Can't you see that I'm the one who understands you?

di shesafeandsound
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** It stars when the summer is gone ***
Capitolo 2: *** I have seen an angel ***
Capitolo 3: *** Nothing will work out ***
Capitolo 4: *** Baby,I'm not the rest,I'm not your toy ***
Capitolo 5: *** My greatest mistakes ***
Capitolo 6: *** Look what a mess you made in my head ***
Capitolo 7: *** Welcome back,old days ***
Capitolo 8: *** I was so glad when you were mine ***
Capitolo 9: *** Why you gotta be so mean? ***
Capitolo 10: *** I would not have ever said ***
Capitolo 11: *** who you are is not where you’ve been ***
Capitolo 12: *** I believe it was a Tuesday When I caught your eye. ***
Capitolo 13: *** She cant see the way your eyes light up when you smile. ***
Capitolo 14: *** there is nothing I do better than revenge! ***
Capitolo 15: *** I'd should've known ***
Capitolo 16: *** Life makes love look hard ***
Capitolo 17: *** Megan's day and Ilenia is back! ***
Capitolo 18: *** Guess? I'm tired of all this ***
Capitolo 19: *** I see sparks fly whenever you smile ***
Capitolo 20: *** well done! ***
Capitolo 21: *** Cause I was there when you said 'forever and always' ***
Capitolo 22: *** your name forever the name on my lips ***
Capitolo 23: *** we’ve stopped into a cruel world where everybody stands to keep score ***
Capitolo 24: *** we’ve stepped into a cruel world ***



Capitolo 1
*** It stars when the summer is gone ***


Chapter 1

Summer 

“Summer,vieni a lezione?” urlò mia madre dal salone,io,essendo Inglese,seguo le lezioni di home-schooling tenute dai miei genitori,una pacchia rispetto alle scuole vere e proprie. Sentì suonare il campanello di casa mentre uscivo dalla mia camera,evidentemente erano arrivate le altre due famiglie a cui i miei danno lezioni.
“Accomodatevi” disse mia madre aprendo la porta
“Buongiorno” esclamò un ragazzo biondo non troppo alto,sembrava molto carino.
“Permesso?” chiese un altro molto più alto del biondino,con i capelli castani. Li salutai timidamente con la mano,per poi sorridere,loro mi guardarono e si scambiarono due parole nell’orecchio. Sentendomi molto osservata,e non capendo il motivo,mi guardai e mi accorsi di avere ancora il pigiama “Scusate,ritorno subito!” esclamai imbarazzata,corsi in camera,mi tolsi il top del pigiama che mi arrivava sopra l’ombelico e misi una maglietta presentabile,cambiai anche i pantaloni,un momento per osservarmi allo specchio,era tutto apposto sulla mia faccia,soliti occhi azzurri,capelli castani e mossi,nasino leggermente all’insù con un brillantino,carnagione né troppo chiara né troppo scura. Tornai in salone.
“Eccomi!” esclamai sedendomi velocemente.
“Allora…” disse mia madre con tono di superiorità “lei è mia figlia Summer,ha 16 anni” mi presentò indicandomi “Loro sono Niall,di 18 anni” indicò il biondino “e lui è Liam,anche lui di 18 anni”
“Piacere”
 dissi.Loro mi sorrisero e poi aprimmo il libro.
“Oh,scusate,io sono Johanna!” mia madre si presentò,per poi cominciare a spiegare.
 
Il campanello suonò un’altra volta “Vado ad aprire” disse mia mamma .
“Scusatela,è fissata con la storia dei sumeri” feci notare dopo 20 minuti di spiegazione,ero già stanca.
“Meglio fissata con i sumeri che con l’ordine” scherzò Liam
“Perché credi che lei non sia una maniaca del pulito?Prima che voi arrivaste ha pulito per due ore,neanche foste  il papa!” esclamai “senza offesa,ovviamente” cercai di riprendermi dalla frase di prima,avevo paura di esser stata maleducata
“Oh,tranquilla” rispose Niall ridendo,ricambiai con un sorriso.
“Ok,ragazzi silenzio” esclamò mia madre,io sbuffai guardando Liam seduto accanto a me,lui rise,mentre mia madre mi ghiacciò con uno dei suoi soliti sguardi che mi mettevano alquanto paura. “Lei è Megan,ha avuto un contrattempo,ma sarà con noi per tutto l’anno!” ci spiegò facendo accomodare una ragazza bionda,riccia,con gli occhi azzurri,più chiari dei miei ed una pelle molto più bianca della mia. Era,veramente,molto bella. Mi sorrise ed io ricambiai, sembrava molto simpatica.
“Allora,Megan,stavamo parlando dei sumeri!” iniziò mia madre,io sapevo già che questa prima giornata sarebbe stata solo su questi beati sumeri,così come le prossime.
 
“Per oggi abbiamo finito!” chiuse il libro “ci vediamo domani,se volete potete rimanere un po’ qui” e si recò in bagno.
Io saltai giù dallo sgabello,stiracchiandomi la schiena per poi sbadigliare,la parlantina di mia madre,riusciva sempre a mettermi sonno,nonostante mi fossi svegliata neanche sei ore fa.
“Allora,cosa ve ne pare?Tranquilli,potete dire la cruda verità,lo so,quella donna è petulante” esclamai ridendo
“No,spiega bene” disse Niall,io percepii benissimo la sua innata incapacità di mentire “Non devi,davvero” gli dissi mettendogli una mano sulla spalla
“Meno male” rise e tirò un sospiro di sollievo,io lo fulminai con lo sguardo per poi sorridergli.
“Comunque lui è Niall e lui è Liam” dissi richiamando l’attenzione di Megan che era piuttosto silenziosa.La ragazza gli strinse la mano e si presentò.
“Posso chiederti un favore?” mi chiese lei
“Si,certo dimmi” risposi incerta
“Potresti darmi un bicchiere d’acqua?sto morendo di sete!”
“Certamente” accennai ad una risata per poi andare in cucina a prendere bicchieri e bottiglia,ritornai in salone. “Voi,volete?” chiesi ai due ragazzi
“Si,grazie!” risposero all’unisono,io li guardai dubbiosa ma poi abbassai lo sguardo e versai l’acqua.
“Sapete cosa dovremmo fare?” chiese Niall
“Cosa?”
“Stasera dovremmo uscire tutti insieme,giusto per conoscerci meglio!”
“Si,l’idea mi piace!”
dissi seriamente colpita da quella genialata
“Tu ci stai?” chiese Niall a Megan
“Si,certo!” lei sorrise “Verso che ora?”
“Non so,verso le 20:30 vi va bene?”
domandò Niall
“Si”
dissi guardando la ragazza come segno di approvazione,lei mi sorrise e annuì con la testa “Bene,allora ci vediamo stasera … a Trafalgar Square ok?” chiesi.Abitavo molto vicino a quella piazza ed era la mia preferita.
“Va bene,io però devo sentire se mia madre può accompagnarmi,devo ancora prendere la patente!” spiegò Megan imbarazzata.
“Tranquilla,ti passo a prendere io,ho da poco la macchina e devo fargli prendere aria”scherzai “Tieni,scrivi qui il tuo indirizzo così ti passo a prendere verso le 20:25”
“Ok,grazie mille”
“Bene,noi andiamo,ci vediamo dopo”
dissero Niall e Liam andando verso la porta
“Ciao,ciao” li salutai allegramente io,mentre Megan si limitò a fare gesto con la mano sinistra,in quanto,troppo impegnata a scrivere l’indirizzo.
“Ecco!Grazie ancora,adesso vado ad aspettare mia mamma di fuori!A dopo” disse lei dandomi un bacio sulla guancia
“Tranquilla,a stasera” sorrisi e le aprii la porta.
Rimasi da sola e cominciai a farmi un’idea ben precisa di quei tre,soprattutto di Megan…sembrava una persona fantastica.




*Notes
Allora ragazzi,questa è la mia seconda FF,molto diversa dalla prima.Per ora spero che l'inizio vi piaccia!
Qui abbiamo subito 4 personaggi fondamentali della storia:Summer,Niall,Liam e Megan.Li conoscerete meglio andando avanti con il racconto.
Ditemi cosa ne pensate,magari con una recensione *o*,accetto ogni critica costruttiva ;) 
grazie mille #muchlove ♥

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Capitolo 2
*** I have seen an angel ***


Chapter 2

Liam
 

“Allora cosa ne pensi?Carina quella con il pigiama … Summer,vero?” chiesi io mentre guidavo la macchina,eravamo fermi ad un semaforo,era appena scattato il rosso.
“è veramente molto bella … e sembra anche simpatica!”
“Si! Immagina stasera quando la vedrà Harry!
” io e Niall ridemmo, non c’era bisogno di descrivere Harry, insomma lui era … era … semplicemente Harry:il pervertito.
Il semaforo divenne verde,girammo in una via dominata dagli alberi. Parcheggiammo davanti a casa di Zayn,scendemmo dalla macchina ed io bussai al portone in legno di ceraso. Ci venne ad aprire sua madre
“Buonasera signora Malik!” esclamò Niall, io mi limitai ad un semplice “Ciao” . La donna ci fece entrare e ci disse che i ragazzi erano in garage,c’erano tutti e,come al solito,mancavamo solo noi.
“Vi devo dire una cosa” urlai scendendo le scale “Abbiamo conosciuto una ragazza che è uno schianto!”
Harry balzò in piedi,pronto a riempirci di domande, io e Niall ci guardammo e scoppiammo in una risata.
“Come si chiama?” ci chiese
“Summer!”
“Com’è?”

“Allora alta più o meno un metro e sessanta,sessantacinque .Capelli castani,occhi azzurri,magra,sorriso bellissimo e brillantino sul naso” la descrissi alla perfezione,essendo il primo giorno che la vedevo
“Ti sei accorto che ha un tatuaggio sul medio della mano sinistra?” mi chiese Niall
“Veramente?”
“Si,è una croce nera … molto bella!”
“Non l’ho vista”
risposi io meravigliato,davvero,non me ne ero reso conto.
“Sembra interessante,secondo voi la dà?” ci chiese lui sorridendo ed alzando il sopracciglio
“Non credo!”esclamai,ormai ero abituato a queste domande
“Metti pure a bada il tuo walterino!” esclamò Zayn scatenando una risata generale. Harry si mise seduto,ormai rassegnato
“Ma è la figlia della professoressa?” chiese Louis
“Si … e … stasera,noi,usciremo con quello schianto!” esclamai battendo il cinque a Niall
“Come?Posso venire,vero?” piagnucolò Harry
“Si,certo” risposi ridendo,faceva veramente pena vederlo in quello stato.
“C’è anche un’altra ragazza molto carina,di nome Megan!” aggiunse Niall
“Bene questa scuola ci piace” scherzò Louis
 
 

Summer

Andai in camera ed accesi l’iPod,un po’ di Taylor Swift faceva sempre bene. Mi distesi sul letto e cominciai a pensare a tempo di Better than revenge, ma alla fine,mi ritrovai a saltare sopra il letto cantando. Quella canzone mi faceva sempre quest’effetto.
Cantai tutte le canzoni della Swift per poi passare a quelle di Miley ed infine Demi. Loro erano i miei idoli.
 
Dopo cena aprii le ante inferiori del guardaroba per cercare qualcosa di carino da mettermi. L’armadio era pieno,ma,ovviamente,io non avevo nulla. Tirai fuori ogni singolo vestito e lo buttai per terra,sembrava che l’armadio avesse appena avuto un’indigestione ed avesse vomitato. In,un angolo a destra,in fondo,trovai un vestito appallottolato,di cui non ricordavo l’esistenza. Sfiderei chiunque a trovarlo in mezzo a quella confusione che io osavo chiamare “armadio”.
Lo guardai compiaciuta,era un vestito color verde acqua a balze. Andai in bagno e lo provai. Forse era troppo aderente,ma ci avevo messo molto,nell’ultimo periodo,a dimagrirmi … perché non far vedere i risultati? Mi stava molto bene,risaltava in colore della mia carnagione e la lunghezza andava benissimo,sopra il ginocchio. Guardai lo specchio,mi misi di profilo raccogliendo con le mani i capelli,mi osservai girandomi a destra e a sinistra,alla fine decisi di lasciarli sciolti,ci passai una mano in mezzo per dargli una piega naturale,esaltando i miei riccioli.
Corsi in camera a piedi nudi canticchiando our song, presi le mie converse preferite e le indossai … forse non centravano nulla con quel vestito,ma erano le mie scarpe fortunate e non l’avrei lasciate a casa,non oggi. Andai ancora una volta in bagno,misi un filo di matita,una piroette ed ero pronta. Uscendo dal bagno notai che mio fratello,di 10 anni,mi stava osservando
“Cosa c’è?” chiesi curiosa
“Non è troppo attillato il vestito?Ti si vede tutto il sedere!”
“Ma che dici?”
dissi e me ne andai. Guardai l’orologio,le otto e ventuno,in orario. Presi le chiavi sopra il tavolo,una borsetta bianca,ed implorai mia madre di non aspettarmi sveglia. Prima di uscire mi guardai allo specchio,forse Alex aveva ragione,forse il vestito evidenziava troppo il mio sedere,ci pensai su,ma era troppo tardi per cambiarmi. Salii sulla mia nuovissima fiat 500,messe le mani sul volante mi sentii grande,guidare mi faceva questo effetto. Andai all’indirizzo segnatomi da Megan e citofonai. Lei uscì dal cancello in un abito vintage ed una coda che metteva in risalto i suoi capelli riccissimi. Stava benissimo.
Salì sulla macchina e mi salutò con un bacio sulla guancia,come se ci conoscessimo da sempre.Mi fece sentire subito a mio agio.
“Allora,cosa ne pensi di quei due?” chiesi guardandola velocemente per poi riprendere ad osservare la strada
“Sono due gran gnocchi” rise ed io la imitai,l’avevo sottovalutata,pensai. “Dovremmo giocarceli a morra cinese!” scherzò lei per cadere poi in un’altra risata,la guardai come in segno di approvazione per poi sorridere.
Arrivammo a Trafalgar Square,scendemmo dalla macchina ed io inchiavai. Ci ritrovammo davanti cinque ragazzi. Io sbarrai gli occhi,me ne ricordavo solamente due. Guardai Megan,anche lei era perplessa,ma mai sconvolta quanto me.
“Ciao!” disse Niall “Loro sono nostri amici!”
“Già,lo avevo intuito!”
risposi per poi sorridere. Mi si avvicinò un ragazzo riccio con gli occhi verdi ed un sorriso bellissimo
“Ciao!Tu,oltre ad essere bellissima,sei?” mi chiese facendo un sorrisino emblematico
“Summer,e tu,oltre ad essere spudoratamente subdolo,sei?” risposi,di certo la risposta non mi era mai mancata,per poi disegnare in faccia uno dei miei sorrisi più falsi
“Harry,piacere!” mi disse avvicinando la testa,io mi scostai,lo guardai con fare minaccioso ed andai a salutare gli altri,lasciandolo di sasso.
“Piacere,sono Zayn” disse un ragazzo bellissimo,occhi nocciola,carnagione leggermente scura con un sorriso accattivante che riusciva a non farti pensare più a nulla. Rimasi un attimo in silenzio cercando le parole giuste da usare
“Summer!” biascicai,lui mi sorrise ed io ricambiai. Potevo solo immaginare che sorriso orrendo avessi fatto,quando sono agitata il mio sorriso si storpia diventando orribile.
“Louis!” disse un altro ragazzo dai lineamenti molto delicati,anche lui molto bello,insomma questi cinque non scherzavano di certo. *notes volevo ringraziarvi per le 6 recensioni nel primo capitolo e di tutte le visite!spero che vi piaccia anche questo!Fatemi sapere *o*

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Capitolo 3
*** Nothing will work out ***


Chapter 3

Summer

Erano le 22:32,nel cielo si vedevano già le prime stelle,era una serata magnifica e la stavo trascorrendo con delle persone fantastiche. Mi sentii sfiorare la spalla,smisi di parlare con Niall,mi girai di scatto,quasi impaurita,era Zayn. Mi sorrise ed io,come un’idiota,sorrisi a 32 denti.
“Hai freddo?” mi chiese vedendomi sfregare le mani sulle braccia
“No,no,tranquillo!” dissi sorridendo,cercando di trattenere l’emozione,lui si tolse la felpa,facendo alzare anche la maglia,mostrando il suo fisico scolpito,feci finta di non aver visto,avrei risparmiato il momento di eccitazione per dopo. Me la mise sulle mie spalle sorridendo
“No,davvero,non ho freddo!” dissi io tremando sia per l’emozione che per l’aria fresca della sera
“Si,certo!” esclamò mettendomi bene la felpa,coprendomi il collo e le maniche
“Ma dopo hai freddo!” dissi preoccupata,non volevo che si ammalasse per me
“Ehi!Non sono io quello con il vestitino che arriva sopra le ginocchia” disse sorridendo,doveva smetterla di sorridere ed io dovevo smetterla di incantarmi,pensai.
“Ok,grazie,ma se hai freddo dimmelo!Capito?”
“Si,stai tranquilla,io non ho freddo!”
esclamò
“Si,certo,come no!” dissi sfottendolo
“Che fai mi sfotti?”
“Io?No!”
esclamai prolungando la “o”
“Signorina non mi devi prendere in giro,capito?”
“Ok,mi scusi!”
accennai ad una risata e lui fece lo stesso.
 
Dopo un po’ mi infilai la felpa di Zayn,avevo veramente freddo. Quando la maglia sfiorò il mio naso sentii un profumo buonissimo,il suo odore. Rimasi qualche secondo a godermi quell’odore così piacevole.
“Ti devo aiutare?Ti vedo in difficoltà!”mi chiese lui ridendo,vedendomi con la testa dentro la felpa. Io la infilai velocemente,tirando fuori la faccia,per poi diventare tutta rossa
“No,grazie!” risposi imbarazzata
“E tu non avevi freddo,vero?”
“Ok,si ho molto freddo”
ammisi “Ma questa felpa non tiene caldo!” mi lamentai a bassa voce. Lui mise un braccio intorno alle mie spalle tirandomi a sé “Ora hai freddo?” mi chiese
Forse aveva sentito il mio commento … che figura,pensai. Ed ora,cosa dovevo rispondere? Insomma ero fra le sue braccia,lui era così bello,mi stava tenendo caldo,eravamo abbracciati in una notte gelida. Risposi lealmente,dicendo ciò che pensavo. “Si!” sorrisi,lui contraccambiò
“Abbiamo già una nuova coppia?”urlò Harry,sbucando dietro di noi,lo guardai infuriata e,allo stesso tempo,piena di vergogna. Mi tolsi velocemente dalle braccia di Zayn
“Ma che dici!Avevo solo freddo” risposi per poi andare da Megan.
 “Te la riporto subito!” mi rivolsi a Louis,prendendola per mano e allontanandola dai quei cinque.
Aiuto!” dissi scandendo bene le lettere,eravamo una di fronte all’altra,ma lei era molto più alta di me,notai la differenza di altezza,ma non me ne curai troppo.
“Che succede?” chiese lei preoccupata
“Zayn … nemmeno lo conosco,ma mi fa uno strano effetto,aiuto!” tagliai corto,non sapevo come spiegarmi
“Perché ti fai questi problemi?Tanto gli piaci!Vi conoscerete meglio e vi metterete insieme!” disse disegnando con le dita un cuore immaginario. Io risi per poi tornare seria “Come fai a dire che gli piaccio? Neanche mi conosce!”
“Ma l’hai visto?Quello è già cotto di te … cioè ti ha stretto fra le sue braccia,sorridendo … non credi sia già una buona dimostrazione?”
“…Forse…”
riuscii solo a dire ed,ovviamente,i film mentali cominciarono ad animarsi nella mia mente … io sono quel tipo di ragazza che si illude facilmente,troppo facilmente. Dopo un sorriso di supporto da parte di Megan,ritornammo dai ragazzi.
“Tutto bene?” ci chiese Harry
“Si” rispose lei guardandomi per poi sorridere. Quella ragazza era molto solare,con un sorriso riusciva a darmi la convinzione che mancava.
Ci mettemmo seduti su due panchine, Harry si avvicinò a me,dei brividi percorsero la mia schiena,ma erano diversi da quelli provati tra le braccia di Zayn … forse,erano nervi. Quel ragazzo non mi suscitava molta simpatia.
“Come va?” chiese guardandomi
“Bene” forzai un sorriso per poi guardare totalmente da un’altra parte
“Forse domani vengo anche io a casa tua per la scuola!” esclamò sprizzando entusiasmo da tutti i pori
“Davvero?” chiesi scioccata,ammetto di non essere riuscita a nascondere la mia disapprovazione
“Non vuoi?”
“No,figurati!”
dissi velocemente,mi alzai dalla panchina e chiamai mia madre che mi aveva telefonata mentre ero con Zayn.
“…Si,si,tra poco torno,tu vai a dormire!” esclamai al cellulare per poi attaccare. Sbuffai,non era possibile che a 16 anni avessi ancora il coprifuoco alle 23:00!
Salutai velocemente tutti e feci gesto a Megan di andarcene. Ci avviammo alla macchina, Zayn corse verso di noi,sorrisi,sapendo che mi stava venendo a salutare. Diede un bacio sulla guancia,prima, a Megan mentre,io,ricevetti solo un  banale “ciao”,che mi lasciò di stucco.
Salii in macchina,non tanto arrabbiata,quanto delusa.
“Le cose sono due: o lui mi ha illuso …” accesi la macchina per poi imitare il segno delle virgolette “tutta la sera oppure vuole solo prendersi gioco,quindi la cosa è solo una … mi ha illuso per tutta la sera!” dissi infuriata. Come al solito quando sono arrabbiata faccio dei monologhi che potrebbero durare una giornata intera.
“Ma dai,non dire così!” cercò di consolarmi inutilmente,Megan. Intanto cominciò a piovere.
“Ma scusa,come faccio a non pensare queste cose, cioè non mi ha nemmeno salutato!” mi fermai un secondo “Fanculo!Ho ancora la sua felpa!” esclamai guardandomi “Ma sono stupida io,insomma neanche lo conosco,cosa dovrei aspettarmi da un perfetto sconosciuto? Ma chi lo conosce? Basta è finita … cioè basta non inizierà nulla” dissi,continuando il mio monologo. Megan mi guardò perplessa per poi ridere “Ma, ti vedi? Tu sei cotta di Zayn,altrimenti non saresti così agitata! E,secondo me,anche tu gli piaci!”
“Si,certo,se gli piaccio mi avrebbe salutato come ha fatto con te!”
“Ma forse … ”
rimise un attimo in silenzio a riflettere su quale scusa inventarsi “Forse … pensava che io fossi te e tu fossi me!”
“Eh?” chiesi io non capendo il suo ragionamento contorto
“Niente,sono stanca” concluse tranquillamente lei
“Ah ok” dissi io ridendo
Megan uscì dalla macchina e mi salutò,ci saremmo viste domani a casa mia. Continuai a guidare verso casa. Aprì la porta di casa e,silenziosamente,andai in camera mia. Dormono tutti,neanche fossero le due di notte,pensai.
Lanciai un urlo una volta accesa la luce,c’era mio fratello che stava sulla sedia della mia camera con gli occhi sbarrati,mi sembrò un serial killer.
“Cosa diamine ci fai qui?” dissi urtata con il cuore che batteva a mille per la paura
“Avevo paura dei tuoni e sono venuto qui”
“Bene,ora vai!”
“Ma … ho paura!”
piagnucolò lui
“Ok,rimani ,ma girati mi devo cambiare!”
Ci mettemmo nel letto e vedemmo un lampo dalla finestra che si trovava proprio sopra il mio letto, strinsi Alex forte a me per rassicurarlo. Ci addormentammo abbracciati.
La mattina dopo mi sveglia da sola,mio fratello era già andato a scuola,lui va alla scuola pubblica,anche se io non capisco il perché. Scesi di sotto,feci colazione e mi vestii.
 Come ieri suonò il campanello ed io scesi,questa volta vestita,non con il pigiama. Liam entrò e mi salutò
“Senti,comunque volevo dirti che Zayn fa così con tutte!Non illuderti,non te lo meriti” mi disse
Io annuii,c’ero rimasta malissimo. Abbozzai un finto sorriso e salutai anche Megan.

