Smancerie da film

di MegamindArianna
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Merenda e vergogna ***
Capitolo 2: *** Che rivelazione! Che sollievo! ***
Capitolo 3: *** Come bambini ***



Capitolo 1
*** Merenda e vergogna ***



Merenda e vergogna

 “Minion?” chiamai per noia.
 
Io ero nel soggiorno e Minion stava preparando uno spuntino pomeridiano. Ci stavamo prendendo una pausa dal duro lavoro di nuovo eroi.
 
Avevamo mandato a pattugliare la città i Brain Bot e quindi potevamo rilassarci un po’.
 
Mi ero letteralmente “spaparanzato” sul divano di pelle nera. Il braccio sinistro dietro alla nuca e il destro lungo il fianco. La gamba sinistra sopra lo schienale e il piede destro che toccava a terra. Avevo messo il pigiama con i simboli di pericolo in modo da poter stare più libero. La tuta non era comoda.
 
Avevo acceso il televisore a schermo piatto per guardare un bel film.
 
“Si, Signore?” si affacciò con in  mano una pentola che stava asciugando.
 
“Cosa prepari di buono? Spero qualcosa di dolce?” e mi passai una mano sullo stomaco che brontolava.
 
Minion alzò gli occhi al cielo. “Mi dispiace ma abbiamo finito il cioccolato e non posso preparare i suoi biscotti super-calorici. Le andrebbero lo stesso bene dei pop corn con del succo di frutta?”
 
Feci uno schiocco con la lingua “Peccato per i biscotti… comunque non fa niente. Va bene lo stesso quel che preparerai.” E riportai lo sguardo alla televisione. Volevo scegliere un film nuovo, invece dei soliti thriller, guerra e azione. Dopo aver conosciuto Roxanne ero molto cambiato (soprattutto dopo che lei mi aveva dato una seconda possibilità) e decisi di vedere uno sdolcinato film d’amore. Non ne avevo mai visto uno, ma Roxanne mi confidò delle sue serate di lacrime davanti a uno di questi commoventi e passionali film.
 
Andavo avanti tra i canali preferiti ma non trovai nulla. Solo sparatorie, donne spaventate dall’ascia di un assassino o super spie in missione.
 
“Minion? Su quale canale devo cercare i film d’amore?” chiesi mentre il classico colore violaceo si espandeva sulle mie guance.
 
Prima Minion non disse nulla, poi scoppiò a ridere. Non riusciva a smettere e ogni volta che si affacciava per guardarmi rideva ancora più forte.
 
“Minion! Ricomponiti!” e misi il broncio.
 
“Mi scusi, Signore. Non mi aspettavo una richiesta del genere da lei!” e ritornò a ridere.
 
Mi spazientii “Finito?” chiesi con il fumo che mi usciva dalle orecchie.
 
Minion finse di asciugare una lacrima invisibile e, con la voce interrotta da qualche risolino, rispose “Mi scusi di nuovo! Comunque deve andare tra i canali ‘indesiderati’” e fece un’ultima risata mentre si allontanava dalla porta.
 
-Minion… se ti metto le mani addosso…- pensai tra me e me.
 
Presi il primo canale: TVLOVE. I nomi dei vari film erano tutti sdolcinati: ‘Amore sotto la pioggia’, ‘Luc e la magia dell’amore’, ‘Mangia, Prega, Ama’, tutti con la parola amore e derivati. Feci una smorfia.
 
Minion mi portò i pop corn da lui preparati e un succo di frutta alla pesca con un bella cannuccia blu. Mi misi seduto e sorseggiai la bevanda pensando e ripensando a se vedere uno di quei ‘cosi’ alla televisione oppure no. Forse erano belli. E se mi fossi pentito? Non me lo sarei mai perdonato. Ma non potevo rimanere sempre con il dubbio.
 
“Cosa c’è che non va, Signore?” chiese Minion sedendosi accanto a me. Aveva ancora un sorriso provocatorio sulle labbra.
 
“Ma come fanno gli umani a vedere questa roba? Insomma, come possono sopportare tutte queste sdolcinatezze?” e tenei le mani a mezz’aria, come bloccato.
 
“In realtà, Signore, le persone le sopportano perché molte volte anche loro si immedesimano in ciò che vedono. E penso che lo trovino piacevole.” e mi abbassò le braccia.
 
“In che senso? Spiega.” E lo guardai come se avessi avuto un punto interrogativo stampato in faccia.
 
“Signore, si ricorda degli abbracci tra lei e Miss Ritchi?” mi chiese un po’ rosso in volto.
 
“Eccome se li ricordo!” esclamai sobbalzando “Il primo abbraccio lo ricevei fuori dal Covo quando ero nei panni di Bernard. Una cosa fantastica!” e fissai il vuoto.
 
