la bambina speciale...

di _Meggy_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap.1 ***
Capitolo 2: *** Cap.2 ***
Capitolo 3: *** Cap.3 ***
Capitolo 4: *** Cap.4 ***
Capitolo 5: *** cap.5 ***



Capitolo 1
*** Cap.1 ***


CAP.1

 
Il sole è alto nel cielo, è pieno giugno, anche se le temperature che hanno costretto i nostri ragazzi a starsene in costume da bagno… in un enorme distesa verde, con al centro un laghetto d’acqua di cristallina, sono piantate un paio di tende arancioni.
Una donna dai capelli color argento prepara del cibo mentre dei ragazzi di circa sedici anni, chi più chi meno,  giocano con la sua bimba di neanche tre anni, uno splendido dono della natura.
-Zola tra quanto è pronto?- chiede Jiro il più grande dei ragazzi leggermente affamato dopo la giornata piena di combattimento
-datemi ancora dieci minuti e sono pronta per servire il cibo in tavola- risponde la donna
-va bene… vuoi una mano?- chiede arrivando da dietro una ragazza con la coda, Kluke
-si grazie, mi faresti un favore se tu e Bouquet metteste a tavola!- e così le due ragazze iniziano a mettere a tavola aspettando che il cibo venga servito.
-mamma cota ti mangia?- chiede una bambina dai capelli castano chiarissimi e gli occhi della medesima forma e colore di quelli della madre che le risponde
–vedrai… è una sorpresa che a te piace tanto!- risponde Zola guardando la figlia corrersene via spensierata verso, come li aveva imparati a chiamare, i suoi zii.
Giusto, voi non sapete come è iniziato tutto questo… allora mettetevi comodi che inizio…
 
TRE ANNI PRIMA:
Il gruppetto di amici si era diviso per spartirsi bene le guardie che avevano attaccati alle calcagna, i soldati si erano distribuiti abbastanza egualmente con i più giovani, ma non con lei, era loro compito rapirla e portarla al loro capo.
Dopo un lungo tragitto fatto di corsa, senza rendersi conto, almeno non prima dell’essere arrivata al punto di non ritorno, di essere entrata in una zona dove la magia non aveva nessun effetto. Ormai era incima alla collina.
Zola arretrò ancora d’un passo, per quanto potesse. Era sola questa volta, lei contro più di 300 soldati inviati dal generale Loghi tutti lì per catturarla.
Qualche cosa, a lei sconosciuto, la colpì all’improvviso dietro la nuca facendola svenire di colpo. Ormai era nelle grinfie dei soldati di Loghi.
Quando si svegliò , tre o quattro ore dopo, aveva la nuca fasciata ed era sdraiata sotto delle lenzuola bianche di un letto a baldacchino. Una stanza bellissima dall’arredamento classico.
Si tolse il lenzuolo, sperando di poter ancora scappare ma, in quel momento nella stanza entrò un uomo. Un uomo che conosceva fin troppo bene, almeno fino a qualche anno addietro.
-Loghi…- disse lei chiudendo le mani a pugno.
-Zola, mia cara… non dirmi che sei qui solo di passaggio?- chiese Loghi facendole l’occhiolino
-liberami… SUBITO!- sbraitò lei
-ma che caratterino che abbiamo… vedi Zola, ti ho fatto rapire perché mi servi… ho bisogno di un figlio maschio che diventi mio erede, e possibilmente lo vorrei bello e quindi ho pensato che se prendesse dalla madre… chi è meglio di te… e poi, diciamolo, sono sempre rimasto un po’ attratto da te…!- disse Loghi avvicinandosi a lei per toccarle la guancia.
-te lo puoi scordare io…- non fece in tempo a finire che Loghi la baciò. Lei riuscì a mordergli il labbro inferiore ma, quando lui si staccò le tirò uno schiaffo in pieno volto.
-non ti conviene fare la furba con me signorina…- disse avventandosi su di lei come se fosse una preda.
Loghi levò con forza il top di Zola lasciando liberi i suoi prosperosi seni che presto divennero oggetto di divertimento del generale che se li prese in bocca ed iniziò a leccarli.
-mollami…- disse Zola cercando di scappare, senza ottenere nulla poiché Loghi si mise su di lei con tutto il suo peso non permettendole alcun movimento.
Presto tutti gli indumenti dei due furono lanciati a terra dal generale il quale continuava a torturare Zola.
Loghi era appena arrivato alla femminilità della giovane e, senza delicatezza, le aprì le gambe e decise di entrare in lei, di nuovo senza alcuna delicatezza.
A Zola scappò un urlo di dolore ed a Loghi scappò un sorriso quando vide delle gocce di sangue (*) fuori uscire dalla giovane così, sempre rimanendo in lei si abbassò al suo orecchio e le disse
-e così sono il primo… che dire… ci sarà molto più divertimento!- detto ciò il generale prese il bacino della giovane ed inizio ad entrare ed uscire dal quel corpo semplicemente perfetto.
Finalmente Zola raggiunse l’apice del piacere e Loghi, soddisfatto del suo lavoro,  poté svuotarsi completamente in lei.
Una volta uscito dal corpo della ragazza si rivestì ed usci dalla camera.
Una lacrima solitaria solcò il volto della guerriera che cercò di rivestirsi il più velocemente possibile, sapeva che Loghi sarebbe tornato, era troppo ovvio, i bambini solitamente non arrivano così alla prima volta che uno ci prova.
 

