And it's all because of you

di Pineapple__
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** If i had a secret... ***
Capitolo 2: *** Where are you? ***
Capitolo 3: *** Together ***



Capitolo 1
*** If i had a secret... ***


CIAOOOOOO! Eccomi, di nuovo, a stressarvi con una Dott. Vi prometto che cercherò di rispettare l'IC dei personaggi il più possibile, soprattutto quello di Scott. Questa non sarà molto lunga (3 capitoli massimo) però spero che vi piaccia lo stesso. A ogni capitolo vi darò una canzone da ascoltare mentre lo leggete. Quella di oggi è: Heart Vacancy- The Wanted. ENJOY IT <3 ;D

Si chiuse delicatamente la porta alle spalle per evitare di svegliare le sue compagne di stanza. Nelle mani stringeva quella misteriosa scatolina dorata che aveva tenuto lontana da occhi indiscreti per tanti anni.
Diede un'occhiata intorno a se e constatò che, evidentemente, l'accampamento era avvolto nella calma più totale
'Benissimo' pensò Dawn inizando a zampettare velocemente verso la cima più alta dell'Isola.
La scatolina, improvvisamente, incominciò a vibrare leggermente nelle mani della bionda 
"No! Non è ancora ora! Aspetta ancora un pò! Siamo quasi arrivati" la pregò con un filo di voce. Il piccolo cubo dorato smise di tremolare e la ragazza riprese a camminare ancora più lestamente.
INTANTO...
Scott aprì un occhio, poi l'altro. Vide la flebile luce lunare filtrare attraverso l'impolverato vetro della finestra. 
Si alzò di scatto e si avvicinò ad essa, scrutando fuori, l'incantevole serenità dell'Isola di Wawanakwa. Un inferno di giorno, un mezzo paradiso di notte.
Il suo sguardo fu richiamato da una esile figura bionda che correva lungo il sentiero. La segui con gli occhi per pochi secondi, prima che fosse inghiottita dalla folta vegetazione
'Voglio proprio sapere dove se ne va a quest' ora della notte' si disse mentalmente mente infilava le scarpe e si dirigeva fuori per pedinare la giovane.
Prese a seguirla, mantenendosempre un certa distanza da lei. Ormai era a conoscienza del suo potere di "leggere l'aura". Pensava che se non si fosse avvicinato troppo Dawn non avrebbe percepito la sua aura.
Correva. A fatica riusciva a vedere la sedicenne dato il buio che lo circondava. Quel bosco, visto di notte, aveva un aspetto ancora più inquietante di quanto lo fosse di giorno. 
Gli alberi sembravano protendere i loro rami verso di lui, quasi a volerlo afferrare. Ma niente l'avrebbe fermato; voleva a tutti costi scoprire dove se la stava filando la bionda.
Finalmente, dopo una corsa a perdifiato, arrivarono in cima al promontorio, che terminava a strapiombo sul mare. Il rosso si posizionò dietro una grande quercia, così da poter osservare ogni mossa della ragazza senza essere visto. Si sporse un pò.
Dawn era proprio sul ciglio del burrone. I capelli scompigliati dalla gentile brezza canadese al rendevano più bella del solito.
'O mio Dio, che fa questa? Si vuole suicidare? Ma comunque, se lo vuole fare, lo faccia. Non è affare che mi riguardi' pensò stizzito. Ritornò ad osservare la scena.
La sedicenne alzò in alto quella enigmatica scatolina dorata. Con un gesto delicato la aprì e un fascio di luce bianca fu sparato all'orizzonte. Poi, successe una cosa che lasciò la Iena a bocca spalancata;
i capelli della ragazza, da biondo smorto, iniziarono a tingersi di un nero davvero intenso. Da una ciocca di capelli iniziarono a spuntare due piccole orecchie a punta, come quelle degli elfi.
I vestiti che indossava, tutto d'un tratto, si trasformarono anch'essi, diventando una armatura argentata che splendeva sotto i raggi della luna.
La sua carnagione, da cadaverica, diventò leggermente abbronzata.
Scott sbattè più volte le palpebre per vedere se i suoi occhi gli stavano tirando un brutto scherzo. No, quello che stava succedendo era tutto FOTTUTISSIMAMENTE reale.
