One more fucking love song and I'll be sick.

di ConnyandEv
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** This is your vacation at our undiscovered. ***
Capitolo 2: *** Once upon a time I didnt give a damn. ***
Capitolo 3: *** Somebody mixed my medicine. ***
Capitolo 4: *** But I’m pretty sure it ruled. ***



Capitolo 1
*** This is your vacation at our undiscovered. ***


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This is your vacation at our undiscovered.

‘prendi quelle cazzo di valigie, che stai aspettando?!’ disse accendendo la sua sigaretta, consapevole del fatto di non poterlo fare, su di una pista di atterraggio.
‘dammi tempo, aiutami!’ rispose prendendosi la bellezza di tre valigie insieme, attirando l’attenzione di uno dei ragazzi lì presenti, che si godeva la scena ridendo.
‘ vuoi una mano?’
La ragazza si girò guardandolo leggermente incazzata, come per sottolineare l’ ovvietà. ‘ Emh si … ‘ le parole le si bloccarono in gola, quando si ritrovò davanti un ragazzo alto tre volte lei, con degli occhi azzurro mare, così azzurri che ci si poteva tuffare dentro … no, che pensieri stava facendo? Basta. Si sistemò imbarazzata i suoi, palesemente tinti, biondi capelli.
Il ragazzo accennò un sorriso e prese una delle sue valigie.
La ragazza sorrise di rimando, e sobbalzò, quando si sentì la voce della sua amica alle spalle, che cominciava ad imprecare come di suo solito.
‘Ma cosa cazzo fai?’ disse prendendo la sua valigia dal ragazzo che la guardò stralunato;
‘ mi sta solo aiutando! Cosa che tu non fai mai!’ rispose.
‘ Ah si certo, facciamoci aiutare dal primo stronzo che passa!’ rispose girandosi poi verso il ragazzo, ‘senza offesa’ disse dando una lunga occhiata lungo il suo corpo.
‘ Sono 24 ore che non scopi e sei già così stressata? Datti una calmata! Scusala … ‘
Il ragazzo trattenne una risata, fissando la ragazza ‘stressata’ in questione, che guardava malissimo l’amica per la figura di merda che le aveva fatto fare.
‘ Dove siete dirette?’
‘ Ma che cazzo te ne fotte?’ disse buttando la cicca della sigaretta ormai consumata, e cominciandosi ad avviarsi verso l’uscita dell’aeroporto, con solo la sua borsetta in mano;
‘ Beh. Ti sei offerto, ora ci porti le valigie, vamos!’
L’amica, se avesse potuto si sarebbe scavata un buca, e sotterrata.
Il ragazzo ridendo appena, prese le valigie, e insieme alla ragazza si incamminò verso l’uscita, dalla sua amica, che era già appoggiata ad un taxi. Caricarono le valigie, e calò un silenzio imbarazzante, che il ragazzo interruppe poco dopo.
‘ posso sapere i vostri nomi? Vi ho fatto da facchino! ’ disse accennando una risata incrociando le braccia al petto.
‘ Certo! Piacere io sono Evelyn e lei è.. Corinne!’ rispose gentilmente la biondina indicando l’ amica poggiata sfacciatamente al taxi, fumandosi ancora l’ennesima sigaretta.
‘ Piacere di conoscervi, ragazze!’ disse il ragazzo.
‘ piacere tutto tuo, andiamo?’ disse con un sorriso beffardo Corinne.
-Datemi una pala- pensò Evelyn alzando gli occhi al cielo, - entro stasera la uccido e sotterro con essa.-  ‘e tu saresti..?’ disse cercando di non apparire imbarazzata.
‘ Alexander, e la tua amichetta è simpatica quanto un chiodo su per il culo. Ed ora, visto che a quanto ho visto e sentito, state andando nello stesso posto in cui sono diretto, per ripagarmi.. vengo con voi, e mi pagate il viaggio in taxi.’ Disse sorridendo ed entrando nel taxi in questione.
Corinne si girò a rallenty, doveva solo ringraziare Dio, che non avesse una pistola carica in mano, o sarebbe morto all’istante.
