Naufraghi. di Scar_ (/viewuser.php?uid=160058)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il Sentimiento Nuevo ***
Capitolo 2: *** Cute Without the E ***
Capitolo 3: *** Mentre Tutto Scorre ***
Capitolo 4: *** I'm Yours ***
Capitolo 5: *** Goodbye My Lover ***
Capitolo 6: *** Pride ***
Capitolo 7: *** What Ever Happened ***
Capitolo 1 *** Il Sentimiento Nuevo ***
Buonasera :D O forse sarebbe il
caso di dire buonanotte, visto l'orario...
Comunque, questa che vi sto proponendo è una storiella, non
so nemmeno quanti capitoli durerà, ma non molti, secondo i
miei calcoli... è una vita che comincio a preparare long i
cui capitoli sono tutti basati su canzoni, e puntualmente finisco per
non pubblicarle. Stavolta, al contrario, ho preferito prima pubblicarla
e poi così scriverla, così da trovarmi
"costretta" a finirla ahahah :D
Spero vi piaccia, non nascondo assolutamente il fatto che sto lavorando
ad un'altra long, sempre su questo meraviglioso Pairing,
però di un genere molto diverso... Richiede un po' di tempo
di lavorazione, quindi spero di riuscire a postarla non appena conclusa
la pubblicazione di questa.
Il primo capitolo è più un prologo che un
capitolo vero e proprio, un antefatto che spiega quello che
c'è fra i nostri due beniamini... Vi aspetto numerose e
gentili, proprio come lo siete state fino ad ora (: spero continuiate
con la vostra eccessiva bontà!
Siete veramente meravigliose, grazie a tutte (L)
Buona lettura!
p.s.: la canzone, per chi non la conoscesse, è "Il
sentimiento nuevo" di Franco Battiato
N a u f r a g h i
Capitolo 1
Es un sentimiento nuevo
Che mi tiene alta la vita
La passione nella gola
L’eros che si fa
parola
- Chris –
è il suo nome, detto sottovoce, sussurrato come fosse un
segreto.
Ed in effetti lo
è.
Voglio
dire… non il suo nome. Quello lo sanno tutti.
Tutto quello che
c’è dietro… quello è un
segreto, il nostro.
È una sola
parola, che per me è un sentimento, è vita,
è passione, è eros.
- che
c’è? – si volta, si apre in un sorriso,
cercando di non farsi vedere dai tecnici delle luci
Mi lecco le labbra
con fare molto, ma molto eloquente, lo sa benissimo che
c’è – stupido! – mi dice, ma
è evidente che scherza – non è il
momento, contieniti! –
La tua voce come il coro
delle sirene d’Ulisse
m’incatena
Ed è bellissimo
perdersi in quest’incantesimo
- Chris –
lo ripeto, con la voce rotta dall’eccitazione, con una mano
fra i suoi capelli dorati, mentre morde il mio collo pallido
-
com’è che mi basta sentirti parlare per impazzire?
– mi chiede alzando la testa e guardandomi dritto negli
occhi.
Siamo chiusi nel suo
camerino, spalmati contro la porta, non appena ci hanno dato
mezz’ora di pausa dalle riprese non ho potuto fare a meno di
trascinarlo qui con una scusa. Cerco disperatamente di oltrepassare la
corazza di Thor e arrivare alla sua pelle, ci rinuncio e mi limito ad
intrappolare le sue labbra in un bacio passionale, cercando
prepotentemente la sua lingua.
Le tue strane inibizioni
Che scatenano il piacere
- Tom, aspetta -
- aspetta?
– chiedo sarcastico, mentre non so per quale grazia divina
blocco la mano che stava scivolando lenta sulla sua coscia
- io
voglio… voglio che la prossima volta, sia da coppia
ufficiale – hai la gola secca mentre lo dici, respiri a fondo
e tenti di sorridere, ma sotto di me, sul letto di casa mia, mi sembri
un bambino emozionato che si dichiara per la prima volta
- ma che stai
dicendo? – ti accarezzo i capelli, mi chino a baciarti con
tutta la passione che ho, le mie mani riprendono a muoversi sul tuo
corpo, mi stringi a te e ribalti le posizioni
- sono serio
– interrompi il bacio, mi blocchi le mani e le porti sopra la
mia testa – la prossima volta che faremo l’amore,
tutti sapranno che sono pazzo di te -
- e hai intenzione di
farmi aspettare… quanto, di preciso? – non potrei
resistere un altro secondo senza saltargli addosso, tutto
l’amore e il rispetto che ha per me lo sta dimostrando in
questo momento, mettendo finalmente fine a questa relazione
clandestina… ma non ci posso fare niente, tutto questo non
fa altro che eccitarmi
La tua pelle come
un’oasi nel deserto
Ancora mi cattura
Ed è bellissimo
perdersi in quest’incantesimo
- a meno che tua
madre non fosse al telefono, non hai tenuto fede alla promessa
– glielo faccio notare, mettendomi di traverso sul letto e
appoggiando la testa sui suoi addominali ancora sudati
- la settimana
prossima vengono a trovarmi – mi dice tutto d’un
fiato, accarezzando le ciocche che mi sono ricadute sulla fronte
– voglio che tu sia al mio fianco, in quel momento -
- quale momento?
– chiedo innocentemente. So benissimo di cosa sta parlando,
ma non posso fare a meno di chiederlo. Voglio sentirglielo dire ancora,
volto la schiena e affondo il viso nel suoi pettorali, mordendo piano
la sua pelle bollente
- quello in cui
dirò loro che ho trovato l’amore della mia vita
– mormora, quasi boccheggia mentre lo dice… mi
sollevo sui gomiti e incrocio i suoi occhi blu che mi fissano,
profondi, preoccupati che io possa tirarmi indietro. Ma ormai sono
dentro, sto ballando, non vorrei smettere per niente al mondo.
- ci sarò
– prometto, suggellando il nostro passo con un altro bacio.
Fine Capitolo 1
|
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Capitolo 2 *** Cute Without the E ***
Buonasera :D sarò
breve perchè sono un po' di fretta, perdonatemi!
Allora... vorrei ringraziare le sette persone che l'hanno recensita, e
le dodici che l'hanno inserita fra preferite, seguite e ricordate
(faccio somma comune ahahah :D), spero che questo capitolo possa
piacervi quanto il primo.
La canzone è "Cute without the E" dei Taking Back Sunday,
ricordo nostalgico della ormai lontana estate dei miei 14 anni xD la parte in corsivo è Chris POV
Grazie ancora a tutte, siete state meravigliose e non mi
stancherò mai di ripeterlo (L)
Alla prossima, Scar
Capitolo 2
- ehi, Tom -
- Cap! Come mai da queste parti? – chiedo, aprendogli e
tornando immediatamente verso lo specchio, controllo che il nodo della
cravatta sia fatto alla perfezione
- oh, passavo… vai da qualche parte? – sorride
davanti alla mia evidente ansia, si toglie il cappotto leggero e lo
posa sulla poltrona del salotto
- ci sono i genitori di Chris in città… si
è messo in testa quest’idea di dirgli…
tutto… - annuisce dando un’occhiata al mio
completo chiaro, è uno dei pochi a sapere del mio rapporto
clandestino con Chris, alza gli occhi e si apre in un sorriso enorme
- caspita, che notizia! – batte tre volte le mani, facendo
risuonare tutta la casa – certo, adesso arriva la parte
difficile… -
- cosa? – alzo la testa dalle maniche della camicia, da bravo
paranoico che sono mi stavo assicurando che i polsini fossero ben
allacciati
- dico… adesso si spargerà la voce, quindi
gossip, interviste, foto, paparazzi… tua madre
– aggiunge divertito, se la ricordano ancora tutti quanti con
terrore dall’ultima volta che ci ha fatto una sorpresa sul
set
- tutto si aggiusta – sentenzio, cercando con gli occhi le
chiavi di casa. Sono in ritardo, e Chris odia i ritardi!
