Naufraghi.

di Scar_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il Sentimiento Nuevo ***
Capitolo 2: *** Cute Without the E ***
Capitolo 3: *** Mentre Tutto Scorre ***
Capitolo 4: *** I'm Yours ***
Capitolo 5: *** Goodbye My Lover ***
Capitolo 6: *** Pride ***
Capitolo 7: *** What Ever Happened ***



Capitolo 1
*** Il Sentimiento Nuevo ***


Buonasera :D O forse sarebbe il caso di dire buonanotte, visto l'orario...
Comunque, questa che vi sto proponendo è una storiella, non so nemmeno quanti capitoli durerà, ma non molti, secondo i miei calcoli... è una vita che comincio a preparare long i cui capitoli sono tutti basati su canzoni, e puntualmente finisco per non pubblicarle. Stavolta, al contrario, ho preferito prima pubblicarla e poi così scriverla, così da trovarmi "costretta" a finirla ahahah :D
Spero vi piaccia, non nascondo assolutamente il fatto che sto lavorando ad un'altra long, sempre su questo meraviglioso Pairing, però di un genere molto diverso... Richiede un po' di tempo di lavorazione, quindi spero di riuscire a postarla non appena conclusa la pubblicazione di questa.
Il primo capitolo è più un prologo che un capitolo vero e proprio, un antefatto che spiega quello che c'è fra i nostri due beniamini... Vi aspetto numerose e gentili, proprio come lo siete state fino ad ora (: spero continuiate con la vostra eccessiva bontà!
Siete veramente meravigliose, grazie a tutte (L)
Buona lettura!
p.s.: la canzone, per chi non la conoscesse, è "Il sentimiento nuevo" di Franco Battiato


N a u f r a g h i


Capitolo 1


Es un sentimiento nuevo
Che mi tiene alta la vita
La passione nella gola
L’eros che si fa parola

- Chris – è il suo nome, detto sottovoce, sussurrato come fosse un segreto.
Ed in effetti lo è.
Voglio dire… non il suo nome. Quello lo sanno tutti.
Tutto quello che c’è dietro… quello è un segreto, il nostro.
È una sola parola, che per me è un sentimento, è vita, è passione, è eros.
- che c’è? – si volta, si apre in un sorriso, cercando di non farsi vedere dai tecnici delle luci
Mi lecco le labbra con fare molto, ma molto eloquente, lo sa benissimo che c’è – stupido! – mi dice, ma è evidente che scherza – non è il momento, contieniti! –

La tua voce come il coro delle sirene d’Ulisse
m’incatena
Ed è bellissimo perdersi in quest’incantesimo

- Chris – lo ripeto, con la voce rotta dall’eccitazione, con una mano fra i suoi capelli dorati, mentre morde il mio collo pallido
- com’è che mi basta sentirti parlare per impazzire? – mi chiede alzando la testa e guardandomi dritto negli occhi.
Siamo chiusi nel suo camerino, spalmati contro la porta, non appena ci hanno dato mezz’ora di pausa dalle riprese non ho potuto fare a meno di trascinarlo qui con una scusa. Cerco disperatamente di oltrepassare la corazza di Thor e arrivare alla sua pelle, ci rinuncio e mi limito ad intrappolare le sue labbra in un bacio passionale, cercando prepotentemente la sua lingua.

Le tue strane inibizioni
Che scatenano il piacere

- Tom, aspetta -
- aspetta? – chiedo sarcastico, mentre non so per quale grazia divina blocco la mano che stava scivolando lenta sulla sua coscia
- io voglio… voglio che la prossima volta, sia da coppia ufficiale – hai la gola secca mentre lo dici, respiri a fondo e tenti di sorridere, ma sotto di me, sul letto di casa mia, mi sembri un bambino emozionato che si dichiara per la prima volta
- ma che stai dicendo? – ti accarezzo i capelli, mi chino a baciarti con tutta la passione che ho, le mie mani riprendono a muoversi sul tuo corpo, mi stringi a te e ribalti le posizioni
- sono serio – interrompi il bacio, mi blocchi le mani e le porti sopra la mia testa – la prossima volta che faremo l’amore, tutti sapranno che sono pazzo di te -
- e hai intenzione di farmi aspettare… quanto, di preciso? – non potrei resistere un altro secondo senza saltargli addosso, tutto l’amore e il rispetto che ha per me lo sta dimostrando in questo momento, mettendo finalmente fine a questa relazione clandestina… ma non ci posso fare niente, tutto questo non fa altro che eccitarmi

La tua pelle come un’oasi nel deserto
Ancora mi cattura
Ed è bellissimo perdersi in quest’incantesimo

- a meno che tua madre non fosse al telefono, non hai tenuto fede alla promessa – glielo faccio notare, mettendomi di traverso sul letto e appoggiando la testa sui suoi addominali ancora sudati
- la settimana prossima vengono a trovarmi – mi dice tutto d’un fiato, accarezzando le ciocche che mi sono ricadute sulla fronte – voglio che tu sia al mio fianco, in quel momento -
- quale momento? – chiedo innocentemente. So benissimo di cosa sta parlando, ma non posso fare a meno di chiederlo. Voglio sentirglielo dire ancora, volto la schiena e affondo il viso nel suoi pettorali, mordendo piano la sua pelle bollente
- quello in cui dirò loro che ho trovato l’amore della mia vita – mormora, quasi boccheggia mentre lo dice… mi sollevo sui gomiti e incrocio i suoi occhi blu che mi fissano, profondi, preoccupati che io possa tirarmi indietro. Ma ormai sono dentro, sto ballando, non vorrei smettere per niente al mondo.
- ci sarò – prometto, suggellando il nostro passo con un altro bacio.

Fine Capitolo 1

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Capitolo 2
*** Cute Without the E ***


Buonasera :D sarò breve perchè sono un po' di fretta, perdonatemi!
Allora... vorrei ringraziare le sette persone che l'hanno recensita, e le dodici che l'hanno inserita fra preferite, seguite e ricordate (faccio somma comune ahahah :D), spero che questo capitolo possa piacervi quanto il primo.
La canzone è "Cute without the E" dei Taking Back Sunday, ricordo nostalgico della ormai lontana estate dei miei 14 anni xD la parte in corsivo è Chris POV
Grazie ancora a tutte, siete state meravigliose e non mi stancherò mai di ripeterlo (L)
Alla prossima, Scar

