If only I could remember

di Vale_Smile_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 1. You Stole My Heart With Just One Look ***
Capitolo 3: *** I...I...I don't know... ***
Capitolo 4: *** My name...My name is... ***
Capitolo 5: *** Look at your kingdom ***
Capitolo 6: *** The Plan ***
Capitolo 7: *** A New Beginning ***
Capitolo 8: *** The new house ***
Capitolo 9: *** Fear ***
Capitolo 10: *** What the....? ***
Capitolo 11: *** Those Eyes... ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo
 
Ero una ragazza comune come le tante che abitano il nostro sorridente pianeta.
La mia vita era con i miei genitori, i miei idoli, i miei amici.
Vivevo di emozioni, di gioia, di dolore, di lacrime, di sorrisi, di canzoni.
La sera prima di andare a letto mi facevo due belle trecce per tener fermi i capelli, odiavo la luce che filtrava dalle persiane nelle calde mattine estive, dormivo sotto un caldo piumone e odiavo che al mattino me lo togliessero per svegliarmi, dormivo nella mia cameretta piena di poster e ornata dalle foto dei miei idoli.
Amavo andare in giro per casa scalza, con la musica ad alto volume, cantando e ballando.
Amavo sognare.
Come credo tutte le adolescenti a questo mondo prima di andare a letto amavo sognare storie immaginarie tra me e i miei idoli, cosa accadesse se, era la domanda che ogni sera mi invadeva il cervello prima che io iniziassi a immaginare una storia nuova, diversa da tutte le altre.
Quando andavo in bus ed ascoltavo ad alto volume le mie canzoni preferite sognavo di essere in un video musicale, lì appoggiata a quel finestrino.
Descritta così sembro una ragazza normale vero?
Purtroppo una fredda mattina invernale ha distrutto tutti i miei sogni, i miei ricordi, le mie aspettative, la mia voglia di vivere, ma a portato dentro la mia vita cinque ragazzi che forse mi hanno aiutato a ritrovare la voglia di vivere ed essere me stessa e li conoscevo senza esserne consapevole, mi hanno aiutato a ritrovare la mia vera me. Anche se questa vera me ancora non la conoscevo.
Ero un'estranea a me stessa.
Alcune canzoni, alcuni film, alcune parole mi davano delle emozioni particolari, dei brividi, ma io non potevo sapere perché.
Questi ragazzi mi hanno ridato la voglia di crearmi un futuro, perché quello che avevo sognato era andato distrutto.


Spazio autrice

Ecco la mia seconda FF alcuni di voi già mi conoscono... Spero vi piaccia fatemi sapere :d

Continuo dopo tre recensioni...
I ragazzi appariranno già nel prossimo capitolo :D
Spero vi piaccia perchè a me mi è piaciuto tantissimo scriverla :D
baci xx

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Capitolo 2
*** 1. You Stole My Heart With Just One Look ***


Avevo appena trovato una lettera dentro l'armadietto a scuola, da parte della mia migliore amica.
-Carissima, ti voglio bene lo sai, ma visto che stai per venire a casa mia passi al supermercato a prendere il ho dimenticato di comprarlo, ti aspetto a casa… Sono pigra oggi. Ali ti voglio bene. Baci, la tua scema-
Ecco, come al solito uscivo da scuola il martedì e la mia cara migliore amica si dimenticava qualcosa o era pigra, vivevo con lei da quasi un anno, ci eravamo trasferite da Manchester a Londra.
Camminavo da alcuni minuti sul marciapiede di una strada trafficata, con le cuffiette nelle orecchie e la musica dei One Direction che mi rimbombava in testa, li amavo. Stavo ormai per raggiungere la casa della mia migliore amica quando notai un nuovo supermercato aperto dall'altro lato della strada.
Mi accinsi ad attraversare rapida la strada, entrai nel grande negozio freddo, a causa dell'aria condizionata, percorsi alcune corsie prima di trovare il latte. Dopo aver preso il latte raggiunsi la cassa e come da programma pagai e uscii di nuovo per la strada.
Ancora una volta il mio ipod stava riproducendo What Makes You Beautiful, era una di quelle canzoni che non ti stanchi di ascoltare, una di quelle canzoni che ti fa sentire bella per 3 minuti e 27 secondi. Era la canzone che meglio mi rappresentava.
Era anche la canzone che mi faceva perdere nei miei sogni, mi faceva vivere un presente diverso, mi faceva creare un futuro ogni volta nuovo. Era decisamente la mia canzone.
Feci in tempo a voltarmi e vedere un ragazzo con il viso famigliare, o cavolo era davvero lui, sbracciarsi, poi un dolore lancinante mi pervase il fianco, caddi a terra, tutto si offuscò, sentivo rumori lenti, lontani.
Delle sirene, poi tutto nero.
 
Liam's POV
 
Stavo camminando allegramente per una strada molto trafficata, Louis mi aveva mandato al supermercato perché come sempre Niall aveva svuotato il frigo e nessuno voleva uscire, quindi toccava a Daddy Direction andare a fare la spesa. Stavo raggiungendo il supermercato quando una ragazza castana, bellissima, iniziò ad attraversare le strisce pedonali.
Un'auto la stava raggiungendo troppo rapida, l'avrebbe investita. Iniziai a sbracciarmi a vedere se riuscivo a farmi notare e a farla spostare, ma mi vide troppo tardi.
Feci in tempo a notare i suoi occhi azzurri pieni di vita, si era girata verso di me e dall'espressione che aveva in volto mi aveva riconosciuto, ero riuscito a vedere gioia, amore, ammirazione e tante domande in quegli occhi azzurri, ma fu troppo tardi e per troppo poco tempo. Il suv nero la investì prendendola dritta sul fianco.
Presi a correre, a correre verso di lei. Il suv era ormai sgommato via lasciandola lì, inerme in mezzo alla strada. Una grande folla di persone che mi aveva riconosciuto mi stava intorno, mi chiamava, ma io avevo occhi solo per lei.
Presi il cellulare e chiamai subito un'ambulanza.
Tutte le emozioni che avevo notato negli occhi di quella ragazza non potevano finire così, non doveva finire così. Salii con lei in ambulanza diretto verso l'ospedale più vicino.
Non avevo la minima idea di chi fosse, ma era colpa mia se non mi ero fatto notare prima e farla spostare.
In più era sola, almeno per ora, chi le sarebbe stato accanto finchè i medici non avessero trovato i genitori?
In più quegli occhi blu mi avevano così colpito, volevo vederli ancora una volta, volevo che lei mi vedesse e si scatenassero quelle tantissime emozioni che avevo visto prima.
Sarei stato accanto a lei.
Stavamo raggiungendo l'ospedale e il mio telefono prese a squillare insistentemente.
Io ero accanto a quella bellissima sconosciuta, le tenevo la mano mentre i medici le prestavano le prime cure. Il telefono non cedeva, continuava a squillare.
Guardai il display: Louis.
Era la sesta chiamata persa, risposi « Pronto Lou? Dimmi » dissi sospirando
« Liam ma che fine hai fatto? Dove sei? » era sinceramente preoccupato
« Sto andando in ospedale » dissi rapido
« Oddio Liam cosa ti è successo, cavolo come in ospedale » e prese a balbettare in maniera sconnessa, sentii il brusio dei ragazzi in sottofondo preoccupati. Era dolcissimo come si preoccupasse quel ragazzo.
«Io sto bene » sentii un sospiro di sollievo collettivo.
« E allora cos'è successo? » chiese a bruciapelo.
Ecco la fatidica domanda, chi era quella ragazza? Perché le stavo accanto? Perché facevo tutto questo per una sconosciuta?
« Hei Liam, rispondi, mi stai facendo preoccupare » disse Louis agitato
« Per una ragazza » sussurrai deglutendo rumorosamente.
In quello stesso istante arrivammo all'ospedale.
« Lou devo andare ti chiamo dopo » attaccai senza attendere risposta.
Osservavo i medici girare intorno alla barella, portarla dentro il pronto soccorso, la seguivo. Fin quando la barella oltrepassò una porta "sala traumi" il medico mi si parò davanti e disse « Qui non può entrare signore, mi dispiace » quella affermazione mi lasciò interdetto.
Andai a sedermi su una seggiola nella sala d'aspetto del pronto soccorso, giusto in faccia alla porta dove avevano portato quella giovane sconosciuta.
Non so esattamente quanto tempo passò e quante volte suonò il mio cellulare, fissavo quella porta, aspettando notizie, ma niente.
Dopo un tempo che parve infinito la porta si aprì.
Lasciando vedere tutto, meno quello che volevo vedere.
Quella giovane ragazza era distesa su una barella, con una flebo attaccata al braccio. Tre medici la circondavano e spingevano la barella in tutta fretta verso una grande porta di vetro, diceva "sale operatorie", mi alzai in uno scatto spontaneo, un medico mi si avvicinò « Lei è un parente? Un amico? Il fidanzato? »
Decisi di mentire, non mi avrebbe detto niente se no « Il fidanzato »
Il dottore parve dubbioso per via del mio tono di voce incerto, ma parve crederci « Ha due emorragie interne, il femore destro e il polso destro fratturato, è stata fortunata poteva succedere di peggio. Ora la stiamo per operare, se andrà tutto bene tra cinque ore potrà vederla aprire gli occhi » il dottore poi si accinse a correre verso la porta dove poco prima era sparita la ragazza in barella.
Il dottore aveva detto che era stata fortunata? A me non sembrava tanto. Due emorragie interne?
Ero decisamente sconvolto, non riuscivo a piangere perché infondo non la conoscevo davvero, ma i suoi occhi mi avevano colpito, mi avevano lasciato senza respiro per alcuni attimi, forse era questo che mi legava a lei. Non ero innamorato, ma avrei potuto diventarlo, i suoi occhi avevano rapito il mio cuore.
Non so quanto tempo rimasi li su quella seggiola ad aspettare, non so quanti giri compiette l'orologio, ma so che a interrompere le mie riflessioni fu Louis.
« Liam eccoti, finalmente ti ho trovato, io e i ragazzi siamo preoccupati, ci aspettano a casa » disse preoccupato Louis irrompendo nella sala d'aspetto. Io solo alzai il volto verso di lui, gli si dipinse preoccupazione negli occhi. Si sedette accanto a me e mi poggiò una mano sulla spalla « Hei che succede? » disse delicato
« Io…io non lo so. Una ragazza stava attraversando la strada ho fatto per sbracciarmi e farmi notare perché un'auto la stava per investire e poco prima che la investisse lei mi ha visto, mi ha guardato e nei suoi occhi azzurri si sono scatenate un sacco di emozioni, amore, ammirazione, gioia, domande, penso che mi abbia riconosciuto. E mi sono sentito in colpa perché non sono riuscito a farmi notare prima e farla scansare dall'auto ed eccomi qui. Voglio vedere ancora quegli occhi. » le lacrime arrivarono spontanee.
Louis mi abbracciò silenziosamente per quello che parvero ore.
La porta dove molto tempo prima era sparito il dottore si aprì, lasciando uscire la stessa figura adulta che prima vi aveva spiegato cos'era successo.
Mi si avvinò ed esattamente come prima mi alzai di colpo, lui prese a parlare
« L'intervento è andato benissimo, le due emorragie sono state bloccate, ha un grande gesso al femore e una stecca al polso, la riabilitazione sarà lunga, non può fare sforzi, ma di questo ne riparleremo quando la dimetteremo. Ora aspetti una mezz'oretta e poi potrà entrare nella stanza, è la prima del corridoio. »
Ringraziai il dottore gli strinsi la mano e lui sparì in una corsia pronto a trovare un nuovo caso.
« Resto qui io con te » mi disse Louis facendo segno di risedermi.
Gli sorrisi debolmente « Sta bene » sussurrai più per me che per lui.
Il suo volto si aprì in un enorme sorriso.
Passai quella mezz'ora a fissare il display del mio telefono guardando i minuti passare, quando il tempo fu passato mi alzai e mi diressi verso la stanza.
Louis rimase in sala d'attesa, aveva capito che era il mio momento.
Raggiunsi la stanza e presi un respiro profondo, aprì la porta.
Lei era bellissima, distesa su quel letto bianco, la carnagione chiara contrastava con il castano dei suoi capelli, aveva un tatuaggio dietro l'orecchio, reso visibile perché i capelli erano tirati indietro, era un piccolo segno dell'infinito.
Mi avvicinai, aveva ancora gli occhi chiusi, attirai una sedia vicino al letto e mi sedetti.
Passai una decina di minuti a osservare i suoi dolci lineamenti, mi soffermai sulle palpebre chiuse, sulla bocca color fragola, sul nasino all'insù, fin quando le palpebre tremolarono. Gli occhi si aprirono, lasciando vedere quel mare azzurro che mi aveva rubato il cuore.


Spazio autrice

Ecco il secondo capitolo della mia seconda FF
:D
Vi piace? Beh non vi aspetterete cosa succederà, non ne avete la minima idea MUAHAHAU
Ok basta...