A un certo punto notò una figura bianca, alata, simile a un cavallo, avvicinarsi sempre di più alla giovane. Quando il destriero si posò a terra Dawn gli appoggiò una mano sul muso. Sulla sua fronte capeggiava un lungo corno color crema
"Saluti Geronimo. Che novità mi porti? Come sta andando?" chiese fissando l'equino alato negli occhi.
Per tutta risposta il cavallo le accostò delicatamente il suo corno alla fronte che cominciò a emettere uan luce azzurra. Restarono così per qualche minuto, poi si staccarono
"O mio Dio, si va di male in peggio. Dobbiamo raggiungere le truppe, subito" ordinò. Si avvicinò pericolosamente all'albero dove era nsacosto Scott. Stacco bruscamente un pezzo di corteccia che si trasformò all'istante in un'affilata spada.
Si avvicinò di nuovo al cavallo alato. Fece per montargli in groppa ma una mano la prese con poca grazia per il braccio, costringendola a voltarsi.
Si ritrovò davanti il rosso con un'espressione indecifrabile sul volto
"Oddio, hai visto tutto?" domandò sbarrando Dawn sbarrando gli occhi che si erano tinti di un giallo brillante
"Cosa diavolo sei tu?" balbettò incredulo
"Non te lo posso dire" taglio corto la corvina liberandosi dalla stretta della Iena
"Non me lo vuoi dire? Va bene, aspetta che lo sappiano tutti gli altri!" la minacciò puntando un dito contro di lei
"Sono una Ninfa Guerriera, tutto qui. Non lo dirai a nessuno, vero?" chiese con voce tremante
"Dipende. Tu che mi dai in cambio?" la ricattò con un sorrisetto malvagio
"Ok, facciamo cosi:  io non ti voterò contro di te e tu non dirai niente a nessuno di questa storia, siamo d'accordo?" fece, montando in groppa a Geronimo
"È un piacere fare affari con te" ironizzò Scott imboccando il sentiero che portava all'accampamento.
Si voltò un attimo e vide Dawn allontanarsi a tutta velocità in sella al cavallo alato.
Una Ninfa Guerriera, quindi questa era la vera natura di Raggio di Luna. Ora si spiegava il suo potere di "leggere l'aura".
Un ghigno sornione si dipinse sul volto del rosso.

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Capitolo 2
*** Where are you? ***


Saluuuuti a tutti ragazzi e ragazze! Aaaaalloraa, prima di deliziarvi con il penultimo capitolo di questa piccola ficci fatemi ringraziare Marty_Angel e knouge99 per aver recensito la storia! Sono felice di sapere che abbia rispettato il carattere dei personaggi ^^! Domandina: avete letto il capitolo precedente ascoltando la canzone? Se si, siete dei bimbi bravi :D Quella di oggi si chiama Here Without You- Three Doors Down! Mi raccomando è importante metterla per leggere! Fidatevi di me, non ve ne pentirete ;D Ciancio alle bande(?) si dia inizio! BUONA LETTURA! <3 Scusate se è venuto un pò lunghino ;)

A qualche settimana dalla scoperta del segreto di Dawn...
Scott volava nel cielo pieno di stelle. Quella era stata la più brutta serata della sua vita; era stato eliminato dalla competizione e ora si trovava in caduta libera verso la spiaggia dei perdenti.
Non solo era stato escluso dal gioco ma, una volta arrivato alla spiaggia dei perdenti, avrebbe dovuto affrontare anche tutti gli altri giocatori che erano stati eliminati a causa sua.
L'unica nota positiva, forse, era rivedere la Ninfa Guerriera... Dawn. Non sapeva perchè ma era leggermente attratto dal suo fascino misterioso. Scrollò la testa per scacciare il pensiero della ragazza. No, non poteva essersi innamorato di una Hippie svampita mezzelfo.
L'isola dei perdenti si faceva sempre più vicina. Di prima acchito sembrasse che si andasse a schiantare malamente contro il molo ma, invece, fu accolto gentilmente dalle tiepide acque del lago. Sott'acqua cercò di tenere gli occhi aperti; sapeva che il suo peggior nemico poteva aggirarsi da quelle parti. Quando riemerse il suangue gli si gelò nelle vene.
Un pinna grigia che si avvicinava minacciosamente a lui. Era paralizzato dal terrore. Non riusciva a muovere un solo muscolo. Zanna continuava ad approssimarsi lestamente al rosso.
