two sisters, two brothers, one destiny

di Marty_Winchester
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Scappare ***
Capitolo 3: *** Problemi ***
Capitolo 4: *** Inferno e Paradiso ***
Capitolo 5: *** Voglia di scrivere profezie saltami addosso ***
Capitolo 6: *** Verità sconcertanti ***
Capitolo 7: *** Morte e miracoli ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


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«Svegliati Angy, è ora di andare a scuola!»
Lentamente apro gli occhi, ritrovandomi faccia a faccia con mia sorella; non ci si abitua mai a vedere i propri lineamenti nel viso di un’altra persona.

«Amber, come fai ad avere tutta questa energia? Mi stupisce che abbiamo lo stesso DNA, non so proprio dove sia finita la mia energia mattutina…»
Sbadiglio e mi alzo dal letto, ma poi mi lascio cadere su quello di mia sorella.

«Su, su!»
La mia gemella mi prende le mani e mi aiuta ad alzarmi, finalmente sono sveglia e pronta a iniziare un’altra giornata noiosa.

 
Finalmente suona la campanella dell’ultima ora, questo è il momento della giornata che preferisco: io e mia sorella abbiamo dieci minuti di libertà, prima di arrivare a casa ed essere trattate come prigioniere. Abbiamo solo nostro padre, mamma è morta quando eravamo piccole e da allora papà è diventato la nostra guardia carceraria.

«Sai Angelica, stavo pensando…»

«Davvero? Bravissima, alla fine ci sei riuscita!»
Scherzo io, dandole un leggero scappellotto.

«Ahah, molto divertente»
Cerca di usare un tono offeso, mettendo un leggero broncio, ma siamo troppo in confidenza per prendercela a male per simili battute.

«Comunque, stavi dicendo?»

«Si ecco… secondo te quando papà beve, lo fa per dimenticare la mamma o per riuscire a pensarla senza piangere?»

«Non lo so… l’unica cosa che importa è che quando beve non ci mette le mani addosso, se lo facesse, non mi importerebbe più che sia mio padre: lo farei secco»
Finisco la frase in un sussurro, sperando non arrivi mai il momento di tener fede a quelle parole.
Quando arriviamo davanti casa mi lascio sfuggire un sospiro, seguito da uno sbuffo di Amber. Prendo le chiavi e apro la porta, rimanendo pietrificata sulla soglia.

«Oddio»
Non riesco a dire altro, ho la gola chiusa per lo shock; posso solo afferrare la mano a mia sorella, l’unica persona capace di darmi forza, sempre.



*angolo dell'autrice**
eccomi tornata con questa nuova f f, non vedo l'ora che entrino in scena Dean e Sam ^_^
grazie a tutti voi che leggerete e recensirete

ps. Amber sarebbe la mia amica Tasha_Natasha

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Capitolo 2
*** Scappare ***


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Sembra sia esplosa una bomba in casa, poi sia passato un tornado e infine il diavolo della Tasmania: muri graffiati, mobili sconquassati, pezzi di soffitto per terra.

«Papà!»

«Papà rispondi, dove sei?»
Entriamo in casa, io corro di sopra, Amber verso la zona giorno.
Apro la porta della camera da letto di mio padre, con circospezione, ed entro nella stanza. Vicino al letto c’è una donna, mi da spalle e non sembra essersi accorto della mia presenza.

«Eccoti, ti stavo aspettando»
La sua voce è calma e controllata, ma molto inquietante. Si volta e posso vedere i suoi occhi bianchi: se la sua voce è minacciosa, quel paio di occhi mettono davvero i brividi.

«Scappa Angelica!»
Mio padre si alza dal pavimento, ferito e sanguinante, mettendosi tra me e l’essere dagli occhi bianchi.

«Le tue figlie non andranno da nessuna parte, spostati lurido verme»

«Puttana, prendi questa!»
La donna viene bagnato con una strana sostanza, molto dolorosa e che brucia a contatto con la pelle. Il mio cervello urla “vattene da qui”, ma le gambe non rispondono. Sento dei passi, deve essere Amber, “no, stai lontana da qui!”.

«Figlia mia, scappa e salva tua sorella!»
Mio padre mi da uno spintone e finalmente riesco a riprendermi; approfittando della distrazione di Lilith, esco dalla camera e porto mia sorella lontano da questa casa e dal pericolo.


Punto di vista: Dean

«Sammy, hai scoperto qualcosa?»

«Non chiamarmi così Dean, lo sai che non lo sopporto! Sammy era un bambino di dodici anni con l’acne»
Alzo le spalle e continuo a guardare un porno, sul portatile di mio fratello, fingendo di fare ricerche.

