Una sorpresa per Amanda.

di LunaGorgosprizza
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1
 

Amanda Brown. Giovane Grifondoro, migliore amica dei gemelli Weasley fin dal suo primo giorno a Hogwarts e un anno più piccola di loro.
Quei tre riuscivano a sfruttare ogni occasione per combinare guai. I gemelli la adoravano, era più che certo.
Settimo anno. Era lì che si erano allontanati, dopo la trionfante uscita dei gemelli dalla scuola.
L'anno seguente, Amanda aveva passato i suoi M.A.G.O. a pieni voti, ma le mancava non avere i suoi due rossi a congratularsi con lei.


Era estate piena. Fred Weasley si era preso una pausa dal negozio di qualche ora. Camminava con le mani nelle tasche per gli stretti viottoli di Diagon Alley, perennemente affollati.
Sfortunatamente per lui, non stava succedendo niente di interessante. Faceva caldo, forse anche troppo, così decise di fermarsi per qualche minuto. Si appoggiò ad un muro vicino a lui, rimanendo fermo a guardarsi intorno. I minuti passarono in fretta. Il ragazzo si staccò dal muro per tornare al negozio,  quando sentì qualcuno chiamare -più che chiamare, urlare- il suo nome.
Non fece in tempo a voltarsi che qualcuno gli saltò sulle spalle e lui dovette portare le mani avanti e appoggiarsi al muro per non cadere a terra.
«Ma che diamine..» Ma non fece in tempo a finire la frase che si bloccò dalla sorpresa. Davanti a lui, infatti, si trovava la persona che aveva reso la sua permanenza e quella di suo fratello a Hogwarts estremamente bella.
«AMANDA?!» Non perse tempo e si affrettò ad aprire le braccia e a stringerla in un caloroso abbraccio, uno di quelli che Amanda adorava.
«Sì, sono proprio io!» Disse Amanda cercando di non scoppiare a piangere per la felicità. «Oh, Fred, mi sei mancato tanto! Beh, anche tuo fratello.. MI SIETE MANCATI ENTRAMBI! E io ti sono mancata? Ti sono mancata vero? Lo so che ti sono mancata, avanti, ammettilo, tanto lo so!»
Una delle cose che Fred ricordava benissimo di lei è che quando era felice per qualcosa cominciava a straparlare, e fermarla era spesso un'impresa.
«Amanda, calmati! Ovvio che mi sei mancata! Ma cosa ci fai qui?» Disse Fred alla svelta, preoccupato che ad Amanda non arrivasse più ossigeno al cervello, dato che continuava a parlare senza riprendere fiato.
Amanda si limitò ad alzare le spalle, senza rispondere. Niente di interessante neanche per lei, a quanto pareva.
«Hai programmi per oggi?» Chiese Fred.
«No! No, sono liberissima!» Si affrettò a rispondere Amanda.
«Perfetto, ho appena avuto un'idea che sicuramente ti piacerà!» Disse Fred sorridendo. Non le lasciò il tempo di rispondere: la prese per un braccio e la trascino in un vicolo più nascosto, dove si smaterializzò proprio davanti ai tre Manici di Scopa.
Amanda si ricordava bene di quel posto: ogni anno lei e i gemelli andavano là ed organizzavano scherzi grandiosi, sempre con un boccale di Burrobirra in mano.
I suoi pensieri furono interrotti dalla voce di Fred, che le aveva aperto la porta e si era messo da parte per lasciarla passare.
«Prego!»
«Oh, vedo che hai imparato le buone maniere, Weasley!» Disse Amanda ridendo.
«Beh, le cose sono un po' cambiate..»
«Lo dirò io!» Affermò Amanda mentre entrava nel pub.
Fred entrò dopo di lei e le indicò un tavolo in fondo alla sala, dove entrambi andarono a sedersi.