‘ SCENDI.DALLA.MACCHINA.’ rispose scandendo lentamente ogni parola.
‘Emh Conny, Sali in macchina e chiudi quella bocca da bocchinara che ti ritrovi!’ disse spingendo dentro con forza, tanto che la ragazza finì dentro, cadendovi in tutti i sensi possibili. E si ritrovò con la testa quasi sopra le COSCE del ragazzo, e con cosce sapete cosa si vuol intendere.
‘ Ah, io avevo chiesto un passaggio, ma se vuoi rendere il tragitto più divertente, fai pure..’ disse accennando una risata, sorridendo malizioso.
Evelyn scoppiò a ridere di gusto, e si mise davanti con il tassista, che se la rideva sotto i baffi.
Corinne alzò la testa lentamente, mollando un ceffone in pieno viso al ragazzo, che continuava a ridere. Si sistemò dall’altro capo del taxi, e si mise ad ascoltare musica, cercando di ignorare entrambi.
Il tragitto fu molto breve, e a pagare fu naturalmente Evelyn, che troppo buona era, per mandare a ‘fanculo entrambi. Scesero dall’auto, e radunarono le valigie e i borsoni.
‘ bene, questa è la scuola, volete che vi porti fino in segreteria?’ disse Alexander.
‘ ooh che carino, abbiamo la guida turistica, che dolce.’ Rispose prendendo la sua borsa, dirigendosi verso la segreteria, con Evelyn, ed Alexander che le fissava intanto il sedere, messo in evidenza dagli evidenti shorts di jeans.
Si registrarono, ed entrarono nella hall, dove tutti gli studenti erano intenti a riposarsi, e a prendere o distribuire volantini con gli orari delle lezioni o delle attività extrascolastiche.
Evelyn prese tutti i volantini che i ragazzi le davano, Corinne andò al bagno, scansando tutti quelli che osavano solo avvicinare la mano con il volantino.
Evelyn si ritrovò a parlare con Alexander, e a scusarsi per il comportamento dell’amica. Intanto Corinne nel bagno iniziò a togliersi la felpa, rimanendo con una canotta blu aderente, e si rinfrescò il viso ed il trucco.
Cercò di rilassarsi un attimo, ma il suo religioso silenzio venne interrotto da una ragazza che entrò. Avete presente le cheerleader che si vedono nei film americani, codini biondi, gonnellina corta, e voce stridula? Esattamente così.
Questa ragazza, o meglio puttana in questione per rendere ancor più l’idea, si portò un ragazzo tirandolo per la felpa dentro, sbattendolo al muro e limonandoselo di gusto, ignara del fatto, che il bagno fosse occupato.
Corinne sobbalzò un attimo, e guardandoli con aria schifata disse ‘ potrei vomitare ora, all’istante.’
I ragazzi si girarono in contemporanea, guardando la ragazza.
‘ li aveva ben puliti i denti?’ disse ridendo beffarda.
‘ cosa intendi?’ rispose la ragazza guardandola male, sistemandosi i capelli.
Il ragazzo, si limitò semplicemente ad alzare un sopracciglio, fissando la ragazza, che se ne accorse. ‘ vuoi un autografo, o ti do direttamente i risultati della mia ultima visita ginecologica?’
il ragazzo rise e la ragazza rimase a bocca aperta annaspando aria.
Corinne alzò le spalle, ‘ beh. Vi lascio, usatelo, e tesoro, lavora bene di bocca, ne ha bisogno.’
Disse indicando con un cenno del capo, il rialzo evidente della patta dei pantaloni del ragazzo, per poi uscire ridendo.
Decise di ritornare da Alexander e Evelyn, che ormai stavano parlando di ragazze, perché beh, si saprà il perché dopo.
‘ stronza, sono stanca, chiediamo dove sono la nostre stanze, e andiamo?’ disse guardando Evelyn, e poi Alexander.
‘ Bene, io vado’ , disse indicando il ragazzo che poco prima Corinne aveva “incontrato” al bagno.
Corinne li fissò da capo a piedi, girando i tacchi, e portandosi dietro l’amica, tirandosela dal polso.