ANGOLO AUTRICE:

(*)Le donne, prima di avere un rapporto sessuale, dentro la vagina ( non so esattamente dove ) hanno una specie di parete ( o qualcosa del genere ) chiamata Imene; quando la donna ha il suo primo rapporto, l'Imene viene rotto da pene del uomo che penetra dentro la sua vagina, rompendo così l'Imene e facendo uscire del sangue ( ovviamente non ne esce a fiumi come quando hai il ciclo, ma la quantità può variare da donna a donna, comunque non è mai eccessiva e esce tutta in una volta ).
Delle volte, però, può capitare che o l'uomo ce l'ha troppo piccolo, o la donna ha l'Imene troppo in profondità, che l'Imene non si rompa; questo, ai tempi in cui si doveva arrivare vergini al matrimonio era un problema che allarmava molte donne.



Eccomi :D lo so la prima storia pubblicata in questo sito non era forse la migliore... spero chi invece quesro sia migliore... :D Spero che qualche d'uno recensirà... tranquilli ho intenzione di aggiornare presto :D Un bacio _Meggy_

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Capitolo 2
*** Cap.2 ***


CAP.2



Una volta vestita Zola aprì una finestra, voleva buttarsi ma la camera nella quale si trovava era all’ultimo piano, decise così di girare il castello, infondo doveva trovare la sua spada.
Scese di un piano, attraversò un lunghissimo corridoio che sembrava non finire mai con appesi ai lati un infinità di ritratti compreso quello del generale.
Entrò in un salone ed una volta uscita prese un altro corridoio che, la portarono in una sala, la sala delle armi… in che luogo se non che in quello poteva essere un’arma? Vi entrò e cercò la sua spada.
Una volta trovata la prese, se la legò in vita ed uscì.
Scese un altro piano fino a quando non udì uno scossone, troppo lungo per essere un terremoto, guardò fuori dalla vetrata e notò che erano i suoi amici, erano lì per salvarla.
Corse più veloce che poté fino a quando non venne afferrata da qualcuno, si girò e lo vide, era Loghi.
-dove credi di andare?- chiese con tono autoritario l’uomo
-viene via con noi!- Zola si girò quella era la voce di Shu. Infatti lui era lì assieme a tutti i suoi compagni.
In quel momento ebbe il coraggio di prendere la sua spada e dire –sfidami Loghi, se vinco io, me ne vado, se vinci tu io rimango e farò quello che vorrai!-
-ma si… che ho da perdere poi?- disse l’uomo lasciandola libera ed estraendo la sua sciabola.
I due si misero uno di fronte all’altra. La spada sguainata verso il nemico –a te la prima mossa Zola!- disse Loghi aspettandosi una risposta che non giunse perché Zola decise di attaccarlo subito.
Un affondo susseguiva un altro ed una parata susseguiva un'altra.
-generale!- disse un uomo comparendo alle spalle di Loghi i quale si distrasse e permesse a Zola di colpirlo alla gamba.
I due si allontanarono subito fino a quando Loghi non disse –hai vinto Zola, puoi andare, ma stai pur certa che tornerò e vi prenderò tutti e due per portarvi via con me- Zola mise la sua spada a posto e con i suoi amici se ne andò via.
La sera stessa, una volta arrivati abbastanza lontani dal castello, Zola fece montare le tende ai ragazzi e accendere il fuoco alle ragazze, poi si sedette per terra e radunando i ragazzi disse
-devo dirvi una cosa…-
-parla… che succede?- chiese Bouquet preoccupata
-oggi, quando mi sono svegliata nella camera dove riposavo ha fatto irruzione Loghi che…. Mi ha sfruttata sessualmente, per me era la prima volta… questo perché lui voleva un figlio…- disse con le lacrime agli occhi
-CHE HA FATTO QUEL BASTARDO?- urlò Jiro alzandosi e cercando di andare a prendere la sua spada, ma fu bloccato da Zola che gli disse –ormai quel che ha fatto ha fatto… aspettiamo due/tre settimane e sapremo se sono rimasta incinta o no!-
-va bene!- disse Jiro sedendosi affianco alla giovane.
TRE SETTIMANE DOPO:
-BOUQUET, KLUKE, POTETE VENIRE?- urlò Zola dalla sua tenda
Le due giovani ragazze corsero alla tenda dove trovarono Zola intenta a guardarsi ad uno specchio e poi con aria preoccupata chiedere –sono più grassa vero?-
Le due la guardarono perplessa e poi Bouquet chiese –ma quanto è che non ti vengono?-
-due settimane in ritardo… ho possibilità vero?- chiese Zola guardando le due giovani, tutte e tre sapevano benissimo che cosa era successo… con il suo unico rapporto Zola era rimasta in cinta.
-e ora come lo dico agli altri?- chiese la ragazza sedendosi, le due giovani s’avvicinarono leggermente alla più grande cercando di confortarla, certo da adesso in poi sarebbero dovuti stare TUTTI più attenti, con una donna in cinta si sarebbe potuto camminare di meno, meno velocemente, e stare MOLTO attenti durante gli scontri.
Le tre uscirono dalla tenda e diedero la notizia, inutile dire che tutti erano felici per Zola, lei compresa, avere un figlio, le piaceva l’idea, certo, forse però non era quello il modo o il momento.
Si sedettero sull’erba per mangiare attorno al fuoco e poi tutti a dormire. Era il turno di guardia di Jiro quindi gli altri ragazzi si sdraiarono a dormire.
Nel dormiveglia Zola pensò che infondo lei era sempre stata innamorata di Loghi e che non si sarebbe mai aspettata un comportamento simile da parte sua ed ancora si chiedeva il perché lo avesse fatto.
E sperava tanto che il figlio, o la figlia, che fosse, sarebbe stata bella, bella come il padre
 
Nello stesso tempo Loghi era nel suo palazzo, ormai era tardi e si stava stendendo sotto le coperte del letto a baldacchino, lo stesso letto di tre settimane prima, il letto nel quale aveva avuto quel “rapporto” con la sua Zola.
Era sicuro, avrebbe ritrovato Zola e suo figlio, sempre che fosse riuscito a fare quello che voleva fare… non avrebbe dovuto fare quello che aveva fatto, infondo lui Zola la aveva sempre amata.
Avrebbe dovuto proteggerla e non violentarla come aveva fatto, adesso si sentiva in colpa, per la cattiveria che le aveva fatto… che senso aveva avuto amarla per poi violentarla? Era una domanda alla quale lui stesso non sapeva rispondere…


Eccomi :D allora? Che ve ne è parso? Vi è piaciuto? Vi prego ditemi di si, non so neanche perché l'ho pubblicata questa storia mi sto accorgendo (andando avanti nei capitoli!) che è al quanto difficile, comunque farò del mio meglio...
Aggiornerò presto :D Un bacio _Meggy_

