Come un uragano.

di bianca_louis
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Benvenuti in questa cazzo di vita ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***



Capitolo 1
*** Benvenuti in questa cazzo di vita ***


Son solo lacrime che scorrono sul viso,silenziose, che percorrono tutto il profilo del mio volto, lentamente, finchè toccano il cuscino, che assorbe ogni mio dolore, che come ogni sera, quando mi addormenterò, sarà impregnato di lacrime e tristezza, quella tristezza che nascondo ogni giorno, innocentemente.
È sempre così che va, quel sorriso finto di giorno e quelle lacrime vere di notte, che poi per fingere così bene devo essere proprio un’ottima attrice se tutti credono alla mia felicità.
Già, penso che farò l’attrice, ma forse questo pensiero domattina svanirà, infondo è solo di notte che riesco a sognare, di giorno in quei corridoi che odorano di sudore, di paura, di felicità, di lacrime, di libri, tra quei muri che mi tengono rinchiusa sei ore al giorno, di pensieri così non ne ho mai, principalmente penso a sorridere, a mostrarmi forte, cerco di far vedere agli altri che non mi importa del giudizio altrui, ma semplicemente non è così.
Semplicemente analizzo ogni sguardo che mi viene rivolto, ogni parola per capire il suo reale significato.
Semplicemente... per me nulla è semplice.
Per me è una lotta contro me stessa, contro l’abbandonarmi, perché ora sono gli altri che mi stanno abbandonando e che senso ha un’adolescenza vissuta in modo solitario?
Forse è per questo che mi affeziono presto alle persone, ma solitamente non lo dimostro, per evitare di venire abbandonata o per paura.
Le uniche due ragazze che non mi hanno abbandonato ora sono le mie migliori amiche, Naomi e Andrea, penso non le ringrazierò mai abbastanza, le conosco da tre anni, grazie a degli idoli in comune, e ora penso che le parole che userei per parlare di loro sarebbero sprecate, in fondo sono sempre le stesse.
Poi c'è lei, quella ragazza che mi ha tirato su dal fondo, che mi ha resa d’acciaio, che ha fatto sii che io non mi abbandonassi completamente, che non passassi anche le giornate chiusa in casa a piangere, lei è Ilenia.
La piglio per il culo e lei fa lo stesso con me, ma in fondo da lei dipendo.
Tutto il resto è una merda, io sono in terza superiore e la gente sfotte, la gente scopa, la gente si ubriaca, la gente si droga.
Io mi distinguo dalla massa, io sto a casa a scrivere, perché in fondo carta e penna sono le mie rocce, sono una certezza.
Ecco, questa è la mia vita del cazzo, benvenute in questa merda di quotidianità in cui forse, troverò qualcosa per cui vale la pena non fingere.
Benvenute nella vita di Julie.

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


-JULIE: Inadatta.


Giravo come sempre per i corridoi, con quelle cuffie nelle orecchie, con quella canzone che ogni volta mi faceva piangere, mentre l’odore di libri mi si insinuava all’interno delle narici.
Mi estraniavo dal mondo mentre mi dirigevo verso il mio banco, pronta per una lezione che non mi avrebbe portato che noia, che mi avrebbe procurato l’ennesima notte passata in bianco a studiare per cercare di portare almeno quella soddisfazione alla mia famiglia, che non era che delusa da come io mi comportassi, da quando quella volta avevo cercato di fuggire di casa, che poi, più che altro, l’avevo fatto per fuggire proprio da tutta quella realtà che ormai aveva preso il controllo delle mia vita perché si sa che o sei nato per ‘sta vita oppure non esiste e pareva proprio che io, per questa vita, non ci fossi nata.
Forse mi sbagliavo, e sbaglio tutt’ora, ma viste quante volte dalle difficoltà affrontate sono uscita a testa bassa e piegata in due, ormai dubito di essere adatta a questa vita, son troppo fragile, son come un vaso di terracotta in mezzo ad altri mille d’acciaio.
Inadatta.
Sono inadatta alla vita, alle difficoltà, alla fatica.
Sono inadatta alla solitudine, ai pianti di fronte a tutti, inadatta a mostrarmi fragile, inadatta ad una vita perfetta, inadatta nel creare amicizie, perché finisce sempre che m’affeziono e rimango delusa, già inadatta anche alle delusioni perché poi reagisco sempre male.
Inadatta ai sorrisi, perché quando sorrido sono proprio forzata ed esce fuori una merda, un po’ come quella foto che invece agli altri piace.
Inadatta alla felicità, alla fortuna, perchè ora come ora penso di andare a braccetto con la sfiga.
Inadatta ad essere una buona figlia e sorella.
Inadatta a cucinare, perfino a riscaldare dei sofficini.
Inadatta agli sport, perché son scoordinata.
Inadatta un po’ a tutto insomma.
Adatta.
Adatta esclusivamente agli abbracci, perché abbracciando una persona si unisco pezzi di un puzzle, se l’altro è quello giusta, i vostri pezzi saranno complementari e in quegli abbracci ti aprirai, diventerai un libro aperto, i tuoi occhi faranno trasparire ogni pensiero, triste o felice che sia, gli abbracci sono creati per questo in fondo, per scoprire chi è adatto e chi no.
Eppure quella volta non andò così, insomma i nostri abbracci furono adatti, finchè...
***

