Haunted by a God

di silvia_arena
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tutto comincia ***
Capitolo 2: *** Cosa diamine era quello? ***
Capitolo 3: *** S.H.I.E.L.D. ***
Capitolo 4: *** Izzie si ritrova tra le braccia di un Dio ***
Capitolo 5: *** Conoscendo i Vendicatori ***
Capitolo 6: *** Ma io incendio la pioggia ***
Capitolo 7: *** Qualcosa cambia ***
Capitolo 8: *** Il mostro ***
Capitolo 9: *** Cuore d'argento ***
Capitolo 10: *** Vetro e alieni in frantumi ***
Capitolo 11: *** Ti ho amato per mille anni ***



Capitolo 1
*** Tutto comincia ***


HAUNTED BY A GOD


NdA: Vorrei tanto prendermi i meriti per questa storia, ma non posso. È una traduzione che ho fatto dall'inglese, ecco quella originale: http://www.fanfiction.net/s/7769397/1/Haunted_By_a_God

 

Izzie! –

L'urlo di Lydia mi svegliò da un sonno fin troppo piacevole. Le lanciai il cuscino. A volte, poteva essere la compagna di stanza peggiore del mondo.

Cosa c'è? – Sembravo un dinosauro: dormire non fa bene alla mia voce.

 

C'è tua mamma al telefono. – Oh buon Dio, no! Presi il mio cellulare e aspettai che iniziasse ad urlare.

Ciao, Isobel. – Ci siamo.

Ciao mamma, cosa ti punge oggi? –

Riuscivo praticamente a vederla alzare gli occhi al cielo.

Nulla mi sta pungendo; infatti, tuo padre ed io vorremmo che tu e la tua amica... qual è il suo nome? Lana, Laura? Verreste qui per le vacanze. – Mi stampai la mano in faccia.

 

Il suo nome è Lydia, e non la porterei in quel manicomio nemmeno se mi pregassi! Arrivederci! – Spinsi il tasto di spegnimento e sospirai.

Ti ha chiesto di tornare a casa? – Lydia non riusciva a nascondere l'irritazione. – Mi dispiace, Iz, ma tua madre è un'assoluta idiota. –

Le sorrisi. – Ma davvero? –

 

Hai fatto il saggio di Scienze Sociali per domani? Il signor Hulton ci sparerà se non l'abbiamo finito. –

Dovetti soffocare una risata mentre parlava. – L'ho finito ieri pomeriggio. – Lei mi sorrise. – Molto bene! –

Tirò fuori due bottiglie di coca-cola, cioccolato, e una ciotola di patatine. – Tempo di Reichenbach (*1) – sussurrò.

 

Circa un'ora e mezza dopo, il cioccolato era finito, la ciotola era vuota, come le bottiglie, e stavamo entrambe singhiozzando.

P-p-perché? – Lydia era un completo disastro. – Perché si è u-u-ucciso? – Seppellii la mia faccia nel cuscino e tirai col naso in silenzio.

Fa male – sussurrò Lydia. – Fa davvero male. –

 

Cercando di non parlare troppo, ripulimmo il disordine che abbiamo fatto sul divano.

Può bastare, vado a dormire. (*2) – Lydia sorrise e andò in camera sua.

Io rimasi in salotto, pensando. Avevo appena spento il computer quando un forte rumore provenne dalla cucina. Probabilmente qualcosa era caduta giù dal tavolo.

Calmati, Iz – mi rimproverai, poi andai in bagno a prepararmi per la notte.

 

Caddi sul letto, sospirando rumorosamente. Lydia si voltò e mi sibilò – Sto cercando di dormire un po' qui! – Sospirai e le tirai il mio orsacchiotto. – Dormi con i brutti sogni di Reichenbach. –

Se gli sguardi potessero uccidere, sarei nella tomba, dallo sguardo nella sua faccia.

 

Buonanotte, Iz. – La risata nella sua voce era facile da percepire.

'Notte, Lydia. – Un forte russare dall'altro letto rivelò che Lydia aveva già sbarcato nella terra dei sogni. Presto, le mie palpebre diventarono troppo pesanti, e cedetti all'inevitabile. Dio sapeva che ne avrei avuto bisogno per l'indomani.

 

Sembrava fossero passati pochi minuti da quando mi ero addormentata, ma i miei occhi si spalancarono quando una luce troppo luminosa splendé attraverso la finestra. – Lydia? – Nessuna risposta venne dall'altro letto. Mi avvicinai ad esso, ma lei non c'era. Perché avrebbe dovuto lasciare il suo letto nel cuore della notte?

 

LYDIA! – Nessuna risposta arrivò. Andai in salotto e riparai i miei occhi quando la luce divenne troppo accecante. Un'ombra sulla sedia attirò la mia attenzione, una molto alta. Aveva i capelli neri che gli arrivavano alle spalle, un bel viso, e gli occhi più sorprendenti che io abbia mai visto. Erano di una tonalità di verde ultraterrena, e mi spaventarono fino alla morte.

 

La tua amica è salva. – La sua voce sembrò un tuono rivestito in una coperta di fiducia e... speranza?

Siamo solo noi, qui, ora. – Ebbi un brivido appena si alzò; era almeno qualche testa più alto di me.

Ti prometto questo, Isobel: tu sarai mia, e solo mia. Hai capito? –

Venne in vista, ed io ero colpita dalla sua bellezza. – S-sì... – sussurrai, e mi irrigidii quando premette leggermente le sue labbra contro le mie.

 

NdA: Ce l'ho fatta! Allora, vi piace? Io me ne sono innamorata appena l'ho letta – a causa di Loki e quello che segue –.

Ho messo i generi che aveva messo l'autrice, cioè Romantico e Suspense, anche se secondo me non c'è tanta suspense... va be', io mi attengo all'originale.

Tra gli avvertimenti ho messo OOC, ma è riferito solo a Loki, perché Steve è perfetto – lo vedrete fra qualche capitolo –.

Anche l'introduzione è la stessa che ha scritto l'autrice. Il titolo ho preferito lasciarlo in inglese.

Qui sotto vi riporto due note per farvi capire meglio la mia traduzione.

 

*1: Internet non mi dà informazioni su ciò. Suppongo che “Reichenbach” sia un film parecchio sconosciuto.

 

*2: In questo dialogo, l'autrice ha usato l'espressione “I'm calling it a night”, la quale significa approssimativamente “Per questa notte ho finito, vado a dormire.”

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Capitolo 2
*** Cosa diamine era quello? ***


HAUNTED BY A GOD


NdA: Ecco a voi il secondo capitolo! Ripeto che la storia non è mia, questa è l'originale: http://www.fanfiction.net/s/7769397/2/Haunted_By_a_God

 

I miei occhi si spalancarono appena ho percepito Lydia scuotermi per svegliarmi.

Izzie, IZZIE! –

Mi sono dovuta trattenere dall'urlare quando lei mi ha guardata, aveva l'espressione di chi ha visto un fantasma.

Stavi urlando, buon Dio, mi hai spaventata! –

 

Io, io... oh Dio, non importa. –

Mi misi a sedere e mi seppellii il viso tra le mani.

Chi diamine era l'uomo del mio sogno? E cosa voleva dire con “sarò sua, e solo sua?”

Non ebbi tempo per pensare, Lydia con un balzo scavalcò la mia testa.

Sì, va bene, sto arrivando! –

Scavai nella pila di vestiti sul pavimento e trovai un paio di calzini e jeans.

 

Lydia aveva già la colazione pronta per me, insieme con il mio spazzolino da denti.

L'autobus parte fra trenta minuti. –

Mangiai in fretta, e feci un lavoro veloce con lo spazzolino, e corremmo come pazze giù per le scale e fuori in strada per prendere l'autobus per l'università.

 

L'abbiamo preso per un pelo, perché quando ha voltato l'angolo noi eravamo a 6 metri dalla fermata.

La prossima volta... – ansimò Lydia appena timbrammo i biglietti – Ci alzeremo almeno due ore prima. –

Annuii. – Meglio per tutti i tipi di salute. –

Sorridemmo e trovammo un posto a sedere.

 

Il sole splendeva troppo forte quando scendemmo dall'autobus e camminammo verso l'università.

Oh caspita! Ho matematica con Clarkson le prime due ore! Qualcuno mi aiuti! –

Risi quando lei gesticolò drammaticamente.

 

Ma mentre stavo attraversando il parco, una forma alta catturò i miei occhi. Era l'uomo del mio sogno. Solo che questa volta, era avvolto in una strana sorta di uniforme, con la faccia piena di tagli e contusioni,

e un sorriso quasi terrificante gli sfiorò la faccia.

Lydia! – Lei si fermò di botto.

Qual è il problema, Iz? –

Indicai verso gli alberi dove l'uomo era ancora in piedi, il suo sorriso ancora più ampio ora, e indicava me.

Chi, Iz, chi? – Indicai verso di lui, ancora incapace di pronunciare una sola parola.

 

Lì non c'è nessuno, Iz. Stai solo indicando gli alberi. –

Scossi la testa. Non riusciva a vederlo? Non era mica piccolo, per l'amor di Dio!

È lì e ci sta guardando! –

Lei mi prese per mano e mi trascinò verso la porta, il tutto mentre guardavo lo strano uomo che stava sussurrando qualcosa.

 

Ma la cosa più strana è che potevo effettivamente sentirlo da quella distanza.

Tu sarai mia, e solo mia. –

Lo fissai quando è sparito, tutto il resto si bloccò.

Va bene, Iz, stai iniziando a spaventarmi sul serio ora. Sei sicura di stare bene? –

Annuii. – Sto bene, lo giuro. –

 

Ma non stavo affatto bene. Quest'uomo era stato nel mio sogno, e ora era apparso davanti a me, e io ero l'unica che poteva vederlo.

Questo era male, molto male.

 

LOKI'S POV.

 

Lei mi guardò come se fossi una specie di mostro. Ero consapevole che il mio aspetto non era attraente per nessuno allo stato attuale, ma ero davvero così ripugnante? Meritavo davvero quello sguardo di orrore inciso sulla sua faccia quando mi ha guardato?

 

È lì e ci sta guardando! –

La sua amica la prese per mano e la trascinò verso la porta.

Tu sarai mia, e solo mia. –

Lei impallidì all'istante; deve aver sentito ciò che ho detto. So che l'ha sentito.

 

Be', questa sarà sicuramente una caccia molto interessante. – Sorrisi ai miei stessi pensieri, e me ne andai.

 

NdA: Allora, vi piace?

Ne approfitto per ringraziare coloro che hanno recensito: eli1234, LoveLaw93 e devilcancry.

E quelli che l'hanno messa tra le seguite/preferite: babygirl, eli1234, Erinna, LoveLaw93 e SvaneH.

Grazie davvero!

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Capitolo 3
*** S.H.I.E.L.D. ***


HAUNTED BY A GOD


La giornata passò abbastanza tranquilla. Lo strano uomo non si fece vedere, nemmeno quando mi sono addormentata durante la lezione di filosofia. Lydia mi raggiunse per il pranzo, e andammo giù al bar insieme.

Nessuna strana visione oggi? –

Le sorrisi e le schiaffeggiai la mano. – No, se n'è andato da ore. –

Le diedi la mia mousse al cioccolato, e lei ci si tuffò immediatamente.

 

Non crederai a ciò che Clarkson ci ha fatto fare! Siamo dovuti stare alla lavagna, cercando di spiegare la teoria di Einstein o come-si-chiama! –

Tossii per camuffare la mia risata, e lei mi diede il suo “sguardo malefico”.

Te lo giuro, quell'uomo è malvagio! Non mi sorprenderebbe se fosse l'incarnazione di Loki, il Dio del Male! –

 

Come diamine sei riuscita a rimanere sveglia durante la lezione? Suppongo che Clarkson era nel suo solito stato d'animo... –

Lei sorrise e annuì.

Ha buttato fuori Andrew e Carly quando erano nel bel mezzo di una dimostrazione su come utilizzare un vibratore! –

Mi soffocai con l'insalata, e lei mi dovette colpire la schiena, mentre rideva fortissimo.

 

Senti, hai ancora quel libro sulle divinità norrene? –

Lei annuì e mi guardò.

Ho bisogno di darli un'occhiata quando torniamo a casa. –

Misi il piatto vuoto su una tavola e tornai al tavolo, aspettando che lei finisse.

