If we could only have this life for one more day

di Mar_Alex01
(/viewuser.php?uid=180258)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo Capitolo ***
Capitolo 2: *** Secondo capitolo ***
Capitolo 3: *** Terzo capitolo ***
Capitolo 4: *** Quarto capitolo ***
Capitolo 5: *** Quinto capitolo ***
Capitolo 6: *** Sesto capitolo ***
Capitolo 7: *** Settimo capitolo ***
Capitolo 8: *** Ottavo capitolo ***
Capitolo 9: *** Nono capitolo ***
Capitolo 10: *** Decimo capitolo ***
Capitolo 11: *** Undicesimo capitolo ***
Capitolo 12: *** Dodicesimo capitolo ***
Capitolo 13: *** Tredicesimo capitolo ***
Capitolo 14: *** Quattordicesimo capitolo ***
Capitolo 15: *** Quindicesimo capitolo ***
Capitolo 16: *** Sedicesimo capitolo ***
Capitolo 17: *** Diciassettesimo capitolo ***
Capitolo 18: *** Diciottesimo capitolo ***
Capitolo 19: *** Diciannovesimo capitolo ***
Capitolo 20: *** Ventesimo capitolo ***
Capitolo 21: *** Ventunesimo capitolo ***
Capitolo 22: *** Ventiduesimo capitolo ***
Capitolo 23: *** Ventiresimo capitolo ***
Capitolo 24: *** Ventiquattresimo capitolo ***
Capitolo 25: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Primo Capitolo ***


Lei è Amanda.
Amanda frequenta l’ultimo anno della London High School.
Amanda è popolare ma non è una cheerleader, è la rappresentante dell’istituto.
Amanda è nata in California ma non ha i capelli biondi,abbronzatura perfetta o occhi azzurri, no i suoi riccioli neri le coprono il viso di porcellana e gli occhi color cioccolato
Amanda sono io.

Quel giorno,era un giorno come un altro,ero a lezione di letteratura quando la bidella entrò in classe.
«Amanda Parker,Jeremy Powell,in presidenza» Ci ero abituata,io e Jeremy eravamo i rappresentanti e qualche volta andavamo dal preside per parlare delle assemblee, circolari e altre cose di questo genere ma quel giorno era diverso.
Bussammo e poi entrammo nell’ufficio del preside,ci fece segno di sederci e io e Jeremy ci accomandammo sulle poltroncine rosse di fronte alla scrivania del preside
«Bene ragazzi,allora vi ho chiesto di venire perché devo parlarvi di una cosa importante. Di qui a pochi giorni nella nostra scuola verranno un gruppo di ragazzi per fare un video per una loro canzone.»
«Una band?» Domandai
«Si, esattamente, sono abbastanza conosciuti in Inghilterra e hanno chiesto alla nostra scuola se era possibile fare questo video, ovviamente io ho accettato,però adesso ho bisogno di voi. Powell prendi questa circolare e passala in tutte le classi dicendo agli insegnati di dettarla e di firmare il foglio,poi riportala qui.»
Porse un foglio a Jeremy e lui uscì spedito dalla presidenza
«Tu Parker invece vai a prendere le tue cose,oggi uscirai un’ora prima perché pochi minuti fa il manager dei ragazzi mi ha chiamato, dicendo che volevano vedere la scuola al più presto e stanno arrivando»
«E io cosa dovrei fare?» Domandai un po’ confusa «Perché devo uscire prima?»
«Parker, questi ragazzi stanno arrivando e io sono impegnato perciò gli farai vedere la scuola nel complesso,non entrate nelle aule mi raccomando,mi hanno detto che per girare il video gli serve solamente il cortile quindi credo che quello possa bastare»
«Va bene»  Mi alzai e andai a prendere la borsa,feci firmare il permesso alla professoressa di letteratura e mi avviai verso il mio armadietto per prendere i libri,dopo averlo chiuso notai un ragazzo che si guardava attorno,mi avvicinai..
«Ti sei perso?» Gli chiesi gentilmente
«No,cioè in un certo senso,dovrei raggiungere i miei compagni nell’ufficio del preside»
«Ci sto andando anche io, seguimi » Cercai di apparire il più gentile possibile,chissà forse era uno dei ragazzi della band di cui parlava il preside, lo scrutai attentamente,ero sicura di averlo già visto da qualche parte ma non ricordavo esattamente dove. Lo stavo ancora guardando mentre si girò verso di me,arrossii e distolsi lo sguardo,osservando il motivo delle mattonelle del corridoio.
Poi senza guardarlo negli occhi dissi:
«Sai, credo di averti già visto,ma non ricordo dove» L’avevo detto,avevo fatto una pessima figura ma non importava.
«Oh si,è possibile»  Mi rispose sorridendo,come se fosse orgoglioso di se.
«Siamo arrivati» Cambiai discorso indicando la porta della presidenza
«Prima le signore» Mi disse aprendomi la porta.
Entrai e vidi che una delle poltroncine rosse era occupata da Jeremy,l’altra probabilmente,era riservata a me,nei due divanetti ai lati della stanza c’erano quattro ragazzi, il ragazzo che avevo incontrato nel corridoio si mise seduto nel divanetto a destra vicino a un ragazzo biondo e ad un altro con gli occhi azzurri e i capelli castani,sentii una voce provenire dalla mia sinistra
«Finalmente Zayn,aspettavamo solo te»   
Il preside interruppe quel momento.
«Bene ragazzi,loro sono Jeremy e Amanda i rappresentanti della scuola, voi invece siete?»
Cominciò a parlare un ragazzo riccio alla mia sinistra,lo stesso che aveva parlato pochi secondi prima.
« Io sono Harry»
«Liam» disse il ragazzo vicino ad Harry.
«Niall» La voce  proveniva da destra e apparteneva al ragazzo dai capelli biondi.
«Io mi chiamo Zayn» Lui era quello che avevo incontrato pochi minuti fa.
«Io Louis» disse l’ultimo ragazzo guardando il preside.
«Bene adesso Amanda vi farà vedere il cortile della scuola,Jeremy tu puoi tornare in classe»
Mi alzai e i cinque ragazzi mi seguirono per i corridoi scoprii che erano una band e che si chiamavano “One Direction” in quel  momento ricordai: li avevo visti a X-Factor,mi dispiaceva che fossero arrivati terzi,infondo erano davvero bravi, mi dissero che il video che dovevano fare era per una canzone chiamata “Gotta be you” il titolo mi piaceva molto, dopo aver scambiato quattro chicchere uscimmo dall’edificio,per vedere il cortile,sperando che non cominciasse a piovere                         

 
 
 

 Buonsalve gente (:
Sono ritornata con una FF tutta mia *3*
Non vi dico niente,solo che l'idea di questa FF mi è venuta la'ltra sera
mentre mettevo a posto i panni nell'armadio LOL
E' il primo cpaitolo quindi non succede niente di emozionante u_u
Ciao, se volete lasciate un commentino che non mi offendo mia eh! :D


Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Secondo capitolo ***


L’aria era umida e annunciava pioggia perciò era meglio sbrigarsi,uscimmo e gli feci vedere il cortile,beh in realtà non era un granché e non avevo ancora capito perché avessero scelto la nostra scuola
«Ecco,questo è il cortile,qualche albero,qualche panchina,e un palo con la bandiera inglese,niente di ché» Dissi ironicamente
«E’ bello invece,è tutto così…normale,mi piace»  Mentre diceva queste parole Harry fissava le mattonelle. Forse avrei dovuto capirlo, quando si diventa “famosi” tutta la tua vita è stravolta.
Nel mio piccolo era successo anche a me,da quando ero diventata rappresentante,tutti gli studenti si affidavano a me e a Jeremy, non avevo più tempo per nulla, ma la cosa più brutta era che dovevo vedere Jeremy tutti i santi giorni.
Prima che iniziasse l’anno scolastico stavamo insieme,poi eravamo stati eletti e il tempo per noi mancava sempre,ci vedevamo solo a scuola, non stavamo uscendo più finché non accadde l’inevitabile.
Ci stavamo dimenticando l’uno dell’altra e ognuno stava andando per la sua strada,ricordo che un giorno stavo andando a fare una commissione per mia madre e senza volerlo passai davanti casa sua,proprio mentre passavo uscii dalla porta con un suo amico e altre due ragazze,allora capii che era finita.
Non ci stavo male per Jeremy,sapevo che ci saremo lasciati,ci stavo male per il fatto che lui si stava rifacendo una vita mentre stavamo ancora insieme e io mi accorsi che non volevo,mi accorsi di essere gelosa,malgrado la nostra storia non valesse più niente, e non potevo andargli a rinfacciare nulla,era una sensazione orrenda,da qual giorno mi ripromisi di non provarla mai più.
«Amanda?» La voce di Liam mi riportò alla realtà,penso troppo,accidenti!
«Si?» Ero ancora assorta nei miei pensieri e avevo una voce da ebete
«Noi dovremo andare tra un’ora escono gli studenti» Poi mi ricordai che quel giorno potevo uscire un’ora prima.
«Aspettatemi qui, torno in un attimo» Corsi verso la porta principale,e mi diressi verso la presidenza,bussai ma non mi rispose nessuno,era vuota,quindi entrai presi lo zaino che avevo lasciato li e uscii,i ragazzi erano ancora fuori a parlare.
«Sto morendo di fame andiamo a mangiare qualcosa» Protestò Niall
«Nandos’ aspettaci» Disse Louis guardando Niall e facendo una vocina  stridula
«Tu si che hai capito tutto della vita amico! »
Io non sapevo che dire o fare,probabilmente sarei tornata a casa e non sapendo cucinare nulla di commestibile mi sarei rimpinzata di Nutella o qualche altra schifezza,ma no, non lo avrei fatto perché Harry intervenne “magnificamente”.
«Amanda vuoi venire a mangiare con noi? »
Ero davanti ai cinque ragazzi più belli dell’Inghilterra,o almeno i cinque ragazzi più belli che avessi visto in tutta la mia vita i quali erano veramente pochi..
«Okay,ci sto! » Cercai di essere il più entusiasta possibile,in fondo era meglio che mangiare schifezze davanti la TV tutta sola in casa.
Andammo da Nandos’ e mangiai una doppia porzione di tutto,nulla in confronto a quello che aveva mangiato Niall
«Mi faccio davvero schifo,non ho mai mangiato così tanto in vita mia» Alle mie parole si misero tutti a ridere,perfino Zayn che era rimasto in silenzio per tutto il giorno accennò un piccolo sorriso.
Per tutto il giorno non aveva fatto altro che fissare il vuoto,rispondeva a monosillabi o a volte non rispondeva affatto.
Con la sedia mi avvicinai a lui,ma non troppo volevo chiedergli perché era così “silenzioso” ma mi sembrava invadente così gli chiesi solamente se c’era qualcosa che non andava.
«No,va tutto bene,davvero» Capii che mi stava nascondendo qualcosa ma non gli chiesi altro,forse era più dura di quanto pensassi.
Quando uscimmo ringraziai i ragazzi per la bella giornata e andai alla fermata dell’autobus per tornare a casa. Non aspettai molto presi il bus pienissimo e a stento riuscii a scendere quando arrivai alla mia fermata,le luci in casa erano accese,ciò voleva dire che  mia madre era tornata da lavoro,presi le chiavi dallo zaino e aprii,appena chiusi la porta mia madre si girò verso di me.
«Ciao Amanda! Dove sei stata? » Odiavo quando faceva così.
«Ciao anche a te mamma,a scuola è andato tutto bene tranquilla,ho avuto una bella giornata anche io» Pronunciai queste parole con un po’ d’acidità,ma non mi importava.
Andai in cucina presi la nutella dal frigo,un cucchiaio e andai in camera mia sbattendo fortemente la porta in modo che mia madre sentisse, accesi il computer e mentre aspettavo ingurgitavo nutella malgrado meno di due ora prima avessi mangiato pollo,doppia porzione di patatine e ben due milk-shake al cioccolato.
Su facebook sempre le solite storie,mi annoiavo ormai a leggere tutti quei post uguali e twitter non era da meno, perciò chiusi entrambi i social network e andai a cercare su internet un po’ di notizie sui One Direction, entrai in un sito dove c’era un’immagine recente,scattata quello stesso giorno, erano i ragazzi e dietro c’ero io.
Il cucchiaio mi scivolò dalle mani,e rimasi a bocca aperta per circa cinque minuti forse di più,fortunatamente non mi si vedeva la faccia, ma solo a me potevano capitare certe cose,esco una volta con dei ragazzi famosi e magicamente mi ritrovo su internet,spensi il pc e andai farmi una doccia.
“Sfiga,decisamente sfiga,sempre a me devono capitare queste cose?” Pensai tra me e me mentre quella foto lampeggiava nella mia testa
Mi misi il pigiama e mia madre mi chiamò per la cena le risposi che non avevo fame,il che era vero dopo tutto quello che avevo mangiato quel giorno, poi mi infilai sotto le coperte e cominciai a leggere,la storia non mi prendeva più di tanto,forse perché quel giorno erano successe troppe cose, il video,la scuola,i ragazzi,la foto, stava accadendo tutto così velocemente. Sarei impazzita.
Così spensi la luce e affondai la testa nel cuscino,provai ad addormentarmi  ma non ci riuscii,pensavo a troppe cose,ma  proprio mentre stavo per prendere sonno,mi arrivò un messaggio,il suono del cellulare mi fece sobbalzare,ancora una volta avevo dimenticato di spegnerlo,accesi la luce e lessi il messaggio.

  Ehi Amanda mi manchi tantissimo
Tra due settimane tornerò dalla Svizzera
Non vedo l’ora di abbracciarti
Giusy xx

 

Sorrisi,Giusy la mia migliore tra due settimana sarebbe tornata dallo scambio culturale in Svizzera, mi era mancata così tanto, non le rispondevo quasi mai,tutti i messaggi che mi inviava di solito erano “Passo a prenderti tra 10 minuti” oppure “Esci di casa sono nel tuo vialetto” ma dopo quel messaggio non ci saremo viste dopo pochi minuti perciò le dissi che mi mancava tanto anche lei e che appena tornava dovevo raccontarle tantissime cose.
Spensi il cellulare e mi rinfilai sotto le coperte aspettando che il sonno mi prendesse,cercai di non pensare a nulla,ma dato che è umanamente impossibile, mi addormentai pensando alla giornata che avevo avuto,pensando a Zayn che era stato così stranamente silenzioso per tutto il tempo.
La mattina dopo il rumore della pioggia mi svegliò dal mio sonno,che si può dire che era stato tutto,tranne che tranquillo,mi ero svegliata circa tre o quattro volte per bere, e per tre o quattro volte mi ero quasi ammazzata per le scale perché non volevo accendere la luce per andare in cucina..erano le 6:00
Realizzai che non mi sarei addormentata di nuovo e così mi alzai, vidi che i jeans e la felpa che indossavo il giorno prima erano ancora sulla sedia,così li misi nell’armadio.
Le 6:05 e il tempo non passava mai,decisi di rifarmi la doccia,malgrado l’avessi fatta meno di nove ore prima,mi asciugai attentamente i capelli con il phon cercando di impiegarci più tempo possibile,poi li spazzolai e feci una coda di cavallo,mi guardai allo specchio e li risciolsi,stavano decisamente meglio così.
Dopo aver fatto colazione e aver ripassato biologia,si erano fatte le 7:40 e allora decisi di uscire,pioveva,sicuramente i ragazzi non sarebbero venuti a girare il video quel giorno. Bene, la giornata andava di male in peggio.

Ma il peggio non era ancora arrivato,quando giunsi a scuola il cortile era pieno di ragazze tra il secondo e il quarto anno,tutte perfettamente uguali,non ce n’era una che si distinguesse dalla massa, passai tra di loro,ignorandole, e arrivai di fronte al portone principale dove c’era Jeremy,stava aspettando qualcuno,lo salutai con un gesto della mano e aprii la porta,però lui mi bloccò mettendomi una mano sul braccio.
«Aspetta Amanda,devo parlarti »
Realizzai che non stava aspettando qualcuno,stava aspettando me.
 

 

 Salve a tutti,abitanti di Narnia!
Ecco a voi il secondo capitolo devo dire che è un po' lunghetto,ma spero vi piaccia :3
Ah, devo dirvi anche che vi amo perchè in solo giorno il primo capitolo è arrivato a *rullo di tamburi* 50 visualizzazioni *O*
Lasciate un commentino se vi va che non mordo :P
 
PS: Avete visto le nuove foto dei ragazzi? sono jkfbsdkjfbsjedbfb ieri sono stata tipo mezz'ora incollata allo schermo del pc guardandole, LOL

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Terzo capitolo ***


Lo guardai sorpresa,non mi aveva mai chiesto di parlare con lui,così seriamente per giunta.
Acconsentii,in fondo cosa avrebbe mai potuto dirmi?
«Ehm,okay Jeremy,però non è meglio se ci sediamo? » Gli indicai una delle poche panchine vuote.
«Si forse è meglio» E dopo aver parlato abbozzò un sorriso,forse per non terrorizzarmi.
Ci sedemmo e posai lo zaino a terra,poi Jeremy mi guardò negli occhi.
«Sai Amanda, da quando te ne sei andata» Lo interruppi.
«Me ne sono andata? Credo che tu stia confondendo i ruoli,Jeremy! » Quella conversazione era iniziata male e forse sarebbe finita nello stesso modo
«Scusami,da quando ci siamo lasciati, io …  ecco,non so come dirtelo,mi sento diverso,mi sento perso. » Si fermò un attimo continuando a fissare i miei occhi. «Sento che sto rovinando la mia vita,da quando non ci sei più,sto uscendo tutte le sere,vado nei peggiori locali di Londra,a volte ritorno a casa ubriaco perso,a volte non ci ritorno neanche.. »
Mi vennero le lacrime agli occhi,davvero la nostra rottura gli aveva fatto così male? Non ci potevo credere,Jeremy dall’aspetto era un bravo ragazzo,non t’immagineresti mai che si ubriacasse in discoteche alla periferia di Londra.
In quel momento non sapevo che fare: se consolarlo o dirgli “non me lo sarei mai aspettato da te” nessuna delle due cose era quella giusta perciò rimasi in silenzio,con gli occhi lucidi ,cercando di non piangere,poi Jeremy riprese a parlare.
«Io ho capito che senza di te non sono nulla Amanda,che tu eri,e sei ancora, l’unica ragione che mi spinge a venire ogni giorno in questa scuola,l’unica ragione che ho per non abbandonare tutto e partire,perché potrei farlo,ma non voglio,partendo dimenticherei tutto e tutti e io non voglio dimenticarti.          Amanda,hai fatto parte di una capitolo della mia vita che ancora non si è concluso,io … ho bisogno di te. »
A quel punto scoppiai in lacrime,ero davvero così importante per una persona? Era impossibile,nessuno mi aveva mai detto queste cose,io non ero mai stata una cosa importante per nessuno,a eccetto,forse per Jeremy.
Si avvicinò a me,non ero sicura di quello che stavo facendo ma mi avvicinai anche io a lui,eravamo a pochi centimetri di distanza,riuscivo a sentire il suo respiro,insicuro. Chiusi gli occhi e dopo pochi secondi sentii le sue labbra sulle mie,era un bacio dolce,delicato,ma conteneva in se tutto quello che Jeremy mi aveva detto,forse questa sarebbe stata la volta buona? Forse sarebbe stata la volta in cui sarei stata veramente felice? Lo speravo tanto.
«Amanda,perché stai piangendo? »
«Non ero mai stata così importante per nessuno finora. »
«Lo sei per me» Sorrise e la campanella suonò,intanto aveva smesso di piovere,quindi c’era una possibilità che i ragazzi venissero a girare il video.
Entrammo in classe,e Jeremy si sedette accanto a me,ero tentata nel mandare un messaggio a Giusy ma non lo feci,passarono così molto lentamente tre ore,all’inizio della quarta ora la bidella entrò.
«I rappresentanti in presidenza,per favore» Io e Jeremy ci alzammo contemporaneamente,e andammo verso quell’ufficio che ormai conoscevamo a memoria,mi aprii la porta come aveva fatto Zayn il giorno prima e io gli sorrisi,poi mi ricordai che c’erano altre sei persone nella stanza,mi ricomposi e andai a sedermi su una delle due poltroncine.
«Parker,Powell non sedetevi dovrete riuscire subito,i ragazzi hanno deciso di fare oggi stesso il video quindi accompagnateli fuori,dove dovrebbe esserci già la troupe pronta per girare»
Mi rialzai immediatamente dalla sedia e uscimmo insieme ai ragazzi,Jeremy li guardava in un modo strano,a un certo punto mentre stavamo uscendo mi face camminare abbracciata a lui e mi sussurrò “Sei bellissima” il che,a dire la verità,non era proprio un sussurro. Per un attimo ebbi l’impressione che volesse far capire a tutti  che stava con me e che io stavo con lui, ma poi quel pensiero svanì quando di fuori parlavo senza che Jeremy interferisse con Niall.
Harry cantò alcune parole della canzone,che come il titolo erano fantastiche:
 

“Can we fall, one more time, stop the tape, and rewind, but if you walk away,
I know I’ll fade ‘cause there is nobody else, it’s gotta be you, only you” 

 


Mi ricordavano quello che era successo quella mattina.
Mi ricordavano che alla fine ne valeva la pena riprovarci con Jeremy,che forse ci saremmo comportati entrambi diversamente.
Appena finì di girare Harry venne verso di me e i ragazzi e tutti gli dicemmo che era stato bravo,tutti tranne Jeremy,non capivo cosa avesse contro di loro, infondo erano simpatici.
«Riandiamo da Nandos’ ragazzi? » Chiese Niall
«Si ho fame,girare il video è stato estenuante» Aggiunse Harry ironicamente
«Certo Harry,certo» Disse Zayn ridendo, poi aggiunse: «Amanda,vieni con noi? »
Jeremy mi raggiunse, ma prima che potesse aprire bocca e combinare qualche guaio risposi:
«No ragazzi,non esco prima tutti i giorni» Il sorriso sul volto di Zayn si stava lentamente spegnendo. «Sarà per un'altra volta» Li rassicurai
«Okay, adesso andiamo ci si vede! » Zayn era diventato improvvisamente freddo.
«Aspetta Zayn,devo prima fare una cosa» Disse Harry avvicinandosi a me.
Per mia fortuna in quell’istante il telefono di Jeremy squillò e fu costretto ad allontanarsi.
«Devo darti il mio numero» si girò verso gli altri « A puro scopo in informativo,niente di personale»
«Valla a raccontare a qualcun altro Styles» Disse Louis prendendolo in giro
Io risi e dopo esserci scambiati i numeri i ragazzi dovettero scappare quindi avevo solamente il numero di Harry,Jeremy finì la telefonata e si riavvicinò verso di me,abbracciandomi da dietro
«Sarà meglio che torniamo in classe o ci troveremo sotto un acquazzone» Mi disse.
In quel momento sentii una goccia cadere sul mio naso,sorrisi e mi liberai della presa di Jeremy correndo verso il portone,lui mi raggiunse ed entrammo in classe,l’ora finì dopo pochi minuti e mi avviai verso il mio armadietto,li vicino c’erano due ragazze del terzo anno,cioè due barbie.
Stavano parlando di frivolezze finché una di loro catturò la mia attenzione.
«Hai visto la nuova foto che hanno scattato ieri ai One Direction?! »
«Si!Chissà chi era quella ragazza,e che fortuna che ha avuto,avrei voluto essere io,che rabbia! »
Rispose l’altra battendo un pugno contro il muro. La sua amica annuì e insieme si diressero verso il bagno.
Incominciai ad avere paura,cosa avrebbero fatto se avessero scoperto che quella ragazza ero io?
Camminai lentamente ripensando alla conversazione di quelle due ochette,quando Jeremy mi vide si allarmò,mi chiese cento volte se mi sentissi bene e per cento volte io gli risposi di si ma in realtà non lo sapevo nemmeno io.
Quando tornai a casa ero stanchissima,mia madre mi aveva lasciato un biglietto con scritto che aveva una riunione e che avrebbe fatto tardi,mi consigliava di non aspettarla sveglia.
Cenai con gli avanzi del giorno prima che non avevo mangiato e andai in camera,mi squillò il cellulare,era un messaggio.
Non poteva essere Giusy mi aveva scritto la sera prima,automaticamente pensai che fosse Harry,invece era di un numero che non conoscevo.
 

Ciao unicorni blu (?)
Lo so,Amanda ha fatto un grosso errore
ma è essenziale per il proseguimento
della storia, capitemi ç.ç
Comunque siamo arrivati a 70 visualizzazione al primo *O*
Comunque il quarto capitolo lo avrete lunedi o martedi perchè
domani è Pasqua e non mi connetto,nenahce voi immagino (?)
Quindi buona Pasqua a tutti unicorni blu C:
Recensite che non fa mai male u.u
 
With love -Mar :D xx




  
 

 


Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Quarto capitolo ***


Presi il telefono,e lessi il messaggio.



Hai degli occhi meravigliosi lo sai?



Rimasi ad occhi aperti? Era Jeremy? No,non era il suo numero,non poteva essere lui.
Malgrado il dubbio decisi di rispondere,per non sembrare scortese



Ehm…grazie, ma chi sei?


 

Inviai,  e pensai che stavo messaggiando con un completo sconosciuto.
Come aveva fatto ad avere il mio numero,riflettei su tutti i modi possibili ma nemmeno uno si reggeva in piedi,la risposta,comunque,non tardò ad arrivare.


Non te lo posso dire,rovinerei tutto
Il divertimento,penso ti possa bastare
Sapere che sono una specie di ammiratore segreto.


Dalla padella alla  brace,Jeremy non doveva saperlo,era estremamente geloso,stetti molto tempo a pensare alla risposta da scrivere,non ebbi molte idee.
 

Così non vale però,lo sai?
Adesso vado,buonanotte :D
PS: avrò mai l’onore di sapere chi sei?


Spensi il telefono,se avessi ricevuto un altro messaggio sarei stata tutta la notte a scrivergli,mi conoscevo troppo bene,perciò lo spensi e lo posai sulla scrivania, spensi la luce e mi misi sotto le coperte cercando,inutilmente,di dormire.
La mia vita non era mai stata così agitata,così piena,è vero avevo impegni di ogni tipo a scuola ma adesso avevo di nuovo un ragazzo e come se non bastasse,uno sconosciuto terribilmente romantico mi mandava messaggi dicendo che amava i miei occhi. I prossimi giorni non sarebbero stati così facili.
Mi svegliai tardi a differenza della mattina precedente, scesi le sale di corsa,rischiando di cadere,per colazione bevvi il succo d’arancia direttamente dalla bottiglia mentre facevo lo zaino,andai in bagno e dopo essermi lavata i denti cercai di sistemare i capelli,che quella mattina,erano più ricci del solito.