Capitolo 2


- ehi, Tom -
- Cap! Come mai da queste parti? – chiedo, aprendogli e tornando immediatamente verso lo specchio, controllo che il nodo della cravatta sia fatto alla perfezione
- oh, passavo… vai da qualche parte? – sorride davanti alla mia evidente ansia, si toglie il cappotto leggero e lo posa sulla poltrona del salotto
- ci sono i genitori di Chris in città… si è messo in testa quest’idea di dirgli… tutto… - annuisce dando un’occhiata al mio completo chiaro, è uno dei pochi a sapere del mio rapporto clandestino con Chris, alza gli occhi e si apre in un sorriso enorme
- caspita, che notizia! – batte tre volte le mani, facendo risuonare tutta la casa – certo, adesso arriva la parte difficile… -
- cosa? – alzo la testa dalle maniche della camicia, da bravo paranoico che sono mi stavo assicurando che i polsini fossero ben allacciati
- dico… adesso si spargerà la voce, quindi gossip, interviste, foto, paparazzi… tua madre – aggiunge divertito, se la ricordano ancora tutti quanti con terrore dall’ultima volta che ci ha fatto una sorpresa sul set
- tutto si aggiusta – sentenzio, cercando con gli occhi le chiavi di casa. Sono in ritardo, e Chris odia i ritardi!
- sisi, non sto dicendo questo… -
- Chris, scusami davvero, ma mi stanno aspettando – prendo al volo la bottiglia di Scotch che ho comprato per l’occasione
- … anche se, guarda quello che hanno fatto a George Michael… - alza le sopracciglia, non dà nemmeno segno di avermi sentito
- cosa? – stavolta ho sentito quello che ha detto, l’ho sentito eccome. Già ero terrorizzato di mio all’idea di essere ri-presentato ai genitori di Chris come il suo ragazzo, se poi mi arriva questo e comincia a parlarmi di George Michael, è normale che io faccia trapelare l’ansia
- è una bella responsabilità – guarda il pavimento mentre mi parla, fa qualche passo con le mani infilate nei jeans, come se stessimo parlando del tempo, o di quello che abbiamo fatto ieri sera
- sì, questo sì… -
- avresti bisogno di scaricare un po’ la tensione – muove qualche altro passo, me lo trovo davanti, non so nemmeno come ci è arrivato, così vicino al mio viso
- Chris io… dovrei andare – è decisamente vicino, potrei mettermi a contargli le ciglia, se lo volessi
Le sue labbra carnose si stirano in un sorriso furbo e malizioso – ne sei proprio sicuro? –
Le mie chiavi cadono a terra con un frastuono a cui però nessuno dei due fa caso.

Don’t bother trying to explain, angel
I know exactly what goes on when you’re on and
How about I’m outside of your window
Watchin’ him keep the details cover

- tesoro, ma sei sicuro che arriverà? -
Mia madre mi guarda molto, ma molto dubbiosa, mio padre si limita a sbuffare un po’ scocciato e, nell’attesa, si versa un altro bicchiere di vino. – arriverà – ripeto ancora una volta, ma ormai non ci credo più nemmeno io – avrà avuto un contrattempo… -
Tom è in ritardo di più di mezz’ora, e questo sinceramente non è da lui, comincio ad essere un po’ preoccupato… era parecchio in ansia per questa cena con i miei genitori, ma mi aveva giurato e spergiurato che ci sarebbe stato. Ancora non ho detto ai miei della nostra relazione, volevo farlo con lui presente, e non riescono a capire perché mi ostini tanto a volerlo a cena con noi
- forse è meglio che vada da lui… - prendo le chiavi dell’auto, non provo nemmeno a telefonargli un’altra volta
- veniamo con te – mio padre, forse sotto effetto dell’alcol, si alza deciso – siamo venuti fin dall’Australia per passare un po’ di tempo con nostro figlio! – aggiunge, davanti all’espressione accigliata di mia madre
E così, mi ritrovo imbottigliato nel traffico di New York, assieme ai miei genitori, alla ricerca del mio fidanzato segreto e perduto. Dopo un tempo che mi sembra interminabile, riesco a parcheggiare davanti alla villetta di periferia di Tom, noto subito che le luci sono accese. Bè, almeno è in casa. Suono il campanello, sembra non rispondere nessuno, mi appoggio con le mani a coppa sul vetro colorato al lato della porta.
E quel che vedo mi gela il sangue nelle vene.

I know you well enough to know
You never loved me

- cosa diavolo sta succedendo lì dentro? – l’urlo di mia madre attira l’attenzione di tutti i presenti, vedo Tom sgranare gli occhi non appena mi nota, appostato fuori casa sua, come un ladro. Chris continua a rivestirti, preoccupato com’è a nascondere tutte le prove non alza nemmeno lo sguardo.
- mi… mi dispiace per il ritardo – Tom mi apre la porta, si scusa con voce roca, è ancora rosso in viso e la sua camicia non è abbottonata. Devono aver finito da poco.
- tesoro il tuo migliore amico è… gay? – mia madre, dimostrando il tatto di un elefante, pronuncia quella parola come fosse infetta. Non so proprio come reagirebbe se le dicessi che lo è anche suo figlio, un gay. Mi guarda sconvolta, i suoi occhi saettano da me ai segnacci sul collo di Tom – ma che razza di indecenza è questa? E tu lo sapevi? -
- no, signora – il bastardo interviene prima di me, allacciandosi la camicia – Chris non era a conoscenza delle mie… inclinazioni -
- sta lontano da mio figlio, deviato pervertito che non sei altro – gli punta contro un dito accusatorio prima di riagguantare mio padre e trascinarlo verso l’auto
- Chris mi dispiace… non è come pensi – mi dice non appena rimaniamo soli
- sei patetico – ribatto, combatto con tutta la forza che ho in corpo per non scoppiare in lacrime davanti ai suoi meravigliosi occhi blu – io e te abbiamo chiuso. – aggiungo gelido, prima di voltargli le spalle

Why can’t I feel anything
From anyone other than you?

I stay wrecked and jealous for this
For this simple reason,
I just need to keep you in mind
As something larger than life

È passata una settimana, sono andato avanti, o per lo meno c’ho provato. Ho richiamato Elsa, le ho detto che la pausa che c’eravamo presi è stato un terribile sbaglio, e che volevo rimediare.
Forse le chiederò di sposarmi, ancora non lo so.
Vorrei poter dire che le cose vanno a gonfie vele fra noi, ma sarebbe una bugia troppo grossa anche solo da pensare. La verità è che le mani di Elsa non sono quelle di Tom, e credo che questo basti a spiegare il motivo per cui, per me, non va a gonfie vele proprio un cazzo.
Lo vedo tutti i giorni sul set, non riesco a rimanere calmo ogni volta che Chris gli si avvicina, gli sussurra qualcosa all’orecchio, gli passa una mano fra i capelli. Nulla di eccessivo, sono gesti piccoli, controllati… li stessi che condividevamo quando eravamo insieme e felici.
- Chris possiamo parlare? – un giorno, uno come tanti altri, lo incrocio in un corridoio, un brivido mi percorre la schiena non appena mi accorgo che siamo soli.
- no – ribatto secco, c’è bisogno di chiederlo?
- tu per me sei qualcosa di più grande della mia vita stessa, Chris – lo dice con quella sua voce profonda, lo dice alle mie spalle perché non ho avuto il coraggio necessario a fermarmi e guardarlo negli occhi. – sappi solo che ti ricorderò per sempre così -
Mi fermo, giro la testa, lo guardo – sto con Elsa, adesso. Mi dispiace - 

