Mirror

di Emily OneDirection
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Goodbye - Hello ***
Capitolo 2: *** Bully Boys ***
Capitolo 3: *** Dinner with Five/Five ***
Capitolo 4: *** The Beach – not the Bitch ***
Capitolo 5: *** Remember the past ***
Capitolo 6: *** I'm Not Your Girlfriend Now ***
Capitolo 7: *** I Love You ***
Capitolo 8: *** Camping...Part 1 ***
Capitolo 9: *** Camping...Part 2 ***
Capitolo 10: *** Truth ***
Capitolo 11: *** ...Diploma? ***
Capitolo 12: *** Prom ***
Capitolo 13: *** Mirror ***



Capitolo 1
*** Goodbye - Hello ***


Mirror





                                                                                                                                



      

Premetto che la protagonista non è una persona vera quindi non mettete nelle

Recensioni ‘MA LO SAI CHE LIAM NON HA UNA SORELLA DI NOME VALENTINE??!’

Si che lo so solo che volevo inventare un personaggio… =D

1 . Goodbye - Hello

 

 

Il sole quella mattina era splendente, più luminoso del solito. Era venuto anche lui a dirmi ‘addio’. La città di Roma era pronta a salutarmi.

Mi guardai intorno. Era la mia città oramai. Dovevo lasciarla però.

Una lacrima mi rigò la guancia. Avrei perso tutto. Tornando a Londra sarei tornata ad essere la sfigata di turno. La stupida Valentine Payne.

Una sola cosa positiva c’era nel mio ritorno a casa: avrei rivisto mio fratello.

La piovosa città britannica portava brutti ricordi. Mi alzai la maglietta per vedere la grande cicatrice che ahimè ancora si vedeva.

Vanessa mi abbracciò e scoppiò a piangere. Per lei era naturale. Io dopo un anno avevo imparato a reprimerlo, anche se in certi momenti era più forte di me. La strinsi più che potei. Sentivo il suo profumo entrarmi nelle narici.

“Van promettimi che verrai…” Le dissi. Annuì asciugandosi le lacrime. Tirai fuori un sorriso forzato. Mi sarebbe mancata più della mia stessa vita.

“Verremo anche noi se ti ricordi che esistiamo!” Esclamò Paolo catturando la mia attenzione. Risi di cuore. Mi diede una pacca sulla spalla. Lo abbracciai. Per un po’ cercò di scappare dalla mia stretta, poi si lasciò andare e mi strinse.

Gli altri cinque mi si buttarono addosso facendomi cadere a terra. Scoppiammo a ridere.

“Ohi sono le sei di mattina!” Esclamò Maria affacciandosi dalla finestra. Era una donna insopportabile alla quale non andavo proprio giù. “Tanto mo’ me ne vado Marì!” Urlai imitando l’accento romanesco. Chiuse le veneziane ignorandomi.

Scoppiammo tutti a ridere. Mi mettevo nei casini da sola. Già era tanto che avessi imparato l’Italiano…

Sarah, la ragazza che mi aveva ospitata, mi diede un bacio sulla guancia. Con lei fu più difficile che per altri. Era diventata una sorella maggiore, quasi una mamma, per me. Mi sentivo morire al pensiero di non rivederla per molto tempo.

Mi veniva la nausea e mi girava la testa. Da quando ero piccola il mio organismo reagiva fisicamente ad ogni disagio. Era insopportabile.

Scoppiai a piangere davanti a lei. Non resistevo. Era l’unica che mi aveva veramente vista farlo. Ora sapevano tutti come ero.

“Mi spiace” Mormorai singhiozzando. “Di cosa?”

“Mi sto rendendo ridicola”

A quelle parole mi saltarono tutti addosso per donarmi conforto.

 

 

Mi guardai allo specchio diverse volte. Ero pallida. Avrebbero capito che avevo vomitato per tutto il viaggio. Avrei subìto le troppe attenzioni dei miei.

Mi lavai i denti e mi truccai.

Il mio alito non tornava normale…

Cercai un bar e presi due pacchetti di mentine e me ne misi cinque per volta in bocca. Buttai i contenitori e, con le valigie tra le mani, mi diressi verso l’uscita. Si sentiva della musica pop in sottofondo ed io camminavo a ritmo di essa.

Intravidi Liam e affrettai il passo. Mi sorrise e corse verso di me. Quando fummo faccia a faccia lasciai le valigie e gli saltai addosso.

“Mi sei mancato tanto!” Esclamai. Sapevo che stava facendo il suo solito sorriso che chiamavo ‘Sorriso del fratello troppo scemo che ne ha uno per ogni evenienza’. Strano, eh?

“Anche tu!” Rispose. Mi lasciò andare dalla sua presa che era diventata mortale e fui costretta ad andare a salutare i miei. Finsi di essere felice ma in quelle situazioni mi risultava difficile.

Non avevo un buon rapporto con loro da quando mi avevano detto di avermi adottata proprio l’anno precedente, un’ora prima che prendessi l’aereo per Roma. Mi avevano mentito per tutti quegli anni. Non sapevo più nemmeno se gli volessi bene.

Liam era mio fratello anche se non biologicamente, lo era sempre stato e non mi aveva mentito. Anche lui era all’oscuro della mia adozione. Almeno era ciò che mi aveva detto.

“Ci sei mancata.” Dissero in coro. La nausea tornava. “Sicuramente ti sarai annoiata in Italia. Non è il posto giusto per te, noi ti conosciamo bene…”

“Affatto…”Mormorai andando a prendere le valigie.

Quando salimmo in auto non fiatarono. Rimanemmo a parlare solo io e mio fratello.

“Com’era l’Italia?” Mi domandò. Tirai fuori un sorriso a 32 denti. Anche se mi mancavano tutti ero felice di parlarne.

“Era magnifica! Il sole quasi tutti i giorni, tempo che non cambia ogni cinque secondi e persone fantastiche! Sarah è la persona più gentile ed educata che io conosca.” Risposi entusiasmata. Parte della mia felicità era forzata. Volevo farlo capire ai miei.

“Ti sei fatta nuovi amici?”

“Ci credi se ti dico di si?” Domandai. Rise. “Certo!” Esclamò.

“Si. Ci sono Paolo, Marco, Camilla, Francesca, Melissa, Niccolò e Vanessa. Sono la parte migliore del viaggio.” Sorrise dolcemente per la mia felicità.

Ero contenta che non avesse nulla contro, a differenza di altri.

La macchina si fermò e uscì subito fuori per capire che effetto mi facesse la mia nuova casa. C’era un grosso cartellone con scritto ‘Bentornata!’ e tre ragazzi. Tre dei quattro. Tre quarti del mio incubo di una vita.

Una lacrima mi sfuggì. Non era possibile….

 

Corner…

Vi piace la storia? Scusate, lo so che scrivo e cancello storie di continuo ma smettono subito di piacermi.

Questa mi ispira…per ora.

2 recensioni e continuo…

I personaggi

Sarah :
http://2.bp.blogspot.com/-rUp9R424Osc/T6hVfvv1ylI/AAAAAAAAC8g/Nt62N6ck22A/s400/Violetta_13-7ec49016-e6cd-102f-8e9c-0019b9d5c8df-480x640.jpg

Paolo : http://www.disneydreaming.com/wp-content/uploads/2011/08/Dylan-OBrien.jpg

Vanessa : http://www.gossipcop.com/wp-content/uploads/2011/12/Drew-Ryniewicz-273x300.jpg

Valentine è la ragazza nella foto all'inizio della storia.
Nel prossimo capitolo altre foto.

P.S. Passate in questa pagina :
http://www.facebook.com/pages/Drew-Ryniecwiz-Heart-Soul/311816512226599





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Capitolo 2
*** Bully Boys ***








                                                                                                                                     







2 . Bully Boys

 

Entrai in casa seguita da tutti gli altri. Cominciarono a parlare e parlare, io non dissi nulla. Non che non mi avessero chiesto nulla, solo che non mi andava di parlare. Louis, Zayn ed… Harry erano a casa mia.

Avevo bisogno di respirare. “Vado in bagno” Mormorai, poi salii di soppiatto in camera mia.

Quando aprii la porta la riconobbi subito. Ricordavo i miei soliti nascondigli a memoria. Non c’era tempo. Controllai di avere il cellulare in tasca e mi precipitai ad aprire la finestra. Vidi se c’era ancora l’albero che era cresciuto lì accanto e poi mi aggrappai con cautela a un ramo. Respiravo lievemente. Mi calai sempre più giù cercando punti di appoggio e buchi per incastrare i piedi. Mancava poco meno di due metri a terra. Mi feci coraggio. Allungai una gamba verso il vuoto e poi mi buttai. Caddi sul prato procurandomi una semplice sbucciatura. Non sapevo come coprirla dato che avevo i miei pantaloncini corti. Non importava, non avevo tempo.

Presi a correre noncurante del dolore al ginocchio. Sentivo che stavo leggermente trascinando la gamba. Il sangue mi gocciolava giù per la gamba, mi sentivo appiccicosa.

Non me ne accorsi subito, ma avevo già superato due isolati. Cominciavo a cedere. Mi trovavo in un vicolo cieco. Mi sedetti a terra e cercai nelle mie tasche un fazzoletto.

“Valentine?” Domandò una voce fredda, familiare. Non alzai lo sguardo. Sapevo che era lui ma non volevo affrontarlo.

La sua mano si avvicinò a me. Teneva un fazzoletto. Lo poggiò sulla ferita, poi cominciò a tamponarla. Cominciò a bruciarmi. “Ahi! Basta!” Esclamai. Non smise.

