Una finta reputazione è tutto quello che ognuno ha.

di Lost in a daydream_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologue ***
Capitolo 2: *** Something new. ***
Capitolo 3: *** Things will change. ***
Capitolo 4: *** so, call me maybe? ***
Capitolo 5: *** Everything has changed. ***
Capitolo 6: *** It feels like a perfect night. ***



Capitolo 1
*** Prologue ***


I tacchi le stavano massacrando i piedi , ma a guardarla nessuno l’avrebbe mai capito.
Seduta lì nella caffetteria della scuola, anche solo sorseggiando la bevanda, riusciva a far eccitare qualcuno.
Appena ebbe finito si alzò e si sistemò la canotta ribelle che si tirava un po’ troppo su dagli short  mostrando parte della pancia.
Prese la borsa e s’incamminò verso il luogo dell’appuntamento.
Al suo passaggio le ragazze la guardavano invidiose, mentre i ragazzi spalancavano la bocca facendoci quasi entrare le mosche.
Salì al piano superiore e nel corridoio appoggiato al muro, con i suoi soliti occhiali da sole anche al chiuso, il moro la stava aspettando.
“Ormai si può tranquillamente dire che l’allieva ha superato il maestro.” Iniziò in tono beffardo.
“Ormai mormorano molto più il tuo nome che il mio… Sono sbalordito.”
“Beh, mi hai insegnato bene, insomma, chi altro può vantare di avere un maestro come Zayn Malik anche detto: ‘Il puttaniere’? “
“Solo la strepitosa Valerie Almore.” Puntualizzò lui mentre la ragazza faceva un vago inchino.
Valerie Almore, diciassettenne dai lunghi mossi capelli neri, occhi verdi e corpo perfetto.
Era la “sorellina adottiva” di Zayn Malik. Si conoscevano da sempre, e i loro genitori erano molto amici, così quando quelli di lei partivano per i frequentissimi viaggi di lavoro, stava con loro.
Zayn aveva 18 anni, solo uno più di lei, ma ormai la considerava la sua sorellina, e per proteggerla dai mali, aveva usato un metodo tutto suo.
Invece di nasconderla all’intero mondo, le aveva insegnato a comportarsi come lui, come ‘il puttaniere’.
Non che le cose che si raccontavano di loro fossero vere, potevano anche esserlo, ma l’importante era  che la voce si spargesse.
Perché quando sei un tipo così, o ti stanno alla larga, o si avvicinano solo poco, solo in apparenza, e allora è difficile che qualcuno ti ferisca.
Stava andando tutto alla perfezione se non che Malik non aveva contato un piccolo, ma importantissimo particolare:
l’Amore.

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Angolo scrittrice.
Ok, sono alle prese per la prima volta con la grafica e devo ammettere che sono una frana D:
Questa è una mia nuova FF, sarà leggermente diversa dall'altra che sto scrivendo e che se volete potete andare a leggere qui:

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=933047&i=1


Spero che vi piaccia anche perché ho passato tre ore solo per  scrivere questo angolo.
Love ya. 

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Capitolo 2
*** Something new. ***


Aveva appena finito di prendere i libri per quella mattina quella mattina, che gli caddero tutti a terra.
Chiudendo l’armadietto non si era accorta che c’era qualcuno lì accanto e gli era completamente andata addosso.
“Scusami ti prego.” Disse chinandosi sui vertiginosi tacchi.
“Non ti preoccupare..” la tranquillizzò lui spostandosi il ciuffo di capelli, e aiutandola a raccogliere il tutto.
Valerie alzò lo sguardo e incontrò quello verde e intenso del ragazzo.
“Comunque piacere, io sono Valerie Almore.”
“Oh, ma io so chi sei…”
“Io però non so chi sei tu…” rispose un po’ infastidita, ma allo stesso tempo divertita del fatto.
“Ah giusto, io sono Harry Styles, mi hanno spostato qui perché il mio armadietto era rotto… Quindi, adesso siamo vicini di armadietto!”
“Beh, allora piacere di averti conosciuto vicino.” Raccolse l’ultimo foglio e si avviò con la solita camminata sexy verso la classe di Biologia.
Valerie non aveva molte amiche, anzi a dire il vero nessuna.
Tutte la invidiavano o odiavano per la sua reputazione e le stavano alla larga. Per lei era tanto meglio così, meno falsità.
Però qualcuno con cui parlare lo aveva, e la stava aspettando all’ultimo banco come sempre, riservandole il posto accanto al suo.
Liam Payne, un ragazzo tranquillo, simpatico e gentile, si erano conosciuti alle elementari e da allora erano praticamente compagni di banco in ogni classe.
E per di più, lui era uno dei pochi a sapere del “segreto”.
“Ma, spiegami perché fai questa cosa…Insomma, è strana!” Le disse quando gli raccontò tutto.
“Ehi, una finta reputazione è tutto quello che ognuno ha.”  Rispose Valerie alzando le spalle.


“Sai, ho un nuovo compagno di armadietto…” Disse buttando la borsa per terra e sedendosi vicino all’amico.
“Si chiama Harry Styles.”
“Mai sentito…” Rispose Liam  distratto.
Valerie si piegò in avanti e cercò di puntare lo sguardo nella stessa direzione dell’amico e vide una ragazza mora con gli occhi chiari.
“Oh, oh, Lil Williams fa battere il cuore al nostro Payne e gli ruba anche lo sguardo!”
“Cosa?!” Disse come se si era appena svegliato da un sogno. “No, non è vero! Chi te l’ha detto?! Ah, basta…Sei una cosa impossibile…” concluse.
La ragazza rise divertita del rossore sulle guance dell’amico, ma non poté prenderlo in giro per colpa dell’arrivo della professoressa.
Al suono della campanella di fine lezione salutò velocemente Liam e scappò fuori.
Questa volta aveva lezione nell’ala opposta della scuola, e non voleva assolutamente fare tardi, era la sua lezione preferita.
A differenza di quanto metà della scuola pensasse, la sua materia preferita non era ‘Educazione Sessuale’, anzi qualcosa del tutto differente. Letteratura.
Arrivò in classe appena in tempo per occupare l’ultimo banco.
Adorava quel posto, non perché lì potesse dormire, ma perché riusciva a controllare tutta la classe, e se le lezioni l’annoiava, poteva comunque divertirsi a guardare i suoi compagni.
Ma c’era qualcuno che le piaceva sempre guardare.
Era un ragazzo biondo, che stava anche lui all’ultimo banco, ma dal lato opposto.
Aveva gli occhi chiari, era un tipo piuttosto silenzioso, si faceva i fatti suoi, a volte anche emarginato.
Era un ragazzo che avrebbe sempre voluto conoscere, e visto che quel giorno la prof era in ritardo e c’erano ancora posti liberi, così si avvicinò al banco del ragazzo, e allungò la mano.
“Piacere, Valerie Almore. “ disse sorridendo.
Lui la guardò confuso, come se si fosse appena svegliato, poi le strinse la mano.
“Niall Horan, piacere mio.”
Voleva conoscerlo meglio e la fortuna fu dalla sua parte, aveva un libro che lei conosceva più che bene.
“Stai leggendo Romeo e Giulietta?” chiese curiosa. “Non conosco nemmeno un ragazzo che l’abbia mai letto.”
Il ragazzo si girò a guardare il libro sul banco.
“Diciamo che mi piace immaginare che possa esistere un amore così forte da poter arrivare fino alla morte per la persona amata.”
Lo guardò sorpresa. Non aveva davvero mai conosciuto un ragazzo che avesse letto quel libro, che tutti reputavano noioso, e nemmeno qualcuno che aveva fatto un ragionamento del genere.
Si girò per salutare la professoressa che era entrata in classe e poi si mise a sedere, passando l’ora a pensare che quel Niall era davvero un ragazzo speciale.