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Capitolo 2
*** Once upon a time I didnt give a damn. ***


Once upon a time I didnt give a damn.


Trasportarono in casa, stavolta da sole, le loro cose. La stanza, era all’ ultimo piano, ed era l’ultima stanza di un lungo corridoio.
‘ potevano darcela una un po’ più nascosta!’ disse Evelyn.
’ vedi il lato positivo, ai professori non verrà mai voglia di venire a controllare fin quassù!’ rispose ridendo Corinne.
Entrarono nella stanza, era piuttosto luminosa, vi erano due letti divisi da una grande finestra, un grande armadio, due comodini e una scrivania.
Corinne si affacciò alla finestra, e rimase a bocca aperta con uno sguardo strano.
Si leccò le labbra e disse ‘ uhuh, il panorama che riesco a vedere da qui, ripaga questa cagata di stanza.’
‘ che panorama?’ disse Evelyn avvicinandosi all’amica.
Si affacciò, e vide un intera squadra di football, che si allenava, davanti ai suoi occhi, nel campetto.
‘ banane, tzè!’ disse ridendo appena.
‘ ma … come fai …!?’ Disse arricciando il labbro in modo scherzoso.
Eh si, Evelyn era dell’altra sponda, non pienamente convinta, ma era dell’altra sponda.
Passarono alcuni minuti, e Corinne andò a farsi una doccia, litigando per lunghi minuti con l’acqua, che non ne voleva sapere di uscire calda. Evelyn, iniziò a sistemare i suoi vestiti nell’armadio, e le sue cose, sulla scrivania.
Più tardi l’amica uscì dalla doccia, ed Ev si parò davanti alla porta, pronta ad entrare nel bagno appena fosse uscita. E così fece.
Tralasciò il fatto che davanti a lei, vi fossero pozzanghere d’acqua, asciugamani a terra e sapone ovunque, e si fece la doccia.
Intanto Corinne si infilò slip e reggiseno entrambi neri in pizzo, e si cominciò a pettinare i capelli, finchè non bussarono alla porta.
Si alzò, ed aprì la porta, non facendosi problemi per il fatto che fosse in mutande, e si trovò davanti quella tappa della cheerleader incontrata poche ore fa al bagno.
‘ che cavolo ci fai tu QUI?’ disse.
‘che accoglienza, solitamente apri a tutti così, oppure ti stavi facendo qualcuno e ti ho interrotto?’ disse sprezzante.
‘ no, mi stavo semplicemente cambiando, ripeto, tu cosa ci fai davanti alla porta della mia stanza?’
Non fece in tempo a rispondere, che un tizio, si prensentò con un letto, e si introdusse nella stanza con un sonoro “permeeeesso”.
‘sono la tua nuova compagna di stanza, i posti erano finiti all’ala ovest, quindi.. permesso tesoro!’ disse facendosi spazio entrando, e lasciando Cory con una faccia esterrefatta.
Pochi secondi dopo, passò per il corridoio il ragazzo conosciuto poco prima, Mister “occhi belli”, l’aveva soprannominato Ev, che notando la stanza mezza aperta, e non pensando a chi vi fosse dentro, entrò senza problemi incuriosito, stava per riceversi una portata dritta in faccia, da parte di Corinne che non aveva fatto caso al ragazzo, girata com’era.
‘CHE CAZZO FAI, PAZZA!’ disse infilandosi ed evitando la portata.
‘ Che cazzo.. ma per caso, sulla porta c’è scritto “sono una puttana, entrate in tanti?!’ disse Cory alterandosi.
‘ Ma che cazzo ne sapevo che era la tua stanza, cazzo!’ disse il ragazzo.
‘ Solitamente entri ogni volta che trovi una porta aperta?!’ rispose lei.
In quel momento, sentendo il gran baccano, uscì Ev da bagno. ‘ che succede?’ chiese agitata.
‘ niente, qui abbiamo, una nuova inquilina, un bidello, e un rompi cazzo, che entra in qualsiasi porta aperta!’ disse Cory mettendosi una maglietta lunga rosa, prendendo il suo pacchetto di tabacco ed uscendo sbattendo la porta, facendo sussultare tutti.
Salì nella grande terrazza che si trovava all’ultimissimo piano dell’edificio, si sedette sul muretto,e cominciò a rollarsi una sigaretta, non accorgendosi di un’altra presenza, intenta a fare la stessa cosa.
Il ragazzo, era appoggiato in modo disarmonico al muretto, intento anche lui a fumarsi una sigaretta.
Era lo stesso del bagno, quello intento a farsi fare chissà cosa con la ragazza bionda che Corinne aveva incrociato nei bagni.
Aveva un stile tutto suo, jeans piuttosto larghi, leggermente strappati, che partivano da sotto il sedere, maglia bianca lunga, e un giacchetto rosso e bianco da giocatore, evidentemente giocava in una delle squadre della scuola, e la lettera ricamata su di esso, era di certo l’iniziale del suo nome, una “T”. Indossava degli occhiali da sole dalla montatura grande, che coprivano mezzo viso, e una cascata di dreads biondo cenere raccolti coprivano una sua spalla.
Corinne gli dette una rapida occhiata, ma decise di tornare a farsi i fatti suoi, andandosi a sedere alle scalette di emergenza. Appena finito di rollarsi la sigaretta, si accorse di aver dimenticato l’accendino in stanza.
Pur di non tornarci, si alzò, e si diresse verso il ragazzo.
‘ scusa, hai un accendino?’ ‘ io?’ disse il ragazzo guardandosi intorno.
‘ vedi qualcun altro qui?’ rispose Corinne.
Il ragazzo, notando che si trovava davanti la stessa ragazza dei bagni, rimase piuttosto sorpreso dalla disinvoltura della ragazza, nonostante l’incontro della mattina stessa. Le dette a rallenti l’accendino, che la ragazza prese prontamente accendendosi la sigaretta.
Fatto ciò glielo ridette, ringraziando con un cenno del capo.
In quel momento, salì qualcun altro, nello stesso momento in cui Corinne stava ritornando al suo posticino sulle scalette.
‘ Ma cosa ci fai anche qui?’ disse. Sbuffando.
‘ tranquilla tesoro, il mondo non gira solo intorno a te, sono venuto a cercare il mio amico.” Disse accennando un sorrisetto, e andando incontro al ragazzo.
‘ Bella Bro’!” disse facendo toccare il suo pugno con quello dell’amico.
‘ Alex, ma che la conosci?’ disse il ragazzo.
‘ purtroppo si, ho portato le sue leggerissime valigie fino qua.’ Disse ridendo, guardando la ragazza.
‘ ma vai a farti fottere, sei tu che ti sei offerto!’ disse Corinne.
‘ che gentlemen.. non mi presenti?’
‘ mh si, lui è Tom, e lei è .. Co.. Co.. com’era?’ disse ridacchiando il ragazzo.
‘ Corinne, razza di rincoglionito.’ Disse la ragazza alzandosi per buttare la cicca della sigaretta di sotto, ‘ tanto piacere, Tom.’
Disse la ragazza ammiccando al biondino, per poi riscendere sotto.