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Capitolo 3
*** Mentre Tutto Scorre ***


Salve, salve, salve :D Non fateci caso, il mio cervello ultimamente è molto provato, quindi potrei apparire un po' strana u.ù
Comunque, prima di lasciarvi a questo nuovo capitolo, vorrei ringraziare tutte le meravigliose persone che mi supportano, mi seguono e mi incoraggiano. Vorrei ringraziare per tutti i complimenti che mi avete fatto, spero veramente di non deludervi :D
Detto ciò... la canzone è "Mentre tutto scorre" dei Negramaro, una delle canzoni con le quali sono cresciuta, praticamente xD Poi dici perchè sono venuta su così u.ù ahahahah
Bon, vi auguro buona lettura, e alla prossima :D

Capitolo 3


- ciao megafusto -
Una voce maschile, dall’aria divertita, mi sorprende alle spalle. So già a chi appartiene, e non mi sorprendo quando, voltandomi, trovo Chris Evans che mi sorride malizioso
- che fai, mi pedini? – chiedo, innegabilmente seccato dalla sua presenza, arretro di un passo, sperando di rendere meglio il concetto
- più che un pedinamento ormai è diventata una caccia vera e propria -
- che cosa vuoi, Evans? -
- è semplice… voglio solo te -

Parla in fretta
E non pensare
Se quel che dici
Può far male

- e cosa ti dice che io voglia te? – ribatto brusco e abbastanza velenoso, negli ultimi tempi sono diventato più irascibile di quanto sia mai stato in vita mia, non m’interessa cosa possono pensare delle mie parole.
Chris ed Elsa sono sulle copertine di ogni rivista da qui a Tokyo, è impossibile non pensarci, non posso fare a meno di vedermeli davanti agli occhi, sorridenti e felici. Io, invece, mi sono limitato a regredire allo stato di vegetale, faccio finta di avere ancora qualche impulso vitale, ma la verità è che Chris non vuole più parlarmi, non mi guarda nemmeno negli occhi quando mi incrocia, per lui sono diventato invisibile.
E se lo sono per lui, che senso ha non esserlo per il resto dell’umanità?
- bè, sai… dopo quella sera… - alza le sopracciglia e si morde un labbro – mi sembrava tu fossi abbastanza… favorevole alla cosa, ecco -
- stai parlando della sera in cui mi hai rovinato la vita, dici? -
- oh, smettila con questa farsa! – sbotta e cambia completamente atteggiamento, si avvicina e mi afferra saldamente per le spalle – non ti ho di certo violentato! Non ti ho minacciato, costretto, ricattato! Tu l’hai fatto di tua spontanea volontà, e dare la colpa a me per la tua rottura con Chris non servirà proprio ad un cazzo! -
Rimango spiazzato davanti al suo sfogo, lo guardo come se lo vedessi per la prima volta… è stato spietato, crudele, e le sue parole sono state anche peggio. Ma ha ragione. L’unico stronzo di tutta questa storia sono io. – non l’avevo… mai… vista, con quest’ottica – ammetto, ancora sconvolto
- ma non mi dire! – torna allegro e sorridente come al solito, sembra quasi che non sia successo niente – Chris sta per sposarsi. Lo sai, vero? -
- di che diavolo stai parlando? – mi riscuoto dal torpore dei miei pensieri confusi e alzo lo sguardo verso di lui, più sconvolto di prima
- ha fatto vedere a Robert l’anello. Glielo chiederà in questi giorni -
- s… stai scherzando, vero? -

Usami
Straziami
Strappami l’anima
Fai di me
Quel che vuoi

Per la seconda volta in vita mia, senza sapere bene come, mi ritrovo Chris Evans spalmato addosso. Mi ha spinto verso la parete, soffocandomi con un bacio, ma ammetto di non aver fatto poi tanta resistenza. Le sue mani cominciano già a farsi spazio sotto il mio costume di scena, tenendomi per i fianchi mi porta verso la poltroncina del mio camerino e mi ci spinge sopra, per poi salire a cavalcioni sulle mie gambe
- lo vedi? – mi chiede slacciando l’armatura e chinandosi a baciarmi il petto – non sei poi così contrario… -
- sta zitto – lo prego, alza la testa e dopo una rapida occhiata mi bacia di nuovo, con passione, con violenza, passando le mani nei miei capelli e avvicinando il più possibile le nostre teste – non… non ho voglia di parlare, o di pensare… o di fare qualunque altra cosa – aggiungo con voce roca, mentre si sposta e stuzzica il mio collo coi denti
Le sue mani scendono sempre più lentamente verso il basso, mi ritrovo a pregare mentalmente di fare più in fretta… ho fretta di svuotarmi il cervello, di perdermi in qualcosa che riuscirà a farmi stare bene, anche se solo per poco. Ho bisogno di fuggire, di dimenticare, e ora come ora le labbra di Chris sembrano l’unico antidoto per il veleno puro che è diventata la mia vita.


- Tom? – una voce e due colpi alla porta mi risvegliano. Chris.
- spostati – spingo via l’altro Chris, forse con un po’ troppa forza, perde l’equilibrio e cade con un tonfo sordo sul parquet
- sei proprio un bastardo – mi fissa con odio, lo stavo trattando come una puttana e finalmente se n’è reso conto.
- Tom! – la porta si spalanca, e mi sembra di rivivere un film già girato, a cominciare dall’espressione inorridita del mio Chris, per finire a me sconvolto e confuso.

Sparami addosso
Bersaglio mancato
Provaci ancora
È un campo minato
Quello che resta
 Del nostro passato
Non rinnegarlo,
 è tempo sprecato

- mi fai schifo! – stavolta non riesce a mantenere la calma, mi urla contro, ha gli occhi lucidi, non credo di averlo mai visto così. Evans ha avuto la bella pensata di darsela a gambe nel giro di dieci secondi, lasciandoci soli e incazzati come non mai – io vengo qui per… per parlarti! Per chiarire! Perché mi manchi! E invece? Ti trovo impegnato con quella troietta! Dopo che mi avevi detto che non era come pensavo! Era esattamente come pensavo! – si sfoga, da un pugno contro il muro, mi fissa con degli occhi che mi spaventano, ogni parola è una pallottola che si conficca dritta dritta nel mio petto – sono stato innamorato per troppo tempo di un bastardo senza cuore… ma mi hai mai amato, almeno? – mi chiede disperato e sarcastico allo stesso tempo, crede forse che rinnegare quello che c’è stato servirà a cancellarlo?
- senti chi parla! – sbotto, incapace di mantenere la calma – tu ti sposi! -
- ma di che diavolo stai parlando? – la sua voce si abbassa di colpo, mi fissa sorpreso
- non… non vuoi chiedere ad Elsa di sposarti? – non riuscirei mai a descrivere con esattezza la rabbia che sento montarmi in corpo. Però, in compenso, posso giurare che ammazzerò Chris Evans con queste stesse mani – quel maledetto bastardo… - mormoro, improvvisamente non mi pento più di essere stato così duro con lui
Conosco troppo bene le espressioni di Chris per non sapere che quella che sta per dirmi è una bugia, dettata solo dalla voglia di vendetta – si, ho intenzione di sposarla il prima possibile. Sono felice con lei – dice con un improvviso sorriso, tanto finto quanto grande.
Bugiardo.
Bugiardo.
Bugiardo.
Mi volta le spalle ed esce dal camerino, dalla mia vita. Ancora una volta.

