Dragon Ball: The Last Fight

di Marco1989
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1: VOGLIA DI VENDETTA ***
Capitolo 2: *** LA PIU' CRUDELE DELLE IDEE ***
Capitolo 3: *** LA GITA ***
Capitolo 4: *** INCUBI ***
Capitolo 5: *** TRADIMENTO ***
Capitolo 6: *** DOPPIA PERSONALITA' ***
Capitolo 7: *** UN ALTRO MASSACRO ***
Capitolo 8: *** "NON PUò ESSERE VERO!" ***
Capitolo 9: *** ISTINTO SAYAN ***
Capitolo 10: *** LA FINE DI UNA SPERANZA ***
Capitolo 11: *** FACCIA A FACCIA ***
Capitolo 12: *** SCONTRO TRA TITANI ***
Capitolo 13: *** IL DOLORE DI UN ALLIEVO ***
Capitolo 14: *** LA CRISI DI UN PRINCIPE ***
Capitolo 15: *** PADRE CONTRO FIGLIO ***
Capitolo 16: *** L'ULTIMA BATTAGLIA ***
Capitolo 17: *** LA FINE DI UN EROE ***
Capitolo 18: *** PARTENZA ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1: VOGLIA DI VENDETTA ***


Dragon Ball: The Last Fight

 

PREFAZIONE: prima di tutto premetto che questa è la prima fanfiction in assoluto che scrivo, perciò mi scuso in partenza se non sarà un gran ché. Cercate di avere pazienza, per favore!

Poi voglio puntualizzare un paio di particolari: per prima cosa voglio dire che, pur avendo visto l’intera saga di Dragon Ball, dalla prima puntata della prima serie all’ultima del Gt, almeno tre volte, e pur avendo visto gli speciali tv e buona parte dei film, io non ho mai letto neanche una pagina del manga, perciò scusatemi se per i nomi dei personaggi e delle tecniche farò un pauroso miscuglio. Per i nomi che conosco grazie alla serie tv non avrò problemi, per gli altri dovrò ricorrere a quelli del manga.

Per quanto riguarda le età dei personaggi, questa storia si svolge circa sei anni dopo la fine di Dragon Ball Z, perciò i personaggi sono all’incirca come appaiono all’inizio del GT ( Goku è adulto, e Vegeta non ha i baffi).

In breve quindi ( in alcuni punti le età potrebbero non corrispondere a quelle del cartone, perché le ho calcolate io):

Goku: 46 anni

Chichi: 52 anni

Gohan: 34 anni

Goten: 23 anni

Videl: 33 anni

Pan: 10 anni

Vegeta: 58 anni

Trunks: 24 anni

Bulma: 56 anni

Bra: 14 anni

Crilin: 53 anni

Yamcho: 57 anni

Tensing: 57 anni

Marron: 22 anni

Fatta questa introduzione, posso dare il via a questo tentativo!

CAPITOLO 1: VOGLIA DI VENDETTA

La periferia della Città dell’Ovest era talmente tranquilla da sembrare un paese a parte rispetto alla grande metropoli che si estendeva a poca distanza da lì. Lì le strade delimitavano piccole villette con giardino circondate da siepi. La gente che vi viveva di solito aveva un solo desiderio: restare tranquilla; infatti l’età media degli abitanti era piuttosto alta.

L’anziana signora che bagnava i fiori nel giardino del quartiere Tulipano non faceva eccezione: vestita con un semplice vestito verde, dimostrava di avere più di sessant’anni, e sembrava una donna non più giovane come tante. Di certo non si sarebbe detto che avesse un passato piuttosto avventuroso.

Ormai Mai stava quasi iniziando a dimenticare di essere stata, un tempo, una fuorilegge. Erano passati i tempi in cui era andata vicina ad essere l’assistente del dominatore del mondo. Ormai aveva rotto con quella vita, e desiderava solo passare in pace i suoi ultimi anni.

Improvvisamente, un rumore assordante squarciò l’aria: nel cielo, proprio sopra la periferia della città, era comparso un grosso e tozzo aereo; a vederlo sembrava grande quasi come un traghetto, e pareva  si stesse preparando ad atterrare verticalmente.

Sulla fiancata Mai potè leggere, scritto in caratteri cubitali, il nome PILAF, ma anche se non lo avesse fatto avrebbe capito facilmente di chi si trattava: aveva passato anni a bordo di quell’assurdo mezzo volante, in compagnia del suo amico Shu e del suo capo, Pilaf. E non poteva dire che il rivederlo gli desse una bella sensazione.

Il mezzo volante toccò terra con una delicatezza sorprendente, data la sua stazza e il suo aspetto sgraziato; riuscì a posare il carrello proprio ne mezzo di una strada, terrorizzando tutti i passanti, che fuggirono a gambe levate, ma senza danneggiare le case circostanti. Quando un grosso portellone laterale si aprì, ne uscirono un bizzarro omino dalla pelle azzurra e una strana volpe vestita da ninja.

Mai rimase per qualche secondo come inebetita: erano almeno venticinque anni che non li vedeva, ma non aveva ancora dimenticato quei volti che in quel momento le sorridevano con aria un po’ ebete.

- Ciao, Mai!- la salutò cordialmente Shu, agitando una mano.

- Mai, che bello vederti!- gli fece eco Pilaf.

- Salve, ragazzi. Cosa vi porta da queste parti?- rispose la donna, simulando un po’ di felicità; in realtà la comparsa di quei due, nel suo pensiero, poteva voler dire una sola cosa: guai. E grossi.

- Non basta come motivazione la volglia dio rivedere una vecchia amica e compagna di tante imprese?- rispose Pilaf, ridendo.

- Conoscendoti, no.- ribatté Mai, chiedendosi quanto ci avrebbe messo l’omino ad arrivare al punto.

Pilaf la fissò per qualche secondo, poi si voltò verso Shu, che lo guardava con aria interrogativa, come se aspettasse un segnale. Il mancato imperatore del mondo fece un cenno d’assenso con la testa, e la volpe disse:- Va bene, Mai. Niente discorsi lunghi. Siamo venuti a prenderti, perché abbiamo una proposta da farti.

- Saresti disposta a seguirci in un’ultima impresa?

Mai rimase molto stupita: si era immaginata che fossero venuti per chiederle qualcosa, ma non credeva davvero che il vecchio Pilaf fosse intenzionato, alla sua età, a scendere di nuovo in campo.

- Pilaf, non starai di nuovo cercando di diventare padrone del mondo? Lasciando perdere il fatto che con gente come Goku ed i suoi compari ancora in circolazione rimedieresti solo un sacco di botte, ormai hai una certa età! Cosa te ne faresti  a questo punto del mondo? Gli anni passano per tutti, ed arriva il momento di mettersi a riposo; io l’ho già fatto, e non voglio tornare a rischiare la vita.

Pilaf rimase silenzioso, come colpito da una scossa elettrica: le parole di Mai avevano riaperto vecchie ferite che credeva ormai chiuse per sempre; gli avevano riportato in mente un sogno di gioventù mai realizzato. Ci volle molta volontà per riprendere a parlare:- Non è quello che voglio. Ormai ho rinunciato a quel sogno da anni. So di essere vecchio; sento di essere vecchio. La mia vita è sul viale del tramonto, e i miei sogni se ne sono andati quasi tutti; ma ne ho ancora uno che voglio realizzare prima di morire, ed è prendermi una rivincita su colui che ha mandato in frantumi tutti i miei desideri, tutte le mie aspirazioni. E’ per questo che voglio il tuo aiuto, Mai. Perché so che tu, come me e come Shu, in fondo hai questo desiderio di rivincita. Ho un piano per realizzare il mio ultimo sogno, e mi serve anche il tuo aiuto per realizzarlo. Vuoi aiutarmi a vendicarmi di Goku?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Ecco, il primo capitolo è postato! Scusatemi se ho fatto un po' di confusione e l'ho modificato diverse volte, ma come ho già detto difetto molto di esperienza. Spero di aver conquistato la vostra attenzione. A breve il secondo capitolo!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** LA PIU' CRUDELE DELLE IDEE ***


Dragon Ball: The Last Fight

 

CAPITOLO SECONDO: LA PIU’ CRUDELE DELLE IDEE

 

Cinque minuti dopo Mai, indossata nuovamente la sua vecchia uniforme, salì sull’aereo assieme a Pilaf e Shu. Non ci avevano messo poi molto a convincerla. In fondo anche lei desiderava una possibilità di vendicarsi di colui che tante volte li aveva umiliati. Però una volta che fu salita ed ebbe notato, mentre l’aereo partiva, che quest’ultimo era cambiato veramente di poco rispetto al passato, fu assalita da pesanti dubbi.

 

- Pilaf, io ti ho seguito, ma ora devi spiegarmi cosa pensi di fare. Il tempo in cui potevamo vedercela con Goku è passato da parecchio. Se quando era un bambino già aveva forza sufficiente per umiliarci, cosa possiamo fare contro di lui ora che è adulto?

 

Pilaf si voltò verso la donna ghignando, mentre Shu si sedeva al posto di comando del mezzo e regolava il pilota automatico:- Tranquilla, Mai. Questa volta ho preparato tutto nei minimi dettagli; ho un piano infallibile, che colpirà Goku nel suo punto più debole.

 

L’omino blu condusse la donna in un’altra parte dell’immenso mezzo volante: era una piccola sala pressoché vuota, tranne che per un grande drappo bianco teso su una parete, un tavolo, alcune sedie imbullonate al pavimento e, sul tavolo, una specie di proiettore dalla foggia futuristica.

 

- Vedi Mai, io non ho mai rinunciato a vendicarmi di quello stramaledetto Goku. Ma già diversi anni fa sono giunto alla conclusione che attaccarlo frontalmente usando solo la forza bruta è perfettamente inutile. Perciò cinque anni fa detti il via ad un nuovo piano: spesi molti dei soldi che mi restavano per far progettare e costruire alcuni piccoli robot-spia, che misi sulle tracce di Goku e di molti dei suoi compari, nella speranza che visionando le riprese della loro vita riuscissi a scoprire un punto debole di quel maledetto. Ebbene, alla fine qualcosa ho ottenuto! Shu!- urlò, rivolto verso la sala comandi,- Portami il video numero 22!

- Subito, signor Pilaf!- rispose la volpe, e dopo alcuni secondi entrò nella stanza tenendo in mano un dischetto. Pilaf lo inserì nel proiettore e spense le luci dicendo:- Mettiti seduta, Mai. Stai per vedere alcune immagini che scottano.

 

Il filmato sembrava essere stato ripreso nella camera di un bambino; c’erano due persone: un uomo e una bambina. L’uomo non era molto alto, ma aveva dei muscoli che sembravano quelli di una statua di bronzo. I suoi capelli, che erano ritti sopra la testa, erano neri come la pece, ed il suo volto, anche se in quelle immagini era aperto in un sorriso, mostrava lineamenti duri come l’acciaio.

L’uomo era seduto sul bordo di un letto, nel quale una bambina di circa otto anni, con lunghi capelli blu, lo fissava con sguardo sognante, come in attesa di qualcosa.

 

- Quell’uomo- disse Pilaf,- si chiama Vegeta, ed è uno dei compari di Goku, anche se usare la parola “uomo” non è molto appropriato, come sentirai tra poco.

Pochi istanti dopo Vegeta iniziò a parlare, narrando quella che per la bambina doveva essere una favola della buona notte:- Una volta, su un pianeta molto lontano dalla Terra, esisteva una razza di potentissimi guerrieri; un popolo fiero e orgoglioso, che faceva dell’onore la propria regola di vita; era il popolo dei Sayan.

Mentre il racconto di Vegeta proseguiva, svelando come lui e Goku, che chiamava con il nome Kaaroth, fossero gli ultimi Sayan di sangue puro rimasti, e di come lo stesso Goku, arrivato sulla terra per conquistarla, avesse perso la memoria e fosse cresciuto come un terrestre, e di come sia loro due che i loro figli avessero raggiunto una potenza combattiva eccezionale anche per la loro razza, lo stupore di Mai non faceva che aumentare. Da quel terribile guastafeste di Goku si sarebbe aspettata veramente di tutto, ma mai e poi mai che non appartenesse alla razza umana.

 

Il racconto di Vegeta si arrestò quando la bambina scivolò nel sonno, e le immagini sfumarono mentre il Sayan si alzava dal letto.

 

Mai rimase in un silenzio stupito anche dopo che il filmato ebbe termine; fu Shu a romperlo:- Hai la stessa faccia che avevo io dopo che Pilaf mi aveva fatto vedere quella roba.

- Capisci, Mai? Alieni.- disse Pilaf, ancora con il solito ghigno sulla faccia,- Ecco perché ci ha sempre sconfitto. Lui è più forte di un comune essere umano. Era venuto sulla Terra per conquistarla! Non potremmo mai riuscire a batterlo.

- E allora cosa pensi di fare, Pilaf?- chiese Mai, che credeva di aver perso qualche parte importante del discorso,- Se sai di non poterlo battere perché lo vuoi affrontare?

- Ma io non ho detto di volerlo affrontare!- rispose l’omino blu,- Se il mio piano andrà in porto, sfrutterò ciò che quel Vegeta dice in quel video, e userò la sua natura aliena per far sì che qualcun altro combatta contro di lui al nostro posto.

Vedendo che Mai continuava a non capire Pilaf le fece segno di alzarsi dicendole:- Vieni con me. E’ il momento che tu conosca il mio piano.

 

La condusse in un’altra stanza dell’immenso aereo, che appariva come un piccolo hangar. Qui Mai rimase a bocca aperta: davanti a lei c’era una forma umanoide che avrebbe potuto assomigliare ad una corazza ultratecnologica, se non fosse stato che era alta tre metri almeno, e che da entrambi gli avambracci spuntavano delle bocche da fuoco. Inoltre, sotto il polso destro, c’era qualcosa di simile ad una piccola rastrelliera di missili; la testa sembrava un casco militare con visore notturno. Tutto ciò rendeva quell’affare, qualunque cosa fosse, piuttosto inquietante.

- E questo che cos’è?- chiese Mai incredula.

 

- Droide da combattimento serie XX1; elaborato dalla sezione armi speciali del Regio Esercito e rubato dal sottoscritto da un’istallazione militare qualche mese fa. Ha un generatore di campo magnetico incorporato che crea una sorta di scudo protettivo, ha una corazza fatta di una lega modificata d’acciaio e titanio, il materiale più duro esistente al mondo; è armato con un cannone al plasma in grado di ridurre in polvere un mezzo corazzato e di una mitragliera pesante automatica. In poche parole, è la più potente arma mai pensata da mente umana; può funzionare anche da solo, ma le sue reazioni sono più rapide se viene teleguidato a distanza; per questo ho chiamato te, che eri la migliore pilota di macchine da combattimento che conosco.

 

Il volto di Mai passò dallo stupore alla delusione:- Mi deludi, Pilaf; non sarebbe certo la prima volta che utilizziamo delle macchine da guerra contro Goku, ed abbiamo sempre fallito. Come puoi credere che questo coso, per quanto potente sia, possa distruggerlo?

 

Pilaf scoppiò in una risata:- Infatti non toccherà a lui distruggerlo; il suo compito sarà solo quello di attirare la sua attenzione e di farlo avvicinare. La nostra vera arma- e toccò la piccola rastrelliera sotto il polso destro del droide, - è questa!

- Pilaf, non ti seguo. Cosa sarebbe quella roba?

- Shu, spiegaglielo tu.- disse l’omino blu rivolto alla volpe.

 

Il ninja si avvicinò alla piccola rastrelliera e ne estrasse qualcosa che somigliava tremendamente ad una siringa; poi la mostrò a Mai dicendo:- Ci sono voluti quasi due anni ed un sacco di fondi per permettere ad una equipe di scienziati di elaborare questo preparato; la sostanza di base era costituita da uno psicofarmaco sperimentale, studiato come cura d’urto per casi gravi di doppia personalità; per quel che ne so, doveva inibire il funzionamento di alcune cellule celebrali, causando un arresto della malattia per un tempo sorprendentemente lungo. Gli scienziati che abbiamo contattato hanno sfruttato la capacità di quel farmaco di agire sulle cellule celebrali e la sua durata per ottenere qualcosa di mai visto prima; un composto che, detto con parole loro, “inibirà quasi completamente il funzionamento della neocorteccia celebrale, lasciando funzionamento libero alla paleocorteccia e al comportamento istintivo del soggetto”.

 

- E in parole umane questo che significa?- chiese Mai, che aveva capito poco o nulla.

- Significa- rispose Pilaf,- che il contenuto di quelle siringhe, una volta iniettato nel sangue di Goku, alla qual cosa provvederà il mio robot, manderà letteralmente in panne tutta la parte razionale del suo cervello, inclusa quella adibita ai ricordi, dando libero sfogo alla parte più antica, quella animale, quella che contiene i comportamenti istintivi della sua specie. Significa che questa roba farà tornare Goku il Sayan che sarebbe stato se non avesse perduto la memoria; significa che, se tutto va bene, Goku tornerà ad essere quel Kaaroth di cui parlava Vegeta in quel video, un guerriero spietato e crudele. Allora avrò la mia vendetta, perché vedrò quel maledetto, che è sempre stato più buono del pane, fare a pezzi i suoi stessi amici, e vedrò questi ultimi costretti a difendersi dalla furia di colui che hanno sempre visto come un salvatore!!!

Mai, vedendo la faccia spiritata con cui Pilaf pronunciò queste ultime parole, non poté fare a meno di rabbrividire.

 

 

 

 

 

Ecco scritto anche il secondo capitolo! Spero di non aver scritto troppe idiozie scientifiche… Ringrazio chi ha recensito il primo capitolo di questa roba, e vi chiedo di farlo ancora, anche solo per dirmi che fa schifo!

Per Yokari 90: ovviamente, come probabilmente il 90 % dei maschi che guardano Dragon Ball, il mio personaggio preferito è Vegeta. Non so perché, forse perché ci identifichiamo in lui, o almeno vorremmo somigliargli in certi casi. Comunque fai bene ad essere preoccupata per Goku, perché ti assicuro che purtroppo in questa storia passerà dei brutti momenti.

 

A presto!

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Capitolo 3
*** LA GITA ***


Dragon Ball: The Last Fight

 

CAPITOLO TERZO: LA GITA

 

- Forte! C’è anche la Casa degli Specchi! Ci andiamo?

- Calma, ragazze! Datemi il tempo di riprendermi dalle Montagne Russe!

- Andiamo, papà! Tu che hai salvato la Terra un sacco di volte non reggi un paio di capriole?

- In questo momento affronterei Cell con una mano sola piuttosto che salire di nuovo su quel coso!

Era tutta la giornata che le cose andavano avanti in quel modo: nonostante qualche problema di stomaco, Goku si divertiva anche più della sua nipotina Pan.

 

A Vegeta non sembrava possibile che un Sayan adulto potesse quasi sentirsi male dal ridere su quello stupido gioco che i terrestri chiamavano “autoscontro”, o sfidare la propria nipotina di dieci anni al tiro a segno. Tutto quello che aveva visto durante quella giornata al Luna Park aveva abbassato ancora di più, se possibile, la stima che aveva per Kaaroth.

Ogni due minuti aveva la tentazione di alzarsi in volo e tornarsene alla Capsule Corporation per allenarsi qualche ora nella Gravity Room. D’altra parte Bulma aveva minacciato di tagliargli i viveri se non avesse accompagnato Trunks e Bra a quella piccola gita, e se c’era un nemico contro cui un Sayan non poteva combattere, quello era il suo stomaco.

 

La presenza dell’altro Sayan con il figlio minore e la nipote non aveva contribuito a migliorare la giornata, e Vegeta controllava di continuo l’orologio, dispiaciuto di non poterlo costringere a muoversi più in fretta.

 

- Ehi, Vegeta!- gli urlò Goku avvicinandosi,- Noi avremmo deciso di andare a fare un giro sulla ruota panoramica. Vuoi venire?

Il Sayan più anziano lo fissò con uno sguardo a dir poco omicida.

- O…ok! Appena finito torniamo qui!

E  Goku si diresse verso la ruota panoramica, dove suo figlio e sua nipote stavano comprando i biglietti assieme a Trunks e Bra.

Eh no! C’era un limite a tutto! Sua moglie poteva obbligarlo ad accompagnare i figli al Luna Park, ma non poteva costringerlo a salire su quegli stupidissimi giochi! Anche se il Principe dei Sayan aveva douto, nella sua vita, rinunciare al proprio orgoglio fin troppe volte per i suoi gusti, aveva ancora troppa dignità per abbassarsi a certe cose.

 

Fu un lampo: un’esplosione dilaniò il cielo, e una terrificante fiammata si levò dal fianco della ruota panoramica.

Vegeta, che non aveva avvertito alcun pericolo, balzò in piedi di colpo. Nella sua mente c’era un solo pensiero: “Bra!”

 

Stava già per gettarsi in soccorso della figlia, quando vide tre figure uscire volando da una delle navette della ruota.

Goku, Trunks e Goten, anche se non avevano capito cosa stesse succedendo, avevano visto abbastanza per accorgersi che la ruota panoramica si era spezzata alla base, e stava per abbattersi al suolo con tutti coloro che la occupavano.

Avevano perciò raccomandato a Pan e Bra di restare ferme e bordo ed erano saltati fuori dalla navetta per rallentare la caduta della ruota; le due ragazzine, che raramente ubbidivano a ciò che veniva detto loro, quella volta erano troppo spaventate per protestare, e rimasero immobili.

 

Goku e i due giovani mezzi Sayan afferrarono le sbarre d’acciaio della ruota e iniziarono a tirare verso l’alto, in modo da rallentarne la caduta. Vegeta arrivò ad aiutarli dopo pochi istanti, più per preoccupazione nei confronti della figlia che per solidarietà verso gli esseri umani urlanti che si trovavano a bordo.

La potenza dei tre guerrieri era più che sufficiente per evitare la catastrofe, e la ruota fu posata delicatamente a terra senza danni alle persone.

 

Mentre la gente scendeva barcollando Goku, seguito da suo figlio e da Trunks, corse verso la navetta occupata dalle ragazzine; Vegeta, per non dare a vedere quanto fosse preoccupato per la figlia, li seguì con calma.

Pan e Bra erano già uscite: avevano un’aria piuttosto scossa, ma nel complesso sembravano stare bene.

- Come state?- chiese Goku preoccupato,- State bene?

- Si, direi di si.- disse Pan massaggiandosi la testa.

- Ma cosa è successo?- chiese Bra confusa.

A quella domanda Goku non sapeva rispondere: in altri tempi avrebbe pensato all’arrivo di un nuovo nemico, ma in quel periodo la Terra era in pace, e per di più non aveva avvertito aure malvagie, quindi era probabile che quell’esplosione fosse di origine umana.

- Credo che sia stata una bomba. Non ho avvertito niente, quindi non credo che ci sia un nemico vicin…

 

Un’altra esplosione risuonò nel Luna Park, e una fiammata si alzò della Casa degli Specchi, seguita da una serie di altri scoppi. A quel punto la gente, che si era affollata curiosa intorno alla ruota panoramica, si dette alla fuga urlando. Goku non aspettò più:- Goten, Trunks!- urlò rivolto ai ragazzi,- Restate con Pan e Bra.

Poi, rivolto a Vegeta, chiese:- Vieni con me?

Per tutta risposta il Sayan più anziano, che, una volta accertato che la figlia stava bene, era più che felice di quel fuori programma, si alzò in volo, diretto verso le esplosioni. Goku lo seguì immediatamente.

 

 

 

 

Ecco pronto anche il terzo capitolo! Ormai stiamo per entrare nel pieno dell’azione! Ringrazio chi ha commentato il secondo capitolo, e spero di spingere sempre più gente a farlo! A prestissimo per il quarto!

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Capitolo 4
*** INCUBI ***


Dragon Ball: The Last Fight

 

CAPITOLO QUARTO: INCUBI

 

Il compito di Mai era piuttosto semplice: Pilaf le aveva detto di fare più rumore possibile, e con quella macchina da guerra era una cosa facile. Bastava sparare un colpo con il cannone al plasma per provocare una grossa esplosione ed un fuggi fuggi generale. Finalmente, dopo che il robot ebbe fatto saltare in aria un chiosco per le bibite, il suo visore inquadrò due figure volanti che picchiavano verso di lui.

 

Mai capì che il piano era riuscito: quello più basso dei due, vestito con una maglietta nera, era quel Vegeta che aveva visto nel video, ma l’altro, quello vestito di arancione con un ideogramma sul petto, lo avrebbe riconosciuto fra mille.

- E’ arrivato Goku!- disse a Pilaf, che fissava ansiosamente lo schermo del quadro comandi del robot.

- Perfetto. Procedi con il piano.

Mai premette alcuni pulsanti, e sullo schermo che inquadrava i due Sayan appena atterrati apparve un mirino. Cun una leva simile ad un joystick la donna lo centrò sulla figura di Goku e premette il grilletto.

 


Goku e Vegeta erano rimasti piuttosto sorpresi nel vedere che cosa stava provocando tutti quei danni.

- Non ha aura.- disse Goku,- Un cyborg?

- No. Un semplice robot da combattimento. Che delusione. Speravo in qualcosa di più impegnativo, ma evidente non è stato mandato contro di noi. Pensaci tu, Kaaroth.- rispose Vegeta.

- Ok.- rispose tranquillamente Goku, mettendosi le mani dietro la testa e avvicinandosi al droide.

Quando lo vide alzare un braccio e puntargli contro una specie di rastrelliera di missili non fece neanche una piega: se c’era una cosa che aveva imparato durante la sua vita avventurosa era che le armi terrestri non potevano fargli nulla.

Con sua grande sorpresa dalla rastrelliera non uscì la fiammata di un missile: sentì solo alcuni sommessi “pop!”, per poi avvertire alcune fastidiose punture al ventre e al petto. Allora abbassò la testa per vedere cosa lo avesse colpito, e subito sbiancò in viso.

- SIRINGHEEE!!!-

L’urlo del Sayan risuonò in tutta la città; un istante dopo Goku crollò a terra, totalmente privo di sensi.

 

- Ma si può essere tanto stupidi?- sbottò Vegeta,- Tanto forte e al contempo tanto idiota! E’ un Sayan, quindi immune a qualunque veleno, ed è più forte di un esercito, eppure basta la vista di una siringa per ridurlo così! E va bene, ci penserò io!

Un istante dopo si fece avanti alzando un braccio:- Tanti saluti, lattina.

La sfera d’energia colpì in pieno il droide, sfondando facilmente il campo magnetico difensivo e spargendo resti di corazza e circuiti in un’area di diversi metri quadrati.