Mentre Amanda se la prendeva con comodo, Fred non perse tempo per cominciare la conversazione.
«Allora, ti piace ancora George?» Chiese Fred con un sorrisetto beffardo sulle labbra.
Amanda diventò immediatamente di uno strano colorito violaceo.
«C-Cosa?» 
Aveva capito bene, ma pensava che Fred non lo sapesse. Insomma, non pensava che qualche anno fa la sua cotta per George fosse così evidente!
Sì, era vero: quando andavano a scuola insieme Amanda aveva una cotta per George, ma aveva preferito non digli mai niente. Una delle ragioni principali erano le altre ragazze: infatti, molte ragazze erano interessate a George e lei pensava che se glielo avesse detto, lui l'avrebbe considerata come una delle tante.
«George! Andiamo, so che avevi una cotta per lui» ridacchiò Fred.
«E va bene, mi piaceva.. Ma non lo vedo da un sacco di tempo.. No, non mi piace più..» tossicchiò abbassando la voce fino a far diventare la sua voce un sussurro. «...Forse..»
La verità e che non lo sapeva neanche lei.
Ad interrompere quell'imbarazzante momento di riflessione fu il cameriere che chiese loro cosa ordinare, a cui Amanda fu immensamente grata.
Fred si affrettò a rispondere: «Due Burrobirre, una con lo zenzero, grazie»
Lo zenzero. Se lo ricordava allora! Amanda amava la Burrobirra con lo zenzero sopra.
«Ho in mente un programma discreto per oggi» disse Fred con un sorriso soddisfatto «Ma prima dobbiamo passare da casa mia»
Arrivate le Burrobirre, cominciarono a parlare del più e del meno, di cosa avessero fatto in tutto questo tempo e cose simili.
Svuotarono presto i loro bicchieri: Amanda non vedeva l'ora di sapere cosa avesse in mente Fred.
Dopo aver pagato, uscirono velocemente dal pub, e Fred le prese di nuovo una mano.
«Cerca di non vomitare, ok?» Disse ridendo Fred, e prima che Amanda potesse rispondere si smaterializzò nel cortile della Tana.
Deciso a svolgere  gli onori di casa, Fred si diresse alla porta ed aprì.
«Bentornata alla Tana!»
Amanda entrò, mentre suo suo viso compariva un sorriso a trentadue denti. I ricordi riaffioravano alla sua mente così facilmente adesso.. Tutte quelle giornate passate insieme, tutti quegli scherzi.
«Siamo soli?» Chiese cercando di fingersi disinteressata.
«Credo che mamma sia in giardino a cacciare via gli gnomi» Disse con noncuranza Fred, mentre saliva le scale che portavano al piano superiore.
Amanda lo seguì e, una volta giunta sul pianerottolo, non poté fare a meno di notare un grosso cartello con su scritto 'Tiri Vispi Weasley'.
«E questo cos'è?»
«Oh, io e George abbiamo un negozio, non lo sapevi?
«Un negozio? E cosa vendete?»
«Scherzi, naturalmente!» Disse Fred ridendo.
Aprì la porta e il suo sguardo si posò sul suo letto, sopra al quale avrebbe dovuto trovarsi un pacchetto, ma niente.
Il ragazzo cominciò a rovistare tra le sue cose, a frugare in tutti i cassetti, senza trovarlo.Ne
l frattempo, Amanda aveva trovato un opuscolo dei Tiri Vispi Weasley sul comodino di Fred ed aveva cominciato a sfogliarlo.
«D'ACCORDO, CHI HA PRESO IL MIO PACCHETTO?» Tuonò Fred.
«Dici questo?» Chiese qualcuno fuori dalla porta, che teneva nella mano destra  un pacchetto arancione.
Amanda si immobilizzò, lasciando cadere a terra il depliant che teneva in mano per la sorpresa.
«Amanda?!»
«George!»


