I Wish A Moment With You

di 1502 1D
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** My life's going to be better ***
Capitolo 2: *** Hey, do you see me? ***
Capitolo 3: *** I'd like to know who you are! ***
Capitolo 4: *** Five new friends ***
Capitolo 5: *** Our first afternoon together ***
Capitolo 6: *** Zayn ***
Capitolo 7: *** Louis ***
Capitolo 8: *** What's happened? ***
Capitolo 9: *** Harry ***
Capitolo 10: *** Liam ***
Capitolo 11: *** Something for a friend ***
Capitolo 12: *** Hope ***
Capitolo 13: *** Together Again ***
Capitolo 14: *** Breakable Heart ***
Capitolo 15: *** Dream, but never forget the truth.. ***



Capitolo 1
*** My life's going to be better ***


Driiin. Quel fastidioso rumore mi svegliò. Quella dannata sveglia funzionava sempre così bene, mai una volta che si dimenticasse di interrompere il mio beato sonno. Avevo però l’impressione che quel giorno sarebbe stato un giorno diverso, che qualcosa sarebbe cambiato. Solo dopo aver fissato per un po’ il soffitto bianco ed essermi guardata intorno capii il senso di quel pensiero che mi ronzava nella mente. Quel giorno sarebbe stato il primo di una lunga serie nella mia nuova scuola. Da un mese circa mi ero trasferita nel pieno centro di Londra e sarei dovuta andare a scuola lì vicino. La mia nuova casa era molto spaziosa e luminosa, anche se trasmetteva un senso di accoglienza e di dispersione nello stesso istante. La mia mente passò in rassegna l’ultimo mese della mia vita ricordandomi quanto fosse stato difficile ambientarmi. Speravo con tutti il cuore che a scuola sarebbe andato meglio …
Era passata mezz’ora quando mia madre fece la sua comparsa nella mia nuova e spoglia stanza.
Karen! Dai, sbrigati, non vorrai fare tardi il primo giorno di scuola!” mia madre, Emily, aveva sempre un modo tutto suo per dire le cose e questo credo significasse buongiorno.
Buongiorno anche a te, mamma! Non ti preoccupare, sarò in orario”.
 
Aperta la portiera della Volkswagen nera di mia madre, un grosso cancello aperto mi si parò davanti. Un grosso edificio si vedeva un centinaio di metri più in là e una lunga stradina che tagliava il prato mi separava da quella che sarebbe diventata nel giro di poco la mia scuola. Gruppi di ragazzi e ragazze si avviavano verso l’entrata camminando tranquillamente. Stavo osservando la scena nei minimi particolari quando mi ricordai che mia madre era lì, dietro di me. Mi girai e la salutai, speravo veramente che sarebbe stata l’ultima volta che sarei andata a scuola con lei. Soprattutto perché speravo di farmi nuovi amici con cui venire.
 
La preside mi osservò da capo e piedi, curvò la testa e si sedette.
Signorina Lynle, benvenuta nella nostra scuola. So che si è trasferita da poco a Londra
Buongiorno. Si mi sono trasferita circa un mese fa..” con la coda dell’occhio vedevo i ragazzi che camminavano nei corridoi.
Già, e vedo che il suo inglese è perfetto. Bene, spero si trovi bene. Vada in segreteria, là le daranno il suo orario.” Annuii debolmente e mi alzai con lo sguardo basso. “Lo spero anch’io..”

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Capitolo 2
*** Hey, do you see me? ***


Durante l’ora di biologia ero seduto vicino ad una ragazza dall’aria semplice e simpatica, con un carattere socievole. Mi guardava con un’espressione alquanto strana ma che sembrava esprimesse bisogno di amicizia. Sarebbe potuta diventare un’ottima amica ma in quel momento ero attirata da un gruppo di quattro ragazzi. Anzi, erano cinque, cinque bei ragazzi che continuavano a parlare tra loro. Appena si accorsero che li stavo fissando quattro di loro incominciarono a sghignazzare e guardarmi. I miei occhi verdi si incrociarono a distanza con un paio blu e dopo essermi velocemente ripresa da quella scena mozzafiato riuscii ad inquadrare il viso del ragazzo che era intento a fissarmi. Aveva un viso armonioso ed angelico e i suoi capelli era biondissimi. Quando mi resi conto di quello che stava succedendo, mi girai di scatto, cercando di illudere loro e me stessa del fatto che non m'importasse nulla di chi fossero. Naturalmente non era così e ciò che mi attirava di loro era l’armonia dei loro visi che sembravano leggersi nel pensiero, ero convinta che formassero davvero un gruppo di amici o, se nel caso non lo fossero stati, sarebbero andati sicuramente molto d’accordo. Inoltre l’immagine di quei due occhi azzurri che mi avevano fissato per qualche attimo mi rimase impressa. Sembrava volessero conoscermi.
 
Le ore passarono in fretta ma senza che nella mia mente i visi dei cinque misteriosi ragazzi non comparissero più di una volta. Erano apparentemente un normale gruppo di amici ma sapevo che, in fondo, condividevano molto di più di una semplice amicizia, come se ci fosse qualcosa che li legasse così stretti tra loro da considerarsi parte di una stessa anima. Finalmente mi risvegliai dal mio coma da pensiero e i miei occhi tornarono a vedere la realtà: il pavimento del corridoio. Stava camminando lungo il corridoio e fino a quel momento ero rimasta assorta nei miei pensieri e non mi ero resa conto di quanti ragazzi e ragazze mi stessero fissando. Timida e poco sicura di sé com’ero il mio sguardo cerco di abbassarsi ancora di più, se era possibile. Quella giornata stava diventato follemente imbarazzante..
 
Finalmente ero riuscita a mettermi al riparo da quegli sguardi che suscitavano in me il desiderio di scappare via. Odiavo quando la gente mi fissava e mi metteva al centro dell’attenzione. Sentivo l’erbetta sotto le mie mani e stavo fissando il profilo delle montagne che si scagliavano nel cielo. Non c’era una nuvola, ma solo un sole caldo e un albero sopra la mia testa che mi teneva all’ombra e al fresco. Ero rivolta verso il cancello enorme che la mattina mi aveva dato il benvenuto nella mia nuova prigione, e fortunatamente in quella direzione non c’era nessuno. Stavo per ricadere nei miei pensieri quando sentii le rise di alcuni ragazzi. Prima ancora di girarmi, un’idea mi passo per la testa. Sapevo benissimo chi erano, quelle risate le avevo già sentite ed erano inconfondibili. Erano proprio loro, sempre assieme. Quanto avrei voluto fare parte anch’io di un gruppo così, quanto avrei voluto conoscerli.

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Capitolo 3
*** I'd like to know who you are! ***


Ormai ero sdraiata sull’erba e ciò che vedevo erano i rami dell’albero che mi sovrastava. I ragazzi dell’ora di biologia erano ancora là e non c’era niente che io potessi fare per avvicinarmi a loro o avvicinare loro a me.
Non ce ne fu nessun bisogno, infatti avevo gli occhi socchiusi quando sentii dei passi avvicinarsi a me. Sembrava si stesse avvicinando piano, per non spaventarmi, quando si fermò. Aprii gli occhi lentamente e sopra di me vidi un viso familiare. Era stato il soggetto dei miei pensieri, insieme ad altri quattro cretini, per tutto il giorno ed ora si stava trasformando in un’immagine reale. Senza dire una parola, mi misi seduta e gli rivolsi uno sguardo cercando di non farlo sembrare aggressivo. Cosa ci fai qui? Ci conosciamo per caso? avevo pensato di dirgli ma prima che potessi aprire bocca sembro capire e si sedette davanti a me. In quel momento mi stava terrorizzando ma cambiai idea quando si decise a rivolgermi la parola. “Piacere, Niall. Niall Horan.” Mi tese la mano aspettandosi che gliela stringessi ma non lo feci. Mi lesse negli occhi tutto il disagio che provavo e cercò di rassicurami. “Tu come ti chiami? Avrai di sicuro un nome.. Tranquilla, mica mordo
Si stampo in faccia un enorme sorriso che mi contagiò. Sembrò compiaciuto di questa mia reazione e allungò ancora un po’ la mano in attesa di una mia risposta che non si fece aspettare ulteriormente. “Karen. Karen Lynle. Piacere di conoscerti” dissi, ormai non più spaventata, stringendoli energicamente la mano. Il biondo allargò il suo sorriso fino a scoprire i denti bianchi. “Piacere Karen. Come avrai sentito non sono inglese ma irlandese. Te lo dico così che tu lo sappia.” “In realtà non me ne sono accorta.. perché nemmeno io sono inglese. Vengo dall’Italia.“ ribattei.  “Ah, è per questo che te ne stai qui, tutta sola? Non ti preoccupare, so come ci si sente.” Le parole mi uscirono di bocca come un’accusa: “E sai anche come ci si sente a essere derisi da quattro cretini il primo giorno nella nuova scuola..?”. Sembrò rimanerci male ma mi disse sicuro: “Non ti preoccupare di loro, sono davvero dei cretini ma anche degli ottimi amici.. Io so solo che il tuo sguardo era così smarrito e terrorizzato, mi hai fatto tenerezza. Per questo vorrei conoscerti meglio e magari presentarti ai miei amici!” “Cosa? Farebbe piacere anche a me conoscerti, saresti il mio primo amico inglese, cioè.. irlandese, però non credo sia una buona idea presentare una ragazza nuova e timida come me a quelli che tu chiami amici, non vorrei finisse male!” esclamai sorpresa della sua idea. In fondo in fondo mi aveva colmato di gioia sapere che mi sarei fatta 5 nuovi amici senza un briciolo di fatica. “Dai, sarà divertente.. Non possono farti niente di male, in fondo sono bravi ragazzi.” Disse sfoggiando il suo brillante sorriso, sperando di contagiarmi di nuovo e di poter avere una risposta affermativa. “Ok, ok. Ma giuro che se mi danno il benvenuto con una di quelle risate non mi vedranno mai più!” le mie gote divennero rosse e il mio sguardo si abbasso. “Comunque sono contenta di averti conosciuto, sei stato molto gentile ad avvicinarti ad una ragazza introversa e timida come me, che se ne sta in disparte, grazie davvero.” Lui mi fisso combinando il suo smagliante sorriso con un’occhiata dolce che mi scaldò il cuore. “Allora siamo ufficialmente amici?” “Certo!” Mi alzai di scatto lo guardai dall’alto e lui fece lo stesso, rivelandosi molto più alto di me. Per alcuni attimo fissai i suoi occhi profondi. “P-posso..?” chiesi timida allargando le braccia. Lui si limitò a sfoggiare il suo sorriso e ad avvicinarsi a me stringendomi nell’abbraccio più caloroso avessi mai ricevuto. Ero certa che sarebbe stato un buon amico.
 
Avevo appena superato il cancello di scuola e mi stavo avviando verso casa, a metà strada avrei incontrato mia madre che mi avrebbe portato a casa. Sentii chiamare il mio nome, mi girai e vidi Niall corrermi incontro “Ciao, ti piacerebbe venire a scuola con me domani?”. Mi bloccai per un attimo e Niall interpretò questo gesto male “Va bhè, non importa” e prima che potessi muovere un solo muscolo si girò e se andò correndo “Niall, aspetta. Certo!”. Lui rallentò la corsa ma non si girò. Io lo raggiunsi e mi misi di fronte. “Certo che mi piacerebbe, anzi, sarebbe fantastico” lo abbracciai. “Allora lasciami il tuo numero e indirizzo. Ti passo a prendere domani mattina, ok?” Annuii e lui aggiunse “Ciao tesoro, a domani!” “Ciao, AMICO MIO!”

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Capitolo 4
*** Five new friends ***


Driiin. La sveglia mi fece aprire gli occhi, ma questa volta fui quasi felice di essermi svegliata. Avevo un’irrefrenabile voglia di vedere Niall, e anche se sembra strano, di conoscere i suoi quattro amici cretini. Senza pensarci due volte mi alzai velocemente dal letto, aprii di fretta il cassetto e ne tirai fuori l’intimo pulito, e senza fermarmi tirai giù dalla sedia i vestiti che avevo preparato. Ero decisa a non fare aspettare il mio nuovo amico. Mi chiusi in bagno e incominciai a prepararmi. “Karen, sto per entrare in camera tua, non farti trovare ancora nel le.. Ma dove diavolo sei?!” Feci una smorfia sapendo che mia madre non mi avrebbe visto e le risposi, aprendo appena la porta:   “Sono in bagno a cambiarmi, ho quasi finito!  Lei si girò a guardarmi. “Ok allora, ti aspetto giù.” “No mamma, non ti preoccupare, non ho bisogno di un passaggio” dissi, mentre mi infilavo la felpa. “Ma Karen..”. Il suono del campanello la in terruppe. “Ciao!” dissi uscendo dalla porta del bagno mentre mi allacciavo i jeans. “Ma dove stai andando?” ribatté contrariata, vedendo che stavo uscendo dalla porta, con la cartella in spalle. “Ci vediamo..” fu la mia unica risposta, prima di chiudere la porta di casa.
 
Giù c’era Niall che mi aspettava, a cavalcioni di una moto. “Cosa ci fai con questa? Non avrai mica intenzione di portarmi a scuola così, spero!”. La mia espressione era a dir poco sorpresa. “Perché no? Sarà divertente!” si giustificò, porgendomi un casco. “Ok” risposi salendo dietro di lui. Mise in moto e velocemente ci allontanammo da casa. Il vento mi sfiorava il viso e muoveva i miei capelli. Li misi le braccia intorno al collo e appoggiai la mia testa sulla sua spalla. Hey, non distrarmi, potrebbe essere pericoloso!” disse divertito. “Ti sei svegliato male stamattina?” “Scherzo, dai.” “Va bene, hai ancora intenzione di presentarmi gli altri” gli domandai. “Certo, e loro non vedono l’ora di conoscerti.” "Finchè non li vedo, non aspettarti che ci creda, sarebbe il colmo” e iniziammo a ridere.
 
Arrivati a scuola mi fece scendere e mi salutò. La mattina passò lenta e noiosa ma almeno non avevo pensato a loro neanche una volta e mi sentivo straordinariamente sollevata. A ora di pranzo uscii e stavo per recarmi sul prato, dimenticandomi che dovevo fare conoscenza di quattro ragazzi, quando un paio di braccia che si agitavano attirarono la mia attenzione. Mi avvicinai al tavolo dove erano seduti i ragazzi di biologia e guardai preoccupata Niall. “Stai tranquilla..” mi sussurrò ma non gli diedi retta. Gli altri si girarono a guardarmi e aspettarono che mi presentassi. “Karen..” dissi. “Karen la nuova!” esclamò uno dagli occhi marroni e i capelli scuri. “Smettila” lo rimproverò Niall. “Io penso sia carino”commentò invece un altro. Ora potevo osservarli bene. “Liam” si presentò quello che mi aveva fatto il complimento. Aveva un paio di dolci occhi color marrone e i suoi capelli erano leggermente mossi. “Zayn” disse il ragazzo che mi aveva rivolto la battuta. Aveva un paio di orecchini ai lobi e i suoi capelli erano all’insù. “Harry” rispose un altro dagli occhi di un colore che passava dal verde, ad un azzurro a un marroncino chiaro e con una folta chioma di riccioli. “Louis” concluse la presentazione l’ultimo dei quattro amici. I suoi capelli erano leggermente lisci e spettinati e i suoi occhi di un azzurro ghiaccio. Ero contenta di averli conosciuti. “Allora ti mettiamo in prova da questo momento!”disse scherzoso Zayn, o almeno credevo si chiamasse così. Non ci stavo capendo più nulla e non ci trovavo niente di divertente. “Sempre il solito! Ti sto presentando un’amica che ha appena conosciuto i vostri nomi e la spaventi da subito?“Mi dispiace.” si scusò con me, sembrando una cosa tra il sincero e l'ironico. Avevo capito che Zayn amava prendere in giro le persone. Se fossimo diventati amici, avrei provato a farci l'abitudine. “Non fa niente”. Ci alzammo tutti per rientrare e mi rivolsi a Niall “Mi devi delle spiegazioni dopo.” 

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Capitolo 5
*** Our first afternoon together ***


Le ore successive passarono tranquillamente per tutti gli studenti, ma non per me che ogni momento che passava ero sempre più nervosa, battevo il piede, sospiravo e mordicchiavo la matita. Nessuna delle ultime ore di lezione coincidevano con quelle di qualcuno dei ragazzi di biologia. Più che nervosa forse mi sentivo sola, il mio unico vero amico era l’irlandese biondo e avevo altri quattro cretini che facevano da semi-amici. Non ero messa molto bene, ma dalla mia nascita a questa parte non avevo mai avuto amici migliori di quelli che avevo. Quando l’ultima ora finii non me lo feci ripetere due volte e corsi fuori dalla classe assieme agli altri ignorando le lamentele del prof che avrebbe voluto finire il suo discorso, come se qualcuno l’avrebbe ascoltato. Stavo camminando quando uno ragazza mi sorpassò e voltando la testa disse qualcosa simile a: “Tu, che ci fai qui? Hai cambiato scuola perché nessuno ti voleva? O speravi di avere delle amiche qui? Illusa, non sei nessuno”. Rivoltò la testa e si dileguò. Mi avevo colta così alla sprovvista che mi fermai al centro del corridoio, immobile. Due calde mani si posarono sulle mie spalle ma non mi fecero sobbalzare. “Chi è?“Indovina” disse una voce dall’accento irlandese. “Niall..” “Esatto. Non ti preoccupare per quella, è solo una brutta stronza." “Come si chiama?” chiesi, curiosa. “Georgia Stans, penso sia orribile quanto antipatica. E’ una delle più popolari ma non trovo niente in lei che possano piacermi, certe cose proprio non le capisco. Perchè fare la stronza così con una ragazza nuova e dolce come te?” “Tranquillo Nial, è tutto ok. Comunque grazie.” “Grazie per cosa? Perché ti voglio bene, o perché dico le bugie?” scherzò mettendo le mani davanti alla faccia, preparato alla mia reazione scherzoso ma che avrebbe comportato qualche schiaffo sul suo bel visino. “Divertente, Horan!” dissi sarcastica. “Anch’io ti voglio bene, Lynle”
 

Eravamo arrivati davanti alla moto del biondo. Mi ero scordata che sarei tornata a casa a cavalcioni di un bestione del genere. “Allora, ti va di fare un giro questo pomeriggio? Potremmo andare al cinema, offro io!” "Grazie ma, davvero, non ce n’è biso..” prima che potessi finire la frase lui mi tappò la bocca con la mano. “Certo! Non c’è bisogno che tu mi rigrazi.” disse sicuro. “Ma..” cercai di ribattere ma fui nuovamente interrotta. “Shh, ti ho detto. Se Niall Horan dice una cosa, non c’è niente che tu possa fare per fermarlo.” E in un istante mi ritrovai sulla moto, con un casco in testa e le mani sulle spalle di Niall.
 