Dovetti guardarlo. Il riccio mi fissava con gli occhi che non facevano capire cosa pensasse. Prima lo percepivo. Il suo sguardo era pieno di gelo. Mi sentivo morire.

“Harry lasciami!” Gli urlai contro alzandomi. Mi appoggiai al muro per non cadere.

“Dove vai?” Chiese Zayn arrivando davanti a me. Respiravo affannosamente. “Non come prima!” Urlai cominciando a correre. “Era lei?” Sentii domandare Louis.

Arrivai due isolati più in giù e andai a suonare alla persona che mi curava segretamente le ferite quando subivo il bullismo: Amanda Pierce, la cosiddetta ‘ochetta’ dalle sfigate (un po’ lo era) e ‘Salvatrice Vanitosa’ da me. In passato era la ragazza di Louis.

Non le avevo detto chi c’era nel gruppo. Aveva scoperto da sola che ne faceva parte Harry. Scampanellai più forte che potei.

“Chi è?” Chiese lei aprendo la porta. Appena mi vide sbarrò gli occhi. “S-sei tornata?”

 

Mi aveva messo una benda sulla ferita e le avevo spiegato tutto quello che potevo. Sapere che Louis ne faceva parte non la scosse. L’aveva lasciato per quello.

Mi salutò con un abbraccio e mi regalò un invito per il ballo di fine anno. Era cambiata.

Al ritorno a casa non li incontrai. Percorsi i marciapiedi in santa pace. Di tanto in tanto qualcuno mi riconosceva e mi chiedeva cosa avessi fatto. Era tutto diverso. Chi non mi voleva frequentare prima mi salutava addirittura e mi chiedeva come stavo.

Era passato troppo tempo dalla mia assenza.

Mi squillò il cellulare. “Sarah?”

“WoW tesoro come stai?” Parlava in italiano. Sorrisi risentendo la sua voce. “Bene, sono solo caduta da un albero” Risposi nella medesima lingua. Mi sentivo osservata. Mi guardai attorno, ma nulla.

“Cominciamo bene, eh?”

“Si. Era per scappare da casa mia.” Spiegai. La sentii sospirare. Divenni seria.

“Com’è Londra?”

“Diversa, tranne per i bulli”

“Quei bulli?” Sapeva di cosa parlassi. Annuii, ma capii che non poteva vedermi e lo dissi a voce. “Vorrei un tuo abbraccio.” Sentivo il suo respiro che si alternava col mio fiatone. “Anche io voglio il tuo.” La mia espressione felice si allargò per poi restringersi alla visione di casa mia. “Sono arrivata, vado. Ti voglio bene.” Dissi e riagganciai senza farla rispondere. La conversazione diventava troppo dolorosa.

Misi l’aggeggio in tasca. “Che lingua era?” Una voce profonda e roca mi sorprese. Proveniva da un’ombra che era davanti all’entrata. Rabbrividii.

“Indovina, sono stata in Italia…” Risposi secca, fredda. Venne fuori dal buio e ciò mi fece ancora più male. La sua immagine mi terrorizzò ancora di più. Indietreggiai di scatto e persi l’equilibrio. Caddi all’indietro, ma venni afferrata qua qualcosa, qualcuno.

Mi rimisi su e lo riconobbi dalla solita felpa e anche dal colore dei capelli, nero come la pece, anche più. Zayn mi guardava con degli occhi quasi imploranti. Cosa voleva?

“Valentine” Sussurrò Louis. Mi arrivò davanti con la sua solita maglietta a righe ed i pantaloni rossi. Non dico di non aver pensato che quei ragazzi fossero attraenti, ma alla fine era stato tutto offuscato dal bullismo.

“Che volete?” Domandai e successivamente deglutii. Sorrise lievemente. “Siamo cambiati.”

“A me sembrate gli stessi bastardi di sempre” Ribattei andando velocemente verso la porta. La grande mano di Zayn mi afferrò il braccio. Mi bloccai. Il cuore mi batteva velocemente. Avevo ancora paura.

“Ti prego…” Mormorò.

“Perché io?”

“Perché sei l’unica, sei sempre stata l’unica.” Sussurrò Harry. “L’unica per cosa? L’unica che avete quasi mandato in coma quella volta al mare, se non vi siete dimenticati.” Ricordai loro.

Mi avevano presa a pugni e calci. Ero tornata a casa con entrambi gli occhi neri e molti, troppi lividi per il corpo. Mi reggevo a malapena in piedi. Erano stati la mia rovina.

Mi liberai dalla presa di Malik e corsi in casa, poi salii le scale di corsa entrando in camera. Sbattei violentemente la porta e mi misi a piangere sul letto.

Non potevo soffrire in quel modo per ciò che mi avevano fatto…

 

Corner…

Ringrazio di cuore per le recensioni ‘itsvalerie’ e ‘Ali Love jelena’ .

Un grande ringraziamento anche a chi segue la storia.

So che i capitoli sono corti ma mi servono per non perdere la pazienza a scriverli. Sono strana, lo so.

Questa volta 3 recensioni  e continuo. Un salutone. Michy

P.S. Dal prossimo capitolo la storia si chiamerà solo ‘Mirror’.

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Capitolo 3
*** Dinner with Five/Five ***


            




                                                                                                                             






3 . Dinner with five/five

 

 

Tirai un respiro profondo ed entrai nel mio bagno. Mi sciacquai il viso e poi guardai nello specchio. La mia immagine riflessa mi dava i brividi. Aprii la doccia e ci entrai. Piansi silenziosamente.

Cominciai a canticchiare.

Cercai un asciugamano alla cieca ma non lo trovai nelle vicinanze. Uscii a lì e avanzai di qualche passo.

La porta si aprì e Liam spalancò gli occhi mentre entrava. Afferrai l’asciugamano e mi ci avvolsi. “Pensavo fosse il mio bagno.” Protestai. Rise. “Cercavo una cosa…” Mormorò distratto guardandosi in giro, poi uscì e si chiuse la porta dietro. Tirai un respiro si sollievo e mi sfuggì una risata.

Mi asciugai corpo e capelli, poi mi infilai un vestito da bambolina qualunque, mi truccai e scesi a cenare.

Vidi la ‘mia’ ‘famigliola felice’ a tavola con gli altri tre.  Due posti erano vuoti. Andai a sedermi a capotavola.

“Ceneranno tutte le sere con noi?” Domandai scortese. Liam si voltò guardandomi male. ‘mia madre’ mi fulminò con lo sguardo. Tirai fuori un ghigno.

“Staranno da noi per un po’” Tornai seria. Alzai lo sguardo verso gli altro. I tre mi guardavano con gli occhi imploranti. Non volevano che dicessi la verità.

Diedi un’occhiata alla sedia vuota. “Chi stiamo aspettando?”

“Niall…” Rispose mio fratello distaccato.

“Niall Horan?” Chiesi tirano fuori un sorriso a 32. Niall Horan era il ragazzo più simpatico, dolce e popolare della scuola. L’unico che mi aveva notata, l’unico che era stato buono con me.

Ricordavo il suo viso, i suoi occhi, i suoi capelli scuri…avevo avuto una cotta per lui. Era venuto qualche anno prima dall’Irlanda.

Il campanello suonò. Saltai su dalla sedia. “Vado io” Mormorai dirigendomi a passo spedito verso la porta. La aprii e sorrisi all’invitato. Notai subito il colore dei suoi capelli, era biondo!

Mi vide, posò la chitarra e mi abbracciò. “Sei ancora più bella di prima!” Esclamò. Arrossii appoggiata nell’incavo tra il suo collo e la sua spalla. “Grazie Niall. Anche tu.” Risposi. Mi sorrise e poi si girò per prendere il suo strumento.

In quell’istante mi si illuminò veramente il volto, arrossii come non mai e mi morsi il labbro. Le farfalle nel mio stomaco erano in festa. Ero ancora scossa dall’abbraccio, poi anche dal complimento.

Posò l’oggetto davanti all’attaccapanni e poi mi prese la mano tirandomi verso il salone. Lì mi sedetti cercando di nascondere la mia felicità. Liam aveva già capito…non diceva una parola però…

Il pasto andò avanti allegramente, nessun altro malinteso, solo battute e risate. Ero concentrata sul ‘nuovo biondo’. Non la smetteva di squadrarmi e per me era lo stesso.

“Niall facci sentire qualcosa!” Lo incitò la madre di Liam. Lui afferrò la chitarra e cominciò a suonare una canzone molto conosciuta. Le sue parole arricchirono gli accordi. Era Baby di Justin Bieber. Lo ascoltai e lo guardai come se lui fosse un angelo dentro casa mia.

 

Erano tutti andati a dormire (Niall a casa sua) ed io non riuscivo a prendere sonno. Verso le due di notte la stanchezza si fece sentire ed io chiusi gli occhi.

 

“Val” Sussurrava Liam. Spalancai gli occhi probabilmente a mo’ di film Horror e vidi che l’orologio segnava le 3.10.

“Sei stronzo? Mi sono appena addormentata.” Mormorai stranita. Ridacchiò. “Che c’è?”

“Perché ce l’hai con i miei migliori amici?” Domandò. ‘Ecco ora sono i migliori amici” Pensai. “Eccetto Niall, ovvio.” Specificò.

“Credo di aver promesso loro di non farne parola…” Dissi ormai sulla via del risveglio. Mi stiracchiai. “Come ‘Credo’?”

“Non ne sono sicura.” Rimasi con gli occhi serrati per dei secondi poi mi alzai. “Io vado a farmi un caffè visto che non posso dormire” Sbadigliai.

“Sei semi-nuda!” Esclamò con voce no troppo alta. “Così dormo, così ho sempre dormito e così sempre dormirò. Ora torna in camera tua.” Risposi attendendo che facesse qualcosa.

