Looking for the happiness.

di INeedAHoranHug
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** There are too many questions but no answers. ***
Capitolo 2: *** I'm nothing without you. ***
Capitolo 3: *** From the moment I met you, everything changed. ***
Capitolo 4: *** I wanna save you, tonight. ***
Capitolo 5: *** Moments etched in our minds. ***



Capitolo 1
*** There are too many questions but no answers. ***


                                                                                                                       There are too many questions but no answers.





Quel giorno era uno come tanti altri, noioso.
Erano appena 8 mesi che la piccola Meg si era trasferita, con la sua famiglia, in Inghilterra precisamente a Bradford, un paesino abbastanza tranquillo vicino Leeds nel West Yorkshire. Però le mancava l'Irlanda; la scuola, la sua città e soprattutto la sua migliore amica Susan. Erano molto legate ma a causa del lavoro del padre dovettero separarsi.
La nuova casa era abbastanza accogliente e anche a scuola si trovava molto bene. Aveva fatto subito amicizia con dei ragazzi e ora, inisieme a suo fratello, costituivano un sestetto abbastanza affiatato. C'era Harold Edward Styles, Hazza, il riccio-sciupa femmine della scuola, Niall James Horan il suo piccolo migliore amico anch'egli irlandese, Liam James Payne un ragazzo dolcissimo e Zayn Jawaad Malik.
Quest'ultimo era un ragazzo molto misterioso, non faceva mai trasparire le proprie emozioni. Megan non riusciva a capire come facesse a rimanere impassibile a tutto, persino i suoi occhi non "dicevano" nulla. Quel moro rimaneva un mistero per la piccola Tomlinson.

Era il 18 aprile, una giornata poco soleggiata di primavera, o quasi. Megan aprì i suoi occhioni marroni e si alzò dal comodissimo letto ad una piazza e mezzo per scegliere cosa avrebbe indossato a scuola. Decise: un jeans non troppo attillato, una maglietta bianca a righine rosse ed una giacchetta blu. Non le piaceva stare al centro dell'attenzione o essere osservata, era abbastanza timida ed insicura.
Si fecero le 7:30, scese le scale e si diresse in cucina per fare colazione. Suo padre era già a lavoro mentre la madre sorseggiava un buon caffè fumante ed il fratello addentava una brioche al cioccolato bianco, la sua preferita.

"Buongiorno piccola" disse la madre baciandole la fronte.
"Buongiorno a tutti!" rispose la ragazza.
"Già pronta sorellina? stamattina andiamo col motorino?" le domandò il fratello.
"Come vuoi tu Louis, basta che non facciamo tardi. Niall mi aspetta all'entrata alle 7:50 per parlarmi" rispose lei.
"Perfetto, vado a cambiarmi, ti ho lasciato il cornetto sul tavolo" disse indicandolo.
"Oh grazie fratellino" rispose sorridendo.

Si sedette al solito posto a destra del capo tavola e iniziò a mangiare il suo cornetto, inzuppandolo nel cappuccino freddo che le aveva preparato il padre prima di andarsene.

"Meg tutto bene?" le chiese la madre.
"Come al solito mammy" rispose bofonchiando dato che aveva la bocca piena.
"Io devo andare, oggi tornerò alle 3:30. Il capo mi ha chiesto di fare uno straordinario, spero non ti dispiaccia" disse Jay "Mi raccomando e buona fortuna a scuola!" continuò.
"Va bene mamma, non preoccuparti. A oggi" rispose salutandola con la mano.

Finì la sua colazione, mise le converse blu e bianche, lo zaino in spalla e uscì di casa aspettando che il fratello si decidesse ad arrivare. Intanto si godeva quel sole appena accennato della mattina che le cadeva addosso come un mantello, la faceva sentire protetta e riscaldata. Prese il suo I-pod, mise le cuffiette e schiacciò play.

"When you look me in the eyes,
And tell me that you love me.
Everything's alright,
When you're right here by my side.
When you look me in the eyes,
I catch a glimpse of heaven.
I find my paradise,
When you look me in the eyes."

Amava quella canzone dei Jonas Brothers, aveva un grande significato per lei... gliel'aveva dedicata Niall. Da quando si erano conosciuti aveva avuto un colpa di fulmine per Meg e amava i suoi occhioni marroni. Lei aveva sempre pensato ch'era bello essere amati da qualcuno ma non sapeva se ricambiava, non l'aveva mai saputo.
Ecco un'altro mistero! La cosa che odiava di più era non avere risposte alle proprie domande, per questo qualche volta si odiava da sola. Non riusciva mai a capire i propri sentimenti.

Finalmente Lou si decise ad uscire dall'abitazione così mise in moto il motorino e si diressero a scuola. Ovviamente arrivarono un po' in ritardo, infatti Niall era già lì ad aspettarla con un grande sorriso stampato sul volto. L'amava e non ne faceva un segreto, era spontaneo e tutti ciò piaceva a Megan. Aveva anche la chitarra sotto braccio.

"Hei Meg!" urlò mentre le andava incontro.
"Buongiorno Nialler" rispose abbracciandolo "Cosa devi diri?" continuò.
"Nulla, avevo solo voglia di rimanere più tempo con te" le rispose.
"Come mai hai anche la chitarra?" gli chiese curiosa Meg.
"Non hai sempre voluto imparare a suonarla?" disse Horan. Già suonava il pianoforte ma voleva imparare, il padre le aveva anche regalato una bellissima Fender. Aveva sempre pensato che fosse uno strumento molto affascinante.
"Uhm si!" rispose felice.
"Allora è arrivato il momento di insegnarti qualcosa piccola!".

La prese per mano e la portò in sala musica. Era bravissimo sia a suonare che a cantare tanto che faceva dei concerti di beneficenza e, quando aveva tempo, aiutava il professore di musica. Insomma era un ragazzo stupendo; biondo, occhi azzurri, alto, magro, dolce. Il principe azzurro che tutte le ragazze sognavano. Megan era tra una di quelle? Mistero.
Il ragazzo occhi cielo, come lo chiamava lei.
La fece accomodare su uno sgabbello così che sarebbe stata più comoda con la chitarra in mano e lui si sedette su una sedia.
Le mostrò come tenerla correttamente in mano e come punzecchiare le corde. Strimpellò qualcosa di non molto chiaro ma si sentiva ugualmente soddisfatta. Si fecero le 8:15 così la campanella suonò.

"Peccato, avevo iniziato a capire. Devo andare" disse alzandosi dallo sgabello.
"Con altre lezioni potrai imparare a suonare qualcosa di più comprensibile" disse l'amico ridendo "Però sei stata brava".
"Lo spero!"
rispose.

Si salutarono e uscirono dall'aula. La classe di Meg si trovava al secondo piano nella stanza 210, la 3°I. Niall e i ragazzi, invece, stavano nella stanza 105 al primo piano, la 5°A. Frequentavano il college ad indirizzo linguistico.
Attraversò l'immenso corridoio, posò alcuni libri nell'armadietto e si diresse nella classe. Quella mattina avrebbe seguito le lezioni di matematica, filosofia e due d'inglese. A differenza di molti le piaceva la matematica, era una ragazza colta ed intelligente al punto giusto.

Entrò in classe, salutò il professore e andò al suo posto dove l'aspettavano le sue due care amiche; Jeane e Abbey.
Erano due ragazze dolcissime e simpaticissime; Jeane era alta, magrissima con capelli lisci, castani e corti con gli occhi neri. Abbey era un po' meno alta, magra con capelli lisci, lunghi e biondi con occhi marroni. Diventarono sibito amiche, erano tutte delle ragazze socievoli.
Spesso e volentieri Meg e Jeane andavano da Abbey per il pomeriggio, oppure dormivano a casa di una delle tre. Si divertivano molto insieme e si capivano a vicenda, Era una bell'amicizia quella.

Tra equazioni, pensiero umano e varie cose passò quella giornata di scuola. Uscirono tutti dalle classi e in un batter d'occhio l'edificio si riempì di ragazzi. Erano circa novecento in tutto, novecento ragazzi diversi. Soltanto i sogni li accomunavano; alcuni volevano diventare insegnanti, altri interpreti, alcuni si sarebbero trasferiti all'estero, ancora altri sarebbero andati all'università ecc.. Erano tutti molto ambiziosi, già sapevano ciò che avrebbero voluto fare in futuro.
Tutti tranne Megan, le piacevano semplicemente le lingue e non sapeva cosa ne avrebbe fatto della sua vita. Altro Mistero.

Quello era uno dei pochi giorni nel quale avrebbe finito le lezioni alle 12:15, di solito faceva il tempo prolungato e mangiava alla mensa scolastica. Per fortuna i professori si assentavano spesso così permettevano alla piccola Meg di fare ciò che più le piaceva; scrivere, canticchiare e fotografare. Mentre attraversava di nuovo il corridoio sentì qualcuno alle sue spalle.

"Hei Megan, tutto bene?" chiese Harry alla ragazza
"Ciao Hazza, tutto bene e tu?" rispose.
"Idem, che ne dici se stasera andiamo a farci un giro? verranno anche Zayn e Liam. Voi che ne dite ragazze?" chiese a loro tre.
"Per me va bene" rispose guardando le altre due.
"Uhm ok, dove e a che ora?" chiese Jeane.
"Facciamo alle 18:30 di fronte alla stazione dei treni" rispose il riccio.
"Perfetto, avvisi tu Zayn e Liam dell'orario?" chiese Abbey ad Harry.
"Si. Ah Meg dillo tu a Louis!" disse.
"Okok, ci vediamo stasera" rispose.
"Ciao, non mancate!" corse al suo motorino.

"Ragazze che ne dite se dopo mangiato venite da me? così stasera li raggiungiamo direttamente insieme" propose alle sue compagne.
"Io devo studiare epica per domani, sicuramente la professoressa m'interrogherà e non so nulla. Mi dispiace.. però vengo alle 18:30!" disse Jeane.
"Per me invece va bene, vengo sotto casa tua alle 16:00, va bene?" le chiese Abbey.
"Allora studia Jeane, va bene Abbey. Ora scappo, mio fratello mi starà aspettando. A dopo!" le salutò.

Corse all'altro lato della scuola dov'era parcheggiato il motorino e dove l'aspettava il fratello.

"Fratellino stasera vuoi venire con me, Abbey, Jeane, Harry, Liam e Zayn a fare un giro?" chiese a Louis.
"Uhm non saprei e Niall?" le domandò.
In effetti Niall che fine aveva fatto? ci pensò un'attimo e decise di chiamare Hazza al cellulare.

"Pronto?" rispose.
"Hazza sono io, Meg. Volevo dirti ma Niall viene stasera?" chiese al riccio.
"Megan ho dimenticato di dirglielo! Chiediglielo tu, di sicuro dirà di si" rise dall'altra parte del telefono.
"Spiritoso, ok. Ci vediamo stasera" rispose.
Attaccò il telefono.

"Ok, ci saremo praticamente tutti! ah e dopo viene Abbey a casa nostra... te l'ha detto mamma che torna alle 3:30?" disse al fratello tutto d'un fiato.
"Sorellina prendi fiato ogni tanto" rise "No, non lo sapevo. Che ne dici di andare a mangiare qualcosa fuori? poi torniamo a casa per aspettare mamma ed Abbey" propose.
"Ok Lou" rispose.

Salirono sul motorino e finalmente andarono da Nando's, Meg e Niall lo amavano. Anch'ella amava mangiare, infatti lo aveva scritto sulla pancia. Non che era particolarmente grassa ma quel filo di ciccia in più avrebbe voluto eliminarlo. Dall'altra parte, invece, preferiva gustarsi ogni tipo di schifezze e cose da fast food!
Andarono a sedersi ad un tavolo infondo al locale che era molto affollato e aspettarono il loro turno per ordinare. Megan prese 5 alette di pollo con insalata e il fratello petto di pollo nella piadina. Insomma, avevano voglia di pollo,
Mentre aspettavano il cibo Meg chiamò Niall per informarlo dell'uscita di quella sera.

"Pronto Niall, sono Megan" disse lei.
"Hei Meg, cosa c'è?" chiese il biondo.
"Volevo avvisarti che stasera usciamo tutti insieme, ci incontriamo alle 18:30 davanti alla stazione. Ci sarai vero?" rispose la ragazza.
"Oh in realtà non lo so, avrei gli allenamenti di calcio per la partita. Però cercherò di venire!" disse lui.
"Ah capisco.. va beh ci sentiamo" disse con un velo di tristezza.
"A presto cucciola" attaccò il telefono.

