Soul Standing By di RoseGONEwild (/viewuser.php?uid=83705)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 1 *** 1 ***
- Ti
odio! – furono le prime parole che uscirono dalla bocca di
Tommy quando entrò nell’appartamento
di Nikki a Van Nuys e lo trovò steso a terra privo di sensi.
Gli aveva
telefonato pochi minuti prima, biascicando parole confuse e spaventate
le quali
avevano lasciato intendere che Sixx stesse per fare
l’ennesima cazzata.
Tommy
si
sarebbe aspettato di entrare in casa e trovarlo in preda ad uno dei
suoi
attacchi di psicosi e di doverlo calmare spiegandogli con calma che no,
non c’era
nessuno che stava per venire a prenderlo.
Invece,
non appena ebbe varcato la
soglia dell’appartamento, lo trovò svenuto sul
pavimento del salotto, con l’ago
ancora sottopelle ed il laccio emostatico legato al braccio. Sul
pavimento c’era
un cimitero di bottiglie vuote e di foglietti di alluminio.
-
No… No, no, no! - Si inginocchiò accanto a lui e
lo osservò, confuso, non sapendo
bene da dove cominciare. Sollevò il suo braccio, sfilando
lentamente la
siringa. Mentre slegava il laccio di gomma si accorse di star tremando.
Era terrorizzato dall’idea di poter perdere
la persona più importante della sua vita. Era il fratello
che non aveva mai
avuto, la ragione per cui era diventato il batterista dei Motley Crue
e, da
poco tempo, era diventato il centro dei suoi pensieri. Forse questa
recente
ossessione era proprio dovuta all’ormai pubblica storia
d’amore che Nikki aveva
intrapreso con l’eroina: l’idea di poterlo perdere
da un momento all’altro lo
aveva fatto rendere conto di quanto avesse bisogno di lui. Sentiva
crescere l’ansia
ogni qualvolta si ritrovava a pensare che prima o poi avrebbe dovuto
affrontare
a tu per tu la dipendenza di Nikki.
Aveva
immaginato molte volte come sarebbe
stato quel momento, ed aveva ripetuto mentalmente ciò che
avrebbe dovuto fare.
Grazie
alla pratica psicologica, stava infatti riuscendo a mantenere una
discreta calma e, soprattutto, a ragionare. Senza allontanarsi dal suo
corpo,
allungò una mano verso il tavolino, dove c’era un
pacchetto aperto di cotone
idrofilo. Nikki non avrebbe mai tenuto una cosa così poco
rock’n’roll in casa,
se non fosse stata necessaria per la preparazione della roba che si
iniettava
nelle vene.
Ne
strappò un pezzetto e lo
utilizzò per pulire dal sangue il suo avambraccio. La pelle
del bassista era
così fredda da farlo rabbrividire, mentre il cuore gli
martellava nel petto.
-
Non finisce qui – sussurrò, spostando i capelli
dalla fronte di Nikki.
Continuò ad accarezzargli il viso con una mano, mentre con
l’altra afferrava il
telefono. Lo fece cadere sul pavimento e poi diede uno strattone al
filo, fino
a renderlo raggiungibile senza doversi muovere da lì.
Dopo
aver chiamato l’ambulanza si sedette a gambe incrociate
accanto alla testa
del bassista, continuò a sfiorarlo, come se potesse dargli
una qualche forma di
sollievo, ed aspettò di accompagnarlo
all’ospedale.
-
Non abbandonarmi Nikki, ti prego… -
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Capitolo 2 *** 2 ***
Camminava
nervosamente avanti e indietro all’interno della sala
d’aspetto dell’ospedale.
Erano le tre del mattino ed i suoi passi erano l’unico rumore
che riecheggiava
nel silenzio, assieme ai sospiri. Voleva sapere come stava Nikki, ma
gli era
stato imposto di non entrare nella stanza fin che non gli fosse stato
dato il
permesso.
Aveva paura che stavolta potesse davvero essere la fine. La fine di
Nikki, la fine dei Motley Crue, la sua fine. Al solo pensiero gli si
accapponava la pelle. Non riusciva a vedersi vestito di nero, al
funerale di
Nikki, mentre un qualche prete recitava preghiere senza senso; non
riusciva ad
immaginare la sua vita in un contesto differente da quello in cui aveva
vissuto
gli ultimi anni; soprattutto, non riusciva ad immaginarsi senza di lui.
Non
poteva lasciare che morisse senza dirgli quanto fosse importante. Per
cui no,
non poteva essere la fine.
Stava
ancora affinando le sue tecniche di autoconvincimento quando
un’infermiera interruppe bruscamente i suoi pensieri.
– E’ qui per il signor
Sixx? – chiese.