“Sembri quasi Harry…” Commentò dandomi leggermente sui nervi. Pensai al fatto che loro dormivano nel seminterrato…

Scesi in cucina. Misi la cialda nella macchinetta ed attesi la bevanda.

Era buio lì giù. Mi dava i brividi.

“Che ci fai sve…” Cominciò una voce roca e profonda. Lanciai un urlo e poi lui mi tappò la bocca. “Ma sei matta?” Incontrai i suoi occhi ed affondai nel chiaro verde che li popolava. Mi ipnotizzavano e non riuscivo a staccare da essi i miei.

Il mio stomaco faceva brutti scherzi, come se ci fossero le farfalle. Non era così. Lui era ‘Harry-bullo-traditore’. Non provavo più nulla per lui.

“Sei in mutande” Sussurrai. Sentivo il suo respiro. Vidi Liam che ci spiava da dietro le scale.

“Anche tu. Cioè, tu hai anche il reggiseno ed è...” Cominciò a parlare. Lo zittii. “Ti sembra l’ora di fare monologhi sul mio reggiseno?” Chiesi. Per come avevo posto la domanda risi anche io.

“Sembri veramente cambiato…” Pensai ad alta voce. “Devo investigare…” Proseguii misteriosa. Gli feci un cenno di saluto in modo che capisse di doversene andare, poi presi il caffè e lo bevvi tutto d’un sorso.

“Bleah” Commentai, non avevo messo zucchero. “Liam, non c’è, puoi anche venire”

“Ma non ti vergogni a farti vedere praticamente nuda?” Mi disse alzandosi dallo scalino e venendomi incontro. Sbuffai.

“Troppe domande Payne…che differenza c’è tra la biancheria e il costume? E poi è più comodo…” Spiegai. Posai la tazzina e bevvi un po’ d’acqua.

“Ma sei una sorella scomparsa di Harry Styles?” Scherzò.

“Potrebbe essere”

Pensai alla possibilità di essere sorella di uno che mi aveva rovinato l’adolescenza. Mica male…certo, come no!

Valentine Styles

“Mamma e papà potrebbero avermi rapita” Dissi dopo essermi infilata in bocca una delle Pringles sul davanzale.

“Divertente.” Feci il mio solito ghigno. “Ora sembri Niall il mangione”

“Ha Ha simpatico”

Cominciai a salire gli scalini pensando a cosa era successo prima. Il mio stomaco era impazzito. Non potevo provare…piacere…per Harry Styles. Ma dai! Forse un po’. Non era mica brutto…

E se fosse stato mio fratello? Le farfalle sarebbero state uno schifo.

La mia vita era sempre stata un casino, ma sembrava che volesse farsi perdonare in quegli attimi di felicità.

Mi arrivò un SmS e corsi in camera mia a leggerlo. ‘Spero di non averti svegliata. Ci manchi da morire. Nic e Vane.’ Lessi il messaggio dall’Italia. Risi. Risposi.

‘Vi adoro. Mi mancate anche voi…qui è un casino, spero di rivedervi presto. Un superbacissimo. Vale.’

Misi apposto il cellulare e mi affacciai dalla finestra. Era tutto diverso, anti-italiano. Non si avvicinava per niente alla mia bellissima Roma. Non che Londra fosse brutta, anzi, però Roma era casa mia. L’unica per sempre.

 

Corner

Vorrei ringraziare tutti i generosissimi che hanno recensito. Sono felici che voi leggiate la mia storia.

Grazie anche a chi non recensisce. Un bacione. Michela

P.S.

Per il capitolo precedente la nostra Amanda : http://images.wikia.com/vampirediaries/images/7/77/Rebekah2.jpg

Almeno 3 Recensioni per favore

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Capitolo 4
*** The Beach – not the Bitch ***








                                                                                                                          





4 . The Beach – not the Bitch

 

I quattro ragazzi mi circondarono. Il mio cuore accelerava i battiti a ogni quarto di secondo. La mia gola era secca. Avevo il fiatone. Mi facevano male le gambe.

Harry mi guardava fingendo di non provare nulla. Nei suoi occhi vedevo ogni suo pensiero, ogni verità passare e rivelarsi a me. Era un po’ che mi succedeva.

“Ti sei divertito a fartela Harry?” Cominciò Zayn. Il sedicenne mi prese in giro. Non capivo se fosse anche un attacco all’amico. “Comincia tu. Tanto quel corpicino lo conosci bene…” Lo incito.

Harry si avvicinò a me. Era a pochi centimetri dalle mie labbra. Le sue si muovevano. Non riuscivo a sentire cosa sussurrasse. Ero troppo presa da lui per leggergli il labiale. “Scusa” Sussurrò.

Il suo ginocchio mi spinse a terra con la forza. Lo stomaco mi faceva male. La ginocchiata me l’aveva data piuttosto forte.

“Se vuoi questa volta puoi provare a dire il mio nome senza insultarmi…” Mormorò Louis. Era stato il più debole del gruppo prima del mio ‘incontro’ con Harry nel letto di casa mia.

“Bastard…” La punta della sua scarpa mi colpì in bocca e sentii un dolore lancinante alla gengiva. Zayn si chinò su dime e mi tolse i Ray-Ban. Vidi il suo pugno arrivarmi dritto in faccia, due volte.

Chiusi gli occhi e immaginavo già i lividi. Pregai per non avere altre ferite. A chi pregavo se non credevo in nulla?

Mi usciva sangue dalla bocca e continuavo a sputare. Venni presa a calci. La sabbia mi entrava in bocca. Stavo quasi soffocando.

“Basta! Zayn statti fermo!” Urlavano gli altri due alternandosi. Poi smisi di essere colpita. Stavo per crollare. Mi lasciai andare credendo seriamente di essere oramai morta.

 

Mi svegliai singhiozzando. Erano mesi che il sogno della spiaggia aveva smesso di tormentarmi.

Sembrava tutto reale, il dolore, le ferite… mi alzai singhiozzando e andai a controllarmi i denti allo specchio, poi i lividi sul corpo. Tutto normale. Era passato un anno d'altronde.

I vecchi incubi tornavano a infestare le mie notti. “Val, tutto bene? Ti ho sentita piangere!” Esclamò Liam. Mi buttai addosso a lui stringendolo in un abbraccio.

“Cosa è successo?”

“Ho sognato la spiaggia “ Spalancò gli occhi. Il mio cuore batteva molto velocemente. Sentivo di star per svenire. Venni afferrata da tre persone. Scoppiai a piangere in modo nervoso.

“Val…st-stai cal-calma.” Diceva Louis balbettando. Tremava. Sentivo le sue mani che mi tenevano a stento. Qualcuno mi prese in braccio e mi mise sul letto. Lì vidi che era stato Zayn. “Grazie” Mormorai con voce strozzata.

Non potevo vivere con quell’incubo dentro casa. Erano specchi di ciò che era successo. Mi vedevo soffrire in mezzo a una pozza di sangue a ogni contatto con il più crudele. Forse era cambiato…

“Dormi…riposati.” Mi disse Harry con voce ferma e sicura. Mi accarezzò i capelli svariate volte. Giurai di averlo sentito lì anche mentre dormivo.

 

“’Giorno!” Esclamai scendendo in cucina. Non ricordavo praticamente niente. “Stai meglio?” Domandò Louis, sembrava preoccupato. Lo guardai male. “Meglio di quando?”

“Di prima! Ti sei svegliata, deliravi. Parlavi…”Cominciò Harry alzandosi. “della spiaggia” Concluse sussurrando.

“Tranquillo, se ne sono andati tutti mentre dormivi accanto a Valentine…” Commentò Zayn. Spalancai gli occhi. “Accanto a me?”

“Si è addormentato mentre ti consolava.” Per qualche strano motivo ignoto arrossii. Sorrisi.

“Allora è tutto chiarito?” Domandò quello con la solita maglia a righe.

“No, cazzo!” Protestai battendo la prima cosa che trovai sul tavolo. Respirai mentre i ricordi di quella mattina riaffiorarono nella mia mente. Mi calmai. “Quante ne hai di quelle?” Cambiai discorso indicando la maglietta di Louis. “Tante”

“Dov’è mio fratello?”

“Al lavoro” Affermò Zayn certo. “Lavoro?” Non capivo. Non mi aveva detto di avere un lavoro.

“Al ristorante” Sbuffai e andai a farmi una doccia. Quella situazione mi annoiava.

 

Corner

Salve a tutti, la parte più importante del capitolo è la prima. Stimo chi ha recensito e odio il mio sonno.

Sempre le 4 recensioni per il prossimo capitolo…

Comunque per tutti su Twitter sono @SnowMicWhite

Un Bacione

Michela

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Capitolo 5
*** Remember the past ***









                                                                                                                    







5 . Remember the past

 

Ero sul muretto dietro la casa. Pensavo. Scrivevo. I ricordi di quella vita che sembrava non essere più la mia. Mi sembrava di essere un’altra.

La penna scorreva velocemente sul quadernino lasciando dei segni storti chiamati parole. Non amavo la mia calligrafia. Certo, avevo passato anche un periodo verso ogni mia cosa.

Il cuore mi batteva forte, sudavo. I ricordi da vittima del bullismo passavano davanti a me, mille flashback di diversi episodi. Quello della spiaggia era il più doloroso fisicamente ed emotivamente.

Odiavo il fatto di averlo sognato. Erano ormai ore che con i ragazzi fingevo di non ricordare la mattinata. Quando tutto era riaffiorato nella mia mente non avevo voluto crederci.