'Benissimo, sono morto" pensò sconsolato.
Non ebbe neanche il tempo di finire il pensiero che il grande squalo gli fu davanti con la bocca completamente spalancata, pronto a papparsi il ragazzo in un sol boccone. La Iena chisue gli occhi, aspettando pazientemente il colpo del grande pesce. Passarono i secondi ma il colpo non arrivava.
Poi sentì il vuoto sotto di lui, come se qualcosa lo avesse preso e lo stesse trascinando verso l'alto. Dischiuse lentamente le palpebre e guardò in alto. Una esile figura femminile, in groppa ad un unicorno alato, dai lunghi capelli neri, occhi di un giallo scintillante, pelle leggermente abbronzata, orecchie a punta, protetta da una solida armatura argentata. Eccola, Dawn versione Ninfa. Lo teneva saldamente per la canottiera completamente fradicia. La sua espressione era seria, impassibile.
"Mettimi subito giù, stupida elfa che non sei altro!" ringhiò Scott, irriconoscente come suo solito
"Ah, è così che mi ringrazi? Potevo benissimo lasciarti mangiare dallo squalo, sai?" riferì fredda 
"E allora perchè non l'hai fatto?" domandò stizzito il rosso
"Ma stai scherzando? Se ti avesse mangiato avrebbe passato dei dolori atroci, quella povera creatura!" disse storcendo la bocca
"Cosa vorresti insinuare con questo, elfa?" chiese LEGGERMENTE scocciato
"Stai zitto per una buona volta" ordinò la mora. Scott tacque, sapendo che tanto era inutile continuare la conversazione con la ragazza. Passarono così il resto del viaggio, senza guardarsi ne parlarsi
"Ok, siamo arrivati" annunciò posando il ragazzo a terra, sopra una piccola collina appena fuori il centro benessere. Dawn fece per andarsene, ma la voce del rosso la fermò sul posto
"Dove vai, adesso?" fece incrociando le mani al petto
"Uffa... devo andare ad aiutare le truppe. Ci vediamo domattina, forse" tagliò corto, guardandolo da capo a piedi
"Ehi, aspetta un attimo. Adesso scendi dal quel coso e mi racconti tutto oppure puoi dire addio al nostro piccolo segreto, mia cara Ninfa Guerriera" mise le cose in chiaro il sedicenne.
La corvina sbuffò, scese da cavallo e si posizionò davanti al ragazzo
"Allora, per farla breve; tra noi Ninfe e i demoni del Monte Atrapium sta infuriando una battaglie e tutte noi siamo state chiamate alle armi. Questo è il succo" finì rimontando in groppa a Geronimo
"Beh, allora, mi raccomando, non farti ammazzare" disse girando i tacchi e andandosene, non consapevole del fatto di aver fatto comparire un piccolo sorriso sul volto di Dawn. La mora spiccò il volo e sperì all'orizzonte.
Scott camminava tranquillamente lungo il sentiero, con le mani nelle tasche dei jeans. Dawn in guerra. Non una guerra umana, d'altronde, ma tra demoni e Ninfe. Roba da non credere. Non era del tutto convinto che la ragazza ne sarebbe uscita viva; in fondo, una Figlia dei Fiori come lei, non dovrebbe nemmeno sapere come si impugna una spada. Ma la vita era la sua. Se aveva deciso di morire in una stupida guerra peggio per lei.
Arrivò poco dopo al centro benessere dove trovò tutti gli ex concorrenti del reality. Ma, stranamente, nessuno notò il suo arrivo. Si aspettava che tutti, o perlomeno quelli che aveva fatto eliminare, gli saltassero addosso cercando in qualche modo di strappargli gli occhi. Ma questo non accadde.
Erano tutti indaffarati a cercare qualcosa, o meglio... qualcuno. Chi gridava Dawn da una parte, chi urlava il suo nome dall'altra. Cercò di sgattaiolare verso l'entrata dell'albergo ma, sfortunatamente, Brick lo vide e lo raggiunse
"Scott! Hei, Scott, aspetta un attimo!" lo chiamò avvicinandosi a lui
"Che vuoi?" domandò seccato
"Ci servirebbe una mano. Stiamo cercando Dawn. Sono ore che non si fa più vedere e..." 
