Hair and Books.

di KIAsia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capelli intrattabili: ricci e ingellati alla zucca. ***
Capitolo 2: *** 'Coincidenza' non voluta. ***
Capitolo 3: *** Falene nello stomaco. ***
Capitolo 4: *** “Burt”; “Kliart”; “Klurt”; “Blart”; “Kuraine”.. KLAINE! ***
Capitolo 5: *** Argh. Che rabbia! ***
Capitolo 6: *** “NO, no, no no!.. ***
Capitolo 7: *** Mai più. ***
Capitolo 8: *** Jordan Harris ***



Capitolo 1
*** Capelli intrattabili: ricci e ingellati alla zucca. ***


Presi la camicia, i pantaloni bianchi aderenti e mi precipitai fuori dal camerino. Ero nuovamente in ritardo, il capo mi avrebbe fatto la stessa sfuriata di sempre ma non me ne preoccupai perchè non mi avrebbe licenziato. In primo luogo la mia bravura era visibile e, in secondo luogo ma non meno importante, mi voleva troppo bene.

Il parrucchier Kurt Hummel corse alla cassa per controllare a quale postazione sarebbe stato quel giorno.

Alla n° 5 e anche al lavabo. Mi sarei divertito a vedere il cambiamento delle persone e le loro facce rilassate sotto il mio tocco delicato. Quel lavoro mi piaceva perchè ogni giorno s'incontravano visi nuovi con nuove acconciature da proporti, potevi passare da un bambino timido e preoccupato ad una vecchietta isterica pronta a cianare della vicina che nemmeno incontrerai mai... era speciale come esperienza! Lo ammetto, avrei preferito lavorare a Brodway ma non mi lamento.
Fui risvegliato dai miei pensieri da una voce familiare alquanto alterata: "Kurt, cazzo.. Muoviti! Devi andare da quel ragazzo al lavabo 3 che ha dei capelli intrattabili: ricci e ingellati alla zucca"- si interruppe per riprendere fiato mentre io mi voltavo-"Ehi, dove credi di andare?! Tanto la ramanzina non te la salti nemmeno stavolta, chico!" scacciai con la mano le parole di Santana e mi diressi al lavabo con la mia solita uscita teatrale.

Lì trovai un ragazzo basso con gli occhi color ambra a fissare il soffitto, mi soffermai a controllare i capelli: media lunghezza, ricci anche se sommersi da una quantità industriale di gel; chissà quanto ci spende, pensai.
"Ciao sono Kurt e oggi penserò io ai tuoi capelli.. Vuoi un shampoo o un balsamo particolare o di vanno bene neutri?" domandai.
Lui mi fissò per qualche minuto senza proferire parola come se si fosse incantato, avevo una voglia pazza di schiccargli le dita davanti agli occhi nocciolati però mi ricordai che era un cliente quindi alzai semplicemente un sopracciglio per incitarlo a rispondermi o almeno a risvegliarsi dal coma in cui era caduto.
Si riprese e con voce tremolante "Basta un balsamo che funzioni perchè altrimenti non lo pettini questo ammasso di capelli" disse indicandosi la testa. "Ok, che si cominci!". Presi alla mano uno shampoo neutro e controllai che la temperatura dell'acqua fosse tiepida e bagnai i capelli gellati velocemente per iniziare a massaggiargli la testa con lo shampoo. Chiuse gli occhi e si rilassò così che io potessi osservare il suo viso: aveva delle ciglia lunghe che cadevano sulle guance arrossate e le sue sopracciglia erano.. Triangolari!? Assurdo.
Dopo il mio sguardo venne catturato dalle labbra piene che si dischiusero appena lasciando intravedere i denti perfetti e bianchi. Con quell'espressione beata era adorabile e con la sua semplicità era molto bello.
Sciacquai il tutto e, dopo aver usato una buona dose di balsamo, lo feci accomodare alla postazione 5.
"Come gleli taglio? Vuole il depliant?" chiesi.
"No, grazie. Tanto sono indomabili e ho provato con tutto.. vorrei solo accorciarli un po'"-disse con aria triste-"Almeno che non abbia qualche idea..?" domandò con quello sguardo tenero e pieno di speranza. No, non ne avevo, però ormai l'avevo presa come una sfida e mi fiondai a prendere il depliant nel reparto corti cercando un taglio adatto al suo viso: semplice e non doveva comportare molte attenzioni, lo trovai.*
A quel punto girai il libriccino verso il ragazzo e gli spiegai la mia idea toccando qualche ciuffo ogni tanto. La sua faccia concentrata era buffissima: assotigliava gli occhi e piegava lievemente la testa pressando le labbra ad ogni passaggio nuovo, mi trattenni dal non riderli in faccia. Alla fine acconsentì con un "Tanto vale provare, sono nelle tue mani!".
Presi il pettine e cercai di farli meno male possibile ma i nodi erano tanti quindi gli chiesi: "Se ti faccio male dillo, che cambio modo! Ok?"
"No sie! ormai non ho più sensibilità alla testa, fa pure!" rispose divertito "Comunque.. apparte gli scherzi, sei molto bravo." aggiunse abbassando lo sguardo, Oddio quanto è tenero!
"Oh scusa, non mi sono presentato prima, siamo Blaine e i capelli che ormai hanno la propria vita ribelle." scherzò.
Risi e risposi a quel discorso infantile con uno altrettanto strano "Tra un'oretta sarai da solo perchè i capelli saranno domati dalle mie mani armate di forbici e spazzola"
"Mi mancheranno?.. Aspetta, fammi pensare: No, non mi mancheranno AFFATTO!" concluse gonfiando il petto.
Mentre svolgevo il mio lavoro lui continuò a scherzare, a parlare di tutto: dal cibo preferito alla musica, da New York alla sua nonna. Era un pozzo senza fine.
Appena finito mi congratulai con me stesso per l'ottimo lavoro fatto. Sì, ci stava proprio bene!
Ciò venne confermato dal "Wow, cazzo!"-di Blaine-"non so come ringraziarti, sono favolosi! Adesso sono solo.. mi sento diverso, vuoto.." disse mettendo un finto broncio da cane bastonato.
Mi fece impazzire la sua tenerosità al punto che gli risposi senza pensare "Bhe, se vuoi compagnia torna pure da me"..
.. Merda, non l'ho detto davvero, uccidetemi! Diventai sicuramente rosso-gambero e Blaine sorridendo mi rispose "volenteri. Alla prossima, Kurt..-si porse a leggere la targhetta attaccata al mio petto-..Hummel, spero di rincontrarti." e detto ciò uscì.
La giornata continuò come se niente fosse ma la mia mente era altrove, a osservare quegli occhi e quella faccia adorabilmente tenera.
Passò una settimana e poi un'altra, ormai mi ero ripreso ed ero andato avant.. Ma chi voglio prendere in giro! Non ero andato avanti: tutte le volte che aprivano quella maledetta porta mi ritrovavo a sperare di sentire quella voce.
Era entrato nel cervello e nei miei sogni, Blaine Anderson. 

Sono completamente impazzita e vorrei tanto che questa FF piacesse.. perchè ormai ho deciso di pubblicarla e quindi! Oddio ma cosa ho fatto! Comunque vorrei chiedervi, in ginocchio implorante, se potreste recensire dicendomi semplicemente la verità ad esempio di smettere di scrivere questa stronzate e tornare a fare la semplice lettrice anonima.. così la finisco subito. Alla prossima, Asia.

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Capitolo 2
*** 'Coincidenza' non voluta. ***


  

Ciao, sono viva e dopo aver cambiato almeno 3 volte la trama della FF ho pubblicato il continuo, anche se ho, ovviamente, dei dubbi..

Ecco qua il capitolo:

 

“Kurt alzati. Che questa volta San ti ammazza!” mi urlò Quinn mentre metteva le scarpe a Beth per andare a scuola.
“Che palle.. lasciami dormire e non urlare che sento lo stesso!” bofonchiai alzandomi dal letto.
“Mamy ma zio Kurt sa dire solo questo la mattina?!” domandò divertita la bambina.
“Beh, non tanto meno dal resto della giornata e adesso andiamo!” si sentì Puck dal corridoio
“Ricordatemi perché ho accettato di vivere nell'appartamento accanto al vostro e perché avete le chiavi del MIO di appartamento!” Gridai esasperato ai tre, quella famiglia era diabolica e letale, la mattina specialmente.
“Ok, ok. Ce ne andiamo” disse Quinn chiudendo la porta alla sue spalle.
Mi vestii per andare a lavoro dove Santana mi avrebbe sgridato: era diventata routine.
Alla pausa mi precipitai al bar difronte a bere un caffè, ne avevo proprio bisogno. Mi concentrai sul suo sapore caldo e amaro da bravo caffè-dipendente.
Tonai al salone preparandomi psicologicamente alla giornata soprannominata 'Penne-bianche' perché come da copione ci furono tutte vecchiette che erano venute per rifarsi il colore e parlare tra loro, secondo me si mettono d'accordo.
Appena terminata l'ennesima tinta ero pronto per il secondo caffè della giornata. Ovviamente non mi aspettavo di veder entrare la mia fissazione, Blaine Anderson con i suoi capelli senza gel si diresse ad un tavolo seguito da un ragazzo alto, castano, con occhi verdi e un sorriso abbastanza inquietante.
E adesso che faccio?” Vado lì e lo saluto?! Ma che c'era in quel caffè, non posso non ci conosciamo nemmeno!
Proprio mentre la mia testa scoppiava dal troppo ragionare mi accorsi che Blaine mi stava osservando perplesso ed io lo stavo fissando, distolsi lo sguardo immediatamente.
Poco dopo rialzando gli occhi che fissavano intensamente i miei piedi come fossero qualcosa di sacro mi trovai un bellissimo, stupendo, sorridente Blaine a pochi passi da me.
“Ciao Kurt, visto che sei qui colgo l'occasione per ringraziarti ancora per il tuo ottimo lavoro con questi capelli! E' da una settimana che non uso il gel, è un record. Non sai quanti soldi risparmierò!” esclamò contento.
“Gr-grazie.” Ero rosso come un peperone probabilmente e mi sentii immensamente stupido. E' solo un complimento sul tuo lavoro, Kurt riprenditi per favore!
Poi la mia mente formulò una domanda: “Non ti ho mai visto da queste parti, strano..”
“Ehm, sì è perché, ehm.. Un mio amico mi ha chiesto se volevo prendere un caffè con lui ed ho accettato.” rispose in difficoltà, non mi ero nemmeno accorto di aver dato voce ai miei pensieri.
“Hobbit ti muovi a prendere quei dannati caffè che io avrei anche da fare!?” si sentì urlare dal tavolo da dove Blaine era arrivato. Blaine in risposta rise ed io mi incantai ad osservarlo come un ragazzino alla sua prima cotta, scemo-scemo-scemo, svegliati!
“Arrivo rompipalle, ti-ti vuoi unire a noi?” domandò.
“Sì, cavolo sì!” .. Accidenti alla mia stupida mente che non pensa prima di rispondere e a me che non so ancora tenerla a bada.
Però Blaine non sembrò notare la mia risposta eccessiva e mi condusse al tavolo. “Ciao, sono Sebastian Smythe e tu saresti?” si presentò Seb.
“Kurt Hummel” risposi stringendogli la mano.
“Bene, accomodati ma sappi che lui è occupato con me e sono alquanto geloso!” Seb era il... Ogni mio sogno andò in frantumi e, capendo di essere il terzo incomodo, pensai di alzarmi. Subito Blaine chiarì, rosso in viso, “Ma cosa dici Seb?! io NON sto con nessuno. La vuoi smettere con questa buffonata!”
Yeah. La polvere ai miei piedi si ricompose più forte di prima e si risistemò al suo posto perché, oltre ad essere gay, non aveva un fidanzato!
“Era solo per dire, calmati Hobbit! Allora Kurt, com'è che vi conoscete?” domandò Seb.
“Sono il parrucchiere che gli ha tagl-” mi interruppe ed abbracciandomi mi disse “Oddio, ma sei un fottuto genio! Ti ammiro almeno quanto la metà di quanto ammiri me stesso. Adesso Hobbit sembra più alto, prima assomigliava ad un bambino poco cresciuto, sicuramente non ad un adulto mentre adesso si avvicina all'adolescenza. E' un gran passo avanti!”
“Sebastian la vuoi piantare!” esclamò Blaine convinto.
“Ma dove la pianto, hobbit?”* chiese sarcasticamente Sebastian con il solito sorrisetto inquietante di prima.
“Ah-ah molto divertente, e non mi chiamo Hobbit!” mormorò Blaine afflitto e deluso.
“Ma non dire sciocchezze, nessun altro nome potrai mai avere! Mio piccolo hobbit.” concluse Seb
Erano estremamente divertenti mentre si punzecchiavano, o meglio mentre Seb offendeva l'altro facendogli mettere il broncio da cucciolo ferito o facendolo fumare di rabba. Persi completamente la cognizione del tempo e, soltanto con un messaggio di Santana in cui mi chiedeva dove cavolo mi ero cacciato, interruppi il buffo quadretto dicendo “Scusatemi ma devo proprio scappare, spero di rivedervi! Ciao Blaine, ciao Seb” poi mi chiusi la porta alle spalle con un sorriso ebete stampato sul volto, entusiasta di quell'inaspettato incontro. 