Spero che questa lezione passi velocemente. –

 

Tutto sembrava normale quando aprimmo la porta dell'appartamento. Ma c'era qualcosa nell'aria. Un sentimento di estrema paura strisciò sotto la mia pelle e si aggrovigliò ai miei nervi. Qualcosa era molto sbagliata lì.

Mi avvicinai al tavolo della cucina. C'era una nota sulla cima della biancheria dispiegata, la lettera era stata accuratamente ripiegata.

Aprila – sussurrò Lydia, la sua voce tremava.

 

Le mie mani tremavano tremendamente, ho dovuto chiuderle a pugno per almeno mezzo minuto. Aprii la nota... e quasi urlai.

Non avere paura di me, Isobel. – Era scritto in una calligrafia ordinata.

Iz, che cos'è? –

I miei occhi si chiusero per un solo momento.

Qualcuno è stato qui, Lydia. Qualcuno è stato qui. –

Le diedi la nota, e lei trasalì.

Chi può essere stato? Non è stato toccato niente, e non c'è segno di irruzione. –

 

Lydia impallidì. – Non so tu, ma io chiamo mio zio. –

Suo zio? Di chi stava parlando?

Tirò fuori il suo cellulare, premette alcuni pulsanti, e attese.

Accidenti, non risponde. Non ci resta che aspettare. –

Aspettare per chi?

Lydia, di chi stai parlando? –

Lei mi prese per mano e mi fece sedere sul divano.

Solo... resta lì, okay? –

 

Entrambe saltammo quando il telefono squillò.

Ciao zio Phil. – Sembrò sollevata.

Ti ho chiamato solo per sapere come stavi... Oh, andiamo! Va bene, ho bisogno di una cosa... –

Uscì nel corridoio, lasciandomi sola. Accesi la radio e aspettai il suo ritorno.

Sì, è qui. – Saltai appena lei mi diede il suo telefono.

Mio zio vuole parlare con te di questo strano uomo che hai visto all'università. –

 

Salve, sono Isobel Andersen. Con chi sto parlando? –

L'uomo dall'altra parte aspettò che finissi.

Signorina Andersen, sono l'agente Coulson dello S.H.I.E.L.D. Mia nipote Lydia mi ha detto che aveva qualcosa di cui parlarmi. –

Sospirai. Chi avrebbe mai detto che avesse tali collegamenti?

 

Ho fatto un sogno la scorsa notte riguardo un uomo che appare nella mia casa. Credevo fosse niente ma solo un sogno, ma lui mi è apparso di nuovo mentre ero a scuola oggi. Questo non è affatto normale. Potrebbe avere qualcosa a che fare con l'incidente in New Mexico? –

Coulson espirò lentamente.

Credo di sì. Abbiamo notizie di un incidente a New York, una coppia ha trovato un uomo apparentemente ferito in un gigantesco cratere. Abbiamo trovati i loro resti pochi giorni fa. –

Oh Dio.

 

Signorina Andersen, potresti descrivermi che aspetto aveva quest'uomo che hai visto? –

Dal telefono provenne del rumore e aspettai che finisse.

Era alto, molto alto. Circa un metro e novanta, credo. Aveva i capelli neri che arrivavano fino alle spalle e gli occhi verde giada. Era anche molto magro e vestito con una strana sorta di uniforme nera, verde e dorata. – Presi un respiro.

Accidenti. – Coulson sembrava spaventato.

Grazie per le informazioni, signorina Andersen. Non esitare a contattarci se appare di nuovo. –

 

Riattaccai e guardai Lydia. – Non mi hai mai detto che tuo zio è un agente dello S.H.I.E.L.D. –

Lei sorrise. – Affari di famiglia. Nessuno dovrebbe saperlo a parte noi. –

Mi buttai nel divano. – Dio, sono così stanca! –

 

(ESTERNO)

 

All'interno della base dello S.H.I.E.L.D., Nick Fury era nel bel mezzo dell'esaminare delle foto scattate da un satellite. La forma di un uomo adulto era proprio nel mezzo di una tempesta apparsa fuori New York.

Cosa diamine è successo? – sussurrò a sé stesso.

 

Alzò lo sguardo quando Coulson entrò nella stanza.

Signore, abbiamo avuto un altro incidente. –

La mente di Fury andò in allerta.

Ricorda mia nipote, Lydia? – Fury annuì. – Si è scoperto che la sua amica, Isobel Andersen, ha avuto delle visioni di qualcuno che la seguiva, e abbiamo il sospetto che sia Loki, il fratello di Thor. –

La mente di Fury andò fuori pista. Se Loki era caduto, qualcosa era successo ad Asgard.

 

Coulson, da dove veniva chiamata? – Colsuon si strinse nelle spalle.

L'abbiamo rintracciata a Londra, perché? –

Fury prese la cartella con le informazioni su Asgard e i suoi abitanti e si avviò verso la porta.

Andiamo a Londra. Se Loki vuole qualcosa da questa ragazza, siamo più che sicuri di trovarlo lì. –

 

(LOKI)

 

La vidi parlare al telefono, sembrava sollevata. La sua amica camminava avanti e indietro in cucina. Entrambe hanno escluso un'aria di profonda paura. La conversazione era finita, e lei si gettò sul divano.

 

Fu talmente difficile per me non manifestarmi a lei. Il mio desiderio non era di spaventarla. Potevo sentire il suo respiro rallentarsi, stava dormendo.

Sussurrai – Oh Isobel, mia dolce Isobel, perché mi temi tanto? –

Scattò in piedi. La sua amica corse verso di lei.

 

(ISOBEL)

 

Qualcosa di simile a una leggera brezza giunse ai miei occhi. – Oh Isobel, mia dolce Isobel, perché mi temi tanto? –

Scattai in piedi, e Lydia arrivò correndo.

Qual è il problema, Iz? – Stavo tremando.

 

Mi ha parlato, l'ho sentito parlare, è qui da qualche parte. –

Guardai fuori dalla finestra, e la mia bocca si aprì quando lo vidi in piedi alla luce del sole con un sorriso troppo compiaciuto sul volto.

 

Ed ecco il terzo capitolo! Vi sta piacendo la storia?

C'è una cosa che vorrei dirvi... in inglese, Loki è chiamato GOD OF MISCHIEF, che vuol dire più o meno “malizia, danno, birichinata”.

In italiano è chiamato in millemila modi: Dio del Male, dell'Inganno, della Malizia, dell'Astuzia, del Caos...

Io di solito uso “Dio dell'Inganno”, perché il Loki dei fumetti/film è molto ingannevole (?). Questa volta però ho preferito Dio del Male, visto il contesto.

Comunque, vi ringrazio per star seguendo la mia (che non è proprio mia) storia. Grazie anche a quelli che recensiscono!

Un bacio!

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Capitolo 4
*** Izzie si ritrova tra le braccia di un Dio ***


HAUNTED BY A GOD


Lydia decise che avremmo dormito nel salotto quella sera. Era molto più sicuro. Tremai quando mi infilai sotto la coperta. Eravamo più sicure insieme.

Zio Phil ha detto che lui e la sua squadra sarebbero stati qui in un paio d'ore. Ha detto che se continua così, potremmo dover andare a New York. –

 

Sorrisi mentre gesticolava selvaggiamente parlando di un viaggio in cui era stata con suo zio in Canada. Hanno fatto campeggio, e tutto ciò che poteva andare storto, è andato storto. Non avevo mai riso così tanto prima d'ora.

Ma ora, milady, è tempo per noi di andare a dormire – annunciò con il suo migliore accento britannico, ma le è venuto difficile non ridere.

 

Tutto era tranquillo nell'appartamento. Ero in un sonno leggero, ma quel giorno era stato così estenuante, ed ero praticamente morta per il mondo. Nulla era sbagliato.

 

Ma una presenza accanto a me mi strappò via dal mio sonno senza sogni. Un uomo era accovacciato accanto a me, il suo respiro era caldo.

Non ti muovere di un centimetro, o ucciderò la tua amica. –

Lui sparì, ed io raggiunsi Lydia, scuotendole il braccio.

Svegliati! – sussurrai. Lei aprì gli occhi e gemette. – Alzati, quell'uomo è qui! – I suoi occhi si spalancarono, e mi afferrò la mano. – Stammi vicina. –

 

Non uscimmo nemmeno dalla stanza, quando una mano mi coprì la bocca e Lydia fu spedita contro il muro. Provò ad alzarsi, e urlò appena lui apparve dietro di me.

Te l'ho detto, muoviti di un centimetro, e la tua amica morirà. –

Le sue labbra erano pericolosamente vicine al mio orecchio, e lottai per restare calma.

 

Lydia urlò e tutto divenne nero, e lei sparì.

LYDIA! – urlai, ma sapevo che era inutile. Ero stata portata da qualche parte. La prima cosa che notai è che c'era buio e freddo. Mi inginocchiai e misi le braccia intorno a me.

Non aver paura. – Riconobbi la voce immediatamente. Lui era lì.

 

Non ti farò del male se ascolterai ciò che ho da dire. –

Mi alzai e mi mi preparai per un eventuale attacco. Ma non è mai venuto.

Invece, lui è arrivato dalle ombre, la sua faccia pulita di tutte le ferite e contusioni, e sorrideva. Non era un sorriso appena abbozzato, era il tipo di sorriso che si ha quando si è felici e soddisfatti. Si diresse verso di me.

Non sai chi sono io, Isobel? – Scossi la testa. Come diamine potevo saperlo?

 

Mi guardò per un momento, prima che le sue dita toccassero la mia mascella.

Smettila! – dissi, ma lui ha solo continuato. – Smettila! – urlai, e lottai ma lui mi inchiodò contro il muro.

LASCIAMI ANDARE! GIURO CHE... – Il mio urlo fu soffocato dalle sue labbra che assalirono le mie. Ma non era un bacio violento, era... come se lo volesse da tanto tempo.

 

Domandò l'ingresso con la sua lingua, ed io esitai. Le sue mani vagavano per il mio corpo, e lui si premette contro di me. Provai a non ricambiare il bacio, ma la sensazione della sua bocca contro la mia mi faceva impazzire.

 

Improvvisamente, si allontanò da me. I suoi occhi non tradivano nulla. Lo guardai nervosamente, cosa stava pensando? Ma non ebbi molto tempo per pensare perché lui afferrò il mio polso e lo strinse forte. Iniziò a bruciare, e lo tirai indietro, guaendo.

Ti ho marchiata come mia. Significa che non importa dove ti trovi, io ti troverò sempre, Isobel... – Era troppo vicino per i miei gusti. E appena sbattei le palpebre, era sparito.

 

Izzie, Izzie! – Qualcuno continuava a gridare il mio nome, più e più volte. Aprii gli occhi, Lydia e due uomini erano in piedi sopra di me.

Oh mio Dio, mi hai spaventata! – Mi prese per mano.

Signorina Andersen, sono Nick Fury, capo dello S.H.I.E.L.D. –

L'uomo con la benda mi diede la sua mano, e mi tirò su.

E questo è l'agente Coulson, lo zio di Lydia. – L'uomo in smoking mi diede un sorriso gentile.

 

Dopo ciò che Lydia mi ha detto sui tuoi sogni e visioni, sembra che Loki sia ancora una volta in libertà. –

Fissai Coulson. – L-Loki? – balbettai. – Il Dio nordico del Male? – Annuirono. – Non sappiamo cosa gli sia successo esattamente, ma suo fratello Thor ci ha detto che è caduto dal ponte Bifrost. –

Mi sedetti sul divano, e Lydia prese posto accanto a me.

 

Ma cosa potrebbe volere da me un Dio nordico? – Non riuscivo a capirne il motivo.

Fury e Coulson si guardarono l'un l'altro. – Non lo sappiamo, ed è per questo che tu e Lydia dovete venire con noi alla base SHIELD a New York. Non è sicuro qui. –

Cosa?

 

M-ma devo dire alla mia scuola che me ne vado... – Fury mi congedò con un gesto della mano.

L'università pensa che state entrambe andando a un gemellaggio in America. Se n'è occupato uno dei nostri migliori falsari. –

Sospirai.

 

Fate i bagagli, prendete tutto ciò che vi serve, aspetteremo qui. – Fury annuì, e io mi alzai. Ma appena stavo per parlare, un dolore bruciante apparì nel mio polso.

Oww! – Mi strinsi la mano e guardai giù.

Il marchio assomigliava a un uomo con un elmo cornuto. Sangue scolò dalla mia faccia.

Lydia mi afferrò il polso e trasalì. Fury e Coulson tacquero.