 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2

I due rimasero a guardarsi, senza proferire parola. Amanda si stava godendo ogni secondo di quel momento che aspettava da anni.
George non perse tempo e corse ad abbracciarla. La strinse in uno dei suoi abbracci calorosi, che Amanda adorava. 
Quanto gli era mancato..
Il silenzio fu interrotto da Fred, che strappò di mani a George il pacchetto.
«Sì, stavo cercando proprio questo!»
George, controvoglia, si staccò da Amanda.
«Sai fratellino, non dovresti lasciare incustodite le cose di valore» Disse George assumendo un tono che Fred trovò estremamente fastidioso.
«Non provocarmi!» Ribatté Fred, lanciandogli un'occhiataccia.
Amanda sospirò: non era cambiato niente tra loro due da quando erano a scuola insieme. Ed era un bene.
«Oh andiamo Fred, finiscila con quello sguardo!» Disse Amanda con un tono autoritario.
Fred allora posò altrove lo sguardo e andò a sedersi sul suo letto.
«George, io non so più niente di te!» Disse Amanda, quasi sconvolta «Dai, raccontami qualcosa! Ragazze in vista?» 
Una cosa che George adorava di Amanda era che lei andava sempre al punto, senza troppi giri di parole.
«No, non ancora» Disse George un po' sconsolato.
Amanda lo guardò ad occhi sbarrati.
«Cosa? Tu, George Weasley, non hai una ragazza? No, non è possibile! Quando eravamo a scuola un sacco di ragazze ti venivano dietro! E venivano da me e Fred per chiederci di te!» Disse incrociando le braccia al petto.
«Cosa?» La guardò confuso.
«Dai, non te ne sei mai accorto?»
George scosse la testa: non aveva mai fatto molto caso alle altre ragazze..
«E pensare che io avevo una cotta per te e mi arrabbiavo un sacco» Disse Amanda ridendo, senza far caso a cosa stesse dicendo.
George sbarrò gli occhi.  «Tu cosa?»
«Dai, non te ne sei mai accorto? Certo che tu non ti accorgi mai di niente, Weasley, eh!»
A questo punto, Fred fece per intervenire, ma Amanda gli lanciò subito un'occhiata per zittirlo.
«Ehi, cosa sono quelle occhiate?» Chiese George un po' confuso.
Fred si alzò dal letto e cominciò a camminare intorno ad Amanda.
«Sembra che neanche tu ti accorgessi di molte cose però, Amanda..»
«Io?» Disse Amanda guardandolo confusa.
George aveva capito dove voleva arrivare Fred e cercò di zittirlo, ma Fred fu più veloce di lui: «Anche George aveva una cotta per te, non lo sapevi?»
Ecco, Fred lo aveva detto.
«Davvero?Cioè, seriamente o mi prendi in giro?» Guardò incredula Fred e poi si girò di scatto verso George. «Perchè non me lo avete mai detto?»
George arrossì di colpo. Non sapeva proprio cosa dire.
«Io.. Beh.. Ecco.. Sì» Disse a voce bassissima.
Amanda restò di sasso: George Weasley aveva veramente una cotta per lei quando era a Hogwarts? Era diventata improvvisamente di uno strano colorito bordeaux.
«Ehm.. Vado un attimo fuori a prendere un po' d'aria, sto morendo di caldo..»
«Attenta a non farti prendere dagli gnomi da giardino» Disse Fred ridendo.
«Starò attenda.» Rispose Amanda già fuori dalla loro camera.
Uscì dalla casai e cominciò a respirare a pieni polmoni. Non sapeva cosa le stesse succedendo, in fondo era solamente una cottarella di tanto tempo fa. O forse no?Forse era più di questo, forse rivedendolo era scattata quella vecchia scintilla.

«NO. Amanda, così non possiamo andare avanti. Gli sei andata dietro per anni, vogliamo che succeda di nuovo così?» 

Aveva cominciato a parlare da sola. Forse stava diventando matta.

