I Malandrini in una sola direzione

di gellabaccella
(/viewuser.php?uid=157117)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Home. ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***


Londra

-Allora è deciso, dal quindici Giugno prendetevi tre mesi di relax!-
Riattaccò e Louis disse ai ragazzi: - Will ha dato il via libera: tre mesi di relax! Da me, a Doncaster?-
-Si ok-
-Grande!-
-Yeahhhhh!-
Louis allora prese telefono , uscì in giardino e chiamò sua madre.
- Mamma ciao, sono Louis.-
- Ciao tesoro!-
- Mamma noi ragazzi verremo a casa quest’estate.-
- Va bene tesoro.-
- Grazie mamma!-
- Ricordati però che il primo di luglio Leslie è a  casa…-
- E con ciò?-
- Ha diciassette anni-
- Si, quindi?-
-Quindi nel mondo magico è maggiorenne e può usare i suoi poteri liberamente!-
Louis si fece serio: - Forse sarà il caso di dirlo ai ragazzi?-
-Avvertili ma assicurati che non lo dicano a nessuno, sennò Leslie rischia di perdere la bacchetta-
-Va bene, ci proverò-
-Ok tesoro, un bacione-

Hogwarts

Leslie Tomlinson non era quella che si poteva definire una studentessa modello. Il tempo passato sui libri era nettamente minore rispetto a quello passato a trovare un ingegnoso modo per copiare. Leslie con la sua statura medio-alta, i suoi capelli biondi scuro (che spesso prendevano sfumature di diversi colori) e mossi e gli occhi  verdi era una delle ragazze più ambite della scuola, ma questo a lei non importava. Apparteneva a Grifondoro, casa dei coraggiosi di cuore, e nonostante non studiasse molto era una delle migliori studentesse.
Dopo aver finito di dare gli esami, aveva deciso di passare il pomeriggio fuori in giardino con gli amici. Come sempre era accompagnata dalle sue amiche di dormitorio Rose, Lily, Alice e Emmeline.
-Finalmente gli esami sono finiti!- esclamò Leslie lanciando la borsa piena di libri. Rose e Alice annuirono concordi mentre Emmeline e Lily le guardavano con un sorrisetto ironico.
- Allora Alice,  quest’estate dov’è che ti porta Frank ?-
- Mi ha promesso che sarà un posto assolutamente romantico!-
- Si come no ! Come l’anno scorso vero?-
Leslie guardò Rose e un sorriso d’intesa si dipinse sui loro volti.
-  Dov’è che ti ha portata l’anno scorso? Sai non ce lo ricordiamo, vero Rose?-
- Proprio non me lo ricordo!-
- Siete cattive ! Solo perché l’anno scorso mi ha portata per tre settimane…-
- Dove?-
- A casa di sua madre….-
Le quattro amiche si guardarono e scoppiarono in una risata.

-       James smettila.-
-       Di fare cosa Sirius ?-
-       Di creare un nuovo affluente per il Lago Nero-
-       Eh?-
-       Jamie dalla tua bocca esce così tanta bava da alzare il livello del lago.-
-       Sirius lascia stare James .-
-       Lunastorta ma ti fai gli affaracci tuoi ? Anzi vai dalla Vance a parlare di cose noiose e non scocciare me!-
Remus era passato dal suo solito colorito pallido ad un rosa molto acceso.
-       Stai zitto Sirius ! –
-       Ah… L’amour!-
-       Cagnaccio!-
-       Su via non litigate per me e la mia bava ragazzi …-
-       Stanne fuori James!-
-       Come volete…. Io vado a conquistare la mia futura moglie!-
I malandrini guardarono James avviarsi saltellando verso l’ennesimo patibolo.
 
-       Dici che è meglio andare con lui?-
-       Ma forse è il caso di…-
 
Non fecero a  tempo a finire il discorso che  James era già steso a terra.


-  Come sono andati gli esami Potter?-
- Assolutamente benissimissimo amorino mio!-
- Sono davvero felice per te, ma adesso potresti sparire dalla mia vista?-
- Evans mi dispiace dirtelo, ma il Lago Nero non è di tua proprietà.-
- Black , purtroppo,  ne sono consapevole…. Pensi che se fosse mio tu potresti venire qui?-
Lo sguardo di Lily era acceso  da una scintilla di sfida ma, prima che la situazione divenisse critica,  Emmeline decise di intervenire.
-       Lily tesoro, andiamo a preparare il baule?-
-       Va bene Emm come vuoi, ciao ragazze, a dopo!-
-       Ciao luce dei miei occhi!-
-       Crepa Potter!-
Lily ed Emmeline si avviarono verso il castello lasciandosi il lago alle spalle.
 