Questo non va bene – disse Fury.

 

Il marchio era rosso fuoco. Loki mi aveva trovata.

 

Salve! Ed ecco il quarto capitolo! Vi anticipo che nel prossimo capitolo FINALMENTE incontreremo i Vendicatori!

Grazie mille a tutti quelli che leggono e recensiscono e mettono la storia tra le seguite/preferite!

Credo che ormai sia inutile ripeterlo, ma per sicurezza: la storia non è mia, è una traduzione dall'inglese. Ecco l'originale: http://www.fanfiction.net/s/7769397/4/Haunted_By_a_God

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Capitolo 5
*** Conoscendo i Vendicatori ***


HAUNTED BY A GOD


(LOKI)

 

Entrare nel sogno di Isobel fu una cosa interessante da fare. Non avevo mai, nella mia intera esistenza, visto una donna così determinata, eppure così fragile quando si tratta di piacere fisico. Ha cercato di resistere al mio bacio, ma qualcosa cambiò, e ricambiò.

 

Potevo vederla da dove mi trovavo, da qualche parte tra gli universi. Sembrava così tesa e turbata, come un arco pronto a scoccare una freccia da una grande distanza.

Mi guardai il polso, la pelle non era danneggiata. Ma potevo vedere il segno che avevo lasciato su di lei, la forma di esso era chiara nella mia mente.

 

Lei era in un luogo che non riconobbi. Sembrava una stanza fatta del materiale a cui i mortali di Midgard sono così affezionati, il cemento. Lei e quella sua amica stavano parlando di qualcosa; ma non riuscivo a capirlo. Ma riconobbi gli uomini che entrarono nella stanza. Coulson e Fury. Come sono arrivati a lei? La rabbia bruciava dentro di me e combattei la voglia di ucciderli con un semplice incantesimo.

 

(IZZIE)

 

Il marchio si alternava tra un semplice prurito a farmi male come se mi fossi bruciata. Il fatto che il posto in cui ero stata portata era sotterraneo non rendeva le cose migliori. Tutto sommato, il mio umore era pessimo.

 

Fury e Coulson non mi dicevano niente, e il silenzio nella stanza era assordante, Lydia sembrava troppo stanca per parlare. Ma, mentre aspettavamo che succedesse qualcosa, Fury, insieme a Coulson, entrò nella stanza con altre sei persone. Chi diamine erano?

 

Signorina Andersen, Lydia. – Fury ci accolse con un piccolo sorriso. – Permettetemi di presentarvi i Vendicatori. – Gli altri ci fecero un piccolo segno. Ricambiammo.

Li abbiamo riuniti per proteggere la Terra e fermare chiunque minacci l'esistenza del genere umano. –

 

Ciao, sono Tony Stark. – Un uomo dai capelli scuri con begli occhi marroni mi diede la mano e la strinse.

Felice di conoscerti. Sono Isobel, ma puoi chiamarmi Izzie. Izzie Andersen. – Gli sorrisi. Sembrava così simpatico.

 

Si avvicinò a Lydia, Coulson e Fury, ed io rimasi con gli altri ragazzi.

Salve signorina, il mio nome è Steve Rogers. – Un uomo alto con i capelli castani e gli occhi azzurri più belli che abbia mai visto, mi salutò con un sorriso gentile.

S-salve signor Rogers, il mio nome è Isobel Andersen. –

Isobel, eh? – Rise di gioia. – Bellissimo nome per una bellissima ragazza. – Un furioso rossore s'insinuò sulle mie guance.

 

Il grande uomo biondo prese la mia mano e la baciò. – Signorina, è un onore conoscerti. Il mio nome è Thor figlio di Odino. – Gli sorrisi. Sembrava un gigante buono. Ma il suo sorriso si spense quando gettò un'occhiata al mio polso e vide il marchio.

Che il Padre degli Dei ci aiuti. – Mi prese il polso. – Cos'è successo? Perché mio fratello ti ha marchiata? –

Scossi la testa e sussurrai – Sinceramente non lo so, signore. Cosa voglia da me è un mistero. –

 

Thor mi prese sottobraccio e mi condusse dall'uomo e la donna in fondo alla stanza. – Signorina Isobel, vorrei presentarti la signorina Natasha Romanoff e il signor Clint Barton. – Loro sorrisero e annuirono. Ricambiai il sorriso.

 

Signori, signori! – La voce di Fury aveva un'infinita aria di comando. – Siete stati riuniti a causa di una potenziale nuova minaccia per l'esistenza del genere umano. – Tutti si guardarono l'un l'altro. – Siamo a conoscenza che Loki, fratello di Thor, è caduto sulla Terra, e sta pianificando qualcosa. –

 

Iniziai a tremare perché sapevo cosa stava per venire. – Ed è per questo che l'ho portata qui. – Fury mi fece segno di avvicinarmi a lui. – La signorina Andersen dice che Loki l'è apparso non solo mentre dormiva, ma diverse volte nel corso degli ultimi giorni, e so che non è un buon segno. – Mi afferrò il polso e lo sollevò per mostrarlo a tutti.

– Oh no. – Sussurrò Natasha. – Può trovarla dappertutto. – Annuii. – Questo è ciò che mi ha detto. – Fury mi diede uno sguardo comprensivo. – Ciò significa che dev'essere protetta a tutti i costi. Loki può trovarla ovunque, ed è un rischio che non possiamo permetterci di correre. –

Lydia mi mise il braccio intorno alle spalle e mi tenne. Era davvero troppo da reggere. Era successo tutto così in fretta.

Iz, stai bene? – Mi aiutò a sedermi su una sedia.

Signorina Andersen. – Steve si sedette accanto a me. – Se hai bisogno di aiuto, fammelo sapere. –

Ricambiai il sorriso. – Lo farò, promesso. –

 

(LOKI)

 

Guardavo Isobel parlare con quel miserabile mortale chiamato “Capitan America”. Sembrava così felice, e lui si comportava sempre da gentiluomo. La rabbia bollì nel mio cuore appena li vidi andare via insieme, ma ora non era tempo di interferire.

 

(IZZIE)

 

Steve mi prese sottobraccio e mi condusse lungo il corridoio dopo che ci hanno permesso di andarcene. – Quindi... ho sentito che hai avuto qualche problema con Loki – disse timidamente. Annuii. – Non so come o perché, ma è stato nei miei sogni e mi è pure apparso diverse volte quando ero sveglia. La prima volta è stato quando Lydia ed io eravamo all'università. Mi ha spaventata a morte. –

 

Non sono cose da fare a una donna. – Mi prese tra le sue braccia, e io risi. – Tutte le donne dovrebbero essere trattate come un tesoro. È così che mi ha cresciuto mio padre. – Oh, era così affascinante. – Trattare una donna come un tesoro, eh? Abbiamo sicuramente bisogno di più uomini come te in questo mondo, questo è certo! – Risi quando mi baciò la guancia.

 

Mi portò fino alla mia stanza e mi mise giù di fronte alla porta.

Spero che ci vedremo domani. – La leggera speranza nella sua voce mi fece sciogliere.

Credo di sì, signor Rogers. – I suoi occhi si illuminarono come stelle, mi rese così felice.

 

Ci salutammo, e se ne andò. Aprii la porta della mia stanza, accesi la luce e gridai.

 

(LOKI)

 

La sentii nel corridoio, stava per aprire la porta. Rimasi in silenzio, e sorrisi e appena lei accese la luce e urlò alla mia vista.

Perché sei qui? –

Mi alzai, il mio sguardo non lasciò mai il suo.

Ti ho vista con il Capitano, Isobel. – Fece una smorfia quando mi avvicinai a lei e le afferrai il polso. – Lui non ti avrà mai – sussurrai. – Tu sarai sempre mia. –

 

Be', eccoci qua al quinto!

Steeeeeve *-*

Grazie a tutti quelli che leggono e recensiscono! Vi adoro!

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Capitolo 6
*** Ma io incendio la pioggia ***


HAUNTED BY A GOD


Il titolo originale del capitolo è “But I set fire to the rain”, dalla canzone di Adele “Set fire to the rain”.

 

(STEVE)

 

Ero alla fine del corridoio quando udii Isobel urlare. – No, no, no! – Scattai giù per il corridoio e volai attraverso la porta, solo per vederla intrappolata tra le braccia di Loki.

TU LA LASCI ANDARE ADESSO! – Sembrava terrorizzata.

Buona sera, Capitano. È passato troppo tempo. – Loki sembrava matto.

HO DETTO, LASCIALA ANDARE! – Voci dal corridoio raggiunsero le mie orecchie, e sperai di poter trattenere Loki abbastanza fino all'arrivo degli altri che lo avrebbero steso.

 

Steve, che sta succedendo? – Tony e Clint entrarono correndo dalla porta, ma si fermarono appena videro Loki.

 

(IZZIE)

 

Girati e baciami. – La fierezza della sua domanda mi spaventò, e sapevo che nessuno poteva sentirla tranne noi. Sapevo che se Steve, Clint e Tony avevano intenzione di fuggire illesi, dovevo farlo.

 

Perciò mi girai, lo guardai negli occhi per qualcosa che sembrò un'eternità, e premetti le mie labbra contro le sue per un secondo. Non sentii niente nel bacio, ma lui sì. Mi premette contro il suo corpo, il suo bellissimo, magro corpo... COSA? Ma non potevo scappare. Le sue mani s'intrecciarono nei miei capelli, e le sue labbra erano tortuosamente fredde. Ideale per raffreddare il calore che si stava diffondendo nel mio corpo. Mi baciò come se la sua vita dipendesse da questo, come se non volesse smetterla.

 

E stranamente, non lo volevo nemmeno io. Il bacio mi fece sentire così... viva. Ma finì troppo velocemente. Loki mi lasciò andare, e sussurrò – Alla prossima, mio angelo. – E dopo sparì in una nebbia argentea.

 

Izzie! – Qualcuno mi prese tra le sue braccia e mi portò giù per il corridoio. – Oh mio Dio, sta bene? – Riuscivo vagamente a sentire Lydia da qualche parte. – Lasciatemi passare! – La sua mano sudata afferrò la mia. – Tesoro, se n'è andato. – La sua voce era sull'orlo della rottura. Steve si sedette accanto a lei, la sua faccia era solenne. – Perché l'hai fatto? – La sua voce era tesa. – Perché l'hai baciato? –

 

Volevo piangere. – Me l'ha detto lui, così sarebbe sembrato che avessi sentimenti per lui. Ma giuro a Dio che non sento niente per lui, proprio niente. – Lydia mi guardò. – Ma la cosa peggiore è che... potevo sentirlo nella mia testa. Era come se era dentro la mia testa, e mi stava parlando. – Mi fissarono tutti.

 

Potrebbe essere che tu in qualche modo possieda la telepatia? – La voce di Tony era buia. Mi strinsi nelle spalle. – Se è così, questo è possibilmente il momento peggiore per la sua manifestazione. –

Mi guardarono mentre mi sedetti. – Ma credo che mi lascerà stare, almeno per stanotte. Buona notte, gente. –

 

Ignorai i loro discorsi e andai dritta in camera mia. La sua presenza era ancora nella stanza, riuscivo a vederlo in piedi dietro lo specchio. Non sembrava arrabbiato o turbato. Stava sorridendo, e non era un sorriso beffardo. Era un sorriso di pura gioia.

Buona notte, mio angelo. – Il suo respiro raggiunse le mie orecchie, e sussurrai – Buona notte, Loki. –

 

(LOKI)

 

La guardai addormentarsi, e aspettai finché il suo respiro rallentò, dopo ciò entrai nella stanza e mi sdraiai accanto a lei. Era così piccola, così perfettamente bella. Il suo sapore ancora indugiava nelle mie labbra, e sorrisi al suo ricordo.

 

Lei si mosse un po', e aprì gli occhi.

Cosa ci fai qui? – Sembrava arrabbiata. – Va' via, non ti voglio qui. –

Provò a darmi un calcio, ma afferrai il suo piede e lo tenni. – Non ti libererai mai di me, Isobel. – Lei scosse la testa. – Non mi avrai mai. –

La sfida nella sua voce era molto divertente. – Io ti avrò, in un modo o nell'altro. –

 

(IZZIE)

 

I miei occhi si spalancarono, non vedevo più Loki. Sospirai. Era solo un sogno. – Izzie? – Scattai seduta come un fulmine. Tony era in piedi nell'uscio della porta, sembrava preoccupato. – Stai bene? – Annuii. – Va tutto bene, grazie. Steve è sveglio? – Lui annuì e urlò – STEVE, VIENI IMMEDIATAMENTE QUI! –

Un grugnito arrivò da in fondo il corridoio, potevo giurare di aver sentito Steve maledire Tony sotto il suo respiro.

