Gli opposti si attraggono?

di I n o r i
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo -1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo -2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo -3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo -4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo -5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo -6 ***



Capitolo 1
*** Capitolo -1 ***


Buonasera a tutti! :) Aaaallora, cos'è questa? Ma certo, una nuova long. Una nuova long?! * si ripara dai pomodori *

Già, proprio così. Voi vi starete chiedendo questo: non riesce a gestirne una, come farà a gestirne due? Beh, non lo so. L'unica cosa che so per certo è che scrivo in base all'ispirazione del momento e alle idee che mi affollano la mente. E oggi avevo voglia di Mira e Laxus. Come ho già detto, so che la coppia non è molto conosciuta e neanche molto amata, ma io continuerò sempre a sostenerla, sono così carini <3 (Ma se avranno parlato si e no due volte? -.- Pff, dettagli.) Cooomunque, se vi va leggete e fatemi sapere se mi devo far curare o se questo prologo non fa letteralmente schifo. Beh, spero vi piaccia :)

 

PS: Penso di essere caduta nell'OOC con Laxus...ma ormai è andata così.

 

 

 

 

 

 

 

 

Come ogni giorno Mira si svegliò molto presto, e, dopo essersi un po' stiracchiata, seduta sul proprio letto, voltò il viso per osservare una Lisanna dormiente nel letto accanto al suo.

Aveva i capelli corti un po' appiccicati alla fronte sudata. Era quasi piena estate e il caldo soffocante iniziava a farsi sentire anche di notte. Così, si alzò e la raggiunse, per poi scostarle di dosso la leggera coperta che l'avvolgeva, ma senza svegliarla.

Si limitò a sorridere e a schioccarle un bacio sulla fronte, prima di uscire dalla loro camera.

Da quando la sua sorellina era tornata riusciva a dormire più tranquilla e serena in quella stanza, che non era cambiata di una virgola durante i sette anni che aveva trascorso sull'isola Tenrou.

 

Dopo essersi infilata il suo tanto amato vestitino rosso, si avviò alla gilda. Aveva notato che Elfman non era tornato a casa quella notte, e le balenò nella mente il pensiero che potesse essere in compagnia della sua ormai ufficiale fidanzata. Ridacchiò, immaginandosi il suo fratellino alle prese con un'Evergreen nervosa e irritata per il suo russare insistente e incontrollabile. Avrebbe dovuto abituarcisi, poveretta.

Entrò nella gilda, ormai piccola e mal ridotta, trovandola quasi del tutto vuota. Macao e Wakaba erano gli unici presenti, ma non sarebbero stati poi molto di compagnia, impegnati com'erano nei loro discorsi assurdi e fine a se stessi.

Li salutò con un caloroso sorriso, che loro ricambiarono all'istante, prima di ritornare a parlare di argomenti poco dignitosi.

Arrivata dietro al bancone si armò di straccio e cominciò a pulire la superficie di legno, interrompendosi però quando vide entrare un Laxus alquanto assonnato dal portone della gilda.

I suoi capelli biondi erano leggermente scompigliati, e aveva abbandonato i suoi soliti mantelli scuri e pesanti, mostrando il suo fisico possente, coperto solo da una maglietta nera e un paio di pantaloni chiari. Il caldo pungente, evidentemente, aveva colpito anche lui.

<< Buongiorno, Laxus. >> Lo salutò sorridendo, mentre lui si sedeva difronte a lei su uno dei tanti sgabelli.

<< 'giorno. >> Sbadigliò e tornò a guardarla. << Il solito. >>

L'albina sorrise e gli diede l'abituale bicchiere di Rum che Laxus era solito bere ogni benedetta mattina, come se quella fosse la sua colazione. Le ricordava un po' Cana, in effetti.

Lui la ringraziò e sorseggiò un po' di liquore, per poi poggiare la testa sulla superficie del bancone.

 

Tutte le mattine si ripeteva la stessa storia: erano settimane, ormai, che andava avanti così.

Laxus arrivava alla gilda poco dopo di lei e si metteva a bere il suo Rum, immerso nei suoi pensieri. Quella mattina era stata un caso eccezionale, dato che normalmente si ritrovavano quasi sempre soli, ad aspettare che la gilda si popolasse di persone ingombranti e casiniste.

Restavano in silenzio anche per ore, la maggior parte delle volte. Mirajane si limitava a pulire e strofinare ogni singolo angolo della gilda, mentre Laxus riposava beato con la testa posata sul bancone. Era sicura, però, che non dormisse mai sul serio.

Ma, dopotutto, Laxus era il tipo di persona che sembrava dormire sempre con un occhio aperto, vigile e attento com'era.

Si era chiesta molte volte per quale motivo il ragazzo si recasse così presto alla gilda ogni giorno. Lei aveva i suoi buoni motivi: doveva ripulire tutto il casino che i ragazzi facevano ogni giorno, e, dato che tante volte la gilda restava occupata fino a tarda notte, le toccava ridarle un aspetto più decente la mattina presto, prima che quei dormiglioni tornassero e la storia si ripetesse.

Ma lui perché non restava a dormire a casa sua, invece di venire a sonnecchiare sul bancone della gilda?

Avrebbe voluto chiederglielo, ma, quando ci provava, veniva bloccata da un groppo che si formava all'interno della sua gola. Si sentiva...indecisa. Non voleva spezzare quel silenzio così intimo che avevano la capacità di creare.

Quello era uno dei momenti più belli della giornata.

 

 

Dopo circa due ore la gilda si era già ingombrata di gente. Mira servì a Levy e Lucy due succhi di frutta alla pesca, non abbandonando mai il suo solito sorriso.

<< Come vanno le cose, ragazze? >>

Levy sospirò e si agguantò il mento con la mano. << Ho finito di leggere il mio ennesimo libro, anche questo parecchio deprimente. >>

<< L'ennesima storia d'amore con un finale tragico? >>

Levy ridacchiò sconsolata. << Già, non tutti sono fortunati come te, Lu-chan. >>

Lucy tossì e il succo di frutta le andò di traverso. Dovette fare ricorso a tutto il suo autocontrollo per non arrossire spudoratamente, sentite le parole dell'amica.

<< In che senso? >> Chiese, non poco imbarazzata, prima che le sue spalle venissero circondate da un braccio e si ritrovasse la testa di Natsu poggiata nell'incavo del suo collo.

<< Luuucy! Partiamo per una missione! >>

La bionda sussultò e si voltò decisa verso Natsu. << Baka, mi hai fatto prendere un colpo! >> Si alzò e gli diede un debole pugnetto sulla testa. << E poi ti ho già detto che ho voglia di riposarmi un po', siamo tornati da una missione giusto tre giorni fa! >>

<< Ma io mi annoio! >> Piagnucolò, seguito da Happy.

<< Aye! Lucy, io voglio andare in un posto dove vendono tanti pesci! >> Il piccolo gatto le volò intorno e la ragazza sbuffò, scoraggiata.

<< E va bene, andiamo a vedere sulla bacheca degli incarichi, però scelgo io quale prendere. >> Così li superò e sorrise intenerita. Alla fine avevano sempre la meglio, quei due.

<< Aye! >> Esclamarono entrambi i maschietti, seguendo la bionda.

 

E così Levy si ritrovò con la sola compagnia del suo succo di frutta.

<< In questo senso. >> Bisbigliò, rispondendo alla domanda che le aveva posto Lucy prima di abbandonarla per seguire Natsu ed Happy.

<< Su, Levy-chan, non abbatterti così. Io sono sicura che Gajeel si è già reso conto dei tuoi sentimenti. >>

La piccola maga guardò Mira basita e con il viso paonazzo: quale malefica magia utilizzava quella donna per scoprire ogni singolo segreto più nascosto di chi aveva difronte?

<< M-ma non stavo parlando di lui! >> Tentò sfacciatamente di nascondere tutto, ma la sua faccia la tradì, inconsapevolmente.

<< Io sono convinta che anche lui provi qualcosa per te...solo che è troppo orgoglioso per ammetterlo. >> Affermò l'albina, prima di buttare la scatoletta del succo di frutta di Levy ormai vuota.

La ragazzina annuì. << Anche Lu-chan la pensa così, ma per adesso non ho nessuna prova di questo. >>

Mira le poggiò una mano sulla testa e le scompigliò i capelli. Un gesto affettuoso e completamente da lei. << Vedrai che, col tempo, le cose cambieranno. >> Sorrise e Levy si sentì come una bambina che si faceva coccolare dalla propria madre.

Mirajane, dopotutto, esprimeva quel senso di protezione che solo una mamma era in grado di dare. Forse era abituata a sentirsi raccontare di problemi sentimentali e faccende amorose, ma questo non le dava fastidio ed anzi, dispensava consigli come se sapesse sempre qual'era la cosa giusta da fare.

Levy sorrise.

<< Sei circondata da un sacco di gente innamorata, Mira. E tu il ragazzo quando te lo trovi? >> Makarov si unì al discorso e si sedette sul bancone, proprio accanto all'albina, che lo guardò ridendo.

<< Non ho fretta, Master. >>

Il vecchietto sorrise beffardo, quasi avesse la capacità di prevedere il futuro.

<< Intanto potresti andare a fare la spesa? Sono finiti gli alcolici e Cana sta dando di matto. >>

Mira guardò la ragazza in questione cominciare a pestare il povero Gray, che aveva avuto la sfortuna di passare davanti a lei proprio quando si era accorta di aver finito l'ultimo boccale di birra.

<< Va bene, non ci metterò molto. >> L'albina prese i soldi della gilda e si avviò verso l'uscita, scavalcando qualche corpo a terra privo di sensi, dopo l'ennesimo combattimento quotidiano.

<< Aspetta! >> Il master, cercando di fermarla, le prese la gonna e la tirò su, forse anche un po' volutamente, e la conseguenza di tale gesto fu il bernoccolo fumante che si ritrovò sulla testa dopo poco.

<< Laxus ti accompagnerà. >> Disse, sorridendo sornione.

Il ragazzo, che ancora sonnecchiava sul bancone, alzò di poco la testa e aprì un occhio.

<< Io cosa? >> La sua voce era impastata dal sonno e si poteva percepire molto bene la voglia del tutto inesistente che aveva d'alzarsi da quello sgabello.

<< Accompagna Mira a fare la spesa, le servirà aiuto. >> Ribadì Makarov, guardandolo malamente.

Laxus ridacchiò. << Sta zitto, vecchiaccio. >>

<< Alza il culo da quello sgabello, delinquente! >> Urlò il vecchietto, spazientito, prima di colpire la testa del nipote con il suo bastone di legno, facendovi spuntare un bernoccolo simile a quello che l'albina aveva procurato a lui.

<< E va bene, va bene! >> Laxus si alzò velocemente e raggiunse Mira, che stava a pochi passi da lui, sorpresa.

Non pensava che avrebbe finito per accompagnarla veramente.

<< Andiamo. >> Sussurrò passandole accanto e dirigendosi verso l'uscita della gilda.

Lei sussultò, sentendo la sua voce bassa e rauca, e, dopo pochi attimi di stupore lo seguì, sotto gli sguardi sorpresi di tutti i presenti.

 

 

 

Il mercato di Magnolia era così affollato che Mira non riusciva a vedere ad un palmo dal proprio naso.

Laxus, invece, vista la sua altezza, sembrava non aver nessun tipo di problema, e Mira lo seguiva silenziosamente.

<< Che dobbiamo comprare? >> Chiese infine, spezzando il silenzio che si era creato.

Perché si creavano continuamente silenzi fra di loro? Forse non avevano bisogno di parole. O forse Laxus non la trovava una tipa interessante con cui parlare.

Mira si scrollò dalla testa quel pensiero e ripensò alla spesa.

<< Beh, il master mi ha chiesto solo gli alcolici, ma io avevo intenzione di comprare una torta per il compleanno di Lisanna, che è domani. >> Spiegò velocemente la ragazza, non sapendo neanche se Laxus l'aveva sentita, con tutto il chiasso che li circondava.

Lui all'improvviso si fermò e si voltò, facendola andare a sbattere contro al suo petto duro e possente.

Mira alzò lo sguardo, non capendo il perché di quel gesto.

<< E quanti anni compie? >> Chiese, improvvisamente. L'albina continuava a non capire dove volesse andare a parare con quel discorso, ma lo assecondò senza fare storie.

<< Uhm...se consideriamo che siamo rimasti bloccati per ben sette anni sull'isola Tenrou, lei dovrebbe averne già 24, anche se ha ancora l'aspetto di una diciassettenne. >>

Tirò su lo sguardo e si mise a fissare il suo viso stralunato. Aveva detto qualcosa di strano?

Le poggiò le mani sulle spalle e lei sussultò. Quel giorno Laxus Dreher la stava mandando letteralmente in tilt.

<< Perciò noi siamo dei vecchi, Mira! >> Tralasciando l'affermazione stupida e poco sensata che era appena uscita dalla sua bocca...aveva pronunciato il suo nome. E il modo in cui l'aveva fatto le aveva mozzato il fiato. Che diavolo stava succedendo?

Si accorse dopo poco che Laxus era visibilmente convinto di ciò che aveva appena affermato, così sospirò, scuotendo la testa.

Nonostante tutto ciò che aveva fatto in passato, si vedeva proprio che era un membro di Fairy Tail, anche solo dalle sciocchezze che diceva.

<< Forza, andiamo in pasticceria. >> Così lo prese per un braccio senza troppi giri di parole e lo trascinò dietro di lei, cercando di farsi largo fra la folla.

 

 

 

Laxus vide molto bene gli sguardi maliziosi e malevoli che il commesso lanciava a Mira di tanto in tanto, mentre la ragazza era occupata ad osservare le torte alla frutta sui vari ripiani accanto alla vetrina. L'albina era estasiata, ce n'erano di ogni tipo e avevano tutte un aspetto molto invitante.

Alla fine optò però per una semplice torta al pan di spagna e crema, cioè quella meno costosa, dato che il denaro della gilda non era molto e andava speso per cose molto più importanti, tipo i debiti che si erano accumulati in quei sette anni e che dovevano ancora saldare.

Si avvicinò alla cassa per pagare e il commesso, che le era stato appiccicato per tutto il tempo, le strusciò un braccio e la sua mano finì inevitabilmente per toccare il suo sedere. Prima che Mira, presa dalla rabbia, potesse spiaccicargli quella torta sulla faccia, Laxus prese di forza il braccio dell'uomo e glielo attorcigliò dietro la schiena senza il minimo sforzo.

<< Tieni a posto le mani. >> Affermò con un tono basso e serio che avrebbe fatto paura a chiunque. Il suo sguardo non ammetteva repliche.

L'uomo, un po' grassottello e con pochi capelli, urlò di dolore e il biondo lo mollò, ma senza continuare a fissarlo.

Così il commesso prese velocemente i soldi che l'albina aveva poggiato sul bancone e le mise la torta in una confezione per non farla rovinare. Mira prese la torta, sorrise, e uscì sotto lo sguardo indignato di Laxus.

