Mirror di Emily OneDirection (/viewuser.php?uid=155695)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Goodbye - Hello ***
Capitolo 2: *** Bully Boys ***
Capitolo 3: *** Dinner with Five/Five ***
Capitolo 4: *** The Beach – not the Bitch ***
Capitolo 5: *** Remember the past ***
Capitolo 6: *** I'm Not Your Girlfriend Now ***
Capitolo 7: *** I Love You ***
Capitolo 8: *** Camping...Part 1 ***
Capitolo 9: *** Camping...Part 2 ***
Capitolo 10: *** Truth ***
Capitolo 11: *** ...Diploma? ***
Capitolo 12: *** Prom ***
Capitolo 13: *** Mirror ***
Capitolo 1 *** Goodbye - Hello ***
Mirror
Premetto
che la
protagonista non è una persona vera quindi non mettete nelle
Recensioni
‘MA
LO SAI CHE LIAM NON HA UNA SORELLA DI NOME VALENTINE??!’
Si
che lo so
solo che volevo inventare un personaggio… =D
1
. Goodbye - Hello
Il
sole quella mattina era splendente, più luminoso del solito.
Era venuto anche
lui a dirmi ‘addio’. La città di Roma
era pronta a salutarmi.
Mi
guardai intorno. Era la mia città
oramai. Dovevo lasciarla però.
Una
lacrima mi rigò la guancia. Avrei perso tutto. Tornando a
Londra sarei tornata
ad essere la sfigata di turno. La stupida Valentine Payne.
Una
sola cosa positiva c’era nel mio ritorno a casa: avrei
rivisto mio fratello.
La
piovosa città britannica portava brutti ricordi. Mi alzai la
maglietta per
vedere la grande cicatrice che ahimè ancora si vedeva.
Vanessa
mi abbracciò e scoppiò a piangere. Per lei era
naturale. Io dopo un anno avevo
imparato a reprimerlo, anche se in certi momenti era più
forte di me. La strinsi
più che potei. Sentivo il suo profumo entrarmi nelle narici.
“Van
promettimi che verrai…” Le dissi. Annuì
asciugandosi le lacrime. Tirai fuori un
sorriso forzato. Mi sarebbe mancata più della mia stessa
vita.
“Verremo
anche noi se ti ricordi che esistiamo!” Esclamò
Paolo catturando la mia
attenzione. Risi di cuore. Mi diede una pacca sulla spalla. Lo
abbracciai. Per un
po’ cercò di scappare dalla mia stretta, poi si
lasciò andare e mi strinse.
Gli
altri cinque mi si buttarono addosso facendomi cadere a terra.
Scoppiammo a
ridere.
“Ohi
sono le sei di mattina!” Esclamò Maria
affacciandosi dalla finestra. Era una
donna insopportabile alla quale non andavo proprio giù.
“Tanto mo’ me ne vado
Marì!” Urlai imitando l’accento
romanesco. Chiuse le veneziane ignorandomi.
Scoppiammo
tutti a ridere. Mi mettevo nei casini da sola. Già era tanto
che avessi
imparato l’Italiano…
Sarah,
la ragazza che mi aveva ospitata, mi diede un bacio sulla guancia. Con
lei fu
più difficile che per altri. Era diventata una sorella
maggiore, quasi una
mamma, per me. Mi sentivo morire al pensiero di non rivederla per molto
tempo.
Mi
veniva la nausea e mi girava la testa. Da quando ero piccola il mio
organismo
reagiva fisicamente ad ogni disagio. Era insopportabile.
Scoppiai
a piangere davanti a lei. Non resistevo. Era l’unica che mi
aveva veramente
vista farlo. Ora sapevano tutti come ero.
“Mi
spiace” Mormorai singhiozzando. “Di
cosa?”
“Mi
sto rendendo ridicola”
A
quelle parole mi saltarono tutti addosso per donarmi conforto.
Mi
guardai allo specchio diverse volte. Ero pallida. Avrebbero capito che
avevo
vomitato per tutto il viaggio. Avrei subìto le troppe
attenzioni dei miei.
Mi
lavai i denti e mi truccai.
Il
mio alito non tornava normale…
Cercai
un bar e presi due pacchetti di mentine e me ne misi cinque per volta
in bocca.
Buttai i contenitori e, con le valigie tra le mani, mi diressi verso
l’uscita. Si
sentiva della musica pop in sottofondo ed io camminavo a ritmo di essa.
Intravidi
Liam e affrettai il passo. Mi sorrise e corse verso di me. Quando fummo
faccia
a faccia lasciai le valigie e gli saltai addosso.
“Mi
sei mancato tanto!” Esclamai. Sapevo che stava facendo il suo
solito sorriso
che chiamavo ‘Sorriso del fratello troppo scemo che ne ha uno
per ogni
evenienza’. Strano, eh?
“Anche
tu!” Rispose. Mi lasciò andare dalla sua presa che
era diventata mortale e fui costretta ad
andare a salutare i miei. Finsi
di essere felice ma in quelle situazioni mi risultava difficile.
Non
avevo un buon rapporto con loro da quando mi avevano detto di avermi
adottata
proprio l’anno precedente, un’ora prima che
prendessi l’aereo per Roma. Mi avevano
mentito per tutti quegli anni. Non sapevo più nemmeno se gli
volessi bene.
Liam
era mio fratello anche se non biologicamente, lo era sempre stato e non
mi
aveva mentito. Anche lui era all’oscuro della mia adozione.
Almeno era ciò che
mi aveva detto.
“Ci
sei mancata.” Dissero in coro. La nausea tornava.
“Sicuramente ti sarai
annoiata in Italia. Non è il posto giusto per te, noi ti
conosciamo bene…”
“Affatto…”Mormorai
andando a prendere le valigie.
Quando
salimmo in auto non fiatarono. Rimanemmo a parlare solo io e mio
fratello.
“Com’era
l’Italia?” Mi domandò. Tirai fuori un
sorriso a 32 denti. Anche se mi mancavano
tutti ero felice di parlarne.
“Era
magnifica! Il sole quasi tutti i giorni, tempo che non cambia ogni
cinque
secondi e persone fantastiche! Sarah è la persona
più gentile ed educata che io
conosca.” Risposi entusiasmata. Parte della mia
felicità era forzata. Volevo
farlo capire ai miei.
“Ti
sei fatta nuovi amici?”
“Ci
credi se ti dico di si?” Domandai. Rise.
“Certo!” Esclamò.
“Si.
Ci sono Paolo, Marco, Camilla, Francesca, Melissa, Niccolò e
Vanessa. Sono la
parte migliore del viaggio.” Sorrise dolcemente per la mia
felicità.
Ero
contenta che non avesse nulla contro, a differenza di altri.
La
macchina si fermò e uscì subito fuori per capire
che effetto mi facesse la mia
nuova casa. C’era un grosso cartellone con scritto
‘Bentornata!’ e tre ragazzi.
Tre dei quattro. Tre quarti del mio incubo
di una vita.
Una
lacrima mi sfuggì. Non era possibile….
Corner…
Vi
piace la storia? Scusate, lo so che scrivo e cancello storie di
continuo ma
smettono subito di piacermi.
Questa
mi ispira…per ora.
2
recensioni e continuo…
I personaggi
Sarah : http://2.bp.blogspot.com/-rUp9R424Osc/T6hVfvv1ylI/AAAAAAAAC8g/Nt62N6ck22A/s400/Violetta_13-7ec49016-e6cd-102f-8e9c-0019b9d5c8df-480x640.jpg
Paolo : http://www.disneydreaming.com/wp-content/uploads/2011/08/Dylan-OBrien.jpg
Vanessa : http://www.gossipcop.com/wp-content/uploads/2011/12/Drew-Ryniewicz-273x300.jpg
Valentine è la ragazza nella foto all'inizio della storia.
Nel prossimo capitolo altre foto.
P.S. Passate in questa pagina : http://www.facebook.com/pages/Drew-Ryniecwiz-Heart-Soul/311816512226599
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Capitolo 2 *** Bully Boys ***
2
. Bully Boys
Entrai
in casa seguita da tutti gli altri. Cominciarono a parlare e parlare,
io non
dissi nulla. Non che non mi avessero chiesto nulla, solo che non mi
andava di
parlare. Louis, Zayn ed… Harry erano a casa mia.
Avevo
bisogno di respirare. “Vado in bagno” Mormorai, poi
salii di soppiatto in
camera mia.
Quando
aprii la porta la riconobbi subito. Ricordavo i miei soliti nascondigli
a
memoria. Non c’era tempo. Controllai di avere il cellulare in
tasca e mi
precipitai ad aprire la finestra. Vidi se c’era ancora
l’albero che era
cresciuto lì accanto e poi mi aggrappai con cautela a un
ramo. Respiravo
lievemente. Mi calai sempre più giù cercando
punti di appoggio e buchi per
incastrare i piedi. Mancava poco meno di due metri a terra. Mi feci
coraggio.
Allungai una gamba verso il vuoto e poi mi buttai. Caddi sul prato
procurandomi
una semplice sbucciatura. Non sapevo come coprirla dato che avevo i
miei
pantaloncini corti. Non importava, non avevo tempo.
Presi
a correre noncurante del dolore al ginocchio. Sentivo che stavo
leggermente
trascinando la gamba. Il sangue mi gocciolava giù per la
gamba, mi sentivo
appiccicosa.
Non
me ne accorsi subito, ma avevo già superato due isolati.
Cominciavo a cedere. Mi
trovavo in un vicolo cieco. Mi sedetti a terra e cercai nelle mie
tasche un
fazzoletto.
“Valentine?”
Domandò una voce fredda, familiare. Non alzai lo sguardo.
Sapevo che era lui ma non volevo
affrontarlo.
La
sua mano si avvicinò a me. Teneva un fazzoletto. Lo
poggiò sulla ferita, poi
cominciò a tamponarla. Cominciò a bruciarmi.
“Ahi! Basta!” Esclamai. Non smise.
