ho 15 anni e una gamba sola

di _Ade_
(/viewuser.php?uid=158705)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una nuova vita ***
Capitolo 2: *** Primo giorno ***
Capitolo 3: *** Jo ***
Capitolo 4: *** Alis ***



Capitolo 1
*** Una nuova vita ***


Dal momento che si erano trasferiti in Texas, la vita di Beth sarebbe cambiata: avrebbe frequentato un nuovo collage, con nuovi professori, nuovi libri ma soprattutto nuovi compagni pronti a prenderla in giro.
Beth era diversa, per una normalissima ragazza che segue la moda, che sbava dietro al più bello dell’istituto, sarebbe stato facile ambientarsi in questa nuova vita che si mostrava assai piena d’insidie.
Beth non era così, si era magra, bionda, come una di quelle barbie perfette dei cartoni per bambine, sarebbe sicuramente riuscita a entrare nella squadra di ragazze pompon del collage pur non avendo chissà quali capacità, se non fosse stato per quella indesiderata e appariscente protesi che le sostituiva la gamba sinistra.
Sarebbe invece diventata lo zimbello di tutti, “Quella con la protesi” l’avrebbero chiamata.
Ecco Beth non era pronta ad affrontare tutto ciò da sola, senza i suoi amici, senza sua madre, senza Qualy; ma non aveva scelta, esattamente come non l’aveva avuta suo padre la settimana prima quando dovettero traslocare poiché il suo solo stipendio non bastava a mantenere le spese della villetta di cui erano proprietari prima che la mamma morisse.
Ora avrebbero vissuto in una piccola fattoria in questo nuovo paese.
Beth non aveva potuto opporsi al trasferimento, infatti, il padre non aveva voluto sentire nemmeno lì opinione dei nonni poiché pensava che ricominciare da capo sarebbe stata la cosa migliore per lui e per la figlia.
 Per la ragazza era tutta un’altra storia, la perdita della madre l’aveva legata ancor più al suo maneggio tanto che passava lì intere giornate.
Ora però aveva dovuto lasciare anche quello per via del trasloco e la protesi non migliorava certo le cose giacché essendo ancora una novità, non era diventata parte integrante del suo corpo.
Questa sua nuova vita che si apriva davanti senza nessuna via di fuga sembrava per Beth un inferno, lontana da casa sua, dai suoi amici e da Quality.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Primo giorno ***


Il fatto più brutto dell’essere nuovo è che non hai nessuno su cui contare, nessuno che ti rialzi quando sei a terra tra i libri, sparsi intorno a te, e tra le risa dei ragazzi dell’istituto.
Beth era, infatti, sul pavimento del collage a causa di uno spintone che l’aveva fatta rovinosamente cadere in corridoio.
Non sarebbe riuscita a rialzarsi.
Non ci avrebbe nemmeno provato poiché sapeva che avrebbe solamente aumentato le risate dei ragazzi.
Ora se ne stava lì, raccogliendo i fogli e i quaderni che ricacciava in borsa.
E adesso? Che fare?
Si guardò intorno alla ricerca di un appiglio o di qualcosa che avrebbe potuto usare come appiglio con cui alzarsi, ma non trovò nulla e con sguardo perso continuò la sua disperata ricerca.
Mentre era distratta un ragazzo, le prese il libricino dalla borsa, dove conservava tutte le foto del suo cavallo e tutti i ricordi delle loro avventure che erano state bruscamente interrotte da quella disperata galoppata sul ghiaccio che aveva fatto scivolare l’amico che era caduta miserabilmente sulla sua gamba tranciandola quasi di netto.
Cominciò a sfogliarlo velocemente senza soffermarsi su nessuna fotografia o scritto, Beth avrebbe voluto strapparlo da quelle mani curiose ma avrebbe dovuto alzarsi per arrivare a lui e al suo prezioso diario e la protesi glielo impediva.
Così lo guardò rassegnata aspettando i suoi commenti indesiderati.
Egli, infatti, le lanciò un sorrisetto e le disse:-Questo finirà sul giornale scolastico!-. E sogghignando il ragazzo corse via con il suo nuova trofeo.
La campanella suonò e tutti si dileguarono nelle rispettive classi, tranne lei che rimase esattamente dov’era caduta.
Sentì delle voci in corridoio e vide due ragazzi scambiarsi un veloce bacio e poi lui venire verso di lei probabilmente per entrare nella classe dietro di lei.
-Scusa! Ehi scusa!  Mi daresti una mano?- chiese lei che ormai aveva abbandonato l’idea di farcela da sola.
-Non puoi fare da sola?- domandò lui annoiato.
-Se ti sto chiedendo un aiuto evidentemente no!- rispose Beth irritata.
-D’accordo- acconsentì lui di mala voglia tendendole la mano.
Beth lo afferrò saldamente e si tirò in piedi. Lo sconosciuto non si mosse fino a che lei non ebbe in mano la borsa dei libri e fu pronta per andare.
-Non ti ho mai visto da queste parti!- disse lui scrutandola.
-Nuova -, rispose Beth –Sai dov’è l’aula di Biologia?- continuò la ragazza.
-Ci sto giusto andando, ti accompagno-
Beth aveva le gambe indolenzite, o meglio, la gamba e quell’orribile ingegno che la sostituiva.
Insieme entrarono nell’aula.
 
