Teoria dei colori

di Vanadia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Non voglio essere grigio ***
Capitolo 2: *** Perfezione ***
Capitolo 3: *** Premi e inganni ***



Capitolo 1
*** Non voglio essere grigio ***


Non voglio essere grigio.
Voglio essere giallo, verde smeraldo, corallo.
Voglio essere amaranto e blu cobalto, voglio essere prugna, voglio essere celeste e mogano, verde muschio e indaco.

Voglio avere tante sfumatura da poter riempire mille tavole bianche.
Un caleidoscopio in movimento, una tavolozza su due piedi.
Voglio abbagliare, colmando gli occhi grigi di ogni persona che mi incontra. Riempire gli spazzi bianchi tra le parole.
Traboccare di colori, come un eruzione di vernice.

Il nero è sopravvalutato, il bianco non ha carattere, e di certo il grigio è un bieco compromesso.
- Il grigio è sempre adatto- Falso, il grigio è un sotterfugio, è un imbroglio collettivo.
Non mi lascerò piegare ancora, sarò rosso e arancione insieme, sarò viola e sarò felice nel mio mondo di tintura.
Infondo ce l'ho nel sangue, destinata a essere colore, incapace di vivere di grigi. Di vie di mezzo. Di bidimensionalità.
Preda di picchi e depressioni, costretta a oscillare tra l'etereo e il pragmatico.

Sarò sgargiante nel mio squallore e ripugnante nella mia luminosità.
Sarò esagerata, camminerò scuotendo i muri.
Sarò melodrammatica, sproporzionata, sconfinata, assurda, forzata, sarò incontenibile. Ma non sarò grigio.
Grigio non lo sarò mai più.


Viola
Dedicato a tutti quelli che grigio non sono, e non hanno mai voluto esserlo.

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Capitolo 2
*** Perfezione ***


Nero e bianco. Opposti, ce lo insegnano da piccoli. Ma quello che non dicono è che non esistono solo il bianco e il nero.
Esistono le sfumature.
Maledette sfumature.
Quelle non ti insegnano a riconoscerle. Quando sei bambino non ti dicono che può esserci più gentilezza nell'ombra che nel chiarore della luce. Che il bianco può fare paura, che il nero può darti la pace. Non ti dicono che quello che ti fa stare bene finirà spesso per farti anche del male. E ovviamente non ti diranno mai che tu sarai in grado di fare entrambi.
Se sei fortunato in egual misura.
Sono le sfumature che ti fregano.
Non le cogli mai in tempo e prima di rendertene conto il tuo mondo è diventato in toni di grigio e le sfumature, le maledette, governano la tua vita. Come i compromessi, come le mezze misure e le mezze stagioni. Come una marea che non fa altro che sbattere qua e la i tuoi assoluti, un onda di grigi che ti trascina dove vuole e piano piano sale fino a toglierti il respiro.
Sarebbe facile vivere di bianchi e neri, non ti sentiresti mai sbagliata, mai fuori posto, sapresti dove stare, che fare, chi essere. Ogni cosa, ogni persona avrebbe la sua casella, la sua fila. Il mondo sarebbe un posto così semplice.
Ordinato.
Nessuno dubbio, nessuna scusa. Ognuno avrebbe il suo scopo, ognuno conoscerebbe se stesso.
Saremmo perfetti nel bene o nel male.
Perfetti,
e spaventosi.


Nella concezione di Eschilo, gli uomini, pur tendendo disperatamente verso un comportamento morale, incappano nell’errore. Gli uomini sono imperfetti.
È intrinseco nella loro natura”

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Capitolo 3
*** Premi e inganni ***


A volte ho l'impressione che Dio ci abbia dato i colori per consolarci.
Non si può perdere tutto finché si può vedere il blu, e il verde del mare, finché si può vedere il riflesso del sole negli occhi a specchio di un gatto.
Sono un premio di consolazione, un modo per farci apparire più sopportabile questa terra.
Se ci pensate bastano poche pennellate per rendere unico qualcosa, un quadro, un abito, un paesaggio; e pensate alle persone, e alle mille sfumature che le rendono speciali.
Immaginate come sarebbe atroce rimanere bloccati in una pellicola in bianco e nero, immaginate il vostro umore davanti a un tramonto in tonalità di grigio, tutto sembra più triste in grigio.
Cosa sarebbe delle nostre emozioni quando anche la magia della notte, temporanea e parziale assenza di colori, non fosse altro che abitudine senza il suo opposto a renderla unica.
I colori sono le nostre lenti per vedere la bellezza, per vedere la poesia.
Non importa se si è daltonici o quali ci piacciano e quali no, il fatto che solo esistano rende tutto diverso, rende tutto più sopportabile, meno reale, meno disperato.
A volte penso che Dio ci abbia dato i colori per distrarci, per confortarci, o forse per farsi perdonare il fatto di averci fregati.

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