Salve a tutti! volevamo solo dire due cose: la prima è che ovviamente questi capitoli sono solo un' introduzione a ciò che si svolgerà più avanti,
e la seconda era che speriamo cominci a piacere questa storia, speriamo ci facciate sapere tramite commenti se avete consigli, critiche, e quant'altro. 
Un bacio!
Conny e Ev. 

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Capitolo 3
*** Somebody mixed my medicine. ***


Somebody mixed my medicine
Somebody’s in my head again.

Corinne tornò tranquillamente nella sua stanza, ed entrando fulminò le due bionde, intente a parlare tra loro, che alla sua vista, si girarono di soprassalto.
-Allora?- chiese perplessa sentendosi osservata.
-Coooooooonny . .- pronunciò con una voce stridula Evelyn.
-Dimmi.- disse con tono secco, ma pacato allo stesso tempo.
-Stavamo parlando, io e Claire, di una cosa che poco fa mi ha detto Alex..-
Subito la bloccò Corinne - Chi?-
- Alex.. Alexander.. Il ragazzo delle valigie.. - disse mettendosi una mano sulla fronte, 'cominciamo male', pensò.
- Ah il facchino, il coglione che non si ricorda il mio nome, purtroppo l'ho presente, ebbene?-
- . . . -
- Ci ha invitato ad una festa.- disse Claire.
- Ma.. tu odi le feste!- disse Corinne scioccata.
-Si lo so, ma non potevo farlo rimanere maaale! Dai dai dai!- cominciò a saltellare dandole piccoli baci sulla guancia, sapendo che l'avrebbero intenerita.
- Ok ok ok ok vengo! Quand'è?- disse ormai vinta. -
-Stasera!-
- E MI AVVERTI ADESSO? A PREPARARSI.  SUBITO!- disse fiondandosi in bagno.
Evelyn fece un saltello di vittoria e si fiondò verso l'armadio.
Passo qualche minuto. Non le andava di vestire in modo appariscente, attirare l’attenzione non le piaceva affatto, ma di certo non poteva presentarsi ad una festa con una tuta!
Aprì l’armadio e iniziò a cercare qualcosa dentro, scartò subito tutte le gonne, le indossava, ma odiava le sue gambe e non le andava di farle vedere a troppa gente.
Optò così per dei Jeans aderenti neri ed una canotta grigia con il taglio della schiena trasparente e ricamato.
Non perse troppo tempo sul trucco e quindi usò il suo solito matitone nero ed il mascara.
Dopo aver contornato bene, di nero, i suoi occhi, si infilò gli stivali e raggiunse subito, portandosi dietro la piastra per capelli, Corinne, che era al bagno concentrata a truccare i suoi occhioni azzurri.
-Puttanaccia, mi piastri i capelli?- Chiese scherzando.
Corinne aveva indosso dei shorts di jeans chiaro, una maglia leggermente trasparente, bianca con dei brillantini e dei tacchi bianchi.
- Si aspetta, finisco qui e prendo la piastra.- disse mettendo apposto i trucchi.
Fece sedere l'amica sulla vasca e chiuse la porta del bagno.
Claire intanto, scocciata del fatto che le ragazze ancora non fossero pronte, cominciò a bussare alla porta, urlando quanto fossero in ritardo.
- Arriviamo.- rispose da dentro Ev, e pochi minuti dopo uscirono, la bionda con i capelli piastrati, e la mora con i soliti capelli mossi che portava quotidianamente.
- Tesoro, non è di classe arrivare puntuali alle feste, non te l'hanno mai detto?- disse Corinne uscendo e dirigendosi con Ev che ridacchiava verso la porta.
- Chiudi tu?- dissero andandosene.
Clare rimase di stucco, scosse la testa, prese la sua borsetta, chiuse la porta e raggiunse le ragazze.
Arrivano alla festa.
Aperta la porta della palestra, luci blu e rosse e musica assordante le colpirono in pieno.
Neanche misero piede dentro, e dei ragazzi si avvicinarono subito e si attaccarono come piovre, Ev con aria schifata si attaccò più che potè a Corinne che la trascino via verso il bancone, lanciando occhiatacce a tutti.
