Il libro di Hanako

di Yanko97
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una gonna rossa ***
Capitolo 2: *** "Pronto polizia" ***



Capitolo 1
*** Una gonna rossa ***


I capitolo
Una gonna rossa
Saliva le scale del terzo piano di corsa con l’aria affannata; la sua gonnellina rossa si agitava a destra e a sinistra come un pendolo di un orologio antico,i sui capelli neri lunghi,fino a metà spalla, le coprivano la faccia minuta di una ragazza di appena 13 anni … Ah! prima di continuare, è meglio che vi presenti la protagonista: il suo nome era Hanako-San, una giovane ragazza giapponese dai capelli lunghi e neri  che incorniciavano un viso pallido e minuto dai tratti teneri e dai bellissimi occhi a mandorla, in cui si poteva leggere tutta la sua sofferenza di ragazza esclusa da tutti i suoi coetanei. Era una ottima studentessa, adorava studiare sempre cose nuove ma la materia che le piaceva di più era la matematica,un vero genio matematico. Riusciva a svolgere qualsiasi calcolo senza l’ausilio della calcolatrice e qualsiasi problema per lei non aveva segreti, i suoi compagni invidiosi la odiavano.
Non era di ricca famiglia, indossava a scuola una camicetta bianca e una gonna rossa ,la divisa ereditata dalla sorella maggiore, che indossava orgogliosamente proprio perché aveva vestito le sue quattro altrettanto bravissime sorelle , le stava un po’ grande ma lei l’amava tanto proprio perché le ricordava loro. Era la quinta di sei sorelle ma le prime quattro sorelle più grandi, finite le medie, erano state costrette a non andare più a scuola poiché il loro padre Ritsuka Nakashima non poteva mantenere tutte le sei figlie a scuola quindi Hanako sentiva molto la responsabilità di portare avanti seriamente il nome della sua famiglia.
Ritsuka Nakashima, misero artigiano ceramista, provato dalla vita e dalle difficoltà,rimasto vedovo dopo la nascita della piccola Miyuki, era un uomo molto legato alle tradizioni e all’onore della famiglia, per questo anche dopo le migliaia offerte di aiuto da parte del professore di matematica Soubi Ono ,di pagare lui gli studi di Hanako, non volle accettare poiché accettando gli sarebbe sembrato di disonorare la sua famiglia, dimostrando a tutti di non poter pagare gli studi della figlia.
Il professor Soubi Ono era tendenzialmente di carattere solitario, il suo sguardo penetrante celato da grandi occhiali neri incuteva timore e soggezione nell’interlocutore. I suoi bellissimi occhi neri affascinavano e la sua bocca perfetta,parlando distraeva l’ascoltatore; il suo viso sottile era incorniciato da bellissimi e setosi capelli neri, insomma era proprio un bell’uomo di circa 30 anni, sposato con una bellissima e affascinante donna di nome Suigintou Fujiwara,e con una figlia di cinque anni di nome Licia Ono.
… Ritorniamo all’inizio del racconto quando Hanako, convocata del giovane professore di matematica, saliva le scale;l’intenzione del professore, era di far sì, che accettasse il suo aiuto in modo che  convincesse suo padre a cambiare opinione, dandole una opportunità maggiore di continuare gli studi, perché era una studentessa promettente.
