Ciò che ci unisce

di Ludwig10
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Al chiaro di luna ***
Capitolo 2: *** Io e te ***
Capitolo 3: *** Sweet escape ***
Capitolo 4: *** Un curioso incontro ***



Capitolo 1
*** Al chiaro di luna ***


Mentre scrivevo questo capitolo, ascoltavo "Sonata al chiaro di luna" di Beethoven. Quindi chiunque voglia può leggerlo facendo lo stesso: http://www.youtube.com/watch?v=5-MT5zeY6CU .Questo primo capitolo è più un'introspezione sul personaggio di Loki, dal prossimo capitolo vi saranno più scene d'azione. Intanto, godetevi questo primo capitolo :)


1- Al chiaro di luna.

"L'opposto dell'amore non è l'odio,
ma l'indifferenza.
Se odiamo qualcuno quindi, dobbiamo
averlo per forza amato e amarlo
ancora."
- Tom Hiddleston

Loki sedeva nella sua cella, rimuginando sulla sua vita mentre scrutava la luna, che ovviamente non era quella che si poteva vedere sulla Terra, ma un altro satellite altrettanto vicino ad Asgard che gli faceva tornare alla mente molti pensieri. Ripensò a quanto potesse essere stata poco intelligente la sua battaglia contro i terrestri, e constatò che il desiderio di volerli sottomettere fosse stato solo un inutile capriccio dettato dalla sua disperazione. Era stato disperato, anzi si era sentito tradito ed incompreso da quella stessa famiglia che poco prima del suo esilio gli aveva giurato un grande amore, da quel padre che continuava a ripetere di volergli bene ma che poi gli rispose con quel 
«No, Loki», quando lui era in bilico tra l'eterna perdizione e la ritrovata redenzione. I sentimenti di quel giorno cominciavano a riaffiorare ed il gigante di ghiaccio sentiva un'improvvisa fitta al cuore, mentre un sentimento di rabbia mista a dolore cominciava a pervaderlo facendosi strada nei meandri più oscuri del suo essere.
Aveva amato la sua famiglia, eccome se lo aveva fatto. Ma questi, nella loro grande arroganza, lo avevano dato per scontato, e lui era cresciuto all'ombra del possente Thor. Un'ombra che piano piano negli anni aveva cominciato ad inghiottirlo, fino a farlo diventare la persona che era. Loki si alzò di scatto e, prendendo in mano un sasso, lo scagliava contro la parete davanti a lui, e sentì il suo cuore che si frantumava insieme ad esso, in mille pezzi. C'era stato un tempo in cui lui e suo fratello, se così poteva definirlo, si erano voluti bene, dove lui lo ammirava realmente e si ricordò che, quando lui era piccolo, Thor era il suo ideale di perfezione, la persona che lui aspirava di poter divenire un giorno. Aspirava. Tutto quello che ora invece sentiva di provare era un grande odio nei suoi confronti. Non tanto per essersi schierato con i mortali piuttosto che con lui, ma per mille altre ragioni che gli attraversavano la mente e tra le quali, in quel momento, spiccava il fatto di aver permesso a loro padre di rinchiuderlo lì, dove si trovava ora, in quel posto dimenticato da Odino, brulicante di muffa, umidità e di qualche stupido animale che ogni tanto, senza alcun timore, si avvicinava a lui con aria di sfida, ignorando ovviamente la sua natura divina e quindi anche la sua grandezza.
Da dove si trovava non poteva sentire nulla di quello che stava succedendo nel palazzo, ma poteva immaginarlo: la tavola adibita con una gran quantità di cibo, mentre tutti si riuniscono per festeggiare la vittoria del grande Thor, salvatore, eroe e bla bla bla. E tutti che si fanno beffe di lui, Loki. S'immaginava Thor, riunitosi con gli altri, a ridere del suo fallimento nel conquistare la Terra, o di quando sono giunti ad Asgard e lui era ammanettato e imbavagliato. Al solo pensiero che lo avessero visto in quello stato, gli si gelò il sangue nelle vene.
Si sentì impazzire. Gliel'avrebbe fatta pagare. A tutti quanti. Cominciò ad ideare svariati metodi per potersi vendicare. Ma non ebbe il tempo di pensarne neanche uno che improvvisamente la porta si spalancò ed una voce familiare, che avrebbe riconosciuto a migliaia di chilometri di distanza, chiamò il suo nome: 
«Loki?»
E lui lo vide. Thor, che varcava la soglia e si fermava a qualche metro di distanza da lui, a fissarlo con occhi imperscrutabili.

Forse non era riuscito a salvarlo la prima volta, dal baratro della perdizione, ma di sicuro c'era riuscito la seconda volta senza neache saperlo.



Ciao a tutti! Questa è la mia prima Fan Fiction in assoluto (vi chiedo quindi di essere clementi!) ed ho deciso di dedicarla ad una delle coppie a cui sono maggiormente legata: Thor/Loki. Inanzitutto vi ringrazio per aver letto questo capitolo, e vi vorrei chiedere di recensirlo così che io possa capire un po' come sto andando e se la storia vi piace :)
Grazie mille ancora, alla prossima!
Ludovica.

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Capitolo 2
*** Io e te ***


2- Io e te
2- Io e te.

