No love lost, no love found.

di Bouchet
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** 2. Rabbia. ***
Capitolo 3: *** 3. Calma apparente. ***
Capitolo 4: *** 4. Grandi notizie. ***
Capitolo 5: *** Io? Con lui? Mai! ***
Capitolo 6: *** 6. Una risposta. ***
Capitolo 7: *** 7. E se...? ***
Capitolo 8: *** 8. Ripensamenti. ***
Capitolo 9: *** 9. Da sempre. ***
Capitolo 10: *** 10. Un bacio inaspettato. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


Una fredda e monotona giornata di Gennaio, almeno così credevo. Mi affrettai ad uscire dall’ufficio di Alexandra, capo-redattrice del rinomato giornale Vogue, per  fare tutte le urla e i saltelli di gioia che

davanti a lei avevo dovuto trattenere. Non ci credevo, dopo due mesi di stretto contatto con tutti i capricci della severa redattrice, finalmente si era accorta che contavo qualcosa e mi aveva affidato un

servizio sui negozi che stavano spopolando tra i giovani. “Chi più adatto di te?” mi disse con un sorriso.



Corsi nel mio piccolissimo ufficio (che era una specie di sgabuzzino) e iniziai a buttare giù tutte le marche che mi venivano in mente. Dio, se ero eccitata. Non riuscivo a smettere di scrivere, le mie mani

battevano frenetiche sui tasti del mio computer. Dopotutto, avevo solo 18 anni, e per me questa era la mia grande occasione.  Ero ancora a lavoro quando bussò alla porta Alexandra. “Hey, ma sei

ancora qui? Hai visto che ore sono?” domandò, indicando l’orologio. Merda, era mezzanotte passata! “Oddio, non me ne sono proprio resa conto, mi ero buttata a capofitto nel lavoro che mi avevi

affidato!” Risposi, stampando tutto il lavoro che avevo fatto quella sera e raccattando velocemente tutte le mie cose dalla scrivania e buttandole in borsa. Alexandra si lasciò scappare una risata. “Su

Alex, continuerai domani. Buonanotte!” mi salutò, e io feci lo stesso. Uscii dall’edificio e, miracolosamente, non pioveva, che a Londra è un qualcosa di sensazionale.



Mi ritrovai a passeggiare tranquillamente per le strade di Londra, afferrando la mia cartellina con il mio progetto come se fosse ormai parte della mia vita, e in effetti lo era. Dannazione, quello era un

momento pieno di gioia da assaporare minuto per minuto! Mi fermai ad un semaforo rosso aspettando che diventasse verde, quando ad un certo punto iniziò a lampeggiare. Fuori servizio. Beh, chi se

ne frega,
pensai attraversando la strada, quando ad un certo punto non riuscii a sentire più niente. Quello che ricordo furono delle gomme che frenavano bruscamente sull’asfalto ancora un po’ umido,

e delle voci.




“Merda, fermati!!”

“C’
è una ragazza a terra!!”

“Portiamola subito all’ospedale!”

“Liam, sei pazzo? Harry era ubriaco, e se poi ci fanno domande su come è successo? Finiremmo nei casini!”

“Beh, ma non possiamo lasciarla qui a terra! Portiamola da noi!”

“D’accordo, d’accordo.”

Qualcuno mi sollevò da terra.

Poi niente, non sentii più niente. Fino a quando non riaprii gli occhi.



Salve a tutti/e!
Ovviamente questo è solamente un piccolo prologo della storia, giusto per far capire qualcosa (?)
Coooomunque, andrà
 avanti molto presto, sperando di leggere qualche recensione! 
Lo spero proprio, mi fareste la persona pi
ú felice al mondo!
Va bene, meglio andare.
A presto,
Alex.

 

 

 

 







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Capitolo 2
*** 2. Rabbia. ***


La luce fioca del tramonto fu lì ad accogliere il mio risveglio. Mi sentivo un po’ stordita, e soprattutto avevo molti sguardi addosso. La situazione era inquietante. Incontrai un paio di occhi color nocciola che mi guardavano preoccupati.
“Oh! Finalmente sei sveglia! Come ti senti?” chiese.
Mi guardai attorno. Non c’era solo lui, ma altri tre ragazzi che sembravano piuttosto felici di vedermi sveglia. Aspetta, io questi ragazzi li ho già visti da qualche parte, pensai.
Cercai di sedermi nel grande letto, ma barcollai e notai che avevo gli stessi vestiti che indossavo al mio “grande giorno”, con la differenza che erano sporchi di sangue. Un biondino da dietro mi aiutò a sistemarmi nel letto, dato che mi vide in difficoltà.
“Ehm, credo bene, sono solo… molto confusa,” risposi, piuttosto dubbiosa.
“Visto Liam? Io lo dicevo che non c’era bisogno dell’ospedale”, disse un ragazzo ai piedi del letto con dei capelli buffi che indossava una maglia a righe. Forse iniziavo a capire.

“Aspettate… Ma voi non siete… I One Direction?” chiesi sbalordita.
“Beh… Sì.” Rispose un altro ragazzo con la pelle olivastra e con la cresta. Zayn.
Ero scioccata. Ero lì, a parlare tranquillamente con una delle band più famose al mondo… Ma la situazione non mi era ancora chiara.
“Oddio… E cosa è successo? Cosa ci faccio qui? Perché sono sporca di sangue?” Merda! Il lavoro! Alexandra sarà andata fuori di testa! “Dov’è il mio telefono?” chiesi  in preda a un attacco di panico.
“Calma, calma… Va tutto bene. Il tuo telefono è proprio qui.” Disse il ragazzo dagli occhi color nocciola, Liam, indicando il comodino accanto al letto.
Afferrai il telefono, 5 chiamate senza risposta. Alexandra. Più decine di messaggi vocali. Ne aprii uno: “Dove diavolo sei andata a finire? Perché non sei al lavoro a scrivere il tuo pezzo? Sto provando a chiamarti da stamattina! Non fare scherzi!” Cacchio, dalla voce non era così allegra.
Mi voltai verso i ragazzi, che mi guardavano con una faccia interrogativa.
“Okay. Adesso voglio sapere perché sono qui, e voglio sapere tutto per filo e per segno. Ora.” Dissi, un po’ incazzata.
Iniziò a parlare il biondino, Niall. “Beh, le cose stanno così: noi eravamo in macchina, stava guidando Harry. Era un po’ ubriaco e…”
“Un po’?” disse Louis, soffocando una risata.
Niall lo fulminò con i suoi occhi color ghiaccio. “Lo eravamo tutti.” Disse, severo. “Comunque, non ti ha vista, e ti ha investita.” Spalancai gli occhi. Ero stupita.
“Ci dispiace di non averti portato all’ospedale,” continuò Zayn, “ma avevamo paura che avrebbero iniziato a fare domande e saremmo finiti nei guai. Però ti abbiamo fatto visitare da un dottore, non è niente di grave, hai solamente bisogno di riposo.” Terminò, sorridendo.
Non sapevo che dire. Rimasi a bocca aperta. Diciamo che ero un po’ arrabbiata, soprattutto perché adesso potevo rischiare di perdere il lavoro.
“A proposito… Dov’è Harry?” chiese Liam.
“Non ne ho idea, prova a cercarlo fuori.” Rispose Louis.
Liam uscì dalla stanza per cercare Harry. Niall si sedette accanto a me sul letto, io ancora non avevo aperto bocca.
“Beh, non parli?” chiese Niall sorridendomi.
“E’ che… E’ incredibile. Fino a qualche ora fa ero la ragazza più felice del mondo, adesso sto anche rischiando di perdere il mio lavoro. Devo assolutamente chiamare il mio capo.” Dissi, piuttosto ansiosa. Composi il numero di Alexandra, sperando che rispondesse. Anche Louis, Zayn e Niall mi guardarono preoccupati.

