What have I to fear?

di AcrossTheSea
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Assemble.. Again ***
Capitolo 2: *** Enemies ***
Capitolo 3: *** Wait ***
Capitolo 4: *** Asking the devil to dance ***
Capitolo 5: *** He wants me ***
Capitolo 6: *** Paradox ***
Capitolo 7: *** Broken mirror ***
Capitolo 8: *** Breath of Life ***
Capitolo 9: *** Cookies ***
Capitolo 10: *** Falling ***
Capitolo 11: *** In the Cage ***
Capitolo 12: *** Monster ***
Capitolo 13: *** To kiss or not ***
Capitolo 14: *** Who do you think you are? ***
Capitolo 15: *** Will you die for them? ***
Capitolo 16: *** Special ***
Capitolo 17: *** Cruel ***
Capitolo 18: *** That was the plan ***
Capitolo 19: *** Power ***
Capitolo 20: *** So Cold ***
Capitolo 21: *** Heaven ***
Capitolo 22: *** South Pole ***
Capitolo 23: *** Magic Spell ***
Capitolo 24: *** Diving in the Ice ***
Capitolo 25: *** To Asgard ***
Capitolo 26: *** Don't Die! ***
Capitolo 27: *** Father ***
Capitolo 28: *** StepBrothers ***
Capitolo 29: *** Bifrost ***
Capitolo 30: *** All the lonley people.. ***
Capitolo 31: *** Complicated ***
Capitolo 32: *** Lightning in the Sky ***
Capitolo 33: *** A Step Form Death ***
Capitolo 34: *** The End - Credits ***



Capitolo 1
*** Assemble.. Again ***


"Jarvis chiama Pepper! " Tony Starck stava preparando le valigie con lo stretto indispensabile per trasferirsi alla restaurata base dello SHIELD.

"Subito signore. " gli aveva risposto la voce elettronica, la chiamata era cominciata e una voce aveva risposto "Pronto? Tony? cosa c'è lo sai che sono in un'importate riunione!"

"Pepper so cosa stai facendo, ma so anche che se non ti avessi chiamata ti saresti arrabbiata di più."

"allora cosa c'è?"

"Tesoro, sono stato convocato!

"Oh .. ma è fantastico. a cosa esattamente?

"ti ricordi vero di un certo Nick Furry, sai quel tizio che fa l'agente segreto, quello che ama vestirsi da pirata anche mentre lavora..

"Oh mio dio! lo SHIELD ti richiama e tu me lo dici così? Cosa è successo?

"Se te lo avessi detto in un'altro modo sarebbe cambiato qualcosa?

" No ma.. "Comunque ha parlato di altri alieni, come la volta scorsa più o meno.

"Sarà pericolos... aspetta, te ci vai vero? perchè non puoi non andarci!

"Sì. Ci vado. Sono costretto. E poi incontrerò di nuovo la squadra, sarà una bella rimpatriata forse questa volta non festeggieremo con il kebab, preferirei invece provare qualcosa di..

"Tony!

"Sì scusa Pepper. Stavo dicendo.. Sto partendo!

"Bravo! E..

"Non dirmi di stare attento, tranquilla una razza aliena TORNA a conquistare il pianeta forse più cattiva e con un esercito ancora più numeroso e io vado a combatterla con l'aiuto di sole 4 persone. Veramente sono commosso da come ti preoccupi per me!

Tony parlava con toni ironici com'era suo solito. Si avviava verso la terrazza della torre dove lo aspettava un jet dello SHIELD.

"Tony.. Stai attento e, rimandali da dove sono venuti! "Puoi contarci! Ti chiamo appena ho finito, se è come l'ultima volta non ci vorrà molto. Anche se non mi hanno ancora informato sui particolari... "

 

 

Il viaggio in jet era stato lungo, almeno 3 ore, Steve Rogers era ancora un pò indolenzito, ed era preparato a ricevere le peggiori notizie che riusciva ad immaginare. Ma nonostante l'incombenza di un possibile nuovo attacco alieno era eccitao al pensiero di reincontrare i suoi compagni. L'ultima volta era stata diversi mesi prima, ormai quasi 10. Quando tutti insieme avevano sconfitto un esercito infinito di mostri alti 2 metri guidati dal fratellastro pazzo di Thor. Non si erano più visti tutti insieme, gli incontri con Natasha e Clint non erano la stessa cosa, visto che passavano il tempo a compilare rapporti. Ma dopo poco il Capitano si era stancato ed era passato ad una vita più tranquilla in una cittadina con poche anime,in mezzo alla campagna, dove passava il suo tempo a combattere il crimine, se così si possono definire i ladruncoli d'auto; dopo aver combattuto in ben 2 guerre distanti 70 anni.

 

"Eccoti Capitan Campagnolo ! in forma come sempre eh?

"Stark! te invece, sembri un pò invecchiato.

"Stai imparando, vedo che spedirti tutti quei volumi sull'ironia è servito a qualcosa!

"Sì, i volumi. Come sei riuscito a far stampare un'altra copertina su tutti?! I miei vicini mi hanno preso per un vecchio pervertito! E la faccia del postino.. Non hai idea.

"Vecchio sei. Ma non ho idea a cosa tu ti stia riferendo, in qualche modo sulle copertine c'era qualcosa di imbarazzante.. non riesco a immaginare cosa. Veramente."

 

Alle loro spalle pochi passi più in là Bruce Banner stava ridendo tentando di trattenersi il più possibile per cercare di reggere il gioco all'uomo di latta, che gli aveva raccontato tutto riguardo alle copertine porno, mentre viaggiavano insieme nel jet firmato SHIELD; ma la cosa non gli riusciva molto bene.

 

"Dai ragazzi vi siete appena reincontrati, io mi immaginavo una rimpatriata piena di affetto e di abbracci.

 

Interruppe Natasha divertita segiuita da Clint Barton, in guardia e come sempre munito delle sue inseparabili frecce, e dal arco indossati a tracolla.

 

"Natasha ha ragione, e poi non abbiamo tempo per metterci a scherzare ora, Fury dice che la situazione è molto più grave di quanto possiamo immaginare."

 

Clint distrusse definitivamente le loro speranze, la prossima missione sarebbe stata peggiore della precedente. E questo significava anche troppo.

 

"Ecco lo sapevo!" Urlò deluso Steve.

"è la prima volta che sai qualcosa prima degli altri, notevole!" Anche sotto pressione Tony Stark non smette mai di fare ironia; un altro motivo per cui era ammirato dai suoi compagni.

"Basta." Banner gli fece smettere, anche se i due non smettevano di lanciarsi strane occhiate, un pò minacciose, un pò divertite, un pò pensierose.

 

I vendicatori quasi al completo entrarono nella gigantesca base dello SHIELD che altro non è che un gigantesca, enorme, smisurata portaaerei volante.

"Allora tutti nella sala riunioni! Ricominciò Tony con un tono emozionato e stranamente allegro, il tono della sua voce era senza dubbio fuori luogo ma lui non se ne preuccupò. Al contrario aveva incuriosito la squadra.

"Come mai così felice? L'ultima volta entrare nella sala riunioni non ti rendeva così eccitato Chiese Steve perplesso

"L'ultima volta la sala riunioni era un posto noioso dove potevamo fare solo,.. riunioni.

"Mi sembra sia questo lo scopo. Adesso cos'è invece? un parco gioch..no?

Il team camminava tra i corridoi e Tony sembrava fare strada in un modo fin troppo sicuro, giunsero finalmente davanti ad una porta di legno che ricordava quella di un locale o di un... bar..

"Non ci credo!

"E invece sì!! Sapete è il lato positivo di aver finanziato le riparazioni alla base volante dello SHIELD. Cosa ne dite?

 

Il gruppo si era ritrovato in una stanza luminosa con una decina di sedie impilate accanto ad una parete, un paio di poltroncine in mezzo alla stanza e un bancone rifornito di alcolici e snack. La sala delle riunioni era un bar.

 

"Io non voglio e non posso stare in un posto come questo!

"Su Banner smettila, Rogers non si è nemmeno lamentato!

"Non mi sono lamentato perchè sono troppo scioccato per dare qualsiasi commento!

"Bhè.. non è così male, potremmo usarla per... rilassarci! "Esatto Bruce ha ragione e se non è lui l'esperto su come rilassarsi.

 

"Agenti.

Nick Furry era arrivato alle loro spalle. "Non c'è da preoccuparsi questa sala delle riunioni non è ancora terminata.. No Stark! è inutile, i patti erano questi, e devi ringraziare che ho accettato il progetto.

"I patti erano che io finanziavo le ricostruzioni e voi avreste aggiunto qualche stanza dov'era possibile.. appunto rilassarsi, ha idea di quanto sia difficile fare il supereroe?! E riguardo al preogetto sono sicuro che le fa comodo avere un posto del genere...

"Adesso basta! Non siamo qui per questo!

Barton non potè fare a meno di infilarsi nella conversazione e riportare i presenti ai fatti importanti.

 

I Vendicatori uscirono dalla stanza in silenzio seguendo il direttore, che intanto parlava di indizzi, di possibili minaccie aliene, di avvistamenti spaziali, di raggi gamma e di passaggi tra l'universo. Nessuno lo stava veramente capendo, o forse ascoltando, le sue chiacchere erano confuse non seguivano una logica, sembravano più girare intorno al problema, che il problema in sè; così Steve spazzientito decise di dare una svolta alla discussione.

 

"Dov'è Thor?!

 

Fury non era così sorpreso e capendo che le sue chiacchere non avevano avuto l'effetto sperato di mantenere le acque calme e di guadagnare ancora un pò di tempo rispose.

 

"Sta arrivando.. Ma

 

"Quale "MA" Direttore?" Interruppe Natasha

"Il dottor Selvig... Lui non verrà solo...Vedete la cosa è più complicata.

"Allora si spieghi!" Tony cominciava ad innervosirsi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*...lo so è la mia prima ff e non ho idea se si capisce o no la situazione comunque se fin'ora vi ha incuriosito almeno un pò sappiate che ho in mente almeno metà della storia, credo ;)

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Capitolo 2
*** Enemies ***


Gli eroi erano riuniti nell'ufficale sala riunioni, la solita della missione precedente; si erano trovati davanti strani ospiti, seduti intorno al tavolo che discutevano di cose improbabili.

Natasha riconnobbe subito che uno di loro era il Dr Selvig, il quale resosi conto del loro arrivo ed era andato a salutarli tutti come fossero fratelli, non che la cosa fosse stata fuori luogo, infondo lavorava con Clint e Natsha da tempo, aveva passato giornate intere a discutere con Antony Stark e Bruce Banner riguardo a nuove teconologie e tutti loro gli avevano salvato la vita durante l'attacco alieno.

Solamente il gruppo non trovava che fosse il momento per gli abbracci calorosi, se Fury aveva detto il vero, almeno in parte, erano in guai seri. Quando lo scienzaito si rese conto della situazione cercò di velocizzare le cose e, cogliendo tutti di sorpresa cambiò imporovvisamente tono della voce, se prima parlava dolcemente e amichevolmente, adesso usava toni da insegnate, distaccati, chiari e severi.

 

"Abbiamo riscontrato forti variazioni di onde d'energia spazili intorno al pianeta, all'inizio pensavamo fosse una cosa normale, non era la prima volta, sembravano normali cambiamenti, provocati dal vento solare..

 

 "Allora perchè siamo stati convocati?"                      Interruppe maleducatamente Stark.

"Già, se è normale che avvengano queste cose nello spazio, perchè siamo qui?"                 Anche Steve si intrometteva.

"Se mi lasciaste finire di spiegare la situazione... Stavo dicendo... Ah Sì!... SEMBRAVA tutto normale, ma poi sono arrivati loro! "

 

Selvig indicava gli altri uomini seduti al tavolo con lui, l'uomo di scienza gli aveva già incontrati in precedenza, quelli erano gli amici strampalati di Thor. Il resto della squadra, rimase senza parole, con un'esspressione interrogativa sulla faccia aspettando altre risposte. Davanti a loro c'erano 3 uomini, uno decisamente incarne, un biondino con un pizzetto discutibile ed un altro tizio dalla faccia silenzionsa; accanto a loro una donna alta e con i capelli neri; gli avrebbero facilmente scambiati per dei tipi qualunque che sierano trovati lì per chissà quale caso, ma i loro indumenti non lasciavano alcun dubbio, proveniano da Asgard.

 

"Lady Sif e i tre guerrieri ! " Aveva urlato il più robusto, così si presentavano di solito.

 

"Molto piacere, così voi sareste qualcosa come i tre moschettieri, e lei è Datragnan! Dove avete nascosto i fiorini?"

 

"Tony! Non credo sia il momento... Vada avanti Dr Selvig"            Lo calmò Banner

 

"Questi sono guarrieri di Asgard, l'avrete capito immagino, comunque sono arrivati con notizie allarmanti che così su due piedi non riuscirei a riassumere, quindi..

 

"Non si preoccupi, spiegerò tutto io!"         Lo interruppe gentilmente Sif, che continuò: "Ricorderete tutti Loki immagino..

 

"Parli del tizio con quel ridicolo elmo con le corna, sì, vagamente"                  Tony non riusciva a trattenersi e l'immagine della faccia stupita dell'asgardiana l'aveva divertito abbastanza da sopportare le seguenti prediche di Capitan Tutta-Serietà.

 

"..Dicevo.Dopo la guerra che aveva scatenato, Loki è stato punito con la reclusione, una punizione che dovrà scontare per tutta la vita, ma...

 

"Loki è scappato?! "    Occhio di Falco non era riuscito a trattenersi, odiava quell'uomo, per tutto quello che era, per quello che gli aveva fatto e che aveva cercato di fare al mondo.

 

 "No. Loki è ancora imprigionato.. Perchè voi mortali non riuscite a stare zitti ed ascoltare !? Ti prego Sif continua, e voi, aspettate che la storia sia finita prima di fare domande. Chiaro?"  

Fandral, il biondo dei tre uomini asgardiani, aveva dato una buona notizia al gruppo, che adesso si chiedeva chi fosse il nemico se Loki era ancora rinchiuso.

 

Sif riprese. "...Ma, hanno tentato di ucciderlo, e per quanto possa sembrare una bella notizia, non lo è affatto. Chi ha tentato quel gesto, non era un abitante di Asgard, faceva parte della razza dei Chitauri, quelli con cui avete combattuto. Comunque ha fallito. Era stato messo alle strette ed ha preferito la morte al fallimento. Ma prima di morire ha nominato Thanos!

 

"Oh fantastico.. un altro super-cattivo immagino! Questo cosa vuole adesso?! ... Cosa c'è? non ho interrotto nulla, la storia è finita.. Giusto?"   

 

Solo Tony riusciva a commentere gli altri stavano ancora elaborando le informazioni, e organizzando i pensieri, chi si immaginava il nuovo nemico, chi come poteva essere riuscito Loki a sopravvivere, o il semplice motivo per cui gli asgardiani non lo avevano condannato a morte quel mostro, quel assasino, invece di rinchiuderlo.

 

"Non esattamente" Fandral ormai era intento a finire la storia, così quei fastidiosi mortali avrebbero smesso di interrompere e avrebbero fatto tutte le domande che avevano in testa.

"Thanos è veramente forte, se le vostre leggende parlano di Odino e Thor, considerati potenti come delle divinità;   ...le nostre parlano di lui! E la verità è che non sappiamo ne come combatterlo ne cosa voglia veramente, almeno non NOI..."

 

 

C'era un silenzio inverosimile nella stanza, neanche l'uomo di latta osava proferir parola. Troppe informazioni di una tale portata che avevano tutti bisogno di una pausa nel silenzio più assoluto per capire bene e rendersi conto che le parole che avevano ascoltato erano la verità. Se quelli che gli uomini considerano dèi, a loro volta condiderano altri come divinità, allora nessuno dei persenti riusciva ad immaginare quale potesse essere la forza con cui si sarebbero andati a scontrare.

E quel -almeno non NOI- aveva rivelato anche troppo, c'era qualcuno che sapeva cosa cercava dalla Terra Thanos, e non era tra i presenti. L'unico con questa informazione I vendicatori "mortali" lo avevano visto per l'ultima volta mesi prima, e il loro incontro non era stato picevole.   E mentre realizzavano, un espressione truce e sconvolta prendeva posto sulle loro facce.

L'unico che adesso poteva dirgli contro  chi e cosa dovevano combattere era colui che aveva tentato di schiavizzare il pianeta, che voleva vederli soffrire e morire lentemente, che gli odiava;   che sapeva come debellare la nuova minaccia.

LOKI.

 

 

 

 

 

 

 

*Eeh.. cosa ne dite?

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Capitolo 3
*** Wait ***


"Voi starete già lavorando su come recuperare le informazioni, non è così?"

Natasha era impaziente, non riusciava a sopportare l'idea di rivedere quel essere che l'aveva quasi fatta impazzire per salvare il suo partner, sapeva che la sua era una domanda stupida, se avessero già saputo tutto gli asgardiani adesso si starebbero organizzando, invece di aspettare.

La sua domanda infatti non ricevette risposta, non per scortesia ma perchè nessuno dei presenti riusciva a dire, ciò che già sapevano, ad alta voce.

 

Adesso i pezzi combaciavano, perchè Thor non era ancora sulla Terra se la minaccia era così grave, perchè al suo posto erano arrivati dei guerrieri, fidati amici del dio; che non erano lì per combattere: portavano un messaggio: Un nuovo nemico: vuole..., non sapevano cosa voleva; e l'unico modo per scoprirlo; un vecchio nemico, che stava tornando sulla Terra e che quindi era meglio che i mortali si organzzassero per accolgierlo; .. che doveva diventare un alleato.

A questo punto era chiaro che non potevano fare niente, solo aspettare, aspettare l'arrivo di Thor, e di Loki.

 

Era passata quasi un ora ed i Vendicatori non riuscivano a stare tranquilli; in quei momenti l'idea del bar-sala riunioni era risultata geniale, quasi tutti avevano gradito un drink bello forte, che allentasse un pò la tensione.

 

"Come potete bere in un momento come questo? Dovreste tentare di essere il più lucidi possibile, invece di ridurvi così! Quando arriverà dovremo essere proni!

 

Occhio di Falco non doveva e non voleva distrarsi, al contraio cercava in tutti i modi di pensare al dio dell'inganno, a come lo avrebbe torturato per falro parlare, sapeva che non avrebbe collaborato facilmente, quindi si preparava già per il gradito spettacolo.

 

Natasha aveva capito a cosa Clint pensasse solamente dal tono della sua voce, gli si avvicinò e gli parlò tranquillamente senza fargli capire che gli aveva letto nel pensiero.

 

"Sai, sono preoccupata. Non tanto per Loki, lui lo abbiamo già sconfitto, quanto più per questo..Thanos; se è veramente così forte come dicono...

 

"Non preoccuparti, sono sicuro che ce la caveremo anche contro questo mostro, infondo abbiamo affrontato un esercito alieno e una divinità.

 

Il tono dell'arcere adesso era più tranquillo, non più pieno di rabbia, Vedova Nera era riuscita a riportarlo alla realtà, almeno per il momento.

"Allora, cosa ne faremo?" Tony aveva malamente riaperto la discussione.

"Parli di Loki? Steve non era abituato all'alcol e aveva paura di essersi perso qualche battuta.

"No. Parlo degli occhiali di Bruce, non vedi, ormai sono passati di moda. Eh sì! credo che dovrai comprati un nuovo modello, magari con le lenti resistenti agli urti!

"Cosa?!

"Certo che sto parlando di Loki Capitano, a cos'altro potrei pensare ora?

 

"Lo convinceremo gentilmente a collaborare! "

Le parole del direttore erano chiare e forti, per niente ironiche, non sembravano ammettere contraddizioni, sperava veramente che non ci sarebbe stato bisogno di torturare il prigioniero, perchè sapeva che il dio delle malefatte sarebbe stato felice di far durare la cosa per le lunghe, e visto che qulunque metodo dipendeva dalla sua disponibilità era più ragionevole cercare di convincerlo con le buone. Questo non significava che se non avesse collaborato con le prime, Nick Fury avrebbe esitato a infliggergli le torture più atroci.

"E tra poco sarà qui, quindi è meglio che vi prepariate ad accoglierlo.

 

Gli agenti erano ancora scioccati, ma ormai era troppo tardi, dovevano soltanto pensare al bene dell'umanità, quindi dopo una manciata di minuti erano sul ponte della portaaerei, tutti armati e pronti all'azione, a cercare nel cielo lo stesso raggio di luce che avevano visto 10 mesi prima e che aveva fatto scomparire gli stessi due uomini che stavano aspettando.

 

"Siamo sicuri che l'appuntamento fosse per oggi? Io non vedo ness..

Iron Man non era riuscito a finire la frase che una luce accecante comparve dal nulla sopra di loro e si scaraventò a terra, dalla luce che lentamente scompariva si cominciavano ad intravedere due figure che si facevano sempre più precise.

 

 

 

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Capitolo 4
*** Asking the devil to dance ***


Loki era nell'esatta copia della cella dove era stato rinchiuso la volta precedente, disteso sull'unica branda, guardava il soffito, i polsi appoggiati sopra la fronte, le braccia rilassate impedivano ai passanti di vedere la sua espressione. Nonostante odiasse quegli stupidi mortali, il suo unico gesto di disprezzo era stato un sorriso maligno, mostrato al team mentre gli passava accanto scortato da Thor e dagli agenti dello SHIELD.

Non aveva detto una parola, all'inizio non aveva neanche la forza di parlare, le torture che aveva subito durante la prigionia e l'attentato a quella che ormai non era più vita glielo impedivano, era debole. Troppo.

Ma disteso su qulla specie di letto si convise che aveva fatto bene; il silenzio era peggiore di qualunque insulto: non lasciava speranze. Sapeva che il loro destino era nelle sue mani.

 

I Vendicatori avevano salutato calorosamente il dio del tuono appena si erano ritrovati tutti insieme nella sala riunioni; le loro faccie erano deluse, si aspettavano di vedere un malefico dio degli inganni forte, con l'odio negli occhi che tentava in tutti i modi di impedirgli di salvare il loro pianeta, sempre che Thanos volesse fare qualcosa alla Terra; ma avevano visto solamente un fantasma, che camminava lentamente e stancamente quasi che ogni passo gli provocasse dolore. Una scena agghiaccinate, per non dire penosa.

 

Tuttavia non potevano permettersi sentimentalisimi, tantomeno con quel mostro.

 

Bruce era abituato a vedere i malati, anche malati terminali e Loki gli sembrava uno di questi, ma in condizioni peggiori.

 

"Perchè è in quello stato? " Il dottore non riuscì a trattenersi, era il suo lavoro prendersi cura delle persone, chiunque fossero.

 

Gli altri non osarono contestare la domanda, sia Tony che Steve avevano visto da vicino la guerra, Natasha e Clint erano assasini profesionisti, ma nessuno di loro si era mai trovato di fronte uno spettacolo del genere.

Thor provava solo pena per Loki ormai, e fu felice quando capì che i suoi sentimenti non erano legati al fatto che fossero cresciuti insieme, ma perchè effettivamente quella divinità che sembrava già morta faceva pena.

 

"La sua unica punizione non è la prigionia gli è impedito di dormire e di mangiare...tranne per non farlo morire"

 

"Vuoi dire che non mangia e non dorme da quasi un anno?"

Occhio di Falco aveva un tono quasi deluso, come se non sapesse più come torturare il dio, se stava già sopportando questo sarebbe crollato facilmente e non si sarebbe goduto la sua vendetta.

 

"Quasi, ormai. Ma non è ancora in pericolo di vita, l'organismo di noi asga...

Si bloccò per un istante quando capì che stava sbagliando, Loki non era un asgardiano, era un gigante di ghiaccio.

"..Tra le razze conosciute, solo quello umano non riesce a sopportare questo genere di tortura. E non possiamo preoccuparci per lui adesso, abbiamo qualcosa di più pericoloso a cui pensare. Spero abbiatte già un'idea su come convincerlo a collaborare."

 

"A dire il vero no! Speravamo che tu potessi aiutarci. Sai visto i vostri rapporti speravamo che con te si "confidasse" "

Steve non sapeva veramente come convicere Loki, non aveva mai neanche pensato alla tortura. Poi aveva capito quanto era stato sciocco, credeva che anche gli altri avessero i suoi principi, quando era chiaro che invece la tortura era la prima cosa che avevano pensato tutti i presenti.

 

"Pensavamo di chiderglielo gentilmente, all'inizio. Se poi non avesse collaborato saremmo passati ad altro.."

Il direttore intervenì lasciando intuire a tutti le sue allusioni.

 

"Pensavo che vi sareste presentati uno alla volta, presentando le vostre ragioni."

 

In quel momento tutti capirono che il direttore non aveva mai veramente che Loki collaborasse con loro pacificamente, voleva vederlo soffrire. Dopo quello che gli aveva fatto ne aveva tutte le ragioni; il -mancato re- aveva ucciso Culson, un suo agente, il suo migliore amico che poi era morto sotto (i suoi.. il suo occhio.

 

I Vendicatori annuirono, non potevano fare altro; se volevano evitare torture a Loki dovevano convincerlo con le parole; ma infondo non importava a nessuno come avreddero recuperato le informazioni, il vero nemico, questa volta, era un'altro.

 

"Quindi andremo dal diavolo e gli chiederemo di ballare!"

"Bene! Chi sarà il primo?!"

Tony tentava solo di sdrammatizzare una situazione momentaneamente in stallo.

 

"Vado io!"

 

L'ultima volta Natasha era riuscita ad ottenere le informazioni che le servivano. E doveva andare per forza prima di Clint, o l'arcere sarebbe stato vittima del suo stesso odio.

Tutti acconsentirono. Organizzarono anche una lista, in caso di fallimento dell' "interrogatorio" precedente.

Dopo Vedova Nera sarebbe stato il turno di Occhio di Falco, poi Iron Man, Capitan America, Thor; infine Banner, quello che doveva evitare lo stress.

 

 

 

 

 

 

 

 

*Allora? commentate. come vi sembra?

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Capitolo 5
*** He wants me ***


Natasha stava percorrendo la strada per arrivare alla cella di Loki, doveva ancora decidere che parte recitare, fare la vittima e supplicarlo o minacciarlo direttamente, o comportarsi da amica.

Daltronde Loki non aveva ancora detto una parola, poteva essere confuso e disorientato, per quanto sapeva la spia era debole, sorrise pensando per un istante che le cose potevano essere molto più facili di quello che temeva. Decise di presentarsi senza particolare intonazione così da poter scegliere il personaggio più adatto alla risposta del dio.

 

Loki era ancora disteso, non aveva cambiato posizione. Si accorse subito della presenza della spia davanti al vetro; la rossa non voleva coglierlo di sorpresa, voleva che lui si accorgesse di lei e che cominciasse a parlarle. Ma Loki non disse nulla, si girò verso la donna mettendosi a sedere, la sua pelle non era più così pallida, il corpo sembrava aver ripreso le forze e la faccia era riposata; Vedova Nera ne fù veramente sorpresa, Loki le era passato davanti agli occhi con le sembianze di un cadavere al suo arrivo, si era disteso a riposare e poco più di un ora dopo sembrava soltanto leggermente assonnato.

 

Natasha era confusa, ma evitò di cambiare esspressione; quindi è il corpo umano l'unico così debole, evidentemente le altre specie dell'universo possedevano un metabolisomo molto più resistente. Adesso capiva bene le parole di Thor. Le sue speranze di ritrovarsi davanti una divinità persa e confusa erano state dissolte in un istante.

 

"Natasha Romanoff, ci siamo già incontrati, non so se ti ricordi". L'agente si presentò diplomaticamente.

 

"Come potrei dimenticare? ..E dimmi, tu e Barton avete già messo su famiglia? Perchè se voleste avere dei figli vi sconsiglio l'adozione... dicono che la maggior parte delle volte porti solo delusioni!"

 

Loki si prendeva gioco di lei, di tutti quelli che sapeva lo stavano guardando dai monitor in qualche altra enorme stanza dove poteva immaginare si prendessero le decisioni più importanti; in particolar modo di Thor. Il dio del tuono effettivamente stava osservando la scena, l'espressione sulla sua faccia era cambiata velocemente, non sentiva la voce del fratellastro da mesi ormai, anche se andava a fargli visita quasi tutti i giorni, si ritrovava a parlare da solo; i primi tempi il dio delle malefatte lo insultava e gli rispondeva a tono, ma dopo poco si era stancato di replicare alle stupidità che uscivano dalla bocca del biondo.

 

Thor non si sarebbe mai immaginato che Loki avrebbe parlato così facilmente, ma la cosa che più lo aveva infastidito era quello che aveva detto; quindi Loki si sentiva una delusione? O forse era stato deluso? Thor non lo sapeva. Sapeva solo che avrebbe ascoltato il resto della conversazione, voleva conoscere il significato delle parole del dio degli inganni.

 

"..A dire il vero no! Ma grazie comunque per il consiglio." Alla fine aveva scelto di recitare la parte dell'amica.

 

"Come mai così pacifica, Agente Romanoff? Non dirmi che hai pena per me?"

 

"Di cosa stai parlando?"

 

"Vuoi dire che non lo sai?"

 

Il tono di Loki era un'evidente presa di giro ma Natsha decise di stare al suo gioco.

 

"A dire la verità no! Raccontami."

 

"Bhè, credevo mi aveste portato sulla Terra per proteggermi.. bhè.. da Thanos"                          Sembrava che Loki dicesse la verità, era serio.

 

"Proteggerti? Lui vuole te?"                                                            Il viso della spia era più rilassato, anche se sapeva che non c'era da fidarsi di Loki.

 

"Sembri stupita Vedova, perchè lo credi così incredibile?"

 

"Non credevo che questo mm..Thanos ti volesse morto, da quanto ho visto mi sembra che la tua punizione possa essere.. peggiore."

 

"Lo sò, forse era per questo che speravo mi trovasse"

 

La faccia del dio sembrava triste, quasi che volesse realmente la morte. Natasha Romanoff era senza parole, non era preparata ad una frase del genere, non sapeva se poteva fidarsi di quelle parole, ma le sembravano vere ed ingenue.

Ma se Loki stava dicendo la verità la Terra non aveva niente da temere. Se Thanos cercava Loki dovevano solo impedire che la divinità restasse sul pianeta, non importava cosa avrebbe pensato Thor.

Un mezzo sorriso le comparve sul volto. Quando alzò lo sguardo vide che il dio la stava osservando ma non si trattenne. Non importava se l'aveva vista sorridere al pensiero che sarebbe morto.

 

Ci fù silenzio per un pò; i due si guardavano senza dire niente, poi il gigante di ghiaccio si distese nuovamente e riprese la posizione che aveva prima che arrivasse la spia.

La donna capì che era il momento di andarsene, non camminava velocemente, non doveva correre contro il tempo per salvare il mondo, ma arrivata sull'uscio della porta sentì una frase che le fece gelare il sangue nelle vene.

 

"Se un bugiardo dice che sta mentendo, sta mentendo?"

 

Si girò verso il prigioniero, non aveva la faccia nascosta, riuscì chiaramente a vedergli in volto un sorriso crudele.

Poteva essere veramente solo una bugia?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*uuh.. che fatica; allora qual'è la risposta? se un bugiardo dice che sta mentendo, sta mentendo?

Commentate! :)

 

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Capitolo 6
*** Paradox ***


"Non può essere vero!"

 

"Ma neanche falso!"

 

Le due menti più brillanti dei Vendicatori erano confuse, sia Stark che Banner cercavano una risposta che non c'era.

 

"Cosa significa?"

 

Anche questa volta il dio dei fulmini non capiva, nè le parole dei suoi alleati, nè di suo fratello.

 

"Significa che non c'è una risposta..è un Paradosso!"

 

"Quindi Loki ha mentito?"

 

Vedova Nera era sconvolta, era stata presa in giro; almeno era quello che aveva capito; per quale altro motivo il dio delle bugie avrebbe detto quella frase, se non era così?

 

"Forse sì e forse no! Se come dite voi è un paradosso ha detto entrambe le cose!"

 

Il Capitano era confuso, ma sapeva che Loki avrebbe tentato in tutti i modi di complicar loro il lavoro. Quindi cercava di ragionare logicamente con il poco che sapeva.