 “Oddio è stata una pessima idea. Come mi hai convinto?” Perché dovevo avere come migliore amico Sebastian Smythe ancora non lo capivo, era stato il caso oppure il Karma si vendicava sulla mia vita passata.
“Melodrammatico, a me sembra andata benone invece e devo ammettere che finalmente sembri saper scegliere decentemente, dopo Jeremia non ci speravo più.. ha proprio un bel fondo-schiena, già!” mi rispose sfacciato come al solito.
“E adesso come faccio? E poi quella domanda!? Ha capito subito che qualcosa non andava, oddio magari mi crede uno stalker.. che a pensarci bene sono, però..” andai nel panico, come mi ero ridotto a quello stato? E' vero se mi prendevo una cotta o mi ubriacavo superavo me stesso però non ero mai arrivato a pedinare qualcuno, accidenti a Kurt Hummel.
“Non ti preoccupare, è stata solo una 'coincidenza' voluta da noi, però lui non lo sa, quindi siamo apposto. La prossima volta ci vado io a farmi un taglio e magari dopo anche il parrucchiere, forse meglio prima così non rovino la messa in piega.” ragionò Seb leccandosi le labbra con uno sguardo affamato.
“Ehi scusami un attimino, ma non eravamo in missione per conto MIO e non tuo?” domandai seccato, ci mancava solo lui che ci provava spudoratamente “e poi grazie tante per avermi offeso senza prendere fiato, bell'amico mi sono scelto!” finii mettendo il broncio.
“Non l'ho fatto!” mi rispose offeso dalla mia accusa, stava scherzando vero?
“Che fai sfotti? Dire che i miei capelli erano sprecati su di me, o ridere senza ritegno perché prima sembravo una casetta-fungo delle bambole dei puffi continuando con la spiegazione che anche i puffi erano più alti di me.. non è deridere, no?” sputai tutto con un fiato andando a fuoco dalla rabbia.
“Esagerato ti stavo aiutando, non capisci che così facendo ho sciolto il ghiaccio facendolo ridere, e poi sono tutte cose vere!”
“Ahh che rabbia!! Almeno il chiamarmi 'Hobbit' potevi risparmiartela, cavolo!” sbuffai.
“Ma te ti chiami veramente così! Ci si vede, piacere di esserti stato utile.” concluse atteggiandosi da superiore uscendo dal bar.
Dio quanto odio quel francesino del mio migliore amico.






 
Eccomi, Anche se non interessa a nessuno:
*Vivo di questa battuta e non potevo non metterla! :D
Volevo chiedervi .. potete recensire dicendomi semplicemente la verità anche brutta? Lo apprezzerei Tanto, Tanto.
Un grande abbraccio alle stupende 5 persone che hanno aggiunto questa FF nelle seguite, vi stimo per aver fatto una cosa del genere, spero di non deludervi (si illude -.-)
Un grazie a Roxanne Blood che mi aiuta molto in questa pazzia.. Ti voglio bene, Gè [Ahah, ti ho smascherato, cara Gemma]. *perfida*
Alla prossima, Asia. 

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Capitolo 3
*** Falene nello stomaco. ***


 

Questo capitolo è uno sclero totale e infondato.. Non ne sono sicura, come sempre e mi piacerebbe ricevere vostre notizie se vi è piaciuto o no!
Vi lascio a questa 'cosa' chiamata capitolo:


Era abitudine guardare la porta ogni volta che si apriva sperando di scorgere i suoi occhi color nocciola e ogni volta ritornare al mio lavoro con sguardo rassegnato. Mi rigirai all'improvviso: è vero, quello non era Blaine-Fissazione-Anderson però era comunque collegato a lui. Infatti davanti alla porta c'era Sebastian-Amicodifissazione.Anderson-Smythe che si guardava intorno come un ispettore di polizia.
Vidi Santana avvicinarsi “Buongiorno, ha prenotato un taglio signor ..?” chiese gentilmente la mia capo.
“NO! Che nessuno qui dentro tocchi i miei capelli perfetti, ma li vedi?!” rispose indicando la sua acconciatura perfetta.
“Ma-ma sta scherzando?! Per quale motivo è entrato QUI allora?!” gli ridomandò Santana.
“Devo parlare con Kurt Hummel.” disse Seb con sguardo fiero.
“Ok, ma Kurt sta lavorando e-”
“E niente, devo parlare con lui e non ho molto tempo da perdere, quindi dimmi dov'è!” la interruppe Seb
“Senti un po'! Non puoi venire e fare come a casa tua, noi bisogna lavorare, quindi sparisci” rispose San con lo stesso tono.
Oddio, sta per cominciare una guerra all'ultimo sangue tra quei due, è la fine!  Pensai, per salvare la situazione finii il prima possibile il taglio, menomale era quasi fatto, e mi precipitai da loro che ancora si urlavano contro i peggio insulti.
“Vai a casa snob e porta i tuoi capelli fuori di qui!” 
“Satana, ops volevo dire Santana, io sto qui quanto voglio.”
“E invece no, faccia da mangusta, perché questo e' IL MIO SALONE e chi non vuole avere un servizio se ne sta fuori!?”
“Non avevo capito che facevate dei 'servizi' posso usufruirne allora, Hummel per un'ora?” sghignazzò Seb
“FUORI?!” Gridò San con il fumo alle orecchie.
“Ciao Seb. Vai San ci penso io!” parlai titubante
“Bene, hai finito il turno, ci si vede tra 10 minuti.” concluse Santana girandosi.
“Oh, finalmente si è tolta di culo!”
“Sebastian! Non puoi venire qui e pretendere che io venga con te e fare tutte quelle battutine! Sto lavorando” lo sgridai.
“Uffa! E' colpa dell'ispanica, me le tira fuori di bocca” mise un finto broncio.
“Kurt.. PORTALO FUORI DI QUI, altrimenti finisce male!?” urlò Santana dalla sua postazione
“Subito.” Presi Seb per braccio e lo strascinai fuori. Feci un sospiro di sollievo, quei due sarebbero arrivati alle mani!
“Allora ci prendiamo un caffè?” propose Sebastian indicandomi il bar.
“Sì, volentieri” dissi incamminandomi, dopotutto era un ragazzo normale, un po' troppo sicuro di se.
Dopo aver preso i caffè ci sedemmo ad un tavolino e Seb mi chiese
“Che fai domani sera? Sai ti volevo invitare al mio concerto, se così si può chiamare, io e il mio gruppo ci esibiamo, ti va?”.
Rimasi spiazzato e risposi con un'altra domanda: “Un gruppo? Che fai suoni o canti?”
“Oh, io suono anche se ho una bella voce.. Ma ci vieni o no?” insistette.
“Fammi pensare.. Certo che vengo! Non ho niente da fare in questo periodo” e spero tanto che ci sia Blaine. Ecco, questo meglio non dirlo.
“Ok, allora ci si trova al Bel Grissino alle 18:30, ok?”
“Al-al Bel Grissino?! Ci andavo sempre da giovane” dissi con lo sguardo perso nei ricordi.
“Beh, adesso sei vecchio, invece!” mormorò Seb divertito.
“Ah-ah Spiritoso- guardai l'orologio appeso al muro- adesso scappo senno San mi ammazza” dissi alzandomi
“Salutami la spicopatica!” mi urlò Seb e, ridendo, capii di doverli tenere a debita distanza quei due altrimenti si sarebbe scannati un giorno di questi.
La sera arrivò presto, troppo presto, non sapevo cosa mettermi! Era già il quinto abito che buttavo sul letto e, sbuffando rassegnato, uscii a chiedere aiuto, bussai  ai miei vicini e la piccola Beth mi aprii la porta.
“Ciao zio Kurt, cosa vuoi?” domandò scorbutica.
“Tua madre! Non so cosa mettermi” risposi altrettanto male.
“Beth, chi è?” sentii gridare da Quinn che probabilmente era in cucina. Mi pentii subito, aveva da fare e la stavo disturbando
“Lascia stare, me la cavo da solo” cercai di tirar fuori un sorrisino rassicurante ma probabilmente non ci riuscii infatti Beth mi domandò: “Hai un appuntamento, zio? Mamma corri servi allo Zio!?”
boccheggiai, come faceva quella peste ad essere così intelligente? Avevo preso sicuramente dalla madre quel carattere. Sentii dei piedi avvicinarsi e Quinn apparì alla porta con un sorrisone stampato in faccia.
“In cosa posso esserti utile, piccolo innamorato?” domandò.
“Vieni.” conclusi prendendola per il braccio e trascinandola nel mio appartamento.
“Oddio, Oddio! Non nega! Ci ho azzeccato! Cioè ragazzi scusatemi le spalle, sono troppo avanti!” rise saltellando e chiudendo la porta Beth. Quello di carattere era proprio del padre, invece.
Mi chiusi la porta alle spalle e Quinn scoppiò in una fragorosa risata
“Ahaha Kurt, ma che ci fanno tutti quei vestiti sul letto? Non dirmi che non sai cosa metterti veramente?”
abbassai lo sguardo colpevole “Ahaha ci sarà da divertirci stasera! Cavolo quanto vorrei essere una mosca.. dimmi come si chiama?” continuò Quinn.
“Blaine. Ma non so nemmeno se ci sarà, cioè un suo amico, Seb, mi ha invitato stasera e spero tanto ci sia.. A parte ciò, cosa mi metto?!?” domandai. Quinn non era d'aiuto in quello stato tra il divertito e l'incuriosito.
“Ok, fammi pensare: vuoi uno stile 'saltami addosso e fammi tuo' oppure 'scopami a sangue' o 'ci penserò io a te stanotte'?” andai a fuoco, come si faceva ad essere così espliciti quanto stupidi?!
“Certo che stare accanto a Puck ti fa un strano effetto! Comunque ne volevo uno semplice e niente di volgare, non sei d'aiuto così!” misi il broncio.
“Hai ragione. Senti io metterei questa con questi e quelle scarpe laggiù” disse indicandomi una maglia una maglietta a quadri e un paio di Jeans e delle Converse nere. Poi, lanciandomi una maglietta bianca, mi baciò sulla guancia e concluse “Felice di esserti stata utile, stellino!” uscii dall'appartamento.*(vestito Kurt Hummel: qui)
Presi le chiavi della macchina e dopo un'altra sbirciata allo specchio chiusi la porta di casa.
Con molta difficoltà misi in moto il mezzo e appena arrivato davanti al Bel Grissino presi in considerazione l'idea di andarmene ma, dopo un sospiro, entrai.

Mi aspettavo di tutto: Blaine non c'era, Blaine ad aspettarmi ad un tavolo, Blaine a pomiciare con uno/a, Blaine ubriaco fradicio ma SICURAMENTE non pensavo di trovarmi un Blaine Anderson a cantare 'Silly loves songs' con Seb e un ragazzino con i capelli mori alle chitarre e alla batteria un biondino platino. Seb mi vide e mi lanciò un occhiolino puntando gli occhi ad un tavolo occupato da altre persone tutte voltate verso di me con uno sguardo poco, pochissimo rassicurante.
Un ragazzo grassoccio mi si avviccinò “Ciao sono Trent, ti devi essere Kurt, Seb e Blaine” bofonchiò qualcosa sottovoce che non capii bene, tipo un 'soprattutto il secondo'.
“Sono io, piacere di conoscerti Trent.” dissi stringendogli la mano, mi accompagnò al tavolo e gli atri ragazzi si presentarono, c'erano Thad, Adam, Richard, Tom, Wes e David. Mi raccontarono dei Warblers, della Dalton e dei lavoretto serale dei migliori (Seb, Blaine, Jeff e Nick), sorrisi quando mi descrissero le coppie Nick/Jeff, anche detta Niff, tutt'ora in vita e della piccola Seblaine sostituita dalla Thadastian con molta velocità. Dopo fecero parlare me con un sacco di domande sul lavoro e di come aggiustare il colore di Jeff o di come far toccare a qualcuno, che non fosse Thad, i capelli sacri di Sebastian e delle Nuove direzioni e, quando mi chiesero i gossip, scoppiò il finimondo: il nostro Glee-club era peggio di 'Beatiful' sul quel punto di vista. Finii parlandoli di dove vivevo in quel momento finché non fummo interrotti dal gruppo che ci raggiunse accaldato dandosi in cinque ogni tre secondi per le ottime performance.