Il cellulare mi squillò. “Pronto?” Chiesi pensando ad altro senza nemmeno dare un’occhiata al display.

“Valentine? Sono Niall!” Disse la voce dell’ ex-irlandese dall’altra parte del telefono. Saltai in piedi. Mi cadde tutto a terra.

“Ciao biondo!” Lo salutai fingendo di non provare emozioni. Il mio cuore faceva le capriole. “Che succede?”

“Ti volevo chiedere se ti andava di pranzare da me…stavo andando da Nando’s e…” Rispose. Un grande sorriso mi spuntò sulle labbra.

“Certo!” Esclamai mandando all’aria la mia messa in scena. Gli ero sembrata sicuramente una pazza.

“Ok, ti vengo a prendere subito!” Riagganciò il telefono. A quelle parole andai in camera mia a mettermi dei vestiti decenti.

Indossai i miei jeans scuri, una maglietta blu con delle scritte e sopra una di quelle giacchette senza maniche che sono più sottili dei gilet e non sono proprio giacchette.

Mi misi dei tacchi alti e mi guardai allo specchio, poi mi truccai.

 

“Sono felice di averti chiesto di uscire” Disse Niall dopo che ebbi addentato il panino. Mise la sua mano sulla mia. Lo ingoiai. Ebbi i brividi. Avvicinò il viso al mio. ‘Mi vuole baciare?’ Pensai. Chiuse gli occhi.

D’un tratto mi passarono davanti i ricordi di quella notte e non ci capii più niente. Respinsi automaticamente il bacio. “Mi spiace” Mormorai mortificata.

Non ci riuscivo. Era impossibile. Tutta colpa sua. Non potevo avvicinarmi a un ragazzo che mi tornava in mente.

“No, scusa, sono stato precipitoso.” Trattenni una lacrima. Era anche colpa mia. Ero una stupida.

“No, è colpa mia, è successa una cosa e sono un po’ scossa. Mi dispiace da morire. Tu mi piaci tanto e…” Cercai di giustificare non so se me o qualche altra cosa.

“Non ti preoccupare…ti hanno già parlato del campeggio?” Cambiò argomento. Sbarrai gli occhi. “Campeggio?”

“No, nulla” Si rimangiò la parola. Evitai di insistere e cercai di godermi la serata nascondendo a me stessa la figuraccia.

 

Alla fine del pranzo andai nel primo Pub che mi capitò a tiro. “Una birra” Mormorai accasciandomi sul bancone. Dovevo dimenticare…anche se era pomeriggio.

 

Cominciai a scampanellare per farmi aprire. Harry aprì la porta. “Ehi!” Esclamò.

Gli afferrai la maglietta e lo scaraventai contro il muro. “Lo sai che è tutta colpa tua! Mi hai rovinato la vita!” Cominciai ad urlare. Le gambe mi tremavano. Mi girava tutto intorno.

“Ti piacerebbe che io infestassi ogni tuo appuntamento?” Domandai furiosa. “Ti piacerebbe ricevere un fottutissimo bacio e rimanerne vittima per sempre?”

“Tra noi non è stato solo un bacio…”

“Zitto! Non parlarne!” Gli urlai contro. Capii che gli altri due erano lì. Lo guardai negli occhi. Era come una razione extra di valeriana, mi calmò subito. Rimasi ipnotizzata.

Mi avvicinavo sempre di più. Lui rimaneva immobile. Mancavano pochi centimetri. Poggiai le labbra sulle sue.

 

Vedevo tutto sfocato. Ero a terra. Mi faceva male una guancia.

“Cazzo Harry avevi promesso!” Urlò Zayn. Una lacrima mi scese andando a terra.

“L’hai stesa…”Mormorò Louis. “Cosa cazzo avevi in mente?”

Chiusi gli occhi.

 

“Non volevo ricordare il passato.” Furono le ultime parole che sentii. Harry non voleva ricordare. Lo facevo io per entrambi.

 

Aprii gli occhi e Louis mi teneva del ghiaccio sulla guancia. Gli feci capire che faceva male. Lo allontanò. “Scusa”

“Siamo solo noi quattro?” Domandai. Annuì. Qualcuno saliva le scale velocemente.

“Val che hai fatto?” Chiese Liam preoccupato. Era appena rientrato.

“Mi sono ubriacata e sono andata addosso al muro.” Mentii. Ricordavo a malapena l’accaduto. “Mamma e papà?”

“Idiota…sono partiti” Commentò per poi rispondere alla mia domanda. Gli lanciai un cuscino.

“Bene” Dissi. Mi alzai e andai davanti allo specchio. La mia guancia era solo un po’ (troppo) rossa. Scesi le scale e mi trovai davanti ad Harry. Deglutii.

Non avevo paura. Non capivo. Non ce l’avevo con lui. Non capivo. Volevo chiedergli scusa. Adesso capivo un po’.

 

Corner…

Grazie a tutte voi che avete recensito, sono felice che leggiate la mia storia!

GRAZIE A TUTTI!!!!

Stavolta solo 4 recensioni come al solito, non aumento… =D

Mi rendete fiera…

Michela

 

 

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Capitolo 6
*** I'm Not Your Girlfriend Now ***










                                                                                                                                                                                                                             







6 . I’m not your girlfriend now.

 

“Liam?” Domandai. La mia voce era strozzata. Il buio della notte ci circondava dandomi un forte senso di malinconia.

“Si, Valentine?” Era stranito. “Che ore sono?”

“Le tre…”

“Mi sono addormentato un’ora fa!” Protestò. Risi.

“Quando mi hai svegliata tu, l’altro giorno, dormivo da dieci minuti.” Feci presente. Sbuffò e si mise a sedere stropicciandosi gli occhi.

“Spara gattina.”

“Gattina?”

“Val è notte fonda, ti posso chiamare come mi pare?” Annuii nell’oscurità, ma mi vide.

“Ho paura”

“Di cosa?”

“Di rimanere sola, di non avere più amici, di non riuscire ad andare d’accordo con quei tre squilibrati che dormono di sotto.” Le parole uscirono facilmente dalla mia bocca, fluide e dirette. Non esitai un secondo.

Ovviamente non gli avrei detto nulla di troppo.

“Perché?”

“Perché ho diciotto anni, devo riprendere gli studi in queste ultime settimane dimostrando di aver studiato e fare i normali esami. Non so se mi diplomerò…” Ammisi quella paura per la prima volta a me stessa.

“Hai studiato?” Domandò prendendomi il viso tra le mani. “Si” Risposi con voce strozzata. Il panico di distruggeva. Ero nervosa e quasi sicura di non farcela. Praticamente insicura.

Avevo studiato insieme a Vanessa che aveva scoperto più cose sulle scuole Inglesi. Mi mancava.

Liam era come lei, bravo come migliore amico. Perfetto confidente. “Adesso va’ a dormire” Dissi scendendo dal letto. Non fece in tempo a rispondere che ero già in salone a guardare la TV.

C’erano le repliche di Pretty Little Liars. Fissai lo schermo attentamente lasciandomi andare ai pensieri che mi riservava la mia mente oscura.

Mi venne voglia di torta. Mi alzai e aprii il frigo.

Qualcuno mi abbracciò da dietro. Era un abbraccio amichevole, quasi triste, però. “Scusami” Mormorò sottovoce. Notai il suo tono.

“Harry stai piangendo?”

“No” Mi voltai e lo vidi asciugarsi gli occhi. “Ti prego non farmi soffrire” Lo implorai. Non avevo capito nemmeno io il significato di quella frase, ma lui si. Annuì sincero.

Accesi accidentalmente le luci. Mi trovai davanti ai suoi limpidi occhi verdi. Rimasi paralizzata, ipnotizzata. “Posso fare una cosa?” Gli domandai. Annuì incosciente.

Misi una mano sul suo viso e lo baciai. Per un secondo fu rigido, il bacio, poi lui si lasciò andare e mi assecondò.

Era come quella volta a casa mia. Ogni singola cosa era diversa dalla quotidianità.

Gli morsi delicatamente il labbro inferiore e sorrisi. “Ahi!” Esclami quando finii contro il mobile. “Scusa” Risi.

La mia mano era sul suo petto. I nostri cuori battevano velocemente, facendo un ritmo che sembrava una ballata d’amore.

La sua mano passò dalla mia spalla alle mie dita, poi dalla schiena alle cosce. Ad ogni tocco sentivo un brivido.

Quando si staccò da me era come se mi mancasse l’aria. Ero in un deserto da giorni senza poter avere acqua. Sentivo come se avessero portato via una parte di me.

Mi passai l’indice sul labbro inferiore.

“Non sono la tua ragazza adesso.” Lo avvertii senza volere. “Si, ti capisco.” Rispose semplicemente. Quelle tre parole mi diedero sui nervi. Solo quello? Niente proteste?

Ero impazzita. Ci stavo ricascando. Il burrone della delusione era lì per me e attendeva un mio salto. “ ‘Notte “ Mormorai e lo baciai sulla guancia. Tornai a ‘guardare la tv.

 

“E allora?” Mi chiedeva Vanessa al telefono. Le avevo raccontato tutto. “Allora cosa?”

“State insieme?”

“Ho precisato di no. Sai cosa mi ha fatto, non è facile da perdonare.” Dissi malgrado volessi ancora il contrario con tutta me stessa.

In quel weekend avevo realizzato di avere di nuovo una cotta per lui. C’era una differenza: prima lo amavo ora no.

“Non posso dirti niente su questa situazione. Non ci sono passata io, ma tu.” Mise troppa enfasi nel ‘tu’ ed il mio passato mi passò davanti al viso in un secondo.

Zayn correva come un cretino per nascondersi da Louis e Harry. “Voi alla vostra età giocate ancora a nascondino?”