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Capitolo 4
*** Baby,I'm not the rest,I'm not your toy ***


Chapter 4


Summer

Avete presente quel mondo di illusioni che vi costruite quando tutto va bene…ecco quel mio  mondo,era stata buttato giù da quel saluto di ieri,ed oggi,completamente distrutto … ma,ok … stavo bene. Sorrisi,un sorriso falso pieno di dispiacere che faticavo a nascondere.
Ma poi perché? Era solo uno stupido ragazzino che si divertiva con la prima che gli capitava,dovevo toglierlo dalla mia testa,il prima possibile,prima che i suoi giochetti potessero farmi male. Scossi la testa per poi salutare Niall e mettermi seduta.
Vedevo la bocca di mia madre muoversi ma non riuscivo a capire una singola parola di ciò che spiegava,stavo mordendo la penna e,come già avevo previsto,il mio pensiero era fisso su quel maledetto ragazzo. Lo odiavo,lo odiavo a morte,per avermi illuso,per essersi preso gioco di me, ma la cosa che odiavo,ancora di più,era il fatto che lui era bellissimo. Il suo braccio intorno a me,i suoi sorrisi,il suo profumo … diamine dovevo smetterla,ma più mi dicevo di piantarla più vedevo quel suo sorriso. Basta!
 
“Come stai?”
mi chiese Megan finita la lezione
“Non lo so … bene,male,triste,delusa,non so cosa provare,vorrei semplicemente che non avessimo mai accettato quell’invito per uscire tutti insieme!”
“Si sistemerà tutto ok?Non è ancora entrato nella tua vita,quel poco che è successo ieri verrà cancellato capito?”

Io annuì per poi gettarmi fra le sue braccia,mi racchiuse nell’abbraccio più dolce del mondo. Ero stata ferita tante volte con l’amicizia,avevo smesso di fidarmi delle persone e avevo deciso di pensare solo all’amore,era l’unica cosa che mi “riusciva”,ma con lei era diverso,mi ispirava fiducia e da lì ci mettemmo ben poco a diventare amiche.
 
Quando se ne andarono ero da capo a piedi,sempre con lui in mente. L’unica soluzione era affrontarlo,parlargli chiaro e fargli capire che i suoi giochetti con me non funzionavano,chiamai Liam e mi feci dare il numero di Zayn.


 
Zayn

Sentì vibrare il telefono che era nella tasca dei miei jeans,lo presi in mano e lessi
‘Fra 10 minuti a Trafalgare Square. Summer’  sorrisi.
Presi la giacca che tanto amavo,quella con la M ed uscì di casa. Tirai fuori le chiavi dalla tasca dei pantaloni e guidai fino in piazza. Scesi dalla macchina. Lei non c’era. Mi misi seduto su una panchina,vidi una fiat 500 parcheggiare e spegnere il motore,mi alzai in piedi.





Summer

Spensi la macchina,lo vidi dallo specchietto retrovisore,camminava sicuro di sé credendo che io sia una stupida ragazzina con cui divertirsi,ma si sbagliava di grosso ed ero lì per dargliene la dimostrazione.
“Ehi!Come stai?” mi chiese appena scesa dalla macchina,un mio sorriso
“Bene”
“Oh,grazie,anche io” rispose cominciando a scherzare,io sorrisi un’altra volta.
“Devi dirmi qualcosa?” mi domandò curioso
“Da dove comincio … allora, si,giusto! Caro mio,volevo solo dirti che non sono il tuo giocattolo,con me i tuoi stupidi giochetti da sciupa femmine non funzionano,mettitelo in testa. Prendi la tua felpa” dissi sfilandomela,l’avevo indossata apposta,volevo fare la vera scenata,per poi sbattergliela sul petto “Bene,ciao!” salì in macchina fiera di me stessa,avevo fatto quello che volevo e non importava se in quel momento avrei preferito abbracciarlo,lui era stato stronzo,lui,era stronzo,con tutte,ma i suoi trucchi finivano qua con me.
Accesi la macchina e ripartì,meta casa di Megan.
 
“Ma sei una figa,donna!” esclamò la mia amica quando gli raccontai cosa avevo fatto. Sedute sul suo letto sembravamo migliori amiche,io non conoscevo nemmeno suo padre,ma non importava,sentivo che lei era una persona fantastica e mi fidavo. Quando le sentì dire quelle parole scoppiai in una risata. “No,non ridere,perché per fare quello che hai fatto ci vogliono le palle e,tu,ce le hai!” esclamò
 
 

 
Zayn

“Mi ha lasciato di merda!” pensai mentre guardavo la televisione. I miei pensieri vennero interrotti dall’entrata di Louis in salone
“Amico!” esclamò alzando la mano per salutarmi,io quasi non mi accorsi e non mi resi conto di dovergli dare una risposta
“Tutto bene?” mi chiese preoccupato
“Si,cioè,no! Allora hai presente Summer la ragazza di ieri sera?”
“Si,quella con cui ti vuoi divertire un pochino!”
disse ridendo
“Ecco,si,quella. Oggi mi ha chiesto di vederla e mi ha detto che non ci stava ai miei giochetti,che non potevo prenderla in giro e mi ha mollato la mia felpa per poi ripartire!” risposi quasi sconvolto
“è la prima volta che ti succede,amico! Non credo che lei sia poi così stupida,non è una che puoi prendere per il culo,o,perlomeno,se ci riesci dopo sarà dura scollartela,insomma,non è la ragazza che vuoi tu,non è una botta e via!”
Io mi buttai con la schiena indietro appoggiandomi al divano in segno di resa. Louis aveva ragione,dovevo togliermela dalla testa,non volevo storie serie,non volevo complicazioni!





 *Questo è il quarto capitolo,spero che vi piaccia!Recensite♥
Ci vediamo (?) al quinto capitolo!
@MileySavedMe <- aggiungetemi e ditemi che leggete questa FF così vi followo =)
grazie mille per tutte le recensioni e le visite =) 

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Capitolo 5
*** My greatest mistakes ***


Chapter 5

Summer

Ritornai a casa con un peso in meno,avevo fatto la cosa giusta,sarei stata meglio io e lui avrebbe capito che tipo di ragazza sono. Mi sedetti sul letto,in camera mia,aprii il cassetto dell’armadio e presi un album fotografico,cominciai a sfogliarlo.
C’erano così tanto ricordi in quelle foto,se non fossi cambiata,potrebbero,tutt’ora,descrivere la mia vita. Mi misi sul letto guardando le foto. Mi soffermai ad una fotografia,c’ero io con un braccio dietro alla schiena di un ragazzo,Jonathan,si chiamava,era il mio ex,uno fra i tanti,e con l’altra mano facevo il segno della pace,lui stava sorridendo ed io facevo la linguaccia,ero felice,oh si,lo ero veramente. Poi un giorno lui mi disse “O vieni con me stanotte o finisce tutto qua!” io mi sono lasciata andare,cadendo in basso,troppo in basso per riuscire a superare tutto quel casino in cui quel ragazzo mi aveva cacciato. A 15 anni avevo già fatto sesso,mi ero fatta una canna,avevo cominciato a fumare e me ne fregavo di tutto. Sono stata una delusione per mia madre che ha smesso di mandarmi a scuola credendo che la colpa fosse legata ai miei compagni di classe,un cattivo esempio per mio fratello,mi sono odiata,mi sono tagliata,in cinque mesi avevo fatto tutto ciò che avrei potuto fare in un’intera vita. Una lacrima scese sul viso. Quel ragazzo mi aveva trascinato nel suo squallore senza guardarmi troppo in faccia,senza mai chiedersi se anche io volessi diventare come lui,quel ragazzo mi aveva rovinato. Io ero solo una ragazzina accecata dall’amore,cosa ne sapevo io di quanto le persone potessero essere cattive? Stupido ragazzino,ha giocato con la mia innocenza. In quei 5 mesi di follia,in cui persi tutto,a partire dalla dignità,a finire con gli amici,andai a letto con 5-6 ragazzi,mi dicevano che l’unica cosa importante era il mio corpo,così,io,ingenuamente,lo usavo. Usando questa “tecnica” di portarmi al letto tutti i ragazzi che mi sapevano carini,mi sentivo,per una,due,ore meno sola. Credevo fosse la soluzione a tutto. Mi sbagliavo. Smisi di pensare quando vidi il mio cellulare illuminarsi:Liam mi stava chiamando,feci un lungo respiro e risposi.
“Ciao!” dissi cercando di sembrare felice,senza troppi pensieri in mente
“Senti ti va di venire a casa mia,ci sono tutti?” mi chiese per poi abbassare la voce “Zayn deve parlarti”
Rimasi in silenzio per alcuni secondi,non volevo stare chiusa in quella camera a pensare ai miei sbagli,dovevo smuovermi “Ok” risposi per poi attaccare.
Mi diedi un’asciugata alle lacrime,buttai via le foto dentro l’armadio,misi un po’ di matita per nascondere il leggero rossore sotto gli occhi e partii. Rimasi un attimo a riflettere,mentre il semaforo diventava verde,dove diamine era la casa di Liam? Mi accostai da parte e gli mandai un messaggio,quando ricevetti la risposta ripartì.
Suonai il campanello e misi apposto i capelli specchiandomi nello sportello della macchina più vicina al portone.
“Ehi … posso parlarti?” chiese Zayn uscendo per poi chiudere la porta
“Io mi aspettavo prima un ‘entra pure,accomodati,vuoi un po' di coca cola?’ ma … ok,dimmi”
“Allora, ho provato tutta la mattina a togliermi la tua faccia dalla testa,ho provato a non volerti abbracciare come l’ultima volta,come ieri sera,ci ho provato,ma non ce l’ho fatta. Ed oggi,mi hai buttato la felpa addosso,ma non sei riuscita a farti odiare … con te è diverso. Ho sempre detto di non voler storie serie,non voglio impegnarmi,ma con te è diverso.” Fece una pausa “Comunque nella felpa c’è il tuo profumo,è buonissimo!”
esclamò
Lo ammisi,quel ragazzo aveva il potere di ammaliare le persone.
“Hai detto delle belle parole ma credo che dopo questo il tuo impegno finirà qua. Ti sei impegnato un po’ per recitare questa parte,dopo di che vorrai una scopatina e starai apposto,ne ho conosciuti anche troppi come te. Per favore,facciamo finta di non conoscerci,ok? Io sono Summer,tu sei Zayn … due persone che per sbaglio si sono incontrate ma non porteranno avanti nulla! Posso entrare?” chiesi mettendo il piede dentro casa. Zayn rimase fuori casa,non gli diedi possibilità di replica. Salutai gli altri ragazzi e mi buttai sul divano,come se fossi a casa mia. Stavano guardando un film. Urlai. Avevo appena visto the ring,avevo avuto troppa paura,ero spaventata da quel  film. Loro risero divertiti,mentre io me l’ero appena fatta sotto. Mollai un pugno sulla spalla a Liam,quello con cui avevo più confidenza,lui smise di ridere,cercando di tornare serio.
Harry ci portò un piatto di patatine che mangiammo mentre guardammo un film che avevo deciso io,senza mostri o persone orripilanti. Ricevetti la chiamata di mia madre,così dopo due ore di film ,tornai a casa. Io e Zayn non avevamo concluso nulla,anzi,si,avevamo concluso qualsiasi cosa che potesse nascere in un futuro.
Entrai in casa,mia mamma aveva già preparato la cena,si sentiva l’odore di fritto. Mi misi seduta su uno sgabello,eravamo da sole,io e lei.
“Mamma,ti posso chiedere una cosa?”
“Dimmi!”
“Per te,io,sono una delusione?”
chiesi preoccupata,volevo chiederlo,anche se sapevo che non avrei mai ricevuto una risposta sincera
“No,perché?”
“Perché,oggi stavo pensando a tutto quello che ho combinato e forse …”
non riuscì a finire la frase,non trovavo le parole
“Stai tranquilla,ok?” mi baciò la fronte.
Io annuii per poi chiamare mio fratello a cena,mio padre arrivò dopo pochi minuti.
Dopo cena andai in camera e ripresi quel maledetto album,c’erano tante altre foto,una con la mia ex migliore amica che,dopo aver fatto sesso con Jonathan,invece di aiutarmi,mi abbandonò,dicendomi che ero cambiata e che non voleva una pazza come amica. Oramai lo avevo accettato,tutte le persone che credevo fossero indispensabili mi avevano buttato via senza aiutarmi … ma stavo bene. Accennai ad un sorriso,dopo aver fatto tutte quelle cazzate e,non so con quale forza,essermi ripresa,nascondevo il dolore a tutti,non volevo fare pena a nessuno. Quella era la mia vita,i sbagli li avevo fatti io,non voglio suscitare compassione.
Mi misi dentro il letto e,a breve,mi addormentai.
 
Un fascio di luce entrò dalla finestra che avevo dimenticato di chiudere per colpa dei troppi pensieri,così,mi svegliai con un lamento,mi coprì la faccia con il lenzuolo per poi sbuffare. Misi un piede fuori dalle coperte,lo ritirai subito dentro,faceva troppo freddo.
“Summer,alzati!” urlò mia madre dalla cucina,io mi girai verso il muro e la ignorai,come facevo sempre.
“Summer” un altro strillo da parte sua,mi fece sobbalzare,così scesi dal letto,come se fosse la cosa più complicata che avessi mai fatto,misi i primi vestiti che trovai,mi sciacquai la faccia e andai a fare colazione. La solita routine mattutina che tanto odiavo. Presi il latte dal frigo lo versai in un bicchiere di vetro,ci intinsi un biscotto e bevvi il latte. Ecco la mia colazione. Andai in salone,mi stravaccai sul divano senza un minimo di femminilità ed accesi la televisione,aspettando che arrivassero gli altri.
Bussarono alla porta,mi alzai di malavoglia ed andai ad aprire. Mi ritrovai davanti Zayn.
“Ciao” mi disse,io non risposi,non feci nulla … cosa diavolo ci faceva lui qui? Sto facendo di tutto per levarmelo dalla testa e lui viene a lezione? Sbuffai,cercando di non farmi notare. Dietro di lui,vidi una testa bionda,era Niall. Salutai lui e Liam affettuosamente scatenando l’invidia di Zayn,sicuramente. Dopo alcuni minuti,come sempre,arrivò Megan,che mi chiese scusa per il ritardo passandosi una mano fra i capelli biondissimi.
“Oggi studieremo,per prima cosa,i vulcani e i movimenti della terra,per poi passare ad algebra.” Spiegò mia madre.
“Prevedo un giornata entusiasmante” bisbigliai a Megan per poi sorridere
 
Alla fine della lezione Zayn mi prese da parte,eravamo uno di fronte all’altro,lui più alto di me,come tutti,i nostri corpi si avvicinavano sempre di più,lui mise una mano dietro la mia testa e la spinse verso le sue labbra. Non reagii,mi avvicinai a lui e lo baciai.






*Look Here!
Buoncciorno (?) pei pampini! Allora,scrivere questo capitolo è stata un'ammazzata (?) perchè non avevo l'ispirazione,ma alla fine ce l'ho fatta.
Qui non parlo moltissimo di Zayn e Summer,ma ho voluto presentarvi meglio la vita della ragazza. Spero che vi piaccia. Recensite *O* e spero di continuare presto.
@styleshoe #muchlove

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Capitolo 6
*** Look what a mess you made in my head ***


Chapter 6


Summer

Mi staccai velocemente dalla sua bocca. Cosa stavo facendo? Neanche lo conoscevo. Lo guardai dritto negli occhi,come in cerca di una spiegazione,lui sorrise timidamente e mi accarezzò il volto per poi darmi un bacio sulla guancia.
“Mi piaci,sei bella. Non ti voglio illudere ok?” mi chiese tenendo la testa a pochi millimetri dalla mia,avevo paura anche a respirare,avevo paura di sfiorare la sua pelle,avevo paura di cadere ancora in uno stupido tranello. Indietreggiai ,lo guardai spaventata,cosa ci potevo fare se avevo paura dei ragazzi? Mi girai e me ne andai. La testa piena di mille pensieri,e se lui fosse diverso? Se non mi volesse usare,come tutti? Scossi la testa cercando di far uscire quelle idee dalla mia mente.
Megan era seduta sul divano a parlare con Niall e Liam,li interruppi e la presi da parte.
“Mi ha baciato!” esclamai
“Davvero?” mi chiese lei,emettendo un gridolino per poi sorridere compiaciuta. Devo ammettere che mi lasciai trasportare dal suo entusiasmo,ma quando ritornai a ragionare la fulminai con lo sguardo “Non c’è nulla di cui essere felici!Non voglio che mi usi!”
“Ma che ne sai? Magari gli piaci veramente!”
“No,lo vedo,è come tutti!”
“Ma perché sei così diffidente?”
mi chiese lei dubbiosa
“Perché …” non conclusi la frase che mi scese una lacrima “Ehi,ehi,piccola che succede?” mi domandò con tutta la dolcezza del mondo,per poi asciugarmi il volto con il pollice destro,mi sorrise “Ti va di raccontarmi?”
Io annuii “Rimani a pranzo qui,che ti spiego tutto con calma!”
“Ok!” esclamò sorridendo,mi mise un braccio dietro alla schiena e camminammo fino al divano.
 
 
 
 “Oddio,non sai quanto mi dispiace” disse lei abbracciandomi. Sedute sul mio letto,io ero in lacrime,lei mi racchiuse fra le sue braccia. Era la prima persona che non mi respingeva,la strinsi forte a me. Non volevo perderla,non importava se la conoscevo da poco,era già entrata nella mia vita.
“Ora capisco. Scusa,se,ho provato,anche solo,a forzarti. Comunque,sei forte,davvero! Secondo me,però,dovresti provarci. Prima conoscilo meglio,fatti un’idea,e poi decidi!”
“Hai ragione” dissi annuendo per poi sorridere asciugandomi la guancia. Guardai un attimo Megan “Sai chi mi ricordi?” le chiesi ridendo
“Chi?” mi domandò lei timorosa della mia risposta “Taylor Swift!” dissi con gli occhi che mi brillavano,succedeva sempre quando parlavo di lei.
Megan scoppiò in una risata “Si certo!Magari!” . Scesi dal letto,aprii il cassetto,dove c’erano tutti i miei poster,presi il primo che mi capitava di Taylor e glielo sbattei in faccia “Che ne dici?Non siete uguali?”
“No,ma sei matta?”
mi chiese lei scioccata “Si,continua a far finta di nulla!” conclusi io.
 
 

Zayn

 
“Non capisco perché fa così! Per una volta,che non voglio usare una ragazza,questa crede il contrario!”
spiegai a Liam
“Secondo me stai correndo troppo,dagli un po’ di tempo,non cercarla,vedrai che si farà sentire lei!” mi disse lui facendomi l’occhiolino. Io mi alzai,andai in cucina,aprii il frigorifero e presi due lattine di coca cola,una la lanciai a Niall che entrava in cucina. “Sei matto?” mi chiese sconcertato prendendola al volo,per poi darmi uno scappellotto in testa.
“Come va con Summer?” mi chiese stravaccandosi sul divano in sala,io lo raggiunsi e mi buttai sulla poltrona “Male!” risposi sorseggiando dalla lattina
“Perché?” si sporse con la schiena in avanti,con la mani sulle ginocchia e mi guardò curioso
“Oggi l’ho baciata,ma mi ha guardato male. Sembrava che le avessi fatto paura!” dissi ridendo
“Amico,io te l’ho detto di farti la barba!” esclamò scherzando. Gli tirai una cuscinata “Smettila! E’ una cosa seria!” tentai di ritornare serio,parlare con Niall mi metteva sempre di buon umore.
“Secondo me devi darle i suoi tempi!”
“Che palle,mi dite tutti la stessa cosa! Siate più originali!”
esclamai sbuffando,buttai la schiena sullo schienale della poltrona e bevvi.

Summer

 
Presi il cellulare,chiamai Liam “Ciao! Senti domani io non ci sono a lezione!” lo informai appena rispose al cellulare “Quindi puoi dire al tuo amichetto,che non c’è bisogno che vi lusinghi con la sua presenza”
“Come mai?”
mi chiese facendo finta di non aver sentito l’ultima parte del discorso
“Ci facciamo un po’ di giri con Megan!”
“Quindi saremo solo in tre,o peggio ancora,in due?”
domandò allibito
“Esatto!Ora devo andare! Ciao,ciao. Saluta Niall” esclamai attaccando.
 “E anche questa è fatta” dissi rivolgendomi a quella ragazza dai capelli biondi che era seduta sul mio letto. Tirai il telefono nella cesta dei panni sporchi,non volevo più essere disturbata fino a domani. Megan seguì con gli occhi la traiettoria del volo del telefono per poi far rimbalzare la sua testa su sé stessa,una volta che il cellulare cadde nella cesta,e guardarmi.
“Allora,domani porta molti soldi perché ti porto nei negozi migliori dell’Inghilterra!” esclamò sorridendo
L’abbracciai sorridendo.
 