“Allora sei venuto. Ti avverto: stai attento a questi pazzi” rise Seb
Partirono varie proteste da tutto il gruppo e non riuscii a trattenermi dal ridere da quel siparietto tanto familiare.
“C-ciao.”
“Oh, ciao Blaine. Sei molto bravo, non sapevo facessi il cantante come lavoro” ok, non essere timido: perfetto!
“No,no. Non è il mio lavoro.. cioè ogni tanto lo facciamo ma non è proprio un'occupazione fissa” mi spiegò Blaine sorridente.. No Kurt, non guardare le labb- Tardi, ormai mi ero imbambolato.
“Ehm. Kurt.. Stai bene?”
“Che?! Cosa?! Oh, sì, sto bene. Mi ero incantato.” Blaine si accosciò sulla sedia accanto alla mia.
Sì, Kurt.. Bella figura di merda, complimenti!
“Allora che lavoro fai?” cercai di riprendere il discorso.
“L'insegnante ad una scuola materna. Mi piace stare coi bambini, sono sempre pieni di energia e pronti a stupirt-” venne interrotto da una pacca sulla spalla e dalle risa di Seb che disse
“Hobbit, lo sappiamo tutti che in realtà lo fai solo per non sentirti davvero basso. Anche se già quelli in quinta elementare sono alti!”
Blaine scosse la testa esasperato e ricominciò a parlare “Ho scoperto dopo il fallimento con la musica questa mia passione e ne sono molto contento” concluse.
“B. lo sapevi che anche Kurt cantava?” domandò colui che, se ricordavo bene, doveva essere Wes.
“No David non lo sapevo, davvero Kurt? Ti va di cantare?” rispose Blaine. Mentre pensavo 'Certo, era Wes' risposi automaticamente senza pensare alle conseguenze “Ok, va bene! Che si canta?”
Oddio ma mi sono fumato il cervello!?
Appena Blaine mi prese la mano per portarmi sul palco la mie preoccupazioni sparirono e la mente si svuotò.
“Ecco, questo è il nostro repertorio. Sono quasi tutte P!nk e Katy Perry però ecco..” mi porse le canzoni.
“Ecco facciamo questa.” indicai la canzone e lui, sorridendomi, annuì. Dicendo sottovoce ai ragazzi il titolo della canzone.
Quando la musica partì mi pentii della scelta: Adesso dovrò cantare una 'cosa' del genere. Essere stupido! Ma era l'unica che conoscevo meglio ed era un duetto perfetto.. Essere stupido.
Attaccai appena in tempo. *(Canzone. http://www.youtube.com/watch?v=Vrvtoevc27U)

The power lines went out
And I am all alone
But I don't really care at all
Not answering my phone

Blaine cominciò a cantare e il mio stomaco si riempì di farfalle, mi ero promesso che non ci sarei cascato! Cavolo è solo una canzone dopotutto.

All the Games you played
The promise you made
Couldn't finish what you started
Only darkeness still remains

 
Cavolo parti idiota! Invece di pensare alle falene!
Attaccai appena in tempo, di nuovo. E appena le nostre voci si mischiarono tutto fu chiaro e strano allo stesso tempo. E' impossibile spiegare quella situazione che ti riempie e svuota contemporaneamente non ci provai nemmeno a chiarirla, mi godei quella melodia unica per tutta la canzone.
Oh, era la perfezione.



Cose che non interessano a nessuno.
Eccomi qui a dirvi che sono pazza e questo capitolo NON doveva essere così! Inizio a scrivere un'idea e poi ne esce una altra..
Altra cosa: Non credo che i Warblers riappariranno, ma 'never say never'.. sapete com'è (fa finta di saperlo lei)
Ci sono rimasta di sasso perché questa FF è nelle seguite di 11 persone stupende che io ammiro/ringrazio tantissimo, addirittura è stata messa in 2 preferite (il cuore si riempie di gioia!).. e soprattutto è stata commentata da 4 persone stupende che, oltre a 2 mie amiche (grazie), ci sono anche 2 sconosciute,  willbeyoungforever &  KlainerAnna, che ringrazio tantissimissimo, davvero, mi ha fatto molto piacere.
Adesso mi zittisco.
Alla prossima, Asia






 

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Capitolo 4
*** “Burt”; “Kliart”; “Klurt”; “Blart”; “Kuraine”.. KLAINE! ***


  

Ciao! Ecco la parte finale della serata. Ho una paura mortale per questo capitolo (più degli altri.. impossibile!)...

Vi lascio al capitolo:

 

 

 

Blow the candles out (The candles out)
Looks like a solo tonight (Solo tonight)
But I think I'll be alright


 

La canzone finì e per un secondo i nostri occhi si mescolarono in un unico colore. Il suo azzurro cielo mi penetrò nell'anima ancora di più delle altre volte, avevo il fiato corto e il cuore che batteva a mille, non perché avevo appena finito una canzone, ma per quell'emozione che mai avevo provato: Colpo di Fulmine.

Non poteva essere altrimenti, non credevo in quelle idee.. ma quella voglia di conoscerlo aumentava e non sapevo più come contenerla. Mi ripresi dai miei pensieri quando un applauso partì dal pubblico e con un sorriso lo ricondussi al tavolo “Beh, direi che è piaciuta?”

“Già, anche a me.” Abbassò lo sguardo di colpo visibilmente arrossito, quanto mi piaceva con quell'espressione pensierosa e arrabbiata: chissà con chi, poi?

“Cavolo Kurt hai una ottima estensione vocale!” esclamò Wes sorridente.

“Grazie.” sussurrò nuovamente arrossato.

“Ehi, a me non dice niente nessuno, ingrati?!” domandai fingendo un broncio da cane bastonato. Si susseguirono qualche 'Sì, bravo.' annoiato e subito dopo una grossa risata da parte di Jeff fece girare tutti nella sua direzione.

“Non ci credo?! Davvero Nick?! Lui è quel Famoso parrucchiere! Ahahha”

Oh cazzo! Perché avevo degli amici così TANTO idioti?!

“Oh, scusate! L'ho detto tanto alto! Oddio Blaine! Ahahaha, è lui e avete appena suonato una canzone romantica..” continuò a blaterare cose assurde come una Fangirl che aveva appena assistito al primo bacio della sua coppia preferita e, posso giurare, pian piano gli si erano formati gli occhi a cuoricino ed io mi faci sempre più piccolo e Kurt sempre più rosso. “..Oddio ragazzi bisogna trovarli un nome?!” esclamò alla fine. I Warblers annuirono.

Ma perché gli danno spago?! E che palle!

Cercai Seb sperando in un suo soccorso ma nei suoi occhi vidi soltanto tanto divertimento e la scritta 'quanto mi piace la tua umiliazione, hobbit.' stampata in fronte.

Sentii vari urli come “Burt”; “Kliart”; “Klurt”; “Blart”; “Kuraine” ma appena Seb urlò “Zitti ci siamo!” e tutti si fermarono mi resi conto della situazione: Sebastian, non solo non mi stava aiutando, ma stava anche aiutando quei scemi a trovare un nome! PERCHE'?

“Sentite come suona bene: KLAINE.” mormorò fiero del suo operato gonfiando il busto con fare vittorioso. Successero urli di approvazione e abbracci soddisfatti del loro lavoro, erano proprio senza speranza, anche se bisognava ammettere che Klaine era niente male. Solo allora mi ricordai della presenza di Kurt, lo cercai trovandolo a ridere sotto i baffi con gli occhi puntati al pavimento: che stupenda visione, lo guardai adorante e continua a osservarlo anche quando i suoi occhi azzurri mi si puntarono contro lasciandomi inerme e spoglio da ogni difesa.

“Ohhhhh! Che coccolosi sono i nostri cuccioli!” sussurò Jeff svegliandomi da quel coma piacevole.

“Ecco, sei sempre il solito cafone! Non stai mai zitto” lo sgridò Nick tirandoli una pacca sulla nuca. Tutti risero, compreso Kurt, e dovetti ricevere una pedata da Seb per svegliarmi dal sogno.

La serata continuò normalmente mentre tartassavano di domande Kurt e prendevano in giro me, che belli amici mi trovavo. Quando uscimmo dal Bel Grissino per andare a casa tutti si incamminarono verso il parcheggio.. tutti tranne Kurt.

“Ehi, non sei in macchina?” gli chiesi

“No, abito qui vicino e quindi sono venuto a piedi.” rispose alzando le spalle.

“Ma è tardissimo! Lo vuoi uno strappo a casa, non accetto un 'NO' come risposta quindi non hai molta scelta.” dissi indicando in parcheggio.

“Ok.” esclamò e sottovoce, ma non abbastanza da non farmi sentire, aggiunse un “non avrei rifiutato per niente al mondo.” Sorrisi di spalle a quella frase, chissà magari questa volta non facevo una figuraccia come cantare in un negozio solo per licenziare un povero commesso.

“Qual'è la tua macchina?” domandò incuriosito sporgendo la testa verso le macchine in fila.

“Non ho detto di essere in macchina.” risposi aprendo il sedile della mia semplice moto porgendoli il casco che tenevo sempre lì per un eventuale emergenza.

“Oh.” mormorò Kurt infilandosi il casco osservando la moto nera scintillante. Salii e gli feci cenno a di montare dietro.

Oh merda! Ma adesso staremo molto vicini.. non ci avevo pensato! StupidoAnderson-StupidoAndrerson.

Kurt fece un sospiro e si accomodò, lo vidi esitare su dove mettere le mani e sorrisi all'idea che anche lui fosse in difficoltà, poi si decise ad appoggiarle ai lati del veicolo. Misi in moto e andai verso l'uscita. A quel punto mi accorsi di non sapere dove dovevo andare

“Kurt, dove abiti?” chiesi urlando per farmi sentire.

“Cosa?” mi domandò avvicinandosi e facendo aderire il suo busto alla mia schiena. Andai a fuoco, cavolo non era nulla di che ma quel contatto improvviso mi fece perdere la testa, mi ripresi rifacendoli la domanda. Si avvicinò ancora di più e all'orecchio mi disse:

“Alla prossima curva gira a destra e poi sempre dritto fino al numero 73. Te l'avevo detto che abitavo vicino!”

Aumentai la velocità, sentii le mani di Kurt cingermi la vita e guardai la sua espressione dallo specchietto retrovisore. Aveva tutto il viso rosso, probabilmente non solo per il vento, con lo sguardo basso e un sorrisino timido sul viso: Era adorabile.

70. 71. 72. 73. Mi fermai cercando un parcheggio, per fortuna ce n'era uno proprio davanti casa. Dopo aver sistemato la moto lo feci scendere, seguendolo a ruota per poter sistemare il casco prestatogli dentro il sellino. Mi tolsi il mio per sentire meglio ciò che mi disse

“Allora grazie per il passaggio, mi ha fatto piacere!”

“Oh, non ti preoccupare, mi ha fatto piacere anche a me.” esclamai rosso in viso, perché ero arrosito dopotutto mi avevo solo ringraziato!? Mah.

“Ehm spero di rivederti ancora. Ci conto” mormorò. Sì, quella volta ero giustificato sull'imbarazzo

“Già. sicuro! Domani dovrei essere nuovamente al caffè dell'altra volta.. ti ci incontro?” chiesi titubante.

“S-sì. A domani allora....-lo vidi esitare-... per decidere l'ora potremmo..-di nuovo esitazione-.. chiamarci..” lasciò la frase a metà e, mentre elaboravo il significato, scosse le mani farfugliando “se non mi vuoi dare il numero, scusa, non volevo essere invadente!”

Avete presente quando il cervello si attiva e una lampadina ti si accende sulla testa come nei fumetti? Ecco cosa accadde in quel momento. Un sorriso a 32 denti mi si stampò sul volto e subito, evitando di saltellare come un malato mentale, risposi “Si ecco dammi il telefono così ti scrivo il numero.”

“Oh. S-Sì. Ce-Certo.” Balbettò porgendomi il telefono, “Dammi anche il tuo che aggiungo il mio” aggiunse più sicuro stavolta.

