, dopotutto. Enies, intanto, si era procurata altri abiti, che aveva scovato nell'armadietto, che era stato adibiti di lei. ''Una bella maglietta rosa, e una gonna bianca'' Si disse, guardandosi allo specchio. ''Insomma. Abbigliamento semplice, ma comodo'' Sorrise, stiracchiandosi le braccia. ''sono ancora molto stanca.. devo ammetterlo... tutta questa discussione mi.. mi ha fatta tornare stanca.. ma sarà meglio che io torni in cucina!'' Pensò, uscendo dal dormitorio, ed incamminandosi per la cucina. ''ohh.. '' Notò, voltandosi verso destra, e vedendo Robin, leggere attentamente. ''Che assidua lettrice... però.. ama molto la lettura, devo dire! '' Pensò, cercando di non farle notare la sua presenza, e non disturbarla ovviamente, ma tanto, talmente era profonda, in quella lettura, Robin non percepì nulla. << Riecc.. ohh.. Fratellone! >> Esclamò, chiudendo prima la porta, per poi correre ad abbracciare Spandam, che ricambiò la stretta. Nami osservò la ragazza: << E... lei dov'è.. insomma.. >> Fece la vaga, per non far udire il nome di Robin a Spandam, avendolo, seduto, troppo vicino. Enies la guardò con sicurezza: << Sta leggendo. >> << Uhm.. va bene... >> Rispose Nami, osservando Spandam, che non era apparso molto interessato alla questione. Cinque minuti dopo, entrarono in cucina anche Franky e Rufy, che si sedettero subito ai posti davanti il divanetto rosso. Franky osservò torvo Spandam: << Per quanto tempo rimarrai soggiornato qui? >> Enies abbassò lo sguardo: ci mancava solamente il suo ragazzo, a voler che suo fratello abbandonasse la nave, ma, dopotutto, da parte sua, era più che plausibile, in fondo, la vita di Franky era stata rovinata a causa di Spandam, e.. in un certo senso, anche la loro storia d'amore! Ma non avrebbe mai permesso che Spandam fosse costretto ad abbandonare la nave, insomma.. non ancora. << Enies. Io non voglio che tu rinunci a tuo fratello.. però.... >> Stette per dire Nami, quando Spandam si alzò, a sguardo basso: << Enies. Faccio parte del Governo Mondiale.. dopotutto... >> Disse con presunzione, abbandonando la cucina. Un secondo dopo, Nami ebbe un'improvviso dubbio, e guardò Enies, preoccupata: << Robin dove leggeva? >> La ragazza non avrebbe dovuto dirle, fuori.. oppure non avrebbero permesso a Spandam di poter parlare a Robin, se solo avesse voluto, ed allora.. mentì: << In biblioteca, naturalmente. >> Zoro sorrise furbo: << Posso andare a controllare, se volete.. >> Nami scosse il capo: << Mi fido.. piuttosto... Franky.. sì.. hai ragione.. ma... >> Enies sospirò: << Io non potrei mai dividermi in due. Franky.. ti amo.. ma tu, dicendo così... vuoi che faccia una scelta.. o te.. o Spandam.. non sono pronta per scelte del genere. Otto anni fa, non mi distaccai solo da te, ma anche da lui.. sarebbe chiedermi di dividermi a metà. E' un peso che non posso sopportare. >> Il cyborg sospirò: << Forse ti sto chiedendo troppo, in effetti.. ma lui è del governo mondiale. Se avesse qualche alleato che pian piano ci.. dovesse attaccare? >> << Avete ragione.... ma.. non possiamo ancora aspettare? >> Li guardò tutti, implorante. Rufy, che si era finito mezza tavola di leccornie, le sorrise: << Siamo abbastanza forti, per poter sconfiggere gli alleati di quello! >> << RUFY! >> Sbottarono in coro. Intanto, Spandam era uscito, ma non si era reso ancora conto della presenza di Robin, perché troppo furibondo contro la ciurma. Li avrebbe voluti condurre tutti alla giustizia, ma non avrebbe potuto: C'era Enies, che non lo avrebbe perdonato mai, per questo, e c'era dopotutto la ciurma al completo, nessun rinforzo, nessuna Chiper Pol pronta a difendere il loro direttore, perché lui li aveva accusati di tutto il fallimento della missione.. e l'agalmatolite? Senza di essa, o li avrebbe potuti buttare a mare, o nulla... ma la sua forza non vi avrebbe neppur concesso tale chance. '' Che sfortuna...... '' Pensò, poi, si voltò, questa volta, verso l'altalena, e la vide. Robin stava leggendo, sembrava una lettura molto interessante, notando come la donna stesse sorridendo, qual volta, sfogliando poi, con molta dimestichezza, le pagine di quel tomo. Sembrava poi, che d'un tratto, lo sguardo dell'uomo, si fosse perduto nel guardare quella donna, in assidua lettura, come se stesse osservando una dea, o qualcosa di simile. Ed un sorriso coinvolse anche le sue labbra, che subito si stupirono, assieme allo sguardo suo: ''Ma che mi prende?'' C'era qualcosa di strano, in lui. ''Ho bisogno di un dottore, forse.. ho un... una strana sensazione qui.. ma cos'è? E' come un male, ma è piacevole... mi fa sorridere'' Riflesse, sfiorandosi il cuore con una mano: il suo cuore batteva all'impazzata. Era una sensazione che non aveva mai provato, MAI.. ma cos'era? Cos'aveva? Si stava innamorando di lei, forse? Continuò ad osservarla, scendendo lo ''scivolo-rampa'', alla sua destra, ma finì per prendere male tale rampa, e si trovò di nuovo, a terra, come un sacco di patate. Robin, però, non si accorse ancora della sua presenza. << Che vo... >> ''Che idiota che sono! Perché parlo ad alta voce? Perché?!'' Si chiese, e lì, lei lo notò. ''Che ci fa qui? Enies gli avrà di certo parlato!'' Pensò, un po' arrabbiata. Spandam ridacchiò: << Ehm... sono.. scivolato.. >> Tornò in piedi, grattandosi con nervoso la testa. Robin non rispose, ed abbassò lo sguardo verso il tomo, che aveva appena chiuso. Ansia, angoscia, misti all'odio, tornarono a pervaderla. << Mi hai rovinato la vita. E stai continuando a farlo... solo perché tu non potresti colpirmi.. non vuol dire che devi nascondere l'odio che hai verso i pirati, perché Enies te lo ha imposto. Basta prendersi in giro da soli... Spandam.. se tu pensi che così, io possa provare meno rancore, o dare un contentino a tua sorella.. beh, ti sbagli. >> Spandam la guardò con dubbio: << Enies? Che cosa c'entra mia sorella?... Non ti avrà det.. >> << ... Sì? Allora ti ha minacciato.. vero? >> Spandam deglutì: << Per le arm... ehm.. no.. >> Robin lo guardò: << Armi ancestrali? >> Spandam si era legato le mani da solo: << Ohm.. >> - Avrebbe dovuto trovare subito una soluzione!: - << Ho mentito su tutto.. e lei mi ha minacciato di non dire più certe assurdità.. perché... insomma.. tu hai molta passione per la storia.. e tutto.. >> << Ah.. facciamo finta che io ci creda. Perché non hai più provato ad attaccarmi? Non fare il finto tonto.. stamattina, avresti potuto trovare un modo per attaccarmi, mentre ero a dormire all'acquario.. perché non lo hai fatto? COSA stai tramando.... >> Domandò Robin, desiderosa di sapere una volta per tutte la verità. Spandam scosse il capo, mettendosi una mano al volto: << Fai finta.. che non sia successo nulla stamani... lascia perdere.. non capiresti. >> Robin tornò ad aprire il tomo, e si rimise a leggere, poi bofonchiò: << Non capirò mai, se non mi dai una spiegazione logica del tuo comportamento... ma è sicuro che stai tram.. >> Spandam le si avvicinò: << Ho capito di aver sbagliato... >> << Sbagliato? Oh, ora fai il pentito.. sono sicura che lo stai facendo per far impietosire Rufy.. poi presa totale fiducia di tutti, tu porterai i tuoi amichetti del governo a catturarci.. non la Marina, automaticamente il governo, che tanto è all'apice della corruzione.. e guarda un po'.. non mi serve essere una divinatoria come tua sorella, per prevedere queste cose! >> << Vuoi sapere.... tutta la verità? Anche se mi farà male.. >> Disse Spandam, abbassando lo sguardo. << Il sake ti fa male alla testa...... far male a te? Ma cosa stai insin.. >> Un brivido percorse tutto il corpo di Robin: era una carezza, quella che stava sfiorando il volto suo? Non arrossì, ma ne rimase stupita, senza capire.. era così strana, quella carezza, una carezza fatta dalla persona cui lei non avrebbe mai.. creduto di possibili gesti. Si alzò di colpo, lasciano il libro sull'altalena, e recandosi alla Sala dell'Acquario: << Non mi seguire. >> Spandam non disse nulla, non rispose. Neppure lui si era spiegato il perché di quel gesto, di quella carezza.. perché le aveva dato una carezza sul volto di Robin? Avrebbe dovuto farsi coraggio, e dirle che costa stava succedendo, tutti quei dubbi, quelle strane sensazioni: avrebbe dovuto seguirla! << Aspetta... >> Implorò Spandam, e la ragazza si fermò, prima di esser, quasi, entrata nella sala. << Cosa c'è ancora? >> Chiese lei, abbastanza seccata. Spandam sospirò: << Ti devo parlare.... seriamente.. e.. m-mi dispiace se ti ho spaventata in qualche modo, con.. quella car.. insomma.. >> Arrossì. Robin sbuffò: affetto improvviso? Ma veramente Spandam pensava di poterla prendere così in giro? Sospirò, annuendo: << Beh.. entriamo in sala, e parliamo allora.. sentiamo che cosa tu hai da dire! >> Disse Robin, entrando nella sala, seguita poi da Spandam, che si occupò di chiudere la porta. Si sedette sul divanetto. << Beh.. siediti anche tu.. Robin. >> Robin lo guardò seriamente: << Starò in piedi.. dopotutto ne facilita la fuga, no? >> Spandam ridacchiò: << Non voglio farti del male. Devo dirti una cosa importante, siediti... per favore.. non potrei colpirti nemmeno se volessi.. e non solo perché tanto so che ora tu sei più forte di me, senza agalmatolite.. chiedo solo a qualcuno di fidarsi di me, una volta. >> << E va bene! >> Sbottò la donna, sedendosi accanto a lui, poi lo guardò seriamente: << Quello che non tollero è che ci si prenda in giro. Tu stai tramando qualcosa.. nessuno può cambiare da un giorno all'altro.. e magicamente essere il buon samaritano, a patto che, tua sorella non abbia altri poteri per fare ''miracoli''! >> Spandam scosse il capo: << Se ti dicessi che sei.. una ragazza.. molto bella.. cosa diresti? >> Robin deglutì: << Beh, di sicuro troverei molto strano che uno come te.. me lo venga a dire. Mi hai quasi uccisa! >> Spandam sorrise dolcemente, facendo sgomento alla donna: quell'essere era in grado di sorridere sinceramente? Ma cosa stava succedendo? Ma, in un attimo, tutti i dubbi di Nico Robin, si risolsero. Spandam osservò con interesse le labbra sue, guardandola poi negli occhi, con sincerità, ma non avrebbe mai potuto fare ciò che sperava di far comprendere all'archeologa, con un semplice e naturale gesto: si sarebbe beccato un po' di ''cinquine'', ma si limitò a baciarle una guancia, per poi staccarsi subito, rivoltando lo sguardo verso al pavimento, questa volta, senza arrossire, ma con uno sguardo molto ricolmo di vergogna. Robin respirò velocemente, come spaventata: cosa aveva appena fatto Spandam? No, non era possibile. Non era pensabile che... Spandam potesse provare qualcosa per lei! << Hai bevuto troppo.. >> Insistette lei, ma Spandam scosse il capo: << Non sono mai stato più lucido, in vita mia.. >> - Sorrise: - << Ma appunto.. quando prima insinuavo a dire che.. beh.. che avrebbe fatto male a me.. ecco perché.. non potrà mai succedere quello che spero. Ma hai tutte le ragioni di questo mondo per continuare ad odiarmi in eterno. E' colpa di mio padre se la tua terra natale è stata rasa al suolo.. ed è colpa mia, se ho portato avanti questa persecuzione.. per poterti a tutti i costi catturare... quindi.. non importa.. fai finta che non sia successo nulla ora. In fondo, sei sempre stata brava a dimenticare le persone.... >> Disse, con rammarico, alzandosi al divanetto, e facendo per uscire. << Aspetta.. questa volta sei tu che devi aspettare... >> Disse Robin, alzandosi in piedi. << Sì? ... Sono serio.. non sentirti in dovere con Enies, per far finta di perdonarmi. Non.. non importa. Dico davvero.. sappi solo che.... oggi.. beh.. stamattina.. quando abbiamo discusso.. e ti sono scivolato addosso.. insomma.. sono un idiota! Sono solo un idiota! >> Sbottò. Robin scosse il capo: << No che non lo sei... insomma.. io non riesco a perdonarti.. ma non posso nemmeno.. vederti così.. non so nemmeno perché io stia dicendo queste parole.. comunque.. se vorrai parlare ancora.. non rifiuterò più, la prossima volta. >> Sorrise appena. Spandam annuì, poi uscì dalla sala, lasciandola da sola. Robin rimase lì, e si risedette al divano, scoppiando in lacrime.

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Capitolo 20
*** Capitolo 20-- Uscita di gruppo? ***


''Perché sta succedendo questo? Perché si ostina ancora.. a farmi credere di essere cambiato?''
Domandò, in riflessione, Robin, disperata, e preoccupata per la sorte che sarebbe toccata alla ciurma.
Enies, non sarebbe dovuta mai salire sulla loro nave, così, almeno, Spandam non avrebbe ritrovato i suoi ''nemici''.
Era chiaro che si doveva trattare di una tattica, quella del direttore della Chiper Pol nove, tuttavia, la donna non 
avrebbe potuto trovar subito la dimostrazione, alle sue teorie, seppur probabili, al resto della ciurma, anche perché 
Rufy, avrebbe comunque accettato Spandam, per il bene verso Enies.. in sostanza.. era tutta colpa di Enies.
Robin chiuse le mani a pugno, scuotendo il capo: ormai anche per lei, la buona Enies era diventata un'amica, ma non 
vi era, secondo l'archeologa, neppur tanto da fidarsi in lei, che avrebbe potuto benissimo essere una complice del 
fratello.
Sicuramente piangere non avrebbe risolto nulla, si rimproverò la donna, alzandosi di colpo, e girandosi per ammirare
il bellissimo acquario annesso, senza distogliere i pensieri cui aveva destato interesse.
''Devo solo coglierlo sul fatto.. farà sicuramente qualcosa pur di avvisare i suoi aiutanti, al governo, no? 
Bene. Lì, saprò cosa dire a Rufy, e lì, anche lui lo caccerà via dalla Sunny una volta per tutte.. prima che sia troppo tardi''
Pensò, poi si guardò attorno, sospirando, e ripensando ad i gesti di quell'individuo.
<< Spero. >> Disse semplicemente, rivoltando lo sguardo a terra, e risedendosi un attimo.
Era una questione troppo delicata, per non pensarci almeno due volte. 
 
Intanto, la cucina, si era spopolata del tutto: Franky era sceso al suo laboratorio, assieme ad Usop, che si era recato
al suo, per poter progettare qualche arma potenziata, mentre Rufy, si era recato, costretto con la forza, a farsi
dare una buona medicina da Chopper, visto che, avendo mangiato troppo, come previsto dal dottore, anche uno come Rufy si 
era riuscito a prendere un bello e proprio mal di stomaco, e non avrebbe di certo consumato il pranzo, come nessuno, dopotutto.
Pareva una giornata abbastanza pesante, tanto che, forse per un certo eccessivo calore.
<< Se l'è cercata.. dopotutto... pff.. sai quante volte gliel'ho detto, che non doveva mangiare così? E lui.. ''ma io sono
un ragazzo di gomma!'' Cosa c'entra? A tutti fa male lo stomaco se viene ingerito così tanto cibo... e sì, se te lo stai
chiedendo, e sicuramente te lo stai domandando, ANCHE a distanza di anni. >> Esclamò Sanji, ormai privo di sopportazione,
per quel giorno. 
<< E' fatto così. E' uno zoticone.. >> Osservò Zoro, guardando i suoi compagni.
Non era una novità, infatti, che il capitano non ascoltasse affatto ciò che i suoi amici gli avrebbero da sempre fatto 
notare, anche se severamente.
<< Vorrà dire che metterò sotto lucchetto questo grande frigorifero.. aimè! >> Disse Sanji, ridacchiando, e gettando
un'occhiata divertita, verso la porta del laboratorio, che, nemmeno a farlo apposta, si aprì di colpo, facendovi
uscire Rufy, che correndo verso Sanji, furioso, lo guardò agitato al massimo, e col fiatone: << NON PUOI FARLO! >>
Sanji scosse il capo: << Insomma.. hai mangiato come un bue, ed ora mi dici che non posso farlo? 
Per quanto ne so ancora, mon ami, la cucina è sotto la mia tutela.. e quindi.. mi dispiace, ma metterò un bel lucchetto
al frigorifero.. tu, piuttosto, spero abbia imparato, o imparerai, cosa significa mangiare troppo, e poi sentir bruciori
di stomaco. Com'è la sensazione? Orribile, vero? >> 
Rufy sbattè un pugno, sul bancone: << HO FAME! >>
Enies scosse il capo, non appena ebbe finito di lavare i piatti, e si avvicinò a Rufy: << Ma fino a poco fa, non avevi 
mal di stomaco? >> - Scosse ancora il capo: - << Ora.. io sono qui da poco, e mi rendo conto che la mia influenza.. insomma,
non è per niente paragonabile a nessuno di voi.. siete molto più in gamba di me, e saggi, ma devo comunque dire la mia..
hai appena avuto mal di stomaco.. non potresti aspettare l'ora di cena? Oppure le cinque per prenderti qualcosa da bere?
Non mi sembra così tanto eccessivo.. aspettare non ha mai ucciso nessuno! >> Osservò la ragazza.
Sanji osservò con sguardo ormai perso, verso Enies: << EEEEENIEEEEEEEEES SWAAAAAAAAAAAAAAAAAN! >>
La ragazza rise: << Franky potrebbe aver sentito.. sai? >> Fece la linguetta, e Sanji si ricompose: << Beh.. *coff*... in ogni caso..
la penso anch'io come Enies. Anche gli altri aspetteranno, e tu dovrai fare ugualmente. O ti adeguerai, o ti adeguerai. >>
<< Ma sono opzioni uguali! >> Sbottò il capitano.
<< Appunto.. >> Rise Sanji, aprendo alcuni cassetti per trovare un lucchetto decente. 
Enies si sedette sul divanetto, sconsolata: Rufy le era simpatico, ma stava esagerando questa volta! Non si doveva
scherzare sulla salute, per puro divertimento o fame! 
<< Ho messo tutto in lucchetto! Visto? Ora prova ad aprire.. e.... resterai per molte ore lì davanti al frigo senza
poter consumare nulla. Per quanto riguarda il bere, invece... beh.. ho lasciato qualcosa in questo piccolo frigorifero, 
in basso. Questo è accessibile per le bibite. Ce ne sono abbastanza, e domani magari farò altro carico di spesa per queste
cose da bere. >> Spiegò Sanji, mettendosi la chiave del lucchetto al collo, legata ad una sorta di filo per collane, in modo
che nessuno, SOPRATTUTTO Rufy, gli avrebbe potuto prendere la chiave per poter mangiare di nuovo come un bue, ed in effetti,
non c'era tanta divergenza tra il vorace appetito di un bue, e Rufy.
Quest'ultimo, poi, senza tanto complimento, si offese non poco, uscendo dalla cucina, arrabbiato: << Riuscirò ad aprire
quel lucchetto! QUEL maledettissimo lucchetto! >> Disse, iniziando poi a lamentarsi.
Nami sbadigliò, ignorando totalmente il suo capitano, come avrebbero fatto anche gli altri: << Non so proprio cosa mi prenda oggi.. sono stanchissima, e siamo solamente all'inizio della giornata! 
Non mi capita spesso.. >>
<< Forse sei agitata >> Disse Enies, guardandola, e Nami sorrise: << No, sono più che tranquilla. Dev'essere sicuramente
il cibo abbondante ad indurmi il sonno.. Ma non cederò! Ahahah! >> Rise.
Enies sorrise di rimando, poi, improvvisamente, Zoro si alzò: << Io invece, penso proprio che un sonnellino lo farò! >>
Nami alzò le spalle: << Nessuno ti dice niente. >> Sbuffò, sbadigliando ancora: odiava aver sonno nei momenti inopportuni!
Sanji si avvicinò a Nami, con galanteria: << Ti occorrerebbe, invece.. Oh, Nami! Se sei stanca, devi dormire!
O quel bel viso, potrebbe stancarsi tanto! >>
Nami incrociò le braccia, dicendo un secco ''NO''.
<< Allora prendi del buon caffè! >> Rise Enies, d'un tratto.
Nami rise: << Non ci avevo pensato, anche se non so se possa fare tanto effetto.. uno solo non basta.. Sanji, mi potresti fare
due tazzine di caffè? >> 
<< Ma certamente! >> Esclamò.
Intanto, il cerchio si era ristretto ancora, facendo rimanere la cucina popolata da quattro persone:
Sanji, Nami, Enies, e Chopper, che si trovava al laboratorio adiacente. 
 