«Dean tu sei proprio un… La gente muore e tu perdi tempo con i porno?!»
Mi ha scoperto: sa perfettamente che le ricerche non mi fanno sorridere, pazienza.

«Senti Sam è tutto il giorno che faccio ricerche»
Spengo il computer e lo appoggio sul tavolo.

«E anche se trovassimo quella figlia di puttana, mi spieghi come la facciamo secca?»
Sam sta per ribattere, ma inizia a squillare il mio cellulare.

«Pronto? Sono Dean»

«Ciao, D-Dean… io sono Angelica Revolver, ti starai chiedendo come ho avuto il tuo numero, non crederai mai a quello che è successo…»

«Chi è?»
Sussurra mio fratello, avvicinandosi; alzo la mano come a dire “aspetta, poi ti rispondo.”

«Angelica hai detto? Non ti preoccupare, ho una mente aperte»

«Mio padre è stato ucciso da una donna, ma non aveva niente di umano…»

«Mi dispiace molto, tu stai bene?»

«Come potrei mai stare bene!»
Scoppia a piangere; mi mordo la lingua, sono proprio un deficiente! Meno male che ho subito anch’io una simile perdita.

«Mio padre mi ha dato il tuo numero di telefono, è stata l’ultima cosa che ha fatto prima di…»
Riesce a calmarsi e a continuare la chiamata, anche se per poco. Cambio discorso.

«Dove ti trovi?»

«Molto lontano, ho capito subito dal tuo accento che non sei italiano»

«Infatti sono americano, ma potrei fare delle telefonate a cacciatori della zona…»

«Molto gentile, ma mio padre mi ha dato il tuo numero»

«Ne discuto un attimo con mio fratello, ti richiamo okay?»
Mi chiude il telefono in faccia, non mi arrabbio solo perché è in lutto.

«Adesso rispondimi: chi era al telefono?»
Interloquisce mio fratello, usando un tono incuriosito.

«Una ragazza… suo padre è stato ucciso da un mostro, ma prima che lo mandasse all’altro mondo è riuscito a darle il mio numero»
Sam annuisce e inizia a preparare la valigia, quando una damigella è in pericolo, lui accorre.

«Aspetta Cowboy, si trova in Italia! E poi abbiamo una missione da compiere»

«Già, ma come dici tu: “Non abbiamo né tracce né armi per uccidere quella stronza”»

«Io la chiamo puttana, ma comunque hai ragione. Fammi richiamare Angelica Revolver…»
Scoppio a ridere, trovo abbia un nome assurdo, ma la faccia che mette su Sam mi fa smettere.

«Dean, hai detto Revolver?»

«Si, vedi non siamo gli unici ad avere un cognome uguale al nome di un’arma!»

«Non è quello che volevo dire, è un cognome familiare…»
Mio fratello mette la mano in tasca e tira fuori il suo smartphone, digita un numero di telefono e mette il vivavoce.

«Ciao Bobby, il cognome Revolver ti dice qualcosa?»

«Certo, idiota. Revolver è il cognome di mio cugino, David Jonathan Revolver»

«Una certa Angelica Revolver ha chiamato Dean, suo padre è morto…»

Aspettiamo diversi minuti, ma non riceviamo nessuna risposta da parte sua, così continuo io.

«Stiamo andando in Italia, vuoi venire con noi?»

«Non posso, idioti: molti cacciatori contano su di me»
Sbraita prima di agganciarci il telefono in faccia; che diavolo hanno oggi le persone? L’educazione è passata di moda?

«Allora partiamo, destinazione Italia»


Punto di vista: Angelica

Il tizio Americano sarà qui il prima possibile, giusto il tempo di arrivare dalla Florida. Io e mia sorella adoriamo l’America, volevamo andarci appena compiuti i diciotto anni, ma adesso è l’ultima cosa a cui pensiamo.

«Dove andiamo Angy? Non possiamo tornare a casa nostra…»

«Potremmo provare andando da nostra zia, ma l’importante è restare unite»

«Non potremmo mai dividerci, siamo sorelle gemelle»

«Ma anche amiche, siamo migliori amiche»

«Hai ragione: si nasce sorelle, ma si decide di essere amiche»

Ci abbracciamo forte, l’unica persona senza la quale non potrei vivere è lei.


Arriviamo davanti a casa di nostra zia Amelia, l’unica persona sempre disposta a darci una mano. Busso alla porta, suono il campanello, urlo con forza il suo nome, ma la sua abitazione sembra vuota.