Continuo dopo 3 recensioni... Spero vi piaccia 
baci xx

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Capitolo 3
*** I...I...I don't know... ***


Sentivo rumori attutiti intorno a me, cercai di aprire gli occhi per superare quel mare nero che mi avvolgeva, ma non ci riuscii, probabilmente le mie palpebre tremolarono goffamente.
Riprovai una seconda volta e davanti a me si aprì un soffitto bianco, inquietante.
Una stanza bianca? Cosa mi era successo?
Rimasi alcuni secondi a fissare il soffitto bianco provando a ricordare, ma nessun avvenimento recente o lontano riusciva a venirmi in mente.
Voltai la testa a destra, alcuni macchinari facevano dei rumori strani e indicavano percentuali e quantità di non so che cosa, capii subito, ero in ospedale. Dietro ai macchinari si stagliava un'enorme finestra, con un paesaggio sconosciuto, una città.
Voltai la testa a sinistra. Un ragazzo, moro, occhi color nocciola, bellissimo, mi sorrideva. Mi guardava con occhi speranzosi, forse aspettandosi in me una reazione. Quel ragazzo aveva qualcosa di familiare, guardandolo mi veniva una strana sensazione in centro al petto, ma niente di più, non mi diceva nient'altro. Ma lui mi guardava speranzoso.
Aspetta… Io sono in un ospedale, attaccata a macchinari di cui non conoscevo il nome e che non avevo mai visto in tutta la mia vita, quindi evidentemente erano macchine complesse, quindi presumo che mi sia successo un incidente, ma cosa? E quindi se mi è successo un incidente e lui è qui, vuol dire che lo conosco?
Io non me lo ricordo.
Passarono alcuni secondi in cui lo indagai con gli occhi poi lui decise di prendere la parola
« Ciao » sorrise, aveva una voce profonda, ma che sprigionava un sacco di dolcezza e premura.
Non volevo sembrare scortese, ma dovevo sapere « Io… io e te ci conosciamo? Nel senso mi sembri famigliare ma… » le parole mi morirono in bocca, ero stata troppo indelicata.
I suoi occhi parvero delusi, profondamente delusi.
Lui trasse un respiro profondo e poi la sua melodiosa voce iniziò a fluire per la stanza « Tecnicamente no… Stavo cercando di salvarti da, beh, da quello che ti è successo e tu mi hai visto troppo tardi. Poi mi era sembrato di leggere nei tuoi occhi qualcosa come se mi avessi riconosciuto, come se sapessi chi ero e allora poi beh, ti ho accompagnata fino a qui… » trasse un respiro ancora più profondo di prima e divenne rosso all'istante « perché i tuoi occhi mi hanno colpito così tanto, avevo bisogno di vederli ancora un volta. »
Si mise a fissare un punto indefinito sul muro, rosso in viso, ma pareva soddisfatto di aver potuto esternare quella cosa con qualcuno.
La mia domanda mi pareva ovvia, spontanea « Ma come avrei fatto a conoscerti se tecnicamente non ci conosciamo? » quel ragionamento parve sensato nella mia mente.
Lui sorrise delicato, come se volesse dire qualcosa che era tanto che non diceva, qualcosa che ormai per la gente era scontato « Sono in una band, mi chiamo Liam Payne, faccio parte dei One Direction, quando ti ho soccorso e ho chiamato l'ambulanza ho trovato anche il tuo ipod e stava riproducendo una delle nostre canzoni » . Disse lui sorridendo e mostrandomi il mio ipod, io avevo un ipod?
Quel nome, il suo nome, il nome della sua band, risvegliarono qualcosa in me, come un solletico di fianco al cuore, ma io, o meglio il mio cervello, non aveva la più minima idea di chi fossero.
La mia espressione lasciò evidentemente trasparire qualcosa, ma lui non me lo fece notare.
« Veniamo al dunque, come ti chiami tu? »
Il mio nome, io ho un nome. Qual è il mio nome? Il mio cervello prese a rimuginare, ma niente di plausibile mi veniva in mente. L'infermiera entrò dalla porta e mi salvò da quella domanda così difficile. Qual era il mio nome?
Iniziai ad essere spaventata, anzi terrorizzata, quante cose ancora non sapevo o non ricordavo?
Un sacco di domande senza risposta afollarono la mia mente.
L'infermiera fece accomodare fuori Liam. Mentre usciva lo guardavo terrorizzata, lui mi sorrise teneramente « Sarò fuori, dopo torno » ero sinceramente sollevata da quell'affermazione.
« Come va? Ti sei appena svegliata? » disse premurosa l'infermiera.
Cercai di nascondere la mia preoccupazione e paura dietro un sorriso « Si tutto bene »
« Dobbiamo cambiare le medicazioni, sai cosa ti è successo? Sai perché e cosa ti abbiamo operato? »
A quel punto non potei più trattenere la preoccupazione « Operata? E per cosa? » sgranai gli occhi
« Sei stata investita da un auto, hai un polso destro e il femore fratturato e hai avuto due emorragie interne, al fegato e al pancreas » solo ora notai i due grossi gessi che ingombravano il mio lato destro del corpo.
« Andrà tutto bene, tra un paio di mesi starai esattamente come prima » mi sorrise premurosa l'infermiera.
« Non credo » farfugliai io, lei fece finta di non sentire e parve ricordarsi di una cosa importante « Dobbiamo riempire la cartella medica con i tuoi dati, tutto quello che abbiamo trovato era il tuo ipod e un bigliettino stropicciato nei jeans, ci devi fornire maggiori informazioni » disse tirando fuori una penna e aprendo la fine cartella gialla.
Iniziai ad andare in panico.
« Il tuo nome cara? »
Iniziai a sudare freddo
« Io… Io … Io, ecco, non lo so… » ammisi
Sul volto dell'infermiera si dipinse preoccupazione.
« La tua età? »
« Non lo so »
« Dammi un minuto cara » disse uscendo dalla stanza
 
Liam's POV
 
La porta si aprì, uscì l'infermiera con sguardo preoccupato « Giovanotto, tu conosci questa ragazza? ».
Ancora una volta sapevo che se avessi detto di no non mi avrebbero informato, mentii « »
« Sai come si chiama ? » mi chiese allora l'infermiera.
Cavolo, mi aveva detto che non lo sapeva, ecco perché me lo stava chiedendo l'infermiera.
« Ho solo cercato da salvarla, ora sono qui per assicurarmi che stai bene, ma non so il suo nome. Quando gliel'ho chiesto ha detto che non si ricordava »
L'infermiera scosse la testa.
« Cosa succede? È grave? » chiesi io terrorizzato.
« La tua amica deve aver battuto la testa, non posso fare diagnosi, non sono un medico, ma di solito questa perdita di memoria inseguito a incidenti gravi è dovuta dallo stato di shock »
Perdita di memoria? Ecco perché non non mi aveva riconosciuto come la prima volta, infondo sapeva chi ero, ascoltava la mia musica, ma non si ricordava più di me ed ecco anche perchè non sapeva il suo nome.
« È permanente? » chiesi a bruciapelo mentre l'infermiera se ne andava
« A volte si a volte no, dipende dalla persona »
Mi appoggiai alla parete e mi lasciai scivolare, la testa mi crollò tra le mani.
 
Mi ero completamente dimenticato che Louis fosse nella sala d'attesa, mi ero dimenticato di tutto, fin quando una mano si posò sulla mia spalla. Alzai la testa, era Louis, li accanto a me.
Con la mano asciugò le poche lacrime che mi rigavano il viso e si sedette accanto a me
« Cosa c'è che non va Liam? » disse tenero
« Ha dimenticato tutto, è amnesica »
Il viso di Louis si contrasse in una sorfia.
«La vera domanda Liam è, perché tu ti sei così attaccato a lei? Cosa ti spinge a stare qui seduto davanti alla sua porta piangendo? Non dico che non dovresti, ma chiediti perché lo stai facendo, ti aiuterà a capire come ti devi comportare »
Il cellulare di Lou prese a suonare, lui si alzò e si incamminò verso la sala d'attesa, lasciandomi solo con quella domanda.
Perché?
Un sacco di possibili risposte mi affollarono la testa, nessuna era quella che cercavo.
Poco dopo però la risposta che cercavo si fece spazio nella mia mente.
Si, era proprio per quello.
Mi alzai ed entrai nella stanza illuminata dal caldo sole che entrava dalle finestre, un sorriso mi accolse, parve sollevata nel vedermi, anche se nei suoi occhi leggevo tanta preoccupazione.


Spazio autrice

Ecco qui un altro capitolo... Come sempre 3 recensioni e poi continuo... ditemi cosa ne pensate, perchè non mi convince molto :D 
baci xx

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Capitolo 4
*** My name...My name is... ***


Liam's POV
 
« Hei » mi sorrise cercando di nascondere la preoccupazione che le leggevo negli occhi.
« Hei » dissi di rimando « Come stai? »
« Meglio, anche se…» le parole le si strozzarono in gola.
Presi una sedia e mi sedetti accanto a lei, le strinsi la mano « Anche se? »
« Liam, io… io sono amnesica. Non so niente del mio passato, non hanno trovato niente che riconduca alla mia identità, quando tu andrai via io resterò sola. Ho paura. »
Mi persi per alcuni secondi nel mare azzurro che formavano i suoi occhi.
« Io non andrò via » le assicurai
« Ci sarà un momento in cui tu te ne andrai, dovrai tornare a vivere la tua vita. Mi hai detto che fai parte di una band, io sarei solo d'intralcio » disse convinta, i suoi occhi si riempirono di lacrime, che aspettavano ad uscire.
«Io non me ne andrò, ti aiuterò a scoprire chi sei, ti farò conoscere il mondo, io sono qui e non ho intenzione di andare via. Te lo prometto. »
Un enorme sorriso si aprì sul suo volto.
« Grazie » una piccola lacrima cadde sulla sua guancia e io prontissimo la asciugai.
« Vado a chiedere tra quanto verrai dimessa, così ti presenterò i ragazzi, vedrai li amerai tutti subito »
« Grazie » seppe solo rispondere
 
xxx's POV
 
Rimasi sola nella stanza d'ospedale, la porta si richiuse delicatamente.
Perché questo sconosciuto, o meglio, io ascoltavo la sua musica prima, ma ora non sapevo più chi fosse, faceva tutto questo per me?
La mia attenzione venne distratta dalla grassa infermiera dal viso simpatico che entrò in camera mia
« Ciao cara come ti senti? » disse controllando alcuni monitor e spegnendone altri.
« Meglio » dissi sorridente.
« Ascolta, pensavo dovessi saperlo, nella tua tasca abbiamo trovato questo biglietto. »
Me lo passò tra le mani, diceva:
"Carissima, ti voglio bene lo sai, ma visto che stai per venire a casa mia passi al supermercato a prendere il latte ho dimenticato di comprarlo, ti aspetto a casa… Sono pigra oggi. Ali ti voglio bene. Baci, la tua scema"
Un sorriso mi spuntò sul viso, sussurrai più per me che per l'infermiera
« Il mio nome è Ali, o forse è l'abbreviazione di un nome. E ho un'amica, che vive con me. »
L'infermiera uscì sorridente dalla stanza, aveva compiuto la sua missione.
Dopo alcuni minuti che avevo perso a fantasticare sul mio nome, sulla mia amica, rientrò Liam sorridente.
« Una settimana e se fuori, se vuoi chiamo i ragazzi e li faccio venire qui così li conosci »
Lo sentii lontano distante, perché c'era una notizia più importante in quel momento
« Liam, il mio nome, o il mio soprannome è Ali. Ho un nome »
Uno splendido sorriso si aprì sul suo volto e corse ad abbracciarmi, facendo attenzione alla flebo e al gesso al polso.
Fu il nostro primo abbraccio.
« E così d'ora in poi ti chiamerò Ali… » disse lui separando l'abbraccio.
Io riuscivo solo a sorridere, ero davvero felice.
 
