Love is all you need.

di sbriashi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter One. ***
Capitolo 2: *** Chapter Two. ***
Capitolo 3: *** Chapter Three. ***
Capitolo 4: *** Chapter Four. ***
Capitolo 5: *** Chapter Five. ***
Capitolo 6: *** Chapter Six. ***
Capitolo 7: *** Chapter Seven. ***
Capitolo 8: *** Chapter Eight. ***
Capitolo 9: *** Chapter Nine. ***
Capitolo 10: *** Chapter Ten. ***
Capitolo 11: *** Chapter Eleven. ***
Capitolo 12: *** Chapter Twelve. ***
Capitolo 13: *** Chapter Thirteen. ***
Capitolo 14: *** Chapter Fourteen. ***
Capitolo 15: *** Chapter Fifteen. ***
Capitolo 16: *** Chapter Sixteen. ***



Capitolo 1
*** Chapter One. ***


~

Era una giornata come tutte le altre, tirava un po' di vento e l'inverno iniziava a farsi sentire. Camminavo spedita tra la folla a testa bassa per non farmi riconoscere, era tutto cambiato da quando mi ero trasferita a Los Angeles. Qualche anno fa, grazie all'aiuto del mio migliore amico, riuscii a fare carriera, adesso avevo il mio primo album appena sfornato e non vedevo l'ora di andare in tour.
-Emily!- sentii un grido dietro di me. Era una ragazzina, aveva i capelli mori e corti. Se ne stava lì a fissarmi tutta sorridente con un foglio stropicciato ed una penna in mano.
-Hey, ciao! Vuoi un autografo piccola?- le chiesi abbassandomi un po'. Lei annuì e dopo che ebbi fatto se ne tornò tutta felice da sua madre. Era incredibile come potevo far cambiare umore ai miei fan, mi sentivo davvero fortunata ad essere quella che ero. Questo tipo di occasione capita una volta sola nella vita, io l'ho saputa cogliere e ho realizzato il mio sogno. Ero proprio dove avevo sempre voluto essere.
Continuai a camminare per le strade di New York fino a che non arrivai direttamente al mio albergo, dovevo riordinare le valigie o avrei fatto tardi. Mi ero fermata in città solo per tre giorni, il tempo necessario per incontrare i fan e promuovere il mio cd.
Prima di arrivare a destinazione un poster enorme catturò la mia attenzione. Alzai gli occhi ed una fitta al cuore mi travolse: erano proprio loro, i Big Time Rush.
Era passato davvero tanto tempo da l'ultima volta che ci eravamo visti e quel cartellone fu un colpo basso per me. Mi mancavano, come negarlo? Mi mancava lui, il mio migliore amico, Carlos. Ma cosa volevo pretendere? Si era fidanzato ed io ormai ero diventata solo un piccolo dettaglio della sua vita. Lui invece era ancora il mio tutto.
Ci conoscevamo da circa sei anni, da quando ancora abitavamo in Florida. Ricordo ancora i nostri viaggi nella sua macchina cantando a squarciagola e tutti i giorni passati insieme. Eravamo come fratello e sorella.
Dopo aver osservato bene la faccia di Carlos passai a quella di Logan. Ok, ammetto che avevo sempre avuto una cotta per quel ragazzo, diciamo da.. beh, da sempre, ecco. Avete presenti le famose farfalle nello stomaco? Le avevo provate per lui già dal nostro primo sguardo. Forse era una cosa infantile perchè nonostante tutto non mi ero mai fatta coraggio con lui e anche se eravamo amici, Carlos non gli avrebbe permesso di uscire con me. Forse.
Feci un respiro profondo e poi continuai per la mia strada.

---
hey :3 
questa è la mia prima fan fiction sui Big Time Rush, il primo capitolo forse è un pò corto ma come inizio va bene.
i prossimi saranno più lunghi, promesso u.u
per qualsiasi domanda lasciate una recensione o mandatemi un messaggio!
beh, spero vi piaccia, un bacio. c:
-
Mary. ( @sbriashi on Twitter )

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Capitolo 2
*** Chapter Two. ***


~

Il sole filtrava dalla mia finestra mentre io me ne stavo sul mio letto a leggermi un libro, la sera prima ero tornata da New York e finalmente ero a casa. Non vedevo l'ora di potermi riposare, fra qualche settimana sarebbero iniziate le prove e dopo ancora il mio primo tour, ero troppo eccitata.
Era successo tutto così in fretta, ero fiera di me stessa e speravo con tutto il cuore che sarebbe andato tutto per il meglio. Al solo pensiero di me sul palco, con il mio microfono in mano, con tutti sotto a fare il tifo per me. Mi venivano i brividi solo a pensarci.
La suoneria del mio cellulare mi riportò alla realtà: era un messaggio di Rachel, la mia agente. Doveva darmi alcuni dettagli per il mio prossimo video musicale, c'era scritto che mi stava aspettando al bar a due isolati da casa mia così mi cambiai in fretta ed uscii.
Come sempre non scordai di indossare gli occhiali da sole di Carlos, me li aveva regalati e ormai erano diventati il mio oggetto porta fortuna. Sentivo davvero la sua mancanza, eravamo abituati a vederci ogni singolo giorno e questa vita per quanto fosse bella ci stava separando. Speravo che fosse felice con lei, speravo che almeno qualche volta, prima di dormire, si sarebbe soffermato a pensarmi. Ad un certo punto, senza la mia volontà, presi il cellulare e iniziai a scrivere un messaggio: Mi manchi. Invia? No, non posso. O sì? Che faccio? Dannazione.
-Hey!- una voce mi fece sobbalzare ed il cellulare finì direttamente per terra. Mi piegai subito per riprenderlo ma l'altro mi precedette.
-Tranquilla, faccio io- mi disse. Subito riconobbi il tizio: era James. Quando mi ebbe restituito il cellulare lo abbracciai forte e lui ricambiò.
-Come stai? E' da un sacco che non ci vediamo!- disse lui.
-Non mi lamento, tu invece? E i ragazzi?- chiesi io. In realtà per "i ragazzi" intendevo Carlos, era ovvio.
Iniziammo a parlare del più e del meno, lui mi disse del successo del loro ultimo album ed io gli raccontai del mio tour. Una nostalgia immensa mi colpì, mi mancavano tantissimo quei ragazzi.
-Emily, prima che tu vada, stasera hai da fare?-
-No, perchè?- chiesi speranzosa.
-Organizzo una festa da me, ti va di venire? Così stiamo tutti insieme-
Sul mio viso si materializzò un sorriso enorme e mi fiondai fra le braccia di James istintivamente per la troppa felicità.
-Lo devo prendere come sì?- mi chiese ridendo. Io annuii e poi lo salutai, quel sorriso da idiota non voleva andarmi via per nulla al mondo.
 
Suonai il campanello ed aspettai circa 30 secondi prima che qualcuno venisse ad aprire. Una ragazza castana mi si presentò davanti tutta sorridente.
-Ciao!- dissi io cercando di sembrare carina.
Lei mi guardò un po' confusa.
-Hey, ma tu sei Emily!- esclamò poi. Io annuii e lei mi fece entrare dentro, la casa era come me la ricordavo, non era la prima volta che andavo da James. Dato che lui aveva la casa più grande fra i quattro andavano sempre da lui quando volevamo stare insieme.
Attraversai il corridoio bianco che portava in salotto, il cuore mi batteva forte solo al pensiero che potesse esserci il mio migliore amico.
Appena arrivai in salotto notai James e Kendall seduti sul divano sobbalzare alla mia vista.
-Salve ragazzi!- esclamai. Kendall mi corse incontro abbracciandomi mentre l'altro si limitò a farmi "ciao" con la mano rimanendo seduto.
-Logan! Carlos! Venite, c'è una sorpresa!- urlò Kendall verso la cucina. Sentii le "doppie" farfalle nello stomaco: una per il fatto che avrei rivisto finalmente Carlos, e l'altra perchè con Logan ormai le avevo sempre.
E poi eccolo là, con la sua maglietta viola che avevamo comprato insieme e il suo solito sorriso da orsacchiotto. Appena mi vide spalancò la bocca e sia lui che Logan mi vennero incontro abbracciandomi entrambi. Sì, quella sera ricevetti un po' troppi abbracci.
-Non così forte! Mi state stritolando!- urlai mente ero ancora nella morsa del loro abbraccio.
-Emily! Perchè non mi hai avvisato? Come stai? Stai bene, vero? E il fidanzato? Perchè non ce l'hai vero il fidanzato, vero? Lo sai che se lo trovo per strada lo uccido?- iniziò a parlare a vanvera senza respirare neanche un attimo ed io scoppiai a ridere.
-Ehi, calmati! Sto bene e non c'è nessun fidanzato!- risposi tenendo ancora le mani sulle sue spalle.
-Come sta andando il cd?- mi chiese Logan. Io iniziai ad arrossire ma sperai che nessuno se ne accorse.
-Benone, sono tornata ieri da New York, ero a fare un po' di promozione- risposi un po' imbarazzata. Lui mi sorrise e mi accarezzò la spalla. Perchè aveva deciso di voler farmi morire?
-Allora è lei la Emily di cui mi avevi tanto parlato?- domandò a Carlos la ragazza che mi aveva aperto la porta. Lui annuì ed io lo guardai un po' confusa.
-Ems, lei è Samantha, la mia ragazza- disse lui stringendola a sé. Io sforzai un sorriso e le porsi la mano. Mi sentii un po' di troppo in quel momento, sapevo di non essere più l'unica ma era giusto così, ero felice per lui. Non sapevo se ci sarebbero più stati giorni speciali fra me e Carlos, non ne avevo idea. Quei giorni in cui eravamo solo noi stessi, noi contro il mondo, contro tutto. Le nostre risate erano le migliori, soprattutto quelle fatte prendendoci in giro. Non sapevo se mi sarebbe passato a prendere di nuovo a casa per portarmi a fare un giro in macchina ascoltando le nostre canzoni preferite. Non sapevo più nulla, solo una cosa era certa: in quel momento, il sorriso del mio migliore amico, era la cosa che più m'importava.

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Capitolo 3
*** Chapter Three. ***


Mi svegliai di buon umore quella mattina, Carlos mi aveva invitata ad andare al mare con lui e Samantha, speravo solo di non finire a fare la terza in comodo.
Scesi al piano di sotto e mi preparai un caffè, dopodiché controllai l'ora ma era ancora presto quindi mi misi un po' sul divano. Forse la mia vita stava per tornare proprio come prima, beh, forse con un dettaglio in più ma sapevo di poter contare di nuovo sul mio migliore amico. Improvvisamente mi alzai di scatto ed andai verso lo stereo, come pensavo c'era ancora dentro "Elevate" e senza pensarci due volte premetti "play". Quei ragazzi sapevano mettermi allegria meglio di chiunque altro.
Tornai a sedere sul divano e chiusi gli occhi per un attimo immergendomi completamente nella musica. Carlos mi ripeteva sempre di ascoltare attentamente You're Not Alone, diceva che ogni singola frase era per me, per quando avrei avuto bisogno di lui. Una lacrime mi scese lentamente sulla guancia senza che io potessi farci niente, me l'asciugai e poi sorrisi. Era una lacrima di gioia.
Il suono del campanello mi fece scattare in piedi e dopo essermi data una sistemata ai capelli mi affrettai ad aprire. Un brivido mi percorse tutta la schiena e rimasi lì impalata sulla soglia di casa: era Logan.
-Hey- disse tranquillamente. Io mi spostai i capelli da un lato, lo facevo sempre quando ero nervosa.
-Ciao- replicai io timidamente.
-Avevi lasciato questa a casa di James ieri sera, tieni- mi disse porgendomi la mia giacca nera, mi era proprio passato di mente. Lo ringraziai e poi lo invitai ad entrare, pensavo di dover morire da un momento all'altro.
-Ci stavi ascoltando?- mi chiese contento. Oddio, lo stereo, mi ero completamente dimenticata di spegnerlo.
-Sì, adoro il vostro nuovo album- risposi appoggiandomi ad una parete. Lui incrociò le braccia e osservò bene il mio soggiorno.
-Mi piace casa tua- disse quasi soddisfatto. Io emisi una risatina un po' nervosa ma lui sembrò non accorgersene. Mi chiedevo dove sarebbe andata a finire questa conversazione.
-Stavi andando da qualche parte?- domandò.
-No, aspettavo le 11 per andare al mare con Carlos, tu invece?- chiesi invitandolo a mettersi a sedere sul divano con me. Lui si sedette e si passò una mano fra i capelli, quel gesto mi provocò una fitta al cuore ed abbassai la testa per non far notare il mio sorrisino ebete. Prese il cellulare dalla sua tasca dei pantaloni e poi iniziò a digitare.
-Ho detto a Carlos che ti accompagno io in spiaggia, sempre se per te non è un problema-
Deglutii e poi sorrisi.
-Nessun problema Logan, quindi vieni anche tu?- chiesi gesticolando dall'imbarazzo.
-Ovvio, non mi vuoi?- mi chiese divertito. Io scoppiai a ridere e poi annuii per poi tornare a guardare in basso.
-C'è qualcosa che non va?- mi domandò poggiandomi la mano sulla spalla. All'improvviso mi sentii bene, era una bella sensazione avere accanto quel ragazzo.
Scossi la testa e poi l'appoggiai sulla sua spalla, non volevo perdermi niente di quel momento.
-E' tutto okay- dissi sottovoce. Sentii la mano di Logan stringermi un fianco e chiusi gli occhi avvicinandomi sempre di più a lui. Non avevo mai avuto un vero fidanzato, sono uscita solo con un ragazzo quando abitavo ancora in Florida ma smettemmo di vederci perchè a lui non andava a genio Carlos. Ho sempre avuto paura delle relazioni, di affezionarmi a qualcuno. Ho sempre rimandato, forse adesso mi sentivo pronta. O forse no.
 