"Non contate su di me. Non me ne importa un fico secco dove se n'è andata quella lì! Il caso è chiuso" lo interruppe il rosso, troncando la conversazione con il cadetto.
Entrò nella hall e si avvicinò alla reception. Prese con noncuranza la chiave della sua stanza e si diresse al terzo piano.
Una volta dentro la sua camera si buttò a peso morto sul soffice lettto matrimoniale. Chiuse gli occhi e si addormentò quasi subito.
Vedeva una ragazza non troppo alta, dai lunghi capelli corvini. Indossava un'armatura argentea. In mano stringeva una spada dello stesso colore della corazza. Era con le spalle contro un muro di roccia. Accerchiata. Intorno a lei stavano una trentina di figure alte, completamente nere, con delle teste enormi e gli occhi ridotti a due fessure rosse scintillanti. I demoni continuavano ad avvicinarsi pericolosamente alla giovane
"Ottu mikdaje gi fader! (All'attacco!)" gridò uno di loro. A quell'ordine le sagome si avventarono senza pietà sulla povera Ninfa. Dawn, dal canto suo, infilzava senza sosta tutti i suoi nemici. Li uccise tutti. La sua furia assassina non si placò finchè anche l'ultimo dei suoi assalitori non fosse stramazzato a terra, privo di vita. Quando tutto fu finito, la spada le cadde di mano. Si accasciò a terra; una ferita profonda le era stata inferta sulla gamba. Non riusciva a muoversi. Un altra figura alta le si avvicinò, minaccioso. Sfoderò i suoi artigli sotto lo sguardo atterrito dell giovane. Glielo avvicinò al collo e... ZACK! Un taglio netto, secco. I suoi brillanti occhi gialli, prima di spegnersi del tutto, si posarono per un attimo su Scott, che guardava la scena da lontano, scorcentato "DAAAAAAAAAWN!" gridò.
La Iena si svegliò urlando, madido di sudore. Si guardò attorno; era ancora nella sua stanza d'albergo. Si passò una mano sulla fronte. Quel sogno... che fosse davvero successo tutto quello che aveva visto? No, non ci voleva credere. Non voleva credere che Dawn era morta.
Ma, in fondo, a lui che importava se lei se n'era andata? Aveva scelto lei di combattere. No, era stata costretta.
Un rumore di nocche che battevano sulla porta lo distolsero dai suoi pensieri. Guardò la sveglia; segnava le sette e mezza
'Chi è che rompe le palle a quest'ora?' pensò irritato mentre apriva la porta. Davanti a lui stava Anne Maria con aria poco tranquilla
"Si può sapere che cavolo hai da urlare in questo modo alle sette di mattina?!" domandò mettendo le mani sui fianchi
"Mi scusi! Non si può nemmeno avere un incubo in santa pace qui!" esclamò guardandola in cagnesco
"Ehi, cocco non usare quel tono con me, hai capito bene? Comunque, lo so che non ti intressa ma te lo dico lo stesso; non abbiamo ancora trovato Dawn. Saremmo onorati se ti degnassi di..." non riuscì a finire la frase che fu interrotta dal rosso
"L'ho già detto a Brick, ieri sera. Non mi importa nulla dove sia andata a finire quella scema! Potrebbe anche essere in Cina, non me ne frega!" mentì spudoratamente. Le chiuse la porta in faccia e si ributtò sul letto.
Quelle immagini continuavano a tormentargli la mente. Il suo subconscio stava per esplodere definitivamente. Si prese la testa tra le mani
"Ti avevo detto che non dovevi farti ammazzare" sussurrò. 
Non sapeva se quel sogno era solo un proiezione della sua mente bacata oppure la realtà. Avrebbe tanto voluto che fosse la prima opzione. 

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Capitolo 3
*** Together ***


Yo boys and girls! Eccoci, purtroppo, all'ultimo capitolo di questa piccola fanfiction. Prima di iniziare fatemi ringraziare Marty_Angel per la recensione e knouge99 che, oltre alla recensione, ha messo la storia tra quelle seguite, ricordate e preferite. Un grazie speciale anche a Gaia_raggiodiluna_Piton che ha messo la storia tra quelle seguite e FaDiesis che l'ha messa tra quelle ricordate! Non posso dimenticarmi di AsiaNoah4Ever Grazie per essermi stata vicina in questa piccola storiella, per mè è stato molto importante! Quasi dimenticavo: la canzone di oggi si chiama Because of You- Louis Tomlinson (Cover). Vabbè vi lascio al capitolo, BUONA LETTURA! <3
N.B.: In questo capitolo Scott potrà sembrare un pò OOC, ma solo a causa della lontananza da Dawn, quindi rompete poco le palle (con tanto love <3).