I due stettero a guardarsi negli occhi per quella che sembrò loro un'eternità. In realtà erano passati solo pochi minuti, quando Thor ruppe quel silenzio con un "Ciao, fratello". Loki scostò immediatamente gli occhi dal dio, girando nervosamente la testa in tutt'altra direzione. Anche Thor spostò il suo sguardo, incurvando il capo verso il basso, e balbettando disse "Sei arrabbiato con me, vero?"
"Arrabbiato? Non direi. Piuttosto irritato dalla tua presenza. Pensavo che tu ed i TUOI genitori stesse felicemente allietandovi della vittoria e della mia reclusione."
"Allietandoci? Loki, ma che dici, lassù stiamo tutti piangendo per averti perduto. Nostra madre mangia a malapena e nostro padre.. beh, lo sai, lui non da mai a vedere la sua sofferenza, ma puoi star sicuro che pianga dentro di sé."
"Avermi perduto? Non mi pare che mi abbiate perduto se mi tenete recluso nei bassifondi del palazzo, dai quali nessuno è mai fuggito." rispose ironicamente Loki. Thor però non era in vena della solita sottile ironia del fratello, e amareggiato, guardandolo negli occhi disse "Sai che non lo facciamo per divertimento. E sai che quando dico perduto, intendo che ti abbiamo perso spiritualmente. Hai idea di quante persone tu abbia ucciso sulla Terra, o di quante avresti potuto? E per quale ragione poi, solo per vendicarti di me?"
"Mi duole deluderti fratello, ma io non credo di essermi "perduto spiritualmente". Forse tu e tutti gli altri non siete mai riusciti a comprendermi appieno. Se ci rifletti bene, ogni essere evita ciò che gli è sconosciuto, è questa è la triste sorte che è toccata a me. Ma sentiti, poi dicono che sono io quello con le manie di protagonismo! Mi spiace dirtelo, ma non gira tutto intorno a te, sai? Esistono altre persone, come me, che tu hai oscurato con la tua arroganza, sfrontatezza..." mentre diceva tutto ciò, Loki stringeva i pugni e digrignava i denti, e alzandosi in piedi le parole uscivano dalla sua bocca come un lamento, come se stesse per crollare per il dolore da un momento all'altro "stupidità e...". Non riuscì a finire la frase. La sofferenza si fece più intensa e al gigante di ghiaccio si annebbiò per un momento la vista.
Quando riaprì gli occhi, Thor era lì: si era precipitato a sorreggere il fratello, che rischiava di finire al suolo, e con fare preoccupato disse "Non mangi da giorni ormai".
Loki non rispose. Era troppo impegnato ad esaminare attentamente ogni singolo tratto del volto del dio del tuono: i lineamenti del viso erano coperti da un po' di barba, che però lo rendeva ancora più bello, le ciocche dei capelli gli cadevano quasi armonicamente sul suo viso perfetto, ma c'era una cosa che preferiva in assoluto. I suoi occhi. Quegli occhi celesti, nei quali si perdeva, e senza i quali si sentiva perso.
Anche Thor si ritrovò a fissarlo: i suoi occhi azzurri gli ricordavano molto quelli di un cucciolo sperduto, che vuole mostrarsi a tutti i costi grande agli occhi degli altri, ma amava particolarmente il contrasto di questi, e della sua carnagione chiara, con il colore nero dei capelli, e questo era per lui ciò che lo rendeva così bello.
Thor e Loki si scambiarono uno sguardo intenso. Senza accorgersene le loro labbra si sfiorarono, e il tutto sfociò in un bacio appassionato. Thor afferrò fra le mani la testa di Loki, e la premette contro la sua, mentre l'altro, tenendogli saldamente le spalle, lo avvicinava verso di sè. I due si desideravano, e questo era ben evidente. Forse troppo, è fu proprio per questo motivo che Loki si staccò bruscamente dal dio e, guardandolo, disse "Cosa sto facendo?". Thor rimase anche lui per un attimo confuso, non riuscendo a replicare, così il gigante di ghiaccio si alzò di scattò, andando verso l'altra parte della stanza. A questa reazione il dio si girò verso di lui e, guardandolo, disse "Penso nulla di sbagliato".
"Nulla di sbagliato, dici? Ho baciato il mio peggior nemico. Ho baciato te!" Mentre diceva questo, Loki era disorientato. Thor comprese subito che non stava dicendo quelle parole con cattiveria, ma solo perchè era confuso. E come dargli torto, in fondo anche lui lo era, non riusciva a capire cosa fosse accaduto, ma nonostante tutto nessuno dei due sembrava riuscire ad ignorarlo. Avevano provato un forte sentimento in quel momento, che sarebe stato difficile cancellare così facilmente. Ma purtroppo loro ancora non ne avevano compreso l'importanza. Così Thor si rialzò da terra e si diresse verso la porta, la aprì e, guardando per terra, forse perchè non aveva il coraggio di varcare la soglia o perchè non intendeva quello che diceva, disse "Allora è meglio che facciamo finta che nulla di tutto ciò sia accaduto. Ci vediamo, Loki".
Attraversando la porta intravide Loki che, seduto, ed immerso nei suoi pensieri, guardava un punto fisso della parete senza dire nulla.