 

C'è qualche problema? – La voce addormentata di Steve raggiunse le mie orecchie e risi. – Io... io ho solo bisogno di compagnia. Lydia andrebbe fuori di testa se fosse qui. – Entrambi risero e si sedettero sul letto.

Loki non si è fatto vedere, vero? – Scossi la testa. Sono sempre stata una bugiarda di talento, e loro si sono bevuti la mia bugia troppo facilmente.

 

Steve mi sorrise, e mi venne difficile cercare di non sciogliermi completamente.

Hai dei brutti sogni? – Annuii e sbadigliai. – Fury mi ha detto che il tuo addestramento inizia domani. –

I miei occhi si spalancarono e guardai Tony.

Il mio addestramento? Cosa crede che io sia capace di fare? – Tony rise. – Crede che Loki se ti sta intorno, tu debba essere in grado di difenderti. Lydia sarà con te, e tu ti allenerai con noi. –

Oh cielo.

 

Tony se ne andò, augurando a entrambi la buonanotte. Steve mi guardò.

Ti dispiace se resto qui stanotte? Non mi piace il pensiero che tu stia sola. – Annuii. – Mi va bene. – Lui si sdraiò accanto a me, le nostre mani per poco si toccarono.

Oh, mi... mi dispiace. – Allontanai la mia mano, ma lui la prese.

Non devi essere dispiaciuta, non sono arrabbiato. – Lui sorrise e io risi.

 

Dovremmo dormire; Fury ci scorticherà vivi se non saremo svegli per l'alba domani. –

Le sue parole diventarono indistinte appena andai alla deriva in un sonno beato. E prima che diventassi completamente incosciente, vidi Loki nell'uscio della porta, il suo volto contorto della rabbia.

 

Stranamente, non mi spaventò.

 

Siamo arrivati al sesto capitolo.

IO AMO STEVE ROGERS. E anche Loki, ovviamente. Ma ora è arrabbiato: non è un buon segno :|

Ripeto per sicurezza:

LA STORIA NON È MIA, È UNA TRADUZIONE CHE HO FATTO DALL'INGLESE. ECCO L'ORIGINALE: http://www.fanfiction.net/s/7769397/6/Haunted_By_a_God

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Capitolo 7
*** Qualcosa cambia ***


HAUNTED BY A GOD


(IZZIE)

 

Mi svegliai appena il Sole splendé dalla finestra. Steve stava ancora dormendo, il suo volto somigliava a un angelo. Qualcuno bussò alla porta.

Alzatevi, Fury ha richiesto un incontro fra 30 minuti. La colazione è pronta. – Natasha sembrava stanca. Colpii Steve, e lui scattò in piedi.

Incontro fra 30 minuti, Fury vuole vederci. – Annuì e si alzò.

 

Andai in bagno, ma mi fermai appena mi vidi nello specchio. Sembravo un fantasma. Non avevo mangiato molto da quando questo è iniziato, e le mie braccia sembravano stecche. Solo speravo che Loki non decidesse di attaccare presto; l'addestramento sarebbe stato un bene per me.

 

Sei pronta? – Steve mi sorrise appena uscii. Non potei far a meno di ricambiargli il sorriso; era troppo adorabile per il suo bene.

 

Camminammo in silenzio verso la cucina. Non ero nemmeno in vena di parlare.

Io... io spero che resterai qui a lungo. Credo che tu e la tua amica potreste essere un grande aiuto per noi. Clint e Natasha hanno detto che la signorina Coulson ha mostrato eccezionali abilità di sparo. –

Lo guardai. – Davvero? Non me l'ha mai mostrato. –

Steve sorrise. – Sembra che Coulson sia molto orgoglioso di sua nipote. –

 

Tutti eravamo riuniti in un cucina.

IZZIE! – Lydia mi diede un grosso abbraccio. – Hai dormito bene? Loki non ha fatto più visite, vero? – Risi alle sue parole. Lei mi prese il braccio e mi fece sedere su una sedia.

Tony ha fatto le frittelle per colazione. Tieni. – Mi porse un vassoio con frittelle, sciroppo, e un bicchiere di succo d'arancia.

 

Hai un aspetto migliore di ieri – disse Clint solennemente. Un piccolo sorriso spuntò all'angolo della sua bocca. Mangiammo mentre tutti erano impegnati a parlare di cosa voleva Fury. Lydia sembrava piuttosto eccitata.

Fury è qui! – Andammo nella stanza di assemblaggio e aspettammo Fury. Entrò, sembrando un po' stanco.

 

Ho ricevuto una chiamata pochi minuti fa. Loki è stato avvistato fuori dalla città; sembra che stia radunando un esercito. Ed ecco perché dobbiamo stare in allerta. Isobel, tu sarai una grande aggiunta alla squadra, spero che Stark ti abbia detto dell'addestramento. – Annuii.

Sono disposta ad aiutare in qualsiasi modo. Loki non otterrà ciò che vuole da me, neanche se prova a uccidermi mille volte. –

Lydia e Steve mi diedero un pollice alzato.

 

(LOKI)

 

Non otterrò ciò che voglio da lei, nemmeno se provo a ucciderla mille volte? Quanto stupido credeva che ero? Oh, non sapeva ciò che avevo in serbo per lei...

 

Mia adorata Isobel, io non ti ucciderò. Tu guarderai i tuoi amici morire, mentre starai al mio fianco.

La vidi alzare la testa di scatto, e la Vedova Nera appoggiò una mano sulla sua spalla. La bocca di Isobel si muoveva velocemente, sembrava spaventata.

 

Lei dominerà Midgard al mio fianco, che ne avesse intenzione o no.

 

(STEVE)

 

Isobel sembrava ansiosa. – Ho sentito Loki parlarmi di nuovo. – Si sedette con la testa tra le mani. – Ha detto che sarei stata al suo fianco mentre tutti quelli che amavo venivano uccisi. –

Oh no. Ciò significava che aveva davvero in mente qualcosa di brutto.

 

Sapevo cosa dovevo fare. Non la conoscevo da più di un giorno, ma dovevo proteggerla da quel bastardo asgardiano.

Lydia le porse una tazza di caffè, e lei la bevve in pochi sorsi.

Grazie Lydia. – Devo ammettere che adoravo il suo accento, mi ricordava... No, Steve, smettila. Peggy è morta. Non farai di Isobel una sua reincarnazione di seconda mano.

 

Clint e Natasha erano in discorsi profondi, lo sguardo di Thor era fisso su Isobel.

Signorina Isobel, posso scambiare una parola con te? – Lei annuì e camminò verso di lui. Lui aggrottò la fronte.

Non permetterò a mio fratello di farti del male, anche ciò richieda la mia morte. – Lei scosse la testa e la sentì dire – Dubito fortemente che sarà necessario, Thor. Ma grazie lo stesso. – Gli diede un braccio e tornò da me.

 

Andiamo, faremo della lotta. Prometto che ci andrò piano con te. –

Lei s'imbronciò e mi prese a pugni leggermente le costole. – Fai attenzione, potrei essere io a darti un giorno. –

I miei occhi si spalancarono per la sorpresa.

Spero di no. In quel caso, dovrei usare tutta la mia forza, e tu sei bellissima come sei. – Arrossì furiosamente.

 

Andammo nella stanza delle attrezzature, e le dissi di prendere qualsiasi arma volesse. Non ne scelse nessuna.

Fury mi ha detto che devo concentrarmi sul combattimento corpo-a-corpo. Una volta che ho finito quello, potremo passare alle armi. – Il suo sorriso divenne ampio.

 

La porta si chiuse dietro di noi appena entrammo nella stanza di addestramento. Lei si fermò dietro di me, il suo volto non mostrava alcun sentimento.

Proverò alcune semplici mo- – Non riuscii a finire, lei mi diede diversi pugni.

So come si fa, devo solo diventare più forte, e questo è tutto. –

Mi alzai e mi preparai ad attaccarla.

 

La sessione andò meglio di quanto mi aspettassi. Conosceva le tecniche, ma era un po' a corto di forza. Feci una nota mentale di lasciarle use i pesi l'indomani.

 

(IZZIE)

 

L'allenamento di oggi è stato probabilmente il peggiore che abbia mai avuto in vita mia. Steve mi aveva completamente consumata, ogni muscolo del mio corpo faceva male.

 

Steve ti ha fatto lavorare sodo, vedo. – Tony si accasciò vicino a me sul divano e prese la mia mano nella sua. – Sei terribilmente fredda, lo sai? – Rabbrividii, ora lo sentivo. Speravo solo che non significasse nulla riguardante Loki. Improvvisamente, mi sentii terribilmente assonnata.

Dormi, dolcezza, io sarò qui. – La voce di Tony era tranquillizzante mentre le calde tenebre mi accolsero.

 

Il mio sonno fu tranquillo. Mi svegliai con l'odore di pollo fritto e la risata gentile di Natasha – 'Sera, dormigliona. La cena è pronta, sbrigati. –

Mi alzai sulle mie gambe addormentate, e mi dovetti fermare ancora per un momento. L'odore dalla cucina era ridicolmente buono.

 

Sto annusando la “Polli alla Coulsons” fatti in casa? – Lei sorrise e mi diede un piatto.

Mangia – disse. – Ne hai bisogno. –

Il piatto era pieno di riso e pollo, e mi ci tuffai come se fosse la fine del mondo.

 

Quando finii di mangiare, Natasha e Clint mi portarono all'area di sparo.

Se vuoi combattere Loki, una delle migliore di difese è decisamente come sparare con un'arma, non importa di quale genere. –

Clint mi diede un arco e mi mostrò come usarlo.

Ora prova tu. – Così provai.

 

3 ore dopo, caddi sul mio letto, le mie braccia e spalle facevano male. Oggi è stato un inferno vivente. – Dio, fa male! –

Come se chiamato, Loki apparve accanto al mio letto. Gli puntai contro la pistola immediatamente. Non ero una sparatrice esperta, ma ero almeno capace di tenere la pistola senza mostrare quanto fossi effettivamente spaventata.

 

Non ti farò del male. – I suoi occhi trafiggevano i miei e sostenevano il mio sguardo.

Sta' lontano o sparerò. – Lui rise, un suono maligno.

Non mi farai del male. Lo sai, Isobel. – Notai che non stava indossando la sua armatura. – Isobel. – Il suono del mio nome quasi sciolse la mia determinazione, la sua voce era cioccolato liscio.

 

Abbassai la pistola e respirai profondamente. – Che cosa vuoi, Loki? –

Non percepii nessun immediato pericolo provenire da lui. Lui camminò verso di me e mi allontanò i capelli dal viso. – Voglio che tu mi veda. –

Premette le sua labbra contro le mie, e mi prese tra le sue braccia mentre copriva il mio collo con baci e carezze.

 

Lo avvicinai a me, l'unica cosa che si separava erano i nostri vestiti. La sua mano corse giù per il mio petto. – Sei mia – respirò sul mio collo. – Voglio che tu venga con me di tua volontà. – Mi fece impazzire, le sue labbra attaccarono le mie ancora una volta.

 

Aspetta. – Si fermò appena lo spinsi via. Provai ad allontanare i sentimenti brutti, ma l'immagine di Steve bruciava nella mia memoria. Non potevo farlo, non potevo.

Questo è sbagliato, è così maledettamente sbagliato. – Mi guardò con un'espressione confusa.

 

Mi allontanai da lui. – Io non ho sentimenti per te, non ne ho mai avuti. – L'espressione sul suo volto era di totale dolore, rabbia e tristezza.

Allora... – La sua voce tremava e i suoi occhi brillavano di lacrime non versate. – Non sono mai significato niente per te? – Scossi la testa, cercando di non mostrare il tremito della mia voce. – L'unica cosa che abbia mai provato per è paura e odio. –

 

Lui si avvicinò, la sua bocca vicino al mio orecchio – Tu per me significhi molto più di quando pensi, Isobel. Tu sarai mia. – Lui sparì e io caddi sul letto, lacrime caddero sulle mie guance mentre provai di capire cosa avevo appena fatto.

