Experimenting Love

di Dreamer_on_earth
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Anno 2120 - Prologo ***
Capitolo 2: *** Dicembre 2120 ***
Capitolo 3: *** Marzo 2121 ***
Capitolo 4: *** Novembre 2121 ***
Capitolo 5: *** Luglio 2123 ***
Capitolo 6: *** Maggio 2132 ***
Capitolo 7: *** Settembre 2133 ***
Capitolo 8: *** Dicembre 2133 ***
Capitolo 9: *** Febbraio 2135 ***
Capitolo 10: *** Maggio 2135 ***



Capitolo 1
*** Anno 2120 - Prologo ***


Prologo

Anno 2120.

 

Desolazione.

Ecco cosa rimaneva di quello che una volta era il bellissimo pianeta chiamato Terra.

Niente era più come prima.

Tutto, dico davvero, tutto era cambiato dopo la Terza Guerra Mondiale.
La Russia e le testate nucleari iraniane erano state disintegrate da un attacco a sorpresa degli Stati Uniti d’America, che ora avevano assunto un altro nome: Confederazione degli Stati Mondiali. Effettivamente rimaneva davvero poco di quel mondo che conoscevano gli abitanti della Terra del XXI secolo.

I missili XK-850 e ZJ-920 avevano mostrato all’intero mondo quanto potesse spingersi oltre la mente umana e quali potevano essere le devastanti conseguenze.

Gli unici continenti rimasti erano l’America e l’Oceania.

Tutto il resto era desolazione.

Quello che era stata una volta la bellissima Europa, terra di numerose insurrezioni e protagonista principale delle altre due guerre mondiali, era ora polvere. L’Italia la terra del sole, la penisola anatolica caratterizzata dalle maestose moschee, e l’intera Africa con la sua splendida savana, erano ormai soltanto un grande ed anonimo cratere. Lo stesso valeva per l’Asia; forse era stata un poco più fortunata: si erano salvate le isole dell’Indonesia e del Giappone e solo una minima parte della vastissima Cina. Relativamente fortunata: i sopravvissuti erano schiavi della Confederazione. Ci sono stati migliaia di casi di suicidio. Meglio morire che servire dei mostri.

Il pensiero era davvero nobile, ma io sono troppo egoista per potermi privare della mia stessa vita. Ci tengo troppo e sono convinto che se io morissi o vivessi non cambierebbe granché; per cui perché precludermi la possibilità di andare avanti e continuare a scoprire e studiare qualcosa con l’illusione che forse potrebbe rendere migliore questo mondo distrutto dall’odio verso ciò che è diverso?

 

Io sono Noah Jefferson, scienziato. Lavoro presso i laboratori segreti inventori di quell’arma di distruzione di massa. I miei superiori erano davvero convinti di realizzare quella bomba per il bene comune.

 

Possibile che fossero così ciechi?

Ora volevano anche creare delle forme di vita?

Fino a dove si sarebbero spinti?

 

Il mio ego è onorato per essere stato scelto a far parte dei membri dell’equipe del progetto; quell’incarico era un onore e sicuramente partecipandovi avrei avuto sana e salva la vita ancora per un po’.

 

Alla fine anche di questo si trattava: lotta per la sopravvivenza.

 

Sono stato davvero fortunato a scegliere questa via a scuola. Il mio obbiettivo da bambino dall’animo nobile? Salvare le ultime specie animale in via di estinzione. Ora l’obbiettivo della giornata? Salvare la mia di vita.

 

 

 

Eccomi che propongo una nuova storia. Una storia nata in un momento di confusione cerebrale che raggiungeva livelli esorbitanti! xD 
Una storia che spero prenda anche voi lettori come sta facendo con me.
Gli aggiornamenti, non saranno rapidissimi per ora. Lo dico subito ond'evitare spiacevoli sorprese per chi si dovesse affezionare..
Mi spiace, ma la maturità si avvicina e ho bisogno di tempo per studiare e per dedicarmi allo sport - e anche ad un po' di meritate vacanze!! xD - 

Niente per ora non ho altro da dire. Se volete lasciarmi un parere - di qualsiasi tipo - ne sarò contenta.  

un bacione 

Giuliet.

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Capitolo 2
*** Dicembre 2120 ***


dic 2120

19 dicembre 2120


È iniziato.

Noi dell’equipe abbiamo elaborato il programma e domani mattina siamo pronti a iniziare.
Creeremo una nuova forma di vita. L’androide Alpha01.

Esemplare: femmina. Meglio non iniziare con un uomo nel caso la forza distruttrice venga troppo spropositata rispetto alle funzioni cerebrali. Si sa che con le donne si ragiona di più.

Il progetto prevede che sia come noi: umana, ma con alcune funzioni più sviluppate.
Svilupperà la propensione all’apprendimento e le tecniche di influenza sugli altri individui.
Sarà una specie di macchina soggiogatrice a comando.