“E mi sembra di aver capito che al ristorante sia scappato un bacio?” e mi guardò alzando un sopracciglio.
 
Io arrossì “Beh… forse...”
 
“Signore? Mi dica la verità! SU!” e mi picchiettò sulla spalla con un robotico dito.
 
“Si, Minion! SI!” e lo guardai con occhi trasognanti. “Il mio primo bacio. All’inizio neanche sapevo cos’era. Poi il ristorante e … wow… una serata stupenda.” e mi lasciai andare sullo schienale.
 
Minion mi squadrò da cima a fondo. “E comunque perché mi hai chiesto questo?” domandai.
 
Lui roteò gli occhi “Non si è reso conto che anche lei ha vissuto delle ‘sdolcinatezze’?”
 
“Ah-ah! Si, Minion! Come no!” e mi bloccai quando riuscii ad arrivare a ciò che lui aveva cercato di spiegarmi. “Quindi ho fatto delle ‘sdolcinatezze’ senza accorgermene? Non è possibile…”
 
“E invece si, Signore.” E mi diede una pacca sulla schiena. Poi unì le mani intrecciando le dita e guardando il cielo “Com’è diventato sentimentale!” e scherzò.
 
“Smettila! E comunque non se n’è accorto nessuno!” e incrociai le braccia al petto. I pop corn ancora fumanti furono l’unica via di fuga dalle prese in giro di Minion. Ci affogai la faccia vergognandomi terribilmente.
 
“E non è vero che nessuno l’ha vista, lo sa? Dopo tutto, davanti al Covo, al ristorante e in piazza non c’era solo lei, anche i cittadini e qualche nemico. Ma soprattutto..” e mi diede di gomito facendomi uscire dalla ciotola.
 
”… c’èra Roxanne…” finii io. “Che vergogna!” gridai.
 
“Vergogna di cosa?” chiese Minion. Fece un sorriso malizioso “Alle donne piace sempre il lato tenero del partner, sa?”
 
“Davvero? Forse hai ragione…” e mi sfregai le mani.
 
“Megamind, Minion ha sempre ragione…” disse una voce dolce che mi entrò nel cuore.
 
Roxanne, ricordando il codice segreto che le avevo dato, entrò nel covo. Indossava il suo vestito preferito. Era di un blu notte affascinante e quella scollatura non esagerata ma sensuale dava vigore al fisico snello e ‘tutte-curve’.
 
“Salve, Miss Ritchi! Cosa ci fa lei qui?” e mi alzai troppo velocemente, rischiando di cadere.
 
“Oh… niente… volevo rivedere il tuo bel pigiama…” e rise indicando il mio vestito casalingo. Non potei contro ribattere e quindi arricciai il labbro inferiore. “… queste reporter… tsk!” dissi guardando Minion. Lui sorrise e guardò i pop corn tutti riversati sul tavolino. Li raccolse nella grande ciotola e li portò in cucina.
 
“Che ne dite di guardare un bel film, ragazzi?” disse Roxanne mentre si avvicinava a me. Si allungò per darmi un bacio sulla guancia. Sospirai.
 
“Si, Miss Ritchi! Ottima idea!” rispose Minion dalla stanza. “Che ne dice di un bel film d’amore?”

Spalancai gli occhi. “MINION!”
 

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Capitolo 2
*** Che rivelazione! Che sollievo! ***


Che rivelazione! Che sollievo!
 
Eravamo tutti e tre seduti sul divano. Roxanne stava tra me e Minion e io fulminavo con lo sguardo il pesciolino ancora divertito da sopra la testa della ragazza.
 
“Allora? Cosa vediamo di bello?”, chiese Roxanne scivolando più vicino a me. Minion rise.
 
“Beh… scegli tu…” risposi un po’ seccato.
 
Roxanne mi diede una spallata “Che ti succede?” domandò preoccupata.
 
Adocchiai Minion “Nulla, Miss Ritchi! È una questione tra me e il Signore!” rispose il pesciolino sorridendo. “Ma torniamo al film…”
 
“Oh! TVLOVE… il mio canale preferito!” disse esuberante Roxanne.
 
-No… no… ti prego….- pensai seguendo tutti i programmi che lei faceva scorrere. Avremmo visto un film d’amore. Lo immaginavo.
 
“Si! Vediamo questo!” e premette OK sul telecomando.
 
Stava cominciando in quel momento: “La dura verità”. Il titolo non era adatto ad un film romantico. Ci fu una specie di presentazione dei personaggi: lei, una super maniaca del controllo; lui, un inguaribile donnaiolo.
 