Dall’altro capo del telefono rispose una voce piuttosto stizzita.
“Alex! Finalmente! Dove diamine sei?” disse.
“Alexandra… Non sai cosa mi è successo! Io…” stavo per spiegare tutta la mia strana avventura, quando Louis, Zayn e Niall mi fecero cenno di no con la testa.  Evidentemente non volevano che si sapesse in giro. Rimasi il discorso a metà.
“Allora? Sono davvero impaziente di ascoltare la tua storia!” disse con tono ironico.
“Ehm… Ecco, io…” Sentii dal telefono  una porta che si apriva.
“Lascia stare Alex… Ne riparleremo.” Disse con un tono acido e freddo, e riattaccò.
Rimasi un paio di secondi col telefono in mano, immobile. Non riuscivo a crederci. Cosa significava quel “ne riparleremo”? Come avrei fatto a cavarmela? Di certo non potevo non coprire i ragazzi, ma che avrei detto a mia discolpa? E soprattutto, che ne sarebbe stato del mio lavoro e, di conseguenza, del mio futuro?
Maledetti ragazzi ubriaconi. Dov’è quel riccio del cazzo? Se lo prendo, non ne uscirà vivo. Senza accorgermene, le mie mani si strinsero in pugni e una lacrima rigò la mia guancia.
I ragazzi mi guardarono allarmati.
“Tutto bene?” chiese Niall, appoggiandomi una mano sulla spalla. Mi ritirai subito al contatto con il biondo. Ero infuriata e… delusa.
In quel momento entrò Liam, seguito da un ragazzo riccioluto, Harry. Diamine, dal vivo era ancora più carino. I suoi occhi verde smeraldo incrociarono i miei, un po’ rossi e gonfi a causa delle lacrime.

Ci fu un momento di silenzio, che non fece altro che aumentare la mia rabbia. Stavo per vomitare tutta la rabbia e la delusione che in quel momento avevo dentro ad un ragazzo sconosciuto, ma che aveva avuto il potere di cambiare il mio futuro. Forse.


Salve a tutti/e!
Questo è il secondo capitolo della mia storia, a chi può interessare :)
Ringrazio infinitamente @hisfault per la sua recensione. Davvero, grazie mille.
Detto questo, buona lettura!
P.S.: Se volete farmi leggere un pò dei vostri lavori, fate pure, tanto non ho niente da fare (?)
A presto!
Alex xx

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Capitolo 3
*** 3. Calma apparente. ***


Non fece nemmeno in tempo a parlare, che improvvisamente mi alzai dal letto e lo indicai nevroticamente.
“TU!” quasi urlai. Il ragazzo strabuzzò gli occhi, facendo capire che non sapeva cosa stesse succedendo.
“Spero che adesso non sia ubriaco, perché non sai cosa mi hai fatto passare!” continuai.
Con mia sorpresa, il riccio parlò. “Hey, mi dispiace per quello che è successo, ma alla fine stai bene, non pensi di lamentarti un po’ troppo?”
Mi bloccai. Okay, non stava dando peso alle parole. Lo guardai, oh, avrebbe fatto davvero una brutta fine. “Io? Lamentarmi troppo? Forse tu sei abituato ad avere tutto e subito, vista la vita che fai, ma io mi sto davvero impegnando molto nel mio lavoro, e se ti piace guidare sbronzo, almeno assumiti le conseguenze di quello che fai! Per colpa tua il mio futuro potrebbe essere rovinato!” Ormai non ragionavo più, ero diventata paonazza in viso, e vedevo che anche Harry stava cambiando colore. Intanto gli altri assistevano alla scenetta a bocca aperta.
“Tu non sai proprio un bel niente di me! La stai davvero facendo drastica, ragazzina! E poi, quale grande lavoro può essere così importante da essere intralciato da me? Io faccio quello che voglio, e di certo non devo dar conto a te!” mi rispose.
“Ragazzi, basta, vi prego.” Disse Liam, cercando di dividerci.
“Sei tu quello che non sa un bel niente! E’ tutta colpa tua!” urlai, in lacrime ormai. Mi avvicinai ad Harry snobbando altamente i ragazzi che cercavano di calmarci, e gli mollai un ceffone.
“Io…Io…” Iniziai a balbettare, la testa mi girava, sempre più forte, e caddi a terra.


Aprii gli occhi, ero di nuovo in quel grande letto, con la differenza che in quel momento non c’era nessuno e il sole era ormai tramontato. Solo una piccola lucina mi faceva compagnia sul comodino accanto al letto. Ricordai quello che successe qualche ora prima, e pensai subito di richiamare Alexandra. Feci per prendere il telefono dal comodino, ma notai che non c’era più. Strano.  Iniziai a cercare dappertutto nella stanza, ma non c’era ombra del mio cellulare. Sentii la porta aprirsi, mentre io ero inginocchiata ai piedi del letto scostando le coperte per vedere se fosse finito lì sotto. Non erano i ragazzi.
Ero a bocca aperta. Erano Eleanor e Danielle, le fidanzate di Louis e Liam.

“Ciao!”, mi sorrisero entrambe. Io mi alzai, cercando di ricompormi, anche se mi resi conto che c’era poco da ricomporre, dato che avevo ancora i miei vecchi vestiti e i capelli arruffati. Di rimando, sorrisi anche io. “I ragazzi ci hanno mandato qui per vedere se ti fossi svegliata e come ti sentissi.” Disse gentilmente Eleanor. “Stai cercando qualcosa?” chiese Danielle, probabilmente ripensando a come mi aveva trovato quando erano entrate nella stanza.
“Ehm… A dire il vero, non trovo il mio telefono.” Risposi, un po’ imbarazzata.
Danielle sorrise gentilmente. “Non preoccuparti, ce l’hanno i ragazzi, hanno pensato che fossi abbastanza stressata oggi.” Bene, sapevano già tutto della mia sfuriata nel pomeriggio. Perfetto.
Eleanor mi fissò per un minuto, poi mi disse: “Scusa…” probabilmente voleva sapere il mio nome. “Alex” sorrisi. “Alex, sei davvero ridotta male. Hai bisogno di una doccia?” disse. In effetti, sembravo una barbona, quindi accettai volentieri. “D’accordo, ma… non ho un ricambio.”
“Non preoccuparti per quello, pescheremo qualcosa nel guardaroba dei ragazzi” Eleanor mi fece l’occhiolino. “Vieni, ti mostriamo il bagno. Quando hai finito, chiamaci, ti portiamo dei vestiti puliti.” Che ragazze adorabili. Arrossii, ringraziandole molto.
Rimasi sotto la doccia per un bel po’, i getti di acqua calda sulla mia pelle riuscirono a buttare via tutta la rabbia che avevo scatenato nel pomeriggio, così come le macchie di sangue che erano cosparse sul mio corpo. Danielle e Eleanor mi portarono un felpone grigio e un pantalone a quadri. Eleanor disse che me li prestava gentilmente Louis. Risi assieme a lei. Mi portarono nel salotto, dove c’erano anche Liam, Niall, Louis e Zayn. Non c’era traccia di Styles , meglio così. Mi sedetti sul divano più vicino, accanto a Zayn.

“Hai fame?” mi chiese. Gli sorrisi, annuendo. “Abbiamo ordinato la pizza, spero ti piaccia.” Sorrise.
“Dovrei essere matta per non amare la pizza”, dissi ridendo. Anche lui rise con me.
“Ehm… Ragazzi, io vi devo davvero delle scuse per quello che è successo oggi pomeriggio, ero semplicemente molto nervosa a causa del mio lavoro che potrei perdere… Mi dispiace tantissimo.” Dissi, molto sincera.
“Non devi scusarti, anzi, dispiace a noi che non hai potuto dire la verità al tuo capo, ma ti ringraziamo infinitamente per averci coperto” disse Niall, aprendosi in un sorriso. Gli sorrisi di rimando.
“A proposito, qual’ è il tuo lavoro?” chiese Louis, accogliendo Eleanor sulle sue gambe.
“Beh… Da qualche mese faccio la stagista per Alexandra Shulman al Vogue UK e…”
“ODDIO! NON CI CREDO!” dissero Eleanor e Danielle in coro.
Io mi misi a ridere, all’udire quelle grida di gioia. I ragazzi si unirono alla mia risata.
“Dai, continua,” disse Liam.
“…E finalmente Alexandra mi aveva affidato un servizio. Ero super-eccitata, mi gettai subito e capofitto nel lavoro, quindi finii molto tardi, e quando sono uscita dalla redazione ero al settimo cielo. Insomma, era la mia grande possibilità, finalmente potevo avere un’occasione, la mia occasione. E ora non so nemmeno se Alexandra mi voglia buttare a calci da Vogue oppure no…” Volevo continuare, però il mio discorso fu interrotto dai singhiozzi.
I ragazzi non dissero niente, aspettarono con pazienza che io mi ricomposi.
“Beh, poi il resto lo sapete. Vorrei scusarmi anche con Harry, mi sono comportata molto male con lui. Sapete dov’è?” chiesi.
“A dire il vero no, da quando avete litigato oggi è uscito infuriato da casa e non è ancora tornato.” Disse Zayn.
Non appena finì di parlare, la porta di casa si aprì. Indovinate chi era?


