Stretta di mano

di Hila smemo4ever
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Amicizie potenti ***
Capitolo 2: *** Primo giorno da serpeverde ***
Capitolo 3: *** La prima lezione di volo ***
Capitolo 4: *** Il corridoio del terzo piano ***
Capitolo 5: *** l' alleanza ***



Capitolo 1
*** Amicizie potenti ***


-Non tarderai a scoprire che alcune famiglie di maghi sono molto migliori di altre, Potter. Non vorrai mica fare amicizia con le persone sbagliate...? In questo posso aiutarti io-

O forse a Serpeverde, ragazzi miei,

voi troverete gli amici migliori

quei tipi astuti e affatto babbei

che qui raggiungono fini ed onori!

SERPEVERDE

Suo padre un grifondoro? La casa nemica?

E lui ora tra i serpeverde?

Uno sbaglio o un privilegio?

 

 

 

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Capitolo 2
*** Primo giorno da serpeverde ***


Primo giorno di magie e stregonerie

Harry si svegliò di soprassalto, Draco era vestito di tutto punto e sperimentava vari incantesimi sulle sue tende.

-Harry, sveglia, non vorrai perderti lo spettacolo dei mezzosangue che mangiano? Dovrebbero metterli tutti in una gabbia, i veri maghi pagherebbero fior di quattrini per vedere le donne babbane sudare sul fuoco a cucinare, mia madre dice che è un usanza barbarica,

secondo me è solamente primitiva-

Harry represse una risata, il suo nuovo amico aveva la costante abitudine di divagare e parlare a vanvera,

ma aveva degli ideali e non aveva paura di esprimersi, la maggior parte delle volte con autorità ed arroganza ma sempre con convinzone e fiducia in se stesso, la loro pienezza e superiorità li aveva subito legati,

anche se forse più come soci di cattiverie che come veri amici.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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La sala grande affollata per la prima colazione, oscurata dal cielo che dava segno di imminente temporale, era uno strano spettacolo: la posta arrivò mattiniera e Draco venne raggiunto da un grosso e fiero Gufo pece, che gli consegnò una lettera e una scatola.

Caro Draco,

Tuo padre ed io siamo molto fieri di te, ovviamente non è stata una sorpresa vederti nei serpeverde e siamo entusiasti delle tue amicizie, non ci aspettavamo davvero scoperta così insolita!

Invita pure Harry e tutti i tuoi nuovi compagni al maniero per le vacanze di Natale se lo desideri.

Diventa un grande mago

Tua Madre

 

Harry non si stupì della scoperta insolita, ma preferì evitare commenti.

Il professor Piton li consegnò gli orari, e quando giunse ad Harry, lo scrutò pensieroso

Ovvio, pensò scocciato Harry, come tutti si chiede perchè sia qui!

Continuò a fissarlo discretamente a lungo, e quando finalmete concluse, il suo volto si illuminò in uno strano sorriso, per niente rassicurante ma che non era male intenzionato.

 

Si avviarono a Pozioni, la lezione tenuta da Piton mentre Draco parlava ininterrottamente dei suoi progetti di quell'anno.

 

 

-Siete qui per imparare la delicata scienza e l'arte esatta delle Pozioni,- iniziò Piton

-Poichè qui non si agita insulsamente la bacchetta, molti di voi stenteranno a credere che si tratti di magia. Non mi aspetto che comprendiate a fondo la bellezza del calderone che bolle a fuoco lento, con i suoi vapori scintillanti, il delicato potere dei liquidi che scorrono nelle vene umane, ammaliando la mente, stregando i sensi...io posso insegnarvi a imbottigliare la fama, la gloria, addirittura la morte..-

ma non erano le parole ad interessare Harry, ma lo sguardo, uno sguardo calcolatore e stupito, che si aspettava grandi cose

nè belle nè eroiche, ma grandi!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** La prima lezione di volo ***


two page

Il pomeriggio,

Harry, Draco e gli altri serpeverdi,

risalirono i sotterrani alla volta del campo per la prima lezione di volo.

