I want you

di Mari24
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***


Abbiamo appena finito di registrare la 3x19.

Castle e Beckett sono usciti per vedere ‘Il pianeta perduto’, e onestamente ti ci vorrei portare anche io.

Vorrei portarti a cena, a vedere un film e poi salutarti di fronte la porta di casa. Non farei mai niente che tu non vorresti, ma spero sempre che qualche volta tu mi chieda di uscire, non per il solito caffè dopo le riprese, vorrei qualcosa di più, perché so che i miei sentimenti sono diversi.

Ero io che ti baciavo durante ‘Knockdown’, non era Castle e non era Beckett. Quel bacio probabilmente non era solo una copertura per i nostri personaggi.

Siamo ottimi attori, e se così non fosse sono sicuro che non mi darebbe fastidio quando ogni singolo ragazzo della troupe ti si avvicina, e magari riesce a strapparti anche un sorriso.

Vorrei che ogni singolo sguardo, sorriso e risata fossero destinati a me.

Mi saluti con un gesto della mano e ti vedo allontanarti verso il tuo camerino. Mi dico che se non ti invito ora non lo farò mai più.

Ma ormai sei troppo lontana, e Tamala ti ha già rapito per la serata.

Sono troppo codardo e ho paura di un tuo rifiuto.

Abbasso lo sguardo e vado via.

 

Sono passati due mesi da quella sera, e le riprese di questa terza stagione sono ormai terminate.

Oggi è il tuo compleanno e tu stai ballando con Jon mentre i musicisti messicani suonano e cantano.

La torta è magnifica e tu hai sorriso ogni minuto della giornata.

Certo girare la scena in cui Beckett viene ferita a morte nel giorno del tuo compleanno non dev’essere stato bello, ma tu sei un’ottima attrice, una delle migliori.

Gli altri hanno scritto dei tweet per darti gli auguri.
Io no.
Io voglio avere un momento di privacy con te. Non mi va di far sapere al mondo intero quanta voglia ho di farti gli auguri.

Dopo quello che è successo nel tuo camerino poco prima delle riprese di ‘Knockdown’, non ne abbiamo più parlato.

È buffo come molto spesso commettiamo gli stessi errori dei nostri personaggi.

Ma questa volta ho bisogno di parlarti.

Ancora un giorno e poi partiremo entrambi per le vacanze estive e non ci vedremo per due lunghi mesi. Non ho ancora troppe occasioni.

Alcuni fan ormai hanno coniato il termine ‘StaNathan’.
Sono diventati shipper non solo dei Caskett, ma anche degli attori stessi.

E onestamente sono uno shipper anche io.

No probabilmente sono il tuo fan numero 1.

Mi avvicino a te.

È il tuo compleanno e mi sono scervellato per giorni a cercare il regalo perfetto. Volevo che ti rappresentasse, volevo che fosse come te.

E poi alla fine ho trovato il regalo adatto a te.

-“Ehi! Buon compleanno Stana!”- dicco abbracciandoti.

-“Ehi! Mi chiedevo dove fossi finito!”- mi rispondi ancora avvolta nel mio abbraccio, che forse sta diventando troppo lungo.

Mal volentieri mi stacco da te.
È una sensazione magnifica tenerti fra le mie braccia.

-“Ero in giro.”- dico sorridente, facendo il vago.

-“Di la verità! Ti sei scordato del mio compleanno e stavi cercando un regalo all’ultimo!”- dici indicando la busta che ho con me.

Sei talmente bella quando sorridi che non me la sento proprio di contraddirti.

-“Beccato! Ma possiamo andare in un posto più tranquillo?”- chiedo allungandoti la busta.

Annuisci e ci spostiamo dalla festa, e quando siamo soli, mi ringrazi, ma vedo che il tuo viso si avvicina di più al mio.
È come una scena al rallenty, ti vedo sbattere gli occhi, il tuo sorriso che si fa largo sul tuo volto, e le tue labbra che si poggiano sulla mia guancia.

-“Grazie. Ma non dovevi disturbarti.”- dici sorridendo mentre inizi a scartare il tuo regalo.

Senti che è morbido al tatto, e come una bambina avida di curiosità finisci per strappare la carta.

Tra le mani ti ritrovi Dumbo, di medie dimensioni.

-“So che ti piacciono gli elefanti.”- ti dico.

-“Grazie. È… è davvero bellissimo!”- mi rispondi con gli occhi luccicanti segno che il pupazzetto ti è piaciuto, ma vedo anche che non hai notato cosa Dumbo ha legato al collo.

-“Se osservi meglio, Dumbo ha una sorpresa per te!”-

Ti vedo corrugare la fronte, curiosissima di un ulteriore sorpresa, e finalmente la trovi.

È una collanina in oro bianco con una stella in Swarovski.

La prendi fra le mani e resti con la bocca aperta.

Vedo che ti piace e vedo anche che non sai cosa dire, forse sei in imbarazzo. A quel punto devo spiegarti tante cose.

Mi avvicino al tuo orecchio.

-“Ho preso Dumbo perché so che ti piacciono gli elefanti… la stella invece….è perché tu sei una stella!”-

Sento che il tuo respiro si fa più forte, accelerato, e con un sussurro ancora più impercettibile continuo:

-“La stella più bella e più brillante nel mio universo.”-

Mi fissi negli occhi, e come accade spesso a Kate e Rick, ci perdiamo negli occhi dell’altro.

So che hai capito cosa volessi dire.

Vorrei davvero che fossi la stella del mio universo, perché vorrei che brillassi per me. Vedo i tuoi occhi brillare per l’emozione, e istintivamente mi accarezzi la guancia.

Ti differenzi tantissimo da Beckett. Lei non avrebbe mai accarezzato la guancia di Castle, o prima con un bacio.

No, tu sei più passionale, non analizzi tutto con razionalità, impedendoti di andare fuori dai tuoi schemi.
Se una cosa ti va di farla, poco importano le conseguenze. Tu ti butti, tu ti lasci andare.

Afferrò dolcemente la tua mano, e la tengo ancora appoggiata alla mia guancia, senza mai smettere di immergermi in quei fantastici occhi, così espressivi, così particolari.

Si, perché tu sai sorridere con gli occhi.

Ti avvicini a me e lasci un piccolo bacio all’angolo della bocca.

-“G-grazie, Nathan… I-io…”- balbetti ma vieni subito interrotta.

-“Ehi Stana!”-

Immediatamente ti volti e io vedo arrivare quel mostro del Polish Brother.

Ok, mi hanno insegnato che non si giudica una persona dall’aspetto fisico, però lui in questo momento ci ha interrotti, quindi il fatto che non sia proprio bellissimo non fa che aumentare il mio spirito di cattiveria.

-“Ehi Mark!”- dici incamminandoti verso di lui.

Vi abbracciate e io vorrei spaccargli la faccia.

Ok, devo restare calmo.