Arrivati al centro commerciale più vicino, Niall incomiciò a farmi delle domande, trascinandomi verso l’entrata del cinema. “Allora, parlami un po’ di te?” mi chiese. “Cosa dovrei dire, me lo spieghi?” “Certo che non hai proprio immaginazione.” “Ok! Allora.. mi chiamo Karen Lynle, ho 17 anni, faccio la 4 superiore, la mia cantante preferita è Avril Lavigne e ho cinque amici. Quattro sono dei cretini assoluti e uno è un rompipalle assurdo.” “Hey!!” disse offeso, scherzando. “Sto scherza..” non potei finire la frase. “Ok, ok ho capito.” “Ma tu mai una volta che mi fai finire una fra..” ancora una volta mi interruppe. “No, se dici solo cazzate.” “Vedo che sei molto gentile, Horan!” “Si, molto. Comunque, davvero ti piace Avril Lavigne?” “Sì perché, hai qualcosa in contrario?” “No, anzi, penso sia una grande cantante, anche se non grande come.. JUSTIN BIEBER!” disse tutto contento, mentre io inorridita risposi: “Non dirai sul serio! Lasciamo perdere, non importa!” Ormai eravamo arrivati all’entrata delle sale cinematografiche quando arrivo la difficile scelta “Che film guardiamo?” mi anticipò Niall. “Io andrei per Breaking Da..” fui interrotta nuovamente, ma questa volta non da Niall ma dal suo cellulare. Non feci attenzione al discorso perché tanto Niall mi avrebbe dovuto dire cosa succedeva. Mise via il cellulare quando la telefonata fu finita. “Cosa stavi dicendo?” “..Wn. Chi era e cosa voleva?” “Erano i ragazzi, mi hanno chiesto dov’ero e hanno detto che stanno arrivando. Li aspettiamo qui e poi entr...” “Devono proprio? Non se ne possono stare fra loro, almeno si conoscono, no, devono venire qui a rompere le balle a me che non ho la minima idea di chi siano, se non che so che sono i tue amici cretini.” “Perché mi interrompi? Comunque pensavo ti facesse piacere..” “Non, non ti lascio finire se dici solo cazzate. Ora non puoi dire niente. Comunque non importa, che vengano pu..” “Eccoli!” gridò il biondo interrompendomi un’altra volta. La prossima gli avrei tirato una sberla. “Eccovi, tutti soli. Ma ora ci siamo noi a tirarvi su il morale!” esclamò Zayn, il solito stronzo. “In realtà stavamo bene anche senza di voi.” Dissi, stizzita dal suo comportamento.
 
Stavamo guardando breaking dawn, che ormai era quasi finito. “Potrò mai permettermi di baciarti? “COSA?! Horan! Non sono la tua ragazza cazzo!” dissi, dandogli un sberla in testa, se la meritava. Che domande sono?! “Calmati!...Sulla guancia, intendo” cercò di salvarsi. “No, ma io sì.” Dissi lasciandogliene uno sulla guancia. “He..” gli tappai la bocca. “Non provarci mai più a farmi una domanda del genere senza specificare, ok?” “Ok”
 
Usciti dal cinema Louis propose di andare a mangiare una pizza. “Non se ne parla, la pizza italiana e buona ma non ho intenzone di assaggiarne una brutta copia come quella inglese." Optammo per il Mc. La serata passò piacevole e Niall mi riportò a casa. Mi ero divertita molto. “Grazie” li dissi davanti alla porta di casa. “Non c’è di che.. Ci vediamo domani mattina. Notte” “Notte”
 
 

Ciao!!
Volevo per prima cosa ringraziare chi ha letto la mia storia e chi leggerà i prossimi capitoli,
chi ha recensito o chi lo farà.
Grazie perché dopo solo trenta secondi dalla pubblicazione del cap 1
avevo 3 visualizzazioni e 1 recensione, una cosa incredibile e che mi ha riempito di gioia.
Comunque, sarei molto contenta di ricevere altre recensioni, che contengano un complimento,
una critica o un suggerimento non importa, accetto qualsiasi cosa.
Inoltre vorrei chiedervi una cosa:
sono ancora indecisa su chi debba essere il protagonista perché
anche se molti credono sia Niall in realtà non è così,
ho in mente la storia ma mi manca questo “piccolo” particolare.
Quindi se ognuno esprime la sua preferenza potreste aiutarmi nella scelta.
Grazie ancora e bacioni a tutti.
1502 1D

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Capitolo 6
*** Zayn ***


Driin. La sveglia mi svegliò. Ormai, dopo tre giorni, ci avevo fatto l’abitudine e poi ero quasi contenta di andare a scuola. Le cose con Niall e gli altri stavano andando bene e non ci vedevo niente di strano nel voler vedere i miei amici. Con mia madre si ripeté la scena del giorno prima e anche la mia risposta prima di chiudermi dietro la porta di casa fu la stessa. Sembrava che le giornate stessero diventando monotone. Cambiai idea quando, invece che vedermelo a cavalcioni di una grossa moto con un casco in testa, trovai  Niall seduto in una macchina. “Buongiorno Karen.” “Buongiorno anche a te Niall. Vedo che oggi sei in giro con una macchina.” “Certo, è la mia macchina. Io ho già diciott’ani, la patente e una macchina.” “Io dovrò aspettare qualche mese.” risposi malinconica. “Dai sali.” disse cortesemente. “Grazie”  risposi, aprendo la portiera.
 
Arrivati a scuola mi salutò e io andai a lezione. La mattina passò noiosa ma finalmente arrivò il pranzo.
Ci sedemmo tutti e sei ad un tavolo e incominciammo a mangiare. “Mi sono divertita ieri sera!” esclamai. “Ma non ho avuto molto tempo per conoscervi.” “Hai ragione” disse Harry. “Potremmo uscire di nuovo” propose Liam. “Credo non servirà a molto.. secondo me dovremmo uscire singolarmente, ovvero, ad esempio, oggi esco con Zayn, domani con Louis, dopodomani con Harry e il giorno dopo con Liam, avrei così un po’ di tempo per conoscere ognuno di voi.” “Wow, non vedo l’ora di stare un pomeriggio solo con te, baby!” disse tutto esaltato ma, arrivai io che misi freno alla sua allegria, avevo intenzione di fare la stronza come lui faceva con me: “Frena frena Zayn. A te concederò solo un paio d’ore, non ho intenzione di sorbirmi per un intero pomeriggio le tue battutine stronze e idiote.” “Ma che cos..” lo interruppi portandomi un dito davanti alla bocca. “Zitto. Non mi hai fatto una gran bella impressione. Se  ti comporterai meglio e mi farai cambiare idea ne potremo riparlare, ok?” “Ook” "Allora a dopo”
Verso le 4 il campanello suonò. Prima che mia madre potesse rispondere io uscii dalla porta correndo e facendole un debole saluto. Non volevo altre domande, me ne stava facendo troppe già da sola. Zayn mi era venuto a prendere con la sua macchina e mi stava per portare da qualche parte, senza che io sapessi dove. Mi porto a giocare a bowling. All’inizio non ne fui molto entusiasta. Noleggiammo le scarpe adatte ed incominciammo a fare una partita. Devo dire che Zayn era molto bravo al contrario di me, che ero una vera e propria frana. Però riuscii a fare qualche punto lo stesso anche se il moro aveva fatto almeno un paio di strike. All’ultimo tiri mi si avvicino e mi aiutò a tirare la palla e con mio grande stupore tutti i birilli caddero. Era proprio in gamba ma non che questo potesse rimediare al suo animo da deficiente e egocentrico.
Mi stavo divertendo a dir poco e stava emergendo la parte simpatica e amichevole del suo carattere. Decisi di darli una possibilità “Se vuoi posso darti un’altra oretta e potremmo andare a mangiare qualcosa” Sembrò imbarazzato e rispose: “In realtà mi hai colto impreparato e non saprei proprio dove portarti, non vorrei sembrare banale” passandosi una mano nei capelli. Ero contenta che fosse stato sincero e che non avesse cercato di nascondere quanto fosse idiota. Mangiammo un panino e mi riaccompagno a casa, promettendomi che mi avrebbe veramente fatto cambiare idea e che avrebbe incominciato dal giorno dopo a scuola. Ci era già riuscito, in parte. Lo salutai e  appena entrai dalla porta trovai mia mamma addormentata sul divano. Meglio, avrei evitato una discussione su dove fossi stata, con chi e cosa avessimo fatto, come se avessi potuto avere la deficienza di fare qualcosa con lui. Eravamo solo amici, in parte.

Ciao!!
Volevo dire un pò di cose.
Prima di tutto grazie a tutti queli che leggono, davvero.
Sono contenta di vedere quante persone visitino la mia storia
ma vi chiedo umilmente, se siete iscritte di lasciare una recensione
sia perchè mi renderebbe molto felice ma anche perchè ogni volta che controllo
lo stato della mia storia le visite aumentano
ma le recensioni sono sempre lo stesso numero
e io mi dico  tutte quelle persone che leggono cosa penseranno mai della mia storia?
quindi per favore lasciate qualche commento anche solo di due parole, non importa
Ultimissima cosa volevo proporvi delle FF che io adoro, se volete leggetele!
Love story di Ali love jelena
I hate you but I love you e Let me love you di Dreamer821_
I'll get my happy ending di Louis4E
My Immortal di xForeverYoungx
Penso meritino molto. Un bacione
1502 1D

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Capitolo 7
*** Louis ***


Driin. Aprii gli occhi e fissai il soffitto. Ero quasi grata a quella sveglia, che solo tre giorni prima ritenevo dannata. Ero sveglia, pimpante e di buon umore, fantastico! Scesi rapidamente dal letto e corsi in bagno come al solito. Entrata in bagno mi misi davanti allo specchio e stranamente, mi rilassai e mi fermai a osservare la mia immagine riflessa. Molti mi dicevano che assomigliavo a Jennifer Lawrence, con i capelli mori e un po’ meno carina. Lei è proprio una bella ragazza, al contrario di me. I capelli mi ricadevano morbidi sulle spalle e scendevano fino a sotto il petto. I miei occhi verdi erano particolarmente vivaci e colorati. Mi cambiai velocemente e corsi giù dalle scale, incontrando mia mamma che saliva. “Heì, dove vai? E’ presto, fermati e spiegami cosa sta succedendo in questi giorni!” protesto lei, trattenendomi lievemente il braccio. “Mamma devo andare, parliamo stasera, ok?” domandai, non lasciandole però la possibilità di rispondere perché aprii e chiusi la porta, uscendo. Vidi mia madre che cercava di ribattere ma rimase impietrita sulle scale. In realtà Niall non era ancora arrivato così mi sedetti sul marciapiede fuori da casa, aspettandolo. Tirai fuori il mio I-Phone e mi accorsi che era un po’ che non lo accendevo, sullo sfondo avevo la foto di una ragazza che avevo sempre considerato una grande amica, pensavo che facesse il massimo che si potesse fare. Mi sbagliavo, dopo quello che aveva fatto Niall per me avevo capito che lei non teneva a me. Non era mai venuta a rallegrarmi quando ero da sola, non era mai venuta a prendermi per fare la strada verso scuola e ritorno insieme, non mi aveva mai portato al cinema, non mi aveva mai presentato i suoi amici, non era mai stata una vera amica e io, accecata dalla solitudine, non me ne ero mai accorta. Era stata solo capace di dirmi che non ero da sola, si sedeva vicino a me a mangiare, portandosi dietro le sue amiche con cui parlava durante tutto il pranzo, ignorandomi completamente. Avrei presto sostituito la sua foto con quella di Niall, Liam, Louis, Harry e Zayn. A proposito di Niall. Era appena arrivato quando terminai il mio pensiero, e lo vidi in piedi davanti a me, con la cartella in spalle, una mano sul petto, con le gambe piegate e una mano appoggiata al muro, tutto ansimante. “Cosa diavolo..” non feci in tempo a finire la frase che protestò, interrompendomi: “Non dire ..uff..  niente, lo so. E’ solo che .. non ho potuto prendere la macchina e neanche la moto, così ho dovuto fare .. gulp.. una mega corsa.” Lo guardai sbalordita, aveva fatto una corsa inimmaginabile per raggiungermi invece che mandarmi un messaggio dicendo che non sarebbe venuto! Quel ragazzo mi stupiva ogni volta. “Bastava dirlo, comunque, ora che si fa?” “Si corre, e .. immediatamente, non vorremo fare tardi..” “Allora VIA!” dissi, incominciando a correre. “Aspetta” gridò lui. “Muoviti, lumaca” “Ma come fai a correre così?!” mi domando, cercando intanto di raggiungermi. “Mi mantengo in forma!” intanto avevamo già percorso un centinaio di metri. Bhè, in realtà avevo percorso un centinai di metri, mentre lui era rimasto in dietro “Oggi non ho fatto una colazione decente, per cui non ho molte energie..” e chi ci credeva? Lui che mangiava poco? Volevo vedere cosa intendeva lui per colazione decente così li chiesi: “E cosa avresti mangiato?” Lui mi raggiunse, solo perché io rallentai. “Bhe, un panino, due toast, una fetta di torta, una tazza di latte, qualche biscotto..” Lo guardai sorpresa “Alla faccia. Neanche un orso che si prepara per il letargo si immagina di mangiare tutte quelle cose per colazione!” quel ragazzo era insaziabile, dico sul serio. Avrei fatto meglio a non invitarlo a casa mia altrimenti avrebbe fatto piazza pulita della dispensa. Non seppe ribattere e si limitò a cercare di stare al mio passo, per quanto li fosse possibile.
 
Dopo un quarto d’ora di corsa arrivammo al cancello, ormai già aperto da un cinque minuti buoni. “Ce l’abbiamo fatta finalmente! Dopo questo allenamento potremmo pure vincere una maratona” Ridacchia silenziosamente, per cercare di non farmi vedere. Potremmo? Durante la strada si era fermato almeno una decina di volte a riprendere fiato e credeva di poter vincere la maratona? Era pazzo, ma era meglio non distruggere la sua autostima, altrimenti.. Meglio non pensarci. Alla seconda ora avevamo un test d’ingresso di geometria, e per quanto poco avessi studiato, seppi rispondere alla maggior parte delle domande. Mi ricordavo molte cose da una lezione sull’argomento che avevo seguito più o meno attentamente nell’altra scuola. “Pss..” “Pss..” ripetè qualcuno vicino a me. Mi girai e mi accorsi che Niall cercava di sbirciare da mio foglio “Ok, ok, calmo.. ti faccio copiare.” E li avvicinai il foglio. Era il minimo che potessi fare per lui. Lui allungò il collo e si sporse verso di me, per vedere meglio. Il professore si schiarì la gola e mi guardò “Signorina Lynle, che sta facendo? Perché il suo foglio è così vicino al banco di Horan?” Arrossii di colpo, per poi sbiancare completamente. Horan mi stava facendo passare un brutto guaio. Presi tutte le forze e cercai di sfruttare le mie scarse doti di attrice. “Niente prof, è solo che, sto cercando la mia matita che è caduta” colsi la palla al balzo, ovvero nascosi la mia e presi la scusa della matita dato che ce n’era una proprio per terra, qualche metro più in là. Che fortuna sfacciata. Niall mi avrebbe sentito, prima o poi!
 
Arrivò la fine dell’ultima ora e, veloce come un fulmine, al suono della campana, mi alzai, presi la cartella e trascinai fuori dall’aula Horan e il suo bel sederino da sculacciare! Era lì che mi implorava di tirarli una sberla ma riuscii a controllare l’istinto di farlo a pezzi. “Horan, si può sapere cosa diavolo hai fatto alla seconda ora? Per poco il prof non mi sbatteva in presidenza!” lo guardai minacciosa, forse stavo esagerando. “Scusa Karen, mi dispiace molto. Come posso farmi per..” le sue parole vennero sovrastate da quelle di Zayn. “Karen! Aspettateci, veniamo a mangiare con voi.” Mi girai e me lo vidi davanti, seguito da gli altri tre “Oh, ciao Zayn. Certo, andiamo!” Niall mi guardò strano, forse si era accorto che non ero scorbutica con Zayn.
“Allora, bella Karen. Questo pomeriggio ci divertiremo, eh?” Eravamo tutti seduti al tavolo e Luis ruppe il silenzio. “Certoo!” risposi io. Quel pomeriggio l’avrei passato con Louis. “Dove mi porti?” continuai. “A fare.. SHOPPING!” Rimasi imbarazzata “Davvero ti piace fare shopping? Fantastico allora alle 4?” “Certo” rispose lui. “Scusate ma devo andare, ho un sacco di cose da fare!” Mi alzai e me ne andai. Mi dispiaceva di non aver potuto parlare con gli altri.
Erano le 4, suona il campanello. Mia madre non era in casa così non dovetti rispondere a noiose domande. Aprii la porta e mi trovai davanti Louis che fremeva. Come mi vide mi prese per la mano e mi buttò fuori, chiudendo la porta. Meno male che avevo dei soldi in tasca! Mi fece salire in macchina e mi portò nel centro commerciale dove mi aveva portato Niall al cinema. Ci demmo a spese folli e tutto la nostra comunicazione fu formata da frasi del tipo Come mi sta? – Ti sta molto bene – Non mi piace – Che ne dici di questo etc .Girammo molti negozi, e naturalmente la Hollister era d’obbligo. Solo in quel negozio spesi ben 48 in una maglietta di un verde sgargiante e un vestitino bianco stupendo. Louis diceva che mi stavano divinamente ma, Louis è Louis e non ci credevo molto, ma decisi di darli retta. Lui finì col comprare un paio di converse rosse, uno stock di magliette e camicie di tutti i colori, lunghezze, marche e chi più ne ha più ne metta, oltre ad un adorabile giubbino in pelle. Mi regalò inoltre un ciondolino a forma di chiave di violino per il cellulare. Era piccolo ma significativo. Mi piaceva molto la musica e mi confessò che lui e gli altri quattro avevano un debole per il canto e avrebbe voluto partecipare a qualche show o formare una band. Ecco cos’era che li univa di più dell’amicizia: LA MUSICA! Avevo capito fin da subito che avevano una passione in comune, e non mi sbagliavo. Il pomeriggio fu indimenticabile e finimmo per scambiarci un sacco di abbracci e baci sulla guancia. Stava diventando un grande amico per me e non avevo nulla in contrario se non che c’era un problema: Niall ne sarebbe diventato terribilmente geloso! “Affari suoi!” mi dissi, ma non potevo sopportare quell’idea. Lui sarebbe comunque rimasto il mio unico migliore amico.
 