- sisi, non sto dicendo questo… -
- Chris, scusami davvero, ma mi stanno aspettando – prendo al
volo la bottiglia di Scotch che ho comprato per l’occasione
- … anche se, guarda quello che hanno fatto a George
Michael… - alza le sopracciglia, non dà nemmeno
segno di avermi sentito
- cosa? – stavolta ho sentito quello che ha detto,
l’ho sentito eccome. Già ero terrorizzato di mio
all’idea di essere ri-presentato ai genitori di Chris come il
suo ragazzo,
se poi mi arriva questo e comincia a parlarmi di George Michael,
è normale che io faccia trapelare l’ansia
- è una bella responsabilità – guarda
il pavimento mentre mi parla, fa qualche passo con le mani infilate nei
jeans, come se stessimo parlando del tempo, o di quello che abbiamo
fatto ieri sera
- sì, questo sì… -
- avresti bisogno di scaricare un po’ la tensione –
muove qualche altro passo, me lo trovo davanti, non so nemmeno come ci
è arrivato, così vicino al mio viso
- Chris io… dovrei andare – è decisamente vicino,
potrei mettermi a contargli le ciglia, se lo volessi
Le sue labbra carnose si stirano in un sorriso furbo e malizioso
– ne sei proprio sicuro? –
Le mie chiavi cadono a terra con un frastuono a cui però
nessuno dei due fa caso.
Don’t bother trying to
explain, angel
I know exactly what goes on when
you’re on and
How about I’m outside
of your window
Watchin’ him keep the
details cover
- tesoro, ma sei sicuro
che arriverà? -
Mia madre mi guarda
molto, ma molto dubbiosa, mio padre si limita a sbuffare un
po’ scocciato e, nell’attesa, si versa un altro
bicchiere di vino. – arriverà – ripeto
ancora una volta, ma ormai non ci credo più nemmeno io
– avrà avuto un contrattempo… -
Tom è in
ritardo di più di mezz’ora, e questo sinceramente
non è da lui, comincio ad essere un po’
preoccupato… era parecchio in ansia per questa cena con i
miei genitori, ma mi aveva giurato e spergiurato che ci sarebbe stato.
Ancora non ho detto ai miei della nostra relazione, volevo farlo con
lui presente, e non riescono a capire perché mi ostini tanto
a volerlo a cena con noi
- forse è
meglio che vada da lui… - prendo le chiavi
dell’auto, non provo nemmeno a telefonargli
un’altra volta
- veniamo con te
– mio padre, forse sotto effetto dell’alcol, si
alza deciso – siamo venuti fin dall’Australia per
passare un po’ di tempo con nostro figlio! –
aggiunge, davanti all’espressione accigliata di mia madre
E così, mi
ritrovo imbottigliato nel traffico di New York, assieme ai miei
genitori, alla ricerca del mio fidanzato segreto e perduto. Dopo un
tempo che mi sembra interminabile, riesco a parcheggiare davanti alla
villetta di periferia di Tom, noto subito che le luci sono accese.
Bè, almeno è in casa. Suono il campanello, sembra
non rispondere nessuno, mi appoggio con le mani a coppa sul vetro
colorato al lato della porta.
E quel che vedo mi gela
il sangue nelle vene.
I know you well enough to know
You never loved me
- cosa diavolo sta
succedendo lì dentro? – l’urlo di mia
madre attira l’attenzione di tutti i presenti, vedo Tom
sgranare gli occhi non appena mi nota, appostato fuori casa sua, come
un ladro. Chris continua a rivestirti, preoccupato
com’è a nascondere tutte le prove non alza nemmeno
lo sguardo.
- mi… mi
dispiace per il ritardo – Tom mi apre la porta, si scusa con
voce roca, è ancora rosso in viso e la sua camicia non
è abbottonata. Devono aver finito da poco.
- tesoro il tuo migliore
amico è… gay? – mia madre, dimostrando
il tatto di un elefante, pronuncia quella parola come fosse infetta.
Non so proprio come reagirebbe se le dicessi che lo è anche
suo figlio, un gay. Mi guarda sconvolta, i suoi occhi saettano da me ai
segnacci sul collo di Tom – ma che razza di indecenza
è questa? E tu lo sapevi? -
- no, signora
– il bastardo interviene prima di me, allacciandosi la
camicia – Chris non era a conoscenza delle mie…
inclinazioni -
- sta lontano da mio
figlio, deviato pervertito che non sei altro – gli punta
contro un dito accusatorio prima di riagguantare mio padre e
trascinarlo verso l’auto
- Chris mi
dispiace… non è come pensi – mi dice
non appena rimaniamo soli
- sei patetico
– ribatto, combatto con tutta la forza che ho in corpo per
non scoppiare in lacrime davanti ai suoi meravigliosi occhi blu
– io e te abbiamo chiuso. – aggiungo gelido, prima
di voltargli le spalle
Why can’t I feel
anything
From anyone other than you?
I stay wrecked and jealous for
this
For this simple reason,
I just need to keep you in mind
As something larger than life
È passata una
settimana, sono andato avanti, o per lo meno c’ho provato. Ho
richiamato Elsa, le ho detto che la pausa che c’eravamo presi
è stato un terribile sbaglio, e che volevo rimediare.
Forse le
chiederò di sposarmi, ancora non lo so.
Vorrei poter dire che le
cose vanno a gonfie vele fra noi, ma sarebbe una bugia troppo grossa
anche solo da pensare. La verità è che le mani di
Elsa non sono quelle di Tom, e credo che questo basti a spiegare il
motivo per cui, per me, non va a gonfie vele proprio un cazzo.
Lo vedo tutti i giorni
sul set, non riesco a rimanere calmo ogni volta che Chris gli si
avvicina, gli sussurra qualcosa all’orecchio, gli passa una
mano fra i capelli. Nulla di eccessivo, sono gesti piccoli,
controllati… li stessi che condividevamo quando eravamo
insieme e felici.
- Chris possiamo
parlare? – un giorno, uno come tanti altri, lo incrocio in un
corridoio, un brivido mi percorre la schiena non appena mi accorgo che
siamo soli.
- no – ribatto
secco, c’è bisogno di chiederlo?