Un leggero caldo, cominciò a sentirsi, non solo fuori, ma anche dentro il locale. 
<< Ragazze.. >> - Disse Chopper, uscito appena in quel momento, dal laboratorio, un po' sbarellato. Tutti lo guardarono,
invitandolo, con lo sguardo, a proseguire: - << Se non l'avete notato.. fa caldo anche qui.. e... vi andrebbe una passeggiata
per la metropoli? >>
Tutti si scambiarono facce annuenti: << Beh, è una buona idea, che restare qui a marcire di caldo.. sempre meglio di niente! >>
Sorrise, Enies, seguita poi da Sanji, ed infine da Nami.
<< Uhm, allora il gioco è fatto! Sapete dirmi dov'è Robin? Ovviamente lo chiedo anche agli altri, ma almeno uno dovrà rinunciare
all'uscita, per rimanere a guardare la nave! Non si sa mai cosa potrebbe succedere... >> Disse Chopper, guardando gli amici
suoi, seriamente. 
Enies sorrise: << Beh, su questo non ti devi preoccupare! Potrebbe rimanere mio fratello! >>
Chopper la guardò ad occhi sbarrati: << COOOOOOOSA?!! NONONONONO! SPANDAM DA SOLO QUI? NOOOOOOOO! >>
La giovane parve un poco offesa: << Ma.. >> << Uno del governo mondiale, è sempre uno del governo mondiale, Enies. >>
Disse Nami, osservandola. 
La ragazza annuì: << Era solo una proposta. Ho capito.. anche se voi non sapete ancora nulla.. Spandam... non è
una cattiva persona...... >> 
Nami rise: << Scusami se te lo dico così spontaneamente, ma uno che quasi fa saltare in aria un'isola come Enies Lobby, 
dove c'erano comunque delle persone abitanti, non lo reputo di certo come azione che farebbe una ''brava persona''!
Siamo oggettive! >> 
Enies scosse il capo: << C'è ancora tempo. >>
Sanji la guardò stranito: << Tempo? Per cosa? >> Chiese, seguito da Chopper e Nami. << Nulla.. stavo pensando. E ho pensato ad alta
voce! ahaha! >> Rispose la giovane, sfiorandosi un occhio con le dita, per far finta di asciugarsi una lacrima.
<< Arrivo subito! Vado a vedere chi vuole venire con noi! >> Esclamò Chopper, uscendo dal locale.
<< Spero di non addormentarmi per strada! ... Ovviamente scherzo.. >> Disse sorridendo, anche se, in un certo senso, 
la sua situazione di stanchezza non era indifferente!
 
Chopper, intanto, si recò al laboratorio di Usop e Franky: << RAGAZZI? >> Chiese Chopper, appena entrato al posto.
<< Mh? >> Disse Franky, alzando gli occhiali da saldatore sulla fronte.
Usop era indaffarato, e, sbraitando più da solo, che con Franky, non sentì l'arrivo del dottore.
<< Oi, Franky! Mi chiedevo se a te e Usop andava di venire con Sanji, Nami ed Enies in giro per Water Seven! Sarebbe un 
bel modo per superare questo caldo.. magari potremo prendere qualcosa da bere, un po' fresco! >>
Franky rise: << Un po' di aria fresca non potrà che farci bene! No? >> 
<< Già! Eheehehe! Proprio per questo volevo invitarvi.. e te, Usop? USOOOOOOOOOOOOOOOOOP! >> Gridò il dottore, non sentendo
la risposta dell'amico, che, a quanto poteva parere, non lo aveva ancora minimamente calcolato.
Usop poi, udendo un acuto della voce, per lui ''improvvisa'' di Chopper, lo guardò: << Sì? Perché gridi? Ci sento ancora! >>
<< Non mi pare.... ma va bene lo stesso.. uhm.. Usop.. noi avremo intenzione di uscire a momenti, in giro per la metropoli.
Tu vuoi venire con noi, oppure startene qui? La scelta è tua, ma se andassimo tutti assieme, sarebbe bellissimo! >>
Usop scosse la testa: << Troppo lavoro. Voi andate pure, e divertitevi per me! >> 
Franky, che si era alzato, nel frattempo, per seguire il dottore, annuì, leggermente dispiaciuto, assieme a Chopper.
Uscirono allora dal laboratorio, per ''reclutare'' gli altri a quella grande uscita.
<< Uhm.. proviamo con Zoro.. Zoro? >> Zoro, che dormiva vicino all'altalena, sull'erba, aprì gli occhi, guardandoli di storto:
<< Non vedete che sto dormendo? >> Sbottò. Chopper alzò le spalle: << Vallo a capire.. >> Ma venne interrotto da Zoro:
<< E'... successo qualcosa? >> Sbadigliò.
Chopper abbassò la testa, vergognato per averlo svegliato: << Volevo chiederti se.. se tu potessi venire con noi in Water Seven..
è un'uscita breve! >>
Zoro si voltò dall'altra parte.
<< Coooome non detto. >> Osservò Franky, mettendosi una mano dinanzi al viso.
<< Okay, quindi ora rimane solo più Rufy da avvisare, e anche Robin. >> Osservò Chopper. 
Franky sbuffò: << Non ne sarei così sicuro..... dimentichi QUALCUNO.........  >>
Chopper rise: << Oh, giusto! Ma.. io.. ho paura a girare con uno del governo mondiale! >> 
Il cyborg sogghignò: << Se dovesse fare qualche sua.. trovata, saprò come zittirlo. Questo è poco ma sicuro, perciò, vedi di
non preoccuparti Chopper! >>
Il dottore annuì, anche se era ancora, purtroppo, spaventato all'idea di passare una giornata fuori Sunny, con uno della 
Chiper Pol del governo mondiale! >>
 
Cercarno ovunque, ma di Robin e Rufy traccia alcuna. 
<< Sicuri di aver cercato ovunque? Insomma.. non possono essere spariti così all'improvviso! Magari.. hanno fatto un salto
all'acquario. Potrebbe anche essere, oppure in biblioteca.. lì non abbiamo ancora guardato. >> Osservò, come per ricordarsi 
proprio in quell'istante, Chopper. 
Franky annuì: << Proviamo all'acquario, e poi in biblioteca. >> Osservò, con particolare tranquillità, quel giorno.
 
Robin era ancora lì, in lacrime, ma non era sola.. con lui, c'era Rufy, che ovviamente non capendo la situazione, si era
solo aggiunto a fare compagnia.
Appena entrarono nella sala, Franky vide Robin in lacrime, e, seguito subito da Chopper, si avvicinò di corsa al divanetto.
<< Robin! >> Gridarono.
La donna scosse il capo: << Non mi va di parlarne..... per favore. >>
<< E' STATO QUEL BASTARDO! VERO?! >> Gridò il cyborg, inorridito da tutta quella situazione, e in piena ira, appena tornata.
<< No... >> Si limitò a dire la donna, sospirando, anche se la verità era proprio su Spandam.
Franky scosse il capo: << Cosa ti ha fatto? Prometto che per Enies, visto che sei anche tu amica di lei, che non farò
troppo male a Spandam.. ma ora dimmi che cosa ti ha fatto! >>
<< Franky, sto solo male per.. il passato.. non posso avere brutti ricordi? Brutti sogni? Ebbene sì, ho fatto un brutto sogno
sul mio passato. Semplice. >> Disse lei, tornando a sospirare.
Franky non ne era convinto, ma poteva anche essere verità. 
Chopper si avvicinò: << Robin.. qualunque cosa tu abbia, non ci pensare. Comunque, sono venuto qui per chiederti se ti
andava un'uscita, per Water Seven.. ci sono tutti tranne Usop.. ed ora chiederemo anche a Spandam.... almeno Enies non
si offenderà.. anche se ne faccio a meno di uno del governo. 
Uhmm.. e tu Rufy? >>
Rufy annuì: << Sì! Così se riesco comprerò tanta carne! >> Rise, seguito da Franky. ''E' incorreggibile questo ragazzo..'' Pensò, ridendo ancora.
Robin abbassò il capo: << No, preferisco rimanere qui.. mi dispiace. >>
Chopper era sicuro che era triste per altro, e che il suo rifiuto, era proprio dettato da quella situazione, e.. non il sogno, 
no, di più, qualcosa che era successo di recente: il suo sguardo era troppo realmente spaventato, per avere l'ansia
del passato, anziché di un presente ancora più lancinante. 

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Capitolo 21
*** Capitolo 21-- Beffardo Ike ***


<< Beh.. se non ce la fai, glielo chiedo io, a quel disgraziato. >> Disse Franky, osservando l'agitazione del dottore, 
che scosse il capo: << No, ci provo. Ma non so dove poss.. Ohh... ECCOLO..! >> - Esclamò, recandosi fino al timone, vicino
al quale stava Spandam: - << Ehm. Spandam. >> Disse semplicemente, guardandolo ancora con preoccupazione.
<< Mh? >> Si limitò a dire Spandam, quasi indifferente. Chopper proseguì, sebbene tremasse: << Vo-vorresti fare una
passeggiata con noi? Nami, Sanji, Franky, Rufy e tua sorella hanno detto che per loro.. va bene.. >> Lo guardò.
Spandam alzò le spalle: << Noto nel tuo tono di voce, che la mia presenza sarebbe comunque poco gradita. 
Non vi voglio rovinare la giornata.. e poi sarebbe anche strano vedere qualcuno del governo, assieme a dei piratuncoli
come voi.. non credi anche tu? >> Gli disse, alzando nuovamente le spalle, mentre Chopper si gratto il collo: << In effetti... >>
Spandam tornò a guardare l'orizzonte, ignorandolo: ''Che carattere però.. nemmeno dire.. grazie? Ma poi, che cosa mi dovevo
aspettare da un governativo? Insomma. Meno male che qualcuno rimane qui alla Sunny.. non oso pensare che cosa sarebbe 
in grado di fare uno come lui.. non me lo pongo nemmeno come pensiero.. anche se, in un certo senso.. lo sto già facendo... ''
Pensò il dottore, tornando da Franky, e scuotendo il capo: << Niente. Non vuole. >>
<< Bha, meglio così. Chopper, allora.. possiamo partire, no? >>
Rufy esultò, mentre Chopper rientrò nella cucina, per avvisare Sanji, Nami ed Enies della partenza, ed uscirono subito.
Usop uscì dal laboratorio, giusto per salutarli.
<< Spero che passiate un bel pomeriggio. Noi saremo qui, per ogni evenienza. >>
Chopper deglutì: << Ecco.. Usop.. '' per ogni evenienza.. '' hai detto bene.. ehm.. stai attendo a.. Spandam.. per favore.. >>
Disse, quasi bisbigliando per non farsi udire dal governativo, che, difatti, non sentì parola alcuna del discorso.
Usop annuì, poi, intanto, gli altri uscirono, incamminandosi verso il promontorio: sarebbe spettata loro un bel pomeriggio
davvero!
Rimasero, allora, soltanto più Zoro, che era a dormire da molto, Usop, che dopo un po' di tempo a scrutare Spandam, si era
annoiato ed aveva deciso di pescare sulla ringhiera destra, del giardino centrale della nave, Spandam, rimasto ancora ad
osservare il mare, e Robin, alla sala dell'acquario. 
Tutto era tranquillo, tutto era decisamente ordinario, quasi, assurdo, strano. 
 
Spandam distolse lo sguardo da quella distesa d'acqua, per guardarsi attorno, e vedere uno scenario del tutto monotono.
'' Mh.. se faccio attenzione, magari posso entrare nella saletta, senza essere sentito da Usop, visto che è girato di spalle..
ma riuscirò a far poco rumore? '' Si domandò, apprestandosi a percorrere le scale, con fare del tutto preoccupato, ma, 
per una volta, nessuna caduta, o goffo movimento: raggiunse il giardino, nel più normale dei modi.
La sala era dinanzi a lui, avrebbe dovuto percorrere ancora qualche piccolo passo, superare il pescatore Usop, ed aprire 
la porta, per ritornare a parlare ''civilmente'' con Robin.
A parole era facile, ma non in pratica. Un solo movimento falso, avrebbe comportato che Usop si accorgesse della sua presenza, 
evitandovi così, da parte di Spandam, di avvicinarsi all'archeologa.
Zoro, invece, non rappresentava una grande minaccia, in quanto, lo stesso Spandam aveva iniziato a conoscerne il pesante sonno,
al contrario dell'Ammiraglio Aokiji Kuzan, che pareva soffrire di narcolessia leggera.
'' Beh.. indubbiamente un rivale per Kuzan. '' Pensò, ridendosela silenziosamente.
 
Avanzò di piccoli passi, sull'erba della nave, finché non si trovò a metà strada.
Si fermò ancora un attimo, evitando così un accidentale caduta, ed un possibile frastuono, che lì, e solo in quel caso, 
avrebbe svegliato lo stesso Zoro, grazie alla tanta ''abilità'' di Spandam nelle ''cadute libere''.
Sospirò piano, non demordendo: mancava veramente poco.
Ricominciò ad avanzare: la porta era sempre più accessibile, nemmeno si trattasse di un sogno, dal quale ci si sarebbe
svegliati subito.
Si trovò, appena dopo aver compiuto altri passi, dinanzi la maniglia della porta.
Con un gesto pacato, strano per lui, ch'era sempre di carattare assai agitato e pesante, aprì la porta, entrando nella sala.
Robin sobbalzò appena, ritrovandosi Spandam nella sala, assieme a lei.
<< Che ci fai ancora qui? >> Domandò Robin, cercando di studiarlo ancora.
<< Volevo darti una spiegazione logica di ciò che è successo stamattina.. Robin.. io.. vedi..io.. ehm.. >>
Robin lo guardò scocciata: << Sei proprio pesante. Perché ti devi inventare una cosa simile? Vuoi avere l'appoggio di Rufy, 
facendo credere di essere nostro amico, e di... p-provare qualcosa per me? Insomma.. chi credi che potrebbe credere ad
una cosa simile?! Mi hai sempre trattata male! Mi stavi per condurre alla morte, ed ora vuoi farmi credere di essere interessato in qualche modo
a me? Aahahaah.. Avaaaanti.. non farmi ridere! Spandam.. non pensavo che uno del governo potesse scendere tanto in basso,
ma evidentemente siete stati capaci di cose ben peggiori.. >> Disse con odio, incrociando le braccia, ormai in piedi.
Spandam scosse la testa: << Non è una falsa.. provo qualcosa.. sì.. io provo qualcosa per te. E lo so, che sembra assurdo,
perché tutto questo è assurdo.. e non mi aspetto che tu possa prov.. >>
Robin lo interruppe: << Ma lo credo bene, Spandam.. lo credo bene! Io non potrei mai innamorarmi di un essere ignobile come te! 
Non hai mai pensato di darti alla comicità? Magari calzereste proprio a pennello! >>
Spandam avanzò verso di lei, guardandola seriamente negli occhi: << Qualcosa potrebbe farti pensare in modo diverso.. >>
Disse sorridendo, e continuando a guardarla, sempre più profondamente.
<< COSA VUOI FARE? Dimentichi che cosa ho fatto alla tua schiena.. >> Disse, con notevole astio, sempre più in accrescimento.
Spandam deglutì appena, continuando ad avanzare: << Non farò nulla di cui me ne dovrò pentire.. Non sono più quella persona orribile.
<< Oh, sì che lo s..oh.. >> Sussultò, non appena sentì una forte vibrazione sulla sua mano. 
Era il cuore di Spandam, quello che stava pulsando con così tanta intensità? 
<< Il.. tuo cuore... >> Disse lei, non trovando parole altre alcune, e portando la voce, a divenir sempre più strozzata, quasi
sentendosi in colpa. << Tu.. sei inn.. insomma... >>
Spandam la baciò sulle labbra, riuscendo a non far scontrare la maschera al volto della donna, per non farle male,
lasciando la presa dalla mano sua, ed avvinghiandole dolcemente le proprie ai fianchi morbidi di Robin. 
Robin si staccò subito: << Ma cosa stai facendo? Hai bevuto! >>
<< Il cuore non mente mai.. potrei aver bevuto quanto tu possa immaginare, ma lo senti il mio cuore? Sto mentendo anche 
in questo caso? >> Chiese Spandam, aspettando una risposta.
Robin abbassò lo sguardo: << Non ti potrei comunque perdonare.... sarebbe troppo facile.. >> Disse, mentre una lacrima
le percorse la guancia sinistra.
Spandam, guardò, di rimando, verso il basso, alzando le spalle.
<< Cosa mi aspettavo, dopotutto? Un sì? Insomma.. non ho mai voluto sentirmi dire un sì.. e sai, alla fine non so nemmeno io
che cosa possa volere.. ma quel che mi piacerebbe, è non averti fatto tutte quelle atrocità. Il tempo non cambierà comunque le cose, 
a quanto pare. Scusami se ti ho baciata.. spero che... ma perché sto sperando? E' tutto inutile tanto. >>
<< Ti conviene riposare.. avrai sbattuto la testa, e forte! >> Osservò Robin, cercando di sviare sempre il nocciolo della 
questione.
Spandam scosse il capo, con mortificazione.
<< Serbare odio, che poi diventa amore.. che cosa assurda. Ma l'amore è assurdo, dopotutto.. >> 
 
Improvvisamente, il silenzio che si era creato nuovamente in quella sala, come se nessuno vi fosse, venne bruscamente interrotto dal
suono di una radiosnail.
Spandam bofonchiò qualcosa, cercando di capire da dove potesse venire tale suono, poi, si accorse che esso provenisse dalla cucina, in quanto,
Enies aveva lasciato i lumacofoni di tutti, vicino al bancone-dispensa di Sanji.
Riconobbe il suono della sua radiosnail.
<< Ma questo suono.. la mia radiosnail! >> Robin impallidì, udendo quel nome, ma Spandam, prima di uscire dalla sala, l'osservò,
sorridendo stranamente, alla donna: << E' una normale radiosnail, questa volta. >> Sorrise dolcemente, per poi recarsi alla cucina.
 
La radiosnail continuava a suonare, irripetutamente, tranne quando Spandam fu nella cucina, e difatti, quasi peggio di un
orologio precisissimo, appena vi entrò, il suono cessò.
<< Sono arrivato tardi.. come sempre.. >> Disse Spandam, con rammarico, facendo per uscire dalla cucina, ma nuovamente 
insorse tale suono. 
Spandam si precipitò, questa volta, benché vicino e motivato, a prendere al volo la chiamata.
 