Passammo un'oretta a guardare la televisione e a chiacchierare della nostra carriera, più conoscevo meglio Logan più diventava sempre più interessante. Ad esempio, non sapevo che avesse una sorella della mia età, mi sarebbe piaciuto conoscerla.
-Io vado a prepararmi, ci metto cinque minuti- dissi a Logan salendo le scale.
Mi misi un bikini nero semplice, sopra la mia maglietta bianca con il simbolo della pace e degli shorts di jeans. Ovviamente non dimenticai gli occhiali portafortuna.
Mi fermai a guardarmi allo specchio: come al solito i miei capelli dorati e mossi scendevano fino sotto il seno e si notavano benissimo le mie lentiggini sopra il naso che mi rendevano più dolce, o almeno così diceva Carlos.
Dopo che scesi le scale ci dirigemmo verso la macchina e poi guidammo verso il mare.
Come ogni giornata tipica della California, il sole splendeva alto nel cielo e c'erano poche nuvole. Logan era perfetto mentre guidava la decapottabile con i suoi occhiali da sole e quel sorriso da paura. In quel momento avrei voluto alzarmi in piedi ed urlare. Sì, girava tutto per il verso giusto quel giorno.
Alla mia destra notai che si poteva vedere la famosa scritta "Hollywood", non ero mai stata sulla collina nonostante abitassi a Los Angeles da un bel po'.
-Chissà come sarebbe andare lassù- dissi tra me e me.
-Non ci sei mai stata?- chiese Logan girandosi verso di me.
-No, ma muoio dalla voglia di andarci- risposi.
Logan ridacchiò e poi tornò con lo sguardo sulla strada mentre io mi soffermai per un po' ad osservarlo, era bellissimo.
Dopo dieci minuti finalmente arrivammo e, dopo aver parcheggiato la macchina, ci dirigemmo in spiaggia. Non era molto affollata perchè non la conoscevano in molti, era come una spiaggia segreta.
Intravidi in lontananza Carlos e Samantha sdraiati su un telo all'ombra dell'ombrellone e subito corsi verso di loro mentre Logan rimase indietro.
-Hey!- urlai correndo. Subito i due piccioncini si voltarono verso di me e sul volto di Carlos spuntò come al solito un sorriso enorme. Si alzò e mi venne incontro abbracciandomi, io scoppiai a ridere mentre lui iniziò subito a farmi un po' di solletico.
-Dov'è quell'altro idiota?- domandò Carlos.
-E' indietro- risposi. Lui si mise una mano sopra la fronte per coprirsi dal sole e poi riconobbe la figura di Logan venire verso di noi. Quando ci raggiunse tornammo all'ombrellone e Samantha si alzò in piedi per salutarci meglio. Cavolo, quella ragazza aveva un fisico perfetto, quasi la invidiavo. Beh, il mio Carlos se l'era scelta bene.
Quando mi girai per vedere cosa stesse facendo Logan rimasi paralizzata, si era appena levato la maglietta ed era rimasto a torso nudo, dopodiché si tolse pure i pantaloni e rimase in slip. Deglutii e poi spostai lo sguardo verso il mare cercando di fare l'indifferente. Cavolo, stavolta sarei morta davvero.
-A chi va di fare un bagno?- chiese Carlos. L'unico ad alzare la mano fu Logan, io decisi che me ne sarei stata un po' ad abbronzarmi con Samantha, almeno l'avrei conosciuta meglio.
Mi sdraiai a pancia in giù sull'asciugamano e poi mi specchiai nello schermo del mio telefono per vedere se ero apposto.
-Mi piace il tuo nuovo album, canti molto bene- disse all'improvviso Samantha.
-Oh, grazie, mi fa piacere. L'hai ascoltato?-
-Sì, lo mette sempre Carlos quando siamo in macchina- rispose lei. Sul mio viso si formò un grande sorriso e Samantha se ne accorse così emise una risatina.
-Lui significa tanto per te, vero?- mi chiese.
-Sì, tantissimo- risposi io seria stavolta. -Mi è mancato tanto, siamo come fratello e sorella. Penso che te lo abbia detto-
-Certo, so quasi tutto di voi due, lui ci tiene molto a te- rispose.
Alla fine quella Samantha era simpatica, avevo trovato una nuova amica. Cosa potevo volere di più? Ogni secondo che passava quella giornata diventata sempre più bella.
-Da quanto tempo state insieme?- domandai. Lei sorrise e poi si passò una mano fra i capelli.
-Ormai è da 2 mesi che ci frequentiamo, spero che continui così, il tuo amico è un ragazzo straordinario-
-Lo so, lo so- dissi guardando verso il basso. Lei mi prese per mano all'improvviso e poi si alzò.
-Andiamo a farci una nuotata con i ragazzi?- mi chiese. Io annuii e poi andammo verso la riva per poi entrare in acqua e bagnarci pian piano. Da lontano notai Carlos e Logan venire spediti verso di noi e Samantha mi guardò come dire "Scappiamo!" così cominciamo a ridere e a correre verso la riva ma prima che potessimo essere in salvo ci raggiunsero e ci buttarono completamente in acqua.
Sentivo le braccia potenti di Logan tenermi stretta nonostante l'acqua fosse bassa ed era impossibile che annegassi. Ad un certo punto gli saltai sulla schiena per impedirgli di buttarmi di nuovo giù e lui scoppiò a ridere.
-Hey, non è giusto!- esclamò cercando di farmi cadere all'indietro ma senza riuscirci. Ormai io avevo perso il controllo e stavo ridendo come una pazza mentre Carlos e Samantha erano attorcigliati e si stavano baciando. Quella scena mi fece un effetto strano, non saprei dire di preciso come mi sentivo ma non lo avevo mai visto baciarsi con una ragazza in mia presenza e mi sembra un po' anormale, tutto qui. A distrarmi dai miei pensieri fu Logan che girò la sua faccia verso la mia ed eravamo a pochi centimetri di distanza.
-Emily, stasera hai impegni?- mi domandò con il fiatone. Io aspettai un po' a rispondere dopodiché scossi la testa.
-Ti va se dopo cena ti passo a prendere e ci facciamo un giro?-
-Io e te?- chiesi indicandomi con l'indice.
-Sì, è un problema?- disse facendomi scendere dalla sua schiena.
-No, anzi, mi farebbe molto piacere- risposi appoggiandogli una mano sulla spalla. Lui mi sorrise e i nostri sguardi si fecero sempre più seri per via del fatto che ci stavamo fissando. I suoi occhi scuri si riflettevamo nei miei azzurri, adoravo le goccioline d'acqua che ricadevano lungo il suo viso e la sua bocca semiaperta. Iniziai a mordermi le labbra e prima che potessi spostare il mio sguardo lui mi prese in braccio ed iniziò a roteare su se stesso e questo non fece altro che provocarmi altre risate. Ormai era ufficiale: quel ragazzo aveva il potere di farmi sentire felice.

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Capitolo 4
*** Chapter Four. ***


Avevo impiegato due ore per prepararmi quella sera, non sapevo decidermi. Non volevo sembrare troppo elegante dato che era solo una semplice uscita ma non volevo neanche fare la parte della stracciona. Alla fine, dopo mille tentativi, scelsi un semplice vestito azzurro e degli stivaletti beige.
Dopo aver messo le cose essenziali dentro la mia borsa mi misi a sedere sul divano aspettando con ansia. Le mani già mi sudavano e mi sentivo emozionata come una bambina per il suo primo giorno di scuola. Mi fermai a pensare al suo sorriso, quel sorriso che ogni volta mi toglieva il fiato e che faceva in modo che si formassero quelle adorabili fossette sul suo viso.
Appena il campanello suonò balzai in piedi e mi catapultai verso la porta, feci un lungo respiro e poi finalmente aprii. Lui se ne stava lì, con quel suo sorriso, davanti a me. Un brivido mi percorse tutta la schiena e lo salutai con la mano.
-Wow- disse lui con voce un po' roca. Io arrossii completamente e lui se ne accorse così mi prese per mano e mi accompagnò alla macchina.
-Come stai?- gli chiesi.
-Benone direi, tu invece?- rispose lui salendo in macchina. Io entrai dall'altra portiera e poi ci mettemmo le cinture.
-Bene- dissi convinta. Lui mi sorrise di nuovo e poi mise in moto. Era da tanto tempo che non andavo a fare un giro in macchina con un ragazzo, l'ultima volta ero stata con Carlos. I miei pensieri si catapultarono ai miei giorni in Florida, al ricordo di quella notte in cui litigai con i miei genitori perchè non accettavano il mio trasferimento a Los Angeles, non credevano né in me né nel mio sogno. Mi affacciai alla finestra di camera mia in lacrime e tirai un m&m's alla finestra di fronte, quella di Carlos. Lui spuntò fuori e ricordo ancora la sua faccia quando vide che stavo piangendo, era così preoccupato, a quei tempi avrebbe fatto di tutto per me. Senza dire una parola uscimmo di casa e salimmo sulla sua macchina. Arrivammo fino al mare, non c'era nessun ostacolo per noi. Passammo tutto il viaggio in silenzio, solo il suono dei miei singhiozzii e le ruote sull'asfalto.
Quando ci fermammo accese la radio, cambiò due o tre stazioni prima di trovarne una con una canzone decente. Ad un certo punto le note di You're My Best Friend dei Queen si diffusero nell'aria e man mano che la canzone andava avanti iniziavo a sorridere. Senza rendermene conto cominciai a cantare e dopo si aggiunse pure Carlos.
-Sei la migliore amica che io abbia mai avuto- mi disse ripetendo un verso della canzone.
Io lo abbracciai e ormai le mie lacrime si erano asciugate. Mi baciò sulla guancia ed il nostro abbraccio durò per molto tempo, non sapevo come fare senza di lui.
-Sei sicura che va tutto bene?- mi chiese Logan facendomi tornare alla realtà. Ero proprio con la testa fra le nuvole.
-Sì, scusami- risposi un po' impacciata.
-Tranquilla, ti vedevo pensierosa-
-Carlos è felice con Samantha?- non so come mi uscì quella domanda, fu solo spontanea.
Logan aggrottò la fronte ed io mi resi conto che forse era meglio se stavo zitta.
-Beh, sì. Perchè me lo chiedi? Mi preoccupi- disse con una risata nervosa.
-E' il mio migliore amico, voglio che sia felice-
-Non sei per caso.. gelosa?-
Sbuffai e mi scappò quasi da ridere. Forse però sbuffai un po' troppo e sembrò che stessi mentendo.
-Assolutamente no, non è questo il caso-
Logan tirò una specie di sospiro di sollievo e poi notai con la coda dell'occhio che si voltò a guardarmi.
-Allora, quando comincia il tour?- domandò cercando di cambiare argomento.
-Fra circa un mese, sono eccitata- dissi simulando dei brividi per l'emozione.
-Sono sicuro che andrà tutto bene- mi sussurrò all'orecchio poggiandomi per un attimo la mano sopra la gamba. Rimasi un po' sorpresa e deglutii, lui invece spostò di nuovo il suo sguardo verso la strada.
-Ma dove stiamo andando?- chiesi io. Lui fece il gesto di cucirsi la bocca ed io incrociai le braccia guardandolo in modo dolce per farlo parlare. Aprì la bocca ma poi si bloccò, il suo sguardo passò da divertito a incantato e ad un certo punto dovetti prendergli il volante al volo o saremmo finiti fuori strada.
-Logan!- urlai con tutto il fiato che avevo in gola. Lui non ci capiva più niente.
-Mi spiace, non so cosa stavo pensando- disse ancora un po' sconvolto. Poggiai una mano sulla sua spalla per confortarlo.
-Beh, almeno siamo ancora vivi- dissi io ridendo. Finalmente sorrise e si portò una mano sulla faccia per l'imbarazzo per poi cominciare a ridere insieme a me.
-Allora Capitan Henderson, riprendiamo il nostro cammino magari senza rischiare di andare all'ospedale?- dissi scherzando.
-Ai suoi ordini!- esclamò lui.
 
Dopo circa venti minuti la macchina si fermò ed io dalla curiosità mi tolsi velocemente la cintura ed uscii prima che potesse farlo lui. La brezza notturna di Los Angeles mi travolse e mille brividi mi percorsero la schiena, davanti a me c'era un panorama stupendo: tutta la città vista dall'alto. Era come un enorme tappeto di luci colorate e mi sembrava incredibile, non l'avevo mai vista da questa prospettiva.
-E' meraviglioso- sussurrai. Non ero abituata a tutto quel silenzio, la città era sempre così rumorosa. Là invece mi sembrava di essere isolata da tutto e da tutti. Per un attimo potevo lasciare da parte la mia vita da popstar ed essere una persona come tutte le altre. Mi sentivo libera.
-Ti piace?- mi domandò Logan avvicinandosi a me.
-Sì, è tutto così bello- risposi continuando a fissare il panorama davanti a me.
-Allora perchè non ti giri?- aggrottai la fronte e lo guardai con aria interrogativa per poi spostare il mio sguardo verso la collina alle mie spalle.
-Oh mio Dio, Logan.. Io..- non riuscivo a parlare, non riuscivo a credere che mi aveva portato proprio lì: sulla collina di Hollywood.
D'istinto lo abbracciai e lui mi strinse a sé, sentivo il calore del suo braccio scoperto sul mio collo e il suo profumo entrarmi dentro le narici.
-Grazie, sei un tesoro- gli dissi staccandomi lentamente dall'abbraccio. Logan prese una mia ciocca di capelli e me la spostò dietro l'orecchio, poi con il pollice iniziò ad accarezzarmi una guancia. E un attimo dopo eravamo uno di fronte all'altro a fissarci e a sorriderci come se non ci fosse niente di più giusto di trovarci lì, in quel momento, quella sera.
-Ho sempre pensato a quando sarei stata pronta per innamorarmi. Ho immaginato ogni notte prima di dormire quel giorno. Il giorno in cui avrei lasciato da parte ogni mia insicurezza. Il giorno in cui il mio cuore avrebbe cominciato a battere per una ragione. Il giorno in cui avrei conosciuto uno come te.. E forse quel giorno è proprio oggi- quando ebbi finito di parlare sentii i miei occhi farsi sempre più lucidi.
-Sei bellissima- disse lui sottovoce con un tono quasi sensuale.
Prima che potesse avvicinarsi ancora di più una goccia cadde sul suo naso, poi un'altra e un'altra ancora.
-Ma sta piovendo!- esclamai cercando di ripararmi un po' con le mani.
-Ma che cavolo!- urlò Logan. Entrambi ci guardammo e scoppiammo a ridere, corremmo il più veloce possibile verso la macchina e poi la mise in moto.
Ormai, anche se si era creata un'atmosfera speciale, era sparita del tutto ed era come se non ci fosse mai stata. Stupida pioggia.
 