 

"Hai ragione! Una cosa di cui siamo sicuri è che Thanos vuole Loki morto! Quindi lui non ha completamente mentito."

 

Occhio di Falco ricordava bene come i guerrieri asgardiani gli avevano raccontato dell'attentato alla vita del gigante di ghiaccio; quindi su quello neanche Loki stava mentendo.

 

"Quindi Loki sà che noi sappiamo che lui sà!"

 

Stark aveva colto tutti di sorpresa, il resto della squadra si prese qualche secondo per riallacciarsi al filo del discorso. Ma serviva comunque una spiegazione.

 

"Ok, fermiamoci un'istante; cosa sà Loki: Cosa vuole Thanos dalla Terra e probabilmente anche come liberarsi di lui in caso di pericolo. Ci siete?

 

La squadra annuì.

 

"Bene, quando è stato portato qui, nella base dello SHIELD, deve sicuramente aver intuito che noi sapevamo qualcosa riguardo ai suoi rapposti con Thanos, probabilmente però non ha idea di quanto sappiamo.."

 

"Per questo Natasha ti ha raccontato quella storia, per capire quanto sappiamo; te hai annuito dimostrando che non sapevamo nulla. Poi ti ha fatto quella domanda, per dimostrarci e farci pesare che effettivamente non sappiamo nulla; e che siamo degli ingenui."

 

I discorsi di Tony Stark e Bruce Banner si completavano, ormai si conoscevano e avevano scoperto che la pensavano allo stesso modo su molte cose. Ma anche se il tono del dottore non voleva essere un'accusa, le parole dette avevano lasciato la donna delusa di se stessa.

Il prigioniero si era preso gico di lei fin dall'inizio, e lei non era stata abbastanza intelligente da capirlo; che dire, era delusa, si sentiva una sciocca.

 

"Natasha non è colpa tua! Lui mente! Mente qualunque cosa dica, è bravo in quello che fa. Neanche io riesco a capire quando dice la verità!"

 

Thor cercava di non far sentire in colpa la rossa, ma mentre le diceva quelle parole, capiva che anche lui era stato un'idiota a continuare a credere alle parole del fratellastro; che Loki lo aveva sempre preso in giro, fin da quando era nato; tutte le cose che riguardavano Loki erano solo bugie.

Era la seconda volta che si sentiva in questo modo, uno stupido, ingenuo; tradito.

La prima volta era stata quando si era recato sulla Terra quasi un anno prima per fermare una guerra, e aveva visto Loki uccidere un uomo, l'agente Culson, a sangue freddo, sotto i suoi occhi. In quel momento il dio dei fulmini si era accorto di tutto l'odio che il moro provava, e, che in quell'istante Loki non fosse più il fratello che aveva amato in tutti quei secoli.

Nella seconda, aveva pensato per un'istante che il dio delle malefatte si fosse pentito delle azioni compiute e avesse deciso di dire la verità; ma non era così.

 

La faccia della divinità era delusa, Sif l'aveva notato facilemente. Ad Asgard solamente la famiglia reale ed i fidati amici del principe erano a conoscenza delle vere origini di Loki.

 

"Thor non è neanche colpa tua! è sua!"

 

"No! Non è vero! Io potevo fare qualcosa per lui, cambiarlo! E non l'ho fatto!"

 

 

"Ehy ! Un'attimo! Di cosa state parlando?"

 

Con tutti quei discorsi complicati il cervello dei presenti era confuso, troppe domande senza risposta; se poi quei due asgardiani cominciavano a parlare di cose segrete, la faccenda si complicava e per loro era indispensabile sapere il più possibile della situazione.

 

"Vi ho detto che Loki è stato adottato!"

 

"Sì è vero! Ma non hai aggiunto molto a riguardo!"

 

"Loki non è un asgardiano, ha origini diverse dalle mie, non solo non è mio fratello di sangue, non apparteniamo nemmeno alla stessa razza...lui è un Gigante di Ghiaccio!"

 

"Cosa sono i Giganti di Ghiaccio?"

 

Chiese il cecchino.

 

"Puffi! Puffi piromani!"

 

Neanche questa volta Stark era riuscito a trattenersi, e nonostante lo sguardo maligno dell'arcere che non amava essere preso in giro, la domanda di Thor sul fatto che i puffi potessero essere particolari razze aliene conosciute sulla Terra aveva fatto sbellicare tutti i terrestri presenti.

Ma dopo poco i discorsi erano tornati al soggetto principale.

 

"Sono una razza mostruosa, hanno cercato anche di dominare il vostro pianeta secoli e secoli fa, ma Odino, il Padre degli Dèi gliel'ha impedito ed ha salvato la vostra razza! Somigliano ai Chitauri, le creature che avete affrontato poco tempo fa."

 

Sif si era intromessa, non voleva far pesare a Thor colpe non sue; non poteva sentirsi in colpa per le sconsideratezze del fratellastro.

 

"Bhè, a me non sembra che Loki assomigli molto a quei mostri!"

 

Anche Fury era confuso, e chiedeva spiegazioni.

 

"Non so bene perchè, ma Loki mostra il suo vero aspetto solamente quando tocca lo Scrigno degli Antichi Inverni, il cuore del potere di Jotunheim, il pianeta abitato dai giganti, ma neanche in quell'occasine il suo aspetto è molto diverso, mio Padre mi ha detto soltanto che la sua pelle cambia colore".

 

 

"Adesso capisco cosa intendeva Loki con quella battuta, probabilmente si sente una delusione. "

 

Natasha non aveva considerato che Loki potesse essere addirittura di una razza diversa da quella di Thor; ma soprattutto per lei non era una colpa essere adottati, avrebbe cambiato volentieri famiglia.

 

 

 

"Barton!"

 

"Sì, Thor?"

 

"Devo chiederti se posso prendere il tuo posto, lo so che ci siamo organizzati.. ma vorrei parlare con lui."

 

"Vera.."

 

"Vai pure Thor, Clint non ha nessun problema!"

 

Vedova Nera aveva risposto velocemente, tanto che Occhio di Falco non riuscì a controbattere, si limitò a guardarla con rimprovero.

Thor si avviò verso la cella del fratellastro.

 

 

 

 

 

 

 

*e anche questo è fatto..

 

Spiegazione del paradosso: (che poi non ha spiegazione perchè è un paradosso)

Un bugiardo dice che sta mentendo, sta mentendo?

1-un bugiardo dice che mente, quindi sta dicendo la verità

2-se sta dicendo la verità, non sta mentendo

3-se NON sta mentendo quando afferma che sta dicendo una bugia, sta dinuovo mentendo

4-se sta di nuovo mentendo, sta dicendo la verità

 

... e si va avanti così all'infinito... quindi PARADOSSO!

 

Quindi Loki mentiva? oppure NO??

 

 

(ovviamente nominando i puffi spero di non aver commesso nessun genere di reato sul copyright, se invece l'ho fatto la storia non ha scopi di lucro quindi non l'ho fatto..ma se l'ho fatto? oddio! un altro paradosso! XD)

Commentate :)

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 7
*** Broken mirror ***


Il dio del tuono si stava lentamente avvicinando alla gabbia di verto infrangibile dov'era rinchiuso il suo fratellastro, prima di rivolgergli la parola era rimasto a guardalro per un qualche minuto, aspettando che il moro ricambiasse lo sguardo. Ma il biondo avrebbe potuto aspettare all'infinito, il prigioniero non gli avrebbe mai dato la soddisfazione di guardarlo.

 

"Loki?"

"Thor."

 

Il dio delle malefatte aveva lentamente scostato le braccia dalla faccia e si stava lentamente sedendo per guardare divertito il suo ospite.

 

"Era da molto che non sentivo la tua voce, cominciava a mancarmi. Non mi rivolgevi più la parola, credevo che tu non mi volessi più bene."

"Cominciava a mancare anche a me."

 

Loki non disse niente riguardo all'ultima frase del fratellastro, l'aveva fatto di proposito, voleva che il possente dio del tuono non avesse certezze, nè odio, nè amore, e infondo era questo che provava il moro. Durante tutto l'arco della sua vita si era sentito dire di dover amare la sua famiglia; ma non aveva più una famiglia, non l'aveva mai avuta, e per quanto si sforzasse sentiva che non provava più nulla per quella che un tempo era la sua casa.

 

Thor non ricevette alcuna risposta approposito di quello che considerava il punto della situazione, suo fratello lo amava ancora?

Aspettò per qualche istante che Loki continausse la frase, ma il dio delle menzogne non disse nulla.

 

"Loki, sai perchè siamo venuti sulla Terra?"

"Perchè così non ti sentirai responsabile per quello che mi faranno."

"Cosa stai dicendo!?"

"Tu credi che io sappia qualcosa riguardo a Thanos. E siamo venuti su Midgard perchè non riusciresti a giustificare le tue azioni; tu vuoi convincermi a -collaborare-; e se non ci dovessi riuscire con le parole; non vuoi sentirti responsabile per le torute che dovrò subire!!"

"Non è vero!! Menti!! Io sono qui per proteggere la Terra da qualunque cosa possa minacciarla!"

"Appunto! Tu! Non io! Ti sei già scordato cosa è successo l'ultima volta che sono venuto sulla Terra?!

"No, ma credevo che tu avessi capito quanto è grave ciò che hai fatto e che volessi redimerti, fare la cosa giusta! Può tornare tutto com'era prima, tu puoi tornare com'eri, buono; un tempo avevi un buon cuore, non capisci, se...

 

Thor parlava con toni affranti, e con un'esspressione commossa, il dio in piedi davanti a lui invece si limitava ad accigliarsi e a scuotere la testa negando.

 

"Se, se cosa? Non sono io qui quello che non ha capito! Sei te! Sei ancora qui a farmi domande stupide, senza accorgerti che io ti ho già risposto. Ma te, te sei il grandre Thor, figlio di Odino, il prossimo re di Asgard; come posso sperare che tu mi comprenda!?"

 

Ci furono diversi minuti di silenzio poi Thor ricordò quello che Loki aveva detto a Natasha, una battuta, ma che avevano interpretato come il sentimento di Loki di sentirsi una delusione. Cominciò a parlare con un tono amorevole.

 

"Loki..."

 

Il moro si era risistemanto sulla branda, guardava fuori dal vetro, un muro di metallo nero sulla sua sinistra, non avrebbe dato soddisfazione al fratellasrto guardandolo. Ma il biondo andò comunque avanti.

 

"Voglio che tu sappia che nonostante quello che hai fatto, io ti vorrò sempre bene e..

"Thor.."

 

Loki interruppue il dio del tuono con voce dolce, alle sue parole aveva sorriso, ma non aveva riso per la felicità, più che altro perchè quelle frasi sembravano dette da un bambino, ingenue, promesse che non potevano essere mantenute perchè chi le aveva fatte non aveva idea di tutto quello che significavano; al contrario, l'uomo a cui erano rivolte lo sapeva perfettamente. Per questo Loki sorrise, era come ascoltare una bugia sapendo la verità; inutile, ma divertente, soprattutto per chi delle bugie era il dio.

 

"..Noi siamo come uno specchio rotto, non possiamo farci niente. Quindi, adesso, chiedimi quello per cui sei venuto, ascolta la risposta e poi lasciami in pace."

 

Thor annuì.

 

"Loki, tu sai cosa sta accadendo, con Thanos, sta venendo sulla Terra, cosa sta cercando?"

"Io, non lo so."

"Cosa? Loki! Stai ancora mentendo!"

 

Thor era deluso, ed arrabbiato; non si aspettava una risposta del genere, dopo tutto quello che si erano detti Loki continuava a mentire.

Andò via tirando il pugno chiuso su un muro, lasciò un segno nella parete, profondo almeno 20 cm, il rumore si sentì fino alla sala delle riunioni.

 

Appena arrivato nella sala riunioni, trovò i compangni in silenzio, pensavano a cosa significasse un specchio rotto, per conoscere il significato della frase bisognava conoscere bene anche il rapporto tra i due fratelli, e nessuno lì lo conosceva bene, forse invece era un'altro trabocchetto; guardarono il dio biondo con aria interrogativa, neanche Thor lo sapeva.

 

Si misero tutti a guardare i monitor per osservare il prigioniero sorridente, che in piedi vicino al muro di vetro cercava di sporgersi per vedere il segno del pugno lasciato da Thor.

 

Soddisfatto di quanto aveva visto il dio delle malefatte stava tornando a sedere sulla sua branda, ma, arrivato al centro della cella camminando sempre più lentamente le gambe gli cedettero. Si ritrovò in ginocchio, che respirava faticosamente, la vista stava calando, vedeva sempre più sfocato, poi solamente le ombre e mentre cadeva disteso sul pavimento senza più nenache la forza di respirare non riusciva più a vedere niente, solo l'oscurità, un'altra volta.

I Vendicatori avevano assistito a tutta la scena, nessuno aveva capito bene cosa era successo. Thor però era sicuro, Loki non fingeva, si precipitò da lui correndo, urlando per far aprire la porta di vetro della cella, seguito da Bruce e Steve.

Bruce era l'unico dottore, si mise a sedere accanto al dio. L'espressione shoccata.

 

"Non respira! Non sento il polso!"

 

Cominciò con un massaggio cardiaco.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*Shok? (ma si scrive così??m -.-" va bhè)

questo è ancora niente!

:) muhahahaha

ps: si! thor non capisce mai niente!

 

Al prossimo capitolo! commentate!

 

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Capitolo 8
*** Breath of Life ***


Luce, una luce bianca lo accecò appena aprì gli occhi. Non era più nella cella dov'era stato rinchiuso. No, era in un posto totalmente diverso.

Sotto i piedi c'era solamente sabbia, finissima e bianca. Il cielo era nero cosparso di stelle. Intorno a lui niente, solamente una pallida sabbia bianca che si estendeva all'infinito. L'ambiente non era buio, al contrario, molto luminoso, anche se non c'era nulla che produceva luce o calore.

Il dio delle malefatte guardò in lontananza verso un puntino nero che vedeva chiaramente all'orizzone, il puntino scomparve silenzioso in una nuvola di leggero ed inconsistente fumo nero per poi ricomparirgli alle spalle. Così vicino riusciva bene a distingure i contorni di quella macchiolina: dietro di lui c'era una bellissima donna, gli occhi neri e fini, le labbra chiare, la pelle pallida, i capelli di un nero così scuro che ci si poteva perdere dentro; la sconosciuta indossava un lungo e pesante mantello nero che nascondeva del tutto la sua corporatura estremamente magra.

"Se continui così mi ucciderai"

Commentò Loki con aria ironica, perfino sorridendo, come se conoscesse la donna misteriosa da tutta la vita.

Anch'ella sorrise e lentamente si portò davanti al dio.

"Sai che non è così.."

"Ah, finalmente; l'unica persona con cui desideravo parlare.."

"Interessante, ma dimmi, di cosa vuoi discutere?"

"Voglio parlarti esattamente di quello per il quale mi hai trascinato qui. Ma prego comincia te."

"Immagino quindi che tu sappia già tutto il resto. Meglio, non dovrò parlare molto allora. Tu sai perchè sei qui, adesso, perchè nonostante tutto, tu sia ancora vivo; hai sempre saputo di essere diverso, anche prima di scoprire le tue origi..

"Mi hai già fatto questo discorso, ti prego di arrivare al punto."

"Bene,allora non vuoi sarò costretta ad usare i soliti giri di parole, ascoltami molto bene; Tu Loki figlio di Laufey hai il compito di fermare Thanos!

"Cosa?"

"Non puoi sottrati ad un mio ordine, lo sai!"

"Aspetta. Perchè sarei proprio io quello che deve fermarlo?!"

"Non devi essere per forza te quello che dovrà combattere contro di lui, ma devi fare in modo che non realizzi i suoi piani!

"Non potete semplicemente parlare voi due? Parlagli, digli che la sua è follia!"

"Non posso, confido ancora nel suo buon senso!"

"Per questo stai chiedendo a me di fermarlo!?"

"Thanos sà che quello che sta tentando di fare è sbagliato, gli serve soltanto un pò di tempo per tornare in sè."

"Non è vero! è un folle, non si fermerà da solo! Convincilo a seguirti! E' quello che volete entrambi!"

"Non è così facile, lo sai, ogni cosa ha il suo tempo per vivere, io non posso cambiare questo!"

"E..ed Il libero arbitrio? Non dirmi che questo non significa niente, tutti posso scegliere! Persino gli anni da vivere!"

"Non posso convincerlo a seguirmi. Ma tu sì!"

"Quindi cosa dici che dovrei fare? Parlargli come se fossimo vecchi amici? O dire a quei pazzi mortali come ucciderlo?! No..no, io non farò niente! Non m'interessa più la vita, e sarei felice di vedere tutto il resto dell'universo perire nelle mani di un folle!"

"Non puoi disobbedirmi! Stupido! Non hai idea di quello che posso farti!"

"Vorresti farmi soffrire? Il tuo innamorato è in coda da un bel pò, dovrai aspettare!"

"Non scherzare con me! Se lui ti ha promesso dolore, io ti prometto di peggio! Voi esseri semi-immortali credete che l'esistenza non abbia significato soltanto perchè potete usarla a vostro piacimento, soltanto perchè avete un tempo che sembra illimitato, allora vi annoiate e non capite quanto siano meravigliose la vita e la morte, come si completano con un equilibrio magico. Guardali i terrestri, vivono neanche un decimo di quello che vivete voi, ma amano la vita più di ogni altra cosa! Sai il perchè? Perchè ogni cosa per loro potrebbe essere l'ultima, e lo sanno, per questo traggono gioia e piacere da ogni momento!"

"Io non sono un mortale, ed anche se sò che tra poco morirò non m'interessa perchè non ho niente per cui vivere, neanche me stesso!"

"Io ti ho dato un'ordine, e non importa quello che pensi; tu devi eseguirlo!"

"No!"

"Bene. Imparerai ad amare di nuovo l'esistenza, e quando finalmente ci riuscirai, ti toglierò tutto! Non puoi scherzare con me, ne sottrarti alla mia volontà!"

 

Loki sapeva ciò che aveva fatto, si era messo contro la più spietata delle creature, ancora peggio di quel pazzo di Thanos; la Morte non era il genere di persona con cui avrebbe dovuto scherzare. Ma lui odiava la vita e tutto quello che la riguardava. Se avesse potuto scegliere sarebbe morto pur di vendicarsi, quella era l'occasione; Thanos sarebbe arrivaro e avrebbe ucciso tutti.

Ma non aveva considerato il non poter mentire davanti alla dea, cosa in effetti impossibile anche per il dio delle menzogne.

La dea delle morte era di nuovo scomparsa in una nuvola di fumo per riapparirgli davanti a pochi centimetri dalla faccia, entrambi con la bocca semiaperta, la dea avvicinò il suo viso a quello del moro, le labbra si sfioravano, poteva sembrare che si stessero per scambiare un bacio, ma la donna soffiò delicatamente nella bocca del dio, che chiusi gli occhi si sentì nuovamente cedere.

Quando Loki riaprì gli occhi era nuovamente nella cella di detenzione nell'eliveivolo dello SHIELD, disteso per terra di schiena, su di sè vedeva la sagoma del dottore che con forza gli spingeva sul petto, Thor seduto in silenzio a pochi metri appoggiato ad un vetro della gabbia con gli occhi arrossati; il capitano seduto in mezzo ai due, in attesa di un segno di vita o di morte.

Banner notò subito la ripresa dell'apparente defunto, smise di premergli addosso e lo aiutò a sedersi per respirare.

Appena Thor vide il fratello di nuovo in forze non riuscì a trattenersi e lo abbracciò.

Loki si sentì stringere e non provò altro che odio e un forte senso di rioudio verso il dio del tuono, che nonostante sembrasse preoccupato non aveva fatto niente per tentare di resucitarlo in qualche modo.

"Thor. Lasciami!"

Una frase che non ammetteva contraddizioni.

Il biondo aveva gli occhi sgranati. Tutti lì li avevano, non capivano i motivi del comportamento del moro, fino a poco prima sembrava quasi commosso dalle parole del fratellastro, invece in quell'istante tutti avevano sentito il suo tono d'odio.

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Capitolo 9
*** Cookies ***


La confusione regnava sovrana nell'animo dei presenti; Loki era quasi morto senza ragioni apparenti, e dal suo risveglio era ancora più freddo ed inquietante.

I Vendicatori non avevano capito bene cosa era successo ma avevano comunque la sensaizione che qualcosa d'importante fosse appena accaduto, quando un messaggio dalla radio-trasmittente della base suonò all'improvviso; una voce familiare per gli agenti di solito in servizio, sconosciuta per il resto della squadra di eroi.

"Chiediamo il permesso di atterrare, occorriamo di urgenti rifornimenti."

"Permesso accordato!"

La voce gioisa dell'arcere era stata più veloce di quella del direttore, che l'aveva guardato malissimo per aver dato un'ordine senza il suo consenso formale.

Dopo pochi minuti un jet dai colori mimetici era atterrato dolcemente sull'eliveivolo dello SHIELD e una manciata di uomini ne era scesa, il primo camminava felice, veloce, mentre raggiungeva una delle porte d'entrata dov'era atteso da Clint Barton con un sorriso soddisfatto stampato in faccia.

I due si scambiarono un abbraccio sentito.

Gli agenti dietro di lui invece esitarono qualche istante trascinandosi dietro una persona incappucciata e semistordita da rinchiudere in qualche luogo sicuro della base.

 

"Ehy!! "

"Bene. Non sei cambiato di una virgola Falco!"

"Neanche te! Come va? Cosa vi porta sull' Oceano Atlantico?"

"La solita routine. Sai terroristi.. uhhoo!"

"Ahahaha! Devo preoccuparmi?"

"Ma no! Tutto sotto controllo! Eee.. parlando di questo come va con la tua fiamma Rossa?

L'arcere arrossì di colpo.

"C..cosa? Non so di cosa stai parlando!"

"Ma dai! Smettila! Quella bella spi.."

"Sì ! Sì ! Ho capito! Non dire altro. Tutto bene..credo."

"Come credi? ..ahahah!"

I due andarono avanti a conversare anche rientrati al coperto. Occhio di Falco non sprecò l'occasione di passare un pò di tempo con un suo vecchio amico.

 

 

Al suo posto e a sua insaputa Stark si presentò davanti al dio delle malefatte.

"Come va mia cara mucca? Ho sentito che hai avuto un calo di zuccheri, ti ho portato qualcosa!"

Tony sorrise, poi con l'assenso delle guardie dietro di lui, armate e pronte all'attacco, aprì la porta di vetro scorrevole della cella e ci lanciò dentro un pacco di biscotti; la porta rimase aperta pochi istanti e subito venne richiusa.

Il dio scrutò sospettoso il pacchetto, poi lentamente lo aprì; un odore sconosciuto gli si infilò su per il naso. Prese un biscotto dalla confezione e se lo rigirò tra le dita per qualche momento; avrebbe rifiutato volentieri il regalo dell'uomo di latta, non toccava cibo da più di 4 mesi ormai e la fame cominciava a farsi sentire;

ma quello che lo attirò verso il mangiare fù proprio l'odore di cioccolato che si rifiutava di uscire dalle sue narici.

Si portò un biscotto alla bocca e lentamente masticò. Il sapore era divino, non ricordava di aver mai assaggiato una cosa con quel sapore prima, e sicuramente non avevano cibi del genere ad Asgard.

"Che cos'è?"

"Cioccolata! Probabilmente la cosa più buona che esista; dicono che faccia anche venire l'allegria; e te, ne hai decisamente bisogno."

"Buona. Non c'è niente del genere su Asgard"

"E poi siete voi quelli che si considerano superiori! Aaah! Che fatica! Sai mi sono veramente preoccupato con quel paradosso, credevo sul serio che non ci fosse una risposta, poi ho capito..

"C.cosa?"

"Secondo te?"

"Non sono ancora così stupido, inutile lattina!"

"Ahah, ma cosa credi? Che io non abbia capito il tuo gioco? Tu stai aspettando! Ancora non so il perchè! Ma ciò non cambia che lo stai facendo! Quindi: cosa aspetti?"

"Aspetto un'altro pacchetto di questi!"

Loki aveva divorato velocemente i biscotti nella busta, ma non mangiava da troppo tempo, aveva ancora fame e sopratutto si divertiva a giocarsi del "genio".

Stark sorrise, non si aspettava che il dio finisse i biscotti così alla svelta; ma gli aveva dato un'idea.

"Facciamo così: Io ti darò un altro pacco se te mi dirai tutto quello che c'è da sapere su l'altro super-cattivo. Ok?"

"No. Preferirei averne ancora di questi .. come hai detto che si chiamano?"

"Biscotti al ciccolato."

"Esatto, biscotti al cioccolato, poi se avrò voglia potrei anche raccontarti qualche storia sullo spazio che ancora non conoscete. Ok?"

L'aria spavalda di entrambi gli aveva anche messi in crisi, erano entramibi sul filo del rasoio, Stark doveva salvare il mondo, Loki era stregato da quei cosettini che gli umani chiamano biscotti; e poi voleva scoprire per quanto tempo riusciva a prendersi gioco di loro. Il loro era un gioco di sguardi, entrambi sicuri, sorridenti, sbruffoni, aspettavano che l'altro si sentisse scivolare per fargli afferrare quello che avevano da offrirgli. Il primo a cedere fù Tony, che sembrava più convinto che mai, anche se infondo temeva in una trappola.

"Per me va bene!"

"Allora siam.."

Un tonfo pesante, una piccola espolosione, spari e un'allarme generale che suonava allertato.

I due non riuscirono a finire il discorso.

 

 

 

*ok il capitolo è corto, maa è per lasciare la suspance, quindi tutto ok!

il fatto è che mi ritrovo sempre a fare un sacco di cose e arrivo la sera a scrivere, stanca morta senza la forza di continuare...

ma domani mi riposerò e scriverò almeno 2 capitoli.

Grazie !! sempre a tutti/e per i commenti e i complimenti che mi fanno scogliere veramente come burro nel microonde.

Commentate!

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Capitolo 10
*** Falling ***


"Tutto sotto controllo eh Joe? Questo terrorista è routine, niente di pericoloso..."

Chiedeva un divertito ma allerta Occhio di Falco al suo ritrovato compagno.

"Non è certo colpa mia se i criminali vi scappano da sotto gli occhi, soprattutto se in una base governativa di queste dimensioni avete solo una cella per i prigionieri, tra l'altro già occupata."

"Questo non è un posto dove rinchiudere i cattivi è una base strategica. E quella sarà anche l'unica cella, ma è la più sicura che esista!"

I due correvano per un lungo corridio che li portò davanti ad un dormitorio con la porta sfondata ed un paio d'uomini distesi a terra sanguinanti, circondati da una squarda di pronto soccorso.

"Dov'è andato il prigioniero?"

"Verso l'ala Est."

Aveva risposto l'agente ancora cosciente.

"Clint?"

"Sì? "

"C'è qualcosa di pericoloso o importante nell'ala Est?"

"Uhmm.. non cr..Loki!!"

Ricominciarono a correre velocemente tra i corridoi dell'eliveivolo, organizzando il loro prossimo piano d'attacco. Ovviamente Barton si sarebbe appostato in alto armato di arco e freccie, mentre Joe, Clint l'aveva sempre pensato, era più bravo con le parole; non che fosse una cattiva spia, al contrario, in tutti quegli anni d'addestramento insieme Joe era stato l'agente migliore che l'arcere avesse mai incontrato; ed il diventare un negoziatore non l'aveva certo rammollito. Occhio di Falco sorrise perfino pensando che Joe capitava a pennello in quella situazione, con Loki che non voleva collaborare un negoziatore era quello che ci voleva. Una volta ripreso il terrorista, continuava a meditare il vendicatore, avrebbero lavorato insieme un'altra volta.

 

 

"Non saranno di nuovo i tuoi che attaccano, vero?"

"No. Sta volta io non centro."

L'uomo di latta ed il dio che fino a poco prima stavano amabilmente parlando di come salvare il mondo ed avere un'altro pacco di biscotti non erano a conoscenza della situazione, Tony sapeva che a bordo ci fosse un'altro pericoloso criminale, ma non aveva idea che potesse scappare così facilmente.

Poi videro una figura che correva sotto di loro, in una direzione sconosciuta, in fretta, con una pistola in mano e dei vestiti da carcerato, poi si fermò di scatto, difronte a tre porte chiuse senza sapere quale aprire.

Alla loro altezza, ma circa cinque metri più distante videro Clint arrampicato su una solida struttura d'acciaio incoccare una freccia, anche l'arcere li vide ma prima che Tony potesse chiedergli cosa stesse accadendo lui gli fece cenno di fare silenzio.

L'ex prigioniero era bloccato, tutte e tre la porte erano chiuse, impossibili da aprire senza una chiave o la super-forza.

Dietro di lei silenziosamente arrivò l'altro agente.

"Allora che vogliamo fare?"

La figura sconosciuta si girò spaventata, impugnando la pistola tra le due mani tremanti.

Anche dall'alto gli spettatori silenziosi riuscirono a vederla in volto e si accorsero, con non poca sorpresa che il condannato era in realtà una donna. I capelli castani non erano corti, erano legati; e anche se la divisa da prigioniero le stava larga e muovendosi aveva nascosto la sua corporatura, quando era ferma e le era pesantemente caduta addosso, i presenti riuscivano a distinguere almeno il linea di massima la sua linea.

"Almeno ti sei accorta che siamo in mezzo al mare? Dove speravi di andare?"

Il tono dell'agente era sia amichevole che di rimprovero. Così gli era stato insegnato; doveva creare una specie di legame con i soggetti che doveva far collaborare.

"C..cosa?"

La donna abbassò lo sguardo senza smettere però di tenere l'arma puntata sull'agente e di stare attenta ad ogni suo movimento; mentre cercava di ricostruire i suoi piani una volta a conoscenza delle nuove informazioni, non riuscì a trattenersi, le lacrime le scivolarono veloci sulle guancie; anche con la vista appannata non smise di tenere d'occhio l'uomo davanti a lei. Aveva un'espressione visibilmente sconvolta.

"Dai, smettila, da brava.. metti giù la pistola."

Di tutta risposta la donna abbassò il cane percussore con il pollice e puntò l'arma in modo da sparargli in testa.

Anche Joe caricò la pistola.

"Sai che non posso fare nulla per te. Te invece puoi ancora fare qualcosa!"

"E..e come..?"

"Puoi arrenderti e vedrai che non farai del male a nessun'altro. Giusto? O vuoi far soffrire ancora altre persone? ...Eleonor arrenditi rischi solo di fare del male a te stessa e ad altri."

Eleonor chiuse gli occhi per un'instante che passò così lento che le parve quasi irreale, si sentì braccata, senza via di fuga un'altra volta, non sapeva cosa fare; le sembrò perfino di star cadendo in un baratro buio, senza niente a cui aggrapparsi per potersi salvare, sapendo solo che entro poco avrebbe toccato il suolo che l'avrebbe uccisa, sì, di una morte veloce, ma che le aveva già annientato i pensieri mentre precipitava. Stava per arrendersi, non poteva fare nient'altro.

Lentamente abbassò le braccia, ma muovendosi non controllò i muscoli delle mani tanto era sotto pressione, il rumore di uno sparo si alzò nella stanza.

Le cose poi accaddero così in fretta che non se ne accorse: l'uomo davanti a lei era disteso sul pavimento, sangiunate; un dolore atroce la colpì al braccio e anche lei si lasciò cadere stremata guardando il soffitto, la prima cosa che notò fù un'uomo che con un salto aveva raggiunto l'agente ferito pochi merti accanto a lei; notò che sulla schiena portava una faretra piena di freccie e capì che era stato lui a scagliare quella che le aveva attraversato il braccio. Poi confusa continuò a guardare il soffitto, una macchia luminosa si sporgeva da un'impalcatura scura; le sembrò un barattolo di vetro con dentro o una gabbbia per animali pericolosi; all'suo interno un uomo dalla faccia inespressiva la osservava. Poco più in là del tizio in scatola un'altro la guardava, questo sembrava molto più spaventato.

"Ehy Joe..Tutto sotto controllo eh?"

"Te lo avevo detto... No?"

Clint era accanto al suo migliore amico, disteso per terra in una pozza di sangue; non sembrava che fosse stato colpito in un punto vitale, ma stava perdendo molto sangue. L'attesa della squadra di soccorso sembrò un'eternità, invece ci mise pochi secondi ad arrivare. Portarono subito via il ferito. Lasciarono sotto il controllo del Falco la donna, curata con una semplice fasciatura stretta, anche se non era quello il modo di fermare il dissanguamento dovuto alla lacerazione di una vena principale.