6:00 pm.
Tuta, occhiali grandi da vista, maglione largo e una chitarra da strimpellare sul letto.
Eccola la vera Valerie, quella che nessuno conosceva e che nessuno avrebbe mai visto.
Era una di quelle poche volte in cui i suoi genitori erano a casa e non doveva andare a dormire dalla famiglia Malik.
Mentre provava qualche nuovo accordo, appuntandoli su un foglio, sentì il rumore  di un camion che si avvicinava.
La curiosità è femmina. Ma di secondo nome fa Valerie.
Lasciò la chitarra sul letto e si avvicinò alla finestra.
Nella casa accanto si era appena trasferito qualcuno.
Erano anni che quella casa era disabitata, gli ultimi proprietari l’avevano venduta quando divorziarono.
Ci viveva una bambina di nome Sally, la prima e l’ultima migliore amica che Valerie abbia mai avuto.
Sbirciò un altro po’ fuori, cassapanca, divano, cassettiera, cassettiera, letto, cassettiera. Dovevano piacergli i cassetti. Armadio, altro divano, altro letto. Aprì la finestra per vedere meglio, e si accorse che sull’uscio c’era un ragazzo dai capelli ramati che avrà avuto più o meno la sua età.
Non appena si girò dalla sua parte, fece uno scatto verso il basso per non essere vista.
I vicini erano appena arrivati, e lei poteva già essere classificata come “guardona”.


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Lalalalalla.

Penso che tutti abbiate notato il cambio di nome della protagonista, beh, è stato dettato da commenti aspri (delle mie migliori amiche...) che mi dicevano che quello gli stava sul cazzo. Ammetto che io e la scelta dei nomi non andiamo d'accordo, ma poi ho pensato che Valerie fosse molto più adatto e sinceramente mi piace anche di più quindi...
A voi i commenti. 

Much love. 


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Capitolo 3
*** Things will change. ***









Ovunque Valerie guardasse , vedeva gente nuova, si stava iniziando a preoccupare, quando si ricordò che quella settimana iniziavano gli scambi culturali. Ragazzi da tutto il mondo venivano a studiare nella loro scuola, chi per qualche settimana, chi per qualche mese, e alcuni anche per un anno.
Quella situazione non le piaceva per niente, perché sapeva che da ogni parte, poteva sbucare..
“Ciao Valerie.”
Lei. Juliet Parker. Probabilmente la persona che odiava di più al mondo. Aveva la sua stessa reputazione, o forse anche peggio, visto che lei quelle cose le faceva sul serio, sempre. Ma al contrario suo, Juliet, era la figlia del preside, e lo voci su di lei giravano molto più discretamente. Lei era la guida per i nuovi arrivati, gli mostrava l’intera scuola, e poi assegnava ad ognuno di loro, una specie di tutor,  un ragazzo o una ragazza della scuola che l’avrebbe aiutato con i compiti, nell’orientamento scolastico e cose del genere. Juliet era anche presidente del club della castità, e ogni volta che ci pensava, Valeri si chiedeva chi l’avesse letta in quel ruolo. Vederla girare con i suo capelli biondi, i vestitini da brava ragazza e una collanina con il crocifisso al collo, le faceva venire sempre il mal di stomaco.
“Buongiorno Juliet, a cosa devo questa considerazione?”
Ma in ogni caso, l’odio, era  reciproco.
“Sono arrivati i ragazzi degli scambi, e tu dovrai fare da tutor .”
“Cosa?! Perché io?”
“Sai, molti ragazzi si sono rifiutati, e quindi ci siamo dovuti arrangiare così.” Le rispose la biondina sorridendo soddisfatta.
“E’ una ragazza. La vedrai domani, ritieniti fortunata che non te ne è capitata più di una! Ciao!” la salutò con superiorità e se ne andò lontano.
“Ritieniti fortunata gnè gneè gnè.” Le fece il verso dietro.
Si diresse in classe a passo svelto, non era giornata per sentire i soliti fischi e i commenti stupidi.
Camminò fino all’ultimo banco della classe di storia e buttò pesantemente la borsa sul banco, facendo spaventare l’amico.
“Ehi, che succede?”
“Quell’oca di Juliet mi ha annunciato che sono nel programma dei tutor per gli studenti.”
“Guarda caso, proprio tu… Comunque, ci ha messo anche me… Io ho un ragazzo, ma non viene qui per lo scambio, è mezzo francese, se non sbaglio…”
“A me una ragazza.. Avrò l’onore di conoscerla domani…  Non vedevo l’ora!” Sbuffò appoggiandosi con forza allo schienale della sedia.
“Si sporse un po’ e riconobbe Niall, così lo salutò con la mano, e lui ricambiò con un mezzo sorriso.
“Liam, mi sai dire perché Niall è sempre da solo?”
“Niall? Niall Horan? Perché non la sai la sua storia?”
Valerie scosse la testa, in segno negativo.
“Era uno dei ragazzi più allegri della scuola, ma poi, il la ragazza si è ammalata di cancro ed è morta. Si è chiuso in se stesso, e non parla praticamente con nessuno.”
“Oh mio dio… Poverino…”
La professoressa entrò in classe e dovettero finire di parlare.