 
 
Aprii gli occhi con fatica,mi trascinai fuori da letto come se fossi un sacco di patate.
Andai in cucina,presi una fetta di crostata,appena sfornata,e la mangiai lentamente. Avevo troppi pensieri in mente che rallentavano le mie azioni. Mia madre mi porse dei soldi sul tavolo ed accennò ad un sorriso “Questa è la prima ed ultima volta che salti le lezioni per andare a fare shopping,ci siamo intesi?”
“Si,certo” dissi,mettendomi una mano davanti alla bocca,per poi bere un sorso di succo di ananas. Era una colazione diversa da quelle che facevo ogni giorno,ma mi piaceva.
Bussarono alla porta,mia mamma andò ad aprire,sentii la voce di Liam salutare,accompagnata dalle altre di Niall e Zayn. Li salutai normalmente,un bacio sulla guancia al moro e al biondino e un ‘ciao’ timido per Zayn.
Dopo alcuni minuti sentii la voce di Megan,proveniva dal salone.
“Vieni,sono in camera mia!” urlai a squarciagola.
“Hai fatto?”
“Si”
dissi prendendo una borsa bianca con le cuciture rosse,che si abbinava perfettamente ai miei vestiti. Un secondo per guardarmi allo specchio,sistemarmi i capelli con le mani ed ero pronta per uscire.
“Noi andiamo,ciao!” dissi aprendo la porta. Ricevetti un ‘si’ collettivo,sorrisi ed uscii.
 
 
Megan mi portò ad Regent Street,conosciuta per le sue boutique e i suoi vestiti d’alta moda. I miei occhi brillavano,non facevo in tempo a vedere un vestito che già ne avevo visti altri mille da voler comprare.
 
“Allora con Zayn,cosa hai deciso?” mi chiese Megan mentre io mi provavo,dentro il camerino,un vestito di jeans da Fortnum & Mason.
“Stanotte l’ho passata in bianco,non sono riuscita a dormire. Lui e le sue labbra mi hanno,tipo,stregato,non riesco a smettere di pensarci. E’ più forte di me” uscii,feci una piroette e accolsi i complimenti di Megan su quanto quel vestito mi stesse da Dio. “Però devo far finta di niente,non devo fargli capire che vorrei baciarlo!” conclusi rientrando in camerino per togliermi il vestito.
Venni fuori con il vestito in mano,fiera del nuovo acquisto,ma con la testa piena di pensieri che,invece,di andarsene,rimanevano a pulsare,così velocemente,da farmi venire il mal di testa.
“Funziona sempre così con i ragazzi,più molli la presa,più loro ti cercano,più tu fai la troietta,più ti usano per una volta e via.” Mi spiegò,sicura di quello che stava dicendo
“Lo so” le risposi con uno sguardo appiattito e triste.
“Scusa”disse timidamente,doveva essersi ricordata di tutto quello che le avevo detto ieri. Forzai un sorriso per cercare di non farla preoccupare inutilmente.











*Notes
Allora ecco il sesto capitolo,scusate se ci metto tanto ad aggiornare ma sono molto impegnata e,quando mi connetto,uso il telefono con cui non posso scrivere il continuo.
Qui vi ho voluto far notare la somiglianza fra Megan e Taylor Swift,visto che nessuno l'aveva notata e.e  poi,ho voluto far andare un po' avanti la vicenda.
Spero che vi piaccia. Grazie per tutte le visite *.*

@MileySavedMe

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Capitolo 7
*** Welcome back,old days ***


Chapter 7

Zayn
 

Ero seduto sullo sgabello di casa Justice,ad ascoltare la lezione tenuta dalla signora Johanna Justice,stava spiegando la tettonica a zolle,chiesi di poter andare in bagno,mi alzai e mi diressi fuori dalla cucina.
Chiusi la porta dietro di me,aprii il lavandino e mi sciacquai la faccia,mi specchiai un attimo,vidi un ragazzo diverso,ero stato sconfitto. Nessuna ragazza mi aveva mai lasciato perdere senza che io,prima,non avessi fatto lo stronzo. Dovevo capire che non le piacevo. Fissai un attimo lo specchio,forse era veramente colpa della barba che mi rifiutavo di tagliare,feci una faccia perplessa,ma cosa stavo pensando?
Lasciai quel riflesso sullo specchio ed uscii dal bagno,facendo finta di nulla,continuai ad ascoltare la lezione. Il tempo non trascorreva mai,guardavo il telefono,erano le 12:23,dopo,credendo che fossero passati trenta minuti,riguardai il cellulare,erano ancora le 12:25,non era possibile,sospirai urtato.
    

Summer

   

Diedi un bacio sulla guancia a Megan,cercando di non farla sentire in colpa,lei mi stava aiutando tanto e non volevo vederla dispiaciuta,soprattutto,non per colpa mia. Osservai disegnarsi un sorriso sulle sue labbra,mi prese a braccetto e ci dirigemmo verso casa mia,con tutte le nostre buste piene di bei vestiti.Le lezioni sarebbero terminate a momenti.
“Seconde me,dovresti ritornare a fare la vita di prima,dovresti almeno chiederlo!” mi disse Megan distrattamente mentre osservava le vetrine dei negozi vintage del corso. Non risposi,ma cominciai a pensare,e lei,un po’ per vedere tutti quei vestiti,un po’ perché aveva capito,mi lasciò riflettere.
Giungemmo davanti il cancello di casa mia,lei,mi salutò e salì in macchina,accese il motore,ed io la vidi allontanarsi,fino a che,non divenne un piccolo puntino in lontananza.
Osservai il portone aprirsi,da dentro,provenivano le prime voci. Vidi Liam uscire e dirigersi verso di me,mi diede due baci sulle guancie,proprio come fece Niall,e poi,si avvicinarono alla loro macchina rossa,aspettando Zayn. Lo vidi venire verso i me,con fare sicuro,come chi già sa quale sarà la sua prossima preda,quale sarà la sua nuova vittima. Lo guardai fisso negli occhi,lo facevo sempre con tutti,non mi spaventava,ho sempre creduto che fosse un segno di lealtà. Scrutai il suo sguardo impenetrabile,sentii la sua mano sfiorare la mia. Mi guardò per un istante e,senza dire nulla,se ne andò,salendo in macchina insieme ai suoi amici.
Entrai in casa,facendo finta che il modo in cui mi aveva evitato,facendomi sperare fino alla fine,non mi avesse turbato. Andai in cucina,vidi mia mamma intenta a leggere un libro,molto probabilmente,italiano. Lei,a differenza mia,era affascinata da quella lingua,per me era indifferente,non la odiavo,certo,ma non avrei osato studiarla,avevo da fare cose più importanti. Sorrisi,un altro mio sciocco pensiero pervertito. Cercai di ritornare seria. Mi sedetti sullo sgabello rosso,posizionato di fronte alla cucina a penisola che  dominava l’intera stanza,di cui,mia mamma,era la regina incontrastata. Era un genio ai fornelli. Inspirai “Posso ritornare alla scuola pubblica?” chiesi tutto d’un fiato,avevo paura della sua risposta,incrocia le dita. “Perché?” mi chiese,ed io,non riuscii a capire se era interessata oppure stava pensando a tutt’altro. Dovevo trovare una scusa,non potevo dirle che volevo ritornare a scuola,per conoscere nuovi ragazzi e togliermi dalla mente Zayn!
“Perché,mi mancano i miei vecchi compagni,e poi,questi nuovi,mi stanno anche un po’ antipatici” mentii per poi riprendere “Ma,ti giuro,che se ritornerò a fare gli stessi errori,sarò la prima a ritornare all’home-schooling. Te lo giuro!” per una volta tanto,sembravo sincera.
 
La mattina dopo mi svegliai vedendo la faccia di mio fratello in primo piano,che,evidentemente,stava cercando di svegliarmi con la forza del pensiero,e non so come,c’era riuscito. Aprii a stento gli occhi,e tenendoli ancora socchiusi,sorrisi. Gli scompigliai i capelli con la mano destra sorridendo “Cosa vuoi,marmocchio?” gli chiesi dolcemente
“Dobbiamo andare a scuola fra mezz’ora!Ti aspetto di sotto!” appena uscì dalla porta,io realizzai ciò che mi aveva appena detto. Sgranai gli occhi e saltai fuori dal letto. Aprii l’armadio:una maglia bianca a maniche corte,con sopra un giacchetto di cotone marrone che arrivava dolcemente sopra le ginocchia,uniti entrambi,da un cinta fina,posizionata,leggermente,sotto il petto. Pantaloni bianchi e converse marroni. Forse non era uno dei miei abbinamenti migliori ma mi piaceva. Andai in bagno,mi sciacquai il viso,sorrisi allo specchio,contenta di ricominciare da capo. Un filo di matita,un po’ di phard,giusto per coprire dei punti luci sul naso,ed ero pronta. In cucina,presi un fondo di bicchiere,di latte e,frugando in mezzo alla biscottiera posizionata in mezzo al tavolo,presi due biscotti. Mentre li mangiavo mi diressi in camera mia,presi lo zaino dall’armadio,lo guardai a lungo,mille ricordi pervasero la mia mente. Le immagini entravano ed uscivano dalla mia testa come dei flash,troppo veloci per soffermarmi a pensare,troppo intensi per essere ignorati. Scrollai la testa,presi lo zaino,ci buttai dentro uno,due,tre quaderni a righe e due a quadretti. Incerta se potessero bastare,ne aggiunsi altri due a righe ed uno a quadri. “These things will change” lessi sul retro del mio eastpak  rosso,era un pezzo della canzone ‘change’ di Taylor,che mi aveva aiutato moltissimo. Sfiorai con le dita il tessuto dello zaino,proprio dove,con l’uniposca bianco,erano scritte quelle poche,ma significative parole. Sorrisi. “Alex,sei pronto?” urlai dalla camera mettendo l’eastpak in spalla. “Si,vieni!”
Salutammo mamma e papà e salimmo in macchina. Arrivammo a casa,dopo cinque minti,salutai mio fratello all’entrata delle elementari,e,mi diressi al liceo,che distava pochi chilometri da quell’edificio.
Vidi all’entrata Megan con in spalla l’eastpak blu,indossava una maglia lunga a frange color panna,sbracciata,e delle calze nere. Le scarpe erano marroni ed alte,tacco due,tre centimetri,ed aperte davanti,che lasciavano intravedere la punta dell’alluce. Tutto perfezionato dai suoi capelli biondi e ricci che le cadevano sulle spalle fino al petto. Sembrava una dea.
Entrammo  e ci ritrovammo dentro un’enorme atrio,se così si può definire quell’enorme stanzone,in cui mille ragazzi giravano tranquilli,in cui mille ragazzi facevano del loro meglio per attirare l’attenzione delle belle ragazze.
Suonò la campanella e noi,ci dirigemmo verso la presidenza,o meglio,Megan mi portò fin lì,lei sapeva tutto di quella scuola,ed ancora non ho capito il perché sia venuta all’home schooling,lasciando questa meraviglia.
Ogni mia perplessità o domanda,svanì quando varcammo la soglia di quella stanza,ci trovammo davanti ad una stanza grande quanto il mio salone,al centro,una scrivania di legno massello con varie cose sopra,dietro di questa,una signora sulla cinquantina che ci sorrise “Benvenute al Dulwich College Prep School” ci disse porgendoci dei fogli,li prendemmo e ci congedò velocemente fuori,augurandoci di passare un buon anno scolastico.
‘Prima ora,trigonometria,aula 4,secondo piano’ lessi sul foglio datoci dalla preside,io e Megan ci guardammo negli occhi per un istante e,poi, cominciammo a correre salendo le scale,era il primo giorno,la campanella era suonata,e noi,eravamo già in ritardo. Cominciai a ridere,forse per la tensione,o forse,perché era veramente divertente.
Megan bussò e,una volta aperta la porta,ci ritrovammo in un’aula di venti,ventitre persone,mi sembra sette femmine e tutti maschi.
“Siamo nuove,scusi il ritardo ma eravamo dalla preside per il programma!” disse la mia amica sicura di se,mentre io mi riprendevo dalla corsa
“Si,certo,mettetevi pure sedute! Allora,stavamo dicendo che,se il coseno …” stava già spiegando,mi guardai intorno,c’era solo un posto libero. Mi sedetti,trattenni uno sbuffo,ovviamente,Megan era stata più veloce di me,e,si era presa il posto vicino ad un ragazzo che ispirava sesso,mentre io,ero vicino ad un nerd,che ricordava tutto,meno che la bellezza.
“Piacere,Nicholas” mi disse porgendomi la mano,ma sì,in fondo,non era antipatico e questo poteva bastarmi “Piacere,Summer!” dissi sorridendo.

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Capitolo 8
*** I was so glad when you were mine ***


Chapter 8

Summer

Sentivo la professoressa parlare ma non ascoltavo,guardavo avanti a me,ma non vedevo nulla … tutto ciò che sentivo era la sua voce,tutto ciò che vedevo era il suo viso. Ero venuta in questa scuola,per non pensarci,invece Zayn,era l’unica cosa che avevo in mente.
Cominciai a picchiettare nervosamente sul banco con la matita. Il suo sorriso. Il suo fisico. I suoi occhi. La sua risata. I suoi lineamenti che sembravano scolpiti,avrebbero fatto invidia a qualsiasi scultore,le sue labbra sembravano disegnate con tanto amore ed eleganza. Il picchiettio divenne convulsivo e,sempre più veloce. Quelle labbra erano il tipo di labbra che baceresti fino a non avere più le forze,che morderesti fino alla vista del sangue,che vorresti sentire sulla tua pelle fino alla fine dei tuoi giorni. Volevo solamente baciarlo,volevo sentire le sue mani sulla mia pelle,il suo fiato vicino la mia bocca. Le sue labbra,premere sulle mie,le sue mani intorno al mio collo. Ebbi un sussulto,un brivido percorse la mia schiena,solamente al pensiero che tutto ciò potesse succedere.  Lo vidi baciare il mio collo,per poi andarsene senza dirmi nulla. La punta della matita si spezzò,a forza di picchiettare. Tutti gli occhi erano su di me.
“Stai bene?” mi chiese il mio compagno di banco
“Si,si. Scusa,solo agitazione!” forzai un sorriso e,mentre tutti ritornavano a seguire la lezione io realizzai di essere ancora in classe. Sono ancora qui? La professoressa sta ancora spiegando? Avevo perso,completamente,la cognizione del tempo. Buttai la testa fra le mani cercando di far tacere quei pensieri,cercando di far uscire dalla mia mente il suo volto.
“Dovevi essere molto tesa,per spezzare la punta della matita,alla prima ora!Vero? Che succede?” mi chiese Megan camminando nei corridoi della scuola,per andare alla lezione di storia

“Penso solamente a lui!” tagliai corto,non volevo pensarci anche ora -come se non lo stessi già facendo.
“Come?Io ti porto qui per farti cambiare aria,e tu rimani con il pensiero su di lui?” chiese quasi sconvolta,poi continuò “Ok,basta scherzare. Se lui ti piace,provaci!Anche perché tu gli piaci,quindi potresti provare!Però non spingerti oltre!” finì con queste parole,che a me,suonarono molto confuse,ma non ci feci caso.Ci mettemmo sedute nella nuova aula. Previdi un’altra ora concentrata solo,ed esclusivamente,su Zayn.
Altre quattro ore,in cui,l’unica cosa che stavo studiando erano i miei sentimenti. Suonò la campanella che mi trascinò con irruenza fuori dai miei sogni. Salutai Megan fuori scuola,ci abbracciammo ed io mi avviai verso le scuole elementare a prendere mio fratello e la mia macchina.
Dopo aver parcheggiato l’auto in garage,mi ricordai che le lezioni non erano ancora finiti a casa mia. Emisi un gridolino per poi andare verso l’entrata. Vidi uscire Niall con aria perplessa,sicuramente voleva chiedermi perché non ero venuta all’home-schooling ma io,gli feci capire che glielo avrei spiegato dopo. Salutai velocemente anche Liam e mi diressi verso la porta. Presi per il braccio Zayn e lo trascinai sul retro del cortile. Era solo mio. Cominciai a baciarlo senza guardarlo negli occhi. Lo baciai con foga,e,vidi che lui ricambiava il bacio. Mi mise le mani fra i capelli per poi tenermi i fianchi. Mi rincorse la testa che io,spingevo,volontariamente,indietro. Gli stavo mordendo quelle labbra così perfette ed attraenti. Lui cominciò a baciarmi sul collo,e divenne un gioco fatto di passione. Non importava più nulla delle mie paure,c’erano solo le sue labbra.
Gli dissi una cosa nell’orecchio “Domani vieni a scuola mia? Dopo ti dico dov’è!”
“OK!” mi riprese a baciare.
“Zayn” lo chiamò Liam…ed io,per un attimo,lo odiai.
Si staccò dalle mie labbra e vidi nei suoi occhi il dispiacere. Mi diede un ultimo bacio a stampo e se ne ando.
Io mi lasciai andare con le spalle al muro della casa. Mi morsi il labbro e con aria sognante guardai in alto. Era mio. *myspace Ragazzi,scusate ma è molto corto,ma dal telefono sembra più lungo. Spero che vi piaccia :3

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Capitolo 9
*** Why you gotta be so mean? ***


Capitolo 9
 

Summer
 

La stanza era diventata completamente  nera. Un abisso oscuro. Correvo. Avevo paura. Non capivo di cosa. Ero terrorizzata di qualcosa,che non esisteva. Ero sola. Era tutto nero. Non sapevo dove andare. Urlavo ma nessuno mi sentiva.
Squillò il cellulare,venni svegliata di soprassalto,mi misi a sedere sul letto,con la tremarella ed il volto sudato. Avevo il respiro ed il battito accelerato. Risposi al cellulare
“Pronto?” chiesi con la voce tremante ancora per la paura
“Ciao,come stai?” domandò una voce aldilà del telefono. Rimasi immobile,perché? Perché doveva succedere ancora? Non sapevo cosa fare,ma le parole uscirono da sole,dalla mia bocca
“Cosa vuoi?”
“Ehi…piccola,volevo solo chiederti se volevi uscire con me!”
“Come ti permetti di chiamarmi piccola?” le meningi pulsavano ed avevo un mal di testa allucinante,la paura era scomparsa ed aveva lasciato posto alla rabbia “Ma chi ti conosce? Io e te abbiamo chiuso!” dissi alzando il tono della voce per poi agganciare il telefono.
Ovviamente,questo era il mio risveglio,tranquillo.
 
Ero in classe,Megan non era con me,non stava tanto bene ed era rimasta a casa. Mi sentivo terribilmente fuori posto in quella classe,senza di lei. Avevo mille occhi puntati su di me,mi guardavano come se fossi chissà quale forma di mostro mutante aliena. Che avete da guardare? Avrei voluto urlare.
“Ti fissano perché sei bellissima!” disse una voce dietro di me,mi girai di scatto quando sentii queste parole. Mi aveva letto nella mente,o cosa?
Dietro di me c’era un ragazzo che avevo rivisto,ma dove? Nella mia mente passavano le immagini di mille ragazzi ma nessuno corrispondeva al volto di quello davanti a me.
“Sono Harry.Liam,Niall,siamo usciti una volta. Non so se ti ricordi?” mi disse sorridendo
“Oh,si certo! Scusa,ho la memoria che gioca brutti scherzi,ho preso da mia nonna!” dissi cercando di scherzare,lui rise ed io sorrisi. Si,certo,tu eri quello subdolo,certo che mi ricordo,ora!


 
“Perché hai detto che non vuoi più vedermi,perchè,stamani al telefono,mi hai attaccato?” mi disse Jonathan racchiudendomi fra il suo corpo ed il muro,mi sentivo soffocare,eravamo a due centimetri di distanza e non sopportavo quella situazione. Sentivo che mi stava facendo cadere nella sua trappola,ancora.
“Perché non mi piaci e non voglio vederti,ma oramai sei qui e quindi è inutile che me lo hai chiesto,se sei venuto!” risposi usando il mio solito sarcasmo che non mi lasciava mai da sola,neanche nei momenti di terrore,come questo.
Lui appoggiò le mani sul muro,bloccandomi,senza lasciarmi via d’uscita,cominciò a baciarmi il collo. Lanciai un urlo. Forse non dovevo,ma quando mi stava vicino,qualsiasi emozione,si amplificava ed ora il cuore batteva a mille.
“Cazzo fai?” chiese una voce dietro Jonathan,che si girò e quando lui mi diede le spalle,venne colpito da un pugno in piena faccia,rimase immobile ed io me ne andai insieme ad Harry.

“Grazie,non so come ringraziarti!” dissi tremando
“Tranquilla,va tutto bene” mi abbracciò ed io mi sfogai,cominciai a piangere ed a singhiozzare
“Ma chi era,quello?”
“Era…il mio ex”
risposi senza guardarlo negli occhi,avevo paura potesse leggere nei miei qualcosa del mio passato,tenni la testa piegata sul suo petto e la bocca sul suo maglione
“Te li scegli bene i fidanzati…wow!” disse ridendo,io accennai ad una risata e sorrisi grata per quello che aveva fatto.
“Ora,però non bagnarmi tutta la maglia con le lacrime!” esclamò quasi schifato. Gli mollai un pugno sulla spalla,sollevando la testa dalla sua maglia “Questo è un momento triste!” e mi rigettai nelle sue braccia. Mi aveva fatto dimenticare Zayn,e non so se era un bene o un male.
Lui mi strinse forte ed io gli sussurrai “Grazie”. Spero l’abbia sentito.
 
 
 
 
“Ciao!” dissi abbracciando Zayn che mi aspettava all’uscita della scuola,impeccabile nella sua solita semplicità. Era così bello. Lo baciai e lui mi tirò a sé.
 
 

Harry

Mi fermai a guardarla baciare Zayn,avevo creduto fosse mia,invece… invece no! Diedi un calcio ad un sasso e me ne andai,non sarei rimasto due secondi di più. Non mi sarei fatto prendere in giro,non da una ragazzina viziata come lei.
Vidi una figura avvicinarsi a me
“Ehi tu,stronzo!” qualcosa o qualcuno mi colpì in faccia.
 
 
Mi ritrovai sul letto di casa mia.
“Come stai?” mi chiese una forma sfocata,di cui potevo riconoscere il sorriso. Era Summer,non ce la faceva ad ignorarla era troppo bella,non potevo,non volevo,lasciarla andare.
“Tranquilla! Che ci fai qui?”
“Louis ha detto che ti ha visto per terra nella via di ritorno verso casa,così dopo che tu mi hai salvato la vita,credevo fosse carino,starti vicino!”
mi porse un bicchiere caldo di the,sorseggiai e la vidi sedersi accanto a me,sul letto.
Ci fu un lungo silenzio imbarazzante. Improvvisamente,senza che me ne accorsi,le sue labbra erano sulle mie. Il dolore sulla guancia era scomparso. 

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Capitolo 10
*** I would not have ever said ***


Chapter10

Harry

Improvvisamente le sue labbra erano sulle mie,non ho capito come siamo giunti a questo punto,ma lei era seduta accanto a me,sul mio letto e la stavo baciando.
 
 

Megan

Stavo guidando la macchina,avevo preso la patente da due giorni ed ero un pericolo pubblico,ma non per questo non la usavo.
Andai a casa del mio compagno di banco,avevamo un appuntamento secondo me,per lui era solamente un pomeriggio di studio,ma la sua opinione non contava.
Sorrisi e scesi dalla macchina.
 