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Capitolo 3
*** Cap.3 ***


CAP.3

Loghi pensava a come avrebbe potuto dire,  una volta ritrovata, a Zola che lui in realtà la amava e che la scusa dell’erede era una cosa stupida, ma ormai la aveva persa, doveva assolutamente rimediare, ed il modo era solo uno.
Lasciarla andare.
OTTO MESI DOPO:
Il gruppetto di evocatori di ombre si stava dirigendo verso una cittadina, non doveva essere troppo lontana, ma avrebbero dovuto fermarsi poiché Zola era quasi al nono mesi di gravidanza e se avessero continuato il viaggio avrebbe rischiato di partorire nel mezzo del deserto.
-oggi non ce la possiamo fare, sono troppo stanca, accampiamoci laggiù!- disse Zola indicando una piccola Oasi dove sorgevano varie palme ed al centro un laghetto cristallino che riflettevano gli ultimi raggi del sole.
Una volta arrivati là Zola si piegò posando una mano sul pancione, guardò i ragazzi e disse –credo sia il momento!- tutti andarono nel panico, tutti tranne Kluke e Jiro che aiutarono l’amica a sistemarsi comoda ed a preparare il tutto per far nascere il bambino.
Quando anche gli altri si furono calmati Zola iniziò a spingere con tutti che cercavano di aiutarla per quanto potessero
–e dai Zola, ti batti con oltre cento degli uomini del Gran Reame e non riesci a far nascere un bambino?-
-prova tu….- disse Zola, la sua frase fu seguita da un suo urlo, più forte degli altri. Ormai erano due ore che erano lì.
-dai Zola, vedo la testa!- disse Kluke incitando l’amica che spinse ancora di più, tirando un ultimo fortissimo urlo e poi un pianto.
-è una bambina!- disse Kluke passando la bambina a Jiro che la prese e se la portò nella tenda per lavarla e vestirla, intanto Kluke e Bouquet sistemarono Zola sotto, anche, ad una coperta, la temperatura era scesa parecchio.
-domani faremo venire qua un dottore!- disse Jiro ritornando con la bambina e passandola alla madre che la guardò e sorrise.
-come la chiamerai? Maru?- chiese Marumaro
-pensavo… pensavo di chiamarla come si chiamava mia madre, Dalia, che ne dite?- chiese Zola faticando un po’.
-è un nome bellissimo, ciao piccola, sono la zia Bouquet- disse la ragazza con i due codini avvicinandosi alla bambina che aprì lentamente gli occhietti azzurri e che iniziò a piangere.
-avrà fame!- disse Jiro.
Zola prese la bambina, si tolse leggermente la maglia per poter fare succhiare il latte dal suo seno, quando ebbe finito, Zola si rivestì e cullò la bambina così da farla riaddormentare.
Brr… s’udì nell’oasi –cos’è stato?- chiese Bouquet terrorizzata
-ehm… era il pancino…maro… ho fame!- disse Marumaro seguito da Shu che disse
 –ehm… in effetti anche io avrei un po’ di fame!-
-va bene, stasera cucinerò io, preparatevi, dieci minuti e mangiamo!- disse Kluke avvicinandosi  al fuoco che ardeva per appoggiarsi sopra la sua cara padella.
Dieci minuti dopo mangiarono e poi tutti a dormire.
Quella notte Zola pensò a Loghi, aveva avuto quello che voleva, l’erede era nata, e sarebbe stata potentissima evocatrice di ombre e non solo, potentissima spadaccina, doveva proteggere sua figlia, non avrebbe concesso a nessuno di portargliela via.
Se la strinse forte sotto il piumino e poi s’addormentò.
L’indomani si svegliò grazie a Shu, il quale continuava a chiamare il suo nome dicendo che era arrivato il medico per visitare lei e la bambina.
-siete entrambe in perfetta salute!- disse il medico una volta che ebbe concluso la sua visita –la ringrazio dottore, arrivederci!- disse Zola rivestendosi per bene e accompagnando fuori il signore.
Una volta che il medico si fu allontanato Jiro s’avvicinò a Zola e le chiese –oggi rimaniamo qua?-
-scherzi? Non possiamo perdere altro tempo, adesso che posso proseguire a passo abbastanza veloce, dobbiamo muoverci e riprendere la nostra missione!- disse finendo la sua borsa e prendendo la piccola Dalia in braccio.
Tutti la imitarono silenziosamente. Subito dopo pranzo partirono, dirigendosi verso ad est, la strada che avevano fatto in quegli otto mesi era circa la metà di quello che avrebbero potuto fare normalmente.