 

Isobel? – La voce di Steve mi svegliò dalle tenebre. – Oh mio Dio, stai bene? – Ovviamente vedeva le lacrime sulla mia faccia. – Sto bene, lo giuro. – Si sedette e mi prese fra le sue braccia. – Qualcosa va male, dimmi cos'è. – Dovetti prendere un profondo respiro prima di poter rispondere. – Loki era qui. – Lui si irrigidì, e io lo guardai negli occhi. – Non mi ha fatto niente, ma mi ha detto che non mi sarei mai liberata di lui. –

 

(STEVE)

 

Ora sapevo perché piangeva così tanto. Quel bastardo non l'avrebbe mai lasciata in pace! – Isobel? – Lei mi guardò e si asciugò le lacrime. – Non ti farà più del male, te lo prometto. – Posò la testa sulla mia spalla e sospirò. – Sai, Steve... – sospirò assonnata. – Dovrebbero esserci più uomini come te in questo mondo. –

 

(LOKI)

 

Respinsi il dolore mentre la guardavo seduta fra le braccia del Capitano. Dovrei essere io l'unico che la stringe in quel modo, non lui. I miei occhi si bagnarono, e sbattei le palpebre diverse volte provando a non piangere.

 

Ed eccoci al settimo. Questo capitolo sembrava non finire più! Siamo ancora vivi? XD

È chiaro che l'autrice ha scritto la storia prima di vedere il film, perché Clint è con noi, cioè con gli Avengers... Clint! <3

Oddio, Loki... <3

Steve! <3

...Sono un po' confusa, vero? ahah

Grazie a tutti quelli che leggono e recensiscono, vi adoro!

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Capitolo 8
*** Il mostro ***


HAUNTED BY A GOD
 

(IZZIE)

 

Mi rigiravo nel letto mentre dormivo. I sogni continuavano a venire, uno peggiore dell'altro. Ma ce n'era uno da cui non riuscivo a svegliarmi.

 

Mi trovavo in una grande sala, sembrava una volta. Loki si trovava alla fine di essa, reggendo qualcosa che sembrava una scatola blu.

Subito, una voce urlò – FERMO! – e io mi voltai.

Riconobbi la faccia dell'uomo anziano nel momento in cui la vidi, era Odino.

Sono maledetto? – La voce di Loki era tesa, ma non mostrava alcuna emozione.

No. – Odino sembrava calmo.

Che cosa sono? – La sua voce era ancora più tesa.

Sei mio figlio. –

Guardai appena Loki si voltò, e cercai di trattenere un urlo.

 

La sua pelle era blu, con strani segni su di essa, e i suoi occhi erano rosso sangue.

Che cosa più di questo? – Il blu si sbiadì dalla sua pelle, e lui camminò verso me e Odino. – Lo scrigno non è stata l'unica cosa che hai portato via da Jotunheim quel giorno, vero? – Potevo sentire la rabbia nella sua voce.

 

No. –

Loki diventò tranquillo mentre ascoltava suo padre.

Al termine della battaglia, sono andato nel tempio e ho trovato un bambino. – Odino fece una pausa prima di continuare. – Troppo minuto, per essere figlio di un gigante. Lasciato lì, sofferente, solo, a morire... Il figlio di Laufey. –

Loki distolse lo sguardo, riuscivo a vedere le lacrime nei suoi occhi.

Il figlio di Laufey – ripeté a bassa voce. Non dissi una parola mentre lui quasi gridò.

Perché? Eri fino alle ginocchia nel sangue degli Jotun, perché mi hai preso? –

Odino era pallido, ma composto.

Eri un bambino innocente – sussurrò.

 

Loki stava lì, come se non poteva credere alle sue stesse orecchie. Cercò di mantenere la calma. – No, mi hai preso per un motivo. Qual era? –

Ma quando Odino non rispose, lui urlò – DIMMELO! –

Mi coprii le orecchie e distolsi lo sguardo, ascoltandolo e guardandolo come se quello era troppo.

 

Ma cosa venne dopo, mi fece venire la voglia di dare un pugno a Odino.

Pensammo che avremmo potuto unire i nostri regni, un giorno. Costituire un'alleanza. Creare una pace durevole, attraverso te. –

Loki sembrò un ragazzino che era stato rimproverato, appena lo sentì.

Cosa? – riuscì a balbettare.

 

Sapevo che non potevano sentirmi, ma sussurrai – Mi dispiace tanto, Loki. Davvero. –

L'aria nella volta era fredda, ma i miei occhi erano incollati alla scena davanti a me.

Ma quei piani non hanno più importanza. –

Odino dovrebbe essere felice che quello era solo un sogno che stavo facendo, altrimenti sarebbe già stato morto.

 

Ma la strana cosa era, avevo urgenza di abbracciare Loki. Sembrava un uomo abbandonato e affamato di me. Un uomo affamato d'amore sempre, da quando è nato. Ma girai il mio orecchio alla loro conversazione di nuovo, e sentii Loki dire – Allora io non sono niente più che un'altra reliquia rubata, relegata quassù fin quando non potrò esserti utile. – Sembrava assolutamente disgustato... e al tempo stesso così arrabbiato e così triste.

 

Odino sembrava nauseato. Questo è per averlo ferito, vecchio bastardo. La mia voce interiore sussurrò maledizioni che non dovrebbero essere menzionate qui.

Perché deformi le mie parole? –

Raggiunsi Loki, ma non riuscii a stringergli la mano.

Avresti potuto dirmi cos'ero fin dal principio, perché non l'hai fatto? – La rabbia nella sua voce era diventata più forte, e una lacrima cadde dalla sua guancia.

 

Sei mio figlio. Ho cercato di proteggerti dalla verità. –

Ero d'accordo con Loki, avrebbe potuto dirglielo sin dall'inizio!

Ascoltai attentamente, nei miei occhi si formavano lacrime mentre guardavo Loki che faceva fatica a trovare le parole.

Perché? Perché i-i-io sono un mostro da cui i genitori mettono in guardia i propri figli la notte? – Un piccolo sospiro uscì dalle mie labbra mentre vidi Odino cadere e sentii Loki. – Bene, tutto ha senso ora, perché hai sempre preferito Thor in tutti questi anni, perché nonostante tu affermi di amarmi, non potresti mai accettare un Gigante di Ghiaccio sul trono di Asgard! –

 

Adesso sapevo che lui era molto capace di sentimenti. La rabbia dentro di lui sarebbe distruttiva se la fermasse. E mi dispiaceva per lui. Sapevo che me ne sarei pentita.

 

(LOKI)

 

La testa mi doleva mentre il ricordo di quando Padre mi disse delle mie origini dai Giganti di Ghiaccio si ripeteva ancora e ancora. Dovevo farle vedere, farle sapere cos'ero. Potevo solo sperare che non sarebbe scappata per la paura.

 

Decisi di vederla. Doveva sapere che non ero in grado di fare del male. Oh sì. La mia voce interiore sussurrò sarcastica Il Dio delle Malefatte innamorato di una donna mortale.

Una sensazione di calore si diffuse attraverso il mio corpo mentre la guardavo dormire. Improvvisamente, un paio di occhi azzurri mi fissarono.

 

Mi strinsi il petto mentre lei rideva. – Ti ho spaventato? –

Respirai profondamente per calmarmi, ma il gentile sorriso sul suo volto mi fece venire la voglia di ridere. – Sì, l'hai fatto – sussurrai, ero stato completamente colto alla sprovvista da una mortale. La mia mano trovò la sua e la strinse.

 

Lei si alzò, senza lasciar andare la mia mano. – Mi dispiace – sussurrò e mi sorrise tristemente. – Ho visto cosa ti ha fatto, so come ci si sente. –

Davvero?

Mia madre mi paragonava sempre ai miei fratelli maggiori. Loro hanno frequentato Eton e Cambridge, ma io sono solo “capitata” a Westminister. –

Nei suoi occhi si raggrupparono lacrime, e lei sbatté le palpebre per farle sparire.

 

I nostri sguardi s'incrociarono, e restammo in un silenzio confortevole per un bel po'. La mia mano era intrecciata nei suoi capelli, e il mio cuore stava accelerando. Cosa direbbero Lady Sif e i Tre Guerrieri se mi vedessero adesso?

 

Dovresti andartene. – Si liberò dall'abbraccio e mi guardò. – Mi sento abbastanza male riguardo ciò. – Provai a prenderle la mano, ma lei la ritirò. – Non so cosa provo per te, Loki. Ti prego, non renderlo più complicato di quanto lo sia già. – Sbatté le palpebre furiosamente. L'afferrai prima ancora di pensare alle conseguenze delle mie azioni. Lei fece resistenza, ma si fermò appena pressai le mie labbra sulle sue.

 

Ricambiò il bacio, e si alzò in punta mentre stringeva le braccia intorno al mio collo.

Prometto questo: non importa cosa mi dici, io ti combatterò. Questo è successo solo perché mi dispiaceva per te, nient'altro. – Il suo volto si oscurò. – Non ho tempo per l'amore adesso, e tu non lo stai rendendo più semplice. –

 

(IZZIE)

 

Un forte boom venne dal piano di sotto, e la stanza si scosse.

Questo era tutto parte del tuo piano, non è vero? – Lui annuì e mi baciò la fronte.

Nonostante il fatto che tu abbia il mio affetto, io dominerò questo pianeta. – Si dissolse nel nulla, e un forte grido provenne dal corridoio.

IZZIE! –

Afferrai la mia pistola e uscii.

 

Lydia, Steve, Natasha e Clint si stavano nascondendo dietro a una libreria caduta, sparando a qualunque cosa ci stesse attaccando.

Grande momento per attaccare! – Lydia puntò la pistola contro uno degli aggressori e sparò di punto in bianco nella sua testa. Un boato provenne da fuori l'edificio, Bruce era salito e andato.

 

Sembrava che ne venissero sempre di più. Ma cosa diamine erano? Sicuramente non dalla Terra, a giudicare dai loro aspetti. Uno di loro aprì le sue bocche ed uscì un penetrante, quasi inudibile grido, che ci fece accovacciare sul pavimento, coprendoci le orecchie.

 

Qualcuno lo uccida! – urlò Natasha, e feci un smorfia appena presi la mia pistola e piantai tre proiettili al suo petto, mettendolo a tacere per sempre.

Grazie. – Steve posò la mano sulla mia spalla e io saltai al suo tocco. – Tieni. – Mi porse una granata al gas, ma io esitai. – Non preoccuparti, Bruce l'ha progettata per uccidere loro, è innocua per noi. –

 

Presi il manico della granata e la gettai verso le creature. Un fumo blu riempì la stanza, e guardai come le creature caddero a terra, soffocate.

State tutti bene? – La voce di Tony irruppe dalla nebbia, e io mi alzai.

 

Ma appena guardai, i corpi morti delle creature diventarono polvere, e furono spazzati via dal vento che arrivò attraverso il buco nel muro.

Iz, stai bene? – Lydia mi diede un abbraccio a un braccio e posò la pistola sul pavimento. – Dubito che ci saranno ancora di quelle cose qui, adesso. – Mi prese la mano e mi condusse alla stanza di assemblaggio, gli altri camminavano dietro di noi.

 

Signorina Isobel, stai bene? – Thor mi diede un gentile abbraccio e mi mise giù. – Sto bene, promesso. – Sembrò vuota, ma in realtà mi sentivo bene per la prima volta da quando iniziai a sognare Loki.

Mio fratello non ti è apparso dall'ultima volta, vero? – Ci sedemmo sul divano, ma ero incerta se avrei dovuto raccontargli la verità sulle apparizioni di Loki.

 

Decisi di no. Non che ne avessi il tempo. Appena mi alzai, un paio di braccia mi tirarono in un abbraccio da spezzare le ossa.

Stai bene? – La voce preoccupata di Steve raggiunse le mie orecchie, e ricambiai l'abbraccio. – Sto bene, non è successo niente. So che avrei dovuto parlarti prima, ma non ho avuto tempo. – Sorrise e mi strinse più vicina.

 

Sono contento di sentire che tu stia bene. – Andammo alla finestra, mano nella mano. Se Loki ci vedesse ora, andrebbe fuori dai binari. Ma mi importava? No.

Le luci della città splendevano, era bellissima in un modo strano. – Continueremo a combatterlo, questo è certo. – Steve mi diede una rassicurante stretta di spalle.

 

Ma mentre stavamo lì, sembrava che qualcosa fosse cambiata. L'aria era scoppiettante quando Steve si chinò e mi baciò dolcemente, ma mi sentii come le stelle fossero esplose nel mio ventre. Era un bacio tenero, e io avvolsi le abbraccia intorno al mio al suo collo.