<< Sì? >> Chiese Spandam, sicuro.
<< Progetto ALVA. Le ricorda qualcosa? >> Disse una voce, del tutto familiare, quella del Responsabile Ike, del dipartimento
ALV/AO, sessione 34.
Spandam impallidì,non notando, come Robin, curiosa da quella chiamata, si fosse avvicinata alla cucina, ed avesse subito aperto
appena la porta, per controllare, ed ''origliare''.
<< Ci è stato riferito che lei ha ritrovato la sua sorella perduta! Mi dica, che ricompensa vuole? >>
Spandam deglutì nervosamente: << Non so di che cosa stiate parlando. Non ho trovato proprio nessuno! >>
L'uomo, dall'altro capo del lumacofono, rise: << Pensa veramente di prenderci in giro? Le voci circolano.. lo dovrebbe
sapere, Signor Spandam. Ma le daremo comunque una seconda chance.. se lei, tra due giorni, ci richiama, e ci da la conferma
di riprenderci sua sorella.. beh.. avrà oltre un aumento, una buona reputazione al governo! 
Quante voci che circolano in Water Seven! >>
<< Qualunque persona sia.. quella non è più mia sorella... ha perso la memoria. Non... non è più quella che un tempo consideravo mia sorella! >>
Esclamò, stringendo le mani a pugno, cercando di essere più convincente possibile, o gli avrebbero dato veramente la caccia.
L'uomo parve, dapprima, incredulo: << Come? Vuole dire che il progetto ALVA aveva fatto funzionare per davvero l'amnesy? >>
Spandam sospirò: << A stento ricorda della nostra infanzia. Non potrebbe mai più riattivare i suoi poteri.. non potreste
farci proprio nulla... ed io, per primo, non avrei esitato a riportarvela, se così non fosse.. Insomma.. mi conoscete! >>
L'uomo, rise, parendo più convinto: << E' sorprendente quanta infidia possa celarsi dietro ad un uomo come lei, Spandam..
Essere in grado di vendere addirittura la propria sorella.. è una cosa del tutto vile, ma d'altro canto.. degna di nota sua.
Beh.. le fa onore, al governo.. non nel mondo.
E' riuscito a convincermi. A proposito... come va con la schiena? >> Domandò ridendo sadicamente, quasi non importandosi tanto
della situazione dell'ex-direttore della Chiper Pol.
Spandam sbuffò: << Tra qualche giorno avrò altri controlli. Non può che andare per il meglio. >>
L'uomo rise: << La medicina ha fatto miracoli! Lei, senza di essa ad aiutarla, sarebbe proprio più inutile di quel che già è.. >>
<< Molto sincero.. >> Notò Spandam, mentre l'uomo, beffeggiandolo ancora un poco, interruppe la chiamata, appena un attimo dopo.
Spandam lo salutò forzatamente, poi prese un sospiro: se l'era vista brutta, ma proprio brutta!
 
Robin entrò improvvisamente: << ALVA? Chissà perché non mi è nuovo questo termine.. mh? Ma guarda.. mi sembra così tanto lo 
stesso progetto che inizialmente si era dedito anche lui, alla mia caccia! Che accordi avete voi? Eh? E poi dovevo fidarmi? >>
<< Hai sentito anche tu, perché hanno chiamato.... vogliono mia sorella per un altro esperimento.. e ho fatto credere loro
che lei non ricordi più nulla. Ti sembro forse una persona crudele? Odiosa? >>
Robin, per una volta, non seppe che dire. 
Spandam rise: << Beh.. non questa volta... >> Disse, avvicinandosi alla porta per uscire, ma Robin lo fermò.
<< Mi dispiace. >> Disse semplicemente.
Spandam arrossì, sentendo la sua presa, e sorrise, limitandosi a ciò.
<< Qualunque cosa sia.. qualunque.... sensazione.. non potrò mai provare quello che provi tu.. 
sono felice che tu sia riuscito a provare almeno una volta, cosa significa sentire qualcosa per qualcuno.. ma hai 
scelto la persona sbagliata. Spandam.... ti odio ancora. >>
Spandam sentì come se il suo cuore dovesse rompersi, in mille pezzi, da un momento all'altro.
Robin aveva ragione, tremendamente ragione: Spandam, ed egli stesso se ne rendeva conto, non avrebbe potuto pretendere che,
una donna, odiata e maltrattata per molto tempo, potesse provare amore per lui, o qualsiasi altro sentimento.
Ma Spandam non voleva farsene una ragione, perdendosi nei leggiadri occhi dell'archeologa.
<< Spandam.. non farti male.. questo è farsi male. Ed il tuo cuore deve trovare la persona giusta. E non dire che io lo sono..
tu mi odi, in fondo.. non convincerti del contrario.. >> Disse, scuotendo la testa.
Credergli, o non credergli? Infondo la scelta era sostanziale, e difficile!
 
 
--
 
Passò un'abbondante ora, nel mentre, ed il gruppo uscito, rientrò alla nave.
Robin udì il loro ritorno, apprestandosi ad aprire la porta, per salutarli, e Spandam la seguì.
<< E' successo qualcosa? >> Chiese Nami, vedendo Spandam e Robin assieme.
Entrambi fecero di NO col capo, ma Spandam sospirò: << Ho ricevuto una chiamata dal consiglio del progetto Alva.. il progetto che aveva
tentato di cancellare la memoria a mia sorella.. >>
Enies rabbrividì, ma venne sostenuta da Franky, anch'egli incredulo: << Cosa vogliono?! >> Chiese lui, furioso.
<< Loro sono sicuri che Enies non abbia perso la memoria.. ed è la verità che anche loro hanno saputo.. e quindi volevano ripetere gli stessi
esperimenti su di te.. Enies.. ma son riuscito a far credere che la tua memoria sia inesistente.. o meglio, spero che lo credano..
sta di fatto che devo tornare al governo.. e questa volta per far credere di darvi ancora la caccia.. e credetemi, se vi dico che il mio astio verso voi
è cessato.. ma non vi posso dire il perché.. >>
Tutti lo guardarono increduli, mentre Robin, dentro di sé, provava solo vergogna, per averlo trattato male, ma dopottutto non avrebbe potuto far altrimenti!!
<< Devo abbandonare la nave per un po' di tempo.... amici?... >> 
Rufy sorrise: << Quindi è un addio, Spandam. >> 
L'uomo scosse il capo: << Non decisamente.. >> 
Franky non lo sopportava, ma avrebbe dovuto comunque far qualcosa.
<< Prima che tu te ne vada.. SPANDAM.. scendi giù con me. >> Disse, con serietà, il cyborg.
Spandam accettò, con una leggera titubanza: che voleva da lui?
 
Scesero al laboratorio-magazzino di Usop e Franky, e fu lì, che quest'ultimo, vi mostrò Toms, un apparecchio quasi simile ad
una radiosnail d'oro, soltanto di dimensioni più piccole, decisamente tascabile, e di color rosso-blu. 
<< Questo ti permetterà di chiamarci, in bisogno di aiuto.. ed ha anche la funzione di mandare un semplice avviso sonoro. 
L'ho creata per le conferme.. nella ciurma.. ma servirà più a te, che a noi, per poterci parlare. 
Noi dovremo allontanarci da Water Seven per un po'. >>
<< Non necessariamente dovreste abbandonare l'isola.. >> Osservò Spandam. Franky lo guardò stranito: << Le navi della marina.. potrebbero avvicinarsi.. direi che 
dobbiamo. Non abbiamo alcuna scelta. >>
<< Ci sono comunque i cantieri, no? Potreste lasciare la vostra nave alla vecchia rimessa del Tom Workers, facendola passare
per nave da riparare.. insomma.. è praticamente nuova, che pochi la riconosceranno. >> Osservò tranquillamente.
Franky non ci aveva pensato, ma, effettivamente, Spandam non aveva avuto poi una così cattiva idea.
<< Ti faremo sapere cosa abbiamo deciso. Ora però ti conviene scendere dalla Sunny.. se non vuoi essere scovato a familiarizzare con il nemico..
poi, lo sappiamo che non sei cambiato di una virgola... se non fosse per Enies... io.. grrr.. >> 
<< Concetto afferrato.. >> Disse Spandam, mettendosi in tasta TOMS, e recandosi verso l'uscita dal laboratorio.
Tutti li stavano aspettando: << Ma dove eravate finiti? Chiese, Enies, non appena vide anche giungere Franky.
<< Ohm.. nulla di particolare. Ho donato il frutto del mio ingegno, toms, a Spandam, così almeno Enies potrà stare in contatto
con lui, in questi giorni di assenza. >>
Enies si avvicinò a Spandam, iniziando a singhiozzare: << Non fare come otto anni fa.. t-ti prego.. non mi abbandonare..
promettimi che si tratterà di una cosa momentanea.. e che poi tutto tornerà come prima... ti prego.. >>
Spandam sorrise, stringendola: << Te lo prometto.. >> Disse, per poi scendere dalla nave, ignorato da tutti gli altri, Robin compresa,
persa nei pensieri, persa a studiare ancora una volta ciò che aveva compiuto, non molto tempo prima, Spandam stesso.

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Capitolo 22
*** Capitolo 22-- Un cambiamento radicale ***


Non per forza, le navi della marina sarebbero dovute comparire, e poi, se fosse accaduto, in mezz'ora, la nave avrebbe potuto esser messa in salvo.
Rufy era però tranquillo, pronto a tutto, pronto anche a lottare coi denti, pur di dimostrare la sua forza, ed il suo
sogno di divenir Re dei Pirati, qualsiasi cosa sarebbe successa.
Nami vide quella scintilla, negli occhi di Rufy, ma vi distolse lo sguardo: Rufy avrebbe dovuto, almeno in quel caso,
tentare di ragionare, ma non era, dopotutto, possibile, riflettere.
Franky guardò il capitano: << Potremo nascondere la Sunny vicino ai cantieri della vecchia tom workers.. ho un nascondiglio,
che potrebbe rivelarsi molto utile per noi. >>
Rufy si stiracchiò: << Beh, ma a me non dispiace mettere KO qualche marine! In fin dei con.. >>
Nami lo guardò di storto, e subito Rufy capì, cambiando versione: << Dove dovremo nasconderla la Sunny? >>
Franky sorrise con furbizia: Lascia fare a me.. aaah.. siamo anche molto fortunati.. il vento è a nostro favore. >>
Osservò, ridendo. 
 
Quando tutto fu pronto, e vele innalzate, la nave poté lasciare l'attracco iniziale, per spostarsi verso il nascondiglio,
non poi così lontano da lì, ma almeno meno in vista.
 
Usop ricordava di esser già stato lì, con Franky, in compagnia delle due ragazze della Franky Family. 
<< E' un buon nascondiglio, dopotutto.. >> Osservò Usop, sbadigliando.
<< Beh. Per un po' almeno i marines non ci beccheranno.. ma fate comunque occhio.. >> 
A Franky, dopotutto, non tornava affatto tale situazione. 
Perché Spandam aveva dato consigli su dove lasciare la nave nascosta? Non avrebbe, forse, in qualche modo, avvisato
in marines del loro nascondiglio!? 
Scosse la testa: ormai quel che era stato fatto, era stato fatto, e non sarebbe potuto tornare indietro, dato che anche 
il vento, si era come cessato nuovamente. 
 
Sanji sospirò: << Mes amis.. entrate pure.. la cena sarà servita a momenti! Oggi creerò una prelibatezza fresca, a base 
di pesce.. una cosa veloce da preparare, che in men che non si dica, vi farà sognare! >>
Robin ridacchiò, tornata nuovamente col buon umore.
 
Tutti seguirono il cuoco, anche Zoro, appena svegliato.
 
<< Oh.. non mangia con noi nemmeno questa volta, quel disgraziato? >> Chiese Zoro, non sapendo dell'abbandono della nave, da 
parte sua.
Usop lo guardò: << Se n'è andato.. è troppo lungo da spiegare ora, ma se vuoi dopo potrei spiegarti tutto. >>
Enies abbassò il capo. Non sopportava sentir insultato il fratello, ma era a conoscenza che Spandam si era SEMPRE comportato male, in passato.
<< Non importa. Non lo voglio sapere.. basta che se ne sia andato via.. >> Disse serio, bevendo un goccio di sake, offerto
alla tavola, dal cuoco.
 
Intanto, Spandam si era ritrovato, guidato da uno yagara bull, alla zona ricettiva della metropoli.
Avrebbe almeno trovato una sistemazione confortevole.
Entrò in una locanda, abbastanza ampia, cui proprietario, lo conosceva da molto.
Esso, appena vide Spandam, cominciò ad allarmarsi: << Oh, Signor Spandam!!! E' da tanto tempo che non la vediamo
più in circolazione! Mi perdoni, ma per le camere, abbiamo il tutto esaurito, tranne per una che però possiede due letti!
Ma gliela faremo pagare molto meno! >> 
Spandam sorride cordiale: << Non importa.. a me basta avere un posto per la notte! Va benissimo! >> Disse allegramente.
Il proprietario, a stento riuscì a credere alle parole del governativo, ma a quanto pare erano veritiere, oppure Spandam aveva
bevuto qualcosa di molto, ma molto forte. 
Egli gli consegnò le chiavi, così che Spandam poté entrare nella sua camera.
Era una stanza veramente carina e confortevole! Avrebbe fatto anche un figurone con i possibili ospiti, aveva pensato!
Si guardò poi attorno, sbadigliando improvvisamente, e gettandosi improvvisamente sul letto.
 
--
 
Passarono diverse ore, e Spandam si svegliò improvvisamente, trovandosi in una camera completamente soleggiata. 
Dovevano essere passate un bel po' di ore, se non giorni, perché non si era sentito mai così bene.
<< Oh no! La ciurma? Sarà riuscita a nascondersi? >>
Si domandò, avendo come primo pensiero la sicurezza dei Mugiwara.
Uscì poi di corsa dalla camera, in fretta e furia, per raggiungere il bancone d'entrata della struttura, e rivolgersi al 
proprietario.
<< Qual buon vento Spandam! Avete riposato bene? >> Domandò l'uomo, con un allegro e mattutino sorriso.
Spandam annuì, impallidendo: << Quanti giorni son passati? >> 
<< Giorni? Direi che siano passate si e no quattordici ore, non di più.. avete effettivamente un aspetto più riposato! Signor Spandam! >>
Osservò.
Spandam scosse il capo: << Ci mancava che perdessi la condizione del tempo.. >> Bofonchiò, nervoso.
<< Se desidera fare colazione, comunque, può recarsi nella nuova sala.. è un salone al fondo del corridoio! >>
Spandam inclinò la testa, osservando l'uomo: << G-grazie... beh, effettivamente ho molto appetito.. >> Disse, iniziando a raggiungere la sala. 
Sarebbe rimasto lì per un po', a leggere qualche giornale locale, ed a cercar di bere il caffè.
 
In effetti, la sua vita di tutti i giorni, da governativo, sembrava non esser cambiata di una virgola.
E lui che aveva pensato di rovinarla per quei pirati!
''Cento volte meglio esser parte del GOVERNO mondiale.. che futili piratuncoli da strapazzo.. barbari.... fecc.. ''
Avrebbe però dimenticato Robin?
Il suo cuore, a quel pensiero, tornò a battere violentemente, come se qualcuno si stesse divertendo a suonarvici sopra.
Quei battiti erano profondi, così profondi da farvi male, tanto che pure la consapevolezza di un amore direttamente rifiutato,
non avrebbe fatto altro che aumentare la cosa.
Sospirò. Basta pensare a Nico Robin! Lui era un loro nemico, ed avrebbe dovuto distruggerli, che l'avesse voluto oppure no!
Il lumacofono tornò a suonare: era un marine semplice, che era stato informato del suo ritorno.
<< Signor Spandam.. è da molto che non abbiamo più sue notizie.. il quartier generale della marina, e gli alti nuclei del governo pensavano fosse morto, dopo le cure ricevute.. >>
<< Sono qui, invece, e sono vivo.. mi sono.... assentato solamente per una breve vacanza.. insomma.. per poter riprendere a pieno le mie forze.. >>
Disse, deglutendo leggermente.
Il marine esclamò: << Volevamo poterla informare che una parte di Enies Lobby, è stata ricostruita, in parte, grazie all'aiuto di uomini molto volenterosi! >>
<< Ne sono lieto. >> Rispose, abbassando appena lo sguardo. Il marine proseguì: << In verità, pensavamo che avesse lasciato la carica governativa.. sono giunti molti sospetti di un suo 
abbandono del governo con la Chiper Pol, ma alcune voci dicono che Rob Lucci la vuole morto.. >>
Spandam divenne cupo: << In effetti... è così.. Non sono fuggito con loro.. sono qui, e voglio continuare a fare parte del governo.. >> - Sospirò. Avrebbe dovuto fare in modo che i sospetti venissero deliberatamente estinti: - << Vorrei poter avere un colloquio con un vostro responsabile in marina militare.. se è possibile.. per poter spiegar loro la decisione di questa.. pausa dalla mia mansione, insomma.. >>
<< E' possibile, certamente.  Le manderemo al più presto qualcuno. >> Disse il marine, con gentil tono.
Spandam si guardò attorno, stiracchiandosi: << Bene.. attento allora l'arrivo di qualcuno in giornata. Grazie per l'informazione. A presto. >>
Il marine salutò allo stesso modo, facendo poi cadere la linea. 
Spandam era preoccupato: e se la verità fosse venuta a galla? Ora, non solo l'aver nascosto la situazione della sorella, era divenuto un grave problema, ma anche il non aver catturato i Mugiwara lo sarebbe diventato! 
Ed ora? Anche i sospetti.. non aveva abbandonato il governo, affatto, soprattutto non con l'ex- Chiper Pol 9..
Ma in un certo senso, Spandam, non aveva avuto alcuno stimolo più, di recente, per catturarli. Si era trovato bene, come non mai, come se quella fosse stata la sua nuova famiglia, e poi c'era Nico Robin, che sembrava entrar, in un modo o nell'altro nei suoi più profondi pensieri, e nel suo cuore. 

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Capitolo 23
*** Capitolo 23-- Borsalino Kizaru ***


