Problemi? Risolviteli.

di Ameliente
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Teoria Meocentrica ***
Capitolo 3: *** Alla ricerca della felicità ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


 
PROBLEMI?
RISOLVITELI.


 


PROLOGO


La vita ha una struttura semplice in fin dei conti: si nasce, si vive, si muore; la mente è bambina, poi adolescente e quindi adulta.
Beh è logico: è una ripresa della natura all'interno della natura stessa, siamo dei fiori, degli alberi, degli animali e contemporaneamente delle città. Tutto al mondo nasce, vive e muore, no?
Tutti questi problemi che ci facciamo e che si sono posti generazioni come la nostra per raggiungere qualcosa che nemmeno noi sappiamo se esiste o no possono essere risolti in modo semplice ed efficace ma inumano e puramente logico, freddo e calcolato.
Mi dispiace ma la lobotomia non fa per me, sono troppo irrazionale e mi serve il mio cervello per trastullarmi tutta la vita in cerca di spiegazioni: è questo il bello e non mi piacerebbe essere come una macchinina telecomandata da altri che ridono quando vado a sbattere contro un muro.

Comunque uno scopo nella vita ce l'abbiamo tutti, sennò che cosa ci siamo venuti a fare su questa terra? E' piuttosto difficile capirlo, realizzarlo e ritenersi soddisfatti di averlo fatto: spesso sbagliamo completamente strada e raggiungiamo traguardi anche posti in luoghi molto alti dove non avremmo mai voluto arrivare lasciando perdere ciò che in realtà ci piace sia a causa dell'opinione degli altri sia perché in qualche modo le persone hanno una disperata sete di ricchezza e giustamente devono mantenere economicamente il resto degli esseri umani (ovvero la loro famiglia)
E' esattamente di questo che voglio parlare in questa storia sconclusionata: voglio trovare la mia vera vocazione, scoprire cosa farò in un prossimo futuro e provare a realizzarlo perché il tempo passa in fretta cari miei e ce l'abbiamo contato.
Non mi importa se gli altri saranno insoddisfatti di me: mi basterà amare la mia situazione momentanea (perché può cambiare da un momento all'altro) che i pensieri degli altri sul mio conto rivestiranno un puntino microscopico nella mia vita.

Chissà, magri riuscirò a scoprire la ricetta della vita: i suoi ingredienti mi affascinano e da qui fino a quando morirò ho intenzione di scavare per trovarli.
Se dovessi riuscirci però non vi svelerò il segreto come voi non lo direte a me se lo troverete perché il vostro non servirà a niente nella mia vita come il mio non c'entrerà niente nella vostra. 

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Capitolo 2
*** Teoria Meocentrica ***


 
PROBLEMI?
RISOLVITELI.

 

 