-Andrea: Tutto da capo per lei.


Era pieno inverno nel suo cuore quando l’amica che era sempre stata lì, per lei, prima di me e Naomi, non diede più speranze a Julie, ormai la loro amicizia era divenuta solo un ricordo. Il gelo forse avrebbe posato della brina sui i loro ricordi, quelli che erano soliti far spuntare a Julie nient’altro un gran sorriso in viso, quelli che l’avrebbe giurato: sarebbero rimasti vivi in lei per tutta la vita.
Eppure non ne era più tanto sicura: dal giorno in cui Kate era diventata fredda con lei, era passato più di un mese e Julie era stanca di aspettare qualcosa che se lo sentiva, non sarebbe mai arrivato.
Insomma, Kate era sempre stata un po’ timida, una di quelle tipe particolari, che stava sempre isolata, a cui non importava degli altri, non le interessava il giudizio delle persone. Semplicemente desiderava un’amica tutta sua, una di quelle che ti completa, tipo lo Yin e lo Yang, insomma: come quelle minchiate che raccontano nei libri, come il ‘per sempre’.
E Julie in quel per sempre c’aveva creduto, me lo disse la prima volta che si aprì con me, ci aveva creduto in quelle bugie di Kate, che ora non facevano altro che ferirla, le sole foto di loro due riducevano il suo cuore in brandelli, quei piccole pezzi che ogni volta io e Naomi cercavamo di rimettere insieme e chissà che ci fossimo mai riuscite, insomma non è così facile far star bene Julie, prima era sempre allegra e spensierata, mentre ora se ne sta là a girare per la scuola con le cuffie nelle orecchie e qualche sorriso forzato, solo che la mattina arriva là e mi abbraccia, ha gli occhi lucidi e mi abbraccia, mi stringe forte e mi sembra di sentire il suo dolore, come fossimo un’unica persona, poi fa lo stesso con Nao, dopo di che io e lei ci guardiamo e vediamo che entrambe abbiamo visto la solita tristezza negli occhi di Julie, quella malinconia cronica che svanisce raramente.
Ogni volta decidiamo che ci daremo da fare per cambiare le cose, ma quando ce la stiamo per fare, quando lei sta per abbandonare Kate, all'improvviso si mette a rileggere tutti i messaggi che si scambiavano, a rivedere tutte le vecchie foto, e anche se glielo ripeto che così non si avanti, che così non supererà mai la cosa, lei è troppo legata ai ricordi, a quello che erano.
Ora, come al solito, facciamo tutto da capo, insieme a lei, stiamo là a ricercare la felicità e ogni tanto qualche briciolo lo troviamo, ma col dolore si consuma in fretta, dura giusto qualche ora.
Ma lo so io, che prima o poi rivedrò la Julie di sempre, quell’amica che mi diceva che mi amava, anche se non potevo essere la sua migliore amica, quella Julie che si collegava su facebook solo per sentire me e Nao, ma non è più la stessa.
Ilenia, per quanto possa volerle bene, non ha mai conosciuto la Julie di un tempo, quella tutta scherzi e sorrisi, no.
O forse non l’ha mai conosciuta per nulla, non sa dei suoi pianti, di quello che ha passato e sta passando, del suo rapporto con Kate.
Prima o poi forse glielo dirò com’è davvero Julie, in fondo so quanto Julie tenga a lei.
In fondo, prima o poi tutto tornerà a posto, anche se ora dobbiamo ricominciare tutto da capo.

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