Appena finii le lo resi e fece lo stesso lui. Lo salutai con la mano e Kurt mi si avvicinò fino a posarmi un dolce bacio sulla guancia per poi dileguarsi in casa. Rimasi impalato lì per almeno un quarto d'ora buono e dopo mi decisi a salire sulla moto e tornarmene a casa con il cervello in pappa e lo stomaco in subbuglio!


 


 

ODDIO COSA HO APPENA FATTO?!? Sono scemo, malato mentalmente, ecco cosa! E non c'è cura!

“Quinn Apri, ho bisogno di te” urlai bussando forte alla porta della mia amica. Sentii dalla parte opposta un botto sordo, un'imprecazione e dei passi trascinati giungere a questa per aprirla permettendomi di vedere un alquanto incazzato-addormentato Puck che, puntandomi un dito sul petto disse “TE sei tutto scemo” per poi sbattermi la porta in faccia.

Passarono al massimo 15 minuti per un altra imprecazione da una voce femminile e uno sbuffo poco prima di sentire nuovamente la porta aprirsi facendomi scorgere la testa bionda di Quinn che se la chiuse alle spalle dirigendosi verso l'appartamento accanto. La seguì vedendola andare verso la camera da letto e buttarsi a capofitto sul mio materasso, solo a quel punto parlò “Kurt, COSA CAZZO VUOI? È mezzanotte e mezza e io ho sonno!”

“ehm.. e se ti dicessi che non lo so e che mi sono fuso il cervello per un ragazzo visto tre volte contate?”

“Ti risponderei di correre perché ti do al massimo 10 secondi per sparire dalla mia vista prima che ti uccida”

“Oh cazzo!” esclamai preoccupato di morire strangolato.

“Seriamente, ne possiamo parlare domani? Ora stenditi qui e fammi il piacere di startene zitto... che domani ti devo chiedere un favore e devo prepararmi psicologicamente al tuo delirio. Grazie e notte!”

“Notte Quinn” acconsentii infilandomi sotto e coperte e pensando a quella morbida guancia mi addormentai.


 


 


 

No sense.

Già... Anche questo capitolo è fatto.. Che capitolo osceno! Tutti i capitoli sono osceni e quelli che li piacciono lo fanno solo per pietà di me!

Dopo essermi sfogata volevo ringraziare chi ha messo questa storia tra preferite/ricordate/seguite e sopratutto quelle bellissime 5 persone che hanno recensito lo scorso capitolo! Siete troppo buoni *-*

Spero vi sia piaciuto e mi piacerebbe ricevere i vostri pareri..

Alla prossima, Asia.

 

Ciao! Ecco la parte finale della serata. Ho una paura mortale per questo capitolo (più degli altri.. impossibile!)...

Vi lascio al capitolo:

 

Blow the candles out (The candles out)
Looks like a solo tonight (Solo tonight)
But I think I'll be alright

 

La canzone finì e per un secondo i nostri occhi si mescolarono in un unico colore. Il suo azzurro cielo mi penetrò nell'anima ancora di più delle altre volte, avevo il fiato corto e il cuore che batteva a mille, non perché avevo appena finito una canzone, ma per quell'emozione che mai avevo provato: Colpo di Fulmine.

Non poteva essere altrimenti, non credevo in quelle idee.. ma quella voglia di conoscerlo aumentava e non sapevo più come contenerla. Mi ripresi dai miei pensieri quando un applauso partì dal pubblico e con un sorriso lo ricondussi al tavolo “Beh, direi che è piaciuta?”

“Già, anche a me.” Abbassò lo sguardo di colpo visibilmente arrossito, quanto mi piaceva con quell'espressione pensierosa e arrabbiata: chissà con chi, poi?

“Cavolo Kurt hai una ottima estensione vocale!” esclamò Wes sorridente.

“Grazie.” sussurrò nuovamente arrossato.

“Ehi, a me non dice niente nessuno, ingrati?!” domandai fingendo un broncio da cane bastonato. Si susseguirono qualche 'Sì, bravo.' annoiato e subito dopo una grossa risata da parte di Jeff fece girare tutti nella sua direzione.

“Non ci credo?! Davvero Nick?! Lui è quel Famoso parrucchiere! Ahahha”

Oh cazzo! Perché avevo degli amici così TANTO idioti?!

“Oh, scusate! L'ho detto tanto alto! Oddio Blaine! Ahahaha, è lui e avete appena suonato una canzone romantica..” continuò a blaterare cose assurde come una Fangirl che aveva appena assistito al primo bacio della sua coppia preferita e, posso giurare, pian piano gli si erano formati gli occhi a cuoricino ed io mi faci sempre più piccolo e Kurt sempre più rosso. “..Oddio ragazzi bisogna trovarli un nome?!” esclamò alla fine. I Warblers annuirono.

Ma perché gli danno spago?! E che palle!

Cercai Seb sperando in un suo soccorso ma nei suoi occhi vidi soltanto tanto divertimento e la scritta 'quanto mi piace la tua umiliazione, hobbit.' stampata in fronte.

Sentii vari urli come “Burt”; “Kliart”; “Klurt”; “Blart”; “Kuraine” ma appena Seb urlò “Zitti ci siamo!” e tutti si fermarono mi resi conto della situazione: Sebastian, non solo non mi stava aiutando, ma stava anche aiutando quei scemi a trovare un nome! PERCHE'?

“Sentite come suona bene: KLAINE.” mormorò fiero del suo operato gonfiando il busto con fare vittorioso. Successero urli di approvazione e abbracci soddisfatti del loro lavoro, erano proprio senza speranza, anche se bisognava ammettere che Klaine era niente male. Solo allora mi ricordai della presenza di Kurt, lo cercai trovandolo a ridere sotto i baffi con gli occhi puntati al pavimento: che stupenda visione, lo guardai adorante e continua a osservarlo anche quando i suoi occhi azzurri mi si puntarono contro lasciandomi inerme e spoglio da ogni difesa.

“Ohhhhh! Che coccolosi sono i nostri cuccioli!” sussurò Jeff svegliandomi da quel coma piacevole.

“Ecco, sei sempre il solito cafone! Non stai mai zitto” lo sgridò Nick tirandoli una pacca sulla nuca. Tutti risero, compreso Kurt, e dovetti ricevere una pedata da Seb per svegliarmi dal sogno.

La serata continuò normalmente mentre tartassavano di domande Kurt e prendevano in giro me, che belli amici mi trovavo. Quando uscimmo dal Bel Grissino per andare a casa tutti si incamminarono verso il parcheggio.. tutti tranne Kurt.

“Ehi, non sei in macchina?” gli chiesi

“No, abito qui vicino e quindi sono venuto a piedi.” rispose alzando le spalle.

“Ma è tardissimo! Lo vuoi uno strappo a casa, non accetto un 'NO' come risposta quindi non hai molta scelta.” dissi indicando in parcheggio.

“Ok.” esclamò e sottovoce, ma non abbastanza da non farmi sentire, aggiunse un “non avrei rifiutato per niente al mondo.” Sorrisi di spalle a quella frase, chissà magari questa volta non facevo una figuraccia come cantare in un negozio solo per licenziare un povero commesso.

“Qual'è la tua macchina?” domandò incuriosito sporgendo la testa verso le macchine in fila.

“Non ho detto di essere in macchina.” risposi aprendo il sedile della mia semplice moto porgendoli il casco che tenevo sempre lì per un eventuale emergenza.

“Oh.” mormorò Kurt infilandosi il casco osservando la moto nera scintillante. Salii e gli feci cenno a di montare dietro.

Oh merda! Ma adesso staremo molto vicini.. non ci avevo pensato! StupidoAnderson-StupidoAndrerson.

Kurt fece un sospiro e si accomodò, lo vidi esitare su dove mettere le mani e sorrisi all'idea che anche lui fosse in difficoltà, poi si decise ad appoggiarle ai lati del veicolo. Misi in moto e andai verso l'uscita. A quel punto mi accorsi di non sapere dove dovevo andare

“Kurt, dove abiti?” chiesi urlando per farmi sentire.

“Cosa?” mi domandò avvicinandosi e facendo aderire il suo busto alla mia schiena. Andai a fuoco, cavolo non era nulla di che ma quel contatto improvviso mi fece perdere la testa, mi ripresi rifacendoli la domanda. Si avvicinò ancora di più e all'orecchio mi disse:

“Alla prossima curva gira a destra e poi sempre dritto fino al numero 73. Te l'avevo detto che abitavo vicino!”

Aumentai la velocità, sentii le mani di Kurt cingermi la vita e guardai la sua espressione dallo specchietto retrovisore. Aveva tutto il viso rosso, probabilmente non solo per il vento, con lo sguardo basso e un sorrisino timido sul viso: Era adorabile.

70. 71. 72. 73. Mi fermai cercando un parcheggio, per fortuna ce n'era uno proprio davanti casa. Dopo aver sistemato la moto lo feci scendere, seguendolo a ruota per poter sistemare il casco prestatogli dentro il sellino. Mi tolsi il mio per sentire meglio ciò che mi disse

“Allora grazie per il passaggio, mi ha fatto piacere!”

“Oh, non ti preoccupare, mi ha fatto piacere anche a me.” esclamai rosso in viso, perché ero arrosito dopotutto mi avevo solo ringraziato!? Mah.

“Ehm spero di rivederti ancora. Ci conto” mormorò. Sì, quella volta ero giustificato sull'imbarazzo

“Già. sicuro! Domani dovrei essere nuovamente al caffè dell'altra volta.. ti ci incontro?” chiesi titubante.

“S-sì. A domani allora....-lo vidi esitare-... per decidere l'ora potremmo..-di nuovo esitazione-.. chiamarci..” lasciò la frase a metà e, mentre elaboravo il significato, scosse le mani farfugliando “se non mi vuoi dare il numero, scusa, non volevo essere invadente!”

Avete presente quando il cervello si attiva e una lampadina ti si accende sulla testa come nei fumetti? Ecco cosa accadde in quel momento. Un sorriso a 32 denti mi si stampò sul volto e subito, evitando di saltellare come un malato mentale, risposi “Si ecco dammi il telefono così ti scrivo il numero.”

“Oh. S-Sì. Ce-Certo.” Balbettò porgendomi il telefono, “Dammi anche il tuo che aggiungo il mio” aggiunse più sicuro stavolta.

Appena finii le lo resi e fece lo stesso lui. Lo salutai con la mano e Kurt mi si avvicinò fino a posarmi un dolce bacio sulla guancia per poi dileguarsi in casa. Rimasi impalato lì per almeno un quarto d'ora buono e dopo mi decisi a salire sulla moto e tornarmene a casa con il cervello in pappa e lo stomaco in subbuglio!
 


 ODDIO COSA HO APPENA FATTO?!? Sono scemo, malato mentalmente, ecco cosa! E non c'è cura!

“Quinn Apri, ho bisogno di te” urlai bussando forte alla porta della mia amica. Sentii dalla parte opposta un botto sordo, un'imprecazione e dei passi trascinati giungere a questa per aprirla permettendomi di vedere un alquanto incazzato-addormentato Puck che, puntandomi un dito sul petto disse “TE sei tutto scemo” per poi sbattermi la porta in faccia.

Passarono al massimo 15 minuti per un altra imprecazione da una voce femminile e uno sbuffo poco prima di sentire nuovamente la porta aprirsi facendomi scorgere la testa bionda di Quinn che se la chiuse alle spalle dirigendosi verso l'appartamento accanto. La seguì vedendola andare verso la camera da letto e buttarsi a capofitto sul mio materasso, solo a quel punto parlò “Kurt, COSA CAZZO VUOI? È mezzanotte e mezza e io ho sonno!”

“ehm.. e se ti dicessi che non lo so e che mi sono fuso il cervello per un ragazzo visto tre volte contate?”

“Ti risponderei di correre perché ti do al massimo 10 secondi per sparire dalla mia vista prima che ti uccida”

“Oh cazzo!” esclamai preoccupato di morire strangolato.

“Seriamente, ne possiamo parlare domani? Ora stenditi qui e fammi il piacere di startene zitto... che domani ti devo chiedere un favore e devo prepararmi psicologicamente al tuo delirio. Grazie e notte!”

“Notte Quinn” acconsentii infilandomi sotto e coperte e pensando a quella morbida guancia mi addormentai.


 


 

No sense.

Già... Anche questo capitolo è fatto.. Che capitolo osceno! Tutti i capitoli sono osceni e quelli che li piacciono lo fanno solo per pietà di me!