- tu per me sei qualcosa
di più grande della mia vita stessa, Chris – lo
dice con quella sua voce profonda, lo dice alle mie spalle
perché non ho avuto il coraggio necessario a fermarmi e
guardarlo negli occhi. – sappi solo che ti
ricorderò per sempre così -
Mi fermo, giro la testa,
lo guardo – sto con Elsa, adesso. Mi dispiace -
|
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Capitolo 3 *** Mentre Tutto Scorre ***
Salve, salve, salve :D Non fateci
caso, il mio cervello ultimamente è molto provato, quindi
potrei apparire un po' strana u.ù
Comunque, prima di lasciarvi a questo nuovo capitolo, vorrei
ringraziare tutte le meravigliose persone che mi supportano, mi seguono
e mi incoraggiano. Vorrei ringraziare per tutti i complimenti che mi
avete fatto, spero veramente di non deludervi :D
Detto ciò... la canzone è "Mentre tutto scorre"
dei Negramaro, una delle canzoni con le quali sono cresciuta,
praticamente xD Poi dici perchè sono venuta su
così u.ù ahahahah
Bon, vi auguro buona lettura, e alla prossima :D
Capitolo 3
- ciao megafusto -
Una voce maschile, dall’aria divertita, mi sorprende alle
spalle. So già a chi appartiene, e non mi sorprendo quando,
voltandomi, trovo Chris Evans che mi sorride malizioso
- che fai, mi pedini? – chiedo, innegabilmente seccato dalla
sua presenza, arretro di un passo, sperando di rendere meglio il
concetto
- più che un pedinamento ormai è diventata una
caccia vera e propria -
- che cosa vuoi, Evans? -
- è semplice… voglio solo te -
Parla
in fretta
E
non pensare
Se
quel che dici
Può
far male
- e cosa ti dice che io voglia te? – ribatto brusco e
abbastanza velenoso, negli ultimi tempi sono diventato più
irascibile di quanto sia mai stato in vita mia, non
m’interessa cosa possono pensare delle mie parole.
Chris ed Elsa sono sulle copertine di ogni rivista da qui a Tokyo,
è impossibile non pensarci, non posso fare a meno di
vedermeli davanti agli occhi, sorridenti e felici. Io, invece, mi sono
limitato a regredire allo stato di vegetale, faccio finta di avere
ancora qualche impulso vitale, ma la verità è che
Chris non vuole più parlarmi, non mi guarda nemmeno negli
occhi quando mi incrocia, per lui sono diventato invisibile.
E se lo sono per lui, che senso ha non esserlo per il resto
dell’umanità?
- bè, sai… dopo quella
sera… - alza le sopracciglia e si morde un labbro
– mi sembrava tu fossi abbastanza… favorevole alla
cosa, ecco -
- stai parlando della sera in cui mi hai rovinato la vita, dici? -
- oh, smettila con questa farsa! – sbotta e cambia
completamente atteggiamento, si avvicina e mi afferra saldamente per le
spalle – non ti ho di certo violentato! Non ti ho minacciato,
costretto, ricattato! Tu l’hai fatto di tua spontanea
volontà, e dare la colpa a me per la tua rottura con Chris
non servirà proprio ad un cazzo! -
Rimango spiazzato davanti al suo sfogo, lo guardo come se lo vedessi
per la prima volta… è stato spietato, crudele, e
le sue parole sono state anche peggio. Ma ha ragione.
L’unico stronzo di tutta questa storia sono io. – non
l’avevo… mai… vista, con
quest’ottica – ammetto, ancora sconvolto
- ma non mi dire! – torna allegro e sorridente come al
solito, sembra quasi che non sia successo niente – Chris sta
per sposarsi. Lo sai, vero? -
- di che diavolo stai parlando? – mi riscuoto dal torpore dei
miei pensieri confusi e alzo lo sguardo verso di lui, più
sconvolto di prima
- ha fatto vedere a Robert l’anello. Glielo
chiederà in questi giorni -
- s… stai scherzando, vero? -
Usami
Straziami
Strappami
l’anima
Fai
di me
Quel
che vuoi
Per la seconda volta in vita mia, senza sapere bene come, mi ritrovo
Chris Evans spalmato addosso. Mi ha spinto verso la parete,
soffocandomi con un bacio, ma ammetto di non aver fatto poi tanta
resistenza. Le sue mani cominciano già a farsi spazio sotto
il mio costume di scena, tenendomi per i fianchi mi porta verso la
poltroncina del mio camerino e mi ci spinge sopra, per poi salire a
cavalcioni sulle mie gambe
- lo vedi? – mi chiede slacciando l’armatura e
chinandosi a baciarmi il petto – non sei poi così
contrario… -
- sta zitto – lo prego, alza la testa e dopo una rapida
occhiata mi bacia di nuovo, con passione, con violenza, passando le
mani nei miei capelli e avvicinando il più possibile le
nostre teste – non… non ho voglia di parlare, o di
pensare… o di fare qualunque altra cosa – aggiungo
con voce roca, mentre si sposta e stuzzica il mio collo coi denti
Le sue mani scendono sempre più lentamente verso il basso,
mi ritrovo a pregare mentalmente di fare più in
fretta… ho fretta di svuotarmi il cervello, di perdermi in
qualcosa che riuscirà a farmi stare bene, anche se solo per
poco. Ho bisogno
di fuggire, di dimenticare, e ora come ora le labbra di Chris sembrano
l’unico antidoto per il veleno puro che è
diventata la mia vita.
- Tom? – una voce e due colpi alla porta mi risvegliano. Chris.
- spostati – spingo via l’altro Chris, forse con un
po’ troppa forza, perde l’equilibrio e cade con un
tonfo sordo sul parquet
- sei proprio un bastardo – mi fissa con odio, lo stavo
trattando come una puttana e finalmente se n’è
reso conto.
- Tom! – la porta si spalanca, e mi sembra di rivivere un
film già girato, a cominciare dall’espressione
inorridita del mio Chris, per finire a me sconvolto e confuso.
Sparami
addosso
Bersaglio
mancato
Provaci
ancora
È
un campo minato
Quello
che resta
Del
nostro passato
Non
rinnegarlo,
è
tempo sprecato
- mi fai schifo! – stavolta non riesce a mantenere la calma,
mi urla contro, ha gli occhi lucidi, non credo di averlo mai visto
così. Evans ha avuto la bella pensata di darsela a gambe nel
giro di dieci secondi, lasciandoci soli e incazzati come non mai
– io vengo qui per… per parlarti! Per chiarire!
Perché mi manchi! E invece? Ti trovo impegnato con
quella troietta! Dopo che mi avevi detto che non era come pensavo!
Era esattamente come pensavo! – si sfoga, da un pugno contro
il muro, mi fissa con degli occhi che mi spaventano, ogni parola
è una pallottola che si conficca dritta dritta nel mio petto
– sono stato innamorato per troppo tempo di un bastardo senza
cuore… ma mi hai mai amato, almeno? – mi chiede
disperato e sarcastico allo stesso tempo, crede forse che rinnegare
quello che c’è stato servirà a
cancellarlo?