- Mmmh – mi lamentai quando lui ruppe il bacio.

Mi dispiace tanto – disse con un leggero rossore sulle guance. – I-io... – non finì mai la frase, stavo ricambiando il bacio.

 

Registrai vagamente dei distanti applausi, e poi il silenzio quando un colpo di tosse venne da qualche parte. – Credo che i piccioncini abbiano finito. – Fury ridacchiò e tacque quando Steve si allontanò da me. – Loki è scappato, ma siamo riusciti a uccidere parecchi dei suoi soldati. –

Ho un leggero brivido alla menzione di lui, ma Fury continuò – Thor mi ha detto che ha sentito Loki parlare di una ragazza. Thor, ti andrebbe di approfondire? –

Thor annuì e si fece avanti.

 

Sembrava stanco, ora che lo guardavo. C'erano lividi sul suo viso, e stava leggermente zoppicando sulla gamba destra. – Mio fratello mi ha detto che era venuto per prendere la signorina Isobel. – Sentii la mia faccia divenire mortalmente bianca. Questo poteva significare solo una cosa:

 

Ero riuscita a farlo arrabbiare maggiormente, il che significava che ora avevo un Dio norreno che mi stava cercando.

 

Per Odino, scusatemi per il ritardo, ma ho avuto un mucchio di cose da fare... impegni scolastici :| e non prometto che aggiornerò presto, sarà un miracolo se ci riuscirò nel week-end, ma farò del mio meglio.

Allora, continua a piacervi la storia? Spero di sì. Ringrazio tutti quelli che la leggono e la recensiscono, baci

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Capitolo 9
*** Cuore d'argento ***


HAUNTED BY A GOD
 

(STEVE)

 

Presi la mano di Isobel mentre ascoltavamo il piano di Fury.

C'era un'altra base in città, questa qui era più sottoterra ed era la nostra scommessa più sicura per il momento.

So che mi troverà. – La sua voce mostrava la sua disperazione, ma lei appariva calma.

 

Non ti troverà, lo prometto. – Lei mi guardò e scosse la testa.

Tu non capisci – disse. – Lui sa dove sono tutto il tempo. È a causa del marchio. – Tirò su la manica del suo maglione, ed entrambi sussultammo. Il marchio era di un rosso fuoco, e Isobel tremava.

Oh mio Dio, oh mio Dio, oh mio Dio – ripeté più e più volte.

 

La presi tra le mie braccia mentre tutti quanti andavano nelle proprie camere a prendere le proprie cose.

La stanza era quasi silenziosa, l'unico suono eravamo noi che respiravamo e provavamo a rassicurarci.

La collana che lei stava indossando brillò nella luce dell'esterno. Era un cuore d'argento. La toccai leggermente, e lei sorrise.

Dove l'hai presa? – le chiesi, e lei sorrise ancora più luminosamente.

 

Apparteneva a mia nonna – disse a bassa voce, il suo sorriso svanì appena parlò. – Lei era la mia roccia, e potevo sempre fidarmi di lei. Non era mai andata d'accordo con mia mamma o miei fratelli, perciò la diede a me prima di morire. – La sua mano trovò la mia e la strinse. – A mia mamma piacevano di più mio fratello e mia sorella, quindi mio padre e mia nonna si presero cura di me. –

 

Non avevo parole. Sua madre l'aveva letteralmente respinta a favore dei suoi fratelli!

Tuo papà sa dove sei? – Isobel annuì, apparendo un po' disperata. – Fury gli ha detto che ero iscritta a un programma di scambio oltremare. Credo che gli abbiano creduto senza nemmeno chiedere. –

 

Andammo nelle nostre stanze, e non ci rincontrammo fin quando non fummo in macchina. Lei era silenziosa, e io non ero dell'umore per parlare.

 

(IZZIE)

 

Un silenzio imbarazzante riempiva la macchina mentre aspettavamo di arrivare alla base. Steve guardava fuori dal finestrino, io fissavo immaginari buchi nel sedile del conducente. Come diamine sono finita in questo casino?

 

Steve prese la mia mano quando lasciammo la macchina, e io glielo lasciai fare.

Mi dispiace – dissi – non volevo essere di un umore talmente noioso, è solo che... sono preoccupata riguardo quale sarà la prossima mossa di Loki. –

Lui sorrise e mi baciò. – Non preoccuparti, sto bene. –

Le nostre mani erano ancora unite mentre ci scortavano dentro la base, e profondamente sottoterra.

 

Ho sempre avuto paura degli ascensori. Ecco perché stavo stringendo la mano di Steve mentre lui lottava per liberarsi. – Cosa c'è? – Mi guardò come se ero sul punto di combustione spontanea. – I-io ho paura degli ascensori, tutto qui. –

 

Arrivammo in una stanza d'addestramento, dove Fury ha detto avremmo trascorso la giornata. Se dovevamo sconfiggere Loki, dovevamo essere in perfetta forma. Non che mi lamentavo, ne avevo bisogno per tenere la mia mente lontana dai problemi.

 

Lydia e io facemmo un po' di pugilato, prima che Clint e Natasha ci portarono al campo di tiro. Ci guardarono mentre impalavamo bersaglio dopo bersaglio con le pistole.

Okay, ora vi mostrerò alcuni modi per sbarazzarsi un potenziale avversario. –

Lei mi guardò e disse – Iz, ti dispiacerebbe aiutarmi? – Mi avvicinai a lei e mi posizionai come mi disse.

 

Colpiscimi con tutta la forza che hai. – Era pazza? Non importa. Feci come disse.

 

Ero scioccata quando lei mi ha presa per il braccio, sbattuta sul pavimento e avvolto le sue gambe intorno al mio collo. – Cedi? – disse. Sapevo di non avere scelta, e le dissi di lasciarmi andare.

 

Questo è in cosa Fury vuole che vi addestriamo. – Natasha indicò Lydia e me. – In questo modo, sarete in grado di difendervi contro Loki, dal momento che nessuna di voi ha qualche super-potere o abiti ad alta tecnologia da utilizzare. –

 

(LOKI)

 

Guardavo dalle ombre mentre Isobel continuava a fare a pugni con la Vedova Nera. Aveva una grazia goffa, era piuttosto piacevole pensare a lei in campo, avrebbe avuto certamente una possibilità, ma non contro di me.

 

Era tempo di pianificare un nuovo attacco che li avrebbe attirati tutti fuori. Poi, avrei avuto una buona occasione per portarla via da quel suo stupido capitano.

Era solo una questione di tempo.

 

(IZZIE)

 

Natasha e Clint avevano opportunamente sfinito sia me che Lydia.

Avete entrambe talento. – Clint sorrise e ci diede una bottiglia d'acqua ciascuna. – Suppongo che in poche settimane, se continuiamo di questo passo, sarete entrambe pienamente addestrate e in grado di combattere il cretino asgardiano. – Risi alle sue parole.

 

Owww... – Lydia gemette appena si sedette. – Giuro a Dio, se quella donna prova a maneggiarmi di nuovo, le romperò le gambe. –

Steve apparve alla porta in quel momento. – Steve! – gridò, una gioia maliziosa fiorì sul suo viso.

 

Lui si sedette accanto a lei, e io mi unii a loro sedendomi sulle sue gambe.

Ho sentito che Clint e Natasha vi hanno fatto lavorare abbastanza duramente oggi. –

Sospirai. – Non parlarne neanche. Credo che persino le mie cellule sanguigne stiano soffrendo! –

 

Rise leggermente, e toccò la mia collana. – Credo d'aver trovato un nome in codice per te. –

Un nome di squadra? Fury non mi stava seriamente considerando agli stessi livelli degli altri, vero? – Oh, qual è, allora? –

Appariva leggermente soddisfatto prima di sussurrare – Cuore d'argento. –

 

Cuore d'argento. Stranamente mi piacque.

E io? – Lydia provò duramente a sembrare seria. – Non Figlia di Coulson*, spero. Ho detto a Thor che avrei preso il suo martello se mi avesse chiamata di nuovo in quel modo. – Ridemmo tutti e tre alla vista immaginaria di Thor che perde il suo martello, era troppo dannatamente divertente.

 

Tu sei Raggio di Sole. – Lydia spalancò gli occhi e un sorriso si divulgò sul suo viso.

Raggio si Sole... mi piace. –

Steve ci fece segno di seguirlo, e ci condusse in una stanza contenente un tavolo, e due abiti piegati con cura su loro stessi.

 

Questa qui è tua. – Mi porse un abito nero senza braccia, con un alto collo. Fortunatamente, nessuna grande scollatura. Cinghie d'argento erano attaccate alle gambe e al petto, probabilmente per contenere le pistole e i coltelli. Sul tavolo c'erano degli stivali neri, Steve me li consegnò. – Andate a cambiarvi – ci disse – dobbiamo presentarvi opportunamente. –

 

Lasciò la stanza, e tutto era tranquillo. Lydia s'infilò il suo vestito, sembrava una dea.

Wow – dissi – non c'è un sedere più bello in tutta New York! –

Lei mi fece la linguaccia, ma mi sorrise. – Non toglierti la collana – mi avvisò – dopo tutto è la ragione per cui Steve ti ha nominata in quel modo. –

 

Steve aprì la porta e ci disse di uscire. Fury, Coulson, e gli altri ragazzi erano lì, aspettando noi. – Vendicatori, mi piacerebbe presentarvi le vostre nuove compagne di squadra, Cuore d'argento – indicò me – e Raggio di Sole – indicò Lydia.

 

D'ora in poi, ci aiuteranno in ogni missione. – Bruce sorrise. – Sapevo che sarebbero state brave. Ma... – ci fece segno di avvicinarci – potreste voler stare lontane da me quando sono nel bel mezzo di una battaglia. –

Lo guardammo, la curiosità era dipinta sui nostri volti. – Divento un gigantesco mostro verde. –

Lydia lo guardò. – E allora? A noi non importa. – Bruce si rilassò visibilmente e sorrise.

Grazie – disse.

 

Steve mi prese tra le sue braccia e mi baciò. – Ce l'hai fatta – disse, mentre si girava i miei capelli tra le dita. – Ora non mi dovrò preoccupare che tu sia qui, se Loki attacca. –

Sorrisi e appoggiai la mia testa sul suo petto. – Saprò gestire Loki, marchiata o no. –

 

Ma appena lo dissi, un'ombra apparì all'angolo del mio occhio, e vidi Loki camminare verso di me, il suo viso contorto dalla rabbia. – Te l'ho detto, governerò questo pianeta a prescindere. –

Mi afferrò il polso e premette tre dita contro il marchio, facendomi sibilare di dolore.

 

Non so come successe, ma appena toccò il marchio, afferrai il suo braccio, lo spinsi dietro la sua schiena, e lo gettai con la faccia sul pavimento. Misi un ginocchio tra le sue spalle e dissi – Te l'ho detto... Non sottovalutarmi solo perché sono una mortale. –

Lui provò ad afferrarmi, ma io presi l'altro suo braccio. – Pagherai per questo, LO GIURO! – L'ultima parola venne come un ruggito, era furioso.

 

Ma ciò non mi diede la soddisfazione che avrebbe dovuto. Ebbi la strana urgenza di lasciarlo andare. – Mi dispiace, Loki – gli sussurrai, e il suo viso si ammorbidì – Ma lo sto facendo per il tuo bene. – Fury mi diede una specie di manette, che schioccai ai suoi polsi, poi Fury disse alle guardie di portare via il prigioniero.

 

Lydia prese il mio braccio e mi condusse fuori dalla stanza, le lacrime accecarono la mia visione. – Ho visto il modo in cui ti guardava. – Non si fermò fin quando raggiungemmo le nostre camere, era solo una domanda. – È innamorato di te, è per questo che ti ha marchiata, o almeno credo... –

Si sedette sul letto, posizionandomi accanto a lei.

 

Ma la domanda è, tu ricambi il suo amore? –

Scossi la testa furiosamente, pensando solo a Steve. – Steve è il mio genere di uomo. Lui è l'unico. –

Lei ridacchiò, e mise un braccio intorno alle mia spalle. – È ciò che pensavo. –

 

(LOKI)

 

Lottai contro le guardie che mi misero in una cella di vetro. Ma il vetro era diverso; era come se assorbisse la mia magia. Le manette non la rendevano migliore, Thor deve avergli detto esattamente quale metallo usare.