Natasha raggiunse Barton pochi minuti più tardi. Insieme parlarono dolcemente, la Vedova spiegò all'uomo che non aveva niente di cui preoccuparsi, che Joe era forte e sicuramente non sarebbe morto per così poco. Ma Clint era furioso, fuori di sè, non avrebbe lasciato che quella criminale la passasse liscia; la vedeva, era davanti a lui. Decise che non poteva rinchiuderla un'altra volta in un posto che non poteva controllare; perchè su quel maledetto ed enorme eliveivolo c'era un solo posto dove poteva contollarla in ogni momento ed impedirle la fuga.

 

 

 

 

 

 

 

 

*Allora?? :) si. è vero nei capitoli precedenti ho lasciato poco spazio ai sentimenti, ma l'ho fatto solo perchè ho paura di fare spoiler! E poi perchè credo che nei prossimi capitoli ce ne saranno tonnellate di sentimenti... (spero..dovrebbero esserci).

 

Grazie a tutte per i commenti (tanto siamo praticamente tutte donne qua! e se ci sono uomini non mi hanno recensito quindi...) mi sento veramente importante. :)

Continuate a commentare che mi fate felice!!

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 11
*** In the Cage ***


"Non puoi rinchiuderla con Loki!"

"E' l'unico posto da dove non può scappare."

"Barton, questa volta devo dare ragione a Thor, sarebbe controproducente per la missione."

"Anche lei direttore Fury? Ma non capisce, è la stessa cosa che è successa a lei con Coulson!"

"Hai ragione e so come ti senti; ma non puoi mettere in pericolo tutto il resto del mondo!"

"Dirett.."

"Fury lei capisce come mi sento perchè non vuole aiutarmi?"

"Nick vole.."

"Sai che non possiamo farlo!"

"Ma diret.."

"E' troppo tardi!"

"Scusat.."

"Stark! Non vedi che non è il momento!!?"

"Volevo solo dirvi che sono arrivato ad un accordo con Loki. Ma a voi non interessa, prego continuate."

"Cosa stai dicendo?"

"Sono andato a parlare con Loki e abbiamo fatto un patto. Ecco cosa sto dicendo."

"Quando?"

"Durante la sparatoria"

"Non scherzare su questo Stark!"

I toni stavolta sembravano più minacciosi.

"Ragazzi calamtevi! Nessuno qui si deve arrabbiare!"

Bruce era intervenuto cercando di calmare gli animi.

"Tony.. Hai detto che siete arrivati ad un compromesso. Quale?"

"Lui mi racconterà cosa sta succedendo."

"Cosa ha chiesto in cambio mio fratello? Spero niente di.."

"Tranquillo vuole solamente dei biscotti al cioccolato."

"Cosa?"

Le faccie di tutte le persone presenti erano allibite. Il mondo per dei biscotti.

"Quindi non c'è da temere, collaborerà possiamo anche rinchiuderlo con una mandria di stambecchi, l'importate sarà riconoscerlo. eheh!

 

"Hai visite capretta mia! "

Tony commentò l'arrivo della giovane donna nella stanza di vetro. Eleonor si mise a sedere appoggiata ad una delle quattro colonne bianche dentro la cella, senza dire una parola, lo sguardo basso e senza esspressione.

"Non ricordavo di aver chiesto questo!"

"Ah già i biscotti!"

Tony fece segno ad una guardia di riaprire la porta della cella e vi lanciò dentro un altro pacco di biscotti che il dio delle malefatte prese al volo.

"In quanto al racconto?"

"Non ho molta voglia, per ora ho solo fame; torna tra un pò."

"I patti.."

"Nei patti abbiamo deciso che ti avrei parlato quando ne avessi avuto voglia! Ora non mi va."

Il dio sorrise perfido. Il mortale si sentì giocato ma andò via senza farlo notare troppo.

I minuti passarono lenti. I pensieri nelle menti dei carcerati si confondevano coaticamente; entrambi si arresero ad una fine annunciata ed inevitabile.

Il primo a parlare fù il dio curioso di sapere quanti giorni gli restavano ancora da vivere. Si schiarì leggermente la gola e parlò calmo. Era inutile fare giri di parole.

"..Sai per caso quanti giorni sono passati dall'ultima volta che.. ehm.. sono stato su questo pianeta?"

La donna rispose con tono controllato. Senza muoversi o girarsi in direzione dell'uomo. Guardava freddamente davanti sè, ma vedeva solo un muro di metallo nero.

"Perchè? "

"Solo curiosità; non riesco a contare i giorni di prigionia"

La donna sorrise leggermente, ma non si distolse dal suo panorama.

"Sai neanche io; ma quelli di libertà li ricordo tutti e 297."

Ci fù silenzio per qualche minuto poi Eleonor riprese freddamente.

"E' buffo non credi? Io ho passato gli ultimi 10 mesi in libertà, in un certo senso, mentre tu eri inprigionato.."

"Non riesco a trovare cosa ci sia di divertente.."

"Perchè dieci mesi fa, durante l'attacco a New York io sono scappata"

"Ed io sono stato rinchiuso. Ma forse è più bizzarro che siamo entrambi sotto chiave adesso."

"Già."

Loki sapeva quanto tempo serviva a Thanos per arrivare sulla Terra, senza poter utilizzare tunnel spaziali; aveva ancora un pò di tempo, forse due settimane.

Ci fù silenzio per qualche altro instante. Non c'era niente da dire. Nient'altro da sapere. Dentro entrambi solo il vuoto colmato in certi angoli della mente con angoscia e dolore.

"Tu sei una specie di divinità vero?"

"Qualcosa del genere..sì"

Ormai il dio non si sentiva più tale, era stato ripudiato dalla sua -famiglia- composta da quelli che sulla Terra adoravano come dei, era stato sconfitto da dei semplici mortali, sarebbe morto in atroci sofferenze entro pochi giorni; provava di tutto, ma non si sentiva divino.

"Quindi sai cosa c'è dopo. Intendo, ..quando si muore."

"Non esattamente, a dire il vero. E quello che so non posso rivelarlo."

"Non importa, volevo solo sapere se c'è qualcosa dall'altra parte."

"Perchè?"

"Morirò presto."

Loki si sentì confuso per un attimo, come poteva una mortale che non aveva mai visto in vita sua, sapere già che Thanos avrebbe distrutto l'intero pianeta? Forse l'avevano messa lì perchè aveva qualche potere speciale, poteva leggergli nella mente, e lui era stato preso in giro. Ma poi osservò che la donna non cambiò espressione, che non guardò le telecamere per fare segnali agli agenti, e che quindi non era a conoscenza di quelle informazioni. Volle però esserne certo.

"Cosa vuoi dire?"

"Condannata a morte."

"Capisco..."

"Dicono che per i condannati a morte tutto sia più bello, che loro,..sanno godersi il tempo. Non è vero!"

"Neanche l'eternità è piacevole, ..fidati. Meglio morire."

"Non ho mai pensato che morire fosse sbagliato, soltanto avrei voluto più tempo."

Ci furono altri minuti di silenzio, non erano immbarazzanti, soltamente i due prigionieri finivano un argomento appena dette le cose essenziali; non erano felici, erano persi, e avevano bisogno di qualche istante per ricordarsi dov'erano.

"Non avete la pena di morte da dove vieni tu?"

"No."
"E com'è là?"

"Perchè?"

"Per cercare di pensare a qualcos'altro."

Il dio sorrise impercettibilmente.

"Asgard, è, enorme e splendente. I palazzi.."

Loki si ricordò delle telecamere e che forse Thor lo stava guardando. Si fermò un secondo. Poi continuò.

"E' veramente bella, ma è solo una bugia."

Sapeva che con quelle parole avrebbe ferito il fratellastro e le pronunciò proprio per quel motivo.

 

 

 

 

 

 

*Tutto dialogo. Lo so! xD

E mi è stato fatto notare che da brava fiorentina, scrivo TE al posto di TU. Ho cercato vagamente di rimediare (almeno a metà di questo capitolo) anche in seguito (ovvio..)

Ma.. tornando alla storia.. Com'è??

 

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Capitolo 12
*** Monster ***


*Il commento lo scrivo ora perchè la verità è che tutta la fanfiction nasce dall'idea che c'è in questo capitolo; non so come mi sia venuta, forse mi sono svegliata un mattina e ce l'avevo in testa, forse mi è venuta metre tornavo a casa una sera ascoltando la musica o forse ancora mentre ero in sita..Insomma non so bene come ci sono arrivata ed è per questo che nella presentazione della fanfic ho scritto che sono pazza, poi c'ho messo 11 capitoli ad arrivare fin qui, e chissà quanti per finire, ma ormai sono il ballo quindi è certo che la finisco... Tornando a quello che credo sia il momento più epico e bello e dolce che mi sia mai venuto in mente vi accorgerete qual'è e non ho la forza per dirvelo adesso. Commentate... :) Grazie..

 

 

 

 

 

 

"Millenni fa, Odino, Padre degli dei ordinò ad un esperto nano fabbro di realizzare un'arma potente. Questi costruì nel cuore di una stella morente il martello Mjolnir. Un'arma con il potere di costruire ma anche di distruggere. Adesso lo possiede Thor."

"E questo cosa c'entra con Thanos?!"

"Niente!"

"E perchè me l'hai raccontato? Io ti ho chiesto informazioni sul nuovo super-cattivo! Me le avevi promesse"

"Io ti ho dato la mia parola certo, ma non ti mi sono impegnato nel raccontarti di lui. Se ricordi ti ho detto che ti avrei raccontato una storia sull'universo ..o roba del genere."

Loki era soddisfatto aveva giocato l'uomo di latta che lo guardava infuriato e senza parole.

Dietro Stark, Occhio di Falco osservava i prigionieri con odio, sapeva che Loki non avrebbe ceduto per così poco.

I Vendicatori sapevano che il dio non avrebbe raccontato niente all'inizio, ma speravano che dopo il discorso con il fratellastro avesse cambiato idea. Erano delusi ed arrabbiati, le loro speranze erano state distrutte un'altra volta.

Nella sala riunioni l'altra parte del gruppo discuteva.

"Non possiamo andare avanti così! Loki è qui da quasi tre giorni!"

"Thor, cosa vuole?"

"Non lo so, non è più il fratello che conoscevo, ve l'ho detto!"

"Cosa facciamo ora? Direttore?"

"Bhe.."

"Steve aspetta! Manchiamo ancora noi e Clint, forse possiamo convincerlo!"

"Bruce.. non credo che ci riusciremo.."

"Io voglio provare!"

"Ne sei sicuro?! Hai visto cosa ha fatto, ci ha preso in giro tutti. All'inizo si è finto quasi gentile..."

"..Poi si è rivelato per il mostro che è!"

Barton finì la frase della Vedova entrando nella stanza con al seguito uno sconfitto Iron Man.

Bruce sorrise leggermente, come se avesse sentito una notizia tragica per la seconda volta e non avesse avuto più niente da dire a riguardo, soltanto una smorfia arrendevole.

"Ti farebbe infuriare!"

"Non credo sai."

"Bruce sei sicuro? Sai che se il lucertolone verde si scatena è difficile fermarlo"

"Tranquillo Tony, sono sicuro. Ma vi devo chiedere di fidarvi di me; anche se vi sembra che stia per succedere il finimondo. Ok?"

La squadra annuì perplessa, ma non c'erano motivi per non fidarsi di Bruce.

 

 

 

Nella prigione di vetro i carcerati avevano aspettato che i giustizieri andassero via per ricominciare a parlare.

"La storia..è vera?"

"Verissima!"

"Anche la stella?!"

"Sì certo."

"E'.. è..fantastico, ma ..impossibile."

"Per voi umani forse.."

"Già dimenticavo...razze diverse"

"Sì."

"E tu? Come hai detto che si chiama da dove vieni, Asparag?..Astard?

"ASGARD! Ma non sono un asgardiano."

"E come funziona làssù? ...uuh! Avete i gatti?!"

"Ieri sembravi morta e angosciata! Perchè adesso sembri così tranquilla?!"

In effetti i toni della donna erano diversi, sembravano più rilassati, quasi che non avesse niente da temere.

Eleonor fece un respiro profondo e lento prima di rispondere.

"..Mi sono arresa, non posso fare niente per salvarmi. Non ho neanche la forza per stare in piedi. Quindi è inutile fare qualunque cosa o pensare a dove finirò. In un certo senso sono già morta. ...Ma avete i gatti?!"

Loki sbuffò divertito, una donna che ammetteva di non avere nè più sogni nè futuro con toni depressi e che spensieratamenete gli chiedeva se ad Asgard c'erano gatti.

"Sì.. Ci sono."

Battiti sul vetro con delle nocche, i due si girarono a guardare il prossimo -ospite-.

Bruce Banner ricambiò lo sguardo e sorrise. Era ad un passo dal pannello di controllo per l'apertura della cella.

"Vorrei che venissi un'attimo con me, se non ti dispiace."

Loki lo scrutò perplesso ma si sentì tranquillo.

"Certo, vorrei proprio sgranchirmi la gambe"

Si girò verso la donna e disse sorridente.

"Non ti dispiace vero? Ma credo sia la mia ultima possibilità"

"Vai pure, se mi cerchi sai dove sono."

Loki era in piedi davanti alla porta scorrevole che si aprì, e si richiuse appena il dio la oltrepassò.

 

Dalla sala riunioni si udirono urla incontrollate.

"Ma che sta facendo!!!"

"Clint calmati, ci ha chiesto di fidarci."

"Io non mi fido! "

"Fermati! Barton!"

"Direttore.."

"Aspetta!"

 

 

Il dottore e il dio invece, camminavano lungo stretti corridoi.

"Dove stiamo andando?"

"Tony ha fatto costruire una specie di bar"

"Qui?"

"Sì"

"Perchè?"

"Gli pareva un'idea brillante"

"Intendevo perchè ci stiamo andando."

"Perchè dobbiamo parlare di cose che gli altri non portebbero capire neanche se provassimo a spiegarle. ..Ah eccoci."

Bruce aprì la porta, fece entrare Loki che si mise a sedere su una comoda sedia imbottita e non sembrava per nessun motivo intento a scappare.

"Adesso ti prego di ascoltarmi e di non interrompermi, almeno non subito."

"Va bene."

Loki annuì dolcemente. Banner era in piedi davanti a lui e prendeva fiato per un discorso difficile da dire e da sentire. Aspettò pochi secondi poi cominciò lentamente.

"Un mostro. Le persone lo guardano e hanno paura. Paura di quello che è, paura di quello che sembra. Nessuno al mondo potrebbe mai veramente amarlo, è diverso, anche se finge, se cerca di ingannare gli altri facendogli credere di essere uno di loro. Non sarà mai come gli altri. Non può cambiare la sua natura. La sua pelle è di un'altro colore, innaturale. E' una creatura spaventosa, non riesce a controllarsi, fa cose di cui nessun'altro è capace, come ditruggere una città. Ma è solo, è l'unico, anche quelli che dicevano di volergli bene non possono più stargli accanto, e se non ha nessuno da amare non ha neanche più una casa e..."

"Fermati! Smettila di parlare così di me!!"

Loki si alzo in piedi di scatto, aveva le faccia rigata dalle lacrime, la vista appannata; si sentì completamente scoperto, vulnerabile.

Bruce lo guardava triste. Anche il dottore aveva gli occhi lucidi.

"Ma io non sto parlando di te... So come ci si sente; credevo che non avrei mai trovato nessuno che potesse capire quello che provo."

La divinità fece un passo indietro, abbassò lo sguardo, poi all'imporovviso si sentì coprire, stringere forte, l'uomo lo stava abbracciando e lui ricambiò.

Avevano provato lo stesso dolore e mai come in quel momento si erano sentiti legati a qualcuno di così simile. Nemmeno Thor avrebbe capito, nemmeno Tony, o Capitan America, o Clint o Natasha, anche loro avevano qualcosa di -diverso-, ma non si erano mai nascosti per quello, nessuno pensava che quello che avevano gli altri eroi fosse pericoloso o sbagliato.

Loki finì il discorso, voleva far capire a Bruce che aveva ragione a pensare che fossero simili.

"..E deve andarsene, non può più vivere in un mondo di menzogne."

Restarono accanto per qualche altro minuto, poi il verde versò qualcosa da bere ad entrambi.

 

 

-

Loki: Avresti potuto dirmi cos'ero fin dal principio, perché non l'hai fatto!?

Odino: Tu sei mio figlio, ho cercato di proteggerti dalla verità.

Loki: Perché!? Perché i-io sono il mostro da cui i genitori mettono in guardia i propri figli la notte!?

 

 

Thor: NON COMBATTERO' CONTRO DI TE, FRATELLO!

Loki: Non sono tuo fratello, non lo sono mai stato!

 

 

Loki [incarcerato]: È una gabbia stupefacente... non costruita, credo, per me!

Nick Fury: Per qualcosa di molto più forte di te!

Loki: Oh, immagino! [Riferendosi ad Hulk] Una bestia dissennata, che simula di essere un uomo...

 

 

Loki: Davvero? Puoi cancellare tutto quel rosso? La figlia di Dreykov... San Paolo... l'incendio all'ospedale? Barton mi ha detto tutto. Il tuo registro sta grondando. Il rosso sgorga... e credi che salvare un uomo non più virtuoso di te... possa cambiare qualcosa? È la più vile forma di sentimentalismo. È la preghiera di un bambino. Patetico! Tu menti e uccidi... al servizio di bugiardi e assassini. Fingi di essere diversa, di avere un tuo codice... per espiare gli orrori commessi. Ma sono parte di te. E non ti lasceranno mai più. Non toccherò Barton, non finché non ti avrà ucciso. Lentamente, interiormente... con i metodi che lui sa che tu temi. Poi si sveglierà il tempo necessario per vedere il suo operato... e quando urlerà gli fracasserò il cranio. È questo il mio patto. Vulvetta lamentosa!

Natasha: Sei un mostro.

Loki: Ahahah oh, no! Voi avete portato il mostro.

Natasha: Allora, Banner. È questo il tuo piano.

 

 

Sif: Sono una razza mostruosa, hanno cercato anche di dominare il vostro pianeta secoli e secoli fa, ma Odino, il Padre degli Dèi gliel'ha impedito ed ha salvato la vostra razza! Somigliano ai Chitauri, le creature che avete affrontato poco tempo fa.

Thor: Non so bene perchè, ma Loki mostra il suo vero aspetto solamente quando tocca lo Scrigno degli Antichi Inverni, il cuore del potere di Jotunheim, il pianeta abitato dai giganti, ma neanche in quell'occasine il suo aspetto è molto diverso, mio Padre mi ha detto soltanto che la sua pelle cambia colore".

(Paradox capitolo 6) 

 

 

 

 

 

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Capitolo 13
*** To kiss or not ***


Aveva desiderato di morire già altre volte, quando si era lasciato cadere nello spazio, quel giorno che aveva cercato di distruggere un pianeta e aveva combattuto con suo -fratello- ed era sull'orlo del baratro, letteralemente, aveva lasciato la presa perchè dentro di sè non c'era più niente tranne la desolazione; sofferenza per una vita ed un'amore che non erano altro che bugie, per essersi ritovato solo all'improvviso. Ma il dolore non uccide, riesce solamente a impedirti di vivere.

Per questo Loki aveva deciso di mollare quello -scettro-, perchè voleva dimostrare che non c'era più niente che lo teneva in vita.

Sapeva che se la stessa cosa fosse capitata a suo fratell..fratellastro Thor l'intera Asgard sarebbe impazzita per trovarlo disperso nell'infinito o anche solo per il suo cadavere.

Ma per lui figlio illegittimo e mai amato, nessuno si era adoperato per cercarlo, per salvarlo.

Cadendo nel vuoto si era presto reso conto che nemmeno il dio del tuono, così potente, che diceva di amarlo, colui che fino a pochi giorni prima era suo fratello, si era dato da fare. Quindi non era vero, non gli voleva bene, l'aveva lasciato morire.

Nel vuoto il dio delle menzogne aspettava la fine, ma questa non arrivava.

La Morte si era presentata, l'unica ad averlo cercato, era anche quella che non lo avrebbe portato via: gli raccontò che non era tempo per lui di morire; che lui era diverso, che anche se la vita non gli sembrava più vita lui aveva ancora qualcosa d'importante da fare.

Fù allora che quella donna gli parlò di Thanos; di quel conquistatore di mondi che le dedicava migliaia di vite, dell'-uomo- che anche lei amava; ma non poteva avere. Perchè non poteva chiedergli di morire per lei, e non aveva mai potuto baciarlo, per quanto desiderasse farlo si era ripromessa di non lasciarsi andare e di ignorarlo per salvargli la vita. Aveva scelto la sua vita rispetto a quella che potevano avere insieme.

Perchè si sà, se la Morte ti bacia ti porta via con sè.

 

 

Dopo il discorso con Banner non era più sicuro di voler morire, aveva trovato qualcuno che gli era vicino, che capiva i suoi sentimenti, la cosa più vicina ad un amico che avesse mai veramente avuto. Anche se il dottore non gli era mai sembrato pieno di gioia di vivere, viveva cercando di aiutare le persone.

Loki non ci sarebbe mai riuscito, si divertiva a vedere altri soffrire, non lo faceva di proposito, era soltanto la sua natura. E fino a quel momento credeva che fosse sbagliata, perchè gli avevano insegnato così, perchè chi faceva soffrire era il cattivo, e i cattivi non meritavano di essere felici, tanto meno di vivere. Lui non era stato decapitato solo per volere di suo -padre- il re degli dèi. Ma anche durante la prigionia voleva soltanto andarsene e non tornare mai più.

La Morte l'aveva ingannato, indicandogli Thanos, che gli aveva promesso un mondo intero, e lui aveva fallito.

Lo aspettavano di nuovo unicamente torture e sofferenze.

Sarebbe rimasto ancora a parlare con Bruce, ma l'arcere lo aveva impedito. Dopo una ramanzina al dottore su quanto fosse pericoloso stare con il dio del male, l'aveva personalmente scortato alla cella con tutta la delicatezza che si può avere quando si ha un arco, pronto a scoccare una feccia, in mano.

Bruce non aveva replicato, si era limitato a guardarlo e ad annuire, per poi riferire al dio che avrebbe convinto anche il resto dei Vendicatori a fidarsi di lui.

Un'idea stupida, assolutamente folle.

Cosa credeva il dottore che con un discorsetto e degli abbracci avrebbe cambiato la sua natura?

No. Ovvio, per questo voleva restare a parlare con lui un'altro pò, per vedere come l'avrebbe convinto. Perchè era da troppo tempo che non parlava con qualcuno che non lo giudicava, che non credeva fosse (almeno del tutto) pazzo, qualcuno con cui era disposto a confrontarsi.

Forse.

 

Rientrò nella cella, la porta si aprì giusto un'istante ma la donna che era seduta sulla branda la guardava pensierosa. E Occhio di Falco l'aveva notata.

"Sta al tuo posto Rigby!!"

"Rigby??"

Banner non sapeva a chi si riferiva l'arcere, poi alzò lo sguardo e vide la donna.

"Eleonor Rigby. Terrorista. Pluriomicida."

La donna sorrise e sbattè le ciglia inclinando la testa, era un'esspressione di finto compiacimento. Come se avesse ricevuto complimenti per un'opera non costruita da lei.

"Eleonor Rigby?!"

Aveva ripetuto il dottore, sicuro di aver già sentito quel nome.

"Fan dei Beatles"

Aveva risposto lei dolcemente.

"Cosa?"

"I miei genitori, fan dei Beatles, sa la canzone; Eleonor Rigby. Hanno approfittato del cognome."

Banner sorrise a quella che gli parve una battuta. Barton la guardò con odio. E senza dire una parola fece allontanare il dottore e lo seguì richiudendosi alle spalle la porta.

 

 

"Divertito?"

Chiese la criminale mentre il dio le si sedeva accanto a circa un metro di disanza sulla branda.

"Come no... Te? Visite?"

Loki notò che la donna era avvolta in una coperta marrone e che pochi metri più in là per terra c'erano un paio di bottiglie d'acqua.

"Qualcosa del genere..Sì. Mi hanno raccontato pessime cose sul tuo conto."

"Ebbene?"

"Il tuo pianeta ti ha punito perchè hai cercato di conquistare la Terra. E' sorprendente come mondi che credevamo irreali abbiano questa considerazione di noi."

"Ahahah. Hai ragione. E.. chi ti ha detto queste cose?"

Un possente rimbombo risuonò nell'aria. Non era un rumore che proveniva dall'eliveivolo fermo in mezzo al mare. Un tuono.

"Oh dio.. Ma che è?"

"Thor dev'essersi arrabbiato! ..Non capisco il perchè."

Il tono del moro era non poco divertito, era riuscito a far infuriare quell'idiota di Thor, e non sapeva neanche come.

"Chii?!"

Thor arrivò sbattendo la porta di metallo, quella appena prima dell'ultimo segno del suo passaggio, il pugno sul muro. La lastra di metallo che fino a poco prima divideva la sala dal corridio volò via.

Il dio del tuono entrò infuriato.

Al contrario Loki sorrideva.

"Loki!!!"

"Cosa ho fatto sta volta.."

E non riuscì ad evitare un ghigno malefico. Era troppo divertito.

"Tu! Tu non puoi.."

"Io cosa scusa?"

"Non posso credere che Bruce possa fidarsi di te..ed io no."

"Non capisco dove vuoi arrivare"

"Tu sei MIO fratello. Io dovrei riuscire a fidarmi di te. Ma non posso. E Banner; è uno sconosciuto!! E sembra ti capisca più lui di me!"

"Non è colpa mia se sei stupido."

Loki rispose come calmo, se la cosa fosse ovvia. Per lui lo era, tutto quel tempo a cercare di fargli capire che uno specchio già non riflette le cose come sono in realtà; se si aggiunge che è rotto, non si potrà vedere nient'altro che un'immagine deforme ed incoerente; incapace di tornare com'era in principio. La faccia interrogativa del biondo non fece altro che dare prova delle parole del bugiardo.

Intanto la donna sedutagli di fianco non riuscì a trattenersi dalle risate.

"Ahaha.. Scusate! Fate finta che io non ci sia!"

"Tu! Mortale come ti permetti di ridermi in faccia!! Non sei altro che un'assasina e io sono un dio!!"

"Thor adesso calmati."

Il dio delle menzogne si accorse che l'atteggiamento di suo -fratello- era oltre il limite. Non l'aveva mai visto così arrabbiato. Nemmeno quando aveva cercato di conquistare la Terra, Thor era deluso, combattivo; ma non così infuriato.

"No Loki!

 

 

 

 

*

Ok.Ok. Lo so. prima è tutto dialoghi, poi faccio i pensieri, poi dinuovo i dialoghi...

ma certi pensieri sono importanti per il futuro della storia.. Sono stata obbligata a scriverli...:)

Forse è un pò lungo. Per questa volta confido nel perdono di voi lettori. spero che qualcuno l'abbia letta tutta. xD

Commentate.. =)

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Capitolo 14
*** Who do you think you are? ***


Il dio del tuono era rimasto calmo per troppo tempo, aveva sopportato le angherie del fratellastro, la distruzione prima di un pianeta e poi la conquista di un altro; durante tutto quel tempo aveva sempre cercato di volergli bene. Ma aveva raggiunto il limite; credeva che lui sarebbe riuscito a convincere il fratellastro, non il primo che passava. Non si era mai sentito così tradito dal moro.

Ma la cosa che lo infastidiva ancora di più era la donna seduta in quella cella, che si prendeva gioco di lui senza alcun diritto. Un'assasina, stolta, non era rimasta al suo posto; ad Asgard i servi che non obbedivano venivano frustati. Quella sfacciata l'avrebbe meritato.

"Ho passato tutta la vita a rimediare ai tuoi danni! Anche adesso. E tu.."

Non sapeva bene di cosa accusarlo in realtà. tradimento, odio fraterno?

"Non te l'ho mai chiesto. Non hai dirtto di rinfacciarmelo!"

Silenzio. I due si guardarono.

"Loki. Io, volevo solo che tu tornassi quello che eri, mio fratello"

"Ma io non posso. Non sono mai stato tuo fratello.."

"Allora torna com'eri!"

"Non posso."

"Cosa..? Perchè?!"

"Perchè prima io non ero nessuno, non veramente."

"Eri mio fratello, un principe."

"No! Erano solo bugie!"

"L'affetto che provavo per te non era una bugia."

"Hai ragione. Provavi.. Non siamo più niente, se non nemici."

"Loki.."

"Cos'altro vuoi dire, e pensare che potevo anche decidere di aiutare queste ..patetiche creature, di dare un'altra opportunità all'universo. Spero che i tuoi amici di là ti saranno grati."

Thor era incredulo, si sentiva terribilmente in colpa, aveva agito senza pensare e forse aveva condannato il mondo. Lasciò la stanza in silenzio, non riuscì a reclamare dopo lo sguardo cattivo del fratellastro. Ma sull'uscio si ricordò cosa voleva che sapesse.

"Loki..Non ti ho mai mentito, ti voglio bene."

Intorno alla cella non c'era nessuno, e dentro solo il silenzio.

"Cosa significa?"

La donna era rimasta zitta durante le discussione e le risa si erano trasformate in silenzio, ma aveva ascoltato, e aveva capito che c'era qualcosa di sospetto.

"Cosa?"

"-Aiutare queste patetiche creature; dare un'altra opportunità..- C'è qualcun'altro che cerca di..Comquistare la Terra?!"

"Tu non stavi per morire? Cosa t'importa?"

"Sono ancora viva, è il mio pianeta, m'importa!!"

"Non ti devo spiegazioni"

"Tu devi spiegazioni al mondo intero!"

Loki la guardò con superiorità. Si aspettava che la donna si zittisse messa in soggezione. Ma la risposa che trovò fù un pugno in faccia che lo fece cadere sul pavimento della cella, confuso per l'accaduto.

"Tu, vile umana.. Non puoi.."

"Se potessi salvare il mondo non lo faresti. Chi ti credi di essere?"

"Io sono superiore!"

"Tu non sei niente! Sei solo un idiota, rinchiuso in un barattolo. Credi di essere importante. Non vali nulla!"

"Io posso decidere del futuro dell'universo! Come puoi farmi questo? Dovresti impolorare pietà!!"

"Pietà?"

Il dio si era rialzato in piedi e si avvicinava camminando velocemente alla donna che aveva osato toccarlo, e non solo l'aveva anche offeso. Eleonor lo aspettava, l'adrenalina, quella che sale alla testa nel momento in cui ti dicono di una prossima fine del mondo. Non era mai stata forte, nè atletica. Il moro si avvicinò, lei gli tirò un altro cazzotto che lui bloccò con una sola mano. Le afferrò anche l'altro polso mentre la donna cercava inutilmente di colpirlo.

"Cosa speri di farmi stupida? eh? Vuoi farmi del male? Perchè? Perchè voglio veder briciare il mondo che ti ha tradito e condannata? Lo odi anche te? Non è vero?"

Eleonor chiuse gli occhi un'istatnte, l'uomo davanti a lei non si sbalgiava, la sua casa, i suoi affetti l'avevano lasciata morire; li odiava.

"No."

Un sussurro. Riaprì gli occhi. Si ricordò un'istante che le impedì di cedere alle parole del dio. Una sera, il cielo era limpido di un blu non troppo scuro, le stelle erano distinte, l'odrore di pioggia che aveva bagnato la terra fino a poco prima, il vento caldo che ne trasportava il profumo. Nessuno da cui nascondersi o scappare. In quel momento era in pace, felice di essere in vita. Quindi no, non odiava il mondo, non del tutto.

"No?"

"No, non odio il mondo! Ma tu sì. Perchè?!"

Loki le strinse le braccia e la sbattè violentemente contro la parete di vetro.

"Perchè t'interessa? Perchè dovrei parlare con te? Sei insignificante, un morto che cammina."

"Allora i tuoi segreti resteranno al sicuro."

"Perchè non dovrei ucciderti?"

"Sono già morta, non ricordi?"

