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Salve.
[Ho letto la parte del regolamento relativa alle musiche e
mi pare di aver capito che non si possono caricare file contenenti
musica.Quindi non
credo di infrangere il regolamento
postando soundtrack da youtube.Non
dovrei appesantire la pagina in questo modo.Beh, se sbaglio me lo farà presente l'admin e
provvederò a rimediare.]
Dunque, visto che il mio timbro è ormai diventato l'aggiunta
di soundtrack nelle storie per alleggerire la lettura, alla fine ho deciso di
aggiungerne
qualcuna anche qui per cercare di caratterizzare meglio colore ed
atmosfera di
ciò che voglio comunicare(e perché mi
ci diverto). Di solito scrivo ascoltando una determinata
colonna sonora
(quella che secondo me è la più consona al
momento)ma questa
volta ho aggiunto la musica solo
DOPO aver scritto i capitoli. Per questo motivo, non sono proprio
sottofondi
ideali, probabilmente,
in certi tratti
sarete costretti a bloccare il video(come ho fatto anche io stesso).Diciamo
che li ho inseriti per illustrare anche con i suoni le sensazioni che
volevo
esprimere.
Liberi di
cliccarci sopra, e stoppare in qualsiasi momento.
Lo scrosciare di una
bufera di applausi e grida. La
consapevolezza di avere lo sguardo di centinaia di persone su di me, ad
osservare ogni mio singolo movimento. Il silenzio prima del tiro e
poi... Il
fragore generale che crescente si solleva come una tempesta.
"Incredibile!Ancora un tiro da tre punti. Ecco a voiJack Parker, signore e signori. Ricordatevi questo nome
perché ne
sentirete parlare presto".
La
stanchezza e la fatica non erano niente. Rivoli di sudore
solcavano il mio viso ed ogni mio muscolo, ma il mio organismo
continuava a
reagire nella sua massima esplosione di potenza.
Dianabol, Anavar, Sushtanon,nessuno di questi steroidi mi avrebbe mai garantito
prestazioni così
elevate in forza e resistenza fisica.Stavo al quarto tempo e la mia caricaera rimasta invariata, anzi,mi
sentivo addirittura più energico. Tutta quell'esultanza di
folla, aveva
scatenato in me una sorta di rush bestiale. Adrenalina e testosterone a
mille.
"Mi sento instancabile!"
"Duncan
Lewis dei Condor, devia la palla.Recupero di Jack Parker. E' circondato da
maglie nere.Passaggio
filtrante verso
John Maiden. Con
una morbida esecuzione
regala altri due punti ai Black Cats!"
Il
cronista era come impazzito, e la folla con lui. Studenti
di tre diverse scuole erano venuti ad assistere a quello che si
prospettava
essere uno scontro epico. Trampolino di lancio per potenziali grandi
giocatori
di Basket. I più promettenti sarebbero stati presi alla
nazionale giovanile, e
poi da lì forse si sarebbe passati al NBA.
Sì, me lo sentivo.Con questa nuova sostanza in corpo, nulla sarebbe stato
più
irraggiungibile. Non avrei avuto più limiti.
"Brad
Taylor conquista la palla dopo un errore di Craig
Malour. Avanza verso i Blacks Cats.
Parker lo cerca.Ecco
infine i due capitanifronteggiarsi.Lo
scontro nello
scontro che tutti aspettavamo.Parker
è
geneticamente avvantaggiato: lo supera in altezza di una spanna
intera..." "Cerchi qualcosa in particolare, Brad?"Dissi al rivale, che mi guardava
confuso.
Fu in quel momento che
recuperai il pallone suscitando la
disapprovazione di Brad Taylor, già abbastanza infervorato
per tutte le mie
precedenti frecciatine.
Incominciai a correre. Una corsa incredibile, sovraumana,
contro i difensori avversari.Il colosso
centraleClark
Harold, mi si abbatte
contro come un muro di mattoni, ma i suoi movimenti sono goffi e molto
lenti.Eludere la
sua difesa è un gioco
da ragazzi.
John, sotto il canestro mi
grida di passargli la palla, e
intanto Brad ed il resto della difesa avversaria mi raggiungono.
"Jack
Parker, è accerchiato da maglie nere. Tenta il
tiro della disperazione e... LA PALLA ENTRA! Assurdo.In un solo anno,Parker
ha battuto ogni record degli under 21.E' impossibile definire l'esaltazione della
gente. Gli spalti sono infiammati. Sono tutti in piedi inneggiando il
nuovo
campione che quasi sicuramente vedremo nelle nazionali giovanili"
In
mezzo ad un grande ammasso di corpi che strillavano a
gran voce il mio nome, sento la voce di John sopra tutte, ad incrinare
i
rapporti di rispetto e sportività che avevo cercato di
tenere con i Condor, i
nostri avversari.