“Il cateto maggiore sta al cateto minore come l’ipotenusa…”
“Ma cosa stai dicendo?” mi chiese Justin,il mio compagno di studi,ridendo
“Non lo so,non ci sto capendo nulla!Queste robe sono inutili!Ma a cosa mi serviranno mai nella vita? A nulla!” feci una pausa e lo guardai,mi stava fissando,io mi mordevo il labbro per l’agitazione di quel momento,si avvicinò e mi baciò.
 
 
Summer
Mi staccai dalle sue labbra non sapevo perché lo avevo baciato,ma c’era qualcosa che mi aveva sempre colpito in quel ragazzo riccio,forse,proprio,la sua sfacciataggine. Non ero del tutto pentita e non sapevo se fosse un bene o un male.
“Come stai?” chiese Zayn entrando in camera di Harry,interruppe tutti i miei pensieri,si abbassò e mi baciò. Un bacio vero. Lo stesso bacio che avevo appena dato anche al suo amico. Potevo vedere la faccia di Harry,o meglio,potevo immaginarla essendo girata di spalle,ma era deluso.
“Bene!” rispose il riccio seduto nel letto mentre Zayn mi baciava,e,a quel punto smisi di baciarlo,ero troppo imbarazzata.
Zayn mi guardò sospettoso e poi mi portò fuori dalla stanza,io non mi voltai,non volevo vedere l’espressione di Harry.
 

Zayn

La portai fuori da quella stanza,la feci entrare in bagno dove eravamo da soli.
Non avevo mai visto tanta bellezza in un solo corpo,le misi una ciocca di capelli dietro l’orecchio per veder meglio il suo viso,le racchiusi una guancia con la mano e la baciai. La presi in braccio e la misi a sedere sul bordo della vasca e continuai a baciarla. Passò le sue mani sulla mia schiena facendomi rabbrividire. Smisi di baciarla. La guardai per alcuni istanti,fissandola intensamente,poi lei fece sfiorare le sue labbra con le mie per poi ritornare a baciarci.
 
 

Summer

La notte passò insonne,la mia mente era torturata da due soli pensieri,da due soli ragazzi: Zayn ed Harry.
Il riccio mi era sembrato tanto subdolo,invece mi aveva difeso e mi ero sentita protetta come non mi ero mai sentita con nessun’altro .
Zayn,invece,non c’era nulla oltre l’attrazione fisica.
 
"Vieni a casa mia?" lessi questo messaggio,la mattina seguente,da parte di Harry e,senza accorgermene,sorrisi.
“Mamma,stamani fanno tutti sciopero,io faccio un giro con Megan,non voglio mettermi nei casini. Non so cosa possa succedere durante lo sciopero,mi hanno detto che vogliono rompere un po’ di cose per protestare.” Dissi versando il latte nel bicchiere .
“Si forse è meglio,così!” disse mia mamma piegando dei panni. Per fortuna mi credé ed io uscii di casa senza destare sospetti. Scoppiai in una risata,sembrava chissà cosa dovevo fare.
 
“Permesso?” chiesi bussando sulla porta già aperta.
“Vieni,Harry è di sopra,grazie per tutto quello che stai facendo!” mi disse Liam sulla porta.
 
“Aspetta,non è meglio aspettare che se ne vada Liam?” chiesi quando sentii la mano di Harry slacciarmi i jeans,lui annuii ed io sorrisi,passando la mano fra i suoi capelli ricci.
 
“Liam?” urlò Harry. Gli rispose solamente il suo eco “Vieni qua,siamo da soli!” mi disse avvicinandosi per schiacciarmi addosso il muro. Cominciò a sbottonarmi i calzoni mentre io gli sfilavo la polo. La confusione era sparita,c’era solo lui,c’erano solo le nostre labbra. Solo i nostri corpi che si sarebbero uniti.
Mi girai e lui prese il mio posto. Mi spinse fino a farmi cadere sul letto,lo guardai e gli sorrisi,lo tirai per il colletto della maglia e mi distesi,mentre lui cominciava a baciarmi la pancia nuda,ero in reggiseno e,quando arrivò a baciarmi il collo,sentii il suo corpo aderire perfettamente al mio,come due pezzi di un puzzle create per essere incastrate. Non avevo mai visto il sesso sotto questo punto di vista.
 
Guardai la sveglia e gli sorrisi.  Eravamo sul letto,io mi ero rimessa gli slip ed il reggiseno e lui aveva indosso solamente le mutande. Mi prese in braccio e scendemmo le scale mentre io gli baciavo il collo.
“Summer?” urlò Zayn dietro di noi.

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Capitolo 11
*** who you are is not where you’ve been ***


Chapter11
 

Harry
 

Erano ormai dieci giorni che non vedevo Summer e mi mancava terribilmente,ogni pensiero era fisso su di lei,e,per quanto mi sforzassi,nessuna ragazza,in quel poco tempo,mi aveva dato quello che mi aveva dato lei.
Sentii aprire la porta e mi asciugai velocemente una lacrima.
“come stai?” mi chiese Niall
“Bene,credo”
“Come mai?”
“Non lo so,mi manca Summer!”

“Ancora? Credevo l’avessi dimenticata!” esclamò il mio amico sorpreso
“Lo credevo anche io,invece,a quanto sembra,no!”
Niall mi strinse un braccio intorno alla spalla “Coraggio,la rivedrai presto! Ora pensiamo a cosa fare ad x-factor!”
È vero! X-factor! Avevamo deciso di partecipare e dovevamo pensare a quale canzone portare,come vestirci e non c’era tempo per le ragazze. Tirai un sospiro ed annuii


…11 mesi dopo…
 

 

Summer
 

Cara Megan,
Sono 11 mesi che non ci vediamo e la tua lontananza mi uccide,ma questo trasferimento in america ci voleva. Mio padre ha trovato un  lavoro stabile ed io mi sto divertendo tanto qui alla Grande Mela. L’unica cosa che mi manca dell’Inghilterra sei tu,ma so benissimo che sei più vicina che mai.
L’ultima volta che mi sono confidata con te era per parlarti della scopata fra me ed Harry,quindi ritorno su questo argomento. È da tanto che devo vederlo,cioè,dopo essere stati al letto ci siamo visti una sola volta ed io non gli ho detto che sarei partita e lo stesso vale per Zayn. Che casino che ho fatto con quei due,neanche se lo meritavano.
Megan,scusa,ora devo andare. Rispondimi al più presto.
Mi manchi,amica mia.
Con affetto
                                                                                                                                                                                                                                   Summer.

 
Avevo appena infilato quella lettera nella buca della posta,diretta a Londra. Chissà cosa stava succedendo dall’altra parte del mondo? Mi voltai e mi diressi verso casa.
Entrai e mi ritrovai dentro un grande salone che somigliava ad una sala da ballo dell’ottocento,il tutto alquanto surreale a New York,eppure abitavo in una delle case più lussuose ed antiche della città. Mi stravaccai sul divano ed accesi lo stereo. L’immaginazione stava creando dei film pazzeschi nella mia mente ed io,da quando mi ero trasferita,avevo più fantasia che mai:credevo che Harry o Zayn non potessero vivere senza di me,ma,magari,stavano nel letto con un’altra. Chi lo sa? Nessuno,eccetto Megan,sapeva della mia partenza,e le avevo chiesto di non dirlo a nessuno,non so bene il perché.
Cominciai a canticchiare innocent della swift,quella canzone sembrava descrivere perfettamente la mia vita.
 
 

Megan
 

Cara summer,
mi manchi tantissimo e qui a scuola,senza nessuno che spezzi le punte delle matite,è tutto così noioso.
Lo sai che Harry, Zayn e gli altri hanno vinto x-factor inglese? Sono arrivati terzi ed ora stanno avendo molto successo?ma credo che tu già lo sappia. Dovresti essere felice,ti sei fatta una superstar!
Ok,ritorniamo serie. Ho preso un biglietto per New York e fra poco ti raggiungerò,non vedo l’ora di abbracciarti!
A prestissimo
Ti voglio bene
                                                                                                                                                                                                                                       Megan
 
Avevo risposto alla lettera della mia amica. Tenevo fra le mani il biglietto per la Grande Mela e non vedevo l’ora di partire. Le valigie erano già pronte e non mi restava che aspettare domani mattina.
 
 

Summer
 

“Mamma,sai che mi fanno schifo i spinaci,perché ti ostini a cucinarmeli?” sbuffai torturando il mio piatto con la forchetta,a cena.
“Smettila,devi mangiarli!” rispose urtata mia madre.
Guardai quei cosi verdi che tutti chiamavano spinaci,li infilai controvoglia nella mia bocca e mi sforzai ad inghiottire.
‘sono cinque,sono una band e stanno conquistando l’inghilterra,loro sono: louis tomlinson,niall horan,liam payne,harry styles e zayn malik!’
Sputai l’acqua quando vidi sulla televisione la foto del riccio e di malik. Loro? Superstar? Non poteva essere!




*Eccomi qui con l'11 capitolo. lo so è cortissimo ma non ho molto tempo per scrivere e quindi non posso dilungarmi più di tanto al pc. 
comunque spero che vi piaccia **
se siete su twitter lasciatemi il vostro nick,così vi followo,io sono @MileySavedMe :D
spero di vedere almeno una recensione e.e ahahah al prossimo capitolo splendori.
grazie di tutto

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Capitolo 12
*** I believe it was a Tuesday When I caught your eye. ***


Chapter 12
 

Megan
 

Mi aprii Johanna e,con occhi illuminati ed una faccia stupita,mi abbracciò e mi fece barcollare a destra e a sinistra stretta fra le sue braccia. Mi scostò una ciocca di capelli biondi davanti gli occhi
“Come mai sei qui? Stai bene? A casa,tutto apposto?”
Io risi,imbarazzata dalle tante domande,ma lei non mi diede modo di rispondere,che già aveva ripreso con le domande. “Ma sei venuta da sola? È andato bene il viaggio? Ma vieni,entra pure!”
“Mamma,ma con chi stai parl … oh,mio Dio, Megan!” urlò,Summer,saltandomi in braccio. “Ma che ci fai qui? E,perché non me lo hai detto? Ma quanto ci hai messo a venire?” mi chiese tutto d’un fiato. Notai,che la figlia,e Johanna mi stavano sottoponendo ad un terzo grado,che cominciavo ad odiare.
“Vieni dentro,vieni in camera mia,devo raccontarti molte,ma lo sai che,cioè no … aspetta!” cominciò a biasciare qualcosa di incomprensibile,stava dicendo troppe cose insieme e doveva solo calmarsi ma io stavo morendo dal ridere.

Entrammo in camera sua,una stanza bianca con spugnature rosa,al centro un letto a baldacchino con un plaid verde e due cuscini: uno bianco,uno rosa. Più in là,una scrivania di legno ed una sedia con le rotelle,e,sopra una finestra. Davanti al letto e di lato alla scrivania,c’era una televisione attaccata al muro,vicino,uno stereo.
Rimasi a bocca aperta,quella stanza era bellissima,cercai di non sentirmi troppo in imbarazzo in mezzo a tutto quel lusso e mi sedetti sul letto.
“Tu non ci crederai mai: Harry,Zayn,Liam,Louis e Niall hanno formato un gruppo e sono andati ad x-factor vincendo e posizionandosi al terzo posto! Ti rendi conto?” esclamò Summer,scioccata.
Io,impassibile,sorrisi e dissi “Evidentemente,non ti è arrivata la mia lettera,quella in cui ti avvisavo che sarei venuta e ti dicevo anche questa cosa dei ragazzi … comunque,si,ci credo anche perché in Inghilterra sbavano tutte per loro,come se fossero non sono quali dei del sesso!”
“Senti,io non so gli altri,ma Harry ci sa fare!” disse lei ridendo. Io lei tirai una cuscinata,allibita.
“Ok,torniamo serie … dobbiamo andare ad un loro concerto!” esclamò la mia amica,saltando in piedi.

 

Summer
 

Grazie a Dio,avevo Megan,un’amica che mi assecondava in tutto,anche nelle pazzie. Avevamo deciso che saremmo andate a Londra per un loro concerto. Trovati i biglietti su internet,last minute,abbiamo comprato anche i biglietti aerei e,dopo molte,lunghe,storie di mia mamma,il 23 luglio,esattamente 5 giorni dopo l’arrivo di Megan a New York,giungemmo a Londra. Era qualcosa di magnifico,riconoscevo l’aria londinese e l’amavo,era come se non fossi mai partita,perché,si,la Grande Mela era bella,ma nulla in confronto alla mia città.
Ci preparammo a casa di Megan ed eravamo pronte per assistere alla loro perfomance.

 

Harry
 

Un boato di applausi e di urla si sollevò dalla folla,quando la pedana si alzò e ci mostrò in pubblico,Liam cominciò a cantare,scatenando la gioia dei fan.
“I’ve tried playing it cool,girl when I’m looking at you,I can never be brave ,cause you make my heart race …”
Eravamo alla penultima canzone,mi abbassai per dare la mano a qualche fan in prima fila,quando vidi i suoi occhi,gli occhi di Summer.


*My space
ciao ragazze! devo dirvi un po' di cose:
1- grazie delle 40 recensioni in 11 capitoli,vi rendete conto? sono tantissime!
2-anche questo capitolo è corto ma non ho molto tempo per stare al pc e.e quindi SCUSATE
3-grazie ancora perchè vedo che la storia vi sta piacendo
4-spero che vi piaccia anche questo capitolo
5-ho cambiato nome alla FF,perchè mi sembrava troppo scontato u.u
6-vi ripeto,se avete twitter,ditemelo,lasciatemi il vostro nick nelle recensioni o in un messaggio privato,così vi aggiungo. io sono @MileySavedMe

Un bacio. GRAZIE,GRAZIE,GRAZIE

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Capitolo 13
*** She cant see the way your eyes light up when you smile. ***


Capitolo 13

 

Harry

 
Le nostre mani si sfiorarono e per un secondo tutto il macello intorno a noi scomparve e rimanemmo solo noi due. Noi e le nostre mani. Noi e i nostri sguardi concatenati gli uni negli altri. Mi sorrise e si toccò con la mano destra la guancia e mi disse “ciao superstar” … o almeno credo che sia quello che abbia detto,tentai di leggere il labiale e tutto quello che capii erano quelle due parole. Mi girai e tornai a cantare,venni strappato dai miei sogni appena mi girai e lasciai quello sguardo così intenso dietro di me. Stava diventando pesante cantare,soprattutto quando il suo volto si confondeva con quello degli altri e non la vedevo. Non vedevo l’ora di scendere da quel palco ed abbracciarla,mancava una canzone che sembrava durare un eternità,quell’attesa era straziante.
 

Summer

Il concerto era appena finito ed avevo seguito con lo sguardo ogni movimento di Harry,lo avevo visto scendere le scale del palco,mi ero alzata sulle punte dei piedi ma non riuscii più a vederlo.
Un’espressione di delusione si disegnò sulla mia faccia quando vidi Harry abbracciare un’altra.
-ok,tranquilla,magari è una fan- mi ripetevo nella mente mentre mi avvicinavo. Mi bloccai,rimasi ad occhi aperti,sgranati,forse scese una lacrima. Si stavano baciando. Rimasi a pochi passi da loro due,immobile,con le mani tremanti dalla rabbia e dalla delusione. Forse me lo sarei dovuta aspettare? No! Cavolo no,non doveva andare così,sarebbe dovuto correre da me,dirmi che gli mancavo che voleva ritornare a quella notte,non doveva baciarsi con quella! “Stronzo!” urlai,lo feci senza accorgermene,le parole uscirono dalla mia bocca senza chiedermi il permesso e i suoi occhi furono subito puntati su di me.  Ci fu il silenzio e la ragazza che lo stava baciando mi ghiacciò con lo sguardo.
“Summer,posso … posso spiegarti” mi disse Harry con voce tremante
“Cosa? Sei stato colto in flagrante,cosa vorresti spiegare?” detto mi girai e feci per andarmene,ma dentro di me pregavo che lui mi bloccasse e facesse qualcosa per farmi restare. Così,come se avesse sentito i miei pensieri,mi prese per il braccio ed io mi girai di scatto.
“Sono passati 11 mesi,tu mi piaci,e prima non desideravo altro che scendere e venirti a salutare,ma poi ho visto lei -mandò il braccio indietro indicando la ragazza bionda con cui si stava baciando- ed ho capito che per te,infondo non provo più nulla. Sono passati 11 mesi. 11 mesi senza vederti,senza parlarti e … ed è ovvio che io abbia trovato qualcun’altra. Con lei ora sono felice e ci amiamo e non è la stessa cosa con te”
Una lacrima solcò la mia guancia e nonostante avesse ragione io non potevo ammetterlo,con uno scrollone mi liberai della sua presa sul mio braccio,lo guardai negli occhi e scrollai la testa “e pensare che sono venuta fin da New York per rivederti,e pensare che l’ho scoperto una settimana fa che tu hai una band,e pensare … no,veramente non so più cosa pensare. Ciao!” me ne andai davvero e stavolta non volevo che mi fermasse,desideravo andarmene lontano,lontano da lui. Ero stata così ingenua,perché mi avrebbe dovuta aspettare per 11 mesi? Nessuno lo avrebbe fatto. Ma,si,starà bene con lei,le darà tutto quello che gli avrei voluto dare io,lo amerà tanto quanto ho fatto io in una sola notte. Tirai un calcio ad una lattina in terra e mi sedetti sull’asfalto bagnato dall’umidità di quella serata. Ma dov’era Megan? Tra tutto quel casino mi ero dimenticata di lei,ora dove sarà? Digitai il suo numero sul telefono e la chiamai.
 
Mi aveva detto che ci saremmo viste fra mezz’ora perché doveva fare una cosa che dopo mi avrebbe spiegato,io non le dissi nulla su quanto era successo,gliene avrei parlato con calma.
Rimasi lì seduta sulla strada di una via deserta sperando che non passasse nessuno,non volevo che qualcuno,neanche un cane,mi vedesse in quello stato.
“No,no. Come ha fatto a dimenticarsi di quella notte?” dissi con la faccia fra le mani,appoggiando i gomiti sulle ginocchia,ero sola e potevo parlare quanto volevo. “ok,forse tra noi non c’è stato nulla di vero ma … cazzo! È così facile dimenticarmi?” rimasi in silenzio con mille pensieri nella testa “forse è colpa mia,forse non dovevo illudermi … insomma non c’è stato nulla fra di noi.” Continuavo a ripetere quella frase come per convincermi ma per me non era così. Io con lui mi ero sentita protetta e per una volta amata,e neanche Zayn mi aveva fatto sentire in quel modo. Oddio,Zayn,oggi era lì con loro,ed io neanche l’avevo salutato. Chissà se sapevo quello che era successo fra me ed Harry. Ogni tipo di pensiero stava entrando ed uscendo dal mio cervello senza lasciarmi modo di formulare delle risposte su come risolvere tutto quel caos. Ma forse non c’erano risposte. Era andata così,punto e basta. Avrei ripreso l’aereo e sarei volata a New York,e addio Londra,addio passato,addio Harry.
 

Megan


Ero fra le sue braccia ed ero contenta,aveva da poco finito di cantare e,dopo una settimana che non lo vedevo,mi mancava terribilmente. Ci sedemmo su una panchina,lui intrecciò le sue mani con le mie,era tutto così magnifico.
“Vedi,questa notte sarebbe perfetta per noi” mi sussurrò nell’orecchio
“Louis,sai che devo andare da Summer! Non possiamo!” gli risposi con tono severo per poi baciarlo.
“Va bene,ma mi manchi!” esclamò con le labbra attaccate alle mie,per poi staccarsi. Ci osservammo silenziosamente per alcuni secondi. Stavo contemplando la bellezza di quel ragazzo,cavolo,altro che questa notte,lui,era perfetto.
“Anche tu!” dissi dandogli un bacio sul collo.
Mi indicò una stella “Vedi quella è una stella dell’orsa polare”
“Veramente? Io non ci capisco nulla di stelle e costellazioni!” dissi rimanendo a bocca aperta per la luminosità di quella luce nel cielo a mezzanotte.
Rimanemmo a fissare il cielo per alcuni istanti come dei bambini che scoprono per la prima volta il mondo che li circonda,era qualcosa di incredibile,troppo bello da poter spiegare a parole. Ogni attimo passato con lui non andava mai sprecato e solo il pensiero di stargli lontano,ora,mi uccideva.
 

Summer


Stavo cominciando ad avere freddo e Megan non si era ancora fatta viva,quanto avrei dovuto aspettare,sola con i miei pensieri?
Ad un certo punto vidi una sagoma avvicinarsi,quando capii che era la mia amica tirai un sospiro di sollievo.
“Devo dirti una cosa!” esclamammo in coro
“Prima tu!” dissi offrendole gentilmente la parola,i miei problemi potevano aspettare,avrei pensato ad altro,così.





*my space
ragazze spero che questo capitolo vi piaccia. grazie,grazie,grazie ancora di tutto. vi voglio bene!

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Capitolo 14
*** there is nothing I do better than revenge! ***


Chapter 14
 

Megan
 

“e così,stai con Louis? Sono felicissima!” mi disse Summer abbracciandomi.
“Si,anche io!ma devo chiederti un favore!” le dissi.
“Certo,dimmi tutto!” mi sorrise ed io mi sentii sollevata,potevo chiederle tutto.
“Louis mi ha detto di andare a dormire a casa sua dove ci sono tutti,anche Harry,tu vieni con me o vai a casa mia? però se vieni,potrai parlare con Harry!” dissi eccitata,sapevo che stare con i ragazzi ci avrebbe fatto bene.
“No,certo,vengo con te!” mi rispose ma sembrava che qualcosa non andasse,feci finta di nulla,le avrei chiesto delle spiegazioni più tardi. Le misi un braccio dietro al collo e le diedi un bacio sulla guancia.
 

Summer
 

Una volta entrati nella casa dei ragazzi,Megan mi avvertì che se ne sarebbe stata un po’ con Louis,così rimasi da sola. Vidi Zayn e,per un attimo,senza dirmelo,qualcosa dentro di me si smosse. Lui mi salutò timidamente ed io ricambiai,dopo quello che era successo con Harry mi faceva strano ritrovarmi a parlare con Zayn,con quel ragazzo che avevo tradito con un suo amico.
“come va,Summer?”
“Tutto bene … tu,Malik? Com’è la vita da superstar?”
chiesi sorridendo.
“Va benissimo! Tu non ti sei più fatta vedere in giro,che fine avevi fatto?”
Mi sistemai una ciocca di capelli dietro l’orecchio e sorrisi “no, io mi sono trasferita a New York,e sono venuta solamente per vedervi in concerti!siete molto bravi! … ho visto che Harry si è fidanzato … stanno … bene insieme” questa mia affermazione sembrò più una domanda ma sperai che Zayn non ci avesse fatto caso.
“Oh,andiamo Summer,ho visto quello che è successo dopo il concerto,so che avete fatto sesso mentre tu ti vedevi con me,non c’è bisogno di mentire” mi disse sorridendo. Rimasi scioccata e mi sentii in completo imbarazzo,come era possibile che non fosse arrabbiato? Che non mi avesse insultato? Perché ora stava sorridendo? In un secondo tutto cominciò a suonarmi strano,odiavo questa sensazione.
“Io … io … davvero scusa” biascicai queste parole e furono le uniche che mi vennero in mente.
“Tranquilla,non posso incolparti,sono il primo che va al letto con 30 ragazze mentre dovrebbe essere fidanzato,quindi non posso dirti nulla … solo,pensavo che fosse diverso,con te” si avvicinò dicendo queste parole per poi baciarmi,io rimasi immobile ad occhi aperti.
“mi dispiace” esclamai sotto voce,per poi staccarmi dalle sue labbra,abbassai lo sguardo “dove posso dormire stanotte?” chiesi in completo imbarazzo.
 