La sfrutteranno per rendere più comodi i trattati con i capi di governo nonostante comandino sempre e comunque loro. Giusto per l’apparenza per il popolo.
Scommetto che sarà utile anche per i dissidenti. – non che ne siano rimasti ancora molti.. –

 

 

 

 

21 dicembre 2120


Sono passati 2 giorni da quando abbiamo iniziato. La vedo grigia: le molecole e il DNA fanno fatica a fissarsi.

Il problema reale è che i superiori vogliono un risultato subito. Rischiamo severe punizioni se non giungiamo presto ad un minimo progresso. Non sanno che per questi lavori di perfezione, di creazione umana, non si può avere fretta.

Secondo loro le frustate spronano, ma quello che non sanno è che le imposizioni su di me hanno l’effetto contrario. Ma visto che queste imposizioni fanno male, non ci tengo a dover patire più del dovuto per questi stronzi.

 

 

**

 

Stavo pensando (mamma mia cosa mi spingo a fare certe volte.. xD) che visto che la storia sarà sviluppate tramite i diari e i ricordi di Noah potrei pubblicare più celermente, anche se le sue pagine di diario sono brevi.. quindi potreste leggere più spesso e cose più corte.. voi che dite?? o preferite aggiornamenti più lunghi, ma meno frequenti??

 

Ps. Questa storia essendo scritta da Noah in prima persona è scritta a mano e io avevo pensato al carattere Throw my hands up in the air per rendere meglio l’idea.. solo che il sito lo riconosce solo se lo avete installato sul pc. Se volete potete scaricarlo, altrimenti mi sa che vi tocca accontentarvi di un misero Times New Roman..

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Capitolo 3
*** Marzo 2121 ***


marzo 2121

2 marzo 2121


Le cellule si stanno moltiplicando velocemente e presto il feto sarà formato e in condizioni stabili. Allora potremo impiantarlo e lasciarla crescere nel grande utero artificiale U-1 che abbiamo programmato e installato nel laboratorio mobile 51.

Questo progetto sembra avrà un risvolto positivo: avrò la pelle salva ancora per un po’. Non possono cancellarmi dalla faccia della Terra, finché l’androide Alpha01 non sarà nata e pronta, addestrata, adeguatamente a vivere in quello che rimane di questo mondo.

Ho un piano per salvaguardarmi le spalle: continuerò a elaborare il mio programma a mente.

Porterò avanti il progetto di addestramento, riportando i progressi giorno per giorno, senza lasciare traccia di un programma scritto che vada oltre un giorno o due al massimo.

Così non possono uccidermi. Nessuno qui, fortunatamente, ha la mia laurea in scienze comportamentali e attitudini umane; Ergo nessuno è in grado di prevedere cosa possa passare per la testa dell’androide.

Almeno spero.

 


4 marzo 2121


Il feto di Alpha01 è stabile, impiantato in sicurezza nell’utero U-3.

I primi due sono stati un fallimento abbiamo rischiato di buttare mesi di ricerca per uno stupido errore dello scienziato Kono Otaki. L’unica donna dell’equipe iniziale ha sabotato il progetto. Il motivo? Era incinta.

Non poteva immaginare un futuro che comprendesse un altro essere ignobile in cui far crescere il proprio figlio. Ma così, questo figlio, non ha nemmeno mai visto la luce. Kono è stata uccisa brutalmente: un colpo alla ventre appena pronunciato e uno al cuore. Sparata nei due punti più delicati di una donna.

 

 

**

Ecco un piccolo aggiornamento tra una prova d’esame e l’altra, giusto per farvi vedere che non mi sono dimenticata di voi e nemmeno di Noah e di Alpha01 =) (i prossimi saranno più lunghi lo prometto!)

Spero apprezzerete!

Un bacione.

 

Giuliet.

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Capitolo 4
*** Novembre 2121 ***


cap 4


1 novembre 2121


Il feto ha passato lo stato embrionale e ormai è quasi completamente formato. Manca meno di un mese alla nascita. I parametri sono stabili e tutto procede per il meglio.

Grazie alle strumentazioni fornite siamo riusciti a modificare il processo di moltiplicazione cellulare e i tratti genetici, per cui abbiamo determinato il futuro aspetto di Alpha01:

- all’età di 1 anno sarà capace di parlare la lingua corrente e al compimento del secondo anno introdurremo l’insegnamento di un’altra lingua. Non so a cosa serva, visto che ormai l’inglese è stato elevato a lingua mondiale. Magari servirà per le traduzioni di vecchi testi che erano stati sequestrati durante i diversi raid del 2079. Non lo so e onestamente non so nemmeno perché la cosa debba darmi questa pena.