«Oh no, lo sapevo che era una cattiva idea! Siamo state così ingenue, era ovvio che questa sarebbe stata la nostra mossa successiva»

«Che altro potevamo fare Amber? Non mi sembra che tu abbia esposto un’idea migliore!»

Non mi era mai capitato di sbraitare contro mia sorella, ma del resto non mi era mai nemmeno successo di trovarmi faccia a faccia con…

«Un demone»

Mi esce dalla bocca il nome di questa creatura, non so da quale parte del mio subconscio, ma appena pronuncio quelle parole mi sento una stupida per non esserci arrivata subito.

«Che cosa c’entrano i demoni?»

«Ti ricordi quando papà ci raccontava quelle storie, dopo che la mamma era morta?»

Noto come Amber si concentra, cercando di riportare i ricordi alla mente.

«Cercava di farci sentire meglio, con il solo risultato di averci traumatizzato ancora di più!»

Scuote con forza la testa e inizia a mangiucchiarsi le unghie, dovrei fermarla, ma anch’io ho lo stesso vizio e la capisco. Ignoro il suo gesto e continuo la discussione.

«Ci raccontava di come suo cugino Ronny, no anzi Bobby, aveva da poco ucciso la moglie perché posseduta da un demone, così quando papà lo chiamò perché mamma aveva tentato di affogarci nella vasca da bagno, si armò di sale, acqua santa…»

«Arrivò a casa nostra, la esorcizzò, ma il demone era precipitato dal quinto piano con il corpo di mamma, uccidendola»

Concluse il racconto mia sorella, smettendo di distruggersi le unghie.

«Capisci adesso Amber? È tutto vero!»

«Sono tutte stupidaggini, l’unico male che esiste è quello provocato dall’uomo»

«Dici così solo perché non hai visto i suoi occhi… mannaggia la pupazza! Non erano rossi, come i demoni degli incroci, né gialli, come quelli di medio potere, ma bianchi!»
Mia sorella mi guarda come se stessi ballando nuda, imitando il verso del pollo e parlando agli alberi.

«Che cosa vai blaterando?»

«è la gerarchia dei demoni, questo vado blaterando»
Mi scappa un sorriso, ma non sono allegra.

«Hai fatto bene i compiti, allora sai benissimo che non avete speranze di sfuggirmi»

Quella voce ci coglie di sorpresa, rimaniamo pietrificate. Ci siamo messe a discutere come delle stupide invece che scappare!

«Fate le brave e venite con me»

Continua il demone, senza avvicinarsi. Il mio sguardo cade sulla macchina di Amelia, lei aveva il vizio di lasciare l’auto aperta e le chiavi inserite…

Fisso mia sorella negli occhi e con lo sguardo indico la macchina, ci capiamo al volo e corriamo il più velocemente possibile al suo interno.

«Ragazze, ed io che non volevo farvi male…»

La sua voce ci arriva ovattata, non so come ho fatto a far partire la macchina e scappare così in fretta.



**angolo dell'autrice**
allora che ne pensate di questo capitolo?
lasciate una recensione se volete, un bacio alle mie care amiche <3

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Capitolo 3
*** Problemi ***


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Punto di vista: Dean

Dopo ore che sembrano secoli, atterriamo a Malpensa. Prendiamo i nostri bagagli e usciamo dall’aeroporto, tirando un sospiro di sollievo: tutti i controlli per la sicurezza farebbero sentire colpevole anche Maria Teresa di Calcutta.

Ci guardiamo intorno, ma della ragazzina nessuna traccia.

«Chiamala, sarà sicuramente in ritardo»

Esordisce Sam. Con titubanza, per paura di scoprire il peggio, infilo la mano in tasca e cerco le chiamate recenti. Dopo sei squilli Angelica risponde, ma la sua voce sembra più fanciullesca, sarà una mia impressione.

«Tutto bene?»

«Si, ma c’è stato un imprevisto! Prendete un taxi e fatevi portare…»

Passa una dozzina di secondi prima che continui a darmi indicazioni.

«A Bollate, via Diaz. Okay?»

«Bollate, via Diaz…»

Ripeto, per farle capire di aver memorizzato.