Inconsciamente l’idea che Hanako non continuasse gli studi,gli era insopportabile   e in effetti avrebbe fatto qualsiasi cosa per tenerla con sé, perché dentro di se cresceva un sentimento di amore incontrollabile e maniacale.
Arrivata al terzo piano trovò il professore che l’aspettava appoggiato ad un muro nella scuola deserta. L’atmosfera era tetra, si avvicino al professore e dopo essersi inchinata in segno di educazione e salutò, gli chiese come mai l’avesse convocata.
Soubi incominciò il suo discorso:” Hanako ti ho chiamato per discutere del finanziamento scolastico, so che per te la scuola è molto importante, e proprio per questo che voglio aiutarti, tu che ne pensi?”: Per prima cosa la giovane scosse la testa pensando a suo padre,ma il professore insistendo le disse:”Ma sai che continuando a studiare potrai diventare una grande professionista, grande matematica!”: Alla parola matematica i suoi occhi si illuminarono ma dopo un po’ si spensero ricordando le parole del padre”non arrecare disonore alla famiglia” e disse:”Professore io vorrei tanto accettare la sua offerta ma l’onore alla mia famiglia me lo vieta”: Salutandolo si inchinò e voltandosi si recò verso le scale, allora il cuore di Soubi incominciò a battere violentemente e una forza irrefrenabile lo costrinsero ad afferrarla , le prese la piccola mano, la ragazza era spaventata, il professore la tirò a se bloccandola e le disse all’orecchio :”T-ti amo Hanako Nakashima”:Hanako cercava di liberarsi e gridava:”No. Lasciami,Lasciamiiiiiii!!!!!!!!!!!!!!!:”e nel divincolarsi gli diede un calcio negli stinchi, il giovane Soubi rimase paralizzato per un momento,e Hanako approfittò per scappare correva in modo impacciato e cosi finì ad inciampare ad un termosifone e caduta a terra vide arrivare il professore,i suoi occhi erano rossi come il sangue. Il bel professore che affascinava le persone era diventato un mostro,Hanako era in trappola Soubi si avvicinava sempre di più,Hanako doveva fare qualcosa, tento di alzarsi ma la gamba le faceva male e zoppicando in comincio a correre, non vedendo il professore alle sue spalle. Le forti braccia del professore l’avevano bloccata e la sua voce le sussurrava che sarebbe stata sua per sempre,ma all’improvviso al rumore passi Hanako tentò di urlare e Soubi le tappò la bocca e la trascinò nel bagno.
 L’eccitamento si trasformò in un atto di violenza che sul povero corpo di una bambina si mutò in morte per strangolamento. Preso dal panico sfilò la cintura dalla gonna di Hanako e gliela legò intorno al collo, appese il povero corpicino ormai morto pendeva dal tubo dello sciacquone nell’ultima cabina del terzo bagno del terzo piano e con un fazzoletto ripulì le sue tracce e fuggì via sbattendo la porta . Il bidello che ripuliva le aule al rumore della porta si affacciò e gridando :”Chi è?:” si avvicinò al bagno aprì la porta principale e controllò le varie cabine, così vide il corpo penzolante della giovane Hanako. 