 

 

 

- Abbiamo perso il contatto.- disse Mai.

- Non importa!- ghignò Pilaf,- Il piano è riuscito! Il farmaco è già nel suo sangue! Entro poche ore farà effetto, e allora ne vedremo delle belle!

 

 

 

- Mi sembra tutto normale, Goku.- disse Bulma, guardando una schermata sul computer.

Una volta che Goten e Pan furono riusciti a farlo rinvenire, Goku aveva confermato di sentirsi  perfettamente. Comunque, per sicurezza, i giovani lo avevano convinto a passare alla Capsule Corp., in modo che Bulma potesse fargli qualche analisi.

- Ne sei sicura?- chiese Goku, uscendo da un macchinario per analisi mediche che Bulma aveva inventato per l’ospedale di Satan City.

- Tutti i parametri vitali sono normali, e nel tuo sangue non ho riscontrato tracce di nessun veleno conosciuto. Qualunque cosa ci fosse in quelle siringhe, il tuo organismo deve averla già neutralizzata.

- Te l’avevo detto, donna.- disse Vegeta, che era appoggiato al muro del laboratorio con le braccia incrociate,- Per quanto indegno, Kaaroth è pur sempre un Sayan, ed il corpo dei Sayan è immune a qualunque composto possa nuocere alla sua salute.

- Allora sono tranquillo.- disse Goku, infilandosi la maglietta,- Chissà da dove veniva quel robot!

- Se vuoi posso portare ad analizzare i rimasugli di quel liquido rimasti nelle siringhe.- disse Bulma.

- No, non importa.- rispose Goku sorridendo,- Mi sento bene, quindi quella roba, qualunque cosa fosse, non ha avuto effetto. Ora vi saluto, Chichi deve aver già preparato la cena! Ciao!- ed uscì dal laboratorio.

- Ciao, Goku.- rispose Bulma cordialmente, mentre Vegeta gli fece solo un cenno mentre passava.

 

 

 

Chichi aveva passato metà della sua vita a preoccuparsi: per suo marito, per i suoi figli, per mille altre cose. Ma quella sera c’era qualcosa di diverso: non avrebbe saputo dire perché ma c’era qualcosa di stano in Goku. Intanto fin da poco dopo il suo rientro a casa aveva accusato un certo mal di testa, poi a cena, mentre Goten si abbuffava, aveva mangiato pochissimo; infine era andato a letto prestissimo, dicendo di essere molto stanco.

Mai nella vita Chichi aveva visto il marito in quelle condizioni: certo, era stato malato, aveva addirittura rischiato di morire per una malattia cardiaca, ma non lo aveva mai visto soffrire di quelli che gli uomini comuni chiamano acciacchi.

D’altro canto, anche se i Sayan non sembrano invecchiare esteriormente, gli anni passano per tutti. Probabilmente suo marito cominciava a non essere più quello di una volta. Avrebbe dovuto dirgli di cominciare a strapazzarsi un po’ meno.

Più tranquilla, finì di lavare i piatti e se ne andò a sua volta a letto.

 

 

 

Quella notte Goku dormì poco, e quel poco fu costellato da incubi; nella sua mente si trovava di fronte immagini di persone morte da tempo: suo fratello Radish, con la sua cascata di capelli neri, un Sayan del tutto simile a lui, ma con una profonda cicatrice sulla guancia sinistra, che identificò come suo padre, un altro simile a Vegeta, ma con una lunga barba e vestito con abiti regali, e decine di altri guerrieri, vestiti con le tipiche armature del popolo Sayan.

Tutti lo fissavano, sorridendo compiaciuti. Alla fine Radish parlò:- Non so come sia accaduto, ma finalmente sei tornato fra noi! Finalmente l’onore della razza Sayan sarà riscattato! Bentornato nel tuo popolo, Kaaroth!

 

 

 

Quando la mattina dopo Chichi si svegliò e si girò nel letto per dare il buongiorno al marito, ebbe un’amara sorpresa: il suo lato del letto era vuoto. Goku se n’era andato.

 

 

 

Ecco postato il quarto capitolo, quello della svolta. Dal prossimo si comincia a fare sul serio, ed inizierà a scorrere il sangue. Saluti!

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Capitolo 5
*** TRADIMENTO ***


Dragon Ball: The Last Fight

 

CAPITOLO CINQUE: TRADIMENTO

 

Satan City quella mattina era affollata come sempre: la gente sciamava nelle strade come uno stuolo di formiche, le automobili sfrecciavano da tutte le parti, ed i negozi erano pieni come uova. Proprio in centro, non lontano dalla lussuosa villa di mister Satan, in una piccola gelateria artigianale, un uomo si stava gustando una coppa di gelato a cioccolato, crema, nocciola, fragola, limone, cocco ed almeno un’altra mezza dozzina di gusti, talmente alta da sfidare la legge di gravità.

 

Era un uomo di mezza età, probabilmente più vicino alla sessantina che alla cinquantina, con corti capelli neri già venati di grigio. Il suo fisico atletico e muscoloso faceva pensare che in passato avesse praticato le arti marziali. Il suo viso, attraversato da una profonda cicatrice, era  aperto in un sorriso soddisfatto.

 

Yamcho adorava i momenti in cui il suo lavoro di giornalista sportivo gli permetteva di abbandonare stadi e trasmissioni televisive per rifugiarsi in quella piccola gelateria. In realtà il vecchi guerriero non poteva certo dire che la sua vita non lo soddisfacesse: era stato un campione di baseball per molti anni, e si era ritirato da campione; era stato, e in fondo era ancora, uno dei combattenti più forti del pianeta, lasciando perdere i Sayan, che erano dei fuori quota; aveva un amico, Puar, che gli era caro come un fratello, ed altri a cui era legato come se fossero stati la propria famiglia. Insieme a loro aveva passato avventure di tutti i generi; anche quando era stato ucciso loro avevano mosso cielo e terra per riportarlo in vita. Certo, non aveva potuto sposare la donna che aveva sempre amato, ma anche su quel fronte poteva dire di essersi divertito, e anche alla sua età faceva girare la testa a diverse ragazze. Si, Yamcho doveva proprio ammettere che la sua era stata una vita degna di essere vissuta.

 

L’inferno si scatenò in un istante: una fiammata, seguita da un’esplosione, e le vetrate della gelateria esplosero in mille pezzi; il tavolo a cui sedeva Yamcho fu rovesciato, e lo stesso vecchio guerriero si ritrovò sparato a terra dall’onda d’urto. Dopo alcuni istanti nei quali rimase stordio, riuscì a mettersi in ginocchio. Si stava ancora chiedendo cosa fosse accaduto, quando una seconda esplosione scosse il terreno, e dall’esterno iniziarono a giungere le grida di terrore della gente. In pochi attimi si susseguirono numerose altre esplosioni, e una valanga di fumo dero si alzò nello spicchio di cielo che si poteva vedere dalle vetrate infrante del piccolo negozio.

 

Yamcho non attese più: se là fuori c’era un pericolo, forse lui poteva sventarlo. Balzò in piedi e si lanciò fuori dalla gelateria. Subito la situazione gli apparve in tutto il suo orrore: almeno due grattacieli erano crollati; diversi altri erano in fiamme; un grosso cratere si apriva al centro della strada; ovunque c’erano cadaveri e feriti, e gente che fuggiva. Il guerriero capì subito che tutta quella distruzione non poteva essere opera di esseri umani, ed iniziò a preoccuparsi.

Come a conferma dei suoi pensieri, un fascio di energia azzurra attraversò il cielo ed andò a colpire un supermercato, facendolo saltare in aria. Yamcho alzò gli occhi e, nel fumo nero, riuscì a distinguere una sagoma umana in volo, con un braccio teso davanti a se. Furioso, il vecchio guerriero spiccò il volo, diretto verso quel misterioso nemico.

 

Per raggiungerlo dovette passare attraverso una nube di fumo, ma finalmente, quando ne uscì, poté distinguere l’essere che aveva provocato tutti quei morti. Il suo cuore smise di battere per un istante, poi una coltre di gelo calò sopra di esso. Yamcho si stropicciò gli occhi, convinto di aver visto male. Eppure quei capelli neri ritti sopra la testa, quella tuta da combattimento arancione…Goku, il suo grande amico. Goku, che era stato il suo primo avversario. Goku, che aveva salvato il mondo decine di volte. Goku…che aveva appena fatto saltare in aria mezza Satan City!

 

Tutta la decisione di Yamcho era sparita in un istante. Ciò che vedeva gli sembrava del tutto irreale. Un istante dopo Goku lasciò partire un’altra sfera di energia, che tranciò di netto la parte superiore di un grattacielo. Yamcho non riuscì più a stare a guardare:- Goku!- urlò.

Il Sayan si voltò verso di lui, come infastidito.

- Goku, cosa stai facendo?! Sei impazzito?!- urlò ancora il vecchio guerriero, ma la paura aveva già attanagliato la sua mente: la verità era che quel volto non sembrava quello di Goku, anche se era certamente il suo.

- Insomma, Goku! Spiegami cosa ti sei messo in testa!- riuscì ancora a gridare con un certo sforzo,

- Perché hai fatto tutto questo?

- Non chiamarmi così.-

Yamcho rimase impietrito: la sua voce era fredda come il ghiaccio e più tagliente di una lama d’acciaio.

- Co…cosa hai detto?- riuscì ancora a biascicare il guerriero terrestre.

- Non chiamarmi con quello stupido nome. Io mi chiamo Kaaroth, del glorioso popolo dei Sayan.

 

Ok, era appurato: Goku era uscito di testa. Quando mai aveva usato il nome Kaaroth?

- Ma sei impazzito? Da quando usi quel nome? E da quando fai cose del genere?- e con un ampio gesto Yamcho indicò tutta la distruzione che Goku aveva provocato.

- Questo è nulla in confronto a ciò che farò.- disse freddamente,- Io sono stato mandato su questo pianeta per conquistarlo, ed è quello che farò. Fatti da parte, terrestre, e forse ti lascerò in vita!

 

Yamcho non poteva fare a meno di tremare nel vedere gli occhi di Goku; quegli occhi dietro i quali aveva sempre visto un sorriso in quel momento erano più freddi del ghiaccio: non c’era altro che crudeltà in quei pozzi neri.

- Goku, torna in te! Non mi riconosci? Sono Yamcho, il tuo amico! Fermati!

- Terrestre, ti avverto: mi hai infastidito fin troppo con le tue idiozie. I Sayan non sono famosi per la loro pazienza! Vattene subito, oppure ne pagherai le conseguenze! Nessuno può infastidire a lungo un Sayan e poi andare in giro a raccontarlo! Quindi sparisci o combatti; e se decidi di combattere, visto il tuo livello combattivo, preparati a morire!

Yamcho dovette usare ogni briciola di coraggio che gli restava per non fuggire; la verità era che in Goku riconosceva qualcosa che aveva già sentito. Infatti, gli sembrava di sentire parlare Vegeta la prima volta che era arrivato sulla terra.

- Maledizione, Goku! Riprenditi! Cosa diavolo ti è successo? Torna in te, ti prego!

- E va bene, insulso terrestre! L’hai voluto tu!- urlò Goku, e tese il braccio destro verso Yamcho.

 

Il guerriero terrestre fu pronto di riflessi, e scansò l’onda di energia che il Sayan gli scagliò contro.

Non che questo significasse qualcosa: Yamcho sapeva anche troppo bene quanto la potenza di Goku fosse superiore alla sua, e sapeva che aveva lanciato quel colpo quasi per gioco, come un gatto che gioca con il topo.

Nonostante conoscesse bene la sua inferiorità, il guerriero terrestre decise di tentare di combattere: era cosciente di non avere speranze, ma se Goku era impazzito non poteva lasciare che distruggesse Satan City senza almeno tentare di fermarlo. Raccolse perciò al massimo la sua forza e si lanciò urlando contro il Sayan.

 

Il suo primo colpo andò a segno: il suo pugno si schiantò sul volto di Goku, che piegò la testa di lato, seguito da una violentissima ginocchiata all’addome che lo fece piegare in due. Subito dopo Yamcho concentrò tutta la propria energia per il suo colpo più forte:- Zanna di Lupo!

E si lanciò contro Goku, assestandoli una serie fulminea di pugni e calci; dopo pochi secondi però, accorgendosi che il Sayan non faceva una piega, il guerriero terrestre volò indietro di alcuni metri e, pur stupito dalla mancanza di reazione di Goku, congiunse le mani portandole a fianco del suo corpo, e iniziò a pronunciare la formula che l’amico che ora aveva davanti come avversario tante volte aveva usato per salvare la terra:- On…da…E…ner…ge…ti…ca!!!- e portò di colpo le braccia davanti al proprio corpo.

 

Una sfera di energia azzurra eruppe dalle sue mani e volò a tutta velocità verso Goku.

Fu un lampo: il Sayan esplose in un urlo sovrumano, ed una splendente luce dorata lo avvolse.

Yamcho non poté fare altro che spostarsi dalla traiettoria della sua stessa Onda Energetica, respinta dalla sola aura di Goku, mentre l’aria vibrava della Potenza del Super Sayan.

 

In quell’istante Yamcho capì che era finita; prima che Goku, che ora avevai capelli dorati e ritti sopra la testa, scomparisse nell’aria e ricomparisse a pochi centimetri dalla sua faccia; prima che il pugno del Super Sayan piombasse contro il suo stomaco, facendogli mancare il respiro; prima che con un solo calcio lo scagliasse contro un grattacielo, facendolo incastrare nella parete di cemento.

Non si era neppure mosso che già Goku gli era addosso, con una sfera di energia già formata nella mano. Yamcho non ebbe il tempo di spostarsi, né di parlare; neppure un istante per pregare gli Dei; sentì solo quello che aveva sempre considerato un amico dire sadicamente:- Inchinati alla potenza dei Sayan, omuncolo!- prima che la sfera di energia trapassasse il suo corpo come burro, per poi sfondare la parete del grattacielo ed uscire dalla parte opposta.

 

Mentre dalla terribile ferita il sangue usciva a fiumi assieme alla sua vita, Yamcho, la cui vista già era annebbiata dalla morte, ebbe la forza di chiedere:- P…perché, Goku? Per…ché?

Ma non ottenne risposta. Un attimo dopo ogni luce lasciò i suoi occhi, ed il corpo del guerriero, ormai senza vita, si abbatté al suolo.

 

 

 

 

 

 

Ecco postato il quinto capitolo. E ora, che i fan di Goku mi massacrino pure per ciò che gli ho fatto fare. Dopo questa partenza lampo, ora dovrò rallentare un po’ negli aggiornamenti, ma continuò a sbrigarmi il più possibile.

Per Roby_chan: grazie dei complimenti! Finirò per credere di essere un vero scrittore!

Comunque questo è solo l’inizio! Il peggio deve ancora venire…

 

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Capitolo 6
*** DOPPIA PERSONALITA' ***


Dragon Ball: The Last Fight

 

CAPITOLO SEI: DOPPIA PERSONALITA’

 

Goku si svegliò. Ci mise parecchi secondi prima di capire se era davvero sveglio. E anche quando lo capì la confusione nella sua testa non fece che aumentare. Intorno a lui infatti non c’era la sua camera, ma solo oscurità. Oscurità assoluta. Era avvolto da aria nera, che sembrava procedere all’infinito. Il Sayan si alzò in piedi, senza riuscire a capire cosa diavolo gli stesse accadendo.

- Dove…dove sono?- chiese ad alta voce, ma era una domanda che faceva praticamente a se stesso.

- Dove sei? Beh, questa è una domanda piuttosto difficile!

 

A Goku si rizzarono i capelli sulla nuca: quella voce…

Si voltò di scatto: alle sue spalle era comparso, come dal nulla, un altro Sayan. Aveva riconosciuto la sua razza dall’armatura che indossava. La cosa che però fece pensare a Goku di essere pronto per il manicomio fu la sua faccia. Non che avesse qualcosa di strano. Semplicemente perché l’aveva già vista, e molte volte...ogni mattina, guardandosi allo specchio.

Quel Sayan era la sua copia esatta.

 

- Chi…chi diavolo sei?- chiese Goku, quasi balbettando.

- Ecco un’altra domanda difficile.- rispose l’altro Sayan,- Beh, per quanto possa sembrarti strano, ti dirò che io sono te! Se proprio vuoi darmi un nome, puoi chiamarmi Kaaroth.

- Ka…Kaaroth?- balbettò Goku, sempre più confuso,- Ma si può sapere cosa sta succedendo?

- Cercherò di spiegartelo, anche se accettarlo per te non sarà facile; anche se ti parrà impossibile, ora siamo in un luogo che conosci benissimo: la tua mente!

 

Goku rimase piantato come una statua di sale: continuava a dirsi che tutto ciò non stava succedendo davvero.

- Tu non sei Goku, o almeno non lo sei del tutto, come non lo sono neanche io; io sono una parte della mente di Goku, la sua parte primordiale, quella legata al suo istinto; praticamente, io sono il suo “io Sayan”. D’altra parte, tu sei la sua parte razionale, il suo “io terrestre”. Noi in realtà non esistiamo, siamo solo parti della sua mente.

 

A Goku sembrava che il suo cervello stesse per mettersi a fumare: tutto ciò gli pareva a dir poco impossibile.

- Normalmente- continuò Kaaroth,- la tua parte terrestre è immensamente più forte della tua parte Sayan, anche se tu in teoria dovresti appartenere al pianeta Vegeta, non alla Terra. La botta in testa che hai preso da piccolo mi ha come bloccato, mi ha relegato in una parte della tua mente, dalla quale solo raramente sono riuscito ad uscire. Ieri però mi sono sentito improvvisamente forte, come non mi sentivo da quasi cinquant’anni; all’improvviso ho avuto via libera per ogni parte della tua mente, e sono riuscito a prendere il controllo del corpo che avrebbe dovuto essere mio.

- I…io non ho capito nulla.- balbettò Goku sempre più confuso.

- Vedo che nella mia parte di cervello era concentrata anche buona parte dell’intelligenza! In poche parole, ora a comandare il tuo – anzi, il nostro corpo - non c’è più Goku, ma Kaaroth! Il terrestre acquisito è tornato ad essere un vero Sayan!

 

Goku a quel punto capì, ma avrebbe preferito non averlo fatto. Tutto ciò era folle, ma ne aveva viste molte, di cose impossibili.

- Ma…ma allora…

- Allora qualcosa è cambiato nella “nostra” vita. Ho già operato qualche piccolo cambiamento nelle tue “relazioni sociali”. Voltati e dimmi se ti piacciono!

 

Goku si girò: nel nulla di quel luogo che il suo alter-ego gli aveva detto essere la sua mente era comparsa un’immagine, nitida come quella di un cinema. Era una città, che Goku riconobbe subito essere Satan City; era ridotta ad un cumulo di macerie.

- No…non può essere…

- Invece si. Il buon Goku è tornato ad essere il crudele Kaaroth, ed ha finalmente cominciato a comportarsi da vero Sayan!

Goku non poteva credere a ciò che vedeva; ma le cose peggiorarono di molto quando vide, a terra, tra gli altri cadaveri, sotto al suo corpo che continuava a far saltare in aria edifici su edifici, quello di un uomo che conosceva molto bene…

- Yamcho, noooo!

- Cos’è, lo conoscevi?- disse Kaaroth ridacchiando,- Spiacente, si è messo in mezzo.

- Non è possibile…

- Oh, si che lo è! Anzi, mi sa che tra poco dovrai assistere a qualcos’altro. Garda un po’ lì davanti! Quei due mi sembrano piuttosto curiosi, e sarà divertente andare a vedere il perché!

Goku alzò gli occhi di colpo e fissò l’immagine: dieto le macerie di un grattacielo riconobbe altri due volti che conosceva bene: Mister Satan e Mister Bu.

 

 

 

 

Ed ecco a voi il sesto capitolo! Scusatemi se è venuto meno bene dei precedenti, ma avevo bisogno di questo intermezzo per il seguito. Dal prossimo capitolo tornerà l’azione!

Per Roby_chan: ti dirò una cosa sola: Kaaroth ha appena cominciato a comportarsi da Sayan!

Per miky_stardust: fai bene, perché, come ho già detto, passerà dei brutti momenti in questa fiction!

Ciao a tutti!

 

 

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Capitolo 7
*** UN ALTRO MASSACRO ***


Dragon Ball: The Last Fight

CAPITOLO SETTIMO: UN ALTRO MASSACRO

 

Mister Satan in quel momento avrebbe dato qualsiasi cosa per non essere il campione mondiale di arti marziali. Già diverse volte aveva dovuto affrontare nemici esageratamente più forti di lui, e se l’era sempre cavata grazie all’aiuto di Goku e dei suoi, anche se non l’aveva mai ammesso. Così anche quel giorno, quando gli avevano chiesto di intervenire perché un pazzo stava distruggendo Satan City, era andato a controllare, portandosi dietro Mister Bu come guardia del corpo, convinto che se il pericolo non era eccessivo sarebbe bastato il demone, e se invece era troppo per lui, Goku sarebbe arrivato presto. Il momento in cui vide che Goku era il pazzo che stava demolendo la città fu probabilmente il peggiore della sua vita.

 

- Bu, dimmi che quello che vedo non è vero.- chiese depresso.

- Io vedo la stessa cosa, ma non ci credo.

- E adesso cosa facciamo?- chiese Satan. Nella sua vita era diventato un vero esperto nello svicolare da situazioni pericolose, ma quello era probabilmente il solo caso che non aveva mai previsto: il più grande eroe della Terra era appena diventato il suo più grande nemico.

- Satan, sai bene che io non posso battermi contro Goku. E’ molto più forte di me.

- E allora filiamocela subito! Dobbiamo andare ad avvertire i suoi compagni di quello che sta succedendo! Sono i soli che forse possono fare qualcosa…

- Uscite da lì! Vi ho visto!

 

Mister Satan rimase come paralizzato, mentre Majin Bu alzò gli occhi: Goku, ancora trasformato in Super Sayan, li fissava con in faccia un sorriso crudele.

- Altri due terrestri stanchi di vivere! Ma allora è un vizio! Spero che siate un divertimento migliore di quell’incapace!- e indicò il corpo straziato di Yamcho.

Satan iniziò a tremare come una foglia, ma il grasso demone rosa non si fece prendere dal panico: sapeva di non potersi battere alla pari contro Goku, ma sperava di poterlo far ragionare. O, al limite, di poter terminare in pareggio.

- Resta qui e riparati.- disse freddamente a Mister Satan, e si alzò in volo, dirigendosi verso il Sayan.

 

- Tu non mi sembri un normale terrestre.- disse Goku, quando il demone arrivò alla sua stessa altezza.

- E tu non mi sembri il normale Goku.- rispose Mister Bu.

- Perché vi ostinate tutti a chiamarmi con quell’insulso nome terrestre? Io mi chiamo Kaaroth!

- Cosa ti è successo, Goku?- insistette Majin Bu, pur sapendo che, se veramente Goku era impazzito come sembrava, far arrabbiare un Sayan poteva essere una pessima idea,- Cosa ti ha ridotto così?

- Di che stai parlando, strano essere?- chiese Goku, ghignando,- Io mi sento benissimo, e te lo dimostro subito. Sei più forte di quell’insulso terrestre, quindi con te mi divertirò un po’ di più! Avrai l’onore di assaggiare tutta la potenza del popolo Sayan!

E Goku, dopo aver concentrato la sua aura ed aver portato al massimo il potere dello stadio di Super Sayan, si lanciò all’attacco.

 

Majin Bu era pronto: avrebbe preferito evitare di dover arrivare a quel punto, ma ormai era evidente che Goku, per chissà quale motivo, era diventato il Sayan che non era mai stato. Si poteva ragionare con Goku, non con Kaaroth. Se la sola cosa che poteva fare era affrontarlo, non si sarebbe tirato indietro. In fondo, neppure lui aveva un passato lindo da colpe, e ricordava ancora qualcosa dei giorni in cui era stato il terrore dell’intera galassia.

Il primo pugno di Goku fu parato dal demone con un braccio, e seguito da un’immediata risposta: per alcuni secondi Majin Bu cercò di colpire il Sayan con una rapidissima serie di pugni e calci, ma questo li evitò tutti semplicemente spostandosi, e sempre mantenendo un sadico sorriso sulle labbra.

 

In un lampo la situazione si rovesciò: con una velocità impressionante, Goku fece passare il suo braccio attraverso la disperata raffica di pugni di Majin Bu, assestandogli un violentissimo colpo al viso; stordito, il demone non poté nulla per evitare di essere colpito da una serie di violentissimi pugni al ventre e al volto, che, nonostante la sua mole e la particolare composizione del suo corpo che li attenuava molto, lo lasciarono completamente senza fiato. Alla fine Goku, sempre ghignando, gli urlò:- Già stanco, mostro rosa? Allora vediamo di chiudere subito la partita!- e lo colpì con un terrificante calcio al viso, mandandolo a sbattere contro uno degli ultimi grattacieli rimasti in piedi; tutte le vetrate si infransero, e la parete di cemento si sfondò; per alcuni secondi la figura di Majin Bu fu avvolta dal polverone sollevato; il demone, dolorante per i colpi ricevuti, approfittò di quei pochi momenti di sosta per cercare di riprendere fiato.

Non appena il polverone si dileguò capì che rimanere fermo era stato un grosso errore.

 

Goku era già davanti a lui, con le mani giunte accanto al suo fianco, che recitava quella formula che in quel momento significava solo morte:- On…da…E…ner…ge…ti…ca!!!

Il demone non ebbe neppure il tempo di muoversi: la sfera di energia lo colpì in pieno.

 

 

 

Mister Satan sapeva di essere totalmente inutile in quella situazione, e la sua stessa natura gli suggeriva di filarsela il più velocemente possibile; ma quando aveva visto Mister Bu iniziare a combattere non se l’era sentita di fuggire e abbandonarlo lì.

 Quando lo vide venire scagliato contro un grattacielo, e poi venire colpito dall’Onda Energetica di Goku non poté trattenere un grido:- NOOOO!!!

Non appena il polverone si dissipò l’effetto del potente colpo del Super Sayan fu tragicamente evidente: tutta la parte di Majin Bu che si trovava sopra i pantaloni era scomparsa, polverizzata in una nuvola rosa.

- Fin troppo facile.- ghignò Goku, e si voltò verso l’ultimo terrestre rimasto in zona: Mister Satan. Non sarebbe stato certo una sfida, ma ormai che era lì…

Stava per lanciarsi sul campione di arti marziali, che era ancora fermo, impietrito dalla paura, quando vide che qualcosa non tornava: le polveri del demone avevano preso a turbinare, riunendosi velocemente a mezz’aria e ricomponendo in un attimo il corpo di Majin Bu.

