The Hunger Games - TONGUE TIED

di netta_netta
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. - Where are the plans we made for two? ***
Capitolo 2: *** 2. - Big girls don't cry ***



Capitolo 1
*** 1. - Where are the plans we made for two? ***


1. Where are the plans we made for two?

 

Quanto era passato dalla fine della guerra? Quattro, cinque mesi? Katniss non lo sapeva con precisione. Durante tutto quel tempo era rimasta intrappolata in un universo profondo e oscuro in cui le era permesso sfogare il suo dolore. A nessuno era permesso entrare nel suo cuore: le uniche due persone ancora in vita che ci fossero mai riuscite, si trovavano a kilometri di distanza da lei.
Katniss Everdeen, la "ragazza di fuoco" aveva eretto intorno a se stessa una corazza di ghiaccio. Si sa che il ghiacco, l'acqua, non sono fatti per stare a stretto contatto con il fuoco. 
Quella stessa corazza poteva essere infranta da un semplice ragazzo. Il ragazzo del pane. 

Katniss non si aspettava, il giorno che lo trovò davanti casa sua, che tanti sentimenti di quel genere potessero venire a galla in un semplice attimo. Peeta era profondamente cambiato: era più muscoloso di un tempo, più sano. Una cicatrice sopra il sopracciglio destro era l'unico elemento, l'unica testimonianza che potesse far pensare che fosse reduce da una guerra. I suoi occhi però erano quelli di un tempo, lo sguardo che Peeta aveva prima di essere sottoposto alle torture di Capitol City.
Il modo in cui Peeta osservava Katniss, la fece tornare a rivivere i momenti in cui aveva desiderato più dal ragazzo, più di semplici baci regalati davanti alle telecamere; le fece ricordare perché aveva cercato con tutte le sue forze di tenerlo in vita. 

Il modo in cui le braccia di Katniss si affrettarono a stringere il collo di Peeta, non fu improvviso. Si abbracciarono come se fossero una cosa sola: come se la presenza di uno di loro fosse fondamentale per l'altro. 

Per un momento Katniss, nelle braccia di Peeta, si scordò di tutto quello che aveva passato negli ultimi mesi, della sofferenza che la guerra aveva lasciato alle sue spalle. Del resto Peeta aveva sempre avuto quell'effetto su di lei. Con i suoi modi gentili e pieni d'amore era capace di farle dimenticare quello che le succedeva intorno: durante gli Hunger Games era stato lui il suo rifugio dagli incubi che popolovano le sue notti. 
Katniss sapeva di essere innamorata di Peeta: probabilmente lo era sempre stata, ma se ne rese conto solamente quel lontano giorno in cui, alla fine della Terza Edizione della Memoria, Katniss pensò di non poter rivedere mai più Peeta, in cui pensò che Capitol City potesse ucciderlo per colpa sua.

"Dolcezza, così potrei pensare di esserti mancato!", esclamò Peeta, con il suo sorriso bianco, utilizzando il vezzeggiativo tipico di Haymitch. 
Katniss, con tutte le sue forza, cercò di riservargli il suo sguardo cupo, con scarsi risultati. 
"In effetti era così, però mi sono appena ricordata della tua modestia e ho avuto un ripensamento!"
A quel punto Peeta si avvicinò verso di lei e pose le sue labbra su quelle della ragazza. Il bacio che seguì non fu plateale come quello dell'anno prima in mezzo alla neve e nemmeno lontanamente paragonabile a quello che accompagnò la promessa di matrimonio. Fu sincero e passionale. Non si staccarono per molto tempo e Katniss non poteva fare a meno di toccare la faccia di Peeta, che le era mancata così tanto: a partire dai capelli biondi, tipici del ragazzo di città, quale Peeta era, fino ad arrivare agli zigomi perfetti. 

Nei giorni successivi Peeta si trasferì a casa di Katniss. L'uno era la famiglia dell'altro. Katniss ora riusciva a capire finalmente le parole di Gale, poco prima della battaglia finale. Alla fine lei aveva veramente scelto la persona che era indispensabile per la sua vita. Peeta era la sua fonte vita, il centro della sua felicità: quando si svegliava nel pieno della notte, ansimante per via degli incubi e sudata, Peeta era sempre pronto per proteggerla. Gale, invece, aveva preferito scappare, lontano, nel Distretto 2. Katniss, in un certo senso, non era ancora pronta per perdonarlo. 

Mentre la vita andava avanti e quella che era stata un tempo la Ghiandaia Imitatrice, figura fondamentale nei cuori dei ribelli nel corso della guerra, si riprendeva, si pensava che nulla poteva smuovere quella situazione di temporanea felicità. Nulla.
Eppure, c'era una persona che sarebbe stata in grado di farlo.