Dopo essermi sfogata volevo ringraziare chi ha messo questa storia tra preferite/ricordate/seguite e sopratutto quelle bellissime 5 persone che hanno recensito lo scorso capitolo! Siete troppo buoni *-*

Spero vi sia piaciuto e mi piacerebbe ricevere i vostri pareri..

Alla prossima, Asia.

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Capitolo 5
*** Argh. Che rabbia! ***


Sono in ritardo.. Molto in ritardo e mi faccio schifo! Mi vergogno tanto! Vi lascio al capitolo!

 

Mi svegliai sentendo un corpo caldo vicino a me e i suoi capelli biondi che mi facevano il solletico sulla guancia. Cercai di non svegliarla muovendomi piano ma sapevo benissimo che aveva il sonno leggero infatti poco dopo fece un mugolio stropicciandosi gli occhi con la mano.

“Buongiorno” disse con voce roca.

“Buongiorno anche a te! Che bella giornata che c'è!” risposi aprendo la finestra e mostrando il cielo.

“Kurt, Stai bene?” chiese stupefatta.

“Sì, benissimo! Perché?” esclamai con un sorriso stampato sul volto. Lo avrei rivisto al bar e non vedevo l'ora di sedermi con lui per godermi la sua compagnia e il caffè.

“No sai, sta diluviando e te ne esci con la frase 'Che bella giornata'.. Non è tanto normale!” rispose Quinn poi aggiunse “Aspetta.. Perché sono nel tuo letto? Che ci faccio nella tua casa? Oddio che ore sono? Devo andare a lavoro.. se sono in ritardo io ti ammazzo!” mi minacciò arrabbiata e corse fuori dalla porta senza aspettare risposta. Ci misi molto più del solito a scegliere i vestiti e svuotai il guardaroba per poi prendere il primo completo che mi ero provato, finiva sempre in quel modo. Ero agitatissimo solo per un caffè.. un caffè con Blaine..

Oddio che mi sono addosso! I miei capelli! Oddio sono un disastro. No, Basta. Devo uscire di casa, come sono sono, non ho altro tempo.

Uscii di malavoglia e andai al salone, contai minuto per minuto e non prestai molta attenzione al lavoro che svolgevo, lo facevo e basta. Non parlai con i clienti e per la prima volta da mesi ormai San non dovette farmi la predica per essere arrivato in ritardo essendo un perfetto orario. Mancavano nemmeno 10 minuti dalla pausa, nemmeno 10 minuti dal caffè, nemmeno 10 minuti dal rivedere Blaine... Ok, calma e sangue freddo!

3-2-1.. “Ciao San, torno tra una 15ina di minuti.. a dopo!” urlai già con un piede fuori dalla porta.

“O-ok Kurt!” rispose stupita Santana che mi guardava correre per la strada.

Entrai nel locale fradicio, non avevo aperto l'ombrello dalla troppa furia. Idiota!

Cercai Blaine con la coda dell'occhio ma non lo vidi quindi mi sedetti ad un tavolino vuoto con il mio caffè. Non sarebbe venuto, mi ero illuso. Idiota-Idiota-Idiota.

Mentre pensavo alla mia stupidità la porta si aprì e vidi entrare Blaine e mi resi conto di quanto in realtà fossi stupido. Ero in anticipo, Stupido.

Mi salutò con la mano, restituii il saluto ed aspettai che si accomodasse accanto a me.

“Ciao, come va?” domandò.

“Bene, grazie! Tu?”

“Tutto Ok. E' stata una giornata pesante, quei bambini sono delle piccole pesti.” rispose sorridendo.

Quel sorriso che lasciava vedere i denti grandi e bianchi e mi faceva mancare il respiro c'era sempre insieme a quegli occhi grandi di un colore indecifrabile e a quelle sopraciglia triangolari.

Bevemmo il caffè guardandoci in silenzio, un silenzio strano. Era come se avessimo tante cose da dire ma nessuno dei due volesse parlare per non rovinare quel momento. Sì, era un momento perfetto, tranquillo, quello nel quale provi troppe sensazione e non sai quale sia la più importante, quello dove ti trovi a osservare l'altro senza distogliere lo sguardo quando anche lui fa lo stesso. Perfetto.

Rompo io quel silenzio “Quindi lavori all'asilo?” chiesi.

“Cos- no.. Insegno alle elementari. Quel lavoro mi piace. I bambini ti insegnano sempre qualcosa, ognuno è diverso e devi sempre riuscire a capirlo per fargli apprendere la materia. La matematica alle elementari va presa sul divertimento altrimenti li peserà per sempre.” spiegò tutto di un fiato. Si vedeva che amava il suo lavoro.

“Sono sicuro che, con te come insegnante, piacerebbe a tutti la matematica!” Oddio, l'ho detto davvero? NO! Cavolo. Diventai rosso come un gambero e cercai di sorridere nascondendo la mia vergognosa figura, sorrise ancora.. Ma allora mi odia!? Non può sorridere sempre! Io muoio, addio mondo!

“Grazie. E a te piace il parrucchiere? Direi di sì visto che hai domato questi capelli!” disse, lo ringrazia mentalmente per aver cambiato discorso.

“Oh sì, tantissimo! Devo ammettere che non era la mia ambizione però mi diverto e ogni giorno è una nuova sfida anche se sempre dentro la routine. Bello!” risposi

“Oh.. E a cosa aspiravi?” domandò incuriosito

“A diventare un cantante di Broadway ma non ha funzionato” dissi, ormai era passato il periodo in cui rimpiangevo il non esserci riuscito, o comunque riuscivo a mentire anche a me stesso. Era stato un colpo basso non essere stato accettato alla NYADA e tutt'ora rimpiango di essermi arreso alla prima, non è da me. “E te, hai sempre ambito al maestro?”

“Beh. No ma sono contentissimo.” esclamò

Rimasi stupito. “Ma come? Con la voce che ti ritrovi non avresti voluto fare il cantante?”

“Sì. Ma per fortuna non è andata.- disse sicuro, poi aggiunse- .. perché ripensandoci la fama, sai tutta la gente che ti acclama o che vuole un autografo o la vita privata che sparisce e devi stare attento ai paparazzi, non la amerei. A me piace la semplicità!” concluse.

“Oh.” ecco tutto ciò che riuscii a dire, non aveva torto ma la vedevo diversamente, non avevo mai pensato ai paparazzi o alla privacy.

Continuammo a parlare di qualsiasi argomento: dai lavori più brutti alle riviste appena uscite; dai libri agli attori dei film; dagli animali fino ai gusti del gelato. Alterammo momenti di risate a momenti tristi o seri. Fu bellissimo e persi completamente la concezione del tempo.

“Oh cavolo, sono in ritardo. Devo andare.. Ciao Bl-”

“No, Aspetta!” mi interruppe. Si alzò dalla sedia e piano si avvicinò a me. Mi mancò il respiro.

Cosa stava facendo? Cosa voleva fare? Era possibile che-

Sentii il suo respiro caldo e al sapore di caffè soffiarmi sul viso e i suoi occhi che oscillavano tra la mia bocca e i miei occhi.

Oddio e ades-

Mi baciò. Le sue labbra sfiorarono le mia con delicatezza inizialmente per poi aumentare il contatto, il cervello mi si vuotò e chiusi istintivamente gli occhi e, dopo aver sentito la punta della sua lingua premere sulle mie labbra dischiusi le mia per permettergli di entrare e far scontrare le nostre lingue.

Durò per un momento interminabile finché non ci staccammo e, con i respiri pesanti, ci guardammo negli occhi con un sorriso ebete che nasceva su entrambe le facce.

Ecco cos'era il colpo di fulmine. Questo, l'amore a prima vista. Già da quando venne con quei capelli era stato diverso che da tutti gli altri clienti. Era diverso.

“O-ok. Bene... Adesso devo andare.. ci sentiamo.. O-ok?” disse allontanandosi un po'.

“Sì. Ci sentiamo.” risposi convinto e mi voltai dirigendomi verso il negozio.

Sì, Sì, Sì, Sì! Yeah.

***

Verso le 3:00 mi arrivò una chiamata da Quinn, risposi:

“Pronto?”

“Ciao Kurt, senti Beth non si sente bene, ha la febbre, ma Puck oggi non può e io non posso mai e volevo sapere a che ora saresti potuto andarla a prendere se non ti scoccia, ecco-”

“Zitta Quinn.. Va benissimo. Vado subito, non ho prenotazioni a mio nome e un giorno senza di me non muoiono, vado!”

“Oddio Kurt, Grazie! Come farei senza di te.... Ciao!” riattaccò.

Come previsto San mi permise di andarmene, presi la macchina e mi diressi alla scuola di Beth.

Arrivai alla segreteria e chiesi alla custode dove fosse la classe 5A, mi indicò la strada e firmai per poterla portare a casa essendo stato autorizzato insieme a Puck.

Mi trovai davanti alla porta della classe tutta colorata con attaccate delle farfalle. Bussai ed entrai.

“Buongiorno sono qui per portar via Beth Puckerman, ho già firmato” mentre dicevo questo cercai con lo sguardo la bambina che trovai accovacciata sul banco che, appena sentii il suo nome, alzò la testa e mi sorrise.

“Ciao zio Kurt. Grazie di essere venuto, pensavo non venisse nessuno! Arrivo, ho già fatto lo zainetto.. posso andare vero Maestra?” biascicò la bimba.

“Certo tesoro, vai pure. E guarisci” disse la maestra.

Uscimmo dalla classe, la presi in collo baciandola sulla fronte e tornammo in macchina senza accorgersi che un altro maestro familiare sia per me sia per lei ci guardava triste e rassegnato.

“Come stai scrucciolo?” domandai arrivati a casa “Vado a farti una camomilla, ok?”

“Sì, sì.. Io vado a letto... Sono stanchissima!” esclamò sbadigliando.

“Certo.”

Preparai la camomilla, aspettai un po' per portargliela in modo che si raffreddasse. Però la feci inutilmente perché appena entrai nella stanza la trovai addormentata. Che angioletto è quando dorme, solo quando dorme per altro!

La coprii meglio e posai la tazza nel comodino di fronte per poi tornare in cucina a guardarmi un film. Mi si chiusero gli occhi durante le pubblicità, era stata una giornata straordinaria.

“Ehii- sentii qualcuno scuotermi dolcemente- Ehi Kurt svegliati.. sono tornato a casa, vai a dormire di là forza!” mi propose una voce che riconobbi come quella di Puck.

“O-ok.” Mi alzai traballante e mi dirigei verso la camera da letto di Puck e Quinn poi mi ricordai di cosa era successo. “Oddio, mi sono addormentato! Che ore sono? Vado a casa mia Puck. Ci si vede!” non gli detti nemmeno il tempo di rispondere che già ero uscito, entrato in casa, buttato sul letto ancora vestito e tornato nel mondo dei sogni.

 


Non era possibile! Mi stavo sbagliando.. sicuramente. Chiamai Seb, lui era sempre pronto ad ascoltare le mie sclerate, o almeno a fingere di ascoltarle.

“Pronto Blaine?” sentii dall'altra parte del telefono.

“Sì, sono io.. Oddio sono in un casino ed è tutta colpa tua.. cioè tutta mia e della mia cretinaggine! Uffa!” sbottai tutto di un colpo.

“Blaine, Blaine calmati.. dove sei? Mi stai spaventando!” esclamò preoccupato.

“Sono a casa.. .. o forse sotto casa tua e vorrei entrare ecco!”

“Cosa?! Ma te sei malato!? Che ci fai davanti al portone di casa MIA!” quelle parole non mi arrivarono solo dalla cornetta del telefono ma anche dalla finestra del secondo piano di casa Smythe/Harwood. Riattaccai

“Posso salire?”

“Te sei scemo. Vieni sali!”

Mi aprii la porta e arrivato davanti alla porta mi buttai sul divano e con riluttanza gli spiegai la situazione.

“Allora, hai presente Kurt il parrucchiere?..”

“Sì.. vai avanti! Mi hai detto che vi siete baciati, giusto?”

Ignorai la sua domanda cercando di non piangere come un adolescente. “Oltre a essere un parrucchiere è anche padre.”

“COSA!? Ma che cazzo dici?” urlò Seb con la mascella che quasi toccava terra.

“Beh tutto torna.. L'ho visto arrivare a scuola a prendere Beth, una mia allieva, e portarsela via in braccio con fare premuroso” spiegai

“E allora, potrebbe essere un altro parente!”

