-Wonderful Life is while you’r in the World-

di Medy
(/viewuser.php?uid=76850)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** -First Chapter- ***
Capitolo 2: *** -Second Chapter- ***
Capitolo 3: *** -Third Chapter- ***
Capitolo 4: *** -Fourth Chapter- ***
Capitolo 5: *** -Fifth Chapter- ***
Capitolo 6: *** -Sixth Chapter- ***
Capitolo 7: *** -Seventh Chapter- ***
Capitolo 8: *** -Eighth Chapter- ***
Capitolo 9: *** -Ninth Chapter- ***
Capitolo 10: *** -Tenth Chapter- ***
Capitolo 11: *** -Eleventh Chapter- ***
Capitolo 12: *** -Twelfth Chapter- ***
Capitolo 13: *** -Fourteenth Chapther- ***
Capitolo 14: *** -Thirteenth Chapter- ***
Capitolo 15: *** -Fifteenth Chapter- ***
Capitolo 16: *** -sixtheenth Chapter- ***
Capitolo 17: *** -Seventheenth Chapter- ***



Capitolo 1
*** -First Chapter- ***


-Wonderful Life is while you’r in the World-
-First Chapter- 

 
 
 
Una debole luce entrò nella stanza , colpendolo in pieno volto. Gli occhi si spalancarono automaticamente e misero a fuoco la stanza , completamente diversa dalla sua. Quella notte non aveva dormito nel suo letto. Ormai era da Routin ritrovarsi in qualche dimora estranea, e non appena i suoi occhi rotearono verso la sua sinistra , notò che anche la sua compagna di letto era un’estranea. Cercò di alzarsi, ma non appena si mise a sedere , dovette gettarsi nuovamente tra i cuscini. La testa era un macigno. Risultato di una sbornia non ancora smaltita.
Sirius Black , ormai era il re delle notti folli. Non c’era notte che non trascorreva fuori casa . Non c’era notte che non si gettava nell’ebrezza dei liquori e delle belle donne. Ormai la scuola era finita, ormai la maggior età era giunta e lui ormai aveva abbandonato la sua famiglia. Era un lupo solitario, amante della bella vita e della libertà. Riuscì ad alzarsi, cercando di non svegliare la donna che dormiva, scomposta, al suo fianco. I capelli le coprivano il viso, e il corpo era cinto dall’eleganti coperte. Da quel poco che riuscì a scorgere, constatò di aver adescato una bella preda.
Si trascinò a fatica nel bagno, che non riuscì a trovare facilmente, ma non appena lo trovò, si fiondò verso il Water e si perse in conati di vomito. Doveva smettere di ammazzarsi di alcol, soprattutto di quello babbano. Si alzò e si diresse verso la doccia, e senza preoccuparsi di poter infastidire la padrona di casa, si gettò sotto il calore dell’acqua che lo accarezzò la pelle . Quel getto riuscì a riportarlo alla realtà, riuscì a dargli una svegliata. Rimase per qualche minuto fermo , immobile, lasciandosi coccolare dall’acqua, poi iniziò ad insaponarsi e infine uscì dalla doccia . Il calore aveva creato una sottile nebbiolina di vapore. Fronteggiò l’elegante specchio sopra il lavabo e osservò l’immagine di lui che l’osservava.
Aveva appena raggiunto i 19 anni, e il suo aspetto poteva ancora definirsi sexy. Fin dal tempo di Hogwarts aveva riscosso un certo successo tra le ragazze, successo che ancora oggi aveva tra le donne della londra Babbana e non solo. I capelli neri erano folti e ribelli, gli occhi cerulei grandi e profondi. Il viso magro era ricoperto da un sottile strato di barba e le labbra piene erano una tentazione. Il corpo era snello e tonico, risultato di quelle notti senza meta e delle giornate trascorse nella palestra babbana posta sotto il suo rudimentale e spoglio appartamento che divideva con i suoi due migliori amici. James Potter e Remus Lupin.
La loro amicizia era immutata nel tempo. Erano rimasti i malandrini di sempre, anche se il caro James aveva abbandonato quel nomignolo . Ormai era completamente perso per Lily Evans, il suo amore di sempre, che finalmente era caduta tra le sue braccia dopo anni di tentativi inutili.
Ogni cosa aveva preso la piega che avevano tanto sperato. James stava intraprendendo la carriera di Auror, affiancato dalla donna che amava, che presto sarebbe diventata sua moglie, Remus aveva imboccato la strada verso l’insegnamento , e lui…Lui era rimasto il bambinone di sempre. Il ragazzo che amava la libertà. Che amava se stesso e niente più. Il ragazzo che non aveva legami, e che mai ne avrebbe avuti. Ma nonostante quel suo spirito ribelle, che non lo aveva mai abbandonato, James era stato capace di incatenarlo a qualcosa. Lo aveva costretto ad imboccare la carriera di Auror come lui e Lily. Cosa che non gli dispiaceva, ma che comunque lo teneva legato a qualcosa. Doveva mantenere un comportamento rigoroso e degno della posizione che occupava.
Si diede un’ultima occhiata allo specchio, e invocando degli abiti, si diede un aspetto migliore. Indossò abiti puliti e fu pronto per quell’ennesima giornata di lavoro.
“Buon Giorno…” Una voce roca lo raggiunse alle spalle, e voltandosi, potè osservare meglio la sconosciuta con la quale aveva condiviso il letto. Aveva lunghi capelli neri, il viso era sottile e gli occhi erano grandi e verdi. Era uno splendore, e il  divertimento di una notte.
“Buon Giorno” Rispose lui semplicemente, scavalcandola , per dirigersi verso la porta e per abbandonare quella casa.
“Vuoi del cafe? Delle ciambelle?”. Quella donna voleva cucinare per lui, e ciò non era un buon segno. Doveva abbandonare quella casa prima che lei potesse esigere delle promesse .
“No , sono di fretta”. Lo sguardo che le rivolse  fu chiaro. Valse più di mille parole. La ragazza abbassò lo sguardo, come delusa. Poi senza aggiungere altro, si chiuse in bagno, in modo da dargli il tempo necessario per abbandonare quella casa e non farsi rivedere mai più.
 
 
 
 
                              **********
 
 
 
“Buon Giorno Ragazzi”. Sirius si accomodò accanto agli amici , che quella mattina avevano deciso di  darsi appuntamento in uno dei piccoli Bistrot che occupavano il centro di Londra. Era un Bistrot molto piccolo e un buon profumo aleggiava nell’aria.
Remus abbassò l’enorme libro che stringeva tra le mani, osservando il viso sfatto dell’amico.
“Presumo che sia stata l’ennesima nottata all’insegna del divertimento”. Il vecchio Lunastorta non tralasciava mai nulla. Sirius lo guardò torvo, ma non mancò un debole ghigno soddisfatto.
“Questa volta dove l’hai addescata?”. James osservava l’amico da dietro gli occhiali tondi, divertito da quel comportamento che aveva sempre caratterizzato il suo vecchio e caro amico Erano uniti da un legame che andava oltre la semplice amicizia. Sirius lo aveva sempre considerato come un fratello, e i loro caratteri erano compatibili, ma solo in quel particolare erano in netto contrasto . Lui amante delle donne e l’altro amante di una sola di questa , che riusciva ad oscurarle tutte.
“Non ricordo…” Sospirò lui, agguantando un dolcetto dal piatto di Remus, che non si preoccupò di fermare quella presa. Lo divorò in due bocconi.
“Sei un’animale…” . Una voce raggiunse il trio. La bellissima Lily Evans raggiunse il tavolo occupato dai Malanrdini. Scoccò un dolce bacio al Fidanzato, che non si preoccupò di rivolgerle un occhiata colma d’amore e di ammirazione. Salutò Remus baciandogli una guancia e poi si rivolse a Sirius. Per lui non ci fu nessun gesto dolce, ma solo un pizzicotto sulle guance, cosa che provocò un ringhio cagnesco.
“Buon Giorno a te EVANS”. Il tono che usò fece presagire ai presenti che il pizzicotto aveva svolto il suo compito. Lo aveva irritato abbastanza.
“Non smettere, voglio ascoltare anche io il racconto della tua ennesima conquista…”. Lily si accomodò di fronte a lui e si appoggiò sui gomiti, ironizzando l’interesse verso quel racconto che doveva ancora iniziare. James sorrideva divertito.Amava vedere quei due litigare. Erano in continuo contrasto tra di loro. Lily odiava l’atteggiamento che Sirius aveva verso le donne, e Sirius odiava il tono che assumeva Lily quando era a conoscenza dei suoi comportamenti irresponsabili . Ma nonostante ciò, i due si volevano bene, anche se non si preoccupavano di dimostrarlo.
“Ho perso il filo del racconto, puoi tornare domani se ti va…” . Sirius assottigliò lo sguardo e si nascose dietro la tazza di Remus. Ormai era abituato , ogni mattina Sirius gli soffiava sotto il naso la sua colazione.
“Ma Peter?” Lily notò l’assenza di uno del gruppo. Il piccolo Peter Minue era assente quella mattina, cosa che accadeva raramente , dato che amava stare alle calcagne dei tre.
“Aveva da fare…” Informò Remus, ordinando l’ennesimo caffe, sperando di potersi concedere quell’aroma piacevole.
Persero ancora qualche minuto in quel piccolo Bistrot, per poi lasciarlo per incamminarsi verso la loro destinazione. Remus si smaterializzò quasi subito, mentre Sirius , James e Lily camminarono ancora un po’ , prima di sparire e raggiungere il quartier Generale degli Auror.
 
 
  Angolo Posta


Salveee!! Sono ritornata con una nuova Fan Fiction, questa volta però sulla Old Generation. Sirius Black naturalmente incarna il prototipo del Bello e Dannato , amante della libertà e dei legami che durano solo una notte. James è l'innamorato perfetto che ha solo occhi per la sua Bella Lily Evans, e Remus è il secchione del Gruppo. In questo primo capitolo ho dato una piccola idea della giornata tipica dei Quattro, non introducendo Peter Minus... che naturalmente farà la sua comparsa ..... Spero come prima introduzione vi sia piaciuta e che abbia dato bene l'idea di tutto..... 
Con affetto 
Sfiammella!

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** -Second Chapter- ***


-Wonderful Life is while you’r in the World-
Second  Chapter

 
 
 
Un enorme cane nero spuntò dalla fitta nebbia londinese. Era enorme e il pelo era ritto sulla schiena, donandogli un’aria più feroce. Stava girovagando per la Capitale da molte ore, e da molte ore nulla si era mossa intorno a lui. Felpato sgusciava tra la folla, passando inosservato, o almeno , nessuno si insospettì di un semplice cane nero che camminava tra la gente. Il suo travestimento era perfetto, perfetto per la sua prima missione da Auror. Si fermò accanto ad una piccola biblioteca e si mise seduto. Il suo sguardo era vigile e il suo fiuto pronto a cogliere ogni minimo particolare. In quella zona era stati avvistati alcuni maghi oscuri, che avevano attaccato un gruppo di Babbani.  Quella era la sua prima missione, dopo anni di gavetta e corsi di Formazione, finalmente Alastro Moody aveva deciso di far scendere sul campo uno dei suoi allievi migliori. James non aveva avuto ancora la sua occasione, nonostante fosse un vero asso nel suo lavoro. Adesso era il suo momento, e non avrebbe gettato quell’occasione all’aria. Forse Moody aveva scelto lui anche per tenerlo a bada. Era troppo irascibile, perfino per un grande Auror come lui, e tenerlo a bada era un’impresa impossibile.
Nulla era sospetto. Tutto procedeva con la monotona calma di una tipica sera d’autunno. I passanti erano persi nei propri pensieri e non facevano tanto caso a lui. Anche se qualcuno d’eccezione si fermava  a coccolarlo . Era umiliante, soprattutto quando a farlo era un ragazzo. Sirius decise di lasciare quella postazione e incamminarsi nuovamente per la strada. Iniziò a correre , non perché andasse di fretta  , ma perché quando era un cane era una sensazione incredibile, correva più veloce del normale, e il cuore partì a mille. Si fermò nuovamente, e si incamminò verso una stradina isolata e buia. Forse li avrebbe avuto più fortuna. Di solito i maghi Oscuri preferivano agire nell’ombra e certo non li avrebbe trovati su una strada principale della capitale a fare compere.
Il suo fiuto da cane non lo tradì nemmeno   questa volta. Come se avesse predetto ciò che gli sarebbe accaduto, una fitta nebbiolina iniziò a circondarlo, e improvvisamente sbucarono tre uomini, incappucciati e ricoperti da toghe nere.
“Sirius Black, continui a girovagare come un cane…Non hai abbastanza fegato da mostrare la tua schifosa faccia”. Quella voce era familiare. Siurius conosceva l’uomo. L’unico a conoscenza del segreto dei Malandrini, l’unico ad odiarli tanto.
“Mocciosus . Hai trovato degli amici vedo” Sirius ritornò umano e frobteggiò i tre uomini. Il piano non prevedeva di dover controbattere , o di dover mostrare la sua identità, nel caso in cui avesse incontrato i colpevoli, ma Sirius non potè resistere alla tentazione di farla pagare a Severus Piton. Nemico di una vita. Rivale in amore del suo Migliore amico. Odioso schifoso ex serpeverde , seguace , adesso , di un certo mago di cui non ricordava il nome.
“Mi disgusta il solo pensiero di esserti parente. Traditore del tuo nome, del tuo sangue” Anche l’altro uomo era una sua vecchia conoscenza.
“Lucius Malfoy… Perché non sono stupito ?”. Lucius Malfoy, aveva sposato sua cugina Narcissa Black e lui, come gran parte della famiglia Black, non aveva mai accettato la sua decisione di diventare Auror, come non avevano mai accettato il fatto che per la prima volta, dopo secoli, un Black era entrato tra i grifondoro. Erano stupidi ideali che Sirius non aveva mai creduto ed era stato più che felice, nel lasciare la sua dimora a Grimmuld Place per rintanarsi in uno squallido appartamento babbano, nei sobborghi dell’Essex, condiviso con la sua vera famiglia.
Il terzo del gruppo non proferì parole. Era silenzioso dietro al suo oscuro cappuccio, cosa che mise Sirius in allerta. Strinse la bacchetta pronto ad attaccare. Ci fu qualche minuto di silenzio e tensione . Tutti pronti ad attaccare e a scappare se fosse stato il necessario. Sirius spostò i suoi occhi da Lucius a Piton da Piton all’oscuro uomo, tanto da notare il movimento sospetto di quest’ultimo. Roteò piano il polso, e Sirius anticipando i suoi movimenti, lo disarmò. Ci fu lo scoppio della battaglia. Sirius contro ai tre, che senza pietà, iniziarono a lanciargli contro l’AVADA KEDAVRA. Sirius non era intenzionato a lasciare la battaglia. Il sangue dei Black scorreva tra le sue vene, e lo spirito Grifondoro pulsava nel cuore. Era fiero e nobile, e scappare a gambe levate di fronte allo scontro , non era da lui. Fronteggiò i tre a testa alta. Colpì Malfoy, scaraventandolo contro ad un muro, facendogli perdere i sensi. L’uomo misterioso fu legato e gettato accanto a Lucius. Piton fu l’elemento più difficile da disarmare. Era un Legilimens molto capace, e anticipava ogni mossa del Malandrino. Sirius dovette pararsi dietro ad  un muro, per non essere colpito in pieno petto. Aveva il viso perlato di sudore, e il fiato corto. L’odio che provava per quel ragazzo stava crescendo sempre di più. Non poteva essere battuto da Mocciosus. Per anni avevano tartassato quel serpeverde schifoso, e  adesso era arrivato il momento della resa dei conti. Spuntò fuori dal suo nascondiglio per colpirlo in pieno ma Mocciosus fu più veloce. Il sectusempra lo colpì ad un braccio, causandogli una ferita molto grave. Un dolore lancinante lo pervase, e le gambe iniziarono a cedere. Si ritrovò accasciato , per quella stradina. Sentiva il sangue scivolargli per il braccio e unirsi con il terriccio della strada. La vista si annebbiò, poco prima di vedere sparire i tre.
 
 
                                                                ******
 
 
 
Aprì gli occhi, sentendo un tocco leggero tastargli il braccio. Si ritrovò di fronte al viso di una donna, di una giovane donna dalla pelle scura. Era d’orata e sembrava soffice. I grandi occhi neri scrutavano la figura accasciata. Gli toccò la ferita e un urlo uscì dalle sue labbra. Non era un urlo umano, ma più un mugolio di un cane.
“Ehi sta calmo piccolo…” la voce della donna era dolce. Sirius cercò di alzarsi, ma non ci riuscì. Spostò lo sguardo verso il braccio colpito e si stupì di vedere una zampa enorme , nera e pelosa, sporca di sangue.
Era riuscito a trasformarsi, prima di svenire. Era stata una fortuna. Se quella ragazza lo avesse visto in forma umana si sarebbe spaventata , invece da cane, potè anche approfittarne.
La ragazza lo prese tra le braccia, nonostante fosse enorme e con fatica lo trascinò sul suo mini scooter.
“Ora ti porto da un veterinario, e vediamo cosa si può fare”. La sua voce non smetteva di essere dolce. Sembrava che stesse parlando con un amico , con qualcuno a cui teneva. Sirius non riuscì a metterla bene a fuoco. Ma sapeva che il suo profumo era dolce e il tocco della sua pelle era bellissimo. Poi , come se ebbe un’illuminazione, ricordò della missione e di come fosse andata. Doveva raggiungere il quartier generale degli Auror e comunicare tutto al capo , non poteva perdersi in quel momento. Si agitò non appena sentì il motore prendere vita, e prima che lei potesse fermarlo, si gettò nuovamente sulla stradina e cercò di scappare via, ma il dolore era troppo forte , tanto da tenerlo fermo li, e farlo accasciare nuovamente.
“Stupido , vieni qui”. Quelle parole non suonarono come un insulto, erano parole di preoccupazione. Nessuno mai aveva usato quel tono con lui, nessuno che non fosse James , Lupin e Lily.
La ragazza si avvicinò nuovamente e cercò di riprenderlo tra le braccia, ma lui nuovamente si divincolò. Doveva andare via e avvertire Malocchio.
Improvvisamente, dei passi affrettati raggiunsero Sirius e la ragazza.
“Sirius”. La voce di James giunse forte e dopo un po’ giunse lui. Si gettò in terra accanto all’amico non preoccupandosi della presenza della ragazza.
“Stupido, ti avevo detto di aspettarmi!”. James parlò con l’amico, sotto gli occhi confusi della ragazza.
Dopo un po’ , giunse anche Lily, che con le lacrime agli occhi si gettò accanto al Fidanzato e tutti e due abbracciarono l’enorme cane.
“Stupido, stupido”. Anche Lily non si preoccupò della ragazza, e iniziò a fare la morale al cane.
“Ehm ehm…è vostro questo cane?”. La voce della ragazza spezzò quel momento . Tutti e tre si voltarono verso di lei, e Lily le sorrise dolcemente.
“SI” Rispose semplicemente lei.
“è meglio che lo portiate da un veterinario, perché la ferita è davvero profonda…. E la prossima volta state più attenti”. Il tono era mutato. Era un rimprovero, un rimprovero a due padroni sconsiderati.
James La guardò torva, ma Lily lo zittì con lo sguardo.
“Grazie…” Aggiunse poi, cercando di portare a conclusione quell’incontro e portare Sirius al San Mungo per curare quella ferita davvero grave.
“Prego…” Rispose la ragazza, freddamente, e senza dire altro, montò sul suo scooter e lasciò quel quadretto.
 
 
 
                                                   ******
 
 
 
 
“ARGHHHHHHHHHHHHHH”. L’urlo di Sirius invase l’ospedale. I medimago lo tenevano a fatica sul letto, mentre cercavano invano di curargli la ferita che gli aveva procurato un grosso taglio che lo circondava tutto.  
“Signor Black, la prego stia fermo, la ferita è grave”. Uno dei medimago cercò di calmarlo, ma Sirius continuava a dibattersi.
“NON AZZARDATEVI A TOCCARMI”. Il comportamento di Sirius era degno di un bambino di sei anni, ma lui non se ne curò. Non sopportava quel dolore, e non sopportava quelle mille mani che cercavano di tenerlo a bada. Si alzò di scatto dalla brandina e si allontanò dal Gruppo di medimago. James ridacchiava in un angolo mentre Lupin era rimasto fuori con Lily, ma entrambi ascoltavano attentamente gli urli da pazzo dell’amico.
“Signor Black, non faccia lo stupido , la ferita è grave , può infettarsi e c’è il rischio di amputare il braccio….” . Sirius si irrigidì di colpo e spostò lo sguardo su James che fece spallucce. Si guardò il braccio, che adesso, in forma umana, mostrava il profondo taglio. Era raccrapicciante,e  stava assumendo un’aria strana. Abbassò il capo e rassegnandosi si rimise sulla branda e allungò a fatica il braccio verso il Medimago più anziano che con aria di rimprovero prese il braccio tra le mani, e con l’aiuto dei suoi colleghi iniziarono a formulare incantesimi curativi.
“Sei un bambinone…” Sussurrò James , avvicinandosi all’amico. Sirius lo guardò torvo. Aveva i denti stretti, e cercò di non urlare dal dolore che in quel momento stava provando.
“Mocciosus me la paga…” disse poi, in un grugnito.
“Preparati prima alla strigliata di capo che ha in serbo per te Moody…Poi pensi a Mocciosus….”. James nel pronunciare quel nomignolo si incupì. Odiava Severus Piton fin dal primo incontro sul treno, quando i suoi occhi si posarono sulla piccola Lily. Per anni lui e i suoi amici gli avevano reso la permanenza ad Hogwarts impossibile e solo per amore di Lily, aveva smesso . Ma nonostante ciò, l’odio era ancora forte nel suo cuore, come lo era nel cuore di Sirius.
“Si… Moody…. “. Sussurrò Felpato, spostando lo sguardo verso la porta che da li a poco si sarebbe spalancata e l’auror Più forte e anche più odioso avrebbe fatto il suo ingresso pronto a dar una bella lavata di capo a quel Black ormai troppo irascibile.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 Angolo della Posta:
Ciao a tuttii!! Rieccomi con il secondo capitolo…. Ci ho messo un bel po’, ma spero che lo abbiate letto con gusto…. Comunque, in questo secondo capitolo non è accaduto ancora nulla di “eccitante”, oltre l’attacco dei primi Mangiamorte , che , ancora alle prime armi, portano sconforto e caos nel mondo Babbano e magico….Spero che vi sia piaciuto anche questo ennesimo capitolo e spero che continuerete a seguirmi!!... Alla prossimaaaaaaa!!!!
SFIAMMELLA 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** -Third Chapter- ***


-Wonderful Life is while you’r in the World-
-Third Chapter-
 

 
Alastor Moody entrò nella stanza d’ospedale. Spalancò la porta con aggressività e si puntò su Sirius, che disteso sul letto, cercò di scappare, ma fu bloccato appena in tempo. Il viso del Capo Auror era ricoperto da tagli, e lo sguardo torvo, lo rendevano più minaccioso.
“Sirius Black, sei uno stupido incosciente”. Il ringhio di Moody , fece tremare l’intero reparto. James , rimise il corpo di Sirius, pietrificato nel letto, e si mise sull’attenti. Non occorreva farlo arrabbiare ulteriormente.
“Non ti avevo forse detto di perlustrare la zona ? Non ti avevo detto di agire in incognito? Non ti avevo detto di non agire con quella testa che ti ritrovi? Dovrei cacciarti dal dipartimento!”. Moody non si curò degli altri pazienti infermi  che vennero disturbati dalle sue urla. Aveva una rabbia in corpo e doveva scatenarla contro quell’incosciente che continuava a fissarlo e , non potendo muoversi a causa dell’incantesimo, non potè di conseguenza ribattere i rimproveri che Moody gli stava scaricando contro.
“Moody, Signore, non è stato lui ad attaccare per primo, è entrato in contatto con i mangiamorte e si è difeso….”. James parlò per lui. Cercò di difendere l’amico che aveva agito per difendersi e salvare la sua pellaccia troppo preziosa. Moody lo fulminò con lo sguardo, e puntandogli contro un dito malandato gli sbraitò contro.
“Non ho certo chiesto la tua opinione Potter. Il signor Black ha agito non curandosi delle conseguenze e infrangendo i miei ordini. In questo lavoro non si può fare di testa propria, non si può essere ribelli. Non stiamo più ad Hogwarts, siamo nella vita reale e nella vita reale si segue delle regole”. James abbassò lo sguardo in segno di sconfitta. Le parole di Moody era maledettamente vere, e non potè ribatterle. Sirius, intanto, fissava i due. Avrebbe voluto parlare più che volentieri, ma il capo non glielo permise. Non volle ascoltare una sola parola, non volle ascoltare alcuna scusa, era furioso e Sirius avrebbe dovuto pagare quel suo comportamento sconsiderato.
“Non ti caccerò, sei uno dei migliori, nonostante il tuo comportamento faccia pena. Ti sospendo da ogni azione sul campo. Rimarrai in ufficio fino a quando deciderò io…. Potter libera il signor Black non appena io uscirò da questa stanza. Non ho voglia di ascoltare le sue lagne”. E comunicando quest’ultimo ordine lasciò la stanza e James liberò l’amico dall’incantesimo di Pietrificazione. Sirius non urlò , ma il suo animo si. La rabbia gli salì alla testa facendola pulsare. Non poteva essere messo in secondo piano solo perché aveva cercato di proteggere se stesso . Era stata leggittima difesa e il suo comportamento aveva una giustificazione.
“Sirius , non preoccuparti. Moody lo fa per punirti. Sta al suo gioco, e vedrai che ti passerà nuovamente al nostro gruppo…” James non sapeva cosa fare. Negli occhi dell’amico lesse chiaramente tutta la rabbia e temette che qualsiasi parola potesse causare lo scoppio di quest’ultimo.
“James, non posso starmene fermo su una sedia. Io sono destinato a combattere nel mondo… Maledetto Moody e maledetto Piton. Adesso ho un motivo in più per fargli scoppiare quella testa schifosa che si ritrova.”
 
 
 
                                                   *******
 
 
 
 
 
 
Lily raggiunse appena in tempo l’edificio in pietra che si trovava a poca distanza dalla zona portuale di Londra. Un forte vento le gettò i capelli all’aria, scompigliandoli. Il forte vento portò con se lo sgradevole odore salmastro del Tamigi. Si appoggiò al cancello di ferro battuto, e senza esitare entrò all’interno di quell’edificio mal ridotto e sporco. L’abitazione dei Malandrini era un disastro. Molte volte aveva cercato di persuadere i ragazzi ad abbandonare quel luogo e trovarne uno migliore e molte volte aveva ricevuto un “NO “ secco come risposta.
Salì la rampa di scale che la condusse all’ultimo piano di quella costruzione che ormai stava cadendo a pezzi, e , essendo in possesso della chiave, entrò nell’appartamento, in netto contrasto con l’intero fabbricato. L’arredamento era ad opera di Remus. Ogni cosa era messa al punto giusto, ogni colore era stato accostato ad un perfetto compagno , per creare combinazioni perfette, e tutto era ben pulito e un dolce profumo di Lavanda invadeva l’intero appartamento. Lily ormai era di casa, non doveva chiedere per entrare in quella casa. Gettò la borsa sul divano color pesca messo nell’angolo e si diresse in cucina, per preparare la cena. I suoi ragazzi sarebbero rientrati tra qualche minuto e lei amava preparare per loro. Amava vedere i loro visi illuminarsi di fronte alla tavola imbandita , amava guardarli sorridere e scambiarsi sguardi complici mentre con gusto si perdevano nelle sue delizie.
Amava prendersi cura dei suoi cari, e non aveva dubbi che un giorno lo avrebbe fatto per suo marito e per i figli che avrebbe avuto con lui. Nonostante fosse una strega dalle enormi capacità, la sua decisione era unica, quella di dedicarsi interamente alla sua futura famiglia che avrebbe costruito con James.
Si mise all’opera e poco dopo la porta si spalancò nuovamente. Lily si sporse per vedere chi fosse e i suoi occhi, color smeraldo, si scontrarono con quelli di Peter Minus, il quarto dei Malandrini. Forse il più debole, forse il più insicuro.
“Oh, Lily…Ciao”. Il tono era nervoso, e il sorriso della donna non fu corrisposto, ma schivato. Guardò verso il basso. Lily non si stupì. Peter era sempre stato così. Nervoso , insicuro, timido, soprattutto di fronte a lei.
“Peter ti unisci a noi per la cena?”. Chiese lei , ritornando al suo amato lavoro .
“Oh, no…scusa. Ho un po’ da fare. Ero solo venuto a prendere alcune cose….”. Peter si catapultò nella sua camera e ne uscì poco dopo con un borsone colmo di cose. Lily non fece domande, anche perché non amava intromettersi nella vita di altri. Da molto tempo Peter era schivo e strano, ma nonostante ciò, gli amici cercarono di non darci un peso.
“Lily io…io vado . Ci vediamo domani. Salutami gli altri….”.
“Va bene Peter…. A domani…” . E un attimo dopo Peter lasciò la casa, lasciando nuovamente Lily sola a dedicarsi alla bella e buona cenetta che stava preparando per i ragazzi, che l’avrebbero raggiunta da li a poco.
“Buona sera!”. James fece il suo ingresso nel caloroso appartamento, trascinando , insieme a Lupin , Sirius, che solo quel giorno, dopo una settimana rimasto al San Mungo , potè finalmente ritornare nella sua adorata dimora. Un profumo proveniva dalla cucina, e la tavola ben preparata, fece venire la colina al trio.
“Amore mio, cosa ci hai preparato questa sera?”. James abbandonò l’amico sul divano, per fiondarsi dalla sua amata. La prese tra le braccia e la baciò amorevolmente.
“James, lascia stare la nostra cuoca…La distrai e noi rimaniamo senza cena”, Remus raggiunse i due amici, e baciò con affetto la dolce Evans.
“Non lo potrei permettere! Avete bisogno di forze…e la mia cenetta ve ne darà molta”.
“Lily vieni qui…Vieni a salutare il povero Sirius”. La voce del terzo Malandrino raggiunsero la ragazza che , alzando gli occhi al cielo, lo raggiunse. Aveva il braccio ancora ben fasciato, e il viso era pallido. Nonostante avesse avuto le migliori cure, la convalescenza non era terminata. Aveva ancora bisogno di cure e attenzione. La maledizione che lo aveva colpito era mortale, e la sua presenza li , poteva essere considerata un miracolo.
“Sei un bambinone , ed esageri sempre! Alzati scansafatiche!”. Lily gli si affiancò e lo abbracciò , facendo attenzione al braccio malandato.
“Lily, ho bisogno di cure e James non si prodiga per me… Non è un vero amico”. Quel lamento lo avevano subito per tutto il tragitto dall’ospedale a casa.
“Il forte Sirius Black ha bisogno di cure?... Credo che oltre il braccio , hai anche il cervello fuori uso”. Remus si accomodò a tavola , in attesa della prima portata.
“Sta zitto Lunastorta”. Un cuscino lo colpì in pieno viso.
“Non fare stronzate , Felpato… Tra qualche giorno è luna piena. Potrei non essere responsabile delle mie azioni”.
“Oh oh… Il lupo mannaro è pronto all’attacco?”. Sirius e Remus si fronteggiarono con lo sguardo. Si fissarono con sfida, una sfida amichevole, ma comunque una sfida.
Lily si alzò e si diresse nuovamente in cucina  , dove trovò James a dover fronteggiare con i fornelli.
“Cosa fai Potter?”. Il tono di rimprovero della ragazza lo fece sobbalzare. Il suo sorriso lo fece sciogliere.
“Nulla….” Disse lui , perdendosi in quel sorriso che aveva amato per sette anni e che continuava ad amare come se fosse il primo giorno.
“Va a tavola. Ora vi servo la cena”. Lily scoccò un dolce bacio al fidanzato prima di indirizzarlo verso la sala da pranzo. James si voltò e la guardò nuovamente. Amava quella donna e la scelta presa era la migliore. L’avrebbe sposata e avrebbe condiviso sere come quelle per sempre, per l’eternità. Era sicuro di ciò che stava facendo. Era sicuro e convinto di ciò che avrebbe fatto da li a qualche giorno.
 
                                           *******
 
 
 
Sirius compilò l’ennesima scartoffia della giornata. Il braccio gli doleva ancora, ma per fortuna poteva ancora muoverlo. Quella giornata era iniziata e doveva ancora giungere al termine. Mancavano altre due ore , e poi finalmente avrebbe potuto abbandonare quell’odiosa postazione che gli faceva dolere la schiena e che lo costringeva a rimanere incatenato a quella scrivania.
“Black queste sono tue”. Un pivellino del dipartimento gli rifilò altri documenti da compilare e ghignando ferocemente lo lasciò sommerso da rotoli di pergamena.
Sirius non ne poteva più. Aveva più volte pensato , nel corso della giornata, di abbandonare la sua postazione e imbattersi in un viaggio senza meta e senza obbiettivo a bordo della sua amata moto, ma Jeams era riuscito a persuaderlo e a tenerlo incatenato li.
Impugnò la penna di piuma d’oca e intingendola nell’inchiostro ricominciò quel noioso lavoro d’ufficio. Riuscì a finire giusto in tempo per raggiungere James , Lily e Remus ad un bistrot babbano. Ripose tutto, e senza perdere altro tempo si smaterializzò a pochi passi dal punto di ritrovo stabilito .
 
 
 
 
 
Angy si precipitò in cucina appena in tempo. I suoi bellissimi dolcetti allo zenzero uscirono dall’enorme forno pronti per essere serviti e gustati dalla miriade di clienti che in quel momento stava invadendo il suo Bistrot.
Da qualche mese aveva deciso di gettarsi in quella nuova avventura, e da quando il suo Bistrot aveva preso avvio, gli affari stavano andando bene. Le sue proposte golose attiravano clienti da quasi tutta Londra, e lei , si era fiondata a capofitto in quel lavoro che le dava soddisfazione e gioia. Si precipitò nuovamente nella sala principale, e pose i biscotti fumanti, nell’elegante biscottiera posta sul bancone, che faceva compagnia ad altre simili, con altri biscotti golosi.
“Angy, i CUPE CAKE sono per il tavolo due, e il tavolo quattro vuole dell’altro caffe irlandese”. Sonya, la sua socia e migliore amica , la raggiunse e le portò le ordinazioni che aveva preso poco prima.
“Va bene Sonya. Tu intanto servi i signori lì. Stanno aspettando da troppo. Offri del caffe e qualche dolcetto…”.
Altri clienti entrarono nel locale, molto piccolo, e ciò rese le cose ancora più impegnative. Ma le due amiche non si persero d’animo, e in poco , riuscirono a soddisfare i presenti in sala.
“Angy, ci sono dei Nuovi clienti, vai tu o vado io?”. Angy era alle prese con altri dolci appena sfornati. Non poteva certo abbandonarli li, e lasciarli nelle mani di Sonya, che era del tutto negata con la cucina. Ma i nuovi clienti le fecero cambiare idea. Alzò lo sguardo e incontrò i visi di due persone di sua conoscenza. Aveva incontrato quei due ragazzi la settimana prima, e aveva avuto un incontro/scontro.
“Ci penso io, tu intanto controlla i Graphen …”. Angy ripose i suoi tesori nelle mani dell’amica distratta e con taccuino alla mano si diresse verso il terzetto che sedeva all’ultimo tavolo trovato vuoto.
“Buon Giorno!”Trillò Angy , sperando di essere riconosciuta. La ragazza dai capelli Rossi, alzò lo sguardo verso di lei e la sorrise, e lo stesso fecero il ragazzo dagli occhiali spessi, e l'altro, che non aveva mai visto prima, dal viso pallido e dagli abiti un po’ malandati.
“Buon Giorno”. Rispose la ragazza, per poi mutare del tutto espressione. Rimase sbalordita nel notare che quella ragazza non aveva un viso nuovo.
“Ehi, ma tu sei la ragazza che ha salvato Sirius”. James e Lupin fecero scattare nuovamente la testa verso la ragazza che li fronteggiava.
“Si, sei tu! “Questa volta fu James a parlare e a notare quella “vecchia” conoscenza.
“Si, e voi siete i padroni. Come sta Sirius?”. Angy era corsa verso quel tavolo solo per informarsi sulle condizioni di quel povero cane trovato in fin di vita su quella strada. Lei amava gli animali, e non poteva sopportare un qualsiasi maltrattamento verso di loro. Ma nel guardarli meglio, Angy dovette ammettere che i due giovani padroni, non sembravano i tipi da maltrattare un cane.
Intanto Lupin ancora non riusciva a capire. Guardò James in cerca di una spiegazione, che in quel momento non potè dargli.
“Oh, sta benissimo. Ora sta a casa, sta riposando”. Rispose Lily, cercando di non apparire nervosa. Tra qualche minuto Sirius li avrebbe raggiunti, ma non in forma di cane.
“Mi fa tanto piacere. Ho temuto davvero per lui, io amo gli animali e quando l’ho visto lì , accasciato per terra ho temuto davvero per lui. Per fortuna siete arrivati in tempo. Non so cosa sarebbe potuto accadere…Non voglio nemmeno immaginarlo”. Lupin nel sentire il lungo monologo della ragazza , soffocò una risata, intuendo che lei fosse la salvatrice di Sirius, e che non conosceva la sua reale forma dato che lo aveva soccorso in forma di cane . Lily le sorrise, ammettendo che quella ragazza parlava fin troppo, mentre James si perse nei propri pensieri, avendo perso il filo del discorso , ancora prima che iniziasse.
“Comunque io sono Angy, la proprietaria del Bistrot.”
“Io sono Lily, lui è James il mio fidanzato , e lui è Remus, un nostro caro amico…”Lily si presentò a sua volta. Angy strinse la mano ai presenti.
“Sono felice che siate venuti nel mio Bistrot, ho aperto da poco, ed io e la mia socia, Sonya, desideriamo con tutto il cuore che i nostri clienti si sentano bene e quindi, oggi, dato che è il vostro primo giorno, vi voglio offrire tutto ciò che ordinerete”. Angy sorrise in modo radioso ai tre.
“Vogliamo prima aspettare un altro nostro amico, prima di fare l’ordinazione, se a te non dispiace…” . Sirius in quel momento ebbe una tempistica perfetta. Il campanello della porta risuonò e il giovane Black fece il suo ingresso , attirando su di se , gli sguardi di molte ragazze presenti .
“Eccomi,sono arrivato in tempo?”. Sirius sembrò non accorgersi di Angy, salutò i tre amici si accomodò e solo quando Lily gli fece cenno con il capo, il suo sguardo si posò sulla figura sorridente della ragazza .
“Ciao!”. Esclamò lui, scrutandone ogni particolare e notando di quanto fosse carina. I lunghi capelli ricci scuri le ricadevano sui fianchi morbidi e ben formosi. Il sorriso era radioso e incorniciava i bellissimi occhi color nocciola.La pelle era scura, quasi d'orata, in netto contrasto con il clima che irrompeva fuori. Sembrava essere appena tornata da una lunga vacanza dai caraibi
“Ciao , io sono Angy”. Esclamò lei stringendo la mano del ragazzo , che continuava a rivolgerle sguardi ammiccanti.
“Ciao , io sono Sirius…Sirius Black”. Lily , James e Remus, abbassarono lo sguardo e soffocarono l’ennesima risata. Angy assunse un’aria sospetta.
“Sirius?...Come il cane?”. Esclamò lei ridendo divertita. Sirius accigliò per poi rivolgere lo sguardo verso gli amici in cerca di una spiegazione.
“Tu e James avete chiamato il vostro cane come un vostro amico?... Strana cosa, ma dolce!”. Esclamò lei rivolgendosi a Lily, che cercando di apparire impassibile , annuì con il capo.
“Si, anche perché è un bel nome….”. Aggiunse, sorridendo . Sorrideva per la situazione che si stava creando. Sirius non conosceva la ragazza, o almeno non si ricordava di lei. James e Lily gli avrebbero spiegato tutto dopo,ma intanto ridacchiavano alle spalle dell’amico, che aveva tentato il solito approcciò che riservava a tutte le ragazze carine che gli si presentavano.
“Sirius Black…. Cosa ti porto?”. Angy ritornò ad occuparsi di quel ragazzo, con il nome da cane e lo sguardo da angelo.
“Lascio la decisione nelle tue mani…”. Rispose lui, lasciando perdere i due amici che ridacchiavano e ritornando ad occuparsi della ragazza carina.
“Va bene, e voi ragazzi? Cosa desiderate?”. Angy , lasciò perdere per un secondo Sirius Black, per prendere il resto delle ordinazioni e non appena le ebbe avute si allontanò da quel tavola, ma prima di farlo gettò nuovamente lo sguardo verso di lui, che lo ricambiò piacevolmente.
 
 
 
“Credo che dovreste spiegarmi alcune cosette…” Aggiunse lui, non appena la ragazza fu lontana. James scoppiò a ridere e con lui Remus.
“Se ti dicessi che lei è la tua salvatrice…?”.
“Io ti direi….OTTIMO!”.
 
 
 
 
Angolo Posta:
Ciaoooooo!!!! Eccomi con il terzo capitolo. L’ho scritto alla velocità della luce, e per di più alle 02:34 di notte!!!! h
Quindi voglio qualche commentinooo!!!! …ahaahahhaha!! Scherzo ovviamente, anche se mi farebbe molto piacereee!!...Comunque , povero Sirius , costretto a rimanere rinchiuso in quell’uffico!!...Lo ha meritato o Moody è stato troppo severo?
Ho reso Peter Minus un personaggio molto schivo, poco presente e molto sospettoso, anche perché questo è il periodo in cui il caro Codaliscia faceva il doppio gioco, quindi, ho voluto dare appunto quest’idea! Spero che ci sia riuscita!... Spero , come sempre, che la mia storia stia diventando piacevole, e ringrazio tutteee! Chi mi segue, chi mi legge semplicemente e chi , forse, mi commenterà!!...Se notate qualche errore di grammatica….Bhe, purtroppo sono un tantino distratta e ho la brutta abitudine di non leggere ciò che scrivo….. Quindi … Non fateci tanto caso!!! ;) …. Un bacioo a tutteee !! Alla prossimaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!
Sfiammella!!!!
 

 
 
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** -Fourth Chapter- ***


-Wonderful Life is while you’r in the World-
-Fourth  Chapter-
 

 
James esitò un attimo, prima di entrare nell’elegante gioielleria che da tempo aveva attirato la sua attenzione. Il suo aspetto era in netto contrasto con l’interno del negozio, e con i dipendenti che guardarono quel giovane occhialuto con sguardi di disapprovazione e disgusto. Aveva il Trench zuppo, i capelli bagnati aderivano alla fronte e gli occhiali non facevano altro che scivolargli dal naso. Fuori pioveva a dirotto e l’ombrello era un Optional.
Si diresse verso l’enorme bancone , dove anelli scintillavano allegramente.
“Salve, cosa posso fare per lei?”. L’uomo ben vestito lo affrontò subito, senza lasciargli il tempo di appoggiarsi alla superfice di cristallo.
“Vorrei vedere qualche anello… Sa, voglio chiedere alla mia ragazza di sposarmi”. James era radioso, il sorriso che gli incorniciava il volto faceva da degno sostituto al sole che quella giornata aveva deciso di rimanere nascosto.
“Abbiamo questi cerchietti in oro bianco molto economici, sottili e molto eleganti…”. James lo guardò torvo, quando gli fu messo sotto il naso degli anellini inutili, sottili e senza un pizzico di lucentezza. Lily meritava il meglio del meglio e quei cerchietti non potevano incorniciare le belle mani della sua amata. Scosse il capo e indicò un solitario, che brillava di luce propria, proprio come la sua Lily.
“mi faccia vedere quello” Esclamò. L’uomo , con riluttanza prese la scatola di velluto blu e gliela mise d’avanti, cercando di mantenere una distanza di sicurezza. James lo guardò allungo. Era stupendo, aveva una brillantezza accecante e Lily meritava quella bellezza.
“Lo prendo….” Disse infine, infilando le mani nel Trench per poi cacciare banconote babbane. In quel momento l’uomo cambiò del tutto espressione, ammettendo di aver sbagliato ad averlo trattato con diffidenza. L’apparenza poteva ingannare e si affrettò subito a rimediare al suo sbaglio. Impacchettò quel gioiello con cura e ringraziò il ragazzo che uscì da li con aria soddisfatta.
James si smaterializzò quasi subito, e iniziò a preparare ogni cosa per quella sera. Quella sera che avrebbe cambiato la sua vita.
 
 
 
                                        *******
 
 
 
Sirius e Remus entrarono in casa, avevano terminato quell’ennesima giornata . Remus soddisfatto , Sirius nevrotico e spossato.
Quando furono all’ingresso del piccolo appartamento, la scena che ebbero d’avanti agli occhi fu orribile. James vicino ai fornelli, con indosso un grambiule a fiori. Sirius scoppiò a ridere.
“Cosa cavolo ti sei messo addosso?”. Sghignazzò Sirius, con le lacrime agli occhi.
“No ragazzi dovete andare via!”. James lasciò i fornelli e cercò di bloccare l’ingresso dei due.
“James no! Devo farmi una doccia e ho fame, non puoi cacciarci”. Naturalmente Sirius non capì il motivo della sua richiesta. Non  notò i petali di rosa sparsi per la tavola, non notò le candele rosse dal quale proveniva l’atmosfera romantica e non notò l’intento di James di preparare una cenetta per la sua Lily.
“Sirius andiamo a prenderci una birra”. Remus cercò di trascinare via Sirius, che a sua differenza, aveva capito ogni cosa.
“Non ho voglia di una birra, voglio rimanere a casa…aaaaaaaa….”. Sirius sembrò cadere dalle nuvole. Lo sguardo di disapprovazione di Remus e quello di supplica di James resero tutto chiaro.
“Hai organizzato una serata romantica per la Evans”.
“Ma bravo Sirius , adesso andiamo…”. Remus prese il braccio dell’amico e cercò di trascinarlo fuori da li, ma lui continuava a trattenersi.
“Le chiederai di sposarti? No , James, non dirmi che lo farai!”. James arrossì, e Remus cercò di zittire quello stupido che stava rovinando ogni cosa.
“Oh cavolo, perderò anche te….Buona fortuna!”. Concluse infine, e senza attendere che James potesse ribattere o in parte giustificarsi, lasciò la stanza con Remus, che non smise di fulminarlo con lo sguardo.
“Non so cos’hai in quella testa, ma dire certe cose non è da persona normale. O almeno non sono parole che un amico dovrebbe dire”. Solo quando furono per strada , Remus sbraitò contro di lui.
Sirius alzò gli occhi al cielo. Non aveva intenzione di ascoltare alcun rimprovero. Non ascoltava altro dal giorno alla notte. Non faceva altro che doversi sentire in colpa per qualcosa che lui considerava giusta , ma che per gli occhi degli altri era tutto sbagliato.
“Ho detto solo ciò che penso… Il matrimonio è una condanna a morte! E James si sta uccidendo con le sue mani!”. Le parole di Sirius erano forti, e se James le avesse ascoltate , non avrebbe più compiuto il passo che da anni progettava di fare . James era molto influenzato da quell’amico, pendeva dalle sue labbra e una qualsiasi parola di quest’ultimo avrebbe mandato in fumo ogni cosa.
“Se vuoi bene davvero a Jemes sai quanto ama Lily e sai che da anni progetta di chiederle la mano! Non puoi fare altro che essere felice…”. Le parole di Remus erano solo un ronzio fastidioso. Sirius non voleva ascoltarlo perché lui non pensava ciò che pensava lui.
Voleva bene a Jemes come voleva bene a Lily, ed era più che felice che i due , continuavano ad amarsi come sempre, come il primo giorno, ma non poteva accettare che quei due, che per anni gli erano stati accanto, un giorno , improvvisamente , decidevano di lasciare tutto e iniziare una vita diversa, lontano da tutti loro. I malandrini non potevano dividersi.
“Non capisci. Non puoi capire”Sussurrò Sirius ritornando alla realtà e sperando di concludere quel discorso . Non aveva voglia di stare li, aveva la gola secca e voleva chiudere quei pensieri che frenetici si formarono nella sua mente. E una sola birra non avrebbe fatto alcun effetto.
“Remus ci vediamo domani..”
“Dove vai?”. Remus non ebbe il tempo di ascoltare la risposta, che Sirius gia era diventato cane e gia era corso via , lasciandolo solo .
 