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Capitolo 2
*** 2. - Big girls don't cry ***


2. Big girls don't cry

Katniss Everdeen amava appassionatamente la notte, come un amore istintivo, profondo e invincibile. Amava sentirne il silenzio, vederne l'oscurità e adorava essere circondata dalle tenebre. Tutto ciò la rilassava prima di entrare nel suo mondo dei sogni, in cui non aveva pace. 
Seduta su una delle tante finestre della sua casa nel Villaggio dei Vincitori, guardava la sera invadere i paesaggi del Distretto 12, come faceva ogni tramonto se non si trovava ancora a caccia. Non poteva fare a meno di pensare che, poco più di un anno prima, immaginava di poter contare sulle dita quante serate gli rimanessero prima di iniziare la sua missione per salvare il ragazzo che ora le dormiva accanto. 
Teneva la testa appoggiata contro il solido e caldo petto di Peeta e aspettava di sentire la quiete del bosco vicino alla sua casa, per poi cercare di entrare nei suoi sogni disturbati.

Katniss non immaginava che durante quel crepuscolo, invece di sentire i soliti rumori della natura, potesse sentire il brusio di un hovercraft che atterava. E ancora non poteva immaginare che in quello ci fosse il suo amico d'infanzia, colui che era stato la spalla su cui piangere durante i momenti difficili. Gale Hawthorne. 

Erano passati un paio di mesi da quando il ragazzo era partito per la campagna finale nel Distretto 2. Viveva lì ormai, probabilmente per lui nulla era cambiato rispetto alla vita di prima. Nonostante il tempo e la lontananza, Katniss non poteva far a meno di sentire la mancanza di un'amicizia che l'aveva aiutata a sopravvivere. Le mancava il suo respiro leggero durante la caccia, il suo sorriso schietto e le sue manie di protezione. Non lo aveva mai visto come un potenziale ragazzo, o marito, ma le cose nell'ultimo anno erano cambiate. La guerra aveva cambiato entrambi e in particolare Gale, che era diventato un uomo.

L'ultima volta che l'aveva visto di persona indossava la sua divisa militare ed era il giorno dell'esecuzione del presidente Snow; nonostante il legame che avevano avuto, Katniss, con lo scorrere del tempo, non era ancora riuscita a perdonarlo per essere diventato una pedina in mano dei potenti. Era proprio questo che lo differenziava da Peeta: il ragazzo del pane era riuscito a vincere la lotta contro le persone che detenevano il potere, nonostante le aspettative di Snow e della Coin, lui era riuscito a vincere la pazzia che gli era stata indotta e a ritornare il ragazzo di prima. 

Spesso Katniss si chiedeva cosa sarebbe successo se non avesse preso il posto di Prim agli Hunger Games. Probabilmente sarebbe diventata la moglie di Gale, nonostante tutto. 

Nel momento in cui Gale bussò alla porta, Katniss non fece in tempo a scendere che Peeta, mentre le cingeva le spalle, l'accompagnò alla porta. 

Era infuriato come poche volte era stato nella sua vita e Katniss non si ricordava di averlo mai visto in uno stato del genere. Peeta sapeva che se Gale era tornato, era per un motivo specifico. In quel caso, l'unico motivo che veniva in mente al ragazzo del pane era solo uno. 
In realtà insieme all'ira era presente anche la preoccupazione; Peeta non voleva che Katniss soffrisse di nuovo e che, ricordi del passato, la potessero portare nel baratro in cui si trovava prima che lui tornasse. Il giovane ragazzo infatti sapeva bene che Gale non era cambiato per niente e che era ancora innamorato profondamente di Katniss. 

"Katniss, non voglio che tu soffra." Peeta, mentre pronunciava queste parole, strinse sempre di più la ragazza verso di sè. 
I loro sguardi erano intrecciati. Katniss poteva leggere negli occhi azzurri, profondi e gentili di lui sincerità e dolcezza. Non aveva mai visto Peeta riservare uno sguardo dal genere a qualcuno che non fosse lei. 
Proprio per questo motivo la ragazza di fuoco si avvicinò sempre di più al corpo muscoloso del biondo. Ora le sue mani toccavano il petto di lui e i loro sguardi erano infuocati. Di passione forse? In quel momento Peeta decise di eliminare la distanza di pochi centimetri che c'era e posò dolcemente e con eleganza le sue labbra su quelle di lei.

Katniss sentiva in un certo senso che era il loro destino, quello di stare insieme. In quel momento fu tutto chiaro. Quando si staccarono, si capiva che Peeta amava stare con lei in quel modo. Ed era contento di sapere che lo stesso valeva per Katniss. Per questo non provò gelosia quando Katniss decise di aprire la porta da sola. 

"Ciao Gale, ne è passato di tempo"
"Ciao Catnip. Lo so, ma sono venuto qui con un intento preciso, riaverti indietro. Sai quanto sono determinato e sai che non accetto nessun tipo di sconfitta", detto ciò, Gale si allontanò verso il cielo ormai scuro, facendosi inghiottire dalla notte tanto amata da Katniss. 

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