Ciao a tutti! (:
Ecco il terzo capitolo, spero vi piaccia :3
Alloooora.... Fino ad ora, cosa ne pensate della storia? Forse è ancora un po' troppo presto per dare giudizi definitivi, ma fatemi sapere una vostra opinione, mi farebbe molto piacere :D
Grazie per l'attenzione e Buona lettura!
Alex xx

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Capitolo 4
*** 4. Grandi notizie. ***


Harry rimase sulla soglia di casa, i suoi occhi verde smeraldo scrutarono la situazione in salotto. Si bloccò lì per qualche minuto, senza dire una parola, poi si mosse in direzione opposta alla nostra. Lo seguii.
“Harry, aspetta!” gli dissi, cercando di farlo girare verso di me.
“Cosa diavolo ancora vuoi da me?” disse acido. Continuò a camminare, sentivo lo sguardo dei ragazzi su di noi. Lo bloccai prendendolo per il polso, ma si liberò facilmente dalla mia presa. Alla fine, si girò spontaneamente.
Approfittai del momento. “Harry, senti, io…” ma non mi fece finire.
“Non voglio sentirti, non ti conosco nemmeno e non voglio nemmeno conoscerti. Vattene da casa mia!” disse urlando. Io volevo solamente scusarmi, ma quelle parole che mi sbatté in faccia fecero risvegliare la mia rabbia. Addio effetto rilassante della doccia.
“Io volevo solamente scusarmi, ma a quanto vedo non te frega un cazzo! Hanno ragione le persone a dire che sei solamente un bambino egoista allora!” dissi, alterandomi.
Mi guardò per qualche minuto con quei suoi profondi occhi, e poi sputò un “Pensa quello che vuoi. A me non interessa un bel niente di te, né tantomeno delle tue scuse.” Detto questo, aprì la porta di una camera e vi ci entrò, sbattendomela in faccia.

Ritornai nel salotto, dove nel frattempo era arrivata la pizza. Cacchio, quanto tempo ero stata via? C’erano 7 scatole di pizza, ma più della metà erano vuote. Vidi Niall addentare avidamente una fetta di pizza, e questo mi fece capire il perché di tutti quei cartoni già vuoti.
Ripresi il mio posto accanto a Zayn. “Menomale che sei venuta, Niall stava per mangiare anche i cartoni,” disse Zayn ridendo. Afferrai una fetta di pizza e la addentai, ci fu un po’ di silenzio.
“Devi scusare Harry, è molto orgoglioso e difficilmente ammette di aver sbagliato,” disse Liam.
“Non fa niente, tanto peggio per lui,” gli risposi, finendo la mia fetta di pizza. Diamine, avevo ancora fame. Fortuna che c’era un’altra fetta di pizza nel cartone unto. Feci per prenderla, ma un’altra mano assieme alla mia si allungò per prendere l’ultimo pezzo di pizza rimasto: quella di Niall.
Ci lanciammo diverse occhiatacce, poi gli dissi : “Hey, questa fetta di pizza è mia , guai a te se la tocchi.”
“Non ci pensare nemmeno, insolente. L’ho vista prima io.”  Rispose Niall freddo. Cavolo, non scherzava quando si trattava di cibo.
I ragazzi assistevano divertiti a quella scena, fino a quando Louis si alzò dal divano esclamando: “Oh mio Dio! Ma quello non è Justin Bieber?” Subito Niall si girò con lo sguardo eccitato verso il punto che Louis stava indicando, mentre mi fece un occhiolino, capii subito che mi stava aiutando. Presi furtivamente l’ultimo pezzo dal cartone. “SI!” esclamai, e come segno di vittoria la feci passare sotto il naso di Niall, ormai in lacrime. Louis si contorceva sul divano per le troppe risate, stessa cosa Liam, Zayn, Eleanor e Danielle.

Passammo così il resto della serata, in modo molto piacevole. Non ricordavo nemmeno più del litigio con Harry. Però una cosa me la ricordai. Alexandra.
“Ragazzi, non è che potreste darmi il telefono, adesso? Devo parlare con  Alexandra, non posso più aspettare…”
“Ci piacerebbe, ma quando abbiamo detto al nostro manager di te ha voluto assolutamente il tuo telefono e se n’è andato. Poi ci ha chiamato e ci ha detto che sarebbe venuto in serata a parlare con noi.” Disse Liam.
“Spero solo che non sia accaduto niente di grave…” risposi, sinceramente preoccupata. Non volevo che andassero a finire nei guai, per me.
Zayn se ne accorse. “Non ti preoccupare Alex, non sarà niente di che.”
“Infatti, sarà sempre la solita routine.” Disse Louis, abbracciando Eleanor come se fosse un peluche.
“Non so ragazzi, al telefono sembrava piuttosto preoccupato…” disse Niall, guardando Liam, che annuì.
“Oh, infatti lo sono,” disse una voce che non conoscevo. Mi girai, e vidi un uomo che era appena entrato dalla porta principale.
“Noi due non ci conosciamo,” disse, aprendosi  in un sorriso, anche se forzato. Mi porse la mano. “Sono Will, il manager dei ragazzi.”
“Alex.” Dissi con un sorriso, accettando la sua mano.
“Bene, ora che abbiamo fatto le presentazioni, ci dici perché devi parlarci con così tanta urgenza?” disse Liam, visibilmente preoccupato.
Will si mise comodo. “Beh, diciamo che non sono proprio belle notizie,” disse, “e sfortunatamente, Alex, riguardano anche te.”


SPAZIO A ME! (?)
Cccciao a tutte! 
Ecco il quarto capitolo della mia stupida storia, spero vi piaccia c:
Chissà quali saranno questa grandi notizie che ha Will... Bah!
E Harry? Come mai così antipatico? e.e
Hehehe :3 (?)
Intanto, volevo ringraziare tutte le persone che seguono, recensiscono o semplicemente leggono la mia storia. Anche se il numero è piccolo, io sono contentissima, grazie mille enfoiwsnfnwoa <3
Continuate a recensire, mi farebbe solo più piacere e mi spronerebbe a fare del mio meglio! :)
Rinnovo la mia proposta: se avete qualche capolavoro da farmi leggere, io sono qui! :D
Vabbè, mi sono allargata troppo u.u
Alla prossima! 
Alex xx

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Capitolo 5
*** Io? Con lui? Mai! ***


“Cosa significa?” dissi, un po’ preoccupata.
“Beh, i ragazzi mi hanno raccontato di ieri notte. Scusali, ma sono adolescenti anche loro.” Disse, con un sorriso.
All’udire la voce di Will, Harry uscì dalla sua stanza. Si sedette il più lontano possibile da me.
Lasciai continuare Will.
“Ti ringrazio infinitamente a nome di tutti per non aver fatto parola di quanto accaduto. Purtroppo, però, non è servito a molto.”
“In che senso?” chiese Zayn.
“Nel senso che, probabilmente, quando avete fermato la macchina per soccorrere Alex delle persone si sono avvicinate e hanno scattato delle foto. Eccone la prova.” Disse, estraendo alcuni giornali dalla sua giacca.
Ero sconcertata, tanto quanto i ragazzi. Afferrammo tutti i giornali, e notai in prima pagina una foto di Harry che mi teneva in braccio. Alzai lo sguardo verso lui, intento a leggere l’articolo.
“Vuoi dire… Che gli sforzi che abbiamo fatto per tenere segreta la cosa… Che Alex ha fatto… Sono stati inutili?” disse Niall.
“Beh, a dire il vero, una via di fuga c’è ancora. Ed è qui che chiedo il tuo aiuto, Alex.” Disse, guardandomi speranzoso.
Lo fissai. “Io? Che c’entro io?”
“I giornali non sanno come stanno davvero le cose. Hanno interpretato questa vostra foto come una nuova «fiamma», e in effetti non sembra che tu sia svenuta in queste foto. Quindi… Per difendere la reputazione dei ragazzi, vi chiedo di simulare una relazione tra voi due. Insomma, uscire insieme per finta.” Guardò prima me, poi Harry.
Io ed Harry ci guardammo con la stessa espressione in viso, la sorpresa.  Dopo nemmeno due secondi, manco a farlo apposta, gridammo all’unisono: “IO CON LUI? MAI!” Ci alzammo contemporaneamente per tornare nelle nostre stanze, ma nel farlo ci scontrammo e cademmo a terra.
“Attenta a dove metti i piedi, mocciosa!” disse seccato.
“Stai attento tu a dove vai, idiota!” gli urlai di rimando. Corsi verso la mia camera, sbattendo la porta.