<< Non hai detto una parola, gli hai pure sorriso! >> Affermò disgustato lui, dopo averla seguita fuori dal negozio.

<< Ci sono abituata, Laxus. Tutto il regno di Fiore ha visto le mie foto in costume su Sorcerer, non mi sorprendo se qualcuno mi rivolge attenzioni di quel tipo. >> Rispose decisa Mira, rimembrando l'uomo di poco prima.

<< E poi mi so difendere da sola. >> Il fatto che adesso, al contrario di qualche anno prima, Mira avesse cambiato del tutto atteggiamento, diventando una ragazza dolce e gentile, con il sorriso sempre stampato in faccia, non significava che non era più in grado di proteggersi da sola.

Laxus si zittì, guardandola in malo modo. Lui aveva cercato solo di togliere quelle mani schifose dal suo corpo e lei non aveva neanche apprezzato il gesto.

<< Comunque, ti ringrazio ugualmente. Sei stato carino. >> E, detto questo, voltò lo sguardo verso di lui e gli sorrise, un sorriso dolce e rassicurante.

Laxus ridacchiò. << Tsk! >>

 

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Capitolo 2
*** Capitolo -2 ***


La mattina dopo se lo ritrovò praticamente davanti agli occhi, appena mise piede all'interno della gilda.

Non poteva di certo dire che quella fosse una brutta visione, così di prima mattina, ma quella era un'altra storia.

<< Oh, buongiorno, Laxus. >> Lo salutò sorridendo, per poi oltrepassarlo, dirigendosi verso il bancone.

Ma, prima ancora che si rendesse conto di cosa stava accadendo, lui la prese per un braccio e la trascinò dietro ad uno dei tavolini presenti, quello un po' più in disparte, facendola accovacciare fra le sue gambe. Mira sussultò e spalancò gli occhi, visibilmente imbarazzata.

<< Ma cosa- >> Laxus però la interruppe posandole una mano sopra la bocca, stringendola così in una specie di abbraccio. Non riusciva a vedere il suo viso, dato che era proprio dietro alla sua testa. Però riusciva a sentire il respiro del ragazzo sul proprio collo.

<< Sssh! >> La zittì lui, e Mira, guardando davanti a sé, si accorse finalmente che loro due non erano i soli all'interno della gilda: una donna molto alta, formosa e biondissima barbottava fra sé e sé, andando avanti e indietro per la stanza come un'anima in pena.

<< Dove diavolo si è cacciato?! >> Fece un giro su se stessa guardandosi attorno e, non trovandolo, sospirò scoraggiata e si diresse verso l'uscita. << Non riuscirai a farla franca, Laxus! >> Detto ciò, si voltò indignata e uscì, dando mostra del suo bel di dietro ad una Mira a dir poco sconcertata.

Laxus sospirò, chiudendo gli occhi, e poggiò la fronte contro la schiena dell'albina, alla quale prese una mezza sincope.

<< E-ehi, se n'è andata. >> Disse, sperando che la lasciasse il più presto possibile: se qualcuno li avesse visti in una posizione simile si sarebbe scatenato il finimondo.

<< Finalmente... >> Rispose il biondo, prima che Mira tentasse di divincolarsi dalla sua presa ferrea e lui si accorgesse di ciò che stava facendo. Imbarazzato come non mai, la lasciò andare e si grattò la testa con una mano, arrossendo troppo vistosamente: ma che diavolo gli era preso? Trascinare Mirajane sotto ad un tavolo?! Poteva essere l'uomo più insensibile e rude del pianeta, ma non era di certo un maniaco! << S-scusa. >>

L'albina, una volta avuta via libera, si alzò velocemente e ridacchiò, superato l'imbarazzo. << Non fa niente. >> Si lisciò il vestito stropicciato, non guardandolo in viso. << Piuttosto, chi era quella donna? >> Chiese, dando sfogo a tutta la sua curiosità.

Il biondo si alzò a sua volta e le si parò davanti in tutta la sua grandezza. << Una a cui devo dei soldi. >> Chiuse gli occhi e sospirò. << Soldi che non ho. >>

<< Oh... >> Mira in quel momento si sentì...sollevata. Non era una cosa da tutti i giorni vedere tipe stranamente eccentriche fiondarsi a Fairy Tail per cercare proprio Laxus. Poteva giurare di non averlo mai visto assieme ad una ragazza, quindi il pensiero che la donna di prima potesse essere una sua possibile amante -accostare questo nome alla faccia di Laxus era una cosa improponibile- non le era neanche passato per la testa.

Ma, nonostante questo, si sentì ugualmente sollevata. Non ci stava capendo più niente.

Si diresse verso il bancone e lui la seguì, per poi sedersi al solito sgabello di sempre.

<< Il solito? >>

<< Il solito. >>

 

 

 

 

I preparativi per la festa a sorpresa che Mirajane aveva progettato per la sua sorellina non erano ancora completi, e l'albina correva avanti e indietro per la gilda posizionando palloncini colorati dappertutto. Levy e Cana avevano deciso di aiutarla, dopo aver sbattuto fuori tutti gli altri membri della gilda, dato che sarebbero stati solo d'intralcio. Perfino il povero Makarov si era ritrovato di punto in bianco col sedere sul marciapiede.

<< Bene, abbiamo finito. >> Constatò Cana, osservando una gilda perfettamente pulita e addobbata.

<< No, manca ancora lo striscione con scritto “Buon Compleanno!” >>

L'albina, alle parole della piccola Levy, si coprì la bocca con una mano. << Non ricordo neanche dove l'ho lasciato...sono veramente sbadata. >> E, detto ciò, sorrise imbarazzata.

<< Beh, voi ragazze potete andare a comprare degli stuzzichini per la festa, io resterò qui a cercare. >> Continuò poi, rendendosi conto che quei pozzi senza fondo dei suoi compagni di gilda avrebbero sicuramente mangiato quanto dei maiali come erano soliti fare ogni giorno, figuriamoci ad una festa di compleanno.

Le due annuirono e la salutarono con un cenno della mano, prima di rifornirsi di denaro e uscire dalla gilda frettolosamente: dopotutto era già sera, e Lisanna sarebbe arrivata di lì a poco.

Mira setacciò un po' l'interno della piccola gilda in cui ormai erano costretti a trascorrere le loro giornate i maghi di Fary Tail, dopo i sette lunghi anni passati a cercare i loro amici scomparsi, di cui anche lei faceva parte.

A lei, comunque, non importava niente della grandezza o della bellezza della gilda, a Mira bastava trascorrere il suo tempo in compagnia delle persone a lei care. Se era con loro, poteva stare in qualunque posto.

 

Non vedendo alcuna traccia del tanto agognato striscione, decise di scendere nella cantina che ormai utilizzavano come una specie di libreria: era un po' lugubre, ma tutti quei libri un po' polverosi le davano un aspetto più intimo. Si sentiva a casa, là dentro.

Scese le scale e, una volta trovatasi all'interno della stanza, accese la candela che si era portata dietro, dato che il vecchio lampadario era rotto e loro non avevano abbastanza soldi per comprarne uno nuovo.

Fortunatamente non dovette restare molto a cercare lo striscione: lo trovò sul grande tavolo in mezzo alla cantina, ce lo doveva sicuramente aver lasciato quella mattina, quando era andata a prendere un libro richiesto dalla piccola Levy.

Soddisfatta, si voltò per tornare di sopra, ma i suoi occhi caddero, inevitabilmente, su una figura losca accovacciata in un angolo tra due scaffali pieni di libri.

Sobbalzò ed emise un grido di paura, facendo qualche passo indietro.

La figura si mosse e Mira sentì provenire da essa una specie di grugnito, per cui si avvicinò quel tanto che bastava per poterla illuminare con la candela, e ciò che vide la lasciò a dir poco basita: Laxus stava mezzo sdraiato sul pavimento polveroso, poggiava la testa ad uno dei due scaffali che aveva a lato e si stropicciava gli occhi con una mano, segno che si era appena svegliato, evidentemente per colpa sua.

L'albina si spiaccicò una mano sul viso. << C-cosa ci fai qui, Laxus? >>

Il biondo, spaesato, si alzò di mala voglia e si stiracchiò, visibilmente non felice che il suo pisolino fosse stato interrotto.

<< Dormivo. >> Primo sbadiglio. << E tu che avevi da urlare? >> Secondo sbadiglio.

Mira, in quel momento, vista la luce di quell'unica candela di cui disponeva, riuscì a vedere il suo viso illuminato per metà e incredibilmente affascinante, la cicatrice che aveva sull'occhio era ben visibile e i suoi lineamenti ben definiti mettevano in risalto le labbra sottili e il mento un po' sporgente.

Quando Laxus le se avvicinò si riscosse dai suoi pensieri e puntò gli occhi nei suoi. << Beh, non è una cosa normale dormire in un posto simile, eri parecchio inquietante! >> Ammise, gonfiando le guance.

Lui sussurrò un “grazie” sarcastico a cui Mira rispose con un sorriso.

<< Uhm, già che sei qui aiutami ad appendere questo striscione! >> Detto ciò gli tirò praticamente addosso l'oggetto, facendolo rimanere sbigottito difronte a quella richiesta.

Ma lui non oppose alcuna resistenza e non fece storie, con grande sorpresa dell'albina, che si aspettava un “no” secco o qualche altra lamentela.

E, invece, si ritrovò con quel grande e possente ragazzone all'estremità opposta della gilda rispetto a quella in cui stava lei, che tentava di appendere il nastro che doveva sostenere lo striscione ai ganci che avevano appeso al muro.

<< “Buon compleanno” ? >> Chiese lui, quasi parlasse fra sé e sé. << Che originalità. >> Brontolò, una volta completato il lavoro, osservando lo striscione ormai appeso e la gilda tutta addobbata.

<< Beh, è una festa di compleanno, che ti aspettavi? >> Rispose l'albina, con fare ovvio, mostrandogli il suo solito sorriso.

<< Tu ci sarai, Laxus? >> Questa volta il suo tono di voce era un po' più basso.

Lui la guardò un attimo e poi scosse la testa: lei era l'unica persona che l'aveva invitato, se non contava le solite lamentele di Fried.

<< Non sono portato per le feste. >> Ammise, cominciando ad andare verso l'uscita della gilda, prima che Mira potesse proferire parola.

 

 

 

 

La festa era ormai cominciata da un po' e Lisanna si stava divertendo come non mai.

Mirajane sorrise, vedendola ballare con Wendy sulla pista da ballo improvvisata che erano riuscite a creare. Era felice che la sua sorellina fosse rimasta piacevolmente sorpresa e che in quel momento scherzasse e ridesse con i loro nakama, dopo tante feste di compleanno che non aveva potuto trascorrere con loro.

L'albina si guardò un po' intorno: c'era la solita confusione di sempre, Gajeel strimpellava con la sua chitarra elettrica di un colore improponibile, canticchiando qualche nota stonata, e Levy cercava di farlo smettere e di trascinarlo sulla pista da ballo, stanca di quel lamento continuo; Cana e Makao erano impegnati in una gara di bevute e il piccolo Romeo -che ormai tanto piccolo non era, rispetto a come era abituata a vederlo lei- faceva il tifo per il padre, scommettendo con Wakaba su chi sarebbe stato il vincitore; Natsu, Lucy ed Happy erano partiti per una missione, inconsapevoli che ci sarebbe stata la festa per Lisanna. Era sicura che appena tornati l'avrebbero uccisa per essersi dimenticata di dirglielo prima che partissero.

Si sedette accanto ad Elfman, che sorseggiava un bicchiere di birra, canticchiando la canzone di Gajeel. << Elf, dove hai lasciato Evergreen? >> Gli chiese, e lui si riscosse dai suoi pensieri, divenendo paonazzo. << E-ever? Dio, quella mi ammazza! >>

L'albina ridacchiò: non era una novità che Elfman facesse venire un esaurimento nervoso al giorno a quella povera ragazza che aveva il coraggio di stare con lui.

Ma, in fondo, si amavano anche per quello.

 

Era ormai quasi notte fonda, e Mira barcollava per la gilda, preda della stanchezza e dei due o tre bicchieri di troppo che Cana l'aveva costretta a mandare giù. Ormai erano tutti caduti tra le braccia di morfeo, e, nelle posizioni più strane e inimmaginabili, dormivano beati riempendo l'intera stanza. Lei si teneva ancora in piedi, ma di lì a poco sarebbe crollata come tutti gli altri.

In pochi secondi si ritrovò all'uscita della gilda, poggiata con un fianco allo stipite della porta. Osservava il cielo, così buio ma illuminato da una marea di stelle.

Nonostante fosse quasi piena estate, a quell'ora della notte era normale sentire un po' di freddo, per cui cominciò a strusciarsi le braccia con le mani, cercando di riscaldarsi.

<< Sei ancora in piedi? >> A quelle parole si voltò di scatto, non accortasi che Laxus le si era appena messo accanto e la guardava sorridendo.

La testa le girava, ma riusciva a distinguere benissimo la sua figura, nonostante il buio.

<< Ma che ci fai qui? La festa è finita da un pezzo. >> Chiese, alquanto stupita.

<< Ho passato la serata in un bar qui vicino, stavo passando di qui per tornare a casa quando ti ho vista...non hai un bell'aspetto. >> Ammise, completamente sincero.

Beh, di certo non aveva peli sulla lingua.

<< Non devi bere se non ci sei abituata. >> Continuò poi, notando che l'albina non dava segni di vita.

Lei si sedette per terra, accanto al portone e lui la seguì, sedendosi accanto a lei: dopotutto non è che fosse messo molto meglio, aveva bevuto tutta la sera e si sentiva uno straccio.

<< Cos'è, ti preoccupi per me, Laxus? >> Non sapeva neanche lei da dove le fossero uscite quelle parole. Non era da Mira parlare così, con quel tono provocante e quello sguardo malizioso.

Erano gli effetti dell'alcol, si, erano solo gli effetti dell'alcol.

<< Beh, se vuoi me ne vado. >> Detto ciò, il biondo fece per alzarsi bruscamente, prima che l'albina lo tirasse per la manica della giacca, ma senza dire niente.

Non c'era niente da dire, il suo sguardo esprimeva già tutto.

Così Laxus si risedette e si strascicò quasi del tutto a terra, chiudendo gli occhi. Avrebbe solo voluto dormire.

<< Laxus...perché vieni alla gilda ogni mattina? Cioè, perché vieni così presto? >>

Lui a quella domanda aprì un occhio e la guardò: teneva anche lei gli occhi chiusi, sembrava dormire ma in realtà era sveglissima. Forse era l'alcol che la faceva parlare.

<< Beh, non mi sento più a mio agio a stare in mezzo alla gente...però mi manca, Fairy Tail. Quindi vengo qui quando la gilda è praticamente vuota. >> Disse, tanto era sicuro che la mattina dopo la ragazza non si sarebbe ricordata praticamente un bel niente di quella conversazione.

<< Ma io ci sono...quindi con me non ti senti a disagio... >> Quella di Mira non fu una domanda, fu solo un'affermazione in attesa di una conferma.

Conferma che, ovviamente, da parte di Laxus non arrivò.