Riuscii a uscire in orario, e quando vivi Jeremy che mi aspettava appoggiato alla sua macchina nuova nel vialetto di casa mia quasi mi venne un colpo.
«Ehi, Jeremy che ci fai qui?» Dissi con un  sorriso stampato in faccia
«Mi sembrava carino venirti a prendere» Era felice quel giorno «Ma se vuoi me ne vado eh. »
«No, mi fa piacere che tu sia venuto,grazie» A volte lo prendevo troppo sul serio.
«Andiamo Amy,stavo solo scherzando! » Prese il mio zaino e lo mise nel sedile posteriore.
«Chiamami Amanda,Jer» Lo provocavo
«Okay,Amanda,ma tu non chiamarmi Jer» Mi rispose
«Affare fatto,Jeremy» Salimmo in macchina e arrivammo a scuola in meno di cinque minuti.
Non feci in tempo a scendere che eravamo sotto gli occhi di tutti,non dovevo nascondere niente,me mi dava estremamente fastidio che tutta la scuola non faceva che parlare di noi: Powell e Parker,i due rappresentanti di nuovo insieme.
Dovevo calmarmi,le sei ore passarono velocemente e Jeremy mi riaccompagnò a casa,ormai avevo rimosso il ricordo del vecchio Jeremy, quello nuovo era più dolce,evidentemente non voleva perdermi,come aveva fatto l’ultima volta.
Mi squillò il cellulare appena misi piede in casa.
«Pronto? »
«Amanda, ciao sono Harry,ti va di fare un giro al parco vicino alla tua scuola oggi pomeriggio? » Rimasi un attimo senza parole e lui continuò.
«Ci saranno anche gli altri,non mi lasciano da solo con una ragazza,a meno che lei non mi interessi» Ero sollevata, decisamente.
«Va bene Harry ci sarò,alle 16:00 va bene? »
«Benissimo,ti aspettiamo» feci per chiudere la telefonata ma Harry aveva messo il vivavoce.
«Ciao Amanda! » lo dissero tutti e cinque insieme.
«Ciao ragazzi! » Risposi ridendo e pigiai il bottone rosso per terminare le chiamata.
Ero un po’ terrorizzata all’idea che i paparazzi ci potessero fare altre foto,ma pensai che se per essere amica dei ragazzi questo era il prezzo da pagare,lo avrei sopportato.
Non mi cambiai,e per ingannare il tempo accesi la TV non c’era niente di interessante e così la spensi,decisi di uscire presto e di andare a piedi,non mi andava di prendere l’autobus.
Arrivai alle 16:00 in punto,non ero mai stata così puntuale in vita mia,i ragazzi ancora non c’erano,sicuramente sarebbero arrivati in ritardo,mi arrivò un messaggio,ma non era Harry.


Siamo più vicini di quanto pensi


Era il mio cosiddetto “ammiratore segreto” ne ero sicura,non risposi se mi voleva parlare lo avrebbe fatto di persona.
Vidi  i ragazzi entrare nel parco,erano incappucciati e portava degli occhiali da sole enormi,sembravano dei ricercati.
«Bel travestimento» Dissi quando mi salutarono.
«È per non farci riconoscere» Disse Louis

«L’avevo capito,allora andiamo a prendere un gelato? Sono sicura che Niall sta morendo di fame» Guardai Niall
«Lei si che mi capisce! » Si avvicinò a me mi abbracciò come fanno due amici che non si vedono da tanto tempo,scoppiai a ridere.
«È meglio se ci avviamo verso la gelateria,allora»
Entrammo ma non c’era molta gente,i ragazzi erano sollevati per questo.
Mentre Harry e Louis andavano alla cassa per ordinare i gelati decisi di rispondere al mio “ammiratore” non si era fatto vivo dopo il messaggio.


Se eravamo così vicini perché
Non sei venuto a parlarmi?


Rimisi il cellulare nella borsa e dopo nemmeno un minuto quello di Zayn squillò.
Lo guardammo tutti,in attesa che rispondesse,ma stava fissando il vuoto.
«Rispondi! » Disse Liam
«È un messaggio» Rispose
Tutta la situazione si ribaltava completamente. “È solo una coincidenza” cercai di convincermi.

 

 Salve unicorni!
Perdonatemi per questo capitolo di cacca,spero vi piaccia :D
Recinsite che non fa mai male
Adesso scappo adieu :D
-
-Mar :) xx

 



 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Quinto capitolo ***


Harry e Louis arrivarono con i gelati col sorriso stampato in faccia,sorriso che si spense subito dopo aver visto le nostre facce.
«Qualcosa che non va ragazzi?» Chiese Louis preoccupato,scherzava sempre ma se c’era qualcosa di serio di mezzo non ci scherzava sopra.
«No no, tutto a posto» Risposi sorridendo,ero stata abbastanza convincente.
«Allora ragazzi vi va di andare a ballare stasera? » Disse Harry mangiando il suo gelato.
Io per poco non sputai il mio. Non mi ero mai sentita a mio agio nelle discoteche.
« Per me va bene,basta che si mangia» Niall stava contemplando il colore del suo gelato alla fragola quando Harry riprese di nuovo la parola.
«Mettiamolo ai voti: chi vuole andare in discoteca alzi la mano» Fui circondata da braccia alzate,tutti loro avevano detto di si,tutti tranne Zayn.
«Allora si va! » Disse Louis tutto contento.
«A me non piacciono le discoteche.. » Dissi con un filo di voce.
«Se non vuoi venire non ti obblighiamo mica,peccato però,ti perdi tutto il divertimento. » Mi rispose Harry.
«Io vorrei venire ma…ecco oggi non mi sento molto bene,ecco. » Che scusa banale.
«Non preoccuparti Amanda rimandiamo alla prossima settimana se oggi non vuoi» Liam trovava sempre le parole giuste,sempre.
«Si,la prossima settimana va benissimo,adesso scusate ma dovrei tornare a casa,ciao ragazzi» Prima di uscire li abbracciai tutti e tornai a casa.

***

Era venerdì,era quel venerdì. Quel venerdì era speciale: Giusy ritornava dalla Svizzera.

Non andai a scuola per andarla a prendere all’aeroporto,appena uscì dalle porte scorrevoli,corsi ad abbracciarla.
«Giusy! Come mi sei mancata!»
«Anche tu Amanda,devi raccontarmi un po’ di cose,o sbaglio? »
«Un po’ di cose? Devo raccontarti tutto quello che è successo. » Ero felicissima,lo si riconosceva dal tono della mia voce.
Salimmo in macchina (nella macchina di mia madre,dato che io non ne avevo una) e le raccontai tutto dalla prima all’ultima lettera.
«Wow com’è conoscere dei ragazzi famosi? » Mi chiese
«Sono ragazzi normali,insomma stanno con i piedi per terra» Dissi sorridendo e continuando a guardare la strada.
«E…come mai ti sei rimessa con quello? » A Giusy Jeremy non era mai piaciuto.
«Si chiama Jeremy e mi ci sono rimessa perché ho deciso di dargli una seconda possibilità»
«Okay, Amanda,poi non farmi dire “te l’avevo detto” » Mi provocò.
«Non dovrai dirlo,tranquilla» Sapevo cosa stavo facendo ed era la cosa giusta.
 
La sera dopo avevo promesso ai ragazzi che sarei andata a ballare con loro,Giusy era stanca per il viaggio e non era voluta venire così andai da sola.
Dire che ero in completa crisi,era dire poco,non sapevo cosa mettermi,come pettinarmi o come truccarmi,per fortuna Giusy era a casa mia quel giorno e mi aiutò.
Mi fece mettere un vestito azzurro brillante,che per i miei gusti era troppo stretto e soprattutto troppo corto.
«Giusy,devo andare a ballare non a fare la spogliarellista» Le dissi.
«Hai ragione ma questo vestito è stupendo e ti sta una meraviglia» Cercò di convincermi.
«E va bene ma se mi succederà qualcosa ti riterrò responsabile» Scoppiammo entrambe a ridere.
Erano le nove e mezza quando sentii il campanello suonare,erano i ragazzi che mi erano venuti a prendere,aprii la porta e mi ritrovai davanti Niall che mi squadrò da capo a piedi.
«Wow sei….bellissima» Balbettò.
«Tutto merito della mia migliore amica,adesso andiamo» Uscii di casa e Niall mi accompagnò in macchina dove c’era anche Liam.
«Harry,Louis e Zayn verranno con l’altra macchina» Mi disse Liam vedendo il mio sguardo perso.
«Ah,okay. » Da una parte era meglio che Zayn non venisse con noi,dopo la storia dei messaggi,ma infondo non potevo sapere se fosse veramente lui.
Scacciai i pensieri dalla testa,avevo pensato abbastanza quella settimana.
Entrammo in discoteca tutti e sei insieme,l’aria si faceva irrespirabile e l’ambiente poco illuminato cominciava a darmi sui nervi,Harry si gettò subito in pista,mentre io passai tutta la serata su una divanetto con Zayn.
Nessuno dei due aveva intenzione di ballare, e nessuno dei due aveva intenzione di rivolgere la parola all’altro,a volte mi giravo e lo guardavo e ogni volta che lo facevo,lo trovavo a fissare il mio vestito,o forse aveva solamente lo sguardo verso il mio vestito,forse stava guardando nel vuoto.
A un certo punto,Harry si avvicinò a noi,barcollando per poi cadere a faccia in giù nel divano.
«È ubriaco,dovremmo tornare a casa»Disse Zayn, riuscivo a stento  sentirlo ma capii quello che voleva dirmi
«Vado a recuperare Louis» Dissi,mi alzai e mi avviai verso la pista dove Louis stava ballando come un pazzo.
«Dobbiamo andarcene,Harry non si regge in piedi! » Urlai,per mia fortuna Louis non era ubriaco come Harry e capì,mentre ci avviavamo verso gli altri mi girai verso il bancone e vidi una cosa che era meglio che non vedessi.
Jeremy.
Era con due suoi amici e una bionda con vestito decisamente più corto del mio,non sapevo neanche se si poteva definire vestito. Ridevano,scherzavano e Jeremy si avvinghiava alla bionda peggio di un serpente.
Lo vide anche Louis  che mi prese per un braccio e mi portò via dalla discoteca,fuori dove c’erano anche gli altri.
Riuscivo a stento a trattenere le lacrime,non riuscivo  smettere di piangere.
«Che è successo? » Disse Niall abbracciandomi
Non riuscivo a parlare,non riuscivo a camminare ero come paralizzata.
Ero convinta che fosse solamente un sogno,anzi un incubo,doveva esserlo per forza.
«Ragazzi andate a casa,io riaccompagno Amanda» Disse Zayn,mi prese per mano e mi fece salire in macchina,per tutto il tragitto continuai a piangere come una fontana.
«Louis mi ha detto quello che è successo…ecco mi dispiace» Cercava di essere il più confortante possibile.
«Io…» riuscii a sibilare tra i singhiozzi «Sarei dovuta andare li e… e dirgli che non era cambiato affatto,che era solamente uno stronzo,che…» ripresi a piagere «Avrei dovuto,ma non l’ho fatto»
Guardai Zayn negli occhi,malgrado fosse tutto offuscato,riuscivo a vedere i suoi occhi color nocciola,così profondi e così simili ai miei.
«Grazie per il passaggio» Eravamo arrivati a casa mia.
«Figurati» Mi disse lui. Scese dalla macchina insieme a me e prima che potessi andare verso la porta mi bloccò prendendomi per un polso.
«Amanda,promettimi una cosa» Mi fissava dritto negli occhi.
«Dimmi» sibilai.
«Promettimi che smetterai di piangere» Mi disse.
«Pretendi troppo» Risposi.
«Non sopporterei sapere che mentre io torno a casa tu stai piangendo,può sembrare strano ma…» si fermò un attimo,come per cercare le parole «...ma mi farebbe troppo male.Ti prego,non piangere.»
Quelle parole mi colpirono dritto al cuore,avevo sempre visto Zayn come un tipo timido e silenzioso,che non riesce a esternare i suoi sentimenti,perché mi stava dicendo queste cose, perché a me? A me che per lui ero sempre stata come una perfetta sconosciuta che da quando ci conoscevamo mi aveva parlato si e no due volte. Perché quella notte?
«Va bene» Dissi avvicinandomi a lui.
Mi baciò sulla fronte e risalì in macchina per poi sparire nella notte.
Tornai in casa e mi misi il pigiama,mi struccai e mi misi a dormire,molte volte le lacrime mi riempirono gli occhi ma non scesero mai sul mio viso.
Avevo fatto una promessa.
 

 Lalalalaaa ♫
Buonsalve unicorni di Narnia (?)
Il capitolo alla fine è molto mieloso,decisamente,forse troppo ma...
Poor Amanda D:
Lasciate pure una piccola recensione,che come sempre non morde :D
 

RINGRAZIAMENTI.
Un enorme grazie a 
shiver96
che recensisce tutti i capitoli e mi fa sempre  troppi complimenti *^*

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Sesto capitolo ***


La mattina dopo mia madre non lavorava e fui svegliata dal suono del campanello.
Mia madre aprii e dalla mia camera riconobbi la voce di Giusy che salì di corsa le scale.
«Svegliaa, Bella Addormentata! Abbiamo un sacco di cosa da fare oggi e…» Si interruppe dopo aver visto il mio viso,i miei capelli e il vestito buttato sulla sedia.
«Cosa è successo?! » Mi chiese allarmata
«Un casino adesso ti racconto.. » non feci in tempo a finire la frase che squillò il cellulare.
Lo presi,lessi il nome sul display e chiusi la chiamata ancor prima di rispondere.
«Chi era? » Giusy incrociò le braccia.
«Uno stronzo» Brontolai
Richiamò,Giusy prese il telefono prima che potessi farlo io.
«Perché non rispondi?» Mi chiese.
«Perché è uno stronzo,se vuoi parlaci tu e digli che lo odio e che non voglio vederlo mai più per il resto della mia vita! » Urlai
Mi prese in parola.
«Non vuole parlare con te,okay? Okay,ciao» La guardai sbalordita.
«Adesso mi spieghi tutto» Posò il cellulare e si sedette accanto a me,io le raccontai tutto quello che era successo la sera prima i suoi unici commenti furono “Che stronzo” oppure “Appena lo vedo sono cazzi suoi” o ancora,quello che temevo più di tutti “Te l’avevo detto”
Mi misi la tuta da ginnastica e con mio grande dispiacere Giusy se ne dovette andare,sua madre diceva che doveva accompagnare lei e sua sorella non so dove,così l’accompagnai alla porta.
«Ci vediamo domani a scuola,ciao Giusy» E ci abbracciammo.
Mi buttai sul divano,quel giorno non avevo voglia di fare niente, nemmeno i compiti,risuonarono alla porta e mia madre andò ad aprire,alzai gli occhi e vidi Zayn davanti alla porta,e mia madre che mi guardava confusa.
«Ciao Zayn» dissi alzandomi dal divano
«Ciao Amanda! Che ci fai in tuta? Forza vatti a cambiare» mi disse sorridendo.
«No,forse tu non mi hai capito,oggi ho intenzione di stare seduta sul divano e guardare film strappalacrime mentre mi riempio di nutella come una perfetta depressa,okay? »
«Non è okay,vatti a vestire che usciamo» Continuava a sorridere. Quel suo sorriso così bello,caldo….Stop.
A cosa stavo pensando?
«Zayn non so se noi potremo uscire dopo….» Non mi fece finire la frase.
«Non ci sto provando con te,sto cercando di tirarti su di morale, ma se vuoi stare in casa a deprimerti,fai pure» Mi sorrise avvicinandosi troppo,i suoi occhi erano troppo vicini ai miei quando mia madre tossì.
Mi ero dimenticata che era li sul divano a soli quattro metri da noi.
«Okay,hai vinto» Sorrisi e scomparvi per le scale,lasciandolo solo davanti alla porta.
Aprii il cassetto e presi una maglietta a caso e una felpa grigia,misi i jeans e dopo aver sistemato un po‘ i capelli scesi di sotto,lui era ancora vicino alla porta e mi stava guardando.
«Ehm..ciao mamma! » urlai
«Non fare tardi» Mi disse lei per tutta risposta.
Uscimmo e Zayn mi aprii la portiera della macchina,lo guardai male.
«Vuoi fartela a piedi? Ti avverto sono un po’ di chilometri» Disse ridendo.
Rideva sempre,sempre,ogni cosa che facevo o dicevo rideva,cominciava a darmi un po’ sui nervi.
«Così mi rassicuri molto,Malik» Ironizzai un po’ anche io.
«E’ un posto speciale,non ci ho mai portato neanche i ragazzi,dovresti esserne onorata»
«Oh,beh,certo» Mormorai e guardai fuori dal finestrino.
Ci allontanavamo sempre più dalla zona abitata e un brivido mi percorse. No Zayn non era quel tipo di persona,dovevo stare tranquilla.
«Ehi stai tremando,capisco che è novembre ma oggi non fa tanto freddo» mi disse Zayn.
«Non sento freddo» risposi.
«Hai paura…di me? » mi aveva spiazzata. Cosa gli avrei potuto rispondere? Che forse un po’ avevo paura di lui,che avevo paura del posto dove mi stava portando.
«No. Ho paura del posto dove mi stai portando» mormorai
Zayn scoppiò in una rumorosa risata.
«Seriamente? » Mi disse con le lacrime agli occhi per quanto aveva riso.
«Seriamente e non c’è niente di divertente» Risi sotto i baffi,mi stavo contraddicendo.
Arrivammo in una zona pic-nic lo guardai e scoppiai a ridere,era più forte di me, lui mi guardava a sua volta confuso.
«Perché ridi? » Mi chiese.
«Un’area pic-nic,non sai fare niente di meglio Malik? » Lo guardai negli occhi
«Non è questa la mia meta» Sorrise e mi prese per mano,si addentrò nel piccolo bosco.
Ecco in quel momento avevo paura,tremavo come una foglia,nel bosco era buio,tutto era così tenebroso,chiesi più volte a Zayn dove stavamo andando ma lui non mi rispose,ci stavamo avvicinando verso uno spiraglio di luce,le mie paure poco a poco svanirono e rabbrividii al solo pensiero do aver dubitato di Zayn.
Uscimmo dal piccolo bosco e davanti a noi si presentò un lago,era davvero piccolo ma era stupendo.
Il panorama era stupendo,il lago era magnifico,la cornice di alberi lo rendevano un posto magico,i fiori sul prato erano bellissimi,e vicino a me,vicino a me cera un ragazzo stupendo,come tutto quello che stava lì.
No. Momento. Cosa stavo pensando? Zayn è solo un amico,un amico che mi sta aiutando a non deprimermi per quello stronzo di Jeremy. Ancora lui,basta non dovevo più pensarci.
«Amanda? » Mi chiese Zayn passandomi una mano davanti il viso più volte.
«Stavo pensando» Sorrisi.
Ci sedemmo sotto un albero,vicino al lago.
 «Se per te questo posto è speciale,perché ci hai portato proprio me? » Gli chiesi fissando lo specchio d’acqua di fronte a noi.
Esitò per un istante poi si girò verso di me e mi rispose «Perché tu sei speciale» ritornò a guardare il lago «Sai,questo posto è conosciuto da poche persone,io ci vengo quando devo pensare…»
«E tu sei tra quei pochi che lo conoscono.. » mormorai
«Adesso ci sei anche tu» Questa volta mi guardò dritto negli occhi.
Si stava avvicinando,di nuovo quella sensazione di pericolo,come qualche ora prima i suoi occhi erano vicinissimi ai miei,il suo viso era vicinissimo al mio,solo che stavolta non c’era mia madre…
«Il sole sta tramontando » mi sussurrò all’orecchio «forse è meglio andare» continuò
«Si,credo sia meglio andare via» dissi.
Ritornammo nel bosco e per poi sbucare nell’area pic-nic ormai semideserta, risalimmo in macchina, e per tutto il viaggio quasi non ci parlammo.
«Perché non ammetti che hai paura di me?» Era serio.
«Perché io non ho paura di te!» Stavo quasi urlando
«Non sono così sicuro» Guardava la strada e la sua voce era ferma
«Se non mi credi sono problemi tuoi» gli dissi e mi girai verso il finestrino
Mi salirono le lacrime agli occhi e una mi scivolò sul viso,che senso aveva mantenere la promessa? Non stavo piangendo per Jeremy stavo piangendo per lui.
Arrivammo a casa mia,e scesi,lui scese con me e notò che stavo trattenendo le lacrime.
«Scusami» Mi disse abbracciandomi «Mi dispiace per…» Ricambiai l’abbraccio e strinsi la sua felpa,cercavo di non piangere e ci stavo riuscendo.
«Non ti preoccupare» mi asciugai un occhio «va tutto bene» sorrisi,cercando di sfoderare il miglior sorriso che potessi fare in quel momento e mi avviai verso la porta,mi salutò con una mano da lontano e lo salutai anche io,salì di corsa in camera mia  vederlo sfrecciare via,ma la sua macchina non c’era più,sentii qualcuno entrare alle mie spalle.
«Tutto bene Amanda? » Mi chiese mia madre.
«Si mamma,tutto bene»
Quella sera ripensai alla giornata che avevo avuto,alle emozioni che avevo provato alla sensazione di pericolo che sentivo ogni volta che Zayn si avvicinava a me.
Cercai di convincermi che fosse una cosa normale,ma la logica voleva che non lo fosse,il mio cervello non riusciva a capire cosa stesse succedendo,ma il mio cuore forse lo aveva capito..
Già il mio cuore,quello che esattamente poche ore fa fu rapito da un ragazzo dai capelli neri e gli occhi color nocciola.
Forse,pian piano ci stavo arrivando anche io.
Mi stavo veramente innamorando di Zayn?

 Ciao a tutti principi e principesse di Narnia! (?)
Posso innamorarmi di uno dei miei capitoli?
Me lo permettete? LOL
E' un capitolo lungo perciò mi farebbe piacere una recensione anche una piccina picciò :33
 PS: E' ricominciata la scuola e quindi avrò meno tempo per scrivere i capitoli ma io vi amo ♥
 -Mar :) xx

 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Settimo capitolo ***


Era lunedì. Ciò significava l’inizio di un’altra settimana d’inferno. Un'altra settimana con Jeremy.
Arrivai  a scuola e lui non c’era per un attimo pensai che quel giorno non sarebbe venuto,invece mi sbagliavo era in un angolo con i suoi amici.
Non li degnai di uno sguardo e mi avviai verso la porta,entrai,malgrado non fosse ancora suonata la campanella,entrai dentro l’aula di inglese ero sola,non c’era neanche la professoressa.
Suonò la campana e poco a poco entrò tutta la classe,Jeremy fece per sedersi vicino a me ma misi lo zaino sulla sedia prima che potesse avvicinarsi.
Fortunatamente subito dopo Jeremy entrò Giusy,gli dissi di sedersi vicino a me,poi guardò male Jeremy  e mise il suo zaino vicino al banco.
«Mi hai salvato la vita» Le dissi.
«Lo sai che prima o poi dovrai affrontarlo,Amanda?» Mi guardò preoccupata.
La professoressa entrò e non feci in tempo a risponderle ma dal mio sguardo si capiva che non avrei avuto idea di come parlargli.
Passai tutte le ore e la pausa pronao vicino a Giusy,lei aveva un carattere più forte del mio,diceva le cose giusto al momento giusto e se aveva qualcosa da sirti te la diceva in faccia senza farsi troppi problemi,ma come si dice? Gli opposti si attraggono,no? Ecco lei era la mia migliore amica,eravamo inseparabili.
Ci conoscemmo in seconda media e da li la nostra amicizia va avanti facendosi giorno dopo giorno più forte,ormai la consideravo come una sorella,casa mia era casa sua e viceversa.
All’uscita da scuola rimasi attaccata a lei ma Giusy continuava a dirmi “Devi dirgli come stanno le cose e devi farlo ora,più va avanti questa storia e la situazione peggiorerà,fidati.”
Uscii dal cancello senza di lei,e come aveva previsto Jeremy venne a parlarmi.
«Amanda, ascoltami,ti prego» Mi prese per un braccio
«Non toccarmi!» Gli dissi.
«Ti posso spiegare..»
«No,Jeremy tutto quello che devi dirmi l’ho visto con i miei occhi,te lo chiedo per favore,non parlarmi mai più Jeremy,è finita» La mia voce era ferma,sicura,forse perchè ero sicura di quello che dicevo.
«Ma Amanda,dammi un possibilità» Disse implorante,io persi la pazienza.
«Jeremy è la seconda volta che ci casco stavolta non mi inganni,fattene una ragione,perché non ti metti con quella bionda? Sarete perfetti insieme,mi fate entrambi schifo.» Mi allontanai verso la fermata dell’autobus,non avevo mai detto cosa del genere a nessuno,per un attimo mi sentii in colpa..
“In colpa per quell’essere? No!” Pensai mi avvicinavo sempre di più alla fermata finché non notai che c’era un enorme ingorgo proprio vicino alla scuola,a capo della coda c’era un grande macchina nera, la riconobbi,l’avrei riconosciuta tra mille,il finestrino nero si abbassò.
Intravidi Zayn tutto sorridente, mi salutò con la mano e mi disse di salire. Non me lo feci ripetere due volte,non volevo tornare a casa con l’autobus,tantomeno quel giorno.
«Finalmente sei uscita,mi era un po’ stufato di sentire tutti questi clacson! » Disse appena salii in macchina.
«Hai bloccato il traffico solo per venirmi a prendere a scuola?! » Lo guardai sbalordita mentre faceva uno die quei sorrisetti orgogliosi  «mi sorprendi Malik » Continuai.
«Ti riporto a casa oppure vuoi andare da qualche altra parte?» Mi chiese
«Mmh,vediamo,non ho mai visto casa vostra» Dissi sfidandolo.
«Vada per casa nostra» Disse ridendo sotto i baffi.
Arrivammo in pochissimo tempo,guidava come un pazzo,scesi dall’auto e seguii Zayn per il vialetto.
Prese le chiavi dalla giacca e aprì la porta,appena li vidi cominciai a piegarmi in due dalle risate.
Louis e Liam stavano guardando un film seduti per terra dato che il divano era occupato da Niall che ingurgitava un pop-corn dopo l’altro mentre scriveva col telefono.
Harry uscì dalla cucina in boxer con una coca cola in mano e un po’ di patatine in bocca.
«All’insegna della salute! »Esclamai ridendo.
«Cazzo Zayn,potevi anche dirmelo che veniva qualcuno a casa!» Disse fingendosi arrabbiato.
«Vestito o no fai ridere lo stesso Hazza! » Aggiunsi io ancora appoggiata alla porta per non cader dopo aver riso così tanto.
Harry mi fece la linguaccia e corse di sopra,probabilmente a mettersi un paio di pantaloni.
Mentre io non sapendo che fare cercai Zayn con lo sguardo.
«Niall,in quel divano entriamo in tre quindi se ti metti seduto come una persona normale ci mettiamo seduti anche io e Amanda» Disse Zayn buttando un cuscino in faccia a Niall,che si mise seduto composto mentre non staccava gli occhi dal telefono.
Cominciammo a guardare il film anche noi,per un po’ lo seguii poi mi cominciai ad annoiare e iniziai a vedere cosa stavano combinando i ragazzi: Harry era sceso con una tuta si mise seduto per terra vicino a Louis e Liam mentre dopo un po’ iniziai a sbadigliare finché non chiusi gli occhi e mi addormentai completamente.