«Ohh, ma dai, è così carino! »

Due vocine? Perfetto, era diventata ufficialmente matta.

Nel frattempo, George, che era rimasto in camera con Fred, si voltò verso di lui. Non sapeva bene cosa dire. Aveva fatto bene a dirglielo? Beh, magari lei non aveva più una cotta per lui, forse si era stufata. E lui? Pensava che la cotta gli fosse passata. Era la verità? Non ne era più così tanto sicuro.
«Fred? E adesso cosa faccio? Voglio dire.. Aveva una cotta per me e io per lei, ma era tanto tempo fa.. Però è ancora lei. Non è cambiata di una virgola, la adoravo! E poi.. Dai, è bellissima!» Disse prendendosi la testa tra le mani.

«Ah, è sempre bello vederti così, fratellino.. Ti piace ancora, è ovvio!»

Amanda era sempre più confusa, neanche lei sapeva cosa fare. Magari per lui era tutto finito, magari era solo una classica cotta tra ragazzi. Si calmò, tornò di un colorito "accettabile"  e rientrò in casa. Prima di salire in camera dei gemelli, si fermò a vedere un po' di oggetti che erano in giro e cominciò a parlare fra sé e sé.
«Amanda, potresti rovinare la vostra amicizia. Già vi siete allontanati una volta, e tu sei stata male, pensa cosa potrebbe succedere adesso. E poi cosa direbbe Freddie?Andiamo, sei sicura che sarebbe pienamente favorevole?Non lo so, non lo so!»
Si sedette su una sedia.
«Però, non guardare solo l'aspetto negativo. Potrebbe anche andare bene, no? Potresti essere finalmente felice. Hai visto i suoi occhi?Sono così..ahhhhh.E i capelli? Grande, Am
y, oltre a parlare da sola sei diventata dislessica. Matta e pure Stupida. Che accoppiata vincente» 
Non era pronta a salire e a tornare di nuovo rossa, così rimase un po' su quella sedia a pensare.


«Credo proprio di sì.. » Disse George guardando suo fratello. Poi fece un gran respiro e si alzò.
«D'accordo, adesso vado a parlare con lei.. Dimmi buona fortuna!»
Uscì dalla stanza e scese le scale, senza troppa fretta. Tutti i problemi del mondo invasero la sua testa. Non sapeva più cosa pensare, magari parlandoci sarebbe stato tutto più facile. O no? Arrivò in salotto e fece per uscire, quando la trovò la, seduta su una sedia. Tossì, cercando di sembrare il più calmo possibile.
«Ehm.. Amy?»

Amanda si alzò di scatto dalla sedia, voltandosi verso George.
«Oh, George! Da quanto sei lì?» Chiese, preoccupata che il ragazzo avesse sentito qualcosa.
«Sono arrivato adesso. Rimani pure seduta» Disse prendendo un'altra sedia e poggiandola proprio davanti alla sua. «Allora.. Trovato nessuno gnomo?»

Gnomi? Pessimo, George.

Amanda si calmò, almeno non aveva sentito il suo monologo da pazzoide. Il suo cuore continuava a battere fortissimo fortissimo. Aveva la bocca a secco e le sue mani erano sudate.
«G-Gnomi?Oh,sì..ehm, no nessuno gnomo»
Fece un respiro profondo e lo guardò dritto negli occhi. Temeva che avrebbe visto qualcosa di strano nei suoi occhi verdi. Era da pazzi, ma era veramente terrorizzata di rovinare quel momento.
«Ehm.. Vuoi parlare di gnomi?Perché sai, non sono molto ferrata in questo ambito» Disse cercando di sorridere.