L’unica cosa di cui sono felice è viaggiare in auto, ma il resto non potrebbe essere più fastidioso: l’uomo alla guida fuma senza abbassare il finestrino, gli ammortizzatori sarebbero da cambiare e una vecchietta in sedia a rotelle si muove più velocemente. È in momenti come questi momenti che amo la mia baby, così  bella e confortevole, perfetta anche per del sesso con un angelo decaduto, oh Anna…

 

«Hey, siamo arrivati e ho già pagato il tassista»

Ritorno alla realtà, asciugandomi i lati della bocca. Apro la portiera, con molta difficoltà e producendo un forte rumore, dopo di che scendo da questo rottame. La mia attenzione è catturata da una casa su due piani, piena di graffiti osceni e scritte senza senso

«Dean, non è il momento di osservare le poche cose brutte della magnifica Italia»

Annuisco e cominciamo ad addentrarci nella via; in lontananza scorgo una testa bionda, ma qualcuno mi aggredisce alle spalle, facendomi perdere i sensi.



Sono legato a una sedia, imbavagliato e ferito. Maledizione! I problemi non vengono mai soli.

Dopo dieci minuti riesco finalmente a liberarmi, ma sono comunque bloccato in una stanza buia.

«Sam!»

Chiamo più volte mio fratello, ma non risponde né lui né altri. Cazzo, se è successo qualcosa a Sammy… La mia mano si appoggia sulla guancia e capisco dalla lunghezza della barba che sono passati diversi giorni: adesso sono davvero in ansia.

«Dean, sei qui?»

Una voce femminile arriva alle mie orecchie, facendo passare un po’ lo sconforto.

«Si, sono qui, ma la porta è…»

Sto per dire “bloccata”, ma si spalanca proprio in quel momento. Sulla soglia appare una ragazzina che avrà appena diciassette anni.

«A-Angelica?»

Mi azzardo a pronunciare, avvicinandomi all’uscita di questa claustrofobica stanza.

«Si, ora scappiamo prima che tornino»

Mi afferra per mano e mi trascina fuori; siamo in uno stretto corridoio, poco illuminato e pieno di graffiti e topi.

«No, aspetta: non vado da nessuna parte senza mio fratello»

Noto come si porta la mano sulla tempia, strizza gli occhi e assume un’espressione distante.

«è già fuori, andiamo»

Non so perché, ma mi fido. Dopo cinque minuti esco finalmente alla luce del sole, trovando finalmente mio fratello.

«Hey Dean, sei riuscito a scappare!»

«Si, grazie a…»

Mi volto, ma la ragazzina è sparita nel nulla.

«Angelica»
Mormoro, guardandomi meglio intorno.

«Ha salvato anche me, la domanda è... come? E adesso dov'è?»

 

**angolo dell'autrice**

eccomi tornata! lasciate una recensione per farmi sapere cosa ne pensate, alla prossima ^^

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Capitolo 4
*** Inferno e Paradiso ***


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Punto di vista: Dean

«Ragazzi, Ragazzi, Ragazzi, possibile che ogni volta che qualcosa bolle in pentola, saltate fuori voi?»
Quella voce, impossibile dimenticarla.

«Gabriele, ma tu sei morto?!»
Esclamo, in tono fin troppo sorpreso considerato tutto quello che ho visto.

«Anche voi, più di una volta, ma siamo ancora tutti qui»
Io e mio fratello ci scambiano un’occhiata, per poi tornare a fissare l’arcangelo.

«Ti ha fatto tornare Dio?»
Chiedo io, con una nota di speranza mista a scetticismo.

«Certo, in paradiso c’è stata una grande festa per il ritorno del padre»

«Dio è tornato in paradiso?!»
Gridiamo in coro Sam ed io.

«Io non l’ho visto, e voi?»

«Basta giochetti! Puoi dirci che cosa ci fai tu qui?!»

Quasi sbraito, mi dimentico sempre che dovrei essere più educato con un arcangelo, ma è difficile esserlo con l’essere che ti ha fatto morire molte volte, anche se per “finta”.

«La domanda giusta sarebbe: cosa ci fate voi qui»

«Siamo stati rapiti, la tua scusa?»

Interloquisce Sam, sottolineando parola per parola.

«La mia scusa è che sto lavorando»

Risponde in tono beffeggiatore, dandoci le spalle e allontanandosi.

«Lavorando a cosa?»

Gli urlo dietro; lui si ferma, si volta con un’espressione scocciata e sbuffa.

«è in corso una lotta tra inferno e paradiso e delle persone sono proprio in mezzo, quindi anch’io devo starci»

Risponde in modo sbrigativo Gabriele, sistemandosi i capelli.

«Apocalisse?»

Mormoro a mezza voce, lanciando uno sguardo veloce e Sam.

«Non quella biblica, lucifero e i cavalieri non c’entrano nulla, un altro genere di lotta»

«Perché devi starci in mezzo?»