“Non si cresce mai!” Esclamò in piccolo-grande Peter Pan.

“Come?” Chiese Van. “Niente, parlavo con Zayn.”

“Maturo.”

“Tanto…” Commentai, poi guardai il moro. “Ti saluta Vanessa…Ragazzi Zayn è dietro il Barbecue!” Esclamai. Avevo imparato a cogliere la parte scherzosa della loro permanenza lì.

“Io vado a studiare”

“Anche io dovrei…”Dissi sbuffando. “Fallo…ciaoo” Disse e poi riagganciò. Mi mancavano tutti quanti. Mi sembrava di dimenticarli ogni giorno i più.

“Sei una stronza” Commentò Malik. Risi. Avevo imparato anche a fare quello. Non avevo smesso di soffrire. Succedeva ogni notte, prima di incontrare Harry nella cucina. Succedeva più o meno da quella prima volta…

Non l’avevo ancora detto a Vane, le avevo parlato solo della prima volta.

“Come DJ Malik” Risposi ed entrai in casa. Una lacrima mi rigò il viso, l’ennesima…non capivo come avessi fatto a cambiare tutto così in fretta.

Non sapevo come riuscissi ad accettare la situazione. I ricordi mi sfrecciavano davanti agli occhi praticamente sempre. La sofferenza non veniva cacciata quando arrivava.

 

Corner…

So che dico di volere un tot di recensioni e poi aggiorno prima in questo periodo, ma è più forte di me.

Vi prego di recensire tutti perché ci terrei ad arrivare a 20 recensioni… =D

Graaazie di già a chi lo farà.

Un grande abbraccio.

Michy.

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Capitolo 7
*** I Love You ***











                                                                                                                                                                                    






7 . I Love You

 

Mi diressi in auto da Mc Donald’s. si, avevo la patente. Mi piaceva aver messo di nuovo le mani sul volante della mia mini.

Liam mi aveva mandato un messaggio. Credevo fosse tipo una riunione fra coinquilini. Non che non lo fosse…

Entrai nel fast food e il mio sguardo venne attirato da un gruppo di cinque ragazzi che facevano i cretini. Mi scappò una risata. “Vale ti ho già preso il pranzo” Disse mio fratello agitando la mano.

Mi avvicinai a quelli che per altri due mesi sarebbero stati i miei unici coinquilini. Niall ormai si era trasferito dato che stavano sempre a cazzeggiare in garage… I miei avevano prolungato la vacanza. La casa era nostra. Rabbrividii al pensiero.

Mi sedetti e addentai il Crispy McBacon. A forza di uscire con gli amici di Liam perché non avevo nulla da fare ero ingrassata di due chili. Il biondo ci portava sempre a mangiare in posti dove si mangiava troppo.

Vanessa mi chiedeva se mi fossi dimenticata di ciò che mi avevano fatto. Forse stava accadendo. I nuovi loro stavano sovrastando il dolore. Mi stava curando. Harry era l’infermiere dei miei dolori psicologici. Di notte però.

Bevvi un sorso di Coca Cola.

“Andiamo in campeggio!” Esclamò mio fratello. Gli sputai la bevanda addosso e tutti scoppiarono a ridere. Io mi trattenni. ‘Ecco di cosa parlava Niall…’ Pensai.

“Scusa Pay!” Dissi facendo la ‘mia faccia da cucciolo’. Rise. “Che ti frega tanto mi devo cambiare poi…”

“Perché noi altri invece no…”

“Io esco con Amanda” Annunciò. Sorrisi. In quei giorni mi aveva parlato di lei ed avevo capito che fosse una tipa apposto. Liam aveva una cotta per lei. Per Louis non significava più nulla di quella ragazza, lui stava con Eleanor, una modella, credo.

“Sono felice per te” Dissi allungando un abbraccio-a-distanza. Non riuscendo a fare altro gli diedi un leggero pugno. “Ahu!”

“Comunque si parte tra tre giorni e…no Val, non puoi restare!” Chiarì. Sbuffai. “Chiederò a Amy di venire con noi, se tutto va bene…”

Sorrisi. “Ok, non mi posso tirare indietro, ma prometti di non fare scherzi” Annuì. Lo feci promettere anche agli altri.

 

“Certo, è ovvio che tu hai scelto loro…” Dissi in lacrime, poi sbuffai cercando di essere naturale e di sembrare indifferente.

Mi faceva male, era come se il mio stomaco si stringesse in una morsa fatale che mi torturava e non voleva smettere di farmi soffrire. Lui aveva scelto la sua banda di deficienti ed io dovevo continuare a vivere la mia vita.

“Sono la scelta migliore” Rispose secco con un tono freddo quasi da farmi gelare l’anima. “Certo” Commentai provando a resistere al dolore.

“Perché si divertono come te a massacrarmi? Sono solo un giocattolino?” Quelle parole mi entravano come spilli nella testa. Pronunciarle era peggio che pensarle.

“Io non mi…non tanto come Zayn.”

“Zayn, Zayn, esisti anche tu Styles!” Esclamai, anzi, urlai. I miei non erano in casa e nemmeno Liam quindi potevo sfogarmi quanto volevo.

Il cuore mi batteva così forte che rischiavo la tachicardia. Lui mi faceva impazzire e ne avevo anche paura. “Sei un bullo, non un ragazzo normale” Gli urlai contro.

“Ero venuto a portarti questo!” Rispose posando una scatoletta sul letto per poi correre via. Era il peggiore addio che avessi mai ricevuto.

Aprii la scatoletta e vidi il ciondolo.

 

Ero sul letto a sognare; a piangere; a soffrire. I ricordi mi sfrecciavano nella mente come saette.

 

“Valentine sei stata adottata”

 

Non riuscivo a svegliarmi, infondo sapevo che fosse solo un sogno, un incubo.

 

“Ti amo” Le parole che uscivano dalla sua bocca mi facevano venire i brividi.

 

“Valentine…Vale…Val…” Sussurrava Harry scuotendomi. Spalancai gli occhi. Tremavo. Ero coperta di sudore.

Mi donò un bacio che per poco non respinsi. “Stai bene?”

“Come sempre” La mia risposta era la medesima, ogni notte.

“Ti amo.” Mi sembrò avesse detto. Mi buttai di nuovo sul cuscino facendo finta di niente.

 

Corner…

Non posso credere di avere veramente più di venti recensioni! Grazie mille ragazze!

Vi stimo e vi lascio con questo capitolo che a me è piaciuto molto nella seconda parte.

Un grandissimo bacione. Michy

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Capitolo 8
*** Camping...Part 1 ***


                                                                                                                                                   














  

8 . Camping…Part 1

 

Ero in cima alle scale. Cercavo di scendere insieme alla mia valigia senza rotolare fino all’ultimo gradino. Liam se la stava ridendo con Amanda ed io non ero da meno.

“Aspetta ti aiuto” Una voce oramai, chissà come, calda e accogliente mi offrì aiuto. Gli porsi la valigia. Le nostre mani si sfiorarono. Rabbrividii. Succedeva sempre così. Non alzai lo sguardo evitando di cadere nel verde dei suoi occhi per l’ennesima volta.

Non volevo dare spettacolo ai due pettegoli che ci guardavano. “Grazie” Mormorai e scesi gli scalini, poi lo aspettai accanto alla mia oramai amica.

Notai che non se la cavava meglio di me e gli andai in soccorso. Non cambiava nulla.

“Zayn, Lou, Niall venite!” Chiamò mio fratello. La sua ragazza mi venne accanto. Le sorrisi e ricambiò, poi mise le mani sulla valigia.

“Dai cazzo che se non venite non ce la facciamo!” Esclamò mentre scendevamo reggendoci in piedi per miracolo. Liam scoppiò a ridere.

“Merda” Esclamai. Harry sbuffò. “Per favore…” Cominciò a lamentarsi.

“Si è incastrata!” Urlò Amanda. Cominciai a mimare parole a cavolo implorando qualche forza superiore.

Zayn arrivò e diede una botta sul fianco di quell’affare che stava cominciando a rovinarmi la ‘vacanza’. Cadde sullo scalino e, casualmente, sul mio piede. Lanciai un urlo.

“Scusa!”

“Zayn la smetti di ferirmi?” Domandai e mi accorsi del doppio senso. Mi sentivo in colpa. ‘Non in quel senso’ Mimai.

Dovevo tapparmi la mia dannatissima boccaccia. Gli accarezzai la spalla.

Dopo ciò che mi aveva detto Harry era come se riuscissi a percepire la sua gelosia. Sempre.

Lou e Niall ebbero la grandissima idea di rigare il mio muro per girarla e riuscimmo a salire in macchina con solo un livido sul mio piede.

La rabbia mi assaliva.

 

Dovevamo partire per due settimane. E dico dovevamo perché era un obbligo indetto da mio fratello per conoscerci meglio e legarci alla sua fidanzata. Io ero già sua amica.

 

Finimmo di montare la tenda più grande e diedi uno sguardo all’ora. Erano le otto. La luna era alta in cielo che a sua volta era costellato di luminosissimi astri bianchi.

Era una situazione quasi romantica.

Amanda e Liam erano seduti su un tronco a scambiarsi teneri baci. Erano così dolci… ed io ero single che usciva con ragazzi quasi per caso.

Sentii delle calde mani poggiarsi sulle mie spalle. Mi voltai. “Niall” Mormorai. Mi sorrise e mi illuminai. Mi cadde l’occhio sulla maglietta che indossava.

‘Free Hugs’

“Posso usufruire?” Domandai alludendo alla scritta. Annuì e mi regalò un abbraccio strettissimo. “Mi dispiace”

“Per cosa?”