- senti chi parla! – sbotto, incapace di mantenere la calma
– tu ti sposi! -
- ma di che diavolo stai parlando? – la sua voce si abbassa
di colpo, mi fissa sorpreso
- non… non vuoi chiedere ad Elsa di sposarti? –
non riuscirei mai a descrivere con esattezza la rabbia che sento
montarmi in corpo. Però, in compenso, posso giurare che
ammazzerò Chris Evans con queste stesse mani –
quel maledetto bastardo… - mormoro, improvvisamente non mi
pento più di essere stato così duro con lui
Conosco troppo bene le espressioni di Chris per non sapere che quella
che sta per dirmi è una bugia, dettata solo dalla voglia di
vendetta – si, ho intenzione di sposarla il prima possibile.
Sono felice con lei – dice con un improvviso sorriso, tanto
finto quanto grande.
Bugiardo.
Bugiardo.
Bugiardo.
Mi volta le spalle ed esce dal camerino, dalla mia vita. Ancora una
volta.
Scagli la pietra
chi è senza peccato
Scagliala
tu perché io ho tutto sbagliato
|
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Capitolo 4 *** I'm Yours ***
Buon pomeriggio a tutte :D
So di star diventando un po' ripetitiva, ma vorrei ringraziare ancora
una volta tutte le mie pazienti e fantastiche sostenitrici (:
Sarò breve, la canzone è "I'm Yours" di Jason
Mraz, sono abbastanza sicura che chiunque a questo mondo l'abbia
canticchiata e ballata almeno una volta in vita sua (io in questo
momento ce l'ho in testa e, per l'appunto, sto ondeggiando sulla sedia
come un'ebete xD).
nb: nel corso della narrazione dal punto di vista di Tom, per non fare
confusione, per "Chris" si intende Hemsworth, per "Cap" si intende
Evans.
Buona lettura, e alla prossima!
Un bacio :D
Capitolo 4
NOZZE
PER IL BEL DIO SCANDINAVO
Con
una mossa quanto mai sorprendente, Chris Hemsworth, il protagonista del
colossal Marvel “Thor”, ha chiesto la mano della
sua altrettanto celebre compagna, l’attrice spagnola Elsa
Pataky. Che sia una semplice messa in scena per scongiurare le voci
che, poche settimane fa, davano la coppia in crisi ed ormai destinata
alla rottura? Noi speriamo di no! E auguriamo alla splendida coppia un
felice matrimonio!
Getto la rivista patinata dall’altro lato della mia stanza da
letto, frustrato. L’ha fatto. L’ha fatto davvero!
Ha chiesto ad una donna di sposarlo solo ed esclusivamente per
vendicarsi di me, per una semplice ripicca nei miei
confronti…
Alzo la testa sul mio appartamento accogliente, sul caffè
posato sul comodino, sull’enorme parete a vetri che mi offre
un panorama mozzafiato di New York. Non credo di essermi mai sentito
più solo di così in tutta la mia vita.
Allungo una mano verso il cellulare, scorro la rubrica fino a trovare
un numero memorizzato come Cap,
apro la chiamata. Credo, per lo meno, di dovergli delle scuse.
Well,
you done done me
and
you bet I felt it
I
tried to be chill
but
you’re so hot that I melted
- che cazzo vuoi? – sono le prime parole che mi vengono
rivolte non appena risponde alla chiamata. C’era da
aspettarselo, sono stato fin troppo stronzo, nonostante lui mi abbia
fregato in ben due occasioni. Nel vero senso della parola. –
cos’è, dato che Chris si sposa, a te serve una
troietta da sbatterti per affogare il dolore?! -
- solo… solo parlarti, in realtà –
ammetto, sono un po’ preoccupato, sul set non
c’è mai occasione di scambiare due parole in
privato – vorrei… voglio scusarmi -
- oh e perché?! – chiede sarcastico –
per essere stato un bastardo? -
- si, più o meno – sospiro, ero abbastanza
incazzato nei suoi confronti, all’inizio non me ne fregava
niente né di lui né della sua
reazione… ma ripensandoci, non è giusto far
soffrire un essere umano, qualunque sia la motivazione – non
meritavi di essere trattato così -
- ma tu… - prende fiato, cerca le parole giuste, non
l’ho mai sentito così agitato – ma tu,
almeno, te ne sei mai accorto degli occhi con cui ti guardo? -
So
I won’t hesitate no more, no more
It
cannot wait I’m sure
There’s
no need to complicate
Our
time is short
This
is our fate, I’m yours
Rimango spiazzato da questa dichiarazione improvvisa, il suo tono di
voce è sottile, spaventato... da quanto tempo si teneva
dentro tutto questo? – io non… -
- ecco! – salta su, prima che abbia il tempo di finire la
frase – c’era da aspettarselo, per te
c’è sempre stato solo Chris… ma, per me, ci sei
sempre stato solo tu. Io sono tuo,
Tom – aggiunge, così dolce da dare alla testa
– lo sono sempre stato -
- cioè… mi stai dicendo che… -
- che non è stato solo sesso? Esatto – mi precede,
sapeva già quello che stavo per chiedergli –
almeno, non per me. E so
di aver fatto un fottuto casino, di aver mandato a puttane la tua
relazione… ma l’ho fatto per un disperato ed
egoistico desiderio di averti per me. La vita è una, sapevo
che volevate diventare una coppia ufficiale, ho pensato che era la mia
ultima occasione e che me ne sarei pentito fino alla fine dei miei
giorni se non avessi… tentato. – esplode in un
fiume di parole, d’un tratto la sua voce è
più forte, forse parlarne era proprio quello che gli serviva
– dovevo
provare ad averti, Tom, e mi dispiace che sia successo tutto questo, ma
proprio non riesco a pentirmene -
- no, è a me che dispiace, posso immaginare come tu ti sia
sentito… - è
a me che dispiace?! è colpa sua se Chris si
sposa! È colpa sua e dei suoi ormoni impazziti! (ahahah, non
potevo non metterla :D scusate l'intrusione xD) Dovresti pestarlo,
invece che scusarlo! – sono stato veramente un bastardo
– e invece mi do tutte le colpe di questo mondo.
D’accordo, lui sapeva benissimo che ero già
impegnato con Chris, ma quello che l’ha trattato come una
sciacquetta sono stato io.
Well,
open up your mind
And
see like me
Open
up your plans
And
damn! You’re free
Look
into your heart
And
you’ll find love, love, love
And
it’s our God-forsaken right
To
be loved loved loved
- mi dispiace, per Chris, comunque... dico sul serio – la
conversazione torna su toni più normali, quasi come una di
quelle discussioni di circostanza, non troppo impegnate, comode per
mantenere i contatti, ma non per approfondirli
- ormai è andata così – è la
prima volta che dico una cosa del genere ad alta voce. È andata
così. Significa che mi sto arrendendo? Che
dovrei semplicemente convincere me, e la mia testa, che ormai
è finita e che dovrei provare a cambiare, a guardarmi
intorno, a tornare
a guardare il mondo?
- lo ami ancora? – c’è bisogno di
chiederlo?
- si – dico solo questo, e mi sembra così triste
ridurre tutto quello che sento a due lettere e niente più
– ma non credo di essere ricambiato… il mio bel
Dio si è scordato di me – aggiungo, con un sorriso
amaro sulle labbra, ripensando all’articolo che ho letto poco
fa
- bè, se anche Dio se ne scorda, gli uomini si fanno amare
lo stesso… -
- … ti va di venire da me? – chiedo a bruciapelo,
sottovoce, forse è ora di andare avanti. Di voltare pagina.