 


***
 


Al mio risveglio non ero dove mi ero addormentata,bensì in un letto che non era il mio in una stanza che non riconoscevo.
Mi alzai e uscii dalla porta senza far rumore,ero al piano superiore della casa dei ragazzi,mentre scendevo le scale il mio stomaco brontolò.
«Stai zitto!» Stavo parlando col mio stomaco,era ufficiale: ero impazzita.
Andai in cucina e appena vidi Zayn davanti al frigorifero uscii più velocemente di quanto fossi entrata ma lui mi vide comunque.
«Ti sei svegliata» Mi disse.
«Ehm si» Che risposta cretina.
«Allora la mia spalla può essere considerata un cuscino ora? » Disse ridendo.
«Scusami? » Ero ancora confusa dal sonno.
«Intendo dire che durante il film di sei addormentata sulla mia spalla e ci sei rimasta per più di un’ora» Si avvicinò. Io arrossii.
«Opss.. » Nascosi il viso nel capelli per non far vedere che arrossivo.
«Perché ti nascondi? » Mi abbracciò.
«Perché si! » Risposi.
«Ehi,non vale “perché si” come risposta» Continuò a ridere
Guardai il grande orologio sul muro della cucina: erano le 19:40
«Cazzo! E’ tardi devo andare a casa ehm…» Presi il cappotto e me lo infilai «grazie per il bel pomeriggio! » Sorrisi e presi lo zaino.
«Ma se hai dormito tutto il tempo! » Disse Zayn
«Devo andare ci sentiamo,ciao! » Aprii la porta.
«Ciao Amanda! » Disse Zayn e tornò in cucina, io chiusi la porta e.. non avendo la minima idea di come tornare a casa da quella zona di Londra risuonai il campanello. Zayn mi riaprì dicendomi:
«Cos’hai dimenticato?»
«Come torno a casa da qui? » Dissi guardando il pavimento. Lui scoppiò a ridere.
«Andiamo ti riaccompagno»
«Grazie» Sussurrai.
Arrivammo in pochi minuti,lo salutai ed entrai in casa.
Deglutii mia madre mi guardava con un aria non molto amichevole.
«Amanda Elizabeth Parker» Odiavo quando mi chiamava col mio nome completo. «Devi spiegarmi un bel po’ di cose! » Mi disse lei,posai lo zaino e senza dire una parola mi sedetti sul divano,di fronte a mia madre.

 
 

NOW LOOK AT ME (?) *this is the part of mee*
No vabbè sto leggermente in fissa con quella canzone
In questo capitolo non succede nada de nada u__u
Ma era per ridere un po' ci vuole ALLEGRIAA (?)
Apparte la madre di Amanda leggermente incavolata alla fine :')
Allur, ho appena scoperto che il primo capitolo è arrivato a 205 visualizzazioni *O*
E che questa storia è
Preferita da 3
Ricordata d 2
Seguita da 8

#MuchLove  
Come sempre,le recensioni non mordono :33 u_u
 
Mar C: xx
 


 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Ottavo capitolo ***


Osservò i miei movimenti cauti finché non mi sedetti di fronte a lei.
«Mamma ascoltami» Cominciai io.
«Amanda,ultimamente non sei più te stessa. Cosa ti prende? » Era molto arrabbiata. «I tuoi voti stanno scendendo,quest’anno hai gli esami! »
«Lo so,mi dispiace è che sto passando un brutto periodo,può capitare a tutti no? » Mi stavo alterando e la risposta di mia madre non fece che peggiorare la situazione.
«Non mi pare che sia un così brutto periodo,stai uscendo tutti i giorni con quel ragazzo,ti accompagna ovunque, non mi sembra una cosa brutta»
«E’ solamente un mio amico, mi fa stare bene ecco perché esco con lui! » Mi alzai di scatto «Io…non gli piaccio e lui non piace  me! » Urlai.
Corsi verso la mia camera sbattei la porta e la chiusi a chiave.
Mi appoggiai alla porta fino a scivolare e sedermi per terra,avevo detto una grossa bugia? No,avevo detto la cavolata più che potessi mai dire,presi il telefono e chiamai Giusy avevo bisogno di parlare con lei.
«Ehi,Amanda come v…» Non fece in tempo a finire la frase.
«Giusy,ascoltami devo parlarti è importante.» Cercavo di trattenere i singhiozzi.
«Amanda starai mica piangendo? Cos’è successo? » Mi chiese allarmata.
«Niente ho discusso con mia madre e…mi sono resa conto di una cosa» Sospirai.
Ci fu una lunga pausa durante la quale Giusy non parlò,stavo cercando di trovare le parole per dirlo,ma non riuscivo a girarci intorno perciò dissi quello che avevo sempre sentito.
«Credo di essermi innamorata di Zayn» Chiusi gli occhi.
«Cosa intendi fare? » Mi chiese Giusy.
«Non lo so,è questo il punto» Sbuffai.
«Io penso che tu dovresti dirglielo. » Mi disse Giusy con aria tranquilla.
«NO! » Urlai. «È fuori discussione. » Dissi piano.
«Io lo farei» Continuò Giusy.
«Si ma,io non sono te,adesso stacco,ci sentiamo» E chiusi la chiamata,parlare con Giusy mi aveva confusa ancor di più di quanto lo ero già. Stetti minuti, o forse ore a pensare a cosa fare,a come parlare,e decisi che forse Giusy un po’ di ragione ce l’aveva,avrei dovuto dirglielo prima o poi.

 


***
 

Era un pomeriggio di Dicembre quando io  Zayn eravamo nel nostro posto speciale,quello dove eravamo andati quella volta dopo la mia rottura con Jeremy. Solo che questa volta era diverso,io avevo capito di essermi innamorata di lui,Jeremy era uscito definitivamente dalla mia vita e Zayn non faceva altro che darmi occasioni per baciarlo, essendo sempre così bello e dolce.
Eravamo all’ombra del grande albero di fronte al lago, io guardavo il piccolo specchio d’acqua mentre Zayn scarabocchiava qualcosa su una specie di quaderno.
«Cosa scrivi? » Dissi incuriosita avvicinandomi.
«Un po’ di quello che mi passa per la testa» Mi rispose lui senza staccare gli occhi dal quaderno poi riprese «il più delle volte diventano canzoni» Sorrise mordendosi il labbro.
«Posso leggere? » Chiesi guardandolo.
«Se ci capisci qualcosa» Mi disse porgendomi il quaderno.
In effetti le parole erano nascoste tra schizzi fatti con la penna,e era difficile assemblare i pezzi.
«Vedi» Mi disse «non ho idea di come continuare questo» mi indicò un piccolo quadrato dove c’era scritto qualcosa.


Is your heart taken? is there somebody else on your mind? I’m so sorry, I’m so confused just tell me, am I outta time?
 Is your heart breaking? How do you feel about me now? I can’t believe I let you walk away when….

 

«Vediamo…» Dissi fissando il foglio « perché non provi con… I should’ve kissed you? » Lo guardai soddisfatta.
«Mi piace» Disse sorridendo e lo scrisse accanto alle altre parole,dopo averlo scritto, chiuse di scatto il quaderno,lo posò con la penna sull’erba e si voltò verso di me.
«Amanda devo dirti una cosa importante. » Disse guardandomi negli occhi. Cercai di mantenere la calma e di sembrare il più naturale possibile.
«Dimmi» Dissi un po’ preoccupata.
«Sono un po’ di settimane che vorrei dirtelo ma non ci riesco» Non staccava i suoi occhi dai miei.
«Devi dire quello che dice il tuo cuore,le stesse identiche parole,provaci» Lo incoraggiai.
«Il fatto è che il mio cuore non mi dice di parlare» Rispose.
«E cosa ti dice di fare?» Chiesi ridendo un po’
Lui non mi rispose,o meglio, lo fece ma senza parole.
Mi guardò con un aria innocente,poi avvicinò una mano al mio viso e la passò tra i miei capelli.
Sentii il mio battito accelerare,farsi sempre più veloce,pensai che il cuore potesse scoppiarmi dentro al petto da un momento all’altro.
Mise la mano dietro al mio collo e cercò di avvicinare il mi viso al suo,io non opposi resistenza e in pochi secondi i nostri visi erano vicinissimi,i nostri nasi si toccarono,sentii un brivido percorrere il mio corpo seguito da una cosa che assomigliava a una piccola scarica elettrica.
Sentivo il suo respiro entrare nella gola e poi diffondersi ovunque,ancora quella sensazione di pericolo,quella sensazione di non essere al sicuro,sensazione che svanì appena le nostra labbra si unirono.
Dapprima era un bacio delicato,quasi a stampo, poi divenne più intenso,mi avvicinai ancor di più a Zayn,misi la mano dietro alla sua testa e gli accarezzai i capelli,lo vidi sorridere mentre mi baciava.
Tutto attorno a noi era svanito,il lago gli alberi,il prato,c’eravamo solo io e lui,il suo sorriso,i suoi capelli,la sua bocca,il resto poteva anche sparire nel nulla, se fosse scoppiato un incendio in quel momento,non ce ne saremo neanche accorti.
Quando ci staccammo l’uno dall’altro, le mie braccia erano ancora attorno a lui.
«Hai degli occhi meravigliosi,lo sai? » Mi sussurrò.
Io sorrisi,in quel momento mi sentivo felice,non avevo pensieri,non avevo preoccupazioni mi sentivo un’altra persona,era forse nata la nuova Amanda?
Alle parole di Zayn però,spalancai gli occhi e scattai in piedi.
«Cosa c’è? » Mi chiese.
«Sei tu! » Esclamai. Mi guardava confuso «I messaggi… insomma, sei sempre stato tu,sin dall’inizio. » Mi guardò e sorrise orgoglioso.
«Ops lo hai scoperto,non è più divertente così» Si alzò in piedi e scoppiò a ridere.
Lo abbracciai forte,stringendolo a me,con le lacrime agli occhi,lacrime di gioia.
«Ehi,è tutto a posto» Mi disse accarezzandomi i capelli.
Evidentemente non sapeva cosa si provava ad essere me in quel momento. Perché non era affatto tutto a posto,avevo un’enorme paura: paura di svegliarmi e realizzare che tutto questo era solamente un sogno perché a me,Amanda Parker,non era mai successa una cosa del genere in tutta la vita,non mi ero mai sentita più felice.
«Che ne dici se torniamo a casa? » Mi disse.
«Ma non sono neanche le sei! » Protestai.
«Lo so,ma la natura vuole che di inverno le giornata durino poco» Sollevò il mio viso verso il cielo «il sole sta tramontando»continuò.
In effetti il cielo stava assumendo qualche striatura violacea che stavano prendendo il posto di quelle rosate.
«Okay,andiamo» Dissi e mi incamminai verso il bosco,alcuni secondi dopo Zayn era al mio fianco,l’area pic-nic era deserta ormai, arrivammo dov’era parcheggiata la macchina e salimmo.
Durante il tragitto per arrivare a casa mia mi raccontò di come aveva avuto il mio numero: quando io e Harry ci eravamo scambiati i numeri Zayn aveva “accidentalmente” preso il telefono di Harry per qualche minuto. Non avrei mai immaginato che la cosa potesse essere così sciocca.
Arrivammo a casa mia,per lui era ormai un gesto automatico scendere dalla macchina solo per salutarmi,quel giorno però invece del solito abbraccio mi diede un bacio. Inizialmente rimasi un po’ sorpresa ma non lo diedi a notare.
«A domani Amanda» Mi disse dolcemente
«A domani Zayn» Risposi io. Incredibile, avevo ancora la capacità di parlare.
Mi avviai in casa e quando aprii la porta mia madre era li,odiavo quando faceva il turno di notte.
«Sei in grossi guai Amanda» Mi disse. Aveva visto tutto.
«Non mi importa» Risposi andando in camera.
Non mi importava niente,in quel momento,niente e nessuno poteva togliere il sorriso dal mio volto.

 

Buonasera carote al cioccolato (?)
Adesso voi ditemi se sono normale,mentre lo scrivevo mi veniva da piangere :')
No non sono normale ma questo già si sapeva,LOOL
Comuunque ci siamo arrivati al bacio contenti? io si taaanto taaaanto taaaanto *^*
Vi chiedo troppo se domando per una recensione piccina picciò?
No vero? :')
Beh,allora al prossimo capitolo gente C:
 -Mar :) xx
 
PS: Domani proverò a mangiare carote e nutella promesso! u__u

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Nono capitolo ***


Appena entrata in camera andai nel piccolo bagno annesso ad essa e mi guardai allo specchio.
Perché Zayn aveva scelto me? Non avevo niente di speciale. Niente che potesse attirare l’attenzione.
I miei occhi non erano di quell’azzurro brillante capace di catturarti l’anima,i miei capelli non erano biondi o rossi fiammanti,che cos’avevo io di così raro e speciale?
Mi passai una mano tra i capelli neri cominciando a giocherellare con uno dei ricci,la mia mano passò accanto agli occhi,ai miei occhi marroni,color cioccolato.
Dopo la mia mano toccò la guanci fino ad arrivare alle labbra,sorrisi un po’ imbarazzata al pensiero di cosa stavo facendo,sembrava una cosa così stupida.
Uscita dal bagno scesi in cucina per mangiare,non che avessi tanta fame ma era da quella mattina che non toccavo cibo.
«Amanda» disse mia madre appena finito di mangiare.
«Che ‘è? » Chiesi un po’ scocciata.
«Sei in punizione,per una settimana non uscirai. » Continuò lei calma.
«Okay,sei soddisfatta ora? »Le risposi io andandomene.
Chiusi la porta della mia camera e chiamai Zayn
«Amanda,ciao! Cosa c’è?» Disse lui.
«Sono in punizione per una settimana,carino vero? » Dissi prendendola alla leggera.
«Quindi non puoi uscire di casa per una settimana? » Mi chiese.
«Eccetto per andare a scuola,mi dispiacerà non vederti per una settimana» Dissi.
«E chi ha detto che non ci vedremo?» Disse lui ridendo.
«Cos’hai intenzione di fare? Devo preoccuparmi Malik? » Chiesi soffocando una risata?
«Non più di tanto» Rispose lui. «Buonanotte pasticcino»
«Odio i soprannomi Zayn ricordatelo» Dissi ridendo.
«Me lo ricorderò,buonanotte Amanda» Si corresse.
«Buonanotte» Dissi e chiusi la telefonata.
 Mi addormentai pensando a cosa avrebbe fatto Zayn,in realtà i sorprendeva sempre e credo che ormai potevo aspettarmi che entrasse anche dalla finestra,ma lo avrei comunque scoperto nei giorni che sarebbero venuti.

***
 


Era il terzo giorno di punizione ed ero in casa a guardare la tv,mia madre avrebbe continuato a fare il turno di notte finché la mia punizione non sarebbe finita,a volte odiavo il fatto che lavorasse in ospedale.
Verso le sei qualcuno suonò al campanello feci per alzarmi ma mia madre mi precedette andando ad aprire,ero curiosa di sapere chi fosse e mi alzai in piedi,appena vidi Zayn con un sorriso enorme come il mazzo di fiori che aveva in mano,mi bloccai sul posto e rimasi a bocca aperta.
«Salve signora Smith,c’è Amanda? » Chiese disinvolto.
«Si è in salotto» Rispose mia madre. Zayn entrò in casa.
«Grazie mille» fece per avvicinarsi a me «Dimenticavo,questo è per lei. » Disse porgendo i fiori a mia madre.
«Ciao Zayn» Dissi io.
«Te l’avevo detto che ci saremo comunque visti» Disse abbracciandomi. Era entrato in casa normalmente,quello si che mi sorprendeva.
«Hai il quaderno» Chiesi vedendo che stringeva in mano un piccolo quaderno blu.
«Si,ieri sera mi è venuta in mente anche una specie di melodia,per la canzone» Disse guadando il pavimento
«Siediti» Dissi indicando il divano «Mi piacerebbe sentirla» continuai.
Lui sorrise e poi cominciò a cantare le poche righe che aveva scritto,le parole erano stupende e la sua voce le rendeva qualcosa di unico,la sua voce era unica,era bellissima,credevo di non aver mai sentito una voce così bella in vita mia.
«E’ stupenda! » Dissi e lo abbracciai forte. Guardai mia madre che ci osservava dalla cucina.
«Saliamo? » Chiesi.
«Va bene» Mi rispose.
Salimmo in camera mia e Zayn stette tantissimo tempo a osservare tutte le foto che avevo sulla parte sopra il mio letto,la maggior parte erano delle mia vacanze con Giusy: a Roma,Parigi,Dublino.
Poi ce n’erano altre di me e mia madre,il mio giorno di scuola a Londra,alle elementari,gli esami di terza media e c’era un piccolo spazio vuoto  dedicato alla cerimonia del diploma che si sarebbe svolta quell’anno.
Non avevo foto di mio padre,non perché non volessi ma perché mia madre non ne aveva e anche se ce le avesse avute non mi avrebbe mai permesso di attaccarle.
«Non ci sono foto di tuo padre? » Mi chiese.
Io guardai il pavimento.
«Non ne ho» Risposi,le parole non riuscivano a uscire dalla mia bocca.
«Non so quasi niente di lui,a parte che si chiama Phil Parker e che ho vissuto con lui fino all’età di quattro anni,poi lui e mia madre hanno divorziato e…lei mi ha portato a Londra con se. »
Non feci in tempo ad alzare gli occhi che le sue braccia mi strinsero a lui.
«Mi dispiace per avertelo chiesto» Mi disse piano.
«No,è tutto a posto» Dissi io «ho troppi pochi ricordi per soffrirne» Aggiunsi.
Zayn ritornò alla parete di foto.
«Lei è Giusy? » Mi chiese indicando una sua foto.
«Si è bellissima» risposi io.
«Tu lo sei di più» Mi abbracciò e in meno di un minuto le nostre labbra si muovevano contemporaneamente combaciando perfettamente l’une alle altre.
Ci staccammo quando sentimmo bussare. Mi allontanai da Zayn e andai ad aprire a mia madre.
«Scusate,volevo solamente sapere se..Zayn ti fermi a cena? » Spalancai gli occhi.
«Se non disturbo,altrimenti posso anche andare» Disse lui.
«Okay,allora preparo per tre. » Disse mia madre e uscì.
Lo guardai un po’ confusa e scesi anche io e Zayn ricevette una telefonata da Liam
«Si Harry sono da Amanda,si sto bene,no non so quando torno,ci vediamo stasera,ciao» Disse. Liam sembrava una specie di genitore apprensivo,ma era davvero dolce a preoccuparsi per i ragazzi.
«Gliel’hai detto?» Chiesi
«Gli ho accennato qualcosa» Mi rispose Zayn
«Quindi ora noi….ecco,stiamo insieme? » Continuai io
«Solo se lo vuoi» Mi rispose.
«Certo che lo voglio! Che domande» Esclamai e lo abbracciai,lui ricambiò l’abbraccio.
Mia madre ci chiamò per la cena e andammo a sederci.
«Questo pollo è davvero delizioso Sophie» Disse Zayn. Bene adesso aveva cominciato a chiamare mia madre per nome,mi sentivo in imbarazzo,tanto.
«Grazie mille Zayn» Rispose mia madre sorridendo.
Io diventavo sempre più nervosa. Ad un certo punto non ce la feci più.
«E’ possibile che qui dentro io sia l’unica che si sente in imbarazzo?! » Esclamai.
Mia madre e Zayn mi guardarono sbalorditi.
«Amanda calmati,non capisco perché dici così? » Mi chiese mia madre.
«E’ tutto così strano» Risposi.
«Non è strano Amanda credimi» Mi disse Zayn guardandomi negli occhi.
Mi persi nel suo sguardo tenebroso e rassicurante allo stesso tempo magnetico e dolce.
«Si ehm..avete ragione» Dissi io  e continuai a mangiare dal mio piatto.
Appena la cena finì mia madre andò in cucina lasciandoci soli.
«Scusami per prima,io pensavo che mia madre non ti sopportasse» Dissi io.
«Perché mai dovrebbe farlo? » Mi chiese lui.
«Non lo so,mi ha messo in punizione proprio dopo averci visto baciarci,cosa posso pensare? »
«Forse è solo preoccupata,è pur sempre una madre,insomma sua figlia non è più una bambina e si sta  allontanando sempre di più da lei» Mi disse.
«Adesso vado,ho detto a Liam che sarei tornato pesto» Mi abbracciò.
«Buonanotte» Dissi e lo accompagnai alla porta. Lui uscì e salì in macchina mi salutò con la mano e partì.
Ritornai in camera erano quasi le dieci e mezza ma non avevo sonno,verso le undici entrò mia madre prima di andare in ospedale.
«Mi dispiace per aver pensato male,è una bravissimo ragazzo»
«Grazie mamma» Sorrisi. Potevo addormentarmi senza alcun problema per la testa 

 
 
 Saaaaalve a tutte carote al cioccolato :D
(Si passiamo dagli unicorni alle carote LOL)

Questo capitolo è una cacca .__.
Boh non mi piace,è essenziale,credo,per il continuo della storia,perchè..perchè.
Lo vedrete nei prossimo capitolo non posso lasciar traperlare niente u_u
*cuce la tastiera*
Allur,me la lasciate un recensione? :33 *occhidacucciolo*
Kisses (?)

 
-Mar :) xx

 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Decimo capitolo ***


Era il 31 di Dicembre,avevo passato le feste un po’ con mia madre e mia zia un po’ con i ragazzi,ma quell’ giorno avevo intenzione di divertirmi al massimo e dimenticare tutte le cose brutte successe in quell’anno,e di conservare quelle belle. La mia vacanza a Roma con Giusy,l’aver incontrato i ragazzi,essermi messa con Zayn.
Erano le sette di sera ed ero in camera mia,seduta sul pavimento con il letto stracolmo di vestiti: non sapevo quale scegliere.
Giusy sarebbe venuta da me alle otto ma decisi di chiamarla e di farla venire prima,doveva aiutarmi. Dopo circa quindici minuti suonò il campanello e le andai ad aprire.
«Saltiamo i convenevoli,fammi vedere i vestiti» Disse sorridendo e precipitandosi in camera mia.
Esaminò con cura i quattro vestiti che avevo,prendendoli uno ad no e metterli contro luce,a volte mi sembrava una specie di stilista.
«Metti questo» Mi disse indicandomi il terzo vestito a partire da sinistra.
Era nero,aveva solamente una spallina con i volà e i bordi erano rossi.
«Dovrei metterci delle scarpe rosse,che io non ho» Dissi.
«Si invece,ricordi quest’estate? Dovevamo comprare delle scarpe col tacco  per andare a Roma e tu ti sei comprata quelle rosse che non hai mai usato in vita tua,saranno ancora dentro la scatola in qualche armadio» Mi disse Giusy.
Credevo di amare quella ragazza,si decisamente,riusciva a tirarmi sempre fuori dai pasticci. Sempre.
Alle otto e mezza eravamo finalmente pronte,e il campanello suonò.
Io andai ad aprire,e davanti a me c’erano Zayn e Niall, gli altri ci aspettavano in macchina.
«Siete fantastiche» Disse Niall,vidi Giusy arrossire leggermente,lei non voleva ammetterlo ma credevo che forse si stava rendendo conto che Niall gli piaceva e non poco!
«Farai svenire un botto di gente se continui a essere così maledettamente bella» Mi disse Zayn all’orecchio.
Io scoppiai a ridere «Vale anche per te sai?» dissi io «Immagino la quantità di oche che ci proveranno con te stasera» continuai guardandolo.
«Ma io sono proprietà privata» Scoppiò a ridere e poco dopo la sua risata contagiò anche me.
Verso le nove arrivammo al locale scelto dai ragazzi,era un posto in centro,poco lontano da casa loro,il che era un bene altrimenti Harry e Louis,conoscendoli, non sarebbero riusciti a tornare dopo una serata in discoteca,specialmente dopo una serata come quella.
Entrammo ed era buio,la poca luce che c’era proveniva dalla pista e dall’angolo “bar”
Senza pensarci andai a prendermi un drink,non era poi così forte così ne presi un altro e un altro ancora.
Decisi di fermarmi,non era arrivata nemmeno la mezzanotte e stavo cominciando a ubriacarmi,sentivo la voce di Zayn che mi chiamava e mi diressi da lui.
Ballammo per un po’,dopodiché mi guardai un po’ attorno: Harry l’avevamo perso,se ne andava in giro dicendo cose senza senso,Louis al suo seguito,l’unico che si poteva definire “nella norma” era Liam,era sempre stato il più responsabile tra i cinque ma la mezzanotte non era ancora arrivata e io sapevo che mi sarei potuta aspettare di tutto. Niall e Giusy erano spariti,non li vedevo da nessuna parte,probabilmente erano insieme chissà dove.
Presi un altro drink e dopo un po’ sentii la voce del DJ
«Mancano 30 secondi alla mezzanotte,facciamo questo conto alla rovescia! » Urlò per il microfono e tutta la discoteca rispose con un urlo.
«10,9,8,7,6,5….»Cominciò lui,sentii Zayn avvicinarsi a me.
«4,3,2,1…BUON ANNO GENTE! » Urlò il DJ. Mi voltai verso Zayn.
«Zayn» Dissi o meglio urlai per farmi sentire.
«Si? »Mi rispose lui.
«Baciami!» Lo vidi sorridere avvicinarsi sempre di più fino a che la distanza tra noi divenne nulla. Ero felice. Era felice. Era il nuovo anno e lo stavo passando con lui. La gente intorno a noi sparì come sparì il piccolo bosco durante il nostro primo bacio.
«Andiamo in un posto più tranquillo? » Domandai ancora abbracciata a lui.
«Non ci sono posti tranquilli qui» Mi rispose sorridendo.
«Allora scappiamo» Risposi. Okay avevo bevuto ma solo un pochino,era giusto un po’ brilla,sapevo quello che stavo facendo,sapevo quello che volevo. Lo sapevo
«Andiamo a casa» Continuai io.
«Non ti piace stare qui?» Mi disse
«Non mi piacciono le discoteche ricordi? » Dissi io.
«Ricordo. » Sorrise. Andammo verso l’uscita,e ci dirigemmo a casa a piedi,non era lontana.
Aprì la porta ed entrai,era diversa da come l’avevo vista l’ultima volta,di notte era ancora più bella,sembrava più grande.
Camminai per l’ingresso,per poi arrivare al salone,poi sentii Zayn prendermi in braccio. Soffocai in una piccola risata.
Salì le scale ed entrammo in una camera,la stessa dove mi risvegliai il giorno in cui mi ero addormentata,dedussi che fosse la camera di Zayn.
«So cosa vuoi» Mi disse ridendo sotto i baffi.
«Lo so anche io»  Risposi. Che risposta stupida,si vedeva che avevo bevuto.
«E che cosa vuoi?» Disse avvicinandosi sempre di più con un sorriso malizioso stampato in faccia.
Lo guardai fisso negli occhi. «Voglio te» sibilai.
Lo avvicinai a me e lo baciai,dopo un notai che la sua maglietta non c’era più e che anche dopo poco tempo la cerniera del mio vestito sarebbe andata a farsi benedire.
Dopo un po’ decidemmo che anche gli altri vestiti erano di troppo e finirono sul pavimento insieme alla maglietta di Zayn e al mio vestito.
Lui era perfetto,tutto di lui era perfetto,il carattere,il corpo,lo sguardo,non riuscivo a trovare nessun difetto in lui in quel momento.
Quella fu la notte più bella della mia vita,lui era mio e  ne avevo la certezza …
In seguito cercai di addormentarmi,la mia testa poggiata sul suo petto e la sua mano sui miei capelli.
«Zayn» Dissi piano,accertandomi che non stesse dormendo.
«Amanda» Mi rispose lui fissando il soffitto.
«Mi ami? » Chiesi chiudendo gli occhi.
Lui si girò verso di me,aprii per un attimo gli occhi e vidi che mi stava fissando,mi stava sorridendo.
«Più della mia stessa vita» Disse continuando a guardarmi.
«Bene» Dissi io «perché anche io ti amo» continuai.
Vidi i suoi occhi illuminarsi,il suo bellissimo sorriso prendere forma,lo vidi avvicinarsi,ero pronta a rispondere al suo bacio quando mi diede un piccolo bacino sul naso.
Scoppiai a ridere e lui mi seguì a ruota. Poi avvolta dalle risate e dalle sue braccia mi addormentai.