Una volta arrivati a casa mia accostò la macchina lungo il vialetto.
-Ti va di entrare?- gli chiesi mentre mi stavo sganciando la cintura. Lui si stropicciò un po' i capelli e fece un'espressione dispiaciuta.
-Vorrei ma non posso, domani devo alzarmi presto per andare in studio con i ragazzi-
-Okay, ci sentiamo allora- dissi abbozzando un sorriso. Lui mi sorrise e poi mi fece ciao con la mano prima che aprissi la portiera. All'improvviso un nodo alla gola mi si formò proprio in mezzo alla gola, era il rimorso.
Ma poi, quando ero a metà del vialetto di casa sentii gridare il mio nome e mi girai di scatto.
-Logan! Ti stai bagnando tutto!- gli urlai. Lui mi ignorò e continuò a correre verso di me. Iniziai a sorridere, forse potevamo salvare il nostro momento.
-Hai dimenticato di nuovo la giacca- disse con il fiatone porgendomi la giacca tutta bagnata. A quanto pare mi ero illusa.
-Oh, che stupida che sono! Perderei anche la testa se non l'avessi attaccata al collo- dissi un pò delusa osservando la giacca fra le mie mani.
-Ciao Emily, buonanotte-
-Buonanotte Logan- replicai sorridendo.
Lui si avvicinò e con una mano mi toccò una guancia mentre mi dette un bacio sull'altra.
Lo vidi sparire nel buio della notte e in quel momento mi scordai completamente di essere sotto la pioggia scrosciante. Non importava se i miei capelli ed il mio trucco erano in delle condizioni pietose o se il mio vestito era ridotto malissimo. Ero felice, contava solo questo.

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Capitolo 5
*** Chapter Five. ***


-Pronto?- la sua voce suonava un po' roca dall'altro capo del telefono.
-Carlos, disturbo?- gli domandai affacciandomi alla finestra della mia camera. Erano circa le 3 di pomeriggio quando lo chiamai, avevo bisogno di sentirlo, avevo bisogno di sfogarmi con lui. La sera prima ero uscita con Logan ed ero stata benissimo, era arrivato il momento di dirlo a Carlos.
-Certo che no, dimmi tutto- disse lui aggiungendo una piccola risatina.
-Avrei bisogno di parlarti, pensi che ci possiamo vedere?-
-Emily... Devo preoccuparmi?-
-Stai tranquillo- gli dissi cercando di non farlo preoccupare.
-Facciamo fra mezz'ora al nostro posto dei frozen yogurt?- mi domandò.
-D'accordo, a dopo Carlos-
Dopo essermi fatta una doccia ed essermi cambiata uscii di casa dirigendomi verso il "American Frozen Yogurt" dove andavamo i primi tempi che abitavamo qua.
Quando arrivai trovai Carlos a sedere in uno dei tavolini fuori dal negozio ed iniziai a sorridere ripensando ai vecchi tempi, sembrava che il tempo non fosse passato mai.
-Hey bellissima, ti ho preso il tuo preferito. Non hai cambiato gusto, vero?- disse dandomi un bacio sulla guancia per salutarmi.
-No scemo, grazie- risposi io rubandogli il cappello e facendogli una linguaccia. Lui rise e poi prese un po' del mio yogurt nel suo cucchiaino cercando di imboccarmi. Eravamo peggio dei bambini.
-Insomma cosa dovevi dirmi signorina?- mi chiese alzando un sopracciglio.
-Ecco vedi- iniziai a parlare ma subito scoppiai a ridere, lui mi faceva quest'effetto.
-Forza, voglio saperlo!- esclamò pure lui trattenendosi per le risate. Io chiusi gli occhi e feci un respiro profondo per fare la seria mentre Carlos era ancora lì impaziente.
-Ieri sera sono uscita con Logan- lo dissi così velocemente che all'inizio lui corrugò la fronte ma subito dopo le parole gli furono chiare.
-Tu cosa? Logan? No, adesso mi sente!- iniziò a farfugliare.
-Smettila- dissi io tirandogli un colpetto sul braccio ma lui mi guardò facendo il finto arrabbiato.
-Faccio il mio dovere-
-Carlitos anche tu hai una ragazza- gli ricordai io. Lui portò gli occhi al cielo e poi rise, mi era mancata tanto la sua risata.
-Fate i bravi, mi raccomando- disse poi serio riguardo me e Logan.
-Te lo prometto-
-Sarà meglio, sennò lo ammazzo, non importa se è il mio migliore amico-
Mentre si stava ancora lamentando presi la sua vaschetta di yogurt e gliela spiaccicai in faccia, dopodiché mi alzai dalla sedia e cominciai a correre mentre lui mi seguì a ruota.
Dopo trenta secondi che mi stava inseguendo lo sentii prendermi per i fianchi e si vendicò spargendomi yogurt in faccia pure a me.
-Bastardo!- esclamai cercando di pulirmi.
-Mmh, non male- disse lui prendendo un po' di yogurt dalla mia faccia con un dito. Gli diedi una spinta e poi, dopo che ci pulimmo, continuammo a camminare mano per mano per le strade di Los Angeles. Già, proprio come i vecchi tempi.
 
Era passato un giorno da quando ero uscita con Carlos, mi trovavo a casa di Logan dove viveva con sua sorella, Isabelle. Adoravo quella ragazza dalla prima volta che l'avevo vista e si assomigliavano tantissimo.
-Logie tu non puoi portare a casa Emily Turner!- esclamò eccitata Isabelle dopo esserci presentate.
-Beh, l'ho fatto- disse Logan ridendo.
-Emily, devi sapere che sono una tua fan e sei meravigliosa- disse rivolgendosi a me.
-Ma sei dolcissima! Logan sappi che amo tua sorella- e tutti e tre scoppiammo a ridere.
Adoravo la casa di Logan in quanto abitava vicino al mare e dalle terrazze c'era una vista stupenda.
-Rimani a pranzo da noi?- mi chiese Isabelle. Esitai un attimo e guardai Logan cercando di vedere se fosse d'accordo ed annuì.
-Va bene- risposi infine sorridendo.
-Ragazze io vado a comprare qualcosa da mangiare che il frigo è quasi vuoto- disse Logan prima di aprire la porta ed uscire.
-Bene, siamo solo donne! Che facciamo?- le chiesi. Isabelle corrugò la fronte e poi prendendomi per mano mi portò su per le scale al piano di sopra. Arrivammo in una grande stanza dove c'erano due divani bianchi al centro ed una portafinestra grandissima di fronte a noi. La seguii fino ad arrivare in terrazza e dovetti mettermi una mano sulla fronte per coprire gli occhi dal sole, quando poi ci spostammo in un angolo all'ombra notai meglio la spiaggia ed il mare davanti a me.
-Ma è bellissimo quassù- dissi stupita.
-Già, è il nostro posto speciale- aggiunse Isabelle. -Ti piace molto mio fratello?- mi chiese all'improvviso. Io spiazzata farfugliai qualcosa senza tirar fuori una frase decente fingendo di non sapere di cosa stesse parlando.
-Avanti, ho visto come lo guardi, non sono mica scema- mi disse facendomi l'occhiolino, le sorrisi.
-Va bene, confesso che mi piace.. un po'-
-Un po' tanto!- aggiunse Isabelle provocandomi una risata.
-Ti capisco, cioè, so cosa vuol dire essere innamorata di un cantante- disse poi abbassando lo sguardo.
-Sei innamorata di un cantante?- lei non rispose, continuò a tenere la testa abbassata così l'abbracciai e lei sembrò sorridere.
-Grazie- sussurrò.
-Figurati Isabelle- risposi.
-Ehi, perchè non mi segui su Twitter?- mi chiese cambiando argomento.
-Provvedo subito- le dissi prendendo il cellulare dalla mia borsa.
Entrai nel mio account mentre Isabelle era tutta eccitata e le chiesi come si chiamasse, dopodiché controllai i Trends di oggi e mi cadde l'occhio su uno in particolare: Emily e Carlos.
Ebbi un tuffo al cuore e subito cercai i tweet riferiti alla tendenza.
-Qualcosa non va?- mi chiese la mora notando che il mio sguardo non era dei migliori.
 
"La cantante Emily Turner è stata fotografata ieri pomeriggio mano per mano con uno dei Big Time Rush, Carlos Pena. Finalmente l'amore è sbocciato."
 
-Oh, no. Non voglio crederci- dissi con tono disperato.
Come avevano potuto? Quei bastardi dei paparazzi, Dio quanto li odiavo. Tutto il mondo adesso era convinto che io ero la ragazza di Carlos. Non riuscivo a realizzare quello che stava succedendo.
-Terra chiama Emily!- esclamò Isabelle cercando di attirare la mia attenzione.
Io non riuscivo a parlare, ero troppo sconvolta ed arrabbiata.
-Dammi qua- sbottò levandomi il cellulare dalla mano.
Mi portai le mani sulla testa ed iniziai a sudare, non avevo proprio idea di come avrei risolto la situazione.
-Tu e Carlos state insieme?!-
-No!- urlai di nuovo.
-E queste foto?- mi chiese dubbiosa.
-Siamo migliori amici, cavolo- risposi.
All'improvviso sentimmo la porta sbattere, non ci eravamo accorte di Logan.
-Scusa, con chi stai tu?- domandò Logan confuso.
-Con nessuno!- sbottai.
-Emily ti è arrivato un messaggio, è Carlos- mi disse Isabelle porgendomi il telefono.
Diceva: "Ciao fidanzata, hai qualche idea per mollarci?"
Quel ragazzo aveva il potere di farmi ridere anche nelle situazioni peggiori.

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Capitolo 6
*** Chapter Six. ***


Era mattina e come sempre me ne stavo in cucina a gustare i miei pancakes. Non ero per niente di buon umore nonostante il rapporto tra me e Logan stesse crescendo.
Ormai tutti erano convinti che io e Carlos eravamo fidanzati e questo sarebbe stato un grosso problema dato che lui era già impegnato con Samantha. A volte sarei voluta tornare ai vecchi tempi, quando camminavo mano per mano con lui e non importava a nessuno. Quando potevo passare ogni secondo della giornata con lui senza dover preoccuparmi se la sua fidanzata fosse stata gelosa.
Suonarono al campanello e pregai con tutto il cuore che non fosse nessun paparazzo o qualche rompi scatole.
Era Samantha.
-Hey- dissi io timidamente. Lei accennò un mezzo sorriso e poi le feci cenno di entrare ma scosse la testa. Iniziai ad avere paura.
-Emily, come tu sai tutto il mondo è convinto che tu e Carlos state insieme- mi disse incrociando le mani.
-Lo so e non so che fare, odio questa situazione- risposi io. Lei sbuffò e sembrò non dare conto alle mie parole.
-Mi dispiace, non era mia intenzione- mi scusai con lei.
-Senti, sarò breve: stai lontana da lui- disse poi con un tono offeso e severo, scandendo le ultime quattro parole. Io rimasi impietrita e ci misi un po' prima di focalizzare cosa mi aveva detto veramente. Voleva impedirmi di vedere il mio migliore amico? Il mio fratello? Il mio Carlos?
-Come scusa?- chiesi confusa.
-Hai capito bene, d'ora in poi non sarete più amici. Come te lo devo dire?-
Mi sentii stringere il cuore e lei fece un finto sguardo dispiaciuto. Sì, avrei voluto spaccarle la faccia in quel momento.
-Samantha, sai benissimo il legame che c'è tra di noi!- protestai alzando la voce.
-E allora? A me importa più il legame che c'è tra me e lui- in effetti aveva ragione però non aveva il diritto di portarmi via Carlos.
-Ma non può decidere lui?- chiesi alla fine perdendo la pazienza.
-Emily, lui sceglierà sempre me-
-Oh, sicura? Io non ci conterei- ribattei.
-Lascia stare, tanto non capisci- e detto questo se ne andò. Non la fermai, non la feci restare per finire la nostra conversazione. Mi era crollato il mondo addosso.
Chiusi la porta e mi afflosciai sul pavimento con la schiena contro il muro piangendo, mi portai le mani sul viso per la disperazione e ogni lacrima che scendeva era come un pezzo di lui che se ne andava. Avevo paura a chiamarlo, a chiedergli spiegazioni. Aveva scelto davvero Lei al posto mio? Iniziai a tormentarmi con mille domande e dubbi, magari non ero stata un'amica così vera per lui, eppure avevo fatto tutto per quel maledetto ragazzo. Non volevo perderlo, non potevo.
Gridai e tirai un pugno a terra. Nessuno poteva vedervi o sentirmi. Ero sola, come non lo ero mai stata.
 