O, forse, le sue orecchie avevano smesso di ascoltarlo ed era già sprofondata nel mondo dei sogni, senza neanche rendersene conto.

 

 

 

 

Si svegliò a mattina ormai inoltrata, e, appena cercò di alzarsi, la testa cominciò a pulsarle e dovette massaggiarsi le tempie per un po' prima che il dolore atroce si affievolisse un poco.

Notò poco dopo che era sdraiata accanto allo stipite del portone della gilda, con tutto il vestito stropicciato e i capelli arruffati. Ma cosa ci faceva lì?

Si alzò, pian piano, e vide che alcuni dei ragazzi si erano già svegliati, mentre la maggior parte dormiva ancora.

Si diresse verso il bancone e sorseggiò un bicchiere d'acqua fresca, per poi mettersi un piccolo panno umido sopra la fronte. La testa le girava terribilmente.

<< Ti sei divertita ieri sera, Mirajane? >> Si voltò e vide Reedus seduto su uno degli sgabelli del bancone. Si doveva essere svegliato da un pezzo, vista la sua aria per niente assonnata.

<< Uhm... >> Persino parlare le provocava dolore alla testa. << Si, ma ci sono cose che non ricordo. >>

Il pittore la guardò sorridendo, prima di posizionare sul bancone uno dei suoi grandi fogli su cui era solito dipingere. << Questo l'ho fatto ieri sera, ti piace? >>

L'albina prese il disegno e assottigliò lo sguardo per poter vedere meglio cosa rappresentava.

E, una volta visto, per poco non le cadde dalle mani: erano lei e Laxus, stavano seduti l'una accanto all'altro accanto al portone della gilda, proprio nello stesso punto in cui lei si era svegliata poco prima. Sorridevano entrambi e si guardavano. C'era qualcosa, nel loro sguardo, che a Mira fece perdere un battito.

<< Mirajane? >> Al richiamo di Reedus, Mira alzò lo sguardo e si strinse il disegno al petto.

<< Si...è davvero bellissimo. >>

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Salve ragazzi/e, come state? :)

Piaciuto questo capitolo? Uhm...a me non molto. Avevo in mente tante di quelle idee che la metà poteva bastare, e invece è venuto fuori un capitolo un po' anonimo, a parer mio.

Il fatto è che, scrivendo di loro due, mi sono resa conto di non saper per niente trattare né Mira, né tanto meno Laxus. Perciò ho tagliato un sacco di parti e il capitolo è venuto anche abbastanza corto. Adesso sono in crisi e spero di uscirne presto :S

Spero di non essere caduta nell'OOC con nessuno dei due per adesso, ma penso proprio che nei prossimi capitoli accadrà, e di questo mi scuso già da ora.

Comunque ringrazio le persone che hanno deciso di seguire questa fic e quelle che ci hanno anche solo dato un'occhiata! Un bacione <3

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Capitolo 3
*** Capitolo -3 ***


Già poco prima del tramonto, quella stessa sera, la gilda si era già svuotata. Se n'erano tornati tutti a casa, stanchi morti, e avevano lasciato il compito di ripulire il tutto alla bella Mira, che, come al solito, non si tirava mai indietro difronte a richieste simili: Fairy Tail era la sua casa, dopotutto.

Mentre era intenta a dare una bella spazzata a quel pavimento ormai lurido, le cadde lo sguardo sul dipinto di Reedus: non se l'era ripreso per inserirlo nella sua raccolta come faceva solitamente, no, l'aveva lasciato lì in bella mostra sul bancone senza che lei se ne accorgesse e così che tutti potessero vederlo. E così era stato: quegli impiccioni dei suoi compagni l'avevano sommersa di domande di ogni genere, a cui lei, ovviamente, non aveva potuto rispondere, dato che non si ricordava quasi un bel niente della sera prima. Era addirittura sicurissima che Laxus non si fosse neanche presentato alla festa, e invece il dipinto di Reedus confermava il contrario.

Ricordava bene i sorrisetti maliziosi di Cana e le occhiate indagatrici di Levy. Non si era mai sentita così in imbarazzo, e in quel momento capiva bene come potevano sentirsi le vittime della sua fissazione per gli intrecci amorosi tra i componenti di Fairy Tail.

Lucy, appena tornata, l'avrebbe fatta pagare cara alla dolce Mirajane per le situazioni in cui l'aveva fatta trovare con Natsu, quando cercava di far scoccare la scintilla tra i due.

Oh, ma quella scintilla era già scoccata da un pezzo, e Mira lo sapeva bene.

 

Rimise apposto la scopa, una volta finito, e si scostò i capelli dal collo: era davvero sudata e si sentiva uno straccio, non vedeva l'ora di arrivare a casa per farsi una bella doccia rinfrescante.

Purtroppo, qualcosa -o meglio, qualcuno- interruppe i suoi sogni ad occhi aperti: dirigendosi verso l'uscita della gilda, vide una donna in lontananza correre come una forsennata nella direzione inversa alla sua. Stava venendo verso Fairy Tail.

Mira bloccò il suo camminare e aspettò che quest'ultima la raggiungesse, e pian piano, vedendola sempre più vicina, si rese conto che quella era la donna che aveva visto la mattina prima camminare per la gilda alla ricerca di Laxus.

Oddio, è bellissima.” Forse la prima volta che l'aveva vista non l'aveva osservata bene, ma, adesso che lo faceva, si rendeva conto che era splendida: i suoi capelli biondi e ricci erano raccolti in una coda alta e le ricadevano dietro la schiena, arrivando quasi all'altezza del fondoschiena; aveva un vestitino blu e delle zeppe nere, che la rendevano ancora più alta di quanto non fosse già in realtà. Doveva avere circa trentacinque anni.

La donna, notandola sul ciglio del porta, fermò la sua corsa e la scrutò qualche attimo.

Mira le sorrise. << Buonasera. Non c'è nessuno ormai alla gilda, stava cercando qualcuno? >> Chiese, cercando di essere il più cortese possibile.

Sicuramente era venuta per Laxus. Si chiedeva quanti soldi avesse da restituirle: dovevano essere parecchi, dato che lei continuava a cercarlo in lungo e largo dal giorno prima.

Lei la fissò ancora per un po' senza proferire parola, sembrava assorta nei suoi pensieri.

<< Ehm... >>

<< Ma si, tu sei la piccola Mirajane! >>

L'albina, a quelle parole, aprì un poco la bocca, totalmente sorpresa. Come faceva a sapere il suo nome? Aveva visto il servizio fotografico di Sorcerer, evidentemente.

La piccola Mirajane”. Beh, piccola non lo era più, però.

<< C-come? >>

La donna sospirò, con un sorriso intenerito sul volto.

<< Ah, sei diventata veramente bellissima. >>

Ok, adesso si che non ci stava capendo più niente.

La guardò stralunata, aspettando spiegazioni.

L'altra ricambiò lo sguardo e poi scoppiò in una fragorosa risata.

<< Che stupida, è normale che tu non ti possa ricordare di me! >> Disse, fra una risata e l'altra. << Sono Luise, la sorella maggiore di Laxus. >>

Mira la guardò. Oh, già, la sorella di Laxus.

La sorella di Laxus?!

Si portò le mani a coprirsi la bocca, totalmente sconvolta da quella dichiarazione.

<< L-luise? >>

 

Quella non poteva essere Luise. Si ricordava bene di quella ragazza così esile e piccola da sembrare quasi una bambina, che cercava il successo andando in giro per tutta Fiore. L'ultima volta che l'aveva vista era stato qualche anno prima che lei e il resto del gruppo partissero per Tenrou, e quindi ancora prima di quella breve parentesi in cui il suo caro fratellino aveva dato di matto cercando di mandare in frantumi la gilda di cui lui stesso faceva parte.

Luise adesso sembrava così...adulta, in confronto alla stessa Mira e allo stesso Laxus, che, dopotutto, avevano la stessa età da circa sette anni.

Doveva ricordarsi che il tempo era trascorso per tutti all'infuori di loro.

<< Era moltissimo che non tornavo a Magnolia. Appena ho saputo che Laxus e tutti voi eravate tornati sono venuta all'istante! >> Luise interruppe i suoi pensieri e Mira fu costretta a guardarla in viso. Era davvero, davvero bellissima.

<< Oh, ma fatti abbracciare! >> Così, all'improvviso, Mira si sentì stritolare in un tenero abbraccio da parte della sorellona di Laxus. Ovviamente ricambiò: era bello poter rivedere un volto amico dopo così tanto tempo.

Non sapeva com'era il rapporto fra Luise e suo fratello, in quel momento, ma ricordava bene che non erano mai stati molto intimi, per essere fratello e sorella. Tutto ciò, evidentemente, era solo dovuto al carattere freddo e distaccato di Laxus.

Che in realtà nascondeva una parte decisamente più genuina e dolce, ne era convinta...

<< Ti trovo davvero bene, Luise! >> Esclamò Mira con dolcezza, allentando l'abbraccio.

<< Beh, anche Mira-chan non è da meno! Non giochi più a fare la ragazzina ribelle come un tempo, eh? >>

Mira sorrise: rivangare il passato le provocava una certa nostalgia.

<< Dovresti venire alla gilda domani, farà piacere a tutti rivederti. >>

La donna sembrò pensarci su e poi ridacchiò, leggermente imbarazzata. << Si, dovrei assolutamente, dato che devo distribuire gli inviti...oh, e mio nonno mi ucciderà per non essermi più fatta viva in tutto questo tempo. Ma in questi sette anni sono successe molte cose, Mira-chan. >> Lo sguardo di Luise era leggermente sospettoso e Mira la scrutò.

<< Hai ragione, Luise.>> Bastava vedere la città, la gilda, i suoi compagni...il tempo era trascorso inevitabilmente, facendole perdere quei sette lunghi anni. << Ma per cosa sono gli inviti che devi distribuire? >> Tentò così di spostare i suoi pensieri da un'altra parte, e Luise a quel punto sussurrò un “ops!” e si tappò la bocca con le mani.

<< Cavolo, ho parlato troppo! >> E così ridacchiò, con le guance arrossate.

<< Doveva essere una sorpresa, ma ormai...ritieniti onorata per essere stata la seconda persona a venirlo a sapere: mi sposo, Mira-chan! >>

 

In quel momento gli occhi dell'albina si spalancarono e lei stessa pensò che il suo cuore le fosse salito letteralmente in gola: un matrimonio...lei amava i matrimoni!

<< Ma è fantastico, Luise! >> Le saltò letteralmente addosso e la donna difronte a lei fu costretta a poggiarsi al muretto dietro la sua schiena, per non cadere in terra.

<< Oh, quanto entusiasmo! >>

Mira rise di gusto. Non era mai stata ad un matrimonio in tutta la sua vita, e se Luise aveva davvero intenzione d'invitare tutta Fairy Tail...beh, non poteva chiedere di meglio!

<< Sono così felice per te! >> Le lasciò il tempo di respirare sciogliendo l'abbraccio e guardandola in viso con un sorriso a trentadue denti sul volto.

Luise sorrise, prima di carezzarle il viso, come si fa ad una bambina.

Di solito era Mira quella a fare certi gesti alle sue sorelline di Fairy Tail -perché, oramai, le considerava tutte delle sorelle più piccole di cui prendersi cura.

Non era più abituata ad essere trattata con quel riguardo. Ma era una sensazione piacevole sentirsi la sorella più piccola, per una volta.

<< Purtroppo il mio fratellino non sembra esserne molto contento, invece. >> Detto ciò, Luise sospirò, visibilmente sconsolata.

Mira aprì leggermente la bocca, ma poi la richiuse.

Che problema poteva mai avere Luxus con il futuro matrimonio di sua sorella?

Beh, era Laxus...e questo già spiegava ogni cosa.

Chissà cosa passava per la testa di quel ragazzone, qualche volta così scorbutico, qualche volta così protettivo e sorprendente.

Mira sorrise, per l'ennesima volta. Ultimamente sorrideva più spesso.

<< Beh, domani tenteremo di convincerlo, va bene futura sposina? >>

Luise si mise una mano sul cuore. << Mi servirebbe proprio una mano con quello scemo! Sono giorni che lo cerco dappertutto, ma lui, dopo che gli ho detto che il mio fidanzato vuole conoscerlo...sembra essersi dileguato nel nulla. Aiutami, Mira-chan! >> Così abbassò la testa e unì le mani. La stava letteralmente pregando.

L'albina rise di gusto a quella scena così inaspettata e prese una mano di Luise.

<< Sono sicura che Laxus si sta facendo dei problemi che solo un tipo come lui potrebbe porsi, perciò conta su di me! >>

La bionda sorrise e annuì, per poi riabbracciarla.

Luise aveva lo stesso odore di Laxus. Non era un profumo comune, era un odore leggero e piacevole, invitante.

 

 

Luise salutò Mira con un cenno della mano e l'albina ricambiò, per poi cominciare ad avviarsi verso casa sua.

Era davvero, davvero contenta. Rivedere Luise le aveva migliorato la serata, e non vedeva l'ora che arrivasse l'indomani.

Aveva promesso alla bionda che le avrebbe dato una mano con quel testone di Laxus, anche se non aveva la minima idea del perché del suo comportamento alquanto strano.

Ma lo faceva per Luise. Si, solo per Luise.

Mira conosceva Laxus da quasi tutta la vita, eppure...non erano mai stati così vicini come in quegli ultimi giorni. E il dipinto di Reedus lo aveva dimostrato.

Se solo Laxus avesse visto quel dipinto...oh, Mira sapeva molto bene che avrebbe cercato di allontanarsi, anche se, magari, non sarebbe stato quello che avrebbe voluto.

Ma lui era così, cercava di reprimere ciò che sentiva, cercava di primeggiare, di non accettare ciò che provava, soprattutto per le persone che più amava.

Mira arrossì spudoratamente: ma che diavolo di metteva a pensare? Laxus non l'amava!

Scosse la testa, indignata dai suoi stessi pensieri. Se solo Lucy o Levy avessero avuto modo di leggerle nella mente in quel preciso istante, sarebbe stata la sua fine.

 

Svoltò uno dei tanti angoli delle viuzze di Magnolia e si ritrovò proprio l'oggetto dei suoi pensieri davanti agli occhi.

Ecco, se l'era appena detto: erano inevitabilmente vicini, in quegli ultimi giorni, anche senza volerlo. Come due calamite.

Si ritrovavano senza cercarsi.

 

Laxus stava poggiato ad una staccionata che circondava il campo di girasoli che avevano davanti agli occhi. Il sole del tramonto lo illuminava perfettamente, dandole modo di osservare le sue spalle possenti e la sua schiena da uomo.

Gli si avvicinò e lui se ne accorse sicuramente, visti i riflessi di cui disponeva, ma non si mosse di un millimetro.

Mira si poggiò accanto a lui, in silenzio, cercando di non far muovere di una virgola il suo viso. E lui infatti non si voltò a guardarla, come se le avesse letto nel penisero.

Stavano lì, sotto il sole che pian piano stava scomparendo, ad osservare i girasoli, in silenzio.