Era una giornata chiara e ventosa, poco dopo di loro arrivarono i Grifondoro e successivamente Madama Bum, una donna bassa e paffuta, rossa sulle guance che per esprimersi urlava a pieni polmoni.

-bè? cosa aspettate?- sbraitò con una vociona frettolosa - ciascuno prenda posto davanti ad un manico di scopa!-

-stendete la mano destra e dite "su"!-

SU

La scopa di Harry si posò delicatamente sulla sua mano, e un'attimo dopo quella di Draco fece lo stesso,

a Ron Weasley, un imbranato, la scopa si scaravento in faccia!

I serpeverde scoppiarono in una sonora risata.

E neville, un'altro impacciato e goffo Grifondoro, nervoso e sovr'eccitato comera si alzò in volo e si sollevò in aria, con volto terreo e senza fiato, si allontanava sempre più.

Non si decideva a tornar giù.

Madama Bum urlava inquietatissima

-Torna indietro ragazzo! Qualcuno lo deve tirar giù! SIGNOR PACIOCK TORNI IMMEDIATAMENTE A TERRA!-

Senza nemmeno riflettere Harry si librò sulla scopa e in un impeto di gioia selvaggia si rese conto di aver scoperto una cosa che sapeva fare nn studiando... Era meraviglioso!

Udì le grida e il respiro ansimante delle ragazze e l'urlo di ammirazione di Tiger, afferrò per la collottola quel deficente di Paciock e lo trascinò giù; ma quello scosso e impietrito comera scivolo e precipito come un sacco di patate!

-Pollo!-

Harry virò, si getto in picchiata verso terra e frenò Neville prima che si spaccasse le gambe!

Grida di esulto si levarono da terra!

-HARRY POTTER, CON ME! e se qualcuno prova a fare un passo si consideri subito espulso!-

Draco lo guardava ammirato per la bravura e scioccato perchè aveva appena salvato la vita a una specie di magonò, ma con un cenno della testa gli fece intuire che sapeva quello che faceva.

Venne scortato sino a un corridoio buio e tetro, l'insegnante lo fece attendere dietro una porta scura e pesante.

Dopo quelle che gli parvero ore, dalla stanza uscì Piton che lo fissò intensamente.

Poi sorrise

-Benvenuto, Cercatore!-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** Il corridoio del terzo piano ***


Harry non riusciva a capacitarsi dell'esistenza di una persona cosi saputella e petulante come la Granger: gli dava proprio sui nervi. Eppure, i Serpeverde del primo anno frequentavano con i Grifondoro soltanto il corso di pozioni e quindi non gli toccava sopportare lei, quel deficente di un Weasley e l'imbranato Paciock troppo a lungo.

Pozioni era la materia in cui Potter eccelleva, certo, molte volte Piton lo favoriva, ma era comunque più bravo di Hermione, un fatto assai raro.

Dopo la lezione , Draco ed Harry, circondati da quei leccapiedi di Tiger e Goyle, sedevano acciambellati sul divano tentando di terminare i compiti di Trasfigurazione.

- Sai Harry parlando con papà ho saputo dei rapporti di Piton e tuo padre!-

Harry alzò lo sguardo sul ghigno di Draco, quest'ultimo amava raccontare i "pettegolezzi" riferitigli da Lucius.

- Che tipo di rapporti?- chiese incuriosito Harry.

- Si odiavano, si detestavano a tal punto che se si incrociavano nei corridoi si appendevano al soffitto per i piedi!-

Harry capì immediatamente perchè: tra le due case, infatti, vi era una rivalità disastrosa che non permetteva amicizie fra i diversi appartenenti.

- Capisco.- disse impensierito- Ora comprendo perchè sono così favorito durante le sue lezioni...