"Bu!" esclamò il demone.

Goku concesse a quello spettacolo un ironico applauso:- Complimenti! Questa non me la aspettavo. Ma sono contento che il gioco non sia ancora finito!- e si lanciò di nuovo all’attacco.

 

 

 

 

Majin Bu parò a stento l’ennesimo pugno del Sayan, poi lo colpì al ventre con un calcio mandandolo ad urtare contro le macerie di un palazzo. Non era un colpo dato per ferire il suo avversario: aveva solo bisogno di riprendere fiato, perché ormai era allo stremo.

Era ormai quasi mezzora che combattevano, e il demone non aveva bisogno di una grande intelligenza per capire di stare perdendo: aveva usato sul Super Sayan tutti i suoi colpi migliori, inclusa una modifica dell’“Attacco Genocida”,usato dalla sua parte malvagia per sterminare tutta la popolazione della terra, concentrato in un solo punto. Aveva scaricato contro Goku tutta la sua forza. Tutto inutilmente. Il Super Sayan non aveva fatto una piega, e la cosa peggiore era che per parare i suoi attacchi e controbattere sembrava stare usando solo una minima parte della propria potenza. Stava giocando con lui come il gatto con il topo. Per un po’ aveva sperato che Vegeta, o Gohan, o uno qualunque degli altri guerrieri sarebbe giunto in suo aiuto, ma poi aveva capito che non era possibile per un motivo semplicissimo: loro non avvertivano alcuna aura minacciosa, sentivano solo la sua e quella di Goku. Per quanto ne sapevano, potevano starsi entrambi allenando. Nessuno sarebbe venuto a salvarlo.

 

- Allora, amico, ti sei sfogato? Non ne hai ancora abbastanza oppure possiamo concludere la questione?- chiese ironicamente il Sayan.

La mente del demone lavorava febbrilmente alla ricerca di una soluzione, di una qualsiasi idea per salvare la situazione, e alla fine gli venne: era l’unica arma che non aveva usato, e l’unica che non avrebbe voluto usare, soprattutto contro Goku, che era arrivato a considerare un amico, ma non c’era altra possibilità.

Quindi alzò gli occhi verso il Sayan, che in quel momento si trovava una ventina di metri più in alto di lui, e gli disse:- Non avrei voluto farlo, ma non mi lasci altra scelta. Addio, Goku.

 

Nello stesso istante la piccola proboscide che pendeva dietro la sua testa aveva iniziato a muoversi, e la sua punta risplendeva di una luce violacea; all’improvviso si alzò, e puntò decisamente contro il Sayan, lasciando partire un raggio di energia viola:- Diventa un cioccolatino!- urlò Majin Bu.

Goku non si fece cogliere impreparato dalla mossa disperata del demone: concentrò in pochi istanti la sua energia, mentre intorno alla sua figura si levava un alone dorato attraversato da scariche elettriche; poi, con un urlo quasi inumano, lasciò che la sua potenza erompesse dal suo corpo; i suoi capelli risplendettero ancora di più di energia dorata e furono sparati ancora di più verso il cielo, mentre il colpo di Majin Bu veniva deviato dalla sola aura del Super Sayan di secondo livello.

Proprio verso Mister Satan.

 

- Sataaaan! Spostati!- gli urlò Mister Bu, ma era inutile: paralizzato dal terrore, il campione di arti marziali non si mosse.

Un istante prima che il raggio viola lo colpisse accadde un miracolo, ci fu un’esplosione, e il raggio viola fu bloccato a mezz’aria da un altro colpo energetico.

Stupito quasi più dello stesso Satan, Majin Bu alzò gli occhi: era stato Goku; aveva ancora teso il braccio da cui era partita la sfera di energia che aveva salvato Mister Satan; il suo volto non sembrava lo stesso di prima: anziché sadico, sembrava confuso.

 

 

 

Goku si ritrovò a terra, con il viso dolorante, e capì che il suo tentativo era già fallito. Era rimasto immobile per quasi mezzora, troppo duramente colpito da quello che vedeva nelle immagini proiettate nella sua mente, a guardare il suo corpo che prendeva inesorabilmente il sopravvento su Majin Bu. Poi però, quando aveva visto il colpo di Majin Bu venire deviato e piombare verso Mister Satan, non era più riuscito a trattenersi, e si era gettato contro Kaaroth. Il suo corpo aveva reagito a quell’attimo di conflitto, ma era stato solo un attimo: infatti il suo alter ego lo aveva colpito con un paio di pugni violentissimi e scagliato a terra, e in quel momento gli teneva un braccio bloccato dietro la schiena.

 

- Giacché ti trovi in questa scomoda posizione, permettimi di spiegarti alcune cose.- disse ridacchiando Kaaroth,- Primo, noi in realtà non esistiamo come entità fisiche; siamo solo proiezioni della “nostra” mente, quindi non puoi uccidermi. Secondo, poiché siamo in fondo le entità stesse delle due personalità del “nostro” essere possiamo sentire dolore entrambi, ma poiché io in questo momento sono estremamente più forte di te, per motivi che ancora mi sfuggono, ti sconsiglio di provare di nuovo a fare una mossa tanto stupida, o potresti farti molto male. Terzo, il tuo eroico tentativo è servito a ben poco. Guarda l’immagine!

Goku alzò la testa e guardò, e subito capì che sarebbe stato meglio non vedere.

 

 

 

Majin Bu non poté fare nulla per impedire quello che accadde in quei pochi secondi: vide il volto di Goku deformarsi di nuovo in un sorriso sadico, lo vide fissare Mister Satan con occhi divertiti, e lo vide lanciarsi sul campione di arti marziali a tutta velocità.

 

Mister Satan non ebbe neppure il tempo di gridare; neppure il tempo di pensare che alla fine quel titolo che tante volte aveva sbandierato lo aveva portato alla morte; neppure il tempo di pensare, in realtà: vide solo il pugno di Goku scomparire nel suo ventre, e pochi istanti dopo smise di vedere.

 

Majin Bu vide tutto come al rallentatore: vide il braccio del Super Sayan infilarsi nel ventre di Mister Satan ed uscire dalla sua schiena in un’esplosione di sangue, e vide il corpo senza vita dell’uomo che era stato il suo migliore amico accasciarsi sulla spalla del suo avversario.

- MALEDETTO!!!- urlò con tutta la propria furia, e si gettò in picchiata verso il Sayan.

Goku reagì mantenendo la calma, ma in fretta: scaricò a terra senza tanti complimenti il cadavere di Mister Satan, tese il braccio destro verso il demone e caricò nella mano una grossa sfera di energia dorata dicendo:- Questo gioco mi ha stancato. Addio, mostro rosa!

 

Non poté fare nulla per evitare il colpo: Mister Bu fu investito in pieno dalla palla di energia, e subito sentì il suo corpo disfarsi; non sentiva neanche molto dolore; solo la consapevolezza che questa volta non sarebbe più tornato, e di dover affrontare una cosa che mai avrebbe creduto di dover conoscere: la morte. Appena prima che la sua testa fosse polverizzata, riuscì ancora un’ultima volta a chiedersi che cosa potesse aver trasformato il più grande eroe della galassia in un assassino.

 

 

 

- Noooo!!!- urlò Goku, ancora costretto a terra da Kaaroth; la morte terribile di Mister Satan e Majin Bu lo aveva sconvolto.

- Risparmiati le grida.- ghignò Kaaroth,- In fondo ho appena iniziato a divertirmi!

 

 

Ecco a voi anche il settimo capitolo. Spero che nessuno stia già costruendo la forca per impiccarmi, perché la battaglia è appena iniziata.

Per miky_stardust: ben presto inizierà la vera battaglia, e ovviamente Vegeta avrà la parte del leone.

A presto!

 

 

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Capitolo 8
*** "NON PUò ESSERE VERO!" ***


Dragon Ball: The Last Fight

CAPITOLO OTTAVO: “NON PUO’ ESSERE VERO!”

 

Quella mattina Bulma si era svegliata presto, molto prima del marito e del figlio, che si erano allenati fino a notte fonda e probabilmente non avrebbero aperto occhio prima delle undici; benché i suoi Sayan avessero un tale appetito da mangiarsi qualsiasi cosa commestibile arrivasse loro a tiro, ogni tanto la donna dai capelli blu si divertiva a far trovare loro qualche bella sorpresa. Quella mattina aveva deciso di stupirli facendo trovare loro sul tavolo della colazione delle ciambelle al forno fatte in casa. Mantenere tre componenti della razza più famelica dell’universo equivaleva più o meno a nutrire gli animali di un intero zoo, ma Bulma, grazie alla Capsule Corporation, se lo poteva decisamente permettere.

Stava già preparando la terza infornata guardando un telefilm alla televisione quando squillò il telefono; Bulma abbassò al minimo il volume ed alzò la cornetta:- Pronto? Casa Brief.

- Bulma? Sono Chichi…

 

- Oh, ciao Chichi! E’ un sacco di tempo che non ti fai vedere! Come stai?- chiese Bulma con voce il più possibile allegra. In realtà il tono di voce di Chichi non faceva presagire buone notizie

- Non troppo; senti, hai per caso visto Goku? E’ per caso venuto da voi?- chiese Chichi, con voce supplichevole, come se sperasse con ogni fibra del suo essere che Bulma rispondesse di si.

Ma la donna dai capelli blu non poteva dare una simile risposta:- No mi dispiace, Chichi. Non vedo Goku da ieri pomeriggio…ma cosa è successo?

- Vorrei tanto saperlo…stamattina non era a letto, e non sono riuscita a trovare quell’irresponsabile da nessuna parte. Poi Goten, quando si è svegliato, ha detto di aver avvertito l’aura di Goku trasformato in Super Sayan. Appena lo trovo io lo strozzo! Non si abbandona così la propria famiglia!

Bulma sapeva che, anche se fingeva di essere solo arrabbiata, Chichi era molto preoccupata:- Stai tranquilla, Chichi! Probabilmente si starà solo allenando, sai come sono fatti questi Sayan. Non c’è niente di cui preoccup…

 

Bulma non riuscì a finire la frase:  gli era caduto lo sguardo sulla televisione, ed aveva improvvisamente capito perché Goku era sparito da casa e perché si era trasformato in Super Sayan.

- Scusa…Chichi…ma devo andare…mi stanno bruciando le ciambelle…ciao.- balbettò, al colmo dello stupore, e attaccò il telefono senza aspettare una risposta.

Era in corso un’edizione speciale del telegiornale, e la didascalia diceva: “In diretta da Satan City”.

Ma la telecamera inquadrava soltanto un cumulo di macerie costellato di cadaveri.

- VEGETA!!! TRUNKS!!! SVEGLIATEVI, PRESTO!!!- urlò la donna.

 

 

 

 

Meno di cinque minuti dopo padre e figlio erano già in volo verso Satan City; Bulma aveva detto che avrebbe pensato lei a chiamare a raccolta tutti gli altri, ma nel frattempo tentare di trattenere Vegeta sarebbe stata un’impresa impossibile, e nulla avrebbe potuto impedire a Trunks di aiutare suo padre.

Entrambi avevano in mente gli stessi dubbi: perché non avvertivano alcuna aura sconosciuta da nessuna parte? E se Goku era veramente intervenuto per affrontare questo nemico sconosciuto, perché non riuscivano più a sentire neppure la sua aura? Certo, sapevano che poteva azzerarla, ma perché avrebbe dovuto farlo? Era possibile che fosse già stato sconfitto?

Ma, mentre per Trunks tutti questi dubbi erano fonte di una certa inquietudine, Vegeta era quasi euforico: erano già troppi anni che non aveva occasione di combattere seriamente, ed un po’ di azione era a dir poco ben accetta. Era capitato molte volte che Kaaroth riuscisse dove lui aveva precedentemente fallito; magari in quel caso sarebbe accaduto il contrario.

 

 

 

Lo spettacolo che si presentò davanti ai due Sayan era a dir poco desolante: Satan City era ridotta ad un cumulo di macerie; ovunque c’erano cadaveri e feriti, e le squadre di soccorso si stavano prodigando per salvare più gente possibile. Dell’autore di quel massacro nessuna traccia.

Mentre si aggiravano tra i resti della metropoli Vegeta attirò l’attenzione del figlio su un cadavere in particolare:- Guarda lì.

Era Yamcho, con il corpo praticamente aperto in due, probabilmente da una sfera di energia.

- Povero Yamcho.- mormorò Trunks, dispiaciuto per la morte dell’amico,- Deve aver tentato di affrontare l’autore di tutto ciò.

- Stupido terrestre.- disse sprezzante Vegeta,- E’ sempre stato un pessimo combattente.

Trunks stava per ribattere a quella frase crudele del padre, quando vide, in uno dei cadaveri, un altro volto conosciuto.

- Mister Satan.- mormorò inginocchiandosi accanto al corpo del campione di arti marziali,- Questo allora vuol dire…

- Già.- rispose Vegeta, che aveva già capito cosa intendesse il figlio,- Non sento l’aura di Majin Bu da nessuna parte.

- Allora questo nemico, chiunque sia, deve essere molto potente per aver distrutto così facilmente Majin Bu.

- A…a…aiuto!

 

I due Sayan si guardarono subito in giro, guardinghi, alla ricerca della fonte di quella voce.

Alla fine Trunks lo vide: un uomo, quasi seppellito da un cumulo di macerie, tendeva debolmente un braccio verso i due Sayan.

Subito il ragazzo dai capelli azzurri accorse e liberò l’uomo intrappolato:- Come si sente?

- Io…io credo di stare bene.- balbettò il ferito, che, a parte diverse escoriazioni, sembrava in condizioni discrete.

- Cosa è successo qui?- chiese brutalmente Vegeta, con una voce che sapeva di ordine.

L’uomo, sentendo il tono di voce del Principe dei Sayan, sembrò rimpicciolirsi:- C…come?

Vegeta, che detestava dover ripetere le proprie parole, stava già per farsi avanti con i pugni alzati, quando Trunks, vedendo il terrore assoluto dell’uomo, lo tenne indietro con un braccio e disse gentilmente all’uomo:- Amico, cosa è successo? Hai visto cosa è successo? Chi è stato a fare tutto questo?

L’uomo rimase in silenzio per qualche secondo, poi mormorò:- E’ stato un incubo…un vero incubo. Era un uomo solo, ma era…era un demonio. Non so chi fosse, ma volava! E doveva avere qualche arma terribile, perché lanciava raggi più potenti di un laser, che esplodevano appena toccavano qualcosa.

- Puoi descriverlo? Che aspetto aveva?- chiese ancora Trunks.

- Io l’ho visto solo da lontano…per fortuna, vista la fine che ha fatto quel disgraziato che l’ha affrontato.- e indicò il corpo di Yamcho,- Ma ho visto che aveva i capelli neri e ritti sulla testa, ed era vestito con una tuta arancione.

 

L’interesse di Vegeta si risvegliò di colpo: guardò negli occhi il figlio e vi lesse un enorme stupore; quella descrizione loro la conoscevano…

- Ad un certo punto però, mentre combatteva contro quel poveraccio, è successa una cosa strana;- proseguì l’uomo,- i suoi capelli si sono alzati ancora di più, e sono diventati biondi! E ho sentito anche un nome, ma non sono sicuro di averlo capito bene…credo che quel poveretto lo abbia chiamato Goku.

 

Fu come se entrambi i Sayan fossero stati colpiti da un pugno nello stomaco: persino Vegeta perse la sua solita maschera strafottente, che fu sostituita da una espressione di puro stupore; dal canto suo Trunks era orripilato: quello che aveva sentito non poteva essere possibile.

- E’…è sicuro di quello che ci ha raccontato?

- Non potrei dimenticare un istante di quei momenti neanche volendo. Comunque c’è un altro particolare che ricordo: quando quel disgraziato lo ha chiamato Goku quello si è arrabbiato, ed ha detto che il suo nome era…ha detto un nome strano, qualcosa che suonava come Karot, o Keroth…

- Kaaroth.- mormorò Vegeta con voce assente. Trunks non riuscì neppure ad aprire bocca: si sentiva come un tappo alla gola.

Quella era la prova definitiva: solo loro conoscevano il vero nome di Goku, quindi quell’uomo doveva averlo per forza sentito. Per quanto potesse sembrare impossibile, il loro grande amico, l’eroe dell’intera galassia, aveva distrutto un’intera città, uccidendo migliaia di persone, tra cui tre che conosceva bene da anni.

 

 

 

 

La scena a casa Brief era irreale.

Bulma non aveva perso tempo, ed aveva chiamato subito Chichi, che era arrivata assieme a Goten, il Genio delle Tartarughe, che era venuto assieme ad Oscar, Junior, che era al palazzo di Dende, Crilin, che era venuto con la moglie e la figlia Marron, e Gohan, che aveva portato con se Videl e Pan. Non aveva trovato Yamcho, ma Puar gli aveva lasciato un messaggio prima di uscire, ed erano tutti convinti che sarebbe arrivato presto. Aveva avuto invece un colpo di fortuna, perché a casa di Yamcho c’erano anche Tensing e Rif, ce erano passati a trovare il vecchio amico ed avevano deciso di aggregarsi al gruppo. Il ritorno di Trunks e Vegeta aveva colto tutti in attesa in salotto alla Capsule Corporation, inclusa Bra. Tutti, vedendo le facce dei due Sayan, presagirono qualcosa di brutto.

 

 

 

 

Quando Trunks ebbe concluso il racconto, ed ebbe confermato che era tutto vero, le reazioni furono molto pesanti: Chichi era come inebetita, e continuava a fissare il pavimento ripetendo: “Non può essere vero…non può essere vero…”; Pan invece era in lacrime, con la testa tra le ginocchia; aveva di che piangere: uno dei suoi nonni era morto, assassinato dall’altro. Anche Videl piangeva, tra le braccia di Gohan, e Puar, che alla notizia della morte di Yamcho era svenuto, era stato portato a letto da Oscar. Tutti gli altri erano ammutoliti, troppo colpiti da quella terribile rivelazione per spiccicare parola. Strana era invece la reazione di Vegeta: da quando era entrato non aveva detto una parola; rimaneva appoggiato al muro con le braccia incrociate sul petto e fissava il vuoto con occhi vacui.

 

Il primo a rompere quel pesantissimo silenzio fu Goten:- Ma cosa può essergli successo?

Nessuno gli rispose per parecchio, poi Bulma mormorò:- Quelle siringhe di ieri…quelle che gli ha lanciato quel robot…io non so cosa fossero, ma dovevano contenere qualcosa che lo ha fatto impazzire.

- Per quel che ci ha raccontato quell’uomo, non è esattamente impazzito.- ribatté Trunks,- E’ come se fosse tornato indietro nel tempo, a prima di ricevere quella botta in testa da bambino. Ve l’ho raccontato, secondo il testimone ha detto di chiamarsi Kaaroth. Non so come sia stato possibile, ma Goku ha perso la memoria di tutta la sua vita di terrestre e ha ritrovato quella dei Sayan.

- In poche parole, siamo nei guai, gente;- disse gravemente Tensing,- abbiamo un Sayan crudele e spietato in giro per la terra, ed è in grado di diventare Super Sayan di terzo livello! Parliamoci chiaro, quanti di noi possono pensare di affrontarlo?

 

- Io no di sicuro;- disse Junior fissando il pavimento,- forse Goten e Trunks, se usano la fusione. O magari anche Gohan, o Vegeta…

- Junior, stai parlando di mio marito!- sbottò Chichi iniziando a piangere,- Del padre dei miei figli! Pensi davvero di ucciderlo?

- Guardiamo in faccia la realtà, Chichi;- disse con voce tremante Crilin,- sono sicuro che non sia colpa sua, ma sta di fatto che ora Goku non esiste più: per quanto possa sembrarci impossibile, ora noi abbiamo contro Kaaroth il Sayan; praticamente possiamo considerare di avere contro Radish potenziato di cinquantamila volte! Dobbiamo mettere da parte i nostri sentimenti personali, e pensare a quanto può essere pericoloso per la Terra.

- Ci deve pur essere un’altra soluzione, una che non ci obblighi a combatterlo!- esclamò il Genio delle Tartarughe.

- Bulma,- chiese Tensing,- non potresti analizzare il contenuto di quelle siringhe e studiare un antidoto?

La donna scosse la testa:- Ci potrebbero volere giorni per identificare quel liquido, sempre ammesso che sia un composto conosciuto; altrimenti dovrei studiarlo a fondo, capire la sua struttura, la sua composizione e la sua esatta funzione, e ci vorrebbe un sacco di tempo; e a quel punto potremmo comunque non essere in grado di trovare un antidoto.

- E allora usiamo le Sfere del Drago!- esclamò il Genio,- Evochiamo il Drago Shenron e chiediamogli di far tornare normale Goku!

 

Tutti rimasero pensierosi per alcuni secondi, poi Gohan disse:- Questa non è una cattiva idea…

- Già, ma dobbiamo pensare anche a cosa fare nel frattempo;- disse Junior,- al momento Goku deve avere abbassato al minimo la sua aura, quindi non possiamo trovarlo, almeno finché non la rialzerà. Praticamente, dobbiamo aspettare che ricominci a uccidere per sapere dove intercettarlo.

- Una cosa non esclude l’altra.- disse Crilin,- io, Tensing e Rif, che non possiamo assolutamente affrontare Goku, possiamo andare a prendere le Sfere da Dende, e nel frattempo voi Sayan starete pronti ad intercettare Goku e ad impedirgli di fare del male ad altre persone.

 

Tutti rimasero pensierosi per qualche secondo, poi Goten disse:- Mi sembra l’idea più ragionevole. Loro tre andranno al palazzo de Supremo, mentre io, Trunks e Gohan resteremo qui, pronti a contenere papà non appena si farà vivo. Oh, e ovviamente anche Vegeta sarà dei nostri…Vegeta?

Tutti si voltarono verso il punto in cui Vegeta si era messo quando lui e Trunks erano entrati, ma videro solo la parete.

Vegeta era sparito.

 

 

 

 

 

 

Ecco postato un nuovo capitolo! Poca azione questa volta, ma state tranquilli, ricominceremo presto.

Per Roby_chan: non sempre le cose sono come potrebbero sembrare, lo vedrai nel prossimo capitolo.

A presto!

 

 

 

 

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Capitolo 9
*** ISTINTO SAYAN ***


Dragon Ball: The Last Fight

CAPITOLO NONO: ISTINTO SAYAN

 

Dopo essere uscito in silenzio dalla Capsule Corporation Vegeta aveva spiccato il volo, dirigendosi verso i monti. Non aveva una destinazione precisa, voleva solo trovare un posto tranquillo dove poter pensare. Finalmente, giunto su un monte dalla cima quasi piatta, scese a terra e si sedette su una roccia, con lo sguardo fisso nel vuoto.

 

La verità era che ciò che era accaduto lo aveva colpito fin nel profondo dell’animo: non che fosse impressionato da ciò che Kaaroth aveva fatto, nella sua vita aveva compiuto massacri ben peggiori di quello. La questione era un’altra. La verità era che Kaaroth stava facendo esattamente quello che lui gli aveva ordinato di fare molti anni prima: si stava comportando da vero Sayan. Cosa che lui, il Principe dei Sayan, non aveva più fatto da molti anni.

Per la prima volta da moltissimi anni sentiva risvegliarsi nel suo animo l’istinto del conquistatore di pianeti che era stato, e quell’antico sentimento gli faceva  provare una sorta di invidia per il Sayan più giovane, perché stava facendo cose che avrebbe voluto essere lui a fare.

 

Vegeta credeva ormai di essersi quasi abituato a vivere quella tranquilla vita da terrestre, ma non era vero. Vedere quel Kaaroth che aveva sempre considerato un traditore della sua razza comportarsi da vero Sayan aveva riaperto in lui ferite che credeva rimarginate da tempo. Così, mentre una parte del suo cuore, quella occupata da Bulma, Trunks e Bra, quella che ormai apparteneva alla Terra, gli diceva di cercare Kaaroth e fermarlo, un’altra parte, quella in cui il pianeta Vegeta risplendeva ancora nitido, gridava a voce sempre più alta di cercare sì Kaaroth, ma per unirsi a lui.

 

- Pensieroso, principe Vegeta?

Il Sayan balzò in piedi di scatto e girò la testa: dietro di lui c’era Kaaroth, che lo fissava sorridendo.

- Kaaroth…- mormorò, senza sapere come comportarsi. Era come se tutte le domande che la sua mente si era posta fino a quel momento stessero richiedendo una risposta.

- Finalmente qualcuno che mi chiama con il mio vero nome!- rise il Sayan più giovane. Era una risata molto diversa da quella a cui era abituato il Sayan più vecchio.

Vegeta non sapeva cosa dire: la confusione più totale regnava nella sua mente.

- Perché sei venuto qui?- chiese alla fine.

- Ho sentito l’energia di un Sayan su questi monti, e mi sono affrettato a venire a vedere di chi si trattasse.- disse Kaaroth; poi, guardando verso la pianura, disse:- I miei ricordi sono molto confusi, principe Vegeta; so di essere in grado di trasformarmi in Super Sayan e di sentire la forza combattiva degli altri guerrieri, ma non ricordo assolutamente come ho imparato queste cose. Ricordo di essere stato mandato sulla Terra per conquistarla, ma degli anni successivi ho solo dei barlumi. Soprattutto, non so come, ma so che il pianeta Vegeta non esiste più, e che io e lei siamo gli ultimi Sayan rimasti.

 

Vegeta rimase in silenzio: quello che Kaaroth stava dicendo non aveva senso, eppure tutto combaciava: lui aveva perso la sua memoria di Sayan da bambino, e ora sembrava averla ritrovata, ma qualche barlume di tutti quegli anni che erano passati era rimasto nella sua mente.

- Ci sono anche altre immagini che ricordo: ricordo il cadavere di mio fratello a terra, ma non come è morto. Ricordo nitidamente una scena in cui io e Freezer ci battiamo, e so che è morto, ma non so come sia stato ucciso. E soprattutto, principe, ricordo che sia io che lei abbiamo vissuto su questo pianeta per anni senza conquistarlo. Perché, principe?

Vegeta ci mise qualche secondo per decidere come rispondere:- E’ una storia molto lunga da spiegare.

- Beh, non importa!- esclamò Goku,- Siamo ancora in tempo per rimediare. Venga con me, principe Vegeta! So che anche in lei è vivo lo spirito di un Sayan. Non so perché abbiamo vissuto tanto su questo pianeta, ma ora è il momento che le cose cambino! Io sono sicuro che, nonostante tutto, in qualche parte dell’universo esistano altri della nostra razza. Prima conquisteremo questo pianeta, poi andremo a cercarli, e ricostruiremo il nostro popolo! Si unisca a me, principe, e noi riporteremo in alto il nome del popolo Sayan!