“Sì certo, un altro parente che vive nella stessa casa?- mi presi la testa tra le mani- Ti ricordi che ti avevo detto che quell'indirizzo non mi era nuovo? Beh era quello di Beth e poi la madre non è mai venuta a prenderla, solo un uomo alto con la cresta e Beth disegna sempre tre persone con lei: due uomini e una donna.. Ahh! E una volta si è arrabbiata perché un suo compagno ne ha offeso un altro dicendogli 'Finocchio' .. Ahh! Che palle!”

“Oddio Blaine che sculo che hai!

“Che succede qui?” Thad  si intromise nella discussione “B. che succede? Perché quelle facce sconvolte?” esclamò preoccupato.

“Un casino, ecco cosa! Prima Jeremia, poi Seb ed ora un genitore di una mia alunna! Non mi va mai giusta!?” Sprofondai nel divano.

“Oh no! Non ci credo!” disse Thad mettendosi una mano sulla bocca scioccato.

“E adesso che farai Blaine?”

Ecco cosa farò? E che cazzo, non lo so!

Non sapevo come affrontare la cosa, era troppo complicato. Come mi sarei dovuto comportare? Argh Che rabbia! Sapevo benissimo cosa sarebbe successo e il mio cuore già piangeva al pensiero con tutto il mio essere ma era la cosa giusta da fare. Si poteva già intravedere la prima lacrima

“Niente. Chiudo qualsiasi cosa sia cominciata con Kurt Hummel.”

Piansi per tutta la notte. Era finita.

 

 

Scrive cercando di scansare le sassate:

C-ciao... Oddio mi odierete! *scappa a prendere una padella per proteggersi*

Come va?

Ah-ah-ah. Scusate sto sclerando.. Indovinate perché ci ho messo tanto a scrivere:

  1. sono stata impegnata... Bugia!

  2. Questo capitolo è stato difficile (Kliss) e doloroso (Part finale).... Non del tutto vero!

  3. Mi si è rotto il computer... Bugia!

  4. Ho perso il file... Bugia anche questa!

  5. Ho letto tutte le FF che mi hanno aggiornato... Ahahha Eccola!

Già sono una lettrice anche e in questa settimana non la finivano di aggiornare e alcune delle più belle sono finite e mi dicevo sempre 'questa è l'ultima' ma poi se ne aggiungeva un altra e mi ritrovavo a non aver scritto nemmeno quel giorno.. Però questo fine settimana non avevo davvero il computer!

Tanto non vi è mancata tanto questa FF quindi..

A parte ciò: Il capitolo è quello fondamentale dove si sono baciati (sicuramente non ho descritto bene la scena ç___ç) e poi in finale abbiamo un Blaine che fa la scelta giusta se solo le sue supposizioni fossero giuste. Direi che mi odiate! ..Io mi odierei. XD

Alla prossima, per chi continuerà a leggerla, Asia.

 

PS: Grazie mille a tutti quelle che l'hanno aggiunta nelle preferite/seguite/ricordate e grazie a chi l'ha recensita.. Mi fa sempre un gran piacere! Mi illudo che piaccia seriamente. >.<

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Capitolo 6
*** “NO, no, no no!.. ***


 

Sempre più lunga la sto facendo... se la scrivevo come l'avevo pensata all'inizio era finita al 4° capitolo e vi avrei lasciato in pace.. Scusatemi ç__ç Vi lascio al capitolo:

 

 

Erano passati 5 giorni.

“Blaine... mi dispiace tanto ma per fortuna lo hai scoperto subito, no?” cercò nuovamente di consolarmi Thad senza riuscirsi. Finsi un sorriso ma venne fuori una smorfia accompagnata da un grugnito che significava 'devo andare a lavoro, ciao.'

Come avrei fatto a guardare in faccia la piccola Beth senza provare dolore e ricordare che si era innamorato di suo padre anche se visto solo si e no quattro volte? E non stava esagerando. Avete presente quando si dice che 'non capisce quanto è importante finché non lo perdi!'? Non può essere più azzeccato, avevo già capito che Kurt era stato diverso e da subito profondo in un certo senso ma quando scoprii di non averlo più accanto mi accorsi di quanto ormai la mia vita si svolgesse intorno a lui: venerdì era il punto di riferimento perché lo avrei visto al bar, se mancavano 3 giorni a rivederlo allora era martedì; non potevo più guardarmi allo specchio senza pensare al primo incontro con Kurt, li avrei tagliati a zero quei capelli un giorno di questi!

Entrai in classe e subito le voci si zittirono per salutarmi “Ciao maestro!” urlarono in coro.

“Buongiorno ragazzi.” mi sedetti e feci l'appello.

“Miller Amber?” “Presente!”

“Moor Thomas? “Ci sono!”

“Ostin Jhnny?” “Assente” mi spiegarono i bambini

“Parker Samantha?” “Qui”

“Pu-puckerman Beth” Ti prego dimmi che sei ancora assente!? “Sono tornata maestro!” esclamò una vocina a me conosciuta. “Ah bene, come stai adesso?” domandai e mentalmente mandai a quel paese me e la mia cortesia.

“Bene! Grazie.” gridò la piccola.

Continuai l'appello e dopo feci correggere i compiti ai bambini, per leggere sceglievo sempre Beth essendo molto brava ma non quel giorno.

 

 

Chiamalo. Forza, nessuno mette al muro gli Hummel, no? Dimostralo allora!

Facile a dirsi, cara voce interiore!

Ero disteso sul letto a contemplare il telefono cercando la forza di chiamarlo. Ma dopo l'ultima volta non mi andava: non mi aveva risposto e quando lo aveva fatto era stato troppo sul vago senza dirmi quando ci saremmo rivisti. Ero forse andato male nel bacio? E che palle!

In amore ero proprio sfortunato: Finn, etero fino al midollo; Sam, etero anche se meno di Finn e adesso che trovavo il primo gay e che mi bacia decide di scomparire nel nulla? Non mi va proprio bene ma non posso farci nulla oltre a chiamarlo, ma se lui non risponde.. Frustazione.

Premetti il tasto verde.

 

 

Chiamata in arrivo: Kurt.

Rispondi! - NO, non farlo! - Stai zitto cervello, B. fallo! - NO, zitto tu cuore!

Ecco cosa stava accadendo dentro di me in quel preciso istante e nei momenti in cui mi chiamava. Dovevo affrontarlo in un modo o nell'altro per spiegarli la situazione.. ma come avrei potuto guardarlo nei suoi occhi azzurri a spiegargli tutto questo casino?

Kurt Hummel ti ha cercato alle 18:32

Merda!

 

 

Non ha risposto, di nuovo. Perché?

Non capivo cosa era successo.. forse avevo baciato male, non lo avevo molte altre volte e non sapevo come comportarmi ma mi sembra eccessivo e poi prima di andarsene mi aveva detto che ci saremmo rivisti. Ma allora come mai non si sta facendo più sentire e il suo telefono sembra essere stato rapito dagli alieni? Non sapevo come raggiungerlo. Poi mi venne l'illuminazione: sarei andato al Bel Grissino a chiedere se mai ci sarebbero tornati i Warblers per un'altra esibizione.

 

“Ehi Q. io vado al Bel Grissino, te vieni con me?”

“No, guarda non posso.. ma se vuoi compagnia ti lascio Beth.” mi rispose

“Ok. Vieni bella di zio che andiamo a farci un giro!” dissi aprendo le braccia verso la piccola. Lei corse e mi raggiunse sorridendomi.

Uscimmo di casa e ci dirigemmo al ristorante/bar. Entrammo.

“Buongiorno. Un latte macchiato e..” mi fermai per chiedere con lo sguardo a Beth cosa voleva e lei, capendo, sussurò un timido “succo alla pesca, grazie.” Mi sorpresi di quel tono, non era da lei.

“Certo, arrivano subito!” rispose l'uomo “se vi volete accomodare, fate pure.”

“Ehm, le volevo domandare un'altra cosa. Sa per caso dirmi se i Warblers torneranno qui?” chiesi sperando dentro di me in una risposta affermativa e magari in un 'molto presto'.

“Sì- controllò in una possibile agenda degli appuntamenti- vengono il prossimo sabato. Come mai vuole saperlo?” finì incuriosito.

Arrossii all'istante “Sono dei nuovi amici e non so come rintracciarli e.. ecco, questo!” dissi. Bella risposta Hummel, complimentoni!

“Certo.” mormorò non molto convinto ovviamente.

Ci accomodammo in un tavolino da due e bevemmo in silenzio le nostre bevande. Riconobbi una voce e voltai subito il capo.

“Scusi! Tre caffè da portar via!” urlò un ciuffo biondo-platino tamburellando nervosamente le dita sul tavolo.

“Sì, come le vuole i caffè?”

“Amari..-ci pensò su- mi dia solo un po' di zucchero, grazie!” concluse.

Come si chiamava? Non mi ricordavo: Thad.. No! … Ehm.. Eccolo: Jeff.

Non mi accorsi nemmeno di averlo detto ad alta voce che lui si voltò verso di me e mi guardò in modo strano sempre più agitato e mi fece un gesto di saluto con la mano per poi rigirarsi ignorandomi.

Ma che cazz-?

“Ehi Jeff, tutto bene?” mi avvicinai alla cassa.

(Oh merda!, pensò Jeff.)

“S-sì.. tu?” rispose titubante mentre osservava le sue scarpe.

“Bene.. ma Blaine non mi risponde da un po'.. Sta bene vero?” domandai preoccupato

“Oh. Ehm... Blaine.. E' morto..-”

“COSA! Blaine è morto!?”

“NO, no, no no! E' morto... un suo parente, sì!” sembrò quasi che cercasse di convincere più se stesso che me.

“Oh.. mi dispiace ma non risponde mai... sta tanto male?” - Ok, ero triste per lui, ma non rispondere! - “potrei venire a trovarlo a casa sua per tirar-”

“Cosa?! NO, no, no no! Blaine è.. in Canada!”

“Ma.. e il parente morto?” Ma che cavolo stava farneticando. Lo sentii bofonchiare un 'merda' poco prima di rispondere risoluto

“Ehm.. sì, il parente era canadese! E quindi B. è in Canada per il funerale e non può rispondere al telefono perchè..-momento di silenzio nel quale io lo incalzo con gli occhi a continuare- se l'è dimenticato. Sì!” finii contento e sorridente.

“O-ok.” mi arresi. Non ero sicuro di quella risposta, la vedevo molto come una scusa inventata sul momento, sopratutto sul momento, ma se non voleva dirmi la verità non avrei potuto costringerlo, purtroppo. “Adesso vado che Beth mi aspetta.” mormorai indicando la piccola che subito salutò con la mano. Lui annuì sconsolato e cercò di prendere i tre caffè che il barista gli aveva dato. Alla fine riuscì a farcela con molta difficoltà e si avvicinò traballante all'uscita.

“Ehi, vuoi una mano a portarli in macchina?” domandai

“O mio Dio, NO! Ok, ce la faccio! Che faticaccia, voglio essere pagato!” mormorò scocciato lasciandomi sconvolto. Che avevo fatto? Ero stato gentile! Che strano tipo!

“Mah, la gente può essere proprio fuori di testa!” disse il barista scuotendo la testa, aggiunse “desidera altro?”

“No, solo il conto, grazie!” risposi.

 

 

Entrò in macchina.

“E che cazzo! Accidenta a te, al tuo lavoro, alla mia bontà, alla gentilezza e a Kurt Hummel!” sbraitò appena acceso il motore guardando in cagnesco.

“Com-come è andata?” domandai aspettandomi il peggio. Non sembrava tranquillo ed era tutto sudato e agitato anche se per Jeff era abbastanza nella norma.

“COME E' ANDATA! COME E' ANDATA! MA IO TI AMMAZZO BLAINE ANDERSON!” mi urlò in pieno viso.

“Direi non bene, little B.” concluse un calmo Nick

“Ah, e a proposito, tu hai un parente canadese morto e ti sei dimenticato il cellulare a casa.” disse Jeff

“Cosa?!” domandai sconcertato, ma che stava dicendo?

“Sì bello! Questa è la scusa che ho dovuto trovare con Kurt per la sua OVVIA domanda 'come sta Blaine?'” si alterò di nuovo. Nick cercò di calmarlo accarezzandoli dolcemente la spalla ma lui con un colpo secco lo tolse. Oddio, siamo nei guai!

“E tu!- disse sputando odio da tutti i pori indicando Nick- non credere di essere stato migliore di lui!”

“E io che ho fatto adesso, scusa!?” farfugliò impaurito

“Tu mi hai mandato! Potevi andarci te e invece non hai voluto! Fanculo a tutti.”