"Cosa cerchi di fare,
Taylor? Sei insignificante come
un insetto. Fallito sei, e fallito rimarrai per il resto dei tuoi
giorni.Lascia la
pallacanestro ai vincenti, e levati
dai coglioni"
Dopo
l'ennesima provocazione, Brad Taylor si infuriò.Nonostante l'insulto fosse
partito da un mio
compagno, l'oggetto degli sfoghi di Brad ero e rimanevo io. Mi odiava
dal
profondo del cuore.
E' una lunga storia, si
parla dei tempi delle medie.
Da qui a quel periodo mi sembra passata un'eternità, tante
sono le cose assurdeche
mi sono
capitate.A quei tempi ero un bulletto
e Brad era la mia
preda preferita.
Si diceva che in tenera
età fosse stato oggetto delle
attenzioni malate di un vecchio decrepito, un certo Hans Jackson. La
situazione
arrivò al culmine quando Brad fu riaccompagnato a casa da
scuola da lui.
Fu
visto entrare
nella sua macchina e rincasò solamente molte ore dopo.
Nessuna sa veramente
cosa avvenne.Brad
giurava di non essere
stato toccato e che era rimasto a casa del vecchio solamente per
giocare. I genitori denunciarono comunque la vicenda alle
autorità locali.
Durante il processo non ne uscì fuori nulla, né
Brad né il
vecchio confessarono.Nonostante
questo
Hans, ebbe una vita di inferno. Fu bollato come pedofilo dall'opinione
pubblica
e, nel giro di due mesi, si suicidò.
Non
bisogna sottovalutare gli effetti devastanti di una voce
di corridoio,l'incredibile
influenza
che un'etichetta affibbiata dalla società può
avere sul proprio stato
psicologico.
Incomincia ad entrarti dentro in modo subdolo, ti
colpisce nell'orgoglio, fa restringere le pareti della tua casa, ti
rende
paranoico. Incomincia a divorare il tuo ego con piccoli morsi
finché non arrivi a credere a quello che dice la gente ed
infine, il tuo peggior nemico diventi proprio tu.L'ho capito solo adesso. Troppo tardi.
Già...Ma
a quei tempi ero cattivello, e non ero così
empatico nei confronti dei poveri disgraziati come forse posso sembrare
adesso.
"Brenda culetto sfondato".Così divenne Brad per tutti.
Ah da bambini si può essere davvero crudeli. Fui
io a far nascere la voce. Lentamente da che era argomento
tabù, la vicenda fu affrontata da tutti i ragazzi, non senza
trovare una vena comica in quella che teoricamente doveva essere una
cosa tragica. Tutti incominciarono a girare il coltello su una piaga
che forse non ci sarebbe mai dovuta essere. La ferita l'avevo aperta io.
Le mie derisioni e sbeffeggiamenti arrivavano puntuali come
un orologio, laceranti come una sveglia. Le molestie psicologiche erano
la mia specialità, ed arrivai dunque a friggere il cervello
del povero Taylor in modo così perfetto da fargli credere
forse di aver fatto cose che non aveva mai fatto. Il mio
obiettivo era spronarlo a suicidarsi. L'idea mi eccitava e mi
davo un senso di onnipotenza. Lo stesso che forse provano i serial
killer, e forse lo sarei diventato.
Quando io non ero
presente erano i miei
amici, sostenitori, seguaci, come li vogliamo chiamare, a
spartirsi i suoi avanzi e dargli il colpo di grazia.Divenni la sua ombra e la sua maledizione
per anni.
Brad, dal canto suo, tentò il suicidio più di una
volta ma
alla fine si fermava sempre. Non voleva darmi questa soddisfazione.
Incominciò ad allenarsi, praticare arti marziali
e...Basket.
Con il tempo divenne capitano della sua squadra, ed un
temibile rivale della nostra. Voleva umiliarmi nel mio stesso campo di
gioco.
Ma negli ultimi cinque
anni di liceo, la situazione parve
essersi quasi invertita.Brad
divenne la
peggiore testa calda del quartiere, l'attaccabrighe più
terribile della PriceSchool.Con
i suoi atti vandalici e la sua brutale violenza
voleva come far scordare alla gente ciò che era. Rimuovere,
o almeno nascondere l'etichetta che gli avevo dato e affermarsi
come
nuovo Brad.
Incominciò ad
infliggere
agli altri ciò che riservai io a lui tempo prima.
Avevo creato un mostro.
Io
con il tempo mi ero calmato.Non
ebbi bisogno di essere visitato
da nessuno strizzacervelli, come voleva mia madre;né finii in uno di quei campi di concentramento
dove dei
fanatici militaristi ti insegnano la disciplina come voleva mio padre.Capii da solo che
dovevo darmi una
regolata.
Okkey, non è
proprio così.Fu il mio coach. L'uomo che per me vale quanto mio padre
mia madre, Dio e
il paradiso.Il
signor Harlinghton mi
diceva sempre che se avessi voluto fare strada nel Basket e nella vita
in
generale, avrei dovuto per prima cosa dare una ripulita di me stesso e
prendere la retta via.
