We were meant to fly.

di ohijackles
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Hey. ***
Capitolo 2: *** Pizza time. ***



Capitolo 1
*** Hey. ***


First charapter.

"Corri, cazzo, corri" mi sussurravo mentre col fiatone correvo disperatamente con la speranza di arrivare in orario a scuola e che i bidelli non mi chiudessero le porte in faccia. 
La sveglia non era suonata, la macchina si era rotta e l'autobus era in ritardo; un bel modo per iniziare la giornata insomma.
Scansavo le persone gridando degli "scusi" o "si levi dai piedi" cercando di non far male a nessuno; ero allibita da quanta gente potesse esserci di martedì mattina in giro per Londra.
Ero sicura che non sarei arrivata in orario, ma valeva la pena tentare; i bidelli mi odiavano, senza apparente motivo, e si divertivano a farmi sempre beccare. Forse a causa di quella volta che avevo riempito l'aspiravolvere di uno dei tanti di acqua..
Mi fermai un secondo, appoggiando le mani alle ginocchia per riprendere fiato, e mi preparai a ripartire, ma non mi accorsi di un ragazzo che si era fermato davanti a me; da brava idiota gli andai addosso e caddi col sedere per terra. 
"Di bene in meglio, cribbio" imprecai gracchiando; ero finita, Mr. Foster non me l'avrebbe perdonata questa. Non ero mai stata giusta nei suoi confronti, ma mi ero ripromessa di non saltare più nessuna sua lezione; modo migliore per mantenere le promesse.
Guardai in alto e vidi il ragazzo sorridere leggermente; aveva un cappello e delle cuffie al collo, e mi ricordava stranamente qualcuno che avevo già visto.
"Tutto bene?" rise; anche la sua risata mi sembrava familiare.
"No, non va tutto bene. Cazzo, faccio tardi a scuola!" sbottai maledicendo la mia sfortuna; il ragazzo mi tese la mano per aiutarmi ad alzarmi e io la afferrai titubante.
Con uno strattone mi ritrovai sui miei piedi e con un grande dolore alle chiappe; mi ripulii velocemente i jeans e tornai con lo sguardo sul mal capitato.
Aveva gli occhi verdi e un bellissimo sorriso; la sensazione di averlo già visto in precedenza persisteva.
Chi era? Perchè mi sembrava così familiare?
"Ti sei fatta male?" chiese preoccupato.
"Argh, un po' al sedere. Okey, senti. Scusami davvero tanto per l'accaduto, ma ora devo veramente scappare.. E' stato un piacere.. No, non è stato un piacere, ti devo aver fatto male.. Ciao." lo scansai e vidi alcune ragazze lì intorno guardarmi sbigottite; mi guardai la maglietta, con la paura che mi fossi sporcata di sangue e sembrassi un mostro, ma era pulita.
Ripresi a correre e sentii il ragazzo dietro di me urlare "Aspetta! Dimmi almeno come ti chiami!"
Mi voltai "Claire, mi chiamo Claire!" tornai sui miei passi salutandolo con un movimento veloce della mano.
Arrivai davanti a scuola con i muscoli delle gambe che imprecavano dal dolore, e come mi aspettavo le porte erano chiuse; guardai dentro e vidi il bidello sorridermi beffardo.
Non riuscii a trattenermi; gli feci una linguaccia e un bel dito medio.
"Fanculo" borbottai guardandomi intorno alla ricerca di qualcosa di divertente da fare; un volantino attirò la mia attenzione.
Lo afferrai e lessi: "I The Wanted faranno visita a questa scuola, per raccontarci della loro esperienza e di come vivevano prima di diventare famosi. Non perdeteveli, risponderanno alle vostre domande e rimaranno per gli autografi e foto. Alle 10.30 in auditorium".
The Wanted, li avevo già sentiti, parecchie volte; la mia coinquilina, Danielle, era una loro grande fan, passava interi pomeriggi ad ascoltare loro interviste.
Io non ci avevo mai dato tanta importanza, non era il mio genere di musica; chissà se avesse saputo che sarebbero venuti alla mia scuola, probabilmente sarebbe morta sul colpo.. 
Presi una sigaretta e l'accesi, sedendomi sul muretto in attesa dell'apertura delle 10.00 delle porte.
Dopo dieci minuti di far niente, un van nero arrivò nel parcheggio e si fermò davanti all'entrata; io nel frattempo avevo acceso un'altra sigaretta e me la stavo tranquillamente fumando.
La portiera del van si aprì e ne uscirono cinque ragazzi, uno dietro l'altro; dovevano essere loro.