-       Feccia uno , feccia due , Potter , Black , Lupin-
-       Avery a chi hai dato della feccia , scusa?-
-       A te Tomlinson , a chi se no?-
-       Per esempio a tua madre…-
-       Vogliamo parlare della tua di famiglia?-
-       Ehi Avery ! Lo sai che prendersela con le ragazze è davvero da viscidi?-
-        Bhè  Black , tu avresti il coraggio di definire questa  “cosa” una ragazza?-
Leslie sorrise , nessuno la insultava e la passava liscia, se poi era un Serpeverde poteva già considerarsi morto.
-       Povero , povero idiota di un Avery … lo sai cosa hai appena combinato?-
Un’ espressione interrogativa si dipinse sul volto di Avery.
-       Cosa …-
La fattura partì così velocemente che Avery non ebbe nemmeno il tempo di dire “ahi”.
-       Ottimo lavoro  Leslie! E’ molto più carino senza capelli- disse Sirius
-       Grazie , grazie!-
-        Leslie io raggiungo Lily in dormitorio, James vuoi venire con me?- disse Rose
-       Siiiiiiiiiii!!!!!-
I due si avviarono verso il castello insieme a Remus, Leslie si chinò per prendere la sua borsa ma Sirius la fermò.
-       Tomlinson partiamo fra una settimana vero?-
-       Si Sirius, perché?
-       Perché allora la Evans e le tue amiche vanno a fare i bagagli?-
-       Ma sei cretino?-
-       No comunque che fai questa settimana?-
-       Non lo so. -
-       Che ne dici di stare un po’ con il mitico Sirius Orion Black-
-       Non credo, ho di meglio da fare.-
Leslie prese la borsa e se ne andò con un ghigno sulla faccia lasciando un Sirius Black sorpreso dal suo primo no con una ragazza.
 

 
 
Note delle autrici.


Questa storia è stata e sarà scritta da Muffin alla carota e io, gellabaccella.
E’ un esperimento quindi se vi piacerà continueremo sennò si lavorerà ad altro.
A questo proposito sarebbero gradite recensione sia negative che positive ma se siete haters o di Harry Potter e degli One Direction tenetevi per voi i commenti.
Un grosso bacio e speriamo di rivedervi.
Muffin alla carota e gellabaccella.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Home. ***


Doncaster

“Casa dolce casa” pensò Louis.
Era il 31 giugno e i ragazzi erano appena arrivati. Bussarono e la mamma di Louis venne ad aprire. 
“Louis!” disse
Johannah piangendo.
“Mamma, mi stai soffocando” 
“Oh, si. Scusami” disse allontanandosi. Non lo vedeva da Pasqua e il pensiero di averlo due mesi a casa la rendeva felicissima.
“Ragazze venite, è arrivato Louis!”
Dopo baci e abbracci si sedettero tutti attorno al tavolo di cucina. Johannah stava preparando il tè.
“Allora, i ragazzi sanno tutto di Leslie quindi potete anche parlarne a alta voce”
“Ma ci avete creduto subito?” chiese Lottie.
“Non proprio, io specialmente no” rispose Harry e Lottie arrossì furiosamente.
“Ma quando tornerà? Voglio la sua cioccolata!” disse Daisy
“Ahahahah” rise Niall.
“Da quand’è che non la vedi, mamma?”
“Da Natale” disse lei tristemente.
“Comunque ragazzi, fate come se foste a casa vostra. Divertitevi e rilassatevi”
I cinque ragazzi si sorrisero e capirono che quell’estate sarebbe stata indimenticabile.

 

 

Espresso di Hogwarts

 