Il giorno dopo.  9 am.
I tutor “prescelti” si erano riuniti nell’aula magna, dove avrebbero incontrato i loro protetti.
Valerie era seduta in una delle file centrali, sorseggiando il caffè caldo preso in caffetteria, e ridacchiando con Liam del fatto che quel giorno Juliet, vestita tutta dorata, sembrava un Ferrero Rocher.
Dopo il pesantissimo discorso del Preside e di vari professori presero due elenchi e iniziarono a chiamare i ragazzi.
“Cher Lloyd. Il tuo tutor sarà Zayn Malik.”
Valerie guardò confusa il ragazzo. Non sapeva avessero messo in mezzo anche lui in questo progetto.
“Demetria  Lovato. Il tuo tutor sarà Valerie Almore.”
La mora si alzò per avvicinarsi alla ragazza, e un mormorio si alzò nella sala.
Le due ragazze si presentarono velocemente e poi andarono entrambe a sedersi vicino a Liam.
“Louis Tomlinson. Il tuo tutor sarà Liam Payne.” L’amico si alzò e Valerie si sporse leggermente per vedere meglio. Quel ragazzo l’aveva già visto, ma non le veniva in mente dove.
I due tornarono indietro e iniziarono da subito a chiacchierare.
“Bene, tutti i tutor sono stati assegnati. Ricordatevi che gli ospiti seguiranno tutte le vostre lezioni, e che dovrete aiutarli ad orientarsi, a studiare e dovrete anche fargli visitare la città. Ah, e ricordatevi anche che questo varrà come un vero e proprio compito, e alla fine vi saranno assegnati crediti in base al lavoro svolto. Ora potete tornare nelle vostre classi. Arrivederci.”
Valerie si girò verso la ragazza che le stava accanto e le sorrise. Quella ragazza le ispirava simpatia ma non avrebbe mai voluto che la sua reputazione le rovinasse le amicizie che avrebbe potuto farsi.
“Allora Demetria..”
“Chiamami pure Demi.” La corresse lei sorridendo mentre camminavano per il corridoio.
“Va bene, Demi, devi sapere che cui non ho proprio una… buona reputazione… Quindi, non vorrei che questo fatto ricadesse su di te e sulle amicizie che potresti farti qui…”
“Non ti preoccupare, io non sono venuta qui per fare amicizie… Diciamo che sono venuta per scappare dal mio paese..”
Valerie non potè fare a meno di trattenere una risata.
“Ok, se per te va bene.. Allora, da dove vieni?”
“Una cittadina del Argentina, ma sono di origine Italiana, anche se in Italia non ci sono mai stata. E il mio paesino fa schifo,non c’è assolutamente nulla.”
“Allora Londra ti piacerà molto, ne sono sicura.”
“Oh, ne sono certa, sono anni che sognavo di venire qui! Ma anche tu sei straniera?”
“Si nota dall’abbronzatura, vero? Si, mia mamma è Portoricana. Mio padre invece è di qui.”
“Fantastico! Così andrà a finire che parleremo in spagnolo!”
Le due ragazze si guardarono e scoppiarono a ridere.
“Ragazze, sbrigatevi o faremo tardi!” Liam e il suo corrispondente le stavano aspettando poco più avanti.
“Eccoci arriviamo!” disse Valerie correndogli incontro con Demi che la seguiva.
 
 
3 pm.
“Per essere stranieri, parlate molto bene l’inglese.” Disse Liam parlando con Demi e Louis.
“Studiare inglese è l’unica speranza di salvezza che ho nel mio paese,  sogno da sempre di  venire qui… Insomma, non ho niente da fare e studio inglese.” Scherzò la ragazza.
“Invece io sono mezzo inglese… Mio padre è inglese. Vivevamo in Francia, ma poi abbiamo deciso di tornare qui a Londra.” Rispose Louis.
“Che ne dite ci andassimo a prendere un caffè in centro? Così iniziamo subito a farvi vedere qualcosa!”
“Io ci sto!”
“Idem per me!”
“Tu Valerie?”
“Uh? Si si, vengo anche io!” aggiunse sorridendo.
Le mora aveva uno strano presentimento. Sentiva come se tutto stesse per cambiare.


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Please, don't hate me.

Sono qui per chiedere umilmene scusa.
Lo so, sono in una completo ritardo. RItardo è dir poco, non pubblico da giugno. Si, mi faccio schifo.
Ma sono molto presa dalla mia altra ff e non ho mai tempo di scrivere.
Perdono, perdono, perdono.
Parliamo del capitolo. A me no piace per niente. Zero assoluto.
Diciamo che la storia vera inizia adesso.
E sinceramente non so come andrà avanti. Improvviserò. lol.
Spero che a voi piaccia.
Non metto le foto dei personaggi perché penso sappiate chi sono Demi Lovato e Cher Lloyd.
Non so più che dire, quindi, spero vi sia piaciuto e lasciate qualche recensione!

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Capitolo 4
*** so, call me maybe? ***


 











“Perché non mi hai detto che eri anche tu nel progetto dei tutor?”
“La Parker, mi ci ha infilato all’ultimo, ieri mattina, e io non ho potuto contraddire. Odio quella ragazza.”
Zayn e Valerie stavano camminando lungo il corridoio per dirigersi alla classe della loro prima lezione.
“Credimi, siamo in due. Ah, Zayn, oggi io rimango a casa mia, devo far un giro con la mia corrispondente e aiutarla.”
“Mh,mh, ok..-disse il moro passandosi una mano nei capelli.-Penso che farò lo stesso anche io.”
“Allora ci si vede in giro…” Valerie lo salutò ed entrò nella classe di fisica.
 