Tu sei una persona speciale ed è normale che tutti ti vogliano abbracciare. Ma lui, conoscendo il film che avete girato mi rende geloso.

Tenendoti stretta nel suo abbraccio ti augura buon compleanno.

Indugia troppo in quell’abbraccio, mentre io resto lì come un pesce lesso, senza fare nulla.

Con un po’ di impaccio ti allunga un pacchettino che io riconosco essere di Tiffany.

Sorridi per ringraziarlo e pochi istanti dopo hai fra le mani un braccialetto in acciaio, con una chiave e un lucchetto.

Che vuol dire?! Lo guardi anche tu confusa e lui ti spiega:

-“Leggi l’incisione dietro il lucchetto.”-

Lo giri ed esclami:
-“FLO!”- lo guardi sorridente.

-“Grazie Mark!”- lo abbracci, ma so che sei imbarazzata perché ci sono io. Almeno a me hai dato un bacio sulla guancia.

Beh, 1-0 per me Mark! Tiè!

Mi avvicino almeno posso sondare il terreno.

-“Ehi! Tu devi essere uno dei gemelli Polish!”- esclamo tutto sorridente.

Sono o no un magnifico attore?!

Lui, come accorgendosi di me in quel momento mi guarda confuso ma tu ci presenti.

-“Oh si, scusatemi. Nathan lui è Mark. Mark lui è Nathan, il protagonista di Castle!”-

-“Oh piacere!”- dice stringendomi la mano.

-“Beh il protagonista… diciamo che senza la nostra Stana, Castle sarebbe solo uno dei tanti telefilm!”- dico guardandoti negli occhi.

Tu sorridi.
Quanto sei bella!

-“Il solito esagerato!”- dici dandomi un pugno sul braccio.

Ma Mark sembra distratto, come se avesse fretta.

-“Ok, dobbiamo andare Stana. Ho prenotato in quel ristorante sulla costa, quello che mi avevi detto che ti piaceva tanto!”- continua il fratello Polish, ma questa volta mi guarda fisso negli occhi, come se gli desse fastidio la mia presenza.

Sei forse geloso?!

-“Devo andare in camerino a cambiarmi.”- dici mentre inizi ad avviarti insieme a lui, ma poi torni indietro.

-“Grazie per i bellissimi regali.”- mi ripeti un’altra volta dandomi un altro bacio sulla guancia.
–“ Scusami, ma ora devo andare. Mark mi ha invitato a cena per il mio compleanno e non potevo rifiutare.”-

-“Non ti preoccupare. Festeggeremo insieme un’altra volta!”-

Ti mordi il labbro inferiore in evidente tentazione.

-“Promesso?”- chiedi come se stessi facendo un giuramento solenne.

-“Promesso!”- esclamo io.

Vederti andare via insieme a lui è una sofferenza per me, e so già che non festeggeremo insieme.

Sono arrabbiato.

Perché dobbiamo venire interrotti come Castle e Beckett?

Prendo una decisione, e faccio una cosa che non ho mai fatto in vita mia. Non ho mai seguito una ragazza, ma devo farlo.

Devo sapere in che rapporti stai con Mark Polish.





ANGOLO MIO:
Ehm... salve!! sono ritornata con una pazzia che ha quasi un anno di vita! xD  questa volta in una sezione diversa dal mio solito anche se non si discosta di molto....
che dire??! non ho tanto da dire... quindi lascio direttamente la parola a voi..
ah si vi lascio i regali che Nath fa a Stana e anche il bracciale del polisho!! :D    e se volete leggere il prequel di questa storia, la trovate a questo link:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=756488&i=1
bon al prox capitolo...
sbaciotti a tutti..
;>

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


Sono nel mio camerino.

Provo un’infinità di vestiti ma nessuno mi piace granché.

Alla fine opto per un abito corto di colore nero che mi arriva più o meno a metà coscia.
Ha le maniche corte e non è per niente scollato anzi, ha il collo a lupetto. E’ aderente fino alla vita mentre da quel punto in poi si apre una gonna a palloncino.
Ai piedi calzo dei sandali con tacco, dello stesso colore del vestito.

Certo se fosse stato Nathan avrei prestato più attenzione al vestito. No, ma che penso?!

Io e Nathan siamo solo amici e colleghi niente di più.

Indosso la stella in oro bianco che mi ha regalato lui, ma sto uscendo con Mark, quindi indosso anche il suo bracciale.

Mi guardo allo specchio, e istintivamente sfioro delicatamente la stella con l’indice.

“…perché tu sei una stella! La stella più bella e più brillante nel mio universo.”

Ripenso alle sue parole.

Ha detto il mio universo. Non l’universo in generale.

Arrossisco.

Lui ha questo strano potere di farmi imbarazzare o arrossire in molte situazioni. Come l’anno scorso al Comic Con, quando mi hanno fatto leggere un pezzetto di ‘Heat Wave’.

Sorrido al ricordo. I fan almeno si sono divertiti.

Do un’ultima sistemata al trucco e ai capelli, che lascio sciolti.

Forse dovrei spuntarli un po’.
Sono davvero lunghi. Ne parlerò domani con la parrucchiera, visto che tanto dovremmo girare quello spot per il nuovo presidente della ABC.

Perfetto, sono pronta.

Esco dal camerino e Mark è fuori che mi aspetta con un fascio di rose rosse in mano.

-“Non ho voluto dartele prima, perché… beh sai… c’era il tuo collega, volevo che avessimo un po’ di privacy.”- dice porgendomi le rose.

Sorrido.

In effetti le rose mi piacciono molto anche se non capisco perché non avesse potuto darmele di fronte a Nathan.

-“Grazie, sono davvero molto belle. Vieni, le sistemo in un vaso e poi andiamo.”-

Sto per voltarmi ma noto un ombra vicino a noi.
Controllo meglio con lo sguardo ma non vedo più nulla. Forse era solo un gatto.

Sistemo le rose e Mark è alle mie spalle, ma all’improvviso sento le sue mani sui miei fianchi.

Faccio per voltarmi, ma lui mi blocca le mani e intreccia le sue con le mie.

-“Mark…”- lo avviso.

Noi non siamo Yves e Sophia.

-“Sai, se FLO dovesse andare bene e piacere al pubblico, con Mike stavamo pensando di girare For Lovers Only 2. Questa volta saresti pagata!”-

Mi volto velocemente.

-“Sul serio state pensando di farne un seguito?”- chiedo emozionata.

Registrare questo film mi ha fatto capire davvero cosa voglia dire amare qualcuno tanto da superare i limiti e i confini.

-“Ti interessa?”- mi chiedi, ma vedo che il tuo viso si sta avvicinando al mio e d’istinto mi stacco da te, facendo finta di recuperare la borsa.

-“Ovvio che mi interessa, ma possiamo parlarne a cena? Ho davvero fame.”- dico cercando di cambiare argomento.

Ci dirigiamo verso la macchina.