Era il primo luglio e gli studenti di Hogwarts si stavano dirigendo verso il treno che li avrebbe riportati a casa. Leslie era contenta di tornare a casa, avrebbe rivisto tutta la sua famiglia, però amava Hogwarts e ormai sentiva di appartenere a quel mondo. Prese il suo baule e salì sul treno insieme alle sue amiche alla ricerca di uno scompartimento libero.
“Ecco, trovato!” urlò Alice
“Ragazze, io non ho proprio voglia di tornare a casa” disse Emmeline sedendosi
“Perché?”
“Perché Rose con i tempi che corrono nulla è sicuro e ho paura, con tutte queste sparizioni...”
Le ragazze fecero silenzio: non parlavano spesso della guerra, sapevano che c’era ma preferivano pensare al presente. Ora però sembrava che il presente fosse la guerra.
“Emmeline, mi dispiace, non ti libererai facilmente di me” disse Leslie con tono solenne, alzandosi dal sedile “E poi ho diciassette anni, quindi se qualcuno si presenta a casa mia gli spacco il...”
“Leslie!”
“Sedere. Gli spacco il sedere Lily, tranquilla”
Le ragazze risero e lasciarono da parte quel discorso, fino a quando la  porta dello scompartimento si aprì mostrano quattro figure.
“Lily!” disse il ragazzo con gli occhiali.
“Potter, per te io sono Evans”
“Okay, posso chiederti comunque una cosa?”
“No.”
“Ti prego Lily” disse lui supplicandola.
“Trenta secondi”
“Ok, perfetto. Felpato, contali te. Comunque ti volevo chiedere se quest’estate ti andrebbe di uscire, non lo scoprirebbe nessuno. Non importa nemmeno che tu mi dia una risposta adesso, se vuoi puoi inviarmela via gufo così nessuno lo saprà!” James non prese mai fiato.
“Va bene Potter”
“Usciamo?” chiese lui speranzoso.
“No, ti invierò una risposta via gufo”
“Okay, va bene” In fondo James non era così deluso, di solito gli diceva subito no, senza neanche pensarci.
“Lily che ne pensi di andare insieme allo scompartimento dei Prefetti?” chiese Remus con un sorriso.
“Certamente”
Subito dopo che i due ragazzi furono usciti li seguirono anche gli altri tre Malandrini però Sirius guardò Leslie interessato. La ragazza non se ne accorse -era troppo impegnata a mangiarsi Cioccorane- però lo sguardo non sfuggì a Rose che, per velocizzare l’uscita del Malandrino, gli chiuse la porta in faccia.
“Leslie?”
“Fosa f’è?” disse lei con la bocca piena
“Hai qualcosa con Black?”
Leslie, sorpresa da quella domanda, sputò la sua Cioccorana sulla testa di Alice.
“Cosa?!”
“Insomma: Black ci ha mai provato?”
“Mi ha chiesto una volta di uscire perché si annoiava, io gli ho detto di no ovviamente. Ma perché me lo hai chiesto?”
“Nulla, ti guardava in modo strano”
Il resto del viaggio passò in modo piacevole, senza considerare le lamentele di Alice, le continue chiacchiere di Emmeline sui libri che avrebbe letto durante le vacanze, le raccomandazioni di Rose a Leslie, le brutte risposte di quest’ultima perché veniva interrotta mentre mangiava e collezionava le cartine. Il viaggio fu discretamente piacevole.
Quando arrivarono, dopo i saluti e dopo che Leslie disse alle amiche di andarla a trovare a  casa, gli studenti si misero alla ricerca dei genitori.
Leslie, con sua enorme sorpresa, invece di vedere sua mamma, vide cinque ragazzi. Uno la stava cercando, gli altri quattro sembravano intimoriti e affascinati da quel posto.
Quando la ragazza incrociò gli occhi con il ragazzo che la cercava esplose di gioia: era il suo fratello Louis. Capì subito che quegli altri quattro erano i suoi compagni della band: non li conosceva molto bene, ma si ricordava che erano simpatici. Si stava dirigendo verso loro quando un ragazzo la chiamò:
“Leslie!”
“Black.”
“Ascolta...”
“Scusami, ma ora devo andare.” Si voltò, ma Sirius le prese il polso così fu costretta a girarsi.
“Cosa vuoi?”
“Volevo chiederti se quest’estate ti andrebbe di scriverci via posta, insomma ogni tanto. Magari potremmo anche vederci, così per conoscerci, ma senza impegni. Che ne dici?” disse tutto questo senza lasciarle il polso, ma a Leslie non dispiaceva quel contatto. Prima di dargli una risposta si accorse che Sirius era veramente bello. Insomma, era sempre stato un gran figo (come diceva Alice) però da così vicino era tutta un’altra faccenda. I capelli gli ricadevano perfettamente sul viso e contornavo quegli occhi grigi, così brillanti ma allo stesso tempo misteriosi. Era più alto di Leslie e anche molto muscoloso si ritrovò a pensare la ragazza, maledicendosi per tutti gli altri pensieri sconci che le vennero in mente guardando il corpo del ragazzo.