“Valerie, credo di avere un enorme problema.”
“Piccolo Payne, che ti succede oggi?”
“La vita è troppo complicata…..”
“Come siamo profondi.. L’amore per Lily ti fa questo effetto?”
“No! E’ questo il punto!”
L’amica lo guardò confusa, lui iniziò a torturasi le mani.
“Ok,ora ti spiego. Prima ero in corridoio, tranquillamente, come al solito, quando vedo passare questa ragazza..Era stupenda, davvero, ma non credo che sia della scuola, forse è una del progetto tutor. Credimi, era, era… stupenda. Penso di essere rimasto con la bocca spalancata per più di cinque minuti…”
“Payne, non credevo che fossi uno che sbava dietro tutte le ragazze.” Scherzò la mora.
“Oh, non lo sono.. Ma lei era diversa…E l’ho già detto che era stupenda?”
Valerie lo guardò in viso e vide i suoi occhi brillare, e non poté resistere.
“Si, circa tre volte… Va bene, ho capito… Entrerò in gioco io, Super Valerie e cercherò di capire chi è …”
“Grazie Val.”
Finita l’ora, Liam le descrisse la ragazza, aggiungendo una montagna di aggettivi descrittivi molto di parte.
La mora decise che avrebbe iniziato la ricerca nella mensa, non poteva perdere la sua ora preferita.
Corse sui vertiginosi tacchi fino all’aula 22 e si affacciò piano, sperando che la professoressa non fosse già arrivata, per sua fortuna, così ne approfittò per correre ai posti in fondo.
Si voltò verso la finestra, e si accorse che Niall non era ancora arrivatò e le sembrò davvero strano, visto che era uno dei primi ad arrivare, sempre.
La Whibling arrivò sbuffando e posando tutti i suoi libri e fogli vari, iniziando a parlare contro voglia.
Una ventina di minuti dopo sentirono bussare, e Niall insieme ad una ragazza bionda che somigliava molto alla descrizione di Liam, chiesero il permesso di entrare. Doveva avere davvero una buona scusa, scritta sul foglietto, perché solitamente, la Whibling non faceva entrare nessuno.
Si sedettero nel banco accanto a quello di Valerie e iniziarono a prendere appunti.
La mora, cominciò a guardarli curiosa,cercando di capire che tipo di rapporto c’era tra i due, ma dopo aver osservato il viso confuso della bionda, capì che era la corrispondente che era stata assegnata a Niall.
Strappò velocemente un pezzo di quaderno e scrisse alcune righe veloci, prima di lanciarlo al ragazzo.
“Non sapevo avessi una corrispondente,  non ti ho visto alla ‘cerimonia d’assegnazione’…”
“E’ stata una decisione improvvisa, visto che i miei voti sono abbastanza mediocri, hanno pensato che fosse un ottimo modo per ricevere crediti extra.”
“Almeno tu non sei stato messo in mezzo a forza da Parker..Per la mia corrispondente è simpatica, la tua?”
“L’ho appena conosciuta, veniamo dalla segreteria …”
“Capito.. beh, io e il mio amico Liam, abbiamo deciso di fare un giro per il centro con gli stranieri oggi, ti vuoi unire a noi? :D ”
“….. ok. :) ”

Valerie sorrise soddisfatta, quel ragazzo le ispirava simpatia, e voleva davvero conoscerlo meglio, e poi, ammettiamolo, a  quanti ragazzi piace davvero la letteratura inglese?
 
 
 


4 p.m.
“Vamos chicos Londra es muy grandes y es ya muy tarde!”
“Un momentito chica, yo no estoy pronto!”
“Ma non ho capito Demi, tu sei venuta qui per l’inglese, e parli in spagnolo?”
“Non è colpa mia se mi è capitata una Portoricana come tutor!”
I quattro ragazzi camminavano per la strada verso la fermata della metro dove si sarebbero dovuti vedere anche con Niall, così che poi sarebbero andati tutti insieme.
“Andale, andale amiga, es tarde y yo quiero ir también a Forever 21 y TopShop!”
“Demi, avrai tutto il tempo per lo shopping, starai qui sei mesi, per ora, pensiamo alla parte culturale..”
“Vale chico, pero no ser tan estricto y austero. Tu quieres ser mas tranquillo.”
“Cosa ha detto?” chiese Liam confuso.
“Che devi essere meno severo e più tranquillo.” Tradusse Valerie ridacchiando insieme a Demi e Louis.
“Cosa?! Io non sono severo… Sono solo … Responsabile.” Disse Liam, incrociando le braccia al petto.
“Povero piccolo Payne, nessuno ti capisce…Oh guarda, ecco i ragazzi! Ehi Niall!”
La mora si sbracciò per farsi vedere dai due biondi che li salutarono mentre si avvicinavano. Sentì qualcuno tirarle la manica della felpa e si girò a guardare l’amico.
“Val, Val, Val.. E’ lei.. E’ lei.. lei!”
“Sapevo di averci azzeccato, Super Valerie, colpisce ancora…” disse al biondo cenere prima di avvicinarsi a tutti gli amici.
“Allora, io sono Valerie, molto piacere. Loro sono Demi, la mia corrispondente, e lui è Louis, il corrispondente di Liam, il mio amico.”
“Salve a tutti, io sono Marie.”
“Da dove vieni?”
“Sono italiana, di Verona.”
“Ah, Verona, è la città di Romeo e Giulietta!”
“Si, quella..”
“Si, e noi siamo a Londra, e se non ci sbrighiamo, io non posso andare da Forever 21!”
“Demi, qui  negozi chiudono a mezzanotte!”
“AH! Potevi dirmelo prima!Allora, fate pure con calma..”
I ragazzi scoppiarono tutti a ridere, e la mora si accorse che anche Niall sorrideva, forse quella amicizia avrebbe fatto bene ad entrambi.
Visitarono tutti i monumenti più famosi, e fecero anche molte foto, le tre ragazze avevano già stretto molto, mentre i tre ragazzi non facevano altro che prenderle in giro, o parlottare tra loro.