Il dio sorrise, la donna aveva risposto ad ogni sua frase. La sollevò di peso per le braccia e la lasciò cadere sul pavimento. Lei rimase lì, senza dire una parola, respirando con fatica, si era sentita defluire il sangue dal cervello e non riusciva più a distinguere i contorni delle cose che le stavano intorno.

Loki si risedette sulla branda in silenzio, la guardò confusa e spaventata, era felice di quello che era riuscito a farle senza nemmeno sforzarsi molto. Lei lo aveva insultato, lui era un dio, contava qualcosa e lo aveva dimostrato.

 

 

 

"Complimenti Thor, così volevi salvare il mondo eh? Che peccato c'eri quasi.."

"Stark!!"

"Perchè dovrei? C'ha fatto perdere la nostra unica possibilità!"

"Non è esatto"

L'agente Romanoff si era infilata scaltra nella discussione per evitare il peggio.

"Cosa vuoi dire?"

"Abbiamo un piano di riserva."

"Da quando?!"

"Capitano mi lasci spiegare. Quando Banner ha portato via Loki dalla cella, mi sono presentata alla sua -compagna di stanza-"

"Tu cosa?!!?"

"Clint. Calmati. Abbiamo fatto un accordo."

"Non le avrai promesso di essere risparmiata spero."

"Cosa potevo fare? Il futuro del mondo è in gioco! L'ha ammesso anche Loki!"

"NO! No. No!"

"Aah cosa ti cambia? Se proprio la vuoi vedere morta troverai una scusa per ucciderla."

"Stark!"

"E' vero! Il governo non fa sempre così?!"

"Ha già cominciato a lavorare! Sembra ci sappia fare.."

Osservò Steve che guardava i monitor mentre gli altri erano impegnati a discutere.

 

 

 

 

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Capitolo 15
*** Will you die for them? ***


Nella sala riunioni i Vendicatori aspettavano nuovi sviluppi, da quella che non era la loro ultima possibiltà per convincere il dio, ma per convincerlo pacificamente.

 

Ma i prigionieri non emettevano alcun genere di suono da circa due ore, si guardavano appena. Poi la donna cominciò, non poteva aspettare, far cambiare idea alla divinità era l'unica cosa che poteva salvarle la vita, sia che evitasse la morte come punizione da un tribunale sia come vittima di un malvagio conquistatore galattico.

"Sto aspettando.."

Loki la guardò gelido con il suo solito senso di superiorità.

"E cosa esattamente?"

"Che tu mi racconti"

Un'esspressione interrogativa comparì sulla faccia del moro, poi capì.

"Cosa ti daranno in cambio? Ammeso che tu sia veramente un'assassina... La vita forse?"

"Ti sembra così stupido?"

Il dio sorrise divertito.

"Bhè Sì! Loro non hanno il potere d'impedirla e tu sei patetica!"

Eleonor restò in silenzio, quello che le sembrava un buon inizio le aveva giocato contro. Il dio aveva capito che aveva fatto un patto con lo SHIELD, anche troppo facilmente, e se pensava che potesse fidarsi anche solo vagamente di lei, aveva cambiato idea. Perso il fattore sorpresa non resata altro che la sincerità

o un piano vincente; che la donna seduta sul pavimento era intenta a preparare. Rimase sorpresa quando proprio l'uomo di fronte a lei ricominciò offrendole un'opportunità.

"La tua intera vita è penosa, e anche se dovessi sopravvivere per chi lo faresti? Non hai niente, non hai nessuno. O mi sbaglio?"

Il dio si sentì soddisfatto, far soffrire qualcuno gli piaceva particolarmente, soprattutto se non c'era solo dolore fisico, ma anche psicologico.

Ma Eleonor colse la palla al balzo, per un condannato a morte è difficile cercare di sopravvivere al conto alla rovescia, lei c'era riuscita già una volta, e proprio l'esercito che avrebbe dovuto conquistare la Terra la liberò; era in una situazione difficile, nessun posto dove rifugiarsi, nessuno che la proteggeva o che lei doveva proteggere. Per un'istante durante la battaglia che la circondava si chiese dove andare. Non riuscì a pensare a niente tranne che aveva desiderato la libertà e la vita con così tanta forza che non aveva pensato al motivo per il quale viveva. Ci pensò e si rese conto che non ne aveva.

"No non ti sbagli. Ma io lo farei per me stessa. Credi che non c'abbia mai pensato? Non si nasce provando affetto per qualcuno, quindi esistono momenti nella vita in cui non hai nessuno, è normale. Ma è quello che vogliono tutti, amare ed essere amati..."

"E chi potrebbe mai amarti?"

"Non lo so. So solo che non voglio morire. Come nessuno sulla Terra."

"Questo pianeta è così importante?"

"Bhè..si. Ci sono miliardi di persone, tutte con dei sogni, una v..."

"Così importante da sacrificare vite per proteggerlo?"

"Suppongo di sì.Sì!"

"Allora tu ..moriresti per la Terra."

La donna rimase shockata, rimase in silenzio, le sembrava che il mondo le fosse crollato addosso con tutto il suo peso. Non era una domanda quella del dio, lo aveva ammesso lei stessa, quel Pianeta era importante, milioni di vite, innocenti e non, l'aveva provato anche sulla sua pelle, neanche i cattivi e gli assasini desideravano morire. Tutti tranne Loki.

"Avevo ragione, preferisci te stessa, parli di altre persone, dicendo che meritano di vivere, ma nemmeno te daresti la tua vita per loro. Non sei un'agente, sei veramente un'assasina.. E tu speri di vivere? Sei meschina tra tutti sei quella che lo merita di meno."

C'era silenzio nella cella. I Vendicatori guardavano quella partita che stavano perdendo ancora delusi, dai monitori della sala riunioni.

"E.. e .. se io morissi?"

La donna aveva le lacrime agli occhi, aveva riassaporato la vita ancora un'istante per poi averla persa di nuovo. Forse era destino che morisse.

"Lo faresti sul serio? Per uomini che ti avrebbero ucciso senza rimpianti? Per quelli che nemmeno sanno che esisti?"

"Se ti dicessi di no, morirei comunque ..giusto?"

"Sì. Ma dimmi cosa ti spingerebbe a farlo? Vorresti rimediare ai tuoi peccati? Cerchi forse il pedono? Di redimerti?"

"..N..no. Non credo. ..F..forse non è un bella cosa, ma non mi sono mai sentita in colpa, per le persone che ho..ucciso. Ho soltanto pensato al minore dei mali. Io morirei comunque.. Tanto vale che qualcuno si salvi.."

Lei non si sentiva in colpa? Allora il dio dell'inganno non era l'unico, credeva che il fatto di non sentirsi in colpa lo catalogasse tra i peggiori criminali dell'universo, Thanos non si sentiva in colpa, uccideva per amore; nemmeno quella strana donna anche se non sapeva i motivi per i quali uccideva, Loki uccideva per vendetta, odio e ..divertimento. Perchè gli faceva piacere veder soffrire, non poteva farci niente. Lui stesso anche per quel motivo non riusciva più a trovare amore per la vita. Dopo un'istante che rimase pensieroso, rispose a tono. Forse oltre a Bruce c'era qulcun'altro che capiva i suoi sentimenti, forse poteva fidarsi.

"Non sembrano parole di un'assassina. Forse non sei poi così cattiva. Forse ti meriteresti di vivere."

Era riuscito a condannarla di nuovo, e quando lei l'aveva accettato lui le aveva detto che era degna della vita. Era divertito dalla faccia addolorata e bagnata della donna e non fù capace di tratenere un sorriso.

"Allora..se dovessi morire? Tu, cosa faresti?"

Eleonor aveva pronunciato quelle parole piangendo, ma se il dio avesse ascoltato solo il tono della voce gli sarebbe sembrato calmo e combattivo.

Loki non sapeva cosa rispondere, la sua era una sfida, per vedere con chi aveva a che fare; a quanto gli sembrava era una criminale senza sensi di colpa ma pronta a dare la vita per la sua razza. Una donna decisamente contraddittoria, e strana, erano una l'opposto dell'altro; ma allo stesso tempo gli pareva che si assomigliassero, giusto un pò, quel poco che basta a creare un legame.

"Non farei niente.. Ma chi può dirlo."

 

 

Nessun rumore, di nuovo. Nemmeno in altre stanze dell'eliveivolo, avevano ascoltato tutti la discussione, non si sarebbero fatti scrupoli a veder morire la donna, ma era un'altra prova, uno scherzo, e di nuovo tutti ci avevano creduto. Quel dio cominciava a stancarli, ormai era il momento di fare sul serio con lui.

 

"Cosa facciamo ora?!"

"Basta! Adesso servono le maniere forti!"

"Ragazzi.."

"Thor cosa dovremmo fare? Qual'è il suo punto debole?!"

"Ehy..!"

"Bruce, lo sappiamo, ti fidavi, lui ti ha tradito, ma adesso cerca di partecipare."

"Volevo dirvi, che il piano di Natasha ha funzionato."

"Cosa?!!"

"Guardate i monitor!"

La squadra si rimise a sedere. Osservavano i monitor curiosi. Videro il dio degli inganni, seduto sulla branda, con la schiena appoggiata ad una colonna e la donna che sembrava aver perso la partita seduta difronte a lui, che lo ascoltava parlare. Parlava a voce troppo bassa perchè le telecamere riuscissero a riportare il messaggio ai monitor, ma stava discutendo, forse le raccontava la sua vita. Non sapevano cosa, ma qualcosa era successo.

 

 

 

 

 

* :)  ? Allora?

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Capitolo 16
*** Special ***


Una storia senza un senso logico. Il racconto tragico e crudele vita di un bambino, se così si poteva chiamare, nato deforme; e emarginato dal resto della sua specie. Diventato adulto uccise la madre, per "amore" di un'altra donna. Viaggiò per l'universo e conquistò pianeti.

Una favola decisamente inquietante, raccontata in modo da confondere le acque, frasi scollegate, avvenimenti che accadevano a causa di altri che il dio si divertiva a raccontare in ordine sparso. Ma la cosa che più disorientava la donna era che il moro aveva detto una frase fin troppo ambigua prima di cominciare il suo racconto : " Tutto quello che sapete sono solo bugie."

L'aveva pronunciata a voce alta in modo che anche gli agenti lo sentissero, poi aveva ricominciato raccontare alla compagna di cella che lo ascoltava senza un vero motivo. Così come i Vendicatori.

Voleva chiedergli perchè le stava raccontando tutte quelle leggende che non c'entravano nulla, ma poi aveva considerato l'idea che se anche erano favole senza senso sarebbe stato meglio ascoltarle.

Eleonor aveva cambiato più volte postazione d'ascolto durante la narrazione, alla fine si era sistemata seduta per terra, ma appoggiata di schiena alla stessa colonna alla quale si appoggiava il dio.

La nera giacca del dio, ormai rovinata dal tempo, restava a penzoloni fuori dalla branda appena accanto alla donna.

Lei assorta nella storia aveva cominciato lentamente a percorerne i bordi con le dita pallide e leggere; passava su tutte le cuciture e le sfiorava, riusciva a far sembrare un angolo di pelle nera strappata qualcosa che non era mai stato, speciale. Loki la guardava e più di una volta era stato distratto da quelle mani che rendevano unico ciò che toccavano. Si chiese perchè se lui avesse fatto gli stessi gesti non sarebbe successa la stessa cosa. Pensò per un'istante, un momento soltanto che gli sarebbe piaciuto avere le mani della ragazza sul suo corpo, per renderlo così speciale, come solo lei poteva. Ma si riprese subito, era un pensiero stupido, non poteva volere cose del genere, non da una patetica mortale.

 

In sala riunioni Fury ricevette una chiamata urgente. Spento l'apparecchio, si avvicinò cautamente a Barton.

"Clint, credo che dovresti andare da Joe."

L'arcere non se lo fece ripetere, lasciò la stanza in silenzio, correndo; sapeva che era accaduto qualcosa.

 

Il racconto finì.

"Così questi due si amano, ma non possono stare insieme."

"Più o meno."

"Quanto tempo fa è successo?"

"Millenni, ma la storia si sta ancora svolgendo."

"E come finirà?"

"Non lo so. Come potrei."

"Dal momento che hai detto che sono bugie immaginavo sapessi almeno il finale."

"Queste in particolare non sono bugie."

"E quali lo sono?"

"Tutte le altre, immagino."

Il dio sorrise soddisfatto di aver nuovamente lasciato dubbi sulle sue parole. Il mistero, il non avere certezze era la cosa che disarmava di più le persone e anche mentre prendeva in giro tutti quelli che poteva, narrava di fatti realmente accaduti, mentire e dire la verità in modo incoerente. Questo lo divertiva, per non dire poi che metteva in atto quello che aveva dichiarato all'inizio. Un Paradosso.

Avevano finito di parlare di nuovo ed Eleonor aveva smesso di giocare con il bordo della sua giacca, per un'istante il dio sentì che quella sensazione gli mancava, c'era qualcosa che quando lo toccava lo faceva sentire speciale, e quella cosa si stava alzando per sedersi lontano; doveva fermarla.

"Vuoi che ti racconti un'altra storia?"

La donna si rimise a sedere dov'era, presa alla sprovvista da quella domanda; la storia precedente l'aveva sfinita, lunga, complicata, insensata; ma l'aveva ascoltata e capita. E forse a sfinirla non era stato solo il racconto. Un'altra? No. Si sentiva stanca, debole, e se si fosse addormentata? Il dio l'avrebbe presa male. Non sapeva cosa rispondere. Rimase zitta aspettando che l'uomo si dimenticasse di averle fatto quella domanda.

"Allora?"

Nessuna risposta. Loki si sporse a guardarla, voleva capire perchè lei non gli aveva risposto, perchè era ferma.

Aveva la testa bassa, lasciata andare, come se dormisse, lui la scosse leggermente; lei non si svegliò, ma si accasiò sul pavimento; il braccio fasciato sanguinava. Loki sgranò gli occhi, una brutta sorpresa, ma non poteva dimostrare che le si era affezionato, anche solo un poco, nè ai Vendicatori, nè a se stesso. Scese tranquillamente dalla branda scavalcandola; camminò fino al vetro più vicino alla telecamera e bussò.

"Ehy! Qui qualcuno non si sente tanto bene! "

Tornò lento vicino alla donna, vedeva soltanto un debole gonfiarsi e sgonfiarsi del petto, un respiro faticoso; le passò un braccio sotto il collo e l'altro le afferrò le gambe all'altezza della coscia; la sollevò senza sforzo e la distese sulla branda.

Si sedette lì accanto, era a pochi centimetri dalla sua faccia pallida, e dalle sue labbra che diventavano sempre più scure. Non arrivava nessuno.

"Queste storie sono così noiose..."

"T-troppo"

Eleonor aveva risposto debolmente, ma era un buon segno, significava che non era ancora morta. Loki sorrise.

"Non so che giochini infilarci per renderle più emozionanti."

Eleonor non rispose. Lo guardava, come se sapesse che la sua faccia sarebbe stata l'ultima cosa che avrebbe visto prima di morire. Occhi che cercavano ogni particolare da ricordare della vita prima di non rivederla mai più.

Loki l'aveva capito fin troppo bene cosa cercavano i suoi occhi.

Poteva salvarle la vita?

Forse. Se avesse voluto sì.

Bruce bussò al vetro. La porta si aprì.

 

Quando Joe morì Clint era accanto a lui e gli faceva coraggio; vide i suoi occhi spegnersi. Il suo migliore amico, alla stregua di un fratello gli era morto tra le braccia. Ucciso. Oltre al dolore un altro sentimento prendeva sempre più spazio dentro di lui, l'odio.

Percorse il corridoio per arrivare alla cella di vetro, non gli impotrava cosa aveva promesso Natasha, arco in mano, avrebbe ucciso quell'assassina.

Risalì lentamente le scale che lo riportarono difronte alla gabbia, Loki era solo, seduto sul letto, ai suoi piedi appena qualche goccia di sangue, rimasta dopo la pulizia dell'enorme macchia che c'era.

Capì subito che la ferita che le aveva fatto si doveva essere riaperta e che qualcuno l'aveva riportata in infermeria, non disse una parola al dio, che lo guardava confuso, si girò e riprese per la sua strada.

Neanche a Loki servì molto tempo, si spiegò subito perchè l'arcere era lì davanti a lui, con l'arco pronto a scoccare, perchè non gli aveva rivolto la parola e perchè stava andando via.

"Fermati!"

Ma Clint non si girò nemmeno.

 

 

 

 

*Uno è tutto dialogo l'atro è tutto scritto. Non so che mi succeda.

Ma x quanto mi dispiaccia e assicuro che mi dispiace veramente, non posso fare solo dialoghi.

Al prossimo capitolo!

Recensite! ;)

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Capitolo 17
*** Cruel ***


Natasha corse veloce, non le importava della prigioniera, ma di Clint, se Banner l'aveva portata in infermeria e l'aveva curata l'avrebbe anche protetta dall'arcere, questo significava che Clint era in pericolo. La Vedova aveva sempre ritenuto che Bruce avesse troppo buon cuore, ma questa volta esagerava. Non poteva sul serio voler darsi da fare per un'assassina della peggior specie, anche se era un medico, anche se avevano un patto con lei, non era qualcuno per cui rischiare di scatenare un mostro.

Occhio di Falco era entrato apparentemente tranquillo in infermeria, lo sguardo pieno d'odio però aveva dato a Bruce la certezza che fosse successo qualcosa. Clint ripreparò l'arco, era difronte al letto dove la donna che aveva ucciso il suo migliore amico cercava di sopravvivere al dissanguamento, non l'avrebbe permesso.

"Se adesso mi convincessi che sei solo una stupida, egocentrica e meschina; potrei anche ripensarci. Ma tu non lo sei vero?"

"No."

Eleonor era cosciente, ma debole.

"Tu sei crudele."

Quella era la sentenza che avrebbe lasciato Clint uccidere una donna indifesa; perchè anche se era un professionista aveva dei sentimenti e forse assassinare in quel modo che sembrava così crudele avrebbe potuto lascargli il segno. Ma lei era cattiva, si divertiva a uccidere e aveva ucciso Joe, Occhio di Falco non poteva fare diversamente.

La donna capì che l'agente doveva essere morto. Ne fù felice, lui e la sua squadra avevano distrutto la ritrovata pace; e per farlo avevano ucciso quelli che ne facevano parte.

"Non siamo poi così diversi, io e te."

L'arcere continuava a tenerla puntata, per restare in vita doveva inventarsi qualcosa.

"Non credo proprio!"

"Invece sì! Quella, era la mia vendetta. Questa è la tua. Siamo uguali."

"No!"

Per un momento Clint si sentì confuso, era davvero alla stregua di quella perfida donna? La stessa che adesso cercava di confonderlo.

"Quella.. Era il mio migliore amico! E tu sei solo.."

"Una donna crudele. Clint credi veramente che sia questo il modo per sistemare le cose?"

"Bruce. Te non c'entri. Vattene!"

"No. Ascoltami un momento, poi farai ciò che riterai giusto."

Bruce respirò profondamente, poi continuò.

"Hai ragione, lei è ..è senza cuore, ma ha ragione, se adesso lasci quella freccia e lei muore, non sarete diversi."

"Ma se lascio che viva farò lo stesso quello che vuole.."

A entrambi venne in mente per un'istante una situazione di stallo, impossibilità, un altro paradosso. L'aveva fatto di proposito, se lui l'avesse uccisa se lo sarebbe rinfacciato per sempre, se l'avesse lasciata vivere.. era ancora viva e per lei era una vittoria.

Occhio di Falco pensò lucidamente, lei non era diversa da quel dio che stava facendo impazzire tutti, forse poteva aiutarli, aveva già un patto con loro.

Abbassò l'arco e lentamente ammorbidì il braccio che tirava la corda con la freccia incoccata.

"Non credere che finirà così!"

Rialzò l'arco e velocemente, con tutto l'odio che provava lasciò la freccia volare in mezzo alla stanza; colpì la parete a pochi centimetri di distanza dalla faccia della donna. Si girò senza dire altro e uscì. Trovò Natasha sulla porta, lo abbracciò, credeva di essere in ritardo, ma la bestia non si era scatenata, lui era salvo.

 

 

"Non ti credevo così diabolica."

"Dottore, non posso farci più nulla ormai.."

"Hai finto tutto il tempo quindi?"

"Non lo so, non credo.. Forse"

"Ma forse ci sarai più utile di quanto pensi."

Anche Banner lasciò la stanza e Eleonor ammanettata al letto, incapace di muoversi, sia per la debolezza fiscia, sia per l'essere incatenata. La lasciò sola con un pensiero: Utile? Utile per cosa? Ovviamente Loki e il nuovo -super cattivone- che stava arrivando. Lui sapeva qualcosa, lei poteva convincerlo a parlare?

No. Non aveva questo genere di potere. Non per quanto ne sapesse. Forse però aveva letto negli occhi del dio qualcosa, una scintilla, di quelle che si vedono nello sguardo delle persone che desiderano la vita. Se lui non voleva morire avrebbe sicuramente collaborato, e il suo patto con la Vedova era valido solo se lui gli assecondava. Si sentì al sicuro, forse sarebbe riuscita a salvarsi anche questa volta.

 

 

 

Loki in cella non aveva idea di cosa fosse successo. Davanti a lui si era presentato solo Thor, che come al solito, lo faceva infuriare e non capiva a pieno la situazione. Il moro gli aveva detto che voleva sapere cos'era accaduto alla donna, che il fratellastro doveva andare a vedere; ma Thor non c'era andato, gli aveva chiesto che rapporti aveva con lei e il dio delle malefatte rispose, nessuno. Thor sembrò giustificato da quella risposta, se al fratello non importava non c'era motivo che lui si scomodasse.

Dopo un'ora circa arrivò Bruce, seguito da Tony e da Steve.

"La tua amica è veramente cattiva lo sai?"

Rogers sperava di suscitare una reazione diversa dalla sorpresa, ma non la ottenne. Loki impreparato, cattiva? Quella donna che piangeva come una fontana e sembrava così fragile? Impossibile, ma ripensò ad alcune delle sue frasi - le persone che ho ucciso..- -..non mi sento in colpa..- Sorrise si rese conto che, non si era sbagliato troppo sul fatto che fossero simili; e che forse l'avevano capito anche i Vendicatori e l'avevano lasciata vivere. Per il momento.

"Ah sì?"

"Sì, ma per ora sta bene."

Iron Man si era volontariamente sforzato sul -per ora- per far capire al prigioniero che se lui ci teneva doveva a quella donna, doveva cooperare.

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Capitolo 18
*** That was the plan ***


- L'amicizia nasce in quel momento dove una persona dice ad un'altra : "Cosa? Anche te? Credevo di essere l'unico!" - C.S. Lewis

Se questa frase aveva ragione, Loki aveva trovato diversi amici nello SHIELD; Bruce aveva provato i suoi stessi sentimenti; Eleonor era crudele, Tony era uno bastardo, proprio come lui, forse entrambi meno, ma era comunque qualcosa.

Thor..Thor, con Thor aveva condiviso solo l'esperienze, mai altro che potesse veramente legarli.

Ma a differenza di tutti loro, lui, re, dio delle malefatte e delle bugie aveva un piano che riteneva brillante. Forse più che brillante estremamente divertente ma aveva un piano ed era questa la cosa importante.

Solo non aveva considerato che prendere in giro tutti, proprio tutti, come -scherzo- non gli avrebbe portato una pacifica collaborazione. Se avesse avuto solo se stesso a cui pensare, sarebbe andata meglio, ma aveva fatto il peggiore degli errori.

Si era affezionato.

A Bruce. A Eleonor.

Com'era successo? Non aveva pensato a quel piano fin dal primo momento?

Sì.

Ma come al solito era stato Thor a rovinare tutto. Gli aveva fatto tornare in mente sentimenti che aveva deciso di chiudere a chiave in un cassetto che non avrebbe mai più riaperto. Quell'idiota del dio del tuono. Gli aveva fatto abbassare la guardia, e mettere in discussione la sua vita, un'altra volta.

Poi però, era riuscito a schiarirsi le idee, e sapeva di nuovo cosa doveva fare. E forse anche per chi.

Quando i quattro agenti speciali si presentarono davanti alla sua cella, e aveva saputo che la donna con cui l'aveva condivisa fino a poco prima era viva, sapeva che i giorni di divertimento per le prossime settimane sarebbero sfumati.

Ma faceva comunque parte del piano.

"Vi aiuterò! Maa.."

La frase colse li eroi alla sprovvista. Non si aspettvano che cedesse per così poco. E dopo i primi secondi di silenzio capirono che non scherzava. Non questa volta. Forse.

"Ma?"

"Ma voglio uscire da qui. E farmi una ..come le chiamate, ah sì! Doccia. Dopo andremo in un posto adatto e vi dirò cosa dovete sapere. Ah e.. portate la mia bacchetta magica!"

 

Sembravano richieste ragionevoli. A parte il volere nuovamente la sua arma, ma Bruce si fidava ancora di lui, notò poi che il sentimento era reciproco, quando il moro lo guardò negli occhi per capire se non l'aveva in qualche modo spaventato. Così convinse anche il resto del gruppo a dargli una possibilità.

I Vendicatori chiamarono il resto della squadra e il direttore e si prepararono in sala riunioni.

Loki venne accompagnato ad un alloggio munito di un bagno privato, dopo poco si spogliò e si mise sotto l'acqua calda, si rilassò e capì perchè ai mortali piacevano così tanto. Si asiugò con calma, aveva tempo a sufficienza. Cambiò i vestiti che si portava dietro da troppo tempo e indossò un paio di jeans neri, una semplice maglietta bianca e una camicia chiara. Il fratellastro lo aspettava fuori, lo scortò fin alla sala riunioni, dove senza manette si mise a sedere su una sedia vuota intorno ad un grande tavolo.

Nessuno era particolarmente felice di vederlo, ma aveva promesso di aiutarli, e se non stava giocando di nuovo a loro andava bene.

 

 

"Così hai deciso di collaborare. E dimmi cosa esattamente, ti ha convinto?"

Fury non si immaginava veramente la risposta del dio. Forse, pensava, si sarebbe inventato qualcosa di stupido per non far capire che teneva alla donna; ma non fù così.

Loki indugiò un'attimo, guardò bene il volto di Tony Stark, che a sua volta lo fissò; sapendo che lui si sarebbe ricordato.

"..Era questo il piano!"

Sorrise e aspettò la reazione dell'uomo di latta che nei pochi secondi successivi gli tornò in mente dove aveva già sentito quella frase, nel loro ultimo discorso alla Stark Tower, quando Tony gli aveva offerto un drink e l'aveva messo in guardia dai vendicatori, e gli aveva risposto che il suo non era poi un così bel piano.

Si ricredette, e comprese che per tutto quel tempo era stato preso in giro.

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Capitolo 19
*** Power ***


Tony si sedette pesantemente, riusciva a guardare solo le mattonelle del pavimento, le immagini l'avrebbero confuso, e lui aveva appena capito che..Cosa esattamente? Era un piano, giusto, ma con quale scopo? E loro, lo avevano assecondato completamente o avevano cambiato qualcosa?

Rimase in silenzio per diversi minuti, sotto li occhi sbigottiti del resto della squadra, che non aveva capito l'allusione del dio.

"Tony, stai bene?"

Steve si preoccupò, ma il genio, millionario non si rivolse a lui.

"E..e, noi, abbiamo almeno qualche merito?"

Balbettava, non voleva credere a ciò che Loki gli aveva fatto capire.

"Bhè, certo, avete sconfitto un esercito!"

"Di cosa state parlando?! Tony!!?"

Nessun'altro lì capiva a cosa i due si riferissero. Stark avrebbe voluto rispondere, ma non riusciva a mettere insieme le parole per spiegare. Guardò il dio delle malefatte e gli fece capire che non riusciva ad andare avanti, così Loki prese con calma la parola.

"Il piano non è poi così complicato, se ascolti bene lo capisci anche te Thor, ok?"

"Va bene ma qual'è questo PIANO!!"

"Non abbiamo mai avuto possibilità di perdere!"

Iron Man dovette sfogarsi e tentare di spiegare anche agli altri ciò che stava provando; la presa di giro più totale che aveva mai subito.

"C-cosa?"

Loki riprese a raccontare, con tono divertito.

"Come ha detto l'uomo di latta, non potevate perdere; eravate decisamente superiori rispetto ai Chitauri. E poi vi ho dato una mano."

"Cosa stai dicendo? Non è possibile! Ci avevano quasi sconfitto. Tu..Non hai fatto niente per noi!"

"E qui ti sbagli! Lasciatemi finire la storia. Che non avrei dovuto cominciare da questo punto!"

Guardò malissimo Stark e ricominciò facendo finta di non aver detto niente. Anche se le faccie pensierose del gruppo sembravano non ascoltarlo più.

"Spero abbiate ascoltato la storia che ho raccontato qualche ora fa. Se no, non importa, era solo per farvi capire chi abbiamo difronte. Thanos! Perchè sì, la storia parlava di lui. Sorvolando sui particolari, perchè non mi sembrate molto attivi, vuole distruggere qualsiasi forma di vita presente nell'universo. Che posso assicurarvi è pieno di altri esseri viventi."

"Aspetta..Aspetta! Perchè lo farebbe?"

"E' pazzo ovviamente. Va fermato! Ma torniamo a noi, come può un ehmm..diciamo alieno, distruggere l'universo, per quanto sia forte, ha bisogno di una mano, giusto? Di cosa ha bisogno?"

Era una domanda aperta, voleva sapere se i Vendicatori erano più intelligenti di come si erano dimostrati nell'ultima conquista del pianeta.

"Un esercito?"

"Esatto. E cos'altro?"

"Potere!"

"Cosa potrebbe dargli questo potere? Ci siete quasi!"

"Il Tesseract! Ma è su Asgard. Non può essere così stupido. "

"E..e ha i detto che è diretto sulla Terra!"

"Quindi, cosa avete qua su Midgard di così prezioso?"

"Ehmm.. Niente!"

"Sbagliato! Ma se faccio continuare voi non arriveremo a niente."

I Vendicatori cominciavano a spazientirsi, sia per la situazione estremamente tragica e pericolosa sia per la faccia divertita del dio delle menzogne.

"Le fonti di energia che avete sono due; una non vi appartiene, la seconda è più vicina di quanto pensiate. Adesso però vorrei indietro il mio scettro."

"No! "

"Come sarebbe a dire -no-!? Mi serve!"

"Non puoi riaverlo! E' un'arma e te non sei ..tra i buoni!"

"Mi serve per una dimostrazione!"

"E' inutile non puoi riaverlo!"

"Suvvia! Direttore, siamo tutti qui! Cosa vuole che accada?!"

"Bruce!"

"Dai Capitano lascialo stare, se va male ci penserà il mostro verde rabbioso! Giusto?"

"Io non sono d'accordo! Ho già avuto a che fare con quel bastone, ed è stato abbastanza!"

"Barton, ti ci metti anche tu?!"

"Non ho cattive intenzioni! ..Sul serio!"

"La responsabilità è tua Banner!"

"Nessun problema!"

Bruce si fidava ancora di Loki, e quello era il momento giusto per farglielo capire.

Portarono in sala dentro una valigia rigida e nera, lo scettro, quando il dio delle bugie la vide aprirsi si alzò in piedi e a passo svelto la raggiunse prendendo in mano quello che conteneva. Sembrava soddisfatto, troppo, li agenti non si sentirono al sicuro vedendo la sua esspressione e almeno la metà dei presenti si preparò a sparare al minimo segno d'attacco.

Quando notò il sorriso compiaciuto sul suo stesso volto capì anche di non avere una faccia amichevole in quel momento, alzò gli occhi e vide tutte le spie presenti con una mano sulla fondina della pistola.

"Cosa c'è? Non ho ancora fatto niente!"

I Vendicatori si limitarono a gurdarlo mentre cercava di non apparire troppo minaccioso, o forse mentre si tratteneva dallo sparare a tutti e poi scappare chissà dove.

"Ho capito.. Ho bisogno di un volontario! Non farò niente di male giuro!"

La squadra si guardò sospetta.

"Ok. Faccio io!"

"Nat! Sei sicura!?!"

"Sì! Ci siete voi qui. Non ho di che preoccuparmi. E siete autorizzati a spararmi!"

"Tranquilla. Non ce ne sarà bisogno. E' solo una dimostrazione!"