“Va bene Black. Adesso però devo andare, buone vacanze”
“Anche a te Tomlinson”
La ragazza preferì dimenticarsi dell’accaduto e corse verso suo fratello.
“Louis” gli saltò in braccio e quasi lo fece cadere.
“Leslie, sei cresciuta”
“Non è vero, sono rimasta la stessa da Natale” disse lei ridendo
“Ciao ragazzi” sorrise agli amici del fratello.
“Forza andiamo in macchina”
Louis guidava e davanti al suo fianco c’era Liam. Leslie stava dietro insieme a Niall e Zayn, Harry invece stava nel bagagliaio.
“Allora Leslie, chi era quel ragazzo?” chiese Louis: era sempre stato molto geloso nei confronti delle sorelle.
“Nessuno”
“Ti ha toccato il polso!”
“Un compagno di Dormitorio”
“Condividi il Dormitorio con i ragazzi!” disse Louis quasi tamponando la macchina davanti a lui.
“No,  ma siamo nella stessa Casa. Oh, insomma, non è il mio ragazzo se era quello che volevi sapere”
“Ok, perfetto” disse il ragazzo soddisfatto.
Continuarono a chiacchierare e scherzare e Leslie poté conoscere meglio quei ragazzi che facevano ormai parte della famiglia.
“O mio dio, ma questa è una scopa?!” Harry urlò dal bagagliaio.
“Si Harry” rispose Leslie. Amava quando i Babbani si emozionavano per le cose magiche, era divertente vedere le loro reazioni.
“Ma di quelle volanti?” anche Zayn si era interessato.
“Si”
“Non ci posso credere, allora esistono per davvero!” urlò Niall.
“Ti prego posso farci un giro?”
“Non so Harry...”
“Ti giuro che non la rompo”
“Non ho paura che tu la rompi, ma che lei rompi te!”
Dopo due ore i ragazzi arrivarono a casa e dopo che Johannah pianse tutte le lacrime di felicità che aveva, tutta la famiglia si sedette a tavola.
“Leslie, me l’hai portata la cioccolata?”
“Certo Daisy”
“Comunque ragazzi, come è andato il tour?”
“Tutto bene mamma, ci siamo divertiti alla grande”
“Avete fatto un disco?! E perché non me lo hai inviato?”
“Scusami, non so usare i gufi”
“Ma sono semplicissimi da usare!”
“Gufi?” chiese Liam.
“Certo, sono molto più efficienti dei postini” gli sorrise Leslie.
“Giusto!” esclamò Lottie.
“Cosa?” chiese Louis
“Leslie, tu adesso puoi usare la magia a casa vero?”
“Si, certamente!”
“Quindi mi puoi rifare te il letto?”
“Anche tutti i compiti in cinque minuti...”
“Se fai una cosa del genere, ti sequestro la bacchetta” la rimproverò la madre.
“Va bene, lo sai che potrei anche cucinare con la magia...”
“No, assolutamente no. Sai, mi sono informata anche io sul mondo dei maghi. So che loro si sposano molto prima di noi e quindi non ci possiamo abituare alla tua presenza”
Leslie le avrebbe voluto dire che non si sarebbe abituata a lei non per il matrimonio, ma per la guerra. Perché lei avrebbe lottato, fino alla morte, ma avrebbe lottato. Però la sua famiglia non era a conoscenza della guerra nel mondo magico, Leslie sapeva che la madre non l’avrebbe fatta tornare a Hogwarts.
“Matrimonio?! Allora quel ragazzo alla stazione era il tuo futuro marito”
“Louis, ti ha detto che era un amico” gli fece notare Harry.
“Infatti, tranquillo Louis. Quello là non è il mio tipo”
“Ah, quindi qualcuno potrebbe essere il tuo tipo?!”
“Louis ha diciassette anni, sarebbe grave se nessuno fosse il suo tipo” disse Johannah. Il ragazzo, di risposta, mise su un broncio che provocò l’ilarità di tutti.
Dopo poco fu pronta la cena. Leslie vide come era migliorata la madre e pensò che dopo il divorzio e il trasloco di Louis si fosse impegnata sul migliorare la propria abilità culinaria.
“Mamma, quando posso andare a trovare il babbo?”
“Quando vuoi, ora però è in vacanza”
“Allora andrò a trovarlo quando tornerà”
Leslie si andò a mettere in pigiama e, invece di rimare a guardare un film insieme a tutti gli altri, preferì andare a letto.
La mattina dopo fu svegliata alle cinque dal mattino da un picchiettio insistente, proveniente dalla finestra. Si alzò da letto e, ancora assonnata, aprì le persiane facendo entrare un gufo. Non era di Rose, né di qualche altra sua amica. Era molto più bello e aveva un comportamento regale. Leslie gli prese una ciotolina di acqua e la riempì porgendogliela. Poi prese la lettera e la aprì.