«Oh, no, no» Rise, cercando di non dare a vedere il suo nervosismo.
Cercò di organizzare un discorso. Non voleva che lei fraintendesse. Non voleva semplicemente rovinare il momento.
«Beh.. Diciamo che gli gnomi non sono la cosa che mi interessa di più adesso.. Non so esattamente come dirlo..» Si strinse le mani. «Ho parlato con mio fratello prima..»
«E...?»
Non sapeva cosa le volesse dire. Magari era venuto giù per dirle che tra loro due poteva esserci una sincera e profonda amicizia. Niente di più.
«Di cosa avete parlato di bello?»

STUPIDA. Cosa vai a chiedere?Cosa avete parlato di bello?Ma per piacere. Grande Amanda, hai rovinato il momento perfetto.

George non voleva essere troppo diretto. Le piaceva, ormai era sicuro. Si fermò a guardarla per un momento. I suoi occhi verdi, i suoi capelli così morbidi, il suo sorriso, lei. Ecco, si era incantato un'altra volta.
Cercò di riprendere il discorso: «Beh, abbiamo parlato.. Di me..» D'accordo, fin qua sembra tutto tranquillo. «E di te»

BAM.
Il cuore di Amanda cominciò a battere più velocemente.
"Di me e di te." Quelle parole così belle insieme.

Ok,Amanda, calmati. Fai un bel respiro e non morire.

«Ehm..eh?» Alzò lo sguardo. I suoi capelli, i suoi occhi, il suo sorriso. Erano uguali a tanto tempo fa. Ora lo sapeva, la sua non era una semplice cotta. Si era bloccata. Guardava i suoi occhi e non riusciva a spiccicare parola se non degli interessanti "Ehm", "Sì" "Eh..".
«Beh.. E' vero, io avevo una cotta per te.. Ed era tanto tempo fa..» Fece una piccola pausa.
Era troppo nervoso, sicuramente Amy l'aveva notato. Doveva calmarsi, o avrebbe rovinato tutto.
«Credevo che la cossa mi fosse passata. E' stato così per un po', credo.. Però.. »
Respira, dai, mica ti uccide!
«Adesso.. Voglio dire.. Beh, inutile girarci intorno..»
Dai, ci sei, avanti. Dillo!
«Tu mi piaci ancora, Amy.» Arrossì di colpo, socchiudendo gli occhi.
Ecco.FINALMENTE! Lo aveva detto, lo aveva detto!
Amanda era così felice che cominciarono a scenderle le lacrime.
«D-davvero? Cioè, seriamente?» Non riusciva a crederci.
Non voleva piangere, ma le lacrime scendevano senza che lei volesse. Sorrise, ma tornò subito seria.
«E..cioè, vogliamo provarci?Voglio dire, se poi andasse male?Georgie, non vorrei passare quel periodo che ho passato quando non c'eri. quando non c'eri tu, non c'era Fred. Quando mi sentivo stupida perchè l'unica cosa che volevo era stare con te. Però è evidente che,almeno io, non posso stare senza di te.» Si asciugò le lacrime e poggiò la sua mano su quella di George.
«Cosa facciamo? Te la senti?» Amanda voleva davvero provarci. Voleva davvero stare con lui.
Ma non sapevo cosa avrebbe risposto...