Liam's POV
 
Avevamo scoperto il suo nome, si chiamava Ali, che nome fantastico, o forse soprannome.
Le parole di Louis mi hanno aiutato a riflettere, ho capito che voglio starle accanto, aiutarla, in tutto quello che riesco a fare.
Sentii il mio cellulare farmi vibrare la tasca, distolsi gli occhi da quel mare blu per posarli sul display del mio cellulare "Louis".
« Pronto Tommo? » dissi sorridente
« Hei bello, hai deciso? »
« Sono qui con lei, tra una settimana verrà a vivere da noi, puoi avvisare tu Paul prima che ci faccia storie? Ahh e dopodomani, quando lei starà un po' meglio la venite tutti a trovare, così inizia a conoscervi » dissi più felice che mai.
« Ok, chiamo subito Paul, ti faccio sapere »
Sotto la voce di Louis sentivo un brusio concitato, evidentemente ero in viva voce e i ragazzi avevano sentito.
Lei mi guardava con gli occhi sgranati, ma per parlare attese che io appendessi il telefono.
« Liam non devi farlo perché ti senti obbligato » disse deglutendo
« Io… io non mi sento obbligato a farlo, è un piacere per me. »
Lei sorrise, il sorriso più bello di sempre.
« Non so che altro dirti oltre a grazie »
« Non devi dire niente » la abbracciai di nuovo
 
*Il giorno dopo*
 
Liam's POV
 
Avevo passato la notte a casa, insieme ai ragazzi. Paul non mi aveva ancora richiamato, aveva parlato solo con Louis e gli aveva detto che doveva farmi un discorsetto.
Arrivai davanti alla porta della sua stanza e senza esitare entrai, il suo sorriso caldo mi accolse.
« Ciao Liam, come stai? » disse senza smettere di sorridere
« Ora? Ora decisamente meglio » provocai una risatina in lei, che contagiò anche me.
Parlammo per una ventina di minuti del più e del meno e di come fossero i ragazzi, Ali non voleva ammetterlo, ma aveva paura di conoscerli, ma cercavo di rassicurarla, li avrebbe adorati.
È così strano da credere no? Un giorno prima magari sei una fan e ascolti le loro canzoni, anche nel momento del tuo incidente e il giorno dopo nemmeno sai più chi sono, non ti provocano più delle emozioni e i loro nomi non ti dicono niente, è strano da credere, quindi forse la sua paura era di deluderli, ma non lo farà loro la adoreranno.
E immancabilmente dal mio cellulare iniziò a suonare One Thing, era la mia suoneria che avevo assegnato al contatto di Paul, in modo da sapere sempre quando è lui e quindi è importante rispondere o quando no. Assegnavo sempre una suoneria diversa a ogni persona, così sapevo sempre chi fosse.
La guardai.
 
Ali's POV
 
Mi guardò, i suoi occhi si illuminarono e disse deciso « È Paul ».
Sorrisi «Eddai allora rispondi ».
« Pronto? » disse la sua calda voce rassicurante.
 
Liam's POV
 
« Pronto? » dissi a Paul in attesa dall'altro lato della cornetta
« Liam » esordì lui « ascoltami Louis mi ha raccontato e la mia risposta è no, lo so che hai un cuore enorme e adori prenderti cura delle persone indifese o sole, ma noi non possiamo fare niente per lei. Non ti dico che non puoi vederla, ma ti dico che non può venire a vivere con voi, voi ci siete raramente, siete sempre in giro per il mondo, e le fan? Cosa diremo alle fan? Se prima non la smontano di insulti. Non voglio fare correre a voi a ragazzi e a lei questo rischio » Quelle parole mi buttarono a terra, io contavo su Paul, era come un fratello maggiore, pensavo avrebbe capito.
Gli occhi mi si riempirono di lacrime e con la voce rotta risposi « Paul, ti prego, lei ha bisogno di noi. »
« No Liam, siete maggiorenni e potete fare quello che volete, ma in fin dei conti sono il vostro manager e non voglio accollarvi la responsabilità di questa ragazza »
Attaccai il telefono. Paul mi aveva tradito.
Non lasciai il tempo ad Ali di domandare cosa avesse risposto, ma sicuramente lo aveva intuito, chiamai subito Louis
« Lou pronto, ha detto di no, ti prego aiutami a convincerlo. Non lo so digli che tu e i ragazzi lo portate a fare un giro e portatelo qui. Non voglio lasciare sola Ali. Ti prego »
« Tranquillo amico ci penso io, ti chiamo quando ho più informazioni. Tu non ti preoccupare, la stanza per lei è già pronta, di fronte alla tua, quella degli ospiti. Penso di avere già un piano per convincerlo » disse misterioso mentre attaccava.
Uniti ce l'avremmo fatta, Paul avrebbe cambiato idea.
Ma solo dopo mi resi conto che i piani di Louis spesso o erano un fiasco o creavano ancora più disastri di prima, questo mi fece preoccupare.


Spazio autrice

Cosa sarà il piano di Louis?
Paul accetterà? 
O Ali verrà lasciata al suo destino?
Liam lo permetterà?
Beh non ve lo dico ora LOL

Continuo dopo 3 recensioni...
Il prossimo capitolo devo dire che mi piace particolarmente :D
baci xx

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Capitolo 5
*** Look at your kingdom ***


Louis's POV
 
« Devo ammetterlo, i miei piani sono fantastici » dissi seduto sulla poltrona in faccia a Harry, Niall e Zayn.
« Per una volta almeno il tuo piano non comprendere lanciare carote almeno » disse Zayn
« O avere un allevamento di piccioni » concluse Niall
« Oh Louis ho sempre detto che sei un genio » sorrise sarcasticamente Harry.
Non credevano che il mio piano avrebbe funzionato.
Non credevano nel mio genio.
Ma io so che avrebbe funzionato alla grande.
Accesi twitter per comunicare al mondo il genio di Louis Tomlinson.
Il piano era molto semplice, consisteva nello scrivere una twitlonger dove spiegavo la situazione di Liam e chiedevo a tutte le directioners che ne avevano la possibilità di presentarsi davanti all'ospedale con una maglietta bianca con stampato sopra "Ti prego Paul". Tutto questo era previsto per le tre del pomeriggio stesso.
Paul avrebbe ceduto, credo profondamente nel sostegno delle nostre ragazze.
In pochi secondi il twitlonger venne twittato da più di trecento ragazze e ricevevo un sacco di tweet con scritto che sarebbero venute.
Queste sono le miei ragazze, pensai orgoglioso.
 
Ali's POV
 
Erano diversi minuti che senza parlare Liam percorreva la stanza: avanti e indietro, avanti e indietro. Era visibilmente preoccupato.
Anche io se non fossi stata costretta ad un letto lo avrei fatto.
Sarei rimasta da sola.
Paul aveva detto di no.
Non ci sarebbe stato piano che regesse.
Cosa ne sarebbe stato di me?
In quei pochi giorni avevo stretto un così grande legame con Liam, oggi i ragazzi sarebbero venuti a trovarmi, ma era tutto inutile se poi sarei dovuta sparire dalle loro vite e loro dalla mia.
Liam smise di camminare e mi guardò, i suoi profondi occhi color nocciola mi ammaliarono
« Accada quel che accada non andrò via » lo disse come se mi avesse letto nella mente.
Io sorrisi in modo tenue all'idea.
« Sicuramente Louis avrà un piano. Qualcosa che non comprenda lanciare carote dalla finestra e allevare piccioni. Avrà un piano sensato » io lo guardai divertita.
Allevare piccioni?
Lanciare carote dalla finestra?
Ma chi diavolo mi sono andata a cercare?
Io non sapevo che dire, si preoccupava così tanto per me, nemmeno mi conosceva o meglio mi conosceva come io mi conosco ora, non conosceva la vera me, eppure lui era lì a lottare per me.
Gliene sarei stata grata a vita.
« Invece di stare qui a torturarti senza sapere se Louis ha un piano, chiamalo e chiedi glielo no? » proposi io
« Mi chiedo perché non ci ho pensato prima » mi sorrise e digitò il suo numero di cellulare.
 
Liam's POV
 
« Liam ho un piano geniale, nemmeno te lo aspetti » disse eccitato Louis.
« Non è una delle tue solite cavolate che fa arrabbiare ancora di più Paul vero? » dissi preoccupato.
« No, è la cosa più dolce che si potesse fare. È nel tuo stile. I ragazzi sanno tutto e approvano, ma tu, beh tu non saprai niente per ora » posso scommettere che in quel momento mi fece la linguaccia.
Attaccò il telefono prima che io potessi replicare.
« Allora? » mi chiese Ali nervosa
« Dice che ha in mente un piano fantastico, ma non mi vuole dire niente » sorrisi colpevole.
« Non importa, lo scopriremo presto »
Come faceva ad essere sempre così positiva? Nonostante tutto rischiasse di andare a quel paese.
Per fortuna lei non conosceva i piani fallimentari di Louis.
 
Passai quella fine mattinata e pomeriggio come se potessero essere gli ultimi, perché conoscevo Louis, conoscevo Paul.
Verso le 14:45 sentii un brusio provenire da fuori, nel cortile dell'ospedale, ma gli diedi poco conto.
Mi squillò il cellulare e sul dispaly si illuminò "Louis".
« Il piano ha inizio, arrivo con Paul dal retro, così non può vedere niente. Zayn sta arrivando, ora ti dirà cosa fare e ti illustrerà il piano. Passo e chiudo »
Avevo messo il vivavoce. Ali sentì tutto e scoppiò in una sonora risata « Già lo adoro » aggiunse ancora ridacchiando.
« È possibile che creda di essere in un film d'azione ogni volta che un suo piano viene messo in atto? » chiesi retorico.
Zayn entrò nella stanza furtivo.
Ali ne rimase affascinata, lo leggevo dai suoi occhi.
Cercai di far passare velocemente quel momento, passai alle presentazioni.
«Ali lui è Zayn, Zayn lei è Ali » dissi frettoloso
« Liam aveva detto che eri bella, ma non ti ha reso giustizia » commentò Zayn.
Le guancie di Ali si infuocarono all'istante.
« Passiamo al piano » aggiunse Zayn compiaciuto dalla reazione di Ali.
 
Ali's POV
 
Era davvero bello, pensai tra me e me sorridendo mentre Zayn prendeva sottobraccio Liam e portandolo alla finestra gli diceva
« Guarda il tuo impero re Liam » mi scappò una risatina che nessuno dei due notò.
Appena si avvicinarono alla finestra un boato si alzò dal cortile e Zayn fece segno di fare meno rumore con la mano.
Ma con chi stava parlando?
 
 
 
 
 Spazio autrice

Questo capitolo è un po corto... il prossimo sarà piu lungo, promesso...
Mi sono divertita a scrivere questo capitolo :D

continuo dopo 4 recensioni :D
Vi adoro grazie
#MuchLove

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Capitolo 6
*** The Plan ***


Liam's POV
 
Un mare di directioners si stagliava nel grigio del parcheggio.
Tutte indossavano una maglia bianca con scritto in lettere grandi e leggibili "Ti prego Paul".
« Louis a volte ha davvero idee geniali » dissi orgoglioso
« Heiii ma che succede? Che piano? Heii ci sono anch'iooo » disse ridacchiando Ali per attirare la nostra attenzione. Era così tenera.
Zayn, più svelto di me si girò e le spiegò la situazione:
«Louis in pratica ha fatto un annuncio a tutte le nostre fan e gli ha spiegato la situazione tua e di Liam e ha chiesto a tutte di farsi una maglia bianca con scritto "Ti prego Paul" e di presentarsi davanti all'ospedale. Sono qui » disse orgoglioso battendosi un pugno sul petto.
Il cellulare di Zayn squillò, senza esitare lui rispose e mise il vivavoce.
« Bradfor Bad Boy mi ricevi? Un minuto e siamo lì. Passo e chiudo » disse la voce di Louis uscendo dal cellulare.
« Ricevuto Swag Masta From Doncasta, qui siamo tutti in posizione »
Mi picchiai la mano sulla fronte (facepalm (?)) « Allora non è solo Lou che si crede in un film d'azione » dissi esaperato
« No Daddy Direction » disse Zayn provocando una risata in Ali.
Non feci in tempo a controbattere che la porta si aprì.
Entrarono Louis, Harry e Niall insieme a Paul.
Paul era bendato da una pesante sciarpa nera e agitava le braccia davanti a sé dicendo « Ragazzi? Ragazzi? Il gioco è finito. Cosa sta succedendo? Cosa state facendo? »
Nessuno rispose, accennarono con la mano un saluto ad Ali e trascinarono Paul proprio davanti alla finestra.
Dal parcheggio si scatenò un boato.
« Ragazzi ditemi che non è quello che penso » disse Paul dubbioso
« Ti ricordi quello che ti ho chiesto? Ecco, ero solo a chiedertelo, era facile dire di no. Ma se fossero centinaia di directioner a chiedertelo? Cosa diresti? » domandai a Paul mentre gli slegavo la benda e gli mostravo il parcheggio.
 
Ali's POV
 
Avevano convocato qui centinaia di ragazze, solo per me.
Avevano portato qui il loro manager, solo per me.
Si preoccupavano seriamente di me. Ero davvero stupita e lusingata.
Io osservavo la scena divertita e grata di tutto quello che stavano facendo per me.
Non potei però vedere la reazione di Paul alla folla sottostante.
 
