Potter and Malfoy's story

di Nipotina
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Favola ***
Capitolo 2: *** Mia ***
Capitolo 3: *** Ti sento parte di me ***
Capitolo 4: *** Volevo dirti ***



Capitolo 1
*** Favola ***


FAVOLA




-…e fu così che il principe trovò Cenerentola, la portò nel suo castello e vissero per sempre felici e contenti-
Hermione chiuse il libro e lo ripose nella libreria, insieme agli altri libri di storie Babbane che aveva portato con sé quando si era sposata.
“Voglio che i  miei figli sappiano che Cenerentola non è una malattia!” aveva detto a Ron in tono accusatorio.
-Wooow- disse Rose sorridendo.
-Vissero davvero per sempre felici e contenti?- chiese Lily, stringendo il suo leone di peluche.
-Certo, ed ebbero anche tanti figli- rispose sorridendo Hermione, guardando la figlia e la nipote, tutte e due impigiamate e nei loro letti.
-Adesso però è ora di andare a dormire, bambine. Buonanotte- rimboccò loro le coperte, le baciò sulla fronte e poi uscì dalla camera, lasciando la porta socchiusa.

-Rose?- bisbigliò Lily.
-Sì?-
-Pensi che anche noi troveremo il nostro principe azzurro?-
-Certo, sarà bello e affascinante come il principe di Cenerentola- rispose Rose, voltandosi sul fianco per guardare in faccia la cuginetta.
-Anche se non siamo delle vere principesse?- chiese di nuovo Lily, leggermente corrucciata. Tendeva sempre a fare molte domande, e all’età di cinque anni voleva sapere il perché di ogni cosa.
-Bè, neanche Cenerentola era una vera principessa, no? Io sono sicura che lo troverò- rispose Rose dall’alto dei suoi sette anni, prima di bisbigliare un “Buonanotte” e chiudere gli occhi.

Anche Lily le augurò la buona notte, ma a differenza della cuginetta, che dopo dieci minuti stava già dormendo, rimase sveglia più a lungo. Continuava a non quadrarle qualcosa in questa faccenda di principi e di principesse: se suo padre non era un re, come avrebbe fatto a farsi notare da un vero principe? Non era nemmeno bionda come una vera principessa!
Subito dopo, però, pensò a Biancaneve, che era tutto tranne che bionda, e si tranquillizzò un pochino. Perdonò anche suo papà per non essere un re con la corona e lo scettro.

Quella notte Lily Potter, a cinque anni, decise che anche se non aveva il sangue blu si sarebbe impegnata per diventare una principessa.

***


Molte notti dopo Lily Potter, a diciassette anni, non era ancora diventata una principessa. Era indubbiamente la principessa di casa, dato che suo padre stravedeva per lei, ma le somiglianze finivano qui.
Lily Potte era rossa con gli occhi castani, non bionda con gli occhi azzurri (ma la sua principessa preferita restava Biancaneve).
Lily Potter aveva due fratelli più grandi che fin da piccola l’avevano abituata a menare le mani.
Lily Potter non era per niente una ragazza elegante e composta, anzi.
Lily Potter era un uragano.

***


-Ehi principessa, pronta per la partita?-
-Ovvio, li faremo a pezzi!- disse Lily, salutando suo cugino Hugo, che l’aveva appena raggiunta al tavolo di Grifondoro e si era subito riempito il piatto di cibo.
-Così si fa, Hugo! Dovete essere ben nutriti per stare in sella alle scope- lo lodò Dean Plummer, loro coetaneo e Capitano.
Lily giocava come Cacciatrice nella squadra di Quidditch, Hugo come Portiere: tale padre e madre, tali figli.

Hugo era in assoluto il migliore amico di Lily, l’unica persona al mondo che la chiamasse “principessa”, dato che fin dall’età di cinque anni non era passato giorno senza che lei gli assicurasse che lo sarebbe diventata.
Come detto prima, Lily non era diventa una principessa, proprio no, ma si sentiva fiera di se stessa: aveva capito da tempo che la vita non è una favola, da quando il primo ragazzo che le fosse mai piaciuto non l’aveva guardata neanche di striscio. Questo episodio aveva però contribuito a far aprire i suoi occhi di ingenua undicenne sulla realtà.
Ora, a diciassette anni, Lily poteva affermare di essere una ragazza solare, sicura di sé, che coglieva ogni occasione per divertirsi ed essere felice (che fosse una partita di Quidditch o uno scherzo ai danni del custode non faceva differenza).