- All’età di 4 anni avrà raggiunto le piene facoltà motorie e sarà in grado di compiere sport e movimenti al livello di un diciottenne medio. A quell’età sarà alta 1.05 m e peserà 25 kg

- All’età di 10 anni sarà sviluppata cerebralmente come una donna di 30 anni.
- All’età di 20 anni sarà una vera e propria donna formata, con tutti gli attributi che questo ne consegue, tranne la facoltà di riprodursi. Non vogliono lasciare la possibilità che dopo una eventuale ribellione possa esserci a piede libero un erede con i geni e le facoltà ereditate dalla madre. E poi dopo quello che è successo con Kono, non vogliono rischiare possibili azioni azzardate o compromettenti - come se le daranno mai la possibilità di avere un figlio -.

Arriverà ad essere 1.70 m e peserà 58 kg al massimo – questo dipenderà dallo sviluppo della massa muscolare. – A quell’età sarà già operativa. Programmano di renderla operativa già all’età di 16 anni.




13 novembre 2121


Abbiamo effettuato i test patogeni sul feto Alpha01, e degli agenti batterici presenti sul nostro pianeta causano la morte delle cellule che producono gli antibatteri. Dobbiamo lasciarla nell’utero finché non riusciamo a produrre una cura. Per questo errore lo scienziato John Darrell ha perso la vita.

Un altro spreco di menti incredibile. Per un misero agente patogeno, abbiamo perso uno dei più grandi geni di quest’epoca.

 



21 novembre 2121


Oggi doveva essere il grande giorno. Invece, secondo ordini impartiti dall’alto, Alpha01 continuerà a crescere nell’utero U-3 fino a quando non sarà troppo grande per quel contenitore. Il liquido amniotico che la contiene preverrà la contaminazione da possibili batteri. Anche se l’antibiotico era pronto.

Perché rimandare?? L’avevo preparato io in soli 15 giorni, già dalla nascita avremmo potuto somministrarglielo e Alpha01 non avrebbe subito nessun danno.

 

**

Eccomi che combatto la calura scrivendo davanti al ventilatore e vi regalo questo piccolo aggiornamento. Spero apprezzerete. Gli esami sono finiti e domani parto per Roma con due mie amiche, mi godrò la capitale per due giorni!!

 

Comunque.. parlando del capitolo… c’è solo una cosa che ci tengo a dire, il resto vorrei che lo deduceste voi.

Mi sono imbarcata in questo progetto particolare e molto probabilmente dei dettagli dei progetti scientifici non sono perfetti, ma io ci sto provando al massimo per renderla veritiera per quanto sia possibile. Ovviamente spero che un mondo come quello di Noah non esista mai.

 

Spero vi piaccia!

Ringrazio tutte le lettrici - e se c’è anche qualche lettore - per essersi fermato a leggere la mia storia, recensirla e inserirla nelle preferite, ricordate o seguite!  

Un bacione.

 

Giuliet.

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Capitolo 5
*** Luglio 2123 ***


cap 5

 

15 luglio 2123

Osservo i progressi di Alpha01 tutti i giorni. I cambiamenti sono minimi. Nessuna persona che conduca una vita normale dovrebbe annotare che le sue cellule raddoppiano e che i suoi capelli crescono di 1 mm in due giorni.

Qualsiasi genitore sarebbe contento di vedere che i dentini sono spuntati quasi tutti, ma io non riesco a gioirne. Devo solo monitorare ciò che accade, quello che cambia in lei e quello che dovrebbe, ma che invece non fa.

Non sono suo padre. Lei non è mia figlia. Lei è il prodotto della mia conoscenza, ma non ha niente di me. Lei è un prodotto di laboratorio al quale io sento uno strano senso di attaccamento. Sarà perché sono stato costretto a lavorarci giorno e notte al suo progetto per 3 anni ormai.

Non credo che dovrei guardarla come un padre fa con la figlia. Però non posso fare a meno di pensare cosa troverà lei una volta nata: Chi sarà la sua famiglia? Io? Avrà bisogno di affetto? Sarò capace di darglielo? Mi permetteranno di darglielo?

 

 

 

31 luglio 2123

 

È sempre tutto uguale qui in questo laboratorio. Le giornate sono noiose e io non posso fare a meno che vagare con la mia mente in un ideale futuro alla ricerca di quella che potrebbe essere la vita di Alpha01.. sarà trattata bene; di  questo ne sono certo. È il frutto di un progetto che costa milioni e milioni di dollari, non possono di certo correre il rischio che si “danneggi”.

Che brutto verbo da usare su quella che poi sarà una vita come la mia. Certo avrà le facoltà intuitive e dell’intelletto più sviluppate delle mie e di qualsiasi altro essere umano, ma è pur sempre una vita. Sarà pur sempre una donna.

A volte ripenso a quello che ha fatto Kono.. non aveva torto, non potevamo pensare di arrivare a creare una persona che sarebbe stata utilizzata per scopi non propriamente corretti e fregarcene.

Dovevamo pensare che il mondo stava davvero andando a rotoli se non la cosa non ci sfiorava minimamente.

