L'ultima estate

di OnlyDreamer
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Gli amici di una vita ***
Capitolo 2: *** Una lettera inaspettata ***



Capitolo 1
*** Gli amici di una vita ***


Capitolo 1 - Gli amici di una vita

Piove.
Ascolto attentamente il ticchettio delle gocce d’acqua sui vetri della finestra appena accanto al mio banco, mentre cerco inutilmente per trovare un’ispirazione per iniziare il mio tema, l’incipit è sempre il più difficile da trovare, come sempre. Sono cinque giorni che non smette mai di piovere ed oramai siamo a maggio, il che significa niente mare con gli amici. Cinque, cinque…questo numero ricorre sempre in ogni cosa che faccio, è un’ossessione. O forse sono solo io che in questo periodo ci faccio particolarmente caso, proprio perché il “cinque” di cui mi importa realmente non esiste più.
Da sempre passo il tempo con altri quattro ragazzi, già miei compagni di classe all’asilo, con i quali è fiorita una splendida amicizia che dalla scorsa settimana è andata a pezzi. Una di loro, Marta, si è trasferita insieme ai genitori dalla sua famiglia a Dublino, in Irlanda. Tutti dicono che l’amicizia, se vera, sopravvive anche alle distanze, ma non la nostra. Insomma, le nostre uscite e i nostri incontri senza di lei sono diventati noiosissimi, nessuno ha più voglia di ridere e scherzare, non più…manca una parte della nostra vita.
Dall’altra parte della classe, Ludovico mi fa segno di passargli il dizionario, perché l’ha lasciato a casa.
Beh,  in verità ha lasciato anche il cervello a casa, come al solito. O forse gliel’hanno fuso i genitori con le loro ramanzine su come comportarsi a scuola. La sua famiglia, ricca da generazioni, pretende il meglio da lui, gli impone di studiare tutto il giorno e di non compromettere i suoi esiti scolastici trascurando la scuola e uscendo con gli amici. Volete sapere il risultato? Ogni giorno, dopo pranzo e dopo cena, appena i suoi genitori gli concedono il permesso di alzarsi educatamente da tavola e confinarsi nella sua stanza, apre la finestra e di nascosto esce in giardino scendendo da un grosso ramo della quercia che si affaccia proprio alla sua camera. Di corsa attraversa un sentierino che dalla sua villa porta direttamente alla piazza del nostro piccolo paesino. E naturalmente noi siamo già lì ad aspettarlo. Lui comunque è piuttosto bravo a scuola, sarebbe il primo della classe se solo avesse un briciolo di voglia di studiare.
Io invece ho sprecato la prima mezz’ora concessa a  pensare senza trovare uno spunto per il mio tema.
Le superiori sono davvero dure, preferivo due anni fa, quando alle medie non mi importava di studiare come una matta per evitare i debiti o per avere la possibilità di svagarmi nei weekend anziché passarli sommersa dai libri. Poi lo sguardo fisso della prof non mi aiuta a liberare la mente.
Possibile che quella vecchia arpia non distolga lo sguardo dal mio banco?!
Al momento riesco a pensare solamente alla campanella che suonerà tra 40 minuti e che mi porterà dritta all’atrio della scuola, dove potrò finalmente ritrovare i pezzi mancanti del mio puzzle, Alessandro e Agata…e un tempo anche Marta. Solo che i nostri contatti ormai si limitano al telefono o alla webcam.
Le distanze non rendono più forte o indissolubile un’amicizia, ti fanno solamente capire che nessuno può farcela da solo, tutti abbiamo bisogno del resto della nostra anima.
 