-Hai sentito il tuo ragazzo?- le chiese Hugo, con il solito tono che usava per indicare Scorpius Malfoy.
-Mi ha mandato un gufo ieri sera: scommette che i Serpeverde vinceranno, ma sa anche lui che non sarà così- rispose Lily, sogghignando e alzandosi insieme al cugino e alla squadra per raggiungere gli spogliatoi.
-Ricordami di nuovo perché state insieme?- la prese in giro Hugo.
-Smettila di cercare di farci lasciare, lo sai che tanto non lo faccio. E ora smettiamola di parlare di Scorpius e prepariamoci, la partita inizia fra poco- fu la secca risposta di Lily.


Non era stata una grande sorpresa il fatto che Lily Potter e Scorpius Malfoy si fossero messi insieme: lui era il migliore amico di suo fratello Al e la conosceva da quando aveva messo piede a Hogwarts.
Come spesso succede, col passare degli anni Scorpius si era reso conto che la sorellina del suo amico era una ragazza a tutti gli effetti, e pure carina. Non ci avevano messo molto a mettersi insieme una volta che lui aveva fatto questa grande scoperta, perché nessuno dei due era timido.
Adesso, dopo un anno, Lily poteva dire di essere veramente felice della sua vita. Non era una principessa, questo no, ma si era resa conto che la vera favola non era andarsene via con un principe su un cavallo bianco. Al massimo, lei e Scorpius avrebbero potuto volar via su una scopa.
Per Lily la vera favola era la sua vita di tutti i giorni: svegliarsi e affrontare le lezioni insieme a Hugo, aspettare le lettere di Scorpius, incontrarlo a Hogsmeade, prenderlo in giro e scherzare con lui.
Quella era la vera favola: stare insieme a lui mano nella mano, chiacchierare di tutto e di più, prendere una Burrobirra insieme, discutere di Quidditch, baciarlo e stringerlo come a non volerlo lasciare mai.
Lily non era una ragazza particolarmente romantica (altra cosa non in comune con le principesse) ma era una ragazza innamorata, e per una ragazza innamorata ogni giorno è una favola.


-Ehi- disse Scorpius sorridendo.
-Ehi- ripetè Lily, baciandolo. Lo prese per mano e si incamminò sotto la neve per le vie di Hogsmeade.
-Allora, chi ha vinto la partita?- le chiese il ragazzo.
-Noi. Avevi forse dei dubbi?-









My Space.
Ok, sono pazza. Devo scrivere una storia per un contest entro il 20 giugno e l’unica cosa che riesco a fare è scrivere capitoli della mia long su Lily e Scorpius e incominciare una nuova mini-Long. Non va bene.
Il fatto è che oggi stavo ascoltando con delle mie amiche delle vecchie canzoni dei Modà, particolarmente melodiche e romantiche, e mi è venuta di botto l’ispirazione, quindi mi sono messa a scrivere e ora ho pure deciso di pubblicare.
Non è proprio proprio uscita come pensavo, ma va bè.
In sostanza, ogni capitolo prende più o meno spunto da una diversa canzone dei Modà, in questo caso “Favola” (mamma che bella *_*). Non ho ancora deciso se i prossimi capitoli (due o tre) racconteranno di altri momenti della storia di Lily e Scorpius sufficientemente autonomi da quest’inizio o se continuerò passo per passo.
Credo la prima opzione, ma intanto godetevi questo capitolo! =)

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Capitolo 2
*** Mia ***


Dedicato a PeaceS. Tutta la storia è dedicata a lei.


        MIA




La vita non è una favola, Lily l’aveva capito bene già da tempo.
La vita è vita, tutto qua, ma questo non vuol dire che essa sia meno avventurosa, pericolosa, piena di colpi di scena, di amarezze e di momenti felici.
Lily lo sapeva già da tempo, ma nulla avrebbe potuto prepararla a quanto le stava succedendo. Nulla.