Non so nemmeno se mi sarà possibile, ma credo, almeno, di
doverci provare.
- non lo so – mi risponde subito, è onesto. Esita,
non sa se fidarsi, è un comportamento comprensibile, visto
quello che è successo l’ultima volta.
- sta tranquillo, lo capisco – rimaniamo in silenzio per
qualche secondo, poi si scusa, mi saluta e chiude la chiamata.
Appoggio la fronte sul vetro, un respiro lo appanna, togliendomi per un
attimo la vista di New York, illuminata dalle sue mille luci. Sono
passati un paio di giorni, non ho più sentito Cap, per non
parlare di Chris, e ancora una volta sto per andare a dormire con
accanto solo una serie infinita di brutti pensieri.
Sento qualcuno bussare, alzo la testa, deve aver un buon motivo per
presentarti qui a quest’ora di notte. Il mio cuore salta un
battito, chiunque sia non può farmi che piacere, questa
solitudine mi sta lentamente uccidendo.
- arrivo! – attraverso il salone a passo svelto, mi prendo un
secondo prima di aprire la porta, ingoio il groppo che mi è
salito in gola
Chris Evans mi compare davanti col suo solito berretto e un sorriso
mesto sul viso, alza il braccio mostrandomi una bottiglia di vino della
California del sud – ciao – mi dice soltanto
– posso entrare? -
Mi faccio da parte senza proferire parola, richiudo la porta alle
nostre spalle, cercando di tirar fuori un sorriso. Sarò
sincero, speravo di trovare un
altro Chris davanti alla mia porta stanotte, ma non posso
di certo ammetterlo davanti a Cap, sono pur sempre stato io ad
invitarlo.
- ho ripensato alla telefonata dell’altro giorno…
- mi dice, raggiungendomi dietro il bancone. Stappo la bottiglia, verso
il vino in due bicchieri, gliene porgo uno, ancora in silenzio
– così ho… pensato di fare un salto a
vedere come stai -
Poso il bicchiere sul marmo lucido e mi avvento sulle sue labbra,
circondandogli la vita con un braccio. Sono io a baciarlo, è
la prima volta che succede, non sono nemmeno così tanto
sicuro di volerlo fare… vorrei provare a non essere un
bastardo con lui, ad essere sincero, a dirgli che non potrà mai avere quello
che veramente vuole, perché io appartengo a Chris. Solo a
lui.
Eppure, tutto quello che riesco a fare è stringere
quest’uomo a me, quest’uomo che non mi appartiene,
a cui non appartengo, che in questo momento è solo un corpo
caldo a cui affidarsi.
- aspetta – si separa da me, incolla i suoi occhi ai miei,
chiede verità – sei… sicuro che non sia
troppo presto per te? – è preoccupato…
possibile che ci tenga così tanto a qualcuno che lo ha
ferito?
- va tutto bene – gli assicuro, stuzzicando piano il suo
orecchio con i denti – va tutto bene -
Vi prego, non odiatemi xD
ahahahahah
alla prossima :D
p.s.: siete bellissime!! u.ù (L)
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Capitolo 5 *** Goodbye My Lover ***
Buonasera! (anzi, buonanotte xD)
Siete allegre, felici e solari stasera?! Non preoccupatevi, ci penso io
a deprimervi un po' :D ahahah
No dai scherzavo xD comunque, la canzone è di quell'omino
allegro che è James Blunt, "Goodbye My Lover", usata da
sempre da tutte le povere adolescenti innamorate e deluse u.ù
Sto crollando dal sonno e il raffreddore mi sta uccidendo, quindi non
mi dilungherò più di tanto... Grazie ancora a
tutte quante, e alla prossima :D
Un bacio
Capitolo 5
So I took what’s
mine by eternal right.
Took your soul out into the
night.
It may be over but it
won’t stop there,
I am here for you if
you’d only care.
You touched my heart you
touched my soul.
You changed my life and all
my goals
Ti guardo.
Guardo oltre la
corazza scintillante di Thor, oltre i tuoi lunghi capelli biondi, oltre
la tua pelle, i tuoi occhi profondi, vado giù fino alla tua
anima. È mia, me la sono presa tempo fa, e so anche qual
è stato il momento preciso.
Era una notte,
sembrava una di quelle qualsiasi, tu eri nudo nel mio letto, ancora
ansimante. Erano i primi tempi, i nostri incontri erano ancora
piuttosto veloci, quasi rudi, il nostro era più un bisogno
fisico che altro. Invece quella sera non ti muovesti, continuasti a
fissarmi, ti allungasti verso di me dandomi un semplice bacio sulle
labbra.
Niente morsi, niente
lingua, niente mani prepotenti, solo le tue labbra posate sulle mie,
con una dolcezza che non mi avevi mai dimostrato. Poi, con un sorriso,
ti sei steso e hai preso sonno.
Io lo so che non
è finita, lo so perché mi guardi di traverso,
pensando di non essere visto, ti nascondi dietro le tue spalle larghe e
cerchi di negare quello che mi hai fatto. Mi hai toccato Chris, mi
hai toccato e mi hai stravolto, il mio cuore ha imparato a battere allo
stesso ritmo del tuo… sembrerà una frase fatta,
ma mi hai cambiato la vita, ti è bastato entrarci,
l’hai allargata un po’, per starci comodi anche in
due.
And love is blind and that I
knew when,
My heart was blinded by you.
I’ve kissed your
lips and held your hand.
Shared your dreams and shared
your bed.
I know you well, I know your
smell.
I’ve been addicted
to you.
Sono cieco.
Tu mi hai reso cieco,
in un certo senso. I miei occhi non vedono che i tuoi, il mio cuore non
vede che te, le mie mani non cercano che le tue. I miei occhi non hanno
da offrirmi che te.
Non posso fare a meno
di lasciarmi andare, di abbracciare i nostri migliori ricordi e
cullarmi con loro sulle note di una canzone malinconica, al crepuscolo
del nostro amore, mentre il mio sole tramonta.
Sorrido, mi torni in
mente tu, appoggiato al mio petto, come un bambino che ha paura del
buio, che mi chiedi cosa ne sarà di noi.
“non lo so,
chi vivrà vedrà” ti dissi con un
sorriso, so che adoravi vedermi sorridere, sempre, contro tutto e in
barba a tutto quello che voleva buttarci giù.
“te lo dico
io!” saltasti su, concitato ed eccitato allo stesso tempo
“un giorno, diremo a tutti quello che abbiamo, e vivremo
felici e contenti, compreremo una villa sull’Oceano a San
Diego, magari a Mission Beach, a due passi dal confine, per andarci a
sbronzare a Tijuana una sera sì e l’altra
pure!”
“è
un sogno bellissimo” dissi soltanto, commosso da quello che
la mia immaginazione riusciva a mostrarmi, dandogli un bacio sulla
fronte
Vengo riportato alla
realtà da un profumo che conosco fin troppo, da un dopobarba
al muschio, ce n’è una boccetta identica nel mio
bagno. Sei vicino a me, dobbiamo girare, frugo nella mia testa alla
ricerca delle parole da dire, ma quelle giuste secondo il copione non
mi sembrano giuste per me, in questo momento.