Tommy
annuì, sentendo un groppo alla gola. Riusciva già
a sentire le parole
“Non ce l’ha fatta” rimbombare nella sua
mente e si preparò al peggio.
-
Si riprenderà -.
Fu
come se un enorme macigno gli fosse stato tolto dal cuore.
Tirò un sospiro
di sollievo e le sue labbra si allargarono in un enorme sorriso. Non
importava
quanto tempo ci sarebbe voluto, ora che sapeva che Nikki era vivo ed
avrebbe
continuato ad esserlo, era talmente
felice che avrebbe potuto baciare l’infermiera sulle labbra.
-
Posso vederlo? – chiese.
La
ragazza sorrise. – Certo, ma fino a domani mattina non si
sveglierà… dovrà
essere paziente -.
Senza
nemmeno ascoltare la seconda parte della frase, Tommy si
fiondò in
direzione del pianerottolo e salì le scale verso la porta
dietro alla quale,
poche ore prima, aveva visto Nikki sparire sdraiato su una barella.
Abbassò
la maniglia lentamente cercando di non fare rumore ed entrò
nella
stanza. Il respiro del bassista era lieve e regolare e
l’espressione sul suo
viso era quasi beata.
La
stanza era illuminata da un lampione che, piantato nel piazzale
sottostante,
aveva la lampada proprio a livello della finestra.
Tommy
prese la sedia di legno che era stata lasciata accanto alla finestra,
la
posizionò accanto al letto e si sedette, facendola
scricchiolare. Osservò per
decine di secondi, minuti, ore?, il profilo di Nikki e il suo petto che
si
alzava ed abbassava ad ogni respiro.
Vide la sua mano immobile a fianco del
corpo e la sfiorò, per poi prenderla nella propria. Il
contatto rese lucidi gli
occhi di Tommy che, silenziosamente, abbassò il viso fino a
baciare quelle
dita, per poi portarle a sfiorare la propria guancia. –
Starò qui con te –
sussurrò, convincendosi che il bassista potesse sentirlo.
– Devi capire che sei
molto importante per noi… per me, perlomeno. Non ho ancora
detto nulla a Mick,
a Vince o al management. A dire la verità mi è
completamente passato di mente
prima, ero troppo preoccupato. Adesso invece, non
c’è motivo di farli
preoccupare per una cosa che si è già risolta.
Gliene parleremo a prove, la
settimana prossima. Sono davvero felice che tu abbia deciso di chiamare
me
appena ti sei accorto che le cose stavano prendendo una brutta piega.
Ti
ringrazio per esserti ricordato di me prima di chiunque altro -.
Tommy
abbassò la testa del necessario per appoggiarla al petto di
Nikki,
proprio sopra al suo cuore.
–
Sentire il tuo battito cardiaco mi rassicura, perché
significa che tu sei qui
e anche se non puoi rispondermi, probabilmente mi stai sentendo. Forse
è anche
meglio così, perché se ci fossi tu ad
interrompermi quasi sicuramente non
riuscirei ad andare avanti. Il fatto è che sto girando
intorno ad una cosa che
voglio dirti da un po’ di tempo. Forse tu non te ne accorgi,
forse pensi
davvero di essere inutile ma… non è
così, fidati. Ci stiamo tutti preoccupando
per le tue condizioni ed io vivo con il cuore in gola da quando hai
cominciato
a bucarti -.
Alzò
nuovamente la testa ed avvicinò una mano alla guancia destra
di Nikki. La
accarezzò dolcemente e sorrise notando che il suo viso aveva
ripreso un leggero
colorito. Lo osservò da più vicino ed
avvicinò il viso al suo. – Sei importante
per me, Nikki. Smettila di essere convinto che nessuno ti ami,
perché non è
così… Io ti amo. Non so dirti quanto,
né in che modo, ma lo faccio. Da sempre
-.
Abbassò
il viso del necessario per sfiorare quello di Sixx. Posò un
bacio
leggero sulla sua fronte, mentre i suoi occhi diventavano sempre
più umidi.
Spostò poi le labbra sulle palpebre di Nikki, sulla guancia,
poi baciò l’angolo
della sua bocca e infine il centro. Fu un bacio dolce, quasi una
carezza, ma
allo stesso tempo disperato e umido per via delle lacrime che ormai
scendevano
copiose.
Quando
si allontanò nuovamente, gli parve quasi che il corpo del
bassista avesse avuto un sussulto, ma si convinse di
essere talmente stanco da avere le allucinazioni.
Appoggiò
nuovamente la testa al petto di Nikki ed abbassò le
palpebre. –
Buonanotte – sussurrò, con la voce ancora debole
per i singhiozzi. Prese fra le dita la sua mano e la strinse,
poi scivolò lentamente in un sonno disturbato dagli incubi.
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