Sperava che quella sera sarebbe venuto, era bello stare in sua compagnia. Il ragazzo dagli occhi cielo era troppo dolce e simpatico, le mancava sempre quando non stavano insieme.
Intanto arrivò il pranzo che lei e il fratello maggiore mangiarono con gusto.
Parlarono del più e del meno anche dopo aver finito, oltre che fratelli erano migliori amici. Sembrerà strano ma erano talmente legati che non litigavano quasi mai, molte persone li invidiavano. Si fece tardi così tornarono a casa, fuori alla porta c'era già Abbey che li aspettava.

"I soliti ritardatari questi fratelli Tomlinson, eh?!" rise.
"Scusaci tanto Abbey, siamo andati a mangiare da Nando's" le rispose Louis.
"Scherzavo, sono quì soltanto da cinque minuti" disse Abbey.
"Menomale, entriamo in casa. Che ne dici di preparare degli ottimi cupcakes con la crema alla vaniglia?" propose la piccola Meg.
"Si, è da tantissimo che non li mangio! sarebbe stupendo" le rispose contenta l'amica.
"E io sarò il vostro assaggiatore personale, giusto?" chiese Louis.
"William, sempre il solito!" pronunciarono Meg e Abbey insieme.

Entrarono nell'ampia casa Tomlinson e fecero sistemare le cose di Abbey in camera di Megan. Scesero subito in cucina in preda all'entusiasmo di preparare dei buonissimi dolcetti e si misero a lavoro.
Presero tutto l'occorrente; 2 tazze di farina, 2 cucchiai di lievito in polvere, 1 tazza e 1/4 di burro, 1 tazza e 1/2 di zucchero, 6 uova grandi, 1/3 di tazza di latte, sarebbero bastati per fare circa 12 cupcakes. Ininiziarono ad impastare il tutto nonostante non sapevano cosa ne sarebbe uscito poicè era una nuova ricetta che la madre di Meg aveva scritto tramite un programma TV di cucina. Almeno si stavano divertendo un sacco e anche Louis le guardava molto divertito, c'era più farina in terra che nell'impasto probabilmente.
Finalmente i cupcake erano finiti, così li misero in forno.
Ora per la crema alla vaniglia avevano bisogno di: 8 cucchiai di burro a temperatura ambiente, 3 cucchiai di latte intero, 1 cucchiaio di estratto di vaniglia, 3 tazze e 1/2 di zucchero.
Fecero anche quella e, dopo aver aspettato 25 - 30 minuti di cottura, cacciarono i dolcetti dal forno per mettercela sopra con una sacca a porche.
Un'altra delle cose che piacevano alla piccola Megan era cucinare. Forse non era molto brava ma chi lo sa, magari sarebbe potuta diventare una grande cuoca in futuro. Come se non bastasse, abbellirono gli sfiziosi cupcakes con delle decorazioni di zucchero che aveva comprato Jay in attesa di farli con la figlia. Erano stelline colorate e cuoricini rossi.
L'opera d'arte era completata, era venuto il momento dell'assaggio.

Louis guardava quelle piccole meraviglie sul vassoio come se fossero state tante Cappuccetto Rosso e lui il lupo. Anche lui non scherzava con la fame.
Le due amiche si sedettero al tavolo e, dopo essersi congratulate l'una con l'altra per quei piccoli capolavori, iniziarono a mangiare. Anche Tommo si accomodò e, con grande stupore, notò ch'erano venuti davvero molto bene!

Erano già le 4:40 e la madre dei due figli Tomlinson non arrivava, pensarono di chiamarla. Successivamente, anche s'era in ritardo di un'ora, pensarono di lascarla lavorare. Probabilmente il capo aveva approfittato della bontà di Jay per affidarle qualch'altro lavoretto all'azienda.
Tra una cosa e l'altra Meg, Louis ed Abbey decisero di vedere un film; non doveva essere assolutamente horror perchè Abbey aveva paura ma neanche romantico perchè a Lou non piaceva. Allora optarono per la commedia, scelsero "Immaturi".

Si divertirono abbastanza e il film fu d'intrattenimento anche se il pezzo forte erano proprio i dolcetti... Dopo due ore Meg e il fratello decisero di andare a cambiarsi. Abbey consigliò all'amica di cambiare maglietta e mettersene una con la spalla un po' scesa in blu così sarebbe stata più adatta alla sera. Ovviamente accettò il consiglio, quelli delle amiche le erano molto d'aiuto.
Dopo poco erano tutti pronti così si avviarono alla stazione.
Alle 18:30 precise si trovavano lì, dopo poco arrivarono Jeane e Zayn.

"Ciao ragazzi, da quanto siete quì?" chiesero i due.
"Hei, siamo arrivati da poco" rispose Louis.
"Noi ci siamo trovati per la strada così l'abbiamo fatta insieme" disse Zayn.
"Avete visto per caso Liam ed Harry?" chiese Abbey.
"No, probabilmente Liam avrebbe raggiunto Hazza a casa sua, staranno per arrivare" le rispose Jeane.
"E tu sai qualcosa di Niall?" chiese Jeane alla piccola Tomma.
"Ha detto che forse aveva l'allenamento di calcio per la partita.. ma non sa se viene" rispose Meg. Si sentì abbracciare.
"Eccomi, come potevo non venire?" chi era? ovvio che lo sapeva, avrebbe riconosciuto la sua voce tra mille.
"Oh Niall, che bello! sei venuto" disse Meg entusiasta al suo amico.
"Ora mancano soltanto quei due, aspettiamoli ancora un po'" disse Abbey.
"Però soltanto dieci minuti eh, io ho fame" rispose il biondo.
"Come al solito Nialler, andiamoci tutti a sedere su quelle panchine" disse Zayn. Se la risero tutti.

Rimasero lì per un po' di tempo fino a che non arrivarono Hazza e Payne.

"Alla buon'ora" Zayn si alzò dalla panchina per andare a salutare gli amici.
"Scusate per il ritardo, il motorino di Harry faceva i capricci" rispose Liam.
"Ancora devi cambiare quel rottame Hazza? è un'anno che ormai non funziona, un giorno ti lascerà proprio a piedi" disse Louis.
"Tesoro ma ci sarai tu a venirmi a prendere col tuo!" rispose il riccio.
"Non c'avevo pensato amore..."

Continuarono con frasi di questo genere per molto tempo, era il loro "pane quotidiano" ormai. Pensandoci, come avrebbero fatto tutti a rimanere senza quei due? senza Louis il burlone, senza Hazza il riccio e senza.. Larry Stylinson? anche senza Niall non si poteva stare, l'irlandesino simpatico! E Zayn, il misterioso che comunque era davvero scherzoso quando voleva! Abbey e Jeane che con la loro solarità irradiavano tutta Bradford!
E Meg? Per qualcuno era indispensabile? o almeno, qualcuno la riteneva speciale? lo sperava tanto.

La voce squillante di Niall che li esortava a muoversi la risvegliò dai suoi pensieri, così si diressero alla prima pizzeria che trovarono sulla strada per dare sfogo a quel pozzo senza fondo. Lei non aveva fame, non perchè aveva mangiato 4 cupcake ma perchè era un po' triste, come se le mancasse qualcosa.
Eppure non ne aveva di problemi, stava bene con i suoi amici, andava abbastanza bene a scuola. Neppure lei riusciva a capire... Troppe erano le domande ma per nessuna aveva una risposta.








 

SPAZIO SCRITTRICE:
salve a tutti! sono sempre io, Fede. Questa è la seconda storia che scrivo poichè la precedente non mi convinceva... non l'ho eliminata ma l'ho "sospesa" se così vogliamo dire.
Penso che questa, anche se è soltanto il primo capitolo, verrà molto meglio.
O almeno, lo spero D:
Sarei contentissima se mi lasciaste qualche recensione e, come è mia consuetudine ripetere, non accetto soltanto complimenti (se dovessi meritarmeli) ma anche critiche, così posso migliorarmi.
Avrei bisogno anche di vostri consigli quindi, please, scrivere tutto ciò che volete. Sentitevi libere con me insomma :3
Spero che questo primo capitolo vi abbia almeno incuriosite... c'ho messo mezz'ora per decidere il titolo della storia D:
Anyways, amo scrivere e spero di farlo almeno decentemente. Spero di non deludervi se continuerete a seguirmi.

Se qualcuno, per curiosità, volesse vedere Meg e le sue amiche eccole quà:

http://i46.tinypic.com/ta60zq.jpg Jeane.
http://i49.tinypic.com/2zimu79.jpg Abbey.
http://i49.tinypic.com/2u4rbpk.jpg Megan.

Baci a tutti, al prossimo capitolo! xoxo

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Capitolo 2
*** I'm nothing without you. ***


                                                                                                                                               I'm nothing without you.




La serata passò in fretta, in fondo si stava bene con gli amici. L'accompagnarono a casa verso le 22:15 e si diedero la buona notte. Non entrò subito nell'abitazione, si sedette sulla piccola panchina nel suo cortile, amava stare lì fuori. Intorno alla casa c'era questo grande cortile con un piccolo giardino. C'erano tutti i tipi di fiori e piante possibili ed immaginabili poichè la madre amava la botanica.
Il suo posto preferito era proprio quella panchina che si trovava vicino ad una folta siepe cioè il confine per il cortile dei vicini. Era molto rilassante quel posto e quando Meg cercava tranquillità si sedeva lì. Come la madre amava i fiori, i suoi preferiti erano i tulipani. Erano belli di qualsiasi colore, rossi, rosa, gialli... Con il loro forte gambo e i petali più duri rispetto agli altri fiori facevano capire di essere forti. Eppure all'interno non lo erano, si rivelavano deboli come tutti gli altri.

Rimase all'aperto per quasi un'ora, le piaceva soprattutto in quel periodo perchè le sere non erano troppo fredde. Megan era una ragazza riflessiva ma anche insicura, forse pensava troppo. Pensieri sopra pensieri, mucchi di pensieri.. Aveva bisogno di qualcosa che la facesse cambiare, qualcosa che le facesse rompere il suo guscio. Era una cosa strana, pur essendo socievole aveva questa specie di corazza che non voleva far rompere da nessuno, si sarebbe sentita troppo vulnerabile.
Spesso le lacrime le scendevano sul viso, così senza motivo. Lo stava facendo anche in quel momento.

"Hei, ancora quì?" disse il fratello tenendo le mani nelle tasche dei pantaloni del suo pigiama.
"Oh, che spavento" sobbalzò la piccola Meg. Tanto piccola non era ma così sembrava agli occhi di tutti; una piccola ragazzina indifesa. Forse lo era, per questo voleva dimostrare il contrario.
"Scusami sorellina" disse accomodandosi sulla panchina di marmo accanto a lei "Perchè piangi?" le domandò asciugandole le lacrime.
"Lou non lo so, non ne ho idea..." disse sprofondando il viso dell'incavo del collo del fratello maggiore.
"Meg ascoltami, ricorda che per qualsiasi cosa io ci sono, sono tuo fratello e devo proteggerti. Ovunque io starò ti proteggerò e ti consolerò da lontano, ti starò sempre accanto o almeno ci proverò... Così potremo risolvere i tuoi problemi insieme, come abbiamo sempre fatto. Sei la mia piccola sorellina e ti voglio un bene dell'anima" disse.
"Grazie, non so come farei senza di te" rispose.

Com'era bello avere un fratello. Anzi, com'era bello avere LOUIS come fratello.
Ritornarono in casa, iniziò a soffiare un leggero venticello. Megan corse in camera sua, non vedeva l'ora di mettersi sotto le coperte. Voleva sognare, sognare qualcosa di bello.
Mise in fretta il pigiama e corse ad abbracciare il grande e soffice cuscino.
Quella mattina si svegliò stranamente rilassata, sentì qualcosa sul letto. Aprì gli occhi e trovò un vassoio pieno di cose buone ai suoi piedi. C'era anche un bigliettino: "Buongiorno gioia, anche stamattina sono dovuto uscire prima di casa, mi dispiace tanto. In quest'ultimo periodo non abbiamo trascorso molto tempo insieme... Devo dirti che sto andando all'aeroporto, devo ritornare in Irlanda. Starò via per 5 mesi circa, il capo non ci ha ancora detto nulla di preciso ma probabilmente anche di più. Dopo scuola ti chiamo al cellulare così ti spiego meglio la situazione, non preoccuparti io ci sono sempre per te! Piccola mia ti amo".