- pronto? –
mi chiedi, sono le prime parole che mi dici da tanto
- si –
rispondo solo, sei schivo, come se non mi conoscessi.
Dove siamo finiti?
Goodbye
my lover.
Goodbye
my friend.
You have
been the one.
You have
been the one for me.
Respiro
a fondo un paio di volte, tra qualche minuto dovrò girare
una scena da solo con Tom, faccia a faccia, mi toccherà
guardarlo, toccarlo, parlarci, sentire il suo respiro caldo
raggiungermi ed accarezzarmi. Mi costringo a mantenere la calma, ripeto
a me stesso una specie di mantra, è solo un collega, nulla
di più! Sei un professionista, Chris, dimostrati tale!
Poi
mi guardi, e mi rendo conto che di passi avanti, non ne ho poi fatti
tanti.
And as
you move on, remember me,
Remember
us and all we used to be
I’ve
seen you cry, I’ve seen you smile.
I’ve
watched you sleeping for a while.
Se
mai dovessi andare avanti, ricordati per lo meno di me, ricordati di
quando ero io la causa di quel tuo sorriso meraviglioso, ricorda di
quando sei riuscito a sorpassare le mie difese e toccarmi il cuore, di
quanto sei diventato un amico, un fratello, un amante.
Ricordati
di tutte le volte che ci sono stato, di quando avevi bisogno di
qualcuno che ti facesse ridere, di quando avevi semplicemente bisogno
di qualcuno che ti stringesse, per proteggerti durante tempi bui. Ecco,
scommetto che avresti bisogno proprio di questo, adesso.
Quante
notti ho passato guardandoti? Quanto tempo della mia vita ho speso
accarezzando i tuoi capelli indisciplinati?
I’d
spend a lifetime with you.
I know
your fears and you know mine.
And I
love you, I swear that’s true.
I cannot
live without you.
Avremmo
passato la vita assieme, saremmo diventati vecchi, raggrinziti e sempre
più innamorati. Saremmo diventati indispensabili
l’uno per l’altro, ancora più di ora,
perché quando gli anni avanzano l’unica cosa di
cui hai bisogno è qualcuno che conosca bene le tue paure e
possa rassicurarti ancora prima che ti vengano in mente.
Ci
saremmo trasferiti a Sud… una volta avevo detto una cosa
stupida, era l’alcol a parlare, ma ogni volta che
c’era qualcosa che non andava, ripensavo a quel sogno in
miniatura e stavo meglio. Gli avevo detto che saremmo andati a vivere
vicino San Diego, in una casa sull’Oceano, per svegliarci
assieme alle onde, e che saremmo andati tutti i giorni a Tijuana, a
festeggiare il nostro amore.
Quelle
parole ormai appartengono ad un’altra vita, mi rendo conto
avvicinandomi a te.
-
pronto? – ti chiedo secco, guardando i miei piedi. Ti amo,
vorrei dire invece.
-
si – mi rispondi così, più taciturno di
me, strano.
-
allora cominciamo – parole inutili, ti amo lo giuro,
sarebbero decisamente più adatte.
Goodbye
my lover.
Goodbye
my friend.
You have
been the one.
You have
been the one for me.
Addio,
ti dico col pensiero, concedendomi un sorriso mentre guardi altrove.
Addio
amico mio, addio amore mio, il solo e l’unico.
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Capitolo 6 *** Pride ***
Eccomi qua :D
Scusate il ritardo, ma come forse avrete letto sulla mia pagina, non
ero a casa, e questo ha reso abbastanza difficile finire il capitolo e
aggiornare... Scusatemi!
Allora, la canzone è "Pride" degli U2, una delle mie canzoni
preferite in assoluto, la ascolterei 100 volte di fila ed avrei ancora
la pelle d'oca! So bene che l'hanno scritta per dare un messaggio
incredibilmente nobile, ma non potevo non inserirla (:
Detto ciò, ringrazio ancora una volta tutte le persone che
mi seguono e vi lascio alla lettura
Grazie ancora, alla prossima!
Un bacio a tutte (L)
Capitolo 6
Meno uno.
Domani è il fatidico giorno, sono le quattro del mattino,
tra qualche ora il sole getterà la sua luce rossastra sulle
pareti della mia stanza, illuminando la mia ultima occasione per
riprendermi l’uomo che amo.
Mi rassegno all’idea che non chiuderò occhio, e mi
alzo alla ricerca di qualcosa da fare per distrarmi. Non appena in
soggiorno, due cose attirano la mia attenzione: l’invito in
carta velina poggiato sul tavolino basso color ebano, e uno splendido
mazzo di rose che Cap mi ha mandato giusto ieri mattina.
Accarezzo un petalo con un mezzo sorriso, stanno già
appassendo… in questi ultimi mesi il nostro rapporto
è cambiato molto, ma in questo momento non siamo niente di
più che semplici amici, uniti da un profondo desiderio nei
confronti di qualcuno che non possiamo avere. Questo ci rende un
po’ tristi, ma ci consoliamo a vicenda.
Chris ha smesso, invece, di guardarmi storto. Ha smesso di guardarmi in
genere, non riesco più a sorprenderlo a fissarmi, non riesco
più a leggere nei suoi occhi quella malinconia che non
voleva ammettere di avere. Si è semplicemente rintanato
dentro sé stesso, ha preso le distanze da un po’
tutto il resto del gruppo, tirando fuori ogni volta qualche scusa a
proposito dell’organizzazione del matrimonio.
Matrimonio.
Quella parola mi scuote da capo a piedi, come un terremoto
centralizzato nella cucina di casa mia. Cerco con lo sguardo il
cordless, lo prendo con mani tremanti e compongo un numero a memoria,
incrociando le dita e pregando con tutte le forze che il suo cellulare
sia acceso.
- sono le quattro del mattino – una voce roca, profonda,
impastata dal sonno mi risponde, sento il mio cuore accelerare
furiosamente i battiti
- Chris non riattaccare ti prego – stringo gli occhi e glielo
dico
Rimane in silenzio per un tempo che mi sembra interminabile, poi sento
il suo sospiro rassegnato perforarmi l’orecchio –
che vuoi? – chiede, so per certo che in questo momento si
starà stropicciando gli occhi, indeciso se pentirsi o meno
di non aver chiuso la chiamata
- vorrei solo parlarti… di persona – aggiungo, ho
bisogno di parlargli guardandolo dritto negli occhi, per capire cosa
c’è rimasto di noi – hai da fare oggi? -
- ovviamente – ribatte come se fosse ovvio, lo sento alzarsi
dal letto e fare qualche passo
- magari stasera? Tanto gli sposi devono dormire separati secondo la
tradizione, giusto? – sto parlando troppo, me ne rendo conto.
Sto dicendo cose che potrei risparmiarmi, ma è come se la
mia bocca avesse messo il pilota automatico
- d’accordo. Per le dieci. Decidi tu dove – e
chiude, lasciandomi solo col caffè e i miei pensieri.