Zayn mi fece entrare in una stanza enorme con un letto rotondo,che avevo sempre sognato,ed un armadio a specchio,lo aprii e vidi che era un guardaroba a cabina,era enorme,dentro c’era un’altra stanza,praticamente. Solo dopo mi accorsi che,c’erano dei vestiti dentro “Ma di chi sono questi?” chiesi a Zayn che stava uscendo dalla camera
“Sono di Julie,la ragazza di Harry,lei dorme qui ma per una settimana sarà dai suoi nonni e quindi,fa finta che sia la tua,di camera!” mi disse facendomi l’occhiolino,ed uscì dalla camera.
Julie? Quindi la fidanzata di Harry dorme qui? Cavolo,allora,sono un genio,me l’ha detto due secondi fa,che dorme in questa stanza eppure non riuscivo a crederci,era davvero una cosa seria,allora. Chiusi la porta e mi buttai sul letto “Che puzza! – feci finta di tossire- C’è il suo profumo!”.
Collegai le cuffiette al telefono e mi misi a pensare,dovevo fare in modo che Harry si accorgesse di me senza bisogno di essere,io,la causa di tutto … Harry ci avrebbe pensato due volte prima di lasciarmi andare.
Ok,ammetto di essere diabolica quando voglio. Accennai ad una risata malefica.
Partii “Better than revenge”,la canzone di Taylor Swift,quella canzone era perfetta per quel momento.
 
“Buongiorno” dissi stiracchiandomi,ero in cucina,dove c’erano tutti,eccetto Megan e Louis. Diedi un bacio sulla guancia a Zayn,abbracciandolo forte. Vidi le dita di Harry picchiettare sul tavolo. Perfetto.
Mi sedetti e cominciai ad inzuppare dei biscotti dentro una tazza di latte fumante,mi rivolsi ad Harry “Oddio,Harry,scusa, per dormire non avevo i pantaloni,così ho preso i pant-collant di Julie,si chiama così la tua fidanzata,giusto? Ecco,spero che non le dispiaccia,se si arrabbia dille che è colpa mia,non voglio che voi litighiate a causa mia!” in effetti,questo mio ragionamento non aveva molto senso,ma non m’importava,avevo usato delle parole che lo fecero impazzire. Lo vidi battere il piede per terra e lo avevo sentito rispondere con un “tranquilla” veramente molto freddo. Sorrisi “Meno male!Ringraziala da parte mia!”
 
Erano le undici di sera,e Megan mi aveva detto che saremmo rimaste per circa 4 giorni,causa un'eliminazione dei voli aeri. Stavo aspettando che Harry passasse davanti la stanza di Zayn,e quando lo vidi girare l’angolo,verso quella direzione,bussai alla porta “Posso entrare?” e,dopo aver ricevuto un cenno da parte di Malik,entrai notando che Harry si era fermato ad osservarmi,così lasciai la porta socchiusa “Zayn,mi manchi e quando ho fatto sesso con Harry,ho fatto solo una cazzata! L’unico che mi piace sei tu ed Harry era solamente uno sfizio,scusami.” dissi per poi chiudere la porta. Harry doveva aver sentito tutto.
 
Feci camminare il mio indice ed il medio sulla pancia nuda di Zayn,erano le sette di mattina e ci eravamo appena svegliati. Mi guardò e mi baciò
“Andiamo a fare colazione?” mi chiese lui abbracciandomi. Io annuii e mi cominciai a vestire: una sua maglia lunga e i calzoni della prima sera che ero arrivata a casa loro,dopo il concerto.
Uscimmo dalla stanza di Zayn e,per pura coincidenza,che giocò a mio vantaggio,incrociammo Harry,lui abbassò lo sguardo mentre io lo salutavo.
 
Harry mi prese da parte,dopo colazione “Allora,tu e Zayn siete tornati insieme” mi disse con un filo di delusione. Si,come ci si senti,Styles,a vedere la persona di cui sei innamorato con un altro? Non pensi che sia uno schifo?
“Si,ho capito che ho sbagliato e tu,forse,non eri così importante come credevo” dissi sorridendo.


*My space
ma quanto cazzo è cattiva,Summer? ahahah ora che avete capito che è una troia,possiamo anche finire qui la FF... ovviamente sto scherzando LOL
voglio ringraziarvi per tutte le recensioni,ancora una volta,che sono,se non mi sbaglio,47 ekwjhdkshdjdhnjhd sono tantissime.grazie.grazie.grazie.
vorrei ringraziarvi,anche,per tutte le recensioni dell'ultimo capitolo,soprattutto perchè,in molti,per recensione o per messaggio,mi avete detto che il tredicesimo,è stato il vostro capitolo preferito e sono tanto,tanto,tanto,contenta!
spero che vi piaccia anche questo,scusate se l'ho aggiunto così presto,ma quando posso stare al pc ne approfitto :)
grazie di tutto,ancora! se vi piace,ditemelo ** Ps:capitolo completamente ispirato da una notte insonne ascoltando better than revenge e picture to burn ahahah

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Capitolo 15
*** I'd should've known ***


Chapter 15
 

Liam

 

“eccoci qua,noi due,gli sfigatelli del gruppo che non hanno concluso nulla!” disse Niall dandomi una pacca sulla spalla,sospirai ed annuii “già … sai cosa c’è? A me,manca Nicole,mi manca terribilmente,ricordo quando mi mandava i messaggi della buonanotte,sempre diversi,sempre con lo stesso ti amo. Mi manca il suo sorriso e non so se tutto questo sia normale,abbiamo rotto da 3 mesi e dovrei essermela dimenticata invece … no!” dissi queste parole seguite da un sorriso amaro,lei mi mancava veramente troppo.

Niall mi abbracciò e mi diede delle pacche sulla schiena. Andai in camera mia,ormai era sera. Tirai le tende delle finestre e mi buttai sul letto.


“Ehi,guardami” disse Nicole,scompigliandomi il ciuffo per poi sorridere,mi fece calmare “ora è il tuo momento,non aver paura. Ora salirai su quel palco e stupirai i giudici perché tu,e gli altri,siete dei veri talenti. Ci siamo capiti?” esclamò baciandomi,per poi spingermi vicini agli altri ragazzi.
Scendemmo dal palco,avevamo appena cantato ed era andata benissimo. Nicole era rimasta dietro le quinte e quando mi vide mi saltò in braccio “te l’avevo detto,siete stati bravissimi!” esclamò asciugandosi una lacrima dal volto.



Mi misi seduto sul letto. Era tutto un sogno. Avevo sognato tutto quello che era successo qualche mese fa,era tutto uguale: i ragazzi,i miei vestiti,i giudici e … Nicole.
Feci un lungo respiro e guardai la sveglia. I numeri illuminati segnavano le 9:13,era già mattina. Tirai le coperte giù dal letto e mi guardai le cosce nude per poi rimanere,qualche secondo,a fissare il vuoto. Mi alzai dal letto con fatica e scesi di sotto.

Summer

 

“Payne! I calzoni li hanno inventati!” urlai quando vidi avvicinarsi Liam in mutande,per poi ridere. Mi guardò spaesato,come se non si ricordasse che ci fossi anche io. “che hai? Sembra che tu abbia visto un fantasma!” esclamai schioccando le dita vicino alla sua faccia.
“No,nulla” mi rispose per poi mettersi seduto.
Mi ero alzata da poco e la casa era deserta,non c’era nessuno eccetto noi due.
“Ho capito,i pantaloni ti fanno schifo!” dissi esasperata dopo alcuni minuti di gelido silenzio .
“Come scusa?” domandò confuso
“Ma che ti prende?” gli chiesi vedendolo in quello stato. Era totalmente assente,non sembrava lui e mi stava anche mettendo paura.
“Nulla!” disse distaccato,come se gli pesasse parlare. Decisi di non fare altre domande,non volevo urtarlo,forse non aveva voglia di parlarne,non con me.
Mi misi al lavandino e cominciai a lavare le tazze
“Sai cosa mi servirebbe per stare meglio?” mi sussurrò Liam all’orecchio,in un tono così sexy che rabbrividii,mi girai di scatto e lo guardai con aria interrogativa.
“Mi serviresti tu” disse avvicinandosi alla mia bocca. Mi allontanai spostandomi ed uscendo da quella trappola fra lui ed il lavandino. “No,non credo che questo sia il modo migliore per far passare i tuoi problemi!” dissi appoggiando una mano sul tavolo.
“Invece si,il mio problema è che mi manca la mia ex e tu,riusciresti a farmela dimenticare!” continuò ad avvicinarsi,consapevole delle sue mosse.
“E da quando in qua,io sarei una droga per dimenticare le persone?” chiesi sbattendo gli occhi,quasi esterrefatta. Lui rise senza rispondere per poi toccarsi il mento,alzò il sopracciglio destro e sorrise. “Perché vuoi fare questo? Perché vuoi litigare con Zayn? Lo sai,vero,che sto con Zayn?” chiesi cercando di distogliermi dal suo sguardo così intenso.
“Andiamo,so che è tutta una cazzata quella con Zayn,so che lo fai solo per far ingelosire Harry.” Disse sorridendo,eravamo a pochi millimetri di distanza e sentivo il suo fiato sul mio collo “Ma ad Harry non interessi veramente,quando avete fatto sesso,si è vantato subito con tutti noi,ha detto che eri stata facile ed era felice solamente perché aveva avuto un’altra ragazza nel letto” disse disegnando un sorriso beffardo sulla faccia. Mi baciò sul collo “e Zayn … non credi che abbia capito il tuo gioco? Dopo ieri notte non ti calcolerà più,lo conosco” fece una pausa per continuare a darmi i baci sul collo “li conosco!”
Tutto quello che avevo fatto in quel momento era veder crollare ogni mia intenzione. Avevo tentato di piacere a due ragazzi ma alla fine era tutto scivolato dalle mie mani. Come sempre. “Invece tu a me piaci dalla prima volta che ti ho visto in pigiama,a casa tua” esclamò circondando i miei fianchi con le sue mani. Mi baciò le labbra ed io rimasi impassibile,presa da troppi ragionamenti.
“Non è vero!” urlai con una lacrima sul viso,lo spinsi lontano da me e mi voltai.
“Cosa?”
“Non è vero che con te sarà diverso! Smettila! Tanto io domani me ne vado quindi non succederà nulla!”
corsi su per le scale e mi chiusi in camera della ragazza di Harry,diedi un pugno allo porta e mi lasciai andare in basso fino a toccare il pavimento,mi misi seduta e mi accorsi che tutto quello che avevo tentato di fare non mi aveva portato a nulla. Per tutto quel tempo avevo creduto,avevo pensato,di riuscire a prendere quello che non era mai stato mio. Ero ridicola.
Sentii la porta aprirsi ed io venni spostata con la sua apertura. Era Liam . Si mise seduto vicino a me,mi spostò i capelli da davanti agli occhi e mi baciò la guancia.
“ non hai bisogno di fare sesso con tutti,loro non ti meritano.” Mi sussrrò.
Scoppiai in una risata “perché tu mi meriti? Perché tu non mi vuoi solo portare al letto?”
“Forse,ma ti potrei anche aspettare”
disse mettendo un braccio dietro il mio collo. Un altro bacio ed uscì dalla stanza.
Bene. Tirai il cellulare sul letto e sospirai.


*My space
ciao ragazze <3 ho impiegato una vita a scrivere ciò e non è venuto neanche un granché ... però facciamo così quando arrivo a 9 recensioni comincio a scrivere il prossimo capitolo :3 ok? spero vi piaccia anche se ... non so. ahahah 工 ❤ ㄚ◯∪ 

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Capitolo 16
*** Life makes love look hard ***


Chapter 16

 

Summer
 

 
Qualcuno bussò alla porta della stanza della fidanzata di Harry che ora io stavo occupando perché lei era dai suoi nonni. Eravamo ancora da soli. Eravamo ancora io e Liam e,dopo quello che mi aveva detto io non ero più uscita dalla camera per un’ora intera.

Megan mi aveva mandato un messaggio con scritto “Buongiorno bellissima,non troverai nessuno a casa,forse solo Liam … noi siamo andati in centro e resteremo a pranzo fuori. Scusa,stamani non ti ho chiamato perché siamo usciti presto e stavi dormendo beatamente … non volevo svegliarti! Se sei arrabbiata saprò farmi perdonare ;) ” In fondo,non ero arrabbiata,anzi: la sera prima avevo fatto tardi e quella mattina avevo sonno,perciò,se mi avessero svegliato gli avrei tirato una cuscinata ed avrei avuto la luna girata per tutta la giornata. Meglio così.

Liam entrò in camera mia. Lo osservai,non gli avevo detto di entrare ma non avevo voglia di discutere,perciò non dissi nulla. Notai,con occhio lungo,che era ancora in mutande. Girai lo sguardo e fissai il vuoto,sperando che lui uscisse e non facesse nulla,invece,sentii il letto abbassarsi leggermente quando si mise seduto vicino a me. Percepii la sua mano tiepida sul mio mento,e,dopo alcune mie resistenze,mi fece girare la faccia e in un millesimo di secondo le sue labbra erano sulle mie. Lo lasciai fare. Lasciai che le sue mani scivolassero su i miei fianchi e sollevassero la mia maglia color sabbia. Lasciai che i suoi polpastrelli morbidi toccassero la mia pancia calda,facendomi sussultare. Lo lasciai fare,persino,quando sfilò  i miei jeans blu chiaro. Lo lasciai fare e quella mattina si concluse fra l’odore della passione e degli inganni.


Era l’una del pomeriggio ed ormai il solo picchiava caldo sulla finestra chiusa della stanza da letto. Vicino al letto,per terra,c’erano i nostri vestiti,o meglio,i miei abiti e le sue mutande,visto che non aveva altri indosso. Mi stava ancora baciando il collo e la mia gamba accavallata sulle sue. Lo guardai negli occhi “Bene,ora che hai dimenticato per qualche istante la tua ex,puoi anche alzarti,andare dai tuoi amichetti e dirgli quello che è successo. Faremo finta non sia successo nulla” dissi queste parole con un nodo alla gola,non so bene il motivo,forse la cosa che mi dava più fastidio era il fatto che mi stava usando per dimenticare qualcun’altro che non ero io,o forse perché dalla prima volta che lo avevo visto a casa mia,con il pigiama,quei primi giorni di Settembre,avevo subito pensato fosse un bel ragazzo,ma,adesso,speravo che la mia affermazione non fosse poi così vera. Si mise sopra di me e mi diede un bacio a stampo per poi ritornare a baciarmi il collo. Non disse nulla,ritornò solo ad appoggiare le sue labbra sulle mie ed io ritornai a cedere.

 
“Summer,allor …” Megan,la mia amica dai capelli ricci e biondi che assomigliava più ad una dea scesa in terra che ad una ragazza comune,aveva aperto la porta e,evidentemente,mi stava salutando o facendo una domanda,non so,ma sta di fatto,che quando vide me e Liam da soli,nel letto,nudi le morì la voce in gola e non riuscì ad aggiungere altro,si portò una mano alla bocca e rimase così,immobile. Abbassò lo sguardo e fece per chiudere la porta “Cosa succede,Megan?” chiese una voce,e quando capii di quale voce si trattava mi buttai con la testa sotto le coperte e pregai che Harry non vedesse quella scena-non so bene il motivo per cui io l’abbia fatto,in fondo,anche lui aveva giocato con me,non mi sarei dovuta vergognare,invece era l’unica cosa che stavo facendo- “Summer?” chiese Harry sconcertato ed io,senza difese o possibili scusanti,emersi dalle coperte e sorridendo di vergognai,sventolai le dita salutandolo. Bene,avevo peggiorato la situazione con il mio solito,sciocco ed inutile umorismo. In tutto questo Liam si era alzato e si stava mettendo i boxer,ma quando Harry sbatté la porta ed uscì,Liam lo seguì
 “Cosa c’è? Sei stato tu,il primo,ad usarla!” urlò il ragazzo che,fino a pochi minuti fa era nel mio stesso letto.
Appena sentii uno strano rumore mi gettai su i vestiti e me li infilai,corsi fuori dalla camera e ciò che mi trovai davanti fu il labbro sanguinante di Liam ed Harry spinto verso il muro “Avevamo detto che le ex,fra di noi,non potevano più essere toccate!” ribadì il riccio compreso fra il muro e il corpo possente di Liam
 
‘Ex? Ma di cosa stai parlando? Io non ero una tua ex!’ pensai sentendo quelle parole.
 
“Lei non è una tua ex,la vostra è stata una botta e via coglione!” urlò Liam per poi tirargli un pugno. Harry lo guardò schifato e se ne andò.
Cosa dovevo fare ora?
Andai verso Liam e lo abbracciai,fu un’azione spontanea. Lui mi diede un bacio sulla fronte e mi sussurrò all’orecchio “Tranquilla!”

 
“Aiuto!” sospirai in camera di Megan,appena entrai. Lei era seduta su un puffo rosso e mi guardava con aria perplessa,alzò un sopracciglio,cosa che io non ero mai stata in grado di fare,e scoppiò in una fragorosa risata. Ora ero io quella dall’aria perplessa!
“Cosa ridi?” le chiesi soffocando una risata,il suono del suo riso,nonostante io stessi malissimo,mi faceva tornare sempre il sorriso.
“Niente,scusa. È solo che qui ti vogliono tutti sembri l’ultima caramella del cestino!” esclamò la mia amica. Io mi gettai sul suo letto,restammo in silenzio per alcuni minuti poi io mi alzai e cominciai a fare avanti e indietro nella camera,mordendomi l’unghia destra del pollice.
“Tanto domani andiamo via!” esclamai facendo le spallucce,come se fossi riuscita a risolvere ogni mio problema.
“Ecco …” aggiunse Megan con un tono alquanto preoccupato
“Cosa?”
“Volevo farti una sorpresa ed ho chiesto a tua mamma se potevi rimanere tutta l’estate qui e lei ha detto di si …”
“Dimmi che non lo hai fatto veramente!” dissi con un’aria esasperata,feci cadere le mani lungo i miei fianchi,intanto lei corse vicino a me e mi abbracciò “Scusa!”
Io scoppiai a ridere “Tranquilla!” le dissi dolcemente.

 
Mi stavo preparando,Megan mi aveva chiesto di uscire e quindi,per distrarmi,fra mezz’ora sarei andata in centro con la mia migliore amica. Non avevo con me i vestiti,perciò scelsi fra quelli di Megan e mi innamorai di tutto l’armadio.
Una canottiera bianca semplice,dei calzoncini corti di jeans chiaro e,sopra,una giacca verde militare. Delle scarpe aperte basse ed una cordicina,a mo‘ di fascia da hippie,che mi fermavano i miei capelli castani,in modo che la frangia non mi desse fastidio. Un filo di matita nera,portafogli pieno di soldi,e via, presi sotto braccio la mia amica ed uscimmo.




*myspace
ragazze,intanto buon natale e buon anno nuovo,in ritardo e in anticipo (?) ahahahaha 
Io vi amo,vi avevo chiesto 9 recensioni nell'ultimo capitolo e siamo arrivati proprio al numero esatto *O* GRAZIE MILLE.
Spero che vi piaccia anche questo di capitolo,spero non ci siano troppi errori ortografici,se ci sono ditemelo :). ci vediamo il prossimo anno (?) ahahhahah
@mileysavedme <- se volete,aggiungetemi :)

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Capitolo 17
*** Megan's day and Ilenia is back! ***


Chapter 17
 

Harry

 
Mi stravaccai sul divano ed accesi la televisione premendo un tasto qualunque,il primo tasto che mi trovai sotto il pollice.
 
Per un attimo vidi me stesso stravaccato sul divano,in mutande con una birra impegnato a ruttare.
 
Risi appena immaginai questa scena per poi tornare serio. Un flashback percorse la mia mente e in un secondo ritornai a pensare a Summer nel letto con Liam. Non so bene il perché mi stesse importando così tanto,d’altronde lei,Summer,era stata solamente un giochetto con cui mi ero divertito e,tutta questa gelosia,non so da dove venisse. Quel pugno che avevo mollato a Liam quel pomeriggio non era voluto,o perlomeno,non glielo avevo dato con cattiveria. Era avvenuto e basta,non ci avevo pensato. Ora il mio amico era in camera e non so se mi stesse odiando ma comunque nessuno dei due si sarebbe fatto avanti per chiarire questa situazione.
I miei pensieri furono interrotti dal suono del campanello,mi alzai di malavoglia ed andai verso la porta sbuffando. Quando aprii il portone,gli occhi mi si illuminarono e abbracciai quella ragazza davanti a me.
“Niall,corri!” esclamai facendola accomodare dentro casa,le porsi una caraffa di the caldo, preparato di Zayn quel pomeriggio,ed un bicchiere.
“Almeno che non sia il servizio a domicilio di pizza,io non vengo!” urlò il biondino,da non so quale parte della casa.
“è Ilenia,cretino!” ribattei tutto d’un fiato. Quel ragazzo era un caso perso,irrecuperabile,definirei.
 

Niall

 
Ilenia? La mia Ilenia? Non poteva essere! Feci un salto giù dal letto e mi misi in piedi,corsi in salone e me la ritrovai davanti. Rimasi quale istante ad ammirare tanta bellezza … Dio,quanto mi era mancata!
 
Era partita un anno fa per inseguire i suoi sogni. È una ballerina e l’avevano chiamata alla Scala ed io non mi sarei mai permesso di ostacolarla nella sua carriera. Così se ne era andata ed io da quel giorno non avevo avuto più occhi per nessun’altra e non avevo mai smesso di sperare che non ci fosse nessun’altro ad essere innamorato di lei,perché sapevo che ero l’unico che poteva farla stare bene. Poteva essere un discorso meschino ma io l’amavo sul serio.
 
Mi venne incontro e mi abbracciò,io la strinsi forte a me … non l’avrei più lasciata andare.
 
“Ti amo” gli sussurrai nell’orecchio mentre eravamo sul letto a coccolarci. Mi aveva raccontato di come andava la sua vita in Italia e vedevo che era felice,lo capivo dalla luce nei suoi occhi.
“Però mi sei mancato quindi ho chiesto una settima di riposo,certo questo potrebbe compromettere la mia permanenza alla Scala,ma non m’importa!” mi spiegò arricciando il naso. Dio,ma quanto poteva essere bella una ragazza? Non credo la sua bellezza fosse legale.
I suoi occhi marroni si stavano socchiudendo e riconobbi che aveva sonno,doveva essere stanca,il viaggio non era stato uno dei più brevi,perciò le diedi un bacio e la lasciai dormire. Aveva un’aria così beata. Chiusi la porta ed uscii sorridendo.
 