***


-Ti voglio mollare-
-C’è un motivo particolare?-
Non avrebbe pianto Lily, non davanti a lui. Forse dopo, tra le braccia di Hugo, ma non avrebbe fatto vedere a Scorpius la devastazione che le stava causando.
-Credo di essermi stancato-
-Wow Scorpius, complimenti per il tatto. Perfino da te mi sarei aspettata qualcosa di più, ma evidentemente ti avevo sopravvalutato-
Parole sarcastiche, dure. Parole che servivano a mascherare quello che Lily sentiva per davvero. Lo guardò a lungo negli occhi, cercando qualcosa che nemmeno lei sapeva. Infine si girò e se ne andò, senza più voltarsi indietro.

***


Erano passati sei mesi da quando Scorpius aveva mollato Lily.
Sei mesi da quando le cose non erano più state come prima.
Lily, dopo aver ceduto e aver dato sfogo a tutto il suo dolore tra le braccia di un Hugo infuriato, aveva deciso di andare avanti: non sarebbe rimasta lì a piangersi addosso, non per una persona che ti lascia con la scusa di essersi stancato.
Lily non meritava tutto questo, ne era cosciente, e non avrebbe mosso un muscolo per riavere indietro Scorpius. Chiamatelo orgoglio, chiamatela determinazione, chiamatelo come volete: lei non l’avrebbe fatto.
Sarebbe andata avanti, fiera e combattiva come era sempre stata, ancora più consapevole che decisamente la vita non è una favola.

***


Scorpius guardò il liquido ambrato volteggiare nel bicchiere prima di berlo tutto d’un fiato. Il familiare sapore del Whisky Incendiario gli invase la gola, bruciandogliela piacevolmente.
Se ne versò un altro po’ e rimase a osservare pensieroso le fiamme del camino.
Fu in questa posizione che lo trovò Al dopo essersi Smaterializzato nel salotto di casa Malfoy.
-Pausa riflessiva?- gli chiese scettico, sedendosi su una poltrona.
-Qualcosa di simile- fu la laconica risposta.
-Sarebbe un evento- fu la replica altrettanto concisa.
Rimasero in silenzio per un po’, Scorpius che continuava a fissare il fuoco e Al che di tanto in tanto lo guardava.
-Sai, c’è una cosa che ancora non mi quadra in tutta questa faccenda- esordì infine il moro, rompendo il silenzio che si era creato.
Aspettò che lo sguardo di Scorpius si posasse su di lui per continuare a parlare.
-Perché l’hai mollata-

Scorpius tornò a guardare le fiamme danzanti. Rosse, come i suoi capelli.
Quella di Al non era una domanda, suonava più come un’affermazione a cui però doveva seguire una spiegazione: una spiegazione che Scorpius non era in grado di dare.
Tornò a guardare l’amico, che per tutto il tempo non gli aveva tolto gli occhi di dosso. Non c’era rancore nel suo sguardo, cosa che sarebbe stata piuttosto comprensibile, solo bisogno di sapere la verità.
-Non lo so- disse Scorpius, con una strana nota amara nella voce.
-Non lo sai- ripetè Al, che non sembrava molto sorpreso dalla risposta.
-No. “Mi sono stancato” erano le prime parole che mi sono venute in mente-
Al fece un sorriso amaro e quasi incredulo.
-Credo che tu abbia mancato alcune basilari lezioni sul tatto, amico-

Il silenzio cadde di nuovo fra loro. Prima d’ora non avevano mai toccato l’argomento per ovvie ragioni: Al non voleva essere messo in mezzo a una questione simile e non voleva essere costretto a prendere la parte o di sua sorella o del suo migliore amico.
Eppure, proprio quel giorno, aveva deciso di parlarne. Perché? Perché Lily aveva accettato l’invito a uscire di un certo Leo, compagno di squadra di James, e Al era sicuro che Scorpius avrebbe preferito scoprirlo da lui che da altre persone.
-Esce con Leo, un amico di James. Volevo solo che lo sapessi- disse quindi alzandosi e scomparendo con un sonoro “pop”.