Thor salì le scale nervosamente, e cercando di fare chiarezza, uscì dal palazzo per prendere una boccata d'aria fresca. Mentre rifletteva su ciò che era appena successo, sentì Odino e sua madre, Frigga, che parlavano.
"Non credo sia una buona idea. E' pur sempre nostro figlio!"
"Sì ma ha tradito le nostre aspettative, tutta la fiducia che gli abbiamo dato!" disse Odino, con tono amareggiato.
"So che dobbiamo dare il buon esempio, ma... non è un po' eccessivo?" singhiozzò Frigga.
"Duole anche a me, lo sai. Ma purtroppo la decisione è stata presa. Domani faremo giustiziare Loki nella pubblica piazza, è deciso." e, con occhi disperati, si diresse con fare nervoso verso le sue stanze, mentre Frigga, singhiozzando, lo seguì in silenzio.

Loki intanto si era affacciato alla finestra, ripensando alle parole del dio, e constatò fra sè e sè che sarebbe stata la cosa migliore fingere che non fosse accaduto nulla. Ma chissà per quale ragione questo non lo fece di certo sentire meglio, e bruscamente cominciò a camminare per la stanza. D'un tratto sentì dei passi molto violenti che si avvicinavano alla sua cella, la porta si aprì e per la seconda volta apparve Thor, che con voce affannata e preoccupata disse "Devo portarti via da questo posto."
"Cos-"
"Non c'è tempo da perdere, ora o vieni con me o morirai!"
"Cos'è, un qualche ricatto sadomaso? No grazie, passo." disse Loki mettendo le mani in avanti e girandosi dall'altra parte.
"Non lo capisci, Loki, i nostri genitori progettano di ucciderti DOMANI!"


Et voilà, ecco il secondo capitolo! :D
Spero che vi piaccia, so che qualcuno di voi forse si aspettava più di un semplice bacio, ma volevo chiarire che io non voglio rendere le cose.. semplici, diciamo. Nel senso che io credo che per piacerti davvero una coppia, debba esserci un percorso dietro, ed io voglio intraprenderlo, voglio farvi immergere più profondamente in questa coppia, magari non so facendo le cose un po' più con calma, ma dandogli un senso, non scrivendo una fan fiction tanto per (se volete potete mandarmi anche a quel paese, non mi offendo).
Vorrei ringraziare le persone che hanno recensito lo scorso capitolo, grazie davvero, mi ha dato la voglia di andare avanti con la storia essendo questa la mia prima fan fiction. Ed anche quelle che l'hanno aggiunta alle seguite, grazie mille, spero di non deludervi!
Vi chiedo solo di continuare a recensire (o cominciare a farlo), mi aiuta molto e mi da la voglia di continuare la fan fiction. Un saluto, alla prossima!
Ludovica.


















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Capitolo 3
*** Sweet escape ***


capitolo 3
3 - Sweet escape.


Loki e Thor erano nella sala dei trofei di Asgard, dove in quel momento si trovava lo scettro che i Chitauri avevano affidato al moro per conquistare i terrestri.
"Questa idea non farà felice nessuno, Thor."
"Da quand'è che segui le regole, eh?"
"Da quand'è che tu non le segui?"
In prossimità dell'entrata si sentivano dei passi veloci, poi il silenzio, ed infine il rumore di qualcosa che tentava di abbattere la porta.
Thor guardò Loki con un sorrisetto soddisfatto, mentre l'altro aveva uno sguardo che rasentava la perplessità.
"Qualora dovessero mai arrestarci, dirò che è stata tutta una tua idea, almeno andremo insieme ed allegramente nell'aldilà" disse Loki con tono sarcastico.
"Tu non credi che io lo farò veramente, vero?"
"Non penso tu ne abbia il coraggio, dopo quello che è successo con i giganti di ghiaccio."
Il dio lo guardò con aria di sfida.
"E va bene, lo hai voluto tu."
E dicendo questo, azionò lo scettro che avrebbe permesso la loro fuga da Asgard.


1 ore prima.


"Non lo capisci, Loki! I nostri genitori progettano di ucciderti, DOMANI!"
Loki guardò il fratello, perplesso. Non riusciva a capire se quello fosse uno scherzo o meno e neppure se gliene importasse qualcosa.
"Con 'ucciderti' intendi che hanno intenzione di togliermi la vita o in senso metaforico?"
"Smettila di fare il bambino. Con ucciderti intendo che hanno intenzione di prendere quel poco di dignità che a quanto pare ti è rimasta, metterla alla mercè di tutti e poi consumarla fino a che non esalerai l'ultimo respiro." rispose il dio con voce ferma e seria. Loki sembrò finalmente aver capito la gravità della situazione, e grazie al cielo Thor si era già offerto di aiutarlo a fuggire altrimenti il suo orgoglio non avrebbe mai permesso di chiederglielo.
"... E va bene. Qual è il tuo piano?"
"Se non sbaglio, quando arrivasti sulla Terra, usasti uno scettro. E se ti dicessi che so dov'è?"
"Ti direi che il piano andrebbe bene, ma sicuramente il luogo sarà sorvegliato, così come questa cella."
"Uscire da questo posto non sarà troppo difficile, posso usare una qualsiasi scusa. Il vero problema sarà entrare nella sala dei trofei con te."
"Mmm, forse ho un piano. Ascolta bene..."


