Harry Potter: il ritorno ad Hogwarts

di Marks Elenders
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 01 - Un Nuovo Pericolo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 02 - L'Agguato ***
Capitolo 3: *** Capitolo 03 - Di Nuovo Ad'Hogwarts ***
Capitolo 4: *** Capitolo 04 - Sospetti e Minacce ***
Capitolo 5: *** Capitolo 05 - L'Impiccato ***
Capitolo 6: *** Capitolo 06 - In Cerca di Risposte ***
Capitolo 7: *** Capitolo 07 - Scomparsa ***
Capitolo 8: *** Capitolo 08 - Il Colpevole è Malfoy? ***
Capitolo 9: *** Capitolo 09 - La Bacchetta di Sambuco ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 - La Resa Dei Conti ***



Capitolo 1
*** Capitolo 01 - Un Nuovo Pericolo ***


                                      Harry Potter: Il ritorno ad Hogwarts.
                                                                                         Capitolo 1

 

Sono passati 19 anni da quando Harry Potter ha sconfitto il Signore Oscuro.
Tutto è tornato alla normalità: la McGranitt è la nuova preside della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.

I figli di Harry, Ron ed Hermione sono allievi della scuola. Dopo il discorso tra Harry e suo figlio Albus Severus al binario 9 e ¾ , quest'ultimo viene smistato, dal Cappello Parlante, nei Grifondoro.
Intanto a Londra la situazione tra Harry e Ginny non è delle migliori, poiché Harry è troppo preso dal suo lavoro.
Ginny si confida con Hermione:

“Harry è molto cambiato...” disse Ginny quasi piangendo. Le due amiche si abbracciarono:
“Devi cercare di capirlo Ginny” disse Hermione sorridendo “Lui lo fa per te!”
“Non so fino a che punto ti credo Hermione” rispose Ginny dirigendosi alla porta.
Alla sera Harry ritornato a casa, ripose come sempre la bacchetta nel mobile dell'ingresso, e diede un bacio a Ginny:
“Come è andata a lavoro Harry?” chiese Ginny dalla cucina.
“Giornata noiosa, come al solito” rispose Harry un pò seccato.
Harry trascurava sua moglie da molto tempo, ma lei non lo dava a vedere, almeno fino a quella sera:
“Adesso basta sono stanca del tuo comportamento” disse Ginny furiosa “Ormai sono settimane che non ci parliamo più”. Harry, inizialmente in silenzio, rispose poi a sua moglie urlando:
“E non ti sei chiesta il perché?!” Harry si apprestò alla porta e la chiuse sbattendola dietro di se.
Prese la vecchia moto di Sirius, riparata dal signor Weasley, e andò al Paiolo Magico a bere. Dopo l'ennesimo bicchiere Ron entrò nel locale togliendo il bicchiere dalla mano di Harry:
“Non dovresti bere così tanto amico, e non dovresti essere qui, dovresti essere a casa da tua moglie” disse Ron.
“Lasciami in pace Ron!Non è aria” disse Harry mezzo ubriaco.
“E tu che ci fai qui? Non dovresti essere anche tu a casa da tua moglie?” ribatté Harry.
“Sono passato a casa tua. Hermione mi ha detto che ha parlato con Ginny ed era molto preoccupata e quindi credo di aver capito il perché ti trovi qui” disse Ron sedendosi sullo sgabello vicino a quello di Harry.
“Io sto benissimo!” rispose Harry alzandosi.
I due uscirono dal retro del locale che da su un vicolo cieco.
“A vederti non si direbbe” disse Ron mettendo una mano sulla spalla dell'amico.
“Io non ho niente da dirti” rispose Harry dandogli una spinta.
Ron tirò uno schiaffo ad Harry dicendogli:
“E questo è niente! Vedi di cambiare atteggiamento. Non ce lo meritiamo, soprattutto Ginny”.
Ron si girò per andarsene ma venne chiamato da Harry:
“Aspetta Ron!” urlò Harry “Andiamo in un posto più tranquillo. Devo parlarti” disse Harry con aria preoccupata.
I due si sedettero su una panchina ed Harry rivelò a Ron la cosa che lo preoccupava ormai da molto tempo:
“Ormai è un mese Ron, all'inizio non ci ho fatto caso ma ora sono davvero preoccupato” disse Harry.
“Ma di che stai parlando? Faccio fatica a seguirti” rispose Ron.
“All'inizio era solo un presentimento, un brutto presentimento, ma adesso è qualcosa di più”.
“Continuo a non seguirti ma ti confesso che mi stai facendo paura” disse Ron un po' nervoso.
“L'altro giorno la cicatrice ha iniziato a bruciare e tu sai quando mi succede cosa significa” disse Harry terrorizzato.
“Si lo so ma so anche un'alta cosa. Voldemort è morto, ricordi? Lo hai ucciso tu, è finita Harry” disse Ron più calmo cercando di tranquillizzare anche l'amico.
“Si forse hai ragione tu ma...” Harry si interruppe e guardo dietro di Ron.
“Che c'è?” chiese Ron “No niente sarà l'effetto dell'alcool” rispose Harry.
“Che stavi dicendo?” chiese Ron “Che da un po di tempo faccio degli strani sogni” disse Hary
“Non mi dire che anche tu sogni la tua morte come certa gente?” disse Ron con un pò di ironia
“No, sogno la morte di mio figlio” rispose Harry serio, interrompendo l'amico.






Angolo dell'autore:
Salve! Questo è il mio primo tentativo di scrivere una FF.
Aspetto le vostre recensioni, sia positive che negative.
Spero apprezzerete questa storia anche se un pò anti-canon.

Mark's Eleneders.

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Capitolo 2
*** Capitolo 02 - L'Agguato ***


                              Harry Potter: Il ritorno ad Hogwarts
                                                                                                          Capitolo 2

 

Harry e Ron si alzarono per tornare a casa, ma ad un tratto il cellulare* di Harry iniziò a squillare:era Ginny, preoccupata.

“Ciao amore sto tornando a casa. Sono con Ron. Sta tranquilla ci vediamo fra un po' !” disse Harry.

Ma ad un tratto la comunicazione fu come interrotta e l'unica cosa che si sentiva erano le urla di Ginny:

“Aiuto! Lasciatemi stare!”

“Ginny! Ginny!” urlò Harry.

I due balzarono sulla moto ed Harry partì a tutta velocità.