TEORIA MEOCENTRICA
 

Tenetevi forti: ora comincia la vera storia.
Mi chiamo Amelia e questo basta a definirmi dato che secondo gli altri il mio mondo è semplicemente "ameliesco"; il mio stesso nome aggiunto di un " esco" è sempre stato l'aggettivo adatto a definirmi. Io non posso essere semplicemente simpatica, solare, estroversa, egoista, stupida, morbosa o timida. No! Dal maledetto giorno in cui a mio padre è venuta l'ispirazione vedendomi fare una delle mie numerose bravate tutti hanno cominciato a darmi questo meraviglioso epiteto.
Devo però ammettere che sono diversa dalla massa, anche se non conosco le caratteristiche della massa: sono ehm molto "ameliesca" in quanto molto lunatica, simpatica ma molto fredda e stronza solamente con i ragazzi, rompo tutto comprese le scatole, odio la logica, sono fissata con il mantenimento della mia linea e di conseguenza con lo sport e alterno periodi di complessi di inferiorità anormali a periodi di complessi di superiorità anormali sentendomi la più figa della città, ma che dico del mondo! Sono cattolica e sono profondamente fissata con l'aspetto fisico, che è anche la parte più di superficie di una persona e che io disprezzo ma al contempo è il primo che mi colpisce: è per questo che vi presenterò dettagliatamente la mia struttura fisica: ho 14 anni, sono alta 1.72, peso 51.5 kg, sono castana con capelli corti e frangetta fitta e abbastanza lunga, occhi marroni, ho un naso normale, una bocca carnosa, le mie misure sono 89-60-88, ho delle mani e dei polsi inesistenti, ho il 39 di piede, ho due nei in faccia che vengono ripresi sul polso e sullo zigomo nello stesso ordine e ci tengo a farmi immaginare come mi sono descritta quando andrete avanti a leggere la storia e quando dovrete fare delle porcherie pensando a me (ovviamente scherzo). La mia filosofia di vita ha un nome: Pirandello. Lui mi capisce veramente o meglio sono io che capisco lui dato che sono nata un secolo e mezzo dopo di lui: è il portavoce della non-logica, di un universo di irrazionalità e di pensieri fantastici. Un' altra persona che stimo molto è Freud, l'inventore della psicoanalisi. Infatti ho reso omaggio ad entrambi portandoli all'esame di terza media e uscendo con il massimo: ora mi aspetto un ringraziamento da parte loro. Non so un tubazzo di cultura cinematografica e penso sempre che James Cameron sia una donna anche se il nome dice tutto. Ascolto solo buona musica: Beatles, America, Adele, One Republic, Coldplay,Green Day, Florence + The Machines, Ed Sheeran, Caparezza ecc. ecc. anche se lo devo ammettere ho passato un triste periodo in cui ho ascoltato gli One Direction ( non insulto le Directioners) ma mi sono disintossicata.
Frequento un liceo classico a Milano; mi sono in parte pentita di questa scelta per l'eccessiva mole di compiti che dobbiamo svolgere (peraltro uguale a quella che avevo da fare alle medie, solo che la voglia scarseggia) mentre dall'altra ne sono felice dato che sento già che la mia mente sta schiudendosi e non vedo l'ora tra un anno di arrivare al liceo (perché nella mia scuola si è mantenuto il ginnasio) e cominciare a studiare filosofia.
Ho una famiglia perfetta: una madre che ha lavorato per moti anni nella moda e che ora però è casalinga e questo rappresenta la mia rovina dato che ogni santissimo giorno quando torno da scuola me la devo sorbire per un periodo di tempo indeterminato ma che è sempre troppo lungo; mio padre è un commercialista, guadagna bene e lo stimo particolarmente perché mi lascia i miei spazi, è divertente ma troppo sarcastico e cinico; mia sorella è fin troppo buona ed è per questo che non posso difendermi in alcun modo perché ormai io ho la consolidata reputazione della classica "sorella cattiva" che amo fare. Comunque le voglio un sacco di bene anche se maledico il giorno in cui molto ingenuamente ho costretto i miei a darmi una "splendida sorellina" che quando è arrivata a casa e ha cominciato a rubarmi la mamma e il papà ho disprezzato e a cui ho giurato guerra eterna. Ho un gatto di nome Marameo Patacca obeso, pigro, "imperialista" in quanto ha colonizzato tutta la casa e "meocentrico" dato che ha deciso che il mondo deve girare intorno a lui, deve sempre stare al centro delle stanze e ama sedersi sugli oggetti nuovi per fare loro provare il gusto del suo roseo sedere; è dotato di un classico pelo di gattaccio randagio fortemarmino ovvero color cacca mischiato a verde oliva con classici occhi color mela che mi ha distrutto le gambe: il disgraziato infatti dopo essere stato accolto dai ciula di turno, ovvero la mia famiglia che ha sempre vissuto circondata di animali (io sono rimasta senza gatti per un mese e mezzo in tutti i miei 14 anni di vita) ci ha incastrati e si è fatto adottare scampando alla morte: la sua morte però tra poco gliela causerò io anche se non c'è bisogno dato che è abbastanza terrorizzato da me da girare al largo (il mio motto è questo: la campagna del terrore è sempre la più efficiente).

Devo ammettere che ho una sinistra tendenza a cercare di causarmi dei problemi che non ho mai avuto per ora e ad enfatizzare quelli piccolissimi: per esempio, quando una mia amica è stata investita sulle strisce pedonali da un simpatico vecchietto di nome Clementino ho finto che fosse stata investita da un enorme tir e che si sia salvata per opera dello Spirito Santo. Nei miei viaggi mentali con in mano l'ipod mi immagino sempre di essere la "vittima" di qualcosa e che tutti stiano intorno a me.

Il mio sogno è cambiato molte ma molte volte.
Tutti i bambini alla domanda: "che cosa vorresti fare da grande?" rispondono una serie interminabile di lavori che non si realizzeranno mai perché non ne avranno né il tempo, né la voglia sufficiente anche perché saranno per la maggior parte disoccupati: "voglio fare il cantante, il giocoliere, il domatore di elefanti, l'astronauta, lo scienziato, l'acchiappa fantasmi e scrivere la biografia della nonna." Nella seconda fase della loro vita tutto diventa più realistico: gli adolescenti vorrebbero che i soldi cadessero dal cielo e vorrebbe o fare tutti i mantenuti oppure lavorare un quarto d'ora al giorno e guadagnare un pacco di soldi appena affacciatisi sullo scenario lavorativo. Il mondo più triste e verosimile è quello degli adulti, che si devono impegnare per avere dei risultati, esclusi i famosissimi "old teen-ager" che anche a 80 anni fingono di sapere andare sullo skateboard.
Io sono passata dalla fase infantile del "voglio fare un sacco di cose" ad una fase di continuo mutamento dei miei sogni: pattinatrice, archeologa, scienziata, dittatrice, animalista, suora (mi sono stupita di me stessa) ecc.
L'ultima fase è quella più importante: un mese fa' ho deciso di farmi suora perché il Signore avrebbe rappresentato il mio unico amore ma poi avendo visto passarmi davanti un ragazzo splendido ci ho rinunciato.
Voglio fare la modella, allora! Sogno di tutte le adolescenti…Ho le caratteristiche fisiche per farla e sono già stata presa da due agenzie; questa però non s se è la mia strada. Il lato che mi piace di più delle persone è quello che bisogna scoprire, non il contorno che non sa di niente. Certamente mi piacerebbe avere successo però poche ragazze ci riescono e spesso ne escono anoressiche e drogate.
L'altro giorno però ho avuto un'illuminazione, la miglior della mia vita.
Ve lo assicuro.

