I challenged the destiny

di _youngwriter
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Someday. ***
Capitolo 3: *** Danger behind you! ***
Capitolo 4: *** A new friend. ***
Capitolo 5: *** The ''waitress''. ***
Capitolo 6: *** Blow your speakers. ***
Capitolo 7: *** Will you protect me?Forever. ***
Capitolo 8: *** Vodka and...sex? ***
Capitolo 9: *** The awakening. ***
Capitolo 10: *** Would you like to become famous? ***
Capitolo 11: *** Quarrels and secrets. ***
Capitolo 12: *** She doesn't love you. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


La luce del sole filtrava attraverso i raggi della finestra illuminando appena la stanza.

-Forza, si svegli, signorina. Il sole è già alto e lei è in ritardo per la colazione-
la dolce voce di Marilyn mi fece aprire istintivamente gli occhi e realizzare che erano appena le 7:30. Mugolai qualcosa prima di scendere dal letto e trasportare il mio corpo ancora stanco verso il bagno. Mi lavai il volto e mi immersi nella vasca. L'acqua bollente mi sfiorava delicatamente la pelle, mentre gettando la testa all'indietro, la mia mente si riempiva di pensieri: Logan non era a casa, perchè non era venuto a svegliarmi come suo solito, aveva dormito fuori, ancora una volta, probabilmente sempre con quei maledetti ragazzi che non facevano altro che sottrargli tempo prezioso da poter trascorrere con sua sorella. E invece preferiva sprecare il suo tempo con loro, tre ragazzi il cui unico scopo nella vita era quello di divertirsi. Cominciavo a pensare che Logan potesse abbandonare i suoi veri sogni per seguire una stupida passione per il canto, qualcosa che i ragazzi erano riusciti a trasmettergli indirettamente e che ora lo distraevano dal suo progetto di diventare medico. Papà aveva sempre cercato di inculcargli la sua passione per la medicina e Logan si era sempre mostrato propenso ad imparare, ma quando i ragazzi avevano fatto la loro apparizione nella sua vita qualcosa era cambiato, Logan era cambiato. Ora sembrava più distratto e stranamente felice, portava il suo enorme sorriso pieno d'allegria dappertutto. Mi piaceva vederlo sorridere, ma mi preoccupava il fatto che potesse deludere papà. Per quanto non fosse mai presente, papà costituiva una figura incombente nella nostra vita, almeno nella mia. Ero conscia del fatto che facesse continui sacrifici per mantenerci e nonostante ne io ne Logan riuscissimo a tollerare il fatto che, dopo la morte di mamma, avesse intrapreso una nuova relazione, per lo più con una modella squattrinata, ero felice di vederlo soddisfatto della propria vita. Molto spesso lo invidiavo, invidiavo il fatto che potesse vivere liberamente la sua vita senza che nessuno gli ponesse davanti difficili ostacoli da superare o regole da rispettare. Era libero, libero di scegliere il meglio per se stesso, cosa che io non ero in grado di fare, almeno questo era ciò che pensavano i due ''uomini'' di casa. Mi tenevano chiusa in un enorme villa per intere giornate, credendo di proteggermi dal mondo crudele che vi era al di fuori del vetro. Ma io odiavo quell'insulsa vita, trascorsa ad ammirare ,con il naso schiacciato contro il vetro, enormi farfalle variopinte e desiderando di essere come loro, di volare spensierate alla ricerca della libertà, quella libertà che sembrava allontanarsi sempre di più da me. A nulla serviva tendere le braccia verso quella distesa azzurra, mi rifiutava, non mi necessitava. Dovevo rassegnarmi, quella era la mia vita e quello era il mio destino. Potevo forse affrontare una simile forza imprevedibile? Potevo forse raggiungere quella libertà? Potevo forse cambiare davvero il destino?

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Capitolo 2
*** Someday. ***


-Alli?Dove sei?-

Riconobbi all'istante la dolce voce di Logan. Mi precipitai fuori dalla vasca e ancora in accappatoio scesi al piano di sotto per salutare il mio caro fratellino. Era impossibile essere in collera con lui: ogni volta che era consapevole dei propri sbagli ti guardava con quella sua faccia da cucciolo, con quei due occhi neri dilatati e quelle labbra piegate all'ingiù, ed era anche la stessa faccia che stava facendo ora.

-Si può sapere dove sei stato?Oh,aspetta, non dirmelo, eri con i ragazzi-dissi in tono quasi alterato.

-Dai, Alli, scusa se non ti ho avvisato, ma hanno deciso soltanto ieri sera che avremmo dormito tutti a casa di James. E poi c'era Kitty con te, ti ho lasciato in buone mani-Sorrise ironico.

-Cosa vuoi che me ne faccia di uno stupido criceto che non fa altro che starsene rinchiuso in una gabbia a rotolare su quella specie di ruota?-Sospirai-Ma in fondo è la stessa vita che faccio io, sempre chiusa qui aspettando il tuo ritorno o quello di papà. Sono stufa, Logie!Voglio evadere!Andare via da qui!Vedere il mondo!Vedere cosa c'è dietro queste quattro mura!Voglio essere felice...- Mi gettai sul divano portando le mani al volto per nascondere le lacrime. Logan rimase per qualche secondo immobile, come se una spada gli avesse appena trafitto il petto, poi si sedette accanto a me.

-Non piangere,ti prego.

-Ti sembra facile, tu non hai nessun muro da dover abbattere per essere felice! E non capisco nemmeno perchè, perchè non mi lasciate vivere la mia vita in pace!

-Lì fuori è pieno di pericoli e di persone malvagie pronte a farti del male e tu sei troppo debole per affrontarle...-Mi sfiorò una guancia lasciando cadere una lacrima sul palmo della mano

-Questo lo dici tu! Ho 15 anni, non sono più una bambina! Quando lo capirete sarà troppo tardi!-Urlai prima di correre e salire le scale più in fretta possibile, mentre Logan continuava a ripetere,invano, il mio nome. Lo vidi portarsi le mani alla nuca e cominciare a singhiozzare. Quella visione mi distruggeva, mio fratello non era per niente quel tipo di ragazzo che sembrava essere forte e deciso, era piuttosto un piccolo cucciolo carico di responsabilità, le quali molte volte finivano per trasformarlo in un ''finto adulto''. Ma lui era solo un ragazzo, un adolescente come tanti, con tutti i suoi dubbi e drammi esistenziali. Ma sapeva nasconderli abbastanza bene,dietro quella maschera che gli ricopriva il viso, dietro quel finto sorriso che indossava come un semplice accessorio per far si che la sua allegria contagiasse chiunque gli stesse intorno, me compresa. E,purtroppo,ero caduta in quel tranello, in quell'inganno di finta felicità e più mi sforzavo di comprenderne la causa più non riuscivo a trovare una spiegazione razionale; più cresceva in me l'idea di aiutarlo, più desideravo tradirlo, abbandonarlo, ma era la mia anima a chiederlo. Dovevo fuggire. Anche solo per una notte. Dovevo respirare aria nuova,pulita. Poi tutto sarebbe tornato al suo posto senza che nessuno se ne fosse accorto e avremmo continuato a vivere la nostra vita tranquillamente . Il mio sesto senso mi avvertiva che quella era la giusta decisione da prendere, avrebbe regalato un po' di vera felicità a qualcuno, ne ero più che sicura. Diedi una breve occhiata fuori dalla finestra: il sole stava quasi calando, gli uccelli si apprestavano a tornare ai loro nidi intonando un dolce canto, la quiete prima della tempesta:avrei agito quella stesse notte. Sarei andata contro il mio destino, l'avrei affrontato a spada tratta pronta a superare milioni di pericoli pur di trovare un senso alla mia inutile esistenza. Chiusi le tende e accesi lo stereo. Le note di ''This is our someday'' suonavano leggere come soffici piume per la stanza. Amavo le voci dei ragazzi: Logan era ovviamente il mio preferito, ma Kendall riusciva a rubarti l'anima con quel suo particolare timbro di voce e poi c'erano James e Carlos, due voci tanto dolci da scaldarti il cuore. Avrei tanto desiderato conoscere i volti di quelle voci angeliche e nonostante nutrissi verso di loro un innocuo odio, quasi come fossero miei nemici, sentivo che erano gli unici in grado di potermi aiutare davvero, con le loro canzoni che riuscivano a leggerti l'anima, ma anche con la loro presenza: se rendevano Logan così felice, avrebbero reso altrettanto felice anche me. Dovevo trovarli, avevo disperatamente bisogno del loro aiuto, intanto ascoltavo le dolci note immaginando appena ciò che mi stava aspettando dietro il vetro.

And everyday feels like the other
And everywhere looks just the same
When every dream seems like forever
And your a face without a name

 

Ogni giorno sembra sempre lo stesso e dappertutto è sempre lo stesso, quando ogni sogno sembra per sempre e la tua faccia senza un nome.

Avevano centrato il punto, ancora una volta. Era ora di capire chi fossi davvero, quale fosse i mio vero ''nome''; era ora di cambiare quei giorni tutti uguali e dare una svolta decisiva alla mia vita. Dovevo inseguire i miei sogni. Si, era quello il messaggio e l'insegnamento della canzone o forse una morale che mi avrebbe portata a cambiare per sempre le sorti del destino.



 

Ok, forse è un pò breve, ma è soltanto il primo capitolo, credo che i prossimi saranno più lunghi e più emozionanti.Allison sta per cambiare la sua vita, insomma qualcosa di entusiasmante dovrà pur esserci! E con questo la vostra ''scrttrice'' vi saluta e vi dà l'appuntamento al prossimo capitolo! ^-^ 
Grazie.
Francesca. (_youngwriter)

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Capitolo 3
*** Danger behind you! ***


La casa era nel silenzio assoluto. Si poteva udire perfettamente il mio respiro ansioso. Prima di passare ai fatti, diedi un'ultima occhiata nelle varie stanze: Logan stava dormendo tranquillamente nella sua camera, le braccia strette al cuscino. Senza far rumore cercai di avvicinarmi al letto, ma inciampai nel nulla, come al solito. Caddi su un tappeto ai piedi del letto, ma Logan non si accorse di nulla, continuava a dormire beatamente. Mi rialzai lentamente e arrivata a sfioragli il viso, gli lasciai un piccolo bacio sulla guancia, prima di chiudere la porta e sparire nel buio. Poi fu la volta della camera di papà: vuota, come al solito. Forse, appena tornato da lavoro era andato direttamente da Jenny e aveva deciso di restare a dormire la. Non aveva neanche avvisato...Sospirai e sperai che il mio saluto gli sarebbe arrivato lo stesso.

Marylin russava ignara di tutto nella sua modesta camera degli ospiti. Salutai anche lei con un piccolo bacio sulla guancia e finalmente mi diressi al piano di sotto. Sempre con molta cautela scesi le scale. Mi sentivo quasi come una spia, una ladra, che invece di entrare di soppiatto in una casa, stava scappando abbandonando momentaneamente i suoi affetti più cari, ma dovevo crescere, o allora o mai più.

Soltanto quando fui a pochi centimetri dalla porta realizzai che era chiusa a chiave. Credevo davvero che avrebbero lasciato la porta di casa incustodita? Evidentemente avevano pensato proprio a tutto. Non avevo tempo da perdere, dovevo trovare la chiave e uscire una volta per tutte, ma non avevo la minima idea di dove l'avessero nascosta. Cominciai a cercare su e giù per tutta la casa, mentre le lancette dell'orologio scorrevano veloci e quando, infine, ero quasi sul punto di arrendermi, notai uno strano luccichio provenire da sotto il divano. Le chiavi erano lì, scintillanti nel buio. La fortuna, stavolta, mi era complice. Sorrisi compiaciuta, corsi alla porta e velocemente infilai la chiave nella serratura. Seguì un breve ''crick'' e un mondo completamente nuovo mi si presentò senza preavviso: gli alberi secolari costeggiavano tutto il quartiere, illuminati da qualche lampione sparso qua e là. Nelle case le luci erano quasi del tutto spente, ma ovunque vi era una luce fioca che permetteva appena di vedere riflessa la mia stessa ombra sull'asfalto liscio e grigio. Alzai gli occhi al cielo: milioni di stelle facevano a gara a chi riusciva ad illuminare meglio la luna, ma questa non aveva bisogno di aiuto, brillava di luce propria, una fioca luce giallognola che permetteva di distinguere perfettamente la forma ''a spicchio'' del corpo celeste che se ne stava lì immobile ad osservare la sfida contro me stessa. Ma c'era ancora tanto da vedere ed ammirare, così, senza perdere un secondo di più, mi precipitai in strada e, senza un motivo preciso, cominciai a correre. La libertà mi sfiorava i lunghi capelli neri, che svolazzavano coprendomi il viso mentre il vento gelido mi faceva rabbrividire e tremare i denti. L'autunno portava con se mucchi di foglie, lasciando gli alberi semi-spogli. Nonostante tutto trasmettesse una leggera malinconia, la mia anima non provava alcun rimorso, né rimpianto. Avevo trovato al giusta ''pace'' che mi sarebbe stata di vitale importanza per il resto della mia vita. Correvo sempre più affannosamente , mentre Los Angeles scorreva veloce ai miei occhi, fin quando, stanca morta, mi fermai accanto a un locale. Diedi un'occhiata al di là del vetro: delle persone sedevano ai tavoli sorseggiando quello che sembrava essere un semplice caffè, o meglio uno starbuck. Avrei tanto voluto assaggiarne uno. Un giorno Logan me ne aveva fatto assaggiare un sorso dal suo, ma avevo sempre sognato di sedere in uno di quei bar e sorseggiarne uno tutto mio.Mi frugai nelle tasche, non avevo idea di quanto potesse costare, ma avevo preso dalla cassaforte un bel pò di soldi. Speravo mi sarebbero bastati. Feci per entrare quando qualcosa dietro di me mi fece bloccare nel pieno dell'azione.

-Hey, bambola!-

Trasalii. Cercai di ignorare la provocazione di proseguire per la mia strada ma la voce si faceva insistente.

-Dai, non essere maleducata, sto dicendo a te, brunetta-

Stavolta deglutii. La voce di quel tizio non mi piaceva per niente, aveva un tono quasi perverso. Qualcosa mi afferrò il polso. Fu in quel momento che sentii di venir meno, le gambe stavano per cedere alla paura, sentivo di essere diventata pallida come un cadavere. Era la paura a giocarmi quel brutto scherzo. Anche la vista cominciò a prendersi gioco di me , riuscivo a mala pena a distinguere i volti davanti a me. Mi voltai, non so perchè lo feci, quella vista mi terrorizzò ancora di più: era un uomo sulla trentina, gli occhi neri e la bocca piegata in un sorriso compiaciuto. Aveva tutta l'aria di essere un maniaco. Una ''vocina'' nella mia testa stava cercando di mettermi in guardia, mi diceva: '' Fatti forza, stupida! Ce la puoi fare, non essere vigliacca!''.

Cercai di divincolarmi, ma la presa del tizio era sempre più forte.

-Lasciami!Cosa cavolo vuoi da me?-Urlai in preda al panico.

-Solo che tu venga con me in un posticino appartato-

Furono quelle parole a scatenare una rabbia in me tale da portarmi a stampare sul suo volto un schiaffo così forte da costringerlo a voltarsi.Mi guardò stupefatto.

-Oh, fai anche la difficile, a quanto pare. Nessuno può tenermi testa, stupida ragazzina!-

La sua espressione era mutata, adesso sembrava disposto a tutto pur di vendicarsi. Ed io? Io ero soltanto un cucciolo d'uomo che stava esplorando il mondo per la prima volta e non aveva mai incontrato pericoli prima di allora. Il mio sguardo lo pregò di aver pietà di me, ma non servì a molto. In un batter d'occhio il tizio mi afferò I polsi con tutta la forza che possedeva e mi scaraventò contro un muro poco distante dal ristorante. Eravamo soli, in una di quelle stradine strette e minuscole che spuntano fuori all'improvviso e ,come se non bastasse, cominciò ad avvicinarsi sempre di più fino a sfiorare il mio naso. Mi voltai dall'altra parte disgustata: il suo alito sapeva di alcol e fumo. Quale perfetto mix!

-Ci tieni alla tua cara vita, piccola malcapitata?- Mi alzò il mento con un dito.

Non risposi, penetrando I suoi grandi occhi con uno sguardo compassionevole e lucido allo stesso tempo. per via delle lacrime che stavano nascendo pian piano.

Spostò di qualche centimetro il colletto della camicia che mi aveva regalato papà er il mio 14 compleanno, lasciando scoperta una piccola parte del collo e lentamente prese a poggiare le sue labbra sulla mia pelle nuda. Comincia a signhiozzare e a scalciare disperatamente, ma non appena ebbi emesso un solo grido, mi tappò la bocca con una mano.

-Stai zitta, chiaro?-

La sua orrida mano mi copriva ancora la bocca. Improvvisamente la vocina nella mia testa mi aiutò, ancora una volta. Immediatamente gli morsi un dito con tutta la forza che può avere una 15enne terrorizzata e disperata. Il ''maniaco'' emise un piccolo urlo per il dolore ed io approfittai per fare altrettanto con quanto fiato avevo in gola.

-Devi stare zitta, bastarda!-

Il dolore mi colpì dritto allo stomaco, costringendomi a scivolare contro il muro. Non avevo ancora idea di come avessi fatto a reagire, ma ora sentivo davvero di essere spacciata. Il tizio stava cominciando a sbottonare I primi bottoni della camicia. Non avevo scampo, nè via d'uscita. Chiusi gli occhi,sperando che quell'incubo sarebbe finito nel giro di pochi istanti, ma non avevo previsto una cosa, o meglio qualcuno, qualcuno che mi avrebbe cambiato la vita per sempre.

-Sei mia!- mi sussurrò eccitato il tizio

-Non credo proprio!- Una voce forte e chiara sembrò interrompere quegli attimi inerminabili. Aprii all'istante gli occhi e rimasi sorpresa, o meglio sconvolta nel vedere l'agile figura di un ragazzo starsene lì con lo sguardo truce e sfidare il maniaco.

-Chi diavolo sei tu?-Chiese, sbuffando il tizio

-Quello che ti insegnerà a lasciare in pace delle povere ragazzine innocenti!-

Tutto accade in pochi istanti: il ragazzo viene scaraventato a terra, ma riesce ad alzarsi a fatica e a sferrare un pugno dritto in faccia al maniaco. L'uomo cade a terra e un liquido rosso scintillante comincia a ricoprirgli il volto, mentre I miei sensi cominciano a perdere sempre di più il contatto con la realtà, fino a piombare nel buio assoluto.

 






Ed ecco a voi il secondo capitolo :) Spero che vi piaccia perchè ci ho messo davvero tutta me stessa. E' un capitolo fondamentale, perchè è l'incontro che cambierà per sempre la vita di Allison. Quel ragazzo(Che non vi dico ancora chi è, ma lo scoprirete nel prossimo capitolo) non solo le ha evitato di vivere una spiacevole avventura, ma è anche una persona vicina a lei più di quanto ella stessa crede. Ovviamente credo che abbiate capito che sto parlando di uno dei Big Time Rush! Ma Logan approverà tutto questo?E soprattutto qualcuno saprà mai del suo incontro con Allison?
Lo scopriremo presto.
Francesca. (_youngwriter)

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Capitolo 4
*** A new friend. ***


Quando riaprii gli occhi, il cielo era sparito e il mio corpo poggiava su qualcosa di morbido. Rimasi lì immobile, fissando il soffitto bianco.Le lunghe crepe ne disegnavano il contorno, doveva essere davvero antico quel muro, eppure c'era qualcosa che mi teneva ferma nell'oscurità, rischiarata da un enorme lampadario di vetro. Un'unica domanda fermentava nella mia testa: dove cavolo mi trovavo? Quella non era la mia stanza! La mia stanza non aveva una batteria, né una televisione a plasma gigante e non c'era neanche un canestro da basket sulla parete. Cercai di mettermi a sedere, quando vidi una sagoma sfocata entrare nella stanza.