Aveva un'espressione poco definita sul volto, un misto di tristezza e delusione. Il padre le aveva scritto quel biglietto, era da sempre che metteva in secondo piano la famiglia e per prima il lavoro. Megan capiva ch'era importante e che doveva mantenere la sua famiglia ma anche la madre andava a lavoro, avrebbe potuto passare più tempo con i suoi figli!!
Non si meravigliò di ciò che le aveva scritto nel biglietto, era da sempre che sopravviveva senza il padre. Ce l'avrebbe fatta anche ora.
Dopo quello non era molto affamata e decise di mangiare soltanto una brioche alla crema. Prese il vassoio e si diresse in cucina per posarlo.

"Buongiorno mamma" disse a Jay.
"Buongiorno piccola, te l'ha detto papà..." iniziò a parlare.
"Si mamma, va bene così. In fondo è da sempre che non sta a casa. Ha detto che mi avrebbe chiamata dopo scuola" rispose.
"Già.." rispose.
"Louis sta ancora dormendo?" chiese la ragazza, strano che il fratello non si fosse già alzato. Si svegliava sempre prima di lei, erano due dormiglioni ma lei deteneva un record speciale in famiglia.
"Non te l'ha detto, giusto?" disse la madre abbassando il volto.
"Uhm, chi? cosa?" si girò di scatto.
"Lo sapevo, lascia sempre a me le cose più difficili da dire" sospirò "Meg, Louis è andato con papà".

No, non poteva crederci. Cosa significava? Louis era andato con papà? Cioè, non avrebbe rivisto il fratello per 5 mesi o più?? ma avete capito?! TUTTO QUESTO TEMPO.

"No mamma, aspetta un attimo..." le cadde improvvisamente la tazza piena di cappuccino da mano.
"Dai Megan, non fare così" l'abbraccio.
"Mamma ma lo sai, io e Lou siamo troppo legati. Con chi andrò a scuola? con chi parlerò? con chi giocherò? con chi litigherò?" una lacrima le scese sul viso. Potrà anche sembrare esagerato ma per lei era più di un fratello, facevano tutto insieme e non si separavano mai. Fin dalla nascita era stato così e adesso come avrebbe fatto senza di lui per così tanto tempo? Non poteva di certo.
"Ho deciso, ritorno anch'io in Irlanda" disse convinta.
"Meg non puoi, l'aereo starà per decollare. Poi ormai ci siamo stabiliti quì, hai i tuoi amici, la scuola... Non puoi. Poi dove staresti? loro devono lavorare. Sarebbe davvero un casino" le disse la madre.

Quasi non l'ascoltava, non sapeva neanche lei cosa fare. Non aveva il coraggio di andarsene e lasciare tutto, di nuovo.
Erano le 7:50 doveva sbrigarsi, quella mattina nessuno l'avrebbe accompagnata in motorino e di quel passo avrebbe fatto tardi. Si vestì velocemente, legò i capelli lunghi in una coda alta, mise le scarpe e uscì di casa. Ovviamente non poteva far a meno della sua musica, perciò schiacciò 'play' sul suo ipod.
"I'm nothing without you", la colpì soprattutto questa piccola frase della canzone dei Sum41, si addiceva a tutta quella strana situazione.

Ci mise 20 minuti per arrivare a scuola e si affrettò a raggiungere la sua classe. Attraversò i corridoi correndo e sentendo le urla dei poveri bidelli che avevano paura si facesse male. Meglio un livido che un rapporto, quella mattina alla prima ora aveva la professoressa di letteratura ed epica, la Clarke. Era davvero una vipera, nessuno la sopportava. La povera Jeane doveva essere interrogata di epica, perciò stava pregando per lei.
Come un fulmine aprì la porta dell'aula e si scusò con la professoressa. Stava per andare a sedersi, quando...

"Signorina Tomlinson, non così in fretta. Adesso le annoto il ritardo sul registro di classe" disse la vecchia con voce acida.
"Professoressa Clarke ma sono soltanto cinque minuti... la prego!" la scongiurò.
"Se non vuole un rapporto stia zitta" rispose abbassando un po' gli occhiali sul naso.
"Ma prof io..." cercò di parlarle in tono dolce.
"Megan Cheryl Tomlinson, mi faccia il piacere di posare lo zaino al suo posto e di uscire dall'aula" non la fece finire di parlare.
Rimase sconcertata, possibile che quella donna non si svegliasse mai nel verso giusto la mattina?!
"Sapete che le dico professoressa, mettetemi pure il rapporto. Non me ne può fregar de meno!" disse rivolgendosi alla vecchia che si tolse gli occhiali. La sua bocca assunse la forma perfetta di una 'O' così Meg, prima di farla parlare, uscì dalla classe.

Aveva cambiato idea, in fondo in quel momento un rapporto dalla Clarke era l'ultimo dei suoi problemi. Aveva comunque una media abbastanza buona così non le avrebbe creato seri problemi.
Si appoggiò agli armadietti accanto alla classe e si sedette a terra. Non poteva ancora pensare alle parole della madre: "Louis è andato con papà".
Come mai? non c'aveva mai pensato prima d'ora, aveva riflettuto sul fatto che senza di lui non sarebbe potuta resistere un giorno?
Una voce squillante la riportò alla realtà.

"Giorno Meg, che ci fai quì?" la salutò Horan.
"Hei Niall, la prof mi ha cacciata fuori così mi sono fatta mettere un rapporto" rispose scocciata.
"Ma cosa? sei scema?" si sedette accanto a lei.
"Oh Niall sono stufa sinceramente..." disse con faccia triste. Appoggiò la testa sulle ginocchia, aveva voglia di piangere.
"Oi cosa succede?" le domandò alzandole il viso.
"Succede che non lo so neppure io.. La sai la novità? Louis è partito con mio padre, ritornano in Irlanda per lavoro" disse. Ormai aveva gli occhi pieni di lacrime ma cercava di trattenerle.
"No, non posso crederci! A noi non ha detto nulla!" le disse incredulo.
"Beh neanche io ne sapevo nulla, me l'ha scritto mio padre in un bigliettino. Di lui si sapeva, deve lavorare ma Louis... starà via per un sacco di tempo!" pianse.
"Povera, siete molto legati... è un po' come noi due, neanch'io senza di te riuscirei a stare un solo giorno" disse sorridendole. Cercava in tutti i modi di farla sorridere, senza troppi risulati però.
Megan si limitò ad abbracciarlo, anche lei non avrebbe potuto far a meno di lui. Si calmò, riusciva sempre a farla sentire meglio.
"E tu invece che ci fai fuori dalla classe? in più al secondo piano" gli domandò.
"Solite cose... poi volevo farmi un giro" rise.
"Che altro avete combinato tu e i ragazzi??" disse divertita.
"Non ci crederai ma la Foster ha messo un rapporto a tutti e 4 perchè stavo mangiando la pizza e ne ho passato un pezzettino agli altri, incredibile!" rise di gusto.
"Infatti on posso crederci" disse la ragazza "la Foster? è la cugina della Clarke, si vede che sono imparentate!!" risero a crepa pelle.

L'ora passò tra le risate sonore dei due, per un po' la piccola Tomlinson dimenticò suo fratello. Suonò la campanella così si salutarono e rientrarono nelle loro rispettive classi, quel giorno sarebbero dovuti rimanere a scuola fino alle 3:30.

"Buongiorno cucciola! sei stata grande con la Clarke..." disse Jeane ridacchiando.
"Hei Jeane" rispose.
"Grande?! cosa cazzo dici Jeane, le ha messo un rapporto!" rispose Abbey.
"Doveva pur'essere risposta quella brutta vecchia, t'ha messo anche un'insufficienza!" le disse Jeane alterata.
"Beh si, è davvero una gran brava professoressa" rispose seccata.
"Ma non dovevi essere interrogata tu, Jeane?" chiese Meg.
"Si, sono stata interrogata ed è andata bene. Poi ha interrogato anche lei" le rispose Jeane.
"Cavolo, tutte a me succedono!" rispose Abbey mordendosi la lingua.
"In realtà dovrei dirlo io Abbey..." disse Tomma.
"Ma che hai? ho notato che sei triste stamattina" Jeane le accarezzò la guancia.
"In realtà lo è quasi sempre, pensi che non me ne sono accorta Meg? ti conosco bene, sputa il rospo" le disse Abbey. Era quasi come una madre, la 'saggia e responsabile' del trio.
"Uhm, ne parliamo dopo ragazze, è arrivata la prof" si limitò a rispondere.

In realtà non aveva voglia di parlarne, non gliene importava che fosse arrivata la professoressa. Cacciò il suo quaderno dove scarabbocchiava, disegnava e scriveva quando non aveva nulla da fare e iniziò a far tutt'altro che ascoltare la noiosa lezione di biologia.
Per fortuna quelle 4 ore finirono in fretta così le 3 amiche misero a posto gli zaini negli armadietti e si diressero alla mensa. Al solito tavolo c'erano già Niall e Liam che le aspettavano.

"Salve ragazze! come va?" domandò Liam.
"Così così a tutte e tre" rispose Abbey. Anche Jeane aveva un problema, chiamasi ragazzo. Dopo due minuti ci raggiunsero Harry e Zayn che, come al solito, stavano ridendo. Chissà chi era stata la ragazza di turno, ormai tutti conoscevano Harold Edward Styles ma, in quei casi, il comportamento di Malik era sconcertante per la piccola Tomlinson!

"Ciao ragazzi!" dissero i due in coro.
"Che avete combinato?" domandai rassegnata.
"Le vedete quelle due laggiù? beh... sono due furie!" rispose il riccio.
"Ehhhh già!" continuò Zayn.
"C-cosa? la Watson e la Rogers? ragazzi spiegatemi come avete fatto..." domandò Liam.
"Sapeste, in realtà.." disse Hazza.
"Ragazzi vi prego, risparmiateci i dettagli! e tu Liam, potevi evitare..." disse Jeane alquanto disgustata,
"Su Jeane, non essere così pesante!" ammiccò Liam.
"Comunque, guardala! mi desidera ancora" si girò il riccio.
"Ciao a tutti, vado a mangiare a quell'altro tavolo" disse Abbey alzandosi.

Megan non ascoltava del tutto la conversazione, non le importava; aveva tante altre cose a cui pensare. La gomitata di Jeane nelle costole la riportò alla realtà.

"Aiaaa!" gridò. Tutti si girarono per controllare cosa fosse successo.
"Meg, Abbey..." le disse l'amica.
"Non mi dire, andiamo da lei" disse.

Presero i loro vassoi e andarono a sedersi al tavolo dove c'era Abbey, intenta a giocare nervosa con le sue patatine. Le piaceva Harry da sempre, dalla prima volta che lo vide a scuola. Era lo sciupa femmine della scuola ma non le importava, soffriva per lui ma continuava ad amarlo. Perchè secondo lei era amore quello che provava per quel ragazzo, ci teneva fin troppo. Cercava di non darlo a vedere ma era più forte di lei.

"Abbey" le disse Jeane.
"Cazzo ragazze, perchè continuo ad amarlo se ogni giorno se ne fa una diversa? spiegatemelo vi prego, perchè io non riesco proprio a capire" disse sconsolata.
"Non so davvero che dirti piccola, dovresti dimenticarlo. è difficile lo so... oppure puoi sperare che un giorno si avverino i tuoi sogni" le rispose. Non sapeva davvero come consolare l'amica, era preparata a tutto ciò..
"Dimenticarlo? Pff è dalla prima superiore che cerco di farlo Meg" disse sbuffando.
"Non ci pensare, sè è destino succederà" l'abbracciò Jeane.
"Ah, devi finire di dirci cos'è successo!" gridò Jeane a Meg.
"Penso che stasera vi farò venire a casa mia così lo dico a tutti. Niall già lo sa" rispose.
"Okkei, vado ad avvisare i ragazzi. Che ora?" le chiese Jeane.
"Facciamo 5:30 così passiamo il pomerigio inisieme e poi vediamo un film" sorrise.
"Perfetto, torno subito" sorrise anch'ella.

Andò ad avvisare i ragazzi e ritornò al tavolo. 'Mangiarono', chiacchierarono e ritornarono in classe dato che l'aspettavano altre 2 ore di lezione.
Per fortuna non erano molto pesanti le materie così non si annoiarono troppo. Megan stava già pensando al discorso che avrebbe fatto agli amici quella sera, era tristissima figuriamoci come sarebbe riuscita a dirglielo.
Suonata la campanella salutò Abbey e Jeane e corse fuori all'edificio, aveva bisognio di aria. Si incamminò verso casa sua e sentì qualcuno parlare poco in lontananza

"Allora scommettiamo? io mi porto a letto lei e tu l'amica!" disse una voce maschile.
"Aspetta quale delle due?" gli chiese un secondo ragazzo.
"Quella biondina" rispose.
"Perfetto, chi lo fa per primo si aggiudica il premio!" gli disse l'altro.
"Affare fatto!" gridò il primo.