Smettere di fumare erba,
smettere di fumare, smettere di
umiliare gli altri, smettere di servirmi di menti ingenue per dare
fuoco alla
scuola o rubare auto, smettere di utilizzare sosia di me per fare
compiti in
classe, smettere di incitare alla violenza, smettere di girare con la
mia banda
con mazze e coltelli e seminare il panico la notte, smettere di
drogarmi,
smettere di bere, smettere di masturbarmi...
"Ehi coach,ma
va a farti fottere!" Questo
gli
dissi, le ultime parole che
gli
dissi. Fu l'ultima volta che lo vidi, prima cheun asteroide radesse al suolo la città dove era
tornato per un week end
per venire a trovare i suoi genitori, disintegrandolo.
Fui
così traumatizzato dalla faccenda, che divenni un'altra
persona.Divenni
quello che coach
Harlinghton avrebbe voluto che diventassi.Beh, qualche piccolo vizietto era rimasto. Masmisi di infastidire
il prossimo e incominciai a studiare per conto mio, senza schiavi
nerds .
Con il passare del tempo
la nuova vita incominciò a piacermi
e persi interesse a terrorizzare gli altri. Mi piaceva l'idea di avere
sempre
la situazione sotto controllo.Nonostante questo la mia etichetta di "terribile" era
rimasta.
Per gli altri rimanevo quello di sempre.Continuavo ad incutere timore e suscitare
rispetto, e questo da una parte era un bene.
Purtroppo
neppure Brad cambiò idea sul mio conto.Rimanevo sempre lo stronzo che gli aveva
rovinato la vita. Non lo biasimavo.L'etichetta di fuoco con cui lo avevo marchiato era
rimasta non tanto
visibile agli occhi degli altriquanto
evidente agli occhi suoi. Non poteva perdonarmi. E
ogni volta che un mio compagno lo
sbeffeggiava o lo danneggiava in qualche modo il suo odio nei miei
confronti
cresceva.
Ogni mio tentativo di rimediare era inutile. I miei compagni
non facevano altro che peggiorare la situazione
Ed
eccolo ora avvicinarsi a me, a brutto muso, per regolare
i conti.
Stava per sferrarmi
un pugno. Lo sapevo, lo avevo intuito. La DreamofGod aveva incrementato
la
velocità dei miei riflessi fino a renderli quasi
animaleschi. Riuscivo ad
anticipare i suoi movimenti, ma lo lasciai fare.
Un pugno in faccia era il minimo, per
ciò che gli avevo fatto.Volli dargli
almeno questa piccola soddisfazione dopo quella bruciante sconfitta.
La
folla esplose. Ci fu una rissa terribile tra tifosi delle
due squadre.Mi
allontanai, ma non
troppo. Udii la voce di John, che rovinò tutto.
"Ti
senti soddisfatto adesso, perdente? Considera il
pugno che hai dato al mio amico come un omaggio da parte sua. Potrai
raccontare
di aver colpito in pieno volto il grande Jack Parker e sarà
l'unico tuo unico
vanto per tutta la tua squallida esistenza, culetto sfondato!"
Jack
Parker. Il Jack Parker di un tempo, sapeva come ferire
una persona nel profondo dell'animo. Ero il più raschiante
di tutti i
bulli.Adesso la
mia eredità l'avevo
lasciata a Johnny, il mio miglior amico.Era diventato il riflesso di me, molti anni prima.
E intanto Brad era più infuriato di quanto non fosse.
Io fui avvolto dall'abbraccio dei compagni e mi ritirai
negli spogliatoi.
Un
calvo signore in giacca e cravatta mi raggiunse
"Grande partita, Parker. Ti hanno già detto tutto?"
"Sì signore"
"Bene.Khalim
Muhared, il nuovo dirigente della squadra è molto esigente,
ma sono sicuro che
tu saprai soddisfare ogni sua aspettativa.Sei alto per avere diciannove anni, questo è un
bene.Muhared
è ancora un po' dubbioso. Per far
parte delle selezioni, i suoi standard sono un'altezza di almeno due
metri.Ma ho
garantito per te,ti
darà una possibilità, e sono sicuro che
con il tuo talento non ci deluderai.
Fatti trovare pronto. Tra due settimane ci saranno le
selezioni."
"Sì signore"
La
mia vita era già stata scritta.Le mie più rosee previsioni si stavano
concretizzando. Ci sarebbe statoun
successo dopo l'altro, e sarei rimasto legato al mondo del basket fino
alla
fine dei miei giorni.
Era quello che credevo.
Nella mia imperfetta,umana comprensione degli eventi credevo di riuscire a dare
un pronostico
esatto del mio futuro. come i cronisti fanno con le mie partite.
"La
mia vita, comincia ora.I
miei successi passati sono solo un preludio
di qualcosa di veramente grandioso. Finalmente potrò
fuggire via da questa fogna.