- Due vodka con fragola!- disse Ev.
Un ragazzo con l'aria già troppo ubriaca, si avvicinò a Evelyn, poggiando le mani sui suoi fianchi, facendo aderire il petto alla sua schiena.
La ragazza sobbalzò, mordendosi il labbro inferiore a sangue.
- Ciao bella, ti va di buttarti in pista con me?- gli sussurò il ragazzo all'orecchio.
Corinne, appena si accorse del viscidone dietro le spalle dell'amica, lo strattonò via.
-Lasciala in pace. E sparisci. ORA.- disse con voce ferma.
Il ragazzo, troppo ubriaco per pensare, alzò il braccio, come a volerle tirare un pugno. Pugno, che fu prontamente bloccato, da una mano, a pochi centimentri dal viso della ragazza, che ora stringeva con violenza le nocche del ragazzo facendolo contorcere appena.
- Non l'hai sentita, coglione? Sparisci.- disse il ragazzo con tono fermo e che non ammetteva repliche.
Il tipo, intimorito, se ne andò.
Corinne guardò Ev, e le fece cenno di andare. Lei, sentendosi al sicuro, prese la sua vodka e se ne andò a ballare. Per una notte, non voleva pensare a nulla.
Corinne vide la sua amica andare, fissò tutte le persone, tutte le cose, tutte le sedie, e tutti i tavoli presenti nella sala adibita a festa, e poi fissando un punto impreciso, sussurò un - Grazie . . Alexander.-
- Non c'è di che, ma chiamami Alex.- disse sorpreso e divertito il ragazzo.-
- Non esageriamo, tipo che non si ricorda il mio nome.- disse mettendo una strana pasticca dentro la vodka, che si sciolse subito.
Alex guardò con la coda dell'occhio ciò che aveva appena fatto, e accennò una lieve risata.
-Certo che mi ricordo il tuo nome.. ciao Corinne.- sussurò avvicinandosi al suo orecchio, facendo rabbrividire la mora, che si riprese subito, spingendolo via.
Alex accennò un'altra risata beffarda, andando a raggiungere il rasta, suo amico, che se ne stava ad ubriacarsi su di una panca, circondato da ragazze, compresa Claire che non sembrava decisa a staccare la lingua dal suo collo.
Corinne bevve un lungo sorso della sua vodka, e provò come sempre, una sensazione paradisiaca, che trasmise anche con la sua espressione del viso, chiudendo gli occhi.
Poco dopo si diresse, con la vodka in mano, continuando a berne lunghi sorsi, verso la pista.
Evelyn intanto, già molto più disinibita per via dell'alcool in corpo, si ritrovava a ballare sensualmente con diversi ragazzi.
Corinne vedendola, ringraziò, per una volta, il cielo, uscì dalla palestra, andandosi a sedere sulle scalette che davano al cortile.
Tranquillamente finì la sua vodka, si rollò una canna e fumò in pace.
Barcollante uscì dopo pochi minuti, il rasta, che pronunciando frasi non poco carine verso chissà chi, si sedette vicino la ragazza.
La guardò, e notò che qualcosa non andava. Per l'appunto, la ragazza se ne stava sdraiata sulle scalette a fissare il cielo, canticchiando qualcosa, una specie di ninna nanna, cosa che fece pensare solo una cosa, a Tom: ' c'è chi mi supera, adesso?'.
Senza dire parola, si allungò e prese la canna dalla bocca della ragazza, che si girò diversi secondi dopo e lo guardò male.
Si alzò leggermente a sedere, e si allungo per riprersela, ma cascò sulle gambe del ragazzo.
Cercò di rialzarsi, era fatta, ma un minimo di dignità ancora le rimaneva.
Il ragazzo l'aiutò sistemandole la testa sulla sua spalla, visto che non riusciva a rimanere dritta.
La festa continuava ma loro rimanevano fuori.
Dentro Evelyn si ritrovò Claire che le chiedeva dove fosse il suo Tom. Arrivò anche Alex, che non trovava il suo amico.
Evelyn era più ubriaca che sobria e rispose con un sonoro - CHE CAZZO NE SOOOOOO!- e se andò di nuovo nella mischia.