Loghi nella sua stanza si stava vestendo mentre, prima di mettersi la maglietta si guardò allo specchio.
Quella volta quando fece scappare Zola rimase ferito, un taglio, non troppo profondo gli era rimasto sul petto scolpito, lasciandogli una cicatrice, era la seconda che la donna gli procurava.
Chissà se alla fine aveva avuto il bambino oppure non era funzionato nulla e lei stava scorrazzando libera chissà dove a combinare guai? Avrebbe dovuto scoprirlo il prima possibile, il desiderio di rivederla era forte, ma non voleva farla soffrire, non più di quello che lui aveva già fatto.
Scemo.
Si continuava a dare dello scemo ancora ora, dopo quasi nove mesi.


ECCOMI :D  VI CHIEDO SCUSA IN ANTICIPO POICHè DOMANI PARTO PER ROMA IN GITA SCOLASTICA E TORNO SABATO SERA, SPERO MI PERDONIATE ;D UN BACIONE E FATEMI SAPERE SE VI è PIACIUTO IL KAPPY... BACIONI _Meggy_

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Capitolo 4
*** Cap.4 ***


CAP.4


La piccola Dalia cresceva in forze ed ormai aveva due anni quando il gruppetto degli evocatori  di ombre giunse in una cittadina non molto conosciuta, in mezzo ad un deserto di rocce.
La prima donna che vide la bambina sorrise e da Zola gli disse –lei deve essere orgogliosa!- all’inizio la giovane non capì il perché ogni anziano, adulto o giovane che incontravano in città sorridevano alla sua bambina.
La sera trovarono una piccola osteria dove fermarsi a dormire, così per una volta non avrebbero dovuto dormire accampati in tenda.
Quella sera tutti presero sonno, tutti tranne Jiro e Zola i quali scesero per strada a fare una passeggiata.
-hai visto come tutti guardano Dalia?- chiese Zola d’un tratto
-si, me ne sono accorto, e anche io mi chiedevo il perché ma poi… ho trovato una soluzione!- disse Jiro sedendosi su un tronco d’albero
-ovvero…? Sentiamo!- disse Zola sedendosi affianco a lui
-hai notato? Sono solo anziani o comunque persone adulte a sorridere a Dalia o a congratularsi con te e se domani andassimo alla biblioteca? Ho anche sentito che ci sarà di passaggio Conrad, lui sa molte cose potremmo chiedere a lui!- disse Jiro
-mi hai convinta… ma ora andiamo che è tardi!- disse Zola rientrando nel posto dove avevano deciso di passare la notte.
LA MATTINA DOPO
-mamma…. Mamma sveglia!- disse Dalia saltando sulla branda dove dormiva la madre –Dalia.. per favore!- cercò di fermarla Zola
-dai mamma sono già tutti giù- la incitò la piccola
-eh va bene, va bene, andiamo giù…- disse Zola rassegnata dal pensiero di poter dormire ancora qualche minuto.
La donna vestì prima la bambina e poi se stessa per poi scendere e raggiungere gli amici che le attendevano per dirigersi alla biblioteca.
-eccoci- disse Zola appena vide i suoi –oh, ciao Conrad!- aggiunse appena vide il maestro cavaliere che si era unito a loro
-ciao Zola, e così lei è la piccola Dalia, né ho sentito molto parlare, la figlia della grande evocatrice di ombre Zola ed del grande ufficiale del Gran Reame Loghi…- disse Conrad abbassandosi all’altezza della piccola per darle la mano e dirle
-piacere piccola, io sono Conrad- la piccola Dalia gli sorrise e gli strinse la mano.
-allora andiamo in biblioteca- chiese Jiro
-si, perfetto possiamo andare!- disse Zola prendendo la piccola in braccio mentre sentiva alcuni membri (non era difficile immaginare chi!!) lamentarsi per la meta da raggiungere quel giorno.