“Per non averti baciato… sono leggermente stressata…” Spiegai. Mi strinse di più e mi baciò la testa. Arrossii.

Quando mollò la presa sentii un grande vuoto e gli diedi un bacio sulla guancia.

Intravidi un’ombra, un ragazzo, riccio, mi fissava. Non potevo fargli questo. “Scusa Ni ma io devo…” Non finii la frase e cominciai a correre, ma lui era già sparito, così mi ritrovai sola, nel bosco.

“Harry?” Niente.

“Harry?” …….Niente……...

Ero sola, dispersa nel grande bosco buio.

 

Corner…

Ciao a tutti! Sono felice di aver aggiornato di già.

Se non vedete nuovi capitoli è colpa della scuola, ho avuto qualche problemino…. Baci.

Michy

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Capitolo 9
*** Camping...Part 2 ***






                                                                                           
















9 . Camping…. Part 2

 

Ero impaurita e gelavo. Dovevo smettere di correre, facevo solo male a me stessa. La mia gola bruciava e avevo fame. Ero in giro da ore. Se avessi continuato a muovermi sarei svenuta. Mi girava la testa.

Mi sdraiai sotto un albero ed aspettai…poi chiusi gli occhi e mi addormentai.

 

“Valentine!” Delle voci mi svegliarono. Sentivo il calore sul mio corpo. Il sole era ormai sorto.

“Val!” Urlavano, mi chiamavano.

“Valentine” Quello era un urlo isterico. La sua voce. Scattai in piedi. Provai a chiamarlo, ma mi era andata via la voce.

“Valentine?” Zayn. Ringraziai il cielo e lo corsi ad abbracciare. Era strano, ma piacevole. Il freddo era sparito. “Stavi tremando?”

Era la mia salvezza. Annuii stretta tra le sue braccia con la testa poggiata sul suo petto.

Si tolse la giacca porgendomela. Accettai e me la infilai. Aveva solo una maglietta bianca che mostrava le braccia ed il fisico probabilmente perché aveva corso e sudato molto. Troppo.

“Come stai?” Mi domandò avvicinandosi di nuovo a me. ‘Bene’ Pensai, ma non potevo rispondere. Lo strinsi di nuovo e mi sentii andare con la schiena contro l’albero. “Calma” Sussurrò.

Cominciai ad andare in panico. “Che vuoi?” Riuscii a dire facendomi sentire. Appoggiò la sua fronte contro la mia. Sentivo il suo respiro affannoso. “Ti ho trovata…”

Non capivo. “Voglio la ricompensa” Proseguì baciandomi. Andai in panico. Mi batteva il cuore forte. Era come se avessi paura. Fece tutto da solo. Rimasi immobile. Stava baciando una statua.

Intravidi quattro ragazzi. “Harry!” Urlai con voce perfettamente uguale a quella che avevo sempre avuto. Diedi una gomitata a Zayn scostandolo e cominciai a rincorrere il mio quasi-ragazzo che tornava correndo alle tende.

“Cosa ti ho fatto?” Domandò una volta arrivato davanti al fuoco ormai spento. “Ti vuoi vendicare? Vuoi giocare con me?” Non riuscivo a rispondere. Le parole non arrivavano dal cervello alla bocca ma rimanevano in testa.

Una lacrima mi rigò la guancia. “Siediti” Disse poi delicatamente indicando il tronco. Chiusi gli occhi per un attimo e quando li riaprii il fuoco era acceso di nuovo. Abbozzai un sorriso. Si sedette accanto a me.

Cominciai a piangere e mi strinse a se. “Hai sonno?” Sussurrai in si. “Chiudi gli occhi e riposati” Feci ciò che diceva il che non mi fu molto difficile. Lo sognai. Lo sognai intensamente.

 

Sentii una chitarra; delle note; delle voci; musica. Spalancai gli occhi e vidi i ragazzi in cerchio intorno al fuoco a cantare. Niall suonava la chitarra.

Mi meravigliai della voce di mio fratello…

Un’altra voce si aggiunse al coro e mi illuminò l’anima. Guardai Harry sbalordita. Era bravissimo.

 

There's nothing left
I use to cry
My conversation has run dry
that's what's going on.
Nothing's fine I'm torn.

 

Quelle parole mi arrivarono al cuore. La voce che le cantava era migliore delle altre, almeno secondo me. Il ritornello era sempre cantato da lui. Mi commosse.

Alla fine non riuscii ad evitare di intonarlo con lui.

“Sei bravissima!” Esclamarono uno ad uno. Sorrisi. Li ringraziai. “Cantaci qualcosa!” Mi incoraggiarono. Mi feci passare la chitarra.

 

I'll tell you something
I think you'll understand
When I'll say that something
I wanna hold your hand
I wanna hold your hand
I wanna hold your hand

 

 

Cominciai a cantare quella canzone che mi piaceva da morire. Non ero una fan dei Beatles ma quel testo era troppo bello.

Mi guardavano tutti quanti. Arrivò Amanda che si mise a cantare con me. Harry mi mise una mano sul fianco. Avevo paura, paura che capissero, paura di essere scoperta. Noi. Loro. Sarebbe cambiato tutto.

Quando finii di cantare deglutii forte tanto quanto da farmi sentire. Mi alzai e restituii la chitarra al biondo. “Posso parlarti?” Domandai al riccio. Annuì e mi seguì lontano dagli altri.

“Che stai cercando di fare?” Gli chiesi cercano di ignorare gli occhi puntati su di noi.

“Ti credo”

“Su cosa?”

“So che è stato Zayn a baciarti e tu non volevi.” Spiegò. Lo fissai fredda. “Capito ma io intendevo cosa volevi fare standomi appiccicato.” Chiarii.

Si avvicinò a me. Il cuore cominciò a battermi forte. Smisi di respirare. Cercavo di respingerlo con tutta me stessa ma il mio corpo rimaneva immobile. Ero impotente.

“Ti amo” Mi sussurrò avvicinandosi al mio orecchio. Non riuscii a fare nulla. Non potevo nascondermi. Lentamente appoggiò le labbra sulle mie dandomi un leggero bacio.

Mi staccai da lui. Cominciai a fissarlo. Lo guardai negli occhi. Non potevo evitare di farlo. Non controllai la mia mano e gli tirai uno schiaffo. Una lacrima mi rigò il viso. Corsi in tenda a piangere.

Non ero pronta…ci avevano visti tutti…non ero pronta…no…

 

Corner

Vi ringrazio tutti per le recensioni e vi regalo un nuovo capitolo Valharry (O Harryntine).

Dei due nomi quale vi piace di più? Ditelo in una recensione!

Continuo al più presto… Michi

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Capitolo 10
*** Truth ***


 



















 

10 . Truth…

 

Era mattina. Il sole rendeva tutto blu, per il colore della tenda. Qualcuno era abbracciato a me. Pregai per un ‘non-Harry’. Mi girai. Mio fratello dormiva come un angioletto. Doveva esser venuto a consolarmi.

Gli stampai un bacio sulla guancia, mi alzai senza cercare di vegliarlo ed uscii. Il sole era alto in cielo e riscaldava la mia pelle. Mi stiracchiai e mi stropicciai gli occhi. Intorno non c’era nessuno.

Guardai il fuoco oramai spento, intorno c’erano ancora i tronchi d’albero su uno di essi la chitarra di Niall. Mi andai a sedere e suonai qualche accordo piano. La musica era l’unica cosa che mi aiutava veramente. Cercavo di non svegliare nessuno.

“Val” Era la voce di Zayn. Posai la chitarra e mi alzai. Cominciai a camminare a vuoto. “Se ti perdi dovrò cercarti di nuovo” Disse ridacchiando. Voleva essere divertente? Mi voltai di scatto correndogli incontro. Chiusi le mani e gli tirai un pugno nello stomaco.

Sputò per terra. “Non sono una delle tue puttanelle” Dissi guardandolo schifata. Niall corse fuori dalla sua tenda. “Che cavolo è successo?”

“Diglielo tu…Zayn. Anzi chiama tutti gli altri e raccontate la verità a Niall e Liam…” Mormorai. Non ne potevo più. Quei ragazzi erano la mia rovina.  

“Cosa devono dire?” Domandò mio fratello appena svegliato. Guardò Zayn. “Zayn che ti è successo?”

“Gli ho tirato un pugno.”

“Valentine?” Amanda mi raggiunse. Era l’unica che alla fine sapeva tutto.

“Che succede?” Louis ed Harry arrivarono da dentro il bosco.

“Avanti, diglielo!” Urlai al moro. “Zayn tu sei stato quello che ci ha goduto di più…”

“Prima che Valentine partisse…” Cominciò. Respirai profondamente. Non riusciva a dirlo. Non capivo il motivo di ciò ma nemmeno io ne avevo il coraggio. Infondo ero la vittima. Scoppiai a piangere e mi buttai tra le braccia di Amanda.

“Valentine ha deciso di partire perché noi la picchiavamo” Harry lo disse tutto d’un fiato. Dal tono sembrava che fosse dispiaciuto, ma lo disse senza esitare ed io dubitai di lui. Niall e mio fratello non aprivano bocca.

“Calma” Mi diceva la mia amica. Non ci capivo più niente.

“L’altro giorno lei non è andata contro un muro…Harry le ha tirato un pugno perché lei lo aveva baciato dopo essersi ubriacata.” Aggiunse Louis. “Liam mi dispiace…”

Non disse più nulla nessuno. Probabilmente Liam se ne era andato.

Li avevo separati, ecco perché avevo tanta paura.