“Oh, adesso è colpa mia. Perfetto!” sbuffò l'altro. Ero quasi tentato di ridere a quel siparietto, sembravano una coppia di vecchietti sposati quando litigavano. Uno accusava e l'altro metteva il broncio che durava circa 10 secondi prima che 3..2..1..

“No, scusa.. non è colpa tua! E' tutta colpa di Blaine!”

...Prima che il primo si scusasse dando la colpa a qualcun altro, quasi sempre il sottoscritto, o dicendo che era stato uno stupido incidente.

“Bene, mi passi il mio caffè per favore?” spezzai il silenzio.

“NO.” dissero per poi ridere insieme mentre Jeff mi porgeva il bicchiere. Sospirai rassegnato.

“Ehm Blaine.. non so se hai visto ma Kurt era con..” mugugnò il biondo

“Sì, ho visto.” Era con Beth. Avevo visto la scena grazie alle vetrate trasparenti del Bel Grissino, avevo visto gli occhioni di Beth osservare incuriositi la scena, avevo anche visto Kurt che indicandola sorrideva amorevolmente.

Oh, uffa!


 

 

Eccomi, purtroppo per voi:

Grazie! Cavolo siete tantissimi, io mi aspettavo una persona sola: Gemma.. *-*

Cioè 5 preferite, 2 ricordate e ben 20 seguite! Impossibile.. *-* Ah.. e grazie tante alle bellissime 5 persone che hanno recensito l'ultimo capitolo. 

Beh, Questo capitolo è un po' di passaggio ma non potevo non mettere Jeff che incespica per trovare una scusa.. mi piace troppo anche se probabilmente non ho reso l'idea ed è venuta una schifezza, senza 'probabilmente'... =.=

Anyway... ecco ancora Blaine non ha capito un accidente ma il nostro Kurtuccio ha avuto un'idea: funzionerà? O non funzionerà? Tutto al prossimo capitolo (?) ..Ok, mi sono fumata il cervello...

Alla prossima, Asia.

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Capitolo 7
*** Mai più. ***


Questo capitolo è... schifoso? Divertente? Ridicolo? .. non lo so.. Beh, vi lascio al capitolo e la smetto di sparare cavolate: *si ritira in nello sgabuzzino della vergogna*

 

 

Era arrivato sabato. Mi preparai la voce prima dell'esibizione e, appena la musica partì, uscì fuori dalle quinte per intonare un bel “Raise your glass”.

Guardai il piccolo pubblico, come ero abituato a fare e mi si congelò il cuore. Lì, al tavolo 6 c'era Kurt con Beth, Noah Puckerman e una ragazza bionda. Oh no!

Incontrai i suoi occhi celesti che mi scrutavano stupiti e bellissimi poi distolse lo sguardo perché Beth.. BETH MI STAVA INDICANDO! Cavolo, adesso Kurt avrebbe scoperto la verità!

Era quello che volevo? Fino a quel momento sì! Ma appena vidi Kurt ascoltare le parole della piccola e fare una faccia stupefatta il cuore mi si fermò in gola e per poco non persi una strofa. Adesso che sapeva avevo perso davvero tutto per davvero, senza possibilità. Lo vidi girarsi verso di me ed emettere un piccolo sbuffo seguito da un sorriso compiaciuto. L'esibizione continuò e cercai di non buttare la vista verso quel tavolo ma era completamente impossibile: Beth si dimenava per attirare la mia attenzione e Kurt aveva quello sguardo felice con quelle fossette e il naso all'insù.

Finii di cantare e corsi via dal palco catapultandomi dai Warblers.

Applausi, non li sentii nemmeno da quanto il cuore batteva dall'emozione, appena mi accorsi che il tavolo dove quelle teste calde si erano accomodati era stato unito a quello di Kurt sbuffai. E Adesso? Cercai di scappare in bagno.

“Maestro! Maestro! Blaine!” mi sentii chiamare. Merda!

Feci finta di non sentire ma non potendo anche evitare la mano che mi strattonava la maglia per ricevere la mia attenzione mi girai. Merda!

“Ehi Beth. Come va?” domandai titubate guardando la bambina con preoccupazione.

“Bene. Sei stato bravissimo! Vieni al tavolo” esclamò felice. Dovetti seguirla per forza, notai i ragazzi che sorridevano lanciandomi sguardi tra il divertito e il compiaciuto.

“Ciao Blaine. Come sta il parente morto?” chiese una voce troppo bella quanto familiare.

“Bene” Altre risate. Ma che avevano da ridere?

“Ahaha Bene?!.. Blaine dovrebbe essere morto?! Ahah!” esclamò Jeff. A quel punto decisi di sedermi, ormai era fatta e io non avrei potuto farci nulla. Avrei continuato la mia vita dopo aver sofferto un altro mese per dimenticarlo, avrei superato anche questa.

“Ehm già.” dissi rassegnato

“Zi- Papà Kurt, posso prendere un gelato?”

“Sì, piccola di papà. Vai” disse porgendoli i soldi. Le mie idee erano vere. 'Papà'.. Lo sapevo già, ma averne la conferma fu un brutto colpo.

“Allora Blaine, come va?” domandò Noah.

Andrebbe meglio se Kurt non fosse il tuo compagno e non avesse una bambina con te! Cavolo.

“Bene, e te Noah?” educato anche se non avrei voluto esserlo. Quell'uomo non mi era mai stato tanto antipatico.. Gelosia: vaffanculo!

“Oh, chiamami pure Puck. Lei è Quinn” mi indicò la biondina, la quale mi sorrise porgendomi la mano per stringerla con la mia.

“Ciao Blaine. Quindi tu sei l'insegnante di Beth, giusto?” chiese incuriosita più di quanto avrebbe dovuto.

“Sì, matematica.” non avevo punta voglia di conversare.

“Blaine, mi sembri un po' giù, tutto ok?” sghignazzò Thad... voleva morire? Non facevano mai così, o almeno Thad no, sapeva quanto ci stavo male. Solitamente mi avrebbero aiutato a scacciarmi il mio 'amore' dalla vista per non farmi soffrire ulteriormente, non quella volta. Sembravano divertiti dalla situazione ma io non ci trovavo niente, proprio niente, da ridere. Aspettavano una mia risposta

“Eh sì, ho sbagliato un passo e mi dispiace, potevo fare meglio.”

“Ma se sei stato stupendo!” esclamò convinto Kurt. Non potevo guardarlo negli occhi, mi avrebbe fatto troppo male. Non era giusto comportarsi così, non capiva quanto ci stavo male a vederlo con Puck, non poteva trattarmi come se niente fosse successo. Iniziai quasi a odiarlo (per quanto fosse possibile) e a chiedermi cosa ero per lui, solo un gioco? uno svago? qualcuno con cui divertirsi? o forse ero uno dei tanti. Forse non lo conoscevo realmente Kurt, forse era solo un'impressione del bravo ragazzo.

“Ahahhaha! Oddio! Ahaha.. Oh, scusate!” Seb aveva.. aveva riso! Non era da lui! Lo conoscevo e sapevo che non avrebbe mai riso in un momento del genere, non per non farmi male, ma perché avrebbe dovuto sopportare i miei pianti isterici più a lungo! Delle volte lo ricattavo dicendo che mi sarei messo a lagnare, funzionava sempre. C'è qualquadra che non cosa!*

Beth tornò con un grande cono-gelato menta/nocciola e, dopo aver reso il resto a Kurt si andò a sedere sopra Quinn e incominciò a mangiare il gelato.

La sera continuò con chiacchiere generali e risolini di sottofondo finché Seb fece “Allora, come vi siete conosciuti, tu e Puck?”

Mi sentii morire quando vidi Kurt arrossire e Noah dirigere gli occhi sopra Kurt con una strana espressione: paura? Timidezza?

“Oh, ehm.. ci siamo conosciuti alle superiori.” sputò Kurt guardando con disappunto Sebastian, se gli sguardi potessero uccidere.

“E come avete capito di amarvi?” pensai, o meglio dissi senza accorgermene realmente, volevo sapere come questo Noah Puck Puckerman avesse conquistato il cuore di Kurt da così giovane e ancora lo possedesse.

Noah si intromise “Io giocavo a football e Kurt era un cheerios e quando ci siamo visti è stato amore per lui, io ancora non sapevo di essere.. gay e quindi mi ci è voluto un po' ma poi ci siamo trovati”. Erano tutti sconvolti dal discorso di Puck. Poi feci un calcolo veloce, se Beth era in terza elementare aveva circa 8 anni e se Kurt aveva circa 25 anni significa che.. Oddio.

“Ma avete preso Beth a 17 anni?” ero scioccato. Cavolo, va bene amarsi ma a tutto c'è un limite..

“No” “Sì”

“Sì” “No”

Kurt mise una mano davanti alla bocca di Puck e parlò “L'abbiamo adottata quando avevamo 20 anni e lei 3.” concluse.

Ancora non capivo perché prima Puck avesse detto 'Sì' e dopo l'incovercio. Non aveva senso, non era difficile.

“e tu saresti?” domandai a Quinn. Ormai ero partito con le domande “ho visto che Beth ti raffigura nei suoi disegni insieme a Kurt e Puck.”

“Davvero mi disegni?” anticipò Kurt chiedendo stupito a Beth ciò. I suoi occhi stavano diventando lucidi e mi domandai perché, possibile che avessero chiesto a Beth di non considerarlo suo padre o roba simile? no. “Perché?” disse.

“Come perché? Tu sei il mio papà” rispose la piccola sottolineando l'ultima parola.

“Oh basta con questa storia. Beth perché?” sbuffò sventolando la sua mano davanti a me.

“Beh, Ok!  ti considero uno di famiglia, ma di quella stretta. Ci siamo io, te, mamma e papà. Ti voglio tanto bene, come se fossi un secondo padre per davvero.” Kurt scoppiò definitivamente in lacrime e abbracciò la piccola stretta a se come se fosse un tesoro mentre io ero sempre più confuso, mi iniziava a girare la testa! Quel discorso non aveva senso.. 'mamma'; 'come se fossi' 'per davvero', ma cosa mi sono perso.

“Oh peccato la copertura è saltata! Ragazzi la festa è finita.” disse rassegnato Thad.

“Cosa? Ma di cosa state parlando?.. mi gira la testa!” mi lamentai. Solo a quel punto tutti si lasciarono andare alle risate e alcuni piansero dal tanto ridere e la mia domanda restò in sospeso. Scoppiai “Mi volete spiegare!” feci ancora peggio, quelli che stavano per smettere di ridere ripresero ancora più forte. Ma cosa ci sarà da ridere?!

Non so quanto aspettai prima che Kurt mi rispose spiegandomi tutto: il fraintendimento mio, lo scherzo che mi avevano fatto e che Kurt non era padre.

“Conclusione caro Anderson: sei un coglione!” finii Seb e tutti risero tranne me e Kurt che ci guardammo per un momento infinito e sembrò che tutto intorno a noi sparì e rimanemmo noi soli, tutto era di sottofondo.

“Quindi non sei padre e nemmeno fidanzato con quello lì?” chiesi indicando Puck.

“No, a quanto sembra.” rispose ridacchiando. “Senti Blaine, ti va una passeggiata?” disse speranzoso. “Certo.”

Appena uscimmo dal locale sentimmo un vento fresco arrivarci incontro e entrambi ci guardammo a lungo senza parlare. I nostri occhi si mescolarono, i suoi azzurri come il cielo mi trafissero e io mi immersi nei suoi. Poi senza nemmeno rendermene conto Kurt si avvicinò a un secondo dopo ci stavamo baciando con passione, le nostre labbra erano sigillate e le nostre facevano un ballo preciso, era come essere nati per quello. Le sue mani si posizionarono dietro il mio collo e presero a giocare con i miei capelli corti e io gli cinsi la vita premendo leggermente le dita nei suoi fianchi, mai più lo avrei lasciato per niente al mondo avrei vietato al mio corpo, al mio cuore di provare quella sensazione di completezza, felicità che solo stare con Lui mi poteva dare.

Ci dividemmo poco e, con le labbra rosse e il respiro affannato, ci guardammo negli occhi di nuovo con una luce diversa: Sicurezza. I nostri nasi ancora si sfioravano quando lo sentii dire “Mi sei mancato.”

Sentii il fiato mancarmi perché ero felice che anche lui provasse tanto per me “Anche tu!” mormorai.