“Ma che sta succedendo?” chiese Ron preoccupato.

***

 

Intanto due uomini tenevano Ginny in ostaggio, legata ad una sedia. Harry appena arrivato insieme a Ron entrò silenziosamente dentro casa e prese la bacchetta dal mobile.

“Lasciatela andare! Non lo ripeto una seconda volta” disse Harry puntando la bacchetta contro i due uomini.

Ma uno dei due tirò fuori la bacchetta e riuscì a disarmare Harry. Proprio quando uno dei due stava per uccidere Ginny sotto gli occhi di Harry, Ron con un balzo sfondò la finestra mettendo in fuga i due uomini, Harry raccolse la bacchetta e

Stupeficium!” urlò colpendo uno degli uomini che sbattendo la testa morì sul colpo.

L'altro riuscì a raggiungere l'esterno della casa per fuggire ma venne fermato da Ron che lo afferrò e lo colpì con pugno stordendolo. Harry slegò Ginny dicendo

“Tranquilla è tutto finito. Mi dispiace per prima mi sono comportato da idiota ma c'è qualcosa che non sai. Adesso però vai a riposarti ti racconto tutto domani a loro ci penso io”. L'uomo svenuto si risvegliò

“Chi siete? Perché eravate qui? E sopratutto che cosa volete da noi?” chiese Ron afferrandolo per il collo. Ma l'uomo non disse nulla.

“Fai provare me!” disse Harry “Senti bastardo adesso tu mi dici chi sei e che cosa vuoi da me o giuro sulla tomba dei miei genitori che ti faccio saltare la testa” disse Harry minacciando l'uomo con la bacchetta. “D'accordo, mi ha mandato...” ma prima che potesse finire di parlare una scintilla lo colpì uccidendolo. Harry e Ron si guardano in torno ma non videro nessuno:

“Maledizione” imprecò Harry. Ron intanto perquisì il cadavere dell'uomo ucciso dallo Stupeficium di Harry poco prima trovando un biglietto con sopra scritto “Per Harry Potter”:

“Credo sia per te” disse Ron consegnando il biglietto all'amico.

Harry lo aprì, sul biglietto c'era scritto con del sangue: “Non è ancora finita”.

A Ron e ad Harry non restò altro da fare che chiamare i Medimaghi per portare via i cadaveri.

Il mattino seguente Harry e Ginny si recarono a casa di Ron ed Hermione, ed Harry raccontò a loro la stessa storia che aveva raccontato all'amico la sera prima.

“Se me lo avessi detto ieri mattina ti avrei detto che si trattava solo di una tua fantasia, ma dopo quello che è successo sta notte ti credo” disse Hermione.

“Aspettate un attimo! Non divaghiamo” disse Ron “Tu credi sul serio che Voldemort sia tornato dagli inferi per vendicarsi di Harry? Sbaglio o abbiamo spostato noi il suo corpo ormai senza vita in una vecchia aula del castello?” ribatté Ron rivolgendosi ad Hermione.

“E tu come lo spieghi, genio? Chi altri può inviare un biglietto ad Harry con sopra scritto con il sangue NON E' ANCORA FINITA? Gli hanno lanciato una sfida! E Voldemort è l'unico che vorrebbe vedere Harry morto!” rispose Hermione con tono autoritario.

Ginny, che era rimasta in silenzio per tutto il tempo, disse

“Io sono d'accordo con Hermione e ho paura che anche i nostri figli potrebbero essere in pericolo”.

“No! No!Un momento adesso state esagerando. Vi state facendo un film! Non sappiamo neanche chi erano quei due uomini. Perché devono per forza essere seguaci di voi-sapete-chi?” disse Ron.

“Ma proprio non ci arrivi?! Allora: Harry ha ucciso Voldemort e tutti i suoi seguaci più di 19 anni fa. Adesso qualcuno cerca di uccidere Ginny e lancia una sfida ad Harry, questo non ti basta?” rispose Hermione.

“Potrebbe essere qualcuno che vuole imitarlo” disse Ron “Nessuno sano di mente cercherebbe di imitare il Signore Oscuro” disse Harry e concluse dicendo ”Dobbiamo tornare ad Hogwarts!”.




* Ho pensato che Harry, così come Ginny e gli altri, potesse avere un cellulare.
Sono comunque nel ventunesimo secolo e lui è cresciuto a contatto con i Babbani per un pò quindi mi sembrava appropiato
dargliene uno. ;)





Angolo dell'Autore:
Salve di nuovo! Questo è già il secondo capitolo della storia.
Scusate ancora per gli errori grammaticali, cercherò di migliorare.
Spero vi piaccia e che continuerete con le recensioni.
Grazie a chi ha recensito lo scorso capitolo.

A presto,
Mark's Elenders.

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Capitolo 3
*** Capitolo 03 - Di Nuovo Ad'Hogwarts ***


                 Harry Potter: Il ritorno ad Hogwarts.
                                                                                                              Capitolo 3


 

Così lasciati Hugo e Lily da Molly;

Harry, Ginny, Ron ed Hermione decisero di tornare ad Hogwarts.
Quella sera stessa si smaterializzarono in una delle strade secondarie di Hogsmeade.

Per non dare troppo nell'occhio entrarono in un Bar la “Testa di porco”, un bar malfamato e poco frequentato, ma quella sera Harry e gli altri incontrarono Hagrid che non poté far a meno di meravigliarsi.

“Che mi prenda un colpo! Siete proprio voi. Non riesco a crederci”. Hagrid abbracciò i suoi vecchi amici. E quasi commosso disse:

“Su sedetevi vi offro qualcosa da bere è da un sacco di tempo che non ci vediamo avete tante cose da raccontarmi”. Ma i ragazzi ancora scossi da quello che era successo raccontarono tutto ad Hagrid.

Che subito chiese a Ginny come stava: “Meglio, grazie. Fortuna che Harry e Ron sono arrivati in tempo” Rispose la ragazza. Ron, Hermione e Ginny uscirono dal locale, ma Hagrid fermò Harry proprio sulla porta e lo portò nuovamente nel Bar:

“Prima che tu te ne vada devo dirti una cosa Harry. Credo di sapere chi fossero quei due uomini.”

“Cosa?” sobbalzò Harry.

“La settimana scorsa sono fuggiti due uomini dal carcere di Azkaban e credo proprio che siano loro” spiegò Hagrid.