-C-chi sei?-Balbettai portandomi le lenzuola davanti al volto

-Finalmente ti sei svegliata-Sorrise il ragazzo-mi stavi facendo preoccupare

-Chi sei? E perchè sono qui? Cos'è successo?-

-Calma, calma, una domanda alla volta-

Il ragazzo si mise a sedere sul letto accanto a me e per un momento ebbi come la sensazione di essere in paradiso, o meglio di trovarmi nel posto giusto al momento giusto. Due grandi occhi castani tendenti al verde mi stavano fissando e a completare quella figura angelica erano lunghi capelli castani, un naso perfettamente aquilino e un sorriso mozzafiato.

-Allora, ti ho salvata da un tentativo di stupro, ho messo KO il maniaco, sei svenuta e ti ho portata qui, a casa mia-

Lo guardai sconvolta: era successo davvero?

-Strano, non ricordo nulla...-

-Devi aver sbattuto la testa quando sei svenuta-

-Può darsi...- Dissi ancora confusa, quando un dolore atroce allo stomaco mi fece contrarre il volto in una smorfia di dolore

-Che hai?- Chiese preoccupato il ragazzo

-Oh, nulla-mi portai istintivamente una mano allo stomaco

-Fa vedere...-fece per avvicinarsi ma mi ritrassi all'istante

-Chi mi dice che anche tu non sia un maniaco?-

Il ragazzo scoppiò a ridere.

-Con questa faccia?Credi davvero che possa avere pensieri così perversi? E poi di sicuro non avrei scelto una come te- Scherzò

-Che vuoi dire?-

-Che sei un po'....come dire... piccina per me-

Lo attraversai con uno sguardo torvo.

-Comunque sia, grazie, davvero-

-Figurati-

-Credimi, non so davvero come ringraziarti- dissi tutto d'un fiato, fin quando i miei nervi cominciarono a cedere e il mio corpo a tremare, per poi scoppiare in rumorosi singhiozzi stoffocati-Non sarei mai dovuta scappare di casa, in che guaio ti sei messa, stupida ragazzina?-

-Sei scappata di casa?-

-E' una lunga storia e ti ho già causato abbastanza problemi, credo che ora possa anche andar via e rinchiudermi per sempre nella mia stanza senza mai più vedere la luce del giorno!- mi alzai dal letto, ma un improvviso capogiro mi fece perdere le forze, giusto in tempo che il ragazzo potesse afferrarmi e stringermi per non lasciarmi cadere.

-Non stai ancora molto bene. Forse è meglio se rimani ancora un po' qui a riposo-le sue labbra sussurravano parole a pochissimi centimetri dalle mie.

-No, devo andare via. Adesso.-

-Ti accompagno.

-No,vado da sola. Hai già fatto abbastanza e non voglio essere in debito con nessuno,soprattutto se non sarò mai in grado di ripagarti-

-Dai, non essere melodrammatica- Cercò di ironizzare-Davvero, non riuscirei a sopportare che ti succedesse qualcosa. Ti accompagno, ho deciso!- Mi rimise in piedi ''uccidendomi'' con quei suoi splendidi occhi.

-Ti ho detto di no. Conosco la strada di casa e non sono più una bambina!- urlai un po' infastidita e mi diressi barcollando verso la porta.

Il ragazzo rimase a fissarmi per un po'.

-Come vuoi-

-Bene. Grazie e...addio- ero già nel corridoio di quella villa immensa.

-Aspetta!-

-Che c'è?-

-Non so neanche il tuo nome...-

-Allison, mi chiamo Allison-

 

Correvo, correvo senza fermarmi neanche un secondo per riprendere fiato. Lo stomaco di doleva, la testa mi scoppiava, le gambe mi tremavano. Intanto non riuscivo a togliermi dalla testa quel ragazzo. Chi diavolo era? Perchè mi aveva salvata e portata a casa sua? Perchè aveva voluto conoscere il mio nome? Perchè era così protettivo nei miei confronti? Non ero in grado di rispondere a nessuna di queste domande, ma di una cosa ero certa: non avevo alcuna voglia di avere a che fare con un altro ''protettore'', per quello c'era già mio fratello e i suoi continui rimproveri. Ma quegli occhi, quegli splendidi occhi, sapevano di sincerità e dolcezza. Mi avevano stregata, si. Vedevo ripetersi all'infinito, davanti ai miei occhi, le scene di pochi attimi prima: le sue labbra così vicine alle mie, quei sussurri che apparivano quasi ''intriganti'', '' misteriosi''. Scossi la testa, quello era il momento meno opportuno per pensare ad un ragazzo: avevo mentito, non conoscevo la strada di casa, non avevo la più pallida idea di dove mi trovassi. Continuavo a correre senza meta, quando un forte rumore, simile al rombo di un motorino, mi fece fermare a pochi centimetri dalla ruota, respirando affannosamente. Guardai appena la ragazza che teneva le mani strette al manubrio, il volto contratto in un espressione arrabbiata e spaventata allo stesso tempo. Lunghi capelli biondi le cadevano lisci sulle spalle, il casco non permetteva di vederne perfettamente il volto, ma due grandi occhi verdi brillavano come fari nella notte buia.

-E stai attenta!-

-s-scusa- riuscii a fatica a sussurrare per poi piegarmi sulle ginocchia per riprendere un po' di fiato che avevo perso durante la corsa.

-H-hai bisogno d'aiuto?-Chiese la ragazza, forse preoccupata per la mia salute

-Non so se posso accettare aiuto da una sconosciuta. Ho già combinato un bel guaio-

-Tesoro, io ci convivo con i guai-Sorrise.-Dai, salta su!- indicò un minuscolo spazio sul sedile

-che cosa?-

-Ti accompagno a casa. Ho capito che sei ancora una novellina e mi fai una certa pena e visto che non aiuto mai nessuno, stasera sarò gentile,approfittane-

Lo guardai confusa. Non so perchè ma c'era qualcosa in lei che mi trasmetteva una certa fiducia, come quando incontri una persona e soltanto con uno sguardo capisci di avere una strana intesa.

-Oh, giusto. Sicuramente non sarai mai salita su uno di questi cosi-rise- Dai, di me ti puoi fidare, sono una sconosciuta un po' bisbetica, antipatica, certe volte, ma se c'è una cosa che gli altri apprezzano di me è sicuramente l'onestà e anche e soprattutto il fatto che ci so fare con motori e roba varia-

Non ci pensai un minuto di pù: cosa avevo da perdere? Di sicuro non sarei riuscita a fare 100 km prima di svenire di nuovo. Mi sedetti dietro la ragazza, con i muscoli del corpo tesi come corde.

-Dov'è che abiti?-

-Ehm, bella domanda...-

-Oh mio Dio, la situazione è peggiore di quanto pensassi- Scoppiò in una risatina isterica

-Però, aspetta, mi ricordo l'indirizzo!- Urlai- Huston street, n. 30.La conosci?-

-Certo che la conosco- sorrise- Tieniti forte!

-Aspetta, non hai un casco?- Chiesi mordendomi le labbra

-Eddai, goditi la vita!-

Non dissi nulla, forse la ragazza aveva ragione, dovevo smetterla di farmi tutti quei problemi inutili, in fondo ero solo una ragazza che moriva dalla voglia di andare contro ciò che era ''proibito'', ma ero una vigliacca, lasciavo che la paura prendesse possesso di me così facilmente.

Il tragitto si rivelò più piacevole di quanto pensassi, la ragazza non correva tanto,anzi procedeva con tutta la cautela possibile,tuttavia sentivo di stare per vomitare da un momento all'altro.

-Allora, io sono Emma!- Urlò mentre il vento le scompigliava ciocche dei lunghi capelli dorati
-Io, mi chiamo Allison-
-Posso chiamarti Alli?-
-Certo-
-Mhm, Alli, credo che tu debba assolutamente raccontarmi la tua entusiasmante avventura-

-Oh, credimi, è stata terribile, non credo che farò più una cosa del genere-

-Scusami se mi faccio gli affari tuoi, ma perchè sei scappata?-

-Mio fratello e mio padre...- sospirai- mi tengono chiusa in casa tutto il giorno, sono convinti che,comportandosi in questo modo, mi proteggano dalle insidie che si nascondono qui fuori-

Emma scoppià a ridere.

-Un po' paranoici i tuoi familiari, eh?-

-Esattamente- sbuffai

-Non preoccuparti, troveremo un modo per farti uscire di casa e andarcene in giro senza che nessuna ''insidia'' possa colpirci,anche a costo di prendere a pugni tuo fratello- scoppiò a ridere.

Feci altrettanto.

-Grazie, davvero-

-Questo ed altro per piccole principianti come te. Sarò la tua maestra, ci stai?-

-D'accordo!-Esultai, quando il motorino si fermò all'improvviso.

-E' questa?-

-Oh, si, è lei!- Sorrisi- Spero solo che nessuno sia sveglio...- mi morsi il labbro inferiore, lo facevo spesso, quando mi trovavo in imbarazzo o in difficoltà o quando ero incerta e dubbiosa su qualcosa.

-Bhè. Grazie mille-

-Oh, tesoro, non ringraziarmi. Piuttosto prendi questo- Mi porse un foglietto con dei numeri scritti sopra- E' il mio numero di cellulare, chiamami quando avrai bisogno, sarò sempre disponibile- Le sue labbra si aprirono in un radioso sorriso.

-Lo farò senz'altro! Ciao ciao!-

-A presto, bella!-

Mentre agitavo la mano per salutarla, non mi ero accorta di stare sorridendo inconsciamente, un sorriso sincero, spontaneo, non mi succedeva da secoli. Quella ragazza mi trasmetteva una strana allegria, mi faceva stare bene. Chi l'avrebbe mai detto che una sconosciuta postesse diventare qualcosa di più in pochissimi minuti. Avevo forse trovato un'amica?




Bene, bene,bene(?) ed eccoci ancora qui, con un altro bel capitolo, forse un pò più lungo degli altri <.<
Coooomunque, ecco a voi una ''new entry'', Emma(diciamo che mi ha ispirato la mia migliore amica *.*), ma non voglio svelarvi altro su di lei u.u
Piuttosto, avrete sicuramente capito chi è il famoso supereroe(?) che ha rubato il cuore di Allison( ed anche il mio nella realtà <.<)
E con questo vi invito ad aspettare con ansia il prossimo capitolo, perchè finamente avrete un idea di com'è fatta(?) Allison e anche Emma^^
Al prossimo capitolo.
Ah, e grazie mille per tutte le recensioni e gli apprezzamenti che mi regalate, non avete neanche ide adi quanto mi rendano felice :) Grazie, davvero.
Francesca (_youngwriter)

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Capitolo 5
*** The ''waitress''. ***


 

Infilai distrattamente la chiave nella serratura e richiusi la porta alle mie spalle. In casa regnava il silenzio, nessuno si era accorto di nulla. Quando entrai nella mia camera mi resi conto di aver lasciato il letto scoperto. Raccomandai a me stessa che se ci fosse stata ''una seconda volta'', avrei ingannato Logan e Marilyn sostituendo il mio ''corpo'' con un paio di cuscini, l'avevo visto fare nei film e aveva sempre funzionato. Un momento, avevo davvero detto:'' se ci fosse stata una seconda volta''?

Evidentemente , speravo ancora di poter fuggire da quella prigione in quel modo. Nonostante avessi avuto una delle peggiori esperienze, c'era qualcosa che mi spingeva ad andare oltre, quel ragazzo...mi stava già tormentando, non riuscivo a chiudere occhio per colpa sua, le sue parole occupavano tutta la mia mente. Avevo assolutamente bisogno di sapere chi fosse! Nel panico avevo anche dimenticato di chiedergli come si chiamasse... come avrei fatto a ritrovarlo,adesso? Avevo una possibilità su un milione di poter rivedere quel sorriso brillare nell'oscurità...

 

 

*Emma*

Lo squillo del telefono mi fece aprire istintivamente gli occhi. Controllai il display, un nuovo messaggio. Chi cavolo era a quell'ora? Alzai appena gli occhi per vedere che ore fossero: l'orologio segnava le 4 del pomeriggio ed io avevo dormito per mezza giornata! Non che fosse una novità, ormai vivevo senza regole, ma avevo dimenticato l'appuntamento con mio padre. Avevo atteso così tanto quel giorno ed ora che era arrivato avevo lasciato che lo scorrere del tempo mi trasportasse in un lungo sonno, senza rendermi conto di aver completamente dato buca all'uomo che non vedevo da anni. Le conseguenze non sarebbero state di sicuro positive, mi aspettava una lunga ramanzina e non mi sarei meravigliata se avesse scelto di darmi una punizione esemplare. ''Devi assumerti le tue responsabilità.Sei tu che hai deciso di andare a vivere da sola e devi anche essere in grado di saper gestire la situazione e mostrarti all'altezza di tale prova'' mi ripeteva sempre l'uomo, forse l'unico, che aveva compreso cosa volessi farne della mia vita, le mie esigenze, i miei sogni. Se non fosse stato per lui, probabilmente, non avrei mai scelto di guadagnarmi da vivere da sola, lavorando come assistente di un meccanico. I motori erano sempre stati la mia passione, fin da piccola, mi divertivo a salire sulla motocicletta di mio padre e a gridare come una matta ''Bruuuum, bruum''. Papà mi guardava sorridendo, mentre la mamma, infuriata, mi trascinava in casa e mi costringeva a vederla cucire splendidi abiti da sposa. Ma quello non era il mio sogno, era soltanto una sua stupida aspirazione, uno stupido e insulso desiderio che mi avrebbe portata a rovinare per sempre quel rapporto di affetto reciproco che una madre e una figlia possono avere.

Mi passai una mano tra i capelli, mugolando qualcosa di incomprensibile e aprii il messaggio.

Allison: Hey, disturbo? Ho bisogno di te...

Emma:Non preoccuparti, tesoro. Cinque minuti e sono da te.

Era incredibile il modo in cui quella ragazza si dimostrasse così fragile, debole ed era ancora più incredibile il fatto che avessi scelto proprio lei come una mia futura amica. Eravamo totalmente diverse, lei così semplice, perfetta,delicata, io così isterica e ribelle. Ma forse il detto ''gli opposti si attraggono'' dopotutto era vero. Vedevo in lei la ragazza perfetta che qualunque madre avrebbe voluto come figlia, ma non ero per niente invidiosa, anzi speravo di poter imparare da lei e lei da me. L'unica cosa che non avevo ''previsto'' era il fatto che chiunque cominciasse a ''frequentarmi'' col tempo intraprendeva una ''cattiva strada''. Non a caso tutte quelle che avevo reputato essere mie amiche mi avevano abbandonata non appena avevano notato il cambiamento. Ma Alli no, non l'avrebbe fatto. Lei era diversa. Entrambe necessitavamo l'altra. Era davvero strano per due ''sconosciute'' avere uno strano rapporto, qualcosa che comunemente viene chiamato ''amicizia''.

Mi vestii più velocemente che potei e mi precipitai in strada. Decisi di andare a piedi, quando improvvisamente mi accorsi di aver dimenticato un dettaglio fondamentale: suo fratello avrebbero sicuramente voluto sapere chi fossi ed io non potevo certo rispondere '' Sono un' amica di tua sorella, ci siamo conosciute ieri quando è scappata di casa...''. Dovevo trovare un ''piano'', un ''alibi''. Fortunatamente quella era una delle mie principali specialità, avrei sicuramente inventato qualcosa.

L'aria autunnale si faceva sentire sempre di più, tanto che nascosi il volto nella sciarpa e cercai di ''sistemarmi'' i capelli,ma il vento continuava a farli svolazzare senza un senso preciso.

La casa era lì, imponente nella sua grandezza. Percorsi velocemente il vialetto e bussai. Trascorse qualche minuto prima che qualcuno di presentasse ad aprirmi. Fu un ragazzo di media statura, occhi neri e capelli altrettanto scuri, mi fissava con uno strano sguardo in volto, colmo di sorpresa e curiosità allo stesso tempo.

-Ehm, salve-Dissi sperando di riiuscire a conquistarmi la sua fiducia con uno dei miei sorrisi ''seducenti''

-Ciao. Posso esserti d'aiuto?- Il ragazzo sembrava alquanto confuso.

-Ehm,si...ecco...-Cavolo, non mi veniva nulla in mente!Non mi era mai successo prima di allora!

-Allora?-

-Un secondo-dissi per poi cominciare a cercare qualcosa nella mia borsa, nella speranza di trovare una scusa alquanto covincente, ma tutto ciò che riuscii a trovare fu uno scatolino, che all'interno conservava un cupcake al cioccolato. Fu proprio quello a salvarmi in ''calcio d'angolo''.

-Sono una fattorina del negozio in fondo alla strada, quello dei cupcakes, hai presente?Sono qui per una prenotazione di una certa Allison Henderson, abita qui?-

Il ragazzo spalancò gli occhi, Sembrava davvero che non ci stesse capendo niente,In realtà neanche io ero affatto ''convinta'' di quel che stessi facendo.

-Mi sembra un po' strano, ma...Prego, entra. Aspetta qui, mentre io vado a chiedere spiegazioni a mia sorella-

-D'accordo- Sorrisi mentre cominciai a guardarmi intorno, come una bambina che mette piede in un asilo per la prima volta. Stavo a guardare meravigliata quegli arredi così antichi e sofisticati, scelti con gusti a dir poco lussosi. Tutto appariva così esageratamente sfarzoso. Erano pieni di soldi, a quanto pareva. Mi incantai a fissare un quadro di una vecchia signora, quando sentii qualcuno scendere le scale: Allison sorrideva allegramente, suo fratello un po' meno, appariva quasi...turbato?

-Scusami, mia sorella ha davvero fatto quell'ordine. Ti dispiacerebbe...?-

-Oh, giusto, scusa, non mi sono presentata. Sono Emma!- cercai di sembrare più ''svampita'' di quanto non lo fossi già e sorridendo come un ebete porsi la mano al ragazzo.

-Logan-Disse spiazzato

-Emma! Che ne dici se mi porti l'ordine in camera, così decidiamo anche come saldare il prezzo?- Allison strizzò un occhio, come per farmi cenno di lasciare perdere suo fratello.

-Oh, si, arrivo. Non ti dispiace se mi fermo a chiacchierare con tua sorella vero?-

-Mhm, ecco...-

-Dai, non la mangio.Non preoccuparti, non sono una cannibale. Voglio solo avere una nuova amica da aggiungere alla mia lista di clienti ''fidati''-Sorrisi scoprendo quanti più denti possibili.

Logan sospirò

-D'accordo. Che vuoi che siano due chiacchiere con una fattorina...-

-Graaaazie!- Esultai e mi precipitai al piano di sopra seguita da Allison.

 

-Come ti è venuta in mente la storia della fattorina?-Allison scoppiò a ridere

-Non ne ho idea! Però ha funzionato!-

 

-Sei un genio, davvero! Nessuno è mai riuscito a prendere in giro Logan come hai fatto tu!