"E lui che ci fa qui?" chiese una guardia, non appena vide Thor e Loki uscire dalla cella.
"Ho ricevuto l'ordine di spostarlo di cella, in preparazione all'esecuzione di domani."
"Esecuzione? Quale esecuzione?"
"Diamine" pensò Thor "non lo hanno ancora detto a nessuno!"
"Senta buon uomo" disse con tono pacato il biondo, e lo prese a parte "non è ancora una cosa ufficiale, ma domani Loki verrà giustiziato. Ho ricevuto l'ordine da Odino in persona di spostarlo di cella, e pensavo che dunque avesse informato anche voi della questione, ma a quanto pare mi sbagliavo. Se volete potete andare a chierglielo di persona, noi aspetteremo qui il vostro ritorno, va bene?"
"Ma no, non credo ce ne sia bisogno, infondo sei il figlio di Odino, un eroe. Andate pure. Ah, un'ultima cosa: vorrei ricordarti che il carcerato che stai trasferendo, tuo fratello Loki, è un mago dei sotterfugi e degli imbrogli. So che quello che sto per dirti è superfluo, ma non vorrei che ti arrecasse alcun danno. Sta molto attento."
"Sì, lo so. Grazie mille." detto questo, i due si allontanarono, salirono le interminabili scale ed uscirono dalle prigioni.
"Ok, d'ora in poi dovremmo stare molto attenti, non sarà facile ingannare gli altri come lo è stato con Aslak." disse il dio, ma non sentendo alcuna risposta si girò a controllare se il fratello fosse ancora lì. Fisicamente c'era, ma era evidente che stesse pensando a qualcos'altro, e a giudicare dallo sguardo, cupo e straziato, doveva essere qualcosa che lo feriva molto.
"Cosa c'è Loki?"
"Cos-... Ah, ero sovrappensiero. Dicevi?"
"A cosa pensavi?" chiese con tono preoccupato il biondo.
"Nulla, e comunque non mi sembra il momento opportuno questo. Andiamo, prima che qualcuno scopri che non mi trovo più nella mia cella."
"Ma..."
"THOR!" esclamò il moro, quasi come per sgridare il dio.
"... D'accordo. Ma non finisce qui, questo è sicuro. Non appena saremo liberi, mi dirai tutto quanto."
"Sì sì certo" rispose Loki, con tono beffardo. "Ora però andiamo." e i due si diressero nella sala dei trofei. O almeno tentarono, perchè Thor vide in lontananza i suoi vecchi amici: Volstagg, Sif, Hogun e Fandral. Prese subito il fratello e lo nascose nella stanza più vicina, mentre lui rimase fuori.
"Ehi eroe!" lo salutò il suo amico Volstagg.
"Amici miei! Cosa ci fate in giro da queste parti?" domandò nervosamente il dio.
"Un giro di perlustrazione, niente di che. In fondo la cella di Loki e qui vicina, e tutti noi sappiamo di che cosa è capace."
"Che cosa intendi con giro di perlustrazione?" esclamò Thor.
"Intende che tutti noi conosciamo tuo fratello." si intromise Sif "E sappiamo che non è di certo un santo. Sinceramente penso che sia una delle persone più meschine che io abbia mai incontrato e non so cosa darei per vederlo marcire nella cella dove ora è imprigionato. Ragione per cui ci troviamo qui, intendiamo tenerlo d'occhio."
"Appunto" esclamò Fandral "Temiamo che lui possa scappare con uno dei suoi soliti 'giochetti', e non possiamo di certo permetterlo, non dopo quello che ti ha fatto. Se ci ripenso, quel farabutto, mi viene una rabbia e --"
"Ora basta." disse con tono fermo e irritato Thor. "Badate bene alle vostre parole, state pur sempre parlando di Loki, persona alla quale sono sempre stato molto legato. Proclamate di conoscerlo quando in realtà non avete la benchè minima idea di chi sia o avete mai provato ad avere una vera e propria conversazione con lui.
Per voi è facile parlare così, voi cresciuti normalmente e senza nessuno che vi oscurasse, mentre lui si è sempre sentito inferiore e solo. Io se fossi in voi non parlerei in questo modo di lui, non ne avete alcun diritto, ma soprattutto, non sarete MAI il guerriero che lui è. Quindi evitate discorsi del genere che infangano solo il suo onore."
I quattro rimasero a guardarlo, scossi e dubbiosi. Non capivano il perchè di quella reazione, nè tantomeno le parole. L'unica che scorse qualcosa fu Sif.
"Ah, capisco." disse. "Ora se vuoi scusarci, abbiamo un compito da continuare. Buonanotte Thor." e detto questo, tutti e quattro si allontanarono.