“Senti Harry al castello fino ad ora procede tutto regolarmente però...” Hagrid si interruppe.

“Che succede Hagrid?” chiese Harry preoccupato.

“No! Niente mi era sembrato che qualcuno ci stesse spiando, anzi è proprio di questo che volevo parlarti. Come ti stavo dicendo ad Hogwarts fino ad ora è tutto normale, e Al sta diventando proprio un bravissimo mago, d'altronde buon sangue non mente, ma è da un po di tempo che mi sembra di vedere qualcuno che non dovrebbe essere all'interno del castello” rispose Hagrid.

“Chi?” chiese Harry con insistenza.

“E' solo un'impressione...” disse Hagrid.

“Chi?” ripeté Harry ancora più insistente.

“Draco Malfoy” rispose Hagrid. Ma all'improvviso la cicatrice di Harry inizia a bruciare.

“Che ti succede Harry? Che cosa hai?” chiese Hagrid preoccupato.

“La cicatrice inizia a bruciare!” disse Harry dolorante “E' lui! E' tornato!” aggiunse alla fine.

“Che cosa pensi di fare?” chiese Hagrid.

“Ancora non lo so, ma devo riuscire ad entrare ad Hogwarts e solo tu puoi aiutarmi.” rispose Harry

 

****

 

Intanto ad Hogwarts Al era impegnato con la sua classe in una lezione di Erbologia nelle serre.

Neville Paciock, il nuovo professore, diede la parola ad Al che aveva appena alzato la mano:

“Scusi professore potrei uscire un attimo per favore?” chiese il ragazzo.

“E' proprio necessario?” chiese Neville.

“Altrimenti non glie lo chiederei” rispose Al.

“Mi ricordi tanto tuo padre, Albus” disse Neville sorridendo “Va e fa presto!” aggiunse.

Al, appena uscito, si diresse verso i bagni ma ebbe come la sensazione di essere seguito.

 

Contemporaneamente Hagrid, Harry, Ron, Ginny ed Hermione si dirigevano verso Hogwarts:

“Che cosa diremo alla McGranitt?” chiese Ron e aggiunse “Non credo che ci starà aspettando a braccia aperte. Tutte le volte che succedeva qualcosa c'eravamo di mezzo anche noi 3” concluse riferendosi ad Harry ed Hermione.

“Dimentichi una cosa, ragazzo” disse Hagrid guardando Ron “Se non fosse stato per voi tre, non so se Hogwarts sarebbe ciò che adesso”.

Appena arrivati bussarono al cancello e andò ad aprirli Gazza con la sua inseparabile gatta Mrs Purr:

 

“Però... chi si rivede! Il signor Potter e la banda al completo! Mentirei se dicessi che sono felice di vedervi” disse il custode.

“Lei è sempre allegro” chiese sarcastico Ron.

“Comunque posso fare qualcosa per voi, signori?” chiese Gazza.

“Dobbiamo vedere la preside McGranitt, è molto importante” disse Hagrid.

“Bene seguitemi faccio strada” disse il vecchio custode iniziando a camminare verso il castello.

Appena arrivati davanti l'ufficio della preside Gazza annunciò gli “ospiti” e li fece entrare:

“Questa si che è una sorpresa” disse la McGranitt.

“Se non ti dispiace Harry arrivo subito al punto. Non credo che tu sia qui per una visita di cortesia o forse mi sbaglio?” chiese la preside.

“No! Non si sbaglia, si tratta di Lord Voldemort!” rispose Harry.

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Capitolo 4
*** Capitolo 04 - Sospetti e Minacce ***


                      Harry Potter: Il ritorno ad Hogwarts.
                                                                                                       Capitolo 4


 

La preside McGranitt rimase scossa dalle parole di Harry, che gli racconto tutto nei minimi dettagli:

“Tu sei sicuro di quello che dici Harry?” domandò la preside.

“Si signora, ne sono sicuro, altrimenti non saremmo venuto qui!” rispose Harry.

La McGranitt si alzò dalla sua poltrona, e iniziò a camminare per l'ufficio, poi si fermò, guardò Harry negli occhi egli disse:

“D'accordo Harry, ti do il permesso di restare nel castello. Sarai il nuovo professore di Difesa Contro le Arti Oscure, così non darai troppo nell'occhio”, “A voi 3 invece saranno date delle camere, ma non fatevi vedere troppo in giro” disse la preside rivolta a Ron, Hermione e Ginny.

I ragazzi e Hagrid uscirono dall'ufficio e si avviarono verso le loro stanze, ma all'improvviso un urlo echeggiò nel corridoio. Le grida provenivano dai bagni: un ragazzo chiedeva aiuto. Harry riconobbe subito la voce di suo figlio Al e, insieme ad Hagrid e agli altri, si precipitò subito a vedere cosa stesse succedendo.

***

 

Intanto Draco Malfoy stava minacciando, con la sua bacchetta, il giovane mago:

“Tuo padre è solo un illuso! Crede davvero di aver fermato il Signore Oscuro ma... nessuno può fermarlo purtroppo!”. Ma Harry, insieme agli altri arrivò appena prima che Malfoy potesse fare del male al ragazzo:

“Fermati Malfoy!” urlò Harry.

“Chi si rivede, Potter. Ti trovo invecchiato” disse Draco, tenendo il braccio con la bacchetta attorno il collo di Albus.

“Lascia andare mio figlio! E' me che vuoi, giusto? Affronta me se ne hai il coraggio!” disse Harry con tono deciso.

“Sei un uomo finito, Potter!” disse Draco puntando la bacchetta contro Harry.

“Grande sbaglio” disse Hagrid disarmandolo con l'ombrello.

Al corse subito ad abbracciare i suoi genitori:

“Stai bene?” chiese Ginny contenta di rivedere suo figlio.

“Si, alla grande!” rispose Al e aggiunse preoccupato e incuriosito: “Ma voi che ci fate qui? E' successo qualcosa?”

“E' una lunga storia” rispose la madre.

Intanto Hagrid raccolse la bacchetta di Malfoy.

“Dannato bestione!” esclamò Draco arrabbiato.

“Essiccati Malfoy, vecchio scemo!” rispose Hagrid stendendolo con un pugno a martello.

La McGranitt, appena arrivata, guardò stupefatta Hagrid che gli disse:

“Bhè non è più un allievo signora, o no?”.