Scagli la pietra chi è senza peccato
Scagliala tu perché io ho tutto sbagliato

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Capitolo 4
*** I'm Yours ***


Buon pomeriggio a tutte :D
So di star diventando un po' ripetitiva, ma vorrei ringraziare ancora una volta tutte le mie pazienti e fantastiche sostenitrici (:
Sarò breve, la canzone è "I'm Yours" di Jason Mraz, sono abbastanza sicura che chiunque a questo mondo l'abbia canticchiata e ballata almeno una volta in vita sua (io in questo momento ce l'ho in testa e, per l'appunto, sto ondeggiando sulla sedia come un'ebete xD).
nb: nel corso della narrazione dal punto di vista di Tom, per non fare confusione, per "Chris" si intende Hemsworth, per "Cap" si intende Evans.
Buona lettura, e alla prossima!
Un bacio :D


Capitolo 4


NOZZE PER IL BEL DIO SCANDINAVO
Con una mossa quanto mai sorprendente, Chris Hemsworth, il protagonista del colossal Marvel “Thor”, ha chiesto la mano della sua altrettanto celebre compagna, l’attrice spagnola Elsa Pataky. Che sia una semplice messa in scena per scongiurare le voci che, poche settimane fa, davano la coppia in crisi ed ormai destinata alla rottura? Noi speriamo di no! E auguriamo alla splendida coppia un felice matrimonio!

Getto la rivista patinata dall’altro lato della mia stanza da letto, frustrato. L’ha fatto. L’ha fatto davvero! Ha chiesto ad una donna di sposarlo solo ed esclusivamente per vendicarsi di me, per una semplice ripicca nei miei confronti…
Alzo la testa sul mio appartamento accogliente, sul caffè posato sul comodino, sull’enorme parete a vetri che mi offre un panorama mozzafiato di New York. Non credo di essermi mai sentito più solo di così in tutta la mia vita.
Allungo una mano verso il cellulare, scorro la rubrica fino a trovare un numero memorizzato come Cap, apro la chiamata. Credo, per lo meno, di dovergli delle scuse.

Well, you done done me
and you bet I felt it
I tried to be chill
but you’re so hot that I melted

- che cazzo vuoi? – sono le prime parole che mi vengono rivolte non appena risponde alla chiamata. C’era da aspettarselo, sono stato fin troppo stronzo, nonostante lui mi abbia fregato in ben due occasioni. Nel vero senso della parola. – cos’è, dato che Chris si sposa, a te serve una troietta da sbatterti per affogare il dolore?! -
- solo… solo parlarti, in realtà – ammetto, sono un po’ preoccupato, sul set non c’è mai occasione di scambiare due parole in privato – vorrei… voglio scusarmi -
- oh e perché?! – chiede sarcastico – per essere stato un bastardo? -
- si, più o meno – sospiro, ero abbastanza incazzato nei suoi confronti, all’inizio non me ne fregava niente né di lui né della sua reazione… ma ripensandoci, non è giusto far soffrire un essere umano, qualunque sia la motivazione – non meritavi di essere trattato così -
- ma tu… - prende fiato, cerca le parole giuste, non l’ho mai sentito così agitato – ma tu, almeno, te ne sei mai accorto degli occhi con cui ti guardo? -

So I won’t hesitate no more, no more
It cannot wait I’m sure
There’s no need to complicate
Our time is short
This is our fate, I’m yours

Rimango spiazzato da questa dichiarazione improvvisa, il suo tono di voce è sottile, spaventato... da quanto tempo si teneva dentro tutto questo? – io non… -
- ecco! – salta su, prima che abbia il tempo di finire la frase – c’era da aspettarselo, per te c’è sempre stato solo Chris… ma, per me, ci sei sempre stato solo tu. Io sono tuo, Tom – aggiunge, così dolce da dare alla testa – lo sono sempre stato -
- cioè… mi stai dicendo che… -
- che non è stato solo sesso? Esatto – mi precede, sapeva già quello che stavo per chiedergli – almeno, non per me. E so di aver fatto un fottuto casino, di aver mandato a puttane la tua relazione… ma l’ho fatto per un disperato ed egoistico desiderio di averti per me. La vita è una, sapevo che volevate diventare una coppia ufficiale, ho pensato che era la mia ultima occasione e che me ne sarei pentito fino alla fine dei miei giorni se non avessi… tentato. – esplode in un fiume di parole, d’un tratto la sua voce è più forte, forse parlarne era proprio quello che gli serviva – dovevo provare ad averti, Tom, e mi dispiace che sia successo tutto questo, ma proprio non riesco a pentirmene -
- no, è a me che dispiace, posso immaginare come tu ti sia sentito… - è a me che dispiace?! è colpa sua se Chris si sposa! È colpa sua e dei suoi ormoni impazziti! (ahahah, non potevo non metterla :D scusate l'intrusione xD) Dovresti pestarlo, invece che scusarlo! – sono stato veramente un bastardo – e invece mi do tutte le colpe di questo mondo. D’accordo, lui sapeva benissimo che ero già impegnato con Chris, ma quello che l’ha trattato come una sciacquetta sono stato io.

Well, open up your mind
And see like me
Open up your plans
And damn! You’re free
Look into your heart
And you’ll find love, love, love
And it’s our God-forsaken right
To be loved loved loved

- mi dispiace, per Chris, comunque... dico sul serio – la conversazione torna su toni più normali, quasi come una di quelle discussioni di circostanza, non troppo impegnate, comode per mantenere i contatti, ma non per approfondirli
- ormai è andata così – è la prima volta che dico una cosa del genere ad alta voce. È andata così. Significa che mi sto arrendendo? Che dovrei semplicemente convincere me, e la mia testa, che ormai è finita e che dovrei provare a cambiare, a guardarmi intorno, a tornare a guardare il mondo?
- lo ami ancora? – c’è bisogno di chiederlo?
- si – dico solo questo, e mi sembra così triste ridurre tutto quello che sento a due lettere e niente più – ma non credo di essere ricambiato… il mio bel Dio si è scordato di me – aggiungo, con un sorriso amaro sulle labbra, ripensando all’articolo che ho letto poco fa
- bè, se anche Dio se ne scorda, gli uomini si fanno amare lo stesso… -
- … ti va di venire da me? – chiedo a bruciapelo, sottovoce, forse è ora di andare avanti. Di voltare pagina. Non so nemmeno se mi sarà possibile, ma credo, almeno, di doverci provare.
- non lo so – mi risponde subito, è onesto. Esita, non sa se fidarsi, è un comportamento comprensibile, visto quello che è successo l’ultima volta.
- sta tranquillo, lo capisco – rimaniamo in silenzio per qualche secondo, poi si scusa, mi saluta e chiude la chiamata.