‎George provò una felicità immensa nel vedere che per lei era la stessa cosa. Era la verità, non se lo era immaginato! Le prese la mano, accarezzandole il dorso.
Non restava che rispondere.
Era semplice, sì o no? Le piaceva, era sicuro. Anzi, le piaceva molto. Era stato da stupidi lasciar perdere, tempo fa. Adesso avevano entrambi l'occasione di riprovare.
Non pensava che qualcosa sarebbe andato male, lo sperava. Più tranquillo, tirò un gran sospiro di sollievo e la guardò negli occhi.
«Sì! Proviamoci! Abbiamo già perso un'occasione, sarebbe da stupidi perderla un'altra volta. Quindi.. Sì!» Rispose George deciso.
Amanda sii alzò in piedi e lo abbracciò. Il suo profumo invase le sue narici, e dentro il suo stomaco le farfalle cominciarono a svolazzare.
Era la prima volta che lo abbracciava così, che lo abbracciava senza che potesse scoprire qualcosa, senza che il rapporto che avevano potesse essere rovinato da una mossa. Era così felice, così euforica.
Tutto quello che desiderava era stare insieme a lui, da anni. Non aveva mai avuto il coraggio di dirglielo e adesso, adesso potevano provarci.
«Io e te,capisci?Non ci avrei mai pensato. Io e te.» Ripeteva quella frase. Sembrava strana da dire, ma in quel momento era la frase più bella di tutto l'universo.
George rimase a guardarla, stringendola forte a sé.
Mai avrebbe pensato di poter rimanere a guardare così tanto quegli occhi stupendi. E poi il suo sorriso. Il sorriso che si era formato sulla sua bocca. Le illuminava il viso. Era bellissima. Lo era sempre stata.
Nessuno dei due riusciva veramente a crederci.
Avevano perso un'occasione in passato, ma adesso eccoli là, incapaci di togliersi un sorriso enorme dalla faccia.
Rimasero a guardarsi, senza dire niente. Almeno finché George non abbassò la testa.
«Sì, ci abbiamo messo un po'.. Potrai mai perdonarmi?»
E appena finito di pronunciare la frase la baciò
Era un bacio che entrambi aspettavano da tempo, un bacio che pensavano non sarebbe mai arrivato.
Ma erano lì, l'una tra le braccia dell'altro.
Era il momento perfetto.
«Credi che Fred ne sarà felice?» Chiese Amanda.
«Perché non lo verifichiamo noi stessi?» Si staccò da quell'abbraccio e le tese la mano, che Amanda afferrò subito.
Cominciarono a salire le scale, così velocemente che George rischiò di cadere a terra.
Entrarono in camera e quello che videro fu abbastanza bizzarro: Fred, che aveva cominciato ad annoiarsi, era salito sul suo letto ed aveva cominciato a saltellare come un bambino di cinque anni.
A quella visione, George ed Amanda scoppiarono a ridere.
Fred si affrettò a scendere dal letto: «Ehm.. Sì.. Allora, com'è andata?»
Nello stesso momento, tutti e tre posarono lo sguardo sulle mani intrecciate di George ed Amanda.
«Direi che è andata»







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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3


Amanda e George erano al settimo cieli: finalmente erano insieme. Dopo tutti quei pomeriggi passati a pensare al cosa sarebbe successo se qualcuno dei due avesse parlato prima, tutti quei sonni persi. Ora erano là, sempre insieme, a guardarsi con occhi nuovi.

Di una cosa George si era pentito: durante il suo sesto anno ad Hogwarts si era svolto il Ballo del Ceppo, un occasione più unica che rara. George avrebbe voluto tantissimo invitare Amanda, ma poi pensò di non farlo. Neanche lui sapeva perché aveva rinunciato, ma sicuramente aveva fatto male, molto male.
Adesso però era intenzionato a rimediare.
Prese una pergamena e cominciò a scrivervi sopra.
Non scrisse molto, solo l'essenziale: pensava che fosse meglio così.
In seguito piegò la pergamena e la lasciò scivolare all'interno di una busta, che consegnò al suo gufo, insieme ad una profumatissima rosa rossa che aveva colto appositamente per Amanda.

Amanda era appena rientrata a casa, dopo una giornata molto impegnativa. Era veramente esausta: la fatica e il caldo l'avevano resa estremamente stanca. Chiusa la porta dietro di sé, si gettò sul divano. Rimase ferma lì, con gli occhi semichiusi. Si sarebbe addormentata se non fosse stato per un gufo che proprio in quel momento di appollaiò sulla sua finestra. Amanda, a malavoglia, si alzò dal divano e andò a prendere la busta.
Riconobbe subito quella grafia un po' disordinata: George.
Non perse tempo ed aprì immediatamente la lettera.