 

-Dai, un po' mi fa pena...è così....tenero...-Ammisi-

-Si, è un po' la prima impressione che dà a tutti. In effetti lo è, ma a volte è fin troppo pesante- Sbuffò- Ma non siamo qui per parlare di mio fratello,ma di un ragazzo...-

-Ragazzo?Ragazzo hai detto? Chi,chi,chi?-

-Uno che ho conosciuto ieri sera- abbassò lo sguardo- Mi ha salvata da un maniaco che aveva intenzione di...di... insomma hai capito....-

-Oh, che bella storiella- Scherzai- No, davvero. E' un gesto eroico. Fammi capire, adesso vorresti ricontrarlo, ma non sai come, giusto?-

-come hai fatto?-

-A fare cosa?-Risi

-A capire la situazione senza che te la dicessi!-Alli mi guardava sorpresa

-Ho un certo intuito...-

-Comunque, grazie per essere venuta, anche per una cretinata simile, ma avevo bisogno di qualcuno con cui parlare e....-

-Uffa!- Sbuffai quasi annoiata- te l'ho detto mille volte che non me non devi scusarti, né ringraziarmi. Lo faccio solo per aiutarti, così almeno ho qualche buona azione che potrebbe salvarmi dal mio curriculum compromettente!-

Allison rise più forte, quando Logan fece irruzione nella stanza.

-Tempo scaduto, mi dispiace.-

-Eddai,di già?- chiesi cercando di mostrarmi offesa.

-Si, Allison, non dimenticare che tra poco hai lezione di piano-

-Si, Logie, lo so- Vidi il volto di Alli contrarsi in un'espressione cupa, triste. Quello fu il momento esatto in cui, ancora una volta, non riuscii a controllare i miei istinti e aggredii Logan.

-Non vedi che così le fai soltanto del male? Non hai mai pensato che forse desiderebbe avere un po' di libertà, essere indipendente? Non puoi costringere una persona ad essere un burattino che obbedisce a comando!-

Il ragazzo mi guardò spaesato e Allison stava facendo la stessa cosa. Nessuno dei tre si aspettava che urlassi in quel modo.

-Cosa diavolo ne sai tu di quello che desidera lei? Sei solo una cameriera! Se non conosci le persone e le situazioni, non puoi giudicare!-

-Fattorina, per tua informazione- Lo corressi mentre la rabbia per quella risposta per nulla soddisfacente cominciava a salirmi su per i nervi e il suo atteggiamento ad innervosirmi sempre di più.- E conosco perfettamente la vostra storia e non trovo per niente giusto quello che state facendo a questa ragazza!-

-Voglio assolutamente sapere come la conosci!Alli, che fai, vai a dire cose così importanti ad una sconosciuta?- Cominciò ad alzare sempre di più il tono di voce e Allison sembrava più preoccupata per il fratello che per se stessa.

-Non prendertela con lei. In tutto questo tempo che sei stato fuori di casa, io e tua sorella siamo diventate amiche. Vuoi sapere come? Semplice. Allison apriva la finestra, semplicemente per vedere la luce del sole ed uno di quei giorni passavo per di qui. La vidi, non mi ricordo esattamente cosa le chiesi e da allora cominciammo a parlare e lei a sfogarsi, a raccontarmi i suoi sogni, i suoi desideri repressi per colpa di uno stupido fratello paranoico!- Intentai tutto al momento, ma lo feci per puro e sincero odio verso quel ragazzo. Alla fine non era così tenero come pensavo...

-Questo è troppo! Esci da casa mia, all'istante!- Indicò la porta- E tu! Non permetterti mai più di parlare con gli sconosciuti!Non voglio arrivare a tanto, ma forse dovrei sbarrare le finestre...

-No, Logan no! Ti prego- Le lacrime cominciarono a solcare il dolce viso di Allison e sicuramente non avrei resistito un secondo di più a stampare un enorme schiaffo sul ''tenero'' volto di quello stupido ragazzo, se non fosse stato che mi avesse già cacciata dalla stanza.

-Esci,ora!- Mi spinse sempre più lontano, riuscii appena a rivolgere uno sguardo significativo a Allison, uno sguardo che diceva: ''Non preoccuparti, non è finita. Verrò a salvarti, te lo prometto...''



Bene,bene,bene.Che capitolo ''struggente'' T_T Allison e Emma riusciranno a trovare un modo per vedersi senza che Logan se ne accorga?Ormai è chiaro che Logan e Emma si odiano e  faranno di tutto per andare l'uno contro l'altro (almeno per ora e.e) E come vi avevo promesso ecco come immagino Emmahttp://weheartit.com/entry/29474536), bella eh? e per quanto riguarda Allison, non odiatemi, ma non riesco a trovare il link della foto, perchè ce l'ho salvata sul pc e non riesco a caricarla T___T
Coooomuqnue ecco lo spazio dei rignraziamenti, grazie, grazie,grazie, a tutte quelle che recensiscono sempre e che mi ahnnoa ggiunta nelle storie seguite! vi adoro, davvero :)
Baci.
Francesca. (_Youngwriter)

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Capitolo 6
*** Blow your speakers. ***


*Logan*

Un nuovo giorno cominciava a sorgere e il sole a riscaldare Los Angeles con i suoi caldi raggi. Diedi un'occhiata nella camera di Alli, stava ancora dormendo, così mi precipitai di sotto e mi misi ''all'opera''. Dopo quello che era successo la scorsa sera, avevo deciso di trovare un modo per farmi perdonare e la prima cosa che mi era venuta in mente era: prepararle una colazione con i fiocchi. Era una cosa, forse, un po' troppo banale, scontata, ma Alli aveva sempre amato fare colazione con me e papà. Quando aveva circa 4 anni, non appena udiva qualche rumore di sotto, si svegliava di soprassalto e scendeva le scale più in fretta possibile con un sorriso enorme stampato in faccia.

-Che cosa prepari di buono stavolta, Logie orsacchiotto?-

Logie ''orsacchiotto'' era il mio soprannome. Nonostante l'avessi sempre odiato, quando era Alli a pronunciare quelle parole il cuore mi si scioglieva e mi portava a ridere a crepapelle. E la mia solita risposta era:

-Frittele alla marmellata, come piacciono a te!-

-Siiiiiii!- Esultava.- Ti ho mai detto che ti voglio tanto bene, fratellone?-

-Taaaante volte-

Mi saltava al collo e, incondizionatamente, lasciavo perdere la colazione e cominciavo a farle il solletico. Le sue risate ingenue erano l'unica cosa che mi teneva in vita, riuscivano a cambiarmi la giornata, a darmi quella giusta energia per andare avanti. Cavolo, da quanto tempo non ne ascoltavo una. Con il passare del tempo il nostro rapporto era andato scemando, ora vi era una certa ''ostilità''. Sapevo quanto Alli fosse arrabbiata con me e probabilmente nn mi avrebbe mai perdonato di averla privata delle gioie della sua età. Aveva tutta la mia comprensione, ma quando quella stupida ragazza, Emma o come diavolo si chiama, mi ha affrontato in quel modo, ho perso il controllo, mi sono sentito ''ferito'', quasi come se un mostro tenesse imprigionata una bellissima principessa e facesse di tutto per renderle la vita impossibile. Tuttavia, quella era mia sorella, la mia tenera e amata sorellina e nessuno tranne papà, forse, era in grado di comprendere perchè la tenessi ''rinchiusa nella torre''.Da quando la mamma era morta, mi ero affidato da solo il compito di proteggerla, non avrei mai pemesso che qualcuno potesse portarmi via anche lei. Lei era la mia unica fonte di felicità, lei era la mia ancora di salvezza. Lei era l'unica ''donna'' che mi era rimasta e l'avrei protetta fin quando fosse stato necessario.

-Logan, che fai?- La voce di papà mi distolse dai pensieri e mi fece sobbalzare.

-Preparo la colazione-

-E' successo qualcosa?- L'intuito di papà non sbagliava mai.

-Nulla. E' solo che da tanto non facciamo colazione tutti insieme.Tu sei sempre fuori, io sempre con i ragazzi...-

-Sai che ti dico? Forse hai ragione. Oggi mi fermo a colazione con voi- Sorrise. Per la prima volta quel sorriso mi sembrò ''vero''.- Devo solo avvisare l'ufficio che farò un po' più tardi. E se invitassi anche Jenny?-

-No, papà. In realtà...-

-Si,scusami- Agitò le mani e un attimo dopo si aggiustò gli occhiali che gli cadevano sul naso. I lunghi capelli castani gli ricadevano sulla fronte, coprendo appena i suoi grandi occhi neri, li avevo, sicuramente, ereditati da lui, mentre Alli era praticamente la ''copia'' della mamma. Era forse anche per questo che non volevo lasciarla andare.

La ''copia'' della mamma fece la sua entrata in cucina e passò in rassegna il bancone. Poi rivolse uno sguardo torvo prima a me e poi a papà.

-Che sta succedendo qui?-

-Niente, sorpresa!- Urlai cercando di mostrarmi più naturale possibile

-Patetico...-Si limitò a dire e, ancora con il volto tirato, addentò una frittella.

-Quì è successo qualcosa e voi non volete dirmelo- Papà si portò una mano al mento scrutando la situazione.

-No, papà, non è successo nulla. Tornatene pure a lavoro, o farai tardi....-

-Ho già avvisato l'ufficio-

-E allora vai da Jenny. Non c'è bisogno che tu rimanga per la colazione-

-Ma Alli...-Obbiettò

-Scusa papà...-

Papà sospirò.

-Come vuole la mia piccola principessa-Stampò un bacio sulla guancia di mia sorella che appariva alquanto turbata- Buona giornata,allora.- Prese la sua valigetta da lavoro e sparì.

 

Alli sbuffò, prese un'altra frittella e si gettò sul divano. Attese qualche minuto, per poi accendere la TV.

-Allison...-

-Che c'è?- Il suo tono era ancora abbastanza ''brusco''.Era evidente che non mi avrebbe perdonato facilmente.

-Cosa posso fare per farmi perdonare?- Mi sedetti accanto a lei,mentre l suo sguardo volgeva altrove.

-Niente.-

-Ti prego. Guardami- Cercai di portarle il volto verso il mio, ma mi scontrai con i suoi enormi occhi verdi pieni di tristezza. Mi sentii gelare.- Lo sai che odio comportarmi così. Non rendere tutto ancora più difficile, per favore.

Allison scoppiò in una finta risatina.

-Se per te è difficile, allora io dovrei praticamente dire addio a questo mondo! E ti supplico, non comportarti da vittima ora. L'unico ''rapporto'' che potevo avere con qualcuno, al di fuori di te, papà, Marilyn o Jenny, l'hai distrutto. Ed ora dovrei perdonarti. Per cosa, poi?Continuare a fare finta di essere felice per rendere felici, in realtà, soltanto voi?No, mi dispiace, ma rifiuto l'offerta.-

-Alli...- Sentii gli occhi bagnarsi. Tutto quello mi lacerava il cuore, lo riduceva in mille pezzi e non ero in grado di reagire. Perchè nessuno cercava di comprendermi, perchè? C'era solo un modo per far si che Allison capisse, ma era troppo rischioso, non era ancora giunto il momento.Era ancora troppo presto. Allora, decisi di accontentarmi, dovevo farlo. Magari col tempo, Alli avrebbe capito e avrebbe smesso di ''avercela'' con me.

-Va bene-Dissi con più pazienza di quanto mi aspettassi- continua ad essere arrabbiata con me, ma troverò un modo per farmi perdonare, te lo prometto.-

-Non promettere cose che non potrai permettere. L'unica cosa che potrebbe portarmi a perdonarti è farmi uscire da queste quattro mura!-

-Qualunque cosa vorrai. Ti prometto che farò il possibile per far avverare i tuoi sogni. Tu non smettere mai di sognare,chiaro?-

-Sisi, certo.-

-Dico sul serio-

-Ho capito. Ora, se non ti dispiace, vorrei guardare la tv, grazie.-

-Come vuoi-sussurrai per poi salurarla e avvertirla che sarei andato allo studio di registrazione con i ragazzi.

I ragazzi erano già li, che aspettavano il mio arrivo.Non appena ebbero notato la mia espressione ''pensierosa'' non esitarono a chiedere cosa fosse successo.

-Hey, amico. Che ti è successo?Hai una faccia...-

-Niente, Carlos. Grazie dell'interessamento.-

-Mhm, dev'essere stata sicuramente una ragazza, ci scommetto-Stavolta era Kendall a parlare.

-No...forse...cioè...si...-

-Logan, sai che puoi dirci tutto, no?Siamo qui per aiutarti...- La solita ''gentilezza'' di James, che alle volte dava un pò i nervi...Ma, alla fine, non riiuscivo mai a nascondere nulla a coloro che erano intervenuti in tempo per ''salvarmi'' con qualcosa che mai avrei pensato potesse coinvolgermi così tanto, la musica. Ricordo ancora come ci conoscemmo. Era un pomeriggio d'estate ed io passeggiavo per Los Angeles, quando una dolce melodia mi fece cambiare percorso. Non appena intravidi un ragazzo biondo che suonava una chitarra accanto alla fontana al centro della piazza, mi avvicinai e cominciai a fissarlo. Guardavo il modo in cui suonava, il volto disteso, gli occhi semi-aperti e ascoltavo la sua voce così tranquilla, pacata. Gli dissi qualcosa che doveva essere un complimento,non so perchè lo feci, forse aspiravo anche io a quell'oasi di pace. Il ragazzo, notando il mio sguardo ammaliato, mi invitò a cantare con lui. E così, il resto venne da se. Mi fece conoscere gli altri due ''membri'', Carlos e James. Diventammo amici da subito. Era incredibile il modo in cui, con loro, riuscissi ad essre me stesso, dimenticando ogni problema e piccola preoccupazione. Loro erano la mia seconda ancora.

-Ragazzi, devo chiedervi un favore.-

-Dicci...-

-Ecco...ho litigato un'ennesima volta con mia sorella e ho paura che ,stavolta,sia a rischio la mia stessa fiducia. Voi sapete quanto sia importante per me la sua felcità e conoscete anche il perchè di ogni mia azione nei suoi confronti...-

-Dove vuoi arrivare, Logan?-Chiese Carlos un po' confuso.

-Ho bisogno che mi aiutate ad organizzarle una festa. Tra qualche giorno è il suo compleanno e sarebbe fantastico se riuscissi a farle passare un giorno così importante fuori di casa.-

-Puoi contare su di noi.- Kendall mi poggiò una mano sulla spalla.

-Potremmo fare a casa mia. E' enorme.-

-Si, James, lo sappiamo. Non eviti mai di elogiare la tua enorme villa, eh?-

-Hey, voglio solo rendermi utile!-

-Lo so, scherzavo...-Sorrisi.-Grazie mille, ragazzi, davvero.

-Figurati- risposero in coro.

-Ed ora, in studio! Un nuova canzone dei Big Time Rush sta per essere messa al mondo!-L'entusiasmante allegria di Carlos riusciva sempre a farmi sorridere e, qualche minuto dopo eravamo tutti e quattro, davanti a un microfono ad intonare le note di una nuova canzone.

 

So hop in your ride, roll the windows down, 
'Cause tonight's your night, get lost in the sound. 
Gonna crank the music loud! Baby blow the speakers out. 

Under the smoke and lights, 
Feel the rhythm, the rhythm and it'll hit you right. 
Sweat it all out of your system, you gotta free your mind. 
Let yourself unwind, cause it's your night, night, night so get it right, right, right, common. 
Can you feel it (inside), it makes you go for (a ride), I know you need it, I can see it in your eyes. 

So hop in your ride, roll the windows down, 
'Cause tonight's your night, get lost in the sound. 
Gonna crank the music loud! Baby blow the speakers out. 
So hop in your ride, roll the windows down, 
'Cause tonight's your night, get lost in the sound. 
Gonna crank the music loud! Baby blow the speakers out. 

I know you feel the heat, I see you feelin' the fire, 
Don't worry 'bout a thing, fulfill your every desire. 
DJ's playin' the song, so tonight you can't go wrong 
Cause it's your night, night, night so we'll do it right, right, right, common. 
Can you feel it (inside), it likes to go for (a ride), I know you need it, I can see it in your eyes. 

So hop in your ride, roll the windows down, 
'Cause tonight's your night, get lost in the sound. 
Gonna crank the music loud! Baby blow the speakers out. 
So hop in your ride, roll the windows down, 
'Cause tonight's your night, get lost in the sound. 
Gonna crank the music loud! Baby blow the speakers out. 

(Whoa-oh whoa-oh, whoa-oh whoa-oh) Lemme hear you say, 
(Whoa-oh whoa-oh, whoa-oh whoa-oh) The party's never over no no no. 
(Whoa-oh whoa-oh, whoa-oh whoa-oh) Lemme hear you say, 
(Whoa-oh whoa-oh, whoa-oh whoa-oh) Whoa-oh whoa-oh-oohhhhh! 

So hop in your ride, roll the windows down, 
'Cause tonight's your night, get lost in the sound. 
Gonna crank the music loud! Baby blow the speakers out. 
So hop in your ride, roll the windows down, 
'Cause tonight's your night, get lost in the sound. 
Gonna crank the music loud! Baby blow the speakers out.



'' Blow your speakers'', il titolo di un nuovo grande successo.



Ok,ok,ok(?). Questo capitolo fa schifo, lo so :( però ci sono i ragazzi *-*. Allison forse è un pò troppo ''acida'', mi ricorda qualcuno(la sottoscritta). Eh già, a volte sono insopportabile T_T ma torniamo a noi. E così Logan organizzerà la festa di compleanno per farsi perdonare.Ma cosa succedera? Allison riincontrerà il suo ''eroe'' misterioso?E come la prenderà Logan?
Tutto al prossimo appuntamento (?).
Baci e soprattutto grazie per tutte le recensioni e le lettrici silenziose, voi sapete come rendermi felice =')
Francesca (_youngwriter)

 

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Capitolo 7
*** Will you protect me?Forever. ***


-Hey, dormigliona! Svegliati! Sono le 6 del pomeriggio e tu te ne stai ancora qui a dormire?-

-Mhm, e allora?-Dissi infilando la testa sotto al cuscino.

-Allora, hai dimenticato che giorno è oggi-

-Non l'ho dimenticato.- Era il mio compleanno, ma in realtà mi sembrava un giorno qualunque e così non avendo nulla da fare, avevo cominciato a leggere un libro di Nicholas Sparks, il mio scrittore preferito, ma il sonno aveva finito per avere la meglio e così ero piombata nel mondo dei sogni. -Quelli che l'hanno fatto siete voi.Per tutto il giorno non avete fatto altro che ignorarmi e neanche, che so, una parola, un semplice ''auguri''.

Logan scoppiò a ridere.

-Pensavi davvero che avrei dimenticato il compleanno della mia sorellina preferita?-

-Non attacca, Logie. Sono ancora arrabbiata con te.- frenai all'istante tutto il suo entusiasmo.

-Lo so. Ma ho trovato un modo per farmi perdonare...-

-Logan, lo sai che...-

-Ti porterò in un posto speciale. Ho una piccola sorpresa da mostrarti-

in quel momento quel piccolo risentimento nei confronti di mio fratello cessò di esistere e per un attimo mi sentii la ragazza più fortunata del mondo. Avevo sentito bene?Sarei uscita di casa?con lui? Avrei visto un nuovo posto?Quel 16 compleanno si prospettava il più bello di sempre. Ero quasi in preda al panico, o forse quella era gioia, perchè ora stavo sorridendo come un'idiota e capii di avere le braccia intorno al collo di Logan solo quando sentii le sue labbra sulla mia guancia destra.

-Ed ora corri a prepararti. Vengo a prenderti alle 8. Prima devo fare una piccola cosa-Strizzò un occhio e si avviò verso la porta di camera mia.