“Carissima Tomlinson,
come stai? Ovviamente bene immagino. Innanzitutto volevo chiederti scusa per l’ora ma, sapendo che la tua famiglia è Babbana, non sapevo che reazione avrebbe avuto alla vista di un gufo. Comunque ti volevo dire che ovviamente ho iniziato io a scriverti perché altrimenti tu non lo avresti fatto. In realtà non ho molto da dirti tranne che, secondo me, dovremmo iniziarci a chiamare per nome; insomma siamo amici di penna!”
A prestissimo,
lo strafighissimo Sirius Black.”


Leslie prese un pezzo di pergamena e una piuma.

“Black riprova a svegliarmi alle cinque del mattino e giuro che vengo da te e ti strappo tutti i capelli!  E poi certo che non mi puoi chiamare per nome, non siamo né amici di penna, né amici normali!
Tomlinson
 
ps. Riprovati a firmarti lo strafighissimo Sirius Black e giuro che, oltre ai capelli, ti strappo anche i genitali.”

 Leslie legò la lettera alla zampa del gufo e si rimise a letto addormentandosi con un sorriso; in fondo quella lettera non l’aveva disturbata così tanto.

“Louis”
“Si Harry?”
“Gli altri dormono?”
“Certo, sono le cinque del mattino”
“Ma tua sorella è single?”
“Da quello che dice lei”
“Oka...”
“Ti giuro che se ci provi con lei esco dai One Direction!” disse Louis alzandosi dal letto.
“Dovresti fare minacce più credibili” disse Harry con un sorriso provocante.
“Harry, veramente non ci provare. Sarebbe una storiella come tutte le altre e metterebbe imbarazzo fra di noi”
“Dai fratello, non posso stare qui due mesi e non farmi nessuna”
“Non ho detto questo, ho detto solo che non puoi farti mia sorella. Poi lei ti direbbe di no”
“Come fai a saperlo?” insomma nessuna diceva di no a Harry Styles.
“Perché non credo sia interessata a te”
“E a chi sarebbe interessata?”
“A quello della stazione”
“Ma se ti ha detto che...”
“Lo so cosa mi ha detto, ma non le credo. Lui le ha preso il polso e lei non gli ha tirato un ceffone. E’ strano”
“Ma se lei ti ha detto...” Harry ripeteva quella frase più per costringere se stesso che il fratello: nessuna ragazza poteva essere interessata ad un altro quando Harry Styles le faceva la corte.
“Senti, magari lei non lo sa ancora che prova un minimo di interesse. Sai, è simile a te: prima di capire di provare qualcosa per qualcuno ci impiega degli anni”
“Ma Louis, ti piaceva quello là?”
“No”
“Quindi perché io non ci potrei provare?”
“Perché tu sei mio amico e stare con mia sorella renderebbe le cose difficili”
“Ma mi preferiresti a quel tizio?”
“Si” rispose Louis per dare soddisfazione a Harry.
“Bene, perfetto. ‘Notte Louis”
“Notte”
Liam, che aveva ascoltato tutto, capì che gli sarebbe aspettata una vacanza lunghissima.

Note dell’Autrice

Allora intanto devo chiedere scusa alla mia migliore amica Muffin alla Carota. Scusa, scusa, scusissima per aver pubblicato questa storia senza chiedertelo è che ho la febbre e mi è venuta l’ispirazione e quindi ho voluto pubblicarla ma, se sei arrabbiata o se non ti piace, ti giuro che la cancello.
Detto questo spero che mi lasciate qualche recensione, che fa sempre piacere, e sfrutto l’occasione anche per pubblicizzare le altre storie mie e di Muffin alla Carota. Vi consiglio quindi di andare nei nostri profili e leggere qualche altra storia e dirci se fa schifo o se invece è carina. Muffin ha scritto anche sui One Direction, io invece solo su Harry Potter.
Comunque spero che vi sia piaciuta e, per qualunque dubbio chiedete nelle recensioni.
Con affetto,
gellabaccella.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


-Ahhhh!!!!-

Un urlo lacerante squarciò l’aria.