[TRATTO DA ROLE. a breve link partecipazioni ]
Il Marine corse subito all'appello del Grandammiraglio Sengoku, per sapere chi avrebbe dovuto chiamare. 
Gli spiegò tutta la situazione, e capendo che molto probabilmente, da parte di Spandam vi sarebbe stataa una sorta di tradimento, avrebbero dovuto per forza mandare
un ammiraglio, a rimettere in quadro la situazione. 
Garp, si era messo a ridere per tutta la conversazione tra Kuredo, il marine, e Sengoku. ''Rufy che condiziona uno del governo! Mio nipote si fa sempre notare!'' Pensò,
continando a ridersela, nonostante i richiami del Grandammiraglio, leggermente spazientito.
<< Oooh.. cosa succede? >> Domandò L'Ammiraglio Borsalino Kizaru, appena entrato.
<< Giusto in tempo per fare un'irruzione a Water Seven! E' tornato un certo Spandam.. quello che credevamo morto per mano di Rob Lucci, della Chiper Pol 9.
Ha chiesto di poter parlare con qualcuno in marina, per spiegare il motivo della sua assenza, ma alcune voci dicono che abbia familiarizzato con la ciurma di Cappello
di Paglia, e sia in intimità con Nico Robin, che doveva già essere condotta ai Cancelli della Giustizia! E' una cosa innammissibile, ma sono voci.. 
Voglio vederci più chiaro in questa storia! >> Spiegò Sengoku.
Kizaru accettò volentieri, senza problemi alcuni, o indugio: << Uuuh.. nessun problema. >>
Con calma e tranquillità, si concesse ancora un sorso di thé, sorseggiandolo lentamente, riponendo la tazza al tavolino, dove Garp e Sengoku si erano seduti a 
mangiare dei biscotti: Sorrise, cominciando a recarsi al luogo prestabilito della missione: avrebbe così visto Spandam che si era dato per scomparso.
La preoccupazione di Spandam, intanto, non era cambiata di una virgola: ormai, aveva capito di essersi affezionato veramente alla ciurma Mugiwara, e non avrebbe mai più dimenticato le labbra di Nico Robin. 
Non l'aveva mai considerata, prima d'ora, come una donna, e, come persona umana; non avrebbe più potuto provare odio o rancore verso di lei, anzi, se ne era 
perdutamente innamorato. 
Era difficile, però, rivelarlo alla Marina, oltre che al governo, perché, in fondo, spettava ad essa ad eseguire nella pratica, il potere, dettato appunto dal 
corrotto governo. Come fare? 
Sospirò, trovandosi in Water Seven, ed attendendo l'arrivo di qualche responsabile della marina. 
''Chissà chi manderanno a parlare a me?'' Si chiese, leggermente curioso, sperando che quell'attesa avrebbe visto presto fine.
Chiunque avrebbero mandato, vi avrebbe dovuto parlare a tutti i costi: sperava veramente che qualcuno si sarebbe recato in Water Seven.
Intanto erano passate già due orette abbondanti, ma di nessun marines vi era traccia ancora. 
Era così agitato, che cominciò a camminare avanti e indietro, presso l'entrata della locanda.
Anche i proprietari divennero assai agitati, notando l'ansia che portava quell'uomo. 
Dopo nemmeno cinque minuti, poi, alcune persone, iniziarono ad allarmarsi, ed a girdare: << LA MARINA! LA MARINA! >> 
Spandam alzò il volto, osservando quelle persone così agitate, e capì: finalmente qualcuno vi avrebbe parlato.
Con un'entrata del tutto inaspettata, l'ammiraglio arrivò sull' isola su di una palla di cannone, sparata da alcuni marine, per poi scendere prima della sua 
esplosione, cominciando a dirigersi tranquillamente, con passi lenti e decisi, ridendo fra sé, recandosi verso il fulcro della metropoli, non badando alla gente 
che gli era tutto attorno: un sole sbatteva su quell' isola così calma e nitida.
Cominciò poi, a cercare spandam per le piccole stradine, senza farsi fermare da niente e nessuno.
Cercò per una bella decina di minuti, poi cominciò a chiedere agli abitanti, gentilmente, ma nessuno sapeva nulla. 
Senza fermarsi continuò a cercarlo strofinandosi la fronte.
Spandam udì una forte esplosione: per un istante, sembrò che tutte le persone si fossero zittite, come spaventate, per quell'improvviso colpo. 
Senza aspettar un attimo di più, uscì allora di colpo dalla struttura, osservando con spavento, altra gente che cominciò nuovamente a gridare, questa volta, 
per il colpo udito.
<< VOGLIONO DISTRUGGERE LA METROPOLIIII! >> Esclamò un giovane, correndo velocemente. Spandam non sapeva che dire, ma era chiaro che tale colpo, non poteva che 
esser proveniente da una nave della Marina, o qualche pirata imbattuto per caso alle navi della giustizia? Scosse il capo: era improbabile, ma.. allora... come mai 
si era udita tale esplosione? 
Sentì poi nominare l'ammiraglio, e cominciò a guardarsi a destra e sinistra, restando davanti alla struttura.
<< Oooh.. >> - Disse Kizaru, tranquillo e sorridente, continuando a guardarsi attorno, dove la gente non faceva altro che gridare o scappare..o stare tranquillamente 
a viso basso: - << Oh che strano..é davvero molto strano>> Rise, notando il cambiamento degli abitanti da cui viso erano cambiati totalmente.
Continuò a camminare per l'isola, per poi avvistare qualcuno..si trattava di spandam, oppure di qualcuno dei suoi sottoposti? Senza indugi scomparve,
ed apparve di colpo davanti a lui: era proprio Spandam..come poteva scordarlo? Giravano molte voce sul suo conto.
Kizaru sorrise poi, ed inclinò la testa di lato, piegandosi verso di lui per guardarlo meglio: << Oooh..guarda un pò ..chi si vede.. >> 
- Rise per poi guardarsi attorno: << Oooh >>
La gente che gridava, lo aveva infastidito parecchio, ma a divergenza delle altre volte, non rispose in malo modo a tali persone. 
In un attimo, poi, notò una figura di persona, comparirvi dinanzi ad egli, improvvisamente: era l'Ammiraglio. 
Aveva sentito parlare delle capacità che possedeva Borsalino Kizaru, ma non era mai stato tenuto direttamente aggiornato su quale frutto del diavolo egli avesse 
ingerito, e questa ''capacità'' di apparire così improvvisamente, lo aveva leggerme spiazzato. Indietreggiò di colpo, prendendosi un grandissimo spavento, 
e quasi non sbraitanto dalla sorpresa, ma ci sarebbe voluto pochissimo, per far sì che Spandam non gridasse!
Era una persona veramente alta! Talmente alta, che, appunto, tale uomo dovette inclinarsi verso Spandam, per poterlo guardare con miglior modo. 
Spandam si sentiva a disagio, un evidente disagio. Insomma.. avrebbe dovuto chiarire assolutamente la sua assenza al governo.. affar non da poco! 
Presa poi, la totale calma, fece una qual sorta di reverenza, dinanzi alla figura dell'ammiraglio:
<< Ammiraglio Kizaru.. >> Disse Spandam, trovando un tono di voce che potesse apparire abbastanza sicuro di sé, e lo disse guardandolo direttamente negli occhi, 
senza indugiare in nulla, ma dentro, aveva un'ansia mai provata prima. 
Stava, dopotutto, prendendo le parti dei Mugiwara, che avevano nascosto la loro Thousan Sunny ai cantieri della metropoli, per non farsi vedere dalla Marina.
Non li avrebbe consegnati alla giustizia, non più, non ora che le cose, avevano preso una svolta, sebbene paradossale, molto importante per la sua vita.<< 
Kizaru l'osservò: << Oooh.. >> - Continuò ad osservarlo con tranquillità, senza farsi problemi della gente che parlava: -
<< Uh..penso proprio..che noi due dobbiamo parlare.. >> Disse divertito, con voce calma, senza levargli gli occhi di dosso.
<< Sì.. ammiraglio.. l'avevo chiamata con urgenza proprio per questo.. mi hanno detto che si è molto domandata la ragione della mia assenza, qui, in Water Seven.. >> 
- Disse Spandam, guardandolo normalmente, ma un poco di ansia giunse alle parole appena pronunciate. D'altro canto, la figura di Borsalino era molto conosciuta, 
e incuteva assai timore: -
<< Spero di non aver perso... la mia carica di agente governativo. In tal caso, ne sarei molto dispiaciuto.. >> Disse ancora, guardandolo seriamente, e cercando in 
tutti i modi possibili di fargli credere di essere ancora dalla parte cui era stato nominato, anche se la realtà.. era un'altra!
<< Sì, é così..uh per questo sono qui.. >> - Spiegò l'ammiraglio, continuando a guardarlo tranquillo, per poi sedersi su un piccolo muretto.
Lo guardò, strofinandosi la fronte con due dita: - << Uh..la tua assenza é stata un errore..oh noi del governo sospettiamo..qualcosa al tuo riguardo >>
- Rise, mentre iniziò a percepire che Spandam dovesse essere molto agitato: - << Uh.. >>
Spandam sussultò: << S-sospettare qualcosa...? >> - Lo guardò, sussultando appena, e facendo finta di non capire, poi abbassò il capo, annuendo: - << Ha ragione.. 
Ammiraglio... ho fatto un grande errore a non farmi sentire per tutto questo tempo.. ma dopo aver avuto le cure della marina, ed esser tornato ad avere una schiena.. 
insomma.. decente.. mi sono concesso un periodo di isolamento.. non.... insomma.. perché dovreste sospettare? >> 
Disse, deglutendo appena: avrebbe potuto trovare anche una scusa migliore però!
<< ..oh perché lei non sa nulla..ma ..uh era con voi una spia..avevamo sospettato qualcosa..allora ci é sembrato opportuno Oooh controllarti, in Water Seven.. >>
- Disse, osservandolo e ridendo: - << Sai..ti vedo molto nervoso al riguardo..per aver detto la parola sospetto >> Concluse Kizaru, ridendo. 
<< Ehm.. >> - Sussultò, con timore Spandam, cercando di sorridere, per mostrarsi, invece, sicuro di sè, e della sua buona parola: - << Io.. non.. non sto mentendo! 
Non sono mai stato più sincero, Ammiraglio! >> - Fece nuovamente una sorta di inchino: - << E questo è per dimostrare il mio più completo rispetto verso la Marina, 
e ovviamente il Governo! >>
<< ..Oooh uh..dimostra pure quello che sai fare..il rispetto... a noi..oh tanto..una mossa sbagliata e .. uh..  potrai morire per mano mia  >>
Disse l'ammiraglio, iniziando a ridere tranquillo, mentre si mise le mani in tasca.
<< Ghgh.. >> - Un sussulto lo pervase: - << Non... non mi crede? Ammiraglio...? Io.. sto dicendo la verità. E sto giurando su una cosa fondamentale.. la mia vita. 
Non giurerei su qualcosa di così importante, come la mia vita.. >> Poi riflesse tra sé e sé ''se non vi fosse una ragione più importante come quella di Robin... 
ovvio'' Pensò, tornando a star in piedi, e guardando l'ammiraglio con una strana sensazione. Chissà cosa gli aveva riferito la spia.. e soprattutto chi era!
Kizaru scoppiò a ridere, alle sue parola: << .. Oooh.. sai..a volte non devi fidarti di nessuno..la gente che credi ti sia più vicina..alla fine si rivela traditrice,
oh.. io ti credo..per questo ti affidammo la missione della Chiper Pol 9..  per dimostrare nostra fiducia.. un modo per dimostrarlo, é proprio quello di catturare 
la ciurma di cappello di paglia..oh, e lo dico molto chiaro..una certa Nico..Robin. >> Sorrise, per poi guardarlo ridendo.

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Capitolo 24
*** Capitolo 24-- Il segnale TOMS ***


[TRATTO DA ROLE. link partecipazioni a breve]
<< Oh.. s-sì.. Nico Robin.. >> - Disse Spandam, prendendo, con difficoltà, un gran respiro, come se, per un attimo, 
non riuscisse più a respirare. 
Ma non avrebbe dovuto perdersi d'animo, affatto, o Kizaru avrebbe capito tutto, anche se, a dir la verità, sembrava ormai 
una cosa che quell'ammiraglio sapeva.
Avrebbe tentanto ancora, però, di recitare la sua parte: -
<< Beh.. anche senza la Chiper Pol numero 9, riuscirò a ricatturare quei piratuncoli da strapazzo, e sopratutto 
quell'archeologa! Non riuscirà mai a decifrare altri poigne griffe, MAI piu'! >>
<< Oooh >> - Osservò Kizaru, ridendo, osservando e fissando le sue mosse: non sapeva la verità esatta, ma qualcosa 
era riuscito a sapere.
Era stato proprio un suo subordinato a tradire Spandam, che non se n'era reso conto. 
Ed era sempre più chiaro che quest'ultimo nascondesse molte cose: lo aveva capito da quando aveva nominato la ciurma.
Spandam aveva cominciato a parere molto strano, ed era dunque chiaro che Kizaru avesse centrato il punto debole suo.
Non aveva a chiaro tutta la storia, ma sapeva che qualcosa c'entrava con loro, forse.. una collaborazione? 
Questo ancora non era capibile..ma molto presto sarebbe venuto a galla tutto: -
<< Bene..tutto ciò..sarebbe meglio farlo in fretta.. >> Disse Kizaru, ridendo.
Spandam abbassò lo sguardo, e annuì: << non posso affrettare le cose, Ammiraglio... 
Non voglio ripetere gli stessi errori.. di tempo fa.. devo trovare prima di tutto il loro.. ''punto debole''.. >> 
Disse Spandam, facendo un piccolo sorriso, ingannatorio.
<< Oooh un punto debole..e quale sarebbe? >> - Lo osservò con la sua aria tranquilla, mentre in sottofondo ancora gente 
sussurrava qualcosa..si alzò all' improvviso e fece un sorriso: - << Sai..uh.. >> - Di colpo cominciò a squillare il 
lumacofono, ma Kizaru, non accorgendosene di aver sbagliato e senza problemi, rispose tranquillamente: - << Oooh pronto..
pronto sono Borsalino... uh pronto? Oooh non risponde nessuno >> - Disse, abbassando la mano per poi guardarlo, mentre 
con due dita si grattò la fronte: - << Ahh mi hanno riferito..che.. >> - Ma squillò di nuovo. 
Allora Kizaru, alzò di nuovo il braccio, ma poi si accorse di aver sbagliato, prendendo finalmente il lumacafono giusto: - 
<< Uuuh pronto? >> - Era un marines che con fretta disse: - << Perché non risponde? LA CIURMA DI CAPPELLO DI PAGLIA 
SI TROVA SU QUEST'ISOLA! >> - 
Il marine staccò la chiamata di colpo, mentre Kizaru continuò ad osservare Spandam: - << Ahh..oh allora..si trovano qui.. >>
- Sorrise: - << Che ne dici di iniziare subito ..? >>
Spandam lo guardò, fingendo confusione, ma quando udì l'avvertimento della presenza della ciurma, impallidì di colpo, 
sbarrando, per una frazione di secondo, gli occhi; cercò di tornare ad un normale sguardo, e privo di preoccupazione alcuna, 
sebbene sarebbe stato difficile per lui, sentendosi, dopotutto, respondabile per tutta quella situazione:
<< Ma.. Ammiraglio! Non lo capisce? Non possiamo affrettare.. le cose.. insomma.... devono potersi sentire al sicuro, 
prima di attaccare! E poi non pensa che la gente qui, sia già abbastanza spaventata? 
Insomma.. >> Abbassò lo sguardo, senza sapere che dire, stringendo, involontariamente, una tremante mano a pugno.
<< Oooh non importa..noi siamo la giustizia. Non importa se sono preoccupati .. uh.. i pirati vanno eliminati subito >>
- Rise, mentre osservò le diverse espressioni di Spandam: era chiaro che voleva tempo per organizzare qualcosa, ma lui era
tranquillo, non gli importava di nulla, perché, se fosse successo qualcosa, sarebbe stato lì.
Il sole poi, cominciò a levarsi tutto attorno a loro: una nuvola di passaggio apparve a dare ombre ai loro visi fermi, 
e "calmi".
<< Non.. non è ancora il momento adatto! Io.. >> Spandam, non seppe che dire.. come poteva convincere l'ammiraglio? 
Non si sarebbe dato per vinto, dopotutto: - << Ma.. qualche civile, potrebbe essere ferito per sbaglio! >>
- Lo guardò, implorante, ma era poco convincente!: - << La prego.... dobbiamo agire con calma, con quei MUGIWARA MALEDETTI! >>
Ma subito, gli comparve in mente la sua Robin, che lo fece sussultare appena.
<< Uh..di questo non c'è problema... non possiamo..oh.. aspettare ancora..loro sono furbi >> - Si mise a ridere: - 
<< Ma noi più di loro..sono solo dei pulcini >> Rise ancora, osservandolo tranquillamente.
<< Sì, ha ragione AMMIRAGLIO! >> - Lo guardò sicuro, cercando di celare tutto l'inganno che aveva in serbo per governo e 
marina, ma cosa sarebbe successo? avrebbe dovuto attaccarli comunque, e Spandam non sarebbe stato in grado di permettere 
ciò: - << Non le conviene.. avvisare tutti gli altri..? >> Gli chiese, guardandolo speranzoso, almeno avrebbe guadagnato 
tempo.
<< Oooh.. non ce ne sarà bisogno..uh, Spandam.. >> - Disse Kizaru, puntandogli improvvisamente un dito contro: - << Oh, 
sai..la spia mi aveva detto il contrario..Oooh, invece.. sembra che lei sia sicuro di sé >> Rise, inclinando la testa.
<< C-contrario? >> - Spandam non sapeva ancora di quali poteri era capace l'ammiraglio, perciò, non sospettò del dito puntato,
ma sussultò lo stesso: - << Io.. sto dicendo la verità! >>
<< ..Oooh non lo sto mettendo in dubbio..ma dal tuo sussulto, mi sembra di essere..Oooh.. entrato nel centro >>
Rise, per poi abbassare il dito.
Spandam entrò sulla difensiva: << Centro?... ma cosa dice? Non.. davvero.. proprio non capisco.. ammiraglio... >>
Disse con tono abbastanza spaventato, sbarellato.
<< ..Oooh il finto tonto..uh, avanti dica la verità! >> - Si alzò, mettendosi in piedi davanti a lui: - << Uuh, é ora di 
prenderli..basta parlare... Oooh >>
<< Ha.. ragione.. >> Disse sicuro, alzando il ''volto'', ma si mise a tremare lo stesso, seppur cercando di non farlo 
notare: aveva paura.
Kizaru rise: << Oooh >> Lo guardò, facendo un piccolo passo indietro, mettendosi le mani dentro le tasche: << Ora va..
e cattura quei pirati.. >>
Spandam iniziò a sospirare: << s-sì... Sì AMMIRAGLIO! >> Si voltò indietro, correndo in prossimità della zona 
accerchiata di Marines, ma in realtà avrebbe avvisato Rufy di fuggire al più presto, e sarebbe giunto da Robin, 
per poterla salutare: per molto, non sarebbe potuto rimanere sulla Sunny, per far sì che il governo e la marina non 
sospettassero più.
<< ..Oooh..non pensare di andare da solo.. >> - Disse l'ammiraglio, comparendogli dinanzi, e fernandolo all' improvviso: -
<< Uh..come fai a sapere che si trovano proprio li? Oooh >> - Lo osservò, piegandosi verso di lui: - << Sai..dopo la 
cattura, gli spetterà un bel posto in prigione.. >> Disse, continuando a non smettere di ridere.
Spandam abbassò lo sguardo: << P-prigione? >> - Sospirò, tristemente: - << Ehm.... ho visto che questi marines stanno.. 
accerchiando la zona.. ecco perché so che sono lì.. insomma.. >> - Sospirò ancora: - << Ma.. ammiraglio.. deve rimanere 
indietro per la sua.. ehm... sicurezza?.. >> Che banale scusa, aveva tirato fuori Spandam. Uno come l'ammiraglio, veramente
avrebbe corso qualche pericolo, in quel momento, ma Kizaru aveva capito subito che, le parole di Spandam, fossero
una scusa vera e propria: << ..Oooh capisco hahh >> - Rise alle sue parole: - << E' per caso..una scusa, questa? >>
<< U-una scusa? Perché dovrebbe trattarsi di una scusa? >> Chiese Spandam, guardandolo, preoccupato della durata di tale 
messa in scena. 
<< Perché ..oh, dimentichi la tua spia..sai... non sappiamo ancora il perché ma tu non sei affatto dalla nostra >>
Rise tranquillo, come se la cosa non gli importasse più di tanto.
Spandam esclamò: << Io invece sono dalla vostra parte! Lo sono sempre stato!! >> - Compì ancora una qual sorta di 
reverenza, dinanzi a quella grande figura: - << La supplico.. mi creda! >>
<< Oooh, io non credo a nessuno....  ma..uh, sappi, che se qualora dovessi fare degli errori, non avrai vita facile >>
- Rise- << Deciti pure tu. >>
<< Errori.... perché dovrei fare errori? io.. beh.. l'unico errore che io abbia fatto è stato non riuscire a condurre 
quella criminale ai cancelli della giustizia!!!!! >> Disse facendo finta di essere iracondo per quel ricordo.
<< Oooh già..un errore da poco.. >> - Disse sarcastico, Kizaru, poi lo guardò seriamente per un attimo: - 
<< Ti teniamo d'occhio >>
Spandam annuì, non potendo che fare altro: << Lo so.. Ammiraglio Kizaru.. ma non ho mai tradito l'organizzazione... >>
Sospirò, vedendo alcuni marine avvicinarsi di più al nascondiglio della sunny. Deglutì appena, rumorosamente.
<< ..Oooh va bene..va e cattura quei pirati.. >> Ordinò, riidendo, e guardando i marine aver trovato qualcosa.
Spandam deglutì ancora, triste, avvicinandosi sempre di più al nascondiglio.
<< Oooh >> Pronunciò l'ammiraglio, rimanendo lì ad osservarlo.
Non sarebbe stato facile: come avrebbe potuto, Spandam, catturare la ciurma? 
Non avrebbe mai trovato il coraggio di catturarli, e riportare al dolore la sua amata Robin.
<< Va bene..... >> Disse, indicando la strada per raggiungere i cantieri, in cui vi si trovava la ciurma, ma di nascosto,
premette il pulsante del toms, per poter dare degli avvertimenti sonori, di pericolo, alla Sunny. 
Avrebbe così avvertito i Mugiwara dell'arrivo dei marines, al loro nascondiglio, poi lo ripose in nella tasca dei pantaloni.
Per sua sfortuna, però, l'ammiraglio riuscì a notare qualcosa: << Oooh, cos é quello che hai messo in tasca? >>
Rise, strofinandosi la fronte.
<< Che cosa, Ammiraglio? >> Domandò, guardandolo di rimando, e temendo il peggio.
<< Oooh, non saprei... uuuh.. ho visto che mettevi qualcosa in tasca. >> Rise ancora.
Spandam deglutì appena: << Uhm... deve aver visto male.. >> Sorrise nervoso, avanzando, e sperando che la ciurma avesse 
ricevuto il segnale.
<< ..Oooh >> Mormorò Kizaru, puntandogli nuovamente il dito contro: << Sai..non me la racconti giusta.. >>
<< Ghghhg.. io.. >> - Deglutì Spandam, iniziando ad implorarlo: - << Non.. non mi uccida! La prego! Non ho fatto niente! >>
<< ..uh davvero? >> - Chiese Kizaru, guardandolo, sorridendo: - << Allora cos'é? >>
Spandam sorrise gentilmente, ma agitato: << Uhm.. un... foglietto.. nulla.. nulla di particolare... temevo di averlo 
per.. perso.. >> Disse, non sapendo che altre scuse inventare.
<< Oooh un foglio? >> Continuò a guardarlo, piegando la testa. 
<< S-sì... ehehe.. nulla di particolare.. gliel'ho detto.. >> Ridacchiò, indietreggiando improvvisamente.
<< ..Oooh >> - Disse Kizaru: - << Mi sembri strano però.. uuuh.. >>
<< Nooo.. non... non sono strano.. ehm.. cosa glielo fa pens.. >> 
Improvvisamente, alcuni marines corsero da loro.
<< LA CIURMA! TUTTA LA CIURMA SEMBRA SCOMPARSA DALLA LORO NAVE!!! TUTTA LA CIURMA! >>
Spandam tirò un sospiro di sollievo, senza accorgersene.
<< Uh, Oooh >> - Mormorò l'ammiraglio, mettendosi a guardarlo, ridendo: - << Oh come é successo? >>
Spandam l'osservò, sbiancando: << Non.... non saprei.. forse hanno notato alcuni marines.. deve.. dev'essere successo così. 
Un marine li osservò, allarmato: << Sono ancora nei paraggi, la nave è rimasta al suo posto, ai cantieri! Non potranno 
abbandonare la metropoli senza la loro nave, li possiamo ancora catturare! >>
Spandam annuì, sentendosi, in realtà, enormemente a disagio
<< Oooh.. molto bene >> - Osservò, l'ammiraglio, ridendo ed ordinando ai marines di mandarli lì: - << Oh, Spandam 
rimani pure qui.. uh...  sei .. inutile.. >> Rise, mettendo le mani in tasca.
Spandam abbassò lo sguardo: << M-ma.. >> Obbedì, rimanendo lo stesso preoccupato.
'' Se... se li.. li dovessero trovare...'' Pensò, e quasi non scoppiò a piangere.
Kizaru rise: << ..oh come mai quella faccia preoccupata? >>
<< Nulla, ammiraglio.. >> - Disse Spandam, cercando di calmarsi >> - Perché dovrei essere preoccupato?.... >>
Kizaru lo guardò, ancora ridendo: << Oh .. sembra..  dalla tua faccia..Oooh.
<< Credo.. sia.. la notizia.. che mi ha fatto prendere male. insomma.. dobbiamo trovarli! >> Si guardò attorno, impaurito
per loro.
<< ..uhh ah! E' vero! Avanti li vada a prendere! io li attenderò qui.. >> Rise divertito, dimenticandosi di aver detto, prima,
a Spandam, di non venire con loro.
Spandam annuì, incamminandosi, almeno avrebbe atteso lì, e sarebbe riuscito a salutare degnamente Robin, in quanto, 
da quel giorno, marina e governo lo avrebbero controllato ancor più assuidamente. 
sospirò, percorrendo una via a destra, percorribile ancora a piedi, e senza Yagara bull.