L’arcangelo sospira, ruota gli occhi e poi sparisce nel nulla.

«Dannati angeli»

Riappare dopo pochi secondi, ma non è solo.

«Perché hai rapito due gemelle?»

Interviene Sam, anticipandomi.

«Non le ho rapite, sono loro la ragione che mi obbliga a stare in mezzo allo scontro armato. Le conoscete già: Angelica e sua sorelle Amber»

Strabuzzo gli occhi, continuo a fissarle così intensamente da sembrare un pervertito: non avevo idea che fossero due persone distinte.

«Angelica ha salvato il tuo culo Dean, Amber il posteriore di Sam, quindi io eviterei di guardarle così»

Parla rivolgendomi un’espressione seria, sarà forse una delle prime volte.

«Quindi loro sono in mezzo allo scontro e tu devi proteggerle?»

Si intromette Sam, cercando di arrivare alla conclusione.

«Sei il fratello intelligente allora, Sam»

«Siete stati rapiti e tenuti segregati per giorni, in questo periodo abbiamo conosciuto Gabb: ci ha insegnato un po’ di trucchetti e ci ha raccontato molte cose»

Ci spiega una delle ragazze, non saprei se Amber o Angelica.

 

Punto di vista: Angelica

Alcuni credevano fossi una sorta di scherzo della natura, c’è chi vede i gemelli identici così, ma la verità è che sono speciale. Non è una cosa positiva, soprattutto quando sei in mezzo a una lotta tra inferno e paradiso, senza possibilità di fuga né per te né per tua sorella.

Ho sempre saputo di avere una connessione unica con Amber, ma non avrei mai pensato di poterla affinare così tanto: riuscirò a proteggerla e a trovarla, sempre.  Morirei per salvarla, lo farei senza esitare e senza rimpianti.

 

Punto di vista: Amber

Non ho mai fatto nulla che potesse mettermi in pericolo: mia sorella si sente in dovere di proteggermi da tutto e da tutti, anteponendo la mia vita alla sua.

Le giornate saranno sempre più grigie e non posso vivere con la paura che mia sorella si butti sopra una mina per me, ma che posso fare?!
Siamo speciali e dobbiamo lottare, la salvezza del mondo dipenderà dalla nostra forza e dalla nostra unione.


 

**angolo dell'autrice**
questo capitolo mi ha dato problemi, fatemi sapere voi ^^

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Capitolo 5
*** Voglia di scrivere profezie saltami addosso ***


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Sedici anni fa… (racconta Gabriele)
 
«Guarda Gabriele: sono perfette»

«Hai ragione fratello, quando saranno grandi avranno un enorme potenziale»
Smetto di guardare la terra e fisso mio fratello Raffaele, ho paura –per quanto un potente arcangelo può averne- di fare la seguente domanda:

«Chi di noi? Tu?»

«Io sono stato l’angelo custode sulla spalla degli ultimi due profeti, tocca a te!» Sbraita mio fratello, visibilmente adirato. Quando torna concentrato sulla nascita delle gemelle, la sua Grazie diventa di un rosso acceso e pulsante. «Che cosa è successo?!»
Urla tirando fuori la spada d’arcangelo. Si avvicina a me, alle mie spalle sono apparsi i nostri fratelli, alcuni stanno dalla mia parte, altri dalla sua.

«Tu Gabriele! Mi hai distratto e nel frattempo qualcuno ha messo un sigillo enochiano sulle profetesse; ti proibisco l’accesso al paradiso fino a nuovo ordine: vai sulla terra e trovale!»
Lancia la spada lontano e senza aspettare che aggiunga altro, scendo tra gli umani, pensando: “Che caratteraccio, quanto vorrei vederlo cadere”.

 
Oggi… (torna a raccontare Angelica)

Quanto sarà passato: un giorno, due? Difficile dirlo in questa stanza onirica, fuori dal tempo e dallo spazio. Tengo una penna in mano, mi sforzo di scrivere qualcosa, ma tutto ciò che riesco a fare è disegnare cuoricini. Sbuffo, straccio il foglio e lo lancio lontano.

«I tuoi non ti hanno insegnato a non buttare le cose a terra?»
Mi ammonisce un uomo affascinante, dagli occhi chiari e i capelli corti. Mia sorella tira un urlo, non è ancora abituata a persone che appaiono dal nulla, a due centimetri dal suo naso; ci si abitua mai?

«Non temete: io sono Balthazar e come il vostro protettore non voglio farvi del male»

«Sbaglio, o ci ha definito prostitute?»
Osserva Amber, continuando a scrivere; rettifico: completando un disegno.