“Ma tu e Valerie state insieme?” chiese ad un tratto Louis mentre le ragazze erano intente a ‘distruggere’ una bancarella.
“Io e lei? Oh no, no, no… sarebbe troppo… strano… ci conosciamo da sempre. E poi, non è per niente il mio tipo.”
“Quindi, è libera? Cioè, voglio dire, non sta con… nessuno..”
“No, quello no.. Solo che, non ti far ingannare dall’apparenza. “
“In che senso?”
“Lo capirai…Ragazze! Vi muovete!”
“OH MIO DIO! MA QUELLO E’ FOREVER 21! DOBBIAMO ANDARE LI’!”
“Ora vi raggiungo, una attimo!” disse Valerie, lasciando la presa di Demi che stava già trascinando via Marie nel negozio.
“Dai ragazzi, fatemi un sorriso, queste foto poi andranno su uno di quei cartelloni che mettono nell’atrio della scuola, e tutte le ragazza che passeranno  diranno che siete dei figoni! Su! Sorridete!”
I ragazzi si strinsero e la ‘fotografa’ fece diversi scatti con il panorama di Londra dietro.
“Siete dei modelli fantastici.” Congedò i ragazzi, dirigendosi verso il negozio.
“Ehi! Io voglio vedere come è venuta!” Liam le corse dietro, pignolo come al solito, mentre gli altri due li raggiungevano.
“Niall, come mai tu e Marie non eravate alla assegnazione ufficiale?”
“Diciamo che sono un ragazzo che ha una situazione… la definirebbero, difficile… E niente, mantengo, molto, l’anonimato…”
“Oh, capisco…”
“RAGAZZE! E’ INUTILE, NON POTETE COMPRARVI TUTTO IL NEGOZIO! ANDIAMO, DOBBIAMO TORNARE A CASA!”
“Sei sempre il solito guasta feste Payne!”
“E’ tardi!”
“Pff, que rollo! Tu eres muy guapo, pero tu eres también un tana bolas!”
“DEMI!”
“Perché che cosa ha detto?”
“Niente, meglio che lasciamo perdere…” Disse Valerie cercando di trattenere le risate.
I sei ragazzi tornarono verso la via di casa, tutti insieme continuando a ridere e scherzare.
“Ragazze, voi state in convitto vero, quello della scuola.”
“Si, ci hanno messe lì…”
“Che ne dite se un giorno venite a dormire da me? Così ci divertiamo!”
“PIGIAMA PARTY! Siamo invitati anche noi?” chiese Liam.
“Certo, ma solo se vi lasciate truccare e fare la ceretta.”
“Allora scordatelo, io e le tue cerette abbiamo brutti ricordi!”
La voce registrata chiamò la loro fermata e scesero tutti per poi salire in superfice.
“Beh, allora ci vediamo domani a scuola.”
“Si, a domani!”
Tutti i ragazzi presero strade diverse, a parte Marie e Demi che andarono entrambe in convitto e Louis e Valerie.
“Facciamo la strada insieme a quanto pare…”
“Già… Dove abiti tu?”
“St. George street. Tu?”
“Anche io!”
“Aspetta, non dirmi che tu sei quello che si è trasferito al 1320!”

“Si, sono io..”
“Beh, io abito al 1322, siamo vicini di casa…”
“Fantastico!”
Valerie riuscì finalmente a capire dove l’aveva visto.
Voleva chiedergli cosa ci dovevano fare con tutte quelle cassettiere, ma decise di stare zitta, sarebbe stato meglio.
“Beh, io sono arrivata…Ci vediamo domani a scuola…”
“Ok, a domani.” Disse Louis sorridendo.
Valerie entrò in casa e si capiva che i suoi genitori non c’erano, era vuota.
Quando erano presenti, non cambiava più di tanto, ma era proprio quella casa a farla sentire sola, per questo preferiva stare dai Malik.
Però ormai aveva detto che sarebbe rimasta lì, e non voleva cambiare idea e presentarsi lì.
Fece la sua ‘trasformazione’, si tolse tacchi, vestiti attillati e trucco per rimanere la Valerie che portava occhiali da riposo e che strimpellava con la chitarra.
Mentre era alla prese con una serie di note decenti, sentì il telefono vibrare. Nonostante fosse la ragazza più scandalosa della scuola, o almeno quello che pensava la gente, non riceveva mai messaggi, ne chiamate.
"Ciao, sono Harry, il tuo vicino di armadietto. Ti andrebbe di andare a prendere un caffè un giorno?Beh, qualsiasi decisione, questo è il mio numero... rispondimi, o chiamami magari."



But here's my number,
so call me maybe.











I watched superman fly away, you've got a busy day today.


Questo capitolo fa schifo. Si si si. LO SO. SCHIFO.
Se a voi piace, sono felice, davvero. A me fa schifo.
Io ho tutte idee per le cose che succederanno dopo nella ff, ma non quelle che devono succedere ora!
Uccidetemi.
Ah, c'è un nuovo personaggio in questo capitolo, Marie.
Ora sono tutti, almeno credo, lol.
Sempre che non mi viene in mente qualcun altro.
Ah, la parte spagnola, faccio schifo in spagnolo, comunque sono frasi molto semplici...
L'ultima che dice Demi, è un insulto, sarebbe "rompipalle".
eeeeeeh, vabbé, spero che recensiate questa enorme cacca.
Much love.











 

 







 

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Capitolo 5
*** Everything has changed. ***



                                                                                                                      intestazione.jpg











"Oh andiamo... davvero stai facendo tutte storie per uscire con quel Harry?"
"Non è così semplice... insomma, di solito l'unica cosa che i ragazzi vogliono da me è del sesso occasionale... nessuno mi ha mai invitato ad un vero e proprio appuntamento..."
"Potrebbe essere il momento buono per cominciare allora..."
Demi e Valerie stavano camminando per il corridoio quando incontrarono un Marie del tutto smarrita.
"Scusate, avete visto Niall per caso? Mi sono persa, non ho la più pallida di dove devo andare e lui è sparito..."
"Tu segui i suoi stessi corsi come Demi con me?"
"Si.."
"Allora tranquilla... Vieni con noi, ora avete Letteratura inglese e quel corso lo abbiamo insieme... "
"COSA?! LETTERATURA INGLESE?! Ma non potevi scegliere corsi un po' diversi?! Ci sono tante materie divertenti come Falegnameria, o il giornalino scolastico... e a me doveva capitare la tutor che segue il corso di Letteratura..." protestò sconsolata Demi mentre le altre due ragazze ridacchiavano divertite.


2 pm

Le due ragazze si diressero verso la mensa dove i gruppetto di amici le aspettavano.
Ma Valerie fu bloccata da un Zayn con il ciuffo scompigliato, cosa davvero strana per uno vanitoso come lui.
"Zayn, dovresti dire alle tue amanti di non attaccarsi ai tuoi capelli mentre vi baciate, rischi di rovinare la tua reputazione girando con un ciuffo del genere..."
Il ragazzo si passò subito le mani nervosamente cercando di darsi una sistemata.
"Senti Val, oggi ti dispiace rimanere a casa tua? Io ho... diciamo.. un impegno..."
"Tranquillo preferisco non esserci mentre tu e scompigliaciuffi ve la spassate...Divertiti!"

Raggiunse il tavolo e un Liam nervoso attrasse subito la sua attenzione, Marie si era seduta accanto a lui e lui non faceva altro che arrossire e irrigidirsi ad ogni movimento. 
Fu davvero difficile trattenere le risate. Ma anche un altra cosa attirava la sua attenzione... c'era qualcosa di strano nel comportamento di Niall, ma soprattutto nel suo sguardo, ma preferì non pensarci troppo.


3 pm.