Le risa dei compagni si zittirono subito quando si accorsero che dopo la ragazza fece ilo suo ingresso Paul, il capitano della squadra di football della scuola non che il ragazzo più considerato di tutto l’istituto.
Questo Beth non lo sapeva ancora ma non ci avrebbe messo molto a scoprirlo. Si sedette in primo banco che era vuoto. Nessuno si sedette di fianco a lei, non che se lo aspettasse ma le avrebbe sicuramente fatto piacere, non si sentì però dimenticata poiché poté udire per tutta la lezione la voci dei compagni parlavano di lei, ma Beth non si girò.
Passò l’ora pensando al ragazzo che le aveva rubato il diario e all’uso che ne avrebbe poi fatto.
Quando suonò la campanella che annunciava la fine dell’ora e l’inizio dell’intervallo non si alzò dal suo banco né distolse lo sguardo dal libro.
-Annabeth! Annabeth giusto? – chiese un ragazzo avvicinandosi. Lei lo guardò con aria visibilmente perplessa, -Si?-.
-Ciao, sono il direttore del giornale scolastico e mi hanno appena recapitato questo diario con la richiesta di pubblicarlo, poi ti ho riconosciuto nella foto di copertina e ho pensato fosse giusto ridartelo. -
Il ragazzo tirò indietro la cascata di ricci neri che gli ricadevano sulla fronte nascondendo quasi i capelli azzurri.
-Ah! Scusa! Piacere Jo!- le disse tendendo la mano. –Annabeth, ma puoi chiamarmi Beth – rispose lei ricambiando la stretta di mano.
Trascorse l’intervallo con Jo, il suo nuovo amico, che le raccontò la vita del collage e di Paul, il ragazzo misterioso che aveva fatto tacere i compagni. Allora Beth si sentì ancora più idiota di quanto non si definiva prima poiché aveva fatto la peggior figura che una ragazza nuova potesse mai fare a parer suo con Il Ragazzo Dell’Istituto.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Jo ***


-Non ti preoccupare! Non sei stata poi così disastrosa! – la rassicurò Jo.
-Non sono stata disastrosa? Sono stata un’idiota! Sono solo al primo giorno e guarda che figura ho già fatto, e non con uno qualunque! Figurarsi se posso accontentarmi di farle con qualcuno che non conosce nessuno! No! Brava Beth, complimenti! Proprio con Paul! Dillo Jo! Sei un’idiota Beth!-.
Beth si strofinò il viso con le mani e guardò l’amico che la osservava sorridendo. –Non ridere te! Cerchiamo di non pensarci, insomma chiunque può fare una figuraccia! Non sarò certo la prima e nemmeno l’ultima! -.
-Sicuaramente- rispose il ragazzo sghignazzando.
Due ragazze li passarono accanto ridendo e lanciando alla ragazza nuova occhiate piene di scherno alzando gli occhi truccati al cielo dicendo: - E’ quella nuova! E’ stata lei a fare quella figura con Paul!-.
Beth le sentì e voleva voltarsi per urlare loro dietro qualcosa, ma l’amico la trascinò via.
-Allora, qual è il tuo programma per questo pomeriggio?- chiese Jo.
-Chiusa in casa a svuotare gli scatoloni con una buona musica a palla nell’i-pod- rispose visibilmente poco eccitata all’idea del pomeriggio che le si offriva davanti.
-Mi pare un programma interessante, piacevole.. Mmmh.. Che ne dici se vengo a darti una mano? Insomma se non è un problema, non vorrei essere invadente, ma giusto per movimentare un po’ questo tuo programma!- chiese.
-Penso sia un’ottima idea. Si, mio padre non è nemmeno a casa quindi non ci dovrebbero essere problemi. Per le 3?-
-Perfetto, per le 3 direi che va benissimo, mi scriveresti l’indirizzo, sul braccio, non ho niente oltre che una pessima memoria-. La ragazza le scrisse ridendo delicatamente il suo nuovo indirizzo sul braccio cercando di non fargli male.
-Ecco fatto!-, Jo si guardò il braccio e annuì soddisfatto. Poi si salutarono.
Beth non si accorse dei ragazzi che la guardavano allontanarsi, nemmeno di Paul che la stava osservando ripensando al loro strano incontro, stava pensando, infatti, a Jo, le piaceva, sarebbero diventati sicuramente grandi amici. Con questo pensiero si allontanò sorridendo imboccando il vialetto che portava a casa sua.
Jo invece montò sul suo scooter e si allontanò velocemente.
 