"Sif, conosco quello sguardo, cos'hai in mente?" le chiese Hogun.
"La reazione che poco fa ha avuto Thor mi ha insospettita, insomma mi è parsa al quanto esagerata e sconclusionata. Ha sempre tenuto a Loki, questo è certo, ma da quando sono tornati dalla Terra, qualcosa in lui nei confronti del fratello è cambiato. So che forse esagero, ma credo che dovremmo andare a controllare la cella di Loki."
"Come sei esagerata! Da quand'è che non ti fidi di Thor?" esclamò Volstagg.
"Da quando ha cominciato a vivere in funzione di Loki." disse con tono serio Sif "Da quando, ogni volta che si parla di lui, i suoi occhi si illuminano, e comincia a lodarlo e a proclamare la sua grandezza e difenderlo a spada tratta. Andiamo, non vorrete farmi credere che sono l'unica ad averlo notato!"
"No, non sei l'unica." disse Fandral.
"E va bene, andiamo a controllare la cella." e detto questo, si diressero verso le scale che portavano alla torre. Una volta arrivati, chiesero ad Aslak se potevano entrare a controllare se il prigioniero stesse bene.
"Intendete Loki? Mi dispiace, ma se l'è portato via il fratello poco fa."
"Cosa?? E perchè mai li avresti lasciati andare?" chiese infuriata Sif.
"Beh, perchè mi aveva detto di aver ricevuto ordine da Odino di spostarlo di cella vista la sua imminente sentenza di morte."
"Strano, abbiamo appena incontrato Thor e con lui Loki non c'era e, senti senti, non abbiamo mai sentito alcun ordine del genere da parte di Odino visto che eravamo di ritorno dalle sue stanze e lui non ci aveva accennato niente!" urlò con tutto il fiato che aveva in gola Sif "Quindi, oh essere inutile e senza cervello, la prossima volta che qualcuno, chiunque esso sia, viene qui dicendo di aver ricevuto un ordine da Odino o chiunque altro, vedi di controllare prima di far evadere UN ASSASSINO ED UNO PSICOPATICO!" urlò ancora una volta Sif e, detto questo, si diresse con gli altri per dare l'allarme a tutto il reame.

"Puoi uscire Loki, se ne sono andati." e dalla porta uscì il fratello, tutto bagnato ed emanava odore di... sapone?
"Grazie mille Thor." disse con voce sarcastica "Ma la prossima volta evita di buttarmi dentro il ripostiglio degli inservienti, grazie!" Thor tentò di trattenersi, ma purtroppo scoppiò in una fragorosa risata.
"Sì sì, prenditi pure gioco di me." e detto questo, il moro si diresse verso la sala dei trofei.
"Ehi dai scusami, è solo che sei così buff-" e ricominciò a ridere.
"Resti lì a fare il completo ritardato o vieni con me? Perchè sai io farei tutto da solo ma purtroppo mi serve il tuo aiuto, e credimi che ammetterlo mi fa sentire totalmente inutile e idiota!"
"E va bene, arrivo, arrivo." e i due si diressero verso la sala dei trofei.

"Hai sentito anche tu un rumore provenire da quella parte?" chiese una guardia.
"Già... sarà meglio andare a vedere." rispose l'altra, quando Loki sbucò da un angolo ed i due, preoccupati, cominciarono ad inseguirlo.
"Sbrighiamoci, il trucco non potrà durare per molto ancora." disse Loki a Thor ed i due entrarono nella sala.

"Loki fermati, è un ordine!" urlò una guardia al finto-Loki, quando Volstagg andò a sbatterci contro, facendolo sparire.
"Cosa è successo?" chiese Fandral.
"Eravamo di guardia alla sala dei trofei, quando abbiamo sentito un rumore. Siamo andati a controllare ed abbiamo visto Loki, così lo abbiamo rincorso, solo che quest'armadio gli è andato contro facendolo sparire. Sinceramente non capisco cosa significhi."
"Significa che siete due perfetti deficienti e come tali vi siete fatti fregare!" disse Sif. "Ora andate insieme a Volstagg e Fandral da Odino ad informarlo che Loki è evaso di prigione con l'aiuto di Thor mentre io e Hogun proveremo a fermarli insieme ad altre guardie. Avanti!"

Thor e Loki si trovavano finalmente nella sala dei trofei. I due cominciarono a cercare il bastone, quando Loki lo trovò. Non gli piaceva molto quell'oggetto, portava alla mente brutti ricordi che il moro in quel momento non avrebbe voluto avere nella testa. Rimase qualche secondo ad osservarlo, ricordando tutto quello che aveva causato sulla Terra poco tempo prima, non con pentimento, non riusciva ancora a provare un tale sentimento verso gli umani, ma con dolore, poichè era il motivo per il quale lui ora si trovava qui, a scappare dai suoi genitori che reclamavano il suo sangue. I suoi genitori. Non degli estranei qualsiasi.
"Loki l'hai trovato?" chiese Thor. Sentendo quella voce gli tornò in mente che poco prima il dio lo aveva difeso apertamente di fronte ai suoi amici, senza alcuna vergogna o timore per ciò che potessero pensare. Anche se tutti lo avevano abbandonato, lui poteva ancora contare su Thor, e questo, stranamente, in qualche modo lo rincuorava.
"Sì, eccolo qui." e dicendo si diresse verso il fratello.