Le loro braccia si sfioravano leggermente, Mira aveva modo di sentire sulle sue braccia lisce i peli di quelle di Laxus, che le procuravano un certo solletico.

<< Sei venuto alla festa, alla fine. >>

Laxus voltò il viso verso di lei, nascondendo il mento dietro la sua stessa spalla.

<< Allora ti ricordi. >>

No, cavolo, non si ricordava assolutamente un bel niente. Aveva dedotto ciò in base al disegno di Reedus.

<< In realtà no. >>

Laxus sospirò. Se si fosse ricordata di quel breve discorso in cui si era aperto, esponendo i suoi pensieri, credendo di parlare con un'ubriaca...ci avrebbe fatto la figura del pappamolle.

<< Domani verrai? >>

La guardò nuovamente. Sorrideva. E, così, illuminata dal sole, con quegli occhi incredibilmente azzurri e penetranti, sembrava veramente un piccolo angelo.

Sorrise a quel pensiero contraddittorio. Mirajane era la donna che era in grado di trasformarsi in un diavolo!

<< Perché non dovrei? >> Rispose, continuando ad osservarla.

Lei sospirò. << Era solo per esserne sicura. Devi venire assolutamente, e dovrai restare tutto il giorno! >> Cercò così di sgridarlo, con quel faccino sempre sorridente.

Laxus la guardò di sottecchi. C'era qualcosa sotto, sicuramente.

Sbuffò. Tanto, ormai, che senso aveva continuare ad evitare gli altri alla gilda? Prima o poi avrebbe dovuto affrontare tutte le reazioni conseguenti al suo ritorno.

<< Ne saranno tutti felici, ne sono sicura. >>

Il biondo tornò a guardare i girasoli, sospirando. << Come fai a vedere sempre il bicchiere mezzo pieno? >>

L'albina sorrise, intenerita, e gli diede un buffetto sulla fronte, per poi distaccarsi dal recinto e allontanarsi pian piano, sorridendogli. << Ci dev'essere qualcuno che ogni tanto la pensa in modo positivo, no? >> Alzò la mano, in segno di saluto, e poi si girò definitivamente, andandosene. << A domani, Laxus! >>

 

Laxus la guardò, sorridendo. La sua positività poteva bastare per entrambi.

 

 

 

 

 

 

 

Ed ecco qua il terzo capitolo, finalmente! Tra un impegno e l'altro ce l'ho fatta :)

Spero che vi sia piaciuto e di non aver reso i personaggi troppo OOC -lo so che non sono del tutto IC, ma purtroppo penso che entrambi non siano personaggi facili da trattare. Insomma, il tutto è quasi sempre visto dal punto di vista di Mirajane, e mi sta tornando più difficile trattare lei che Laxus, figuriamoci xD Il fatto è che, insomma, sappiamo che Mira è dolce e gentile con tutti, che ha un cuore fin troppo grande e buono, per cui mi torna strano il fatto che lei riservi qualche attenzione in più a Laxus senza un motivo logico. Dai, diciamoci la verità, sono nel pallone.

Comunque, lasciando perdere i nostri due protagonisti, è entrato in scena un nuovo personaggio: la sorella di Laxus! (alcune di voi non saranno rimaste molto sorprese, lo so xD)

La nostra Luise avrà qualche influenza sul rapporto tra Mira e Laxus? Uhm, staremo a vedere!

Spero che comunque il capitolo vi sia piaciuto, nonostante il lungo discorso tra Luise e Mira, che forse è risultato anche un po' noioso...ma era essenziale per introdurre la sorella di Laxus, capitemi ç_ç

Beh, adesso la smetto di blaterare! Sarò felicissima se mi lascerete una piccola recensione per farmi sapere che ne pensate, ma anche se leggerete solamente!

Al prossimo capitolo <3

 

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Capitolo 4
*** Capitolo -4 ***


<< Mira-nee, credo che dovremmo prendere un incarico. >> Affermò Lisanna, poggiando il succo di frutta che era intenta a bere sul ripiano del bancone. << Sai, l'affitto della nuova casa non si paga da solo. >>

Mirajane sospirò, sua sorella aveva ragione: dopo che erano tornati dall'isola Tenrou, i fratelli Strauss erano stati costretti ad affittare un nuovo appartamento a Magnolia, dato che quello vecchio non era più in buone condizioni e decisamente inabitabile.

<< Tranquille sorelline, prenderò un incarico insieme ad Ever e vi darò i soldi dell'affitto. >> S'intromise Elfman, sedendosi accanto alla sorella minore, che lo guardò sorridendo.

Mira sfoggiò uno dei suoi soliti sorrisi maliziosi. << Elf, ormai trascorri più tempo a casa di Evergreen che a casa nostra, non è che state progettando di andare a vivere insieme? >> Chiese, con gli occhi a forma di cuoricino.

Il ragazzo, per tutta risposta, arrossì spudoratamente: era abituato alle uscite fuori luogo di sua sorella, ma che fosse diventata una specie di veggente ancora non lo sapeva.

Lisanna poggiò il proprio viso fra le mani, sbuffando rumorosamente. << Prima o poi mi abbandonerete tutti e due per inseguire i vostri amori spassionati! >>

La sua lamentela fu seguita dalla fragorosa risata della sorella maggiore. << Ma di che stai parlando? E poi anche tu hai il tuo amore spassionato, no? >>

Mira guardò la sorella sorridendo, e poi si voltò per rimettere qualche bicchiere nella vetrina dietro al bancone.

Lisanna spostò lo sguardo verso sinistra: Natsu stava giocherellando con Lucy ed Happy, scherzava e rideva come se fosse un bambino.

Ma lui non era più il bambino che lei conosceva.

<< Non più, Mira-nee. >>

L'albina passò una mano sulla sua testa, sorridendole: nonostante Lisanna non avesse mostrato alcun interesse nei confronti del dragon slayer del fuoco da quando si era ricongiunta alla sua Fairy Tail, lei sapeva cosa provava. Era sua sorella, lo percepiva.

Ma le cose erano cambiate, e Lisanna non poteva far altro che accettarlo.

 

<< Oh, guarda chi è arrivato, finalmente si fa rivedere! >>

Alle parole di Cana, Mira voltò lo sguardo verso il portone della gilda, da cui era appena entrato un Laxus con un'espressione decisamente dura e irreversibile sul volto.

E i suoi occhi s'illuminarono inevitabilmente.

Lasciò andare la presa su Lisanna, che la guardava sospettosa, e si diresse verso di lui.

Pochi alla gilda si erano accorti della sua presenza -cosa per cui Laxus ringraziò il cielo- ma quando si vide spuntare davanti Mirajane, sobbalzò. Lei cominciò a trascinarlo verso il bancone e prima che se ne accorgesse si ritrovò seduto con il suo bicchiere di Rum davanti agli occhi.

<< Bene, te stai qui e non ti muovere, ok? >>

Laxus guardò l'albina stralunato. << E dove vuoi che vada? >>

<< Non si sa mai. >> Bisbigliò fra sé e sé l'altra. C'erano ben due ragioni per cui aveva aspettato impazientemente per tutta la mattina che Laxus arrivasse e per cui adesso non voleva assolutamente che se ne andasse. Primo: doveva riuscire a togliersi di testa il pensiero che alla gilda non fosse desiderato; secondo: sua sorella Luise sarebbe sicuramente arrivata di lì a poco, e lei non vedeva l'ora di rivederla e di scoprire il motivo per cui il biondo la evitava. Ormai la balla dei soldi non poteva più utilizzarla.

Laxus sospirò e sorseggiò il suo Rum. Ormai si era rassegnato: non sarebbe mai riuscito a capirle, le donne.

Si guardò intorno, mentre l'albina si allontanava dal bancone.

A Fairy Tail c'era il solito chiasso di sempre, le solite urla, i soliti battibecchi, e Laxus non si sentiva a disagio come aveva creduto che si sarebbe sentito in quella situazione.

<< Allora...sei tornato? >> La voce di suo nonno lo destò dai suoi pensieri e fu costretto a guardarlo in viso: lo osservava, seduto sul bancone e con uno sguardo severo sul volto, decisamente non adatto a lui.

<< A quanto pare, si. >> Rispose, cercando di sorridergli il più serenamente possibile.

Makarov guardò suo nipote, sorridendo a sua volta: Laxus era un tipo orgoglioso, e il fatto che si fosse pentito di ciò che aveva fatto in passato e che stesse provando a cambiare, a farsi perdonare da lui e dai suoi compagni di gilda...questo gli bastava.

<< Ohi ohi, guarda chi abbiamo qui! >>

Il biondo si voltò e trovò Natsu dietro di lui, che lo guardava con un sorriso strafottente sul volto.

<< Battiti con me, Laxus! >>

Lui, per tutta risposta, rise di di gusto. << Cos'è, hai già voglia di fare una brutta figura? >>

<< Tsk! Questa volta non avrai la tua solita fortuna! >>

<< Fortuna? >> Cominciò, alzandosi e puntando gli occhi nei suoi. << La mia non è fortuna, marmocchio. >>

<< Lo vedremo! >>

Ma, poco prima che Natsu provasse a tirare un bel pugno sul viso del compagno, si sentì fermare da una mano delicata che gli tirò la testa all'indietro prendendolo per i capelli, facendolo quasi cadere e lagnarsi dal dolore.

<< Per oggi niente risse. >> Sussurrò la bella Mira, sotto gli sguardi increduli di quasi tutti i presenti, che non aspettavano altro che una bella scazzottata.

<< E lascia- >> Natsu non poté finire la frase, dato che lo sguardo dell'albina gli bloccò le parole in gola: era perfino più terrificante di Erza, in quel momento.

Lei, che non aveva mai avuto problemi se i suoi compagni si menavano prepotentemente ogni giorno -in segno di affetto, ovvio- con quel gesto sorprese tutti quanti.

<< Ho detto che oggi non ci saranno risse. >> Così, dopo aver lasciato un Natsu pietrificato sul pavimento, tornò dietro al bancone, ricomponendosi e mostrando a tutti il suo sorriso migliore.

<< Ah, Mira, sono felice che questa volta sia intervenuta tu al posto mio. >> Erza le mise una mano sulla spalla e Mira annuì.

E a tutti i componenti di Fairy Tail gelò il sangue nelle vene a quella visione: Mira ed Erza alleate...quella era la fine del mondo. E delle loro povere vite da scalmanati.

Laxus guardò l'albina, sorridendo: cosa gli stava nascondendo?

 

 

Trascorsero le ore e Mira sospirò, poggiandosi al muro e sorseggiando un bicchiere d'acqua fresca, per rinfrescarsi dal caldo opprimente che regnava alla gilda.

Ovviamente c'era il solito baccano che procurava sempre grandi mal di testa a Lucy, la quale era seduta davanti a lei con un panno umido sopra la fronte e con un Natsu seduto accanto a lei che le blaterava nelle orecchie quanto la vita fosse noiosa e quanto lei fosse noiosa a non voler partire per una missione insieme a lui, dopo soli due giorni che erano tornati da qualla precedente.

Eppure, nonostante Lucy fosse stressata per colpa di Natsu e quest'ultimo annoiato per colpa di Lucy, non si stancavano mai di stare l'una accanto all'altro.

Sorrise e spostò lo sguardo verso Laxus, che in quel momento era intento a parlare con Bixlow e Freed. Almeno sarebbe stato occupato e non se ne sarebbe andato prima che Luise arrivasse.

Già, Luise. Avrebbe dovuto muoversi, cavolo!

<< Ehi ragazzi, guardate chi ho trovato? >> La voce di Macao fece voltare tutti i presenti verso l'entrata della gilda, Mirajane compresa.

E un sorriso le si allargò sul volto.

 

Ci fu chi in quel momento per poco non affogò bevendo il suo drink, non appena notò la presenza di Luise alla porta della gilda; e ci fu chi, invece, guardò quella ragazza con uno sguardo perso e interrogativo.

E poi ci fu Laxus, che non appena la vide cercò di nascondersi dietro al bancone, prima che venisse fermato da Mira.

Dopo pochi attimi di silenzio per lo stupore generale, Luise pronunciò le quattro parole che riuscì a dire prima che tutti le saltassero addosso e la rinchiudessero in un abbraccio di gruppo.

<< Mi siete mancati, ragazzi! >>

Makarov fu il primo a raggiungerla e ad abbracciarla, seguito da tutti gli altri. Qualcuno non riuscì perfino a trattenere le lacrime, compresa Luise, che dopo aver stretto forte suo nonno fu costretta ad asciugarsi gli occhi inumiditi: non rivedeva i suoi amici da anni, in quei sette lunghi anni non aveva saputo neanche che fine avessero fatto, se erano morti, se erano vivi, se sarebbero mai tornati...e stringerli a sé uno per uno fu meraviglioso.

<< La mia nipotina è tornata! >> Il master scoppiò in un pianto decisamente poco virile, a detta di Elfman, e si lasciò consolare da qualche pacca sulla spalla da parte di Wendy, che solo in quel momento riuscì a comprendere chi fosse quella bellissima donna appena entrata nella sua Fairy Tail e che tutti i suoi compagni avevano accolto con affetto e amore.

 

In ben poco tempo Luise ebbe modo di presentarsi a tutti i nuovi arrivati alla gilda e che lei ancora non conosceva, raccontò che aveva fatto in quel periodo mentre tutti i presenti la guardavano ansiosi e felici seduti sul pavimento difronte a lei, come dei bambini durante il loro primo giorno di scuola.

Rise, scherzò e pianse, quel giorno.

Mancava solamente una persona a completare quel quadretto.

 

Mira trascinò un Laxus completamente contrario verso Luise, mentre gli altri tornavano a fare le loro cose, chiamandola ogni tanto per raccontarle le avventure che avevano affrontato in tutti gli anni in cui lei era stata assente.

Quando Mira l'abbracciò spontaneamente la bionda rispose stritolandola a sé e guardando dietro di lei suo fratello, che era stato l'unico a non averla ancora salutata.

<< Allora, non sei contento di vedermi? >> Chiese staccandosi da Mira, ma non lasciandole la mano.

Il biondo sospirò. << Beh, non posso evitarti per sempre. >>

Mirajane sorrise. “Grande, Laxus, un punto a tuo favore.”

<< E allora faresti bene ad abbracciare la tua sorellona! >> A quel punto Luise si spiaccicò sopra di lui ridendo e stringendolo forte, come se non volesse lasciarlo più andare per il resto dei suoi giorni.

Laxus era il suo fratellino, ed anche se non era stata una buona sorella -dato che se n'era andata in giro in lungo e in largo per tutto Fiore quando ancora lui era un ragazzino- ed anche se il loro rapporto non era mai stato molto intimo e solido, gli voleva bene più che a chiunque altro al mondo.

Mirajane assistette a quella scena ad occhi lucidi e per poco una lacrima non le scese dagli occhi, quando Laxus ricambiò l'abbraccio di Luise.