 

Vegeta rimase immobile, senza sapere cosa fare. In realtà non si sapeva spiegare perché non riusciva a dirgli semplicemente di si. In fondo quella era la cosa che aveva sempre desiderato…oppure no? Voleva davvero tornare alla sua vita di un tempo? Aveva l’occasione di tornare ad essere il principe dei Sayan, ma voleva davvero farlo?

 

Vedendo che non rispondeva, il volto di Kaaroth si indurì di colpo:- Non riesco a ricordare bene, ma so che c’è un motivo per il quale lei non riesce a dirmi di si. Quindi mi perdoni se ora non parlerò da suddito, ma da Sayan. Io sono un guerriero, e sono devoto al mio signore, ma sono ancora più devoto all’onore del mio popolo. Quindi io conquisterò questo pianeta, che lei sia con me o no! Se sarà al mio fianco ne sarò felice, ma se non lo sarà…io sento in lei una grande potenza, ma, per quanto questo possa sembrarmi strano, dato che lei appartiene alla famiglia reale, ne sento ancora di più in me. Quindi se lei non sarà con me, o peggio, tenterà di impedirmi di fare ciò che devo, io non potrò che considerarla mio nemico…e agire di conseguenza!

 

Vegeta non poté trattenere un tremito: benché Kaaroth avesse pronunciato quelle parole con un tono rispettoso, la minaccia era evidente, e il Principe dei Sayan sapeva bene che era perfettamente in grado di tramutarla in realtà.

 

Dette quelle ultime parole, Kaaroth si alzò in volo gridando:- Pensi a ciò che le ho detto, principe!- e si allontanò a tutta velocità, lasciando Vegeta solo con i suoi dubbi.

 

 

 

 

Ed ecco postato il nono capitolo. State tranquilli, dal prossimo capitolo torneranno l’azione e i combattimenti.

Ringrazio tutti quelli che continuano a commentare questa storia, e spero che diventino sempre più numerosi! Da parte mia, prometto che cercherò di continuare ad aggiornare velocemente!

A presto!

 

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Capitolo 10
*** LA FINE DI UNA SPERANZA ***


Dragon Ball: The Last Fight

CAPITOLO DIECI: LA FINE DI UNA SPERANZA

 

Crilin volava con tutta la velocità che il suo potere gli permetteva, quasi lasciandosi dietro Tensing e Rif, come se tutta la sua vita fosse stata finalizzata ad arrivare il prima possibile al palazzo del Supremo.

La sua mente era un abisso di tristezza e di dolore: fin da quando era un ragazzino Goku era stato il suo più grande amico, il suo punto di riferimento, il suo primo avversario, quello che aveva sempre cercato di raggiungere; anche quando era diventato un Super Sayan, ed il suo livello era diventato irraggiungibile per un semplice essere umano, il loro legame era rimasto saldo. Neppure il suo matrimonio e la nascita di sua figlia avevano potuto allontanarlo da quello che considerava come un fratello.

 

Ed ora il fatto di averlo come nemico lo sconvolgeva come mai nulla lo aveva fatto. Non era paura per la sua potenza. Era un sentimento profondo, che gli rodeva l’anima; non aveva mai provato una cosa del genere, e non avrebbe neppure saputo spiegarla bene: era come se si sentisse…abbandonato.

 

 

 

Dende non era preoccupato: era letteralmente in preda ad una crisi nervosa. Fin da quella mattina, quando la sua onniscienza di Supremo della Terra lo aveva avvertito di ciò che stava succedendo, non era riuscito a rimanere fermo un minuto, facendo girare la testa a Popo, che lo vedeva passeggiare di continuo intorno al palazzo. Tutto si sarebbe aspettato di vedere nella sua vita, ma mai Goku comportarsi da malvagio.

 

Non aveva neanche avuto bisogno delle sue facoltà per intuire che i suoi compagni sarebbero presto venuti a prendere le Sfere del Drago, ed aveva mandato Popo a raccoglierle all’interno del palazzo; per tre ore aveva camminato tenendo in mano il sacco che le conteneva, aspettando che qualcuno venisse a ritirarle.

Finalmente vide tre sagome comparire nel cielo, per poi avvicinarsi sempre di più, e si accostò al bordo della piattaforma per accoglierli. Pochi istanti dopo i tre guerrieri terrestri atterrarono di fronte al Namecciano.

 

- Ciao, Dende.- lo salutò Crilin con voce piatta.

-  Sapevo che sareste venuti.- rispose triste il Supremo,- Mi dispiace tanto per il povero Yamcho.

Una coltre di silenzio calò sui guerrieri, troppo colpiti dal ricordo dell’amico caduto per essere in grado di parlare; fu Dende a romperlo:- Avete idea di cosa sia successo a Goku?

- Di preciso no;- rispose Tensing,- ma siamo sicuri che non è colpa sua; devono avergli fatto qualcosa. Comunque siamo certi che le Sfere lo faranno tornare normale.

- Ne ero sicuro, e ve le ho già preparate.- disse il namecciano, abbozzando un sorriso e porgendo loro il sacco.

- Grazie, Dende. Speriamo che questo risolva tut…

Crilin smise improvvisamente di parlare: alzò al cielo gli occhi, che avevano assunto un’aria estremamente spaventata, e lanciò fulminei sguardi da tutte le parti.

- Cosa ti succede, Crilin?- gli chiese Dende.

Crilin non rispose; disse invece, rivolto agli altri:- Lo sentite anche voi?

Per alcuni istanti Tensing e Rif non capirono di che cosa parlasse, poi la sentirono anche loro: un’aura potentissima si stava avvicinando al palazzo a tutta velocità.

- E’ lui!- urlò con voce tremante il guerriero più piccolo,- Sta arrivando! Goku è qui!

- Presto, andatevene! Gridò terrorizzato Dende,- Mettete in salvo le sfere!

Troppo tardi: un istante dopo, con un ghigno terrificante stampato in faccia, Goku atterrò davanti al palazzo:- Salve! Ho sentito alcune aure interessanti in questa direzione e sono venuto a vedere se c’era da divertirsi!

 

I tre guerrieri terrestri rimasero impietriti dal terrore, incapaci anche solo di muoversi; anche Popo, che si era appena affacciato all’ingresso del palazzo, rimase come congelato; sapeva bene che i tempi in cui poteva facilmente atterrare Goku erano passati da un pezzo; solo Dende riuscì a spiccicare parola, e balbettò:- Go…Goku, ma cosa ti è successo? Perché ti comporti così? Cosa ti hanno fatto?

Goku lo fissò con occhi omicidi:- Ora mi sono veramente stufato di sentirmi chiamare con quell’insulso nome terrestre! E’ stato l’ultimo errore della tua vita, muso verde! Addio.- e tese un braccio verso il namecciano, il cui volto era una maschera di terrore.

 

- Noooo! Dendeeee!- urlò Crilin, mentre una sfera di energia si formava nella mano del Sayan.

- Colpo del Cannone!

Fu un lampo: una luce gialla illuminò il palazzo del supremo, e poi risuonò un’esplosione, mentre una parte del palazzo del supremo saltava in aria in mille pezzi; Crilin si girò, e vide Tensing, ansimante, che teneva ancora le mani giunte davanti al viso: con un riflesso fulmineo, aveva colpito il braccio di Goku con il Cannone Spirituale, deviando il suo colpo.

Più irritato che ferito dal colpo, che non gli aveva fatto un graffio, Goku si voltò verso il terrestre con tre occhi:- Questo non avresti dovuto farlo, terrestre.- e senza aggiungere altro tese l’altro braccio verso Tensing e lasciò partire una sfera di energia.

 

Crilin non poté fare nulla per evitare ciò che successe nei successivi secondi: Tensing, che non ebbe neanche il tempo per scansarsi, fu trapassato da parte a parte dal colpo del suo antico avversario, e crollò a terra, in una pozza di sangue, con gli occhi che fissavano il vuoto; Rif, sconvolto dalla morte dell’amico, proruppe in un urlo disperato:- Nooo! Tensing!!!- e si lanciò in un disperato quanto suicida attacco contro il Sayan. Questo non sprecò neppure un colpo energetico per lui: lo afferrò a mezz’aria per la gola, e ringhiando

- Sparisci, microbo!- lo colpì con il taglio della mano tra il collo e la spalla. Si udì un rumore simile a quello di un ramo secco calpestato, e un istante dopo il corpo del piccolo guerriero si abbatté al suolo, con il collo spezzato.

 

Crilin non era ancora riuscito a muoversi: tutta quella morte che aveva visto in pochi secondi aveva portato il suo stomaco al limite del vomito.

Ma Goku non aveva ancora finito: si voltò verso il Supremo, sempre ghignando, e disse:

- Dov’ero rimasto? Ah, si: stavo per ucciderti!- e lasciò partire un’altra sfera di energia.

Dende, in preda al terrore, chiuse gli occhi aspettando la fine; che però non arrivò: sentì un urlo disperato, un’esplosione, e poi un tonfo; aprì subito gli occhi e vide davanti a se il corpo straziato di Popo: si era frapposto tra lui ed il colpo del Sayan, pagando il suo gesto eroico con la vita.

 

- Coraggioso, ma piuttosto stupido.- ridacchiò Goku,- Nonché inutile: ti ha regalato solo pochi secondi di vita!- e scagliò un’ennesima sfera di energia contro il namecciano.

Questa volta nessuno si frappose fra lui e la morte: Dende, investito in pieno dalla sfera di energia, sentì la vita fuggire via da lui. Con i suoi ultimi pensieri ringraziò gli Dei per ciò che gli avevano dato durante la sua esistenza, poi il dolore scomparve.

 

- E anche questo è sistemato. Così però è troppo facile!- ridacchiò Goku

- BASTAAA!!!

Il Sayan si voltò: l’urlo era partito da Crilin, che aveva lasciato cadere a terra la sacca con le sfere del drago, ed aveva la faccia contratta in una smorfia di rabbia; la sua aura stava salendo al massimo.

- Io non so cosa ti sia successo, Goku, ma non ti perdonerò mai per ciò che hai fatto! Kakusadan!- e di colpo puntò entrambe le braccia verso l’alto; due raggi di energia dorata partirono dalle sue mani, descrissero una traiettoria a parabola, poi si divisero in moltissime sfere di energia e ricaddero contro Goku, esplodendo.

 

Un enorme polverone si levò intorno al Sayan, ma Crilin non si faceva illusioni: sapeva di non avergli fatto neanche un graffio; aveva comunque mantenuto il braccio sinistro alzato, ed era già pronto per il secondo attacco; nell’istante stesso in cui un Goku ghignante apparve dal fumo il terrestre urlò:- Cerchio Magico!

Sopra il palmo della sua mano si formò un cerchio di energia dorata; un istante dopo il guerriero lo scagliò contro la figura dell’ex amico; il Sayan smise immediatamente di sorridere, e con un movimento fulmineo spostò la testa dalla traiettoria della mortale lama di energia. Il Cerchio Magico lo colpì di striscio, aprendogli un lungo e profondo taglio nella guancia sinistra, per poi perdersi all’orizzonte.

 

Crilin, che per un attimo aveva creduto in una miracolosa vittoria perse ogni speranza quando sentì l’aura di Goku aumentare vertiginosamente e lo vide trasformarsi in Super Sayan:- Ora mi hai fatto arrabbiare sul serio, amico.

Fu questione di pochi secondi: il Sayan lo colpì con una raffica di pugni che non riuscì neppure a vedere, poi lo scagliò in aria con un calcio, ed infine, congiungendo le mani, recitò la fatidica formula:- On…da…E…ner…ge…ti…ca!!!

La sfera di energia azzurra lo colpì in pieno, scagliandolo contro il palazzo del Supremo.

“E’ finita. Io ho fatto quel che potevo. Addio, 18. Addio, Marron.”

Questi furono gli ultimi pensieri del coraggioso terrestre prima che l’Onda Energetica lo facesse schiantare contro la parete del tempio ed esplodesse.

 

 

 

 

A casa Brief la situazione era di preoccupazione assoluta: Vegeta era ancora irreperibile, Crilin, Tensing e Rif tardavano a tornare, e di Goten e Trunks, che erano partiti appena avevano sentito l’aura di Goku, non si avevano più notizie da quasi un’ora. Bulma e Chichi erano già sull’orlo di un attacco isterico, quando Junior sentì alcune aure conosciute in avvicinamento.

- Sono tornati.- disse ad alta voce; tenne però per se il fatto che su sei assenti ne stessero tornando solo tre.

Un istante dopo la porta si aprì, e Goten e Trunks entrarono, con volti cupi; insieme a loro c’era Crilin, con i vestiti strappati e in lacrime.

 

 

 

 

Quando i due mezzi Sayan erano arrivati lo scontro era già finito, e Goku se ne era andato. Avevano trovato i corpi senza vita di Tensing, Rif, Popo e Dende, ma Crilin, che avevano estratto dalle macerie, respirava ancora. Lo avevano salvato grazie ai fagioli di Balzar, che il gatto, quasi in lacrime per quello che stava accadendo sul pianeta, aveva dato loro quando glielo avevano portato; avevano dovuto sostenere Crilin in volo fino alla Capsule Corporation, perché era troppo psicologicamente provato per farcela da solo.

 

 

 

- Santo cielo, Crilin!- esclamò Bulma vedendolo in quelle condizioni,- Che cosa è successo? Dove sono gli altri? E le Sfere del Drago?

Crilin ci mise parecchio prima di riuscire a dire qualcosa in mezzo alle lacrime:- Goku ha ucciso Tensing, Rif, Popo e Dende! Le Sfere del Drago non ci sono più! Non potremo farlo tornare più normale!- urlò, e riprese a piangere.

Un terribile silenzio calò sulla sala: quella era la fine della loro più grande speranza. Da quel momento, qualunque cosa fosse successa, sarebbe stata la morte a farla da padrona.

 

 

 

 

Ed ecco a voi anche il decimo capitolo, fino ad ora quello più sanguinario di tutti. Spero solo di non stare esagerando!

Per Sonsimo: grazie per tutti quei complimenti! Finirò per montarmi la testa. Comunque secondo me la bontà di Goku non è legata solo alla botta in testa: l’educazione che gli ha impartito suo nonno ha fatto molto. In questa fiction lui si comporta solo come un qualsiasi Sayan (vedi Vegeta all’inizio).

A presto, e continuate a commentare!

 

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Capitolo 11
*** FACCIA A FACCIA ***


Dragon Ball: The Last Fight

CAPITOLO UNDICI: FACCIA A FACCIA

 

La città del sud, come ormai tutto il pianeta, era in stato di emergenza: la notizia che un pazzo armato come un intero esercito aveva distrutto quella mattina Satan City ed era ancora vivo e libero da qualche parte si era sparsa ovunque, e le forze armate avevano assunto il comando. I militari avevano posto dei grossi presidi in tutte le città, ed avevano ordinato la legge marziale ed il coprifuoco. Lo stesso comandante dell’esercito si trovava nella città del Sud a sovrintendere l’organizzazione del presidio, e doveva ammettere di essere piuttosto soddisfatto: la metropoli era sorvegliata da decine di migliaia di soldati, dotati di artiglieria, mezzi corazzati e missili terra-aria. Tutti quegli uomini erano militari di carriera, e sembravano ben decisi a battersi.

 

Nonostante tutto però il vecchio generale sapeva che non sarebbe servito a nulla: lui era un semplice capitano quando, molti anni prima, un’intera armata aveva tentato di attaccare Cell; nessuno di quegli uomini era ritornato; quella situazione era molto simile, e non ci sarebbe stato un Mister Satan a salvare il mondo questa volta, perché il grande campione era morto, ucciso proprio da quel nuovo, terribile nemico.

 

L’ufficiale stava attraversando la strada per tornare al centro di comando, piazzato in un supermercato, quando all’improvviso una luce azzurra accecante attraversò il cielo, ed il centro di comando esplose in mille pezzi. Stordito dallo scoppio, il generale alzò gli occhi al cielo, e lo stesso fecero tutti i soldati che erano vicini a lui: fluttuando in aria vicino ad un grattacielo, con un braccio ancora teso verso ciò che restava del centro di comando, un uomo con i capelli neri sparati verso l’alto e una profonda ferita sulla guancia sinistra che li fissava ghignando.

- Salve!- ridacchiò sadicamente Goku,- Vi sono mancato?

 

Il comandante non perse la testa; afferrò di volata la radio portatile che teneva attaccata alla cintura e vi urlò dentro:- A tutte le unità! E’ arrivato! Convergere immediatamente nel settore H75! Presto!

Nel giro di pochi minuti intere colonne di soldati, cannoni, carri armati e mezzi lanciamissili arrivarono sul posto, ed iniziarono a prendere di mira Goku con tutte le armi che avevano.

Il Sayan li fissava incuriosito:- Non vorrete per caso attaccarmi? Certo che su questo pianeta la vita è addirittura meno importante che su Vegeta!

Come in risposta alle sue parole la strada parve prendere fuoco: tutte le armi dei soldati iniziarono a sparare contemporaneamente, ed i proiettili filarono verso Goku fischiando.

 

L’effetto fu totalmente nullo: le bombe ed i missili esplosero contro il Sayan senza sortire alcun effetto, mentre i proiettili rimbalzavano sul suo corpo.

La sua reazione fu decisamente più letale: dopo aver alzato il braccio destro, Goku scagliò una raffica di sfere di energia contro i soldati. Fu una strage: i mezzi corazzati furono sfondati come se fossero stati di carta velina, gli uomini fatti a pezzi come bestie da macello, le strade ridotte a crateri fumanti; un intero esercito fu spazzato via in un minuto.

 

Il vecchio generale, che si era gettato dietro le macerie di un palazzo colpito da una delle sfere di energia, si trovò improvvisamente di fronte la figura ghignante del Sayan.

Con un gesto disperato estrasse la pistola e sparò: il proiettile colpì la testa di goku, si accartocciò contro di essa e cadde a terra.

- Tutto qui?- ridacchiò Goku vedendo lo sguardo terrorizzato del militare,- Scommetto ch questo è più efficace!- ed alzò il braccio nella direzione del vecchio soldato, creando nella mano una sfera di energia.

Il generale seppe con tragica certezza di essere finito, e si coprì gli occhi, aspettando che il raggio azzurro lanciato da quel macellaio lo colpisse.

Improvvisamente accadde qualcosa di miracoloso: altre due sfere di energia spuntarono come dal nulla e piombarono su quella di Goku, facendola esplodere.

 

Il Sayan, sorpreso, si voltò nella direzione da cui era venuto quell’attacco, lasciando perdere il vecchio militare, che approfittò di quella insperata occasione per filarsela.

In volo ad una cinquantina di metri da lui, con le braccia ancora tese, due ragazzi diciottenni dagli sguardi cupi e dai capelli dorati sparati verso il cielo lo fissavano.

Goten e Trunks. Ed entrambi erano trasformati in Super Sayan.

 

 

 

 

Dopo il massacro operato da Goku al palazzo del supremo, i guerrieri superstiti avevano convenuto che la sola soluzione ormai era affrontare il Sayan impazzito e cercare di sconfiggerlo. Il problema era che con la sparizione di Vegeta restavano soltanto Gohan, Goten e Trunks in grado di affrontarlo quasi ad armi pari. Junior aveva suggerito che fosse Gohan a tentare per primo, ma quest’ultimo aveva esitato: non se la sentiva ancora, nonostante tutto, di affrontare suo padre in uno scontro mortale. Goten era di parere ben diverso: ciò che aveva visto al Palazzo del Supremo gli aveva messo addosso una gran voglia di fare qualcosa, perciò lui e Trunks erano partiti a tutta velocità non appena avevano sentito l’aura di Goku, decisi a mettere la parola fine a quella storia.

 

 

 

- E voi chi diavolo siete?- chiese Goku ai due giovani, lievemente sorpreso.

I due non risposero, continuando a fissarlo.

- Se siete in grado di trasformarvi a quel modo dovete per forza essere dei Sayan.- si rispose da solo Goku,- Però sento in voi un’aura simile a quella dei terrestri. Dei sanguemisto, allora. Ibridi. Strana cosa. Non era mai accaduto che dei Sayan si abbassassero fino a generare figli con altre razze. Siete potenti, però. Decisamente un livello superiore a quello di quei matti che mi hanno affrontato finora. Beh, visto che in fondo siete della mia stessa razza, potrei anche chiedervi di unirvi a me, ma da come vi siete comportati dubito che lo fareste! Perciò forse è meglio non perdere tempo e risolvere subito la questione; proprio in rispetto alle nostre comuni origini, potrei farvi spirare in modo rapido e indolore!- ed esplose in una crudele risata.

 

Trunks non si scosse molto: benché quella situazione gli apparisse ancora folle, suo padre gli aveva insegnato molto tempo prima a non avere paura di niente, e anche se non aveva imparato quella lezione alla perfezione, per il momento riusciva a mantenere il controllo.

Goten invece fu colpito profondamente da quelle parole crudeli; con sguardo supplichevole disse:- Papà, ma cosa ti è successo? Cosa ti hanno fatto per ridurti così?

Sorpreso, come se non sapesse di cosa il mezzo Sayan stesse parlando, Goku chiese:- Papà? Ma di cosa stai parlando, ragazzo? Io non ho figli…- ma non sembrava particolarmente convinto: nella sua memoria vorticavano strani ricordi, compreso uno di lui che scompigliava con la mano i capelli di un bimbetto sorridente.

- Non ti ricordi?- urlò Goten, che sembrava sul punto di piangere,- Sono Goten, tuo figlio! Torna in te! Non mi riconosci? Ti prego, papà…

Goku si passò una mano trai capelli, cercando di mettere ordine tra quei ricordi che non gli sembravano neppure suoi; alla fine sbottò:- Non so come sia stato possibile perché non me lo ricordo bene, ma pare che io abbia veramente ceduto ad una sporca terrestre! Se tu sei il frutto di quel mio errore, allora ucciderti è veramente la cosa migliore che possa fare per lavare una simile vergogna!

 

Quelle parole colpirono Goten come una pugnalata: il giovane guerriero abbassò la testa sul petto, e Trunks poté vedere una lacrima solcargli il viso; un istante dopo, però, quando rialzò la testa, non c’era traccia di tristezza nei suoi occhi, solo rabbia:- Sai, mi sono sbagliato! Tu non sei mio padre! In te non resta più nulla di Goku! Ormai sei solo un Sayan spietato, e noi ti faremo pagare tutto il male che hai fatto! Trunks, sei pronto?

- Quando vuoi!- gli rispose l’amico.

Sotto gli occhi sorpresi di Goku i due si misero in una bizzarra posizione, con le braccia puntate l’uno verso l’altro, e cominciarono uno strano balletto: "Fu…" rivolsero le braccia all’esterno e piegarono un ginocchio "…sio…" si avvicinarono sempre di più, fino a toccarsi le punte delle dita "…ne!". Un’esplosione di luce avvolse entrambi, scuotendo l’intera città con un’aura di potenza enorme. Il bagliore dorato che si era levato dai due si spense dopo pochi istanti, rivelando uno strano personaggio, vestito con ampi pantaloni bianchi e con uno strano gilet, che fissava Goku con aria beffarda.

 

Il Sayan sembrava piuttosto sorpreso:- E tu chi…o cosa saresti?

Gotenks, che era già trasformato in Super Sayan di secondo livello, sembrò ignorarlo: guardò con aria critica i propri abiti e disse:- Peccato che questo sia il completo standard. E’ talmente fuori moda! Un eroe come me dovrebbe potersi vestire un po’ meglio!

Goku si arrabbiò subito:- Ehi, buffone! Sto parlando con te! Ti ho chiesto chi diavolo sei!

Il Super Sayan nato dalla fusione tra Goten e Trunks sembrò accorgersi solo in quel momento di lui e gli disse, sempre beffardo:- Gli amici mi chiamano Gotenks, ma tu puoi chiamarmi “Signor campione”!

- Non so come tu sia uscito fuori,- ghignò per tutta risposta Goku, mentre i detriti si alzavano dalla strada e l’aria iniziava a turbinare intorno a lui,- né so che razza di tecnica abbiano usato quei due incapaci per evocarti, so solo che, anche se sembri piuttosto forte, hai un’aria decisamente stupida. Comunque credo che mi divertirò con te. Qualsiasi cosa quei due abbiano fatto, farò in modo che sia l’ultima della loro vita!

Un attimo dopo, un’esplosione di luce dorata attraversò il cielo, frantumando le pareti e aprendo un ampio cratere nella strada sottostante; quando fu nuovamente possibile vedere il Saiyan, qualcosa in lui era cambiato. Le sopracciglia erano scomparse e i capelli erano diventati dorati e molto più lunghi. La sua aura era attraversata da violente scariche elettriche. Il Super Sayan di terzo livello fissò con occhi crudeli Gotenks:- Pronto a morire, amico?

 

 

 

 

- No!!! NO!!! LORO NO!!!

Goku era rimasto fermo, senza reagire, troppo duramente colpito dalle immagini orribili che si susseguivano nella sua mente, mentre Kaaroth alle sue spalle rideva ad ogni nuovo omicidio del “loro” corpo. Non era riuscito a trovare le energie per reagire neppure quando lo aveva visto colpire Crilin e distruggere il palazzo del Supremo. Ma quando aveva visto il suo corpo trasformarsi in Super Sayan di terzo livello e prepararsi a colpire Goten e Trunks non aveva più resistito, e si era lanciato contro Kaaroth.

Questo non si fece prendere alla sprovvista, e con un solo manrovescio lo scagliò al suolo:

- A cuccia, amico! Loro mi hanno sfidato, e ne pagheranno le conseguenze! Comunque non mi pare che si siano granché impressionati. Guarda l’immagine!

Goku, tenendosi una mano sul viso dolorante, si voltò: intorno a Gotenks si vedevano turbinare scariche di energia dorata; la strada, molti metri sotto di loro, si stava spaccando, mentre un vento impetuoso si era levato ed alzava nell’aria un gran polverone. Goku non poteva sentirlo, ma immaginava che la sua aura stesse aumentando enormemente. All’improvviso il Super Sayan proruppe in un urlo sovrumano: l’aria tremò, i grattacieli più vicini, dai quali fortunatamente la gente era già fuggita, crollarono tutti, mentre il guerriero veniva avvolto da una sovrannaturale luce dorata; quando questa si diradò, i capelli gli si erano allungati fino alle sue gambe, e le sue sopracciglia erano scomparse.

- Notevole.- esclamò Kaaroth,- Credo proprio che assisteremo ad uno spettacolo interessante.