Questa è la prima storia che pubblico, spero sia di vostro gradimento :) Questo capitolo è piuttosto breve, solo un assaggio diciamo...se vi piacerà i prossimi episodi potranno essere più lunghi.
Ora vediamo come va questo prologo :)
Recensite in tanti, così avrò modo di migliorare!
Un bacio :3

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Capitolo 2
*** Una lettera inaspettata ***


Capitolo 2 – Una lettera inaspettata
 
Il cammino per arrivare a casa sembra ogni giorno più lungo.
Un tempo percorrevo la strada insieme a Marta, ora sono rimasta la sola tra i miei migliori amici ad abitare in fondo al viale alberato dietro la chiesa. L’iPod è l’unico compagno del mio ritorno da scuola, sono i 15 minuti più lunghi di tutta la giornata. Scorrono lenti e inesorabili, quasi a beffeggiare il ritmo rock e frenetico della musica ad alto volume che mi entra nelle orecchie.
Avrò contato i cipressi di quel viale almeno un centinaio di volte, ogni santo giorno in cui torno per pranzo da sola. Qualche volta c’è mio fratello a farmi compagnia dopo essere uscito dall’università, ma non frequenta più molto le lezioni, penso che a fine anno lascerà la facoltà senza nemmeno aver preso la laurea breve. Dice di voler andare a studiare all’estero. Faccia un po’ come vuole, tanto a nessuno importa più di lasciarmi sola. Ultimamente ho avuto anche qualche discussione con Alessandro, ma niente di particolare.
 
Appena arrivo al cancello che racchiude il mio giardino noto qualcosa di strano, solo dopo mi rendo conto di una busta azzurrina che spunta dalla cassetta della posta, quasi come volesse uscire e correre da me: quella carta da lettere è inconfondibile, non può essere altro che sua.
La apro esitante, ma curiosissima di sapere le ultime notizie di Marta e della sua vita a Dublino.
Ma non trovo ciò che mi aspettavo.
Solo un indirizzo quasi incomprensibile, come se fosse stato scritto di fretta.
“Hide Park, Londra. 25 luglio, h 16.30”
Perché tutto questo mistero? Qual era il significato di questo messaggio?
Marta non avrebbe alcuna ragione per trovarsi a Londra tra due mesi, inoltre i suoi genitori sono impegnatissimi con il loro nuovo lavoro nella capitale irlandese e non penso proprio che trovino il tempo per un viaggio di piacere. E poi cosa ha a che fare tutto ciò con me?
Non ha senso.
Comincio ad avere un certo caldo, piove a dirotto, ma c’è un’aria afosa.
Ed ecco magicamente mia madre che si affaccia alla finestra per dirmi che è pronto in tavola. Ma mi è passata la fame, ho la testa troppo affollata di pensieri: la verifica d’inglese di domani, la litigata con Alessandro, la serata al cinema sabato, quella maledetta lettera…
Non so perché mi chiedo così tante cose su quella lettera, in fondo non è niente di sorprendente…solo che ho una strana sensazione. Mi godrò questo pomeriggio con Alessandro, Agata e Ludovico, magari ne parlerò anche a loro, poi stasera chiamerò Marta, anche se le chiamate internazionali costano molto. Ogni volta mi becco una sana sgridata dai miei genitori, ma tanto sanno benissimo che continuerò a telefonarle nonostante i loro avvertimenti.
Adesso che ci penso, qua mentre mangio il gelato in veranda, è strano che per un messaggio così breve Marta mi abbia inviato una lettera. Solitamente scrive poemi lunghi pagine e pagine dicendo di aver ancora cose da raccontarmi. Per i messaggi brevi , ci sentiamo sul cellulare.
Ora basta pensarci, insomma! Stasera sarà Marta a spiegarmi tutto.
 
Squilla il cellulare. Agata. Riattacco, è meglio che mi prepari in fretta e vada da lei.
Ah, dimenticavo il libro di inglese…ma dove ho la testa?!
«Dai, ammettilo, continui a pensare a quel foglio azzurro.» sembra dire ogni cosa che vedo per strada.
Ma in realtà penso a tutto ciò che mi manca per essere felice, Marta compresa.
 
 
Ed eccoci al secondo capitolo.
L’ho scritto di getto subito dopo il primo, ero troppo presa da questa nuova storiella, un po’ banale lo ammetto, ma è frutto di un mio sogno.
Recensite, almeno posso sapere cosa ne pensate.
Grazie per aver letto, un abbraccio.

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