"Questa idea non farà felice nessuno, Thor."
"Da quand'è che segui le regole eh?"
"Da quand'è che tu non le segui?"
In prossimità dell'entrata si sentivano dei passi veloci, poi il silenzio.
"Sappiamo che siete lì dentro. Fateci entrare e vi promettiamo che le vostre punizioni saranno ridotte, altrimenti vi saranno conseguenze maggiori per le vostre azioni, questo è quello che vi manda a dire Odino." ma nessuno rispose. Così improvvisament
e si sentì il rumore di qualcosa che tentava di abbattere la porta.
Thor guardò Loki con un sorrisetto soddisfatto, mentre l'altro aveva uno sguardo che rasentava la perplessità.
"Qualora dovessero mai arrestarci, dirò che è stata tutta una tua idea, almeno andremo insieme ed allegramente nell'aldilà" disse Loki con tono sarcastico.
"Tu non credi che io lo farò veramente, vero?"
"Non penso tu ne abbia il coraggio, dopo quello che è successo con i giganti di ghiaccio."
Il dio lo guardò con aria di sfida.
"E va bene, lo hai voluto tu."
E dicendo questo, azionò lo scettro che avrebbe permesso la loro fuga da Asgard.
Thor e Loki furono immersi da un lampo di luce, ed i due finirono per ritrovarsi sulla Terra.


I due si ritrovarono sdraiati su una piattaforma posta molto in alto.
"Guarda un po' chi abbiamo qui." disse un uomo avvicinandosi a loro. I due alzarono lo sguardo, ed esclamarono insieme un fragoroso
"TU!"
"Sì, io!" esclamò l'uomo, sorseggiando del whisky.
Si trovavano sopra un torre, che riportava, in lettere cubitali e ben illuminate, il nome 'Stark'.


Buonasera a tutti!
Okay, so che pubblico questo capitolo con un ritardo mostruoso rispetto allo scorso. Mi dispiace molto, purtroppo sono stata molto impegnata con la scuola, ma adesso sono completamente libera e senza debiti, quindi avrò tempo da dedicare a questa FanFiction!
Vorrei ringraziare prima di tutto BlackRaven, Cristy_p, Nadir, Laray218, Zeolime e Miry1410 per aver recensito lo scorso capitolo: grazie infinite, non avrei avuto la spinta necessaria per continuare questa storia senza il vostro entusiasmo e le vostre belle parole. Spero che questo capitolo non abbia deluso nessuno di voi, e vorrei aggiungere che il titolo l'ho preso da una canzone di Gwen Stefani.
Vi ricordo che se volete che la FanFiction continui, recensite recensite e recensite! Mi fareste un immenso piacere e mi aiutereste a capire ciò che pensate di quello che scrivo, cosa estremamente importante per me :)
Un abbraccio a tutti voi! Grazie mille a tutti voi e a coloro che hanno aggiunto la storia alle seguite, preferite e da leggere (siete troppi, non riesco a ringraziarvi uno per uno, mi dispiace xD)
Ludovica.




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Capitolo 4
*** Un curioso incontro ***


4- ...
4 - Un curioso incontro.

I tre rimasero a guardarsi per qualche minuto. Tony, in piedi davanti a loro, sembrava non essere troppo turbato dalla presenza dei due e continuava a sorseggiare dal suo bicchiere come se niente fosse; Thor lo guardava con occhi spalancati, cercando di capire la ragione per la quale anche lui si trovasse lì mentre Loki, beh, forse perchè provava vergogna per ciò che era successo tra lui ed il milionario, evitava di incontrare i suoi occhi ed invece, facendo il vago, si scrutava intorno. L'atmosfera era molto imbarazzante.
Il primo a parlare fu Tony.
"Avete intenzione di rimanere a terra per tutta la vita? No perchè oggi è il vostro giorno fortunato, si dia il caso che io abbia delle sedie dentro. E vi dirò di più, anche delle poltrone! Che fanno i massaggi!" disse l'uomo, beffandosi di loro e sorseggiando il suo drink.
Loki e Thor, sentendosi in imbarazzo, si alzarono. Il biondo parlò per primo.
"Dentro? Perchè, dove ci troviamo?"
"Sulla Stark Tower, mi sembra ovvio! Ero uscito un attimo a prendere un po' d'aria mentre sorseggiavo questo stupendo whisky, quando all'improvviso ho visto due idioti volanti atterrare proprio qui. Spero che non vi dispiaccia se ho espresso un desiderio mentre cadevate in modo... beh, a dir poco 'sgraziato', se proprio devo dirlo, sulla mia torre."
"Perchè avresti dovuto esprimere un desiderio? Non capisco, hai questa abitudine a parlare in modo alquanto insolito signor Stark." disse il biondo.
"A dir la verità non so perchè si faccia. Comunque, non m'importa granchè. Piuttosto, cosa è successo al Manson dei poveri?" esclamò Tony, indicando Loki. "Mi ricordo che gli piaceva parlare molto l'ultima volta che ha messo piede qui."
"Suppongo tu intenda Loki con Manson." disse con tono rassegnato il biondo. "Comunque non saprei." e si girarono a guardarlo.
Loki si teneva a debita distanza dai due e, accorgendosi che loro stavano guardando nella sua direzione, si girò anche lui per capire cosa stessero fissando. Si girò a destra, poi a sinistra, poi completamente dall'altra parte. Dubbioso, tornò a scrutarli anche lui e, non appena comprese chi stessero osservando, finalmente parlò.
"Ciao mortale." disse con un sorriso forzato.
"Ciao idiota volante." fece allo stesso modo Tony.
"Stupida fatina luccicante."
"Perdente con manie di protagonismo."
"Ha parlato quello con un insegna grande quanto il palazzo reale di Asgard che porta il suo nome, ovviamente illuminato perchè ha paura che qualcuno possa non notarlo e sbatterci sopra."
"Non sono io quello che va in giro con uno scettro lunghissimo per compensare qualcos'altro."
"Ok, ora BASTA!" esclamò Thor, prima che Loki avesse il tempo di replicare.
"Ma ha cominciato lui ad insultarmi!" disse Tony.
"Non ti stavo insultando, ti stavo solo descrivendo." rispose Loki.
"Quanti anni avete, 100?"  chiese Thor.
"Io veramente ne ho 32." gli rispose Tony.
"Oh ma andiamo, chi vuoi prendere in giro?" disse Loki, estenuato.
"Sul serio, sono ancora un ragazzino, IO! Mica sono vecchio come voi. Senza offesa colosso." ed indicò Thor.
"Sentite!" esclamò estenuato il dio "Tu smettila di importunarlo." disse a Loki. Poi rivolgendosi a Tony "e tu non assecondarlo! E non mentire sull'età, non fai altro che dargli più materiale per prendersi gioco di te. E adesso, gradirei entrare nella tua dimora se non ti dispiace." e si diresse verso l'entrata. Dietro di lui, Loki e Tony lo seguirono, senza riuscire a dire alcuna parola.