Sorrise. La Vedova si sistemò davanti al dio che con lo scettro le toccò leggermente il petto. Gli occhi della rossa s'illuminarono e tornarono normali, la sua faccia diventò inespressiva.

"Cosa le hai fatto!!?"

"Niente che tu non conosca già Occhio di Falco. Adesso è sotto il mio controllo.."

"Cosa vuoi ?!"

"Non voglio niente. E'-UNA-DIMOSTRAZIONE!!"

Le sfiorò nuovamente l'addome e Natasha tornò lucida.

"Stai bene?!"

"..Sì..Credo.. Ho visto.. ooh, non lo ricordo.."

"E' normale se -l'incantesimo- viene sciolto come si deve."

"Con questo cosa volevi dimostrare?!"

"Non ho detto che ho finito! Stark ti dispiace?"

"..Ma, l'ultima volt..Oh, oh, oh mio dio!!"

"Tony?"

"Ragazzi tranquilli!! Mi sono ricordato una cosa importante! Vedrete!"

Iron Man si piazzò dov'era la spia prima di lui. Rideva per essere stato così ingenuo da non averci pensato prima.

Loki toccò anche il suo petto con il bastone magico. Ma non accadde nulla.

"Visto!!?"

"Non è successo niente. E allora? Avrà fatto finta o cambiato magia.."

"Com'è possibile che non ci arriviate?!"

"Stark se sai qualcosa dillo anche a noi!"

"Il reattore Arc!! Non capite?? E' una fonte di energia sufficientemente forte da contrastare la sua bacchetta magica!"

"Questa non è una bacchetta magica!"

"Cosa significa?"

"Thor! Non è possibile! Significa che avete un potere abbastanza forte.."

"..per sconfiggere Thanos!!?"

"No. Non guardatemi così. Non è abbastanza per sconfiggerlo. Ma è abbastanza per imprigionarlo!"

"E una volta imprigionato? Chissà per quanti anni vivrà!"

"Cosa dovremmo fare?"

"Lo convinciamo a uccidersi!"

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Capitolo 20
*** So Cold ***


"Da come ce l'hai presentato non credo che potrebbe veramente tentare il suicidio."

"Non preoccupatevi di questo. Ci penserò io!"

"..Se ne sei convinto. Ma intanto noi prepariamo un piano B."

"Solo, Loki, mi sfugge il perchè Thanos non necessiti del Tesseract."

"E' semplice. Thor, su Asgard a quale scopo viene utilizzato il cubo?"

"..Per viaggiare attraverso lo spazio."

"Il Tesseract serve soltano per aprire un portale per collegare due luoghi lontani nell'universo."

"E perchè Thanos lo voleva?"

"Perchè gli mostrasse tutti i mondi e i pianeti esistenti. Ovviamente per poi distruggerli.."

"Quindi la bacchetta magica non è alimentato dal Tesseract?"

"No. In realtà non è nemmeno un vero scettro."

Il dio delle bugie si alzò in piedi e riprese il suo bastone. Lo sfiorò con una mano, mentre con l'altra lo reggeva, arrivato alla punta afferrò la pietra blu incastonata e con fermezza la fece scivolare fuori. Appoggiò il bastone senza più energia, sul tavolo e tenne in mano la roccia luminosa, agitandola per mostrarla ai presenti.

"Questa è una delle così dette Gemme dell'Infinito. Ti dice niente Thor?"

"A dire il vero no."

"aah..Sei senza speranze!"

"Vai avanti! Cosa sono questi sassi dell'infinito??!"

"Gemme! All'inizio dei tempi erano parte di un solo essere, così potente che era quasi un tutt'uno con l'universo..."

"Poi ?!"

"Poi si sentiva solo e si è ucciso! Così sono nate le gemme e l'universo che conoscete! Perchè non mi lasciate raccontare le cose come si deve!?"

"Scusa, dev'essere la scoperta dell'esistenza di tutta questa roba che.."

"Basta! Smettila. Questa non è roba! Sono le origini dell'Universo!"

"Va bene, va bene. Scusa, vai avanti."

"aah.. In tutto le pietre sono sei, ognuna possiede un potere specifico. Questa controlla la mente, poi esiste la gemma dell'anima, del tempo, dello spazio, della realtà e del potere. Le loro potenzialità sono ovvie, quella del tempo controlla il tempo, e così via. Capite che se Thanos le dovesse riunire conquisterebbe un potere senza controllo."

"E il reattore Arc sarebbe capace di annullare i loro effetti?"

"Così pare. Ma non credo che riuscirebbe a farlo con più di una gemma."

Altre ore di domande e spiegazioni portarono i Vendicatori ad un quasi esaurimento nervoso per la scoperta di troppe cose in troppo poco tempo. Necessitavano una pausa. Per pensare, assimilare, credere, accettare. Il Direttore non potè che accettare di lascar loro almeno qualche ora di tregua, in fondo anche lui doveva capire diverse cose.

Ognuno di loro trovò qualcosa da fare per i primi 10 minuti, ma poi si ritrovarono tutti nella nuova sala riunioni-bar, a prendere un drink.

In mezzo a tutti i loro pensieri si erano scordati del dio delle malefatte, che vedendo tutti andarsene senza dire niente era rimasto solo nella stanza. Decise di fare un giro per l'eliveivolo, sapendo che prima o poi sarebbe capitato in infermeria, dove sapeva di trovare la sua compagna di cella.

Trovò l'infermeria stranamente vuota, nessun dottore o infermiere, quasi abbandonata, se non fosse stato per la donna ammanettata che dormiva agitata su uno dei letti. Si sedette accanto a lei, non sapeva se svegliarla, sicuramente nella sua mente stava vivendo un incubo, ma non volle toccarla.

Eleonor si svegliò di scatto, spossata, confusa, sudata; non riuscì a mettersi a sedere per colpa delle manette che le impedivano di spostare le braccia.

Notò subito il dio sedutole accanto che la guardava. Una strana sorpresa, si sarebbe immaginata l'arcere che la osservasse per decidere come ucciderla, ma certo non il suo ex-compagno di cella.

"I tuoi incubi sono sempre così.. angoscianti?"

"La maggior parte delle volte... Ma te non eri rinchiuso?"

"Oh, sì ma ho accettato di collaborare."

"Lo sapevo."

"Ah sì? E come?"

Eleonor sorrise soddisfatta. Cercò nuovamente di tirarsi su ma i polsi legati glielo impedirono.

"Aspetta"

Il dio si chinò leggermente sulle sue mani e sfiorandole le manette si aprirono.

"Tu bruci!"

"E tu sei gelido! Come hai fatto?"

".Magia!"

La donna si guardò i polsi stupefatta e si mise finalmente seduta.

"Adesso tocca a te rispondere."

"Cosa?"

"Come facevi a sapere che avrei deciso di -collaborare-"

"Te l'ho visto negli occhi. Non hai mai voluto distruggere l'universo vero?"

"Vero. Era così evidente?"

"No. Ma cosa hai detto per farti lasciare libero? Non mi fiderei di te fossi in loro."

"Veramente?"

"Sì! Hai cercato di conquistare il pianeta."

"In effetti ho detto loro che ho finto."

"Ed è vero?"

"No. Ovviamente. Ma avevo un piano di riserva in quel caso."

Sorrisero.

"Sembri stanca."

"Già. Ma perchè sei ancora qui?"

"Cosa vuoi dire?"

"Che sei qui. Noi non ..siamo esattamente ..ehm.. amici. Quindi non capisco perchè non te ne sei ancora andato."

"Vuoi che me ne vada?"

"Non ho detto questo! Solo..Credevo che fossi venuto a liberarmi per ..complicare la situazione. Non è questo che fa il dio del caos?"

"Mi credi così superficiale?"

"Smettila di rispondere alla mie domande con altre domande! Cosa ci fai qua!?"

Non rispose. Non sapeva nemmeno lui cosa facesse lì esattamente; perchè era andato da una donna conosciuta poco più due giorni prima, con cui aveva scambiato poche parole. Ma della quale era in pensiero ed aveva sentito la mancanza quando era stata portata in infermeria, perchè lei era un'umana, debole, mortale. Non aveva niente da dargli. Eppure aveva sentito qualcosa di speciale in lei, qualcosa che non aveva mai trovato in nessun altro. Fiducia, comprensione, qualcuno così simile e senza cuore com'era lui.

Fece per alzarsi in piedi e andarsene, ma quando si girò per guardarla i faccia forse l'ultima volta non resistette.

Lentamente, s'inginocchiò sul letto e si chinò a baciarla.

Eleonor ricambiò, era sorpresa e meravigliata, l'uomo che le aveva chiesto di morire la stava baciando. Non ricordava una sensazione così piacevole neanche ripensando al arco di tutta la sua vita. Il contatto con le labbra del dio aveva qualcosa di magico, prima bruciava, forse era la febbre, ma quel bacio l'aveva letteralmente raffreddata, riportandola ad una temperatura corporea naturale e poi a sentire dei leggeri brividi.

Dovette lasciarlo per evitare di venire congelata.

"Perchè?"

Loki la guardò stranito un momento, perchè che due persone si baciano?

"Amore?"

Eleonor rise, la risposta le sembrò così ingenua.

"Credi che sia uno stupido?"

Un'altra persona a cui si era affezionato ma che in realtà non lo ricambiva. E sta volta gli rideva anche in faccia.

"No. Per niente. Solo che.."

"Cosa!? Mi odi forse? Perchè ti hanno detto che sono cattivo? Non dicevano lo stesso di te?"

Loki si allontanò ma una mano gli afferrò il braccio e lo obbligò a risedersi.

"Non ti odio, mi hai salvato la vita almeno due volte. ..Vieni qua..

Tirò l'uomo e lo costrinse a distendersi con lei in modo che si appoggiasse alla sua spalla e l'ascoltasse.

"..Secondo te perchè dicono che gli opposti si attraggono?"

"Non ho mai sentito una cosa del genere!"

"mm..Il motivo è perchè non hai bisogno di qualcosa che possiedi già."

"Non capisco dove vuoi arrivare"

"Fingi che tutti i -cattivi- abbiano un fuoco..?"

"Fuoco?"

"Sì è un esempio.. Se noi due siamo tra i cattivi, tu non hai bisogno del mio fuoco perchè hai già il tuo!"

"E con questo? Stai dicendo che non abbiamo bisogno l'uno dell'altra?"

"Sì. Non hai bisogno di me, non hai bisogno di nessun'altro che sia -cattivo-"

Loki sorrise, aveva capito cosa Eleonor volesse dirgli e che quell'affetto che provava era solo per aver trovato qualcuno di simile, non perchè veramente ne aveva necessità, come fanno gli amanti. Ma forse aveva anche scoperto perchè ci teneva tanto a quell'umana.

"I cattivi non hanno incubi.."

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Capitolo 21
*** Heaven ***


Forse era veramente impazzito; aiutava i Vendicatori a salvare il mondo, aveva rivelato loro alcuni tra i più importanti segreti sulle origini dell'universo; si era aperto quasi completamente con un mostro verde rabbioso, si era affezionato senza un apparente motivo ad una comune mortale, tutti fatti che in situazioni normali avrebbe felicemente evitato, ma non in quel momento; Thanos stava arrivando e si sarebbe vendicato, poi avrebbe distrutto tutto lo spazio conosciuto, i Vendicatori erano gli unici in quella parte di galassia che potevano fermarlo, era costretto ad allearsi. I suoi sentimenti invece erano decisamente più complicati, Bruce, Thor, gli avevano disordinato i pensieri, un fratello di una vita con cui non condivide niente e un altro con cui condivide tutto ma non il tempo.

E poi c'era quella donna; la stessa che aveva accanto in quel momento, ma da quanto erano lì distesi? Minuti, ore, giorni? Aveva perso il conto. Solo non riusciva a capire perchè fosse ancora accanto a lei, e perchè non voleva andarsene.

"Come va qua?!"

Bruce entrò in infermeria apparentemente tranquillo. Quando arrivò davanti al letto di Eleonor la cosa che lo sorprese di più fù che la donna era riuscita a liberarsi dalle manette. Nessuna traccia di Loki.

"E queste? Come hai fatto a toglierle?!"

"Magia"

"Lo sai che non vorrei essere costretto a mettertele, ma lo sono."

"E ti fidi del dio delle malefatte e non di una patetica criminale?"

"Il dio si è dimostrato molto collaborativo, e amichevole."

"Anche io!"

"Lo so."

"Il patto, è ancora valido? Sono stata decisiva per la sua scelta di aiutarvi."

"Non lo so, mi dispiace. Ma per ora non ho ricevuto ordine di lasciarti morire."

 

Anche il dottore adesso? Non poteva stare tranquillo un momento che subito c'era qualcuno a disturbarlo.

Loki si ritrovò a vagare senza meta per la base dello SHIELD, non era il momento di di mettersi a fare scherzi, non con il tempo che stringeva sempre di più.

Steve camminava veloce attraverso i corridioi dalle pareti di metallo alla ricerca di risposte, e dell'unico che poteva dargliele.

Non riusciva a immaginare cosa potevano significare le rivelazioni; aveva sempre creduto in Dio anche quando ne aveva personalmente incontrati due, riteneva fossero altre razze, come poteva lui avere una spiegazione per la scelta di una divinità; ma venire a sapere della creazione dell'universo era troppo.

Rogers veniva dagli anni '40, Dio era una certezza, e come lui il paradiso. L'Eden dove immaginava Peggy. Un posto pieno di pace e bellezze. Ma se non esisteva un paradiso, dov'era finita la sua amata?

Cercò Loki ovunque e alla fine lo trovò che passeggiava senza una vera meta.

"Loki!!"

Il dio si girò, l'avevano già ritrovato. Volevano ammanettarlo di nuovo probabilmente o rinchiuderlo da qualche parte dove potessero tenerlo d'occhio.

Appena vide il Capitano decise di voltare i tacchi, camminare alla svelta e far finta di niente.

"Loki!!!"

Ma non andò lontano, Steve lo raggiunse in due balzi.

"Loki! Ti devo parlare è importante!"

Il moro sorrise freddamente, non poteva rispondere male al biondo, ne andava della sua -libertà-.

"Ti ascolto."

"Non qui.. Vieni con me!"

Loki non potè impedire il trasferimento. Dopo diversi minuti di scale arrivarono fuori sulla superficie dell'eliveivolo. Non era pericoloso, non erano in volo.

Si sedettero incima alla pista sopraelevata di decollo dei jet, con le gambe a penzoloni come due bambini.

"Volevi dirmi?"

"Devo chiederti una cosa importante!"

"Avanti."

Steve prese un respiro profondo e poi parlò tutto d'un fiato.

"Peggy è morta. Sono passati 70 anni, e ho cercato sue notizie sicuramente adesso è morta! Ma se non c'è il paradiso dov'è ora!?!"

Che domande, ma come gli venivano in mente ai mortali? Non sapeva cosa rispondere. Raccontargli della Morte? Apparte che le sue volontà andavano eseguite senza ribattere e che viveva su un pianeta da sola e che è innamorata del loro prossimo nemico non poteva dirgli altro.

E poi il Capitano voleva sapere di cosa c'era dopo. Il regno dei morti era qualcosa di sconosciuto anche per il dio del caos. Sicuramente però, non era il paradiso.

Avrebbe cominciato a parlare dolcemente considerando la situazione, questa Peggy doveva essere per forza qualcuno d'importante e se era morta era inutile farglielo pesare ancora di più, ma non riuscì ad aprire bocca perchè Steve aveva cominciato a piangergli sulla spalla.

"Pe-Peggy!!"

Non si era mai trovato in una situazione simile. Uno dei -buoni- gli piangeva sulla spalla perchè tutto quello in cui credeva e tutte le sue speranze si erano dimostrate insensate, la cosa peggiore era che si azzardava quasi, anche ad abbracciarlo.

"Su, su! Il regno dei morti non è così male..."

"Dici sul serio? Com'è!!?"

"Bhè..è molto grande, si trova su un enorme pianeta, molto più grande di quanto sia possibile immaginare... Ognuno ha un posto tutto suo e... "

"Credi sia un posto felice?"

"Non ho mai conosciuto nessuno che si lamentava."

Stentò un sorriso per sdrammatizzare, e sorprendentemente il Capitano lo ricambiò.

"Sai questo problema lo avevte anche te e Thor, se vi innamorate di una mortale lei morirà prima di voi."

"Di questo dovresti parlarne con lui. Io..non sono bravo in queste -cose-."

Sperava che dicendo così Rogers si sarebbe rivolto al suo fratellasto la prossima volta. Ma Capitan America restava sulla sua spalla a lamentarsi, anche se sembrava che non riuscisse a tranquillizzarsi molto. La divinità si rassegnò a cercare almeno in parte di consolarlo, gli passò addirittura una mano sulla schiena in segno di conforto.

Rimasero uno a piangere e l'altro a sopportarlo fino al tramonto, quando arrivò urlando alle loro spalle Tony.

"Capitano!! Ma dov'eravate?! Vi ho cercato ovunque! Stai piangendo Rogers? Cos'è successo? Vi siete lasciati?!"

"..Ch.."

"Non c'è tempo ora! Venite Fury ha indetto una riunione strategica!"

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Capitolo 22
*** South Pole ***


"Thor stai zitto!"

"Ma..Loki, io.."

"Tu non sai niente! Stai zitto!!"

"Dovete continuare ancora per molto fratellini?"

"Non siamo fratelli! E no! Adesso Thor si tappa la bocca e io finisco...mm.."

"Allora? Avanti!"

"Un attimo. Da quanto avete detto che non ci vediamo?"

"Ormai saranno poco più di 300 giorni."

"Allora direi.. una settimana."

"C-Cosa!!? Così poco?"

"Non siamo pronti!!"

"Perchè hai aspettato così tanto?!"

"La cosa è dipesa da voi. ...stupidi umani.."

"Cosa?"

"No. Niente.."

I Vendicatori riuniti introno al grande e rotondo tavolo, avevano finito di riflettere e avevano cominciato a preparare il contattacco.

"E come supponevi che avremmo incarcerato Thanos?"

"Bhè.. Immagino che una cella come la mia potrebbe andare bene."

"E di cosa dovremmo farla?"

"Carta!! è la debolezza dei signori dell'universo!"

"Tony? "

"Scusate.. Dicevi Loki?"

"mhm..Immagino che dovrebbe essere di qualcosa di duro.. Ma deve avere uno scheletro di energia..

"Davvero? Grazie!"

"Cosa devo dirvi non sono io lo scienziato!"

Aveva ragione. Forse era un mago, ma sicuramente non era uno scienziato. Che ci pensassero loro a quel genere di cose lui aveva fatto anche troppo.

"Arriverà anche un esercito? Come l'ultima volta?"

"Suppongo che sia essenziale per conquistare un pianeta. Ma Thanos viene a distruggerlo. Quindi non potrerà più dello stretto necessario."

"Abbiamo bisogno di un campo di battaglia. L'ultima volta hai distrutto una città."

"E dove dovremmo andare Direttore?"

"Pensavo in qualche luogo isolato come il Polo Sud o il Polo Nord."

"Ma non moriremo di freddo?"

"Avrete il giusto equipaggiamento, abiti termici..per te Bruce non so se.."

"Non si preoccupi Fury credo che il bestione resita al freddo, ma se non sarà così vi prego di non lasciarmi congelare."

"Dove stiamo andando è molto freddo?"

"Sì Thor, sono i luoghi più freddi della Terra."

"Aaah, ma non credo di avere bisogno anche io di quella roba."

"Loki?"

"Non ne ha bisogno."

"So parlare da solo Thor! Ma no, non mi serve niente."

" è un gigante di ghiaccio.."

"Thor!"

"Che c'è? E' vero!"

"Lascialo spiegare a me almeno."

Gli agenti cominciarono i preparativi quella stessa sera. Gli uomini di scienza, Banner, Stark e Selvig progettavano già la cella che avrebbe dovuto contenere un potente conquisatore galattico.

I restanti studiavano le mappe del Polo Sud, luogo scelto per lo scontro.

 

"Quindi questa terra sarebbe fatta di ghiaccio?"

"La superficie è ghiaccio, sotto c'è il terreno"

"E come pensiamo di fare mettiamo questo enorme coso sul ghiaccio e speriamo non spacchi tutto?"

"L'eliveivolo resterà sospeso in cielo durante lo scontro"

"Allora dobbiamo trovare un posto dove nascondere la cella, così che Thanos non capisca il piano!"

"Già! E qual era il piano? Uhmm.. lo infiliamo là e poi che succede? Ah già dovrebbe uccidersi da solo. Bel piano."

"Su Clint! Hai un'idea migliore?"

"Natasha, è impossibile che un conquistatore di pianeti voglia suicidarsi."

"Loki, Barton non ha tutti i torti, non credi che.."

"Basta! Lui alla fine sceglierà di uccidersi. Fidatevi devo solo parlarci per un pò."

"Vorresti convincerlo tu?! Ma non farmi ridere!"

"Fate come volete! Ma lasciatemi con lui qualche minuto. E ora basta! Visto che più cerco di collaborare più quello che dico viene ignorato. Pensateci voi. Io me ne vado!!"

Loki uscì infuriato dalla sala riunioni, cercava veramente di essere utile, almeno fornendo informazioni, ma nessuno lo ascoltava, come sempre.

S'incamminò per i corridoi, nessuno lo seguiva, forse non lo ritenevano poi così pericoloso, e per il momento era quello che dovevano credere, ma una volta che si fosse liberato anche di Thanos l'avrebbe fatta pagare a tutti.

Thor non seguì il fratellasto fuori dalla stanza, Loki gli aveva raccontato che aveva finto di conquistare la Terra, quindi almeno a parole era tra i buoni, e poi doveva informarsi quanto più poteva sul campo di battaglia e sulle strategie di combattimento che avrebbe messo a punto con Rogers. Non c'erano motivi urgenti per seguire il moro.

 

 

 

"Allora Bruce? Cos'è successo esattamente tra te e il pazzo dio delle bugie, perchè se avete una storia devo dirtelo, l'ho visto fin troppo intimo con Capitan Frignone. Cerca un materiale più flessibile."

"ahahah. Che percentuale? No niente del genere. E cosa c'entra Steve? Non eravate voi due quelli intimi.."

"ahahahahah!! Li ho visti insime su una pista d'atterraggio. Almeno al 25%. E Rogers gli piangeva sulla spalla!! Ahaha!!"

"Tony.. Magari...ok non ho idea di cosa potrebbe essere successo. E se mettiamo il campo dentro la barriera?"

"Sì! Ottima idea. Ma dimmi la verità cosa vi siete detti?!"

"Te lo dirò solo dopo che mi avrai parlato della tua relazione con Capitan Ruba-cuori."

"Va bene..Mi hai scoperto. Ormai stiamo insieme da quasi tre mesi!

"Ahahahahahah! "

"E dormiamo insieme dalla prima volta che ci siamo incontrati!"

"Ahahahaha!! No. Basta smettila! Ahahah se continui non riesco a concentrarmi!! "

"Perchè?"

"Perchè sembrate fatti l'uno per l'altro!! Ahahahah!!"

"Ahahahahah! Adesso voglio sapere cosa c'è tra te e Loki!"

"Sono cose private Tony.."

"Ah - Ah!! Lo sapevo. Neanche Thor ne sarà molto felice!"

"mmh. mmh."

Un finto colpo di tosse a ricordare ai due Vendicatori che non erano gli unici in quel laboratorio.

"M-Ma..voi lavorate sempre così?"

"..."

"Ci scusi dottor Selvig, ovviamente stavamo scherzando"

"Ovviamente.."

"Ahahahahahah!! Scusi dottore, ma.. la sua faccia!!!"

"Cosa dovremmo usare per produrre la recizione?"

"Immagino che ci serva una lega, ma al 25% è instabile."

"Ahahahahah"

"Potremmo aggiungere uno stabilizzante o un compensatore magnetico."

"Tony? La vuoi smettere.."

"Aha..Sì scusate, e se facessimo uno specchio di adamantio?"

"Intendi una lega o una nuova miscela?"

"Un nuovo composto.

"Qualcuno, credo, ci abbia già provato prima..."

Stark rideva ancora, Selvig si limitò a ignorarlo, Bruce invece lo guardò male, ma non potè evitare anche lui di sorridere.

 

Cinque giorni passarono alla svelta, le spie si erano allenate, nuove armi erano state costruite e inviate alla nuova base SHIELD del polo Sud, si preparavano i fuochi d'artificio.

I tre guerrieri e lady Sif si sarebbero uniti alla squadara per combattere, e con loro anche il dio delle menzogne, che fino all'arrivo al polo non si era visto in giro; le tute termiche non erano molto diverse dai soliti vestiti indossati ma impedivano ai -35C° di farsi sentire.

I preparativi erano finiti, le armi erano cariche, la -prigione- aspettava, il campo di battaglia mancava un pò di luce, forse era quello il problema, il sole tramontava piano piano, anzi non tramontava affatto era fermo sull'orizzonte, ma non illuminava così chiaramente e distintamente.

Il lugo era perfetto per una guerra, nessun'altro apparte i combattenti. In caso di necessità avrebbero potuto veramente usare armi nucleari.

Ma tutti lì sapevano che non era la luce, nè il freddo che tenevano I Vendicatori svegli la notte.

 

 

*Corto, tutto dialoghi, non si capisce niente...potrei continuare.

ma facciamo finta di niente e aspettiamo il prossimo aggiornamento. ok?

Grazie a tutti quelli che leggono e recensiscono!!

 

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Capitolo 23
*** Magic Spell ***


Il ghiaccio era circondato da un'eterno crepuscolo, nè luce nè buio, una snervante via di mezzo.

Ma la penombra era alleviata da un'intensa luce proveniente dal centro del campo di battaglia. Un'incantesimo.

"Come faremo ad attirare qui Thanos?"

"Bhè sta cercando la pietra del destino no? E se non ricordo male anche il nostro bel cerbiatto."

"Giusto ma non possiamo mica mettere un cartellone con scritto -Supercattivo galattico quello che cerchi è qui!-"

"Infatti ci penserà il nostro amico qui. Vero cattivone?"

"..Sì! Ho già in mente un incantesimo per questo."

"Incantesimo?!!"

"Sì. Sapete sono un mago."

"Oh wow.. E cosa faresti esattamente?"

"..Magie.."

"Oh fico!! Fammi vedere qualcosa! Mi sono sempre piaciuti i trucchi!"

"I miei non sono trucchi!! E' vera magia!!"

Il dio delle malefatte trasformò il contenuto di un bicchiere d'acqua in tre piccoli serpenti neri che cominciarono a strisciare sul grande tavolo argentato. Gli umani rimasero piacevolmente sorpresi, allora Loki era veramente un mago. Thor si limitò a guardare il fratellastro per fargli capire che doveva smetterla di giocare.

Il moro che vide lo sguardo del biondo fece sparire i rettili deluso dalla reazione degli agenti, lui intendeva spaventarli.

"E questo servirà per attirare Thanos?"

"Certo che no! Per lui serve altro. Per esempio la Gemma e lo scettro!"

Un agente dello SHIELD ripose sul tavolo lo scettro, la Gemma l'aveva ancora Loki, la fece apparire magicamente tra le sue mani; prese lo scettro e reincastrò la pietra al suo posto.

Si alzò in piedi di scatto e i Vendicatori dopo un attimo di indecisione dove non avevano capito cosa stesse succedendo si decisero a seguirlo.

"Perchè ci avete messo tanto?"

"Non tutti sono immuni al freddo cervo delle nevi."

Senza stare a discutere troppo il dio delle menzogne s'incamminò sulla costa del continente di ghiaccio per almeno 600 metri. La squadra lo seguiva senza troppi problemi, gli asgardiani avevano la pelle dura ed i terresteri indossavano comode tute termiche. Non erano troppo sicuri che con lo scettro in mano e così lontani dall'eliveivolo Loki non gli avrebbe attaccati per fuggire, ma anche se Thor non riusciva più a guardare il fratello come una volta, sentiva che poteva fidarsi.

Il mago si fermò e cominciò a disegnare sul ghiaccio con la punta dello scettro. Prima un cerchio, poi rune.

I Vendicatori guardavano senza sapere cosa accadeva, la magia nordica non era esattamente come si aspattavano.

Finito di scrivere l'incantesimo il dio delle menzogne incastrò il bastone al centro preciso del cerchio, la gemma blu rivolta verso il cielo s'illuminò e come questa le scritte sul terreno.

"Finito!"

Urlò sorridente Loki.

"Cosa hai fatto?"

"E' una specie di segnale, Thanos sentirà l'energia della gemma e verrà qui!"

"E ora?"

"Aspettiamo."

Passò meno di quanto si aspettassero. Credevano di avere almeno un paio di giorni. Si sbagliavano. Non passarono nemmeno tre ore che dall'osservatorio dello SHIELD partì l'allarme. Veicoli di natura sconosciuta si avvicinavano a gran velocità. Ma i Vendicatori conoscevano quei cosi volanti, li avevano già visti dieci mesi prima, e da quel momento, quelli raccolti dopo la guerra furono studiati in ogni particolare, dal governo e dalle Stark Industries.

"Ci siamo!!"

"Di già?!"

"Mi sa di sì Capitano!"

"Bene Stark metti l'armatura!"

"Ci vediamo fuori!"

I Vendicatori corsero fuori, dietro di loro i tre guerrieri asgardiani e lady Sif; dalla base dello SHIELD invece uscirono Occhio di Falco e Vedova Nera che con missili e varie e tecnologiche armi da fuoco, e ovviamente freccie non aspettarono troppo prima di cominciare a sparare sull'esercito volante.

Il dio delle menzogne si precipitò dove aveva lasciato lo scettro. Lo afferò con entrambe le mani e anche lui cominciò ad attaccare le macchine volanti che velocemente si avvicinavano.

Capitan America aveva dato ottime istruzioni ai compagni, era sulla costa di ghiaccio con Bruce e gli asgardiani ad aspettare i nemici sopravvisuti all'incontro con gli altri Vendicatori.

Thor richiamò diversi fulmini. L'armata era vicina ormai.

Iron Man volò incontro ai nemici, sparando a tutto ciò che si trovava davanti.

Bruce Banner si trasformò in Hulk, la rabbia era il segreto, e a detta sua lui era sempre arrabbiato. Aveva passato gli ultimi mesi ad allenarsi per controllare le azioni della bestia e il lavoro aveva dato i suoi frutti, aveva dei momenti in cui non era totalmente consapevole ma in quelli in cui capiva veramente cosa accadeva si sentiva un dio.

I Chitauri si avvicinavano veloci alla costa, in direzione dell'eliveivolo e dei Vendicatori. Quei giganti non erano difficili da abbattere, non più della volta precedente, ma rispetto a quella sapevano contro cosa combattevano. L'esercito nemico non era fornito di enormi mostri capaci di volare, non erano venuti per conquistare o distruggere, ma per trovare qualcosa. La gemma e il dio.

Loki era distante almeno un kilometro dalla base dello SHIELD eppure tutti i veicoli spaziali si direigevano in quella direzione, il dio non era uno stupido, sapeva che non era un buon segno. Se l'esercito teneva impegnati i Vendicatori, lui da solo non poteva fronteggiare Thanos.

Quando riuscì a distinguere i contorni dei veicoli e dei piloti capì che solo uno di quelli si muoveva verso di lui. Era vicino, sempre di più, il moro cominciò a correre in direzione opposta al mare, voltandosi sempre per controllare la distanza tra lui ed il suo inseguitore.

Non era troppo sicuro, ma si ricordava Thanos decisamente più grosso rispetto alle proporzioni di quei veicoli spaziali, e se non era il potente conquistatore a venirgli in contro chi poteva essere? Senza dubbio l'individuo l'avrebbe portato sfinito e morente al suo cospetto, ma Thanos non era lì. Non c'era motivo perchè non ci fosse e non l'avesse attaccato lui stesso. Ma se c'era ancora il moro non lo sapeva.

Il mezzo volante era quasi sopra di lui, riconobbe la figura oscura che ci stava sopra. Il mostro gli saltò addosso e Loki si ritrovò disteso sul ghiaccio, con la schiena a terra, colpì l'individuo con un raggio d'energia dello scettro e quello venne scaraventato a pochi metri da lui.

Si rialzò in piedi e lo ricolpì, non sembrava che il visitatore subisse molto gli attacchi, si risollevò anche lui.