Ma arrivati a questo punto, e con le conseguenze chiare davanti agli occhi, dubito fortemente che qualcuno, che voglia alzarsi dal letto il giorno dopo, si intrometta ancora nei piani della Confederazione.

Posso solo ripetere le parole che diceva mio padre davanti alle brutte notizie del telegiornale: Che amarezza!

 

 

**

Non ho molte parole per accompagnare questo capitolo onestamente.. credo di aver messo il necessario nelle parole scritte da Noah..

Ovviamente con questo non voglio dire che sono sempre d’accordo con quello che pensa il nostro scienziato, però diciamo che diversi pensieri li condivido..

 

Spero vi sia piaciuto questo piccolo aggiornamento. Fatemi sapere che ne pensate!

Un bacione.

 

Giuliet.

 

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Capitolo 6
*** Maggio 2132 ***


cap 6

19 maggio 2132


Sono passati esattamente 12 anni da quando ho iniziato a lavorare a questo progetto. Alpha01 è in quell’utero da esattamente 11 anni e 8 mesi. Non sembra una ragazzina di quell’età però. Grazie alla modificazione genetica che ha accelerato la sua crescita ora ha le fattezze di una 18enne. Questo progetto è stato un variare continuo per 12 anni.

12 anni di duro lavoro a sentire ordini impartiti ogni giorno, senza un giorno di riposo e costretto a metterli in atto nonostante fossero stupidi e alle volte anche controproducenti. Commettevano degli stupidi errori e poi dovevo anche porvi rimedio.

Fortunatamente mi sono spesso semplificato le cose. Non ho mai eseguito in modo realmente dannoso certi ordini. Modificavo le operazioni in modo da fargli capire che stavano sbagliando, ma senza danneggiare Alpha01. Non avrei mai potuto farle del male. Non avrei mai potuto danneggiare una mia creatura.

In questi 12 anni – quasi un terzo della mia vita – ho sviluppato un forte senso di attaccamento ad Alpha01. Ovviamente lo sappiamo solo io e lei. O meglio solo io: non credo che lei possa sentirmi mentre le parlo da fuori U-3. non rilevo sbalzi delle sue onde cerebrali quando le parlo.. sarà che ha già il cervello imbottito di dati che le trasmettiamo col computer?.. Mah, comunque sia, alle volte mi spingo a parlarle proprio come se fosse un’amica.

Che situazione triste. Non ho nemmeno 45 anni e mi ritrovo a parlare ad un androide in un utero artificiale. E la cosa ancora più triste è che mi sento “bene” a parlarle, a sfogare con lei tutta la mia frustrazione contro questo sistema di governo, e questo lavoro. Contro questa vita che non è quella che mi aspettavo che fosse.

Niente lo è.

 

 

**

Un capitoletto che mostra il lato umano e disperato del nostro scienziato. Questo capitolo mi serve da introduzione per l’arrivo di Alpha01.. ho deciso di fare dei capitoli separati per facilitarmi la scelta dei titoli. Se ci avete fatto caso le date dei diari sono tutte comprese nel mese del titolo.. ho provato a mettere due mesi diversi nello stesso capitolo, ma poi non mi piaceva il titolo e quindi ho lasciato perdere… sono psicopatica, lo so! =D

Un bacione lettrici!

 

Giuliet.

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Capitolo 7
*** Settembre 2133 ***


cap 7

7 settembre 2133


Alpha01 è finalmente nata. Ormai U-3 le andava stretto ed era tempo di verificare che tutti gli insegnamenti impartiti con gli ultrasuoni da quando era allo stato embrionale siano stati effettivamente acquisiti.

Ho espressamente richiesto di essere da solo nel laboratorio mobile 51 al momento della sua nascita. Se volevano vedere Alpha01 venire alla luce, potevano farlo solo grazie al sistema di telecamere che già utilizzavano per controllare che io eseguissi gli ordini.


Il momento della sua nascita è stato molto emozionante per me. Chissà se era la stessa sensazione che provava un padre davanti alla nascita di sua figlia. Non credo avrei mai avuto l’occasione di saperlo. Ricordo a malapena cosa siano i sentimenti. Non credo di averne più provati – fatta eccezione per l’odio e il ribrezzo – da quando ho perso Lea.

Nulla ha avuto più importanza dopo lei.

Lea era una ragazza forte che non ho mai capito per quale motivo si sia innamorata di me. Non sono mai riuscito a capire cosa abbia visto in me, nel ragazzino fifone e troppo attaccato alla vita per permettersi di esprimere la sua opinione se non su pagine di un diario segreto. Ma lei non era così. Lei era una ragazza decisa, determinata a non sopportare le ingiustizie di questo governo fantoccio che non prometteva altro che paura e omicidi a chi cercava di ribellarsi.