“Ha il mio stesso charme…” e pizzicai scherzosamente il braccio di Roxanne.
 
Lei, invece di rispondere allo scherzo, appoggiò la testa sulla mia spalla. “Lo so…” e intrecciò le sue dita alle mie. Io sorrisi, ma Minion mi fece capire che quello era un gesto romantico da parte di lei.
 
Zitto!” sussurrai.
“Ma non era un film d’amore?” domandai a Roxanne cambiando discorso.
 
Lei sorrise “Cosa ti aspettavi? Tutte smancerie?”
 
Arrossii guardandola negli occhi brillanti. “Credevo che questi film fossero ‘solo’ smancerie”
 
Roxanne lanciò uno sguardo a Minion ed entrambi, contemporaneamente, si misero a ridere.
 
“Uffa! Perché mi prendete in giro!?” dissi battendo i piedi come un bambino.
 
“Scusa, Megamind” e si zittirono reprimendo un’altra risata con un colpo di tosse. Riportai lo sguardo alla televisione.
 
Minion, nella metà del film, si alzò per stiracchiarsi. “Io vado a letto.” E mi fece l’occhiolino. “Ho sonno.” E alzò i tacchi per raggiungere la sua camera.
 
Intanto il film ci faceva anche un po’ ridere. Alcune scene erano divertenti, anche se un po’ esagerate per discorsi poco consoni.
 
“Roxanne?” la chiamai timidamente. Lei prese una coperta e si distese con la testa sopra le mie gambe. “Si?” rispose riafferrando la mia mano.
 
“Minion mi ha detto che a tutte le ragazze piacciono questi film. È vero? Spero di no…” e indicai una scena in cui lei stava baciando il ragazzo dei suoi sogni, sotto gli occhi dell’uomo che l’aveva aiutata ma di cui lui era innamorato.
 
“Beh…” e si rigirò tra le mani un braccialetto d’oro che si era tolta. “Ogni persona ha uno stile, una particolarità. E anche una sua preferenza, naturalmente.”
 
“E tu…” e le passai un dito lungo i fianchi. Le salì un brivido. “Cosa preferisci…”
 
“Io? Ecco… nessuno me lo aveva mai chiesto…” e mi toccò il mento, stuzzicando il pizzetto.
 
“Era ora, no?” e le sorrisi. Lei fece altrettanto.
 
“In realtà non lo so… i film d’amore mi sono sempre piaciuti e, come ti avevo già detto, mi sono commossa un sacco di volte…” e si mise a sedere coprendo anche me con la coperta.
 
“Quindi, d’ora in poi guarderemo solo film romantici?” le dissi mentre le mettevo un braccio intorno alle spalle. “Ti prego…?”
 
“Ti prego cosa?” mi chiese lei senza capire. “Ti piacciono i film d’amore? Ma se poco fa neanche sapevi cos’erano?”
 
Non aveva compreso il mio messaggio. Stavo per dirle che preferivo un film dell’orrore al posto di uno d’amore, ma mi interruppe subito “I film d’amore, dopo un po’ sono… noiosi. Belli non c’è dubbio, ma se si guardano sempre e solo film di questo genere si impazzisce!” e mi guardò negli occhi. 

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Capitolo 3
*** Come bambini ***


Come bambini
 
“Quindi non ti piacciono solo i film d’amore?” e sentii un sorriso espandersi sulle mie labbra.
 
“Certo che no! Adoro anche i film d’azione. Ho visto una volta un horror ma non era spaventoso come mi avevano detto. Faceva quasi pena…” e alzò un sopracciglio.
 
“Wow! Come siamo temerarie!” e la strinsi a me facendole il solletico. Lei si dimenò a più non posso senza riuscire ad alzarsi.
 
Si bloccò di colpo. “Perché mi hai fatto queste domande?” chiese pensierosa.
 
Mi staccai e alzai gli occhi al cielo. “Perché… odio i film d’amore… sono troppo…”
 
“…sdolcinati?” finì lei. Annuii. “Ti capisco. Un ex-supercattivo non può mostrare sentimenti.” E chiuse i pugni appoggiandoli sui fianchi e assumendo una posizione da gladiatore.
 
“Come osi!” e la rincorsi. Si alzò di scatto girando intorno al divano. Io stavo ad un’estremità, lei all’altra. “Che fai? Scappi? Non vuoi più fare la reporter-ficcanaso?” e camminai sopra il divano per prendere una scorciatoia. Lei rise e si dileguò sotto il tavolo da pranzo. Lo attraversò gattonando per poi trovarsi dall’altro lato. Sembravamo due bambini dell’asilo.
 
“Oh… non mi serve sapere ciò che farai… sei prevedibile!” e fece l’occhiolino.
 