Dimentico della propria salute, Goku pregò che la potenza di Gotenks bastasse a fermare quella strage.

 

 

 

 

I due Super Sayan di terzo livello si fissarono negli occhi per qualche secondo, poi Gotenks disse, ridacchiando:- Se volevi il gioco duro, bello, eccoti accontentato!

- E ne sono più che felice!- rispose Goku, mentre un ghigno sadico gli deformava il volto,

- Credo che mi divertirò anche più del previsto!

E senza ulteriori indugi quelli che in quel momento erano i due guerrieri più forti del pianeta si lanciarono l’uno contro l’altro.

 

 

 

 

 

 

 

Anche l’undicesimo capitolo è fatto! Mi diverto a tagliare nei punti di maggiore suspance! Sono cattivo, vero? Comunque sarò gentile, e cercherò di mettere il prossimo il prima possibile!

Ringrazio tutti quelli che mi hanno commentato, e spero sempre che aumentino ancora!

A prestissimo!

 

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Capitolo 12
*** SCONTRO TRA TITANI ***


Dragon Ball: The Last Fight

CAPITOLO DODICI: SCONTRO FRA TITANI

 

Il primo scontro fra i due Super Sayan fu violentissimo, e le due figure furono ben presto confuse in un vortice di colpi. Gotenks cercò subito di mettere in difficoltà Goku, ma l’altro Sayan parò la prima raffica di pugni e calci, reagendo con un singolo pugno, che però centrò violentemente la fusione tra Goten e Trunks allo stomaco, facendolo piegare in due; un istante dopo Goku lo colpì alla schiena con entrambe le mani giunte, mandandolo a sbattere contro la strada. Subito si gettò in picchiata verso l’altro Super Sayan, ma Gotenks si era già rialzato, e lo intercettò a mezz’aria, colpendolo con un uppercut al viso, seguito da un calcio violentissimo al fianco, che lo mandò a sbattere contro un grattacielo; il palazzo si accartocciò su se stesso, ma Goku non lo seguì: quando il polverone si dissolse il Super Sayan era in volo sopra le macerie, che fissava Gotenks con sguardo compiaciuto.

- I miei complimenti!- gli disse applaudendo ironicamente,- Avevo ragione a dire che mi sarei divertito. Ora però è il momento di fare sul serio!- e si gettò di nuovo a tutta velocità contro l’altro guerriero.

 

Investito da una raffica di attacchi fulminei, Gotenks fu costretto ad indietreggiare e a tentare semplicemente di schivare e parare i rabbiosi pugni e calci dell’altro Sayan, ma non poté fare a meno di essere ripetutamente colpito. Sebbene in difficoltà, riuscì ugualmente a rompere l’attacco di Goku con un rabbioso uppercut al mento, poi, dopo essere volato indietro di qualche metro, formò una sfera di energia dorata in ciascuna mano ed urlò:

- Prendi questo!

I due colpi energetici partirono dalle sue mani, descrissero due parabole e colpirono Goku ai fianchi, esplodendo.

Mentre il suo avversario era nascosto da una nube di fumo Gotenks iniziò a complimentarsi con se stesso, ridacchiando e attribuendosi una serie di mirabolanti qualità. Il sorriso però gli si spense sulle labbra quando Goku schizzò fuori dalla nube di fumo e gli piombò addosso, quasi sfondandogli il ventre con un pugno; prima ancora di poter riprendere fiato il guerriero frutto della fusione tra Goten e Trunks fu investito da una serie lunghissima di pugni e calci, che lo lasciarono piuttosto malconcio. Alla fine Goku lo colpì con un devastante montante al mento, scagliandolo in aria, per poi precederlo e colpirlo ancora con un calcio che lo spedì a tutta velocità verso terra. Infine, congiunte le mani al suo fianco, iniziò a recitare la formula di quello che già poteva essere l’attacco decisivo:

- On…da...E…ner…ge…ti…ca!

Una sfera di energia azzurra partì dalle mani del Super Sayan vestito di arancione, centrando in pieno Gotenks e scagliandolo al suolo con ancora più violenza prima di esplodere.

 

Sembrò essersi scatenato un terremoto: la terra si spaccò, diversi grattacieli e palazzi crollarono, e nella strada si aprì un enorme cratere, sul quale ricaddero tonnellate di macerie, seppellendo Gotenks.

Il silenzio calò sul campo di battaglia; Goku sembrava già essere vincitore, eppure era rimasto trasformato in Super Sayan di terzo livello e continuava a fissare il punto in cui il suo avversario si era schiantato sotto la spinta dell’Onda Energetica.

- Andiamo, vieni fuori!- urlò con voce divertita al cumulo di macerie,- Lo so che sei ancora vivo, buffone! Non ho ancora finito di divertirmi!

I resti dei palazzi iniziarono a tremare, ed un istante dopo, sotto la spinta di un’aura potentissima, i pezzi di muro e di vetro furono scagliati in tutte le direzioni, mentre Gotenks si rimetteva in piedi. Era piuttosto malandato: i suoi abiti erano strappati in più punti, ed aveva diverse escoriazioni sulle braccia e sul volto, ma era ancora trasformato in Super Sayan di terzo livello, e la sua potenza non sembrava essere diminuita.

- Non montarti troppo la testa, amico!- urlò con un sorriso beffardo ancora stampato sul volto,- Fino ad ora mi sono risparmiato, ma potrei decidere di non farlo più, ed allora per te sarebbe la fine!

Goku esplose in una risata crudele:- Sai, temo di averti sopravvalutato! Credevo fossi un nemico degno di me, ma ora mi accorgo che sei solo un incapace con il cervello di una lucertola!

- Maledetto!- ringhiò Gotenks, offeso,- Ora assaggerai la potenza dell’Attacco del Super Fantasma Kamikaze!

 

Poco dopo, un filo di fumo biancastro uscì dalla bocca del guerriero nato dalla fusione di Goten e Trunks. Il fumo si condensò rapidamente, prendendo una forma sempre più definita. Quando Gotenks ebbe finito di espirare, una sua copia quasi perfetta, diversa solo perché le gambe erano sostituite da una coda gassosa, era comparsa al suo fianco. Goku lo fissò, profondamente incuriosito, mentre il suo avversario ripeteva la stessa operazione più volte, fino a trovarsi attorniato da dieci copie di se stesso.

- Avanti, miei Super Fantasmi! Sistematelo!- ordinò baldanzoso alle sue copie, che subito volarono ridacchiando verso il Super Sayan:- Ora dovrai fare i conti con noi!- gridò una di esse.

- E queste specie di spiritelli dovrebbero spaventarmi?- ghignò Goku,- Sei più sciocco di quanto credessi!- e, reso incauto dal dominio che aveva esercitato sul combattimento fino a quel momento, colpì subito con un pugno il clone più vicino.

E a questo punto comprese tutto, e maledisse mentalmente l’altro Super Sayan, mentre il fantasma esplodeva nello stesso istante in cui lui lo toccò con il pugno, seguito a ruota da tutti gli altri.

Una catena di esplosioni circondò la figura del Super Sayan, che scomparve in una nube di fumo nerissimo.

- Fregato!- esultò Gotenks festante, alzando indice e medio della mano destra in segno di vittoria,- Ci hai provato, ma non potevi resistere alla potenza del Super Fantasma Kamikaze!

- No? Sicuro?

L’espressione vittoriosa di Gotenks si trasformò in puro orrore quando, diradatosi il fumo, Goku ricomparve in condizioni quasi perfette; i suoi vestiti erano parzialmente strappati, e un rivolo di sangue gli scendeva lungo la faccia da un taglio sulla fronte, ma sembrava quasi incolume, ed era ancora al massimo della potenza. Non sorrideva più.

- Ma bravo! Questa volta sei addirittura riuscito a farmi sentire dolore. Un bel colpo, ma ora lo pagherai con gli interessi!- e senza dire altro si scagliò nuovamente contro l’esterrefatto Gotenks.

 

 

 

 

Goku non riusciva a staccare gli occhi dall’immagine neppure per un secondo; se all’inizio la baldanzosa sicurezza di Gotenks gli aveva fatto sperare che la fusione tra suo figlio e Trunks potesse veramente risolvere la questione, con il passare del tempo le sue speranze erano calate fin quasi a zero. Il suo corpo resisteva bene a tutti gli attacchi dell’altro Super Sayan di terzo livello e contrattaccava con energia, ed intanto i minuti passavano…

Kaaroth, dal canto suo, si stava divertendo come un bambino alle giostre:- Che spettacolo! Devo ammettere che quei due mi stanno sorprendendo: resistono veramente bene! Però non farti illusioni, amico mio. Anche se dovessimo continuare fino a notte fonda il “nostro” corpo la spunterà!

Goku non rispose, ma lui sapeva benissimo che quel combattimento non sarebbe durato fino a notte. Quanto tempo era passato? Venti, forze venticinque minuti? Ancora poco e la fusione si sarebbe sciolta. Quei due si dovevano sbrigare a mettere a segno un colpo decisivo, o entro pochi minuti si sarebbero trovati in guai seri.

 

 

 

Gotenks, per l’ennesima volta, colpì Goku con un calcio e lo scagliò a terra; sapeva che entro pochi secondi si sarebbe rialzato, ma aveva bisogno di riprendere fiato e riordinare le idee. La situazione stava rapidamente volgendo a suo svantaggio: nonostante combattesse al massimo, Goku resisteva a tutti i suoi colpi e reagiva con una potenza che, anziché calare, sembrava aumentare; ormai non gli restavano che pochi minuti, poi la fusione si sarebbe sciolta. Doveva dare un’accelerata, e doveva farlo subito.

 

Con tutte le energie che gli restavano Gotenks si gettò in picchiata contro l’altro Super Sayan e lo tempestò con una serie rabbiosa di pugni e calci, che però furono in massima parte parati e restituiti. Dopo uno scambio di colpi durato quasi un minuto Goku colpì l’altro guerriero con una ginocchiata allo stomaco, seguita da un uppercut al mento che lo sollevò da terra e da un’Onda Energetica che lo mandò a schiantarsi contro un grattacielo.

Malridotto, ma ancora intenzionato a battersi, Gotenks tornò subito all’attacco, aggredendo Goku con una serie di colpi concatenati tanto fantasiosi quanto inefficaci:- Rolling Thunder Punch! Power Tackle! Miracle Super Punch! Great Kick Special! Magnum Sundae! Hyper Plasma Short Cake! Ultra Missile Parfait!

Bloccando l’ultimo attacco, Goku rispose scagliando Gotenks contro un muro, e spedendogli dietro una sfera di energia che esplose contro la sua schiena, facendogli rovinare il muro addosso.

Il guerriero uscì faticosamente dalle macerie e si rimise in piedi; era in uno stato pietoso: i suoi abiti erano strappati e sporchi del sangue che gli usciva da decine di ferite; aveva un occhio quasi chiuso, e sembrava reggersi in piedi per miracolo. Gotenks non sapeva per quanto sarebbe riuscito a mantenere la trasformazione in Super Sayan di terzo livello, ma non era quello il problema principale: ormai gli restavano solo un paio di minuti prima che la fusione si sciogliesse. Non c’era più tempo per la strategia: doveva giocarsi il tutto per tutto.

 

Gotenks spiccò il volo, lasciando Goku a terra e, al grido di:- Renzoku Shine Shine Missile!- gli scagliò contro una raffica di raggi di energia; Goku si mise in posizione di difesa e deviò i colpi di colpi diretti verso di lui con dei rapidi movimenti delle braccia, ma nonostante non stesse sortendo alcun effetto Gotenks insistette con il suo attacco.

Goku era stupito: perché diavolo l’avversario continuava con quei raggi? Non aveva ancora capito che era perfettamente inutile. Probabilmente aveva esaurito le sue carte…oppure voleva distrarlo da qualcos’altro. Doveva stare attento.

L’assalto arrivò dall’alto, troppo repentino perché perfino il Super Sayan di terzo livello potesse evitarlo: diversi anelli di energia erano comparsi attorno al suo corpo, e si erano stretti bloccandogli le braccia lungo i fianchi.

Gotenks cessò immediatamente il lancio di sfere di energia e si avvicinò al suo avversario:

- Piaciuto il mio Renzoku Super Donut? Ora non puoi più muoverti! E non è finita!

Velocemente il guerriero espulse dalla bocca un’altra squadra di cloni, che subito accerchiarono Goku e gli si strinsero addosso.

- Attacco del Super Fantasma Kamikaze!- urlò Gotenks, e subito i dieci spettri esplosero, fondendosi in un’unica, enorme detonazione.

Una nube di fumo nero si alzò intorno alla figura di Goku, e nel terreno si aprì un enorme cratere; l’onda d’urto spazzò via qualsiasi cosa si trovasse in un raggio di un centinaio di metri.

Raggiante ma stremato, Gotenks non aveva neppure l’energia per complimentarsi con se stesso, e non era più trasformato in Super Sayan di terzo livello, eppure riusciva ancora a sorridere; stavolta sperava veramente di essere riuscito a chiudere la partita. Ogni gioia scomparve però dal suo volto quando dal fumo apparve la figura ancora integra di Goku.

Il Sayan era in brutte condizioni: i suoi abiti erano ridotti a brandelli, il suo corpo era coperto di escoriazioni, e da una ferita all’avambraccio destro il sangue scorreva fino al polso, ma era ancora trasformato in Super Sayan di secondo livello, e fissava Gotenks con uno sguardo compiaciuto.

- Oh, no!- esclamò depresso quest’ultimo; poi avvertì un tremore nella propria aura, e vide la propria mano come sdoppiata, ed urlò di nuovo, questa volta con una punta di panico nella voce:- OH, NO!!!

Ma non poté fare nulla per evitarlo: il suo corpo fu avvolto da una luce dorata, e quando si dissolse Goten e Trunks, non più trasformati in Super Sayan, fissavano Goku terrorizzati.

 

-Tempo scaduto, ragazzi?- ghignò sadicamente il Super Sayan, per poi gettarsi selvaggiamente all’attacco.

Il primo a subire i suoi colpi fu Trunks: colpito da una serie di violentissimi pugni e calci, il figlio di Vegeta fu sbattuto di faccia sull’asfalto, e rimase a terra tramortito; Goten, nel disperato tentativo di opporre resistenza, si trasformò in Super Sayan ed attaccò per primo il padre, ma Goku evitò facilmente i suoi disperati pugni, e lo colpì con una ginocchiata al ventre, seguita da un calcio al volto che spedì il ragazzo contro un muro; sfinito, Goten scivolò al suolo, con i capelli che erano tornati neri. Goku però non aveva ancora finito: balzò in aria, compì una capriola e piombò sullo stomaco di Goten con un ginocchio; il ragazzo sputò un grumo di sangue dalla bocca, poi rimase immobile, quasi privo di sensi, incassando una serie di violentissimi calci all’addome dal padre, che pareva deciso a finirlo.

 

Trunks, che si era faticosamente rimesso in piedi, vide che l’amico era in pericolo e, dopo essersi trasformato a sua volta in Super Sayan, gridò:- Renzoku Energy Dan!- e scagliò contro Goku una serie di sfere d’energia, che lo colpirono nella schiena; affatto danneggiato da quell’attacco, Goku lasciò perdere Goten e si lanciò contro il figlio di Vegeta, colpendolo con una raffica di pugni e calci, ed infine con una sfera di energia che lo mandò a schiantarsi, non più trasformato, contro Goten.

Un istante dopo Goku era già sopra di loro, con una sfera di energia pronta nella mano:- E’ arrivato il momento di dirci addio, ragazzi!

Stava per lanciare il colpo mortale, quando un’altra voce risuonò nella città:- Cannone speciale!

Goku si voltò in un lampo e respinse con un braccio un raggio dai colori dell’arcobaleno, che altrimenti lo avrebbe trapassato.

 

Nonostante le ferite, Goten e Trunks riuscirono a tirarsi in ginocchio, e videro una figura verde avvolta in strani abiti attaccare Goku. Junior aveva seguito i due Sayan per controllare che tutto andasse per il verso giusto, giudicando Gotenks abbastanza inaffidabile. Quando li aveva visti in pericolo, nonostante la propria inferiorità, si era lanciato contro Goku per salvarli.

Il Super Sayan parò facilmente i pugni del Namecciano, per poi sbatterlo contro un muro; subito dopo lo squadrò con uno sguardo sprezzante:- Un altro mostro verde? Certo che su questo pianeta c’è un sacco di gente decisa a suicidarsi.

Junior non provò nemmeno a far ragionare Goku: sapeva che non sarebbe servito. Nell’istante in cui era uscito allo scoperto aveva in pratica rinunciato alla propria vita, ed ormai la sola cosa che poteva fare a quel punto era donarla per salvare Goten e Trunks.

 

Il Namecciano si voltò verso i due Sayan e urlò:- Andate via. Lui lo trattengo io!

Goten e Trunks, che si reggevano a stento in piedi, non volevano abbandonarlo:- Non possiamo lasciarti qui da solo!- ribatté il primo.

- Vi ho detto di andare via! Subito!- urlò ancora; poi, con voce più tranquilla, disse a Goten:

- Saluta Gohan da parte mia.

I due amici capirono di non poterlo convincere e, anche se con la morte nel cuore, si alzarono in volo e si allontanarono dal campo di battaglia.

- Dove credete di andare?!- urlò Goku, e fece per inseguirli; Junior si lanciò allora su di lui e lo colpì con un frioso pugno al viso; il Super Sayan non fece una piega, ma disse, con voce sadica:- E va bene! Prima mi occuperò di te, mostro verde!

 

 

 

 

Goku, esausto e come svuotato dentro dalle immagini che vedeva, non era riuscito a muoversi durante il massacro di Trunks e Goten, e non riuscì a farlo nemmeno mentre il suo corpo distruggeva il povero Junior. Alla fine però, quando vide il suo corpo stagliarsi su quello del moribondo Namecciano e lo vide finirlo con una sfera di energia, non riuscì a trattenere le lacrime:- E’ terribile…

- Già, è veramente terribile.- disse ridacchiando Kaaroth,- Trovo anche io che quella cicatrice sulla guancia sia orribile, anche se “ci” fa assomigliare a “nostro” padre!

Era troppo: Goku balzò in piedi gridando:- TU…SEI…UN MOSTRO!!!- e si lanciò rabbiosamente contro il suo alter ego.

Lo scontro fu feroce, ma decisamente breve: pochi secondi dopo Goku era già a terra, e si teneva una mano sullo stomaco colpito da Kaaroth.

- Calmo, amico! Di cosa ti lamenti in fondo? Tuo figlio se n’è andato quasi sano e salvo…per ora!- ed esplose in una risata crudele.

 

 

 

 

 

Ed ecco postato anche il dodicesimo capitolo. Chiedo perdono per aver fatto fuori anche Junior, ma mi serviva per esigenze di trama. Ringrazio ancora chi continua a commentare, e spero di continuare ad accontentarvi! A presto!

 

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Capitolo 13
*** IL DOLORE DI UN ALLIEVO ***


Dragon Ball: The Last Fight

CAPITOLO TREDICI: IL DOLORE DI UN ALLIEVO

 

Alla Capsule Corporation la notte passò in una atmosfera tetra; gli ultimi guerrieri rimasti piangevano in silenzio i loro morti, mentre Goten e Trunks raccontavano mestamente il catastrofico esito del combattimento con Goku e il coraggioso sacrificio di Junior.

Pan rimase tutta la notte abbracciata a sua madre, senza riuscire a dormire; Bra invece rimase sempre accanto alla finestra, spostando ogni pochi minuti la tenda nella speranza di veder comparire la figura del Principe dei Sayan. Il vecchio Genio delle Tartarughe invece se n’era andato, trascinando con se Oscar; aveva detto di avere una cosa importantissima da fare, ma tutti erano troppo prostrati per prestargli attenzione.

Alla fine del racconto Gohan era a pezzi: già colpito duramente dal tradimento di suo padre, la morte di Junior lo aveva distrutto.

 

- E adesso cosa facciamo?- chiese sconsolato Crilin, mentre la moglie era in una delle stanze della casa con Marron a fare compagnia a Chichi.

- Non ne ho idea;- rispose Trunks, che, pur essendosi fisicamente ripreso con i fagioli di Balzar, sembrava psicologicamente provato,- se Gotenksa non è riuscito a sconfiggere Goku, dubito molto che, anche se mio padre dovesse ricomparire, potrebbe fare qualcosa.

- Ma dove può essere finito?- chiese Bulma, che fin da quella mattina era in pena per la sorte del marito.

- Non lo sappiamo;- disse Goten, cercando un modo per dire quello che tutti loro avevano pensato almeno una volta in quella tremenda giornata, - Non sentiamo la sua aura da nessuna parte, ma crediamo, o meglio, temiamo che…che…

- Cosa?- incalzò Bulma, che aveva paura di sentirsi dire quello che, in fondo al cuore, anche lei forse pensava.

- Temiamo che possa essere andato ad unirsi a Goku.- terminò infine Crilin.

 

- Ma cosa state dicendo?!- gridò Bra voltandosi verso di loro con il volto contratto dalla rabbia, - Mio padre non farebbe mai una cosa del genere!

- Calmati, Bra.- mormorò sconsolata Bulma,- Potrebbero aver ragione loro.

Bra guardò la madre con una faccia estremamente stupita, chiedendosi se fosse impazzita del tutto.

- Purtroppo tuo padre non si è mai abituato del tutto alla vita terrestre, e lo ha dimostrato molte volte.- disse Goten con aria afflitta,- Tutto quello che ha visto fare a Goku, che è più o meno quello che faceva lui da giovane, potrebbe averlo sconvolto al punto da fargli dimenticare tutti gli anni che ha passato qui sulla Terra. Conoscendolo, non è affatto improbabile che in questo momento sia al suo fianco!

Il silenzio calò sui presenti; Bra, sconsolata, si lasciò cadere su una poltrona e si prese la testa fra le mani.

 

- Se così stessero le cose i nostri problemi potrebbero dirsi raddoppiati.- disse Crilin cupo.

- Anche se fosse, prima dobbiamo occuparci del guaio più grosso;- ribatté Goten,- a Vegeta penseremo quando il problema si porrà, ma quel momento potrebbe non arrivare se non riusciamo a fermare papà. Ora che io e Trunks abbiamo fallito, chi altro può affrontarlo?

Gohan vide gli occhi di tutti posarsi su di lui, e seppe che il suo momento era arrivato: l’idea di affrontare suo padre gli appariva ancora come qualcosa di impossibile, ma sapeva di non avere altra scelta; per di più la morte di Junior gli aveva messo addosso una rabbia enorme, ma il pensiero di sfogarla contro quel padre che lo portava sulle spalle da bambino gli dava la nausea.

- Va bene;- riuscì a dire alla fine, e fu come se una coltre di gelo gli fosse calata sul cuore,

- domattina andrò a cercarlo e lo affronterò.

 

 

 

A bordo del suo aereo Pilaf aveva organizzato un vero banchetto per festeggiare la riuscita del suo piano.

- Complimenti, Pilaf!- gli disse Mai versandosi un bicchiere di vino,- Non credevo che le cose sarebbero andate così bene!

- Già!- esclamò Shu ridendo,- Per la prima volta un tuo piano è riuscito al cento per cento!

- Bisogna festeggiare!- gridò l’omino blu agitando una coscia di pollo,- Entro pochi giorni Goku verrà fatto fuori da qualcuno dei suoi compari, e a quel punto la mia vendetta sarà completa! Nessuno potrebbe rovinarmi questo momento!

Un istante dopo la fiancata dell’aereo esplose in una fiammata, e attraverso il fumo una piccola navicella entrò e si posò sul pavimento, ad una quindicina di metri dal tavolo del banchetto. Subito si aprì il portellone, e ne uscì un vecchietto vestito con una camicia hawaiana ed un paio di occhiali da sole, con sulla schiena uno zaino verde. Affacciato allo sportello, un maialino guardava la scena spaventato.

 

- Chi diavolo sei tu?- chiese stupita Mai.

- E’ uno dei compari di Goku!- urlò Pilaf con una punta di panico,- Prendetelo!!!

Subito Shu, con una mossa rapida vista la sua età, estrasse la spada e si lanciò verso il Genio delle Tartarughe.

- Onda Energetica!

Dalle mani giunte del vecchietto uscì un raggio di energia azzurra che centrò in pieno la vecchia volpe ninja, mandandola a sbattere contro la fiancata opposta dell’aereo e mettendola fuori combattimento. Mai, riconoscendo il colpo che tante volte Goku aveva usato per sconfiggerli, si ritrasse spaventatissima, ed il Genio avanzò senza una parola verso Pilaf, che si era accostato alla parete e lo fissava tremando come una foglia.

Quando gli fu giunto davanti il vecchietto, sempre in silenzio, si tolse lo zaino e lo posò in terra, poi lo aprì, estrasse qualcosa di simile ad un pezzo di lamiera e lo gettò ai piedi di Pilaf. L’omino blu lo guardò e trasalì: era un pezzo della corazza del suo robot, e su di esso, pur se bruciacchiata, si riconosceva la scritta “PILAF”.

- Credo che tu mi debba alcune spiegazioni.- ringhiò il vecchio maestro di arti marziali, togliendosi gli occhiali da sole e rivelando uno sguardo duro come l’acciaio.

 

 

 

 

Seduto sulla cima di un monte non lontano dalla Città dell’Ovest, Goku era impegnato a sistemarsi le ferite; non disponendo di cure mediche, aveva dovuto fare quel che poteva: aveva acceso un fuoco e si era cauterizzato le ferite più profonde con un tizzone ardente. Metodo Sayan per i casi di emergenza. Doloroso ma efficace. In quel momento si stava fasciando la ferita al braccio con un pezzo della sua tuta che aveva strappato. Quegli abiti erano troppo delicati, avrebbe preferito una corazza da combattimento del suo popolo, ma per il momento non poteva averne a disposizione.

Doveva ammettere che lo scontro con quell’idiota di suo figlio e il suo amico gli era costato un bel po’ di energie, ma si stava già riprendendo, e per il mattino dopo sarebbe stato più o meno a posto, e pronto a ricominciare.

- Perché, Goku? Perché lo hai fatto?

Il Sayan, sentendo quella voce, si girò di scatto: dietro di lui c’era un ragazzo dalla pelle scura, con i capelli neri e abiti abbastanza simili ai suoi, che lo fissava con uno sguardo triste.