Non camminammo molto, restammo davanti alla porta a baciarsi con gli occhi incatenati finché i Warblers non mi obbligarono a lasciarlo mentre Kurt veniva trascinato via da un Puck divertito e da una Quinn con in collo la piccola Beth che mi salutò con la manino e, dopo essere scesa dalle braccia della mamma mi corse incontro.

“Ciao.. Ti volevo chiarire una cosa, maestro. Non importa chi tu sia: mastro, dottore o spazzacamini, sa fai del male a Zio Kurt, te la vedrai con me.” mi minacciò. Non mi dette il tempo di rispondere che mi stampò un bacio sulla guancia e si diresse verso i suoi genitori dopo avermi fatto in cenno 'ti tengo d'occhio.' Quella bambina è uno spasso.

Non avevo paura perché sapevo che mai lo avrei abbandonato, mai più.

 

 

 

Eccoci qua.

*Sarebbe: C'è qualcosa che non quadra. però una mia amica dice in quel modo e mi piace troppo! 

Ohh.. si sono chiariti! Bello (non interessa a nessuno) Mi vorrei trovare in una situazione del genere insieme ai Warblers per sfottere Blaine!

Questo capitolo non mi convince molto (You don't say) ed è un po' più corto del solito.. quindi potete anche scrivermi dicendo che ha fatto schifo, non voglio carità, sono pronta a tutto. *si prepara*

Ho un sonno immenso per fortuna vostra, quindi pubblico questo schifo e vado a letto. *Sbadiglia*

Ah, volevo dirvi GRAZIE! Siete tantissimi, io pensavo di raggiungere 2 persone (che conosco) e invece sono arrivata a ..Oddio mi fa anche effetto scriverlo .. a 26 seguite, 6 preferite e 3 ricordate! GRAZIE. Penso ancora che sia impossibile! :D  

Alla prossima, Asia.

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Capitolo 8
*** Jordan Harris ***


Ultimo capitolo (tutto dal punto di vista di Kurt) per la felicità vostra! Siete contenti che non dovete più leggere queste cacate? *Si sentì aprire lo spumante*

Vi chiedo questi ultimi minuti per finirla e poi vi lascio liberi! Ci sentiamo alla fine:

(non mi uccidete, grazie.) *si fa piccola piccola*


 

“Ehi guarda qua!” mi disse Blaine indicando lo scaffale più alto della nostra libreria.

“Cosa? Ci sono così tanti libri!” sbuffai cercando di intuire cosa cercava.

“Dai Kurt, tirami su!”

“Sì certo! Così mi spacco meglio la mia povera schiena!”

“Uffa!” mise il solito broncio di quando ci eravamo conosciuti, il quale ancora mi obbligava a dargli retta.

“Va bene, dimmi cosa devo prendere! Sai io, al contrario di te, ci arrivo quassù!” mi allungai per dimostrargli ti poter toccare i libri. I suoi occhi mi stavano scrutando tristi e arrabbiati quando mi disse “Ah, è solo colpa della vecchiaia, da giovane di arrivavo anch'io! Comunque prendi l'album blu delle foto!”

“Oh, il primo.. probabilmente non ci ricorderemo molto” mormorai consapevole delle sue intenzioni, mi porsi entusiasta per arrivare a quell'album vecchio.

“Io ho un'ottima memoria!” esclamò contrariato.

“Ceerto! Che si è mangiato 3 giorni fa, caro?” mi divertivo a ricordargli che gli anni passavano. Anche rimanendo il solito giocherellone perdeva colpi come tutti i comuni mortali.

“Ehm, carne e contorno” rispose gonfiando il petto come se avesse vinto la seconda guerra mondiale.

“No, Amore. Abbiamo mangiato la Pizza, il mercoledì mangiamo SEMPRE pizza!” risi soddisfatto e lo invitai a sedersi con me sul divano in soggiorno. Mi segui e si mise comodo accanto, o meglio dire sopra, di me rubandomi dalle mani l'album. Fece un sospiro sognante e lo aprì.



“Oh, guarda i capelli che mi avevi fatto! Ahahah orrendi!” 

“Blaine..”

“Sì?”

“Hai la solita pettinatura da 50 anni e vuoi che te la faccia io in bagno”

“Oh.”


 

“Blaine, Blaine! La tua moto”

“Già...” abbassò la testa come se fosse colpevole di qualcosa, non avrebbe retto tanto.

“Che hai?” chiesi premuroso. Sempre usare la carta del premuroso.

“Ehm.. non te l'ho mai detto ma..” si interruppe

“Ma...” la mia pazienza stava scemando velocemente

“Avevo già programmato di portarti a casa..”

“come?”

“E' che non avevo pensato alle conseguenze quando Seb mi ha detto- imitò malamente la voce di Sebastian- 'se vieni in macchina è peggio, prendi la moto!'.. Seb ha riso tanto!.. non parliamone più”

“Ok.” lo guardai stranito ma lasciai cadere il discorso, non sarei riuscito a farli aggiungere altro.


 

“Aww.. qui siamo a vedere lo spettacolo a Broadway di Rach” esclamò Blaine.

“si.. lo abbiamo visto” entrambi ci guardammo intensamente per poi scoppiare a ridere.

“Ehm... diciamo che 'guardare' nel senso che si era lì a sedere..”

“.. a baciarsi!” continuai per lui ridendo “Ti ricordi la vecchina? Ahahah”

Eravamo distesi uno su l'altro scossi dalle risate.

“Quella vecchina ci avrebbe denunciato per atti osceni in luogo pubblico!”

“Ma dai, era lei che guardava..”

“Dai giriamo pagina sennò non ci scolliamo di qui!” disse sfogliando i ricordi


 

“Questo è..” sentivo già le lacrime scendere veloci.

“Già...” di nuovo.

“Che hai?” déjà-vu

“E' che.. anche questa volta era tutto programmato con Seb”

“Ma questo è impossibile, come facevate a sapere?” domandai incuriosito

“Ehm.. diciamo che ti stavamo pedinando da un po'..”

“Da quanto?” mi stavo irritando, era possibile che dovessi fargli un sacco di domande!?

“da una settimana.”

“COSA!” ero stupefatto.

“Ti ho sempre amato, Kurt”

“Sì, lo so.” mi arresi, non mi avrebbe spiegato.

I quindici minuti dopo li passammo a baciarci.


 

“Oh.. guarda! Questa è Firenze!”

“Bella quella città.. come si chiamava quell'antipasto..?”

“La bruschetta, dici?”

“Sì! Gnam, dopo la faccio!” mi squadrò da capo a piedi e così gli domandai “Che c'è?”

“credi davvero di farla come loro?”

“No.” mi rabbuiai.
 

 

“Non ci credo! Impossibile!.. passiamo avanti..” girai velocemente la pagina. (http://29.media.tumblr.com/tumblr_ltvepkk0fX1r2nypdo1_250.jpg)

“No, fermo.. cosa c'è?” mi bloccò la mano prima di scoppiare a ridere.

“Senti, non è che te fossi messo meglio!” (http://2.bp.blogspot.com/-TqYdjBa5Cxs/Tq_Qtfztq8I/AAAAAAAAAw0/6AW6CMJA7eg/s320/chris-colfer.png)

“Stai scherzando, vero? Io ero bellissimo.”

“Se, certo.”


 

“Ahahhah!” gli risi in faccia.

“non c'è niente da ridere, idiota!”

“Noo.. certo! Infatti quando hai detto a Finn: 'Non è forte che tu e Kurt siate fratelli? Cioè fratelli?.. cavolo quanto sei alto!' non c'è da ridere!”

“La smetti di farmi il verso! Quando sono ubriaco non ragiono. Ok?”

“Ahaha, scusa..” tornai serio all'istante.

“Ohm.” sbuffò

Chiudemmo l'album guardandoci negli occhi e Blaine mi disse “Vieni Kurt, ricordiamo anche questo momento!” prese la macchina fotografica, mise l'autoscatto e mi saltò addosso mettendo in bella vista l'album blu.

 

“Oh Blaine.. ancora a 76 anni ti ritrovavi ancora con tutta quella energia..” stavo sfogliando quell'album che da tanto, troppo tempo non aprivo.

“Vuole altro?” il barrista mi sorrise e guardandolo dritto negli occhi lo riconobbi.

“Jordan Harris?”

“No, suo figlio.. e lei chi è?”

“Oh, un amico di tuo padre.. come sta?”

“Ehm.. riposa in pace.” divenne triste all'istante e io cercai di cambiare discorso.

“Vorrei un latte parzialmente scremato con due cucchiaini di zucchero, grazie”

“K-kurt Hummel?” la sua voce aveva un tono stupito e emozionato.

“Sì. E te come lo sai!”

“mio padre mi aveva avvisato sulla tua ordinazione pazza e elaborata” sorrise.

“Oh, che pazzo era Jordan!”

Il ragazzo si allontanò e io potei perdermi nei miei pensieri, ricordi. Blaine avrebbe riso, mi avrebbe detto che nessuno poteva scordarsi di me e io sarei diventato rosso come un peperone.

Consumai la mia ordinazione e feci per alzarmi quando sentii un lieve fruscio e un foglio stropicciato cadde dall'album. Lo raccolsi e riconobbi la sua scrittura, la sua: quella di Blaine.

Lessi già con le lacrime agli occhi e un grande sorriso stampato in faccia.

 

Ciao Kurtuccio!

Oddio, che cosa brutta, odi quel soprannome..

Allora ricominciamo.. sai non posso finire un cavolo di quaderno per fare questa cosa!

Sai Kurt se tu stai leggendo significa che sei scappato dalle mie vecchie braccia oppure io non ci sono più.. ti potrebbe sembrare scontato ma lo sai come sono: un inguaribile romantico. E se non scrivevo una lettera d'amore non avrei retto questa carica.. anche se questa sembra più una lettera comica...

Ti amo, Kurt.

Quando entrai in quel salone non fu un caso, quando mi trovai nel Bar insieme a quel coglione di Sebastian accanto al salone non fu un caso, quando ti proposi tutte canzoni scadenti tranne 'Candles' non fu un caso (sapevo che cantavi, altrimenti che stolker sarei?!) , quando ti dessi un passaggio con la moto non fu un caso (aspetta questo non del tutto.. io avevo pensato di venire in macchina ma Seb aveva insistito per la moto e non capivo la differenza quindi accettai.. Sai qual'era la differenza? TU SPALMATO SULLA MIA SCHIENA!)..

Era tutto programmato in modo di incontrarci o avvicinarci, funzionò.

Poi tutto cadde perché sono l'idiota più ritardato del pianeta ma devi ammettere che potevo pensarlo. Mi crollò il mondo addosso e solo allora mi accorsi di quanto realmente ti volevo ma credo che in quei giorni i nostri sentimenti si siano rafforzati tanto.. Sì, sono riuscito a prendermi anche un merito per quella cretinata! Ne vado molto fiero,

Ho vissuto con te fino alla fine e sono contento. Lo so che non crediamo in Dio ma spero di poterti rincontrare anche come microscopica particella nello spazio.. che si fa? Ci diamo appuntamento alla seconda stella a destra e poi dritto.. ok, faccio il serio.

E' che mi manchi solo al pensiero di statti lontano, delle volte spero nell'esistenza nei fantasmi.. almeno ti starei accanto anche se non lo sai! Magari alla tue spalle a gongolarmi per la mia intelligenza! ..dovevo fare il serio vero? .. Ehm..

Ciao tesoro, ti amo.

Blaine

 

 

 

Ultime cose mentre mi proteggo con uno scudo dalle sassate:

Sono una brutta idiota che non capisce niente e che si odia da sola! Scusate ç__ç

In realtà doveva finire con l'album.. ma quando loro erano ancora in vita.. però poi si è allungato e Blaine non c'era e lui ha scritto! Non io .. quindi prendetela con lui, ovvia..

Mi dispiace però amo davvero questa fine perché significa che sono rimasti insieme sempre e sinceramente credo che mi sia venuto fuori un Blaine/Darren perché non volevo fare questa lettera troppo pesante..
 

Oddio ho finito la prima FF.. non mi sembra vero *-* (Sì, guarda come l'hai finita?! SCUSATE ç_ç)

Vi ringrazio TANTISSIMO per chi ha messo questa storia tra preferite, ricordate o seguite e un grande abbraccio a chi ha recensito!

Mi piacerebbe sapere cosa vi è piaciuto e cosa devo migliorare, è la mia prima FF e non sono affatto brava.. quindi fate un atto di carità dicendomi la vostra, se brutta non importa! *si prepara al peggio*

 

Spero che vi sia piaciuta e niente, Grazie ancora!

Asia.

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