Jo arrivò a casa sua con 10 minuti di anticipo. Beth era impreparata ma senza cerimonie lo fece entrare scavalcando i vari scatoloni che ostruivano il passaggio. Salirono le scale ed entrarono nella sua camera.
-Altro che svuotare le valige, qui va fatto un lavoro enorme!-. Jo non si sbagliava, mancavano i mobili, le luci, il letto. Era come una delle tante stanze vuote dopo-trasloco.
Beth rise, -Meno male che sei venuto allora, altrimenti sarebbe toccato tutto a me questo lavoro! –
Jo le lanciò uno sguardo omicida, ma poi sorrise, si rimboccò le maniche, sfregò le mani e disse. - Allora padrona di casa! Da dove cominciamo?-
Beth sorrise e accompagnò l’amico a prendere i mobili in salotto da montare.
Fu un pomeriggio lungo e faticoso, ma i due amici ne uscirono felici.
La camera di Beth poteva essere ora definita tale dato che aveva un letto, di una luce e di un armadio. Certo non era già finita ma era un buon punto di partenza.
Beth ringraziò l’amico e fissarono appuntamento l’indomani davanti a scuola per iniziare insieme una nuova giornata scolastica.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Alis ***


-Stai scherzando?-
-No, sfortunatamente sono serio-
-Ci mancava anche questa! Ma sei sicuro di aver sentito bene? Magari non parlavano di me, hai confuso il nome.-
-Ne sono sicuro invece, Paul ha litigato con Alis perché lei sostiene che tu e il suo fidanzato siate usciti ieri sera. Dice che è soprattutto colpa tua: l’hai invitato perchè volevi farti perdonare per la figuraccia del tuo primo giorno.-
Jo era preoccupato, conosceva Alis Torn e sapeva che mettersi contro di lei era peggio che morire annegati.
-Non pensarci Beth, sistemeremo tutto! Paul sarà sicuramente dalla nostra parte: nemmeno lui vuole mettersi contro Alis, insomma diciamocelo: Alis Torn è la ragazza più carina di tutto l’istituto, Paul non troverebbe mai nessuna meglio di lei quindi perchè litigarci!? Non avrebbe senso. Lo stesso per lei dato che Paul è il capitano della squadra di football, il ragazzo più desiderato della scuola.. dopo di me ovviamente.-
-Ma smettila!- Beth spinse l’amico contro gli armadietti del corridoio ridendo.
-Come? Annabeth Grayson mi stai dicendo che non mi trovi attraente? Guardami sono meglio di un modello!-
-Certo, come no! Nei tuoi sogni Jo!- rispose Beth ridacchiando. –Ti stanno guardando tutti, non che sia un male, diciamo che se continui a fare l’idiota eviterò sguardi indesiderati per il resto della giornata, ma è decisamente imbarazzante starti accanto mentre fai quelle pose ridicole!-
-Pf! Nessuno capisce, c’è un modello dentro di me che nessuno asseconda! Ignoranti!- disse scostandosi i ricci dagli occhi con fare altezzoso.
.Annabeth Grayson?-
-Si?- Beth si girò e si trovò davanti una cheerleader con una minigonna decisamente troppo corta. Beth capì subito che la ragazza che le si parava dinnanzi non poteva essere che Alis Torn, aveva il famoso lecca-lecca, di cui aveva sentito parlare, tra le labbra rosse e le oche al seguito.. Si, doveva essere lei.
-Eccola qua! La reginetta della scuola! Stai attenta a come parli Beth! – sussurrò l’amico.
-Jo, non pensavo scendessi a questi livelli! Sei caduto veramente in basso tesoro mio! Da quando fai il babysitter ai nuovi arrivati?- chiese ironicamente Alis con il suo falso sorriso. La ragazze dietro di lei cominciarono a ridacchiare.
Beth era paralizzata, non sapeva cosa fare poiché sapeva che di fronte a lei c’era una fidanzata irata e che, da quanto Jo le aveva anticipato, avrebbe fatto di tutto per farla crollare con false accuse davanti a tutti.
-No, non di nuovo, basta figuraccie- pensò Beth. –Non voglio cadere davanti a lei.-
Beth si irrigidì e Jo la guardò poiché si era accorto dell’improvvisa tensione della ragazza. –Non fare sciocchezze- l’ammonì l’amico.
-Non rispondi Jo? Non dirmi che non trovi le parole? E pensare che sei anche il direttore del giornale scolastico!- ridacchiò, -Ma torniamo a noi Annabeth Grayson, Ti sei divertita ieri sera con Paul, non è vero? Bene, sappi che quella era l’ultima volta in cui avresti potuto divertirti cara mia perchè adesso entro in gioco io. Ti farò passare l’anno più orribile della tua vita, ti sarò con il fiato sul collo tutti i giorni e non me ne andrò fino a che non penserò di avertene date abbastanza tesoro. Io non perdo mai.- Le lanciò un’occhiataccia, girò i tacchi e se ne andò lascandosi dietro una scia di profumo.
 
 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1032492