Dovetti
guardarlo. Il riccio mi fissava con gli occhi che non facevano capire
cosa
pensasse. Prima lo percepivo. Il suo sguardo era pieno di gelo. Mi
sentivo
morire.
“Harry
lasciami!” Gli urlai contro alzandomi. Mi appoggiai al muro
per non cadere.
“Dove
vai?” Chiese Zayn arrivando davanti a me. Respiravo
affannosamente. “Non come
prima!” Urlai cominciando a correre. “Era
lei?” Sentii domandare Louis.
Arrivai
due isolati più in giù e andai a suonare alla
persona che mi curava segretamente
le ferite quando subivo il bullismo: Amanda Pierce, la cosiddetta
‘ochetta’
dalle sfigate (un po’ lo era) e ‘Salvatrice
Vanitosa’ da me. In passato era la
ragazza di Louis.
Non
le avevo detto chi c’era nel gruppo. Aveva scoperto da sola
che ne faceva parte
Harry. Scampanellai più forte che potei.
“Chi
è?” Chiese lei aprendo la porta. Appena mi vide
sbarrò gli occhi. “S-sei
tornata?”
Mi
aveva messo una benda sulla ferita e le avevo spiegato tutto quello che
potevo.
Sapere che Louis ne faceva parte non la scosse. L’aveva
lasciato per quello.
Mi
salutò con un abbraccio e mi regalò un invito per
il ballo di fine anno. Era cambiata.
Al
ritorno a casa non li incontrai. Percorsi i marciapiedi in santa pace.
Di tanto
in tanto qualcuno mi riconosceva e mi chiedeva cosa avessi fatto. Era
tutto
diverso. Chi non mi voleva frequentare prima mi salutava addirittura e
mi
chiedeva come stavo.
Era
passato troppo tempo dalla mia assenza.
Mi
squillò il cellulare. “Sarah?”
“WoW
tesoro come stai?” Parlava in italiano. Sorrisi risentendo la
sua voce. “Bene,
sono solo caduta da un albero” Risposi nella medesima lingua.
Mi sentivo
osservata. Mi guardai attorno, ma nulla.
“Cominciamo
bene, eh?”
“Si.
Era per scappare da casa mia.” Spiegai. La sentii sospirare.
Divenni seria.
“Com’è
Londra?”
“Diversa,
tranne per i bulli”
“Quei
bulli?” Sapeva di cosa parlassi. Annuii, ma capii che non
poteva vedermi e lo
dissi a voce. “Vorrei un tuo abbraccio.” Sentivo il
suo respiro che si
alternava col mio fiatone. “Anche io voglio il
tuo.” La mia espressione felice
si allargò per poi restringersi alla visione di casa mia.
“Sono arrivata, vado.
Ti voglio bene.” Dissi e riagganciai senza farla rispondere.
La conversazione
diventava troppo dolorosa.
Misi
l’aggeggio in tasca. “Che lingua era?”
Una voce profonda e roca mi sorprese. Proveniva
da un’ombra che era davanti all’entrata.
Rabbrividii.
“Indovina,
sono stata in Italia…” Risposi secca, fredda.
Venne fuori dal buio e ciò mi
fece ancora più male. La sua immagine mi
terrorizzò ancora di più. Indietreggiai
di scatto e persi l’equilibrio. Caddi all’indietro,
ma venni afferrata qua
qualcosa, qualcuno.
Mi
rimisi su e lo riconobbi dalla solita felpa e anche dal colore dei
capelli,
nero come la pece, anche più. Zayn mi guardava con degli
occhi quasi
imploranti. Cosa voleva?
“Valentine”
Sussurrò Louis. Mi arrivò davanti con la sua
solita maglietta a righe ed i
pantaloni rossi. Non dico di non aver pensato che quei ragazzi fossero
attraenti, ma alla fine era stato tutto offuscato dal bullismo.
“Che
volete?” Domandai e successivamente deglutii. Sorrise
lievemente. “Siamo
cambiati.”
“A
me sembrate gli stessi bastardi di sempre” Ribattei andando
velocemente verso
la porta. La grande mano di Zayn mi afferrò il braccio. Mi
bloccai. Il cuore mi
batteva velocemente. Avevo ancora paura.
“Ti
prego…” Mormorò.
“Perché
io?”
“Perché
sei l’unica, sei sempre stata l’unica.”
Sussurrò Harry. “L’unica per cosa?
L’unica
che avete quasi mandato in coma quella volta al mare, se non vi siete
dimenticati.” Ricordai loro.
Mi
avevano presa a pugni e calci. Ero tornata a casa con entrambi gli
occhi neri e
molti, troppi lividi per il corpo. Mi reggevo a malapena in piedi.
Erano stati
la mia rovina.
Mi
liberai dalla presa di Malik e corsi in casa, poi salii le scale di
corsa
entrando in camera. Sbattei violentemente la porta e mi misi a piangere
sul
letto.
Non potevo
soffrire in quel modo per ciò che mi avevano
fatto…
Corner…
Ringrazio di cuore per le
recensioni ‘itsvalerie’
e ‘Ali Love jelena’ .
Un grande ringraziamento anche a
chi segue
la storia.
So che i capitoli sono corti ma mi
servono
per non perdere la pazienza a scriverli. Sono strana, lo so.
Questa volta 3
recensioni e
continuo. Un salutone. Michy
P.S. Dal prossimo capitolo la
storia si
chiamerà solo ‘Mirror’.
|
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Capitolo 3 *** Dinner with Five/Five ***
3
. Dinner with five/five
Tirai
un respiro profondo ed entrai nel mio bagno.
Mi sciacquai il viso e poi guardai nello specchio. La mia immagine
riflessa mi
dava i brividi. Aprii la doccia e ci entrai. Piansi silenziosamente.
Cominciai
a canticchiare.
Cercai
un asciugamano alla cieca ma non lo trovai nelle vicinanze. Uscii a
lì e
avanzai di qualche passo.
La
porta si aprì e Liam spalancò gli occhi mentre
entrava. Afferrai l’asciugamano
e mi ci avvolsi. “Pensavo fosse il mio
bagno.”
Protestai. Rise. “Cercavo una cosa…”
Mormorò distratto guardandosi in giro, poi
uscì e si chiuse la porta dietro. Tirai un respiro si
sollievo e mi sfuggì una
risata.
Mi
asciugai corpo e capelli, poi mi infilai un vestito da bambolina
qualunque, mi
truccai e scesi a cenare.
Vidi
la ‘mia’ ‘famigliola felice’ a
tavola con gli altri tre. Due
posti erano vuoti. Andai a sedermi a
capotavola.
“Ceneranno
tutte le sere con noi?” Domandai scortese. Liam si
voltò guardandomi male. ‘mia
madre’ mi fulminò con lo sguardo. Tirai fuori un
ghigno.
“Staranno
da noi per un po’” Tornai seria. Alzai lo sguardo
verso gli altro. I tre mi
guardavano con gli occhi imploranti. Non volevano che dicessi la verità.
Diedi
un’occhiata alla sedia vuota. “Chi stiamo
aspettando?”
“Niall…”
Rispose mio fratello distaccato.
“Niall
Horan?” Chiesi tirano fuori un sorriso a 32. Niall Horan era
il ragazzo più
simpatico, dolce e popolare della scuola. L’unico che mi
aveva notata, l’unico
che era stato buono con me.
Ricordavo
il suo viso, i suoi occhi, i suoi capelli scuri…avevo avuto
una cotta per lui. Era
venuto qualche anno prima dall’Irlanda.
Il
campanello suonò. Saltai su dalla sedia. “Vado
io” Mormorai dirigendomi a passo
spedito verso la porta. La aprii e sorrisi all’invitato.
Notai subito il colore
dei suoi capelli, era biondo!
Mi
vide, posò la chitarra e mi abbracciò.
“Sei ancora più bella di prima!”
Esclamò. Arrossii appoggiata nell’incavo tra il
suo collo e la sua spalla. “Grazie
Niall. Anche tu.” Risposi. Mi sorrise e poi si
girò per prendere il suo
strumento.
In
quell’istante mi si illuminò veramente il volto,
arrossii come non mai e mi
morsi il labbro. Le farfalle nel mio stomaco erano in festa. Ero ancora
scossa
dall’abbraccio, poi anche dal complimento.
Posò
l’oggetto davanti all’attaccapanni e poi mi prese
la mano tirandomi verso il
salone. Lì mi sedetti cercando di nascondere la mia
felicità. Liam aveva già
capito…non diceva una parola però…
Il
pasto andò avanti allegramente, nessun altro malinteso, solo
battute e risate. Ero
concentrata sul ‘nuovo biondo’. Non la smetteva di
squadrarmi e per me era lo
stesso.
“Niall
facci sentire qualcosa!” Lo incitò la
madre di Liam. Lui afferrò la chitarra e
cominciò a suonare una canzone
molto conosciuta. Le sue parole arricchirono gli accordi. Era Baby di
Justin
Bieber. Lo ascoltai e lo guardai come se lui fosse un angelo dentro
casa mia.
Erano
tutti andati a dormire (Niall a casa sua) ed io non riuscivo a prendere
sonno. Verso
le due di notte la stanchezza si fece sentire ed io chiusi gli occhi.
“Val”
Sussurrava Liam. Spalancai gli occhi probabilmente a mo’ di
film Horror e vidi
che l’orologio segnava le 3.10.
“Sei
stronzo? Mi sono appena addormentata.” Mormorai stranita.
Ridacchiò. “Che
c’è?”
“Perché
ce l’hai con i miei migliori amici?”
Domandò. ‘Ecco ora sono i migliori
amici” Pensai. “Eccetto Niall,
ovvio.” Specificò.
“Credo
di aver promesso loro di non farne parola…” Dissi
ormai sulla via del
risveglio. Mi stiracchiai. “Come
‘Credo’?”
“Non
ne sono sicura.” Rimasi con gli occhi serrati per dei secondi
poi mi alzai. “Io
vado a farmi un caffè visto che non posso dormire”
Sbadigliai.
“Sei
semi-nuda!” Esclamò con voce no troppo alta.