«Tra simili ci si intende»
Rispondo io, per poi scoppiare a ridere, seguita da mia sorella. L’espressione che ci rivolge l’angelo non fa altro che aumentare i nostri sghignazzi.

«Sento troppo ridere e poco produrre»
La voce serie di Gabriele ci fa tacere all’istante. Non ci tratta male l’arcangelo, anzi, però hanno la fama di essere spietati.  Gli angeli si scambiano dei saluti educati e poi spariscono, non prima di averci incitato a “profetizzare”.

 
Punto di vista: Dean

«Si Bobby, hai capito bene: le tue nipoti sono in mezzo a un combattimento tra inferno e paradiso»

“Che cosa fai ancora al telefono?! Trovale e portale qui! Brutto idiota…”
Mi insulta per una bella mezz’ora, lo lascio sfogare e quando ha finito continuo.

«Pensi che siamo stati con le mani in mano? Non sappiamo più che fare per trovarle»

“Abbiamo fermato l’apocalisse e non riesci a trovare due ragazzine?”

«Gabriele, l’arcangelo incaricato di proteggere le profetesse, le ha rapite»

«Le che? Che cosa ha fatto Gabriele?!»
Altri insulti, altre bestemmie. Appoggio il cellulare sul tavolo e inizio a mangiare il mio panino, sotto gli occhi disgustati di mio fratello.

«Come puoi mangiare quella roba…»
Borbotta Sam, più a sè stesso che a me. Quando sento il mio nome urlato a gran voce, riprendo il cellulare in mano, sporcandolo di unto.

“L’angelo con la cotta per te non risponde alle preghiere?”

«Bobby le abbiamo provate tutte, quel brutto pennuto non…»
La faccia di Sam mi fa fermare: il suo sguardo è fisso su qualcuno alle mie spalle. Mi volto e trovo Castiel, un’espressione da cucciolo smarrito sul volto.

«Ti richiamo Bobby»
Chiudo la comunicazione senza aspettare una risposta e appoggio il cellulare sul tavolo. Mi alzo in piedi e mi avvicino all’angelo, specchiandomi nei suoi occhi blu.

«Eccomi qui Dean, cosa c’è?»
Mi parla in tono composto, sembra evitare di alzare troppo la voce.

«Devi farci consegnare Angelica e Amber, Gabriele non può rapirle!»
Castiel fa qualche passo avanti e indietro, sembra un’anima in pena.

«Non le ha rapite, le sta proteggendo»

«Non può farlo dall’alto?»
Interloquisce Sam, alzandosi dalla sedia e mettendo il silenzioso al cellulare (Bobby continua a chiamare). Castiel sospira all’affermazione di Sam, impugna un coltello e inizia a incidere simboli sui muri. Speriamo che non si accorgano del danno prima della nostra partenza…

«Potrebbe, dovrebbe. Quando sono nate, qualcuno ha inciso un sigillo enochiano sulle loro costole, sono irrintracciabili e Gabriele non può permettersi di perderle»

« Non può toglierlo e via?!»

«è un discorso complicato e adesso non ho tempo di spiegarvi… le rapirò, ma se Gabriele dovesse cogliermi sul fatto, mi farà fuori; se le consegno a voi, vi troverà e vi farà fuori; se i demoni (o qualcuno di peggiore) le troverà, vi farà fuori e Gabriele vi farà tornare in vita, solo per potervi uccidere con le sue mani. Tutto chiaro?»

«E qual è la novità…»




**angolo dell'autrice**
allora che ne pensate? Sono entrati in scena Balthy e Cass :)
il nostro angioletto dagli occhi bellissimi è stato molto chiaro ^_^
lasciate una recensione, siate buoni, un baciooo alle mie sorelline!

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Capitolo 6
*** Verità sconcertanti ***


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 Punto di vista: Gabriele
 
«Che cosa stanno facendo?»
Balthazar appare nella stanza. Le sue ali, invisibili per qualsiasi umani, sono di un tenue grigio.

«Dormono»
Rispondo, abbassando il tono della voce.

«Bene…» Mormora, avvicinandosi a me. «Devo parlarti…»
Faccio apparire un lecca-lecca e incito mio fratello a continuare.

«Non ho capito perché non vuoi collaborare con i Winchester, quelle scimmie senza peli hanno fermato l’apocalisse, qualcosa sanno fare»

«Certo che non hai capito, non sai tutto quello che è successo. Quel Sam non deve sfiorare le profetesse, una grande minaccia arriverebbe a loro in meno di un secondo»
Spiego, con voce troppo alta. Amber inizia ad agitarsi nel sonno, ma poggio velocemente due dita sulla sua fronte e torna a dormire profondamente.