Il mostro era ancora difronte a lui, il consigliere di Thanos era ancora più ripugnante dei Chitauri; credeva che sarebbe riuscito ad evitare di rivederlo così da vicino dopo il loro ultimo incontro faccia a faccia quando gli aveva affidato lo scettro e quando grazie alla gemma della Mente l'aveva minacciato di torture se non avesse procurato loro il Tesseract. Ma era l'unico che poteva dargli spiegazioni sull'assenza del conquistatore, doveva approfittarne.

"Eri stato avvisato. Sapevi cosa ti sarebbe spettato. Quello che resta della tua vita sarà solo dolore! Thanos non vede l'ora di rivederti!"

"Bhè sì! Anche lui mi è mancato molto. Ma mi aspettavo che venisse lui a prendermi."

"E' molto impegnato in questo momento. Ha cose più importanti da fare che rincorrerti!"

"Per questo ha mandato te a fare i lavori inutili!"

"Ah! Rimpiangerai le tue parole asgardiano!!"

"Non credo! Io ho un piano!"

"Il tuo è un pessimo piano. Speravi di poter prendere in giro il mio Signore e passarla liscia?"

"Non sei il primo che me lo dice. E forse non l'hai capito ma io sono il dio delle menzogne e anche degli scherzi.. A volte è un problema lo so, ma che posso farci? Ahah!"

Il dio lanciò un altro colpo e il nemico arretrò di un paio di passi.

"Dov'è Thanos?"

Il mostro gli fù accanto velocissimo e con una mano gli afferrò il collo e lo lanciò non molto lontano.

Il dio era di nuovo in una posizione di svantaggio, schiena a terra e più debole dell'avversario. Fortunatamente almeno lui era intelligente.

Il nemico si avvicinava lentamente, Loki non si rialzò.

"Sta cercando qualcosa d'importante, per utilizzare le gemme."

"Cosa!?"

"Che stupido! Non conosci neanche quello che un tempo ti apparteneva!!"

Thanos non era lì nè per la gemma nè per lui, per quello aveva mandato un patetico sottoposto; il capo doveva per forza essere in un posto che riteneva alla sua altezza, la Terra non era così forte o importante da richiedere il suo intervento.

-Una cosa che un tempo gli apparteneva- Cosa aveva mai posseduto che avesse un qualche collegamento con le Gemme dell'infinito? Un flash velocissimo, gli passò davanti agli occhi. C'era qualcosa che poteva avere un legame con le pietre; la Morte glielo aveva raccontato, un guanto dorato, dove potevano essere incastonate tutte le gemme. Sorrise quando lui le chiese dove si trovasse, ma non rispose.

Sapeva perfettamente le dimensioni, il peso, il colore e il luogo del guanto.

I suoi pensieri erano tutti flash ma un'istante prima di averne la certezza la figura che aveva davanti venne scaraventata via da una martellata.

Thor, come sempre arrivava al momento sbagliato. Ma almeno gli diede l'opportunità per rimettersi in piedi.

"Loki!"

"Thor!! Per gli dèi! Noi non.."

Il consigliere scaraventò velocissimo e lontano il dio del tuono, dove non sarebbe riuscito a sentire le parole del fratellastro.

"Finalmente!! Significa che non sei così stupido dopo tutto. Adesso arrenditi asgardiano!!

"Thor!!"

Il biondo sembrava non essersi ancora ripreso dalla caduta. Ma nemmeno il mostro era in forma come prima, il dio degli inganni lo colpì con un incantesimo e cominciò a correre verso il mare. Più veloce che poteva, non si guardò nemmeno in dietro per vedere se l'altro si stesse avvicinando.

Raggiunse il limite del ghiaccio e guardò in basso; almeno 20 metri e poi acqua, così fredda che persino Thor avrebbe rischiato di lasciarci le penne. Forse aveva ancora una possibilità.

 

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Capitolo 24
*** Diving in the Ice ***


 

Non si vedevano altri veicoli all'orizzonte, i nemici rimasti erano soltanto quelli che combattevano sul ghiaccio.Ne erano rimasti pochi ormai.

Sif si era ritrovata bloccata, seduta per terra con di fronte due Chitauri che stavano per colprila; la sual lancia era a qualche decina di metri da lei, troppo lontana, pensò di essere spacciata quando i due mostri davanti a lei alzarono le spade per darle il colpo di grazia, ma un velocissimo scudo rosso e blu lanciato con forza li colpì entrambi in testa facendoli accasciare al suolo.

"Tutto a posto madame?"

"Una meraviglia Capitano!"

Sopra di loro sfrecciò veloce Iron Man che con un paio di colpi uccise altri nemici.

"Signori e signore ecco a voi Capitan Stran-Amore!!"

Hulk finì gli ultimi due lanciandoli ad almeno 500 metri di distanza.

Gli unici assenti erano i due fratellastri, che però si riuscivano a scoegere in lontananza come dei semplici puntini colorati sullo sfondo bianco, anzi, di visibile ce ne era uno solo, un puntino rosso brillante che correva verso il mare.

 

Thor vide il fratello urlare qualcosa e buttarsi in mare senza pensarci, l'avversario lo seguì nel salto verso l'acqua ed entrambi scomparvero dalla vista del biondo. Arrivò al limite del ghiaccio, guardò sotto di lui ma non vide nessuno tornare in superficie. Loki era intelligente, non avrebbe fatto niente se non avesse avuto un piano. Decise di aspettare prima di lanciarsi per riprenderlo.

 

Il mostro era davanti a lui, più forte e più veloce, ma il mago aveva ancora un vantaggio.

"Vuoi la Gemma? Prendila!!"

Si lanciò in acqua di schiena, pronto ad aspettare il nemico. Come gli era venuto un piano del genere? Da quanto era avventato come il fratellastro?

Il dio teneva ancora in una mano lo scettro, nell'altra creò un pugnale di ghiaccio.

Il consigliere di Thanos non se lo fece ripetere e dopo un attimo di sconcerto si buttò dietro al moro.

Afferrò Loki mentre erano ancora in caduta, gli conficcò le dita appuntite nel ventre.

Un dolore atroce, poi l'acqua; un brivido gli passò lungo tutta la schiena, lui che non sentiva mai freddo, capì dalla presa allentata del nemico che invece quello il freddo lo sentiva e come. Gli perforò la gola con il pugnale e la morsa allo stomaco perse ogni energia.

Si divincolò dal corpo senza vita del nemico e nuotò verso la superficie.

Era passato troppo tempo, Thor stava per buttarsi in acqua quando vide riemergere prima lo scettro, poi una mano celeste che lo reggeva, in fine la faccia del gigante di ghiaccio.

"Loki?! Aspetta vengo a prenderti!!"

"Non ti buttare idiota!!"

"Cosa?!"

"Finiresti congelato come l'amico qua sotto!!"

"Resisto a molto peggio!!"

"No! Non è vero! L'acqua raffredda 25 volte più velocemente di qualsiasi altra cosa, moriresti ghiacciato. Manda lattina!!"

"Stark!!!"

Iron Man era già in volo verso i due e capito il da farsi si lanciò in picchiata verso il mare; prese in braccio il dio e volò verso il biondo.

"Mia bella principessa forse dovreste abbronzarvi più spesso; il blu non vi dona molto!"

Di tutta risposta il dio degli inganni tirò un cazzotto sul casco dell'armatura rossa e dorata. Era un pò sorpreso, la reazione del milionario non era nè spaventata, nè shockata, nè pronta a giudicare. Forse il fratellastro lo aveva avvisato; ma proprio la faccia del biondo era..delusa. Cosa si aspettava? Non era abbastanza mostruoso il suo apetto da Jotun? O forse era il contrario, il dio del tuono non credeva di aver passato gli ultimi mille anni della sua vita accanto ad un'essere così spaventoso?

Loki non lo guardò in faccia, quando l'uomo di latta lo appoggiò delicatamente sul ghiaccio si mise a sedere stanco ed aspettò che il colorito celeste lasciasse la sua pelle.

"Sai puffo credo che quella sia una bellissima tonalità d'azzurro!"

"Puffo? Bhaa!! Stai zitto! Abbiamo altri problemi adesso!!"

"Cosaa?!!"

"Thanos! ..Merda!!"

Il moro tentò di alzarsi in piedi ma i cinque buchi sul ventre non acconsentirono e lui ricadde spossato, senza nemmeno la forza per reggere lo scettro. Qual'era il problema? Aveva affrontato ferite più dolorose, ma queste gli impedivano ogni sforzo.

"Loki!!"

Il biondo si sedette accanto a lui per sostenerlo senza esitazioni.

"Sei ferito!!"

"Sto bene. Dobbiamo tornare ad Asgard!!"

"Cosa? Perchè!?"

"Thanos è là! I Chitauri che sono arrivati qui avevano altri scopi, recuperare la Gemma e poi aspettare l'apertura del portale. Thanos vuole il guanto dell'Infinito, è tra le reliquie di Odino!!"

Thor fece gesto al uomo con l'armatura di prendere il fratellastro. Iron Man afferrò il dio e volò verso l'eliveivolo che si stava posando sull'acqua; Thor appena dietro di loro.

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Capitolo 25
*** To Asgard ***


"Bruce? Bruce ci sei?!"

"Sì-sì tutto ok!"

Iron Man atterrò sulla pista d'atterraggio della base dello SHIELD; dove trovò il resto della squadra ad aspettarlo. Fece accomodare dolcemente il passeggiero, che aveva ripreso un colorito umano ma che non riusciva a stare in piedi, poi visto il suo stato spiegò ai compagni quello che gli aveva riferito il dio mentre volavano.

"Tutti ad Asgard!! Il cattivo è là!"

"C-Cosa!? Perchè?"

"E' alla ricerca di un guanto o che so io per usare i sassi magici! C'ha fregato! Ha mandato qui un mucchietto di cattivi per distrarci mentre lui è ad Asgard!"

"Come facciamo ad arrivarci!?"

"Hemiendall ci aprirà il portale!!"

"Se i cattivi non sono già arrivati. Thor!?"

Il biondo si era seduto accanto al fratellastro sempre più sfinito, aveva ascoltato i discorsi dei compagni in lontananza, avrebbe voluto partecipare, strillare, spiegare quanto fosse pericoloso per Asgard non avere protezione durante l'attacco di un esercito guidato da Thanos, era preoccupato per il suo regno; ma lo era ancora di più per Loki. Infondo se fosse successo qualcosa ad Asgard avrebbero trovato un modo di avvisarlo, quindi avevano ancora un pò di tempo per impedire la distruzione del regno.

Loki lo guardò interrogativo. Il dio del tuono era davvero preoccupato. Ma non era quello il momento, trovò le forze, sia per orgoglio, non sopportava chiedere aiuto, sopratutto al biondo, e poi Asgard rischiava di essere rasa al suolo. Ma infondo cosa gli importava di quel regno da cui era stato esiliato, odiava tutto della sua vecchia patria, gli ricordava soltanto che non ne faceva parte, tutte le bugie in cui aveva creduto e tutti quelli che avevano mentito dicendogli di amarlo. L'odio riempì di nuovo i suoi pensieri, scacciò le mani del fratellastro e si allontanò più che potè.

"Thor dobbiamo andare ad Asgard!"

Sif riportò alla realtà il dio del tuono.

"Lo so!"

Il biondo si alzò in piedi ignorando il dio degli inganni. Aveva cose più urgenti delle sue bizze.

Il suo posto accanto al moro venne occupato dal dottor Banner che esaminò le sue ferite.

"Heimendall! Apri il passaggio!!"

 

Una luce abbagliante come quella della settimana precedente apparve in cielo, solo da questa non arrivò nessuno, era stata aperta per far rientrare l'esercito di Chitauri.

"Andiamo!!"

"E' sicuro?!! Non arriveremo senza un braccio?"

"Non c'è pericolo! Muoviti adesso!!"

"E come funziona?"

"Mettetevi sotto la luce!"

I Vendicatori anche se un pò incerti si avvicinarono al raggio; Occhio di Falco fece scorta di freccie, Vedova Nera prese le solite armi di quasi distruzione di massa.

"Come facciamo con la cella!!?"

"Ci penso io!! Voi andate avanti!"

Bruce decise di preoccuparsi prima del moro, e poi di raggiungere gli altri insieme a lui e la gabbia.

"Va bene!"

La squadra si sistemò sotto il cerchio luminoso e scomparve pochi secondi dopo, si ritrovarono dove prima che venisse distrutto c'era il Bifrost,

davanti a loro la guerra. Chitauri distruggevano splendenti palazzi dorati; le guardie asgardiane lottavano, alcuni vincevano altri morivano.

"Bhè ragazzi rimanderei il giro turistico per sta volta!"

Iron Man si alzò in volo e cominciò a sparare sui giganti. Dietro di lui il resto della squadra partì all'assalto.

"Un passaggio?!"

"Mi sa che dovremmo fare da soli Nat!"

"Se lo dici tu!"

Le spie cominciarono a correre sul ponte dell'arcobaleno.

"Che strade carine!!"

"Aspetta! Cos'è quello?"

I due si fermarono a osservare una figura dorata sdraiata sulla strada, forse gli altri presi dalla foga del combattimento non l'avevano visto; si avvicinarono cauti. Un uomo di grossa corporatura vestito in un armatura d'oro scintillante era accasciato al suolo con le braccia e le gambe congelate. Non aveva un aspetto malefico. Al contrario sembrava un pacifico asgardiano.

"Tutto bene amico!?"

"Occhio di Falco! Vedova Nera!"

L'uomo si liberò dal ghiaccio, e si alzò in piedi di scatto spaventando gli agenti di fronte a lui.

"Sono il guardiano del portale tra i mondi. So chi siete. Ma adesso non c'è tempo per spiegare!! I Giganti di Ghiaccio si sono alleati con Thanos! Dobbiamo correre al palazzo reale!"

"Va bene! Ma noi non siamo così..veloci!"

"Ci penso io!!"

Heimendall afferrò i due per la vita, e li trascinò via velocissimo. In pochi secondi arrivarono difonte all'enorme palazzo del re.

Natasha e Clint non si erano nemmeno accorti dei fatti. Rimasero shockati dal trovarsi ancora tra le braccia del guardiano, si guardarono un pò imbarazzati e quando lui li lasciò cadere a terra si accorsero del luogo dov'erano stati portati.

Salirono la scalinata sparando a tutto ciò che ritenevano minaccioso, non che fosse difficile capire chi erano i nemici.

Ritrovarono i tre guerrieri e lady Sif che combattevano. Dopo poco uccisero tutti gli avversari nell'ingresso del palazzo.

Fuori dalla reggia Stark sorvolava l'area annientando i chitauri che volavano intorno ai palazzi.

Non aveva dubbi che l'esercito nemico fosse meno numeroso dell'ultima volta. Almeno quello composto dai Chitauri, poi c'erano altri mostri che combattevano, non sapeva da dove venissero, erano grossi, blu con degli strani disegni più scuri sulla pelle, aveva già visto qualcosa di simile, ma dov..Loki! Il fratellastro di Thor aveva le stesse linee in faccia; quindi quelli erano i famosi Giganti di Ghiaccio. Non poteva risparmiarli, erano i nemici in quella guerra, anche se erano della stessa razza del dio dell'inganno.

Dall'alto vedeva Capitan America, le due spie, i guerrieri e l'esercito asgardiani persino un armatura argentata simile alla sua che sparava raggi d'energia dalla faccia; ma non il dio del tuono.

Thor volò senza fermarsi davanti a niente fino a casa sua, corse fino alle segrete, dove il Padre degli dèi teneva le reliquie; sapeva che a guardia di quel luogo segreto c'era il Distruttore, ma sentiva di dover sbrigarsi. Fuori dalla porta trovò Odino disteso, ferito, ma non ancora morto.

"Padre!!"

"Th-Thor!!"

"Dov'è lui!!?"

"Chi!!? Muahahah!!"

Un'enorme individo spalancò le porte e uscì dalla sala delle reliquie. Anche per essere..di qualunque razza fosse era mostruoso, bruttissimo, grosso e tozzo; vestito di un'armatura scura e un ridicolo elmo rettangolare, anch'esso viola scurissimo. Indossava il guanto dorato con incastonata una delle gemme. La pietra era gialla e brillava.

Prima che Thor potesse richiamare un fulmine e colpirlo, Thanos lo attaccò con una sfera d'energia proveninete dal guanto. Il dio finì a terra senza energie.

"Potente eh?! Non preoccuparti non incontrerai la Morte per ora. Mi servi vivo!! Muahahahah!!!"

 

 

 

*Lo so la risata malefica è penosa... xD

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Capitolo 26
*** Don't Die! ***


"Direttore mi aiuti!!"

Fury arrivò di corsa appena in tempo per veder sparire i Vendicatori sotto una luce proveniente dal cielo.

"Cos'è successo!!?"

"Glielo spiego mentre andiamo, ma adesso mi aiuti a portarlo dentro!"

Il direttore dello SHIELD aiutò il dottore a trasortare Loki in una delle sale riscaldate; l'infermeria era occupata dagli agenti rimasti feriti durante lo scontro con i Chitauri. Mentre camminavano Bruce raccontò tutto ciò che c'era da sapere: del fatto che Thanos non fosse sulla Terra ma ad Asgard, che il minuscolo esercito che avevano affrontato aveva solo lo scopo di recuperare la Gemma e distrargli dall'attacco più importante che stava subendo il regno degli dèi, che dovevano raggiungere i compagni il prima possibile e chiudere il portale per impedire ai nemici di scappare su Midgard; quest'ultima precisazione del dio dell'inganno rassicurò il dottore, che lo dava già quasi per spacciato.

Distesero Loki sul primo tavolo delle giuste dimensioni. Banner gli sollevò la camicia bagnata, la pelle era ancora di un azzurro sbiadito, ma stava velocemente tornando del colore rosa pallido che aveva in precedenza.

"Dottore ce la fà da solo?!"

"Sì!"

"Devo organizzare una difesa in caso.."

"Non si preoccupi!!"

Nick Fury corse via. Banner raccolse tutto ciò che poteva tornargli utile, ma non sapeva cosa fare esattamente. La ferita non sembrava mortale o pericolosa eppure l'uomo disteso davanti ai suoi occhi era troppo debole, considerando la sua razza non avrebbe dovuto nemmeno avere bisogno di riposarsi. Cos'era il problema allora?

"Allora dottore? Morirò?! Ah.."

"Non so quale sia il problema in realtà.."

"E' velenoso..Quello che mi ha fatto questo..."

"C'è una cura?"

"Non sono io il dottore! Ma ad Asgard saprebbero curarmi"

"Come?"

"Hanno una ..diciamo polvere magica che.."

"Ce l'ho anch'io!! Me l'ha data Sif!!"

"Fa..ntastico! Dov'è?"

"Nella mia borsa! Ma è in sala riunioni!! Vado a prenderla! Torno subito!!"

"..Confortante.."

Bruce Banner corse fuori dalla stanza, cercò di capire dov'era e riprese in direzione della sala riunioni più velocemente che poteva.

Loki era disteso sul tavolo, incapace di alzarsi o muoversi. La porta si spalancò troppo presto per il ritorno di Bruce.

Eleonor entrò lentamente.

"E..stai morendo?"

"Forse..Qualcosa del genere.."

Il solito tono ironico con cui si erano presi in giro durante quei cinque giorni.

"Ma tu non eri rinchiusa chissà dove?"

"Sì, ma è stato carino da parte tua lasciare la porta aperta."

La donna gli fù accanto.

"Sul serio. Cos'è successo?"

"Ah.. Un gran casino! Il dio dell'inganno è stato giocato."

"Per questo sono scomparsi nel nulla i tuoi amici?"

"Sì, sono andati ad Asgard a evitare la distruzione dell'universo. Poi li raggiunigiamo"

"Vengo anch'io!"

"No! "

 

"Eccomii!!!"

Il dottore irruppe nella stanza correndo.

"Ah..Ah.. Tu cosa ci fai qui?!!"

"Mi arruolo per la missione!"

"Cosa sta dicendo Loki?"

"Lasciala stare! Pensa a non lasciarmi morire."

Bruce spolverò le ferite del moro con una polverina chiara, questa brillò per qualche secondo e i fori sul ventre cominciarono a rimarginarsi.

"..Wow.."

Il dio si sedette facilmente.

"Ora possiamo andare. Tu non vieni!!"

"Sì invece!"

"Bruce è una criminale rinchiudila da qualche parte e andiamocene!!"

"Ma.."

"No io vengo con voi!! Infondo non vi do noia!"

"Sai sparare?"

"Bruce! E' pericoloso!"

"Sono capace sì!"

"Arruolata!!"

"Cosa? No! E' troppo pericoloso!"

"Ti preoccupi mi succeda qualcosa?"

"..No! Vieni pure a morire se può farti piacere. Ma poi non implorare il mio aiuto!"

"Smettetela dobbiamo andare! Dobbiamo spostare la cella sotto il raggio."

"Spero abbia le ruote.."

Cominciarono a correre verso la superficie dell'eliveivolo dov'era stata posizionata la cella in attesa di Thanos.

"Cazzo fa freddo quassù!!"

"Stupida nemmeno gli abiti adatti!"

Gli uomini spostarono la gabbia di vetro con riflessi argentati sotto la luce, Eleonor gli aspettò a un passo dal portale e quando furono pronti tutti e tre ci si infilarono sotto. Dopo pochi istanti, l'aria gelida divenne tiepida e i bianchi brillanti che li circondavano divennero blu e oro, i tre erano ad Asgard.

"Lo scettro!!"

"Ce l'ho io!"

"Brava! Visto è utile! Ma qual'è il piano?"

"Vedete il palazzo dorato più alto di tutti? Thanos è là! Sicuramente ha già preso il Guanto dell'Infinito. Dobbiamo sconfiggere l'esercito e poi pensare a lui!"

"Ok! Io vado avanti!"

"Asp.."

Ma Bruce Banner era già diventato Hulk e in pochi passi era lontano.

" E noi?!"

"Chiudiamo il passaggio! Dammi lo scettro."

Il dio delle bugie si avvicinò ad una sfera dorata di diametro di almeno un metro posizionata al centro del ponte dell'arcobaleno accanto ai loro piedi, infilò il bastone in un buco su di essa e girò la sfera. La luce da cui provenivano e che illuminava il ponte a pochi metri da loro si spense.

"Fatto?"

"Fatto."

"Ora?"

"Andiamo al palazzo del re!"

"Ah-ah.. mi sembra un pò lontano.."

Il dio la guardò divertito. Poi infilò due dita in bocca e fischiò forte.

"..Bravo..ora?"

"Aspetta!!"

Poco dopo un veloce cavallo a otto zampe si fermò davanti a loro.

"Oh.. Carino!"

"Ti presento Slepnir."

Il cavallo nitrì felice e il dio gli accarezzò il muso.

"Non so molto di mitologia nordica, ma.. il cavallo a otto zampe non è t.."

"Ssh! Zitta! Su sali!"

"Va bene, va bene."

I due salirono in groppa al bellissimo esemplare di colore nero scuro che li portò galoppando al palazzo dorato.

"Sei pronta a morire?"

"Sempre!"

"Parlo sul serio quello che stai per fare è pericoloso!"

In lontananza sentirono espolosioni e muri che crollavano, il tempo di girarsi e un palazzo cadeva distrutto.

"Hulk?"

"Non lo s.. Giganti di Ghiaccio!!"

"Ehy! Fermo cosa c'è?!"

"Merda!! Cercano vendetta! Sono un idiota!!"

"Cosa vuoi dire!?"

"Ho..Ti ricordi quando ti ho raccontato del pianeta che ho cercato di distruggere?"

"Sì."

"Era il loro! ..Vieni entriamo!"

Anche loro entrarono nel palazzo del re. Non c'erano nemici all'interno, solo i segni della battaglia.

"Ma non sei anche te un Gigante di Ghiaccio?"

"Pensi che li fermerà dal volermi torturare e uccidere?!"

"Già.."

"Basta! Ci penserò dopo! Devo fare una cosa importante! Prendi questo e vai a combattere. Stai attenta è pericoloso!!"

Loki le lanciò lo scettro.

"Devi stare attenta è quello che cercano!"

"Non cercavano te?!"

"Anche. Dico sul serio! T'inseguiranno! Nessuno avrà pietà!"

"E' per questo che hai dato a me questo compito?!"

"No! L'ho dato a te perchè mi fido! E perchè così dovrai starmi lontana! Adesso vai!!"

Il dio lanciò un occhiata al cavallo e questo prese in groppa la donna.

"Oh."

"Andate! E non fatevi ammazzare!"

"Vale lo stesso!!"

Si sorrisero poi ognuno prese la sua strada.

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Capitolo 27
*** Father ***


Correva veloce tra i corridoi dorati distrutti, che un tempo riteneva fossero parte di casa sua. Sapeva dove Thanos lo stesse aspettando senza neanche doversi sforzare molto. Non aveva visto Thor per le strade a combattere e nemmeno per le stanze del palazzo, quindi doveva essere per forza incastrato da qualche parte. Quello stupido di Thor! Aveva affrontato Thanos da solo e adesso si era cacciato nei guai, e ci aveva trascinato dentro persino lui; doveva essere il contrario. All'appello mancavano anche Odino e Frigga. Il Distruttore era per le strade del regno, ovviamente il Padre degli dèi aveva creduto di poter fronteggiare il conquistatore senza aiuti, magari cercando di parlargli. Com'era riuscito a sopravvivere tutti quegli anni in una famiglia d'idioti e ingenui come quella? Discutere con Thanos? Ma come potevano solo pensare una cosa del genere? Certo aveva detto che avrebbe fatto la stessa cosa, ma le cose che sapeva lui di Thanos non le sapeva nessun altro, loro tanto meno. Stupidi!

Raggiunse in poco tempo la sala delle reliquie, ma se sperava di sconfiggere Thanos doveva portarlo alla cella, e quella era infondo al ponte dell'arcobaleno, come avrebbe portato lì l'amante della Morte? Si sarebbe inventato qualcosa, come sempre.

Un silenzio spaventoso, aprì lento il portone.

"Finalmente! Per un attimo ho creduto che avresti abbandonato ad un tragico destino la tua famiglia."

Loki scendeva lento le scale, Thanos in piedi a metà del lungo corridio, dietro di lui Odino e Thor, seduti per terra incapaci di alzarsi o muoversi, perchè legati da luminosi cerchi d'energia. Frigga non era là, evidentemente il Padre degli dèi aveva badato a portare al sicuro sua moglie.

Sorrise quasi divertito dal guaio in cui si era cacciato.

"Non sarei mai mancato al tuo funerale! E quella, non è la mia famiglia."

"OhOh! Scommetto che non ti dispiacerà se per esempio dovesse accader loro qualcosa."

Thanos afferrò Odino per i capelli pronto a colpirlo al petto. Dietro il padre Thor cercava in tutti i modi di farsi notare, sbracciando più che poteva.

"Non è un mio problema. Anzi per successione potrei anche diventare re."

Ripensando alla situazione si rese conto che non vedeva il patrigno dal giorno in cui era stato incarcerato.

Alla fine Thanos venne attirato dallo scalpitare del biondo.

"Oh! Ma qua abbiamo un volontario! Spero non ti dispiaccia."

Lanciò il dio contro una parete.

Tirò un calcio al dio del tuono, che cadde ai suoi piedi guardando deluso il fratellastro.

"Cosa dovrei farmene di lui?! E' un idiota!"

"Ahah! Questo lo sapevo già. Approposito, bel guanto!"

"Bei vestiti!"

Loki si guardò addosso, non aveva cambiato abiti, indossava ancora la camicia chiara e i jeans neri. Scendendo piano i gradini li trasfromò nelle sue regali vesti nere e dorate da asgardiano.

Sorrisero entrambi guardandosi con sfida. Thor sdraiato guardava il fratellasto senza sapere cosa pensare. L'aveva tradito di nuovo o anche quello era uno dei suoi contorti piani?

"Bell'esercito!"

"Parli dei Giganti di Ghiaccio? E' più facile convincere chi non ha più un sovrano e che soprattutto, cerca vendetta."

"Immagino."

"Mi sei stato utile, veramente utile. Muhahah! Non faceva parte del piano anche questo vero?! Muhahahah!!"

"No. Il piano è venuto dopo."

"Quando hai fallito e ti sei schierato con questi..insetti per tentare di sfuggirmi?!"

Il conquistatore sorrise maligno certo di aver colpito nel segno; era la mancanza del dio, l'essere debole. E non solo lo aveva dimostrato facendosi sconfiggere da degli umani, lo dimostrava anche cercando rifugio da loro.

"No. A dire il vero."

Loki era più sicuro. Thanos non aveva idea di ciò che sapeva su di lui. Vide il sorriso sul volto del titano consumarsi in una smorfia ambigua e interrogativa.

"Ti ricorderai che fui io a presentarmi al tuo cospetto. Un asgardiano pronto a tutto pur di vendicarsi e che tra l'altro possedeva un'ottima conoscenza del Tesseract."

"Eri debole allo stremo delle forze, non avresti mai potuto prenderti gioco di me. Proprio come adesso."

"Oh io avrei fatto una cosa simile, forse in altri momenti certo... Ma non ho fatto nulla per mia scelta."

"Cosa significa!!?"

"Vuol dire che c'era qualcuno che mi ha obbligato ad unirmi alle tue file, solo per poterti impedire.. questo genere di follie!"

"Chi!!"

"Sappiamo entrambi la risposta... E' molto preoccupata, perchè cerchi di distruggere tutto. Lo sai che a lei non interessa.."

"No!! Tu menti!!!"

"Sono il dio delle menzogne, se lo facessi non lo sapresti."

Loki aveva un leggero vantaggio sul mostro viola davanti a lui. Il dio era tranquillo e sapeva ogni punto debole del nemico. Thanos al contrario cominciava a perdere il controllo, non si spiegava come un patetico gigante potesse sapere o ipotizzare certe cose su di lui, per di più lo stava prendendo in giro, con il suo tono di voce, con il suo osceno sorriso soddisfatto e con il parlare così della sua amata.

"Perchè non vai semplicemente da lei?"

Troppo. Aveva superato quella linea invisibile o addirittura inesistente della soglia di sopportazione dell'uomo di Titano.

Il dio dell'inganno si ritrovò scaraventato fuori dalla stanza da una palla di fuco nero.

Si rialzò lento, non era nelle migliori condizioni ma era fuori dalla sala delle reliquie. Thanos era di un passo più vicino alla cella.

"Oh.. Ho detto qualcosa di sbagliato?"

Thanos gli si avvicinò a passo svelto ma sicuro. Alzò un braccio e creò un'altra sfera infuocata che volò veloce in direzione del dio.

Il colosso sorrise sadico del colpo andato a segno, solo dopo si accorse di essere caduto in un altro tranello, la figura del nemico era scomparsa, quello era solo uno dei suoi patetici trucchi.

"Dove sei? Non sarai scappato di nuovo?!"

Il moro non rispose per un paio di secondi, poi si materializzò in uno dei corridoi che conducevano verso l'uscita del palazzo.

"Scappare io? Ma quando mai..Preferirei la Morte!"

Il suo solito tono da evidente scherno e le parole pronunciate dovevano per forza far infuriare l'amante della Morte.

Così fu, quello infuriato lo colpì con un pugno talmente forte da fargli attraversare tre pareti e due stanze.

Thanos lo raggiunse camminando sadico tra le pareti distrutte.

Erano quasi fuori dal palazzo.

"Dov'è la gemma!!?"

Loki cercò di sedersi, ma il piede dell'avversario gli si piantò sul petto. Non aveva ferite gravi, aveva ancora la polvere asgardiana nell'organismo che gli permetteva di mantenere le forze. Sorrise maligno al nemico.

"Non credo di ricordarlo...Forse dovresti tornare tra un pò.."

Thanos alzò il piede apparentemente rassegnato; gli voltò le spalle e s'incamminò da dove veniva.

"Vediamo se lo sa tuo fratello!"

 

Thor si era quasi del tutto liberato, Loki le stava prendendo e come al solito toccava a lui andarlo a salvare. Ma prima doveva occuparsi del padre.

Odino si stava lentamente riprendendo quando il figlio lo aiutò ad alzarsi e a mettersi al sicuro.

Thanos rientrava nella sala dei tesori in quel momento.

"Oh che scena carina.."