Ero furiosa. Non solo non lo sopportavo, dovevo anche essere la sua fidanzatina, adesso? No, non potevo affatto accettarlo. Diedi un pugno contro il muro (mi feci anche male) e andai a sedermi sul grande letto. Non volevo assolutamente ritornare nel soggiorno, mi avrebbero sicuramente convinta. E io non volevo. Così iniziai a guardarmi attorno, dato che non ne avevo avuto il tempo. Mi trovavo in una grande stanza, abbastanza ordinata e pulita. Le pareti erano ricoperte da vari poster, alcuni di modelle, alcuni di cantanti. La cosa più strana erano tutti gli specchi che c’erano, ce n’era uno in ogni angolo della camera. Per non parlare di spazzole, lacca ed altri prodotti per capelli. Dove diavolo mi trovo? Dal parrucchiere? Pensai, ridendo tra me e me.
La camera aveva anche una porta-finestra, che affacciava su un piccolo balcone. Aprii la finestra, ed uscii fuori dalla stanza.
C’era una vista bellissima del centro di Londra, che di notte faceva un certo effetto. Faceva freddissimo, ma non mi importava, così iniziai a ripensare a tutto quello che mi era successo in meno di 24 ore. Wow.


Non mi accorsi che la porta della stanza si aprì, forse ero troppo immersa nei miei pensieri. Ma furono interrotti da una voce profonda che mi fece sussultare.
“Hey!”
Mi girai, presa dalla paura. Era Zayn.
“Che diavolo ci fai qui?” gli dissi.
“Beh, scusami se sono entrato in camera mia,” disse ridendo.
“Oh… E così questa è camera tua?”
“Già” disse, arrivando anche lui sul balconcino.
“Ti rendi conto di vivere in un salone per parrucchieri, si?” dissi sorridendo.
Lui rise. “E’ uno dei miei più grandi difetti.”
Rimanemmo qualche minuto in silenzio ad ammirare la vista di Londra notturna, quando Zayn parlò.

Salve!!!! :)
Ecco a voi questa merda, presentata ufficialmente come quinto capitolo :3
Vorrei ringraziare le 2 persone che hanno la mia storia tra le preferite e le 5 tra le seguite, e le 3 persone che hanno recensito l'ultimo capitolo! Potrebbero sembrare poche, ma per me sono molto importanti :)
Allooooora..... Che ne dite?
Chissà cosa avrà da dire Zayn ad Alex...
E poi, Harry ed Alex insieme? Ce li vedete? Anche se si schifano a morte... Boh...
Fatemi sapere che ne pensate! Anche se avete delle critiche, mi aiuterebbero a crescere come "scrittrice" (parolona grossa D:)
Detto questo, vi lascio.
Buona lettura! 
Alex.

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Capitolo 6
*** 6. Una risposta. ***


“Beh, come mai hai reagito così male prima?” mi chiese, voltandosi verso di me.
Io invece rimasi a guardare il panorama. “Semplicemente perché mi sembra una follia. Io e Harry ci odiamo, e personalmente non ci uscirò assieme. Mi dispiace per quello che succederà, ma deve assumersi le sue responsabilità.”
Zayn si rigirò. “Harry è molto orgoglioso. Non ammette quasi mai di avere torto, quando non ha ragione, e quindi tende a discutere anche con le persone a lui più vicine. Ma non lo fa con cattiveria, è solamente un suo difetto. Sono sicuro che se vi conosceste meglio lo capiresti anche tu. E poi, dovete solamente uscire assieme qualche volta, non dovete mica sposarvi.” Disse ridendo.
“E’ che… E’ tutto così strano. Nemmeno un giorno fa ero la ragazza più felice di questo mondo, e adesso ho quasi perso il lavoro dei miei sogni e ho litigato con un ragazzo che non c’entra niente in tutto questo. Sono… confusa.”
“Posso capire come ti senti, e, in effetti, un po’ ci sentiamo anche noi così. Non sappiamo che fare. E’ successo tutto molto in fretta, e potrebbe rovinare la nostra carriera.” D’improvviso si girò verso di me, e stavolta lo feci anch’io. I suoi occhi marroni mi rivolsero uno sguardo sinceramente preoccupato. Poi mi disse: “Te lo chiedo come un favore personale: accetta la proposta di Will. Ti prego. Te ne saremo grati per sempre.” Mi guardò sempre più intensamente, e in quel momento non sapevo davvero che fare.
Alla fine non seppi riuscire a tener testa a quel suo sguardo così profondo, così accettai.
Mi abbracciò, ma sentivo che era un abbraccio sincero… come se fosse di un amico molto intimo. Un amico molto intimo che non conoscevo neanche da un giorno.
“Grazie mille Alex!” disse  euforico. “Vado a dare la notizia ai ragazzi!”
Non feci in tempo a rispondergli che era già fuori dalla camera.


Mi rigirai di nuovo verso il meraviglioso panorama, fino a quando non entrò Will.
“Hey! Ho ricevuto la notizia da Zayn, per fortuna hai accettato! Ti dobbiamo molto, davvero,” mi  sorrise.
Lo guardai divertita. “Come si fa a dire di no a quelle meraviglie?” Dissi ridendo.
“Però…” continuai. “Sono preoccupata per il mio lavoro. Insomma, non so neanche che cosa ne sarà di me e…”
Will mi interruppe. “Di quello non devi preoccuparti. So già la situazione, e siccome Alexandra è una mia grande amica, le ho spiegato come stanno davvero le cose e mi ha detto che dovevi richiamarla il più presto possibile. A proposito, il tuo cellulare.” Disse, porgendomi il telefono.
“Ehm…Adesso?”
“Beh, non hai niente da perdere,” disse, incitandomi a comporre il numero di Alexandra.
“D’accordo.” Aprii la rubrica e avviai la chiamata. Rispose dopo nemmeno due squilli.


“Alex? Sei tu?” disse, il suo tono di voce era piuttosto preoccupato.
“Si, Alexandra. Senti, io…”
“Non dire niente, Will mi ha già spiegato tutto. Mi dispiace molto per l’ incidente e per come ti ho trattata questo pomeriggio. Come ti senti adesso?”
“Bene, grazie. I ragazzi sono stati molto gentili con me e anche Will e…”
“Si, si, basta con le chiacchiere. Ovviamente mi aspetto sempre il servizio pronto per il fine settimana.”
I miei occhi si illuminarono al buio. “Davvero?” chiesi eccitata.
“Ovvio che sì! Rimettiti in fretta, e se hai bisogno chiama. A presto.” Riattaccò.
Staccai anch’io la chiamata, ancora emozionata per le parole del mio capo.
“Allora…?” mi chiese Will.
“Allora… sono ancora la ragazza più felice del mondo!” esclamai, abbracciandolo. Scena piuttosto bizzarra, ma ero talmente felice che avrei potuto abbracciare anche un albero.
“Grazie mille Will! Davvero!”
“Figurati, è il mio lavoro. Scendi a dare ai ragazzi la bella notizia!”
Non me lo feci ripetere due volte.