-Logan..-

-Si?-

-Grazie.-

Un sorriso, il suo sorriso sincero fu la risposta più bella che potessi ricevere. Per la prima volta dopo tanto tempo mi sentivo di nuovo ''unita'' con mio fratello e promisi a me stessa che niente e nessuno avrebbe rovinato la '' mia'' serata. Ma c'era un piccola problema: non avevo idea di cosa indossare. Non conoscevo nemmeno la destinazione e con la ''moda'' ero un vero disastro. Forse avevo bisgogno di ''un 'esperta''.Così presi il cellulare ed inviai un messaggio all'unica persona in grado di aiutarmi in una situazione così ''critica''.

Allison: Emergenza guardaroba, ho bisogno di te.

Dopo neanche 10 minuti Emma era nella mia camera, intenta a cercare qualcosa all'interno del mio enorme armadio, ma niente sembrava convincerla pienamente.

-Mhm... non hai qualcosa di... come dire...-si guardò intorno- Diverso?

-Diverso, dici?-

-Si. Qualcosa di più ''femminile'' ecco!-

-Primaditutto grazie per il tuo complimento-sorrisi ironicamente- e no, non credo di avere vestiti simili.Sai com'è,non esco di casa così spesso. A che serve avere vestiti eleganti se poi non puoi usarli?-

-Giusto-Sussurrò per poi continuare a spostare lo sguardo da un vestito all'altro, qunado poi i suoi occhi si fermarono del tutto.

-Questo è perfetto!-

La guardai incuriosita e non appena vidi il vestito che stringeva delicatamente tra le mani, i miei occhi si fecero lucidi. Era il vestito della mamma, quello che aveva indossato la sera in cui aveva conosciuto papà ad una festa. La cosa che avevo sempre adorato di quel vestito era il suo colore: blu cobalto coperto da sottili veli color ciclamino. Il corpetto superiore era decorato con pajettes colorate, mentre in vita una fascia dello stesso colore completava il tutto.(http://weheartit.com/entry/30264233)

-Allison...?-

-Si, scusa- Scossi la testa tornando alla realtà.

-Allora, che ne dici?-

-E' bellissimo, ma non credo che lo indosserò.Voglio dire, ma mi hai vista?Sembrerei ridicola-

-Smettila. Sono sicura che ti sta da incanto- mi gettò il vestito tra le braccia.

-Io...no...non posso indossarlo!- Poggiai l'abito sul letto sfiorando appena la soffice stoffa.

-Perchè?-

Sospirai.

-E' di mia madre, Emma. E' uno dei pochi ricordi che ho di lei. Non posso indossarlo. Non voglio rovinarlo.E' troppo importante per me-

-Alli...- Emma si avvicinò sempre di più fino ad alzarmi il volto con un dito- io credo che tua madre sarebbe ancora più orgogliosa di te se indossassi il suo vestito. E' un'occasione così speciale. Sono sicura che lei ne sarà felicissima,fidati-

-Forse hai ragione. Voglio dire: se l'ha indossato lei, perchè non potrei farlo anche io?- Lo osservai ancora una volta.

Mamma, ti prometto che ne avrò cura così come tu ne hai avuta di me. Grazie per questo splendido regalo. E anche se a volte mi manchi e desidererei tanto che tu fossi qui accanto a me, a papà, a noi, so che è il tuo sorriso ad illuminare le nostre giornate e la tua presenza a rallegrarci il cuore.Ti chiedo scusa per tutti i miei sbagli e i miei errori. Sai quale sarebbe il regalo più grande che potrei ricevere per questo 16 compleanno?Che questo pensiero ti abbia sfiorato la mente, l'anima, qualunque cosa. Desidero solo che tu sappia quanto tua figlia ti sia grata e quanto amore nutra per te. Ciao mamma.

Quando riaprii gli occhi Emma stava togliendo un paio di scarpe da una scatola. Avevano dei tacchi a dir poco vertiginosi, erano nere, completamente ricoperte di brillantini. Erano magnifiche, ma camminarci sopra non sarebbe stato altrettanto magnifico.(http://weheartit.com/entry/30283520)
-Devo metterle per forza?Non posso mettere delle semplici scarpe da ginnastica?-

-No!-

-Ma sono di sicuro scomode e non so neanche dove siamo diretti! E se dovesse portarmi su una montagna?-

Emma mi guardò sconvolta.

-Zitta e provale!-

Nonostante fosse la prima volta, presi meno cadute di quanto mi aspettassi. Erano abbastanza comode da riuscire a mantere il giusto equilibrio. E l'abbigliamento era completo. Ora era la volta del trucco. Anche a quello ci pensò Emma, fortunatamente. Quella ragazza era davvero una tuttofare ed io la amavo ogni giorno di più!

L'orologio segnò le 20:00 e Logan era già fuori dalla mia camera. Emma era tornata a casa in fretta e furia. Aveva detto che aveva un impegno importante e che non poteva ritardare...

-Sei pronta?-

-Certo che lo sono!- Infilai l'orecchino all'ultimo minuto e aprii la porta.

-Q-quello è....?-indicò il vestito.

-Si. Se vuoi che mi cambi dillo, io...-

-No,no!-Agitò le mani-sei bellissima. Somigli così tanto alla mamma...Sono così fiero di te, Alli!-

Non ebbi neanche il tempo di dire una sola parola che mi ritrovai coinvolta in un abbraccio stritola-muscoli. Sentii qualcosa di bagnato sfiorarmi la spalla.

-L-logan?Stai piangendo?- Non rispose. Lo strinsi a me con tutta la forza che potessi avere.

-Ohhh, che bella scenetta- Papà era appena arrivato e senza ripensarci due volte si unì all'abbraccio. Apparentemente sembrava tutt'apposto, sembrava una famiglia normale, ma non lo era e questo lo sapevamo tutti.

-Adesso andate a divertirvi, susu!-Disse papà spingendoci al piano di sotto

-Ah, Megan...-l'uomo scosse la testa-volevo dire Allison...buon compleanno!-

-Grazie, papà.-Sorrisi.

Megan, Megan, mi aveva chiamata Megan, come la mamma! Ora si che mi sentivo completa, protetta, amata(fin troppo forse). Quello che stavano facendo i due uomini di casa per me forse era solo per il mio bene, per proteggermi....ma quello era il momento meno adatto per pensarci. Quella sera avrei pensato solo a divertirmi, sola con mio fratello, come ai vecchi tempi.

L'auto correva o meglio sfrecciava.Potevo capirlo dal vento che mi scompigliava i capelli. Per il resto il buio mi oscurava la vista. Logan mi aveva coperto gli occhi con una benda. Stavo morendo dalla curiosità, ma durante tutto il tragitto non riuscii ad estorcergli neanche un indizio. E così me ne stavo li, seduta, apparentemente con tutta la calma di questo mondo, ma l'energia, la carica, l'adrenalina che mi invadeva non era per nulla normale.

-Allora, quando arriviamo Logie.?Mi sto annoiando- sbuffai.

-Siamo arrivati-

-Allora posso toglierla?-portai le mani sulla benda, ma quelle di Logan mi precedettero.

-No,no,no! Te lo dico io quando devi toglierla, ok?-

-Uff. Va bene-Sembravo una bambina capricciosa in ansia per il suo regalo di compleanno.

Mi fece scendere dall'auto , camminammo per un po' e mi fece fermare all'improvviso. Capii che ci trovavamo fuori la casa di qualcuno non appena ebbi sentito il suono di un campanello.Dove diavolo mi aveva portata? Entrammo. Nulla. Silenzio e buio assoluto.Cominciavo a sentirmi a disagio.

-Ora puoi toglierla-

Feci come disse mio fratello e una realtà completamente nuova mi fece diventare quasi ''isterica'', ma in senso buono. Mi guardai intorno e una sensazione strana mi fece intuire che conoscevo già qualche posto, ma non ricordavo come e perchè. Ovunque sulle pareti erano attaccati festoni e palloncini e su un enorme tavolo c'erano patatine, dolci, insomma tutte quel cibo che di solito si mangia ai compleanni.

E un coro che urlava ''Sorpresa''. Guardai ogni singola persona. Era davvero importante per me conoscere gente nuova. Erano tre ragazzi e una ragazza, Emma.

Le sorrisi, lei era complice. Cavolo se sapeva recitare, pensai scherzando.

Il primo ragazzo era alto, biondo, occhi verdi, poco male insomma. Immaginai fosse Kendall, la sua voce angelica combaciava perfettamente con il suo aspetto fisico. Il secondo sembrava più un orsacchiotto di pelouche. Immaginai fosse Carlos per la tenerezza che sprigionava con i suoi dolci occhi neri. E poi, guardai l'ultimo ragazzo e per poco non svenni. Era lui, era li e mi stava guardando con i suoi splendidi occhi e la sua bocca spalancata. Rimasi immobile per qualche secondo, giusto un attimo prima di poter sussurrare.

-Tu...-

-Allison?-

-vi conoscete?-Ora era Logan a parlare.

Rispose lui, io non ero in grado di farlo. I miei nervi erano tesi al massimo, il mio stupore troppo grande per essere controllato.

-No,no.Le ho solo chiesto se fosse Allison. Probabilmente lei stava per dire: tu sei James, giusto?- Mi fece un'occhiata complice.

-Si, giusto-annuii meccanicamente.

-Bene e allora diamo inizio alle danze!- Urlò Logan. A quanto pare era entusiasto quanto me.

-Solo una domanda-Dissi-come avete fatto a trovare Emma e poi pensavo che tu la odiassi....-

-In realtà la odio ancora- Rispose Logan, ma non riuscii a capire se scherzasse o facesse sul serio- ma si dà il caso che la fattorina qui presente sia la migliore amica di Kendall...-

-Davvero?-chiesi quasi scioccata

-Oh,si-annuì lei-ci sonosciamo praticamente da quando siamo nati.

Il suono del campanello ci fece voltare istintivamente.

-Vado ad aprire io!-si offrì carlos-Devono essere sicuramente quelle due ragazze di cui vi ho parlato- Sorrise, ma purtroppo non erano solo loro ad aver bussato.Non appena ebbe aperto la porta fu ''risucchiato'' da un vortice di gente, ovviamente tutti sconosciuti per me.

Kendall lo guardò con uno sguardo di rimprovero.

-Carlos...Quante persone hai invitato?-

-Ora controllo.-Prese il cellulare- Mhm,ecco: Meredith, Mandy e aggiungi tutti i contatti...-disse con calma, per poi riguardare lo schermo- Oh, cazzo.-

-Hai inviato l'invito a tutta la tua rubrica?-

-Ehm...forse....-

-Carlos!-Stavolta era Logan ad urlare-Doveva essere una festa privata!-

-Lo so e mi dispiace, ma adesso visto che ci siamo balliamo!-cercò di sorridere, ma era chiaro che si trovava nei guai,così nel giro di qualche minuto sparì tra la folla.

-Se ti prendo, giuro che ti uccido!- Ed ecco che spariva anche mio fratello. Ne approfittai per parlare con James. Non ci avevo pensato, ora conoscevo il suo nome!

-Hey...-dissi a mala pena.

James si voltò.

-Allison...-Il mio nome, pronunciato da lui, suonava così maledettamente bello.

-Senti, James...io...-

-Tranquilla. Non dirò nulla a Logan. Voglio solo sapere cosa ti ha spinto a scappare di casa...-

-E' una storia troppo lunga e non mi sembra il luogo adatto questo...-

-Ti rendi conto che rimandi sempre?Scherzò- Ma prima o poi non mi sfuggirai e mi rivelerai tutto, ne sono sicuro.

-E così James Maslow è davvero così sicuro di se stesso come tutti dicono...-

-No, non lo sono. Odio quando lo dicono. Lo sono soltanto a volte, per scherzare- Sbuffò.

Sorrisi. -Ti prometto che non appena ne avrò l'occasione ti racconterò tutto!-

-E' una promessa, ricordalo!-

-Mantengo sempre le promesse, sappilo-Sorrisi, non so perchè, ma quella era l'unica cosa che mi riusciva bene con lui o almeno speravo che fosse così.Mi sentivo completamente in imbarazzo, su quei trampoli, truccata e vestita in quel modo...

-Ah, sai di essere bellissima, vero?-

Le mie gambe tremarono.

-Eh?-

-Ho detto che sei bellissima!-

-James, è appena comincata la festa e a quanto pare sei già ubriaco. Stai attento!- Risi e avanzai passandogli accanto e sperando che il mio rossore non fosse stato notato, ma la sua mano afferrò il mio polso. Rabbrividii o forse stavo sudando. Non avrei saputo dirlo.Era un mix incontrollato di emozioni.

-Non mi hai ancora ringraziato come si deve-

Di nuovo, stava accadendo di nuovo. Le sue labbra a pochissimi centimetri dalle mie. Non riuscivo a sopportare quella tensione e quel silenzio, il mio stupido silenzio.

-Che vuoi dire?-

-che forse merito di più di un semplice grazie, non trovi?-

-Cosa vuoi, Maslow?-Incrociai le braccia. A quante pare fare la parte della ''simpatica'' mi riusciva bene o almeno fingevo di sentirmi a mio agio.

Scosse la testa sorridendo-Nulla, nulla.

-Bene. Ci vediamo dopo, allora-dissi e feci qualche passo indietro ma, come al solito, urtai contro qualcuno, inciampai e mi ritrovai tra le sue braccia.

Sorrideva e rideva allo stesso tempo.

-E' incredibile!-Disse.

-Cosa?-

-Il fatto che debba sempre salvarti.Sembra che sia il tuo supereroe personale, non ci hai pensato?-

-Mhm, no.-Mentii, ma in realtà sapevo che era la pura verità. Il destino, era lui che stava intervenendo.Situazioni che si ripetono, si, era sicuramente colpa sua!

-Bhe, allora grazie, mio supereroe-

-Sarà la mia nuova missione-

-Cosa?-

-Proteggerti-

-Mi proteggerai?-

-Per sempre-






Ok, spiegatemi perchè i miei capitoli sno sempre lunghissimi T_T.Bha, sarà che quando ho scritto questo ero particolarmente tenera D: E scrivendo,scrivendo sono arrivata alla conclusione che se avessi scritto della festa in un solo capitolo avrei potuto pubblicare un libro '.' E' che mi piace così tanto scrivere, che a volte mi dilungo un pò troppo :( non odiatemi per questo :(
Bene,bene, ben. Ed ecco a voi la tanto attesa(?) festa. Carlos che invita tutta la sua rubrica....vi ricorda qualcosa?Ahahahahah. Per il resto lascio i commenti a voi e colgo l'occasione per ringraziarvi per tutte le recensioni, per coloro che hanno questa storia in una delle liste e ovviamente alle lettrici silenziose. Se non fosse per voi, abbandonerei sicuramente tutto, perchè la mia autostima è proprio pessima <.<
Ok,detto questo. Al prossimo entusiasmante capitolo(Accadranno tante cose belle eehehehehe)
Baci.
Francesca. (_youngwriter)

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Capitolo 8
*** Vodka and...sex? ***


La festa procedeva perfettamente.Tutti sembravano divertirsi e, per ora, quella confusione non mi dava fastidio, anzi riuscivo finalmente a sentirmi una ragazza ''normale''. E così, quelli erano i Big Time Rush.Non riuscivo a smettere di pensare quanto fosse strana la vita...James...il mio James, il mio supererore era una di loro, uno dei ''ragazzi'' più famosi del mondo, perchè non me l'aveva detto subito?Certo, non poteva mica sapere che fossi al sorella di uno dei suoi migliori amici? Cavolo, che casino...Se Logan l'avesse scoperto, mi avrebbe rinchiusa definitivamente in casa e stavolta per sempre, mi avrebbe lasciata marcire lì dentro fin quando sarei invecchiata e naturalmente avrebbe distrutto la sua amicizia con i ragazzi. No, non doveva scoprirlo,era troppo pericoloso! E pensare che avevo cominciato a provare qualcosa per quel ragazzo dalla prima volta in cui i nostri sguardi si erano sfiorati.Ogni volta che lo vedevo, che eravamo vicini sentivo le cossiddette'' farfalle'' attraversarmi lo stomaco.Scossi la testa: No,no, no! Era un'amore impossibile!Mi sarei dimenticata di lui! L'avrei fatto per mio fratello, solo per lui!

Camminavo fingendo di stare ballando, in realtà cercavo qualche sguardo a me familiare, quando fui ''travolta'' alle spalle da qualcuno, rischiando di perdere l'equilibrio. Mi voltai: Carlos mi stava fissando con i suoi dolci occhi dilatati, aveva il fiatone.

-Carlos stai bene?-

-Si. Sto solo scappando da tuo fratello, ma devo averlo seminato-Rise, per poi fare un respiro profondo. -Ti va di ballare?-

Quella domanda mi colse leggermente impreparata, non avevo mai ballato con nessuno al di fuori di mio fratello e per di più ora dovevo farlo su quei trampoli...Forza e coraggio, mi dissi.

-Certo!-

Improvvisamente la musica cambiò, non vi erano più le note di ''Big night'' a risuonare nella casa, ma ora ''No idea'' invitava tutti a cambiare passi, a trovare qualcuno con cui ballare lentamente. Mi guardai intorno, non riuscivo a scorgere il mio supereroe, quando sentii cingermi i fianchi. Guardai Carlos confusa e la sua unica risposta fu un sorriso, un sorriso che partiva da una guancia e finiva sull'altra. Ci lasciammo trasportare dalla musica e, seguendo i suoi passi, scoprii di non essere così negata nel ballare. Carlos riusciva a non farmi sentire impacciata, riuscivo ad essere davvero me stessa. Era incredibile quanta tenerezza e allegria sprigionasse quel ragazzo. Alzai appena lo sguardo, Carlos mi stava ancora fissando imbambolato quando cominciò ad avvicinarsi sempre di più, fino a sfiorarmi le labbra. No,no,no, non stava succedendo davvero...Fortunatamente qualcuno intervenne in tempo.

-Carlos, cosa cazzo stai facendo?-

-Logie, caro...niente, stavo solo ballando con Allison...-finse un sorriso disinvolto

-Ora avrò un motivo in più per ucciderti!-

Mi portai una mano alla fronte, stavo sudando. Cominciavo a non capire cosa stesse succedendo, quando l'inseguimento rimcominciò e persi completamente le tracce di mio fratello e di Carlos. Ero ancora confusa, scioccata: Carlos aveva cercato di baciarmi! Stavo per regalare il mio primo bacio a qualcuno che non amavo! Perchè non avevo protestato?

-Alli! Guarda cosa ho portato!- Emma sembrava più entusiasta che mai. Aveva tra le mani delle scatole di cartone e all'interno c'erano delle bottiglie, che sembravano essere alcolici, o almeno le etichette sul vetro dicevano così.

-Emma...-sospirai-Sai cosa potrebbe farti Logan se solo...?-

-E smettila, è la tua festa! Non me ne frega nulla di quello stupido ragazzo senza una vita sociale! Non sa cosa vuol dire divertirsi, ecco tutto.- Sbuffò- Dai, prendine una..-

-Non posso...-

-Uffa, Allison!- Emma poggiò la scatola su un tavolo, prese una bottiglia di vodka e se la scolò in pochi minuti.