Inutile dire che preferirei la compagnia di qualcun altro.

Sento un rumore di passi dietro di me e voltandomi vedo di nuovo un’ombra.

Mark si accorge che mi sono fermata e mi raggiunge.

-“Tutto bene?”-

-“Si, mi era solo sembrato… nulla! Sarà stato qualche gatto. E’ meglio andare.”- dico sorridendo.
Mi prende per mano come se fosse la cosa più naturale del mondo, e insieme ci dirigiamo verso la macchina.

Durante il viaggio scende un silenzio imbarazzante.

Non so se sono più imbarazzata per le scene girate con lui in FLO o per come mi ha abbracciata prima.

Non vedo l’ora che la serata finisca.

In effetti volevo passare il mio compleanno con un’altra persona, ma non mi ha chiesto nulla, per cui penso che non sia interessato.

Questo pensiero è come un colpo al cuore, una morsa che mi stringe lo stomaco.

Ma se voglio che lo show vada avanti, devo essere un’attrice professionale. Non devo farmi influenzare.

Continuo a guardare fuori dal finestrino e penso come Castle avrebbe potuto gestire la situazione.
O Beckett.

No lei avrebbe rifiutato in tronco. C’è il muro di mezzo.

E poi dallo specchietto noto una macchina scura dietro di noi con i fari spenti.

È strano compie il nostro stesso percorso.

-“Gira a sinistra!”- dico a Mark.

-“Cosa? Perché?”- mi chiede.

-“E’ una scorciatoia, eviteremo il traffico!”- dico sicura, ma è una balla. Voglio solo verificare se la macchina dietro cambia percorso.

15 minuti e 4 strade sbagliate dopo, siamo sulla via del ristorante.

Della macchina non c’è traccia. Forse mi sbagliavo.

 


Il cameriere ci fa accomodare e ci porta il menu.

Non ho tanta fame per cui ordino una semplice insalata.

Ma nel momento in cui il cameriere va via, Mark mi prende la mano, e con il pollice giochetta sul mio dorso.

-“Allora… come vanno le riprese di Castle?”-

-“Bene… oggi abbiamo girato la mia quasi morte!”- dico entusiasta.

È stato fantastico e poi Andrew e Will hanno scritto un copione con i fiocchi. I fan avranno tutti un attacco cardiaco.

-“Wow… potevano risparmiarti almeno il giorno del tuo compleanno!”- esclama.

-“Sai com’è, non si possono perdere giorni così. E poi domani giriamo un ultimo spot e finalmente iniziano le vacanze.”-

-“Dove andrai quest’anno?”- mi chiede piuttosto interessato.

-“Mah, non saprei. Mi hanno invitata allo Zlin festival quindi devo andarci e poi non so… pensavo a qualche posto che non ho mai visto, anche se devo andare in Canada dalla mia famiglia.”-

-“Perché non vieni con me a Parigi?”- mi domanda.

Wow, ok. Questo non l’avevo previsto.

-“E’… è per il film che me lo chiedi? O mi stai invitando a passare le vacanze con te?”- domando piuttosto confusa anche se so dove vuole andare a parare.
Qui non si tratta del film.

-“Secondo te?”- chiede con un sorriso furbo.

-“Non lo so. I-io… devo pensarci. E poi Parigi… ci sono già stata e… devo pensarci!”- dico balbettante.

Mi spiace dirgli di no, ma non voglio passare le mie vacanze con lui se non dobbiamo girare un film.

Arrivano le nostre ordinazioni e come in macchina, mangiamo in un rigoroso silenzio, ma… quella pianta, non vi sembra che si sia mossa?!

Avrei giurato che stava al lato sinistro della porta e ora è sempre più vicina al mio tavolo.

Continuo a mangiare anche se con la mano sinistra gioco con la stella che mi ha regalato lui.

È stato così dolce. Sorrido ancora al pensiero.

-“Sei felice?”- mi domanda Mark vedendomi sorridere dal nulla.

Oddio, e ora che gli rispondo? Che stavo pensando a Nathan e invece sono uscita con lui?!

Non è carino pensare a un uomo mentre stai cenando con un altro.

-“Oh… io…”- ma un forte rumore di piatti infranti mi fa voltare.

Un cameriere ha fatto cadere tutto e il caposala lo sta strapazzando.

-“…sembra che tu sia qui solo da un giorno!!”- dice infuriato.

In effetti mi sembra un po’ impacciato e goffo. E anche troppo grosso per fare il cameriere.

Ha una stazza familiare.

-“Vai al guardaroba e restaci!!!”- tuona il padrone.

-“Poverino.”- esclama Mark –“Eh quando qualcuno non sa fare bene il proprio lavoro è meglio che ne faccia un altro! È come se un attore non sapesse recitare o avesse vergogna di recitare scene di nudo.”- dice ammiccando.

Io resto a bocca aperta.

-“Pensi che non sia brava?”- dico maliziosamente.

-“Al contrario! Sei stata magnifica. In quelle scene ti sei superata!”-

-“Beh sono un’attrice. Fa parte del pacchetto. In quel momento non ero io. Ero Sophia, innamorata di Yves. Sono solo personaggi!”- esclamo cercando di fargli capire che non eravamo noi due lì, non Stana e Mark, ma solo due attori che fanno il loro lavoro.

La cena continua tranquillamente fin quando arriva la torta.

Mark ci ha fatto mettere sopra una candelina.

Sto per soffiare ma lui mi blocca.

-“Devi esprimere un desiderio.”-

Già, un desiderio.

Chiudo gli occhi.

Cosa desidero?
Ho tutto.

Ho un lavoro, guadagno bene, sono in salute. Ma la vocina dentro di me sa che c’è qualcosa che manca nella mia vita.

Due occhi azzurri come il cielo appaiono di fronte a me.

So cosa voglio.

Soffio la candelina ed esprimo il mio desiderio. Chissà magari qualcosa cambierà durante l’anno.

Mangiamo la torta ma io vorrei davvero andare a casa.
Sono molto stanca e domani devo alzarmi presto. Ho bisogno di riposare.

Ci dirigiamo verso il guardaroba.

Resto un po’ in disparte osservando ancora quel magnifico ristorante. Venire con la persona giusta dev’essere davvero molto romantico.

Mark chiede i nostri soprabiti.

-“Non fa un po’ caldo?”- sento Mark che parla con qualcuno.

A quel punto mi giro e vedo che il cameriere ha una sciarpa avvolta intorno al viso, che gli lascia scoperti solo gli occhi.

Non sento cosa risponde, ma mi avvicino e prendo il mio soprabito.

Le nostre mani si sfiorano e avverto quei brividi che sento solo quando Nathan mi sfiora.

Alzo gli occhi, e incontro quelli di questo cameriere.

Sono azzurri.
Come il mare. Come  il cielo. Come l’oceano.

Restiamo a fissarci così per qualche istante e so che è lui.

Solo con lui riesco a perdermi così nei suoi occhi.