TRE SETTIMANE DOPO...
Quella sera, l'Isola di Wawankwa, era illuminata a festa. Da essa provenivano risate spensierate.
La festa per la vittoria di Cameron stava filando liscia come l'olio. Tutte le coppie si erano buttate in pista, ballando fino allo svenimento. 
C'era solo un ragazzo che non ballava. Era vestito in smoking, come tutti gli altri sedicenni maschi dell'isola. Le ragazze, invece, portavano dei vestiti bellissimi vestiti lunghi.
Il giovane stava seduto ad un tavolino, in disparte, completamente isolato dal resto del gruppo. Fissava con sguardo perso lo strapiombo sul mare.
Ormai erano passate parecchie tre settimane dall'ultima volta che aveva visto la Ninfa. Quel sogno tornava, ogni notte, a tormentarlo. Ormai si era convinto che Dawn fosse morta definitivamente.
Ogni volta che si ritrovava a pensare alla bionda le farfalle iniziavano a svolacchiare impertinenti nel suo stomaco e sentiva il cuore stretto in una morsa mortale che lo straziava poco a poco.
A un certo punto una piccola figura vestita di tutto punto gli si avvicinò
"Qualcosa non va, Scott?" domandò gentilmente Cam
"Pff... lasciami in pace" tagliò corto il rosso, sospirando
"Stai tranquillo, la troveranno prima o poi" cercò di rassicurarlo il quattrocchi
"La volete finire con questa storia?! A me non manca per niente Dawn! Anzi, senza di lei sto molto meglio!" sbottò scattando in piedi e allontanandosi a passo svelto dal resto degli ex concorrenti che, avendo sentito l'urlo della Iena, si erano girati incuriositi
"Non prendertela, Cam. Non ne vale la pena" disse Zoey appoggiandogli una mano sulla spalla
"Non vuole darlo a vedere, ma lui è il primo che sente la mancanza di Dawn. Speriamo che la trovino presto; non so se reggerà a tanto stress" intervenne Mike
"Non credo che la rivredremo presto, se McLean non si dà una mossa e non si mobilita per andarla a cercare" asserì Jo.
Scott camminava spedito per il sentiero attraverso il bosco. Le mani andavano nervosamente su e giù per i capelli color carota. Basta, basta, basta. Non poteva pù sopportare la distanza che lo divideva dal Raggio di Luna.
I suoi passi si facevano ogni volta più pesanti, sempre più strascicati. A un certo punto, al centro del sentiero, apparve una figura non troppo alta, con lunghi capelli biondi. Era avvolta da una fioca luce lattiginosa.
Il cuore di Scott perse un battito. Che fosse davvero lei? Che fosse tornata... sana e salva? 
"Dawn!" la chiamò alzando una mano in segno di saluto.
La ragazza si voltò piano e sul suo volto si dipinse un sorriso raggiante. Il rosso non perse tempo; le corse incontro con le braccia aperte. Quando, però, la sfiorò di poco lei sparì e Scott si rese conto che quella era solo una proiezione della sua mente affranta. Un miraggio.
Si ritrovò a stringere a sè la fresca aria notturna, invece della ragazza. Angosciato, riprese a camminare velocemente per il sentiero. L'allucinazione di Dawn gli riapparve per ben due volte.
Si avvicinava a lei per abbracciarla ma, appena la toccava anche solo di mezzo millimetro lei scompariva nel nulla, lasciandolo con un'amara sensazione che gli opprimeva l'anima.
Finalmente arrivò sul ciglio dello strapiombo. Si ricordò di colpo della prima volta che aveva visto Dawn versione Ninfa. Da quella sera... il suo cuore le appartenne definitivamente.
Una figura apparve all’orizzonte, catturando la sua attenzione.
Si stagliava leggiadro nel cielo stellatto, volando a velocità impressionante verso di lui. Vista la lontananza non riusciva a distinguere bene le forme.
Sicuramente non era umano perché riusciva a scorgere due lunghe e piumate appendici bianche simili ad… ali.