"Volete che vi offri qualcosa? Mi pare di ricordare che Manson avesse cambiato idea l'ultima volta in tal proposito." disse Tony, maliziosamente. Loki lo fulminò, ma non osò replicare a causa del fratello che, con lo sguardo, minacciava di fargliela pagare se lo avesse fatto. Rispose invece con un forzato "No, grazie. Ho cambiato idea." e Thor fece cenno di no all'uomo di ferro. Tony riempì il suo bicchiere e andò a sedersi insieme a loro.

"Penso di sapere perchè siamo capitati proprio qui, fra tutti i posti presenti in questo globo." disse allora Loki.
"Illuminaci." rispose Tony.
"Magari con una bella fiamma." disse il moro sorridendo maliziosamente, e ricevendo anche un calcio dal fratello che esclamò "Loki, pensavo avessi capito prima." sorridendo a sua volta.
"Ma certo Thor." replicò Loki, mentre evitava di dar a vedere che il colpo del fratello di poco prima lo aveva intaccato più di quanto pensasse.
"Come stavo dicendo, penso di sapere perchè siamo finiti qui. Questo è l'ultimo posto dove lo scettro è stato usato, nonchè anche il Tesseract. Quindi, penso che sia rimasto ancora collegato a questo luogo."
"Come idea può reggere. Bravo Loki!" disse Thor, dando una pacca sulla spalla del fratello. Il moro sembrò imbarazzato da quel gesto, suscitando la curiosità di Tony, che chiese
"Scusate, mi sono perso qualcosa?"
I due lo guardatono confusi, così il playboy preferì non continuare su quell'argomento.
"Niente, lasciate perdere. Piuttosto, cosa ci fate qui? Non dovreste essere a migliaia di galassie lontani dalla Terra?"
"Sì, ma... mio padre ci ha ordinato di tornare. Ha detto che sarebbe potuta essere un'esperienza istruttiva per Loki, ma che sarebbe stato meglio se lo avessi accompagnato io." rispose Thor. Loki lo guardò esterrefatto. Non capiva del perchè lui stesse mentendo ad un suo amico, e cercava di convincersi che non gli importasse, quando invece non era così. Lui desiderava saperlo, così come voleva ardentemente capire la ragione per la quale aveva deciso di aiutarlo a scappare dalla forca, difenderlo dai suoi più cari amici e allontanarlo dalla furia di Odino. Ma soffocò il tutto dentro di sè. Così come quel bacio che si erano dati poco prima di fuggire. Al pensiero, Loki arrossì.
"Capisco." disse Tony, sebbene non sembrasse molto convinto. "Immagino che non abbiate un posto in cui stare. Quindi, per oggi, potete dormire qui, domani vi porterò da Nick Fury per decidere cosa fare. E no. Non accetto repliche." e dicendo questo, li scortò nelle proprie stanze.

Thor e Loki si ritrovarono a dividere la stessa stanza: non era troppo grande, ma nemmeno eccessivamente piccola. Aveva due letti separati, uno dei quali era ad una piazza e mezza, che si trovava sul lato sinistro della stanza, mentre l'altro su quello destro. Thor decise di prendere il primo, mentre Loki, non troppo felicemente, prese il secondo.
"Forse è meglio che ci corichiamo un po', è stata una giornata pesante." disse il biondo, e l'altro annuì. Spensero le luci e si infilarono sotto le coperte.


ore 3.15

Nessuno dei due riusciva a dormire, ma nemmeno a parlare. Erano stati sopraffatti da tutto quello che era successo nelle ultime ore, come da un vortice, e non avevano trovato il tempo per rifletterci. Ed ora che potevano rilassarsi un po', invece di farlo, cominciarono a rimuginare sui recenti avvenimenti.
"Perchè gli hai mentito?" chiese infine Loki. Aveva tentato di trattenere tutto dentro di sè, ma con scarso successo.
"A chi?"
"Al simpaticone. Perchè?"
"Beh... non mi sembrava una scelta saggia raccontargli del nostro piano di fuga. Magari avrebbe avvertito tutti e ci avrebbero fatti tornare con la forza ad Asgard."
"Ah, capisco."disse Loki, e ci fu di nuovo un momento di silenzio.