Questainsignificante
cittadina sperduta
nel Michigan. Lascerò tutto per seguire il vero successo"
Jane
entrò di corsa negli spogliatoi per baciarmi.
"Sei stato...Straordinario.Dicono
che sei il nuovo Michael Jordan."
"Adesso non esagerare"
"Ha ragione" si introdusse John"Non
ti avevo mai visto giocare in quel
modo. Santo iddio, Jack,sei
un
fenomeno. E' stata una delle migliori partite...Di sempre. "
"Avete
visto come ha umiliato Brad?"Rise
Craig."Resti sempre il migliore Jack."
Fred incominciò a battere le mani sulla pancia come fosse un
tamburo e incominciò ad intonare il mio nome.
"Parker! Parker!Forza ragazzi. Radiamolo al suolo questo fottuto edificio."
"PARKER! PARKER! PARKER!" gridarono tutti in coro.
"Tesoro"
Mi sussurrò Jane nell'orecchio.
"Non vedo l'ora che l'associazione nazionale di basket
ti prenda con te.Ma
te lo
immagini?Ce ne
andremo via da questo
posto.Prenderemo
una bella casa a
Manhattam e vivremo insieme, nel lusso"
Heh...La
puttanella non aspettava altro.
"Spiacente, tu non sei nei miei programmi."Questo avrei dovuto dire a quella troia.
"Sei solo una da sette.
Sette e mezzo al massimo,
mentre io sono un semidio greco. Posso averne cento migliori di te. Con
una
come te come madre che genetiche daremo ai nostri figli?"
Invece,
con gli occhi lucidi risposi:
"Certo, amore mio. Sarà bellissimo."
Jane era la ragazza
che avrei voluto sposare, era speciale. Non solo un sollazzo sessuale
con cui
sfogare il mio vigore maschile, come lo erano state molte altre.
"Questa
sera ho in serbo una bella sorpresa per te."
Rise
maliziosamente lei.
Già ridi pure. Ridi finché ti resta da vivere.
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Tornavamo
trionfanti verso le nostre case: John, Craig,
Fred, Danny ed io.
"Avete
sentito la tv? "disse
Craig
"Ci sono stati degli strani avvistamenti in Cina.Strane ombre tra le nubi, innaturali,
spettrali.
Correnti di vento anomale.E i satelliti non hanno ripreso nulla. Ci sono state come
delle
interferenze alle onde radio, i
circuiti
sono saltati e..."
"Lascia
la Cina ai cinesi Craig, e pensa a non farti
scivolare le palle dalle mani, come nella partita di oggi."Sentenziò John.
"E' strano, Craig. non mi aspettavo che proprio TU, ti
lasciassi sfuggire le palle dalle mani" scherzò Fred.
"Non
vedo l'ora di andare al Marlowee
finire in coma etilico.Birra
gratis per i vincitori!"Gridò
Danny.
"Siamo delle leggende viventi, in città, ormai!
Dobbiamo festeggiare."
"Mi
spiace ragazzi"dissi.
"Io per oggi, passo. Voglio stare un po' con Jane.Gli allenamenti mi hanno impegnato troppo e
ora devo recuperare del tempo con lei"
"Cosa?
Cosa?" balbettava Fred
"Non ci credo.Ma-ma
è la nostra serata. Si era deciso. Questa sera niente donne"
"E' per questo che non scopi più da sei mesi, Fred?"disse John.Tutti risero.
"Sono mesi che ci
alleniamo, ragazzi"
continuò
"E se il nostro pivot è stanco e vuole stare un po' di
tempo con la sua ragazza, noi di certo non faremo da cock-blockers.
Dico
bene?Tu non sei un
cock-blocker vero
Fred?"
"Bah...Vorrà
dire che berrò anche per lui" rispose
stizzito.
John, il mio migliore
amico mi si arrampicò sopra
avvolgendomi un braccio al collo.
"Sono
o non sono il miglior wingman che tu abbia mai
conosciuto?Vai
così Jack.Castiga
la tua Jane questa notte.Ce
ne saranno altre di notte per noi.Ci saranno molte altre notti per i Blacks
Cats."
Già.La
notte era
nostra. La notte era mia.
La nuova droga che stavo assimilando era portentosa.
Incolore, insapore e invisibile ad ogni controllo doping.Non avrebbe richiesto
cicli di pct né
interruzioni di ciclo; cosa che avrei dovuto fare per altri steroidi.Avrei potuto assimilarla
per il resto della
mia vita, senza il rischio di incorrere in spiacevoli effetti
collaterali e
avrei potuto smettere quando avrei voluto. Sarei stato come un dio tra
gli
uomini.
La DreamofGod mi aveva
regalato non solo prestazioni fisiche
superiori, ma anche la felicità.Avevo davanti
a me un radioso futuro.
Avevo tutte le
potenzialità di entrare nell' NBA e diventare
un giocatore professionista,avevo
trovato
la ragazza della mia vita e la mia popolarità era salita ai
massimi livelli.