 
                                               ********
 
 
 
L’ennesimo bicchieri di Wodka finì con rapidità. La gola bruciava , ma lui non diede peso . Ne voleva ancora e ancora si fece riempire quel bicchiere. Il locale mancava di luce, tutto era scuro e la musica era assordante , tanto da non fargli ricordare il nome della ragazza che gli stava accanto . Parlava, stava dicendo qualcosa e anche lui disse delle cose, cose che non credeva che potessero essere facili da dire. Un sorriso, uno sguardo e la serata si concluse come tutte le altre serate .
Finì in un letto sconosciuto, in una casa anonima e senza nome. Finì tra le braccia di qualcuno di cui non conosceva il volto, di cui non conosceva storia, vita .Assaporò  l’ennesimo odore diverso, Baciò  labbra diversa, toccò pelle diversa. Finì come la Vodka, rapidamente, tanto da non gustarne il sapore.
 
                              
                                               *******
 
 
 Angy si svegliò con il sole. Era l’alba e sgagliattolò fuori dal letto. Sonya dormiva ancora, e avrebbe dormito fino a quando Angy non avrebbe scosso il suo sonno, cosa che avrebbe fatto il più tardi possibile. Doveva preparare le sue opere d’arti, e per farlo doveva stare sola , senza nessuno che potesse interrompere il suo lavoro.
Si vestì velocemente e salì in sella del suo mini scooter. Attraversò la città silenziosa. Silenzio interrotto solo dal rumore del motore dello scooter. Amava quel silenzio, amava l’aria fredda che si infrangeva contro le sue guance, intorpidendole. Il sole colorava il cielo di viola e una leggera nebbiolina saliva al cielo. Era un’atmosfera ispiratrice e suggestiva.
Raggiunse il suo piccolo Bistrot, e ci entrò pronta a dar vita alle sue opere d’arti gastronomiche.
Iniziò a infarinare il bancone e prese tutto ciò che occorreva. Iniziò ad impastare.
Gettò le mani nell’impasto freddo, che al contatto con la pelle era granuloso e soffice. Amava quella parte del suo lavoro, amava i dolci ancora prima che prendessero forma. Era li che il lavoro acquistava importanza. Se avesse sbagliato fin da subito l’intero lavoro sarebbe andato distrutto, quindi tutta la sua passione risiedeva in quel primo atto.
Improvvisamente , la sua concentrazione fu interrotta, e la sua attenzione fu rivolta ad altro. Sentì grattare vicino alla porta. Era un grattare frenetico. Lasciò ciò che stava facendo e si diresse verso la porta. Non c’era nessuno, l’aprì e abbassando lo sguardo incontrò il volto nero e peloso del cane incontrato settimane prima.
“Sirius”. Trillò lei accasciandosi e accarezzandogli dietro le orecchie, gesto che lo rese felice. Appoggiò le grosse zampe alle spalle di Angy e le leccò il viso.
Uno strano odore aveva quel cane, come se avesse bevuto Vodka.
Angy si alzò e rimase a fissare il cane che continuava a farle le feste.
“Vieni su, che ti do qualcosa da mettere sotto i denti…” Disse lei e facendosi da parte lo fece entrare.
Sirius si mise a sedere in attesa di Angy, che gli portò dei biscotti allo zenzero avanzati della sera prima. Il cagnolone li mangiò con gusto. Poi rimase a fissare la ragazza che intanto si era accomodata di fronte al cane.
“Tu si che sei un cane strano…. I tuoi padroni ti lasciano per strada da solo e sei  capitato proprio fuori la mia porta… sei un mistero!”. Angy non smetteva di accarezzarlo e Sirius non smetteva di godersi quelle coccole. Aveva occhi profondi, e Angy osò pensare di conoscere quello sguardo. Lo aveva visto gia, gia i suoi occhi si erano scontrati con quello sguardo.
“Che sciocca che sono…” Disse  a se stessa, avendo pensato di conoscere quello sguardo. Era solo un cane, un cane visto solo una volta,  non contando quella  mattina. Un cane che aveva dei padroni irresponsabili e senza scrupoli. Eppure, sentiva un Feeling , qualcosa la legava a quel cane, un qualcosa che l’aveva condotta a fermarsi per strada e soccorrerlo, quel qualcosa che quella mattina l’aveva indotta a farlo entrare e accomodare accanto a lei.
“Mi stai facendo perdere tempo…. Su, mettiti buono li…” . Lo condusse in un angolo del locale, e ritornò ad occuparsi del suo lavoro lasciato poco prima.
Sirius continuava a fissarla, buono e immobile come incantato dai suoi movimenti, cosa che la imbarazzò.
 
 
 
                                                      ********
 
 
Quella mattina Lily aprì gli occhi e incontrò il viso di James , ancora perso nei sogni. Il cuore era leggero e il ricordo della sera prima le disegno un sorriso sul volto. James le aveva preparato una sorpresa speciale, con la cena e i petali di rosa. La musica giusta e i gesti giusti le aveva chiesto la mano. Lei non aveva dubbi, anche prima di quell’evento , lei era più che convinta che lui sarebbe stato il compagno di vita che l’avrebbe affiancata per sempre, ma comunque ciò che aveva fatto per lei , l’aveva lasciata di stucco. L’anello era splendido, e le parole che le aveva dedicato ancora di più. Toccò il viso del fidanzato e si perse il quel volto angelico, sereno. Non aveva dubbi, lui era il suo destino, la sua strada e l’amore che provava per lui non sarebbe mai cambiato. Lo sapeva , sapeva che il battito nel suo petto sarebbe stato eterno.
Si alzò piano dal letto e in punta di piedi andò in cucina, e iniziò ad armeggiare con i fornelli. Ma qualcosa la fermò. Si guardò l’anulare e un pensiero iniziò a tormentarle la mente. Uno strano vuoto le prese al petto e in un momento si sentì sola. Quella gioia non l’avrebbe potuta convivere con chi l’aveva affiancata per anni, con chi era stato un tassello importante nella sua vita. Avrebbe voluto chiamarlo, avrebbe voluto condividere con lui quella gioia , ma purtroppo avevano preso strade diverse. Purtroppo lui aveva preso la strada sbagliata e lei non avrebbe potuto persuaderlo da ciò. Calde lacrime le scivolarono sul viso, ripensando a lui, il suo primo vero amico, a lui , il primo ad averla accettata nonostante la sua diversità. Severus aveva lasciato un grande vuoto dentro di lei, un vuoto che ogni giorno si faceva sentire.
“Buon Giorno amore….” La voce roca di James la distolse da quei pensieri, e cercando di asciugarsi le lacrime, prima che lui potesse vederla, ritornò ad occuparsi della colazione.
“Buon giorno… Ti avrei portato la colazione a letto”. Sospirò Lily baciandolo dolcemente.
“No, preferisco stare seduto, il letto serve ad altro”. Il suo abbraccio riportò calore . Il suo bacio le ridonò il sorriso. Severus Piton aveva lasciato un vuoto, un vuoto che James era pronto ogni giorno a colmare.
 
 
 
                                       
 
                                                            *******
 
 
 
Sirius ritornò a casa , ancora frastornato. La testa gli doleva, e il corpo era intorpidito. Aveva trascorso gran parte della mattina in quel Bistrot con quella buffa ragazza, che non aveva smesso di parlare un secondo, nonostante lui si fosse camuffato in cane. Non seppe perché era ritornato in quel posto, dopo aver trascorso una notte di sesso. Era ritornato in quella stradina e le gambe, o meglio le zampe  , lo avevano condotto d’avanti a quella porta, lo avevano condotto da quella ragazza, che senza esitare lo aveva ospitato e coccolato. Sorrise divertito, aveva approfittato della sua forma da cane, per farsi coccolare per bene. Non le aveva tolto gli occhi di dosso. L’aveva osservata e ammirata. I movimenti erano stati forti, passionali. Il viso era concentrato e gli occhi velati di una strana luce, come se ciò che facesse fosse per lei essenza, vita. Era passione, passione per il suo lavoro, passione per ciò che amava. Guardò il cielo e constatò che fosse ancora molto presto. Una doccia e poi sarebbe corso in ufficio, pronto e costretto a dover compilare l’ennesima pila di documenti . Salì le scale ed entrò nell’appartamento, giusto in tempo per gustarsi la bella colazione che proprio in quel momento Lily stava servendo a James.
“Buon giorno Malandrino”. James era di buon umore, e nonostante le parole dette da Sirius solo poche ore prima, non gli negò il suo sorriso radioso. Non poteva esserci rancore tra i due, erano legati da qualcosa che andava oltre l’amicizia, e le parole di Sirius erano solo un ricordo e un rimpianto per quest’ultimo.
“Buon Giorno sposini” Sirius salutò l’amico con un abbraccio fraterno, come era d’abitudine, e a Lily le scoccò un bacio sulla guancia, mentre lei lo faceva accomodare e gli metteva d’avanti delle cialde fumanti.
“Non Lily, davvero ho gia fatto colazione!”. Sirius cercò di astenersi , aveva mangiato abbastanza e la sua linea ne avrebbe risentito se il suo organismo avrebbe assunto altri zuccheri.
“Ove?”. James aveva la bocca piena, ma non riuscì a trattenere la curiosità di scoprire dove fosse stato l’amico la sera prima. Aveva cacciato sia Lui che Remus non preoccupandosi di dove si sarebbero cacciati. Remus doveva ancora rientrare, cosa che preoccupò Lily .
“Al Bistrot della scorsa settimana..:” Il sorriso trionfante fece infuriare Lily, che fraintese le sue parole.
“Non dirmi che hai ingannato anche quella povera ragazza tanto carina che ti ha soccorso “. Il volto di Lily divenne paonazzo.
“No no… Sono stato prima a casa di una…Non chiedetemi il nome vi prego, e tu Lily non fare quella faccia….”. Lily scattò in cucina, rifiutandosi di ascoltare i disgustosi  discorsi dell’amico.  James invece rimase in ascolto.
“Comunque, sono prima stata a casa di questa ragazza conosciuta in un locale , è accaduto quello che doveva accadere e poi…Sono andato via , ancora prima che lei potesse svegliarsi e ….sono andato da quella Angy….”. James battè il pugno sul tavolo in segno di trionfo.
“Ricordi il suo nome, segno buono”.
“Lo ricordo solo perché il Bistrot porta il suo nome, e non per altro! Non farti strane idee Ramoso”. James alzò le mani in segno di resa.
“Non mi faccio alcuna idea…Sono i fatti a parlare”Esclamò lui. La porta si aprì e apparvero Remus e Peter .
“Buon Giorno ragazzi…Sirius è innamorato”. James non trattenne la notizia . La comunicò subito ai presenti. Remus incredulo raggiunse i due amici, mentre Peter accennando un distratto “ Congratulazioni”, sgagliattolò in camera sua, chiudendosi la porta alle spalle, lasciando i presenti di stucco.
“Ma che ha?” Chiese Sirius fissando la porta. Da tempo Peter era strano, non stava mai a casa, ad eccezione di quelle volte che si chiudeva in camera e non lasciava entrate nessuno. Non sapevano dove lavorasse, sembrava non volerlo comunicare agli amici, e ormai mancava sempre agli incontri dei malandrini, che come da tradizione, trascorrevano almeno una notte al mese fuori, lontano dalla città, per far compagnia a Remus durante i periodi di Luna Piena. Sembrava volesse lasciarli. Sembrava volesse spezzare quell’amicizia.
“Non so… comunque racconta un po’ questa novità”. Remus tagliò corto quel discorso, più interessato a voler conoscere al nuovo Scoop di James.
“Sirius, nonostante abbia trascorso una notte a casa di una, è fuggito subito tra le braccia di un’altra”. Remus e James sembravano due megere intente ad aggiornarsi sugli ultimi avvenimenti del quartiere. Sirius gettò la testa all’indietro, sorridendo.
“E chi è la fortunata?”
“Angy, la ragazza del Bistrot…”
Remus e James scattarono con lo sguardo verso l’amico che non smetteva di sghignazzare.
“ Non sono innamorato…Non sono come te James, che si accontenta di addentare una sola mela…Io voglio provare prima tutte , voglio gustare tanti tipi di mela….Non mi fermo ad un solo assaggio”. Lily rientrò in sala da pranzo, con aria furiosa. Nonostante avesse cercato di non ascoltare le parole di Sirius, aveva colto quel paragone che la mandò su tutte le furie.
“I maiali mangiano le mele e tu sei un maiale Sirius Black. James ne ha anche addentata una sola, ma quell’unica mela gli ha lasciato un sapore dolce, tanto dolce che continua ad addentarla non stancandosi mai un momento. Mentre tu ne assaggi una diversa dalle altre , e l’unica cosa che ti rimane è il sapore marcio. Perché ne scegli tante , tutte schifose. Se tu ne scegliessi una, buona, noterai la differenza e non ne potrai fare a meno!”. Remus non potè che acconsentire a quelle parole.
“è vero Sirius … Non potrai mai trovare la donna giusta se fai di tutte le tue amanti. Nessuno avrà mai l’eccezione, nessuno avrà mai l’onore di conoscerti veramente e amarti”. Remus molte volte lo preoccupavano. Lui sosteneva i discorsi di Lily sull’amore e sulle donne, ma comunque insisteva a non volersi legare a nessuna , e percorreva la stessa strada di Sirius .Anche lui molte volte aveva condiviso il letto con qualcuno che non aveva rivisto più. Anche lui si perdeva in braccia diverse ogni sera. Non con il suo stesso ritmo, ma quando c’era occasione, lui si fiondava a capofitto.
“Il motivo è unico. Io non voglio innamorarmi.Amo me stesso e la mia moto…. Nessun’altra. È una decisione mia quella di avere amanti diverse ogni sera . Non sono il tipo di promesse eterne, di cene a lume di candela e di baci sotto la pioggia. Sono tipo di una notte e basta, di una notte in cui io non sono nessuno, non ho storia e non ho vita e di lei, chiunque essa sia, che decide di non conoscermi, ma solo di…” Interruppe il suo discorso filosofico, Lily lo fulminò con lo sguardo. L’ultima parola che stava per completare il discorso gli avrebbe riservato un bel ceffone in pieno volto.
“Devo correre in ufficio….Ci vediamo stasera”. Abbandonò la sua postazione e si chiuse in bagno.
“Sirius è cotto, ne sono convinto”. James ritornò ad occuparsi della colazione .
“Remus e tu? Dove sei stato questa notte?”. Lily piazzò altre cialde d’avanti al suo naso.
“Ovunque , da nessuna parte, in giro….” Remus giocò la carta del vago. Carta che gli assicurò di non dare spiegazioni su ciò che aveva fatto poche ore prima. Lily sorrise e scosse il capo. Non era cambiato nulla , erano rimasti i ragazzini conosciuti ad Hogwarts. Erano sempre stati cosi, e non sarebbero mai cambiati. Pensiero che rese la giornata ancora più piacevole.
 
 
 
 
 
 
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** -Fifth Chapter- ***


-Wonderful Life is while you’r in the World-
-Fifth  Chapter-
 
 

 
 
Una foto, un volto, mille ricordi. Anni passati, trascorsi di vita che non torneranno più. Stringerla fino ad accartocciarla e cancellare quel sorriso che per anni aveva amato e che ormai aveva perso. Quella notizia gli aveva gettato sul cuore un enorme masso, che gli faceva male, un male che non aveva smesso, un male che non avrebbe smesso. La fronte premette sul muro freddo e umido di quella casa ormai cadente. Era solo, e la solitudine purtroppo sarebbe stata la sua compagna di vita, per sempre. Non poteva sopportarlo di perderla in quel modo. Non poteva sopportarlo di perderla per mano di quell’arrogante , che non meritava i suoi sorrisi, non meritava il suo amore. Quell’amore che avrebbe voluto per se. Gettò la foto nel fuoco, per cancellare quell’amore che non avrebbe mai posseduto.
 
 
                                                       ******
 
 
 
Angy era alle prese con la clientela. I clienti andavano e venivano a gran velocità. In poco tempo i pasticcini al pistacchio e vaniglia e i soufflè al cioccolato sparirono ed  Angy dovette mettersi all’opera per sfornarne degli altri.
“Angy, al tavolo 21 vogliono della Cioccolata calda  ..” Sonya entrò nel laboratorio sul retro, aveva il viso paonazzo e i capelli biondi erano ritti sulla testa. Non avevano avuto una tregua, e forse non ne avrebbero avuta fino a quello sera.
“E allora?!Il problema qual è?” Rispose lei, non staccando gli occhi dal suo lavoro.
“Non c’è ne…devi venire a prepararla…Lo sai che io sono negata, Ti pregoooo”. Sonya la trascinò via da li, costringendola a lasciare il lavoro incompleto.
In quel momento nel Bistro entrarono i proprietari di Sirius, accompagnati dai due ragazzi che li avevano affiancato anche quella prima volta. Il ragazzo con il nome del cane entrò per ultimo e intercettando il suo sguardo , come se gia sapesse dove trovarla ,  le rivolse un sorriso ,che la fece sciogliere come quel cioccolato che stava preparando con tanto amore. Quel ragazzo lo aveva visto solo una volta, ed era bastata quell’unica volta per farlo rimanere impresso nella sua mente. Era tremendamente bello, e il suo viso era un nascondiglio di misteri. Era oscuro , e misterioso.
“Woaho, quel bel fusto chi è?”.La voce  di Sonya la fece sobbalzare e si accorse in tempo che il cioccolato stava quasi bruciando. Errore mai capitato ma che risolse subito e senza problemi
“Sono dei nuovi clienti…” Rispose lei, indirizzando la sua attenzione a ciò che stava facendo, abbandonando per un attimo quello sguardo che si perse tra la folla di clienti che entrò poco dopo nel Locale.
“non mi interessa chi sono LORO, ma chi è LUI”. Sonya si appoggiò al bancone , e lo sguardo era puntato e fisso sulla figura di quel ragazzo che si accomodò ad uno dei tavoli più lontani. Il viso befferdo si aprì in un nuovo sorriso, questa volta rivolto agli amici.
“Va a prendere l’ordinazione e scoprilo da sola”. Rispose lei  notando che anche l’amica era rimasta rapita dal ragazzo , e infastidita da ciò versò il cioccolato fumante in tre tazze e si indirizzò verso il tavolo 21, dove altri ragazzi attendevano golosi il loro ordine.
 
 
“Ciao Ragazzi…” Sonya, come da consiglio dell’amica raggiunse il tavolo del “bel fusto”, tralasciando tutti gli altri.
“Ciao…Angy non c’è?”. Lily scoccò un’occhiata veloce a Sirius che ghignò . Non demordeva la rossa, era convinta che Sirius fosse davvero interessata a quella ragazze e credeva che forse, quell’interesse si sarebbe trasformato in qualcos’altro. Sirius naturalmente, era intenzionato a far capire a lei e agli altri due amici che lui non era cambiato. Era il solito e vecchio Sirius Black che non si fermava d’avanti a due occhioni nocciola. Guardò la ragazza che gli sorrise, e mantenne quel sorriso rivolto a lui.
“Non ha importanze se c’è o non c’è Angy, lei va più che bene…” Il tono di voce mutò. Era basso e lo sguardo fu il segno che Sirius stava partendo alla carica . Si sporse verso la ragazza che continuava a fissarlo, si gettò una mano nei folti capelli neri, perennemente in disordine e ricambiò la rapida occhiata a Lily, che dvenne paonazza. James e Remus cercarono di tenersi in disparte da quella sfida appena iniziata. Sirius avrebbe dimostrato a Lily che lui non era cambiato e che questo cambiamento non sarebbe mai avvenuto e Lily era ostinata a fargli capire che quel cambiamento doveva partire da lui e se avesse continuato a guardare le donne solo sotto l’aspetto di “prede” non avrebbe mai trovato davvero quella giusta.
“Io sono Sirius , Sirius Black”. Quella battuta ormai era diventata la presentazione standard. Il suo cognome non aveva valore nel mondo Babbano, ma il suo viso si.
“Sonya, la socia di Angy…” Rispose la ragazza, con un sorrisetto da ebete. Ormai la preda era stata catturata, era caduta nella sua rete solo con un semplice sguardo.
“ Hai un sorriso familiare….” . Ecco che partirono le prime moine. Sonya sorrise ancora di più, e gli occhi si illuminarono.
“Vero Remus, guardala bene…Ho gia visto quel sorriso…”. Remus roteò gli occhi, non voleva essere implicato in quel suo tentativo di rimorchio.
“Forse lo hai visto nei tuoi sogni?”. La voce di Angy li raggiunse, e Sonya sobbalzò , ritornando alla realtà. Si schiarì la voce e staccò lo sguardo da Sirius, per ritornare al suo bloch Notes.
“Sei un uomo molto romantico, ma Sonya ha da fare ,magari dopo le dedicherai queste parole sdolcinate…” . Angy fulminò l’amica con lo sguardo, che senza dire nulla, si allontanò per dedicare, di malavoglia, la sua attenzione agli altri clienti.
“Ciao ragazzi…”. Salutò lei, rivolgendosi agli altri tre.
“Ciao Angy” Rispose Lily, trionfante e soddisfatta. Sirius era stato fermato in tempo, e per di più da una ragazza.
“Questa mattina il vostro cane, Sirius… è Venuto da me, spero che sia ritornato a casa sano e salvo…” La sua attenzione non cadde sul Sirius Uomo , che non smetteva di fissarla. Non smetteva di coglierne ogni particolare e non smetteva di fissarle il sedere fasciato da stretti Jeans che lo valorizzavano ancora di più.
“Si è ritornato a casa…Noi speravamo di non rivederlo mai più…” Remus guardò torvo l’amico notando quegli sguardi insistenti che rivolgeva alla ragazza.
Angy lo guardò stupita.
“Remus ma cosa dici? Lui scherza naturalmente, noi amiamo il nostro Sirius anche se alcune volte è davvero odioso…” Lily riprese la situazione in mano, e da sotto il tavolo, cercò di calpestare il piede a Remus, che si scansò agevolmente.
“è adorabile invece, è rimasto qui tutto il tempo , buono in silenzio. Mi guardava mentre lavoravo, sembrava rapito, come se gli piacessi…”.
“Ah ma davvero…. Che strano, il nostro Sirius non ama tanto le persone…”Lily , James e Remus si voltarono verso il malandrino, che sembrò essere stato messo con le spalle al muro. Sul suo voltò si formò un sorriso di resa e senza dire una sola parola si nascose dietro il menu.
“Poi è strano come abbia trovato il mio Bistrot..Come sapeva?”
“Intuito, fiuto… In fondo SIRIUS ama le cose belle, e tu sei bella…”. Sirius decise di approfittarne della situazione. Se doveva perdere la faccia l’avrebbe persa a modo suo secondo le sue regole. Sbucò da dietro il menu e rivolse ad Angy lo stesso sorriso di poco prima, quello che l’aveva sciolta e che aveva quasi fatto bruciare la sua cioccolata. Ma questa volta Angy era preparata, e ricambiò quel sorriso con uno di sarcasmo.
“Dovresti aggiornare il tuo repertorio di battute…e poi considerare una ragazza una COSA non è il modo giusto per portartela a letto. “. Angy lo canzonò per bene, e Lily sorrise trionfante. Quella ragazza le piaceva sempre di più. Non aveva intenzione di farsi soggiogare dal bel visino dell’amico.
“In verità ha sempre funzionato, soprattutto con le ragazzine come te…”. Sirius non aveva intenzione di farsi zittire, soprattutto da una donna che lui aveva designato come sua “Preda”. Remus abbassò lo sguardo, cercando di trattenersi dal ridere mentre James, era attento a non perdersi nessun passaggio di quel battibecco. Lily scoccò un’occhiataccia all’amico.
“Se tutte le tue ragazzine Fossero state come me, non sarebbero dovute  finire nel tuo letto, perché le ragazzine come me, non cadono così in basso…”. Angy si allungò verso di lui, e assottigliando lo sguardo cercò di difendersi da quell’accusa molto offensiva. Un silenzio imbarazzante calò sul gruppo. Sirius fissò Angy, e non volendola rispondere per non peggiorare la cosa, per la prima volta abbassò lo sguardo di fronte ad una ragazza.
“Cosa vi porto?”. Angy concluse quel battibecco e ritornò a fare il suo lavoro. Il sorriso allegro e radiante ritornò sul suo volto, come se non fosse successo nulla.
“A me una cioccolata calda…” James infranse quell’imbarazzo, non facendosi condizionare dal comportamento dell’amico.
“Anche a me….” Rispose Lily cercando di scusarsi con lo sguardo. Era davvero imbarazzata. Sirius non sarebbe mai cambiato.
“Un dolcetto alla menta e vaniglia e del latte…” Remus cercò di essere il più naturale possibile , anche se nella sua voce era evidente il tono d’imbarazzo.
“A me biscotti allo zenzero…” Sirius ricordò quelli mangiati la mattina e ricordò il loro buon sapore. Angy sembrò non ascoltarlo e senza dire altro si allontanò.
“Devi ammettere che la ragazza è un osso duro…” Il commento di James fece infuriare ancora di Più Sirius.
“Io gli ossi duri li sbrano …. “ Rispose lui, mettendo in luce l’arroganza dei Black.
“sei stato poco delicato, potevi anche evitare di dire quelle cose”. Remus assunse il tono di rimprovero che aveva sempre avuto nei confronti di Sirius.
“Anche lei poteva evitare di fare la spocchiosa…” Si difese Felpato, ritornando a fissarla dal fondo della sala. Stava litigando con l’amica. Stava gesticolando freneticamente e lei la rispondeva a tono. Sorrise all’idea che due donne litigassero a causa sua. Poi lei si voltò nuovamente verso Sirius, il suo sguardo era pungente e sentì i suoi occhi fissarla dal fondo della sala. Lo guardò torvo, nessun sorriso parti per la sua direzione. Anche Sonya lo guardò, ma a sua differenza gli sorrise , il sorriso ebete di poco prima.
“Sirius, sei davvero uno stronzo…” Le parole di Lily lo colpirono in pieno, e ritornò nuovamente a fissare gli amici intorno a lui.
 
 
 
 
                                       ***********
 
 
“Sirius…” La voce di Arthur Weasley , uno dei dipendenti dell’Ufficio per Uso Improprio dei Manufatti Babbani, e vecchi amico , si catapultò nell’ufficio di Sirius. Aveva il fiato corto e il viso perlato di sudore. Aveva corso, i capelli rossi erano in disordine e lo sguardo sgranato. Sirius si alzò di scatto, e lo raggiunse alla porta.
“Silente, ti cerca… C’è stato un nuovo attacco, e vuole te, non dar retta a Moody…” Arthur Riuscì a pronunciare solo quelle semplici parole, il fiato gli mancava e non riuscì a dargli ulteriori spiegazioni. Sirius non attesa la ripresa dell’amico, e senza esitare un attimo si catapultò fuori l’ufficio e raggiunse in tutta fretta l’ingresso del dipartimento Auror che si trovava nella sede del Ministero della Magia. James e Lily erano li ad attenderlo e appena videro l’amico , raggiunsero , il resto della squadra , gia pronta per incontrare Silente, che li attendeva sul luogo dell’attacco.
Si smaterializzarono e arrivarono a Diagon Alley,dove alcuni negozi erano stati completamente distrutti. Maghi e streghe si erano accalcati li, in cerca di risposte. Silente cercava di calmare i presenti e di tirare dalle macerie i resti delle vittime. Lily si portò le mani al viso, per soffocare un grido di dolore e terrore, e James la prese per la spalle e l’abbracciò. Sirius rimase inflessibile, non mostrò il minimo segno di terrore o dolore, ma il suo animo gridava , gridava di fronte a quell’atrocità.
“Auror , aiutatemi a sistemare questo disastro” La voce di Moody raggiunse il gruppo di giovani Auror che scattarono e iniziarono a scavare nelle macerie, senza far uso della magia. Sirius non esitò un attimo, si fiondò per spostare un enorme porta di legno che rivelò i resti di una donna. Si fermò a fissarla. Gli occhi erano spalancati, e sul viso era disegnata una smorfia di terrore e paura. Su di lei era stata gettata la maledizione senza perdono dell’Avada Kedavra. Una mano si poggiò sulla sua spalla, in segno di conforto. Il volto di Albus Silente entrò nella sua visuale.
“Aiutami a darle degna sepoltura..” Sussurrò l’anziano uomo, prendendo la donna dalle macerie, e con l’aiuto di Sirius la poggiarono delicatamente all’interno di una degna bara.
“Chi ha potuto fare questo?”. La domanda sorse spontanea. Non poteva immaginare chi fosse tanto crudele da far morire dei propri simili, dei propri fratelli.
“Bellatrix , e forse qualcun altro pazzo che la segue”. Sirius scattò con la testa in direzione di Silente, che fissava un punto vuoto. I suoi occhi azzurri mostravano la saggezza che aveva reso quell’uomo uno dei punti di riferimento di Sirius. Lui che abbracciava il mondo in un amore senza fine. Lui , pronto a insegnare al mondo cose che pochi riuscivano ad insegnare.
“Stupida…” Sirius odiava sua cugina come odiava la sua stessa famiglia. Ormai aveva deciso di abbandonarli, ma sentire parlare di loro gli faceva male, soprattutto in situazioni del genere.
“Purtroppo Sirius, per noi si sta preparando un periodo molto oscuro… Dobbiamo essere uniti e non lasciare le persone che amiamo…”. Silente rivolse lo sguardo verso Lily e James , che aiutandosi a vicenda , spostarono molti massi e ritrovarono altri corpi. Lily tratteneva a stento le lacrime.
“So che Lily e James si sposeranno a breve…” Aggiunse Albus, sorridendo a quell’idea. Sirius annuì, sorridendo a sua volta. James ormai aveva preso la sua decisione e lui non poteva fare altro che essere felice per l’amico.
“in un periodo del genere l’amore è ciò che ci vuole…” Le parole di Silente sembravano non avere senso. A che periodo si riferiva? Cosa si stava preparando per loro di cosi pericoloso che lo portava a fare discorsi del genere? Sirius non capiva, non capiva dove volesse concludere quell’uomo. Non rispose, non espose le sue idee, ma ritornò ad aiutare gli altri Auror e a cacciare dalle macerie altri corpi di donne e uomini innocenti vittime di una pazzia.
 
 
 
 
                                                   *********
 
 
 
Angy uscì dal Bistrot carica di pacchi. Aveva chiuso un ora prima, per concedersi un bel riposino. Era stanca, le sue giornate erano diventate stressanti e faticose, e Sonya non era di grande aiuto. I pacchi erano pesanti e difficili da tenere, e con fatica raggiunse il suo mini Scooter parcheggiato sulla strada.
“Vuoi aiuto?”. Una voce familiare provenne alle spalle, lei si voltò di scatto e i pacchi le caddero ai piedi.
“Oh Cazzo…” Sbraitò lei, chinandosi a raccoglierli. Siriu si avvicinò per aiutarla.
“Grazie… ma no, faccio da me” Disse lei, ancora in collera con quel ragazzo che l’aveva offesa qualche giorno prima.
“ancora arrabbiata?”. Quella domanda era sciocca, dato che lo sguardo che gli rivolse comunicò tutto ciò che non riuscì a comunicargli con le parole . Lo avrebbe preso a schiaffi se avesse potuto, ma si trattenne.
“Non sono arrabbiata , ma solo stanca… Voglio andare a casa se non ti dispiace”. Caricò i pacchi sullo Scooter ma questi ricaddero in terra, e lei sbuffando si accasciò nuovamente per raccoglierli. Sirius si avvicinò per aiutarla, e quel comportamento parve strano anche per lui . Quella sera era uscito per cacciare dalla mente quelle immagini di dolore viste quella mattina, era uscito per spegnere quei pensieri. Ma montato sulla sua moto era giunto nuovamente li , fuori quel piccolo Bistrot, e aveva incontrato di nuovo lei. E non aveva girato il capo altrove, ma aveva guardato quella ragazza alle prese con il suo lavoro, e nuovamente era rimasto incantato, come lo era rimasto quella sera, dove lei lo aveva accolto. Angy rimase a fissarlo allungo, mentre lui raccoglieva i pacchi . Fissava i suoi lineamenti, fissava il suo sguardo. Quella sera era strano, aveva lo sguardo spento e non beffardo come lo ricordava.
“Perché sei qui?” Angy osò quella domanda. Voleva capire il perché di quella presenza. Forse in fondo lo sapeva, forse lui era li per compiere il suo sporco obiettivo che lei aveva stroncato sul nascere.
“Ero di passaggio, e mi sono fermato quando ti ho vista con questi pacchi…” Rispose lui, come se la cosa fosse ovvia e non avesse bisogno di spiegazioni. Poggiarono insieme i pacchi sul piccolo Scooter e Angy si appoggiò sopra, cercando di non farli ricadere.
“Come mai sola…Dov’è la tua amica? Sonya, giusto?”. Sirius aveva voglia di parlare, e non voleva che se ne andasse. Non perché amasse stare in sua compagnia, ma per distrarsi. Gli eventi successi la mattina lo avevano scosso tremendamente e nemmeno James , Remus e Peter erano riusciti a distrarlo.
“Si , Sonya…Non c’è , è andata via prima da lavoro, ma se vuoi ti do il suo numero, così vi mettete in contatto e uscite qualche volta”. Angy gettò i lunghi capelli all’indietro e cercò di non mostrare il suo disappunto, che Sirius colse al volo. Conosceva bene le donne, e conosceva l’aspetto delle donne gelose, e il tono che usavano.
“Non so usare il telefono” Disse lui, Angy rise a quella che a lei sembrò una battuta, non capendo che faceva sul serio. Nonostante Lily gli avesse più volte spiegato come si usasse il telefono lui continuava a trovare difficoltà. Quell’aggeggio era troppo complicato, lui preferiva la posta via Gufo o la Metropolvere, gli oggetti Babbani erano più per Arturh che amava armeggiare con quegli aggeggi infernali.
“Dovresti imparare” Rispose lei, mostrandosi distante.
Sirius la fissò ,  rimase a fissare quei lunghi capelli che le accarezzavano la schiena. Fissava il suo volto, dai lineamenti marcati ma delicati. Era bella, ma doveva usare altri modi con lei, era un osso duro, James aveva colto l’essenza di quella ragazza e gliela aveva fatto notare.
“Ehm, ti va di venire a prendere qualcosa da bere con me?” . Angy spalancò la bocca incredula. Le aveva appena chiesto di trascorrere la sera con lui, nonostante l’avesse offesa,nonostante ci avesse provato con l’amica e nonostante ci avesse provato con lei mettendola contro Sonya, che sembrava già perdutamente Innamorata di quell’individuo senza scrupoli.
“Hai una bella faccia di Bronzo! Prima ti presenti qui fuori e mostri la tua parte gentile, poi mi chiedi di venire a prendere qualcosa da bere con te e poi magari finiamo nel tuo letto?”
“No, magari spero di finire nel tuo di letto, io convivo con i miei amici e potrei dare fastidio”. Sirius non riuscì a trattenersi. Era più forte di lui. Sputò quelle parole senza prima pensare alle conseguenze. Angy si trattenne nello schiaffeggiarlo, anche per non far cascare i pacchi per terra. Senza dire altro, indossò il casco e lo rimase li, imbambolato a rimuginare su quelle parole.
“Ehi stavo scherzando!” Urlò lui sperando di poter farla tornare indietro, ma come risposta ebbe solo un medio alzato verso l’alto. Conosceva quel gesto, molti babbani amavano usarlo. Sorrise amaramente, anche quella sera l’avrebbe trascorsa da solo. Forse se fosse ritornato a casa la serata si sarebbe conclusa meglio. Ma non fu così. Sali sulla sua moto, e in un attimo schizzò per la strada. Il vento che gli schiaffeggiava il viso, il rombo del motore che faceva sentire la sua potenza. Avrebbe trascorso l’ennesima notte nell’ennesimo locale, solo, amaramente







Angolo Posta:
Ma ciaoooooooooo!!! Eccomi con il quinto capitolo!! Il primo battibecco tra i due è segno che anche la Nostra Angy in fondo è interessata a Sirius. Come biasimarla, un bel ragazzone che ti guarda e ti dedica occhiatine interessanti, non è da buttar via...anche se il suo carattere bhe....oscura ogni cosa!! ... Lily è ostinata nel far sistemare il suo caro amico, vorrebbe vederlo felice, ma non ha fatto i conti con il fatto che Sirius non ha nessuna intenzione di legarsi a qualcuno! anche seee.... Va be, tutto verrà a galla a tempo debito!! ;) ...
I primi attacchi dei Futuri Mangiamorte stanno iniziando.....e Sirius non riesce a reggere tutto quel dolore, in parte si sente coinvolte, dato che anche la sua famiglia è legata agli attacchi...Povero il nostro Sirius!!...... Passiamo ai Ringraziamenti!! Ringrazio tutte voi che seguite la mia storia, a chi legge semplicemente e a chi commenta!!! Grazieeee grazie grazie!!!!...Spero di appassionarvi ancora di più nei capitoli che seguiranno!!.... A prestoo!!!
Sfiammella!!

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** -Sixth Chapter- ***


-Wonderful Life is while you’r in the World-
-Sixth  Chapter-
 

 
 
Lily si svegliò di buon ora, e cercando di non disturbare James, sgagliattolò in bagno per uscirne vestita. Quella mattina aveva da fare una commissione importante, forse una delle più importanti per una donna: La scelta dei fiori . Lily avrebbe avuto come aiutante e consigliera Alice, l’amica di sempre, l’amica di tanti anni, che conosceva bene lei e forse sarebbe stata brava a consigliarle la scelta giusta.
La casa era silenziosa, i ragazzi dormivano , chi perché stanco per il lavoro e chi perché stanco per la notte appena giunta a termine. Sirius anche quella mattina era rientrato dopo essere stato chi sa dove. Lily era preoccupato per l’amico. Vedeva in lui una fragilità che pochi erano capaci di cogliere che talvolta veniva confusa con arroganza. Cercò di non pensare a Felpato, o almeno di gettare quel problema a dopo, adesso doveva pensare ad altro, doveva pensare ai fiori. Preparò la colazione, in modo da non lasciare i ragazzi con la bava alla bocca ed uscì chiudendo piano la porta alle spalle. Si smaterializzò non appena fu all’ultimo scalino e si ritrovò in una stradina di Notthing Hill. Nonostante fosse una strega, Lily aveva sempre desiderato un matrimonio tradizionale, e lo avrebbe avuto. Avrebbe scelto fiori tradizionali, avrebbe indossato un abito tradizionale e si sarebbe detta il “SI” fatidico di fronte ad un funzionario eclesiastico e non solo di fronte al Ministero della Magia.
Alice attendeva l’amica , e non appena la intravide agitò freneticamente le braccia in modo da farsi notare.
“Buon Giorno. Ti ho portato la colazione!” Alice non era mutata con il tempo. Era uguale a quando frequentava Hogwarts e la sua vivacità non si era spenta. Porse a Lily un piccolo Muffin ai Mirtilli , mentre lei si concesse un buon caffe.
“Dove hai intenzione di condurmi?” Chiese Lily, mettendosi a braccetto con l’amica.
“Fidati di me… Avrai decorazioni floreali degne di te”. Insieme si gettarono nel frenetico Schooping Pre-matrimoniale, e Lily sperò che il dolore ai piedi e i mal di testa che l’attendevano ne avrebbe valsa la pena.
                                            **********
 
 
 
“Spiegami ancora perché siamo qui…” Sirius aveva l’aria stizzita e le mani della sarta peggioravano la situazione. Era fermo immobile su un piedistallo, mentre l’anziana donna prendeva accuratamente le misure della sua corporatura.
“Perché tra qualche mese IO, James Potter, tuo migliore amico mi sposo e voglio che voi, fedeli compagni , indossiate i migliori abiti… Siamo o non siamo i Malandrini?”. James specchiò la sua immagine, facendo notare alla donna che lo affiancava alcune imperfezioni al suo abito. Imperfezioni che notò solo lui, e che la sarta dovette assecondare. Remus era poco distante da loro e come Sirius, era fermo immobile , mentre le mani della terza sarta, più giovane, percorrevano le linee del suo corpo. Peter , invece , era rigido e sembrava infastidito dal tocco della donna, che più volte lo punse con gli spilli.
“Peter credo che lo stia facendo apposta… Non sei molto simpatico alla signorina”. Sirius cercò di apparire simpatico, ma come risposta ebbe un’occhiataccia torva non solo dall’amico , ma anche dalla ragazza , che andò sul retro del negozio, per evitare gli sguardi insistenti del Malndrino.
“Non imparerai mai…” Remus non risparmiò la solita predica.
“Remus , tu sei troppo rigido…Rilassati un po’ e vivi”. Sirius , non accettando nessun tipo di predica e critica e per di più rifiuto, ritornò ad occuparsi dell’unica persona che davvero contasse per lui: Se stesso. Si guardò allo specchio, guardò come il Tight gli donava e come lui , con naturalezza , lo indossava. Era perfetto anche il colore, un grigio perlato in contrasto con i capelli color ebano. Doveva ammettere di essere stupendo con indosso quel completo.
“Sfido chiunque a resistermi”. Esclamò più a se stesso che ai presenti. James congedò la sarta e si rivolse ai tre amici .
“Ho da farvi una comunicazione importante…” Il tono di James era nervoso e rigido.I tre si accomodarono sui piccoli divanetti posti in quella saletta. Erano rimasti soli, in modo da poter parlare senza che nessuno potesse ascoltarli o interromperli.
“Ho deciso chi sarà il mio testimone di nozze. Remus, Peter non me ne vogliate, ma ho scelto il più stronzo dei tre ”. Sirius si alzò e con occhi colmi di gioia andò ad abbracciare l’amico. Non aveva dubbi su chi avesse meglio testimoniato il legame di Lily e James. Lui lo avrebbe fatto nel miglior dei modi. Lui conosceva quanto amore c’era in loro e quanto amore ci sarebbe stato negli anni che avrebbero caratterizzato il loro legame. Remus e Peter naturalmente non mostrarono alcuna traccia di gelosia, anche loro sapevano che Sirius sarebbe stato perfetto per quel ruolo. Nonostante la sua natura egocentrica e narcisista, il Malandrino sarebbe stato capace di mettere per un attimo quei sentimenti da parte e concentrarsi sul ruolo che gli era stato appena dato.
“Naturalmente nel discorso , Remus lo aiuterai, Sirius non è mai stato tanto bravo con le parole…” James, cercando di nascondere l’emozione che stava provando in quel momento, gettò del sarcasmo.
“Naturalmente. Ne sarò più che felice di aiutare questo idiota”. Remus si avvicinò ai due e si unì a quell’abbraccio. Peter si tenne un attimo in disparte.
“Ehi piccoletto, vieni qui e mostra un pizzico d’affetto per i tuoi amici”. Siriu lo trascinò in quel cerchio e anche lui fu travolto da quel momento di affetto .
“Malandrini…. Giuro Solennemente di Non avere Buone intenzioni”. Sirius Sfoderò la bacchetta e anche gli altri tre lo fecero. Le punte si toccarono e rimasero unite, come unita era e sarebbe stata per sempre la loro amicizia.
 
 
                                           ********
 
 
 
 
Lily e Alice entrarono nel Bistrot che ormai Lily aveva designato come punto di ritrovo. Anche se i Malandrini e Franck non le avrebbero raggiunte, le due ragazze decisero comunque di fermarsi per mangiare qualcosa e magari esaminare i vari punti del matrimonio in preparazione.
“ Abbiamo quasi finito tutti i punti, ci manca la torta Nuziale e l’abito”. Alice rilesse  vari punti della lista nozze, cancellando il punto “Fiori” , svolto quella mattina. Avevano trascorso gran parte della mattina a scegliere i fiori giusti che avrebbero adornato la chiesa, i fiori gisti che sarebbero stati posti sui tavoli e quelli per il Bouquet. Lily era stanca e ormai non ascoltava più l’amica che non smetteva di blaterale. Voleva che finisse tutto subito, in modo da dedicarsi pienamente alla sua vita da sposata e non solo ed esclusivamente al suo matrimonio. Ma, pensò, che se avessero proseguito di quel passo, non sarebbe arrivata in chiesa viva.
Angy si avvicinò al tavolo, con indosso il suo solito sorriso raggiante e la vivacità che spruzzava da tutti i pori. Nonostante il battibecco scoppiato tra lei e Sirius, Angy non aveva smesso di trattare Lily come una cliente ben accetta.
“Ciao Lily, Ti porto il solito?”. Ormai non aveva più bisogno di parlare, Angy sapeva cosa Lily prediligesse.
“Si, Grazie…Angy lei è Alice , la mia migliore amica”. Alice si voltò verso quella ragazza che l’accolse con calore , le strinse la mano energicamente.
“è bello conoscere nuove persone ogni giorno. Lily ormai è di casa, come lo sarai anche tu, quindi come prima cliente, ti offro il tuo primo ordine..Cosa vuoi che ti porti?”. Angy iniziò a parlare a raffica, cosa che stupì la stessa Alice, nonostante anche lei avesse unaparlantina niente male.
“Oh, non so, cosa mi consigli?”. Alice si vide impreparata di fronte a quella domanda. Non aveva avuto nemmeno il tempo di  guardare il Menu.
“Ho appena sfornato una buonissima Crostata Morbida alle pesche! Ti porto quella”. Angy decise per entrambe e senza perdere tempo , si fiondò in cucina, per poi raggiungere nuovamente il tavolo e porgendo alle due le loro ordinazioni.
“Sono stanca morta…” Sospirò Lily ad entrambe le ragazze. Angy senza chiedere si accomodò al tavolo . Nel locale c’erano pochi clienti e Sonya se la sarebbe cavata anche senza di lei.
“Cosa avete fatto?”. Chiese Angy.
“Abbiamo camminato molto, solo per scegliere dei stupidi fiori”
“Lily non dire così, sono dei fiori importanti…. Sono per il tuo matrimonio” Alice addentò un pezzo di crostata e ne rimase rapita. Era indescrivibile il modo in cui si sciolse delicatamente sulla punta della lingua, come il sapore della pesca si unì alla perfezione con la squisita crosta in cannella. Era paradisiaca e in poco tempo Alice la divorò.
“Ti sposi?” Angy squittì verso Lily, non notando il volto di Alice, perso in quel sapore paradisiaco.
“Si, scusa che sbadata, non te l’ho detto..” Lily si sentì terribilmente mortificata di fronte a quella sua mancanza . Nonostante conoscesse da poco quella ragazza, la considerava una buona amica,anche perché si immedesimava in lei. Era forte , tenace e tremendamente cocciuta come lo era lei. E inoltre teneva testa a Siriu, cosa che le dava gran soddisfazione.
“Non preoccuparti, hai cosi tanto da fare… Sono contenta! Hai gia deciso tutto?”. Angy naturalemente non era in collera con lei, un matrimonio richiedeva impegno e portava a perdere completamente la testa.
“diciamo tutto, stavamo appunto riprendendo alcuni punti. C’è ancora da decidere del vestito e della torta. Ma non ho nessuna idea”. Lily sembrava disperata e persa. Non aveva alcuna idea del vestito che avrebbe voluto, sembrava aver perso ogni forma di fantasia e immaginazione. Anche la torta era uno dei punti più importanti e anche più complicati.
“Per quanto riguarda la torta, se posso consigliarti, devi richiamare i colori e il tema del ricevimento…In base ai fiori che userai per il ricevimento, potrai avere una torta. Mentre per il vestito, sono desolata, ma non so cosa dirti…” . Angy naturalmente mostrò la sua esperienza in ambito di dolci. Non era mancata occasione di preparare torte Nuziali, e nel farlo lei aveva seguito quei consigli che aveva appena dato.
“Io , quando ho sposato Franck ho indossato l’abito di mia madre, ritoccato in qualche punto…Anche perché è sempre stato il mio sogno , mi sono sempre immaginata con indosso quell’abito, così particolare, delicato…” Alice espose la sua idea, lasciando per un attimo la buona crostata che aveva appena terminato e perdendosi nei ricordi del suo matrimonio . Era passato un anno da quando aveva pronunciato il fatidico “si”.
“Io non voglio indossare l’abito di mia madre…” Lily era disperata. Non sapeva cosa fare. L’abito era la parte più importante e lui sembrava persa in quel punto.
“Lo scoprirai da te, quando lo indosserai. Ne proverai tanti, ma quando avrei quello giusto, lo saprai da te. Un po’ come l’amore. Ami una persona improvvisamente , senza che tu lo abbia immaginato o sognato. Lo vedi e il tuo cuore inizia a battere e nel modo in cui batte scopri che batte perché ha incontrato colui che lo possiederà…”. Le parole di Angy sorpresero Lily. Guardò il volto della ragazza che per un attimo si era illuminato. Sospettò che quel paragone non fosse riferito solo all’abito ma anche a qualcos’altro o magari a qualcuno.
“Non credevo fossi cosi esperta di amore…” Lily abbandonò per un attimo il tema principale di quella conversazione per soffermarsi sulle parole di Angy.
“Infatti non lo sono. Io non conosco nulla dell’amore, e non ho intenzione di conoscerlo.
“Vuoi dirmi che non hai mai amato? Non sei mai stata innamorata?”. Lily rivolse la sua totale attenzione a quella ragazza che , non si lasciò intimorire da quella domanda.
“No , mai, e non accadrà mai. Credo che l’amore sia per quelli che mettono da parte il proprio Ego e pensano anche agli altri. Io non riuscirei a rinunciare a qualcosa  per amor di qualcuno. Amo me stessa e non ho nessuna intenzione di negarmi i piaceri solo per far felice un cretino che magari non mi apprezza. Sono egoista e preferisco essere egoista da sola”. Lily sorrise a quelle parole. Le sembrò di parlare con Sirius. Stesse parole, stessa presunzione e stessa negazione dell’amore. Ormai non aveva più dubbi quei due era destinati a stare insieme. Erano nati per starsi accanto e per sostenersi a vicenda.
“Ecco perché fai dolci cosi buoni. Scarichi la mancanza di amore nel tuo lavoro! Non innamorarti mai , altrimenti i tuoi affari ne risentiranno”. Alice si intromise in quel discorso, gettando un po’ di ironia in quel discorso che stava diventando troppo personale .
“Anche per questo che non mi faccio soggiogare da occhioni sexy e sorriso da mozzafiato”. Lily passò in allerta. Quella descrizione non poteva che riferirsi a Sirius, ma non volle insistere. Aveva in mente altro, che forse avrebbe aiutato entrambi ad uscire da quel sacco colmo di presunzione e diffidenza.
Sonya si avvicinò al tavolo.
“Scusa Angy, i biscotti allo zenzero sono finiti, dovresti venire a prepararli”.
“Il lavoro mi chiama! Vado a scaricare la mia mancanza d’amore. Per qualunque cosa potete chiedere di Sonya, sarà a vostra completa disposizione! È Stato un piacere conoscerti Alice, e tu Lily, ascolta il mio consiglio…” . Salutò entrambe le ragazze e si fiondò nuovamente nel suo lavoro.
“Ho in mente qualcosa che forse mi causerà un soggiorno al San Mungo”. Lily guardò Alice che sembrò non capire. Le avrebbe spiegato tutto a tempo debito, anche lei sarebbe stata una fonte necessaria per il suo piccolo e perfido piano. James la stava infettando con il suo animo Malandrino.
 