Summer

 
Eravamo appena tornate dalla serata e ci eravamo divertite tantissimo,gettai la mia borsa sul divano e presi da bere,offrii anche a Megan la bevanda. Ci mettemmo sedute e cominciammo a sorseggiare l’aranciata. Guardai l’orologio che segnava le 23.54. Non era tardissimo ma avevo molto sonno ed ero stanca,forse per  i tacchi che mi avevano distrutto i piedi. Presi la mia borsa,salutai Megan ed andai in camera mia. Non accesi neanche la luce che gettai al vento le scarpe senza curarmi del fatto che fossero della mia amica,mi accomodai sul letto ed accesi la luce sul comodino. Una mano mi tappò la bocca ad io soffocai un urlo,subito dopo riconobbi che era  Liam.
“Ma sei pazzo? Mi hai fatto prendere un colpo!” esclamai portandomi la mano al petto tentando di far calmare il mio battito,d’un tratto accelerato a mille.
Cominciò a baciarmi il collo e mi fece distendere sul letto,mi sorrise
 - “perché aveva quel sorriso così dannatamente perfetto?”  pensai rimanendo incantata per alcuni secondi.
Mi sfilò la maglietta e spense la luce.
 

Megan
 

“Amore?” chiesi entrando in camera di Louis in punta di piedi per non svegliarlo nel caso dormisse. Sentii delle mani circondare i miei fianchi e dei bisbigli nell’orecchio sinistro. Perfetto: Louis non dormiva. Sorrisi e ci mettemmo sul letto. Gli raccontai di tutto il casino che stava succedendo con Summer,Liam,Harry e Zayn,ma alla fine finimmo per baciarci e ci addormentammo abbracciati.
 
Era presto. Mi ero appena svegliata e vicino a me,il posto di Louis era vuoto.
“Sarà andato a correre” pensai ad alta voce,per poi buttarmi di nuovo sul cuscino. Allungai il braccio lungo il letto e sentii qualcosa svolazzare in mezzo alle mie dita,mi misi seduta e mi accorsi che era un biglietto,lo lessi
“Buongiorno principessa. Tanti auguri. Passerai il compleanno più bello della tua vita,te lo prometto!  Louis xx ”
oddio,è vero,era il mio compleanno. Ero talmente felice che me ne ero completamente dimenticata,anche se non credo sia possibile. Un sorriso di gratitudine si disegnò sulle mie labbra e cominciai a farmi mille domande su cosa avrebbero fatto i miei amici,su cosa mi sarei dovuta mettere,su cosa avrei dovuto dire per ringraziarli –ok,forse stavo ingigantendo la situazione,ma sentivo che quel compleanno sarebbe stato diverso,non so bene il motivo.
“Tanti auguri!” urlò Summer entrando in camera,corse fino al letto e si buttò sopra di me. Cominciò a sbaciucchiarmi tutta la guancia e mi fece il solletico. Io la dovetti implorare di smettere,sarei morta per mancanza di fiato se andava avanti a farmi ridere in quel modo. Ci vestimmo insieme,perché oramai Summer utilizzava solamente i miei vestiti,ed andammo in cucina.
Fui accolta con mille abbracci e baci e mi spiegarono la giornata. Ma prima di tutto mi diedero una notizia meravigliosa: era tornata Ilenia.
Corsi in camera di Niall e l’abbracciai. Mi era mancata moltissimo e da quando se ne era andata non l’avevo più vista. Le volevamo bene tutti,dentro quella casa,forse perché era adorabile e dovevo farle assolutamente conoscere Summer.

“Andremo a pranzo fuori,in uno dei ristoranti italiani più in voga qui a Londra,andremo per negozi e poi ci divideremo. Noi andremo a farti i regali e tu resterai  con Summer,perché lei … insomma,lo vedrai, e poi ci incontreremo verso sera! Hai capito?” mi disse Niall fuori dalla porta della mia camera,dove ero con Summer e Ilenia. Sembrava che già avessero legato e questa cosa mi rendeva molto felice visto che le consideravo come sorelle.
"Si,certo!"

Erano le dieci di mattina e dovevamo uscire!

*my space
ragazzuole spero che questo capitolo vi piaccia,ditemi qualsiasi cosa ... critiche positive o negative,magari in una bella recensione ahahahahah
spero di postare il prossimo capitolo presto. volevo informarvi che la ragazza di nome Ilenia ha il nome di una ragazza che ha un ff bellissima,nel prossimo capitolo vi lascio il link :)
intanto se la volete aggiungere su twitter è @lookafteryou_ :D ps:scusate,forse non è molto interessante questo capitolo ma serve per far andare avanti la storia :3

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Capitolo 18
*** Guess? I'm tired of all this ***


Chapter 18
 

 

Megan
 

Eravamo seduti al tavolo di uno dei ristoranti più chic d’Inghilterra e per altro era un ristorante italiano … potevo chiedere di meglio?
 
Ordinammo e dopo un’abbondante pranzo che durò da mezzogiorno alle due del pomeriggio,uscimmo dal ristorante,un’ora dopo i ragazzi mi lasciarono da sola con Summer,e diversamente da come previsto,a forza di suppliche,anche con Ilenia.
 
Noi ragazze ci dirigemmo verso una delle vie stracolme di negozi vintage che mi fecero perdere la testa. Entrammo in Butler & Wilson,uno dei  locali più retrò di tutta Londra e cominciai a provare tantissimi vestiti. Uscii dal camerino volendo comprare tutto quello che c’era,ma appena realizzai di non avere soldi il mondo crollò e un filo di delusione percorse i miei occhi – come avrete capito io amo la moda,i vestiti e spendere i soldi  per vestiti -.
 Le mie amiche non ressero il gioco e,dopo alcuni momenti di finzione,in cui mi raccontarono di aver lasciato i portafogli ai ragazzi,confessarono e tirarono fuori dalla borsa di Ilenia un pacchettino. Lo aprii,fuori dal negozio,seduta su una panchina,e mi ritrovai fra le mani la carta prepagata di Butler & Wilson con £ 100 all’interno,ciò voleva dire che potevo rientrare in quel negozio e comprare ogni cosa,visto che era momento di saldi.
 
Uscii dal negozio con quattro buste di vestiti e con un sorriso stampato in faccia.
“Ora ritorniamo a casa!” disse Summer.
“Come a casa? È finito qui il festeggiamento?” chiesi un po’ delusa
“Certo,ti abbiamo comprato tutte questo e i ragazzi ci stanno aspettando a casa,ci prepareranno loro la cena,probabilmente!” aggiunse Ilenia.

Certo io ero felice dei regali e di avere degli amici così fantastici,ma forse mi aspettavo qualcosa.
Ma cosa dici,Megan,dovresti essere grata! è già tanto che ti abbiano fatto tutti questi vestiti!
 
Parcheggiammo la macchina fuori casa dei ragazzi,una villa enorme in cui vivevamo tutti insiemi,ed entrammo dentro casa.
“Auguri,amore!” urlò Louis al buio. Successivamente,un coro di “Auguri” si sollevò da dietro il mio fidanzato. Una lacrima di felicità solcò il mio viso e,una volta accesa la luce,saltai in braccio a Louis e lo baciai.
Cominciarono a cantare  “Happy birthday to you” mentre Zayn spegneva ancora una volta le luci e portava la torta,accesero le candeline che io spensi con un soffio deciso.

“Vatti a cambiare” mi disse Summer dandomi una pacca sul fondoschiena.
“A cambiare?” chiesi non capendo la situazione
“Muoviti! Dai,ci cambiamo anche noi!” mi spiegò Summer prendendo sotto braccio Ilenia e spingendomi lontano dai nostri amici.
 

Harry
 

“Ma come siete belle!” esclamai vedendo scendere le ragazze dalle scalette della veranda.

Summer aveva un tubino nero che esaltava le sue curve,era così meravigliosa – basta Harry,smettila di pensare  Summer! – e delle scarpe bianche,che staccavano con il nero del vestito, con un tacco da capogiro. Capelli sciolti,come sempre.

Megan indossava un vestito rosso che esaltava la sua carnagione chiara e delle scarpe con il tacco color avorio.

Ilenia aveva un vestito bianco e delle scarpe rosse,anche lei,con il tacco.

Erano tutte e tre bellissime e,se avessi potuto,me le sarei fatte tutte!
 
“Dove stiamo andando?” chiese Megan a Louis,una volta salita sulla limousine.
“Ad una festa!” le spiegò il suo fidanzato baciandola.

Accarezzai una gamba a Summer la quale mi fulminò,ma io non mi arresi. Le fece un sorriso ammaliante e mi avvicinai alla sua bocca,tanto Liam,Zayn e Niall erano davanti insieme a Ilenia e non ci avrebbero visto. Lei mi respinse e mi guardò schifata.

Harry,basta! Pensa ad altro! Juliet,la tua fidanzata,ti sta aspettando e dopodomani tornerà e insomma con lei ti puoi divertire,perché devi giocartela per una ragazzina come Summer?
 
Nella mia mente era tutto più confuso e non sapevo più cosa pensare,forse non era solo una botta e via? Forse Summer mi piaceva veramente?

Scendemmo dall’automobile ed entrammo dentro un locale riservato solo per noi e,finalmente, l’attenzione si distolse da quella maledetta ragazza e pensai a divertirmi,è vero,c’eravamo solo noi,ma avevamo a nostra disposizione un intero locale con tanto di birre e vari alcolici. Divertiamoci Styles.
 

Summer
 

Mi diressi verso il tavolo delle bevande e versai il primo alcolico che mi trovai sotto mano,cominciai a bere,uno,due bicchieri per poi andare a ballare.
“Amore” mi sussurrò Liam,circondando i miei fianchi con le sue mani.
“Ciao” scherzai io,per poi baciarlo.
Mi guardai intorno e vidi Megan ballare con Louis ed Ilenia con Niall e poi,in fondo alla stanza,c’erano Harry e Zayn … con due ragazze,ma chi erano?
“Chi sono quelle?” chiesi a Liam.
“Due ragazze che hanno invitato loro,per fargli compagnia,visto che sono gli unici single” mi spiegò lui per poi cominciare a baciarmi. Io non mi sottrassi a quei baci ma con la testa ero altrove.

L’invidia di quella ragazza che si stava strusciando contro Harry mi aveva fatto crescere una gelosia dentro,perché ammettiamolo,a me lui è sempre piaciuto. Forse all’inizio,non mi piaceva veramente ,ma il suo modo di essere così stronzo mi aveva fatto … innamorare.

Indietreggiai dalla bocca di Liam e tornai al tavolo. Non mi feci scrupoli,guardai le bottiglie,mentre tutti stavano ballando,mentre la musica spingeva nelle orecchie,mentre tutti si stavano divertendo,mentre la rabbia mi stava consumando dentro,buttai giù tanti,troppi,bicchieri di alcoli,di forti alcolici.

“Stai bene?”  mi chiese un’immagine sfocata davanti a me,forse era Ilenia.
“Certo” dissi ridendo.

Cominciai a vedere tutto sfocato e la stanza cominciò a girare troppo velocemente per capire dove mi trovassi e il motivo per cui mi sentissi in quel modo.
 
“Summer? Summer? Cazzo,Summer!” urlò Harry scuotendomi e facendomi svegliare. Ero sdraiata sul pavimento e finalmente la vista era ritornata a funzionare.
“Cosa cazzo hai fatto? Perché ti sei ubriacata?” mi chiese preoccupato.
“Da quando in qua,c’è un motivo per ubriacarsi? E poi dove sono gli altri?” chiesi distaccata.
“C’è sempre un motivo,forse perché ti manca qualcuno,o forse perché sei gelosa di una ragazza che stava passando del tempo con il ragazzo che ti piace e comunque gli ho chiesto di tornare a casa!” mi spiegò.
“innanzitutto,non mi sono ubriacata per colpa tua! E poi Liam?”
“Io non avevo mai parlato di me quindi questo vuol dire che quel ragazzo che ti piace sono io. Lo sapevo!” disse baciandomi.
Non avevo le forze e non mi tolsi dalle sue labbra.
“E poi Liam ha ricevuta la chiamata dalla sua ex,Nicole,non so se la conosci e è andato a prenderla all’aeroporto e ... quindi,non gli importa nulla di te,ma questo si sapeva!” disse con un sorriso divertito in faccia.
“Ma che volete da me? Mi avete stancato! Mi state prendendo tutti in giro! Io domani me ne ritorno a casa,non mi importa nulla di quello che ha fatto Megan con mia madre. Io domani me ne vado perciò,addio Styles!” urlai alzandomi e sistemandomi il vestito tutto sgualcito.
“E come vorresti ritornarci a casa,scusa?” mi chiese con un tono molto divertito.
“Con un taxi!”
“E con che soldi?”
continuò con il suo giochetto ‘influenziamo Summer fino a riportarcela al letto’
“E va bene,mi porti tu,ma poi … addio!” dissi urtata.

Ci dirigemmo verso l’uscita del locale e salimmo in limousine.
Se sapevo c i fosse la limousine non avrei di certo chiesto un passaggio a lui,ma era troppo tardi e ci ritrovammo di fianco,seduti accanto. 


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*my space*
ciao ragazze :3
allora,spero che questo capitolo vi piaccia però devo sgridarvi (?) lol
nell'ultimo capitolo mi avete lasciato solo due recensioni ç___ç 

volevo ringraziarvi per tutte le visite,siete hdjsahdjsjsh **
come promesso,nell'ultimo capitolo,ecco il link della ff di @lookafteryou_ 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=892109 che vi consiglio di leggere.
ci vediamo al prossimo capitolo.
vi voglio bene <3 

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Capitolo 19
*** I see sparks fly whenever you smile ***


Chapter 19
 

Summer
 

Cominciò ad accarezzare la mia gamba per poi mordermi il collo.
“Cosa sei? Un vampiro?” gli chiesi scherzando per poi allontanare il mio collo dalle sue labbra.
Lui rise,una di quelle risate diaboliche ma allo stesso tempo sexy. Una di quelle risate che ti fa impazzire perché te lo fa odiare ma lo rende terribilmente più provocante.
“La smetti,di fingere? Ti sei ubriacata solamente perché ti dava fastidio vedermi con quella modella! Ammettilo!” mi disse avvicinandosi ancora più a me.

Tutta quella vicinanza mi impauriva ma allo stesso tempo mi faceva rigirare gli ormoni. Dentro di me c’erano farfalle che svolazzavano ma c’era anche un nodo,si,un nodo,che mi bloccava. Con lui era diverso. Non ce la facevo a lasciarmi andare,non era come con Liam o Zayn,insomma con loro mi ero messa subito a mio agio,ma con lui non era la stessa cosa e quando mi si avvicinava sentivo di stare su un precipizio e l’unico motivo per cui non ci cadevo dentro era qualcosa di inspiegabile,era come se stessi in bilico su una corda,legata ad un filo.

“No,non mi sono ubriacata per te,l’ho fatto e basta. Mi stavo annoiando e poi … quella sarebbe una modella? Sarà stata alta un metro e venti centimetri e poi non era neanche bella!” risposi tutto d’un fiato.
“si,infatti sei meglio tu!” rispose mettendo un braccio dietro la mia spalla. Fissai la sua mano che ricadeva sulla mia clavicola per poi voltarmi verso lui e fingere un sorriso.
"Certo,come no!" aggiunsi.
“Stasera la passiamo insieme?” mi domandò cambiando totalmente argomento,per poi mordermi l’orecchio.
“Innanzitutto,smettila di mordermi perché non sono una costoletta di maiale e poi – voltai la faccia verso il finestrino – no,stasera io me ne sto in camera mia,da sola!” risposi continuando a guardare il paesaggio attraverso il finestrino oscurato della limousine che faceva risultare tutto più cupo e scuro di quanto già non fosse.
Lui non rispose,lasciò solamente che i miei pensieri fluissero nella mia mente creando un disastro di confusione e sentimenti che non riuscivo a spiegare e non riuscivo a capire.

È l’unico che mi fa quest’effetto e non capisco il perché.

L’automobile si fermò,ciò significa eravamo arrivati. Scesi e rimasi ad osservare il paesaggio.
 Non era quello che ricordavo,o perlomeno non avevo mai visto quell’albero vicino quell’altalena … forse era colpa della sbronza di poco fa. Magari stavo immaginando tutto. Continuai a camminare su un vialetto di ciottoli e capii che quella non era l’abitazione in cui stavo di solito con tutti loro.

“Questa non è casa vostra!” dissi quasi sconvolta. Dove diavolo mi aveva portato,ora?
“Perspicace la ragazza! Siamo a casa mia!” rispose senza chiedersi se io volessi andare a casa sua alle 2 di notte.
“No,io non vengo!” dissi mettendomi seduta per terra anche se l’idea di rimanere lì fuori,da sola,al buio,non mi piacesse più di tanto.
“Tranquilla,non ci sono i miei. Non dovrai conoscerli oggi!” mi spiegò disegnando un sorriso beffardo sulle sue labbra,per poi aprire il portone di quella casa così regale e ben progettata. Era veramente bella,notai. Nonostante fosse la casa in cui dormiva e viveva quell’essere chiamato Harry,era di buon gusto.
“Proprio per questo non entro!” gli feci notare.
Si avvicinò a me e mi prese in braccio,io feci finta di urlare per poi abbandonarmi sulle sue braccia che mi tenevano in modo sicuro e mi facevano sentire protetta,anche perché tutti quegli alcolici mi avevano tolto molte forze.

Cambiò presa con tanta facilità come se lo facesse ogni giorno -oh,aspetta,lui è Harry,lo farà sempre con  ragazze diverse,ogni volta-e mi cominciò a tenere come fossi un sacco di patate: le mie gambe erano mantenute dai suo bracci e la mia testa dietro di lui che ballonzolava avanti e indietro sulla schiena ad ogni gradino che saliva.

Mi gettò su un letto matrimoniale e mi disse di aspettare un secondo. Il letto era coperto da un piumone con delle rose e la stanza era tendente al bianco e molto femminile,insomma non era di certo camera di Styles. Appena vidi la foto di una donna e di un uomo che si baciavano attaccata al muro,capii che quella era la stanza dei suoi e mi sentii piccola e colpevole,colpevole di violare quella stanza.

Partii una musica e dopo alcuni istanti capii che era una canzone del film ‘James Bond’. Lo vidi entrare da una porta,in mutande che cercava di ballare a tempo. Scoppiai in una risata.
“Sei ridicolo,sappilo!” dissi continuando a ridere.

Forse mi piaceva per quello,perché mi faceva ridere.

“Ma se ti vedessero i paparazzi cosa penserebbero di te? Rovineresti la tua reputazione!” continuai ad esclamare.

Però,dovevo ammettere … aveva un bel culo.

“Mi hanno visto fare di peggio!” mi disse per poi cominciare a baciarmi.

Dio,quel bacio. Credo sia il più bello che abbia mai ricevuto. Ed era stato lui. Aiuto!

Sembravo una bambina alla prese con il primo fidanzatino,non so perché mi facesse stare così bene,ma mi sentivo così in pace e avrei voluto quel momento non finisse mai.Cominciò a spogliarmi ed era come la mia prima volta. La paura ma anche la voglia di farlo con lui mi stava assalendo e …

Basta,Summer,piantala con questi pensieri!

 
“Harry,sei tu a casa?” chiese una voce femminile dal piano inferiore. Vidi il mio fidanzato –si,ok,forse non era  il mio fidanzato,ma non mi importa!-sgranare gli occhi.
“Cazzo,mia madre!” mi disse ed io divenni rossa,avrei voluto sotterrarmi. Cominciai a vestirmi “Scendi da questo letto! Che ora lo rifaccio tu fai qualcosa,che se mi vede qui sono morta!” dissi per poi farlo rotolare giù dal materasso con una spinta.
Lui si mise le mutande e scese di sotto. Mi affrettai a rifare il letto per poi scoppiare a ridere.

La paura di essere sgamati,la paura che qualcuno ci scopra non ce l’avevo avuta neanche la prima volta,ma con lui era diverso ed era tutto così semplice,rendeva le cose facili come se fossimo bambini dell’asilo,ed era tutto così magico.

Mi  buttai sul letto per poi sospirare e sorridere.
“Ma sono cogliona? ho appena rifatto il letto!” dissi incolpando me stessa per aver disfatto tutto,mi alzai velocemente dal materasso e cercai di capire cosa dovessi fare.

Scesi di sotto e ricevetti uno sguardo gelido da parte di Harry.
“Grazie mille,per avermi ridato la sciarpa che avevo dimenticato in macchina tua,ieri pomeriggio!” dissi rompendo quel filo di agitazione che si era creato fra me,Harry e sue madre.
“Oh … figurati!” rispose sorpreso della mia messa in scena.
“Ma tu accogli così le belle ragazze? In mutande?” gli chiese sua madre mollandogli un leggero scappellotto sulla testa.
“No” disse guardandomi come per cercare una risposta.
“Ne riparliamo dopo” esclamò sua madre divertita. “Piacere,io sono Anne e tu?” mi chiese porgendomi la mano.
“Summer,piacere mio!” risposi sorridendo.
“ora,scusami io devo andare. Spero di rivederti presto!” mi disse prendendo la borsa per poi uscire.
 
Io ed Harry cominciammo a ridere per poi fare colazione insieme.
Ritornammo a casa,dove ci sarebbero dovuti essere tutti,ed appena entrammo Harry lasciò la mia mano e il mio stupido,sciocco,sorriso che si era disegnato sulla mia faccia per tutta la mattina,venne cancellato. In effetti,c'erano proprio tutti,anche chi non ci doveva essere!
“Juliet” disse il riccio di fianco a me. L’atmosfera divenne gelida e la tensione era palpabile.


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*myspace
buonsalve.
si lo so ho mentito ù.ù avevo detto che avrei continuato quando avrei avuto 8 recensioni invece ho scritto questo con 6 recensioni nell'ultimo capitolo,ma mi va bene lo stesso lol
bene,spero che vi piaccia questo capitolo e niente. (?)