“Così dormo, così ho sempre
dormito e così sempre dormirò. Ora torna in
camera tua.” Risposi attendendo che
facesse qualcosa.
“Sembri
quasi Harry…” Commentò dandomi
leggermente sui nervi. Pensai al fatto che loro
dormivano nel seminterrato…
Scesi
in cucina. Misi la cialda nella macchinetta ed attesi la bevanda.
Era
buio lì giù. Mi dava i brividi.
“Che
ci fai sve…” Cominciò una voce roca e
profonda. Lanciai un urlo e poi lui mi
tappò la bocca. “Ma sei matta?”
Incontrai i suoi occhi ed affondai nel chiaro
verde che li popolava. Mi ipnotizzavano e non riuscivo a staccare da
essi i
miei.
Il
mio stomaco faceva brutti scherzi, come se ci fossero le farfalle. Non
era
così. Lui era ‘Harry-bullo-traditore’.
Non provavo più nulla
per lui.
“Sei
in mutande” Sussurrai. Sentivo il suo respiro. Vidi Liam che
ci spiava da
dietro le scale.
“Anche
tu. Cioè, tu hai anche il reggiseno ed
è...” Cominciò a parlare. Lo zittii.
“Ti
sembra l’ora di fare monologhi sul mio reggiseno?”
Chiesi. Per come avevo posto
la domanda risi anche io.
“Sembri
veramente cambiato…” Pensai ad alta voce.
“Devo investigare…” Proseguii
misteriosa. Gli feci un cenno di saluto in modo che capisse di
doversene
andare, poi presi il caffè e lo bevvi tutto d’un
sorso.
“Bleah”
Commentai, non avevo messo zucchero. “Liam, non
c’è, puoi anche venire”
“Ma
non ti vergogni a farti vedere praticamente nuda?” Mi disse
alzandosi dallo
scalino e venendomi incontro. Sbuffai.
“Troppe
domande Payne…che differenza c’è tra la
biancheria e il costume? E poi è più
comodo…” Spiegai. Posai la tazzina e bevvi un
po’ d’acqua.
“Ma
sei una sorella scomparsa di Harry Styles?”
Scherzò.
“Potrebbe
essere”
Pensai
alla possibilità di essere sorella di uno che mi aveva
rovinato l’adolescenza. Mica
male…certo, come no!
Valentine
Styles
“Mamma
e papà potrebbero avermi rapita” Dissi dopo
essermi infilata in bocca una delle
Pringles sul davanzale.
“Divertente.”
Feci il mio solito ghigno. “Ora sembri Niall il
mangione”
“Ha
Ha simpatico”
Cominciai
a salire gli scalini pensando a cosa era successo prima. Il mio stomaco
era
impazzito. Non potevo provare…piacere…per
Harry Styles. Ma dai! Forse un po’. Non era mica
brutto…
E
se fosse stato mio fratello? Le farfalle sarebbero state uno schifo.
La
mia vita era sempre stata un casino, ma sembrava che volesse farsi
perdonare in
quegli attimi di felicità.
Mi
arrivò un SmS e corsi in camera mia a leggerlo.
‘Spero di non averti svegliata.
Ci manchi da morire. Nic e Vane.’ Lessi il messaggio
dall’Italia. Risi. Risposi.
‘Vi
adoro. Mi mancate anche voi…qui è un casino,
spero di rivedervi presto. Un
superbacissimo. Vale.’
Misi
apposto il cellulare e mi affacciai dalla finestra. Era tutto diverso,
anti-italiano. Non si avvicinava per niente alla mia bellissima Roma.
Non che
Londra fosse brutta, anzi, però Roma era casa mia. L’unica per
sempre.
Corner
Vorrei ringraziare tutti i
generosissimi che
hanno recensito. Sono felici che voi leggiate la mia storia.
Grazie anche a chi non recensisce.
Un
bacione. Michela
P.S.
Per il capitolo precedente la
nostra Amanda
: http://images.wikia.com/vampirediaries/images/7/77/Rebekah2.jpg
Almeno 3 Recensioni per favore |
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Capitolo 4 *** The Beach – not the Bitch ***
4
. The Beach – not the Bitch
I
quattro ragazzi mi circondarono. Il mio cuore accelerava i battiti a
ogni
quarto di secondo. La mia gola era secca. Avevo il fiatone. Mi facevano
male le
gambe.
Harry
mi guardava fingendo di non provare nulla. Nei suoi occhi vedevo ogni
suo
pensiero, ogni verità passare e rivelarsi a me. Era un
po’ che mi succedeva.
“Ti
sei divertito a fartela Harry?” Cominciò Zayn. Il
sedicenne mi prese in giro.
Non capivo se fosse anche un attacco all’amico.
“Comincia tu. Tanto quel
corpicino lo conosci bene…” Lo incito.
Harry
si avvicinò a me. Era a pochi centimetri dalle mie labbra.
Le sue si muovevano.
Non riuscivo a sentire cosa sussurrasse. Ero troppo presa da lui per
leggergli
il labiale. “Scusa” Sussurrò.
Il
suo ginocchio mi spinse a terra con la forza. Lo stomaco mi faceva
male. La
ginocchiata me l’aveva data piuttosto forte.
“Se
vuoi questa volta puoi provare a dire il mio nome senza
insultarmi…” Mormorò
Louis. Era stato il più debole del gruppo prima del mio
‘incontro’ con Harry
nel letto di casa mia.
“Bastard…”
La punta della sua scarpa mi colpì in bocca e sentii un
dolore lancinante alla
gengiva. Zayn si chinò su dime e mi tolse i Ray-Ban. Vidi il
suo pugno
arrivarmi dritto in faccia, due volte.
Chiusi
gli occhi e immaginavo già i lividi. Pregai per non avere
altre ferite. A chi
pregavo se non credevo in nulla?
Mi
usciva sangue dalla bocca e continuavo a sputare. Venni presa a calci.
La
sabbia mi entrava in bocca. Stavo quasi soffocando.
“Basta!
Zayn statti fermo!” Urlavano gli altri due alternandosi. Poi
smisi di essere
colpita. Stavo per crollare. Mi lasciai andare credendo seriamente di
essere
oramai morta.
Mi
svegliai singhiozzando. Erano mesi che il sogno della spiaggia aveva
smesso di
tormentarmi.
Sembrava
tutto reale, il dolore, le ferite… mi alzai singhiozzando e
andai a
controllarmi i denti allo specchio, poi i lividi sul corpo. Tutto
normale. Era
passato un anno d'altronde.
I
vecchi incubi tornavano a infestare le mie notti. “Val, tutto
bene? Ti ho
sentita piangere!” Esclamò Liam. Mi buttai addosso
a lui stringendolo in un
abbraccio.
“Cosa
è successo?”
“Ho
sognato la spiaggia “
Spalancò gli
occhi. Il mio cuore batteva molto velocemente. Sentivo di star per
svenire.
Venni afferrata da tre persone. Scoppiai a piangere in modo nervoso.
“Val…st-stai
cal-calma.” Diceva Louis balbettando. Tremava. Sentivo le sue
mani che mi
tenevano a stento. Qualcuno mi prese in braccio e mi mise sul letto.
Lì vidi
che era stato Zayn. “Grazie” Mormorai con voce
strozzata.
Non
potevo vivere con quell’incubo dentro casa. Erano specchi di ciò che era
successo. Mi vedevo soffrire in mezzo a una
pozza di sangue a ogni contatto con il più crudele. Forse
era cambiato…
“Dormi…riposati.”
Mi disse Harry con voce ferma e sicura. Mi accarezzò i
capelli svariate volte.
Giurai di averlo sentito lì anche mentre dormivo.
“’Giorno!”
Esclamai scendendo in cucina. Non ricordavo praticamente niente.
“Stai meglio?”
Domandò Louis, sembrava preoccupato. Lo guardai male.
“Meglio di quando?”
“Di
prima! Ti sei svegliata, deliravi.
Parlavi…”Cominciò Harry alzandosi.
“della
spiaggia” Concluse sussurrando.
“Tranquillo,
se ne sono andati tutti mentre dormivi accanto a
Valentine…” Commentò Zayn.
Spalancai gli occhi. “Accanto a me?”
“Si
è addormentato mentre ti consolava.” Per qualche
strano motivo ignoto arrossii.
Sorrisi.
“Allora
è tutto chiarito?” Domandò quello con
la solita maglia a righe.
“No,
cazzo!” Protestai battendo la prima cosa che trovai sul
tavolo. Respirai mentre
i ricordi di quella mattina riaffiorarono nella mia mente. Mi calmai.
“Quante
ne hai di quelle?” Cambiai discorso indicando la maglietta di
Louis. “Tante”
“Dov’è
mio fratello?”
“Al
lavoro” Affermò Zayn certo.
“Lavoro?” Non capivo. Non mi aveva detto di avere
un lavoro.
“Al
ristorante” Sbuffai e andai a farmi una doccia. Quella
situazione mi annoiava.
Corner
Salve a tutti,
la parte più importante del capitolo è la prima.
Stimo chi ha recensito e odio
il mio sonno.
Sempre le 4
recensioni per il prossimo
capitolo…
Comunque per
tutti su Twitter sono @SnowMicWhite
Un Bacione
Michela
|
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Capitolo 5 *** Remember the past ***
5
. Remember the past
Ero
sul muretto dietro la casa. Pensavo. Scrivevo. I ricordi di quella vita
che
sembrava non essere più la mia. Mi sembrava di essere
un’altra.
La
penna scorreva velocemente sul quadernino lasciando dei segni storti
chiamati
parole. Non amavo la mia calligrafia. Certo, avevo passato anche un
periodo
verso ogni mia cosa.
Il
cuore mi batteva forte, sudavo. I ricordi da vittima del bullismo
passavano
davanti a me, mille flashback di diversi episodi. Quello della spiaggia
era il
più doloroso fisicamente ed emotivamente.
Odiavo
il fatto di averlo sognato. Erano ormai ore che con i ragazzi fingevo
di non
ricordare la mattinata. Quando tutto era riaffiorato nella mia mente
non avevo
voluto crederci.