-la biblioteca… i libri… i miei peggiori incubi!- diceva tra se e se Shu mentre si incamminava dietro ad i suoi amici.
Dopo qualche minuto di camminata arrivarono ad un edificio di marmo bianco enorme, da fuori sembrava quasi un tempio, anzi senza sembrare.
Lo era proprio, aveva anche la statua di una dea in cima.
Il gruppo entrò all’interno della biblioteca ed iniziarono a fare ricerche sui libri dividendosi i compiti:
-Zola e Conrad avrebbero cercato nella sezione dei libri di storia.
-Jiro, Kluke e Bouquet invece avrebbero dato un occhiata ai libri di “tradizioni popolari”
-Shu e Marumaro invece avevano “l’arduo” compito di tenere d’occhio Dalia che aveva iniziato a correre in giro per la biblioteca.
Passarono ore quando Kluke, lasciando l’ultimo libro che aveva preso aveva chiesto al bibliotecario -mi scusi ma questa biblioteca è bellissima e da fuori mi è venuto il dubbio fosse un tempio è possibile?-
Il bibliotecario, un ragazzo giovane, mingherlino biondo dagli occhi verdi e degli occhiali tondi sorrise e disse –si hai proprio ragione in effetti questo è un tempio!-
Intanto alla ragazza si erano avvicinati i suoi amici. Il bibliotecario sorrise e disse –venite con me. Vi mostro quello che cercavate!-
-Coooosa? Ma lei ha sempre saputo e non ci ha aiutati?- chiese Shu con le braccia a penzoloni .
-si, scusate è che eravate divertenti da vedere… seguitemi!- disse il giovane soffocando una risata, cosa che fece indispettire Shu che strinse i pugni avanzando a passi pesanti.
-ecco qua, sedetevi che vi racconto tutto!- disse il bibliotecario facendo sedere su delle poltrone di pelle i ragazzi ed iniziando a prendere un paio di libri.
Libri che i nostri amici non avevano neanche minimamente considerato prima.
-dunque iniziamo con le presentazioni… o meglio… l’unico a doversi presentare sono io, qua voi, tutti voi siete ben noti, io sono Jin e come avete notato sono l’unico che lavora qua!- disse Jin.
-piacere Jin, ma ci vuoi dare le informazioni che stiamo cercando?- chiese Zola
-ma certo Zola, volentieri… ma prima dovreste sapere che, come spigavo prima…, questo è un tempio dedicato, però, non proprio ad una dea ma ad una bambina dall’enorme potenziale che tra uno/due anni farà cose che neanche i migliori nel suo campo di tutti i tempi possono fare… questa bambina fermerà gli annullatori!- disse Jin.
-annullatori?- chiese Jiro
-esattamente, in pratica gli annullatori sono un gruppo di evocatori di ombre nere mandati sulla Terra da forze a noi sconosciute per distruggere il nostro cosmo!- spiegò il bibliotecario con parole che potessero capire tutti
-non capisco che cosa, questo, possa centrare con mia figlia!- disse Zola
-io, invece, credo di aver capito!- disse Conrad sorridente
-ti spiego Zola… si dice che questa bambina all’età di 15 anni sconfiggerà gli annullatori e che i suoi poteri si riveleranno all’età di tre anni… il nome della ragazza è Dalia, sarà bellissima, intelligente e fortissima.
Figlia di una domatrice di Ombre e di un generale del gran Reame.
Figlia di un amore mai ammesso!- disse Jin lasciando tutti senza parole, in primis Zola che riuscì ammala pena a dire
-mia figlia?-


Ehmmm... dunque un ritardo di circa due mesi... beh diciamo che io mi vergogno un pò... non ho mai ritardato così tanto ad aggiornare... scusatemi D: Giuro che la prossima volta farò il prima possibile e spero che questo capitolo non sia stato troppo orrendo! Un bacio _Meggy_