Possibile? Possibile che fosse il cavallo alato di Dawn? Il corpo del rosso fu percorso da fremiti di gioia.
Più la sagoma si avvicinava, più prendeva la forma di un cavallo alato. La sua bocca si contorse fino a che sul suo volto si dipinse un sorriso genuino. Mai nella sua vita aveva mani sorriso VERAMENTE, prima di quel momento. 
I suoi occhi, dopo tanti giorni, si illuminarono; in groppa all'unicorno stava Dawn, stranamente non nella sua forma da Ninfa. I lunghi capelli biondi si muovevano leggeri nella fresca brezza dell'Isola di Wawanakwa
"Dawn!" esclamò agitando in aria le mani per farsi vedere dalla ragazza
"Scott!" rispose alzando un braccio, sorridendo dolcemente.
Finalmente, dopo un tempo che gli era sembrato un'eternitò, il cavallo appoggiò i suoi zoccoli a terra e la bionda scese dalla sua schiena, avvicinandosi al rosso.
Lui indietreggiò; aveva paura che se l'avesse solo sfiorata sarebbe sparita nel nulla
"Scott, che ti prende?" chiese preoccupata, guardandolo con i suoi bellissimi occhi azzurro grigi
"Tu... tu sei la vera Dawn? Cioè... non sei un miraggio?" balbettò con le labbra tremanti
"Ma cosa vai farneticando? Vieni qui. Mi sei mancato, scemo" disse cingendogli la vita con le esili braccia.
Sulle prime avrebbe voluto allontanarla malamente come faceva di solito ma qualcosa, dentro di lui, lo constrinse a ricambiare l'abbraccio. E così fu.
"Com'è andata la guerra contro quei... cosi?" domandò accennando al cielo terso con un movimento del capo
"Abbiamo vinto. Non verranno più a cercarti.........." la sedicenne si tappò la bocca con le mani e si staccò dal rosso, con il viso vistosamente imporporato
"Che intendevi con quel 'non verranno più...'" non potò finire la frase perchè Dawn gli avvicinò l'indice alle labbra, chiedendogli di tacere
"Dawn, che succede?" domandò notando la sua espressione preoccupata
"Mi ha seguito...  è qui... sento la sua aura sudicia..." biascicò afferrandolo per le braccia
"Ma chi?! Dove?!" esplose Scott, non riuscendo più a sopportare quell'inquietante e pesante silenzio che era calato tra loro due.
All'improvviso un fulmine nero spuntò da un cespuglio alle spalle dei ragazzi. La Iena riuscì a sentire solo un disperato "Attento, Scott!!" e si ritrovò a terra, con il sedere dolorante. 
Alzò lo sguardo e vide una cosa che i suoi occhi non avrebbero mai dovuto vedere; la figura nera era in piedi di fronte a Dawn, con un ghigno malefico stampato in faccia. Il suo braccio, a forma di lacia, era conficcato nel basso ventre della ragazza e dalla ferita grondavano litri sangue.
Non ci poteva credere; la bionda si era fatta infilzare al posto suo. Rischiava di morire... per salvare la vita al ragazzo.
La sagoma nera se la scrollò violentemente di dosso e puntò la sua picca contro Scott.
Il giovane, accecato dalla collera, gli si avventò contro, riempiendolo di cazzotti in pieno viso. Il demone, con una mano, lo prese per il collo e lo sollevò da terra
"Gi burf dareunt (Sei finito)" sibilò viscido come un'anguilla.
Stava per infliggergli il colpo mortale quando fu trapassato senza pietà da un'affilata spada argentata.
Il demonio emise un gridolino stridulo prima di accasciarsi, privo di vita, al suolo. Scott cadde per terra, massaggiandosi delicatamente la gola.
Davanti a lui stava Dawn, versione Ninfa. La spada tremolava nelle sue mani. A stento riusciva a stare in piedi. Si inginocchiò sull'erba, ritornando nella sua forma umana. Il sangue non accennava a fermarsi.