Il
cellulare mi squillò. “Pronto?” Chiesi
pensando ad altro senza nemmeno dare
un’occhiata al display.
“Valentine?
Sono Niall!” Disse la voce dell’ ex-irlandese
dall’altra parte del telefono.
Saltai in piedi. Mi cadde tutto a terra.
“Ciao
biondo!” Lo salutai fingendo di non provare emozioni. Il mio
cuore faceva le
capriole. “Che succede?”
“Ti
volevo chiedere se ti andava di pranzare da me…stavo andando
da Nando’s e…”
Rispose. Un grande sorriso mi spuntò sulle labbra.
“Certo!”
Esclamai mandando all’aria la mia messa in scena. Gli ero
sembrata sicuramente
una pazza.
“Ok,
ti vengo a prendere subito!” Riagganciò il
telefono. A quelle parole andai in
camera mia a mettermi dei vestiti decenti.
Indossai
i miei jeans scuri, una maglietta blu con delle scritte e sopra una di
quelle
giacchette senza maniche che sono più sottili dei gilet e
non sono proprio
giacchette.
Mi
misi dei tacchi alti e mi guardai allo specchio, poi mi truccai.
“Sono
felice di averti chiesto di uscire” Disse Niall dopo che ebbi
addentato il
panino. Mise la sua mano sulla mia. Lo ingoiai. Ebbi i brividi.
Avvicinò il
viso al mio. ‘Mi vuole baciare?’ Pensai. Chiuse gli
occhi.
D’un
tratto mi passarono davanti i ricordi di quella
notte e non ci capii più niente. Respinsi
automaticamente il bacio. “Mi
spiace” Mormorai mortificata.
Non
ci riuscivo. Era impossibile. Tutta colpa sua.
Non potevo avvicinarmi a un ragazzo che mi tornava in mente.
“No,
scusa, sono stato precipitoso.” Trattenni una lacrima. Era
anche colpa mia. Ero
una stupida.
“No,
è colpa mia, è successa una cosa e sono un
po’ scossa. Mi dispiace da morire.
Tu mi piaci tanto e…” Cercai di giustificare non
so se me o qualche altra cosa.
“Non
ti preoccupare…ti hanno già parlato del
campeggio?” Cambiò argomento. Sbarrai
gli occhi. “Campeggio?”
“No,
nulla” Si rimangiò la parola. Evitai di insistere
e cercai di godermi la serata
nascondendo a me stessa la figuraccia.
Alla
fine del pranzo andai nel primo Pub che mi capitò a tiro.
“Una birra” Mormorai
accasciandomi sul bancone. Dovevo dimenticare…anche se era
pomeriggio.
Cominciai
a scampanellare per farmi aprire. Harry aprì la porta.
“Ehi!” Esclamò.
Gli
afferrai la maglietta e lo scaraventai contro il muro. “Lo
sai che è tutta
colpa tua! Mi hai rovinato la vita!” Cominciai ad urlare. Le
gambe mi
tremavano. Mi girava tutto intorno.
“Ti
piacerebbe che io infestassi ogni tuo appuntamento?” Domandai
furiosa. “Ti
piacerebbe ricevere un fottutissimo bacio e rimanerne vittima per
sempre?”
“Tra
noi non è stato solo un bacio…”
“Zitto!
Non parlarne!” Gli urlai contro. Capii che gli altri due
erano lì. Lo guardai
negli occhi. Era come una razione extra di valeriana, mi
calmò subito. Rimasi
ipnotizzata.
Mi
avvicinavo sempre di più. Lui rimaneva immobile. Mancavano
pochi centimetri.
Poggiai le labbra sulle sue.
Vedevo
tutto sfocato. Ero a terra. Mi faceva male una guancia.
“Cazzo
Harry avevi promesso!” Urlò Zayn. Una lacrima mi
scese andando a terra.
“L’hai
stesa…”Mormorò Louis. “Cosa
cazzo avevi in mente?”
Chiusi
gli occhi.
“Non
volevo ricordare il passato.” Furono le ultime parole che
sentii. Harry non
voleva ricordare. Lo facevo io per entrambi.
Aprii
gli occhi e Louis mi teneva del ghiaccio sulla guancia. Gli feci capire
che
faceva male. Lo allontanò. “Scusa”
“Siamo
solo noi quattro?” Domandai. Annuì. Qualcuno
saliva le scale velocemente.
“Val
che hai fatto?” Chiese Liam preoccupato. Era appena rientrato.
“Mi
sono ubriacata e sono andata addosso al muro.” Mentii.
Ricordavo a malapena
l’accaduto. “Mamma e papà?”
“Idiota…sono
partiti” Commentò per poi rispondere alla mia
domanda. Gli lanciai un cuscino.
“Bene”
Dissi. Mi alzai e andai davanti allo specchio. La mia guancia era solo
un po’
(troppo) rossa. Scesi le scale e mi trovai davanti ad Harry. Deglutii.
Non
avevo paura. Non
capivo.
Non ce
l’avevo con lui. Non capivo. Volevo
chiedergli scusa. Adesso
capivo un po’.
Corner…
Grazie a tutte voi che avete
recensito, sono
felice che leggiate la mia storia!
GRAZIE A TUTTI!!!!
Stavolta solo 4
recensioni come al solito, non aumento…
=D
Mi rendete fiera…
Michela
|
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Capitolo 6 *** I'm Not Your Girlfriend Now ***
6
. I’m
not your girlfriend now.
“Liam?”
Domandai. La mia voce era strozzata. Il buio della notte ci circondava
dandomi
un forte senso di malinconia.
“Si,
Valentine?” Era stranito. “Che ore sono?”
“Le
tre…”
“Mi
sono addormentato un’ora fa!” Protestò.
Risi.
“Quando
mi hai svegliata tu, l’altro giorno, dormivo da dieci
minuti.” Feci presente. Sbuffò
e si mise a sedere stropicciandosi gli occhi.
“Spara
gattina.”
“Gattina?”
“Val
è notte fonda, ti posso chiamare come mi pare?”
Annuii nell’oscurità, ma mi
vide.
“Ho
paura”
“Di
cosa?”
“Di
rimanere sola, di non avere più amici, di non riuscire ad
andare d’accordo con
quei tre squilibrati che dormono di sotto.” Le parole
uscirono facilmente dalla
mia bocca, fluide e dirette. Non esitai un secondo.
Ovviamente
non gli avrei detto nulla di troppo.
“Perché?”
“Perché
ho diciotto anni, devo riprendere gli studi in queste ultime settimane
dimostrando di aver studiato e fare i normali esami. Non so se mi
diplomerò…”
Ammisi quella paura per la prima volta a me stessa.
“Hai
studiato?” Domandò prendendomi il viso tra le
mani. “Si” Risposi con voce
strozzata. Il panico di distruggeva. Ero nervosa e quasi sicura di non
farcela.
Praticamente insicura.
Avevo
studiato insieme a Vanessa che aveva scoperto più cose sulle
scuole Inglesi. Mi
mancava.
Liam
era come lei, bravo come migliore amico. Perfetto confidente.
“Adesso va’ a
dormire” Dissi scendendo dal letto. Non fece in tempo a
rispondere che ero già
in salone a guardare la TV.
C’erano
le repliche di Pretty Little Liars. Fissai lo schermo attentamente
lasciandomi
andare ai pensieri che mi riservava la mia mente oscura.
Mi
venne voglia di torta. Mi alzai e aprii il frigo.
Qualcuno
mi abbracciò da dietro. Era un abbraccio amichevole, quasi
triste, però. “Scusami”
Mormorò sottovoce. Notai il suo tono.
“Harry
stai piangendo?”
“No”
Mi voltai e lo vidi asciugarsi gli occhi. “Ti prego non farmi
soffrire” Lo
implorai. Non avevo capito nemmeno io il significato di quella frase,
ma lui
si. Annuì sincero.
Accesi
accidentalmente le luci. Mi trovai davanti ai suoi limpidi occhi verdi.
Rimasi paralizzata,
ipnotizzata. “Posso fare una cosa?” Gli domandai.
Annuì incosciente.
Misi
una mano sul suo viso e lo baciai. Per un secondo fu rigido, il bacio,
poi lui
si lasciò andare e mi assecondò.
Era
come quella volta a casa mia. Ogni singola cosa era diversa dalla
quotidianità.
Gli
morsi delicatamente il labbro inferiore e sorrisi.
“Ahi!” Esclami quando finii
contro il mobile. “Scusa” Risi.
La
mia mano era sul suo petto. I nostri cuori battevano velocemente,
facendo un
ritmo che sembrava una ballata d’amore.
La
sua mano passò dalla mia spalla alle mie dita, poi dalla
schiena alle cosce. Ad
ogni tocco sentivo un brivido.
Quando
si staccò da me era come se mi mancasse l’aria.
Ero in un deserto da giorni
senza poter avere acqua. Sentivo come se avessero portato via una parte
di me.
Mi
passai l’indice sul labbro inferiore.
“Non
sono la tua ragazza adesso.” Lo avvertii senza volere.
“Si, ti capisco.”
Rispose semplicemente. Quelle tre parole mi diedero sui nervi. Solo
quello? Niente
proteste?
Ero
impazzita. Ci
stavo
ricascando. Il burrone della delusione era lì per me e
attendeva un mio salto. “
‘Notte “ Mormorai e lo baciai sulla guancia. Tornai
a ‘guardare la tv.
“E
allora?” Mi chiedeva Vanessa al telefono. Le avevo raccontato
tutto. “Allora
cosa?”
“State
insieme?”
“Ho
precisato di no. Sai cosa mi ha fatto, non è facile da
perdonare.” Dissi
malgrado volessi ancora il contrario con tutta me stessa.
In
quel weekend avevo realizzato di avere di nuovo una cotta per lui.
C’era una
differenza: prima lo amavo ora no.
“Non
posso dirti niente su questa situazione. Non ci sono passata io, ma tu.” Mise troppa enfasi nel
‘tu’ ed il
mio passato mi passò davanti al viso in un secondo.
Zayn
correva come un cretino per nascondersi da Louis e Harry.