Mi precipitai in salotto, dove la situazione non era cambiata molto, solo che Harry e Louis non c’erano e Niall ingurgitava dei dolcetti. Quando mi videro arrivare si voltarono tutti verso di me.
“Allora?” chiese Eleanor ansiosa.
“Ragazzi… Avete di fronte a voi una futura giornalista di Vogue!” esclamai eccitata, allargando le braccia.
Le ragazze mi abbracciarono, gli altriesultarono di gioia. “Siamo davvero contenti per te, Alex!” dissero all’unisono. In quel momento mi resi conto di aver trovato dei grandi amici.
Intanto entrarono in salotto anche Louis e Harry.
“Cos’è tutto questo casino?” chiese Louis.
“Alex ha il lavoro!” biascicò Niall, con la bocca ancora piena di dolcetti.
“Davvero? Fico! Congratulazioni bellezza!” mi disse, sorridendomi. “Beh, adesso si è fatto tardi… Eleanor, Danielle, preparatevi che io e Liam vi riaccompagniamo a casa.”
Io e le ragazze ci salutammo, scambiandoci la buonanotte.
Nel salotto eravamo rimasti io, Niall, Zayn, Will e Harry.
Il manager ruppe il silenzio che si era creato nella stanza, rivolgendosi al ricciolino. “Allora, cos’hai deciso di fare?"



SPAZIO A ME!
Dunue, non aggiornavo da un po' di tempo, quindi... ecco il sesto capitolo! Spero che vi piaccia :)
Allora... Secondo voi Harry che risponderà a Will? E questa storia del finto findanzamento lo convincerà?
Hehehehe :3
Ringrazio le 7 persone che hanno messo questa storia tra le seguite e le 3 che l'hanno messa nelle preferite. Davvero, grazie! :')
In questi giorni però mi sento piuttosto sfigata, e sto perdendo la fiducia che ripongo in me stessa. Anche perché l'ultimo capitolo ha avuto una sola recensione. Allora ho deciso che andrò avanti quando questo capitolo avrà almeno 3 recensioni. Su, non chiedo molto! :)
Detto questo, mi dileguo.
Vi voglio bene. <3
Alex.

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Capitolo 7
*** 7. E se...? ***


7. E se...?




Harry si alzò dal divano, guardando Will per qualche minuto, poi si voltò verso di me.
“Prima ho parlato con Louis, e ho deciso di fare questa cosa. Non solo per i ragazzi, ma anche perché sono io che ho sbagliato e ci tengo a rimediare.”
Will gli diede una pacca sulla spalla. “Bravo Harry, hai fatto la scelta giusta.”
“Lo so,” disse. “Ora vado a letto, buonanotte.”
Si avviò in camera sua, mentre io lo seguii con lo sguardo. Strano. Forse non era il bambino viziato e orgoglioso che credevo che fosse. In un certo senso, iniziai a vederlo sotto un’altra luce.
“Bene, e anche questa è fatta. Io torno a casa ragazzi, a domani,” concluse Will, e ci scambiammo la buonanotte.
Io, Niall e Zayn rimanemmo un altro po’ in salotto a chiacchierare, anche se Niall sembrava star lì solo per poter mangiucchiare le sue caramelle gommose. Io e Zayn cominciammo a tirargliene qualcuna addosso, fino a quando non arrivarono Louis e Liam e decidemmo tutti di andare a dormire.
Stavo per aprire la porta della “mia” camera, quando mi fermò la voce di Zayn.
“Ehm… Alex… Ti dispiace se dormo con te, stanotte? Se non ti sta bene, posso sempre dormire sul divano.”
“Ovvio che sì, dopotutto questa è la tua stanza,” risi.


Entrammo nella camera e ci sistemammo sul letto, iniziando a chiacchierare amabilmente, come due vecchi amici che si conoscono da sempre.
“Sai, forse mi sono sbagliata su Harry,” esordii, completamente cambiando argomento.
“Eh?” chiese Zayn, evidentemente stupito dalla piega che aveva preso il discorso.
“Intendo dire, con il discorso di prima che ha fatto si è rivelata una persona piuttosto matura, e non capricciosa come pensavo. Forse l’ho giudicato troppo in fretta.”
Zayn si voltò verso di me, girandosi su di un fianco, poggiando la testa su una mano.
“Te l’avevo detto, Alex. Harry è davvero un bravo ragazzo. È solamente un po’ orgoglioso, ma gli voglio molto bene, e gliene vorrai anche tu. Poi, chi lo sa, da questa storia potrebbe nascere un amore per davvero,” commentò, sorridendo malizioso.
“Certo, come no!” gli risposi, buttandogli un cuscino in faccia. Rise.
“Beh, non puoi mai sapere cosa ti riserva la vita. A volte cose belle, a volte brutte, a volte inaspettate.” Mi fece l’occhiolino.
“Wow, davvero profondo.” Bisbigliai con tono ironico.
“Sfotti poco, mocciosa,” assunse un’ aria seria.
“Mocciosa a me? Ti faccio vedere io!”esclamai, buttandogli un altro cuscino in pieno viso.
“Ah, vuoi la guerra?” disse, iniziando a farmi il solletico.
“Oddio, no! Non sulla pancia, ti supplico!” risi convulsamente.
Ad un tratto caddi dal letto, ritrovandomi faccia a terra. Guardai  Zayn e scoppiammo a ridere, mentre qualcuno bussò contro la parete.
“Smettetela di far baccano! Qui c’è gente che cerca di dormire!” urlò una voce un po’ seccata.
Zayn rispose: “Scusa biondino! Notte!”
“Beh, credo sia davvero ora di dormire adesso,” conclusi, risalendo sul letto.
“Giusto. Notte Alex.” Disse, sorridendomi gentilmente.
Spensi la luce. “Notte Zayn.”


Fui accecata dalla luce del sole che penetrava dalla porta-finestra. Diamine, avevo una fame pazzesca. Feci per alzarmi, ma mi resi conto di essere bloccata dal braccio di Zayn, che circondava i miei fianchi. Imbarazzante.
Non volevo svegliarlo, ma avevo comunque fame. Così, furtivamente, scostai il suo braccio e scesi dal letto. Approfittai del fatto che tutti stessero dormendo per fare una doccia. Quando uscii, dormivano ancora tutti. Che pigroni, dormivano fino a tarda mattinata? Mi avvicinai all’armadio di Zayn, decisa a pescare la prima cosa mi fosse capitata davanti. Una maglietta a mezze maniche blu e un pantalone da ginnastica furono la mia scelta. Mi stavano enormi, ma poco importava. Lasciai i vestiti della sera prima sul letto e, a malincuore, anche il pantalone a quadri di Louis, dato che mi ci ero affezionata. Finalmente scesi in cucina per mangiare qualcosa, e trovai Harry intento a prepararsi la colazione. Era mezzo nudo, praticamente portava solo i boxer. Mi bloccai sulla porta a fissarlo, fino a quando non si sentì osservato e alzò lo sguardo.
“Ehi,” disse, e riabbassò gli occhi sulla sua colazione.
“Buongiorno,” risposi imbarazzata, e mi avviai al frigo.
“È inutile che lo apri,” mi bloccò lui, “è vuoto. Sto preparando i pancakes per tutti, se vuoi…” disse, indicandomi un piatto di pancakes fumanti. Avevano davvero un bell’aspetto, ed ero troppo affamata per fare l’orgogliosa.
“Ehm, grazie Harry,” biascicai. Ne afferrai uno e lo addentai. Dio, erano deliziosi!
Harry notò l’espressione che avevo in viso, e mi sorrise con aria divertita.
“Comunque, Alex…” esordì, distogliendomi da quel piccolo paradiso.
“Si?” borbottai, con la bocca ancora piena.
“Stavo pensando… per quanto riguarda quella storia dei , stasera potremmo organizzare qualcosa con i ragazzi, e magari fare un giro da soli in seguito. Sei d’accordo?”
“Ehm… certo,” arrossii.
Harry mi sorrise, di nuovo, ma poi si voltò verso la porta.
“ZAYN!” urlò.
Effettivamente, il moro ci stava osservando furtivamente dalla porta. Dopo essere stato scoperto da Harry,  entrò con le mani alzate, come un ladro colto in flagrante, in segno di perdono. I suoi occhi si illuminarono alla vista dei pancakes. Prese posto accanto a me e ne addentò qualcuno. Intanto entrarono in cucina anche Liam, Louis e Niall, e tutti iniziarono a fare colazione con la colazione improvvisata preparata da Harry.
Il ricciolino spiegò i piani che aveva per quella sera anche agli altri ragazzi, che acconsentirono volentieri.
Liam e Louis dissero che avrebbero portato anche Eleanor e Danielle.