«Un simile incantesimo è possibile solo con… no impossibile, nostro fratello è arrivato in tempo»
Lo guardo con espressione vagamente altezzosa.

«Quella volta»
Cala il silenzio, spezzato solo dai respiri regolari delle ragazze.

«Quindi, Gabriele, devo dirtelo: Castiel vuole portare via le gemelle»
Riprende il discorso Balthazar e per poco non ingoio il lecca-lecca.

«Non guardarmi così fratello. Da quando Cassy ha salvato Dean dall’inferno, fa tutto ciò che gli viene chiesto; non è colpa di nostro fratello se ha perso il cervello mentre salvava l’umano dalla perdizione»
Balthazar tenta di giustificarlo, ma quando si tratta della sicurezza delle mie protette, non faccio sconti a nessuno.

«Colpa sua o no, questa volta si è spinto troppo oltre»

 
Punto di vista: Castiel


«Okay, è tutto pronto»
Chiudo gli occhi e inizio a recitare le parole dell’incantesimo. Quando apro gli occhi, mi ritrovo in una stanza buia. Sembra non ci sia nessuno, a parte le ragazze sdraiate nel letto. Mi avvicino a loro, ma sento altri passi oltre ai miei. Gabriele appare dal buio, lancia qualcosa che teneva in mano e mi ritrovo in un cerchio di olio sacro.

«Eccoti, Castiel. Ti stavo aspettando»
Esordisce mio fratello, guardandomi con odio.

«Senti Gabriele, ci sono altri modi, non devono per forza…»

«Sh-sh!» Mi zittisce lui, iniziando a camminare intorno al cerchio «Pensavi davvero di potermi sottrarre le ragazze da sotto il naso?»
Evito di rispondere, lasciando che continui il suo monologo.

«Angelica e Amber sono speciali, indipendentemente dal loro essere profeti»
Non riesco a capire, non ho mai sentito niente del genere. Ci sono profeti più… speciali?

«Capisco dalla tua espressione da stoccafisso che non sapevi un emerito…»
Si schiarisce un attimo la gola e butta un occhio verso le gemelle. Approfitto della pausa per parlare.

«Senti Gabriele, collaboriamo! Portiamo le gemelle da Bobby, sai che sono parenti? Pensi di poterle tenere in questa campana di vetro per sempre? Questo è il grande piano? Lo sai vero che in queste stanze il “segnale” non arriva? Non possono profetizzare niente. Inutile tentare: fallimento assicurato. Se collaboriamo (io, te, Sam,Dean e Bobby) riusciremo a proteggerle, non troverai umani migliori di quelle teste d’uovo»
Cerco di interpretare ogni cambiamento di espressione, sembra quasi convinto.

«Hai ragione, nemmeno si impegnano! Disegnano stupidi cuoricini invece di scrivere… ma non posso collaborare con Sam, è segnato»

«Segnato? Se ti riferisci al sigillo enochiano…»

«Fratellino, non sai proprio niente. Il caro Sammy ha fatto sesso con Lilith, la quale è stata molto furba (per essere un rifiuto): se Sam sfiora le gemelle, Lucifero è libero di uscire dalla sua gabbia»

«C’è un modo per… sciogliere questo incantesimo?»

«Non lo so, farò delle ricerche, ma solo perché qui non possono profetizzare e mi farebbe comodo qualcuno che badi a loro, mentre io sono impegnato»
Fa sparire il fuoco e si volta.

«Aspetta Gabriele, non mi hai spiegato in cosa sono tanto speciali»
Gabriele annuisce e fa uno strano segno con la mano; Balthazar appare dal nulla e mi pugnala, facendomi sparire in una luce accecante.

**angolo dell'autrice**
si nasconde per evitare le torture, ho messo troppe cose "pesanti" in questo capitolo? ^_^
un bacione, anzi ve lo darò quando vi sarete calmate... :)
 

 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 7
*** Morte e miracoli ***


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Punto di vista: Angelica

Sono svegliata nel cuore della notte da una luce molto forte. Mi metto seduta sul letto, vedo Balthazar con un pugnale in mano e Gabriele che fissa qualcuno sul pavimento. Mi sporgo per osservare meglio e lancio un gridolino, non appena metto a fuoco la scena: un angelo disteso sul pavimento, circondato da un paio di ali. Balthazar, l'angelo che posso considerare un amico (a differenza di Gabriele ha scelto di starci vicino) è un assassino.