Liam's POV
 
Sulla bocca di Paul si formò una grande "O".
Aspettavamo tutti la sua risposta, il suo cambio di idea.
I secondi che passavano sembravano minuti, i minuti ore.
Tutti lo fissavamo bramosi di sapere cos'avrebbe detto, lo guardavamo in modo così intenso, volevamo capire cosa stesse pensando.
« Ragazzi ci sto pensando » disse per distogliere un attimo quel silenzio carico di attesa.
Si diresse verso una sedia contro il muro.
Io, Ali e i ragazzi pendevamo dai suoi movimenti, dalle sue parole.
Prima di parlare fissò per alcuni secondi il muro bianco dietro il letto di Ali e poi fissò lei, dritto negli occhi, potrei giurarci che rimase intimorita.
«Ragazzi,  lo sapete meglio di me che spesso non siete a casa, per lavoro, per molto tempo non ci sarebbe nessuno qui a Londra, lei sarebbe spesso sola ma c'è una cosa che gioca a vostro favore, anzi due. La prima, siete in vacanza per i prossimi due mesi o meglio lavorerete ogni tanto sull'album ma qui a Londra, ma già lo sapete e la seconda avete delle fan fantastiche che mi supportano qualsiasi cosa gli chiediate di fare. Penso che se dicessi di no non uscirei vivo da questo ospedale. Liam sei davvero sicuro che vuoi prenderti la responsabilità di curare questa ragazza? Dopo non puoi tornare indietro, da quanto ne so è amnesica, dovrai aiutarla a riscoprire il mondo, a ricordare, non potrai più stufarti di lei e abbandonarla in mezzo a una strada. Sei sicuro? »
Io non esitai.
Annui.
Mi avvicinai ad Ali e le strinsi la mano, in attesa di una risposta.
« Allora dico di si. Ah, complimenti Louis per questo piano, non teneva in conto panna e farina come il piano il giorno del mio compleanno vero? » disse Paul ridacchiando.
La prima cosa che feci fu abbracciare Ali, poi letteralmente saltai in braccio a Louis e dalle braccia di Lou iniziai a dire
« Grazie Paul. Grazie. Grazie. Grazie. »
Lui scosse solo la testa sorridendo e disse « Prego, vi aspetto in macchina » uscendo poi dalla stanza.
 
Ali's POV
 
Liam aveva ragione, non se ne sarebbe andato, non ora.
Ancora tutto eccitato scese dalle braccia di Louis e si avvicinò a me, mi strinse la mano.
I ragazzi si misero in fila accanto al mio letto.
Era il momento delle presentazioni.
Indico il primo ragazzo di fianco a me.
Aveva folti capelli ricci, degli occhi di un verde penetrante e un sorriso perfetto incorniciato da due dolcissimi fossette.
« Lui è Harry » disse Liam
« Ciao » dissi timida io, aspetta da quando ero timida? Cioè, ho appena scoperto una nuova cosa su di me, sono timida…
Lui sorrise ancora di più se possibile « Piacere ».
Inseguito Liam indicò il secondo ragazzo accanto a Harry.
Aveva due profondi occhi azzurri, folti capelli castani che da una parte sembravano non voler stare al posto giusto e dall'altra sembravano messi così apposta e questo gli dava un'aria tremendamente sexy.
Ali bei pensieri che fai, pensai tra me e me.
Un sorriso adorabile gli imperlava le labbra.
Liam aprì la bocca per parlare, ma venne preceduto
« Io sono Louis, piacere » disse lui prendendomi la mano abbandonata sulle coperte e accarezzandola, sorridendo beffardo.
« Detto Swag Masta From Doncasta » ridacchiai io
« Vedo che stai attenta alle telefonate » una melodiosa risata pervase l'aria.
Rimasi affascinata da Louis, come dal resto di loro d'altronde.
Subito accanto a Louis c'era Zayn.
Mi sorrise ed indicò accanto a lui un ragazzo con dei folti capelli biondi e degli occhi assurdamente profondi e azzurri, quello che tutte definirebbero il principe azzurro. Poi Zayn disse « E lui è Niall »
Sorrisi.
Ero un po'imbarazzata, loro tutti così belli e perfetti, io in quel pigiamone da ospedale con gamba e polso ingessato e una grossa benda alla testa.
Trovate le differenze.
Liam riprese la parola « Lei ragazzi è Ali » disse orgoglioso chissà per quale assurdo motivo.
« Abbiamo così tanto sentito parlare di te »disse Louis sorridendo e stringendomi la fredda mano abbandonata sul letto.
Sorrisi tra me e me, Liam aveva parlato di me con loro?
Poi un pensiero, più che un pensiero un lampo, mi attraversò la testa e mi venne da ridere.
I ragazzi erano tutti concentrati su di me, mi guardavano curiosi si chiedevano perché stessi ridendo.
«Ragazzi, non state dimenticando qualcosa? »chiesi tra le risate
Si guardarono straniti.
«Non credo »disse Zayn dubbioso.
Pochi secondi dopo Niall si picchiò una mano sulla fronte (facepalm) (?).
«Le ragazze »urlò correndo verso la finestra.
Un chiacchericcio si alzò dal parcheggio, infondo eravamo in un ospedale, non si poteva fare troppo rumore.
«Passatemi un foglio e qualcosa per scrivere »disse Niall rivolto ai ragazzi gesticolando come se tutto d’un tratto fosse impazzito, ma tra se e se sorrideva senza poter smettere.
Il suo sorriso gli imperlava le guancie, andava da orecchio a orecchio, i suoi occhi erano illuminati di una strana allegria, quelle ragazze, le loro fan, lo facevano davvero sentire amato e questo rendeva felice Niall.
Louis gli porse un grande foglio bianco che poco prima era posato sul piccolo tavolo di fronte al mio letto e un grande pennarello nero, Niall scrisse in lettere grandi e ben leggibili “Ha detto di sì ed è anche merito vostro, vi amiamo”.
Poi appoggiò il grande cartello alla finestra e fece segno ai ragazzi di avvicinarsi, si accalcarono tutti e cinque contro la piccola finestra e salutarono le ragazze, mandando ogni tanto dei baci o indicandone qualcuna e poi salutandola.
Io osservavo divertita la scena.
Ad un certo punto una smorfia divertita pervase il volto angelico e contento di Harry, si girò verso di me e allontanandosi dalla finestra come gli altri, mi disse ridacchiando «È arrivata un infermiera a lamentarsi, le ha cacciate »
«Sono davvero stupende, tutto quello che fanno per voi, io… »mi emozionai, quelle ragazze avevano aspettato davanti ad un ospedale per convincere una persona che nemmeno conoscevano a lasciare che io, che nemmeno mi conoscono, possa far parte della vita dei ragazzi.
Gli occhi si annebbiarono e subito Liam mi fu accanto e con il pollice asciugò una piccola lacrima che era scivolata al mio controllo.
Niall sorrise «Liam ti aspettiamo fuori »poi lentamente in processione vennero tutti e quattro a lasciarmi un tenero bacio sulla guancia.
Liam scosse la testa «Ragazzi andate, Paul vi aspetta in auto, io probabilmente resto qui stasera »disse asciugando un'altra piccola lacrima sfuggita al mio controllo.
I ragazzi uscirono delicatamente chiudendo la porta.
«Siete così dolci con me, tutte loro la fuori, voi. Io non merito questo. Perché? »
Liam sorrise tra se e se
«A volte non serve un motivo, a volte di aggrappi così profondamente a una persona solo perché ti fa stare bene, solo perché dal momento in cui l’hai vista la prima volta non puoi farne più a meno. Forse succede perché ti è successo qualcosa di brutto, forse perché anche se non ti fosse successo niente sarebbe successo comunque o forse perché ho bisogno di te, ma ormai è una settimana che ti vedo ogni giorno e non riesco più a farne a meno, il tuo sorriso illumina le mie giornate. Anche se non ricordi niente ora io ti prometto, anzi ti giuro su me stesso che tu ricorderai, che scoprirai di nuovo chi eri e chi sei. Forse è per questo che il destino ha creato questo stretto filo che ci unisce, forse perché io posso davvero aiutarti a ricordare »disse con le lacrime agli occhi, ma con un grande sorriso in viso.
La vista mi si annebbiò di nuovo, questa volta però non potevo controllare le lacrime, cadevano calde lasciando una lieve striscia sulle mi fredde guancie. Liam si alzò dalla sedia su cui era seduto accanto al letto e facendo estrema attenzione di sdraiò sul letto accanto a me, io mi accoccolai contro il suo petto lasciando che le calde lacrime di gratitudine, di paura, di non conoscenza bagnassero la maglia di Liam, lui con estrema cautela mi strinse a se e si mise cantarmi all’orecchio una canzone che risvegliò una strada sensazione in me. “It’s gotta be youu” canticchiava delicatamente, così mi lasciai andare alla stanchezza e alle ansie di quel giorno perdendomi nell’abbraccio del sonno.
 


Spazio autrice...

Allora, metto questo capitolo dopo cosi tanto perchè mi sono presa la mia tranquillità per scrivelo perchè non ho raggiunto nemmeno la metà di recensioni che volevo per postarlo.
Ora lo posto comunque, ma sappiate che mi passa la voglia di scrivere se nessuno mi dice cosa ne pensa... Ed io amo leggere le vostre opinioni...
Quindi per il prossimo capitolo chiedo al massimo
3 recensioni... E non posterò fin quando non le avrò...
Baci xx

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Capitolo 7
*** A New Beginning ***


*circa una settimana dopo*
 
Ali's POV
 
 
«È ora di alzarti dormigliona »qualcuno mi sussurrava all'orecchio.
Delicatamente aprii gli occhi e la prima immagine che mi si stagliò davanti furono i cinque volti curiosi dei ragazzi.
Mi guardavano con un misto di gioia e irrequietezza.
Era il grande giorno.
«Buongiorno »dissi rivolta a quei cinque angioletti sorridenti, stiracchiandomi.
«Tra pochi minuti arriverà il dottore »disse Liam con un tono di eccitazione forse un pochino eccessivo nella voce
«Ti dirà se puoi venire a casa con noi »aggiunse Niall ridacchiando
«Hai la stanza in faccia a Liam, quella degli ospiti, che francamente è la più grande »completò Harry.
«Ma tutti sappiamo che non dormirai in quella stanza, perché verrai sempre da me »disse scherzando Louis
E Zayn completò «Lou, l'importante è crederci »
Scoppiai in una risata fragorosa, non ridevo così da… Beh da quando avessi memoria non ho mai riso così, e a dire il vero la mia memoria è un po' corta.
Questi ragazzi avevano una così buona influenza su di me, ancora non ci potevo credere.
Entrò un uomo sulla cinquantina accompagnato da un'infermiera dallo sguardo amorevole che si rivolse ai ragazzi
«Ragazzi, dovete uscire, ora la visitiamo e vi facciamo sapere. A dopo cari »sorrise ancora una volta e poi si rivolsero a me.
Il dottore prese a controllare i gessi, guardare i vari macchinari e dettare dei numeri all'infermiera e poi mi rivolse la parola
«Allora Ali, come stai? Sei pronta per ricominciare a scoprire il mondo? Ovviamente avrai bisogno di sedute di terapia, ma se in ottime mani. Ho parlato precedentemente con quei ragazzi e loro potranno prendersi cura di te. In ogni caso il numero della nostra psicologa d'ospedale ce l'hai. Se tu stai bene, puoi andare perché tutti i tuoi parametri sono più che nella norma e non c'è niente che ci obblighi a mantenerti ancora qui. »
«Grazie »sorrisi io.
«Andiamo a firmare i moduli per il rilascio, sarà fuori di qui entro stasera»disse il dottore uscendo.
La prima testa che si affacciò alla porta fu di Harry «Liam sta parlando con il dottore, baby sarai fuori stasera »disse sorridendo
«Lo so cespuglio »dissi io ridendo.
In pochi secondi anche Louis si catapultò nella stanza «Come hai osato chiamarla baby… Io… Io… è finita tra noi »disse serissimo.
La mia bocca si spalancò, poteva sembrare volgare o inadeguato, ma li fissavo ad occhi sgranati.
Poi ricollegai i cavi del cervello «Voi, si ecco insomma… Cioè, voi due… »mi misi a gesticolare nervosa.
Entrò Niall ridendo come un pazzo, che bella che era la sua risata, pensai
«No ma fanno finta e fidati a volte fanno paura »disse affiancandomi accanto al letto e lasciando la piccola sedia a rotelle cigolante li accanto
«Questa ti servirà Ali visto che non puoi camminare con le stampelle per via del tuo braccio ingessato »mi sorrise dolcemente.
Poco dopo entrò anche Zayn
«Liam la fuori si sta facendo le paranoie con il dottore, continua a chiedergli e se perdesse di nuovo la memoria? E se non la aiutasse affatto stare con noi? »
Io sorrisi leggermente
«È solo preoccupato, ragazzi con voi andrà tutto alla meraviglia. Ma ora aiutatemi ad alzarmi da questo letto finalmente »disse aprendomi in un enorme sorriso.
In un secondo loro quattro mi furono accanto e delicatamente, facendo molta attenzione a tutti i gessi mi aiutarono ad alzarmi.
Niall mi aiutò a sedermi delicatamente sulla sedia a rotelle «Diventerà la tua nuovo amica per un po'»disse poi scoppiando a ridere.
«Ma come siamo simpatici stamattina »dissi in tono sarcastico.
Poco dopo entrò Liam tutto agitato scuotendo le braccia in aria «No Ali. Non alzarti, non andiamo ancora via ora. Stasera »disse facendo a segno a Niall di aiutarmi a sedere di nuovo sul letto.
«Ma Liam, è più di una settimana che mi alzo solo per andare al bagno… »mi lamentai
«Ha ragione »mi sostenne Harry, mi girai verso di lui e ci scambiammo un sorriso.
«Liam hanno ragione, amico, ti stai preoccupando troppo. Fai un respiro profondo e io e te andiamo a bere qualcosa ok?»disse Zayn sorridendo
Quello di Liam più che un respiro profondo fu una sbuffata «Va bene »disse in tono da bimbo che non aveva molta voglia di obbedire.
«Ma tu Ali stai su quel letto. E voi ragazzi non fate cazzate. Vi osservo»disse rivolto a me e i ragazzi prima di uscire con Zayn.
 