“Voi alla vostra età
giocate ancora a nascondino?”
“Non
si cresce mai!” Esclamò in piccolo-grande Peter
Pan.
“Come?”
Chiese Van. “Niente, parlavo con Zayn.”
“Maturo.”
“Tanto…”
Commentai, poi guardai il moro. “Ti saluta
Vanessa…Ragazzi Zayn è dietro il
Barbecue!” Esclamai. Avevo imparato a cogliere la parte
scherzosa della loro
permanenza lì.
“Io
vado a studiare”
“Anche
io dovrei…”Dissi sbuffando.
“Fallo…ciaoo” Disse e poi
riagganciò. Mi mancavano
tutti quanti. Mi sembrava di dimenticarli ogni giorno i più.
“Sei
una stronza” Commentò Malik. Risi. Avevo imparato
anche a fare quello. Non avevo
smesso di soffrire. Succedeva ogni notte, prima di incontrare Harry
nella
cucina. Succedeva più o meno da quella prima
volta…
Non
l’avevo ancora detto a Vane, le avevo parlato solo della
prima volta.
“Come
DJ Malik” Risposi ed entrai in casa. Una lacrima mi
rigò il viso, l’ennesima…non
capivo come avessi fatto a cambiare tutto così in fretta.
Non
sapevo come riuscissi ad accettare la situazione. I ricordi mi
sfrecciavano
davanti agli occhi praticamente sempre. La sofferenza non veniva
cacciata
quando arrivava.
Corner…
So che dico di volere un tot di
recensioni e
poi aggiorno prima in questo periodo, ma è più
forte di me.
Vi prego di recensire
tutti perché ci terrei ad arrivare a 20
recensioni… =D
Graaazie di già a chi lo
farà.
Un grande abbraccio.
Michy.
|
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Capitolo 7 *** I Love You ***
7
. I Love You
Mi
diressi in auto da Mc Donald’s. si, avevo la patente. Mi
piaceva aver messo di
nuovo le mani sul volante della mia mini.
Liam
mi aveva mandato un messaggio. Credevo fosse tipo una riunione fra
coinquilini.
Non che non lo fosse…
Entrai
nel fast food e il mio sguardo venne attirato da un gruppo di cinque
ragazzi
che facevano i cretini. Mi scappò una risata.
“Vale ti ho già preso il pranzo”
Disse mio fratello agitando la mano.
Mi
avvicinai a quelli che per altri due mesi sarebbero stati i miei unici coinquilini. Niall ormai si era
trasferito dato che stavano sempre a cazzeggiare in garage…
I miei avevano
prolungato la vacanza. La casa era nostra.
Rabbrividii al pensiero.
Mi
sedetti e addentai il Crispy McBacon. A forza di uscire con gli amici
di Liam
perché non avevo nulla da fare ero ingrassata di due chili.
Il biondo ci
portava sempre a mangiare in posti dove si mangiava troppo.
Vanessa
mi chiedeva se mi fossi dimenticata di ciò che mi avevano
fatto. Forse stava
accadendo. I nuovi loro stavano sovrastando il dolore. Mi stava curando. Harry era
l’infermiere dei miei dolori psicologici.
Di notte però.
Bevvi
un sorso di Coca Cola.
“Andiamo
in campeggio!” Esclamò mio fratello. Gli sputai la
bevanda addosso e tutti
scoppiarono a ridere. Io mi trattenni. ‘Ecco di cosa parlava
Niall…’ Pensai.
“Scusa
Pay!” Dissi facendo la ‘mia faccia da
cucciolo’. Rise. “Che ti frega tanto mi
devo cambiare poi…”
“Perché
noi altri invece no…”
“Io
esco con Amanda” Annunciò. Sorrisi. In quei giorni
mi aveva parlato di lei ed
avevo capito che fosse una tipa apposto. Liam aveva una cotta per lei.
Per
Louis non significava più nulla di quella ragazza, lui stava
con Eleanor, una
modella, credo.
“Sono
felice per te” Dissi allungando un abbraccio-a-distanza. Non
riuscendo a fare
altro gli diedi un leggero pugno. “Ahu!”
“Comunque
si parte tra tre giorni e…no Val, non puoi
restare!” Chiarì. Sbuffai.
“Chiederò
a Amy di venire con noi, se tutto va bene…”
Sorrisi.
“Ok, non mi posso tirare indietro, ma prometti di non fare
scherzi” Annuì. Lo feci
promettere anche agli altri.
“Certo,
è ovvio che tu hai scelto loro…” Dissi
in lacrime, poi sbuffai cercando di
essere naturale e di sembrare indifferente.
Mi
faceva male, era come se il mio stomaco si stringesse in una morsa
fatale che
mi torturava e non voleva smettere di farmi soffrire. Lui aveva scelto
la sua
banda di deficienti ed io dovevo continuare a vivere la mia vita.
“Sono
la scelta migliore” Rispose secco con un tono freddo quasi da
farmi gelare
l’anima. “Certo” Commentai provando a
resistere al dolore.
“Perché
si divertono come te a massacrarmi? Sono solo un
giocattolino?” Quelle parole
mi entravano come spilli nella testa. Pronunciarle era peggio che
pensarle.
“Io
non mi…non tanto come Zayn.”
“Zayn,
Zayn, esisti anche tu Styles!” Esclamai, anzi, urlai. I miei
non erano in casa
e nemmeno Liam quindi potevo sfogarmi quanto volevo.
Il
cuore mi batteva così forte che rischiavo la tachicardia.
Lui mi faceva impazzire
e ne avevo anche paura. “Sei un bullo, non un ragazzo
normale” Gli urlai
contro.
“Ero
venuto a portarti questo!” Rispose posando una scatoletta sul
letto per poi
correre via. Era il peggiore addio che avessi mai ricevuto.
Aprii
la scatoletta e vidi il ciondolo.
Ero
sul letto a sognare; a piangere; a soffrire. I ricordi mi sfrecciavano
nella
mente come saette.
“Valentine
sei stata adottata”
Non
riuscivo a svegliarmi, infondo sapevo che fosse solo un sogno, un
incubo.
“Ti
amo” Le parole che uscivano dalla sua bocca mi facevano
venire i brividi.
“Valentine…Vale…Val…”
Sussurrava Harry scuotendomi. Spalancai gli occhi. Tremavo. Ero coperta
di
sudore.
Mi
donò un bacio che per poco non respinsi. “Stai
bene?”
“Come
sempre” La mia risposta era la medesima, ogni notte.
“Ti
amo.” Mi sembrò avesse detto. Mi buttai di nuovo
sul cuscino facendo finta di
niente.
Corner…
Non posso credere di avere
veramente più di
venti recensioni! Grazie mille ragazze!
Vi stimo e vi lascio con questo
capitolo che
a me è piaciuto molto nella seconda parte.
Un grandissimo bacione. Michy
|
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Capitolo 8 *** Camping...Part 1 ***
8
. Camping…Part 1
Ero
in cima alle scale. Cercavo di scendere insieme alla mia valigia senza
rotolare
fino all’ultimo gradino. Liam se la stava ridendo con Amanda
ed io non ero da
meno.
“Aspetta
ti aiuto” Una voce oramai, chissà come, calda e
accogliente mi offrì aiuto. Gli
porsi la valigia. Le nostre mani si sfiorarono. Rabbrividii. Succedeva
sempre
così. Non alzai lo sguardo evitando di cadere nel verde dei
suoi occhi per l’ennesima
volta.
Non
volevo dare spettacolo ai due pettegoli che ci guardavano.
“Grazie” Mormorai e
scesi gli scalini, poi lo aspettai accanto alla mia oramai amica.
Notai
che non se la cavava meglio di me e gli andai in soccorso. Non cambiava
nulla.
“Zayn,
Lou, Niall venite!” Chiamò mio fratello. La sua
ragazza mi venne accanto. Le sorrisi
e ricambiò, poi mise le mani sulla valigia.
“Dai
cazzo che se non venite non ce la facciamo!”
Esclamò mentre scendevamo
reggendoci in piedi per miracolo. Liam scoppiò a ridere.
“Merda”
Esclamai. Harry sbuffò. “Per
favore…” Cominciò a lamentarsi.
“Si
è incastrata!” Urlò Amanda. Cominciai a
mimare parole a cavolo implorando
qualche forza superiore.
Zayn
arrivò e diede una botta sul fianco di
quell’affare che stava cominciando a
rovinarmi la ‘vacanza’. Cadde sullo scalino e,
casualmente, sul mio piede. Lanciai
un urlo.
“Scusa!”
“Zayn
la smetti di ferirmi?” Domandai e mi accorsi del doppio
senso. Mi sentivo in
colpa. ‘Non in quel senso’ Mimai.
Dovevo
tapparmi la mia dannatissima boccaccia. Gli accarezzai la spalla.
Dopo
ciò che mi aveva detto Harry era come se riuscissi a
percepire la sua gelosia. Sempre.
Lou
e Niall ebbero la grandissima idea di rigare il mio
muro per girarla e riuscimmo a salire in macchina con solo un
livido sul mio piede.
La
rabbia mi assaliva.
Dovevamo
partire per due settimane. E dico dovevamo perché era un
obbligo indetto da mio
fratello per conoscerci meglio e legarci alla sua fidanzata. Io ero
già sua
amica.
Finimmo
di montare la tenda più grande e diedi uno sguardo
all’ora. Erano le otto. La luna
era alta in cielo che a sua volta era costellato di luminosissimi astri
bianchi.
Era
una situazione quasi romantica.
Amanda
e Liam erano seduti su un tronco a scambiarsi teneri baci. Erano
così dolci… ed
io ero single che usciva con
ragazzi
quasi per caso.
Sentii
delle calde mani poggiarsi sulle mie spalle. Mi voltai. “Niall”
Mormorai. Mi sorrise
e mi illuminai. Mi cadde l’occhio sulla maglietta che
indossava.
‘Free
Hugs’
“Posso
usufruire?” Domandai alludendo alla scritta. Annuì
e mi regalò un abbraccio
strettissimo. “Mi dispiace”
“Per
cosa?”