Denaro, amore,
successo, prestanza fisica di un adone.Avevo tutto ciò che chiunque altro poteva
sognare, eppure non avevonulla.
Suonarono alla porta di
casa. Era Jane.
Glossario:
Dianabol, Anavar,
Sushtanon: steroidi leggeri Wingman:
è il ruolo che può assumere un amico quando una
persona ha bisogno di supporto nell'approcciare con il partner.
Può essere d'aiuto nell'allontanare le tipiche amiche meno
attraenti della ragazza-bersaglio, oppure ad allontanare amici
insistenti. Cockblocker:
qualcuno che per motivi di gelosia, competitività o anche
accidentalmente impedisce ad una persona di approcciare con il partner. nba:
National Basketball Association Pivot:
Il centro è generalmente il giocatore
più alto della squadra e preferibilmente il più
massiccio dal punto di vista muscolare. Nella pallacanestro maschile,
l'altezza minima richiesta ad un tipico centro è di almeno
208 centimetri Shooting Guard:
Si tratta solitamente di un giocatore in grado
sia di tirare sia di penetrare verso il canestro se serve.
Altri ruoli del basket citati: Small Forward, Power Forward
La mia ragazza giaceva
stremata, sopraffatta dall'estasi sul
mio letto.Quella
notte aveva ululato
più dei cani del quartiere.
La DreamofGod aveva
aumentato incredibilmente la quantità di
testosterone nel mio corpo, e conseguentemente anche la
qualità delle mie
prestazioni sessuali.Ero
sempre più
soddisfatto. E mentre mi beavo dei miei doni, mi sparai nelle vene un
altro po'
di quella merda.
S'era
fatto tardi.Come ogni domenica, avevo fatto i miei giri, e le mie
commissioni
quotidiane.Adesso
che avevo una casa in
affitto ero costretto a fare ciò che prima veniva delegato a
mia madre, ma non
mi dispiaceva.Sceglievo
gli alimenti
con cura, seguendo la dieta sportiva che si integrasse al meglio con le
mie
attività.
Qualcuno bussò alla porta.
"Partitella?"John mi tirò il pallone da basket.
"Non aspettavo altro"risposi
con un sorriso, mentre gli effetti
della DreamofGod già incominciavano a farsi evidenti.
"E quello?"indicai il piccoletto magro e occhialuto che mi fissava
incuriosito da
due fondi di bottiglia.
"Oh, non farci caso. E' il
mio nerd.A causa
degli allenamenti sto molto indietro
con gli esami e quindi l'ho stracaricato di compiti.Preferisce consultarmi, in caso decidesse di
fare troppo di testa sua."
"Ancora con questa storia
dei nerds?E non
dirmi che usi ancora dei sosia per
passare gli esami?"
"Non tutti siamo perfetti come te, Jack.Non sono in grado di studiare ed allenarmi
per le selezioni allo stesso tempo. Ho bisogno di schiavi nerds."
Fino
a quando avevo quindici anni facevo un largo uso dei
nerds, erano il motore che permetteva a noi sportivi di restare al
passo con lo
studio e poter al contempo continuare ad allenarci con gli stessi
ritmi. Un
sostegno non di poco conto.
Forse fui proprio io il
primo a fare caso al potenziale
nerdish ed a tutti i vantaggi che il loro apporto ci avrebbe potuto
fornire.Il loro
rendimento scolastico
era notoriamente molto alto;così
alto
che avrebbero benissimo potuto tenere a galla un'altra persona senza
che la
loro preziosa media venisse intaccata. Decisi quindi di dar loro un
senso ed
uno scopo e riuscii anche a renderli soddisfatti del nostro accordo.
Loro
svolgevano gli esami per noi sportivi e studiavano al
nostro posto, noi
in cambio facevamo in
modo che i vari bulletti minori di cui abbondava la nostra zona
cessassero di
martoriarli.
Addirittura,
per
alzare il loro morale, concedevamo loro una notte o due con le nostre
ragazze di
scarto. Li
motivavo, li accattivavo li
propiziavo. Ero arrivato a possedere ben cinque nerds personali che
lavoravano
tutti assieme per me. Ero così popolare da poter garantire
ragazze e protezione
per ognuno di loro.Eravamo
diventati
come dei soci in affari. Riuscii a farli integrare così bene
che non era raro
che potesse nascere persino un'amicizia tra sportivo e nerd.
Era un buon affare,
sia per noi che per loro.O
almeno lo
era quando ero io a gestire le cose.
Da quando mi ritirai
dal giro dei nerds le cose presero decisamente una brutta piega.
Adesso, con il regno del terrore di John, che continuava a
farne un grande utilizzo,erano
di nome
e di fatto schiavi.
A convincerli ad ubbidire
bastò un raid d'assalto condotto
nelle loro stanze a cui presero parte una decina di giocatori di basket
ed una
dozzina di giocatori di football armati di stracci bagnati che usavano
come fruste.
