Waking up to...

di _Lightning_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** ...someone else. ***
Capitolo 2: *** ... you ***
Capitolo 3: *** ... you, again, somewhere else ***



Capitolo 1
*** ...someone else. ***


Waking up to...



1. Someone else

Tony sospirò piano e si districò dalle braccia della donna,  inspirando il suo profumo dolce ed estraneo, quasi fastidioso. 
E decise che doveva decisamente smetterla di bere; o forse doveva bere di più, così da annullare anche quel poco di facoltà cognitiva che gli era rimasta. 
Una sensazione di sollievo lo pervase quando l'ultima traccia del suo calore sul proprio corpo svanì lentamente.
Sfuggì anche all'abbraccio fresco delle lenzuola e si alzò barcollante. 
Non volle voltarsi verso il letto; si limitò a raccogliere i suoi vestiti da terra e ad avviarsi verso il laboratorio, sentendosi consumare lentamente.


Words: 100
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Note Dell'Autrice:

Ta-da, son qua. Di nuovo. Ancora Iron Man, ancora Tony, ancora angst (per ora).
Non chiedetemi cosa voglia dire questa prima drabble: è una ripresa di una scena di Iron Man 1, più precisamente la notte di spasso con Christine (si chiamava così...? Mi sembra di sì) e conseguenti pippe mentali di Tony per motivi che verranno rivelati in seguito.
Le altre arriveranno a breve :)
Ringrazio la mia Beta, che mi sopporta anche quando non capisce dove voglio andare a parare e io non voglio dirglielo xD
E grazie a chiunque leggerà/recensirà ;)

-Light-




© Marvel

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Capitolo 2
*** ... you ***


Waking up to...


2. You

Tony socchiuse appena gli occhi, assonnato e indolenzito dopo una terribile notte nei panni di Iron Man, desiderando solo di poter continuare a dormire.

"Lavorare? Impensabile" concluse, rifugiandosi sotto le coperte, che si sentì scivolare di dosso subito dopo, esponendolo al sole e all'aria gelida.

Qualcuno lo chiamò, ricordandogli i suoi doveri.
Le parole "lavoro" e "riunioni" ebbero il potere di radicarlo al letto, mentre si lamentava assonnato, deciso a non schiodarsi di lì.
Sentì una mano che lo scuoteva leggera per poi passargli dolcemente tra i capelli; delle labbra gli sfiorarono la guancia, mentre i capelli gli solleticarono il collo scoperto.
Sorrise nel dormiveglia. Poi spalancò di colpo gli occhi realizzando quel che stava succedendo e s
i alzò a sedere all'istante, scacciando gli ultimi brandelli di sonno.
Pepper era accanto al letto e gli sorrideva appena, con una tazza di caffè in una mano e un'espressione compiaciuta.
Un fascio di documenti dall'aria pericolosa campeggiava nell'altra mano, aspettando solo lui.
Tony alzò un sopracciglio e fece un sorriso sghembo.

"Fregato..." 


Words: 170
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Note Dell'Autrice:


Fluff. Faccio schifo. Blaaah, non mi riesce il fluff! D: *si dispera*
Però volevo troppo regalare un momentino pseudo-tenero a questi due, e visto la long piuttosto angst e impegnativa che sto affrontando con MoonRay, mi ci voleva. *sospiro di sollievo*
Ringrazio blackpearl_ che ha recensito lo scorso capitolo :3 Questo è un po' più lungo perché ho deciso di fregarmene delle 100 parole tonde u.u A dir la verità questa sarebbe quasi una Double-Drabble ma... I DO WHAT I WANT! *appare Loki il piccolo cervo*
Fine sclero, grazie a chiunque passerà di qui :3

-Light-

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Capitolo 3
*** ... you, again, somewhere else ***


Waking up to...


3. You, again, somewhere else
 
 
Cosa penso che ci sia di sbagliato?

Niente.

Eppure non mi muovo. Rimango accuratamente rannicchiato nel mio  lato di letto, percependo il tepore della donna appena accanto a me. 
Stringo le lenzuola per resistere all'impulso di girarmi verso di lei.

Non va. 

Sospiro, sentendomi veramente pazzo a interrogare me stesso in quel modo.

Cosa c'è di sbagliato?

Più o meno tutto.