 
                                                 
                                            *******
 
 
Peter si specchiò e guardò la sua immagine. Il suo viso era pallido e gli occhi colmi di lacrime. Aveva pianto anche quella sera, ma ormai quelle lacrime erano sprecate. Aveva scelto di proseguire senza di loro, senza i suoi amici , senza i Malandrini. Per anni aveva affiancato quei ragazzi rimanendo nell’ombra, ma adesso era il momento di uscire fuori e far vedere a tutti le sue capacità. Lui gli aveva promesso potere, Lui gli aveva promesso tutto ciò che Lunastorta, Ramoso e Felpato , gli aveva negato. Era sempre stato un topo di Fogna, considerato inutile , considerato nulla. Ma adesso le cose avrebbero preso una svolta, tutto sarebbe cambiato e lui Peter Minus sarebbe stato ricompensato per i suoi sacrifici.



Angolo Posta:
e
 
 Eccooo Il sesto capitolo!!!...Lo so, non è ancora accaduto nulla di "eccitante", ma questi capitoli sono l'introduzione di alcuni avventimenti che accadranno in seguito. Lily e James sono  impegnati con i preparativi del Matrimonio!! Che dolci!!! e CHE dolce Sirius, emozionarsi di fronte alla decisione di James di sceglierlo come Testimone di NOZZE!!! Per quanto riguarda Angy, la somiglianza con il nostro Felpato è impressionante. Entrambi distanti dall'amore, entrambi amanti di se stessi!.... Persone cosi, se si ritrovano .... Creano un Mix Perfetto!!!! .....Voglio ringraziare come sempre chi mi segue, chi mi commenta e chi legge la mia storia!!!..... Non smetterò mai di ringraziare perchè è sempre bello vedere chi si interessa di ciò che si scrive!!
Continuate a seguirmiii!!!!!!! 
Un bacioneeee grandissimoo!!
Sfiammella!! 

                         

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** -Seventh Chapter- ***


-Wonderful Life is while you’r in the World-
-Seventh  Chapter-
 

 
 
“Ti Prego Sirius ripetimi perché siamo qui?”. James fu travolto dalla musica assordante e accecato dalle luci colorate che si fiondarono dritto ai suoi occhi. Intorno a lui non riusciva a vedere nulla, ma solo figure che si muovevano frenetiche al ritmo di quella musica che non aveva nulla che poteva accostarla a quel nome.
“Perché  tra meno di tre settimane ti ritroverai nelle stesse condizioni di un detenuto ad Azkaban e io , come tuo testimone voglio farti godere l’ultima notte da Single”. Sirius diede una pacca sulla spalla all’amico convinto del suo gesto. Remus lo affiancava , ma per la prima volta non si azzardò di dire nulla. Peter come sempre, si teneva distante, come se temesse gli amici.
“No Sirius, non posso restare qui un minuto di più! Avrei preferito rimanere a casa a bere wisky incendiario e magari torturare Peter, come facevamo un tempo a Hogwarts”. James cercò di defilarsi, ma Sirius riuscì a prenderlo per il collo e trascinarlo accanto a se. Avvicinò il suo viso a quello dell’amico.
“Non vai da nessuna parte! Ora trascorreremo questa notte all’insegna del divertimento e tu ti divertirai!”. Il tono che assunse fu tradotto come una minaccia , e James non potè fare altro che assecondarlo. Annui con il capo e seguì l’amico al centro della sala, dove un basso tavolino bianco li attendeva. Era colmo di strane bottiglie, simile alle bottiglie di Cristallo che era solito vedere nel suo lavoro.
“Non dirmi che vuoi avvelenarmi”. Sussurrò il novello sposo, prendendo tra le mani una di esse ed esaminandola da vicino.
“Questo è il nettare degli dei amico mio! Mi ringrazierai”. Sirius versò quel liquido trasparente nei piccoli bicchierini. Remus lo annusò e lo allontanò .
“Il mio stomaco non è abituato a queste schifezze” Polemizzò lui, che a malincuore aveva lasciato a Sirius il compito di organizzare un ADDIO AL CELIBATO. Nonostante le mille raccomandazioni di Lily , Sirius aveva fatto a testa sua, e il risultato era stato disastroso.
“Remus, Peter, bevete questa roba, altrimenti Sirius ci ammazza tutti”. James sussurrò piano agli amici, conoscendo bene l’amico, e conoscendo bene a cosa sarebbe arrivato se non avessero fatto come lui ordinava.
Sirius intanto rivolse gli occhi altrove, in mezzo alla pista , dove un gruppo di ragazze, con abiti poco coprenti , si dimenavano a ritmo di quel rumore.  Per un attimo fu tentato di partire , ma poi pensò all’amico, e al motivo per cui erano seduti li. Quella era una notte per soli uomini, e nessuna donna avrebbe rovinato quella serata.
“Brindiamo ai Malandrini, che nonostante tutto sono qui”. Siriu ritornò ad interessarsi a loro, e brandendo il suo di bicchiere lo alzò verso il soffitto e i quattro brindarono e imitando Felpato, gettarono giu quel liquido. James per poco non lo sputò fuori. La gola iniziò a bruciargli e sentì gli occhi uscirgli fuori dalle orbite. Per un attimo desiderò morire, quel liquido era disgustoso. Tossì freneticamente e fulminò Sirius con lo sguardo, che nel frattempo si concesse il secondo giro.
“Sei uno stronzo…” Sussurrò lui, tossendo. Aveva bisogno assolutamente d’acqua e senza preoccuparsi di essere visto, evocò un calice colmo. Lo bevve e ebbe un leggero sollievo. Quella bevanda era più malefica del Wisky Incendiario. Remus, ne aveva bevuto un piccolo sorso e ne era rimasto folgorato. Anche lui maledì Sirius ricevendo come risposta un ghigno soddisfatto. Mentre Peter, si unì all’amico al secondo e al terzo giro.
“Fate come Peter, Perdetevi per una notte” Urlò Sirius, con le guance rosse e lo sguardo vitreo. Era quasi ubriaco e se avesse bevuto ancora lo sarebbe diventato del tutto. James cercò di fermarlo, ma lui, gettandosi all’indietro fece un altro sorso, e cadde sul pavimento ridendo a crepa pelle.
“Non stai tanto bene!” Puntualizzò James cercando di rialzarlo, aiutato da Remus.
“James, Remus Peter…Vi ho mai detto che vi voglio bene?”. Sirius era arrivato al punto del non ritorno. James li mise seduto e lo affiancò.
“Ogni giorno…” Esclamò Remus, ridendo. Il volto di Sirius era una maschera sorridente. Un sorriso a trenta due denti. Gli occhi erano socchiusi e i movimenti lenti, ma non tanto, da fargli evitare di prendere Lunastorta e baciarlo. Un bacio a stampo, ma comunque un bacio.
“Remus ti voglio bene”. Esclamò Felpato, poi si rivolse a James e cercò di baciare anche lui.
“Ehi ehi ehi…Sono un uomo sposato Sirius, bacia Peter”. James lo evitò , e lo indirizzò verso Peter, sfatto sul divano. Remus non riuscì a trattenersi, scoppiò a ridere.E con Lui James. Sirius li guardò e cominciò a ridere a crepapelle. Peter dopo mesi di silenzi e sotterfugi si uni a quelle risate senza senso.
“Che schifo di addio al Celibato”. James si asciugò le lacrime. Remus non smetteva di ridere, si manteneva lo stomaco tanto che gli doleva.
“Oh per la Barba di Merlino…Sirius non cambierai mai”. Le lacrime di ilarità attraversarono il volto di Remus, che più guardava l’amico e più un sorriso senza senso lo travolgeva.
“Al diavolo tutto, beviamo a queste risate sperando che ce ne saranno altre… A noi, ai Malandrini e all’amore in questo mondo di merda”. Sirius si era alzato sul tavolino e brandendo la bottiglia di Vodka e urlando a squarciagola , attirò l’attenzione delle ragazze in mezzo alla pista, che lo guardarono e sghignazzarono divertite. Inconsciamente Sirius aveva attirato su di se l’attenzione di quelle ragazze .
“Si a noi, e a Sirius, che con questi discorsi mi fa accapponare la pelle” James affiancò l’amico e abbracciandolo si concesse il secondo bicchiere di Vodka. Questa volta fu più facile trattenerlo in bocca. Remus fece lo stesso e con Peter brindarono altre volte, brindarono ai Malandrini, che nonostante gli anni trascorsi erano ancora insieme, affiatati. Ancora con lo spirito di tre ragazzini che bruciava in loro. Brindarono a Remus, sempre pronto a stare accanto agli amici e indirizzarli verso la strada migliore e giusta. Brindarono a James, che nonostante l’amore trovato non li avrebbe mai abbandonati. Brindarono a Sirius, che con il suo spirito ribelle e la sua voglia di rivalsa, era pronto a combattere per loro, era pronto a rinunciare a qualsiasi cosa per loro. Brindarono a Peter che nonostante i suoi silenzi e i suoi misteri, era li, a festeggiare con loro, senza rancore verso le mille torture ricevute. Brindarono a tutto ciò che stava travolgendo la loro vita e brindarono per tener fuori le cose orribili che stavano travolgendo il mondo magico e Babbano.
 
 
 
                                                *********
 
 
 
Lily ed Alice passeggiavano senza meta per le vie di Londra. Non avevano alcuna idea di come trascorrere quella sera. James  era uscito con i Malandrini , per trascorrere l’ultima sera da uomo  celibe. Naturalmente Lily era andata su tutte le furie, ma Remus le aveva promesso che non sarebbe accaduto nulla , James e Sirius erano sotto la sua supervisione e lei, si fidava del suo caro amico responsabile. Alice aveva approfittato di questa notizia per trascinare Lily fuori di Casa e convincerla a trascorrere una serata di sole donne, ma purtroppo per loro, Alice non possedeva la mente di Sirius, e quindi le due ragazze si ritrovarono a passeggiare senza una meta e senza sapere cosa fare.
“Chi sa cosa staranno facendo quegli idioti”. Lily divenne paonazza nell’immaginare James in atteggiamenti simili a quelli di Sirius.
“Le cose tipiche degli idioti…” Rispose Alice, peggiorando la situazione. Lily strinse i denti per non urlare dalla rabbia.
“se so che Sirius ha coinvolto James in qualcosa…Ti giuro che lo ammazzo”. Alice credeva alle parole dell’amica , perché conoscendola sapeva che se davvero Sirius avesse coinvolto James in qualcosa di losco, Lily sarebbe stata capace di cruciarlo o addirittura farlo in mille pezzettini utilizzando i modi Babbbani.
Passeggiarono ancora per un po’, in cerca di qualcosa di divertente da fare, cosa che Londra non offri, anche perché erano quasi giunte le nove e molti negozi iniziarono a chiudere.
“Forse è meglio che noleggiamo un film e ci ingozziamo di gelato…” Propose Lily, abbandonando l’idea di divertirsi con l’amica. Alice annuì, delusa e dispiaciuta di non essere stata capace di offrire l’ultima sera di divertimento all’amica. Ma poi , come ultimo aiuto, ebbero un incontro che cambiò i progetti delle ragazze. Le gambe le avevano condotte fuori al Bistot di Angy, dove incontrarono quest’ultima e Sonya . Stavano chiudendo tutto, e nell’abbigliamento, constatarono che fossero dirette da qualche parte.
“Angy, Sonya”. Lily le chiamò da lontano , facendole voltare.
“Ehi ragazze! Cosa ci fate per strada? Non è tardi per due sposine come voi?”. Angy abbracciò entrambe.
“Si, in verità stavamo ritornando a casa, James e fuori con gli altri e noi non sapevamo cosa fare…” Lily le spiegò tutto. Spiegò anche la loro difficoltà di trovare qualcosa da fare. Angy ascoltò senza dire una parola Lily, poi guardando Sonya sogghignò.
“Ti fidi di me?”. Lily la guardò senza capire, e anche Alice fissò entrambe, notando sui loro volti un’espressione soddisfatta.
“Ehm, cosa dovrei rispondere?”. Lily non sapeva cosa volesse dire Angy, ma forse se si fosse lasciata andare…Annuì con la testa, senza esitare .
“Mi bastano un paio di telefonate, aspettate…” E senza perdere altro tempo sfoderò un piccolo cellulare e inziò a chiamare. Parlo con un Joe, con un Franck, con una Tiffany  . Chiamò nomi e stabilì punti di incontro , poi senza attendere altro tempo, una Limousine bianca le raggiunse. Il finestrino si abbassò e mostrò un ragazzo, biondo , da grandi occhi azzurri che rivolse Ad Angy un amplio sorriso.
“Eccomi, puntuale come un orologio Svizzero” Esclamò il ragazzo . Angy e Sonya lo baciarono sulla guancia e rivolgendosi ad Alice e Lily le invitarono a salire.
“Joe è autista di Limousin per matrimoni ed eventi in genere. Dovrebbe riportarla in azienda, ma per questa sera sarà il nostro autista personale” Angy spiegò la presenza di quella macchina favolosa e la presenza di quel ragazzo, altrettanto favoloso. Alice salì in macchina , e la perlustrò   per bene, non avendone mai vista una. Lei era abituata a manici di Scopa e a carrozze volanti, e non a cose del genere.
“La tua amica sembra che non abbia mai visto una Limousin…” Notò Sonya, notando gli atteggiamenti strani della ragazza. Lily sorrise nervosamente, era difficile spiegare a dei babbani il vero motivo. Anche perché era severamente vietato.
“Alice è cresciuta in campagna, la città le fa ancora un brutto effetto…” Lily sferrò una gomitata all’amica che smise di guardare la Limousin con occhi sgranati .
“Angy ricorda che mi hai promesso una cena per questo..” Joe guardò la ragazza dallo specchietto retrovisore che rispose con un bacio.
“Ne parliamo un altro giorno…Adesso portaci da Franck!” Esclamò lei , sorridendo alle presenti.
“Signore, allacciatevi le cinture…Il tour inizia adesso…” Joe mise in moto e partirono all’insegna di una notte dedicata solo a loro. Angy e Lily misero le loro teste fuori il tetto della macchina , con Champagne alla mano e musica a tutto volume. Londra aveva puntato gli occhi su di loro, che senza inibizioni e pensieri , cantavano a squarciagola. Sonya e Alice le raggiunsero e si godettero la vista da li. Un gruppo di giovani ragazzi le salutarono animatamente .
“Lei si sposaa” Gridò Angy indicando Lily e un coro di Auguri partì nella loro direzione. Partì una musica di Dance e iniziarono a ballare, fregandosene di chi  le guardasse, fregandosene di come sarebbero potute apparire agli occhi di chi le poteva vedere.
“Peccato che non abbiamo una macchina fotografica…” Esclamò Sonya. Lily non se lo fece ripetere, materializzò, facendo attenzione, una macchina fotografica babbana, e la fece dondolare d’avanti agli occhi di Sonya, che la prese e iniziò a fotografare all’impazzata.
Giunsero da Franck, un piccolo market a luci spente.
“Ecco la prima parte del Tour… Franck è il guardiano di notte.” Angy saltò giu dall’auto e bussò freneticamente al vetro scorrevole. Un altro ragazzo, questa volta di colore , uscì dal buio del Market e vedendo Angy e Sonya accese tutto e le fece passare, ma non prima di averle baciate allegramente.
“Lui è Franck, e adesso ci guiderà per il market…Prendete tutto ciò che volete, non fate complimenti!” . Angy prese uno dei carrelli e facendo appoggiare Lily su di esso iniziò a spingerlo per tutto il negozio. Franck si accomodò alla sua postazione e si perse nella lettura del giornale che aveva lasciato poco prima.
Alice e Sonya seguirono le amiche. Alice aveva le lacrime agli occhi , stava ridendo a crepapelle e Sonya non smetteva di fotografare ogni attimo di quella sera. Riempirono i carrelli di tutto ciò che poteva essere ingurgitato e Angy, trovò una piccola coroncina in carta e la poggiò sul capo di Lily.
“Questa sera ti nomino la Regina delle Notti senza fine!”. Imitò la cerimonia di Incoronazione, con Sonya, che naturalmente , immortalava ogni passo.
Dopo aver saccheggiato l’intero Market lasciarono Franck che si fece promettere da Angy un  intero vassoio dei suoi buonissimi dolci a menta e vaniglia. Entrarono nella limousin e ripartirono verso la notte , ancora giovane e ancora pronta ad offrire.
Raggiunsero il centro della città, dove incontrarono Tiffany, che le fece entrare in una piccola Boutique.
“Adesso, è il momento della sfilata di moda!” Angy iniziò a prendere gli abiti più strani, più incredibile e li fece indossare alle amiche come se fossero delle bambole. Le fece sfilare, immortalò le combinazioni create. Infine vestirono lei, e il risultato fu orripilante. Lasciarono anche quella postazione e sempre in sella al mostro bianco, si persero nel buio della città. Nonostante l’ora tarda, era ancora popolata e per un attimo Lily sperò di vedere il suo futuro marito cosa che non accadde. Continuarono ad attraversare la città , cantando ballando e immortalando qualunque cosa attirasse la loro attenzione. Lily non riusciva a non trattenere un sorriso ed Alice, per un attimo dimenticò di essere sposata e ritornò indietro con il tempo, ritornò alle notti passate in camera con Lily a ingozzarsi di Cioccorane e a sparlare di James e degli altri. Per un attimo dimenticò i problemi che stavano attraversando il mondo magico e ritornò ad essere una studentessa senza pensieri, abbandonando il suo status di Auror.
La serata giunse a termine con rapidità. Angy accompagnò le due ragazze a casa.
“Lily spero che ti sia diverita!”. Angy accompagnò le due ragazze fino al portone di quell’edificio spoglio e lurido. Si stupì nel vedere dove abitassero, anche perché Lily sembrava una persona più da Notthing Hill.
“è stato la miglior notte che ho mai trascorso…Mi sono divertita e per un attimo ho dimenticato che James è in compagnia di Sirius” Esclamò lei, ancora con il sorriso sulle labbra. Angy incurvò lo sguardo, al sentire quel nome.
“Sirius Black…. Non so come uno come James possa stare in compagnia di uno come lui!” . Lily sorrise notando il disappunto che Angy aveva nei confronti di quel ragazzo.
“se non lo conosci bene può sembrarti un pallone gonfiato, narcisista e tutto il resto. Ma posso assicurarti che da Sirius , James ha imparato molto. Ha un cuore da dare, ma non ha trovato ancora chi è in grado di possederlo senza fuggire” .
“O forse è lui che fugge?”. Esclamò Angy, gia avendo dato il suo verdetto finale. Sirius Black era il tipico ragazzo dal bello sguardo e dal cuore nero. Non avrebbe mai trovato nessuna all’altezza di lui perché nessuna poteva essere considerata tale. Sarebbero state definite tutte mediocre e nessuna mai alla sua altezza. La presunzione trionfava sovrana nel suo animo, e la solitudine sarebbe stata la sua compagna più fedele. Anche se, la sera in cui era venuto ad incontrarla fuori il Bistrot, aveva dimostrato un lato più sensibili, un lato più vulnerabile, ma naturalmente, era tutta scena, scena per portarsela a letto e poi scaricarla e metterla nella bacheca dei trionfi.
“Anche… Non posso darti certo torto” Lily dovette ammettere che Angy, forse , lo conosceva gia abbastanza per darne un verdetto definitivo. Lei conosceva Sirius sotto l’aspetto di amico, e migliore di lui non ne avrebbe potuto trovare, ma sotto l’aspetto di fidanzato , era difficile da immaginare. Ma , una parte di lei le diceva che quella ragazza , dagli occhi nocciola e dallo sguardo vivace, era la chiave di tutto. Forse lei avrebbe sbloccato Sirius e forse lei era ciò che il suo amico attendeva. E così decise di mettere in scena il piccolo piano . Non era certo il piano del secolo , ma comunque doveva almeno tentare.
“Angy, vorrei chiederti un piacere…”. Angy le sorrise, e rimase in ascolto senza tirarsi indietro.
“Vuoi occuparti tu della mia torta Nuziale?”. Angy cambiò espressione, dall’essere allegra passò all’essere commossa. Un debole sorriso le attraversò il viso, gli occhi si sciolsero in uno sguardo stupito.
“Io?”. Disse lei , incredula di quella proposta.
“Si, e pagherò qualunque cifra, non è un problema..”
“no no, assolutamente! Voglio regalartela io! E sarà la torta più bella , magnifica e buona che tu abbia mai potuto vedere e assagiare!” Angy si sciolse in un’allegria. Abbracciò Lily e le fece la solenne promessa che sarebbe stata soddisfatta del suo lavoro.
“Naturalmente tu e Sonya siete invitate al mio matrimonio!”. Aggiunse la sposa. Angy urlò di gioia e l’abbracciò nuovamente. Si salutarono per un ultima volta , Angy salì in auto e sfrecciò via , nella notte.
 
 
                                                     *******
 
 
 
“Buon Giorno Idioti” Lily entrò in sala da pranzo e salutò i quattro malandrini seduti a tavola. Remus era chino sul tavolo, gli occhi chiusi e il sapore di vomito che ancora si faceva sentire. Peter giocherellava con il Porridge , non avendo il coraggio di portarlo alla bocca , per paura che l’ennesimo conato di vomito l’avrebbe condotto nuovamente in bagno. Sirius guardava la sua tazza vuota, perso in pensieri senza parole. Il viso era pallido e gli occhi incorniciati da occhiaie profonde. James fu l’unico ad alzarsi per salutare la fidanzata che si scansò per la puzza di Vodka che provenne dal suo alito. Anche lui aveva il viso sfatto e la voce ormai l’aveva persa del tutto.
“Avete trascorso una bella notte?”. Naturalmente Lily era fuori di se dalla rabbia. Anche Remus l’aveva delusa e si era fatto trascinare da quel turbine di nome Sirius.
“Mai mai più…Sirius non azzardarti mai più ad organizzare una sera del genere”. Remus si alzò di scatto e puntò un dito minaccioso verso Sirius che gli rivolse uno sguardo stanco. L’ennesimo conato di vomito condusse il coscienzioso Remus in bagno, dove avrebbe trascorso  gran parte della mattina.
“E tu amore!? Cosa hai fatto ieri sera?”. James cercò di farsi perdonare , con parole dolci e smielate, parole inutili. Lily non si sarebbe fatta corrompere dal Malandrino.
“Sono stata con Alice, Angy e Sonya…Mi sono divertita e non mi sono ridotta a questo schifo” Rispose lei, puntando gli occhi su Sirius, che al nome di Angy le rivolse un occhiataccia torva.
“All’insegna di pasticcini e torte…” Schernì Sirius ritornando alla contemplazione della sua tazza vuota. James soffocò un sorriso , per evitare di adirare maggiormente Lily.
“E anche se fosse…Ci siamo divertite comunque e adesso posso andare a lavoro senza rischiare di vomitare”. Lily si alzò stizzita . Indossò il suo soprabito e si diresse verso la porta , non intenzionata ad attendere James che ancora non era pronto , perché frenato dal Dopo Sbronza.
“Ah, dimenticavo, Angy farà la torta Nuziale e verrà al matrimonio…” Sirius alzò nuovamente di scatto la testa
“COSA? Vuoi rovinarmi il matrimonio?”. Esclamò lui incredulo delle parole dell’amica
“Non sei tu che ti sposi ed io invito chi voglio….” Esclamò Lily e senza attendere altre obiezioni abbandonò i presenti.
Sirius rivolse uno sguardo incredulo verso James in cerca di appoggio, ma l'unica risposta che ebbe fu il verso di Remus che sviscerava in bagno. 




Angolo Posta:
Ciaooo lettricii!! >.< ...eccomi con il settimo capitolo! Sirius ha organizzato a Jemes un addio al Celibato niente male, anche se James non avrebbe voluto certo questo. Purtroppo la Vodka ha fatto il suo effetto, trascinando anche Remus, l'ultima speranza di Lily!.... Angy sta iniziando ad entrare nel cuore di quest'ultima, non solo perchè lei spera che la ragazza dei pasticcini possa mettere Sirius sulla buona strada, ma anche perchè è compatibile con lei, e si rispecchia nella sua personalità!!!.... Forse ciò che sta architettando Lily darà buoni frutti, anche se i due non si sopportano poi cosi tanto...forse perchè troppo uguali! Spero di ricevere commenti , anche consigli, e dritte x migliorare la mia storia!!....Voglio ringraziare come sempre chi legge, chi mi segue e chi commenta! Grazie!!!!.... Al prossimo capitolo!! Con affetto
SFIAMMELLA!

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** -Eighth Chapter- ***


-Wonderful Life is while you’r in the World-
-Eighth  Chapter-
 
 

“Hai mai visto un ragazzo più bello di lui…” La debole voce di Sonya distrasse Angy, facendole perdere il conteggio del guadagno di quella giornata. Alzò la testa verso il punto in cui il volto dell’amica era completamente perso. Sirius Black , seduto al solito tavolo con i soliti amici, parlava animatamente. Il suo volto , per la prima volta, mostrava serietà. Parlava gesticolando freneticamente e solo quando battè il pugno sul tavolo Angy distolse lo sguardo, temendo di essere colta in flagrante. Sonya intanto, continuava a contemplarlo e a memorizzarne ogni particolare.
“Sirius Black… Un nome , una leggenda…” Ironizzò Angy ritornando al punto lasciato. Quella giornata si era conclusa meravigliosamente. L’incasso era stato goloso e i clienti erano usciti soddisfatti. Guardò il piccolo orologio a pendolo . Era quasi orario di chiusura , ma nonostante questo, i ragazzi seduti al tavolo non si alzarono dalla loro postazione. Sembravano incollati a quelle sedie, e la conversazione sembrava fin troppo seria per essere interrotta.
Improvvisamente la porta si aprì e Joe, l’amico di Angy entrò nel locale. Salutò Lily , avendola vista in fondo alla sala e poi si diresse verso di lei.
“Ciao Joe!”. Angy abbracciò l’amico che le porse un fascio di tulipani.
“Devi ancora chiudere?”. Chiese il ragazzo, puntando gli occhi verso i ragazzi seduti in fondo alla sala, che intanto avevano puntato gli occhi sul nuovo arrivato.
“No, ho ancora clienti…e non posso cacciarli”. In quel momento Angy ringraziò il loro ritardo, e attese l’invito di Joe che non tardò ad arrivare e lei non tardò a rifiutare.
“Prima o poi ti offrirò questa maledetta cena! “. Le sussurrò lui dolcemente , prima di lasciare il Bistrot con l’ennesima sconfitta.
“Farai torte per i matrimoni e tu non ti sposerai mai! “. La critica di Sonya arrivò puntuale, e Angy puntualmente si limitò ad ignorarla.
Sirius ghignò a  quelle parole che giunsero ad interrompere il loro discorso.
“Ha ragione Sonya, con quel caratteraccio rimarrai zitella a vita, perché non esci un po’?  Perché non vai a divertirti con il tuo amico?”. Sirius non riuscì a trattenere le parole che balenarono nella sua mente e come ovvia risposta ebbe un’occhiata torva da Angy. Gli occhi neri e profondi mostrarono il disprezzo che in quel momento provò per quel ragazzo .
“Non ho chiesto la tua opinione SIRIUS BLACK!” . Angy marcò bene il suo nome, per fargli comprendere che il suo silenzio sarebbe stato gradito . James sentì odore di battibecco e di scontro e prima che potesse nascere, si alzò e cercò di trascinare via Sirius , che rimase saldo alla sedia.
“è un consiglio, non un’opinione! Sei così bella è un peccato che tu voglia rimanere sola…”. Nuove parole, nuovo tentativo di avvicinarsi a lei. Ma LEI non gli permise di fare un solo passo verso la sua direzione. Chiuse il registratore di cassa con foga e posò tutto ciò che era rimasto sul bancone, cercando di far capire a Sirius, che non le andava di parlare quella sera e tantomeno di discutere con lui. Era stanca e non le andava. Voleva solo gettarsi nel suo letto e lasciarsi coccolare dalle morbida lenzuola e dal soffice cuscino. Sonya gia aveva indossato il suo soprabito, ed era pronta a correre a casa.
“Angy domani ti porto tutte le indicazioni per la torta, in modo che tu possa lavorare con più facilità..:” Anche Lily cercò di trascinare l’attenzione della ragazza verso altro. Per evitare uno scoppio di quest’ultima.
“Ehi, ragazzina, non hai voglia di parlare con me questa sera?”. Ed ecco che la voce di Sirius la raggiunse nuovamente. Decise ad alzare lo sguardo verso di lui, che non smetteva di guardarla con il suo ghigno odioso stampato su quel viso maledettamente bello.
“Se tu fossi stato l’altro Sirius ti avrei anche risposto! Ma dato che non lo sei, non voglio ascoltare la tua voce fastidiosa e snervante!”. L’altro Sirius era rivolto al cane, inconsapevole di aver parlato della medesima persona. Lily cruciò con lo sguardo l’amico che stava sul punto di ribattere , ma si zittì, costretto a mantenere il suo e il loro segreto. Lily si alzò a sua volta e salutando le due ragazze, con l’aiuto di James, trascinarono via Sirius, che sembrò voler rimanere li, ma poi convinto e costretto seguì gli amici. Remus prese il suo Tranch lurido e prima di abbandonare la sala si avvicinò ad Angy. Non provava alcun interesse verso quella ragazza, ma comunque era infastidito dagli atteggiamenti dell’amico che aveva nei suoi confronti.
“Mi dispiace che Sirius sia….Sirius” Non riuscì a trovare le parole giuste per definirlo, in fondo, era una delle cose più complicate da fare, anche per uno come lui, buon’osservatore e bravo con le parole.
“Non preoccuparti, non è certo colpa tua, se è così…Avrà i suoi buoni motivi”. Angy , diplomaticamente, non se la prese con quel ragazzo.
Remus sorrise, mostrando la bellezza nascosta da quell’aspetto trasandato.
“Si, ne ha tanti. Uno di questi è che gli piaci, ma non ha ancora il coraggio di ammetterlo…” Remus sapeva bene che il comportamento dell’amico era dovuto ad una voglia di farsi notare, voleva che lei lo notasse e che lei gli cadesse ai piedi come era abituato a vedere. Anche se , come gia aveva ribadito più volte sia lui che Lily, Angy era un osso duro e difficile da sgranocchiare.
“Non devi giustificare i comportamenti immaturi del tuo amico. I ragazzi come lui ce ne sono tanti e ho avuto a che fare con tanti come lui, quindi so gestire la cosa tranquillamente. Dovrebbe giustificarsi e scusarsi lui piuttosto, che non si preoccupa di mettere in ridicolo gli amici con quei suoi comportamenti pomposi da galletto! “ Angy chiuse le luci e seguita da Sonya e Remus si recarono fuori , in strada, dove i tre ragazzi attendevano l’amico.
“Sonya va a prendere lo Scooter…” Chiese Angy, porgendo le chiavi all’amica che volendo ascoltare ciò che avevano da dirsi i due, andò sul retro della bottega di malavoglia.
“Siamo abituati a sopportare lui e i suoi comportamenti. Ne abbiamo passate tante insieme, e posso assicurarti che Sirius non è come sembra….” Remus assunse un aria dolce nel perdersi in ricordi , forse risalenti all’epoca in cui andavano a scuola insieme. Il legame che c’era tra quei ragazzi era percettibile anche solo dagli sguardi che si scambiavano. Aveva tutti un atteggiamento protettivo nei confronti di quel ragazzo che non mostrava le qualità che gli amici si prodigavano ad esporre con tanta cura.
“Non sei il primo che me lo dice. Potrei pensare che vogliate convincermi nel conoscerlo meglio …. “ Angy sorrise divertita al tentativo sia di Lily che di Remus di convincerla a vedere ciò che lei non riusciva a vedere in quel ragazzo. Remus incurvò le labbra in un sorriso colpevole.
“No, non potrei mai farlo, ma …” . Un urlo interruppe quel discorso come interruppe il silenzio di quella sera. Angy si voltò di scatto riconoscendolo. Era Sonya che aveva appena urlato . Non seppe definire la motivazione, ma le gambe la indirizzarono verso il retro e fu seguita anche da Lily , James , Sirius e Remus. Si fiondarono verso il retro e ritrovarono Sonya distesa a terra e un uomo incappucciato accanto a lei. Angy partì per soccorrerla, ma Sirius l’anticipò , fiondandosi sull’uomo. Il capuccio gli scivolò via dal Volto, mostrando il viso deforme di un uomo. Aveva cicatrici su tutto il volto, capelli folti e denti affilati. Angy trattenne un grido di terrore, non aveva mai visto un uomo tanto spaventoso in vita sua, non seppe nemmeno se definirlo umano. Le mani si aggrapparono alla schiena di Sirius, e sprofondarono nella pelle. Sirius urlò di dolore, ma nonostante questo non si staccò da lui. Lo prese e lo gettò contro il muro, James senza preoccuparsi che Angy potesse vederlo, sfoderò la bacchetta e schiantò l’uomo. Lily corse incontro a Sonya per trascinarla lontano da li, e prendendo Angy per un braccio le portò lontano da quella lotta. Remus si fiondò in soccorso dell’amico che, con maniere Babbane, colpì ripetutamente il volto di quell’uomo con le nocche delle mani, che dolevano, ma che  non fermarono il malandrino. Remus prese Sirius per le spalle, allontanandolo da li, e James cercò di imprigionarlo, ma lui fu più veloce. Si smaterializzò .
“Cazzo…” Le nocche di Sirius erano sanguinanti, come la sua schiena. Remus lo trascinò via da li, e James li seguì.
Lily era rientrata nel Bistrot, facendo sedere Angy e stendendo Sonya su un lettino che aveva evocato, ormai senza preoccuparsi della presenza di Angy, che in quel momento era sotto Shock.
“Come sta ?”. Remus mise seduto Sirius accanto ad Angy e si avvicinò a Lily che stava visionando le condizioni della ragazza.
“Non è stata colpita in nessun punto , è stata solo addormentata. Era un tentativo di azzannarla…” Lily , come anche Remus ,Sirius e James avevano riconosciuto l’uomo che aveva attaccato Sonya. Fenrir Greyback  un noto licantropo che amava assalire le persone e azzannarle solo per il gusto di trasformarle in suoi simili . Remus strinse i pugni , ricordando come anche lui era stata vittima di quella perversione che lo aveva rovinato per sempre. Ma per fortuna Sonya non era stata azzannata e di conseguenza non era in pericolo.
“Cosa ci faceva Fenrir nel retrobottega? Non era stato messo all’esilio?” James era fuori di se. Angy non aveva mai visto il suo volto contorto il quella maschera di preoccupazione e rabbia.
“Non c’è spiegazione, come non c’è spiegazione nella presenza dei Dissenatori fuggiti da Azkaban”. Sirius , ormai ignorando del tutto la presenza di Angy, riprese il discorso lasciato poco prima. I dissenatori erano stati avvistati in Scozia, nei pressi del villaggio di Hogsmede, causando scompiglio e paura tra gli abitanti.
“Silente aveva ragione… Si sta preparando per noi un periodo oscuro…” Lily cercò di zittirlo con lo sguardo. Ma Sirius ormai aveva parlato fin troppo. Angy era confusa di fronte a quei termini strani e sconosciuti.
“Ma di cosa diavolo state parlando? Spiegatemi cosa è successo alla mia amica, e perché c’era quel maniaco nel mio retrobottega!” Angy stava urlando contro quei ragazzi, che si scambiavano parole in codice e nomi di persone che lei non conosceva. Voleva delle spiegazioni, spiegazioni sul perché la sua amica era sdraiata su quel lettino apparso magicamente. Non ricordava di possedere un oggetto del genere nel suo Bistrot.
“Sta zitta stupida ragazzina…” Sirius naturalmente non si prodigò a voler darle una spiegazione , o almeno nel tentare di calmarla. Aveva un gran dolore alla schiena e la voce stridula di Angy non era un toccasana. Angy guardò il ragazzo che lo affiancava e lesse sul volto il dolore che stava provando. Si sentì in dovere di occuparsi di quell’odioso e senza chiedergli il permesso si alzò e si posizionò alle sue spalle.
“Togliti la maglietta…” Sussurrò lei, imbarazzata e ringraziando Dio che Sirius fosse voltato nella direzione opposta. Arrossì quando lui , ghignando, si sfilò prima la giacca e poi la camicia, ormai imbrattata di sangue. La schiena era ricoperta di tagli profondi e sanguinanti.
“Ma cosa aveva al posto delle mani? Artigli!”. Angy non sapeva da dove iniziare. Propose di portarlo all’ospedale per dei punti di Sutura , ma Lily si fiondò verso di loro e si occupò lei dei tagli.
“Nessun Punto di sutura. Sono dei graffi lievi…” Cercò di apparire il più naturale possibile, prese la bacchetta e fece apparire, sempre senza attirare l’attenzione di Angy , evocò un piccolo flacone contenente Essenza di Dittamo. Lo spalmò sulla schiena di Sirius e si preoccupò di coprire le ferite, che sarebbero guarite da li a qualche minuto.
“Grazie Lily…” Sussurrò Sirius, provando un leggero piacere . Poi si rivolse ad Angy, che non smetteva di guardarlo. Era rimasto a dorso nudo, nonostante avesse la camicia appoggiata alla schiena.
“Non guardarmi troppo…” Esclamò lui, non rinunciando a quel pizzico di narcisismo, nonostante in una situazione del genere.
“Non guardo te, cretino, ma la cicatrice al braccio… è possibile che ti debba fare sempre male?” Angy indicò il braccio attraversato dalla profonda cicatrice, che solo qualche mese prima , gli era stata causata da Piton, e che proprio lei era stata a soccorrerlo e a portarlo in salvo. Sirius la guardò e sorrise , Angy era inconsapevole di tutto. Era inconsapevole di essere la salvatrice di quel ragazzo che non faceva altro che schernire ed evitare.
“Sono un ragazzo perennemente in pericolo, ho bisogno di qualcuno che mi guardi le spalle e mi protegga”. Ogni cosa pronunciata da quel ragazzo aveva un secondo fine. Sirius si sporse verso di lei, e cercò un contatto con quella ragazza , ma come sempre lei si munì di scudo e spada e lo respinse.
“Non sono io quel qualcuno. Cercalo altrove”. Angy si alzò e si indirizzò verso l’amica ancora sdraiata e priva di sensi.
Sirius rimase in quella postazione per alcuni minuti. Forse Remus aveva ragione, quell’osso era troppo duro per lui e per una volta doveva accettare la sconfitta.
 
 
 
 
                                              *********
 
 
 
 
“Quelle ragazze hanno rischiato la vita! Non possiamo stare con le mani i mano, dobbiamo agire”. Lily era stata convocata nell’ufficio di Moody , dove aveva esposto l’intera vicenda accaduta due sere prima. Moody aveva ascoltato ogni passaggio con attenzione, senza interrompere la ragazza. Poi , nel momento in cui lei aveva proposto il rientro in squadra di Sirius e l’attacco diretto , Moody l’aveva zittita e congedata. Ma lei, era rimasta li, ostinata a far capire al suo capo che il suo comportamento non era consono in quella situazione.
“Non devo dire altro Evans. Puoi andare!” Ripetè l’auror , ritornando a concentrarsi sulle scartoffie poste sulla sua scrivania.
“Signore ma anche Silente ha detto che siamo in pericolo! Abbiamo i nomi, sappiamo chi è coinvolto e chi è alleato di Voldemort, cosa ci ferma?”.Lily aveva lasciato il suo animo tranquillo e aveva cacciato fuori quello combattivo, quello che gli aveva permesso di essere considerata una delle streghe più dotate per la sua età . Nonostante avesse solo diciannove anni, aveva la forza necessaria per affrontare i pericoli che stavano irrompendo fuori, nel mondo reale.
“Ci ferma il fatto che sono impossibili da trovare! Si nascondono bene e purtroppo sono sempre ad un passo avanti a noi! C’è stata l’ennesima sparizione di uno dei Membri dell’Ufficio Misteri e noi non sappiamo da dove iniziare le ricerche! Purtroppo è cosi Evans, questa è la triste realtà!”. Moody si era alzato, e aveva rivelato verità oscure e difficili da ammettere. Voldemort e i suoi seguaci si erano rafforzati e stavano avanzando con gran facilità, a differenza del Ministero che non sapeva dove iniziare e come poter frenare l’ascesa di questo mago Oscuro e Potente. Lily rimase in silenzio, assorbendo la pesante rivelazione e non sapendo come ribattere . Si gettò una mano nei capelli rosso fuoco, come per cercare un aiuto che non giunse. Moody si sedette nuovamente e gettandosi una mano in viso, per coprire il volto di tristezza che lo attraversò , congedò una delle sue migliori Auror.
 