 

Ub, che dopo aver terminato gli allenamenti con Goku era tornato alla sua casa, aveva visto alla televisione i disastri che il suo ex maestro aveva combinato, ed era subito partito per cercarlo. Non che volesse affrontarlo; Goku gli aveva insegnato tutto, dal Kaiohken all’Onda Energetica, ma la sua potenza non poteva neppure lontanamente paragonarsi a quella del suo maestro. Voleva solo guardarlo in faccia, parlargli, e non gli importava se poi lo avrebbe eliminato. Era come se un solco gli fosse stato scavato nel cuore: non riusciva a capacitarsi di quello che quell’uomo, che per lui era quasi un padre, aveva fatto.

 

Il ragazzo nero lo guardò, poi, con voce triste, gli disse:- So che ora mi ucciderai, lo sapevo prima ancora di venire qui. Non cercherò di fuggire, né di opporre resistenza; volevo solo guardarti negli occhi, vedere quanto potesse essere cambiato l’uomo che mi ha fatto da maestro, l’uomo che consideravo come un genitore, come un ideale a cui aspirare. Purtroppo, non so come, ma i tuoi occhi sono davvero cambiati; non c’è più nulla di umano in te. Ora sei un Sayan a tutti gli effetti, non sei più il mio maestro.

 

Calde lacrime scorrevano sulle guance del giovane Ub mentre pronunciava quelle parole:

- Ora posso anche morire, visto che la sola persona in cui veramente credevo mi ha tradito! Io ti volevo bene, Goku! Ora che ti ho visto fare del male a tante persone, ora che la sola persona che credevo veramente buona ed onesta si è rivelata solo un altro mostro, non ho più motivo di restare in questo schifo di mondo! Quindi avanti, uccidimi! Uccidimi!!!

 

Goku non si fece pregare troppo; alzò il braccio destro e disse, sprezzante:- Io non ho capito nulla di quello che hai detto, ragazzo, e non so chi tu sia, ma se è la morte che cerchi non posso che accontentarti!- e dalla sua mano partì una sfera di energia azzurra.

Ub non provò neanche a scansarsi: chiuse semplicemente gli occhi ed allargò le braccia, come ad accogliere quella morte che era venuto a cercare. La sfera di energia lo trafisse e lo attraversò da parte a parte; il ragazzo ebbe la forza di chiedere ancora, con voce troppo flebile perché il suo assassino lo sentisse:- Perché, Goku?-, poi crollò a terra.

 

 

 

 

L’urlo di Goku rimbombò in tutti i meandri della sua mente nell’istante in cui la sfera di energia scagliata dal suo corpo trafisse Ub. Mentre lui crollava al suolo piangendo Kaaroth sghignazzò:- Quanto sono stupidi gli abitanti di questo pianeta!

Goku strinse i pugni fino a farsi male, e tra le lacrime chiese:- Ma perché, Ub? Perché hai fatto una cosa del genere?

La sola risposta che ebbe furono le risate del suo alter ego. Quelle vere, quelle che lui forse non avrebbe neppure capito, il povero ragazzo se le era portate nell’Aldilà.

 

 

 

 

 

 

 

Ecco postato il tredicesimo capitolo! Ormai cominciamo ad avviarci verso la conclusione. Spero che i più sensibili non si siano offesi per come ho fatto morire il povero Ub, ma ho preferito evitare un altro combattimento sbilanciato dalla parte di Goku. Nel prossimo capitolo torneranno i veri combattimenti, e finalmente le fan di Vegeta sapranno qualcosa sulla sua scelta. Vi dirò solo una cosa: aspettatevi di tutto!

A presto!

 

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Capitolo 14
*** LA CRISI DI UN PRINCIPE ***


Dragon Ball: The Last Fight

CAPITOLO QUATTORDICI: LA CRISI DI UN PRINCIPE

 

Gohan uscì di casa all’alba, quando gli altri, crollati addormentati un’ora prima, non potevano seguirlo. Voleva essere solo per fare quello che doveva.

Mai avrebbe creduto di dover usare la potenza che gli era stata data dai Kaiohshin contro suo padre, ma quello che il Genio delle Tartarughe aveva raccontato loro quando era tornato quella notte aveva fugato le ultime speranze di far ragionare il Sayan: Pilaf aveva confessato di aver iniettato a Goku uno psicofarmaco che aveva risvegliato il suo istinto Sayan e inibito la sua parte terrestre, ma neanche lui aveva un antidoto.

 

Era stato tanto stupido da scatenare una forza devastatrice sufficiente a cancellare la terra dalla faccia dell’Universo senza sapere neanche come fermarla. Aveva tolto il tappo al vaso di Pandora, ed ormai dentro non era rimasta neppure la speranza. Pilaf era stato punito pesantemente, ed il Genio dubitava che, quando sarebbe riuscito a districarsi dai rottami dell’aereo avrebbe anche solo ricordato il suo nome, ma quella era una magra consolazione: oramai quello con Goku poteva essere solo un duello fino alla morte, e Gohan non poteva non essere triste per questo.

 

L’aura di suo padre era ben evidente, e proveniva dai monti; non si era curato di annullarla; per Gohan il motivo era evidente: Goku voleva chiudere il conto, voleva che lo trovassero ed andassero ad affrontarlo per chiudere la partita, per uccidere gli ultimi difensori della Terra.

Con la morte nel cuore, Gohan spiccò il volo e si diresse verso la battaglia più terribile della sua vita.

 

 

 

 

Vegeta, dopo la discussione con Kaaroth, era rimasto seduto su quella montagna, con lo sguardo fiso nel vuoto, mentre i pensieri si accavallavano nella sua mente. Il Principe dei Sayan che era in lui scalpitava per raggiungere l’altro Sayan ed unirsi a lui nella conquista della Terra, ma c’era qualcosa che gli impediva di farlo. Ogni volta che credeva di aver raggiunto quella decisione il volto di Bra compariva luminoso nella sua mente, e non riusciva più a muoversi per andare a fare ciò che un tempo avrebbe fatto senza neppure porsi il problema. Si era detto più volte di essere un rammollito nel tentativo di spronarsi, ma non aveva ottenuto alcun risultato, perché ogni volta gli compariva davanti agli occhi il volto sorridente di Bulma, e si ricordava che fare quella scelta voleva dire rinunciare a tutto quello che la vita gli aveva dato in quegli anni, dopo che per decenni gli aveva solo tolto: il padre, la patria, l’onore…sul momento non se ne era neanche reso conto appieno, ma in seguito aveva rimpianto molto le cose che gli erano venute a mancare nella prima parte della sua vita. Ora poteva riguadagnarne una piccola parte, ma a che prezzo?

 

D’altro canto non pensava neanche a decidere il contrario: ricordarlo colpiva il suo orgoglio fin quasi a fargli male fisicamente, ma sapeva bene che Kaaroth era molto più forte di lui; affrontarlo voleva dire andare incontro a morte certa.

Ovviamente non aveva paura…o forse si? Forse per una volta aveva qualcosa che gli impediva di andare a morire a cuor leggero.

- Devi deciderti, Vegeta!

 

Il Principe dei Sayan si voltò di scatto: dietro di lui era comparso dal niente, senza che lui avvertisse alcuna aura, era comparso un vecchietto dalla pelle violacea, con pochi capelli bianchi e degli stranissimi abiti addosso.

Vegeta non lo aveva mai visto, ma non ci mise molto a riconoscere gli abiti: erano quelli tipici dei Kaiohshin.

- Chi sei?- chiese duramente il Sayan.

- Sono il Sommo Kaiohshin. Sono venuto apposta sulla Terra per parlare con te.- rispose il vecchio, con una voce stranamente seria, considerando la sua indole.

 

- E cosa vuoi da me?- chiese ruvidamente il Principe dei Sayan.

- Il fatto che io mi sia scomodato di persona- proseguì la divinità, come se Vegeta non lo avesse neppure interrotto,- per venire a parlarti dovrebbe renderti molto fiero, oltre a farti capire quanto la situazione sia grave. Noi divinità sappiamo bene che il comportamento di Goku, che da eroe si è tramutato in assassino, non è da imputare alla sua volontà, ma sappiamo che ciò mette ugualmente in pericolo non solo la Terra, ma la sopravvivenza stessa dell’universo. Purtroppo Goku deve essere fermato ad ogni costo, e tu sei il solo ad essere in grado di farlo. Non i suoi figli, non il tuo, ma tu si.

- Hai sbagliato persona, amico!- rispose Vegeta arrogante,- Io non sono un ingenuo come era Kaaroth. Io sono felice che finalmente abbia deciso di iniziare a comportarsi da Sayan, come io ho sempre fatto e come tornerò a fare!

 

- Sai anche tu che non è vero.- riprese tranquillamente Kaiohshin,- Forse una parte di te vorrebbe davvero unirsi a Goku e tornare alla vecchia vita randagia del conquistatore di pianeti, ma nel profondo del tuo cuore, anche se ancora sei incerto, tu sai già che non le darai retta. Anche se non vuoi ammetterlo neppure a te stesso, Vegeta, tu sei cambiato. Gli anni che hai passato sulla Terra ti hanno trasformato in una persona migliore, ed il pensiero che tua moglie ed i tuoi figli possano essere in pericolo ti avrebbe già fatto correre ad affrontare Goku se i soprassalti del tuo vecchio orgoglio non ti impedissero di prendere una decisione!

Anche se quelle parole sembravano scavargli l’anima, Vegeta cercò di mantenersi sprezzante; voltò le spalle alla divinità perché non vedesse tremiti nel suo sguardo e disse:- Spiacente, vecchio. Hai sbagliato persona.

- Io non credo proprio, e ne sono tanto convinto da fare questo!

Vegeta si sentì mettere una mano sulla spalla, e prima ancora di rendersene conto si sentì pervadere da una incredibile ondata di calore; era come se gli avessero versato acqua bollente nelle vene, e il Sayan sentì qualcosa di simile ad una sensazione di assoluta onnipotenza attraversare la sua mente: la sua potenza fisica non sembrava essere aumentata, ma si sentiva ugualmente in grado di fare qualunque cosa. Affrontare Goku non gli sembrava più una cosa tanto impossibile.

 

- Cosa…cosa mi hai fatto?- chiese al colmo dello stupore.

- Ti ho dato le armi per affrontare Goku, se lo vorrai. Tu sei un Sayan di sangue puro, ed in te è racchiusa una forza molto superiore a quella che sei riuscito a sfruttare finora. Io ho, in un certo senso, aperto le porte che bloccavano quel potere, ora farli uscire spetta a te. Fino ad ora non ci sei riuscito perché il tuo solo obbiettivo era riuscire a sopravanzare Goku per soddisfare il tuo orgoglio. Ora che io ho liberato quel potere e che tu hai una raione nobile per usarlo, non avrai alcun problema. Se mi sono sbagliato su di te, ora la Terra ha un altro nemico potentissimo. Da parte mia, però, non credo che mi pentirò di ciò che ho fatto.- e scomparve nel nulla, lasciando solo un Vegeta che, mentre quella sensazione di onnipotenza scemava, si sentiva sempre più come diviso in due.

 

 

 

Gohan atterrò in una valle incassata fra i monti; suo padre era a pochi metri di distanza, che lo osservava con un ghigno soddisfatto stampato sul volto:- Sapevo che qualcuno sarebbe venuto a cercarmi. Così, tu saresti l’ultimo difensore del mondo. Hai un’aura simile a quella di uno di quei due bambocci che mi hanno affrontato ieri pomeriggio, quello che ha detto di essere mio figlio, e gli somigli anche fisicamente. Per di più, percepisco che anche in te c’è sangue Sayan. Non sarai mica suo fratello? Accidenti, dovevo essere veramente impazzito per lasciarmi dietro questo gregge di bastardi!

Gohan non si scosse per quelle parole crudeli:- So che non è mio padre a dire queste cose. Tu non sei lui, tu sei Kaaroth il Sayan, e sei mio nemico. Tu, non il terrestre Goku, l’uomo buono e gentile che mi ha generato e mi ha sempre voluto bene. Ora è a lui che parlo: papà, se puoi sentirmi,  scusami per quello che sono costretto a fare!- e si mise in posizione di combattimento, raccogliendo la forza che gli era stata donata da Kaiohshin il Sommo.

- Secondo me su questa terra siete tutti un po’ matti;- rispose Goku ironico,- per fortuna una volta fatto fuori te la strada per prendere questo pianeta sarà spianata. E allora, cominciamo l’ultimo ballo!- e si trasformò in super Sayan.

 

 

 

- E così anche l’altro tuo figlio è venuto a sfidarci.- disse Kaaroth a Goku, che non riusciva a staccare gli occhi da quelle immagini,- Sembra più forte del minore, ma come lui non ce la farà, e stavolta non ci sarà un idiota a morire al suo posto!

Goku lo sentì appena; nella sua mente c’era posto solo per un disperato appello che avrebbe voluto poter urlare a quel figlio che si preparava ad affrontare il suo corpo:

“Forza, Gohan! Non pensare che quel corpo è il mio! Salva il mondo, anche a costo di uccidermi!”

 

 

 

 

 

Sorpresa! Visto che scrivo di getto e le idee i vengono in parte mentre scrivo, è finita che il combattimento e la scelta di Vegeta sono finiti nel capitolo successivo! State tranquilli, vi prometto che nel prossimo ci sarà da divertirsi! Prima di concludere, vorrei di nuovo invitare tutti quelli che leggono la mia storia a commentarla! Dal numero di quelli che hanno scritto qualcosa potrei essere propenso a pensare che l’abbiano letta solo in cinque o sei! (sigh!!!)

A presto!

 

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Capitolo 15
*** PADRE CONTRO FIGLIO ***


Dragon Ball: The Last Fight

CAPITOLO QUINDICI: PADRE CONTRO FIGLIO

 

Goku fu il primo ad attaccare: si lanciò a tutta velocità contro il figlio, che però parò il primo pugno con un braccio e rispose con un calcio al volto, che Goku schivò facilmente. Nel giro di pochi secondi i due guerrieri spiccarono il volo ed iniziarono a scambiarsi colpi a mezz’aria, tanto rapidamente da non essere quasi visibili. Gohan però era già preoccupato: suo padre riusciva a schivare o parare tutti i colpi con inquietante facilità, e quando rispondeva colpiva duro.

 

Dopo un paio di minuti, rendendosi conto di non stare ottenendo nulla, il mezzo Sayan decise di dare un’accelerata al combattimento: aumentò la sua aura fin quasi al massimo e sfondò con un pugno la guardia di suo padre, colpendolo violentemente al volto. Sorpreso, Goku perse per un attimo la concentrazione, e Gohan ne approfittò subito, colpendolo in giravolta con un calcio al petto che lo scagliò contro una rupe, che gli crollò addosso seppellendolo.

 

Gohan però non si fece illusioni: sapeva che il padre non si era fatto nulla.

Infatti dopo pochi istanti il mucchio di rocce esplose letteralmente, scagliando detriti in tutte le direzioni e costringendolo a ripararsi il viso con le braccia incrociate.

Quando le abbassò vide suo padre levitare sopra il punto dove era caduto; i suoi capelli dorati erano ancor più sparati verso l’alto, e la sua aura era attraversata da scariche elettriche. La sua potenza era più che raddoppiata.

 

Il contrattacco fu troppo fulmineo perché Gohan potesse schivarlo: Goku lo colpì con una tremenda ginocchiata al ventre che lo fece piegare in due, poi con entrambe le mani giunte alla schiena, scagliandolo al suolo. Il corpo del mezzo Sayan aprì un vero cratere nel terreno, e Goku cercò di approfittarne, gettandosi su di lui in picchiata, ma Gohan era pronto: portò la sua aura al limite e schizzò via prima che suo padre potesse colpirlo.

 

A quel punto decise di giocarsi il tutto per tutto, e usando fino all’ultima goccia l’energia donatagli dai Kaiohshin scatenò un attacco a piena potenza, tempestando Goku con una raffica violentissima di pugni e calci; questa volta il Super Sayan riusciva a pararne solo una minima parte, ed era in evidente difficoltà; alla fine Gohan lo colpì con un violentissimo calcio al mento, scagliandolo a terra, poi alzò le braccia e scagliò contro di lui scarica di raggi di energia non appena il suo corpo toccò il suolo.

 

La figura di suo padre fu circondata da esplosioni, ed il fumo lo avvolse, ma dopo pochi secondi Goku ricomparve di fronte al figlio, con gli abiti in condizioni pietose ed il corpo pieno di escoriazioni, ma con sul volto un’espressione di pura rabbia; cercò di colpirlo, ma Gohan parò tutti i suoi pugni, per poi rispondere con un duro montante allo stomaco, seguito da un uppercut al mento che scagliò Goku verso l’alto; Gohan gli fu subito sopra, e lo colpì con un rabbioso calcio a mezzo busto, sbattendolo al suolo; deciso a non dargli tregua, Gohan appoggiò i palmi delle mani uno dietro l’altro, e mentre Goku si rimetteva in piedi urlò:- Masenko!

 

Il Super Sayan si vide arrivare addosso un raggio di energia devastante, ed alzò le braccia deciso a fermarlo.

Gohan vide il Masenko colpire le mani di suo padre, e lo vide scivolare indietro sotto la spinta del colpo, lasciando un solco nel terreno; per un attimo pensò di essere vicino a segnare un punto decisivo, poi però una luce dorata abbagliante esplose con un tremendo boato, e Gohan fu costretto a respingere con un colpo disperato del braccio il suo stesso Masenko ribattuto contro di lui, mentre la terra si spaccava e più di una montagna crollava sotto l’onda d’urto dell’aura del Super Sayan di terzo livello.

 

Pochi secondi dopo un Goku malridotto ma con i capelli dorati lunghi fino alle gambe levitò fino all’altezza del figlio e disse, con voce stanca ma ancora strafottente:- Bravo, ti meriti tutti i miei complimenti per questo attacco! Mi hai costretto a sprecare una enorme quantità di energia enorme e a portare al massimo la mia potenza per respingerlo. Ora però è il momento che io inizi a fare sul serio!

 

Gohan era stremato, ed il braccio con cui aveva respinto il Masenko sanguinava copiosamente; se in condizioni normali avrebbe potuto tener testa in qualche modo al padre anche se trasformato in Super Sayan di terzo livello, in quelle condizioni era in netta inferiorità; non poté fare nulla per fermare il successivo attacco di Goku, che lo colpì con una serie di pugni e calci sferrati con una violenza disumana. Quando il Super Sayan smise Gohan si reggeva in volo a stento, ma Goku non gli dette neanche il tempo per riprendere fiato, e, presolo per un braccio, con un solo movimento lo scagliò al suolo a tutta velocità, sollevando un gran polverone.

 

Gohan non riusciva neanche a pensare ad una strategia: il sangue che perdeva dal braccio lo indeboliva sempre di più, e quella furia scatenata che un tempo era stato suo padre non gli dava neppure un istante di tregua; era ancora con le ginocchia e le mani a terra che tentava di rimettersi in piedi quando gli piombò addosso e lo colpì con un violentissimo calcio al ventre, scagliandolo in aria. Un secondo dopo lo aveva già raggiunto, e lo colpì violentemente con il dorso della mano destra, mandandolo a sbattere contro una rupe, che andò in frantumi. Gohan crollò a terra, in ginocchio, ansimando nel tentativo di respirare; era a pezzi, ma sapeva che ancora non era finita, quindi, sostenuto più dalla propria volontà che dalle proprie gambe, si rimise in piedi. Cercò di colpire il padre che arrivava con un debole pugno, ma il Super Sayan lo evitò facilmente, si portò alle sue spalle e lo colpì alla schiena con una sfera di energia, che lo scagliò di faccia contro una roccia.

 

Il giovane scivolò a terra, appoggiando la schiena alla roccia; sentiva dolore in ogni parte del corpo, e avrebbe voluto solo potersi riposare, ma subito sentì l’aura di suo padre concentrarsi, e lo vide levitare davanti a se con le mani giunte al suo fianco.

- E’ arrivato il momento di dirci addio, amico!- ringhiò Goku, e iniziò a recitare la formula che per Gohan risuonava come una campana a morto:- On…da…E…ner…ge…ti…ca!!!

 

Il giovane si vide arrivare addosso la sfera di energia azzurra, e sentì che la propria vita era finita. Era veramente brutto finire in quella maniera, ucciso da quello stesso padre che aveva sempre rischiato la vita per salvarlo. Profondamente stanco, in quel momento Gohan si era veramente arreso alla morte. Poi accadde qualcosa: i volti di Videl e di Pan apparvero nella sua mente, e capì che se voleva salvarle non poteva arrendersi in quella maniera! Con uno sforzo sovrumano si alzò, portò al suo fianco la sola mano destra, perché la ferita gli impediva di muovere la sinistra, ed urlò:- Onda Energetica!!!

 

Un’altra sfera azzurra comparve nel cielo, questa volta scaturendo dalla mano di Gohan, e filò verso la sua gemella. Le due Onde Energetiche si scontrarono a mezz’aria, e sotto di loro si spalancò un vero cratere per l’onda d’urto, poi rimasero ferme, spingendo l’una contro l’altra, mentre i due guerrieri scaricavano in esse tutte le loro energie.

Il ghigno stampato sul volto di Goku era stato sostituito da una maschera di furore: quel ragazzo sembrava finito, ed invece aveva trovato la forza per contrastare il suo attacco. Concentrò ancora di più la sua potenza e la concentrò nella sua Onda.

 

Gohan era stremato, ma continuava a mandare ogni stilla di energia che gli era rimasta in quell’ultimo colpo, senza però riuscire a sbloccare la situazione; non avrebbe retto per molto: aveva bisogno di aiuto. E proprio in quell’attimo un flashback attraversò la sua mente: lui, bambino, in una situazione pressoché uguale, che affrontava Cell nello stesso modo. Allora era stato proprio suo padre a dargli la forza per abbattere quel mostro…quello stesso padre che in quel momento stava tentando di uccidere. Ma come poteva fare una cosa del genere?

 

Improvvisamente, quasi senza accorgersene, inconsciamente, smise di mandare energia all’Onda, che subito diminuì di potenza. Passarono un paio di secondi, poi il colpo di Goku la sovrastò, investì Gohan e poi non solo polverizzò la rupe che c’era dietro la sua schiena, ma qualunque cosa si trovasse in un raggio di duecento metri dietro di essa.

 

Un enorme polverone si sollevò nel cielo, facendo scomparire dalla vista entrambi i guerrieri. Quando finalmente si posò apparvero entrambi di nuovo: Goku era sudato e stanco, con ancora le mani protese davanti al suo corpo ed i capelli ancora dorati ma di nuovo corti e ritti sopra la testa; sul suo volto era dipinta una sadica espressione di trionfo. Gohan invece era a terra; i suoi abiti erano ridotti a brandelli, e praticamente non c’era centimetro del suo corpo privo di ferite; dalla più grave, aperta nella parte destra del petto, il sangue usciva a fiumi. Non aveva più un grammo di energia, e la sua vita era appesa ad un filo, eppure non aveva perso i sensi. Neanche lui sapeva come aveva fatto a mantenersi sveglio, ma aveva ancora gli occhi aperti. Non riusciva neppure a muovere un dito, eppure era ancora sveglio, anche se l’oblio incombeva su di lui. Quando però vide suo padre atterrare di fronte a lui capì però che sarebbe morto prima di perdere i sensi.

 

Goku era stanco, veramente stanco; aveva scaricato una quantità enorme di energie in quel colpo, e anche se gliene restavano ancora di riserva, aveva preferito abbandonare la trasformazione in Super Sayan di terzo livello. Comunque non ne aveva bisogno per finire quel ragazzo moribondo. Alzò un braccio e lo puntò contro di lui dicendo:- Sei resistente, ma non ti basterà per sopravvivere ora. Addio.

Gohan vide una sfera di energia comparire nella mano del padre, e mentre l’oscurità calava sui suoi occhi capì che quel padre che aveva sempre amato tanto ora stava per ucciderlo, ed accettò quella realtà pensando che in fondo non era colpa sua. Un attimo prima di perdere i sensi vide due sfere di energia attraversare l’aria e colpire il padre, poi il suo mondo diventò nero.

 

 

 

Quando Goten e Trunks si erano svegliati non avevano trovato Gohan, e quando avevano avvertito due aure potentissime scontrarsi sui monti non avevano potuto fare a meno di andare a vedere. Non era stato possibile impedire a Chichi, Videl, Bulma, Pan e Bra di seguirli, e con il Genio non ci avevano neanche provato, perciò erano partiti tutti assieme, chi poteva volando, gli altri sulla navetta di Bulma. Quando erano arrivati lo scontro stava volgendo al termine, ed avevano visto Gohan finire abbattuto; nel momento in cui Goku aveva fatto la mossa di finirlo i due giovani mezzi Sayan non erano riusciti a trattenersi, e, dopo aver ordinato tassativamente a Pan e Bra di restare ferme, si erano trasformati in Super Sayan e si erano lanciati in soccorso del fratello del più giovane.

 

Goku si voltò, più infastidito che altro per quell’attacco, si voltò e si vide davanti i due ragazzi che lo avevano affrontato il giorno prima, con le braccia ancora alzate.

- Ancora voi due?!- ringhiò il Sayan furioso,- Non vi è bastata la lezione? E va bene, vi rinfresco subito la memoria, e questa volta non ci sarà qualcuno a morire al posto vostro!

Un istante dopo Goten si piegò in due, mentre il pugno del padre gli piombava nel ventre, per poi aprirsi e lasciar partire un raggio di energia che lo scagliò contro una roccia con violenza; stordito, il ragazzo crollò a terra, gemendo, mentre i suoi capelli tornavano neri.

 

Trunks tentò di sferrare un pugno a Goku, ma questo lo afferrò con la mano e rispose con un uppercut terribile che lo scagliò in aria, seguito da un calcio a mezzo busto che lo mandò a sbattere contro la stessa roccia dove aveva spedito Goten; i capelli del ragazzo tornarono azzurri mentre il ragazzo crollava al suolo, anche lui stordito; un attimo dopo Goku era davanti a lui con il braccio alzato:- Se proprio volete morire per primi, vi accontento subito!

Trunks vide il Sayan stagliarsi contro il sole con una sfera di energia nella mano, e seppe con tremenda certezza che la sua fine era arrivata. Eppure non abbassò lo sguardo: suo padre gli aveva insegnato che un Sayan deve saper morire a testa alta, e fissò il suo assassino.

 

Un istante dopo vide un’altra figura, che non riuscì a riconoscere per il riflesso del sole, piombare alle spalle di Goku e colpirlo con un violentissimo calcio alla nuca. Goku fece un volo di alcuni metri e sbatté a terra con la faccia. Sorpreso, ci mise alcuni secondi per capire cosa fosse successo; poi si alzò massaggiandosi la testa e vide, davanti ai due ragazzi feriti, un uomo non molto alto ma muscoloso, dai capelli neri come la pece, vestito con una tuta da combattimento azzurra e bianca, che lo fissava con le braccia incrociate sul petto e due occhi d’acciaio.