Con un'altra sfera di fuoco divise le due divinità; e vedendo il Padre degli Dèi più debole del biondo ne approfittò. Lo calciò con violenza. E inpiedi accanto a lui fece per minacciarlo con il Guanto dell'Infinito.

"Allora? Tu sai dov'è la gemma?"

"Noo!! L'aveva Loki!!"

Le grida del dio del tuono spaventato per la sorte del padre impedirono al re di Asgard di parlare. In cambio guardò il figlio con rimprovero.

"Ah sì? Lui non vuole dirmi dov'è. Tu lo sai?"

Thor si rese conto di aver tradito il fratellastro con le sue parole.

"N-No..Non lo so.."

"Uhmm.. Un vero peccato!"

Loki raggiunse di nuovo la sala, Thanos fece un incantesimo al dio dei fulmini, in modo che non potesse muoversi.

"Allora? Loki, dov'è!?"

"Non ricordo, colpa delle botte in testa, presumo."

"Il Padre degli dèi non sarà molto contento della risposta."

"Non ci uccideresti tutti comunque?"

"Guarda! Stupido asgardiano, come muore tuo padre!!"

Thanos non aveva ancora creato incantesimi o attacchi, gli avrebbe uccisi tutti comunque; vero. Non si faceva scrupoli ad uccidere; verissimo. Ma ancora non aveva veramente attaccato alla vita del re asgardiano.

Il dio delle malefatte doveva portare lontano da lì il titano. E Odino; non poteva lasciarlo morire, non per affetto, continuava a ripetersi, ma per vendetta, se c'era qualcuno che doveva fargli del male sarebbe stato lui. Il figliastro odiato e mai voluto.

"Non è mio padre! Io ho ucciso mio padre. Come te con tua madre!"

Non avrebbe dovuto. L'ultimo commento lasciava intendere che sapeva anche troppo del nemico. Ma allo stesso tempo che qualcuno doveva avergli raccontato quelle cose.

"C-Come lo sai!!?"

Thanos si sentì tradito. Cercava di fare il più bello dei doni alla sua amata, lei invece voleva fermarlo; e non solo, aveva chiesto ad un'essere così insignificante di aiutarla in quel compito. E quel Gigante di Ghiaccio le aveva donato suo padre, in un'istante si rese conto di non sapere veramente chi fosse Loki di Asgard. Non brillava in forza, ma giocava bene le sue carte. La Morte invece? Perchè voleva fermarlo?

Non importava, lui l'amava, niente avrebbe cambiato quel sentimento. Ma s'infuriò perchè il dio aveva osato nominare una parte della sua vita che non doveva essere nota a nessuno.

"Ah! Osserva bene dio dei fulmini, come questo patetico Gigante di Ghiaccio ha ucciso TUO padre!!"

Colpì Odino con tutta la forza che il guanto e la gemma gli avevano donato.

"Se mi avesse consegnato la gemma, questo non sarebbe mai successo!"

Il Padre degli dèi morì sotto gli occhi increduli dei suoi stessi figli.

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Capitolo 28
*** StepBrothers ***


Il padre degli dèi giaceva senza vita sul freddo pavimento. Oltre alle lacrime che gli impedivando una visuale nitida Thor, non riusciva a far uscire altro, non una parola, non un suono. Eppure voleva strillare, picchiare, trucidare e martellare ... Thanos, non solo; anche Loki. Non aveva mai provato un odio simile nei confronti del fratellastro, ma il dio dell'inganno lo meritava tutto. Aveva lasciato che il titano uccidesse il re, lor..suo padre. Non solo non consegnandoli la gemma; ma non alzando un dito per tentare di impedire una morte così ingiusta. Era infuriato, forse più con il gigante di ghiaccio che con il distruttore di pianeti, disprezzava più di ogni altra cosa l'assenza di dolore nei suoi occhi. Gli stessi che nemmeno lo guardavano, ma che osservavano indifferenti il nemico.

"Addio Padre degli dèi! Muhahah!!"

"Hai ucciso Odino. Fantastico.. Adesso Thor diventerà re!"

L'esspressione di Thanos passò dal compiacimento all'imprevisto. Loki non mostrava traccie nè di dolore nè di tristezza. Non poteva darla vinta al conquistatore, non dopo tutto quello che aveva perso, il -padre- persino, per impedire la distruzione dell'universo.

Era intelligente, far sapere a Thanos che si sarebbe rotolato per terra piangendo non era la giusta mossa, la faccia delusa del mostro viola gli forniva un'ottima occasione per attaccarlo; non se la fece scappare.

Uno dei suoi cloni magici aveva recuperato lo scrigno di Jotunheim tra il primo e il secondo attacco del conquistatore galattico, per poi utilizzarlo in caso di bisogno. Quello gli parve il momento opportuno. In un istante fece comparire tra le sue mani la reliquia rubata ai giganti di ghiaccio e cercò di congelare il nemico. Un gesto inutile, quando il titano si accorse di essere stato mezzo congelato frantumò in mille pezzi il ghiaccio, ma il dio dell'inganno lo sapeva, quello era solo un diversivo, un'offesa, per la quale il nemico si sarebbe vendicato.

Loki cominciò a camminare all'indietro non troppo veloce, ma abbastanza da far slealmente credere all'avversario di essere spaventato. Si voltò per scappare, ma Thanos era già davanti a lui.

"Così vuoi giocare?!"

 

 

I Vendicatori erano a combattere per le strade di Asgard contro i pochi nemici rimasti quando si resero conto che il loro vero nemico non era lì; e che all'appello mancava anche il dio del tuono. Iron Man continuava a volare sopra la città, ma non incontrò più avversari, al contrario dovette fermarsi a tranquillizzare Hulk che cominciava a perdere il controllo.

"Hulk! Hey!! Tutto bene!!"

Ma l'arrabbiato continuava a saltare da un palazzo all'altro guardandosi a attorno alla ricerca di qualcosa.

"Bruce!!? Ragazzi mi sa che Bruce ha perso gli occhiali."

Gli agenti indossavano degli auricolari per comunicare tra loro, e durante tutto lo scontro Natasha aveva dovuto sopportare battute maschiliste su come i loro nemici e su come combattessero da femminuccie; ma questo le permetteva di far notare agli uomini che aveva sentito tutto quello che si erano detti.

"E li deve cercare proprio adesso?!"

"Ehm..Natasha? ..Cosa posso farci io!"

"Digli che abbiamo cose più importanti adesso!!"

L'uomo di latta volò di nuovo accanto al bestione verde.

"Dai Bruce..ehm, Hulk. Dobbiamo prima sconfiggere tutti i cattivi."

"Hulk cerca!"

"E cosa ..di grazia!?"

"Amica!"

"Ok..Ma siamo tutti sani e salvi. Anche Natasha!"

Il dottore lo guardò come se non capisse quello che stava cercando di dirgli. Cosa che infatti era vera, Bruce cercava una criminale fuggita, non per riportarla in prigione ma per essere sicuro che stesse bene.

Il guardiano del Bifrost, in un quartiere modesto del regno, trucidò tre giganti con un solo fendente della spada, poi gli si presentò davanti agli occhi uno strano spettacolo.

Una donna che non aveva mai visto tirava le briglie di Slepnir, il cavallo reale, che lento le camminava dietro; in una mano però, portava uno scettro che Hemindall conosceva bene. Non esitò e con la spada sguainata e alzata all'altezza della gola della passante le si precipitò davanti.

"Chi sei!!?"

La donna che fino a poco prima aveva combattuto contro mostri che non sognava nemmeno nei peggiori dei suoi incubi, fece un passo indietro e si mise in posizione d'attacco. Ma fu la richiesta dell'uomo a sorprenderla. Lo guardò perplessa per capire se fosse un nemico, ma l'animale accanto a lei la strattono e si avvicinò al gigante dall'armatura dorata. Capì che non era un avversario, se il cavallo a otto zampe figlio del principe, che lui l'ammettesse o no, si fidava, chi era lei per dargli torto? Abbassò le armi.

"I-Io vengo dalla Terra.."

"Sei uno dei Vendicatori?!"

"Ecco, io..non esattamente, ..ma non sono con i cattivi!!"

"Dovrei fidarmi di te?!"

"Ho la bacchetta magica..e, il cavallo può confermare le mie buone intenzioni!!"

"Se non sei uno dei Vendicatori cosa fai qui!!?"

"..Ehmm..In realtà scappo. Ti racconto il resto dopo. Che ne dici?!"

"NO! Dammi lo scettro. Ti porto dai Vendicatori!"


"No! e, No! Questo lo tengo io. E non mi porti da nessuno!!"

Una pessima scelta di parole, poichè il guardiano la prese di peso, le strappò di mano il bastone magico e lei non potè impedirlo.

Heimindall si recava verso il palazzo reale, luogo dove i Vendicatori avevano deciso di riunirsi alla fine della battaglia, sicuro di trovarli lì.

Mentre correva, vide il palazzo, cercò al suo interno con la sua vista onniscente il re, lo trovò nella sala delle reliquie con Thor, entrambi incapaci di muoversi, mentre il dio delle menzogne parlava tranquillo con il mostro che aveva portato un esercito ad Asgard.

Quando arrivò alla reggia trovò le spie dove le aveva lasciate, sulla scalinata, dove lasciò cadere anche la sconosciuta.

"Cosa !!?"

Occhio di Falco non era molto felice di rivederla, mirò subito al suo petto con l'arco.

"Non c'è tempo ora! il Padre degli dèi e i principi sono in pericolo!! Seguitemi!!"

"Aspetta!!"

Iron Man seguì volando il guardiano del ponte, gli altri rimasero sconvolti dalla velocità delle sue azioni, ma dopo poco cominciarono a corrergli dietro.

Vide il re morire, Thor che non poteva muoversi e Loki che fingeva di non soffrire. Si fermò a metà di un corridio, per un momento non aveva voluto crederci, ma riprese la corsa, perchè sapeva che era una vana illusione, doveva almeno cercare di salvare i principi.

 

"No, non credo ci piacciano gli stessi giochi."

Il dio sorrise divertito.

La risposta che ricevette fu un altro colpo al petto che lo lanciò contro la parete.

"Hai ragione, facciamo che gioco solo io!"

Thanos si avviò verso il dio dei fulmini. Alzò una mano nella direzione del biondo e la richiuse lentemente.

"Hai sbagliato a prenderti gioco di me! Eri stato avvisato!!"

Thor riuscì finalmente a rialzarsi in piedi, richiamò il Miljorin e con forza e odio salì i gradini che conducevano fuori dalla sala.

Con il martello lanciò un fulmine sul conquistatore, che cadde disteso, ma che gli rese il colpo con gli interessi.

"Lui ha ucciso tuo padre!! Colui che ritenevi un fratello!! Ti ha tradito!"

Il biondo sorrise e si rimise in piedi.

"Infatti ucciderò entrambi!!"

 

 

 

*Sì ho veramente ucciso odino e sì ne sono veramente fiera. Perchè? Perchè mentre suo figlio dondolava minacciando il suicidio da un ponte, lui gli ha detto che non era ancora abbastanza e che non l'aveva reso fiero. Mentre quando alla fine del film parla con thor gli dice che è sempre stato fiero di lui! Questo mi ha fatto incazzare!! E poi ..lo leggerete nei prossimi capitoli.

Commentate!! :)

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Capitolo 29
*** Bifrost ***


L'agente Romanoff aveva rincorso Iron Man e il guardiano del Bifrost senza fermarsi o guardarsi indietro, velocissima, era passata attraverso muri distrutti, corridoi bruciati e cadaveri di asgardiani, chitauri e giganti di ghiaccio. Aveva sentito le parole di Thanos su come fosse morto Odino, e il giuramento di Thor di uccidere il conquistatore e il fratellastro. Aveva assistito all'attacco di Iron Man sapendo di non poter fare niente per aiutarlo, anche se non sembrava che l'uomo di latta fosse troppo inferiore all'alieno. Thanos era volato per la stanza senza accorgersi dei nuovi invitati fino a quel momento. Capitan America che si rifugiava dal colpo del nemico e quando Heimendall le si piazzò davanti per proteggerla, lei istintivamente cercò chiunque altro potesse avere bisogno di protezione. Non c'era nessuno. Clint non era lì. Mancava anche Banner.

 

"Cosa vuoi fare eh?! Perchè sei qui!!?"

"Sono con voi! Dobbiamo salvare l'universo. Giusto?"

"No! Noi salviamo l'universo! Tu muori!"

"..Esatto!"

"Cosa?!"

"Sono il pezzo sacrificabile! Ne mancava uno in squadra..e sono venuta io!!"

"Bene!"

Occhio di Falco tese la corda dell'arco.

"Clint.."

Bruce Banner in pantaloni strappati si stava muovendo nella sua direzione.

"Abbiamo già fatto questo discorso."

"Lo so! Ma lei è ancora qui!!"

"Clint, non è il momento, lo sai, perchè.."

"Perchè cosa? Perchè Joe è morto? Chiedilo a lei!!"

"Io gli ho sparato perchè, volevo vivere. E puoi odiarmi o volermi uccidere, ma non ora. Abbiamo l'universo da salvare. ok?"

 

Occhio di Falco avrebbe risposto "NO!" e poi le avrebbe piantato una freccia in mezzo al petto, mortale ma non così veloce da non farle passare le pene dell'inferno. L'avrebbe fatto volentieri ma non ebbe il tempo di rispondere che Iron Man piombò dalla finestra del palazzo proprio a pochi metri di distanza.

Puntò l'arco in direzione di quello che riteneva più pericoloso, un mostro viola bruttissimo affacciato dal muro crollato da dov'era caduto l'uomo di ferro. Scoccò una freccia che nemmeno gli fece il solletico. Era decisamete più forte dei chitauri.

Il mostro lo guardò, vide accanto a un inutile midgardiano una macchia verde diventare sempre più grande e poi saltare nella sua direzione.

Hulk lo afferrò per il collo e nonostante Thanos lanciasse sfere d'energia infuocate sembrva che non gli procurasse alcun fastidio.

Il mostro verde lanciò il titano in strada. Il conquistatore si alzò confuso, non aveva mai incontrato un essere così forte, pensò che gli avrebbe fatto comodo nel suo esercito.

Capitan America appena prima di saltare lui stesso fu obbligato a gettare anche Thor dal buco nel muro per impedirgli di trucidare il fratellastro.

Loki era ancora disteso sul pavimento Thor gli aveva tirato un pugno ancor prima che potesse rimettersi in piedi. Non bastava solo un distruttore di pianeti pazzo e sadico, doveva picchiarlo anche lo stupido fratellastro.

Non credeva che Thor avesse mai potuto alzare un dito su di lui, anche se i fatti dimostravano il contrario.

Ma non era il momento di preoccuparsene, doveva evitare di farsi uccidere finchè il nemico non fosse stato sconfitto, al resto avrebbe pensato dopo.

I vendicatori erano quasi tutti per strada a combattere Thanos, nella stanza con lui erano rimasti solo Heimendall e la vulvetta lamentosa. Guardandoli megli si accorse che la rossa nascosta dietro il colosso aveva in mano il suo scettro.

 

"Chi te l'ha dato!!?"

"C-Cosa?!"

La spia era ancora confusa dagli avvenimenti, al suo posto rispose il guardiano del Bifrost.

"L'aveva un'umana! Ma non faceva parte dei Vendicatori, un nemico!"

"No! Io gliel'avevo dato!! E' con me!!"

Si rialzò di scatto. Strappò di mano dalla donna lo scettro e lo esaminò. Sorrise pensieroso.

"Dov'è ora?!"

"Manca anche Clint.."

 

Non servivano altre spiegazioni da parte dell'agente. Natasha capì che tra il dio e quella criminale doveva esserci qualcosa, lo guardò e lui rispose con lo stesso sguardo. Doveva trovare l'arcere e salvare la criminale per fargli evitare la vendetta del dio. Il moro e la rossa cominciarono a correre nella direzione dell'uscita.

Arrivati entrambi stremati, trovarono solo il cecchino che lanciava frecce esplosive contro l'unico nemico rimasto. Thanos combatteva sia con Hulk che con Thor che con uno stanco Iron Man, ma sembrava decisamente infastidito da quelle espolosioni che lo colpivano e lo confondevano. Capì chi fosse a causarle e gli scagliò contro un potente colpo.

Occhio di Falco vide una palla di fuoco che volava veloce verso di lui. Troppo veloce non poteva scanzarla e sapeva che se fosse stato colpito non sarebbe sopravvissuto. Per un'istante rimase senza speranze, sempre più vicino alla morte, poi un esplosione ad una decina di metri da lui. La sfera era stata bloccata da un muro di ghiaccio. Si guardò dietro le spalle Natasha e Loki, il dio aveva un braccio alzato con la mano aperta nella sua direzione; il dio dell'inganno gli aveva salvato la vita.

Vedova Nera e il dio del caos si guardarono quasi annuendo, un patto senza parole, non servivano spiegazioni. Loki poteva proteggere Occhio di Falco da Thanos mentre l'agente Romanoff avrebbe pensato ad Eleonor.

Il dio dell'inganno lanciò lo scettro all'agente.

 

"Perndilo! Lei sa cosa farne!!"

Natasha non se lo fece ripetere, afferrò il bastone dorato, si guardò intorno alla ricerca della donna e cominciò a correre.

Intorno ai palazzi dorati ancora in piedi e ai cadaveri di guarrieri provenienti da diversi regni i Vendicatori lottavano contro il loro peggior nemico. Hulk continuava a picchiarlo e a scaraventarlo per terra, Iron Man gli sparava continui colpi creati grazie al motore ARC, Thor lo fulminava spesso quando non cercava di folgorare il fratellastro, Occhio di Falco faceva volare decine freccie. Ma Thanos non sembrava nè stanco nè debole.

Capitan America al contrario dei colleghi era esperto solo nei combattimenti corpo a corpo e sapeva di non avere speranze con il titano, non poteva nemmeno sparargli poichè la sua unica arma era lo scudo. Decise di seguire Natasha nonostante non sapesse dove andava.

La rossa si fermò davanti ad un palazzo distrutto, lentamente alzò le mani in segno di resa.

 

"Ferma!"

"Eccoti ti stavo cercando!"

"..Spiegati."

"Quel pazzo deve tenere molto a te. Com'è successo?"

La criminale abbassò l'arma puntata alla tempia della spia.

"Ah..Lunga storia, è meglio se ne parliamo un'altra volta."

"Sì sembra anche a me la cosa migliore... Allora dove andiamo?"

"Andiamo? Noi tre dici?"

"Tre?!"

La rossa si girò e vedendo Capitan America ancora confuso gli fece segno di avvicinarsi.

"Natasha che succede?"

"Abbiamo un nuovo membro in squadra. Mi stava giusto per dire dove dobbiamo andare."

"..Sì. Dobbiamo tornare alla fine del ponte!"

I due Vendicatori si guardarono perplessi, venivano da lì perchè avrebbero dovuto tornarci?

"La bacchetta va potrata là."

"Perchè non lasciarla là fin dall'inizio?"

"Era una buona arma, e il cattivo deve diciamo ..inseguirla.."

"Quindi, fammi capire bene, noi facciamo da esca?"

"Ma lui non ti voleva tanto bene?"

"Bhè.. sì lo so, ma non ci sono veri pericoli, saremo abbastanza veloci da non farci prendere!"

"E come?!"

"C'era un cavallo da queste parti, otto zampe, non potete sbagliare."

 

Per quanto le spiegazioni sembrassero strane e increndibili, il soldato e la spia non avevano tempo da perdere, e poi avevano visto troppe cose assurde per non credere ad un cavallo del genere.

Ma il cavallo non c'era. I combattenti erano sempre più stanchi e loro non avevano molto altro tempo.

Heimendall si presentò davanti a loro di sorpresa.

 

"Forse io posso esservi utile!"

"Sai dov'è il cavallo?"

"Steve! Lui ha potrato qui me e Clint!"

"Quindi? Ci porta in braccio? No, no no."

Ma le suppliche del virile Capitano non vennero ascoltate. Il guardiano del ponte li prese tutti e tre e li trasportò fulmineo fino alla fine dell'arcobaleno.

Arrivati nel luogo dove era stata abbandonata la cella i midgardiani e l'asgardiano trovarono una strana sorpresa.

"N-non è possibile!!"

"Mi sbaglio o questo non c'era prima?!"

"No. Non ti, sbagli.."

"Scusa amico..Noi non siamo di queste parti, ma cos'è quello?!"

"E'-è il..Bifrost!!"

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Capitolo 30
*** All the lonley people.. ***


Aveva visto mentre il Bifrost gli cadeva nel vuoto davanti ai suoi occhi, era impossibile che fosse di nuovo lì.

Poi Heimendall si avvicinò lento alla cupola dorata. Il respiro che fino a pochi istanti prima era stato mozzato dalla sorpresa riprese tranquillo e un pò deluso.

"E' una magia! Serve a nascondere qualcosa."

"La cella!"

"Bruce aveva detto che ci avrebbe pensato lui!"

"Sì, è andato a prendere Loki e poi l'hanno spinta."

"Va bene, ancora non mi spiego la tua presenza..Ma ora cosa dobbiamo fare!!?"

"Ah Sì!"

Eleonor afferò il bastone dalle mani della spia e si avvicinò lentamente all'arcata del Bifrost. Fece un'esspressione pensierosa e quando si ricordò le spiegazioni del dio, alzò la punta dello scettro al cielo e disse parole delle quali neanche lei capiva il significato. La pietra blu incastonata brillò e s'illuminò in una colonna di luce celeste che puntava diritta verso il cielo.

Dal campo di battaglia tutti videro chiaramente il fascio di luce che all'improvviso colpì il cielo.

Il dio del caos fece cenno all'uomo di latta di fermarsi, e così fece. Non guardò nemmeno il fratellastro poichè sapeva che avrebbe attirato solo la sua ira. Ma Thanos il distruttore di pianeti non era stupido, aveva capito che i suoi nemici volevano che lui andasse verso la colonna, che aveva riconosciuto provenire dalla gemma dell'Infinito che stava cercando.

Era sicuro della sua vittoria, non aveva motivi per dubitarne, era più forte di tutti quelli che l'avevano sfidato fino a qual momento anche se fosse stata una trappola lui poteva uscirne facilmente grazie anche alla pietra che possedeva già ed il guanto dorato che gli conferivano una forza ancora maggiore; forse senza quel potenziamento, pensò per un istante, i suoi rivali avrebbero potuto anche sperare di sconfiggerlo.

Approfittando della finta pausa che i suoi nemici si erano presi, cominciò a dirigersi verso la luce.

Ma il dio dei fulmini non poteva accettare che l'assassino di suo padre venisse rinchiuso in attesa di trovare un modo per ucciderlo; no voleva vendetta e la voleva subito, con il suo potente martello scatenò sul titano una tempesta di fulmini. Thanos uscì confuso dalle scariche, ma non ancora sconfitto o morto. Rispose al biondo slatandogli davanti e tirandogli un cazzotto in piena faccia che lo scaraventò ai limiti del regno.

Era un soglievo non avere più il fratellastro che tentava di ucciderlo alle spalle, Loki sapeva che Thor non sarebbe morto per così poco, ma sicuramente sarebbe rimasto fuori gioco il tempo sufficiente da rinchiudere Thanos e andare via il più velocemente possibile cancellando ogni sua traccia.

Il titano continò la sua corsa verso la pietra, Iron Man lo seguì in volo portandosi dietro Loki; aveva lasciato che Occhio di Falco salisse su uno strano esemplare equino a otto zampe.

"Dimmi Potter, un mago che non sa neanche volare può definirsi un vero mago?"

"Di cosa stai parlando? Poccer?"

"Aah, lascia stare riprendiamo dopo il discorso."

"Stupida ed egocentrica lattina!!"

"Ti devo rispondere scarafaggio senz'ali?"

"Vuoi sul serio cominciare con quest..."

"Oh! Siamo arrivati!!"

Il playboy filantropo lasciò cadere il dio sul ponte a circa un centinaio di metri dal nemico che aveva già percorso tutta la strada per arrivare alla copia esatta del Bifrost ma non aveva incontrato il resto della squadra rifugiatasi dietro la finta cupola d'oro nascosta agli occhi del nemico.

Thanos percorreva lento gli ultimi metri che lo separavando dalla gemma, quegli idioti l'avevano nascosta all'interno del Bifrost, cosa credono di potergli fare? Trasportarlo su un altro regno? Come se un gesto del genere potesse fermarlo dal suo intento.

Si fermò sotto l'arcata dorata, c'era qualcosa che non gli tornava, una strana sensazione di non aver capito qualcosa. Forse il patetico piano di un debole dio che con un esercito di chitauri non era neanche riuscito a conquistare Midgard? No, c'era dell'altro, una strana elettricità nell'aria, non dovuta allo scontro o all'universo che rispondeva a ciò che sarebbe successo se avesse posseduto due gemme contemporaneamente. L'aria statica dipendeva da un'inganno che non aveva ancora svelato.

 

 

L'eliveivolo dello SHIELD viaggiava veloce anche sull'acqua, si stava recando al Polo Sud per combattere contro un altro esercito, tranportando i più potenti eroi della Terra ...e Asgard, ma principalmente di Midgard.

Nessuno di loro però aveva preso in considerazione le parole del dio che aveva accettato di aiutarli dichiarando di aver finto di voler conquistare il pianeta solo per possedere la Gemma della Mente. ..E con quella impedire la distruzione dell'universo. Ogni parola che diceva veniva presa in giro e scartata come si fa con dei calzini sporchi, come sempre gli succedeva ad Asgard. Era stufo di tutti loro, decise di andarsene e basta, di tentare di calmarsi in qualche modo.

Aprì la potra di una camera privata, senza lasciare che gli agenti che la sorvegliavano se ne accorgessero.

La stanza era misera, un tavolo e una sedia, un letto e un bagno. Niente di più niente di meno, anche se ricalcolando bene le cose presenti all'interno della sala il dio si accorse che sul letto era distesa una donna. La stessa con cui aveva condiviso la cella fino a due giorni prima.

Gli sembrò che si fosse addormentata mentre leggeva, infatti la faccia era coperta da un libro, ma la sua voce lo fece ricredere.

"Cosa fai qui?"

"Questa è la stanza che mi ha dato lo SHIELD poichè il barattolo serve ad altri scopi. Tu cosa fai qui!?"

"Esattamente la stessa cosa."

I due si guardarono sorridenti.

"E' una buigia. Vero?"

"Sì."

Il dio sorrise soddisfatto poi si lanciò sul letto accanto alla donna. Eleonor non gli fece spazio spostandosi e Loki le cadde addosso.

"Ahi!"

"Tu ti sei fatto male eh? Ah, ah. Togliti! il libro, il libro!"

"Cos'ha il libro?"

"Mi hai infilato un angolo nel collo!"

Eleonor cercava di spingerlo via, ma Loki ci teneva a restare e le rese la cosa impossibile.

"Cosa c'è? Ti fa male? Ahahah!!"

"Sì!!"

La donna prese il moro per il collo e lo rovesciò fuori dal letto. Lui la trascinò con se. Erano sdraiati accanto al letto uno sopra l'altro.

"Le parti si sono invertite eh?"

"Sì. Avrai la mia vendetta!"

Lei gli morse il collo nello stesso punto dove l'angolo del libro le aveva lasciato il segno.

"Ah! Smettila!!"

"Ti fa male!!?"

"Certo che no. Sono un dio. Lo dico per te. Perchè la mia di vendetta sarà peggiore!"

Mentre parlava si mise a sedere e la prese in braccio. Era un Gigante di Ghiaccio più forte di un comune essere umano, non gli fu per niente difficile sollevarla e ributtarla sul letto.

"Ah Sì?! E di cosa dovrei avere paura?"

"Di tutto il dolore che potrei farti patire."

La mortale sorrise. Il dio la baciò.

"..Ma io non ho paura!"

"Ti farò ricredere!"

Eleonor si lanciò sulle labbra fini dell'uomo, violenta, alla ricerca di qualcosa. Lui le mordicchiò la bocca poi il collo e il petto.

Due ore dopo il dio stava dormendo, la donna tra le sue braccia canticchiava sotovoce una canzone triste.

Loki si svegliò ed Eleonor era ancora lì, non aveva sognato. Non avrebbe mai potuto fare un sogno del genere. Perchè i sogni raccontano una storia per quanto complicata sia, ma loro non avevano una storia, si erano ritrovati insieme per caso nel peggior modo possibile. Il loro incontro non aveva senso. E il loro rappotro ancora meno. Una volta di più il dio degli inganni si chiese in che modo fosse finito in una situazione del genere. Non voleva andarsene, soltanto capire come c'era arrivato.

"Loki?"

"Sì?"

"Da dove vieni?"

Il dio del caos la guardò stranito, gli sembrò che lei potesse leggergli nella mente.

"Me lo chiedevo anch'io. Come hai fatto?"

"C'è una canzone, All the lonley people, where do they all come from? Mi chiedevo se avesse un senso."

"Non credo di capire dove vuoi arrivare. E' una stupida lagna!"

Eleonor lo guardò male e gli tirò un pugno sulla spalla.

"E' la mia canzone! Ed è bellissima...Voglio dire è triste ma paradossalmente racconta la mia vita, in un certo modo."

"Tutte le persone sole da dove vengono? Non prendermi in giro è stupida! La tua vita?? Ahahahah Che sciocchezza come se scrivessero canzoni per te!"

"Sono io che mi ci sono adattata, sfortunatamente. Ma cosa vuoi?!! Io penso quello che mi pare!!"

"Dico solo che non ti si adatta per niente!"

"Ma se non l'hai mai sentita!!"

"So solo che tu non sei sola."

La faccia della donna prese un espressione interrogativa.

"Cosa?"

Ma il dio ignorò la sua domanda.

"E adesso neanche io lo sono più."

"Menti. Come sempre."

"Pechè dici questo?"

"Non vorrai dire che sei qui perchè c'è qualcosa tra noi? Io sono sola. Forse tu no, hai il biondone di là, ma io sì e morirò come la protagonista della canzone..."

"Cosa..?"

"Sola, con il mio nome aspettando un miracolo!"

"..No! Tu non morirai!..T-Ti porto via con me!"

"..non dici sul serio. Cos'altro vuoi? Mi hai già potrata a letto."

"Io non lo faccio per quello! ..Forse c'è davvero qualcosa."

"Sul serio?"

"Sì e quando Thanos sarà morto e l'universo salvo, io ti porterò con me.."

 

 

 

 

 

*Ma non starà diventando un pò troppo sdolcinato? Bha speriamo non troppo...

E si capisce che è un flashback vero? se non si capiva bhè è un falshback :p

Commentate!! :)

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Capitolo 31
*** Complicated ***


La baciò di nuovo e lei risentì quei brividi ed il freddo che le attraversavano le ossa e la pelle. Cominciò a tremare dopo pochi minuti.

Lui la lasciò e si sedette sul bordo del letto.

"Cos'hai?"

"..Freddo"

Il dio comprese che la causa era senza dubbio il bacio; un gigante di ghiaccio rischia di congelare un umana se si baciano. Era possibile. Ma perchè l'ora prima non era successo niente del genere? Pensò che in quei momenti non si erano baciati molto, al contrario avevano fatto ..movimento.

La sua esspressione s'incupì tristemente.

"Scusami."

"Per cosa?"

Lentamente la donna si riscaldò e sorrise dolce al moro.

"Ti stavo congelando...Rischiavi di morire."

"A me piace il freddo. Ho sempre troppo caldo e non lo sopporto."

Eleonor si avvicinò a Loki e gli sfiorò le labbra.

"Fermati! Così ti uccido."

"Morirò felice!"

"Sul serio! Smettila!"

La cacciò via. La donna sbuffò poi si sedette comoda con aria curiosa ma rassegnata.

"Allora..Questo Thanos, raccontami."

"E' il protagonista della storia che ti ho raccontanto l'altro giorno. Poi..Cosa vuoi sapere?"

"Tu, come sei finito in questo casino?"

"Bhè.. Diciamo me l'ha chiesto la Morte in persona e non si può disubbedirle. Ma in cambio ho avuto la possibilità di prendermi gioco di lui, i Vendicatori, tutto il tuo pianeta e la Morte stessa."

"E lei non s'infurierà? Non ti fa paura?"

"Forse, ma io le porterò l'amore della sua vita, cosa vuoi che mi faccia? Io non ho paura di nulla!"