Buttai fuori il fumo e quasi mi cadde la sigaretta per lo sgomento; l'ultimo ragazzo uscito dal van era quello contro cui ero andata addosso.
Ecco perchè mi ricordava qualcuno, l'avevo già visto nei poster di Danielle e nelle interviste; risi, pensando alla reazione che avrebbe avuto Danielle se fosse stata al mio posto.
Il ragazzo alzò gli occhi e mi vide, si fermò un secondo per inquadrarmi meglio e mi sorrise a sua volta; era carino però.
"Ehy, sai che fumare alla tua età non fa bene?" disse improvvisamente uno di loro; pelato, occhi azzurri e un sorriso strepitoso.
"Parla lui" ribattei indicandogli la sigaretta nella sua mano.
"Bè, io sono vecchio.." rispose ridendo.
"Già, come se cambiasse qualcosa.."
"Non dovresti essere a lezione? Che ci fai qua fuori?" si intromise un altro; capelli ricci e leggermente rossi, occhi azzurri, bella faccia.
"Sono arrivata in ritardo, potete chiedere a lui.." dissi indicando il ragazzo col cappellino.
Lui rise "Già, mi è venuta addosso. Come va il sedere?"
"Ancora dolorante, grazie. E la tua schiena?"
"Fa ancora male, prego." sorrise; era davvero carino.
"Vi siete conosciuti, quindi.." fece un moro, bel sorriso, leggera barba..
"Acuta osservazione" feci aspirando dalla mia sigaretta; la spensi contro il muretto e me la infilai in tasca.
Il moro rise "Nathan, non ce la presenti?"; Nathan, il nome mi ricordò che era il preferito di Danielle.
"Claire, giusto?" chiese titubante; annuii.
"Piacere, Claire, tu ovviamente saprai chi siamo.." fece sicuro il moro con la sua mano stretta alla mia.
"In realtà no.. So che siete i The Wanted.. Tutto qui.." ammisi arrosendo; i cinque si guardarono e scoppiarono a ridere.
"Oh, va bene comunque. Io sono Tom" il ragazzo mi sbatacchiò la mano per presentarsi e poi si allontanò, lasciando il posto al primo che mi aveva parlato.
"Io sono Max, piacere
"Io sono Siva.." era alto, un po' più scuro di pelle degli altri, ed era irlandese; si limitò a sollevare la mano a mo' di saluto.
Il riccio mi stava fissando, e rinsavì solo quando Max gli diede una pacca sulla spalla; mi si avvicinò con la mano tesa e io gliela strinsi.
"Io sono Jay.." si presentò; mi piaceva, aveva una bella voce..
"Mi sono già dimenticata tutto, ma son solo dettagli" dissi con un leggero sorriso, ricambiato poi da tutti.
"Ehy, manco io!" Nathan si fece avanti e mi prese per mano "Io sono Nathan, piacere di conoscerti, Claire.." disse con un tono di attesa.
"Abignale, Claire Abignale.." risposi; erano cinque ragazzi estremamente simpatici, a pelle.
"Voi siete in anticipo, invece.. Dovreste essere venuti per le 10.00, l'incontro è alle 10.30.." feci puntando il volantino.
"Oh, davvero?" chiese Max prendendo in mano il pezzo di carta e leggendolo velocemente "Ops"; Tom lo fissò a bocca aperta.
"Mi stai dicendo che avrei potuto dormire mezz'ora in più?" sbottò con voce indignata.
"Eeeh, capita!" si giustificò alzando le spalle.
"Sei sempre il solito, Max! Scusa, Claire, avresti una sigaretta da offrirmi, io sono rimasto senza.." mi chiese Tom dopo aver dato uno schiaffo in testa all'amico.
"Oh, certo" presi il pacchetto dalla borsa e glielo offrii; presi anche l'accendino e gliela accesi.
"Allora, in che hanno sei?" mi domandò Jay.
"Ultimo, ho 18 anni, tra poco 19.."
"Come Baby Nath!" esclamò il riccio dando una pacca sulla spalla di Nathan che iniziò a guardarsi i piedi.
"Baby Nath?" domandai senza capire.
"Mi chiamano così perchè sono il più piccolo del gruppo.." mi spiegò l'interessato; era arrossito, o sbagliavo?
"Quanti anni avete?"
"Io, Siva e Tom 23, Jay 21 e Nath 19.." spiegò Max.
"Wow, siete vecchi" risi prendendo in giro i tre, che mi risposero con una linguaccia. 
"Quindi non hai mai sentito una nostra canzone?" mi chiese Tom aspirando dalla sua sigaretta. 
"Nope.. Cioè, la mia coinquilina è una vostra grande fan. Mi è capitato di sentire qualche vostra canzone proveniente dalla sua camera, ma non le ho mai ascoltate con vivo interesse.."
"Neanche Glad You Came?" fu Siva a parlare.
"Se mi dici il titolo non mi dici niente.."