Valerie stava sistemando i libri nell'armadietto, la sua corrispondente la stava aspettando in corridoio con gli altri e lei doveva anche sbrigarsi.
"Ehi, come va? Non mi hai più risposto al messaggio..."
Sbiancò, nonostante fosse di carnagione scura, in quel momento assomigliava molto di più ad un lenzuolo.
"Ehi.. ciao! Scusa è, è ...che.. Ero senza soldi! Oggi dovevo fare la ricarica e ti avrei risposto..."
"Vabbè, sono qui ora. Puoi anche rispondermi a voce!"
"Certo! Comunque accetto... volentieri!"
"Perfetto.. Che ne dici di questo sabato?"
"Fantastico!"
"Ok, allora ti vengo a pendere alle 8."
"Va bene... A sabato!"
La ragazza si allontanò velocemente nascondendo il viso tra le mani. Stava andando contro tutti i suoi principi, tutto quello che aveva costruito negli anni, e sentiva che era davvero una pessima idea.
Arrivò dagli amici e si accostò velocemente a Liam.
"Oggi sono sola a casa mia, devi venire assolutamente, ti devo parlare di una cosa importantissima."
L'amico vide la preoccupazione nei suoi occhi e annuì subito.


6 pm.

Il campanello suonò più volte e Valerie corse velocemente ad aprire.
"Ero a casa di Louis, ho finto una chiamata di mia madre e me la sono svignata...Certo che cosa fica che siete vicini di casa... ma ora parliamo di cose serie che succede?"
"Penso di aver fatto l'errore più grande della mia vita.." disse la mora buttandosi a pancia in giù sul letto e nascondendo la faccia.
"Intendi dopo quella di aver accettato l'idea di Malik di fare questa sceneggiata..."
Lei alzo la testa e lo guardò storto.
"Ok, scherzavo...Dimmi tutto."
"Diciamo che un ragazzo mi ha chiesto di uscire... Ma non come fanno tutti che poi sfotto altamente, lui ha trovato il mio numero,mi ha chiesto un vero appuntamento, di quelli in cui ti vengono a prendere...E io non so che fare... Perché ho il presentimento che qualcosa vada veramente male, che rovini tutto..Tutto quello che ho costruito in questi anni... Però, voglio davvero provarci per una volta... Sono combattuta..."
"WOW. Davvero ragazza, dovresti uscire più spesso e guardare meno serie tv..."
La cuscinata in faccia fu inevitabile.
"Va bene, scusa... E chi sarebbe questo fortunato ragazzo?"
"Harry, Harry Styles, il mio vicino di armadietto..."
"Ah già... Bah, quel ragazzo non me la racconta del tutto giusta, ma un appuntamento, non sarà niente di che... Magari ti piace davvero, chi lo sa..."
"Già.... ma ora parliamo di te e della tua capacità di diventare un pomodoro ogni volta che Marie ti sta vicino..."
"COSA?! Ma non è vero!"
"Pft... Stai parlando con la tua migliore amica Liam, a chi credi di darla a bere?! Lei ti piace davvero così tanto?"
"Non lo so... Sono combattuto..."
"Ehi! Non m copiare le battute!"
I due scoppiarono a ridere divertiti.


11 pm.

Ormai aveva messo via la chitarra e gli occhiali da riposo e ed era seduta su davanzale della finestra, era il suo posto preferito, andava sempre lì quando doveva pensare o semplicemente non aveva sonno e voleva vedere un po' le stelle.
Ma quella sera fu attratta da un movimento nella casa accanto.
Louis, il corrispondente di Liam si muoveva animatamente parlando al telefono.
Non voleva passare da guardona, ma purtroppo appena attaccò la chiamata il ragazzo si girò da quella parte e la vide. Lei non sapendo che fare prese un quaderno e scrisse la prima cosa che le venne in mente.
"Tutto ok?"
Lui la guardò sorpreso da quella strana idea, ma cercò un quaderno e rispose.
"Nel bel mezzo di un dramma.."
"Mi dispiace.."
"Tranquilla.. Si sa che le relazioni a distanza, senza impegno da entrambe le parti, non durano..."
Quindi era fidanzato? Stava per scrivergli qualcosa in risposta, ma lui chiuse la tenda.
"Ma no, così mi togli il divertimento..." borbottò a se stessa. "Vabbé, sarà per una prossima volta..." buttò il quaderno da un lato e si mise a letto, dimenticandosi di chiudere le tende, ma era davvero una splendida notte stellata e quei milioni di puntini lontani nel cielo, la facevano sentire meno sola in quella casa
.



***



9 am.

I corrispondenti avevano un corso speciale di due ore quella mattina, mentre i tutor avrebbero partecipato alle normale lezioni in loro assenza.