Un'arma non da sottovalutare.
Inoltre non fu troppo
difficile trovare i giusti ricatti.A
quanto pare Fred immortalò con la sua Canon l'insana
passione dei nerds di
travestirsi da donna, mettersi seduti in cerchio e praticare il
cosiddetto
mulinello olandese.Pratica
per cui ebbi
un conato dopo che mi fu spiegata la dinamica.
"Diciotto
a due, Jack. Non mi avevi mai stracciato così
prima d'ora.Seiproprio al top della forma
fisica. Dì la
verità, tu prendi qualcosa?Propinato di
testosterone, scommetto"
"Ma non dire stupidaggini".Prendevo qualcosa di molto più pesante.
"Vieni, andiamo a misurare l'altezza"
"1 e 91 centimetri.Non è Magic Johnson,ma diavolo
amico,crescerai
ancora.E se non
raggiungi l'altezza per diventare
pivot all'Nba, hai tutte le potenzialità per diventare
un'ottima shotting
guard.Michael
Jordan era solo cinque
centimetri più alto."
"Aspetta
hai detto novantuno?Ricontrolla
bene."
"Uhm... Si, Jack.Ho misurato tre volte. Centonovantun centimetri."
"Ma se ero 1 e 94, qualche giorno fa."
"Avrai sbagliato a misurarti."
"No, sono abbastanza sicuro"
"Forse
ti sei misurato di mattina"A
parlare fu il nerd di Johnny.
"Fa silenzio, tu"
"No no, lascialo
parlare"dissi.
"La mattina
presto l'altezza di un individuo, specie se alto, risulta essere
superiore
rispetto che durante altre fasi del giorno. A determinare la
differenza di altezza sono i dischi invertebrati interposti tra le
vertebre. La
loro somma è pari ad un quarto della lunghezza della colonna.I dischi contengono un
nucleo formato d'acqua
che, durante il giorno a causa della gravità, tende a uscire
e quindi la
differenza tra vertebra e vertebra diminuisce.
Dopo una dormita, invece, quando ci si alza dal letto, si è
più alti perché quell'acqua è andata a
convergere nuovamente nel nucleo
incrementando la distanza tra una vertebra e l'altra.
Quindi è possibile che la tua altezza possa essere variata
anche di tre centimetri."
"Ehi,
è in gamba il mio nerd.Visto Jack,ti farebbe comodo averne qualcuno anche tu."
"Stai
dicendo che domani mattina, la mia altezza
tornerà quella di sempre?"
"Ma certo. E' fisica!"si
infervorò il giovane nerdino.
"Dagli retta Jack.Il mio secchione è infallibile.Piuttosto,pensiamo
a cosa
possiamo fare questa sera.Ce
la
meritiamo una serata solo noi della squadra prima degli allenamenti."
Quella
sera io e il mio gruppo andammo al Marlowe. Io non
diedi troppo peso alla misteriosa sparizione dei tre centimetri,
tranquillizzato anche dalla spiegazione scientifica del nerd di Johnny.
Il giorno dopo sarebbe stato lunedì ed avrei incominciato
gli allenamenti più seriamente. Non mi avrebbe fatto male
sbronzarmi un po'
quell'ultima domenica.
"Ho
dei problemi col mio nerd, ragazzi." Stava
dicendo Fred.
"Io lo vedo che potenzialmente potrebbe fare molto di
più.Potrebbe
ottenere risultati che gli
altri nerds si sognerebbero, ma...Non so.Non lo vedo ben motivato.Se ne
sta lì, mogio e silenzioso nella sua stanzetta a rosicchiare
crackers e ridere
davanti le repliche di Greys Anatomy."
"Hai provato a portargli
Gina e Cloe?" chiese Dan.
"Loro sanno sempre come consolare un uomo.Fa così: gliele butti dentro la stanza, e
chiudi la porta a chiave.Ritorna
dopo
mezzora, e vedrai se il tuo nerd non è arzillo e pimpante
come prima".
"Sì... Come facevamo un tempo.Può essere un'idea."
"Ehi! Guardate chi arriva."avvertì Craig.
Due
auto s'avvicinavano minacciose al locale. Brad e i suoi su una
cabrio rossa esponevano mazze che non lasciavano presagire nulla di
buono.
"Brad
la fighetta"epitetò John per nulla intimorito.
"Con tutti quelli che si è fatto" aggiunse, mentre
altri uscivano da una Sabre dell' '86. Erano sette in tutto.
"Questo è il nostro quartiere" disse Craig."Che intenzioni avete."
"Le
intenzioni di spaccarti il culo"rispose
Clark,il pivot dei
Condor. Un colosso di 2 metri e
2.
Brad scese dalla macchina.
"Bella partita Parker. Sei stato davvero bravo"
"Non male, anche tu Brad."risposi
tranquillamente, cercando di
affievolire in qualche modo quel clima di tensione che s'era andato a
creare.
"Sei venuto qui solo per complimentarti, o hai
qualcos'altro da dirmi?" aggiunsi.