Malfoy si riprese subito:

“Tutti nel mio ufficio!” disse la preside salendo al piano di sopra.

“Quanto mi è mancata questa frase!” disse ironicamente Ron.

 

****

 

Tutti si ritrovarono nell'ufficio della preside, meno Al che era tornato nella serra.

“Allora Malfoy perché volevi far del male a mio figlio?” chiese Harry rabbioso.

Malfoy non disse niente per molto tempo, ma poi crollò.

“Qualcuno ha rapito mio figlio, Scorpius e mia moglie, Astoria” disse Draco piangendo.

“Chi?” chiese la McGranitt.

“Non lo so. Mi hanno solo mandato un biglietto!” rispose Draco.

“Lo hai con te?” chiese Harry.

Draco prese il biglietto dalla tasca della giacca e lo diede ad Harry, che lo aprì e lo lesse a voce alta:

Ho con me mia moglie e tuo figlio. Se vuoi rivederli dovrai fare tutto quello che ti ordinerò!”

“E poi che è successo?” chiese Hermione, intromettendosi nella conversazione.

“Ero a Villa Malfoy, mi hanno stordito e portato in un parco e li c'erano tre uomini: due riuscivo a vederli in faccia ma l'altro era in penombra. Ricordo solo che era vestito elegante...” spiegò Draco.

“In quale parco eravate e quando?” chiese Harry.

“Al Royal Parks, la scorsa notte” rispose Draco.

“A che ora?” domandò Harry.

“Sarà stata mezzanotte” rispose Malfoy cercando di ricordare.

“Adesso ho capito!” disse Harry rivolto agli altri “Quella sera quando io e Ron eravamo sulla panchina a me era sembrato di vedere qualcuno e infatti avevo visto il tizio elegante, mentre gli altri due uomini erano andati a casa mia.” spiegò Harry, ovvio.

“Come fai ad esserne sicuro?” chiese Ron non riuscendo a seguire il discorso dell'amico.

“Perché l'uomo che ha inviato il biglietto a Draco è lo stesso che lo ha mandato a me!” rispose Harry mostrando il biglietto scritto con il sangue.

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Capitolo 5
*** Capitolo 05 - L'Impiccato ***


    Harry Potter: Il ritorno ad Hogwarts.
                                                                          Capitolo 5


Malfoy venne accompagnato da Gazza in Infermeria.
“Non voglio perderlo di vista!” disse Harry rivolto ad Hagrid “Non mi fido di lui” aggiunse serio.
Intanto vennero date due stanze ai ragazzi.
“Harry e Ron dormiranno in questa stanza” disse la McGranit
“Mentre Ginny ed Hermione dormiranno qui”. Disse indicando prima l’una e poi l’altra camera.
“Perché?!” chiese Ron un po’ seccato.
La McGranit si voltò verso Ron e disse
“Perché questa è ancora una scuola, signor Weasley!” Utilizzando il suo solito tono rigido.
“Si!” rispose Ron impaurito.
“Io faccio un giro nel castello, voglio dare un’occhiata” disse Harry allontanandosi.
“Vengo con te” disse Hermione correndo verso di lui.
“Io sono stanca vado a riposare un po’” disse Ginny.
Mentre Ron, guardando Hagrid, disse “Io avrei fame. E’ possibile mangiare qualcosa?”
Ma dopo aver visto lo sguardo di Hagrid aggiunse “No, non è possibile”.
Harry ed Hermione erano scesi nei sotterranei del castello
“Guarda Hermione ci sono tracce di fango vanno verso quella porta”.
Harry cominciò ad avanzare versola porta ma venne bloccato da Hermione
“Aspetta Harry, non sappiamo se c’è ancora qualcuno lì dentro”
Ma Harry con un calcio buttò giù la porta ed entrò.
Le tracce di fango continuavano fino ad uno sgabello sopra il quale dondolava il cadavere di un uomo impiccato.
“Miseriaccia!” esclamò Hermione.
I due uscirono dalla stanza.
“Dobbiamo avvisare la McGranit” disse Hermione, impaurita ma determinata come sempre.
Poco dopo i ragazzi scesero accompagnati dalla preside e da Hagrid che tirò giù il corpo.
La McGranit riconobbe la vittima, era Anderson, il precedente professore di Difesa contro le Arti Oscure.
“Non posso credere che si sia ucciso” disse la preside.
“E infatti non lo ha fatto!” esclamò Harry.
“Fantastico! Sherlock Holmes ha risolto il caso” disse ironicamente Hermione, ancora un po’ scossa.
 “Come fai ad essere sicuro che non si tratto di suicidio!?” Aggiunse.
Allora Harry rispose “Perché le tracce di fango vengono dalle sue scarpe e arrivano fino allo sgabello che però non è sporco quindi qualcuno lo ha ucciso e ha simulato il suicidio! Elementare Watson”.
Ad Hermione sfuggì un sorrisino divertito per il riferimento di Harry al romanzo Babbano. La McGranit rifilò ai ragazzi un’occhiata ammonitrice.
 



Spazio dell’Autore:
Salve lettori.. se mai ci fosse ancora qualcuno.   
Magari un po’ in ritardo ma è arrivato anche il quinto capitolo.
Che ve ne pare?
Alla prossima,
Mark’s Elenders.

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Capitolo 6
*** Capitolo 06 - In Cerca di Risposte ***


Harry Potter: il ritorno ad Hogawarts
Capitolo 6

 

 