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Capitolo 5
*** cap.5 ***


Cap.5

Il silenzio era calato del tutto in biblioteca fino a quando Zola non disse
-Ma sei sicuro? Guarda che è impossibile!- infondo com’era possibile che Jin fosse sicuro di quello che diceva… stavano parlando del futuro… era possibile che un libro prevedesse il futuro?
-come fai ad essere sicuro che il libro dica la verità?- chiese Conrad levando la domanda di bocca a Zola
-semplice, i libri non mentono mai… lo vedrete quando la bambina compirà tre anni ed inizierà a battersi per salvare sua madre e suo padre…- disse Jin sorridente
-ma non dire cavolate… Zola e Loghi non si frequentano da anni!- disse Shu
-vedrete… comunque non posso dirvi altro, posso solo dirvi che scoprirete tutto da soli… a presto!- disse il bibliotecario alzandosi dalla sua poltrona.
I ragazzi lo seguirono e si diressero fuori dall’edificio con, se possibile, ancora più dubbi di prima ma, si fecero coraggio per andare avanti, infondo Dalia aveva già due anni… mancava poco.
UN ANNO DOPO… (*)
-Zola tra quanto è pronto?- chiede Jiro il più grande dei ragazzi leggermente affamato dopo la giornata piena di combattimento
 –datemi ancora dieci minuti e sono pronta per servire il cibo in tavola- risponde la donna
-va bene… vuoi una mano?- chiede arrivando da dietro una ragazza con la coda, Kluke
 -si grazie, mi faresti un favore se tu e Bouquet metteste a tavola!- e così le due ragazze iniziano a mettere a tavola aspettando che il cibo venga servito.
-mamma cota ti mangia?- chiede una bambina dai capelli biondi chiarissimi e gli occhi della medesima forma e colore di quelli della madre che le risponde