Ehi Amanda! Devo dirti una cosa importantissima.
Niente di preoccupante, è solo.. Una cosa che dovrei farmi perdonare.
Vieni da me stasera, così potrai anche farti quattro risate.

A presto,
Tuo George.


Era proprio il suo stile.
Ripose la lettera sul tavolo vicino a lei e prese la rosa.
Era una rosa bellissima e aveva un profumo molto gradevole.
Oh sì, Amanda adorava tutto questo, adorava George.

Corse subito a prepararsi.
Cominciò a frugare tra tutta la sua roba in cerca di un bel vestito e dopo poco lo trovò: era di un azzurro bellissimo.
Un po' di trucco, una ritoccata ai capelli ed era pronta ad uscire. Si precipitò fuori di casa e si incamminò verso la Tana.
Durante il tragitto pensò a che cosa potesse aver preparato George. Proprio non ne aveva la più pallida idea.
Dopo poco si ritrovò davanti alla Tana. Si avvicinò alla porta e bussò.
Ad aprire fu la signora Weasley, che aveva uno strano sorriso sul viso. Dopo che ebbe salutato Amanda corse via e Amanda credette di averla vista saltellare.

Si guardò un po' intorno: il salotto non era come l'aveva visto l'ultima volta, ma era tutto addobbato. Sembrava una sala da ballo. Sul tavolo c'erano un po' di stuzzichini e di Burrobirre e si sentiva una soave musica di sottofondo. Aveva già sentito quella musica, ma non ricordava quando.
Quello che più la colpì fu quello che accadde dopo.
Infatti, mentre ancora si stava guardando intorno, da dietro un angolo, uscì fuori.
La cosa strana era che era vestito molto elegante, con uno smoking con tanto di papillon.
Amanda era veramente senza parole.
«George? Sei veramente tu? Cosa ti è capitato?» Chiese Amanda sorpresa.
Appena George vide Amanda, rimase a bocca aperta: la vedeva sotto una nuova luce, poteva guardarla senza timore.
«Dovevo farmi personale» Rispose ridendo.
«Perdonare? E di cosa?»
George si avvicinò a lei, allungando una mano per prendere quella di Amanda.
«Era il mio sesto anno e il tuo quinto. Un'occasione più unica che rara, ti viene in mente? Il Ballo del Ceppo, Amy..»
Ecco! Adesso Amanda si ricordava. Avrebbe tanto voluto andare a ballo con lui, ma poi per la troppa timidezza aveva chiesto ad un altro ragazzo.
«Oh, mi ricordo!»
«Esatto.. Volevo davvero venirci con te, quindi.. Amanda, ti va di ballare con me stasera?» Le chiese sorridendo.
Amanda era senza parole.
Si era immaginata quella scena così tante volte, ma mai aveva pensato di viverla veramente.
Si limitò ad annuire timidamente. Le guance le si erano leggermente arrossate.
Il ragazzo le si avvicinò ancora e le posò la mano libera su un fianco.
Erano così vicini..
Cominciarono a ballare, seguendo la musica. Ballarono per molto.
Ogni tanto facevano una piccola pausa, mangiavano uno stuzzichino e poi tornavano a ballare.
Amanda dovette ammettere che George non se la cavava affatto male, anzi!
Talvolta il ragazzo la prendeva in vita e la sollevava, facendo un giro su sé stesso.
Quella serata fu davvero bellissima per entrambi.
Amanda aveva persino dimenticato la sua stanchezza.
Eccoli là.
George la stringeva tra le sua braccia, dondolandosi a tempo di musica.
Lei rimaneva accucciata tra le sue braccia, lasciandosi cullare.
La serata passò in fretta, forse anche troppo.
Amanda presto fu costretta a fare ritorno a casa.
Di una cosa però era sicura: George era veramente tutto quello di cui aveva bisogno.

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