GRAZIE DI TUTTO. GRAZIE DELLE RECENSIONI E DELLE VISITE. SIETE FANTASTICI

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Capitolo 20
*** well done! ***


Chapter 20

 

Summer
 

“Cosa ci fai con lei? Non è quella che ti ha dato dello stronzo dopo il tuo concerto? Ora te ne vai anche con le zoccole?” urlò Juliet diventando rossa dalla rabbia. La sua gamba destra,racchiusa in un paio di jeans blu chiaro,si muoveva convulsamente picchiando sulle mattonelle color panna come se stesse cercando una superficie d’appoggio.
Le diedi un leggero colpo sulla spalla destra con l’indice,lei mi guardò non capendo cosa volessi fare,con quell’aria accigliata di chi non sa cosa aspettarsi.
“Piacere,sono Summer,la zoccola!”  dissi porgendole la mano e sorridendole,come se fosse la cosa più normale del mondo.
Tutti,che stavano guardando la scena,trattennero una risata,mentre Juliet continuò a fissarmi con l’espressione di qualcuno che mi vuole chiedere “Ma sei matta?”,per poi guardare esterrefatta Harry. Sbuffò per poi superare Harry ed uscire da quella casa,rendendo finalmente l’aria respirabile. Tutti liberarono quella risata che avevano trattenuto fino a quel momento ed Harry si passò una mano fra i ricci imbarazzato per poi sorridere. Si avvicinò vicino a me e mi baciò,tenendomi i fianchi. Partirono degli applausi che coprirono il mio imbarazzo.
“ Scusate ragazzi,ve la rubo ancora un po’ ” disse Harry per poi trascinarmi in camera da letto.
 
 


Liam
 

Ero all’aeroporto,insieme a Nicole,la mia ex,che mi aveva chiesto di rivederla. Era appena tornata da Chicago perché aveva lavorato per un servizio fotografico,in quanto modella.
 
Liam,stai calmo. È solo una tua amica. Non guardare le sue gambe così belle,non fare caso al suo sorriso,non guardarla negli occhi,crederà tu sia troppo interessato. Abbassa lo sguardo e fai finta non ti interessi.
 
Appoggiai una mano sul tavolo del bar dell’aeroporto per prendere un fazzoletto,e lei,evidentemente,fece lo stesso. Le nostre mani si sfiorarono e un brivido percorse la mia schiena. Era tutto così assurdo,non sapevo come definire quella situazione. Non era un appuntamento,dovevo capirlo.
Lei tolse la mano imbarazzata per poi continuare a raccontarmi di quanto fosse bella Chicago e di quanto amasse posare e di quanto si trovasse a suo agio davanti l’obiettivo …  Dio,l’avevo lasciata andare che era una ragazzina poco più bassa di me,con il timore di non essere accettate ed ora … ora stava addirittura bene,in mezzo a tutta quella celebrità che il suo fisico e la sua bellezza le aveva portato. Mi ostinavo a non crederci,per me era quella di prima,non era cambiata.
Sorrise imbarazzata quando la nostra conversazione,o meglio il suo monologo,cessò perché finiti gli argomenti interessanti per portarla avanti.
Ed ora cosa dovevo dirle?
Continuavo a fissare il pavimento sporco di quell’aeroporto cercando,invano,un colpo di genio per continuare a sentire la sua voce e vedere le sue labbra muoversi,ma nulla. Era come se ogni possibile pensiero non fluisse nella mia mente.
Mi alzai di colpo e mi avvicinai alla sua sedia,mi abbassai e mi inginocchiai. Avvicinai la sua bocca alla sua e la baciai.

 
 

Ilenia
 

Erano ritornati da poco Harry e Summer ed erano già tornati in camera … erano bellissimi insieme,erano veramente magnifici e poi Summer il pomeriggio prima mi aveva raccontato di quanto gli piacesse e tutto quello che speravo per lei era che Styles non la stesse illudendo,per quanto lo conoscevo,sapevo che era specializzato in prese per il culo .. probabilmente aveva vinto un premio,per questo.
Presi sottobraccio Niall e gli diedi un bacio a stampo. Lui mi sorrise e mi accarezzò i fianchi. Salutammo gli altri ed uscimmo di casa. Entrambi amavamo passeggiare ascoltando il canto degli uccelli di prima mattina e, prima che io partissi,lo facevamo ogni mattina.
Mi era mancato,mi era mancata Londra e tutto quello che ero sempre stata. Ora ero sempre impegnata con la danza,e per quanto la amassi,mi prendeva tutta la vita ed una pausa era quello che mi ci voleva,anche se fra 5 giorni sarei dovuta ripartire,anche se ora stava cambiando tutto,non credo avrei potuto più danzare.
Ci sedemmo su una panchina,davanti ad un lago di cigni.
 “Ti amo” mi disse come se fosse la cosa più semplice del mondo. Lo guardai basita per poi sorridere. Abbassai lo sguardo ed appoggiai la mia testa sulla sua spalla,preoccupata,e,solo dopo un po’ di silenzio,sussurrai  “Devo dirti una cosa”,non potevo più tirarmi indietro,doveva saperlo. Alzai il mio volto dalla sua spalla e lo guardai in quegli occhi azzurri che ricordavano un cielo senza difetti.
“dimmi”
“i-i-io” cominciai con un po’ di incertezza ma poi decisi che dovevo dirlo velocemente senza pensarci troppo,dovevo strappare velocemente quel cerotto “sono incinta” dissi senza prendere fiato. Rimasi in apnea per alcuni secondi come se il mio respiro potesse ferire ancora più delle mie parole.
“è fantastico” disse Niall con una luce negli occhi.
Ecco appunto.
“Ma -come glielo potevo dire? Ilenia,come prima,strappa il cerotto-  non so se sia tuo”
“certo,è il nostro. Sei stata solo come me … perché,tu sei stata solo con me,vero?” chiese allibito,rendendosi conto che la sua affermazione non era poi così scontata.
“ecco … avrei voluto dirtelo in un altro modo”
“Con chi cazzo sei stata?” urlò alzandosi dalla panchina.
“non lo conosci!” non era vero,lui sapevo chi era,anzi lo conosceva anche troppo bene,ma non doveva saperlo.
Non disse nulla,se ne andò solo. Lontano. Lontano da me e dalle mie stupide bugie.
Cazzo,perché lo avevo fatto? Avevo tutto. Perché ho dovuto rovinare tutto?
 
 
 
 
 
 
“si,glielo ho detto oggi,ma lui se ne è andato senza dirmi nulla!”  spiegai entrando in camera di Zayn.
“E che facciamo ora?”
“Non lo so! Te lo avevo detto di non venire in Italia dopo quel concerto,ma tu non mi hai dato ascolto ed ora sono incinta!”
Zayn era venuto in Italia per due giorni per vedermi,ma solo come amici,ma alla fine eravamo finiti al letto.
“ora mi incolpi a me?”  disse esasperato.
“no,scusa! E poi,guarda – dissi avvicinandomi allo specchio ed alzandomi leggermente la maglia – la pancia si incomincia a intravedere.”
 
 
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*myspace
Ehy,bellezze :3
Finalmente ho scritto J bene,ora vado a fare i compiti e.e
Voi,magari,se proprio non vi ha fatto schifo,recensite ç_ç
Grazie mille <3
Ah,no,fermi (?) voglio ringraziare un po’ di persone:
(non sono in ordine,ovviamente)
@stylescondom (con questa ff http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=902141&i=1 )
@stylesdoll  (con questa fiction (?)http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=867806&i=1 )
@nikkolacch che non so se ha una ff,ma mi recensisce sempre :3
@Laura the vampire slayer  che mi lascia delle recensioni molto figherrime.
@chocoallie  (con questa cosa fighissima (?) http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=873026&i=1 )
@sheneedspayne (con questa http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=911950&i=1 )
@xhugmestyles (con questa http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=801819&i=1 )
@lookafteryou_ (questa http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=892109&i=1 )
Bene,allora i ringraziamenti sono finiti. Ultima cosa: grazie a tutte voi,che ho nominato sopra perché avete delle ff molto figherrime e perché recensite sempre,perciò grazie.
Vi amo ♥

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Capitolo 21
*** Cause I was there when you said 'forever and always' ***


Chapter 21
 

 
Ilenia

 

 
Continuai a fissare lo specchio e per un attimo vidi tutta la vita passarmi davanti: le doglie, il parto, la maternità, il test per la paternità, le discussioni, lo stress, i biberon, le carrozzine, le culle, i libri, la scuola, i capricci, le notte in bianco, le feste rifiutate, le urla … “NO!” dissi esasperata.
“Cosa?” mi chiese Zayn non capendo il motivo della mia esclamazione.
“No! No! Non sono pronta, Dio! Ho solo 17 anni!” una lacrima mi rigò il viso e cominciai a diventare nervosa. Zayn si avvicinò a me e mi diede un bacio sulla guancia “Non so di chi sia il figlio, credo sia il nostro … comunque, anche se fosse di Niall io, se ti servirà, ci sarò sempre. Ok?” mi disse guardandomi negli occhi per poi asciugarmi con il pollice un’altra lacrima che scendeva  sulla mia guancia. Io annuii silenziosamente per poi sorridere. Mi diede un bacio e in quel momento si aprii la porta, ma successe tutto troppo velocemente per staccarci.
“E quindi te la fai con il mio migliore amico?” urlò Niall entrando sbattendo la porta. Mi tolsi dalle labbra di Zayn e lo guardai con gli occhi nocciola ancora pieni di lacrime.
“No, non è così, Niall!” ribatté Zayn avvicinandosi pericolosamente al biondo.
“Allora cosa stavate facendo? Controllavate se ci fossero delle carie? Ma non raccontarmi cazzate, Malik!” disse riducendo sempre di più quella loro distanza, cominciavo ad avere paura. C’era qualcosa di cattivo negli occhi di Niall, non lo avevo mai visto in quel modo e stavo cominciando a maledire il giorno in cui ero tornata.
Se fossi rimasta in Italia, anche se fossi rimasta incinta, non glielo avrei dovuto dire a Niall, invece, ora, sono nei casini.
Si ritrovarono faccia a faccia, le loro fronti si toccarono e i loro respiri si sovrapponevano.
“Basta!” urlai cercando di calmare tutta quella tensione. “Cosa volete fare? Non sappiamo di chi è il figlio! È inutile che vi meniate!”
Il mio discorso sembrava avesse avuto effetto, infatti i due si allontanarono e finirono molto lontani gli uni dagli altri,questo mi rincuorava.
Niall fulminò Zayn con uno sguardo di ghiaccio, sembrava una promessa di riscatto e vendetta,  poi uscì dalla camera. Andai ad abbracciare Zayn, ora come ora, mi sembrava la mia ancora di salvezza.
 


Summer
 

 

“Ti manca quella Juliet?” gli chiesi guardandolo negli occhi. Eravamo sdraiati sul letto ma non era successo nulla. Le nostre mani erano intrecciate e i nostri diti si incastravano perfettamente come pezzi di un puzzle.
“No, ho te!” esclamò sorridendomi per poi darmi un bacio sulla fronte.
Io arricciai il naso e socchiusi le palpebre degli occhi lentamente per poi appoggiarmi sul suo petto. Profumava tantissimo ed io amavo quell’odore.
“La prima volta che ci siamo incontrati era sera,tu avevi un vestito che metteva in mostra il tuo bel sedere” esclamò. Lo guardai per poi scoppiare a ridere, gli tirai un pugno sulla spalla e mi lasciai andare di nuovo sul suo corpo. “Eri bellissima - continuò lui accarezzandomi i capelli. Odiavo quando la gente me li toccava ma lui era Harry, poteva accarezzarli quanto voleva. -  ma tu non mi cagavi di pezzo, anzi mi snobbavi. Non sai quanto ci rimasi male quando vidi te e Zayn baciarvi dopo che io ti avevo difeso dal tuo ex. Mi hai fatto soffrire” disse ridendo, anche se credo fosse molto serio a differenza di come volesse sembrare.
“ Io all’inizio non ti sopportavo perché ti sei presentato in quel modo assurdo ‘Ciao,tu,oltre ad essere bellissima sei?’ ma andiamo! Ti sembra il modo?” dissi ridendo. “Comunque,diciamo che,da quando mi hai salvato – dissi imitando il simbolo delle virgolette- mi sono tipo innamorata però non volevo ammetterlo! No, aspetta, sono un’imbecille! Non dovevo dire che mi sono innamorata perché ora tu sai che sono stracotta di te e potrai prendermi meglio in giro!” pensai a voce alta e solo dopo alcuni istanti mi accorsi che lui aveva sentito i miei ragionamenti.
Lui scoppio in una risata.
“Perché dovrei prenderti in giro quando io ti amo?” mi disse mettendosi seduto e guardandomi negli occhi.
 
Ok. Stavo per morire. Aveva detto di amarmi quando io avevo fatto totalmente la figura dell’imbranata. Ora cosa dovevo fare? Il mio cuore cominciava a battere a mille. Quel ragazzo mi aveva fatto impazzire.
 
Sorrisi imbarazzata, lui si avvicinò e mi baciò. “Sei bella, sei simpatica, con te sto bene, mi hai reso geloso, hai un bel culo … come potrei non amarti?” mi chiese tenendo le sue labbra incollate sulle mie. Io accennai ad una risata e lo incominciai a baciare.
 


Megan
 

 
“La smetti di urlare? Non ne posso più!” gridò Louis buttando via un cuscino.
“Ma cosa vuoi? Tu prima dimmi chi è questa che ti manda i messaggi!” ribattei infuriata.
“Signorini, vi prego, abbassate il tono della voce. Stiamo in un hotel, la gente cerca di dormire!” intervenne la cameriera interrompendo le nostra urla.
Eravamo in albergo perché volevamo festeggiare un anno di fidanzamento ma avrei giurato che quello sarebbe stato l’inizio della fine.
“Si, ci scusi!”dissi rivolgendomi verso la porta. La cameriera se ne andò e noi continuammo con la nostra discussione, cercando di non gridare troppo.
“Ha sbagliato numero!” mi disse Louis.
“Oh, si, certo. Ad una che sbaglia numero – presi il suo cellulare e incominciai a leggere i messaggi inviati- tu invii messaggi del genere ‘ci vediamo domani alle 9:30’. Che poi, sei uno coglione di prima categoria! Oggi è il nostro anniversario e tu, brutto stronzo, domani, te ne vai con  un'altra?” dissi tirandogli il cellulare che lui schivò.
Non rispose, ma d’altronde non poteva rispondere. Avevo ragione io!
Andai in bagno e mi sciacquai il viso, presi il mio telefono e chiamai Summer.
“Louis mi ha cornificato!” dissi a bassa voce cercando di non farmi sentire da quell’infame.
“In che senso?”
“Si vede con un'altra!”
“Che bastardo!” disse la mia amica dall’altro capo del telefono con aria sconcertata.
“Infatti! Poi ti spiego a voce. Un bacio!” dissi attaccando.
Mi passai una mano in mezzo ai capelli biondi lucenti e sospirai. In mezzo a tutto quel caos di litigi, corna e cose varie, pensavo che noi due fossimo l’unica coppia che si salvasse invece mi sbagliavo!
Sbattei la porta del bagno e mi lasciai scivolare per terra. Cominciai a piangere e il mio respiro veniva interrotto singhiozzi e da riflessioni ad alta voce che,spero, anche Louis poté sentire.
 

Harry
 

 
Appena Summer mi disse cosa era successo fra Louis e Megan non obiettai a chiamare il mio amico.
“Ma sei stronzo? Oggi è un anno che state insieme e tu le vai a mettere le corna?” urlai al telefono. Ero chiuso in cucina e stavo facendo su e giù nella stanza come un matto-
“Senti, piantala. Non sono dell’umore per le tue prediche infantili! E poi non venire a criticare me quando tu ne hai una nuova ogni sera!”
“Ma che cazzo dici?” urlai al telefono.
 
Mi stava facendo girare le palle. Non ero più stato con nessuno e stavo amando la mia ragazza alla follia. Lui era il mio migliore amico, non poteva accusarmi di certe così false.
“Non negare! Ora vado voglio stare da solo!” disse sbuffando.
 
Dio, quanto lo odiavo quando si comportava in questo modo, sembrava un bambino di due anni che per rimediare ai suoi sbagli tenta di dare la colpa agli altri che non centrano nulla. 

Tutto però mi suonava male, Louis non è il tipo da tradire la propria fidanzata, non se ci sta da così tanto tempo!




*myspace
si,eccomi! sono viva e vegeta!
bene,questo capitolo e corto ma non ho potuto fare di meglio lol
avevo perso completamente l'ispirazione ma sono ritornata!
spero vi piaccia. un bacio

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Capitolo 22
*** your name forever the name on my lips ***


Chapter 22
 
Louis
 
Ero seduto sul letto, con mille riflessioni in testa. Non c’era nessun pensiero veramente nitido, nessuno così importante da essere messo a fuoco. Vicino al mio cuscino c’era il mio cellulare,lo presi in mano e lessi i messaggi ricevuti 
“Quando ti lasci? Non possiamo mai vederci con quella in mezzo”
Ma a cosa pensavo quando le rispondevo? Lei era solo una fan, mi sembra si chiamasse Ellen,nulla di più ed io credevo di farla sorridere, ma poi la cosa si è spinta oltre e ci sono finito al letto.
Io, ora, volevo solo Megan, volevo stringere solo lei fra le braccia, ma sapevo di averla fatta troppo grossa per uscirne fuori senza lividi. Mi alzai dal letto e bussai alla porta del bagno.
“Che vuoi, stronzo?” urlò lei dall’altra parte della stanza.
“Voglio spiegarti!”
“Che cosa? Il motivo per cui mi hai messo le corna? No, grazie, non voglio saperlo!” 
“Apri, Megan!” gridai dando un pugno alla porta di ceraso. Lei non rispose ed io cominciai a battere convulsivamente su quel pezzo di legno che ci divideva.
“Ora la spacchi ed io non voglio pagare i danni che tu hai fatto,così come non vorrei scontare i danni che hai fatto a me, perciò smettila!” mi rispose turbata.
“Per favore, voglio spiegarti, poi potrai prendermi a schiaffi, ad insulti, lasciarmi … poi, potrai fare tutto … ma per favore – cominciai a singhiozzare e le lacrime solcarono il mio viso. Dopo una lunga pausa, dove cercai di rimandare indietro il pianto, ripresi - … apri!” 
Sentii la chiava girare nella serratura color oro,mi allontanai dalla porta ed aspettai che uscisse. La feci sedere sul letto e cominciai a parlare con un nodo alla gola, sapevo di essere nel torto ma ammettere le mie colpe mi dava un fastidio assurdo.
“Ci sei stato al letto?” mi chiese lei come schifata, anticipando ogni mia frase.
Abbassai lo sguardo colpevole “una volta e basta” dissi a bassa voce.
Megan mi diede uno schiaffo ed una spinta per farmi scendere dal letto e, continuando a spingere,mi buttò fuori dalla stanza d’albergo.
“Ti prego” sussurrai con la faccia attaccato alla porta.
Dopo alcuni minuti, capii che non avrebbe più riaperto quella porta, così, decisi di andarmene. Stavo trattenendo le lacrime, non potevo piangere in quel luogo così frequentato.
Uscii dall’albergo, ma prima andai alla reception “Può dare questo alla ragazza della camera 239? La ringrazio mille!” disse tirando fuori dalla tasca un piccolo cofanetto dove c’era un anello. Lo porsi a un ragazzo dietro al bancone che mi sorrise ed annuii. Ritornai indietro, dallo stesso ragazzo “ora chiamo un fioraio, gli dico di portare qui delle rose, lei le porterebbe, cortesemente, alla stessa ragazza?” chiesi ancora una volta. “Certamente.”  Mi disse congedandomi.
Una volta fuori dall’hotel fui assalito da mille paparazzi. “Come va la carota?” riuscii solamente a capire in mezzo a tutto quel caos, ma sono sicuro che non fosse quella la domanda che mi posero i tanti giornalisti. Alzai il viso ai flash e finsi un sorriso, mi feci spazio fra la folla e riabbassai la faccia, ma, in mezzo, a tutta quella confusione mi scontrai con qualcosa.
“Louis! Oddio,come sono felice di vederti!” urlò qualcuno con una voce stridula che mi fece saltare i nervi.
“Ellen!” esclamai. Avrei voluta mandarla a quel paese ma sapevo che la colpa non era sua. Lei mi abbracciò e tutte le luci delle fotocamere furono su di noi. Era fatta, ora tutti avrebbero creduto alla mia relazione con quella fan!
“Da quanto state insieme? … siete amici o c’è di più? … come vi siete conosciuti?” cominciarono a farci mille domande, io, scortesemente , allontanai la ragazza da me e la superai, cercando di andare lontano da tutto quel casino che avevo creato.
 
Megan
 
Avevo visto tutta la scena dalla finestra. Era proprio quella con cui si scambiava i messaggi!
“Non ho fatto in tempo a lasciarlo che già si è fatto consolare da quella troietta” pensai ad alta voce. Avevo ancora indosso la sua felpa e in un istante cominciai a tuffarmi nei ricordi.
 
****
 
“Ma per favore, Louis, io non so ballare, è l’ultima cosa che so fare!” esclamai ridendo. Le sue mani, intanto, si appoggiarono su i miei fianchi. Avvicinò la sua fronte alla mia e cominciò a muoversi ed io lo assecondai. “Visto, non ci vuole molto!” mi sussurrò nell’orecchio destro. 
 
****
 
Mi andai a sedere nell’angolo annusando la sua maglietta. “Ti amo … ricordi, me lo avevi detto!” esclamai trattenendo un grido. Le mie mani erano fra i miei capelli. Il mio piede stava tremando un po’ per il freddo e un po’ perché sapevo che non ci sarebbe stato più nulla.
 
****
 
“Papà, lui è Louis! Stiamo insieme da 6 mesi” dissi presentandolo a mio padre. Lui gli strinse la mano e mio papà, stranamente, gli diede una pacca sulla spalla, sorridendo. Mio padre non ama i miei fidanzati, anzi, per colpa sua, delle volte mi sono dovuta lasciare, ma sembrava aver già preso in simpatia Louis.
 
“Hai visto? Gli piaci!” dissi ridendo,  una volta fuori casa mia. 
“Meno male” rispose ricambiando la risata. 
 
****
 
Le sue mani erano sempre in tasca, e, nonostante, avrei voluto tenerlo per mano, mi piaceva quando camminava in quel modo. Cominciai a sorridere. Forse ero matta. Avevamo appena avuto la discussione più brutta nella storia delle discussioni più brutte, ed io ero felice. Si, ero felice, stavo rivivendo tutti i nostri momenti insieme, e con un po’ di malinconia, sorridevo al solo pensiero di quanto c’eravamo amati.
 
****
 
Eravamo in macchina,mi stava portando a vedere una partita di rugby, uno sport che io odio con tutta me stessa, ma per lui, avevo acconsentito.  Accostò la macchina nell’area di emergenze ed io mi guardai intorno non capendo.
“Ma cosa stai fac …” prima ancora di finire la frase, le sue labbra erano sulle mie. “Volevo baciarti ma non volevo rischiare di fare un incidente” mi spiegò sorridendo.
“Vai, scemo, che arriviamo tardi!” esclamai ridendo.
****
 
Un sorriso si disegnò sul mio viso, amavo quando mi baciava facendomi azzittire, era il suo modo gentile per dirmi ‘zitta,stai parlando troppo!’. Ed ora avrei voluto avere le sue labbra ancora sulle mie.
Se ne era andato via da neanche 30 minuti e già mi mancava tutto di lui, tutto di quello che avevo creduto fosse lui. 
Presi il mio portafoglio ed estrassi una foto. Eravamo noi due, insieme, qualche giorno prima.
Una fitta al cuore smorzò il mio sorriso e cominciai a piangere. Un pianto bloccato dai singhiozzi. Avrei voluto morire piuttosto che passare il resto della mia vita senza di lui. In un anno, era diventato il mo tutto ed ora, non riuscivo a vederlo andare via come se niente fosse!
 