...crede che io abbia rinnegato la mia famiglia e che non ho alcun legame emotivo con mio padre!-

Draco gli rivolse uno sguardo penetrante - Ed è così?-

La mente di Harry era un lavorio continuo. Suo padre aveva rinunciato alla sua "qualità" di purosangue e si era sporcato sposando una sudicia, ibrida mezzosangue. Si era ridotto ad una vita mediocre e semplice, senza ricercare fama o potenza: un fallito.

- Si. E' così- rispose.

 

 

Draco ed Harry avevano un piano: sarebbero andati sino al ritratto della signora grassa, che avevano scoperto fosse l'entrata della sala comune dei Grifondoroe  avrebbero riempito l'entrata di caccabombe e fuochi Filibuster che avevano rubato a Gazza.

Si sarebbe scatenato un pandemonio: Harry fremeva di impazienza all'idea.

Le probabilità che  Gazza o Mrs Purr li trovassero erano molte, e Harry sentiva di star sfidando la sorte, insieme i due amici si infilarono la vestaglia, presero la bacchetta e raggiunsero la sala di ritrovo Serpeverde.

- Malfoy, Potter cosa state facendo?- ordinò una voce femminile alle loro spalle.

Una luce brillò nel buio, una bella ragazza del secondo anno li guardò torva.

Era alta e mora, i lunghi capelli riccioluti le candevano perfettamente modellati sulla schiena, due occhi blu li squadravano sospettosi.

- Tornatene a letto Phil- disse Draco beffardo.

- Non ne ho la minima intenzione!- sorrise - se andate a provocare guai... - il suo bel volto s'illuminò- ... ovviamente vengo anchio!-

Jane Phil era una purosangue nobile ed educata, rispettata da tutti i professori ed aveva buoni voti.  Ma molto spesso faceva strane assenze e tornava con strani segni o ferite, aveva un'aria saggia ma bambina allo stesso tempo. Era strana e misteriosa, ed Harry sapeva che Draco, anche senza volerlo dare a vedere, l'ammirava.

I tre ragazzi camminavano furtivi,

quando dui grandi occhi gialli li scuadrarono dal fondo buio del corridoi.

- Oh no! Mrs Purr!- mugolò Jane

-Scappiamo!- urlò Harry.

Si diederò ad una corsa matta, e appena vista una porta se la chiusero alle spalle.

- Vi rendete conto di dove siamo?- disse divertita la ragazza.

Harry e Draco si guardarono attorno.

- Ma certo!- esclamò Harry- IL terzo piano-

- E vi siete accorti di cosa abbiamo le spalle?- ora la voce di Jane era scossa da uno strano tremore.

i due amici si girarono lentamente.

Stavano fissando dritto negli occhi un cane mostruoso, un bestione che riempiva tutto lo spazio tra il soffitto e il pavimento. Aveva tre teste. Tre paia di occhi roteanti, dallo sguardo folle; tre nasi che si contraevano fiutando nella loro direzione, tre bocche sbavanti con la saliva che pendeva da affilate zanne giallastre.

Era lì, perfettamente immobile, sorpreso.

L'unico motivo per cui non li aveva ancora aggrediti era poichè era stato colto di sorpresa, ma stava riprendendosi velocemente..

Harry ricordò un incantesimo letto in un libro.

- Pietrificus Totalus!-

Purtroppo il cane era troppo grosso per immobilizzarsi totalmente, infatti una sola testa si era fermata incredula, mentre le altre due ringhiavano ferocemente.

Draco cercò il pomello e lo aprì cos' velocemente che caddero tutti all'indietro.

Sprangarono subito la spessa porta.

- Ammazza Harry, neanche io riesco a raggiungere quei risultati!- disse impressionata Jane una volta raggiunti i sotterranei.

Andarono tutti a dormire con un nuovo proposito: scoprire a cosa serviva quel mostro.

 

 

La mattina dopo era soleggiata e ventosa, nella sala grande splendeva un pallido sole invernale che migliorava l'atmosfera.