“Prevedibile…Prevedibile!” toccai un pulsante di emergenza sotto al tavolo. Scattò l’allarme. Roxanne, confusa, si lasciò distrarre e in un minuto la raggiunsi. La abbracciai alle spalle. “Allora? Lei trova questo prevedibile?” e  la tirai verso di me.
 
“Oh… che qualcuno mi salvi!” e rise piegando la testa all’indietro, appoggiandola sulla mia spalla.
 
I nostri sguardi si incontrarono. L’allarme che suonava continuamente non ci infastidì. Minion, dal piano superiore, bussava con i piedi. Sostenendo lo sguardo di Roxanne allungai una mano per premere il pulsante secondario. Tutto si spense.
 
“Allora? Sei sicuro che non ti piacciano film d’amore?” e si girò, portando le sue mani al mio petto.
 
Storsi un labbro. “Abbastanza…” e le solleticai i fianchi.
 
“Eppure…” Mi diede un bacio veloce “…il nostro sembra un film d’amore…”  Ci pensai. Portai lo sguardo alla televisione. Il film era quasi finito. C’era una mongolfiera e i due personaggi, che inizialmente erano come il gatto e il topo, si stringevano l’un l’altro e si baciavano appassionatamente.
 
“A quanto pare siamo come quei due…” e le sorrisi ricordando i rapimenti, le battaglie e i litigi. “Mi dispiace del nostro passato…” dissi abbassando lo sguardo.
 
“Non pensarci. Ora siamo insieme.” E mi baciò.
 
Un bacio lungo e di desiderio. Aprii leggermente le labbra per evitare quei soliti baci a stampo. Non pronto, però, mi ritrovai con la sua lingua attaccata alla mia. Mi morse il labbro inferiore, procurandomi un brivido caldo.
 
Senza pensare a ciò che stavo facendo, le accarezzai i fianchi, passando in basso verso le gambe coperte da un semplice pantaloncino corto. Le afferrai un ginocchio e lo portai intorno alla mia vita; feci lo stesso con l’altro. Roxanne si aggrappò alle mie spalle spingendo con il petto verso di me. Passava lentamente la lingua lungo il contorno delle mie labbra.
 
Poco dopo capii cos’avevo, cosa volevo: desiderio fisico. Non sapevo esattamente di cosa si trattava, ma era un’azione diversa rispetto ad un semplice bacio o carezza.
 
Rimasi in piedi per un po’ con lei sospesa tra le mie braccia per poi portarla al divano. Mi voltai e mi buttai giù. Il sofà attutì la mia caduta in un tonfo rumoroso. Le infilai una mano sotto la maglietta blu. Incontrai un pezzo di stoffa, un’allacciatura. Lei, invece, era intenta a giocare con i bottoni del pigiama. Le afferrai il volto con decisione, tirandola ancora più verso di me, come se avessi voluto sprofondare con lei nel divano.
 
Di colpo sembrò scatenarsi. Afferrò due lembi del pigiama e li tirò con forza, facendo saltare i bottoni tutti intorno a noi. Il suo respiro si fece più affannato rispetto al mio. Prese con le dita a giocare lungo i deboli segni degli addominali. Mi sfilai quel poco di stoffa che avevo lungo le braccia e le afferrai la scollatura della maglietta con un dito. Intanto, lei, continuava a mordere, baciare e assaporare ogni angolo del mio viso, soprattutto le orecchie.
 
Riuscii a sfilarle la maglia per poter sganciare l’allacciatura dietro la sua schiena con cui qualche minuto prima stavo lavorando (in quanto era abbastanza complicata), ma ad un tratto sentii come dei lamenti, esclamazioni che venivano dalla tv.
 
“Cosa succede?” chiesi spaesato e staccandomi da lei.
 
Roxanne sbuffò. “Niente…” e con la lingua tracciò una linea che partiva dal mento fino al lobo. Trasalii.
 
I due personaggi, intenti in una specie di gioco nel loro letto, avevano acceso la luce e si sorridevano compiaciuti, facendosi anche i complimenti per qualche azione fatta. Poi lei, respirando pesantemente, si precipitò su di lui che velocemente chiuse la lampada.
 
“Ma che fanno?” chiesi dopo aver visto i primi titoli di coda. Roxanne, rimettendo a posto la lingua, prima mi guardò storto, poi si mise a ridere. “Che c’è?” chiesi.
 
Lo capii solo la notte, nel nostro letto; una delle più belle serate di tutta la mia vita.
 
 
Sicuramente vi starete chiedendo: “Ma ti sei pentito di aver visto quel film?”.
Sapete qual è la mia risposta: assolutamente NO! 

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