The sun goes down, the stars come out,

and all that count, is here and now,

my universe will never be the same,

I'm glad you came..

Intonò Max; la melodia mi ricordava qualcosa, ma come avevo già detto, niente di illuminante.
"Non ti dice niente?" chiese.
"Qualcosa.. L'hanno messa una sera in discoteca, credo.." risposi accendendomi un'altra sigaretta; stavo fumando troppo ultimamente, ma era l'unica
cosa che mi distraeva dalla mia situazione.

"Mhm, peccato.. Ci sarai anche tu in auditorium?"
"Probabilmente sì, è pur sempre un'occasione per balzarsi due ore di scuola.." 
"Chi avresti avuto in quest'ora?" s'intromise Nathan, che fino a quel momento era stato zitto.
"Storia, e il professore già non mi sopporta. Mi aspetto una bella sceneggiata al mio ingresso.."
Parlammo per un bel po' di tempo, il quale passò così in fretta che neanche mi accorsi del suono la campanella che indicava la fine dell'ora.
"Non dovresti entrare ora?" mi fece Nathan, interrompendomi il mio profondo discorso filosofico sul fumare alla mia età.
"Oh, hai ragione" presi la borsa in spalla e mi preparai ad entrare "Allora, ci vediamo dopo.." li salutai.
I cinque mi fecero un cenno con la mano ed io aprii la porta, sotto lo sguardo attendo dei bidelli.
"Che volete voi?" ringhiai superandoli; con passo veloce mi diressi all'armadietto e presi i libri che mi servivano.
"Oh, chi si vede!" esclamò con voce acida Mr. Foster.
"Professore, le giuro che questa volta non è stato intenzionale!" mi difesi.
"Sì, e io le credo signorina Abignale!" sbottò irritato; ero finita.
"Ora credo proprio sia il caso di mandarla in presidenza" sorrise beffardo, fiero di sè.
"No, la prego, non dalla preside!" lo pregai.
"E' stata colpa mia se è arrivata in ritardo!" si intromise una voce ormai familiare; mi voltai e vidi Nathan avanzare.
"Le sono andato addosso mentre correva qui e l'ho trattenuta a parlare, è tutta colpa mia" mentì; mi guardò e fece un impercepibile occhiolino.
"E tu chi saresti?" chiese minaccioso Foster.
"Nathan Sykes, dei The Wanted.." si presentò.
"Ahah, e lei pensa davvero che ci caschi? Ha organizzato un bel piano, Abignale!" rise il professore.
"Se vuole vado a chiamare il resto del gruppo, è proprio qui fuori.." fece tranquillamente Nathan; l'uomo smise di ridere e lo fissò serio.
"Mi sta dicendo la verità?" chiese più a me che a lui; io annuii semplicemente.
"Bè, se la mette così, allora corra subito in classe, Abginale. Ma se capiterà ancora che non la veda a una mia lezione, non ci sarà più il signorino Sykes a salvarle il culo" disse acidamente superandoci; sospirai sollevata.
"Grazie Nath, mi hai salvato la vita!" gli sorrisi; quasi lo abbracciai, ma riuscii a trattenermi.
"Figurati, nessun problema. Ora corri, ci vediamo dopo!" mi accarezzò lievemente la spalla e se ne andò; corsi in classe ed entrai.
"Meglio tardi che mai" annunciò la professoressa Pirrot "Avanti, si sieda".
-- 10.30 --
"Le classi sono convocate in auditorium" annunciò la voce del preside dall'altoparlante; le ragazze della mia classe iniziarono ad emettere versi striduli, eccitate al pensiero di vedere i loro idoli.
Risi sotto i baffi; se solo avessero saputo che cosa mi era successo e con chi avevo passato la mattina. 
Seguii il gruppo di ragazzine urlanti in silenzio, e una volta in auditorium riuscii a trovare un posto in seconda fila.
Dopo cinque minuti di attesa in cui si sentiva percittibilmente l'eccitazione delle fan dei The Wanted, i cinque apparvero dai dietro le quinte e si sedettero sulgli sgabelli appositi per loro.
I loro sguardi percorsero la platea, e quando mi videro, si fermarono; i cinque mi salutarono con un movimento della mano, per poi tornare a guardare il resto della gente.