***

La mattina non furono i raggi di sole a svegliarmi,anche perché un’enorme coltra di nuvole,tipica della mia amata Londra,impediva al sole di uscire,invece fu la voce di Harry che parlava da solo per casa a riportarmi nel mondo dei comuni mortali.
Mi alzai a sedere sul letto e vidi il posto accanto al mio era vuoto. Dov’era Zayn?
Non volevo chiamarlo o ragazzi si sarebbero accorti che ero li,ma proprio in quell’istante Zayn uscì dal bagno,con un asciugamano addosso.
«Buongiorno» Disse.
«Ehm.. si buongiorno» sorrisi «Tu uno di questi giorni mi farai prendere un infarto» dissi scherzando.
Rise anche lui. «Dimmi signor Malik,dove hai messo i miei vestiti? » Dissi indicano l’angolo della stanza ormai vuoto.
Lui non mi rispose e aprì il primo cassetto dell’armadio davanti al letto e li mise accanto a me.
«Eccoli,ma non credo sia il caso di scendere giù con un vestito da sera» Disse.
In effetti aveva ragione,così mi lanciò una sua felpa,almeno credevo fosse una felpa.
Andai in bagno e misi la felpa che mi aveva dato Zayn era blu con una scritta arancione ed era enorme,forse era troppo grande anche per lui.
Scendemmo a fare colazione e già immaginavo i commenti di Harry nella mia testa e mi scappò da ridere.
«Che profumino,chi sta cucinando? » Chiesi.
«Liam» Mi rispose Louis. Guardando verso il bagno,mi voltai anche io e vidi Harry camminare come uno zombie.
«Mi gira la testa» Disse e cadde sul divano.
«A che ora siete tornati stamattina?» Chiese Zayn preoccupato.
«Alle sette credo,o erano le sei? » Disse Louis guardando in aria.
«Dov’è Niall? E Giusy? Oddio l’ho lasciata da sola con Niall! » Dissi mettendomi le mani tra i capelli «devo chiamarla»
«Voi piuttosto,dopo la mezzanotte siete spariti! » Cominciò Louis «che avete fatto? » Zayn stava per rispondere ma lo feci io al suo posto.
«Lo saprai a tempo debito Tomlinson» Dissi ridendo.
Verso le undici tornai a casa,mia madre sapeva che avrei dormito dai ragazzi quindi non si era preoccupata più di tanto.
I giorni seguenti furono un po’ noiosi,ma molto rilassanti ero in vacanza, un giorno ero in casa con Zayn stavamo cercando le parole giuste per una canzone da più di un’ora quando suonò il campanello.
Andai ad aprire,un uomo sulla trentina sorrideva dietro un pacco.
«Lei è Amanda Parker? » Chiese
«Si»
«Questi sono per lei» Mi disse porgendomi un pacco e due lettere. «Deve firmare qui» Firmai il foglio e portai il pacco e le lettere in casa,Zayn mi guardava curioso.
Osservai tutto ciò che avevo in mano,guardai Zayn e dissi:
«Sono per me,vengono dalla California»  

 Ehilà come va? :3
Alluraa questo capitolo è un papiro,vi spiego perchè:
Mercoledì parto per il camposcuola e ritorno venerdì sera (si 3 giorni,non 'ho capito manco io .__.)
Quindi fino a sabato/domenica questo è l'ultimo capitolo che avrete
quidni per farvi contenti l'ho fatto bello lungo.
Detto questo ..AMATEMI (?) LOL
Scherzo, sono io che vi amo siete i migliori hdjksabfjkedsb  *^*
Lasciate una recension? Anche per sapere cosa ne pensate di questo capitolo dato che Zayn e Amanda, ehm, insomma si.
Non ci sono particolari u.u
Primo perchè non sono capace a scriverli xDD
Secondo perchè la FF è a rating giallo,cioè non mi pare il caso u__u
Io sono una brava pimpa (?) 
 
-Mar ♥ xx


 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Undicesimo capitolo ***


Poggiai il pacco sul tavolo e Zyan si alzò dal divano per vedere quello che avevo in mano.
Aprii per prima la lettera grande:

Cara Amanda,

se stai leggendo questa lettera,vuol dire che il pacco e le lettere sono arrivate a Londra,fortunatamente,ti prego però di continuare a leggere.
Quattordici anni fa ti vidi per l’ultima volta,stavi salendo su un aereo per Londra,ti dissi che saresti andata in vacanza per poco tempo e che poi saresti ritornata a casa,ma lo feci solo per non vederti piangere,eri così piccola.
Adesso hai diciotto anni,non so se sei alta o bassa,non so se i tuoi capelli sono corti o lunghi,non conosco il suono della tua voce,non so se hai un’amica per la pelle,se la tua stanza è tappezzata di poster e foto. Non lo so.
Tutto quello che so di te è dentro quel pacco,e li dentro c’è anche tutto quello che tu non ricordi di me.
Spero che tu abbia letto questa lettera dall’inizio alla fine,bene se l’hai fatto apri per primo il pacco e poi la seconda lettera.

Ti voglio bene.

Phil.



Avevo le lacrime agli occhi,quella lettere me l’aveva scritta mio padre,colui che non c’era stato,non per sua volontà,per quattordici lunghissimi anni,perché mi stava contattando solo ora?
«Tutto okay?Non piangere» Mi disse Zayn.
«Devo aprire il pacco» Tolsi la carta marrone che lo ricopriva e vidi una scatola di scarpe,la girai e vidi un’etichetta attaccata su uno dei lati: “Memories 1993-1997”
Ero nata nel 1993 e nel 1997 avevo quattro anni,proprio quando io e mia madre ce ne andammo,o meglio lei mi portò via con lei.
Aprii la scatola e dentro vi trovai tutte quelle foto che mancavano sulla mia parete,tutte quelle foto,in bianco in nero e un po’ a colori,un po’ rovinate,ma in ogni foto mio padre sorrideva anche mentre piangevo,mentre facevo i capricci,lui sorrideva. Posai le foto e mi asciugai gli occhi con un lembo della manica.
Guardai Zayn che mi sorrideva,sorridevano tutti,ero l’unica a piangere,anche se di gioia?
Presi l’altra lettera e l’aprii,c’erano due biglietti,lessi prima il messaggio che era al suo interno:

Questi sono due biglietti aerei per Los Angeles per il 29 Gennaio.
Uno per te, e uno per qualcuno che ti faccia compagnia,magari non vuoi affrontare il viaggio da sola.

Phil.
 


«Che cosa sono? » Chiese Zayn.
«Due biglietti» dissi io «Per Los Angeles» conclusi.
Sospirai,guardai i biglietti e poi guardai Zayn.
«Zayn,vuoi venire in California con me? » Dissi tutto d’un fiato.
«Sai che ti seguirei anche in capo al mondo» Disse lui dandomi un bacio sulla guancia. Io sorrisi.
«Ora viene la parte difficile:devo dirlo a mia madre» Dissi abbassando lo sguardo.
«Amanda non può impedirti di vedere tuo padre,ormai sei maggiorenne,puoi andare» Mi disse lui.
«Lo so» Dissi io «hai ragione glielo dirò,ma partirò qualunque sia la reazione» Ero sicura di me.
Nei giorni che venirono dissi a mia madre che mio padre mi aveva mandato due biglietti per la California per andare da lui e che ci sarei andata con Zayn.
All’inizio lei non era molto favorevole alla cosa ma a me non importava,sarei partita comunque.
C’era una cosa però che non mi spiegavo,ogni giorno che passava mi sentivo diversa,ogni singolo giorno qualcosa cambiava in me,solo che non riuscivo a spiegarmi cosa,un giorno avevo così tanta fame che avrei divorato un intera casa,un altro giorno invece l’appetito non arrivava e mangiavo pochissimo.
Zayn e i ragazzi mi dicevano che era perché ogni giorno che passava si avvicinava sempre di più al 29 Gennaio e che ero nervosa,ma sapevo che non era per quello.
Quando lo dissi a Giusy cominciò a saltare per tutta la stanza.
«Oddio è fantastico Amanda ti rendi conto? Ci andrai con Zayn? Vabbè ti capisco» Disse lei tutto insieme.
«E’ davvero incredibile e…mi capisci? Cosa,cosa cosa? C’è qualcosa che non hai detto a me,Josephine? » Le chiesi.
«Non chiamarmi “Josephine” sai che odio il mio nome,e comunque si» Disse arrossendo.
«Dimmelo,adesso! » Le ordinai ridendo.
«La notte di capodanno,ecco io e Niall abbiamo parlato un po’ e poi…»
«Poi? » Dissi impaziente.
«Io gli ho detto che era davvero dolcissimo e lui mi ha detto che quella sera ero molto carina e…»
«Giusy, cosa è successo? Vai sodo,non hai mai girato tanto su una cosa! » Protestai.
«Ci siamo baciati» Disse con occhi sognanti «un paio di volte» Aggiunse.
«Ma è fantastico voglio dire sono felicissima. »L’abbracciai.
Il 29 Gennaio si avvicinava,intanto avevamo festeggiato il compleanno di Zayn tutti assieme,in giro per Londra,io gli regalai un paio di scarpe dietro alle quali sbavava d letteralmente,ma lui quel giorno mi disse che il regalo più bello che gli potessi fare era quello di esistere,amavo quel ragazzo ogni giorno che passava,ogni giorno sempre di più.
Arrivò il 28 Gennaio e dovevo fare la mia “valigia” che in realtà era un borsone un po’ grande,andai in bagno per prendere i trucchi e altre cose finché il mio sguardo non si posò su un piccolo pacchettino azzurro.
Mi chiusi in bagno a chiave mi appoggiai alla porta fino a scivolare e a finire seduta sul pavimento e cominciai a contare
“1 2 3 4 …………... 34 35” Non poteva essere possibile. Non poteva,contai più volte ma ogni volta il risultato era lo stesso,stavo cominciando a capire perché in quei giorni ero strana,ma non ero per niente sicura di quello che stavo pensando.
Feci un lungo respiro e uscii dal bagno lasciando il borsone e tutto il resto li dentro,presi il cappotto e uscii di casa.
Mi diressi verso la farmacia,era l’unico modo per sapere,appena entrai sentii la differenza di temperatura,tra l’esterno e la farmacia,fortunatamente non c’era molta gente.
«Buongiorno signorina,posso esserle d’aiuto?» Mi disse una signora un po’ grassottella con i capelli neri e gli occhi di ghiaccio.
«Si…ecco,ehm…mi servirebbe un…» sospirai «un…test di g-gravidanza» Lo avevo appena detto,chiusi gli occhi,non volevo vedere gli occhi azzurri della signora squadrarmi da capo a piedi.
«Certamente» disse e aprì uno dei cassetti dietro il bancone dal quale tirò fuori una scatolina bianca e azzurra «Ecco a te» disse porgendomi la scatolina,pagai e la infialai dentro la borsa dopodiché invece di tornare a casa,andai verso la casa dei ragazzi.
Entrai e salutai tutti,stetti un po’ li e con una scusa andai in bagno e feci il test.
Dovevo aspettare cinque minuti,i cinque minuti più lunghi e stressanti della mia vita.
Durante quei cinque minuti,lessi e rilessi mille volti il foglietto all’interno.
Poi decisi di videre il risultato,prima di vederlo lessi di nuovo le piccole istruzioni: “Una riga,negativo. Due righe,positivo”
Spostai gli occhi sul test. Due righe rosse. No. Non poteva essere possibile,io non potevo.. Non io!
«No,cazzo no! » Esclamai «Non adesso,non il giorno prima di partire,non io!»
«Amanda tutto bene li dentro? » Era la voce di Liam
«Amanda posso entrare? » Disse Zayn.
«Ci stai facendo preoccupare,esci! » Continuò Niall
Mentre i ragazzi continuavano a parlare e a chiamarmi chiedendomi di uscire,posai tutto dentro la borsa,e mi sistemai i capelli,poteva sembrare una cosa stupida ma ne avevo bisogno.
Finalmente uscii dal bagno e cinque paia di occhi mi fissarono con un’aria molto preoccupata.
«Zayn,devo parlarti» Dissi «da soli» aggiunsi.

Dovevo parlarne prima con lui,poi glielo avremmo detto agli altri.

 Buonsaaalve carote volanti! (?)
Mi sento buona,domani parto e io vi ho messo il capitolo :3
Verrò premiata per questo u_u LOL
Comuuuunque può sembrare scontato,ma nel prossimo capitolo conosceremo Phil :3 Ciò accadrà sabato/domenica *rasata malvagia*
Okay dato che il mio spazio a moemnti è più lungo dell'intero capitolo vi hciedo solo un'ultimissssssima cosa.
Mi lasciate una recensione? Piccola piccola? Grazie

Vi risponderò non appena tonerò a casa :3 much love.
 
-Mar :) xx

 



Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Dodicesimo capitolo ***


Io e Zayn andammo di sopra e ci sedemmo sul letto in camera sua.
Ci fu una lunga pausa di silenzio che lui interruppe.
«Cosa devi dirmi?» Disse piano avvicinandosi.
«Zayn ecco io,dovrei cavarmela a fare discorsi che preparino le persone a quello che voglio dire ma in questo momento non ci riesco perciò andrò dritta al punto senza girarci troppo intorno prima però…» lo guardai negli occhi «prima,devi promettermi una cosa» Dissi.
«Tutto quello che mi chiederai» Disse lui piano.
«Vedi,io ho bisogno di avere la certezza che tu non mi lascerai,ma soprattutto che non mi lascerai  ora perché ecco io per affrontare questa cosa ho bisogno di te adesso più che mai» Dissi.
«Io non potrei mai farlo,non potrei mai lasciarti,lo sai.» Mi rispose serio «Ma devi affrontare che cosa?» Continuò.
«Vedi,ecco, io….» alzai lo sguardo dal pavimento e lo guardai negli occhi «sono incinta.» Dissi.
Nessuno dei due proferì parola per qualche secondo,per qualche minuto, sembravano ore,sembravano secoli.
Chiusi gli occhi in attesa di sentire la sua voce dire qualcosa,ma la sua voce non usciva,decisi di continuare a parlare ma mi bloccai sentendo Zayn alzarsi.
«È una..una bella cosa. » disse. «voglio dire è una cosa bella,perché mai dovresti essere così triste? »
«Si Zayn,è una bella cosa ma io ho diciotto anni,quest’anno gli esami come farò a scuola? Che dirà di me la gente? » Sentivo le lacrime salire agli occhi.
«Non importa quello che dirà la gente,io starò con te fino alla fine,ti aiuterò» mi guardò negli occhi. «è una promessa. »
Poi si rimise seduto accanto a me e mi sollevo la maglietta per lasciare scoperta la pancia e sospirò.
«Sai,ora sei piccolo come uno spillo,credo,ma non vedo l’ora che passino questi mesi per poterti prendere in braccio. » Disse sorridendo.
«Zayn,stai parlando con il mio ombelico? » Dissi prendendolo un po’ in giro.
«No» Mi disse lui «sto parlando con nostro figlio» Sorrise.
Mi chiedevo perché lassù qualcuno aveva voluto darmi tanta di quella fortuna per incontrarlo,perché da quando conoscevo lui e gli altri la mia vita era completamente cambiata,finalmente c’era qualcuno che mi voleva bene,qualcuno che teneva a me,qualcuno che mi aiutava,c’era qualcuno che mi amava.
Sorrisi anche io e lo baciai dolcemente,sentivo qualcosa di bagnato rigarmi le guance.
Scendemmo di sotto,vedendo gli altri seduti sul divano,aspettavano noi,ci sedemmo di fronte a loro.
«Allora,dobbiamo dirvelo perché siete nostri amici,siete i miei migliori amici e.. » cominciò Zayn.
«Vai al sodo» Disse Harry.
«Sono incinta» Dissi tranquilla,le loro reazioni non furono altrettanto calme.
Dopo qualche minuto di caos Louis cominciò ad accarezzare i ricci di Harry e Niall e Liam stavano attaccando un povero pacco di patatine e i loro occhi erano ancora fissi su di noi.
«Io sarò il padrino» Disse Harry.
«No,lo farò io» Disse Louis buttandolo giù dal divano.
«Tu puoi fare la madrina Lou» Disse Niall.
«Ragazzi,per favore» Dissi io trattenendo una risata «se continuate a fare così non lo farà nessuno dei due» dissi io e ci fu un silenzio di tomba.
«Dai,seriamente non lo dovrà sapere nessuno» Disse Zayn.
«A mia madre ci penso io…Zayn non credo sia il caso di dirlo a qualcuno domani. » Dissi io ricordandogli che il giorno dopo saremmo dovuti andare da mio padre in California.
«No no tranquilla» Mi disse lui abbracciandomi.
«Okay,io devo andare a finire la valigia» dissi stiracchiandomi.
«Ti riporto a casa» Disse Zayn.
Uscimmo e salimmo in macchina quando arrivammo a casa mia lo feci entrare,mia madre ormai ci era abituata e mi aiutò a finire la valigia.
Erano ormai le dieci quando se ne andò.
«Allora domani ci accompagna Liam all’aeroporto,vengo qui alle otto va bene?» Mi disse appoggiandosi alla porta.
«Perfetto» dissi sorridendo.
Mi baciò delicato «a domani» disse andando a via.

***
 

Erano le otto e Zayn aveva appena suonato al campanello,andai ad aprire, come sempre era impeccabile: camicia nera,jeans e le blazer rosse,malgrado fosse il 29 di gennaio.
«Buongiorno principessa,andiamo?»  Disse sorridendo.
«Certo! Vado a salutare mia madre» In quel momento lei spuntò dietro di me.
«Stai attenta,la California è molto lontana» Mi disse lei. «Zayn,tieni d’occhio mia figlia» disse ridendo.
«Certo Sophie» disse abbracciandomi,Liam suonò il clacson.
«E’ meglio che andiamo» dissi io liberandomi della presa di Zayn. «Ciao mamma, e stai tranquilla stiamo via solo tre giorni» la rassicurai, poi io e Zayn ci avviammo verso la macchina.
In poco tempo arrivammo all’aeroporto,il nostro volo partiva dopo mezz’ora dopo tutti i controlli che dovevano fare a noi e ai nostri bagagli riuscimmo a salire sull’aereo.
La hostess ci disse di allacciare le cinture e che il viaggio sarebbe durato circa sei ore; per un’ora o due ascoltai un po’ la musica poi mi addormentai sulla spalla di Zayn dato che avevo molto sonno perché la notte prima l’avevo passata in bianco pensando a mio padre e a quella che poteva essere la mia reazione dopo averlo rivisto.
Una volta arrivati a Los Angeles entrai in panico.
«Come farò a riconoscerlo? » Chiesi a Zayn.
«Non lo so,magari ti fermerà,ti chiamerà..oppure» si fermo guardando di fronte a se «oppure userà un metodo più efficace» disse indicando un uomo con un cartello con scritto “Amanda Parker” a caratteri cubitali.
«E’ lui? » Chiesi un po’ sbalordita non assomigliava affatto a mio padre,almeno da quello che avevo visto nella foto che mi aveva mandato.
«Andiamo» disse Zayn.
Ci avvicinammo all’uomo con cautela,una volta accanto a lui mi schiarii la voce con un colpo di tosse e l’uomo si voltò.
«Salve,lei deve essere Amanda» disse sorridente.
«Ehm,si lei chi è? » Dissi.
«Sono James lavoro per il signor Parker» Disse l’uomo.
Rimasi un po’ delusa,sua figlia viene in California solo per vederlo e lui manda il maggiordomo a prenderla.
Questa storia non mi piaceva affatto.
Salimmo in macchina e cominciai a tamburellare le dita sulla gambe,poi a  muovermi di continuo.
«Amanda capisco che sei nervosa ma calmati» Mi disse Zayn.
«Come faccio a calmarmi è impossibile. Voglio dire sono chilometri lontana da casa,sto andando da mio padre di cui non so praticamente nulla e per finire, ciliegina sulla torta: sono incinta» Poi mi misi una mano davanti la bocca,non mi ero resa conto che James aveva ascoltato tutto. «Oh cazzo» dissi pianissimo.
«Ehm, James lei non lo dirà a mio padre, v-vero? » Dissi esitante.
«Dovrei dirgli cosa signorina? » Mi disse James.
«Quello che ha appena sentito» Continuai
«Io non ho sentito niente» Disse sorridendo.
«Oddio James io l’adoro,grazie grazie grazie! » Dissi contenta.
Quando arrivammo a casa di mio padre mi ritrovai davanti a una villa enorme,James prese le nostre valigie,insistetti per portare da sola il mio borsone ma non ci fu verso di convincerlo.
Avanzai piano verso le scale che separavano il marciapiede dall’entrata della villa.
Zayn camminava al mio fianco ma quando vidi la porta principale aprirsi mi fermai,Zayn si girò guardandomi mentre restavo ferma.
«Non salgo,ho paura» dissi piano.
«Amanda,forza vieni» mi disse Zayn.
Mi guardò come solo lui sa fare, e mi tese la mano lo guardai e provai a muovere il mio braccio verso il suo,afferrai la sua mano e continuai a salire le scale fino ad arrivare davanti la porta.