Ricordo ancora il gruppo di ribelli che aveva organizzato; era riuscita a raggruppare una trentina di universitari solo nel nostro corso e li aveva guidati in azioni di sabotaggio nei confronti del governo.

Sono sicuro che ne avrebbe reclutati altri se uno di loro non avesse fatto poi la spia. Se io non avessi fatto la spia. Mi avevano sottoposto a qualsiasi tortura psicologica possibile immaginabile e io avevo ceduto. Non mi sono mai perdonato quel gesto, ma avevo un inspiegabile attaccamento alla vita che era più forte di qualsiasi altro sentimento. Questo maledetto istinto alla sopravvivenza ha portato alla sua cattura e alla sua esecuzione.

Ricordo ancora il suo sguardo al momento della fucilazione – andata in diretta mondiale tra l’altro. – ricordo ancora le sue ultime parole: “Ti perdono.”
Quelle due parole sono state peggio dei cento proiettili che hanno attraversato il suo corpo.

Quel giorno anche il mio cuore è morto con lei. Qualsiasi sentimento positivo morì e non si sarebbe mai ripresentato.

La vergogna mi aveva accompagnato ogni giorno, rendendoli un’agonia alla quale non riuscivo a porre fine e non ne andavo di certo fiero.

Ero certo di non essere degno di aprire gli occhi ogni mattina, ma non potevo farne a meno. Volevo vivere e volevo portare avanti quello per cui avevo studiato. Grazie a queste mie convinzioni e ai miei studi passati ero riuscito a sopravvivere. Mi ero piegato al sistema e avevo accettato di lavorare per gli assassini della mia Lea.

 

Quando Alpha01 ha aperto gli occhi, l’ho rivista. Aveva gli stessi occhi. Avevo fatto i modo di vederla davanti a me ogni giorno, per ricordarmi quanto fossi colpevole. Avevo praticamente disegnato io il DNA di Alpha01 e mi ero permesso di attribuirle alcune caratteristiche che mi avrebbero fatto rivivere i miei errori con maggiore intensità.

La sensazione che però accompagnò quel momento non mi è chiara. Sembrava che in quella stretta alla bocca dello stomaco ci fosse una vena di felicità. Non riuscivo a capire lo stato in cui mi trovavo quando ha aperto gli occhi però so solo che quando mi ha fissato con quegli occhi verdi come lo smeraldo più lucido e bello, io ho sorriso e una lacrima ha percorso la mia guancia.

È stato un attimo. Poi mi sono riscosso e sono tornato a valutarla con gli occhi della scienza e ho verificato che le sue funzioni vitali fossero regolari anche in un ambiente estraneo al suo corpo. Fortunatamente ha reagito bene e con l’antibiotico somministrato subito non ha nemmeno sofferto di reazioni allergiche che avrebbero potuto spaventarla.

La cosa strana è che quando ha aperto gli occhi non ha detto nulla. Non mi aspettavo un chissà quale discorso ma non mi aspettavo nemmeno una reazione così silenziosa e lenta, come quella che ha avuto. Si è messa a sedere lentamente, e poi ha sollevato una mano e ha iniziato ad osservarla con perizia, come se volesse impararne a memoria ogni centimetro.

 

 

**

Eh bé, penso che da qui la storia entri nel vivo… insomma entra in scena la nostra cara Alpha01… che ne pensate di lei?! Io personalmente la adoro, mi sembra tanto una rivisitazione della storia di Bambi, quando rileggo quello che ho scritto di lei.. La purezza con cui guarda il mondo dal momento che si è svegliata… sembra proprio fuori posto in quel mondo fatto di rabbia, sentimenti repressi e sottomissione.

E di Lea che mi dite?

A voi la parola quindi..

Colgo l’occasione per ringraziare tutte le ragazze che hanno recensito e mi hanno espresso i loro dubbi. Mi ha fatto molto piacere! =)

Un bacione a voi che vi avventurate in questa storia! 

ps. Visti i recenti avvenimenti vi prego di stare all'occhio ragazze. C'è gente che copia le storie di autrici di efp e le pubblica su altre piattaforme... per cui se trovate qualche storia che avete letto su Efp in altre pagine contattate l'autrice e chiedetele se l'hanno pubblicata altrove! 

Fortunatamente non è successo con nessuna delle mie storie ancora, ma non vorrei che succedesse a nessuno comunque! Non è rispettoso e secondo me è deplorevole! che cosa pensa di guadagnare questa gente?!

Grazie per l'attenzione!

 

Giuliet.

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Capitolo 8
*** Dicembre 2133 ***


dicembre 2133

25 dicembre 2133

 

È Natale. O dovrei dire: ERA Natale.

Da quando la CSM ha imposto le sue regole alla società non c’è più niente che assomigli anche lontanamente ad una festività riconosciuta.

Le famiglie festeggiano in segreto per paura di farsi scoprire. Neanche stessero commettendo qualche reato. Si scambiano solamente un riconoscimento dell’affetto che hanno espresso ogni giorno dell’anno tramite piccoli gesti.