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Capitolo 25
*** Capitolo 25-- La cattura ***


[TRATTO DA ROLE. link partecipazioni a breve]
Spandam era riuscito a far sì che l'Ammiraglio Kizaru rimanesse ad attendere il suo arrivo, con alcuni membri della
ciurma.
Ma lui non li avrebbe catturati: avrebbe solamente fatto in modo che potessero fuggire da quella metropoli, dicendo
loro ''arrivederci'', per un bel po'.
Ma non era facile: avrebbe dovuto salutare Robin, allontanandosi per chissà quanto da lei, e molto probabilmente,
ciò, sarebbe potuto anche divenir un addio definitivo.
Spandam non sapeva che fare: avrebbe benissimo lasciato tutto, in bilico tra lo svelare la realtà dei fatti all'ammiraglio,
o meno.
Non era cosa facile, però: cosa sarebbe successo, se Kizaru avesse saputo tutta la verità, anche se, in un certo senso,
era chiaro che ne fosse già stato informato?
Un desiderio di fermarsi, e piangere, coinvolse Spandam, ma non avrebbe dovuto! Era un uomo, o cosa?
Camminò, intanto, verso la stradina che collegava i cantieri, ma in cui, in un punto, vi sarebbe stato necessario
l'utilizzo di uno yagara Bull, per procedere, ma non ve ne fu l'occorrenza, perché trovò Rufy, vicino ad un muretto,
in stato di allerta.
<< Rufy.. >> Bisbigliò Spandam, per farsi notare, ed il capitano gli sorrise, tornando serio:
<< Grazie per il tuo aiuto. >>
Disse, mentre sbucarono fuori gli altri, non molto lontani da loro.
Appena Spandam poi, vide Robin, un desiderio di stringerla forte, lo pervase, e così fu.
<< Forse passerà molto tempo, prima che farò ritorno.. devo fare credere alla marina che io sia ancora dalla loro
parte.. >> Disse Spandam, baciandole le labbra, ma Robin non rispose, come se, in un certo senso, avesse sempre saputo che sarebbe
successo, se lo aspettava.
In un certo senso, stava iniziando a tenere a lui, come persona, non come qualcosa di più, che, a quanto pareva però, Spandam sentiva
verso l'archeologa. ''Non potrò mai amarti. E' già stato tanto sforzo per me, provare a considerarti una persona umana,
e non mostro senza cuore, perché.. ho scoperto che un cuore tu l'hai. '' Pensò Robin, guardando Spandam, e lasciandosi stringere,
senza opporre resistenza alcuna.
Spandam abbassò lo sguardo, mentre, la situazione, pareva essersi, però, stabilizzata.
 
<< Uuh, che strano... >> Mormorò l'ammiraglio, notando come il cielo si fosse oscurato.
Stava cominciando a tirare un forte vento.
Kizaru si guardò attorno, pur rimanendo tranquillo, e si strofinò due dita sulla fronte.
Non era solo lui ad esser quieto: L'intera situazione era fin TROPPO tranquilla.
Egli sapeva che Spandam non era in collaborazione, e che stava tramando alle sue spalle: Kizaru non avrebbe
permesso di perdere la faccia, per una persona come lui.
Al solo pensiero, iniziò a ridere, cominciando a fare passi lenti e tranquilli, quando senti bisbigliare da della
gente, di aver visto un ragazzo col naso lungo. ''Eh si'', dovette notare, si trattava proprio di un componente
della ciurma di Rufy.
<< Uh.. e un altro pulcino è stato trovato. >> Sorrise, comparendo in un piccolo viale, chiedendo gentilmente dove
si potesse trovare il ragazzo che era stato avvistato.
Lo notò poi, subito dopo, in lontananza, comparendo con velocità da lui; lo guardò inclinando il corpo verso di lui:
<< Uh..salve! >> - Usop saltò alla sua vista, arretrando di paura: - << So che voi nascondete qualcosa... portami dal tuo
capitano..oh oppure farete una brutta fine..ah.. >>
Usop era spiazzato: con le gambe tremanti rispose un semplice sì, e cominciò a proseguire, ma chi poteva dirlo che lo
avrebbe portato proprio da lui? Si era domandato Kizaru: << Uh... >>
 
Spandam, non poteva minimamente immaginare cosa sarebbe successo a momenti.
L'atmosfera si era fatta sempre più tranquilla. Era convinto, ancora, che l'ammiraglio non avrebbe fatto nulla.
Perché era così sicuro?
Scosse il capo, guardando Robin, ed i suoi occhi, a tal modo, si trasformarono immediatamente, in una fontana sgorgante.
La strinse forte, avvicinandola ad un muro, baciandola: << Ti prego.. non rimanere in silenzio..
mi fa male.. non immagini quanto possa far male.. >>
Disse, stringendosi a lei, tremando, dimenticandosi di tutti coloro che aveva, o avrebbe avuto attorno. Pessima mossa.
 
Kizaru stava continuando a seguire Usop, ridendo tranquillamente, con quei passi così lenti, accompagnato da quell'enorme
sagoma che gli faceva ombra, notando sempre di più quanto Usop avesse paura.
Arrivarono, però, senza inganni da parte del pirata, a destinazione.
Kizaru mise le mani in tasca: era stato così facile alla fine arrivare a loro.
Ad un punto, però, Usop si fermo di colpo, e puntò la sua fionda verso di lui per poi colpirlo consecutivamente,
mentre Kizaru non si mosse nemmeno di un passo, rimanendo lì, e ridendo: i suoi colpi non gli facevano assolutamente
niente, non facendo altro che oltrepassarlo e colpire il resto.
Usop spalancò gli occhi non riuscendo a capire, e cominciò subito a correre alla nave che distava solo pochi passi.
Si intravedeva benissimo quella bandiera nera, con un teschio indossante un cappello di paglia, proprio come quello del
Capitano Rufy.
L'Ammiraglio Kizaru cominciò a ridere, esclamando a bocca aperta: << Oh..hai già finito? >> Disse, lanciando un raggio
di luce dal suo dito, verso Usop, sfiorandolo apposta, ma alleggerendo il colpo, non gli permise di esplodere.
Usop saltò in aria esausto, mentre Kizaru, ridendo, comparve accanto, al centro della Thousand Sunny.
<< Uuuh ..oh! Salve >> Disse tranquillamente, rimettendosi le mani in tasca.
Nessuno si era fatto vivo, come se tutti si trovassero, a parte Usop, fuori della nave Sunny.
Robin udì, però, quei colpi, e ne sentì il lamento di Usop.
<< Ma è Usop! >> Esclamò la donna, guardando Spandam allarmata, che la seguì subito, non appena ella cominciò a correre per salire sulla nave.
Nessuna traccia di Usop. Ma dove era finito?
 
Spandam tornò a guardare Robin, stringendosi ancora a lei, nonostante ella, questa volta per la paura della situazione in cui la ciurma si sarebbe esposta,
non si staccò, sebbene non provasse quei ''sentimenti'', che, a quanto pareva, Spandam serbava per lei:
<< Non permetterò che te ed i tuoi amici facciate una brutta fine. Il vostro viaggio deve ancora andare oltre.. dovete trovare il vostro tesoro! >>
Disse, baciandola ancora, anche se ne era rimasto deluso, di non esser ancora riuscito a far capire appieno, all'archeologa, i sentimenti che sentiva.
Usop, intanto, tornò alla carica, sebbene si sarebbe nuovamente trapelato in un grande problema.
Cercò ancora di usare la sua fionda, ma, caparbiamente, con la testa sua che si ritrovava, avrebbe capito, un giorno, che con Kizaru tali colpi erano praticamente
inutili, perché egli era fatto di luce?
 
<< Oooh ora basta..mi hai stufato.. >> Ridendo lanciò altri raggi di luce dal dito, senza fermarsi: la situazione, lo divertiva tanto, a tal punto da non badare
a ciò che faceva.
Continuò poi, come se nulla fosse, e col sorriso in volto, come per dare segno che lui era lì, e che ormai era tutto andato perso, per loro:
<< Uh..ahh addio.. >> Disse, e lanciò un ultimo raggio, ricomparendo al centro della nave, con delle piccole luci che pian piano lo composero.
Rise: << Uh..finalmente vi ho trovato pulcini! Oooh Spandam..ci sei anche tu! >>
 
Spandam, aveva lasciato tutte le ansie e le paure lontane, sperando che tutto ciò fosse solamente un incubo, talmente tanto, vi aveva scacciato via i brutti pensieri,
che si lasciò dedito solamente ed esclusivamente a Robin, la quale, non era ancora per niente interessata a quel sentimento, ma ne riconosceva, dopotutto,
la sensazione che doveva provare l'uomo, che ancor, con caparbietà, continuò a stringerla forte, lasciando ormai i battiti del suo cuore vagare all'impazzata,
ma quella voce, quell'improvvisa voce, lo spiazzò totalmente, facendo sì, che, almeno in quel caso, Spandam si staccasse dall'archeologa, consenziente di aver fatto
una stupidaggine. Ed ora, come avrebbe potuto giustificarsi con l'ammiraglio? Ormai li aveva beccati in flagrante.
Spandam, si voltò verso di lui, tendendo lo sguardo basso: << AMMIRAGLIO...... >>
 
Kizaru lo guardò: << Uuuh, cos' è?.. un nuovo modo per catturare?..uh >> - Li osservò ridendo: sapeva ormai già tutto, ma chi l'avrebbe mai pensato?
Robin e Spandam assieme, e dopo ch'era stata affidata, a quest'ultimo, la missione di uccidere quella donna, lui era lì a stargli vicino!
L'ammiraglio si mise a ridere, inclinando la testa e mettendo le mani in tasca: - << Sai..ora Oooh .. sei finito nei guai.. >> Rise tranquillo,alzando la gamba di lato.
 
Spandam deglutì rumorosamente, guardando allarmato l'ammiraglio: << Io...... io... >> - Ma non seppe che dire, iniziando a preoccuparsi, non appena notò la gamba alzata.
Sapeva, per come lo avevano descritto, dei calci ''potenti'' cui era solito sferrare egli, contro i nemici ed i pirati. Indietreggiò, sbiancando improvvisamente:
- << Non... non intendevo..... >> Si bloccò improvvisamente, guardando nuovamente Robin, come se, in un certo senso fosse più preoccupato per la sorte di ella, che
della sua vita, anche se era chiaro che sarebbero morti entrambi.
Il loro destino era appieno nelle mani dell'ammiraglio.
 
<< Uh..ah allora perché non lo fai? >> - Chiese ridendo, e rimanendo in quella posizione mentre il fumo delle ''trovate'' di Usop, dietro di essi, iniziò a dilatarsi,
lentamente.
Continuava a tirar molto vento, assai strano da quelle parti. -
<< Vuoi che lo faccia prima io.. >> Rispose Kizaru, con tranquillità.
 
<< N... no.. no... non voglio che cattur... >> - Disse Spandam, ma il suo volto sbiancò ancora di più, pensando a cosa sarebbe accaduto..
Vedere la ciurma intera ad Impel Down. Si piazzò dinanzi a Robin, come a proteggerla, come a non permettere che le fosse infierito male alcuno:
- << Io.. >> - Disse, prendendo fiato: - << NON posso farlo.. ammiraglio.. >>
 
<< Uh..noto, bene. Uh ..non mi rimane altro da fare >> - Sorrise, per poi, a gran velocità, mettere una gamba affianco al viso di Spandam:
- << ..Uh! La velocità aumenta il peso.. ti hanno mai dato un calcio alla velocità della luce..? >> Rise, per poi colpirlo con un calcio, girandosi quasi su se stesso,
e comparire davanti Robin, che, senza neanche accorgersene, spalancò gli occhi indietreggiando: << Ammiraglio..Kizaru! >> Disse lei, con poche parole di terrore,
e stupore.
Kizaru inclinò la testa, strofinandosi la fronte.
<< Uh, ora verrete spazzati tutti via ... uh >> Disse, in tono tranquillo, ridendo, ed aspettando che si dissolvesse ancora, il polverone.
Non vi fu il tempo materiale per capire cosa sarebbe successo.
 
Spandam abbassò lo sguardo, udendo quelle parole.
L'ammiraglio, sicuramente, avrebbe preso una decisione assoluta, d'altro canto, come poteva la ''forza'' di Spandam, riuscire a pensar di poter proteggere
la donna amata? 9 doriki poi, ne affermavano la non riuscita dell'intento di proteggere la donna.
In un attimo, poi, Spandam vide stampato nel volto dell'ammiraglio un sorriso, non uno dei soliti sorrisi, qualcosa di più meschino, quasi crudele, che rimaneva
però sempre sotto uno sguardo da ''finto tonto'', che nulla lasciava immaginare ciò che sarebbe successo.
In un attimo, Spandam si trovò l'ammiraglio accanto, pronto a sferrarvi un calcio del quale aveva, purtroppo, sentito parlare.
Venne sbalzato contro la porta del dormitorio femminile, che si ruppe in un istante, lasciando un enorme boato, e cataste di legna in giro, distrutte,
assieme a tanta polvere. Robin era rimasta inesorabilmente sola, sola assieme a Kizaru.
Spandam aveva perso, ormai, i sensi.
Sangue iniziò ad uscirgli da naso e bocca, e dal resto ancora visibile del suo ''viso'', mentre i suoi occhi rimasero fissi nel vuoto, quasi sbiancati,
talmente i sensi lo avevano lasciato in un attimo. Non sapeva neppure se sarebbe sopravvissuto, tanto la schiena gli era tornata a far male, come il resto del suo
corpo: << Robin... >> Riuscì ancora a pronunciare, prima di perdere completamente la condizione dei sensi.
 
Kizaru sentì pronunciare il nome di Robin, e si mise a ridere: << Non tutti possono vivere felici..Uh >> Disse, avvicinando la mano al viso, mettendosi in contatto
con i suoi subordinati, per riferire loro di venirli a prendere: la loro vita sarebbe finita molto presto.
 
Spandam tossì, cercando di riprendersi, e provando a vedere, nonostante tutte quelle macerie.
Gli occhi cominciarono ad arrossarsi, ed a riempirsi di lacrime, un po' per la polvere, un po' per le disperazione.
Tentò di mettersi in ginocchio, per poi alzarsi, ma il risultato fu un duro ed ulteriore male alla schiena che lo fece gridare improvvisamente*
 
<< Oooh >> Intanto che avrebbe dovuto aspettare l'arrivo dei marines, Kizaru decise di non intervenire ancora su Spandam, ma di osservarlo:
<< Oh..sei stato bravo..uh >> Rise, mentre lentamente abbassò la mano, e con l'altra si strofinò la fronte con due dita. << Uh..che brutta situazione..mi dispiace >>
Disse sarcastico, facendo finta che gliene fosse importato qualcosa.
Robin cedette improvvisamente a terra, tremante.
Kizaru era soddisfatto: anche lei, ora, alla sua vista non avrebbe potuto far altro che stare lì, e seguire le regole dettate.
Sapeva benissimo che fine avrebbe fatto.. ''Poveri stolti'' Pensò Kizaru, mettendosi le mani in tasca.
 
<< R-robin...... >> Disse Spandam, mentre iniziarono a sgorgargli lacrime copiose, prive di un controllo stabile, su ciò ch'era il suo volto.
Non riuscì ad alzarsi: quella schiena faceva troppo male, una ferita, sebbene più piccola del passato, che si era riaperta, non gli avrebbe permesso molto sforzo.
Iniziò ad avanzare verso di lei, cercando di camminare accovacciato, fermandosi ogni tanto per la fatica, una volta liberatosi delle macerie. Tossì ancora,
sputando sangue, e stringendo una mano a pugno, liberandola subito dopo dal serramento delle dita, ormai tremando.
Sospirò, voltando nuovamente lo sguardo verso la sua amata, ignorando che cosa avrebbe fatto Kizaru. Lui l'avrebbe raggiunta, anche strisciando.
 
<< Uuuh..che scena commovente..sai? Di certo non posso perdere la faccia per questioni amorose uuuh >> Rise tranquillo, mentre dei passi si facevano sempre vicini.
Erano proprio loro, i marines, venuti a catturare Robin per portarla ad Impel Down: era molto chiaro che, anche Spandam sarebbe stato destinato a quella fine.
Ma la vista di Spandam, così fiducioso nel potersi muovere, nel cercar di lottare, non lasciò che continuare a ridere l'ammiraglio, vedendo ciò che avrebbe fatto
quell'individuo per la sua amata.
 
<< V-voi... n-non la porterete via da me.. n-no.... >> Disse, serrando i denti per il dolore, e trovandosi sempre più vicino alla sua amata, cercando invano di
estinguere quelle lacrime, lacrime calde, lacrime che stavano oramai bruciando sulle gote.
<< Robin... s-sono qui....non ti abbandonerò...... >> Si morse il labbro, riuscendo a stento ad alzarsi in piedi, e raggiungendo ciò che ne rimaneva dell'altalena,
in cui la sua amata solea ogni giorno rimanere a leggere i suoi amati volumi di storia. 
Robin era lì, ad un passo da lui, ma i marines gliel'avrebbero nuovamente strappata di mano.. non voleva permetter ciò.
 
<< Uuuh >> Mormorò l'ammiraglio, rimanendo lì a guardare quella fine che stavano per fare, mentre arrivarono i marines, che non esitarono subito a puntare le armi:
<< Fermi >> Ordinarono loro, mettendovi le manette di agalmatolite, tirando la ragazza, senza indugi.
Videro Spandam a terra e lo rialzarono, così come un rottame, mettendogli le manette, almeno a lui, normali.
 
<< Sai..mi fai pena Oooh >> Li guardò, senza spezzare quel sorriso sulla faccia che ancora aveva acceso.
 