Harry e Liam andarono a cambiarsi, mentre io, Zayn, Niall e Louis andammo in salotto. Chiesi in prestito il PC a Niall per scrivere una bozza del mio articolo.
“Su cosa lavori, di preciso?” chiese Niall.
“Sui negozi che spopolano tra i giovani.”
“Fico! Noi possiamo darti una mano!” esclamò Zayn eccitato.
“Lo fareste davvero?”
“Certo!” Chi più esperti di moda di me?” ammiccò Louis. Gli altri gli diedero una pacca sulla spalla.
“Che c’è?” sbottò lui. “Inutile che fate gli invidiosi, lo sanno tutti che sono uno stilista nato!” rise.
Così iniziammo a lavorare sul pezzo, i ragazzi mi consigliavano centinaia di negozi e non riuscivo a tenere il passo. Tutto stava procedendo alla grande, fino a quando il mio telefono squillò, era Alexandra. Risposi.
“Pronto?”
“Ciao Alex. Come va il lavoro?”
“Bene, ci sto lavorando proprio adess…”
“Sfortunatamente c’è stata una complicazione. La redazione purtroppo questo mese non ha potuto provvedere allo shoot fotografico perché le giornaliste che dovevano occuparsene si  sono assentate. Siccome il tuo articolo è tra i più interessanti del numero, potresti occuparti di inserire anche un servizio fotografico? Il materiale ti verrà dato dalla redazione e , naturalmente, ti darò una settimana in più per completare tutto il lavoro.”
Era impazzita? “Cosa? Ma, Alexandra, con così poco preavviso? E in una settimana? Insomma, io…”
“Sapevo che mi avresti capita. Perfetto, ti invierò il materiale necessario in giornata. Baci.” Staccò.
“Ma che diavolo…?” imprecai, scioccata.
“Che succede?” chiese Zayn. Spiegai la breve conversazione con Alexandra, ma non capivano perché fossi stupita.
“Beh, non dovresti essere ancora più felice?” chiese Niall.
“Ovvio che sono felice Niall, però… Parliamoci chiaro, non so che fare. Insomma, preparare un servizio fotografico in una settimana! I modelli, i costumi, la scenografia… Non è un gioco da ragazzi.”
Ci furono dei momenti di silenzio, fino a quando Louis non saltò dal divano.
“Io ho un’idea! E se…?”




SPAZIO A ME!!! (?)
Ciao a tutti! :)
Prima di tutto, grazie per aver recensito, non pensavo avesse effetto. Davvero, grazie. :')
Ok, questo è il settimo capitolo. A dire il vero, quando volevo postare il capitolo successivo, mi sono resa conto che era davvero piccolo, dunque ne ho postati due assieme. Enjoy! :)
Che cosa ne pensate? Harry avrà cambiato idea su Alex? E Louis, che idea assurda avrà avuto? :3
Okay, adesso ci riprovo. Continuerò dopo 3 recensioni. Vediamo che succede u.u
Ah, volevo ringraziare le 9 persone che hanno messo la storia nelle seguite e le 4 persone che l'hanno messa nelle preferite! E soprattutto coloro che recensiscono, senza di voi non andre tanto lontano. VI AMO! :D <3
P.S.: Forse ci sarà qualche "novità" successivamente, ma ve la dirò solo se aumenterete u.u
A presto!!! :)
-Alex.

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Capitolo 8
*** 8. Ripensamenti. ***


8. Ripensamenti.






Gli facemmo tutti cenno di continuare. E così fece.
“Alex, possiamo aiutarti noi! Insomma, siamo «piuttosto» famosi, belli da far schifo e, sinceramente, non mi dispiacerebbe apparire su un giornale di moda” disse, iniziando a passeggiare per il salotto come se fosse una top-model. Intanto arrivarono Liam e Harry e vedendo Louis, ignari di tutta la situazione, lo guardarono impauriti. Niall iniziò a ridere convulsamente.
“Oppure,” controbatté Zayn, distogliendo lo sguardo da Louis, che ancora si pavoneggiava di possedere uno charme unico con gli altri ragazzi, “lo facciamo perché ci fa piacere e perché ormai siamo tuoi amici” ammiccò.
“Davvero? Lo fareste…  Per me?”
“Beh, se capissimo di cosa si tratta…” disse Liam, ancora confuso. Lui e Harry ancora non sapevano niente. Louis spiegò loro la mia situazione e la sua «brillante» idea. Liam annuì.
“Beh, non dispiacerebbe neanche a me. Potrebbero comparire anche le ragazze! Faccio una chiamata a Will, vediamo cosa ne pensa.” Detto questo, si allontanò per chiamare.
“Beh, e tu cosa ne pensi, Harry?” chiese Niall.
“Per me va bene,” sorrise.
“Ti immagini? Noi, ben vestiti, riflettori e fotocamere puntati su di noi…” si esaltò Louis, iniziando a saltellare come una bambina a cui hanno regalato un pony.
Liam rientrò nella stanza. “Will dice che può essere una buona pubblicità, e far vedere che collaboriamo ad un servizio creato da te potrebbe aumentare la credibilità della storia del finto fidanzamento.”
“Che ficata! Mettiamoci subito a lavoro!” esclamò Zayn.
“Ragazzi, io ho un’altra idea! Perché non andiamo al centro commerciale? Potremmo farci un’idea su che vestiti scegliere per il servizio fotografico, e poi, Alex, tu devi comprare qualcosa per stasera!” commentò Louis, guardandomi con finto disprezzo, come se fossi una barbona. Stavo per replicare, quando intervenne Harry.
“Non mi sembra una cattiva idea. Vado a prendere le chiavi della macchina.” Si alzò dal divano, e così facemmo tutti, avviandoci alla macchina.


Il centro commerciale non era molto affollato, forse perché era ancora abbastanza presto. Entrammo in qualsiasi negozio ci capitasse davanti, per cercare qualcosa di interessante per il servizio. Alla fine ne uscivamo sempre con una marea di buste. Dopo alcune ore, Zayn si avvicinò a me.
“Alex, non hai ancora trovato niente per stasera?”
“Ora che mi ci fai pensare, no…”
Mi prese per mano. “Dobbiamo rimediare, subito!  Vieni, conosco un negozio che fa al caso nostro.”  Ci allontanammo dal gruppo ed entrammo nel negozio. Facemmo un giro accurato tra i vestiti, e alla fine presi la roba che avevo scelto io e quella che aveva scelto lui e la portai in camerino.
Molte delle cose che aveva preso avevano uno stile casual, ma anche elegante, esattamente il mio genere. E bravo Zayn. Iniziai a provare un capo dopo l’altro, e quello che mi convinceva di più era sicuramente un vestito con gonna a palloncino e fantasia floreale. Lo indossai ed uscii dal camerino. Il moro rimase un po’ stupito, ma poi sorrise.
“Hey, questo l’ho scelto io! Ti sta davvero bene, lo sapevo.” Sorrise malizioso. Risi.
“Bene, allora vada per i fiori, andiamo! Torniamo dai ragazzi!”esclamò, tirandomi per un polso e lasciando frettolosamente dei soldi al bancone della cassa.


“Vai più piano Zayn! Tanto non ci corre dietro nessuno!” urlai ridendo. Ma lui accelerò sempre di più.  Il risultato? Andai a sbattere contro una persona. Non so come, ma mi ritrovai tra le braccia di Harry. I suoi occhioni verdi erano a pochi centimetri di distanza dai miei, così come le sue labbra.
“Scusami,” arrossii imbarazzata. Cercai di allontanarmi, ma le sue braccia avevano stretto la presa sui miei fianchi.
“Figurati,” disse, sfoderando un perfetto sorriso sghembo. Rimanemmo così per non so quanto tempo, ma all’improvviso la sua testa scivolò, andandosi a poggiare nell’incavo del mio collo.
“Profumi di buono,” commentò annusandomi. Ma che diavolo stava facendo? E soprattutto, cosa stava succedendo a me? Mi sentivo tremare come una foglia, ed ero rossa in viso come un peperone. Poggiai le mani sulle sue spalle e lo allontanai.
“Guarda, i ragazzi se ne stanno andando!”sbottai, prendendolo per il polso.
“Alex! Ma che ti prende?”
“Ma che ti prende a te. Fino a ieri sera mi odiavi,” borbottai, senza pensarci su due volte. Harry si ammutolì, probabilmente sorpreso dalla mia risposta. Raggiungemmo i ragazzi, e arrivammo alla macchina, diretti verso casa loro.