 

“Liam hai fame?” Domandai bussando alla sua porta. Era giorni che non usciva dalla stanza. I miei non erano ancora tornati. ‘I tre’ se ne erano andati.

“No” Mi rispose con voce strozzata. Non riuscivo a sentirlo così. Aprii la porta ed entrai.

Era seduto contro il letto, con la testa fra le gambe. Posai il vassoio col pranzo e andai a consolarlo. “Devi calmarti, ok?”

“Come? Li ho fatti venire qui in casa, ti ho obbligata a venire con noi in Campeggio? Sono stato uno stupido!” Di il pianto silenzioso divenne isterico. Lo abbracciai.

“Però è anche colpa mia che non ti ho detto niente…anche io sono uscita con voi di mia volontà…” Cercai di aiutarlo e capii quanto fossi stata stupida. “Niall mi chiede sempre come stai…è preoccupato. Devi chiamarlo”

“Quando ho smesso di piangere…”

“Magari invitalo a pranzo…” Suggerii. Rise. “Vieni con noi” Mi invitò. Annuii.

Uscii dalla stanza e andai di sotto, in cucina. Cominciai a piangere e mi accasciai a terra cercando di non farmi sentire. Stavo rovinando non solo la mia vita ma quella di tutti quanti.

 

Eravamo da Mc Donald’s. Ero seduto accanto a Niall. Mi teneva la mano. Liam era di fronte a noi. Sorrideva e sembrava non fingesse.

“Allora stai meglio?” Gli domandò il biondo. Lui annuì. “Tu Val?” Non risposi.

Cominciai a fissare l’entrata mentre loro mangiavano. Mi mancò il fiato quando Vanessa entrò. Mi spuntò un sorriso a trentadue denti. “Niall ti devo chiedere un favore”

“Spara”

“Puoi smettere di mangiare per un secondo che devo alzarmi?” Domandai. Ci pensò un attimo. “Ok.” Disse guardandomi male (Scherzoso). Corsi ad abbracciare la mia migliore amica mentre lui mi guardava, sicuramente in modo strano.

“Che ci fai qui?”

“Ti sono corsa ad aiutare” Mi rispose. La strinsi più forte. “Liam ha bisogno di più aiuto…è distrutto ed ha appena lasciato la ragazza.”

“Mi stai dicendo di provarci?” Mi guardò male. Ridacchiai. “No, di fargli da amica”

“ok.”

“Ok.”

Ci avvicinammo al tavolo. Sorrisi ai due. “Lei è Vanessa.”

“Lui è Niall” Dissi indicando il biondo. “E lui è mio fratello” Indicai Liam. Gli occhi dei due si illuminarono. Mi ricordai le sensazioni che Harry mi faceva provare.

 

Corner…

Dato che ci sono stati capitoli dedicati a quattro dei membri dei 1D ce ne sarà uno dedicato anche a Lou che è l’unico che rimane. Per questo capitolo mi vengono in mente le carote…

Recensite…Michy

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Capitolo 11
*** ...Diploma? ***





























11. …Diploma?

 

L’arrivo inaspettato di Vanessa mi aveva ravvivato la settimana. Era venuta a stare da me. Mi aveva torturata con lo studio, sapevo tutto a memoria.

Il giorno precedente all’ultimo esame eravamo in centro senza sapere cosa fare.

“Liam è veramente carino…” Commentò con la testa fra le nuvole mentre beveva una fottutissima granita all’arancia. Ma io mi chiedevo chi a Londra, quando fa ancora un po’ di freddino e piove ogni cinque secondi, si prende una cosa gelata?

“Sapevo che l’avresti detto…” Dissi pensando agli sguardi che si mandavano. A dirla tutta non si erano detti molto in quei giorni.

“Tu come stai?” Automaticamente cominciai a stringere la lattina di Coca che avevo tra le mani. Ok, anche quella era fredda ma non riuscivo proprio a guardare una granita.

La mia situazione in quel momento era triste. Avevo ricominciato a piangere ogni notte ringraziando il cielo per il fatto che Van era dove avevano dormito gli altri. Non sarei riuscita a sopravvivere con lei che mi guardava provando pena.

Mi mancavano le notti con Harry in cucina, quelle più di tutto, ma anche le stronzate di Zayn e le battutacce di Lou. Era come se io non riuscissi a vivere senza di loro.

Mise una mano sulla mia per bloccarmi.

“B-bene” Dissi quasi balbettando. “Per favore parliamo di altro che alla fine divento quella che fa la vittima?” Le chiesi, sembrava che la implorassi.

“Ma cara Valentine Payne ma tu sei come una di quelle telenovele che si vede mia nonna…mi piace ascoltare la tua storia” Disse, questa volta in italiano. Scoppiai a ridere.

“Valentine Telenovela Payne”

“Suona bene” Le diedi un colpetto sulla spalla ma ritrassi la mano appena la visione del colpo a Zayn mi passò davanti agli occhi.

“Ehi, che hai?” Sorrisi. “Niente.”

La presi per una mano e la portai davanti a Nando’s. “Quanto mi dai se indovino che Niall è qui?” Domandai per cambiare del tutto discorso.

“Non mi freghi Niall è sempre qui…”

Sbuffai. Aveva imparato troppo in fretta. Afferrai l’I-Phone che i miei zii mi avevano regalato, ovviamente quelli adottivi. Mandai un messaggio al biondo.

‘Che ti mangi?’ Cominciai.

Aspettai qualche secondo. ‘Mi spii?’

‘Ce n’è bisogno?’

‘Sto uscendo, vi ho viste’

Un biondo con la solita maglietta degli abbracci gratis uscì con un panino in mano. “Abbraccialo così comincia a tirarsela per la maglietta” Suggerii a Van che gli andò in contro. Lui all’abbraccio arrossì. Mi ingelosii un po’.

Dopo di lei gli andai incontro anche io, ma per baciarlo, poi però cedetti e lo strinsi. “Ok, non mi baciare più mentre mangio.”

Ci eravamo messi insieme perché lui mi faceva stare meglio, come Van, e quando stavamo nello stesso luogo non potevo evitare di guardarlo e poi mi capiva. Forse era solo la mia confusione in testa.

“Preferisci il panino a me?” annuì addentando l’ultimo pezzo. “Grazie Horange Juice!” Lo presi in giro. Mi baciò la mano. Ridacchiai.

 

‘Concentrati sul compito e andrai bene…non pensare ad altro, solo al compito ’ Ricordai le parole della mia migliore amica.

Sapevo tutto, dovevo solo calmarmi. Guardai la prima domanda e la penna partì quasi da sola.

 

“Cazzo Vanessa mi sto per diplomare!”  Urlai vedendola arrivare. Mi corse ad abbracciare e cominciai a lacrimare.

“Val se piangi ancora ti meno” Mi disse. Risi. Non collegai la frase a nulla. Non mi potevo rovinare anche quella giornata.

Sentii il suono del cellulare e presi l’i-Phone.

‘Sono felicissimo amore! Per festeggiare…vieni al ballo con me?’ Era un messaggio di Niall. Gli avevo detto tutto per messaggio, era tornato in Irlanda per solo tre giorni.

‘Si’ Risposi.

Lui avrebbe comprato i biglietti ed io ne avevo uno per far venire la mia migliore amica. “Andiamo a fare shopping!” Urlai tirandola per un braccio verso la mia mini.

 

Corner…

Ok , questo capitolo era un po’ dedicato a Valentine e Vanessa e Valentine e Niall…

Qualcuno sa se ci sono le cerimonie del diploma in Inghilterra…?

Un bacione e vi ringrazio in anticipo recensori e lettori. Un bacione

Michy

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Capitolo 12
*** Prom ***


         






                                                                                                                                                        











12. Prom

 

Era la sera, la sera del ballo. Non avevo mai creduto che potesse essere così importante per me, ma era diventato l’evento nel quale avevo riposto tutte le mie speranze. Volevo divertirmi, essere normale.

Volevo che lo fosse anche per Liam. Qualche giorno prima gli avevo dato un’opportunità unica.

 

“Liam?” Lo chiamai sottovoce. Ero nella sua stanza, la sua disordinatissima stanza.

“Che c’è?” Domandò stranito mettendosi un cuscino in faccia. Ridacchiai.

“Si tratta di Vanessa…” Lo tentai. Tutto d’un tratto la luce si accese e lui era di fronte a me pallido, con gli occhi sbarrati.

“Che è successo?” Scoppiai a ridere silenziosamente. Cominciai a sventolargli il biglietto del ballo di Vanessa davanti agli occhi.

“Vane ha questo ma deve venire da sola…a me dispiace…ti va di accompagnarla?” Dissi mentre seguiva il pezzo di carta con gli occhi. Questi ultimi gli si illuminarono alla fine della frase. Pareva un idiota.

“Ovviamente glielo devi chiedere” Sfoderò un sorriso a trentadue denti che mi rese molto felice.

 

Così le coppie erano Valentine/Niall e Vanessa/Liam, delle altre non mi ero interessata. Harry sicuramente si era trovato una Cheerleader più bella di me e Zayn una modella mozzafiato pagata per fagli fare bella figura e a dirla tutta alla fine scoparselo.

Non ci volevo pensare.

Mi sistemai i capelli sulle spalle e mi guardai per l’ennesima volta allo specchio. Non ci credevo.

Il mio vestito non era per niente simile al classico lungo e sofisticato, ma corto, troppo corto probabilmente, ma a me piaceva.

La parte superiore era scollata e formata da molti pezzettini di non so cosa colorati mentre la parte della gonna si fermava qualche centimetro più su del ginocchio ed era di colore nero, le mie scarpe erano sandali del medesimo colore a tacco vertiginoso.