“Per
non averti baciato… sono leggermente
stressata…” Spiegai. Mi strinse di più
e
mi baciò la testa. Arrossii.
Quando
mollò la presa sentii un grande vuoto e gli diedi un bacio
sulla guancia.
Intravidi
un’ombra, un ragazzo, riccio, mi fissava. Non potevo fargli
questo. “Scusa Ni
ma io devo…” Non finii la frase e cominciai a
correre, ma lui era già sparito,
così mi ritrovai sola, nel bosco.
“Harry?”
Niente.
“Harry?”
…….Niente……...
Ero
sola, dispersa nel grande bosco buio.
Corner…
Ciao a tutti! Sono felice di aver
aggiornato
di già.
Se non vedete nuovi capitoli
è colpa della
scuola, ho avuto qualche problemino…. Baci.
Michy
|
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Capitolo 9 *** Camping...Part 2 ***
9
. Camping…. Part 2
Ero
impaurita e gelavo. Dovevo smettere di correre, facevo solo male a me
stessa.
La mia gola bruciava e avevo fame. Ero in giro da ore. Se avessi
continuato a
muovermi sarei svenuta. Mi girava la testa.
Mi
sdraiai sotto un albero ed aspettai…poi chiusi gli occhi e
mi addormentai.
“Valentine!”
Delle voci mi svegliarono. Sentivo il calore sul mio corpo. Il sole era
ormai
sorto.
“Val!”
Urlavano, mi chiamavano.
“Valentine”
Quello era un urlo isterico. La sua voce.
Scattai in piedi. Provai a chiamarlo, ma mi era andata via la voce.
“Valentine?”
Zayn. Ringraziai il cielo e lo corsi ad abbracciare. Era strano, ma
piacevole.
Il freddo era sparito. “Stavi tremando?”
Era
la mia salvezza. Annuii stretta tra le sue braccia con la testa
poggiata sul
suo petto.
Si
tolse la giacca porgendomela. Accettai e me la infilai. Aveva solo una
maglietta bianca che mostrava le braccia ed il fisico probabilmente
perché
aveva corso e sudato molto. Troppo.
“Come
stai?” Mi domandò avvicinandosi di nuovo a me.
‘Bene’ Pensai, ma non potevo
rispondere. Lo strinsi di nuovo e mi sentii andare con la schiena
contro
l’albero. “Calma” Sussurrò.
Cominciai
ad andare in panico. “Che vuoi?” Riuscii a dire
facendomi sentire. Appoggiò la
sua fronte contro la mia. Sentivo il suo respiro affannoso.
“Ti ho trovata…”
Non
capivo. “Voglio la ricompensa” Proseguì
baciandomi. Andai in panico. Mi batteva
il cuore forte. Era come se avessi paura. Fece tutto da solo. Rimasi
immobile.
Stava baciando una statua.
Intravidi
quattro ragazzi. “Harry!” Urlai con voce
perfettamente uguale a quella che
avevo sempre avuto. Diedi una gomitata a Zayn scostandolo e cominciai a
rincorrere il mio quasi-ragazzo che
tornava correndo alle tende.
“Cosa
ti ho fatto?” Domandò una volta arrivato davanti
al fuoco ormai spento. “Ti
vuoi vendicare? Vuoi giocare con me?” Non riuscivo a
rispondere. Le parole non
arrivavano dal cervello alla bocca ma rimanevano in testa.
Una
lacrima mi rigò la guancia. “Siediti”
Disse poi delicatamente indicando il
tronco. Chiusi gli occhi per un attimo e quando li riaprii il fuoco era
acceso
di nuovo. Abbozzai un sorriso. Si sedette accanto a me.
Cominciai
a piangere e mi strinse a se. “Hai sonno?”
Sussurrai in si. “Chiudi gli occhi e
riposati” Feci ciò che diceva il che non mi fu
molto difficile. Lo sognai. Lo
sognai intensamente.
Sentii
una chitarra; delle note; delle voci; musica. Spalancai gli occhi e
vidi i
ragazzi in cerchio intorno al fuoco a cantare. Niall suonava la
chitarra.
Mi
meravigliai della voce di mio fratello…
Un’altra
voce si aggiunse al coro e mi illuminò l’anima.
Guardai Harry sbalordita. Era
bravissimo.
There's
nothing left
I use to cry
My conversation has run dry
that's what's going on.
Nothing's
fine I'm torn.
Quelle
parole mi arrivarono al cuore. La voce che le cantava era migliore
delle altre,
almeno secondo me. Il ritornello era sempre cantato da lui. Mi
commosse.
Alla
fine non riuscii ad evitare di intonarlo con lui.
“Sei
bravissima!” Esclamarono uno ad uno. Sorrisi. Li ringraziai.
“Cantaci
qualcosa!” Mi incoraggiarono. Mi feci passare la chitarra.
I'll
tell
you something
I think you'll understand
When I'll say that something
I wanna hold your hand
I wanna hold your hand
I wanna hold your hand
Cominciai
a cantare quella canzone che mi piaceva da morire. Non ero una fan dei
Beatles
ma quel testo era troppo bello.
Mi
guardavano tutti quanti. Arrivò Amanda che si mise a cantare
con me. Harry mi
mise una mano sul fianco. Avevo paura, paura che capissero, paura di
essere
scoperta. Noi. Loro. Sarebbe cambiato tutto.
Quando
finii di cantare deglutii forte tanto quanto da farmi sentire. Mi alzai
e
restituii la chitarra al biondo. “Posso parlarti?”
Domandai al riccio. Annuì e
mi seguì lontano dagli altri.
“Che
stai cercando di fare?” Gli chiesi cercano di ignorare gli
occhi puntati su di
noi.
“Ti
credo”
“Su
cosa?”
“So
che è stato Zayn a baciarti e tu non volevi.”
Spiegò. Lo fissai fredda. “Capito
ma io intendevo cosa volevi fare standomi appiccicato.”
Chiarii.
Si
avvicinò a me. Il cuore cominciò a battermi
forte. Smisi di respirare. Cercavo di
respingerlo con tutta me stessa ma il mio corpo rimaneva immobile. Ero
impotente.
“Ti
amo” Mi sussurrò avvicinandosi al mio orecchio.
Non riuscii a fare nulla. Non potevo
nascondermi. Lentamente appoggiò le labbra sulle mie dandomi
un leggero bacio.
Mi
staccai da lui. Cominciai a fissarlo. Lo guardai negli occhi. Non
potevo
evitare di farlo. Non controllai la
mia mano e gli tirai uno schiaffo. Una lacrima mi rigò il
viso. Corsi in tenda
a piangere.
Non
ero pronta…ci avevano visti tutti…non ero
pronta…no…
Corner
Vi ringrazio tutti per le
recensioni e vi
regalo un nuovo capitolo Valharry (O Harryntine).
Dei due nomi quale vi piace di
più? Ditelo
in una recensione!
Continuo al più
presto… Michi
|
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Capitolo 10 *** Truth ***
10
. Truth…
Era
mattina. Il sole rendeva tutto blu, per il colore della tenda. Qualcuno
era
abbracciato a me. Pregai per un ‘non-Harry’. Mi
girai. Mio fratello dormiva
come un angioletto. Doveva esser venuto a consolarmi.
Gli
stampai un bacio sulla guancia, mi alzai senza cercare di vegliarlo ed
uscii.
Il sole era alto in cielo e riscaldava la mia pelle. Mi stiracchiai e
mi
stropicciai gli occhi. Intorno non c’era nessuno.
Guardai
il fuoco oramai spento, intorno c’erano ancora i tronchi
d’albero su uno di
essi la chitarra di Niall. Mi andai a sedere e suonai qualche accordo
piano. La
musica era l’unica cosa che mi aiutava veramente. Cercavo di
non svegliare
nessuno.
“Val”
Era la voce di Zayn. Posai la chitarra e mi alzai. Cominciai a
camminare a
vuoto. “Se ti perdi dovrò cercarti di
nuovo” Disse ridacchiando. Voleva essere
divertente? Mi voltai di scatto correndogli incontro. Chiusi le mani e
gli
tirai un pugno nello stomaco.
Sputò
per terra. “Non sono una delle tue puttanelle”
Dissi guardandolo schifata.
Niall corse fuori dalla sua tenda. “Che cavolo è
successo?”
“Diglielo
tu…Zayn. Anzi chiama tutti gli altri e raccontate la
verità a Niall e Liam…”
Mormorai. Non ne potevo più. Quei ragazzi erano la mia
rovina.
“Cosa
devono dire?” Domandò mio fratello appena
svegliato. Guardò Zayn. “Zayn che ti
è successo?”
“Gli
ho tirato un pugno.”
“Valentine?”
Amanda mi raggiunse. Era l’unica che alla fine sapeva tutto.
“Che
succede?” Louis ed Harry arrivarono da dentro il bosco.
“Avanti,
diglielo!” Urlai al moro. “Zayn tu sei stato quello
che ci ha goduto di più…”
“Prima
che Valentine partisse…” Cominciò.
Respirai profondamente. Non riusciva a
dirlo. Non capivo il motivo di ciò ma nemmeno io ne avevo il
coraggio. Infondo
ero la vittima. Scoppiai a piangere e mi buttai tra le braccia di
Amanda.
“Valentine
ha deciso di partire perché noi la picchiavamo”
Harry lo disse tutto d’un
fiato. Dal tono sembrava che fosse dispiaciuto, ma lo disse senza
esitare ed io
dubitai di lui. Niall e mio fratello non aprivano bocca.
“Calma”
Mi diceva la mia amica. Non ci capivo più niente.
“L’altro
giorno lei non è andata contro un muro…Harry le
ha tirato un pugno perché lei
lo aveva baciato dopo essersi ubriacata.” Aggiunse Louis.
“Liam mi dispiace…”
Non
disse più nulla nessuno. Probabilmente Liam se ne era
andato.
Li
avevo separati, ecco perché avevo tanta paura.