 I’ll drink what you leak,
and I’ll smoke what you sigh.
Straight across the room with a look in your eye,
I got a man to his left and a girl to hers right.
Start to sweat so hold me tighter. 


Nel frattempo pero' Tom, che ragazzo gentiluomo mai era stato, si stava approfittando di Corinne, che non sembrava opporre un minimo di resistenza alla lingua che sembrava esplorare con voracità la sua bocca. La ragazza si ritrovava ora, seduta sopra il ragazzo che la teneva ferma cingendole le spalle con le braccia. Tom, visto che era ubriaco, ma ancora non si era fatto di nulla pensò bene, di tirare fuori una pasticca e di mettersela in bocca, la pasticca passò così di bocca in bocca, facendo aumentare il desiderio, e facendo perdere del tutto, quel poco di ragionevolezza che avevano i ragazzi. 
Poco dopo, la porta della palestra che dava al cortile, si aprì con un di certo incazzato Alex che urlò un -TOM!-. Il rasta sobbalzò appena girando il volto verso l'amico e Corinne lo guardò con aria interrogativa, per poi scoppiare a ridere e svenire poco dopo tra le braccia del ragazzo.
- Che cazz..- disse Alex tirandola su.
- Alex, che sta succedendo?..- disse Evelyn scrutando ciò che aveva davanti, con aria decisamente infuriata.
- Emh.. Noi.. stavamo.. Ecco..- azzardò Tom, che fu azzittitò subito da Evelyn che lo guardò male.
- Alex, porta Corinne in camera, ora.- disse fredda.
Il ragazzo non obbiettò, e prese la ragazza a mo' di sposa, portandola su.
-COGLIONE!- disse spintonando il ragazzo che si era appena alzato.
- Ehi..- tentò di tenersi in equilirio traballando. - Calmati, la tua amica era già fatta da prima.-
-E allora? Volevi ammazzarla?- disse mollandogli un ceffone, rientrando dentro, sbattendosi  la porta alle spalle.
Intanto Alex portò la ragazza in camera, e frugò nei suoi pantaloni per trovare la chiave,  le sfiorò un fianco e Corinne sobbalzò sgranando gli occhi. Il moro la guardò con aria confusa.         -Lascia, la prendo io.- disse mormorando appena con gli occhi lucidi. Alex la lasciò fare, aprì e l'accompagnò al suo letto, poco dopo arrivò Evelyn, che non guardando in faccia nessuno entrò in bagno e vomitò l'anima. Alex, assicuratosi che entrambe "stessero bene", se andò raggiungendo l'amico.