Louis mi riaccompagno a casa e mi lasciò alla porta con un bacio e un saluto. Infilai la chiave nella serratura e la feci scattare. Spalancai la porta e vidi mia madre che mi fissava, seduta sul divano. Aveva un aria un po’ scontrosa, un po’ stufa, un po’ spazientita, un po’ arrabbiata, un po’ spaventata e un po’ curiosa. Mi stava facendo timore e sapevo bene che non si metteva bene. Avrei avuto una discussione molto lunga. Cercai di svignarmela, ma, come si può immaginare lei mi bloccò. “Noi dobbiamo parlare, Karen..” Ecco, la mia espressione divenne terrorizzata. “Certo mamma.

Ciao!!
Questo capitolo è molto più lungo degli altri.
Ho seguito il consiglio di Dreamer821_ che nello
scorso capitolo mi ha consigliato di farl un pò più lunghi e con un pò di suspance.
Karen farà una bella discussione nel prossimo capitolo!!
Comunuqe volevo dire un pò di cose
1. Volevo ringraziare una mia amica, oltre compagna di classe
che segue la mia storia e aspetta i miei capitolo con ansia : Alice (Ali love jelena)
vi consiglio nuovamente La sua Love Story.
Poi un grazie a sabriz_ che ha recensito tutti i miei capitoli
a Dreamer821_ che mi h dato preziosi consigli
a Louis4E che segue le mie storie e aspetta i miei capitoli con ansia
e poi un grazie generale a chiunque abbia lasciato una recensione
o abbia fatto visita alla mia ff. Con questo non rischio di dimenticarmi di qualcuno perchè
tu che stai leggendo queste parole, sappi che il grazie è anche per te.
Ultima cosa: ho deciso che per un capitolo nuovo mi servono due recensioni
che non mi sembrano poi così tante
Inoltre se (come nel cap. 6) le recensioni diventano molte o almeno un pò di più
mi impegnerò a fare capitoli molto lunghi.
Un bacione a tutti
1502 1D

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Capitolo 8
*** What's happened? ***


“Noi dobbiamo parlare Karen..” Ecco, la mia espressione divenne terrorizzata. “Certo mamma.” Risposi, timida e incosciente della situazione. Così era iniziata la nostra lunga, noiosa e, a mio avviso, senza senso discussione. Lei si sedette, impassibile e io feci lo stesso. “Karen , tesoro, spiegami cosa sta succedendo.. E’ tre giorni che vai a scuola senza di me, passi i pomeriggi fuori, torni a casa tardi. Cosa fai tutto il tempo da sola?” il suo tono di voce divenne qualcosa più simile a un conforto e io divenni un po’ imbarazzata. Cosa avrei dovuto dire? “Bhe, in realtà.. ecco, non sono da sola. Dissi sottolineando le ultime parole. “Wow, fantastico! Allora hai conosciuto delle amiche. E i ragazzi invece, sono carini con te?” Il mio stato d’animo era scombussolato del tutto. Passavo dall’essere terrorizzata e imbarazzata a sentirmi completamente a disagio. Tutte quelle domande, non ero capace di aprirmi con la gente, tantomeno con una madre che è stata sempre assente per me. Ah, non conoscete la mia storia ma vi posso dire che è una madre splendida, premurosa (forse anche fin troppo) ma a volte diventa invasiva. Tutto questo da quando avevo 15 anni, perché prima forse era anche peggio. Tutto il giorno il lavoro, io stavo per quanto possibile con mio papà, e quando era con me, bhe.. mi negava le attenzioni, perché era stanca, perché era infastidita o qualunque altra cosa. Quando poi mio padre se ne andò, cambiò tutto e cercò di diventare la migliore madre che potessi avere. Però era anche un po’ troppo.“Mamma, non ho voglia di parlare.. davvero” dissi irritata, guardando altrove e evitando di incontrare il suo sguardo, cosciente che non avrei saputo sostenere. Lei mi prese il mento con la mano e mi guardò negli occhi, nei miei occhi verdi, spenti e lucidi. “Karen che ti succede?” Non sapevo cosa dire, mi sentivo sempre più in difficoltà. “Sono cinque ragazzi. E un’altra cosa, mi dedicano il loro tempo e le loro attenzioni molto più di quanto tu non abbia mai fatto.” detto questo a malincuore, mi alzai e me ne andai in camera sapendo che la questione non si sarebbe risolta da sola. Non avevo le forze per potarla a termine.
 
Driin. La sveglia scandiva le giornate. Mi alzai e vestii, dimenticandomi di tutto quello che fosse successo. Mi ero completamente scordata e tutto quello che sapevo era che se dopo cinque giorni le giornate sembravano confondersi fra loro, non osavo immaginare cosa sarebbe successo con il tempo. Uscita dal bagno con il giubbotto e la cartella in spalle incominciai a scendere le scale. Come vidi mia madre, tutto mi tornò in mente e il mio umore divenne pessimo. Quando ci incontrammo a metà della scalinata ci scambiammo un freddo sguardo e poi lo spostammo da un’altra parte. Uscii dalla porta e trovai Niall sulla sua moto. Non sembrò vedere il mio umore e fu un bene, credo. Salii e senza dire una parola mise in moto. Sentivo l’aria sbattermi in faccia, mandarmi i capelli negli occhi, tutte le belle sensazioni si erano trasformate.
 
Tra la quarta e la quinta ora saltammo un po’ di lezione. Alcune persone erano venute a parlarci delle solite raccomandazioni. I soliti monologhi sul fumo, la droga e tutto il resto, un noiosissimo argomento, ascoltato milioni e milioni di volte nelle varie scuole italiane. In quel momento, nella situazione con mia madre però, avrei volentieri fumato una sigaretta, se mi avesse veramente fatto sentire felice. Come quelli se ne andarono scacciai il mio pensiero e mi concentrai sulla lezione successiva, sperando di distrarmi.
 
“Ciao, dov’eri finita?” quella voce mi riportò sulla terra. Harry aveva ragione, dov’ero stata per le ultime due ore, mi sentivo come persa. I cinque erano già tutti seduti, pronti per mangiare, aspettavano solo me. Niall naturalmente aveva già iniziato però, non aveva resistito. “Tutto bene?” chiese il biondo, con la bocca piena di roba buona. Lo guardai a lungo con sguardo spento, senza dire niente. Liam mi si avvicinò, mi prese per le spalle e mi scosse, inutilmente. “Karen, ci sei? Karen! Rispondi!” era preoccupato. Incomincia a vedere tutto sfuocato, girava tutto, le voci erano distorte. Che cosa stava succedendo?! Poi persi completamente i sensi e rimasi cosi, inerme, per quello che mi sembrò qualche minuto. Tutto era nero, tutto era silenzioso e intorno a me l’aria era immobile e fredda. Mi risveglia di soprassalto e piangente, istintivamente mi misi seduta. Sotto le mai incominciai a sentire qualcosa di morbido. Poi la vista tornò piano piano, un ragazzo vicinissimo a me mi guardava con occhi bellissimi.. Chi era quell’angelo meraviglioso? Aspetta, io lo conoscevo! Quello era Liam, con i suoi splendidi occhi e il suo viso dolce. Cosa ci faceva lì, davanti a me, con aria preoccupata? “Karen, stai bene?” la sua voce tremava. “Più o meno” ammisi con la voce debole e asciugandomi le lacrime. Mi abbracciò e solo dopo qualche secondo mi accorsi che eravamo in infermeria, o almeno quella che credevo l’infermeria mai vista della nuova scuola. “Grazie Liam, davvero!” lo strinsi più forte. “Mi hai fatto prendere un colpo Karen” “Che è successo?”
 
Liam’s pov
Eravamo ormai seduti da un pezzo tutti e cinque al tavolo, impazienti di mangiare. Dov’era Karen? Niall intanto, spazientito, aveva cominciato a mordere il panino. Io guardavo verso il cancello di scuola, come se lei potesse arrivare da quella parte. Poi sentii dei passi e la vidi lì, impassibile, spenta, strana. “Ciao, dov’eri finita?” Harry mi precedette. Lei ci guardò. “Tutto bene?” chiese Niall con il panino in bocca. Lei si sedette vicino a me, senza proferire parola. Che aveva? Ero sempre più preoccupato. La presi per le spalle e la scossi senza risultato. “Karen, ci sei? Karen! Rispondi!” Ero disperato come gli altri cinque, non reagiva, non rispondeva. Poi il suo corpo cedette e svenne per terra. “Karen!” grido Niall, in preda al panico, mettendo giù il panino che stava addentando. Mi chinai su di lei e presi il suo corpo immobile. La portai di corsa in infermeria, implorando Harry di aiutarmi. I ragazzi nei corridoio mi guardarono strano ma non mi importava, Karen, la mia neo-amica era svenuta. Ero sempre stato protettivo verso gli amici, anche appena conosciuti, soprattutto con le ragazze. Entrato senza preavviso in infermeria la adagiai sul lettino e chiamai il dottore. Mi sedetti vicino a lei, le accarezzai il viso. Abbassai lo sguardo al pavimento, in attesa che si riprendesse. Mi fissavo le scarpe da un po’ e non mi accorsi che si era svegliata e mi stava guardando. “Karen, stai bene?” “Più o meno” rispose debole. L’abbracciai. “Grazie Liam, davvero!” disse, stringendomi più forte. “Mi hai fatto prendere un colpo Karen “Che è successo?” Non riuscii a dirle che era svenuta davanti a miei occhi e a quelli di un sacco di altre persone. La guardai, i suoi occhi bellissimi erano socchiusi e i suoi capelli le coprivano il viso. Quanto era bella? Moltissimo. Payne, che dici? Non la conosci neanche. Era vero, ma non si poteva negare che fosse bellissima. Poi il dottore interruppe i miei pensieri.

Ciao!!
L'ultimo capitolo ha avuto più di 2 recensioni quindi ho deciso di farlo un pò lungo
anch perchè avevo voglia di scrivere.
Comunque, non so com'è, non mi sembra venuto poi così bene
ma non riusciva a fare di meglio. Cosa ne pensate voi?
Volevo poi consigliarvi la FF di Ilikegirlswhoeatcarrots We aren't like Romeno and Juliet
E una serie di one shot molto divertenti di sabriz_: ONE SHOT A PALLA!
Recensite, grazie! Un bacione
1502 1D

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Capitolo 9
*** Harry ***


“Grazie Liam, davvero!” lo strinsi più forte. “Mi hai fatto prendere un colpo Karen” “Che è successo?”
Lui non mi rispose. Possibile che io non mi ricordassi proprio nulla. Liam continuava a guardarmi, che tenero e premuroso era stato. Il dottore entrò nella stanza, chiedendo a Liam di sedersi e incominciando a visitarmi. Lui, come me, non aveva idea di cosa mi fosse successo così ci affidammo a l’unico testimone presente. Liam spiegò tutto provocando commenti da parte del dottore. Anch’io ero molto sorpresa, poi si rivolse a me. “Karen, è successo qualcosa in particolare di recente?” Questa domanda me l’aspettavo. “Bhe.. in realtà ho litigato con mia madre ieri sera..” ammisi imbarazzata e confusa. Cosa poteva centrare questo con la mia salute? “Allora è tutto chiaro, lo stress e la tensione ti hanno giocato un brutto scherzo, cara. Prova a evitare di avere altre discussioni e stai un po’ all’aperto, ti farà bene.” Certo, grazie mille.” Dissi, alzandomi e dirigendomi verso la porta. Il dottore mi richiamò. “E ricordati di cercare di non stare da sola, se dovesse risuccedere mentre sei da sola sarebbe un problema.” “Non mi farò perdere d’occhio, d’accordo?” Il dottore annuì e Liam uscì dall’infermeria con me. Quel ragazzo mi aveva soccorso, se non fosse stato per i ragazzi nessuno mi avrebbe aiutato, chi mai aiuterebbe una sconosciuta? Gli presi il braccio con entrambe le mani e mi appoggiai a lui con la spalla, mentre camminavamo per i corridoi semi deserti. Avevamo la stessa ora io, Liam, Harry, Niall Zayn e Louis. Io e Payne entrammo in aula, scusandoci con la professoressa che ci invitò a sederci nei due banchi liberi. Erano due banchi vicini in ultima fila. Perfetto! Mi sentivo in imbarazzo. Ero infinitamente riconoscente a Liam ma mi sentivo a disagio all’idea di dove stare vicino a lui in banco, d’altronde non lo conoscevo neanche. Mi sedetti e lui fece lo stesso. “Grazie, davvero, se non fosse stato per te..” mi fermò portandosi il dito davanti alla bocca “Shh, Karen. Quello che importa è che tu stia bene e che ti riposi.” sussurrò con la sua voce calda e dolce.
 
Finite le lezioni, presi il mio zaino e uscii dalla classe con i miei amici. “Allora, come stai, Kay?” disse Niall rivolgendosi a qualcuno che non rispose. “Hey, pronto! Sto parlando con te!” disse di nuovo passandomi una mano davanti gli occhi. “E da quando mi chiamo così?” “Da ora!” “Sto meglio comunque! Devo riposarmi e stare all’aria aperta!”Perfetto allora!” esultò Harry, che li prendeva? “Cos’hai da esultare?” chiesi. “Ho un posto perfetto dove portarti, fresco, aperto, verde.” E’ vero! Mi ero dimenticata che quel pomeriggio sarei uscita con Harry. “Benissimo …” risposi. “Il dottore ti ha detto cos’hai?” mi domandò Louis. Che tenero, si preoccupava per me. “Bhè, è stato un po’ di stress dovuto ad una litigata che ho avuto ieri con mia madre..” mi vergognavo a dirlo, ma mi vergognavo ancora di più a non sapere perché.
“Alle 4 va bene..?” riprese il discorso Harry. Gli feci l’occhiolino e salii sulla moto di Niall. Partimmo e guardai i ragazzi allontanarsi (in realtà erano fermi ma io mi muovevo) con la testa appoggiata sulla schiena di Niall. “Tutto ok là dietro?” “Sì sì!” “Ci hai spaventati tutti, Kay, davvero!“Oh, mi dispiace!” che amici che erano! Tutti preoccupati per me, avrei potuto averne di migliori? Credo di no!
 
Le 4. In casa da sola, il campanello che suona, Harry fuori dalla porta e la sua macchina parcheggiata davanti casa. “Harry, ciao! Andiamo?”  aprii la porta e lo salutai con un caloroso abbraccio. “Certo! Sali!” disse, indicando la sua macchina. “E’ splendida!” risposi, riferendomi alla sua auto. “Vero? Mi è costata una fortuna ma non importa. Forza entra che andiamo!” Gli interni era stupendi e i sedili comodi. Ero appoggiata alla portiera con la spalla e guardavo le case rimanere indietro, ad una velocità mica male!
 
Parcheggiò e mi aprì la portiera. Come scesi dalla macchina una fresca arietta mi sommerse, mi sentivo viva.  Un enorme parco si stendeva davanti a me. Alberi, prati, panchine, persone. “Harry, è bellissimo qua!” “Alla nostra nuova amicizia!” “Certo, andiamo però, voglio fare un giro!” incomincia a camminare, tirando il povero Styles per il braccio. “Allora, parlami di te!” chiesi al ragazzo a fianco a me. “Mi chiamo Harry Edward Styles, abito a Londra, adoro la musica e ho quattro grandi amici e una nuova amica che promette bene, davvero!” “Grazie, anche tu prometti bene. Potremmo diventare grandi amici ma non dirlo a Horan, ne rimarrebbe terribilmente geloso!” Lui mi rivolse un dolce sguardo.. Mi sembrava di affondare nei suoi occhi. “Avete legato bene..” guardai il paesaggio e risposi: “E’ un bravo amico, mi sta aiutando ad uscire dal guscio, un impresa impossibile, e devo dire che ci sta riuscendo particolarmente bene..” “Posso farti una domanda..?” chiese un po’ in imbarazzo. “Certo, sono qui per questo.” Dissi ironica. Ero consapevole che non faceva ridere ma Harry ridacchiò nervoso “Ti piacerebbe sentirci cantare? Abbiamo intenzione di calarci nel mondo della musica e.. bhe ho bisogno di sapere se a qualcuno potremmo piacere.” “Sarebbe fantastico, sarete magnifici, ci scommetto.”Ti riaccompagno a casa allora?” mi chiese, indicando la macchina parcheggiata dall’altra parte del parco. “Ok, ma prima mangiamo qualcosa, ti va? Offro io.” “Ok, ma non se ne parla, non è da me farmi offrire la cena. Ad un appuntamento non si fa!” mi guardava e io ero appoggiata alla sua spalla. “Ma questo non è un appuntamento.” “Ok, ma non sarebbe corretto lo stesso.” “Ok, ok, fai come vuoi. Prenderò solo un panino tanto.
 
Erano le 9. Io appena fuori dalla porta di casa, Harry a fianco a me per salutarmi e la sua macchina posteggiata con le 4 frecce. “Grazie ancora, Harry.” Dissi abbracciandolo. Lui mi strinse e poi mi liberò dalla presa, “Di niente, sono io che ti devo ringraziare. Sono molto contento, sei una brava amica.“A domani, Styles” “Notte Kay”. Guardai la sua macchina allontanarsi, poi presi le chiavi, le infilai e feci scattare la serratura. Spalancai la porta e senza dire una parola mi catapultai in camera mia, dove avrei potuto trovare un po’ di riparo da mia madre e quello che comportava. Chiusi la porta e mi lasciai cadere contro essa, le mie gambe, il mio corpo, la mia mente, tutto era così confuso. Appoggiai la testa contro la porta e chiusi gli occhi. Sentii bussare. Mi alzai di scatto e aprii la porta. Un viso familiari scontrò il mio sguardo. Cosa voleva quella donna?