One
man come in the name of love
One
man come and go
One
man come, he to justify
One
man to overthrow
Sono solo un uomo, venuto per l’amore.
Entro nel pub irlandese, affollato come al solito, mi sono raccomandato
al telefono per avere un tavolo isolato, possibilmente separato dal
resto del locale. Un posto più elegante avrebbe attirato
occhi curiosi, ed un invito a casa mia non sarebbe mai stato accettato.
Sono qui in nome dell’amore, in nome di quel sentimento che
provo ancora, quel sentimento che per me ha un nome, un viso, due occhi
blu tempesta che ora mi fissano apparentemente impassibili.
Sono solo un uomo, mi siedo davanti a lui, abbozzo un sorriso che non
ricambia, prende un altro sorso del suo whisky doppio malto. Sono qui
per giustificarmi, per provare a dare un senso logico a quello che
è successo, in cuor mio spero di poter cambiare le cose, ma
sarei un povero illuso se ci credessi davvero.
One
man he resist
One
man washed on an empty beach
- hai intenzione di rimanere in silenzio per tutta la serata?
– chiedo, nascondendo il mio nervosismo dietro un sorrisetto
tirato, tamburello sul tavolo, fingendomi concentrato sul
menù delle birre
- forse – risponde soltanto, scrollando le spalle. Sa di
farmi male con questo suo menefreghismo, ma cerco in tutti i modi di
resistere – certo, se ti muovessi a dirmi che vuoi, potrei
tornarmene a casa -
- voglio… - alzo lo sguardo verso il soffitto, sperando
forse che le parole giuste mi cadano in braccio, come una benedizione
venuta dal cielo – da quando ci siamo lasciati, mi sento come
un naufrago su un’isola deserta – me ne esco
così, lascio perdere i discorsi sensati ed arrivo
direttamente al punto, ovvero quell’orribile sensazione che
mi sta dilaniando dentro.
- affamato? – sbotta sarcastico, giocando col ghiaccio nel
bicchiere
- solo -
Mi guarda, socchiude le labbra, prende fiato, torna a guardare il suo
drink, cercando di rimettersi addosso questa maschera
d’indifferenza. – che cosa vuoi, Tom? -
In
the name of love
What
more
In
the name of love
- voglio solo te, Chris. Voglio che mi ami -
Mi guarda fisso negli occhi, non riesco a nascondere un sorriso enorme,
è bastato dirglielo per riaccendermi, per ritrovare quella
sensazione di calore che solo lui sa darmi. Siamo pietre focaie, una
sola non serve proprio a niente, ma due… bè,
possono fare un bel falò
Non sa nemmeno lui cosa fare, gioca indeciso col portatovaglioli, Pride
degli U2 ci riempie le orecchie, persino la musica lo prega di amarmi.
- non posso – risponde alla fine, rompendo il contatto dei
nostri occhi
- in nome dell’amore, Chris, in nome di quello che
c’è stato fra noi… non puoi negare di
sentire ancora qualcosa, o qui stasera non ci saresti venuto
– lascio perdere qualsiasi prudenza, non
m’interessa quello che penserà di me, non
m’interessa passare per un disperato. Devo fermarlo,
bloccarlo, impedire che faccia anche solo un passo, stringerlo al mio
petto e non lasciarlo andare mai più
- domattina mi sposo – ricorda a me e a sé stesso,
ma il suo tono non è più severo come prima,
è quasi una cantilena, un aggrapparsi alla roccia per non
ricadere nel baratro.
- una notte sola… - non so bene come, ci siamo alzati
entrambi, lui per tentare di andarsene, io per convincerlo a restare.
Gli prendo una mano, lo guardo incantato, poso un bacio sulla sua
guancia coperta da un filo di barba.
E tutto diventa confuso, veloce, sfuggente.
Ci lasciamo alle spalle il locale rumoroso, ci gettiamo in un taxi,
lascio scorrere dietro di me il paesaggio di New York e mi concentro su
quello davanti al mio viso. Gli oceani dei suoi occhi, le colline dei
suoi zigomi, la prateria della sua barba, l’antro della sua
bocca, così pericoloso ma così irresistibile. Ci
sorridiamo frenetici, pregando che l’autista faccia il prima
possibile.
Ci metto qualche tentativo per riuscire ad infilare la chiave nella
toppa, le sue mani sul petto e la sua lingua sul collo mi distraggono
non poco. Non appena dentro mi giro fra le sue braccia e mi stringo a
lui, avventandomi sulle sue morbide, calde, umide e meravigliose
labbra.
Non arriviamo nemmeno al letto, crolliamo sul tappeto del salotto,
copri ogni centimetro del mio corpo con un bacio, improvvisamente non
hai più fretta, e lo capisco. Passata l’euforia,
ci rendiamo entrambi conto che questa notte dovrà finire,
che domattina saremo lontani, intrappolati in un gioco crudele che noi
stessi abbiamo messo in piedi.
- vorrei che non sorgesse più il sole – i tuoi
capelli sciolti mi solleticano il viso, ti senti stupido ad aver detto
una cosa del genere e sorridi imbarazzato, spogliandomi piano. Non ti
rispondo, se anche provassi a parlare sono sicuro che
l’emozione mi bloccherebbe tutte le parole in gola, ma sai
che provo esattamente la stessa cosa.
Facciamo l’amore piano, in silenzio, come due ragazzini che
hanno paura di farsi scoprire… Dopo ti accucci contro il mio
corpo, appoggi la testa sul mio petto e ti lasci accarezzare i capelli,
ti addormenti senza dirmi altro, sai che non ce
n’è bisogno.
|
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Capitolo 7 *** What Ever Happened ***
Buonasera bella gente :D
Innanzitutto, scusatemi se ultimamente l'aggiornamento sta andando a
rilento, ma è veramente un periodo incasinatissimo, ho
pochissimo tempo libero... Mi dispiace!
Poi, oltre a ringraziare, come al solito, per tutte le belle parole che
spendete per me e per il fatto che continuiate a seguire la mia storia,
vi invito ad ascoltare la canzone che ho usato per questo capitolo, se
non la conoscete... è "What Ever Happened" degli Strokes,
faceva parte della colonna sonora di Marie Antoinette, e mi piace un
sacco perchè riesce proprio a trasmettermi qualcosa, e la
trovavo perfetta per questo capitolo!
Bon, detto ciò, come al solito vi auguro una buona lettura,
e alla prossima :D
Un bacio a tutte (L)
Capitolo 7
Vengo svegliato dalla
sua voce, a volte parla nel sonno, non riesco a capire cosa stia
dicendo, ma sorrido ugualmente. Mi metto seduto, do
un’occhiata all’orologio, sono ovviamente in
ritardo, mi toccherà fare i salti mortali per essere
puntuale.
Non so se svegliarlo, lo
guardo indeciso mentre mi rivesto, con calma, non mi va di uscire da
quella porta e affrontare tutto quello che c’è
là fuori.
Alla fine ripiego sulla
codardia, non gli lascio nemmeno un biglietto, non gli lascio nemmeno
un bacio, gli lascio solo il mio ultimo sguardo sulla soglia, pregando
in cuor mio che faccia tardi e non riesca a venire alla cerimonia.