 Ciao a tutte pizze al cioccolato ricoperte di carote (?)
Sono tornata ieri sera e ho dormito per 13 ore di fila :o mi faccio paura
ma dopo due notti che vai a dormire alle 3:00
come si fa a non dormire così tanto?!?
Comuunque ditemi cosa pensate del capitolo con una recensione :)
Queso capitolo è mieloso all'inizio Zayn è così hjkiflhsdbjikfwubi (?)
-Mar :) xx
 
Chi mi ama mi segua (su twitter) eccomi: https://twitter.com/#!/MarziaeAlessia


 

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Tredicesimo capitolo ***


Vidi avanzare verso di noi un uomo alto,con i capelli neri e ricci e gli occhi verdi.
«Amanda! » Mi disse.
«Ehm..ciao papà» dissi piano prima di essere abbracciata da lui.
«Sei bellissima,ho una figlia stupenda! » Disse orgoglioso.
«Grazie» dissi imbarazzata mi girai cercando Zayn e lui si intromise nella conversazione.
«Concordo signor Parker» Disse.
«Tu devi essere Zayn,Claire non fa che parlare di voi dalla mattina alla sera» Disse mio padre «Oh e chiamami Phil» aggiunse ridendo.
«Okay Phil» disse Zayn disinvolto. A volte mi chiedevo come faceva a non sentirsi mai in imbarazzo chissà forse ci era abituato.
Entrammo in casa e una donna bionda ci venne incontro.
«Ragazzi,lei è  Katie» disse presentandoci la bionda.
«Ciao! » Dicemmo in coro io e Zayn.
«Ehm, vado a chiamare Claire. » disse Katie.
Io intanto guardavo lei e mio padre con un aria confusa,molto confusa.
«Claire è sua figlia,la tua sorellastra,ecco.» Mi disse mio padre. «Zayn vieni ti faccio vedere la casa» continuò mio padre portandosi Zayn chissà dove e lasciandomi li ad aspettare Claire.
Dopo un po’ vidi una ragazza di circa quattordici o quindici anni scendere le scale e venire verso di me.
«Ciao Amanda, sono Claire» disse abbracciandomi.
«Ciao,piacere di conoscerti» le risposi sorridendo.
«Sai penso che tu sia la ragazza più fortunata del mondo» mi disse.
«Ohw,grazie Claire,ma perché? » dissi un po’ confusa.
«Ah giusto,vieni in camera mia così forse capirai» mi disse continuando a ridere.
Salimmo le scale,ed entrammo in una stanza,Claire accese la luce e vidi che le pareti erano sommerse da poster e su ognuno di essi lampeggiava a caratteri cubitali la scritta “One Direction”
 Girai un po’ per la stanza:c’erano loro foto ovunque,cartelloni,c’era il loro libro sul comodino,i loro gadget.
«Fa uno strano effetto ma…è una cosa fantastica! » Esclamai guardandomi intorno.
«Posso sfogarmi Amanda? » mi chiese Claire guardandomi negli occhi.
«Certo, sei mia sorella ora,no?» Dissi rassicurandola.
«E’ da troppo tempo che mi tengo tutto dentro,mia madre e Phil non mi capiscono,le mie amiche mi dicono che sono pazza ma tu riuscirai a capirmi vero? »Mi chiese con gli occhi lucidi.
«Claire,dimmi tutto sono qui per ascoltarti» la rassicurai.
«Vedi loro? Sono la mia ragione di vita» disse tranquilla indicandomi i poster.
«Ogni giorno,mentre vado a scuola,mentre faccio i compiti e mentre sono a casa,le loro canzoni mi rimbombano nelle orecchie,ogni volta che vedo i loro sorrisi, sorrido anche io anche se ho avuto una giornata schifosa»
Si fermò un attimo e si guardò attorno , poi riguardò me e ricominciò a parlare.
«Ma la cosa che odio di più,ed è quella che fa più male,è che io li conosco così bene,so tutto di loro,beh ecco,loro non sanno nulla di me,non sanno nemmeno che io esisto. »
Stava trattenendo le lacrime e lo stavo facendo anche io.
«Ma va bene così perché quando ti innamori di un personaggio famoso vanno così le cose,non hai altra scelta,la cosa più facile sarebbe dimenticarli,come mi dice mia madre:
 “Tra un anno non te ne fregherà più niente”
 ma io sento che non è così,sento che sarò innamorata di loro per tutta la vita» Finì così il suo sfogo.
Erano le parole più belle che avessi mai sentito,venivano dal cuore e lo capivo,capivo che sentiva tutto ciò che mi aveva detto,d’istinto l’abbracciai,malgrado la conoscessi da meno di un’ora,d’altronde lei aveva detto tutte queste cose a me,una perfetta sconosciuta o quasi.
«Sai è da quando sono in aereo che penso alla famiglia che avrei potuto trovare qui da mio padre e…già l’adoro» dissi sorridendo.
Lei mi abbracciò e poi riprese a parlare
«A proposito,Phil ha mandato due biglietti,con chi sei venuta? Con una tua amica? Se è come te la voglio conoscere! » Disse alzandosi dal letto.
«Non esattamente,dai andiamo giù così conosci questa persona.» Andammo di sotto e le dissi di aspettarmi li in salotto,ero venuta con Zayn,uno dei suoi idoli,dovevo farglielo conoscere,mi sembrava il minimo che potessi fare.
Uscii in cortile e vidi Zayn che stava fumando.
«Sei nervoso? » Dissi abbracciandolo da dietro.
«No,solo un po’ stressato» disse sorridendo.
«Non era un semplice giro della casa vero? » Lo guardai negli occhi.
«Mi avrà chiesto minimo cinquanta volte se ti amo davvero» disse e mi scappò un sorriso.
«E tu? » continuai.
«Per cinquanta volte ho risposto di si» mi disse guardandomi,io sorrisi e lo baciai.
«Vieni dentro,devo farti conoscere una persona» dissi «penso che non esista una ragazza più dolce di lei» continuai.
«Chi è? » Mi chiese Zayn.
«Claire,la mia nuova sorella,credo che vi ami più di qualsiasi cosa al mondo» dissi piano entrando in casa.
«Amanda sei tu? »Era la voce di Claire.
«Si,chiudi gli occhi,mi raccomando!» Esclamai.
Okay,va bene» mi rispose lei.
Io Zayn ci sedemmo sul divano bianco di pelle di fronte a quello dove era seduta lei.
«E adesso puoi aprire gli occhi»Dissi sorridendo.
Claire aprì gli occhi e a faccia che assunse quando vide Zayn era indescrivibile,tra lo stupore,la felicità e la confusione,sbatté gli occhi un paio di volte per assicurarsi che fosse tutto vero.
«S-ei veramente tu? » Chiese con un filo di voce.
Zayn mi guardò e poi disse.
«Si,a meno che non mi abbiano clonato» E scoppiò a ridere,anche Claire rise e alla fine le loro risate. contagiarono anche me.
La sera a cena scappai due volte in bagno a vomitare,dissi che aveva mangiato troppe schifezze in viaggio,ma sapevo benissimo che la causa era un'altra.
Ma la cosa che mi affliggeva giorno e notte era il modo in cui lo avrei detto a mia madre,poi anche padre avrebbe dovuto saperlo ma gliel’avrei detto in futuro.
Quei tre giorni passarono velocemente,molto velocemente, Claire dopo il primo giorno si comportava da persona normale con Zayn che la fece parlare due volte al telefono con i ragazzi,prima di ripartire mi disse che non mi avrebbe mai ringraziato abbastanza e io le risposi che ormai era mia sorella non mi doveva ringraziare.
Non ho mai avuto qualche fratello o sorella con cui parlare dei miei problemi e adesso che l’avevo trovata non si sarebbe liberata di me così facilmente.
Quando io e Zayn tornammo a Londra era il primo di Febbraio ed era il compleanno di Harry.

 Saaalve a tutte carotine volanti (?)
Questo capitolo anche se è un po' corto (çç) mi piace molto :33
E poi c'è Claire che è la mia fotocopia :O
Cioè mi ci identifico molto,quello che sente lei lo sento anche io (grazie alla carota,l'ho scritto io xD)
Vabbuò apparte tutto questo Claire sarà il mio specchio per quanto riguarda quello che provo su quelle cinque carote
and that's LOVE ♥
 PS: Quelle sono le vere parole di mia madre,l'altra mattina ci ho litigato per questo =.=
 -Mar :) xx
 
Chi mi ama,mi segua (su twittaahh!!!) https://twitter.com/#!/MarziaeAlessia



 

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Quattordicesimo capitolo ***


A causa del fuso orario ero un po’ rimbambita,partire alle 8:00 da Los Angeles e tornare a Londra verso le 19:00 era decisamente strano,Liam,Harry,Niall e Louis ci vennero a prendere all’aeroporto.
«Ehi Riccio,adesso hai diciotto anni» Gli dissi io abbracciandolo.
«Finalmente» mi rispose lui.
«Io voglio dormire» disse Zayn.
«Voi non dormirete almeno fino a domani mattina» ci disse Louis.
«Che cosa!?!? » Urlammo in coro io e Zayn.
«Stasera andiamo tutti a festeggiare il compleanno di Harry! » Disse Liam esaltato.
«Okay,ma sbrighiamoci,devo prepararmi» dissi ironicamente.
«Staresti bene anche così»Mi disse Zayn.
Non risposi,sorrisi solamente e lo baciai sulla guancia,arrivammo a casa loro e con mia grande sorpresa trovai Giusy sul divano,appena entrammo Niall corse ad abbracciarla.
«C’è qualcosa che non mi avete detto voi? » Dissi sorridendo e avvicinandomi a loro.
«Oh,Amanda ecco noi…» Cominciò Niall.
«Andiamo niente giri di parole,stiamo insieme! » Esclamò Giusy.
«Ma sto via tre giorni e mi stravolgete la situazione? » Chiesi ridendo «siete impossibili» conclusi.
«Sopra c’è il vestito che indosserai stasera,è bellissimo» Disse Giusy ancora abbracciata a Niall.
«Se lo hai scelto tu sarà a dir poco meraviglioso» Le risposi.
Andai di sopra,lasciando il borsone in salotto,mi feci una doccia e indossai il vestito che Giusy aveva messo sul letto di Zayn.
Appena scesi sei paia di occhi mi fissarono.
«Che c’è da guardare? » Chiesi.
«Non è mica colpa m s se bellissima» Esclamò Zayn.
«Sapevo che questo vestito ti sarebbe andato a meraviglia,risalta così bene i tuoi capelli! » Disse Giusy contenta,intanto anche lei si era andata a cambiare e indossava un vestito nero che faceva contrasto con i suoi capelli fiammanti,eravamo vestite all’incontrario se si può dire: il mio vestito rosso e i miei capelli neri,il suo vestito nero e i suoi capelli rossi.
«Allora siamo pronti? »Urlò Harry scendendo dalle scale.
«Prontissimi,capo!» Disse Liam «Danielle mi ha appena detto che ci raggiungerà li appena può» aggiunse Liam;
Danielle era la sua ragazza,davvero molto bella, mi assomigliava un po’ ma i nostri caratteri erano totalmente diversi.
«Eleanor mi ha detto che stasera non potrà venire» Disse Louis triste.
«Dai Lou,avrai altre occasioni per vedere la tua ragazza» Disse Giusy contenta.
Impiegammo pochissimo tempo per arrivare in discoteca,quei posti non mi piacevano molto,ma con i ragazzi mi divertivo davvero tanto.
Zayn mi proibì di bere,in parte aveva ragione,ero incinta non potevo farlo,ciò però non mi impediva di ballare con lui in mezzo alla pista.
A notte fonda decidemmo che era meglio tornare a casa,tra tutti e sette io ero quella più lucida,dopo di me veniva Louis.
«Ragazzi accompagno io Amanda a casa,voi a momenti non vi reggete nemmeno in piedi» Disse Louis.
«Si è meglio,dai saliamo» Dissi portando Louis verso la sua macchina.
Per quasi  tutto il viaggio parlammo del più e del meno.
«Come lo chiamerai? » Mi chiese Louis
«Boh,se è maschio penso come uno di voi,se è femmina,non lo so,ma sarà un maschio perché riprenderà tutto da Zayn» Dissi convinta delle mie parole.
Louis rise.
«Ehi,Lou cosa sono quei cosi? » Chiesi indicando due piccole luci bianche.
«Non so sembrano,fari» disse scrutando avanti. «oppure due fanali,no non può essere» disse allarmato.
«Louis è una macchina,che ci sta venendo addosso!» Urlai terrorizzata.
«Non riuscirò mai a schivarla in tempo! » Urlò.
«Provaci» Dissi io ancora presa dal terrore.
Louis girò il volante verso destra la macchina sterzò,le due luci erano sempre più vicine,si muovevano a zig zag.
Vidi una luce accecante,un rumore assordante,un colpo e poi il vuoto.

*Zayn pov*

Stavamo tornando a casa quando il cellulare di Harry suonò.
«Zayn rispondi tu,non ce la faccio neanche a muovere un dito» Disse stanco.
«Sembri un vecchietto di novant’anni invece che un neo diciottenne» Dissi scherzando,presi il suo cellulare dalla tasca e risposi.
«Pronto? »
«Buonasera,lei conosce il signor Louis Tomlinson» Mi disse seria la voce dietro al telefono.
«Si perché? » Chiesi preoccupato.
«Ha appena avuto un incidente con un’altra ragazza,in questo momento li stiamo portando in ospedale,questo era l’ultimo numero chiamato nel suo cellulare»
«C-che cosa? Arriviamo subito» Chiusi la telefonata «Liam,vai in ospedale,ora. Louis e Amanda hanno fatto un incidente. »
Dopo le mie parole tutti mi guardarono stupiti,Liam non distolse lo sguardo dalla strada e girò in direzione dell’ospedale.
Appena parcheggiò mi fiondai nell’edificio chiesi a tutti quelli che vedevo di Louis e Amanda e un’infermiera mi chiamò per nome e mi condusse verso due porte,non capivo chi fosse,i miei occhi erano lucidi,offuscati,vedevo sono delle sagome.
Solamente dopo mezz’ora capii che quella donna era la madre di Amanda e che probabilmente lei sapeva già tutto.
Non dormii per tutto il tempo finché la porta a sinistra non si aprì.
Da quella porta uscì Louis con una specie di turbante in testa,fasciature.
«Ragazzi mi dispiace» cominciò «due pazzi ubriachi ci sono letteralmente venuti addosso e…» si fermò un attimo «Zayn io non volevo mi dispiace per Am…» non lo lasciai finire.
«E’ tutto a posto Louis,non è certo colpa tua. » Dissi rassicurandolo mentre i miei occhi rimanevano fissi verso la porta  destra.
Dormii per un paio d’ore e mi risvegliai verso le 6.00 sulle gambe di Niall,vidi i suoi occhi azzurri appesantiti dal sonno.
«Niall riposati un po’,resto io sveglio» Dissi ancora assonnato.
«No va bene così,sto aspettando che Giusy si svegli» Disse guardando Giusy dormire sulla sedia accanto alla sua.
«Ah,va bene» Mi alzai e cominciai a camminare su e giù per il corridoio,nervoso,l’idea di andare a fumare mi passò per la testa,ma io non potevo lasciare quel corridoio,e se Amanda si fosse svegliata mentre io ero fuori?
No,al suo risveglio dovevo esserci e poi a lei non piaceva che io fumassi.
Vidi un dottore uscire da una grande sala ed entrare nella stanza di Amanda,aspettai lì fuori finché non uscì.
«Ragazzi,dorme ancora ma s volete potete entrare,ma mi raccomando,uno alla volta» Disse sottolineando le ultime parole.
Senza nemmeno pensarci su,entrai e le vidi distesa sul letto,che dormiva,con tubicini attaccati sul braccio.
Non riuscivo a vederla così,mi faceva malissimo.
«Amanda,so che tu non riesci a sentirmi,ma dicono che in questi casi parlare alle persone in coma possa aiutare a farle svegliare,vedi, io non so se è vero,ma ci provo perché non posso fare altro» Dissi a bassa voce.
Mi sedetti sulla sedia che c’era nella stanza,l’avvicinai al letto e le presi la mano.
«Tutto questo passerà,andrà tutto bene,tu ti sveglierai e fra un po’ di mesi,nascerà quel bambino che ora è nella tua pancia,si nascerà e sarà bello e forte come te,capace di affrontare ogni sfida,ogni avversità. » Mi fermai un attimo sentivo la mia voce strozzata da i singhiozzi,ma io ero Zayn Malik,io non piangevo.
«Capito Amanda? Non so se questa cosa funzioni o se sembro solamente uno stupido ma quant’è vero che io mi chiamo Zayn tu ce la farai» Dissi.
A quel punto mi fermai,era impossibile continuare a parlarle,mi stavo facendo del male guardandola senza ricevere una risposta,così appoggiai le braccia al letto e misi la testa su di esse, dopodiché sprofondai nel sonno.

 

 Buonpomeriggio,sono qui a postare il capitolo invece di studiare greco. LOL
Comunque sia questo capitolo è scritto per metà dal punto
di vista di Zayn,è stato così nfsldkghsrb provare a descrivere i suoi sentimenti *O*
Ma la cosa più importante a voi piace? Fatemelo sapere con una recensione u_u
Vi amo tutti,quelli che recensiscono e quelli che leggono solamente *^*

-Mar :)
 
Chi mi ama mi segua (su twittha!!)
https://twitter.com/#!/MarziaeAlessia
 

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Quindicesimo capitolo ***


*Amanda Pov*
 


Delle pareti bianche,ovunque mi girassi c’era qualcosa di bianco,il muro il letto le coperte,il mio “pigiama”,ero morta? Mi trovavo forse in Paradiso,no aspetta.
Vicino a me dormiva qualcuno,sbattei gli occhi un paio di volte ancora appesantiti dal sonno e lo riconobbi: era il mio angelo dai capelli neri,che dormiva accanto a me,non volevo svegliarlo,ma volevo sapere perché mi trovassi in un letto d’ospedale.
«Zayn? » Dissi piano «Ehi,Zayn? » Continuai toccandogli il braccio.
«Cinque minuti,Liam,lasciami dormire» Disse ancora nel sonno.
Scoppiai in una piccola risata,che non riuscii a soffocare «Zayn,non sono Liam» Dissi divertita.
A quel punto lui si svegliò e si guardò intorno,poi guardò me e i suoi occhi si illuminarono,una enorme sorriso spuntò sulla sua faccia.
«Amanda,sei sveglia,sei qui mi stai parlando,oddio vado a chiamare il dottore» Disse tutto di corsa e poi si precipitò fuori dalla stanza,lasciando la porta aperta,intravidi Niall dormire sulla spalla di Giusy che dormiva a sua volta sulla testa di Niall,stavano benissimo insieme quei due.
Liam tamburellava freneticamente le dita sulla sedia vuota accanto a lui,Harry beveva non so cosa(probabilmente caffè) da un bicchierino bianco di plastica e Louis mi guardava,non sapendo cosa fare lo guardai anche io finché Zayn e il dottore non rientrarono in camera chiudendo la porta.
Parlarono di una cosa che non riuscivo a capire,una specie di incidente e delle analisi,a un certo punto sentii una fitta alla pancia,non allo stomaco,più giù,il dottore mi vide.
«Signorina cosa c’è? »Mi chiese preoccupato.
«Nulla solo una specie di mal di pancia. » Dissi confusa «tutto bene» li rassicurai dato che mi stavano guardando come se avessi una malattia tropicale.
«Signorina,lei prima dell’incidente per quanto possa ricordare aveva assunto alcolici? » Mi chiese il dottore.
«No» Risposi secca.
«Sostanze stupefacenti? »
«No»
«Aveva qualche malattia del sangue? »
«No,sto bene» Dissi stufa.
«Ha perso parecchio sangue durante l’incidente,deve dircelo lei,era in qualche stato particolare?» Mi chiese calmo il dottore.
«Sono incinta» Risposi calma.
«Capisco,in questo caso faremo subito un ecografia» Disse e mi fecero spostare in una stanza con una macchina per ecografie.
Non capivo molto da quello che si vedeva dallo schermo,ero sola,non avevano fatto entrare nessuno.
Appena Zayn entrò mi sentii subito meglio,si sedette sulla sedia accanto al letto,accanto a me.
Il dottore si tolse gli occhiali e li poggiò sul tavolo dopodiché fece un grande respiro e ci disse:
«Signorina,mi dispiace davvero tanto dirglielo ma se prima era incinta beh,ora non lo è più. »
Terrore,panico,dolore,non sentivo altro. Il mondo intero di era sbriciolato in mille pezzettini di vetro e tutti avevano tagliato un pezzetto della mia pelle lasciandomi  ferite ovunque. Dopo alcuni minuti interminabili trovai la forza di parlare.
«No,non è vero» Dissi,volevo lottare contro me stessa per dimostrare che non era vero.
«La capisco signorina,ma le ecografie parlano chiaro» Mi rispose calmo il medico.
Avrei voluto alzarmi,digli che lui non poteva capirmi in quel momento,nessuno poteva nessuno poteva sentire quello che sentivo io,avrei voluto uscire dal quel posto orribile andare via a casa chiudermi in camera e rimanerci finché non avessi avuto il bisogno di parlare con qualcuno,ma ero troppo debole,troppo delusa,troppo addolorata per farlo.
 «Amanda» Mi disse Zayn piano.
Non volevo rispondere i miei occhi,persi nel vuoto fissavano la sedia su cui poco prima era seduto il dottore mentre ora era vuota.
«Voglio piangere,ma non ci riesco. » Dissi,avevo gli occhi lucidi ma le lacrime non uscivano.
Non ricevetti una risposta sentii solo delle braccia che mi avvolsero e che rimasero intorno a me fino a quando un’infermiera entrò e ci disse dovevano riportarmi nella mia vecchia stanza.
Zayn rimase con me per un po’ poi mi disse che anche gli altri volevano sapere come stavo.
Pochi secondi dopo entrò Louis con delle enormi fasciature bianche in testa.
«Che hai fatto? » Chiesi stupita.
«Mi sono fatto qualche taglio,e comunque mi sono fatto meno male di te » Mi rispose ricordandomi dell’incidente.
«Io non ho fasciature,e sto bene» Dissi.
«Sicura di star bene,sei pallida come un fantasma,non ne hai visto uno,vero? » Chiese.
«No Lou non ho visto nessun fantasma e forse mi devo ancora riprendere del tutto ma sto bene» Lo rassicurai.
«Amanda smettila di mentirmi» Disse serio. «Ricordati con chi stai parlando,ricorda chi è stato il primo con cui hai legato sin da subito,quello che ti faceva sempre ridere,quello con cui ti sfogavi  ogni volta che tu e Zayn litigavate per una cazzata dicendomi che avevi paura del fatto che vi sareste lasciati,quello che ti ha portato via dalla discoteca la sera che hai scoperto che Jeremy ti tradiva quello con cui hai pianto per più di un quarto d’ora quella notte. » Mi riportò alla mente tutti i bei momenti che avevo passato con lui.
«Sei tu» Dissi io «il mio migliore amico» aggiunsi con gli occhi lucidi.
«Hai ragione io devo dirti la verità,ecco io….l’incidente..e…ho perso il bambino» Dissi le ultime parole il più velocemente possibile,per evitare che facessero ancora più male
«Oh,Amanda mi dispiace» Mi abbracciò «davvero,davvero tanto» aggiunse.
«Ormai è fatta,non si può tornare in dietro» Dissi tranquilla.

***

Erano passati quindici giorni dall’incidente, e non avevo voglia di far niente ero a casa a guardare la TV.
Di quei quindici giorni i ragazzi erano stati con me quasi sempre,non mi lasciavano sola un momento,quel pomeriggio però avevano decisamente sorpassato il limite,o meglio Zayn lo aveva sorpassato.
Cambiavo canale in continuazione,tutte le serie parlavano di bambini,ragazze che scoprono di essere incinte,famiglie che vanno distrutte,così dato che niente riusciva a tirarmi su il morale da due settimane la spensi.
«Amanda sembri nervosa,non so dovresti riposarti un po’» Disse Zayn.
«No! » Risposi arrabbiata «Riposarmi? A quale scopo? Non ho più un motivo per riposarmi,per avere cura di me stessa,non ce l’ho più un motivo! » Urlai salendo in camera mia.
Chiusi a chiave la porta e mi misi per terra,come facevo sempre quando stavo così,insieme a me cominciarono a scivolare anche le lacrime sul mio viso.
Sentii qualcuno appoggiarsi alla porta alle mie spalle,dall’altra parte,sapevo benissimo chi fosse.
«Non esco da qui» Dissi,sapevo che poteva sentirmi.
«Invece o farai,oppure resterò qui finché non aprirai questa porta, mi sono portato anche del cibo» Disse «Si,penso proprio che mi accamperò» aggiunse.
Soffocai una piccola risata,che non si sentì.
«Okay,sappi che resterò qui dentro a vita se necessario» Lo provocai.
«Amanda non per niente,ma domani ho volo per l’Italia e se tu non esci io prenderò quell’aereo» Disse lui.
Aprii la porta e lo sgridai.
«Tu DEVI prenderlo,se non lo fai io…io…» Non feci in tempo a finire la frase che sgattaiolò nella camera.
«Hai aperto la porta,tutto sotto controllo» Disse con il suo sorriso beffardo.
«Ehi,era una trappola! Avrei dovuto immaginarlo! » Dissi a me stessa.
Si sedette per terra vicino a me e cominciò a ridere poi mi guardò negli occhi e mi baciò.
Malgrado mi sentissi vuota,inutile,depressa e triste,quel bacio mi riempì come niente aveva mai fatto prima d’ora,mi fece sentire felice,senza pensieri.
«Ho avuto un idea,forse un po’ pazza ma…» Sorrise.
«Ma..cosa? voglio saperlo! » Protestai ridendo.
«Pensavo che se vuoi,potresti venire in Italia con noi,solo per domani,poi ritornerai a Londra e noi partiremo per il tour,che ne dici? » Mi disse Zayn.
«Me lo chiedi anche? E’ ovvio che vengo con voi,mi piacerebbe tantissimo riandare in Italia» Esclamai.
«Ci sei già stata? » Mi chiese.
«Si,una volta a Roma» Dissi. «quella città è uno spettacolo»aggiunsi.
«Non ci sono mai stato a Roma» disse lui. «ma prima o poi ci andrò. » Aggiunse sicuro.
Sorrisi e mi alzai dal pavimento,andai di sotto in cucina e vedendo che mia madre era appena tornata le chiesi se potevo andare in Italia con i ragazzi: tirai fuori la scusa della California,se mi aveva mandato li doveva mandarmi per forza anche in Italia.