Cercai di nascondermi affondando nella poltrona, con gli sguardi sbigottiti puntati addosso delle ragazze che mi circondavano.
"Perchè ti hanno salutata?" mi chiese una.
"Naaah, avranno salutato il gruppo di ragazze che c'è qui.." cercai di mentire.
"Nono, stavano salutando proprio te!" ripetè lei, sicura.
Non riuscii a rispondere che i ragazzi iniziarono a parlare; ringraziai il cielo e mi misi ad ascoltare.
Passò si e no un'ora e mezza; le persone facevano domande, e loro rispondevano.
Alla fine di tutto, la band scese dal palco e si mise in platea, per poter fare autografi e foto con le fan.
Io rimasi seduta al mio posto a guardare quella scena, ridendo di quanto potessero sembrare stupide le ragazze di quella scuola, quando vidi Jay venire nella mia direzione.
"E tu? Niente foto?" mi chiese con un sorriso.
"Naaaah, se lo meritano di più le vostre vere fan. Io vi conosco solo da due ore..
"Dai, vieni." fece, senza distogliere lo sguardo da me. 
"No, davvero, non voglio!" mi vergognavo, anche perchè parecchie persone si erano girate nella nostra direzione; mi guardavano come se fossi una specie di alieno venuto da non so quale paese, disgustate dal fatto che uno della band si era fermato a parlare con me e non con loro. 
"Oh eddai, insisto" sorrise di nuovo; non riuscii a rifiutare quella volta.
Avevo per la prima volta incontrato i suoi occhi, e mi ci soffermai parecchio; erano di un azzurro mare bellissimo.
"Va bene" sbuffai dopo essermi ripresa; feci il giro delle poltrone e mi avvicinai al riccio.
"Brava ragazza" mi scompigliò i capelli e rise.
"Ma io non voglio i vostri autografi!" sbottai con una leggera risata.
"Infatti non non vogliamo farti un autografo, abbiamo una proposta per te.." mi spiegò Nathan mentre firmava un diario ad una ragazza "Se resti qua un secondo, finiamo le foto e tutto e poi ti dobbiamo chiedere una cosa.."
"Se proprio devo" mi sedetti sul palco e aspettai che i ragazzi finissero quello che dovevano fare.
"Dio, quant'erano" si lamentò Tom sedendosi al mio fianco, dopo che l'orda di ragazzine urlanti se n'era andata, fissando indietro per lanciarmi uno sguardo di odio.
"Ma come fate a sopravvivere a tutte queste ragazzine urlanti?
"Ci siamo abitutati.." Nathan si sistemò al mio fianco "E' bello vedere il loro amore per noi.."
"Già.. Allora, perchè mi avete trattenuto?"
"Ti volevamo invitare a pranzo fuori, oggi.." fece Jay, seduto al fianco di Tom, sporgendosi un po' per guardarmi in faccia.
"C-cosa?!
"Bè, ci sei simpatica. Volevamo conoscerti un po' meglio.." spiegò Max.
"Che onore!" risi; non ci potevo credere "ma non sono neanche vostra fan!"
"E questo cosa c'entra? Non vuol dire che non lo diventerai.." ribattè Tom.
"Io.." li guardai uno ad uno, mi stavano implorando con gli occhi e mi sentii costretta ad accettare "oh, va bene!"
"Yesss!" esultò Jay.
"Io ho lezione fino alle 13.00.."
"Ti aspettiamo qua fuori e ti portiamo al Mac" fece deciso Nathan.
"Al Mac?" chiesi in contemporanea a Jay "Ragazzi, mi dispiace dirvelo ma sono vegetariana, e al Mac di vegetariano non c'è una bega.."
"Anche tu?" chiese sorpreso Nathan al mio fianco; lo guardai.
"Perchè, anche tu lo sei?"
"No, non io. Jay." mi voltai verso Jay e gli diedi il cinque.
"Troveremo un altro posto, stai tranquilla" fece Tom accarezzandomi la spalla. 
"Okey, allora ci vediamo qua fuori. Ora devo scappare, non vorrei ricevere qualche altro rimprovero.."
"Meglio, anche perchè non ci sarò più io a pararti il culo!" urlò Nathan mentre mi allontanavo; mi guardai indietro solo per vedere le facce sorridenti dei cinque ragazzi che mi salutavano. 