 

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Recensite! Così potrò sapere se vi piace la mia storia. Ci tengo a precisare che la storia è una sorta di autobiografia indiretta, tutto ciò che ho scritto è vero ma alla protagonista ho cambiato il nome.
Spero che vi piaccia e se non vi piace ditemelo che magari mi proietto su un altro genere.
Aspetto impaziente il vostro giudizio.
Ciaoo ♥

P.S. Layout di Opora perchè io sono negata in queste cose.

 

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Capitolo 3
*** Alla ricerca della felicità ***



PROBLEMI?
RISOLVITELI.


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ALLA RICERCA DELLA FELICITA'
 

Non credo di avere mai raggiunto la vera felicità, nemmeno da piccola quando ho aperto il migliore dei regali e nemmeno quando ho dato il primo bacio.
La felicità è tutt'altra cosa, almeno per me: l'ho scoperta a scuola (mi sembra incedibile dato che è il luogo della tristezza) durante l'incontro con un eccellente scrittore, Alessandro D'Avenia. La tremenda ora del Mercoledì di geografia si è illuminata quando il prof ci ha annunciato che lui sarebbe venuto a parlarci.
Il Giovedì non si è solamente accorciato di un'ora (di Greco, tengo a precisarlo) ma ci è stata data la possibilità di guardare da un diverso punto di vista la nostra storia come gli autori di alcuni libri.
Alessandro ci ha parlato della sua vita e della sua visione del mondo, non dei pezzi di carta su cui "si è limitato a trascrivere storie di altri" come ha detto. Ci ha fatto ridere riprendendo due miei compagni che lo prendevano in giro sfottendoli a sua volta in modo epico, ci ha raccontato del suo primo giorno di liceo classico, di quando si è recato in Russia per la presentazione del suo libro e non ha capito niente di quello che dicevano tranne quando veniva pronunciato il suo cognome; ci ha fatto rattristare quando ci ha raccontato della libertà che un essere umano perde quando è in carcere e dell'enorme sforzo di un prigioniero, Omar, che per uscire con la mente dall'incubo della prigione si è rifugiato nei libri diventando poi il bibliotecario del carcere; ma soprattutto ci ha spinto a realizzare i nostri sogni. Alessandro doveva diventare un dentista e lavorare con il padre nel suo studio odontoiatrico ed effettivamente aveva cominciato a seguire quella strada; è stato un suo amico che gli ha chiarito le idee ponendogli la fatidica domanda "a 40 anni ti vedi più a trapanare le bocche di vecchi e bambini o ad insegnare ad una classe di inesperti liceali l'italiano ma soprattutto come affrontare la vita?"
Ha optato per la seconda, diventando anche uno scrittore e uno sceneggiatore.

Il suo libro "bianca come il latte, rossa come il sangue" che mi avevano consigliato vivamente tutti i miei compagni di scuola e amici vari quando ho cominciato a leggerlo l'ho reputato una cagata colossale: sembrava scritto da un ragazzino del liceo, non mi colpiva e non mi dava la possibilità di capire veramente quello che lui provava scrivendo. Ma era quello il primo intento ed infatti dopo 20 pagine ho cambiato idea.
Mi si è quindi aperto un mondo: ciò che mi ha colpita non è la storia in sé ma il fatto che un insegnante trentacinquenne si sia così tanto avvicinato al mio universo di adolescente. L'ho lasciato arrivare al mio cuore, ha trovato la chiave per aprirlo e lo ha conosciuto. Ha trovato la giusta soluzione ai miei piccoli drammi: ascoltando la musica tutto passa, almeno per un momento, perché si entra in un'altra dimensione dove "le emozioni hanno ognuna un colore diverso".
Grazie a questo incontro mi si è in parte chiarito il mio futuro: ho deciso, diventerò un'insegnante non per distruggere la vita a dei ragazzini facendoli studiare tutto il pomeriggio la mia materia ma per proiettarli verso la mente aperta e il pensiero di uomini che più di noi non hanno avuto niente e che si sono posti esattamente le nostre domande ma che hanno tentato di svelare il mistero della vita anche per noi, i posteri.
Non lo farò sapere a nessuno però perché oltre a non capire potrebbero prendermi in giro.

Sono felice però, a 14 anni ho già trovato la mia strada:
insegnante di filosofia.

 


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Com'è? Vi è piaciuto? Non ho ancora cominciato con la parte narrativa perché mi sono dilungata parlando dei sentimenti della protagonista.
Recensite! Mi aspetto che mi facciate sapere che ne pensate e ringrazio quelli che hanno letto e recensito per ora questa storia.
Ciao :)

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