Era curiosa di sapere chi fossero quei due, avevano detto delle cose schifose. Fece un'espressione di disgusto e continuò a camminare. Dopo 20 minuti arrivò a casa, posò lo zaino vicino al divano e ci si sedette sopra. Si ricordò che il padre l'avrebbe chiamata dopo scuola, così appoggiò il cellulare proprio vicino a lei.
Ancora nessuna chiamata.
Decise di accendere la tv ma, purtroppo, non faceva nulla di bello così si stese sul comodo divano. Dopo neanche 5 minuti bussarono alla porta, non aveva un'attimo di tregua quella povera ragazza.

"Meg apri sono io, ho dimenticato le chiavi sul tavolo stamattina!" gridò la madre cosi abrebbe potuto sentirla.
"Subito mamma" riconobbe la voce.
"Ah grazie piccola" la baciò sulla fronte "com'è andata oggi?" disse posando la spesa in cucina.
"Più o meno mamma... ma ci pensi che non rivedremo Lou per più di 5 mesi?" disse triste Meg.
"Megan voleva dare una mano a papà, tutto quì... non stare così in pena" rispose alla figlia.

Sentì il cellulare squillare così corse in salotto.
Era Abbey.
"Hei" rispose Meg un po' delusa.
"Meg! sorry volevo chiederti se potevo venire un po' prima, non voglio stare sola. Mi sale un'angoscia che non immagini" disse l'amica.
"Certo Abbey, quando vuoi! ti aspetto, baci" attaccò il telefono.
Aspettava ancora la chiamata del padre ma soprattutto del fratello.

Lei e la madre pranzarono; pasta al gratè, la sua preferita.
Lavarono i piatti e la piccola Tomlinson salì in camera per sistemarla un po'. Preparò alcuni film per quella serata così avrebbero scelto tutti iniseme quello da vedere. Decise di inviare un messaggio a Louis ma mentre lo stava scrivendo qualcuno bussò alla porta.
Questa volta aprì la madre, sentì la voce di Abbey così posò il cellulare e scese le scale per andare ad abbracciarla.

"Abbey! su andiamo in camera mia" gridò tirandola per un braccio.
"Si, sto venendo! aspetta..." le rispose ridendo.

Parlarono del più e del meno e quando si scocciarono decisero di giocare alla Wii a 'Just Dance'.
Si divertirono moltissimo, giocarono per circa due ore. Erano quasi le 5 così Meg si andò a cambiare e prestò una maglietta pulita all'amica.
Finalmente vennero Jeane, Niall, Liam e Zayn, mancava solo Harry.

"Ciao a tutti ragazzi, andiamo in salotto" disse Meg sorridendo. La seguirono.
"Meg cosa devi dirci? è quello che mi hai detto stamattina?" le chiese Niall dubbioso.
"Si Nialler..." rispose lei più triste che mai. L'amico le si avvicinò ed iniziò ad abbracciarla accarezzandole i capelli.
"Allora, non tenerci sulle spine!" gridò Zayn.
"Ma Harry non c'è ancora" gli rispose.
"Tomma sputa il rospo, dove cazzo sta quel coglione di Harry?" disse Liam alterato, non l'avevo mai visto così.
"Oddio Liam" disse Jeane ridendo.
"Non ho idea di dove sia..." iniziò a dire Jawaad.
"Dai fa nulla, dicci subito quello che ti fa star male!" gridò Abbey.
"Va bene ragazzi, allora... Passo direttamente alla parte principale perchè davvero non so come spiegarvi tutto questo. Io sto malissimo, sono venuta a saperlo in un modo orribile..." le si appannò un po' la vista. Tutti i presenti strabuzzarono gli occhi.
"Beh Louis è partito con mio padre per l'Irlanda per aiutarlo nel suo lavoro" finì. Iniziò a piangere. Fortuna che c'era Niall vicino a lei che la sostenne un po'.
"C-c-osa? non ho capito bene" entrò Harry dalla porta.
"Finalmente coglione.. no non posso crederci" disse Zayn.
"Meg non preoccuparti ci siamo noi con te" dissero Abbey e Jeane.
"Giusto" le sussurrò Niall mentre le dava un leggero bacio sullo zigomo.
"No io non posso crederci, ma perchè?" gridò Liam.
"Vorrei tanto saperlo anch'io... Mio padre doveva chiamarmi oggi pomerigio ma nulla" rispose Meg agli amici che stavano sul punto di piangere.
"Quando ritornerà?" le chiesero in coro.
"Tra circa 5 mesi, vi rendete conto? più di 5 mesi senza di lui" disse "non ci riuscirò mai, Louis William Tomlinson deve ritornare quì, ORA" disse convinta.
"Dobbiamo fare assolutamente qualcosa" gridò Hazza.
"Cosa? io non ne ho la più pallida idea" rispose la piccola Tomlinson.
"Non preoccuparti, ci faremo venire qualcosa in mente!" disse Niall.
"Grazie a tutti ragazzi, per esserci sempre per me" sorrise appena Meg.
"Ti vogliamo bene" dissero tutti in coro, ci fu un'abbraccio di gruppo.

Si, si sarebbero fatti venire qualcosa in mente. Lui sarebbe ritornato prima!! Almeno Meg ci sperava, perchè senza di lui non era niente.

 


 

SPAZIO SCRITTRICE:

Hola a todo el mundo!! :D
okkei forse questo capitolo non è bellissimo... Povera Meg, il suo fratellone se n'è andato! çwç Che ne pensate? qualche consiglio, critica o altre cose?
Grazie a coloro che mi hanno recensita, messa nelle storie preferite, seguite e da ricordare e anche a tutte le 100 visite! mi fa un'immenso piacere sapere che a qualcuno interessa la mia storia! *-* continuate così u.u'
So, spero che continuerete a seguirmi anche dopo questa cacchetta :'3
Baci a tutti e alla prossima!! xoxo

 

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Capitolo 3
*** From the moment I met you, everything changed. ***


                                                                                                             From the moment I met you, everything changed.





Quella sera fu una delle più brutte in assoluto.
Gli amici se ne andarono non troppo tardi da casa sua, così rimase da sola. Si stese sul grande letto e fissò il soffitto bianco, quella sera non riusciva a pensare. Strano, non ascoltava neanche la musica dalle cuffiette.
Decise di mandare un messaggio a Louis: "Hei fratellone, perchè te ne sei andato? almeno potevi dirmelo così ora non starei in queste condizioni. Voglio sapere perchè, non ci credo al fatto che vuoi soltanto aiutare papà! Lou ti voglio troppo bene, senza te non riesco a stare. Senza di te non sono nulla. La forza che mi davi è sparita. Ti prego rispondimi, già mi manchi. Torna al più presto, fallo per me. xoxo". Abbozzò le prime frasi che le vennero in mente, forse banali ma il succo era quello.
Sperava le rispondesse. C'era qualcosa che le diceva di preoccuparsi, qualcosa puzzava di bruciato. Aspettò per molto tempo una risposta finchè non si addormentò.

La mattina la prima cosa che fece quando aprì gli occhi fu controllare il cellulare ma ancora niente. Non capiva proprio cosa avesse fatto di male, perchè non le rispondeva?
Si alzò con clama, si lavò e si vestì. Non aveva molta voglia di andare a scuola quella mattina ma decise ch'era meglio stare a contatto con la gente.
Dopo aver indossato una graziosa maglietta a fiori scese in cucina e la madre non c'era. Ok, anche lei se n'era andata? Le aveva lasciato un biglietto appeso al frigo con una calamita. C'era scritto: "Meg scusami ma sono dovuta andare prima a lavoro, non tornerò prima delle 5:00. Ricordati che oggi hai il corso di musica".
Giusto! il corso di musica l'aveva completamente dimenticato.. Almeno sarebbe stata in compagnia; Seguiva lezioni di pianoforte insieme a Liam mentre Niall e un'altro professore aiutavano Zayn con la chitarra.

Non mangiò nulla, non aveva fame così si diresse subito a scuola. Non ci mise molto ed aspettò i ragazzi vicino al solito muretto, non amava quelli della sua classe oltre Jeane ed Abbey.
C'era un sacco di gente fuori scuola, amava osservare le persone. Più che altro era brava a capire a pelle il loro carattere, anche gli occhi l'aiutavano. "Gli occhi sono lo specchio dell'anima" dicevano, era proprio vero. Perciò la piccola Tomlinson non sapeva cosa pensare di Zayn, era un ragazzo tutto da scoprire.
Il flusso dei suoi pensieri fu sconvolto dall'abbraccio da dietro di Liam, dolcissimo.

"Il buongiorno di vede dal mattino, eh signor Payne?" disse scherzosamente al ragazzo.
"Si Meg, sono davvero contentissimo! Hai presente quella ragazza della quale ti parlavo sempre?" le chiese.
"Uhm chi, la riccia?" rispose dubbiosa.
"Esattamente, Danielle! beh ieri sera... è stato bellissimo! adesso stiamo insieme!!" disse con un sorriso a 32 denti.
"Oh il mio piccolo Liamuccio è cresciuto..." disse Meg, facendo finta di asciugarsi una lacrima.
"La solita simpaticona eh?!" disse Liam ridendo.
"Ma lo sai che scherzo, sono davvero contenta per voi due, la voglio onoscere!" disse.
"Certo, sono sicuro che le farà piacere!" rispose sorridendole.

Intanto arrivarono tutti gli altri. O meglio, Niall non c'era ancora.

"Buongiorno ragazzi" gli dissero Liam e Meg.
"Giorno Meg!" urlò Styles abbracciandola.
"Ciao riccio, dormito bene?" ricambiò l'abbraccio.
"Ovvio Megan, Harry Styles dorme sempre bene..." disse ridendo.
"Non cambierai mai!" rispose la ragazza annoiata, scherzando.
"Ciao Meg" la salutò il moro.
"Hei buon giorno Zayn!" gli rispose.
"E tu, tutto bene? notizie di tuo fratello?" le chiese Harry.
"Diciamo... ancora nulla, gli ho anche mandato un messaggio" le si incupì il volto.
"Ah capisco, non preoccuparti, ci pensiamo noi!" l'abbracciò.
"Grazie Hazza" rispose Meg.

Rimasero fuori scuola a chiacchierare finchè non suonò la campanella, così Megan raggiunse Jeane e Abbey in classe. Quelle lezioni passarono in fretta e uscirono dall'edificio per dirigersi alla fermata del pullman. Molte volte faceva la strada a piedi ma quando le amiche prendevano il bus ne approfittava per stare in loro compagnia.
Però si sentiva da lontano che qualcuno le gridava contro.

"Meg, aspetta un secondo!!" Niall le correva incontro.
"Hei piccolo, non c'eri stamattina?!" rispose la ragazza.
"Ho fatto tardi perciò volevo chiederti se volevi venire con me a fare un giro visto che è presto..." propose.
"Uhm adesso?" disse guardando le amiche.
"Beh se ti va, andiamo a fare un passeggiata e poi ti riporto a casa, Oppure possiamo mangiare insieme e andare al corso oggi pomerigio!" disse sorridendole.
"Va bene dai, accetto il tuo invito!" rise.
"Meg allora noi ci sentiamo dopo, andiamo a casa. Ciao Niall!" disse Abbey.
"Ciao ragazze a dopo" le salutò Megan.

Intanto il pullman partì.

"Dove andiamo Nialler?" chiese curiosa la ragazza.
"A fare un passeggiata, hai qualche posto in mente?" disse il biondo.
"In realtà no" rise Meg.
"Ok, tanto ovunque vada se ci sei tu sarà un bel posto" si girò per guardarla con quella sua faccia dolcissima.
"Troppi zuccheri ti fanno male" disse baciandolo la guancia.
"Altro che zucchero, è colpa tua" rispose ridacchiando.

Silenzio, la metteva in imbarazzo quando faceva così. Non che odiava i complimenti ma non sapeva mai come rispondere. Si limitò ad abbracciarlo, le si stampò un grandissimo sorriso sul volto.
Arrivarono ad un parco molto curato e carino, c'era anche il carretto degli hot dog.

"Ti va un hot dog?" le domandò il biondo.
"Sapevo me l'avresti chiesto, ma certo!" rispose la ragazza sorridendo.