 

- E’ così alla fine hai preso una decisione, principe!- ghignò Goku fissando Vegeta con un sadico sorriso stampato sul volto,- Tra me e la morte hai scelto la morte!

 

 

 

 

 

 

 

Ed ecco a voi…Vegeta!!! Contente? Il prossimo capitolo sarà spettacolare, ve lo prometto!!!

Ringrazio ancora tutti per i commenti che fate, e spero che continuiate fino alla fine!

Per flavia: visto che vuole bene anche a Trunks? Gli ha salvato la vita!

A presto!

 

 

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Capitolo 16
*** L'ULTIMA BATTAGLIA ***


Dragon Ball: The Last Fight

CAPITOLO SEDICI: L’ULTIMA BATTAGLIA

 

- Non ci credo! Maledetto infame traditore della tua stirpe!

Più che arrabbiato Kaaroth sembrava furioso: il voltafaccia di Vegeta era per lui qualcosa di inconcepibile.

Goku invece era al colmo della gioia:- Finalmente! Avanti Vegeta fai vedere chi sei!

- Ma sei del tutto fuori di testa?!- sbottò Kaaroth,- Non hai ancora capito che, se per qualche oscuro miracolo, Vegeta riuscisse a battere il “nostro” corpo tu andresti all’altro mondo?

- Qui l’unico che non ha capito sei tu. Io sono più che disposto a morire, e ne sarò felice, se questo vorrà dire che tu sparirai per sempre!- disse Goku sorridendo.

 

Bulma e gli altri, quando videro quella figura intervenire nel combattimento e riconobbero il suo viso, non riuscirono a spiccicare parola: ormai tutti si erano in fondo convinti che Vegeta si fosse unito a Goku, e vederlo attaccare l’altro Sayan per salvare il figlio e Goten li aveva lasciati senza parole.

Fu Bra a rompere il silenzio, con un grido di pura gioia:- Lo sapevo!!! Papà non poteva averci abbandonato!!!

 

Neanche lo stesso Vegeta avrebbe saputo dire cosa alla fine lo avesse convinto a raggiungere il campo di battaglia; sapeva solo che dopo che Kaiohshin il Sommo era scomparso era rimasto immobile per qualche minuto, poi, senza quasi accorgersene, si era alzato in volo e si era diretto verso il luogo dove sentiva due potenti aure scontrarsi.

Quando però aveva visto il figlio a terra, che stava per essere ucciso senza pietà, tutti i suoi dubbi erano caduti, ed aveva preso la decisione che in fondo aveva nel cuore fin dall’inizio; il suo orgoglio gli aveva impedito di accettare di essere cambiato, di essere legato a quella Terra che aveva imparato a chiamare casa, di amare la sua famiglia più della sua stessa vita, ma alla fine la vista del figlio in pericolo aveva accantonato ogni altro sentimento, e Vegeta si era lanciato nel combattimento.

 

Non che credesse di poter battere Kaaroth; benché ammetterlo gli facesse ancora male al cuore, sapeva che il Sayan più giovane era molto più forte di lui; dopo che quella sensazione di onnipotenza datagli dal tocco del Kaiohshin era scomparsa, Vegeta non aveva avvertito alcun cambiamento nella propria potenza combattiva, e perciò aveva deciso che, anche ammesso che la divinità non avesse solo cercato di spronarlo, il suo rituale doveva essere fallito. Nonostante tutto era deciso a battersi, fino alla fine; in fondo al cuore lui era sempre lui, e se qualcuno fosse sopravvissuto alla furia di Kaaroth avrebbe dovuto ricordare per sempre che Vegeta, il grande Principe dei Sayan, aveva combattuto fino alla morte.

 

- E così hai deciso di metterti contro di me.- disse Goku, avvicinandosi a lui,- Sei veramente caduto in basso, principe. Rischi la tua vita per difendere i terrestri e questi tre bastardi.- e indicò con un ampio gesto Trunks e Goten, che si erano portati alle spalle di Vegeta in posizione di combattimento, decisi ad aiutarlo, e Gohan, che giaceva a terra mezzo morto,

- Perché, Vegeta? Perché lo fai?

Per tutta risposta Vegeta si voltò verso i due ragazzi e disse, con voce dura:- Andatevene. Mettetevi al riparo. Portatevi dietro anche lui.- ed indicò Gohan,- Con Kaaroth ora me la vedo io.

 

Trunks non voleva starci:- No, papà! Lascia che ti aiutiamo! Non puoi batterti da solo contro di lui!

- Andate al riparo.- insistette Vegeta senza cambiare tono,- Questo è il mio momento. Andate, svelti!

Trunks vide un lieve sorriso increspare il volto di suo padre, e capì: voleva proteggerlo, a modo suo glielo stava facendo capire.

Non insistette ancora: assieme a Goten sollevò delicatamente Gohan per cercare di non peggiorare le sue già gravi condizioni e si alzò in volo, dopo aver sussurrato a suo padre:

- Buona fortuna, papà.

 

Mentre suo figlio si allontanava dal campo di battaglia Vegeta tornò di nuovo a guardare verso Goku, e gli disse:- Sono anni che aspetto questo momento, Kaaroth. Ad essere sincero però non credevo più che prima o poi ci saremmo arrivati, e soprattutto in una situazione come questa. Tu un tempo avresti fatto qualche discorso da eroe consumato, ed avresti cercato un’ultima volta di farmi ragionare; io ti dico solo due parole: fatti sotto!

E, strette le mani a pugno, lanciò un urlo e fu avvolto da una luce abbagliante; quando questa scomparve i suoi capelli erano dorati e sparati al massimo verso l’alto, e la sua aura era attraversata da scariche elettriche. Vegeta aveva deciso di partire subito al massimo.

Goku ghignò:- Con molto piacere, principe!- e si lanciò a tutta velocità contro l’altro Sayan.

 

Il primo scontro fu impressionante: Vegeta parò il primo colpo di Goku con un braccio, ma l’onda d’urto generata nel momento in cui le loro braccia fu tale da generare un cratere sotto di loro ed alzare un gran polverone; quando questo si dissolse i due avversari erano uno di fronte all’altro, con le mani intrecciate in una terrificante prova di forza. Le loro aure dorate si mischiavano, generando una tale quantità di energia da spaccare il terreno e sollevare in aria pezzi di roccia di grosse dimensioni. Nonostante entrambi avessero i muscoli tesi al massimo, nessuno dei due riusciva a piegare le braccia dell’altro; alla fine fu Vegeta a rompere quel momento di stasi: facendo leva sulle braccia dell’avversario, sollevò le gambe da terra e colpì Goku con un doppio calcio al volto; l’latro Super Sayan perse l’equilibrio, ma prima ancora di cadere mise una mano a terra e la usò come appoggio per colpire con un calcio in girata Vegeta ad una gamba.

 

Un istante dopo entrambi gli avversari erano in volo, e si stavano scambiando una serie di colpi tanto veloci da non essere neppure visibili. Ognuno parava i pugni ed i calci dell’avversario, e si vedeva parare i propri. Il combattimento pareva essere giunto ad un punto morto, perché nonostante entrambi i combattenti stessero lottando al massimo nessuno dei due riusciva a colpire l’altro. Questa volta fu Goku a segnare un punto a proprio favore: scansò l’ennesimo pugno di Vegeta e, con una mossa fulminea, si portò alle sue spalle e gli lo colpì alla schiena con il gomito, lasciandolo senza fiato; poi caricò una sfera di energia nella mano e la lanciò contro il Sayan più anziano, mandandolo a schiantarsi contro una rupe, che gli crollò addosso.

 

Non erano passati due secondi che dal polverone che si era sollevato partì una raffica di sfere di energia, dirette contro Goku; questo riuscì a respingerle con una serie di movimenti delle braccia, ma non poté fare nulla per evitare il calcio al volto che Vegeta gli assestò approfittando della sua distrazione. Goku fu scagliato al suolo, ma aveva appena toccato terra che con un colpo di reni si era già messo in piedi ed aveva di nuovo spiccato il volo contro Vegeta; il Principe dei Sayan fu colpito da una violentissima testata al ventre, seguita da una raffica di pugni al volto e da un calcio a mezzo busto che lo scagliò verso terra; non fece neanche in tempo a toccare il suolo; si fermò a mezz’aria, tese il braccio destro con la mano sollevata rivolta verso Goku e, mentre nel palmo si formava una sfera di energia azzurra, urlò:- Big Bang Attack!

 

Un devastante raggio di energia eruppe dalla sua mano e volò verso Goku, che incrociò le braccia davanti a viso per respingerlo; la sfera di energia colpì le braccia del Super Sayan, rimase immobile per alcuni istanti, poi Goku iniziò ad indietreggiare, e alla fine, non riuscendo a trattenerla, si trovò scagliato all’indietro, contro una montagna.

L’esplosione che seguì ridusse in briciole la roccia del monte, che crollò su se stesso, ma il Sayan più giovane non fu sepolto: sanguinante ma ancora vivo, levitava sopra i detriti sorridendo malvagiamente a Vegeta:- Complimenti, principe. Devo ammettere che hai raggiunto una potenza enorme. Peccato però che non basti. Ora è arrivato il momento di porre fine a questa battaglia!

 

 

 

 

- Come sta?- chiese Chichi, preoccupatissima, guardando il Genio che esaminava il corpo esanime di Gohan.

- Male.- rispose il vecchietto scuotendo la testa,- E’ molto debilitato, e ha perso moltissimo sangue.

- Dagli un fagiolo di Balzar, allora!- esclamò Goten, che si stava legando un pezzo di stoffa strappato dalla sua stessa camicia su una ferita al braccio,- Cosa aspetti?

- Non posso.- rispose cupo il Genio.

- Perché?- chieseVidel, in lacrime.

- Perché li aveva lui.- rispose il vecchietto, e dopo aver armeggiato un attimo con i pantaloni di Gohan mostrò agli altri quelli che sembravano i resti di un sacchetto.

- Allora usiamo questa.- disse Bulma, che si era allontanata verso la navetta, e che stava tornando con in mano una piccola cassetta,- E’ una cassetta di pronto soccorso. Non sarà un gran ché, ma basterà finché non lo potremo portare in ospedale.

 

Mentre Chichi, Videl e Bulma medicavano e disinfettavano alla meglio le ferite di Gohan gli altri tornarono a fissare il combattimento.

- Papà si sta comportando bene.- disse Trunks con un sorriso.

- Già, ma non basterà.- borbottò il Genio,- Anche se è stanco, Goku non è al massimo della potenza. Per il momento sta solo divertendosi. Quando deciderà di usare tutta la sua forza Vegeta sarà nei guai.

Come in risposta alle sue parole il terreno iniziò a tremare, e Goku fu avvolto da una luce abbagliante; quando questa scomparve i suoi capelli dorati erano lunghi fino alle caviglie.

- Vediamo cosa sai fare contro la potenza del Super Sayan di terzo livello!- urlò a Vegeta, per poi lanciarsi contro di lui.

 

 

 

 

- Stupido.- disse Kaaroth, che aveva ritrovato il suo sorriso malvagio,- Non ha alcuna possibilità; si pentirà di avermi tradito!

Goku non rispose: tutta l’allegria che l’intervento di Vegeta gli aveva portato se n’era andata quando aveva visto il suo corpo trasformarsi in Super Sayan di terzo livello. Mentre vedeva il Principe dei Sayan venire massacrato, sapeva che l’ultima speranza del mondo stava andando in pezzi assieme alle sue ossa.

 

 

 

 

Per quella che doveva essere la cinquantesima volta Vegeta si ritrovò sbattuto a terra, e nonostante tutto si rialzò barcollando. Sapeva che le cose stavano volgendo al peggio: il suo corpo era ricoperto di ferite, in bocca sentiva il sapore del proprio sangue, e le forze lo stavano abbandonando; Kaaroth ormai lo sovrastava in potenza e velocità, e non aveva più alcuna speranza. Erano almeno venti minuti che lo stava facendo a pezzi, e quando si sarebbe stancato di quel gioco lo avrebbe ucciso senza pietà. Eppure non poteva arrendersi.

 

Per l’ennesima volta richiamò le proprie ultime energie e si lanciò contro Goku, cercando di colpirlo con una raffica di pugni che il Super Sayan di terzo livello evitò facilmente; un attimo dopo Vegeta si ritrovò il ginocchio dell’avversario in faccia, e cadde all’indietro; non ebbe neanche il tempo di riprendere fiato che Goku gli fu sopra, piantandogli il gomito nello stomaco e scagliandolo verso terra. Prima ancora che vi arrivasse gli era già sotto, e Vegeta atterrò sul suo ginocchio di schiena, quasi spezzandosi la spina dorsale. Per la terrificante violenza dell’impatto Vegeta sputò uno schizzo di sangue, ma non ebbe il tempo di provare dolore: Goku lo alzò tenendolo per il collo e lo colpì con un violentissimo pugno al viso, spedendolo ad una ventina di metri di distanza.

 

Ancora una volta Vegeta sentì il sapore della terra misto a quello del sangue, e ancora una volta, puntellandosi sui gomiti, si rimise in piedi; rabbiosamente si voltò verso Goku e gli scagliò contro una raffica di sfere di energia, che però il Sayan più giovane evitò agevolmente; un attimo dopo il suo piede aveva già colpito il volto di Vegeta; questo riuscì a mantenere l’equilibrio, ma un attimo dopo fu colpito da un devastante uppercut al mento che lo spedì in aria; Goku gli fu subito sopra, e gli sparò una sfera di energia contro il petto, scagliandolo al suolo con una violenza terrificante.

 

E ancora una volta Vegeta, sostenuto più dall’orgoglio che dalle proprie gambe, si rimise in piedi. Raccolse le sue forze, portò il braccio destro alle sue spalle e creò nella mano una sfera di energia scintillante gridando:- Attacco Abbagliante Finale!

Un raggio abbacinante di energia verde smeraldo eruppe dalla sua mano, che aveva fulmineamente puntato in avanti, e colpì in peno Goku.

Accadde tutto in pochi secondi: il Super Sayan più giovane infranse il colpo, che si deviò in due flussi laterali quando colpì il suo corpo, e vi volò letteralmente all’interno, arrivando addosso a Vegeta; con un calcio deviò il suo braccio, poi lo colpì con un manrovescio in giravolta facendolo girare di schiena per la violenza del colpo, infine lo colpì alla nuca con un calcio che avrebbe staccato di netto la testa ad un altro, mandandolo a sbattere la faccia contro una roccia.

 

E ancora una volta, attaccandosi alla roccia stessa, Vegeta si alzò. Si gettò addosso a Goku e gli sferrò una serie di pugni e calci, che l’altro parò con aria quasi annoiata; poi, con una mossa dettata dalla disperazione, volò indietro e tentò un colpo che non usava più da anni; portò le mani al proprio fianco, caricando fra le due una sfera di energia viola, poi urlò:

- Garrick Cannon!

Un raggio di energia viola piombò su Goku, che però alzò entrambe le mani, lo afferrò come un portiere può afferrare un pallone da calcio e lo respinse lontano da se, mandandolo ad esplodere ad almeno un chilometro di distanza.

Prima che Vegeta potesse reagire Goku gli era già addosso, e lo aveva colpito con una violentissima ginocchiata al ventre; il Principe dei Sayan sputò un altro schizzo di sangue; Goku alzò un gomito e lo lasciò calare sulla sua testa, facendolo crollare al suolo semisvenuto; aveva appena toccato terra che Goku lo aveva già rialzato tenendolo per il collo; lo lanciò in aria e aspettò che ricadesse per colpirlo fra il collo e la spalla con il taglio della mano destra, quasi spezzandogli l’osso del collo e mandandolo nuovamente a terra a parecchi metri di distanza.

 

E ancora una volta, con un’ostinazione ai limiti della follia, Vegeta si tirò nuovamente in piedi, senza però la forza di tentare un altro attacco; la sua mente era vuota; solo un pensiero vi rimbalzava: non arrenderti, continua a combattere.

Goku lo aggredì subito con una serie di pugni fulminei; Vegeta tentò di pararli, ma dopo essere stato colpito da dieci dei primi dodici smise addirittura di vederli; alla fine l’altro Sayan lo colpì con un pugno allo stomaco che per poco non lo trapassò, seguito da un calcio al volto in girata che lo spedì nuovamente a terra, facendogli perdere i sensi per alcuni secondi.

 

Fu il dolore a svegliarlo: Goku stava calpestando il suo stomaco con una violenza terrificante, facendogli sputare altro sangue; nonostante tutto riuscì comunque a reagire: concentrò la propria aura, afferrò il piede di Goku mentre calava su di lui e lo scagliò via, mandandolo ad atterrare a parecchi metri di distanza. Mentre si alzava Vegeta sperò di avere almeno trenta secondi di respiro. Subito dopo il pugno di Goku colpì il suo mento dal basso verso l’alto, scagliandolo in aria, poi lo superò, colpendolo allo stomaco con entrambe le mani giunte e scagliandolo verso il basso, lanciando poi una sfera di energia dietro di lui. Vegeta toccò terra con violenza, restando senza fiato; un secondo dopo la sfera lo colpì, esplodendo.

 

Quando il polverone si dissipò Vegeta era in condizioni terribili: sanguinava da centinaia di ferite, il suo volto era ridotto ad una maschera rossa per colpa di uno squarcio che aveva sulla fronte, ma nonostante tutto era ancora trasformato in Super Sayan, e nonostante tutto riuscì ancora incredibilmente a rialzarsi. La sua mente offuscata dalla sofferenza gli ricordava soltanto di non cedere. Goku non gli dette neanche il tempo di pensare di non aver mai provato tanto dolore: subito gli fu alle spalle e lo colpì con il rovescio della mano alla nuca, mandandolo di nuovo a terra. Poi lo sollevò prendendolo per quello che restava della sua tuta da combattimento e lo colpì con una serie di pugni al ventre, che gli fecero nuovamente sputare sangue, poi lo colpì con un pugno violentissimo al viso, mandandolo ancora a terra a parecchi metri di distanza.

 

Quando Goku lo vide rialzarsi ancora non poté trattenersi dall’esclamare:- Ma di cosa sei fatto? Non ho mai visto una tale resistenza! Sai che è tutto inutile, che non potrai mai vincere, che alla fine morirai, eppure ti rialzi, continui a batterti e a soffrire. Hai coraggio, te lo concedo. Molto coraggio. In riconoscimento di questo tuo eroismo, principe, ti concederò una morte veloce, senza farti soffrire ancora. Sappi che non provo alcuna gioia nel fare questo. Addio, Principe Vegeta!

 

Vegeta seppe che era finita prima ancora che Kaaroth portasse le mani al suo fianco; lo seppe dai suoi occhi, gli occhi di chi sta per uccidere; lo seppe perché quello sguardo era stato per decenni il suo; sapeva di non poter fare nulla, tranne pensare un ultimo addio per Bulma, Trunks e Bra. Quanto avrebbe voluto vederla crescere! Erano questi i pensieri che attraversavano la mente del Principe dei Sayan mentre Kaaroth recitava la mortale formula:

- On…da…E…ner…ge…ti…ca!!!

Vegeta non provò neanche a schivarla: non aveva più un briciolo di energia nelle gambe; l’Onda Energetica lo colpì in pieno, portandolo con se contro una montagna prima di esplodere; poi le rocce crollarono su se stesse, ed infine la polvere ricadde su quella che doveva essere la tomba del fiero Principe dei Sayan.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ed ecco postato anche il sedicesimo capitolo. Non vi dirò nulla, tranne una cosa, tanto per tenervi sulle spine mentre lavoro al finale: neanche io ho deciso bene come finirà questa storia! Ancora un grazie a tutti quelli che hanno risposto al mio appello commentando i capitoli precedenti…e a presto!

 

 

 

 

 

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Capitolo 17
*** LA FINE DI UN EROE ***


Dragon Ball: The Last Fight

CAPITOLO DICIASSETTE: LA FINE DI UN EROE

 

Quando vide Vegeta abbattuto dall'Onda Energetica di Goku Bulma non riuscì a pronunciare parola: crollò soltanto a terra, con lo sgardo fisso nel vuoto, attraversata da un dolore troppo grande per poter essere espresso.

Trunks invece non riuscì a trattenere le lacrime, ed appoggiò il mento sul petto mormorando:- Papà...

Sia Goten che gli altri si misero le mani nei capelli, sia per il dolore, sia sapendo che con Vegeta morto e Gohan fuori uso le ultime speranze di fermare Goku erano scomparse.

Solo Bra reagì diversamente; eruppe in un urlo disperato:- Papà, NOOOO!!!, e fece per lanciarsi in suo soccorso, ma Goten la fermò.

 

Goku, che fissava ancora compiaciuto la propria opera, sentì quel grido di dolore e si voltò, fissandoli con un ghignò sadico dipinto sul volto:- Piaciuto lo spettacolo? Non temete, vi manderò presto a raggiungerlo!

Squadrò da capo a piedi tutti i presenti, che lo fissavano terrorizzati, per poi fermare i propri occhi proprio su Bra e su Pan, che l'aveva raggiunta e cercaa inutilmente di consolarla:- E comincerò proprio da quelle due mocciosette!- e si lanciò verso di loro.

Le due ragazzine urlarono terrorizzate, e Goten, nel disperato tentativo di difenderle, si trasformò in Super Sayan e si mise davanti a loro in posizione di combattimento, subito affiancato da Crilin e da 18, che pur sapendo di non poter fare molto non volevano restare ad aspettare la fine.

Solo Trunks non si mosse, e rimase a fissare sbigottito il cumulo di rocce che sovrastava il corpo del padre; per qualche istante pensò che fosse un semplice scherzo della sua immaginazione, poi ne fu certo: l'aura di Vegeta non era scomparsa. Anzi: stava aumentando velocemente, a livelli mai raggiunti prima.

 

 

 

 

 

Vegeta aprì gli occhi, e subito seppe di non essere ancora morto: sentiva troppo dolore in ogni parte del proprio corpo per essere nell'aldilà. Dal senso di oppressione che sentiva sul petto dedusse di essere sepolto sotto delle rocce; era una sensazione che aveva già provato. Comunque non tentò neppure di liberarsi: ormai era senza forze, ed era vinto. Aveva combattuto finché aveva potuto, e non era un disonore essere uccisi da un avversario tanto più forte; poteva andarsene e guardare in faccia i propri antenati senza vergogna. Stava per richiudere gli occhi e consegnarsi alla morte quando, chissà come, sentì la voce beffarda di Kaaroth ghignare:- E comincerò proprio da quelle due mocciosette!-

Immediatamente capì a chi si riferiva, e seppe con terribile certezza che Bra era in pericolo, e che né Trunks né il figlio di Kaaroth potevano salvarla. Toccava ancora a lui, ma come? Come fare?

Improvvisamente sentì di nuovo un gran calore avvolgere il suo corpo, come se il suo cuore pompasse potere in ogni parte di lui; sentì la propria potenza montare come un'inondazione, e capì cosa intendeva il Kaiohshin quando diceva che con uno scopo nobile sarebbe riuscito a sfruttare un potere che mai era riuscito a tirare fuori.

Sentì i suoi muscoli gonfiarsi, e la sua aura sollevarsi a livelli mai sentiti. Non poteva battere Kaaroth? Beh, era da vedersi! Eruppe in un urlo sovrumano, e sentì la stretta delle rocce intorno al suo corpo scomparire; poi fu avvolto da una abbagliante luce dorata.

 

 

 

 

Nell'aria risuonò un'esplosione, e i detriti che avevano sepolto il Principe dei Sayan furono sparati a chilometri di distanza; tutti i presenti furono quasi accecati dalla luce che si emanò dal punto in cui il guerriero era caduto; quando questa si dissolse Vegeta era lì, in volo, che fissava Goku con uno sguardo duro come l'acciaio; qualcosa però era cambiata in lui: le sue sopracciglia erano scomparse, ed i suoi capelli dorati gli scendevano fino alle gambe. Emanava un'aura terrificante.

- Non hai ancora finito con me, Kaaroth.- disse, facendo al Sayan più giovane, che lo fissava sbigottito, un palese gesto di invito con la mano,- Se vuoi uccidere loro prima devi far fuori me! Dai, fatti sotto! Cominciamo il secondo round!

 

 

 

 

- No...- mormorò Kaaroth, che per la prima volta sembrava davvero spaventato,- Non è possibile...

- E' possibile, invece!- esclamò Goku euforico. Quando aveva visto Vegeta colpito dall'Onda Energetica aveva perduto ogni speranza, credendo che ormai tutto fosse perduto; quando però lo aveva visto risorgere, trasformato in Super Sayan di terzo livello, aveva capito che il mondo aveva ancora una speranza,- Come diresti tu, ora assisteremo a qualcosa di interessante!

 

 

 

 

Goku, ripresosi dall'amara sorpresa, si lanciò subito all'attacco, cercando di colpire Vegeta con un pugno, che però fu facilmente evitato, come anche il successivo calcio in girata; per quasi due minuti il Sayan più giovane cercò di colpire lavversario in ogni modo possible, senza però riuscirvi, poi Vegeta passò al contrattacco: parò l'ennesimo pugno di Goku e lo colpì con un calcio all'addome, tanto forte da lasciarlo senza fiato, seguito da un uppercut al mento che lo sparò verso l'alto e da un colpo con entrambe le mani giunte alla nuca che lo scagliò a terra, sollevando un immenso polverone.

Goku si tirò subito su facendo leva sulle mani, e fissò Vegeta con uno sguardo di puro odio, al quale però, per la prima volta, era frammista una punta di paura: non solo il principe pareva aver recuperato di botto tutte le sue energie, ma era dientato molto più forte, e lui iniziava ad essere stanco. Consapevole che per la prima volta ne andava della sua vita, Goku fece erompere tutta la forza che gli era rimasta e, circondato da un'aura dorata scintillante, si lanciò nuovamente contro Vegeta.

 

 

 

 

Trunks e Goten fissavano sbigottiti il combattimento, circondati da tutti gli altri, che ancora non credevano a ciò che vedevano; Vegeta non solo stava combattendo alla pari con Goku, difendendosi dai suoi attacchi e contrattaccando energiamente, ma sembrava che lo stesse mettendo decisamente in difficoltà.

- Da quando tuo padre può trasformarsi  in Super Sayan di terzo livello?- chiese Goten all'amico.

- Non credevo che potesse farlo...- rispose Trunks.

- Siamo salvi!- sbottò euforico Crilin,- Ora è potente abbastanza da sconfiggerlo!