Lo sguardo di Scorpius non cambiò di una virgola. Continuò a guardare fisso le fiamme del camino, perdendosi nella danza infuocata.
Le ultime parole di Al continuavano a rimbombargli in testa: esce con un altro, esce con Leo, Leo che è amico di James, James che ti ha sempre trovato antipatico e che ora sarà felice che la sua sorellina ti abbia lasciato perdere.
Tutto il peso di quei sei mesi passati senza di Lily gli piombò addosso, inesorabile e impietoso.
Esce con un altro. Un altro che non sono io.
Fu allora che una sola, singola lacrima sfuggì dagli occhi glaciali di Scorpius.

Non sapeva perché aveva lasciato Lily, non riusciva a capirlo.
Aveva deciso di finirla lì perché il loro rapporto gli era sembrato troppo scontato: insomma, stavano insieme da un sacco ormai, sempre lui e lei, non era ora di cambiare qualcosa nella sua vita?
Non era una motivazione sensata, lo sapeva. Aveva solo fatto quello che aveva voglia di fare in quel ben preciso momento, e in quel momento aveva avuto voglia di mollarla.
Perché l’ho lasciata?
Questa domanda era stata fin troppo spesso il chiodo fisso dei suoi pensieri, ma lui non era mai stato in grado di dare una risposta. Non ci aveva neanche provato molto, a dire la verità. Forse non voleva trovare una risposta, forse non sapeva trovarla.
Non sapeva perché l’avesse lasciata, ma sapeva che lei era sua, e che adesso la rivoleva indietro.
Quello che non sapeva era se lei l’avrebbe voluto.

***


-Spiegami un’altra volta perché Malfoy è qui-
-Perché è il mio migliore amico e questa è la mia festa di compleanno-
-Ah, già-
Non si poteva dire che James fosse entusiasta di vedere quell’essere in casa sua, e nemmeno Hugo in realtà, ma siccome il compleanno era di Al loro due non avevano alcun potere di sbatterlo fuori.
Se non altro, i due paladini erano contenti di vedere che Lily stava spudoratamente evitando Scorpius, dedicandosi soprattutto a Leo, e quindi decisero di abbassare la guardia.
Mossa sbagliata.

***


-Già mi tocca stare attento per evitare gli incantesimi di tuo fratello e di tuo cugino, adesso ti ci metti anche tu a rendermi la vita difficile?-
La voce di Scorpius le arrivò da dietro, a tradimento.
Non poteva crederci, l’aveva seguita in bagno!
-Non capisco cosa intendi- gli rispose fredda, girandosi e fissandolo negli occhi, dura.
-Mi stai evitando- disse lui, serio, scrutandola attentamente.
-In effetti è proprio così. Sono contenta che tu l’abbia notato, ma mi sorge spontaneo chiederti perché mi hai seguita se hai capito che non voglio vederti-
Le parole di Lily erano dure, cattive, volevano ferirlo come lui aveva ferito lei.

Non aveva dimenticato Lily, neanche dopo sei mesi. Non poteva dimenticare.
Aveva cominciato a uscire con Leo perché lui era carino e simpatico, ma sapeva che non sarebbe riuscita ad innamorarsi di lui.
Per quanto la cosa le desse fastidio, non era così facile dimenticare Scorpius.
Soprattutto se cominciava a pedinarla.

-Ti ho seguita perché io voglio vedere te- rispose lui.
-Ah, adesso ti importa di quello che voglio io?- ribattè lei, amaramente. Non stava urlando, manteneva il tono di una normale conversazione, ma la tensione era palpabile.
-Sì, adesso sì-
Lily scosse la testa, sorridendo sarcasticamente. Aveva davvero detto una cosa del genere?
-Equivale ad ammettere che prima non te ne importava-
-Non stavo a pensare se ti importasse o meno-
Scorpius aveva mancato parecchie lezioni basilari sul tatto, ma purtroppo non quella della sincerità.
Lily lo guardò con tanto d’occhi, chiedendosi perchè l’avesse seguita se l’unica cosa che era capace di fare era farla stare male. Guardò il soffito e sbattè velocemente le palpebre, sospirando.
-Potresti andartene, per favore?- era un tono diverso da prima, quasi di supplica.