Un urlo lacerante svegliò Leslie Tomlinson, il primo giorno di vacanze.

Un urlo lacerante segnò, molto probabilmente, la fine del malcapitato urlatore.

 

-Chi ha osato svegliarmi?!-

Una Leslie Tomlinson in vestaglia, con i capelli che andavano contro ogni legge della fisica e delle occhiaie che avrebbero fatto invidia alla fossa delle Marianne, si presentò in cucina pronta a strozzare l’idiota che aveva urlato.

-Sorella, cara sorella, potresti non uccidere i miei amici di prima mattina, per favore?-

Uno sguardo più nero della pece incontrò gli occhi celesti di Louis William Tomlinson.

-Tu sai che io odio svegliarmi presto durante le vacanze.-

-lo so, ma, vedi, Harry ha urlato solo perché ti è arrivato un sms...-

-Eh?!-

-Sorella di Louis, c’è uno stupidissimo uccellaccio fuori dalla finestra!-

-Senti riccio dei miei stivali , uccellaccio dillo al tuo stupidissimo telefono!-

Aprì la finestra e prese dal gufo una lettera e l’immancabile gazzetta del profeta.

Dopo che il gufo se ne fu andato il “riccio” uscì da sotto il tavolo e si rimise a fare una tranquilla colazione.

-Ahhhhh!!!!!!!-

-E adesso cosa c’è?!-

-Il tuo giornale si è mosso! L’avete visto anche voi vero?!-

-O mio dio Louis! Ma dove l’hai trovato questo qui?! In un manicomio forse?!-

-Te lo giuro Leslie, non ho idea di che cos’abbia oggi!-

-Ok , ho capito: non è colpa tua se i tuoi amici sono degli squilibrati e, comunque, nel mio mondo le foto si muovono, qualche problema?!-

-No, nessuno.-

-Bene!-

-Bene!-

Leslie strappò il giornale dalle mani di Harry e si sistemò nella parte più lontana del grande tavolo di cucina: in una mano la lettera e nell’altra una tazza di té.

-Mamma!-

-Si Leslie, cosa c’è ?-

-Può venire una mia amica a stare da noi per un po’ di tempo?-

-Ma, Leslie, ci sono già i ragazzi...-

-Questa è discriminazione bella e buona! Gli amici di Louis si e una, una soltanto, delle mie amiche no?! Io me ne vado da questa casa! Me ne vado e non tornerò mai più! E poi ve ne pentirete e vi chiederete  “Chissà come sta la povera Leslie, sola e abbandonata dalla sua stessa famiglia nel buio e freddo mondo?”...-

-D’accordo, d’accordo! Di alla tua amica che può venire!-

-Grazie mamma, lo sai che ti voglio bene!-

Prese un ultimo biscotto al volo e, con la tazza ancora in mano, si diresse in camera sua.

-Louis, tua sorella è una forza!-

-Lo so Zayn , lo so-

Finita la colazione ognuno si diresse nella propria stanza, pronti a prepararsi per una nuova giornata di beato far niente.

-Mamma, io esco. Vado ad aiutare la mia amica a portare le sue cose. -

-D’accordo amore, dove la potremmo sistemare secondo te?-

-Può anche stare nella mia stanza: è abbastanza grande per noi due!-

-Ok allora le preparo il letto.-

-Grazie mamma, ciao ragazzi!-

-Ciao sorella!-

 

 

-Louis ma dove va tua sorella?-

-Saranno affari suoi no Harry?-

-Si ma...-

-Senti Harry, hai bisogno di uscire e trovarti una ragazza per l’estate!-

-Ma...-

-Niente ma Harry! 

-Ragazzi, io esco a fare la spesa. Non combinate nulla!

-No mamma, tranquilla!

-Cosa facciamo adesso?- chiese Louis una volta che la macchina della madre uscì dal vialetto.

-Boh, non saprei...-

-Ehi ragazzi, io avrei un idea...- iniziò Niall.

 Zayn e Liam si guardarono negli occhi.