- Stai calmo, Crilin.- disse cupo il Genio, che aveva mantenuto la calma ed aveva analizzato la situazione attentamente,- Certo, Vegeta è divenato veramente fortissimo, ed ha raggiunto lo stesso potere di Goku, ma non potrà durare a lungo; non solo non è abituato a sostenere la trasformazione in Super Sayan di terzo livello, ma ha subito troppi colpi prima; presto gli mancheranno le forze, e se non avrà battuto Goku per allora sarà di nuovo nei guai.

 

 

 

 

Per l'ennesima volta Vegeta colpì con violenza Goku allo stomaco, facendolo piegare in due, e si apprestò a colpirlo con una gomita ta alla schiena, ma questo, con una giravolta e una incredibile contorzione, si voltò e lo colpì con un calcio al viso, scagliandolo a diversi metri di distanza; Vegeta si bloccò a mezz'aria e si lanciò nuovamente verso il suo avversario, colpendolo con un pugno al viso violentissimo; Goku sembrò cadere all'indetro, ma era ancora vigile, e approfittò dello slancio fornitogli dal colpo di Vegeta per compiere una capriola e colpire il proprio avversario con un calcio al mento. In pochi secondi i due avversari si trovarono a scambiarsi una serie di colpi tanto fulminei da essere quasi invisibili; i loro stessi corpi si muovevano troppo velocemente per poter essere seguiti con lo sguardo da chi li osservava; si potevano solo distinguere i boati nei momenti in cui i colpi andavano a segno.

 

Alla fine dal cielo piovve a terra un corpo: era quello di Vegeta, che, colpito violentemente dal suo avversario, era stato scagliato verso terra; riuscì a fermarsi a meno di un metro dal terreno, e alzò gli occhi verso il cielo; quando vide Goku piombare verso di lui, sperando di finirlo, alzò il braccio destro verso l'alto ed urlò:- Big Bang Attack!

Il Sayan più giovane vide il raggio di energia volare nella sua direzione, e no poté che stupirsi nuovamente per la potenza raggiunta dal suo avversario, che pochi minuti prima sembrava in fin di vita e ora lo stava mettendo pesantemente in difficoltà; fece poi la sola cosa che gli venne in mente: si fermò a mezz'aria, portò le mani al proprio fianco e vi caricò una sfera di energia urlando:- Onda Energetica!

 

I due potentissimi colpi si scontrarono a metà strada, e per qualche istante rimasero fermi sul posto, spingendo l'uno contro l'altro come due cervi in un combattimento, poi, poiché nessuna delle due era riuscita a prevalere, esplosero con un boato assordante, ed un'onda d'urto che scagliò a terra tutti i presenti; il fumo non si era ancora diradato che i due Sayan avevano già ripreso a scambiarsi una serie di colpi violentissimi, senza che però nessuno dei due riuscisse a prendere il sopravvento; alla fine Vegeta riuscì a rompere la guardia del proprio avversario, colpendolo con un montante allo stomaco che lo scagliò in aria; subito gli fu sopra, e lo colpì con una gomitata alla schiena che lo scagliò verso terra.

Fu un lampo: Goku si girò a mezz'aria e scagliò contro il Sayan più anziano una sfera di energia azzurra; Vegeta non ebbe il tempo di evitarla, e quella eplose contro di lui.

 

Il fumo non si era ancora dileguato che da esso eruppe una raffica di sfere di energia he volarono contro Goku; questo evitò le prime,. ma alla fine due lo colpirono, scagliandolo a terra; subito Vegeta uscì dalla foschia, e ne lanciò un'altra serie nel punto in cui l'avversario era caduto.  Un cratere terrificante si aprì nel punto in cui i colpi caddero, e Goku fu nascosto dalla povere; alla fine Vegeta smise di attaccare, stremato; sentiva però perfettamente che non era ancora finita: l'aura del suo avversario era ancora presente, e catastroficamente alta; quando Goku, sanguinante e apparentemente stanchissimo, ma ancora trasformato in Super Sayan di terzo livello, comparve dal fumo, i suoi timori furono confermati.

 

Vegeta iniziava decisamente a preoccuparsi; l'euforia per aver raggiunto il livello di Kaaroth e la sensazione di onnipotenza che ne era derivata erano scomparse velocemente, lasciando il posto ad una inquietante consapevolezza: le sue energie calavano a vista d'occhio; era troppo stanco per il combattimento precedente, e non sarebbe riuscito a restare trasformato per molto; doveva giocare le sue ultime carte velocemente, o sarebbe stato troppo tardi.

Raccolte le ultime forze che gli restavano, si lanciò nuovamente all'assalto; Goku se lo vide arrivare addosso troppo tardi, e no ebbe il tempo di scansare la serie di colpi fulminei che lo investirono, ma dopo qualche secondo iniziò a rispondere, e ancora una volta i due iniziarono un duello fatto di colpi parati o evitati a gran velocità; alla fine però fu Vegeta a puntarla, colpì Goku con una gomitata al viso che lo stordì, seguita da una serie di pugni al ventre che gli fecero sputare sangue e da un colpo con entrambe le mani giunte alla schiena che lo scagliò a terra.

Subito Vegeta spiccò il volo, per poi fermarsi ad una cinquantina di metri di altezza e spalancare le braccia. Sapeva di starsi giocando l'ultima possibilità, ma sapeva anche che era l'unico modo per riuscire a battere Kaaroth.

 

 

 

 

Trunks, che aveva seguto con apprenzione crescente il combattimento, sapendo che suo padre non avrebbe potuto continuare per molto in quel modo, lo sentì richiamare tutte le sue forze e concentrarle nelle sue braccia, senza però sapere cosa volesse fare. Non lo aveva mai visto tentare qualcosa del genere.

- Ma cosa sta facendo?- chiese Goten stupito.

- Non lo so; non l'ho mai visto prepararsi così!- rispose il ragazzo dai capelli azzurri.

- Io lo so.

Tutti si voltarono verso Crilin, che fissava Vegeta con gli occhi sgranati.

- Gli ho visto fare la stessa cosa molti anni fa contro Cell;- disse Crilin, con una voce tra lo speranzoso e il preoccupato,- E' il suo attacco più dirompente, ma richiede una quantità di energia terrificante; se vuole usare il Lampo Finale, vuol dire che è veramente all'ultima spiaggia!

 

 

 

 

Vegeta caricò fino all'ultima stilla di energia nelle sue braccia; sapeva che non sarebbe riuscito più a combattere se quel colpo fosse andato storto, che se Goku non fosse crollato lui sarebbe stato perduto, ma se non lo avesse fatto non avrebbe ugualmente retto più di un paio di minuti, perciò doveva tentare il tutto per tutto.

Il suo corpo fu avvolto da un'aura scintillante, ed il Principe dei Sayan eruppe in un urlo sovrumano mentre finiva di caricare la propria potenza, poi portò le mani in avanti, congiungendole davanti a se, e gridò:- Lampo Finale!!!

Un terrificante raggio di energia dorata eruppe dalle sue mani, e piombò a tutta velocità verso Goku, che si era appena rialzato e la fissava con la paura dipinta negli occhi.

 

Per la prima volta sentì il terrore invadergli le vene, e per quanto sapesse che provare terrore era indegno di un vero Sayan, nel vedere qul raggio di energia piombargli addosso non poté non tremare; fu solo un istante, però: un istante dopo tornò ad essere un Sayan senza paura, e fece la sola cosa che gli rimaneva: alzò le braccia e concentrò la propria aura all'estremo, deciso a tentare di fermare il Lampo Finale.

Il raggio di energia colpì le sue mani con una violenza impressionante, quasi piegandogli le braccia; Goku mise tutta la forza che aveva nel tenerlo fermo, ma si sentì sprofondare: il terreno cedeva sotto la spinta dell'onda d'urto del terrificante colpo, aprendogli un cratere sotto i piedi; sentì i suoi muscoli che sembravano volersi strappare; non sapeva per quanto avrebbe potuto reggere.

 

Vegeta sudò freddo nell'istante in cui vide il suo colpo arrestarsi, poi raccolse gli ultimi rimasugli di energia e li convogliò nel suo colpo, spingendo con tutta la forza che gli restava, deciso a vincere.

La zona circostante era sconvolta da quell'esplosione di energia: il terreno si spaccava, i pochi alberi sopravvissuti ai combattimenti precedenti furono sradicati, rocce grandi come automobili si alzavano in aria e venivano sparate in tutte le direzioni; Goten e Trunks avevano messo al riparo tutti gli altri dietro una rupe, poi erano usciti all'aperto, bloccando i detriti che potevano diventare pericolosi con delle sfere di energia; volevano vedere cosa stesse accadendo; sapevano che in quel momento si stava decidendo il destino del mondo.

 

Accadde tutto in pochi secondi, ma per tutti i presenti fu come se il tempo avesse rallentato: Goku eruppe in un urlo furioso, mandando alle mani tutte le sue energie, poi la sfera di energia dorata sembrò tremolare, poi cambiò catastroficamente direzione e si diresse verso colui che l'aveva lanciata.

Vegeta la vide arrivare, con il terrore negli occhi, non temeva per la propria vita, ma aveva paura di ciò che sarebbe accaduto se avesse perso quello scontro; cercò disperatamente di ribatterla, ma non aveva assolutamente più energie, e il suo stesso Lampo Finale lo colpì in pieno.

 

L'esplosione rimbombò fino ad una distanza immensa; tutti gli abitanti della Terra la udirono, ed un sentimento di inquietudine calò sui cuori di tutti, senza che capissero il motivo. L'intera catena di monti su cui si stava svolgendo la battaglia fu sconvolta dall'onda d'urto; la rupe dietro alla quale Bulma e gli altri si erano riparati si sgretolò, e solo il tempestivo intervento di tutti quelli che sapevano volare impedì agli altri di essere seppellitisotto una montagna di detriti; anche Gohan, che era ancora privo di sensi, fu messo in salvo dal fratello.

Un immenso polverone si alzò sulla battaglia, come a nasconderne il risultato. Quando finalmente si diradò, Goku era ancora con le braccia alzate; i suoi capelli si erano accorciati, pur rimanendo dorati, la sua camicia era scomparsa del tutto, e sulla parte superiore del suo corpo si potevano vedere numerosissime ferite, e nel suo sguardo si leggeva una immensa stanchezza, ma aveva ancora la forza di fissare ghignando il suo avversario sconfitto.

 

Vegeta giaceva a diversi metri da lui; la sua tenuta da battaglia era ridotta in brandelli, e da ogni strappo il sange usciva copioso; i suoi capelli erano tornati neri, e sembrava respirare a fatica; era ancora in sé, ma sapeva che lo scontro era finito: aveva esaurito le sue energie, e il pensiero di avere fallito gli opprimeva il cuore; quando vide Kaaroth avvicinarsi a lui seppe che era finita, ed il pensiero di non poterci fare nulla gli fece montare la rabbia alla testa.

Goku, pur ansimando per la stanchezza, disse:- Non c'è che dire, principe: devo farti i miei complimenti; ti sei battuto con un coraggio ed un'ostinazione ammirevoli. Hai il mio rispetto. Ora però è arrivato davvero il momento di morire. Addio, Principe Vegeta.- e caricò una sfera di energia nella mano destra.

Vegeta non fece un movimento: fiero fino alla fine, attese la morte senza fare una piega; un istante prima che il mortale colpo partisse però due raggi di energia comparvero dietro a Goku e lo colpirono alle spalle.

 

Il viso del Sayan più giovane si contrasse in una smorfia di dolore, poi si girò: Goten e Trunks, trasformati in Super Sayan, si stavano gettando verso di lui urlando; sapevano che la situazione era disperata, e che, anche se sfinito, Goku era comunque più forte di loro, ma sapevano anche che la sconfitta di Vegeta voleva dire la fine di ogni speranza, e se dovevano morire volevano farlo combattendo.

- Ancora voi due?!- gridò rabbioso il Super Sayan,- Ora mi avete stancato! Se prorpio volete morire per primi vi accontento subito!

Il primo a piombargli addosso fu Goten, che cercò inutilmente di colpirlo con un pugno; un attimo dopo Goku lo colpì violentemente con il rovescio della mano al volto, e Goten, già svenuto, crollò a terra con i capelli che tornarono neri.

 

Trunks, pur vedendo la fine dell'amico, non si scoraggiò, e si gettò all'assalto, cercando per parecchi secondi di colpire in tutti i modi Goku, ma questo evitò facilmente i suoi calci e i suoi pugni, per poi rispondere con un furioso montante al ventre, che gli fece sputare sangue, poi con un pugno violentissimo al viso che lo scagliò contro una roccia. Trunks, distrutto, non riuscì a mantenere la trasformazione, e giacque al suolo, fissando Goku che si avvicinava a lui per finirlo.

- Comincerò da te, moscerino. Dì addio al mondo.- ringhiò il Super Sayan, caricando una sfera di energia nella mano.

Trunks seppe che era la fine, e chiuse gli occhi, aspettando il colpo mortale.

Ma il colpo non arrivò: Goku stava per colpire, quando improvvisamente una figura comparve davanti ai suoi occhi e si frappose tra lui e Trunks. Era la figura di una bambina.

 

 

 

 

Pan non era riuscita a trattenersi: aveva vissuto troppa morte in quei due giorni, e non ce l'aveva fatta a rimanere ferma; era sfuggita all'abbraccio della madre e si era lanciata nel campo di battaglia. Non voleva certo affrontare suo nonno; non sapeva neppure lei cosa voleva fare; sapeva solo che non poteva lasciare che suo nonno continuasse in quella strage.

- Nonno ti prego fermati!- disse la piccola, con le lacrime che iniziavano a scenderle dagli occhi,- Ti prego, torna in te! Lo so che mi senti ancora; lo so che quella robaccia non può averti fatto scomparire del tutto! Ti prego nonno riprenditi! Non mi riconosci? Sono Pan, tua nipote! Noi sappiamo tutti che non è colpa tua quello che è accaduto! Ti prego...

 

Goku non sembrò accorgersi di quello che la nipotina diceva; con uno sguardo omicida alzò il braccio e lo puntò contro la piccola Pan, pronto a ucciderla.

La ragazzina, terrorizzata sembrò raggomitolarsi, mentre la madre urlava disperatamente il suo nome e Crilin si lanciava disperatamente in soccorso della bimba, pur sapendo di non poter arrivare in tempo.

Non ce ne fu però bisogno: il volto di Goku si trasformò in un istante, e passò da malvagio a confuso, e subito dopo a sofferente. Il Super Sayan eruppe in un urlo di dolore, e cadde in ginocchio, tenendosi la testa fra le mani.

 

 

 

 

Goku non era riuscito a trattenersi: vedere Pan sul punto di essere uccisa gli aveva fatto montare la rabbia alla testa, e si era gettato come una furia contro Kaaroth; benché quest'ultimo fosse più forte di lui, la sua rabbia compensava la differenza di potenza, e i due avevano dato inizio ad un feroce corpo a corpo.

- Cosa diavolo stai facendo? Lo sai che non puoi uccidermi e che sono più forte di te! Cosa pensi di fare?- urlò colpendo Goku con un pugno violentissimo.

Quest'ultimo sorrise; ci aveva messo parecchio, ma aveva capito qual'era la sola soluzione:- Salvo il mondo!- disse con volto sereno, e si lanciò nuovamente contro il suo alter ego.

 

 

 

 

Vegeta si era tirato faticosamente in piedi e, zoppicando, si era avvicinato a Goku, che continuava a contorcersi al suolo; all'improvviso smise, e Vegeta si mise in posizione di guardia, temendo che stesse per tornare all'assalto. Goku però si tirò faticosamente in ginocchio, i suoi capelli tornarono neri e lo fissò; Vegeta trasalì: i suoi occhi sembravano tornati quelli di un tempo.

- V...Vegeta...- balbettò, come se facesse fatica a parlare,- Vegeta...ascoltami...sono io...sono Goku!

Il Principe dei Sayan sgranò gli occhi per la sorpresa:- Kaaroth...ma cosa...?

- Nonno!- esclamò Pan asciugandosi le lacrime,- Sei tornato!

- Non per molto, temo...- riuscì ancora a dire Goku,- Non resisterò a lungo...Kaaroth è più forte di me. V...Vegeta...devi farmi un favore...devi uccidermi, subito!

 

- Cosa?!- esclamò il Sayan più anziano.

- Noooo!!!- urlò Pan,- Nonno, cosa stai dicendo?!

- Dammi retta, Vegeta! E'...è il solo modo! Non riuscirò a riprendere il controllo...Kaaroth ormai controlla il mio corpo...per distruggere lui io devo morire! Terrò la mia aura al minimo...ce la farai facilmente!

- I...io...- balbettò Vegeta

- Devi farlo!- esclamò Goku, che sembrava fare sempre più fatica a parlare,- E ascoltatemi ancora: non dovvete farmi...tornare in vita. So che ci sono ancora le sfere di Namecc...Kaaroth controlla il mio corpo...se io tornassi, tornerebbe...anche lui.

- N...nonno...- mormorò piangendo la piccola Pan.

Goku, con quello che sembrò uno sforzo sovrumano, le fece una carezza sui capelli:- Mi dispiace...di non poterti vedere crescere, piccolina...saluta la nonna, Gohan e Goten da parte mia...dì alla nonna che mi dispiace che sia andata così...ti voglio bene, Pan.

- A...anch'io, nonno!- singhiozzò Pan.

Goku alzò gli occhi verso Vegeta e si mise in piedi:- Avanti, Vegeta! Non resisterò a lungo! Fai quello che devi!!!

 

 

 

 

Kaaroth, che in quel momento era bloccato alle spalle da Goku, vide nell'immagine Vegeta che alzava il braccio, e, questa volta con vero terrore, urlò:- NO!!! NON E' POSSIBILE!!!

- SI CHE E' POSSIBILE!!! MUORI, MALEDETTO!!!- urlò Goku, trattenendolo con più forza.

 

 

 

Vegeta nella sua vita aveva pianto una sola volta, dopo che Freezer lo aveva colpito a morte, e si era sempre vergognato di quel momento di debolezza; in quel momento però dovette girare la testa perché Goku non vedesse una lacrima scorrere sul suo viso:- Addio, Kaaroth...

- Addio, Vegeta...e buona fortuna!

Un attimo dopo una sfera di energia eruppe dalla mano del Principe dei Sayan, e colpì Goku al petto, trapassandolo da parte a parte; il più grande eroe della galassia crollò al suolo con un sorriso sulle labbra, e chiuse gli occhi mentre stava ancora sorridendo.

 

 

 

 

 

 

 

 

Il diciassettesimo capitolo è arrivato...lascio a voi ogni commento.

Vi dico solo che non ho ancora finito, ci sarà ancora una conclusione. A presto, e per favore commentate tutti: vorrei tanto sapere da più persone possibili cosa pensate di questo capitolo.

 

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Capitolo 18
*** PARTENZA ***


Dragon Ball: The Last Fight

CAPITOLO DICIOTTO: PARTENZA

 

Bulma si svegliò. Era stata una notte pessima, aveva dormito profondamente ma piuttosto male, soprattutto perché per tutta la notte non aveva fatto che rivedere l'immagine di Vegeta costretto ad uccidere Goku.

Era già passato un mese da quel giorno terribile; sembrava impossibile che fosse passato già così tanto tempo. Il mondo stava ormai tornando alla normalità, anche se le loro vite erano cambiate per sempre.

 

Pochi giorni dopo la battaglia Goten, Trunks e Crilin, ripresisi dalle ferite patite nel combattimento, erano partiti con una navicella costruita da Bulma alla volta del pianeta Namecc, per recuperare le Sfere del Drago e far ritornare in vita tutte le persone uccise da Goku. Quando erano tornati, dopo poco più di dieci giorni, tutti i sopravvissuti si erano riuniti per evocare il drago, ma poco prima che potessero farlo era arrivata loro una incredibile comunicazione: Goku, attraverso Re Kaioh, che aveva incontrato nell'Aldilà, si era messo in contatto con loro.

 

Aveva raccontato di come la sua anima non fosse stata destinata agli Inferi, poiché erastata riconosciuta la sua assoluta estaneità alle stragi compiute dal suo corpo; aveva raccontato di come avesse incontrato tutti gli amici che aveva ucciso, e di come questi, sapendo ormai che non era colpa sua, lo avessero salutato con gioia. Ma, soprattutto, aveva detto loro che, incredibilmente, nessuno di loro, tranne Dende e Popo, voleva tornare in vita.

A sintetizzare il pensiero di tutti fu Yamcho, improvvisatosi filosofo:- Noi abbiamo vissuto la nostra vita alla grande, e siamo morti come siamo vissuti, combattendo da guerrieri. Le Sfere del Drago hanno prolungato il momento che il destino aveva scelto per la nostra morte, ma alla fine quel giorno deve arrivare per tutti, e noi preferiamo essere morti così che da vecchi nei nostri letti. Vi ringraziamo per quello che vorreste fare, ma poiché siete nostri amici, fate ciò che è bene per noi: ricordateci sempre nei vostri cuori.

Tutti i presenti non poterono trattenere una lacrima, tutti tranne Vegeta.

 

Era proprio Vegeta quello che aveva preoccupato di più Bulma in quei giorni; non Chichi, che sembrava aver accettato con una certa rassegnazione la morte di Goku, non Gohan, che nonostante le ferite gravissime si riprendeva rapidamente, ma proprio lui, il Principe dei Sayan.

Infatti dal giorno della battaglia lo aveva sentito parlare sì e no tre o quattro volte; il giorno in cui avevano chiamato Shenron era rimasto tutto il tempo appoggiato al muro della Capsule Corporation, sia durante il discorso di Goku e Yamcho che mentre chiedevano al drago di riportare in vita tutte le altre persone morte in quei giorni. Inoltre aveva sempre lo sguardo fisso nel vuoto, come se stesse pensando qualcosa di importante, e, cosa incredibile, quando era a tavola toccava appena il cibo. Bulma credeva si sentisse in colpa per essere stato lui a dover uccidere Goku, ma non sapeva come provare ad alleviare il suo dolore.

 

Quindi fu per lei una gioia quando quella mattina si svegliò e vide la sua parte del letto vuota: era passato parecchio dall'ultima volta che si era svegliato all'alba per andare ad allenarsi, ed il fatto che avesse ricominciato voleva dire che si stava riprendendo. Felice Bulma si alzò, andò in bagno con calma e poi in cucina, a preparare la colazione. Una volta finito, prima di svegliare Trunks e Bra, uscì di casa per portare la colazione a Vegeta nella Gravity Room. Normalmente non lo avrebbe fatto, ma quella mattina era troppo contenta per pensare a quanto il marito poteva essere brontolone.

Il vassoio le cadde a terra con un tonfo: per quanto gli riuscisse incredibile crederlo, la Gravity Room non c'era più; le bruciature sull'erba facevano capire che era decollata; non si stupì di non averla sentita, dato che la casa era del tutto insonorizzata, ma non riuscì assolutamente a capacitarsi del motivo per cui Vegeta fosse partito con un'astronave.

 

Poi lo vide: attaccato al muro della casa c'era un biglietto scritto a mano; quando lo staccò vide subito che la calligrafia era di Vegeta, e prima ancora di leggerlo sentì un brivido lungo la schiena:

 

Cara Bulma,

quando leggerai questo biglietto io sarò già lontano dalla Terra.

Parto senza dirti nulla perché so che non saresti d'accordo, e non voglio che il tuo ultimo ricordo di me sia quello di una lite.

Sai, la morte di Kaaroth mi ha colpito molto più di quanto mi sarei aspettato. Non puoi neanche immaginare quanto l'ho odiato, ma non puoi neppure immaginare che effetto mi abbia fatto doverlo uccidere, vederlo morire con quel sorriso da bambino sulle labbra, eroe fino in fondo. So che non ti sembrerà da me, ma non posso restare più su questo pianeta dopo ciò che è accaduto; non lo sentirei più casa mia, con i suoi figli e tutto il resto a ricordarmi sempre di lui. E poi c'è anche un altro motivo; ci ho pensato molto; morto lui, a questo punto io sono l'ultimo Sayan rimasto; non puoi immaginare quanto sia triste pensare di essere l'ultimo della tua razza, principe di un popolo scomparso. Kaaroth però, in quei due giorni, mi ha detto una cosa: mi ha detto di essere convinto che da qualche parte nell'universo ci siano altri Sayan, e di volerli cercare. Non so se lo pensasse davvero, o se lo dicesse solo perché mi unissi a lui; sta di fatto che ora io ho bisogno di uno scopo nella vita, e voglio con tutte le mie forze credere che sia vero. Dovessi girare tutto l'universo, se esistono altri superstiti della mia razza li troverò.

Dì a Trunks che non gli ho detto nulla perché so che mi avrebbe seguito fino all'altro capo dell'universo, e non sarebbe stato giusto; anche se nelle sue vene scorre sangue Sayan, lui appartiene alla Terra, e portarlo via sarebbe stato crudele oltre ogni misura.

E dì a Bra...beh, tu troverai qualcosa da dirle; magari dille solo che suo padre le vuole bene.

Quanto a te, Bulma, sappi che ti ho amata più di quanto sia mai riuscito ad ammettere a me stesso, e molto più di quanto, purtroppo, sia riuscito a dimostrarti. Mi dispiace molto. Perdonami per quando ti ho fatto soffrire, e perdonami anche per quest'ultima sofferenza che ti do. Non ti voglio dire che forse un giorno ci rivedremo, perché sinceramente non lo so. Ti voglio solo promettere che sarai sempre nei miei pensieri, e che anche se sarò dall'altra parte della Galassia, io sarò sempre con te.

Tuo per sempre,

Vegeta

 

 

Quando finì di scorrere la lettera il volto di Bulma era rigato di lacrime, ma le sue labbra erano aperte in un lieve sorriso:- Pazzo di un Sayan.- mormorò quasi ridendo.

Poi alzò gli occhi a quel cielo dove suo marito era scomparso e disse:- Goku, pensaci tu a lui. Sorveglia quel matto da parte mia, per favore!

Poi, con il cuore stranamente sereno, quasi sentisse che un giorno lo avrebbe rivisto davvero, Bulma rientrò in casa per dare la notizia ai suoi figli.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E così siamo giunti alla fine di questa fiction. Spero che le fan di Vegeta siano contente di come l'ho fatto comportare; secondo me quella lettera non è fuori dal personaggio, perché sono convinto che Vegeta quelle cose in fondo le pensi davvero. Ringrazio tutti quelli che mi hanno letto e commentato, e chiedo un'ultima volta a tutti di commentare questo finale, perché ci ho pensato molto, e vorrei davvero sapere cosa ne pensate. Grazie ancora, e arrivederci presto!

 

 

 

 

 

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