-Non voglio che tu esca con quel tipo- sentenziò Scorpius, che per tutto il tempo non si era minimamente scomposto.
Il silenzio cadde tra loro.
-Mi hai lasciata, Scorpius. Mi hai lasciata dicendo che ti eri stancato di me. Ora sono io che mi sono stancata di star male per te. Sinceramente, non credo che ne valga la pena- gli rispose infine, fiera e decisa.
-Lo so, so di averti lasciata. Non chiedermi perché l’ho fatto, non lo so. Ne avevo voglia, e adesso che ci penso credo che sia stata una delle cose più stupide che io abbia mai fatto. Non voglio che ci rimettiamo insieme così, all’improvviso, posso capire che per te non è concepibile: voglio solo che tu non esca con quel tipo-
Lily rimase in silenzio a guardarlo, considerando le sue parole.
-Con che diritto mi chiedi di non uscire con lui?-
-Perché so che ti rivoglio: è l’unica certezza che ho all’interno della mia maledettissima testa-

Lily continuò a fissarlo, senza fiato.
Non poteva fargliela passare liscia, non poteva.
Non le aveva detto perché l’aveva lasciata, aveva solo detto, in modo piuttosto perentorio tra l’altro, che la rivoleva indietro. Non certo la più romantica delle dichiarazioni.
Eppure era quello che Lily aveva aspettato per sei mesi interi, sperandoci ogni giorno di meno.
Anche lei lo rivoleva indietro, ma non per questo gli avrebbe reso la cosa facile.











My Space.
Mamma mia che cupezza! Santo cielo! Spero che nessuno si sia suicidato per tutta la pesantezza del capitolo! Mamma mia, non era nelle mie intenzioni scrivere una cosa così cupa! o.O
Comunque, non temete: alla fine ci sarò l’happy ending =)
Dunque, sono veramente felice di vedere che la storia ha già un piccolo seguito, e per questo vi ringrazio infinitamente. Per me è stato piuttosto difficile scrivere il capitolo, perché Lily e (soprattutto!!) Scorpius sono parecchio diversi dall’altra mia storia, quindi ho dovuto faticare un pochino.
Spero che non ve la prendiate troppo con Scorpius…lo so che sembra un egoista viscido, però ci sono davvero certe azioni che non si riescono a spiegare del tutto. Ho giocato la banalissima carta della gelosia per farlo riprendere xD
Bene, spero di non aver causato un suicidio di massa e di vedervi al prossimo capitolo =)

P.S. Se vi piacciono Lily e Scorpius e volete leggere qualcosa di più allegro c’è sempre l’altra mia long, “After a while”. Lì al massimo rischiate di morire per le risate xD
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=690311&i=1

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Capitolo 3
*** Ti sento parte di me ***


TI SENTO PARTE DI ME

 
 
 
-Lo stai facendo apposta?-
-Ti ho già detto di no, è stato un caso-
-Bè, allora smettila almeno di rompere le scatole ogni cinque minuti-
-Sei tu che mi fai entrare in ogni negozio di Diagon Alley! Secondo me sei tu quella che lo sta facendo apposta-
-Può darsi-
Scorpius sbuffò e alzò gli occhi al cielo, esasperato. Quello che diceva era in parte vero: aveva incontrato Lily per caso, non l’aveva pedinata o robe simili, ma di sicuro non era un caso se aveva deciso di accompagnarla in giro. E di sicuro non era un caso se lei ci stava mettendo mezz’ora a scegliere un libro, come ci aveva messo mezz’ora a comprare un regalo per una delle sue cinquecento cugine, mezz’ora a guardare la vetrina del Serraglio Stregato, mezz’ora alla Gringott…
Gliela stava facendo pagare, era chiaro come il sole, ma se quello era il prezzo per riconquistarla l’avrebbe pagato.
Non si sarebbe fatto vincere così facilmente, non lui!
 
-Grazie di avermi offerto il pranzo, tesoro- disse Lily, marcando il tono sull’ultima parola.
-Sì, come se avessi scelta- borbottò Scorpius contrariato. Si stava leggermente stufando di quel comportamento infantile.
-Bè, non ti aspetterai che ti perdoni così da un momento all’altro vero? Te l’ho già detto, dovrai faticare per riavermi- ribattè sadicamente Lily, che invece si stava decisamente divertendo. Era ora della sua rivincita!
-Stai solo attenta a non tirare troppo la corda…- la ammonì il biondo, pur sapendo che anche se avesse deciso di mollarla lì in mezzo alla strada prima o poi sarebbe comunque tornato da lei. Dannazione!
 