Appoggio la fronte sul vetro, un respiro lo appanna, togliendomi per un attimo la vista di New York, illuminata dalle sue mille luci. Sono passati un paio di giorni, non ho più sentito Cap, per non parlare di Chris, e ancora una volta sto per andare a dormire con accanto solo una serie infinita di brutti pensieri.
Sento qualcuno bussare, alzo la testa, deve aver un buon motivo per presentarti qui a quest’ora di notte. Il mio cuore salta un battito, chiunque sia non può farmi che piacere, questa solitudine mi sta lentamente uccidendo.
- arrivo! – attraverso il salone a passo svelto, mi prendo un secondo prima di aprire la porta, ingoio il groppo che mi è salito in gola
Chris Evans mi compare davanti col suo solito berretto e un sorriso mesto sul viso, alza il braccio mostrandomi una bottiglia di vino della California del sud – ciao – mi dice soltanto – posso entrare? -
Mi faccio da parte senza proferire parola, richiudo la porta alle nostre spalle, cercando di tirar fuori un sorriso. Sarò sincero, speravo di trovare un altro Chris davanti alla mia porta stanotte, ma non posso di certo ammetterlo davanti a Cap, sono pur sempre stato io ad invitarlo.
- ho ripensato alla telefonata dell’altro giorno… - mi dice, raggiungendomi dietro il bancone. Stappo la bottiglia, verso il vino in due bicchieri, gliene porgo uno, ancora in silenzio – così ho… pensato di fare un salto a vedere come stai -
Poso il bicchiere sul marmo lucido e mi avvento sulle sue labbra, circondandogli la vita con un braccio. Sono io a baciarlo, è la prima volta che succede, non sono nemmeno così tanto sicuro di volerlo fare… vorrei provare a non essere un bastardo con lui, ad essere sincero, a dirgli che non potrà mai avere quello che veramente vuole, perché io appartengo a Chris. Solo a lui.
Eppure, tutto quello che riesco a fare è stringere quest’uomo a me, quest’uomo che non mi appartiene, a cui non appartengo, che in questo momento è solo un corpo caldo a cui affidarsi.
- aspetta – si separa da me, incolla i suoi occhi ai miei, chiede verità – sei… sicuro che non sia troppo presto per te? – è preoccupato… possibile che ci tenga così tanto a qualcuno che lo ha ferito?
- va tutto bene – gli assicuro, stuzzicando piano il suo orecchio con i denti – va tutto bene -


Vi prego, non odiatemi xD ahahahahah
alla prossima :D
p.s.: siete bellissime!! u.ù (L)

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Capitolo 5
*** Goodbye My Lover ***


Buonasera! (anzi, buonanotte xD)
Siete allegre, felici e solari stasera?! Non preoccupatevi, ci penso io a deprimervi un po' :D ahahah
No dai scherzavo xD comunque, la canzone è di quell'omino allegro che è James Blunt, "Goodbye My Lover", usata da sempre da tutte le povere adolescenti innamorate e deluse u.ù
Sto crollando dal sonno e il raffreddore mi sta uccidendo, quindi non mi dilungherò più di tanto... Grazie ancora a tutte quante, e alla prossima :D
Un bacio


Capitolo 5


So I took what’s mine by eternal right.
Took your soul out into the night.
It may be over but it won’t stop there,
I am here for you if you’d only care.
You touched my heart you touched my soul.
You changed my life and all my goals

Ti guardo.
Guardo oltre la corazza scintillante di Thor, oltre i tuoi lunghi capelli biondi, oltre la tua pelle, i tuoi occhi profondi, vado giù fino alla tua anima. È mia, me la sono presa tempo fa, e so anche qual è stato il momento preciso.
Era una notte, sembrava una di quelle qualsiasi, tu eri nudo nel mio letto, ancora ansimante. Erano i primi tempi, i nostri incontri erano ancora piuttosto veloci, quasi rudi, il nostro era più un bisogno fisico che altro. Invece quella sera non ti muovesti, continuasti a fissarmi, ti allungasti verso di me dandomi un semplice bacio sulle labbra.
Niente morsi, niente lingua, niente mani prepotenti, solo le tue labbra posate sulle mie, con una dolcezza che non mi avevi mai dimostrato. Poi, con un sorriso, ti sei steso e hai preso sonno.

Io lo so che non è finita, lo so perché mi guardi di traverso, pensando di non essere visto, ti nascondi dietro le tue spalle larghe e cerchi di negare quello che mi hai fatto. Mi hai toccato Chris, mi hai toccato e mi hai stravolto, il mio cuore ha imparato a battere allo stesso ritmo del tuo… sembrerà una frase fatta, ma mi hai cambiato la vita, ti è bastato entrarci, l’hai allargata un po’, per starci comodi anche in due.

And love is blind and that I knew when,
My heart was blinded by you.
I’ve kissed your lips and held your hand.
Shared your dreams and shared your bed.
I know you well, I know your smell.
I’ve been addicted to you.

Sono cieco.
Tu mi hai reso cieco, in un certo senso. I miei occhi non vedono che i tuoi, il mio cuore non vede che te, le mie mani non cercano che le tue. I miei occhi non hanno da offrirmi che te.  
Non posso fare a meno di lasciarmi andare, di abbracciare i nostri migliori ricordi e cullarmi con loro sulle note di una canzone malinconica, al crepuscolo del nostro amore, mentre il mio sole tramonta.
Sorrido, mi torni in mente tu, appoggiato al mio petto, come un bambino che ha paura del buio, che mi chiedi cosa ne sarà di noi.
“non lo so, chi vivrà vedrà” ti dissi con un sorriso, so che adoravi vedermi sorridere, sempre, contro tutto e in barba a tutto quello che voleva buttarci giù.
“te lo dico io!” saltasti su, concitato ed eccitato allo stesso tempo “un giorno, diremo a tutti quello che abbiamo, e vivremo felici e contenti, compreremo una villa sull’Oceano a San Diego, magari a Mission Beach, a due passi dal confine, per andarci a sbronzare a Tijuana una sera sì e l’altra pure!”
“è un sogno bellissimo” dissi soltanto, commosso da quello che la mia immaginazione riusciva a mostrarmi, dandogli un bacio sulla fronte

Vengo riportato alla realtà da un profumo che conosco fin troppo, da un dopobarba al muschio, ce n’è una boccetta identica nel mio bagno. Sei vicino a me, dobbiamo girare, frugo nella mia testa alla ricerca delle parole da dire, ma quelle giuste secondo il copione non mi sembrano giuste per me, in questo momento.
- pronto? – mi chiedi, sono le prime parole che mi dici da tanto
- si – rispondo solo, sei schivo, come se non mi conoscessi.
Dove siamo finiti?