Spandam non riuscì a raggiungerla in tempo, nemmeno per poterla stringere a sé, per poterle offrire un aiuto, una protezione, seppur vana, che egli avrebbe dato
perché lei era tutto. Non avrebbe mai immaginato di provar una cosa simile, o di schierarsi dalla loro parte.
Ma non fece in tempo, che ad entrambi misero delle manette.
A Robin quelle di agalmatolite, per poterle azzerare totalmente i benefici del frutto del diavolo fior fior, ed a Spandam manette normali, in quanto solo
la sua spada aveva i poteri del frutto ele ele, spada che, però, non aveva con sé ora che gli sarebbe potuta servire!
Non proferì altra parola, continuando a guardare Robin, con sguardo innamorato, ed allo stesso tempo consapevole della loro sorte, se solo vi fosse stata una
possibilità di rimediare.
Senza perdite di tempo, li portarono sulla loro nave, mentre la gente ancora bisbigliava, con tono preoccupato.
Attraversarono le stradine, per potersi dirigere alle loro navi, mentre Kizaru con i suoi soliti passi lenti e il sorriso stampato sulla faccia li seguì a sua volta.
Appena furono sulla nave marine, Spandam abbassò il capo, sconsolato.
Non vi era possibilità di riconquistare la libertà.
Ormai erano stati catturati e bloccati.
Robin, sembrava invece, stranamente calma, ed allo stesso tempo ansiosa.
Era uno sguardo con un misto di quiete e terrore, che lui conosceva benissimo, perché gliel'aveva indotto, quando egli l'aveva ferita, e tenuta prigioniera ad
Enies Lobby.
Strinse il labbro in un morso, per evitare di ritornare a quel passato fatto di violenza, fatto di astio verso quella donna che ora, come non mai, avrebbe protetto ed amato fino alla morte.
Si guardò attorno: la gente, in effetti, era ancora lì, a parlare, un poco irrequieta, domandandosi perché Spandam avesse tradito il governo e la marina,
per stare con una criminale come Robin.
Il resto della ciurma, che fine avrebbe fatto? Li avevano trovati?
Si domandò Spandam, non appena salirono su una delle navi della marina, lì attraccate.
Non sarebbero potuti tornare indietro, almeno, loro due: << Ti amo... Robin.. >>
Le bisbigliò, dandole un bacio sulla guancia, non appena lor due furono vicini per
permetter ciò, ed ancor, risposta alcuna da parte sua, ma soltanto un, seppur lieve, rossore, sulle gote di lei, questa volta.

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Capitolo 26
*** Capitolo 26-- Il destino in una rotta ***


[TRATTO DA ROLE. link partecipazioni a breve]
Arrivarono alla nave, facendoli salire, senza levare i fucili puntati.
Kizaru li osservò con calma, sorridendo e strofinandosi la fronte, a quella situazione, lasciando andare alcuni marines 
verso la nave di Rufy, catturando tutto il resto dell'equipaggio, una volte per tutte.
Il clima per loro due era cambiato: cosa avrebbero fatto una volta li? 
Kizaru si poggiò all'albero maestro, restando sempre assieme alla sua tranquillità, mettendosi poi le mani in tasca,
osservandoli:
<< A volte la gente sceglie male le loro carte >> Disse l'ammiraglio, ridendo tranquillamente, mentre i marines 
iniziarono a prendere la rotta.
Sempre coi fucili puntati, alcuni di loro, fecero sedere a terra, Robin e Spandam, lasciandovi le loro mani incatenate. 
 
Spandam scosse il capo, ormai senza speranze: << Non è stata una mia scelta. E lo sa bene.. LO SAPETE BENE. >>
Disse, guardando poi Robin con amore, che, per la prima volta era arrossita alle attenzioni di lui. 
Che si fosse accorta di qualcosa di più, anche nel proprio animo, verso Spandam?
Spandam sospirò, non guardando l'ammiiraglio, che oramai, era divenuto il suo peggiore incubo. 
Tremò, pensando e sapendo quale sarebbe stata la rotta che avrebbero seguito. Non si sarebbero fermati ad Enies Lobby, 
che, d'altro canto, era diroccata ancora in parte, ma avrebbero navigato spediti verso Impel Down. 
Un senso di voler piangere lo coinvolse, ma avrebbe dovuto trattenersi. Vi sarebbe riuscito? 
Intanto anche gli altri furono presi. Nessuno era riuscito ad opporre resistenza. Loro, ch'erano la grande ciurma Mugiwara,
battuta così, per colpa sua. Si sentiva enormemente la causa di tutto ciò, perché lo era, in effetti.
 
<< Uuh..questo é ciò che va contro la legge..uh >> - Disse Kizaru, osservando Spandam, mentre con passi lenti andò avanti 
e indietro.
Un potente sole sbattè copioso su di loro, nel mentre erano lì a parlare.
La nave, intanto, continuava a proseguire la sua navigazione, senza accennar a fermarsi; Kizaru diede un'occhiata a robin 
e poi a spandam, e ridendo disse: - << Avevo detto di catturarla..uh non di catturare il suo cuore. >>
 
Spandam voltò lo sguardo verso il vuoto, come se ormai quegli ordini che gli erano stati impartiti non avessero più 
importanza. Nulla aveva più importanza.
<< La legge.... Tsk.. >> - Rise stizzito, come se tutto ciò fosse solo una marea di stupidaggini, nulla più. -
<< La legge vieta a due persone.... Ma a che serve parlare.. non mi avreste ascoltato lo stesso.. >>
- scosse la testa, mentre Robin si sedette un po' più accanto a lui, rimanendo a guardarlo mentre egli parlava. 
Spandam guardò poi, con serietà e decisione Kizaru: - << Questa è tutto, fuorché legge! >>
 
L'ammiraglio inclinò la testa di lato: << Oh guarda..la storia é andata diversamente uh sai..tu ci hai traditi..
oh e ciò é più che un reato. >> - Disse, inclinandosi verso di loro, essendo troppo alto.
Li osservò da vicino per bene: - << Oh, la vita finirà molto presto per voi >> Rise.
 
Spandam tremò, a quelle parole. Lui non voleva morire, lui avrebbe voluto vivere, ma ormai aveva scelto di stare dalla 
parte della ciurma, e mai avrebbe scelto un'altra strada. Anche Robin ebbe un sussulto, a quelle parole, e poggiò la 
testa contro la spalla di Spandam. Il cuore suo cominciò a battere con violenza, mentre un piccolo rossore lo pervase. 
La guardò, del tutto arrossito, osservandola dolcemente, quasi intimidito, come se fossero passati pochi giorni da quando 
fosse tornato ad incontrarla.
<< Avreste veramente lasciato in libertà me, se vi avessi detto la verità? >> Sospirò, mettendosi un poco a ridere, 
per non piangere.
 
Kizaru l'osservò ancora: << Oooh la verità..quale verità?..uh si quella,non ce verità se si tradisce >> 
La nave, intanto, si avvicinava sempre di più, mentre le onde del mare sbattevano, facendo rumori, come a coprire 
quella situazione che più complicava ciò.
Kizaru si alzò, portando due dita sulla fronte, guardandoli: << Una volta lì, vedrete..uh il vostro futuro >>
 
Gli occhi di Spandam, si riempirono improvvisamente di lacrime: << N-non voglio... m-morire.. >>
Disse con un filo di voce, poi le onde soppiantarono le loro voci, quelle di ognuno, come se fossero ormai vicini alla 
loro meta. Fu questa volta Robin, a baciarlo, sulle labbra, un piccolo ma affermativo bacio: << Hai fatto il possibile.. 
non pensavo che tu... non importa.. ora ho le risposte.. >> Disse lei, tornando a sedersi normalmente, pensando:
''Non pensavo, che fino a questo punto.. avrebbe detto la verità.... ha tentato di salvarmi.. la vita.. ed ora è nei 
guai... per colpa mia.. con me''.. 
Spandam sospirò ancora: << Tutto ciò è ingiusto.. ammiraglio.......... governo e marina.. corrotti.. è sempre stato 
così.. e chi ci rimetterà, saranno sempre le brave persone.. perché la ciurma Mugiwara sarà pure dedita alla pirateria, 
ma non sono cattive persone! Hanno buoni propositi! >>
Strinse i denti, cominciando lo sgorgare delle lacrime, non appena Robin gli fu nuovamente vicina.
 
<< Uh .. hanno comunque scelto loro quella strada: i pirati non devono esistere. Noi.. ci.... uuuh siamo corrotti.. per questo, dici?
Oooh >> - Fece un sorriso, mentre i marines sulla nave, iniziarono ad agitarsi: ormai erano arrivati.
kizaru si voltò, alla notizia, e facendo un sorrisetto: - << uuuh oh! Molto bene! >>
 
Avrebbe voluto fuggire, ma come avrebbe potuto, se era ammanettato, ed in mezzo solo mare? Avrebbe lasciato lì da sola, 
al suo destino Robin? No, non l'avrebbe mai fatto. Si alzò in piedi, ormai inesorabilmente sicuro che non avrebbero 
avuto alcuna clemenza, ed anche Robin si alzò, guardandolo, senza dir nulla, guardandolo solamente con tristezza e 
rammarico, per non aver capito in tempo che cosa avrebbe potuto provare anche lei. Tutta la ciurma era stata presa e 
portata in disparte. 
Erano su quella stessa nave, ma forse, non li avrebbero comunque più rivisti. 
Spandam aveva paura, temeva che, oltre alla libertà a loro per sempre negata, vi sarebbe stato anche un distacco dalla 
sua Robin. 
Sperava con tutte le sue forze, che almeno li avrebbero fatti star insieme in cella.

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Capitolo 27
*** Capitolo 27-- Impel Down ***


[TRATTO DA ROLE. link partecipazioni a breve]
<< Uh.. ora basta.. siamo arrivati.. >> - Disse Kizaru, facendo un sorriso, mentre due marines portarono Spandam e Robin
verso l'uscita, continuando a puntare le armi, sebbene non ve ne sarbebe stato il bisogno: non avrebbero potuto
fare altro che buttarsi in mare, e sarebbero finiti comunque molto male: quella zona era infestata da mostri marini,
e dunque, non avrebbero avuto altra scelta che seguirli, e stare ai loro ordini dettati.
Kizaru li seguì, stando dietro di loro, con mani in tasca e con il sorriso dipinto in volto, come se non provasse alcun
sentimento riguardo tutto ciò, ma forse aveva ragione, perché, dopotutto, questo era solo il suo compito:
Non poteva perdere la faccia per una storia amorosa, e poi c'era sempre il tradimento di mezzo: - << Uh..>> Disse Kizaru,
stupito, appena scesero dalla nave: - << Oooh ... questo viaggio..é arrivato al termine.. uh.. >>
 
Spandam rabbrividì, notando l'impossibilità di trovare una via di fuga, continuando ad osservare in basso, per lo 
sgomento scaturitosi dalle armi dei marines puntate contro loro. Vide Rufy ed Usop, più in la, che furono però scortati 
da un'altra parte, lontani da loro, e poi, notando, quasi di sfuggita, Enies: << Enies! >>
Gridò lui, ma la sorella non lo notò.
Nel mentre, la nave continuò sempre più a svuotarsi della gente, così che loro furono costretti ad avanzare per scendere.
 
Kizaru rise: << Oooh..una volta qui é impossibile tornare indietro >> Disse, facendo un altro sorriso, mentre, inclinando
la testa di lato, osservo i loro movimenti; Tutta quella situazione lo faceva solo ridere.
Scesero lentamente mentre, gli altri marines, conclusero l'attracco dell'ancora, mentre loro scesero del tutto:
<< Uh eccoci.. oh >>
 
<< Robin.. >> Sussurrò Spandam, dolcemente, guardandola. La donna era in panico. Ma come biasimarla? Anche lui lo era. 
Ormai non vi era più speranza. 
Scoppiò in lacrime, appena furono scesi, notando quella terribile struttura, infernale. 
''Non ci voglio entrare, non ci voglio entrare'' 
Pensò, ma tutto era scritto. 
Se ce ne fosse stata la possibilità, avrebbe rinunciato lui alla sua libertà, per loro, perché proprio loro, ed in 
particolar modo Robin, erano tutto. Chi l'avrebbe mai detto?
Sospirò, osservando il sorriso dell' ammiraglio, non riuscendo a capire per quale ragione egli non riuscisse a provare 
sentimenti, a capire le ragioni che aveva avuto Spandam, per prendere tali decisioni. In fin dei conti, Kizaru era pur 
sempre umano. Scosse il capo, tremando senza accorgersene.
 
L'ammiraglio guardò il volto di spandam, in lacrime: egli non poteva fare nulla, e anche se l'avesse fatto, non sarebbe 
cambiata la situazione: Robin era una criminale, e mettendosi con lei, Spandam non aveva fatto altro che scrivere la sua fine:
ogni relazione con lei avrebbe fatto la sua stessa fine, ma tutto ciò non avrebbe comunque cambiato la vita
dell'ammraglio, che rimase come era sempre rimasto fin quel momento, assieme a quel suo solito sorriso sulle labbra,
mentre il grande portone della grande prigione impenetrabile di Impel Down, fece per aprire lentamente i suoi cancelli
cigolanti. 
 
Spandam guardò indietro, come se per un attimo avesse preso la decisione di gettarsi in mare, col rischio di essere 
divorato, però, da qualche mostro marino. Era stupido o cosa?
Vide il cancello aprirsi, ed iniziò a respirare a fatica, come se avesse dovuto morire lì, all' istante. 
La ciurma si era di nuovo persa, molto probabilmente sarebbe stata fatta entrare dopo, per evitare che si potessero vedere:
<< A.. Ammiraglio.... >> Disse Spandam, deglutendolo e guardandolo improvvisamente.
 
<< ..Oh spandam..Ex- Direttore della Cp9.. ch c'é ? >> Domandò Kizaru, guardandolo con tranquillità, e piegandosi verso 
di lui, mentre alcuni marines lo circondarono, facendo lo stesso per Robin.
Il portone si aprì sempre di più, mentre il sole continuava a soleggiare sui volti tristi e pronti ad una fine, dei prigionieri.
 
Spandam non potè far altro che deglutire, vedendo l'ammiraglio così vicino, ma sebbene Spandam fosse sbiancato, riuscì a 
prendersi coraggio: << Non.. non voglio che Robin ed i suoi amici rinuncino alla loro libertà, per UN ERRORE che ho fatto 
io! >> Esclamò, tenendo subito lo sguardo rivolto verso il mare.
 
<< ..Uuuh errore? No, ti sbagli.. >> - Rispose l'ammiraglio, facendo un sorriso, e guardandolo ancora dritto negli occhi,
poi, lo vide guardare il mare, mentre un marines iniziò a spingere Spandam verso la porta.
Kizaru lo guardò ancora una volta, tranquillo: - << I crimini di un pirata non si cancellano..hai sbagliato a metterti con 
loro..Uh .. sai... dovresti pensare a te..anziché a loro..se ora sei qui..Oooh .. é solo per colpa loro. >>
Disse guardandolo di spalle, essendo che Spandam era stato spinto in avanti, mentre la porta finì di aprirsi.
Appena il grande cancello fu aperto, si intravide improvvisamente, un' enorme sagoma uscire.
 
Spandam scattò sulla difensiva, improvvisamente: << Io... loro non hanno colpa.. sono delle brave persone! >>
Disse piangendo, e chiudendo gli occhi, quando fu scortato dinanzi al portone, ormai del tutto aperto. 
Robin guardò male l'ammiraglio, uno sguardo però, impotente ormai. 
 
<< ..Allora dimmi..perché ora ti trovi..qui? Uh... >> - Kizaru iniziò a ridere, allo sguardo di Robin, mentre li guardò 
tranquillo, come suo solito, senza lasciar scorrere sentimento alcuno: - << Spandam.. é inutile far finta di proteggere..
sai perfettamente .. uh ... ahhh ... che é colpa sua.. >> 
D'un tratto, comparve una guardia della prigione, che li portò, senza attesa alcuna, all' interno della struttura.
 
Spandam sembrò far resistenza, come se in quel momento, la libertà fosse la cosa più importante, ma la forza della 
guardia era maggiore alla sua, e così, volente o nolente, Spandam fu condotto all' interno di Impel Down assieme alla 
sua amata
 
Kizaru, formò nuovamente un sorriso, questa volta più mellifluo, alla sua reazione, e con calma rispose, entrando 
lentamente anche lui: << ..Uuuh la vita..come inizia finisce..non c'è un modo per fermarla..fin dalla..oh..nascita ..
si rischia la morte..é inutile sperare..ormai la tua vita é già scritta. >> Disse, facendo un altro sorriso,mentre 
comparvi dinanzi a lui Hannyabal, che si presentò subito a loro: << Ah, salve io sono il direttore! >> Sorrise, poi, con
un immediato imbarazzo: << No.. cioè..volevo dire Vice - Direttore ..prima o poi lo sarò io ehm.. eccoci! >>
Disse, facendoli accomodare all' interno, mentre il cancello si chiuse definitivamente, e quella luce di salvezza,quella 
luce che dava alla vita, fu, a tal modo, sempre più piccola, mentre poi, con tonfo, si chiuse mostrando totalmente il buio
dell'immensa prigione, con quei sottofondi di grida, in una speranza di vita, che ormai non ci sarebbe stata più:
<< Uh. >> Mormorò l'ammiraglio, osservando il vice- direttore.
 
Spandam sussultò: << Ghgh.. >> Si voltò, istintivamente indietro, con lo sguardo, contemplando quell'ultima scia di 
libertà, che pian piano scomparve, lasciando i loro sguardi in un'atmosfera di buio e disperazione. 
Sentì le urla dei prigionieri, cominciando di nuovo a tremare. 
Non era da uomo aver paura, o tremare, ma Spandam non ne poté fare a meno. 
Il suo sguardo si perse nuovamente, alla ricerca di quello di Robin, ormai bassa di volto: gli occhi di lei stavano 
guardando il terreno, pieni, anch'essi, di lacrime. 
Si sentì enormemente in colpa. 
Non avrebbe mai dovuto rimanere per così tanto tempo sulla loro nave, ed innamorarsi di lei. 
Ancora una volta, il suo cuore parve impazzito, battiti che, tuttavia, vennero in fretta zittiti dall' arrivo del 
vice-direttore. 
''Tipico arrivista'' 
pensò Spandam, osservandolo. Era strano. Era molto alto, chiaramente, non come l ammiraglio, ma lasciava comunque 
trasparire una notevole altezza.
Spandam osservò, poi, l'ammiraglio, come a guardarlo con senso di supplica, o vana speranza, lui, che aveva iniziato a 
capire che cosa doveva provare un pirata alla gogna.
 
Kizaru, notò subito spandam guardarlo, e lo guardò a sua volta, ma inclinò solamente la testa di lato, senza dire altro:
Il suo compito ormai l'aveva fatto, e non avrebbe avuto altro motivo di rimanere: il vice direttore avrebbe portato 
di persona, dopotutto, i prigionieri, da magellan per portarli alle loro celle.
 
Spandam scosse il capo, riempiendo gli occhi di lacrime: << A-ammiraglio.. >> Disse, tentando ancora stupidamente, 
quando però egli e Robin furono costretti a recarsi presso Magellan.
 
Kizaru si fermò, guardando spandam in lacrime, ma ciò non gli permise di fermare tutto: gli era stato ordinato di catturarli,
e non avrebbe potuto fare altrimenti.
Si mise le mani in tasca, facendo un sorriso: << ..Oh ripeto..non dovevi catturare il suo cuore >> Disse, guardandoli
andar via, e sapendo cosa sarebbe successo loro.
 
Spandam deglutì rumorosamente, fermandosi improvvisamente, come rifiutandosi di proseguire oltre, anche se gli sarebbe 
costato caro, quel gesto. Strinse i denti, cercando di smettere di piangere, ma era inutile, ormai era in preda al 
panico, ed alla più sconfinata tristezza. 
''Il suo cuore.. ho catturato il suo cuore'' 
Pensò egli,rimanendo ancora fermo.
 
L'ammiraglio, seppur osservando la scena, continuò a stare con il sorriso sulla faccia: << Mh..Oooh .. ora sarà meglio 
che io vada.. il mio dovere l'ho fatto..Uuuh.. >> Disse, facendo un cenno di saluto a Spandam, ridendo, come a prenderlo in giro,
e si voltò verso il portone, scomparendo, mentre una guardia, vedendo il prigioniero fermo, lo spinse, fino a farlo camminare.
 