Ciao a tutte!
Scusate il ritardo ma non mi andava Internet.
Volevo fare tanti grandissimi cari auguri a
Ali love jelena che ieri ha fatto gli anni.
BUON COMPLEANNO ALI.
Un bacione a tutti, al prossimo capitoli.
1502 1D

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Capitolo 10
*** Liam ***


Chiusi la porta e mi lasciai cadere contro essa, le mie gambe, il mio corpo, la mia mente, tutto era così confuso. Appoggiai la testa contro la porta e chiusi gli occhi. Sentii bussare. Mi alzai di scatto e aprii la porta. Un viso familiari scontrò il mio sguardo. Cosa voleva quella donna? “Mamma, ho bisogno di stare da sola.. Lasciami..” la sua calda mano trattenne il mio polso e io scrollai la presa. Le chiusi la porta in faccia, faceva troppo male e tagliarsi ancora su una ferita già aperta mi avrebbe distrutta. Andai davanti alla finestra e guardai fuori. La strada, con le sue macchine, era tranquilla. La gente viveva normalmente e nessuno si sarebbe accorto di quanto male mi facesse tutto questo. Poi la porta si spalancò senza preavviso e sentii dei veloci passi che si avvicinavano. Due mani mi presero le spalle e mi costrinsero a girarmi. Lei era lì, davanti a me, che avrebbe fatto?
 
Emily’s pov
Bussai alla porta della sua camera. Era difficile per me quanto per lei, doverla affrontare avrebbe comportato qualcosa ma non era quello che avevo intenzione di fare. Qualcosa sembrò spostarsi da davanti la porta e quella si spalancò. Vidi la mia Karen davanti, la mia bambina. Aspetta! Forse era proprio qui che mi sbagliavo, mi ostinavo a considerarla la mia bambina ma lei ormai era già grande e aveva tutto il diritto di essere lasciata stare, ma, dopo quello che avevo passato quando Kevin, suo padre, se ne era andato giurai che non l’avrei fatta sentire sola, ma così la stavo allontanando, schiacciando. Affondai nei suoi occhi, mia figlia, quanto era cresciuta? Era una donna ormai, e non avevo il diritto di farla sentire come se non lo fosse. Mi rivolse uno sguardo di ghiaccio. Presi il suo polso ma lei ritirò bruscamente la mano. “Mamma, ho bisogno di stare da sola.. Lasciami..” E mi chiuse la porta in faccia. Non lo consideravo maleducazione, ma solo una reazione lecita. Non potevo biasimarla. Mi feci coraggio e spalancai la sua porta, senza che lei mi facesse entrare dopo aver bussato. Mi avvicinai a lei e le cinsi le spalle con le mani, la forzai a girarsi e incontrai i suoi occhi, lucidi, spenti. La guardai a lungo, cercando di catturare il suo sguardo che cercava di sfuggirmi.
 
Karen’s pov
Mi abbracciò, non ci credevo ma mi abbracciò. Mi sarei aspettata una sberla ma mi arrivò un abbraccio. Fece quasi più male di un pugno. Dopo tutto questo, dopo tutti gli sbagli mai confessati in una vita, questo? Era troppo, stavo esagerando ma tutto questo era troppo. Lei che non era stata presente nella mia vita, lei che aveva allontanato mio padre, lei che era diventata troppo invasiva, lei che mi aveva confuso più che mai, in quel momento. Non potevo sopportare questo.
 
Driin. Avevo gli occhi già aperti quando la sveglia suonò. Come una scheggia, mi lavai, preparai e scesi velocemente. Ero serena.. poi divenni triste. Una figura femminile cambiò il mio stato d’animo. La evitai e me ne uscii, sbattendo la porta. Perché era degenerato tutto da qualche semplice domanda? Era stata forse la goccia che fece traboccare il vaso? E soprattutto,perché era diventato tutto così insopportabile per me? Bip bip! Un clacson mi fece tornare sulla terra. Niall era a bordo della sua macchina ma stavolta non era solo. A fianco a lui Zayn e dietro Harry, Liam e Louis. “Buongiorno a tutti!” esclamai, cercando di nascondere e mettere da parte qualunque problema. “Hey, Kay. Di buon umore stamattina?” Niall, il solito spiritoso. Bhe, povero, non poteva sapere nulla e mentii per tenerli più tranquilli. Annuii. “Dove dovrei mettermi però, ora? Nel bagagliaio te lo scordi!” “Possiamo stringerci un po’ e ci starai” disse Liam, facendo stringere Louis e Harry e spostandosi in là per farmi spazio. Aprii la portiera e salii. Dovetti stare tutta rannicchiata addosso al povero Payne, non che lui ne fosse turbato. Aveva passato il suo braccio intorno al mio collo e alle mie spalle, abbracciandomi. Mi teneva la testa appoggiata sul suo petto e riuscivo a sentire il suo respiro e il suo cuore. Che splendido amico, che splendido ragazzo. Un’ anima dolce e un fisico pazzesco.. Oh-oh, non volevo dire ciò che ho detto.. No, non posso pensare questo, lo conosco solo da poche settimane. Comunque era molto carino e non si poteva negare, nulla di più. “Posso chiedervi una cosa?” interruppi il silenzio con una domanda alquanto imbarazzante “Volevo chiedervi se.. potevate farmi un grandissimo favore.” Tutti, tranne Niall al volante, mi guardarono. “Che tipo di favore?” chiese Louis. “Se si tratta di farti copiare i compiti, chiedi alle persone sbagliate!” disse Zayn. “Parla Karen..” mi incitò Harry. “Sarebbeunproblemapervoi..cioè,potreidormireacasavostraperqualchenotteperchéholitigatoconmiamadreeacasanonriescoastarci.” (*) Dissi tutto di un fiato, non volevo sembrare impertinente! “Karen, non abbiamo capito niente!” Liam aveva ragione, neanche io sapevo bene cosa avevo detto. “Potrei dormire da voi?” tagliai corto. “Ah.. capisco. Bhe, credo che.. non ci sia problema, no ragazzi?” “Certo, c’è giusto il divano libero!” disse Louis “Mi accontenterò!”
[(*)“Sarebbe un problema per voi.. cioè, potrei dormire a casa vostra per qualche notte perché ho litigato con mia madre e a casa non riesco a starci.”]
 
Arrivati a scuola, Niall parcheggiò la macchina, tutti scendemmo e andammo nelle rispettive classi. Nella mente stavo facendo la lista di cosa avrei messo nel borsone che avrei preparato nel pomeriggio. Me ne sarei andata quel pomeriggio stesso, mia mamma avrebbe capito, e, anche se non lo avesse fatto, se ne sarebbe dovuta fare una ragione. Mancava una settimana al mio compleanno e ero quasi maggiorenne, quindi non aveva il diritto di sapere dov’ero a tutti costi, se non per qualche giorno ancora. Glielo avrei fatto sapere, se le interessava tanto! La campanella mi svegliò e mi accorsi che era già ora di pranzo. Presi le mie robe e uscii verso la mensa, dovrei avrei incontrato i cinque. “Karen, ciao. Non vedo l’ora di questo pomeriggio! Ho un posto speciale dove portarti!” disse Liam, appena mi vide. Mi sedetti vicino a lui e risposi: “Se volevi farmi incuriosire, bhe, ci sei riuscito.” Ridemmo e scherzammo e poi tornammo a lezione. Ero così contenta che volevo solo andare chissà dove con Liam, e tutto il resto, le varie campane, le palline di carta, i prof non avevano importanza.
 
Non mi resi neanche conto di essere già a casa che il campanello suonò. Aprii e Liam mi sommerse in un abbraccio. “Accomodati!” lo invitai a entrare. “Mi aiuteresti a preparare la borsa per stanotte?” “Intendi la borsa per oggi, domani, dopodomani..?” chiese lui. “Posso davvero restare?” “Se tu vuoi certo..!” alzò le braccia in alto, e feci lo stesso per la gioia.“Grazie Liam! Ora saliamo.” La mia stanza era spoglia e lui osservava le pareti bianche. Tirai fuori un borsone e incominciai a riempirlo, lui mi aiutò, prendendo le magliette arrotolate nell’armadio e mettendole delicatamente nella borsa. Finito con quella mi consigliò di lasciare una lettera. Mentre lui portava giù la borsa io presi carta e penna. “Ciao mamma, mi dispiace molto per quello che è successo e ora ho bisogno di stare da sola. Starò fuori qualche giorno, spero che tu capisca quanto è difficile per me.. Avrò cura di me, non sarò da sola e avrò tutto quello che serve, starò in un letto, in una casa.. non ti devi preoccupare. Ti voglio bene comunque, ma ora non ho bisogno di te, anzi, ho bisogno di stare un po’ lontano da te.. Ci vediamo presto. Karen” Liam osservava cosa avevo scritto da sopra la mia testa, com’era alto! Mi passò le braccia intorno al collo e mi abbracciò da dietro. Poi mi prese per il braccio, e mi fece uscire da casa. Mise il borsone in macchina e accese.
 
Venti minuti dopo, parcheggiò davanti una struttura. Entrammo e con mia grande sorpresa vidi una grossa lastra di giacchio e tante persone che magicamente riuscivano a stare in piedi sopra di essa. Mi aveva portato a pattinare, era una cosa in cui ero imbranata, ma provare mi piaceva un sacco. “Vieni, che ci mettiamo i pattini, e poi vediamo come te la cavi.” Mi prese per il polso e mi trascinò delicatamente verso la cassa. “Vorrei due biglietti per due ore ciascuno, e due paia di pattini, un 42 e un.. Karen che numero hai?” “Un 38..” “Ok, ecco i vostri pattini. Sono ..” Liam interruppe la ragazza all’ingresso. “Non importa, ecco 20, tenga il resto, spero bastino!” entrambe lo guardammo strano. “Ok..” disse con voce sorpresa. “Andiamo.. Grazie!” disse, tirandomi un’altra volta. Ci incamminammo verso una panchina comoda per sedersi.“Certo che hai un piedino da Cenerentola!” Mi passò il braccio intorno alle spalle. “Smettila. Piuttosto aiutami a non cadere!” Avevo già infilato i pattini e stavo andando verso la pista. Misi un piede sul ghiaccio e mi aggrappai al bordo. Liam salì sul ghiaccio e si allontanò di un metro con un movimento veloce. “Forza! Avvicinati a me, sono qui, non puoi cadere!” Presi tutte le forze e le usai per darmi una bella spinta e finire nelle braccia di Payne. Ci riuscii alla grande ma mi ritrovai nelle sue braccia.. sdraiata per terra. Avevo fatto cadere pure lui! Lui era lì, sotto di me mentre mi fissava attraverso i miei capelli che le cadevano sul viso. Me li mise dietro le orecchie e mi prese il viso tra le mani.. Osservavo i suoi occhi, così grandi, così colorati, così.. belli. Eravamo terribilmente vicini. Improvvisamente me ne resi conto e feci scivolare le sue mani giù dal mio viso. Mi girai e da essere sopra di lui mi ritrovai sdraiata a fianco a lui. Quei secondi erano sembrati un’eternità, erano bastati per far insinuare un idea nella mia testa. Avrei avuto bisogno di un po’ di tempo per capire quanto vera fosse quell’idea. Liam era imbarazzato quanto a me, così si alzò e mi tese una mano per aiutarmi. “Liam, mi dispia..” “Shh” disse lasciandomi un dolce bacio sulla guancia. Mi passai una mano sulla pelle, incredula. Mi aveva bloccato il cuore. Lui fece finta di niente, si alzò e mi aiutò. Pattinavamo assieme, tra una mia caduta e una sua risata, mi stavo rendendo terribilmente ridicola. Poi qualcuno mi fece cadere sul freddo e scivoloso ghiaccio. Liam era dall’altra parte della pista perché aveva appoggiato la sua felpa dove avevamo le nostre scarpe. Guardai le persone più vicine a me e tra la gente riconobbi Georgia, quell’odiosa. Liam mi vide a terra e mi raggiunse ma quando fu vicino ai miei piedi scivolò e cadde sopra di me. Le nostre bocche, i nostri nasi, i nostri occhi erano ancora una volta troppo vicini. Si avvicinò ancora di più fino a che le sue labbra non sfiorarono le mie. Ero incatenata da quegli occhi, quelle mani, quel ragazzo. Ero bloccata al pavimento e non c’era modo in cui io potessi sfuggire a quello sguardo, a quella droga iniettata dritta negli occhi, uno sguardo perennemente conquistatore, che, secondo dopo secondo, ti trasmetteva sempre lo stesso senso di indipendenza. “Liam..” come pronunciai il suo nome in un sussurro, lui si alzò di scatto e mi tese una mano, aiutandomi ad alzarmi. “Kay, mi disp..” lo interruppi e lo feci tacere ricambiando lo stesso dolce e innocente bacio sulla guancia con cui mi aveva fatto tacere quando la situazione era stata opposta. “Mi ero incantato a osservare i tuoi occhi.” disse, ma senza usare una voce troppo romantica. “Anche i tuoi sono a dir poco bellissimi.” Quell’ultimo minuto aveva rafforzato quell’idea e qualcosa in me stava cambiando.
 
“Liam è stato a dir poco.. fantastico!” e romantico aggiunsi nella mia mente. Kay! Cosa stai dicendo? Non dirmi che ti stai innamorando di Payne!..  Temevo proprio di sì. Liam mi stava per fare entrare nella casa dove cinque coraggiosi ragazzi avevano deciso di vivere da soli. “E tu sei stata a dir poco.. un disastro! Ti ci riporterò, sperando che tu migliori.” Mi stava prendendo in giro amorevolmente. Come entrammo vidi i ragazzi sui divani mentre stringevano nelle mani un joystick. Stavano giocando a Fifa ed erano talmente impegnati che non si accorsero di noi, infatti avevano il volume al massimo e c’era Louis che continuava a gridare come un deficiente perché aveva segnato un goal. Liam mi guardò divertito. “Fanno sempre così, non ti preoccupare! Ogni volta che qualcuno di noi arriva riceve sempre questo tipo di accoglienza!” mi sussurrò. Ridacchiai, cercando di fare meno rumore possibile per non attirare la loro attenzione, (anche se avessi parlato normalmente non mi avrebbero sentito comunque) l’avrei fatto dopo per bene. “Buongiorno!” gridai con energia, una semplice schiarita di gola non sarebbe bastata. Niall si girò, mollò il joypad e mi venne incontro, lasciando la partita in mano a Zayn, in squadra con lui. “Ciao, sono felice di vederti! Dammi la borsa, dopo mangiato ti farò vedere la stanza. Ti dico subito che abbiamo una stanza in più dove puoi mettere le tue cose ma sfortunatamente c’è solo la rete del letto e non siamo troppo pigri per sistemarlo. Bhè, in realtà non credo che qualcuno di noi ne sarebbe capace, quindi ci dovrai pensare tu. Per oggi puoi dormire sul divano, è comodo per sedersi ma non so quanto lo sia per dormirci! Non ho mai provato a dormire lì e non ho intenzione di provarci!” Ma quanto parlava quello? Niall si girò a guardare gli altri e prima che potesse dire qualcosa sul loro comportamento Louis parlò. “Ciao, Karen, come stai?” mi chiese senza guardarmi, come se gli importasse, giusto per dire di aver salutato. Se gli avessi detto che tornando a casa avevo incontrato un fungo che andava in discoteca non avrebbe detto niente! “Non mi degni neanche di un abbraccio? Bene, comunque.” Louis staccò per un attimo lo sguardo dallo schermo e mi sorrise. “Hai ragione.” Ammise, alzandosi e venendo vicino a noi. Come fu abbastanza vicino mi strinse in un abbraccio. Dopo venti secondi però era ancora lì, attaccato a me. “Louis, va bene così, è abbastanza.” Lui non disse nulla e si mise a dondolare. “Louis, adesso staccati!” gli urlai nell’orecchio. Lui si staccò e mi guardò. “Oh, scusa, credevo fossi una carota. Se fossi una carota ti abbraccerei così ogni giorno, ma non ti lascerei neanche dopo dieci minuti.” Disse, facendo una voce da bambino, come quelli che credono che i giocattoli siano vivi o che il cibo abbia dei sentimenti.  “Ma senti che assurdità stai dicendo?” Harry intervenne facendo capire che sentiva quello che dicevamo. “No, è normale per lui. Va pazzo per le carote e questo lo ha portato a diventare così.” Certo che erano tutti strani! “Comunque grazie per la considerazione, Styles. E non parliamo di te, Malik.” Entrambi mollarono giù il controller e Harry spense il televisore. “Grazie.” “In realtà avevamo finito la partita.” Erano incorreggibili. “Sai che ci facevi una figura migliore a startene zitto?” “Buonasera anche a te, Lynle!” “’Sera, ragazzi. Ora scusatemi ma ho bisogno di mangiare! E’ già pronto?” “Certo è in tavola!” Louis si era dileguato da minuti e aveva apparecchiato e messo la pasta nei piatti. “Molto invitante!” disse.. indovinate! Horan, il sempre solito mangione. Me n’ero accorta nei primi due giorni di scuola, quando osservavo gli altri mangiare e mi accorgevo che lui mangiava almeno il doppio.
 
La pasta era squisita e feci i complimenti a Louis. Niall mi fece vedere la camera libera. Era bellissima, come la sala e la cucina. Un enorme armadio era mia disposizione, le finestre davano luce a tutta la stanza e un enorme rete da letto avrebbe potuto ospitare sopra un gran materasso da una piazza e mezza, peccato solo che il materasso, il coprimaterasso e le lenzuola non c’erano. “Appena il letto ci sarà, bhè, potrai considerarla la tua camera per quando sarai qui da noi. Ci conosciamo solo da una settimana ma sembra siano passati anni. Vivere un po’ assieme potrebbe aiutarci a conoscerci meglio e diventare buoni amici. Scommetto che legheremo molto!” Lo guardai con tenerezza. “Niall, non so come dirvi grazie, davvero!” “Potresti cominciare dandomi una abbraccio e guardando un film con me e Harry!” Gli saltai addosso e li gettai le braccia la collo.
 