Ne presero due con ketchup e mostarda e andarono a sedersi su di una panchina lì vicino. Addentarono quelle prelibatezze e risero a crepa pelle, erano buffi quando mangiavano soprattutto Niall! Sembrava non mangaressero da due mesi, su molte cose andavano d'accordo e il cibo era una di quelle.
Dopo poco finirono il loro hot dog e ripresero a camminare, regnava il silenzio tra i due. Megan amava uscire con lui, anche quando non dicevano nulla sembrava che si scambiassero i pensieri a vicenda. Arrivati quasi all'uscita del parco Niall iniziò a canticchiare una canzone, sua e dei ragazzi.

"From the moment I met you everything changed,
I knew I had to get you whatever the pain,
I had to take you and make you mine.
I would walk through the desert, I would walk down the aisle,
I would swim all the oceans just to see you smile,
Whatever it takes is fine!"

Formavano una specie di band, probabilmente avrebbero provato a farsi conoscere in giro con il nome di "One Direction" ma più in là. Dicevano di non essere pronti ma erano tutti bravissimi e, da quando Meg e la sua famiglia si erano trasferiti, ne faceva parte anche Louis. Avevano delle voci stupende, Tomma, come la chiamavano loro, li amava.
Quella canzone era 'stand up'. La piccola Tomlinson ascoltava Niall, rimaneva incantata quando quel biondino apriva bocca. Lo fissò e lui si girò a sorriderle come sempre così le prese la mano e la strinse forte.

"Meg... lo sai che mi piaci, non ne faccio un segreto" le disse. Non potè fare a meno di arrossire, seguito dalla ragazza che diventò peggio di un peperone.
"Si, lo so" rispose abbassando lo sguardo.
"Scusa non volevo metterti in imbarazzo, volevo soltanto dirti che io ci sarò sempre per te" disse baciandole la fronte.
"Grazie" disse la ragazza abbracciandolo. Era davvero troppo imbarazzata, non sapeva cosa dire.

Ripresero a camminare e fecero un giro per i negozi. Presero anche un gelato, ovviamente a vaniglia.
Si fece tardi e dovettero andare al corso di musica, passarono prima per casa di Niall a prendere la chitarra e poi si diressero a scuola. C'erano Zayn e Liam che li aspettavano.

"Ragazzi! il prof ha detto che oggi a lezione staremo tutti insieme perchè siamo pochi" disse Liam.
"Ciao a tutti, ah perfetto!" salutò Niall guardando Meg. Sarebbero stati insieme per un'altra ora e mezza.

Meg salutò tutti con un bacio, tranne Zayn ch'era un po' strano, e ricambiò il sorriso di Niall.
Entrarono nell'aula e si svolse la lezione. Zayn era concentraro sulla sua nuova chitarra e il professore a fargli capire qualcosa, Niall era un po' distratto, Liam e Meg scherzavano e facevano battutine sul professore e Zayn, erano buffissimi.
Non combinarono molto e l'ora e mezza passò in fretta così si salutarono tutti e ritornarono alle proprie abitazioni. Meg controllò il cellulare e trovò una chiamata persa, era la mamma. Pensò ch'era arrivata a casa così affrettò il passo. Come pensava trovò Jay in giardino a travasare le sue amate piante, a quella vista sorrise; non sarebbe mai cambiata.

"Mamma, com'è andata oggi?" gridò andandole incontro.
"Megan! una meraviglia, il capo ha deciso di darmi un'aumento!" disse contentissima.
"Finalmente, dopo che ti ha sfruttata per tutto questo tempo era quasi ora" la figlia l'abbracciò.
"Entriamo in casa dai" si alzò Jay dal prato all'inglese.

Sistemò la cartella nella sua camera e accese lo stereo, iniziò a fare i compiti per il giorno dopo. Studiò varie materie, erano un sacco. Dopo mezz'ora pensò di fare una pausa così scese in cucina e mangiò una fetta di torta che aveva comprato la madre quel giorno dalla pasticceria più buona che esistesse.
Ritornò di sopra e controllò il cellulare; 2 messaggi.
Il primo era di Niall: "Grazie per la bella giornata, sto sempre bene in tua compagnia xoxo" rispose: "Grazie a te, ti adoro!",
Invece Abbey aveva scritto: "Hei cara, che avete combinato tu e il biondo oggi? Jeane è a casa mia e ti saluta, se vuoi stasera possiamo dormire quì insieme. Fatti sentire, baci" stupenda idea, pensò e rispose: "Certo che mi fa piacere Abbey! vi racconto dopo. Vengo tra poco perchè mi sto scocciando di studiare! Ahahah xoxo"
Gridò alla madre che quella sera sarebbe andata dalle amiche e lei acconsentì.

Preparò lo zaino con i libri per il giorno dopo, il pigiama, lo spazzolino, dell'intimo e il carica batterie del suo cellulare. Mentre si stava facendo una doccia le arrivò un messaggio, questa volta era Zayn: "Hey, tutto bene?"
Aveva ancora l'accappatoio addosso e un'asciugamano sui capelli allora non rispose. Mise dei panni puliti; un leggins blu con una maglietta lunga lilla.
Prese lo zaino con tutte le sue cose, mise le scarpe, salutò la madre e s'incamminò verso la fermata del pullman. Lì c'era un suo compagno di classe, Jared.

"Hei Babe!" la salutò.
"Ciao Jared" rispose. Non lo sopportava, era uno di quei soliti ragazzi sbruffoni col cervello di una capra.
"Tutto bene babe?" le si avvicinò.
"Abbastanza bene Jared" cercò di spostarsi.
"A me benissimo! oggi ho vinto una partita di calcio, qualche volta dovresti venire a vedermi giocare babe!" le circondò la spalla col suo grande braccio. Ma chi gliel'aveva chiesto?
"Uhm, contenta per te!" rispose trattenendo la faccia schifata.

Per fortuna arrivò il bus così salì e si accomodò vicino ad una signora anziana per non dover sopportare ancora quella zucca vuota di Jared che continuava a fissarla. Non vedeva l'ora di arrivare a casa di Abbey!
Dopo 20 minuti arrivò a destinazione e scese dal pullman seguita da Jared. Cosa voleva ancora?

"Babe dove vai?" le chiese.
"Jared casa tua non è su questa strada" rispose Meg scocciata.
"Lo so, babe volevo stare un po' con te!" continuò spostandosi una specie di ciuffo storto che aveva sulla testa.
"La smetti di chiamarmi così? mi chiamo Megan" disse la Tomlinson continuando a camminare.
"Certo che so come ti chiami babe" disse ammicando, raggiungendola. Allora questo ha il cervello più piccolo di una nocciolina!
"A me non sembra!" sbuffò "comunque sto andando da Abbey, ciao" continuò Meg.
"Peccato babe, potevamo passare la serata insieme" la bloccò vicino ad un muretto.
"Ehm, no mi spiace" disse.
"Sarà per la prossima volta allora" disse la capra cercando di baciarla.
"Oh si, sicuramente" disse in modo ironico liberandosi dalla presa di Jared ed iniziò a camminare a passo più svelto.

Se prima le stava antipatico adesso non lo sopportava proprio, sbruffone. Per fortuna la casa di Abbey era vicinissima, bussò al campanello e si ritrovò Jeane davanti.

"Sei arrivata finalmente!" disse avvinghiandosi al collo dell'amica.
"Contrattempi.. vi racconto dentro" disse entrando nella grande casa dove fu accolta da Abbey.

Si sedettero sul divano e iniziarono a chiacchierare del più e del meno.

"Meg sai, ho lasciato Josh..." disse Jeane.
"Jeane era ora, non che non mi dispiaccia ma quel ragazzo non ti lasciava un po' libera!" ripose Meg.
"Già, ha ragione" approvò Abbey.
"Eh forse avete ragione ragazze, ho voluto prendermi una pausa anche se non l'ha presa molto bene" rispose.
"Tu invece che hai fatto oggi con Niall, eh?" chiese Abbey curiosa.
"Beh abbiamo fatto un giro, abbiamo mangiato e parlato" rispose sorridendo.
"Quant'è dolce quel ragazzo, io lo adoro!" disse Jeane.
"Magari Harry fosse come lui..." disse Abbey abbracciando il cuscino.
"Ancora con la storia di Hazza? Abbey..." le disse Meg sospirando.
"Comunque poi che hai fatto Meggy?" continuò Jeane buttandosi addosso a lei.
"Non mi sfottere JeyJey!" caddero dal divano e risero come due forsennate.
"Beh poi siamo andati al corso di musica" rispose Meg.
"Ah capito" disse Abbey.
"E... Jared ha cercato di baciarmi dieci minuti fà. Ragazze non lo sopporto!" gridò Megan.
"Cosa?? io lo castro a quel coso tutto muscoli e niente cervello!!" disse Jeane. Addio finezza!
"Lasciamo perdere lui.." continuò Tomma.
"Abbey che hai? sei diventata d'un colpa silenziosa" disse Jeane smuovendola.
"Oh scusate ragazze, pensavo..." disse abbassando lo sguardo.
"A Harry, si lo sappiamo" risposero le due amiche insieme.

Continuarono tutta la sera fino a che, verso mezza notte decisero di andare a letto.
La piccola Tomlinson non riusciva a dormire, era passato un giorno da quando il fratello se n'era andato ed era ancora triste. Controllò di nuovo il cellulare e nessuna sua notizia, allora si ricordò di rispondere al messaggio di Zayn: "Ciao Zayn, a me bene e tu?" Bugia.
Era strano comunque, soltanto una o due volte si erano scambiati qualche messaggio. Continuò a pensare per un bel po' a quello ch'era successo con Niall quella mattina, non sapeva davvero cosa fare. Però una cosa la sapeva; era vero che da quando l'aveva conosciuto tutto era cambiato.
Dopo un po' s'addormentò dato che anche le sue amiche erano cadute in trance.

Ad un certo punto dalla porta entrò Harry che, con la faccia molto arrabbiata, prese sotto braccio Abbey e la portò con se. Anche Jeane se ne andò poco dopo, con un ragazzo. Lei rimase sola, se n'erano andati tutti ma proprio tutti.
Poi una figura le si avvicinò e poi un'altra ancora.. La seconda le stava dicendo qualcosa ma non riusciva a sentirla, perchè era comunque distante da lei. Si alzò dal letto e corse dalla seconda persona che, a causa della luce spenta, non riusciva a riconoscere. Però quando si accese la luce vide ch'era Louis. Il fratello era tornato, finalmente! Poi, quando stava per andare verso di lui, sconparvero tutti e lei si ritrovò ancora lì da sola.

La piccola Meg sobbalzò dal letto, aveva il volto rigato da una lacrima. Gli incubi non erano frequenti ma le capitava di sognare cose strane a volte, come quella volta che sognò una cosa strana su sua nonna che morì due mesi dopo. Una grande ferita.
C'era diciamo 'abituata' così non fece nulla e ritornò a dormire, per fortuna non sognò più nulla e dormì a lungo. Forse troppo a lungo.

"Cazzo Megan! non hai messo la sveglia ieri sera!" gridò Abbey come una forsennata.
"Ho sonno dai, fammi rimanere ancora un po' a letto..." bofonchiò Jeane.
"Chi? cosa?" bofonchiò a sua volta Meg abbracciata al cuscino.
"Sono le 8:00 ragazze! il pullman è passato da un pezzo, dobbiamo farci accompagnare con la macchina da mia madre ma sbrigatevi, altrimenti non ce la faremo mai in 15 minuti!" gridò ancora Abbey.
"Cosa cazzo mi dici Abbey?" sobbalzò la Tomlinson dal letto.
"Finitela ragazze..." disse Jeane.
"Jeane, tu ora ti alzi e ti vesti sono le 8:00!!" gridarono le due amiche iniseme, strappando le coperte di dosso all'amica più piccola.
"Okok ma calmatevi..." disse quest'ultima storacchiandosi.

Le ragazze si prepararono in 'tempo record'; Meg mise un semplice jeans con una maglietta celeste, Jeane una gonna con una camicia a quadretti e Abbey un pantalone della Adidas con la maglia dei Linkin Park, il suo gruppo preferito.
Andarono subito in cucina per prendere i toast che avrebbero mangiato in macchina e si avviarono con la madre di Abbey alla loro auto. Inutile dire che arrivarono in ritardo, di quasi mezz'ora stavolta. Cavolo, Meg aveva fatto ritardo anche il giorno prima!

Entrarono nella classe e, dopo essersi presi una ramanzina dalla professoressa, dovettero andare dal preside.
Si diressero verso la presidenza come se stessero andando ad un funerale e, arrivate alla porta, s'accorsero che c'era già qualcuno a parlare con lui.