-Non è tanto difficile! Voglio solo farti provare qualcosa di nuovo- mi porse la bottiglia- un giorno mi ringrazierai, credimi...-

-D'accordo, solo un sorso però!- Decisi di accontentarla, in fondo che male c'era nel fare un piccolo insignificante sorso? Era solo una 16enne e non avevo ancora provato a divertirmi sul serio, ad infrangere qualche stupida regola. E che adolescente ero se non mi comportavo da ribelle? Se non cercavo di fare qualche pazzia? Ero un'irresponsabile?Certo che no! Non stavo facendo del male a nessuno, stavo solo saziando la mia voglia di essere come tutti gli altri!

E così mi portai la bottiglia alla bocca. Dopo un'iniziale espressione di disgusto, buttai giù quel liquido che mi bruciava la gola e solo dopo pochi istanti realizzai che non era tanto male, mi piaceva. Un sorso e un altro ancora, finii una bottiglia, poi un'altra. Emma rideva come una matta, si agitava, ballava e si incollava di nuovo alla bottiglia. Io cercavo di mantere l'equilibrio, ma non riuscivo a reggere tutto quell'alcol, la testa mi girava, la vista si annebbiava, la musica mi rimbombava nelle orecchie.

-Emma- sussurrai appoggiandomi al muro.Nessuna risposta.

-Emma!-urlai più forte, ma il mio sforzo risultò vano. Cinque secondi, quattro, tre, due, uno e il buio mi colpì come un treno a tutta veloci*tà.

 

 

Logan*

Mi guardai intorno, Carlos era sparito, di nuovo. Presi fiato e decisi che l'avrei perdonato, per questa volta. Combinava casini a non finire,ma ballare con mia sorella era stato troppo! Cercai di tornare in me, forse stavo esagerando, un semplice ballo non guastava nessuno e per lo più Allison aveva stretto amicizia con uno dei ragazzi più dolci e sinceri del pianeta.Non avevo motivo di essere arrabbiato, quando qualcosa attirò la mia attenzione: sul tavolo c'erano delle bottiglie, mi avvicinai sperando di essermi sbagliato. No,erano davvero bottiglie di vodka! Solo una ragazza poteva essere stata tanto stupida. Avevo come uno strano presentimento, quella ragazza non mi convinceva per niente.

-Emmaaaaaaaaaaaaa!- Urlai con quanto fiato avevo in gola,ma la musica era troppo alta e in quella moltitudine di gente era impossibile distinguere i volti.

Cominciai a correre per la casa quanto fiato avevo in gola, dovevo trovare Emma, ma soprattutto dovevo accertarmi che mia sorella stesse bene. Quella ragazza era un pericolo pubblico!

La trovai sulle scale, appoggiata alla ringhiera. Si reggeva in piedi a fatica, tra le mani agitava un'ennesima bottiglia di vodka e urlava, urlava come una matta.

-Ragazzi. Avete voglia di un po' di movimento?-

-Emma! Che stai facendo?!?!-

-Logan, amore mio! Vieni con me, diveriti, lasciati andare!-

Cominciò a muoversi come una cubista in una di quelle discoteche dove,di solito, i ragazzi pagano per vedere ballare ragazze semi-nude e lei stava per fare altrettanto. La vidi prendere tra le mani un lembo del vestito e agitarlo come una spogliarellista.

-Cosa vuoi fare?- Salii le scale più in fretta che potei e le bloccai i polsi con le mani.

-Lasciami, Logan! E' la mia vita! Tu non c'entri nulla! Pensa agli affari tuoi! Io e te non siamo niente!-

-Stai delirando! E anche se può sembrarti strano, non voglio che ti rovini in questo modo. Abbi un po' di decenza! Sono anche affari miei, questi!-

-Ho detto lasciami!-

Un pugno mi colpì dritto allo stomaco, mi piegai per il dolore e feci appena in tempo per vedere Emma togliersi le scarpe e agitarle come trofei di vittoria.

Non potevo permettere una cosa del genere! Non riuscivo a vederla in quello stato, mi sentivo come vuoto, senza uno scopo per cui valeva la pena continuare a vivere. Non me ne importava nulla di quella stupida ragazzina, ma non poteva opporsi, io stavo intervenendo per il suo bene e lei...lei non apprezzava neanche questo!

Mi alzai a fatica dal pavimento e la afferrai da dietro caricandola sulle mie spalle.

-Logan, lasciami!Lasciamiiiii!- si agitava come una forsennata, le sue mani battevano isteriche sulle mie spalle.

-Scusami, Em,ma  lo sto facendo per il tuo bene- La trascinai in una delle tante camere da letto e chiusi la porta a chiave, per evitare che scappasse.

-Ed ora, dimmi dov'è Allison!-

-Non lo so, Logie, non lo so! Mi scoppia la testa, mi sento male!- Scoppiò in lacrime appoggiandosi alla porta.

-Stenditi-dissi indicando il letto.

-Cosa?-

-Ho detto stenditi,hai bisogno di riposo.Quante cavolo di bottiglie ti sei bevuta?-

-Non lo so, 10-20, ho perso il conto dopo la 5.-Si sedette sul letto e lentamente poggiò la testa sul cuscino.

-Che cazzo sto facendo?Sono un disatro! Perchè rovino sempre tutto?-

-Emma...-sussurrai sedendomi accanto a lei- Tutti commettono errori...

-Si, ma se non fosse stato per te...hai idea di cosa sarei stata capace di fare? Mi sarei resa ridicola davanti a tutti!-

-Non eri in te e non lo sei neanche ora.Ti ho salvata in tempo ed ho evitato che facessi cose che non avresti dovuto fare...-

-Grazie. Anche se non so perchè l'hai fatto,tu mi odi!-

Sospirai.

-No, io non ti odio. Odio solo il tuo modo di fare, ma non è odio vero, voglio dire..-scossi la testa- Lascia perdere, non sei in grado di ragionare adesso. Riposati, domani avrai già dimenticato tutto, io vado a cercare Allison, spero per te che stia bene.-Mi alzai quando Emma mi afferrò un braccio.

-No, Logan, non te ne andare, ti prego.-Le lacrime le rigavano il viso e in quello stato era ancora più bella. Logan Philip Henderson, cosa diavolo stai dicendo? Lei ti odia e tu odi lei, non dimenticare quello che hanno fatto lei e tua sorella alle tue spalle, non potrai mai perdonarla!

-Emma devo andare...-

-Logan...-

Mi voltai.

-Ti amo.-

Rimasi per un po' immobile, senza trovare le parole giuste da dire, poi mi resi conto che tutto ciò non poteva essere reale.

-Sei ubriaca, non sai quello che dici- Mi avviai verso la porta, quando un urlo mi fece voltare, di nuovo.

-Logan, la testa, mi scoppia!-

-vuoi che ti prenda qualcosa, non so un tranquillante?-Mi sentivo totalmente inutile, spiazzato, sconvolto.

-No, sei tu il mio tranquillante. Voglio solo che tu resta qui con me.Allison sta bene, ne sono sicura-

Sospirai. Non avevo altra scelta, non potevo lasciarla da sola in quelle condizioni, sarebbe stata capace di qualunque cosa.

-Va bene, rimango con te, ma fai la brava e riposati- Ora mi trovavo di nuovo accanto al letto, la sua mano stringeva la mia.

-Grazie...-Sussurrò per poi incollare le sue labbra alle mie. Fu un gesto così imprevedibile che mi ritrovai ad intrecciare le mani nei suoi capelli,fu un bacio così dolce e passionale allo stesso tempo. Non resistetti, soltanto qualche ora dopo mi sarei reso conto del guaio che avevo appena combinato.

-Logan..-

-Si?-

-Vieni qui..- Mi trascinò sul letto.
Pochi istanti e mi ritrovai sopra di lei, i nostri vestiti gettati sul pavimento, i nostri corpi stretti l'uno all'altro. Sentivo il mio respiro sulla sua pelle nuda e non potevo fare altro che ammirare lo splendore di tanta bellezza, ma non ero ancora in grado di capire, di rendermi conto di ciò che stavo facendo. Emma ansimava, tremava ed io mi limitavo a scostarle i capelli bagnati dal volto e a sussurrarle stupide parole di rassicurazione. E poi non so più cosa successe, ricordo solo le sue urla e le sue mani stringere così forti le mie da farmi mancare il respiro. E per un attimo, tutto sembrò perfetto, sembravamo due innamorati come tanti che stavano semplicemente celebrando il loro amore.

*Allison*

Una voce, quella voce che urla il mio nome in modo disperato.Non l'ho mai sentito urlare così, forse stavolta è grave, forse non riesco a svegliarmi, ma la sua voce, quella riesco a sentirla ed è preoccupata, fin troppo.Ho paura, paura di riaprire gli occhi e prendere coscienza dei miei errori, ho paura di aprire gli occhi e vedere in cosa mi sono trasformata, ho paura delle mie future azioni, perchè non sarò io a farle, ma il mio stato di totale incoscienza.

-Allison, svegliati! Ti prego.-

Di nuovo la sua voce alterata. Scusami, amore mio, ma non posso aprire gli occhi, non stavolta.

-D'accordo,l'hai voluto tu-

Pochi istanti che sembrano un'eternità e temo che sia andato via, che mi abbia lasciata lì, in difficoltà, no, non può essere, lui mi ha salvata e lo farà ancora, ne sono sicura.

Ed ecco che qualcosa di bagnato mi colpisce il volto e mi costringe a riprendere conoscenza e ad aprire gli occhi.

James mi stringe così forte da farmi mancare il respiro, ma la mia testa continua a girare e il suo volto mi appare sfocato.

-J-james-riesco appena a sussurrare prima che i miei occhi si chiudano di nuovo.

-Alli, puzzi di alcol, che diavolo hai fatto?- James sembra sorpreso, spaventato.

-Non lo so. Volevo solo divertirmi.-

-Non è così che ci si diverte, ragazzina!- Ora mi sta rimproverando, si quello è un tono di rimprovero.

-Hey, a chi stai dando della ragazzina?-Cerco di rimettermi in piedi, mostrandomi offesa e pronta a difendermi, ma è uno sforzo troppo grande e finisco di nuovo a terra. Sento che le sue braccia mi sollevano e mi ritrovo a guardare il suo volto che, in quello stato, è ancora più misterioso ed affascinante. E' tutto così confuso che mi sembra di stare vivendo un sogno, o meglio un incubo. Sento un rumore, un ticchettio, stiamo salendo le scale.

-Dove mi porta, signore?- dice la mia voce tremando.

-Lontano da qui-

Mi guardo intorno, di nuovo quella stanza, di nuovo l'enorme televisione al plasma, di nuovo quel canestro e quella batteria.

-Questa è camera tua, non è vero?-

-Si e ora mi spieghi perchè l'hai fatto!

-Uffa, te l'ho detto.Voglio solo divertirmi- Sbadiglio e mi precipito sul suo letto.

-Non vieni a farmi compagnia?- La mia espressione da tenero cucciolo non sembra intenerirlo affatto, anzi è più arrabbiato che mai.

-No, Allison no! Hai esagerato! Hai 16 anni, cazzo. Quando imparerai ad assumerti le tue responsabilità?-

-Ma tu hai detto che mi proteggerai, per sempre- Nonostante tutta la confusione, riuscivo a ricordarmi perfettamente quelle parole.

-Si, ma questo non significa che, come ti perdo di vista, tu mi combini tutto questo!-

-Non ho fatto niente di male!-ripeto come una stupida cantilena

-Davvero?- Chiede inarcando un sopracciglio.- Sei ubriaca fradicia e non riesci a reggere l'alcol, sei svenuta e sembrava che non ti riprendessi. Questo lo chiami niente?-Ora scuote al testa come un cagnolino, come quelli che si trovano sui cruscotti delle macchine. Comincio a ridere immaginando quella divertente scenetta.

-Che hai da ridere adesso?-Sbuffa-Oh, perchè mi sono preso questo stupido impegno?Perchè devo proteggere una stupida ragazzina irresponsabile e per lo più non conoscendola neanche ?Perchè, Allison, spiegami perchè?-Le sue urla non fanno altro che aumentare il mio mal di testa.

-Perchè cosa?-

-Perchè sono così maledettamente attratto da te!- dice tutto d'un fiato ed ora più che mai sono sicura di stare vivendo un sogno.

-Che cosa?-

-Niente-James si sede su una poltrona poco lontana da me e si porta la testa tra le mani.

-James, che hai detto?-

-Niente, Allison, fa finta di niente, tanto tra un po' avrai già dimenticato tutto-

-No, James!- Mi alzo dal letto e mi siedo anche io sulla poltrona, sulle sue gambe.

-Non voglio dimenticare nulla, non voglio dimenticare i tuoi splendidi occhi, non voglio dimenticare il tuo sorriso perfetto. Tu sei il mio protettore e lo sarai sempre e, allora, proteggimi anche adesso-Le mie mani ora sfiorano il suo volto.

-Alli, non sei in te, stai dicendo solo cazzate! Non sei in grado di pensare con la tua mente!-

-No, James, io ti amo, dalla prima volta in cui ci siamo visti, dalla prima volta in cui i tuoi occhi hanno incontrato i miei ho capito che noi due ci apparteniamo, che è il nostro destino e non possiamo cambiarlo!-

-Quale destino, Allison? Non potrei neanche sognarmi di sfiorarti con un solo dito e tu mi parli di destino?-

-Se è per Logan....si, lo so che è per lui...Non preoccuparti, ora ci vado a parlare io e gli dico che ti amo- Faccio per alzarmi.

-Ferma, dove vai?Vuoi fargli prendere un colpo a quel poverino?- stavolta il suo tono di voce sembra essersi calmato.- Noi non faremo proprio niente. Quando ti sarà passata la sbronza, non ricorderai più nulla ed io tornerò ad essere il tuo protettore e a nascondere i tuoi piccoli misfatti alle spalle di tuo fratello. Ti rendi conto in che casino mi hai messo?-

-Hey, non ti ho detto mica io di venirmi a salvare da quel maniaco? Perchè non hai lasciato che mi stuprasse, perchè mi hai portata a casa tua? Perchè mi hai fatto quella promessa?- Chiedo mentre sento le lacrime bagnarmi gli occhi, ma no, stavolta non piango, stavolta sono forte.

-Perchè...lascia perdere, ti prego. Perchè mi ostino a parlarti se tu in questo momento non puoi capirmi?

-Credi di stare parlando con una malata di mente?

-No, Alli, io....voglio solo chiederti scusa-

-Per cosa?-

-Per non averti protetta come ho fatto fin ora, proprio ora che ne avevi bisogno. Sono un vigliaccio, vederti in quello stato mi fa male. Vorrei che le cose fossero più semplici, per una volta...- si porta una mano tra i capelli in un gesto di rassegnazione.

-Non devi susarti, sono io che faccio cazzate su cazzate, però se tu hai promesso che mi proteggerai, devi farlo. La protezione di mio fratello non mi basta più, ora ho bisogno di te!-qualcosa mi spinge ad afferrare la sua cravatta e a trascinarlo fino al letto.

-Ferma, ferma...- Sembra quasi...imbarazzato?

Continuo a trascinarlo.

-Allison, fermati!- Mi prende in braccio e stavolta è lui a trascinarmi sul letto.

-Non so cos'avessi intenzione di fare, ma non è possibile, chiaro? Ora devi solo chiudere quei danatissimi, stupendi occhi che hai e sprofondare in un sonno tranquillo...-

-Non prima di aver fatto questo- Mi alzo, appena quanto basta per raggiungere quelle labbra così perfette e coinvolgerlo in un lungo bacio. E così, quello è il mio primo bacio, ma non dura molto.

-Allison, basta! Dormi!- Si stacca improvvisamente, ma riesco appena a percepire che è turbato.

-Non voglio dormire!-

-Facciamo così, io mi addormento qui con te, ma non faremo nient'altro, intesi?-

-Intesi-Annuisco, prima di sprofondare nel mondo dei sogni. Lì, in camera del ragazzo che amo, lì, sul suo petto, al sicuro come mai lo sono stata in vita mia.

 

Bene, ed eccoci ancora qui(?) Visto che bel capitolo ricco di emozioni?Eheheheheheh. Ok, devo ammettere che scrivere quella parte tra Logan e Emma è stato un pò imbarazzante, ma lla fine posso dire di essermela cavata abbastanza bene, con poche parole, giusto(?) <.< meglio così D: ahahahhahahaha. E così le cose cominciano a venire a galla, anche James sembra essere quasi tormentato, confuso,non sa quello che vuole...Lo so, forse qualcuno di voi si aspettava qualcosa anche tra Alli e James, ma nieeeeente,  dovrete aspettare ancora un pò u.u 
Tengo a percisare che nella parte di Allison ho parlato al presente, perchè si adattava di più allo stato di ebbrezza in qui si trovava :)
Ah, a proposito ecco a voi Allison, finalmente! (http://weheartit.com/entry/27530743), carina eh?:)
Grazie infinitissime(?) per tutte le recensioni, addirittura 7?!?!? Stavo per morire, dico sul serio, sono strafelicissima! *-*
Grazie, grazie,grazie.
Bene ed ora devo proprio scappare, altrimenti mia sorella mi lincia °-°
Baci.
Francesca. (_younwriter)

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Capitolo 9
*** The awakening. ***


 
*Emma*
La luce del sole filtrava attraverso la finestra. Mi costrinsi ad aprire gli occhi e un dolore alla tempia mi colpì come un colpo di bastone.Mi portai una mano tra i capelli, erano stranamente bagnati e il mio corpo, il mio corpo...ero nuda! Nuda in un letto sconosciuto, non poteva essere accaduto, non di nuovo. Non guardai il volto del ragazzo che dormiva al mio fianco e mi cingeva i fianchi e per un attimo ebbi come la sensazione che quelle fossero le braccia di Kendall, il mio angelo. No, lui non l'avrebbe permesso. Mi decisi a voltarmi, e non appena vidi quei capelli neri arruffati tirai un sospiro di sollievo. Logan dormiva beatamente e sulle labbra aveva stampato un tenero sorriso. Solo in quel momento mi resi conto di essermi sbagliata, un ragazzo come lui non poteva assolutamente essere il mostro che avevo immaginato che fosse, lui era semplicemente il protettore di sua sorella minore, era solo ed esclusivamente per questo che la ''sorvegliava'' in quel modo ed ora, in quel letto lì, così stretta a lui, mi sentivo una stupida ad averlo giudicato senza conoscerlo, ad aver tratto conclusioni affrettate. Io l'avevo aggredito, l'avevo ''odiato'' semplicemente per nascondere qualcosa di più profondo. Avevo paura, ecco tutto. Lui non era come tutti quelli che mi ero portata a letto in una delle mie notti di follia, lui era Logan Henderson. Non ho mai creduto nel vero amore, ho sempre pensato che i ragazzi fossero tutti uguali e vittime del puro divertimento di ragazze come me. Io li ''usavo'',  ed ancora una volta, a quanto pareva, il mio gioco era riuscito abbastanza bene, Logan aveva abboccato come un pesce all'amo della canna, avevo abusato di lui. E come avrebbe reagito lui? Di sicuro, se avesse voluto non vedermi mai più, l'avrei compreso e sarei sparita all'istante dalla sua vita, era pur vero che io ero un pericolo per chiunque, che la mia sola presenza causava enormi problemi e nessuno, neanche l'uomo più comprensibile del mondo mi avrebbe accettata per quello che ero davvero. Gli sfiorai una guancia sorridendo come un'idiota e lui rispose afferrando la mia mano e portandola alle sue sottili labbra. Ritrassi così in fretta la mano, che Logan aprì all'istante i suoi enormi occhi neri.
-Hey...-sussurrò.
-Logan...-
Emma non piangere, non hai mai pianto in vita tua e non lo farai di certo adesso, non davanti a un ragazzo! Sii, forte, come lo sei sempre stata!-una vocina nella mia testa mi invitava ad essere la Emma di sempre, ma dopo quella notte, qualcosa in me era cambiato, non potevo nasconderlo per l'eternità, era ora di affrontare la realtà.
-Io...non so da dove cominciare-
-Shh- mi interruppe portando un dito sulle mie labbra-Prima di tutto, buongiorno anche a te!-rise-in realtà, forse dovremmo cominciare entrambi con delle scuse...-
-Ho sbagliato. Ti ho giudicato.Sono stata la solita bambina immatura,viziata ed antipatica. Ti ho trattato male, ti ho portato a letto contro la tua stessa volontà...-
-Contro la mia volontà, dici?-chiese sorridendo- La scorsa notte, a differenza tua, ero perfettamente in grado di pensare con la mia testa, mi sono solo lasciato andare al mio destino, ai miei sentimenti...-
-Quali sentimenti?-
-Quelli che provo per te, Emma.Non posso più nasconderlo.Quando ti ho vista in quello stato, non ho potuto fare a meno di portarti via, perchè volevo tenerti tutta per me. Mi sono comportato come un fidanzato geloso e, solo in preda a le tue  crisi isteriche, ho notato ancora di più quanto fossi bella e radiosa e una matassa di emozioni contrastanti mi ha bloccato il petto, ma allo stesso tempo mi ha lasciato l'opportunità di fare chiarezza nella mia mente e nel mio cuore ed ora...ora so perfettamente cosa voglio-