10 e 45. Io, Niall e Harry sul letto della camera Styles. Harry stava facendo scorrere senza pausa l’elenco dei film, quando incominciarono le T rallentò e si fermò su un film, facendolo partire. Il film Titanic inizio e finsi di essere felice di vederlo. Sul letto eravamo comodi visto che il letto era appoggiato al muro di traverso e a quest’ultimo erano appoggiati numerosi cuscini. Mi appoggiai alla spalla del biondo che si arrotolava i miei capelli mossi sulle dita, provocando un sorrisetto sul mio volto. Poi cercai di guardare il film.
 
Era ormai mezza notte inoltrata quando il film finì, era stato particolarmente bello, anche se quel film non mi aveva mai emozionato più di tanto, al contrario di Harry, che sembrava adorarlo. Diedi un bacio sulla guancia a Niall e Harry e poi uscii dalla porta, sussurrando un Buonanotte. I ragazzi dopo cena mi avevano detto quali erano le loro camere, così che potessi andare a salutarli. Passai davanti alla porta di Zayn e bussai. La colonna sonora del film si fermò. “Entra pure, Karen!” gridò Zayn dall’interno. Aprii la porta e vidi Zayn e Liam come avevo lasciato Niall e Harry: su un letto, tra una miriade di cuscini, con gli occhi puntati su un film. “Notte. Se avete bisogno di me, cosa improbabile, mi trovate sul divano, giù.” “Aspetta, stai un po’ qua con noi.” Mi invitò timidamente Liam. Zayn lo guardò con aria sospetta e poi tornò a fissare lo schermo. “Ok” mi misi accanto a Liam e Zayn ci fissò ancora una volta, ridacchiò e tornò a guardare il film, stampandosi in faccia quel suo sorrisetto malizioso.
Dopo mezz’ora Freedom Writers era finito e io diedi un bacio sulla guancia ai ragazzi e andai davanti alla stanza di Louis, per salutarlo prima di andare dritta sul divano a dormire. Bussai e ribussai ma niente. Sentivo una voce intonare qualche canzone dell’album 21 di Adele, ma non sembrava femminile e quindi non poteva essere di sicuro un CD nello stereo. Aprii la porta e vidi solo buio e sentii la voce diventare più forte, quello doveva essere Louis. Mi addentrai nel buio cercando Louis e alla fine toccai qualcosa, o meglio qualcuno che saltò all’istante accendendo la luce per mezzo di un interruttore vicino al letto. Vidi Louis spaventato che sembrava maledirmi con gli occhi, mentre si sfilava le cuffiette. “Ma sei impazzita per caso?” mi guardò stizzito. “Volevo solo salutarti perché sto andando a dormire!” “Ah, grazie.” disse, rilassando la voce. “Stavi cantando Adele? Sei molto bravo!” Sembrò sbiancare dall’imbarazzo. “Oh, mi hai sentito..” disse passandosi una mano nei capelli. “Sì, ma ora puoi cantare quanto vuoi tanto me ne vado giù ora.” “Ok, Kay. A domani, Notte!”
 
Mi cambiai in bagno e mi sdraiai sul divano. Non era tanto comodo e non riuscivo a prendere sonno, ma ci provai lo stesso. Mi dovevo accontentare. Ci impiegai sì e no dieci minuti a farmi sopraffare dal sonno e sognai in pace.
 
Un leggero venticello mosse l’aria. La tenda che copriva la finestra si spostò facendo passare un raggio di sole, che finì dritto dritto sui miei occhi, svegliandomi. Era stato un bel risveglio tutto sommato. Sentivo un tessuto morbido sotto le mani e la mia testa era appoggiata su un cuscino dove sprofondava. Un leggero lenzuolo copriva in mio corpo. Aprii piano gli occhi e mi guardai intorno. Ero in una camera sconosciuta, su un letto comodissimo e stavo una favola. Poi mi ricordai quando, la sera prima, mi ero sdraiata sul divano. Quindi, dov’ero? E soprattutto, come ci ero arrivata?

Ciaoo a tutti!
Volevo, come ho fatto giovedì, fare gli auguri ad una mia amica:
Rabab (in EFP è Love Harry) che venerdì ha fatto gli anni.
Mi è dispiaciuto non poterlo mettere il giorno stesso ma come avete visto è molto lungo
questo capitolo e ci ho impiegato diversi giorni. Comunque AUGURONI!
Come ho già detto e come avete visto questo capitolo é lungo e questo grazie
a vari giorni di riflessione e tante idee.
Ho voluto descirverlo nei particolari perchè ci tenevo particolarmente
e devo dire che è uno dei miei capitolì più decenti.
Comuqnue volevo ringraziare tutti, nessuno escluso, perchè leggete o recensite e
non c'è cosa più bella che sentire che qualcosa che hai fatto tu, da solo,
dove ci hai messo impegno viene in qualche modo apprezzata.
Visto che non so proprio come vi sembra questo capitolo,
credo che tutto l'impegno che ci ho messo potrebbe essere ricompensato
con qualche recensione in più del solito?
Vi dico anche che mi piace molto andare a leggere le FF degli altri
quindi potete lasciarmi il nome delle vostre e prometto che leggerò e
recensirò. Parola mia.
Ancora un mega grazie e tanti bacioni.
1502 1D

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Capitolo 11
*** Something for a friend ***


Aprii piano gli occhi e mi guardai intorno. Ero in una camera sconosciuta, su un letto comodissimo e stavo una favola. Ma dov’ero? E soprattutto, come ci ero arrivata?
 
Liam’s pov (la sera prima)
Il film era terminato e Kay se n’era andata a dormire. Salutai Zayn e decisi di fare come lei. Entrai nella mia camera e mi buttai sul letto, com’era morbido! Guardai fisso il muro davanti a me e, pensando a tutte le cose fantastiche degli ultimi giorni, non potei trattenere un sorriso. Se poi pensavo che stavamo decidendo di formare una band e che le cose con la mia nuova amica andavano alla grande, bhè, non riuscivo a non essere felice. Pensando a Kay mi ricordai che lei era giù, tutta sola, su un divano, cercando di prendere sonno. Decisi che sarei andata a farle un po’ di compagnia, poi avevo giusto fame. Scesi le scale ed entrai in cucina accendendo la luce, rubai qualche biscotto e una bottiglia d’acqua e andai verso la sala lasciando la luce accesa per vederci. “Kay, vuoi qualc..” mi interruppi quando la vidi addormentata, maledicendomi di aver fatto rumore. Lei si rigirò con una smorfia, senza dare segno di essere sveglia. Povera! Era tutta rannicchiata e storta e credevo fosse solo grazie al sonno che dormiva, perché doveva stare proprio scomoda! Non avevo intenzione di permettere che la mattina dopo si ritrovasse con la schiena dolorante e le gambe indolenzite. Cavolo, aveva bisogno di divertirsi e distrarsi, con tutto quello che succedeva con sua madre. Posai le cose che avevo in mano sul tavolino più vicino e mi sedetti davanti a lei, nell’unico angolo di divano libero. La guardai, era così bella anche quando non era rilassata. Corsi su per le scale e aprii la porta, non volevo rischiare di farla cadere per ruotare la maniglia. Tornai giù e la presi con un braccio sotto le spalle e l’altra sotto le gambe. Salii piano le scale cercando di non svegliarla quando incontrai quel deficiente di Zayn. “Liam, dove s.. che stai facendo?” disse a voce alta. “Shh, non vedi che sta dormendo? Non vorrai svegliarla, spero!” “L’ho visto ma cosa fai?” disse sussurrando, menomale. “Dovevi vedere come stava tutta storta in quel divano! La porto nel mio letto, ha bisogno di dormire.” Lui mi guardò con sguardo interrogativo come per dire mi stai prendendo in giro, per caso? “Capisco che tu ti preoccupi ma tutta questa premura è un po’, come dire.. strana.” Lo guardai con una faccia che diceva ah, davvero? “E’ solo un’amica Zayn! Non hai mai fatto qualcosa di carino per un’amica?” “Va bene, romanticone! Ti lascio stare!” Non potei ribattere che quello corse via. Zayn si stava facendo tante idee, tutte sbagliate, non che io le avessi chiare, però! L’adagiai nel mio letto e la coprii. Uscii osservandola e chiusi la porta, per poi andare a dormire. Sapevo di aver fatto qualcosa di buono per un’amica.
 
Kay’s pov
Mi guardai in torno e ancora una volta pensai quanto è bella questa stanza! Scesi dal letto e mi avvicinai alla porta. Girai la maniglia e mi trovai di fronte Liam con la mano pronta per bussare. Mi fece sussultare perché era davvero vicino e queste continue e pericolose vicinanze erano imbarazzantissime. “Oh..” dissi, arrossendo. “Vedo che sei sveglia, dormigliona. Giù c’è pronta la colazione!” disse, lasciandomi un bacio sulla guancia. Ormai quelli innocenti baci di Liam erano capaci di farmi arrossire. “Ok, ma mi spieghi cosa si faccio in questa stanza, che non ho neanche idea di chi sia? Lui mi guardò, imbarazzato. "Bhe, sono venuto giù a farti compagnia ho visto che eri tutta storta e facevi fatica a dormire così.. bhe, ti ho portato nel mio letto che è più comodo!" “Oh.. Non dovevi, stavo benissimo in quel divano, era così comodo!” dissi mentendo spudoratamente ma cercando di non darlo a vedere. Quel divano non era per niente comodo ma non voleva dire che Liam dovesse rinunciare al suo letto. “Kay, lo sappiamo entrambi che non è così! Un semplice grazie potrebbe bastare. Anzi, preferirei un abbraccio.” Allargai la bocca in un sorriso a 32 denti e lo abbracciai sussurrando un grazie.
 
Eravamo tutti e sei riuniti intorno ad un tavolo, mentre mangiavano la nostra colazione, ad eccezione di Horan che la stava letteralmente divorando. “Dormito bene, Kay? Il divano era comodo, vero?” mi chiese Niall tra un boccone e l’altro. “Diciamo che..” non potei finire la frase che qualcuno mi interruppe, stavolta però non era Niall, come suo solito, ma Zayn. “..il letto di Liam era più comodo!” disse, con quel suo sorriso di chi sa di essere uno stronzo. Quando avrebbe imparato a starsene zitto? Harry, Louis e Niall mi guardarono strani. Ero certa che avessero frainteso. “Sia chiaro che nel letto di Liam ero da sola!” fulminai con lo sguardo Malik e poi continuai “E comunque a voi non dovrebbe interessare..!” Detto questo addentai il mio panino con indifferenza. “E cosa ci facevi nel suo letto, da sola?” Guardai Liam chiedendogli aiuto. “Mentre ero andato giù a mangiare qualcosa e andare in bagno, la sonnambula qui a fianco a me è andata nel mio letto e quando sono salito me la sono trovata lì e non ce l’ho fatta a svegliarla..” mentì come solo lui sapeva fare, sembrando molto convincente. Zayn ci guardava come per dire e questa l’hai pensata stanotte mentre dormivi sul divano? “Ah.. ok. Adesso però devi mantenere la tua promessa.” Disse Harry senza far capire se se l’era bevuta o meno. “Di che stai parlando scusa?” lo guardai facendoli capire che ero proprio confusa. “Venerdì, parco, camminata.. poi ti ho chiesto se volevi sentirci cantare, tu dici di sì ed ecco la tua promessa!” E’ vero! Me n’ero completamente dimenticata. “Certo, forza! Vi ascolto.” Tutti e quattro si alzarono e andarono sul divano, lasciandomi ad osservare un Niall alquanto contrariato dal dover lasciare la sua amata colazione quasi finita. Ingoiato l’ultimo boccone si alzò e mi portò di la per il polso. Quando tutti furono seduti  sul divano intonarono Only girl in the world con un sorriso coinvolgente e caldo stampato in faccia. Finita la performance rimasi a bocca aperta, letteralmente. “Sono veramente.. senza parole!” dissi alzandomi in piedi di colpo “Perché diavolo frequentate un nomale liceo linguistico e non siete nel conservatorio migliore del mondo? Cosa aspettate?” Harry, sempre pronto, rispose: “E qua arriva il bello, abbiamo intenzione di formare una band!” I miei occhi si illuminarono di gioia, ero molto contenta per loro! Poi una pugnalata al cuore: “.. E di partecipare a X Factor.” No, no, non potevano farmi questo, dopo che avevo trovato cinque dei migliori amici che si possano desiderare e aver trovato un posto dove stare lontano da casa e da mia madre, non potevano lasciarmi per non si sa quante settimane. “Ma ragazzi..” Non riuscii a dire una parola di più. “Kay, tranquilla.. Ti lasceremo la casa e poi ci potremo vedere..” Niall prendeva tutto alla leggera. “Ragazzi, davvero..” Louis si alzò e mi abbracciò “Kay, è il nostro sogno.. Non vogliamo pentirci di averlo realizzato.” “Quindi mi lasciate? Quando?” dissi guardando Niall con la testa appoggiata sulla spalla di Tomlinson “Domani inizia, Kay. Le audizioni le abbiamo fatte domenica scorsa e siamo passati” Altra pugnalata al cuore. “Domani..” ripetei, incredula. Possibile? Un lacrima mi scese dal viso ma l’asciugai con la mano regalando un sorriso per dire è il vostro  sogno, andate ed esauditelo. Guardavo i miei amici. Mi sarebbero mancati i capelli biondi e l’irrefrenabile fame di Niall, la cresta e l’umorismo di Zayn, gli occhi ghiaccio e la tenerezza di Louis, i ricci ribelli e l’allegria di Harry. E Liam, lui mi sarebbe mancato, tutto di lui mi sarebbe terribilmente mancato. Tenevo a lui in modo particolare. C’era qualcosa che stava nascendo in me che mi legava a lui in modo strano.. e temevo di sapere cos’era.
 
La domenica passò felice e divertente. La mattina dopo ci alzammo e a malincuore dovetti salutarli prima che loro salissero sulla macchina di Lou. Diedi un paio di consigli a tutti. “Niall, sorridi e non dare a vedere se hai la pancia che ti brontola, ok?” dissi abbracciandolo, poi lui salì in macchina. “Tu ricordati di tenere a bada il tuo egocentrismo!” dissi a Zayn, dandoli una pacca sulla spalla. “Harry, dai sempre il meglio di te! E tu, Lou, tira fuori la tua voce, che è magnifica.” Poi mi avvicinai a Liam e lo abbracciai. “Tu cerca solo di tornare presto, ok?” Lui annuì e aprì la portiera. “Aspetta.” Lo richiamai e lui si avvicinò. “Sì, Kay?”

Ciao a tutti!!
Scusate se ho impiegato un pò a mettere questo capitolo..
Comunque..
Volevo dire una cosa a chi sta leggendo e vive in emilia,
tra i continui terremoti.
Io abito in Lombardia e qui le scosse sono impercettibili
ma solo quelle mi fanno una paura tremeda e quindi
non riesco neanche a immaginarmi
come vi sentiate voi..
Voglio solo dirvi che mi dispiace molto e che spero
che tutto finisca presto e che possiate
tornare a non avere costantemente paura.
Non conosco molte persone o almeno non so
che vivono lì ma è rivolto a chiunque stia vivendo queste scosse molto da vicino.
Un particolare supporto a dreamer_821 che so
che abita in Emilia perchè seguo le sue storie (tra l'altro molto belle).
Ora un pò di FF:
The real infection di Truthless
Skyscraper
di Vans
I wish that was me
di unbroken_
How to save a life
di FefeSmile
Kill or be Killed
di someeonelikeu
You stole my heart with just one look
di xthesoundofsun
I don't wanna get out with you
di Ale_Carrots
If I'm louder, would you see me?
di Hopenill
I lie awake just to convince myself this wasn't just a dream di Best_1Direction
Un bacione a tutti!
1502 1D

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Capitolo 12
*** Hope ***


“Tu cerca solo di tornare presto, ok?” Lui annuì e aprì la portiera. “Aspetta.” Lo richiamai e lui si avvicinò. “Sì, Kay?” Non riuscii a parlare, non riuscii a formulare mezza frase neanche nella mia testa. Fissavo solo i suoi occhi aspettando il momento giusto, il momento per esprimerli tutto quello che avevo dentro, sentimenti diversi, confusi e mischiati tra loro. Non staccai lo sguardo dai suoi occhi, cercando di distrarlo da quello che stavo per fare. Mi avvicinai al suo viso fino a che non potei vedere tutte le sfaccettature delle sue iridi colorate, fino a che non sentii il suo respiro caldo sul volto, fino a che non potei sfiorare le sue labbra. La sua bocca era socchiusa. “Kay..” lo interruppi appoggiando con più forza le mie labbra contro le sue, passando le mie braccia sul suo collo, bloccandolo, in modo che non potesse sfuggirmi.

Liam’s pov
“Aspetta.” Sussurrò. La guardai e tornai vicino a lei. “Sì, Kay?” Sembrava incerta, non convinta di cosa volesse dirmi. Si limitò a fissare i miei occhi e incominciavo a preoccuparmi. Volevo sapere ma non potevo perché il suo sguardo non mi lasciava via di scampo. Sentii il sapore delle sue labbra e capii quello che stava facendo. Non glielo impedii, lasciai solo che quel bacio diventasse più intenso. Accarezzai le sue labbra con la lingua, speranzoso di poter fare lo stesso con la sua. Questa era una dichiarazione: lei mi amava e io amavo lei.

 

Kay’s pov (due giorni dopo)
Era da due dannati giorni che se n’erano andati, lasciandomi da sola in una casa immensa, a sentirmi persa. Presi il mio cellulare dalla tasca, feci slittare la tastiera e schiacciai velocemente i vari tasti. Ciao, come sta andando? Io sono qui in casa e vi assicuro che fa strano stare da sola. Mi mancate e non immaginate quanto. Non so neanche cosa sperare: pregare che veniate eliminati da subito per potervi riabbracciare o sperare che tutto vada per il meglio e che possiate avvicinarvi alla vittoria. Vi voglio bene, sempre. Kay Inoltrai il messaggio a tutti i cinque sperando che almeno uno avrebbe avuto il buon senso di rispondermi. I miei unici amici erano via, compreso il ragazzo che credevo di amare. Mi affacciai alla finestra, il cielo limpido attraversato da una scia di aereo. “Spero che lui mi pensi.” sussurrai tra me e me.
Liam torna da me!