"Perchè hai mentito ai tuoi amici?" chiese dopo qualche minuto, sempre Loki. Anche se non era proprio quella la domanda che voleva fare al biondo.
"Perchè non potevano sapere che tu eri lì con me, altrimenti avrebbe avvertito Odino e ci avrebbero puniti."
"Giusto." disse.

Dopo qualche minuto trovò finalmente la forza di fargli la domanda giusta.
"Perchè mi hai difeso?" chiese allora il moro.
"Beh... insomma, non potevo permettere che ti offendessero in quel modo. Era troppo per te. E poi tu sei un dio, dovrebbero portarti più rispetto."
"Certo, era ovvio." rispose Loki, non sapendo cosa dire.
"Già."
"Già."
"Forse sarebbe meglio dormire allora." disse Loki.
"Sono d'accordo. Buonanotte, Loki..."
"Buonanotte... Thor."

"Maledizione!" esclamò Tony, sottovoce, mentre stava origliando i loro discorsi appollaiato davanti alla loro porta con un orrecchio attaccato ad essa. L'uomo infatti aveva ordinato a J.A.R.V.I.S. di svegliarlo non appena avesse sentito qualche rumore provenire dalla loro stanza, poichè incuriositosi dopo gli strani comportamenti che i due avevano avuto dopo il loro arrivo. Non appena sentì Thor russare, rassegnato, si allontanò dalla stanza per andare a riposare anche lui.

ore 7.17
"Sorgete e splendete semi-dei! La colazione è pronta!" disse Tony, entrando tutto felice nella stanza dove avevano dormito la notte passata Loki e Thor. Nel vederli dormire ognuno nei rispettivi  letti, rimase un po' deluso: infatti sperava, entrando senza preavviso, di coglierli in flagrante.
"Arriviamo, arriviamo." disse lentamente Thor.
"Mmmh..." mugolò Loki.

Dopo aver fatto colazione, i tre si diressero sul soffitto dell'edificio per prendere un elicottero che li avrebbe portati al quartie generale di Nick Fury. Tony non sapeva come comportarsi in una situazione del genere e preferiva parlarne con lui prima di prendere qualsiasi decisione che riguardasse Loki.
"Cos'è quello?" chiese Thor indicando l'elicottero.
"Quello è un elicottero, e ci permetterà di arrivare in un batter d'occhio a destinazione, volando. E' più veloce di una macchina o di un treno." gli rispose Tony.
"Ah... non ne abbiamo noi di animali che ti trasportano volando ad Asgard. Dev'essere una specie terrestre, ne avete così tante strane voi qui. E dimmi, di cosa si nutre?" chiese il biondo.
"Di banane." gli rispose, prendendosi gioco di lui il playboy "a volte però fa i capricci e vuole anche dello shawarma."
Dietro, Loki scoppiò in una risata fragorosa che non riusciva a fermare.
"Che cosa gli è preso?" disse Thor.
"Oh niente, roba da psicopatici probabilmente. Sarà meglio che saliamo adesso." replicò Tony, che riuscì a trattenere le risate meglio di quanto lui pensasse. Così i tre si ritrovarono sull'elicottero, diretti verso il quartier generale dei Vendicatori.

Arrivati lì, un gruppo di assistenti li scortò verso la stanza di Nick Fury, dove li stava aspettando.
"Ben ritrovati." disse Nick, scrutando attentamente Loki.
"Ciao anche a te Ciclope. Ti vedo in forma!" gli rispose, ovviamente, Tony.
"Buongiorno signore." disse Thor.
Loki non disse niente, si limitò a sostenere meglio che potesse le occhiatacce che riceveva da Fury.
"Oggi va presa una decisione. Se questo... 'essere' può restare sulla Terra, oppure se non è il ben gradito. Ovviamente non è una cosa che possiamo fare solo io e voi due, quindi ho dovuto chiamare i rinforzi. Seguitemi."

I quattro uscirono dalla stanza ed imboccarono un corridoio, nel quale c'era una porta. all'estremità di una delle pareti. Nick la aprì, ed i quattro entrarono.

Dentro vi era un grande tavolo rotondo, dove sedevano tutti i Vendicatori: La Vedova Nera, Hulk, Occhio di Falco e Capitan America.
"Salve ragazzi." disse Nick "siamo qui riuniti oggi per decidere il destino di Loki qui sulla Terra."




Ciao a tutti! Eccomi qua, con un nuovo capitolo. Sinceramente mi sono divertita molto a scriverlo, perciò spero che piaccia anche a voi come è piaciuto a me :)
Mi scuso se forse ho reso il personaggio di Tony troppo scontato: effettivamente lui è più complicato di così, ma ho in serbo per lui altri piani, quindi magari più in là mi farò perdonare!
Ringrazio sempre coloro che continuano a leggere questa Fan Fiction, soprattutto quelli che hanno recensito lo scorso capitolo: BlackRaven, laray218, Cristy_p (puntuali come sempre, grazie mille davvero :3) ed eufrasia7887.
Ormai lo dirò fino alla noia, mi dispiace, ma se volete che continui recensite recensite e recensite per favore!!!
Un abbraccio a tutti, alla prossima!
Ludovica.



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