 
 
                                          ******
 
 
 
Angy aveva appena chiuso il Bistrot. Quella giornata era rimasta sola a gestire tutto, Sonya era ancora sotto Schock e lei non se l’era sentita di costringerla ad abbandonare il suo capezzale e stressarsi con il lavoro. Ciò che era successo due giorni prima non aveva avuto le spiegazioni opportune. Lily e gli altri non si erano fatti vivi e quindi lei non aveva potuto porgere le domande che tormentavano ancora la sua mente. Era successo tutto troppo in fretta. Quell’uomo incappucciato non era stato solo un semplice maniaco, lei aveva notato un qualcosa di strano, un qualcosa di non umano. I graffi di Sirius non erano semplici graffi, la pelle era stata lacerata del tutto , come se artigli affilati avessero premuto contro la schiena fino a strapparla. Poi quei nomi, Dissena qualcosa, un certo Silente che aveva professato l’arrivo di un oscuro periodo. E poi quella cicatrice sul Braccio di Sirius. Era familiare. Gia aveva visto un taglio del genere. Cosa stava accadendo intorno a lei ? Quei ragazzi le nascondevano qualcosa, e lei era ostinata a scoprirlo, o almeno ci avrebbe provato.
Guardò l’orologio a pendolo, Lily le aveva dato appuntamento dopo la chiusura per stabilire come sarebbe stata la torta. Ma non arrivò. Angy aspettò ancora un’oretta. Forse era stata trattenuta a lavoro. Poi pensò che non conosceva che lavoro facessero. In verità non lo aveva mai chiesto perché fino ad allora non si era mai interessata davvero. Ma adesso, sembrò che ogni cosa avesse la sua importanza. Se Lily fosse arrivata quella sera l’avrebbe messa sotto inchiesta e le avrebbe estrapolato tutte le informazioni che avrebbe reputato utili per farle capire alcune cose.
Un tonfo alla porta la destò dai suoi pensieri. Qualcuno aveva bussato. Angy rimase per un attimo titubante. Si sporse per capire chi fosse,ma riuscì a vedere solo una sagoma. Forse era Lily, ma dalla fisionomia non le sembrò lei. Per un attimo temette in qualche altro maniaco pronto all’attacco. Si armò di un cucchiaio di legno e furtivamente si avvicinò alla porta. Per un attimo si sentì ridicola, cosa avrebbe potuto mai fare con un cucchiaio di legno?. Abbassò quell’arma inutile e aprì la porta. Sirius era fermo sull’uscio, con dipinto in volto uno sguardo torvo, sguardo che attraverso anche Angy. Entrambi non tanto entusiasti di quella situazione.
“Non dirmi che Lily ha mandato te…” Disse lei, gia conoscendo la risposta.
“Se vuoi non te lo dico, ma è cosi. Era impegnata con altro, e mi ha dato il compito di supervisionare il tuo lavoro…” Disse lui entrando senza attendere l’invito della proprietaria.
“Fa come se fossi a casa tua…” Ironizzò lei, sottolineando quel gesto privo di educazione.
“Va bene…” Gettò la giacca su una delle sedie accanto ai tavolini e si accomodò su una di esse, poggiando i piedi sul tavolo dove appoggiò un enorme libro rilegato in pelle .
“E questo cos’è?” Chiese lei guardando quel libro con riluttanza.
“Sono solo alcune informazioni e alcune dritte. Lily vuole seguire la tradizione, ma vuole qualcosa di particolare bla bla bla… mi ha detto tante di quelle cose che adesso non ricordo” Sirius cercò di spiegare e di dare le giuste indicazioni che Lily gli aveva , accuratamente riferito, ma lui, come il suo solito, le aveva completamente dimenticate. Ricordava parole come “Fiori”, “Panna”, “Nastri” e altro , ma non ricordava in quale contesto posizionarlo.
“Vatti a fidare…” Sussurrò Angy, continuando a sostenere fieramente le sue idee . Aprì l’enorme libro e guardò le varie foto che Lily, saggiamente, si era preoccupata di fornirle. Ad ogni foto, inoltre c’era una spiegazione dettagliata del perché avrebbe voluto quella combinazione di colore e ingredienti. I primi Venti minuti furono persi cosi, in silenzio, mentre Sirius si dondolava pericolosamente sulla sedia e Angy che leggeva i vari appunti. In venti Minuti Angy capi che, non doveva utilizzare colori come il Verde e argento, per motivi risalenti al periodo scolastico. La panna era un ottimo ingrediente da abbinare con il cacao, e la combinazione di colori perfetta sarebbe stato il viola e il lilla.
“Bene, posso mettermi a lavoro…” Concluse Angy chiudendo il libro in un tonfo che fece quasi cadere Sirius.
“Ottimo, posso andare?”. Sirius si alzò dalla sua postazione , diretto all’uscita. Ma Angy lo fermò per una manica.
“No. Insomma, non ti va di stare qui?”. Angy si morse la lingua per ciò che disse. Sirius la guardò allibito e incredulo di ciò che il suo udito fu costretto a captare. Quella proposta lo allettava molto, ma la motivazione forse gli avrebbe fatto cambiare idea.
“Hai paura di rimanere sola! “ Quell’affermazione suonò più come un’accusa. Angy abbassò lo sguardo e arrossendo leggermente annui con il capo.
“Dovrei lasciarti sola per il modo in cui mi ha trattato!”
“E fallo, però mi avrai sulla coscienza a vita!”. Angy si alzò e si diresse in cucina, sperando per un attimo di essere seguita. Cosa che accadde.
“Lo faccio solo perché ho avuto un’educazione nobile. E le donne vanno trattate con dolcezza e amore…” Nonostante le avesse pronunciare di sua spontanea volontà  Sirius non credeva a quelle parole anche perché la sua educazione non era basata certo su quello. La famiglia Black era propensa verso altri tipi di insegnamento, come il rispetto per la razza Purosangue e il disprezzo verso coloro che avrebbero potuto imbrattarla. Essere scappato a sedici anni fu l’unico atto di cui andava fiero. Aveva lasciato tutti navigare nelle loro sciocche convinzioni , rinnegando il suo status di Purosangue ed essere cancellato del tutto dall’albero Genealogico.
“Vorrei crederci, ma qualcosa mi dice di non farlo…” Angy gia era partita all’opera. Nonostante fosse molto tardi, il lavoro doveva iniziare subito, anche perché prima di fare la torta originale, avrebbe fatto dei prototipi, che Lily avrebbe assaggiato e poi avrebbe scelto quella giusta.
“Smettila di fingere di non essere interessata a me. Ti piace solo l’idea di rimanere sola qui, al buio, tra i tuoi dolci e i tuoi ingredienti, in mia compagnia…senza nessuno che possa interromperci ….”Sirius si allungò sul piano di lavoro , avvicinandosi nuovamente al viso di Angy.
“Lasciami lavorare…” Sussurrò lei, fingendo freddezza, ma sentì le guance andarle a fuoco, cosa che notò anche Sirius.
La guardò , osservandone i lineamenti, dal quale non riusciva a staccare gli occhi . Le prese un riccio e iniziò a giocherellarci. Lei lo lasciò fare. Era piacevole quella compagnia, soprattutto quando rimaneva in silenzio. Rimasero cosi quasi per tutta la notte. Lei che si perdeva nel suo lavoro, nel combinare gusti colori e sapori, e lui che la guardava fare tutto ciò. Sirius si perse nuovamente in quei gesti, che gia una volta aveva apprezzato, e notò che anche lei, nell’essere osservata, si imbarazzò come quella volta. Ma questa volta lui era se stesso, era umano e non era nascosto dietro la sua forma animale. Non notarono il tempo che passò . Non notarono l’ora tarda che arrivò. Non notarono la stanchezza. Non notarono nulla di ciò. Il tempo era fermo, immobile, le lancette non scorrevano, e i secondi divennero ore. Tutto era silenzioso, le parole avrebbero potuto rovinare ciò che i gesti stavano creando. Sirius sembrava un bambino curioso di scoprire nuove cose, con il mento poggiato tra le braccia sul banco da lavoro. Nessun ricordo che poteva assomigliare a quell’attimo gli venne alla mente . Sua madre non si era mai prodigata nel fare un gesto del genere. Non si era mai preoccupata di fornire sia a Lui che a suo Fratello un amore fatto di pasta frolla e gocce al cioccolato. Poi gli venne alla mente sua cugina Andromeda, la sua adorata cugina, che come lui aveva abbandonato tutto per amore, aveva lasciato l’onorevole famiglia per amore di un Babbano, e ricordò quel momento. Un momento simile, un momento in cui lei, per la sua adorata Ninfadora aveva sporcato un’intera cucina, per prepararle una torta enorme, solo per vederla felice. Solo per vedere il sorriso amorevole di quella bambina dai capelli frizzanti. Anche lui era stato spettatore di quel gesto amorevole, ma non era mai stato protagonista, e per un attimo volle esserlo. Angy si scostò un riccio che, ribelle da tutti gli altri, si intromise nella sua visuale e sporcò il bellissimo viso. Nonostante ciò Sirius non smise di guardarla. Azzardò un movimento con la mano. Le passò il pollice sulla guancia . Angy si voltò , scostandosi dai suoi pensieri e ritornando per un attimo alla realtà.
“Avevi sporco sulla….” Giustificò quel gesto con semplicità, non riuscendo a completare la frase, e senza aggiungere altro si perse nuovamente il quei movimenti.
 
 Angolo Posta:
Eccomi quaaa puntuale come sempre!!!.... Vi starete chiedendo sicuramente dove lo trovo il tempo per postare un capitolo al giorno...Bhe, vi dico solo che sono le 03:29 e io sono ancora sveglia! La notte porta consigli e ispirazione, quindi io aspetto il calar delle luci per far partire lo spettacolo!....Comunque, in questo capitolo c'è l'apparizione di un certo JOE!...naturalmente non poteva mancare il presunto RIVALE in amore, ogni storia ne ha uno e certo questa non poteva essere l'eccezione. Forse è frivola come cosa, ma a me piacciono questi binomi amorosi, dove la scelta è ovvia, ma comunque danno un pizzico in più alla vicenda! Per quanto riguarda il mondo magico, da quel che si legge si capisce che Voldemort è in ascesa, e l'attacco a Sonya, l'amica di Angy non è certo un caso....va be , non voglio anticiparvi nulla, altrimenti non seguite nulla più!!!!.... :D ...Ed ora passo ai ringraziamentii , e come sempre voglio ringraziare tutteee/i ...... Chi leggeee, chi commenta e anche chi non è interessata, comunque siete li a perdere tempo nel leggere e vi ringrazio comunque!!!!...... Spero di ricevere altri commenti e suggerimenti!!!...... Fate sentireee cosa avete da direee io non mi offendo! Partite anche con le criticheee! Non vi preoccupatee!!!!! Un bacio a tuttiii!!! Con affetto
SFIAMMELLA!

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** -Ninth Chapter- ***


-Wonderful Life is while you’r in the World-
-Ninth  Chapter-
 
 

 
Lily fissò la sua immagine riflessa, e non potè fare a meno di notare i mille difetti . I capelli erano troppo tirati, la pelle troppo pallida, e il trucco troppo marcato. I suoi occhi verdi erano in netto contrasto con i colori argentei dell’abito, e il corpetto stringeva troppo sui fianchi accentuandoli . Non smetteva di guardarsi e la tentazione di strapparsi tutto era forte. Quell’abito lo aveva scelto con cura, ed era stata sicura , fino a quella mattina, che fosse perfetto. Ma adesso, che lo aveva indosso, adesso che stava per percorrere la navata , tutta la sicurezza la stava abbandonando. Il velo sul capo le copriva le spalle , troppo magre, che aveva deciso di lasciare scoperte. Nonostante fosse Dicembre, c’era un bellissimo sole, e di questo doveva ringraziare Sirius, che aveva modificato l’atmosfera, beccandosi l’ennesimo rimprovero. Ma lo aveva fatto per rendere quel giorno perfetto, giorno che stava per essere rovinato dalle sue paranoie. Improvvisamente la porta si spalancò e nella stanza irruppe Sirius. Indossava il suo abito in modo perfetto, tra le mani stringeva un calice colmo di Champagne, e appena vide la sposa non potè che rimanere folgorato da tanta bellezza.
“Sei uno schianto Lily” Esclamò avvicinandosi a lei e stringendola tra le braccia. Lily lo guardò, e il suo sguardo fu come una liberazione. Scoppiò a piangere. Un pianto che rovinò il trucco accurato, un pianto liberatorio, che sconcertò Sirius.
“Non volevo …Non avevo intenzione…” Sirius non sapeva cosa fare. Non sapeva come calmare quel pianto frenetico.
“Sirius, non è colpa tua…Tu non c’entri niente! Sono … IO….” La voce era rotta dai singhiozzi di quel pianto senza senso.
“Lily siediti e cerca di calmarti…” La prese per le spalle e la fece accomodare sul divano . Posò il bicchiere di Champagne per dedicarsi all’amica persa in quella crisi pre-matrimoniale.
“dovrebbe essere il giorno più bello della mia vita e invece….Sono orribile. James non si presenterà. Non vorrà più sposarmi…. Ho bisogno di bere…” Cercò di prendere il bicchiere di Champagne ma Sirius la fermò in tempo. La fece voltare e la costrinse a guardarlo.
“Stai delirando! James gia è li che ti aspetta, e non mi crederai , ma è in ansia come te. Ha le tue stesse paure, ha paure di non essere alla tua altezza. Ma voi vi state sposando per togliervi queste paure. Dovete sorreggervi e cancellare ogni dubbio che avete l’uno dell’altro.  Non sei orribile, sei stupenda! Se non fossi la moglie del mio migliore amico, ci proverei volentieri con te” . Quel commento finale aveva strappato un sorriso alla sposa in crisi e il pianto era terminato. Si asciugò le lacrime con il fazzoletto che Sirius le porse e tornò a guardarsi allo specchio. Il trucco era del tutto sciolto, e lei non sapeva come sistemare quel disastro.
“Ho fatto l’ennesima cazzata…” Si disse. Sirius l’affiancò .
“Secondo me dovresti toglierti tutto questo trucco, sei più bella senza…” La dolcezza che stava mostrando in quel momento non era da lui, era spiazzante . Ma Lily accettò con piacere quel consiglio, e si tolse i resti di quel lavoro che aveva occupato gran parte della mattina.
“ Petunia non è venuta?”. Quella era una delle domande che l’avevano tormentata per tutto il periodo dei preparativi e quella mattina ci sarebbe stato il responso finale. Aveva invitato i suoi genitori , compreso Petunia, sperando di vederli almeno in quel giorno cosi importante per lei, ma dallo sguardo che Sirius le rivolse, constatò che la loro assenza avrebbe reso quel giorno non perfetto come lei aveva sperato.
“Ovviamente…” Sussurrò , perdendosi nuovamente nel baratro della disperazione. L’ennesimo sguardo di Sirius le fece capire che non solo la loro assenza  le avrebbe rovinato in parte quel giorno tanto importante.
“Non aspettavo nemmeno la SUA di presenza…” Singhiozzò lei, riferendosi al suo caro amico, ormai perso per sempre. Sirius strinse i pugni non sopportando quella situazione. Era un giorno importante per tutti, soprattutto per lei, e non se lo sarebbe potuto godere a pieno  a causa di idioti che non avevano apprezzato una persona tanto adorabile.
“Non potrà essere la stessa cosa. Ma ti prometto che la loro assenza non sarà motivo della tua tristezza. Remus ti accompagnerà all’altare, io cercherò di sostituire quell’amico che ….. Ha preferito perdere la tua amicizia , piuttosto che starti accanto e godersela a pieno. Non permettere a questi stupidi di rovinarti il giorno più importante della tua vita. Fa che loro rimpiangano tutto questo. Va li, e mostra il tuo sorriso più bello, va li e corona il sogno che tu e James avete per anni sognato insieme! Ti voglio bene Lily e non voglio vedere una sola lacrima scendere dai tuoi occhi, a meno che non sia di gioia!”. Lily guardò quel ragazzo, che riusciva sempre a lasciarla di stucco. Un attimo prima era Sirius Black , frivolo ragazzo, senza un cuore, senza un’anima, e un attimo dopo era Sirius Black, l’amico fedele, la spalla solida su cui appoggiarsi nel momento del bisogno, la mano che ti tirava su, fuori dal baratro di tristezza.
“Va bene….” Sussurrò lei, armandosi di quel sorriso che aveva descritto l’amico, e gettandosi alle spalle ogni paura, e ogni paranoia. Si specchiò nuovamente e questa volta non vide le imperfezioni, ma vide il suo futuro. Il futuro che avrebbe condiviso con James.
“Io vado, James si starà chiedendo dove il suo testimone si sia cacciato. A dopo”. La baciò affettuosamente e si diresse alla porta ma prima di andare Lily lo fermò-
“Sirius…Grazie”
“Dovere…” Si sorrisero e poi lui la lasciò nuovamente, questa volta con una carica diversa.
 
 
                                                    *****
 
 
“Siamo schifosamente in ritardo” Angy non riusciva a muoversi. L’abito era troppo lungo e la torta era enorme e pesante. Sonya era ancora alle prese con il trucco ed Angy non aveva idea di come raggiungere il matrimonio, senza imbrattarsi di Vaniglia e cioccolato Bianco.
“Calmati ANGY… il matrimonio è alle tre, sono solo le due e mezza”. Sonya sembrava tranquilla. Per lei il tempo era un optional, viveva tutto in relazione a se stessa. Fin quando non sarebbe stata pronta non sarebbero uscite da li.
“Hai la minima idea di come portare questa torta? Sonyaaa Guardami”. Era fuori di se, l’indifferenza di Sonya , in una situazione critica come quella,  era snervante e lei era in ansia. In ansia per cosa poi? Era un semplice matrimonio…si un semplice matrimonio , con semplici invitati. O no? Sirius era un semplice invitato? Si, era un semplice invitato, con gli occhi e il sorriso più bello del mondo, ma era pur sempre un semplice invitato.
“Calmati! Ho chiamato Joe, ci accompagnerà lui con il suo furgoncino…” 
“Spero per te che sia abbastanza grande da mettere questa COSA”. Non aveva mai definito un suo lavoro una “Cosa “, ma in quel momento nulla le importava. Era nervosa e guardandosi allo specchio notò quanto male le stava quell’abito. Aveva scelto il colore che , per lei le stava meglio. Il turchese era in netto contrasto con la sua pelle scura. I capelli erano stati raccolti, lasciando liberi qualche ciocca ribelle, e per il trucco..Non aveva avuto bisogno di perdere tutto quel tempo. Un filo di trucco era bastato per renderla  presentabile. Si guardò per l’ultima volta, poi fu distratta dalla porta che si spalancò . Sirius entrò , mostrandosi in tutta la sua eleganza. Il Tight  sembrava essere fatto apposta per lui, e il modo in cui lo indossava, era di una naturalezza che pochi possedevano. Sembrava a suo agio in quell’indumento. Sonya lasciò perdere il trucco e ,  cercando di mettersi in mostra, raggiunse i due. Sperò di essere notata come Angy fu notata da lui. Ma non ci riuscì. Purtroppo constatò che quegli occhi meravigliosi erano puntati solo su di lei. Ritornò di malavoglia ad occuparsi del trucco.
“Ciao…” Angy lo salutò timidamente, sentendosi tremendamente a disagio. Lei a sua differenza, non era naturale nell’indossare quell’abito, che le fasciava troppo la vita ed era troppo lungo.
“James mi ha detto di correre qui e portarti al matrimonio” . James  gli aveva affidato il compito di ritirare la torta e la sua creatrice, non calcolando che Sirius sarebbe andato in moto e che la creatrice sarebbe stata accompagnata dall’amica.
“SI, ma c’è un piccolo problema…. Non so come trasportare la torta” Angy indicò la sua creazione, alle sue spalle. Sirius la guardò e trovò la soluzione di quel problema, soluzione che abolì, Angy era una babbana, e smaterializzare la torta d’avanti ai suoi occhi avrebbe causato un’ulteriore problema. Inoltre Angy nelle ultime settimane aveva cercato più volte di far parlare Lily e gli altri per quanto riguardava ciò che era accaduto all’amica, non ricevendo nessuna risposta ovvia.
“Ti ho detto che Joe si occuperà del trasporto… dovrebbe arrivare a momenti” Sonya uscì nuovamente dal retro del Bistrot, questa volta finalmente pronta, e questa volta, con il suo intervento riuscì a ricevere una minima attenzione da parte di Sirius.
“Chi è Joe?”. Non sapeva se realmente fosse interessato a conoscere il proprietario di quel nome, ma la domanda gli uscì spontanea.
“è un AMICO di Angy”. Sonya sottolineò la parola “Amico”, scoccando all’amica un occhiata maliziosa. Se Sirius avesse compreso che Angy aveva questa amicizia “speciale” , forse l’avrebbe smesso di guardarla in quel modo, e forse si sarebbe concentrato su di lei. Sirius aggrottò la fronte e guardò Angy, con aria, che lei osò definire, di rimprovero.
Lei arrossì, e rivolse un’occhiataccia all’amica che aveva dato quell’informazione non solo per rispondere alla domanda del ragazzo.
La porta si spalancò nuovamente e apparve la figura di Joe. Sirius lo guardò torvo, riconoscendo in lui il ragazzo che aveva portato ad Angy il fascio di fiori, il giorno dell’aggressione.
“Eccomi ragazze, c’è il furgoncino qui fuori , pronto per portarvi a destinazione” . Esclamò lui , ignorando del tutto Sirius. La sua attenzione era completamente rivolta all’amica, che squadrò per bene, non tralasciando alcun particolare .
“Wuaho…Angy sei…. FANTASTICA”. Quel commento provocò troppe reazioni. Sirius sentì un pugno allo stomaco, Angy arrossì, e Sonya ne approfittò per fiondarsi su Sirius, aggrappandosi al suo braccio. Felpato le rivolse un occhiata torva, ma ciò non la demoralizzò . Rimase salda a lui.
“Angy e Joe porteranno la torta, mentre Sirius accompagnerà me “ . Stabilì le coppie che avrebbero raggiunto il matrimonio e senza attendere la risposta di nessuno dei presenti trascinò Sirius fuori il Bistrot.
“wuahooo che moto Sirius”. Angy sentì il gridolino di eccitazione dell’amica e si sentì infastidita da quel comportamento frivolo. Non poteva perdersi certo per una semplice moto. Era una moto, nulla di più. Joe aiutò Angy a trasportare la torta nel furgoncino Hippy di sua proprietà. Sirius era gia pronto a partire, con Sonya che lo stringeva forte. La lunga gonna senape era stata alzata e mostrava le lunghe gambe della bionda. Sirius sembrò non farci caso, ma Angy si. Era il solito comportamento dell’amica per mettere in mostra la sua bellezza.
“Prego Signorina” Joe le aprì la porta elegantemente, e la fece accomodare al posto passeggeri. Sirius guardò quella scena disgustato da tutte quelle buone maniere che vide insensate e sciocche. Un uomo, per il canto suo, non doveva comportarsi in quel modo. Essere Rude, quello era l’ingrediente giusto per far cadere una donna ai tuoi piedi. Sirius guardò per l’ultima volta Angy, che non gli rivolse un solo sguardo. Era troppo concentrata a sorridere a quel bamboccio ossigenato. Diede voce al motore, accelerò , e senza aspettare che anche il piccolo furgoncino potesse mettersi in moto, sfrecciò via.
“Mangiati la polvere Babbano da strapazzo”. I pensieri di Sirius non divennero parole, ma i suoi atteggiamenti fecero comprendere a Joe che non aveva alcuna simpatia nei suoi confronti.
“Chi è il tipo?” Chiese Joe, introducendo la chiave e partendo verso la destinazione spiegatagli da Sonya quella mattina.
“Il tipo è il testimone dello Sposo…” Rispose Lei, perdendo del tutto di vista la moto sparita nel traffico Londinese. Erano spariti, superando addirittura le macchine accalcate tra di loro.
 
 
 
Il sole splendeva trionfante, illuminando il paesaggio che si estendeva agli occhi dei presenti. Il prato inglese era ricoperto da un lungo tappetto bianco, che fungeva da percorso che conduceva ad un gazebo occupato da sedie drappeggiati con nastri e combinazioni floreali, dove gli invitati avrebbero preso posto. Il sacerdote attendeva impaziente l’arrivo di tutti gli invitati, compreso il testimone dello sposo che tardava a raggiungerli. James non smetteva di guardare il cielo, come se si aspettasse che Sirius li avesse raggiunti dall’alto. Gli invitati presero posto, accomodandosi e attendendo con ansia l’inizio della cerimonia. Alice, la testimone di Lily guardava James che più volte le rivolse uno sguardo colmo di ansia. Remus , intanto posto all’entrata di quell’enorme giardino, pronto ad accompagnare la sposa. Quel compito gli era stato affidato da Lily stessa, e lui si era sentito più che onorato. Si era sempre rivolto a lui come ad una figura da prendere in esame, e anche in un momento cosi importante della sua vita, lo aveva preso in considerazione, per farsi condurre verso quel cammino che gli avrebbe cambiato la vita. Un rombo di motore fece voltare tutti, e un sospiro di sollievo uscì dalle labbra di James. Sirius era arrivato. Si era fatto attendere, aveva tardato, ma per fortuna era arrivato a destinazione. Entrò nel giardino con il fiatone, e rivolse a James uno sguardo colmo di scuse. Fu seguito da Sonya,  con i capelli ormai arruffati a causa del vento, e Angy che , aiutata da un ragazzo biondo, Portavano l’enorme torta che fu posizionata al centro dei tavoli posti al centro di quell’enorme giardino.
Sonya, Angy e Joe, rimasero a fissare quel luogo, che non avevano mai visto prima . Inoltre inusuale , dato che si trovavano al centro della città e non si vedevano auto ne alcuna incontaminazione urbana.
Sirius affiancò l’amico che gli rivolse un occhiata colma di ansia. Non riusciva a parlare. Aveva le labbra serrate. Un debole sorriso le incurvò per un attimo per poi ritornare una linea dritta, senza forma. Il sacerdote si rivolse a James.
“Possiamo iniziare?”. Un cenno con il capo, e la piccola orchestra ai lati dell’altare iniziò ad intonare la Tipica Marcia Nuziale. James , come tutti i presenti si voltarono a guardare l’ingresso, dove Lily apparve magicamente. Solo in quell’attimo le labbra di James trovarono spazio in un sorriso che circondò l’intero volto del ragazzo, rimasto folgorato da tutta quella bellezza. L’abito le stava d’incanto. Le fasciava quel corpo perfetto, che non aveva segreti per lui, ma che comunque continuava a trovare irresistibile. I bellissimi e morbidi capelli rosso fuoco erano stati raccolti in un delicato chignon fasciato , che metteva in mostra il bellissimo viso, poco truccato, dove i suoi bellissimi occhi illuminavano l’intero volto. Era bellissima e tutti i presenti non riuscirono a toglierle gli occhi di dosso. Anche Angy rimase a fissarla allungo. Non aveva mai visto tanta semplicità e tanta bellezza nello stesso momento. Le venne naturale fissare James, che sembrò rapito, come se la vedesse per la prima volta. Come se i suoi occhi non avessero mai visto una cosa tanto bella. Poi il suo sguardo sembrò rapito e si puntò su Sirius, unico tra i presenti a non guardare la sposa. Erano rivolti a lei. La fissava come tutti fissavano Lily. La scrutò allungo prima di rivolgersi nuovamente alla protagonista di quel giorno. Un debole strato di rossore colorò le guance di Angy, e un senso di piacere la invase.
Remus la prese per un braccio e sorridendole la condusse verso la navata.
“Emozionata?”. Le sussurrò piano, dolcemente.
“Si…Molto”. Rispose lei, stringendo il braccio dell’amico.
“Dopo voglio un ballo… Me lo merito”.
“Certo, anche tutto il giorno se vuoi”. Erano giunti, Remus la baciò teneramente sulla guancia, prima di affidarla a James, che le prese delicatamente per mano e la mise accanto a se.
“Sei bellissima…” non riuscì a non sussurrarle quelle parole. Avrebbe voluto baciarla, ma dovette attendere prima di farlo.
Il sacerdote iniziò il lungo canto religioso, non comprensibile per i presenti non abituati ad un matrimonio Babbano. Intonò preghiere e benedì i presenti. Poi passò alle fedi nuziali, le benedì e le porse agli sposi, che attaccarono con le promesse.
“Io, Lily Evans, prendo te, James Potter, nel sacro Vincolo Del Matrimonio e prometto di amarti, onorarti finche morte non ci separi…” Lily, con voce tremante diede la sua promessa, baciò l’anello e la mise al dito del marito.
“Io, James Potter, prendo te, Lily Evans , Nel sacro Vincolo del Matrimonio e ti prometto che adesso, domani , sempre e per sempre ti amerò come ti ho amato il primo giorno. Non faccio questa promessa solo perché mi è dovuta, ma perché il mio cuore è convinto e sa che il mio amore non cambierà per te. Sei la cosa più bella che io abbia mai avuto, sei la persona che ho sempre desiderato al mio fianco e non ci sarà attimo o memento in cui tu ti pentirai di avermi preso in marito, perché ogni giorno sarò pronto ad onorare questo legame. Io e te, nella vita e dopo. Ti onorerò anche oltre questa vita, perché non voglio nessun altra accanto a me…”          Quel discorso fuori programma emozionò i presenti, e la sposa soprattutto, che iniziò a piangere, ma come promesso a Sirius, quelle lacrime erano di gioia. James baciò la fede e la mise al dito di Lily, che senza attendere il permesso del sacerdote , saltò al collo di James e lo baciò. Applaudirono i presenti di fronte a quella dimostrazione di vero amore. Angy non potè che unirsi a loro. Aveva le lacrime agli occhi, quel discorso aveva toccato anche lei. Sirius saltava di gioia. E quando i due sposini si staccarono li abbracciò .
 
Gli invitati furono sistemati ai tavoli apparsi improvvisamente al centro del prato, e Sonya e Angy si accomodarono ad un tavolo in compagnia di alcune donne e uomini dagli abiti stravaganti.
“Chi sono ?” Chiese Sonya in un sussurro, sforzandosi di essere indifferente di fronte ad individui del genere.
“Ne sono inconsapevole quanto te…” Rispose lei, versandosi da bere, e nascondendosi dietro al calice di cristallo. Ogni cosa era stata messa al punto giusto. Le decorazione erano intonate bene tra di loro, e il caldo sole rese la giornata piacevole. Sembrava essere inoltrata la Primavera.
Improvvisamente un tintinnio fece voltare i presenti verso il tavolo occupato dagli sposi e dai Testimoni. Sirius si era alzato in piedi e aveva attirato su di se l’attenzione di tutti. Sonya sorrise nella sua direzione. Ma non fu ricambiata.
Si schiarì la voce, prese il piccolo biglietto che Remus aveva accuratamente scritto per lui e si preparò a leggerlo, ma qualcosa lo fermò . Due occhi, due incredibili occhi che lo fissavano. Erano li, pronti a guardarlo , pronti a seguire quel discorso. Ci fu un attimo in cui nessuno parlò, attimo che fu rotto subito da Sirius, che decise di seguire la linea dei suoi pensieri, e non quella di qualcun altro. Ripose il biglietto e prese il calice tra le mani . Fece un sorso, un sorso di incoraggiamento.
“Cari Ospiti, Permettetevi di darvi un cordiale benvenuto a questo ricevimento di Nozze. Siamo tutti qui per festeggiare questa nuova coppia di Sposi , James e Lily. “ Un nuovo applauso ripartì nella loro direzione che si interruppe quando Sirius riprese il discorso.
“Oggi è un giorno importante per James, e non so per quale oscuro motivo ha scelto me come testimone. Quindi sono anche in dovere di tenere un discorso in loro onore. James e Lily…che dire di loro…
Posso osar dire che sono la prova vivente che in questo mondo c’è ancora qualcuno in grado di amare. Si, perché loro sono la prova di quel qualcosa che non tutti hanno la fortuna di incontrare. Io sono sempre stato scettico dell’amore,  e lo sono ancora oggi, soprattutto quando vedo il mondo come sta andando, ma nell’attimo in cui penso questo, una vocina nella mia testa mi fa pensare a loro due. A James e Lily ed è  li che inizio a rivalutare le mie convinzioni. Basta guardare gli occhi di James per capire quanto amore li lega. Quello sguardo è lo stesso di nove anni fa . Quando questo malandrino li puntò sul viso più bello di tutta Hogwarts . Ricordo ancora le sue parole quando vide Lily , mi disse
Sirius lei è l’unica donna che amerò per tutta la vita.Fu come una promessa, una promessa che mantenne. Ha amato solo lei, per sette anni, non demordendo, non lasciandosi abbattere dai mille rifiuti. Per sette anni ha amato e quando lei gli diede quel pizzico di possibilità, l’amò ancora di più , in modo da non farla andar più via. La strinse a se, e la legò al suo cuore e adesso sono qui, si sono promessi amore eterno, si sono scambiati promesse e Lily- Si voltò verso l’amica con gli occhi che le luccicavano di gioia- Se ti ha fatto questa promessa, se ti ha promesso di amarti per tutta la vita, posso assicurarti che sarà cosi. So che James sarà sempre li a farti sorridere, so che James sarà sempre li pronto a darti tutto l’amore di cui tu avrai bisogno. James sarà la tua forza e tu sarai la sua…. James- guardò l’amico che sorrise fiero di lui, e fiero di quelle parole che stava dedicando a lui e Lily - sei stato la mia famiglia per tanti anni e mi hai insegnato che non bisogna mai arrendersi, non bisogna mai perdersi di fronte ad un ostacolo, ma bisogna trovare la forza di scavalcarlo. Ringrazio queste due persone , che mi hanno amato, e che mi hanno insegnato una cosa importante: Non lasciarti sfuggire ciò che ami davvero , lotta, fino all’estremità delle forze e fa che sia tua. Combatti , fatti male se è necessario, ma non fartela portare via….James , Lily vi auguro tutta la felicità di questo mondo. Meritate di essere felici ! Auguri!...E adesso , dopo questo discorso smielato, scatenatevi ospiti bevete fino a domani e fate l’amore!”. Naturalmente Sirius aveva mantenuto un comportamento troppo serio e rigido troppo allungo. Il finale doveva avere un pizzico del suo stile. James lo abbracciò forte, ringraziandolo.
L’orchestra iniziò ad intonare musica da sala e molti dei presenti si gettarono in pista. Remus prese Lily per mano e si lanciò nel primo ballo che l’amica gli aveva promesso. Sirius, dopo l’ennesimo sorso di Champagne, si indirizzò verso quel tavolo, da cui non aveva staccato gli occhi per tutto il tempo del discorso. Avrebbe ballato con lei, avrebbe ballato e non si sarebbe fatto frenare da nulla. Si avvicinò, porse la mano e le parole gli morirono in gola quando a stringerla non fu lei ma Sonya, che lo trascinò nella sala e si perse tra le sue braccia. Angy li vide ballare, e per un attimo ebbe la tentazione di abbandonare il ricevimento.
Quei sentimenti erano inusuali, non era da lei rimanere in disparte e non divertirsi. Era stata invitata e non poteva starsene seduta li, con il calice colmo di liquido frizzante e un peso allo stomaco. Doveva gettarsi anche lei in pista e ballare, ma non sapeva con chi.
“Angy, vuoi ballare?”. La voce di Remus la distolse dai suoi pensieri. Aveva lasciato Lily nelle braccia di James, e vedendola sola , da gentiluomo ,si era avvicinato a lei.
“Certo!” Rispose lei e lo seguì al centro della sala.
“Sono tutti un po’ strani qui…” Angy espose quella sua osservazione.
“Diciamo che ci piace circondarci di amici particolari” Disse lui, non biasimando la ragazza che essendo babbana,era rimasta un po’ basita di fronte ai maghi e alle streghe che erano accorse al matrimonio di James e Lily.
“Quello chi è?” Chiese Angy indicando con lo sguardo un uomo tarchiato, dal viso attraversato da innumerevoli cicatrici e dalla voce burbara.
“è Alastor Moody… è il capo di James , Lily e Sirius” Spiegò Remus individuando il soggetto che aveva attirato l’attenzione di Angy.
“Che strano uomo…Di cosa si occupano Lily, James e Sirius?”. Quella domanda arrivò rapida. Angy non voleva farsi scappare l’occasione di scoprire i particolari su quei nuovi amici, che stavano mostrando lati…Misteriosi.
Remus cercò di formulare una risposta rapida che non avrebbe causato un’altra domanda di cui non avrebbe potuto dare una risposta. Esitò per un attimo, non sapeva come spiegare ad Angy il lavoro degli amici, riportandolo in termini Babbani. Cercò aiuto nella sua conoscenza , mediocre, del mondo babbano , ma non arrivò nulla. Ma fu salvato in tempo dall’arrivo di Albus Silente. Vestito con una lunga tunica blu notte si avvicinò ai due, con un sorriso rassicurante dipinto sul volto.
“Remus, mio caro ragazzo!” Esclamò l’anziano uomo abbracciando uno dei suoi ex migliori alunni.
“Professor Silente! È sempre bello incontrarla” Disse lui, ringraziandolo con lo sguardo.
“Madame, non volevo certo disturbarla, ma vedere uno dei miei migliori alunni è sempre un piacere , e non osannarlo sarebbe un affronto”. Silente si rivolse ad Angy che lo guardava incuriosita. Non aveva mai visto un uomo con una barba tanto lunga, con occhiali di quel genere e vestito in quel modo. Era un Mix di stravaganza.
“Oh, non si preoccupi signor…”Cercò di apparire indifferente di fronte all’aspetto strano dell’uomo e porgendogli la mano , cercò di ricordare il nome, appena detto, da Remus.
“Silente, Albus Silente. Preside della scuola frequentata da Remus e gli altri . Lei è la signorina…”
“Angy , Angy Lewis.” Silente le baciò elegantemente la mano e le sorrise dolcemente
“Ha un bellissimo nome signorina. Remus i miei più vivi complimenti…”
“Silente non faccia i complimenti a questo traditore, Angy è con me, e lui mi ha rubato l’accompagnatrice” La voce di Sirius irruppe nel gruppo. Silente si voltò e accolse il suo Malandrino nel cerchio, abbracciandolo. Remus lo guardò torvo, ed Angy arrossì nuovamente. Quel giorno le sue guance stavano andando a fuoco troppe volte.
“Sirius, sempre pronto alla lotta” Esclamò il professore, sorridendo in direzione della dama.
“SI, soprattutto quando la posta in ballo è interessante” Esclamò lui, rivolgendo a sua volta lo sguardo verso Angy, che improvvisamente si sentì troppo osservata e a disagio. Si strinse nelle spalle  e abbassò il capo e per un momento trovò interessante il prato inglese, che osservò più che volentieri, pur di non incontrare lo sguardo insistente di Sirius.
“Remus ti va se prendiamo un po’ di Idromele?” Silente notò gli sguardi di Sirius e afferrò subito la situazione. Remus accettò e lasciò Angy nelle mani di Felpato.
“Ti va di ballare?”. Le mani di Sirius entrarono a contatto con la sua pelle, strinsero delicatamente il mento per farle alzare il volto nella sua direzione. Angy annuì , e un attimo dopo si ritrovò in mezzo alla sala, ferma immobile di fronte a lui.
“Ehi non mordo mica, puoi appoggiarti a me…” Le sussurrò piano, avvicinandosi al suo corpo e poggiando delicatamente una mano sui fianchi e l’altra la intrecciò a quella di lei. Erano incastonate l’una all’altra, salde, e non avrebbero potuto sciogliersi.
Si avvicinò ancora di più a lei, e iniziarono a dondolarsi piano a ritmo di quella musica dolce.
Poi improvvisamente lui le mise una mano dietro la nuca e le sciolse i capelli.
“Cosa…?” Angy ci aveva messo ore per legarsi i capelli in quel modo, ma Sirius la zittì con lo sguardo.
“Sei più bella con i capelli sciolti….Mi piaci di più” Le sussurrò piano all’orecchio, poggiandole nuovamente la mano sui fianchi e perdendosi nei suoi capelli,lasciati cadere sulla schiena.
“Allora ricorderò di portarli sempre legati…” Esclamò lei, sperando di allontanarlo, ma non fu così. Lo sentì sorridere, ma non si staccò da lei. Sembrava essersi incatenato a quel corpo, e lo aveva fatto di sua spontanea volontà.
“Posso accompagnarti a casa?” . Fu una domanda insensata, anche perché la giornata doveva ancora giungere a termine.
“A fine di tutto, posso accompagnarti a casa?” Aggiunse lui, perdendosi nel suo sguardo.
“Non devi riportare a casa Sonya…?” Fece notare lei.
“Non voglio accompagnare Sonya, voglio accompagnare te.. Voglio concludere la serata con i tuoi occhi…” Angy sentì il cuore partire a mille, sentì il viso ardere e sentì lo stomaco fare mille salti.
“Io…” La risposta non riusciva ad uscire dalle sue labbra, sembrò essersi fermata in gola.
“Accetta….” Suggerì lui. E il silenzio di Angy fu come un SI gridato al mondo. 









Angolo Posta:
Ciaooo!! Eccomi con il Nono Capitolo di questa storiaa!!! Il matrimonio di Lily e James! *.* che bellii che sono!!!!.... Mi sono anche divertita a scriverlo anche perchè qui c'è una particolare attenzione ai sentimenti di un pò tutti. Sirius ha dimostrato nuovamente la sua parte romantica e dolce, e non ha esitato nel sostenere l'amica che stava sprofondando in una crisi Pre-matrimoniale. La mancanza dei genitori di Lily è significativa,non lo fatto per pigrizia, ma solo perchè ho sempre immaginato che , non solo Petunia, fosse ostile verso la sorella strega, ma anche gli stessi genitori. Un pò come l'intera famiglia Darlsey per Harry!..... Per quanto riguarda Angy e Sirius...qualcosa è pronta a sbocciare!!! Quindi tenetevi pronti per i seguenti capitolii!!!!.... Ringrazio come sempre chi legge , chi mi segue e chi commenta!!! Vi ringrazio e non la smetteròò mai!!!! *.* ....alla prossimaa!!!
Sfiammella!!

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** -Tenth Chapter- ***


-Wonderful Life is while you’r in the World-
-Tenth Chapter-
 

 
La Luna scintillò fieramente all’imbrunir della notte. Un manto stellato fece sfondo alla cerimonia quasi giunta a termine. Le luci fioche delle candele resero l’atmosfera pacata e tranquilla. La musica si spense pian piano, e pian piano il prato si svuotò, lasciando solo alcuni invitati intrattenersi per gli ultimi saluti. James e Lily, stanchi da quella giornata giunta al suo termine, non trovarono nemmeno più la forza di salutare gli ultimi amici che uscirono di scena. Angy, con i piedi doloranti, si incamminò in cerca di Sonya, sparita molte ore prima. Non aveva notato la sua assenza fino ad allora, rapita dal bel giovane, che per gran parte  di quella giornata aveva ballato con lei, e le era stato accanto. Alcun discorso complesso aveva caratterizzato la sua compagnia, ma solo deboli silenzi e poche parole.
Angy si alzò, e , liberando i piedi doloranti dalle scarpe troppo alte, si incamminò in cerca dell’amica. I         l prato pizzicava, ma la frescura umida era piacevole.
Lo spazio era enorme, e trovare Sonya, ovunque lei si fosse cacciata, sarebbe stata un’impresa impossibile.
“Cerchi Sonya?” Lily , aveva visto Angy spaesata, in cerca dell’amica e l’aveva raggiunta. Il volto era una maschera di stanchezza, e i capelli, dopo un ‘intera giornata tenuti legati saldi alla nuca, adesso le ricadevano morbidi, finalmente liberi. Angy si voltò verso di lei, e notò con piacevole sorpresa , che anche lei era scalza.
“i tacchi rendono la vita difficile a tutti…” Constatò Angy, guardando i piedi nudi di Lily.
“Purtroppo si…è un odio amore che ci lega a loro…” si sorrisero allegramente, come due amiche di vecchia data . Angy , fin da quando aveva avuto il piacere di incontrarla, aveva sentito verso di lei un Feeling , dimostratosi reale. Parlare con lei era piacevole, e ogni suo atteggiamento, e modo di essere, rispecchiavano una personalità forte e determinata, ma anche una dolcezza e bontà rare.
“Non riesco a trovare Sonya, è completamente sparita. Le volevo dire che sarei ritornata a casa con Sirius…e…” Pronunciò per la prima volta quel nome senza sputarlo velenosamente, senza accompagnarlo da un tono di rimprovero o una smorfia. Lily sorrise , nel notare il leggero rossore comparire sulle guance della giovane amica.
“Sonya è con Billius, un fratello di un nostro caro amico, quindi posso assicurarti che è in buone mani. Sono appena andati via. “Lily aveva visto Sonya cinguettare con Billius Weasley tutto il giorno. Avevano ballato e bevuto insieme , avevano deciso di prolungare quella compagnia anche al di fuori del ricevimento. Il sorriso di Lily fu rassicurante, e lo sguardo di Sirius, ancora di più Sarebbe potuta tornare a casa con il cuore tranquillo, senza temere l’ira dell’amica scatenarsi su di lei.
“Ottimo…Cioè volevo dire…”
“So bene cosa volevi dire… Grazie ancora per la splendida torta…. Buona notte, ti porterò un regalino dall’egitto”. Lily l’abbracciò amorevolmente, le scoccò un tenero bacio sulla guancia e raggiunse nuovamente suo marito, che la prese per mano e le dedicò un ultimo ballo. Sirius , salutò gli amici e la raggiunse.
“Andiamo?”. Chiese lui, ricevendo come risposta un leggero cenno del capo, e in un attimo, senza che lei potesse rendersene conto, era persa in strada con Sirius, che le camminava accanto silenziosamente. C’era un leggero vento, era piacevole e fresco, primaverile. Un leggero profumo di fiori di campo li raggiunse. Angy trovò la cosa alquanto insolita, mentre Sirius, non mostrò alcun segno di stupore.
“La mia moto è li…” Il silenzio fu rotto dalla sua voce, pacata e calma, calda e dolce. Incredibilmente diversa da quella che utilizzava di solito. Guardò il punto indicato dal giovane, e per un attimo sembrò intimorita da quella moto enorme e lucida che mostrava impertinente tutta la sua potenza. Non aveva mai visto una moto del genere, era diversa, come diverso sembrava il proprietario.
“Andiamo in moto?”
“Non ti va?”. Chiese lui, fissandola dritto, nel punto dell’anima, nel punto in cui si viene colpiti di più.I suoi occhi sembravano brillare dalla luce della luna, era come se in quel momento una lucentezza diversa avvolgesse entrambi, mostrandoli diversi agli occhi gli uni degli altri.
“Si, certo…” Rispose frettolosamente lei. Sperando di non essersi mostrata troppo fragile.
Senza esitare un attimo il malandrino montò sulla sua “bellezza” e solo quando sentì un lieve peso alle spalle, motè far sentire la voce di quel gioiellino, che rombò fieramente. Angy si sentì sollevare leggermente, per poi risentire nuovamente il terreno sotto le scarpe. Sirius si gettò una mano nei folti capelli corvini , acquistando maggior fascino, e rivolgendole un ghigno, che fece lo fece ritornare nuovamente Black diede gas alla sua moto, e in un attimo Angy si sentì un vuoto allo stomaco, le gambe tremarle e rendersi leggeri. Il vento le tagliava il viso e la vista si sbiadì. Erano tra il traffico notturno, sfrecciarono tra le auto, scansando agilmente tutto ciò che si pose tra loro e la strada. Strinse il corpo di Sirius, sentendo i muscoli flettere sotto lo sforzo di portare quel “mostro”. Il Gilet in maglina era ispido sotto il tocco delle sua mani, e il profumo la colpì, inebriandola.
“Non dirmi che hai paura”. La voce di Sirius la distrasse per un attimo. La raggiunse distorta .
“No…”Mentì lei. Era fin troppo orgogliosa per ammettere di essere tremendamente impaurita. Quella moto sfrecciava troppo velocemente e lei temette più volte di cascare giu. Lui rallentò, avendo notato la nota tremante nella sua voce.
“Dove dobbiamo arrivare?” Chiese lui, notando di non conoscere la strada di casa. Angy non gli aveva spiegato dove lei abitasse, e nonostante lui fosse un gran Mago, non era ancora in grado di leggere nella mente. Forse non lo avrebbe mai fatto. Non conoscere a fondo le persone, scoprirle piano, senza inganni e senza trucchi era la parta più interessante in un rapporto. Angy per lui era una sorpresa, una nuova scoperta ogni giorno, e se avesse solo conosciuto un solo pensiero di lei, ogni cosa non avrebbe avuto più bellezza. Ogni attimo sarebbe stato prevedibile e uguale agli altri. Abbandonare la magia era utile, utile per rendere quella vita più gustosa.
Angy titubò per qualche minuto prima di indicargli la strada. Temeva , temeva quel cambio di atteggiamento nei suoi confronti. Era stato fin troppo dolce per tutto il giorno. Non le aveva rivolto battutine sprezzanti o ironiche, non aveva fatto il casca morto con l’amica ed era stato gentile con lei e gli altri. Forse l’aria da matrimonio non lo faceva ragionare con la sua solita testa. O forse era solo una nuova tattica per arrivare a qualcosa di impossibile. Perché, nonostante lei provasse una forte attrazione fisica nei suoi confronti, non gliela avrebbe mai data vinta, un po’ per orgoglio, un po’ per presunzione e un po’, dovette ammettere amaramente , per paura. Forse quella era la forza maggiore, che incideva su tutto. La paura, paura di essere ingannata. Ingannata da un comune mortale, ingannata da un comune ragazzo che riusciva a mutare con una rapidità sconcertante.
Il vento che le ronzava alle orecchie non le permisero di ascoltare ciò che disse Sirius. Non rispose, ma si strinse più forte a lui, che accelerò ancora, e ancora, fino al punto di non sentire più nulla. La testa sembrava immersa nell’acqua, tutto intorno a lei era ovattato, e la testa leggera, come tutto il resto del corpo. Non seppe quanto tempo rimase con quella sensazione, ma solo quando senti il corpo abbandonare la pressione e le gambe ritornare pesanti, capi di essere arrivata a destinazione.
 