Non potevo credere di reggermi in piedi.

Feci qualche giravolta per ammirarmi e poi Liam entrò con la sua dama. Sorrisi.

Mio fratello sembrava un pinguino mozzafiato e la mia migliore amica aveva un vestito praticamente uguale al mio solo più colorato nella parte superiore. Sembravamo gemelle.

Rimasi a fissare le loro mani unite per qualche secondo, poi si separarono imbarazzati. Durante quel periodo avevano passato molto tempo insieme ma non capivo quale fosse la loro situazione.

“Fate, ci serve una coppia dato che Niall non c’è…” Commentai sorridente. Il biondo mi aveva scaricata perché ‘aveva delle cose da fare’ in Irlanda. Non ci eravamo effettivamente lasciati, ma era così in un certo senso.

Non avevo mostrato veramente ciò che provavo in riguardo. Mi dispiaceva. Sapevo solo di non amarlo. Dopo tutto ciò che avevo passato dovevo ignorare il resto.

“Mi s…”

“Credo sia arrivata l’auto!” Esclamai dirigendomi verso le scale. Non volevo sentire gente che si dispiaceva. Mi dava fastidio.

Scesi cautamente e aprii la porta trovandomi davanti alla Limousine.

“Val…”Mia madre. Affrettai il passo verso il veicolo. Lei riuscì a capire di non dovermi seguire.

Mentre facevano la foto davanti al camino piansi tamponandomi con dei fazzoletti sotto gli occhi. Doveva essere la mia serata ed era finito tutto nel cesso. Mi ero fatta bella per nulla.

Si avvicinavano all’auto. Bloccai la mia sofferenza. Non dovevo rovinare la serata a nessuno.

Mi sentivo come se fossi bipolare, a volte felice ed altre distrutte per questa serata.

“WoW, piangi?” Sbottò Vanessa. Scoppiai in una risata forzata. “Oggi? No!”

Dopo ciò lei poggiò la testa sulla spalla di Liam che le accarezzò i capelli per tutto il viaggio verso la scuola.

 

Entrai in palestra e venni accecata dalle luci abbaglianti di mille colori. Giravano per la sala illuminando tutti. Mi guardai attorno. Tutta gente felice che ballava a ritmo di ‘Party Rock Anthem’.

Mi andai subito a sedere.

“Sei da sola?” Mi chiese Amanda venendo accanto a me. Annuii. “Niall?” Deglutii. Non avevo voglia di parlarne, ma evidentemente lei si.

“In Irlanda”

Rimase a fissare un punto vuoto della stanza. “A me non sembra…” Mormorò. Mi voltai di scatto. Niall era con una ragazza bionda come lui vestita di rosa confetto. Mi sentii mancare l’aria. Rimasi immobile. Non era il caso di fare scenate.

“Mi Sp…”

“Stai zitta!” La rimproverai. Stavo andando fuori di testa. “Scusa”

“No, no ti capisc…Ma chi cazzo è quella?” Disse con assoluto garbo. Guardava Vanessa.

“La mia migliore amica…” Risposi con naturalezza, poi mi alzai andandomene.

Qualcuno mi prese per il braccio, una mano calda che oramai sapevo riconoscere. Mi voltai di scatto. Harry era lì, davanti a me. Chiusi gli occhi pensando che fosse solo un incubo. Volevo risvegliarmi e trovare Niall accanto a me. Stavo per crollare.

“Ascoltami…” Mi implorò dolcemente, sottovoce. D’un tratto mi sentii osservata. Erano i miei compagni di scuola che volevano afferrare ogni gossip. Annuii guardandolo con aria di sufficienza. “Usciamo” Disse alludendo agli ‘spettatori’.

“No, dillo qui, Styles”

“Ok, Payne. Mi dispiace. Non capisco cosa ti ho fatto in questi giorni, sono stato accanto a te, non ti ho mai lasciata sola. Dimmi qual è il passo falso che ho fatto!”

Sembrava veramente disperato. “Hai dato per scontata la nostra relazione che dopotutto non esisteva. Pensavi che sarei corsa tra le tue braccia senza pensare a cosa avevi fatto?”

“No. Pensavo mi amassi.”

“Si, ti amo, ma non è abbastanza.” Andai verso Vanessa che mi abbracciò.

“Lui è Harry.” Non era una domanda. Aveva capito. “Si”

“Adesso cambiamo ritmo con ‘Free Fallin’ Di John Mayer” Disse il Dj per rompere il silenzio imbarazzante.

“Mio Dio è la sua canzone preferita…”Mormorò Liam. Harry si stava avvicinando di nuovo. ‘Ti prego…’ Pensai. Avrei ceduto. Mi porse la sua mano.

“Concedimi solo questa canzone…” Mi Implorò. Mi avvicinai a lui. “Mi stai rovinando la vita” Gli sussurrai all’orecchio mentre gli buttavo le braccia intorno al collo. Lui mise le sue mani sui miei fianchi. Rabbrividii. Cominciammo a ballare.

“Ti amo” Mi disse all’orecchio dolcemente. Era sincero. Non potevo cascarci, era quello che voleva e che alla fine tutti si aspettavano. Mi lasciai andare con quella canzone. Lo strinsi a me mentre ci muovevamo avanti e indietro.

“Sei stato il primo. Tu sei l’inizio. L’inizio è la fine. Riesci a farmi capire come sono, sei il mio specchio.” Mormorai. Capii che gli era sfuggito un sorriso. Me lo lasciai scappare uno anche io. “Se mi fai soffrire ancora Styles, giuro che ti ammazzo”

“Non lo farò”

“Allora scappiamo insieme” Pronunciai quelle parole senza problemi. Mi venivano facili. Non sapevo cosa volessi fare veramente nella vita, ma sicuramente con lui dovevo provare a cercarlo.

Mi convinsi che chi crea problemi alla fine li distrugge tutti e ti rende felice. Volevo crederlo.

Ero impazzita, prima lo rifiutavo e poi ci volevo scappare. L’amore era un gioco complesso per noi due.

Non rispose alla domanda.

“Salgano sul palco Liam, Zayn, Harry, Louis e Niall!” Urlò il Dj. Mi staccai dal riccio e Louis mi raggiunse abbracciandomi. Ricambiai.

“Andate…” Li incitai. Quando avevo detto tutta la verità mi ero sentita in colpa per loro e gli avevo riservato un’esibizione a sorpresa per il ballo.

Salirono sul palco imbarazzati. Lanciai un sorriso a tutti e cinque (compreso Niall, ahimè).

“Ciao…”

“Noi…”

“Siamo…”

“Gli… One”

“Direction”

“Perché andiamo in una sola direzione: quella per il cuore delle donna!” Esclamò Liam mandando un bacio a Vanessa.

Cominciarono a cantare Torn ed il cuore mi iniziò a battere forte, troppo forte.

Non volevo chiarire nulla, solo scappare. La decisione spettava a lui, Me o gli One Direction e speravo optasse per la secondo per quanto lo amassi.

 

Corner…

Capitolo un po’ più lungo del solito…Ballo di fine anno, incertezze, fughe, tradimenti…aah sto perdendo il controllo.

Vi confesso che ci saranno uno o due capitoli e poi finirà, mi spiace. Spero passiate alla mia prossima storia che scriverò ovviamente dopo questa.

Vestito di Val : http://www.bestpromdresses.com/shop/Sherri_Hill_2778.htm

Scarpe di Val : http://www.milanoo.com/it/p56549.html

Vestito di Vane: http://www.bestpromdresses.com/shop/Sherri_Hill_2885.htm

VI CHIEDO DI PASSARE DA QUESTA STORIA E LASCIARE UN COMMENTO, E’ DELLA MIA MIGLIORE AMICA E CI TENGO.

http://www.efpfanfic.net/viewstoryv.php?sid=1083275

Un Bacione. Michy

 

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Capitolo 13
*** Mirror ***


 







                                                                                                                                                                  









13 . Mirror

 

Erano settimane che non vedevo gli ‘One Direction’ perché erano stati richiesti a molte feste. Io ero la cretina che rimaneva a casa. 

Stavano tornando da un matrimonio ed io non vedevo l’ora di riabbracciare Harry. Si, c’era qualcosa sotto. Mi aveva promesso di scegliere. Al ritorno dal viaggio mi avrebbe detto se saremmo scappati insieme o no.

Ero in ansia. Il cuore mi batteva all’impazzata. Suonò il campanello. Per poco non mi prese un infarto.

Corsi ad aprire la porta. Harry era lì. Lo strinsi in un abbraccio molto stretto e lo baciai sulla guancia. “Dobbiamo partire” Mi si illuminarono gli occhi.

 

Eravamo in macchina da qualche minuto. Mi annoiavo. Accesi la radio e cominciai a cantare. Mi afferrò la mano. Cominciò a cantare con me. Ci avvicinavamo all’orizzonte ed il sole stava per tramontare.

Quando prese le sfumature di rosa e giallo l’auto si fermò.

“Che succede?” Domandai preoccupata. Mi guardai intorno e delle auto si fermarono accanto a quella di Harry.

“Ho scelto anche loro” Mi rispose e gli One Direction uscirono dalle automobili. Qualcuno bussava al finestrino, mi voltai e vidi Vane.

“Tutti insieme?” Annuì e lo baciai. Fu un bacio, leggero, dolce, ma moralmente intenso. Il mio cuore era tra le sue mani. Mi aveva resa felice.

Il mio specchio era tutto ciò che avevo.

 

 

The End

P.S. Si, lo so, è corto, ma volevo darci un taglio. Comunque vi adoro per avermi resa la scrittrice più felice del mondo con le vostre recensioni.

Un bacio. Michy

 

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