–vedrai… è una sorpresa che a te piace tanto!- risponde Zola guardando la figlia corrersene via spensierata verso, come li aveva imparati a chiamare, i suoi zii.
Zola toglie la pentola dal fuoco per appoggiarla poco più in là quando sente una scossa che fa cadere a terra tutti quanti, lei compresa.
Una volta che si alzarono Jiro chiede –qualcuno sa che cos’è stato?-
-un terremoto?- chiede Shu con ironia come se la risposta è scontata
-no, non può esser stato un semplice terremoto…!- dice Kluke cercando di alzarsi aiutata da Shu che le pone la mano.
Neanche a dirlo che poco dopo un sfera d’energia viene scagliata su i nostri amici.
-ma cosa…?- chiede Bouquet mancando la sfera per un pelo.
-preparatevi… ad evocare le vostre ombre ragazzi!- dice Zola prendendo la sua fedelissima sciabola in mano.
Tutti quanti evocano le proprie ombre e la piccola Dalia, capendo che ci sono dei nemici corre a nascondersi dietro ad un albero.
I nemici si fanno vedere. Sono  dei ragazzi, dieci per la precisione, avranno un età tra i sedici ed i venticinque anni, più o meno come i nostri ragazzi
-siamo in svantaggio, ma non ci arrenderemo!- dice Zola notando che loro erano sei, sette contando Dalia, e che i loro nuovi avversari sono in dieci
-Mmmm… il nostro capo dice che non dovremo aver pietà… nemmeno per la bambina… Nullificatori uccidete la bambina di nome Dalia!- dice uno dei ragazzi.
I nemici si buttano contro i nostri eroi che cercarono di bloccarli e ci riescono, tranne che con due che scapparono a Kluke e Bouquet .
I due “fuggitivi” iniziano a correre verso un albero e quando Zola s’accorge che quell’albero è  l’albero dove è nascosta la sua piccola Dalia inizia a correre dietro di loro, fino a superarli e mettersi davanti alla bambina.
-che vuoi fare? Proteggerla? Preparati a morire!- dice uno dei due, alto sulla ventina, biondo con gli occhi viola.
Intanto l’altro dei due, moro con gli occhi verdi, dice –non compirete la profezia. Non ve lo permetteremo, vi sconfiggeremo prima che si rivelino i poteri!-
Zola si scaglia contro i due i quali, contro le sue aspettative sono al quanto abili, infatti, anche lei incassa qualche colpo, fino a quando una spada non le prende in pieno la gamba.
-non fai poi tanto la sbruffona!- dice il moro pronto a colpire l’avversaria che era a terra cercando di fermare il sangue che non cessa di scendere.
-mamma…- si preoccupa intanto la piccola Dalia che si è  accucciata affianco alla madre
-Will quanto mi dai se le prendo entrambe con un colpo solo?-  chiede il biondo al moro preparando la sua ombra a colpire le due.
-ti offro un pranzo!- risponde il moro porgendo la mano all’amico per chiudere quella promessa.
-morso fatale!- urla il biondo poco dopo, Zola si prende la bambina e se la stringe a se aspettando il colpo sapendo che non sarebbe riuscita a pararlo in tempo.
Chiude gli occhi e serra la mascella stringendo i denti ed aspettando di incassare il colpo che non arriva… un colpo di spada.
Zola apre gli occhi e si vede davanti a se una figura alta, bionda, uomo.
Questo si gira e le sorride –Loghi….- riesce a sussurrare Zola prima di svenire a terra prima di sensi per colpa del troppo sangue perso.