 

Isobel – Il nome stesso mi fece trasalire. Perché l'ha fatto? Lei non doveva stare con tutte quelle persone!

 

Il suono di una porta che sia apre catturò la mia attenzione. Isobel uscì dall'ombra, i suoi occhi brillavano di lacrime non versate. – Se continui così, ti combatterò. Se non ti fermi, giuro che ti ucciderò. –

Premette la sua mano contro il vetro, e io premetti la mia fronte contro di essa.

Lo so, Cuore d'argento – sussurrai – Lo so. –

 

*In realtà, l'autrice ha scritto “Daughter of Coul” (figlia di Coul).

Praticamente, nella versione originale in lingua inglese di “Thor”, Thor chiama Coulson “Son of Coul” (figlio di Coul) perché è ciò che significa il suo cognome.

Questo perché il cognome di Thor è Odinson (figlio di Odino), ma quando si annuncia si chiama “Son of Odin”. Come “Odin Allfather” è stato tradotto “Odino padre degli Dei”, quando in realtà significa “padre di tutto/tutti”.

Ecco perché in questa storia, Thor chiama Lydia “Figlia di Coul”, perché nel suo regno tutti avevano come cognome il nome del padre (es. Loki nei fumetti si è poi chiamato Laufeyson, “figlio di Laufey”), perciò lo “scompone”, da COUL-SON → SON of COUL.

L'unico motivo per cui non l'ho tradotto “Figlia di Coul” è che voi non potevate capirne il motivo e avreste pensato “Ma chi è Coul?”, perché in Italia nessuno si chiama “Filiberto Gesualdofiglio” (fatemi i complimenti per l'esempio ahahah)

 

Se può interessarvi, il nome in codice inglese di Izzie è Silverheart (appunto, Cuore d'argento) e quello di Lydia è Sunray (Raggio di Sole).

 

A parte queste spiegazioni noiose, la storia continua a piacervi? :D

Grazie a tutti coloro che l'hanno letta e recensita e continuano a farlo... vi adoro, baci

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Capitolo 10
*** Vetro e alieni in frantumi ***


HAUNTED BY A GOD


(LOKI)

 

Mi sedetti nella mia cella mentre guardavo le persone lasciare ed entrare nella stanza su base giornaliera, per giorni e giorni. Isobel non si faceva vedere; supposi che Fury non volesse che lei mi si avvicinasse dopo la nostra piccola rissa nella stanza d'assemblaggio.

 

Il tuo cibo. – Una guarda gettò un piatto di fronte a me, ricoperto di qualcosa di disgustoso. Non ero dell'umore per mangiare, non che per me sia necessario.

Dov'è Isobel? – Lui sbuffò il suo disgusto e mormorò – Non so di chi tu stia parlando. – Dopo, mi lasciò in una bolla di crescente disperazione. Avevo bisogno di vederla, di parlarle... qualunque cosa per alleviare questa solitudine!

 

Ma no, lei non si mostrò. Aspettai il suo ritorno mentre sentivo la magia prosciugarsi da me. I giorni passarono nella nebbia, e lei ancora non si mostrò. I miei sogni diventarono sempre più violenti, la vedevo morire tra le mie braccia, e mi svegliavo, urlando il suo nome.

 

Loki? Loki, svegliati! – Una mano delicata mi scosse la spalla, e io mi svegliai. Era lei. – Isobel, sei tu? – Lei annuì. – Non dovresti essere qui – dissi, e mi alzai.

Ho detto alle guardie che Fury avrebbe avuto le loro teste se non mi avessero permesso di vederti. – Prese la mia faccia e sospirò. – Hai un aspetto miserabilmente terribile, non hai mangiato? –

 

Scossi la testa. – Non mangio da quando sono stato imprigionato qui. Ti stavo aspettando. – Nascosi una ciocca dei suoi capelli dietro il suo orecchio. – Ti amo, Isobel. Non importa cosa accadrà qui, voglio che tu sappia che ti amo. –

 

(IZZIE)

 

Fantastico. Era maledettamente fantastico. Avevo un Dio di fronte a me, che mi ha appena detto che mi ama. Stava scherzando, vero? VERO?

 

Le sue mani fredde circondarono la mia vita, e premette le sue fredde labbra sui miei capelli.

Non ho mai pensato che questo sarebbe successo – mormorò, la sua voce liscia come la seta. – Io detesto i mortali, ma tu... – mi guardò, i nostri nasi si toccavano – tu mi fai sentire completamente indifeso, no ho controllo di me stesso quando sono vicino a te. –

 

Lo tirai in un abbraccio e gli baciai leggermente la guancia. – Non sono ancora pronta a dirlo. – I suoi occhi brillavano per l'emozione. – Non ti forzerò. – Sbattei le palpebre per scacciare le lacrime. – Non mi dai altra scelta – sussurrai. – Dovrò combatterti, in ogni condizione. –

 

Allora fallo – la sua voce era vicina al spezzarsi. – Tu sei l'unica persona che mi abbia mai mostrato tanto affetto. – Questo è stato quando l'ho quasi perso.

 

Devo andare adesso. – Lo lasciai andare e lo guardai un'ultima volta. – Non provare a scappare. – Spinsi il pulsante per la porta della cella, ed essa si chiuse dietro di me. Pensai a Steve mentre lasciai la stanza, non notando le lacrime sul viso di Loki.

 

Ma appena arrivai nell'area delle camere da letto della base, un boom gigantesco scosse i pavimenti. Loki doveva essere scappato.

IZZIE! – Lydia arrivò dal nulla e mi porse delle pistole. – Quei cosi hanno attaccato la città. Potrebbero essere qui per liberare Loki. –

 

Gli altri si unirono a noi nel garage, dove saltammo in tre veicoli sportivi.

Ecco. – Tony ci consegnò degli auricolari, e noi li mettemmo in uso immediatamente.

Voi due venite con me e Natasha. – Clint guardò me e Lydia. – Fury sa che i seguaci di Loki stanno attaccando Manhattan. –

 

Arrivammo, e Steve ci inviò per le strade. Prese la mia mano e la strinse.

Resta salva – disse, e corse dietro Bruce e Thor.

Ehi, Cuore, mi ricevi? –

La voce di Tony nel mio orecchio mi fece saltare.

Accidenti, Tony, ti sento forte e chiaro. –

 

Iron Man al tuo servizio! – mi prese in girò con il suo migliore accento britannico.

Signorina Isobel. – La voce di Thor raggiunse le mie orecchie e mi fermai. – Mio fratello è scappato dalla base. –

COSA? – Come diamine è successo? –

Thor sembrava preoccupato. – Le guardie sono entrate nella stanza, e la sua cella era vuota. È riuscito a liberarsi dalle manette, che dovrebbe essere impossibile; sono forgiate del più forte metallo contenente di magia di tutti i nove regni. –

 

Poteva essere che gli ho fatto qualcosa e gli ha permesso di liberarsi?

Avete sentito? Tutti quanti, fate attenzione! Loki può essere ovunque! –

proprio appena sentimmo ciò, le auto iniziarono a saltare in aria, le persone scapparono e urlarono. Qualcosa simile a piccoli alieni planarono su di noi, riconobbi Loki come il capo. Thor aveva ragione, è riuscito a liberarsi.

 

Cuore d'argento, mi senti? – Urlò Coulson attraverso l'auricolare. – Portate i civili alla fine della strada, ci sono veicoli d'evacuazione che li aspettano lì! –

Rabbrividii per un attimo, e dopo urlai alle persone intorno a me – Seguitemi! Ci sono veicoli d'evacuazione che vi aspettano in fondo alla strada! – Loro corsero dietro di me e ci facemmo strada in mezzo alle macchine.

 

Occhio di falco, sei lì? –

Passarono secondi prima che lo sentii rispondere – Ti sento forte e chiaro, Cuore. Hai bisogno d'aiuto? –

Sorrisi per un secondo prima di replicare – Sto conducendo i civili in fondo alla strada. Se vedi degli alieni dietro di noi, li fai fuori per me? –

Lui sospirò, e disse – Certo che lo farò, ma torna qui prima che puoi, ok? Ho promesso al Capitano che ti avrei tenuta d'occhio, e abbiamo bisogno di un paio di mani in più qui. –

 

Coulson e molti altri agenti ci aspettarono e spinsero i civili dentro i carri armati. Coulson mi diede un breve sorriso prima che corsi via. Un boato venne sa qualche parte lontana.

Bruce è a piede libero. – Corsi attraverso la strada, sparando a diversi alieni e sorpassandoli.

 

Lydia venne nella mia mentre entrai nella parte superiore della strada, lei era nel bel mezzo di un incontro di lotta con uno degli alieni, e con diversi di loro morti ai suoi piedi.

Natasha e Clint stavano respingendo un crescente numero di nemici che venivano verso di noi. – Stai bene? – Natasha gridò mentre piantò una pallottola in mezzo agli occhi di un alieno.

 

Sto perfettamente bene, grazie. – Uno dei mostri provò ad afferrarmi, ma gli spezzai il braccio. Un colpo di fulmine venne dal cielo, Tony aveva deciso di unirsi a noi.

Stai bene? – Era strano, sentire la sua voce così trasformata.

Sto bene! – gli dissi. – Hai visto Steve? –

 

(LOKI)

 

La vidi correre insieme ai mortali, portandoli in salvo. Sembrava determinata a uccidere più miei soldati possibili, e dopo sconfiggermi.

 

Incontrò i suoi amici, e loro tennero la loro posizione contro i miei soldati mentre continuavano ad avvicinarsi. Questo sarebbe stato interessante da vedere.

 

(IZZIE)

 

Gli alieni crescevano solo di numero, e io stavo iniziando a farmi prendere dal panico. Dove diamine era Bruce quanto avevi bisogno di lui? Uno sparo dal lato sinistro prefigurò l'arrivo degli aerei degli alieni, e ci chinammo quando loro mandarono nuove cascate di fuoco contro di noi.

 

Attenzione! – Lydia e Natasha mi trascinarono in un negozio abbandonato. – Sono troppi. – Lydia sparò loro mentre ci seguivano.

 

Nessuno avrebbe potuto prevedere cosa successe dopo. Un colpo che sembrò una bomba atomica scosse il negozio, e le finestre si frantumarono.

Clint ci urlò di abbassarci, e noi ci nascondemmo dietro una libreria.

Non ne posso più – sibilò Lydia e caricò la pistola – Questi cosi iniziano a farmi davvero arrabbiare. –

Non potevo dire niente, il dolore apparì attraverso di me come fuoco.

 

Mentre guardaai in basso, gemetti. Una scheggia di vetro s'incorporò nel mio addome.

No, Izzie! – Lydia mi tenne mentre Tony controllò la ferita.

Dobbiamo portarla in ospedale. – Era mortalmente pallido. – Se estraessimo quella scheggia di vetro qui, morirebbe dissanguata in pochi minuti. –

 

Uhmmm... Non sono ancora morta – li sorpresi tutti quando parlai.

Certo che non lo sei. – Lydia mi diede un sorriso luminoso, ma aggrottò la fronte quando cercai di sedermi dritta e afferrai la pistola.

Scusami, dove credi di andare? – Ignorai Lydia e mi alzai, ogni mossa mi faceva stringere i denti. – È matta, ti dico. Completamente matta. –

Gli occhi di Tony brillarono quando lo guardai.

Devo ucciderlo – dissi loro.

 

Mi seguirono in strada, ma ci fermammo tutti quando sentimmo lo scricchiolio di vetro sotto gli stivali. Clint, Natasha e Lydia estrassero subito le loro armi.

 

Sapevo che era lui. La paura viscerale era inconfondibile.

Tony... – I miei denti stavano tintinnando; c'era così freddo!

Izzie, guardami. – Il comando della sua voce non mi diede altra scelta, lo guardai. – Starai assolutamente bene, tu... – Non finì mai la frase, perché una nebbia nera apparve dal nulla.

 

GAAAH! – Gettarono le loro armi quando la nebbia li avvolse. – Per favore, smettila! – gridai, sapevo che lui era lì. Tony alzò la mano e si preparò a sparate, ma si fermò quando la nebbia strisciò verso di noi.

 

Riuscivo a vederlo chiaramente ora. La sua faccia era coperta di tagli e lividi. Alzai la pistola per sparare, ma lui la lanciò via con un semplice movimento del braccio.

Arrenditi. – Era una semplice comando, ma mi rifiutai di seguirlo.