“Allora tu vivi qui?”. Sirius e Angy raggiunsero l’ingresso della rustica e piccola casa. Il quartiere residenziale era tranquillo, e le case erano tutte uguali, conferendo a quel posto un aria seria e cupa. Nussun rumore sembrava provenire dalle case circostanti. C’era un silenzio intorno che metteva inquietudine e forse noia.
“Purtroppo si…” Esclamò lei, rimanendo sul cipiglio della porta. Le chiavi tra le mani, e il viso basso. In quel momento, per la prima volta , stava mettendo a nudo una sua parte di vita. Nessuno era arrivato mai ad accompagnarla fino a li. Lei non aveva mai permesso a nessuno di intromettersi nella sua vita in modo cosi brusco e profondo. Il bistrot era il luogo che lei amava presentare, la sua parte di vita che preferiva di più. Ma non la sua casa. Il luogo dove lei si rifugiava, il luogo dove lei metteva tutto e tutti fuori, per rifugiarsi da sola. Sirius rimase a fissare il luogo che lo circondava, era incuriosito, era attratto da quel luogo spoglio. Poi si voltò per rivolgersi ad Angy e per un attimo non seppe che fare. Quella parte gli era familiare. Giungere fino fuori la porta di casa, per poi entrare e gettarsi nell’intimo della padrona. Gettarsi tra le coperte e dedicarsi pienamente ai piaceri. Ma in quel caso non vide la necessità di provarci, o almeno gia era consapevole di un rifiuto. Non lo avrebbe sopportato, non avrebbe potuto sopportare un affronto del genere. Ma non era tanto sicuro che quello fosse il motivo reale. Era davvero convinto di non voler provare solo per non rischiare in un rifiuto e rischiare in un affronto mai subito prima? O la tua titubanza, il suo non tentare verso quella strada, era dato da qualche altra cosa?. Fissò Angy, lo sguardo basso era imbarazzato. Quel giorno lui non aveva dovuto affrontare la Angy del Bistrot. Quella arrogante, che non mancava mai di metterlo K.O , quella che aveva sempre la risposta pronta e sempre il volto corrugato dall’indignazione. Quel giorno Sirius Black aveva affrontato Angy, solo Angy. Aveva ballato con la ragazzina timida, incapace di reggere ad un suo sguardo. La ragazzina intimorita dalla velocità della sua moto e adesso, intimidita da lui. In quel momento stava mostrando la sua parte fragile, che sicuramente teneva sempre ben nascosta. I ricci, rimasti liberi, le ricadevano sul viso, non lasciando la possibilità di guardarla , non lasciando la possibilità a Sirius di ammirare quel volto, che adorava guardare. Le scostò dolcemente quei ricci ribelli, e lei di scatto alzò lo sguardo, fronteggiandolo. Gli occhi stroncarono ogni gesto. Quegli occhi visti per la prima volta mesi prima, visti dopo un po’ tra la gente e visti quella sera, gli unici tanto belli da attirarne l’attenzione, gli unici tanto belli da paralizzarlo completamente.
“Buona notte…” Sussurrò piano Sirius, non sapendo cosa altro dire. Si staccò subito da lei, e impacciatamente le strinse la mano. Angy non potè non sorridere. Una stretta di mano come saluto finale di quella sera, dopo che lui le aveva dedicato sguardi con messaggi completamente differenti. Dopo che aveva tanto desiderato accompagnarla a casa, dopo che le aveva toccato il viso con un desiderio che lei aveva percepito solo al tocco, dopo tutto ciò…Sirius Black si congedò con una stretta di mano. Angy non riuscì a non pensare quanto fosse strano.
 
 
 
 
                                                       *******
 
 
 
 
“Ehi, pss…Sirius…” Il docile malandrino, chino sugli innumerevoli documenti di quella giornata, alzò lo sguardo per incontrare quello di James che dall’angolo della porta  dell’ ufficio, aveva attirato la sua attenzione. Era passata una  settimane dal matrimonio, e il viso di James era abbronzato, segno del viaggio di nozze trascorso in Egitto , durato troppo poco a causa di alcuni problemi legati al lavoro.
“Che ci fai qui?”. Sirius guardò torvo l’amico, credendo di non rivederlo fino a fine giornata. Gran parte degli Auror erano usciti in perlustrazione, lasciando gli altri a godersi la tranquillità e nel caso di Felpato, la noia dell’ufficio.
“Vieni…. Muoviti”. Gli fece cenno di seguirlo e la luce negli occhi fece presagire a Sirius che il suo caro e vecchio amico aveva in mente qualcosa . Senza fare storie abbandonò la sua postazione e lo seguì. Sembrò essere ritornati ad Hogwarts, al tempo in cui erano soliti sgagliattolare nelle cucine e rubare il cibo sotto gli sguardi indignati degli elfi del castello.
Si muovevano di soppiatto, aderendo al muro e nascondendosi ad ogni passaggio sospetto. Sirius non aveva la più pallida idea di cosa James avesse in mente, ma era elettrizzato comunque. Camminarono ancora per un po’, per giungere infine all’ufficio di Moody. Sirius si aprì in  un sorriso raggiante. La questione era seria e pericolosa, e lui amava trovarsi in situazioni del genere.
“Moody non c’è, ma è impossibile entrare nel suo ufficio, però guarda li…” James parlava con un filo di voce, in modo da non attirare l’attenzione di nessuno, oltre quella del complice. Indicò  una piccola finestra, posta sulle proprie teste. Oggetto inisuale, ma che avrebbe giovato i due malandrini nella loro opera. Sirius afferrò a volo ciò che James aveva intenzione di fare. Voleva infiltrarsi nello studio di Moody, il motivo era oscuro, ma l’idea geniale.
James non dovette parlare, non dovette aggiungere altro. Aiutò Sirius a raggiungere quel piccolo sbocco. Il fisico asciutto di Felpato gli permise di entrare senza problemi, e una volta entrato, aiutò anche l’amico , che trovò un po’ più di difficoltà.
“Ho messo su qualche chilo…” Ammise , toccandosi la piccola pancia, risultato di una settimana all’insegna del Relax e divertimento.
“Perché siamo qui?” Domandò Sirius, guardandosi intorno e non notando nulla che potesse attirare la sua attenzione. L’ufficio di Moody era spoglio, solo qualche oggetto oscuro era messo a ricoprire le pareti. La scrivania non mostrava foto o quant’altro. Nulla in particolare fu notato da Sirius .
“I tuoi occhi ti ingannano…. C’è qualcosa di davvero importante qui….” Gli occhi di James si illuminarono, e , dritto , senza esitare, si diresse verso un piccolo mobiletto lucido. Non ci volle molto per aprirlo e per mostrare una lucida e allettante bottiglia in cristallo contenente un liquido rossastro. Sirius guardò James incredulo
“Vuoi prendermi in giro?”. Esclamò lui sperando che la risposa di James avesse rivelato la vera forza di quella bottiglia. Sperò per un attimo che fosse un potente veleno proibito o che magari una qualche pozione capace di potenziare la magia di qualunque l’avesse bevuta.
“è Vino! Il vino più buono e raro del mondo…” Le parole di James lo colpirono in pieno. Non poteva essere solo quello il motivo per cui si trovavano li. Sirius scoppiò a ridere, una risata stizzita e allegra .
“No, Ramoso…Non posso pensare che siamo venuti qui solo per del Vino Babbano”
“Per cosa altrimenti? Tra un po’ è Natale, e voglio conquistare i miei suoceri con una buonissima bottiglia di Vino!”. James osservò quella bottiglia come oro, sembrava avesse del l’oro liquido tra le mani .
“E non potevi comprarlo? Ci sono migliaia di Enoteche in tutta Londra e tu decidi di rubarla a Moody?”. James si voltò verso Sirius che piegato in due, non smetteva di ridere a crepapelle. James si sentì uno sciocco e si unì a quell’ilarità dovuta alla sua sciocchezza.
“La verità è un'altra…” aggiunse Ramoso, poggiando la bottiglia alla scrivania . Sirius si fermò, non appena vide l’espressione di James, mutare in un secondo.
“Volevo solo fare l’ennesima schiocchezza con te…” Sospirò lui, ritornano ragazzino. Ritornando il ragazzino di undici anni che aveva designato Sirius come suo fedele compare, degno di affiancarlo nelle sue marachelle da Malandrino. Sirius sorrise dolcemente a quell’amico.
“Ehi , non fare il sentimentale con me!” Scherzò lui sperando di allegerire l’atmosfera. James sembrò oscurarsi, come se tormentato da qualcosa.
“Sirius ho un presentimento da alcuni mesi…” Confessò lui, guardando l’amico.
“Hai paura di perdermi?” Cercò di sdrammatizzare la questione che si stava appesantendo ancora di più. Lo sguardo dell’amico era cupo, non lo aveva mai visto in quel modo. Era troppo serio, cosa mai accaduto in James.
“Non scherzare Sirius…Ho un presentimento che qualcosa di brutto dividerà i malandrini. Non né ho parlato nemmeno con Lily, per paura di allarmarla. Ma riguarda anche gli atteggiamenti di Peter…è strano. È schivo nei nostri confronti. Sembra  che non vogli essere più nostro amico. Sembra aver dimenticato tutto ciò che abbiamo passato , tutto ciò che abbiamo condiviso…” . James sembrava davvero preoccupato. Quella preoccupazione se l’era portata dentro per troppo tempo, senza mai rivelare ciò che gli tormentava i pensieri. Ma adesso, con il riaffiorare l’adrenalina dei malandrini, sembrò essersi liberato. Anche Sirius aveva notato ciò che aveva notato l’amico. Peter da diversi mesi non era più lui. Partecipava sempre di meno alle “riunioni” lunari degli amici . Stava sempre di meno in loro compagnia, e la decisione di cercare un lavoro diverso da loro lo aveva insospettito fin da subito. Anche Remus lo aveva fatto, gettandosi nel campo dell’insegnamento, ma per quanto riguardava Peter era diverso. Lui aveva sempre fatto tutto ciò che Sirius e James avevano fatto. Li aveva sempre imitati, anche se scarsamente . E adesso, invece, sembrava averli ripudiati come amici e come idoli.
“Peter è sempre stato strano… forse ha trovato la sua vera strada e vuole dividersi da noi solo per una questione di orgoglio. Non dimenticare che ai tempi di Hogwarts Peter è stato un po’ maltrattato …. E adesso vuole una rivalsa. Ma i Malandrini non possono dividersi, per nulla al mondo! Siamo eterni” James si perse a fissare quella bottiglia che ancora stringeva tra le mani, forse aveva ragione Sirius. Come sempre. Forse quel cambiamento visto nell’amico era solo dovuta al fatto che stavano crescendo e Peter come gli altri, aveva deciso di staccarsi da loro solo per una trovare una propria di strada, ma non per questo li avrebbe lasciati.
“Forse hai ragione tu..” Concluse lui, riponendo nuovamente la bottiglia nel mobiletto aperto poco prima. Ma rimase chino , con la testa immersa nel cunicolo. Sirius si avvicinò.
“Trovato qualcosa?” Chiese lui, sperando di vedere l’amico riemergere con qualcosa di interessante tra le mani. Speranza che si rivelò . James aveva tra le mani alcuni fascicoli ben siggillati.
“Cosa sono?” Chiese il malandrino poggiando quelle scartoffie sul banco lucido della scrivania. Sirius non volle esporre ipotesi o congetture, passò subito agli atti, e senza preoccuparsi che magari quel loro gesto li avrebbe gettati fuori definitivamente dal gruppo Auror, con il tocco della bacchetta distrusse i sigilli che tenevano chiusi i fascicoli e si ritrovarono a leggere informazioni riguardanti un loro vecchio “AMICO”.
“Da quando Moody si interessa di Mocciosus?”. Sirius percorse con lo sguardo tutte le informazione raccolte su di lui, dalla nascita, al primo soggiorno ad Hogwarts, da quando aveva abbandonato sua madre a quando aveva deciso di unirsi al gruppo dei Mangiamorte e servire Voldemort.
“Questo bastardo! È un mezzosangue  e si permise di insultare Lily al quinto anno…” James fu sorpreso di quella notizia. Fu sorpreso di scoprire che il caro Mocciosus, che per anni aveva fatto sfoggio del suo talento e della sua presunzione, era figlio di un Babbano e di una strega, e che nonostante ciò , non si era fermato ad insultare e ferire profondamente Lily, che allora era la sua unica e vera amica. Le sue origini non erano motivo dell’odio che Sirius e James provavano nei suoi confronti.          Loro due , a sua differenza, non avevano mai dato un peso ai discorsi sciocchi di Sangue e di origini, nonostante entrambi provenissero da antiche famiglie di maghi.
“Mi hai ricordato che devo staccargli la testa dal collo a questo schifoso…” Esclamò Sirius ricordando l’attacco ricevuto da Piton e Malfoy qualche mese prima.
“Ma se hanno tutte queste informazioni su Piton , perché non si mobilitano a catturarlo e sbatterlo ad Azkaban”La domanda di James fece sorgere nuovi dubbi ad entrambi. Dopo che Sirius fu attaccato violentemente, Moody aveva dichiarato apertamente che erano con le mani legate, perché non avevano alcuna informazione su dove fosse nascosto Piton e gli altri seguaci di Voldemort. Anche i continui attacchi da parte di questi non potevano essere sventati a causa del fatto che non sapevano dove fossero lui e gli altri.
“Dovremmo chiederlo a Moody…Anche se dubito che ci darà una risposta ovvia” Esclamò Sirius. Si guardarono per un attimo, come per scambiarsi i pensieri, ma quel momento di riflessione fu interrotto dallo schioppettare del camino , che avvolse la stanza in fiamme verdi, dalla quale uscì Moody con il viso paonazzo di rabbia.
“Black, Potter” Urlò lui, facendo sobbalzare i due malandrini. Era stato come un tuffo nel passato, in qui quei nomi erano sulla bocca di tutti.
 
 
“siete due polli “ Tuonò il capo Auro, strappando dalle mani di James quei fascicoli, e facendoli sparire. Aveva il viso contratto in una smorfia di rabbia. Sirius cercò di astenersi nel scoppiare a ridere, e con lui anche James. Il volto di Moody era una maschera orripilante, ma un qualunque movimento di mascelle e labbra, avrebbe peggiorato la situazione .
“Siete entrati nel mio ufficio e credevate di passarla liscia? Nel momento in cui i vostri piedini sono poggiati su questo pavimento, un allarme silenzioso è scattato e mi ha avvertito della vostra intrusione…Cosa pensavate di fare eh? Perché siete entrati?”. La voce, che tra l’ironico e l’infuriato, raggiunse anche i corridoi esterni attirando l’attenzione degli altri funzionari del Ministro che ebbero la sfortuna di passare in quella direzione e imbattersi nelle urla del capo Auror.
“Black hai peggiorato la tua posizione!! Mi trovi con le mani legate, sai che non c’è clemenza in questo lavoro. Devo sospenderti del tutto”
“NO”Tuonarono in contemporanea Siriu e James. Moody aveva il viso duro, ed entrambi capirono che questa volta l’avevano davvero combinata grossa e non se la sarebbero cavato solo con una punizione o con un semplice rimprovero.
“Mi trovo costretto ad agire in questo modo…” Moody sembrò dispiaciuto quanto loro. Sirius aveva una mente brillante, ma tale mente non veniva mai utilizzata in modo corretto. Era un genio che utilizzava le sue capacità in sciocchezze. Perdere un componente del genere era un rischio anche per lui. Ma forse, tenerlo fuori per un po’ , gli sarebbe servito per rimuginare su quel comportamento infantile che doveva lasciare.
“Moody lei non può!” Esclamò Sirius , tornando ad essere serio. Questa volta nessun sorriso comparve sul suo volto, perché non c’era nulla di divertente a provocarlo.
Moody scosse il capo. James si sentì colpevole, era causa sua se l’amico stava rischiando il lavoro.
“Moody. È stata colpa mia… Io sono entrato qui, Sirius non c’entra nulla” James intervenne, sperando di migliorare la situazione e di beccarsi una lieve punizione, portando Sirius fuori da qualsiasi coinvolgimento.
“Non fare l’eroe Potter… Black deve imparare e deve capire che non stiamo più ad Hogwarts e io non sono Silente” . Quelle parole gli furono ripetute per l’ennesima volta. Non mancava mai Moody a ricordarglielo. A ricordargli che lui era arrivato li solo grazie a Silente, e non certo per il suo comportamento. La disciplina era ciò che contava davvero in un mago, non solo il talento.
Improvvisamente il camino sguizzò nuove fiamme verdi e nell’ufficio di Moody fece il suo ingresso Kingsley Schaklebolt. Il viso era una maschera di terrore e gli abiti erano in vari punti bruciati e strappati.
“Alastor, abbiamo bisogno assolutamente di rinforzi. Riunisci più uomini che puoi. C’è uno scontro in corso … Voldemort ha attaccato, e …. “ Deglutì con forza. Non ci fu bisogno di ulteriori spiegazioni. Ciò che stava accadendo era qualcosa di davvero rischioso e pericoloso. Moody annuì e lasciando perdere ciò che aveva detto pochi secondi prima , ordinò James e Sirius di raggiungere il luogo insieme a Kingsley. Il loro intervento sarebbe stato d’aiuto. I due giovani malandrini non se lo fecero riperte due volte e si smaterializzarono per raggiungere la battaglia.
Lo scenario che i loro occhi incontrarono fu raccapricciante. Gli auror erano stati in grado di isolare la battaglia e traferirla fuori la città Si trovavano in un bosco. Ma non c’era solo erba , ma molti corpi distesi, con occhi sgranati e sguardo vuoto. Lo stesso sguardo che Sirius aveva visto in quella donna, tirata fuori dalle macerie. Poco lontano si sentivano le risate di scherno dei mangiamorte, e Sirius ne riconobbe una in particolare. Sua cugina, Bellatrix Lestrange , era in prima linea, con bacchetta alla mano e sguardo omicida. Vide Franck Paciok, che abilmente le teneva testa. James e Sirius non esitarono un attimo e si gettarono nella battaglia. L’adrenalina iniziò a salire, il cuore palpitava velocemente e la paura di morire si fece pesante ma non abbastanza da frenarli. Forse proprio quella paura fu la leva che permise ai due Malandrini di riuscire a farsi largo, e a farsi valere tra la lotta. Con la coda dell’occhio Sirius vide Remus, che duellava a pochi metri da lui, con Antonin Dolov. Si voltò alla sua destra e vide James, lottare con Mcnair e lui, che si ritrovò di fronte a colui che mai , avrebbe voluto affrontare. Occhi simili ai suoi lo fissavano spietati. Bacchetta alla mano e nessuna traccia di gioia dipinta sul volto. Suo fratello Regulus era di fronte a lui, pronto a combattere, pronto a dimenticare il legame fraterno e di sangue che li univa. Quel sangue che Sirius aveva ripudiato, quel sangue dimenticato , quel sangue che avrebbero versato quel giorno.
“Avada Kedavra” La voce lo raggiunse in tempo, Sirius si scansò e si rifugiò dietro ad un albero. Per poco, il suo lato sentimentale , stava per fregarlo.
“Non nasconderti fratellone” La sua voce era fredda , glaciale, colma di odio. Il cuore di Sirius inziò a battere forte , troppo. Non aveva mai pensato di combattere con suo fratello. Forse l’unico rimpianto di una vita passata lontano da casa, lontano da lui.
Strinse la bacchetta e armandosi di coraggio, uscì allo scoperto.
“Non mi nascondo, fratellino. Sono qui per combattere”. Rispose lui, armandosi del suo solito ghigno.
“Crucio” Regulus dimostrò nuovamente la sua mancanza di umanità.
“Protego” Sirius evocò uno scudo che lo protesse dalla maledizione senza perdono lanciatagli da suo fratello. Ma non aveva intenzione di nascondersi , lo avrebbe affrontato, e lanciò un incantesimo che lo scaraventò lontano, Sirius lo raggiunse e iniziarono a duellare. Sirius evocò l’ardemonio, una frusta di fuoco uscì dalla sua bacchetta e iniziò ad attaccare Regulus. Una rabbia pervase ogni fibra del suo corpo, una rabbia verso quel fratello che aveva visto mutare . Aveva perso un fratello a causa di altri, a causa di quell’uomo che si era proclamato come l’erede di Salazar Serpeverde e che aveva sentito il dovere di cancellare dal mondo la razza impura, e far governare i Purosangue. Stava combattendo con l’unica persona che aveva amato davvero, incondizionatamente, e che adesso provava per lui un odio che superava ogni limite.
Un urlo lo distrasse, Remus giaceva a terra con il braccio e il volto sanguinante, era stato colpito.
“Remus…” Urlò Sirius, pregano Merlino che lo rispondesse. Sperò che non fosse morto. Sperò di non dover cadere l’amico. Lo sguardo di Remus lo rassicurò, ma gli procurò un taglio sotto lo zigomo. Regulus  aveva cercato di colpirlo, mancandolo, essendo stato confuso da James , che dopo essersi disfatto del suo avversario, si era fiondato in aiuto degli amici.
“Sirius, ci penso io a Remus” Esclamò Ramoso, raggiungendo l’amico ferito. Sirius ritornò ad occuparsi di Regulus che barcollante si appoggiò ad una quercia.
Sirius si fiondò su di lui, e gettando la bacchetta sull’erba si fiondò sul fratello e iniziò a ricoprire la sua faccia di pugni. Non si rese conto della rabbia che stava scatenando in quel momento. La rabbia di essere stato costretto ad affrontare suo Fratello.
“Regulus, cosa cazzo hai in mente? Cosa cazzo hai in mente” Non smetteva di porgli quella domanda, ma la risposta gli importava poco , quella domanda era rivolta a se stesso, voleva capire perché il fratello si fosse gettato in quella mischia, perché lui avesse scelto quella strada. Perché era stato costretto a  perdere un fratello. Ciò gli faceva più male, la perdita di suo fratello. Quel fratello che non aveva mai smesso di proteggere, quel fratello che aveva amato e che aveva sempre sperato di stare accanto, per non smettere di proteggere come da bravo fratello maggiore. I pugni ricoprirono di sangue il viso di Regulus, che pian piano perse il suo sorriso di scherno, per trasformarsi in una maschera di dolore.
Gli occhi di Sirius iniziarono a bruciargli. Le lacrime, che a forza tenne ferme, cercarono di attraversare il suo viso, ma lui non lo permise. Non avrebbe pianto, non avrebbe mostrato la sua fragilità. NO!.
Si staccò da lui solo quando sentì uno scoppio alle spalle, e vide Piton avventarsi su Remus ferito e James. Quel viscido non l’avrebbe scampata. Si mutò in cane e saltò per azzannare Mocciusus. Aveva il suo braccio tra le fauci ,e nemmeno quando sentì il sapore del suo schifoso sangue , lo lasciò. Gli avrebbe staccato il braccio, per poi passare alla testa. Ma Piton Riuscì a liberarsi da quella presa, e con il braccio sanguinante sparì.
“Sirius, andiamo, hanno bisogno di noi..” Sussurrò James accarezzando il cane, e con un Remus che si teneva a fatica in piedi, raggiunsero il cuore della battaglia.
Lily era tra i combattenti. La giovane ragazza teneva testa al marito di Bellatrix , Rodolphus. Ma ciò non fermò James a raggiungerla e a darle una mano. Anche Sirius si gettò in quel caos , e con lui Remus. Cercarono di aiutare gli altri compagni in difficoltà e sventare altre morti, ma non furono molto fortunati. Non riuscirono a salvarli tutti. Improvvisamente apparve l’uomo che aveva dato vita a tutto questo.
Sirius sentì un altro scoppio e si voltò e videro James e Lily accasciarsi insieme. Sirius e Remus accorsero da loro , appena in tempo. Improvvisamente apparve l’uomo che aveva causato tutto quello. Sirius si ritrovò a fissare gli occhi privi di anima. E il sorriso sprezzante sul suo volto.
Non esitò un attimo nell’interporsi tra lui e i suoi amici. Lily era ferita ad una gamba, e James aveva gli occhiali frantumati. Remus era pallido, per aver perso molto sangue. E l’unico in grado ancora di battersi era lui.
“Sirius Black”. La voce di Voldemort era strisciante come un sibilo di serpente e glaciale. Si avvicinò a lui, quasi come volesse attaccarlo ma si fermò. Si fermò a fissarlo.
“Quale onore? Il traditore della sua casata. Il sangue puro diventato marcio. Tuo fratello mi aveva detto della tua presunzione, ma non credevo fosse tale da permetterti di affrontare ME…VOLDEMORT!”. Sirius tenne lo sguardo fisso su quel pazzo , che rideva , era un sorriso privo di gioia.
“Ti offro gloria, fama…Unisciti a me…Diventa mio alleato…” Quella proposta fatta a molti altri, mai rifiutata. Fu Sirius questa volta a sorridere, sorrise per quelle sciocche parole.
“Nemmeno morto..” Rispose lui. Aveva giocato con il fuoco, e adesso era pronto a bruciarsi. Il viso di Voldemort si irrigidì e mostrò la rabbia di quel rifiuto. Alzò la bacchetta pronto a uccidere quel traditore.
“Tom, abbassa la bacchetta” La voce di Silente lo fermò. L’unico mago a conoscere davvero quel mostro. L’unico a chiamarlo con il suo vero nome da babbano. L’unico in grado di fermarlo. Si voltò verso di lui, e  non aggiungendo altro sparì, sparì e con lui anche i suoi fedeli mangiamorte.
 
 
 
                                          *********
 
 
Sentì il campanello suonare. Era tardi, e lei dovette scendere giù dal letto per recarsi ad aprire la porta. Chi poteva essere a quell’ora, lei non era in grado di saperlo, ma comunque aprì la porta e rimase paralizzata nel vedere Sirius fermo immobile, sguardo basso e un profondo taglio che gli attraversava il bel viso. Aveva una mano insanguinata, e gli abiti sporchi dello stesso sangue. Si guardarono per un istante, e non riuscirono a dirsi nulla. Quel silenzio  durò troppo allungo. Angy non sapeva cosa fare, se farlo entrare o chiudergli la porta in faccia. Rimasero entrambi sull’uscio della porta. Poi lui fu a rompere quel momento imbarazzante. Le prese il viso tra le mani e la baciò. Quel bacio rimandato troppo allungo. Non si dilungò maggiormente, non tentò un approccio diverso. Non cercò di intrufolarsi in casa . Fu un semplice bacio. Un bacio che finì, e non attese risposta. Sirius montò sulla sua moto per poi sparire nuovamente e lasciare Angy persa in un caos di pensieri.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** -Eleventh Chapter- ***


-Wonderful Life is while you’r in the World-
- Eleventh Chapter-
 

 
“Dove eri finito, sucido topo”. Peter fu scaraventato contro il muro, e la bacchetta puntata alla gola. Sirius aveva ancora le ferite della battaglia vivide sul corpo e nel cuore, e la scena di quei corpi distesi in quel prato non facevano altro che tormentare i suoi sogni. James cercò di calmare l’amico, ma inutilmente, mentre Remus, per la prima volta sembrò appoggiare quel atteggiamento.
Peter non era accorso quando era stato chiamato. Non era intervenuto per proteggere gli amici, non aveva cercato di sventare Voldemort, ma , tipico da lui, era scappato via,eraa fuggito, per poi ritornare quando tutto aveva ripreso a procedere tranquillamente.
“Sirius…Mi manca il respiro…” Boccheggiò il piccolo uomo,  divenuto cianotico a causa della stretta di Sirius che incideva alla gola.
“Sirius , basta…” Lily prese Sirius per le spalle e lo allontanò.
“è uno schifoso…” Sussurrò Felpato. Gli occhi erano tutti puntati su di lui, e Silente, non proferì parola. L’atteggiamento del giovane era comprensibile. Una forte rabbia lo invadeva, lo stava logorando dall’interno. Troppa violenza stava vivendo e con lui anche gli altri. Troppo male stava attraversando il mondo, e l’unica cosa che potesse sventarlo era l’amore, l’amicizia, il stare insieme. Peter non seguiva questa linea,avendoli abbandonati del tutto.
“Peter siedi…” Silente indicò una poltroncina lontana da Sirius, che continuava a lanciargli occhiate infuocate. Codaliscia tremante si accomodò e abbassò il viso per concentrarsi sulla punta dei suoi piedi. Lo sguardo di Sirius era insistente, ma Peter mantenne i nervi saldi, o almeno ci provò.
“Voldemort ha puntato verso Durmestrangh … Vuole reclutare giovani maghi e sappiamo tutti che in quella scuola danno una particolare attenzione alle Arti Oscure…” Silente riprese il discorso. Espose a tutti i membri dell’Ordine della Fenice, le soffiate ricevute per quanto riguardava i movimenti di Voldemort. Nessuno chiese la fonte, tutti si fidavano dell’uomo e rimasero a fissarlo e ad ascoltarlo in silenzio. Silente era a conoscenza di informazioni utili, che avrebbe aiutato tutti o almeno cosi si sperava. Furono congedati tutti, non appena terminò la riunione. Tutti lasciarono il quartier Generale, e Sirius non ebbe la fortuna di prendere Peter che si smaterializzò quasi subito.
 
 
 
 
 
 
                                                    ******
Era trascorsa una settimana da quando Sirius si era presentato nel cuore della notte fuori casa sua, e con presunzione aveva osato  baciarla per poi scappare via come un codardo. Quel gesto non aveva un motivo valido, nulla giustificava quell’atteggiamento inusuale da parte di quel presuntuoso codardo , dallo sguardo che dannava. Sonya era al corrente di tutto, e da brava amica cercò di non farle notare che d’allora, che da quel bacio, Sirius Black non si era fatto più rivedere. Lily , James e Remus andavano spesso al Bistrot, come ormai facevano da mesi, ma Angy era troppo orgogliosa per chiedere notizia di lui e loro erano troppo buoni per darle le informazioni che lei avrebbe tanto voluto ricevere.  C’erano spesso silenzi e sguardi imbarazzanti. Lei non sapeva se Sirius avesse informato gli amici dell’accaduto e per un attimo sperò che fosse un tipo silenzioso e riservato. Pensieri che dubitò nell’attimo stesso in cui apparvero nei suoi pensieri.
Quella mattina, Sonya e Angy avevano deciso di concedersi una giornata all’insegna del relax e dello Schooping. Natale era quasi alle porte e le stradine illuminate donavano alla città un’atmosfera magica. La neve che accarezzava le strade , le luci che illuminavano i negozi, il freddo che pungeva. Tutto ciò era adorabile, e Angy amava passeggiare  sotto la neve. Il Bistrot non ne avrebbe risentito per un giorno di pausa.
La meta di quel giorno fu i mercatini Vintage dell’EAST END. Angy si imbatte in quelle stradine adibite con bancarelle e Stand più svariati, che mettevano in asta oggetti Vintage di altri tempi. Si persero per un attimo in oggetti appartenuti ad abitanti del passato, abiti che richiamavo il secolo scorso, e musica di vecchia data.
“Ho mal di piedi”. Sonya per l’ennesima volta si lamentò ed Angy cercò di non darci un peso, ma purtroppo dopo l’ennesimo grido d’aiuto si vide costretta a voltarsi e seguirla a sedersi presso un pub frequentato da soli uomini, particolare che notarono, a loro malgrado, solo nell’istante in cui varcarono la soglia. Ma ciò non le intimorì, si accomodarono ad un tavolo e ordinarono due birre.
“Odio passeggiare troppo” Esclamò Sonya, guardando il locale con sguardo disgustato. Un forte odore di fritto proveniva dalle cucine, e gli uomini seduti ai tavoli erano sporchi dalla testa ai piedi. Erano coloro che lavoravano nei pressi del porto. Angy e Sonya erano le intruse.
“Hai accettato di venire con me, e adesso non lamentarti” La rimproverò l’amica, soghignando. Non era arrabbiata con lei, ma adorava punzecchiarla. Non avrebbe mai potuto essere arrabbiata con lei, non lo era stato nemmeno quando aveva cercato di cadere nelle braccia di Sirius….Sirius, odiava quel nome. Sonya sorrise all’amica, ma in un attimo cambiò l’espressione del volto. Guardò alle spalle di Angy con uno sguardo tra il deluso e il sorpreso.
“Cosa c’è?” Chiese Angy confusa, Sonya cercò di distogliere lo sguardo dal punto che aveva attirato la sua attenzione, in modo da non far voltare l’amica, ma fu inutile. Angy si voltò e incontrò il volto maledetto e beffardo. Un enorme sorriso era dipinto sul suo volto. Rideva allegramente e si accomodò ad un tavolo poco lontano dal  loro, e in sua compagnia c’era una donna. Una donna a dir poco spettacolare . Aveva lunghi capelli castani che le accarezzavano la schiena, occhi grandi e di un profondo castano scuro e un sorriso dolce, forse il più dolce che Angy avesse mai visto. Anche l’espressione di Sirius era un’espressione diversa. Non aveva il solito ghigno beffardo, o il solito sguardo da dannato. Aveva il volto rilassato, morbido. IL sorriso era sincero e i modi che ebbe con lei furono galanti e garbati. Angy si sentì cedere la terra dai sotto i piedi e una rabbia la invase, le contorse le budella e la fece voltare di scatto verso l’amica, che non potè non notare il movimento nervoso della gamba, segno di un ‘esplosione imminente.
“Sarà solo un’amica..:” Sonya cercò di trovare una giustifica a ciò che era evidente.
“Non mi interessa” Squittì stizzita Angy, battendo un pugno sul tavolo, e attirando l’attenzione verso di se. Anche Sirius e la misteriosa donna si voltarono e Felpato deglutì quando vide i capelli di Angy, erano inconfondibili. Li avrebbe riconosciuti a miglia di distanza. Il viso di Sonya apparve e lo salutò nervosamente.
“Ci ha viste….” Sussurrò lei tra i denti. Angy si irrigidì , ma cercò di mantenere la calma. Cosa che diventò difficile non appena lui le fu accanto, e con aria da cane bastonato chiese cosa ci facessero li.
“Siamo andate a fare un giro per i Mercatini Vintage e…”
“Non sono affari che ti riguardano”. Angy interruppe l’amica per mostrare a quel bastardo quanto le desse fastidio la sua presenza in quel momento. Sonya, imbarazzata, cercò di trovare una distrazione, che non arrivò, come le birre.
Sirius si irrigidì e non rispose. La rabbia di Angy aveva un motivo valido, e lui era responsabile. Quel bacio , il bacio della sera dell’attacco. Era stato un gesto avventato, un gesto sciocco, anche perché da allora non aveva fatto rivedere la sua brutta faccia. Come poteva spiegarle il motivo di quel Gesto, quando nemmeno lei sapeva il perché. Era arrivato fuori quella porta e aveva esitato qualche minuto prima di trovare il coraggio di bussare. Voleva solo parlare, solo parlare con qualcuno che non conoscesse nulla di lui, ma non appena l’aveva vista tutte le parole erano morte, sparite, e i gesti avevano preso il sopravvento. Gli occhi di Angy erano colmi di rabbia. Rabbia per non aver ricevuto le giuste risposte , per essere stata lasciata confusa a meditare sul perché.
“Va bene, non voglio disturbarti ulteriormente…” Sussurrò lui, salutò Sonya con un cenno del capo e si indirizzò verso la sua accompagnatrice, che non appena si accomodò saettò lo sguardo verso le due ragazze e chiese informazioni.
“Andiamo via..” Disse Angy, che in quel momento si sentiva un vuoto allo stomaco e la testa pesante, ingombrante. Sonya non disse nulla, si alzò con l’amica e rimanendo i soldi al tavolo se ne andarono. Sirius le seguì solo con lo sguardo, ma non si preoccupò di alzarsi con loro e seguirle. Naturalmente Angy non si stupì. Ritornarono a casa, e cancello i Mercatini Vintage dall’elenco dei posti preferiti.
 
 
 
 
                                                     ********
 
 
 
 
“Sei sicuro di ciò che stai facendo ?”
“SI”
“Il signor Oscuro non tollera i bugiardi…”
“Lo SO…”
“Bene, seguimi…..”  
 
                                                   ********
 
 
 
Un ticchettio alla porta. Sirius alzò lo sguardo e incrociò gli occhi dell’amico occhialuto, che entrò nella stanza con titubanza.
“Ehi Sposino…” Esclamò Sirius alzandosi dal letto, e abbracciando l’amico. Nonostante non vivesse più con lui , James era sempre di passaggio. Ogni giorno lui e Lily si assicuravano che nella casa dei Malandrini tutto procedesse per il meglio.
“Come mai rinchiuso in camera?” Chiese James notando che , nonostante fosse Venerdi sera, l’amico era a poltrire nella sua camera. Non era da lui.
“Non avevo voglia di uscire. Sono stanco” Fece spallucce e voltò le spalle, per non mostrare lo sguardo dipinto sul suo volto. Uno sguardo tra il confuso e il triste. Quella sera, come le altre , i pensieri erano i protagonisti, e nemmeno la Vodka li avrebbe fatti andar via.
“La Gringoth e il fegato te ne saranno grati” Enfatizzò James gettandosi di peso sul letto . Sirius gli si gettò accanto e rimasero in silenzio a fissare il soffitto.
“Cosa c’è Sir?” James conosceva troppo bene l’amico e sapeva che quel silenzio era una richiesta di essere ascoltato. Sirius scosse il capo. E la domanda ripartì nuovamente.
“Non ho le certezze che voglio” Rispose lui. Una risposta senza senso, ma che James comprese al volo. Era una situazione gia vissuta, ma in quelle condizioni c’era lui, non Sirius , che all’epoca non avrebbe mai potuto avere pensieri del genere. Adesso però, forse un po’ per gli eventi, un po’ per la maturità acquisita, erano affiorati in lui.
“Quali sono le certezze che tu vuoi?”. Sirius guardò l’amico con aria confusa.
“Non ne ho idea…” Rispose , provocando un sorriso sul volto di James. Era incredibile. Era un turbine di incertezze quel ragazzo. Incertezze che stavano affiorando solo adesso.
“Pensaci. Pensa ciò che davvero vuoi, ciò che davvero aspetti . Ad esempio, cosa vuoi che accada domani?”
“Che domande sciocche Ramoso…E che ne so…. Tu cosa vuoi che ti accada domani?”.
“Non si risponde ad una domanda con un’altra domanda” Puntualizzò James
“Lily ti sta contagiando..:” Rimproverò Sirius scuotendo il capo e sorridendo.
“Io per domani voglio una buona colazione con mirtilli e Yogurt…” Esclamò James , ritornando al discorso lasciato poco prima. Sirius strabuzzò gli occhi e scoppiò a ridere.
“Mirtilli e Yogurt?”
“Si, e con Lily accanto a me…. Questo voglio per domani…” Sirius capì il punto del discorso. Comprese ciò che James aveva cercato, con la sua testa vuota, di spiegargli. Le incertezze erano dovute al fatto che lui non sapeva cosa davvero volesse dalla vita, o almeno ancora doveva sapere. Vivere giorno per giorno, come la vita si presentava, senza chiedere ciò che davvero lui volesse. Tutto ciò era la vita di Sirius, che stava iniziando ad apparire scomoda. Nonostante fosse ancora un ragazzino di 19 anni, aveva bisogno di certezze concrete.
“Sei stato limpido come una sfera di cristallo…” Concluse Sirius alzandosi dal letto, indossò il cappotto di Montone e si diresse verso l’uscio della porta.
“Dove vai Felpato?”. La voce lo raggiunse in tempo.
“A prendere le mie certezze…” Esclamò , sorrise all’amico e lo lasciò .
 
 
                                                      *******
 
 
 
Con un tonfo chiuse la porta del Bistrot, le luci furono spente e Angy si voltò per incamminarsi verso casa. La piccola vespa era stata presa da Sonya, per raggiungere il centro. Quella sera avrebbe camminato sotto le stelle, con la neve che le picchiettava sulle spalle. Nonostante nevicasse, la serata era incantevole. Proprio come la sua adorata Londra. Si coprì per bene e si incamminò verso casa.
La gente le passava accanto, con sorrisi e regali, pronti per essere scartati tra li a qualche giorno. Il natale era alle porte e non c’era persona, o luogo che non lo ricordasse. Tutto era pronto per accogliere quella festa tanto attesa.
Improvvisamente il suo cammino fu illuminato , e i suoi pensieri furono interrotti da un rombo assordante. Angy si voltò e vide lui, saltare giu dalla moto e raggiungerla.
“Ehi…” Disse sorridendo. Un sorriso diverso, un sorriso allegro, che non fu ricambiato. Angy si voltò e continuò a camminare, non aveva voglia di restare li a perdere tempo a parlare con lui. Non aveva nulla da dirgli. Sirius le si parò d’avanti e non la lasciò proseguire.
“Ehi Angy. Volevo accompagnarti a casa”. Esclamò lui, cercando di strapparle una parola. Ma Angy rimase con le labbra serrate, e con il volto corrugato.
“Su, non fare quella faccia. Vieni sulla moto che ti porto a casa. Sta nevicando e fa freddo” Altre proposte, altri tentativi,tutti inutili, Angy incrociò le braccia al petto e continuò a fissarlo, con sguardo che lo trafisse. Alzò il viso verso il cielo, cercando di trovare coraggio. Poi si rivolse nuovamente a lei.
“Va bene, sono un egocentrico, stronzo, senza scrupoli. Ma non posso farci nulla se ….” Si fermò, e deglutì. Stava per dire ciò che provava. Stava rivelando a qualcuno, che non fosse James, Lily , Remus e altri, ciò che aveva dentro.
“se…continua …” Angy parlò, curiosa di sentire le solite parole, che ogni uomo era pronto a rivolgere ad una donna, solo per ingannarla.
“Se le tue labbra mi tentano … se i tuoi occhi mi trafiggono….e se…”
“Sirius , queste cose te le suggerisce Remus, o magari le sogni di notte, pensando a me?” Angy lo interruppe, non aveva voglia di ascoltare paroline dolci, stupide parole, che avrebbero perso significato nel giro di poco, che non avrebbero avuto valore nel momento in cui avrebbe ripreso a camminare. Lo gettò da parte e ritornò sui suoi passi, con Sirius alle calcagne che non demordeva.
“Angy davvero, aspetta…” Non aveva mai corso dietro ad una donna, e forse quella era la certezza che cercava . Le certezze che non aveva mai avuto, erano li di fronte a lui. Con capelli e occhi inconfondibili.
“Non ho voglia di aspettare… Non so nemmeno il  motivo per cui se qui, e perché continui a seguirmi. Non c’è motivo. Io e te non ci conosciamo nemmeno… Da dove sei spuntato?” Si era voltata nuovamente e si era ritrovata a pochi centimetri da lui con un dito accusatorio. E la rabbia che continuava a fremere.
“Ma che dici, non ci conosciamo? La neve ti ha raffreddata il cervello?” Sirius sorrise a quelle parole sensa senzo, o con il senso che erano parole di una donna incavolata nera.
“No , la neve dovrebbe raffreddare te e i tuoi bollenti spiriti. Idiota”. Angy stava parlando a vanvera, segno che stava per cedere. Sirius, gettò la testa di lato  e l’osservò e nuove certezze, riaffiorarono in lui. Era stupenda, bellissima, non sapeva quanti aggettivi avrebbe  potuto utilizzare per descriverla. Dal primo giorno in cui l’aveva visto, non aveva avuto dubbi su quello, e poi la sua sicurezza, la sua allegrai , la sua tenacia. Tutto ciò era perfetto, perfetto per costringere Sirius a starle dietro e cercare di rimediare a un comportamento sciocco, che avrebbe voluto ripetere anche in quel momento. Il viso imbronciato era una tentazione.
“Vieni con me, ti accompagno a casa…” Cercò di prenderla per mano e portarla alla moto, ma lei si scansò .
“Perché non porti la tua amichetta dell’altro giorno?” . Sirius scoppiò a ridere ed Angy si sentì sciocca e confusa. Cosa aveva detto di tanto divertente? Non era a conoscenza di questa sua bravura nel far ridere le persone in quel modo.
“Sei gelosa!” Esclamò , ritornando a guardarla.
“Io? Ma sei scemo”. Angy arrossì e schiaffeggiò lievemente il braccio di Sirius.
“Non c’è nulla di male, anzi. Mi lusinga molto” . Un nuovo ghigno, un nuovo sorriso beffardo. Nuovamente Sirius Black.
“Non farti strane idee…” Esclamò lei, cercando di apparire calma e nascondere l’imbarazzo.
“Era mia cugina Andromeda…” Per la prima volta Sirius aveva visto la necessità di dare una giusta spiegazione, per far capire il fraintendimento. Lei meritava le giuste risposte, e lui era deciso a dargliele tutte. Vedeva in lei ciò che in altre non aveva mai visto. Non aveva un perché, non c’era una motivazione valida. Ma lui lo sapeva e ciò gli bastava.
“Avrei dovuto presentartela, anche perché lei mi ha chiesto di te…” Sirius vide l’espressione di Angy mutare. Osò presumere che una luce di felicità attraverso il suo sguardo.
“Ha visto il modo in cui sei andata via e voleva che io ti fermassi per spiegare tutto, ma…”
“Ma il tuo spirito egocentrico te lo ha impedito..:” Lo interruppe lei, ritornando calma.
“Si, forse…” Sirius assecondò le sue parole, anche perché una sfuriata era inopportuna, di fronte a tutte quelle persone . Le porse nuovamente la mano, e lei, senza esitare la prese. Le spiegazioni di tutto sarebbero arrivate, adesso voleva solo ritornare a casa, con lui.
Angy salì e si aggrappò saldamente a Sirius, che accelerò e sfrecciò verso casa. Guardò Angy dallo specchietto. E ci fu la risposta alla domanda di James:  Riguardare i suoi occhi. Era ciò che avrebbe voluto per domani 

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** -Twelfth Chapter- ***


-Wonderful Life is while you’r in the World-
-Twelfth Chapter-
 

 
 
Angy aprì lentamente gli occhi e con suo stupore si ritrovò stesa sul piccolo e scomodo divano del suo appartamento. Si alzò piano, ancora confusa del perché fosse li, e ritrovò, Sonya appoggiata allo stipite della porta che dava alla cucina , e la fissava con aria interrogativa, mentre sgranocchiava cereali d’avena.
“Buon giorno Bimba..” Esclamò lei, sorridendo maliziosamente. Angy si guardò intorno, come spaesata, e ancora con il sonno che batteva forte, si alzò per notare che indossava gli abiti del giorno prima.
“Perché ho dormito sul divano?” Chiese lei scuotendo i lunghi capelli come per cacciar via quel sonno che non voleva lasciarla.
“Forse per lo stesso motivo per cui, Sirius Black è uscito da qui…” Sonya fece spallucce e diede quell’informazione che lasciò Angy a meditare per un attimo e riportare alla mente ciò che era accaduto dodici ore prima.
“è rimasto a dormire qui…” Non fu una domanda, perché Angy iniziò a ricordare qualcosa della sera precedente.
“Oh… Bene, racconta un po’” Esclamò Sonya , mostrandosi attenta e curiosa a quella storia di cui non era al corrente.
“Ho bisogno di una doccia…” Sospirò e prima che Sonya potesse porle domande a raffica al quale lei non avrebbe voluto rispondere, sghaiattolò al piano superiore e si chiuse in bagno. Quella mattina avrebbe aperto il Bistrot un po’ più tardi, i clienti avrebbero atteso, ora la sua priorità era darsi una ripulita . Si gettò sotto il getto caldo, che l’accarezzò delicatamente il corpo. Quel getto caldo al contatto con il viso le ridiede l’energia necessaria per affrontare quella giornata, e magari per affrontare Sirius se mai si fosse presentato al Bistrot come era solito fare. Ciò che era accaduto la sera prima non era stato nulla di cui preoccuparsi. Erano rimasti seduti sul divano a bere vino e guardare un vecchio film in TV. Per la prima volta lei aveva fatto entrare un “estraneo” in casa sua, e per la prima volta aveva mostrato a qualcuno che non fosse Sonya la sua vita sintetizzata in foto e vari oggetti sparsi per l’appartamento. Anche se Sirius non era apparso molto invadente in questo. Non aveva fatto domande quando aveva visto l’innumerevole collezione di Libri , non aveva chiesto chi fossero le due bambine in foto che , abbracciata a lei, anche essa bambina, sorridevano all’obiettivo. Non aveva fatto domande sulla sua vita e sul perché vivesse li, nonostante fosse così giovane. Era rimasto in silenzio, a sorseggiare Vino e guardare quel film che Angy tanto amava . C’era stato un silenzio concluso con gli occhi di Angy che si chiudevano. Si era addormentata come una sciocca, e lui , forse l’aveva seguita poco dopo, per poi andar via . Non era successo nulla tra di loro, e in quel Momento Angy sperò che si stesse sbagliando.
 