Andai nella hall dell’albergo. Una voce mi chiese il numero della mia stanza. Mi girai e vidi un ragazzino sui 19 anni, circa. “la mia è la stanza 239!” dissi sorridendo a fatica. Lui si avvicinò a me e mi porse delle rose sulle mani. “Ti ho visto entrare in stanza e sono rimasto colpito dalla tua bellezza, queste sono per te” mi disse togliendomi un ciuffo di capelli biondi da davanti gli occhi.



 
*myspace
hello ragazze :3 allora questo capitolo è incentrato solo su Louis e Megan ma mi piaceva così (?) ahahha spero vi piaccia. 
vi informo, che dividerò la storia in due serie, quindi fra poco la prima "serie" finirà e fra un mesetto pubblicherò l'iniziop della seconda. 
un bacio. vi voglio bene. grazie per le 100 recensioni dhugquqdghuhwe **

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Capitolo 23
*** we’ve stopped into a cruel world where everybody stands to keep score ***


Chapter 23

 


Summer

     presi la giacca sull'attaccapanni antico, posizionato vicino alla porta dell'entrata ed uscii di casa per prendere un po' d'aria. stava girando tutto troppo velocemente, per i miei gusti. non sapevo bene dove andare, camminavo a braccia conserte e a passi lenti, osservando attentamente tutto ciò che mi cirondava. era come se non avessi mai visto nulla di quel genere, come se fosse la prima volta che vedessi Londra. a qualche centinaio di metri da casa, c'era un parco che avevo completamente rimosso dai miei ricordi e chissà quante altre cose non mi ricordavo.
mi sedetti su una panchina rossa vuota, intorno ad un lago dove nuotavano alcuni cigni. accavallai le gambe per sentire meno il vento che soffiava e che penetrava gelido nella mie calze color carne, presi dalla tasca interna della giacca un pacchetto di sigarette da 10. non fumavo quasi mai, eccetto quando ero particolarmente stressata, proprio come ora. presi l'accendino, che tenevo dentro il pacchetto al posto di 4 sigarette già fumate, e, tenendo la mano vicino alla fiamma, cercando di non farla spegnere per la brezza, ne accesi una che era già fra le mie labbra. porta le mie dita su quest'ultima, aspirai e l'allontanai dalla bocca per poi espirare. tirai la testa indietro e lasciai che cadesse sullo schienale della panchina. ok, questa non era di certo la posizione più comoda per fumare ma così potevo vedere il cielo che quel giorno era di un azzurro limpidissimo, senza ombra di nuvole. dei cerchi di fumo uscirono dalla mia bocca, li vidi salire in alto e disperdersi nell'azzurro dell'aria. l'odore della sigaretta, vedere il fumo uscire dalle mie labbra, mi rilassava tantissimo.
"stai comoda?" mi chiese una figura capovolta, avvicinandosi alla panchina. inclinai la testa per cercare di capire chi fosse ma senza risultati, così mi misi seduta con la testa dritta e mi alzai rivolgendomi verso quella persona e, finalmente, realizzai che si trattava di Liam.
"Payne, che ci fai da queste parti?" chiesi inspirando con la sigaretta fra le labbra.
"che ci fai con quella sigaretta?" ribettè togliendomela dalla bocca con una tale naturalezza che quasi non me ne accorsi.
"ehi, dammela, è mia!" ma non feci in tempo a finire la frase che era già finita sotto il suo piede ed era stata spenta. "sei un coglione, Payne!" esclamai, allora, alterando il tono della voce.
"non fumi mai perchè ora devi farlo? se hai bisogno di sfogarti puoi parlare con me ma non fumare. é una cosa che odio, soprattutto nelle ragazze" mi spiegò con un'aria da sufficienza.
"e perchè dovrebbe interessarmi ciò che odi e ciò che non odi?" chiesi aggrottando le sopracciglia.
"acida, la ragazza." ci fu un momento imbarazzante di silenzio, stavo per andarmene quando mi bloccò. "come facciamo con Louis e Megan?"
mi girai e ritornai ad avvicinarmi a lui, ci sedemmo e riflettemo sul da farsi.
"non ne ho la più pallida idea. Louis è stato uno stronzo assurdo, stavano insieme da tanto per rovinare tutto così!"
"ma tu sai com'è andata la storia?" mi chiese incuriosito.
"no" domandai perplessa. cosa c'era da sapere? lui l'aveva tradita, semplice.
"ora ti spiego. circa due mesetti fa, una fan, ci ha incontrato al di fuori di un locale e ci ha chiesto l'autografo poi, quasi supplicandoci, ci ha chiesto il numero di telefono. noi per fare uno scherzo, le abbiamo dato solamente quello di Louis dicendo che era il numero che utilizzavamo in generale, quando stavamo insieme ed era un numero di lavoro. Louis si arrabbiò tantissimo, una volta che questa ragazza si fu allontanata. ci tolse la parola per tre giorni e alla fine, chiedendoglielo in ginocchio, ci perdonò. questa fan non gli ha dato mai fastidio, non ha mai chiamato, così avevamo pensato che avesse perso il numero o magari non ci volesse disturbare. ci eravamo dimenticati di questa e poi... è successo questo casino. quindi alla fine, siamo stati noi a dare inizio a tutto ciò: Louis non ha dato il numero a nessuno" mi spiegò quasi difendendo l'amico
"... ok, va bene, però resta il fatto che lui dopo ci si è visto con la ragazza, è questa la cosa grave!" risposi portandomi le mani sulle ginocchia.
non dimmo nulla per molti minuti, eravamo troppo impegnati a cercare una risposta, una soluzione per far ritornare quei due insieme. erano la coppia perfetta e non poteva finire in quel modo.
"pronto?" esclamai rispondendo al telefono. Liam mi scrutava penserioso.
"Summer!" rispose Megan con un tono alquanto allegro per la situazione. "c'è un ragazzo carinissimo che mi sta consolando e ti giuro che non voglio proprio più pensare a Louis. se lui mi ha dimenticato così presto e se sono stata rimpiazzata da un'altra perchè dovrei abbattermi per lui, allora?"
"Megan, ma che dici? Vi siete lasciati ora già lo hai dimenticato?" chiesi sconcertata, non era da lei.
"No, però voglio dimenticarlo! Ora devo andare!" e una volta che disse questa parole, sentii una risata di sottofondo e poi, mi attaccò in faccia.
allontanai il cellulare dall'orecchio e lo osservai a lungo. mantenni gli occhi su quello schermo nero per almeno 5 minuti, finchè Liam non mi diede uno scrollone e mi riportò al mondo reale.
"che succede?" mi chiese preoccupato.
"ha detto che vuole dimenticarlo, che ha conosciuto un altro e che non vuole star male per Louis" gli spiegai con un tono molto diffidente e con la voce tremante. "e poi ha riso!" conclusi.
"eh ma che grande troia!" si lasciò sfuggire il mio amico facendo un gesto plateare con le mani.
io non risposi, non difesi Megan e non gli diedi della poco di buono ma mi stava suonando strano. lei lo ha sempre amato ed ora...ed ora non gli importa più nulla? impossibile e poi mi diceva sempre di quanta paura avesse nel perderlo quindi doveva essere successo qualcos'altro.
eravamo entrambi scioccati. anzi, dire scioccati, era troppo poco.
"vuoi?" chiesi tirando fuori due sigarette dalla giacca.
"sì" mi rispose lui guardando i due cigni nuotare nel laghetto. accesi la mia e poi gli passai l'accendino.
non mi ero neanche ricordata che lui non avesse mai fumato e che mi avesse detto che non gli piacciono le ragazze che fumano.
rimanemmo sulla panchina a fumare quellla sigaretta e poi lui si alzò
"ora vado a casa, ne parlo con qualcuno e poi ... e poi troviamo una soluzione ... forse" mi informò tenendo una mano sullo schienale della panchina rossa e piegandosi un po' con la schiena per darmi un bacio sulla guancia. io annuii silenziosamente e misi in moto il cervello: dovevo capirci qualcosa.
presi la borsa e mi alzai in piedi, mi diressi verso l'albergo dove Megan e Louis avevano litigato e, di fronte al bar, quello in cui io ed Harry ci incontrammo una sera qualunque, vidi Megan seduta per terra con un sorriso idiota stampato sulla faccia.
corsi verso di lei e poi lasciai cadere la borsa. "Megan!" esclamai dandole degli schiaffettini sulle guance ma lei cadde in una risata convulsiva e dopo un po' disse "Summer! io voglio dimenticare Louis!" mi abbracciò e si lasciò andare, mise la testa nell'incavo della mia spalla ed io la tenni stretta fra le braccia. aveva un alito che diceva tutto: aveva bevuto ed ora non era del tutto sobria. chiamai Liam e lo feci venire. caricò Megan in macchina e ci portò a casa.



                           Ilenia                                                                                                                   




"come stai?" mi chiese Zayn entrando in camera mia, baciandomi la fronte.
"bene, grazie" accennai un sorriso e gli feci cenno di sedersi sul letto, vicino a me.
"di quanti mesi è il bambino?" mi chiese premurosamente.
"4 mesi, circa" risposi pensierosa. guardavo il basso con la mia mano costantemente appoggiata sulla pancia, come se questo potesse indicarmi una soluzione, una strada da seguire o chissà che.
"ti fidi? andrà tutto bene. ti starò accanto. ti porterò a fare tutte le ecografie che serviranno, compreremo tutti i giochi per il bambino e se ci servirà compreremo una casa per noi due. ti fidi?" mi domandò guardandomi negli occhi. nessuno mi aveva mai guardata con tanta purezza e sincerità. annuii e ci stringemmo in un abbraccio che fece svanire ogni mia paura.
"i tuoi lo sanno?"
"sì. hanno detto che se voglio posso tornare a casa e mi aiuteranno loro però io non voglio lasciarvi - feci una pausa, scrutai i suoi occhi color nocciola e ripresi- non voglio lasciarti."
"e potrei venire anche io?"
"credo proprio di sì!" i miei occhi si illuminarono: sarei potuta ritornare dai miei, Zayn sarebbe rimasto con me ma ... "la band?" chiesi risvegliandomi dal mio bel sogno colorato, libero da ogni problema.
"la band ... la band può fare a meno di me. non dico per sempre, magari per i primi anni, poi potrei ritornare. non è questo il problema"   




*myspace
buonsalve a tutti. pausa di non so quanti mesi o di quanti anni lol comunque dopo molte vostre richieste di continuare,alla fine mi sono decisa ed ecco qua il capitolo. dovete perdonare la lunghezza estramamente corta ma purtroppo sto facendo fatica a continuare questa storia. poi dovete perdonarmi la grafica in quanto, con il pc nuovo, efp mi è andato a puttane e non mi fa cambiare font una volta copiata la storia...è veramente un casino e quindi non potrò più usare font o dimensioni diversi perchè altrimenti dovrei scriverlo direttamente su efp ma sapete che è impossibile in quanto non posso neanche salvare çç quindi spero che questo ritorno vi sia piaciuto e spero di continuare al più presto.
vi chiedo solo una cosa: una piccola recensione per sapere cosa ne pensate ma anche per capire se ho perso tutti i lettori çç aiutatemi  a capirlo.
Un bacio, Noemi. @shesafeandsound (su twitter)

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Capitolo 24
*** we’ve stepped into a cruel world ***


Chapter 33


 
 
Louis
 
ero seduto su uno sgabello, dietro le quinte degli studi della BBC. stavo aspettando che mi facessero entrare, con chissà quale gesto plateare, nel programma che stava andando ora in onda, per portare avanti un'intervista. il mio piede continuava a tremare e a battere convulsivamente sul pavimento. mani sulle cosce, testa bassa, occhi che guardavano la punta delle scarpe, schiena leggermente incurvata in avanti, aspettando che mi  facessero entrare e che cominciassero a farmi mille domande.
Cloe mi aveva pregato a lungo, per tre giorni interi, di partecipare al suo show e, alla fine, non riuscii più a dirle di no. sbaglio colossale.
 
"abbiamo con noi un ragazzo che con la sua band sta raggiungendo un successo stellare, facciamo entrare Louis Tomlinson" esclamò la presentatrice facendo impazzire i telespettatori ed incitandoli ad applaudire e ad emettere animaleschi schiamazzi. entrai nascondendo tutta la mia agitazione e stanchezza, salutai e sorrisi alla telecamera. mi accomodai su una poltrona rossa e lì cominciò l'interrogatorio.
 
"Allora, come stai?" mi chiese Cloe, la presentatrice. riuscivo a capire che non gliene importava nulla se stavo veramente male, lei non è un'amica, questa non è casa mia, questo è il business e tutti cercano un modo per fare soldi e questo è il suo: estrapolare quante più informazioni sulla mia situazione sentimentale, senza curarsi se io lo voglia veramente. ma, a quel punto, non potevo fare nulla, dovevo sorridere e cercare un modo per accontentarla in modo tale che mi lasciasse andare più presto possibile.
"potrebbe andare meglio" dissi. mi ricordai solo in quel momento che se Megan avesse visto questa intervista e mi avesse visto molto felice la situazione si sarebbe complicata ancora di più, quindi dovevo essere sincero ma senza dare troppi dettagli, se questo sia possibile.
"girano voci che te e la tua fidanzata vi siate lasciati, quanto sono attendibili queste notizie?" mi domandò accavallando una gamba all'altra e sistamandosi il vestito. 
"sono poco attendibili, non è successo nulla, solo una piccola lite, nulla di che."
un'espressione di scontento si disegnò sulla sua faccia e capii che era questa la via giusta da prendere, dovevo confonderli e non dirgli tutta la verità ma solo una piccola parte, altamente modificata che però non ferisca Megan.
"davvero?" mi richiese come per darmi modo di cambiare la mia risposta.
"sì, potete stare tranquilli!" esclamai accennando una risata.
"va bene" rispose nascondendo la sua delusione con un sorriso. 
mi congedò velocemente dopo altre tre-quattro domande. uscii dagli studi, firmai un po' di autografi e poi salii in macchina.



 
Summer
 
"che ne sai, magari non erano destinati a stare insieme!" mi disse Harry, giocando con una mia ciocca di capelli. eravamo sdraiati sul letto, la tenda color panna era aperta e lasciava entrare tutta la luce del pomeriggio che rifletteva sullo specchio, nella parete, di fronte al letto. io ero girata verso il muro bianco- che era stato ricoperto di foto dei ragazzi, foto mie insieme ad Harry, foto di sua mamma e la copertina del loro primo album- e il mio fidanzato verso di me. avevo troppi pensieri in mente e la sera prima non ero neanche riuscita ad addormentarmi per pensare a Megan.
mi girai sul fianco sinistro così che potessi guardare negli occhi Harry
"devo dirti una cosa ..." dissi affogando in quegli occhi così intensi che mi mettevano sempre a nudo: non potevo nascondergli nulla, era come se sapesse già tutto prima ancora che glielo dicessi.
"dimmi tutto" rispose sistemandomi il ciuffo dietro l'orecchio, fece scivolare la sua mano sinistra lungo il mio viso e si fermò sulla guancia, mi guardò e mi rubò un bacio a stampo.
"devo dirti una cosa ma non devi dirla a nessuno ... intesi?" la mia voce tremò nel dire questa frase, avevo giurato non avrei mai fatto parola con nessuno ma ora stavo tradendo quella promessa.
"va bene"
"Megan ... lei è ... un'autolesionista, con Louis aveva quasi smesso di farsi del male ma ora ho paura ricominci e sappiamo come potrebbe andare a finire - i miei occhi divennero lucidi e si riempirono di lacrime che faticai a tanere nascoste- ho paura, Harry!" dissi crollando in un pianto. lo abbracciai forte e quando sentii le sue braccia intorno alla mia vita e le sue mani sulle mie spalle, vicino al mio collo, capii che non avrebbe detto nulla a nessun'altro.
avevo trattenuto e nascosto questa paura fino ad ora, non potevo parlarne con nessuno, nemmeno con Megan, la diretta interessata, e quel silenzio mi uccideva dentro come una lama che mi entrava nella carne ma, da quando stava con Louis sapevo che lei era al sicuro e sapevo che non poteva più farsi del male, non ora che aveva trovato qualcuno che l'amava davvero ma ora ... ora risentivo quella lama perforare il mio stomaco ed uscirmi dall'altra parte del corpo. solo il pensiero che lei si potesse far del male, ancora una volta, mi faceva sentire piccola e impotente come quel pezzo di spinacio che era caduto dal tegame, ieri sera. ecco perchè avevo così paura che si lasciassero.
"adesso, io e te, troviamo una soluzione, tranquilla! ma da quanto va avanti questa storia?" mi chiese asciugandomi due lacrime che scendevano leggere sul mio viso.
"aveva questo tipo di problema da quando lo conobbi, forse anche prima, ma era una cosa lieve, non era nulla di serio, poi ha cominciato a peggiorare drasticamente, infatti quando me ne andai a NY ebbi una paura immensa di lasciarla da sola, poi, quando si mise con Louis diminuì i tagli perchè, mi disse, che finalmente stava bene con se stessa, perchè Lou la faceva sentire amata e bella" feci una pausa, deglutii e poi ripresi, ma questa volta, iniziai a sfogarmi "il che è una cosa stupida perchè lei è una ragazza bellissima, la prima volta che la vidi mi sentii inferiore  a lei per quanto fosse bella. non ha nulla che non va, ha un fisico pazzesco, un viso splendido, una grazia innata, è simpatica, piace a molti ragazzi e non capisco perchè debba farsi del male? perchè deve fare del male a quel corpo così fragile? e poi, la cosa che odio di più in questa situazione, è che quando sta con me non si taglia ma quando me ne torno a casa lei comincia ad odiarsi e a farsi del male e - continuai alzando il tono della voce, come per rimproverarmi-  in tutto questo io sono inutile, impotente, non ci capisco nulla e l'unica cosa che so fare è piangere" finito il mio monologo mi alzai dal letto, aprii la porta del bagno e la chiusi sbattendola dietro le mie spalle.
mi guardai allo specchio: le lacrime continuavano a scendere, tutto quello  facevo era prendermela con me stessa per non essere una buona amica. non mi riconoscevo più. io non sono mai stata una persona debole ma ero così legata a Megan che se succedeva qualcosa di brutto, legato a lei, era come se succedesse anche a me e, di conseguenza, ci stavo male. molti specialisti dicono che non fa bene essere così legati ad una persona, ma cosa vogliono? venissero loro a dirmi cosa provare e per chi. queste persone che cercano di capire le vite degli altri non le sopporto: fatemi la cortesia di smettere di studiare perchè queste cose non vanno nè spiegate, nè capite, vanno solo vissute.
sbuffai e feci svolazzare via dei capelli da davanti gli occhi. aprii la doccia e girai la manopola dell'acqua da cui cominciò a scrosciare acqua fredda, la regolai, ad una temperatura non troppo fredda nè troppo calda,  girando la manopola versa destra. cominciai a svestirmi ma, prima che qualcuno potesse disturbarmi, mi chiusi a chiave. sfilai i calzoni facendoli scorrere sulle curve delle mie gambe perfettamente dritte e magre, mi liberai le caviglie gettandoli via con un calcio e poi mi tolsi la canottiera, rimanendo con indosso solamente reggiseno e mutande. mi girai verso lo specchio. di chi era quel corpo? non mi riconoscevo più da un po' di tempo. cominciai a togliermi di dosso anche l'intimo, l'unica mia difesa contro quell'immagine che non riuscivo più a paragonare a Summer. ero cambiata in modo radicale da quando avevo lasciato la mia famiglia a NY e non capivo ancora se la cosa mi infastidisse o mi facesse piacere ma, sta di fatto che, non riconoscermi allo specchio mi dava un senso di inquietudine e non mi faceva sentire a casa così lasciai lì il mio riflesso ad osservarmi mentre entravo nella doccia. un getto di acqua tiepida mi bagnò i capelli e sentii il trucco scendermi dagli occhi. avevo dimenticato di struccarmi. cominciai a strofinarmi la faccia con le mani e poi mi appoggiai alla lastra di vetro della doccia e mi lasciai scivolare finchè non toccai il tappetino antiscivolo con il fondoschiena. lasciai che l'acqua cadesse sul mio corpo senza farmi troppi problemi. dopo alcuni minuti, in cui lasciai fluttuare i miei pensieri liberi nella  mente, capii come mai mi ero trovata così bene con Megan dal primo momento: anche lei, come me, è un'autolesionista, ha paura della gente ma allo stesso tempo cerca qualcuno con cui sfogarsi e, solo in quel momento, ricordai di non averle mai detto che lo fossi stata anche io, che anche io fossi stata nella sua stessa situazione. avevo deciso che non avrei mai detto a nessuno del mio passato in cui mi tagliavo per stare bene e infatti non lo feci neanche con lei, ma decisi che era arrivato il momento di parlarle, di ricordarle che non era da sola.
con uno scatto repentino mi misi in piedi e chiusi l'acqua. uscii e presi l'asciugamano, cominciai a sfregarmi la pelle e, una volta completamente asciutta, mi misi i vestiti. non m'importava se erano quelli che avevo prima di fare la doccia, pensai solo ad uscire dal bagno sotto gli occhi curiosi di Harry e, senza rispondergli, me ne andai dalla camera, attraversai la casa a testa bassa evitando ogni persona ed una volta fuori cominciai a pensare quale fosse il nome dell'albergo in cui Megan e Louis avevano passato quella notte. solamente dopo alcuni minuti, in cui vagai senza meta, lo ricordai e, a quel punto, dovetti tornare indietro e fare la strada contraria per arrivarvi.
Il Park International Hotel, uno degli hotel più belli di Londra e, forse, anche uno dei più grandi. entrai dentro e mi sentii fuori posto. tutto quello sfarzo, lo sbrilluccichio dei lampadari in cristallo, le possenti scalinate color oro che conducevano ai piani superiori, le poltrone in pelle, i tappeti che sembravano provenire direttamente dall'oriente, mi fecero sentire piccola e troppo goffa per potervi entrare. un ragazzo della reception mi mise una mano sulla spalla e mi chiese cordialmente se mi servisse un aiuto. mi girai di scatto e rimasi a guardarlo. mi si seccò subito la bocca e credo di essermi sentita uno fitta allo stomaco. lo stupore nei miei occhi venne ricambiato. rimanemmo in silenzio per qualche istante finchè il suono della porta che si apriva non ci riportò alla realtà.
"ciao" mi disse lui azzardando un sorriso. 
"come stai?" gli chiesi alzando gli angoli della bocca e intrecciando le braccia sulla pancia.

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