 

Tony urlò quando la nebbia lo circondò. Loki venne verso di me, la sua mano tesa.

Ricordati cosa ti ho detto – sussurrò, e mi afferrò. La nebbia nera era dappertutto ora, e sapevo che era inutile combattere.

 

(STEVE)

 

Non avevo sentito una parola da Isobel da quando lasciammo i nostri posti di combattimento. Gli altri avevano urlato qualcosa attraverso la linea del tipo – Sono troppi... dobbiamo muoverci... A TERRA! – Speravo solo che erano tutti salvi.

 

Ma un urlo risuonò attraverso l'auricolare, e mi fece raggelare il sangue.

NO, LOKI, NON FARLO! – Sapevo cosa voleva dire, Loki aveva preso Isobel.

 

Eccomi qua, scusate il ritardo. <3

Grazie a tutti quelli che leggono/recensiscono/preferiscono/seguono/ricordano :D

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Capitolo 11
*** Ti ho amato per mille anni ***


HAUNTED BY A GOD

 

L'autrice ha tratto il titolo del capitolo dalla canzone di Christina Perri “A thousand years” (Mille anni).

Il rating di questo capitolo è ARANCIONE, quasi ROSSO.

 

(IZZIE)

 

Sentii mani gentili sulla parte superiore del mio corpo mentre cadevo dentro e fuori l'incoscienza. Il dolore era orribile, e faticai per non urlare.

Sssh... – una voce sussurrò. – Riposa, amore mio... devi riposare... –

Non riconobbi la voce, ma scivolai in un dolce oblio mentre sentii delle braccia abbracciarmi.

 

I miei occhi si spalancarono immediatamente; mi sentivo come se avessi dormito per ore. Proveniva luce dalla porta, che era socchiusa. Guardai giù; il mio stomaco era stato coperto con una fasciatura stretta.

C'è nessuno? – Nessuno rispose. Mi guardai intorno nella stanza; conteneva un armadio, una sedia, e il letto in cui ero, nient'altro. La mia uniforme era sulla sedia, accuratamente ripiegata, con le pistole sopra e gli stivali accanto alla sedia.

 

Dove diamine sono? Mi alzai dal letto, ascoltando ogni suono estraneo. Un abito sciolto copriva il mio corpo; il tessuto era leggero e piacevole contro la mia pelle.

 

Sei sveglia. – La voce di Loki mi fece saltare, e lo guardai, in piedi alla porta.

Perché mi hai portata qui? – Lui prese la mia mano e la baciò.

Volevo assicurarmi che fossi al sicuro. Eri gravemente ferita, e dovevo aiutarti. Sei al sicuro qui con me. –

Lo guardai, non indossava più la sua armatura, solo una maglietta verde e pantaloni neri.

 

Loki sembrava felice, i suoi occhi brillavano luminosamente, e un piccolo sorriso giocava sulle sue labbra mentre mi guardava.

Sdraiati, devo controllare la tua ferita. –

Tirò via il vestito, e poi procedette a spingerlo in alto proprio sopra i miei seni. Lo ringraziai silenziosamente per aver almeno avuto la decenza di lasciarmi le mutandine addosso.

 

Le sue dita erano fredde contro la mia pelle, mentre toglieva le fasciature.

La tua ferita si è rimarginata, la cicatrice è quasi svanita. –

Mi aiutò ad alzarmi in una posizione seduta, e premette le sue labbra contro le mie.

 

Era un bacio gentile e amorevole. Mi tirò sul suo grembo e mi donò dolci, umidi baci su e giù per il mio collo, mentre lasciò le sue mani vagare per il mio corpo.

Ti odio per starmi facendo questo. –

Lui solo sorrise e replicò – Il sentimento è reciproco, carissima. –

 

Il tessuto della sua tunica era soffice sotto i miei polpastrelli.

Voglio che tu sia mia. –

Lo sguardo nel suo volto era così sincero che provai a non piangere. Non mi ha mai mentito riguardo i suoi sentimenti. Che sciocca sono stata!

 

Non dicemmo nulla di più mentre i baci diventavano più accesi. Mi lasciò sbottonare la sua tunica e i miei occhi si spalancarono appena vidi il suo petto.

 

C'era una larga cicatrice che attraversava i muscoli, dalla spalla sinistra alla parte destra delle sue costole.

C-cos'è successo? – Lui distolse lo sguardo.

L'ho sempre avuta. Mio padre ha detto che ero ferito quando mi ha travato nel tempio. – Mi baciò ancora una volta. – Siamo così simili, io e te. –

 

Guardai trafitta quando prese la mia mano e la premette contro il suo cuore.

Amore mio... – disse, mentre mi guardava. – Il cuore fa raramente ciò che dovrebbe fare. –

Aveva troppo ragione.

 

(LOKI)

 

I suoi occhi erano fissi quando tenni la sua mano sul mio petto. Potevo sentire il mio cuore battere sotto il suo tocco. Allentai i lacci sul davanti del suo vestito, e baciai i suoi seni nudi.

Loki... – Il gemito sulle sue labbra fu bellissimo.

 

Potevo sentire l'erezione del mio membro mentre continuavo a baciarla, lasciando una scia dai suoi senti al suo addome. Lei mi tirò per la tunica, e io gliela lasciai togliere. Tirò via i miei pantaloni e io l'aiutai, sentendomi così totalmente vulnerabile quando non sono vestito.

 

Tu... – Mi abbracciò, sussurrando – sei così bello. –

Lì giaceva, tutta mia. Tolsi il suo vestito e la cullai tra le mie braccia. La sua mano trovò la mia e la strinse.

 

Misi le mie mani sui suoi fianchi, e lei a cavalcioni. La sua schiena s'inarcò quando iniziai a baciare le sue cosce. Suoni incoerenti venivano dalla sua gola, e io sorrisi.

L-Loki... – Trasalì quando un dito s'intrufolò sotto le sue mutandine.

 

(IZZIE)

 

La sensazione delle sue dita contro il mio corpo mandò scariche elettriche lungo la mia schiena.

Dio... –

Le sue labbra rivendicarono le mie. Strappò via le mie mutandine, ora eravamo entrambi nudi. Mi prese tra le sue braccia e donò alla mia gola baci freddi e gentili. I nostri corpi si premettero l'uno contro l'altro, l'attrito era così perfetto.

 

Sei mia. –

La sincerità di quelle parole mi fecero sentire più felice che mai.

E tu... sei mio. –

Un sorriso di si diffuso sul suo viso appena sentì ciò che avevo detto.

Mia – sussurrò, appoggiando la faccia nell'incavo del mio collo.

 

I nostri sguardi s'incrociarono, e le nostre dita s'intrecciarono quando sentii la punta del suo membro contro la mia apertura.

Vuoi questo? – chiese, il suo volto mostrava una vulnerabilità troppo bella per le parole. Annuii.

 

Sussultammo entrambi quando entrò in me, io non allentai la presa sulla sua mano.

Isobel... – gemette il mio nome mentre iniziò a spingere, lentamente e costantemente. Le sue labbra rivendicarono le mie, una sensazione meravigliosa.

Loki... – sussurrai, cercando di riprendere il controllo, che lui aveva portato via da me.

 

Sapevo che era sull'orlo dell'orgasmo, le sue spinte diventarono più irregolari, e i suoi baci più forti. Mi morsi il labbro per non gemere ad alta voce quando una delle sue dita iniziò a girare per il mio clitoride.

Isobel... – Il mio nome era come una carezza sulle sue labbra.

 

Il mondo cadde, e la mia vista divenne bianca quando l'orgasmo mi colpì.

Raschiai la sua schiena quando il piacere mi travolse.

LOKI! – urlai mentre continuava a spingere.

ISOBEL! – I suoi occhi erano aperti, ed erano verniciati di... amore?

 

Mio angelo. – Mi guardò, i suoi occhi brillavano di lacrime. Non potevo evitarlo, le lacrime spuntarono pure nei miei occhi. Notai che stavo tremando, e accarezzai il suo volto.

Stai tremando – sussurrai, premendo le nostre fronti l'una contro l'altra.

 

Sto bene, non preoccuparti. –

Appoggiò la testa sul mio petto e chiuse gli occhi, e sentii il suo corpo scosso dai singhiozzi.

Qual è il problema? – Prese la mia mano e la baciò. Lacrime caddero dalle sue guance mentre cercava di dire qualcosa. – Tesoro, dimmelo. –

Mi guardò, i suoi occhi brillavano. – Non ho mai... non ho mai pensato, in tutti i millenni della mia esistenza, che ci fosse qualcuno in grado di amarmi per il mostro che sono. –

 

Afferrai il suo volto. – Ascoltami. – La mia voce stava tremando. – Tu non sei un mostro. Sei solo un uomo. Ti ho visto, ho visto ciò che sei davvero, e non ho paura di te. – Baciai via le lacrime dal suo viso. – Sei mio. –

Sembrò portare via la tensione dal suo corpo fragile.

 

Ci addormentammo l'una nelle braccia dell'altro; era come se il mondo non esistesse nemmeno.

 

(STEVE)

 

Sono passate settimane dalla scomparsa di Isobel. Fury ha mandato i suoi migliori agenti in tutto il paese per cercarla. Ma non hanno trovato traccia di lei o Loki. Dove potrebbe averla portata?

 

Lydia andò con ogni squadra inviata per rintracciarli. Tornarono con nulla, e la vidi diventare ogni giorno più disperata.

 

Dove la sta tenendo? – Si buttò sul divano, i suoi occhi nuotavano di lacrime di disperazione. – Non può essere così maledettamente difficile trovarli! – Strinse la pistola in mano. – Quando lo troverò, giurò a Dio, avrò la sua testa in un piatto. –

 

Non sarà necessario, mia cara. –

Ci voltammo tutti quando Loki apparve nel bel mezzo della stanza. Thor si alzò dalla sedia immediatamente.

Fratello – iniziò, ma interrotto da un semplice movimento della mano di Loki.

Isobel è salva, è nel mio quartiere generale. È illesa e ben curata. Questo è tutto ciò che v'interessa sapere. –

 

Thor afferrò le spalle di Loki, sussurrando – Abbi cura di lei, fratello. –

Vidi qualcosa negli occhi di Loki. Rimpianto? Angoscia? Sparì velocemente, ma Loki aveva un leggero sorriso sul suo volto quando disse – Come ti ho detto, è ben curata. – Poi, scomparve nel nulla.

 

È... è viva? – Lydia scosse la testa e si rimise a sedere.

 

(LOKI)

 

Quando tornai dalla base dello SHIELD, mi spogliai e strisciai sotto le lenzuola. Isobel stava ancora dormendo, sembrava una dea. La presi fra le mie braccia, e appoggiai il mio mento sui suoi capelli. Sentire la sua pelle contro la mia era euforico.

 

Il mio cuore balzò quando sentii i suoi occhi su di me.

C'è qualcosa che non va? –

Scossi la testa. – Sono andato alla base. – Lei s'irrigidì. – A quanto pare, gli manchi. –

Lo sguardo nei suoi occhi si ammorbidì, ma rimase rigida. – Dovrò ritornare, alla fine. – disse, allontanandosi da me.

 

Baciai le sue labbra e la guardai negli occhi. – Lo so – dissi, tenendola vicino a me il più fisicamente possibile. – Ma ti prego, non lasciarmi ancora, io ti amo Isobel, sei l'unica ragione per cui vivo. Morivo ogni giorno mentre ti aspettavo, ho dovuto guardarti con quell'insopportabile capitano. Tu hai il mio cuore, e voglio che tu capisca che non ti farò del male, ma se scegli di combattermi, se è questa la tua scelta, non ti fermerò. –

 

Vi prego,vi prego,vi prego, scusatemi per il ritardo!

Ho una pessima notizia da darvi: ho notato che l'autrice non aggiorna da marzo! Credo che la storia sia finita qui D: ma vi prometto che controllerò sempre per vedere se aggiorna... Mi dispiace da morire, proprio sul più bello... il sesso rovina tutto XD vi assicuro che non lo sto dicendo perché mi sono seccata a tradurre, potete controllare anche voi che questo è l'ultimo capitolo: http://www.fanfiction.net/s/7769397/11/Haunted_By_a_God

Be', grazie per avermi seguita! E grazie a tutti quelli che hanno letto/recensito/preferito/seguito/ricordato. Ma vi raccomando, fatemi sapere cosa ne pensate di questo spero-non-sia-l'ultimo capitolo!

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