Liam's POV
 
Percorsi con Zayn al mio fianco quei corridoi che ormai conoscevo bene, stavamo andando a bere qualcosa alla caffetteria.
Mi sedetti a un tavolino accanto a una grande vetrata, dava su un piccolo giardino con un grande angolo al centro.
Zayn andò a prendere due grandi tazze di cappuccino e mi raggiunse al tavolo porgendomene una.
Sorrisi istintivamente.
Lui si sedette di fronte a me e si mise a sorseggiare il suo cappuccino.
Dopo alcuni minuti di silenzio totale Zayn prese la parola.
«Liam te lo hanno già chiesto in molti, ma voglio assicurarmi che tu sia sicuro di quello che stai facendo… »disse con la voce poco convinta.
«Zayn voglio farlo, non è che mi sto obbligando a farlo, voglio, ne ho la necessità. L'ho quasi vista morire tra le mie braccia, ora non sa più niente sulla sua vita è il minimo che possiamo fare ».
Lui mi guardò comprensivo «Amico hai un cuore d'oro. »
Sorrisi «Me lo hanno detto »dissi provocando una risata in Zayn.
Sorseggiammo rapidi il nostro cappuccino per tornare in camera a vedere cosa stavano combinando i ragazzi.
Raggiunta la porta della stanza di Ali la vidi socchiusa e mi accostai per poter sentire senza essere visto.
La voce di Harry fu la prima a giungermi all'orecchio
«Ecco Ali qui c'è una mia felpa e un mio pantaloncino corto ti aiuto a metterli perché devi fare attenzione ai gessi »
Quelle parole mi trafissero piombai in camera, cercando di apparire il più calmo possibile
«Che fate ragazzi? »chiesi forse troppo agitato.
«Oh nulla aiutiamo Ali a prepararsi »disse Louis con fare autosufficiente.
«Bene… ma tutti fuori lo faccio io… »dissi ora autoritario
I ragazzi si accinsero ad uscire, ricevetti una occhiataccia da Harry e quando mi passò accanto gli borbottai «Sempre il solito, non cambi mai »
Lui rise chiudendo la porta dietro di se.
Con premura mi avvicinai ad Ali e mi sedetti sul letto accanto a lei «Con tutto questo trambusto non sono nemmeno riuscito a chiderti come stai? Come ti trovi con i ragazzi? »
Su viso di lei si formò un candido sorriso «Benissimo »disse posandomi un bacio sulla guancia.
«I ragazzi sono stupendi, sono così premurosi, non ti preoccupare io sto bene »
Trassi un sospiro di sollievo.
Presi la felpa rossa  che Harry aveva lasciato al bordo del letto, aiuta Ali ad infilarci prima il braccio sano e poi a coprirsi dall'altro lato senza infilare il braccio nella manica.
Poi delicatamente mi alzai e la aiutai ad infilarsi i pantaloncini di Harry, per fortuna erano larghissimi, il gesso ci entrò senza troppi problemi.
Poco dopo il dottore che l'aveva visitata in mattinata rientrò sorridente
«Tutte le carte per la dimissione sono pronte, dovete mettere alcune firme e poi Ali sei libera di andare. I documenti li ha l'infermiera, la troverete giusto nella stanza in faccia a questa, firmate e poi siete liberi. Ali ricordati di chiamare comunque la nostra psicologa »
Strinse la mano a me e ad Ali e così lasciò la stanza.
In pochi secondi i ragazzi si precipitarono nella stanza.
«Cos'ha detto il dottore? »chiese Niall curioso
«Deve restare o possiamo andare? »chiese Louis
Io guardai complice Ali e lei fece cenno di si con la testa.
«Beh in realtà il dottore ha detto che ci sono state delle complicanze e deve restare qui ancora »
Le smorfie che si dipinsero sui volti dei ragazzi non avevano prezzo, bisognava fargli una foto, ma poco dopo Ali scoppiò a ridere.
«Ok non ce la faccio a vederli così. Posso uscire di qui ora »disse ridendo.
Tutti i ragazzi ci circondarono in un abbraccio.
Delicatamente io e Zayn aiutammo Ali a sedersi sulla sedia a rotelle.
Uscendo dalla stanza Ali diede un ultimo sguardo a quella stanza ormai vuota, lì era ricominciata la sua nuova vita.
 
Ali's POV
 
Lascia quella stanza che aveva segnato l'inizio dei nuovi ricordi.
Aveva portato alla conoscenza di cinque ragazzi fantastici che mi avrebbero aiutato.
Loro mi avrebbero aiutato a ricordare, a riscoprire il mondo.
Io e Liam entrammo nella stanza giusto in faccia alla mia, era l'ufficio delle infermiere, i ragazzi ci aspettarono fuori.
La solita infermiera un po' grassoccia sorridente mi si avvicinò con i moduli in mano «Allora cara ti senti bene? Sei pronta? »
Io sorrisi «Sì, grazie di tutto »
Mi consegnò i vari moduli per il rilascio e una penna.
Improvvisamente mi passò un'idea per la testa, fissai sconcertata Liam.
«Io non so nemmeno  con che mano scrivo, io non ho una firma »balbettai
L'infermiera mi guardò comprensiva. «Può firmare anche lui, dai tempo a te stessa, l'unico modo per ricordare è darsi tempo »
Liam prese rapido i moduli li firmò e li riconsegnò all'infermiera.
«Grazie »disse alla donna uscendo.
In corridoio si fermò e si accovacciò davanti a me appoggiandosi alle mie ginocchia
«Hai sentito l'infermiera, devi darti tempo. Andrà tutto bene. »
Gli sorrisi «Hai ragione andrà tutto bene »
Si alzò e riprese il comando della sedia, percorremmo tutto il corridoio e l'atrio, raggiunta la porta Liam mi disse «Pronta? »
Io annui leggermente, la porta scorrevole si aprì. Un forte sole mi accecò gli occhi.
Oggi inizia la mia nuova vita, con al mio fianco cinque splendidi ragazzi.



Spazio autrice


Lo so, lo so, ci ho messo una vita ad aggiornare, ma questo capitolo è stato un parto, ci ho messo quasi una settimana a scriverlo...
Spero vi piaccia quanto piace a me perchè io lo adoro *--*
Coooomunque avete visto le twitcam di Niall e Josh e Liam e Andy? Oddio io mi sono spanciata dal ridere e Josh per me è troppa roba, beh anche Andy e poi non parliamo di Liam e Niall... 
Ok sto divagando, riconcentriamoci qui, spero che vi piaccia e mi farebbe piacere se ognuno di voi che legge mi lascia una piccola recensione, giusto per farmi sapere se va bene o se fa schifo...

Ri aggiornerò quando avrò circa il solito numero di recensioni :D
Grazie a tutti voi :D
baci xx

-Vale

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Capitolo 8
*** The new house ***


Ali's POV
 
Osservavo il mondo intorno a me affascinata.
Tante auto, tante strade, tante persone, edifici fantastici.
L'atmosfera in macchina era silenziosa ma carica di eccitazione.
Guardavo al di fuori del finestrino come un bambino guarda un negozio di caramelle.
Dopo svariati minuti di tragitto nel traffico cittadino la città iniziò a diradarsi, ora passava un paesaggio di alberi e villette a schiera, di cani comodamente sdraiati nei giardini a godersi il lieve sole calante, di persone intente nella loro corsa serale e di gatti randagi accoccolati sotto gli alberi.
Quel paesaggio si susseguì per più o meno una decina di minuti, fin quando Louis accostò la macchina accanto a una grande villa, molto più grande di quelle che la circondavano, la villa era di un intenso verde e aveva la porta rossa.
Sorrisi, non mi sembrava l'abbinamento perfetto, ma erano ragazzi no?
«Questa è casa nostra »sorrise Liam «Ora anche tua »
Scesero tutti rapidi dall'auto per venirmi ad aiutare con la scomoda sedia a rotelle che mi ritrovavo a dover usare per due settimane, finchè il polso non fosse andato a posto.
Liam spingeva sicuro la sedia verso l'ingresso, entrammo.
Rimasi affascinata.
Era una villa enorme tutta su un piano, le pareti interne erano di un caldo color crema.
Fecimo un breve tour di presentazione della casa, il grande salotto luminoso con dei divani di pelle nera, la grande televisione e la finestra che dava su un giardino enorme.
L'ampio corridoio pieno di foto loro ad ogni evento possibile e dei rispettivi premi.
La prima camera del corridoio che apparve fu quella di Harry, era grande e luminosa, le pareti erano di un delicato azzurrino in perfetta armonia con i mobili e sopra il letto c'era scritto "I'm sexy and I know it " mi girai e fulminai Harry « Fai sul serio? Modesto il ragazzo » dissi ridacchiando, lui scoppiò a ridere
Il giro della casa avveniva in religioso silenzio, non so di che cosa avessero paura i ragazzi, ma non aprivano bocca nemmeno per sorridere e questo non era da loro.
Passammo alla camera di Zayn, le pareti erano di un verdino pastello con i mobili in perfetta sintonia.
Pian piano visitammo anche la camera di Louis, Niall e Liam.
Giusto di fronte alla camera di Liam una porta bianca era socchiusa, Niall l'aprì con delicatezza infinita «Questa è camera tua »disse sorridente.
Entrammo di alcuni metri nella stanza e la osservai a fondo.
Il sorriso che già mi dipingeva il volto se possibile diventò ancora più grande e luminoso.
Dopo aver osservato ogni particolare di quella stupenda stanza, i mobili eleganti, il copriletto trapuntato, i quadri alle pareti, mi girai verso i ragazzi, li fissai uno alla volta, dritta negli occhi.
Passavo dai delicati occhi verdi di Harry a quelli interminabili color nocciola di Liam, subito dopo mi perdevo in un mare azzurro appartenente a Louis che si scontrava con il marrone-nero degli occhi dei Zayn, infine un azzurro cielo mi accolse luminoso e soddisfatto, erano gli occhi di Niall.
Sorrisi.
La mia vita in questo preciso momento era completa, non ricordavo nulla di me, ma ero consapevole che con cinque persone accanto come loro avrei presto ricordato tutto quello che era necessario per la mia vita.
«Ragazzi è fantastica »sussurrai quasi.
Tutti e cinque trassero un sospiro di sollievo.
«Avevamo paura non ti piacesse »confesso Liam con aria colpevole
«O che non ti trovassi a tua agio »completò Niall guardandomi dritto negli occhi.
«Ragazzi questa paura non so da dove l'avete tirata fuori, con voi mi sento bene, sento che presto ricorderò tutto »sorrisi.
Aprii le braccia e feci segno ai ragazzi di avvicinarsi, ci stringemmo in un abbraccio pieno di speranza.
Quando, dopo un lungo abbraccio ci separammo Liam mi fissò negli occhi per alcuni secondi, ricambiai quello sguardo nocciola che sapeva tenermi sulle spine.
Sembrava che dovesse dirmi qualcosa di importante, qualcosa di fondamentale.
Anche Harry lo aveva notato e stava facendo segno ai ragazzi di fare un breve ma rapida ritirata, ma quando furono quasi fuori dalla porta Liam si aprì in un sorriso e come per evitare l'argomento esclamò «Stasera si guarda Toy Story »
Io lo guardai, senza capire, cos'era Toy Story?
I miei occhi lasciarono trasparire il mio dubbio Louis lo aveva notato e precisò «Un cartone animato, Liam ne è ossessionato »
Una ridarella allucinante mi pervase, contagiai tutti, ridemmo per alcuni minuti fin quando Liam riprese il controllo di se stesso e spinse la mia cigolante sedia a rotella verso il salotto, seguito dagli altri quattro.
Sembrava un corteo.
Anche se avevo i due gessi ingombranti su una gamba e un braccio non volevo restare seduta su quella scomoda e cigolante sedia, Louis come leggendomi nei pensieri si avvicinò e aiutò ad alzarmi, mi sostenne finchè non mi lasciò delicatamente sul divano.
Per alcuni secondi rimase alla altezza dei miei occhi, ci fissammo, mi persi nel mare dei suoi occhi, tutto sbocciò in un perfetto sorriso e come se non fosse programmato o aspettato mi abbracciò «Grazie »mi sussurrò.
Ma di cosa doveva ringraziarmi?
Io dovevo ringraziare lui, loro.
Sorrisi e con il braccio libero dal gesso lo strinsi a me.
«Grazie a te caro »lo sentii ridacchiare.
Separando l'abbraccio mi lasciò un bacio sulla testa e andò a sedersi accanto a Liam già rannicchiato accanto a me.
Niall era sparito in cucina insieme ad Harry.
Zayn era seduto per terra giusto davanti a Liam.
Liam stava armeggiando con il telecomando del dvd quando Niall e Harry sbuccarono fuori dalla cucina con due pacchi di patatine e due di pop corn sotto braccio.
Si sedettero comodamente sull'altro divano accanto e iniziarono a smangiucchiare tutto senza accennare a voler offrirne un po' a noi.
Risi.
Seguita da Liam, Louis e Zayn.
«Fanno sempre così quando si guarda un film »rise Liam
«In realtà Niall anche quando non si guarda un film fa così »aggiunse Louis, facendo l'occhiolino a Niall.
Niall ridendo gli mandò un bacio volante.
«Zitti tutti ho fatto play »disse Liam con voce severa.
Zayn sbuffò ridacchiando e un grande «Shhhh »di Liam invase l'aria.
Guardo affascinata quel cartone animato.
Woody, Buz, tutti dei giocattoli e la loro storia.
In parte riesco a capire perché Liam è ossessionato da questo cartone, racconta la storia di un legame di amicizia.
Distolsi per un po' l'attenzione dal televisore e guardai Liam ,gli brillavano gli occhi e sorrideva, osservava la tele come un bimbo osserva un negozio di giocattoli.
Un tenero sorriso si formò sulle sue labbra.
La mia attenzione tornò al televisore.
Finito il film fissai per alcuni secondi il televisore diventare nero, Liam mi guardò «Ti è piaciuto? »
Mi girai verso di lui «L'ho adorato »dissi convinta.
«Siiii sta seguendo il mio esempio »urlò Liam
Provocando così uno sbuffo di Zayn.
Niall e Harry si erano addormentati con i pacchi di pop corn e patatine in grembo e con briciole di patatine da tutte le parti.
Louis si era alzato «Io vado a letto sono distrutto »disse salutando Liam e Zayn e lasciandomi un leggero bacio in testa.
«Notte »dissimo tutti e tre all'unisono.
«Li lasciamo qui loro due? »chiese Zayn riferendosi a Niall e Harry
Liam delicatamente annui e si alzò per aiutarmi a sedermi sulla sedia a rotelle.
Zayn ci salutò è andò dritto dritto in camera sua.
Liam mi spinse fino dentro a camera mia e disse « Nell'armadio trovi delle nostre tute o felpe che potresti usare per dormire o da usare finchè non ti accompagnamo a fare un po' di shopping »
Sorrisi.
« Perchè fai tutto questo per me? » chiesi
« Non c'è un perchè » disse convinto « Buonanotte » aggiunse lasciandomi un bacio in fronte.
Uscì dalla mia stanza e sentii la sua porta chiudersi.
« Buonanotte » sussurrai alla porta 