Forse era proprio quello il motivo per cui quel ragazzaccio evitava sua sorella da giorni: aveva paura. Paura che Luise non gli avrebbe permesso di far parte della famiglia che si stava per costruire, paura che rivedere sua sorella gli facesse capire che c'era ancora qualcuno, a parte suo nonno, che si preoccupava veramente per lui.

Paura di essere amato.

E il cuore di Mira cominciò a battere più forte, in quel momento.

 

I due si staccarono e Luise si voltò verso l'albina con un sorriso fiero sul volto. << Pensavo sarebbe stato più difficile. >> Affermò, come se avesse appena vinto la prima battaglia contro il suo fratellino.

Laxus ridacchiò. << Che ci fai qui, sorellina? >>

<< E secondo te che ci sono venuta a fare qui? >> Chiese, prima di voltarsi verso il resto della gilda con un sorriso a trentadue denti sul viso.

<< Ragazzi, ho qualcosa da dire a tutti voi! >> Così catturò l'attenzione di tutti e arrossì un poco, sentendosi osservata da così tante persone.

Fece un grande sospirò e poi parlò il più forte possibile: << Mi sposo! E siete tutti invitati al mio matrimonio! >>

La gilda -dopo pochi attimi di silenzio, dovuto alla grande sorpresa- fu invasa da urla e grida di gioia.

 

<< Immaginavo che fosse venuta per questo. >> Disse il biondo fra sé e sé, poggiandosi su uno sgabello.

Mira lo osservò e si avvicinò, lasciando Luise insieme agli altri, che l'avevano raggiunta per felicitarsi e complimentarsi con lei.

<< Non è una bella cosa? >>

A quel punto Laxus avvicinò pericolosamente il suo viso a quello della ragazza. << Cosa c'entri tu in tutto questo, Mirajane? >>

Lei non si mosse di un millimetro e lo guardò vittoriosa. << Se-gre-to! >> Detto ciò, gli diede un buffetto sulla fronte e si allontanò per raggiungere Luise, lasciandolo letteralmente a bocca aperta.

 

 

 

Quando circa un'ora dopo Mira vide Reedus mostrare a Luise il dipinto rappresentante lei e Laxus vicini vicini, quasi addormentati l'uno accanto all'altro, sbiancò.

Si avvicinò in fretta e furia e prese il disegno dalle mani della bionda, prima che quest'ultima lo mostrasse al suo fratellino.

<< R-reedus, che sta succedendo? >>

Il mago sorrise e Luise si portò una mano sul cuore. << Mira-chan, non avevo idea che tu e quel mascalzone di mio fratello aveste quel genere di rapporto. >>

L'albina ridacchiò, nervosa. << H-hai frainteso, Luise. >>

<< Oh, ma nel dipinto di Reedus sembrate così...intimi! >> Detto ciò, si riprese l'oggetto e non esitò a mostrarlo all'intera gilda. << Non sono carini? >>

Ok, in quel momento Mirajane si ripromise che non avrebbe mai più messo in imbarazzo i suoi compagni di gilda come Luise stava facendo in quel momento con lei, e come lei stessa non aveva mai esitato a fare con le sue amiche.

<< Ma si stanno abbracciando? >>

<< Oh, io l'avevo già visto, sono bellissimi! >>

<< Ehi Laxus, non credevo che fossi quel tipo di persona! >>

Queste furono le voci che si sparsero per l'intera gilda in pochi secondi -che in quel momento era al completo, mentre il giorno prima solo poche persone avevano avuto modo di vedere quel dipinto.

Lucy si avvicinò a Mira e la prese a braccetto. << Siete davvero una bella coppia! >> E a quel punto l'albina si spiaccicò una mano sul viso: ok, se l'era meritato.

Laxus si guardò intorno stranito, sentendosi chiamare, e arrivò difronte alle due in ben poco tempo, mentre gli altri gli lasciavano via libera formando una specie di cerchio intorno a loro.

<< Allora, che succede? >> Il suo tono scontroso non fermò Luise, che gli mise davanti agli occhi il dipinto in un nanosecondo.

Il biondo lo guardò qualche attimo, prima di arrossire spudoratamente: avevano scoperto che era stato alla festa, e lui e Mira, in quel disegno, erano...erano...non riusciva neanche a trovare le parole adatte. Si guardavano complici e si sorridevano serenamente, le loro spalle si toccavano e le loro mani erano l'una sopra l'altra. Non si accorse di quanto fossero stati vicini quella sera, finché non vide quel dipinto. Si rese conto solo in quel momento che quella ragazzina si stava avvicinando pericolosamente a lui, più di quanto avesse mai fatto chiunque altro in quella gilda.

Spostò lo sguardo verso di lei.

Era stato con molte donne, non si ricordava neanche il nome di tutte quelle che si era portato a letto in tutta la sua vita.

Ma nessuna lo aveva mai guardato come Mira stava facendo in quel momento.

Si destò dai suoi pensieri solo quando sentì gli sguardi dei suoi compagni ancora su di lui.

<< Beh? Non c'è niente da guardare! >> Urlò, con il suo solito tono scontroso e in cui in quel momento si poteva cogliere un filo d'imbarazzo.

<< Il mio fratellino è cresciuto. >> Detto ciò, Luise si passò una mano sotto gli occhi, facendo finta di asciugarsi delle lacrime che in realtà non c'erano.

Si sentirono alcune risatine provenienti dai membri di Fairy Tail, ma nessuno si azzardò a proferire parola, visto lo sguardo truce di Laxus, che in quel momento avrebbe volentieri incenerito sua sorella.

Mirajane abbassò la testa e sorrise, guardando in basso e sperando che i suoi lunghi capelli coprissero la sua espressione: vedere Laxus così era esilarante.

Lui cercò di ricomporsi: che cavolo, era un uomo, non aveva motivo di vergognarsi per uno stupido dipinto!

Sorrise. << Uhm, non è male, Reedus. >> Detto ciò, diede il disegno al mago seduto sul tavolino davanti a lui.

E in quel momento Mira lo guardò confusa, sentendosi avvampare. Quella era l'ultima cosa che pensava sarebbe successa.

Ma l'albina non fu l'unica a rimanere letteralmente spiazzata da quell'affermazione: Luise sobbalzò e le si allargò un sorriso a trentadue denti sul volto.

<< Beh, è perfetto! >> Si voltò verso Mira e le prese le mani nelle sue. << Dato che state insieme, sei la mia cognatina...perciò sarai la mia damigella d'onore! >>

<< M-ma noi non stiamo insieme! >> Esclamarono all'unisono, mentre tutta la gilda assisteva ridacchiando a quella scena esilarante.

<< Oh, siete così carini! Bene, Mira-chan, sei invitata a cena a casa mia domani sera, ci sarà anche il mio fidanzato. Non fate tardi, mi raccomando! >> E, detto ciò, salutò gli altri e uscì dalla gilda di tutta fretta, lasciando i due pietrificati e con la mascella letteralmente a terra.

Mirajane sospirò, tornando dietro al bancone con un'aura nera attorno a lei, per evitare le possibili domande e prese in giro che i suoi compagni rifilarono a Laxus in ben pochi secondi, dopo che Luise se ne fu andata.

 

Già, Laxus. Lo guardò e i loro occhi s'incrociarono per un attimo, prima che entrambi voltassero lo sguardo in un'altra direzione.

La cosa stava andando di male in peggio.

 

 

 

 

 

 

 

 

Ta-daaaan! Ed ecco qui il quarto capitolo, mie care :)

Che dire...non so voi, ma io adoro Luise >///< Adoro il modo in cui prende in giro Mira e Laxus e il suo modo di fare così allegro e vivace, quasi fosse una bambina nel corpo di una donna.

E adoro anche i nostri due protagonisti, questo credo che ormai si sia capito *---*

Beh, anche se credo che Laxus sia un pochetto OOC in questo capitolo, spero che vi sia piaciuto comunque e vi chiedo scusa se non aggiorno molto frequentemente, ma tra il fatto che è estate e che mi tocca andare a scuola anche adesso per i corsi di recupero di quell'adorabile materia che è la matematica, potete ben capire che non mi resta molto tempo per la fic, se consideriamo che appena ho un po' di tempo libero mi catapulto al mare senza pensarci un attimo xD

Perdonatemi!

Un bacio a tutte <3

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Capitolo 5
*** Capitolo -5 ***


Mira roteò gli occhi e si sedette sul letto, sospirando. Aveva promesso a Luise che l'avrebbe aiutata con suo fratello, questo era vero, ma lei aveva completamente frainteso le cose e l'albina si era ritrovata in una situazione del tutto inaspettata. Non le sembrava giusto ingannare Luise in quel modo -anche se aveva fatto tutto da sola-, per cui quella sera sarebbe andata a quella cena e avrebbe chiarito ciò che c'era da chiarire.

Lei a Laxus non stavano insieme, era una cosa a dir poco impensabile!

<< Mira-nee, Laxus ti sta aspetta- >> Una Lisanna del tutto entusiasta entrò nella stanza in cui l'albina si stava preparando senza neanche bussare, ma rimase letteralmente a corto di parole alla vista della sorella maggiore.

<< Sei bellissima, Mira-nee! >>

L'altro ridacchiò e si portò una mano a coprirsi la bocca. << Davvero? >> Chiese, un po' imbarazzata e un po' consapevole.

Lisanna annuì e le prese la mano, cominciando a trascinarla verso la porta di casa.

<< È arrivato il tuo fidanzatino. >> Bisbigliò, e Mira si fermò dal risponderle a tono solo e unicamente perché si ritrovò il ragazzo in questione davanti agli occhi entro pochi secondi.

Laxus era lì, poggiato allo stipite della porta, con le mani in tasca e lo sguardo perso chissà dove.

Sentendole arrivare, si voltò e i suoi occhi parvero illuminarsi per qualche secondo, come se in tutta la sua vita non avesse mai visto qualcosa di più bello di ciò che si prospettava d'innanzi a lui in quel preciso istante: Mirajane, quella sera, indossava un vestito nero che le arrivava appena sopra le ginocchia, e quando lo sorpassò, notò con piacere che aveva una scollatura enorme che gli dava la possibilità di osservarle quasi tutta la schiena; le sue linee e le sue curve erano messe ben in evidenza e deglutì, rendendosi conto che avrebbe dovuto fare i conti con quella pressione che sentiva all'interno dei suoi pantaloni per tutta la sera.

<< Sei rimasto incantato? >> Alle parole di Lisanna, il biondo sembrò risvegliarsi da quello stato di shock che l'aveva pervaso per qualche secondo e arrossì leggermente.

<< Tsk. >> Questa fu l'unica cosa che uscì dalla sua bocca, prima che si voltasse e cominciasse a camminare come stava facendo la maga davanti a lui.

Lisanna ridacchiò e urlò un “divertitevi!” , per poi richiudersi la porta alle spalle.

Laxus sospirò e si avvicinò a Mirajane, che si era fermata ad aspettarlo.

Prima non l'aveva notato, forse per il buio o per il troppo nervoso, ma avvicinandosi vide che i capelli della ragazza erano raccolti in una crocchia e che aveva lasciato solo un piccolo ciuffo a contornarle quel viso che appariva ancora più piccolo e delicato, in quel momento.

Per quanto potesse sembrare rude e indifferente al resto del mondo, era pur sempre un uomo. E un uomo sapeva riconoscere una bella donna.

<< Dov'è la casa di tua sorella? >> Chiese improvvisamente l'albina, destandolo dai suoi pensieri.

Laxus si schiarì la voce e tornò a guardare difronte a lui. << Non molto lontano da qui, ci arriveremo a piedi. >>

Mira sorrise e lo seguì senza dire una parola. Lui la guardò un attimo di sottecchi: era fin troppo buona, quella ragazza. Se lui fosse stato trascinato in una situazione del genere da qualcuno com'era successo a lei per colpa di quella stupida di Luise, non avrebbe esitato neanche un secondo ad andare in escandescenza e a fare tutto di testa sua.

Mirajane era completamente diversa.

Si era accorto -come tutti, all'interno della gilda- del suo sorprendente cambiamento nel corso degli anni, dovuto alla prematura e “falsa” scomparsa di sua sorella.

Mira era forte, combattiva e attaccabrighe, in passato. Lui conosceva quella Mira. La ragazza che aveva accanto non sapeva propriamente chi fosse. E la colpa era solo e unicamente sua: era stato lui ad allontanarsi da Fairy Tail per uno stupido e insensato capriccio, lasciandosi alle spalle tutte le persone care e che gli volevano bene.

Mira adesso era solo una sua compagna di gilda...una persona che in quel momento lo stava accompagnando a casa di sua sorella con il titolo di sua fidanzata ufficiale.

Che cosa dannatamente stupida.

Sbuffò e si grattò la testa, nervoso. << Ecco... >> Cominciò, continuando a camminare, ma non voltando lo sguardo verso di lei. << Scusami. >> Disse tutto d'un fiato, e sul viso di Mira si creò un'espressione di leggero stupore.

<< Per cosa? >> Laxus voltò lo sguardo verso di lei e la guardò severamente. Ma intensamente. E Mira sentì una cosa strana, quasi fastidiosa, agitarsi all'altezza del suo stomaco: abituata com'era ad essere osservata dagli uomini...perché non aveva mai provato una sensazione simile prima?

<< Beh, mia sorella ti ha trascinato in questo casino senza voler sentire ragioni. Sarà una rottura per te. >> Rispose con fare ovvio, distogliendo lo sguardo dal suo viso.

L'albina sorrise teneramente e sospirò.

Dall'aspetto poteva anche sembrare il contrario, ma Laxus era un tipo che si faceva parecchi complessi in realtà.

<< Forse tutta questa storia del... >> Deglutì e si schiarì la voce, abbassando lo sguardo. << ...fidanzamento, è stata un po' imbarazzante e...strana. Ma siamo a Fairy Tail, non c'è da sorprendersi! >> E a quel punto ridacchiò, guardando il sorrisetto stampato sul volto del biondo.

<< Non è un fastidio, davvero. >>

Laxus sospirò. Lo sguardo di Mira lo faceva sentire vulnerabile. Lui, che avrebbe potuto combattere e sconfiggere nemici di ogni genere, si sentiva debole e trasparente difronte a quella ragazza, che non aveva mai osservato davvero.

L'aveva guardata con lo sguardo di un ragazzino, fino a quel momento, nonostante fosse già un uomo con parecchie esperienze alle spalle.

L'aveva guardata, ma non l'aveva vista veramente.

Mirajane era un donna. E ciò non era dimostrato solamente dal suo aspetto, che la faceva apparire una donna bella e affascinante.

Mirajane dimostrava di essere donna quando diceva frasi di quel tipo, sbattendo in faccia al resto del mondo la sua maturità e la sua bontà.

Sospirò nuovamente. Avrebbe dovuto imparare da lei.

<< Che fai lì impalato? Andiamo o faremo tardi! >> Così, risvegliandosi e guardando in viso la sua accompagnatrice, le sorrise. Un sorriso caloroso, una specie di ringraziamento che non era in grado di esprimere a parole.