 Eccoci qui con un nuovo capitolo! Commenti, critiche, e quant'altro, sapete dove lasciarli!
Speriamo vi piaccia, un bacio :* 

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Capitolo 4
*** But I’m pretty sure it ruled. ***



Yeah we danced on tabletops, and we took too many shots.
Think we kissed but I forgot.


 

Nella tarda mattinata, dell'ultimo giorno libero dell'istituto, un cellulare suonò nella camera delle tre ragazze.

Corinne, che dormiva profondamente sul bordo del suo letto, sentendolo, sobbalzò e cadde su di una pila di vestiti disseminata per terra, che attutirono la caduta.
La ragazza, cercò di alzarsi, ma una volta su, si accorse che era sul punto di rigettare tutto ciò che aveva ingurgitato e non, la sera precedente. Non fece in tempo a realizzare di dover correre subito in bagno, che dette di stomaco per terra, su appunto, i vestiti. Cercò poi, di capire che ora  fosse, il come si ritrovava in camera, quando ne ritornò e sopratutto il perchè non si ricordava nulla. ' penso di aver esagerato sul serio ieri,porca troia.' si ritrovò a pensare.
Il telefono intanto continuava a suonare senza sosta.
- Mhh.. e rispondi a quel cazzo di telefono, cogliona!- disse la voce impastata dal sonno di Claire.
- E chiudi quella bocca e dormi, non lo trovo.- rispose seccata Corinne.
Finalmente, dopo tanto girare e rigirare per la stanza buia, trovò il telefono che ancora squillava, a terra, fra i vestiti.
- PROOONTOOO?!- rispose scazzatissima e con la testa che ancora girava, la ragazza.
-  . . .  Tom?..- rispose una voce maschile con un accento tedesco, molto incerta, all'altro capo.
- Chi è adesso Tom? . . .- rispose, con voce esasperata.
- Mio fratello, non è lì con te ? Questo è il suo telefono.-
- Io sono in camera mia, e di 'sto Tom, non c'è nemmeno l'ombra! La birra di prima mattina fa male, tornatevene in Germania, tu tuo fratello e sto cazzo di numero di telefono! La gente dorme a quest'ora!-
- Ah, alle 14:15? Mh, complimenti per l'ora. Bando alle stronzate, passami il coglione che ti sei scopata stanotte e non continuiamo questa pagliacciata!- disse il ragazzo leggermente seccato.
- Senti, qui non c'è nessuno Tom, io sono ancora vestita e ho sonno! Quindi se vuoi riprenderti il tuo fratellino vattelo a cercare. Anzi, se vuoi vedere con i tuoi occhi vieni qui, stanza 161. NOTTE!- disse facendo volare via il telefono contro Evelyn, che cominciò a svegliarsi.
Mugugnando, la ragazza si girò su un fianco, ancora mezza addormentata, cercando di stringere il suo cuscino. Ma strinse qualcosa che sembrava tutto, tranne che un cuscino.
- Scusa, non volevo quasi ucciderti. Mi fai spazio nel tuo letto?- disse ridacchiando Corinne.
- Basta che non salti, perchè potrei vomitare.-disse Evelyn continuando a tastare ciò che si teneva tra le braccia.
- Mh, okay.- rise la ragazza, prima di saltare sul letto dell'amica, prima di cadere su qualcosa di troppo duro, che emise un sonoro : 'PORCA TROIA'.
Qualcosa si dimenò fra le braccia di Evelyn, che subito mollò la presa, e fuggì dall'altro capo della stanza, urlando : 'CHE CAZZO E'?'
- Potreste GENTILMENTE accendere una cazzo di luce, una candela, un telefono, aprite le finestre, cazzo! Non vedo nulla!- disse incollerita Corinne.
Evelyn aprì così una tenda, facendo trasparire un po' di luce.
- Ma dove cazzo sono..?- rispose la " cosa " sotto la ragazza.
- A FARE IN CULO FRA POCO.- rispose di rimando lei.
- Ho il tuo ginocchio sui gioielli di famiglia, razza di sclerata.' rispose sofferente.
- Lo sento. E non sei sprovvisto, a quanto noto.- disse Corinne ridendo.