Sto per dire qualcosa ma Mark mi porta via per riaccompagnarmi sul set.


Appena rientrata mi faccio una doccia veloce e inizio a preparare i miei bagagli. Domani sarà tutto molto frenetico e non voglio ridurmi all’ultimo.

Accendo la radio e mi ricordo che Nathan dovrebbe aver registrato in qualche radio.
Cerco la stazione velocemente, la manopola per poco prende fuoco, e poi sento la sua voce inconfondibile, calda e tranquilla.

“Stana is like a delicious cake. She knows the language of seduction and we have fun together.”

Arrossisco e scuoto la testa ridendo.

So che era lui, prima al ristorante.
Era Nathan. Sa anche lui che l’ho riconosciuto.

Perché era lì? Mi ha seguita? E perché?

Domani dovremmo parlare.

Un sorriso spunta sul mio volto.

Forse non tutto è perduto come pensavo.







ANGOLO MIO: Buonaseeeeera!!! xD ecco a voi questo secondo capitolo... ehm mi sono dimenticata di dirvelo l'altra volta ma l'avrete capito da soli.. in questa ff non parlo solo dal punto di vista di Nathan o di Stana.. sono capitoli alternati, quindi il primo era di Nathan, questo di Stana e così via...

bon non ho altro da aggiungere...ringrazio chi ha letto e anche chi ha recensito il precedente capitolo..

ok la smetto e lascio a voi la parola..

a presto!

sbaciotti ;>

 

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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


La sveglia suona presto. Troppo presto.

Oggi è davvero l’ultimo giorno di questa terza stagione di Castle. Dobbiamo registrare uno spot per la ABC, credo che ai fan piacerà parecchio.

Mi alzo velocemente, voglio portarti il caffè, magari riesco a parlarti. Sono certo che ieri mi hai riconosciuto.

Ma non mi vergogno di ciò che ho fatto, anche se in effetti ai tuoi occhi devo essere sembrato uno stalker.

Esco veloce dal mio camerino e mi dirigo verso la macchinetta del caffè e ne preparo due.

Quando arrivo sei già al trucco.

-“Ehi!”- dico sedendomi vicino a te porgendoti il caffè.

-“Ehi!”- mi rispondi sorridendo. –“Grazie!”- dici prendendo il caffè.

Abbassi lo sguardo, come se fossi imbarazzata.

-“Com’è andata con Mark ieri?!”- chiedo con una punta di gelosia.

Vedo che stai per rispondere ma la truccatrice e il costumista ti rapiscono e io non posso fare nulla perché stanno cercando di vestire anche me.

Ci ritroviamo catapultati sul set.

Hai una maglia e un paio di pantaloni neri con i capelli sciolti.

Wow ti sono cresciuti davvero tanto, e sei bellissima.

Ti avvicini a me e sorridi. Non hai idea l’effetto che mi fai.

Se non ci fossero tutte queste persone ti bacerei e non mi importerebbe delle conseguenze.

Ho solo voglia di baciarti, di stare con te.

Non mi sembra una cosa troppo sconvolgente no?!

-“Sei pronto?”- mi chiedi.

Faccio solo in tempo a sentire il ciak, ma sono talmente imbambolato su di te che ho scordato la parte.

-“STOOOOP! Nathan, inizi tu!!”- mi dice il regista.

Sbatto gli occhi velocemente come se mi stessi svegliando in quel momento.

Ero talmente perso nei tuoi occhi e nella tua bellezza che era come se fossi in un altro pianeta.

-“Si.. si scusa. Sono pronto!”- rispondo al regista.

Al secondo ciack inizio.

Si parla dello show, di come sia il personaggio maschile e quello femminile. Io descrivo quello femminile, ossia Beckett.

-“She should be sophisticated, you know…sexy, smart…”-

Ora è il suo turno e descrive Castle.

-“And what about the male presenter. Should he be strong?”-

-“ Yeah. Yeah, he should be strong. You know, charming. Good to be charming. Ruggedly handsome. He should be a...you know, a renegade.”- la tua mano si poggia sul mio petto e delicatamente inizi ad accarezzarmi e a giocare con i bottoni della camicia

-“And what happens when the smart, sexy, sophisticated  little girl gets lost in that ruggedly handsome renegade's eyes?”- la tua mano sale e il tuo corpo è sempre più vicino al mio.

-“ Then, um... What…what are we doing?”- stai giocando con il mio orecchio, accarezzandolo.

E poi il tuo viso si avvicina al mio come se volessi baciarmi.

Dovrei sapere come va la scena, ho studiato lo script, ma con te vicino ho perso del tutto la mia lucidità.

-“We're hiding the sexual tension. You know, between the male and female presenter to create that "will they/won't they" vibe.”-  e poi il tuo viso è così vicino al mio che giochi con i nostri nasi.

La tua voce è bassa, sexy, eccitante.

-“Right. Will they?”- ormai parlo ma non sono neanche certo che siano le battute giuste e d’impulso mi sporgo verso di te e cerco di baciarti.

-“No!! What you also wanna do is to find presenters who can stay on point, right Castle?”-

-“Maybe they would though if-…”-

-“ Castle!”-

-“That would be good... Yeah, right. It's hot in here.”-

 

Sento solo il regista che blocca tutto.

Pare che sia andata bene, e non so neppure come.

E poi realizzo che questa stagione è davvero finita.

Tra poche ore sgombreremo il campo e prima di luglio non rincominceremo.

Sento un magone allo stomaco al solo pensare di doverti stare lontano tutti questi mesi.

Ti stai avvicinando a me.

-“Ehi! Complimenti! È andata bene alla prima. Beh alla seconda!”- esclami prendendomi in giro.

-“Già! Senti, sai già cosa farai quest’estate?”- le parole mi escono di getto. Non avevo programmato di chiederle di venire in vacanza con me.

-“Oh, in realtà non ho tanti programmi. Il mese prossimo sarò allo Zlin Festival per presentare FLO, poi non so. Credo che starò un po’ in famiglia.”- mi dici sorridendo.
-“Perché?”- poi mi chiedi e hai quell’espressione da bambina. E io non posso fare a meno di adorarla.

Balbetto qualcosa ma la tua assistente si avvicina a te.

-“Stana! È arrivata la tua macchina.”-

-“Cosa? Doveva essere qui fra un’ora!!”- esclami.

Probabilmente non hai preparato le valigie e impacchettato le tue cose.

-“Lo so! Ma ora è qui. Dobbiamo sbrigarci!”- dice allontanandosi precedendoti.

Tu ti volti verso di me.

-“Beh ci salutiamo qui!”- mi dici sorridendo pensando che anche Kate ha detto così a Castle nella primissima puntata.

Ci abbracciamo.

Ti stringo a me. Forse troppo, ma non vorrei farti andare via.

Le riprese inizieranno solo a metà luglio, non voglio starti lontano tutti questi mesi.