Spazio autrice


Lo so, lo so, quello che state pensando, ci metto una vita ad aggiornare ed è un casino ma non lo faccio apposta, ogni capitolo è sempre più dura scrivere...
In più in questi due giorni sono stata impegnatissima, vi ho detto che ho incontrato Ed Sheeran? Oltre ai One Direction è il mio altro idolo, mi chiedo come vivrei senza di lui... avevo pensato di scrivere One Shot sul mio incontro con lui e così farò, vi mettere poi il link :D

Comunque passiam oalle cose serie, mi paicerebbe da morire raggiungere come in vecchi capitoli le 5 recensioni :D sarebbe bellissimo..

Baci xx

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Capitolo 9
*** Fear ***


Ali's POV
 
Un fortissimo rumore mi svegliò.
Urlai.
Urlai di paura.
Di sconcerto.
Urlai verso l'ignoto.
Presi a tremare.
Cosa cavolo mi stava prendendo?
Un piccolo spiraglio di luce avvolse la porta.
Io ero rannicchiata in un angolo del letto. In posizione fetale.
Piangevo.
Una testa sbuccò dallo spiraglio della porta. Aveva un espressione confusa.
Io mi tenevo le gambe strette contro il petto.
Piangevo senza sosta.
 
Un luce accecante pervase la stanza. Un altro rumore assordante rimbombò nella casa.
 
Presi a piangere più sommensamente e a tremare.
« Ali tutto bene? » disse una voce impastata dal sonno.
Io riuscivo solo a singhiozzare.
L'ombra entrata dalla porta si avvicinò a me rapida e mi passò un braccio sopra le spalle. Si rannicchiò accanto a me e prese a cullarmi.
Quando un'altra luce accecante illuminò la stanza riuscii a vedere che la persona non identificata prima era Louis.
Un altro rumore assordante pervase la stanza.
Io sobbalzai, lui delicatamente mi coprì le orecchie.
Poi mi prese la testa tra le mani e appoggiò le nostre fronti una contro l'altra, delicatamente mi disse « Ali, cara è solo un temporale »
Un piccolo flash confuso mi invase la mente.
 
*flash back*
 
C'era una bambina in un prato, sorrideva e giocava con l'altalena.
Dov'era la sua mamma?
Il cielo era incredibilmente nero.
Poi un rumore assordante invase il cielo.
Un temporale.
Questa bambina corse a rifugiarsi sotto una casetta dei giochi.
Non so quanto tempo passò.
Una signora adulta le si avvicina e la chiama « Ali dove sei? Tesoro ho finito la spesa e sono corsa qui. Ali? »
La piccola esce dal nascondiglio corre e si abbraccia a sua madre.
 
*fine flash back*
 
« Ali tutto bene? » Louis mi guardava stranito, confuso.
Io avevo ancora lo sguardo perso.
Decisi che non avrei rivelato nulla di quello che mi era appena accaduto.
Annui delicatamente.
« Lou possiamo dormire, sono stanca »
Lo sentii sorridere.
Si sdraiò accanto a me e io mi accocolai nel suo petto.
Accanto a lui tutti quei rumori non mi spaventavano più.
Il temporale non infuriava più fuori, ma Lou si addormentò accanto a me comunque.
 
La mattina arrivò troppo in fretta.
Un sole insistente entrava dalle persiane.
Un canto soave di uccellini mi pervadeva il cervello.
Aprii gli occhi.
Accanto a me, rannichiato contro il cuscino c'era Louis.
Un sorriso da angioletto gli imperlava il viso.
Dorme.
Mi rannicchia contro il suo petto cercando di seguire il ritmo dei suoi respiri e gli osservavo il viso.
Quelle labbra rosee piegate in una curva stupenda all'insù.
Il suo naso un po' a punta, ma perfetto in centro al suo viso.
I suoi occhi chiusi.
Le sue lunghe ciglia scure.
I suoi capelli delicatamente spettinati color cioccolato amaro.
Le sue orecchie ben proporzionate.
La sua mascella non troppo squadrata ma ben fatta.
Mi sorpresi ad arrossire.
Conoscevo appena Louis e già mi faceva questo effetto.
Improvvisamente lui si mosse, chiusi gli occhi rapida per non farmi cogliere sul momento, mentre lo osservavo attenta a ogni particolare.
Un muscoloso braccio mi avvolse e mi strinse a lui.
Mi decisi ad aprire leggermente gli occhi.
Dormiva ancora beato.
Più bello che mai.
Ora mi teneva stretta, abbracciata a lui.
Ero così persa a guardarlo che non feci caso a qualcuno che bussava insistentmente alla porta, fin quando quest'ultima si aprì.
Una voce tremolante precedette l'arrivo dell'intruso entrato in stanza.
« A-a-ali? » era Liam.
Cercai di sbirciare sopra la spalla di Lou per vedere l'espressione di Liam: confusa, indecisa, delusa, forse.
« Ali ho visto che sei sveglia… » disse deciso « Scusate se ho interrotto qualcosa » uscì sbattendo forte la porta.
Questo forte rumore fece sobbalzare Lou.
Che si svegliò battendo rapido le ciglia per la troppa luce che entrava dalle finestre.
Si stiracchiò e mi sorrise.
Cos'erano quelle?
Farfalle nello stomaco?
No forse era solo fame pensai rapida ammagliata dalla vista di Lou appena sveglio.
Lui mi lasciò un lieve baciò sulla guancia e mi chiese « Cos'è successo? »
Io tremolante dissi « Beh è entrato Liam e, non so ha sbattuto la porta »
Nei suoi occhi riuscii a leggere un po' di dispiacere, poi cambiò argomento.
« Vuoi raccontarmi cos'è stato il panico di sta notte? »
Io lo guardai un po' spaesata « Ho solo avuto paura del temporale, penso che questa paura io l'avessi sempre avuta » dissi schivando il particolare del piccolo flashback che mi aveva scosso.
Sorrise e mi abbracciò stretto.
« Finchè ci sono qui io non succederà nulla » sussurrò rapido.
« Lo so » dissi io così piano che penso nemmeno mi abbia sentito.
Separando l'abbraccio lui cambiò improvisamente argomento « Andiamo a fare colazione? »
Annuì divertita.
Ancora in pigiama ci avventurammo verso la cucina.
La mia prima mattina in questa casa.
La mia prima colazione.
 
 
 
Spazio autrice

Lo so questo capitolo non è un granchè...
Più che altro volevo un pretesto per avvicinare Lou e Ali... Si scatenerà un casino o non si scatenerà?
LOL vi lascio alla lettura, mi farebbe piacere se mi faceste sapere se vi piace o no e se mi deste dei consigli... Recensite...

Baci xx

-Vale 

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Capitolo 10
*** What the....? ***


Liam's POV
 
Louis?
Cosa cavolo ci faceva Louis nello stesso letto di Ali la prima sera che lei è qui?
Cosa cavolo sta succedendo in questa casa?
Mi diressi rapido in cucina e mi sedetti alle sedie in torno al tavolo di mogano scuro, con la testa tra le mani.
Non sapevo cosa fosse che mi attirasse così ad Ali, non ne avevo la minima idea ma mi rodeva così profondamente questa attaccatura che sembrava che stesse sviluppando verso Louis.
 
Louis's POV
 
Stavo spingendo la carrozzella di Ali, lei protestava « Posso camminare, non mi importa, ti prego procurami delle stampelle »
Io la guardai compassionevole « Va bene farò il possibile, in ogni caso il gesso lo togli tra meno di una settimana al polso quindi presto avrai le stampelle »
Un fantastico sorriso le imperlò le labbra.
Mentre spingevo la carrozzella la osservavo.
I suoi folti boccoli castani li coprivano le spalle, sembravano così moribidi.
Non resistetti, gli accarezzai i capelli, lei si voltò e mi sorrise.
I suoi occhi azzurri, ancora più azzuri dei miei, ancora più azzurri del cielo mi trafissero, da quei occhi usciva felicità e gratitudine, mi soffermai sul suo nasino all'insù e sul suo sorriso che poteva illuminare una stanza senza finestre ne elettricità.
Quando si voltò per guardare davanti a se i suoi capelli seguirono il movimento della sua testa.
Arrivammo in cucina.
 
Ali's POV
 
Non appena arrivammo in cucina vidi Liam con la testa tra le mani sul grande tavolo di mogano.
Nonappena entrammo lui alzò la testa e prese a guardarci.
Passava lo sguardo da me a Louis, guardandoci negli occhi, con un grande punto di domanda disegnato nei suoi color nocciola.
Con un cenno del capo feci capire a Lou di lasciarmi accanto a lui.
« Ciao » gli sorrisi sincera.
« Buongiorno » disse lui schivo, guardando dritto davanti a se.
« Che succede? » gli chiesi colpevole per qualcosa che non sapevo nemmeno di aver fatto.
Lui guardò intensamente Louis e scosse la testa « Niente » disse serio.
Poco dopo entrò Harry che allegramente salutò Louis e Liam e mi scompigliò i capelli
« Buongiorno Riccio » risi io.
« Buongiorno anche a lei Madame » disse ridendo prendendo dalla credenza i cereali e sedendosi al tavolo in faccia a Liam.
Poco dopo fecero irruzione nella cucina anche Niall e Zayn, scherzando tra di loro e raggiunsero rapidi Harry a fare colazione.
Louis si era dileguato.
Liam ancora non mi parlava.
Non capivo perchè.
 