Non si celebra nemmeno Capodanno. Non si rinnovano i buoni propositi e non se ne fanno nemmeno di nuovi. Aleggia solamente la speranza che questo incubo finisca. Tutti sperano che la CSM crolli, ma nessuno si mette d’impegno per contrastarla. Non esistono più rivolte ben costituite. Nessuno ha la forza che aveva Lea.

 

Ah no! Dimentico l’unica ricorrenza che la Confederazione permette di celebrare - O per meglio dire obbliga a celebrare - Il 19 agosto.

I cittadini devono riunirsi ed essere felici per la costituzione degli Stati Mondiali. Devono essere felici per la nascita di una tirannia che toglie loro anche le più semplici e dovute libertà.

Durante quel giorno io mi chiudo in un religioso silenzio e ripenso ai miei errori. Ripenso a tutto quello che ho fatto che ha contribuito al fiorire della Confederazione.

Ripenso alla morte di Lea e ogni anno, solo quel giorno, mi concedo di piangere.

 

 

**

Non ho molte parole da spendere per questa pagina di diario.. ormai si sa che Noah vive in un ambiente poco consono alla vita di liberi cittadini. Un ambiente dove vengono represse tutte le libertà. Nel frattempo Alpha01 cresce e presto li vedremo alle prese con la sua curiosità.

Ringrazio tutte le ragazze che seguono la mia storia! Mi fa molto piacere =)

Un bacione.

 

Giuliet.

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Capitolo 9
*** Febbraio 2135 ***


febbraio 2135

8 febbraio 2135

 

Sono passati 2 anni, 5 mesi e 1 giorno da quando la mia creatura è nata. 2 anni, 4 mesi e 27 giorni dalla sua prima parola.

Parola che ha messo subito in risalto la sua smisurata curiosità. La sua voglia di conoscere e comprendere tutto quello che la riguardava e quello che la circondava.

Mi ha guardato e mi ha chiesto “Perché?” non mi ha chiesto nient’altro. Come se fosse consapevole della sua condizione, del suo dovere e della ragione per la quale era venuta al mondo: il controllo della mente altrui. Da quando abbiamo avuto la prima lezione, ho sperato vivamente che non usasse le sue facoltà con me. - Non ne sono di certo immune e questo non è positivo. –

Non avrei potuto insegnarle niente né verificare i suoi miglioramenti se non fossi stato completamente lucido. Ogni giorno correvo il rischio che mi soggiogasse, ma finora non credo sia successo.

Anzi ne sono sicuro. Ho riguardato molte volte i filmati delle videocamere della sicurezza per vedere se per caso provasse con me a mettere in pratica le sue facoltà, ma non lo ha mai fatto una volta. Ad ogni incontro era lei a sottostare a me. Ero io ad avere la sua mente in pugno: dovevo risvegliare in lei ogni conoscenza assopita che le avevamo trasmesso col computer mentre era in U-3. lei non si ribellava. Rimaneva calma tutto il tempo e metteva in pratica con assoluta pacatezza ed in modo sublime i miei insegnamenti.

 

 

13 febbraio 2135

 

Alpha01 è operativa da un mese.  
Ne è passato di tempo da quando
abbiamo iniziato il suo addestramento. Da quando per la prima volta ha parlato formulando una domanda di senso compiuto ad alta voce. Ha chiesto per quale motivo sentisse freddo. L’ambiente sterile che ci circondava era oggettivamente freddo per lei che era abituata a ca. 5 gradi un più, nell’utero artificiale. Ho fatto carte false per far si che la Confederazione alzasse la temperatura nei laboratori e nella sua stanza.
Ho rischiato, mi sono esposto. Ho fatto leva sul fatto che per la buona riuscita del progetto di Alpha01 ci voglia l’ambiente adatto. Se lei non si sentisse a suo agio, potrebbe venirle automatico pensare ad una soluzione, e loro non vorrebbero mai che lei tentasse di scappare. Io sono convinto che lei ne abbia le facoltà, ma non sa che cosa l’aspetta fuori e forse è meglio che non scopra mai quella desolazione.
Ne è passato da quando è riuscita a risolvere problemi matematici di terzo grado con almeno tre variabili in tempo record. Nessun matematico riuscirebbe a raggiungere i suoi tempi. Guardarla scrivere in meno di tre minuti lo svolgimento del problema passaggio per passaggio e la soluzione finale è stato… Wow! Sono stupefatto!
 