"Signorino mi ha capito? quì dentro è vietato fumare! tantomeno uscire quando le pare e piace per accendersi una di queste stupide sigarette, la prossima volta prenderò un provvedimento disciplinare!" gridò il preside furioso.

Dopo di la porta si spalancò, quasi buttando a terra le ragazze che stavano origliando tutto attaccate ad essa. Ovviamente colui che il preside stava rimproverando era Zayn, il solito fumatore accanito. Non che Meg non avesse mai fumato una sigaretta ma lui esagerava proprio!

Il dirigente scolastico, per fortuna, rimandò le tre amiche in classe stufo di sentire cosa fosse capitato dopo la ramanzina che aveva fatto al moro.

"Poteva anche evitare di fumare nella scuola" disse Abbey riferendosi al ragazzo.
"Già, fuma troppo! non so cos'abbia in mente quel ragazzo, è così misterioso" rispose Meg.
"Strano vorrai dire, è diverso" continuò Abbey.
"Heeeei! Zayn non è strano!" lo difese Jeane.
"Uhm ok, ora capisco perchè hai lasciato Josh!" le disse Abbey dandole un pughetto sulla spalla.
"La solita stupida! beh lo sai, Zayn mi ha sempre attratta ma non lo so... non c'ho mai pensato" rispose Jeane.
"Ora capisco anch'io!" disse Meg ridendo.

Le ragazze passarono l'altra mezz'ora a girovagare per i corridoi e poi tornarono in classe. Jeane era molto distratta nelle lezioni, aveva la testa fra le nuvole. La storia con Josh era durata soltanto 2 mesi quindi non l'aveva presa molto sul serio ed ora che si erano lasciati si sentiva libera, non era una ragazza che voleva legarsi a qualcuno. Abbey e Meg pensavano che le piacesse ancora Zayn, in fondo, come aveva ammesso, l'attraeva.
Mentre Meg pensava alla nuova cotta di Jeane le arrivò un messaggio. Zayn: "Come hai visto non troppo bene" si riferiva alla storia del fumo. Rispose: "Quando smetterai di fumare? o almeno fai come me, una ogni tanto. Ti rovinerai" gli consigliò, "Hai ragione ma io proprio non riesco a smettere, il fatto è che..

Non riuscì a finire di leggere il testo dato che si sentì il fiato sul collo e quando alzò gli occhi si trovò quelli di tutti i compagni puntati addosso. Qualcuno tossì.

"Signorina Tomlinson!!" le disse con voce serena il professore di spagnolo che, malauguratamente, si trovava alle sue spalle.
"Uhm, Ehm.." riuscì a dire Meg, balzando dalla paura.
"Mi faccia il piacere di spegnere quel cellulare e darmelo. Avevo giusto pensato di farmene uno nuovo! wow, questo è perfino un iphone, meglio di quanto m'aspettavo!" sorrise dolcemente, anche se di dolce non aveva nulla.

Eliminò subito il messaggio e, dopo aver spento il cellulare, lo posò tra le mani del professor 'smile'. Lo chiamavano così perchè qualsiasi cosa accadesse o dicesse sorrideva sempre ma, al contrario di quanto bello potesse sembrare, aveva un sorriso davvero inquietante.
Dopo le lezioni dovette andare in presidenza per riprenderlo, che noia che erano questi professori. Ritornò a casa e, dopo aver mangiato, si ricordò di rispondere al messaggio di Zayn: "sorry ma il prof mi aveva beccata così ho eliminato il tuo messaggio, Dicevi?" scrisse, "No nulla, domani ci vieni alla festa a casa di Hazza?" domandò "Non ne sapevo nulla.." rispose "Beh ha detto di avvisarti, alle 21:00 a casa sua!" rispose "Ah perfetto, verrò" scrisse.
Menomale che il giorno dopo sarebbe stato sabato! Harry aveva la fama di organizzare le feste che durassero più a lungo e soprattutto senza motivo. Comunque si sarebbe divertita; doveva distrarsi, non pensare a nulla e bere. Gli alcolici erano il suo punto debole, non che fosse un'ubriacona chiariamoci!

Come tutte le altre giornate si sentiva stanca cos' andò a letto abbastanza presto pensando a cos'avrebbe messo al party del giorno dopo.



 

SPAZIO SCRITTRICE:

Ma sciaoooo c:
Come va ragazze? finalmente è finita la scuola, mi sento molto più sollevata *-* Buona fortuna a tutte quelle che devono fare gli esami ti terza media, è facilissimo non vi preoccupate!
Anyways questo capitolo è anonimo, nel senso che non si capisce bene quali sono le intenzioni di Meg e quello che le succede attorno..
Scoprirete tutto leggendo, muahahaha :3
Mi farebbe un'immenso piacere se mi lasciaste qualche recensione, anche soltanto per dirmi che leggete la mia FF!

Per chi volesse vederlo, questo è quella testa di gallina di Jared:
http://weheartit.com/entry/30495012 è carino, vero? Niahahhahah si, lo ammetto :3
Baci e al prossimo capitolo! :D xoxo

                                                                                                                                               

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Capitolo 4
*** I wanna save you, tonight. ***


                                                                                                                                                                                      I wanna save you, tonight.






A scuola si stava tenendo la solita lezione di geografia, noiosa.
La professoressa stava cercando di far capire qualcosa ai suoi studenti, invano. Chi giocava, chi parlava, chi si truccava... cercava di richiamare l'attenzione ma nulla.
Anche lei, sfinita, decise di sedersi dietro la cattedra e dopo un lungo sospiro cacciò il giornale comprato quella mattina ed iniziò a leggerlo. Evidentemente anche lei era stanca dopo 7 ore di lavoro.
Per fortuna quell'ora era quasi al termine così, quando suonò la campanella, tutti guizzarono dai banchi per dirigersi al di fuori dell'edificio comprese Meg, Jeane e Abbey.

"Allora Meg, deciso cosa metterai al party di stasera?" chiese Jeane alla ragazza.
"Non so, forse il vestitino verde che comprammo al centro commerciale!" rispose confusa.
"Io sono decisissima invece, indosserò: un vestito nero che mi tiene scoperta la schiena con del pizzo alla fine e come scarpe dei tacchi con le borchie dietro" rispose entusiasta Jeane. Era una ragazza che ci teneva molto alla moda e all'essere vestite sempre a tiro.
"Wow Jeane, vuoi farti notare eh?!" disse Megan ridacchiando.
"Eggià, mi sa che deve conquistare un certo... vediamo... Zayn Jawaad Malik forse?" disse Abbey ridendo a crepa pelle.
"Hey non posso vestirmi come voglio?!" rispose Jeane con aria offesa.
"Certo Jeane" dissero le due amiche ridendo ancora di più.

Le tre ragazze aspettarono il bus finchè non arrivò e ognuna andò a casa propria.
Megan entrò dalla porta, buttò come sempre lo zaino a terra e si diresse in cucina dove la madre le stava preparando il pranzo nonostante fossero le 3:30. Santa donna.

"Ciao Meggy, com'è andata oggi a scuola?" chiese Jay alla figlia che stava sbirciando in pentola.
"Mamma, quando la finirai di chiamarmi Meggy? comunque tutto bene" rispose seccata.
"Oh la mia piccola Meggy!" ripetè la mamma scompigliandole i capelli, accuratamente legati in una mezza coda.
"Basta!" gridò quest'ultima.

La piccola Meg mangiò e salì in camera sua per accendere il pc.  Stette un po' su twitter e le arrivò un messaggio da Nialler;
"Hey Meg, cosa fai?"
"Nialleeeeer, nulla sto un po' al pc"
"Uhm okay, stasera vieni vero?"
"Ma certo e tu?"
"Sisi, che ne dici se ti vengo a prendere io a casa?"
"Perfetto!"
"Bene allora fatti trovare pronta per le 8:30"
"Certo Horan!"

Aveva trovato anche un passaggio, ora doveva pensare soltanto al vestito.
Cercò in lungo e in largo i vestiti nel suo armadio ma non trovò nulla che le piacesse. L'ultima speranza era quel famoso vestito verde, lo provò e le piaceva più degli altri. Le arrivava sopra le ginocchia ed era molto aderente, non aveva le bretelle ed aveva lo scollo a 'sirena' con dei brillantini sopra. Andava piuttosto bene, avrebbe indossato dei tacchi blu abbastanza alti, non era abituata a vestirsi in quel modo e non si sentiva molto a suo agio.

Lasciò che l'acqua della doccia le scorresse addosso così si rilassò, fece uno shampoo e, dopo essersi asciugata ed aver pettinato accuratamente i capelli un po' mossi, si vestì.
Aspettò che si fece quasi ora e poi si truccò, per non rovinare il trucco. Mise soltanto un po' di mascara, non le piaceva molto truccarsi. Prese la sua pochette blu intonata ai tacchi e aspettò sul divano che Niall venisse a prenderla.
Controllò il cellulare per verificare che non avesse nessuna chiamata persa e notò un messaggio. Questa volta non era Niall, era dell'ultima persona dalla quale poteva aspettarselo; Louis.
"Ciao sorellina, come stai? starai pensando che sono stato uno stronzo a non rispondere a tutte e tue chiamate e ai messaggi. Scusa. Ho voluto far passare almeno qualche giorno così che ti saresti calmata. Mi dispiace di non avertelo detto prima ma non volevo vederti piangere per me, starò via per un tempo indeterminato. Ripeto, non preoccuparti per me, pensa un po' a te stessa. Ti voglio bene e ti starò sempre accanto, ricordalo."

Doveva stare calma? certo, l'ultima cosa che riusciva a fare.
Non disse nulla alla madre altrimenti si sarebbe preoccupata, non aveva però detto dove si trovava. Non riusciva davvero a capire dove Lou volesse arrivare. Perchè un'uscita di scena così, all'improvviso? cercava di rispondere sempre alle stesse domande e il fratello non l'aiutava di certo, non era stato chiaro.

Intanto venne la mamma così, per aspettare il suo accompagnatore, iniziarono a parlare.


"Hey Meg, ti vedo un po' giù di corda. Tutto bene?" chiese affettuosamente alla figlia.
"Si mamma, non preoccuparti!" rispose mostrando uno dei suoi falsi sorrisi migliori. L'ultima cosa che voleva fare era far star male la madre, aveva già sofferto abbastanza e adesso si ci metteva anche Lou, il figlio maggiore.
"Ah menomale! Comunque stai proprio bene così ma i tacchi non sono un po' troppo alti?" affermò Jay.
"Va beh mamma, li metto una volta ogni tanto!" rispose la ragazza.
"Vero, comunque a che ora torni?" chiese la madre.
"Non ne ho idea, sempre la solita ora penso" disse Meg.
"Okay... ti accompagna Niall?" continuò preoccupata.
"Si mamma! dai sto a casa di Harry non in chissà quale pub in città!" disse scocciata Megan.
"Uhm hai ragione, ma è normale che un po' mi preoccupi" disse "comunqe mi raccomando eh!" continuò.
"Cavolo mamma ho quasi 18 anni, calmati!" disse la piccola Tomlinson un po' alterata.

Per fortuna bussarono alla porta così, dopo che Jay salutò il biondino, uscirono di casa per dirigersi all'auto di quest'ultimo. Davvero bella macchina nera!
Chiacchierarono del più e del meno per tutto il tragitto e cantarono a squarcia gola le canzoni del loro cd preferito che, ovviamente, Niall aveva riposto con cura in macchina nell'occasione che sarebbe stato con Meg per cantarle.

"Sai, prima Louis mi ha mandato un messaggio" disse nel bel mezzo di una canzone.
"Davvero?" esclamò incredulo il ragazzo voltandosi verso di lei "e cosa ti ha detto?" continuò.
"Che non devo preoccuparmi, sta non si sa dove per un tempo indeterminato e blablabla" sbottò confusa Megan.
"Ah... bah, certe volte non lo capisco tuo fratello!" disse convinto.
"Già, non dirlo a me" l'appoggiò Meg.
"Però che non devi preoccuparti è vero, ci penserà Niaaaaaaaaaaller!" pronunciò il suo nome come se fosse il grido di un super eroe.
"Grazie Niall, mi tiri sempre su il morale" disse mentre rideva a crepa pelle.

Non ci volle molto per arrivare alla casa di Hazza. L'irlandese parcheggiò la vettura e scesero per entrare a casa dell'amico.
Solo quando scese dall'auto Meg potè notare quant'era fantastico; indossava i suoi adorati jeans chiari con una maglietta aderente turchese e, ovviamente, le supra bianche. Non era una serata elegante quindi poteva andare bene, era un ragazzo molto semplice e le piaceva per questo. Erano molto simili.
"Comunque ti sta benissimo questo vestito" disse baciandole la fronte. Non potè far a meno di sorridere.