Il corpo di Anderson venne portato via dai Medimaghi.
Harry, guardando la scena pensieroso, si rivolse alla McGranitt dicendole: “E’ molto importante che la cosa resti segreta, professoressa McGranitt”
“Sta tranquillo! Parlerò io con i Medimaghi. La cosa resterà tra di noi.” rispose la preside.
Intanto Harry prese da parte Hermione e le disse “Voglio tornare in quella stanza a dare un’occhiata stanotte”.
Hermione decisa come al solito rispose “D’accordo ci vediamo a mezzanotte!”
I due amici si ritrovarono all’ora stabilita davanti la porta e dopo un po’ di incertezza entrarono.
Hermione prendendo la bacchetta esclamò “Lumos!”.
Harry ed Hermione cominciarono a perquisire la stanza senza cercare qualcosa di preciso.
Hermione un po’ seccata esclamò “E’ come cercare un ago in un pagliaio!”; Harry sembrò quasi non darle ascolto: era completamente preso dal cercare delle risposte su ciò che stava accadendo.
L’ex bambino sopravvissuto, infatti, non diede neanche peso alle parole appena dette dall’amica ma le disse: “Hermione fai luce qui!”
Lei illuminò quello che aveva trovato Harry e con aria sorpresa chiese: “Che diavolo sarebbe?” Harry, con aria quasi soddisfatta guardandola, rispose “Assomiglia ad un ago in un pagliaio”.
I due maghi avevano trovato una mappa che descriveva nei minimi dettagli un piano di fuga da Azkaban per i due uomini che avevano aggredito Ginny.
Hermione ed Harry stavano tornando a passo svelto verso le loro camere: “Harry, senti.. Mi scoppia la testa!” esclamò Hermione e continuò “Mi spieghi cosa succede? Comincio a non capirci più niente!”
Harry la bloccò, i due si fermarono: “Anderson aveva scoperto tutto, sapeva chi è il vero responsabile di tutta questa storia ma lo hanno ucciso prima che potesse parlare”.
“Cosa pensi di fare ora?” chiese Hermione.
Harry rispose iniziando di nuovo a camminare “Voglio andare fino in fondo alla faccenda ma dobbiamo tenere gli occhi aperti perché chi ha ucciso Anderson è ancora nella scuola”.
“Dobbiamo pensare di non poterci fidare più di nessuno” ribatté Hermione.
“Questo era scontato” concluse Harry.




Spazio dell'Autore:
Salve! Alla fine anche il sesto capitolo è arrivato.
Scusate il ritardo ma... tutta colpa della maturità.
Spero il capitolo vi piaccia.


 

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Capitolo 7
*** Capitolo 07 - Scomparsa ***


Harry Potter: Il ritorno ad Hogwart
 
Capitolo 7

La mattina successiva Harry e Ginny furono svegliati dal continuo bussare alla porta. Qualcuno sembrava volesse entrare a tutti i costi: era Ron che con tono preoccupato urlava “Harry! Ginny! Apritemi subito per favore!”.
Ginny un pò confusa svegliò Harry, il quale, sentendo le urla di Ron si precipitò ad aprire.
Ron balzò nella camera.
“Che diavolo succede?” Chiesero Harry e Ginny preoccupati.
“Hermione è sparita!” disse Ron e concluse “L’ho cercata ovunque! Non c’è!”.
Harry, un po’ perplesso, disse all’amico “E pure l’ho vista rientrare nella sua stanza stanotte quando siamo tornati”.
Ron sembrava quasi non ascoltarlo poiché molto preoccupato mentre Ginny immediatamente incuriosita domandò al marito “Tornati? Tornati da dove Harry?”.
A questo punto Ron chiese “Giusto! Tornati da dove, Harry?”
Non avendo risposta, Ginny con tono insistente disse “Dove siete stati, Harry?”
E Ron a seguito “Dove siete stati, Harry?”
Ginny infastidita disse al fratello “Ron … sta zitto!”.
Harry riordinò le idee e disse loro quello che volevano sapere “Siamo andati nella stanza dove è stato trovato il cadavere di Anderson. Non vi abbiamo detto niente per non farvi stare in pensiero e poi perché sareste voluti venire ad ogni costo e non volevamo mettervi in pericolo. Abbiamo trovato una mappa che rappresentava nei minimi dettagli un piano di fuga dal carcere di Azkaban!” e continuò “Siamo tornati insieme! L’ho vista rientrare nella sua stanza… Sono stato sveglio per un po’ a studiare la mappa. Me ne sarei accorto se fosse uscita.”
Ginny allora disse al marito “Ok! Ma da adesso in poi ci diciamo tutto. Se dobbiamo andare in fondo a questa storia dobbiamo farlo insieme, chiaro?”
“D’accordo!” disse Harry e aggiunse “Andiamo dalla McGranitt”.
I tre entrarono nell’ufficio della preside di Hogwarts raccontandole ciò che era accaduto.
Harry allora chiese alla preside “Dov’è Malfoy?”
La preside un po’ confusa rispose “In una stanza ma è chiuso a chiave e guardato a vista”.
Harry rivolto alla moglie e all’amico esclamò “Andiamo!”.
Arrivati alla porta della stanza di Draco i due maghi messi di guardia erano morti. Harry si chinò sui cadaveri dicendo “Gli hanno spezzato il collo.”
La McGranitt allora esclamò “Questa storia sta diventando inquietante.”
Harry trovò nella tasca di uno dei due maghi un altro biglietto scritto col sangue
Bene, caro sopravvissuto, eri arrivato un passo più vicino a me, ma io sono sempre due passi avanti a te”. 

 

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Capitolo 8
*** Capitolo 08 - Il Colpevole è Malfoy? ***