<< Non voglio morire! >> - Gridò Spandam improvvisamente, lasciandosi trascinare: dopotutto la forza di quella guardia era 
di gran lunga superiore a quella di Spandam: - << Lasciate almeno libera Robin e la ciurma a questo punto! V-vi prego! >>
Disse, gettandosi a terra, ormai disperato. 
La guardia lo prese per le manette, alzandolo con forza, e sbattendolo al muro: << Una volta qui non si esce più! Nessuno 
verrà liberato! Sono degli ordini, e noi gli eseguìamo! >> Disser, spingendo sia Spandam che Robin, da Magellan.
 
>> Aaah, la schiena! >> Urlò Spandam, pieno di dolore, abbassando poi lo sguardo, impaurito. 
Robin, li fulminò con lo sguardo, osservando poi, Spandam, con amore e comprensione. 
E pensare che, la schiena, era stata lei a ridurgliela così!
Li spinsero, poi, non curanti delle condizioni di salute dell'uomo, nella stanza del direttore, ma lui "casualmente", 
non c'era, perché sicuramente ''impegnato'' al gabinetto.
Avrebbero, allora, atteso il suo arrivo lì, senza muoversi.
Si limitarono a chiudere la porta, a chiave, in modo che, nessuno dei prigionieri, avrebbero tentato la fuga.
 
Spandam non riuscì a capire. 
Dove si trovava il direttore di quel terribile carcere? 
Si guardò attorno, del tutto spaesato, non sapendo e nemmeno volendo immaginare, che cosa avrebbe toccato loro 
successivamente. 
Torture? maltrattamenti? Fame? 
Tutte quelle domande, non fecero che mandarlo solo più in disperazione. 
Robin, invece, era, come al solito sulle sue, ma lo stesso, ridotta alla disperazione. 
Più in là, verso l'entrata, il resto dell' equipaggio: << È tutta colpa mia.. Robin.. >> Disse, con profondo rammarico, 
Spandam, mentre alcune guardie iniziarono a beffeggiarli.

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Capitolo 28
*** Capitolo 28-- Giorni infernali ***


[TRATTO DA ROLE. link partecipazioni a breve]

Spandam e Robin, avrebbero, inoltre, dovuto passar sotto al ''battesimo dell'acqua'', per poter esser sterilizzati da ogni cosa che provenisse dall'esterno. Non vi volle molto, che il tutto fu pronto, ed i prigionieri, furono esortati ad avvicinarsi, sempre più, a quella coltre d'acqua caldissima. Spandam riuscì comunque a fuggire, non resistendovi. Robin, invece, riuscì a resistere un poco, di più, rispetto all'amato, ma poi, anche lei, trovò il suo limite, dopotutto, si trattava di acqua bollente, a cento gradi. Anche lei, però, poi, trovò la fuga. Riacciuffati tuttavia subito, vi fu il momento del cambio di indumenti. Furono cambiati gli abiti alla donna, che era stata vestita con maglia e pantaloni a righe bianche e nere, appunto, da prigioniera. Spandam, tuttavia, non era stato affatto cambiato d'abito, e ciò, inizialmente, vi aveva destato non poco sospetto. Per quale ragione? Non avevano comunque potuto nemmeno conoscere ancora il fantomatico Direttore Magellan, perché egli, a quanto pareva, era ancora ''impegnato'' al bagno. Entrambi, si guardarono stupiti, ma non si posero troppe domande. Furono subito portati a calci in una cella, al primo livello. << Qui non potrete fuggire.. sempre che voi teniate alla vostra pelle!! >> Rise la guardia. Spandam scosse la testa: << Ho sentito parlare di cosa succede in questo livello, e della foresta.. non mi serve un consiglio sul rimanere in cella... ci rimarrò senza ombra di dubbio! >> Esclamò. La guardia, vi chiuse definitivamente le manette di agalmatolite marina, ad entrambi, chiudendo con velocità il cancelletto della cella, sbattendolo con forza. << BUONA PERMANENZA, FECCE! >> Risero tutte le guardie, lasciandoli soli, con i loro ''nuovi'' compagni di cella, con i quali avrebbero dovuto condividere la permanenza forzata. Ma dove erano finiti, innanzitutto, i restanti Mugiwara? Molto probabilmente, non li avrebbero rivisti più.


 

Qualche giorno dopo...


 

Erano passati giorni. Giorni ''infernali'', in quel terribile carcere, e non passava attimo in più, da far bramare negli animi, ormai afflitti di Robin e Spandam, la libertà, perduta ormai. Quel giorno, comunque, era iniziato piuttosto male. Erano, si e no, le tre della notte, ma quella prigione era più sveglia che mai. Grida di strazio, infatti, si potevano udire da ogni dove, per ogni livello. Per grazia di Spandam, però, i due innamorati non erano stati ancora divisi, sebbene, per un primo momento, qualcuno era stato in grado di pensare alla possibilità di trasferire Robin in un'altra cella, scelta, poi, che ancora avrebbero rivisto. Quel mattino, comunque, avrebbero controllato in ogni cella, prelevando alcuni prigionieri a caso, per portarli alla tortura. Spandam fu colto, tra altri tre scelti nella sua cella, dopo esser già stato malmenato per bene dai compagni di prigione, che, essendo ex - pirati, lo avevano riconosciuto. Dopotutto, erano, anni prima, passati per Enies Lobby, prima di finire in quell'inferno. Spandam, e gli altri della cella, furono portati, comunque, in un'altra stanza sempre più umida. Nessuno capiva cosa sarebbe accaduto. Scelsero il primo, prendendo quello apparentemente più robusto, iniziando a torturarlo con una frusta di spine e chiodi. Gli altri, rimasti ad osservare, Spandam compreso, capirono che cosa sarebbe toccato loro, dopo quell'uomo. Passarono diverse mezzore, quando Spandam poté tornare, infatti, assieme a quegli altri, alla cella, dopo esser stato anch'egli torturato. Perdeva sangue da ogni parte, mentre il suo vestiario era stato macchiato da esso. Robin si accorse subito di ciò che era successo, e Gli si avvinghiò dolcemente, piangendo: << S-Spandam... >> Pronunciò, scoppiando in lacrime. Spandam trattenne le lacrime, cadendole dinanzi, a terra. Un tonfo, nulla più. Si sentirono, però poi, dei passi di un' altra guardia, giungere presso il corridoio, ed il portone aprirsi. Chi stava entrando?

Era l'Ammiraglio Borsalino: Kizaru, avanzava con passi lenti e decisi, avvicinandosi sempre di più, ed in totale tranquillità, guardandosi attorno: quel posto era circondato solo da grida e torture. Ciò, non gli lasciò altro, da comprendere che quel posto fosse un luogo senza ritorno, e sopratutto senza alcun continuo di vita, ma Kizaru, era lì, in procinto di avvicinarsi sempre più alla cella: ad Impel Down, però, era noto, in più, che anche i visitatori portassero le manette. Che strano posto per arrivare a tanto, la prigione era tanto pericolosa? Non ci si fidava? Si chiese Kizaru, una volta arrivato. Fece un sorriso, ed inclinò la testa leggermente da un lato, per poi inclinarsi verso la cella, per vederli meglio, mentre un' ulteriore sorriso di scherno, questa volta, lo pervase: << Uuuh..ma guarda un po'! Oh..come ve la passate qui dentro..? >> Domandò, facendo un altro sorriso divertito.

Spandam non rispose. Era stato completamente distrutto da quella tortura, seppur ''leggera'', rispetto alla sorte che, giorni prima, era toccata ad altri detenuti. Riuscì solo a borbottare qualcosa, qualche verso, che non costruiva, però, parola alcuna. Robin invece era lì, accanto a Spandam, a carezzarvi, con dolce fare i capelli. Aveva avuto libertà nel potersi muovere con le braccia, avendo comunque dei bracciali in agalmatolite marina, uniti con delle catene, ma che portavano le braccia, non all'indietro, ma sul davanti. Non guardò affatto l'ammiraglio, limitandosi a scuotere il capo, schifata dalla presenza di Kizaru: << P.. P... >> - Disse improvvisamente Spandam, cercando di trascinarsi vicino alle sbarre, ed all'ammiraglio: - << P.. pietà.. >> Disse, stringendo la sbarra con una mano sanguinante, in parte.

<< ...Oooh pietà..non sono io..uh a torturare >> Disse Kizaru, che si mise a ridere mentre li osservava senza alcuna emozione, ma solo con il sorriso in volto. Continuò, poi, a guardarli: - << Sai..mi dispiace vederti così..oh..uh ma sai..alla fine è questa la fine..che farete tutti >> Mise le mani in tasca.

<< Li.. libertà.. lei può liberarci.. l-la sup.. >> - Cercò di dire Spandam, ma un dolore terribile, lo colpì improvvisamente - << supplico.. ghgh.. >> Disse, tirandolo per il pantalone, seppur, Spandam, continuasse a tremare.

Kizaru osservò il suo gesto e riprese a ridere: << Oooh..sei ridotto male..mh chiedere aiuto ad un ammiraglio..Oooh vuoi che io perda la faccia..?! >> Chiese tranquillamente, sorridendo e inclinando la testa dall'altra parte.

<< L-la prego.. n-non voglio morire! >> -Esclamò Spandam, stringendo la sbarra, e finendo di nuovo in lacrime. Robin si avvicinò allora a Spandam, baciandogli la guancia visibile. - << Robin.... >> - Disse Spandam, abbassando lo sguardo, consapevole che fosse tutta colpa propria, se aveva coinvolto anche lei: - << Robin non meriti di stare qui.. >> Disse, tremando come una foglia.

Kizaru osservò: << Uh..aah..sono venuto qui per farvi visita.. uuuh non mi importa delle vostre questioni amorose, uuuh.. oh tu vuoi uscire dalla grande prigione? >> Iniziò a ridere guardandoli.

<< S-sì.. mi sento.. m-morire.. >> - Disse Spandam, iniziando a sputare sangue, macchiando, per errore, il pantalone dell'ammiraglio. Spandam Abbassò lo sguardo subito: - << M-mi perdoni.. >>

<< Oh.. Aah! Il pantalone..Oooh.. >> - Bofonchiò Kizaru, guardando la macchia, preoccupato, senza preoccuparsi di Spandam, cercando tranquillamente di levarla: - << Uh..ora sembrerà che mi abbiano sparato ...Oooh.. >> Disse, continuando a guardare la macchia.

Spandam deglutì: << Non.. non volevo.. >> Disse, guardando che cosa faceva l' ammiraglio, seguito da Robin, un poco preoccupata.

<< Oooh..non ci voleva..va bene.. >> - Disse Kizaru, piegando il pantalone, coprendo la macchia: - << Uh non farlo più..Oooh >> Rise, notando come la macchia, si vedesse ancora, poi guardò nuovamente Spandam.

Spandam gridò: << La prego, mi faccia uscire! >> Insistette nuovamente, cercando di alzarsi, a fatica. << Spandam.. è inutile insistere.. >> Disse Robin, guardandolo con amore.

<< Uuuh..dopo che mi hai sputato sul pantalone? Mh uh. Qui rimarrai..come ti dicevo..i crimini non si cancellano.. >>

Spandam scoppiò a piangere: << Voglio la libertà! non voglio marcire qui! farò di tutto! >> Ma Robin lo fermò, carezzandogli di nuovo i capelli e la gota, con dolcezza, per farlo tranquillizzare: << Shh.. >>

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Capitolo 29
*** Capitolo 29-- La proposta ***


[TRATTO DA ROLE. link partecipazioni a breve]

 

<< ..uuuh credi che dicendomi ciò..uscirai da qui? Oooh >> - Disse Kizaru, ridendo ed osservandolo: - << Una volta entrati.. é impossibile uscire.. oh lo sai no? >> Disse, mettendo di nuovo le mani in tasca.

Spandam abbassò lo sguardo: << L-lo so.. >> Sospirò con tristezza, lasciandosi carezzare dall'amata, ed
arrossendo lievemente, seppur preoccupato.                                                                                            


Kizaru rise: << Uuuh.. devi ringraziare che sei ancora intero oh >> - Rise ancora, afferrandolo per il colletto della camicia: - << Uh ..rassegnati. >>

Spandam fu percosso da un brivido, ma si prese coraggio: << Non mi rassegnerò mai.. non finché almeno Robin non sarà rilasciata.. >> Lo guardò sicuro, sebbene si notasse quanta paura Spandam serbasse per Kizaru.

<< Sai..uuuh questo non accadrà mai..oh >> - Disse l'ammiraglio, lasciandolo, ed osservandolo, continuando a sorridere: - << Mi dispiace per te uuuh.. per colpa di una pirata.. hai avuto vita corta.. meglio non averci nulla a che fare.. sopratutto.. se questa persona in questione é l'archeologa Nico Robin.. >> - Disse, facendo un sorriso, strofinandosi due dita sulla fronte: - << Una criminale pericolosa da quando era una bambina..uh >>

Spandam lo guardò inorridito: << Era solo una bambina! Come può dire questo?! Si sta sentendo!? >> - Esclamò, scoppiando in lacrime, ma, in un certo senso, Spandam stesso, tempi prima, era stato in grado di render in tal modo beffa a Robin: - << Io posso anche morire, ma lei non può finire la vita qui! >> Gli gridò contro, guardandolo nervoso.

<< .. Era comunque una criminale..pericolosa >> Disse Kizaru, guardandolo, sorridente.

Spandam rabbrividì appena: << P-pericolosa.. non ha fatto nulla di male.. >> - Disse, e scosse la testa: - << È a causa di marines come voi, che il mondo presto andrà a catafascio.. >> - Fece una smorfia: - << Mi fate schifo.. >> Robin tentò di fermarlo, e sussurrò: << Ti prego.. complicherai solo la nostra permanenza qui.. >> Ma Spandam rise: << No.. è bene che si sappia.. >> Abbassò lo sguardo.

<< ..Oooh mi fai ridere..che parole dette..senza alcun significato..noi sappiamo cose che voi non sapete.. >> Disse Kizaru, e guardando Spandam, così sicuro di se.

Spandam l'osservò: << Sul serio? E quali? >> Gli rise in faccia, non destandogli più rispetto alcuno. Robin scosse il capo, sapendo quanto avrebbe rischiato Spandam.

Kizaru chiamò alcune guardie, e, sotto loro consenso ed osservazione, gli tolsero le manette di agalmatolite: << Oooh.. >> - Rise, puntandogli il dito indice contro, potendo, senza manette, usare i benefici del frutto Pika-Pika: - << Sai..queste sono cose private..uh e se non sei al corrente..Oooh é perché non eri all'altezza uh >> Rise divertito, vedendolo agire così.

Spandam deglutì appena. << Vuole farmi fuori? Vedo che è molto facile risolverla così..>>

L'ammiraglio non smise un attimo di ridere: << Oooh no..tanto questa fine ti attende.. >>

Spandam, impulsivamente, indietreggiò, più lontano dalle sbarre, tirando Robin anche, indietro, ed iniziando di nuovo a tremare.

L'ammiraglio rise, questa volta con soddisfazione: << ..Oooh vedo che ora capisci..bene oh..ahh >> - Ma squillò improvvisamente il lumacofono. L'ammiraglio, allora, alzò il polso, avvicinandolo per poter parlare alla radiosnail: - << Uuuh pronto?..Oh sono Borsalino..chi parla? Oooh non risponde nessuno. >> - Notò poi, di aver sbagliato ed abbasso la mano, prendendo il lumacofono giusto, con tutta tranquillità: - << Uh ahh pronto? >> Chi era al lumacofono? E.. Spandam, cosa avrebbe fatto? Si domandò, rimanendo comunque in quiete.

Spandam osservò l ammiraglio, e l'improvvisa chiamata, restando attento ad ogni singola mossa, osservando poi anche Robin, con dolcezza.

<< Uuuh arrivo.. >> Disse improvvisamente Kizaru, ancora rimasto a parlare al lumacofono: era Sengoku, ad averlo chiamato, che vi stava per affidare un compito. Kizaru, ascoltò le parole del Grandammiraglio, allontanandosi di poco dalla cella dei prigionieri: << Spandam..mi dispiace..ma uuuh Oooh..non ci vedremo più .. >> Disse con tono tranquillo, sapendo a ciò che presto, Spandam, sarebbe andato incontro.

<< C-come? >> - Domandò Spandam, sussultando, ed osservandolo, con preoccupazione, non capendo: - << Voglio uscire di qui, o almeno fate uscire la mia Robin! >> Urlò disperato, ancora.

<< ..No..uh non hai capito..ormai rimarrete qui..Oooh e non ne uscirete..uh >> - Disse nuovamente l'ammiraglio, mettendosi a ridere, tornando poi, con lo sguardo, sui pantaloni: - << Oooh é ancora lì. >> 

Spandam, quasi follemente, tese la bocca contro le sbarre, iniziando a morderle, facendo uscire nuovamente sangue, questa volta dai denti, mentre i suoi occhi, erano divenuti di nuovo una fontana di lacrime. Robin cercò di staccarlo da lì, ma non riuscì, perché Spandam rimase attaccato coi denti, gridando soltanto, cosa che fece subito attirare l'attenzione dell'ammiraglio, nonostante egli rimanesse allo stesso tempo, preoccupato per la macchia: << Uh..sono inutili i tuoi gesti..come è inutile chi vuoi proteggere..Oooh >> Lo guardò inclinando la testa.

Spandam urlò di nuovo: << Io uscirò di qui! Uscirò! >> Disse, con convinzione, ma quasi non vi perse un dente, fermandosi, questa volta, e colpendo le sbarre con la testa, singhiozzando.

L'ammiraglio rise di nuovo, recandosi poi, verso l'uscita: << Oh..sai..dirlo con quella faccia non è molto convincente..

Spandam si trovò sull'orlo d'una crisi: << NO! ammiraglio! La prego! La prego! Non se ne vada! La scongiuro! Farò di tutto! Di tutto, pur di vedere Robin libera! Sono pronto.. >> - Deglutì: - << A morire.. >> Disse, abbassando lo sguardo, e diminuendo anche tono di voce.

<< No! >> - Disse Robin, abbracciando Spandam da dietro: - << No.. t-tu non.. non devi morire per me.. non devi.. >> Disse, appoggiando il volto contro la spalla destra di Spandam, ma quest'ultimo scosse la testa: << È deciso.. tu devi coronare il tuo sogno.. amore.. >>

<< ..Io non ho il compito di ucciderti..uh ho finito il mio dovere ed é ora che vada.. >> Disse Kizaru, guardandoli, ridendo: - << Tranquilli..vi farò morire insieme >> Si mise nuovamente a ridere, vicinissimo all'uscita.

Spandam iniziò a scuotere le sbarre, cercando di attirare nuovamente la sua attenzione, quando qualcuno aprì la cella, per prendere Robin, ferocemente. << Cosa volete farle! >> Esclamò adirato Spandam. La guardia rise: << Non è affar tuo. >> Disse. Spandam, guardò improvvisamente Kizaru: << Ammiraglio! La liberi! >>

Kizaru si limitò a guardare la scena << Oh! >> Sorrise, per poi guardare Robin, tornando dinanzi la cella, alla velocità della luce, poi guardò Spandam, ed a voce bassa, disse: << ..Non puoi chiedere..uh aiuto a me..non posso aiutarti. >>

<< Lei.. è.. un.. un ammiraglio.. c-certo che può.. >> - Disse tentennante Spandam, abbassando lo sguardo: - << La prego.. Robin è la prima persona.. in tutta la mia vita.. che io riesca a ritenere importante più della mia stessa esistenza.. oltre En.. >> - Deglutì: - << Insomma.. >> - Si chinò verso il terreno: - << E' la mia unica ancora di salvezza.. Ammiraglio.. >> Disse tremante, mentre cominciarono a tirare Robin lontana.

<< Uuh si..Oooh ma mi é stato ordinato questo..oh e poi sei un traditore..non sei più dalla nostra >> - Disse l'ammiraglio, facendoun altro sorriso - << ..Non posso.. lei è una criminale.. >>

Spandam non lo guardò più: << Ho capito.. >> - Disse, mentre Robin era stata, ormai, portata lontano: - << Mi sento un idiota.. >> Disse, più a se stesso che al resto della cella, ed a Kizaru. ''Robin.. non me lo perdonerai mai.. '' Pensò, mentre una lacrima gli rigò ciò che vi rimaneva del volto.

<< Uuuh >> Mormorò Kizaru, osservando Spandam: << Oh.. non dovresti dire così..sai? Oooh >>

Spandam scosse la testa, tornando a singhiozzare disperato: << Cosa vogliono farle... >> Si morse un labbro, per il nervoso.