 

Liam’s pov
Forever young,
I wanna be,
Forever young,
Do you really wanna live forever?
Forever, forever young,

Bzz - bzz
Il mio cellulare stava vibrando, probabilmente per un messaggio. “Ragazzi, scusate!” dissi mostrando e scuotendo il mio cellulare, allontanandomi dopo aver interrotto le prove prima dello Show. Ciao, come sta andando? Io sono qui in casa e vi assicuro che fa strano stare da sola. Mi mancate e non immaginate quanto. Non so neanche cosa sperare: pregare che veniate eliminati da subito per potervi riabbracciare o sperare che tutto vada per il meglio e che possiate avvicinarvi alla vittoria. Vi voglio bene, sempre. Kay

“Cazzo!” bisbigliai. Ero riuscito finalmente a dimenticare Kay e nostro piccolo segreto per non starci male ogni volta ma era tutto inutile. Sapevamo entrambi che quello che era successo non era uno sbaglio, o almeno speravo con tutto me stesso che non la pensasse così e che non contasse nulla per lei perché per me non era così. Già, l’ho ammesso, ormai non riuscivo neanche più a provare a mentire a me stesso che provavo qualcosa per quella ragazza, qualcosa che si rafforza.. Ragionai anche sul fatto che vincere le varie prove avrebbe comportato stare sempre più lontano da lei, ma mi avrebbe fatto tornare da lei con un sogno realizzato e avrei potuta renderla più felice perché lo ero anch’io. Avevo deciso, avrei provato a vincere per lei.

 Kay’s pov (9 interminabili settimane dopo)
Sono ormai passate 9 fottute settimane e si sta avvicinando la serata della finale, incrocio le dita per loro. Li ho guardati ogni santo giorno, pregando per loro e sperando che dessero il meglio di loro perché possono fare tutto, con l’impeno. Mancano pochi minuti alla loro esibizione e sussurro come se potessero sentirmi, di cantare a ciò che hanno di più caro, perché così ci metti tutta la tua passione in quello che fai, speriamo.. Poi sento le loro voci sulle note di Forever Young e capisco che non potrebbero essere più bravi, così mi godo l’esibizione. Poi la canzone finisce e Matt Cardle prende il loro posto sul palco.

A fine esibizioni tutti erano stati fantastici ma loro, i One Direction, i miei amici erano stati superlativi e non vedevo l’ora di sapere il verdetto, anche se sarebbe stato difficile per loro. Avevano tutta la mia benedizione.

Il presentatore salì sul palco e il da-tutti-aspettato momento si avvicinava, prese la busta del secondo posto, la aprì, fece scivolare fuori il nome lo guardò e poi esclamo: “Al secondo posto..” la pausa sembrò non concludersi mai.

Liam’s pov
Mentre scendevo dal palco con i miei ragazzi sentii la voce di Matt Cardle e sentivo quanto era bravo, ma speravo con tutto me stesso di poter rendere fieri i miei compagni e Kay portando a casa la vittoria che mi avrebbe cambiato la vita, anzi, che ci
avrebbe cambiato la vita..

Mezz’ora dopo muovevo i miei ultimi passi su quel palco e mi misi vicino vicino ai ragazzi, pronti per la premiazione. L’attesa era snervante. Poi il presentatore salì sul palco e aprì la busta, ne lesse il nome mentalmente nel silenzio più totale dell’attesa. “Al secondo posto..” si fermò per creare qualche secondo di suspense ma quegli attimi divennero un’eternità..
 

Ciao!!
Scusate i 4 mesi di tempo per aggiornare ma proprio non ne avevo per scrivere!!
Come posso farmi perdonare?
Comunque.. Cm state? Vi piace questo capitolo?
Lo so che non è granchè bello o lungo ma non sapevo cosa aggiungere e avevo bisogno
di finire così per mettere la suspance che volevo tanto..
Esprimete il vostro parere, grazie..
Non ho in mente FF visto che è 4 mesi che non vengo su questo sito ma
se qualcuno che sta leggendo volesse un pò di pubblicità basterà chiedere e scriverò qui in fondo..
Grazie di tutto..
1502 1D

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Capitolo 13
*** Together Again ***


“Al secondo posto..” si fermò per creare qualche secondo di suspense ma quegli attimi divennero un’eternità.. Sentivo la tensione salire, quei pochi secondi a venire avrebbero cambiato tutto. “Matt Cardle!” mi sentii più libero e battei le mani amalgamando il loro rumore agli applausi generali che riempivano il palco. Guardai fiero Matt e tutti ci complimentammo con lui, sfoggiando un gran sorriso. Appena lui lasciò il palco strinsi forte a me tutti e ragazzi e aspettai il momento. “E il vincitore è..” un silenzio di tomba riempì l’aria, ripetevo a me stesso che comunque fosse andata sarebbe stata una vittoria, ma sapevo che in fondo volevo veramente vincere, vincere per me, per i miei amici, per Kay.. Dannazione, perché proprio in quel momento..? Dimenticai tutto in un istante, pensai solo alla ragazza che piano mi aveva rapito il cuore, che era a casa, sola, da nove settimane. Che con un bacio inaspettato aveva ammesso di provare sentimenti difficili da spiegare, che mi aveva dato una ragione in più per vincere, che mi aveva fatto riflettere anche su noi. Sì, noi che ci scambiavamo sguardi timidi, con il rossore sulle guance, con uno strano istinto di protezione. Sì, non c’erano più forse o magari di mezzo, c’era solo il noi ed ora lo avevo capito, e mi sentivo stranamente bene. Stavo ancora riflettendo quando una voce aspettata disse una frase indecifrabile, qualcosa che misi qualche minuto a metabolizzare e a comprendere. “O meglio, sono..” Ma sentire il nostro nome mi riportò in fretta sulla terra. “Gli One.. Direction!” Un’enorme senso di felicità mi travolse, tutto divenne silenzioso e il mio cervello elaborava le immagini a rallentatore, i ragazzi mi saltavano addosso, e stretto in continui abbracci e io mi sentivo un grosso sorriso fare capolino sul mio viso. Poi lentamente i suoni tornarono e le immagini non furono più confuse. Gli applausi erano incessanti e forti ma la cosa più bella era vedere i miei 4 migliori amici guardarsi intorno con sorrisi enormi e fare salti di gioia, sì, questo ripagava di tutto.
 
Kay’s pov
“Gli One.. Direction!” Quelle poche parole diedero un preciso comando al mio cervello. Le labbra si contorsero in un sorriso, la mani si strinsero forti in pugni, gli occhi diventarono lucidi e lacrime cominciarono a scendere, ininterrotte. Mi sentii  bene. Ero così.. felice. Mi passarono davanti le immagini degli ultimi tre mesi della mia vita. Quegli occhi azzurri e curiosi di Niall il primo giorno a biologia, il suo sorriso contagioso che non accetta un no come risposta. Quel sorriso malizioso di chi la sa lunga del moro Malik e quella sua mano mentre aiuta la mia, imprecisa e debole, per fare quell’ ottimo strike. Quegli occhi ghiaccio penetranti e sorridenti che ti sanno capire di Louis, quella voce giocosa e paziente. Quei riccioli ribelli che incorniciano gli occhi di un colore indefinito di Harry e quella sua voce graffiata e leggermente roca. E poi gli occhi profondi e dolci di Liam, quelle sue mani forti e calde sempre pronte per te. I miei migliori amici avevano realizzato il loro sogno, e io non potevo fare altro che essere felice per loro.
 
(Il giorno dopo)
Aprii lentamente gli occhi ancora assonnati e diedi una distratta occhiata in giro, quando l’orario della sveglia attirò la mia attenzione. I numeri luminosi erano chiari e mi presi un colpo appena riuscii a metterli a fuoco. “Merda.” Esclamai sottovoce. Erano le 11.54.. Quanto cazzo avevo dormito? Tra poco sarebbero arrivati i ragazzi, di ritorno da X Factor. Dovevo muovermi per farmi trovare presentabile. Andai in bagno e spazzolai d’urgenza i capelli tutti spettinati, lavai con cura i denti e corsi di fretta verso la mia camera per mettermi qualcosa. Come aprii il cassetto sobbalzai al suono del campanello. Tempismo perfetto, cazzo. Pensai, ma non potevo farci niente così corsi alla porta sistemandomi la maglietta per sembrare meno appena svegliata. Il campanello risuonò con insistenza mentre scendevo di corsa le scale. “Sto arrivando!” gridai. Come raggiunsi la porta non chiesi chi fosse o cos’altro perché sapevo bene chi ci fosse lì dietro. Spalancai la porta e saltai senza preavviso addosso a Niall. “Niall, che bello vederti!” dissi stringendo tra le mani la sua felpa. “Ehi, Kay. Non pensavo fossi così dolce di prima mattina!” disse scherzosamente. Gli risposi secca allentando un po’ la presa, per guardarlo negli occhi, dio quanto mi erano mancati. “Se vuoi ti mollo immediatamente, che ne dici?” Fece un sorrisetto. “Vieni qui! Dai scherzavo.” Rispose stringendomi forte a lui. “Allora, mia bella diciassettenne, come stai?” Disse con voce dolce. “Bene campione. E per la cronaca non sono più una diciassettenne!” Ero sicura di averlo preso alla sprovvista. “Come, in che senso?” Chiese perplesso, beccati questa Horan. “Nel senso che ho diciotto anni, idiota!” Risposi con voce ferma. “Ehi, bella, non cominciamo con i complimenti!” fece l’offeso allentando un po’ la stretta, e io lo ristrinsi forte. “E comunque perché non mi hai detto che era il tuo compleanno? E quando era?” Mi sciolsi dalla presa. “Era il 22 settembre e non ve l’ho detto perché scommetto che mi avreste convinta a fare una festa, con dei regali o qualunque altra cosa che mi avrebbe messo al centro dell’attenzione, e poi quella domenica ho definitivamente deciso di non dirvelo dopo che mi avete parlato di X Factor.” “Ma Kay, ci tenevo a farti gli auguri almeno. Comunque sì, lo ammetto, ti avremmo organizzato una festa bellissima con tanti regali!” Un’altra voce intervenne, la voce di un moro egocentrico. “Parla per te, Niall. Per me questa qua non si merita neanche una torta!” esclamò Zayn comparendo sulla porta di casa, con un sorrisone scherzoso, trascinandosi le sue valigie. “Zayn!” Esclamai, dandoli una bella pacca non appena mi fu accanto e scompigliandoli i capelli ben pettinati.”Hey hey, ferma con quelle mani, ci ho impegato una vita per sistemarli.” Disse precipitoso allontanandomi le mani. “Mi scusi, mister son-perfetto-solo-io!” reclamai con voce sfottente. Fece una smorfia. “Buon compleanno, allora!” “Grazie.” Risposi sorpresa. Un’altra voce entrò nella conversazione. “Mi sono perso qualcosa? Di chi è il compleanno?” chiese curioso e spaventato Louis comparendo con un trolley dietro Zayn, ancora mezzo dentro e mezzo fuori di casa.  Che bello vederlo, quanto mi era mancato. “Louis!” gridai stupita e contenta, correndo a gettarmi nelle sue braccia facendo cadere le valigie pesanti di Zayn. “Piano, piano.” Implorava Louis vedendo con che velocità stavo per saltarli addosso ma fu troppo tardi e restò in piedi a fatica. “Ciao Kay, tutto bene?” mi domando gentilmente stringendomi dolcemente. “Cer..” non riuscii a finire la frase che una voce dall’accento irlandese mi sovrastò. “Diglielo! Digli che non ci hai detto che era il tuo compleanno! Diglielo!” disse irritato il biondo. “Zitto!” ribattei mollando l’abbraccio ma tenendo un braccio ancora dietro la schiena di Tomlinson. “Come hai potuto fare una cosa del genere?!” disse Lou scherzoso, prendendo in giro Niall che evidentemente si era arrabbiato per una cosa ridicola. “Molto spiritoso Lou!” disse sarcastico Horan, facendoci la linguaccia. “Caccia dentro quella lingua, Horan!” intervenne il riccioluto Harry, aggregandosi al gruppo con il suo valigione. “Harry!” gridai andandoli incontro. “Ciao Kay. Fatti dare un bacino.” Gliene lasciai svelta prima uno io sulla guancia e lascia che facesse lo stesso. Poi la quiete venne nuovamente interrotta da un biondo a caso. “Lo sapevi che Kay..” Harry già annoiato lo zittì. “Shh, non ti voglio sentire, hai parlato tutto il tempo in macchina!” “Ma..” tentò di ribattere lui. “Zitto, ha detto! Non rovinare questo momento! E niente ma!” lo precedetti vedendo che la sua bocca stava già per emettere nuovamente quei suoni. “Allora, com’è andato il viaggio? E Liam dov’è?” dissi energicamente. “Sono qua Kay. Porca puttana, venite a darmi una mano!” Istintivamente corsi verso la macchina, da cui proveniva la chiara e forte risposta di Payne. “Ciao!” lo salutai appena li fui vicino. Lui si voltò e restammo un’ attimo a fissarci. Una lacrima mi scese e senza pensarci lui mi si gettò addosso, stringendomi forte. “Kay, mi sei mancata tantissimo. Dovremmo parlare di quella cosa che abbiamo lasciato in sospeso..” mi sussurrò con le lacrime agli occhi. “Non ora, ok?” risposi, mentre qualche altra lacrima cominciava a scendere. “Sì” rispose senza staccarsi. “Cosa sono quelle lacrime? Non è che..?” disse sottovoce Zayn che fissava la scena con gli altri quattro. “Malik, ti ho sentito!" lo informai. Rimanemmo abbracciato per due minuti, il suo corpo che scaldava il mio, poi ci mollammo. Stavo per prendere in mano un borsone quando Liam mi fermò. “Tranquilla, lo porta dentro Horan.” “Ma..” tentai di ribattere. “Lo porto dentro io!” mi interruppe Niall. “Va bene, vediamo quanto sei forte!” lo presi in giro. Lui fece la linguaccia. Liam andò dentro ridacchiando. “Su, forza, vediamo come porti dentro la borsa.” Lui la studiò un po’, poi la prese in mano e la sollevò, avanzando un po’. “Non è pesan..” non terminò la frase che la borsa cadde a terra. “Sì sì, come no.” Risi raccogliendola. In effetti era pesante ma riuscivo comunque a portarla. Entrando in casa la appoggiai a terra, andai a chiudere la macchina di Lou e poi chiusi la porta a chiave. “Allora ragazzi, cosa vogliono fare i miei campioni?” “Un film!” esclamò Niall, come un bambino. “Va bene, Niall!” “Che film?” chiese Lou, guardandosi attorno. “Guardiamo Hunger Games?” chiese Harry entusiasta. “Ok.” Ci mettemmo comodi sul divano. Niall ad un’ estremo affianco a Zayn. Io mi ero accoccolata su Louis al fianco di Malik e da parte a me c’erano Liam e Harry. Eravamo tutti sotto una calda e morbida coperta, tutti vicino ancora una volta, come se quelle nove settimane separati non fossero mai esistite. A metà film sembravano tutti addormentati eccetto me e Payne. Ormai non ero più rannicchiata dolcemente su Louis ma era lui che aveva la su testa appoggiata la mia spalla. “Liam, dovremmo parlare.” Interruppi il silenzio tra me e Payne. “Sì, credo anch’io.” Sospirai, presi coraggio e incominciai. “Cosa credi che ci sia fra noi? Te lo chiedo perchè sono confusa e non so veramente come stanno le cose.” Mi guardò dolcemente e io ricambiai. “Kay, non so. Io ho incominciato ad affezionarmi a te e sentivo sempre più qualcosa che mi spingeva a difenderti come quando sei svenuta a scuola. In queste nove dannatissime settimane mi sei mancata tantissimo, mi chiedevo cosa significasse quel bacio, cosa ci fosse fra noi e non sapevo se io ti mancavo, se mi pensavi. Quindi non so risponderti.” Abbassai lo sguardo e lui mi alzò il viso. “E se io ti chiedessi cosa vorresti che ci fosse fra noi?” Continuò, fissandomi negli occhi insicuri. “Io ci proverei..” Ammisi timidamente. Io credevo di provare qualcosa per lui, ma non capivo cosa lui provasse per me. “Però voglio sapere cosa ne pensi tu. Io penso di amarti.. E’ strano però perché abbiamo passato circa una settimana assieme e dopo tre giorni mi sono trasferita da voi. Ma la trasformazione è avvenuta mentre eri via, perché sentivo che mi mancavi diversamente  dagli altri. A settembre ho incominciato a provare qualcosa che si è rafforzato quando non ti avevo vicino. Come quando si dice ti accorgi che una cosa è importante per te solo quando non l’hai più e ti manca. Per me è stato proprio così.” Mi sorrise, col suo sorriso mozzafiato. “Ti amo Kay.” Disse con le lacrime agli occhi. “Perché piangi?” chiesi asciugandogliele dolcemente con la mano. Lui me la prese e se la porto alla guancia. “Perché sono stato male a X Factor pensando a te, ed ora ti ho vicino ma è come se ancora non fossi mia.” Mi morsi il labbro. “Forse è perché non ti ho ancora detto Ti Amo? Ti amo Liam.” Sorrise ancora una volta. Mi girai col busto verso di lui, Louis mugugnò qualcosa e poi andò ad appoggiarsi a Zayn. Sorrisi, che belli che erano tutti addormentati. “Ora va meglio, solo io posso mettermi su di te.” Disse lui, ridacchiando. Ridacchiai pure io. “Aspettiamo a dirlo?” chiesi. “Aspettiamo almeno fino a domani, poi vediamo, ok?” "Ok.” Risposi sorridente. Mi misi comoda su di lui e lui mi abbracciò e sentivo il suo corpo caldo sotto di me. Mi sentivo bene. E mi addormentai..
 