Harry Potter: Il ritorno ad Hogwarts

Capitolo 8
 
Di nuovo nell’ufficio della preside, dopo un periodo di silenzio, Ron chiese “Che si fa ora?”.
“Ragioniamo!” disse Harry. “Io e Hermione troviamo la mappa e poco dopo lei sparisce…”
Ginny allora aggiunse “E’ sparito anche Draco. E quel qualcuno che ha ucciso le guardie per rapirlo non usa la magia visto il modo in cui li ha ammazzati”.
“Non sono sicuro che sia un rapimento quello di Malfoy!” disse Harry con tono autoritario.
“Pensi che c’entri qualcosa con la sparizione di Hermione?” chiese Ginny.
“Io penso solo che ci ha raccontato un mucchio di bugie e che sa chi c’è dietro questa storia!” rispose Harry.
“Bene! Allora ripeto la domanda! Che si fa ora?” ribatté Ron.
Harry, guardandolo e mettendogli una mano sulla spalla da buon amico, gli disse “La riporteremo a casa Ron! Te lo prometto! Troviamo quel bastardo ora!”.
Rivolse poi lo sguardo alla McGranitt e le disse “Preside, dobbiamo entrare nella Camera dei Segreti!”
La preside con aria stupefatta chiese “Stai scherzando Potter?!”.
Harry avvicinandosi a lei e guardandola negli occhi disse “Le sembra che io stia scherzando?”.
La McGranitt allora rispose poco convinta “Va bene, Harry… Ma fate attenzione”.
Harry rispose “Ci conti!” ma prima di uscire dalla porta si voltò di nuovo verso la preside e le disse ironicamente “Ah! E non ci metta dietro quel simpaticone di Gazza: sento subito l’odore della sua dolce micetta”.
“Certo signor Potter!” rispose la preside un pò infastidita e continuò “Ma Hagrid verrà con voi”.
Ron allora disse “E’ commovente il modo in cui ancora si preoccupa per noi, Professoressa”.
“E’ tutto signor Weasley!” disse la preside con tono autoritario.
“Vado!” rispose Ron uscendo velocemente dalla porta.
“Dunque, Ron tu e Hagrid tornate nella stanza di Draco e cercate di scoprire qualcosa. Io e Ginny andiamo nella Camera dei Segreti” disse Harry.
Ognuno si diresse verso la propria destinazione. Arrivati nella stanza di Draco, Ron e Hagrid cominciarono a cercare qualsiasi cosa potesse dargli delle risposte. Nel frattempo Harry e Ginny entrarono nella Camera dei Segreti. Harry, guardando il cadavere del Signore Oscuro, esclamò con tono ironico “Che brutta cera Tom!”.
All’improvviso Draco prese alle spalle Ginny minacciandola con un coltello alla gola “Ciao Potter! Ti sono mancato?!” disse sorridendo rivolto ad Harry.
“Butta la bacchetta, sfregiato se non vuoi che le tagli il collo profumato!” aggiunse. Harry gettò a terra la sua bacchetta e cominciò a provocare Draco “Avrei dovuto immaginarlo che c’eri tu dietro questa storia. Non mi sono mai fidato di te, Malfoy”.
Draco ridendo chiese ad Harry “Credi d’avvero che sia io il solo responsabile?! Non ne hai la minima idea Potter”.
“No tu non sei così intelligente. Non puoi aver ordito questo piano malefico da solo! Tu sei solo un burattino Malfoy! Chi è che muove le fila?” gli rispose Harry.
“Adesso me ne vado e lei verrà con me non provare a seguirmi se ci tieni alla sua vita!” ordinò Draco al grande mago.
Appena usciti dalla Camera dei Segreti, Draco fu disarmato da Hagrid col suo ombrello, Ginny corse da Harry ad abbracciarlo mentre Malfoy tentò di scappare ma fu placcato da Ron che cominciò a colpirlo ripetutamente sul volto chiedendogli “Dov’è mia moglie, brutto bastardo?!”.
Ma Draco ridendogli in faccia gli rispondeva “Rassegnati, Weasley! Si è trovato un altro!”
Ron continuò a pestarlo finché non venne tirato via da Harry che per faro calmare disse “Basta, Ron: ci serve vivo, amico!”.
Draco, con una maschera di sangue, sorridendo disse “Ha ragione il tuo amichetto, Weasley… ti servo vivo!”. Ma Ron lo stordì con un calcio in bocca. Harry allora rivolto ad Hagrid disse “Per favore portalo nella sua stanza e legalo ad una sedia” e aggiunse “ben stretto mi raccomando!”.

 

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Capitolo 9
*** Capitolo 09 - La Bacchetta di Sambuco ***


                     Harry Potter: il ritorno ad Hogwarts
Capitolo 9

Hagrid si caricò sulle spalle Malfoy privo di sensi e si avviò verso la stanza di quest’ultimo.
Intanto Harry fece calmare Ron e gli chiede “Come mai eravate qui? Avete scoperto qualcosa?”.
Ron gli rispose “No. La stanza di Malfoy era pulita. Forse troppo pulita”.
“Stai dicendo che qualcuno è arrivato prima di noi?” chiese Harry.
“Credo proprio di si!” rispose l’amico.
“Maledizione!” esclamò Harry. Intervenne Ginny “Non perdiamo la calma. Dobbiamo ancora trovare Hermione. Coraggio andiamo da Hagrid.”
Mentre camminavano verso la camera di Draco Harry cominciò a pensare ad alta voce
“Sentite. Se io fossi il Signore Oscuro…” ma il suo pensiero fu come bloccato dagli sguardi perplessi della moglie e dell’amico.
“Ho usato il condizionale” affermò Harry e continuò “Dicevo, se io fossi voi-sapete-chi quale sarebbe la mia prossima mossa?!”
Ginny alzando gli occhi al cielo rispose “Non lo so ma immagino che tu stia per dircelo”.
“Infatti amico illuminaci” aggiunse Ron.
“Mi servirebbe l’arma magica più potente che ci sia al mondo!” disse Harry.
“Stai forse parlando della bacchetta di Sambuco?!” chiese Ginny poco convinta.
“Esatto!” esclamò Harry.
Mentre parlavano però senza accorgersene arrivarono avanti la stanza di Malfoy.
I coniugi Potter però non fecero caso alla stanza al contrario di Ron che cominciò a balbettare “Ehm… ragazzi credo che abbiamo un problema”.
Harry e Ginny rivolsero lo sguardo verso la stanza e trovarono Hagrid disteso a terra che si stava riprendendo.
“Hagrid cos’è successo?!” chiese Harry preoccupato aiutando il suo ‘grande’ amico a rialzarsi.
“Quel maledetto di Malfoy mi ha rotto la sedia in testa ed è scappato” rispose Hagrid dolorante “Che mal di testa” aggiunse.
“Da che parte è scappato Hagrid?!” chiese con insistenza Harry.
Hagrid un po’ intontito gli rispose “Non lo so! Ma prima di perdere i sensi l’ho sentito che parlava con qualcuno dell’ufficio della McGranitt.  Devi recuperare quello che ti ho chiesto se vuoi rivedere la tua famiglia. Si… cosi gli ha detto quel tipo”.
“Cosa c’è di cosi importante nell’ufficio della McGranitt?”  chiese Ron.
Harry quasi illuminato urlò “La Bacchetta di Sambuco! Presto muoviamoci” disse cominciando a correre.
Harry buttò giù la porta dell’ufficio della preside con un calcio e vide Malfoy con la bacchetta di Sambuco e con la McGranitt in ostaggio.
“Lasciala andare Malfoy!” disse Harry puntando la sua bacchetta contro di lui.
Malfoy puntò la sua bacchetta verso Harry,  i due cominciarono a ruotare per l’ufficio senza mai distogliere lo sguardo dagli occhi dell’altro.
I due rivali cominciarono a lanciarsi incantesimi l’un l’altro. All’improvviso Ron prese alle spalle Draco bloccandogli il braccio ma Malfoy buttandosi di spalle al muro si liberò della presa di Ron. Proprio quando stava per ucciderlo Harry balzò su  Malfoy anche lui bloccandogli il braccio i due rotolarono fuori dall’ufficio della preside. Harry allora con rabbia conficcò la bacchetta di Sambuco nella gola di Draco. Che con gli occhi spianati, prima di esalare l’ultimo respirò, disse al nemico di sempre
“Hermione è nei sotterranei della scuola con lui. Salva la mia famiglia. Promettimelo!”
“Te lo prometto!” rispose Harry.
Malfoy chiuse gli occhi e morì. La McGranitt uscì di corsa fuori dal suo ufficio e guardando Harry disse
“Lo ha fatto per la sua famiglia Harry. Tu avresti fatto la stessa cosa. Questo gli fa onore”
Harry guardando la preside disse alzandosi
“Gli ho fatto una promessa! E la manterrò”.