Hanno già utilizzato le sue capacità per convincere il governatore delle isole indonesiane ad aprire che porterà praticamente alla sua disfatta. Non solo politico, ma proprio a livello di viveri. Hanno stipulato l’accordo i cui termini prevedono che l’Indonesia venda (ad un prezzo stracciato) il 70% della sua produzione alimentare. Si presuppone che nel giro di un anno, al massimo 2, l’Indonesia cada in rovina. Sarà così costretta a chiedere sostegno alla CSM per poter provvedere al sostentamento della popolazione. La confederazione allora gli offrirà un patto che non potrà rifiutare: la sottomissione politica in cambio degli aiuti necessari.
Così facendo, l’obbiettivo della confederazione di conquistare le ultime isole senza le armi sarà comprovato. Se funzionerà utilizzeranno Alpha01 anche con il governo nipponico.

 

 

**

Ed eccoci qua con un aggiornamento un po’ sudato, e non solo per il caldo, purtroppo stavo finendo le idee, perché sono presa dalla storia che sto scrivendo con ArchiviandoSogni_

La storia di un ragazzo padre alle prese con la vita senza la sua compagna, e che si imbatte in una ragazza molto particolare xD

se volete farci un salto la trovate qui:

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1054163&i=1

 

Tornando a Noah, bè si è esposto per Alpha01, sta sviluppando un istinto di padre nei suoi confronti e anche se non se ne è ancora reso conto si è affezionato e anche tanto. Dopo tutto 13 anni sono tanti!

Ora ho svelato anche le potenzialità di Alpha01 e come viene utilizzata dalla CSM. Che ne pensate?

 

Giuliet.

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Capitolo 10
*** Maggio 2135 ***


 

 

1 maggio 2135

 

Ho il ricordo di quando è iniziato tutto ancora vivido nella mia mente. 3 mesi fa. Doveva essere un semplice controllo, una visita durante la quale avrei dovuto solamente rinnovare la somministrazione dell’antibiotico per far sì che lei stesse bene..

 

 «Noah..»

«Dimmi Alpha01.»

«Cosa sono i sentimenti?»

«Bella domanda» non capivo la sua curiosità.. quella sfera della conoscenza umana doveva esserle, come dire, indifferente.

«Sono qualcosa che si può imparare?» era una domanda ingenua e dolce da parte sua. Per tutto il tempo che era stata liberata dal suo stato di coma aveva sempre avuto uno sguardo curioso, lo sguardo di chi voleva capire, ma che non sapeva come liberarsi da quella condizione di sottomissione alla quale non poteva sfuggire.

«No, sono qualcosa di innato. Qualcosa che non si può apprendere.» il suo sguardo si spense, con una vena di delusione. Non volevo spegnere così bruscamente il suo entusiasmo, ma l’idea che le telecamere registrassero quella nostra conversazione non mi piaceva più di tanto.

Alzai quindi lo sguardo convinto di trovare davanti ai miei occhi uno di quegli aggeggi che invadevano la privacy altrui, ma con enorme stupore non ne trovai. Né davanti a me né in nessun’altro angolo della stanza. Così tentai di recuperare al danno fatto.

«Vedi, questo è già un sentimento.»

«Quale?» si guardò intorno, addosso come se potesse vedere quello di cui stavo parlando.

«Quello che stai provando adesso. Quello che ti ha fatto abbassare lo sguardo, che ti ha fatta sospirare.»

«Posso provare anche io dei sentimenti?» le stavo fasciando il braccio per misurarle la pressione, quando mi fissò con sguardo speranzoso. Era in qualche modo divertente vedere come quegli occhi trasmettevano così bene quello che lei pensava di non poter provare.

«Certo.»

«Mi è permesso?» non sembrava fosse convinta della mia risposta.

«Si, in ogni momento del giorno tutti possiamo provare dei sentimenti. Nessuno può vietarcelo, nonostante ci provino. I sentimenti non possono essere spenti.»

«Mi aiuteresti?»

«E come?» chiesi ingenuamente. Non capivo quello che intendeva. Io avevo studiato scienze, anche comportamentali, è vero, ma non sarei stato in grado di “insegnare” come provare dei sentimenti. E poi non ero la persona adatta. Non provavo sentimenti positivi da una vita. Cosa avrei potuto trasmetterle? Odio? Ribrezzo? Schifo? Potevo catalogarlo come sentimento?

«Dimmi cosa sono. Fammi capire quello che si prova. Spiegami cosa sono quelle sensazioni corporee che provo quando faccio diverse cose; quando parlo con persone diverse..» mi guardava con aria supplicante.

«Non credo di essere la persona adatta..» non riuscii a mantenere il suo sguardo.

«Ma sei l’unica che ho.» con quegli smeraldi fissati nei miei occhi sembrava mi stesse pregando.

«D’accordo» accettai rassegnato e perforato da quello sguardo al quale non avevo mai saputo resistere. «Ma a due condizioni.»

«Quali?» prima di accettare il compromesso si fece dire da me cosa volevo in cambio del mio insegnamento.

«Prima condizione: non userai i tuoi “poteri” su di me. Seconda: nessuno, ma proprio nessuno potrà sapere di questo.»

«Accetto» non ci pensò due volte prima di darmi la sua risposta.