 

 Buonasalve unicorni volanti!
Non uccidetemi per questo capitolo
ma è da quando ho scelto il nome alla storia che ce l'avevo in mente :33
Quindii io vi amo! *^*
Maaaa voglio sapere se vi piace,quindi o recensite (o recensite u.u) no dai,oppure leggete solo :33
Love you so much


Ps:
I ragazzi sono tornati a Londra dbsfbglkjbfiua finalmente potrò twittarli a orari possibili u.u quando io dormo,dormiranno anche loro (?)
LOL


Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Sedicesimo capitolo ***


La mattina dopo mi svegliai prestissimo,verso le sei malgrado avevamo il volo nel pomeriggio.
Mia madre dormiva,non avevo intenzione di svegliarla andando in cucina e armeggiando con le pentole,così accesi il computer ed entrai su twitter,erano secoli che non entravo,vidi che i miei followers erano aumentati a dismisura,persone mi twittavano in continuazione: la maggior parte erano insulti,almeno la maggior parte di quelli che riuscivo a vedere.
Con mia grande sorpresa però non mi odiava così poi tanta gente perché quando vidi che “#PrayforAmanda” era tra i TT mondiali rimasi sorpresa,molto sorpresa.
Andai nuovamente nel mio profilo e vidi una ragazza scrivermi.
“Amanda,mi dispiace davvero tanto per te ma trovo davvero inutile questo TT non ti rifarà di certo avere indietro quello che hai perso”
Aveva ragione,per quanto fossi grata a tutti quelli che lo avevano fatto diventare un TT questa ragazza aveva ragione. Gli risposi.
Impiegai tutta la mattina a preparare una specie di zaino per metterci dentro qualche vestito poi pranzai e Zayn mi venne a prendere,sarei stata via solo un giorno,la mattina seguente sarei ritornata a Londra.
«Dove dovete andare di preciso? » Chiesi mangiando i biscotti che ci offrivano in aereo.
«Al Festival di Sanremo» Mi rispose Liam,senza staccare gli occhi dal telefono.
«Cosa c’è in quel cellulare Payne? » Chiesi divertita avvicinandomi.
«Sto parlando con Danielle» mi rispose.
«A ogni ora del giorno e della notte? » Dissi io.
Lui rise.
«No,alcune volte risponde alle fan su twitter,mi piace farlo» Disse.
«Sei davvero dolce Liam» Dissi io un po’ assonnata. «Credo ch dormirò un po’» Dissi ridendo.
Mi addormentai sulla spalla di Liam che ogni tanto si muoveva freneticamente,forse per scrivere messaggi.
Il viaggio non durò molto,quindi la mia dormita durò pochissimo,fui svegliata da Zayn che rideva.
Appena fuori dall’aeroporto salimmo in macchina che ci portò in un hotel molto lussuoso.
Mentre io ero in camera mia sentivo i ragazzi fare rumore in quella accanto,e dopo aver indossato quello che mi ero portata bussai alla loro porta e Harry venne ad aprirmi,notai che erano tutti completamente vestiti con tanto di scarpe,nei fui sorpresa dato che la maggior parte della volte quando mancavano dieci minuti a un concerto ancora dovevano infilarsi i pantaloni.
«La smettere di fare casino? » Dissi fingendomi arrabbiata.
«Niall che cosa fai? Louis rimettiti la scarpa! Harry non lanciare roba dalla finestra! » Disse Zayn.
«Zayn,amore mio,calmati! » Dissi ridendo.
«Vuoi la guerra piccola? » Disse Zayn avvicinandosi.
Lo guardai con aria di sfida,lui lo prese come un si e cominciò a farmi il solletico finché non cademmo entrambi come due sacchi di patate su un letto,io mi liberai dalla sua presa e uscii dalla stanza,scappando da lui,e lui mi rincorreva per l’hotel, dopo un po’ credevo di averlo seminato e andai a sbattere contro una ragazza.
«Ehi,guarda dove vai! » Mi disse.
«Si scusami tanto» Risposi.
«Dai non fa niente,da chi stai scappando? » Mi chiese ridendo.
«Dal mio ragazzo» Risposi ridendo anche io.
«Ah,aspetta tu sei la ragazza di Zayn Malik,Amanda? » Mi chiese spalancando gli occhi.
«Ehm, si sono io. » Dissi diverita.
«Oh,piacere Alessia,la ragazza del tweet. » Mi disse lei allungando un mano.
«Ah si ricordo,hai ragione» Dissi seria,stringendole la mano che mi aveva porso.
Stava per dire qualcosa quando le squillò il cellulare.
«Papà? Si sono in hotel,cosa? Davvero? Non ci credo è fantastico! Si arrivo subito! » Disse entusiasta.«Mio padre mi ha appena detto che dovremo trasferisci a Londra domani,devo andare da lui per parlarne meglio»Mi disse come se avesse capito che volevo sapere qualcosa.
«Oh,io domani mattina riparto per Londra,casomai ci vediamo in aereo» Dissi.
«Molto probabile Amanda» Mi rispose lei «Ci vediamo» Mi fece l’occhiolino e scappò per le scale.
Tornai in camera e i ragazzi erano pronti per uscire,presi la mia borsa e ci dirigemmo fuori dall’hotel,centinaia di ragazze erano li fuori con striscioni,cartelloni,magliette a tanto altro.
Quando arrivammo all’Ariston faticammo ad entrare,lo show non era iniziato perciò o ragazzi avevano del tempo per fare delle prove,mi sedetti e li guardai,ogni volta che cantavano le loro voci mi rapivano,erano assolutamente straordinarie.
Dopodiché andammo tutti dietro le quinte e lo show iniziò,cantarono una seria di artisti italiani,e dopo varie pause tra alcune esibizioni e altre un ragazzo ci disse che di li a poco i ragazzi si sarebbero dovuti esibire,il presentatore disse una serie di parole incomprensibili e poi sentii “One Direction” quindi capii che era giunto per loro il momento di esibirsi.
Cantarono What Makes You Beautiful e alla fine dell’esibizione il presentatore gli chiese qualcosa in inglese per poi continuare a parlare in italiano,quello che dissero ai loro fan italiani fu stupendo almeno per me.
Ritornammo in hotel molto stanchi,la mattina dopo saremmo andati tutti insieme all’aeroporto,solo che io sarei ritornata a Londra e loro sarebbero partiti per il tour.
Se la sera prima ero così felice da aver cantato e ballato dietro le quinte durante la loro esibizione quella mattina ero molto triste,sarebbero tornati a Londra solamente in Aprile,sarebbero stati due lunghissimi mesi in giro per il mondo,in America e poi in Australia,avevano raggiunto un grande traguardo,ed ero contenta per loro.
Ma come avrei fatto per due mesi senza fare a gara di chi mangiava di più con Niall,senza Louis che mi faceva ridere sempre,senza Liam che si preoccupava sempre per tutti,senza Harry e le sue battutine,come avrei fatto senza Zayn e tutto quello che lui faceva per me?
Non lo sapevo,non sapevo come affrontare quei due mesi specialmente in quel periodo,loro mi aiutavano a distrarmi a non farmi pensare alla sensazione di “vuoto” che sentivo dentro.
«Zayn» Dissi quando eravamo in aeroporto.
«Dimmi Amanda» Disse sorridente.
«Promettimi una cosa» Dissi io. «se fai qualche cazzata,voglio venirlo a sapere da te non da internet» Continuai ridendo sotto i baffi.
«Tanto te lo dirà Louis prima che possa farlo io» Mi rispose ridendo.
«Preferirei sentirlo da te» Continuai seria poi mi avvicinai al resto del gruppo.
«Ehi ragazzi mi mancherete tanto» Dissi intromettendomi
«Anche tu ci mancherai Amanda» Disse Harry parlando a nome di tutti.
Sorrisi e sentii una voce chiamare il mio volo,così risalutai tutti con un abbraccio e mi diressi verso il gate.
Appena salii sull’aereo mi misi seduta vicino al finestrino,i posti erano due a due,non mi importava chi avrei avuto vicino.
Volevo solo guardare fuori e sentirmi bene al pensiero che lui era sotto il mio stesso cielo.
Poi sentii qualcuno sedersi accanto a me.

 Bididibodidibu eccomi qui carotine :3
Qvesto capitolo è un po' covto (?)
Ma mi piace tanto anche perchè entra in gioco Alessia
(si so che stai leggendo,finalmente ti ho messa nella storia *lacimuccia*)
Adesso la domanda è (le domande sono LOL)
-Chi si è seduto vicino ad Amanda?
-Come farà Amanda senza quelle 5 carote per due mesi? çç
Alla prossima, love ya


PS:
Se volete seguirmi su twittha! io sono @MarziaeAlessia
-Mar :) xx



Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Diciassettesimo capitolo ***


Mi voltai lentamente con i capelli davanti gli occhi e vidi una figura femminile slanciata affianco a me,i suoi capelli neri corvini,i suoi occhi verdi tendenti al marrone e il suo sorriso contagioso erano indimenticabili malgrado l’avessi conosciuta solo la sera prima.
«Alessia?» Mormorai un po’ stupita.
«Ehi Amanda! Avevi ragione a dire che ci saremmo riviste in aereo! » Era da quando l’avevo vista che sorrideva. «Tutto bene? » Mi disse,forse notando che il mio viso era nascosto da un velo di tristezza.
«Oh si,nulla di importante» Dissi sforzandomi di sorridere.
In realtà era importante,lo era eccome.
«Sicura? Vabbè se hai bisogno di parlare toglimi un cuffia» Mi disse amichevole e si sommerse nel suo mondo con le cuffie alle orecchie.
Il volume era talmente alto che riuscivo a sentire quello che sentiva lei,aveva parecchie belle canzone nel suo iPod: Coldplay,Bruno Mars,Adele poi sentii un suono familiare,davvero molto familiare,ogni santissimo giorno sentivo quella canzone,anche quando non la sentiva nessun altro: One Thing.
Cominciò anche a canticchiarla un po’ quando vide che la stavo osservando,mise la canzone in pausa.
«Scusa ho il volume troppo alto» Si giustificò.
«No no,erano belle le canzoni,ho notato che questa che stai ascoltando è One Thing. » Dissi io sorridendo.
«Oh,si,mi piacciono le loro canzoni ma non sono una fan “urlante” ecco.» Disse svelta ridendo.
Risi anche io,veramente, e per la prima volta da quella mattina.
Arrivammo a Londra nel giro di due ore,all’aeroporto c’erano mia madre e Giusy che mi aspettavano,neanche fossi tornata dalla guerra,non che quella visita mi dispiacesse ma sarei potuta tornare benissimo da sola.
Alessia e suo padre appena fuori dall’aeroporto presero un taxi per il centro della città mentre io,Giusy e mia madre salimmo in auto e tornammo a casa mia,Giusy cenò con noi e mi propose di andare a casa sua per qualche giorno,visto che né lei né io volevamo separarci e sua madre si lamentava che passasse troppo tempo fuori casa,anche se si trattava della sua migliore amica.
«Cosa avete fatto in Italia? » Mi chiese mangiando qualche biscotto mentre eravamo in camera sua.
«E’ successo così tanto in fretta che non me ne sono nemmeno accorta,ero così stanca! » Dissi rubandole un biscotto al cioccolato dalle mani.
«Ehi! Prendili dalla scatola! » Mi disse lei ironicamente.
«Rubarteli è più divertente,e poi tu ti prendi sempre i migliori» Risposi facendole la linguaccia.
Le raccontai di Alessia,e di quanto avessi legato subito con lei.
«Devi farmela conoscere» Protestò «chiamala» continuò incoraggiandomi.
«Va bene» Dissi,poi mi resi conto di non avere il suo numero. Come avevo fatto a dimenticarmene? Mi misi una mano sulla fronte “Se il destino ci farà rincontrare,ci rincontreremo” pensai, e non mi sbagliavo affatto.
Il giorno seguente,per “distrarmi” – almeno così diceva Giusy – andammo a fare un po’ di shopping per il centro di Londra,e mentre passeggiavamo vidi delle  blazer rosse fiammanti,scintillare sotto i miei occhi attraverso una vetrina.
Trascinai Giusy nel negozio, e dopo aver provato le scarpe le comprai,non solo perché erano bellissime ma anche perché mi ricordavano una persona speciale,avevano come dire una specie di valore affettivo anche se le avevo comprate da soli cinque minuti.
Passeggiavo per le strade di Londra con la busta nel negozio in mano,trionfante del mio acquisto quando non mi accordi che Giusy si era fermata davanti a una vetrina e andando avanti andai a sbattere contro qualcuno.
«Scusami non volevo»  Dissi ancora prima che la ragazza a cui ero andata addosso potesse vedermi in faccia.
«Non fa nul…ehi ma possibile che devi sempre venirmi addosso quando ci incontriamo? » Esclamò la ragazza sorpresa.
«Alessia,sei tu? Volevo chiamarti ma non avevo il tuo numero e…» Mi voltai per cercare il volto di Giusy che intanto mi aveva raggiunta «Giusy,lei è Alessia» Dissi sorridendo «Alessia lei è Giusy» Continuai presentandole.
Si strinsero la mano e continuammo a camminare parlando del più e del meno per conoscerci meglio.
«Quindi,dato che mio padre si è trasferito qui e vivo con lui da quando i miei hanno divorziato continuerò a frequentare l’ultimo anno qui,domani è il mio primo giorno di scuola alla London High School» Ci disse Alessia.
«Hai qualcuno con cui pranzare almeno» Dissi sarcastica  ricordando il mio primo giorno di scuola. Orribile.
Risero entrambe e ci accorgemmo che ormai il cielo stava cominciando ad imbrunirsi e decidemmo di tornare a casa.
Salutai mia madre con un bacio sulla guancia,cosa che non facevo da tanto tempo,forse mi serviva passare un po’ di tempo con delle amiche,non lo facevo da quando stavo con Zayn,passavo tutto il mio tempo con lui e i ragazzi.
Feci lo zaino in fretta e andai giù a cenare dopodiché guardai un film e probabilmente mi addormentai mentre lo stavo ancora guardando dato che non ricordavo il finale.
La mattina seguente quando mi svegliai i miei capelli erano a dir poco in uno stato pietoso,impiegai venti minuti buoni per renderli presentabili e dopo aver mangiato qualcosa e essermi vestita uscii,Giusy era sotto casa mia con la sua macchina – o dovrei dire col suo catorcio – mi aveva detto più volte che per il diploma i suoi gliene avrebbero regalata una nuova.
Arrivammo a scuola ed entrammo subito nell’edificio dato che fuori c’era sempre la solita,monotona,noiosissima gente. Passate le quattro ore prima del pranzo,prima di  entrare in mensa aspettammo Alessia,lei ci raggiunse senza fiato.
«Cos’è successo? » Chiesi.
«Avevano sbagliato ad assegnarmi l’armadietto e ho fatto la mia prima figura di merda in questa scuola! » Disse divertita «avvero bel modo di iniziare l’anni» continuò sarcastica.
«Dai non sarà così male e poi pranzi con Amanda Parker! » Disse Giusy entusiasta.
Alessia la guardò confusa e prima che potesse aprir bocca per chiedere spiegazioni Giusy riprese a parlare «E’ diciamo,popolare tra gli studenti,è la rappresentante di istituto» Disse Giusy dandomi una gomitata.
«Okay,basta,andiamo a prendere qualcosa il mio stomaco reclama cibo! » Dissi ironicamente.
Presi un  sacco di roba anche se sapevo benissimo che non l’avrei mai mangiata tutta, Giusy prese più cose di me solo che di lei avevo paura perché era capace di ingurgitare tutto quello che aveva nel vassoio,mi ricordava Niall erano così simili,erano decisamente perfetti insieme.
Alessia prese solamente un cheeseburger,dell’acqua e una mela,ma la mensa era troppo affollata che on si riusciva a passare e urtando contro qualcuno la sua mela era caduta a terra,almeno così credevo di aver visto.
Dato che non la vedevo tornare mi alzai e mi avvicinai a lei,e notai che stava parlando con…lo conoscevo ma non ricordavo il nome,eppure quel nome mi piaceva,era un bellissimo nome come il ragazzo che lo possedeva dopotutto… No. Amanda tu hai Zayn,cosa stai pensando? O meglio,a chi?
Poi ricordai,si chiamava Robert e al terzo anno ci aveva anche provato con me,gli andava dietro mezza scuola ma io l’avevo rifiutato.
Oh Amanda,Amanda dove avevi la testa quando gli hai detto di no?
Comunque sia ora non importava,ritornai al mio posto aspettando che Alessia ci concedesse l’onore di stare con lei.
Tornò al tavolo raggiante come non mai.
«Giusy aveva ragione! » Iniziai «sei al primo giorno di scuola e già fai grandi conquiste» Le dissi maliziosa indicandole Robert con lo sguardo. Lei arrossì e dopo aver mangiato un pezzo del suo cheeseburger ci raccontò tutto.

 Buonaaasera carotine blu :3
io non so più come dirmi che VI AMO ♥
Il primo capitolo ha superato le 750 visite *^*
In più questa storia è:

Preferita da 19.
Seguita da 22.
Preferita da 3.

Ringrazio tutti quelli che recensiscono e tutti quelli che legogno solamente. GRAZIE  
Non sarei al 17° capitolo senza di voi u.u
 
 

Ps: Alessia,so che stai leggendo,stai acquistando importanza in questa storia e continuerai ad averla c':



 


Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Diciottesimo capitolo ***


«Mi sono scivolate la mela e la bottiglia dal vassoio» Disse Alessia piano. «sono riuscita a prendere l’acqua ma per la mela era tardi,stavo per raccoglierla quando me la sono ritrovata sotto il naso» continuò contenta.
«E Robert l’aveva presa? Giusto? » Continuò Giusy al posto suo.
«Giusto! » Esordì Alessia per rispondere.
Scoppiai a ridere e le raccontai di quando Rob ci aveva provato con me.
«L’intero corpo delle cheerleader gli andava dietro e nonostante questo ogni giorni veniva a parlare con me,era una noia assurda,anche perché pensavo che volesse solo prendermi in giro,data la sua fama da donnaiolo» Dissi ridendo mentre ricordavo quegli episodi.
«Un giorno mi chiese anche di uscire,per più giorni,ma io gli rispondevo di no» Continuai.
«Mi chiedo dove avessi la testa! » Esclamò Alessia.
«La mia testa vagava alla ricerca del principe azzurro» Dissi ironicamente cercando,invano, di sembrare offesa. «Solo che quello azzurro caratteristico delle favole ce l’ha Giusy» Continuai guardando Giusy arrossire.
«Seriamente Gius,gli assomiglia davvero molto»  Disse Alessia finendo l’ultimo pezzetto di cheeseburger.
«Alessia credi che incornicerai quella mela? » Chiese Giusy divertita,cercando in ogni modo di cambiare argomento.
«Oh no! La metterà in una  teca di vetro al centro della sua stanza e ogni giorno la guarderà con adorazione» Dissi io ridendo sotto i baffi.
«Andiaaamo! » Disse lei «la mangerò dopo» ribatté e in quel momento la campanella suonò, annunciando l’ultima ora.
Biologia. Io e le materie scientifiche non andavamo per niente d’accordo,eravamo come il bianco e il nero,il fuoco e l’acqua,odiavo quella materia con tutta me stessa.
Non solo per la persona che la insegnava,oppure perché né Giusy né Alessia la seguivano con me,infatti per uno scherzo del destino la frequentavo solamente con Jeremy. Odiavo Biologia.
Dopo mesi che non ci parlavamo quell’essere aveva ancora il coraggio di sedersi accanto a me,cambiai posto un paio di volte e puntualmente si spostava anche lui,purtroppo rimase seduto vicino a me perché entrò la professoressa che mi fulminò con un sguardo. Che diamine si era inventata questa volta?
«Togliete i libri e lasciate solo una penna. Compito a sorpresa! » Disse con una luce malvagia negli occhi.
Ripeto, odiavo Biologia.
Da un lato quel compitò mi salvò da quello che Jeremy aveva intenzione di dirmi,perché non si era messo accanto a me senza un motivo,dall’altro cominciai a maledirlo con tutte le mie forze,sperando che insultandolo le risposte sarebbero comparse da sole sul foglio.
Quando mancavano circa quindici minuti alla fine dell’ora cominciai a barrare le crocette a caso e a tentare la fortuna,inutilmente perché io e la fortuna avevamo un rapporto simile a quello che ho con la biologia.
Certo aveva fatto una piccola eccezione,per una volta,si era messa dalla mia parte,mi aveva fatto incontrare quelli che oggi sono i miei migliori amici e il mio ragazzo,ma per i suoi gusti ne avevo avuta troppa tutta in una volta che non si sarebbe ripresentata alla mia porta per almeno qualche anno.
Finalmente il dolce suono della campanella mi tirò fuori da quell’incubo,misi la penna in una tasca dello zaino,mi alzai e consegnai il foglio mettendolo con non molta grazie sulla cattedra,dopodiché uscii.
L’aria nei corridoi era fresca,e decisamente più respirabile di quella della classe,quella che assaporai appena fuori dal portone era di gran lunga molto meglio,feci un grande respiro, mi avviai verso il catorcio di Giusy e l’aspettai li dato che non era ancora arrivata.
Vidi una testa rossa muoversi tra la folla eccola lì stava arrivando.
«Oh fortunatamente già sei qui! » Disse contenta «Sali,svelta devo tornare SUBITO a casa! » Disse accentuando il ‘subito’ mettendomi un grande fretta.
«Alessia? Non la salutiamo nemmeno? » Protestai.
«E’ uscita prima,non so per quale motivo» Mi disse Giusy,che aveva educazione fisica con lei, alzando le spalle e poi mise in moto la macchina.
«Vuoi dirmi perché tutta questa fretta? Hai guidato come una pazza,quel coso protestava da dieci minuti! » Esclamai allungando una mano verso il catorcio mentre Giusy apriva la porta di casa.
«Primo: Non è un catorcio,è solo un po’ vecchiotta.
Secondo: E’ una sorpresa! Niall mi ha detto che non devo dir……..»
Si fermò mettendo un mano davanti la bocca. «Ho già detto troppo,andiamo. » Disse compiaciuta trascinandomi al piano di sopra.
Capii che era meglio lasciar perdere,tanto non me l’avrebbe mai detto quindi a malavoglia salii le scale e mentre il suo computer si accendeva buttai lo zaino per terra e poi mi sedetti sul letto con la grazie di un elefante appena uscito dalla doccia.
Guardai il suo sfondo,una foto di me e lei a Roma davanti al Colosseo,ogni volta che vedevo quella foto scoppiavo a ridere perché per farcela avevamo fatto i salti mortali,inizialmente avevamo chiesto ad una passante di farci la foto ma lei non capiva quindi capimmo che doveva essere italiana,Giusy che in materia era un po’ più esperta di me glielo chiese in italiano. La sua pronuncia mi faceva morir dal ridere.
“Fai silenzio tu! Che non sai nemmeno parlarlo!” Mi ripeteva ogni volta che la prendevo in giro.
Dato che la signora non capiva nemmeno l’italiano,balbettai qualcosa in francese,buttando tre parole in fila e finalmente capì,rifacendoci la foto mille volte perché in una Giusy aveva gli occhi chiusi,in un'altra i capelli mi coprivano il viso e in un'altra ancora la foto venne mossa,la quarta ed ultima era quella che Giusy aveva come sfondo.
Entrò su Skype e aspettò che qualcuno si collegasse,appena sentii dei rumori mi voltai verso il computer:
Gli occhi azzurri di Niall erano l’unica cosa visibile all’inizio poi sistemò la webcam e si allontanò in modo che si potessero vedere tutti e….quattro? Dov’era Zayn?
«Niall! Come mi manchi biondino mio! » Disse Giusy sdolcinata, e io dietro di lei feci finta di vomitare.
Louis rise contagiando Niall e quando Niall rideva era la fine per tutti,dopo qualche minuto di risate rispose a Giusy.
«Anche tu mi manchi tanto roscia! » Disse dolce. Bene,si davano soprannomi in base al colore dei capelli.
«Okay,interrompete per un attimo le vostre smancerie,dov’è Zayn? » Chiesi tranquilla.
«E’ a farsi la doccia e non sa di questa videochiamata» Disse Liam.
«Siete crudeli! » Esclamai «potrebbe uscire da un momento all’altro senza sapere che lo state filmando! » Continuai ma mi resi conto di aver sbagliato parola,infatti Harry mi corresse subito.
«Non lo stiamo filmando,calmati, e poi anche se uscisse nudo tu non avresti così tanti problemi no? » Disse Harry ammiccando.
Mi mancavano le sue battutine per quanto odiose.
Sentii le guance diventare caldissime capii che stavo arrossendo,balbettai qualcosa di incomprensibile finché non trovai le parole giuste da dire.
«Ehm…pensa a…a Giusy! » Dissi indicandola.
«Ehi che centro io adesso? » Disse ancora piegata in due dalle risate.
«Okay ragazze dobbiamo andare,abbiamo una settimana impegnatissima ci risentiamo appena possiamo okay? » Disse Liam.
«Okay» Dissi io triste per non essere riuscita a vedere Zayn.
«Giusy,ti amo roscia! » Urlò Niall.
«Ti amo anche io biondo! » Disse Giusy sorridendo e chiudendo Skype.
Ci guardammo per un interminabile manciata di minuti poi scoppiamo a ridere entrambe tirandoci cuscini e quanto più trovavamo nella stanza.
Mi mancavano quei momenti con lei,con la mia migliore amica

 Hello guuuyss :3 come va?
Questo è un capitolo un po' di passaggio,ma lascia un velo di mistero u_u
puahahahahahah *risata malvagia*
Alessia non farti i filmini mentali con Robert finirai con qualcuno di moolto meglio c': *so che stai leggendo*
Oddio non posso dirvi più di così perciò *cuce la bocca*
Spero che il capitolo vi piaccia fatemelo sapere con una recensione (:
-Mar :) xx


 Ps: se volete seguirimi su twittahh! sono @MarziaeAlessia


 

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Diciannovesimo capitolo ***


Tornai a casa tardi quella sera,mia madre faceva il turno di notte,mentre vi avviavo verso casa,stretta nel cappotto per il freddo di quella sera,vidi una figura appoggiata alla porta di casa,non preannunciava niente di buono.
In situazioni normali avrei pensato che si potesse trattare di Zayn ma ora i ragazzi erano in tour,in America e quindi non poteva essere Zayn.
Mi avvicinai un po’ di più e notai che la figura si voltò alla ricerca di qualcuno o qualcosa nell’oscurità,mi aveva sentito? Deglutii
Cercai di convincermi che forse era solo un illusione,che era un allucinazione,che avrei aperto la porta e poi sarei svenuta sul divano o da qualche altra parte,basta che quello che stavo vedendo,o che almeno mi sebrava di vedere non fosse vero.
Restai ferma,immobile nel prato,nascosta da un cespuglio,cercai di calmarmi e di riordinare la mente,avrei cercato di entrare dalla porta sul retro,quello non mi avrebbe vista e  sarebbe filato tutto per il verso giusto.
Aprii con cautela la borsa cercando le chiavi ma feci troppo rumore perché la figura sulla porta si voltò di nuovo,e stavolta nella mia direzione: maledetti portachiavi con i campanellini!
La figura si avvicinava,sempre più vicina che il cespuglio non sarebbe più bastato a nascondermi. Non potevo scappare ormai era a circa un metro dal cespuglio dietro al quale ero nascosta,incrociai le dita e pregai che se ne stesse andando invece di venire verso di me. Mi sbagliavo.
«Amanda sei tu? » Mi chiese una voce fin troppo familiare. No perché era qui? Non poteva semplicemente dirmelo a scuola? Mi aveva fatto prendere un colpo. Uscii fuori dal mio nascondiglio.
«Jeremy mi hai fatto prendere un colpo,che diavolo ci fai qui,a quest’ora? »  Chiesi arrabbiata. Poi notai che cercava di dirmi qualcosa e che in mano aveva una bottiglia di…che robaccia aveva bevuto? Notai che comunque era vuota,mi portai un mano alla bocca,come per sembrare preoccupata,e lo ero davvero.
«Oh, no…»  sibilai a denti stretti. «è ubriaco. »  continuai,parlando tra me e me.
«Devo dirti una cosa…» disse barcollando «è importante! » continuò avvicinandosi.
«Jeremy non è meglio se aspetti domani e ritorni a casa tua? » Dissi cercando di non far tremare la mia voce.
«No! » Urlò lui spaventandomi  «devo parlarti! Continuò.
Non si reggeva più in piedi e sarebbe caduto a terra da un momento all’altro.
«Jeremy,va bene ma non ti reggi in piedi,vai a casa e mettiti a dormire,me lo dici domani»  Dissi cercando di mantenere la calma. Lui mi guardò male,come se volesse dirmi tutto e subito.
«Okay,okay entriamo» Continuai cercando le chiavi e inserendole nella porta,feci due giri e la porta di aprii.
Entrò esitante guardandosi attorno,poi accesi la luce e dopo aver riconosciuto il divano ci si buttò a peso morto.
“Viva l’educazione!” Pensò una vocetta sarcastica nella mia testa,la misi a tacere,scuotendo il capo.
«Amanda siediti devo parlarti» Disse,sembrava più lucido di prima ma in realtà sapevo che non lo era,era solamente più calmo.
«Sto benissimo anche in piedi» Riabbatté la mia voce ferma,dopo che ebbi posato la borsa sulla sedia.
«Io ti amo ancora Amanda» Disse senza staccare gli occhi dal pavimento.
«Oh si certo,devo ricordarti che sei ubriaco? » Dissi guardandolo male.
«Sono serio,volevo dirtelo anche oggi a scuola ed è ciò che provo veramente» Continuò.
«Peccato che io non ti creda,e anche se fosse io non lo sono di te» Dissi secca.
Lui si alzò dal divano, e si avvicinò tranquillo non avrei dovuto avere paura da come si stava comportando e invece si,ero terrorizzata e facevo bene.
Era vicinissimo,mi prese per un braccio,con una presa forte e si diresse verso il muro con me al seguito,ero arrivata al capolinea le mie spalle erano contro il muro giallo della mia casa,del mio soggiorno.
Si avvicinava sempre di più.
«Jeremy smettila! » Urlai arrabbiata.
Non mi ascoltò e continuò ad avvicinarsi,cercai di rimanere lucida,c’era un modo per fermarlo,avrei solo dovuto ragionare,cosa molto difficile perché il mio cervello non pensava,non elaborava un piano abbastanza astuto.
Suonò il campanello,il campanello che avrei benedetto per il resto della mia vita.
«Dovrei andare ad aprire,non credi? Potrebbero insospettirsi vedendo le luci accese e nessuno in casa» Dissi cercando di liberarmi dalla sua presa di ferro.
Guardò la porta per qualche secondo e poi me,poi tolse la sua mano dal mio braccio.
«Non è finita qui»  Disse a denti stretti e si allontanò in cucina,io mi avviai verso la porta.
«Scusami per l’ora ma per sbaglio ho preso la tuta di Giusy,non so dove abita perciò sono venuta a riportarla a te e….» Era Alessia,non la feci finire e la trascinai in casa e successivamente in camera mia,non facendo troppo rumore e dicendole di stare zitta.
«Che succede? »Chiese allarmata una volta in camera mia.
Le raccontai tutto quello che era accaduto e tutto il disastro che c’era dietro.
«Ho paura. » Dissi alla fine. «Rimani con me,se siamo in due non mi farà niente» Dissi con voce tremante.
«Dov’è? » Chiese calma.
«In cucina ma credo che sentendo qualcuno arrivare se ne sia andato» Dissi.
«Okay,rimango qui ma devo avvisare mio padre,va bene? » Mi disse lei per tutta risposta.
«Va bene,grazie Alessia io non so come ringraziarti» Dissi rannicchiata sulle ginocchia per la paura.
«Quando si tratta di queste cose Amanda non devi ringraziare nessuno»Disse queste parole seria,mentre digitava in numeri sul display del suo I-Phone.
 