Goodbye my lover.
Goodbye my friend.
You have been the one.
You have been the one for me.


Respiro a fondo un paio di volte, tra qualche minuto dovrò girare una scena da solo con Tom, faccia a faccia, mi toccherà guardarlo, toccarlo, parlarci, sentire il suo respiro caldo raggiungermi ed accarezzarmi. Mi costringo a mantenere la calma, ripeto a me stesso una specie di mantra, è solo un collega, nulla di più! Sei un professionista, Chris, dimostrati tale!
Poi mi guardi, e mi rendo conto che di passi avanti, non ne ho poi fatti tanti.

And as you move on, remember me,
Remember us and all we used to be
I’ve seen you cry, I’ve seen you smile.
I’ve watched you sleeping for a while.

Se mai dovessi andare avanti, ricordati per lo meno di me, ricordati di quando ero io la causa di quel tuo sorriso meraviglioso, ricorda di quando sei riuscito a sorpassare le mie difese e toccarmi il cuore, di quanto sei diventato un amico, un fratello, un amante.
Ricordati di tutte le volte che ci sono stato, di quando avevi bisogno di qualcuno che ti facesse ridere, di quando avevi semplicemente bisogno di qualcuno che ti stringesse, per proteggerti durante tempi bui. Ecco, scommetto che avresti bisogno proprio di questo, adesso.
Quante notti ho passato guardandoti? Quanto tempo della mia vita ho speso accarezzando i tuoi capelli indisciplinati?

I’d spend a lifetime with you.
I know your fears and you know mine.
And I love you, I swear that’s true.
I cannot live without you.

Avremmo passato la vita assieme, saremmo diventati vecchi, raggrinziti e sempre più innamorati. Saremmo diventati indispensabili l’uno per l’altro, ancora più di ora, perché quando gli anni avanzano l’unica cosa di cui hai bisogno è qualcuno che conosca bene le tue paure e possa rassicurarti ancora prima che ti vengano in mente.
Ci saremmo trasferiti a Sud… una volta avevo detto una cosa stupida, era l’alcol a parlare, ma ogni volta che c’era qualcosa che non andava, ripensavo a quel sogno in miniatura e stavo meglio. Gli avevo detto che saremmo andati a vivere vicino San Diego, in una casa sull’Oceano, per svegliarci assieme alle onde, e che saremmo andati tutti i giorni a Tijuana, a festeggiare il nostro amore.
Quelle parole ormai appartengono ad un’altra vita, mi rendo conto avvicinandomi a te.
- pronto? – ti chiedo secco, guardando i miei piedi. Ti amo, vorrei dire invece.
- si – mi rispondi così, più taciturno di me, strano.
- allora cominciamo – parole inutili, ti amo lo giuro, sarebbero decisamente più adatte.

Goodbye my lover.
Goodbye my friend.
You have been the one.
You have been the one for me.

Addio, ti dico col pensiero, concedendomi un sorriso mentre guardi altrove.
Addio amico mio, addio amore mio, il solo e l’unico. 

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Capitolo 6
*** Pride ***


Eccomi qua :D
Scusate il ritardo, ma come forse avrete letto sulla mia pagina, non ero a casa, e questo ha reso abbastanza difficile finire il capitolo e aggiornare... Scusatemi!
Allora, la canzone è "Pride" degli U2, una delle mie canzoni preferite in assoluto, la ascolterei 100 volte di fila ed avrei ancora la pelle d'oca! So bene che l'hanno scritta per dare un messaggio incredibilmente nobile, ma non potevo non inserirla (:
Detto ciò, ringrazio ancora una volta tutte le persone che mi seguono e vi lascio alla lettura
Grazie ancora, alla prossima!
Un bacio a tutte (L)


Capitolo 6


Meno uno.
Domani è il fatidico giorno, sono le quattro del mattino, tra qualche ora il sole getterà la sua luce rossastra sulle pareti della mia stanza, illuminando la mia ultima occasione per riprendermi l’uomo che amo.
Mi rassegno all’idea che non chiuderò occhio, e mi alzo alla ricerca di qualcosa da fare per distrarmi. Non appena in soggiorno, due cose attirano la mia attenzione: l’invito in carta velina poggiato sul tavolino basso color ebano, e uno splendido mazzo di rose che Cap mi ha mandato giusto ieri mattina.
Accarezzo un petalo con un mezzo sorriso, stanno già appassendo… in questi ultimi mesi il nostro rapporto è cambiato molto, ma in questo momento non siamo niente di più che semplici amici, uniti da un profondo desiderio nei confronti di qualcuno che non possiamo avere. Questo ci rende un po’ tristi, ma ci consoliamo a vicenda.
Chris ha smesso, invece, di guardarmi storto. Ha smesso di guardarmi in genere, non riesco più a sorprenderlo a fissarmi, non riesco più a leggere nei suoi occhi quella malinconia che non voleva ammettere di avere. Si è semplicemente rintanato dentro sé stesso, ha preso le distanze da un po’ tutto il resto del gruppo, tirando fuori ogni volta qualche scusa a proposito dell’organizzazione del matrimonio.
Matrimonio.
Quella parola mi scuote da capo a piedi, come un terremoto centralizzato nella cucina di casa mia. Cerco con lo sguardo il cordless, lo prendo con mani tremanti e compongo un numero a memoria, incrociando le dita e pregando con tutte le forze che il suo cellulare sia acceso.
- sono le quattro del mattino – una voce roca, profonda, impastata dal sonno mi risponde, sento il mio cuore accelerare furiosamente i battiti
- Chris non riattaccare ti prego – stringo gli occhi e glielo dico
Rimane in silenzio per un tempo che mi sembra interminabile, poi sento il suo sospiro rassegnato perforarmi l’orecchio – che vuoi? – chiede, so per certo che in questo momento si starà stropicciando gli occhi, indeciso se pentirsi o meno di non aver chiuso la chiamata
- vorrei solo parlarti… di persona – aggiungo, ho bisogno di parlargli guardandolo dritto negli occhi, per capire cosa c’è rimasto di noi – hai da fare oggi? -
- ovviamente – ribatte come se fosse ovvio, lo sento alzarsi dal letto e fare qualche passo
- magari stasera? Tanto gli sposi devono dormire separati secondo la tradizione, giusto? – sto parlando troppo, me ne rendo conto. Sto dicendo cose che potrei risparmiarmi, ma è come se la mia bocca avesse messo il pilota automatico
- d’accordo. Per le dieci. Decidi tu dove – e chiude, lasciandomi solo col caffè e i miei pensieri.