“Kay, svegliati.” Sentii qualche voce distorta chiamarmi. “Kay.” Aprii lentamente gli occhi e in un nanosecondo misi a fuoco due occhi azzurro cielo vicinissimi che mi spaventarono. Istintivamente presi il cuscino che stringevo tra le braccia e lo tirai in faccia a chiunque fosse. “Kay, calmati, sono io.” Disse Niall massaggiandosi la faccia. “Sai, Horan, che di solito la gente normale non è abituata a svegliarsi con due occhi che li fissano a 30 centimetri di distanza!” “Scusami..” disse piano. “Di niente, ma per farti perdonare lasciami dormire altri dieci minuti!” lo ricattai. “Ma la colazione è pronta..” Lo guardai male, alzando minacciosa un secondo cuscino. “Ok, ok.” Disse velocemente allontanandosi verso la cucina. “E comunque i cuscini non fanno male." Gridai ma non mi sentì, così mi rimisi comoda comoda e chiusi gli occhi. “Kay.” Una voce mi chiamò ancora. “Che altro vuoi, rompipalle di un..” Mi zittii appena vidi Liam inginocchiato seduto per terra davanti a me. “Oh, Liam. Scusa è che..” Mi tappò la bocca con un leggero bacio e prese la parola. “E’ pronta la colazione.” Arrossii leggermente. “Ok, arrivo.” Dissi guadandolo allontanarsi. Mi misi seduta, mi passai una mano tra i capelli e sul viso e solo allora mi accorsi di essere sul divano. Probabilmente tutti si erano alzati ed erano andati a dormire e mi avevano lasciato lì, per non svegliarmi. Forse la discussione con Liam la sera prima era stata un sogno. No, non era possibile, mi aveva baciato poco prima. No, doveva essere tutto vero. Mi avviai verso la cucina e come entrai Niall mi salutò. “Buongiorno Kay.” Lo guardai con faccia assonnata, poi chiusi gli occhi un’ attimo sospirando. “Shh, Niall.” Dissi quasi sibilando. Poi due braccia mi circondarono la vita da dietro e qualcuno mi lasciò un bacio sulla guancia. “Buongiorno Kay.” Disse Louis. “Buongiorno Lou.” Dissi calma e poi si andò a sedere. Entrarono anche Harry e Zayn. “Buongiorno.” dissi ad entrambi che andarono a sedersi sorridendomi. Mi sedetti anch’io e prima che potessi prendere la mia colazione in mano Niall parlò ancora. “Perché a loro gli dici buongiorno e da me non vuoi neanche sentirtelo dire?” disse facendo l’offeso. “Perché loro non mi hanno svegliato!” gli gridai contro con poca energia. “Anche Liam ti ha svegliato, gli ho detto io di venirti a chiamare!” Quanta pazienza che ci vuole! “Lasciamo perdere Niall!” tagliai corto e lui mise il broncio. Non me ne fregava niente, ero troppo stanca per tutto. Mangiai lentamente e dopo una tazza di caffè mi svegliai bene. Quando appoggiai la tazza Lou mi chiese. “Vieni un’ attimo Kay?” Annuii e Liam mi guardò male. “Gelosone.” Mimai con la bocca perché tanto Niall era tutto concentrato con la sua colazione e gli altri erano di spalle. Lou mi tirò in camera sua e mi fece sedere sul letto. “Allora?” mi chiese. Lo guardai perplessa “Cosa?” “Kay..” disse allungando la Y, quasi spronandomi a dire qualcosa che non so cos’era. “Che c’è?!” chiesi quasi irritata, cosa aveva oggi Tomlinson? “Non mi prendi in giro, Lynle. Non fare la finta tonta!” Disse con una punta di rabbia nella voce. “Lou, non ti seguo!” Mi guardò come per dire Non fare finta di niente, prese fiato e incominciò un lungo monologo.

Ciao a chiunque stia leggendo.
Scusate per il ritardo, è un casino di tempo che non aggiorno!
Tornando alla storia, spero che vi sia piaciuto il capitolo,
per lo scorso una ragazza mi ha detto che era un pò corto
e mancavano i pensieri dei personaggi, in sostanza era un pò un disastro così mi sono impegnata a scrivere questo,
spero non siano stati sforzi inutili..
Tra i due incomincia a nascere qualcosa come credo fosse ovvio già da un po'..
Ora passo alla pubblicità:
Vi scrivo una serie di storie che secondo me meritano molto e che vi consiglio di leggere se non lo avete già fatto:

I Hate You But I Love You di Dreamer821_ (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=937854)
Seguita da All Over Again sempre di Dreamer821_ (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1338388)
Let Me Love You sempre di Dreamer821_ (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1028189)
Fall In Love di TempsTempis (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1342814)
Love Story di Ali Love Jelena (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1061443)
Just A Dream Or A Change Of Life? di Ila_Ashba  (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1353240)
I'll Get My Happy Ending di Louis4E (http://www.efpfanfic.net/viewstoryv.php?sid=1056554)
Skyscraper di Vans (http://www.efpfanfic.net/viewstoryv.php?sid=989394)

Ricordo che le recensioni e le critiche sono sempre bene accette.
Grazie e al prossimo capitolo.
1502 1D

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Capitolo 14
*** Breakable Heart ***


Mi guardò come per dire Non fare finta di niente, prese fiato e incominciò un lungo monologo.
“Kay, ti sembro per caso cieco?”   chiese, ovviamente retoricamente perché come aprii bocca mi zittì.   “Certo che no, quindi.. Da dove comincio. Ok, parliamo di ieri. Siamo scesi dalla macchina, dopo nove settimane di lontananza, abbiamo scherzato sulla porta di casa, ridevamo, poi arriva Payne e vi gettate uno nelle braccia dell’altro in lacrime, rimanete così per due minuti.” Lo guardai intensamente. “L..” Falso allarme, non si era fermato per farmi parlare aveva dovuto farlo solo per prendere fiato e ricominciare. “Ok, ora parliamo di ieri sera, quei sussurri che vi siete fatti sul divano. Stavo dormendo, ma sai, le cose mi arrivano lo stesso all’orecchio. A parte questo, sì, stamattina, non era stranamente dolce con te? Ah-ah, non rispondere, te lo dico io. Sì, lo era eccome. Ah, e non dimentichiamo quella sera di nove settimane fa, la tua prima sera qui. Mi sbaglio o lui ti ha portato nel suo letto? Ok, è stato gentile e tutto quello che vuoi ma non negare che la cosa è abbastanza sospetta. Cosa hai da dire a tua discolpa?” Lo fissai per accertarmi che non fosse una di quelle domande retoriche alle quali non voleva un risposta. “Sia lodato il cielo, grazie! Ora, se posso parlare..” feci una pausa guardandolo negli occhi, aspettando un suo cenno. “Per non parlare..” lo fulminai. “Non ci provare nemmeno! Ora se posso parlare avrei qualcosa da dire.. ma davvero hai sentito tutto?” Chiesi affrettata, stupita, curiosa. “Sì, era tutto un po’ confuso, ma devo dire che avete fatto una bella chiaccheratina sui vostri sentimenti!” mi guardò con aria complice, facendomi l’occhiolino. “Ok, lo ammetto,ci sono stati momenti teneri tra noi, un bacio, un po’ di coccole, ma siamo solo all’inizio..” dissi vaga. Lui allargò i suoi occhi ghiaccio. “Cosa, cosa? Un bacio hai detto?” la sua voce era allegra e si sistemò sul letto, con il sorriso di chi ne vuole sapere di più. “Sì..” dissi piano. “E.. E state insieme quindi?” Alzai un attimo gli occhi, mordendomi il labbro con fare pensieroso. “A dirla tutta.. non lo so.” Ammisi imbarazzata. Lui senza perdere un istante si alzò e mi spinse fuori dalla porta. “Che aspetti? Vai da lui e poi fammi sapere.” Sorrise, sorrisi. “Ti troverò in giro per la casa!” detto questo andai alla ricerca di Payne. Avevo un grosso sorriso disegnato sul volto, ma ero anche un po’ preoccupata. Certo che però Lou se ne intende di queste cose! Era stato un po’ brusco all’inizio ma è un vero amico e sono sicura che faccia questo per me e che la sua sia solo curiosità. A pensarci bene, possibile che sia stato l’unico ad accorgersene? Niall non ne sapeva ancora niente. Poi andai contro qualcuno. “Kay..” mi disse Niall appena mi vide. “Oh scusa tesoro, sai, stavo pensando e..” mi passai una mano tra i capelli. “Figurati!” scoprì i suoi denti bianchi e leggermente storti in un sorriso mozzafiato. “Sai dov’è Liam?” mi guardò per un attimo, il suo sguardo sembrava investigare nei miei occhi. “Dovrebbe essere in camera sua, credo..”  Corsi in quella direzione sussurrando un grazie al suo orecchio.
 
Davanti alla porta esitai a bussare, ma mi feci coraggio. Varcai la porta dopo un suo entra e rimasi ad occhi aperti. “Wow” Lui mi fissò con un sorriso, era a gambe incrociate sul suo letto. “Che c’è?” ridacchiò. Abbassai lo sguardo fino ad incrociare il suo. “Niente, è che mi fa pensare a quella mattina..” mi interruppe gentilmente, non come faceva un certo Niall, che soprattutto, cambiava discorso. “Che ti sei svegliata nel mio letto?” Annuii. “Allora, come posso aiutare la nostra nuova coinquilina?” continuò. “Ma lo sai che abito in questa casa da più di 3 mesi?” lo guardai dolcemente. “Si,ma mi piace far finta che queste settimane non siano mai passate..” mi fece uno di quei suoi sorrisi da urlo. “Comunque.. Che ci fai qui? Hai bisogno di qualcosa?” si spostò leggermente invitandomi a sedermi e non me lo feci ripetere due volte. “Volevo sapere una cosa..” le mie gote divennero rosse e abbassai lo sguardo.  Il silenzio piombò tra noi, freddo e pesante. Finalmente poi, la sua voce calda e dolce lo interruppe. “Sai, non sono telepatico, potremmo stare qui per sempre..” scherzò allegramente. “Hai ragione, allora.. Mi chiedevo se.. mi chiedevo se, sai, visto che ci siamo baciati e io provo qualcosa per te e anche tu forse, quindi allora, bhè ecco.. stiamo.. insieme?” mi morsi il labbro, già pronta al peggio, quando la sua fragorosa risata riempì l’aria. Feci un sorrisetto nervoso. “Perché ridi?” calmò la sua risata e il suo sguardo trafisse i miei occhi bassi. “E’ che sei così bella quando sei insicura..Comunque, perché non dovremmo? Pensavo fosse abbastanza esplicito che voglio stare con te dopo ieri sera.” Mi avvicinai ancor di più. “Sai pensavo che..” non potei finire la frase che la mia bocca fu rubata dalla sua, calda e morbida. Mi strinse le braccia intorno alla vita e mi avvicinò. Lasciai che divenisse più intenso, strinsi a mia volta le mie braccia intorno a lui, al suo collo. Lentamente mollò la presa alla mia vita e le sue labbra lasciarono le mie. “Convinta ora?” sussurrò. “Ritenta, sarai più fortunato” risposi ansimando con un filo di voce. Mi buttai su di lui che non esitò a riprendermi tra le sue braccia, ora non era più graduale, ma era solo un’ intenso bacio e non volevo per nulla al mondo che finisse. Sentivo le sue mani calde sulla schiena, il suo sospiro leggero sulla pelle, in quel momento niente aveva importanza, solo noi due. Strinsi ancora più forte e cedette al mio peso, sdraiandosi dolcemente, senza mollarmi. Tra i nostri affanni sentii due colpetti decisi. Stesi le braccia e rimasi a pochi centimetri dalla sua bocca “Cosa è stato?” chiesi sottovoce. “La porta, ma ti prego, non fermarti” accettai e tornai a baciarlo quando altri due colpetti alla porta ci disturbarono. Mi distolsi nuovamente di malavoglia da lui. Lo guardai. Sospirò. Lo fissai. Sussurrò due piccole parole. Sorrisi. Sorrise. Poi la porta si spalancò e svelta scivolai al suo fianco, seduta, spaventata, imbarazzata, terribilmente imbarazzata. “Vi sono venuto ad avvisare che..” si fermò a fissarci, stupito. “Si..?” lo incitai ad andare avanti e nella mente lo pregai di muoversi ad uscire da quella stanza, sarei voluta sparire. Dopo una pausa terribilmente lunga riprese “.. Che è pronto da mangiare..” concluse tornando da dove era venuto  con la bocca spalancata, chiudendosi la porta alle spalle, senza aggiungere nulla. Poi mi voltai verso di lui “Dov’eravamo?” “Stavo dicendo che ti amo..” gli tesi una mano per sedersi accanto a me. “Scusami, non ti ho sentito” scherzai dolcemente. “Ti amo tanto Kay..” disse riducendo le distanze lentamente. “Ora va meglio.. Mai quanto me Liam..” compiaciuto si fece ancora più vicino e nel preciso istante in cui le nostre labbra si sfiorarono lo fermai. “Hai sentito Horan, è pronto.. Sai, vorrei mangiare e magari anche evitare un altro momento imbarazzante come quello di prima, no?” Annuì e si alzò uscendo dalla camera e lasciai che mi trascinasse, mano nella mano.
 
Varcammo la soglia della cucina e lasciai la sua mano, ma lui me la riacchiappò. “Che fai?” chiesi. “Perché, che problema c’è?” Sorrisi, aveva ragione, non potevamo nascondere questo ancora per molto. “Finalmente!” esclamo Niall. Avevano già iniziato a mangiare e Louis sollevò la testa e mi fece un sorrisetto complice. Io lo guardai, scossi la testa e sospira divertita. Mi sedetti accanto a Lou e Liam a capotavola, al mio fianco. Regnò il silenzio per qualche minuto, poi il biondo decise di interromperlo. “Volete sapere cos’ho scoperto” chiesi. “No” risposero secchi Zayn e Harry all’unisono. “E io ve la dico lo stesso. Ho sorpreso questi due sul letto di Liam a due centimetri di distanza uno dall’altro.” Sentenziò lui, indicandoci. Lo fulminai, gli diressi uno sguardo omicida. Mi portai una mano alla fronte, ero sicura che avessero frainteso, certo che avrebbero frainteso, lo si vedevano dai risolini che facevano e da come mi guardavano, proprio come 9 settimane fa.. E Horan, ti conviene correre, oh si se ti conviene correre! Mi alzai di scatto verso Niall ma non riuscii a trattenere una risata giocosa, sembravano due fratelli, che non si vogliono mai fare del male per davvero. Liam mi fermò e Niall, già in piedi per scappare si risedette facendomi la linguaccia, ricambiai. “Comunque ci stavamo solo baciando, qual è il problema?” intervenni. “Qual è il problema, chiede la ragazza! Nessuno se non.. Ma quando cavolo pensavate di dircelo che state assieme!” gridò il moro. “Presto, se il nostro gelosone non avesse pensato di fare la spia!” dissi sorridendo e guardando Horan. Harry parlò: “Allora auguri.” Sorrisi, e risi, guardando Payne che anche lui era parecchio imbarazzato. “Ok, allora.. Non vi propongo un film perché finisce che vi addormentate tutti quindi, che vi va di fare?” chiesi entusiasta sperando in valide proposte, che mai arrivarono.
 
Così passamo il resto della serata al tavolo, a chiaccherare come tra ragazze. Mi raccontarono un po’ di X Factor e di tutte le cose belle che avevano provato durante quelle 9 settimane che li portarono da essere semplici ragazzi ad diventare stelle. Anche se era passato poco tempo mi raccontarono di avere già un contratto e io sapevo che nel tempo sarebbero diventati sempre più conosciuti perché, bhe, hanno talento da vendere. Si fece ben presto mezzanotte e, anche se nessuno era stanco, decisi di andare a dormire, per non faticare ad alzarmi l’indomani. “Ok, ragazzi, io vado nel mio letto. Buonanotte a tutti.” Salutai. “Notte Kay.” Risposero in coro Harry, Niall, Lou e Zayn. Mi girai verso Liam, li lasciai un veloce e dolce bacio e sussurrai un buonanotte amore al suo orecchio. Ricambiò con un sorriso. Mi diressi così verso le scale ricordando ai ragazzi di non andare a dormire troppo tardi. Arrivai nella mia camera, mi sciacquai la faccia con un po’ d’acqua calda e, dopo essermi cambiata, mi infilai sotto le calde coperte e restai lì a pensare. A pensare a come in poco tempo la mia vita fosse cambiata. Dall’Italia all’Inghilterra, da solitaria e senza molti amici a coinquilina di cinque cretini, da senza nessun ragazzo ad avere quello più dolce e bello del mondo. Poi alla porta bussarono e Liam entrò senza aspettare risposta. Si limitò ad avvicinarsi al mio letto, sollevare le coperte e infilarsi dentro. Gli davo le spalle ma lui fece scivolare le sue braccia intorno a me stringendomi. “Buonanotte” sussurrò e mi limitai a girarmi verso lui, a fissarlo, nei suoi occhi indescrivibili. “Che succede?” chiese alquanto preoccupato dopo avermi fissato intensamente. “E’ che state diventando famosi e ho paura che il tempo che potremo passare insieme diventerà sempre meno.. E poi domani mattina sarà il primo giorno a scuola che stiamo insieme, sarà strano, sono timida sai.” Ridacchiò come solo lui sapeva fare. “Non hai motivo per sentirti in imbarazzo, anzi.” Non risposi, mi strinsi più forte a lui e lasciai che il suo calore e il suo profumo mi facessero addormentare.
 
Mi svegliai, da dolci piccoli tocchi sulla guancia. Aprii gli occhi e trovai Liam seduto accanto a me. “Buongiorno bellissima” disse lui sorridente. Li lasciai un dolce bacio e lo trascinai per la mano fuori dalla porta.
 
Liam’s pov
Dopo aver fatto colazione ed esserci preparati, andammo a scuola in macchina. Le ore passarono in fretta e velocemente si fece l’ultima ora, matematica. Io ero in classe con Zayn, Louis aveva letteratura con Niall e Harry mentre Kay era da sola a storia. Suonò la campanella e io Zayn ci precipitammo fuori diretti verso la mensa. Incontrammo anche gli altri tre e cercammo Karen. Stavamo per uscire quando Kay chiamò il mio nome. Ci voltammo tutti e lei correva verso di noi mentre più in là Georgia con le sue due amichette Stacy e Claire sorrideva beffarda. Appena ci raggiunse sembrò non esitare un attimo e si gettò tra le braccia di Niall in lacrime.