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Capitolo 2
*** "Pronto polizia" ***


II capitolo
“Pronto polizia”
 
“Pronto polizia”grido il vecchio Sadako al telefono,”Voglio segnalare il ritrovamento di un corpo di una giovane studentessa” L’agente rispose” stia calmo signore, mi dica dov’è,e noi arriveremo”Sadako fra se”Stare calmo””io sto Calmooooo!!! Cavolo, volete muovervi mi trovo alla scuola media Zen” l’agente rispose con aria  frettolosa” stiamo arrivando”. Il bidello così incominciò a camminare su e giù nel bagno sentendosi in colpa per non aver udito niente(Sadako si era trasferito a Tokyo già da due anni dopo la morte della moglie e dei figli a Hiroshima dopo la bomba sganciata dall’aereo americano dell’operazione Enola Gay. Aveva partecipato alla seconda guerra mondiale, dalla quale era stato congedato dopo il ferimento dello scoppio dell’ordigno che l’aveva reso mezzo sordo, e così divenne un uomo robusto e vecchio molto scorbutico indurito dalla sofferenza della perdita di sua moglie e dei suoi famigli,essi viveva appartato rispetto a tutti gli altri), così riprese il telefono è chiamò la direttrice Aiko Hirano per avvertirla dell’accaduto;l’ anziana direttrice dello Zen, rimase notevolmente sconvolta dalla notizia e pensando di dover avvisare la famiglia cercò di riprendere il controllo di sé. Nel frattempo a casa di Hanako Nakashima si stava trascorrendo un tranquillo pomeriggio di lavoro domestico. In casa c’erano solo le quatro sorelle di Hanako: Maya la maggiore,Momo la seconda,Nana la terza,Niko la quarta e la piccola Miyuki (di cinque anni), giocava mentre le sorelle accudivano la casa. Ad un certo punto sentirono squillare il telefono subito la piccola Miyuki corse in salotto dove vi era l’unico telefono della casa e così rispose chiedendo :”Chi è?” La direttrice rispose:”Sono la direttrice della scuola di tua sorella Hanako, mi chiami il tuo papà?” :”Non c’è” Maya corse in salotto, vedendo la sorella parlare le chiese :”Chi è?”la piccola cercava di mimare con la bocca chi era, alla sorella , ma Maya non capiva :”Che hai detto?” allora accorse anche Momo e presa dal nervosismo le tolse il telefono dalle piccole mani e disse:”La devi finire di rispondere, quante volte te lo dobbiamo dire” E dandogli una spinta sulla spalla la fece cadere la piccola incominciò a gridare così Momo fece segno alla sorella di portarsela via,Maya allora la prese in braccio e la riportò a giocare in cucina,mentre Momo rispondeva tranquilla al telefono
-Mi scusi con chi parlo?”-
-Sono la direttrice della scuola media Zen dove tua sorella Hanako frequenta,vorrei parlare con tuo padre,è possibile?-
-Non glielo posso passare-
-Perché-
-Perché è fuori per lavoro ,e non sappiamo a che ora rientra-
-A va bene-
-Ma volendo può dire a me-
-No preferirei parlare a questo punto con tua sorella più grande-
-Ok gliela passo … Maya!!!!-
Maya grido:”Dimmi”
-È la preside della scuola di Hanako vorrebbe parlare con te-
-Si arrivo-
Maya allora lasciata Miyuki a giocare con Nana e Niko,corse in salotto, Momo le passo il telefono e così ritorno in cucina; allora Maya rispose al telefono:”Buona sera,direttrice Aiko Hirano aveva chiesto di me. Dica …”
A questo punto si svolge un dialogo concitato, in quanto la preside non sa in che modo dare la notizia ma nel frattempo la giovane  Maya, sembra aver capito, che è successo qualcosa a Hanako, e perciò cerca di levarle le parole di bocca.
-Si cara,volevo parlare con vostro padre ma ho fretta di avvisarla,che è successa una cosa terribile a sua sorella Hanako
- Hanako,come???...mi dica-
-Sua sorella è stata ritrovata … -
-Ritrovata?????-Ribatteva Maya con aria preoccupata.
-Nel bagno della scuola senza vita-
Maya rimase impietrita: la giovane sorellina che aveva tanto amato come una figlia era morta. Con le lacrime che le scendevano lungo il viso fece cadere il telefono a terra, presa dal dolore, incominciò a gridare. Corse in cucina prese il soprabito rosso di tela che le aveva cucito la stessa Hanako, e andò ad avvisare suo padre … lasciando Momo e le altre sorelle spaventate e di stucco.
Intanto la preside, chiuso il telefono si mise in macchina e si diresse verso la scuola Zen. Arrivata lì trovò il bidello con la polizia ,che esaminava il corpo. Alla vista del corpo inorridì. Quest’ultimo era diventato ormai livido e i tratti erano già stravolti. Era il momento di chiamare tutti i professori.