 

Fortunatamente il nostro dialogo non era sorvegliato grazie a quella mancanza di dubbi su Alpha01; si erano illusi di levarle ogni possibilità di ribellarsi, togliendole la possibilità di avere figli, ma non avevano tenuto conto del fatto che lei aveva un cervello come tutti gli altri – anzi, più avanzato – e quindi in grado di formulare idee su qualsiasi cosa.

 

Avrei dovuto solamente scoprire i buchi neri delle telecamere dei corridoi per fare in modo di arrivare da lei senza essere scoperto. Per questo mi avvalsi dell’aiuto di Alpha01. Usufruii delle sue facoltà per convincere l’impiegato della sicurezza a darmi il video della sorveglianza.

 

 

Trovati!!

Ogni 23 minuti c’era un buco di 45 secondi consecutivi nelle telecamere che controllavano il tragitto tra le nostre stanze. Solo un angolo rimaneva sempre coperto e questo comportava un problema. Per mia fortuna però c’era una stanza lungo il percorso che mi avrebbe permesso di evitare quell’angolo, perché aveva due accessi. Dovevo solo ottenere le chiavi. Anche per quello mi feci aiutare da Alpha01.

A partire dalla notte seguente quella scoperta iniziarono le nostre lezioni. Alpha01 era impaziente di sapere, di conoscere e comprendere qualcosa che – secondo i piani alti – andava fuori dalla sua portata.

 

Non so bene cosa mi abbia spinto a fare quel patto con Alpha01; non lo saprei davvero. Forse è stata colpa di quella scossa, di quello spiraglio di vita che ho sentito quando l’ho guardata negli occhi. O forse trovavo che fosse il mio modo per riscattarmi e perdonarmi gli errori del passato?

 

«Credevo non avessi mantenuto la tua parola.» Lo credevo anche io. Anche dopo tutto quello che avevo fatto, non ero sicuro che aiutarla fosse la cosa migliore. Ma la verità era che non potevo dire di no a quegli occhi. Gli occhi di Lea e che ora lei portava come grande fardello senza esserne cosciente. Quek verde mi avrebbe convinto a fare qualsiasi cosa. Mi ero illuso che così avrei potuto aiutarmi a redimermi dalle mie colpe passate.

«E invece sono qui.» Abbozzai un sorriso e regolarizzando il respiro mi avvicinai al centro della stanza.

«Perché il tuo cuore ha accelerato i battiti e ora sta tornando regolare?» Ecco che cominciavano le domande. Mi avrebbe torturato così fino a che non era soddisfatta? Tanto valeva darle quello che voleva.

«Perché ho provato paura mentre venivo qui. Ho avuto paura che mi potessero vedere. E ho paura delle conseguenze che potevano nascere.»

La mia affermazione non le fece muovere un muscolo. Rimase immobile ad osservarmi come se fossi un qualsiasi idiota che ha appena detto una battuta poco divertente; e la cosa era leggermente irritante.

«Non ti turba nemmeno un po’ quello che ti ho appena detto?»

«Dovrebbe?»

«Si.» Alla mia risposta dura abbassò il capo e si sedette delicatamente sul suo letto. Mi resi conto di esserci andato un po' pesante con lei; in fondo ero lì per quello, ero lì per insegnarle cosa voleva dire provare preoccupazione per qualcuno, felicità, tristezza, e addirittura amore se ne fossi stato in grado. «Ma non ti preoccupare. Arriveremo anche a questo.»

«Iniziamo?» fissò il suo sguardo nei miei occhi e cercò di imitare quello che era stato il sorriso che avevo fatto entrando.

 

 

Ricordo ancora che la prima nostra lezione fu un totale disastro. Almeno, per me lo fu. Non riuscivo ad esprimere a parole quello che il mio cuore, le mie espressioni e i miei gesti dicevano.

Lei aveva imparato tutto quello che c’era da sapere riguardo alle diverse inflessioni dello sguardo; sapeva quando e come cambiavano in base alla veridicità delle affermazioni che il soggetto esaminato faceva, ma non sapeva come metterle in pratica su se stessa, e non sapeva nemmeno se erano espressioni importanti o meno.

Avrei dovuto insegnarle a sentire dentro di lei gli sbalzi di umore e non solo quella innaturale condizione di quiete in cui lei viveva.

Non sarebbe stato facile; di questo ne ero più che conscio. Ma mi sentivo e mi sento ancora come se glielo dovessi. Sono stato io a portarla – o meglio crearla – in queste condizioni.

Devo sistemare le cose in qualche modo.

 

 

 

 

***

Perdonatemi il ritardo abnorme pulzelle, ma l’ispirazione era sparita.. 

Spero che questo aggiornamento vi piaccia!

Che ne dite di quello che sta succedendo? Ve l’aspettavate?

Un bacione, lettrici coraggiose.

 

Giuliet.

 

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