- Stanotte potremmo tornare al terzo piano!- mormorò Harry ai due compagni di avventura - pietrificare...-

-... il mostro e scoprire cosa ci fa un brutto cagnaccio rognoso ad una scuola per minorenni!- completò Draco.

- Daccordo- rispose allegramente Jane e si avviò frettolosamente a Erbologia.

Era notte fonda, Harry scalpitava, ma perchè le donne erano sempre in ritardo?

Lui e Draco aspettavano Jane da più di venti minuti, ma lei sembrava scomparsa, - stupida ritardataria - imprecò l'amico   - Intanto ho studiato un incantesimo per non farci vedere - rispose la voce seccata della ragazza.

- Muoviti- ordinò Harry impaziente.

Jane gli si avvicinò e colpì tre volte la testa con la bacchetta mormorando una formula, Harry sentì un'ondata gelida attraversargli il corpo, ma si accorse che non ne aveva più uno: quando si spostava il suo profilo si mimetizzava perfettamente con l'ambiente, lo si notava dai quei pochi secondi di distacco tra un'aspetto all'altro.

Stessa cosa fece a Draco e a se stessa.

- Brava- esultò Draco.

Si avviarono verso il terzo piano ma giunti dinnanzi la porta si accorsero che era già aperta, Harry si avventurò per primo nella stanza, una candida arpa emetteva una dolce melodia che rasserenava il pensiero, sfortunatamente il magico suono cessò poco dopo, il cane, dal suo ritmico russare, iniziò a grugnire nel sonno, che divenne un dormiveglia.

- Devessere la musica ad addormentarlo, presto! muoviamoci prima che si svegli!-

Purtroppo se ne accorsero tardi, il mostro si svegliò ed iniziò a ringhiare  adirato per l'intrusione.

Si stava per scagliare su Draco quando Jane iniziò a cantare, aveva una voce intonata e soprana che allietava la tensione; l'enorme animale l' annusò perplesso ma lei non si scompose seguitando a produrre quel dolce suono.

Il cane si riaccucciò assonnato e dopo poco si riaddormentò.

Mentre la ragazza continuava a cantare i tre amici aprirono la botola e vi si calarono dentro - finalmente...- sospirò Jane.

- Che bella voce- disse Harry colpito.

- mio padre mi ha fatto prendere numerose lezioni- sorrise la ragazza, contenta che si fossero rivelate utili.

- em..non per interrompere...ma vi siete accordi di dove siamo atterrati?-

Una pianta appiccicosa aveva legato piedi e mani ai ragazzi, che non riuscivano più a muoversi.

- Che roba è? - esclamò schifata Jane.

- Credo sia il tranello del diavolo, a Malfoy Manor ne abbiamo una vasca-

- e come si fa a.... tenerlo fermo?- chiese Harry sbrigativo, odiava gli ostacoli, voleva scoprire a cosa andavano incontro.

La mente di Draco elaborava veloce, suo padre glielo aveva speigato, ma come era? Ma si certo...

-...Luce! Teme la luce!-

- Lumos -

Un potente getto di luce invase la pianta che si ritrasse spaventata ed i tre amici vennero lasciati cadere nella stanza sottostante.

- Che potenza! I miei incantesimi non sono mai stati cosi forti!  - si meravigliò Jane.

Ed anche Draco era colpito.

- Sbrighiamoci! -

Dalla stanza adiacente provenivano strani rumori, una specie di fruscii, come numerosi battiti d'ali.

Entrando videro un numeroso gruppo di strani insetti, si diressero subito verso la porta che si trovava nella parete opposta.

- Alohomora -

Niente. Serviva la chiave.

- Serva una chiave spessa, di ottone probabilmente, come la serratura, vecchio stampo - disse pensieroso Draco - Ma dove la troviamo?-

- Una di quelle no? - esclamò ironico Harry, e per non perdersi in chiacchiere inforcò una scopa trovata in fondo alla stanza e scrutò le chiavi volanti alla ricerca di quella giusta.