"Bhaa, se lo dici te. Finito il racconto?"

"Sì."

"Bene allora io finisco il libro. Tu divertiti!"

Eleonor riprese il volume che qualche ora prima le aveva lascito un graffio sul collo. Si girò ignorando il dio e si mise a leggere.

"Quello chi te l'ha dato?"

"Il dottore, sai credo faccia parte anche lui dei Vendicatori. E' stato anche troppo gentile."

"Se consideri poi che tutto il resto della squadra ti vorrebbe ammazzare."

"Non tutta la squadra! E' troppo sdolcinato per i miei gusti ma lui..."

"Ti capisce?"

"Sì esatto! Come lo sai?"

"Ci ho scambiato qualche parola, ..forse potrei anche definirlo un -amico-."

"Ahah! Allora non sei come pensavo."

"Cioè?"

"Credevo che tu fossi cattivo, come me, invece sei solo... Complicato."

 

 

 

 

 

L'inganno era ben nascosto. Ma Thanos riuscì a capire quale fosse. La pietra che risplendeva nello scettro appoggiato in mezzo alla cupola non era la Gemma dell'Infinito. Fece un passo indietro, si girò e guardò il dio.

"Dov'è!!?"

Loki capì che il nemico si era accorto di uno degli inganni, ma perfortuna di quello meno importante. Thanos era ad un passo dalla cella, che si mostrava magicamente come il Bifrost ormai distrutto, bastava solo spingerlo dentro per renderlo inoffensivo.

Il dio del Caos fece qualche passo nella sua direzione per non farlo allontanare troppo. Un colpo abbastanza forte per spostarlo.

Hulk non andava bene, solamente camminando sul ponte rischiava di farlo cadere, non poteva certo combattere.

Iron Man avrebbe potuto spostarlo con un colpo ben assestato del reattore ARC ma sembrva sfinito e allo stremo delle forze. Forse però aveva ancora forze per un ultimo colpo.

Il dio fece un cenno al milionario facedogli capire che doveva dare una spintina al nemico.

Neanche la sua armatura per quanto l'avesse migliorata in quei mesi aveva sufficente energia. Tony pensò che gli sarebbe servita un'altra ricarica, poi gli tornò in mente senza alcuna ragione il suo primo incontro con Thor ed il loro scontro. Un fulmine del biondo aveva ricaricato il motore, gli serviva una scarica per poter attaccare.

Bisbigliò al moro.

"Ho. Bisogno. di Thor."

Il dio rispose sotto voce e a denti stretti.

"Perchè?"

"Ho bisogno di un fulmine per ricaricarmi."

"Sicuro?"

"Sì..."

Il dio degli inganni non sapeva cosa fare, Thor non era così lontano ma gli sarebbe servito altro tempo per riprendersi dal colpo. Si chiese se aveva veramente quel tempo. E la risposta era ovvia, no. Ma doveva trovarlo per forza o ..addio universo.

Poi un'illuminazione mentre guardava Thanos che si allontanava sempre di più dal luogo dove voleva rinchiuderlo un ricordo così vicino ma così inutile poichè era un gesto usuale. Ormai su Asgard era normale utilizzare il Tesseract al posto del Bifrost.

Il cubo, un'inesauribile fonte d'energia.

"Potrebbe andare il Tesseract?"

Continuò bisbigliando.

"Se riesci a portarmelo dovrei poterlo collegar..."

"Sì o no?"

"Sì."

Loki camminò in contro al titano con fare sicuro, e il volume della voce più alto di quanto realmente servisse per farsi sentire dal nemico.

"Thanos di Titano, credo che questa lotta sia durata abbastanza. Ormai siamo tutti stanchi e senza ENERGIE. Perchè non la PIANTIAMO qui?"

Il conquistatore avrebbe risposto meglio se l'uomo di ferro non avesse preso la parola prima di lui.

"Ovviamente è patta. Ma la mia ARMATURA, cioè io, avrei bisogno di una pausa tanto per..RICARICARMI, scommetto che ne avresti bisogno anche te!!"

Stark non sapeva bene a chi avesse riferito il messaggio, ma Loki aveva volontariamente evidenziato alcune parole quindi stava comunicando con qualcuno. E quel qualcuno sicuramente poteva arrivare al Tesseract.

Il gruppo nascosto aveva vagamente intuito che i compagni volessero suggerirgli qualcosa. Energia, ricarica, armatura..Piantare?

"Gli serve una ricarica"

Interpretò il Capitano a voce bassa. Energia, energia cosa poteva dargliela?

Il TESSERACT!!

Ci arrivarno tutti insime.

 

 

 

"E saresti tu quella cattiva? Ora che ci penso non mi hai ancora detto cos'hai fatto."

Eleonor alzò gli occhi al cielo scocciata.

"E' una storia stupida e noisa, non so raccontare le storie"

"Sbrigati."

"Voi su Asgard ricevete mai lettere?"

"Sì. Che domande."

"Non si sa mai. Comunque quelle lettere le portano i postini. Io ero una di quelli. Un giorno conesgnai un pacco ad un ex-politico. Il pacchetto esplose e per qualche motivo che devo ancora spiegarmi la polizia cominciò ad indagare su di me."

"Eri innocente!!?"

"Sì. Mi hanno incastrata. Ma i -buoni- non c'hanno creduto, le prove erano contro di me, così mi hanno arrestata, e come di solito fanno in America se hanno le prove ma non una confessione di un possibile terrosrista ti trasferiscono e poi ti torturano."

"Divertente."

"Non immagini quanto. Mi hanno fatto soffrire e obbligata a confessare. Mi hanno condannata per qualcosa che non avevo fatto e ho tentato di scappare. Nella fuga ho ucciso uomini e donne, forse anche bambini, non m'interessa."

"Cattiva.."

"Sono diventata come continuavano a ripetermi, senza cuore, crudele."

"E toccherebbe a me fare quello buono?"

"Io non sto cercando di salvare l'universo."

 

Passarono gli altri quattro a raccontarsi storie o leggende, su mondi sconosciuti, fonti di energia spaziali, ma anche luoghi pacifici, confrontando le culture dalle quali provenivano e pesino i mostri che popolavano i loro incubi.

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Capitolo 32
*** Lightning in the Sky ***


Heimendall indicò una sfera dorata incastonata nel ponte. Natasha e Steve sapevano che su Asgard usavano il cubo per spostarsi da un regno all'altro, Thor glielo aveva raccontato, Heimendall era il guardiano di quel passaggio, gli stava indicando la posizione del Tesseract! Si guardarono negli occhi e annuirono alla strategia d'attacco ideata a gesti. Prima che potessero attivarla però il guardiano si alzò in piedi in direzione del cubo.

Thanos si girò di scatto, dietro di lui uno stupido asgardiano si muoveva come se niente fosse all'interno del Bifrost.

Gli lanciò un colpo che avrebbe dovuto colpirlo in pieno petto, ma l'attacco non gli arrivò addosso, una barrirea invisibile fino a quel momento lo protesse.

Dopo tutto l'impegno e la fatica impiegati in queli incantesimi il dio degli inganni odiò profondamente Heimendall per aver svelato anche l'ultimo di essi. La cupola dorata si distrusse in minuscole sferette di luce e scomparve lasciando evidente la cella che nascondeva fino a pochi istanti prima. Loki sorrise con astio alla sua sfortuna e alla stupidità dei suoi alleati.

Thanos si girò di verso il dio del caos divertito dal suo piano miseramente fallito.

"Una misera gabbia di vetro? Che carina! Cosa speravi di farci?"

"Quello non.."

Loki interruppe Stark con un ringio.

"E' una trappola che si rispetti. Ma se ti fa così paura un semplice barattolo..."

"Muhahah! E di cosa dovrei avere paura?! Patetico mago!"

"Sei intrappolato alla fine del ponte dell'arcobaleno, circondato da i più potenti eroi della Terra che hanno persino umiliato il tuo esercito di Chitauri, non hai vie di fuga e non sai dove sia la gemma che cerchi. Sei sconfitto!"

Sapeva di mentire, se Thanos non fosse stato rinchiuso nella cella gli avrebbe uccisi tutti senza sforzasri troppo. Ma lui, il dio delle bugie se doveva essere quella la sua fine decise di godere un'ultima volta nel mentire a qualcuno. Poi non era ancora morto, stava cercando di distrarre il nemico, infondo aveva sempre un piano.

"Muahahaha!!! Che stupido!! Tu mi dirai dov'è la Gemma. E questi..."eroi" valgono meno di un insetto!!"

Fece un giro su se stesso per osservare i nemici che aveva difronte, patetici, insignificanti, ne trovò altri tre dietro il guardiano del Bifrost. Persino due donne osavano sfidarlo! Sarebbe stato ancora più divertente sentirle strillare.

Per dimostrare le sue parole il titano scagliò un altro colpo su Heimendall prima che questo potesse terminare di recuperare il Tesseract.

Il guardiano cadde immobile sul bordo del ponte, non poteva fare più niente.

Thanos lanciò una sfera infuocata contro i midgardiani, un debole uomo con una tuta celeste persino più ridicola degli abiti asgardiani, una donna con un completo nero aderente ed i capelli rossi ed un'altra con una canottiera sporca di sangue e dei pantaloni arancioni flourescente.

I Vendicatori si rifugiarono dietro lo scudo di adamantio del Capitano, scordandosi completamente dell'alleata accanto a loro.

Quando l'esplosione del colpo contro lo scudo terminò Vedova Nera si ricordò del suo patto con il dio, proteggere la donna. Non sapeva dov'era che fine avesse fatto, c'era ancora troppo fumo. Alzò lo sguardo dove l'aveva vista l'ultima volta, era ancora viva, senza un graffio. Un muro di ghiaccio aveva protetto anche lei, come aveva fatto con Occhio di Falco poco prima.

Loki aveva un braccio sollevato nella sua direzione ed un esspressione angosciata.

Thanos sorrise malefico e soddisfatto.

"Interessante! Cosa abbiamo qui?!"

Il dio degli inganni si rese conto del terribile errore compiuto. Non salvare la vita a Eleonor, forse, anche, ma renderlo così evidente aveva fatto capire a Thanos che teneva a qualcosa.

Lo guardò facendo finta di niente, senza rispondere.

Pochi metri dietro di lei il ponte finiva, si sentì afferrare per un braccio, Natasha Romanoff la strattonò facendole segno di scappare dietro di lei e Steve.

Il titano si incamminò verso la donna girando intorno alla prigione.

Eleonor li seguì camminando mentre correvano dal lato opposto della cella rispetto a quello preso dal nemico, non riusciva a muoversi più velocemente, sentiva lo sguardo di quel mostro su di sè. Come un cacciatore affamato guarda una debole ma succosa preda. In casi del genere solitamente la natura della preda le impone di correre veloce e almeno tentare di salvarsi la vita, ma questa volta la paura prese il sopravvento. Camminava lenta come il predatore che la osservava cercando di capire cosa avesse che il dio trovasse così speciale in una patetica terrestre da ritenerla degna di vivere.

"Morirai nell'agonia debole umana!"

Era più una frase che Thanos diceva a Loki che all'umana. Voleva spaventarlo farlo soffrire, glielo aveva promesso. Il dolore non si prova solo fisicamente ma anche mentalemente e quello è il peggiore di tutti. S'infuriò non poco quando la midgardiana rispose.

"Non sei il primo che me lo dice. Ma ho sentito che la Morte è una bella compagnia!"

Da dove le erano uscite quelle parole? Dai racconti di Loki su Thanos, la sua amante ed il loro amore folle ed impossibile.

E il coraggio di dirle? Non credeva di possederlo, forse passare troppo tempo con il dio degli inganni le aveva causato una cattiva influenza. Si fermò senza volere quando vide la faccia irata del colosso. Si accorse di essere davanti alla sfera dorata contenente il Tesseract. Cosa poteva fare?

Qualcun'altro decise per lei.

Un fulmine colpì Loki che con estremo sforzo riuscì a toccare l'armatura di Stark.

Iron Man era di nuovo carico il Tesseract non serviva più.

Si girò a guardare il fascio di luce e il dio del tuono che arrivava volando, dietro di loro l'arcere arrivava a cavallo, si fermò un secondo più del dovuto ad osservarlo una distrazione imperdonabile.

Un dolore forte al collo. Thanos la reggeva sospesa per la gola e lei non poteva fare niente.

"Chi ti ha parlato della Morte?!"

Nessuna risposta, un il colpo da un reattore lo lanciò qualche metro più lontano facendogli perdere la presa.

Eleonor cadde seduta dolorante.

Loki la guardò pensieroso mentre, debole, si riprendeva dalle scosse elettriche che gli avevano attraversato il corpo.

Clint dietro a tutti prendeva la mira.

"Thor!"

Il fratellastro lo odiava ma in quell'occasione doveva ascoltarlo.

"Dobbiamo girare la cella, così che lattina ci spinga dentro Thanos."

Thor lo guardò con odio, ma il moro aveva ragione, doveva pensare prima al pericolo maggiore.

Si lanciò sul barattolo dai riflessi argentati e prendendolo per l'apertura che non era altro che l'ngresso a quella prigione la fece girare su se stessa. Lanciò un fulmine sul nemico.

Il passo pesante di un mostro verde fece muovere il ponte.

"Bruce calmati! Non puoi restare così!!"

Loki si accorse della presenza dell'arcere quando questo cercò di calmare il dottore.

Hulk capiva cosa stava succedendo, non poteva muoversi e se fosse tornato umano sarebbe stato inutile. Ma c'erano feriti, Natasha aveva una spalla che sanguinava pericolosamente e che nemmeno Barton aveva notato.

"Clint!!"

"Nat! Oh mio Dio!! Ma sei ferita!!"

Bruce decise di calmarsi, cercando di tornare alla forma umana avrebbe almeno curato l'agente Romanoff.

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Capitolo 33
*** A Step Form Death ***


Aveva decisamente sbagliato qualche calcolo, perchè il suo piano non era andato esattamente come aveva previsto.

 

Bruce si stava occupando di Natasha.

Steve e Clint li proteggevano da qualsiasi attacco potesse piombarli addosso.

Heimendall era ancora privo di sensi sul bordo del ponte ma non era in pericolo finchè Thanos era occupato a combattere con Thor e Iron Man.

Loki non riusciva a muoversi facilmente, aveva subito troppi colpi, -L'altro- il consigliere di Thanos, Thanos poi Thor, poi di nuovo Thanos e ancora Thor. Alzarsi in piedi era impossibile tanto meno andare a prendere Eleonor. Ma almeno poteva ancora a fare le sue magie.

Fece comparire una sua copia davanti a Eleonor a diversi merti dalla cella e in mezzo allo scontro.

"Togliti di qui!"

La donna riprese coscienza. Dopo che un mostro del genere cerca di spappolarti il collo è normale essere un pò confusi, cercò si giustificarsi ma si rese conto che non era riuscita a dirlo ad alta voce. Si alzò e cominciò a correre, il clone del dio dell'inganno scomparve.

Un colpo possente del colosso fece cadere Thor fuori dal ponte diritto in quello che gli asgardiani consideravano mare.

Iron Man lo seguì negli abissi poco dopo.

Thanos si era aperto la strada.

 

 

 

 

"Sai, io sono..ero un principe."

"Ah! Non lo sai?"

Eleonor si staccò dal libro dopo quell'affermazione.

"Bhè..Non ne ho idea, ora che ci penso. Ma te potresti sempre essere la mia principessa!"

La faccia del dio era stranamente stucchevole, si sentì un pò a disagio a dire una cosa sdolcinata come quella, ma aveva sentito dire che alle donne terrestri, soprattutto, faceva piacere sentrisele dire.

"Ahahahahahah!!"

Perchè rideva? Aveva detto qualcosa di sbagliato? Non riuscì a chiederle spiegazioni a parole. Ma la sua faccia parlò per lui.

"Scusa, scusa. Non è per te, sul serio."

"Allora cos'è?"

"Solo non mi piacciono le principesse."

"Perchè? E' il sogno di tutte essere una principessa!"

"Non il mio! Per carità! Le principesse sono troppo..altezzose, hanno troppe cose e non hanno fatto niente per averle, a differenza di quelli che per sopravvivere si ammazzano di fatica."

"Ma che?? Quindi, tu cosa vorresti...?"

"Un pirata! Il cattivo per eccellenza o almeno quello con più stile."

"Dici sul se.. Aspetta! Non è mica così facile la vita di un principe!! I princ.."

"Hai mai avuto giornate nelle quali ti annoiavi o non sapevi cosa fare?"

"Bhè..sì. E allora?"

"I principi e le principesse, hanno tempo per non fare un beato nulla. Le persone normali no. E qui finisce il discorso! Non venirmi a dire che devono mantenere l'etichetta e che devono far piacere ai genitori..Perchè non è una cosa faticosa!"

"Sì quando ti odiano!"

"E allora? Non hai mai avuto fame e non ti sei mai chiesto se il giorno dopo avresti dormito nello stesso posto!"

"No.."

"Ecco."

"Che maleducata!! Non potresti mai vivere a corte! Sei un vero pirata. Complimenti!"

"Ti sei arrabbiato?"

"No.."

"Dai..Ora che non sei più un principe possiamo solcare i mari insieme.."

 

 

 

 

 

Correre non servì, Thanos era a nemmeno di tre metri da lei. La stava per afferare, poi un muro di ghiaccio si alzò tra di loro. Allo stremo delle forze Loki era riuscito a fare un altro, forse l'ultimo dei suoi incantesimi.

"Allora ci tieni sul serio!!"

Il distruttore di pianeti sorrise soddisfatto. Mentre parlava e distruggeva quella parete con un pugno accaddero migliaia di cose contemporaneamente; centinaia di goccie d'acqua scivolavano via dall'armatura rosso metallico e oro di Antony Stark che riemergeva dalle onde scure tenendo Thor tra le braccia, ancora vivo che tentava di respirare, la sua bocca cercava l'aria e dopo poco l'aveva trovata; Eleonor aveva calcolato tutti gli infiniti centimetri che la separavano da tutto ciò che la circondava, Thanos, la cella, gli uomini che riemergevano dal mare, il dottore che curava la spia dai capelli rossi, i due uomini che li proteggevano, il cavallo a otto zampe, il guardiano che si stava ripendendo, ..Loki. Loki. Alla fine forse si era innamorata anche lei, che cosa strana si ritrovò a pensare, forse l'era piaciuto fin dall'inizio, ma cosa poteva fare lei era condannata a morire non aveva un futuro, figurariamoci con un dio. Credeva fosse un gioco, per tutti e due. Ma non lo era. Era veramente ad un passo dalla Morte.

Il pugno di Thanos stava colpendo la lastra.

Si voltò e riprese la corsa.

Frantumandosi in milioni di schegge il muro di ghiaccio crollava alle sue spalle. Alzò lo sguardo, il dio del caos la guardava dritto negli occhi, ma allo stesso tempo riuscì a vedere ciò che anche lei vedeva.

L'aveva sentito urlare, ma era troppo debole per poter fare qualsiasi cosa.

"NOO!!"

Thanos l'aveva raggiunta senza preoccuparsi di dove fosse. Era sicura che Loki stesse ancora urlando, poi i suoni si affievolirono.

Divennero molto più leggeri ed inconsistenti, non solo perchè tutti erano ad almeno qualche decina di metri da loro, ma perchè le pareti costruite con quello che sembrava verto argentato li circondavano completamente senza lasciare alcuno spiraglio, per far passare cose come acqua, aria, suoni.

La porta automatica scorrevole si era appena chiusa quando il titano la colpì con una piccola sfera di fuoco all'altezza dello stomaco. Eleonor cadde a terra senza forze, soffrendo ad ogni respiro, cercò però di girarsi almeno per morire guardando ciò che amava.

"Così sei scappata qua dentro per intrappolarmi, un'idea astuta. Stupida ed inutile ma astuta. Credi che possano rinchiudermi? Sei patetica, morirai ..e per cosa?"

Thanos si ricordò della sua vendetta. Loki non sembrava sentirsi in colpa per la morte di Odino, magari per lei l'avrebbe fatto.

"Ma, non sei qui per colpa tua, ti ha trascinato lui qui, senza alcun ritegno, sapeva che saresti morta. Ti ha sfruttato, usato solo per un suo patetico gioco. Non è così Loki di Jotenheim?"

Quanto dolore, quante bugie in quelle parole. Lui l'aveva portata lì questo era vero, ma non avrebbe mai desiderato la sua morte, per nessuna ragione. L'aveva considerato come un gioco? Forse. Aveva sfidato e mentito a tutto e tutti, aveva ingannato prima Thanos fingendo di essere un suo alleato, i Vendicatori combattendoli. E la Morte. Perchè l'aveva fatto? Lei gli aveva giurato vendetta quando lui l'aveva ingannata dicendole di non voler combattere Thanos. Sapeva che lei si sarebbe infuriata ma non gli importava, non aveva nessuno a cui badare se non se stesso, almeno fino a poco prima.

E la verità era che non era un asgardiano, non lo era mai stato. Veniva dal regno dei Giganti di Ghiaccio.

Non rispose al titano, non a parole, mentre gli altri erano felici per la riuscita del piano, il dio dell'inganno non riuscì più a fingere.

Fredde lacrime gli solcarono le guancie arrossate fino ad arrivare alle labbra sottili.

La disperazione lo costrinse ad alzarsi e avvicinarsi alla prigione.

"Allora donna? Questo, come ti fa sentire?!"

L'amante della Morte era ancora sicuro si sè. Non sarebbe stato certo un debole vetro a fermarlo. E poi aveva la divertente opportunità di far soffrire il dio delle menzogne. Per un'istante immaginò tutto ciò che la donna avrebbe potuto dire, parole come odio o tristezza, al dio dell'inganno si sarebbe spezzato il cuore. Ne sorrise malefico al solo pensiero.

Mai si sarebbe immaginato la risposta della midgardiana.

"..Freddo.."

Eleonor sorrise debole al dio che aveva di fronte.

"Muahahahah!! Sente freddo! Patetica!!"

Loki non si curò delle parole del mostro.

Guardò Eleonor e le sorrise dolcemente come sapeva fare solo lui, con le lacrime che gli solcavano la faccia e lo sguardo rassegnato.

Si ricordò quando lei per convincerlo a baciarla gli disse che amava il freddo. Ovviamente alla fine lui aveva ceduto e anche se doveva fermarsi dopo poco per riscaldarla sembrava che a lei non dispiacesse.

Lo sguardo della donna perse intensità, la mano che reggeva la ferita cadde senza vita sul pavimento sporco di sangue.

Il dio delle menzogne si rassegnò al pianto silenzioso.

"Ah! Finalmente è morta! Non ti credevo così sdolcinato!"

Thanos guardò Loki, ma il dio non rispose nè al suo sguardo nè alle sue parole. Decise che era il momento di uscire da quel barattolo e dare finalmente una lezione a tutti quelli che avevano osato sfidarlo.

Con la mano che indossava il guanto creò una sfera luimosa che s'infranse miseramente quando esplose contro le pareti della cella illuminate da uno scheletro d'energia azzurra.

La sua faccia rimase shockata.

Stark comincò la spiegazione.

"Carino no? Cattivone, ti presento l'adamantio! Un metallo indistruttibile. Questa certo è una lega con del vetro anch'esso resistentissimo. Ma vedi quelle striature che sembrano le venature di una foglia? E' l'energia del reattore ARC che lo rende ancora più potente. Adesso immagina, un materiale impossibile da distruggere reso ancora più duro dall'energia pura. Secondo te cosa significa? Te lo dico io! Che non potrai MAI uscire da lì!!"

Allontanandosi Tony trascinò via Loki che non aveva nemmeno tentato di impedirglielo, gli faceva tristezza guardarlo, dopo tutto quello che aveva passato. Aveva combattuto contro di loro, ma aveva finto, e aveva subito tutte quelle torture, era tornato dai suoi genitori che lo credevano uno spietato assasino, quasi un anno di ingiuste sofferenze per cosa? Per veder morire davanti a lui il padre, e la donna che amava.

Lo strinse come per abbracciarlo e lo lasciò delicatamente sedersi a terra. Vicino agli altri, vicino a Thor.

Cominciò a smontarsi l'armatura di dosso per poterlo consolare meglio.

Quando il fratellastro lo vide in quelle condizioni, non si potè controllare. Loki piangeva per la morte di un'umana e non per quella di suo padre. La morte di Odino gli passò davanti agli occhi come se l'avesse appena vissuta.

Il dio dei fulmini si scagliò sul fratellastro con odio e cominciò a colpirlo in faccia con dei pugni ben assentati.

Loki non potè combatterlo, il fratellastro anche indebolito dallo scontro era sempre più forte di lui. Sentì le sue lacrime calde cadergli in faccia mentre lo colpiva. Era debole, stanco, triste, sofferente, non resistette molto sotto quei pugni.

Gli si chiusero gli occhi e si lasciò cadere in un sonno buio, senza sogni nè riposo.

 

 

 

*Vi assicuro che se per voi è stato difficile leggere io ho sofferto il doppio a scrivere. Che storia eh? (come no -.-") Non è ancora finita.. ma quasi.

 

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Capitolo 34
*** The End - Credits ***


Quando si svegliò era stanco e confuso, non sapeva dov'era ne quanto aveva dormito. Non ricordava nemmeno cos'era successo.

Era in una stanza midgardiana con le pareti chiare, disteso su un letto candido. Cercò di sedersi e mentre si muoveva sentì delle fitte dolorose attraversargli tutto il corpo.

Decise di non tentare di alzarsi perchè non era una buona idea.

Loki continuava a non capire, era sicuro di aver perso qualcosa d'importante ai fini della storia perchè dopo Thanos, ...Thanos rinchiuso in prigione, con ..Eleonor, si era messo a piangere perchè era morta, perchè era morto Odino e quello era il primo momento in due anni passati a fingere indifferenza e odio in cui poteva lasciarsi andare, e Thor..Thor l'aveva picchiato! Quello stupido!!

Ma com'era finito di nuovo su Midgard?

Non aveva forze per alzarsi e cercare spiegazioni, nemmeno per fare magie o incantesimi. Si limitò ad aspettare.

E l'attesa fu dolorosa, cominciò a ricordare, per un pò s'illuse che fosse stato tutto un sogno, ma le ferite che gli impedivano di muoversi testimoniavano il contrario.

Passarono secoli, o almeno così gli sembrò, prima che qualcuno si facesse vedere.

Il dottore si affacciò alla porta. Si sistemò gli occhiali e sorrise dolcemente.

Parlò a bassa voce, temendo di potergli far male alzando il tono.

"Ti sei svegliato, come ti senti?"

Il dio non rispose, aveva troppe domande. Tante che sentiva il cervello un aggroviglio di gomitoli o una scatola di gatti.

Riuscì solo a pronunciare il nome dell'uomo che gli stava davanti, sperando di metterci la giusta intonazione perchè lui capisse tutto ciò che voleva sapere.

"Bruce..?"

"Già..Mi sa che ti devo qualche spiegazione. Vediamo, Thanos è stato rinchiuso, Thor ha cominciato a picchiarti e sei svenuto."

"Questo lo sapevo."

"Si, scusa, dovevo riprendere il filo. Credo che volesse fatri un pò male, siamo serviti tutti per fermarlo. Ma poi si è ripreso, voglio dire, ora non ti.."

"Non è vero. Vai avanti"

"Bhè..Sì, vediamo, si è calmato e ci ha detto di portarti via prima che decidesse..."

Dalla porta si affacciò un'altro individuo.

"Bruce? Oh il cerbiatto s'è svegliato! Finito il letargo?"

"Tony!!"

"Scherzavo! Come stai campione?"

"Non hai speranze.."

"Gli hai già detto che Thor voleva ammazzarlo di botte?"

La faccia di Loki assunse un esspressione troppo sconvolta. Si aspettava già una cosa del genere, nonostante Bruce cercasse di non farglielo capire.

"N-o, non esattamente."

"Non importa me n'ero accorto..Cos'è successo dopo?"

"Ti abbiamo portato qui. Sei alla Stark Tower, te la ricordi? Quella da dove hai aperto il portale intergalattico e dove lui, ti ha preso a botte peggio di Thor."

"Si, ricordo, grazie..poi?"

"Il tutto si è concluso con un bel lieto fine. Thor è re."

"Il cattivo è rinchiuso. L'universo è savlo.."

"Il vostro amico ha avuto la sua vendetta e io non ho un posto dove andare."

Un silenzio imbarazzante scese nella sala per qualche secondo, interrotto poi da un terzo uomo che si lanciò senza pensare tra le braccia del ferito.

"Ma allora stai bene!!"

"Ahi! Sì. Togliti!"

"Oh scusa."

Steve si alzò dal letto.

"Cosa ti dà questa confidenza?!"

"Siamo amici! no?"

Era assurdo. Come potevano essersi dimenticati che aveva ucciso tutte quelle persone.

E da cosa il Capitano aveva intuito che erano amici? Non poteva essere quella pseudo chiaccherata dove si era messo a piangere sulla sua spalla.

Sorrise. Infondo forse, molto infondo, era possibile che anche lui si fosse vagamente, per sbalgio, affezionato. Ma da dove venivano quei sentimenti?

Roba da stupidi terrestri. Anche se non gli dispiacevano tanto ora che non aveva più un posto dove andare.

Poteva anche essergli amico, almeno fin quando non riprendeva le forze e non trovava un altro modo per conquistare la Terra.

 

 

 

 

 

 

Polo Sud..

Una figura mostruosa uscì dall'acqua ghiacciata. Con una mano si reggeva una ferita sul collo e giurò vendetta.

 

 

 

 

 

Asgard..

Frigga piangeva per la morte del marito. Thor l'abbracciò.

"Sarai un bravo re. Odino ne sarebbe fiero."

"Grazie madre. Adesso che Thanos è imprigionato. Non ci saranno più problemi. Te lo prometto."

 

 

 

 

SHIELD..

"Quindi è tutto ok?"

"Sì Clint! Sto Bene. Come devo dirtelo?"

"Nat mi sono spaventato, eri ferita, non ti sei ancora ripresa."

"MI sono ripresa, è passata una settimana!"

"Ne sei sicura??"

"Sìì! Smettila!! Direttore? Non ha qualcosa da fargli fare?"

"No, agente Romanoff, mi dispiace non si sono visti altri super-cattivi per ora. Prendetela come una vacanza."

 

 

 

 

Da qualche parte nello spazio..

"Antichi! Il ladro delle due gemme è stato sconfitto! ..Da dei midgardiani."

"Non erano soli, due asgardiani erano con loro!"

"Thanos è senza dubbio uno dei migliori combattenti della galassia, non puà essere stato così facile sconfiggerlo."

"Una gemma è su Asgard l'altra è dispersa.."

"Questi umani..Stanno diventando troppo forti.."

 

 

 

 

 

 

Stark Tower..

Finalmente riposava i Vendicatori erano andati via e finalmente poteva rilassarsi. Non voleva pensare a niente, qualunque pensiero gli avrebbe spezzato il cuore.

Chiuse gli occhi, una luce lo accecò, una luce fin troppo familiare.

"Loki di Asgard!!"

"Di nuovo? Ma non abbiamo .."

"Smettila! Tu mi hai mentito!! Non puoi mentire alla Morte!!"

"Sono il dio delle menzogne posso!! E mi pare tu ti sia vendicata. Cos'altro vuoi?"

"La gemma. E Thanos."

"No. E al secondo punto dovresti pensarci tu. Mi hanno anche bandito da Asgard."

"Non sono questi i problemi.."

"Ah e qua.."

Ma la luce lo travolse di nuovo e il dio degli inganni si ritrovò alla Stark Tower nel suo letto. Stanco e confuso. Ma decise di non preoccuparsi troppo. Qualunque fosse il problema, o il nemico senza Tesseract ci avrebbe impiegati anni luce ad arrivare fin lì.

 

 

 

 Fine?

 

 

 

*Se c'ho azzeccato almeno un pò porto quelli cha hanno commentato a mangiare lo Shawarma!!

Insomma è finito.. Questo è il mio folle Avengers 2

Spero vi sia piaciuto. Grazie tantissimissime ma anche di più a chi ha commentato e letto la storia.

Non scordatevi si commentare!! :)

Bacioni!!! A tutti.

Sapete se da qualche parte vendono Shawarma in italia?

 

 

 

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