One man come in the name of love
One man come and go
One man come, he to justify
One man to overthrow

Sono solo un uomo, venuto per l’amore.
Entro nel pub irlandese, affollato come al solito, mi sono raccomandato al telefono per avere un tavolo isolato, possibilmente separato dal resto del locale. Un posto più elegante avrebbe attirato occhi curiosi, ed un invito a casa mia non sarebbe mai stato accettato.
Sono qui in nome dell’amore, in nome di quel sentimento che provo ancora, quel sentimento che per me ha un nome, un viso, due occhi blu tempesta che ora mi fissano apparentemente impassibili.
Sono solo un uomo, mi siedo davanti a lui, abbozzo un sorriso che non ricambia, prende un altro sorso del suo whisky doppio malto. Sono qui per giustificarmi, per provare a dare un senso logico a quello che è successo, in cuor mio spero di poter cambiare le cose, ma sarei un povero illuso se ci credessi davvero.

One man he resist
One man washed on an empty beach

- hai intenzione di rimanere in silenzio per tutta la serata? – chiedo, nascondendo il mio nervosismo dietro un sorrisetto tirato, tamburello sul tavolo, fingendomi concentrato sul menù delle birre
- forse – risponde soltanto, scrollando le spalle. Sa di farmi male con questo suo menefreghismo, ma cerco in tutti i modi di resistere – certo, se ti muovessi a dirmi che vuoi, potrei tornarmene a casa -
- voglio… - alzo lo sguardo verso il soffitto, sperando forse che le parole giuste mi cadano in braccio, come una benedizione venuta dal cielo – da quando ci siamo lasciati, mi sento come un naufrago su un’isola deserta – me ne esco così, lascio perdere i discorsi sensati ed arrivo direttamente al punto, ovvero quell’orribile sensazione che mi sta dilaniando dentro.
- affamato? – sbotta sarcastico, giocando col ghiaccio nel bicchiere
- solo -
Mi guarda, socchiude le labbra, prende fiato, torna a guardare il suo drink, cercando di rimettersi addosso questa maschera d’indifferenza. – che cosa vuoi, Tom? -

In the name of love
What more
In the name of love

- voglio solo te, Chris. Voglio che mi ami -
Mi guarda fisso negli occhi, non riesco a nascondere un sorriso enorme, è bastato dirglielo per riaccendermi, per ritrovare quella sensazione di calore che solo lui sa darmi. Siamo pietre focaie, una sola non serve proprio a niente, ma due… bè, possono fare un bel falò
Non sa nemmeno lui cosa fare, gioca indeciso col portatovaglioli, Pride degli U2 ci riempie le orecchie, persino la musica lo prega di amarmi.
- non posso – risponde alla fine, rompendo il contatto dei nostri occhi
- in nome dell’amore, Chris, in nome di quello che c’è stato fra noi… non puoi negare di sentire ancora qualcosa, o qui stasera non ci saresti venuto – lascio perdere qualsiasi prudenza, non m’interessa quello che penserà di me, non m’interessa passare per un disperato. Devo fermarlo, bloccarlo, impedire che faccia anche solo un passo, stringerlo al mio petto e non lasciarlo andare mai più
- domattina mi sposo – ricorda a me e a sé stesso, ma il suo tono non è più severo come prima, è quasi una cantilena, un aggrapparsi alla roccia per non ricadere nel baratro.
- una notte sola… - non so bene come, ci siamo alzati entrambi, lui per tentare di andarsene, io per convincerlo a restare. Gli prendo una mano, lo guardo incantato, poso un bacio sulla sua guancia coperta da un filo di barba.

E tutto diventa confuso, veloce, sfuggente.
Ci lasciamo alle spalle il locale rumoroso, ci gettiamo in un taxi, lascio scorrere dietro di me il paesaggio di New York e mi concentro su quello davanti al mio viso. Gli oceani dei suoi occhi, le colline dei suoi zigomi, la prateria della sua barba, l’antro della sua bocca, così pericoloso ma così irresistibile. Ci sorridiamo frenetici, pregando che l’autista faccia il prima possibile.
Ci metto qualche tentativo per riuscire ad infilare la chiave nella toppa, le sue mani sul petto e la sua lingua sul collo mi distraggono non poco. Non appena dentro mi giro fra le sue braccia e mi stringo a lui, avventandomi sulle sue morbide, calde, umide e meravigliose labbra.
Non arriviamo nemmeno al letto, crolliamo sul tappeto del salotto, copri ogni centimetro del mio corpo con un bacio, improvvisamente non hai più fretta, e lo capisco. Passata l’euforia, ci rendiamo entrambi conto che questa notte dovrà finire, che domattina saremo lontani, intrappolati in un gioco crudele che noi stessi abbiamo messo in piedi.
- vorrei che non sorgesse più il sole – i tuoi capelli sciolti mi solleticano il viso, ti senti stupido ad aver detto una cosa del genere e sorridi imbarazzato, spogliandomi piano. Non ti rispondo, se anche provassi a parlare sono sicuro che l’emozione mi bloccherebbe tutte le parole in gola, ma sai che provo esattamente la stessa cosa.
Facciamo l’amore piano, in silenzio, come due ragazzini che hanno paura di farsi scoprire… Dopo ti accucci contro il mio corpo, appoggi la testa sul mio petto e ti lasci accarezzare i capelli, ti addormenti senza dirmi altro, sai che non ce n’è bisogno. 

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Capitolo 7
*** What Ever Happened ***


Buonasera bella gente :D
Innanzitutto, scusatemi se ultimamente l'aggiornamento sta andando a rilento, ma è veramente un periodo incasinatissimo, ho pochissimo tempo libero... Mi dispiace!
Poi, oltre a ringraziare, come al solito, per tutte le belle parole che spendete per me e per il fatto che continuiate a seguire la mia storia, vi invito ad ascoltare la canzone che ho usato per questo capitolo, se non la conoscete... è "What Ever Happened" degli Strokes, faceva parte della colonna sonora di Marie Antoinette, e mi piace un sacco perchè riesce proprio a trasmettermi qualcosa, e la trovavo perfetta per questo capitolo!
Bon, detto ciò, come al solito vi auguro una buona lettura, e alla prossima :D
Un bacio a tutte (L)


Capitolo 7


Vengo svegliato dalla sua voce, a volte parla nel sonno, non riesco a capire cosa stia dicendo, ma sorrido ugualmente. Mi metto seduto, do un’occhiata all’orologio, sono ovviamente in ritardo, mi toccherà fare i salti mortali per essere puntuale.
Non so se svegliarlo, lo guardo indeciso mentre mi rivesto, con calma, non mi va di uscire da quella porta e affrontare tutto quello che c’è là fuori.
Alla fine ripiego sulla codardia, non gli lascio nemmeno un biglietto, non gli lascio nemmeno un bacio, gli lascio solo il mio ultimo sguardo sulla soglia, pregando in cuor mio che faccia tardi e non riesca a venire alla cerimonia.