Rimasi immobile, o stavo ancora sognando o erano i postumi dell'alcol, eppure quelle parole sembravano così reali, sincere.
-T-tu non ti penti di ciò che abbiamo fatto?- chiesi titubante.
-Perchè dovrei?-
-Perchè tutti i ragazzi che...lascia perdere-
dissi scuotendo la testa
-Racconta. Ora più che mai voglio conoscere tutta la tua storia-
Sospirai.
-D'accordo- E così cominciò il racconto più lungo della mia vita, raccontai tutto, ogni singolo particolare della mia difficile infanzia, dei miei sogni privati, dei miei continui litigi con mia madre, delle mie folli ''avventure'' dimenticate così da un giorno all'altro fino al momento esatto in cui ero giunta sulla soglia di casa sua nelle vesti di una fattorina, ma non gli dissi della ''fuga'' di Allison, quello doveva rimanere un segreto ancora per un bel po'. Una lacrima non potè far altro che rigarmi il volto. Era la prima volta e fu una delle cose più strane della mia vita piangere in una situazioe come quella.
-Emma...-Logan mi alzò il volto con un dito- Il passato è passato ed è fatto per essere lasciato alle spalle, adesso comincia la tua nuova vita ed io sono disposto a tutto pur di regalarti ciò che desideri, di realizzare i tuoi sogni più nascosti-
-Logan...-Non sapevo se piangere dalla gioia o dal dolore-Io non voglio complicarti la vita, tu non meriteresti affatto una come me, meriteresti di meglio. Io...sono un disastro!- Mi precipitai fuori dal letto, indossai al volo  una maglia presa a caso dal pavimento e sentii il profumo di Logan accarezzare la mia pelle, prima di esplodere in singhiozzi disperati.
-Tu non sei un disastro, sei solo...diversa-
-La diversità non è mai una cosa positiva- Dissi prima di aprire la porta, per poi realizzare che era chiusa a chiave.
-Mi hai davvero messa in prigione!-Risi
-Volevo solo averti tutta per me-
Sorrisi.
-Adesso però vorrei la chiave, ho bisogno di stare un po' da sola, se non ti dispiace...-
-E' su quel mobile-
indicò appena un armadio- Hai tutto il tempo del mondo, amore mio, io ti aspetterò sempre-
Scesi le scale cercando di fare meno rumore possibile, non appena intravidi Carlos dormire sul divano. Mi diressi in cucina e per poco non svenni alla vista di due enormi occhi verdi che mi scrutavano sospetti.
-Mhm, a quanto pare anche stasera ti sei divertita- Kendall scoppiò a ridere
-Non è divertente, Ken!- Mi diressi vero la macchinetta del caffè.
-Sentiamo-Disse incrociando le braccia-Chi è il fotunato?-
-Kendall, per favore...-

-La prossima volta proverò anche io a vincere la lotteria-Rise di nuovo, stavolta più forte e per poco non gli sferrai un pungo sul quel suo bel volto.Ebbene si, ancora una volta, ero la barzelletta del mio migliore amico, amava prendermi in giro, ma stavolta stava esagerando...
-Smettila! Vuoi assaggiare uno dei miei pugni?O schiaffi?Decidi tu!-
-No, grazie!-
Disse agitando ironicamente le braccia.
Sbuffai sorseggiando il caffè.
-Però, da buon amico, puoi dirmi chi è che ti sei portato a letto stavolta...-
Trasalii, non potevo dirgli che la persona di cui stava parlando era il suo migliore amico.
-Oh, non lo conosci...-Mentii
-Solo il nome, daaaai-Ed ecco di nuovo la sua faccia da cucciolo, ma proprio non riuscivo a capire il motivo di tanto interesse.
Un rumore improvviso costrinse entrambi a voltarci: Logan era senza maglia sulla soglia della porta ed indossava soltanto i boxer.
Oh mio dio,oh mio dio, erano le uniche parole che mi ronzavano in testa.
Kendall mi penetrò con uno sguardo truce.
-E così non lo conosco, eh?-
-Kendall...noi...-Logan cercava di trovare delle spiegazioni abbastanza plausibili, ma era inutile nascondere la realtà e così appariva ancora più impacciato del solito
-Mi fate schifo! Dico davvero!- Uscì dalla stanza-Anzi, sapete che vi dico?Congratulazioni, tanti auguri e figli maschi!E tu-Indicò Logan e gli porse la sua giacca- copriti, che non tutti potrebbero apprezzare il tuo bel fisico- Ed ecco che mi uccide di nuovo con il suo sguardo, quello sguardo magnetico che mi stende ogni volta che cela qualche rimprovero e stavolta era incazzato sul serio, non l'avevo mai visto così infuriato in vita mia.
-Kendall-riuscii ad urlare appena, quando le parole si smorzarono improvvisamente.
-Lascialo stare.Gli farà bene stare un pò da solo-
-Sono un disastro, sono un disastro-
Continuavo a ripetere come una cantilena, mentre le mani erano ormai zuppe di lacrime e, ancora una volta, Logan accorse scaldandomi in un lungo e caldo abbraccio dal quale non avrei voluto separarmene mai.
 
 
 
Allison
Una mano, qualcosa che mi affera e mi porta via, verso il buio. Sto cadendo, non vedo più nulla, solo buio, ecco che cado, cado nel mondo dell'oscurità.
-No!No!No!- Urlai per poi alzarmi dal letto e scoprire che era solo uno dei miei ennesimi incubi.
-Stai bene?-La dolce voce di James mi tranquillizzò momentaneamente.
-Credo di si-
-Tieni-
Mi porse un asciugamano bagnato, freddo e non appena la stoffa ebbe sfiorato la mia fronte mi sentii come rinata.
-E' stata una luunga notte-Ammise e coprendosi con il dorso della mano emise un piccolo sbadiglio
-Non hai dormito?-
-Ho badato a te tutto il tempo, come una sentinella...-
-Che è successo?-
-Non ricordi nulla,vero?
-James sorrise e dal modo in cui le sue labbra si piegarono notai un certo rimorso, quello aveva tutta l'aria di essere un sorriso finto.
Scossi la testa.
-E' una storia lunga... e, credimi, è meglio che tu non la conosca-
-Che ho combinato, stavolta?-
-Di tutte i colori, ma ormai è passata...
-Sospirò-A proposito, come ti senti?-
-Un po' intontita.Aspetta- Mi bloccai improvvisamente-Noi...non abbiamo fatto niente, giusto?-
James scosse la testa e scoppiò a ridere.
-Sei troppo piccola, quando vorrai capirlo?-
Lo fulminai con lo sguardo.
-E allora perchè ricordo di aver baciato qualcuno, o almeno ho come la sensazione di avere sulle labbra il sapore di qualcun altro- Sentivo i ricordi affollarmi la mente, ma non ero in grado di ricostruire perfettamente come erano andate le cose la sera precedente.
James trasalì.
-Devi averlo sognato-
-No, ho fatto un incubo e quel bacio era tutt'altro che un incubo, era come...come un sogno...-
-Alli, stai ancora delirando per l'alcool...-
-Ah, ecco cos'ho fatto, allora-
Dissi, alzando forse un po' troppo il tono di voce-Oddio, se lo sapesse Logan...-Mi morsi il labbro inferiore
-Non lo saprà-Sorrise James-Sarà  un altro nostro segreto...-
-Grazie...io davvero non so perchè fai tutto questo-Era vero, quel ragazzo mi stupiva ogni volta di più-Voglio dire, compromettere un'amicizia come la vostra...solo per me...-
-Allison, sono o non sono il tuo supereroe?Io mantengo sempre le promesse e manterrò anche questa, quindi non meravigliarti più di nulla e conta sempre su di me, per qualunque cosa.-
Non potei fare a meno di stringerlo in un abbraccio, ma,purtroppo, quello era il minimo che potessi fare per ringraziarlo. E poi ecco che riuscivo di nuovo a sentire quel profumo, quell'odore, lo riconoscevo, era lui.
-Quest'odore...questo sapore...-Dissi annusando appena l'aria- James, io ti ho baciato!-
James mi guardò immobile
-Dimmi se ti ho baciato, ti prego-
-D'accordo,ma non metterti nulla in testa...Si, mi hai baciato-

Mi alzai da letto e cominciai a camminare su e giù per la stanza. Non riuscivo a capire. Ricordavo di averlo baciato, ma non ricordavo come fosse stato, avevo solo il suo sapore sulle labbra, ma il resto l'avevo rimosso.
-James, baciami!- Mi voltai e mi avvicinai. Ora ero a qualche centimetro dalle sue labbra.
-Che cosa?-
-Io...non ricordo com'è stato e, dato che è stato il mio primo bacio, vorrei...ecco, vorrei riviverlo- In un attimo mi resi conto di essere diventata un peperone, stavo letteralmente ardendo come carne sulla brace.
-Non credo sia una buona idea e tu...tu eri ubriaca-
-Ti prego,fallo-

- A tuo fratello non farebbe per nulla piacere che...-
-Lui non lo saprà, nasconderemo anche questo-
Mi persi in quell'infinito che erano i suoi occhi-Ti prego James, voglio ricordare il mio primo bacio, ma non così...-
-Avrai altre mille occasioni per regalare un bacio così prezioso a qualcun'altro. Non puoi sprecarlo così, con uno come me...-
-James, fallo e basta!-
Per un attimo sperai che le sue labbra fossero sulle mie, ma,invece erano ancora distanti tra loro, James non intendeva avvicinarsi. Parlai a me stessa, quella era l'occasione perfetta per prendere coraggio ed abolire ogni distanza tra di noi. E così fui io ad incollare il mio sorriso al suo, ad intrecciare le nostre lingue. E fu proprio come lo avevo immaginato, uno stormo di farfalle stava attraversando il mio stomaco, ancora una volta e lui stava ricambiando quel meraviglioso bacio. Riuscivo a percepire l'espressione del suo volto, non era più teso, preoccupato,era...rilassato e in pochi attimi quel dolce bacio divenne eterno.

 

Ok, stavolta sono stata veloce, visto?In realtà la mia migliore amica mi ha ispirato, quindi ringraziate lei u.u
Ed ecco che Kendall fa la sua entrata in scena, ma appare un pò..come dire...strano.
Ma la cosa bella è che finalmente Emma e Logan si sono confessati l'un l'altro. La notte precendete non ha fatto altro che portare benefici, almeno per loro, perchè per Allison e james è un pò più difficile, James cerca di nascondere quello che prova per Allison e questa non fa altro che ''provocarlo''...
Bene, come andrà a finire tutto questo?
Lo scopriremo presto!
E non perdo mai occasione di ringraziarvi, perchè siete voi che mi spingete a continuare, vi adoro, davvero!=)
Baci.
Francesca. (_Youngwriter)

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Capitolo 10
*** Would you like to become famous? ***


Il mondo intorno a noi sembrò arrestarsi improvvisamente. Non m'importava se ciò che stavo facendo era sbagliato, io lo trovavo maledettamente giusto; non m'importava di mio fratello, né di dove mi trovassi; non m'importava del guaio che avevo combinato. Nulla. Semplicemente, mi sentivo completa. Le nostre labbra si sfioravano in cerca di ossigeno, le sue braccia mi cingevano i fianchi.Fu il bacio più bello che avessi mai dato e anche l'unico, forse, era per quello che tutto mi sembrava così speciale... Gli gettai le braccia al collo, sfioradogli appena i morbidi capelli e in quell'istante, James sembrò tornare in se.
-Fermati-Sussurrò allontanando il suo volto dal mio
-Che c'è?-
-Stiamo andando oltre...-
-No, era solo un bacio innocente e...-lasciai in sospeso la frase apposta.
-E..?-
-Sembrava che tu..che tu ricambiassi-
-Non dire assurdità, Alli.Ti ho solo fatto un favore, niente di più-si voltò, volgendo lo sguardo verso la finestra, ma i suoi occhi sembravano andare oltre.
-Beh..allora grazie- Sussurrai quasi delusa.
-Figurati-
-Allison, dove sei?- 
Ci misi un po' a capire da dove provenisse quella voce e di chi fosse, poi realizzai che forse, dopo tutto il caos della festa, Logan mi stava cercando.
-Oddio, Logan!- urlai un po' troppo.
-Shh!-
-James, che facciamo?-
-Niente. Mettiti sotto le coperte e fa finta di dormire-
-Ma...-
-Non proccuparti, ci penso io-Sorrise, infondendomi tutta la serenità e tranquillità di questo mondo.
-James, sei sicuro?-
-Zitta e dormi- Mi infilò sotto le lenzuola. Chiusi gli occhi, facendo esattamente come mi aveva detto.
-James sei lì?-
In un lampo James si precipitò alla porta, Logan aveva la voce alterata.
-Hai visto mia sorella?-
-Shhhh- lo fermò James-sta dormendo-
-Oh, scusa,io...-Si bloccò di colpo-Non avrete mica dormito insieme?- 
-Stai scherzando?-James scoppiò a ridere- Con tutto il caos della festa, ho pensato di portarla qui, al sicuro, io ho dormito nell'altra stanza. Ero venuto a svegliarla, ma a quanto pare, dorme ancora beatamente-
Logan sorrise.
-Grazie, ti devo un favore, fratello-
Con la coda dell'occhio vidi Logan portarsi una mano trai capelli e sbadigliare con aria stanca.
-E tu, che hai combinato?-
-Oh, niente...-
-Conosco quello sguardo e conosco quella stanchezza...Logan, non mentirmi-
-Oh, ti prego-sbuffò- Io ed Emma...-
-Emma?La migliore amica di Kendall?- Lo interrupe James con aria quasi preoccupata
-Si, proprio lei...-
-Voi due...?-
Logan annuì.
-E cosa..?-
-Kendall?Cosa vuoi che abbia detto?Si è incazzato ed è sparito. Sono sicuro che non mi rivolgerà mai più la parola, ma dopotutto non riesco a capirne il motivo. Emma è libera di fare ciò che vuole!-
-Vedi, Logan...-James gli poggiò una mano sulla spalla- Kendall è molto legato a lei, si conoscono praticamente da sempre ed ha paura che forse tu possa farla soffrire...-
-Soffrire?-Ripetè- Lui mi conosce, sa che non ho mai fatto nulla di simile con nessuna ragazza. Emma è...diversa e se l'ho fatto con lei un motivo dovrà pur esserci, no?-
-Tu hai fatto cosa, con chi?-
Quando mi resi conto di ciò che avevo appena detto, era troppo tardi. Non ero riuscita a resistere, quella storia mi sembrava così assurda.
-Tu non stavi dormendo?-
James mi lanciò un'occhiata fulminante.
-Tu...tu sei andato a letto con Emma? Non hai vergogna?-Mi alzai dal letto e mi avvicinai sempre di più, fino a costringerlo ad indietreggiare-Emma era ubriaca e tu ti sei approfittato di lei, non è vero?-
-Come sapevi che era ubriaca?Tu non eri già qui quando è successo?-
Stavolta fui io ad indietreggiare, la mia copertura stava per saltare e James continuava a guardarmi torvo. Perchè mai avrei dovuto nascondere la mia disapprovazione? 
-Io...io- balbettai non riuscendo a trovare una scusa migliore.
-L'ho portata su proprio mentre Emma stava tentando di coinvolgerla-
Tirai un sospiro di sollievo.Salvata in calcio d'angolo, ancora una volta.
-D'accordo-Logan gesticolò per qualche secondo, poi fece un lungo respiro e prese a parlare-So che in questo momento non ti sto dando un buon esempio ed ammetto che la situazione mi è un po' sfuggita di mano...-
-Non è questo il punto!-
-Lasciami parlare!- Mi urlò contro- Quando l'ho vista in quelle condizioni, così debole, io ho cominciato ad amarla per davvero-
-Come hai detto?Amarla?- Scoppiai in una risatina nervosa- Fino a ieri la odiavi ed ora...ora la ami? Ti rendi conto di quanto sia ridicolo tutto questo?-
-Allison, calmati. Tu non sai cosa sia l'amore e non hai alcun diritto di farmi una scenata simile-
-D'accordo, va bene-cercai di mantenere il controllo- Forse non sono nelle condizioni migliori per poter giudicarti e nemmeno per farmi gli affari tuoi, però voi...voi siete le cose più care che ho e non vorrei che nessuno dei due soffrisse per l'altro. Capisci quello che intendo?-
Logan annuì.
-Io non voglio che nessuno dei due si illuda. Emma è una testa calda, può cambiare opinione da un momento all'altro e tu la conosci appena, come del resto anche lei non ti conosce affatto-
-A volte dall'odio nasce l'amore-
Stavolta era James a parlare, ma il suo sguardo era molto diverso dal modo in cui aveva pronunciato quelle parole.Infatti, dopo poco scoppiamo tutti e tre a ridere.
-Va bene, scusami Logie. Non sarò certo io ad ostacolare la tua felicità-
Per quanto mi sforzassi di essere in collera, ero felice per entrambi, finalmente qualcosa di ''diverso'' era accuduto nella loro vita e speravo che Emma sarebbe riuscita ad addolcire mio fratello e magari a farmi uscire più spesso.
-Andiamo, è ora di tornare a casa, papà sarà in pensiero per noi...- Logan mi prese per mano e si diresse verso la porta. Sulla soglia mi voltai verso James, chidendomi se l'avessi più rivisto. Tuttavia una cosa era certa, Logan non sospettava nulla e si fidava ciecamente di lui. Sarei sicuramente riuscita ad approfittare della situazione a mio vantaggio.
Cominciammo a scendere le scale quando qualcosa ci fermò.
-Aspettate!-
Mi voltai in preda ad un battito di cuore accellerato. 
-Volete un passaggio?-
-No, grazie. Siamo con la mia auto. Ci vediamo,James-
-Ciao-Sussurrò appena il ragazzo che se ne stava lì immobile nel corridoio, fissando qualcosa che andava oltre la percezione visiva.
Rimasi quasi delusa da quella domanda così banale, ma del resto cosa potevo aspettarmi? James era fin troppo strano, i suoi comportamenti sembravano sempre avere un doppio fine, ma in realtà un motivo reale neanche ce l'aveva. Tuttavia dovevo trovare un modo per ripagare tutti i favori che mi aveva regalato e soprattutto  trovare un modo per saldare quella promessa, per renderlo felice. Era strano, ma nel suo sguardo c'era sempre qualcosa che sembrava staccarsi dalla realtà ed andare alla ricerca di chissà che cosa e chissà dove.
-Logan, posso farti una domanda?-
Mio fratello, tenendo le mani sul volante,si voltò.
-James è sempre stato così misterioso?.
-Mhm, no. Hai ragione, ultimamente è un po' strano, sembra quasi chiuso in se stesso, ma perchè me lo chiedi?-
Scossi la testa.
-No, nulla, così-
-Cosa ne pensi dei ragazzi?-
-Cosa?-
-Oh, dove hai la testa, Allison?- mi rimpoverò mentre non riuscivo a staccare gli occhi dal finestrino. Guardavo Los Angeles scorrere veloce, ma in realtà la mia mente era concentrata su altro. Pensavo a tutto ciò che era accaduto quella sera: Carlos che aveva tentato di baciarmi, poi era sparito all'improvviso, il mio primo bacio, poi il secondo e James che mi copriva come sempre. Erano accaduto tutto così in fretta che non riuscivo a riordinare i pensieri. Avevo solo bisogno di rilassarmi un po' e smettere di pensare.
-Da nessuna parte- replicai- E comunque si, mi piacciono. I ragazzi, intendo. Sono davvero simpatici. Sono felice che tu vada d'accordo con loro...-
-Mi hanno salvato la vita, sorellina-
-Già...-Mi limitai a dire, mentre i realtà speravo che avrebbero cambiato anche la mia. Il primo incontro era già stato un mix incontrollato di eventi e di emozioni. Non riuscivo a pensare al momento in cui li avrei incontrati di nuovo e soprattutto se sarebbe mai accaduto.
Quando tornammo a casa, trovammo papà e Jenny che si sbaciucchiavano sul divano.
Logan tossì per attirare la loro attenzione.
-Oh, tesorini, siete tornati!- Jenny era accorsa a salutare i suoi cari amati figlioletti- Com'è andata la festa?- Ora stava praticamente strapazzando le mie povere guance. Odiavo quando si comportava così, quell'atteggiameno non faceva altro che peggiorare la nostra considerazione su di lei. Certo, era maledettamente bella, la lunga chioma di capelli castani le ricadeva sulle spalle in piccole ciocche riccie e i suoi splendidi occhi azzurri ti scrutavano come un oceano in tempesta. Era tanto giovane quanto stupida, o almeno era quello che dava a vedere a tutti, ma fin dal principio quella storia non l'aveva data a bere né a me, né a Logan.L'unico che sembrava essere ''folgorato'' dalla donna era papà. Non riusciva a fare a meno di lei. Si poteva dire che aveva quasi preso il posto della mamma ed era ciò che più odiavo di lei. Lei non era in grado di sostituire tale dolcezza, tale altruismo, gentilezza e tutte quelle doti che la mamma nascondeva come piccole perle preziose. Lei era solo una modella squattrinata come tante...
-Come mai non siete a lavoro?-Riuscii appena a borbottare mentre Jenny mi scuoteva ancora sussurrando parole senza senso.
-Giorno di riposo, tesoro- Rispose papà alzandosi dal divano.
-Oh, quanto sei cresciuta, piccola. Da quand'è che non ti vedevo?- Jenny continuava a recitare quella scena ogni volta che veniva a casa.
-Da una settimana, credo..- Dissi dirigendomi verso le scale, mentre gli occhi di Jenny adesso mi scrutavano come mai avevano fatto fin ora.
-Hey, tesoro, sai che cammini davero bene sui tacchi?E sei anche bellissima. Che ne diresti se ti portassi in studio con me per un provino?-
Ci voltammo tutt e tre, spiazzati. Logan lasciò cadere un bicchiere di vetro che andò in frantumi sul pavimento. Papà continuava a guardarla allibito.
-Che cosa? Stai scherzando?-
-No, tesoro, dico davvero. Stiamo cercando delle nuove modelle, giovani, attraenti e con un visino delicato come il tuo e tu saresti perfetta e poi passeresti il provino senza problemi, non dimenticarti che la tua cara matrigna è la direttrice di una delle aziende principali di moda di tutta Los Angeles- Jenny fece un giro su se stessa, come per compiacersi e poi tornò a guardami in attesa di una risposta.
-Io...-Lanciai un occhiata prima a mio fratello, poi a mio padre che non ancora erano riusciti a dire una sola parola-Io..non so se è questo quello che voglio fare nella mia vita.Non ci ho mai pensato e...-
-Oh, andiamo, tesoro, opportunità come questa non capitano molto spesso-
-Beh, io ti ringrazio, Jenny, ma ho bisogno di pensarci un po' su, scusami- Dissi tutto d'un fiato prima di sparire al piano di sopra e fermarmi dietro una colonna per ascoltare il resto.
-Mah, questi giovani di oggi, Gli offri di diventare famosi e rifiutano, dove siamo andati a finire?non sanno più cosa significhi divertirsi e godersi la vita...
-Jenny, basta!- Logan gettò qualcosa sul tavolo, per poi sparire dalla stanza.
-E beh? Che altro ha questo qui?-
Papà agitò le mani.
-Non chiedermelo-
-E tu, cosa ne pensi?-
-Di che cosa?- 
-Non fare lo stupido, amore mio- Jenny si sedette accanto a papà- Di rendere famosa Allison, sarebbe perfetta.Me la immagino già ad una sfilata, mentre tutti la guardano col fiato sospeso...-
-Jenny, Allison non è mai uscita di casa, per lei sarebbe troppo...come dire...strano. Credo che abbia bisogno di un po' di tempo, tutto qui-
-Qui dentro siete tutti pazzi, davvero non vi capisco. Cerco di farvi un favore e non apprezzate neanche questo-Jenny si alzò di scatto e si fermò sulla porta- Quando avrete fatto pace con la testa, ma soprattutto tu, sai dove trovarmi Henderson-Detto questo richiuse la porta alle spalle e sparì, mentre vidi mio padre sbuffare esausto ed io scivolare contro la colonna con la testa tra le mani, ancora incredula.