Intanto al campo di battaglia assieme a Loghi si erano uniti Delphinium, Andropov e Snaider (non so se si scrive così in caso correggetemi  xD NdA: me) che avevano aiutato i ragazzi contro i nuovi nemici che batterono la ritirata.
-voi non toccherete le mie donne!- dice Loghi scagliandosi sui due ragazzi senza allontanarsi troppo da Zola, in modo da riuscire a proteggere lei e la bambina che, intanto si era incantata a guardare quell’uomo.
Appena lo scontro finisce Loghi si butta su Zola che apre lentamente gli occhi sorridendo all’incontro degli occhi dell’uomo.
La mano di Loghi scende sulle gambe della donna fino a quando non dice –perdi sangue… bisogna guarirti! Delphinium-
La donna dai capelli lilla corre verso il biondo che le chiede –so che a te loro non stanno molto a cuore ma ricordati ciò che abbiamo detto oggi… ti prego aiutala!-
Delphinium lanciò un’occhiata a Zola per poi chinarsi e chiedere ai ragazzi di portarla alcune foglie di un’erba che, per loro fortuna, cresceva in zona.
I ragazzi si divisero lasciando Zola con Delphinium e Dalia –perché lo fai?- chiede la donna dai capelli argentei.
-così… Loghi mi ha detto di aiutarti e io lo faccio!- risponde la donna dai capelli lilla bagnando la ferita di Zola con uno straccio bagnato.
La ferita brucia, parecchio. Ma non urla.
-ami Loghi?- chiede Zola preoccupata, mentre Delphinium le passa uno straccio asciutto per asciugare quello che in precedenza aveva bagnato…, oggi, rincontrando quegli occhi s’è accorta che infondo lei lo ama davvero, nonostante quello che era successo in passato.
-no, non lo amo, se lo vuoi sapere però… lui ama te!- dice la lilla incrociando gli occhi dell’altra.
Zola non riesce neanche a rispondere che si ritrova la figlia addosso con le foglie che Delphinium le aveva chiesto e che usa per curare la donna.
Intanto anche gli altri arrivano dalle due donne porgendo alla lilla altre foglie curative.
Non ci vuole anto perché la medicina fece effetto, Zola prova ad alzarsi ma, una fitta le parte alla gamba facendola cadere.
-Zola!!?- la chiamano tutti allarmati
-tranquilli, avrei dovuto dirtelo prima è che ti sei alzata subito, la medicina avrà pieno effetto domani mattina circa…- dice Delphinium pulendosi le mani dal liquido della foglia.
-posso chiedervi che cosa ci fate voi qua?- chiede Shu
-beh… il generale aveva bisogno di parlare con Zola e quindi siamo venuti in spedizione con lui.. e sembrerebbe che siamo arrivati al momento più giusto!-dice Snaider
-oh… allora… Shu, ragazzi che ne dite di andare a giocare con Dalia? Che ne dici tesoro vuoi andare con loro?- chiede Zola alla piccola che prende per mano Shu ed accompagnata anche da gli altri, compresi gli uomini del generale Loghi, si incammina a giocare.
I due rimangono a lungo in silenzio sotto all’albero fino a quando Loghi non prende in braccio Zola e le dice –qua non è il posto parlare, ti porto in là!- e così Loghi si incammina con Zola tra le braccia.
 
(*) La parte in rosa è la parte del primo capitolo riportata qua!!

Eccomi :D Che dire un pò meno tempo... spero di aggiornare il prima possibile (giuro farò il possibile :D) baci _Meggy_

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