Restammo tutta la serata a parlare,per distarci un po' da quello che era successo.«Allora, come va con Rob? » Chiesi ancora con voce tremante.
«Oh benone! Domani ci devo uscire» Disse raggiante in volto,mentre la mie espressione non era delle migliori.
«Ohuoh,non ti conviene domani,insomma così presto,lo conosci da un giorno!» Esclamai,mentre mi sistemavo dietro le orecchie un ciuffo ribelle.
«Perché? Mi sta davvero simpatico,e mi piace anche molto» Disse convinta.
«Alessia,bella mia,non vorrei rovinare questo momento ma,è un puttaniere,di prima categoria» Le risposi cercando di convincerla.
«Lalalalaa non ti ascolto! Dopodomani ti farò sapere» Concluse decisa mentre allungavo il braccio per spegnere la luce e finalmente dormire.

***
 

Volarono via quei due mesi.
Volarono via tra paura,contentezza,terrore,a volte un piccolo spiraglio di spensieratezza e felicità.
Volarono via tra le quattro mura della mia stanza.
Volarono via attraverso le notizie dei ragazzi attraverso uno stupido schermo.
Finalmente erano di nuovo qui,o meglio lo sarebbero stati dopo circa due ore.
Arrivammo in aeroporto che erano circa le 10:00,mi sedetti su una delle sedie grigie mentre Giusy non vedeva l’ora che varcassero quella porta per poter riabbracciare tutti,specialmente Niall.
Era così anche per me,aspettavo con ansia il momento in cui avrei visto cinque persone uscire dalla porta di vetro,facendosi riconoscere ovunque,mi erano mancati così tanto,mi erano mancate le loro battute,le smancerie di Giusy e Niall – anche se era la cosa che mi mancava di meno – e soprattutto mi era mancato Zayn.
Di lui mi mancava tutto,il suo sorriso,i suoi capelli,i suoi baci,a volte delicati e dolci,pieni d’amore,altre volte più possessivi e forti,pieni di passione,volevo risentire nuovamente la sua bocca muoversi contemporaneamente con la mia,in modo da formare – quasi – la cosa più perfetta al mondo.
Ero ancora assorta nei miei pensieri quando Giusy cominciò a riempire il mio povero braccio di gomitate,continuò finché non mi girai,intravedendo cinque teste dietro la porta che si dirigevano proprio verso di noi.

 

 Salve ranocchie al cioccolato (sto leggendo HP e ci sono le cioccorane u__u)
LAPIDATEMI PURE.
Questo capitolo è una cacca çç apparte l'ultimo pezzo che mi è riusctio abbastanza bene (quello dopo gli ***)
Allur,voi come sempre siete bgdgwruigbuiws e io VI AMO
Grazie a Nessiecarlalp che mi resencisce sempre *O*
E grazie a Ale_Marz99 che è sempre così dolciosa (?)
Baci e alla prossima :D
 -Mar :) xx


Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** Ventesimo capitolo ***


Quando li vidi scattai in piedi, e quasi correndo mi avviai verso di loro,che a loro volta venivano verso di noi.
Zayn aveva un sorriso stampato in faccia come se non avesse mai visto cosa più bella dell’aeroporto,finalmente si trovava a casa sua.
Mi abbracciò sollevandomi da terra e non mi aveva ancora rimesso giù che cominciò a baciarmi,avrei scommesso qualsiasi cosa sul fatto che Zayn aveva torturato Liam in aereo chiedendo in continuazione quanto mancasse all’arrivo.
«Mi sei mancata tantissimo,amore mio» Disse quando ci staccammo.
Oddio l’aveva detto,mi aveva chiamato “amore mio”. Calma. Il sefreto era mantenere la calma.
«Anche tu,mi sei mancato davvero tanto» Dissi stringendolo così forte da non lasciarlo andare.
Restammo attaccati per minuti,finché sentii qualcosa toccarmi la spalla da dietro.
«Ehi,piccioncini,che ne dite di staccarvi e di farmi salutare la mia migliore amica? » Disse Louis scherzoso come sempre. Io scoppiai a ridere e a malavoglia mi staccai da Zayn abbracciando Louis.
«Allora tutto a posto? » Mi chiese piano,allontanandosi da tutti.
«Si tutto bene» Mentii sfoderando un falso sorriso che sarebbe crollato da un momento all’altro.
Lui mi sorrise,fortunatamente non si era accorto della mia bugia. Sapevo che avrei dovuto dirglielo prima o poi,infondo era il mio migliore amico,ma avevo paura che lo andasse a dire a Zayn e poi le conseguenze non volevo nemmeno immaginarle.
Tornammo dagli altri e poi riuscimmo ad arrivare a Londra – non so come – sani e salvi.
Tornai a casa per pochi minuti,giusto per cambiarmi e aggiustarmi i capelli con Giusy poi riuscimmo ed andammo a casa dei ragazzi,era davvero tantissimo tempo che non ci trovavamo tutti insieme nella stessa casa,abolimmo subito l’idea di uscire,perché erano molto stanchi e volevano riposarsi un po’.
Verso le 22:00 sentimmo suonare alla porta.
«Aspettate qualcuno? » Chiesi rubando le patatine al ketchup  di Niall.
«Ehi! » Esclamò lui cercando di riprendersi il pacchetto. «E comunque no» aggiunse dopo avermi letteralmente buttato giù dal divano.
«Dato che mi trovo in piedi»annunciai rialzandomi guardando Niall con un aria omicida. «Vado ad aprire» Continuai avviandomi verso la porta.
Afferrai la maniglia d’ottone e mi ritrovai di fronte Alessia,con uno sguardo assente,perso,verso il pavimento.
«Ale! Che ci fai qui? » Chiesi preoccupata,se non sbagliavo quella sera doveva uscire con Robert.
«Oh,Amanda avevi ragione,sono stata stupida,davvero stupida a non ascoltarti» Mi disse calma,cercando di non lasciar trapassare troppe emozioni,perché se lo avrebbe fatto probabilmente non avrebbe trattenuto le lacrime.
«Senti,entra,andiamo un attimo di sopra e ne parliamo con calma,okay? » Le dissi tranquillamente,la presi per mano e la trascinai in casa chiudendo la porta dietro di noi.
«Chi è questa fanciulla così bella e perché mai sta piangendo? » Disse Harry alzando lo sguardo.
«Oh, no. Styles da quando sei così diabetico? E per la cronaca non sta piangendo» Forse ero stata abbastanza acida ma Harry che cercava di conquistarla è l’ultima cosa che le serviva una quel momento.
Arrivate in una stanza di sopra – non avevo la minima idea di chi fosse il proprietario della camera – ci sedemmo sul grande letto e cominciammo a parlare.
«Avevi ragione,non ti ho ascoltata,sono uscita con lui  neanche dopo mezz’ora ha provato a….» Non riuscivo a decifrare l’espressione dei suoi occhi era un misto tra delusione,tristezza e tanta rabbia.
«Ehi calma,è tutto a posto, basta che non ci pensi più ti avevo detto che cambiava ragazza ogni giorno,ma tu non mi hai ascoltato pensando che fosse una brava persona» Dissi calma per poi continuare: «non è colpa tua,okay? Dai andiamo giù così magari riusciamo fare qualche risata» Dissi sorridendo.
«Si» Mi rispose lei. «Ma…mi fa davvero schifo» Continuò.
«Ti ho detto di non pensarci» La rimproverai ironicamente.
Stava per dire qualcosa quando la porta della camera si aprì,interrompendo la nostra conversazione.
«Harry,mi pare di averti fatto capire che dovevi lasciarci sole» Esclamai alzando le braccia al cielo.
«Ehi,siete voi che siete venute a parlare nella mia stanza.» Disse alzando le spalle come per scusarsi.
«Oh,noi stavamo per andarcene» Disse Alessia arrossendo lievemente.
Momento,Harry fa il diabetico con Alessia,lei arrossisce quando parla con lui. C’era qualcosa di mezzo e io lo avrei scoperto.
Presi Alessia per mano e la portai giù con gli altri,scherzammo  e giocammo a non ricordo bene cosa finché Zayn non tirò fuori la birra dal frigorifero,e poi un’altra,in pratica lo svuotammo in poco tempo.
Harry era crollato sul tappeto,era davvero stanco; Niall e Giusy da bravi piccioncini mielosi stavano per addormentarsi abbracciati sul divano bianco mentre io e Zayn eravamo “seduti” su quello nero,e sembravamo i più svegli tra tutti.
Ridevo per qualsiasi sciocchezza e poi sentii Zayn baciarmi la guancia,poi avvicinarsi alla bocca e pi scendere per il collo.
«Ehi,non stasera» Dissi piano.
«Perché mai? » Mi disse continuandomi a baciare.
«Devo ricordarti che ci sono altre sei persone in questa casa? » Continuai.
«La casa è grande» Protestò.
«Per quanto sia grande la casa,ci sono sempre altre sei persone dentro,non voglio fare mica come Harry» Dissi accentuando il suo nome,appena lo nominai aprì gli occhi per  poi richiuderli e continuare a dormire.
Zayn invece scoppiò in una grossa risata sdraiandosi dall’altro lato del divano coprendosi il viso con le mani,dato che era abbastanza tardi,spensi la luce e annunciai un “Buonanotte” collettivo.
Dopodiché mi sdraiai al fianco di Zayn sul divano e appoggiai la testa sulla sua spalla.

***

La mattina seguente mi svegliai con la testa su un cuscino e il collo che mi faceva male,tutti gli altri dormivano,Harry non era più per terra e Alessia non la vedevo da nessuna parte. Era tornata a casa?
La vidi scendere le scale poco dopo,quindi aveva dormito qui con noi.
Mi alzai per dirle qualcosa quando qualcuno – Zayn supposi – mi prese per un braccio.
Mi ritrovai a pochi centimetri da quegli occhi color nocciola,profondi e sinceri,mi trovavo a pochi centimetri dalla sua bocca curvata in un sorriso. Ricambiai il sorriso e lo guardai negli occhi,a volte bastava solamente quello.
Alessia tossì per richiamare la nostra attenzione e io mi voltai ancora avvolta nelle braccia di Zayn.
«Mi dispiace tantissimo ma…» disse diventando rossa. «Amanda,dovrei parlare due minuti con te» Disse guardando il pavimento.
Andai verso di lei e insieme andammo di sopra.
 

 Bonjourr mes amours! ♥ (ho scritto male c':)
Ecco a voi,siamo arrivati al 20° capitolo *O*
Ma,unfortunately, ci avviamo verso la fine della storia,quidni altri due o tre capitoli e avremo l'epilogo e poi finishh D:
Comunqueeee,vi piace?? Lasciatemi una recensione per farmelo sapere :D
Baci ♥
 
-Mar :) xx


 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** Ventunesimo capitolo ***


 *Alessia pov*
Guardai a lungo Amanda prima di parlare,cercando di decifrare la sua espressione confusa.
«Stanotte» Cominciai «Ecco io ancora non ho capito bene cosa sia successo perciò te lo racconto» Continuai guardando Amanda che mi scrutava a sua volta con occhi preoccupati.
«Tranquilla,niente di grave» La rassicurai «Almeno credo» Aggiunsi a bassa voce.
La guardai negli occhi,in quegli occhi marroni,profondi e pieni di sincerità,lei mi aveva sempre detto tutto,ora era il mio turno.
Cominciai a raccontare quello che era successo quella notte e perché fossi ancora un po’ confusa.
Mentre parlavo a volte il mio sguardo scrutava il vuoto riportandomi alla mente le immagini che ancora lampeggiavano nella mia mente.
Quando mi svegliai,quella notte,la luce della luna entrava silenziosa dalle finestre semichiuse,e io stavo dormendo rannicchiata sul divano con uno spazio in mezzo creato da me e Louis,io gli avevo fatto spazio e lui lo aveva fatto a me ma nessuno dei due ne aveva usufruito.
Mi alzai con il collo un po’ dolorante e la gola secca così decisi di andare in cucina a prendere dell’acqua.
Dopo aver preso un bicchiere dalla cucina in legno e la bottiglia del frigorifero,versai l’acqua nel bicchiere e la bevvi velocemente. Era gelata.
Riposi il tutto e quando mi voltai per uscire dalla cucina capii che non ero più la sola sveglia in quella casa.
Intravidi qualcuno,muoversi silenziosamente nel salotto alla ricerca di qualcosa,era buio e non si capiva molto,così uscii cautamente dalla cucina per vedere bene chi fosse.
Arrivata al centro del salotto,sul tappeto dove poche ora prima si era addormentato Harry,notai con un certo stupore che Harry non era più li. Forse era tornato in camera.
Mi rimisi sul divano,nella stessa posizione in cui mi ero svegliata ma non riuscivo a riprendere sonno,turbata al pensiero di qualcun altro che si aggirava per la casa,dopo un paio di minuti non senti più niente e chiusi gli occhi,cercando di prendere sonno,inutilmente.
Mi rialzai dai divano e girai la testa verso l’altro sentendo dei rumori provenire da dietro,quasi non cacciai un urlo appena vidi Harry osservarmi da dietro,ma lui prontamente mi mise una mano sulla bocca per non far rumore.
«Sei pazzo» Dissi piano cercando di ricordare come si faceva a respirare.
«Forse» Disse calmo mettendosi davanti a me. «e forse lo sei anche tu» continuò guardandomi con un sorriso beffardo stampato in faccia.
Ma cos’aveva? Mi aveva fatto quasi prendere un colpo e poi quella pazza sarei io?
Cercai di trattenere una risata isterica e continuai a guardarlo male e lui,lui beh sorrideva come sempre quando parlava con me.
«Mi spieghi cosa c’è da ridere? » Chiesi esasperata,non sopportavo più i suoi occhi verdi illuminati dalla luna e il suo sorriso tremendamente perfetto.
«E’vietato? » Mi chiese avvicinandosi.
«No,ma io non ci trovo assolutamente nulla di divertente nel fatto di avermi quasi fatto prendere un infarto,mi spieghi cosa ci fai alle due del mattino in giro per casa mezzo nudo?!? » Chiesi ancora più irritata,notando solo in quel momento che non aveva la maglietta.
Lui rise,ancora. Era insopportabile.
«Mi fai venire il nervoso Styles quindi o la pianti oppure…..» Non riuscii a finire la frase che lui poggiò il suo indice sulla mia bocca per farmi stare zitta.
«Per quanto io adori la tua voce dopo un po’ basta» Disse guardandomi negli occhi «e con questo intendo che è inutile sprecare le parole» Continuò.
Adorava la mia voce? Mi conosceva da nemmeno quattro ore.
«Che..c-cosa? » Balbettai intrappolata nei suoi occhi magnetici.
«Adoro la tua voce» Ripeté avvicinandosi.
Chiusi gli occhi in attesa dell’inevitabile,sapevo che avrei potuto benissimo fermarlo oppure voltarmi e andarmene ma stranamente mi accorsi di volere quel bacio, non aveva una logica quello che stava per accadere,non aveva un senso ma forse quattro ore prima era successo quello che chiamano “colpo di fulmine”
Forse era accaduto anche a lui.

 

***
 


Quando finii di raccontare chiusi gli occhi per un secondo e quando li riaprii la faccia di Amanda era indescrivibile.
Era stupita ma allo stesso tempo felice,sotto la sua mano si nascondeva un sorriso radioso e felice,la vedevo già a saltellare per tutta la stanza,era tipico di lei: infatti dopo pochi minuti si alzò mi prese per mano e mi fece alzare dal letto.
«Tu hai baciato Harry» Disse  bassa voce cominciando  saltare.
«Lui ha baciato me! » Esclamai anche se sapevo che non era così.
«Andiamo giù o ci danno per disperse» Disse Amanda ridendo sotto i baffi.
Quando scendemmo trovammo tutti in salotto,si erano finalmente svegliati.
«Siete affogate nella vasca? » Chiese Liam
Eravamo veramente state via così tanto?
«Spiritoso come sempre Payne! » Disse Amanda dandogli un piccolo pugno sul braccio.
Harry mi guardò senza dire una parola e avvertii il calore diffondersi nelle mie guance,Amanda guardò prima me e poi Harry sorrise compiaciuta e andò verso la cucina.
«Cosa volete mangiare,popolo? » Chiese divertita.
«Frittelle» Disse Niall alzandosi in piedi.
«Nah,cereali» Disse Louis scompigliando i capelli al biondo.
«Le uova sono perfette» Disse Zayn ridendo.
«Vada per le frittelle,Harry mi dai una mano? » Disse Amanda gentilmente guardando Harry. «daaai so che le tue frittelle sono insuperabili quindi fila qui in cucina e aiutami.
Harry le sorrise riconoscente e si chiusero in cucina.
Chissà per quale motivo avevo la sensazione che Harry dovesse sfogarsi con qualcuno.
 


 

Allllooora, uccidetemi pure :D
Questo capitolo è eccessivamente corto ma non ho potuto fare altrimenti vero?
Mi perdonerete? Vi prego çç
Prometto che dal prosimo capitolo riprenderà dal punto di vista di Amanda è stata un cosa un po' eccezionale :)
Lasciatemi una recensione,e come smepre io vi ringrazio davvero tanto ♥
-Mar :) xx

 

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** Ventiduesimo capitolo ***


*Amanda pov*

Presi gli ingredienti dalla dispensa e cominciai a cucinare in silenzio,Harry mi stava dando una mano,ma non lo avevo chiamato perché mi aiutasse a cucinare,potevo farlo anche da sola.
«Devi dirmi qualcosa,Harry?» Chiesi gentile,cercando di non “terrorizzarlo”.
Mi guardò sgrandando leggermente gli occhi e poi il suo sguardo si poso sulla padella e successivamente di nuovo su di me.
«No » Disse tranquillo e fece spallucce continuando a cucinare.
Lo guardai con un aria di sfida e mi sedetti sul tavolo a braccia incrociate.
«E’ vero non devo dirti niente» Disse esasperato,mescolando con più forza. «no,niente di niente» Ribatté  affermando il concetto.
«Okay» Dissi calma al contrario suo. «se lo dici tu» continuai scendendo dal tavolo.
Lui si voltò lasciando perdere le frittelle e si mise di fronte a me.
«No,non è vero,cioè,ho qualcosa da dirti» Mi disse guardandomi negli occhi. Credo che nei suo occhi verdi ci si potesse perdere.
«Ti ho trascinato qui dentro per questo,non certo per cucinare» Dissi divertita indicando la padelle sui fornelli.
«Cosa sai di preciso? » Disse sorridendo e guardando il pavimento.
«Vediamo,non importa,so abbastanza,o almeno so quello che devo sapere,tu comincia pure,io ti ascolto» Dissi incoraggiandolo.
«Va bene» Tirò un sospiro e chiuse gli occhi.
«Stanotte,mi sono svegliato ed ero per terra,così sono andato di sopra  a cambiarmi» Cominciò calmo,tenendo gli occhi chiusi per non incontrare i miei curiosi,supposi.
«E mi sono messo dei pantaloni di una tuta che ho preso a caso dall’armadio,ho tolto la camicia e sono rimasto a petto nudo» Disse,tirò un altro sospiro e si guardò intorno,posò lo sguardo sui miei occhi,forse  un po’ confusi,ma già sapevo tutto.
Chiuse di nuovo gli occhi e ricominciò a raccontare.
«E poi,ho sentito dei rumori provenire dalla cucina,mi sono  avvicinato cautamente e ho visto una ragazza che stava bevendo o mangiando insomma non importa ciò che stava facendo...» disse freneticamente,sentivo che il suo battito accelerava come se stesse ricordando qualcosa di particolarmente spaventoso.
«Ho pensato che si poteva trattare di te o di Alessia,quindi mi sono girato e ti ho vista dormire accanto a Zayn,perciò quella ragazza era Alessia,sono andato via dalla cucina e mi sono messo a cercare le scarpe che avevo lasciato in salotto da qualche parte la sera prima»
 Lo vedevo gesticolare e lo sentivo respirare pesantemente quando andava avanti nella storia,sapevo perché quella reazione,sapevo cosa ci sarebbe stato dopo,solo che non sapevo come si era sentito lui.
«Alessia rientrò dalla cucina e si rimise sul divano dove dormiva anche Louis,e tra i due c’era uno spazio abissale» Si fermò per ridere e poi continuò:
«Non riusciva a prendere sonno,per tutto il tempo sono rimasto dietro al divano,nell’intendo di cercare le scarpe e la sentivo agitarsi e spostarsi sempre. Poi a un certo punto mi sono alzato e quando ha aperto gli occhi mi ha visto e quasi non urlava ma l’ho fermata» Disse ridendo sotto i baffi.
«Dopodiché sono andato davanti a lei e Alessia ha cominciato a parlare e parlare,sinceramente non ho capito molto di quello che ha detto ero come dire,rapito dalla sua voce così,melodiosa e,ha una voce davvero fantastica».
Adesso aveva aperto gli occhi,mi guardava con due smeraldi accessi,brillanti,radiosi,ormai non balbettava più raccontando,le sue emozioni stavano uscendo poco a poco.
«Poi l’ho bloccata,le ho detto che adoravo la sua voce  e lei è diventata rossa» Rise guardando la finestra «la vedevo anche con la poca luce della luna,e poi,l’ho baciata ed è stato bellissimo,non riuscirò mai a capire  cosa ho provato quando le nostre labbra si sono unite,una cosa strana che non avevo mai sentito veramente prima.»
«Potrebbe essere amore? Che dici eh? » Lo presi un po’ in giro.
Notavo un certo rossore cominciare a colorargli le guance,sorrisi e gli diedi un piccolo pugno sulla spalla.
«Puoi farcela Styles,credimi è cotta più di quanto credi» Dissi sorridendo e lo abbracciai,dando glia coraggio.
Aprii gli occhi avvertendo uno strano odore provenire dai fornelli.
Mi voltai in seguito vedendo la porta spalancarsi.
«Sta per caso scoppiando un incendio? » Chiese Zayn entrando in cucina «C’è una puzza di bruciato che…» Non lo lascia finire  scesi dal tavolo,andando a controllare la padella.
«Si sono bruciate! » Esclamai mettendomi una mano nei capelli.
Poi entrò Louis,aprii la dispensa e prese i cereali,poi,dopo aver preso una ciotola ce li mise dentro e ci versò il latte,prese un cucchiaio e iniziò a mangiare come se niente fosse.
«Ve lo avevo detto io: cereali per tutti! » Esclamò con la bocca piena.
«Oh,a Liam non piacerà questa storia! » Disse Alessia piegata in due dalle risate guardando Liam che stava distruggendo mentalmente il cucchiaio con cui Louis stava mangiando.