-“Avrei voluto parlarti di una cosa!”- mi sussurri all’orecchio.

E credo di aver capito. Vuoi parlare del mio pedinamento di ieri sera.

-“Forse però avremmo più tempo e privacy quando ritorneremo a luglio!”- continui in un sussurro.

Le mie braccia ti circondano il corpo e sento il tuo profumo invadermi le narici.

Vorrei prendere il tuo viso fra le mie mani e baciarti sulle labbra, dirti che per me sei importante, ma non lo faccio.

Non riesco a spiccicare parola.

-“Ehi, non ti metterai mica a piangere ora!”- esclami prendendomi in giro.

Io rido ed esclamo:

-“Mi mancherai tanto!”-

-“Mi mancherai anche tu, Nathan!”-

Stai per dire qualcosa ma la tua assistente ci interrompe di nuovo.

-“Stana, dobbiamo proprio andare!”- dice spazientita.

-“Arrivo subito!”- le dici.

Mentre ho di nuovo la tua attenzione mi lasci un bacio sulla guancia.

-“Divertiti in queste vacanze!”- mi dici sorridente.

-“Anche tu!”- dico lasciandoti a mia volta un bacio sulla tua guancia.

Raggiungi la tua assistente. Stai… stai ancheggiando?!

Ma prima di andare via del tutto ti volti ancora una volta verso di me e mi sorridi con uno di quei sorrisi pazzeschi che solo tu mi sai dare.

Ti saluto con la mano e da qui ha inizio quel lungo periodo di separazione.

 

***

È passato un mese da quando le riprese sono finite.

I fan hanno quasi tutti avuto un attacco di cuore per il finale di stagione. Ammetto che siamo stati davvero bravi.

Andrew è stato tempestato di tweet sul destino di Beckett, ma è piuttosto ovvio che Kate non morirà.

Ci siamo sentiti poco questo mese. Un paio di messaggi volanti e qualche mail, ma io desidero sentire nuovamente la tua voce.

Io sono in Canada dai miei parenti mentre tu in questi giorni sei allo Zlin festival.

Almeno non c’è Mark lì con te.
Eviterò di essere geloso per lo meno, oltre a sentire terribilmente la tua mancanza.

Guardo twitter, magari mi hai tweettato qualcosa.

Invece vedo che i tuoi fan sono tutti in delirio. Apro un link di youtube e tu hai iniziato a cantare.

 

[http://www.youtube.com/watch?v=gGufAvgafR0]

 

“Hey blue eyes, tomorrow became yesterday

What was will never be felt again

I fell in love with you

Over a smile so gold, I was through

Where did you come from, why did you come from there

Got yourself a woman, do I even care

I want you to want me, the way that I want you

Ain't it strange how God fixed a plan

To want the world to find solace in the bodies of a woman and a man

Come to me close boy, take my hand

And we'll fly off to a magic land”

 

Resto a bocca aperta per qualche secondo.

So che sei un fenomeno cantando ma ciò che mi ha colpito oltre alla tua voce, sono le parole della canzone.

Parli di un uomo, un uomo con gli occhi azzurri, di cui sei innamorata.
Lui sta con un’altra ma a te non importa.
Vuoi solo che lui ti voglia nello stesso modo che tu vuoi lui.

Io penso che tu ti riferisca a me.
Lo so. Ne sono certo.

Ho bisogno di parlarti. Non mi importa che ore sono dove stai tu ma devo sentirti.

Cerco velocemente il tuo numero nella rubrica e premo il tasto di chiamata.

Dopo qualche squillo sento la tua voce.

-“Ehi!”- dico felice di sentire di nuovo la tua voce melodiosa.

-“Sono Stana. Non vi posso rispondere. Lasciate un messaggio dopo il bip e vi richiamerò!”-

Il bip suona ma io resto in silenzio. Ho davvero sperato che fossi tu non la segreteria.

Sospiro e chiudo la chiamata.

Magari riprovo un altro giorno, ora devo programmare le mie vacanze, siamo a giugno e non ho ancora idea di cosa fare.

Vorrei andare in Croazia, e vedere città che non ho mai visto.

Ho lanciato una sfida ai fan su twitter e tutti mi rispondono in base a dove vivono. Ammetto che le fan italiane sono agguerritissime.

Credo proprio che farò un soggiorno in Italia. Roma poi è stupenda.

 

Sono passate alcune settimane dai miei tweet ai fan e ti ho sentita solo per sms.

Un altro veloce sms.

Sei sempre indaffarata, ma avrei davvero voglia di sentirti.

Intanto io ho deciso la mia destinazione: ROMA.

Sono nella capitale italiana da ieri sera e le fan italiane mi invitano tutte a casa loro.

C’è una fan particolarmente scatenata che mi twitta in continuazione, è tersicore qualcosa. Si è pure vestita come Beckett e ha montato una sorta di lavagna con i miei spostamenti.

Queste fan sono le migliori.

Ma ora esco e inizio la caccia al tesoro.

Ho messo una maglia sotto un palo a Piazza di Spagna. L’ho twittato e la prima che arriva si aggiudica il premio.

Per allora io sarò già lontano e intanto mi faccio una passeggiata per Condotti.

Ad un certo punto mi ferma un ragazzo molto alto con capelli castani, e con un accento romano inizia a parlare inglese, chiedendomi l’autografo per una sua cara amica.

Sorrido e lui mi passa un paio di foglietti.

Chiedo come si chiama la sua amica e mi risponde Federica.

Il primo autografo è per lei. Nel secondo invece mi chiede di scriverlo per le fan italiane in generale.

Scrivo tutto e gli rendo i foglietti.

Gli chiedo come si chiama e mi risponde Dan.

Lo saluto e penso che Federica ha davvero un grande amicone.


Proseguo la mia passeggiata finché non arrivo al Ponte*. Qui lascio un pass per il Comic Con.

Stessa strategia: tweetto, le fan impazziscono e una vince!

A fine giornata torno al mio albergo.

Domani andrò via da Roma e vedrò veloce Firenze.

Continuano ad arrivarmi un sacco di tweet.

Di nuovo tersicore che mi ha cercato per tutta Roma. Povera, domani ha un esame e mi chiede di augurarle buona fortuna.

Beh che mi costa?! Rispondo al tweet con ‘LUCK’ e me ne vado a letto.

 

Oggi sono di volata a Firenze. Non l’avevo mai vista ma ci tenevo molto.

Spero ancora che mi arrivi qualche sms da parte tua, ma il mio cellulare non squilla.

Continuo il mio viaggio alla volta di Venezia, la città ‘sommersa’.

Anche qui lancio una caccia al tesoro ma ormai c’è meno interesse.

Così ho deciso di partire subito e andare in Croazia.

È davvero bello qui.

Il mare, l’acqua così blu. L’oceano è bello, ma il mare lo è di più.

Prendo un po’ di sole, ma inevitabilmente i miei pensieri volano oltre oceano, e ho solo te in mente.