"Uhm, fammi pensare... In effetti sì, avrei qualcosa da
chiederti. Volevo sapere quale delle due braccia preferiresti che ti
rompessi
se dovessi scegliere tra una delle due.
Duncan e Steven dei Condor
incominciarono ad agitare delle
mazze. "Sono mancino lo sai"risposi ironico.
"Ah, giusto. Dimenticavo. Allora vorrà dire che ti
romperò il braccio destro, per ora. Non vorrei che le tue
capacità di pivot
calassero troppo. Sarebbe squallido e pietoso poi confrontarsi con te."
Johnny,
assurdamente esaltato dalla situazione, lanciò la
sua birra contro la cabrio di Brad infradiciandogli tutta la
carrozzeria.
A quel punto incominciai a vedere tutti i movimenti di tutti
al rallentatore, tale era il rush adrenalinico che mi pervase. Avrei
potuto
fare la telecronaca degli eventi come si fa in una partita di basket.
"Questo
non dovevi farlo!".Duncan
la small forwar caricò John con un
impeto tale da farlo schiantare sul tavolino che si trovava alle sue
spalle,
che cedette per il peso e la potenza dell'urto.
Steven si unì alla selvaggia carica ed incominciò
ad andare
giù di pugni e calci sul povero Johnny che era rimasto a
terra. Clark sferrò un pugno a Dan, che
cadde a terra. Fred accorse in suo
aiuto prendendo una sedia e spaccandola contro la schiena del colosso,
mentre
Craig si guardava intorno iperattivo cercando qualcuno con cui
battersi. Poco
dopo qualcuno gli sfracellò una bottiglia sulla testa. James,la
shotting
guard, dei Condors e altri due mi travolsero come uno tsunami. Erano
tutti alti
più o meno quanto me, ed altrettanto grossi.
Nel
contorcersi dei corpi non ricordo bene cosa successe. So
solo che sotto l'effetto della droga, la mia reazione ebbe degli
effetti a dir
poco devastanti per gliaggressori.
Mi ritrovai in piedi con tra le mani la faccia insanguinata
di James, il quale aveva perso conoscenza.Gli altri due erano fuori combattimento: uno era finito
lungo per terra
dentro la vetrata di un negozio, con schegge di vetro dappertutto;dell'altro erano appena
visibili le gambe. Spuntavano,
protese verso l'alto, dal sedile posteriore della cabrio.
Non mi sfuggiva neppure un piccolo particolare.Ero iperattivo, come sotto gli effetti di
dieci caffè. Ogni cosa attorno a me era rallentata.
I polmoni lavoravano di
più, e potenti scariche di
adrenalina acceleravano il mio battito cardiaco per dare più
ossigeno ai
muscoli.Per
aumentare la forza i
depositi di glucosio liberarono immediatamente il prezioso nutriente
nel sangue
e la digestione, che consuma molte calorie, s'era fermata.Le mie pupille s'erano
dilatate, e avevo
perso la visione periferica. I miei pensieri divennero rapiti ed
istintivi.
Vidi
John sbattere contro il cofano di un auto uno dei
Condor, mentre l'altro che lo aveva attaccato era già
svenuto.
Focalizzai
quindi lo sguardo verso gli altri amici in
difficoltà. Il colosso Clark stava mazzolando il povero Fred
con quello che
restava di una sedia, mentre Danny gli era saltato sulle spalle
cercando di
abbatterlo inutilmente con ridicoli pugnetti, per poi sbilanciarsi e
cadere
all'indietro. Afferrai il gigantesco pivot per il collo e gli
schiantai
una bottiglia di birra in testa. Arretrò di qualche passo e
si riapprossimò per
sferrarmi un colpo ma lo schivai e con un high kick volante stile
Boyka (che
sorprese anche me) gli spaccai il naso.Clark
cadde svenuto sul cofano della cabrio di Brad, ammaccandola tutta.
Mi
rivolsi verso Brad, l'ultimo rimasto in piedi.Estrasse un coltello.
"Aaah, andiamo... Non sai mostrarmi qualcosa di più
interessante di questo banale cliché"
Con mia sorpresa incominciò a maneggiarlo tanto bene quanto
poteva fare il fottuto BruceLee con un nunchaku.
"Questo non te l'aspettavi!" si scagliò a tutta
velocità verso di me.
Non
importava quanto fosse abile, il mio impeto selvaggio ed
i miei riflessi inauditi mi permisero di intercettargli il polso, e
disarmarlo.
Il sangue mi ribolliva nelle vene, ma i miei sensi di colpa
verso Brad erano più forti e mi restituirono la
lucidità.Mi
limitai a catapultarlo a dieci metri di
distanza con un calcio.
I
sei con cui si era presentato erano tutti ko.
"Basta, John."gli dissi, vedendolo scatenare tutta la sua rabbia su uno
di quelli
ormai a terra.
John lo prese per la maglia e lo scaraventò via.
