*QUEGLI ATTIMI CHE TU SOLTANTO MI DAI*

di HelloSuperWoman
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Vita Monotona ***
Capitolo 2: *** Come in una favola ***



Capitolo 1
*** Vita Monotona ***


Driin-Driin. Solita sveglia alle ore 6:00, era iniziata un'altra giornata da inferno. No che non amassi il mio lavoro ma era particolarmente stancante. Mi trascinai fino al bagno, aprii il rubinetto della doccia, solo sentire il rumore dell'acqua mi rilassava. In quella doccia avevo pianto dal dolore dalla tristezza ma anche dalla gioia. Quello era un buon luogo dove piangere, poiché le lacrime si confondevano con le goccioline d'acqua, lì mi sentivo protetta e libera, perché nessuno poteva vedermi e chiedermi cosa c'era che non andava. Una delle tante cose che ho sempre odiato erano le persone che mi chiedevano come stavo, nei momenti meno opportuni e io avrei voluto gridargli contro: “STAI ZITTO!”.

Come al solito persa nei miei pensieri era passata quasi un'ora da quando ero entrata nella doccia, era il caso di uscire. Misi asciugamano come turbante sui capelli, mi asciugai, indossai il mio intimo a fiori e mi diressi verso la mia cabina armadio, che era ordinata per tipo, colore, tessuto e stagione dei capi. Se c'era qualcosa che mi piaceva davvero tanto, possiamo dire una mia grande passione erano i vestiti, accessori, scarpe e chi più ne ha più ne metta. Di certo nel mio guardaroba non mancavano le strane fantasie come: fiori, strisce, pois, fiori per capelli, vestiti molto colorati e stravaganti e color pastello. Look da figlia dei fiori o da hippy, o almeno così lo definiva la mia migliore amica, Mischa. Non avevo mai adorato le felpe, anzi se ne indossavo una stava a significare che c'era qualcosa che non andava.

Decisi di indossare degli shorts a fiori con calze color carne, una canotta bianca e converse bianche (le mie preferite). Mi diressi in bagno, asciugai i capelli dandogli un effetto spettinato, mi era sempre piaciuto, dopo di che mi truccai, un po' di fondotinta e per gli occhi optionai una matita colorata, precisamente verde, non avevo mai amato la matita nera anche se faceva risaltare i miei occhi color verde bottiglia. Mi guardai allo specchio per un'ultima volta, stranamente mi piacevo quella mattina, non che fossi una brutta ragazza ma non ero nemmeno una di quelle che solo al loro passaggio i ragazzi ne erano attratti, ero abbastanza alta, una carnagione piuttosto chiara, grandi occhi verdi, una bocca rosea, i capelli molto chiari con delle ciocche si alternavano di biondo e di rosso rame, biondo chiaro dorato ramato, o almeno così li aveva definiti il mio adorato parrucchiere, non avevo di certo un fisico da modella, anzi avevo tutte le forme al posto giusto e devo ammettere che i miei fianchi piacevano ai ragazzi:3.

Presi il mio pellicciotto bianco, la borsa e le chiavi della mia amata auto, appena misi un piede fuori dalla porta, un brivido mi percorse tutto il corpo, era una cosa naturale per quel periodo visto che erano i primi di febbraio. Si, è vero il mio abbigliamento era poco adatto al tipo di stagione, ma lo era per il mio lavoro.

Misi in moto la mia auto, ma dopo poco mi fermai davanti a un bar per prendere il mio solito cappuccino mattutino da portar via, entrai:

-Buongiorno Larissa, il solito?- Domandò il ragazzo che si trovava dietro al bancone.

-Buongiorno anche a te Mick, si grazie-Esclamai con un sorriso a trentadue denti.

Dopo un paio di minuti il mio cappuccino era pronto.

-Ecco, è pronto, tieni cara- disse Mick con il suo solito sorriso.

-Oh grazie mille, tesoro-Sorrisi, ormai erano anni che ci conoscevamo. Pagai ed uscii.

Salì in auto e bevvi un sorso dal quel bicchiere fumante, accesi la radio e in quel momento passava in onda ONE THING dei ONE DIRECTION. -PERFETTO!- esclamai con un sorriso da far invidia allo stregatto di Alice nel paese delle Meraviglie.

Cosa c'era di meglio che iniziare la giornata con una canzone della tua band preferita o meglio dei propri IDOLI. Molti trovano che una ragazza a 19 anni sia ridicola ad ascoltare i 1D, ma io li ignoravo con molta facilità.

Più che definirmi una loro fan io mi definivo una DIRECTIONER, che era ben diverso.

Poiché oltre a trovarli dannatamente belli, e questo non lo possiamo negare, erano in grado di farmi provare sensazioni uniche, farmi emozionare con una frase, una parola, un sorriso o semplicemente con uno sguardo. Mentre canticchiavo sulle note di One Thing arrivai a lavoro. E' arrivata l'ora di svelare dove lavoravo. Scesi dall'auto che avevo parcheggiato nel posto auto statomi assegnato fin dal primo giorno di lavoro, e mi diressi verso l'entrata dell' Ariston, ebbene si, lavoravo nel teatro dove quasi una settimana all'anno si svolgeva la magia, il Festival di Sanremo.