 
 
                                            **********
 
 
“Dove sei stato?” Remus sentì la porta aprirsi e si catapultò nel salone per accogliere come peggio poteva Sirius, che entrò in casa.
“Da quando siamo sposati io e te?” Chiese lui ironicamente, fiondandosi verso il bagno, aveva bisogno di una doccia, ma Remus lo fermò appena in tempo, e prendendolo per il colletto del maglione lo scaraventò contro il muro.
“Ascoltami. Non so se sia vero oppure no, ecco perché ho bisogno che tu mi risponda sinceramente…Sirius, sei una spia del Signor Oscuro?”. Sirius rimase a fissare l’amico non potendo credere alle sue orecchie. Socchiuse gli occhi, incredulo della domanda che l’amico gli aveva appena posto. Gli occhi di Remus invece erano gli occhi di uno che non aveva dormito tutta la notte. Sirius si divincolò violentemente dalla sua presa.
“Cosa cazzo dici Remus? Io una spia? La luna piena è solo la settimana prossima e gia stai impazzendo!”
“Rispondimi sinceramente , Sirius.  Ho avuto una soffiata e ….”
“E credi ad una soffiata e non a me? Credi che io, Sirius Black sia una spia di Voldemort? Io? Remus  mi delude sapere che tu creda in questo. Mi conosci bene, e sai chi sono” Sirius non poteva credere a ciò che stava accadendo . Chi di così meschino aveva cercato di mettere in giro una calugnità del genere. Chi aveva tentato di mettere contro di lui il suo migliore amico? Chi aveva potuto causare un caos del genere. Remus lo fissò per qualche minuto, poi ritornò sereno, si rilassò e assunse il suo sguardo benevole. Abbracciò l’amico.
“Scusa Amico. In questo periodo non ci si può fidare di nessuno…. Scusa”
“è tutto apposto Remus, ma vorrei sapere chi è stato a dirti una cazzata del genere” Sirius battè una leggera pacca sulle spalle dell’amico e lo guardò dritto negli occhi, in cerca di una risposta.
“Non credo che dirtelo possa giovare le cose, ma … Peter,è venuto da me e  mi ha detto di averti visto in compagnia di …Avery” Sirius sorrise , sorrise amaramente. Remus non avrebbe certo nascosto la verità all’amico, era in dovere di dargli le giuste spiegazioni.
“Peter, quel sucido bastardo…. Se lo prendo, lo schiaccio come un topo”. La rabbia di Sirius era ciò che si aspettava Remus, e il pensiero dell’ennesima violenza verso il piccolo amico lo preoccupò molto. Forse ciò che lo aveva spinto a dire una sciocchezza del genere era dovuto proprio a ciò che Sirius non risparmiava mai di riservargli. Peter ultimamente era strano e ciò non lo aveva notato solo lui, ma anche il resto del gruppo, ma non ci avevano mai dato un peso. Ma forse questa volta si dovevano concentrare maggiormente su quel particolare.
“Credo che Peter stia tramando qualcosa..” Ipotizzò Remus, Sirius si concentrò sull’amico pronto ad ascoltare le sue parole.
“per ora non facciamo nulla, vediamo fin dove si spinge. Poi… Agiremo”
“E se si spinge troppo oltre? No Remus non posso aspettare…. Quel topo deve avere ciò che si merita” Sirius non era tipo di attendere, non lo era mai stato e Peter non avrebbe avuto un trattamento diverso. Quella mattina non era presenta, ma non appena avrebbe varcato quella porta , non avrebbe ricevuto un buon benvenuto.
“Ascoltami Sirius, per una volta fa come ti dico…Poi ti prometto che se Peter davvero sta tramando qualcosa, gli darai la giusta lezione…. Per adesso aspettiamo” Remus guardò l’amico, incrociò il suo sguardo infuocato, perso nell’ira che pian piano si spense e decise di ascoltare le parole del più saggio, si fidava di Remus, si fidava delle sue parole e avrebbe fatto come aveva detto.
“Prometti che lo lascerai a me…” Concluse lui . Remus annuì e Sirius si indirizzò verso il bagno per gettarsi sotto il getto caldo della doccia .
 
 
 
                                       ********
 
 
Quel sabato mattina era la giornata ideale per concedersi una bella passeggiata e una buona cioccolata calda . Lily e James decisero di raggiungere il loro ormai, amato Bistrot, e con loro anche Remus e Sirius.
Il sole di dicembre era caldo, e brillava nel cielo come per augurare il buon giorno agli abitanti di Londra. La neve caduta la sera prima era quasi sparita dalla strada, anche se alcuni cristalli luccicavano al contatto con i raggi solari. Il calore che emanava il sole era piacevole e metteva pace .Sirius camminava accanto agli amici, e più si avvicinavano al Luogo e più le gambe iniziavano a tremargli. Si sentì una vera  e propria femminuccia. Cosa c’era di così preoccupante che lo metteva tanta agitazione. Tra lui e Angy non era accaduto nulla e la cosa migliore era comportarsi normalmente. L’avrebbe salutata , avrebbe ordinato la sua cioccolata e avrebbe chiacchierato con gli amici. Anche se, ciò che avrebbe voluto fare  era completamente diverso, ma per ora, la sua concentrazione doveva essere rivolta interamente alla questione di Peter. Lui e Remus ne avrebbero parlato con James e Lily e avrebbero ascoltato anche il loro parere. Vide il rustico Bistrot in lontananza e improvvisamente, come se un pugno lo colpì in pieno stomaco, vide lei, sorridere, allegramente, al tizio , quel tizio babbano di cui non ricordava il nome. Si fermò di botto.
Avrebbe dovuto affrontare anche lui, ma in quel momento sembrò non reggere . La vide sorridere e vide lui accarezzarle il viso. Irrigidì il volto, e una rabbia inaudita lo attraversò. Per un attimo si sentì ferito.
“Sirius, che fai imbambolato li?” La voce di James lo riportò alla realtà e il volto di Lily saettò in direzione del Bistrot e come solo lei era capace di fare, capì il suo comportamento.
“Sono amici Sir…” Sussurrò lei, sperando che ciò che stava dicendo era vero.
“Non è cosa che mi riguarda, non è la mia ragazza e può fare ciò che vuole” Sputò lui, non preoccupandosi di apparire geloso. Anche perché in quel momento la gelosia lo stava divorando. Un’altra carezza , e un altro sorriso.
“E allora perché stai bollendo come un Calderone?” James sorrise all’amico e gli diede un lieve schiaffo sulla schiena. Sirius lo fulminò con lo sguardo.
“Non sto bollendo… “ sibilò lui. Sembrava un cane pronto all’attacco, se avesse potuto avrebbe azzannato volentieri quella mano che continuava a toccare il viso di Angy. Improvvisamente , senza pensarci , si trasformò in cane e corse contro il ragazzo. Lo avrebbe fatto, lo avrebbe azzannato e gli avrebbe staccato con violenza quella mano schifosa.
Lily urlò, Remus si gettò all’inseguimento di Sirius e Angy, vedendo il grosso cane nero, abbandonò Joe e si concentrò su quel cane che non vedeva da mesi ormai.
“Cucciolone!” Esclamò e lo prese tra le braccia , fermando in tempo quel gesto omicida. Sirius si lasciò coccolare da Angy che lo accarezzò sotto il capo per poi passare alle orecchie.
“Ciao Remus, è da molto che non vedo questo cucciolone” Remus si fermò per riprendere fiato e salutò Angy.
“Eh, si… Lily lo ha portato proprio perché non lo vedevi da molto…” Esclamò lui, trovando una risposta plausibile all’apparizione improvvisa di quel cagnone. Joe si presentò a Remus, e poi cercò di avvicinarsi al cane, per accarezzarlo a sua volta. Ma Sirius ringhiò ferocemente verso di lui. I denti scoperti, pronto ad attaccare.
“Cos’hai Sirius, è Joe , un amico” Angy non si vergognò di parlare con un cane, sapeva bene che lui potesse capirla e quindi si rivolse a lui come un amico , come aveva sempre fatto dal primo momento che lo aveva incontrato.
“Non credo di essergli molto simpatico” Esclamò Joe , allontanandosi, non voleva rischiare di essere azzannato.
“Ma cosa dici, è adorabile…” Esclamò Angy , lasciando che il cane le poggiasse le zampe al petto e iniziasse a leccarle il viso. Remus si trattenne dal ridere. Era ciò che Sirius avrebbe fatto anche in forma umana. Avrebbe aggredito il suo rivale per poi baciare appassionatamente la ragazza. Ma , il motivo per cui ancora doveva farlo, era oscuro. Non si era mai nascosto dietro la sua forma animale, non aveva mai mostrato questo suo lato codardo. Eppure in quel momento lo stava facendo.
“Sirius, lascia stare Angy” La voce di Lily aveva un tono di ilarità.Anche lei si dimostrò divertita di fronte a quella scena, ma  Doveva pur mantenere in piedi la farsa. Sirius si staccò da Angy e affiancò la padrona. James guardò di sottecchi l’amico e gli scoccò un occhiolino.
Angy li salutò , e con dispiacere vide l’assenza dell’altro Sirius. Si sentì sprofondare. Ancora per una volta si era fatta abbindolare dalle parole dolci e anche quella volta non aveva avuto il coraggio di presentarsi da lei.
“volete entrare?” Chiese lei, cercando di scacciare il pensiero di Sirius, e la curiosità di sapere dove fosse.
“Possiamo? Il cane non da fastidio?” Lily non avrebbe certo procurato ad Angy una qualunque difficoltà. Angy annuì allegramente e li fece cenno di entrare.
“Joe, io vado, i clienti mi aspettano. Passi più tardi?” Chiese lei rivolgendosi all’amico.
“Certo. E cercherò di portarti a cena fuori. Ricorda che con me hai sempre una cena in sospeso” Le ricordò il ragazzo. Angy non rispose, si limitò a sorridere e sparire dietro la porta di legno massiccio del suo Bistrot.
 
 
 
                                                       ******
 
 
 
Sonya e Angy uscirono dal loro Bistrot, con un sorriso sulle labbra e leggerezza. Anche quella giornata era conclusa, e si sarebbero concesse qualche ora all’insegna del divertimento con gli amici. Joe le attendeva, poggiato alla sua MINI90. Sonya sarebbe stata vista come un terzo incomodo, ma Angy la ringraziò in silenzio, per non averla lasciata sola con Joe. Nonostante quel ragazzo fosse il prototipo perfetto che ogni donna e ragazza avesse voluto al suo fianco, Angy non riusciva a pensare a lui come il suo ipotetico fidanzato , o amico “particolare”. Lui era semplicemente Joe, conosciuto un anno prima, conosciuto per caso, grazie a Sonya.
“Ragazze siete stupende!” Allargò le braccia e accolse le due amiche in un abbraccio affettuoso.  Lo sguardo si soffermò su Angy, e non riuscì a staccarle gli occhi di dosso, fino a quando , il gruppo fu attirato dal rombo di una moto. Il cuore di Angy fece un sussulto, conosceva bene quel rumore, e conosceva a memoria quella scena. Sirius non faceva altro che ripeterla. Non si faceva vivo per tutto il giorno, per poi apparire romanticamente in sella della sua moto , con sguardo da dannato e con presunzione inaudita. Joe guardò prima lei, che sembrò illuminarsi di fronte a quella scena e poi spostò lo sguardo su di lui, che sorrise ad Angy e le fece cenno di seguirlo.
“Ragazzi scusatemi un attimo…” Angy sembrò imbarazzata ma lo raggiunse e si fermò a pochi metri da lui. Joe rimase a fissare i due, mentre Sonya, cercava in tutti i modi di attirare l’attenzione di Joe, in modo che non disturbasse l’amica. Anche lei era consapevole che Joe sarebbe statao l’ideale per lei, ma sapeva anche che Angy non aveva mai mostrato tanto interesse per un ragazzo, come stava facendo in quel momento con Sirius.
“Vogliamo incamminarci?” Sonya prese l’amico per un braccio e cercò di convincerlo ad abbandonare quel luogo, ma lui rimase fermo li, ad osservare il modo in cui quel ragazzo la guardava e le parlava. E il modo in cui lei lo rispondeva. Aveva un sorriso dolce sul suo volto, un sorriso che lui non aveva mai visto perché lei non gli aveva mai rivolto. Si sentì una morsa al cuore, e capì che forse seguire Sonya sarebbe stata la miglior cosa.
“Si , forse è meglio” Sospirò lui, e cercando di non guardare , cercando di distogliere lo sguardo da quei due, Sali in macchina seguito da Sonya.
Angy salutò gli amici, non appena partirono  e ritornò ad occuparsi di Sirius.
“Perché non sei venuto questa mattina?” Quella domanda non sarebbe potuta rimanere irrisolta. Voleva parlare chiaro con lui, e voleva che anche lui facesse lo stesso. Se qualcosa stava per nascere, era opportuno farlo nascere su basi solide, e forti. Sirius si grattò la nuca con fare nervoso.
“Sono dovuto rimanere in ufficio, e …. “ Sorrise, un sorriso colpevole, quello usato mille volte quando lui e James erano colpevoli,e la Mcgranith era pronta ad un richiamo . Era rimasto l’eterno ragazzino Grifondoro, ma forse doveva lasciare quello status, una volta per tutte e forse , Angy avrebbe dovuto ricevere le risposte giuste e non confuse senza senso e senza un rigore logico.
“Ti va di cenare insieme…Devo darti le spiegazioni che meriti” Il sorriso mutò. L’espressione cambiò e il volto divenne serio, tanto da preoccupare Angy.
“oh, va bene…. “ Decide di non rifiutare e decise di ascoltare Sirius , qualunque cosa avesse da dirle. Sirius mise in moto, ma Angy lo fermò , poggiando la sua mano su quella di lui. Gesto che per un attimo fermò il tempo, gesto che fece alzare lo sgaurdo verso di lei, gesto che provocò troppe reazioni tutte in una volta e che Sirius non riuscì a spiegare.
“Ho voglia di camminare, e cenare per strada…” Era ciò che lei voleva davvero. Non le andava di rimanere rinchiusa in un qualsiasi Pub o ristorante, le andava passaggiare per la splendida Londra e godersi le luci della città. Sirius annuì  , e scendendo dalla moto, la seguì, pronto a seguirla ovunque lei volesse condurlo.
 
 
Camminarono molto,  quella notte sembrò non volesse finire per dare ad entrambi il tempo necessario. Tempo necessario per tutto e per nulla. Mangiarono , sotto il cielo cupo di Dicembre, si guardarono alla luce della notte. Sirius quella notte si sarebbe svelato per ciò che era, andando contro allo statuto della Magia e contro a ciò che aveva sempre sostenuto fieramente. Quella ragazza era capace di farlo sentire diverso, era capace di farlo sentire se stesso senza paura di mostrarsi ma con una gran voglia di farlo. Si fermarono presso Kensingto Gardens, e Angy si appoggiò ad una delle staccionate che dava vista allo splendore dei giardini, immersi nel buio magico raccontato nella storia infinita e immortale di Peter Pan. Sirius le si affiancò e rimase a fissare anche lui quel buio e silenzio.
“Ho sempre amato i Kensington Gardens. La storia di Peter Pan è nata qui…Lo sapevi?” Angy fin da piccola aveva amato quel personaggio, eternamente fanciullo, eternamente perso in una felicità immortale. Sirius corrugò la fronte.
“Chi è Peter Pan?” Chiese , non conoscendo quel nome e non sapendolo associare a nessuna figura di sua conoscenza. Angy rise divertita di fronte a quella ignoranza innocente.
“Non conosci la storia di Peter Pan? Tutti i bambini sono stati affascinati da lui, tutti conoscono la storia del bambino che non crescerà mai. È una di quelle storie che non smetteranno mai di esistere “ Angy si stupì di constatare che Sirius non scherzasse. Non conosceva davvero il Famoso Peter Pan. Fece spallucce.
“Non conosco questo tizio” disse nuovamente , strappando l’ennesimo sorriso a Angy.
“Sei davvero strano…. !”
“Si, non sai quanto” Sospirò lui. Doveva prendere coraggio, avrebbe detto ogni cosa, e lo avrebbe fatto adesso. Si voltò verso di lei.
“Angy se ti dicessi che io non sono come tutti gli altri?”
“Ti direi che sei un presuntuoso…” Rispose lei, fissandolo dritto in quegli occhi ceruli, tanto belli quanto cupi. Si perse nel sorriso che espresse, un sorriso dolce e amaro.
“Davvero ragazzina, non sto scherzando” Quel nomignolo non lo aveva usato più dall’ultimo battibecco, ma in quel caso fu usato con molta dolcezza. Si avvicinò di più a lei, e le poggiò una mano sul fianco.
“Non sono come tutti gli altri… Non riesci a spiegare alcune cose, non riesci a far luce su alcuni avvenimenti accaduti. Pensa Angy…” Il sussurro di Sirius  le provocò un brivido lungo la schiena, e le labbra divennero una tentazione che Angy non seppe se avrebbe resistito facilmente. Non fece peso alle parole, troppo occupata a fissare la linea delle labbra così perfetta.
“Non ti so dire…” Sussurrò lei, deglutendo. Sirius sorrise nuovamente. Lei era sveglia, e sicuramente avrebbe capito, ma in quel momento sembrava completamente rapita da qualcos’altro. Non era concentrata su ciò che davvero lui voleva che sapesse e che volesse che svelasse.
Forse le parole non sarebbero bastate. Decise di passare direttamente ai fatti e sotto lo sguardo incredulo di Angy assunse le sembianze di un cane, un enorme cane nero che scodinzolò prima di ritornare nella sua forma umana. Angy era basita, paralizzata, con la bocca spalancata dallo stupore . Sirius attese una risposta, attesa una qualsiasi reazione, preparandosi anche ad  uno svenimento, che sembrò imminente ma che Angy riuscì a reggere.
“allora?” Disse lui, aspettando almeno che urlasse , scappasse o facesse qualsiasi altra cosa, ma non accadde. Angy abbassò lo sguardo e poi, sotto lo stupore di Sirius , scoppiò a ridere.
“Tu sei Sirius? Sirius il cagnolone….Oh, mio DIO” Non smetteva di ridere, aveva le lacrime agli occhi, si manteneva la pancia per la troppa ilarità. Questa volta fu Sirius a rimanere basito e senza parole. Non era ciò che si aspettava ma era comunque una buona reazione. Poi , come se la cosa si fosse stabilita, come se la cosa avesse preso realtà e forma, Angy ritornò a fissarlo.
“Quindi, tu sei un…” Non riuscì a definire cosa fosse lui, non aveva mai creduto alle storie su essere fantastici, su essere non umani, aveva letto libri che trattavano di loro, perdendosi in quel mondo immaginario, non credendo che davvero potesse essere reale.
“Mago, sono un mago…”l’aiutò a rendere la cosa concreta e reale,quelle parole apparvero incredule per Angy, che non potè però negare l’evidenza. Pochi secondi prima si era trasformato sotto i suoi occhi e quindi accettò la cosa con molta “Diplomazia”.  Sirius attese, attese magari in una sua fuga, in un suo allontanamento e temette di ciò, il cuore partì a mille e i secondi prima della reazione di Angy sembrarono ore, sperò che ciò che aveva appena scoperto non lo allontanasse da lui, perché lui non voleva. Non voleva che quella ragazza sparisse dalla sua vita. Lo aveva travolto , improvvisamente , come una tempesta a ciel sereno, come un uragano improvviso, e lui aveva continuato a cercarla anche quando tra i due non correva buon sangue, anche quando il suo carattere aveva rischiato di allontanarla. L’aveva cercata quando ogni cosa gli era apparsa oscura, quando il mondo che stava vivendo stava prendendo pieghe sbagliate, quando aveva visto il vuoto d’avanti a se, aveva cercato lei e adesso , il rischio di perderla gli faceva paura. Attese, attese e solo quando lei, gli prese la mano e la strinse alla sua, il cuore divenne leggero e un sorriso si dipinse sul volto.
“Avevo qualche sospetto. Anche Lily e gli altri lo sono, vero?”
“Si, anche loro lo sono…” Rispose lui, stringendo ancora più forte quella mano, così delicata e calda. Non avrebbe commesso l’errore di lasciarla andare via, avrebbe camminato cautamente con lei. Il desiderio di baciarla era forte, forse troppo, ma quel momento era solo per le parole e per le spiegazioni. I baci avrebbero atteso.
“Raccontami tutto…” Disse lei, mostrando non semplice curiosità, ma puro interesse, voleva far parte della sua vita, Sirius lo lesse nei suoi occhi e lo avrebbe permesso. Solo lei, solo lei avrebbe fatto quel passo, avrebbe varcato quel confine invalicabile. Iniziò a raccontare ogni cosa, le raccontò della sua vita ad Hogwarts di come aveva conosciuto James , Remus e Peter e di come aveva deluso la sua famiglia entrando in una casa diversa, le spiegò l’importanza per ogni famiglia purosangue e di come la sua non aveva esitato a ripudiarlo a soli sedici anni , quando lui aveva ammesso di non voler seguire i loro modi e i loro ideali, di come Dorea e Charlus Potter lo avevano accolto in casa e lo avevano trattato come un figlio. Le raccontò dei Malandrini e della mappa che lui e gli altri avevano creato, le raccontò del problema di Remus, sapendo che se lo avesse saputo l’amico lo avrebbe rimproverato, ma doveva farlo, per spiegarle anche il suo di segreto, per spiegarle il motivo per cui lui era in grado di trasformarsi in cane , James in cervo e Peter in topo. Parlò di Silente, e della sua grande capacità, delle sue doti e del suo coraggio che aveva trasmesso a tutti gli alunni della sua adorata scuola. Le raccontò del suo lavoro, del perché era stato declassato, del perché lei lo aveva trovato quasi morto per quella strada e del perché era stato riammesso nella squadra dopo l’attacco di Voldemort, parlò di lui, della sua ferocia, della sua sete di gettare il mondo magico e babbano nel caos. Le parlò di sua cugina Andromeda, anche essa una reietta per aver sposato uno “sporco” babbano, di sua cugina Bellatrix e Narcissa e di come entrambe avevano deciso di seguire le tradizioni di famiglia, sposandosi con dei Purosangue degni servi del signore Oscuro. Parlò di suo fratello, e li si soffermò più allungo perché forse quello era il tasto più delicato, ma che lui comunque le volle raccontare. Le raccontò del loro rapporto, mutato rapidamente, di come Regulus avesse preso la strada che i genitori avevano designato a lui e a Sirius, di come erano fieri del suo operato e di come gli mancava quel fratello perso a causa di pazzi come loro, che continuavano a sostenere l’idea del sangue puro. Discorsi che lui con fierezze ci sputava sopra, convinto che il sangue non donava le capacità necessarie, non a casa Lily, nata babbana, era una delle streghe più formidabili che lui avesse mai visto. Le raccontò delle mille pazzie compiute con i malandrini e dei mille tentativi di conquista di James, e di come lui , Remus e Peter avevano più volte messo lo zampino per aiutarlo. E poi le raccontò dei sospetti nati nei confronti di quell’amico che per anni li aveva seguiti. Angy ascoltò ogni cosa in silenzio, senza proferire parole, senza interromperlo. Era rapita da quei racconti che sembravano frutto di una mente geniale , ma che mostravano una realtà che si svolgeva al di la di quel mondo, sotto il naso dei cosiddetti Babbani.  Erano all’oscuro di un magnifico mondo che andava oltre le mura del tempo, dove gli animali venivano considerati compagni di vita, dove amici si affiancavano e sostenevano, dove presidi buffi e strambi ponevano sotto la propria ala protettiva giovani menti che avrebbero potuto cambiare il mondo, dove pazzi assetati di potere erano pronti a gettare tutto nel caos.
Le ore trascorsero, ma i due non si posero il problema. Non avevano notato di come la notte era diventata più scura e di come il silenzio si era infittito. Avevano parlato allungo e Sirius si sentì più leggero, si sentì libero di esprimere finalmente ciò che provava senza temere di perdere quella ragazza dagli occhi incredibilmente belli .
“Wuaho…Sirius è incredibile..” Il sussurro di Angy spezzò il silenzio della notte. Sirius sorrise, allegro di non averla spaventata e fiero di se di averla stupita. Un punto in più per lui meno per il damerino Babbano Biondo.
“Allora adesso mi credi se ti dico che sono diverso da tutti gli altri?”. Angy scosse la testa divertita, non riusciva a non essere presuntuoso e pieno di se, e forse era quello che lo rendeva davvero diverso dagli altri, oltre il fatto che era in possesso di una bacchetta magica ed era in grado di tramutarsi in cane.
“Diverso dai ragazzi Babbani, ma sono sicura che non sei diverso da altri maghetti purosangue !” Ironizzò lei , strappando a Sirius un sorriso divertito. Era sveglia, di ciò non si era sbagliato Sirius. Angy si avvicinò ancora di più a lui, raggomitolandosi nelle sue braccia. Era nato un legame quella notte, un legame forte. Lui le aveva aperto il suo mondo, prima ancora di aprirle il suo cuore. Forse per quello avrebbe dovuto aspettare, e forse era disposta a farlo. Sirius appoggiò il viso sul capo di Angy e assaporò il profumo dei capelli. Tenerla tra le braccia era meglio di tenere tra le mani una bottiglia di quella bevanda babbana che aveva amato per tanto tempo. Lo riempiva, gli gettava via i pensieri e lo riscaldava, ma non gli faceva male. Era meglio, si, molto meglio.
“Joe è solo un amico quindi?”. Sirius non le chiese nulla della sua vita, se avrebbe voluto sarebbe stata lei a farlo, ma aveva bisogno di sapere solo una cosa. Quella cosa, che lo aveva tormentato per tutto il giorno. Angy alzò il capo verso di lui e sorrise a quella domanda.
“Lo stavi azzannando questa mattina…Sei geloso per caso?” Ricordò ciò che era capitato poche ore prima, e adesso assumeva un vero significato. Naturalmente quella domanda fu posta solo per prenderlo in giro. Non aspettava certo che la rispondesse.
“Non sai quanto!” Esclamò lui, lasciandola nuovamente spiazzata. Anche lui rimase sbalordito di come , ciò che sentiva , riuscì ad esprimerlo così facilmente. Non era mai capitato. Quella era la sera delle prime volte. La prima volta in cui aveva guardato davvero negli occhi una ragazza senza essere sotto l’effetto di bevande che danneggiavano l’organismo. La prima volta che aveva parlato di se e di ciò che sentiva. La prima volta che desiderava far conoscere a quella stessa ragazza ciò che in quel momento la sua testa urlava .
“Angy, non voglio apparire smielato alla James, perché non lo sono, anzi, ho sempre pensato che lui lo fosse troppo, ma so che in questo momento non voglio essere in nessun posto oltre che qui, con te, a parlare, a tenerti tra le braccia e sentire il tuo respiro, il tuo profumo. Non voglio essere in nessun posto oltre che qui….”. Sirius si sentì improvvisamente sciocco, sciocco per aver dato voce alla sua testa. Forse quella volta aveva agito bene, e forse sarebbe stata l’ultima volta che avrebbe reagito bene, ma lo aveva sentito, aveva sentito di farlo e lo aveva fatto. Angy rimase a fissarlo negli occhi, assorbendo ogni parola, facendola scivolare giu, fino a colpire il cuore che fece un balzo. Parole del genere non avrebbe causato alcun effetto se pronunciate da qualsiasi ragazzo, ma Sirius era diverso e quelle parole era diverse.
“Lo hai fatto…” Sussurrò lei, divertita.
“Cosa?” Chiese lui.
“Sei apparso smielato come James..:” Esclamò , Sirius rise. Rise per quel modo di prenderlo in giro, che non aveva fine. Per quel modo di scherzare con lui, nonostante la serietà della cosa.
“Non dirlo in giro, ho una certa reputazione” La prese nuovamente tra le braccia e la strinse a se, Angy appoggiò il viso al petto e sentì il cuore, quel cuore che batteva forte e pensò al suo, che in quel momento batteva ancora di più. Se li avessero fusi insieme avrebbero creato un motore potentissimo.
“Non ti prometto che non lo farò. A meno che tu non trova il modo per tenermi zitta….” Sirius sentì odore di sfida, o almeno il tentativo di sfidarlo a fare un qualcosa. Ghignò, e spostandola dal suo petto si perse nei suoi occhi e mantenne il viso beffardo.

“Un modo c’è…” Sussurrò lui, e senza attendere un altro minuto si sporse verso quelle labbra che aveva desiderato per tutta la sera, che aveva desiderato prima di allora e che avrebbe desiderato ancora. Erano morbide e calde, erano tentatrici e lui si perse in quella tentazione. Angy si alzò sulle punte per aggrapparsi a lui. Le labbra di Sirius erano aggressive, ma non inopportune. Le mani di lui si persero nei folti ricci, che aveva osservato muoversi molte volte. Le accarezzò la schiena per poi passare a quel viso, che quella mattina era stato sfiorato da qualcun altro , e che, si ripromise, non avrebbe toccato nessun altro. Si perse nel profumo dolce . Ormai era completamente perso ,completamente rapito da quel gioco di labbra e di sapori, e per la prima volta, forse, comprese James.  



Angolo Posta:
Ciaoooooooooooooooo!!!! Eccomi con il dodicesimo Capitolo..... Non sono sicura di ciò che ho scritto,ma spero che comunque vi piaccia. Avevo tante di quelle idee, ma non sono stata in grado di metterle tutte insieme... XP .... Che frana!!!.... Finalmente Sirius si è gettato nelle braccia Di Angy, e le ha spiegato ogni cosa! Lei naturalmente non è scappata perchè legata a lui.... Remus e Sirius hanno intenzione di mettere in chiaro alcune cose su Peter, ma non sarà facile.... Sarà un punto saliente della storia, e devo ringraziare CELINE per questa idea....Grazieeeeeeeeeee!! ahahahahaah.... Vogliooo tanti commentiiiiiiii e come sempre vi ringrazio tutte/i...... Un baciooo!!
SFIAMMELLA!

 

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** -Fourteenth Chapther- ***


-Wonderful Life is while you’r in the World-
-Fouteenth Chapter-
 
 

 
Angy chiuse piano gli occhi, il vento freddo di quella mattina le accarezzò piano i capelli, un buon profumo di erba bagnata aleggiava per aria, piccole goccioline di brina mattutina erano poste sulla staccionata del giardino. Tutto taceva intorno a lei, nessun rumore, nessun frastuono che potesse rovinare il silenzio delle prime luci. Il sole era sveglio da poco, e un leggero strato violaceo dipingeva il cielo, che augurava il buon giorno al mondo. Angy si strinse nelle spalle, faceva freddo, un freddo pungente che faceva male. Era quasi Natale, pochi giorni e avrebbe festeggiato quella ricorrenza. Non sapeva dove, non sapeva con chi. Sbadigliò e si stropicciò gli occhi. Anche la notte precedente era rientrata tardi. Era stata con Sirius, come mai capitava ogni giorni di quei giorni. Erano saliti sulla moto e si erano diretti altrove, lontano da tutto e tutti, c’erano solo loro, e nulla più. Guardò la cassetta delle lettere, si fece coraggio e , a piedi nudi, si diresse verso quella botola rossa mattone. Il prato era freddo e bagnato, ma lei non ci badò. Aprì la piccola portoncina e ne estrasse una busta, un invito per la precisione. Il cuore fece un balzo , quella busta le era fin troppo familiare, la qualità così particolare, così pregiata. La calligrafia elegante che riportava il suo nome e il suo indirizzo. Un'altra folata di vento partì nella sua direzione , come se anche lui le avesse portato notizia, notizia che non avrebbe gradito.
 
 
                                      *********
 
Sirius e James passeggiavano l’uno accanto all’altro per i sentieri impercettibili di una fitto bosco  lontano dalla città . Erano in perlustrazione, tutto taceva intorno a loro, e niente fece presagire ad un accampamento di Mangiamorte.
“Non credo che troveremo nulla qui…” Sussurrò James, tenendo le orecchie ben attente a cogliere ogni minimo e impercettibile rumore. Sirius strinse la bacchetta, pronta ad essere usata. Camminarono allungo, e non trovarono nulla. Solo alberi , fitti cespugli e qualche animale selvatico che scappò non appena li vide. Sirius si accasciò ai fianchi di un arbusto molto grande e James lo affiancò.
Rimasero in silenzio per alcuni minuti , ascoltando la voce della natura che parlava silenziosamente. Poi Sirius si schiarì la voce.
“Dove passeremo il Natale?” James lo guardò perplesso. Erano ormai anni che tutti , compreso lui, si recassero dai Coniugi Potter, i Senior naturalmente. Dorea non era più nella pelle al solo pensiero di rivederli tutti nuovamente.
“Ovviamente dai miei genitori…” Disse lui, ritornando ad ascoltare la natura che non la smetteva di parlare. Il vento muoveva le foglie facendole volare via. Il fruscio degli alberi che muovevano la loro chioma, stormi di uccelli che attraversavano il cielo, il loro battere d’ali che nel silenzio sembravano provocare frastuono . Era tutto meravigliosamente Naturale. Non c’era nulla che poteva intaccare quei movimenti.
“James, hai mai avuto paura di Lily?” L’ennesima domanda che lasciò James di spiazzo. Guardò l’amico, che con testa bassa, giocherellava con un rametto lasciato solo ad occupare la terra . Aveva gli occhi vacui, come persi in chi sa quel mondo.
“Sirius, parla chiaro. Non sono come Remus che comprende tra le righe. Io sono di coccio, ricordalo…” Sirius sorrise piano, poi distogliendo l’attenzione dal suo ramoscello, guardò verso l’alto, guardò le foglie che si muovevano con il frusciar  del vento. Poi guardò l’amico.
“Ho paura di Angy…Cioè non di lei, ma di cosa è capace di fare se magari mi capitasse qualcosa. È tremendamente cocciuta e istintiva. Agisce senza seguire la testa, o almeno senza pensarci davvero.  E ho paura, che se un giorno, uno di questi giorni, abbiamo la sfortuna di incontrare uno dei mangiamorte di Voldemort, lei non si farà da parte…” Quelle parole furono difficili da dire, fu difficile rendere parole le sue preoccupazioni.
“Mi sembra di conoscere una persona simile…” James naturalmente si riferiva a lui. La descrizione fatta di Angy era perfetta per descrivere anche lui. Anche lui agiva d’istinto senza pensare le conseguenze, senza mettere sul tavolo i PRO e i CONTRO di ciò che faceva. Agiva così, come l’istinto gli suggeriva, e quasi sempre, i suggerimenti era meglio sopprimerli piuttosto che accoglierli.
“è diverso…Io sono in grado di difendermi. Sono un mago eccellente, e convivo con l’idea che un giorno mi troverò faccia a faccia con la morte…Ma lei, è così….”
“Indifesa? Debole?”. Sirius annuì, era così Angy. Debole e indifesa. Debole perché non avrebbe retto la  perdita di qualcuno che amava e indifesa perché priva di poteri magici.
”James temo che possa ferirla…. Ho paura che se mi capitasse qualcosa lei non sarà in grado di affrontarlo…Ho paura di lasciarla sola. E  la nostra storia non so se potrà avere un futuro, perché non so se io possa avere un futuro”  James guardò l’amico , e comprese ciò che lui stava cercando di spiegare. Ogni avvenimento che stava attraversando il mondo aveva portato a tutti paura e sconcerto. Ormai il futuro era solo una nuvola di fumo, fumo pesto che non mostrava cosa c’era dall’altro lato. Sirius come tutti aveva queste paure, come tutti in quel momento temeva di non vedere l’alba del domani. Sospirò e cercò di rincuorare l’amico.
“è normale preoccuparsi per qualcuno che si ama, anche io sono preoccupato per L…”
“Aspetta aspetta aspetta…Nessuno qui ha parlato di amore” Sirius interruppe il discorso che James stava portando avanti. Amore, quella parola suonava fin troppo strano, persino dalle labbra di James e soprattutto se rivolte a lui.
“Sirius non fare lo scemo…Si vede che Angy è importante per te” Negare l’evidenza era inutile, ma Sirius non voleva dimostrare nulla a nessuno, persino al suo cuore non avrebbe dimostrato ciò che davvero lui provava. Il suo cuore che ogni giorno gli inviava piccoli indizi. Sobbalzava ogni volta che vedeva Angy corrergli incontro. Batteva freneticamente ogni volta che lei poggiava le sue labbra su quelle di lui, e si perdeva in una leggerezza misteriosa ogni volta che un sorriso dolce entrava nella sua visuale.
“è una ragazza meravigliosa…è divertente, intelligente…bella… ma nulla di più. Non amo nessuno, non amo lei e non amerò nessun’altro. Oltre me stesso ovviamente” James lo spintonò sorridendo. Non credeva ad una sola parola dell’amico. Ma non glielo disse, il tempo avrebbe rilevato ogni cosa.
“Ok, se lo dici tu…Su rammollito smaterializziamoci, dobbiamo riferire questo ennesimo fallimento a Moody…”. James cambiò immediatamente discorso. Sirius non avrebbe mai ammesso che ogni giorno quella ragazza gli regalava emozioni nuove, emozioni che pian piano si sarebbero rivelate sentimenti. Sirius stava amando, incondizionatamente , e stava amando senza saperlo.
“Credo che stia invecchiando… Ogni giorno è sempre più rimbambito”
“Black! SEI SOSPESO” risero insieme, prima di smaterializzarci e non notare che la foresta aveva smesso di parlare.
 
 
 
 
 
                                                     *****
“Angy…Angy…” La voce di Sonya sembrò provenire da lontano. Angy aveva ancora l’invito tra le mani, e non si accorse che proprio in quel momento Sirius era entrato.
“Angy, Sirius…” Sonya fece in tempo a farla ritornare con la testa alla realtà. Alzò gli occhi e vide Sirius raggiungerla. Lo salutò con un bacio e mise a tempo la lettera sotto il bancone, gesto che non passò inosservato a Sirius.
“Cosa c’è li?” Chiese indicando con un gesto del capo, il cassetto nel quale era stato stipato l’invito.
“Eh?” Angy cercò di apparire indifferente, ma non ci riuscì. Lo sguardo insistente Di Sirius ebbe la meglio e lei si vide costretta a tirar fuori la verità.
“Ne possiamo parlare dopo?” Angy gli porse l’invito, ma dovette lasciar perdere le spiegazioni, perché proprio in quel momento qualcuno la chiamò da un tavolo.
“Va bene. Asepetto” Sirius prese quel ruvido foglio tra le mani e lo conservò bene nella tascta interna del cappotto.
“Devo parlarti anche io…” Aggiunse prima di lasciarla andare . Angy aveva sobbalzato nel sentire quelle parole. Cosa le avrebbe detto? Il suo sguardo non prometteva nulla di buono e lei si preparò al peggio.
 
 
                                                    ******
 
 
“Severus non riesco a reggere…Non ce la faccio più…” Lo squittire di Peter era fastidioso. Severus Piton rabbrividì nel sentire la sua voce. Il viso era perso tra le fiamme del fuoco che scoppiettava nel camino ormai malandato. Era sempre stato un codardo, fin da ragazzo, e non sarebbe cambiato. Si voltò di scatto verso quell’essere che lui riteneva inutile, e con la quale non  avrebbe mai voluto stringere alleanza,ma per forza di cose, era stato costretto a farlo.
“Peter, non puoi rimangiarti la parola data al Signore Oscuro. Non ne sarà contento…Hai fatto la tua scelta…Porta avanti ciò che hai gia iniziato” Il tono della voce era viscida e infastidita. Come lo era lo sguardo che si posò sulla piccola figura dell’ometto, che con sguardo colmo di lacrime e paura fissava l’uomo che lo sovrastava, non solo per l’altezza, ma anche per lo sguardo . Quello sguardo che lo stava scrutando, in cerca dei piu oscuri segreti. Rabbrividì , ebbe paura, e tormentandosi l’orlo della camicia, abbassò lo sguardo in segno di resa.
“Si, hai ragione Severus….”
Non riuscì a ribattere.Lo aveva sempre temuto, e quel timore non lo avrebbe mai abbandonato. Con il solo sguardo, Severus Piton era capace di paralizzarti e sopraffarti.
“Ora vai…. Hai perso fin troppo tempo, potrebbero insospettirsi…” Peter fu mandato via, e lui potè ritornare a fissare quelle fiamme che continuavano a scoppiettare allegramente. Quelle fiamme così ardenti, come era stato ardente il suo amore per la donna che stava per tradire. Rosse come i suoi capelli, che profumavano di Lavanda. Li ricordava bene, ricordava bene i suoi occhi, il suo viso, ricordava bene soprattutto il suo viso. Ormai l’aveva persa per sempre ,a causa di Potter. Era riuscita ad averla. L’aveva avuta, e l’avrebbe avuta in eterno, anche se LUI gli aveva promesso che ciò non sarebbe durato per sempre. Gli aveva promesso LEI, e lui non aveva intenzione di rinunciarci nuovamente. Si passò una mano sul viso, cercando di scacciar via quei sensi di colpa che pian piano si impadronirono di lui.
 
 
 
 
                                               ********
 
Sirius attese che Angy mettesse ogni cosa al proprio posto, Sonya gia era andata via, e il negozio era completamente vuoto. C’erano solo loro,e  quello era il luogo giusto per parlare. Sirius era seduto al solito tavolo e guardava Angy muoversi agilmente per il negozio. Stringeva ancora quella lettera tra le mani e non l’aveva aperta, lo avrebbe fatto con lei.
“Allora. Ho finito di fare tutto e adesso possiamo parlare tranquillamente…” Angy si accomodò di fronte a lui e si strinse le mani con fare nervoso. Sirius aggrottò la fronte , non capendo la fonte di tanta ansia. Iniziò a preoccuparsi di quella lettera e senza aspettare l’aprì e iniziò a leggere. Gli occhi scorrevano velocemente, a ogni parola che il suo cervello assimilava, un sorriso sempre più largo si dipinse sul viso. Fino a quando non scoppiò a ridere.
“E tutto questo mistero è per un invito ad una festa natalizia organizzata dai tuoi genitori?” . Angy annuì sentendosi ridicola. Forse il suo comportamento era stato fin troppo esagerato. Aveva portato Sirius a pensare male di lei, magari a pensare di un oscuro passato.
“Perché non volevi che la vedessi?” Domandò lui, porgendole la busta.
“Perché non mi va di andare. E avevo pensato di gettarla e far come non mi fosse mai arrivata…” Aveva il viso basso, come in colpa verso di lui e verso i suoi genitori.
“Perché? Non mi hai detto che a Natale non sai dove andare? “ Avevano parlato solo alcuni giorni fa di quell’argomento. Sirius avrebbe partecipato all’annuale festa natalizia indetta dai Coniugu Potter e Sonya avrebbe raggiunto i genitori ad Iverness e lei? Lei non aveva alcuna idea di dove andare.
“è complicato Sirius. Tra me e i miei genitori non c’è mai stato un buon rapporto. Diciamo che ho dato molte delusione, e adesso rincontrarli e riascoltare le loro prediche sulle mie scelte, non è molto entusiasmante…Soprattutto quando ci sono le mie sorelle perfette a fartelo pesare… “ Angy si rigirò la lettera tra le mani, Sirius si avvicinò ancora di più a lei e le alzò il viso in modo da rientrare nuovamente in contatto con lei.
“E se… andassimo insieme?” Angy strabuzzò gli occhi per la sorpresa. Sirius si stava proponendo di accompagnarla e magari di presentarsi come suo Fidanzato. La cosa le suonò bene, anche se per un attimo temette che Sirius lo facesse solo perché sapeva che lei avrebbe rifiutato.
“Sei sicuro di ciò che dici?” Angy per un attimo temette nella risposta, ma Sirius come sempre non la deluse.
“Vorresti negarmi l’incontro con i miei adorabili suoceri? E poi sarà divertente tormentarli un po’…Per quel che sembra, sono dei tipi molto Snob..”Il ghigno che si dipinse sul suo volto rellegrò Angy. Con lui al suo fianco avrebbe potuto affrontare tutto, persino le critiche dei genitori.
“Sirius Black, ti ho mai detto che ti adoro?”
“No, e vorrei che me lo dicessi più spesso….”. Angy sorrise e si perse di nuovo nei suoi baci, dimenticando la preoccupazione di poco prima.
“Tu cosa avevi da dirmi invece?”. Sirius si schiarì la voce, per poi rimanere in silenzio. Avrebbe voluto dirle ciò che aveva detto a James la mattina prima. L’avrebbe voluta preparare al peggio, al rischio di perderlo e quindi di continuare una vita senza di lui. Gli eventi che stavano attraversando il mondo magico stavano diventatndo semrpe più pericolosi e quasi impossibile da gestire, inoltre quella profezia aveva completamente stravolto ogni cosa, e Sirius era sicuro che a lui sarebbe toccato il ruolo di protettore, avrebbe dovuto proteggere gli amici e questo avrebbe comportato un confronto diretto con lo stesso Voldemort  . Era in dovere di dire ad Angy che la loro storia non poteva che essere del momento e non immaginare un ipotetico futuro. Ma non ci riuscì, non riuscì a dire quelle cose che al solo pensarle gli fecero male. Immaginarsi in un futuro senza lei, senza quegli occhi che adorava guardare, senza quella voce che accompagnava le sue giornate. Forse ne avrebbe parlato, ma adesso il sorriso di Angy ,dipinto sul volto al solo pensiero di trascorrere il Natale con lui, lo frenò. Scosse il capo e la baciò nuovamente.
“Nulla, era solo una sciocchezza…” Quelle parole ebbero l’effetto desiderato. Non ci furono altre domande , e lui non fu costretto a dare spiegazioni scomode.
 
 
                                               *********
 
La mattina della vigilia di Natale arrivò in un baleno. Sirius ed Angy prepararono ogni cosa per il viaggio che sarebbe durato pochi secondi, dato che Sirius si sarebbe smaterializzato. Lily e James li raggiunsero a casa per salutarli.
“Angy questa è una borsa magica, puoi metterci di tutto, in modo da non portarti dietro quelle valige scomode”.Lily le porse una piccola pouchette in tinta con l’abito che avrebbe indossato quella sera. Angy l’aprì e rimase affascinata e sorpresa da ciò che vide. C’era di tutto, c’erano gli abiti che avrebbe indossato durante la permanenza a casa dei genitori, scarpe trucchi e anche qualche libro, se magari era annoiata e non sapeva come ammazzare il tempo.
“Lily non so come ho fatto fino adesso senza magia…” Sorrise e abbracciò la ragazza che non mancava mai di sorriderle. Lily era davvero una donna fantastica e con lei sentiva un forte legame. Avrebbe tanto preferito trascorrere il natale con lei , James e Remus.  Ma aveva promesso a Sirius che avrebbe affrontato la famiglia a testa alta e avrebbe fatto vedere a tutti che lei non era una delusione, ma anzi, era l’ennesimo trionfo.
“Angy, inoltre, io e James abbiamo pensato che magari ti sarebbe piaciuto conoscere le tradizioni di noi Maghi, e ti voglio regalare questo” Dalla borsa prese un piccolo pacchetto rettangolare, molto pesante che Angy prese e con un sorriso raggiante lo strappò senza pensarci due volte. Rimase senza parole quando vide quel libro, ormai vecchio, forse di anni o di secoli. Era un ricettario, un ricettario magico. Iniziò a sfogliarlo cautamente e lesse nomi strani di dolci dall’aspetto strano e invitante.
“Ci sono tutti i segreti di come fare una buona Burrobirra, o magari una buona torta di zucca..Tutti i segreti culinari della nonna di James. Questo libro ha più di 100 anni, e tu sei adatta a possederlo” Lily era raggiante , anche perché per un attimo temette che quel pensiero non sarebbe stato gradito. Ma quando vide quel sorriso dipingersi sul volto dell’amica, e il modo in cui, sfogliandolo, guardò e lesse le varie ricette, seppe che quel regalo era perfetto per lei.
“Lily è fantastico, non dovevate..:” Esclamò Angy. Era stupendo conoscere nuovi modi di preparare dolci, nuove tecniche e nuove ricette. Strinse il libro al petto e abbracciò amorevolmente l’amica.
“Si che dovevamo. È tuo , non può essere di altri. Inoltre, Angy, ormai io ti considero come una di famiglia,  quindi questo è stato un passaggio di proprietà.Questo libro appartiene alla famiglia Potter da sempre, la madre di James lo ha dato a me, e io lo do a te…Anche perché io con i dolci non si so proprio fare…” Risero all’unisono, e Angy rimase commossa per quelle parole. Lily la considerava una di famiglia, e anche lei si sentiva parte di quel gruppo indissolubile. Non solo perché era legata a Sirius, ma anche perché tra di loro era nato subito un legame, un feeling , difficile da spezzare. Fu ancora più convinta che quel Natale era da passare li e non altrove, ma Sirius e James non le diedero il tempo di rimuginarci su, e dopo l’ultimo saluto , Angy si aggrappò a Sirius.
“Pronta?”
“Diciamo…” Sospirò lei. Guardò i suoi occhi e un pizzico di coraggio colpì il suo cuore. Un attimo dopo sentì le vertigini e qualcosa colpirla al centro della pancia. Sentì il corpo andare in frantumi e i piedi perdere ogni contatto. Non seppe quanto tempo impiegarono, ma non appena si trovarono di fronte all’enorme casa, Angy si chinò sulle ginocchia e vomitò la colazione.
 