“Liam
hai fame?” Domandai bussando alla sua porta. Era giorni che
non usciva dalla
stanza. I miei non erano ancora tornati. ‘I tre’ se
ne erano andati.
“No”
Mi rispose con voce strozzata. Non riuscivo a sentirlo così.
Aprii la porta ed
entrai.
Era
seduto contro il letto, con la testa fra le gambe. Posai il vassoio col
pranzo
e andai a consolarlo. “Devi calmarti, ok?”
“Come?
Li ho fatti venire qui in casa, ti ho obbligata a venire con noi in
Campeggio? Sono
stato uno stupido!” Di il pianto silenzioso divenne isterico.
Lo abbracciai.
“Però
è anche colpa mia che non ti ho detto
niente…anche io sono uscita con voi di
mia volontà…” Cercai di aiutarlo e
capii quanto fossi stata stupida. “Niall mi
chiede sempre come stai…è preoccupato. Devi
chiamarlo”
“Quando
ho smesso di piangere…”
“Magari
invitalo a pranzo…” Suggerii. Rise.
“Vieni con noi” Mi invitò. Annuii.
Uscii
dalla stanza e andai di sotto, in cucina. Cominciai a piangere e mi
accasciai a
terra cercando di non farmi sentire. Stavo rovinando non solo la mia
vita ma
quella di tutti quanti.
Eravamo
da Mc Donald’s. Ero seduto accanto a Niall. Mi teneva la
mano. Liam era di
fronte a noi. Sorrideva e sembrava non fingesse.
“Allora
stai meglio?” Gli domandò il biondo. Lui
annuì. “Tu Val?” Non risposi.
Cominciai
a fissare l’entrata mentre loro mangiavano. Mi
mancò il fiato quando Vanessa
entrò. Mi spuntò un sorriso a trentadue denti.
“Niall ti devo chiedere un
favore”
“Spara”
“Puoi
smettere di mangiare per un secondo che devo alzarmi?”
Domandai. Ci pensò un
attimo. “Ok.” Disse guardandomi male (Scherzoso).
Corsi ad abbracciare la mia
migliore amica mentre lui mi guardava, sicuramente in modo strano.
“Che
ci fai qui?”
“Ti
sono corsa ad aiutare” Mi rispose. La strinsi più
forte. “Liam ha bisogno di
più aiuto…è distrutto ed ha appena
lasciato la ragazza.”
“Mi
stai dicendo di provarci?” Mi guardò male.
Ridacchiai. “No, di fargli da amica”
“ok.”
“Ok.”
Ci
avvicinammo al tavolo. Sorrisi ai due. “Lei è
Vanessa.”
“Lui
è Niall” Dissi indicando il biondo. “E
lui è mio fratello” Indicai Liam. Gli occhi
dei due si illuminarono. Mi ricordai le sensazioni che Harry mi faceva
provare.
Corner…
Dato che ci sono stati capitoli
dedicati a
quattro dei membri dei 1D ce ne sarà uno dedicato anche a
Lou che è l’unico che
rimane. Per questo capitolo mi vengono in mente le carote…
Recensite…Michy
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Capitolo 11 *** ...Diploma? ***
11.
…Diploma?
L’arrivo
inaspettato di Vanessa mi aveva ravvivato la settimana. Era venuta a
stare da
me. Mi aveva torturata con lo studio, sapevo tutto a memoria.
Il
giorno precedente all’ultimo esame eravamo in centro senza
sapere cosa fare.
“Liam
è veramente carino…”
Commentò con la testa fra le nuvole mentre beveva una
fottutissima granita all’arancia. Ma io mi chiedevo chi a
Londra, quando fa
ancora un po’ di freddino e piove ogni cinque secondi, si
prende una cosa
gelata?
“Sapevo
che l’avresti detto…” Dissi pensando
agli sguardi che si mandavano. A dirla
tutta non si erano detti molto in quei giorni.
“Tu
come stai?” Automaticamente cominciai a stringere la lattina
di Coca che avevo
tra le mani. Ok, anche quella era fredda ma non riuscivo proprio a
guardare una
granita.
La
mia situazione in quel momento era triste. Avevo ricominciato a
piangere ogni
notte ringraziando il cielo per il fatto che Van era dove avevano
dormito gli
altri. Non sarei riuscita a sopravvivere con lei che mi guardava
provando pena.
Mi
mancavano le notti con Harry in cucina, quelle più di tutto,
ma anche le
stronzate di Zayn e le battutacce di Lou. Era come se io non riuscissi
a vivere
senza di loro.
Mise
una mano sulla mia per bloccarmi.
“B-bene”
Dissi quasi balbettando. “Per favore parliamo di altro che
alla fine divento
quella che fa la vittima?” Le chiesi, sembrava che la
implorassi.
“Ma
cara Valentine Payne ma tu sei come una di quelle telenovele che si
vede mia
nonna…mi piace ascoltare la tua storia” Disse,
questa volta in italiano.
Scoppiai a ridere.
“Valentine
Telenovela Payne”
“Suona
bene” Le diedi un colpetto sulla spalla ma ritrassi la mano
appena la visione
del colpo a Zayn mi passò davanti agli occhi.
“Ehi,
che hai?” Sorrisi. “Niente.”
La
presi per una mano e la portai davanti a Nando’s.
“Quanto mi dai se indovino
che Niall è qui?” Domandai per cambiare del tutto
discorso.
“Non
mi freghi Niall è sempre qui…”
Sbuffai.
Aveva imparato troppo in fretta. Afferrai l’I-Phone che i
miei zii mi avevano
regalato, ovviamente quelli adottivi. Mandai un messaggio al biondo.
‘Che
ti mangi?’ Cominciai.
Aspettai
qualche secondo. ‘Mi spii?’
‘Ce
n’è bisogno?’
‘Sto
uscendo, vi ho viste’
Un
biondo con la solita maglietta degli abbracci gratis uscì
con un panino in
mano. “Abbraccialo così comincia a tirarsela per
la maglietta” Suggerii a Van
che gli andò in contro. Lui all’abbraccio
arrossì. Mi ingelosii un po’.
Dopo
di lei gli andai incontro anche io, ma per baciarlo, poi
però cedetti e lo
strinsi. “Ok, non mi baciare più mentre
mangio.”
Ci
eravamo messi insieme perché lui mi faceva stare meglio,
come Van, e quando
stavamo nello stesso luogo non potevo evitare di guardarlo e poi mi
capiva.
Forse era solo la mia confusione in testa.
“Preferisci
il panino a me?” annuì addentando
l’ultimo pezzo. “Grazie Horange Juice!”
Lo
presi in giro. Mi baciò la mano. Ridacchiai.
‘Concentrati
sul compito e andrai bene…non pensare ad altro, solo al
compito ’ Ricordai le
parole della mia migliore amica.
Sapevo
tutto, dovevo solo calmarmi. Guardai la prima domanda e la penna
partì quasi da
sola.
“Cazzo
Vanessa mi sto per diplomare!”
Urlai
vedendola arrivare. Mi corse ad abbracciare e cominciai a lacrimare.
“Val
se piangi ancora ti meno” Mi disse. Risi. Non collegai la
frase a nulla. Non mi
potevo rovinare anche quella giornata.
Sentii
il suono del cellulare e presi l’i-Phone.
‘Sono
felicissimo amore! Per festeggiare…vieni al ballo con
me?’ Era un messaggio di
Niall. Gli avevo detto tutto per messaggio, era tornato in Irlanda per
solo tre
giorni.
‘Si’
Risposi.
Lui
avrebbe comprato i biglietti ed io ne avevo uno per far venire la mia
migliore
amica. “Andiamo a fare shopping!” Urlai tirandola
per un braccio verso la mia
mini.
Corner…
Ok , questo capitolo era un
po’ dedicato a
Valentine e Vanessa e Valentine e Niall…
Qualcuno sa se ci sono le cerimonie
del
diploma in Inghilterra…?
Un bacione e vi ringrazio in
anticipo
recensori e lettori. Un bacione
Michy
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Capitolo 12 *** Prom ***
12.
Prom
Era
la sera, la sera del ballo. Non avevo mai creduto che potesse essere
così
importante per me, ma era diventato l’evento nel quale avevo
riposto tutte le
mie speranze. Volevo divertirmi, essere normale.
Volevo
che lo fosse anche per Liam. Qualche giorno prima gli avevo dato
un’opportunità
unica.
“Liam?”
Lo chiamai sottovoce. Ero nella sua stanza, la sua disordinatissima
stanza.
“Che
c’è?” Domandò stranito
mettendosi un cuscino in faccia. Ridacchiai.
“Si
tratta di Vanessa…” Lo tentai. Tutto
d’un tratto la luce si accese e lui era di
fronte a me pallido, con gli occhi sbarrati.
“Che
è successo?” Scoppiai a ridere silenziosamente.
Cominciai a sventolargli il
biglietto del ballo di Vanessa davanti agli occhi.
“Vane
ha questo ma deve venire da sola…a me dispiace…ti
va di accompagnarla?” Dissi
mentre seguiva il pezzo di carta con gli occhi. Questi ultimi gli si
illuminarono alla fine della frase. Pareva un idiota.
“Ovviamente
glielo devi chiedere” Sfoderò un sorriso a
trentadue denti che mi rese molto
felice.
Così
le coppie erano Valentine/Niall e Vanessa/Liam, delle altre non mi ero
interessata. Harry sicuramente si era trovato una Cheerleader
più bella di me e
Zayn una modella mozzafiato pagata per fagli fare bella figura e a
dirla tutta
alla fine scoparselo.
Non
ci volevo pensare.
Mi
sistemai i capelli sulle spalle e mi guardai per l’ennesima
volta allo
specchio. Non ci credevo.
Il
mio vestito non era per niente simile al classico lungo e sofisticato,
ma
corto, troppo corto probabilmente, ma a me piaceva.
La
parte superiore era scollata e formata da molti pezzettini di non so
cosa
colorati mentre la parte della gonna si fermava qualche centimetro
più su del
ginocchio ed era di colore nero, le mie scarpe erano sandali del
medesimo
colore a tacco vertiginoso.