Dopo un po' di minuti Logan suonò al campanello e alla vista di me in lacrime rimase scioccato ma non fece in tempo a dire una parola che gli saltai addosso abbracciandolo.
-Non sai quanto sono felice che tu sia qui- gli dissi stringendolo forte a me, come per la paura che potessi perdere pure lui.
-Tranquilla, è tutto okay-
I singhiozzii si facevano sempre più forti così Logan mi prese in braccio e mi sdraiò dolcemente sul mio divano. Mi girai a pancia in su e poggiai la testa sulle sue gambe mentre lui mi accarezzava i capelli. Mi sentivo decisamente meglio.
-Vuoi dirmi che è successo?- mi chiese. Tirai un grande sospiro e mi strofinai gli occhi che mi bruciavano ancora per via delle lacrime.
-Penso di aver perso Carlos-
-Perchè dici così?-
-Samantha.. E' venuta prima a dirmi che dovevo stare alla larga da lui-
Avevo lo sguardo fisso nel vuoto mentre Logan cercava di capire come mi sentissi veramente.
-Lasciala perdere, okay? Dalle tempo, vedrai che le passerà- mi disse prendendomi per mano. Io cercai di sorridere ma non ci riuscii, sapevo benissimo che non le sarebbe mai passata così annuii e poi chiusi gli occhi.
 
Circa un'ora dopo io e Logan eravamo usciti un po' ma la situazione non era delle migliori dato che stavo malissimo. A volte sorridevo per qualche battuta che lui faceva ma non riuscivo a stare meglio, avevo bisogno di vedere Carlos e parlare con lui, come ai vecchi tempi.
Cavolo, non era di certo colpa mia se i paparazzi si inventano le cose per creare scoop. Eppure Samantha lo sapeva benissimo, sapeva pure che l'amicizia che avevo con il suo ragazzo era qualcosa di unico ed era riuscita a spezzarla.
Ad un certo punto sentii l'odioso suono dello scatto di una macchinetta fotografica e sobbalzai.
-Emily! Logan! Uscite insieme? E Carlo lo sa?- cominciò a blaterare uno stupido paparazzo.
Sbuffai e cercai di camminare il più veloce possibile per seminarlo ma non ci riuscivo. Logan mi prese per mano e cominciammo a correre ma niente da fare, era impossibile.
-Basta, per favore- dissi io esasperata. Lui non mi ascoltò proprio e continuò a fare foto su foto.
-E togliti, cazzo!- urlò Logan avendo perso la pazienza. Gli tirò una spinta così forte che l'uomo barcollò fuori dal marciapiede. Finalmente arrivammo alla macchina e ce ne andammo il prima possibile.
 
Il giorno dopo andò di male in peggio,  non lo sapevo ma quello era solo l'inizio delle mie disgrazie. Eravamo in prima pagina:
 
"Emily Turner tradisce Carlos Pena con uno dei suoi migliori amici, Logan Henderson."
 
-Emily, non possiamo continuare così e lo sai bene- mi disse Rachel, la mia agente.
-E cosa devo fare? Chiudermi in casa a vita?- protestai io.
Stava andando tutto storto, la mia vita si stava trasformando in un incubo. Su Twitter ricevevo offese ogni giorno, tutti pensavano che stavo tradendo Carlos. Logan non si era più fatto sentire dall'ultima volta che eravamo usciti e non mi aveva detto nulla riguardo alla notizia su noi due. Forse neanche voleva vedermi più.
-Smetti di frequentare i Big Time Rush- esclamò Rachel di punto in bianco. La guardai stupita e rimasi a bocca aperta per un po', non volevo smettere di vederli.
-E' per il tuo bene, capito? Adesso vado che sono di corsa, a domani- disse tutta sorridente fingendo che non fosse successo niente per poi uscire da casa mia.
Ed io rimasi lì, sempre più triste, sempre più sola.

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Capitolo 7
*** Chapter Seven. ***


Era passato esattamente un mese dall'ultima volta che avevo visto i ragazzi. Come mi sentivo? Non saprei descriverlo. Quello era stato uno dei periodi peggiori della mia vita, non sapevo neanche con chi sfogarmi. A volte passavo le mie giornate con Isabelle, la sorella di Logan, ma di lui non sapevo assolutamente niente. Era come se non avessi mai conosciuto i Big Time Rush.
Devo dire però che le acque si erano calmate, non ricevevo più insulti dai fan ed il mio tour era andato a meraviglia. Perchè allora non riuscivo proprio a sentirmi felice? Dov'era il mio migliore amico? A volte avrei voluto tornare in Florida e lasciarmi tutta questa vita alle spalle. Ma come potevo? Avevo tutto quello che avevo sempre sognato. Però non pensavo che questo dovesse escludere Carlos dalla mia vita.
Era la sera del mio ultimo concerto del tour ed ero a Los Angeles. Decisi che dal giorno dopo avrei fatto i bagagli e me ne sarei tornata dalla mia famiglia per un po' di tempo. Mi avrebbe fatto bene staccare la spina.
Mandai un messaggio a Carlos con scritto che fra qualche giorno me ne sarei andata. Non so perchè lo feci ma pensavo che avesse il diritto di saperlo.
Passò un'ora e non ricevetti nessuna risposta. Cavolo, ero stata proprio un'idiota. Non mi sarei sorpresa se fosse venuta di nuovo Samantha a bussarmi alla porta per dirmi di lasciarli in pace.
 
Faccio un passo, poi un'altro e un altro ancora. Dopodiché procedo sempre più veloce sul palco circondata da applausi e urla dei fan. Solo loro erano capaci di farmi stare bene anche quando stavo a pezzi, oltre a Carlos. No, basta pensare a lui. Basta pensare ai Big Time Rush.
-Grazie di cuore a tutti quelli che sono qui, non sarei niente senza di voi, siete i migliori- dissi prima di intonare la prima nota di una delle mie canzoni.
E poi la mia voce partì, sentivo le farfalle nello stomaco. Era brutto pensare che quella sarebbe stata l'ultima tappa del mio primo tour, avrei voluto che non finisse mai.
Cominciai a saltare e a scatenarmi, mi sentivo più leggera con i capelli al vento. Tutta la gente si stava agitando quanto me e l'atmosfera che si stava creando era elettrizzante. Sentivo il mio cuore pulsare all'impazzata e sembrava che il terreno sotto i miei piedi stesse tremando.
Forse non avevo bisogno di Carlos, né di Logan. Non avevo bisogno di nessuno, mi bastava la musica insieme ai miei fan, quelli veri, quelli che ci sarebbero stati sempre per me. Ero stata una stupida: qualsiasi persona avrebbe invidiato la mia vita ed io non riuscivo ad apprezzarla.
Quando ebbi finito abbassai la testa per riprendere fiato, avevo un sorriso che andava da una guancia all'altra. Salutai tutti con la mano e mi scesero delle lacrime per l'emozione, forse ero felice.
Ad un certo punto mi sembrò di avere un allucinazione ed il mio sguardo si fece sempre più cupo. No, non potevo crederci. Rimasi immobile sul palco e tutti si zittirono. Notai un gruppo di quattro ragazzi farsi largo tra la folla: erano proprio i Big Time Rush con un cartellone enorme con su scritto "WE LOVE EMILY". Senza rendermene conto scoppiai a piangere come una cretina e mi portai una mano sul viso per non farlo notare ma ormai era troppo tardi.
-Siete pazzi- fu tutto quello che riuscii a dire tra le lacrime.
-Allora, possiamo salire?- mi chiese Carlos porgendomi la mano. La presi e lo tirai sul palco per poi perdermi nel suo abbraccio.
Sentii un boato di urla e applausi da parte delle folla. Quello era il mio momento perfetto.
-Mi dispiace per quello che è successo- mi disse.
-Tranquillo, è tutto okay- risposi io.
-Ah, adesso non dovrai più preoccuparti- Io lo guardai con aria interrogativa e poi continuò: -Ho lasciato Samantha, nessuno può impedirmi di perderti-
Scoppiai a ridere e lo abbracciai di nuovo. Come avevo potuto solo pensare ad una vita senza di lui?
Mi accorsi di non star considerando gli altri ragazzi così li ringraziai subito. Quando andai da Logan, mi abbracciò e mi sussurrò all'orecchio: -Non sai quanto mi sei mancata-
-Anche tu- risposi schioccandogli un bacio sulla guancia.
 
Potevo dire benissimo che quello fu il concerto più bello di sempre. Non mi sarei mai aspettata una sorpresa del genere. Amavo con tutta me stessa quei ragazzi, erano la mia vita. Ci stavo pensando proprio mentre ero tornata sulla collina, stavolta senza Logan. Era un posto perfetto per stare da soli e per riflettere. Davanti a me si estendeva la città degli angeli, la città dei sogni. Era tutto così magico.
Vidi una luce con la coda dell'occhio e sentii il rumore di una macchina provenire da dietro di me così mi voltai e realizzai che era Logan. Iniziai a sorridere e gli corsi incontro.
-Hey, che ci fai tu qui?- domandai.
-Ti stavo cercando e sapevo che ti avrei trovata qui- rispose lui con un ghigno affascinante che mi fece arrossire.
-E perchè mi stavi cercando?- chiesi curiosa.
-Volevo darti una cosa- rispose avvicinandosi a me.
-E cosa?-
Sentii una sua mano accarezzarmi la schiena per poi scendere fino al mio fianco mentre l'altra era poggiata sulla mia guancia. Deglutii alla vista di Logan a dieci centimetri da me con uno dei suoi sorrisi mozzafiato. Dopo qualche secondo sentii le sue labbra premere delicatamente contro le mie e fu a quel punto che anche io mi avvicinai a lui mettendogli una mano fra i capelli.
-Questo- sussurrò staccandosi leggermente dalla mia bocca.
-Allora sono felice che tu mi abbia trovata- dissi ridacchiando per poi mordermi il labbro inferiore.
-Stai attenta che non ti lascio più scappare- rispose lui appoggiando la sua fronte sulla mia testa.
Rimanemmo in quella posizione per qualche minuto, sentivo il suo profumo inondarmi le narici e vi assicuro che non c'era niente di meglio al mondo.

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Capitolo 8
*** Chapter Eight. ***


Avevo la testa appoggiata sopra il suo petto e sentivo le sue dita massaggiarmi i capelli mentre eravamo entrambi seduti sul divano. A me sembrava di essere come in paradiso, ogni cosa che quel ragazzo faceva era magica e rendeva ogni attimo che passava sempre più meraviglioso.
Come ogni venerdì sera ci trovavamo a casa di James per guardare la partita di football.
-Ems, passami i popcorn!- esclamò Carlos interrompendo la magia tra me e Logan. Presi una busta e gliela passai.
-Grazie- biascicò mentre si stava già ingozzando.
Sapevo che stava ancora male per Samantha ma quando era in compagnia non lo dava a vedere. Un po' mi sentivo in colpa per quello che era successo ma si vede che doveva andare così.
Isabelle se ne stava seduta sul tappeto con la schiena appoggiata al divano e spesso si girava per dare degli sguardi veloci a Kendall, era ovvio che provava qualcosa per lui.
Sentii le labbra calde di Logan sfiorarmi la guancia e mi voltai per poi schioccargli un piccolo bacio sul naso provocandogli una risatina. Mi immersi nei suoi occhi profondi per poi chiudere i miei ed abbandonarmi nel suo abbraccio.
-E se ti addormenti?- mi chiese. Io risposi con un mugolio e lui capì che volevo dormire in pace. La partita era finita da un pezzo ma nessuno aveva la voglia di alzarsi e spegnere la tv. Strano che ancora James non ci avesse scacciati da casa.
-Ragazzi, che facciamo?- domandò Kendall ormai accasciato sulla poltrona dalla noia e dalla stanchezza.
-Andiamo a letto? Tanto domani mattina ci vediamo per la partita di beach volley- rispose Carlos con gli occhi socchiusi.
-Ok, ma voi in queste condizioni non potete guidare. Dormite qua, ho camere da letto sufficienti per tutti- propose James. Tutti annuirono e pian piano di alzarono dirigendosi al piano di sopra o in cucina mentre io e Logan rimanemmo sul divano.
-Sei sveglia, piccola?-
-Mmh- biascicai nel sonno.
-Ho capito, ti porto io a letto- detto questo mi prese in braccio e mi portò in una delle camere per gli ospiti. Una volta che mi posò delicatamente sul letto mi accasciai da un lato e sentii il peso del suo corpo posizionarsi accanto a me mentre le sue mani mi cingevano i fianchi provocandomi dei leggeri brividi.
Ormai erano passate due settimane dal nostro primo bacio anche se mi sembrava di stare con lui da una vita. Avevo tutto ciò che avevo sempre voluto: una vita da star, un ragazzo stupendo e l'amico migliore del mondo. Cosa potevo volere di più?
Strinsi forte una sua mano e pregai il cielo di rimanere lì in quel momento con lui per sempre.
 