 

 

 

 

Mira si strinse la borsetta nera fra le mani, guardando la casetta che si prospettava d'innanzi ai suoi occhi. Laxus prese un bel respiro e aprì la porta, trascinando la ragazza all'interno dell'abitazione. Era piccola ma degna di Luise, quella casa: modesta ma elegante.

<< Ohi, Luise! >> Il mago gridò il nome della sorella e quest'ultima comparì davanti ai loro occhi in un baleno, correndo come una forsennata. Indossava una canottiera bianca e un paio di pantaloncini di stoffa, i capelli lunghi e ricci le ricadevano dietro la schiena: sembrava una sorta di leonessa.

Appena li vide si fiondò sull'albina, che si ritrovò stretta in un caloroso abbraccio. Laxus sospirò e si avviò verso chissà dove, lasciando la povera Mira a gestire la situazione da sola.

<< Mira-chan, ma sei bellissima! >> Esclamò la donna, dopo averla osservata un attimo. << Se avessi saputo che saresti venuta così, mi sarei messa qualcosa di più adeguato. >> E così indicò le sue pantofole a forma di coniglio.

<< Sono adorabili! >> Luise ridacchiò, notando una Mira estasiata alla visione delle sue pantofole e la prese per mano. << Andiamo, Let ci sta aspettando. >>

E l'albina, trascinata dalla mano di Luise, si ritrovò in pochi attimi all'interno di quella che doveva essere la cucina, curiosa più che mai di vedere con i suoi occhi, finalmente, il futuro marito dell'amica.

E lo vide, seduto al tavolo insieme a Laxus. C'era un silenzio a dir poco imbarazzante in quella stanza, nessuno dei due si azzardava a fiatare.

<< Oh, tesoro, questa è Mira-chan, la fidanzata di mio fratello! >> Quello che doveva essere Let si alzò sorridendo e le strinse la mano. Mira lo osservò attentamente, prima di spostare lo sguardo verso Laxus. Chissà come aveva reagito quando si era trovato davanti questo uomo così particolare: Let era abbastanza alto e aveva i capelli brizzolati, doveva avere molti più anni di Luise, anche se rimaneva pur sempre un bell'uomo, degno di una bella donna come la sorella di Laxus.

<< Piacere di conoscerti, Mirajane. >> Mira si destò dai suoi pensieri e fece per rispondere, prima che venisse interrotta dal vocione del biondo.

<< Te l'ho già detto che non è la mia fidanzata, smettila di dire sciocchezze! >> Urlò verso Luise, che lo fissò maliziosamente.

<< Secondo me sei solo imbarazzato. >> Sussurrò, posandosi una mano sotto al mento. << Sei sempre stato un tipo timido, quando eri piccolo venivi a piagnucolare dalla tua sorellona se gli altri bambini ti escludevano dal gruppo. >> E così si posò una mano sul cuore, rivangando i vecchi tempi e facendo ridacchiare la bella Mira. << Quelli erano davvero bei tempi. >>

<< M-ma cosa stai dicendo?! >> Laxus arrossì spudoratamente e tentò d'incenerirla con lo sguardo.

<< Non sei cambiato di una virgola. >> Affermò poi la sorella, facendo accomodare una Mirajane che se la rideva sotto i baffi accanto al mago. Lui osservò l'albina e si spiaccicò una mano sul viso, constatando che era già la seconda volta che faceva una bella figura del cavolo per colpa di sua sorella.

<< Su, stasera pensiamo a divertirci. >> Attirò l'attenzione Let, sedutosi difronte ai due. << Sono felice di averti conosciuto, Laxus. Luise mi ha parlato molto di te. >> Gli sorrise cordialmente e l'altro assunse la sua solita espressione da sbruffone.

<< Ah, si? E che ti ha detto? >>

Let non si fece intimorire dal suo tono scontroso e rispose con fare calmo e tranquillo. << Che sei un bravo ragazzo, anche se tendi a comportarti in modo scorbutico solo per...evitare di far vedere le tue debolezze. >>

Ecco, colpito e affondato.

Mira si morse un labbro, spostando lo sguardo verso il diretto interessato e preparandosi all'ennesima scenata nei confronti di Luise.

Ma che non arrivò, con sua grande sorpresa. Laxus, inizialmente sconcertato difronte a certe parole, sorrise impercettibilmente e poggiò il mento sulla propria mano.

<< Devo riconoscere che mia sorella ha detto qualcosa di vero, per una volta. >> Poi sospirò, voltando lo sguardo verso Mira, che si trovò impreparata difronte ai suoi occhi, i quali la guardarono così intensamente che si sentì una specie di pugnale infilzarle lo stomaco, un dolore pungente che le bloccò le parole in gola. << C-che c'è? >> Chiese a fatica, aggrottando le sopracciglia.

Laxus sorrise e tornò a guardare Let e sua sorella, che si era appena riseduta a tavola dopo aver portato le pietanze da lei stessa preparate.

<< Niente. >> Rispose in un bisbiglio.

 

 

 

 

 

<< E quindi il vostro è stato amore a prima vista? >>

<< Direi proprio di si, io e Let siamo anime gemelle. È stato il destino a farci incontrare! >>

<< Sono stato un uomo fortunato. >>

I due futuri sposini si guardarono sorridendosi a vicenda, e Mira non poté fare a meno di farsi sfuggire un sospiro d'invidia nei loro confronti.

Lei era quella che s'improvvisava guru dell'amore, dava consigli alle sue sorelline e si commuoveva sempre difronte a due persone innamorate.

Ma, alla fin fine, non aveva mai provato quel sentimento sulla propria pelle.

Per questo era un po' invidiosa, solo un poco.

Sapeva che se avesse voluto trovarsi un ragazzo ci sarebbe potuta riuscire in men che non si dica, dopotutto aveva parecchi corteggiatori.

Ma Mira non voleva un ragazzo. Era una cosa a cui non pensava minimamente, lei era già felice com'era, con la sua famiglia e Fairy Tail. Non le mancava niente.

Voleva solo...sentirlo, provarlo, per una volta, quel sentimento per lei sconosciuto ma che si ostinava a vedere in ogni persona le si prospettasse davanti.

 

Laxus, dal canto suo, stentava a trattenere i conati di vomito che gli procurava quell'orrenda visione: sua sorella e quel vecchio del suo fidanzato continuavano a dirsi tutte quelle sciocchezze sul loro grande amore da quando avevano finito di cenare, e non ce la faceva veramente più a sopportarlo.

Si voltò verso Mira e la trovò -suo malgrado- con due occhi sognanti e colmi di adorazione per quella patetica scena a cui erano costretti ad assistere.

Bene, non sarebbe stata d'aiuto con il suo piano di fuga.

<< Ma non ti disgustano? >> Le chiese bisbigliando, avvicinando il proprio viso al suo orecchio.

Mira si voltò di scatto, trovandoselo pericolosamente vicino. I loro nasi potevano persino sfiorarsi e si sentì andare letteralmente a fuoco. Così, indietreggiò e tornò a guardare gli altri due, per poi rispondergli dopo essersi ripresa. << Ma se sono così carini! >>

Sulla testa del biondo si formò un bel gocciolone e si poggiò una mano sulla fronte: lui non era fatto per cose del genere, ecco perché non aveva voluto conoscere quel pover'uomo che aveva avuto il coraggio di prendere come moglie sua sorella, fino a quel momento.

Se non fosse stato per Mirajane, per la sua insistenza...e per il sorriso felice che si dipingeva sul volto di Luise ogni volta che parlava di Let, non sarebbe mai andato a quella cena e sarebbe tornato a farsi gli affari suoi, nella sua solitudine.

Stava diventando un pappamolle del cavolo!

<< Ah, Laxus! >> L'uomo difronte a lui catturò la sua attenzione e Laxus lo ringraziò dal profondo del suo cuore, per aver interrotto quella serie di moine a dir poco patetica.

<< Che ne dici di venire con me? Voglio farti vedere una cosa! >> Lui lo guardò con lo sguardo più svogliato di questo mondo: e adesso dove voleva portarlo quello là?

Mira, vedendolo esitare, gli diede una gomitata nello stomaco e lo guardò malamente, pregandolo con lo sguardo di andare e di comportarsi bene, per una volta.

Laxus, a quel punto, sospirò e si alzò di malavoglia. << Va bene. >>

Let sorrise e lo trascinò fuori dalla cucina con fare entusiasta, e l'albina, quando rivoltò il viso verso Luise, si sentì penetrare da uno sguardo malizioso e completamente da lei.

Deglutì e ridacchiò nervosa.

<< Perché mio fratello continua a dire che non state insieme? >> Chiese la donna con una nota di disappunto nella voce.

<< Perché è così. >> Poggiò le mani sul tavolo e guardò il muro dietro a Luise -tutto pur di non venire a contatto con quegli occhi che sembravano saperle leggere nella mente.

<< Noi siamo solo...amici. >>

La bionda scoppiò in una fragorosa risata e si ricompose a fatica, sotto lo sguardo incuriosito di Mira. Aveva detto qualcosa di divertente?

<< L'ho già sentita fin troppe volte questa frase! >> Esclamò quindi, prendendole le mani nelle sue e rivolgendole uno sguardo abbastanza...comprensivo.

<< Sai, Mira-chan, io credo che tu abbia una forte influenza su quel testone di Laxus. Un uomo grande e grosso come lui, che si fa manipolare da un semplice sguardo di una donna qualunque, non esiste. Perciò... >> e qui il suo sguardo tornò malizioso e un ghigno inquietante le si disegnò sul volto. << ...tu non sei una donna qualunque, per lui. >>

A quelle parole, Mira la guardò stralunata. Non lo trovava possibile.

Insomma, doveva ammettere che forse -e avrebbe sottolineato il “forse”- fra di loro c'era una certa attrazione fisica. Ma non gli era mai balenato per la testa il fatto che Laxus potesse essere interessato a lei non come ad una semplice compagna di gilda, non come ad una donna qualunque, ma come ad una possibile...no, non riusciva neanche a concepirla quella parola.

Perché la storia del fidanzamento era stata tutta una sciocchezza dovuta ad un fraintendimento, e Laxus si era preoccupato fin troppo di smentire la cosa.

Lui non la vedeva in quel modo.

Ma se così fosse stato...lei che avrebbe fatto?

 

 

 

 

 

Laxus seguì Let fino al giardino dietro casa, non capendo ancora cosa avesse di tanto importante e bello da mostrargli.

<< Lei è la mia bambina! >> E, detto questo, lo portò difronte ad una motocicletta un po' danneggiata e dall'aria vecchia e usata fino al limite delle sue possibilità.

Laxus alzò un sopracciglio: la sua “bambina”?

<< Ti piace? >> Chiese con occhi sognanti il povero Let, che non aveva ancora capito che il fratello della sua fidanzata ne sapeva poco e niente di aggeggi come quello.

Il biondo passò una mano sul manubrio e annuì leggermente. << è veloce? >>

<< Altroché! Vuoi farci un giro? >>

Laxus ridacchiò. Con quella cosa? Sarebbe caduto alla prima curva.

<< Per questa volta passo. >>

Let sembrò incupirsi un attimo, poi la sua espressione tornò felice e contenta dopo le parole del mago: << Ma magari un giorno potresti insegnarmi a guidarla. >>

E l'altro acconsentì a quella specie di richiesta, sorprendendosi però dal fatto che, per una volta, fosse stato Laxus a tentare di avvicinarli dicendo qualcosa di carino.

Il biondo si morse il labbro inferiore, mentre l'uomo davanti a lui ricopriva quel suo gioiellino con un telone bianco.

Cos'era stato quel tono gentile con cui aveva detto quella cavolata? Non aveva intenzione d'imparare a guidare una moto, non gliene poteva fregare un fico secco.

Ma l'aria dispiaciuta di Let l'aveva fatto sentire smarrito per un secondo, come se avesse dovuto preoccuparsi di rasserenarlo. Gli sembrava di stare a contatto con un bambino, nonostante quell'uomo avesse molti più anni più di lui.

<< È stata lei a farmi incontrare tua sorella, comunque. >> Affermò l'uomo, spezzando il silenzio e indicando la moto. << La stavo per investire! >> Così iniziò a ridere di gusto, mentre Laxus non poté fare a meno di sorridere leggermente: va bene, doveva ammettere che era abbastanza divertente immaginarsi un incontro così bizzarro.

<< E poi, sempre su quella moto, ci siamo scambiati il primo bacio. >>

Il biondo s'irrigidì. Non voleva morire affogato in tutta quella dolcezza.

<< È una moto magica, ne sono convinto. >>

E Laxus sospirò, spiaccicandosi una mano sul viso ed entrando in casa come aveva fatto Let poco prima: poteva anche essere un bravo ragazzo, a malincuore doveva ammetterlo, ma aveva un paio di rotelle fuori posto.

Ridacchiò, chiudendo gli occhi.

Doveva anche ammettere che era proprio per quello che stava così bene insieme ad una tipa come Luise.

 

 

 

 

 

Mira e Laxus uscirono dalla casa di Luise dopo aver salutato i due sposini e la bionda li chiamò sul ciglio della strada.

<< Verrò a trovarvi fra qualche giorno! Tu ovviamente sarai sempre la mia damigella d'onore, Mira-chan! >> Gridò, attirando l'attenzione dei due, che si voltarono sorpresi.

<< Ma ti ho detto che non è la mia fidanzata! >> Le rispose il fratello, sempre gridando per farsi sentire. Poi sospirò, stufo di quella situazione.

L'albina lo scrutò qualche attimo, silenziosa.

<< Per adesso! >> Luise rise e si voltò, richiudendosi in casa. << Buonanotte! >>

Laxus sbuffò e ricominciò a camminare, borbottando qualcosa d'incomprensibile nei confronti di sua sorella.

Mira lo seguì senza proferire parola. Non aveva voglia di parlare con lui.

Si sentiva...infastidita dal suo atteggiamento. Poteva capire che la storia del fidanzamento lo avesse messo in imbarazzo e che desiderasse chiarire la situazione, ma Laxus sembrava addirittura provare ribrezzo pensando alla possibilità che potesse davvero nascere qualcosa, fra di loro.

Non che lei lo volesse, ma sentirsi allontanare in un modo così esplicito...insomma, era pur sempre una donna, ed essere trattata così la faceva sentire una stupida!

Ma le sensazioni che provava, erano davvero dovute solamente a questo?

Forse c'era qualcosa di più. Forse il fatto che Laxus non potesse neanche arrivare a concepire lontanamente l'idea che avrebbero potuto...ecco, stare assieme veramente, non la lasciava così indifferente. Anzi, non la lasciava per niente indifferente.

Si sentiva strana. Dolorante. Ma non era un dolore comune, di quelli che provi quando un nemico ti colpisce durante una battaglia. Era come se stesse soffocando, come se qualcosa le fosse finito in gola e lei non avesse la forza di liberarsene, come se il suo stomaco fosse stato invaso da qualcosa di dannatamente fastidioso.

E doloroso.

<< Fa male. >> Le parole le erano uscite di bocca senza neanche che lo volesse davvero. L'aveva detto in una specie di sussurro e Laxus si era voltato a guardarla, confuso.