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Holaaa (?) DIRECTIONER
Questa è la prima FF che scrivo e so che fa schifo però spero che migliorerà
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Un BACIO :*

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Capitolo 2
*** Come in una favola ***


Fin da piccola adoravo quei giorni, mi sembrava tutto un sogno, si svolgeva tutto come d'incanto. Per me era come se i lieti fine di tutte le fiabe si unissero per 5 giorni, 5 magnifici giorni.

Avevo sempre sognato di salire lì su quel palco, di esibirmi e di ricevere il FAMOSI fiori di Sanremo.

Non potevo partecipare direttamente, quindi avrei partecipato Indirettamente, cioè dietro le quinte. Mi piaceva veramente tanto stare lì.

Appena entrai, incontrai Edoardo, un ragazzo che prendeva i messaggi per me quando io ero occupata o quando mi assentavo da lavoro, mi aiutava quando avevo molte pratiche da compilare, diciamo che era una specie di segretario anche se quello non era il suo vero lavoro, ma non sapevo più come ringraziarlo, mi aiutava davvero tanto e ciò mi rendeva felice. Gli volevo un bene dell'anima, eravamo in buoni rapporti, infatti ci vedevamo e uscivamo insieme anche fuori l'orario di lavoro, era una buon AMICO.

-Buongiorno Lara- Esclamò Edo, Lara era il mio soprannome e mi piaceva davvero tanto!

-Buongiorno Edo, hai messaggi per me?- Domandai con un sorriso.

-Si, ti sta aspettando Mischa, da almeno un quarto d'ora- Disse.

-Oh, cavolo, è successo qualcosa di grave?Visto che lei non è mai a lavoro prima delle 10- Domandai con aria un po' spaventata.

-Non credo, però oggi il suo umore non è dei migliori- Affermò Edo guardandomi.

-Allora io vado, ti va di vederci per l'ora di pranzo?- Lo guardai in attesa di una risposta.

-Si, per me va benissimo, ti devo raccontare un mucchio di cose, ci vediamo qui alle 12:30, ok?- Disse mentre mi porgeva delle carte.

-Perfetto, allora a dopo.- Sorrisi e mi diressi verso il mio ufficio.

Trovai Mischa distesa sul mio divanetto:

-Hei, Mì, buongiorno!- Dissi.

-Buongiorno Lara, è da un'eternità che ti aspetto finalmente sei arrivata!- Disse mentre si alzava dal divanetto per venirmi ad abbracciare.

-Tesoro, ma è successo qualcosa? Cosa ci fai qui a quest'ora?- domandai in attesa di una risposta.

-No niente di grave, volevo solo raccontarti la mia uscita di ieri con Lorenzo- Mi disse. Lorenzo il ragazzo della sua vita, lei così lo definiva, stavano insieme fin dal liceo, era un ragazzo abbastanza dolce, simpatico e si vedeva che era veramente innamorato della mia migliore amica. Erano fatti per stare insieme.

-Oh, già allora com'è andata? Vi siete divertiti?- Chiesi.

Lei iniziò a raccontarmi tutto filo e per segno, senza tralasciare nemmeno un dettaglio, forse era questo uno dei vantaggi di essere le migliore amica del tuo capo, già Mischa era la figlia del direttore e per questo sul lavoro potevamo parlare tranquillamente senza essere richiamate continuamente. Ma quando c'era da lavorare seriamente eravamo le prime a impegnarci al massimo nel nostro lavoro.

Mischa era la segretaria del vice-direttore, mentre io lavoravo dietro le quinte, mi occupavo dei settori tecnico e artistico. O meglio ero la direttrice di scena, mi occupavo del palcoscenico, coordinavo il lavoro di tutti. Ero un po' come il capitano di una nave. Davo i tempi ed ero responsabile dell'esecuzione, del montaggio e dello smontaggio dello spettacolo.

Finita la nostra eterna chiacchierata, ognuno tornò al proprio lavoro, mancavano due giorni dall'inizio del Festival e ormai tutti lavoravano all'impazzata, chi correva di qua e di là, chi mi consegnava scartoffie su scartoffie, gente che urlava...avete capito insomma c'era il delirio, già c'era un casino assurdo, figuratevi durante quei 5 giorni cosa accadeva dietro le quinte.

Era quasi ora di pranzo, incontrai Edo per le scale -Sei pronta per andare?- mi chiese sorridendo in attesa di una mia risposta. -Dammi due minuti che mi rinfresco un po', sistemo il trucco e sono da te. Ci vediamo all'entrata!- Esclamai dirigendomi verso il bagno.

Avevo proprio bisogno di una rinfrescata, benché io mi vestissi in modo leggero, in quel teatro i riscaldamenti erano in funzione 24 ore su 24. Faceva davvero caldo.

Uscii dal bagno e mi diressi verso l'entrata dove trovai Edo già ad aspettarmi.


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Helloooo :D
Ed ecco a voi il secondo, vi prego lasciate una recensione volgio sapere se vi piace! <3
Se la storia inizia a piacere pubblicherò un capitolo ogni due giorni :3
Ora basta annoiarvi a presto ed aspetto le vostre recensioni! :*

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