Un raggio di luce che filtrava dalla finestra si posò sui miei occhi e mi svegliai stirando un po' le braccia verso l'alto. Ci misi qualche secondo per realizzare che Logan non era più accanto a me ed in un batter d'occhio saltai giù dal letto e scesi in cucina.
-Buongiorno piccola- esclamò il mio ragazzo appena mi vide arrivare.
-Buondì, che fai?- chiesi io.
-Pancakes. Volevo farti una sorpresa ma ti sei svegliata prima del previsto- disse indicando un vassoio con dei fiori sopra.
Mi stropicciai gli occhi e poi mi buttai fra le sue braccia, adoravo da morire il suo profumo.
-Che buon odorino!- esclamò Carlos entrando all'improvviso in cucina ignorandoci totalmente.
-Sono i pancakes del mio ragazzo- dissi con tono di fierezza.
-Logan è un bravo cuoco ma non potrà mai superare lo chef Carlitos- disse dando un colpo all'altro ed iniziando a cucinare al posto suo. Logan fece il finto offeso e gli rese una gomitata su un fianco ma Carlos non mosse un dito.
-Sei sempre il solito- dissi io al mio migliore amico.
-Voi andate a prepararvi che fra 10 minuti è pronto- ordinò Carlos.
-Ti conosco, hai tanta fretta di andare a giocare in spiaggia così le ragazze in bikini ti potranno asciugare il sudore fra un tiro e l'altro- lo accusò Logan centrando il punto e provocando a Carlos una risata compiaciuta.
-E queste ragazze lo asciugano pure a te il sudore?- domandai a Logan con tono provocante. Lui ridacchiò e poi mi abbracciò facendo il ruffiano.
-Non attacca, Henderson- dissi fingendomi arrabbiata. Lui continuò a stringermi sempre più forte fino a che dovetti dirgli che lo avevo perdonato.
Dopo che mi fui preparata feci colazione con i pancakes ed andammo tutti in spiaggia. Eravamo nella macchina di Logan, lui stava alla guida, Carlos nel sedile accanto mentre io nei sedili posteriori.
-Ma tu lasci andare tua sorella da sola in macchina con quei due?- chiesi a Logan riferendomi al fatto che Isabelle era andata al mare con James e Kendall.
-Per lei sono come altri due fratelli ormai, certo che mi fido. Perchè non dovrei?-
-Niente, lascia stare- dissi io. A quanto pare non si era accorto della cotta che aveva la sua sorellina per Kendall.
-Ma voi due ieri sera cosa avete combinato?- come al solito non potevano mancare le battutine di Carlos.
-Direi proprio che l'ho soddisfatta- disse compiaciuto Logan ed io gli tirai subito un colpo in testa.
-Woah, vi date già da fare, eh?- domandò Carlos con un sorriso malizioso. Detti un colpo anche a lui e poi continuammo il nostro tragitto verso il mare.
 
Una volta arrivati, venimmo travolti da una folla urlante di ragazzi e ragazze. Perchè non eravamo potuti andare in una spiaggia privata? Gli faceva schifo? Mentre pensavo questo persi di vista Logan e lo ritrovai più in là con due ragazze avvinghiate a lui come cozze. Non ero mai stata una tipa gelosa ma fidatevi che se il vostro ragazzo è un cantante di successo sarete costrette ad esserlo.
Un gruppo di ragazze si avvicinò a me e mi chiesero di fare una foto.
-Emily, è vero che tu e Logan uscite insieme?- mi domandò una di loro. All'inizio non seppi proprio cosa dire, mi aveva colto di sorpresa e non ero preparata, così dissi qualcosa di non troppo chiaro:
-E' un ragazzo meraviglioso e penso che ogni ragazza sarebbe fortunata ad averlo come fidanzato-
Alle altre ragazze scappò un "aw" e si portarono una mano sulla bocca per l'emozione. Alla fine avevo detto solo la verità.
Anche se non molto soddisfatta della mia risposta, la ragazza se ne andò e subito sentii Carlos tirarmi per un braccio. Mi portò il più lontano possibile, quasi vicino alla riva, e poi si posizionò di fronte a me.
-Dimmi che hai, forza- mi ordinò serio. Ecco, questo era il suo potere: sapevo quando stavo male o bene, sempre. Non so come faceva, mi conosceva alla perfezione.
-Uffa- iniziai sbuffando -Siamo appena arrivati e Logan non mi sta considerando, non si è neanche accorto che sono sparita-
-Non lo fa apposta, è la nostra vita, pensavo che almeno tu capissi- mi disse poggiandomi una mano sulla spalla.
-Sì, scusa. Non so come mi è preso- mi giustificai guardando in basso. Lui non disse niente, semplicemente mi strinse a sé e mi sentii meglio.
Subito dopo che ci staccammo dall'abbraccio sentimmo un fischio e tornammo al campo da gioco per la partita.

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Capitolo 9
*** Chapter Nine. ***


La partita dei ragazzi era finita, avevano vinto Logan e Kendall e proprio quando stavo andando a congratularmi con loro una folla mi investì a caddi a terra sbattendo il fondo schiena.
-Ma che cavolo!- urlai stesa per terra. Mi rialzai pulendomi dai granelli di sabbia sbuffando, tutta questa situazione era assurda. Avrei voluto che Logan si accorgesse di me, di nuovo.
-Guarda chi si vede!- esclamò una voce dietro di me. Subito riconobbi la faccia di Samantha che mi stava fissando con ghigno sulla bocca. Cosa voleva?
-Ciao- dissi io un po' fredda.
-E così adesso stai con Logan? Sono felice per voi-
A quelle parole mi sentii tremendamente in colpa ma non riuscii a dirle niente di che.
-Senti, è tutto okay, davvero- disse lei mettendo le mani avanti. Io annuii e poi se ne andò. Certo che era strana quella là.
Mi sistemai un po' i capelli e guardai se la situazione si era calmata ma il mio ragazzo purtroppo era ancora circondato da ragazzine.
-Carlos! Vieni a fare due passi con me?- gli chiesi andandogli in contro.
-Certo, andiamo- rispose lui sorridendomi.
Camminavano sulla riva dandoci qualche botta con le spalle ogni tanto per farci barcollare mentre l'acqua ci bagnava i piedi.
-Ho visto Samantha- buttai lì di punto in bianco. Lui mi guardò con aria interrogativa.
-Scusa se te l'ho..-
-E' tutto apposto, davvero Ems- mi disse lui impedendomi di finire la frase. Cercai di sorridergli ma lui continuò a guardare in basso, mi sentivo un po' in imbarazzo per tutto quello che era successo.
-Ti voglio bene- dissi prendendolo per un braccio. Odiavo sentirlo distante, era una cosa che non sopportavo. Carlos si fermò all'improvviso ed io mi voltai a fissarlo un po' confusa.
-E' meglio se torniamo dagli altri- detto questo si voltò e s'incamminò indietro. Non capivo, non riuscivo a comprendere quello che stava accadendo. Perché era diventato così strano di punto in bianco? Avevo bisogno di spiegazioni.
-Carlos!- urlai con la speranza di farlo fermare ma purtroppo continuò per la sua strada fregandosene di me. Sentii le guancia andarmi a fuoco ma trattenni le lacrime, dovevo essere forte.
-Hey bellezza!- esclamò Logan venendomi incontro dandomi un bacio a stampo sulle labbra. Lo salutai a mia volta ma avevo la mente tutta da un'altra parte.
-Va tutto bene? Vuoi andare a casa?- mi chiese. Mi buttai fra le sue braccia e mi sentii meglio. Però a volte è così strano sentirsi soli quando in realtà ti manca solo una persona. Lo strinsi ancora più forte e Logan capì che c'era qualcosa che non andava ma non disse una parola.
-Andiamo, ti prego- dissi un po' singhiozzando.
-Tranquilla piccola- mi rassicurò accarezzandomi i capelli.
 
Arrivata a casa mi buttai sul divano e mi portai le mani sulla faccia per cercare di non piangere. Non avevo mai litigato con Carlos e non era mai stato così strano con me, cosa diavolo gli era preso? Ormai il mio cervello si era fuso, mi ero ripetuta la stessa domanda un milione di volte ma era inutile perché la risposta non era dentro di me.
Me ne stavo lì sdraiata con lo sguardo perso nel nulla e Logan mi stava osservando appoggiato al muro dell'ingresso.
-Che succede?- mi chiese dolcemente facendosi spazio accanto a me.
Lo guardai, tirai un sospiro e poi me ne tornai a fissare il vuoto. Ero anche un po' arrabbiata con lui per il fatto che se quel pomeriggio me ne fossi stata a casa a lui non sarebbe importato niente.
-Lascia stare- dissi con un filo di voce. Lui si rigirò le mani, lo faceva sempre quando era nervoso.
-Emily, stiamo insieme adesso, no? Voglio che tu mi dica tutto- mi prese per un braccio e mi tirò su a sedere.
-Logan, oggi non mi hai considerata molto, lo sai?-
Lui tirò indietro la testa con aria interrogativa ma in realtà sapevo benissimo di cosa stavo parlando.
-Lo sai com'è, non posso deludere i fan stando tutto il giorno con te mentre loro erano lì per me-
-Anche io ero lì per te- dissi con un tono triste sperando in un suo abbraccio e delle scuse.
-Sì ma tu puoi vedermi quando vuoi, loro no-
Ok, dovevo ammettere che aveva ragione ma non doveva ignorarmi in quel modo.
-Mi sono sentita ignorata!- sbottai come fossi una bambina viziata.
-Sai, mi stupisco che proprio tu che sei famosa mi vieni a dire queste cose-
-Cosa c'entra?-
-Si vede che dei tuoi fan non ti importa niente-
A quel punto non resistetti e mi alzai in piedi quasi in lacrime, come poteva dirmi una cosa del genere? Io dovevo tutto ai miei fan. Non sarei stata niente senza di loro.
-Come scusa?- gli domandai alzando i toni.
-Hai capito bene- rispose lui tranquillamente con molta nonchalance.
-Non puoi permetterti di dirmi così!- urlai puntandogli contro l'indice.
-Tu sai cosa vuol dire avere dei fan, ho iniziato ad uscire con te perché ero convinto che avresti capito se a volte non ti avrei dedicato le attenzioni che avresti voluto.. Ma a quanto pare mi sbagliavo- disse alzandosi a piedi di fronte a me.
Sentii le prime lacrime calde rigarmi il viso e Logan molto probabilmente si sentì in colpa perché mi appoggiò una mano sulla spalla ma io gliela levai subito. Avevo bisogno di stare sola, di sfogarmi. Non potevo neanche raccontargli di Carlos, sarei sembrata idiota.
-Ciao Emily- disse Logan con un filo di voce per poi dirigersi deluso verso la porta. Prima che l'aprisse si voltò verso di me, ci guardammo per almeno cinque secondi dopodiché uscì da casa mia. Era come se fossi stata spinta giù da un burrone ed in quel momento i miei piedi non stavano toccando terra ma sapevo che prima o poi sarei dovuta cadere al suolo.

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Capitolo 10
*** Chapter Ten. ***


Era sera, ancora Logan non si era fatto sentire ed era tutta colpa mia. Ero a pezzi, come mi ero comportata? Non ero io quella. Perché ho fatto la stupida? Non mi rendevo conto che così l'avrei solo perso. Avevo mandato un messaggio a Carlos chiedendogli come stava ma neanche lui aveva dato segni di vita.
Guardai l'orologio e mi fissai sulle lancette che veloci scorrevano senza mai fermarsi. Il tempo scorreva, non si era mai fermato. Ed io cosa stavo facendo? Lo stavo decisamente sprecando standomene seduta su un divano a non far niente. Presi le chiavi della macchina e mi diressi verso la casa di Logan, non resistevo un minuto di più in queste condizioni.
Perché tutto era diventato all'improvviso così difficile? Non facevo neanche in tempo a dire "sono felice" che subito accadeva qualcosa che mi faceva tornare triste.
Arrivata a destinazione, parcheggiai l'auto lungo il marciapiede e suonai il campanello. In quei 30 secondi in cui aspettai che qualcuno aprisse la porta mi immaginai arrivare Logan che vedendomi mi abbracciava e si scusava per la nostra discussione, così le cose sarebbero tornate al proprio posto.
Il brutto delle fantasie è che nessuna di esse potrà mai essere reale, infatti ad aprirmi fu sua sorella, Isabelle.
-Hey, ciao- mi disse lei tutta sorridente come al suo solito. Dio, più guardavo i suoi grandi occhi più ci rivedevo Logan e questo mi provocò un tuffo al cuore.
-Isabelle, posso parlare con Logan?- le chiesi dandole un piccolo bacio sulla guancia per salutarla.
-Oh, Emily, mi dispiace. Mio fratello è uscito da poco, non ho idea di dove sia andato- rispose tutta dispiaciuta toccandosi il labbro inferiore con l'indice.
A quelle parole mi prese una fitta enorme allo stomaco, avevo troppo bisogno di lui e non c'era.
E poi, andato dove? A spassarsela con i suoi amici? Mi aveva per caso mollata? Forse mi stavo facendo troppe paranoie.
-Ah, okay, non importa- dissi io girandomi per tornare indietro ma prima che potessi farlo, Isabelle mi chiamò.
-Passiamo una serata tra donne, ti va?- domandò porgendomi la mano. Io ridacchiai e poi entrai dentro aggiungendo un "perché no?".
-Hai già cenato?- mi chiese Isabelle facendomi strada al piano di sopra. Annuii e poi mi portò in camera sua, era davvero carina come stanza. Notai che ad un lato dell'armadio erano appesi almeno 10 poster dei Big Time Rush, molto probabilmente l'aveva costretta Logan a farglieli mettere.
-Accomodati pure sul letto- mi disse mentre si appoggiò accanto alla finestra guardando verso il cielo.
Mi misi seduta e Isabelle ancora non si era mossa, rimaneva lì con quello sguardo sognante verso l'alto e mi venne spontaneo chiederle a cosa stava pensando. Lei esitò un attimo poi sorrise, forse era una cosa positiva.
-Sai, non so se si è notato, ma.. penso di provare qualcosa per Kendall- affermò lei con voce un po' tremante per poi mettersi a sedere accanto a me.
-Sì, l'avevo notato- dissi mettendole un braccio sulla spalla per confortarla. Emise una risatina e sembrò stare un po' meglio.
-Stamattina faceva un po' il misterioso e non riuscivo a capire, poi oggi pomeriggio siamo rimasti soli in spiaggia e.. mi ha baciata- si bloccò, poi sospirò. Aveva gli occhi lucidi, credo che ancora non riusciva a credere a quello che era successo.
-E' una cosa bella! Anzi, stupenda!- esclamai io ancora un po' sorpresa da quello che mi aveva appena raccontato.
-Già, il problema è mio fratello- il suo sguardo si fece più cupo.
-Perché?-
-Non accetterebbe mai che la sua 'piccola sorellina' esca con il suo migliore amico, lo conosco-
Si portò le mani sulla faccia e sbuffò. In effetti conoscendo Logan non avrebbe tollerato una cosa del genere.
-Isabelle, ci tieni a Kendall? L'hai aspettato per tanto tempo, non è così?-
Lei annuì.
-Pure Kendall prova interesse per te, giusto? Quindi sai cosa devi fare, magari aspetta qualche giorno poi dillo a tuo fratello. Magari all'inizio farà l'offeso, è normale, ma vedrai che dopo gli passerà, fidati-
Appena ebbi finito di parlare lei non esitò un attimo ad abbracciarmi.
-Grazie mille, sei stupenda- mi disse con tono felice e commosso. Adesso stavo meglio anche io, amavo rendere felici le persone.
-Figurati, io ci sono sempre- risposi stringendola più forte.
Mi divertii da morire con Isabelle quella sera, dopo aver finito di parlare ci guardammo un film e ridemmo come matte.
Dato che Logan non si decideva a tornare, sua sorella mi invitò a restare a dormire da loro, almeno gli avrei fatto una sorpresa appena sarebbe rientrato a casa. Oltretutto, Carlos mi aveva pure risposto e sembrava quasi che le acque si fossero calmate.