- si può
sapere dov’eri finito? – mi chiede Liam non appena
metto piede a casa, mi guarda severo controllando il nodo della
cravatta nello specchio
- ero uscito con Tom,
abbiamo fatto tardi, scusami – mormoro quella che in fondo
è la verità. Ho omesso dei particolari, certo, ma
non credo che mio fratello sarebbe pronto a sentirli – vado a
vestirmi – mi chiudo in camera, sfuggendo alla mia famiglia e
cercando di placare l’ansia
Come se non bastasse, mi
arriva un suo messaggio, fin troppo dolce, traboccante di fiducia e
speranze che sto per distruggere. Mi ci vogliono tre tentativi per
abbottonare correttamente la camicia.
I wanna be forgotten
And I don’t wanna be
reminded
- Chris... posso
entrare? -
Il suo tono mi spaventa,
l’ha capito quello che c’è
nell’aria, mi volto verso di lui e gli faccio cenno di
accomodarsi – ci mancherebbe… - ho la gola secca,
questo momento è arrivato troppo presto, e anche se ho
passato la notte a rimuginare sul modo migliore per affrontare
l’argomento, ora non mi viene in mente nulla.
- non hai risposto al
messaggio – si chiude la porta alle spalle, non con doppi
fini, lo so, la chiesa pullula di gente, e nella stanza accanto Elsa
sta finendo di sistemarsi il velo sui capelli
- Tom, io oggi mi sposo
-
- lo so -
- devi dimenticarmi -
- perché me
lo dici così dolcemente? – è
incredibile che queste parole vengano dette da entrambi con un tono
quasi sereno, come se stessimo facendo una chiacchierata fra amici,
come se non stessimo mettendo fine ad un rapporto che ha logorato e
cambiato entrambi nel profondo.
- voglio essere
dimenticato, Tom, non voglio essere ricordato…
non… non voglio che mi dedichi nemmeno un pensiero, nemmeno
a Natale o a Pasqua, o al giorno del Ringraziamento, o al mio
compleanno – il mio è uno sproloquio insensato, me
ne rendo conto. Ma so con altrettanta certezza che non sarà
in grado di andare avanti se non si costringerà a
dimenticarmi – innamorati di nuovo, Tom, fatti una famiglia e
sii felice. Te lo chiedo per favore -
Si avvicina, mi guarda
negli occhi, siamo a pochi centimetri l’uno
dall’altro, posa le sue labbra sulle mie
He
said “please don’t make this harder”
No,
I won’t yet
- per favore – si separa da me e scuote la testa, i suoi
capelli biondi ondeggiano sulla fronte – non rendere tutto
ancora più difficile -
- mi dispiace – abbasso lo sguardo, m’infilo le
mani in tasca, resistendo all’impulso di stringerle attorno
al suo collo – Chris… - prendo fiato, mi posa due
dita sulla labbra, impedendomi di continuare
- non dirlo, ti prego. – mi dice lapidario – io non
lo dirò a te e tu non lo dirai a me. Almeno questo,
risparmiamelo -
- ci vediamo di là – gli do le spalle ed esco
senza dire altro, reprimendo quelle due paroline che tentano in tutti i
modi di salire dalla mia gola.
È brutto non poter dire qualcosa che vorresti urlare.
- Tom! – una voce cristallina mi distrae, alzo la testa e mi
compare davanti Elsa, con un sorriso incredibilmente grande. Nonostante
quello che sto passando in questo momento, non posso fare a meno di
pensare che sia veramente bellissima – come sto? -
- sei fantastica – mi costringo ad un sorriso di plastica, le
vado incontro e poso un bacio sulla sua fronte… se solo
sapesse dov’erano queste labbra, pochi minuti fa
- Chris come sta? – chiede apprensiva, rabbuiandosi un
po’ – ultimamente è sempre
così agitato… -
- è un passo importante, chi non lo sarebbe? –
stanotte ho fatto sesso con lui, e stamattina tu te lo sposi.
Come cavolo funziona questo mondo?!
I
wait and tell myself life ain’t chess
But
no one comes in, and yes, you’re alone
You
don’t miss me, I know
Aspetto, mi limito ad aspettare che questa cerimonia finisca, sorrido
ai presenti, tutti mi vedono raggiante, Cap mi ha dato una pacca dolce
sulla spalla, quando ci siamo incrociati. La vita non è una
partita a scacchi, nessuno pensa con attenzione a tutte le mosse che
farà sulla scacchiera del mondo, e nemmeno ha il tempo di
farlo… ma, guardando Elsa che infila la fede
all’anulare di Chris, non riesco a non pensare Scacco Matto. Hai
vinto, bella.
Te lo sei presa, me l’hai portato via, e adesso sono rimasto
da solo a giocare. Ma da solo non si vince, non si perde…
che si gioca a fare, da soli?
E poi arriva il momento fatidico, quello presente in tutti i film
romantici di serie B, quello in cui tutto viene stravolto, prima del
lieto fine. L’anziano sacerdote guarda con
severità i presenti, quasi sfidandoli a contraddire il suo
“Se qualcuno
è contrario a questo matrimonio, parli ora o taccia per
sempre”.
Mi guardi, mi cerchi con i tuoi occhioni blu, ma un istante solo,
qualcuno potrebbe accorgersene. Lo so bene cosa significa quello
sguardo, ti stai semplicemente assicurando che io non dia di matto e
mandi all’aria il matrimonio, stai controllando che il nostro
segreto sia al sicuro.
Il mio sorriso si allarga, sta tranquillo amore mio, ti
rimarrò fedele sempre.
Oh,
that’s an ending that I can write
Cause
I’ve got you to let me down
- come stai? -
- alla grande! -
Il mio sarcasmo è evidente… ed anche il fatto che
forse ho esagerato con i brindisi. Ma è comprensibile, in
tutte le storie strappalacrime gli abbandonati trovano conforto
nell’alcol, quindi perché io non avrei dovuto?
- non era così che doveva finire, e lo sai -
- e invece… guarda un po’… - sono
velenoso, sfuggo alle sue braccia e al suo raziocinio, rifugiandomi nel
parco buio della sala ricevimenti – mi toccherà
scrivere un nuovo finale, in cui tu vivi felice e contento e io resto
da solo -
- Tom ti prego… -
- io ti amo -
- io non posso -
- allora direi che non è il caso di continuare questa
conversazione… - gli porgo il bicchiere vuoto e sorrido
affabile, cerco di darmi un contegno, non voglio che la mia ultima
apparizione in questa stramba storia sia coronata da una caduta
esemplare sull’erba bagnata
- dove diavolo vai? – passa alle cattive, m’insegue
e mi trattiene saldamente per un polso
- a casa – strattono il braccio cercando di liberarmi, ma
è innegabilmente più forte di me
- non voglio litigare, sono solo preoccupato -
- starò bene, sta tranquillo – la mia rabbia si
smonta, non posso guardarlo e continuare ad avercela con lui
– non sarai più con me, certo… ma
sopravvivrò – sorrido di nuovo, stavolta
è sincero, mi stringe per qualche istante prima di sparire
nel buio.
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