In quell'ora Valerie aveva letteratura e non vedeva l'ora di fare due chiacchiere con il suo nuovo amico.
Lo trovò sempre lì, all'ultimo banco, ma con in mano un libro diverso. The perks of being a wallflower.
Conosceva bene quel libro e d'un tutto immaginò che Niall dovesse sentirsi come Charlie.
"Ehi Niall, ti va di parlare?"
Era una cosa che le riusciva bene, far parlare gli altri dei loro problemi, mentre teneva nascosti i suoi.
"Cosa?"
"Parlare...Sai, del più e del meno, del tempo, dei libri...Io adoro i libri...Quello che stai leggendo è uno dei miei preferiti, davvero..."
"Te l'hanno mai detto che sei strana?"
"Oh, davvero tante, tante volte...Ma ti va di parlare?"
"Quando?"
"Anche ora, durante la lezione... Siamo gli studenti più bravi del corso, penso che se facciamo due chiacchiere non cambi la nostra media..."
"E da cosa vorresti cominciare?"
"Non lo so... Magari, dal tempo... A me piace il tempo di Londra. Tutti trovano il grigio triste, mentre a me piace davvero tanto. Il grigio viene fuori se mischi due opposti come nero e bianco, e poi se i cielo è grigio, vuol dire che porta la pioggia, o la neve. Io le amo entrambe. Adoro l'odore delle strade quando ha appena piovuto, o il silenzio che crea la neve tutto intorno."
"A me piace leggere quando piove.-disse d'un tratto il biondo. Valerie sorrise sollevata, aveva pensato che il suo monologo sarebbe durato all'infinto. - Mi piace leggere quando piove, e mi piace l'odore della pioggia, e quel lucichio che lascia quando finisce. Io piango quando piove, perché sotto la pioggia nessuno si accorge delle mie lacrime. Nessuno si accorge mai delle mie lacrime."
"Io me ne accorgerei delle tue lacrime, Niall..."
"E perché dovresti?"
"Perché sono tua amica..."
"Ma ci conosciamo da così poco..."
"Non vuol dire nulla, so che ne hai bisogno, so che ti senti solo e senza amici. E io non voglio che tu ti senta così. Perché io non voglio che tu pianga. O se proprio devi farlo, non voglio che tu lo faccia da solo, non voglio che tu lo faccia sotto la pioggia. Sono tua amica, e voglio aiutarti."
Gli occhi di Niall iniziarono ad arrossarsi, e diventare lucidi, ma si vedeva anche che lui stava facendo di tutto per ricacciare via quelle lacrime.
"Sai, nessuno mi ha mai detto nulla del genere...Quando lei è morta, e io sono diventato questo, tutti se ne sono andati perché non ero più quello di prima. Neanche a me piace quello che sono diventato, e mi manca essere il vecchio me...ma più di tutto mi manca lei. Ma non so che fare, perché vorrei andare avanti, ma io non devo e non voglio dimenticarla...."
"Ma Niall, andare avanti non significa dimenticarla..."
Il ragazzo si girò verso la finestra e passò il resto della lezione senza dire una parola.
Al suono della campanella trovarono le loro corrispondenti fuori dalla classe che li aspettavano per andare alla lezione successiva.
Valerie si stava allontanando con il viso basso, quando il biondo la richiamò.
“V-olevo ringraziarti… Nessuno ha mai veramente parlato con me… Mi chiedevano come stavo e si accontentavano di una bugia… Ah, comunque… Se… Uscite, di nuovo tutti insieme… A me… A noi, farebbe piacere venire..”
“Non ti preoccupare Niall, ormai fai parte del gruppo, ti inviteremo sempre.”
Il biondino si sciolse in un sorriso felice e si allontanò mentre lei tornava dal gruppetto di amici.
Ma si accorse subito che Marie era lì con loro.
“Ehi Marie, Niall è appena andato dall’altro lato…”
Lei arrossì di colpo, e slittò per un nanosecondo lo sguardo su Liam.
“Oh, si lo so… ma pensavo di rimanere con voi, Niall deve andare dalla Preside, e io dovrei continuare a seguire le lezioni….Se non do fastidio…”
“Certo che non dai fastidio! Anzi! Così io, te e Demi possiamo parlare di quel pigiama party – Liam e Louis si avvicinarono per origliare- a cui voi non siete invitati.”
Le tre amiche scoppiarono a ridere e girarono per i vecchi corridoi della scuola.















BELLA MERDA.


 No, serio... Aspettate mesi, per una cosa del genere... Io mi ribellerei se fossi in voi...
FIRE IS CATCHING, AND IF WE BURN, YOU BURN WITH US.

ok, mi faccio un po' prendere dalle situazioni.
Comunque, come molto sanno, questo capitolo a me fa schifo (come tutti d'altronde lol.)
Spero vivamente che a voi piaccia, però c:
Lo so, il pezzo di Valerie e Louis e rubato sgamatissimamente(?) a You Belong with Me di Taylor Swift, lol
E non fidatevi della Marie santarellina, nella realtà lei è la peggio pervertita, lol (
♥ )
Dovevo dirvi anche un altra cosa ma mi sono dimenticata :c
I love you, so much.
And... recensite, almeno per dirmi quanto mi odiate c':
Bye.

ps:  sono sicura che ci saranno problemi con la grafica... come al solito, lol.

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Capitolo 6
*** It feels like a perfect night. ***




                                                                                             unafintareputazioneètuttoquellocheognunoha







Le tre ragazze erano stese tra pop corn e fazzoletti, a guardarsi “Moulin Rouge!”, scelto dopo l’ardua indecisione tra lui, Titanic, Le pagine della nostra vita, e Ghost.

Avevano consumato un intera scatola di fazzoletti a forza di passarseli in ogni scena triste, e aveva anche consumato tutta la voce a forza di urlare “come what may” all’infinito.
Finito il film, le ragazze avvolte nei pigiami e nelle coperte stavano per salire di sopra e iniziare il vero e proprio pigiama party, fatto di chiacchiere e una nottata insonne quando suonò il campanello.
Valerie da brava padrona di casa andò ad aprire e si trovo degli insoliti, e ben noti ragazzi della pizza.
“Cos’è un pigiama party senza la pizza?” chiese Liam sfoggiando il suo più smagliante sorriso.
“Oh, assolutamente niente, peccato che voi non eravate invitati…”disse la mora indicando anche Niall e Louis che erano poco dietro dell’amico.
“Ma d’altronde… - continuò - Voi avete portato la pizza, perciò, diciamo che vale da biglietto speciale…
Peccato, se foste arrivati cinque minuti prima avreste visto almeno la fine di Moulin Rouge.”
“Come se tu non me l’abbia già fatto vedere un milione di volte.” Borbottò Liam, cosa che gli causò un pugno sulla spalla, e la risata degli altri due amici.
Arrivarono poi anche Demi e Marie che furono alquanto felici sia di vedere la pizza, sia di vedere i ragazzi. O forse più la prima.