Prima di tutto,mi scuso per il ritardo, ma ultimamente la mia vena da scrittrice mi ha un pò delusa :( Ho quasi attraversato il cosiddetto ''Blocco dello scrittore'' per mancanza di idee :(
Ma torniamo serie,ora.Alla fine mi è venuta questa genialata di far diventare Allison una modella, anche se non so se poi davvero la farò diventare tale. Ma quello che mi chiedo è: avrà mai un pò di pace questa questa maledetta famiglia? I problemi sembrano sempre susseguirsi senza tregua. Ma come reagirà Allison a questa ''nuova proposta''?

Ci tenevo a precisare e aringraziarvi che il primo capitolo ha raggiunto 251 visite, vi rendete conto?!?!? ADalkdmakmsm,.ma, tutto merito vostro, per non parlare delle recensioni, siete sempre fin troppo gentili ed io vi amo, lo giuro!
Baci.
Francesca.(_younwriter)

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Capitolo 11
*** Quarrels and secrets. ***


*Allison* 
Era trascorsa una settimana esatta dall’ultima volta che avevo visto i ragazzi alla mia festa di compleanno. Rinchiusa come sempre nella mia camera, ripensavo alla proposta di Jenny, era così assurda.. io, Allison Henderson, imbranata com’ero…modella? Dopo di ciò, avrei potuto davvero affermare che la fine del mondo era vicina. Tuttavia cominciai ad immaginare me stessa sfilare su una passerella, indossando un costosissimo vestito di uno dei tanti stilisti famosi di Los Angeles e di tutto il mondo. Mi guardai allo specchio ed ‘’ammirai’’ il mio corpo. Non ero poi così male e nemmeno il mio volto era così terribile come immaginavo, ma se c’era una sola cosa che odiavo dell’essere famosa era che milioni di paparazzi prima o poi sarebbero arrivati nella mia vita per sconvolgere i miei piani e non avrei potuto più godere di quella tranquillità e di quella protezione che avevo ricevuto fin ora. Tutti i sacrifici e gli sforzi di Logan e di papà sarebbero andati perduti e sarei finita col perdere del tutto la loro fiducia. Il prezzo da pagare era troppo alto, non potevo rischiare. Ancora una volta, dovevo agire nel rispetto degli altri. Dopotutto ero convinta che tutte quelle ‘’buone’’ azioni prima o poi mi avrebbero ricompensata, ma forse non era ancora arrivato il mio momento. Mentre riflettevo su tutto ciò, la porta si aprì e un’ondata di entusiasmo mi colse quasi impreparata.
-Alli, ti va di venire agli studi con me? Io e i ragazzi dovremmo cercare di comporre delle nuove canzoni e credo che anche Emma venga a farci visita-
-Dici davvero?-
-Si. Ho pensato ti avrebbe fatto piacere rivedere lei e i ragazzi, tutto qui-
-Oddio, si. Mi vesto e arrivo-
Logan sorrise per poi richiudere la porta.
-Logie?- urlai per farmi sentire
-Si?-
-Grazie-
-Oh, smettila di ringraziarmi per ogni cosa, sei grande ormai!-
Grande…Per la prima volta, Logan mi aveva accompagnata ad un aggettivo simile. Improvvisamente mi sentii come scossa da mille ‘’emozioni’’, se così si potevano definire. Qualcosa stava cambiando, lo sentivo nell’aria e nella stessa anima di Logan. La storia con Emma lo rendeva felice come non mai e anche e soprattutto più comprensivo. Cominciavo ad amare sul serio quella ragazza. Se non fosse stato per lei, neanche un miracolo mi avrebbe permesso di uscire da quella situazione ed ora intravedevo un minimo di speranza bussare alla mia porta. Ma soprattutto avrei rivisto James. Il suo sorriso, i suoi occhi mi mancavano infinitamente ed ogni notte la sua figura veniva a trovarmi nei sogni, sussurrandomi le parole della festa: ‘’Mi proteggerai?’’ ‘’Per sempre’’. Per sempre, gran bella parola e soprattutto ‘’impegnativa’’. Continuavo a chiedermi perché mai un ragazzo come lui avrebbe dovuto proteggere una povera malcapitata come me. Evidentemente mio padre e Logan non bastavano. Avevo bisogno di maggiore protezione. Chissà quando avrei mai detto addio a quella campana di vetro in cui gli altri mi costringevano a vivere. Tuttavia mi piaceva essere al centro dell’attenzione, odiavo ammetterlo ma era così. L’affetto che mi dimostravano ,per me, era importante più di qualunque altra cosa, mi dava sicurezza, mi faceva sentire ‘’diversa’’, ‘’accettata’’. Necessitavo davvero di tutte quelle attenzioni. Mi vestii il più in fretta possibile: infilai i primi jeans che mi capitarono a tiro e una T-shirt di qualche anno prima. Scesi le scale, attraversai il soggiorno e mi precipitai fuori, dove Logan mi stava già aspettando in macchina.
 
Quando arrivammo, James e Carlos ci accolsero con un tenero sorriso, mentre Kendall si limitò ad uno sguardo truce. Guardai confusa Logan, che mi rispose scrollando le spalle. Doveva essere successo qualcosa tra quei due. Improvvisamente capii, Emma, era sicuramente per lei. Smettila Alli, non sono affari tuoi, la vocina nella mia testa aveva colpito ancora. Dopo un po’ erano già tutti all’opera. Logan e Carlos sedevano vicini, intenti a scrivere qualche verso su un foglio. Kendall e James sedevano al piano, accordando qualche nota, mentre io, o meglio i miei occhi, erano concentrati su altro. James, James e ancora James. Mi appoggiai ad una parete stando ad ascoltare i dolci accordi, quando vidi Carlos alzarsi e e venirmi incontro. Sul volto aveva stampato quel suo inconfondibile sorriso da ''orsacchiotto'' e tra le mani stringeva quella che doveva essere una canzone finita.
-Allison!-
-Hey, Carlitos!- sorrisi. L'avevo già sentito chiamare in quel modo alla festa e quel soprannome mi piaceva davvero tanto.
-Ti ho  scritto una canzone-
-Che cosa?-
-Vieni con me- mi prese per mano.
-Dove vuoi portarmi?non posso allontanarmi, Logan...-
-In uno studio qui vicino, non preoccuparti-
 
I tried to write this down
The words just don’t come out
It’s hard to say how you feel
Been down the longest road
Said yes when I meant no
I lost control of the wheel
 
Cause you know that
Things get so bad
You’ve got my back
Make me wanna sing, and girl I’ll sing about ya
No sweeter sound than what I’ve found
No perfect love could be more perfect than us
 
Oooo baby
It feels like
It feels like
Music sounds better with you
Baby
It feels right
It feels right
Everything’s better with you
I used to think that love
Was something fools made up
Cause all I knew was heartbreak
Oh, I couldn’t help myself
Let this heart go through hell
There’s only so much a heart can take
 
Cause you know that
Things get so bad
You’ve got my back
Make me wanna sing, and girl I’ll sing about ya
No sweeter sound than what I’ve found
No perfect love could be more perfect than us
 
Oooo baby
It feels like
It feels like
Music sounds better with you
Baby
It feels right
It feels right
Everything’s better with you
 
Every song
Every rhyme
Every word
is better with you(Music sounds better with you)
Every day (every day)
All of the time (All of the time)
Every way
Music sound better with you
 
She’s my music enhancer
When the music plays she’s my dancer
When I’m around her everything’s faster
Every question I have she’s the answer
I’m head over heels
Can’t explain that this all so real
When I’m around you baby you make me feel like
Everything’s better with you
 
Quando ebbe terminato, posò la chitarra accanto a una parete ed attese una mia risposta, che tardò un po' ad arrivare. Carlos aveva scritto una canzone...per me! Quanto poteva essere dolce quel ragazzo?
-Dio, è...stupenda, davvero, grazie-
-Questo è il minimo che possa fare per te-
-Carlos, credimi, non merito tutto questo- Dissi con tutta sincerità.
-Non dire stupidaggini. Sei una ragazza fantastica. Logan è fortunato ad avere una sorella come te...-
-Ma, non so, avresti potuto dedicarla a qualcuno di più importante...-Sussurrai mordendomi le labbra. Stavolta era per l'imbarazzo.
-Più importante di te?- Raggiunse la parete alla quale era appoggiata ed arrivò a 5 centimetri dal mio volto- Allison...- Poggiò una mano sul muro, mentre con l'altra mi sfiorò una guancia. Deglutii. - Da quando ti ho conosciuta non ho smesso un attimo di pensare  a te. E' assurdo, lo so, ci conosciamo appena, ma sento di provare qualcosa di più di una semplice amicizia... 
Chiusi gli occhi, non ho la più pallida idea del perchè lo feci. Non avevo alcuna intenzione di baciare Carlos, ma forse speravo che ''oscurando'' la realtà, tutto sarebbe terminato in pochi secondi, come quando quella sera ''il maniaco'' stava per...ma Carlos non era un maniaco, era semplicemente un ragazzo dolcissimo,anche se non era lui il cantante che amavo davvero. Sentii le dita di Carlos sfiorarmi il mento stavolta e le sue labbra essere sempre più vicine alle mie...

 
*Emma*
Il vento mi graffiava il volto, mentre correvo a tutta velocità sul mio motorino. Per un momento temetti persino di perdere il controllo, ma non era la velocità a preoccuparmi, ma tutto ciò che mi ronzava nella mente. Kendall, Logan. Logan, Kendall. Ero riuscita a creare un perfetto triangolo amoroso. E per di più tra qualche giorno sarebbe arrivata anche Dianna a complicare ancor di più le cose. Col tempo avevo preso in considerazione di presentare la bambina al suo vero padre. L’enorme edificio comparve davanti ai miei occhi in tutto il suo splendore. Fermai il motorino e parcheggiai vicino a una delle macchine dei ragazzi, guarda caso quella di Kendall…maledetto destino! Il getto dell’aria condizionata abbracciò il mio corpo non appena entrai, non conoscevo bene la strada per raggiungere gli altri, ma grazie all’aiuto di un ragazzo dello staff, riuscii a intravedere il profilo di Logan accanto a quello di Kendall.
-Hey, ragazzi!- Urlai aprendo la porta ed un ‘’vento’’ gelido mi attraversò non appena ebbi incrociato lo sguardo di Kendall. Rabbrividii. Logan mi venne incontro, lasciando che le nostre labbra si sfiorassero. Un colpo di tosse improvviso ci ‘’interruppe’’. Entrambi guardammo nella direzione di Kendall.
-Potreste risparmiarci certe effusioni-
-Kendall, qual è il tuo problema?- Logan mi lasciò andare e si avvicinò al ragazzo dai grandi occhi verdi.
- Nulla. Semplicemente mi fate schifo, ma questo lo sapete già-
-Ken, ti prego…- Sussurrai mentre i miei occhi diventavano lucidi. 
-Se ti da così fastidio che due persone si amino, puoi anche uscire da questa stanza. Conosci la strada-
Kendall si alzò, lasciando che la sedia dietro di lui si rovesciasse e stringendo i pugni rispose:
-Amare? Non credi che sia una parola troppo grossa anche per te, Loggie bear?-
-Non chiamarmi così!- 
Che c'è, adesso ti da anche fastidio che il tuo migliore amico ti chiami così?- Gli occhi di Kendall, ora, stavano lanciando una vera e propria ''sfida''.
-Non provocarmi!-
-Altrimenti?- Kendall aggrottò le sopracciglia
-Smettetela, sembrate due idioti!- Stavolta ero io ad urlare. Nonostante mi sentissi terribilmente in colpa per quello stupido litigio del quale era la causa principale, non riuscivo a tollerare che si comportassero come due bambini.
-Hai ragione, sono un idiota...- 
Kendall attraversò lo studio chinando il capo, con le mani ancora tese da intravederne le nocche bianche.
-Kendall!- Feci per seguirlo, ma Logan mi prese per un braccio.
-Lascialo andare...-
-No!- Le lacrime sul mio volto erano diventate ormai un fiume in piena.
-Perchè ci tieni così tanto a lui?-
-Tu non capisci! E' il mio migliore amico, l'unico che mi conosce da sempre, l'unico che mi ha sempre accettata, non posso perderlo così, scusami-dissi tutto d'un fiato, prima di sparire nei corridoi alla ricerca del mio migliore amico. Non m'importava se Logan si fosse arrabbiato o meno, io dovevo proteggere quell'amicizia. Purtroppo avevo  messo quella davanti a tutto, trascurando persino l'amore, anche adesso che sembravo aver trovato la persona ''giusta''. Stavo rincorrendo la persona sbagliata?No, ero più che sicura di ciò che stavo facendo ed ero convinta che, se Logan mi amava davvero, avrebbe rispettato questa ''decisione''. Corsi con quanto fiato avevo in gola, quando uscendo dalla porta, urtai contro qualcosa ed inciampai,andando a finire dritta tra le braccia di qualcuno. Kendall mi stava fissando.
-Stai attenta, imbranata come sei, potresti farti male-
Sorrisi.
-Cosa ci fai quì?-
-Tu?-
-Avevo bisogno di un pò d'aria-
-E di stare lontano da me e Logan, non è vero?-
Kendall sbuffò.
-Senti, Emma, forse non ho neanche alcun motivo di prendermela in questo modo, ma...-
-So che intendi dire...-lo interruppi- anche io non voglio gettare via tutti questi anni, la nostra amicizia, tutte le nostre cazzate...-
Kenall rise. Era da tanto che non lo vedevo ridere in quel modo.
-Già, ricordi quella sera, alla festa di Emily cosa combinammo?Devo dire che non mi dispiacerebbe affatto rifare una cosa simile con te- 
Quel ricordo si fece così vidivo nella mente che mi costrinse a cambiare espressione e anche Kendall dovette notare quanto il mio volto fosse teso.
-Tutto bene?-
-S-si- mentii. Non potevo dirgli che quel ricordo era uno dei più dolorosi che avessi mai conservato in tutta la mia vita.
-Ma eravamo due quindicenni alle prime armi con alcol e roba varia...-
-Si, ma andiamo...ci siamo divertiti...-
-No!-Urlai indietreggiando.
Kendall mi guardò sorpreso.
-Scusa- sospirai- Mi fa male ricordare quella sera...-
-Ma non facemmo nulla di male-
-Kendall, hai forse dimenticato quanto fossimo ubriachi e come avessimo perso  il controllo di noi stessi?!?-
Il ragazzo non rispose. Si limitò a guardarmi con un' espressione dispiaciuta.
-Scusa...avevamo promesso di non parlarne più...-Disse,infine.
-Esatto-
-Però se ci pensi, è la stessa cosa che hai fatto anche con Logan, forse dovresti cambiare un pò la tua ''tattica''-
-Kendall!-
Quelle parole mi infastidirono così tanto che gli sferrai uno schiaffo dritto in faccia.
-Sei un idiota, come tutti gli altri!-
-Emma...-Sussurrò portandosi una mano nel punto in cui l'avevo colpito un attimo prima.
-Ho sempre creduto fossi diverso ,ma la verità è che se un perfetto insensibile. Quando avrai acquistato un pò di maturità, sai dove cercarmi...-
Corsi verso il parcheggio e mi fermai accanto alla macchina di Kendall.Perchè la mia vita doveva essere così complicata, perchè? Mi voltai a guardare il motorino accanto all'auto. Qualcosa dentro di me stava per esplodere. La rabbia, i sensi di colpa, non avrei saputo definire bene cosa fosse, ma l'inferno dentro la mia testa era sul punto di generare un vero e proprio incendio. E naturalmente la vittima di tutta questa rabbia fu il mio motorino. Ero accecata dall'odio, dalla confusione.Avevo bisogno di sfogarmi e cosa ci si può trovare in un parcheggio per sfogare la propria rabbia? Il mio motorino mi implorava di risparmiargli la vita, ma nulla, ero sotinata a distruggerlo. Sferrai calci su calci, pugni su pugni, fino ad ''ammaccarlo'' completamente e a renderlo inutilizzabile. Sprofondai sul terreno polversoso, singhiozzando.Non solo avevo litigato con le due persone più importanti della mia vita, ma avevo anche distrutto il mio motorino. Non potevo tornare a casa a piedi, erano troppi chilometri e di certo il mio orgoglio non si sarebbe ''prestato'' a chiedere un passaggio a Logan o a Kendall. Mi asciugai le lacrime cercando di ragionare. Ero sola, si, ma avrei trovato comunque una soluzione, come avevo sempre fatto. Ero ancora la stessa Emma, la stessa ragazza determinata,testarda come un mulo e pronta a tutto pur di difendere quello in cui credeva? O mi ero trasformata in una debole vigliacca che non riusciva ad accettare la realtà?Stranamente non riuscivo a trovare una risposta. Mi portai le gambe al petto e nascosi il volto,per nascondere un altro fiume di lacrime che scorreva imperturbabile.