 

EYOOOO!

Allora, premettendo che come primo capitolo fa veramente schifo, ecco la mia prima FF sui The Wanted. 
Non ho molto da dire, solo che sono molto meglio di così; ma oggi è una giornata no e non sono potuta impegnarmi al massimo. 
Vi chiedo l'unico fare di non partire con un bel "questo capitolo fa cagare" lo so già.
Magari il prossimo sarà meglio, lo spero. 
Vabbene, con questo, spero di ricevere qualche recensione, non fa mai male a nessuno.
Se volete followarmi su Twittah sono @xsuperlouishere.
Muah.
#muchlove

 

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Capitolo 2
*** Pizza time. ***


Chapter two.

"Qua c'è un Burger King!" esclamò Tom indicando la grossa insegna sopra le nostre teste.
"Idiota, ha detto che è vegetariana. Ti sembra che ci sia qualcosa di vegetariano al Burger King?!" puntualizzò Nathan tirando una pacca sulla testa dell'amico: Tom imprecò sottovoce.
"E' il quinto posto che passiamo senza fermarci" iniziai "tanto vale che veniate direttamente a casa mia.." dissi ironicamente, senza prenderlo in considerazione veramente.
"Io sto morendo di fame" brontolò Jay massaggiandosi lo stomaco.
"Forse potete veramente venire a casa mia, dopo tutto, sono io che vi costringo ad evitare i vostri posti preferiti.." dissi fermandomi a soppesare l'idea.
"Lo faresti sul serio?" chiese Max speranzoso; mi voltai verso di loro con un leggero sorriso.
"Danielle non c'è, la casa è a due isolati da qui, Possiamo ordinare una pizza e ce la mangiamo là.." tutti mi sorrisero e Nathan e Jay si scambiarono un sonoro cinque. 
"Gran bella idea, Claire. Meglio non far morire di fame Jay, senza di lui non potremmo esibirci" disse Siva con una leggera risata, facendo l'occhiolino al riccio che lo guardava imbronciato.
Presi il cellulare e composi il numero della mia pizzeria preferita; intanto mi incamminai con direzione sicura verso casa mia.
"Pronto?"
"Salve, sono Claire.."
"Claire, ehy! Ciao! Cosa posso fare per te?" esclamò la voce al di là della cornetta.
"Avrei bisogno di sei pizze a casa mia.."
"Tu dimmi, e io arrivo di corsa"
"Allora, per me una Margherita.. Aspetta un secondo Charlie." appoggiai il telefono sulla spalla e mi rivolsi ai ragazzi "Che pizza volete?"
"Due margherite per Nath e Jay, una diavola per Siva, una col bacon per Tom e un calzone per me" elencò Max; riferii tutto a Chris e appesi.
"OHMIODIOITHEWANTEDNONCIPOSSOCREDERE!" qualcuno davanti a me urlò e mi fece sobbalzare rischiando di farmi cadere il cellulare dalle mani; una ragazza si avvicinò di corsa a noi e iniziò a stillare come un'idiota.
"Noncipossocrederesieteimieiidoliviamocontuttoilmiocuoreaspettavodaanniquestomomento" attaccò senza prendere fiato: alzai gli occhi al cielo, annoiata dalla sua presenza.
"Woha woha woha! Calma biondina!" fece Nathan allarmato "Non parliamo la tua lingua!"
La ragazza prese un respiro profondo "Scusate, aspettavo questo momento da tutta la mia vita e ora che è arrivato non riesco ancora a crederci. Vi adoro con tutto il mio cuore.."
"bla bla bla" dissi sottovoce facendole il verso; Jay mi sentì e mi sorrise dolcemente.
"Oh dio" sospirò ancora la ragazza; li guardò uno a uno come se fossero dei, soffermandosi su ogni minimo particolare.