«Angelica, di grazia, potresti venire un secondo?»
Mi chiama Gabriele, guardandomi in modo dolce. Rimango un po’ imbambolata a fissare l’arcangelo, per poi avvicinarmi.
«Guariscilo»

“Guariscilo”. Queste parole rimbombano nella mia testa da diversi minuti: non so cosa dovrei fare, cioè so come, ma è la prima volta che provo. I due angeli mi guardano con espressione rassicurante, hanno fiducia in me. Mi metto in ginocchio, vicino al corpo dell’angelo, e inizio a concentrarmi. L’aria entra nei miei polmoni e poi esce, il mio cuore batte forte nel petto, l’unica cosa che non si muove sono i miei occhi e quel corpo.

«Non posso farlo da sola, ho bisogno di mia sorella»

Spiego, alzando lo sguardo su Gabriele. L’arcangelo annuisce e si avvicina a mia sorella, la scuote dolcemente e le sussurra all’orecchio qualcosa. Amber velocemente si avvicina e mi rivolge uno sguardo come a dire “dopo mi spieghi”; le prendo la mano, chiudo gli occhi e inizio a sentire una scarica elettrica passarmi in tutto il corpo. Questa strana sensazione sparisce all’improvviso, adesso mi sento come svuotata. Riapro gli occhi e rimango di stucco. Non ci posso credere.

«Castiel, fratello, che bello vederti tutto intero»
Balthazar si rivolge all’angelo con molta leggerezza, non si direbbe che l’abbia ucciso qualche minuto fa.

«Balthazar, tu mi hai pugnalato a tradimento!»
Sbraita Castiel, appena tornato in vita, senza nemmeno preoccuparsi di ringraziarci.

«è stato Gabriele a dirmi di farlo»
Risponde Balthazar, con tono innocente. Amber inizia a ridacchiare, a me scappa una risatina: quest’angelo è davvero spassosissimo. Ero sicura che non avesse ucciso suo fratello, non veramente. Castiel si accorge solo adesso della nostra presenza, ci rivolge i suoi splendidi occhi ipnotici e inclina la testa di lato, visibilmente confuso.

«Castiel, ecco le profetesse più incredibili di tutti i tempi. Adesso sai cos’hanno di speciale, una delle tante cose che possono fare è riportare in vita le creature. Cosa fai ancora qui? Torna sulla terra e spiega ai possessori delle tue palle che prima di poter collaborare, devono risolvere il loro problema con la maledizione di Sam»
Interviene l’arcangelo, iniziando a mangiare caramelle. Il mio stomaco brontola, non ho cenato o fatto colazione. Gabriele sembra avvertire il mio desiderio di cibo: mi porge un lecca-lecca. Scuoto la testa, prima di mangiare voglio capire cosa sta succedendo.

«Come si sciogliere la maledizione? Lo sai?»
Chiede Castiel, alzandosi e smettendo di fissarci. Gabriele ruota gli occhi e inizia a parlare in enochiano, così da tagliarci fuori dalla conversazione. Alla fine Castiel sparisce in un battito d’ali.

«Non potremmo avere del cibo vero? Non ne posso più di mangiare dolci»
Chiedo, molto gentilmente. Gabriel sorride, fa apparire tutto quello che potremmo desiderar mangiare e ci lascia sole, con Balthazar.

 
**punto di vista: Sam**
Quello che Cass ha detto non mi convince, ma se questo serve a portare Gabriele (e quindi le gemelle) da noi, lo farò.

**punto di vista: Angelica**

«Avanti ragazze, alzatevi. Dobbiamo scendere sulla terra, Bobby e gli altri vi aspettano»
Io e mia sorella borbottiamo qualcosa, ma alla fine ci svegliamo. Balthazar è seduto sul mio letto, mi fissa in maniera davvero strana.

«Balthazar per l’amor di nostro padre, vuoi lasciare alle ragazze un po’ di tempo per prepararsi?»
Senza aggiungere altro, entrambi gli angeli spariscono nel nulla.

«Ti ricordi quando ci lamentavamo perché la nostra vita era noiosa?»
Mi chiede Amber, togliendosi il pigiama.

«Già, meglio annoiarsi che avere inferno e paradiso sotto al naso»



**angolo dell'autrice**
eccomi qui! Pensavate davvero che avrei fatto morire l'angioletto dagli occhi blu? ^_^
lasciate una recensione, le mie sorelle anche un bacio <3

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