Louis' s POV
 
Non potevo stare in quella cucina.
Sotto lo sguardo di Ali.
Prima dovevo capire cosa mi stesse succedendo.
Quegli occhi azzurri, ogni volta che mi guardavano non capivo più nulla.
Sorrisi all'immagine dei suoi occhi che mi si era formata nella mente.
Improvvisamente mi venne in mente l'espressione impenetrabile di Liam, cosa gli stava succedendo?
Era arrabbiato con me, ma perchè ero li con Ali?
A Liam piaceva Ali?
Quei pensieri rapidi vennero bloccati da Zayn, stava uscendo dalla cucina e mi disse « Oh buongiorno anche a te Lou, non siamo tutti in cucina a discutere cosa faremo oggi e tu stai qui e nemmeno saluti »
Forzai una risata, mi alzai e abbracciai Zayn.
Lui mi sorrise e si diresse rapido in bagno, mentre io entrai nella cucina sedendomi fuori dal campo visivo di Ali e Liam, in questo momento non avrei sopportaro gli sguardi di nessuno dei due.
« Allora oggi pomeriggio abbiamo un intervista » disse rapido Niall scrutando il calendario appeso al muro della cucina.
« Cavolo è vero » disse Harry battendosi una mano in testa « Ali cosa facciamo, vieni con noi? Non mi sembra il caso di lasciarti qui a casa da sola » aggiunse rapido.
 
Ali's POV
 
Harry mi aveva appena proposto di accompagnarli ad un'intervista, cercai lo sguardo di Louis, ma lui era schivo, non mi guardava, cosa cavolo aveva fatto ora?
« Lou vengo solo se mi procuri della stampelle, non ho voglia di farmi vedere al mondo con questa cosa » dissi indicando la sedia a rotelle.
Liam accanto a me sbuffò, pianissimo, quasi impercettibilmente.
Lou annui rapido « Vedo che posso fare » poi si alzò e per la seconda volta in quella mattina uscì dalla cucina.
Liam scosse la testa « Secondo me è meglio che resti qua e riposi un po' » disse con voce atona.
La rabbia mi montò dentro.
« Liam si può sapere che cavolo ho fatto? » gli chiesi liberandomi di un peso.
« Eri con Lou nel letto, cosa dovrei credere? » urlò lui di rimando.
Harry che poco prima era perso nella sua tazza di cereali alzò lo sguardo e mi guardò intensamente.
Niall fece cadere il cucchiaio che teneva tra le mani per mangiare lo yogurt.
E Zayn come attirato dalle urla ritornò in cucina.
Tutti e tre mi fissavano con una "O" dipinta sulle labbra.
Tutti e quattro si aspettavano spiegazioni da me, dov'era Lou ora?
« Stanotte c'è stato un temporale, ero terrorizzata, ho avuto un flashback, avevo paura » urlai dritto in faccia a Liam « Se tu non avessi il sonno così pesante saresti venuto tu, dato che ho urlato di paura. Io avevo bisogno di qualcuno, lui c'era, tutto qui. Non è successo niente » urlai di risposta a lui, il suo viso passò da deluso a sconcertato, poi sorpreso e poi una luce di colpa gli invase gli occhi.
Prese a guardare il tavolo « Scusami »
Poco prima era entrato Lou, Liam si rivolse a lui « Scusa »
Io mi avvicinai e lo abbracciai forte « Non ci sono problemi »
Sorrisi.
Louis si unì al nostro abbraccio.
 
Louis's POV
 
Ci abbracciamo tutti e tre forte.
Poi ripensai rapido alle parole di Ali, aveva avuto un flashback?
Non me lo aveva detto.
Separai rapido l'abbraccio e la guardai negli occhi « In che senso un flashback? » chiesi serio.
Lei ci raccontò che probabilmente era un ricordo, di lei in un parco e che in quel momento si scatenava un temporale e poco dopo arrivava sua madre. Ci raccontò anche che quella scena però la vedeva da fuori, quindi non era convinta quella piccola bambina fosse lei.
« Beh allora si spiegherebbe la tua paura per i temporali » disse rapido Zayn.
Lei annui decisa.
Ci abbracciamo di nuovo, questa volta al nostro abbraccio si unirono tutti.
Il risultato fu un lungo abbraccio di gruppo che si concluse con un brontolio di stomaco proveniente da Niall.
« Scusate è che non ho finito di fare colazione » si giustificò provocando una grande risata in noi.
Lui avido si sedette di nuovo davanti al suo yogurt e prese a mangiarlo rapido, mentre noi ancora ridevamo.
 
 
 
 
 
 
 Spazio autrice

Ed eccomi qui di nuovo...
Come state gente?
Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate di questo capitolo :D
Io purtroppo non aggiornerò per una settimana perchè vado in vacanza...
Così... See you nest week!
Non ho molto da dire su questo capitolo, spero che mi lasciate qualche recensione LOL

Baci 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 11
*** Those Eyes... ***


Liam's POV
 
« Ora togliamo questo scomodo gesso » sorrise l'infermiera bionda che ci aveva acclti dopo la visita del medico.
« Finalmente » esclamò Ali stesa sul lettino delle visite.
Il dottore l'aveva visitata da poco, ora Ali avrebbe dovuto usare delle stampelle e una stecca alla gamba, ma il peggio era passato.
L'infermiera mi fece accomodare su uno sgabello accanto al viso di Ali.
Lei mi sorrise rassicurante.
Quel sorriso riusciva sempre a crearmi le classiche farfalle nello stomaco e quegli occhi un delicato brivido, era bellissima.
Poco dopo dalla fredda porta entrò il medico che poco prima l'aveva visitata « Salve Ali, ora togliamo il gesso » disse sorridendole e stringendole rapido la mano.
Lei sorrise ancora una volta, io sorrisi di getto, perchè vedere il suo viso illuminarsi anche se il suo sorriso era rivolto a qualcun'altro mi faceva sorridere.
Poi si rivolse a me « Grazie » disse porgendomi la mano, gliela strinsi, un po' per farle coraggio, un po' perchè io ne avevo bisogno.
Togliere il gesso fu un'operazione relativamente rapida, forse una ventina di minuti.
Ali era concentrata sul lavoro del dottore e dell'infermiera, guardava le loro mani esperte e rapide nel svolgere il loro lavoro.
Io invece restai concentrato sulle sue espressioni. Prima curiosa, poi affascinatam di nuovo curiosa e infine la felicità le si dipinse sul volto, mi strinse con forza la mano « Liam hanno tolto il gesso » disse girnadosi verso di me orgogliosa e felice.
Le misero poi una stecca che avrebbe dovuto portare per due settimane, le spiegarono che i primi giorni doveva portarla tutto il giorno e poi iniziare a toglierla per brevi periodi finchè non si fosse abituata a camminare bene.
Le diedero anche delle stampelle che Ali accettò con una smorfia.
Sorridenti ringraziamo e uscimmo verso la mia auto.
Per i primi passi in stampelle dovetti sostenerla, non era abituata, ma poi pian piano ce la fece da sola.
Le aprii la portiera dell'auto e le si sedette con cautela, pochi istanti dopo fui seduto anche io in macchina.
Partii diretto a casa, lei guardava il paesaggio correre oltre il finestrino e io ogni volta che potevo mi giravo a guardarla, raggiunsimo presto casa e posteggiai nel vialetto.
Scese rapida e si diresse all'entrata, io la seguii cercando le chiavi di casa in tasca.
Lei raggiunse la porta e questa magicamente si aprì mostrando Louis.
Sorridente.
Si abbracciarono forte.
Perchè a me prima non mi aveva abbracciato?
Lui le riempì la guancia di baci lei rideva di gusto.
Louis la lasciò andare e poco dopo una testa bionda si affondò contro la sua spalla.
Lei rideva di gusto, finalmente poteva abbracciarci da in piedi, ora può stringersi al nostro petto e affondare la sua testa nelle nostre spalle.
Mi appoggiai all'uscio e con un sorriso la guardai godersi quel momento.
Appena Niall la lasciò Zayn la strinse a se « Sei più alta di quello che credevamo » scherzò provocando in noi una risata.
Appena Zayn sciolse l'abbraccio Harry la prese in braccio e tra le proteste di Ali la fece girare per tutto il solotto, in una risata generale.
 
Louis' POV
 
Harry la rimise in piedi e le raccolse le stampelle che poco prima aveva abbandonato sul freddo pavimento.
Le andai in contro e le cinsi il fianco « Cara vuoi qualcosa da mangiare? » le chiesi, dato che ormai era mezzogiorno.
Lei guardò in alto come per doverci pensare e poi annuì sicura.
La condussi verso la cucina seguito dai ragazzi.
 
Liam's POV
 
Louis cinse il fianco ad Ali.
La gelosia stridette un po' nelle mie orecchie.
Le chiese rapido se voleva mangiare, lei annui e poi la scortò fino alla cucina.
Cosa c'era tra loro?
Questo non lo so.
L'unica cosa di cui sono sicuro è che mi rode vederli così vicini.
Nel mio fascio continuo di pensieri ero rimasto fermo sull'uscio fissando la porta che da poco avevano oltrepassato Lou e Ali.
Pochi secondi dopo la testa bionda di Niall spuntò dalla stessa porta che stavo osservando « E lei Signor Payne, non ci raggiunge in cucina? » disse come nei film quando un magiordomo si rivolge al suo padrone.
Scoppiai in una grande risata che lo contaggiò, lo presi sottobraccio e scherzando entrammo in cucina.
Il pranzo fu rapido e rumoroso, appena finimmo Ali si scusò e si ritirò rapida nella sua stanza senza dare troppe spiegazioni.
Quel pomeriggio avremmo avuto un'intervista.
 
Ali's POV
 
Chiusi delicatamente la chiara porta della mia nuova camera.
Mi avvicinai cautamente all'ipod grigio appoggiato sulla scura scrivania di mogano. Lo presi tra le mani e lo osservai.
C'erano alcuni graffi sullo schermo, ma era relativamente in buone condizioni.
Lo accesi.
Era in pausa su "What Makes You Beautiful" e la foto accanto al titolo mi suggeriva che questa era una delle canzoni dei miei cinque nuovi compagni di vita, o più precisamente, la canzone che stavo ascoltando quando successe l'incidente, a detta di Liam.
Sorrisi.
Non ebbi mai il coraggio di premere play.
Anday nella lista degli artisti e tanti nomi una volta a me cari e ora irriconoscibili alla mia mente scorrevano "Demi Lovato, Conor Maynard, Justin Bieber, Ed Sheeran, Simple Plan, Jesse McCartney, Little Mix" e molti altri nomi scorrevano davanti ai miei occhi.
Queste persone una volta avevano colorato i miei pomeriggi, avevano fatto da colonna sonora ai miei sogni, ai miei sorrisi e alle mie lacrime e ora nemmeno li ricordavo più.
Srotoloai le fini cuffiette che erano posate sulla scrivania e me le infilai nelle orecchie.
Misi la riproduzione casuale e lo schermo mi suggerì che la canzone era "Skyscraper" di Demi Lovato.
Subito la melodia mi invase la testa, una voce soave, morbida, di quelle che ascolteresti tutto il giorno prese a cantare parole che non riconoscevo, ma che mi toccarono l'anima.
 
do you have to make me feel like
there’s nothing left of me
you can take everything I have
you can break everything I am
like i’m made of glass,
like i’m made of paper
go on and try to tear me down
I will be rising from the ground
like a skyscraper

 
 
Quelle parole sembravano descrivere tutto.
Il mondo in qualche modo mi ha rubato tutto ciò che avevo, tutti i miei ricordi, tutta la mia vita, ha distrutto tutto quello che ero e che sono, come se fossi stata un pezzo di carta o di vetro, con l'andare avanti del tempo il mondo mi opprimerà e cercherà di distruggermi, ma io mi rialzerò, io ricorderò.
Solo ora notai che appoggiato dove poco prima c'era l'ipod c'era il bigliettino scritto da una mano amica il giorno in cui dimenticai tutto.
Lo presi tra le mani, delicatamente, come se da un momento all'altro potesse sbriciolarsi per sempre e spezzare il piccolo filo che mi teneva ancora al mio passato.
Mi sdraiai sul letto.
Osservavo il bigliettino attentamente, come se potesse svelrami l'autore di quelle parole scarabocchiate rapide.
 