Non riesco a levarmi dalla testa la canzone che hai cantato allo Zlin festival. Sono sempre più convinto che fosse destinata a me.

Non ho più provato a chiamarti, ma ormai fra pochi giorni riprendiamo le riprese di Castle quindi ti vedrò comunque.

Visito qui e là la Croazia, ma ammetto con me stesso che questo viaggio sarebbe stato molto più bello con te al mio fianco.

Stufo di stare da solo, parto per Parigi dove incontrerò Seamus e Jon e da lì partiremo poi per Los Angeles.

-“Ehi Nath!”- mi saluta Jon.

-“Ehi! Come sono andate le vacanze?”- chiedo ai miei due amici e colleghi.

-“Tutto bene. Hai sentito Tamala o Stana?”- mi chiede poi Seamus.

-“Tamala su twitter ogni tanto. Stana qualche sms sporadico. Voi?”- chiedo piuttosto interessato.

-“Mi ha twittato Stana ogni tanto, ma so che dopo lo Zlin, avrebbe trascorso del tempo con la sua famiglia e poi sarebbe partita per l’India.”-  mi risponde Jon.

Però! Ne sa parecchio su di lei!

Riguardo per la milionesima volta i miei tweet in caso mi abbia tweettato qualcosa, ma non c’è nulla.

Ammetto che sono un po’ deluso ma anche io non mi sono fatto sentire per nulla.

Ma non importa.

Domani saremo sul set e avremmo modo di vederci finalmente, dopo questi due mesi di attesa.





ANGOLO MIO: Ohgod!! siamo quasi alla fine!! ma ciao!!! xD

a voi questo 3 capitolo.. eheheheh qualcuno si aspettava che parlassero e invece no! mhuahauauhuahuahuaha

la parte con *...scusate non sapevo che ponte fosse quello dove ha lasciato il pass per il comic-con!!! che altro dire?! bo... non sono in vena di scrivere molte stupidagini qndi lascio dire a voi..

al prox e ultimo!

sbaciotti ;>

 

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Capitolo 4
*** capitolo 4 ***


Finalmente siamo di nuovo sul set. Mi è mancata quella famiglia che si è creata, anche se quest’anno Ruben non farà più parte del cast.

Questa è stata un’estate frenetica.
Dopo lo Zlin ho passato qualche settimana con la mia famiglia e poi sono andata in India.

Ho amato tantissimo quella terra, come le loro tradizioni siano così radicate in loro.

Ho sentito poco Tamala e gli altri, anche loro impegnati nelle vacanze.

Ultimamente ho visto i tuoi tweet sulla caccia al tesoro in Italia. Ho sentito poco anche te, qualche sms e una o due mail sporadiche.

Mi hai chiamato una volta. Anche se non hai parlato sono sicura che fossi tu.

Ma ora finalmente siamo di nuovo tutti sul set.


Fra qualche ora inizieremo a girare ‘Rise’.

Finalmente anche i fan sapranno cosa succede a Beckett e se ricorderà la dichiarazione di Castle o no.

Qualche giorno fa ho ricevuto il copione via mail e devo ammettere che è una puntata stratosferica.

Quest’anno i personaggi cambieranno e cresceranno di più rispetto alle stagioni passate.
Mi piace il modo in cui hanno fatto evolvere Kate e Castle. Sono più maturi e insieme si stanno dirigendo verso quella strada che farà felici i fan.

Ho chiesto alla mia assistente di avvisarmi appena ti vede, infondo mi hai promesso che avremmo festeggiato il mio compleanno, anche se abbiamo tre mesi di ritardo.

Nel mentre che aspetto leggo nuovamente il copione.

Mi piace molto la parte finale mentre Kate parla con lo psicologo. Eh si, quest’anno sarà introdotta la figura dello psicologo in modo che possa aiutare Kate a uscire dal suo guscio e buttare giù il muro.

Adoro il lavoro di Andrew, per tutta la puntata fa credere una cosa e con tre magiche parole alla fine della puntata stravolge tutto.

Sto prendendo appunti e segno dei promemoria al lato della pagina quando sento un lieve bussare alla mia porta e Allison, la mia assistente, entra.

-“Ho tutto quello che mi hai chiesto, anche se non capisco a che ti servano. Ti sei barricata qua dentro da ore!!”- mi rimprovera.

Ore? Non me ne sono accorta. Ero così impegnata a studiare il copione che le ore sono volate.

Guardo l’orologio ed effettivamente è quasi l’una. Fra due ore si inizia a girare.

-“Guarda che Nathan è arrivato un secolo fa!”- mi fa notare Allison.

-“Cosa? E perché non mi hai avvisato?”- chiedo.

Allison fa spallucce.

-“E’ nel suo camerino, se ti interessa!”- dice uscendo e facendomi l’occhiolino.

Roteo gli occhi e sorrido. Allison sa sempre più di quanto dovrebbe.

Afferro la busta di carta che mi ha portato e mi dirigo verso il tuo camerino.

Ma quando sono quasi arrivata la voce di Tamala mi ferma.

-“Ehi, bellezza! Dove credi di andare senza prima avermi salutato?!”- chiede.

Mi volto ma nascondo la busta di carta dietro la schiena.

-“Ehi!!! Ciao! Come sono andate le vacanze?”-  ma nel chiederlo mi ritrovo coinvolta in un abbraccio stritolatore.

-“Molto bene. Ho preso il sole, mi sono rilassata… e tu?”-

-“Ah, io… sono andata dalla mia famiglia e poi in India. È stato favoloso!”- dico.

Ma Tamala si accorge che sto nascondendo qualcosa dietro la schiena e si sporge per vedere cosa sia.

-“Che hai lì dietro?”- mi chiede sospettosa.

-“Niente!”- rispondo veloce. Troppo veloce, tanto che inizia a sospettare.

-“Ceeerto! Niente!”- mi dice con tono malizioso.

-“Non ho nulla sul serio!”- dico ma devo avere un tono poco convincente perché mi guarda con quella faccia maliziosa e alza un sopracciglio.

-“Ok. Va bene! Voglio fare uno scherzo a Nathan e qui c’è l’occorrente!”- dico infine.

-“Ah-ha! Lo sapevo! Ti serve una mano?!”- chiede volendo far parte anche lei dello scherzo.

-“No! Anzi meno persone sanno, più per lui sarà difficile scoprire chi sia stato!”- dico sicura.

-“Ok. Allora io intanto vado al trucco. La prima scena è con me!”- dice tutta soddisfatta.

Ci salutiamo e lei va verso la sua truccatrice mentre io mi avvicino sempre più al tuo camerino.

L’ho scampata per un pelo.


Arrivo di fronte alla porta del tuo camerino. Faccio un respiro profondo e busso.

Qualche secondo dopo apri la porta e ti affacci per vedere chi sia.