La rintracciò. Era grossa, lenta ed aveva un'ala spezzata, era passato qualcuno prima di loro.

Non gli ci volle molto a catturarla, aprirono la porta e si ritrovarono in un enorme salone nel cui centro era posizionata un'enorme scacchiera magica.

Draco e Jane, purosangue colti, non ebbero problemi e con uno scacco matto veloce, vinsero l'entrata nella sala successiva.

Vi era un tavolo su cui erano allineate diverse bottiglie contenenti alcune pozioni.

Un giochetto di Piton indubbiamente.

Harry sorrise, sarebbe stato facile.

Varcarono la soglia e immediatamente, nello strombo della porta alle loro spalle, si accese un fuoco fiammeggiante. Uno strano fuoco viola. Nello stesso istante, fiamme nere si sprigionarono dalla soglia della porta seguente.

Erano in trappola.

Si avvicinarono al tavolo dove vi era un foglietto.

Conteneva l'indovinello che portava alla soluzione.

- Geniale- disse eccitata Jane - Questa non e magia: è logica, molti maghi considerati potenti non hanno un briciolo di logica, resterebbero intrappolati qui.-

- Ma noi no!- ghignarono Harry e Draco.

Risolsero abbastanza velocemente il quesito, ma si accorsero presto che la quantità di pozione occorrente a varcare la porta successiva era a malapena per uno.

- Ovviamente vai tu!- alitò Jane.

- Certo, sei tu che devi proseguire!- concordò Draco, anche se un po' deluso.

Harry inspirò profondamente e prese la bottiglia giusta.

Volse il viso alle fiamme, vuotò la pozione in un sorso e per la seconda volta in una stessa sera il suo corpo venne invaso da una scarica di ghiaccio, l'incantesimo di Jane si era dissolto già da molto e senza quella protezione si sentiva scoperto.

Attraversò le nere fiamme e si diresse nell'ultima stanza.

 

 

 

 

 

 

quello che voglio creare è un nuovo unitissimo trio! Draco sarebbe un Ron più ricco, bello ed esaltato, ho creato anche un nuovo personaggio, una specie di Hermione, ma ovviamnte più fredda, calcolatrice e cattiva.
e ora vi chiederete perchè non la Parkinson che frequenta anche il loro stesso anno?
e io vi rispondo: non ne ho la più pallida idea!mi sta antipatica e mi sembra troppo oca! Non voglio offendere però chi ha (stranamente) conquistato!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** l' alleanza ***


incontro harry-voldemort

Harry aveva ormai intuito che ciò che l'ultima stanza celava fosse davvero importante, o potente, o entrambe.

Tutte le protezioni, gli ostacoli, che il trio aveva brillantemente superato erano disposti a protezione di un qualcosa che non doveva essere trafugato o conosciuto.

Si smarrì nei ricordi.

Ma certo!

Doveva essere lo strano pacchetto che aveva prelevato quel tonto del guardiacaccia e del quale non gli aveva voluto parlare.

Rammentò il faccione fiero del mezzogigante nello svolgere quel compito. Patetico.

Silente glielo aveva dovuto affidare in mancanza di meglio. Patetico anche questo. Avere come ultima risorsa un mezzosangue tonto. Patetici tutti e due.

Varcò la soglia dell'ultima stanza.

- Professore? - esclamò stupefatto il bambino sopravvissuto.

Raptor? Il balbuziente Raptor un ladro? Il tremulo e spaurito Raptor che superava quelle numerose e difficili prove solo?

Avrebbe capito Piton, ma non Raptor...

Raptor sorrise. Non un solo muscolo gli si mosse sul viso.