Brad
e gli amici, pesti di sangue e lividi si trascinarono
verso le loro autovetture.
"Andiamo via! Quello ha la forza di un figlio di
puttana"
"Torneremo, bastardi.Non ve la caverete così la prossima volta"
"Perché aspettare!"gridò
John."Se volete farci secchi trattenetevi qui un altro po', no?Cosa vi impedisce di
restare, fighette?"
"Siete e rimanete beta.I veri maschi alpha siamo noi."li provocò Craig che s'era appena ripreso dalla
botta in testa.
" Quest'oggi
avete conosciuto la furia dei Black Cats e di Jack Parker, signorine".
Tutta
quella forza, sapevo bene da dove proveniva. Sono
sempre stato forte in passato, in quanto sportivo agonista. Ero un
temibile
bullo, niente di più.
Riuscivo a sopraffare facilmente tutti quanti con la mia
superiorità fisica.
Mai prima di quel
periodo però avrei pensato di poter fare cose
così assurde. Mettere fuori
combattimento, con colpi alla Ken Shiro, energumeni grossi come e
più di me, ed
altrettanto allenati.
Mai avrei pensato di poter mantenere la lucidità mentale
davanti
a qualcuno che mi puntava contro il coltellone di Rambo e men che meno
di
riuscire a neutralizzarlo con facilità.
"Il
mio locale!Che cosa avete fatto?"gridò
l'oste.Ero
così concentrato nel
battermi con i Condor che non m'ero accorto della grande folla che
aveva ormai gremito
la piazza.
Tutti ragazzi conosciuti.Avevano assistito in prima fila a quello spettacolo ed ora
gridavano giubilanti
a gran voce i nostri nomi. "Tranquillo Ben. Paghiamo noi i danni..." disse
Johnny."...E
OFFRIAMO DA BERE A
TUTTI"
"SIIIII!
VIVA I BLACKS CATS".
Oramai qualsiasi cosa
facessimo, anche la più brutale,
veniva accettata e celebrata da tutta la città. Tutti quanti
conoscevano i
Blacks Cats, eravamo diventati i beniamini del quartiere.
"Non credo che quei brutti ceffi verranno più a
disturbarti, Ben." disse Fred.
"Oh, quei brutti ceffi no. Ma voi scommetto di sì"
"E scommetti bene.Guarda quanti clienti che ti abbiamo portato"
Anche
quella notte fu nostra. Ma la mia felicità sarebbe destinata
a scemare rapidamente.Tanto
più una
fiamma arde, quanto più si estinguerà presto, e
la mia fiamma era destinata a
sparire nel più miserevole dei modi.
Ritornai
a casa, ancora carico per ciò che era successo, e accesi
la tv alla ricerca di un qualche bel pornazzo che potesse ispirarmi.
-click-
"Una pioggia di asteroidi della grandezza di un palmo
di una mano ha devastato le coste della Florida per oltre 120
chilometri.Ricordiamo
bene i danni devastanti del meteorite
che incenerì la cittadina di Allentown l'anno scorso,
potrebbe esserci un
legam..."
-click-
"...andando a danneggiare gran parte delle
strutture.Sono
Duecentomila i
morti.Ottocentomila
i feriti gravi e
altrettanti sfollati..."
-click-
"...E' come se il normale ciclo delle Perseidi abbia
anticipato il suo corso di due mesi. Ben sappiamo infatti che le
Perseidi
attraversano la nostra orbita nei mesi di Luglio e Agosto.
E' verosimile che la meteora che precipitò sulla Terra un
anno fa, fiondata sul nostro pianeta a causa della spropositata
gravità di
Giove, abbia come attirato verso la sua traiettoria la parte
più consistente dello
sciame di asteroidi che in collisione con l'atmosfera
terrestre..."
-click-
"NON E' COME VOGLIONO FARCI PENSARE! SI TRATTA DEGLI
ALIENI!GLI ALIENI
VI DICOoo..."
-click-
"...Phil, il signor Johnson è tua madre..."
-click-
"...Una punizione divina..."
-click-
"...Come avevano previsto i Maya..."
-click-
"...E' colpa del governo..."
-click-
"...E' colpa dei gay..."
-click-
Non
riuscivo a concentrarmi per più di due minuti sullo
stesso argomento. Trovavo tutto incredibilmente noioso, niente mi
attirava
quella notte.
Mi sentii
particolarmente stanco e volevo solo dormire.
Ma
mentre mi divincolavo nel letto, un pensiero invase la
mia mente ostacolando il mio sonno. Qualcosa che volevo verificare con
tale
ossessiva morbosità che mi rialzai dal letto di soprassalto.
Andai a prendere il metro
e mi misurai l'altezza.
"Un
metro e novanta centimetri?" "Che diavolo stava a significare?Forse ero solo ubriaco.
Avevo letto male.
Se solo quell'incubo si fosse interrotto lì, ora non mi
troverei dove mi trovo ora!