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Capitolo 11
*** Chapter Eleven. ***


Il vento soffiava forte e faceva sbattere di tanto in tanto i vetri delle finestre della camera degli ospiti facendomi sobbalzare ogni volta che sentivo quel rumore. Mi rigiravo e rigiravo in continuazione nel letto, o meglio, nel suo letto. Avevo la testa appoggiata sul cuscino e riuscivo a sentire quel profumo delicato che mi provocava sempre le farfalle nello stomaco. Era come se lui fosse lì con me ma in realtà non c'era.
Presi il cellulare per controllare l'ora, ormai erano le 2:45 e ancora di Logan nessuna traccia. Non ero preoccupata, sapevo perfettamente cosa fare appena sarebbe arrivato. Dopo quella discussione avevo capito che il mio sentimento per lui si era evoluto. Ero diventata gelosa in quel modo solo per questo motivo, solo che non riuscivo ad ammetterlo. Ebbene sì, lo amavo. Mi sentivo pronta per dirgli quella famosa frase, quella che ormai danno tutti per scontata ma anche l'unica che quella sera mi frullava in testa appena pensavo a Logan.
Mentre mi stavo preparando mentalmente il discorso che avrei dovuto fare sentii il rumore di una portiera che sbatteva provenire da fuori, sotto casa. Balzai fuori dal letto con il cuore che mi batteva a mille sperando che si trattasse di lui. Impiegai qualche secondo per decidere se l'avrei aspettato in camera sua facendogli una sorpresa oppure se sarei andata davanti alla porta di ingresso ma prima era meglio controllare che fosse davvero il mio ragazzo.
Aprii delicatamente la finestra cercando di non fare rumore e poi guardai in basso verso il vialetto. Eccola, era la sua macchina. Mi si dipinse un sorriso sul volto che mi andava da una guancia all'altra. Prima di chiudere sentii una voce che mi fece voltare di nuovo, era familiare, molto familiare. Così mi riaffacciai di nuovo.

Avete presente quel silenzio che vi fischia nelle orecchie? In realtà era solo il rumore del mio cuore che andava in frantumi e nessuno se ne stava accorgendo. La mia mente cercava di negare quello che agli occhi era evidente. Ma io non riuscivo a crederci.
Emisi un gemito e chiusi in fretta la finestra accasciandomi al muro, sentivo tutto il corpo andarmi a fuoco e prima che potessi accorgermene, delle lacrime calde iniziarono a rigarmi il viso.
Subito iniziai ad incolparmi. Già, era colpa mia se Logan se ne stava là sotto casa sua a baciarsi con la ex del suo migliore amico mentre io stavo in camera sua a piangere, aspettando di potergli dire "ti amo". Ma chi volevo prendere in giro? Mi sentivo così debole e fragile da non riuscire a muovermi che in poco tempo mi ritrovai stesa a terra a fissare il soffitto con gli occhi gonfi e ancora pieni di lacrime.
Perché? Perché l'ha fatto?
Questi sono momenti che nella tua vita vorresti non vivere mai ma che purtroppo succedono e tu sei presa alla sprovvista. Incapace di credere, di pensare e di agire.
Appena udii il battito della porta che si chiudeva persi il controllo e mi lasciai andare ai forti singhiozzi che spezzarono il silenzio. Una forza sconosciuta mi fece alzare e dopo aver preso le mie cose mi precipitai al piano di sotto, con l'ansia di dover affrontare Logan.
Arrivata in salotto mi bloccai appena i suoi occhi increduli incrociarono i miei. Era bello, come sempre. Ogni volta che si metteva quella giacca di pelle mi faceva morire, lo rendeva davvero attraente. Era assurdo come io potessi pensare quelle cose anche in quel momento.
-Emily- sussurrò con voce tremante mentre rimaneva imbambolato a guardarmi.
-Ti ho visto Logan, ho visto cosa facevate tu e Samantha lì fuori- singhiozzai.
-Tu non sai quanto mi dispiace, non hai idea. Non volevo che tu vedessi perché te lo avrei voluto dire io, è stato tutto un malinteso- cercava di rassicurarmi ma mi procurava solo altri pianti e lacrime.
-Non dirmi cazzate, per favore! Se volevi lasciarmi bastava dirlo, perché dovevi baciare un'altra? Oltretutto la ex ragazza del tuo migliore amico, non ti vergogni neanche un po'?- adesso la rabbia si faceva sentire.
-Emily, ti giuro che io non volevo, è stata lei a baciarmi ed io l'ho scansata, devi credermi- si avvicinò a me prendendomi le mani ma io le tolsi subito.
-Smettila, io ti ho visto- indietreggiai di qualche passo.
-Si vede che non hai visto tutto allora! Ti prego, Emily.. non avrei motivo di fare una cosa del genere, sai bene quello che provo per te, lo sai!- esclamò agitato.
Una parte di me pensava che forse poteva aver ragione, magari non avevo visto fino in fondo.. ma non riuscivo a credergli lo stesso.
-Mi dispiace Logan. Adesso non serve più a niente dirtelo..- ricominciai a singhiozzare portandomi una mano sulla faccia.
-Dirmi che cosa?- mi chiese asciugandomi una lacrima.
-Che ti amo, idiota- scoppiai di nuovo a piangere, stavolta più forte.
Prese una mia mano e se la portò sul suo viso, avrei voluto sprofondare fra le sue braccia e rimanerci finché tutta quella situazione non fosse finita ma l'unica cosa che riuscii a fare fu fiondarmi fuori dalla porta e lasciarlo lì, immobile. 

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Capitolo 12
*** Chapter Twelve. ***


Allora, inizio questo capitolo dicendovi che il primo paragrafo, ovvero il punto di vista di Isabelle l'ha scritto una mia amica, Federica, colei che appunto interpreta Isabelle nella storia.
Quindi metto i crediti a:
Isabelle feds

ISABELLE P.O.V.


Ero veramente dispiaciuta nell’aver visto Emily andarsene via piangendo e quell’idiota di Logan se ne stava dentro la sua camera senza fare niente.
-Che stai facendo?- entrai nella sua camera.
-Niente, guardo la tv- rispose tranquillo.
Lo guardai con senso di disprezzo.
-So cosa sta accadendo tra te e Emily, l’ho vista piangere! Hai intenzione di rimanere sdraiato sul letto a fare nulla?-
Lui si alzò e mi guardò.
-Non penso siano cosa che ti riguardino-
-Ma … invece si! Ci sono affezionata a Emily- spalancai la bocca sbalordita.
In quel momento mi arrivò un messaggio.
Emily: sono tristemente da sola in un parco, tu dove sei?
Guardai Logan e gli feci un sorriso accattivante.
-Aspetta-
Isabelle: sto solo litigando con mio fratello, se vuoi dopo ti raggiungo.
-Tu cosa ne sai di me e Emily?- continuò lui.
-Te l’ho detto! Ci sono amica con lei e il fatto che tu l’abbia ferita..beh..ne sono al corrente! Quindi ora prendi quel telefono e chiamala subito e chiedile scusa!- alzai il tono di voce.
-Perché dovrei seguire i tuoi consigli? Ne sai meno di me dell’amore!- ribatté indifferente.
-Perché io sono una ragazza e dovresti darmi ascolto!- gli urlai contro e feci per andarmene, ma poi mi voltai -E comunque, Kendall pensa che io me ne intenda d’amore, perché non chiedi a lui dato che…- esitai un attimo, temevo a confessarlo. -...dato che stiamo insieme!- gli sbattei queste parole in faccia.
Lui si alzò dal letto e nervoso mi disse
-VOI COSA? Lui non mi ha mai detto niente!-
-Non volevamo dirtelo perché beh … tu sei mio fratello e lui è il tuo migliore amico e volevamo evitare che si creassero situazioni di imbarazzo-
-Ma..?!- mi guardò con occhi spalancati.
-E poi lui mi tratta bene, perché non provi anche tu a trattare meglio Emily?-
Logan guardò in basso e fissava il pavimento.
-Cosa dovrei fare?-
-E’ al parco qui vicino, raggiungila e cerca di essere carino-
-Del tipo?-
-Non lo so! Cantale una canzone, mettiti in ginocchio davanti a lei con un mazzo di rose! Basta che le chiedi scusa, ma deve essere una cosa sentita, che viene dal cuore, quindi vedi di farle le scuse migliori di questo mondo-
Lui fece un respiro e annuì.
-Okay, la raggiungo subito- e così fece.
Uscì di casa correndo ed io ero fiera di aver dato una dritta a mio fratello maggiore, mi doveva un favore.
Isabelle: ehi, Emily, sto per venire al parco, non ti muovere! Aspettami lì!
Ingannai Emily, ma d’altronde ne avrei ricavato la rinascita della relazione tra le e mio fratello da quell’inganno.
 
EMILY P.O.V.
 
Ero corsa via da Logan, ero corsa via da tutto. Le lacrime non riuscivano a smettere di rigarmi il viso lasciandomi spoglia di tutto il mio dolore, era come se fossi in un luogo di non ritorno, mi sentivo così debole, fragile, incapace di superare ogni ostacolo.
Il vento fresco della notte mi scompigliava i capelli un po' bagnati che mi si attaccavano in viso mentre continuavo a correre, non so dove andavo, non m'importava.
Le domande nella mia testa erano tante, le risposte poche. Non so a cosa stavo sfuggendo perché avrei voluto Logan lì con me in quel momento ad abbracciarmi forte e a dirmi che non era successo niente, che era stato solo un brutto sogno. Forse la mattina dopo, quando mi sarei svegliata, sarebbe stato davvero così. O forse no.
Senza rendermene conto iniziai a blaterare il nome di Carlos tra i singhiozzi come per sentirlo più vicino a me.
Mi fermai quando vidi una panchina fra gli alberi di un piccolo parco giochi del quartiere e mi misi a sedere. Una volta seduta, mi portai le mani sulla faccia cercando di soffocare il pianto ma al contrario, lo provocai ancora di più. Decisi che da sola avrei risolto ben poco, così presi il telefono e chiesi a Isabelle di venire là, speravo con tutto il cuore che sarebbe venuta.
 
Erano passati circa dieci minuti da quando Isabelle mi aveva detto che stava arrivando, vidi un'ombra di qualcuno muoversi accanto al lampione di fronte a me. Istintivamente mi alzai, pensando fosse la mia amica, ma indietreggiai subito appena mi resi conto che era proprio suo fratello. Perché era lì? Doveva esserci Isabelle, non lui.
-Emily, ti prego non andare via- mi pregò quando vide che me ne stavo andando. Mi fermai e mi voltai verso di lui senza dire una parola.
-Ascoltami adesso, ok? So che stasera sarei dovuto rimanere a casa e che non credi che sia stata lei a baciarmi ma ti prego, dammi un'occasione per dimostrarti che ci tengo- disse con il respiro affannoso. Mi sa che aveva fatto una bella corsa per venirmi a cercare.
-Ti ascolto- deglutii e poi lui fece un passo avanti verso di me, tremavo per paura che si avvicinasse ancora di più ma per mia fortuna non lo fece, rimase immobile.
All'improvviso iniziò a muovere le labbra ed iniziò a cantare una delle sue canzoni, la conoscevo a memoria ma cantata da lui in quel momento sembrava come se fosse la prima volta che la stavo ascoltando.
 
But I won't let you fall
I see you, through them all
And i just wanna let you know
Oh, when the lights go down in the city
You'll be right there shining bright
You're a star and the sky's the limit
And I'll be right by your side
Oh, you know, you're not invisible to me
Oh, you know, you're not gonna be invisible
Gotta look far, I'll be where you are
I wish you could see what I see
So don't ask why, just look inside
Baby it's all you need
And I don't understand why you won't
Take my hand and go
Cause you're so beautiful
 
-Ti amo- sussurrò singhiozzando. Nel vederlo piangere mi venne una fitta al cuore e corsi ad abbracciarlo più forte possibile. Non importava se mi aveva tradita e mi aveva ferita, non riuscivo a vederlo in quel modo. Sentivo le sue braccia che mi stringevano forte al suo corpo come per paura che potessi scappare. Mi commossi pensando che quello, forse, sarebbe stato il nostro ultimo abbraccio. 