 
 
                                           
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** -Thirteenth Chapter- ***


-Wonderful Life is while you’r in the World-
-Thirteenth Chapter-
 
 

 

“Quel sorrisetto non me la conta giusta…hai qualcosa da confessare?” Angy alzò lo sguardo verso Sonya , che appoggiata allo stipite della porta che dava al laboratorio di pasticceria, guardò l’amica e cercò di scrutarne bene il viso, sul quale si dipinse un sorriso colpevole. Aveva gli occhi di una luce strana, e quel giorno non aveva fatto altro che impastare dolci, atteggiamento che aveva solo in momenti di pura felicità o riflessione.
“Non ho nulla…” Esclamò lei, infornando le gocce al cioccolato e marmellata. Si voltò nuovamente verso di lei, e scostandosi i capelli dal viso le rivolse un sorriso raggiante. Sonya era all’oscuro di ciò che era accaduto due giorni prima, non era stata informata di quel bacio che aveva lasciato un segno nel cuore dell’amica e che , con il passare dei giorni, la faceva ancora sentire persa in un mondo magico. Ma forse, Sonya avrebbe apprezzato se lei glielo avesse detto  e in fondo chi meglio della sua migliore amica avrebbe potuto darle un buon consiglio. Tirò un sospiro, continuando a sorridere come un ‘ebete e Sonya rimase in attesa di conoscere la fonte di tanta felicità…..
 
Sirius camminava freneticamente per casa, c’era un silenzio interrotto solo dai suoi passi frenetici. Aveva il viso basso, contorto da un’espressione di rabbia pura. Si fermò soltanto quando sentì un forte “Pop” provenire dalla stanza di Peter. Non esitò un attimo , si precipitò e spalancò la porta. Peter era chino sul letto, con le mani che reggevano la testa. Sirius si catapultò su di lui e lo strattonò , costringendolo a farlo voltare e guardarlo dritto negli occhi.
“Spero per te che ciò che sei venuto a dirmi sia vero , altrimenti ti stacco quella lingua biforcuta e te la ficco su per…” non terminò la minaccia, Peter scoppiò a piangere, squittendo come un topo. Grosse lacrime solcarono il suo viso che si contorse in un orribile smorfia.
“Sirius ti prego, a-ascoltami… Remus, è….un traditore”. Sirius lasciò la presa e guardò quell’uomo meschino che stava tentando di metterlo contro Lunastorta. Lo stesso gioco che aveva fatto anche con lui, ora lo stava riproponendo, questa volta a qualcun altro. Sirius avrebbe retto il gioco, gli avrebbe fatto credere che il suo gioco aveva realmente coinvolto anche lui, Sirius Black. Cercò di mantenere la calma, cercò di rilassare il volto, ancora contorto in una smorfia feroce e cercando di non fare ciò che la sua testa gli suggeriva, si accomodò accanto a lui e rimase in ascolto.
“Remus… L’ho visto ieri, era in compagnia di Piton, parlavano di…..un nuovo attacco, un attacco a dei babbani, per far sentire la loro forza, per far capire anche ai babbani di cosa è capace il Signor Oscuro…Stavano parlando anche di te e di…come sei caduto in basso”. Sirius si voltò ferocemente verso quel roditore che stava giocando con il fuoco. Inventare una cosa del genere era frutto di una mente contorta , di un animo nero e malvagio. Lasciò che continuasse con la sua Farsa, lo lasciò continuare, trattenendo il Sirius violento, che aveva una forte tentazione nel volergli staccare la testa dal collo e darla in pasto ad un drago.
“Hanno parlato di Angy, e di cosa avrebbe potuto dire tua madre se lo avesse saputo. Gia sei stato una delusione per aver scelto Grifondoro piuttosto che Serpverde, gia sei stato una delusione per essere stato cancellato dall’eredità dei tuoi AVI e adesso, sei anche amante di Babbani….” Sirius si irrigidì nel sapere che conoscevano della storia tra lui e Angy. Lo aveva detto solo a James e Remus, solo perché loro avevano notato il suo cambiamento, avevano notato il sorriso che ogni giorno portava sul volto, lo avevano notato dal fatto che ogni volta che andavano al Bistrot lui non faceva altro che stare a guardarla ,e a sorriderle ogni volta che i loro sguardi si incrociavano. Lo avevano notato dal fatto che ormai Sirius era reperibile ogni giorno a qualunque ora, e Lily non era più in pena per lui, non doveva più invogliare il marito e Remus a condurre ricerche per pescarlo in chi sa quale casa, in chi sa quale letto, adesso era sempre li, nel suo. Si svegliava vigile e senza mal di testa e andava a dormire felice, allegro e senza il viso sconvolto a causa della Vodka.
“Remus lo ha detto a Piton?” Chiese lui, sconvolto al solo pensiero che le parole di Peter potessero riferire il vero. In fondo tra Remus e Piton c’era sempre stata un’amicizia un po’ strana. Entrambi menti brillanti, entrambi caposcuola, entrambi dei reietti. Ad Hogwarts Remus si era sempre rifiutato di torcere un solo capello a Mocciosus, era sempre stato diplomatico nei suoi confronti. Poi si riprese, e guardò Peter, e pensò di essere stato ingiusto con l’amico, di aver pensato per un solo momento che lui fosse un traditore. Il vero traditore era Peter e lo avrebbe svelato a tutti.
“Si, è stato lui a dirlo a Piton. Lo ha fatto perché credono che possono usare Angy per colpirti…” Il solo pensiero che Angy potesse soffrire a causa sua gli fece male al cuore. Pensò a lei con gli occhi spalancati, colmi di terrore, distesa sull’asfalto londinese, morta, e un brivido lo percorse lungo la schiena. Non lo avrebbe permesso. Doveva parlare con Remus, James e Lily sarebbero rimasti ancora all’oscuro. Doveva avere prima le sue certezze e poi avrebbero agito. Si alzò dal letto e guardò quel topo sudicio, che continuava a frignare come un codardo.
“Se ciò che dici è vero… non finirò mai di ringraziarti amico” Fu dura fingere di essergli grato, fu dura dargli una pacca sulla spalla in segno di gratitudine e fu ancora più dura fingere un sorriso. Sparì poco dopo , lasciando Peter perdersi in singhiozzi e lacrime di pentimento.
 
 
                                                    ********
 
 
Il cuore di Remus batteva a mille, percorrere nuovamente i corridoi di Hogwarts , rivedere nuovamente le divise con gli stemmi delle case, incontrare i fantasmi che avevano segnato i suoi sette anni li, rivedere il lago nero, presso cui aveva trascorso lunghi pomeriggi in compagnia degli amici, era tutto così strano, appariva tutto cosi diverso, adesso che lo si guardava con occhi da insegnante. Vide una minuta ragazzina di Serpeverde correre verso i sotterranei e sorrise, sorrise nel pensare che gli anni erano passati troppo velocemente, e ripensando a malincuore i giorni che anche lui era stato uno studente impacciato, un undicenne isolato dal suo oscuro segreto , un undicenne fortunato per essere stato accolto a braccia aperte da quel ragazzino occhialuto, entrato come un razzo nel suo scompartimento, seguito da un altro ribelle e presuntuoso. Non avrebbe mai smesso di ringraziarli, e non avrebbe mai smesso di amarli , amarli come fratelli, come famiglia.
Percorse le innumerevoli scale a chiocciola che lo condussero all’ufficio del preside. Aveva attraversato poche volte quella porta, e quasi sempre lo aveva fatto per tirar fuori dai Guai James e Sirius. Sorrise nel ricordare il viso paonazzo della Mcgranith ogni volta che li vedeva per i corridoi e il viso benevole di Silente ogni volta che incrociava i loro sguardi e li vedeva entrare da quella porta, che ormai conoscevano a memoria. Sorrise, sorrise al Gargoyle che lo guardò, e attese la parola d’ordine.
“Caccole di Trool…” Remus non trattenne il sorriso. Silente era sempre stato un genio, ma con le parole d’ordini proprio non ci sapeva fare. Non erano frutto di scienza o ingegno, ma parole stupide che potevano essere scoperte perfino da un piccolo bambino un po’ troppo scurrile . Il Gargoyle fece un salto di lato e permise all’ospite di entrare nell’ufficio circolare, poco illuminato dal sole invernale che entrava dall’enorme finestra. Remus avanzò piano e scorse Funny, la fenice, appollaiata sul trespolo, sonnecchiava . Di Silente nessuna traccia, Remus si accomodò alla piccola e comoda poltroncina posta di fronte all’enorme scrivania di legno lucido, che ospitava gingilli estranei persino a lui. Attese qualche minuto, prima di sobbalzare non appena sentì un forte “pop” . Si voltò e fu accolto da un Silente raggiante, che spalancò le braccia in segno di affetto e benvenuto.
“Remus, che piacere vederti” Disse, abbracciando il suo ex alunno.
“Professor Silente, è bello ritornare qui…” Disse lui, ricambiando l’abbraccio del suo Mentore e ritornando seduto. Silente versò due boccali di burrobirra e lo porse a Remus che ne sorseggiò un po’. Il preside prese posto , e lo fissò da dietro gli occhiali a mezzaluna.
“Remus, come sta andando l’orientamento al ministero?”.
“bene , molto bene,  devo ringraziare lei, che mi ha raccomandato molto bene”
“No, devi ringraziare te stesso mio caro Remus. Ho potuto raccomandarti solo perché tu sei un vero talento, e mi hai concesso la possibilità di raccomandarti” . Si guardarono in silenzio Remus, sapeva che lo aveva convocato non per chiedergli come stesse andando il suo orientamento da insegnante, lo aveva convocato per qualcosa di più serio, un qualcosa che riguardava l’Ordine e Voldemort. Silente abbassò lo sguardo e guardò le sue mani, strette tra di loro, cercò di trovare le parole giuste , cercò una risposta nelle sue mani rugose, poi, come se le avesse trovate, ritornò a fissare il volto di Remus che teso, attendeva di ricevere informazioni.
“Ti ho convocato per dirti un qualcosa che sarà dura persino anche per te, ma so che riuscirai a gestire a differenza di Sirius….” . Remus si irrigidì sulla sedia, e il cuore iniziò a battere forte. Cosa c’era di così sconvolgente che Sirius non avrebbe retto?. Non disse nulla, era in attesa di ulteriori informazioni che non esitarono ad arrivare.
“Sono appena ritornato da un incontro che…Mi ha lasciato perplesso. Ho incontrato una pretendente alla cattedra di Divinazione, una donna deliziosa, ma anche molto strana…. Volevo dirle che avevo intenzione di ritirare la mia proposta, perché non credo in questa materia, ma , non appena ho avuto il piacere di incontrarla, e dopo aver capito che le mie decisioni era giuste, è accaduto qualcosa…qualcosa che mi ha fatto ripensare , e mi ha fatto dubitare di me…. “        . Silente chiuse gli occhi, come se cercasse forza. Si portò una mano sul viso per coprire gli occhi e poi ritornò a fissare Remus, che attendeva , adesso, più esitante di conoscere.
“è caduta in Trance e mi ha fatto partecipe di una profezia…una profezia che se cadesse nelle mani sbagliate potrebbe sconvolgere la vita di tutti, soprattutto quella di Lily e James…” Remus si irrigidì ancora di più.
“Lily e James devono essere messi sotto protezione e voglio che tu sia il custode … Sirius non potrebbe reggere, agirebbe di conseguenza….sappiamo quanto tiene a loro e sappiamo cosa sarebbe in gradi di fare, e non possiamo permetterlo. Invece tu sei più… “
“Responsabile…” Concluse Remus, sorridendo. Aveva sempre portato quello stendardo fieramente, e avrebbe continuato a sorreggerlo. Annuì, alla richiesta di Silente.
“Parlerai con James e Lily di questa cosa questa sera, vi raggiungerò io poi più tardi. Naturalmente Sirius deve essere messo al corrente, ma sarò io a farlo. Credo che sia l’unico a incutergli un po’ di timore… “ Sorrise al pensiero di Sirius che annuiva alla richiesta del preside senza ribattere, cosa che avrebbe fatto se Remus lo avesse informato. Silente non parlò di Peter, anche perché era stato informato a sua volta dei sospetti che lui e Sirius avevano su di lui, e del tentativo di metterli contro. Remus si alzò dalla poltrona e stringendo la mano a Silente e stabilendo di incontrarsi quella sera, lasciò l’ufficio. Silente guardò la porta chiudersi e una piccola lacrime gli scivolò sul viso. Troppo dolore , troppe ingiustizie , troppo male e tutto questo sarebbe caduto sulle spalle di un innocente bambino, di cui la nascita non era ancora certa.
 
 
 
 
                                          *********
Sirius entrò nel Bistrot e guardò Angy sgusciare tra i tavoli. Sorrideva e aveva gli occhi colmi di un’allegria raggiante. Non poteva smettere di considerarla bellissima e il suo cuore non smetteva di mandargli segnali che lui ignorava. Si guardò intorno e vide Remus seduto al solito tavolo e notò l’assenza di James e Lily, entrambi sarebbero giunti più tardi, e Sirius, prima del loro arrivo avrebbe parlato con Remus, della discussione accaduta tra lui e Peter. Cercò di passare tra i tavoli senza attirare l’attenzione di Angy, le avrebbe dedicato tempo dopo, adesso c’era una questione urgente da non mettere da parte, ma lei fu più veloce. Lo raggiunse e gli fu letteralmente addosso. Sentì le labbra morbide di Angy posarsi sulle sue, e Peter e tutto il resto sparì . Solo il buon profumo di cioccolato e cannella riempì la sua testa e i capelli di lei furono a contatto con le sue mani. Si staccarono e si persero nei loro occhi.
“Che bel benvenuto…Lo fai con tutti i clienti?” Sussurrò lui, con il suo sapore ancora sulle labbra. Angy sorrise e gettò la testa all’indietro con fare divertito.
“No, solo con clienti che possono tramutarsi in enormi cani neri….” Esclamò lei, socchiudendo gli occhi. Sirius assunse un’espressione sorpresa.
“Allora posso vantare dell’esclusiva” E ci fu un altro bacio, che lo fece completamente perdere.
“C’è Remus che ci guarda , credo che stia aspettando te…” Angy si scostò e indicò Remus in fondo alla sala. Sirius fece un cenno con il capo e si staccò da Angy, che mise il broncio.
“Dopo il lavoro ti vengo a prendere…Ho una sorpresa per te…” Quel broncio si tramutò in sorriso e saltellò in direzione Di Sonya che l’attendeva con un vassoio colmo di cioccolata calda fumante. Sirius si accomodò di fronte all’amico e ritornò ad essere serio.
“Ciò che sto per dirti non ti sarà gradito…” Esclamò , Remus era pronto a qualsiasi cosa. Ormai solo notizie scomode aveva il dispiacere di ascoltare.
“Peter mi ha detto che tu sei una spia di Voldemort e che ti ha visto con Piton,e che sanno di Angy perché tu li hai informati” . La reazione di Sirius fu diversa da quella di Remus. Non era arrabbiato, non aveva creduto alle parole di Peter e ciò che stava facendo in quel momento era informare l’amico e non incolparlo.
“Bene, Peter è deciso a metterci l’uno contro l’altro…. Sono contento che tu non lo abbia creduto e che non mi hai aggredito come ho fatto io…” Remus abbassò lo sguardo colpevole, aveva esagerato quella volta, e non smetteva di ripeterlo ogni volta. Sirius gli diede un’affettuosa pacca sulla spalla e un sorriso benevole.
“Ora che facciamo…Lily e James lo devono sapere….”
“Per ora no… Perché questa sera dovranno avere un’altra informazione che li rimarrà spiazzati, e Silente vuole parlare anche con te” Sirius corrugò la fronte. Cosa poteva mai volere da Lui Silente, non aveva fatto nulla di male, anzi, si stava comportando fin troppo bene. Angy arrivò e mise sotto il naso dei due biscotti fumanti.
“Offre la casa, non fate complimenti” Esclamò, baciando delicatamente Sirius e sorridendo a Remus , si allontanò poco dopo, trotterellando come  una bambina. Quella allegria era contagiosa. Molti clienti lo notarono e si divertirono a guardarla.
“Vedo che la ragazzina ti ha colpito dritto qui…” Il dito di Remus lo colpì dritto al centro del petto. Sirius addentò un biscotto, e cercò di non apparire nervoso.
“No, non esageriamo. Mi piace, ma nulla di più…”
“Per ora…Sirius non c’è nulla di male, anzi, mi stai facendo venir voglia di cercare la mia anima gemella” Il biscotto quasi gli andò di traverso. Lui non aveva mai parlato di anima gemella, ma aveva sempre parlato di puro piacere, piacere che provava per quella ragazzina alleggra che proprio in quel momento gli passò accanto, sorridendo , e porse ad un ragazzo una buona fetta di cheese Cake. Era stupenda anche quando il viso era pallido a causa del troppo lavoro, e quell’allegrai la ricopriva di una luce tutta sua. Ma era pronto a considerarla la sua anima gemella? Era pronto a pensare lei come compagna di una vita, desiderare solo lei tra le sue braccia, desiderare di svegliarsi al suo fianco ogni giorno per tutta la vita? Era pronto a non guardare nessun altra? La risposta non arrivò, perché si distrasse nel guardare James e Lily entrare nel Bistrot.
 
                                           ******
 
Angy salutò Sonya, che si allontanò sorridendo vedendo l’amica radiosa , raggiungere Sirius che come ormai ogni sera l'attendeva in sella della sua moto. Anche quella sera sarebbe rientrata a casa tardi e Sonya l’avrebbe attesa per ascoltare ogni dettaglio della sua passeggiata romantica . Era felice come non mai per l’amica.
Sirius la prese tra le braccia , la strinse forte a lui e la baciò, mettendoci più passione del solito. Volle trovare conforto in quelle labbra, volle trovare sicurezza. L’incontro al Bistrot con Lily e James non aveva prodotto i risultati sperati da Lui e Remus, entrambi erano stati accusati di essere paranoici, e non credettero ad una sola parola per quanto riguardava il tentativo di sabotaggio della loro amicizia da parte di Peter. Anche James che aveva maturato sospetti nei confronti dell’amico, in quel pomeriggio appena trascorso sembrò aver mutato completamente idea. Le loro parole erano state inutili, e avevano prodotto solo un malcontento maggiore.Inoltre la questione era peggiorata ancora di più con l’incontro tra loro e Silente. Aveva parlato di una profezia, una strana profezia che sembrò riferirsi al futuro figlio di Lily e James, nonostante i due non avessero ancora parlato di quella questione. Parlava di lui come il prescelto, di qualcuno che sarebbe stato designato come eguale di Voldemort e sarebbe stato artefice della sua morte. Sirius aveva ascoltato quelle parole senza poter credere a ciò che stava dicendo Silente, senza pensare sul serio che un bambino, che non era ancora in progetto di nascere, avrebbe potuto sventare quel mago tanto oscuro e potente, eppure Silente sembrò esserne sicuro, e aveva proposto di proteggere i coniugi Potter. Sirius si era proposto come Custode, ma Silente aveva assegnato a Remus  quel compito così delicato. Sirius si era sentito ferire nell’animo.Perchè non lui, perché non si fidavano di lui? Temevano per caso in un comportamento irresponsabile, o magari in un tradimento? Non sarebbe mai potuto accadere, di questo ne era certo, ma Silente aveva deciso così, e lui non si oppose a quella richiesta, cosa che invece non fece James.
Le parole di quello sconsiderato rimbombavano ancora nella sua testa. Non aveva potuto credere alla richiesta di James, e come Lily lo avesse assecondato.
“Sarà Peter ad essere il nostro custode”
“Perché James?”
“Perché voglio dimostrarvi che Peter è buono e non un traditore….”
“Sono d’accordo con mio marito…Sarà Peter ad essere il custode…” .
Il tocco di Angy lo riportò al presente, e vide i suoi occhi e per un attimo si sentì sollevata. Anche se aveva il presentimento che i suoi amici erano in grave pericolo.
“Andiamo” Le sussurrò e la fece accomodare alle sue spalle. Quella notte era fredda, ma Sirius aveva fatto in modo che il vento non li colpisse. Aveva protetto la moto con un incantesimo capace di respingere vento, pioggia e neve, in modo che potessero rimanere ben coperti. La moto urlò nella notte, e partirono. Angy si strinse forte a lui, questa volta non per paura ma solo per la voglia di sentire il suo calore. Sentì il profumo di Sirius, sentì il suo cuore che batteva, sentì la sua mano poggiarsi sulla sua, e seppe che in quel momento il suo posto era li.
“Sei pronta per un’esperienza che credo non avrei la possibilità di ripetere?” La voce di Sirius era allegra, come solo lui era in grado di essere. Angy annuì con il capo, curiosa ed eccitata di vedere a cosa si riferisse. Improvvisamente sentì i piedi penzolare nel vuoto, vide la strada allontanarsi e farsi sempre più piccola , vide le stelle troppo vicine e il cielo privo di luce artificiale. Stavano volando, la moto li aveva condotti su per il cielo, ad un passo dalla luna, ad un passo dal paradiso.
“Oh mio DIO” esclamò lei, non potendo credere a ciò che stava accadendo in quel moemento. Guardò in basso e le macchine e le case erano divenuti solo puntini di luce.
“Paura?” Chiese lui, divertito più che mai.
“Noo” Esclamò lei, non smettendo di sorridere, non smettendo di stringersi al suo corpo, non smettendo di essere felice.
“Ora corriamo un po’” . Sirius diede voce al motore e sguizzarono nel cielo. Il vento sul viso era fresco e niente intralciava il loro cammino. Passeggiarono per i cieli per molto tempo, fino a quando, giunti in aperta campagna non scesero e toccarono terra. Le gambe di Angy tremarono non appena entrarono in contatto con il terreno umido. Aveva i capelli lasciati per aria e l’adrenalina salire a mille. Aveva volato e non poteva crederci. Aveva solcato i cieli come Apollo e non poteva crederci. Era con il ragazzo più bello che avesse mai visto e non poteva crederci. Temette di svegliarsi da quel sogno troppo bello, troppo irreale , ma l’ennesimo bacio di Sirius le fece capire che non era un sogno, ma pura realtà . Una splendida realtà.
Sirius non poteva non resistere. Non poteva non lasciarsi andare. Il viso di Angy era una tentazione. Le guance rosse per il freddo, gli occhi lucidi per la felicità, le labbra che non smettevano di sorridere. Il petto che andava su e giù per l’eccitazione. La baciò nuovamente, e lo fece ancora, e ancora, e ancora. Si accasciarono sul prato e si persero in un attimo di passione. Le mani di Sirius furono curiose, si inoltrarono in luoghi sconosciuti, in paesi mai esplorati. Scivolarono sotto il maglioncino morbido, si posarono sui seni piccoli e poi sul ventre, toccò quella pelle tanto morbida, accarezzò le gambe e si fermò li, dove il piacere era fuoco. Si fermò e la guardò dritta negli occhi, dritta al punto dell’anima. Aveva uno sguardo intimorito e imbarazzato e per un attimo temette che potesse scappare via, ma non lo fece, ma lui comunque le si affiancò accanto e le accarezzò i capelli sparsi sull’erba. Non era il momento quello, avrebbe aspettato, ancora. E lo avrebbe fatto in eterno se fosse stato necessario.
“Cos’hai?” Chiese lei, sussurrandolo piano. La sua voce era ancora un tono d’imbarazzo.
“Nulla…” Mentì lui , giocherellando con un piccolo ciuffo ribelle.
“Non mentirmi Sirius, vedo che qualcosa non va….” Ad Angy bastò guardarlo negli occhi, per leggere un segno di angoscia e delusione. Qualcosa era accaduto e lei voleva saperlo, lo avrebbe aiutato o almeno ci avrebbe provato.
Sirius lasciò perdere i capelli e si rigirò per poggiarsi sulla schiena, e si perse nell’osservare il cielo, che quella sera non mostrava stelle, ma solo nuvole. Angy si avvicinò piano, e appoggiò la testa al petto.
“Sirius!” Angy non demordeva, non lo avrebbe lasciato fin quando non le avrebbe detto la verità. Sospirò e decise di togliersi nuovamente la maschera. Sapeva che con lei lo avrebbe potuto fare senza nessun problema, lei voleva che lo facesse, voleva che si aprisse e mostrasse le sue debolezze, i suoi difetti , i suoi sbagli. Lei li avrebbe accettati tutti, lui lo sapeva.
“Sono preoccupato per alcune cose…” Ecco, lo aveva detto, aveva detto ciò che sentiva. Con lei appariva tutto così facile.
“Peter è strano, ha cercato di mettere me e Remus contro, dicendo ad entrambi la medesima cosa, James e Lily sono immischiati in una profezia che non ha un significato, e Silente non si fida di me…. “Angy ascoltava in silenzio. Ascoltò tutto, ascoltò la storia della profezia. Ascoltò di come si fosse sentito ferito quando James e Lily avevano deciso di affidare a Peter la loro vita e non a lui che l’avrebbe difesa volentieri, che si sarebbe fatto ammazzare se fosse stato necessario. La sua fama da malandrino scalmanato lo precedeva, come non lo precedeva la sua fama di amico fedele, e leale.
“Sono sempre stato un irresponsabile, fin da piccolo, ma non per questo non capisco cose come queste. So quanto sono delicate, so che i miei migliori amici potrebbero rischiare la vita, e non potrei mai perdonarmi se potesse accadere…”
“Lo so Sirius, ma forse James ha deciso di affidare a Peter questo compito, per far capire a te e agli altri che anche lui è parte del gruppo. Per come mi ha detto tu, Peter non ha mai avuto una rilevante considerazione…”. Sirius non rispose, rimase a fissare quel cielo scuro, desiderando di vedere solo una stalle. Prese la bacchetta e disegnando cerchi immaginari spostò le nuvole, mostrando un cielo stellato, colmo di punti luminosi.
“Sirius è meraviglioso” Esclamò Angy.
“Diamo alle stelle la possibilità di mostrare la loro bellezza…Le nuvole non possono avere la meglio…” Sussurrò lui. Angy si voltò e si stese delicatamente su di lui.
“Tu sei una stella coperta da una nuvola, permettiti di brillare, non farti oscurare da loro…” Dolcemente lo bacio, dolcemente gli trasmise fiducia, dolcemente e segretamente , in quel momento, gli sussurrò un “TI AMO”, che fu ascoltato solo dal suo cuore. 

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** -Fifteenth Chapter- ***


-Wonderful Life is while you’r in the World-
-Fifteenth Chapter-
 
 

Angy stai bene?” Sirius l’affiancò e la sorresse per le spalle. Aveva il viso pallido e si appoggiò a lui.
“Non mi avevi detto che mi sarei sentita cosi…” Sussurrò lei, cercando di rimanere salda e in piedi, ma trovò molta difficoltà a farlo.
“Ti abituerai e non ti capiterà più” . Angy lo fulminò con lo sguardo, lo stomaco brontolava ancora e la testa vorticava velocemente. Avrebbe vomitato ancora, ma cercò di trattenersi. Era stato imbarazzante farlo d’avanti a lui,  anche se Sirius sembrò non preoccuparsi.
“Possiamo andare o vuoi aspettare ancora un po’?”
“No , andiamo…Mi passerà..” Cercò di rimettersi in sesto. Sistemò i capelli e stringendo la mano a Sirius si incamminarono verso l’enorme casa, che solitaria, dominava un colle di un paesino del Nord dell’inghilterra. La neve aveva ricoperto la stradina e proprio in quel momento iniziò a nevicare. Guardò Angy, che ancora pallida , guardò quella casa, e dovette armarsi di tutto il suo coraggio per premere il pulsantino che annunciò la loro venuta.
 
 
                                          ******
 
“Signora Lewis, la signora Angelica è alla porta… è appena arrivata” Una donna anziana fece il suo ingresso nella suntuosa camera da letto dei coniugi Lewis. La Signora Lewis, si voltò per accogliere la notizia. Il viso non mostrava nessuna traccia del tempo passato, la carnagione scura poteva classificare la donna come una lontana discendente del popolo Egizio.
“Sarha ti ringrazio, chiama Ivy e Lulù, saranno felici di sapere che la loro adorata sorella si è degnata di farsi viva…” Il volto si perse in una smorfia di rabbia. Congedò la coffer e ritornò a fissare la sua immagine .Erano due anni che la piccola Angelica Lewis era scappata di casa per intraprendere una vita di stenti e rinunce. Aveva rifiutato l’agiatezza che lei e il padre gli avrebbero potuto donare, aveva rinunciato ad intraprendere una carriera brillante , per gettarsi tra i dolci e caramelle. Per due anni si era rifiutata di vederli, si era rifiutata di accoglierli in casa sua e renderli partecipi della sua nuova vita, e per la prima volta , dopo questi due anni, aveva accettato quell’invito. Si alzò , si stirò per bene l’abito che indossava, e cercando di apparire felice, e non ferita, come il suo cuore le urlava , raggiunse l’ingresso per accogliere quella figlia che per due anni era sparita dalla sua vita.
 
 
 
“Bentornata signorina Angelica, la stavamo aspettando con ansia, la Signorina Ivy e la Signorina Lilù l’attendono nel salone principale” Sarha, la coffer di fiducia , accolse con un raggiante sorriso l’ingresso di Angy e Sirius. Il malandrino soffocò una risata, nel sentire il modo in cui la donna si rivolse a lei.
“Zitto, non dire nulla” Sibilò tra i denti Angy. Sirius alzò le mani .
“Non ho detto nulla” esclamò lui , cercando di non ridere . Non avrebbe mai immaginato che quella ragazza appartenesse ad una famiglia del genere. Nulla in lei l’accostava all’eleganza di quel luogo e all’idea di feste suntuose e cibi di alta qualità. Sirius per un attimo gli sembrò di ritornare a molti anni addietro, quando feste del genere facevano parte anche della sua vita. Quando piccoli elfi domestici, accoglievano il suo ingresso , quando anche lui, cercava di nascondere quella parte di vita, che non amava mostrare al mondo. Angy  non aveva mai parlato di quella vita, non lo aveva nemmeno minimamente accennato, cosa che fece comprendere a Sirius, che non era fiera di appartenere Ad un Elitè del genere.
Camminarono in silenzio, gettandosi solo occhiate divertite e provocatorie. Entrarono in un’enrome stanza circolare, adornata con addobbi natalizi e un enorme albero di natale posto al centro della sala. Su un tavolino erano stati posti dolci di pan di zenzero e tazze colme di zabaione. Shara lo porse ai due ospiti. Sirius si astenne nel berlo, mentre Angy, si perse dietro alla tazza, pronta ad affrontare le sorelle che li avrebbero raggiunti da li a poco. Era nervosa. Non le vedeva da ben due anni, e l’ultima volta non si erano lasciati nel migliore dei modi. Troppe lacrime, e troppe urla avevano accompagnato la sua uscita di scena.
“Non lo bevi?” Domandò Angy notando la titubanza di Sirius.
“Non mi piace questa Roba….” Disse lui, guardando quel liquido denso con disgusto. Lo poggiò nuovamente sul tavolo e abbracciò Angy. In quel momento ritornò tranquilla, sapendo di avere lui al suo fianco.
“Grazie..” Sussurrò piano, e prima di ricevere risposta, nella sala saettarono due ragazze, che si gettarono su Angy, tirandola via dalle braccia di Sirius. Entrambe abbracciarono la sorella , squittendo allegramente.
“Angelica! Che bello riaverti a casa” Esclamò una delle due, Angy gettò un occhiata di aiuto a Sirius, che ghignando si accomodò ad una delle poltrone e rifiutò quella richiesta. Angy lo fulminò con lo sguardo e garbatamente si staccò dalle due sorelle.
“Ivy, Lulù… “ Non sapeva cosa dirle, era nervosa, e si sentì a disagio. Non faceva parte più di quella vita e non faceva parte più della LORO vita, e per un attimo sperò di potersi svegliare e ritrovarsi nel suo letto, e scoprire di essere in un sogno. Le erano mancate, ovviamente, ma di sua spontanea volontà aveva scelto di cancellarsi dalla loro vita, di sua spontanea volontà aveva deciso di abbandonarle.
Ivy si sporse al di la delle spalle di Angy e guardò Sirius, che fissando fuori dalla finestra, attirò la sua attenzione. Guardò il nuovo accompagnatore della sorella e non potè non mostrare il suo apprezzamento.
“Angelica Lewis, non ricordavo questa tua poco mancanza di tatto. Non ci presenti il tuo nuovo amico?” Ivy scostò la sorella di lato e senza attendere che Angy si preoccupasse delle presentazioni, si indirizzò verso Sirius, che non si preoccupò di sfoderare il suo sangue Nobile, e con eleganza, si alzò dalla poltrone per porgere la mano e stringere quella di Ivy che gli sorrise .
“Mia sorella non sa cosa vuol dire buone maniere. Io sono Ivy Lewis, la sorella maggiore…” Angy alzò gli occhi al cielo. Naturalmente doveva aspettarsi nel tentativo di metterla in cattiva luce, e farla apparire come quella con poca educazione.
“è un piacere conoscere la sorella di Angy, io sono Sirius Black…” Sirius sfoderò il suo miglior sorriso, e rese libero il suo lato che aveva cercato di sopprimere. Baciò elegantemente la mano di Ivy , come da uomo di altri tempi, e con la coda dell’occhio guardò Angy, che si irrigidì . Si avvicinò, con al seguito Lulù, che continuava a stringerle la mano.
“Naturalmente Sirius, ti ho detto che mia Sorella Ivy è in procinto di sposarsi, a breve…” Angy lo schiaffeggiò con le parole, e lui si divertì a guardare come il suo viso divenne paonazzo.
“Io invece sono Lulù, la piccola di casa…” Lulù, con molta più gentilezza nei confronti della sorella, si presentò, non sottolineando la poca educazione che Angy aveva dimostrato non presentando il suo “ amico” alle sorella.
“Non mi aveva detto che avesse due sorelle davvero meravigliose” .Esclamò il Malandrino, gia partito con l’idea di divertirsi un po’. Angy incrociò le braccia e assottigliò lo sguardo. Ma non fu abbastanza, perché Sirius non sembrò intimorirsi.
“Naturalmente Angy, non ti ha detto una miriade di cose , immagino..” La voce di Ivy era una lama a doppio taglio, e Angy presagì che quella permanenza in quella casa non sarebbe durata molto. Non era cambiata per nulla e fu felice di affermare che la sua decisione di lasciare quella casa era stata la migliore.
“Immagino che tu sarai felice di aggiornarmi …” Naturalmente l’intento di Sirius era quello di trascorrere del tempo e non di sedurre la sorella di Angy. Conosceva bene quel tipo di donna, era stato a contatto con loro per anni, e la madre era una di quelle. Amavano mettersi in mostra, amavano stare al centro dell’attenzione mettendo in ombra tutti gli altri, e naturalmente Sirius sapeva come gestirle e comportarsi. Ammiccò in direzione della fidanzata, che stava per perdere la pazienza. E porgendo il braccio all’”adorata”  cognata , si diressero fuori dalla stanza, pronti a ciarlare.
“è davvero carinissimo…. Vivete insieme?” Lulù attese la loro uscita di scena per commentare l’accompagnatore della sorella. Naturalemente , lei a differenza di Ivy era più interessata all’arrivo della sorella e non a metterla in cattiva luce. Angy strabuzzò gli occhi al solo pensiero di condividere con Sirius la casa come due novelli sposi. Non sarebbe mai accaduto, o almeno affinchè lui si sarebbe comportato in quel modo.
“No, stiamo insieme da poco, molto poco…” Sussurrò lei, guardando la sorellina che le sorrise raggiante. Le differenza che le legava erano incredibile, era sorelle ma nessuno lo avrebbe mai detto. Ivy era biondo cenere, con pelle porcellanata ed eleganza nel portamento, sempre pronta a mettersi in mostra e competitiva in tutto, ciò le aveva permesso di incontrare un uomo di alta fama che le aveva promesso una vita agiata. Angy era scura , marcata con modi meno eleganti e spirito intraprendente e non amante di quella vita fin troppo raffinata, mente Lulù era una piccola ragazzina, dalla pelle scura, e dagli occhi vivaci, amante della danza e dei libri. Era il genio della famiglia e non mancava a mostrarlo ogni volta che aveva occasione. Erano completamente diverse tra di loro, e se non fosse stato per il cognome , il legame di sangue  non si sarebbe mai potuto notare.
“Papà sta per tornare, mentre mamma, sai com’è mamma, sicuramente è persa in un bagno di Fango a levigare la sua adorata pelle” Angy annuì a quelle informazioni, e per un attimo sperò che il padre non arrivasse in tempo e che la madre si addormentasse in quel bagno per svegliarsi direttamente il giorno della sua partenza. Non era ancora pronta per incontrarli, erano trascorsi due anni , due anni di silenzi e di notizie mai ricevute, due anni in cui lei aveva immaginato di essere orfana e non possedere famiglia. Sirius era sparito con Ivy , e per quella sera Sirius avrebbe saputo tutto ciò che lei aveva cercato di soffocare. Forse aveva sbagliato a nascondergli quella vita, Sirius si era spogliato dei suoi dubbi e problemi, mentre lei si era armato di corazza invalicabile, ma purtroppo quella corazza stava perdendo forza ed entro quella sera , sarebbe caduta del tutto.
“Voglio sapere cosa hai fatto in questi due anni, mi sei mancata molto” Angy guardò la sorella che non smetteva di sorriderle raggiante, ed annuendo accettò di darle tutte le informzioni che lei avrebbe voluto. In fondo le era mancato il raccontarsi e confidarsi le cose. La loro base era la stanza che condividevano, e come se Lulù avesse avuto la stessa idea, la trascinò su per le scale, dove la introdusse nuovamente in quel mondo che per due anni aveva cancellato dalla sua vita. Entrarono in quella che un tempo era stata la sua camera. Nulla era cambiato. C’era ancora tutto. Le foto del Liceo sparse per la parete. I libri che lei non aveva avuto modo di portarsi via, il letto a baldacchino rosa Schokking che in fondo aveva sempre odiato, per la troppa area regale e per il colore troppo …ROSA.
“Questa adesso è mia, ma io ho deciso di non cambiare nulla. È rimasta come tu l’hai lasciata…In fondo speravo che un giorno saresti ritornata a casa…” Lulù si gettò sul letto e attese che Angy la seguisse.
“Grazie, ma non credo che sarà possibile…” Disse lei, apparendo troppo dura. In fondo Lulù aveva sperato di rivedere sua sorella, e aveva sperato un riconciliamento con l’intera famiglia.I suoi sedici anni le permettevano ancora di sognare e di vedere solo la positività della vita. Angy le accarezzò il viso, sperando di non averla fatto del male con quelle parole.
“Ho una nuova vita e non posso lasciarla…” Cercò di giustificare quelle parole, e Lulù parve capire. Sorrise alla sorella , non era in collera con lei, non la odiava, ma le mancava la sua voce, la sua vivacità che sempre avevano colorato quella casa. Era stata un modello di vita per lei, aveva cercato di seguire i suoi comportamenti e i suoi modi di fare, ma era stata stroncata subito. Non avrebbero permesso la nascita di una nuova ribelle. Non avrebbero permesso che anche lei compiesse gli stessi sbagli di Angelica.
“Dai racconta…Voglio sapere tutto” Lulù la guardò con occhi colmi di curiosità e lei l’accontentò e partì con i suoi racconti di quei due anni che per loro erano stati un mistero.
 
 
 
                                             ********
 
“Hai deciso di ritornare…. Non mi stupisco che mia sorella ti abbia tenuta impegnato, vi siete divertito a sparlare di me?” Angy era alle prese con l’abito che l’avrebbe accompagnata per quella sera . Sirius entrò nella stanza che era stata assegnata ai due, e rimase a fissare i tentativi di Angy di alzare la zip dell’abito. Si avvicinò e la soccorse, per poi appoggiare il capo sulle spalle e baciarle delicatamente il collo.
“Mi sono divertito a conoscere la tua sorellina frivola, e notare quanto poco vi assomigliate, e a quanto sia felice di aver conosciuto te e non lei…” Sussurrò piano lui, incrociando il suo sguardo nello specchio. Angy arrossì lievemente e il tono di rimprovero assunto poco prima mutò.
“Allora non avete parlato di me?” Chiese lei, sperando davvero che Ivy non fosse scesa in particolari scomodi.
“Invece abbiamo parlato di te. Mi ha dato delle informazioni interessanti, che avrei tanto volute che fossi stata tu a darmi” Sirius non era ne arrabiato e ne deluso. Non era in collera con lei per avergli tenuto nascosto alcuni particolari. Ma comunque riuscì a farla sentire colpevole, colpevole di quelle omissioni.
“Io avevo cancellato del tutto questa vita, quindi dirti che la mia famiglia è schifosamente ricca e che io sono scappata di casa proprio come facesti tu a sedici anni,  non era opportuno. Sono due anni che non li vedo, e da due anni mi inviano l’ennesimo invito per Natale che io ho sempre ignorato. E adesso , presentarmi qui, è strano. Mia madre non è venuta nemmeno a salutarmi e mio padre, era impegnato a lavoro, quindi li vedrò questa sera e …”
“Shh… Non mi interessa il motivo per cui non volevi venire, o per cui sei scappata di casa. Io voglio che stasera ti diverta e sia felice. Questo è il nostro primo Natale e non voglio che venga rovinato solo perché non hai voluto studiare giurisprudenza come volevano i tuoi, e hai voluto dedicarti ai dolci…” Sirius la strinse ancora di più a se. Ivy per tutto il tempo in cui era stato in compagnia di Sirius aveva cercato di metterla in cattiva luce. Gli aveva raccontato del periodo in cui Angy aveva studiato in un collegio in Svizzera e degli innumerevoli richiami che i genitori ricevevano ogni giorno, di come lei si era sempre rivelata la ribelle della famiglia, non ascoltando i consigli dei genitori, e facendo sempre di testa sua, sfidandoli ogni giorno. Aveva cercato di fargli capire che Angy era volubile, testarda e incosciente. Tutte qualità che lui aveva percepito di gia , e che lo avvicinavano ancora di più a lui. Erano simili anche in quello, erano spiriti liberi , che correvano insieme, e non cercavano di calmare, ma alimentavano ogni giorno. A lui piaceva così com’era , non avrebbe cambiato un solo particolare di lei.
“Allora te lo ha detto…è odiosa” Angy si voltò verso di lui e mostrò la sua rabbia verso la sorella.
“Mi ha detto anche della tua carriera al Collegio in Svizzere e della volta in cui a soli 13 anni sei fuggita da li per ritornare in Inghilterra….Hai dato un bel filo da torcere..” Sirius sorrise fiero di lei. E di come si era sempre distinta da quella famiglia troppo snob.
“Si, e non me ne pento affatto. Se lo meritavano” Esclamò lei sorridendo a quei ricordi.
“Ecco perché ti trovo perfetta e ti…” Si fermò, e sentì il cuore tremare. Angy lo fissò negli occhi, e deglutì, sperando di sentire quelle parole uscire da quelle labbra così perfette. L’aveva appena definita perfetta. Perfetta per cosa? Non aveva nulla che le altre ragazze non avevano, non aveva nulla di diverso o particolare. Era una frana in tutto, solo i dolci erano la sua carta forte . Eppure Sirius Black l’aveva definita perfetta. Sirius Black il rampollo ribelle di una famiglia purosangue magica. Era meglio  della favole del principe azzurro, e proprio lei era divenuta la protagonista. E inoltre adesso, le stava rivelando il suo amore, li, prima di una festa scomoda, le avrebbe rivelato che l’amava e magari, sarebbero andati a vivere insieme proprio come aveva sperato sua sorella Lulù. Attese quelle parole, attese quelle parole che avrebbe ricambiato e avrebbe accettato la proposta di andare a vivere con lui, ovunque lui avesse deciso. Il cuore tamburellò forte, le mani tramarono e il fiato divenne corto, quasi fino a mancare.
“Ti adoro….” Concluse.  Angy abbozzò un debole sorriso, delusa di quella conclusione, delusa da se stessa che si era immaginata una favola che esisteva solo nella sua mente. Non uscirono quelle parole, non era quelle le parole che aveva atteso, e il cuore ritornò a battere normale, o forse più lentamene, come il fiato riprese il ritmo consueto.  Baciò Sirius leggermente sulle labbra  e ritornò ad occuparsi di se stessa. Sirius la fissò ancora per un po’, non capendo il motivo per cui si era imbambolato per qualche secondo. Cosa avrebbe voluto dirle davvero? Era perfetta e non poteva fare a meno di guardarla, e di assaporare quelle labbra. Anche in quel momento non riusciva a staccarle gli occhi di dosso. Non riusciva a non guardare il modo in cui, con goffaggine, tentava di raccogliersi i capelli, e il modo in cui si fissava nello specchio insoddisfatta del risultato finale. E allora perché non aveva concluso la frase come anche lui aspettava che si concludesse. Non provava davvero quei sentimenti, o le sue paure erano state più forti ?.
“Sei bellissima…” Sussurrò lui, sorridendole amorevolmente e cercando di cacciar via quei pensieri.
“Grazie..:” Rispose lei, notando l’aria di imbarazzo che si era creata. Sirius sparì per concedersi una doccia e prepararsi anche lui alla festa che si sarebbe svolta tra pochi minuti.
 