- Come sei finito dal mio letto, a quel letto?- disse Claire scocciata.
- Io non ci ho fatto niente, giuro.- rispose Evelyn.
- Io neppure!- disse la ragazza sopra di lui, che per dispetto stava muovendo il ginocchio sull'erezione mattutina del ragazzo, che si era irrigidito e le stava imprecando contro a bassa voce.
- Comunque non me lo ricordo, dopo la tua performance " rovina momenti importanti" mi sono scazzato, e mi sono infilato nel  primo letto trovato.-  disse il ragazzo, cercando di non ansimare.
- E dovevi infilarti proprio nel mio, troglodita?- disse Evelyn.
- Ritieniti una cogliona, ero nel tuo letto di mia iniziativa, e non ne hai approfittato. Tanti avrebbero voluto farlo.- disse il ragazzo ghignando.
- Ah, come sto facendo io?- disse Corinne leccandosi le labbra.
Evelyn si ripeté le parole del ragazzo in testa più volte, e la stessa cosa, fece Claire con le parole di Corinne.
Entranbe le bionde, cominciarono a tirare addosso tutto ciò che trovarono accanto, finchè Claire non sentì qualcosa di bagnato, sotto il suo piede. Abbassò lo sguardo e cominciò ad annaspare aria alla vista. 
- CHI HA VOMITATO SUL MIO VESTITO NUOVO??- disse incazzatissima.
- Emh. emh. emh. Stamattina ho dato di stomaco, ma non so dove.- disse Corinne trattenendo le risate.
Ricominciarono a volare cose, e urla, fino al momento in cui qualcuno non bussò alla porta insistentemente.
Evelyn andò ad aprire, trovandosi di fronte una figura alta e slanciata di un ragazzo. 
- Emh, tu sei?..- disse incerta fissando i sui occhi, e i suoi lunghi capelli corvini, che distratti ricadevano sulle sue esili spalle.
- Il fratello del ragazzo che stava urlando fino pochi secondi fa!- disse il ragazzo affacciandosi nella camera, trovando suo fratello, sotto una marea di roba,compresa una ragazza.
- TOM KAULITZ.- disse secco.
- B.. B... Bill . . ciao brò, come va?- disse il ragazzo pronunciando le parole fra piccoli gemiti, che la ragazza le procurava avendo infilato la mano ora sotto le coperte.
- BRUTTO COGLIONE, CHE CAZZO FAI?- disse avvicinandosi.
La ragazza sorrise, tolse la mano, mandando il ragazzo in bianco per la quarta volta in meno di due giorni fra parentesi, e si girò verso il tipo che veniva incontro.
- Toh, il pazzo tedesco del telefono, alla fine il tuo fratellino c'era davvero qui!- disse Corinne ridacchiando.
- Non ne avevo dubbi.- disse leggermente incazzato Bill.
- Brò, perchè non ti presenti? Non fare il maleducato! - disse ridendo e prendendolo in giro.
Il fratello lo fissò con aria esasperata.
- Ciao sclerato tedesco, sono Corinne. on ti dò la mano, perchè sai già cosa stavo facendo, quindi vado a fare una doccia.- disse ridendo e facendo un occhiolino a Bill per poi andarsene in bagno.
Claire in tutto questo continuava ad annaspare aria, quella puttanella non avrebbe avuto vita lunga. Si alzò e andando verso il ragazzo, lo salutò, per poi mettersi a raccogliere i vestiti a terra, lanciando a Tom i suoi.
Evelyn era sconcertata, e guardava la scena basita.
Bill si girò e notando la ragazza, si avvicinò a lei porgendole la mano.
- Piacere, io sono Bill.- disse sorridendo.
- Piacere, io Evelyn.- disse arrossendo.
Claire scese giù in lavanderia, mentre Tom era entrato in bagno..




 Grazie per aver letto questo capitolo, grazie chiunque ci stia seguendo in questa "sfida" che abbiamo deciso di intraprendere.
Per aiutarvi, almeno con i volti dei "protagonisti", postiamo qui le foto delle persone che ci hanno ispirato, giusto per farvi un' idea!

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