S'avvicinarono alla casa e bussarono al campanello.
Nessuno li andava ad aprire.
Bussarono minimo 5 volte dopo di che, finalemente, un Liam esaurito li aprì senza fiatare. Portava bibite avanti e in dietro per l'abitazione.

"Ciao a tutti!" gridarono entrati in casa di Harry. Ad aspettarli c'erano soltanto i loro amici dato che il vero party iniziava a mezza notte.
"Ben arrivati ragazzi! voi sistemate il tavolo del rinfresco" Hazza si rivolse ai due. Bene, aveva già messo a lavorare tutti.
"Bell'accoglienza riccio" bofonchiò Meg.
"Che ne dici di andare  di nuovo fuori?" propose ironico Niall.
"Massì" rise Megan.
"Nono, prendi questo e mettilo lassù!!" gridò Liam pogghiando l'oggetto nelle mani dell'rlandese.
"Meg vieni ad aiutare noi!" esclamò Abbey esausta.
Adesso capiva perchè Styles li aveva invitati tutti prima, ovviamente per aiutarlo. Apporfittatore.

 


"Sono stanchissima!" affermò Jeane sedendosi sull'unica poltrona libera.
"Eh ci credo, stiamo ballando da tre ore non contando che Harry ci ha fatte lavorare!" l'appoggiò Abbey distrutta.
"Io voglio dell'altra vodka martini!" gridò Megan. Menomale che la musica era altissima altrimenti l'avrebbero sentita tutti.
"Meg, io penso che hai bisogno di una bella dormita!" affermò l'amica.
"Noo, vodka martini..." continuò la piccola Tomlinson ridendo e barcollando. Forse aveva bevuto qualche bicchiere di troppo. Aveva fatto un miscuglio di tutte le bibite che c'erano.
"Dai, riesci a salire le scale? ti portiamo di sopra" dissero Jeane ed Abbey.
"Ragazze ma mi sento benissimo! yaaaaaaaay" gridò ancora Meg.
"Certo, hai ragione. Vieni con noi" l'assecondarono le due prendendola sotto braccio.

Si sentiva davvero una schifezza, ma stava bene.
Il party stava procedendo abbastanza bene, Harry stava chissà dove con chissà quale ragazza ovviamente. Niall stava seduto con Liam, che non poteva bere, a ridere e scherzare con Danielle, la fidanzata. Gli invitati si stavano divertendo un mondo, chi saltava sui tavoli, chi ballava, chi si strusciava. Roba da party insomma. Soltanto Zayn non aveva notato, probabilmente stava fumando una delle sue sigarette fuoi all'ampio balcone di casa Styles.
Mentre gli altri ancora ballavano e gridavano Meg fu scortata dalle amiche al piano di sopra in una qualsiasi camera da letto. Per fortuna non aveva ancora la nausea. L'appoggiarono sul letto e le tolsero i tacchi, dopo si stesero anche loro, esauste.
Dopo un dieci minuti Abbey e Jeane decisero di scendere al piano di sotto per avvisare Harry e i ragazzi che Meg era ubriaca e che l'avevano portata di sopra. Non capiva un gran chè di tutto quello che stava succedendo.

"Hey, tutto bene?" chiese qualcuno sull'uscio della porta.
"Una meraviglia!" rispose la ragazza ancora stesa sul letto.
"Lo vedo.." ridacchiò mentre si sedeva accanto a lei "Ti sta davvero bene questo vestito sai?" continuò.
"Ah grazie mille, me l'ha detto anche Niall!" rispose la ragazza ridendo. Colpa dell'alcool, se avesse visto chi era se ne sarebbe andata.
"Già, ma staresti di sicuro meglio senza" disse Jared.
"Uhm..." iniziò a dire la ragazza ma non finì la frase perchè quest'ultimo prese a baciarla. Non l'amava ovviamente, la voleva soltanto.
Ebbene si, lui aveva fatto quella schifosa scommessa con l'amico. Doveva portarsela a letto e ci stava anche riuscendo.

"No Jared vattene!" gridò la ragazza.
"Hey babe tranquilla" ridacchio riprendendo a baciarla sulle labbra. Poi sul collo. Pian piano tutta quanta.
Mano mano apriva sempre di più la zip al lato del suo vestito mentre lei si dimenava per farlo andare. Si sentiva impotente, da una parte non era coscente ma riusciva a capire il necessario; Jared stava cercando di prendersela senza che lei lo volesse.
"Basta, finiscila! Jared no"
gridò nuovamente la piccola Tomlinson mentre Jared si stava togliendo i pantaloni. In un attimo riuscì anche a privarla del vestitino che buttò sul pavimento.
La ragazza, impaurita, iniziò a piangere. Le forze la stavano abbandonando del tutto, un gesto a dir poco schifoso quello del ragazzo che approfittò della sua sbronza.
"Hai tanta paura di me?" chiese beffardo baciandole la pancia. Le accarezzava pian piano l'intimità.
"Tu... tu mi fai schifo" gridò il più forte che poteva tentando ancora invano di scostarlo. Gli diede uno schiaffo.
"Zitta, vieni quà" esclamò avvinghiandosi ancora di più a lei e aprendole le gambe con forza. Sentiva benissimo che le aveva provocato dei lividi. Le stava quasi per strappare le mutandine quando, improvvisamente, si aprì la porta.

"Meg sei quì?" la salvò una voce familiare.
"Aiuto!" si limitò a gridare con tutta la forza che le era rimasta.
"Brutto stronzo, cosa ci fai tu quà? levati immediatamente da vicino a lei, meglio che inizi a scappare maledetto! bastardo!" Zayn si menò sopra Jared.
Megan non sapeva cosa fare, continuava a piangere.
"Vattene, meglio per te! stronzo!" disse Jared mentre continuava a picchiarlo.
"Ah sarei io a dovermene andare? stronzo di merda!" gli diede un pungo allo stomaco.
"Brutto pakistano di merda te lo ripeto, ti conviene andartene e di stare zitto" lo rispose con un pugno sul labbro che iniziò a sanguinare.
"Meglio se si togli davanti alle palle! cosa credevi di farle eh? approfittare di una minorenne ubriaca?! sei un senza palle" gridò Zayn continuando a picchiarlo.
"Aiuto, venite ragazzi!" gridò Meg cercando di attirare l'attenzione degli amici.

Con la poca forza che aveva decise di uscire dalla camera benchè avesse addosso soltanto dell'intimo un po' stracciato. Camminava a stento appoggiandosi alle maniglie delle altre porte e ai muri.
Avanzò di poco giusto per vedere che, per fortuna, Niall e Jeane stavano per salire le scale proprio per andare a controllare come stesse l'amica.
Quando li vide da lontano sorrise, si sentì al sicuro. Aveva il volto completamente rigato dalle lacrime.
Doveva ringraziare soltanto Zayn se quello schifoso di Jared non l'aveva sverginata. Non l'avrebbe fatto con uno stronzo ma col ragazzo che amava.
Non si sentiva più il corpo, aveva esagerato davvero troppo con l'alcool. Le girava la testa.

Cadde improvvisamente sul pavimento del piano superiore sotto gli occhi increduli ed impauriti di Jeane e Niall.






 

SPAZIO SCRITTRICE:

aia aia aia... MI DOVETE SCUSARE! >.<
sono un disastro lo so; non solo ho aggiornato con un ritardo pazzesco poi me ne esco anche con questa schifezza di capitolo! sorry.
Beh che dire, sono semplicemente imbarazzata. Come avete capito sicuramente non sono brava a scrivere scene hot ma almeno c'ho provato(?)
Menomale che è arrivato Zayn.. tutte Meg le passa oh!
Anyways, spero che vi sia piaciuto e che mi lasciaste qualche recensione, accetto di tutto e blablabla. Solite cose insomma! xD
Un grazie a tutte le ragazze (non so se ci sono ragazzi e se ci sono battete una recensione(?) ) che hanno letto e leggono questa FF.
E grazie mille alle 11 recensioni
:')

Baci, al prossimo capitolo. xoxo

 

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Capitolo 5
*** Moments etched in our minds. ***


MOMENTS ETCHED IN OUR MINDS.  
 





Era una brutta sensazione, le girava ancora un poco la testa. Però stava comoda.
Aprì poco gli occhi, tanto bastava per notare la parete verde chiarissima di fronte a sè con su una foto di un bimbo bellissimo. Si sitrizzò gli occhi e notò che quel dolcissimo bimbo riccioluto era Harry. Era stesa nel suo comodissimo letto che evidentemente le aveva offerto dopo averla vista in quelle condizioni.
Probabilmente era svenuta ma, nonostante l'alcool, ricordava bene quel che era successo la sera prima.
Qualcuno aprii la porta per lasciar passare un po' di luce che mancava nella camera con una finestra non molto grande.

"Grazie mille riccio per avermi ospitata per la notte... nel tuo letto per giunta!" disse sorridendo al ragazzo che avanzava verso il letto.
"Meg oddio sei sveglia! ma figurati, come ti senti?" chiese premurosamente.
"Mi gira ancora un po' la testa ma bene" rispose Megan stiracchiandosi.
"Menomale. Quel bastardo, c'ha raccontato tutto Zayn. Ieri non ho potuto sistemarlo a dovere perchè dopo averle prese da Zayn è praticamente scappato, codardo!" gridò Harry stringendo i pugni fino a far diventare le nocche bianche.
"Hey calmati Hazza, non è successo nulla" rispose la ragazza cercando di calmarlo.
"Non è successo niente? menomale che è arrivato Zayn altrimenti si che succedeva un casino Meg!!" continuò.

Megan non rispose, cercava soltanto di farlo calmare. Rimasero un'altro po di tempo a parlare seduti sul letto. Harry è un ragazzo che si preoccupa molto per le persone a cui tiene e Meg si sentiva fortunata ad essere una di quelle.
Dopo un'altra mezz'ora sentirono una voce squillante andargli in contro, ovviamente era di Jeane.

"Meeeeg, buongiorno! tutto bene?" gridò come al sollito abbracciando l'amica ancora a letto.
"Ma che avete tutti?" ridacchiò "non sono mica malata!" continuò ricambiando l'abbraccio.
"Cucciola è che noi ci preoccupiamo per te..." disse Jeane.
"Si però adesso basta parlarne eh" continuò vedendo che Harry stava riprendendo ad innervosirsi.
"Parliamo di cose serie piuttosto, mia mamma cosa sa di tutto questo?" chiese Meg curiosa.
"Beh le abbiamo parlato io e Niall, le abbiamo detto che eri stanchissima e quindi ti eri addormentata già ed era un peccato svegliarti" rispose la bionda.
"Una scusa originalissima eh?!" rise la piccola Tomlinson.
"Eh Tomma, è la prima cosa che m'è venuta in mente!" disse Jeane mentre il riccio rideva.
"Menomale che c'è cascata!!" continuò Styles.

Infatti, era un vera fortuna che Jay c'aveva creduto. Si fidava molto di Jeane ma soprattutto di Niall, fu 'amore a prima vista'. Bene, perchè di sicuro non le avrebbe raccontato nulla di quel che era successo.
Harry e Jeane lasciarono Meg sola in camera così si sarebbe potuta preparare. Non avendo magliette con se ma soltanto il vestito della sera prima, il riccio le prestò una delle sue, quella che potesse andarle più lunga. Era la sua preferita, la blu dei Ramones.
La ragazza si fece una doccia rilassante, ci voleva proprio. Pensò a lungo, le veniva il voltastomaco all'immagine di Jared. Se avrebbe potuto gli avrebbe spaccato la faccia. Sentiva sempre di più la mancanza di suo fratello, non si faceva sentire, era strano. Ma perchè tutti l'abbandonavano? cosa aveva fatto di male? perchè non le capitava mai una cosa buona? bah, sarà un periodo pensò. Un periodo un po' lungo... forse semplicemente si era scocciata di dire sempre 'è un periodo', voleva soltanto divertirsi non chiedeva molto. Eppure le capitava sempre qualcosa che non andava. Non sapeva davvero cosa fare così sprofondava nelle lacrime.
Megan ero una ragazza solare e simpatica perciò faceva strano vederla così, anche i ragazzi che la conoscevano da meno tempo avevano capito il suo carattere appunto perchè era estroversa. Neanche lei si capiva in quel periodo, forse sfortuna?!