"Posso fare una foto con ognuno di voi?" riuscì finalmente a dire tra un sospiro e l'altro; ravanò nella borsa con mani tremanti e afferrò una piccola macchina digitale.
"Certo" acconsentì Jay, con un sorriso.
"Claire, puoi fare tu le foto?" mi chiese Nathan, prendendo la macchina fotografica dalle mani della bionda.
"Eh? Oh, certo" la ragazza mi squadrò dalla testa ai piedi, per poi sorridermi titubante; sapevo cisa si stava chiedendo e arrossii.
Nathan mi porse la macchina e mi fece l'occhilino, facendomi smettere di battere il cuore per un secondo. 
"Prima di tutto, bionda, come ti chiami?" le chiese Max, circondandole il collo con il suo braccio.
"Penny." disse arrossendo violentemente; non riuscivo a capire che cosa provasse a stare accanto ad una persona tanto importante per lei, pur non avendola mai incontrata prima. 
Jay mi si avvicinò pericolosamente e osservò nello schermo digital della piccola macchina fotografica con me.
"Mi piacciono i tuoi capelli. Volevo dirtelo dalla prima volta che ti ho visto, ma non ne ho avuto l'occasione.." sussurrò al mio orecchio; non erano niente di speciale, lunghi fino alla vita, di un colore rosso acceso alla nuca che si schiarivano via via che arrivavano alle punte, fino ad arrivare ad un arancione chiaro.
"Grazie" borbottai imbarazzata "Dite cheese" dissi ai modelli e scattai la foto.
"E uno fatto" Max le si allontanò dandole un bacio sulla guancia.
"Io sono il prossimo" disse Tom avvinghiandola in un abbraccio e poi mettendosi in posa.
"Non ucciderla, mi raccomando" dissi ridacchiando, vedendo la faccia di Penny "Dite cheese" e scattai.
"Avanti il prossimo!" annunciai; Jay si fece avanti e l'abbraccio teneramente.
"Dite cheese" dopo la foto, Jay le scompigliò i capelli e tornò al mio fianco.
"Hai anche un buon profumo.." sussurrò; arrossii leggermente e scattai la foto a Siva e Penny.
"Nathan, tocca a te.." borbottai cercando di non far notare l'imbarazzo.
"Jay, piantala di importunare Claire" lo sgridò Max, prendendolo per un braccio e allontanandolo. 
"E anche questa è fatta" dichiarai, portando la macchina fotografica alla povera ragazza, visibilmente scossa da tutto quel contatto che aveva avuto con i componenti del suo gruppo preferito.
"Grazie, ragazzi. Non vi ringrazierò mai abbastanza." mormorò con un sorriso.
"Ehy, grazie a te e al resto dei fans, senza di voi non saremmo nessuno." esclamò Tom; Penny sorrise di nuovo, per poi incamminarsi verso il Burger King.
"Faaaaaaaaaame" brontolò Nathan; ci rimettemmo in cammino e dopo cinque minuti arrivammo alla mia casa, che condividevo con Danielle.
"Hai una coinquilina, giusto?" fece Siva, mentre cercavo le chiavi nella borsa.
"Sì, ma spero con tutto il mio cuore che non ci sia, perchè è una vostra graaaande fan e morirebbe se vi vedesse.." aprii la porta e li feci entrare.
"Non chiudere!" qualcuno urlò alle mie spalle; mi voltai e vidi il ragazzo delle consegne arrivare di corsa con sei pizze in mano.
"Charlie! Giusto in tempo!" dissi con troppo entusiasmo; mi sorrise e mi porse le pizze.
"A te. Ospiti eh?" fece titubante.
"Conosci i The Wanted?" chiesi appoggiando le pizze al tavolino all'ingresso.
"Sì, perchè?"
