Quindici Minuti Di Drabble

di Eugenie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Quindici Minuti Di Drabble ***
Capitolo 2: *** Troppi e Vigliacchi ***
Capitolo 3: *** Morsmordre ***
Capitolo 4: *** Cervellodicacca ***
Capitolo 5: *** Chiacchiere E Silenzi ***



Capitolo 1
*** Quindici Minuti Di Drabble ***


Pansy Parkinson.
"Sempre le venivano i brividi quando lui le parlava, e seppur nulla d'emozionante le dicesse, lei era questo che sentiva: sei la bambina più bella che ho visto nella mia vita. "


Che paura di non strapparti nemmeno un sorriso.
Che paura di essere me stessa, e di osare immaginarmi bianca e canuta a morire tra le tue braccia.
Che paura delle illusioni, dei sentimenti e delle parole sincere e limpide. Non di quelle che mi racconto di leggerti sulle labbra, quando mi parli, che mi fanno sentire un po' meno orrenda a vedersi, almeno. Un po' meno terribile, un po' meno senza speranza.

Sempre le venivano i brividi quando lui le parlava, e seppur nulla d'emozionante le dicesse, lei era questo che sentiva: sei la bambina più bella che ho visto nella mia vita.

Che paura; piccola, fragile Pansy.

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Capitolo 2
*** Troppi e Vigliacchi ***



Marlene McKinnon.
"Anche se il vento ci soffia contro, abbiamo sempre mangiato pane e tempesta, e passeremo anche questa."
,..,.
Marlene aveva paura.
Tremava. Tremava, perché stavano arrivando. Li sentiva.

Kirley, torna qui. Non puoi fare niente da solo, e lo sai. Non puoi sconfiggerli, con i tuoi sedici anni.
Non sei un ostacolo per loro... sono tanti, troppi. Troppi, e vigliacchi.
Solo i numeri li rassicurano.
La tua morte li provocherebbe ad una brutalità persino più atroce.
Torna qui, stiamo tutti insieme.
Anche se il vento ci soffia contro, abbiamo sempre mangiato pane e tempesta, e passeremo anche questa... lo spero, almeno.

Marlene combatteva. Attaccava e difendeva, furiosamente. Disperatamente.
La uccise Travers, alla fine. Dopo tutti gli altri. Li vide cadere, uno per uno.
Per primo, Kirley.

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Capitolo 3
*** Morsmordre ***




Alecto Carrow.
Immagine.
..

Alecto, la dea della vendetta... una delle Furie.
Ci insegna a disprezzare i Babbani, Harry. Dietro quegli occhi infossati, leggi lo scontento.
E allora, la odi ancora di più.
E allora, ti fa ancora più male, ascoltare quelle parole di oltraggio.
Ti feriscono come uno sfregio, più di tutto, i Serpeverde che la acclamano; lei e suo fratello.
Dicono che non abbiamo mai avuto degli insegnanti del genere, Harry. Dicono che era ora. Finalmente, Hogwarts è come sarebbe sempre dovuta essere...
No, ma certo. Poi li senti, li senti lamentarsi delle ingiustizie, dei soprusi, dei teschi imbellettati di pizzo che aleggiano sul nostro Mondo.
Morsmordre... gli piaceva, questa parola. Prima.

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Capitolo 4
*** Cervellodicacca ***




Ron Weasley.
They’re not my home, not anymore, not like they so were before still, I’ll split, and they’ll like… Well, who knows? (Trad. Non sono casa mia, non più, non che prima lo fossero un granché comunque, io me la squaglierò e loro, tipo... Beh, chissà?) .

"Ron! Ron, svegliati! Basta dormire!"
"Co... cosa succede? Che c'è?"
"Metti giù quella bacchetta, cervellodicacca! Andiamo a prendere Harry. Per stanotte, fratellino, questa non sarà più casa nostra".
George annuì solennemente.
Ron si mise a sedere sul letto.
"Dì un po', ti ha dato di volta il cervello, così, d'un tratto? E come pensi di fare?"
I gemelli sorrisero due sorrisi identici, che si allungavano fino agli occhi, nei quali Ron vide un inquietante luccichio. Aveva un brutto presentimento.
"La macchina, Ronnino bello".
"Oh, miseriaccia! Cosa dirà mamma, se lo scopre? Cosa ci faranno?".
"Papà niente, questo è sicuro!" rise George.
Fred gli diede una gomitata.
"Chissà! Ma è questo, il bello".

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Capitolo 5
*** Chiacchiere E Silenzi ***


Tonks, Malocchio.
Chiacchiere.


Quante chiacchiere, che era Malocchio. Sì, era proprio le chiacchiere.
Quelle parole, sempre le stesse, ripetute e ripetute e ripetute, ancora. A tutti, a tutti gli amici.
Aspro, dai modi bruschi, anche. A me piaceva, perché non aveva bisogno di mostrare le proprie emozioni.
O, magari, non ne era in grado.
O, magari, voleva tenerle per sé, custodirle gelosamente dentro.
Magari, non voleva che io, che tu, che Molly, che Kingsley, che Sirius sapessimo.
Lo sai? Mi assomigliava un po'. Scostante, sì. Brusca, spesso.
Io, però, le chiacchiere, non riesco tenerle per me. Non sempre, almeno. Ho bisogno del tuo silenzio, Remus.

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