- Io - rispose calmo - Ci stavamo chiedendo quando fossi arrivato-

- Lei e chi? -

- Lui è molto impaziente, da molto desidera parlarti.-

- Il signore Oscuro? Lei è al servizio di Voldemort? -

- Perspicace Potter! Difficile da credere eh? Chi sospetterebbe mai del po_povero b_ba_balbuziente p_professor Rapto-tor?-

Raptor rise, e non fu la solita risatina tremula, bensì una risata fredda e tagliente.

Harry si accorse che dietro Raptor vi era uno specchio, un possente specchio decorato, da cui il professore cercava disperatamente di carpire qualcosa.

- Cosa rappresenta lo specchio? Cosè l'oggetto che cercate? Dova è ora Voldemort? - Urlò il ragazzo avido di risposte.

- Non sarò io a chiarirti Harry, è arrivato il momento che lui ti parli-

 Harry guardò Raptor che gli si avvicinava e cominciava a svolgersi il turbante. Il tubante cadde a terra. Senza quel copricapo la testa di Raptor sembrava stranamente piccola.

Lentamente, Raptor fece dietro-front.

Nel punto dove normalmente avrebbe dovuto trovarsi la nuca del professore, c'èra un volto: bianco come il gesso, con occhi rossi che emanavano bagliori, e per narici due fessure, come un serpente.

- Harry Potter... - sibilò Lord Voldemort, o l'ombra che ne restava.

Harry rimase impassibile, calmo, calcolatore, quanto aveva sognato quell'incontro, quanto quella presenza aveva ossessionato i suoi pensieri...

- Voldemort, desideravo incontrarti! - rispose tranquillo in serpentese.

Il Signore Oscuro ghignò.

- Quanto siamo simili Harry, mai ho conosciuto nessuno che vuole potere quanto ne sogni tu, escluso me ovviamente -

Voldemort rise. Una risata perfida, cattiva e compiaciuta.

- Cosa cerchi? Cosè che vuoi? -

- Sai cosa contiene questo specchio Harry?   La pietra filosofale -

Il cervello del ragazzo masticava le informazioni tentando di rammentare, la pietra filosofale, centrava qualcosa con un certo Nicolas Flamel, con l'alchimia...

- Nicolas Flamel, un alchimista... - mormorò pensieroso.

- Vedo che sei informato, un ottimo allievo, Flamel, noto alchimista, è l'unico detentore della pietra filosofale e quest'anno l'ha affidata a Silente per proteggersi, sai cosa può produrre questa pietra Harry? -

Finalmente ricordò

- Oro. Riesce a produrre oro puro e ... l'elisir di lunga vita! Ecco cosa desideri, l'elisir di lunga vita, per tornare più potente e immortale. Giusto? -

- Esatto. Vedi Harry per riaquistare i miei poteri, in tutta la loro potenza, per tornare ad essere ciò che ero, prima che tu mi sconfiggessi, se non più forte, ho bisogno dell'elisir.. -

- Come feci? Come feci a sconfiggere il mago più potente di tutti i tempi, o quasi? - ecco. Ecco l'agognata domanda.

- Harry. Lo devo ammettere, sei sempre stato potente, molto potente, crescendo potresti raggiungere anche i miei livelli con l'adeguata istruzione magica, ma vedi, non fù quello che ti salvò. Ma una magia antica che tua madre azionò morendo per salvarti. L'amore. Una debolezza che uccise i tuoi genitori. Ma che contribuì a salvare te. Stupidamente non lo calcolai. Ma non tutti i mali vengono per nuocere Harry-

Harry intuì doveva voleva arrivare, e fremeva impaziente, era quello che voleva più di ogni altra cosa.

- Riaquistati i miei poteri, ricostruirò il mio impero, e con te, insieme, nessunò potrà sconfiggerci, invincibili, indistruttibili, vinceremo tutti, saremo ciò che di più potente esista al mondo!

Io e te Harry. Invincinbili, immortali,

Ripudia la tua madre mezzosangue, tuo padre sporco e inferiore,

divieni ciò che è più temuto da tutti, maghi, purosangue, mezzosangue, babbani... - UrlòVoldemort

Si. Era quello che voleva. Potenza, Immortalità, La Devozione di tutti, Paura nel pronunciare il suo nome.