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Capitolo 13
*** Chapter Thirteen. ***


Suonai il campanello sperando che fosse già sveglio, avevo un disperato bisogno di lui. Era l'unica persona su tutto il pianeta che avrebbe potuto farmi felice in quel momento e l'unica di cui potevo fidarmi realmente.
La sera prima era stato un vero inferno, mi scoppiava il cuore solo a pensarci. Questi momenti della vita sono i peggiori, ti senti come se stessi sognando ma allo stesso tempo sei consapevole che è la realtà e tu non puoi farci niente.
Finalmente a porta si aprì ed io mi gettai fra le braccia di Carlos senza neanche dargli il tempo di dire qualcosa. Tenevo gli occhi chiusi pregando che dicesse qualcosa e soprattutto, che ricambiasse il mio abbraccio, cosa che ancora non stava facendo.
-Che ci fai qui?- chiese con voce fredda. Deglutii, credevo che ce l'avesse con me. No, non volevo perdere pure lui.
-Ho bisogno di te, davvero- risposi stringendolo ancora di più.
Lui, senza dire una parola, mi prese per mano e mi portò verso la sua macchina parcheggiata nel retro. Montai nei sedile davanti, accanto a Carlos, poi mise in moto e partì.
Avevo già vissuto mille altre volte momenti simili a questo ma ero così felice come fosse la prima volta in tutta la mia vita. Era da tanto che desideravo di rivivere questa emozione, l'emozione di stare bene, la sensazione che tutto andrà per il meglio, che tutto si sistemerà.
Arrivati ad un promontorio sul mare, parcheggiò la macchina e poi rimase in silenzio, aspettava che iniziassi a parlare io per prima.
-Che succede, Carlos?- chiesi cogliendolo di sorpresa. Di solito ero io che parlavo dei miei problemi e lui mi ascoltava.
Corrugò la fronte ed io gli lanciai un'occhiata come per dire "non prendermi in giro, so che c'è qualcosa che non va".
-Lascia perdere, dico davvero.. Piuttosto, perché hai bisogno di me?- mi domandò cercando di far finta di nulla.
-Ieri sera Logan mi ha tradita- pronunciai quelle parole soffocando le lacrime che stavano per uscire di nuovo. Carlos strabuzzò gli occhi e mi guardò con aria triste e preoccupata, non si sarebbe mai immaginato una cosa del genere.
-Logan cosa?! Io.. Io lo ammazzo! Che cazzo di cretino! Non ho parole, Dio mio..- iniziò ad agitarsi proprio come avevo previsto.
-Lo so, sono ancora scioccata- sospirai.
-Come ha potuto? E poi, con chi? Non c'è nessuna meglio di te-
Abbozzai un sorriso che però fu seguito da una lacrima.
-Carlos, non so come dirtelo- dissi guardando verso il basso.
-Dirmi che cosa?-
-Si è baciato con Samantha-
Alzai la testa ma non avevo il coraggio di guardarlo negli occhi. Logan era stato un vero coglione e Samantha, beh, non fatemi esprimere. Diciamo solo che era stata diversamente santa.
Rimanemmo in silenzio per un bel po', non saprei dire di preciso quanto, la cosa che ricordo è che eravamo abbracciati e non avrei mai voluto staccarmi da lui.
Perché quando sei perso nel buio, quando sei fuori al freddo, quando stai cercando qualcosa che possa curare la tua anima, quando il vento soffia via la tua casa di carta, hai bisogno di un'altra casa per il tuo cuore senzatetto.
 
---
 
Mi trovavo nello studio per registrare il mio nuovo video musicale, parlava di una ragazza che veniva sempre derisa da tutti e nessuno la prendeva seriamente. Poi, un giorno, incontrerà per caso un ragazzo che si innamorerà di lei e tutto cambierà. La scena che mi aveva sempre preoccupata era quella del bacio romantico con il ragazzo dato che non sapevo con chi potevano mettermi a girare.
In quel momento invece non ero più preoccupata, sapete perché? Io e Carlos avevamo avuto un piano per vendicarci dei nostri ex che ci avevano trattato male. Ovviamente il ragazzo che avrei dovuto baciare sarebbe stato proprio lui. Forse ero un po' nervosa ma per me Carlos era come un fratello, baciarlo non significava niente.
Mentre ero seduta sulla mia sedia aspettando il mio amico, vidi arrivare da una delle entrate proprio Logan, Kendall e James così mi catapultai verso di loro.
-Ciao ragazzi! Che ci fate qui?- domandai un po' imbarazzata. Nessuno sapeva che io avrei dovuto baciare Carlos tranne lui e per di più non volevo che Logan mi vedesse mentre lo baciavo, avrebbe dovuto vederlo quando il video sarebbe andato in onda in TV.
-Hai scritto su Twitter che oggi giravi il video e volevamo essere presenti, disturbiamo per caso?- mi chiese Kendall con uno dei suoi grandi sorrisi. Deglutii fingendo una risatina, stavo andando nel panico.
-No, certo che no- risposi dando un'occhiata veloce a Logan che si stava osservando le scarpe.
Dopo averli salutati me ne tornai sulla mia sedia e cercai di calmarmi ma non ci riuscivo. Le mani iniziarono a sudarmi e ormai mancavano solo 5 minuti per iniziare a girare.
Finalmente arrivò pure Carlos, anche lui terrorizzato alla vista degli altri ragazzi nello studio mi venne incontro con una faccia spaventata e sorpresa.
-Emily, che diavolo ci fanno loro qui?!- mi chiese strabuzzando gli occhi.
-Volevano venire a vedere la loro cara amica mentre gira il suo nuovo video, non sono dolci?- scherzai per sdrammatizzare la situazione. Carlos sbuffò e poi si portò le mani sul viso.
-Ascolta, è solo un bacio, ok? Stiamo girando un video, si chiama recitare.. Non penso che ti prenderanno per un traditore per questo- dissi per tirarlo su di morale.
-Lo spero fortemente- disse lui appoggiando la testa sulla mia spalla.
 
Le prime riprese andarono alla grande anche se vedevo i ragazzi disorientati nel vedere Carlos recitare. Nessuno sapeva che sarebbe stato nel video e molto probabilmente si chiedevano perché non gliel'avesse detto prima.
Tra una scena e l'altra notavo Logan guardarmi e sorridere, forse sperando che potessi ricambiare ma non lo feci mai. Mi mancava, eccome se mi mancava. Avrei voluto correre e fiondarmi su di lui, abbracciarlo forte e dirgli che nonostante tutto lo amavo ancora. Sbagliavo? Molto probabilmente sì.
Eppure lui non era il ragazzo più bello del mondo, non era neanche il più intelligente, a volte poteva essere anche un cretino.. Ma per una strana ragione non m'importava, lui era diverso. Lui era quello che avevo sempre voluto.
 
Suonò la campanella per avvertirci di tornare sul set, questa volta sarebbe stata la scena del bacio.
Mi trovavo seduta a terra con le ginocchia appoggiate al mio mento, triste e sola. Ad un certo punto alzai lo sguardo e vidi Carlos proprio in piedi davanti a me porgermi la mano. La presi e mi aiutò ad alzarmi, sorrisi e lui mi guardò come fosse incantato. Sentii la sua mano poggiarsi sul mio collo, mentre l'altra accarezzava delicatamente la mia guancia. Avevo paura a girarmi, non volevo vedere la faccia di Logan e dei ragazzi. Avrei voluto fermarmi ma non potevo.
Ci avvicinammo così tanto da sentire i nostri respiri sulla pelle e i nostri nasi che si toccavano. E poi eccole, le sue labbra sulle mie. Sapevano di lui, di me, di noi. Non so spiegare cosa provai perché era tutto così strano. So solo che, prima che potessimo staccarci, Carlos fu strattonato via e sentii un suo grido. Aprii gli occhi un po' disorientata e lo trovai steso a terra con del sangue che gli usciva dal labbro inferiore. Senza rendermi conto di niente mi fiondai su di lui tremando come una bambina stringendogli la mano quando poi, girandomi, realizzai che era stato quel coglione di Logan che gli aveva tirato un pugno in faccia. Rimasi a bocca aperta mentre tutte le persone presenti iniziarono a circondarci per vedere se Carlos stava bene.
-Che cazzo ti è preso? Sei cretino o cosa?!- iniziai ad urlargli più forte che potevo.
Lui era lì che guardava la scena incredulo di quello che aveva appena fatto. Forse non era stata neanche sua intenzione, forse era andato nel panico e aveva agito d'istinto.. Fatto sta che aveva fatto del male al mio migliore amico e questo non riuscivo a tollerarlo.
-Io.. Non..- biascicò lui senza tirar fuori niente.
-Perché l'hai fatto, Logan?- gli domandai con le lacrime agli occhi.
-Non volevo, mi dispiace. Sono un idiota, che cazzo! Emily io ti amo!- mi disse tutto d'un fiato nel bel mezzo del panico. Purtroppo non riuscivo più a credergli.
-Io non più- detto questo tornai da Carlos, cercò di fermarmi poggiandomi una mano sulla spalla ma io la scrollai. Ero infuriata, come si era permesso? Cavolo, era il suo migliore amico.
Fortunatamente Carlos si era già rialzato in piedi ed io corsi ad abbracciarlo, dopodiché si diresse verso Logan, i loro sguardi si incrociarono ma Carlos lo ignorò e continuò a camminare lasciandolo lì a fissare il vuoto.

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Capitolo 14
*** Chapter Fourteen. ***


Salve, 
Volevo solo dirvi che ho scritto questo capitolo ispirandomi ad una canzone, se volete ascoltarla ecco il link qua sotto:

http://www.youtube.com/watch?v=ZxzWv2PAM0Q&feature=relmfu

Buona lettura :)

Nonostante fosse estate, quella sera era davvero fredda ed il vento continuava a sbattare ogni porta e finestra della mia casa. Odiavo le serate come questa, mi facevano sentire fragile e intimorita. 
Continuavo a rigirarmi  nel mio letto ma per una strana ragione non riuscivo a prendere sonno. Sollevai le coperte e guardai la sveglia, erano circa le 3 del mattino, perché non stavo dormendo? Senza rendermene conto mi fissai a guardare la lampada che stava sul mio comodino immergendomi nei miei pensieri. 
Ripensai a cosa avevo fatto quel giorno: la mattina Carlos era venuto da me e avevamo preparato il pranzo insieme, come ormai facevamo quasi tutti i giorni. Il pomeriggio invece ero andata al mare con Ariana, una mia amica, perché Carlos aveva da registrare con i ragazzi. Già, i ragazzi.. Da quanto tempo non li vedevo? Ormai erano passati quasi 3 mesi. Inutile dire che mi mancavano ma stavolta era stata anche una mia decisione quella di allontanarli dalla mia vita. Solo al suono del nome "Logan" il cuore iniziava a battermi forte, iniziavo a sudare e la gola mi si chiudeva. Carlos l'aveva perdonato, io non ci riuscivo. Mi aveva spezzato il cuore, io mi fidavo di lui. Aveva preso a cazzotti il mio migliore amico. Come potevo perdonarlo? Sì, è vero che mi aveva cantato una canzone ma se davvero ci teneva a me avrebbe dovuto fare di più. Non si era più fatto sentire, neanche un misero messaggio per chiedermi come stavo. Chissà se si preoccupava per me, se anche lui, forse, in quella notte scura mi stava pensando. 
Come avrei reagito se fosse venuto proprio in quel momento alla mia porta per chiedermi scusa?
Come avrei reagito se mi avesse solo toccata per avvicinarmi a lui?
Come avrei reagito se mi avesse stretta forte al suo petto dicendomi che mi amava ancora?
Avevo rimosso ogni ricordo di lui ma dovevo ammetterlo: se solo mi avesse baciata, se solo avessi saputo che mi voleva, che aveva ancora bisogno di me.. Tutti quei ricordi sarebbero tornati.

Saranno state circa le 11 e mezzo di mattina quando il suono del mio campanello mi fece sobbalzare. Scesi in fretta dal letto e mi diressi al piano di sotto con ancora addosso la mia camicia da notte sperando che non fosse uno sconosciuto. Aprii la porta e, vedendo quel ragazzo abbastanza alto con i capelli mori e quegli occhi così profondi e scuri che non avrei mai scambiato per altri, la richiusi subito sbattendogliela in faccia senza pensarci due volte. Le mani iniziarono a tremare e a sudarmi, il mio respiro si faceva sempre più affannoso e pensai di mettermi a piangere da un momento all'altro. Cosa ci faceva Logan a casa mia? 
Mi calmai e riaprii la porta facendomi coraggio.
-Ciao- dissi un po' fredda. Lui mi guardò negli occhi e poi cerco di sforzare un sorriso, quel sorriso che mi uccideva ogni volta.
-Ti disturbo?- chiese tenendo ancora lo sguardo su di me. Scossi la testa e lo feci entrare, lui si guardò intorno e mi diede le spalle poi si girò di nuovo verso di me.
-Sarò breve e coinciso: sono qui perché ho provato a vivere senza di te ma non ci riesco
Deglutii e guardai verso il basso, avevo paura di incrociare di nuovo il suo sguardo.
-Perché ci hai messo così tanto?- gli domandai con un filo di voce. Logan si avvicinò.
-Pensavo che ce l'avessi a morte con me, che non volevi più vedermi- si scusò.
-E' vero. Almeno all'inizio era così.. Adesso forse no- mi scappò un sorriso che cercai di soffocare.
-Penserai che sono un totale idiota e che non merito il tuo amore ma.. ma anche Carlos può dirti che non c'è stato un giorno in cui io non gli abbia chiesto di te. Non è passato un giorno senza che tu fossi il punto fisso dei miei pensieri, Emily. Si dice che si capice l'importanza di una persona solo quando la si perde e forse è vero perché io adesso ti amo molto più di prima e sarei disposto a sopportare tutto pur di riaverti al mio fianco.-
-Io.. Non so cosa dire, non me l'aspettavo proprio che tu tornassi.. Ero riuscita a cancellare dalla mia vita i tuoi ricordi- gli dissi ormai con le lacrime agli occhi.
-Se solo tu riuscissi a perdonarmi, ti giuro che quei ricordi ritornerebbero e con loro ne faremo anche altri, magari anche più belli
Volevo davvero vivere la mia vita senza di lui? Sarei stata felice dopo averlo respinto? No.
Senza dire niente mi fiondai fra le sue braccia piangendo e lui mi strinse ancora di più a sè. Come nuovo ricordo devo dire che questo mi piaceva molto. Finalmente mi sentivo di nuovo al sicuro, protetta, amata. I singhiozzi si fecero ancora più forti per la commozione di riaverlo con me e lui rise felice come probabilmente non faceva da tempo.
-Allora?- mi chiese impaziente.
-Ti amo Logan- finalmente ero sicura di quelle parole come non lo ero mai stata. 
Posai le mie labbra sulle sue e subito le nostre lingue si cercarono. Sentivo le sue mani cingermi i fianchi mentre ormai il nostro bacio stava diventando qualcosa di più. Sentivo la passione invadermi dentro, sentivo le sue mani che stavano esplorando il mio corpo come non avevano mai fatto prima d'ora. Ero pronta per spingermi oltre? 
Logan mi prese in braccio in modo che le mie gambe circondassero la sua vita. Continuavamo a baciarci senza pensare minimanente a quello che stava per succedere. Rimanendo sempre nella stessa posizione, salì le scale fino ad arrivare nella mia camera. Mi posò sul letto e mi ritrovai a fissare i suoi occhi mentre si posizionava sopra di me. Gli accarezzai una guancia e poi sorrisi, mi sentivo felice.
-Devo continuare?- chiese con il respiro un pò affannato. 
-- risposi io decisa.
Così continuammo a baciarci con più passione e più sentimento, in modo da sentirci una cosa sola, fino ad arrivare a fare l'amore.