Io ti sorrido. Non posso farne a meno. Mi è mancato il tuo faccione sorridente.

Tu mi guardi e per un attimo resti spaesato come se non mi riconoscessi, ma un secondo dopo mi sorridi anche tu.

-“Ciao!! Come stai?!”- chiedi facendomi entrare e in pochi secondi mi ritrovo stretta nel tuo abbraccio.

Dio! Non mi ero resa conto di quanto mi sei mancato fin quando le tue braccia non hanno avvolto il mio corpo.

-“Bene, bene! E tu come stai?”- chiedo sorridendoti.

-“Ora meglio.”- mi rispondi felice.

-“Ti vedo un po’ più paffutello!”- ti rispondo io toccando con un dito la tua pancia.

-“Dovrei fare più allenamento in effetti!”- dici in modo malizioso sollevando un sopracciglio.

Ah è così?! Tu puoi provocarmi?! Beh io non sono Beckett che si imbarazza e cambia discorso. Io sono Stana e affronto le sfide!

-“E’ una proposta?!”- rispondo provocandoti a mia volta.

Sei a bocca aperta. Forse non ti aspettavi una mia provocazione.

Balbetti qualcosa che non capisco, ma mi viene da ridere e presto scoppio in una grande risata.

-“Si, si! Molto divertente!”- esclami sarcastico ma sorridendo.

-“Ahahahah oddio Nathan! Sei così facile come Castle!”- ma vedo che sei rimasto a fissarmi con uno sguardo imbambolato, e presto anche la mia risata si spegne.

-“Mi sei mancata!”- dici in un sussurro.

-“Anche tu!”- esclamo sorridendo sinceramente.

-“E quello cos’è?!”- domandi forse notando in quel momento cos’ho in mano.

Io sorrido. Di nuovo. Quando sono con te non riesco a farne a meno.

Apro la busta di carta e tiro fuori una bottiglia di champagne e un piccolo cupcake con una candelina sopra.

Mi guardi confuso.

-“Non è il mio compleanno!”- esclami.

-“Non è per il tuo compleanno. È per il mio!”- ti guardo divertita ma vedo che non ricordi.

Un po’ delusa continuo:

-“Il giorno del mio compleanno…ricordi? Avevi promesso che avremmo festeggiato insieme, ma poi il giorno dopo sono finite le riprese e non abbiamo fatto in tempo!”-

Sbatti gli occhi velocemente e in quel momento ricordi.

-“Hai ragione. Perdonami. Non pensavo ti ricordassi!”-

-“Beh, una promessa è una promessa. E le promesse vanno sempre mantenute!”- dico un po’ triste perché non hai ricordato subito.

Sorridi e afferri due bicchierini di carta.

Versando il liquido chiaro nei bicchieri mormori:

-“Analcolico eh?!”-

-“Già fra poco dobbiamo girare! Non possiamo essere ubriachi. Anzi sai, forse è meglio che inizi andare al trucco…”-

Mi hai delusa che non ricordassi la promessa.

E io che mi ero illusa che potessimo finire il discorso lasciato in sospeso qualche mese fa!

Mentre poggio il bicchiere sul tavolino mi blocchi il braccio.

-“Aspetta non andare via!”- esclami, credo che tu abbia capito perché sono diventata di botto triste.

-“E’…è tardi. E fra poco dobbiamo essere sul set.”- dico abbassando lo sguardo.

-“Mancano ancora due ore. Permettimi di festeggiare con te il tuo compleanno! Beh in questo caso è il tuo non-compleanno!”- dici cercando di sdrammatizzare.

Abbozzo un sorriso ma continui:

-“Senti, scusami. Non mi ricordavo. Non pensavo neppure che ti avrei vista prima di andare sul set. Scusami davvero.”-

Sei mortificato.
Annuisco semplicemente e riprendo il bicchiere e ci sediamo sul divanetto.

-“Allora che hai fatto quest’estate?”-

-“Sono stata in India. Ho visto gli elefanti!”- esclamo tutta felice.

-“Ti piacciono davvero tanto vero?!”- mi chiedi.

-“Li adoro. Ci sono persone nel mondo che credono che gli elefanti siano un elemento di fortuna e mettendo soldi nel bagaglio di un elefante, si incoraggia la buona sorte!”- dico sempre sorridendo.

Devo avere gli occhi che brillano perché hai di nuovo quello sguardo imbambolato su di me.

Sarò sembrata sicuramente una sciocca!

-“E’ una cosa molto bella. Quindi ho fatto bene a regalarti Dumbo?”- mi chiedi sorseggiando il tuo champagne.

Mi mordo il labbro inferiore.

-“Ce l’ho sempre con me.”-

Impercettibilmente ci stiamo avvicinando l’uno all’altro.

-“Soprattutto quando dormo. Mi sembra di averti accanto.”- dico in un sussurro.

-“Oh beh, in quanto a morbidezza di pancia ci siamo!”- mi rispondi prendendoti in giro.

Sei una delle poche persone al mondo che si critica con ironia.

Rido a questa tua battuta.

-“In effetti è vero!”

-“Vedo che hai anche la collana!”- esclami.

-“Già. Non me la tolgo mai. Mi fa sentire…speciale!”- ti rispondo questa volta alzando lo sguardo e facendo incontrare i miei occhi con i tuoi.

-“Tu sei speciale.”- mi dici con la voce ferma.

Siamo davvero vicini. Quando ci siamo seduti eravamo più distanti.

-“Dovresti esprimere un desiderio.”- continui accendendo la candelina e porgendomi il cupcake.

Lo prendo tra le mani e chiudendo gli occhi esclamo:
-“I wish that I had someone who would be there for me and I can be there for him, we can just dive into it together.”-

Apro gli occhi e piantandoli sui tuoi, soffio sulla candelina, prendendo poi un morso dal mio cupcake alla nutella.

Allungo la mano verso di te per permetterti di assaggiarlo e senza prenderlo dalle mie mani, prendi anche tu un morso, ma vedo che ti è rimasta un po’ di nutella sul labbro.

Mi avvicino a te e con il pollice tolgo quel poco di nutella dal tuo labbro e sempre guardandoti negli occhi lecco via dal mio dito la nutella che ti ho appena tolto.

-“Sai… non puoi fare così!”- mi dici ad un certo punto serio.

Forse ho sbagliato tutto.
Forse ho frainteso le tue intenzioni quando ci siamo salutati.

Come al solito non ho capito nulla.

Sbatto gli occhi velocemente allontanandomi da te.

Dovevo capirlo che non provi nulla.

Facendo finta di niente e cercando la busta per ricacciare dentro il cupcake, rispondo con lo sguardo basso e le lacrime agli occhi.

-“Così cosa?!”-

-“Non puoi flirtare con me e pretendere che io non faccia nulla!”- dici sollevandomi lo mento e sorridendo.

Poi corrughi la fronte e mi chiedi.

-“Perché hai gli occhi lucidi?”-

Ma io, vergognandomi, prendo un respiro profondo e giro lo sguardo.