Questo rende tutto più imprevedibile, pericoloso e interessante. 
Fisso la mia mano destra, fredda, animata da qualcosa che non è più mio. Il freddo del metallo è doloroso.
L'articolazione si serra in un pugno metallico.
E' abbastanza interessante da rischiare.

Mi volto un po' goffamente, timoroso di far rumore e di svegliarla, di rompere quel raro momento di serenità, ma è una precauzione inutile: gli occhi di Pepper sono già aperti e adesso sono puntati nei miei.
Quante volte mi è capitato di trovarmi in imbarazzo di fronte a una donna?

Mai. 

O forse sì, dopo uno schiaffone, ma mi era capitato un'unica volta in vita mia e l'autrice del gesto era di fronte a me.
Ma adesso non è il bruciore di uno schiaffo che mi fa avvampare all'improvviso senza alcuna ragione, o che mi fa vacillare a metà di un sorrisetto lasciandomi con un'espressione insicura stampata in volto.
Lei completa con naturalezza la piega irresoluta delle mie labbra illuminandosi in un lieve sorriso. Incerto come il mio. Impacciata come me. Esitante ad avvicinarsi, tanto che per un attimo penso di poterlo davvero farlo io per lei.
Ma questo peso al braccio destro mi urla di no, e mi urla tante altre cose, mi lancia immagini opprimenti che mi soffocano spietate.

So che li può ancora sentire, i miei singhiozzi soffocati nel cuore della notte, quando premevo il viso contro la sua schiena convinto che non potesse sentirmi, ma terribilmente consapevole del contrario.
So che percepisce ancora la mia mano avvinghiata alla sua mentre cercavo in lei la forza di non crollare, e le mie braccia che la stringevano a me in cerca di un appiglio per non impazzire.
La imploro con lo sguardo, ritraggo la mano che aveva appena sfiorato la sua, la fisso ancora, mi mordo il labbro combattuto nell'indecisione mentre i miei occhi le urlano di capirmi, di cogliere la confusione che non ha mai abbandonato la mia mente per tutto questo tempo, in cerca di un punto di fuga in mezzo a questo vortice nel quale sono stato risucchiato.
Il suo abbraccio arriva come una liberazione: delicato, saldo, tiepido, una coperta in una notte gelida; mi avvolge completamente, benda la mia mente ferita e argina il sangue venefico che la ottenebrava.
Sospiro e la stringo piano a me, molto piano, una stretta quasi impalpabile.
Non è la soluzione a tutto questo. 
Mi sporgo appena verso di lei e le sfioro l'orecchio con le labbra, sussurrando in un respiro:

-Grazie.-

Non è una soluzione.
Ma può esserlo ancora per un po'.


Words: ... cosa? Oh, non le ho contate. Uh, facciamo un bel po'.

 
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Note Dell' Autrice:

Olè, more angst for Tony!

Forse alcuni di voi si sono trovati un po' disorientati di fronte a questa... cosa. Niente paura: è normale, visto che è uno spin off dalla long "Phoenix", che sto portando avanti con MoonRay e quindi se non la seguite (fatelo! *spam!*) è tutto un po' strano e confuso.
E' abbastanza complesso da spiegare, e non vorrei neanche farlo per evitare spoiler, ma Tony è in una situazione mooolto difficile e si è trovato (per caso, per ripicca o per fortuna) nel letto di Pepper in uno dei suoi momenti depresso-time.
Precisazioni: 1. Sono vestiti (ahimè!). In pratica: niente nottata allegra, anzi...; 2. Si amano tanto ma non è esattamente il momento adatto per stare insieme indi per cui si trattengono entrambi indi per cui io sclero di frustrazione indi per cui sento il bisogno di aggiornare Phoenix con sessoviolentofluffammmore (per la gioia di blackpearl_ <3) se solo quella carciofa di MoonRay si facesse viva; 3. Il braccio destro di Tony spoilerspoilerspoiler no, non è vero, non vi dico niente, ma su, è intuibile. Purtroppo per lui, aggiungo.
 
E qui chiudo. Grazie a blackpearl_, AriCastle66, Rogue92, Checca Cullen e Viols che hanno recensito questa fanfiction.
Grazie davvero <3

Bye bye,

-Light-


P.S. Questa N.d.A. non c'erano fino a questa mattina, perché il mio pc è un bastardo che si spegne nei momenti meno adatti, quindi mi ha mandato a cortigiane le bellissime N.d.A. che avevo scritto con tanto amore. Un giorno o l'altro lo defenestro.

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