-Spero che non impiegherai mezz’ora anche per scegliere i gusti del gelato- la istigò Scorpius, a metà tra il punzecchiato andante e il serioso scocciato.
-Bè, visto che ti lamenti tanto lascerò a te la scelta, così vediamo quanto ci metti- replicò Lily, sedendosi su una panchina e guardandolo con aria di sfida.
Era vero, lo stava facendo palesemente apposta, ma non aveva voglia di lasciargliela vinta così facilmente. L’aveva mollata dicendole che si era stufato di lei, aveva prepotentemente preteso di riaverla indietro… ci era stata male, troppo per fargliela passare liscia così in fretta.
Solo, non sapeva per quanto ancora sarebbe riuscita a trattarlo così: nonostante si maledicesse per questo, era palese che anche lei lo rivoleva indietro.
-Cioccolato e crema- arrivò la voce di Scorpius da dietro la panchina.
Lily lo guardò, cercando di non mostrare il suo disappunto misto a piacere. Si era ricordato i suoi gusti preferiti, quel biondastro irritante!
-Grazie- disse semplicemente prendendo il cono gelato, facendo un po’ di spazio al ragazzo perché si sedesse accanto a lei.
 
Mangiarono i loro gelati in silenzio, perso ognuno nei propri pensieri. Era la prima volta in tutta la giornata che non discutevano, e nessuno dei due voleva rompere quel momento.
-Mi dispiace- sussurrò infine Scorpius, riscuotendo bruscamente Lily dai ricordi nei quali era sprofondata.
-Ehm… per cosa di preciso?- chiese, ancora leggermente persa.
-Per averti mollato così. No, per averti mollato e basta in effetti. Non avrei dovuto farlo- gli era costato molto dire quelle parole, ma voleva farla finita con i giochetti. Era ora di scoprire le carte.
-Non avresti dovuto- convenne Lily laconicamente. Non pensava che Scorpius si sarebbe scusato così pubblicamente, non era nel suo stile. D’altronde, non era stato nemmeno nel suo stile lasciarla così.
-Credevo di essere migliore di quello che sono… evidentemente mi sbagliavo- concluse poi Scorpius con un’alzata di spalle.
-Tu sei migliore di quello che sei. Ti sei appena scusato, no?- gli disse Lily, con un tono che avrebbe quasi potuto definirsi dolce.
Scorpius scosse la testa, guardando per terra per non incrociare lo sguardo della ragazza. Quando l’aveva lasciato aveva deluso molte persone: Lily, Albus, James e Hugo, che se non l’avevano ucciso era stato per miracolo, ma più di tutti gli altri aveva deluso se stesso. E se Lily, in fondo, era sempre stata disposta a perdonarlo, per lui non era così facile.
 
Con un sospiro, Lily si appoggiò maggiormente allo schienale della panchina, avvicinandosi così a lui.
-Sai, c’è un motivo se mi sono innamorata di te quando eravamo a scuola e se ti amo ancora adesso. Non perché tu fossi il migliore, il più perfetto o qualcosa del genere. Perché sei un ragazzo normale, anche se forse un po’ troppo arrogante e presuntuoso, e mi hai conquistato così come sei. Devo sempre essere stata pazza, in effetti, per innamorarmi di te, ma ricordi? Io non sono una principessa, non cerco il principe azzurro- concluse sorridendo.
A quelle parole Scorpius sorrise di rimando, alzando finalmente gli occhi da terra e guardando la sua ragazza.
-Sembro forte, ma in fondo sono fragile- ammise poi, sorridendo a mo’ di scuse.
-E allora? Ho sempre voluto un tenerone per fidanzato- lo prese in giro lei, lasciandosi finalmente andare a una risata liberatoria.
Scorpius si unì alla sua risata, cingendole le spalle con un braccio. Chi se ne importa se aveva appena mandato la sua dignità di uomo alle ortiche con quella confessione, Lily era tornata da lui e questo era l’importante.
 