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 - La Resa Dei Conti ***


Harry Potter il ritorno ad Hogwarts
Capitolo 10

I Medimaghi portarono via il cadavere di Malfoy mentre Harry, Ginny e Ron si preparavano per dirigersi nei sotterranei.
Harry guardando sua moglie negli occhi le disse “Tu ci aspetterai qui! Siamo d’accordo?”.
“No!” rispose Ginny decisa e continuò “Ricordi? Abbiamo promesso di finirlo insieme e lo faremo insieme”.
I due si scambiarono un bacio ma furono interrotti da Ron, che inizialmente se ne stava li a guardarli, e disse “Scusate ragazzi, il tutto è molto romantico e commovente ma siccome anche a me piacerebbe di nuovo fare la stessa cosa con mia moglie, possiamo muoverci?”.
La McGranitt guardandoli tutti e tre con sguardo fiero disse loro “Riportate di nuovo la pace ad Hogwarts ragazzi” e aggiunse “Hagrid sarà con voi”.
Harry rivolto ad Hagrid disse “No. Non posso metterti in pericolo di nuovo amico”
Hagrid avvicinandosi a lui disse “Ci vuole ben altro che una sedia per mettermi k.o.  ragazzo”.
“D’accordo andiamo ragazzi” disse Ginny.
La preside di Hogwarts li guardò tutti e quattro mentre si allontanavano e urlò
“Ragazzi” loro si voltarono a guardarla e la preside disse “Buona fortuna!”
I tre ragazzi sorrisero, Hagrid invece sembrò quasi commuoversi e borbottò
“Adoro questi momenti. Non solo mi piacciono … li amo”.
I quattro eroi entrarono silenziosamente nei sotterranei.
Harry allora disse “Dobbiamo dividerci!”
Ma Ginny intervenne “No! Stavamo per lasciarci la pelle poco fa. Dobbiamo restare uniti!”
Harry allora ribatté dicendo “Se ci separiamo abbiamo più possibilità di trovarla! Ron, tu e Hagrid guardate in queste stanze. Io e Ginny seguiamo il corridoio e vediamo dove ci porta”.
“Ok!” rispose Ron.
Hagrid e Ron cominciarono a controllare porta da porta la prima ala dei sotterranei mentre Harry e Ginny proseguirono fino alla fine del corridoio dove c’era un grande porta.
Ginny molto lentamente abbassò la maniglia e sempre lentamente aprì la porta mentre Harry estrasse la bacchetta. I coniugi Potter si ritrovarono al buio allora Harry alzando la bacchetta esclamò “Lumos!”. La bacchetta illuminò, ma non abbastanza, la stanza ad un certo punto però la grande porta dietro di loro si chiuse con violenza i due sobbalzarono guardandosi all’indietro. Nello stesso attimo che la porta si chiuse si accesero delle fiaccole in tutta la stanza. Harry e sua moglie si guardarono in torno: era un grande salone circolare.
Harry prese la mano di Ginny e cominciò ad avvicinarsi alle pareti per cercare qualche traccia ma Ginny disse “Andiamo via qui non c’è niente Harry!”.
Harry invece restò a guardare con la speranza di trovare qualcosa che potesse portali al ritrovamento di Hermione. Ginny si avvicinò alla porta e tentò di aprirla ma esclamò “Fantastico! Siamo chiusi dentro”.
Ma Harry sembrò non fregarsene e continuò a cercare qualcosa. “Guarda!” disse chiamando Ginny e indicando una delle fiaccole e continuò “Ci sono delle nicchie. E in ogni nicchia una fiaccola che si sono accese con la chiusura della porta”.
Ma poi si avvicinò ad altre nicchie dicendo “Queste quattro sono diverse dalle altre!” guardando altre nicchie e aggiunse “Sembrano nuove rispetto alle altre”.
A un tratto una delle quattro nicchie si aprì e apparve un uomo dicendo “Complimenti signor Potter! Molto scaltro!”.
Avanti agli occhi di Harry e Ginny apparve un uomo alto con i capelli brizzolati pettinati all’indietro  vestito con una tunica nera.
“Chi diavolo sei tu?!” Chiese Harry.
L’uomo sorrise e rispose “Non avere fretta giovane mago! Ammira!” e dicendo ciò indicò le altre tre nicchie che si aprirono. Dentro c’erano incatenati rispettivamente Hermione Ron e Hagrid. Harry con aria sbalordita guardò gli amici che privi di sensi erano legati nelle nicchie.
“Liberali subito bastardo!” urlò Harry.
“Come ho gia detto, non avere fretta!” rispose l’uomo con tono calmo e sicuro di se e continuò camminando per la stanza con le mani dietro la schiena
“Voglio raccontarti tutto dall’inizio, da sempre ho sognato di essere un grande mago ma qualcuno veniva sempre prima di me. Conoscevo tuo padre Harry che mi promise di farmi studiare ad Hogwarts di farmi almeno entrare ma la lettera non arrivò mai. Ho passato tutta la mia vita a fare il prestigiatore in un dannato circo per ben dieci anni. Ma in tutto questo tempo il mio unico pensiero era quello di vendicarmi di tuo padre. Poi seppi che il Signore Oscuro aveva ucciso i tuoi genitori e ciò servì solo a tormentarmi di più perché volevo essere io a guardare tuo padre soffrire come avevo sofferto io cosi quando ho saputo che eri diventato l’eroe di Hogwarts e che saresti stato ricordato come il suo grande erede ho pensato che dovevo portare a termine quello che Voldemort aveva cominciato. Ma non potevo agire da solo mi serviva qualcuno che ti odiasse quasi quanto ti odiavo io e qui entra in scena Draco Malfoy, ho ucciso la sua famiglia e gli ho fatto credere di averli come prigionieri e lui non ha esitato un attimo grazie a lui ho progettato il piano di fuga per quei due idioti che dovevano solo spaventarti e costringerti a venire ad Hogwarts. Cosi la sera al