<< Cosa? >>

Mirajane lo guardò, puntando gli occhi nei suoi.

Tu non sei una donna qualunque, per lui.

Ecco, adesso faceva ancora più male.

<< Niente. >> Riabbassò lo sguardo. << Non c'è bisogno che mi accompagni fino a casa, ormai siamo vicini. >> E a quel punto si voltò, sotto lo sguardo stranito del biondo.

<< Ma che dici? Ormai sono qui, non mi costa niente accompagnarti. >>

Mira fece un passo avanti e lui la fermò poggiandole una mano sopra la spalla, tentando di fermarla, e l'albina a quel contatto di voltò di scatto, stritolando la borsetta che aveva fra le mani.

<< Perché fai così?! >> Gli urlò, spingendolo via, lontano da lei e dal suo corpo.

Laxus aprì leggermente la bocca, incapace di dire qualcosa di sensanto.

Non ci stava capendo niente, perché diavolo era arrabbiata con lui?

<< Così come?! >> Chiese, riavvicinandosi a lei. Le donne erano così dannatamente complicate!

Mira si morse un labbro e abbassò lo sguardo. Era una stupida. Doveva pensare prima di agire in quel modo strano che non riusciva a comprendere nemmeno lei stessa.

<< Tu sei scorbutico, presuntuoso, ribelle e a volte anche cattivo! >>

La bocca di Laxus si spalancò ancora di più: cos'è, ora si metteva ad offenderlo?

<< Ma cos- >>

<< E allora perché mi fai sentire così...felice, quando sono con te? >>

Okey, dallo sguardo frastornato di Laxus capì che la cosa le stava sfuggendo di mano e arrossì un poco, dopo essersi resa conto di ciò che aveva detto.

Perché stare con lui era diventata quasi una cosa quotidiana. Un'abitudine.

E non si era accorta di essere sempre un po' più felice, ogni volta che lo vedeva. E di essere triste quando lui non la faceva sentire apprezzata come donna e come possibile fidanzata.

Ma cosa poteva pretendere? Perché voleva sentirsi apprezzata da lui, in primo luogo?!

Perché non voleva essere una donna qualunque?

Ma i suoi pensieri vennero interrotti dalle mani del biondo a contatto con la pelle del suo viso.

Le aveva letteralmente preso il volto fra le mani, e la guardava intensamente.

<< Stai cercando di dirmi qualcosa? >>

Ecco, adesso l'avrebbe preso a schiaffi.

Non voleva un'altra domanda come risposta.

<< Io...non lo so. >> Ed era vero, non ci stava capendo un tubo neanche lei.

Non avrebbe dovuto dirgli quelle cose senza senso di punto in bianco, si era comportata da idiota e lei non era così. Mira rifletteva prima di dire qualcosa, non era una persona che parlava a sproposito e senza una ragione valida.

Ma non era neanche da lei sentirsi così confusa e vulnerabile. Poteva non sembrare, ma non avere la situazione sotto controllo la stava facendo impazzire.

Era in grado di dare qualunque tipo di consiglio agli altri, ma non a se stessa.

Che ingiustizia.

Le mani di Laxus erano ancora sul suo viso e lui stava in silenzio, ad osservarla.

Mira arrossì leggermente e ricambiò lo sguardo, cercando di scacciare pensieri inopportuni dalla sua testa.

<< Credo...credo che andrò a casa sul serio, adesso. >> Prese le mani del ragazzo e le scostò dalla propria faccia, sorridendogli.

Forse aveva solo bisogno di dormire e di schiarirsi le idee.

<< Ci vediamo domani, va bene? >>

Ma, prima che potesse anche solo pensare di voltarsi, Laxus le strinse la mano e la costrinse a guardarlo negli occhi. Il suo sguardo era serio, ma c'era qualcosa di più.

L'albina venne pervasa da una sensazione strana, quando sentì i loro visi avvicinarsi sempre di più, centimetro dopo centimetro, secondo dopo secondo, finché le labbra di Laxus non toccarono lievemente le sue. Aveva ancora gli occhi aperti, fissi in quelli di lei, che, dal canto suo, in quel momento era perfino incapace di sbattere le palpebre.

E quindi fu così, quel loro strano, dolce, bacio. Avvenne tutto in una manciata di secondi, fu solo un'azione. Le loro labbra si scontrarono e Mira non ebbe neanche il tempo di chiudere gli occhi.

La sua mente era vuota, in quel momento.

Era come se nelle sue orecchie risuonasse solamente il battito forte e veloce del suo cuore.

Non percepiva nient'altro, se non il calore di quelle labbra.

Fu un bacio casto, puro. Le loro lingue non s'incontrarono neanche, solo le loro labbra si unirono. E Laxus fu contento di constatare che combaciavano alla perfezione, come due pezzi di un puzzle. Vicini, incastrati fra loro.

 

Quando Laxus si staccò, lentamente, Mira si sentì vuota, persa, come se una parte di lei fosse rimasta attaccata a quelle labbra.

Lui le sorrise e puntò gli occhi nei suoi. << Si, adesso puoi andare. A domani. >> E, detto ciò, si voltò ed iniziò a camminare lontano da lei, non lasciandole neanche il tempo di rispondergli.

Si portò le mani alla bocca, quando lo vide sparire dietro l'angolo di una via.

Avrebbe voluto chiamarlo, dire anche solo qualcosa, ma non ci riuscì.

Era come se le avesse rubato la voce, il respiro, il cuore, tutto.

 

Le restò solamente un grande sorriso dipinto sul volto, che -ancora oggi non si spiega il perché- non riuscì a far scomparire per tutta la notte.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ed ecco a voi il quinto capitolo :D Mi dispiace sinceramente per questo ritardo mostruoso, chiedo mille volte scusa, ma questo capitolo è stato un parto.

Anyway, tornando a questa robetta...beh, sappiate che mi sono impegnata davvero tanto, soprattutto per la parte finale, che spero di aver reso bene. Lo so che ormai navigo nell'OOC, lo so çwç

Per il resto, non mi ricordo una mazza di quello che volevo dirvi -è le quattro del mattino, pardon.

Ah, già, la motocicletta di Let avrà una funzione precisa, e il nome Let mi è venuto pensando a Jet e perché non avevo idea di come chiamare questo pover'uomo.

Non so più che dire, sicuramente mi sono dimenticata qualcosa, ma il mio cervello non ce la fa più.

Spero che il capitolo via sia piaciuto e mi scuso ancora per il ritardo e per l'OOC :')

Un bacio e buonanotte tesorine! <3

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Capitolo 6
*** Capitolo -6 ***


Mira buttò l'ennesimo vestito sul letto, guardando con astio l'armadio difronte a lei. Possibile che non avesse niente di adeguato da mettersi e che fosse piena di cose inutili?

<< Mira-nee, ma che stai facendo a quest'ora? >> Farfugliò Lisanna, voltandosi dalla parte opposta del letto per guardare la sveglia riposta sul comodino: erano solamente le sette e mezza del mattino!

La voce ancora impastata dal sonno della sorella fece voltare la trasformista, che sospirò.

<< Hai qualche vestito carino, Lisanna? >>

L'altra la guardò aggrottando le sopracciglia e alzando di poco la testa dal cuscino.

Non era solito vedere sua sorella volersi fare bella per andare in qualche posto.

<< Perché? Devi andare da qualche parte? >>

Mira fece di no con la testa e rivoltò lo sguardo verso i poveri vestiti scartati dalla lista e che in quel momento ricoprivano il suo letto.

<< No, è solo che... >> Poi riguardò la piccola albina: forse era meglio starsene zitte.

<< Niente, niente. Torna a dormire. >> Bisbigliò, con un sorriso dolce sul volto.

Lisanna sospirò e, prima che Mirajane potesse uscire dalla loro camera per recarsi nel bagno, sorrise maliziosa.

<< Vuoi farti bella per il tuo fidanzato? >>

L'altra, sul ciglio della porta, non rispose ed uscì il più velocemente possibile, per evitare che Lisanna notasse il rossore che le aveva imporporato le guance.

Si chiuse la porta alle spalle e sbuffò, sconsolata: si vedeva proprio, che erano sorelle.

 

 

 

 

 

Dall'altra parte della città, Laxus sembrava aver voglia di distruggere il proprio letto.

Continuava a girarsi e rigirarsi con foga, senza avere la benché minima idea di quale posizione assumere per addormentarsi una volta per tutte.

Il fatto era che, a quanto ricordava, quella notte non aveva chiuso occhio.

Alla fine, decise solamente di alzarsi e raggiungere il bagno, per rinfrescarsi un po' con una bella doccia fredda.

Dopotutto, la colpa della notte insonne che aveva appena passato, era tutta del caldo asfissiante.

Certo, del caldo.

Sbuffò e s'intrufolò nella doccia. L'acqua scorreva a singhiozzi in quella casetta vecchia e malridotta in cui abitava, proprio vicino ai boschi che circondavano Magnolia.

E non fu rilassante come credeva, cercare di lavarsi e di scollarsi di dosso certi pensieri.

Pensieri che l'avevano tormentato per ore e ore e che non avevano intenzione di lasciarlo in pace nemmeno durante la doccia.

Riassumendo in poche parole ciò che provava, avrebbe potuto dire che si trattasse solamente di confusione.

Era confuso, Laxus. Confuso per quello che aveva fatto la sera prima e per quello che sarebbe successo, dopo quel gesto.

Il bacio che aveva dato a Mirajane era stato senza dubbio colmo di...uhm...non sapeva spiegarsi bene cosa.

Aveva agito in base all'istinto, ecco tutto. Neanche fosse una specie di animale!

E non gliene sarebbe potuto fregare un fico secco se l'avesse fatto con un'altra persona.

Insomma, era stato solo un semplice e comunissimo bacio.

Sospirò, sciacquandosi il viso con l'acqua.

No, non era stato solo un semplice e comunissimo bacio.

Perché non l'aveva dato ad una semplice e comunissima donna.

Era questo, ciò di cui si preoccupava: cosa sarebbe successo, da quel momento in poi? Quali sarebbero state le conseguenze di quel gesto?

Anche se la sera prima Mirajane gli aveva fatto intendere il contrario, magari non aveva apprezzato e l'avrebbe detestato fino alla fine dei suoi giorni, per averle rubato quel bacio.

E, da una parte, un po' ci sperava che fosse davvero così.

Perché Mirajane non era una donna da portarsi a letto una sera quando ne hai voglia e poi non salutarla neanche il giorno dopo.

Se Mirajane avesse davvero voluto quel bacio...avrebbe anche voluto lui.

E lui non riusciva a pensare seriamente a questa prospettiva: lei non aveva bisogno di lui.

Non aveva bisogno di avere accanto una persona così rude, insicura e a volte spietata, com'era lui.

Lui, che aveva già tradito una volta i suoi compagni di gilda, e quindi la sua famiglia...per lui, era davvero possibile riuscire a legarsi a qualcuno in modo leale?

E non si poteva permettere di fare altri errori, questa volta.

Non avrebbe mai più voluto che le persone a cui teneva, soffrissero di nuovo per colpa sua.

Ne aveva già combinati abbastanza, di guai.

E Mirajane non se lo meritava di certo, dato che era stata la prima persona ad accogliere calorosamente il suo ritorno. Ad esprimergli di nuovo quell'affetto che non percepiva da molto tempo.

Per questo era confuso: per una volta nella sua vita, Laxus Dreher non sapeva come comportarsi con una donna.

 

Se l'avesse fatta soffrire, si sarebbe detestato con tutto se stesso.

 

 

 

 

 

La gilda straripava di persone, ma l'unica che Mira stava aspettando con impazienza, non c'era.

Ogni volta che entrava qualcuno si voltava con sguardo sognante, illusa che potesse essere lui.

Ma rimaneva delusa tutte le volte.

 

Lucy vide l'albina cadere come un sacco di patate così, dal nulla, suscitando le risate di non pochi membri all'interno della gilda.

Attirò l'attenzione di Natsu -seduto accanto a lei a gustarsi una fetta delle tanto amate torte di Erza che era riuscito a rubare a quest'ultima- con una debole gomitata sul fianco.

Lui la guardò curioso e farfugliò qualcosa che la bionda non riuscì a comprendere, dato che invece di parlare riuscì solamente a sputacchiarle in faccia qualche pezzo di dolce.

<< Che schifo. >> Sussurrò, pulendosi con il tovagliolo che Natsu teneva al collo, proprio come un bambino.

Lui inghiottì il boccone e la guardò perplesso, ricordandole il motivo per cui l'aveva interrotto nel suo ingozzarsi.

<< Non trovi che Mira sia un po' strana oggi? >>

L'altro spostò la sua attenzione sull'albina e poi di nuovo sulla sua compagna di team.

<< Dici? >> Chiese, con un'alzata di spalle e portandosi alla bocca un altro pezzo di torta.

Lucy sospirò: era inutile cercare di affrontare un discorso serio con Natsu, quando mangiava.

<< Anche Lucy è strana, aye! >> S'intrufolò nel discorso Happy, spuntando sopra la testa di Natsu.

Il ragazzo rise e Lucy sospirò, sconsolata.

Con grande sorpresa del rosato, prese il viso di quest'ultimo fra le sue mani e gli passò due dita sulla bocca, ripulendolo dalla panna che vi era rimasta sopra per colpa della sua poca grazia nel cibarsi.

<< Invece di ridere, pensa a pulirti, baka. >> Gli soffiò sulle labbra, prima di alzarsi e dirigersi verso al bancone, lasciandolo lì, inerme e con la bocca leggermente spalancata.

Happy lo osservò qualche attimo, poi si coprì la bocca e assunse la sua solita espressione maliziosa.

<< Ti ppppppiace! >>

 

Lucy, dopo essersi gustata la panna che era rimasta sulle proprie dita, raggiunse Mira in pochi secondi.

Stava ripulendo un bicchiere. Il solito bicchiere che aveva già lavato e asciugato ben quattro volte quella mattina.

<< Penso che ormai sia perfettamente pulito, no? >> Le chiese, con un sorriso gentile sul volto.

Mira realizzò solo in quel momento di non essere da sola, e spostò lo sguardo verso la biondina seduta sullo sgabello difronte a lei.

<< Buongiorno, Lucy-chan! >> Esclamò raggiante. Forse anche troppo, a detta della maga stellare. Era sempre più convinta che ci fosse qualcosa che non andava.

<< Come va? >> Chiese quindi, un po' preoccupata, mentre osservava Mira riporre al suo posto il bicchiere.

<< Bene, grazie. E tu? Sei ancora alle prese con le intrusioni di Natsu in casa tua? >>

Lucy la guardò attentamente, prima di rispondere e cominciare a parlare del più e del meno come capitava ogni giorno.

Forse si era sbagliata, forse Mira non aveva niente che non andava, quel giorno. Eppure, sentiva qualcosa di strano nella sua voce, vedeva qualcosa di diverso nel suo viso.

Qualcosa di forzato.

E Mira non era di certo una tipa che sorrideva o si comportava in un certo modo forzatamente. I suoi sorrisi e i suoi gesti erano sempre sinceri.