Scese subito le scale della grande casa Styles per raggiungere gli amici al piano di sotto, non voleva pensare più negativo, non era da lei.
Entrò in cucina, c'erano già la brioche alla crema e il cappuccino sulla tavola. Non potè resistere così si sedette e iniziò a mangiare. La mamma di Harry non c'era a casa quindi era ancora sotto sopra a causa del party. Era domenica e Anne sarebbe tornata lunedì, quindi il ragazzo avrebbe dovuto ripulire in fretta tutto!

"Visto? l'ho presa apposta per te" disse Harry riferendosi al tipo di brioche preferito da Meg.
"Grazie!" rispose la ragazza mettendone in bocca un'ultimo pezzo.
"Ed io ho fatto il cappuccino! altrimenti se fosse stato per te avresti incendiato tutta la casa" lo prese in giro Jeane.
"Grazie ragazzi" rise la Tomlinson di gusto.
"Ah comunque ho chiamato Abbey, ha proposto di andare tutti a pranzo da Nando's" continuò la bionda.
"Bell'idea!" approvò la mora.
"Gli altri che ne pensano?" chiese Hazza.
"Niall non rinuncerebbe mai ad un pranzo da Nando's, Liam deve uscire con Danielle e Zayn non lo so" rispose Jeane impegnata a mandare messaggi.
"Ah devo ringraziare Zayn!" disse Megan.
"Ragazzi io vi lascio, vado a prendere Abbey. Alle 12.30 da Nando's allora!" gridò la bionda chiudendosi la grande porta di casa Styles alle spalle.
"Comunque ti sta bene la mia maglietta" rise Harry mentre Meg saliva le scale per andare in camera sua e prendere il cellulare.

Afferrò l'iphone dal comodino e cercò nella rubrica il numero di Zayn. Lo chiamò per chiedergli se voleva andare a pranzare con loro ma non rispose. Decise di mandargli un messaggio: "Ciao Zayn, ti ho chiamata per chiederti se volevi mangiare qualcosa con noi. Vorrei ringraziarti da vicino".
Aspetto per qualche minuto ma non rispose così penso che era già occupato. Lo avrebbe ringraziato a breve.

"Meg mi fa un favore? ti prego non puoi dirmi no!" gridò il riccio dal piano di sotto. La ragazza sbuffò, chissà cosa le avrebbe chiesto di improbabile! lasciò il cellulare sul letto visto che non aveva tasche e scese, di nuovo.
"Cosa c'è adesso?" chiese.
"Mi... aiuti a sistemare almeno questo piano?" disse Harry tutto d'un fiato sistemandosi i capelli in un modo che solo lui sapeva fare.
"oh lo sapevo..." disse la ragazza mettendosi due mani sulla faccia "va beh dai, sei stato carino ad ospitarmi!" continuò poi dando un bacio sulla guancia al riccio e si diresse verso l'angolo della camera per iniziare a mettere a posto e pulire.

La cosa che odiava di più era pulire. Più che altro era lo sporco che odiava! Casa sua era sempre pulita e luccicante.
Le buste della spazzatura diventavano sempre più enormi ma dopo un'oretta avevano quasi finito, quella casa era troppo grande. La parte di Meg era pulita ma quella di Harry doveva ancora essere messa in ordine.
Per fortuna ci vollero soltanto altri 10 minuti e portarono fuori casa ben 4 buste enormi di spazzatura. Rientrarono e si stravaccarono sulle poltrone, esausti.

"Grazie Meg, non so com'avrei fatto se non mi avessi aiutato!" ridacchiò il riccio.
"Prego, però dopo offri tu!" rispose Meg con voce esausta, asciugandosi la fronte.
"Uhm... okay..." continuò Harry.
"Scherzavo stupido!" rise la ragazza.

Si erano fatte le 12:00 e tra mezz'ora avevano l'appuntamento da Nando's coi ragazzi. Meg e Harry andarono in camera del ragazzo, lui si lavò soltanto i denti e si spruzzò un po' di profumo alla menta, buonissimo, mentre Meg aveva soltanto quella maglietta addosso. Suonò il campanello ed andò ad aprire, per fortuna era Jeane che aveva cambiato programma e le aveva portato uno dei suoi leggins che avrebbe almeno messo sotto la maglietta del riccio. Si cambiò, si legò i capelli con una coda alta e scese di nuovo al piano di sotto per salutare Abbey.
Erano tutti pronti, chiusero casa e si avviarono verso Nando's. Dopo poco arrivarono e notarono che all'uscita li aspettavano Zayn e Niall.

"Buongiorno ragazzi!" urlò Megan.
"Hey Meg" Niall la baciò su una guancia "come stai?" chiese il biondo premurosamente.
"Bene bene, grazie a Zayn" lo guardò.
"Di nulla Meg, era il minimo che potessi fare."
fece spallucce.
"Ma smettila di fare il modesto!" gli schioccò un bacio sulla guancia.
"Hola!!!" gridò Harry intromettendo il discorso.
"Ciao riccio, com'è che hai prestato la tua maglietta preferita a Meg?!" ridacchiò Niall.
"Questo ed altro per la mia piccola." l'abbracciò.
"Troppo affetto mi sta facendo venire fame." disse Jeane.
"Già, entriamo dai!" rise la piccola Tomlinson.

Si accomodarono al tavolo ed ordinarono tanto di quel cibo che sarebbe potuto diventare un pranzo di Natale quello. Risero e scherzarono per tutto il tempo, si divertirono un sacco. Mangiarono e dopo aver pagato decisero di fare una passeggiata per smaltire tutta quella roba piazzata sullo stomaco.
Dopo aver camminato abbastanza decisero di fermarsi in un piccolo parco per sedersi su di una panchina. Ovviamente i ragazzi comprarono un pallone, come potevano resistere al giocare a calcio su di un prato verde?!
Meg, Jeane e Abbey se ne stavano sedute a chiacchierare e a prendere in giro i ragazzi che si azzuffavano per prendere un pallone. Solo Zayn non giocava, era seduto vicino al tronco di un'albero fumando una sigaretta. Megan decise di andargli vicino.

"Hey! perchè tutto solo?" si sedette accanto a lui.
"Fumavo" rispose.
"Tutto bene Zayn?" chiese dolcemente.
"Sisi, non ti preoccupare" rispose sorridendole.
"A me non sembra... Comunque grazie ancora per ieri. Che ne dici di uscire qualche volta? vorrei conoscerti meglio, non so quasi nulla di te!" propose la ragazza.
"Va bene, che ne dici di andare al cinema? da domani trasmettono 'The avengers', ti piacciono i film d'azione?" chiese il moro.
"Penso che sia un'ottima idea, li adoro!!" sorrise entusiasta la piccola Tomlinson.
"Ti passo a prendere io con la moto?" chiese il Malik gentilmente.
"Wow che onore! alle 20.00?" ridacchiò la mora.
"Va benissimo" rispose contento.

Harry li richiamò alla realtà, avevano finito la partita e volevano tornare a casa. I due si alzarono ed andarono dai loro amici. Parlarono del più e del meno durate tutto il tragitto e ritornarono a casa. Megan era davvero stanca, decise di sedersi sul divano e guardare un po' di TV. Purtroppo trasmettevano programmi noiosissimi e non sapeva che fare. Tra un pensiero e l'altro si addormentò come una bambina, abbracciata al cuscino sul divano.
Dopo neanche un'ora la piccola Tomlinson sobbalzò a causa dello squillare del telefono. Maledì chiunque l'avesse svegliata da quel sonno tranquillo e ritirò tutto quando lesse il nome sul display; Louis.

"Pronto Louis, ti fai vivo eh?!" urlò con la voce ancora impastrocchiata dal sonno.
"Scusami Meg, solo adesso avevo un momento di tregua" rispose con voce dispiaciuta.
"Allora? cosa fai? con chi sei? mi racconti perchè te ne sei andato? sto aspettando spiegazioni" chiese arrabbiata.
"Te l'ho detto, non ti avevo avvisata per il semplice fatto che non mi avresti lasciato andare... sto lavorando con papà" disse Louis.
"Ah bene... si ma io continuo a starci una schifezza" disse la ragazza sedendosi meglio sul divano.
"Lo so Meg, non ne fare una tragedia.. di certo non sono andato in guerra! è solo che sono un fallito, bocciato in quarta superiore ancora a casa dei genitori.. lo capisci questo? non ce la facevo più a stare lì con persone ambiziose o che avevano realizzato il proprio sogno. Non facevo nulla dalla mattina alla sera, ho pensato almeno di lavorare con papà!" rispose il fratello, si notava dalla voce che le parole erano sincere.
"Lou non dire così, non sei un fallito.. se questo ti ha reso felice va bene anche per me" disse Meg dolcemente. Adesso capiva tutto, non c'aveva mai pensato. Ma in fondo cosa si ci poteva mai aspettare da un 20enne? mica che la sua vita sia già rose e fiori?
"Va beh.. comunque come stai?" chiese.
"Abbastanza bene" Di certo non gli avrebbe raccontato l'accaduto. Mon chiese lo stesso a lui perchè sarebbe stata una domanda retorica. "Mi manchi" continuò.
"Anche tu sorellina" rispose il ragazzo.
"Quando torni?" gli domandò la sorella.
"Tra qualche mesetto..." rispose Louis.
"Va bene... scusami Lou" disse Megan.
"Non scusarti Meg, non hai fatto nulla. Adesso devo andare, ci sentiamo. Baci" rispose il fratello.
"Okay, ci sentiamo fratellone" attaccò Meg tristemente.

Adesso le era tutto chiaro, le aveva fatto piacere la chiamata del fratello. Daltr'onde aveva ragione, non era la fine del mondo.Però le mancava, le mancava in un modo indescrivibile.
Si fece tardi e finalmente la mamma arrivò a casa per la cena. Le spiegò che era andata a fare delle commissioni e che aveva fatto la spesa. Avrebbe cucinato delle semplici cotolette visto che era molto stanca ma la figlia le mangiò senza tante storie. Non pretendeva chissà cosa dalla madre, era già difficile la loro situazione. Ammettiamolo, tra i genitori non c'era più il feeling di una volta. Forse perchè lavoravano molto, forse perchè qualcosa non andava tra di loro.. Comunque la madre era una donna molto sensibile e tendente a soffrire e la figlia non voleva assolutamente vederla così.

Quella sera erano in vena di scherzare perciò dopo mangiato iniziarono a parlare del più e del meno e sfogliarono i vecchi album di famiglia. Si divertivano a commentare tutte le loro foto buffe e le foto raffiguranti i guai che combinava Louis da piccolo. Era sempre stato una peste. In una di quelle foto c'era il nostro primo criceto, Max. Non posso mai dimenticare quando ero piccolina e Louis volle a tutti costi quel criceto, si divertiva a coccolarlo. Gli dava talmente tanti semi di girasole da mangiare che il criceto si riempiva le guancie e sembrava stesse per scoppiare. Dopo Tommo lo prendeva in mano e lo stringeva un po' così che tutti i semi che aveva nelle guancie per il letargo gli uscivano dalla bocca.
Ogni volta che piangevo lo faceva sempre così iniziavo a ridere. Povero criceto però, adesso che ci rifletto capisco perchè si suicidò tra le sbarre della gabbietta due mesi dopo.
Che brutta morte.

Dopo aver riso a crepa pelle ricordando i vecchi tempi con la madre si diedero la buona notte e andarono a letto. La ragazza prese il suo pigiama di cotone a righe, la cannottiera rossa e li indossò. Controllò il cellulare e c'era soltanto la buonanotte di Niall che l'accompagnava ogni sera. Si sciolse i capelli e si stese nel comodo letto. Pensò a quello che avevano fatto prima lei e la madre, non avevano passato molto tempo insieme in questi ultimi mesi, erano entrambe molto impegnate.
Ricordare di quando erano piccoli fu stupendo. Ricordare i momenti felici, quelli che avresti voluto vivere per sempre.






 

SPAZIO SCRITTRICE:
No okay, della serie che mi avete mandata a quel paese già da tanto tempo >.<
Non potrò mai scusarmi abbastanza, da quando è iniziata l'estate non ho proprio continuato perchè si sa, il mare, gli amici ecc..
Ammetto che l'ho dovuta rileggere prima di scrivere.. ahahahha però penso di continuarla!
Ovviamente se continuerete a leggere..
Mi scuso di nuovo e ammetto che questo capitolo è orribile.
Dovevo pur postarvi qualcosa no(?)
Spero mi perdonerete e recensirete.. anche se saranno tutte critiche T.T

Baci, al prossimo capitolo. <3

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