-Non ti spaventa il suo sguardo da novello genio del male?-

-Si decisamente ma, ogni tanto, gli viene qualche idea geniale quindi sentiamo un po’ che cosa ha pensato quel suo cervellino bacato.-

-Farò finta di non essermi offeso per le vostre considerazioni sul mio più che brillante cervello. Vi ricordate di quando siamo andati a prendere la sorella di Louis alla stazione?-

-Si certo e chi se lo dimentica?!-

-E vi ricordate di quella fantastica scopa volante...?-

-Non vorrai mica dire dire che...?-

-Dai, e quando ci ricapita l’occasione di poter salire su una vera scopa volante?!.- 

-Niall ha ragione in fondo-

-Si Harry, però se mia sorella ci becca, come minimo ci uccide. In particolare te che oggi l’hai svegliata-

-Dai Louis, non è che ti vuoi tirare indietro proprio ora?-

-Io? Io ci sono già salito-

-Allora perfetto, così non corriamo rischi- 

-Ragazzi, non facciamolo. E‘ pericoloso e poi non mi fido affatto di Louis-

-Liam non è così che si tratta il padrone della casa in cui vivrai per i prossimi tre mesi-

I ragazzi si misero a discutere fino a quando Zayn rientrò in cucina stringendo la scopa di Leslie.

-E dove l’hai presa quella?-

-Voi non vi decidevate così sono salito e l’ho presa dal suo armadio-

-Fantastico Zayn!-

-Andiamo nel giardino sul retro, così non ci vedrà nessuno-

I cinque ragazzi uscirono capitanati da Harry e Niall che pensavano a tutte le possibile acrobazie, seguiti da Zayn e Louis che stavano scommettendo chi tra di loro avrebbe vinto una gara di velocità e, infine, con Liam che si chiedeva come mai quei ragazzi dovessero essere così stupidi.

-Allora chi inizia?-

-Io-

-Perché dovresti iniziare tu, Harry?-

-Perché ho i capelli più belli-

-Appunto per quello dovresti essere l’ultimo, altrimenti si scompigliano-

-Così sarò più sexy-

-No, Harry. Inizio io perché sono il fratello della proprietaria-

-Ma l’idea è stata mia-

-E io ho preso la scopa-

-Io invece vado a chiamare il pronto soccorso-

-Liam, noto che hai proprio tanta fiducia nelle nostre capacità-

-Sta zitto Louis!-

-Allora inizio io! Posso andare da Nando’s?-

-Ma è a Londra-

-Lo so, ma io sarei su una scopa volante e non resterei imbottigliato nel traffico-

-Niall sarà l’ultimo-

-Chi sei tu per dirmelo Harry?!-

-Il più bello. Allora è deciso io e Louis prima poi voi altri-

-No, non è deciso nulla!-

-Sei sicuro Zayn di voler sciupare il tuo ciuffo?-

-Va bene, iniziate voi-

Harry e Louis si batterono un cinque e si misero a cavalcioni sulla scopa. Subito quest’ultima si alzò e i ragazzi persero subito il controllo.

-Louis, come cazzo si fa a usare questo aggeggio?-

-Io, ehm...ecco, non me lo ricordo-

-Non ci credo!- Harry si girò verso l’amico -Tu non ci sei mai salito sopra, ammettilo!-

-Si, hai ragione!-

-Oddio, ci stiamo alzando!-

-No, non è vero-

-Si invece-

-LIAAAAAAAAAMMMMM, AIUTACIIIII-

-Oddio, ma Louis tu non sapevi come usarla?- urlò il ragazzo correndogli dietro, seguito dagli altri due.

-Ha mentito, chiama qualcuno!-

Nel momento in cui Harry chiese aiuto la scopa cercò in tutti i modi di disarcionarli. I ragazzi iniziarono a urlare in modo poco virile mentre Niall non stava in piedi per il troppo ridere. Zayn li seguiva allungando le braccia per aiutarli, mentre Liam era sul punto di una crisi nervosa.

-COME SI PUO’ ESSERE COSI’ STUPIDI! COME SI PUO’?-

-Zayn, allungati di più!-

-Non ce la faccio Harry-

-Impegnati-

-Abbassatevi voi!-

-Non ci riusciamo-

-Impegnatevi!-

Mentre quei tre continuavano a litigare un sonoro “pop” attirò di tutti i ragazzi, che si girarono nello stesso istante.

-COSA STA SUCCEDENDO QUI?-

-Nulla-

-Nulla?! Liam si sta strappando i capelli per la disperazione, Niall sta soffocando per il ridere, Zayn sta saltando per cercare di prendervi e voi due siete sulla mia scopa, la mia sacra e adorata scopa. E questo ti pare nulla, Louis?!-

-Ti prego, aiutaci!-

-Aiuterò la mia scopa, non voi-

Con un semplicissimo movimento della bacchetta i ragazzi furono sbattuti per terra e la scopa volò dritta tra le mani della padrona.