                                                   ********
 
 
 
La sala principale dell’imponente casa era colorata di luci natalizie e di festoni vivaci. Una dolce musica proveniva dalla piccola banda posta ai lati della sala. Persone di alto rango ben vestiti con le mogli al seguito, fiere di mostrare i loro gioielli più preziosi, girovagavano per la sala, salutando conoscenti e augurando “ Buon Natale”. Angy aveva partecipato a quelle feste per anni, e dopo due anni lontano da tutto quello, ritornare non fu facile. Non aveva mai amato feste del genere, soprattutto in ricorrenze importanti come il Natale. Aveva sempre sognato una cena intima in famiglia e lo scartar i regali la mattina del giorno dopo, magari d’avanti ad una buona colazione, ma la madre amava tutto quello sfarzo e tutta quell’eleganza . Ivy si muoveva con molta tranquillità al braccio del futuro marito, mentre Lulu era accanto alla madre, ancora troppo piccola per stare al braccio di un uomo.
“Sembra essere tornato a casa…” Esclamò Sirius divertito. Angy ricambiò quel sorriso, l’unico che quella sera sarebbe stato sincero. Si aggrappò saldamente a lui e si fecero largo tra la folla. Molti la riconobbero e la salutarono molto gentilmente, altri fecero come se non ci fosse, altri invece erano del tutto allo scuro della sua identità o esistenza. Angy scorse Ivy accanto ad alcuni uomini di affari che ridevano compiaciuti a qualche sua battuta di pessimo gusto. Ivy saettò con lo sguardo verso di lei e Sirius, e congedandosi educatamente, li raggiunse, con il futuro marito al seguito.
“Angelica, è bello rivederti” L’uomo baciò la cognata ormai persa da anni, per poi rivolgersi all’accompagnatore.
“Lei deve essere  l’amico …” Il tono che usò volle mettere in chiaro che Angy non era tipo da storia seria o cose del genere. Era l’ennesimo tentativo di gettare del fango sul suo nome, e magari farla apparire come una poco di buono.
“Preferisco definirmi fidanzato.Sirius Black, molto piacere” . Angy sorrise soddisfatta. Sirius non mancava mai di renderla fiera di lui. Era sempre pronto a mettere in chiaro le cose e non permettere che altri potessero mettere Angy in cattiva luce. L’uomo annuì senza dire altro, era stato messo bene al suo posto, e lo sguardo che Sirius gli rivolse mise in chiaro che con lui non si scherzava.
“ Mamma sarà felice di conoscerti Sirius, se mi permetti voglio accompagnarti da lei…” Ivy tentò nuovamente di trascinarlo via dalle braccia di Angy, ma questa volta lei non lo permise.
“Sono in grado di presentarla a nostra madre. Quindi con permesso, vado in cerca di mamma” Salutarono i due e si persero nuovamente tra l’orda di invitati. Angy sempre al braccio di Sirius, e Sirius pronto a mettere in evidenza quanto odiasse i posti del genere.
“Non dirlo a me ti prego…Avrei voluto trascorrere il natale con Lily e James…Si staranno divertendo più di noi in questo momento”. Sussurrò Angy, mentre fingeva un sorriso ad una coppia di vecchi amici di famiglia.
“Sicuramente…” Rispose Sirius, prendendo a volo due calici colmi di Champagne e porgendone uno a Angy che lo prese e lo sorseggiò tutto di un fiato.
“Ne avrò molto bisogno  se voglio arrivare a fine serata…” Sirius alzò il calice e fece lo stesso.
Camminarono ancora, in cerca della madre che trovarono poco dopo. Stava tenendo una conversazione con alcuni amici, e non appena Lulù le fece notare la presenza di Angy, lei si voltò e fissò la figlia. In due anni non era cambiato nulla di lei. Era così come la ricordava. Per un attimo ebbe l’istinto di correrle incontro e abbracciare quella figlia che l’era molto mancata, ma poi, da donna ferita , irrigidì il volto e si diresse verso di lei, con la piccola di casa accanto.
“Sei pronto a conoscere la strega?” Sussurrò Angy  strappando a Sirius un sorriso che non si spense nemmeno quando la Signora Lewis lo fulminò con lo sguardo per poi passare la sua attenzione alla figlia.
“Angelica, è un piacere vederti…” L’abbraccio  fu privo di calore e amore. Il tono era duro e nessuna traccia d’amore materno si scorse in quelle parole.
“Mamma, lui è Sirius, il mio fidanzato” Aggiunse lei, indicando il suo accompagnatore, che sfoderando il suo Charm da rampollo le strinse la mano e la baciò elegantemente. Ma ciò la infastidì ancora di più.
“ Vedo che non hai perso tempo , hai approfittato di questa occasione per presentarcelo” Il sorriso freddo e falso non ingannò i due ragazzi che percepirono il fastidio che in quel momento la donna stava provando.
“ In realtà Signora Lewis , Angy  non voleva venire , io l’ho persuasa nel farlo …” Sirius partì all’attacco. Era infastidito quanto lei  e non si sarebbe preoccupato a metterlo in mostra. Quella donna doveva capire che la loro presenza li era un privilegio per lei.
“Ma davvero? Sirius cosa ti ha spinto a farlo. Non sai che Angelica ha sempre odiato la sua famiglia? Non ti ha detto nulla?”. La Signora Lewis naturalmente non avrebbe dato la vittoria ad un ragazzino conosciuto da poco. Non si sarebbe sentita in colpa per qualcosa che lei sentiva giusto, e non avrebbe permesso che quello sconosciuto si permettesse di entrare in affari che non gli riguardavano.
“Angy mi ha detto tutto, e dato che è Natale, avevo pensato che magari potevate abbassare le armi, e ricordare che siete una famiglia” . Angy strinse il braccio di Sirius, che in quel momento stava valicando il limite massimo. Conosceva la madre e sapeva che un affronto del genere non lo avrebbe mai accettato. La Singora Lewis socchiuse gli occhi , e sorrise amaramente.
“Ricordare che noi siamo una famiglia è sempre stata la mia priorità, a differenza di Angelica che lo ha dimenticato due anni fa, quando decise che questa casa era troppo scomoda per lei e i nostri modi troppo rigidi… “ Lulù strattonò il braccio della madre, cercando di zittirla e lo stesso fece Angy, che in quel momento voleva andare via. Quel discorso stava assumendo pieghe scomode, e lei non se la sentiva di rimanere li un minuto in più . Erano ancora in tempo per raggiungere Londra e andare da Lily e James che li avrebbero accolti più che volentieri.
“E lei non ha pensato magari di ascoltare sua figlia e di accettare semplicemente le sue decisioni senza imporle nulla?”. Sirius si sentì fremere, stava rivivendo di nuovo la sua storia a casa Black. Anche lui si era ritrovato in quel modo, ad odiare una madre ed essere odiato a sua volta.
“Adesso fai parlare gli altri per te Angelica cara? Non ricordavo questa tua codardia. L’ennesima delusione….Complimenti” Angy si sentì colpita. L’ennesima delusione …
“Parlano gli altri per me perché io avrei da dirti cose di cui non andresti fiera. In fondo ogni cosa che io faccio ti delude, ogni cosa che dico non è ciò che vorresti da me…Quindi, ti ringrazio , ma vado via. Non intendo rimanere un solo minuto qui. Sono scappata due anni fa per lo stesso motivo per cui vado via adesso. Buon natale mamma….” Si voltò, e prendendo Sirius per la mano attraversò nuovamente la sala, senza fingere questa volta, senza sorridere ai presenti. Lulù cercò di seguirli , magari per convincerli a rimanere, ma la madre la fermò.
“Non hai più una sorella…” Sussurrò lei, per poi ritornare nuovamente ad occuparsi dei suoi ospiti. Lulù vide la sorella andar via, e un forte dolore la colpì in petto. Avevaperso una sorella e non per sua spontane volontà.
 
 
“Amore sei grandiosa” Esclamò su di giri Sirius, quando furono fuori la villa dei Lewis. Angy si fermò, sotto la neve e si sentì libera. Anche questa volta aveva fatto di testa sua e anche questa volta ritenne di aver fatto la cosa giusta. Si voltò verso Sirius e lo baciò. SI perse nelle sue braccia e si sentì bene. Non mancava nulla in quel momento. Era tutto perfetto.
“Andiamo a casa….” Sussurrò lui sulle labbra e si smaterializzarono a casa dei Potter, che non appena li videro sobbalzarono .
“Sirius, Angy” James si alzò da tavola e andò ad abbracciare gli amici.
“C’è posto per noi?” Chiese Sirius. Guardando i presenti e notando che ne erano troppi e forse loro erano in più.
“C’è sempre posto per voi” Esclamò James, e questa volta Angy si sentì davvero a casa.
 
 
 
 
 
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** -sixtheenth Chapter- ***


 -Wonderful Life is while you’r in the World-
-Sixteenth Chapter-

 
 

Sirius raggiunse il dipartimento Auror più presto che potè. Moody era chino sulla scrivania, con le mani che reggevano la testa, ed intorno a lui alcuni membri dell’Ordine, che con sguardi affranti, guardavano il pavimento. In un angolo Molly Weasley, tra le braccia del marito, persa in singhiozzi . Lily e Jeams che si stringevano , e Remus con il volto pallido , in un angolo della stanza.
“cosa….” Le parole di Sirius gli morirono in gola. Non sapeva il perché era li, ma presunse che non ci sarebbe stata una buona notizia. Molly non faceva altro che piangere, e nessuno gli diede delle risposte.
“Siamo arrivati ad un punto in cui non sappiamo cosa fare… L’ordine si sta indebolendo mentre i Mangiamorte sono in ascesa. Silente arriverà tra un po’ per darci i giusti consigli…” Moody parlò, alzò il volto verso i presenti. Il tono era basso, roco, come se avesse perso tutta la carica che gli aveva permesso di diventare capo di un intero corpo Auror. Sirius continuava a non capire. Si avvicinò a Remus, e con un filo di voce gli chiese cosa stesse accadendo, e cosa avesse gettato tutti nello sconforto. Remus si passò una mano sul viso .
“Gideon e Fabian Prewet sono stati assassinati da cinque manguamorte, tra cui uno era Severus e Voldemort ha ucciso Dorcas Meadowes…. Ci sono state altre sparizioni, e noi non sappiamo cosa fare….” Sirius irrigidì il volto e strinse i pugni. I fratelli Prewet, fratelli di Molly e Dorcas erano noti per il loro talento, e quella perdita era il chiaro segno che le forze di Voldemort si stavano rafforzando.          Il volto di Moody era una maschera di dolore, di delusione e paura, e tutti in quella stanza avevano le mani legate. Non sapevano cosa  fare, non sapevano se sarebbe valsa la pena lottare , o quella lotta avrebbe solo portato altre vittime.
“ Lily , James , voi siete in pericolo. Sono costretto a mettervi al sicuro, come ordinato da Silente. Chi è il vostro custode segreto?”
Moody si rivolse ai coniugi, che sobbalzarono nel sentirsi chiamare. James indurì il volto
“Moody, signore, non mi farò da parte, combatterò con i miei compagni fino alla fine… Nascondete Lily , preferisco che lei rimanga fuori da questa faccenda, ma io combatterò” James guardò i due amici, che sorrisero amaramente. Il suo spirito Grifondoro ardeva fieramente, e non si sarebbe lasciato mettere da parte , avrebbe affrontato la morte a testa alta e accanto ai suoi cari amici. Erano rimasti insieme fino ad allora e avrebbero continuato a farlo. Lily lo affiancò, e gli rivolse uno sguardo duro, da rimprovero.
“Non vado da nessuna parte senza di te. Siamo anime gemelle e le anime gemelle non si dividono. Se combatti tu , combatto anche io” Mormorò lei, stringendo le mani intorno al suo braccio. James si perse nei suoi occhi , si perse in quei zaffiri che amava e non riuscì a sopportare l’idea di vedere sua moglie, futura madre di suo figlio, in pericolo. Non lo avrebbe permesso.
“No , Moody, Lily verrà messa in salvo, io combatterò. Rintraccerò Voldemort e lo affronterò io stesso…”
“Non essere sciocco Ramoso. Ascolta Moody e Silente. Nasconditi tu e Lily. Se quella profezia è giusta, metterete alla luce un figlio che ci salverà tutti. E se metti la tua stessa vita in pericolo, siamo condannati a rimanere schiavi di Voldemort” . Per la prima volta Sirius cercò di convincere l’amico a rimanere fuori, a non stargli accanto, di nascondersi e di non essere il suo “compare”, la sua spalla, il suo aiutante. Per la prima volta , dopo anni, Sirius e James avrebbero agito senza l’aiuto l’uno dell’altro. Si sarebbero divisi, avrebbero affrontato destini diversi.
“Sirius ma cosa…”
“Sirius ha ragione James… Tu e Lily siete la nostra ultima speranza. Non possiamo rischiare di perdere anche voi…” Remus intervenne . Gli altri membri ascoltarono quel discorso in silenzio, con il fiato corto. Molly aveva smesso di singhiozzare e guardò i Potter con sguardo colmo di speranza. Loro avrebbero dato alla luce il Prescelto, e mandarli a combattere sarebbe stato come mandare l’umanità al macello.
Quel silenzio fu interrottò da un forte “POP”, e nella stanza apparvero Silente e Peter. Silente salutò i presenti, e andò ad abbracciare Molly che si perse nuovamente in un pianto senza controllo, mentre Peter si affiancò a Lily e James, e non riuscì a guardare né Remus e né Sirius.
“Quello schifoso…” Sussurrò piano Sirius, non staccandogli gli occhi di dosso. Lo odiava e i suoi sospetti non erano assopiti. Anzi erano forti.
“Alastor, Purtroppo anche Hogwarts è in pericolo. Molti studenti sono ritornati a casa… Anche tua cugina Ninfadora , Sirius,  Lei Andromeda e Ted sono  al sicuro dove Bellatrix non potrà mai trovarli…” Sirius annuì alle parole di Silente, e sperò che quella pazza di sua cugina non trovasse la sorella. C’era sempre stato un odio verso di lei. Anche perché aveva infangato il suo sangue puro sposando un Babbano. Andromeda era sempre in allerta, pronta ad affrontare l’ira della sorella, ma se Silente li aveva messi al sicuro, qualcosa davvero non andava. Forse Voldemort era diventato tanto forte da non poter essere affrontato e forse tutti loro era destinati ad essere latitanti , o a morire. Sirius avrebbe preferito morire, morire e portare alto il nome dell’Ordine. Non si sarebbe nascoscosto come un codardo. Avrebbe affrontato Voldemort e tutti i Mangiamorte che avrebbero osato sfidarlo.
“ Signori e Signore. So quanta paura sta assalendo il vostro animo, e non posso biasimarvi. Il mondo ormai è completamente nelle mani di Voldemort. Anche il Primo Ministro Babbano ha notato questo disagio, eventi paranormali stanno accadendo a Londra e anche in altri paesi del Mondo. Quindi non possiamo negare che Voldemort si sta espandendo. Io non vi ordino di combatterlo. Potete scappare se volete, potete unirvi a lui se vedete necessaria la cosa. Avete famiglia. Avete figli… Ma se il vostro cuore vi dice di combattere, combattete. Se i vostri cari sono in pericolo difendeteli con tutte le vostre forze. Uniamo le nostre forze e sventiamo questi portatori di morte. Portiamo fieramente la pace , sconfiggiamo Voldemort e riportiamo il nostro amato mondo alla splendore di un tempo…” Silente si aprì in quel discorso per incitare gli animi, per cercar di rassicurare i fieri Auror che in quel momento sembravano tremare come foglie, alla sola idea di incontrarsi faccia a faccia con quell’assassino. Ma Sirius, forse più di tutti, o forse l’unico, a quelle parole sembrò caricarsi di coraggio. Guardò Remus che ricambiò quello sguardo colmo di rabbia e voglia di scendere in campo. Moody sembrò riprendersi da quella paura che lo stava devastando . Forse quelle parole erano solo pura fantasia, forse sarebbero andati a morte certa, ma ciò sembrò non importare. Silente puntò i suoi occhi color pervinca sui presenti e sembrò leggere nelle menti di tutti e sembrò leggere il coraggio che pian piano alimentò i loro cuori.
Tutti acconsentirono, tutti accettarono e tutti si prepararono a lottare fino alla morte.
 
                                         ********
 
 
 
Angy accese l’ultima candela e guardò la sua opera completa con soddisfazione. La tavola era decorata con fiori e candele , dal forno proveniva un’invitante profumo di pollo arrosto e patate alla Julien, il dolce era stato messo in frigo e lei era in attesa dell’arrivo di Sirius. Quella sera Sonya era uscita con amici, e lei aveva la casa tutta per se. Si diede un’ultima occhiata allo specchio, e poi attese impaziente l’arrivo del fidanzato che quella sera sembrò tardare un bel po’. Ma quando sentì il rombo della moto fermarsi in giardino e i suoi passi frettolosi calpestare l’erba, Angy si alzò raggiante pronto ad accoglierlo nella sua dimora. Non gli aveva detto nulla, sarebbe stata una sorpresa e sperò di renderlo felice. Bussò piano e lei si indirizzò verso la porta e con mani tremanti, per l’ansia , l’aprì per accoglierlo. Sul volto di Sirius non c’era alcuna traccia di felicità, ma solo un’espressione preoccupata che preoccupò la stessa Angy, che presagì che una semplice cena non sarebbe bastata.
“Sirius cosa è successo?” Chiese lei abbracciandolo e cercando di trasmettergli conforto. Quell’abbraccio fu risposto. Angy fu stretta forte, il viso di Sirius si perse nei capelli della ragazza e rimasero così, immobili, sull’uscio della porta, ad ascoltare solo il fruscio del vento e i loro respiri. Non gli andava di parlare, voleva solo stare li con lei, senza pensare a cosa lo attendeva dopo quella sera. Alzò il viso, e guardò la tavola decorata, e le candele che facevano un gioco di luce per l’intera stanza.  Il cuore fece un balzo e nuovamente Sirius si concentrò su di lei. La guardò, scrutò il suo viso, notò l’abito che aveva indossato, a quanto era bella e a quanto era stupido lui a perdersi tutto quello. Era una serata solo per l’oro e lui la stava sprecando con le sue paure e paranoie. Non le avrebbe detto nulla, non le avrebbe detto che da li a poco sarebbe dovuto andar via e forse non sarebbe più tornato. Era per lei , lo stava facendo per lei. Ma prima di sparire voleva dedicarle altro tempo, un minimo del suo tempo. La baciò, baciò quelle labbra che aveva amato…Amare, adesso quella parola in quel momento ebbe un vero significato, in quel momento lui capì bene cosa voleva dire, ne capi il significato e ne sentì il potere. Amava Angy, ora non poteva negarlo. Amava lei, il suo modo di fare, il suo talento a fare i dolci il suo caratteraccio quando si arrabbiava e la sua dolcezza quando lo accarezzava amorevolmente. L’amava e per quello che se ne sarebbe andato via. C’era una battaglia da affrontare li fuori, e lei non poteva pagare per qualcosa che non le riguardava. L’avrebbe difesa, ma per farlo le doveva stare lontano.
“Ho preparato la cena….” Sussurrò lei, staccandosi dalle sue labbra e fissandolo dritto negli occhi, e leggendo quel velo di tristezza.
“Mangiamo…” Disse lui, sorridendo e cercando di apparire normale, cercando di nascondere ogni traccia di dolore.
Angy lo prese per mano e lo fece entrare , si incamminarono e si accomodarono a tavola. Angy servì la prelibata cena e cenarono. Sirius sorrideva, assaporava e la guardava con intensità. La stringeva la mano, e non smetteva di scoccarle un bacio ad ogni portata. Ogni gesto, ogni sguardo ogni parola, aveva un pizzico di dolcezza. Sirius le chiese della sua giornata, omettendo ciò che aveva fatto lui. Non spiegandole nulla dell’incontro con i Membri dell’Ordine. Stava sbagliando, ma lo stava facendo per lei.
Fine cena, i piatti nel lavabo e loro due, a ballare lentamente nel salotto, le dolci note  di “Your Song ” , la voce di Elton Johon accompagnava quella sera, che fu immersa nelle note romantiche della canzone.  Angy sorrise a quel loro comportamento stupido, ma non ci badò tanto. Stare con lui , tra le sue braccia era una sensazione magnifica, magica, era tutto perfetto. Era stato tutto perfetto. Eppure lei sentiva che quel qualcosa di perfetto stava per finire. Appoggiò la testa alla spalla di Sirius e si fece dondolare piano. Sentì il suo cuore battere forte, sentì il suo respiro , sentì la sua ansia, e la sua rigidità . Qualcosa stava accadendo e lui non aveva il coraggio di dirlo, non aveva il coraggio di spiegargli tutto ciò.
…I tuoi sono gli occhi più dolci che ho mai visto”.Ripetè piano Sirius, per poi baciarla nuovamente, e baciarla ancora, e ancora. Sentì le sue labbra diventare calde , con il contatto , sentì il suo profumo inondarlo, e sentì un forte desiderio impadronirsi di lui. Voleva lei, voleva quel corpo sottile che stringeva a se, voleva che fosse sua , per quella notte, almeno per quella notte… Angy si aggrappò alle sue spalle, sentendo che i suoi baci divennero più forti. La dolcezza della passione, fu quello che sentì, e anche lei voleva . Voleva il corpo di Sirius sdraiarsi su di lei, voleva unirsi a lui, voleva che i loro cuori si sciogliessero insieme. Sirius la prese per i fianchi senza staccare le sue labbra da quelle di lei, l’appoggiò sul tavolo, e con foga si tolse il pesante maglione di dosso, mentre lei tracciava linee sul torace , percorreva l’addome , per poi passare le sue mani sulla profonda cicatrice al braccio. Le labbra incollate, i fiati sospesi.  Lui Le gettò i capelli all’indietro, si portò le sue gambe alla vita, lei le strinse intorno a lui, facendolo avvicinare ancora di più. Il silenzio rotto solo dai loro respiri, e da nulla più. Sirius le fece scivolare via l’abito, mostrando la perfezione di quel corpo che non aveva mai osato violare. Era il suo tempio aveva atteso prima di varcare quella linea e adesso entrambi erano pronti a farlo. Si staccarono per guardarsi nuovamente negli occhi. Quegli occhi che aveva visti  la prima volta  lo avevano fatto sentire vivo. Quegli occhi che aveva cercato e che aveva trovato, quegli occhi che anche quella sera gli comunicavano tanto, gli comunicavano che non era solo e che se avesse voluto lo avrebbero accompagnato per sempre. Lui stava lasciando lei per le sue paure, quando lei le avrebbe affrontate coraggiosamente , per amor suo, per stargli accanto. Era un codardo, era uno schifoso codardo. Egocentrico, bugiardo, Sirius Black. Anche quella volta si stava dimostrando per ciò che era davvero. Stava derubando il tempo a quella ragazza, le stava negando la felicità. Quando l’indomani si sarebbe svegliata avrebbe trovato il letto vuoto, freddo. E per la prima volta, per tutte le volte che lo aveva fatto, si sentì male . Si sentì squarciare l’anima. Lui voleva quello sguardo ogni mattina, voleva svegliarsi con lei ogni mattina, sentire quel profumo , sentire i piccoli passi dirigersi in cucina, sentire odore di Muffin e mangiarli con lei. Lui voleva una vita con lei, ma aveva paura. Paura che la rabbia di Voldemort, la rabbia di Bellatrix si scatenassero su di lei, e lui l’avrebbe persa per sempre. Angy si fiondò nuovamente sulle sue labbra, cancellando quelle paure, e ridonandogli vita, passione , amore. Sirius le sfilò delicatamente gli slip, e senza attendere , senza preoccuparsi del domani, si unì a lei. Si unirono. Si unirono nella passione. La luce fioca intorno a loro, e solo i loro respiri e gemiti a dar voce a quella notte. Sirius la strinse più forte a lui, la strinse fino a sentire le loro pelli aderire a sentire davvero i loro cuori battere insieme. Si guardarono nuovamente, con il buio che piano si impadroniva di quella casa ma non di loro, che in quel momento erano inondati di luce. Sirius non ebbe più dubbi. Si sarebbe svegliato con lei, l’indomani, e anche il domani seguente, e in tutti i domani della sua vita. L’amava …Amava Angy….amava, amava semplicemente.
 
 
 
                                 *******
 
 
 
 
 
Sirius aprì lentamente gli occhi, una fioca luce entrò nella stanza colpendolo in pieno viso. Era caldo, ma debole. Si voltò e vide la piccola radio sveglia che puntava le sette. Erano le sette e lui gia era sveglio. Si coprì il viso con le mani, per scacciare i residui di sonno. Si scompigliò i capelli e guardò alla sua sinistra, dove un corpo di donna era coperto da sottili e pregiate coperte di seta. I capelli scuri erano sparsi sui cuscini e il viso era perso nei sogni. Rimase a fissarla incantato da tanta bellezza. Non aveva mai visto tanta perfezione uniti in un unico corpo. Tanta bellezza espressa semplicemente con occhi chiusi e labbra leggermente aperte. Le toccò il viso, e la baciò, come ormai faceva ogni mattina da un anno. Un anno era trascorso , un anno in cui lui condivideva quella casa con lei , Angy, quella ragazza, quell’uragano che aveva completamente scombussolato la sua vita. Era un anno che si svegliava con lei, un anno che guardava quel viso, un anno che baciava quelle labbra. Era un anno che la sua vita aveva preso direzioni diverse, direzioni giuste. Un anno che vedeva James e Lily di rado. Un anno che entrambi avevano avuto Harry, il bambino diventato suo figlioccio, un anno in cui usciva con l’incertezza di tornare, e Angy che lo attendeva con il fiato sospeso. Un anno che ogni volta che lui rientrava lei tornava serena e pregava il suo Dio ringraziandolo, un anno da quando aveva perso il suo odiato/ amato fratello, morto per mano del suo padrone.    Un anno da quando aveva pianto, di nascosto sulla sua bara, e aveva odiato se stesso per non essergli stato accanto e averlo salvato.. Era un anno che le loro vite erano poste sul filo di un rasoio, ed era un anno che Voldemort aveva ampliato il suo esercito. Quella sera in cui lui aveva temuto e osato pensare di lasciarla era ormai lontana. Lei era riuscita a trattenerlo a se, a legarlo e ad accettare il rischio di perderlo per sempre. Voleva stare con lui il tempo necessario, il tempo scritto per loro, fregandosene delle conseguenze, fregandosene dei rischi.
Sirius  si alzò piano dal letto per dirigersi in bagno e concedersi una doccia. Si diresse in cucina, per preparare la colazione e sorprenderla, ma lei fu più veloce. Lo raggiunse in tempo prima che potesse causare danni.
“Buon Giorno” Sussurrò lei al suo orecchio. Baciandolo teneramente sul collo.
“Buon giorno” Rispose lui, voltandosi per abbracciarla, e baciare quelle labbra tanto perfette.
“Spostati prima di provocare un’incendio…” Sussurrò lei , facendolo da parte e sfoderando il suo talento. Sirius si diresse verso la finestra che dava sul prato,per aprirlo e far entrare un piccolo gufo che planò per la stanza e posò delicatamente il giornale sulla tavola, e volò nuovamente via. Ormai Angy era abituata a ricevere posta via Gufo, ed era ormai abituata a tutte le cose strane che facevano parte della vita di Sirius. Abitare con lui comportava assistere a lettere parlanti, gufi che planavano in casa per consegnare posta, visite improvvise che avvenivano o tramite camino, oppure apparizioni improvvise seguite da forti rumori.
“Cosa dice la Gazzetta del Profeta?” Anche Angy faceva riferimento al giornale magico, che riportava più notizie vere rispetto ai giornali Babbani. Era completamente persa in quel mondo.
“Nulla, oltre il fatto che altri omicidi sono avvenuti e che alcuni mangiamorte sono stati arrestati…Ma Voldemort continua a diffondere il suo male…” Sirius gettò il giornale sul tavolo, rifiutandosi di leggere. Ormai non si parlava d’altro e nessuna buona notizia appariva sulle prime pagine. Angy si avvicinò a lui, porgendogli profumosi Muffin al cioccolato e un bicchiere colmo di succo di zucca. Aveva imparato bene ad utilizzare il libro regalatole da Lily un anno fa.
“Mangia, e poi corri a lavoro…Non voglio che Alastor si infuri a causa mia” Un altro bacio, altre coccole e poi nuovamente Sirius sparì. Angy fissò il punto in cui si era appena smaterializzato e qualcosa la prese al cuore. Aveva una strana sensazione, qualcosa che non andava. Si sentì a disagio, e si impaurì quando il vento di Ottobre entrò violentemente in casa. Guardò l’orologio della cucina. Era tardi anche per Lei, Sonya le avrebbe riservato un bel grattacapo se non fosse arrivata in tempo quella mattina. Era Halloween, e avrebbe dovuto preparare dolci per quella sera. 



Angolo Posta:
Buonaa seraaa mie care lettriciii!.... Ho postato il sedicesimo e penultimo capitolo della mia Lovestory.... Ci ho messo un pò, ho avuto un blocco mentale e psicologico, ma dopo attenti esercizi di yoga e abbuffate di cioccolato sono riuscita a dar vita a qualcosa....sperando che non sia un disatro!!!....Siamo giunti al momento HOT....finalmente Sirius e Angy si sono " amati"...e finalmente il nostro Sirius ha ammesso di amarla! Ce ne è voluto...abbiamo sudato, ci siamo tormentati, ma alla fine lo ha ammesso! AHHH!...Questi uomini, negano sempre l'evidenza! ;) .... Comunque, nell'ultima parte , ho cercato e spero di esserci riuscita, a mostrare che i due hanno fatto un passo importante...LA CONVIVENZA.... dura cosa per Sirius Black, ma comunque doveva pur sempre trovare una ragazza che lo mettesse sugli attenti...e inoltre, se sempre sono stata brava a spiegarlo, ho riportato la mattina del 31 ottobre.... cosa accadrà???.... è quella sera..... non vi aggiorno nulla ... ( e questo è per CELINE ...UAHAHAHAHAH!).... Nell'ultimo capitolo ci sarà una mini mini sorpresa...... spero di non deludervii!!!! Un bacioo fortee a tuttee , a chi mi segue, a chi legge semplicemente a chi commenta, a chi l'ha messa tra le preferite ..... Vi ringraziooo!!!!! E anche se non vi conosco.... VI VOGLIO BENEEEEEEEE!!! ...ahahhahahahaha 
Un bacioooo
SFIAMMELLA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** -Seventheenth Chapter- ***


-Wonderful Life is while you’r in the World-
-Seventheenth Chapter-
 

 
“James! James!” L’urlo di Lily lo fece correre, dritto spedito nella camera da letto. Il cuore che palpitava frenetico, e la paura di un attacco improvviso , temeva per la sua adorata moglie e per il suo pargolo speciale, ma si rassicurò quando entrando nella stanza, notò solo una Lily intenta a prendere Harry che fluttuava per la stanza. Aveva appena un anno ed era normale che non controllasse i poteri. Era una gioia vedere gli occhi guizzanti , come quelli della madre , accesi di una luce magica e incantevole e quel sorriso paffuto, che gli illuminava il volto. Era il suo adorato bambino quello che volava per la stanza. Lo guardò con sguardo fiero e divertito.
“Sarà degno erede dei Malandrini..:” Sussurrò, appoggiandosi allo stipite della porta ad osservare come il piccolo Harry faceva impazzire Lily.
“Dai James, aiutami, e se si facesse male?” Lily era seriamente preoccupata, da quando avevano avuto il bambino erano maturate nuove preoccupazioni. Si preoccupava di mangiare dolci, si preoccupava di bere un bicchiere di vino in più e stava iniziando anche a preoccuparsi della magia stessa. James era stato costretto a rinchiudere la sua adorata scopa nel baule e sigillarlo per bene, senza rischiare che Harry potesse aprirlo e magari volare via con la scopa. Anche se lo avrebbe fatto, James era sicuro che lo avrebbe fatto bene. Era suo figlio e chi meglio di suo figlio avrebbe impugnato un manico di scopa. Si avvicinò a quel marmocchio che sorrideva felice di stare li, ad un passo da cielo, ma che non appena vide il padre, si fiondò tra le sue braccia e iniziò a giocherellare con gli occhiali.
“Harry piccolo mio, la mamma ha paura. Devi fare il bravo” Harry lo guardò con i suoi occhioni verdi e come se avesse capito quelle parole guardò la madre e si allungò verso di lei, per perdersi tra le sue braccia e giocherellare con i capelli.
“Mi sa che ascolta più te che me..” Disse Lily sorridendo al marito e ringraziandolo con un sorriso. James baciò la sua famiglia amorevolmente. E poi ritornò in cucina dove stava consumando una colazione regale, preparatagli da Angy e mandata via Gufo. Ormai non vedeva gli amici da molto. Sirius ed Angy passavano qualche volta per salutare i vecchi amici e coccolare il piccolo Harry e lo stesso faceva Remus, ma non potevano intrattenersi più del dovuto. Rischiavano di essere scoperti e rischiavano la vita del piccolo. A James mancavano gli amici, mancavano quei tempi in cui c’era un grande via vai nella vecchia casa, occupata adesso solo da Remus e Peter. Anche Sirius aveva intrapreso la sua stessa strada. Aveva una casa che divideva con la sua donna, e forse un pargolo avrebbe rallegrato maggiormente quella piccola famiglia, anche se alla parola “figlio” Sirius diventava paonazzo e rischiava la vita. Era forte il suo amico, era incredibile e non mancava mai di stupirlo .
Nuovi passi alle sue spalle, si voltò e vide Lily raggiungerlo piano, il viso stanco e stremato. Si afflosciò accanto a lui e gli prese le mani e le strinse nelle sue.
“Sono riuscito a farlo addormentare…Tuo figlio mi da del filo da torcere” Esclamò lei, mantenendo un sorriso felice . James le baciò le mani.
“I Potter sono tremendi!” Esclamò lui, sorridendo alla moglie amata.
“So che vorresti uscire e vedere i tuoi amici, ma Silente…”
“Shhh…Non metterei mai la vostra vita in pericolo solo perché ho voglia di Una Burrobbirra o di una partita a Quidditch…Voi siete il mio tutto, siete il mio mondo e mi basta stare qui, tra queste quattro mura per essere felice…” James con le parole era bravo, troppo bravo. Lily scoppiò in un pianto liberatorio per poi passare ad un pianto di paura. Quel cambio di umore ormai avveniva ogni giorno. Perché la paura di essere scoperti era molta, e la paura di perdere James ed Harry era maggiore.
“no Lily non piangere..” James cercò di calmarla ma non ci riuscì. Voldemort era stato capace di gettare paura nel cuore delle persone e quella paura aveva colpito anche lei. Erano imprigionati in quella casa a causa sua, e non avrebbero potuto condurre una vita normale finche lui era vivo, finche i suoi poteri erano forti. James abbracciò la moglie che si perse nel suo calore, era un conforto giornaliero, ed ogni volta era li pronto a sorreggerla ed amarla come aveva sempre fatto e come aveva promesso. L’ennesimo rumore provenne dalla stanza del piccolo Harry, un rumore che fece presagire ai due che il piccolo era sveglio. Si voltarono e videro Harry in sella alla preziosa scopa di James.
“Harry scendi immediatamente”. Il piccolo batuffolo, che ancora doveva imparare a camminare, iniziò a volare per la casa, distruggendo tutto ciò che entrava in contatto con la scopa.
“è MIO FIGLIO! Ancora prima di parlare, ancora prima di camminare è un degno giocatore di Quidditch”
 
                                               *********
 
Il cielo era squarciato da tuoni e lampi, era cupo buio e una tempeste irruente scoppiava fuori , ricoprendo le strade e le case della sua acqua fredda e gelida. Era una tipica e perfetta serata da Halloween ed Angy, ranichiata sul divano di casa attendeva con impazienza l’arrivo di Sirius, che quella sera aveva tardato. Cosa che la preoccupò molto. Aveva ricevuto un suo gufo qualche ora prima dicendogli che sarebbe rientrato prima quella sera, eppure, le lancette si muovevano lente e il tempo passava e di lui nessuna traccia. La sensazione avuta quella mattina si fece nuovamente viva in lei, e temette che qualcosa di grave stava per capitare ad entrambi. Si strinse nel plaide e cercò un film che la distraesse da quei tuoni che non smettevano di far tremare le finestre. La pioggia scrosciava violentemente . Avrebbe voluto chiamare Sonya, cosa almeno avrebbe avuto compagnia, ma a quell’ora sicuramente gia era andata a dormire oppure era impegnata e non avrebbe potuto dedicare un minimo minuto all’amica impaurita.  Un altro tuono, e ancora un altro questa volta accompagnato da un sonoro “Pop” segno che Sirius era arrivato. Angy si apprestò ad accoglierlo, ma si fermò al centro del salone. Era fradicio, i capelli gli ricadevano sul viso e il volto, il volto non era il suo. Era una maschera indecifrabile. Gli occhi spalancati, i pugni stretti e le labbra serrate. Era pallido . Angy si avvicinò piano a lui e gli prese il viso tra le mani, cercò un contatto con lui che non ci fu. Cercò di capire cosa lo avesse ridotto in quello stato, ma lui non parlò.
“Ehi Sirius….” Dolcemente Angy cercò di portarlo da lei, di ricondurlo in quella stanza . Sirius la fissò , sembrò essere tornato da un viaggio lontano, sembrò essersi accorto solo allora della sua presenza. Non sorrise, il volto rimase immobile, ma solo cristalline lacrime sgorgarono dai suoi occhi. Ed Angy capì. Si sentì le gambe molli, il cuore bloccarsi e il fiato mancare. Lacrime calde attraversarono il suo viso, senza che lei potesse controllarle, senza che lei potesse respingerle nuovamente. Uscirono prepotenti e le rigarono il viso.
“James...Lily…” Solo quelle parole riuscì a pronunciare Sirius. Non riuscì a dire altro. Non riuscì ad andare oltre. Quella notizie lo aveva colpito in pieno. Remua ancora non sapeva, lui era l’unico. Silente era corso da lui e gli aveva dato la notizia. La tragica notizia. Angy scosse il capo incredula, non poteva pensare che i loro amici, i loro cari amici non c’erano più. Come era potuto accadere? Come e chi lo aveva permesso? Abbracciò Sirius, si abbracciarono forte, cercando di sostenersi a vicenda , cercando di trasmettersi la forza che in quel momento mancava.
“Quel lurido bastardo di Peter Minus…è stato lui a tradirli. Come ha potuto? Come? “ Improvvisamente Sirius sembrò ricaricarsi,ma di rabbia, rabbia pura che lo pervase ovunque. Tremava , e gli oggetti intorno a lui iniziarono a tremare, a volare per casa e frantumarsi. Angy cercò di calmarlo.
“Guardami Sirius…Guardami! “ Cercò nuovamente un contatto con il suo cuore cercò di riportarlo da lei. Ma questa volta non ci riuscì. La rabbia era forte, lo logorava, gli strappò via quella minima traccia di umanità che possedeva. Si staccò da Angy e in un attimo si smaterializzò. Angy si fece prendere dal panico. Dove fosse andato era un mistero, come poteva fermarlo? Solo Remus avrebbe potuto, ma lei non sapeva come contattarlo. Cercò di pensare velocemente, cercò di formulare idee , e di cercare il modo giusto per mettersi in contatto con lui. Non sapeva usare la posta via Gufo, e poi con quella tempesta non avrebbe mai fatto uscire un gufetto indifeso. Guardò il camino, e ricordò il metodo di mettersi in contatto che Sirius utilizzava sempre. Ma non sapeva se con lei avesse funzionato. Era solo una Babbana, senza la minima traccia di potere magico nelle vene. Ma poi , come se il suo urlo silenzioso d’aiuto giunse, nella stanza apparve Remus, fradicio come lo era stato Sirius. Il volto più pallido del solito. Si voltò verso Angy e cercando di mantenere la calma chiese di Sirius.
“Remus volevo contattarti, ma non sapevo come fare…è sparito improvvisamente, non so dove sia andato…Ho paura, temo che faccia qualcosa di sbagliato…di sciocco” Angy tremava, la paura si stava facendo largo nel suo cuore. Le lacrime continuarono a solcarle il viso. Remus cercò di rassicurarla, e le promise che avrebbe trovato Sirius. Si smaterializzò poco dopo, lasciando nuovamente Angy sprofondare in un baratro di paura e tristezza.
 
 
                                               *****
 
 
 
Sirius non ebbe il coraggio di raggiungere la dimora di James e Lily, prima doveva concludere i conti con Peter. Sapeva dove fosse, sapeva dove si fosse rifugiato quel lurido topo . L’avrebbe pagata, avrebbe pagato per la morte dei suoi amici, della sua famiglia. La stamberga strillante era stata per anni il loro rifugio, per anni si erano recati li, in quegli incontri clandestini per stare accanto ad un amico che aveva bisogno di loro. Per anni Peter aveva fatto parte di quel gruppo, e nonostante il suo tradimento, aveva avuto il fegato di rifugiarsi li, dove viveva ancora il ricordo dell’amicizia che James gli aveva dato, della fiducia che gli aveva concesso. Lui era il loro custode segreto, avrebbe dovuto farsi ammazzare per loro, avrebbe dovuto mettersi tra loro e Voldemort , li avrebbe dovuti proteggere, e invece, li aveva mandati al macello, a morire. Li aveva traditi. Sirius si incamminò per quel luogo buio e lasciato a marcire. Nessuno oltre loro poteva raggiungerlo, e quindi non avrebbe avuto problemi in ciò che stava per fare. Non si sarebbe pentito. Avrebbe ucciso quel verme schifoso e lo avrebbe fatto in memoria di James, di Ramoso.
“Peter, bastardo topo, affrontami” Peter era ranicchiato in un angolo e squittiva. Aveva le lacrime agli occhi e tremava. Incontrò lo sguardo di Sirius.
“Avrebbe ucciso anche me… Mi avrebbe ammazzato” Cercò perdono, cercò di essere capito. Ma Sirius non sarebbe stato clemente. Lo avrebbe trucidato, lo avrebbe ammazzato, e lo avrebbe fatto in quel momento. Alzò la bacchetta, riempiendosi il cuore di odio, la maledizione senza perdono sarebbe stata alimentata da quello, il viso si contorse in una smorfia di dolore, di rabbia e di malignità, stava per macchiarsi del sangue di quell’essere inutile, stava per vendicare i suoi amici, ma una mano lo fermò. Una voce squarciò quel momento . Remus si fiondò sull’amico, e lo scaraventò via. Bloccando quel gesto che lo avrebbe solo danneggiato, che gli avrebbe lacerato l’anima.
“Sirius non lo fare…Sirius James non avrebbe voluto.” Remus cercò di far ritornare in se l’amico , che si dimenava con il tentativo di togliersi il corpo di Remus da dosso, ma non ci riuscì. Il quel momento sembrò essere più forte. Peter , ranicchiato ancora nell’anglo , ringraziò Remus piagnucolando, sperando di essere capito almeno da lui.
“Sirius pensa ad Angy… Pensa a lei, e cosa penserebbe di te se lo uccidessi. È preoccupata per te, ti aspetta a casa. Non farle questo…” Sirius si sentì debole, sentì quel nome, vide il suo volto, e lasciò la presa alla bacchetta. Si portò le mani al volto, e non si vergognò di piangere, di gettare fuori le lacrime di dolore.
“Remus, James è morto….James è morto….” Remus abbassò lo sguardo, cacciando anche egli lacrime di dolore. Piansero insiem quei due amici, piansero per l’amico perso, per la dolce Lily morta per salvare la sua famiglia, per salvare il piccolo Harry.
“Harry è vivo però. Harry ha sconfitto Voldemort. Loro sono morti per noi…Sirius ti prego , non ne vale la pena …. Loro non avrebbero voluto…” Sirius sembrò risvegliarsi da uno stato di Trance. Guardò Remus e sembrò capire davvero. James e Lily non avrebbero voluto , sarebbero stati contrari a ciò, e lui non intendeva deluderli. Avrebbe onorato loro, avrebbe vendicato la loro morte in modo diverso. Si alzò e con un colpo di bacchetta legò Peter , e lo sollevò da terra.
“Remus pensaci tu…Non voglio vedere più questa schifosa faccia… Vado a Godric’s Hollow…” Un ultimo sguardo di disprezzo, di odio, e poi lasciò la stamberga strillante, e lasciò tutto nelle mani di Remus.
“Avrai ciò che ti meriti… “Sussurrò piano Lunastorta , e smaterializzandosi insieme a Peter , arrivarono al Ministero della Magia, dove sarebbe stato consegnato ai Dissenatori e avrebbe pagato per ciò che aveva fatto.
 
 
                                         ********
 
 
Sirius arrivò sul luogo , e con una morsa al cuore, vide i detriti della casa di James e Lily. Si portò le mani al viso, e dovette attendere prima che un barlume di coraggio lo aiutasse ad avvicinarsi e cercare tra le macerie. Non trovò i loro corpi, portati via dalla squadra speciale Auror. Li avrebbe voluto vedere per l’ultima volta, li avrebbe voluti abbracciare per dargli l’ultimo addio, ma ciò non gli era stato permesso. Non gli era stato permesso vivere con loro, renderli partecipe dei momenti belli della sua vita. Non li avrebbe potuti invitare ad un suo futuro matrimonio, non avrebbero visto Harry varcare le porte di Hogwarts e non avrebbero potuto invecchiare insieme, come si erano ripromessi. Non avrebbero potuto tramandare le loro conoscenze insieme, non sarebbero stati più i Malandrini. Nuove lacrime, nuovi rimpianti. Non gli aveva mai detto quanto volesse bene ad entrambi, non gli aveva mai detto quanto li ammirasse e quanto li volesse bene. Tutto ciò non gli era stato permesso, per la debolezza , la codardia di un uomo. Se fosse stato lui il custode, sarebbe morto al loro posto. Si accasciò sui detriti e cercò, non seppe cosa in realtà volesse, ma iniziò a scavare nei detriti. Le mani iniziarono a sanguinare  e a dolere, ma quel dolere non era nulla a confronto al dolore che portava dentro. Si fermò e nuovamente si accasciò su se stesso. Tremava , tremava di paura, tremava per la rabbia, tremava per il dolore.
Calde e sottili mani si posarono sulla sua spalla e lui voltandosi incontrò gli occhi di Silente, che lo fissavano da dietro gli occhiali a mezza luna.
“Sirius, ragazzo mio….” L’uomo più saggio del mondo, in quel momento perse le parole, non sapeva come fare per alleviare quel dolore.
“Perché?....”
“è forse una delle domande alle quali non saprò rispondere ragazzo mio…Ma voglio che tu vada avanti. Ti ricordi di loro , ma non ti perda nel loro ricordo. Sono morti per salvare il loro bambino, e noi, il mondo magico e Babbano è salvo grazie a loro. Nessuno li dimenticherà, nessuno dimenticherà cosa hanno fatto James e Lily Potter. Harry è vivo e ti aspetta a casa con Angy…” Sirius si alzò e fissò l’uomo , confuso, da quelle parole.
“James e Lily non  ti hanno chiesto di essere il padrino di Harry inutilmente. Loro lo hanno fatto perché sapevano della loro sorte e hanno affidato a te il compito di crescerlo e amarlo. Perché sapevano che saresti stato un’ottima guida per lui, ed Angy è stata più che felice di prendersi cura del piccolo.” Silente sorrise, e appoggiò nuovamente una mano sulla spalla del giovane Black.
Sirius annuì, e ringraziando ancora Silente si smaterializzò. Arrivò a casa, dove vide Angy sul divano , che tra le braccia stringeva il piccolo Harry, addormentato. Una piccola cicatrice scintillava sulla fronte del piccolo salvatore. Angy si voltò verso di lui, e gli sorrise.
“Ehi…” Sussurrò lei, cercando di non svegliare il piccolo.
“Ehi…” Rispose lui, per poi raggiungerli e appoggiarsi ad Angy. Chiuse piano gli occhi e abbracciò colore che sarebbero stati la loro nuova famiglia.
 

                                         -Fine-


Angolo Posta:
Ciaooo Lettriciii!!!! Siamo giunte alla fine..... :'( ....Un pò triste. Spero di avervi commosso un minimoo!!! >.< .... Alla fine James e Lily sono morti...Purtoppo questo non ho potuto fermarlo, ma Sirius ha deciso la strada del perdono e non quella della vendetta.... Ed Harry avrà amore dal suo padrino !.... Insomma ho dato un finale un pò a sorpresa!.... Voglio ringraziare tutte, per avermi seguito, per avermi incoraggiato a scrivere e per avermi fatto arrossire ogni volta che mi dicevano "brava ...continua cosi.." ... Grazie, senza di voi ad incoraggiarmi credo che non avrei mai osato postare questa storia, come le altre.....Ragazzeeee continuate a seguirmii!!!.... Ho appena postato il prologo della mia terza fan fiction, dedicata alla mia amichetta CELINE!..... leggetela , e commentateee!!! La mia presenza non avrà mai fineee...sarò sempre presenteee...mamma miaaa!!! Lo sò, sono insopportabilee...maaaa... amo questo sito e voglio ringraziare anche l'amministrazioneee che ci permette ogni giorno di perderci nei nostri sognii!!!!.... Un bacioo grandeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!! Vi adoroooooooooo!!!
Sfiammella!!!!!

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1029616