Kizaru lo guardò: << Uh..lo puoi immaginare..hai sbagliato a giocare le tue carte..oh ed ora ti sei rovinato..non dovevi tradirci sai? Così sei andato solo contro..Oooh >> Continuò a dire, camminando in avanti, con passi lenti, ma rispondendo comunque con tranquillità, mentre Robin era sparita, e molto probabilmente sarebbe stata sottoposta a delle torture.

<< La s-scongiuro.. faccia qualcosa.. la prego.. >> Chiese Spandam, tremando con la voce, quando, nuovamente, la cella fu aperta, e venne preso anche lui, per essere portato nuovamente alle torture. Ma Spandam, sembrò porre una qual sorta di resistenza, come se non vi sarebbe potuta esser negata, non questa volta, la libertà. Riuscì a liberarsi dalla presa della guardia, per riuscire a correre, dall'ammiraglio, quasi non rischiando di cadere, perché barcollante: << Ora mi ascolti Ammiraglio Kizaru! >> Urlò, a denti stretti, e singhiozzando di nuovo.

<< Oooh..>> Osservò l'ammiraglio, notandolo porre resistenza, per poi ritrovarselo ai suoi piedi. Lo fissò, con un'espressione sorpresa: << Oh!Spandam.. >> Sorrise, per poi inclinarsi verso di lui, guardandolo meglio.

Spandam tornò a gridare: << La prego! la Scongiuro! >> Disse, con gli occhi ormai arsi di lacrime.

Kizaru lo guardò piangere, ed inclinò la testa, strofinando due dita sulla fronte: << Posso..fare qualcosa Oooh..ma per te..uh sia ben chiaro che però Robin rimarrà qua.. >> Disse seriamente, per poi sorridere.

Spandam lo guardò speranzoso: << N-non.. non ci potrebbe essere un modo.. p-per rilasciare Robin? - Abbassò lo sguardo: - << Per lei rinuncerei alla libertà.. lo sa bene.. >>

<< ..Non possiamo liberare lei..gli diamo la caccia da troppo tempo..uh >> Disse Kizaru, guardandolo tranquillo, mentre una guardia si avvicinò, cercando di catturare Spandam, ma egli si aggrappò alle caviglie dell'ammiraglio: << La prego! La prego! >> Una guardia cercò di staccarlo: << Ammiraglio! >> - Disse la guardia: - << Ci dispiace per il fastidio che vi sta facendo passare questa feccia! >>

L'ammiraglio fermò la guardia con un cenno, e fece un sorriso, facendolo aspettare: <> - Riosservò Spandam, con quiete: - << Ripeto..Robin non si salva..Oooh se vuoi liberiamo te..ma Oooh i suoi crimini non si possono cancellare >> Con passi lenti se ne andò sempre di più, facendo segno alla guardia di procedere, se Spandam avesse continuato ad insinuare di voler salvare Nico Robin.

Gli occhi di Spandam, si riempirono di lacrime: << Non.. non.. io.. >> La guardia capì, afferrando Spandam per i capelli, che gridò improvvisamente.

Kizaru ignorò, continuando ad andare tranquillo: lui avrebbe salvato Spandam, ma non poteva lasciare libera Robin..anche se Spandam vi si sarebbe stato giù, ma Kizaru Borsalino, in quanto ammiraglio, non avrebbe potuto perdere la faccia, per salvare una criminale che lui stesso aveva portato, e poi si trattava di un ordine che gli era stato dettato: non avrebbe potuto fare altro, ma, in tutta franchezza, quella situazione non gli importava neppur più di tanto. Lui era tranquillo, accompagnato dal suo solito sorriso. Decise poi di uscire definitivamente: << Hai sprecato la tua opportunità.. uuuh >>

Spandam guardò l'ammiraglio con astio, mentre la guardia, venne subito aiutata da altre guardie, atterrando subito Spandam, e calciandolo sui fianchi: << C-cosa S-S-state facendo.. A.. Ro-Robin.. >> Disse, tornando a sputare sangue, e per questo gli venne dato un ulteriore calcio, questa volta alla bocca. Spandam urlò di dolore, sopratutto quando gli pestarono, di proposito, la mano sinistra. << Non è affar tuo, feccia! >> Gridò una guardia, seguita da risate di scherno delle altre. Spandam poggiò, poi, ormai distrutto, il volto al terreno, completamente contro di esso << R-Robin.. >> Singhiozzò.

Kizaru udì Spandam gridare per la sua liberazione, ma mentre si stava ormai recando alla porta, e, per questo, non si fermò, proseguendo, senza destarvi troppa importanza. Le urla e le torture, però, facevano comunque compagnia ai suoi passi: << Ha sbagliato..Oooh >>

<< Pietàààà! >> Continuò a gridare Spandam, cercando di dimenarsi dai colpi di quelle guardie. La sua ''forza'', però, la diceva lunga sul suo conto. << Pensi sul serio di poterci resistere, 9 douriki? >> Rise, la guardia, con sfacciataggine, colpendolo, questa volta, con un colpo di frusta, che gli smembrò la parte dietro del suo jilet nero, facendovi scorgere parte della sua stramba camicia. Spandam gridò, cercando di strisciare con le ginocchia, verso l'uscita, alla quale si era recato Kizaru, ma venne nuovamente fermato, e legato più saldo, nel mentre, Robin, venne riportata alla cella: aveva un occhio nero, e la guancia rosso sangue, mentre alcuni lividi si poterono scorgere sulle sue mani e braccia. cosa le avevano fatto?

Kizaru si fermò, girandosi verso Spandam, che poneva ancora resistenza, e fece un sorriso divertito: << Oh.. è inutile porre resistenza..tutto è segnato uhh >> - Vide Robin rientrare e disse: - << Chissà se decideranno di giustiziarti >> Si mise a ridere guardando poi Spandam per vedere la sua reazione.

Spandam rabbrividì, ma non gli fu possibile altra parola, che un colpo ulteriore di frusta lo colpì nuovamente sulla schiena. Allungò allora, una mano tremante. << P-pietà.. >>

Kizaru, guardò la scena ancora una volta, poi riprese a camminare: << uuuh..addio Spandam.. >>

<< N-no.. >> Tremò, strisciando in avanti. << Osi ancora? >> Esclamò una guardia.

Sai che Robin non verrà liberata..ahh non fare così..Oooh >> Li guardò.

Spandam abbassò lo sguardo: << Fate tutti schifo.. >> Pianse.

<< ..Oooh >> Kizaru iniziò a rider, e si fermo di nuovo: << Uh cos'è che hai detto? >> Si girò verso di lui inclinando lentamente la testa, mentre gli ripuntò il dito contro.

Spandam cominciò a trasudare, divenendo subito più diafano in volto, ma non disse nulla, completamente spaventato.

<< ..Oooh vedo che capisci..non hai accettato la mia proposta uuuh allora addio >> Disse, definitivamente, abbassando il dito, e facendo cenno alla guardia di procedere, che, aiutata dalle altre, continuò a pestare allora il malcapitato, prendendolo poi per il collo, dandogli un pugno sullo stomaco, che lo fece rantolare a terra, per poi trovarsi nuovamente in cella, di colpo. Si guardò attorno, cercando Robin. Robin era poco più in là, rannicchiata e tremante anch'ella, piena di lividi. Spandam, però, si avvicinò a lei, sebbene con la poca forza rimastagli, tirandosi con le ginocchia, ma avrebbe fatto di tutto per raggiungerla, e poterla stringere a sé.

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Capitolo 30
*** Capitolo 30-- Il segreto ***


Le guardie ignorarono i due prigionieri, lasciandoli soli, nella cella, assieme ad altri malcapitati.
Uno di essi, però, ghignò, alzandosi, e facendo sbattere fortemente le catene al terreno, avvicinandosi sempre più a Spandam, che avrebbe potuto fare
ben poco, trovandosi distrutto, fisicamente, e moralmente, come, del resto, la povera Robin.
<< Un agente del governo... AD IMPEL DOWN! Non suona così pazzesco? >> Pronunciò l'altro prigioniero, sollevando Spandam per il collo.
Spandam deglutì, non appena riaprì gli occhi: era proprio lui, Gera Naranaka, che in passato era stato conosciuto come il ''mercenario giustiziere'' di Rogue Town, 
ed era stato portato, dopo mesi e mesi di fuga presso altre isole vicine, dinanzi Enies Lobby, a quel tempo ancora in gestione della Chiper Pol numero 7, e di Spandam
che man mano avanzava di grado. << T-tu.... >> Disse Spandam, con la voce strozzata dalla paura, e dal dolore ancora lancinante. Naranaka ghignò, osservandolo per bene:
<< Chi non muore.. si rivede.. a quanto pare.. anche se non credo che la tua condizione attuale sia molto di.. vitalità... e mi sembra sempre più ridicolo che 
qualcuno del tuo calibro sia stato sbattuto in una prigione simile.. non era la marina ed il governo a gestirla forse? Che cosa è successo in questi ultimi anni? >>
<< Non sono affari che ti riguardano.. >> Sbottò Spandam, ma l'uomo ampliò la presa, stringendola attorno al suo collo, facendo respirar strozzato, Spandam.
Un ghigno pervase il volto di Naranaka: << Ti dovrebbero importare, visto ciò che ho fatto.... allora.. come sta tua madre all'inferno? >>
Spandam, ebbe improvvisamente un brivido, un sussulto troppo forte per poter esser gestito: << M-mia..... madre... t-tu... >> 
<< Io. >> - Ghignò l'uomo: - << Ho solo fatto ciò che mi era stato ordinato.. dopotutto valeva moltissimi Berry... un bel bocconcino anche.. lo hanno ammesso in tanti.>>
Spandam sentì l'odio inibirsi in lui. Una lacrima uscì di nuovo dai suoi occhi, quando fu scaraventato nuovamente a terra: << Venduta per dei Berry.. q-quale mostro 
potr.. >> L'uomo rise: << Ti ricordo che la stessa sorte è toccata all'uomo che tu condannasti.. o forse dimentichi il Carpentiere Tom? 
Ma, forse.. rinnegare la propria esistenza, la propria VERA natura.. è diventata abitudine, tra governatori ed ex - governatori.. vero? >>
Spandam si morse un labbro: << Non parlare.. ti prego..... ti prego...... no.. >> Disse, iniziando a sudare freddo, ed a guardarsi attorno.
Naranaka rise sguaiatamente: << Già.. dimenticavo.. le guardie! Se sapessero chi veramente sei.. come pensi reagirebbero? >> Esclamò sempre più forte, per farsi udire.
Spandam tentò di rialzarsi, per poterlo fermare, ma la sua forza non glielo consentì: << T-Ti scongiuro! Non dir nulla a nessuno! >>
Naranaka, scosse il capo: << Se non lo dicessi, che cosa ci guadagnerei? La libertà, forse? In qualche modo dovrò pur fartela pagare............... traditore!>>
Esclamò, quando poi, Robin, udendo la grande litigata, li guardò, confusa: << Spandam... che cosa sta succedendo? Chi hai tradito? >> Disse, facendo brevi movimenti, senza 
atti alcuni bruschi.
Bastò tuttavia un ultimo ghigno di Naranaka, per far ritrovare entrambi a letto, al dormitorio, ed Enies vicinissima a loro.
La ragazza, però, si sentiva enormemente in colpa, osservando le espressioni del tutto sofferenti del fratello: quei sogni, dopotutto, che raramente ella riusciva ad 
esercitare, erano così potenti e di effetto realistico, che chiunque avrebbe potuto pensare di essere seriamente entrato all'inferno di Impel Down.
Ma aveva dovuto farlo, almeno, forse, Spandam, preso dalla sua solita codardia, ci avrebbe pensato due volte, prima di compiere una simile stupidaggine, seppur per la sua 
dolce metà.
Non che a lei non stesse a cuore Robin, e tutti i Mugi, ma non avrebbe mai accettato di perdere nuovamente il fratello, specialmente, non in quel modo.
<< Mi spiace, fratellone. >> Si limitò a dire, staccando poi improvvisamente la mano dalla fronte dell' uomo, e si voltò verso Robin, posandovi lo stesso palmo. 
<< Non è mia intenzione farvi del male.. >> Disse, quando anche Robin venne presa dagli stessi spasmi, che prima avevano colpito Spandam.

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Capitolo 31
*** Capitolo 31-- I tempi della persecuzione: L'inizio. ***


Passarono diverse ore, quando il volto di Spandam, ancor dormiente, poté parere sempre più rilassato, rispetto a quando il potere di Enies lo aveva indotto a quelle
terribili sensazioni. 
La sorte, tuttavia, era toccata ad un'altra persona: Robin.
''Che dormita'' Pensò comunque Spandam, stiracchiandosi, e guardandosi attorno. ''Non c'è nessuno, a quanto pare..'' Pensò ancora, alzandosi dal letto, ma poi, 
una volta smosso da quel letto che era riuscito a crearvi tanti incubi in una sola notte, sentì un leggero pianto in lontananza.
<< Robin? >> Chiese, guardandosi attorno. Ma.. inanzitutto.. che giorno era? Che cosa era successo tra di loro? Nulla, a quanto pareva, visto che la Sunny era stata
posta ancora al promontorio, e si era soltanto addormentato.
<< Spandam.. >> Disse Robin, con un filo di voce, che non avrebbe comunque lasciato trasparire la sua serietà.
<< Sì? >> Chiese, leggermente titubante. Robin scosse la testa: << Ne sono certa.. ora ne sono certa.. >> Spandam la guardò stranito: << Di cosa sei certa? >>
Robin sorrise: << Non sei più quello di una volta.. almeno.. credo... c'è qualcosa che mi spinge a credere a tutti i cambiamenti che ti hanno coinvolto.. >>
Osservò, alzandosi da dietro un tavolino, vicino al quale si era rifugiata per pensare. 
<< Ce n'è voluto abbastanza.. >> Osservò l'uomo, notando Robin avvicinarsi a sé.
<< Ma, il resto non è importante comunque.. so perfettamente che tu ed i... >> Ma venne improvvisamente bloccato. Erano labbra a sfiorare la bocca di Spandam?
<< Robin.. non sei obblig.. >> << Shh... >> Mormorò Robin con dolcezza, baciandolo. Spandam arrossì improvvisamente, non staccandosi da lei.. ma era tutto così 
talmente strano che sarebbe potuto esser solo un sogno, null'altro.
''Non mi vorrò svegliare.. ma lo spero con tutto il cuore.... non deve essere un sogno!''
Robin, si staccò poi improvvisamente, guardandolo dritto negli occhi. << Hai mai rinnegato qualcosa.... della tua vita? >>
Domandò improvvisamente Robin, lasciando Spandam senza respiro, senza saper cosa rispondere. Purtroppo sì.. l'aveva fatto, aveva rinnegato.
Nico Robin scosse il capo: << Di qualunque cosa si tratt..... >> Fu, all'immediato, Spandam, questa volta, a baciarla, impedendole di continuare oltre la frase: 
no, non avrebbe rivelato le ragioni di quella rinnegazione citata dal prigioniero.. 
''Mi odieresti.... ne sono sicuro.. allora ho deciso.. non ti dirò nulla.. ''
<< Pensi che Enies non mi abbia detto nulla? L'ho sognata, ed ho sognato addirittura di finire ad Impel Down.. con te.. Spandam.. il tuo segreto sarà al sicuro..
ma voglio sapere cosa accadde.... t-tua.. madre... se.. se non sono troppo indiscreta.. >> Domandò con preoccupazione.
Spandam abbassò il volto, che ne divenne più cupo, più grigio, facendovici scorrere una lacrima.
<< Non mi odierai per questo, vero? >>  Robin lo guardò stranita, e scoppiò a ridere: << Perché dovrei schernirti in questo modo? Sei come ognuno di noi! >>
Spandam cercò di sorriderle, poi si prese un grande respiro.. 
<< Ne è passato molto di tempo.. fin troppo.. e non passa giorno o notte, che io non senta... la sua m-mancanza.. mamma................... >>
Pronunciò a voce rotta, ma Robin gli fu subito vicino, pronta a stringerlo a sé.

-Anni.. e anni prima...- 

''Le viuzze di Water Seven, come i canali, non erano mai state più affollate di così, quel giorno.
<< Dannazione! Proprio oggi doveva esserci questo trambusto? >>
Esclamò improvvisamente Spandine, tenendo stretto a sé la donna, cercando in tutti i modi possibili di farla stare a proprio agio, ma ella, per i dolori del travaglio,
non riuscì a trattenere il martirio interno ch'ella stava sentendo. << S-Sta per nascere! >> Gridò la donna, guardando sempre più intensamente l'acqua.
Spandine cominciò a preoccuparsi, notando con che intenso sguardo, la donna stesse osservando in basso.
<< Sai che cosa potrebbe capitare, se partorissi in acqua.. >> Disse, temendo però che i progetti della donna fossero  quelli. La donna sorrise, a stento, sporgendosi 
dallo yagara bull, sempre più in procinto di tuffarsi in acqua, benché il dolore fosse diventato oramai insostenibile: << Non mi interessa molto di ciò che ne sarà
di me... Tu lo amerai comunque.. non è questo ciò che conta? E non potrei comunque farmi visitare da un dottore.. svelerei subito la mia natura.. non posso, per il 
bene di chi porto in grembo! Amalo... e pensa al nostro amore.. amalo, e crescilo nel rispetto degli esseri umani.. non fare in modo che il loro odio verso di noi, 
si trasformi in un'arma a doppio taglio.. dobbiamo voler bene, anche se siamo odiati, o questa crudeltà non finirà mai. >>
Disse la donna, tuffandosi dallo Yagara Bull. << Ruruka! Ruruka! >> Gridò Spandine, distrutto. Avrebbe perso la sua unica ragione di vita, e, molto probabilmente, anche
suo figlio, visto che l'avrebbero trovato in compagnia di Ruruka.
Dall'acqua, però, uscì nuovamente la donna, ed in braccio un bambino.
Non sembrava affatto diverso da tutti gli altri, per loro fortuna, tutto quel che avrebbe dovuto rivelarsi, sarebbe stato reso noto al corpo suo, in tempi più remoti.
Ma per la donna, che speranze vi sarebbero state? 
La coda, le era accidentalmente uscita in bella vista, dall'acqua. Ormai tantissime persone erano accorse, ad osservarla, stupidi, emozionati, e chi, anche, purtroppo, a schernirla.
Un'abitante dell'isola degli Uomini Pesce! Il commercio prenderà una svolta colossale!! Potremo fare tantissimi affari! >> Rise uno degli uomini lì presenti.
<< Perché..... perché lo hai fatto? >> Chiese Spandine, a denti stretti, per non farsi sentire. La donna, si limitò a sorridergli dolcemente.
<< Troppe cose a cui dar conto... non posso permettere che tu perda la tua carica, non posso permettere che a nostro figlio sia negata questa libertà.. educalo come tu ben sai..
e ricordati del nostro amore... >> - Disse, poi esclamò: - << Dovrebbe star più attento, signore! Un figlio così delicato, non è da portare in giro per i canali... ringrazi che non odio il vostro genere umano! >>
<< E'.... è nato.. da pochi giorni.. pensavo che un giro gli avrebbe fatto bene... >> Cercò di recitare, Spandine.
<< Che padre irresponsabile! >> Disse Ruruka, ma un gridò la pervase subito dopo: qualcuno la stava catturando. << Lasciatemi! Lasciatemi! >>
Un impeto di salvarla, e buttar in mare quegli uomini, pervase Spandine.. ma non avrebbe dovuto.. era questo che Ruruka voleva, non avrebbe permesso che suo figlio
rischiasse la vita, e che Spandine perdesse la carica.. ma al diavolo la carica! Era sua moglie! L'avrebbe salvata comunque.. se non fosse stato, per quell'ultimo gesto.. un no.. col capo, da parte
di lei, ed ancora uno dei suoi più deliziosi sorrisi, poi Spandine fu distratto dal pianto del figlio.
<< Non piangere.. c'è papà.. qui.. con te.. >> Disse, accogliendolo in quelle mani, ancor troppo grossolane, goffe, benché non abituate a tenere un figlio.
Ed intanto, lo Yagara Bull si era allontanato, il commercio era iniziato. Spandine chiuse una mano a pugno, tornando indietro con lo sguardo... 
quei capelli... Ruruka era stata trascinata dai capelli, per esser portata fuori dell'acqua.. quei lunghi e mossi capelli dai violacei riflessi lilla. ''

Spandam scosse il capo, tornando al presente. << Non ho nemmeno una sua foto.. nemmeno una..... se solo non fossi nato.. tutto questo non sarebbe successo.. >>

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