Scott le si avvicinò, facendola appoggiare contro il suo petto
"Perchè? Adesso mi dici perchè cazzo l'hai fatto!" ordinò con le lacrime agli occhi
"Eheheh, non c'è un perchè. L'ho fatto e basta" bisbigliò mentre un rigolo di sangue le scivolò da un angolo della bocca
"Dawn, ti prego restisti. Non te ne puoi andare... io... io..." le lacrime iniziarono a rigargli silenziamente le guancie. Bruciavano. Ammazza la pupazza se bruciavano. Erano anni che non piangeva così
"Non piangere, Scott. Non ti si addice. Comunque... c'è un modo per salvarmi" tossì accarezzandogli delicatamente una guancia
"Come? Dimmelo, ti prego... ti voglio salvare... ti devo salvare..." farfugliò tra i singhiozzi
"Questo devi scoprirlo da solo. Sono sicura che non mi deluderai... Araba Fenice" e detto questo si abbandonò, spirando tra le braccia del rosso
"No, ti prego Dawn. Non mi fare questo... ti prego..." troppo tardi. Questa volta Dawn se n'era andata davvero e lui non aveva potuto fare niente per impedirlo.
 La ragazza aveva detto che c'era un metodo per salvarla e poi l'aveva chiamato in un modo strano; Araba Fenice. Chissà cosa voleva intendere con quel nome. Strette ancora di più a se il cadavere della bionda.
La sua anima era straziata. Ormai aveva perso anche la persona a cui teneva di più. Anche più di se stesso.
Poi, dal nulla, il colpo di genio. Ma si; se l'aveva chiamato così il motivo c'era e doveva essere più che lampante.
Spostò il viso sulla ferita della ragazza, che ancora buttava sangue. Ci versò sopra diverse lacrime che al contatto con al carne viva, evaporarono all'istante, come delle gocce d'acquq su una superficie incandescente.
Pochi secondi dopo il corpo della giovane si illuminò, mentre la ferita incominciò a rimarginarsi a poco a poco. 
Passarono i minuti e la piaga diventò sempre più piccola finchè non scomparve nel nulla più assoluto. Non lasciò nemmeno una piccola cicatrice.
A un certo punto, con grande sorpresa di Scott, Dawn aprì piano piano gli occhi. Quando riuscì a mettere bene a fuoco vide la Iena che le sorrideva dolcemente
"Dawn... sei... sei viva!" trillò al settimo cielo
"Grazie mille Scott" sorrise mestamente la sedicenne
"Adesso pretenderei delle spiegazioni" fece calmo il ragazzo
"Si, hai ragione, avrei dovuto dirti tutto fin dall'inizio. Allora la storia è questa; tra noi e i demoni del Monte Atrapium è scoppiata questa guerra perchè loro cercavano il Ragazzo Prescelto, ovvero quello che aveva con sè l'Aura dell'Araba Fenice, ovvero tu. E vorrebbero usare il tuo potere per conquistare il mondo. Noi, per niente d'accordo, gli abbiamo dichiarato guerra e ora... beh, eccoci qua!" finì alzando le braccia al cielo
"Mi stai dicendo che io possiedo l'Aura dell'Araba Fenice e avete combattuto questa guerra solo per proteggermi?" domandò incredulo
"Esattamente. Però ho notato un cambiamento in te; quando siamo arrivati sull'Isola, all'inizio del reality, avevi un'aura davvero puzzolente, nera, sporca. Ora, invece, profuma di fiori di campo ed ha il colore del sole. Che ti è capitato?" chiese fissandolo
"Non lo so... forse è perchè mi sono innamorato" ammise schiettamente
"Uuuuh, e chi è la fortunata?" lo interrogò facendogli l'occhiolino
"Tu..." rispose semplicemente, accostando le sue labbra a quelle livide della bionda. Il tempo sembrò fermarsi, gli ocggetti persero la forma. C'erano solo loro due. Dawn e Scott. Scott e Dawn
"Non l'avrei mai immaginato che fossi io la prescelta" scherzò appoggiando la testa contro la sua spalla
"Non dovresti essere sorpresa. È a causa tua se sono cambiato. Grazie, Dawn" disse abbassando leggermente le sguardo
"Ti prego, adesso non mi diventare smielato!" ironizzò la giovane.
Scott le prese il viso tra le mani e la baciò di nuovo. Questa volta ci mise più passione e loro lingue iniziarono un focoso duello che si protrasse per alcuni minuti. Si staccarono solo quando non ebbero più fiato 
"Ti amo" le sussurrò Scott all'orecchio
"Anche io" rispose Dawn, intrecciando la mano destra con quella del suo nuovo fidanzato.

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