***

Giugno era alle porte e i miei esami si avvicinavano,dire che studiavo a ogni ora del giorno e della notte era veramente poco,a volte Zayn mi veniva a trovare a casa per aiutarmi ma non poteva sapere quanto in realtà mi distraeva.
Ogni volte che lo guardavo negli occhi,scrittori,guerre,formule e teoremi,scivolavano via dalla mia testa lasciando spazio alla grande immagine dei suoi occhi marroni e sinceri.
Continuai a studiare,ogni giorno sempre di più,volevo farlo anche il giorno prima ma Giusy,Alessia e i ragazzi mi convinsero che il cosiddetto “Giorno prima degli esami” era d’obbligo.
Non andammo in discoteca,come si potrebbe pensare,bensì a prendere una “sana e buonissima pizza” come ripeteva Niall ogni volta.
Ero molto agitata quel giorno ma scollocai i professori davanti a me e ci misi mia madre,Zayn,Giusy,Alessia,Louis e tutti gli altri che mi avevano aiutato,così le parole uscirono liberamente,senza problemi,tutti i prof. Si complimentarono con me. Dovevo solamente vedere i risultati che sarebero usciti a Luglio,e che mia madre mi avrebbe comunicato con un’e-mail mentre ero via.
I ragazzi avevano già organizzato un altro tour,e questa volta sarei partita con loro e per poi fermarmi in California da mio padre,Katie e Claire.
Non avevo mai assistito a una loro esibizione dal backstage,neh in realtà non avevo mai assistito a un loro concerto,li sentivo sempre cantare ovunque,ma sentirli mentre si esibivano fu una cosa delle più belle della mia vita.
Louis mi raccontava di quando a volte,dopo il concerto tiravano reggiseni e mutande sul palco,si aspettava forse una reazione arrabbiata invece scoppiai a ridere come una cogliona nella limousine,non mi preoccupavo per questo,loro non si sarebbero mai lasciati influenzare da quelle cose e come faceva schifo a me,sperai che facesse schifo anche a loro.
Arrivati a Los Angeles,la limousine mi accompagnò a casa di mio padre,James mi aiutò come sempre a scaricare le valigie,che questa volta furono un po’ di più dato che sarei rimasta in California per ben sei settimane.
Claire,sua madre Katie e mio padre Georges mi accolsero a braccia aperte,Claire mi mostrò la stanza dove avrei dormito: era accanto alla sua,con le pareti gialline e un enorme letto matrimoniale al centro,con un copriletto blu notte e delle lenzuola azzurre,c’era una scrivania e un armadio bello grande dove riposi accuratamente tutti i miei vestiti.
Non ero un tipo molto ordinato ma quando si parla di vestiti,scarpe e trucchi,mi piace trovare tutto al proprio posto.
Era una calda mattina di Luglio,quando Claire mi propose di andare a fare un giro per il quartiere.
Mi fece vedere la sua scuola,quella che “fortunatamente” – a detta sua – non avrebbe rivisto fino a settembre,mi stetti zitta volev dire che io non l’avrei rivista per il resto della vita.
Si,avevo intenzione di laurearmi,ma c’era tempo,volevo solo passare dei mesi fantastici con Zayn e tutti gli altri,nulla di più.
Quando tornammo a casa era ormai ora di pranzo ed eravamo affamate,ma Katie ci aspettava con un sorriso radioso sulla soglia di casa,sembrava che  stesse morendo dalla voglia di dirci qualcosa di veramente importante.

 
Saaaaaaaaaaaaalve fanciulle e fanciulli (?) che mangiano carote! (?)
Siamo arrivati al 22° ancor anon ci credo,la storia d'ora in poi non sarà poi così lunga.
Già pernso che altri due capitoli e finirà c':
Ohw quanta dolcezza ♥
Ditemi come ne pensate,come sempre,con una recensione :33
Baci ♥
-Mar :) xx

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** Ventiresimo capitolo ***


Katie ci disse di raggiungere lei e mio padre in salotto e noi credendo di aver fatto qualcosa di sbagliato ci sedemmo sul divano con una faccia preoccupata.
«Allora ragazze,io e Georges siamo felici di dirvi che... » Si bloccò per poi guardare mio padre e sorridendo continuò:
«che avrete un fratellino! » Disse raggiante.
«O una sorellina» Aggiunse mio padre.
Io ero entusiasta,e soprattutto ero felice per mio padre e per Katie ovviamente; Claire invece spostava continuamente lo sguardo da sua madre a miopadre,nervosamente,dopo aver capito bene la situazione ed essersi calmata annunciò:
«Che bello! Però sia chiara una cosa,il nome lo scelgo io»
Katie rise assecondando la figlia,sorridendole come se quelle semplici parole l’avessero tirata su di morale.
Io mi aspettavo di aver combinato qualche disastro invece tutto era andato per il meglio.

***

La mattina seguente scesi per fare colazione e con mia grande sorpresa trovai solamente Katie e mio padre che stavano mangiando in silenzio,stranamente.
«Dov’è Claire? » Esordii attirando la loro attenzione.
Katie aveva lo sguardo perso nel vuoto,il suo biscotto nel latte era più che zuppo e si stava per spezzare.
«Credo sia ancora di sopra e non penso che scenderà oggi» Mi rispose mio padre dato che Katie non proferiva parola.
Annuii e dopo un lungo silenzio Katie mi richiamò.
«Amanda,se puoi parla con lei» Mi disse guardandomi. «credo che oggi non sarà una bella giornata per lei. » Continuò triste.
Non ebbi il tempo do chiedere nemmeno il perché che cominciò a raccontare.
«Sono tre settimane che non mi parla» Era triste glielo vedevo negli occhi. «si,tre settimane fa era tornata a casa tutta contenta dicendo che oggi la sua band preferita avrebbe finalmente atto un concerto a Los Angeles»
Sapevo di chi parlava Katie,sapevo che la band in questione erano One Direction,i migliori ragazzi che potessero esistere su questo mondo.
«E io le ho detto di no,non perché non voglio mandarla ma perché i concerti di solito non sono dei bei posti e io ho paura a mandarcela,e lei non mi parla da quel giorno. Ieri quando mi ha rivolto la parola a proposito del bambino credevo che finalmente tutti si fosse sistemato ma evidentemente mi sbagliavo» Disse con un falso sorriso sulle labbra.
«Oh Katie,mi dispiace,ora le vado a parlare» Dissi sorridendole.
«Grazie Amanda» Mi disse Katie.
Salii velocemente le scale per raggiungere la camera di Claire,bussai e aprii la porta socchiusa:Claire era seduta sul letto con lo sguardo rivolto verso la finestra.
«Ehi,perché non sei scesa? » Le chiesi sedendomi accanto a lei.
«Io non uscirò da questa camera oggi» Mi rispose fredda,impassibile.
«E per quale motivo» Chiesi avvicinandomi.
«Ti ho sentita parlare con mia madre,credo che tu sappia già tutto» Rispose senza voltare lo sguardo sempre fisso verso il cielo azzurro.
«Va bene,credo solo che dovresti fare pace con tua madre» Le dissi andando dritta al punto. «Sai,è molto triste per questo,ti prometto che avrai una specie di ricompensa» Continuai.
Lei mi guardò e poi mi abbracciò e prima di uscire dalla camera per scendere mi disse:
«Mi hai convinta a “è molto triste per questo” non voglio nessuna ricompensa»
Sorrisi e la incoraggiai a scendere,mentre era giù telefonai a Zayn per chiedergli un enorme favore.
Claire risalì con un sorriso stampato in faccia,aveva fatto pace con Katie e questo mi rallegrava molto,dopo circa un’oretta suonarono al campanello feci una corsa per andare ad aprire ma James come sempre mi aveva preceduto.
«Signorina Amanda alla porta! » Mi disse James mentre stavo scendendo.
«Arrivo! » Urlai correndo per le scale.
«Ti farai male se scendi sempre le scale così» Mi disse Zayn.
«Sono felice di vederti anche io,amore» Lo presi in giro abbracciandolo.
Rise mordendosi il labbro inferiore e tirò fuori dalla tasca quello che gli avevo chiesto qualche ora prima per telefono.
«Ecco a te,due biglietti e due pass per il back-stage» Disse mostrandomi due foglietti e due collanine di plastica. «Con chi ci verrai? » Mi chiese guardando in casa.
«Con una persona che vi ama tantissimo»Risposi felice «Ehm…come hai fatto ad averli? » Gli chiesi guardando i biglietti ormai nella mia mano.
«Ehm,pronto? Sono Zayn Malik il concerto è anche il mio» Disse prendendomi in giro.
«Ah giusto,vuoi entrare? » Gli chiesi indicandogli il salotto.
«No grazie tra poco ho le ultime prove» Mi rispose sorridendo.
«Allora ci vediamo stasera» Dissi.
«Pare proprio di si» Non feci in tempo a rispondere che le sue labbra si trovarono sulle mia,sorrisi mentre lo baciavo.
«A dopo,ciao! » Sorrisi e lo continuai a guardare mentre se ne andava,poi chiusi la porta e fui raggiunta da Claire.
«Chi era? » Chiese mangiando un biscotto.
«Zayn»Dissi calma
«E non mi hai chiamato??? » Mi chiese ad occhi spalancati.
«Mi portato la tua ricompensa adesso Sali di sopra e a a vestirti come si deve che usciamo»Dissi indicandole la tuta che aveva addosso.
«Sbrigati! Che poi devo truccarti» L’ammonii ironicamente e poi raggiunsi Katie in cucina.
Le spiegai tutta la questione: Io e Claire saremmo andate al concerto,e io l’avrei tenuta d’occhio poi saremo andate dietro il back-stage e saremo state un po’ con i ragazzi e successivamente loro ci avrebbero riaccompagnate  a casa.
Katie era d’accordo e mi chiese come avevo fatto a trovare i biglietti,risi e raggiunsi Claire di sopra.
Indossava dei pantaloncini corti di jeans una maglia rossa e bianca e le converse rosse,doveva ancora mettersi gli orecchini e truccarsi.
«Ehi sei stupenda,direi perfetta» Dissi inquadrandola tra le mie mani.
«Ancora non mi hai detto dove mi porterai» Sbuffò mentre si infilava gli orecchini.
«Allora,vediamo…ci sono due foglietti accompagnati da due bellissimi accessori di plastica con sopra scritto…» Dissi tirando fuori i biglietti e i pass dalla tasca.
Lei mi raggiunse e me li tolse dalle mani.
«Sono i biglietti per il loro concerto,e oh santo cielo,ci sono anche i pass» Una lacrima le scivolò sul viso,una lacrima di gioia.
«Come…c-cosa? » Balbettò.
«Sono la ragazza di Zayn Malik» ironizzai come lui aveva fatto poco prima con me. «ma non abituarti» Le dissi con un occhio severo.
Il concerto fu magnifico, Claire pianse per quasi tutto il tempo,le dicevo di smettere ma non ci riusciva,era felice,e di li a poco avrebbe realizzato il suo sogno: incontrare i propri idoli.
Arrivate nel backstage mi buttai letteralmente su Louis schiacciandolo.
«Parker,non sei una farfallina lo sai? » Disse Louis senza fiato.
«Già hai la grazie di un’elefantessa» Precisò Harry.
«Voi due gentili come sempre,eh? » Dissi ironicamente lasciando libero Louis e andando da Zayn.
«Ehi,Claire cosa fai li? Vieni a salutare i ragazzi» Le dissi facendole segno di avvicinarsi.
«Ciaaao Claire» Disse in coro,quasi urlando,sembravamo uno di quei club degli alcolisti anonimi,eravamo completamente pazzi.

***

Misi le valigie nel taxi,e andai a salutare Katie,mio padre e Claire.
«Adesso tocca a voi venirmi a trovare a Londra però» Dissi abbracciando mio padre Georges.
«Ovviamente quando il bambino sarà nato e avrà già un po’ di mesi» Dissi a Katie salutandola.
«Così ti faccio fare un giro per Londra con i ragazzi» Dissi mentre abbracciavo Claire facendole l’occhiolino,era un segno di intesa per noi,ormai.
Salii nell’automobile gialla che mi portò all’aeroporto in poco tempo,presi tutte le mie valige e le caricai sul nastro trasportatore,come bagaglio a mano tenni la borsa.
Una volta salita in aereo,salutai il magnifico sole che splendeva li e mi preparai ad abbracciare la grossa coltre di nubi che perennemente sovrastava Londra.
Misi le cuffie e il mondo attorno a me svanì.
 

 Buonasera a todo el muendo (?)
Ho sbagliato sicuramente a scrivere xD anyway.
IO VI ADORO ♥ Il primo capitolo è arrivato a *rulloditamburi* 1000 visualizzazioni,vi giuro ora piango c':
Comunque anche io voglio avere Amanda come sorella che mi regala i biglietti per il concerto dei 1D çç
Non deprimiamoci.perchè oggi quello che mi piaceVA (PASSATO) mi ha detto  che i miei capelli sono fighi bhfjdabgidslbig *O* e ho paura che mi ricominci a piacere ç__ç

Baci e al priossimo capitolo (che mi duole comincarvi sarà l'ultimo se non il penultimo,poi ci sarà l'epilogo)
-Mar :) xx
 

PS: Se vi va passate a leggere la FF della mia amica Alessia su Robert Pattinson *Q* vhjsdfbuill http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1020920


 

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** Ventiquattresimo capitolo ***


Ero di nuovo a casa.
Guardavo l’abitazione dove vivevamo io e mia madre dal giardino e avvicinandomi alla porta trascinando le mie pesanti valigie rosse e blu,suonai il campanello.
Sentii dei passi silenziosi e svogliati avvicinarsi,il sottofondo della tv si sentiva fin troppo bene e finalmente la porta si aprì.
«Sono tornata! » Urlai abbracciando mia madre.
«Mi sei mancata piccola mia» Mi disse mia madre abbracciandomi.
A volte esagerava,tra pochi mesi avrei compiuto diciannove anni,non ero così piccola.
«Ehi ho diciotto anni e mezzo» Protestai ridendo ed entrando in casa,portai le mie valigie in camera e mi buttai sul letto.
Quanto mi era mancata la mia stanza,tutte le foto sulla parete,lo scaffale dove tenevo i libri ormai vuoto,lo schermo del mio computer pieno di post-it e il mio comodo letto dove ho passato le notti più strane della mia vita: ridendo,piangendo,pensando a cosa stava accedendo,pensando a tutti  isentimenti che non avevo mai avuto il coraggio di tirare fuori.
Poco dopo il mio arrivo vidi Giusy parcheggiare nel vialetto dalla finestra della mia camera – ormai la sua macchina la conoscevo bene – così scesi di corsa le scale e prima che potesse suonare le aprii la porta appena mi vide si gettò nelle mie braccia.
Capii che le ero mancata davvero tanto,doveva sentirsi veramente sola,il suo ragazzo e la sua migliore amica erano dall’altra parte del mondo,dovevo capirla; passammo una settimana insieme, per una lunga settimana non ci separammo nemmeno per un minuto.
Le raccontai di Katie e del bambino che aspettava,secondo lei parlare di figli con me era ancora toccare un tasto dolente,ma ormai avevo quasi superato del tutto quell’orribile esperienza,certo a volte se ci ripensavo mi angosciavo un po’ ma non cadevo in depressione come successe qualche mese fa.
Verso inizio settembre Alessia tornò dalle sue vacanze in Italia,che passava ogni anno con sua madre,non perché ne fosse obbligata ma perché le faceva piacere.
Per la prima volta in… quanti anni erano che a settembre ricominciavo ad andare a scuola maledicendola ogni anno? Credo che iniziai quando avevo dodici anni…
Quindi per  la prima volta in otto anni non tornai a scuola,e tutti i giorni uscivo con Alessia e Giusy per le strade di Londra,per la prima volta mi sentii veramente libera di prendere in mano la mia vita e di fare quel che volevo.
I giorni li passai anche con i ragazzi che nel frattempo erano tornati dal loro tour,e avevano alcuni mesi di pausa,per riposarsi e per rivedere le proprie famiglie.
Con questa “adorabile” scusa Zayn decise di presentarmi ai suoi genitori.
«E se non gli piaccio,e se per loro non sono abbastanza?» Camminavo su e giù per la stanza cercando una maglietta adatta per l’occasione da mettere.
«Non farti tutte questa paranoie,sarai perfetta e gli piacerai,conosco la mia famiglia» Mi disse Zayn tranquillo,seduto sul mio letto. «metti quella blu e grigia» Continuò indicando la maglietta nell’armadio.
Lo guardai sbalordita,da quando sapeva come abbinare le cose? Malgrado non mi fidassi molto conoscendo la sua capacità nel consigliarmi vestiti,presi la maglietta  e la indossai,era blu con dei disegni astratti grigi e neri,vidi – con grande sorpresa – che stava molto bene con i pantaloni e con la borsa che avevo intenzione di portare, e diedi un piccolo bacio a Zayn come per ringraziarlo,lui scoppiò a ridere.
«Metto le scarpe e sono pronta» Annunciai sistemandomi i capelli davanti lo specchio dentro l’armadio,presi le scarpe nere e grigie alla mia sinistra e le indossai.
Io e Zayn uscimmo e salimmo in macchina.
Erano solamente le nove di mattina ma da Londra a Bradford ci volevano un po’ di ore con la macchina,così decidemmo di uscire presto per essere dalla sua famiglia per l’ora di pranzo.
Una volta arrivati,Zayn parcheggiò e mi aprì gentilmente la portiera,lo guardai e sorrisi e dopo pochi secondi mi ritrovai davanti la porta di casa sua,e sentii una morsa allo stomaco proprio mentre la maniglia si stava muovendo.
«Ciao mamma» Disse Zayn sorridendo. «Lei è Amanda» Le disse indicandomi.
«Oh,vi aspettavamo,entrate ragazzi, forza! » Ci disse la donna.
«Salve signora Malik» Dissi arrossendo.
«Oh Amanda chiamami pure Tricia» Mi disse sorridendomi,io mi calmai un po’ sedendomi accanto alle sue sorelle su uno dei divani.
«Oh loro sono Doniya, Safaa e Waliyha» Mi disse Zayn indicandomi tre ragazze,una – si vedeva- era più grande di lui mentre le altre due erano più piccole.
«Ehm..ciao ragazze,io sono Amanda» Dissi io,dato che Zayn non apriva bocca,poi vicino ai divani c’era una poltrona sulla quale era seduto suo padre,si alzò e venne verso di noi.
Sentivo Zayn cingermi la vita con un braccio.
«Salve signor Malik» Dissi io con voce tremante.
«Zayn non mi aveva detto che tu fossi così timida» Mi disse suo padre sorridendo.
Io arrossii e Zayn rise guardando suo padre.
«Il pranzo è pronto,venite a tavola» Ci disse Tricia interrompendo quel terribile silenzio.
Pranzammo e non mancarono di certo gli argomenti di conversazione.
«Dicci Amanda»Iniziò suo padre «Hai intenzione di continuare gli studi?» Mi chiese calmo.
Io odiavo a prescindere quelle domande,così tradizionali,e oltretutto non avevano un senso.
«Certamente,prima però mi prendo una piccola pausa» Dissi ridendo. «Mi piacerebbe molto studiare psicologia,oppure giornalismo» continuai guardando nel piatto.
«Okay ehm mamma ci sono rimaste alcune patate al forno? » Disse Zayn disinvolto.
«Certo caro,Amanda ne vuoi ancora? » Mi chiese.
Feci cenno di no con la testa e ringraziai,finito il pranzo restammo un po’ a parlare in salotto,e poi io e Zayn tornammo a Londra,partendo da lì verso le cinque.

 

***

Il telefono squillò ed io ero sola in casa,in accappatoio e nella mia camera,così feci una corsa per scendere le scale e prenderlo dato che quello che tenevo in camera l’avevo lasciato chissà dove.
«Pronto? » Dissi senza nemmeno vedere il numero sul display.
«Ehi,Amanda sono Zayn,il tuo telefono è spento così ti ho chiamato qui,allora alle otto ti vengo a prendere okay? » Sentivo delle voci dietro di lui,probabilmente erano i ragazzi che si stavano preparando.
«Okay,capo» Dissi prendendolo in giro. «a dopo» continuai e attaccai il telefono.
Era l’ultimo dell’anno e poco più di una settimana prima avevo compiuto diciannove anni.
Mia madre era andata a festeggiare con dei suoi colleghi,e io sarei andata a una specie di festa con Zayn,non era in discoteca era qualcosa di più formale in una bellissima villa appena fuori Londra,quelle feste che all’apparenza possono sembrare noiose,era la prima volta che vi partecipavo,Zayn mi aveva detto che ci sarebbero state anche altre star famose.
Misi un vestito lungo,molto elegante a parer mio, blu notte con piccole strature argentate sotto,poi vi abbinai delle scarpe blu e raccolsi i capelli in una cipolla con un riccio ribelle che ne usciva ricadendomi sulla spalla destra.
Ero pronta,misi il cappotto ed uscii,trovando con mia sorpresa, Zayn già sotto casa mia malgrado fossero solamente le otto meno dieci.
«Come siamo puntuali» Mi disse abbracciandomi.
«Veramente sono in anticipo» Lo corressi baciandolo velocemente. Rise.
Mi fece salire in macchina e dopo circa mezz’ora fummo davanti all’enorme villa illuminata.
Salimmo lentamente le scale,mi sembrava di essere in uno di quei film principeschi,con grandi balli e bellissimi principi: ecco io mi sentivo la principessa e Zayn era il mio principe.
Appena entrammo vedemmo versare champagne dappertutto,persone che parlavano e ridevano tra loro,nessuno ballava. La cosa si preannunciava davvero noiosa.
Alcune persone vennero a salutare Zayn,erano volti conosciuti ma di certo non da me.
Arrivarono anche gli altri,Niall a braccetto con Giusy,Liam con Danielle,Louis con Eleanor e Harry con..Alessia!
Ero stupita la loro relazione era ancora in piedi,dopo sette mesi,stavolta Harry doveva essersi innamorato per davvero.
Dopo un paio d’ore uscimmo fuori nella grande terrazza,mi guardai intorno e c’eravamo solo io e lui,forse perché mancavano pochissimi minuti alla mezzanotte e tutti erano dentro ad aspettare.
Si vedevano bene da li le stelle,eravamo fuori città e il cielo era limpido e ben visibile.
Ne era sempre stata affascinata ma non avevo mai capito i nomi delle costellazioni e tantomeno riuscivo a riconoscerle.
«E così è passato un anno» Dissi io malinconica.
«L’anno più bello della mia vita» Precisò Zayn,io lo guardai e poi sorrisi.
«Certo che ne sono successe davvero tante di cose» Continuai. «La vita è così strana»
«E’ proprio questo il bello,che non sai mai cosa può accaderti» Disse guardando le stelle e poi me. «A volte svolta improvvisamente direzione,a volte in meglio altre in peggio» Continuò avvicinandosi.
Il mio sguardo si faceva sempre più triste.
«Se tutto fosse andato per il verso giusto,non saremmo qui stanotte» Dissi io. «Se solo avessimo potuto avere quella vita» Mi bloccai «per un solo giorno»Sapevo quello che dicevo. No,non era l’effetto dell’alcol.
«Adesso staremo aspettando la mezzanotte in casa cambiando pannolini» Si fece serio.
«Detto così sembra brutto» Dissi io ridendo.
Lui non rispose e mi abbracciò,sentimmo provenire delle voci da dentro l’edificio il conto alla rovescia era iniziato.

10. 9. 8.
 

«Zayn?» Dissi piano,ancora abbracciata a lui.

7. 6. 5.

«Si,piccola?» Mi rispose lui,sapeva quanto odiavo i soprannomi.

4. 3. 2.

«Baciami» Dissi chiudendo gli occhi.

1.

Lo sentii sorridere,poi lui di sposto verso di me chiudendo gli occhi,anche i miei lo erano,poi sentii il contatto delle nostre bocche che si muovevano armoniosamente l’una contro l’altra.
Sentivo i fuochi d’artificio scoppiar nel cielo limpido che stavamo guardando poco tempo prima ed un nuovo anno era iniziato.
Era passato un anno da quando ci eravamo dimostrati il nostro amore,da quando abbiamo scoperto di amarci per davvero.
Erano successe davvero tante cose,la vita è imprevedibile:
Avevo trovato – forse - l’amore della mia vita.
Avevo capito cosa vuol dire poter diventare madre ma non sono riuscita a  diventarlo.
Avevo scoperto di avere una famiglia stupenda dall’altra parte del mondo.
Avevo trovato un amica fantastica in Italia,dove ero andata con i migliori amici che potessi mai trovare.
La mia vita era cambiata radicalmente,e l’amavo così com’era. No,non avrei cambiato assolutamente nulla. 
 

 

 The End. 


 

 

*prende i fazzoletti*
E' finita ç__ç

Allora vi è piaciuta o no? Lasciate una recensione e fatemelosapere
Ma io DEVO credi sentirmi in obbligo,di RINGRAZIARVI TUTTI.
Siete assolutamente fantastici ♥
GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE ♥
Domani o stasera metterò l'epilogo per darvi la panoramica del futuro di tutti i personaggi.
Baci ♥
-Mar :) xx

 

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** Epilogo ***


È il giorno del mio ventiquattresimo compleanno e sono in una stanza d'ospedale.
No,nulla di grave anzi sono qui per una cosa fantastica,veramente magnifica.
Osservo le pareti bianche intorno a me mentre la dottoressa scruta attraverso lo schermo nero qualcosa che si muove.
Volto lo sguardo verso destra e lui mi sta sorridendo,quanto lo amo.
«Congratulazioni signorina Parker
» Esordisce la dottoressa,seduta sullo sgabello,mentre si toglie gli occhiali. «È una sanissima femminuccia»  Continua la donna sorridendoci.
Si mi aveva chiamata "signorina" ma lo sarei stata ancora per poco,dopo la nascita della bambina mi sarei sposata con quello che ormai era tutto il mio mondo.
Sorrido anche io,finalmente avrò quel figlio (o meglio,figlia) che non ho potuto avere alcuni anni prima.
Se ripenso a tutte le avventure vissute in quel periodo mi vengono le lacrime agli occhi.
Giusy si era traferita in Svizzera per uno stage e pare che avesse trovato lavoro lì perciò ci era rimasta a vivere definitivamente; putroppo lei e Niall si sono lasciati ma sono rimasti in buoni rapporti.
Alessia beh,ormai era maggiorenne,poteva decidere per se stessa,a quanto ne sapevo era tornata in Italia,nel suo paese natale,convinta che una relazione a distanza con Harry potesse funzionare,e così pareva accadere: Harry andava a Roma ogni volta che poteva e lei veniva qui a Londra quando era libera.
«Se posso permettermi»  Comincia la dottoressa,intromettendosi nel gioco di sguardi che mi stavo scambiando con il mio fidanzato.
«Come la chiamerete?»  Continua curiosa.
Lui  sapeva che se fosse stato maschio lo avrei chiamato come uno di quelli che erano,e per certi versi,sono ancora i nostri migliori amici.
Ma non avevo nemmeno accennato all'idea di avere una femmina,mi giro verso si lui sorprendendolo a guardarmi con una aria curiosa e compiaciuta.
Ero sempre stata affascinata dai nomi italiani,erano così musicali,così belli,mi piaceva molto Alessandra,o la sua verisone "inglese" Alexandra.
Sposto lo guardo la lui allo schermo,in seguito lo riporto verso la dottoressa che mi aveva rivolto la domanda.
«Alessandra,cioè Alex»  Dico sorridendo per poi continuare: «Alex Malik» 
 
    


Non mi dilugherò molto.
Sappiate che mi sono davvero divertita a scrivere questa storia,perchè ho espresso in qualche modo un po' di quello che mi tenevo dentro
e vi ringrazio per avermi capita e condiviso con me questi sentimenti.

 

Grazie. ♥
   





Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1014116