-“Aspetta, pensavi che ti stessi… rifiutando?”-

Annuisco debolmente.

-“Io non ti capisco Nathan! Il giorno del mio compleanno sembrava che stessi per dirmi qualcosa e ti ho visto fare il cameriere in quel ristorante.”-

-“I-il cameriere. No! Che ti viene in mente? Io il cameriere?!”- mi chiedi cercando di nascondere l’ovvio.

-“Ti ho riconosciuto! So che eri tu. Solo tu mi guardi in quel modo! E poi sei sparito per tutta l’estate…”-

-“Io? Io ho provato a cercarti ma eri sempre non disponibile.”- rispondi sulla difensiva.

-“Ed è per questo che eri in Croazia con una donna?”- dico più gelosa di quanto volessi dimostrare.

-“Una donna? Ero solo in Croazia. Chi ti ha messo in testa questa cosa?”-

-“Il tuo tweet. Nel riflesso dei tuoi occhiali c’era un’ombra.”-

-“Hai osservato molto bene la foto!”- mi dici con un sorriso malizioso.

-“Io non ho…”- respiro. –“Io non ho osservato la foto. Ho visto i commenti delle tue fan!”- dico stizzita.

-“Forse era la cameriera che mi portava qualcosa. Non lo so, ma ti giuro che ero da solo. Sarebbe stato molto più bello se ci fossi stata tu con me.”- mi dici questa volta prendendomi le mani.

Annuisco. Ma sono poco convinta.

-“Nath, per favore, dimmi la verità. Cosa ci facevi al ristorante il giorno del mio compleanno?”-

Mi guardi fisso negli occhi.

-“Ero geloso.”-

-“Oh!”- rispondo. Non so cos’altro dire.

-“E tu… quella canzone che hai cantato allo Zlin… ho bisogno di sapere… era…era per me?”- mi chiedi.

Sospiro e anche questa volta annuisco abbassando lo sguardo.

Mi sento ridicola. Forse non avrei dovuto cantare.

-“Hai una voce meravigliosa!”- esclami vedendo il mio imbarazzo.

Alzo nuovamente lo sguardo e ti chiedo:

-“Cosa volevi dirmi quel giorno, quando Mark ci ha interrotti?”-

-“Volevo fare due cose: invitarti a cena per il tuo compleanno e…”-

Resti in silenzio qualche istante e avvicini il mio viso al tuo.

-“…e volevo dirti: buon compleanno Stana.”- e in un attimo le tue labbra sono sulle mie.

I miei occhi si chiudono e io mi lascio andare a quella dolcezza che lui mi trasmette attraverso il bacio.

Le nostre bocche si aprono insieme e non appena le nostre lingue si incontrano un lungo brivido mi corre lungo la schiena.

Mi avvicino di più a te e tu, mi stringi fra le tue braccia. Immergo una mano nei tuoi capelli avvicinando di più il tuo viso al mio.

È lento, senza fretta, come se avessimo tutto il tempo del mondo.

Senza fiato ci stacchiamo e con il respiro corto esclami:

-“Wow!!”-

Io arrossisco leggermente e ti chiedo:

-“Era davvero questo che volevi chiedermi al mio compleanno?”-

-“Si.”- dici fermo e sicuro.

Mi mordo il labbro inferiore e con uno sguardo malizioso esclamo:

-“Beh…lascia allora che ti risponda!”- dico avvicinandomi di nuovo al tuo viso e catturando le tue labbra con le mie.

Tutta la lentezza di prima ora è stata sostituita dalla passione che ci travolge e in pochi secondi sento che mi stai spingendo verso il basso, facendomi stendere sul divano.

Sento che hai infilato una tua mano sotto la maglietta e delicatamente mi accarezzi la schiena. Ma non vai oltre. Sento solo le tue dita sfiorare la mia pelle.

Ormai da quando sono entrata nel tuo camerino ad ora non so quanto tempo sia passato e onestamente non mi interessa.

Vorrei che questo momento non finisse mai.

Ci stiamo baciando da un tempo indefinito e sembra che lo abbiamo sempre fatto, che non sia una cosa nuova.

 

-“Nathan! Devi venire al trucco!”-

Una voce da fuori ti chiama e qualcuno sta bussando al tuo camerino.

Ci solleviamo velocemente sistemandoci i vestiti e i capelli.

-“E qualcuno mi trovi Stana, santo cielo!!! È più di mezz’ora che la cerco!”-

-“Che ore sono?”- ti chiedo.

Tu guardi il tuo I-phone ed esclami:

-“E’ tardi! Sono le due passate e fra meno di un’ora giriamo!”-

-“Cavolo!”- esclamo.

Guardo fuori e Manuel sta sclerando contro Allison e qualche altro assistente.

Faccio per uscire ma mi afferri il braccio facendomi voltare.

-“Aspetta che se ne siano andati o capiranno perché siamo entrambi in ritardo.”- dici sorridendo maliziosamente.

-“Si. Giusto!”- rispondo io.

-“Senti… io non voglio negare nulla. Sono contento di quello che è appena successo qui. E vorrei continuare a vederti anche fuori dal lavoro.”- dici questa volta stando serio.

-“Non ho nessuna intenzione di scappare. Non sono Beckett. E si, mi farebbe piacere vederti dopo il lavoro.”- dico sorridendo felice.

-“Quuindi… stasera, cena da me?”- chiedi con un sorrisone enorme.

Mi alzo in punta di piedi, senza i miei bellissimi tacchi sono più bassa di te, e allaccio le mie braccia al tuo collo.

-“Accetto molto volentieri il suo invito, Sig. Fillion!”- dico prendendoti in giro.

Tu mi hai circondato la vita con le braccia e mi hai attirato verso di te.

Soddisfatto della mia risposta, mi baci un’altra volta, e quando avverto che la passione sta per prevalere mi stacco da te e tu metti su il tuo broncio.

-“Ci vediamo stasera Nath!”- dico facendo per uscire, ma nuovamente mi attiri e mi lasci un altro bacio.

-“A fra poco sul set.”- mi dici a fior di labbra.

Io sorrido e guardandomi in torno per assicurarmi che non ci sia nessuno, esco dal tuo camerino.

Voltandomi indietro vedo che sei rimasto sulla porta osservandomi mentre me ne vado.

Così inizio ad ancheggiare più del dovuto e quando mi giro di nuovo hai la bocca spalancata e gli occhi sbarrati.

Eh si mio caro Nath… ti farò prendere un infarto prima o poi.





ANGOLO MIO: Eccoci.. anche questa ff è finita.. :D  sxo vi sia piaciuta... :) 

non ho troppo da dire.. se non ringraziare tutti voi ke l'avete letta, recensita, inserita fra le seguite, preferite e ricordate...

grazie a tutti voi...

bon la smetto qui e lascio a voi la parola...

sbaciottiii ;>

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