-L’ha sempre detto Al che nel nostro rapporto sono io quella che porta i pantaloni- gongolò Lily, per poi alzarsi e tirare con sé il suo ragazzo.
-Ora non infierire, è già tanto che ti abbia chiesto scusa e tutto il resto-
-Ma guarda com’è vergognoso il mio biondino!- continuò lei, stringendogli la guancia come se fosse un bambino di cinque anni.
-Ti stai divertendo, vero?- sbuffò Scorpius, che stava però trattenendo un sorriso. Gli era mancata la risata di Lily, e maledetto lui per un simile pensiero sdolcinato!
-Molto, in effetti- ridacchiò lei.
Gli scoccò un bacio sulla guancia e poi si fermò, pensierosa. Inaspettatamente gli tirò un calcio non troppo leggero negli stinchi.
-AHIO! Ma che… ma sei matta? Ma che ti salta in mente?- urlò Scorpius sorpreso e dolorante. La sua ragazza era completamente pazza!
-Avevo voglia di prenderti a calci, perdonami.* Consideralo il sigillo della tua idiozia e la conclusione del nostro periodo di lontananza. Te lo dovevo un ultimo atto di angheria- rispose semplicemente Lily.
Scorpius continuava a guardarla sbalordito, massaggiandosi la parte colpita. Lui era fragile, ma lei non lo era per niente! Forte sembrava e forte era!
-Guardala da questo punto di vista: dato che ti ho già picchiato ti risparmio le botte di James e Hugo- disse candidamente la rossa, abbracciando Scorpius e baciandolo.
Scorpius sospirò e scosse la testa, esasperato. Lily Potter era completamente pazza, ma era la sua ragazza, e a lui andava bene così.
 
 
 
 
 
*gentilmente rubata a Writer96
 
 
 
 
 
 
 
My Space.
Mmm salve… *ehm ehm* Sì, lo so, mi merito ogni genere di improperio perché non aggiorno da inizio giugno (o.O), e non starò qui a tediarvi con la lista di motivi per cui non ho più pubblicato. Mi dispiace veramente tanto, comunque. Per fortuna questa storia prevede ancora solo un capitolo, così non rischiate di morire aspettando me xD
Bè, che dirvi, Lily fa patire ben bene Scorpius ma lui alla fine mette la sua testaccia bionda, quindi è bene quel che finisce bene! Il prossimo capitolo sarà l’ultimo, e prometto che per quello non vi farò aspettare tre mesi!
Bye bye readers!
Nip.

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Capitolo 4
*** Volevo dirti ***


Dedicato alle 7 preferite.
Dedicato alle 3 ricordate.
Dedicato alle 15 seguite.
Dedicato soprattutto a Writer96 e a danyazzurra, che mi hanno seguito fin dall’inizio.
Grazie.

 
 
 

VOLEVO DIRTI

 
 
 
-Credo che tuo fratello James stia seriamente pensando di uccidermi- disse Scorpius, guardando per un attimo il maggiore dei Potter e poi tornando a guardare Lily, ghignando compiaciuto.
-Bè, è naturale non trovi? Dopotutto ogni suo piano è andato distrutto, e ormai non potrà fare più niente per dividerci- commentò Lily alzando noncurante le spalle.
-Cos’è questa, Rossa, una dichiarazione d’amore?- la prese in giro Scorpius.
-Direi che è del tutto consona a una giornata come questa. E non fare tanto lo spiritoso, so bene che ormai non vuoi lasciarmi andare-
-Purtroppo è così, devo avere una qualche malformazione nel cervello per desiderare una cosa del genere-
-Te la do io la malformazione nel cervello, idiota che non sei altro-
 
Da lontano James osservava la scena, sua sorella che volteggiava sulla pista da ballo stretta al biondo malefico. Hugo gli si affiancò, e per un attimo stettero entrambi zitti.
-Bè, alla fine si è fatto perdonare. Io l’avrei almeno torturato un po’, ma Lily purtroppo ha deciso di andare fino in fondo con lui- commentò Hugo scrollando le spalle, ormai rassegnato.
-Almeno se la farà di nuovo soffrire avremo tutte le ragioni per farlo fuori sul serio- rispose James, che invece doveva ancora digerire del tutto la cosa.
-Non la farà soffrire più. Ormai ha imparato la lezione- giunse la voce di Albus da dietro.
-In realtà, credo che lui dipenda da Lily molto più di quanto Lily dipenda da lui-
Rimasero tutti e tre a guardare Lily e Scorpius mentre ballavano e, in cuor loro, ognuno si rese conto che lei non era mai stata così felice come in quel momento.
“Accidenti!” pensò James.
 