"Sono loro i miei ospiti." lui sgranò gli occhi, poi cominciò a ridere.
"Sì, come no." disse tra le risate; afferrai Jay per la maglietta, mentre mi stava passando dietro e lo portai sulla soglia della porta.
"Charlie, lui è Jay." il ragazzo smise di ridere non appena lo vide, e mi guardò.
"Sai che io non sono molto brava a scherzare.." puntualizzai seria "Grazie Jay, puoi andare."
"Scusa se ho dubitato di te! Come li hai incontrati?"
"A scuola, sono venuti a rispondere a qualche domanda delle fan.."
"Mi sembrava di ricordare che tu non fossi fan.." disse massaggiandosi la testa.
"Infatti, non lo sono. Ma sono simpatici, e hanno insistito tanto.. Quanto ti devo?"
"Oh, ehm. 25.50 £. E' Danielle la fan qui vero? E' a casa?"
"No, per fortuna no. Ci vediamo Charlie" gli porsi i soldi e lo salutai; mi chiusi la porta alle spalle e mi diressi in cucina, dove trovai i ragazzi intorno a qualcosa per terra.
"Che è successo?" domandai avvicinandomi.
"E' svenuta appena ci ha visto.." sussurrò Tom.
"Cosa?!" mi feci spazio tra Nathan e Jay e vidi che la figura sul pavimento era Danielle; iniziai ad imprecare sottovoce.
"Cazzo cazzo cazzo. Non doveva essere a casa! Prendete le pizze e andate in salotto per favore, io vi raggiungo tra cinque minuti." fecero come ebbi detto loro e io presi una bottiglia d'acqua, che lanciai in faccia alla ragazza a terra.
Sbattè le palpebre e parve riprendersi.
"Che.. che è successo?" mormorò cercando di alzarsi.
"Che cosa ci fai a casa? Mi avevi detto che saresti stata fuori tutto il pomeriggio!" la rimproverai afferrandola per un braccio per aiutarla a mettersi in piedi.
"Avevo dimenticato il portafoglio e sono venuto a riprenderlo. Sai, poco prima di svenire mi è sembrato di vedere i The Wanted.." disse asciugandosi la faccia con un'asciuga-piatti.
Sospirai "Sono in salotto che stanno mangiando una pizza" dissi; lei sgranò gli occhi e per poco non cadde di nuovo per terra.
"CHE COSA?!" urlò "Che cosa ci fanno qui?!
"E' una lunga storia, ti spiegherò tutto più tardi. Ma tu non puoi stare qua, non sei pronta
"Oh mio dio, perchè proprio oggi Lucas mi ha invitato al cinema?!" borbottò afferrando la borsa "Hai ragione però, non sono pronta a vederli. Me ne vado, farò finta che sia tutto un sogno"
Si diresse all'uscita e afferrò la maniglia con mano titubante "Però forse.. Un'occhiatina posso darla.." cambiò direzione e andò in salotto, dove i ragazzi si erano accomodati per terra mangiando la loro pizza.
La seguii per essere sicura che non facesse figure di merda; mi misi dietro di lei e la sentii trattenere il respiro.
Jay alzò lo sguardo dalla fetta di pizza che stava mangiando "oh, si è ripresa!" mugugnò con la bocca impastata da mozzarella. 
Tutti la guardarono e le sorrisero "Ciao" dissero in coro.
"NO!" gracchiai "Così muore!" Danielle iniziò a sventolare la mano a mo' di saluto, con la bocca semispalancata e gli occhi fissi sui cinque ragazzi.
"Ok, Danielle. E' ora di andare. Non vorrai macchiare il tappeto con la tua saliva, vero?" la presi per la vita e l'accompagnai verso la porta e gliela aprii.
"Sono bellissimi" sospirò, prima di incamminarsi verso il viale centrale; mi chiusi la porta alle spalle e sbuffai.