-Potevi essere più delicata-

-E tu meno cretino, Harry!-

-Scusami Leslie, prima di ucciderli, potresti aiutare Niall. Non riesce più a smettere di ridere-

Leslie calmò anche Niall che la ringraziò, continuando a ridere.

-Comunque lei è Rose Fabray, una mia compagna di scuola-

-Ciao- disse lei timidamente.

-Ciao- risposero i ragazzi in coro.

-Bene, noi ce ne andiamo su in camera. La prossima volta che osate entrare in camera mia, prendere la mia scopa e tentare di suicidarvi io non vi fermerò.-

I ragazzi deglutirono e si guardarono impauriti.

 

 

-Rose, che succede?-

-Nulla-

-Mi hai inviato una lettera dove mi dicevi di venirti a prendere, ti deve essere successo qualcosa per forza-

Rose abbassò gli occhi e diventò rossa.

-Hanno litigato di nuovo per il fatto che tu sia una strega, vero?-

-Si. Penso anche che il babbo abbia iniziato a bere anzi, ne sono certa-

-Ti ha messo le mani addosso?-

-No, però forse su mia mamma. Non che lei sia meglio: sempre a dirmi che sono un mostro, mi ricorda Petunia-

-Comunque puoi restare qua quanto vuoi, casa mia è casa tua-

-Grazie- 

Le due ragazze si sorrisero quando un ticchettio richiamò la loro attenzione.

-Oddio no! Quello è il gufo di Black-

-Da quando ti scrivi con Black?-

-Da quando lui mi ha svegliato alle cinque del mattino per ricordarmi quanto è figo-

-Ed è ancora vivo per raccontarlo? Vedo che hai lavorato sul tuo autocontrollo.-

-Non per molto-

 

 

“Carissima Leslie,

mi duole moltissimo aver interrotto il tuo sogno dove, sicuramente, ero il protagonista. E mi duole che, nonostante la mia compagnia notturna, tu sia acida come al solito. Non si trattano così male gli amici di penna e non osare dire che non lo siamo. Comunque pensavo che potremmo vederci tutti noi Grifoni, oppure solo io, te e un delizioso gelato alla menta diviso in due. 

Aspetto con ansia (anzi no, l’ansia fa venire le rughe) una tua risposta.

Saluti, lo stra-strafighissimissimo Black (non potevo più firmarmi con strafighissimo)”

 

-Questa è la volta buona che lo ammazzo-

-No, dai. Fammi leggere-

-Perché quello sguardo? Tu non hai mai quello sguardo! Io ho sempre quello sguardo! E quello sguardo porta sempre a guai!-

-Leslie, non ho nessuno sguardo. Pensavo solo che sarebbe bello prendere un gelato tutti insieme-

-Stai scherzando spero?! Io non ho voglia di passare un pomeriggio con Black!-

-Staremo tutti insieme! Dai, dì a Black di sì, io avviserò le altre-

-No-

-Vuoi dire no a una povera ragazza maltrattata a casa?-

-Ti odio- disse Leslie prendendo una pergamena.

 

“Black,

TUTTI INSIEME prendiamoci un gelato domani alle 16.30. Se è alla menta te lo spiaccico in faccia e il cono te lo infilo tu sai dove.

Ti consiglio ti portarti un para-genitali così, per sicurezza!
Tomlinson”

 

Nel frattempo Rose era scesa in cucina e aveva inviato una lettera a Black.

 

“Black sono Fabray. Non portarti nessuno dietro, solo tu senza i tuoi compari. Non verranno neanche le ragazze. Vedi di non fare il cretino con Leslie, sennò altro che para-genitali.

Rose”

 

“Credo di amarti (no, io amo solo me stesso). Comunque non ti preoccupare, sarò un galantuomo.

Black”



Note delle Autrici.
Capitolo treeeeee scritto con la grandissima Muffin alla Carota! 
Il prossimo capitolo è in fase di lavorazione e ci sta piacendo particolarmente!
Comunque, prima di postarlo, ci piacerebbe sapere cosa ne pensate di questo.
Ringraziamo inoltre le cinque persone che hanno recensito, le quattro che hanno aggiunto la storia tra le preferite, le otto che l'hanno aggiunta nelle seguite e l'unica che l'ha aggiunta nelle ricordate!
Grazie infinite, non vediamo l'ora di sapere cosa ne pensate di questo capitolo!
gellabaccella e Muffin alla Carota!

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1020325