Ciaooooo Bellissime! :)
Finally, I'm here.
Ok, mi sono fatta d'avvero aspettare ma spero che il capitolo si valsa l'attesa.
Grazie mille per le 87 recensioni, davvero mille grazie..
In seguito ad alcuni suggerimento di rendere più comprensibile il carateere ho provato a metterlo più grande
e spero che ora sia più facile leggerlo.
Se ci fossero ancora difficoltà fatemelo presente che sistemerò, se invece
va bene ditemelo che così cambio anche tutti gli altri capitoli :)
Ok, ora vi lascio e vi ringrazio tutte, siete favolose :) Davvero!
Bacioni.
Siby 1502 1D.

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Capitolo 15
*** Dream, but never forget the truth.. ***











La campanella suonò. Finalmente! Presi velocemente le mie cose e mi fiondai fuori dalla porta, senza voltarmi. Presi subito la direzione della mensa, strinsi a me i miei libri. Camminavo spedita quando gli armadietti sembrarono arrivarmi addosso, tutte ciò che stringevo cadde. Mi piegai a raccogliere, e mentre mi rialzavo incrociai lo sguardo di Georgia. “Guarda guarda chi si rivede” fece un sorriso da vipera e mi ributtò contro gli armadietti. Mi limitai a fare silenzio, non sapendo come comportarmi. “Allora, sfigatella, hai trovato qualcuno che ti degni di uno sguardo?” Inghiottii e cercai di rendere la mia voce ferma e sicura. “Sì” Lei fece un sorrisetto cattivo e le sue due amichette mi circondarono. Le squadrai da capo a piedi, guardai il fisico robusto e maschile di Georgia e quello femminile e esile delle altre due. La sua voce irritante e grave mi entrò nelle orecchie. “Ah, ma davvero? E chi lo avrebbe mai detto.” Lei ridacchio “Fatti i fatti tuoi, non ti deve interessare!” Guardò il soffitto con aria pensosa. “Anch’io ho trovato qualcuno di interessante.. E’ molto popolare, carino, è quel biondino appena diventato famoso.” Non diedi peso alle sue parole. “Georgia, non mi interessano i tuoi stupidi giochetti con i ragazzi.” Lei rise, bastarda. “Meglio, non ti vedrò strisciare dietro quel bambino irlandese e ai suoi quattro amici fighi!” Rise ancora di più, coinvolgendo le sue amichette. Rimasi come pietrificata appena la sua voce bassa si trasformò nel mio cervello in una frase. “Irlandese biondo, hai detto?” chiesi spiazzata. Lei mi guardò con il suo sguardo odioso. “Sì, credo si chiami Nail Heren, o una cosa del genere. Ma il suo nome non è importante, mi basta sapere che è popolare anche se del gruppo è il più ingenuo e fragile. Cadrà preda facile dei miei giochetti. Lo attirerò a me, ci giocherò e poi li spezzerò il cuore.” La sua risata divenne cattiva, maligna. Il mio respiro si fece invece affannoso, le mie mani si strinsero in pugni e i miei occhi si riempirono di odio. “Non devi nemmeno provare a toccare anche solo un capello a quel ragazzo.” Mi scrollai di dosso le sue due amiche che mi tenevano le braccia e mi avvicinai a lei, minacciosa. Lei indietreggiò ridacchiando. “Da quando ti importa del cuore dei ragazzi che non sanno nemmeno della tua esistenza?” Ormai rideva e la sua faccia mi invitava sempre più a tirargli un bel colpo ma soffocai il mio istinto. Ancora una volta inghiottii tutte le sue parole. “Tu non sai nulla di lui, e nemmeno di me quindi lasciami stare!” le gridai in faccia, arrabbiata ma soprattutto spaventata. Sentii in lontananza delle voci e delle risate che avrei riconosciuto fra mille. Mi girai verso la mensa e dall’altra parte del lungo corridoio li vidi andare in quella direzione. Non ci pensai un attimo e corsi verso di loro spingendo lontano da me Stan. Correvo, correvo veloce. “Non sarai tu ad intralciarmi. Non finisce qui!” gridò lei ma rimasi sulla mia rotta. Chiamai il nome di Liam e tutti e cinque i ragazzi si voltarono verso di me. Ormai c’erano pochi metri tra di noi e appena si ridussero a niente mi lanciai nelle braccia del biondo, lasciando che calde lacrime mi rigassero che guance. Lui vece un risolino, ignaro di tutto e io lo strinsi solo più forte, lui ricambiò la stretta. “Hey hey, che succede?” sussurrò lui al mio orecchio. I singhiozzi mi spezzavano la voce. Non riuscivo a dire nulla, continuavo a fare presa intorno al corpo del mio migliore amico. Liam mi si avvicinò, decisamente preoccupato, mi passò una mano sulla guancia, mi lascio un lieve bacio spostandomi una ciocca di capelli. “Kay, cos’hai?” La sua voce era calda e morbida e mi faceva sentire bene ma avevo bisogno di parlare in privato con Niall. “Tesoro, stai tranquillo. Sto bene, ho bisogno di stare da sola con lui” risposi sciogliendomi dall’abbraccio con Niall. Lo baciai velocemente e salutai gli altri con uno sguardo. Giurerei di averlo visto voltarsi facendo una smorfia. Trascinai Horan fino alla porta ed uscimmo in giardino, con le giacche addosso, il freddo era pungente, in una giornata di fine novembre. Ci sedemmo sull’erba fredda sotto un’albero che mi porto alla mente molti ricordi. Mi sentivo impotente perché sapevo che quella era capace di tutto, lo avevo scoperto durante quei mesi e non volevo per nulla al mondo che facesse del male a Niall, non glielo avrei mai permesso. Lasciai che Niall mi cullasse dolcemente cercando di tranquillizzarmi. Continuava a non capire che succedesse ma era consapevole che non sarei stata in grado di aggiungere nulla in quel momento. “Cos’è successo?” tentò ancora un volta di farmi parlare. “Georgia” riuscii solo a dire. Lui allungò le sue mani verso di me, prese le mie, piccole, deboli e gelate. “Cosa Kay, cosa? Che ti ha fatto?” Chiese preoccupato. I miei occhi bruciavano, mi alzai e mi misi a fianco a lui, appoggiato al tronco di quell’immenso albero. “No, non mi ha fatto nulla, ma presto lo farà. Farà del male, ma non a me, a te Niall. E non posso permetterlo, assolutamente.” Lo guardai intensamente, il mio sguardo era triste. “Non riuscirà a picchiarmi!” disse lui mostrandomi un pugno, come per ricordarmi che è pur sempre un ragazzo e sa difendersi. “Niall, non ha intenzioni di farti del male fisico. Vuole giocare con te, usarti e poi spezzarti il cuore. Dimmi che non sarai così stupido da cascarci, per favore, promettimi che non lo farai.” Abbassai lo sguardo, gli occhi nuovamente lucidi. Mi lasciò un dolce bacio sulla fronte. “Prometto Kay, non lascerò che mi usi.” Sorrisi, sapevo che non lo avrebbe mai fatto. Passai un braccio dietro la sua schiena e lo abbracciai, ricambiò. Mise una mano in tasca e ne tirò fuori un piccolo ciondolo, me lo porse. Lo guardai sospettosa, non capivo. “E’ per te.” Disse, avvicinandomelo ulteriormente. Lo sollevai, delicatamente e lo guardai curiosa. “Non fraintendere, so che di solito queste cose si regalano alla propria ragazza ma volevo che avessi qualcosa di mio, un regalo.” Sorrisi nuovamente e passai le dita sulla piccola stellina, senti che non era perfettamente liscia, la girai e vidi cinque piccole lettere incise: dream. “E’ bellissima Niall, davvero. La porterò sempre al collo, sarà il mio portafortuna.” Dissi mettendomela. “Forse sarebbe meglio che rientrassimo, fa molto freddo qui.” Propose alzandosi in piedi e tendendomi una mano.
 
Infilai la chiave, feci scattare la serratura e spinsi la porta. Finalmente eravamo tornati a casa ed ero davvero stanchissima. Dissi a tutti che andavo in camera mia e di avvisarmi per la cena. Entrai nella mia stanza e mi buttai sul letto e chiusi lentamente gli occhi. Quando li riaprii due braccia mi stringevano delicatamente i fianchi. Mi girai a fissarlo e aveva gli occhi chiusi. “Liam” sussurrai. Lui mi guardò on i suo occhioni grandi e dolci. Passai lo sguardo un po’ più in basso e vidi che la sua espressione non era felice, ma triste e forse anche un po’ arrabbiata. “Che succede?” gli chiesi preoccupata. Lui chiuse e riaprì gli occhi. “No, io mi chiedo cosa hai! Sei saltata addosso a Niall, evidentemente scossa per qualcosa, hai evitato di parlarmene, cosa che hai fatto con lui in privato. Quindi ti rifaccio la domanda: cosa succede? Ho fatto forse qualcosa di sbagliato? Voglio saperlo! Perché o sei arrabbiata con me o ti piace lui, non ci sono altre alternative.” Ormai la sua voce non era più triste ma quasi disperata, non era più arrabbiata era quasi furiosa. Stava quasi dando di matto, aveva frainteso tutto e si sentiva tagliato fuori, avrei dovuto farli cambiare subito idea, immediatamente. “Liam, ti sbagli di grosso. Tu non hai fatto nulla, è tutto perfetto con te e no, non mi piace Niall e io non piaccio a lui. C’è una spiegazione a tutto, ti prego, credimi.” Lui sospiro, e il suo respiro arrivò sulla mia pelle, caldo. Un brivido mi percorse la schiena. Sembrò rilassare il viso. “Ti sto ascoltando, amore. Cosa è successo?” ora come ora la sua voce tremava solo di preoccupazione. “Georgia” diedi la stessa risposta che diedi a Niall. “Kay, se ti ha fatto del male devi dirmelo.” Stava tornando rilassato e dolce, perfetto. “No, mi ha solo spinto contro gli armadietti ma non è questo. Niall è nei suoi piani, primo della lista tra i ragazzi da usare, con cui giocare, con cui iniziare una relazione che alla fine spezzerà il suo cuore. E io non potevo permetterlo, dovevo metterlo in guardia, è il mio migliore amico. E’ troppo importante per me.” A quelle ultime parole Liam si scosse. “Importante? Kay, non capisco.” Dannazione, continuava a fraintendere ogni mia parola. “Liam, non devi essere geloso. Lui per me è importante perché è mio amico, proprio come lo sono Harry, Louis e Zayn. E come lo sei tu.” Fece un sorrisetto. “Ma con loro non provi lo stesso che con me” la sua voce era seduttiva, mi avvicinai ancora di più. “No, sono solo amici, anche se amici molto speciali per me. E poi con loro non faccio questo.” Dissi in un sospiro, con il suo stesso tono di voce e lo baciai dolcemente. Fu un bacio corto ma piacevole. “Ti ho comprato una cosa” disse nel silenzio, sorrisi. “Non dovevi.” Ridacchiai. “Oh, si invece. Sai, stavo pensando che stiamo insieme da meno di una settimana ma a dire la verità è stato come se fosse da quando sono partito. Ok, non ci conoscevamo bene ma quel bacio ha innescato qualcosa in noi due. Per me la nostra relazione inizia da li.” Sorrise. “Così è due mesi e mezzo che stiamo insieme e mi sembrava giusto farti un regalo. Buon secondo mesiversario e mezzo.” Ridemmo entrambi prima che lui tirasse fuori un piccolo ciondolo dalla tasca, proprio come Niall aveva fatto a pranzo. Il mio viso assunse una strana espressione. “Che c’è, non ti piace, per caso?” disse lui triste. La guardai bene, erano due piccoli cerchi incastrati uno nell’altro, lucenti e notai il mio e il suo nome incisi ciascuno su uno dei due. “No, no. E’ semplicemente.. perfetta.” Lui mi scostò i capelli per mettermela quando notò il piccolo ciondolo di Niall. Mi guardò negli occhi. “E questa?” chiese. Lo guardai “Me l’ha regalata Niall. Liam, te l’ho già detto, è il mio migliore amico, ma nulla di più.” Me la allacciai dietro il collo e la infilai dentro la maglietta. Lo baciai sulla guancia. “Andiamo a mangiare e a passare un piacevole serata con i ragazzi.”
 
Mezzanotte e mezza. Sono nel mio letto, distrutta dal sonno, Liam al mio fianco. Mi fissò a lungo, mi scostò i capelli. Sorrisi e li diedi le spalle per farmi stringere a lui e addormentarmi mentre tengo le sue mani. Ma mi impedisce di dormire “Kay, tu mi ami? Perché io si, da morire.” Rimasi un po’ spiazzata da questa domanda “Certo Liam, più di quanto tu immagini.” Dissi dolcemente. Mi strinse a lui ulteriormente. “Non è che pensi che quelle due parole siano venute fuori troppo presto?” la sua voce era piena di qualcosa simile a rimorso. “Liam, non lo so. Non mi è mai capitato di stare con qualcuno. Sento parlare di queste cose ma queste due parole volevano venire fuori da me e le ho lasciate uscire.” Sentii una sua lacrime cadere sulla mia spalla. “Credi nell’amore a prima vista?” presi un respiro, profondo. “Non saprei Liam..” Lasciai la che la mia voce svanisse. “Io si.. Così è stato con te. Bhe, non proprio a prima vista ma appena Niall ci ha presentati, quando ti ho guardato bene. Il tuo sguardo insicuro, la tua voce timida, il tuo bellissimo viso..” affondò il suo tra i miei capelli e così, stretti in un abbraccio in districabile ci lasciammo cadere nel sonno.
 
Mi rigirai nel letto, bloccata in forti braccia. “Buongiorno bellissima” mi sussurrò all’orecchio. “Buongiorno ragazzo stranamente dolce” sorrisi e mi girai a baciarlo dolcemente. La sveglia ci interruppe e la spensi di malavoglia. Mandai il mio ragazzo a prepararsi e mi vestii. Dopo la colazione noi sei insieme andammo a scuola a piedi, la giornata era molto bella.
 
Ultima ora, la mia attenzione era andata a farsi fottere e io non ne potevo più. Pregavo quella campanella di spaccarmi i timpani. Alzai la mano e chiesi gentilmente di poter andare in bagno e sapendo che mancavano pochi minuti presi le mie cose e uscii giusto per il suono della campanella. Onde di ragazzi e ragazze si riversarono nei corridoi. Camminai spedita alla ricerca di qualcuno. Vidi Niall e stavo per chiamarlo, il mio sorriso sulle labbra. Ma questo si spense quando notai una piccola cosa. Le lacrime scesero. “Kay” sentii chiamare, Liam era dietro di me e con uno sguardo mi chiese cos’era successo. Indicai con il mento la direzione in cui Niall e Georgia erano appoggiati agli armadietti, dolcemente parlando.
. Liam mi abbracciò dal dietro e mi spostò da quell’angolo. “Ci parlo io. Vedrai, andrà tutto bene!” mi lasciò un dolce bacio sulla guancia e mi chiese di rimanere lì. Lo vidi allontanarsi e girare dietro l’angolo ma non riuscii a impedire a me stessa di guardare. Si avvicinava con passò svelto a Niall, finchè non interruppe la loro quiete spingendo lontano Georgia e inchiodando l’irlandese agli armadietti, le mani appoggiate ai fianchi del suo collo. Batte due pugni forti facendo molto rumore, chiusi gli occhi, non potevo permettere che gli facesse del male, qualunque cazzata avesse fatto. “Che cazzo stai facendo?!” lo sentii gridare contro Niall, incollato, in piedi. Liam era molto arrabbiato e ogni volta che il povero biondo cercava di parlare lui lo bloccava. “Liam, calmati cazzo, so badare a me stesso. Non ho bisogno di un padre!” disse finalmente. Payne lo prese per la maglietta e lo trascinò lontano dalla vipera. “Sai come andrà a finire, io ti voglio bene e non potrei sopportarlo. E Kay è disperata, non capisce perché tu lo stia facendo, e sinceramente nemmeno io.” Niall prese un respiro profondo. Si guardò attorno, guardo Georgia e poi incrociò il mio sorriso preoccupato. Si avvicinò all’orecchio e lo vidi sussurrare qualcosa. Dannazione, volevo davvero sapere perché Niall si stava cacciando in quel guaio. L’espressione di Liam si rilassò, sorrise quasi. Poi abbracciò il suo amico. Lo accompagnò fino al fianco delle vipera. “Scusate l’interruzione. Continuate pure.. Ci vediamo a casa Niall.” Fece un sorrisetto ad entrambi. No, non era possibile. Ma che diavolo stava facendo? Pensavo volesse che Niall non si facesse del male e adesso.. Lacrime scesero, perché sapevo che Niall sarebbe rimasto ferito sicuramente, e perché Liam aveva fatto una cosa di cui non mi spiegavo il motivo. Mi incamminai verso l’uscita, il passo serrato. Liam mi vide evidentemente e incominciò a chiamarmi, a gran voce. Mi raggiunse “Kay, tranquilla” cercò di calmarmi ma non capivo nulla. “Perché hai fatto così? Perché?” chiesi angosciata. “Kay, Horan è sveglio, sa quello che fa. Dagli un po’ di fiducia. Non li capiterà nulla.” Scossi la testa. “Potrebbe sempre finirci in mezzo lo stesso, non sai com’è quella!” Lui mi prese il viso tra le mani. “Sa quello che fa e ci tiene davvero a farlo. Lo terrò d’occhio, tranquilla.” Mi calmai ma la domanda restava “Perché non posso sapere?”


Ciaooooo belle :)
Allora, mi ero promessa di aggiornare presto ma non è stato
possibile e di questo voglio scusarmi :(
Spero che il capitolo sia abbastanza lungo e vi piaccia,
ci ho messo tempo e molta passione.
Fatemi sapere, magari lasciate un commento :)
Un ultima cosa: ho ricevuto molti messaggi
di ragazze che mi hanno chiesto di passare!
Scusatemi se non sono ancora passata ma giuro che appena possibile lo farò <3
Grazie mille.
1502 1D

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