Zayn's POV
 
Eravamo ancora tutti in cucina a discutere del pomeriggio.
Ali era andata a riposarsi ormai da una ventina di minuti.
« Ma e se Ali ci accompagnasse all'intervista? » chiese Niall a bruciapelo
« Non è una cattiva idea » lo assecondò Liam
« Potremmo uscire un po' prima così da fare un giro più lungo, così da poter intravvedere qualcosa di Londra » propose Harry mentre terminava di mettere l'ultimo piatto nella grnade lavastoviglie.
Louis era rimasto pensieroso lungo tutta la conversazione.
« Vado ad avvisarla » mi proposi rapido alzandomi dal tavolo e sgattaiolando fuori dalla cucina.
Uscii rapido dalla cucina e mi avviai nel corridoio.
Raggiunsi la porta di Ali che era accuratamente chiusa, la aprii delicatamente e trovai Ali rannicchiata sul letto, con le cuffiette nelle orecchie e un bigliettino in mano.
Aveva un'espressione tesa, preoccupata.
Entrai lentamente nella sua camera e lei alzò gli occhi su di me, fece un sorriso tremolante e poi si fece cupa.
Mi avvicinai a lei e mi sedetti sul letto di fianco a lei « Che succede ? » le chiesi preoccupato lei scosse la testa e mise tra le mani il foglietto, delicatamente.
-Carissima, ti voglio bene lo sai, ma visto che stai per venire a casa mia passi al supermercato a prendere il ho dimenticato di comprarlo, ti aspetto a casa… Sono pigra oggi. Ali ti voglio bene. Baci, la tua scema-
Diceva in una calligrafia delicata, si vedeva che chi aveva scritto aveva fretta.
Questo biglietto era diretto ad Ali.
Qualcuno lo aveva scritto per lei.
Qualcuno ora la cercava.
Misi insieme i pezzi e lei come leggendomi nella testa « Zayn, non sono sola. Qualcuno ora magari gira le strade di Londra cercandomi » disse con la voce spezzata.
« Non sei sola » dissi più per me che per lei e la abbracciai
« Ora ascoltami bene, noi troveremo questa persona. Rimetteremo insieme i pezzi della tua vita. Ricorderai. È un mia promessa. È il minimo che possa fare » dissi tenendola ancora tra le braccia e sussorrandoglielo tra i capelli.
« Grazie » disse con la voce spezzata lasciando cadere una piccola lacrime che prontamente asciugai.
« Ali non sei sola in questa cosa. » lei sorrise e mi stampò un grande bacio sulla guancia.
« Grazie Zayn. Ma adesso scommetto che non sei venuto qui per questo, cos'avevi bisogno? » mi sorrise.
« In verità venivo a dirti che oggi ci accompagni ad un'intervista » dissi vago gustandomi l'espressione del suo viso passare da triste a incredula.
Risi e lei mi guardò storto.
« Forza preparati » le dissi sgattaiolando fuori dalla sua stanza.
La sentii sbuffare e borbottare qualcosa, ma avevo già chiuso la porta.
 
Liam's POV
 
« Aliiiii » urlai verso il corridoio.
Ormai erano le quattro del pomeriggio e dovevamo uscire, l'intervista si sarebbe svolta alle cinque dall'altro lato di Londra.
« Arrivo » sentii un urlo smorzato.
« Ali arriviamo tardi » protestò Niall
Sentii uno  sbuffo provenire dal corridoio e poi apparì Ali, in questi giorni io e i ragazzi le avevamo comprato alcuni vestiti in giro per negozi.
Ora indossava i pantaloncini arancioni corti, una canotta a righe arancioni e bianche e delle all star bianche che le avevo prestato dato che portavamo quasi lo stesso numero, le aveva un numero in meno di me.
Portava sempre le stampelle, ma il suo sorriso era smagliante.
« Vedi che l'arancione le sta bene » disse Niall convinto verso Zayn.
« Ok hai vinto biondo » sbuffò lui ridendo
Ali li guardava confusa « Zayn pensava che non ti sarebbe piaciuto o non ti sarebbe stato bene l'arancione » spiegò rapido Niall
« Potrebbe starti bene anche uno straccio » disse Louis rivolto a Ali e io facendolo sembrare un'incidente gli calpestai con forza il piedi.
Un lamento smorzato venne da Lou.
« Scusa, non volevo » sbuffai contrariato
Solo ora Harry usciva dal bagno « Oh perfetto, il riccio ci degna della sua presenza e il permesso di uscire » scherzò Ali prima di incamminarsi verso la porta.
Aiutai Ali a salire sul furgoncino nero che ci aspettava all'inizio del vialetto di casa.
Si sedette in mezzo tra me e Lou, seduti infaccia a noi c'erano Niall, Zayn e Harry, al volante c'era Paul.
« Ciao ragazzi » disse squillante Paul, poi si girò e si accorse che sul furgoncino c'era anche Ali « Oh ciao Ali. Ti trattano bene questi cinque scalmanati? » rise di gusto « Ti trovo bene » disse ancora sorridente, Paul era la prima volta che la vedeva dopo la sua uscita dall'ospedale.
« Ciao Paul, si mi trattano fin troppo bene. Grazie » trillò lei con la sua voce melodiosa.
Partimmo verso la nostra meta, uno studio televisivo all'esatto opposto lato di Londra da dove noi ci trovavamo.
Il furgoncino faceva a zig-zag tra il traffico e Ali guarda fuori da tutti i finestrini affascinata.
Osservava i passanti, come se dovesse cogliere ogni dettaglio della loro vita.
Osservava le case, come se ne dovesse scegliere una.
Osservava il mondo, come se quattro finestrini potessero darle una finestra sulla vita.
E in tutto questo non smetteva un attimo di sorridere.
Instintivamente le presi la mano, per condividere questa sua gioia, le nemmeno se ne accorse, era così presa dal verde allegro degli alberi sul ciglio della strada, dal blu vivo del cielo, dalle espressioni delle persone e dalle azioni di vita quotidiana.
Stava conoscendo tutto per la seconda volta.
Lungo tutto il tragitto io e i ragazzi osservammo silenziosamente le espressioni di Ali cambiare, i suoi sorrisi allargarsi o spegnersi, per poi ricomparire più luminosi di prima.
Nessuno aveva il coraggio di interrompere quei momenti con parole inutili.
Lungo tutto il tragitto fecimo silenzio.
Una volta arrivati alla meta Harry prese la parola « Ali ti prego solo di non spaventarti quando scendi »
Lei lo guardò incredula « Perchè dovrei spaventarmi? »
Nel frattempo Paul era sceso e aveva fatto il giro del furgone aprendoci la porta.
Un mare di urla strappò all'udito di Ali le semplici parole di Harry « Qui tutte sempre urlano »
Su Ali si dipense un espressione terrorizzata.
La guardai negli occhi « Ce la fai? » le dissi forte
Lei annui, ma le leggevo negli occhi che si sentiva come un agnellino in gabbia.
La presi per mano e la aiutai a scendere.
Nonostante il tragitto tra le transenne fosse abbastanza largo per passare era relativamente stretto per due persone fianco a fianco.
Entrammo rapidi e Ali ci fissava sconvolta.
« Ma voi sopportate queste urla ogni volta che uscite? » chiese terrorizzata
Harry scosse la testa « Noi amiamo queste urla » disse orgoglioso
« Voi siete pazzi » disse esasperata
« No, solo innamorati di quegli splendori la fuori » la corresse Zayn indicando la porta
« Va bene mi arrendo, non ho la minima idea di come sopportate quelle urla sempre, ma vi credo, le amate tanto » disse seria
« Forse non ci rendiamo più conto che urlano così tanto perchè stiamo diventando sordi » scherzò Niall toccandosi le orecchie.
Louis era l'unico che non aveva spiccicato parola ed era stato immobile a osservare la mia mano e quella di Ali intrecciate.
« Oh ecco i One Direction » disse il solito eccentrico presentatore del più famoso show di Londra.
Portava i capelli di un biondo platino tinto e un sorriso sbiancato, gli occhi di un grigio terrificante.
« Salve » dissimo tutti in coro
« Oh e lei deve essere la nuova ragazza di Liam » disse il presentatore facendo riferimento alle mani intrecciate.
« Oh nonono » lo corresse Louis separando dalle mie mani quelle di Ali « Sono solo amici »
« Bene, seguitemi. Signorina lei dovrà restare nei camerini » disse il presentatore.
Ci condusse ai camerini dove iniziò il solito rituale: spazzole, trucchi contro le potenti luci televisive, vestiti.
Ali rimase seduta su un divanetto nero, ferma, lungo tutta la nostra preparazione.
Poi quando ci condussero fuori dal camerino per raggiungere il set ci sorrise e ci fece ciao con la mano.
 
Ali's POV
 
L'attesa fu lunga e interminabile, avevano un'intervista da fare.
Nel camerino c'era un piccolo televisore che trasmetteva ciò che succedeva sul set, dove i ragazzi tra urla isteriche erano entrati sul palco.
Il presentatore li fece accomodare su un grande divano in pelle nera e prese la rafica di domande.
Dopo circa quindici minuti di intervista si rivolse non più a tutto il gruppo ma solo a Liam « E quella bella ragazza in stampelle che ti accompagnava? » le chiese l'intervistatore e sullo schermo apparì una foto mia all'entrata, mano nella mano con Liam.
La telecamera poi si infuocò su Liam, lui parve arrossire un attimo.
Si prese il suo tempo prima di rispondere.
Stava raccontando ciò che mi era successo, a grandi linee, era la prima volta che sentivo la storia per intero, raccontata da Liam, non sembra nemmeno la mia storia.
Sembrava la storia di un'estranea qualsiasi e mi commossi.
Poco dopo Liam ancora parlava di quanto era orgoglioso che le fan lo avessero aiutato a convincere Paul e di come mi stavo rimettendo rapidamente, ma quando le lacrime raggiunsero i suoi occhi il presentatore lo ringraziò e riprese la sua raffica di domande interminabili.
Dopo altri dieci minuti circa di conversazione con i ragazzi il presentatore annunciò l'esibizione che avrebbero fatto adesso, avrebbero cantanto "What Makes You Beautiful".
Instintivamente le mie gambe si mossero, mi alzai in piedi e uscii dalla stanza, non volevo sentire quella canzone, non avrei retto.
Camminavo avanti e indietro nello scuro corridoio, finchè cinque risate in lontananza mi avvisarono che lo show per i ragazzi era finito.
Pochi istanti dopo li vidi sbuccare da dietro un angolo.
« Hei » dissi sorridente.
« Ciaoo » disse Niall passando con un panino in mano e entrando nel camerino
« Ma salve » disse ridendo Harry lasciandomi un bacio sulla guancia.
« Vas Happenin? » urlò Zayn ridendo entrando nel camerino.
« Ci metteremo poco ,tra poco saremo fuori di qui » mi assicurò Liam lasciandomi un bacio tra i capelli.
« Grazie » gli sussurrai io
E lui sorrise « E di che? » ridendo entrò nel camerino
« Allora come ti è sembrato? » mi chiese Louis
« È stato bello » sorrisi.
« La canzone? » mi chiese curioso.
Dovevo inventarmi qualcosa.
« Molto bella, mi piace » mentii spudoratamente, ma lui accettò le mie parole e entrò saltellando nel camerino e si chiuse la porta alle spalle.
Come promesso ci misero poco, quindici minuti ed erano tutti fuori dal camerino pronti a tornare al furgoncino.
Sorrisi.
« Allora andiamo » dissi io
Annuirono tutti soddisfatti e ci avviammo verso l'uscita.
Uscii subito dietro a Liam.
C'erano circa una quindicina di metri tra noi e il furgoncino, ma tra quelle urla continue distinsi una voce « Aliii » urlava.
Mi fermai in mezzo al corridoio di transenne « Aliii » sentii ancora urlare.
Mi guardai in giro e poi scorsi tra la folla una ragazza che si sbracciava verso di me, le lessi sulle labbra la parola « Aliii » la sua voce mi investì ancora, era lei che mi chiamava.
I ragazzi nel frattempo avevano raggiunto il furgone e erano saliti, Liam mi aspettava e mi guardava confuso.
La ragazza aveva dei folti boccoli biondi, aveva dei lineamenti delicati.
Aveva degli occhi verdi profondi, colore del prato.
Quegli occhi.
Mi parvero familiari, ma sapevo che era solo una pazzia.
La guardai ancora negli occhi, un brivido mi pervase, insieme a una consapevolezza, avevo già visto quegli occhi.
Ma subito pensaii che la mia testa mi stesse giocando un brutto tiro, così andai rapidamente verso Liam « Tutto aposto? » mi chiese preoccupato.
« Si » annuii io mentendo.
Non andava niente bene.
Quegli occhi mi era sembrato di averli già conosciuti.
Liam mi aiutò a salire sul furgone e ripartimmo alla volta della nostra grande casa, con un semplice interrogativo.
Quella ragazza, chi era per me?
Mi conosceva?
O solo aveva sentito il mio nome dal racconto di Liam e voleva fingere di conoscermi?
Forse era tutto nella mia testa, avrò incontrato così tanta gente nella mia vita che forse l'avevo incontrata un giorno nei miei giri per Londra, quando ricordavo tutto, ma scossi la testa.
Era una pazzia.



spazio autrice...
 
Allora voglio stra scusarmi per il ritardo, ma non riuscivo a scrivere ç__ç
Anyway ecco il capitolo, non è molto bello, ma a beh xD
Spero che vi piaccia, lasciate una recensioncina *occhi dolci*
Stasera guarderete la chiusura delle olimpiadi?
Sembra che canterrano i ragazzi e anche Ed Sheeran e in più la allo stazio ci sarà anche Tom Daley... omfg *need air* LOL scherzo...
HAHAHA

Baci xx

-Vale xx

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