 Maya corse per un paio di chilometri e arrivata al laboratorio del padre, spalancò la porta scorrevole e grido
- Hanako è morta-
-Come???-
Rispose il padre a Maya. La ragazza gridò ancora:”ALZATIIII!!!! DEVI CORRERE A SCUOLA DI HANAKO:” non se lo fece ripetere due volte, scattò in piedi chiuse la bottega e dopo aver detto a Maya di ritornare a casa ,prese la bici e si diresse pedalando velocemente verso la scuola. Durante la strada Ritsuka piangeva domandandosi il perché sua figlia fosse morta. Pensava:”Sarà stato un incidente? L’avranno uccisa o forse sarò stato io a indurla al suicidio vietando continuare gli studi …:” tutte queste domande lo stavano distruggendo.
Arrivato a scuola, l’enorme scritta Scuola Media ZEN lo risveglia dai suoi pensieri costringendolo a ritornare alla realtà.
 Parcheggiata la bici, entrò e corse per il corridoio verso le scala del primo piano. Salì al primo piano ma non vide nessuno, continuò a salire per il secondo piano, e da capo, non vedendo nessuno Sali al terzo. Li vide degli agenti davanti alla porta dei bagni e capì . Si precipitò verso il bagno ma un gruppo di professori, tentavano di fermarlo per poterlo preparare a ciò che avrebbe visto ma lui continuò divincolandosi sino ai bagni , vide uscire gli agenti con una barella coperta, la posarono a terra e così Ritsuka poté abbassare il telo e vedere la faccia di sua figlia. Una lacrima calda scese sul suo viso distrutto e così in cominciò a gridare:”Hanako, dai, alzati andiamo via,Hanako, perché non ti alzi, basta dormire:” Alla vista di ciò i presenti incominciarono a piangere, solo uno rimase imperterrito. Era il Professore Soubi che disse al padre:”Cosa piangi, cosa? La colpa è solo tua. Io te l’ avevo detto dovevi farle continuare gli studi e adesso si è uccisa. Che padre sei …:” il bidello disgustato, diede uno schiaffo al giovane Soubi che scappò in un’ altra aula.
Così  Ritsuka si chinò a baciare sua figlia per l’ultima volta, prima che gli agenti la portassero via,per l’autopsia.
Lo spirito di Hanako guardava  impietrito la scena, seduto, non capendo cosa stava succedendo e perché suo padre stesse piangendo così, e quindi disperata iniziò a urlare:”Papà eccomi, perché piangi sono qui???”: Nessuno le rispondeva, poiché gli adulti non riuscivano a vederla, lei continuava a gridare, cercava di toccare suo padre, di scuoterlo ma niente e quindi  capì. Non c’era più Hanako,e perciò si arrese al destino di essere diventata uno spirito, e così si mise a ripercorrere con la memoria gli ultimi momenti della sua vita. Rivide il professore, le sue mani,le sue parole la sua violenza; la rabbia le salì al punto da provare disgusto. Rabbia, un’ immensa rabbia, incontrollabile.
Allora decise di vendicarsi di tutti quelli che l’avevano fatta soffrire, che le avevano tolto la sua vita, i suoi sogni, la sua famiglia e  allora si ricordò che il professor Soubi aveva una figlia e che l’avrebbe iscritta alla sua scuola; così decise di aspettarla per compiere la sua violenta vendetta.
Esaminato il cadavere venne fuori che i segni sul collo della piccola Hanako ricordarono uno strangolamento post-lotta, ma non erano sicuri che fosse così e non avendo trovato prove, decisero di chiudere il caso. Affermando in maniera frettolosa che la giovane studentessa Hanako Nakashima si era suicidata.
Il mattino seguente in casa Nakashima dopo la sconvolgente scoperta raccontata da Maya ritornata a casa, fu affrontato il dolore della consapevolezza della morte di Hanako, preso il corpo dall’obitorio, la famiglia Nakashima scavò un enorme fossa vicino alla tomba della mamma in giardino deposero tanti fiori e vi adagiarono il corpo che pareva addormentato, Allora Miyuki posò tra le sue braccia la sua bambola, l’unica che aveva , chiuso il fosso che conteneva la tredicenne, il vecchio padre pregò Buddha, per la vita d’oltre tomba della figlia.
Hanako era molto triste vedendo prima la sua morte, e poi la sua deposizione, appoggiata a un ramo di un ciliegio. Il quale sembrava  piangere per lei petali rosa, che ricoprirono la tomba. 

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