- si può sapere dov’eri finito? – mi chiede Liam non appena metto piede a casa, mi guarda severo controllando il nodo della cravatta nello specchio
- ero uscito con Tom, abbiamo fatto tardi, scusami – mormoro quella che in fondo è la verità. Ho omesso dei particolari, certo, ma non credo che mio fratello sarebbe pronto a sentirli – vado a vestirmi – mi chiudo in camera, sfuggendo alla mia famiglia e cercando di placare l’ansia
Come se non bastasse, mi arriva un suo messaggio, fin troppo dolce, traboccante di fiducia e speranze che sto per distruggere. Mi ci vogliono tre tentativi per abbottonare correttamente la camicia.

I wanna be forgotten
And I don’t wanna be reminded

- Chris... posso entrare? -
Il suo tono mi spaventa, l’ha capito quello che c’è nell’aria, mi volto verso di lui e gli faccio cenno di accomodarsi – ci mancherebbe… - ho la gola secca, questo momento è arrivato troppo presto, e anche se ho passato la notte a rimuginare sul modo migliore per affrontare l’argomento, ora non mi viene in mente nulla.
- non hai risposto al messaggio – si chiude la porta alle spalle, non con doppi fini, lo so, la chiesa pullula di gente, e nella stanza accanto Elsa sta finendo di sistemarsi il velo sui capelli
- Tom, io oggi mi sposo -
- lo so -
- devi dimenticarmi -
- perché me lo dici così dolcemente? – è incredibile che queste parole vengano dette da entrambi con un tono quasi sereno, come se stessimo facendo una chiacchierata fra amici, come se non stessimo mettendo fine ad un rapporto che ha logorato e cambiato entrambi nel profondo.
- voglio essere dimenticato, Tom, non voglio essere ricordato… non… non voglio che mi dedichi nemmeno un pensiero, nemmeno a Natale o a Pasqua, o al giorno del Ringraziamento, o al mio compleanno – il mio è uno sproloquio insensato, me ne rendo conto. Ma so con altrettanta certezza che non sarà in grado di andare avanti se non si costringerà a dimenticarmi – innamorati di nuovo, Tom, fatti una famiglia e sii felice. Te lo chiedo per favore -
Si avvicina, mi guarda negli occhi, siamo a pochi centimetri l’uno dall’altro, posa le sue labbra sulle mie

He said “please don’t make this harder”
No, I won’t yet

- per favore – si separa da me e scuote la testa, i suoi capelli biondi ondeggiano sulla fronte – non rendere tutto ancora più difficile -
- mi dispiace – abbasso lo sguardo, m’infilo le mani in tasca, resistendo all’impulso di stringerle attorno al suo collo – Chris… - prendo fiato, mi posa due dita sulla labbra, impedendomi di continuare
- non dirlo, ti prego. – mi dice lapidario – io non lo dirò a te e tu non lo dirai a me. Almeno questo, risparmiamelo -
- ci vediamo di là – gli do le spalle ed esco senza dire altro, reprimendo quelle due paroline che tentano in tutti i modi di salire dalla mia gola.
È brutto non poter dire qualcosa che vorresti urlare.
- Tom! – una voce cristallina mi distrae, alzo la testa e mi compare davanti Elsa, con un sorriso incredibilmente grande. Nonostante quello che sto passando in questo momento, non posso fare a meno di pensare che sia veramente bellissima – come sto? -
- sei fantastica – mi costringo ad un sorriso di plastica, le vado incontro e poso un bacio sulla sua fronte… se solo sapesse dov’erano queste labbra, pochi minuti fa
- Chris come sta? – chiede apprensiva, rabbuiandosi un po’ – ultimamente è sempre così agitato… -
- è un passo importante, chi non lo sarebbe? – stanotte ho fatto sesso con lui, e stamattina tu te lo sposi.
Come cavolo funziona questo mondo?!

I wait and tell myself life ain’t chess
But no one comes in, and yes, you’re alone
You don’t miss me, I know

Aspetto, mi limito ad aspettare che questa cerimonia finisca, sorrido ai presenti, tutti mi vedono raggiante, Cap mi ha dato una pacca dolce sulla spalla, quando ci siamo incrociati. La vita non è una partita a scacchi, nessuno pensa con attenzione a tutte le mosse che farà sulla scacchiera del mondo, e nemmeno ha il tempo di farlo… ma, guardando Elsa che infila la fede all’anulare di Chris, non riesco a non pensare Scacco Matto. Hai vinto, bella.
Te lo sei presa, me l’hai portato via, e adesso sono rimasto da solo a giocare. Ma da solo non si vince, non si perde… che si gioca a fare, da soli?
E poi arriva il momento fatidico, quello presente in tutti i film romantici di serie B, quello in cui tutto viene stravolto, prima del lieto fine. L’anziano sacerdote guarda con severità i presenti, quasi sfidandoli a contraddire il suo “Se qualcuno è contrario a questo matrimonio, parli ora o taccia per sempre”.
Mi guardi, mi cerchi con i tuoi occhioni blu, ma un istante solo, qualcuno potrebbe accorgersene. Lo so bene cosa significa quello sguardo, ti stai semplicemente assicurando che io non dia di matto e mandi all’aria il matrimonio, stai controllando che il nostro segreto sia al sicuro.
Il mio sorriso si allarga, sta tranquillo amore mio, ti rimarrò fedele sempre.

Oh, that’s an ending that I can write
Cause I’ve got you to let me down

- come stai? -
- alla grande! -
Il mio sarcasmo è evidente… ed anche il fatto che forse ho esagerato con i brindisi. Ma è comprensibile, in tutte le storie strappalacrime gli abbandonati trovano conforto nell’alcol, quindi perché io non avrei dovuto?
- non era così che doveva finire, e lo sai -
- e invece… guarda un po’… - sono velenoso, sfuggo alle sue braccia e al suo raziocinio, rifugiandomi nel parco buio della sala ricevimenti – mi toccherà scrivere un nuovo finale, in cui tu vivi felice e contento e io resto da solo -
- Tom ti prego… -
- io ti amo -
- io non posso -
- allora direi che non è il caso di continuare questa conversazione… - gli porgo il bicchiere vuoto e sorrido affabile, cerco di darmi un contegno, non voglio che la mia ultima apparizione in questa stramba storia sia coronata da una caduta esemplare sull’erba bagnata
- dove diavolo vai? – passa alle cattive, m’insegue e mi trattiene saldamente per un polso
- a casa – strattono il braccio cercando di liberarmi, ma è innegabilmente più forte di me
- non voglio litigare, sono solo preoccupato -
- starò bene, sta tranquillo – la mia rabbia si smonta, non posso guardarlo e continuare ad avercela con lui – non sarai più con me, certo… ma sopravvivrò – sorrido di nuovo, stavolta è sincero, mi stringe per qualche istante prima di sparire nel buio. 

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