Che non volesse far vedere che c'era qualcosa che la turbava?

Da una parte, a questo pensiero, Lucy si sentiva amareggiata e delusa. Insomma, Mira l'aveva sempre aiutata quando ne aveva avuto bisogno, per cui avrebbe voluto ricambiare e fare lo stesso. Ma se la maga non si fidava di lei e non le diceva cosa la preoccupava, come avrebbe potuto fare?

Lei non era come Mira. Non era matura come lei, non era sempre disposta ad essere gentile e ad aiutare il resto del mondo, trasmettendo bontà e dolcezza.

Ma Mira era una sua nakama. E avrebbe fatto di tutto pur di aiutarla.

 

Quando la vide farsi scivolare di mano una bottiglia di vetro, la quale si schiantò sul pavimento in pochi attimi, facendo voltare verso di loro quasi tutta la gilda, si precipitò ad aiutarla.

<< Aspetta, così ti taglierai! >> Esclamò, cercando di fermarla dal raccogliere i pezzi di vetro sparsi per quella parte di pavimento.

L'albina rise nervosamente. << No, tranquilla Lucy-chan, faccio in un attimo. Non sono stata abbastanza attenta e mi è scivolata di mano. >> Rispose, cercando di giustificare ciò che era appena accaduto.

<< Sei sicura di star bene? >>

Alla domanda di Lucy, Mira la guardò. Ma non la vide.

Non la vide, perché la sua attenzione si focalizzò sulla persona che era dietro la figura dell'amica.

Proprio all'entrata della gilda.

Laxus varcò la soglia in quel preciso istante e il cuore le saltò in gola, così, non facendo attenzione, si tagliò l'indice con un pezzo di vetro.

<< Oh, te l'avevo detto di stare attenta! >> La rimproverò la bionda, alzandosi per andarle a prendere un fazzoletto e un cerotto.

Ma Mira non fece caso al sangue che sgorgava da quel piccolo taglietto.

Si alzò, incurante di alcuni sguardi curiosi che la stavano seguendo, e si diresse a passo spedito verso il ragazzo che aveva tormentato la sua mente -e non solo- per tutta la notte e tutta la mattina.

 

Laxus, appena entrato, non fece caso al chiasso e alla confusione che regnavano sovrani all'interno di quel posto. Notò solamente una ragazza dirigersi verso di lui, e, non appena la vide, deglutì.

Cos'è, era nervoso come un ragazzino?

Provò a rialzare lo sguardo che aveva abbassato e a riguardarla, e constatò di avercela già praticamente troppo vicina. Non fu preparato, per cui indietreggiò.

<< Buongiorno! >> Fu l'unica parola che uscì dalla bocca di Mira. Lo disse con un tono dolce e felice, i suoi occhi sembravano quasi brillare, come se per tutto quel tempo avesse solamente aspettato il suo arrivo.

E il biondo non poté fare a meno di sorridere teneramente, a quella scena.

Sorriso che sparì qualche attimo dopo, quando il suo cervello si liberò dalle grinfie del viso angelico di Mira.

<< 'Giorno. >> Lui, invece, usò il tono più freddo e distaccato con cui avrebbe mai potuto parlare, e la ragazza aprì leggermente la bocca.

Laxus chiuse entrambe le mani in due pugni e si voltò, per poi iniziare a camminare in direzione di Fried e Bixlow -intenti a guardare la bacheca degli incarichi.

Aveva ben chiare le sue intenzione, non doveva cedere all'istinto come la sera prima.

 

Mira lo osservò, mentre le sue braccia cadevano rassegnate ai suoi fianchi.

Perché si sentiva così stupida, in quel momento?

Non l'aveva degnata di uno sguardo. Era tornato tutto come prima.

Come prima di tutte quelle mattine che avevano trascorso insieme alla gilda, cullati dal silenzio intimo e caloroso che erano in grado di creare.

Come prima del dipinto di Reedus, come prima dell'arrivo di Luise e del loro lento ma intenso avvicinamento.

Come prima del bacio che le aveva rubato.

 

In quel momento, percepì la distanza che avevano pian piano diminuito col tempo, diventare sempre più grande, ancora più grande.

Provò a sorridere di nuovo, quando Lucy le portò il cerotto e glielo mise al dito.

Ma il cuore le fece tanto, tanto male.

 

 

 

 

Continuava ad andare in giro per i tavoli a distribuire cibo e bevande senza concedersi un attimo per fermarsi e riorganizzare le idee.

Non voleva pensare. Era già tanto se riusciva ancora a restare in quella stanza piena di persone ma che a lei appariva così vuota.

Riusciva a percepire la presenza di un unico individuo. Tutti gli altri sembravano essere scomparsi dalla sua vista, dalla sua mente.

Quando il suo sguardo incrociava quello di Laxus, sentiva formarsi nella sua gola una specie di groppo che non riusciva mai a mandar giù.

Era pesante. Lei, si sentiva pesante. Sentiva qualcosa premere sul suo petto, premere abbastanza forte da farle sentire dolore.

Avrebbe tanto voluto che la smettesse.

 

Sospirò, scendendo le scale che portavano alla piccola biblioteca della gilda.

L'unico modo per pensare ad altro, forse, era proprio quello di leggersi un buon libro. Levy le aveva detto molto spesso che, quando c'era qualcosa che la turbava o che la faceva sentire di cattivo umore, faceva sempre ricorso ai libri. Diceva che loro non l'avrebbero mai abbandonata, nel bene o nel male.

Ma tutto, qualsiasi cosa, le sembrava inutile in quel momento.

Riusciva solo a pensare al fatto che avrebbe dovuto arrabbiarsi.

Diavolo, se avrebbe dovuto! Avrebbe dovuto tirargli un bel pugno su quel bel faccino da sbruffone e schiacciarlo sotto al peso di uno dei barili di birra di Cana, per poi tagliarlo a pezzettini e gettarlo fra le fauci di Natsu, che l'avrebbe mangiato, non lasciando nessuna traccia di lui nella sua vita e nel suo cuore.

Sospirò, rendendosi conto che aveva qualche rotella fuori posto.

Beh, era pur sempre una maga di Fairy Tail, dopotutto.

Ma, a parte tutto, non riusciva a capire. C'era stato qualcosa di sbagliato in quello che avevano fatto? Lei l'aveva sentito, che anche Laxus voleva quel bacio.

Una donna sa quando un uomo la desidera. Lo vede, lo sente. E lei, dopo che si era aperta esprimendo ciò che provava -già, cosa che non era riuscita ancora a capire del tutto-, aveva sentito qualcosa da parte di Laxus. Desiderio.

Un desiderio che aveva espresso trasportandola in quel dolce bacio, che l'aveva rapita e non l'aveva lasciata più andare.

Poggiò la candela sul tavolino al centro della biblioteca e si sedette su una delle poche sedie che lo circondavano, chiudendo gli occhi e inspirando l'odore dei libri.

Forse, l'unica parte sbagliata in tutto quel bel quadretto, era lei.

Dopotutto, perché si sentiva così triste e sconsolata, in quel momento? Solo perché Laxus l'aveva trattata in modo freddo e scostante?

Si, solo per quello. E se lui le avesse detto che dietro a quel bacio c'era qualcosa di più, che dietro a quel bacio c'era un vero e proprio sentimento...lei come si sarebbe sentita? Felice?

Non lo sapeva.

Perché non se l'era ancora detto ad alta voce. Perché non era ancora riuscita a formulare qualcosa di sensato, riguardo i suoi sentimenti nei confronti di Laxus.

A lei Laxus...piaceva? Piaceva sul serio?

No, era impossibile.

Proprio lui, che era così diverso da lei, così difficile da avvicinare. Lui, che scappava difronte alle situazioni più semplici, ma che non esitava un secondo, prima di fiondarsi nell'ennesima battaglia all'ultimo sangue, proprio come aveva fatto sull'isola Tenrou.

E lei, invece, così facile da avvicinare. Lei, che si faceva amare e che amava senza riserva, che esprimeva il suo affetto alle persone a cui teneva con semplici gesti e poche parole.

 

Si alzò dalla sedia e si diresse verso le scale, per tornarsene dalla sua famiglia.

Si, era decisamente impossibile.

 

 

Si disse questo, prima che il cervello le andasse in tilt e il cuore cominciasse a martellarle nel petto, quando si scontrò con la fonte dei suoi problemi, proprio sulle scale.

Andò a sbattere contro il suo petto senza la minima decenza e, prima di cadere all'indietro e rotolare a terra, si sentì stringere dalle sue braccia forti e possenti.

Aveva il viso appiccicato alla sua maglietta, sentiva il suo odore farsi spazio nel suo naso, penetrarle perfino la pelle del corpo.

E il respiro...quello gliel'aveva mozzato.

<< Tutto apposto? >>

Quando sentì la sua voce si svegliò da quella specie di sogno ad occhi aperti e si distaccò un poco, per guardarlo in viso.

Annuì e lo vide guardarla indeciso, forse imbarazzato.

<< Che ci fai qui? >> Gli chiese, per allentare la tensione e per spezzare quel silenzio che la faceva sentire a disagio.

Non era uno dei loro silenzi.

<< Potrei chiedertelo anch'io. >>

Mira sorrise. Forse erano lì per il medesimo motivo.

La trovava una cosa inspiegabilmente eccitante.

Trovata tutto ciò che riguardasse Laxus, inspiegabilmente eccitante.

Lui, sospirando, lasciò la presa dalle sue braccia ed iniziò a scendere gli altri scalini, con l'intenzione di uscire al più presto da quella situazione, per non rimanerci bloccato più a lungo di quanto avrebbe voluto.

Ma -e sapeva che sarebbe successo- si sentì afferrare una mano.

Si voltò lentamente e guardò la ragazza pochi scalini sopra di lui. Adesso apparivano alti la stessa misura, i ruoli si erano invertiti.

<< Per quanto ancora vuoi continuare ad evitarmi, Laxus? >> Chiese con una nota di rimprovero nella voce, ed anche un po' di disappunto.

Il biondo continuò ad osservarla in quegli occhi così blu da far paura e salì uno scalino, avvicinandosi.

Aveva ragione. Non poteva pensare di poter continuare così per ancora molto tempo. Era stato difficile riuscirci persino per quelle poche ore.

<< Io ti piaccio? >> Lo sussurrò a pochi centimetri dal suo viso, dopo aver risalito anche un secondo scalino, e rimembrando ciò che l'albina gli aveva detto la sera prima.

Sul suo viso Mira poté notare un sorriso appena accennato, forse un po' compiaciuto rispetto a quella possibilità.

Perché glielo stava chiedendo?

<< E se ti dicessi di si? >> Questa volta la sua domanda era stata posta in modo gentile, premuroso. E un po' impaurito.

Laxus sgranò gli occhi. Poi boccheggiò qualche attimo, incapace di dire qualcosa di sensato.

<< Mira... >> Al suono del proprio nome pronunciato dalla sua voce, il cuore di Mira perse un battito. << è sbagliato. Ci sono tante cose sbagliate in tutto questo. >> Affermò deciso, salendo poi un terzo scalino e trovandosi il viso di lei praticamente sopra al suo. Si sfioravano, entrambi in attesa di una mossa da parte dell'altro.

I suoi comportamenti erano parecchio contrastanti in confronto alle sue parole.

Mira sorrise, carezzandogli il viso con una mano. E Laxus sentì qualcosa agitarsi dentro di lui, a quel tocco delicato, dolce.

<< Non c'è niente di sbagliato. >> Il bisbigliò di Mira gli penetrò le orecchie e poggiò il viso nell'incavo del suo collo, sospirando.

Eccolo che riappariva, l'istinto e la voglia di lei che avevano impossessato la sera prima.

Mira trattenne il respiro qualche secondo e gli avvolse la testa con le braccia, toccandogli delicatamente i capelli biondi.

Sembrava tutto così naturale, in quel momento. Tutto così reale, così sincero.

E, quando Laxus rialzò la testa e puntò gli occhi nei suoi, capì che non lo sembrava soltanto.

Capì che, fra di loro, c'era veramente qualcosa di sincero e reale.

Capì che non avrebbe mai voluto porre fine a quel momento.

 

Questa volta fu lei a fare la prima mossa: prese il viso di Laxus fra le mani e avvicinò la propria bocca a quella di lui, azzerando la distanza quasi nulla che ancora allontanava i loro visi. Si mosse dolcemente su di lui, spiazzandolo del tutto. A dirla tutta, era stata presa dal panico e non aveva idea di cosa avrebbe dovuto fare. Non era brava con i baci, perché non ne aveva dati molti in tutta la sua vita.

E Laxus, dopo un primo momento di smarrimento, non se lo fece ripetere due volte: prese possesso della situazione e poggiò la schiena di Mira al muro, per poi infilarle una mano fra i capelli e l'altra su una gamba, proprio sotto il vestito lungo.

Non riusciva a controllarsi.

E lei non voleva che si fermasse.

Quindi, cercò la sua lingua, famelico e impaziente di avvinghiarla alla propria, mentre con la mano sinistra continuava a carezzarle la coscia morbida e liscia.

Mira ricambiò quel gesto così possessivo, eccitato, e gli afferrò una ciocca di capelli con le mani, stringendosi di più a lui e spiaccicando il suo seno prosperoso al suo petto.

 

Sentivano ancora il chiasso insistente all'interno della gilda, e il fatto che potessero venir scoperti da un momento all'altro rendeva il tutto ancora più eccitante.

Ma Mira lo sapeva, che non c'era niente di sbagliato.

 

E Laxus, mentre la sua lingua scorreva e si gustava il collo di Mira, decise di cedere all'istinto.

E al sentimento.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ohayo Minnaaa! (tanto so che leggerete tutti questo capitolo al massimo domani mattina, a meno che non ci sia qualcuno che, come me, è ancora sveglio e non sa che cappero fare alle 04.30 di notte)

Ma vabbé, passiamo al capitolo. Uhm...che dire...sinceramente non saprei. È l'unico che reputo abbastanza decente. Boh, avevo talmente tante cose da descrivere, talmente tante scene in testa...e talmente tanti sentimenti, tante emozioni...insomma, spero di non aver scritto oscenità e di non aver creato confusione nelle vostre teste. Non vi reputo delle stupide, solo che, forse, mi sono espressa male. Ecco, spero di essere riuscita a farvi comprendere bene ciò che provano i personaggi, i loro sentimenti contrastanti, le loro paure.

Forse il capitolo è confusionario proprio perché Mira e Laxus sono parecchio confusi xD

Comunque, mi rendo conto che ormai c'è solo una marea di OOC. E da parte di entrambi, secondo me.

E mi scuso per questo, ma ho fatto del mio meglio.

Niente, ora me ne vado a letto perché mi sto addormentando sulla tastiera -perché l'ispirazione per scrivere mi viene sempre di notte? Perché?!

Un bacio e buonanotte <33

 

Ps: ci saranno sicuramente un saaacco di errori, visto che ho riletto il tutto solo una volta e visto che non sono molto lucida. Se li trovate, ditemelo senza preoccuparvi!

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