-Credo comunque che la cosa che ricorderò di più di questo giorno sono i nostri genitori. Non ho mai visto mio padre rendersi così ridicolo prima d’ora- disse Scorpius, accennando a un angolo in cui Harry e Draco si guardavano in cagnesco, divisi solamente dalle rispettive mogli, che invece chiacchieravano allegramente.
-Perché, mio padre no? Tra lui e James non so chi sia peggio- sbuffò Lily, chiedendosi per la centesima volta nella giornata cos’avesse fatto di male per meritarsi simili parenti.
 
-Ricordati, Sfregiato, che i figli dei nostri figli non avranno mai nomi di qualche tuo lontano parente defunto, mentore deceduto o animaletto da compagnia- borbottò Draco con le braccia incrociate.
-Di sicuro non avranno degli improbabili e orrendi nomi di stelle o di personaggi mitologici- ribattè Harry, guardandolo in cagnesco.
-Almeno il mio nome ha un significato profondo e una tonalità nobile. Il tuo invece è talmente comune che anche i Babbani lo usano-
-Almeno il mio nome non fa pensare a un idiota dell’Ottocento-
-Direi che è ora di smetterla, eh?- disse Ginny fulminando Draco ed Harry con lo sguardo.
-Fatevene una ragione, sarebbe anche ora- aggiunse Astoria.
 
-Quanti altri parenti inquietanti che mi minacciano di morte se ti faccio star male dovrò sopportare?- chiese Scorpius, guardando leggermente torvo Louis Weasley che si allontanava.
-Un po’. Per tua sfortuna ho tanti zii maschi e anche tante cugine femmine, che non sono certo meno inquietanti di loro- disse Lily, assaggiando un dolce con la punta del dito.
-Pacchetto completo insomma! Ma cercherò di sopravvivere-
-Non vorrai lasciarmi vedova così presto, vero signor Malfoy?-
-Assolutamente no, signora Malfoy!- esclamò Scorpius attirando Lily a sé e baciandola.

Era un luminoso giorno di maggio. Le rose erano sbocciate da poco, il loro odore si spandeva nell’aria. Nel cielo limpido non c’era nemmeno una nuvola.
Scorpius guardò Lily, avvolta in uno stupendo abito bianco, ballare insieme a Louis, e ringraziò tutti i Maghi passati, presenti e futuri per averlo aiutato ad arrivare a quel giorno.
Al aveva ragione, lui dipendeva da Lily più di quanto lei dipendesse da lui. Eppure a lui andava bene così, perché ormai non avrebbe più potuto mentire a se stesso: senza di lei, lui non avrebbe campato neanche un giorno.
Aveva commesso tante idiozie nei suoi confronti, e in fondo capiva il perché dell’astio di James e Hugo, ma per sua fortuna Lily l’aveva sempre riaccolto, anche se non prima di averlo fatto penare un po’.
Probabilmente avrebbe commesso ancora tante idiozie (non osava pensare a come si sarebbe comportato con dei bambini appena nati!), ma alla fine quella santa di sua moglie l’avrebbe sempre perdonato.
Scorpius ghignò tra sé e sé. “Moglie”, era così strano dirlo. Per lui Lily sarebbe sempre rimasta la sua ragazza.
 
-Andiamo maritino mio. Mia mamma vuole ballare con te, e poi credo che mia nonna avrebbe piacere a commentare quanto tu sia magro-
-Ma quanti diavolo di parenti hai, Rossa?-
 

THE END

 
 
 
 
 
 
My Space.
Bè, se che ho pubblicato settimana scorsa, ma ormai la storia è finita e il capitolo pronto, quindi non vedo perché non concludere alla svelta.
Il capitolo è corto, lo so (e non mi piace nemmeno molto), ma ho voluto un po’ tirare le fila con le varie reazioni della famiglia, e in fondo nemmeno gli altri capitolo erano lunghissimi.
Nonostante siano solo quattro capitoli è la prima long che concludo, e sono abbastanza soddisfatta per questo ^^ Per quanto ci tenessi, comunque, non vi nascondo che sono contenta di finirla, perché era pur sempre un peso di un certo livello.
Che altro… ringrazio tutto voi che avete letto questa storia!
A presto =)
Nip.

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