Non sarebbe stato più Potter, il bambino sopravvissuto, ma Potter! Il mago (insieme a Voldemort) più potente tra tutti.

E se voleva diventarlo, l'unica via era lui....

Ghignarono insieme, consapevoli dei desideri comuni, consapevoli del loro impero.

Ora dovevano impossessarsi della pietra.

Voldemort prese pieno possesso del corpo di Raptor, inglobando in se anche i suoi poteri, schiacciando un'altro inutile servo.

- Cosè questo? Quali sono i suoi poteri? -

- Lo specchio delle brame Harry, l'ultimo incantesimo, di Silente ovviamente - spiegò con ribrezzo - solo chi non vuole usare la pietra può averla, Harry, e l'unico credo sia tu! -

- Silente non ti ha calcolato, non sospetta neanche lontanamente quel che desideri, i tuoi sogni, sciocco! Come sempre! Ha troppa fiducia! -

- Questo prima o poi lo ucciderà - disse divertito il ragazzo.

Si specchiò e apparve la sua immagine che stringeva la pietra, qualcosa di caldo e pesante cadde nella sua mano, rossa, come il sangue e brillante come il sole.

La pietra filosofale.

 

 

 

 

 

 

 

Voldemort, ovvero il suo spirito nel corpo di Raptor, scrutava lo specchio dubbioso.

Aveva intuito le sciocche convinzioni del vecchio: solo un'anima pura, non corrotta, che non avrebbe usato la pietra, avrebbe potuto estrarla.

Ma come poteva Harry essere considerato tale?

Quel ragazzo bramava potenza quanto egli nella sua adolescenza, quindi logicamente, lo specchio non avrebbe dovuto donargli la pietra.

Possibile che fosse già un così potente occlumante?

Tanto da riuscire ad ingannare la magia di Silente?

Quell'alleanza diveniva di secondo in secondo più propizia.

 

- Usciamo di qui? - chiese il ragazzo lievemente incerto - Da Hogwarts intendo! -

- No Harry! - sibilò colui-che-non-deve-essere-nominato - i miei poteri sono ancora esili, sono debole, un minimo frammento di quello che ero, devo rigenerarmi ed assaporare il gusto dell'immortalità attraverso l'elisir.

Silente non deve accorgersi della scomparsa della pietra, nè del cambiamento di raptor, non deve sospettare il mio ritorno.

Ho grandi piani per te in questa scuola, non è ancora il momento della nostra alleanza ufficiale -

Harry annuì, lo aveva immaginato.

- Eviterò Silente per non correre rischi inutili -

- Eccellente Potter!

Tornerò tra pochi giorni con una falsa pietra, quando avrò riaquistato tutti i miei poteri.

Riunirò i mangiamorte, richiamerò i miei seguaci, ma tu sarai l'arma finale. - si interruppe con un ghigno soddisfatto.

- Recluterò nuovi servi tra le razze più temute,

un nuovo impero senza alcun ostacolo! -

Negli occhi di Voldemort  s'illuminò un fuoco.

Un fuoco terrorizzante.

Harry parve turbato tutto ad un tratto,                                      ricordò improvvisamente la presenza di Draco e Jane nella stanza adiacente.

Avrebbero accettato la sua scelta?

Avrebbero preso parte al suo destino?

- Nella penultima sala ci sono due miei amici, non sanno nulla ed io... -

- Se sono amici leali non si tireranno indietro. Ed anche volendo, non potrebbero - decretò l'Oscuro Signore con un sorriso sadico.

 

Confondeva servi ed amici, pensò Harry turbato da quella frase.

Per quanto potesse essere freddo od arrogante aveva molto a cuore l'incolumità dei suoi amici.

Ma forse avrebbe dovuto scacciare quella debolezza.

 

 

 

 

 

 

 

 

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