D'accordo, mi scuso se l'ho pubblicato dopo secoli(?), però è estate e siamo un pò tutte ''impegnate'' e.e E soprattutto mi scuso anche se è anche  più corto degli altri.
Allora, allora Carlos non si arrende, vuole Allison a tutti i costi! Ma come la prenderà James?Ehehehheh
E poi c'è il triangolo amorso Kendall-Emma-Logan. Voi per chi tifate?
Ma a quanto pare c'è un segreto che Emma tiene per sè, qualcosa legato a una sera di due anni prima, qualcosa che solo lei sa...
Siete curiosi di sapere cosa?Ah, no, non ve lo dico, ci vuole un pò di ''suspunce''(non so manco se si scrive così °-°).
comunque lo scoprirete nei prossimi capitoli ^^
Ah, quasi dimenticaavo: siete curiosi di conoscere la storia di Emma prima che incontrasse Allison? Allora non perdetevi la nuova FF della mia migliore amica(Mery_inwonderland), un prequel di questa, appunto ^^ 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1163183&i=1
Grazie infinitamente per tutte le visite e le recensioni e se vi va passate anche a leggere la mia rima OS drammatica ''i was waiting for you'' =)
Baci.
Francesca.

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Capitolo 12
*** She doesn't love you. ***



*Allison*
Le labbra di Carlos erano sempre più vicine alle mie, potevo sentire il suo respiro confondersi con il mio e, per un attimo, trattenni tutta l'aria che avevo in corpo, quando qualcuno ci interruppe, destando appena l'ira di Carlos.
- Carlos, lasciala in pace-
Il tono e il volto di James erano solcati dalla calma, mentre, invece, il mio e quello di Carlos erano increduli di quello che stava accadendo.
Io non riuscivo a spiegarmi per quale maledetto motivo James si intromettesse così tanto nella mia vita, non riuscivo a credere che, ancora una volta, avesse avuto lo stesso tempismo di quella sera.E non riuscivo nemmeno a gestire e a distinguere le mie emozioni. Carlos, probabilmente, era solo scocciato e deluso dal non aver potuto poggiare le sue labbra sulle mie ed attendeva spiegazioni dallo stesso James.
-Perchè dovrei?-
-Credo che Logan non apprezzerebbe la vostra storia- James inarcò un sopracciglio, mentre si appoggiava alla porta incrociando le braccia e lanciandomi sguardi accusatori che non comprendevo.
-James, sono affari nostri. E credo che, invece, Logan capirebbe. Quando due persone si amano non puoi distruggere il loro destino solo per stupida gelosia fraterna! Lui stesso è innamorato di Emma, non capisco perchè...-
Quando James udì quelle parole, scoppiò a ridere. E, devo ammettere che rimasi piuttosto scettica. Non lo avevo mai visto ridere in quel modo, ma soprattutto peccare di presunzione. Forse, mi stavo sbagliando, ma era ciò che vedevo. Probabilmente, credeva che appartenessi solo ed esclusivamente a lui. Ma non era così che dovevano andare le cose. Un ''supereroe'' si limita a salvare la sua ''donzella'' ogni qual volta ella si trovi in pericolo e, in quell’occasione, nulla faceva pensare che la mia vita fosse a rischio, se non un interesse esclusivamente personale. Continuavo a non capire il suo comportamento. Tuttavia, le parole di Carlos non avevano fatto altro che aumentare il mio turbamento: ''Quando due persone si amano...'', Oh mio Dio, non credeva mica che io provassi i suoi stessi sentimenti? Come avrei potuto distruggere, io, le sue illusioni, i suoi progetti di felicità? Perchè, da quando ero ''uscita allo scoperto'' la vita non aveva fatto altro che giocarmi brutti scherzi?
-Credimi, amico, faresti meglio a lasciar perdere. Lei non ti ama.-
-Che intendi dire?-Gli occhi di Carlos cercavano i miei, e non appena i miei si voltarono verso un punto qualsiasi della stanza, lontano dai suoi, lo vidi abbassare il capo e sospirare. E in quel preciso istante, mille sensi di colpa stavano cominciando ad affiorare, ma non ci badai e stetti a guardare, ancora in silenzio.
- Il suo cuore appartiene ad un altro.-
Carlos, evidentemente, non riusciva a comprendere l'allusione, poichè continuava a guardarsi intorno spaesato, ma quando mi rivolse l'ultima domanda, abbandonò ogni dubbio ed uscì dalla stanza con un espressione del volto  indecifrabile.
-E' così?-Queste erano state le sue parole ed io mi ero limitata ad annuire, semplicemente perchè  non riuscivo a trovare una spiegazione più credibile ed anche perchè, in parte era vero. Il mio cuore apparteneva a quel supereroe che continuava a fissarmi con uno sguardo di rimprovero, nonostante io non avessi fatto assolutamente nulla di male.
Non appena Carlos fu uscito, James ed io ci ritrovammo l'uno di fronte all'altro,ma nessuno dei due osava parlare. Il silenzio impervasava e l'imbarazzo si faceva sempre più strada in me, fin quando qualcosa mi costrinse ad aprire la bocca e a parlare in tono piuttosto offeso.
-Mi spieghi che diavolo ti è saltato in mente?Perchè continui ad intrometterti nella mia vita?-
-Sbaglio o eri tu quella che desiderava qualcuno che ti  protegesse in qualunque situazione?- Il suo volto si avvicinò qualche centimetro al mio, e parlò quasi a sottolineare le parole'' qualsiasi situazione''.
-Quale situazione? Io e Carlos stavamo solo parlando!-
Avevo cercato di trovarmi una scusa, nonostante fossi consapevole del fatto che James conoscesse già lo svoglimento dei fatti.
-Parlando del più e del meno e poi lui ha tentato di baciarti,di nuovo-
-Che vuoi dire?- Rimasi piuttosto sorpresa da quel suo ''di nuovo''. L'unica volta in cui Carlos aveva provato a baciarmi era stato alla mia festa di compleanno ed avrei giurato che nessuno ci avesse visto.
-Vi ho visti.-Sorrise quasi soddisfatto.- Una settimana fa, alla festa. Eravate a una distanza fin troppo ravvicinata per i miei gusti, o sbaglio?- Inclinò la testa da un lato, attendendo una mia risposta che tardò ad arrivare. Non risposi, era ovvio che non avevo nulla da dire. Non potevo negare la verità, men che mai davanti a un testimone.
-Come pensavo...-Si allontanò di qualche centimetro sempre mostrando quel suo sorriso meschino che cominciavo un pò ad odiare.
-Da quand'è che mi spii?-
-Da quando ho fatto quella promessa ed io...-
-Mantieni sempre le tue promesse.- Mi affrettai a completare al frase prima di lui.- Ma credo che, in queste situazioni, dovresti mettere un pò da parte la tua promessa e lasciarmi vivere la mia vita.-
James mi guardò con aria confusa.
-Non mi piace come hai trattato Carlos, non se lo meritava.-
-Tu non lo ami.-
-Ma questo non ti autorizza a credere che il mio cuore appartenga a qualcun altro. Mentire non è la giusta soluzione per risolvere le cose.-
-Non ho mentito.-
Quella sua insolenza cominciava ad infastidirmi e, nello stesso tempo, mi apriva gli occhi, facendomi conoscere un nuovo ''James'', non più solo il dolce e tenero James, ma anche il presuntuoso e possessivo James. Non ero sicura che quel suo nuovo lato della personalità mi piacesse.
-Che cosa te lo fa pensare?-
-Il fatto che non guardi Carlos con gli occhi dell'amore. Chiunque può rendersi conto che non sei innamorata di lui.-
-Tutti tranne lui.-sorrisi appena, cercando di smorzare la tensione che si era creata tra noi due.
James rise.
-Carlos ha una filosofia di vita tutta sua, è un pò in ritardo per certe cose...-
-Ma è dolce... e carino.-
-Come un orsacchiotto.-Scoppiò a ridere.
-Sono sicura che se ci sentisse parlare di lui in questo modo non ne sarebbe contento.-Mi morsi le labbra, sempre cercando di mantere quella sorta di ''ironia'' che aveva aggiustato la situazione.
- Lo conosco, non se la prenderebbe.-
James si andò a sedere sulla stessa sedia in cui qualche minuto prima era seduto Carlos intento a suonare la sua canzone per me.
Lo seguii sedendomi su un bancone lì vicino.
-E' stato molto dolce da parte sua scrivere una canzone per te.Avrei dovuto ereditare un pò della sua tenerezza.-
Vidi appena il suo volto contrarsi un un sorriso, stavolta, però, celava un qualcosa che avrei potuto definire ''amarezza''. Lo guardai confusa.
-Alli, mi dispiace, ancora una volta.-
-Per cosa?-
-Per essermi comportato in quel modo, per aver preteso che tu appartenessi solo a me.-
-E' questo quello che hai pensato quando mi hai vista con Carlos?-
Il mio cuore si stava nuovamente scaldando ed ora riuscivo di nuovo a riconoscere lo stesso James che la sera del mio compleanno aveva riservato per me quella promessa che non aveva mai smesso di mantenere. Lui si limitò ad annuire ed io non potei fare altro che regalargli un ennesimo ''grazie'', e stavolta, lo accompagnai a un abbraccio. Era nato all'improvviso, ma tra le sue braccia mi sentivo al sicuro, come tra quelle di Logan, quando ero solo una bambina.Logan era la mia casa, James il mio protettore, colui che non mi avrebbe mai abbandonata.
-Non ringraziarmi, è mio dovere.-Sorrise e in quell'attimo fuggente mi resi conto che non ne avevo mai abbastanza dei suoi splendidi sorrisi.
 

 
*Emma*
Ero esausta, in confronto a me il capitano del Titanic aveva vinto alla lotteria. Avevo le gambe a pezzi, il sudore che mi imperlava la fronte  e i capelli bagnati. Ero appena tornata a casa,naturalmente avevo dovuto fare tutto il tragitto a piedi. Il mio motorino ormai era andato e non c'era verso che potesse funzionare, avrei dovuto comprarne uno nuovo. Come? Non ne avevo idea. La mia vita era sempre così incasinata, che adesso pensare a un nuovo motorino mi sembrava assurdo. Che cosa direbbe adesso mio padre se mi vedesse in queste condizioni? E mia madre?
Potevo già immaginare la loro furia esplodere in un ennesimo litigio: ''Sei un'irresponsabile! Hai 17 anni, Emma! Quando comincerai a fare sul serio? Che cosa hai intenzione di farne della tua vita? Dimmelo!
Cara mamma, il fatto è che nemmeno io sono al corrente di che cosa la mia testa desidera farne del mio futuro, ammesso che ne abbia ancora uno. Non potrò lavorare per sempre come assistente di un meccanico, lo so, ma datemi il tempo di mettere ordine nella mia vita, poi, forse, potrò pensare al mio futuro. Tra qualche giorno arriverà Dianna ed io non sono psicologicamente pronta ad affrontarla, a riaverla tra le mie braccia, non adesso che la mia situazione sentimentale sta cadendo a picco. Logan, probabilmente, è infuriato con me per essere corsa via da Kendall; Kendall, probabilmente sarà solo offeso da quello schiaffo, in fondo non può capire perchè quella notte sia stata così importante per me.
 
Era successo due anni prima, avevamo entrambi 15 anni ed eravamo totalmente incoscienti e presi dal divertimento, che la situazione precipitò senza che ce ne rendessimo conto. Emily era nascosta in chissa' quale luogo della casa per cercare di mettere ordine in quella festa ormai colma di gente ubriaca e fuori di testa, mentre di sopra io e Kendall ci davamo alla pazza gioia nel suo letto. Ci lasciammo trasportare dall'euforia,dall'adrenalina o semplicemente dall'alcool che cominciava a fare il suo effetto. E quella fu la nostra ''prima volta'', per entrambi. Ma il ricordo che io ho di quella notte, non è lo stesso  per Kendall. Lui non sa cos'è accaduto dopo, non sa perchè sono sparita e non deve saperlo.Nessuno deve saperlo. Spero soltanto che resti un segreto tra me e mia madre, l'unica che, dopo, tanto tempo, mi ha aiutato in quel periodo di totale rifiuto verso il mondo. Probabilmente chiunque si fosse ritrovata nella mia  situazione, sarebbe stata felice  di condividere la sua esistenza con qualcuno del suo stesso sangue, io no. Per me, la mia vita era ed è finita a 15 anni. Mia madre ha sempre sperato che dopo ''l'accaduto'', io avrei messo la testa apposto ed avrei pensato un pò di più agli altri,ma il mio egoismo non aveva fatto altro che aumentare e alla fine, le conseguenze di quella notte toccarono ugualmente a mia madre. E' lei che si è presa cura di Dianna per tutto questo tempo, è lei che l'ha tenuta con se', come se fosse sua figlia, mentre io continuavo a vivere la mia vita da totale squilibrata mentale, continuando a non assumermi le mie responsabilità. A volte, mi sentivo in colpa, per non essere stata la madre perfetta che Dianna avrebbe meritato davvero, per averla abbandonata in quel modo, ma portarsi dietro una bambina di due anni a 17 anni, non è una cosa facile, ed io non avevo alcuna intenzione di stare in silenzio, mentre, probabilmente, tutta Los Angeles creava pettegolezzi sulla bambina. Forse, qualcosa di positivo avevo pur fatto, non ero stata poi così egoista, avevo sottratto la bambina ai perenni sguardi accusatori della gente, l'avevo sottratta a un'infanzia traumatica e piena di domande, anche se, ero consapevole del fatto che, raggiunta una certa età, avrebbe voluto conoscere suo padre. E quella era la cosa che più mi spaventava,in assoluto.
 
Giunta sulla porta di casa, mi scostai i capelli dal volto e mi misi alla ricerca delle chiavi, quando il mio cellulare squillò intonando le note della nuova canzone dei ragazzi, ‘’Elevate’’.
Ecco da che cosa dovevo cominciare se avevo davvero intenzione di dimenticare quei due idioti: cambiare suoneria, eliminare quante più possibili tracce o ‘’cose’’ che potevano anche solo ricordarmi i dolci occhi neri di Logan o quelli verdi e penetranti di Kendall.
-Che cosa vuoi, mamma?- Sbuffai, inserendo la chiave nella serratura.
-Sai che tua figlia arriverà domani, vero?-
-Che cosa? Ma l’arrivo era previsto per...-
-Si, lo so, ma ho degli impegni per quel giorno e non posso assolutamente annullare. Siamo già in viaggio. Buona giornata, tesoro.-
Non ebbi neanche il tempo di contrattaccare che mia madre aveva già interrotto la telefonata, probabilmente consapevole della scenata d’ira che avrei potuto farle.
Non ero assolutamente pronta a ricevere Dianna il giorno seguente: ero più che sicura che Logan e Kendall, nonostante li avessi trattati in quel modo orribile, non avrebbero esistato a cercarmi ed io non avevo la più pallida idea di come ‘’nascondere’’ la bambina. Dovevo sparire dalla circolazione, in qualche modo, ma in quel momento non avevo neanche le forze per concentrarmi su una cosa simile.
Aprii la porta di casa e, una volta dentro, mi abbandonai sul divano nonostante avessi bisogno di una doccia rinfrescante. L’avrei fatta dopo, forse, ora dovevo riposare, svuotare la mente da ogni pensiero più assurdo.
‘’La tua vita è sempre così incasinata, Emma.’’ La fastidiosa ‘’vocina’’ nella mia testa non faceva altro che ricordarmelo, ogni maledetto istante della mia esistenza. Cominciavo davvero ad odiare la mia stessa mente così ‘’aperta’’ ai problemi e che non mi lasciava mai  vivere una normale vita da diciassettenne qualunque. 





Okay, forse può sembrare un po' assurdo, ma ho deciso di continuare a pubblicare capitoli. Ci tengo troppo a questa storia per lasciarla incompleta. 
Quindi, ora, oltre, magari a qualche recensione sul capitolo, vorrei sapere se qualcuno di voi sarebbe disposto a seguirla, di nuovo. Ne ho bisogno per trovare il coraggio di continuare. Insomma, ho bisogno di sentirmi dire che devo continuarla e stavolta prometto di impegnarmi seriamente e di pubblicare capitoli più spesso.

Grazie infinitamente.
Baci.
Francesca.(_youngwriter.)

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