parco quando eri con il tuo amico Weasley per controllarti loro erano a casa tua per spaventare tua moglie. Sapevo che saresti corso in suo aiuto all’istante cosi mi precipitai anche io a casa tua e poco prima che quell’uomo potesse parlare l’ho ucciso. Sei arrivato qui e ho controllato ogni tuo minimo spostamento. Purtroppo ho avuto un piccolo imprevisto, Anderson, che per puro caso ascoltò la conversazione tra me e Malfoy così simulammo il suo suicidio spezzargli il collo non è stato un problema con me come ho fatto con le guardie che controllavano Draco. Anche quella è stato tutto pianificato mi serviva sempre più vicino a voi, cosi organizzammo la finta aggressione a tuo figlio Albus. Doveva solo recuperare la bacchetta ma purtroppo ha fallito e ha fatto la fine che meritava. Dovevo svantaggiarvi però. Cosi ho rapito Hermione lei doveva essere la prima e poi tutti gli altri sarebbero dovuti morire uno a uno prima di te. La morte di Malfoy è stato un altro imprevisto ma per ironia della sorte ti ha rivelato il mio nascondiglio e adesso eccoci qua Potter tu ed io. Consegnami la bacchetta di Sambuco cosi potrò diventare come il potente Signore Oscuro” dicendo queste ultime parole l’uomo si avvicinò ad Harry che con forza ma sangue freddo lo colpì in faccia con un pugno dicendogli
“Comincia a far sparire il naso se vuoi essere come lui”.
L’uomo cadde a terra e pulendosi il sangue che fuoriusciva dal naso cominciò a ridere e rialzandosi disse “Bravo Potter bella mossa!” indicando le fiaccole nelle nicchie dove erano legati i suoi amici disse “Appena il fuoco si spegnerà moriranno. Il tempo sta per scadere grande mago tic tac tic tac. Vuoi salvarli? Devi mettere i piedi su quella pedana!”
Sulla pedana c’era un meccanismo che se pressato avrebbe trasferito tutto li il fuoco delle fiaccole.
“Se ci salirai sopra morirai al loro posto, Potter. Ma li salverai. Ti conviene sbrigarti il tempo scorre tic tac tic tac. Se non salirai in tempo, appena il fuoco delle fiaccole finirà cadranno nel vuoto. Se salirai invece il fuoco verrà trasferito tutto su di te le catene si sbloccheranno e saranno liberi” poi guardando Harry negli occhi aggiunse “Ma se tu mi consegnerai la bacchetta tutto finirà qui. Io diventerò il mago più potente di tutti i tempi quello che per colpa di tuo padre James Potter non sono mai stato ma grazie a tanti anni di esperienza non mi è servita la magia per fare tutto questo”.
“Prima dimmi chi sei!” disse Harry.
“Tu puoi chiamarmi V” rispose. Harry sconcertato guardò la moglie ma l’uomo continuò “V, come vendetta!”.
Harry non avendo altra scelta estrasse dalla tasca la bacchetta di Sambuco ma proprio quando stava per dargliela la spezzò a metà.
V senza parole lo spinse e lo sbatté a terra disarmandolo anche della sua bacchetta che finì vicino la porta e urlò “ Maledetto! Non importa mi basterà vederti morto Potter!”
All’improvviso però entrò Albus accompagnato da Nevil. V si voltò a guardarli e fu colpito con un calcio da Harry che si rialzò.
Albus allora urlò “papà prendi!” lanciando la bacchetta al padre che la afferrò e urlò “Stupeficium!” V fu colpito e cadde all’indietro finendo sulla pedana. Il fuoco si trasferì su di lui e nella stanza si senti solo il suo urlo di dolore mentre bruciava. Come previsto le catene si aprirono Ron Hermione e Hagrid si svegliarono e scesero dalle nicchie. Albus corse ad abbracciare la sua famiglia.
Ron poté finalmente riabbracciare Hermione. Tutti uscirono dai sotterranei e si ritrovarono nel cortile della scuola dove circondati da tutti gli studenti e dai professori furono accolti da un grande applauso.
La preside McGranitt abbracciò Harry e disse “Hogwarts è di nuovo salva grazie a te”
Harry allora rivolto al figlio disse “Ma come hai fatto a sapere dove eravamo Al?”
Nevil allora intervenne “Come suo padre non si fa mai gli affari suoi e non riesce a stare fuori dai i guai. Mi ha convinto a seguirlo”. Harry abbracciò Al e gli disse “Sei stato molto coraggioso Al, sono fiero di te!”
Al sorridendo rispose al padre “Grazie papà”.
Hagrid si commosse e Ron abbracciato ad Hermione guardandolo gli disse “Cosa fai piangi?”
“Chi io?” rispose Hagrid e continuò “Ma figurati, mi è finito qualcosa nell’occhio”.
La preside rivolta ad Harry disse “Vuoi essere il nuovo professore di difesa contro le arti oscure?”
Harry meravigliato chiese “Dice sul serio?”.
La McGranitt ricordando le parole dette da Harry gli rispose “Ti sembra che io stia scherzando? È il minimo che io possa fare”.
Harry guardò Ginny e gli altri e chiese “Che ne dite?”
Ma nessuno rispose meno che Gazza che borbottò “Guai in vista! Dannazione”.
“Devi decidere tu amore” rispose Ginny sorridendo e aggiunse “Ma qualsiasi cosa farai resteremo sempre tutti uniti”.
Harry allora felice guardando la McGranitt rispose “Ci penserò!”.
 
 
FINE
Spazio dell’autore
E siamo giunti alla conclusione della mia storia. Spero vi sia piaciuta. Mi scuso per il ritardo tra un capitolo e l’altro. Il “mio” Harry forse tornerà forse no chi può dirlo per ora ho in mente altro ma spero che continuiate a seguirmi lo stesso. Grazie a tutti!
Mark’s Elenders

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