SPAZIO A ME! (?)
Okay, scusate se posto in ritardo, ecco l' ottavo capitolo :)
Mi avete soddisfatto di nuovo, ma che carine che siete *-* 
VI AMO! <3
Voglio solo dirvi grazi,e anche solo perché leggete la mia storia. <3
Allora, a chi possa  interessare, ci sono due novità c:
1) martedì parto, vado in spagna (cidbciwebci), dunque credo che vi posterò un altro capitolo prima di partire :)
2) sto progettando una nuova FF, diciamo però più "seria". Non che questa non mi piaccia più, ma mi sento davvero coinvolta in quell'altra, perché l'ho scritta in un momento piuttosto particolare. Che ne dite se posto un capitolo? :)
Fatemi sapere, aspetto un vostro parere. *E fu così che fece le ragnatele* lol
Continuo dopo 4 recensioni :)
A presto! <3
Alex.

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Capitolo 9
*** 9. Da sempre. ***


9. Da sempre.




In macchina erano tutti eccitati per l’uscita appena terminata, ognuno mostrava i propri acquisti ai suoi amici, sembravano dei bambini entusiasti dei loro nuovi giocattoli. Solo Harry non dava tanto peso ai vestiti, dato che mi stava palesemente fissando da quando gli risposi bruscamente al centro commerciale. Non ce la facevo a reggere lo sguardo che i suoi occhi verdi mi rivolgevano, e che, di volta in volta, si faceva sempre più intenso.
Passai la maggior parte del viaggio in macchina alternando sorrisi ai ragazzi entusiasti e occhiate al finestrino. La voce calda di Zayn mi fece emergere dai pensieri.
“Tutto bene?”chiese, poggiando una mano sulla mia gamba.
Prima di rispondere, guardai di nuovo Harry, che posò per un secondo lo sguardo sulla mano di Zayn sulla mia gamba, ma poi continuò imperterrito a fissarmi. Mi voltai verso Zayn, sorridendogli.
“Certo.”

Arrivammo a casa dei ragazzi in tarda mattinata, era quasi pomeriggio. Ognuno si chiuse nelle rispettive stanze per prepararsi alla serata che ci avrebbe aspettato. Mi buttai sul letto, esausta, mentre Zayn poggiava tutte le buste sul divanetto.
“Che giornata! Ho fatto più shopping oggi che in tutta la mia vita!” esclamò, stendendosi accanto a me.
“Già, sono stanchissima,” sbadigliai, portandomi un braccio sul volto per coprirlo.
“Sicura di star bene?” domandò Zayn, scrutando il mio viso.
“A dire il vero…no”
“Di che si tratta?”
“Beh… è Harry. Io non lo capisco. Ieri sera mi ha fatto quella scenata, poi ha detto che avrebbe riparato… E oggi stava quasi per baciarmi. Insomma, cosa diavolo ha per la testa?”
“Baciarti? Davvero?” chiese Zayn, piuttosto sorpreso.
“Sì…”
“Beh, questo è strano. Forse dovresti chiedere direttamente a lui, no?” ammiccò.
“Hai ragione… Grazie, lo farò,” gli sorrisi.
In quel momento squillò il mio telefono, era Alexandra. Zayn andò a farsi la doccia, mentre io mi aggiornavo con il mio capo. Le dissi dell’idea di far partecipare i ragazze al servizio, e lei ne fu entusiasta. Continuammo a parlare del servizio, rimandando gli ultimi dettagli al prossimo aggiornamento.
Zayn uscì dal bagno,  così entrai io, portando con me i vestiti. Uscii dopo un’oretta, e mi accorsi che il sole era tramontato. Dal salotto si udivano delle voce femminili, Eleanor e Danielle erano arrivate. Mi precipitai di sotto per andare a salutarle, ed entrambe mi abbracciarono calorosamente.
Erano tutti pronti per l’uscita. Tutti, eccetto Harry, che uscì dalla sua stanza qualche minuto dopo mentre indossava una giacca blu.
“Siete pronti?” chiese. Tutti annuirono.

Prendemmo due macchine, dato che non ci stavamo tutti ed otto in una sola. Eleanor, Louis, Liam e Danielle andarono con una macchina; io, Harry, Niall e Zayn con un’altra.
“Ma guarda un po’: abbiamo fatto la macchina dei single e quella dei piccioncini,” osservò Niall.
“Guarda che anche qui c’è qualcuno pronto a diventare la coppia dell’anno,” bisbigliò Zayn, indicando me ed Harry, seduti ai sedili anteriori.
“Vi ho sentito,” disse Harry acido, concentrandosi maggiormente sulla guida.
Per tutta la durata del viaggio il moro e il biondino non fecero altro che ridacchiare alle nostre spalle, mentre io diventavo sempre più tesa e nervosa.

Finalmente arrivammo al ristorante, e tutti scesero dalle macchine. Solo io rimasi appoggiata contro lo sportello, mentre tutti entravano. In quel momento mi ronzavano troppi pensieri in testa.
Ce l’avrei fatta? Sarei riuscita a non  combinare casini? E soprattutto, perché mi sentivo così strana quando stavo accanto ad Harry? E lui, cosa aveva intenzione di fare?
Qualcuno mi porse una mano. Alzai lo sguardo, era Harry. Lo guardai un po’ confusa, ma lui si aprì in un sorriso perfetto che fece sobbalzare incredibilmente il mio cuore.
“Andiamo?” chiese.
Mi soffermai a guardare la sua mano. Non potevo di certo rimanere lì a fissarlo per tutta la sera. Dopo un po’, la afferrai.
“Andiamo.”
Ci avviammo con naturalezza verso l’entrata del ristorante, come se fossimo stati insieme da sempre.





Salve!!!
Sono le 3.22 precise, e io invece di dormire aggiorno questa stupida storia :')
Ecco il nono capitolo! :)
Che ne pensate? Che programmi avrà Harry? :3
2 nuove notizie: io vi saluto e ci vediamo il 28, dato che domani non credo di connettermi :/
E poi, ho pubblicato la nuova FF! Ecco il link:http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1162066  jfbiwerufbawlesfieuw <3
Davvero, ci tango tantissimo, vorrei tanto che la leggeste c:
Come sempre, ringrazio coloro che leggono la mia storia, e VI AMO! <3
Alla prossima!
-Alex.

Alla prossima!
 









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Capitolo 10
*** 10. Un bacio inaspettato. ***


Perdono.
Ebbene sì, non sono morta, e non aggiorno da quasi un mese.
Chiedo umilmente venia, ma sono stata davvero impegnata, l'altra storia mi sta prendendo in una maniera incredibile.
(http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1162066&i=1 faccio un po' di pubblicità, non guasta mai lol)
Scrivo qui sopra perché oggi voglio scrivere qui sopra.
Questo è un capitolo piuttosto importante, sia per me, sia per i personaggi della FF, anche se dopo sarà tutto un po' più incasinato.
Fatemi sapere cosa ne pensate, anche le vostre critiche saranno bene accette. :)
Comunue, un'ultima cosa e poi mi levo dalle scatole.
Volevo ringraziare tutte le persone che hanno messo questa storia tra le seguite/preferite/ricordate, tutti quelli che l'hanno semplicemente letta e coloro che l'hanno recensita.
Senza di voi questa storia non avrebbe un continuo.
Vi voglio bene. :)
-Alex.