Non
potevo credere di reggermi in piedi.
Feci
qualche giravolta per ammirarmi e poi Liam entrò con la sua
dama. Sorrisi.
Mio
fratello sembrava un pinguino mozzafiato e la mia migliore amica aveva
un
vestito praticamente uguale al mio solo più colorato nella
parte superiore.
Sembravamo gemelle.
Rimasi
a fissare le loro mani unite per qualche secondo, poi si separarono
imbarazzati. Durante quel periodo avevano passato molto tempo insieme
ma non
capivo quale fosse la loro situazione.
“Fate,
ci serve una coppia dato che Niall non
c’è…” Commentai sorridente.
Il biondo mi
aveva scaricata perché ‘aveva delle cose da
fare’ in Irlanda. Non ci eravamo
effettivamente lasciati, ma era così in un certo senso.
Non
avevo mostrato veramente ciò che provavo in riguardo. Mi
dispiaceva. Sapevo
solo di non amarlo. Dopo tutto ciò che avevo passato dovevo
ignorare il resto.
“Mi
s…”
“Credo
sia arrivata l’auto!” Esclamai dirigendomi verso le
scale. Non volevo sentire
gente che si dispiaceva. Mi dava fastidio.
Scesi
cautamente e aprii la porta trovandomi davanti alla Limousine.
“Val…”Mia
madre. Affrettai il passo verso il veicolo. Lei riuscì a
capire di non dovermi
seguire.
Mentre
facevano la foto davanti al camino piansi tamponandomi con dei
fazzoletti sotto
gli occhi. Doveva essere la mia serata ed era finito tutto nel cesso.
Mi ero
fatta bella per nulla.
Si
avvicinavano all’auto. Bloccai la mia sofferenza. Non dovevo
rovinare la serata
a nessuno.
Mi
sentivo come se fossi bipolare, a volte felice ed altre distrutte per
questa
serata.
“WoW,
piangi?” Sbottò Vanessa. Scoppiai in una risata
forzata. “Oggi? No!”
Dopo
ciò lei poggiò la testa sulla spalla di Liam che
le accarezzò i capelli per
tutto il viaggio verso la scuola.
Entrai
in palestra e venni accecata dalle luci abbaglianti di mille colori.
Giravano
per la sala illuminando tutti. Mi guardai attorno. Tutta gente felice
che
ballava a ritmo di ‘Party Rock Anthem’.
Mi
andai subito a sedere.
“Sei
da sola?” Mi chiese Amanda venendo accanto a me. Annuii.
“Niall?” Deglutii. Non
avevo voglia di parlarne, ma evidentemente lei si.
“In
Irlanda”
Rimase
a fissare un punto vuoto della stanza. “A me non
sembra…” Mormorò. Mi voltai di
scatto. Niall era con una ragazza bionda come lui vestita di rosa
confetto. Mi
sentii mancare l’aria. Rimasi immobile. Non era il caso di
fare scenate.
“Mi
Sp…”
“Stai
zitta!” La rimproverai. Stavo andando fuori di testa.
“Scusa”
“No,
no ti capisc…Ma chi cazzo è quella?”
Disse con assoluto garbo. Guardava
Vanessa.
“La
mia migliore amica…” Risposi con naturalezza, poi
mi alzai andandomene.
Qualcuno
mi prese per il braccio, una mano calda che oramai sapevo riconoscere.
Mi
voltai di scatto. Harry era lì, davanti a me. Chiusi gli
occhi pensando che fosse
solo un incubo. Volevo risvegliarmi e trovare Niall accanto a me. Stavo
per
crollare.
“Ascoltami…”
Mi implorò dolcemente, sottovoce. D’un tratto mi
sentii osservata. Erano i miei
compagni di scuola che volevano afferrare ogni gossip. Annuii
guardandolo con
aria di sufficienza. “Usciamo” Disse alludendo agli
‘spettatori’.
“No,
dillo qui, Styles”
“Ok,
Payne. Mi dispiace. Non capisco cosa ti ho fatto in questi giorni, sono
stato
accanto a te, non ti ho mai lasciata sola. Dimmi qual è il
passo falso che ho
fatto!”
Sembrava
veramente disperato. “Hai dato per scontata la nostra
relazione che dopotutto
non esisteva. Pensavi che sarei corsa tra le tue braccia senza pensare
a cosa
avevi fatto?”
“No.
Pensavo mi amassi.”
“Si,
ti amo, ma non è abbastanza.” Andai verso Vanessa
che mi abbracciò.
“Lui
è Harry.” Non era una domanda. Aveva capito.
“Si”
“Adesso
cambiamo ritmo con ‘Free Fallin’ Di John
Mayer” Disse il Dj per rompere il
silenzio imbarazzante.
“Mio
Dio è la sua canzone
preferita…”Mormorò Liam. Harry si stava
avvicinando di
nuovo. ‘Ti prego…’ Pensai. Avrei ceduto.
Mi porse la sua mano.
“Concedimi
solo questa canzone…” Mi Implorò. Mi
avvicinai a lui. “Mi stai rovinando la
vita” Gli sussurrai all’orecchio mentre gli buttavo
le braccia intorno al
collo. Lui mise le sue mani sui miei fianchi. Rabbrividii. Cominciammo
a
ballare.
“Ti
amo” Mi disse all’orecchio dolcemente. Era sincero.
Non potevo cascarci, era
quello che voleva e che alla fine tutti si aspettavano. Mi lasciai
andare con
quella canzone. Lo strinsi a me mentre ci muovevamo avanti e indietro.
“Sei
stato il primo. Tu sei l’inizio. L’inizio
è la fine. Riesci a farmi capire come
sono, sei il mio specchio.”
Mormorai.
Capii che gli era sfuggito un sorriso. Me lo lasciai scappare uno anche
io. “Se
mi fai soffrire ancora Styles, giuro che ti ammazzo”
“Non
lo farò”
“Allora
scappiamo insieme” Pronunciai quelle parole senza problemi.
Mi venivano facili.
Non sapevo cosa volessi fare veramente nella vita, ma sicuramente con
lui
dovevo provare a cercarlo.
Mi
convinsi che chi crea problemi alla fine li distrugge tutti e ti rende
felice. Volevo
crederlo.
Ero
impazzita, prima lo rifiutavo e poi ci volevo scappare.
L’amore era un gioco
complesso per noi due.
Non
rispose alla domanda.
“Salgano
sul palco Liam, Zayn, Harry, Louis e Niall!” Urlò
il Dj. Mi staccai dal riccio
e Louis mi raggiunse abbracciandomi. Ricambiai.
“Andate…”
Li incitai. Quando avevo detto tutta la verità mi ero
sentita in colpa per loro
e gli avevo riservato un’esibizione a sorpresa per il ballo.
Salirono
sul palco imbarazzati. Lanciai un sorriso a tutti e cinque (compreso
Niall,
ahimè).
“Ciao…”
“Noi…”
“Siamo…”
“Gli…
One”
“Direction”
“Perché
andiamo in una sola direzione: quella per il cuore delle
donna!” Esclamò Liam
mandando un bacio a Vanessa.
Cominciarono
a cantare Torn ed il cuore mi iniziò a battere forte, troppo
forte.
Non
volevo chiarire nulla, solo scappare. La decisione spettava a lui, Me o
gli One
Direction e speravo optasse per la secondo per quanto lo amassi.
Corner…
Capitolo un po’
più lungo del solito…Ballo
di fine anno, incertezze, fughe, tradimenti…aah sto perdendo
il controllo.
Vi confesso che ci saranno uno o
due
capitoli e poi finirà, mi spiace. Spero passiate alla mia
prossima storia che
scriverò ovviamente dopo questa.
Vestito
di Val : http://www.bestpromdresses.com/shop/Sherri_Hill_2778.htm
Scarpe
di Val : http://www.milanoo.com/it/p56549.html
Vestito
di Vane: http://www.bestpromdresses.com/shop/Sherri_Hill_2885.htm
VI CHIEDO DI PASSARE DA QUESTA
STORIA E
LASCIARE UN COMMENTO, E’ DELLA MIA MIGLIORE AMICA E CI TENGO.
http://www.efpfanfic.net/viewstoryv.php?sid=1083275
Un Bacione. Michy
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Capitolo 13 *** Mirror ***
13
. Mirror
Erano
settimane che non vedevo gli ‘One Direction’
perché erano stati richiesti a
molte feste. Io ero la cretina che rimaneva a casa.
Stavano
tornando da un matrimonio ed io non vedevo l’ora di
riabbracciare Harry. Si, c’era
qualcosa sotto. Mi aveva promesso di scegliere. Al ritorno dal viaggio
mi
avrebbe detto se saremmo scappati insieme o no.
Ero
in ansia. Il cuore mi batteva all’impazzata. Suonò
il campanello. Per poco non
mi prese un infarto.
Corsi
ad aprire la porta. Harry era lì. Lo strinsi in un abbraccio
molto stretto e lo
baciai sulla guancia. “Dobbiamo partire” Mi si
illuminarono gli occhi.
Eravamo
in macchina da qualche minuto. Mi annoiavo. Accesi la radio e cominciai
a
cantare. Mi afferrò la mano. Cominciò a cantare
con me. Ci avvicinavamo all’orizzonte
ed il sole stava per tramontare.
Quando
prese le sfumature di rosa e giallo l’auto si
fermò.
“Che
succede?” Domandai preoccupata. Mi guardai intorno e delle
auto si fermarono
accanto a quella di Harry.
“Ho
scelto anche loro” Mi rispose e gli One Direction uscirono
dalle automobili. Qualcuno
bussava al finestrino, mi voltai e vidi Vane.
“Tutti
insieme?” Annuì e lo baciai. Fu un bacio, leggero,
dolce, ma moralmente intenso.
Il mio cuore era tra le sue mani. Mi aveva resa felice.
Il
mio specchio era tutto ciò che avevo.
The
End
P.S. Si, lo so, è
corto, ma volevo darci un taglio. Comunque vi adoro per avermi resa la
scrittrice più felice del mondo con le vostre recensioni.
Un
bacio. Michy
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