Finita l’enorme quantità di pizza, che comunque non è mai abbastanza, il gruppo di amici si mise a sedere sul divano e quelli che non entravano, per terra e iniziò una nuova discussione per il nuovo film da vedere.
I maschi volevano qualcosa di horror, mentre le ragazze ne volevano un altro strappalacrime.
Alla fine vinsero i ragazzi, e Marie, Demi, e Valerie furono costrette a tenere i cuscini sulla faccia per quasi due ore.
Durante la prima metà, la padrona di casa ebbe la terribile idea di proporre i pop corn, cosa che fu ben accetta, solo che girare per la casa al buio mentre si sta vedendo un film horror non è una buona idea, soprattutto per una paurosa come lei, così costrinse il maschio più vicino a lui (che poi scoprì essere Louis) ad accompagnarla.
“Non provare a spaventarmi o giuro che ti ammazzo.” Pronunciò puntando il dito al petto del ragazzo mentre lui ridacchiava.
“Corridoi, io odio i corridoi,non mi fido di loro.” Continuò la mora mentre camminava verso la cucina seguita da Louis che faceva di tutto per non ridere al suo monologo.
Arrivati in cucina, aprì lentamente la porta e fece andare avanti il ragazzo così da controllare che non ci fosse nessuno.
Visto che ci stava mettendo decisamente troppo, si affacciò appena anche lei, il tanto che permise a Louis di farle prendere un colpo. Valerie urlò dallo spavento e inizio ad inveirgli contro.
 Quando finalmente lei si fu calmata, e lui ebbe smesso di ridere, accesero la luce e misero nel microonde
 il pacchetto di pop corn a cuocersi.
“Louis, posso chiederti una cosa?”
“Certo.”
“Hai presente quando l’altra sera ci siamo, come posso dire, scritti?”
Louis accennò un risata e poi annuì, invitandola a continuare.
“Quando hai accennato alle relazioni a distanza, beh, tu e lei state ancora insieme?”
“No, a quanto pare la distanza la stava uccidendo, e davvero non ce la faceva più a resistere. E così mi ha tradito con il mio migliore amico lì a Parigi, proprio un bell’amico.”
Senza pensarci più di tanto Valerie lo abbracciò di getto. Lui accettò, seppur sorpreso quel gesto e si perse nel profumo inebriante dei suoi capelli.
“Scusami, non volevo farti rattristare. Non avrei dovuto chiederti di lei…” disse la mora staccandosi dall’abbraccio.
“Tranquilla, ormai è storia passata…” disse appena prima che il suono del microonde li avvertì che i pop corn erano pronti.
Tornarono indietro con due scodelle piene di snack e trovarono tutti piuttosto sconvolti dalla scena appena passata, Marie era addirittura attaccata al braccio di Liam in stile koala.
L’unico tranquillo era Niall, che si esaltò non appena li vide tornare.
“Uh, finalmente cibo! Stavo morendo di fame!”
“Niall, ma se poco fa ti sei mangiato quasi due pizze!”
“Ho un metabolismo molto veloce….O forse uno stomaco senza fondo…”



La serata andò avanti fino a tarda notte, così Valerie propose ai ragazzi di rimanere a dormire lì, viste le numerose stanze della casa, e la solita assenza dei genitori.
Gli amici accettarono volentieri, dopo essersi dati la buonanotte entrarono nelle proprie camere, e le ragazze si chiusero insieme nella stanza di Val.
“Sbaglio o domani qualcuno ha un appuntamento galante?” disse maliziosamente Demi mentre rotolava da una parte all’altra del letto.
“Davvero? E con chi?” chiese Marie, ancora all’oscuro delle vicende mentre saltava su e giù sul secondo letto.
“Harry, Harry Styles e sinceramente non so nemmeno se considerarlo un appuntamento galante…”
“E perché non dovresti?”
“Non lo so… E’ come se avessi il presentimento che qualcosa andasse storto…”
“Vale chica, tu te preocupes muchos! Eres una chica muy guapa! Estas tranquila!”
“Che hai detto?” chiese Marie scivolando poi dal letto e causando le risate generali.



Qualche ora più tardi nella casa regnava il silenzio, anzi, in alcuni momenti si sentiva anche russare qualcuno.

Solo Valerie non riusciva a chiudere occhio. Ogni volta che appoggiava la testa sul cuscino, la sua testa creava incubi pieni di gente che rideva di lei, e lei non riusciva a smettere di piangere. Tutti sapevano il suo segreto, e nessuno voleva più parlargli, nemmeno i suoi amici più cari. Poi si risvegliava.
Alla terza volta, decise di scendere in cucina, sperando che una tazza di the caldo potesse conciliarle il sonno.
Scese lentamente le scale, ma si sa, quando cerchi di fare meno rumore possibile, è la volta che ogni rumore sembra amplificarsi a mille.
Mise su il bollitore, e presa dai pensieri, non si accorse che c’era qualcun altro che la fece sobbalzare quando parlò.
“Anche tu non riesci a dormire?”
“Oh mio dio Louis, mi hai fatto prendere un colpo!”
“Bene, allora siamo due a zero per me.”
La ragazza sorrise, e si diede una spinta con le braccia, per salire sul mobile della cucina.
“The?”
“Si, volentieri..”
Appena il bollitore accennò a fischiare la ragazza riempì le tazze che aveva tirato fuori dalla dispensa e intinse anche le bustine.
“Beh, il mio motivo d’insonnia lo sai, ma io non so il tuo… C’entra quel ragazzo abbronzato con cui ti vedo sempre?”
“Chi? Zayn? Oh no, lui è come una specie di fratello per me… No, lui non c’entra davvero nulla…”
“E allora chi è?”
“Solo qualche incubo pre-appuntamento, cose da ragazze, niente di che…” cercò di sviare la ragazza sorseggiando la bevanda calda.
“Va bene, se non ne vuoi parlare me ne farò una ragione, aspetterò che sia pronta…”
Lei non disse niente, semplicemente sorrise, e sperò che lui intuisse come un ringraziamento.
“Sai, io non riesco mai ad andare a dormire senza una tazza di the.” Disse lei dopo qualche minuto di silenzio.
“Anche io sono un amante del the, mi fa sentire a casa…” aggiunse lui sorridendo.



Finito il the, lasciarono entrambi le loro tazze nel lavandino, e salirono insieme al piano superiore.

“Beh, allora buonanotte. Di nuovo.”
“Buonanotte anche a te. Di nuovo.”
Stavano per chiudere entrambi le porte delle loro stanze quando Louis parlò di nuovo.
“Ehi, e se hai di nuovo incubi pre-appuntamento, chiamami pure, mi trovi qui.”
“Va bene, ci conto.” Sorrise e si chiuse la porta alle spalle.
Si mise di nuovo a letto e si addormentò con il sorriso sulle labbra stavolta.







 COME WHAT MAY...
Lo so, voi volete uccidermi...
Sempre se ancora esiste un voi.... cwc
I'm so sorry!
Sono stata talmente impegnata con la scuola che non ho potuto scrivere nemmeno un secondo.
Sono orribile, i know.
5 mesi, sono davvero tantissimi cwc
Btw, lo so, il capitolo non è granché, ma ho fatto di tutto per scriverlo oggi,
ve lo dovevo.
Spero che vi piaccia almeno un po'.
E spero anche che gli ultimi giorni di scuola siano stati migliori dei miei cwc
Anyway, leggete, recensite se vi va, e vi aspetto sotto casa per uccidermi, venite quando vi pare, ci sono sempre (lol)

ps: si nota che oggi ho visto Moulin Rouge e sono emotivamente compromessa? lol

pps: ci saranno problemi di grafica, as always, sapete quanto io sia imbranata!

Love u so much,
Giorgia.

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