10. Un bacio inaspettato.




Il locale che i ragazzi avevano scelto non era molto affollato. Meglio così, pensai, mentre il cameriere ci conduceva al nostro tavolo. Io, Eleanor e Danielle ci sedemmo da un lato e Harry, Liam e Louis dall’altro; mentre Niall e Zayn si sedettero a capotavola. Tanto per cambiare, mi ritrovai Harry di fronte.
Un altro cameriere arrivò per prendere le ordinazioni, e quando se ne andò, il silenzio calò su di noi.
“Allora…” esordì Niall, volendo rompere il ghiaccio. Si voltò verso di me. “…Alex. Non ci hai mai parlato di te.”
“Ora che ci penso… è vero,” mi esortò Danielle, piuttosto incuriosita.
“Beh, cosa c’è da sapere?”  risi.
“Non puoi essere sbucata dal nulla, perché non ci racconti un po’…  beh, chi sei?” chiese Louis, poggiando la sua testa sulle mani.
“D’accordo,” acconsentii. “ Mi chiamo Alexandra, ma preferisco essere chiamata Alex. Ho 17 anni, quasi 18, e sono Italiana.”
“E come mai ti trovi qui, in Inghilterra?” chiese Eleanor.
“E come hai fatto a trovare lavoro in un posto così ambito come Vogue?” continuò Liam.
“Beh… è una storia un po’ lunga. In Italia avevo già fatto diversi stage per alcune riviste, ma alla fine mia madre mi ha proposto di trasferirmi qui, a Londra, per lavorare con Alexandra, che è una sua amica. Mia mamma aveva detto che lei mi stava seguendo da un bel po’ e che ero ormai pronta per quest’esperienza. Sono a Londra da poco più di cinque mesi, e mi sono impegnata duramente per accontentare Alexandra  in qualsiasi cosa mi chiedesse e finalmente, la mia pazienza e la mia perseveranza hanno dato i loro frutti.”
“Wow, devi tenerci davvero a questo lavoro,” commentò Harry, guardandomi tutt’a un tratto interessato. “Insomma, cambiare vita di punto in bianco, non avere amici a sostenerti, stare agli ordini di un tiranno… Non dev’essere stato facile.”
“Beh, un po’ hai ragione. All’inizio non avevo la minima idea di cosa fare, avevo davvero paura di non farcela. Però Alexandra non si può definire “tiranno”: è solo esigente, e a volte severa.  Semplicemente non vuole che io abbia un trattamento di favore, essendo la figlia di una delle sue più care amiche, e a me va bene così. Voglio andare avanti per quello che valgo, non per quello che gli altri fanno per me.”

Dopo qualche minuto arrivarono le nostre ordinazioni, mangiammo e chiacchierammo amabilmente. Dopo un po’ di tempo, Harry si voltò verso di me.
“Bene, io e Alex andiamo a fare un giro,” si giustificò, alzandosi e liquidando la comitiva. Mi alzai di scatto dalla sedia anch’io, mentre Zayn e Niall si lanciavano risolini e sguardi divertiti. Harry li fulminò con lo sguardo ,poi mi prese per mano e uscimmo dal locale.

Camminammo silenziosamente per le strade di Londra, mano per la mano. Sebbene fosse Gennaio, era una serata piuttosto piacevole. Ad un tratto mi voltai verso Harry, e notai che i suoi occhi smeraldo stavano fissando il mio volto già in precedenza. Entrambi ci voltammo verso parti opposte, rossi in viso.
“Ehm… Harry, posso farti una domanda?” chiesi, un po’ imbarazzata.
“Dimmi.”
“Come mai stamattina ti sei comportato in modo così strano? Insomma, nemmeno 24 ore fa mi hai detto che non volevi vedermi, e poi… Sono piuttosto confusa.” Mi strinsi nel cappotto, in attesa di una risposta.
Harry rimase per un po’ in silenzio, fin quando non rispose.
“Vedi , Alex, devi sapere che sono una persona piuttosto orgogliosa, e che quando ti ho vista per la prima volta, ero consapevole di aver fatto un casino. Ma quando me lo hai rinfacciato, ero… molto infastidito, e non volevo ammettere di avere torto. Insomma, non sono uno che si fa mettere i piedi in testa, tantomeno da una sconosciuta. Poi, quando ho parlato con Louis, che mi ha detto che stavo esagerando e che mi stavo comportando come un bambino capriccioso e immaturo, ho capito che mi ero lasciato trasportare troppo dalla situazione, dopotutto tu non mi avevi fatto niente. Quindi, ho cercato di essere più gentile e di avvicinarmi a te…”concluse, stringendo di più la mia mano nella sua.
Ero senza parole. Non sapevo esattamente cosa dire, sapevo solamente che quando mi rivolgeva uno sguardo con i suoi occhi verdi sentivo il mio cuore andare a mille e le mie gambe non reggere, così come i miei occhi, che ero costretta puntare altrove.
“Oh…” farfugliai semplicemente. Iniziai a torturarmi le labbra, alla disperata ricerca di parole adatte ad esprimere ciò che provavo, quando Harry mi si parò davanti, bloccandomi il passaggio, con la mia mano ancora intrecciata alla sua.
“Alex, ascolta, forse non ti ho detto tutta la verità…”
Fui distratta dalle sua parole a causa di alcuni “flash” di una macchina fotografica. Guardai oltre la spalla di Harry, e c’era un paparazzo nascosto dietro un muretto, intento a scattare miriadi di foto.
“Harry, fermo. C’è un paparazzo che sta scattando foto.”
“Oddio, che facciamo?”
“Scappiamo,” la buttai lì, iniziando a ridere. Lui mi sorrise, e iniziammo a correre più veloce che potevamo.
“Harry, va’ più piano! Mi fanno male i piedi!” esclamai, indicando i miei tacchi vertiginosi. Neanche finii la frase, che lui mi prese in braccio, continuando a correre.
“Mettimi giù, ti prego! Ormai lo abbiamo seminato da un pezzo!”  Harry si fermò, ma non mi lasciò scendere. Di certo non mi lamentavo del posto che avevo preso tra le sue braccia accoglienti e piuttosto muscolose. E così girovagammo senza meta tra le strade piuttosto deserte, la mia risata unita alla sua creavano un suono che era capace di creare un uragano nel mio stomaco. All’improvviso ricordai le poche parole che Harry pronunciò prima che notassi il paparazzo, e solo in quel momento suscitarono la mia curiosità.
“Ah, stavi per dirmi qualcosa prima?”
“Beh… Sì. Alex, io…” si fece più serio, ma lo interruppe una goccia d’acqua che cadde sul suo viso.
Un’altra goccia cadde sul mio viso, così mi lasciò scendere dalle sue braccia. Dopo pochi minuti, la pioggia divenne più intensa, per poi diventare un vero e proprio temporale. Svoltammo in un vicoletto, dove c’era la porta di servizio di un pub. Entrammo senza pensarci due volte, eravamo bagnati fradici. Harry si tolse la giacca, io i tacchi. Lo spazio era davvero piccolo, e mi ritrovai il suo viso a pochi centimetri dal mio.
Quello che non volevo succedesse, purtroppo accadde. I suoi occhi inchiodarono i miei, e sfortunatamente non avevo niente di meglio su cui puntare lo sguardo. Si avvicinò ancora di più a me e mi bloccò al muro con le braccia, ero praticamente assuefatta dalla sua presenza. In quel momento pendevo letteralmente dalle sue labbra, che volevo assolutamente provare.
“Qui non ci disturberà nessuno. Ascolta, io…”
Lo zittii con un dito che posai sulle sue labbra, in quel momento non mi importava minimamente cosa avesse da dire. Lui rimase immobile, confuso dal mio gesto.
“Credo che oggi tu abbia parlato a sufficienza…”mormorai, spostando la mia mano sul suo collo. Mi avvicinai a lui, poggiando delicatamente le mie labbra sulle sue. All’inizio sembrava evidentemente sorpreso , dato che rimase inerme, ma poi prese il mio viso tra le sue grandi mani, mentre io intrecciai le dita nei suoi capelli.
Dischiuse appena le labbra, permettendomi di assaporare al meglio quel bacio inaspettato. Sarei stata ore così con lui, era una sensazione decisamente incredibile.
Non lo conoscevo nemmeno da due giorni, eppure non avevo mai provato per nessuno le sensazioni che stavo provando… in quel momento… con lui…

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