"Vieni a mangiare che si raffredda!" urlò Nathan; andai in salotto e mi sedetti accanto a Jay e a Max.
"Da quant'è che sei vegetariana?" mi chiese Siva mentre addentavo la mia fetta di pizza.
"Due anni" ingoiai il boccone e sorrisi.
"Motivo?" proseguì Max.
"Maltrattamento degli animali e allevamenti intensivi.." spiegai.
"Brutta razza l'uomo" borbottò Jay al mio fianco divorando la sua fetta di pizza: le nostre spalle si sfioravano, e sentii un leggero brivido percorrermi la schiena. 
Il resto del pranzo proseguì tra vari discorsi sul perchè fosse giusto non mangiare animali, su quanto fosse bello andare a scuola e altri mille discorsi che sinceramente mi fecero apprezzare sempre di più quei ragazzi; apprezzarli per come fossero davvero, non per come davano a vedere alle telecamere.
Quando tutti ebbero finito di mangiare, presi i cartoni della pizza e andai in cucina.
"Bisogno d'aiuto?" chiese qualcuno alle mie spalle; Nathan era appoggiato allo stipite della porta e mi guardava sorridendo.
"No, grazie. Ho finito." mi sciaquai le mani e mi voltai, trovandomi Nathan molto più vicino di quanto lo avevo lasciato prima.
"Non credo nell'amore a prima vista, ma tu.. Claire, mi hai colpito, letteralmente, dalla prima volta che ci siamo incontrati." cercai di indietreggiare, ma il ripiano della cucina era troppo vicino e mi impedì di allontanarmi da lui.
"Ehm, Nath." borbottai "Che stai facendo?"
"Solo dicendoti che mi piaci.."
"Ci siamo appena conosciuti.." mormorai; la sua faccia si fece più vicino.
"E allora?" sussurrò.
"E allora è troppo presto" dissi con tono più fermo.
"Oh eddai.." mormorò, senza allontanarsi di una virgola.
"No, Nathan. Non so niente di te, e tu non sai niente di me. Non è giusto" gli appoggiai le mani al petto e lo spinsi leggermente; lui sbuffò e si allontanò. 
"Grazzzzie" mi scansai da lui e mi diressi in salotto.
"Abbiamo passato un pomeriggio fantastico, ma il nostro manager ci ha appena chiamati. Abbiamo un'intervista tra un'ora e dobbiamo scappare.." disse Max alzandosi.
"Oh, okey" ero un po' delusa, a parte quello che era appena successo con Nathan, mi ero divertita davvero tanto; presi un foglietto che trovai su un tavolo e vi scrissi sopra il mio numero.
"Se qualcuno di voi avrà mai voglia di rivedere la mia faccia o risentire la mia voce, si faccia avanti" lo porsi a Jay con un sorriso.
"Contaci" ribattè lui senza togliermi gli occhi di dosso; Tom si schiarì la voce, e ci fece tornare sulla terra.
"Va bene, allora, buona fortuna con l'intervista!" uno a uno, i ragazzi si fecero avanti e mi baciarono sulla guancia; al turno di Nath, fece durare quel bacio un po' più a lungo degli altri e si allontanò sorridendo.
"Aspettati una mia telefonata." e uscì dalla porta di casa, al seguito degli altri quattro. 


Claire Abignale and her hair.


Hellooooouu!
I'm back bitcheeees. Mi sono presa una pausa estiva, che bello eh?!
Vabbè, non ho niente da dire su questo capitolo. Avevo voglia di scrivere, ed ecco qui quello che è venuto fuori.
Spero vi piaccia, a me non dispiace affatto.
Recensite più che potete e fatemi sentire bene.
Ci sentiamo, presto spero, con il prossimo capitolo.
Muah.
Twitter: @xsuperlouishere

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