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Capitolo 15
*** Chapter Fifteen. ***


Si dice che quando si da un'altra possibilità, non si giudica l'errore della persona ma la sua voglia di rimediare. 
Logan mi aveva cantato una canzone, aveva dato un pugno al mio migliore amico per gelosia ed era venuto a scusarsi a casa mia nel migliore dei modi. Come potevo non perdonarlo?
Da quando avevamo fatto l'amore per la prima volta il nostro rapporto si era rafforzato moltissimo, eravamo più uniti di prima ed ero davvero felice. Ormai le cose erano tornate al proprio posto, tutto come doveva essere.

Quella mattina ero rimasta a dormire a casa di Logan e Isabelle ma lui non c'era, era andato con i ragazzi alle Hawaii e sarebbe tornato fra qualche giorno. Dopo tutto il lavoro che avevano fatto gli serviva proprio una pausa.
Li chiamavo "i miei quattro idioti" e gli volevo un bene immenso, erano diventati la mia seconda famiglia. Il mio rapporto con Carlos era come ai vecchi tempi, qualche volta ci chiamavamo e andavamo a fare qualche giro in macchina cantando a squarciagola. Logan non era geloso, sapeva benissimo il rapporto che avevo con lui e si fidava di entrambi.
Avevo mangiato una briosche ed avevo bevuto un bicchiere di latte per colazione eppure lo stomaco mi faceva malissimo e non mi reggevo in piedi quella mattina. Isabelle era abbastanza preoccupata mentre secondo me dipendeva da qualche disturbo alimentare, mi capitava spesso in quel periodo.
-Emily, vuoi qualcosa? Se vuoi ho una pasticca per il mal di stomaco- mi chiese Isabelle gentilmente, io rifiutati ripetendo che presto mi sarebbe passata. 
Sentii vibrare il mio cellulare che era sul tavolino, riconobbi subito la foto nel blocco schermo: Logan.
-Ehi, come stai?- gli chiesi raggiante.
-Alla grande! Qua è stupendo, io e i ragazzi ci stiamo divertendo un sacco!- esclamò lui eccitato.
-Oh, bene, sono felice!-
-Mi manchi tanto Emily- mi disse con quel suo tono di voce così tenero.
-Anche tu mi manchi, non immagini quanto- risposi io.
Rimanemmo al telefono per qualche minuto fino a che lui non dovette riattaccare e poi ci salutammo.
Amavo la sua voce, amavo lui. Mi rendeva felice anche con la cosa più semplice del mondo, non vedevo l'ora di poterlo abbracciare di nuovo. 
-Allora? Che ti ha detto?- mi chiese sua sorella.
-Niente di che, si stanno divertendo molto! Adesso sto già meglio- sorrisi ripensando a quel "mi manchi".
-Non è che quel mal di stomaco era solo la mancanza di mio fratello?-
Scoppiai a ridere alla battuta di Isabelle ma subito dopo iniziai a avere una sensazione nauseante e corsi in bagno tappandomi la bocca. La faccia della mia amica era scioccata e non sapeva cosa fare per aiutarmi. Appena entrai in bagno iniziai a vomitare. 
-Emily? Ma stai vomitando? Oddio!- esclamò Isabelle presa dalla disperazione. Io non le risposi perché non ebbi la forza e mi sdraiai sul pavimento fresco cercando di farmi passare la nausea.
La porta si aprì e alla mia amica le sbiancò la faccia vedendomi quasi priva di sensi stesa a terra. Mi sentivo uno schifo, perché stava accadendo a me?
-Appena ti senti un po' meglio andiamo all'ospedale, non riesco a vederti così- disse lei cercando di calmarsi.

Ero seduta su una sedia ed aspettavo da almeno venti minuti che mi chiamassero. Odiavo gli ospedali, non promettevano mai nulla di buono. L'ultima volta che ci avevo messo piede era stato per la morte di mio nonno e solo il ricordo mi faceva stare male. Isabelle era seduta accanto a me e si stava mordendo le unghie per l'agitazione, sembrava lei quella che stava male, non io.
Buttai la testa all'indietro e chiusi gli occhi, se Logan avesse scoperto che ci trovavamo all'ospedale e che ero in queste condizioni si sarebbe precipitato qui da Maui. Non gliel'avevo detto solo per non farlo stare in pensiero, infondo non era niente di che.
Finalmente il dottore si affacciò dalla porta e ci chiamò, Isabelle mi prese sottobraccio per evitare che perdessi di nuovo conoscenza e mi accompagnò nella sala. 
L'uomo prese qualche mia informazione e poi mi invitò a seguirlo in un'altra stanza per fare qualche test e per accertarsi che non avessi niente di grave. Una volta che ebbi finito ci chiese di aspettare fuori e così facemmo.
-Speriamo che vada tutto bene, non riesco ad aspettare- continuava a ripetere Isabelle.
-Dai Isa, è tutto okay, tranquilla- la rassicurai.
-Ne sei sicura?- mi chiese con voce un po' tremante.
-Certo, fidati- le dissi per poi abbracciarla. Era così dolce a preoccuparsi per me.
Sinceramente il mio unico pensiero in quel momento era Logan, mi sentivo così innamorata. Più guardavo il viso di Isabelle e più ci vedevo lui, avevano gli stessi bellissimi occhi.
Mi chiedevo quando sarebbe arrivato il momento di portare il mio ragazzo dai miei genitori in Florida, morivo dalla voglia di farglielo conoscere. E chissà com'erano i suoi genitori, volevo vederli al più presto. 
Finalmente dopo mezz'ora il dottore uscì dalla stanza con qualche foglio in mano, dalla sua faccia sembrava tranquillo e allegro, niente di cui preoccuparsi.
-Dottore, non è grave, vero?- chiesi subito per togliere i dubbi. Lui scosse la testa e Isabelle tirò un sospiro di sollievo.
-E' qualche disturbo alimentare, giusto?- gli domandai ancora.
-Oh no signorina Turner, la sua alimentazione non ha problemi e lei è in ottima forma direi- rispose il dottore sorridendomi.
-Visto? Che ti avevo detto? Non ho niente che non va!- dissi rivolgendomi ad Isabelle.
-Beh, veramente lei qualcosa ce l'ha..- si intromise il dottore con un fare sospettoso. Lo guardai confusa ed alzai un sopracciglio.
-Cosa?!- urlò la mia amica mentre io cercai di tapparle la bocca.
-Lei ha una piccola cosa dentro il suo corpo che un giorno la chiamerà "mamma"-
No, avevo sicuramente capito male. Ah! Ecco spiegato tutto, il dottore si stava prendendo gioco di me!
Perché allora era serio?
Perché non aveva ancora detto che si trattava di uno scherzo?
Perché?!
Sentii il corpo andarmi a fuoco e vedevo sfocata ogni cosa che era intorno a me. No, non poteva essere vero, com'era successo? Logan era stato attento, almeno così aveva detto.
La testa mi girava ed il senso di nausea tornò a farsi sentire, stavo per svenire di nuovo.
Un urlo, delle voci in lontananza e poi il buio.

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salve bellezze, 
prima di tutto grazie se sei passato, mi hai fatta felice :)
e poi..
mi dispiace informarvi che questo è il penultimo capitolo e che la storia ormai è giunta al termine ç__ç
per continuare ho bisogno delle recensioni per capire chi sta ancora seguendo la storia, quindi se lo fate vi amerò a prescindere :3

vi saluto, grazie ancora di aver letto.

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Mary.

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Capitolo 16
*** Chapter Sixteen. ***


Era notte fonda e nonostante fosse estate faceva abbastanza freddo. Ero scappata di casa ed ero venuta quassù senza dirlo a nessuno, Logan doveva pure venire a trovarmi ma non mi avrebbe trovata. Avevo bisogno di stare sola e di riflettere, la mia vita era cambiata da un giorno all'altro e non sapevo cosa fare.
A volte ti succedono cose inaspettate che ti cambiano il destino, sta a te decidere se permettergli di cambiarlo in peggio o in meglio. Sinceramente io non sapevo niente, ero troppo confusa.
Forse dipendeva dal fatto che ancora non mi ero resa conto di essere incinta. Chi l'avrebbe mai detto?
Logan l'aveva presa bene, era felice perché adesso aveva un motivo in più che lo legava a me. Beh, non era lui quello che avrebbe dovuto portare un bambino/a in pancia per nove mesi. Carlos era spaesato ma aveva fiducia in me e aveva cercato di farmi forza per affrontare la situazione.
Ma è così terribile avere un figlio?
Infondo non mi dispiaceva per niente creare una famiglia con Logan, anzi, era quasi un sogno. Il problema è che era successo tutto senza preavviso e troppo presto.
"La prossima volta ci penserò due volte prima di fidarmi del mio ragazzo" pensai ridendo. Forse il fatto era che mi facevo troppi complessi mentali, forse dovevo solo cercare di godermi la vita e basta, dovevo prenderla così com'era.
Calciai un sassolino giù per la collina, quella collina.
I ricordi che avevo solo stando lì mi facevano sorridere come un ebete: tutto merito di Logan.
Il nostro primo appuntamento, il nostro primo bacio.. Era tutto lì.
E guarda caso quando parli del diavolo spuntano sempre le corna, vero? In quel momento vidi la macchina del mio ragazzo, parcheggiò e poi, una volta sceso, mi venne incontro preoccupato.
-Possibile che ogni volta devo venire qua per vederti? Non puoi stare semplicemente a casa tua come le persone normali?- mi rimproverò scherzando e mi provocò una risata.
-Sai quanto amo questo posto- risposi incrociando le braccia. Lui mi abbracciò forte ed io appoggiai la mia testa sul suo petto caldo.
Non so per quale strano motivo ma iniziai a piangere, ero molto lunatica e sensibile, soprattutto in momenti romantici come quello.
-Ehi, tutto bene?- mi domandò dolcemente mentre mi stringeva più forte. Mi asciugai qualche lacrima con la manica della mia maglia e poi rivolsi il mio sguardo verso di lui.
-Adesso tutto cambierà, non è vero? Verrò giudicata da tutti, ci avevi pensato?- singhiozzai in preda al pianto.
-Smettila di piangere, andrà tutto bene finché ci sarò io a proteggerti, capito?- mi disse spostandomi la testa verso di lui in modo da poterlo guardare negli occhi.
La luna si rifletteva in quei due oceani scuri e profondi facendoli brillare ancora di più come due diamanti in mezzo alla notte.
-E se non ci sarai?- gli chiesi ansiosa. Non resistetti alla sua risposta ed iniziai a piangere ancora di più ed i singhiozzi si fecero più forti.
-Io sarò qui, sempre. Non piangere, ti prego- mi supplicò prendendomi il viso tra le mani.
-Ti amo, davvero- gli dissi per poi dargli un bacio dolce che si trasformò in uno sempre più profondo. Sentii le sue labbra che si curvavano, stava sorridendo mentre ci baciavamo e le mie lacrime iniziarono ad asciugarsi.
-Voglio che sia una femmina- disse tutto ad un tratto spiazzandomi.
-Perché?- sorrisi mentre lui mi guardava divertito.
-Così almeno potrò avere una piccola te- disse ridendo.
Era felice come non lo era mai stato, lo capivo dal suo sguardo. Anche io avrei voluto una bambina, avrei dato il mondo pur di vederla giocare insieme a suo padre. Solo al pensiero che presto forse sarebbe stato così rabbrividii e anche io mi sentii felice.
-Come faremo quando saremo in tour?- gli chiesi un po' preoccupata.
-Ti terrò nel mio cuore, come sempre- mi baciò a stampo sulle labbra per poi darmi un altro bacio sulla fronte.
Non era il classico ragazzo modello, non aveva un fisico invidiabile, non era il più simpatico o il più intelligente.. Ma era mio, era il mio ragazzo perfetto.
 

All'improvviso non m'importava più niente di tutto il resto del mondo, ero impaziente di vivere la mia vita insieme a lui, aspettavo con ansia il momento in cui saremmo stati una vera famiglia e sapevo per certo che da quel giorno in poi la mia vita sarebbe cambiata per sempre in meglio.



ciao, grazie di aver letto, grazie davvero.
grazie perché se sei arrivato fino a qui te ne sono grata.
grazie per ogni recensione e per ogni complimento, siete meravigliosi.
purtroppo siamo arrivati al capolinea, un bel lieto fine ci stava bene, no?
non sapete quanto mi dispiace abbandonare questa storia ma dovevo farlo :(
okay, vi anticipo che mooolto presto ne pubblicherò un'altra, ho già il primo capitolo pronto!
beh, che dire? vi ringrazio tantissimo

un bacione,

-Mary

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